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VENERD 18 GENNAIO 2013

una storia speciale

BILLY

ALIEN

TUTU

La signora si occupava di Tommy e di altri cani.Doverano tutti quando aveva bisogno di aiuto?

Lo sfogo del figlio di Maria


Sebastian Mapelli:Tutti parlano di mamma,ma non la conoscevano neanche
di MARIATERESA LANZILLOTTI SAN DONACI Scoppiato il caso Tommy, la gente ha fatto a gara per esprimere parole damore nei confronti del randagio e della sua defunta salvatrice, Maria Lochi. Sembra che fossero tutti amici dellanimalista. Ma non cos. Nessuno ha mai aiutato mia madre dichiara il figlio, Sebastian Mapelli -, quando lei andava in Comune chiedendo un aiuto, le veniva risposto picche. Tommy ormai sulla bocca di tutti. Il nome di Maria Lochi, partendo dal suo paese, San Donaci, sta facendo il giro del mondo. La gente si dice commossa dalla vicenda del trovatello e della sua unica grande amica Maria. Sembra che il nuovo sport dellanno sia diventato la corsa ai microfoni, alle telecamere. Sbucano amici, o presunti tali, di Maria Lochi come funghi. Ma mia madre a San Donaci spiega, visibilmente arrabbiato il figlio Sebastian non la conosceva proprio nessuno. Le persone che le volevano bene, che le sono stati vicini davvero si possono contare sulle dita di una mano. Le uniche persone che mia madre la conoscevano davvero sono la sua amica Maria Ponzio, Ernesto Caputo, la signora Carmelina della tabaccheria, un macellaio, una vicina di casa e unaltra ragazza. Punto. Loro sottolinea - erano le uniche persone a cui mia madre e i suoi cani stavano a cuore. Dal racconto del figlio Sebastian, la persona che meglio di tutti conosceva Maria Lochi e soprattutto quella che la amava pi di ogni altra cosa al mondo, come lei meritava, emerge che in realt, fatta eccezione per alcuni, i veri amici di Maria erano gli animali. I suoi cani, gli unici che non le hanno mai voltato le spalle. Mia madre era una persona eccezionale, - spiega Sebastian Mapelli - si faceva in quattro per tutti, per i suoi cagnolini. Ma nessuno ha mai mosso un dito per aiutarla. Mia madre viveva con una misera pensione, non poteva permettersi di mantenere tutti i suoi cagnetti. Pi volte andata in Comune per chiedere un aiuto, ma le veniva sempre risposto picche. Il sindaco Serio che ora si dice preso dalla storia di Tommy e di mia madre, dove era quando lei era disperata, quando lei aveva bisogno di aiuto? La verit che i sandonacesi, partendo dal sindaco, passando per il sacerdote e finendo con molta gente del posto, ora vogliono fare la bella mettersi in contatto con il sindaco di San Donaci e il parroco don Donato Panna per chiedere spiegazioni circa le loro dichiarazioni, ma non ci riuscito. Ho chiamato pi volte sia in Comune, che in parrocchia, spiega - ho chiesto di parlare con loro, ma niente. Ho richiamato, ho lasciato il mio recapito, non sono mai Maria Lochi con il figlio stato ricontattato. Sebastian Mapelli Non sono per niente felice di tutto quello che stanno dicendo su mia madre. Dicono addirittura che mia madre andasse in chiesa ogni giorno alle 17 e che per questo ora Tommy torni sempre in parrocchia, ma non cos, mia madre non ci andava nemmeno in chiesa. Maria Lochi era una persona speciale. Una persona che tutti improvvisamente dicono di conoscere, ma che ha trascorso la propria vita a San Donaci nella solitudine, i suoi unici amici erano quelli menzionati dal figlio Sebastian. Gli altri, stando al racconto di Mapelli, la ignoravano, anche quando lei aveva bisogno di aiuto. Ora dice Sebastian - vogliono tutti godere delle luci dei riflettori. Ma loro non sanno chi fosse realmente Maria Lochi. Non sanno che mia madre, anche quando ormai non stava pi per niente bene, a settembre, non voluta rimanere a casa mia a Calolziocorte perch doveva tornare dai suoi cani, perch in sua assenza loro non avrebbero avuto nessuno. E invece ora si dicono tutti amanti di quei cagnetti. Tanto innamorati che i cani, Tommy che hanno inventato che si chiami Ciccio, sono ancora in strada. Lamarezza dei famigliari di Maria Lochi davvero tanta. I suoi cari, suo figlio desiderano fortemente che i falsi amici della madre la smettano di parlare di lei in modo improprio. Ora il chiodo fisso di Sebastian Mapelli che la memoria di sua madre venga onorata trovando una casa per tutti i suoi cani. I suoi piccoletti con i quali la donna ha sempre diviso tutto quel che aveva, privandosi di ci di cui necessitava. Ho creato spiega Sebastian - la pagina Facebook Amici per Tommy, questa lunica pagina ufficiale, e lho fatto per trovare unadozione ai cani di mia madre, lunica che li abbia mai amati e di cui ora si occupa Maria Ponzio, nessunaltro. I cani di mia madre sono Tommy, Billy, il cane da caccia che ritrov con il cranio massacrato, e che ora ancora a casa sua insieme ad Occhi di gatto ed Alien, Tut e Ciccio, il solo ed unico Ciccio, il cagnetto che sempre con Tommy. Trovare unadozione per i cani di Maria Lochi, questo lunico modo per onorarne la memoria. Basta con le parole, i falsi sentimentalismi. Bisogna solo salvare i suoi cagnetti. Spero solo conclude Sebastian Mapelli - che chi finora ha parlato di mia madre senza averla mai conosciuta, ora la smetta. Basta dire cose sul suo conto che non stanno n in cielo, n in terra. Ora chi vuole davvero fare qualcosa di buono si adoperi per trovare una casa ai suoi cani. Gli altri stiano zitti, quantomeno in segno di rispetto.

TOMMY

faccia riempiendosi la bocca con il nome di mia madre, ma non dovrebbero farlo perch loro non la conoscevano e non ci sono mai stati per lei. Dovrebbero evitare di dire menzogne sottolinea il figlio di Maria Lochi - quanto meno per rispetto. I famigliari dellangelo di San

Donaci sono amareggiati. Negli ultimi giorni sono state troppe le dichiarazioni che non sono andate gi ai veri cari di Maria Lochi, troppe le inesattezze, come le definiscono loro, che sono state dette sul conto della loro cara. E Sebastian Mapelli ha cercato di

Il ladro scassa la serratura e ruba lauto, ma viene fregato dallo Smartphone


A
ll'universit del crimine urge aggiornare i programmi. Meno ore di furto con scasso e pi lezioni di tecnologia applicata e informatica. Perch altrimenti gli aspiranti ladri finiranno per collezionare solo brutte figure. Come quella che ha incassato ieri Pasquale Montedoro da San Severo (Fg), 37 anni, manolesta provetto messo ko dall'applicazione di uno smartphone. Di chiama "trova iPhone" e consente di recuperare telefoni ipertecnologici smarriti. Aveva un'ambizione Pasquale: farsi un bel viaggetto con una Mercedes nuova di zecca. Siccome non mai stato avvezzo a guadagnarsi le cose lavorando, ne ha puntata una bella assai e l'ha rubata. Che ci vuole? All'universit del crimine gli avevano dato la lode all'esame "come aprire un'auto nemmeno fosse una scatoletta di tonno". E lui ha assestato il colpo giusto allo sportello, ha messo in moto il bolide ed fuggito via a a tutto gas. Un giochetto da matricole. Doppia felicit quando si accorto anche che, sul sedile passeggeri, brillava un telefonino di quelli tutti lisci senza tasti. Lo aveva visto in tasca ad un suo amico giusto l'altra sera. Il bofonchione gli aveva raccontato che con quel coso si potevano vedere pure i video delle canzoni anni '80 e le partite della Cestistica San Severo. Lui non gli aveva creduto e il buffone lo aveva umiliato davanti a tutti sbattendogli sul naso la quinta strabordante di Samantha Fox che si contorceva in "touch me". Pregustava gi il sapore della vendetta: domani stesso se lo sarebbe portato al bar e gliel'avrebbe fatta pagare. Tutto preso dai sogni di gloria aveva parcheggiato l'auto rubata al Rione San Bernardino. Si era appoggiato al cofano e si stava girava e rigirava tra le mani il gioiellino quando sono arrivati i carabinieri. Pasquale stato arrestato. Auto e smartphone sono stati restituiti al legittimo proprietario, salvato dalla sbadataggine di aver dimenticato il telefono sul sedile. Quand'era andato a sporgere denuncia si ricordato di avere installato l'applicazione magica. Cos anche individuare dove fossero iPhone e auto stato un giochetto da matricole. Tecnologicamente avanzate, s'intende. Giulio Rullo

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