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UN NUOVO INIZIO PER IL LAZIO Il programma di governo di Nicola Zingaretti Estratto del programma di Nicola Zingaretti Candidato Presidente

della Regione Lazio pag. 98/99


Per capitoli precedenti vedi U.R.L. http://www.nicolazingaretti.it/wp-content/uploads/2013/02/Un-nuovo-inizio.pdf

Capitolo 9 9. La Regione dei diritti e delle pari opportunit


La sfida dei diritti si colloca dentro quel grande movimento di civilizzazione della societ avviato con la Dichiarazione universale dei diritti delluomo e recepito nella nostra Costituzione, scritta dopo la tragedia del nazifascismo e della Shoah. Una sfida da inquadrare oggi in un orizzonte multiculturale caratterizzato dal pluralismo, che va considerato come una ricchezza e che alla base dello sviluppo della societ europea. In questa fase di crisi economica, politica e culturale dellEuropa, la Regione Lazio vuole tornare ad affermare che tra i diritti civili e quelli sociali e del lavoro c un rapporto di mutua implicazione. La nuova cultura amministrativa della Regione deve ripartire dallaffermazione della centralit e della dignit di ogni essere umano. La lotta contro le disuguaglianze deve accompagnarsi al riconoscimento delle differenze culturali, religiose, di genere e di orientamento sessuale. Garantire uguaglianza nelle opportunit di affermarsi e veder riconosciuti i propri diritti. Tutelare la diversit nello sviluppo di identit e progetti di vita individuali e collettivi: queste devono diventare le nostre bandiere. Oggi nel Lazio, non meno che nel resto del Paese, i diritti delle persone sono spesso minacciati nei diversi ambiti della vita individuale e sociale. La diffusione di fenomeni di violenza sessuale e di genere, lomofobia, le diverse forme di nuova schiavit, le discriminazioni che colpiscono gli immigrati vanno affrontate attraverso specifiche politiche. Nella nostra regione nessuno deve essere messo in condizioni di insicurezza o di paura. Nessun essere umano deve vivere nel timore di essere ci che , ma deve poter godere del riconoscimento dellaltro e contribuire, in condizioni di libert e di parit, alla vita di tutti.

9.1 Una legge regionale sulla cittadinanza di genere


Il nostro obiettivo rendere il Lazio una regione a piena democrazia paritaria. Consapevoli della portata strategica, allinterno della lotta a tutte le discriminazioni, della questione di genere intendiamo approvare una legge che possa garantire la realizzazione delle pari opportunit tra gli uomini e le donne del Lazio, sostenendo quegli interventi che - assumendo lottica di genere come elemento di valutazione costante e a tutti i livelli delle politiche - siano in grado di rimuovere vecchie e nuove discriminazioni. Alla luce di quanto gi previsto dalla Conferenza delle Nazioni Unite di Pechino del 1995, vogliamo intraprendere specifiche azioni positive di pari opportunit rispetto: a) alle politiche del lavoro, dallintervento sui sistemi formativi, al sostegno del lavoro, dellimprenditorialit e della professionalit femminile; b) al sistema di conciliazione dei tempi di lavoro, di relazione, di cura parentale e di formazione per favorire lo

sviluppo della qualit della vita; c) alle politiche di prevenzione e assistenza alla maternit per promuovere lautodeterminazione delle donne; d) alle politiche di prevenzione e assistenza nei confronti delle donne vittime di violenza; e) alle politiche culturali, promuovendo la lotta agli stereotipi di genere. E poi vogliamo introdurre il bilancio di genere per favorire una valutazione della spesa dellamministrazione regionale funzionale a una programmazione pi attenta al fabbisogno della popolazione femminile sul territorio, con particolare attenzione alle politiche di formazione e lavoro e a quelle sanitarie. CAPITOLO 9

9.2 Una legge contro la violenza di genere


Consideriamo la violenza di genere una violazione dei diritti umani fondamentali, una minaccia per la salute, un ostacolo al godimento della libert individuale e, allo stesso tempo, un danno per tutta la societ. in atto in Italia, nel Lazio, un alto livello di violenza sulle donne fino a un vero e proprio femminicidio, frutto di un dramma sociale e culturale radicato profondamente nelle relazioni tra donne e uomini, nelle nostre famiglie, nei nostri luoghi di lavoro e di studio, nelle nostre citt. Le donne vittime di violenza sono soggetti di diritto. Vogliamo adottare irrinunciabili misure che facciano luce sulle dinamiche della violenza nel contesto familiare e sociale e rendano possibili azioni permanenti in grado di prevenire e offrire sostegno alle vittime. Intendiamo, in particolare, dotare la regione di uno strumento/legge che renda omogenei sul territorio gli interventi di prevenzione, emersione e contrasto del fenomeno. La costruzione di una legge sulla violenza di genere passa obbligatoriamente attraverso un approccio di genere, con un riferimento costante alle indicazioni dei maggiori organismi internazionali e alla normativa europea su questo tema, condivisa dai centri antiviolenza. Vogliamo istituire una rete regionale operativa tra tutti i soggetti coinvolti (aziende ospedaliero-universitarie, unit sanitarie locali, uffici scolastici, forze dellordine, prefetture, magistratura, centri antiviolenza presenti sul territorio) per contrastare la violenza di genere, per promuovere attivit di prevenzione e garantire adeguata accoglienza, protezione, solidariet e sostegno alle vittime di maltrattamenti, con responsabilit precise per la Regione, per gli Enti locali e per il sistema socio-sanitario. Particolare attenzione dovr essere rivolta al dramma della tratta a scopo di sfruttamento sessuale, che coinvolge molte aree del Lazio. Bisogna sostenere i percorsi di emersione, inclusione sociale, lavorativa e abitativa delle donne che ne sono vittime, elaborando un progetto regionale di intervento per liberarle dal ricatto della criminalit organizzata.

9.3 Un piano di azione regionale contro lomofobia


Vogliamo sostenere la ricerca sulla discriminazione e sul mobbing verso le persone lesbiche, gay e trans e quindi promuovere servizi innovativi di intervento attraverso lelaborazione di un piano regionale contro lomofobia e lattivazione di servizi di sportello nei Comuni. Pensiamo sia necessario sostenere e riconoscere le iniziative culturali della comunit lesbica, gay e trans, mettere in atto iniziative per tutelarne la salute e il benessere e progetti di informazione e comunicazione contro lomofobia,. Per rendere raggiungibili questi obiettivi, vogliamo attivare una struttura di coordinamento per le politiche dedicate alle persone LGBT e istituire una Consulta che sia aperta non solo al mondo associativo. necessario, inoltre, costruire su questi temi un percorso di sensibilizzazione dei cittadini e dei dipendenti della pubblica amministrazione. In questa direzione va anche la necessit di far aderire la Regione a RE.A.DY, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identit di genere, per avviare un confronto con gli altri enti impegnati in Italia e per la condivisione delle buone pratiche nazionali ed europee.

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