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I partiti di governo hanno creato una fittissima rete clientelare che fa fuggire allestero i giovani talentuosi non riconducibili al loro bottino elettorale. Marko, venticinquenne macedone, non vuole parlare davanti a occhi indiscreti con la giornalista di Balkan Insight, anche se si tratta di un ristorante minuscolo e praticamente deserto. Ma si sa, Berovo un piccolo borgo di montagna e le voci corrono in fretta: la gente ha occhi e orecchie dappertutto. Se qualcuno mi becca a parlare con te - confessa il ragazzo che ha preferito utilizzare un nome fittizio - non trover mai un lavoro e lo stesso accadr a mia sorella. Il punto centrale proprio questo: la disperata ricerca di un lavoro fisso in un Paese dove il clientelismo politico regna sovrano. Marko saluta molta gente mentre passeggia verso casa e da tipo socievole qual , scherza e intrattiene gli amici prima di arrivare alla sua abitazione per proseguire la conversazione con la cronista. Marko, per, non conosce le persone giuste: per questo non riuscito ancora a trovare un posto stabile. Dopo aver preso una laurea in economia cum laude a Skopje, grazie ai sacrifici fatti dalla famiglia, tornato a casa alla ricerca di un lavoro ma le speranze che portava con s dalla capitale macedone stanno lentamente sparendo. Negli ultimi tre anni c stato un solo impiego, presso una societ privata, durato appena quattro mesi. Come tutti i giovani, anche Marko sta cercando uno spiraglio per entrare nel settore pubblico: ambizione quasi massima in Macedonia ora che la crisi economica sta provocando la chiusura di centinaia di aziende private, anche grandi e medie. Ho sostenuto una dozzina di colloqui - spiega Marko - e tutti mi chiedevano: Conosci qualcuno del partito?. Purtroppo il venticinquenne non ha mai votato per il Vmro-Dpmne (il partito di governo) o per gli altri movimenti alleati, n dispone di conoscenze in alto e anche i suoi genitori non possono aiutarlo perch non hanno agganci del genere. La storia di Marko emblematica in Macedonia: i partiti di governo devono gran parte della loro fortuna politica ed elettorale alla fittissima rete clientelare creata sulla sopravvivenza economica di decine di migliaia di cittadini. La selezione per entrare nella
pubblica amministrazione non si basa sugli studi fatti e sulle qualifiche professionali, ma sullappartenenza politica. Sta diventando davvero frustrante vedere ragazzi brillantissimi fermi al palo solo perch sprovvisti delle giuste conoscenze, ammette un alto funzionario del Dui - partito albanese della coalizione di governo - che per ovvie ragioni vuole rimanere anonimo. Il funzionario sostiene di aver intrattenuto colloqui di lavoro con pi di 3.000 candidati per il pubblico impiego, utilizzando come unico filtro per lassegnazione dei posti un criterio certamente non meritorio: lappartenenza politica. Che pena! - confida il funzionario - Dover guardare in faccia dei ragazzi con tutte le carte a posto ben sapendo che chi non possiede una raccomandazione dovr tornare a casa a mani vuote. La lista dei candidati con i giusti requisiti viene poi inviata ai comitati centrali dei partiti al governo, a cui spetta la scelta finale. Del resto la crisi economica ha aumentato notevolmente la corsa al posto statale: il numero di dipendenti e dirigenti della pubblica amministrazione lievitato da 115.000 nel 2009 a 165.000 nel 2012, senza contare tutti i lavoratori assunti con contratto a termine: circa 30.000. Confrontando questi dati - ufficiali - con quelli relativi alloccupazione in generale si scopre che almeno un cittadino su quattro stipendiato dallo Stato. Marja, ventiseienne di Skopje, a differenza di Marko, non ha dovuto aspettare molto tempo dopo la laurea per entrare nella pubblica amministrazione, pur non avendo alcuna esperienza lavorativa. Ma gode di impeccabili credenziali: i nonni e i genitori hanno sempre sostenuto il partito del premier Nikola Gruevski, il Vmro-Dpmne. Lei stessa nel 2010 si tesserata presso la sezione di quartiere del partito, contribuendo alla campagna elettorale e partecipando spesso a congressi e simposi. Il Vmro-Dpmne e i partiti alleati hanno sempre respinto tutte le accuse: Ma sono fatti ridicoli! - afferma la portavoce del partito, Ilija Dimovski - Anzi c una situazione opposta: tantissimi dipendenti e dirigenti non sono affatto membri del mio partito. Le dichiarazioni di altri funzionari e membri del Vmro-Dpmne sono dello stesso, identico, tenore. Il giornalismo libero ha sempre denunciato la situazione ma, attualmente, il panorama informativo stato quasi completamente tacitato. Due anni fa, alla vigilia delle elezioni parlamentari, la rete televisiva A1, sempre critica contro Gruevski e
il suo governo, ha mandato in onda un lungo reportage per fare luce sulla questione. Due giornalisti dellemittente sono riusciti a entrare nello staff centrale del Vmro Dpmne a Skopje, filmando con una microcamera nascosta la selezione dei candidati. Nel filmato appaiono alcuni potenti dirigenti del partito che tracciano con una matita rossa i candidati che non meritano di lavorare nel pubblico. La selezione per rapidissima e si pu ben capire il perch. Il primo criterio di scrematura il seguente: chi non ha la tessera automaticamente fuori. I successivi riguardano la raccomandazione presentata dal candidato: la pi forte vince. La rete televisiva aveva in programma anche un altro reportage del genere ma non ha avuto tempo per trasmetterlo: stata chiusa per ordine del governo due mesi dopo. E il suo editore stato poi indagato, condannato e arrestato per frode fiscale.
esaminato da una commissione composta da 17 giudici. Nel 2007, il Parlamento europeo aveva avviato un'indagine sul presunto trasferimento illegale, la scomparsa e la tortura di alcuni presunti terroristi in Europa. La commissione parlamentare per le libert civili, la giustizia e gli affari interni sta preparando una relazione sul caso. El-Masri aveva tentato di portare il suo caso davanti ai tribunali degli Stati Uniti, ma la sua richiesta stata respinta poich si scontrava con il "segreto di Stato". Un'indagine condotta dal senatore svizzero Dick Marty, a nome del Consiglio d'Europa, aveva gi affrontato nel 2006 e nel 2007 il caso del trasferimento forzato di El-Masri. Per l'organizzazione per i diritti umani Amnesty International la sentenza di oggi rappresenta un momento storico e una pietra miliare contro limpunit perch per la prima volta uno stato europeo stato ritenuto responsabile del coinvolgimenti nei programmi segreti statunitensi.