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Mikolaj Martinjak, mat.

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Cullmann: Cristo e il tempo In cap. sei, Cullmann scrive sulla problematica che si trova nella storia stessa. Problema che incontriamo qui e istoria dei fatti e cose in contrario su quelli che oggi chiamiamo miti e legende. Punto qui e verifica e che qualcun cose sono legende e non possiamo verificare oppure questi punti sono veri in senso, non possiamo metterlo nella storia. Qui lui anche rileva che Cristianesimo primitivo non ha consueto queste differenze, per loro, Adamo e Cristo a stesso livello dellimportanza e realt. Lui dice che dobbiamo distinguere fra punti storici che sono verificabili e questi che a noi oggi sembrano come miti, dobbiamo vedere origine e punti escatologi. Uno chi ha fatto questo, daccordo Cullmann era R. Bultmann con suo processo di demitizzazione. Qui, nostro autore ha un po di problema con Bultmann perch pensa che Bultmann provi a fare demitizzazione della tutta la storia, anche la storia di creazione (per Culmann e sopra temporale). Anche problema di Adamo e storia di Adamo che non si po bassare solo a un punto di vista psicologica. Qui Cullmann dice che non e possibile controllare tutti di elementi che sono stati fati e limitare la storia della salvezza a parti storicamente controllabili. Propone profezia come punto da unificare tutti due cio parti mitichi e parti storicamente controllabili. Qualcun di questi punti sono accessibili solo con fede. Qui da una sua storia della visione della salvezza; israeliti come popolo eletto da Dio questo non si po spiegare storicamente, perci loro erano eletti. In stessa maniera troviamo qualcun punti in vangelo che non si possono controllare e verificare senza fede. Punto di riferimento e anche Cristo ce uno sviluppo temporale con fatto che Dio e nato in storia dellumanit e da quel tempo ha anche sviluppo temporale. Questa linea di sviluppo temporale, Culmann presenta in cap. scorso. Per lui, di fatto, che Ges e incarnato, morte e risorto sono fatti storici. Per primi cristiani, tutto e subordinato a salvezza, anche diavolo, si sempre parla unicamente sulla storia della salvezza, ma tutto questo per primi cristiani non e vissuto in via metafizikalmente, anzi in line della salvezza e parusia.

In cap. sete, distinguere di tempo primo e dopo Cristo di pi. Cristo e stato presentato come mediatore di creazione. Elenco di popolo eletto che e stato cominciato in israeliti adeso si e fatto completato in Cristo, ma adeso, fra Cristo tutti popoli sono stati eletti. Questo si prolunga a tutte le Chiese, che rappresentano il nuovo cielo e la nuova terra. Abbiamo sviluppo cronologico un po diverso dagli altri autori, cio Adamo Abraham Cristo Chiesa. Per meglio spiegare questo, Culmann presenta fra vangeli. Tutto il cristianesimo primitivo, secondo Cullmann era pi Cristocentrico, non si interessano tanto di immagine del Padre oppure Spirito. In cap. otto comincia a parlare di sostituzione. Problema di peccato e caduta delluomo e come misericordia di Dio far una nuova creazione fra incarnazione. Per Cullmann questo e principio della sostruzione. Un uomo come rappresentatore di tutta la creazione. Salvezza di un popolo come sostruzione per salvezza di tutti. Qui troviamo parallele che lui fa tra israeliti come popolo eletto e tutte le cose che abbiamo gi letto in capitolo scorso. Figlio delluomo che ripresenta popolo dei santi (Pag. 144). Per tutte di queste cose, esistono due alleanze. Veccia e nuova. Fra Cristo noi stessi anche abbiamo parte di promesse fatto ad Abramo. Pi esattamente, fra credere in unico abbiamo parte con Abramo, cio veccia alleanza oppure promessa. Fra battesimo abbiamo parte con Lunico, cio nuova alleanza.

Jngel, Verita metaforica VITA.- E nato a Madeburg Germania in 1934, ed studiato teologia nei universit di Naunbur, Berlino, Zurigo e Basilea alla scuola de Karl Barth. Dal 1961- 1966 stato docente di nuovo testamento e di teologia sistematica in Berlino-est; dal 1966-1969 professore di teologia sistematica a Zurigo e, dal 1969, professore di teologia sistematica nella Facolt di teologia evangelica nel' universit di Tubingen. considerato uno dei pi ripresentatevi teologi della nuova generazione della teologia evangelica. OPERE. Morte, 1972; il Battesimo nel pensiero di Karl Barth, 1971; Paolo e Ges, alle origini della cristologia, 1978; Dio Mistero del mondo. Per una fondazione della teologia del Crocifisso nella disputa tra teismo e ateismo, 1982. VERITA METAFORICA. Riflessioni sulla rilevanza teologica della metafora come contributo all'ermeneutica di una teologia narrativa. Jngel parla sullusaggio delle metafore e come sono presente in nostro mondo. Interessa se in questione che e verit? Parla sul problema dinterpretazione cio lingue e linguaggio che noi usiamo oggi. Per fare suo riferimento, andr sul testi di Nitze, secondo cui la verit non e altro che metafore, metonomie e antropomorfismi. (pag. 157) Per lui, (Nitze) linguaggio e una metafora e di riconoscere alla verit una qualit metaforica fondamentale. Per conoscere questa verit abbiamo bisogno di autocoscienza che si distacca dalla realt. Distinguici tre cosi: a) levento della verit come metaphora b) la struttura metaforica pervasiva c) le metafore specifiche della lingua Per lui metafora deve dire qualcosa che e pi reale, vera verit. Per spiegare questo, propone Aristotele e suo usaggio di metafore per andare e venire a verit. Sul questo, si chiede oppure anche tutto che possiamo dire sul Dio e una metafora, oppure Dio stesso e per noi diventato una metafora. Per parlare sul Dio dobbiamo usare metafore, anche per dire ci Dio e. In questo noi aiuta esperienza di teologia. A pag. 166 scrive che sono modi a cui si po parlare sul Dio. A pagina seguita propone nuovo uso, oppure bisogno di nuovo uso di metafore in linguaggio comune e spiega questo con esempio di Ahile e Leone. Come possiamo usare metafore a dire cose pi alte a qualcuno e usare attributi animali che ripresentano cose che una persona non e in realt per alzare attributi di persona stessa. Per usare metafore bene, dobbiamo sapere la significanza
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di queste metafore. In questo modo dobbiamo sapere bene che e Leone (un animale, re di tutti animali, grande, potente). In questo modo anche Dio dovrebbe essere saputo oppure che pericolosit che diventa soggetto logico. Questo e problema di usare solo logica senza fede in nostri dibatti sul Dio. A ultima parte, Jngel da breve punti sulla riflessione come cose sono e devono essere presentate in lingua e proprio usaggio di metafore.

Wilkens Il significato dellidea di risurrezione A prima parte, autore distingue quattro punti che sono, rielevati sul discorso di resurrezione. Parla sulla storia di Israele usando vari testi di antico testamento e fa spiegazione sul stessi. Questi punti sono: Vita e monte nellantico Testamento, dove monstra questa cosa specialmente sul dividere uomini sui sugli atti in questa vita (Davide). Secondo punti crese questi actioni e parla sul destino. Che boni hanno possibilit di salvezza fra obbedienza a legge (di Mose). Terzo punto e in titolo Esperienze contraddittorie dove parla sul profeti specialmente su Amos e Osea come contradittori a Giacobbe. Con questo arriva sul funto finale, a risurrezione e giudizio e qui usa parti di testi del libro di Daniele. Seconda parte parla sulla resurrezione dei morti nel giudaismo. Per israeliti, vedendo di libri di Daniele e soltanto per loro. Pero qui si confonda anche problema di resurrezione e diventer problema della teodicea (pag. 124). Si vedono come gi morti e in grazia di Dio e ad altre parte come gente incapace da ricevere Dio. Autore qui monstra tanti problemi che israeliti hanno avuto per capire bene che e significanza del cielo e che deve succedere sul sui nemici. Alto problema che sottolinea sono diversi rapporti in libri di Daniele di quelli di Enoch. Tutto in sieme fa attenzione dei quattro gruppi di morti (Pag. 128). Sviluppa di problema dingiusti. Poi torner sulla questione di resurrezione di giusti, specialmente a resurrezione del corpo. In senso ebraico, che significa che si tombe aprono. Esce solo anima oppure anche di corpo. Problema qui e come loro hanno percepito corpo stesso, luomo come un corpo animato, vivificato, non come unanima rivestita di un corpo. (Pag. 134). Luomo e tutto con anima e corpo per israeliti, pero la corporalit della risurrezione non diventa mai un tema vero e proprio di tradizione (pag. 136). Con questo, siamo arrivati a risurrezione dei Cristiani e Paolo. Monstra come Paolo cerca a liberali genti di preocupatione di resurrezione, specialmente fra tesalonici. Per fare questo, di riflessione che abbiamo da Paolo e simile a quelle che ci sono state presentate da profeta Baruch. Perci di conclusione di questo capitolo e che cristianesimo con speranza in risurrezione ha sua tradizione nella tradizione giudaica. Testi giudaici invece non parlano sulla risurrezione di ununica persona (per cristiani Cristo). Parlano soltanto di giusti saranno risuscitati quando il Messia apparir. (Pag. 142) Problema qui e che il mondo finisce quando messia verr. Secondo punto che autore presenta e Rapimento di Enoch, specialmente sul 1 Cor 15. Pero, anche con profeta Enoch nostro autore monstra che ne anche in Enoch troviamo idea di una resurrezione del Messia. Per giudaici abbiamo profeti che sono mandati da Dio, come Elia e Mose, ma anche questi che per Dio soffrono e qualcun volte sono stati uccisi da israeliti stessi. Questo e anche vero per Giovanni Battista.
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Al fino, abbiamo 2 punti conclusivi. 1. Speranza di risurrezione e da storia ebraica. 2. Che in questa tradizione non cera idea di un Messia che riscurisce.

Rohde Psiche (Platone) Autore presenta problema che Platone ha in suo sviluppo in pensiera sullanima. Pensieri per Platone cominceranno in modo pessimista, oppure la anima e veramente immortale oppure no. Per Platone, anima e immortala. Discrebbe questo come sogno senza sogni. Presenta questo con Eraclito e idee che sono in noi. Per migliore spiegare, per idee che tutti noi abbiamo come comune e, spiega questo con matematica e sua prova di monstrare in tutti di noi esiste qualcunidee che sono communi e che sono in noi fin al nato. Dopo morte di Socrate, Paltone sviluppa idea dimmortalit di anima e pensa di pi di senso questo mondo ed esistenza da un altro dove e possibile che nostre anime vengano. Forse anche questo sviluppo in pensiera e pi presente quando Platone stesso si vicino a fin della sua vita. Fa una distinzione fra le idee che sono nate in noi ed esistono indentro noi e separa queste idee da anima che diventer per lui adesso un luogo. Pi preciso, diventer un puro spirito. Introduce idee di demiurgo e possibilit che la anima posse essere immortala come demiurgo, che po essere unesistenza che non ha principio. Qui si chiede oppure anima po essere un coprodotto di demiurgo. Questo elabora specialmente sul suo libro Timeo. Anima cade sulla terra, ma fra peccato intellettuale e diventato delle prigioniere sulla terra. Qui fa un'altra distinzione e questa e fra anima propria e anima comuna, e dice che questa comuna e da demiurgo. Anche fa distinzioni di diversi parti dellanima (una parte in ragione mente, una parte in sapienza e un altro cha in se ha divinit). Anima e da principio destinata a dare vita al corpo perci voleva pi presto essere dal corpo e lasciare questo prigione, per stare (diventare) indipendente. Senza anima non ce movimento nel nostro corpo, sono di desideri di anima che sono movimenti che noi tutti facciamo. Spiega che c doppia anima del mondo. Seguono tutto questo, Patone anche pensa sulla reincarnazione, perch dice che anima dovrebbe passare fra qualcuno vite terrestiale e poi po scelere in quel corpo voleva entrare, inabitate e muovere. Questo e relativo anche per tutte cose cattive oppure peccati che anima stessa ha fatto a qualcuno corpo. Senso di anima in Platone e duro per distinguere e capire. Tutto e dipendente dal punto di vista della sua vita. Specialmente duro e distinguere quando Platone parla sullanima, oppure parla in modo solo religioso o solo razionale o tutti due. Quando proviamo distinguere e vedere di questioni di puro essere come idea pura, possiamo parlare di senso religioso in pensiero di Platone. Per senso razionale posiamo prendere famose metafore di Platone. Per Platone, solo filosofi sono in verit immortali, perch anima e sopra di tutto e conosce se stessa, specialmente in filosofi. Ultima sar di repubblica con filosofi (come lui ha scritto in suo lavoro Repubblica.)
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Resurrezione dei morti 1 Cor 15 Questo capitolo e pi lungo come una lettera che sono altre lettere che 14 Paolo ha scritto. Senso proprio al versetto 12. Ma se Cristo non risorto, vuota allora la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede. --> punto di vita cristiana, fede in resurrezione dei morti. Allinizio Paolo - Cristo e resto da morti... Chi sono questi che dicono che non c resurrezione di morti? La ragione per scrivere capitolo lungo. - alcuni, non si definisce di numero. Per non ha accento. Inclite - parole senza accento. Tines - due forme con e senza accento; questa significa alcuni... Con accento e pronome interrogativo - una domanda. Non si sa bene chi sia. Si possono prendere insieme. Chi dice qualcuno, ma non si sa chi. Chi solo qualcuni alcune persone fuggono risurrezione. Che cose e davanti? Comunit ellenistica che non accetti senza dubbio idea di rezurrecione. Sar sempre portato a dubitare. Forse erano tante questioni, non a mettere fede in questione, ma solo didea di resurrezione. Tinese dice che non si sa chi... Sono voce in tempo. Paolo per questo mette in sieme resurrezione di Cristo insieme con resurrezione dei morti. Per svegliare sua fede, per fare pensare. Anche questo e ragione che questo capitolo (brano) e pi lungo. I qualcun modo si questionava il nucleo della fede. Si sono davanti errore, davanti di anatema. Questo non prima volta che Paolo parlava sulla resurrezione. 1 Tes 4. prima volta in qui Paolo parla sulla resurrezione. Con passare di tempo, per Paolo questa questione problema di resurrezione si diventa pi grande perch genti muoiono. Con questo cresce problema di resurrezione. Questo capitolo e combinato e butta tutte cose che hanno sentito. Sfrutta voce che sente, mette insieme. Sta davanti a problema. Questi Tines che negavano resurrezione non avevano dubi che Cristo continuasse stare con communita. Problema era capisce di corpo risorto. Come si po' capire in mondo greco. Questo e oggi pi difficile con tutte le cose scientifiche perch sappiamo a punto di vista scientifico carne non po' risorse.

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Confronto dello due parti - morire e vivere. Non dobbiamo perdere questo parallelismo. Come in Adamo (quelli che sono in Adamo) - con eccezioni di nessuno. Sono molti di pi. Tutta la umanit. Tra Adamo e Cristo e rapporto, con Adamo e umanit in quanto tale. In Cristo non ce eccezione - tutti vivono. Tutti pi piccolo questo del Ges. Adamo e un uomo ma anche un luogo. Anche di Cristo. precipito come un luogo.

Da verso 35, Paolo parla sul resurrezione del corpo. Questo era grande problema in storica Greca, specialmente come abbiamo visto sul Rodhe e suo eccerpito da pesiera Platonica. Anche ci sono tanti setti che esistono e modificano oppure hanno avuto influsso a pensiero di popoli. Platone ha cominciato con demiurgo e suoi pensieri oppure anima e presenta in un corpo come in prigione oppure e veramente libera. Questo anche abbiamo visto sui pensieri di Wilkens. Credo che da punto di vista storico qui bobbiamo anche prendere in conto tutti scritti che erano scritti in questo periodo, cio anche influsso di gnosticismo e pensieri gnostica che era presenta. Problema la resurrezione e oppure anche di corpo e quello che sar risotto oppure solo una parte del corpo. Questi motivi sono pi vicini a genti di questo periodo. Problema che troviamo e perci io penso che Paolo scriva sul anche nime animale e questo. Per fare oppure per spiegare migliore che nostre anime hanno parte con Cristo, anche fra Spirito che Cristo ha dato a noi. Tutto che Paolo scrive e fra punto di vista di parusia e suoi pensieri che Regno di Dio si vicina molto presto e tutti viviamo in tempi ultimi. In realt ogni giorno per cristiano po oppure poteva essere ultimo, specialmente in anni di Paolo con tutti di persecuzioni. Questa parte del testo, della lettera segue tutto che abbiamo parlato. Paolo primo introduce cristologia e a questa parte parla sulle pneumatologie ed ecclesiologia. Possiamo dire che versetto 46 e pi controverso e contradittorio in se stesso. Qui Paolo combatta, mette contra pensiero che abbiamo trovato in Platone, che questo mondo e male e anche di corpo in qui tutte le cose sono male. Qui torner a Cristologia per spiegare meglio come siamo stati creati e che abbiamo ricevuto da Cristo, non solo suo spirito, ma anzi nuova vita. In punto Cristologico qui conferma che Cristo e davvero nato e incarnato in nostra storia e fa parte della stessa. In versetto 49 troviamo anche punto escatologico, che noi avremo fra lui e per mezzo di lui, parte da vita eterna. Come lui e entrato in nostra storia, per questo fatto anche noi facciamo parte della sua storia. Storia della tutto di mondo. Versetto
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prossimo e anzi di pi in punto di vista escatologico. Meglio per dire ultimo, quando Paolo parla sui tempi ultimi, che noi non notiziamo cambiamento in noi stessi, ma sar pi presto e veloce. E possibile che qui Paolo ha preso qualcuni punti di riferimento da profeta Daniele e Baruch. Non siamo securi oppure Paolo ha scritto questa lettera in un momento oppure erano collettino da diverse lettere e tutte messe a una lunga lettera. In ogni caso, di messaggio di Paolo rimasta anche oggi per noi tutti e possiamo trovare speranza e grazia di Dio. Conclusione del seminario: Fra questo seminario ho incontrato diversi autori per qui pensavo che sembravano un po strano per aiutare fare egzegezi di un brano di testo. Specialmente mi sembravano strano di autori di brano filosofico che abbiamo preso, specialmente Jungel con suo pensiero metaforica. In verit, ho visto diversi modi, qualcuno anche nuovi, per vedere cose in unatra luce. Mi piaciuto di pi di testi di Rodhe perci ho incontrato pensieri Platonica di prima, ma anche diversi autori che abbiamo incontrato hanno lasciato una nuova visione sul mio pensiero personale. Credo che mi queste cose anche aiutano sul mio lavoro teologico, ma anche a mio lavoro pastorale. Sono convinto che a migliore noi come preti conosciamo e capiamo qualcuna cosa, meglio possiamo spiegare a popoli che sono dati a noi. Meglio possiamo fare testimonianza.

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