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Francesca Rosati

Anglicismi nel lessico economico e nanziario italiano

ARACNE

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ISBN

8879999621

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dellEditore. I edizione: settembre 2004

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INDICE

Introduzione .................................................................................................

p. 9

Gli anglicismi nel lessico economico e finanziario italiano .................................. p. 13 Appendici ..................................................................................................... p. 39 Appendice 1 a cura di Liliana Ercole ....................................................... p. 41 Appendice 2 a cura di Francesca Vaccarelli ............................................. p. 51 Appendice 3 a cura di Paola Pinna.......................................................... p. 65 Appendice 4 a cura di Clara Di Giuseppe ................................................ p. 75 Bibliografia ................................................................................................... p. 89

INTRODUZIONE

Standard histories of major European languages have always taken it to be self-evident that these languages have at various times been enriched, or at any rate have been enlarged, by the acquisition of words from other languages*.

un dato di fatto che il contatto continuo tra lingue e culture diverse, dovuto ai mutamenti della realt, al ritmo con cui si succedono innovazioni e scoperte nei campi della scienza, della tecnica, del commercio, dell'economia, dell'informatica, delle telecomunicazioni, comporti larricchimento e lampliamento del lessico e che l'importanza fondamentale di questa reciproca contaminazione lessicale e culturale vada sottolineata per l'esistenza e la vitalit di ogni lingua. Per pi di mille anni, linglese ha acquisito e fatto proprie parole e frasi provenienti da numerose fonti esterne ai propri confini a cominciare dallXI secolo, quando la conquista normanna contribu ad impiantare nel sostrato dellinglese medievale termini ed espressioni di matrice francese e latina, fino al XVII-XVIII secolo, quando lespansione dellimpero britannico nei territori lontani del Nord America, dellAfrica, dellAsia e dellAustralia favor la nascita di numerose colonie e quindi di altrettanto numerosi Englishes, che, grazie al contatto con gli idiomi locali, si sono arricchiti, e di conseguenza hanno arricchito anche la lingua madre, di nuovi termini per indicare flora, fauna, costumi e credenze fino ad allora sconosciuti. Bench questo mercato di libero scambio tra lingue esista da sempre e che quindi anche linglese continui ad accogliere nel proprio vocabolario materiale linguistico proveniente da altri idiomi (si pensi al sostantivo di origine giapponese tycoon, che venne usato per la prima volta nel 1861 per indicare an important or dominant person, esp. in business or politics; a magnate. Also attrib. orig. U.S. [as a nickname of Abraham Lincoln] e che nel contesto finanziario contemporaneo indica a business magnate1), in tempi pi recenti il ruolo dellinglese o per meglio dire dellangloamericano quello di worlds biggest lexical exporter non solo nei confronti delle varie lingue del continente europeo, ma anche di quelle che in un tempo non troppo lontano hanno contribuito ad incrementarne il patrimonio lessicale. Numerosi studi confermano ampiamente che elementi lessicali e morfosintattici della lingua inglese sono stati adottati, sia pure con un diverso tasso di frequenza e di incidenza, da ciascuna delle lingue europee. Nella lingua italiana presente un alto numero di parole ed espressioni straniere, la maggior parte delle quali soprattutto quelle tipiche dei linguaggi settoriali delleconomia, della finanza, dellinformatica e delle telecomunicazioni di matrice angloamericana. Al di fuori di questi ambiti altamente specifici nei quali linglese la lingua di comunicazione internazionale, l'utilizzo di parole ed espressioni straniere in generale e inglesi in particolare pu essere comunque favorito anche da altri tipi di motivazioni: velocit della comunicazione, retorica commerciale globalizzata, seduzione di termini nuovi ed esotici, prestigio dell'uso di un linguaggio di moda. Questo lavoro di ricerca sugli anglicismi nel lessico italiano, che si avvale delle risorse informatiche come principali strumenti per lelaborazione dei dati, si propone come un work-in-progress e intende presentare unanalisi sia qualitativa che quantitativa del lessico inglese presente perlopi sotto forma di prestiti e calchi, nel linguaggio specialistico italiano delleconomia e della finanza. Il volume si presenta suddiviso in due parti. La prima, in unottica sia diacronica sia sincronica, funge da presentazione delle problematiche connesse allevoluzione della lingua italiana e al conseguente ingresso nel suo tessuto connettivo di lemmi
* 1

R.W. BURCHFIELD, Foreword, in GRLACH, 2001: vii. OED, 1994: alla voce tycoon.

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provenienti da lingue altre, per poi concentrarsi sul lessico delleconomia e della finanza (sulla base delle annate 2000, 2001, 2002, 2003 e 2004 del Sole 24 Ore disponibili on-line sul sito www.ilsole24ore.com) sia per quanto riguarda quelle parole ed espressioni di matrice angloamericana per cos dire storiche, nel senso che vengono comunemente utilizzate nella versione originale (con adattamenti pi o meno sensibili nella pronuncia), sia per quanto riguarda il gran numero di neologismi e di tecnicismi legati ai mutamenti socio-economici in corso. Dal momento che l'uso di parole straniere in una lingua sottost sempre a determinati principi e regole, dovuti alle invitabili differenze strutturali tra la source language e la target language, si sono evidenziati anche i tratti peculiari della lingua inglese e le diverse modalit di ricezione di essi da parte dellitaliano nella fattispecie, i processi di word-formation e le varie risorse del linguaggio figurato, che costituiscono i principali motori per larricchimento endogeno, ma anche gli espedienti fonici e le caratteristiche morfosintattiche. La seconda parte del volume costituita da quattro appendici: lAppendice 1 (a cura di Liliana Ercole) affronta, in maniera discorsiva, proprio la ricezione da parte dellitaliano delliconicit figurativa che caratterizza anche linglese del settore economicofinanziario; le altre Appendici (curate da Francesca Vaccarelli, Paola Pinna e Clara Di Giuseppe) sono composte da una serie di schede terminologiche e terminografiche: i corpora di riferimento, in formato elettronico e cartaceo, sono rispettivamente il Sole 24 Ore (www.ilsole24ore.com, giugno-luglio 2004), linserto Affari & Finanza della Repubblica (giugno-luglio 2004) e Milano Finanza (www.milanofinanza.it, marzo-aprile 2004). I criteri di selezione seguiti nel trattamento e nellanalisi dei dati sono stati la frequenza, la rilevanza nei contesti economico-istituzionali, le implicazioni metaforiche e metonimiche, il tecnicismo dellespressione. Lobiettivo di questo lavoro di gettare le premesse per uno studio approfondito sul tema degli angloamericanismi presenti nel lessico economico e finanziario italiano, che ci auguriamo possa continuare ad aggiornarsi e perfezionarsi nel tempo e che contribuisca alla comprensione e alla memorizzazione (mediante luso di particolari strumenti di memory helping), in unottica pi marcatamente glottodidattica, di una tipologia di lessico non sempre trasparente se non per gli addetti ai lavori. F. R.

GLI ANGLICISMI NEL LESSICO ECONOMICO


E FINANZIARIO ITALIANO

Linglese ha ormai da tempo assunto la funzione di lingua franca nei vari settori della comunicazione internazionale. Nella stessa Europa si sta assistendo al fenomeno della cosiddetta nativization1 dellinglese, grazie allo spirito e alle caratteristiche di questa lingua, dotata di una forte adattabilit in contesti non-nativi, nonch ai sempre pi frequenti e pi stretti contatti linguistici tra linglese e le altre lingue europee, fattore questo che ha anche dato luogo alla nascita di una variet continentale dellinglese2. La critica ha rilevato i numerosi mistakes, misprints e mispellings da parte di parlanti e fruitori non nativi della lingua inglese e ha sottolineato una diffusa trascuratezza nel suo impiego come lingua franca che, se da un lato pu essere un fatto negativo, dallaltro potrebbe essere visto come il risultato ultimo del fenomeno pi generale della diffusione di una lingua straniera.

UN FLASHBACK Insieme al francese, l'inglese stato ed la pi importante fonte di rinnovamento esogeno dell'italiano moderno. Gli influssi dell'inglese sulla lingua e sulla societ italiana cominciano a farsi sentire gi sin dal XIII secolo, ma solo nel XX secolo, nella seconda met in modo particolare, che tale influenza raggiunge livelli molto alti. L'impatto della cultura angloamericana dopo la prima e soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale ha stabilito il primato dell'inglese come la lingua straniera pi diffusa nel nostro Paese un primato che nei secoli precedenti era stato appannaggio del francese. La cultura angloamericana e tutto il suo corredo fatto di stile di vita, valori, linguaggio, moda, musica ha visto crescere gradualmente ma in modo constante e continuo la sua popolarit. Di tanto in tanto, studiosi e opinionisti hanno discusso sul forte ascendente che il mito americano ha sulla mentalit apparentemente debole, provinciale e facilmente influenzabile degli italiani. Nel complesso, tuttavia, le reazioni e le tendenze generali sono state moderatamente critiche e tutto sommato tolleranti. Gi nel 1989 Dunlop parlava della fatal attraction3 degli italiani nei confronti della lingua e dello stile di vita inglesi e americani. Nello stesso articolo, Dunlop sottolineava anche come gli italiani, rispetto ad esempio ai francesi, si siano rivelati vittime meno riluttanti allinfiltrazione dellinglese nella propria lingua. Tanto forte stato, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, e continua ad essere, linflusso dellinglese sullitaliano che stato coniato il termine itangliano per indicare una mescolanza di parole, concetti ed espressioni di entrambe le lingue, spesso pronunciate in maniera scorretta e usate per aggiungere un ipotetico tocco di classe allitaliano parlato e scritto soprattutto a livelli manageriali. Linglese rappresenta la pi importante donor language per litaliano soprattutto dalla seconda met del XX secolo4, anche se non sempre si sono registrate omogeneit e continuit costanti in tale influsso, che sembra aver avuto il suo apice tra gli anni 70 e 80. L'uso eccessivo di parole, concetti ed espressioni inglesi soprattutto nel cam-

1 BERNS , 1992: 3-14. 2 Euroenglish is a useful tag for the pervasive Angloamerican influence on European vocabularies that

has been especially marked over the past half-century (KIRKNESS, 1997: 3). 3 DUNLOP, 1989: 32-35. 4 L'influsso della lingua inglese sull'italiano sostanzialmente irrilevante fino al XVII secolo, ma comincia a farsi sentire con sempre maggior vigore a partire dal XVIII grazie soprattutto al fenomeno dell'anglofilia che Arturo Graf ha indagato a fondo nel suo celebre libro Langlomania e linflusso inglese in Italia nel secolo XVIII (Torino, Loescher, 1911).

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po della pubblicit o in quello della stampa stato spesso oggetto di critiche, non solo da parte di puristi ma anche di linguisti, intellettuali e opinionisti. La tendenza generale della critica va, comunque, da una blanda intolleranza ad una totale accettazione della presenza dellinglese in molti campi della conoscenza e della vita sociale. Le parole inglesi risultano molto pi numerose in alcuni ambiti e contesti semantici ben definiti quali linformatica, le scienze, leconomia, la pubblicit, lo sport, piuttosto che nel linguaggio quotidiano; e sono utilizzate da gruppi sociali ben precisi, quali giornalisti, esperti di informatica, analisti finanziari, imprenditori. La forte presenza di anglicismi nellitaliano contemporaneo registrata da dizionari e repertori lessicografici, che da almeno due decenni ormai non prevedono pi sezioni staccate o appendici dove raccogliere e isolare i termini, le locuzioni, le sigle straniere, ma le inseriscono nel corpus unico del vocabolario. Questo dimostra che latteggiamento nei riguardi dei cosiddetti forestierismi cambiato e che la terminologia straniera in generale e inglese in particolare accettata, in quanto rappresenta un arricchimento del lessico dal punto di vista espressivo e perch risponde meglio alle nuove esigenze della comunicazione internazionale. In una societ in continua evoluzione come la nostra e aperta a scambi sempre pi frequenti, dove le barriere sono sempre pi ridotte, la lingua di una nazione lo specchio della realt che vi si vive, ricerca di comunicazione pi precisa: per questo che, talvolta, in attesa di unevoluzione endogena della lingua, della creazione di neologismi, anche una parola inglese scelta ed utilizzata ad hoc pu riuscire nellintento di trasmettere il messaggio con pi immediatezza e precisione.

PER UNA DEFINIZIONE DEL TERMINE ANGLICISMO Il significato di anglicismo viene cos spiegato in alcuni tra i pi recenti dizionari della lingua italiana:
anglicismo, s. m. particolarit della lingua inglese (1764, G. Baretti, La frusta letteraria, n. XXIV, ediz. Piccioni, II, Bari, 1932, p. 249: quanto non crescerebbero questi libri di pregio, se oltre a que' tanti francesismi di cui gi riboccano, contenessero anche qualche dozzina d'anglicismi in ogni pagina!), [...] anglicizzare, v. tr. e rifl. adattare, adattarsi ai costumi, ai gusti e alle idee inglesi (1902, G. Carducci, cit. in Batt. s. v. franceseggiare) (M. CORTELLAZZO e P. ZOLLI, 1999II alla voce anglo e derivati) anglicismo [fr. anglicisme ] s.m. Parola o locuzione propria dellinglese entrata in unaltra lingua. SIN. Inglesismo. [...] anglismo s.m. (raro) Anglicismo. (M. DOGLIOTTI e L. ROSIELLO , 1999XII, alla voce anglicismo)

Gaetano Rando, nel suo Dizionario degli Anglicismi nellitaliano post-unitario (1987), aggiunge ulteriori parametri alla definizione di anglicismo, che include quindi non solo il prestito formale, ma anche quello semantico, tiene nella dovuta considerazione le variet ormai affermatesi dellinglese e vede linglese nella sua funzione ambivalente

Gli anglicismi nel lessico economico e finanziario italiano

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di source language e di lingua mediatrice per lingresso nellitaliano di altre parole di origine straniera:
per anglicismo (specificatamente anglicismo italiano) si intende ogni vocabolo o accezione di vocabolo che sia di origine inglese o che sia giunto nella nostra lingua tramite linglese nella variet britannica e americana ma anche in quelle dellAustralia, del Canada, del Sud Africa.5

Grlach, invece, sottolinea il fatto che, nel suo passaggio dalla source alla target language, la parola di origine anglosassone deve conservare almeno una delle sue caratteristiche formali:
An Anglicism is a word or idiom that is recognizably English in its form (spelling, pronunciation, morphology, or at least one of the three), but is accepted as an item in the vocabulary of the receptor language.6

Il criterio che accomuna queste definizioni7 che la parola deve avere origine anglosassone ed avere un riconoscimento ufficiale nella lingua ricevente.

PRESTITI, CALCHI E DINTORNI Gli studi e le ricerche effettuati sullargomento hanno messo in rilievo come il contatto tra inglese e italiano sia stato di tipo essenzialmente lessicale e si sia manifestato attraverso vari fenomeni8. La gran parte degli anglicismi dell'italiano moderno costituita da prestiti (borrowings, loanwords) non adattati9, facilmente riconoscibili, e

5 RANDO, 1987: XV-XVI. 6 GRLACH, 1994: 223-246. 7 Le pi recenti definizioni del termine quella di Tullio De Mauro (2000: versione on-line, alla voce anglicismo): parola, locuzione o costruzione inglese entrata in unaltra lingua | parola o locuzione che costituisce calco semantico dellinglese (ad es. lit. grattacielo dallingl. skyscraper); e quella che leggiamo nel Dizionario Garzanti on-line:

Lemma Sillabazione/Fonetica Etimologia Definizione

Anglicismo

[an-gli-ci-Smo; pr. / angli'tSizmo /] Deriv. di angelico s. m. parola o costrutto della lingua inglese entrato in un'altra lingua. non aggiungono nuovi dati o connotazioni alle precedenti descrizioni. 8 Ivan K LAJN (1972) e Maurizio DARDANO (1986: 231-252) hanno analizzato e descritto pi dettagliatamente questi processi. 9 Il termine prestito si usa to denote English words which are borrowed by Italian either without any formal change or with adaptation to the orthographic and morphological rules of Italian (PULCINI, 1999: 361); pi in generale, indica un fenomeno per cui una lingua trae da unaltra lingua un elemento, di solito un vocabolo, pi o meno adattandolo al suo sistema fonologico e morfologico(DE MAURO , 2000: versione on-line, alla voce prestito). Lo stesso De Mauro, inoltre, distingue tra: prestito di lusso [] fenomeno per cui una lingua assume da unaltra lingua ununit lessicale in virt del prestigio culturale del paese o della lingua di provenienza, sostituendola a una precedente forma indigena | lunit lessicale stessa; prestito di necessit [] fenomeno per cui una lingua adotta da unaltra lingua una parola per esprimere una nozione nuova, prima non lessicalizzata | la parola stessa; prestito fonetico [] fenomeno per cui una lingua assume da unaltra lingua un fonema | il fonema stesso; prestito lessicale [] fenomeno per cui una lingua assume da unaltra lingua ununit lessicale, nella sua forma originaria oppure con adattamenti fonologici e morfologici | il lessema stesso; prestito morfologico [] ling., fenomeno per cui una lingua assume da unaltra lingua un morfema | il morfema stesso; prestito sintattico []

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da calchi lessicali e semantici10, molto meno trasparenti ma altrettanto se non pi significativi, e non pi riconoscibile come corpo estraneo11. Tuttavia, anche altre forme, quali gli anglolatinismi12, gli pseudo-prestiti (pseudo-loans) e gli internazionalismi13 (internationalisms), non vanno sottovalutate. Il particolare e diffuso fenomeno del prestito, comune a tutte le lingue, legato a fattori extralinguistici: uno dei fattori indubbiamente il prestigio culturale e materiale che la source culture ha nei confronti della receiving culture e in effetti si parla di cultural borrowing oltre agli scambi economici, agli spostamenti di popoli e alle invasioni militari. Il passaggio di parole da una lingua ad un'altra sar tanto pi facile quanto pi stretti saranno i rapporti tra i parlanti quelle lingue: questo il motivo per cui, ad esempio, dalla Francia, vicina a noi geograficamente e dotata di un grande prestigio culturale, abbiamo importato costantemente, anche se in misura e in quantit diversa, un ampio corpus lessicale, mentre le nuove voci che ci sono arrivate dalla Spagna si sono registrate solo in un periodo storico particolare (quello della dominazione spagnola in Italia), e nulla o quasi ci hanno dato le lingue di altri Paesi con i quali l'Italia non ha avuto se non occasionali ed episodici rapporti. Il numero pi alto di prestiti inglesi nella lingua italiana si riscontra nel campo dei mass media (radio, televisione e stampa), nella letteratura popolare (ad esempio,

ling., fenomeno per cui una lingua assume da unaltra lingua una struttura sintattica | la struttura stessa (ibidem). 10 Zolli (1991: 5) distingue tra calchi formali e semantici: Il calco formale, o strutturale [...], si ha quando la struttura del modello straniero viene riprodotta nella lingua ricevente: esso si pu avere anche in parole derivate [...], ma si verifica soprattutto in parole composte o in locuzioni: autogoverno ad esempio un calco sull'inglese self-government [...], fumo di Londra su London smoke, grattacielo su skyscraper, pallacanestro su basket-ball, ecc. [...]. Il calco semantico si ha invece quando una parola gi esistente in una lingua assume un nuovo significato per influsso del significato che ha la parola corrispondente in un'altra lingua: agitare assume nell'Ottocento il significato politico per influsso del significato del corrispondente verbo inglese; [...] magazzino adoperato nel Settecento anche come titolo di giornale per l'influsso dell'inglese magazine, ecc.. 11 Sulla base degli studi effettuati in precedenza sull'argomento da Dardano e da Klajn, Rando (1987: XVI) d la seguente definizione di ognuno di questi processi: ... la parola prestito (dall'inglese) viene qui adoperata sia nel senso lato di anglicismo, sia nel senso pi ristretto di parola (inglese) che conserva la forma originaria (tenendo presente, inoltre, che esiste una reale distinzione tra forestierismo e prestito [...]). Per adattamento si intende prestito che viene modificato, per corrispondere alle esigenze del sistema fono-morfologico italiano e derivato viene a significare parola inglese alla quale viene aggiunto un suffisso o un suffissoide italiano. Queste tre categorie si possono denominare prestiti integrali [...]. I prestiti non integrali sono costituiti dai calchi (o prestiti) semantici (cambiamento o aggiunta di significato in una parola italiana per influenza di una parola inglese), i calchi lessicali (riproduzione con elementi italiani di una parola inglese), le traduzioni (gruppo di parole italiane che traducono una locuzione inglese), le voci sostitutive (parole gi facenti parte del lessico italiano che si adoperano in sostituzione degli anglicismi). 12 Una categoria a parte dei prestiti integrali viene costituita dagli anglolatinismi, parole dotte [...], coniate in inglese con elementi latini. Contengono spesso radici greche latinizzate. [...] Gli anglolatinismi si possono individuare attraverso i dati diacronici relativi alla formazione e alla diffusione di ciascuna parola e anche attraverso due criteri formali: la tendenza dell'inglese a conservare la grafia etimologica (ultimatum, symposium) e la tendenza (specie dellamericano) a trattare gli elementi greci e latini usati per la composizione di tali parole con maggiore libert che non le altre lingue europee (status quo, telegram). Per quanto riguarda la pronuncia dei prestiti integrali la linguistica normativa odierna consiglia la riproduzione dei suoni originali ma si avuto modo di constatare che, in linea di massima, litalofono non d allanglicismo il preciso valore fonico che esso ha nella lingua dorigine. (RANDO , 1987: XXIII). 13 Internationalisms are words which share the same meaning and a similar form in different languages. Similarities across languages are common because of genetic links, mainly the Latin and Greek substratum, but international words may also derive from the influence of a strong donor language, such as English in the 20th century. International words are, for example, German Nation, English nation, Italian nazione, French nation, Spanish nacin (Latin etymon: natus, natione). The boundary between international words and anglicism is blurred in various instances, since many international words were originally coined in English contexts but usually on the basis of neo-Latin and on neo-Greek elements (cf. affixes such as bio-, micro-, and -ite in scientific and technological terminology) (PULCINI, 1999: 362).

Gli anglicismi nel lessico economico e finanziario italiano

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nei gialli o nei fumetti), nello sport, nella canzone, nello spettacolo, oltre che nei lessici specialistici della scienza, della tecnologia, del commercio e della finanza. Questo fenomeno considerato come una sorta di avvenimento storico, che nessun critico, accademia o imposizione linguistica potr mai controllare. Piuttosto, esso visto come un segno della vitalit di una lingua, e non come una patologia, come i puristi si ostinano a voler credere. Leveryday speech subisce linflusso della cultura e della lingua anglo-americana in misura minore, mentre sono i cosiddetti microlinguaggi o linguaggi specialistici dei settori scientifico, tecnologico e commerciale a ricevere limpulso maggiore. Tuttavia, il temuto imperialismo linguistico dellinglese non dovrebbe costituire un serio problema, in quanto la maggior parte dei prestiti scompare non appena cambiano mode e tendenze. Nessuna struttura grammaticale o sintattica dellitaliano ha, infatti, subito modifiche, tranne forse, come ha rilevato Beccaria14, una pi alta incidenza nelluso della forma progressiva (che la lingua italiana ottiene con il verbo stare seguito dal verbo principale). Molti dubbi sono stati sollevati da critici e linguisti (e tra questi, va ricordato lo stesso Beccaria) a proposito dellutilizzo dei cosiddetti useless borrowings parole inglesi che hanno lesatto equivalente in italiano (es.: corner = calcio dangolo; killer = assassino prezzolato, sicario; part-time = orario ridotto; pullover = maglione; weekend = fine settimana). Daltro canto alcune parole inglesi hanno una particolare sfumatura semantica che non si riscontra mai completamente nelle loro equivalenti italiane (es.: sandwich = tramezzino; sketch = bozzetto; hobby = svago, passatempo preferito; poster = manifesto; racket = attivit illegale; waterproof = detto di tessuto impermeabile); mentre luso di altri lemmi inglesi si rende necessario, in quanto litaliano manca di un lemma equivalente o pu solo interpretarli con una perifrasi (es.: derby = competizione tra due squadre di calcio della stessa citt o regione; dumping = vendita sottocosto di merce; jet = aeroplano a reazione; ketchup = salsa piccante a base di pomodoro, aceto e spezie; spray = dispositivo per spruzzare a nebulizzazione o polverizzazione sostanze liquide [])15. Oltre ai numerosi esempi di prestito totale e parziale e di calco di derivazione angloamericana, ci sono anche molti falsi prestiti (detti anche anglicismi apparenti o pseudoanglicismi; in inglese, false loans o pseudo-loans)16 parole molto comuni (quali autostop, bar, beauty-case, footing, jolly, recordman, slip, spot, smoking, speaker, ticket nel senso di contributo sanitario, tight, e diverse altre) che un inglese non capirebbe nell'accezione in cui sono usate in Italia. Litaliano stato definito da Petralli17 una lingua democratica, aperta a prestiti di neologismi da altre lingue e in completa opposizione a lingue introverse come il tedesco, il francese e lo spagnolo.

14 BECCARIA , 1988. 15 Le definizioni italiane delle voci inglesi sono tratte da ZINGARELLI, 2000.

tuttavia interessante riportare le osservazioni di Grlach a proposito della presenza del lemma inglese dumping nelle lingue europee oggetto del suo studio A Dictionary of European Anglicism (2001: 101): "dumping n. sale at a low price. This word is one of the earliest and most widespread economic terms borrowed from English. 16 [...] voci di origine o forma inglese che, per, non vengono usate in quella lingua [...] oppure vocaboli formati per ellissi di una parola inglese come night che per viene dall'inglese night-club (RANDO, 1987, XXII-XXIII); Pseudo-loans are autonomous coinages which resemble but are not real English words (PULCINI, 1999: 362). 17 PETRALLI, 1992.

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LINGLESE NELLA STAMPA ITALIANA I linguaggi settoriali hanno ormai acquisito valenza internazionale. Per quanto concerne la terminologia scientifica e tecnica il fenomeno si attua in tempi relativamente recenti, mentre nel campo delleconomia e della finanza il proseguimento vigoroso di una tendenza cha affonda le sue radici nel passato. Gi prima del Cinquecento, infatti, numerosi italianismi penetrano nelle principali lingue europee18; poi sar la volta del francese19; oggi questa funzione di lingua-guida spetta allinglese che, almeno nellambito del Business and Financial English, sta percorrendo ormai da tempo la sua strada come world language20. La stampa , dunque, una cospicua fonte di prestiti lessicali forse lo strumento pi importante per la trasmissione di nuovi anglicismi nella lingua comune scritta e nei linguaggi settoriali. I mass media in generale rappresentano un punto di riferimento socio-culturale notevole, sia perch all'interno di un singolo giornale o programma radiotelevisivo possibile reperire lemmi in diverse aree contestuali e semantiche, sia perch l'utilizzo dei termini si diversifica a seconda del tipo di audience cui ci si rivolge. La lingua dei giornali influenzata anche da fattori non linguistici che determinano forti condizionamenti nellimpostazione, nella selezione e nella presentazione delle notizie. In particolare, la tipologia di stampa specialistica che oggetto del presente studio, influenzata in modo determinante dalla vasta comunit scientifica, che spesso rappresenta contemporaneamente source e target, sender e receiver dei messaggi veicolati. Si tratta di una comunit altamente specialistica che ha una comune conoscenza dei contenuti e un forte senso di appartenenza. In questo senso, la definizione che Bazerman d della comunit scientifica come a semiotic-behavioural-perceptive system 21 trova pienamente riscontro nella stesura degli articoli di giornale, dove, al di l della terminologia strettamente tecnica, traspare una globale collocazione culturale e scientifica della testata. Tuttavia, proprio lalta tecnicit del linguaggio ha incoraggiato questo tipo di ricerca, che di per s non potr mai essere esaustiva, per la grande quantit di lemmi quasi quotidianamente introdotti nella comunicazione scientifica. Non meno stimolante il rapporto tra la lingua inglese e quella italiana, visto che negli ultimi decenni per motivi diversi e anche, se si vuole, discutibili litaliano ha importato dallinglese un cospicuo numero di parole, espressioni, modi di dire, sempre pi legati a campi e settori specifici. A questo riguardo, il linguaggio delleconomia presenta unalta percentuale di locuzioni importate che hanno, a prima vista, lo scopo di facilitare la comunicazione.

18 Come Dardano ha messo bene in rilievo nel gi citato Il linguaggio dei giornali italiani, gi prima del Cinquecento si diffondono i termini di matrice italiana banca (sp. banca; fr. banque, ingl. bank; ted. Bank), bancarotta (sp. bancarrota; fr. banqueroute; ingl. bankrupt; ted. Bankerott), Gli italianismi che nel XVI secolo penetrano nel francese sono accaparer, bilan, crdit (che si diffonde anche in Spagna e in Inghilterra), seguito pi tardi da crditeur. 19 Nel XVIII secolo litaliano importa dal francese numerosi vocaboli economici: tra gli altri aggiotaggio, beni-fondi, conto-corrente, ferma; mentre nellOttocento sar la volta di budget (voce di matrice inglese, ma giunto in Italia per tramite francese) e coupon (MIGLIORINI-BALDELLI, 1972). 20 AMATO, ANDREONI e SALVI, 1990: 205. 21 BAZERMAN, 1988: 154.

Gli anglicismi nel lessico economico e finanziario italiano

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BUSINESS/FINANCIAL ENGLISH NELLA STAMPA Tra i quotidiani e i periodici che diffondono informazioni economico-finanziarie Il Sole 24 Ore occupa un posto di preminenza: nelle pagine di questo giornale, ci si muove tra un insieme di nozioni e di tecnicismi riservato agli intenditori e agli esperti del settore. Dato il carattere internazionale del linguaggio economico, nellambito del lessico bisogna tener conto che un gran numero di parole e di espressioni sono prestiti o calchi dallinglese. La maggior parte delle voci che fanno ormai parte integrante del lessico economico-finanziario italiano, sono, come osservava Dardano nel 198122, anglolatinismi che, entrate in una serie di espressioni fisse, vengono usate in ambito internazionale per evidenti ragioni di comodit e di comunicativit. Tra queste, vanno ricordate: to accelerate industrialization (= accelerare lindustrializzazione), the deterioration of the balance of payments (= il deterioramento della bilancia dei pagamenti), to disincentive (= disincentivare), the erosion of the market values (= lerosione dei valori di mercato), fluctuation (= fluttuazione), to inject new capital into circulation (= immettere nuovi capitali in circolazione), the inflationary spiral (= la spirale inflazionistica)23. Se nei secoli precedenti il XIX si registrano pochissime voci inglesi di ambito strettamente economico entrate nella lingua italiana24 sterlina nella forma sterlino (XIII sec.), costuma nel senso di dogana (da customs), feo nel senso di stipendio (da fee) solo nell'Ottocento che il settore del commercio comincia ad avvalersi di un certo numero di anglicismi. Il mondo degli affari include voci come banconota, registrata nel Dizionario Politico del 1849 alla voce note di banco (in precedenza si usava la forma inglese bank-note, 1833); business (1895); check (1874); copyright (1892); manager (1895); stock, nell'accezione di quantit di merci o di materie prime giacenti in un magazzino (1884; ma gi prima del 1769 questa voce era usata con il significato fondo, capitale); trade-mark (1895); trust (1897). La presenza di queste voci nel lessico economico italiano dimostra chiaramente quanto profondo sia stato l'influsso inglese nel XIX secolo, ma ancora pi forte si riveler nel secolo seguente25, quando all'influsso del British English si aggiunger quello dell'American English e l'invasione degli anglicismi non conoscer pi ostacoli. Nella prima met del Novecento, il mondo degli affari e del commercio fa registrare numerosi anglicismi tra i quali: boom (1931; pi tardi acquisir l'accezione di periodo di intenso sviluppo economico); business-man (1905); export (1908; solo nel 1962 si registrer l'ingresso di import); holding (1931); marketing (1932); slogan (1939); stand (1908); travellers' cheque (1935).

22 DARDANO, 1981: 222-230. 23 Per una descrizione pi dettagliata degli anglicismi nel lessico economico-finanziario italiano negli anni

80 e 90: AMATO , ANDREONI e SALVI, 1990: 109-200.


24 Il linguaggio della politica in particolare registra lemmi di matrice inglese gi sin dal Quattrocento. In

seguito, altri contesti lessicali moda, civilt e vita sociale, religione, mezzi di comunicazione, sport e gastronomia si sono arricchiti di voci pi o meno adattate provenienti dall'inglese. Nel Settecento si incominciano a pubblicare grammatiche inglesi ad uso degli italiani e a tradurre libri dall'inglese, mentre dellOttocento la pubblicazione dei primi dizionari italiano-inglese. Da ricordare che nel XVIII sec. Inghilterra e Italia avevano pochissimi contatti diretti e che, quindi, fu la Francia ad avere il ruolo di mediatrice; mentre nel XIX sec., specialmente nella seconda met, l'ampiezza e la profondit dei rapporti tra le due culture raggiunse livelli tali che i numerosi e significativi anglicismi entrati nell'italiano non ebbero pi bisogno della mediazione francese e si presentarono spesso, infatti, in forma non adattata. 25 Per tutta la prima met del secolo, la lingua straniera pi conosciuta in Italia ancora il francese, ma saranno le vicende della Seconda Guerra Mondiale e la conseguente forza di penetrazione che la cultura anglo-americana avr in tutto il mondo occidentale a provocare un'inversione di tendenza. Il fenomeno non solo italiano: in Francia fu addirittura coniata la parola franglais (che dar poi luogo al nostro itanglese o itangliano) per indicare la fitta compenetrazione di elementi inglesi nel tessuto linguistico francese.

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L'organizzazione degli affari, del lavoro e della produzione, particolarmente sviluppata nel mondo anglo-americano, si fa sentire nella seconda met del XX secolo, con parole come account-executive (1967), executive (1959), fifty fifty (1956), full time (1963), leasing (1966), lobby (1953), part time (1970), public relations (1958), sponsor (1963), staff (1955), stage (1963), turn over (1971). I metodi e le strutture di vendita destinati a raggiungere in maniera sempre pi efficace il consumatore comportano l'uso di termini come self service (1962), supermarket (1956), fast food (1982), snack bar (1959). Quando la situazione economica entra in crisi, si ricorre a provvedimenti economico-finanziari restrittivi e il termine usato austerity (1951; gi nel 1947, per, documentata la presenza di austerit). All'economia appartengono anche voci come fixing (1979) e ticket nel senso ambivalente di scontrino di abbonamento per il consumo di pasti convenzionati presso tavole calde e simili (1983) e di quota fissa a carico degli aventi diritto all'assistenza sanitaria per fruire di specialit farmaceutiche o prestazioni mediche (1978). Queste voci inglesi, che recano tra parentesi l'indicazione dell'anno in cui presumibilmente sono comparse per la prima volta nella lingua italiana secondo alcuni dizionari ed enciclopedie26, sono ormai familiari anche a chi non specialista in materia. Tra le parole, le espressioni e gli acronimi oggetto di questo studio che iniziato con l'analisi di un corpus di documenti tratti dal quotidiano Il Sole 24 Ore nel periodo gennaio 2000-settembre 2004 ed elaborati con il supporto sia del data base del quotidiano stesso sia del programma informatico Longman Mini Concordancer, e che si ampliato, con un intento comparatistico, con corpora di testi tratti dallinserto Affari & Finanza del quotidiano La Repubblica (giugno-luglio 2004) e Milano Finanza (marzoaprile 2004) ce ne sono alcuni molto recenti, che ancora non sono entrati a far parte del lessico per cos dire ufficiale dell'economia e della finanza italiane. Trovare la traduzione corrispondente o decifrare un acronimo non semplice: i fenomeni economici nascono generalmente negli Stati Uniti, si ripercuotono in Europa, le informazioni si moltiplicano e passano in tempo quasi reale da un Paese ad un altro o da un ambiente economico-finanziario ad un altro, grazie soprattutto al progresso tecnologico. ovvio, quindi, che le espressioni che ad essi si riferiscono non hanno neppure il tempo di essere convertite nelle altre lingue (in italiano, nel nostro caso specifico) e i giornali fotografano la situazione immediata. fondamentale, quindi, non restare tagliati fuori dal tempo n da questa realt in costante e rapida evoluzione. A questo proposito, gi nel 1977, Giacomo Elliot scriveva che il problema della comunicazione lontano dall'essere risolto27 nel senso che un lessico soggetto ad una tale evoluzione, invecchiamento ed arricchimento continuo non rende molto facile la comunicazione di concetti nuovi. Si pensi a coloro che hanno una conoscenza pi o meno sommaria dell'inglese e che, per di pi, si intendono poco di economia e finanza, nel caso specifico: anche loro devono, comunque, essere messi nelle condizioni di comprendere quello che stanno leggendo.

IL CASO DEL SOLE 24 ORE In uno dei quotidiani presi in esame per questa analisi compare, talvolta, soprattutto nel caso di espressioni molto recenti o dal significato particolarmente oscuro,

26 FUCCI, 1962; PANZINI, 1950; Dizionario Enciclopedico Italiano, 1955-61; Enciclopedia Italiana, 1929-37; 27 ELLIOT , 1977: 194.

Gli anglicismi nel lessico economico e finanziario italiano

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una spiegazione che aiuta chi non ha familiarit con il linguaggio dell'economia e della finanza internazionale:
Merrill Lynch rimane ottimista sui titoli Internet Usa nel corso del 2000, ma s'aspetta una pronunciata correzione nel primo trimestre, specie per le societ orientate al business to consumer (vendite ai consumatori); [...] superare gli eventuali problemi derivanti dal Millennium bug, il temuto baco del millennio; Anche da noi il ruolo dei day trader (privati che operano giornalmente col trading online) comincia a diventare influente; [...] equity-linked bond, le obbligazioni con rendimento legato all'andamento dei titoli azionari; [...] il progetto Lvp (low value payment ovvero pagamenti di piccolo taglio). [esempi tratti dallannata 2000] L'assemblea ha dato anche il via libera al progetto di buyback che prevede il riacquisto di titoli propri fino a un tetto di 18 milioni di azioni, da destinare per un massimo di 8 milioni di titoli a un piano di stock option. [] Che cosa si intende per "buyback" "Buyback" significa, letteralmente, "riacquisto". Con questo termine di intende quindi, generalmente, l'atto di riacquisto di un bene che era stato precedentemente venduto allo scoperto, chiudendo in questo modo la posizione e monetizzando il risultato. Nel campo riguardante la finanza aziendale, come nel caso delle aziende Usa di cui stiamo parlando, per buyback si intende l'offerta fatta da un'azienda di ritornare in possesso di una parte dei propri titoli azionari o delle proprie obbligazioni, acquistandoli sul mercato ai prezzi correnti. In finanza internazionale infine, per buyback si intende l'offerta fatta da un Paese debitore di ricomprare, ai prezzi correnti di mercato, dai creditori che ne sono in possesso i titoli di debito precedentemente emessi. Sono queste le principali indicazioni che emergono dalla ricerca triennale della Bri sul mercato dei cambi, comprese le contrattazioni fuori Borsa (Over-the-counter) e i derivati. [esempi tratti dallannata 2002] Il churn rate totale (tasso di abbandono dei clienti) in leggero calo al 16,7% dal 17,3% dello scorso anno. [esempio tratto dallannata 2004]

Dall'analisi dei documenti si evidenzia anche che l'uso delle virgolette


Tre anni fa, il tentativo di Cesarini di liberalizzare la "governance" della Bpm sfociato in crescenti contrasti [esempio tratto dallannata 2000] Dopo l'intervento di ieri di Solbes sul "close to balance", arriva il chiarimento del direttore generale della Dg Ecofin della Commissione, Klaus Regling. [esempio tratto dallannata 2002] Nuovi avvoltoi intorno ai bond Parmalat. I risparmiatori li considerano poco pi di carta straccia. Ma per i fondi distressed americani e inglesi quelli ribattezzati anche fondi avvoltoio le obbligazioni della Parmalat sono ancora una seria opportunit di investimento: [] Premesso che sul piano etico non abbiamo nulla contro i fondi cosiddetti "distressed", che anzi hanno una loro utilit sul mercato, abbiamo cercato di limitare la class action a chi ha subto il danno originario e maggiore. [esempio tratto dallannata 2004]

e soprattutto del corsivo sta progressivamente scomparendo, ad indicare anche dal punto di vista visivo che il lemma stato completamente assorbito dal contesto italiano.

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Alla luce degli esempi appena introdotti, appare necessario organizzare un lavoro di aggiornamento lessicografico continuo, che vada di pari passo con la forte e consistente pressione degli anglicismi nel core della lingua italiana, soprattutto in questo particolare ambito. Ugualmente indispensabile suggerire anche delle strategie di memory helping il che ci porta a sottolineare quanto sia importante l'analisi di ogni termine dal punto di vista fonico e lessicale nella lingua d'origine, la verifica del significato originario, la conoscenza dell'uso all'interno del registro economico-finanziario, e l'adozione di una pronuncia il pi vicino possibile a quella corretta. Per quanto riguarda la pronuncia dei prestiti dal mondo anglofono, la normativa linguistica consiglia la riproduzione dei suoni originali, ma facile constatare che, in linea di massima, la pronuncia di parole ed espressioni inglesi o americane soggetta ad un adeguamento pi o meno radicale all'inventario dei suoni italiani. Ci pu dipendere non solo da ignoranza o dalla trasmissione del prestito per via scritta, ma anche dalla diffusa convinzione che una pronuncia troppo perfetta dell'anglicismo in un contesto italiano possa risultare affettata o pedantesca. Un fattore di indebolimento della pronuncia originaria costituito indubbiamente dalla nascita e dalla diffusione dei derivati. Se consideriamo, infatti, le parole computer, scanner, manager, la loro pronuncia risulta abbastanza vicina a quella inglese: / k m pju t r /, / skn r /,

/ mn d r /; ma questa fedelt verosimilmente compromessa nei derivati di conio italiano come computerizzare, scannerizzare, manageriale (anche se in questultimo caso l'aggettivo italiano molto vicino a quello inglese, almeno nell'ortografia: managerial /mn d r l/), che finiscono o finiranno per riverberarsi ed alterare la pronuncia delle parole-base. interessante notare come, a proposito ad esempio della parola computer28, il Dizionario Garzanti on-line riporti la seguente scheda, dove alla consueta definizione si aggiungono altre informazioni utili quali pronuncia fonetica, etimologia, collocations29 e paradigma derivazionale30:
Lemma computer Sillabazione/Fonetica [pr. / kom'pjuter /] Etimologia Voce ingl.; deriv. di to compute 'calcolare' Definizione s. m. invar. elaboratore elettronico; calcolatore | computer portatile, personal computer ad alimentazione elettrica di rete e autonoma, di dimensioni e peso ridotti; nel linguaggio commerciale vengono distinti in lap-top, notebook e palm-top | computer di bordo, in un veicolo, elaboratore in grado di controllare, regolare o automatizzare procedure o attivit connesse con la marcia o con il volo: il computer di bordo di un'automobile, di un aereo. Lemma computer art Sillabazione/Fonetica [pr. / kom'pjuter'art /] Etimologia Loc. ingl.; propr. 'arte (fatta al) computer' Definizione Loc. sost. f. invar. corrente artistica contemporanea che utilizza tecniche grafiche computerizzate per la creazione di immagini, disegni o stampe fotografiche.

28 Naturalmente, lo stesso tipo di ricerca si pu fare anche per le altre due voci su citate scanner e 29 [] some words are more likely to combine with specific items to form natural-sounding combinations

manager.

while other types of combinations are simply not found, even though they would be possible and understandable, at least theoretically (T. FONTENELLE, 1994: 42). Sulle collocations cfr. anche TRIGONA et al.,
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1999: 109-111. TRIGONA et al., 1999.: 27-36.

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Lemma computer crime Sillabazione/Fonetica [pr. / kom'pjuter 'kraim /] Etimologia Loc. ingl.; propr. 'reato (crime) (commesso con l'uso del) computer' Definizione Loc. sost. m. invar. reato perpetrato mediante l'uso di procedimenti informatici, consistente per lo pi nell'accesso illegale a banche dati riservate, con l'intento di modificare, carpire o distruggerne i dati. Lemma computer graphics Sillabazione/Fonetica [pr. / kom'pjuter 'grafiks /] Etimologia Loc. ingl.; comp. di computer 'computer' e graphics 'grafica' Definizione Loc. sost. f. invar. insieme di tecniche, apparecchiature, programmi per realizzare immagini mediante elaboratore elettronico. Lemma computer music Sillabazione/Fonetica [pr. /kom'pjuter 'mjuzik/] Etimologia Loc. ingl.; comp. di computer 'computer' e music 'musica' Definizione Loc. sost. f. invar. (mus.) musica informatica. Lemma computer shop Sillabazione/Fonetica [pr. / kom'pjuter 'op /] Etimologia Loc. ingl.; propr. 'negozio (shop) di computer' Definizione Loc. sost. m. invar. negozio per la vendita di personal computer, software, accessori e materiale cartaceo illustrativo (libri, riviste ecc.). Lemma computeristica Sillabazione/Fonetica [com-pu-te-r-sti-ca] Etimologia Definizione s. f. attivit industriale di costruzione e sviluppo tecnologico dei computer. Lemma computeristico Sillabazione/Fonetica [com-pu-te-r-sti-co] Etimologia Definizione agg. [pl. m. -ci] che riguarda i computer, la loro tecnologia: industria computeristica. Lemma computerizzabile Sillabazione/Fonetica [com-pu-te-riZ-Z-bi-le] Etimologia Definizione agg. che pu essere computerizzato. Lemma computerizzare Sillabazione/Fonetica [com-pu-te-riZ-Z-re] Etimologia Verbo Definizione v. tr. automatizzare mediante l'uso del computer: computerizzare la contabilit. Lemma Sillabazione/Fonetica Etimologia Definizione Lemma Sillabazione/Fonetica Etimologia Definizione computerizzato [com-pu-te-riZ-Z-to] part. pass. di computerizzare agg. nel sign. del verbo | realizzato, gestito tramite computer. computerizzazione [com-pu-te-riZ-Za-zi-ne] s. f. il computerizzare, l'essere computerizzato.

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Il corpus di lemmi inglesi riscontrati nei documenti-campione del Sole 24 Ore mostra un solo esempio di questa tendenza tipica dell'italiano a costruire derivati di parole inglesi: il caso di brokeraggio, di cui sono state contate 17 ricorrenze. L'uso della terminazione -aggio in italiano (-age in inglese) un chiaro indizio di come questo lemma e il suo equivalente inglese brokerage abbiano il latino come matrice comune con la mediazione del francese. LOxford English Dictionary, infatti, a proposito dellorigine etimologica del suffisso -age, mette in evidenza questa relazione:
-age, suffix of abstr. nouns, originally in words adopted from Fr., afterwards a living Eng. formative. [OFr. -age:late L. -aticum, a favourite termination of abstr. ns. of appurtenance, and collectives; orig. neuter of adjectives in -atic-us. Cf. cl. L. silv-a ticus of the wood (silva), It. selv-aggio, Pr. salv-atge, Fr. sauv-age, Eng. sav-age, with viaticus of or pertaining to a journey (via), viaticum that which pertains to a journey, provision for the way, later the making of a journey, Pr. viatge, It. viaggio, Fr. viage, voyage; umbraticus of or pertaining to the shade, shady (umbra), late L. umbraticum that which is shady, shadiness, a mass of shade, Fr. ombrage, Eng. umbrage. Afterwards a common formative in Fr. itself, as in entour-age; thence readopted in med.L. as -agium: cf. homagium, cariagium, formed on Fr. hommage, cariage, which if formed in L. would have been *hominaticum, *carricaticum.] Meaning. 1. From names of things, indicating that which belongs to or is functionally related to, as (from Fr.) language, potage, tonnage, umbrage, voyage; passing into the whole functional apparatus collectively, in baggage, foliage, plumage, village; whence of Eng. formation cellarage, cordage, fruitage, girderage, leafage, luggage, poundage, socage, vaultage, etc. 2. From names of persons, indicating function, sphere of action, condition, rank, as (from Fr.) baronage, homage, personage, vassalage, vicinage, villeinage, and of Eng. formation bondage, orphanage, parsonage, porterage, umpirage. 3. From verbs expressing action, as (from Fr.) advantage, damage, equipage, marriage, message, passage, pilgrimage, portage, usage; whence of Eng. formation breakage, brewage, cleavage, postage, prunage, steerage, wreckage, etc.31

Ed anche nel pi recente Dictionary of Word Beginnings and Endings leggiamo:


-age Forming nouns. [Old French, based on Latin aticum, neuter form of the adjectival ending aticus.] Some of the oldest examples came into English from French, such as language, voyage, or courage. Many others have been formed subsequently in English on their models. They are a diverse collection. A few examples of a large group are coinage, cottage, damage, marriage, mileage, mortgage, peerage, plumage, postage, village, and voltage. Some relatively recent borrowings from French retain their French pronunciation: entourage, montage 32.

Quanto alla morfologia, il plurale in -s, gi raro nell'uso orale e scarsamente vitale anche nella scrittura giornalistica, tradizionalmente molto ricettiva nei confronti degli anglicismi, quasi del tutto assente anche in questo tipo di stampa specialistica, sempre molto attenta alla forma e al significato delle parole usate33:
31 OED, 1994: alla voce -age. 32 M. QUINION , 2002: alla voce -age.

33 A questo proposito Rando (1987: XXV-XXVI) osserva: Anche la formazione dei plurali presenta non poche difficolt. L'importazione degli anglicismi (come pure di altri forestierismi) ha incrementato di molto l'uso in italiano delle parole terminanti per consonante con il risultato che al giorno d'oggi, accanto al plurale invariabile consigliato dalla grammatica normativa, viene adoperato anche il plurale in s. Dall'esame di un campionario di 112 esempi raccolti a Roma nel 1967 risulta che la forma del plurale invariato viene usata per meno della met dei sostantivi maschili, tra i quali, per, si trovano i prestiti dotati di elevata frequenza [sempre swing, tram, western, weekend, big, sandwich, con oscillazione tra films (13)/film (9), clubs (6)/club (11), shows (12)/show (6), cocktails (10)/cocktail (9)]. Poco pi della met dei sostantivi maschili presenta il plurale in s che in qualche caso viene esteso a quelle parole che in inglese non lo

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Elemento che frena eventuali fusioni paritetiche (sulla base degli asset), [...];

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[...] vendite sui derivati si sono immediatamente trasferite sui titoli, col risultato di vedere scendere in maniera quasi omogenea i listini delle blue chip; Secondo gli operatori il vero benchmark dei bond europei ormai solo il titolo di Stato tedesco; Secondo i broker professionisti [...]; Oggi Borsa aperta E le banche attivano i loro call center; Nell'ultimo biennio, un nuovo tandem di testa il presidente Paolo Bassi ed Ernesto Paolillo come chief executive [...]; [...] il ruolo dei day trader; in questa operazione i depositi potranno essere remunerati con tassi d'interesse fino a un tetto massimo del 3%, che comunque pi elevato (e quindi appetibile) rispetto al 2% della remunerazione applicata sui depositi overnight delle "deposit facilities" presso la Bce; i fan giapponesi sono stati i pi entusiasti; I fund manager internazionali non sono preoccupati; Nello stesso momento sono stati colpiti i future sull'indice di tutte le Borse europee; La Microsoft [...] ha messo a punto anche la nuova versione dei suoi software per ufficio; La societ si era impegnata a investire qualsiasi somma necessaria per garantire la piena soddisfazione della clientela, e aveva fatto sapere che tutti i dipendenti anche i top managers sarebbero stati disponibili a impacchettare regali se ve ne fosse stato bisogno; Sui prezzi dei Treasury continuano a pesare per le preoccupazioni degli operatori. [esempi tratti dallannata 2000] Unica ancora di salvezza stata Madrid: lIbex-35, il listino delle Blue Chip iberiche riuscito a contenere le perdite a una stop-loss di tutto rispetto (-7,4%). Dopo gli annunci delle settimane scorse prendono formalmente il via i buy-back per mole societ del Nuovo Mercato. [esempi tratti dallannata 2001] Fiat ha altres comunicato che in caso di scostamento rispetto agli obiettivi annunciati si impegnata a cedere ulteriori assets al fine di rientrare nei parametri di indebitamento previsti. Dal confronto con i benchmark principali, come il Mib30, Premier e Goal mostrano una sorprendente tenuta anche sul versante della volatilit, additata spesso come il vero neo dei titoli calcistici. Da venerd 21 giugno la Borsa Spa ha reso operativa la piattaforma Mtf dove dovrebbero quotarsi nei prossimi mesi gli Etf, exchange traded fund, [] Nemmeno le blue chip sono al sicuro dallEnronite. Ne sa qualcosa il titolo Ibm, la blue chip pi blue che c, che venerd in chiusura di contrattazioni alla orsa di Wall Street ha lasciato sul terreno il 4,63% [] Merloni promossa tra le blue chip.

ammettono (cameramans pl. inglese cameramen). Tra i sostantivi ai quali viene solitamente attribuito tale plurale vi sono: (gli) advisors, cents, flashes, gangsters, refugees, (gli) slums, (gli) snack-bars, (gli) spirituals, (i) tests. Per i sostantivi femminili si trovano pi esempi (circa il 66% del campionario) con il plurale invariato (le) beauty case, girl friend, governess, hostess, jeep, miss, pin-up che con il plurale in -s: bands, call-girls, shoes. Qualche sostantivo che ha la forma plurale nella lingua d'origine viene usato in italiano al singolare (sample points, white collars che in inglese propriamente una locuzione aggettivale white collar worker(s) usata sia al plurale che al singolare). Ci sono poi dei sostantivi che, pur esistendo in inglese solo in forma plurale, diventano, in italiano, singolari: inning, serial right, short.

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Ma lo stesso Sharpe avvisa: "attenzione a non esagerare con il trading, altrimenti ci guadagneranno soprattutto i broker". La crisi della fiducia degli investitori nei mercati e nei controlli scoppiata dopo il collasso della Enron, il pi grande crack della storia finanziaria statunitense, che per mesi stato nascosto proprio grazie allarte dei top manager nel cucinare i libri aziendali. Poco effetto ha avuto, infine, lannuncio di due cartolarizzazioni (tecnicamente asset backed securities), in Usa e in Europa, sui crediti verso acquirenti auto e macchine da lavoro per un totale di un miliardo di dollari, [] [esempi tratti dallannata 2002]

Eni al primo posto tra le blue chip, seguita da Tim ed Enel.


La nuova Pirelli&C, [], aumenta la sua incidenza nel Mib30 rispetto alla vecchia Pirelli (0,64% contro 0,45%), ma resta il fanalino di coda nel paniere dei big, dietro anche alla matricola Autogrill (0,71%). [esempi tratti dallannata 2003] Presupposto del piano Sensi-Capitalia che ci sia una grande vendita di immobili ed altri assets ritenuti di pronta liquidabilit, rispetto ai quali sono stati conferiti mandati a vendere a primari operatori specializzati, riferisce il comunicato. [] l'Etf cinese sar basato sull'indice Shanghai 50, che comprende le 50 principali blue chip della Borsa asiatica. Questa cessione la prima di una lunga serie di dismissioni programmate dai tre commissari straordinari del gruppo Cirio posto in liquidazione la scorsa estate in seguito al default sui Cirio-bond risalente al novembre 2002. Nuovi avvoltoi intorno ai bond Parmalat. Rispetto alle joint venture tra Sony e Samsung e tra Philips ed Lg, lalleanza tra i tre colossi nipponici ha una dimensione finanziarie pi contenute: [] [esempi tratti dallannata 2004]

Una delle principali caratteristiche del lessico inglese la word-formation, cio la capacit di comporre parole nuove per esprimere nuovi concetti si tratta di una risorsa virtualmente illimitata che consente di creare nuove unit lessicali combinando parole o parti di parole (compounding, blend), aggiungendovi degli affissi (affixation), o mediante altri procedimenti (conversion, clipping, acronymy, back-formation) 34. Per quanto riguarda l'ordine delle parole nelle locuzioni siano esse hyphenated, solid o open compounds Rando ha sottolineato quanto siano significative le resistenze opposte dalla lingua italiana in generale alla sequenza tipicamente anglosassone modificatore/modificato (descritta anche come determinante/determinato): ad espressioni come charter flight, jazz music, leading industry corrispondono volo charter, musica jazz, industria leader, in cui il modificatore, pur conservando la forma inglese, viene posposto all'elemento modificato35. Tuttavia, proprio in alcuni linguaggi settoriali, soprattutto in quelli della scienza e dell'economia che sono caratterizzati da un'intesa anglicizzazione, che l'ordine modificatore/modificato riesce ad at34 TRIGONA et al., 1999: 24. Gordon JARVIE (2000: 82) cos descrive il fenomeno della word-formation: [] the study of how words are formed, particularly of how longer and more complex words are formed from shorter and simpler ones; mentre la definizione che ne d Hans MARCHAND (1969: 2) pi completa e aggiunge ulteriori utili informazioni: Word-formation is that branch of the science of language which studies the patterns on which a language forms new lexical items, i.e. words. Word-formation can only be concerned with composites which are analysable both formally and semantically []. The study of the simple word, therefore, in so far as it is an unanalysable, unmotivated sign, has no place in it. It is a lexical matter. A composite rests on a relationship between morphemes through which it is motivated. By this token, do-er, un-do, rain-bow are relevant to word-formation, but do, rain, bow are not. 35 RANDO, 1987: IX.

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