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in
http://www.archive.org/details/epistoladisgirolOOjero
PERIODICO BIMESTRALE
SCELTA
m
CURIOSIT LETTERARIE
INEDITE O RARE
DAI SECOLO
In
XIII AL XYII.
Appendice alla
Collezione
di
"M--
Dispensa CX.
PREZZO
L.
7.
Di qucsla
niclli
SCELTA usciiaimo
la
olio o
di,'ci
volu-
all'anno
(iratuia
di
di
essi
verr eseguita in
numero non
spensa
maggiore
esemplari
di
202
il
prezzo
sar uniformaJo al
,
num.
dei fogli
ciascheduna difii-ati
:
sesto
caria e caratteri
Gaetano Romagnoli.
OPUSCOLI GI PUBBLICAT
1.
2. 3.
4.
Novelle d' incerti autori. Lezione o vero Cioalamento di ^1. Sartolino. Martirio d'una Fanciulla Faentina.
L.
3.
^.
Due novelle
Inorali.
5. Vita di
6.
Storia d' una Fanciulla tradita da un suo amante 1. Commento di ser Agresto da Ficaruolo. 8. La Mula, la Chiave e Madrigali. 9. Dodici Conti Morali.
10. La Lusignacca. 11. Dottrina dello Schiavo di Bari. 12. li Passio o Vangelo di Nicodemo. 13. Sermone di S. Bernardino da Siena.
1.
j
1
T-
1.
-i.
'2
in
V
T
una crudel matrigna. 15. Il Lamento delia B. V. Maria e le Allegrezze 16. l Libro della vita contemplativa. 17. Brieve Meditazione sui bencfcii di Dio.
i4. Storia d'
rima
18.
19.
la
Griselda.
V
1 >
21. 22.
2^3.
Geronimo Gentile Savonese. Vi unito: Un'avventura amorosa di Ferdinando D'Aragona. Vi pure unito Le Compagnie ,de' Battuti in Roma. Due Epistole d' Ovidio. Novelle di Marco Mantova scrittore del sec. XVI. Dell'Illustra et famosa historia di Lancillotto dal Lago.
: '
Saggio del Volgarizzamento antico. Novella del Cerbino in ottava rima. Trattatene delle virt. Negoziazione di Giulio Ottonelli alla Corte di Spagna. Tancredi Principe di Salerno. Le Vite di Numa e T. Ostilio. La Epistola di S. Iacopo e capitoli terzo e quarto del Vangelo di S. Giovanni. 31. Storia di S. Clemente Papa. 32. Il Libro delle Lamentazioni di leremia e il Cantico de' Cantici di Salamene.
i
Jerome, S^int
^EPISTOLA
GIROLAMO AD EUSTOCHIO
VOLGAHIZZAMEMO ANTICO
SECONDO LA LEZIONE
DI
S.
UN CODICE
DI
GENOVA
BOLOGNA
PRESSO GAETANO ROMAGNOLI
1869
Edizione
di
soli
202 esemplari
ordinatamente numerati.
isriso
Kegia Tipogratia.
PISTOIA E PUATO
AMMO
OSSEQUIOSO E UICONOSCEME
I.
a.
ISOLA
il.
D. U.
AVVERTENZA
XV,
con-
Gi-
La
scrittura
assai
bella e regolare,
pagina,
le
tutta
di
cia,
come qui
prima
della
dorate, e
chiuse
per
ad
una
6
cornice pur dorata, e colorata
vaga-
mente
INCOMINCIALAPISTO
STICO
MONACO
Di contro
simi puttini scherzanti fra loro, e con animali di varie specie, e quattro testine di divoti
,
una
la lettera iniziale.
figurato
con egregia maestria S. Girolamo a mani giunte, in abito monastico col leone a' piedi seduto con
, ,
un
libro aperto in
grembo,
e gli ocelli
rivolti
al
Signore,
che gli
appare.
il
Crocifisso.
fin
felice
- In
la
sie
fine si
legge
Qui finisce
ronjmo
vita de sancto
epistole.
Hie~
cum
le
Et de la Et deh
vera redel
extracta
da
scripti
heato
sancto Hieronyrno.
opuscoli, comecli
Ma
tutti questi
ivi
nominati, pi
stati
non
vi
compariscono, essendo
i
strappati
delle
Epistole, sostituendovene
un'altra, che,
come ho
detto, di
mano
diversa.
sapore
8
subito
m'
invog-liai
continuare
s'i
dubitando
volli
EuCa-
dessa,
ma
rimanea in g-razia ed eleg-anza. Fatto il paragone, non ebbi in minor pregio di prima il Codice genovese. Non
tenendo conto della fedelt
che
vi
al
testo,
grandissima
al
si
che
il
non
cede in
nulla
Cavalca,
quale,
frasi, certo
che
la propriet, la
semsole
plicit, e quel
nale,
d'
di verginelle
scritture
di
incontra,
non
vi
fanno
gran
difetto.
per
tra' ci
mei j della
9
M;i cbeV Ricordando che
tari nella
il
Bot
sua Prefazione
(1),
al
Dialoga)
di S. Greg-orio
il
ca,
che
si
legge
,
nella
stampa di Ferrara del 1497 rilessi r uno e r altro, e con non poca maraviglia m' avvidi che quello di essa
edizione rispondeva tanto all'altro del
da non poter metdubbio essere tutt' uno. -- E allora mi confermai in questo giudiCodice genovese
tere in
,
zio
che potei
vedere
quel
volume.
le
nonostante
molte
detta
scorrezioni, e
gurano
riconobbi
appieno
la
Parvemi fosse un bel guadag'no l'aver alle mani un Codice, che meglio assai della stampa, conservasse V antica forma del volrispondenza.
le
Pistole
Girolamo.
Confortavami semXXVI.
(1)
Roma,
10
pre pi nel mo concetto che
si
trat-
Tre,
cento
il il
vedere
che
il
Bottari
fa-
cendo
riferito confronto,
conclude:
nell'
la traduzione, che si
legge
edi-
come
ma
appoggia quella
differenze deri-
da due diverse penne, e non fiata punto di differenza di tempo. Comunque sia ecco una breve descrizione della rarissima stampa
,
ferrarese.
teri
Il
,
frontespizio
in carat-
gotici
:
ed espresso precisamente
cosi
nomo
Vita
Vita:
fjare.
sancto
Hieronymo. Dopo
de
la
- Epistole
xeni. finisse la
sancto
cum
de
le
sue Epistole.
de
Et
de
cura
la
morti
Angustino.
Et
de
11
ohservatione del
ligione extracia
Cilto
de
la
l'era
re-
da
scripti
del
la
beato
sancto
Hieronymo. - Notisi
di trascritte
con-
formit
test
L'opuscolo
De
finito, viene
Finis.
QueHie-
ronymo
garigiar da
vivo
morto che
vi
Ft
se
alchuna cosa
veduta
trovati
non hehbi
la coregiate.
Vede
sto libro
il
que-
lasciato ignoto
il
nome
degli
del traduttore
delle Pistole, e
De
la
ohservatione
del
cullo
che
da
frate
Matteo da Ferrara,
12
povero
il
o-esuato.
Di
questo
s'
avvide
non
Pistole
ma
non
e'
1'
assegnava a
frate
Matteo. Ond'
Paitoni, il Gamba, e con loro Morini,(l) abbiano creduto il povero frate Matteo traduttore, e non
che
il
il
P.
hanno ben
rapportate.
perocch
il
P.
modo,
non
frate
si
nominato verso ser Niccol di Berto di Martino Gentiluzzi da San Gemignano, del quale si hanno carte rogate dal 1410 al 1461 ed il volgarizzamento delle Pistole di S. Girolamo, che conservasi in un Codice
,
(1)
Tom.
II p
124.
Gamba,
da G. F.
dei
Testi di
,
Lingua, N. 1436.
Epistole di S. Girolamo
Zeffi.
XVI
XIV
e segg.
13
della Riecardiana regnato n.
111
1681, ed
un
elle
si
altro
della
Biblioteca
riale di Parigi.
_ Egli
il
fuor di
Impedub,
bio
un
solo
volgarizzamento
che
legge in quei
nella
stampa
di Ferrara,
dimostra
lo stesso P.
Morini, trascri-
una non breve Epistola da quelli e da questa; ma pur vero che a frate Matteo non venne mai il
vendo
ticchio di
dir opera
il
sua
1'
altrui.
per basti
poter
raccogliere
che
il
cui nouie
il
quale scrisse
poco
dopo
tempi di
Pan-
e del Belcari
poco pi tardi
bellezza della
insomma
L altro indizio
che
la
lingua, reputato.
E
t'
uno
e
pa
del
genovese
ri
man
chiaro
eziandio
quest' ultimo
essere
14
una copia del lavoro di ser Niccol; onde tre sono ogg'imai Codici, che si conoscono di quella versione. Piacemi altres, ora che ho nominato ser Niccoi
\,
che
il
dell' altra
mia affermazione,
il
Codice
Codice riccardiano,
il
det-
tato originale.
Non
,
fo
il
confronto col-
diano
stola
il
volgarizzamento
dell'
quell'Epi-
ser Niccol.
Reco in-
Epistola a
,
Maranche
cellino
ed Anapsichio
riferito
che
io
Edizione
di
Ferrara.
Du'o
ILcroujm
Jlarcco
e
et
origine de
le
ani-
sentcntie
de
eatolici
et
heretici.
Epistola
XXXV111.
Ali signori veruuiente sancti
uerandi di tutti gli
ojfcii
et
re-
de la carit
Anapsgchia Hieronymo in Finalmente io ho ricevute da Africa littere de la vostra unanimit. Et non mi pento de la mia imMarcello
et
Xpto
salute.
pronptitudine per
frequenternente
epistole.
la
quale
io
offersi
le
a
io
vni
tacenti
mie
S che
riscrivesti.
Et
et
che
salvi
cognoscesse vui
essere sani
tione altrui,
ma
solamente ver
(sic)
vostro
sermone. Io mi sonto
la
ricordalo de
vostra
questiuncida.
de
la
Ancho maxi-
rnariiente
questione ecclesiastica
de lan'ma. cio se essa
ciclo.
sopra
sia
lo
stato
venuta dal
Come Phitagora
16
et
Philo
et tutti li platonici, et
Origene
de
dio
el
pensano
si
de la suhstantia
stoici et
et li
manichei,
heresie de hispania
se
priscilliaui.
per
el
si
conjdano.
et
facte da dio
siano messe
neh
corpi.
Sccundo quello
che
scripto
nel evangelio.
El padre
adopero.
et io
Codice rccordiano.
rescovi in afri-
cha.
Sopra
fatti delle
anime.
e
Ai
ve-
Marcello
cha
Anasichio. lerolimo in
Xpto
umanit.
Enomi
17
peito della
quale
io
mie
epistole.
Si
e
voi
mi
scrivessi.
che
io
salvi.
Non
ma
Io
solamente per
vostro
sermone.
mi sono
cella
anche massimamente
come pitaghora
et filo etiicti
pla-
tonici.
E or igiene si pensano.
di
Ossi della
li
stoici
et
manichei, elleresie
spangnia
Ecrecon-
fidano.
daddio.
Overo
se
ongni di
sono factte
sieno
El padre mio
io
insien a
ora adopera
adopero.
18
Codice genovese.
et anesicJiio.
et
ve-
ditucti gliuffiti
della
carit,
raarcello et anesichio,
sto salute.
geronimo in chriio o
Jinalmente
ricevute
da-
frica lettere della vostra umanit et none rnfento 'punto della mia improitltudine,
perlaquale
io
mandai frertiie
epistole^
voi miscriveste.
et
sono
cella
,
ricordato della
vostra question-
anche
stione ecclesiastica
anima, cio:
cielo
,
se
sia
venuta gi dalet
corde
pithagora
et
/ilo
et
tucti
osi li-
eplatonici
Origene
si
pensano,
come credeno
leresie
maMchei
e
et
dispagna
sono
et prisciliani,
se
per
ladrieto
19
riposte neltesoro
(lidio,
come
certi ecsi
persuasione
con-
fidano,
facte
doio
et
sieno
messe
necorpi.
e scritto
Questo
stole,
paragone, chi
lo
conti-
Epinon tornerebbe che di sempre mag-gior vantaggio pel Codice genovese. Oltrech esso ha questo preg'io
nuasse, e ripetesse per pi altre
ancora
che
il
Codice parigino,
pi cin-
neir ultimo
sole
cinquan-
tanove.
E
il
qui
ancora
debbo correggere
asserisce
d'
P. Morini.
Egli
aver
20
Ferrara,
e
d'aver trovato
1'
clie
due
a Demetriade, e
le
altra
le
Codice
riccardiano, che
Gaetani
di
sia chi
Niccol di Berto.
Or non
parole, che
prime Epistole siano traduzione di ser Niccol, e non le altre cinquantuna, perocch lo stesso Gaetani non fa questa distinzione, conforme si legge nella prima carta: Chomincia la tavola o rubriche di
prime otto pi1 e vanno
chominciano a charte
a charte
in
insino
tate di
latino
400.
21
Non nego
che
si
dusse in volgare
e le
le
altre che
le
seguitano, o meglio,
;
tutte
cinquantanove
ma
certo
e cos
in-
Morini a pag.
,
XXIV
della sua Prefazione dove scrive chiaramente Ser Nicol avere volgarizzate tutte le Pistole del Codice ric-
cardiano
e tutte le
108 del
trovato
Codice
il
parigino. -
dunque
nome
leggono ne' due Codici, nella stampa di Ferrara, e nel pregevole Codice di Genova.
Tutte, dico, parlando per le geperocch abbi ani veduto che
:
nerali
il
lui
e a
esaminate, quelle
ad Fustochio
22
ma
certo
che
il
genovese in esse
due Epistole ancora conforme alla stampa. Onde si vuol arguire che realmente Ser Niccol le tradusse colle
altre,
cuna discrepanza, mentre che chiaro come il sole che le due Epistole del Codice riccardiano pertengono ad altri
volgarizzatori.
Quella
ad
Eustochio
del
s'
non
che
il
la
nota versione
Ca-
valca, ed
acCodice ric-
cardiano
Ne abbiano un saggio
lettori
Edizione Bottari.
Audi,
et
filia, et
obliviscere
,
patris tui
et
concupiscet rex
le
deco-
23
sono iscritte nel quadragesimo quarto
salmo
farla Iddio
all'
anima,
e e
dicele
vedi,
tuo
orec-
chio a questo
ti
mio
consiglio, lo quale io
lo
popolo
e
tuo dire
la
casa
del tuo
padre;
vuol
tunque a
farai,
della
lo
te
propinqua
celestiale
sia.
s'
se cos
re
innamorer
tua bellezza.
Codice riccardiano.
Aude
tuam,
filia,
et
vide
incrina aure
et
obliviscit re
populum tuura
per
le
domum
decorem tuum
tesirao
paquaran-
nima
dicele
e
ma
ti
vedi
chonsidera
incrina
le
tue
io
orechie a questo
popolo tuo
vuole dire
ella
eie
24
che per
lo amore di Dio abandoni ongnl amore mondano quantunque ti sia pa-
rente
se chosi
farai
lo
Re celestiale sinamoattribuire
chi
dunque
il
volga-
neir edizione
Ferrara
,
se
a ser
non Nic-
col ?
Il
volgarizzamento poi
dell'
Epi-
similmente
Codice di
Vita Spirituale (1) Dei fondamenti della Epistola attribuita a S. Girolamo e volgarizzata da Maestro Zanobi. Napoli Iride 1863 in 8" Fin dalle prime linee si vede di quanto pi sicura lezione sia il Codice riccardiano.
,
EDIZIONE NAPOLITANA.
fZ' eccellentissimo ingegno, e di perfetta scienza, per la quale mi credessi potere agevolmente adempiere V ufficio delio scrivere il quale
Se io fussi
Niccol tradusse
si
cosi malagevole cosa non senza grande paura e timore. Imperocch io devo scrivere a Demetriade , vergine
io
potrei incominciare
e,
,
che
piii,
maggiore cosa che la predetta vergine per V ardore della sua fede, la nobilt terrena e le ricchezze del mondo ha in dispregio. Cosi per esempio la quale d' operazione malagevole a insegnare d' altissimo sangue nata, in grandissime ricchezze e
delicatezze nutricata,
da tanti
e tanti varii
lusin-
gamenti di questa vita.... avviluppata.... abbandonando insiememente tutti i beni corporali per quelli
pigliando
giovanile
le
virt, spirituali?
Lagnale
,
il
fiore della
etade....
volontariamente ha
e
tagliato, e,
s
medesima
per amore
CODICE RICCARDIANO.
Se io fussi decellentissimo ingegno
gitante iscientia per la quale io
e
di simi
mi credessi potere
quale
agievolmente adempiere V uficio delle scripture il io prendo a fare nondimeno chosi malagievole
che
magiore chosa chella predpcta vergine la quale per lo ardore della sua fede la nobilt terrena elle
richeze del
mondo
la
chome per
26
leg-goDO nel Codice genovese; alcuni
copiatori,
come
ro di dare lo
mento
delle
Niccol con
quello di altri.
i
- Nella
copiatori
Ferrara accompagnano
Pistole,
riman ricordo nel Codice genovese una volta messe le mani nello scegliere, e nello aggiungere,
e de' quali
:
si
reput
acconcio
di far
seguitare
alle
la
Cura
morti di S. Agostino,
e]a.
Realtri
volgarizzare
da
E come
ma-
nata hi grandissime richeze e dilicateze e da tanti e tanto varij lusingamenti.... ahandonando insiememente tucti i beni chorporali e per quegli pigliando t liete le virtudi e beni spirituali la quale il fiore della giovanile etade.... volontariamente crocifigiendo con Christo la sua carne se medesima ostia viva e sancta ae o/erta addio e per amore
della sancta virginitade ae isprezato ec.
sangue nutrichata
27
aggiunse,
scoli,
altri tolse,
appunto come fu
Opucome Epi-
volendo che
contenesse,
le sole
originalmente conteneva,
stole.
Cos
possa
quandochessia
vo-
il
volgarizzamento delle
metriade.
due Epistole ad Eiistochio, e a De- Ma come messo in salvo ser Niccol e frate Matteo, non posso consentire col P. Morini che nella versione data fuori primamente dai
, ,
di
G. F. uni-
non
si
vegga
la plagiaria
di ser Niccol
(1).
Leggendo
lo
pi parti dell'uno
dell'altro libro,
Codici, e l'edicoli'
zione
di
Ferrara,
aiuto
del
(1)
Pag.
XIV e XVII
1.
28
testo latino racconciasse, a suo
modo,
vero
che
dal P. Morini
nel costrutto,
diversit per
sostanza
la
quale
credo
coli'
dall'essere
volgarizzamento stam-
non
fermo
in
giov
al P.
lo Zeffi. Il
dubbio nato
assai
mente
Morini mostra
ed
di sottig'liezza
confermato dal
stampa
denza
di
Ferrara
tutt'
uno con
com'
ad eviche
dimostro,
il
certo
altres
ser Niccol,
dell'invenzione della
il
suo lavoro su' Codici latini. Indi la diversit notata nella sostanza, avendo avuto ser Niccol alle mani
29
un
l'
edizione
erasmiana,
clie
secondo
lo ZefB,
lo stesso P.
il
Morini, adoper
1'
sione
di
edizione
medesima
il
molto.
il
ben giudiziosamente
testo usato
nota
P. Morini, che
da ser Niccol
zione d'
non ec-
per
riguardo egli
il
concede alZeffi,
antico
primato sullo
1'
come-
ch lodi
st'
a cielo
penna
dell'
P. Morini fa
alcuni branetti
versione
per
concludere
dalle
loro
nello
differenze,
Zeffi.
non
esservi plagio
Ma
se io
posso
non pochi
dell'
altri
Epistola
ad
30
novese perch
che
lo Zeffi
si veg-g-a
come
sia vero
ebbe
ricorso
ai
Codici
forse pi
Le varianti
parentesi:
chiudo fra
Edizione genovese.
mentica
et
la
et
re la tua
bellezza.
Nel
,
mo Dio) parla
(Habraam)
et
,
alla
secondo (secundo)
dei, che
demonii,
de vi-
credo ve-
de viventi.
Ma
j,
della patria
se tu
a ,
31
popolo (popido tuo),
dre tuo
tu sia
dello
,
et
la
che disprezzata la
agli
carne
congiunta
sposo
tuo.
abbracciamenti
tuo sposo).
Zeff.
Odi, figliuola.,
i
et
attendi.,
et
piega
e
tuoi
orecchi
il
miei ricordi,
e
sdi-
mentica
popol tuo,
il
la casa di tuo
padre,
lezza.
desiderer
Re
la
tua bel-
Nel qioadragesirtio quarto salmo parla Dio air anima dell' huomo, eh'
imitatione
d'
Abraam
uscendo
della
Caldei,
me demonii,
pro-
feta desiderando co' sospiri, dice: Io credo vedere e beni del Signore in la
terra
de
viventi.
Ma
non
la
ti
basta
mentichi
il
popol tuo,
et
casa di
32
ti
sposo.
Chi
prove
fosse
vago
d'
andar innanzi
uniformit
le
della
grandissima
diver-
non pro-
antico vol-
dimostrare
il
nelle
nello
stesso
modi insomma,
si
traduce,
scrive.
ma
dall'
ingegno
di
chi
al
oltre
discordare dalla
lezione stampata
a Ferrara, nella
da essa stampa,
33
pubblicata dal Fabrieatore. Ci
facilmente
il
che
chiarisce
salvo
queir Epistola,
manifesto che
altrui; di
come
accade
Ma
rimane
si
sempre
egli
servi
dell'opera
giore
che lo stesso
osservazione
P. Morini porge
un argomento magsua
in
:
con
una
,
nello ZefB
rarissime
mende ed
le
numero
il
assai
latino,
edizioni scorrettis-
questa
che
?
mag-g-iore
non
adoperato
e
non anzi
di
sione
detto
ser
Niccol? Dopo
i
gi
vese, poich,
34
narrato,
mi and grandemente
a'
versi
per
graziosa
ed
elegante
,
scrittura
,
da
non cedere a' Villani al Belcari a Mariano da Siena, a Gio. Dassaminiato, ai Morelli, al Pandolfini, o Alberti, che dir si
altri
debba,
a quanti
Epistola
ma
volli
,
appigliarmi
si
quella ad Eustochio
perch grasi
ma
solo
mi piacque che
le
corresse
ancora per
stampe secondo
la lezione del
Co-
dice genovese,
genuina.
Ho
sima,
e
saggi concorderanno
35
la lettura di libri
mentali, dove
il
turpe materialismo
e vivi
ravvolto per
entro ad
un velo tutto
colori, e
solletico
brillante di svariati
dove
un
ben
manegg-iato
le
commove
a volutt
rompenti passioni.
cieche, ed
ir-
Ma,
viva Dio,
quando si riavr tanto senno, e tanto animo da confessare schietto non esser
questo
alla
il
modo
di
comune,
e privata felicit, si di
gano questa Epistola del gran Santo anzi tutti le donne delle quali non poche incaute lasciansi menare al, ,
l'
andazzo volubile,
,
e superficiale del
nostro secolo
tarsi in
mu-
uno
de'
cos votandosi a
se
dati
ad Eustochio
pi
si
36
acconciano alle monache, che
alle altre,
non
fare
per
a dubitare
gran
a
pr
a tutte, mettendovisi
certe guaste costusi
insieme
nudo
pi volte tollerate,
ma
ne ho
mutato, con grande sobriet per, certe forme oggimai troppo anticate come la et congiunzione, sostituen;
dovi la ed;
dole
le
,
lettere
doppie
ove
cosi
Codice non
rado
dov'era
rico;
del
tutto
venglia, e in certi
la t,
scrivendo la z, in alcune
in oratione , veneratione,
parole,
come
parole
pudicitia, e
simili, e gli
colla z
ne' pi
esempi
di
queste
non son
rari
e
specialmente
antichi; la
37
hi
t,
comesi
mo' d' esempio nelle parole captivo , volwpta. Del rimanente, salvo le lettere maiuscole, e la puntatura, non ho fatto
scrisse per antico altres, a
altre mutazioni, tanto clie questa edi-
desinenze, e
del Codice.
i
certe
forme speche
1'
Ricorderanno
lettori
Epi-
io
ho stidi ser
mato ben
Codici, pro-
Ho
di
pagina
le
varianti
come
me
pare,
il
sia pi pregevole.
mancasse ad ornamento di questo liuno spoglio delle Voci e dei Modi pi notevoli, che non si trovano nel Vocabolario della
bretto, ho aggiunto
38
Crusca, o che vi lianno esempi
belli, e spiccati.
men
,
Fa buon
questa
viso
benigno lettore
fatica, e
mia novella
felice.
voglia
Iddio renderti
I.
G. Isola.
GERONIMO A EUSTOCHIO
Capitolo
I.
Come
la
orechie tue
(1),
dimentica
el
po-
desiderer
el
re la
quadragesimo quarto salmo Iddio (2) parla alla anima umana, che secondo
l'esemplo d'Abraam, uscendo
terra sua
e caldei
,
della
come demonij
(1)
La orecchia
(2) Dio.
42
de'
el
pro-
de' vi-
venti.
Ma
patria, se
non basta che tu esca della tu non dimentichi el pocasa del padre tuo,
s
polo (1), e la
tuo
none starai
intorno a
tutta la regione
Salvati nel
sia
che
tu
si
forse
non
,
Non
conviene
preso
,
arato
(5)
ragguardarsi
ritornare
drieto
n dal
campo
vesti-
a casa, n
dopo
el
mento
di Christo discendere
gi del
Gran(6)
(2)
Tu
Il
testo:
ris.
Drieto, et non starai. Compressa. Il \at.: ne forte comprehendaVedi Genesi XIX, 17.
(3)
(4) (5)
Pigliato lo arato.
(6)
Costringe.
43
ia figliuola a
padre diavolo (1), e volete fare e desiderij del padre vostro. Et altrove
detto
a'
giudei
Chi
fa
el
peccato
del diavolo.
primo padre, siamo neri. E dopo la penitenzia, non salita ancora l'altezza della virt, diciamo: Io sono
nera
e bella (2), o figliuole
di
Gerupadre
:
mia
infanzia,
dimenticato
el
rinasco in Christo.
per questo"?
desiderer la
questo
padre,
quello
magno sacramento,
l'uomo
el
madre,
e
et accosterassi alla
sposa sua,
gi non
come quivi
(5).
una carne
ma
s
(Ij
(2J (3)
nello spirito
Sathaua. Nera, ma
El tuo sposo
bella.
Et
el re.
(4)
(5)
Lassar.
Ma in uno
spirit'j.
il
lat. in
uno spiritn.
44
non arrogante n superbo menata per moglie una etiopissa. Incontanente (1) ebe tu vorrai udire la
,
ti
confesser
e
ci
el
cbe
co-
gnosciuto,
merratti
re (2| nella
camera sua, et in maraviglioso modo mutato el tuo colore, ti si converr quella parola: Chi questa, la quale salita imbiancata? (3)
Queste cose perci dette, o mia
certa-
mente debbo chiamare la sposa del mio Signore Ges Christo ), acci che
tu cognoscessi per questo principio (4) della lezione, che io none intendo di
dire
al
presente
(5)
della
verginit,
la quale tu i
et ia
seguitata
none intendo
al
(1) Subito.
(2)
ti
Ti confessara
el re, ce.
co
Da
(5)
(6)
45
presente d' annoverare
delle nozze,
e
(1) le
molestie
(2),
come
la
el
ventre gonfi
come
la
el
pianga, come
concubina tormenti,
e
si
come come
bene
stima esser
le
morte
ricida.
Certamente
doma
mio
(6),
in questo
'.
(1)
(2)
(3)
(4)
[)
li
immacu-
.sar.
Blando
iniroic
>.
46
qui di rettorico parlare, la quale lievi
te
la
quale
sottometta
ginit.
mondo
a'
tuo' piedi
Capitolo
II.
Come
e
la
conduce a iimilt
a timore,
Io
non voglio
del
clie
ti
veng-a
suti-
perbia
tuo proposito,
ma
da te schifare el ladro. Questa vita un corso (1), a' mortali. Qui conten-
diamo
per
essere
altrove
coronati.
Nessuno entra sicuro tra' serpenti, e tra' gli scorpioni (2). El Signore disse:
inebbriato
e tu
el
(3)
mio
coltello
in
cielo,
giudichi
(1) Il (2)
(3)
Arbitri.
48
ra, la
quale germolla
el
(Ij
triboli, e
spine; la quale
L' Apostolo
:
serpente mang-ia.
a noi
None
battaglia
al e
sangue,
princi-
ma
pati
SI
questo
mondo,
e di
queste
cose
celestiali.
Ogni cosa
di
nemici ripiena
La
ma quando
venuto
e
el
prenci pe di questo
mondo,
profeta:
Non
te-
(6), la
quale
el d
vola, n dal-
Germina.
E
In
(4)
(5)
(6)
nulla di peccato.
Non
la sar'itta.
49
dal trascorso, (1) e dal
dimonio
dalla tua
s'
melato
ridiano
(2).
mille, e dieci
dritta;
man
ti
ranno.
ma a E se
e
non
approssimead affannare
cogitazione:
Eliseo
turber,
comincierai
e dir a te la
tua
Xon
noi
sono con
che con
loro.
farai
orazione, e
dirai:
veggia
(4).
quale
ti
sci-
ti)
Nel
Cod.
il
si
legge
questa variante: o
incorso, secondo
tali,
ha ab incursu. {2] 11 demonio meridiano presso gli Oriene propriamente presso gli Ebrei, altro non
testo, che
,
una infiammazione del cerebro prodotta dair eccessivo calore del mezzo giorno. Quella suera che
perstiziosa nazione form di tal naturale accidente
un
spirito, e lo
s"
per somiglianza
nome
la
con-
cupiscenza.
(3)
(4)
Ciascuno.
.Sicch epsa veda.
50
levi (1) alle stelle, allo
esemplo d'Elia;
anima mia,
noi
come
de' cacciatori
siamo
liberati.
(3),
abbiamo questo
carne
contro
allo
spirito,
nessuna
certa
vittoria.
El nostro avversario
dialione,
volo
(5),
va attorno
alcuno
(7;.
cercando
di
divorare
in quella (8) passeranno tutte le belioncini (9j vanno stie delle selve.
(1)
Te
sublevi.
(2)
scampata dal
fictili.
laccio.
(3)
(4)
Corpo.
In vasi
(5)
(6)
("7)
Sathana. D'intorno.
Qualunque.
In epsa.
(8)
(9]
Li leonini.
51
nighiando
cerca
e
e
el
(1),
esca da Dio.
Non
el re assirio
nella
Le sue
tir
Aba-
lob
(4)
e
(5)
la
podest
(6).
Apos
stoli
Non venne
Salvatore a
la terra;
,
ma
,
el
Casc Lucifero
el
quale apel
pariva la mattina:
e colui
quale
merit
udire
Se tu sia portato in
trarr (7).
(1)
Muggendo.
(2)
(3)
A
El
loro.
1"'
di rapire
(4)
Di subvertir lob.
Auctorit. Tribulare. Il
(5)
(6)
stolos.
0] De qui
te far descendere.
52
Dice
el
Signore,
le
perci
che aveva
mia sedia
(1), e
Onde ogni
salgono
te (3)
(2)
lacob: Io
che
voi
sete
ma
voi,
come uno
primo diavolo. E stando Iddio nella sinagoga degli Iddi, discerne nel mezzo g' Iddii.
L' Apostolo scrive a
coloro, e quali
(5),
mancano
d'essere Iddio
le
dicendo:
Ma
e
discordie, et
invidie
(6), non sete voi allora uomini, camminate secondo l' uomo. Se Pa-
(1)
(2)
(3)
(4) (5)
Sopra le stelle del cielo poner la sede mia. Descendono.- (Giusta il latino). Somniante. Per che.
Dii.
(6)
Dopo che
in voi
sono
le
discordie
e le
invidie.
53
golo
(1) apostolo, vaso d'elezione, et
\2) di
apparecchiato nelVangelio
sto, per le
e per le
Cri-
punture
(3)
della
carne,
commozioni
gne
(4) el
agli altri
e
non
sia
niente
ne'
meno !6) vede un' altra legge membri suoi ripugnante alla legge
mente sua,
dopo
e
e
della
tenendolo oppres-
so
7)
dopo
(8)
la nudit,
me,
dopo
le prigioni,
tormenti, tornato
(9) in s
medesimo,
chi liberer
grida: infelice
io
uomo,
questa
me
del
corpo
di
morte? tu
(1) Paulo.
(2)
(3)
(4)
(5j (6)
Epso predicando.
NientedimeiiO. E captivante se oppresso.
(")
(8)
Et
se dopo.
(9)
Tornano.
54
ti ii
Guardi
te
che
giammai
non dica Iddio: La vergine d'Israel cadde, e non chi la risuciti. Arditamente dir
la vergine
:
Con
la
dopo
la corrotta.
Temiamo
le
vergini
gini
la
(4).
Signore,
femmina
desiderarla, gi
adulterata
suo
cuore.
colla
Perisce
adunque
verginit
le
mente.
Queste sono
(1) (2)
Guardati. - Sincupi
siffatte
negli antichi.
Dalla pena. Attendi quello che dice: et le vergine buone mancheranno, perch sono ancora captive
(3)
(4)
vergine.
55
stolte (1), le quali
non avendo
olio,
sono schiuse
(2)
dallo sposo.
Ma
gini
,
e se quelle, le quali
son ver-
nientemeno per
si
,
non
corpi
far a quelle, le
quali
di
membra
tempio del
non sedia alla figliuola de' Calnon sarai oggimai (6) chiamata tenera, e delicata: prendi la macina (7), e macina la farina. Scuopre el tuo velo, dinuda le gambe tue, passa e
ra,
dei;
(1) (2)
(3) (4)
Subito vederanno.
Pi.
mola.
56
fiumi
;
appariranno
tuoi obbrobii.
(2)
E
,
questo
e dello
drieto al letto
dopo
sposo
g-li
,
osculi
del
e drieto a quella
el
della quale
per lo passato
La
reina (4)
tua
man
(6),
circumdata di nudata, e le sue parti dirieto saranno poste nella facvestimento indorato
variet. Sar, dico,
cia sua. Seder
all'
tudine,
e sar
posto
a
el
e suoi piedi
vituperata
Pi
all'
dirittamente
sarebbe
uomo
(1)
essersi sottomesso al
matri-
Ignominia.
(2)
(3)
Dopo
li
lecti.
Prophetico.
(4)
(5)
Regina. Dextra.
(6)
(~j (8)
Aurato.
Scuoprir.
(9)
57
monio
piane,
essere
clie
camminato per
le
vie
la
po
l'I)
lino e
prieg'o,
non
si
facci
fedele citt
di Sion, e
Non
si
ma immantanente
commover
che
el
clie la
libidine
si
el
tuo senso, e
(5)
tosto
lusinghevole
ti
incendio della
,
volutt
El Signore mio aiutatore, non temer che |7) mi faccia la carne. E quando r uomo di dentro comincer un pochettinofS) a ondeggiare intra e vizii,
voce
(6),
rompiamo
e diesiamo
CI)
(1)
(3) (4)
(5) (6)
Subito.
Blandio.
In voce.Il
testo:
erumpamus
in vocem.
Checch. - Lat. Quid. (8j Avverbio grazioso usato da ser Niccol in questa Pistola.
(1)
quattro volte
58
e le virt, dirai
se'
:
anima mia,
percla
tu
trista, e
perch mi conturbi?
fesser che
Spera in Dio, perci che (1) io gli conegli Iddio mio, salute
Io
tu
:
lasci cre-
niente cresca
in te di Babilonia
sione. Uccidi el
(2)
niente di confu-
nemico
mentre che
piccolo
spengasi la nequizia
el
nel seme.
Odi
ti
suoi parvoli
(4)
alla pietra.
Ma
uomo non
delle
trascorra el
mosso caldo
laldato
(5),
medolle, colui
(1)
Perch.
Gli
.
(2)
(3)
Romper.
Cavalca
:
(4) Piccoli. - Il
Laudato.
59
quale inraantanente come comincer
a
e
(1)
pensare, uccide
perquotele
(3).
Christo
(1)
(2) (3)
Ma
la pietra Cristo.
Capitolo
III.
Come
le poyie
esemplo di s
di molte
indicela
il
astinetiza,
biasima
vizio
della gola.
Quante
nello
volte io
,
medesimo, posto
grande sodagli
a'
eremo
del
et in quella
monaci aspro (1) abitacolo, mi pensavo d'essere presente alle dilicatezze romane! Io solo sapevo di quale amaritudine ero ripieno (2). Le difforme membra
ardori
sole,
presta
(1)
(2) Io solo
dine
Horrido. sedeva per che era de amarituripieno. - Il testo a stampa <So?w sedebam
:
qtiia ecc.
61
mia
Tutto
el
(4)
le
me
mie
Ma
del bere
quando
qualche
qua fredda
colui
dello
(5)
prendere
(6).
Io adunque,
el quale per paura dannato m' ero in tal prigione, compagno solamente degli
medesimo
inferno
scorpioni
e delle fiere
spesse
volte
(1)
In horrore.
(2)
E
ess.
la
forma, d pi
(4)
ecc. -
(3)
Giorno
Oppresso. (5) Frigida. (6) Sia a lussuria riputato. - Lussuria' yer lusso, superfluit, comune, ed il Vocabolario^ne
ha
ess. parecchi.
62
ero presente alle danze (1) delle fanciulle.
gi morto uomo, nella sua carne bollivano gli incendii soli della libidine.
Adunque
giacevo a
io, privato
pie' di
li bagnavo, co' capegli gli asciugavo, e la contastante (2) carne colla fame delle settimane io suggiugavo. Non mi vergogno confessare (3) la
tosto
ma pi piango , che io ora non sono quello, che gi sono stato. Io mi rimiseria della mia infelicit,
colla notte, n
prima mi
dalle battiture
in
me
prendente Signore. Ancora la mia celluzza (4) temevo, come che se sapesse
(1)
(2)
Abballi.
(3)
(4)
Ripugnante. Di confessare.
Cellula.
63
le
mie cogitazioni,
meco
stesso
se in alcun
valli,
luogo vedevo
el
le
(2),
profonde
rottura
della
asprezza di monti
di
luogo
mia orazione, quivi era la rustica prigione della mia misera (3) carne. E come m' testimonio el
,
Signore
che
verso
io
el
dopo
cos
mi pareva
cantavo,
gaudente
te
(5).
(4)
dicendo: Dopo
de' tuoi
unguenti
se
Ma
coloro
(6),
li
sostengono queste
quali,
tentazioni
consumato
el
(1)
irato a
serti. (2)
(3) (4)
li
miei pensieri, et
li
solo passavo
de-
asperit di monti.
(5)
ventissimo.
(6)
64
corpo, dalle sole cogitazioni (1) sono combattuti che cose sostiene la fan,
essere
n' fatta la
crede, questo
prima ammonisco, questo testifico, che la sposa di Christo fugga el vino, come el veleno (3). Queste sono le prime armi de' dimonii contro alla giovanezza. L' avarizia non cosi commuove (4), non cos enfia la superbia (5), n diletta 1' ambizione (6), Agevolmente (7) manchiamo di questi (8) vizii. Questo nemico(9) dentro
in
(1)
(2)
Da
La
soli pensieri.
vergine.
(3) (4)
(5)
Veneno.
Commune.
Gonfia
di superbia.
(6)
(8) Tali.
(9)
Intendi:
Ma
vizio del
vino, dentro
noi, ecc.
65
a noi rinchiuso;
diamo
la
lo
giovanezza
fiamma? Perch apparecchiamo noi allo ardente nostro corpicciolo (4) nutricamenti di fuoco?
noi l'olio alla
Pag-olo scrive cos a Timoteo Gi non volere acqua bere, ma usa un poco di vino per lo stomaco tuo, e per le continue tue infermit. Vedi perch
:
cagioni
el
si
concede!
Appena che
et alla
si
dello stomaco,
conceda.
Et
acci
ci
lusingassimo
se
ne prendesse,
medico pi tosto
(1)
(2)
(3)
(4)
nui.
(5)
(6)
66
che
sia
d'
Apostolo
(1)
bencli l'Apostolo
medico spirituale, et acci che Timoteo, forse vinto per debilit, non forse potesse adempiere e discorsi suo per predicare el Yangelio; altrement
r Apostolo si ricordava aver detto Et el vino in che lussuria (2). E Buono all' uomo di non ber vino,
e di
el
perch
dapprima era piantatala vigna, forse che non sapeva che s'inebbriasse di vino. Et acci che tu intenda in
tutte le cose
el
Apostoli.
(2)
(3^
Nel quale
la lussuria.
il
il
diluvio, essendo
ancora
67
di
No
se-
Dapprima s'empie
inmantanente seguitano
Ascolta
ra:
ci,
el
ventre, et
El popolo
di
mangi,
bevve, e
(3).
levaronsi
su a sollazzare
Loth
amico
generazione
,
fusse
venuta
che
meno
che
cosa facesseno pi
di
figliuoli
,
nientemeno sapevano che r uomo giusto non doveva ci fare se non briaco (5). Finalmente Lotto
,
(1)
Puoi
di
quella ebriet di
No seguit
la
scopritura de
obscene: la libidine fu congiunta alla lussuria. - Il Testo: Nudatio femorum. (2) Dapprima se estende el ventre, et cosi
le parti
sono conciate V altre membra. (3) Giocare. (4) E fra tante migliara de popoli solo giusto
trovato, inebriato fu dalle figliuole sue.
(5)
Non
68
non seppe quello che fece. E bench la volont (1) non fusse nel peccato, r errore fu nella colpa (2). Indi (3)
nacquero quelle generazioni di
biti, et
e quali
Moa-
Ammoniti, nemici
insino
(4)
,
d'Israel,
e
alla
quarta
di
schiatta
et infino
in eterno
decima non
Elia
entrano nella
Chiesa
Dio.
quando da lesabel
l'angelo a
lui,
mandato
Sta
et
(6),
gli
detto:
su, e mangia.-
puose mente
uno pane d' orzo, et uno vaso d' acqua. Nel vero Iddio non poteva mandargli buon vino, e cibi
ecco al capo suo conditi con l'olio, e le carni elette,
et ascelte? (7) Eliseo invita a
(1)
cena
(8)
Nel Codice,
Ma
chiaro volersi
Testo.
(2)
(3)
(4)
(5j
((5)
De
qui nacqueno.
lesabel fuggiva. o
Progenie.
Quando
Risguard.
Cibi electi
,
(~)
le
carne pi delicate
et
per
lo
pistare
mutate?
(8)
desinare.
69
e fig-liuoli de' profeti
,
nutricandoli
con erbe
(1) agreste,
mile
di
a'
festeggianti
cio:
,'
uomo
morte.
la
Non
Ma"
erbe
adir
co'
cuochi
non
aveva
sopra a quelle
1'
agreste
iindolc
amaritudine
la
quale Mois
aveva mutata
mirra in dolcezza
rimente
(3).
coloro, e quali
avendoli condotti in
Sanmaria
non
sapendo ove si fosseno (5), ascolta di che vivande comand che fosseno cibati.
et
Disse
acqua,
(1)
(2)
(3)
in dolci.
Pascendogli de herbe. Conveniente a coloro che mangiano. Il Cavalca. L'acque de' diserti amare mut -l Testo: qua Moyses mutaverat Maram
Similmente. Essi non sapendo dove Bevano.
in dulcedinem.
(4)
(5)
(6)
si
fussenu,
70
sieno rimandati al loro Signore.
Et a
Daniello
si
pot mandare
(1)
pi abbon-
dante mensa delle vivande del re. Ma Abacuc porta, come io credo (2), uno mangiare rusticano di mietitori e
,
perci
(3)
cliiamato
uomo
di desi-
derii; perch pane di desiderio non mangi, e vino di concupiscenzia non bevve (4).
Di metitori
Bevette.
per
ecc.
(4j
Capitolo IV.
Come biasima
cadono in
la lussuria, e le
sue ca-
concedeno
numero
sito
nella
Ma
mio proposuo
disputare
ci
de'
digiuni, e volere
richiede
di
tutto
trattare,
(2),
titolo, e
d' assai
volume
Altre-
Perch. Cio: tutto trattare, che richiede ecc. Nella stampa: richiederm el titulo ecc. (3) Cio Basti aver detto di cose assai questi
(1)
(2)
lioche.
72
menti
(1)
me-
desima potrai raccogliere, come el primo uomo pi obbediente al ventre che a Dio, fu cacciato (2) in questa
valle
di
lagrime,
el
come
Satanas
al
tent di fame
e
ventre, et
ventre
esche, e questo
ventre
(3;, e
quali
ventre. Ciascheduno
Lo Iddio de com(5),
menda
ama
ond'
quali
se tu
(6).
vorrai
rispondere
sempre in piume,
(1)
Altramente.
(2)
Fu
di lagrime.
(3)
Ma
ama.
(6)
(7)
73
astenerti dal vino, n dagli eletti cibi,
e
adunque
non
Dio. -
Non
,
universo,
si
diletti
della
(1)
ardore
de' nostri
polmoni;
se
ma
non none
inmaculato,
La sua
genitali
tenzia
nel
bellico
(4).
Cavalca;
il
Testo: rngitus
(2)
citia
noQ pu esser
(3)
Dio, per testimoaio d^ epso Iddio immaculato et semplice, ascolta come lui a sospetto ecc.
lob caro a
(4)
La sua
possantia
neir umbelico.
74
onestamente, mutati
di
e
nomi
(1).
Onde
Davit seder
clii
lombi.
rono in Eg-itto,
fianco d' Jacob.
che, combatdel
tendo Iddio,
el
fianco
(2)
suo immarc
la
gliuoli.- Et a colui
pasqua,
comandato cbe
et accinti
con mortificati,
a lacob
(3)
lombi. Et
:
come uomo
si
dice el Signore Cigne lombi tuoi.- E Giovanni cigne colla coreggia di pelle. Et
e
si
comanda che, cinti e mano le lucerne dello Evangelio. Et a Gerusalem,la quale trovata rispersa di sangue nel campo dello errore, detto (4) in
agli Apostoli
loro lombi, abbino in
Ezechiel:
(1)
(2)
Non
riciso el
tuo bellico
(5).
Permutati
pui che
lui, la
(4)
(5)
Gli
ditto.
Non
preciso el
tuo umbellico.
75
Adunque ogni
forza
del
diavolo
plo:
forte
eh' el
lione,
pi duro eh'
et
sasso,
(1)
et el
quale solo,
ignudo cacci
David
eletto
e lo
secondo
quale spesse
poi che
andan-
do
(4)
congiunse
1'
omicidio.
Ove
che
(6) e
do
sia
sicuro
per
la
qual cosa
Perseguit. Divsnta. (3; Di Dalida. (4) Poi che esso Davide andando. (5) Dalla nuda Bersabee.
(1)
(2)
(6)
(li)
Onde.
Niuno guardo.
76
pentendosi
te solo io
,
male di-
nanzi a te fatto: perci che era re, e nessuno altro temeva.- Salomone, per
lo
el
quale
disput del
amatore delle femmine (1). Et a non si confidasse della propinquit (2) del sangue, lo inlicito
fu
ci che alcuno
incendio arse
Amon,
(3).
fratello di
Ta-
mar, sua
sorella
A me
no
(4),
rincresce
di
dire quante
quante ne perda
del
la
madre Ece
clesia
suo
el
grembo
(5j,
sopra
quali stelle
(1)
(2)
Perch? Fu amatore de le femine. Nel Codice si legge d' altra mano fra
parentado.
fratello
le
linee
cio
(3)
El
Amon
,
in-
cendio della sorellaThamar. lettore comincia una viva pittura (4) Qui,
di
Greraio.
77
el
suo trono
(1):
a ci
abitino
prima madri
solamente di-
conscienzia
(3), e
Le quali
'1
pianto
si
co'
piedi sollazzanti
pro-
none an,
cora
nato
uomo.
molte sono
le
quali sentendosi
avere
conceputo di
,
(7)
et
(8)
La sua
sede.
Foramini.
tantum
tae ecc.
(4)
Obscura.
(5)
d'
Non
avesse
manifestate
si
gloriavano
Festigianti.
li
veneni.-
Il
Testo: aborti
Et ancora spesse
volte esse
ancora
mo-
rendo ecc.
78
morendo con
peccati
cio
,
loro, colpevoli
di
tre
:
sono
condotte
di
l'
inferno
omicidiali
loro
Queste sono
glion dire
a'
:
quelle
le
le
quali so-
Tutte
cose son
mondi: basta a
me
la
mon-
(2|
io
da' cibi
se
umane,
sarannosi empiute
alla ebriet el
:
di vino
raccozzando
,
se
vederanno alcuna
(1) Parricide.
(*2]
astenessi.
Nella
stampa
me
ahstegner.
(3) Vogliono parere gratiose, et jucunde, et saranno piene di vino, congiungendo alla ebriet al sacrilegio. -Sopra attrattabili nel Codice si legge
d' altra
mano
Sar.
o liberali. Il testo
lepidae et fe-
stivae.
(4)
79
pallida, et malenconica
(li,
la cliia-
digiuno esser
resia.
Queste sono
mente vanno (3) e con furtivi accennamenti (4) d' occhi si tiran drieto le
,
greggi (5j de' giovani. Le quali odeno sempre per lo profeta: A te fatta
una
faccia di meretrice
tu
se'
senza
di
vergogna.
legano
el
Et
vestite
solamente
non men
vile,
capellatura
(1)
Trista.
(2)
al
solito
eretica.
(3)
il
notabiliter incedere.
Moltitudine.
et el
le
La sutile purpura solamente si fa in veste, capo molto largo legato a ci che caschino Il Testo: Purpura tantum in veste crine.
(6)
tennis,
et
laxius
ut
crines
decidant
ligatum.
caput.
80
maniche strette a' bracci, uno andar rotto colle dissolute g-ambe (2). Questa appresso
volante;i):le
accostate, et
Ab-
guadagno
queste
Io
tali
mi
da non dire,
nelle Chiese
delle
ma
^6)
vero
(5);
onde
essere
entrata la pestilenzia
agapetane?
Onde pu
(1)
per
le
super httmeros hyacinthina laena Maforte volitans. Si vede, spezialmente da quel /orse nel nostro che la voce Maforte mise in impaccio i traduttori. Era la parte del manto che si gittava
vilior, et
dopo
le spalle
credesi
venga
tal
nome
dalla
lingua araba.
alla libera.
(2)
Il
(3) (4)
(5)
Ginocchio. Laudatori.
al tutto.
,
mi vergogno
.
di dire
oim
cosa tri-
sta,
ma
vero
si legge nel (6) Sopra la voce: agapetane Codice votate di maritarsi a Cliristo. Agapetane, da
iJ
81
senza nozze altro
nome di maritata?
(1)
Anche, onde proceduta questa si nova generazione di concubine ? Pi dir Onde (2) proceduto che queste meretrici vivano in una medesima
:
casa
in
me-
desimo letticciuolo? E chiamanci sospettosi se noi alcuna cosa ne stimiamo! - El fratello, el quale spirituale, abbandona la vergine sorella; la verg-ine disprezza el suo casto
,
fratello
(3),
fingendosi
d' essere in
(5).
celibato co"
petariim
(1)
(2)
Moglie.
Onde sono procedute queste meretrici da uno huomo, le quali in una medesima casa, ecc.
(3)
Cercha
el fratello
estraneo, e simulandosi
De
alieni.
Compagna.
6
82
Questi COSI
fatti
ne' proverbi
di
Sar alcuno el quale leghi el fuoco nel suo seno, e li suoi vestimenti non ander sopra e carboni s' ardano? del fuoco, e non arderanno e suoi
piedi?
Capitolo Y.
Conie
e
l'
suo stato.
Gittate
quelle
le
(1), et
esterminate adunque
quali
vergini,
ma
tutta
s
1'
a te
(2)
orazione
i
la quale (3)
quanto prima tu
tanto
cominciato a es-
romana,
acci
,
pi
ti
debbi
affaticare
(1) Rejecte.
(2) (3)
Ora
ti
si
dirizzer da me.
,
Cio: a
te
la quale.
84
con
domestico
esemplo
le
le
molestie
non certe cose del matrimonio, quando la tua sorella Blesilla, d' et tua maggiore, ma di proposito minore, dopo el ricevuto marito, rimase vedova el settimo mese.
delle nozze, e
infelice condizione
umana,
e la
del
volutt delle
meno
che
(1)
che
cruciamenti
ti
,
pensi
alcuna
volta sostenga
quando
che con
perduto?
pi
difficolt
,
le
manchi
la
provata
volutt
sappia
sicura, che
il
centesimo,
fi]
Nientedimeno.
85
a casa delle nobili tu vada;
non voesser
che
tu
disprezzando, vergine
volesti.
Se
le
femminelle
si
soglio-
no
mariti giudici,
e posti in
ambi-
tu perch fai
ingiuria al tuo
marito?
?
sposa di
in
Dio, perch
t'
donna
sta
dell'
uomo
la
Appara
di
(3)
quenon
(4)
parte
santa
superbia.
loro.
Sappi
che
tu
se'
migliore
solamente desidero
che
tu schifi
le
quali
quali
si
tesseno e
metalli del
le
filato oro,
ma
(1]
Allegrare, e gloriare.
(2) (3)
Te
festini.
Impara.
Multitndine.
(4) Schivi.
(5)
86
non la volont, ma si la necessit non che dovessero desiderare la morte de' mariti, ma doquali,
fatte vedove;
la
data ca-
Ma
ora, sola,
innanzi
di
l'
ordine
delle carrette
,
ornate
preziosi
panni
vederle
mezzi uomini, e colle gote rosse, la crespa cotenna distesa s che tu non ti stimerai che abbino perduti e mariti, ma s cercarli (1). Piena la lor
,
casa d'adulatori,
piena
,
di
conviti.
si
Li medesimi cherici
a'
quali
con,
veniva
d' essere
loro magisterio
matrone,
non
(1) L'' ordine de li eunuchi , et co lo gotte vermiglie, la piena cute si distende, si che non estimi ecc. - Segue la gi notata pittura. Clerici ipsi, quos in magisterio (2j Nel Testo
:
esse
et
timoris.
Benedire volesseno.
87
sapessi che riceveno el prezzo del salutarle.
Esse,
le
quali
infrattanto
aranno
veduto
che'
sacerdoti
si
anno
lievano in
si
chiagli
mano,
e di
nome
Apostoli dopo la
Sienti
e
et
compagne
quelle, le quali
le
digiuni assottigliano,
quali anno
1'
pallida la faccia, le
quali e
le
,
et
provate, e la vita;
quali
ogni d
:
cantano ne' lor cuori dicendo Ove passi tu, ove giaci nel mezzo giorno?
Le quali
de-
a te rado
laudare
in publico,
tiri (2)
da
te sieno cercati e
Giammai
ti
Mrman,
car
la
cagione
d'
andar fuori
se
(1)
(2)
Et
Li mariti
- Lat.
martyre
88
sempre, quando
di
bisogno, anderai.
cibi
,
Cerca
temperati
el le
giammai
non riempiere
sono certamente
col vino
,
ventre. Assaissime
Quando tu
non
ti
ti
lievi la notte
el
all'orazione,
non avere patito, ma s 1' esser voto lo stomaco (2). Spesso leggi, et appara pi cose. Mentre che tu tieni el libro in mano, leggendo sopravenga el sonno, e la Santa Scrittura riceva la cascante faccia. Digiuna ogni d, la refezione tua sia a vespro fuggendo la saziet. Niente giova a portare el ventre voto due o tre d se
,
,
parimente
Se
el
si
rompa per
si
lo cibo
(3).
digiuno
bagnata ge-
(1)
Et per r abondanza
Digesto,
de' cibi.
Il
(2)
ma
testo:
non indigestio ructum faciat, sed inanitas. voto passati due o tre d, se (3) El ventre immediate si rompa. f4) Ripiena di senso, manda, e la terra ecc.
89
nera spine
di libidini
1'
Se tu alcuna
(1)
volta sentirai
uomo
tuo di fuori
ricevuto
ticciuolo della
lo
el
composta
ti
la dolce
pompa
spen-
libidine
commover, prende
si
gano r
come
suoi
un forno
sermoni
apriva
,
ma
dirai
tu accompagnata colle
,
vestigie di Christo
:
et
intenta
a'
Scritture?
quello
altro
acceso
(3)
lo (4)
tuo servo
1'
amato.
Malagevole
che l'anima
umana
tratta a
necessario
sia
(l)
Exteriore.
|2)
(3) (4)
^5)
Ma
difficile .
Che ad alcuni
affecti la
mene
nostra, ecc
90
carne sia vinto
spirito, e elle
'1
(1)
dallo
amore
dello
che se scema
cresce.
(3) d'
alcuno
air altro
multiplicando dirai
mio
ma
stolo
mia.
,
Mortificate
disse
,
1'
Apo-
le
membra
vostre
che sono
(4)
Apostolo
ma
sue
gi
e
non
el
io,
ma
in
me
quale mortifica
nella
di di
membra
cammina
non teme uno sacco
(5)
me
fu
d'umomie gi-
sono in-
fermate
(1)
(7)
nel
digiuno
le
Sia superato.
Ristretto.
(2)
(3)
(4) (5)
Se minuisce.
Dove
epso.
Come uno
Di uomo,
Indebilite.
(6)
(li
91
nocchia,
sommi
(1;
dimenticata di
mangiare el mio pane. Dalla voce del mio pianto s' accostato 1' osso mio alla mia carne. Sia tu una cicala delle notti, lava
ogni notte el tuo letto, bagna colle lagrime el tuo letto, veghia (2), e doventa come passera nella solitudine,
lievati su in spirito
,
Signore
le
(3),
non
ti
dimenticare di tutte
el
sue
retribuzioni,
quale
si
porta beni-
gnamente con
el e
tue infirmit
che possa
dire (6): Io
mangiata
la cenere
come
(1)
(2)
Ho
dimenticato.
El stracto tuo: vigila .... ^3) Cauta col spirito, canta con la mente, et di: Benedisi, o anima mia, ecc.- Il testo: Psalle spiritu, psalle et sensu : Benedic, anima mea, Dominum. (4) El quale propitio a tutte, ecc.
(5)
^t)
92
el
el
convita agli
illiciti
cibi?
Quando m'
gonnelle
cacciato
del
paradiso
vestire
di
della verginit,
mi vuole
(2) di pelli, le
tornando
al
Che
fare
quale
io a
in brieve
con questo
mortifero
Io
non voglio
che tu
ti
mo damnato
turirai
et
ne' dolori,
angoscie,
(4).
mia,
la
ma
s di
conversione di
quella
donna
marito,
quale non
Et el mio bere mescolato al pianto? Vestimente. - Gonncla ha nella nostra lingua il senso generico di veste, tonaca.
(1)
(2)
(3)
Sirene.
(4)
93
Christo per
detto
:
Tu
el fine
marito. Et allo stremo morrai di morte. Questo del matrimonio. El mio pro-
posito
senza sesso
el
(1).
,
Abbinsi
e
'1
le
maritate
tempo
loro
titolo
in
Maria a
Christo consecrata
(2).
fine toglien(1) Male r ediz. di Ferrara dolo forse al Cavalca, ma il latino ha, sine sexu, come vuole il contesto.
:
(2)
consecrata. -
Maria a Chris
et
consacrato.
Ho
corretto col-
Capitolo VI.
Come
si
scusa
,
che
non detragge
al
matrimonio
virginit.
ma
innanzi pone la
Dir forse qualcuno: A' tu ardire (1), le quali sono benedette dal Signore? Non a dir
di biasimare le nozze
male
no
innanzi posta
la virginit.
gloriinsi
le
maritate
(4),
essendo
seconde dopo
(1)
le verg'ini.
Disse Iddio:
Di detraherG a
Antiposta.
le
nozze.
facci
(2)
(3)
Nessuno
che
comparatione del
maritate.
male
al bene.
(4)
Se hanno a gloriare
le
95
Crescete, e multiplicate
,
riempiete
Crescete, e
effetto
e
mul-
Questa legg-e
del
paradiso,
dopo dopo la
nudit,
gnificanti
Maritisi colei
el
et
ammoglisi
al
al
(3)
colui
man1'
gia
quale la terra
erbe
El seme
mio abbonda
di
Non
Dio
:
ma
la
fa essere la necessit
eunuco,
me fa
e
(5)
essere
dice:
volont,
come
la Scrittura
Tempo
da abbracciare,
tempo
(1) (2)
le foglie
Al quale
1"
la
terra germini
triboli,
et
dalle spini
(5)
A me
96
da astenere le mani da abbracciare, tempo di gittare le pietre, e tempo da raccogliere. Da poi in qua che
nazioni
sono
generati
figliuoli
d'Abraam, cole
sante piele
Passano via
e
tem-
peste di questo
1
mondo,
sono volti
con celerit 2) di ruote nel carro di Dio. Cucino le gonnelle coloro che
anno perduta
senza costura
la g'onnella (3) di
(4):
sopra
e quali
diletta el
quali
pian-
gono
Eva
fu
vergine in
la
gonnelle di pelli fu
:
el
tua racol
gione
paradiso, se tu conservi
tu
se'
quello perch
nata, e
di'
profeta: Ritorna,
anima mia,
colla tua
requie
(1)
(2)
(5).
o pre-
stezza.
(3) (4)
(5) Nella
97
Et
el
acci
che tu
sappi essere la
delle nozze,
di lesse, e
(2).
sa-
sua radice
verga
madre
del Signore,
La sem-
plice, pura,
sincera, non
accostan-
per
1'
unione
di
fiore della
verga
campo, e giglio delle valli.- Che pi? Et in altro luogo predicato (4): Pietra tagliata del monte senza mani
:
significando
la
profezia
che
di
'1
ver-
gine
doveva
La
nascere
vergine.
(1)
verginit di
el fiore
natura,
e le
nozze poi
dopo
el delieto. (2)
Et
(3)
Accostandosi
extrinseco.
feconda.
(4)
Christo,
quale dico
io fiore del
cam-
98
Le mani
certamente
s'
intendeno
clie
al-
La sua mano
e
sinistra
mio capo,
la
sua
mano
destra m'abbraccer. Nella volont (1) del qual senso, si conforma ancora
quello, che gli animali, e quali a
due
No nell' arca sono inmondi e '1 numero disuguale (2) mondo. Onde a Mois, et a Ges (3) si comanda, che co' piedi
a due sono messi da
;
discepoli sono
ignudi vadano nella santa terra; e li mandati alla predicazione del santo (4) Evangelio senza
(5), e
peso di calzari
di pelli.
si (6) e
senza
le
gonne
Onde
calze
perci
(1)
(2)
(3)
'
(4)
(5)
(6)
Onde
che
li
li
ve-
stimenti.
{!]
Cogliere.
99
che non poteva avere
el
Signore quello
che
le
a'
nozze,
li
,
laido
el
maritaggio,
ma
perci
laido perch
e perci
1'
mi generano
vergini
delle
spine,
oro
Or arer tutto el di colui che ara e non si rallegher del frutto della fatica sua? Ma forse dice la tua madre Pi sono onorate le nozze quando la vergine che ne nasce pi amata (3). madre, perch i tu invidia alla
conca
la perla (2).
,
:
nudrita del
tuo
corpo,
nel
nel
tuo seno"?
(5)
Tu
la
conservasti vergine
tinua
(1)
et ora
ti
(2)
Laudo. Matrimonio
io
vergini;
latino.
(ij)
tetra, della
perch a me generano le colgo la rosa delle spine, 1" oro della conchiglia la perla. - Conca dal
,
Quando
Epsa
quello, che da
quelle nasce,
pi amato.
(4)
(5)
cresciuta.
lei
Tu
conservasti
vergine.
100
voluto esser moglie del cavaliere^
Grande beneficio t' quando tu cominciasti a essere suocera di Dio. - L' Apostolo disse: Io non delle vergini comandamento dal Signore (1). Perch? Perci clie non ebbe comandamento a esser vergine, ma fu di propria volont. E non si vogliono udir coloro e quali vanno fingendo che avesse moglie (2); quando dicendo, e persuadendo della continenzia, inferi (3) la
s
ma
del re?
prestato,
castit per la
sua sequela
che tutti
(4),
dicen-
do
io
Io voglio
sieno
come
medesimo. E pi gi: Ma io dico alle non maritate (5), et alle vedove, bene a loro se cos staranno come io. Et in altro luogo dice: Non ab-
biamo noi
(1)
forse podest
come
gli altri
Ma
Che
ne do consiglio.
Il
(2)
(3)
testo: in-
tulerit.
(4)
Imitazione.
(5)
Nel
ma
per errore,
che contro
contesto.
il
latino: innupti.
101
Apostoli di menare attorno
le
mogli?
Perch adunque non della verginit comandamento del Signore? (1). Perci che di maggiore merito quello,
che none
necessitato,
:
ma
volon-
tariamente offerto
reva
perci che se la
levate via.
tro a la
che
damnare per un
antica
colui,
eotal
modo
si
(3)
legge. Quivi
dice:
Beato
nuova degli
(1)
<i'l
si
leggono
le
parole:
Signore.
(2)
(3)
(4)
Per
tal
modo.
Come
novfUae oivaruvi.
102
tua mensa,
ricchezze
e nella retribuzione delle
(1), e
nelle
dice
degli eunuchi
Non
ti
pensare d'es-
sempi-
Ora
mondo
E perci Abraam gi veccongiugne a Cetura; et lacob acquistato colle mandragore; e la bella e sterile Rachel in figura della
gliuoli
(5).
chio
si
(1)
(2)
la repromissione.
(3)
Non
ti
pensare
per
d" es.sere
legno arido; tu
tue sempiterno
per
li
figliuoli, e
le figliuole
luogo
in cielo.
(4)
Ora sono
al
benedicti
li
poveri, et perfecto
Lazaro
(5)
cictin
^la
erat bene-
Hherortivi.
103
Chiesa
si
lamenta
(1).
Ma
,
a poco
el
mietitore
Geremia
detto:
tu,
non prenderai
la
moglie. Essendo
de'
presso
a
cattivit
vietato
mi stimo questo
uomo
cosi essere.
(2),
- Che
que
sta
la
necessit
letizia
la
delle
nozze? El tempo
donne sieno cos, come se nonl'avesseno.Nabuchodonosor dappresso, mossosi (3) quasi che come uno lione del giaccio suo (4). Insino a dove (5)
(1)
Per la sterilit
si
lamenta.
(2)
104
aranno a servire e matrimonii al re (1) superbissimo? Et insino a ove
anno a servire e piccolini e quali el profeta pianga, dicendo: La lingua del lattante si congiunse alla mascella sua per la sete (2). E parvoli (3) domandarono el pane e non era chi
,
lo spezzasse loro.
biam
mente parturiva.
gine concepette
fanciullo, el
,
Ma
Vernegli
et a noi partur el
cui principato
omeri suoi
zione
la
Iddio forte
sciolta
padre del
la
futuro secolo,
:
maladi-
morte per Eva, la vita per Maria. Et el dono di questa verginit, pertanto, transcorso nelle
fem-
(1)
(2) (3)
A me
re.
Si accostata al pa.ato.
(4)
valca.
105
mine,
perci
clie
incominci dalla
femmina. Subito che '1 figliuolo di Dio entr sopra la terra, ordin a
s
nuova
Aman,
el
quale
menaab-
Giovanni,
abbandonato
el
padre
la rete, la
bandonando parimente 1' affetto del sangue, e legami del seculo, e la cura della casa; allora primieramente
udito Chi vuole venire dopo anneghi s medesimo (2), e tolga la croce sua, e seguiti me. Perci
(1) s'
:
me
che nessuno cavalieri (3) va colla sua moglie alla battaglia. None permesso al discepolo, bench lo desideri,
(1)
(2)
Primamente.
Lat.: abneget semetipsum.
es.
Il
Vocabolario
reca
un
(3)
Soldato.
106
d'andare alla sepoltura del padre
(1).
Le
ma
el
figliuolo
uomo non
,
suo
acci che tu
se
non
forse
ti
con-
tristi
Chi
me
piaccia a Dio
ma chi
colla
,
moche
glie
sollicito di
quelle cose
sono del mondo, e come piaccia alla moglie.- Divisa la donna (3), e la
vergine. Quella che non maritata,
la quale pensa
quelle
cose
le
quali
spirito: quella
che
che
al
maritata
del
sono
mondo,
come piaccia
marito.
colui che promette che (1) Del padre. seguito arebbe el Signore dovunque andasse, decto: Le volpe anno ecc. - (Le parole qui aggiunte non sono nel testo).
(2)
(3J
maritata.
107
Quante molestie abbino le marie di quante soUicitudini sien tate legate mi penso che brevemente sia
, ,
el
quale
com-
ponemmo
(1)
Al presente replicare quello medesimo cosa lung-a, e se ad alcun piace, pu attignere (2) di quella fontanella. Ma, acci che in tutto non paia che
io
ci
noi sempre oriamo, matrimonio (3) paga el denoi bito non pu (4) sempre orare. oriamo sempre, e siamo vergini: ovveramente cessiamo d' orare per servire al matrimonio. E disse Se la vergine si mariter non pecca; nientedimeno (5) queste tali aranno trie chi nel
:
comanda che
(1^
(2)
Componessemo.
Pigliare.
(3]
Lasciato indrieto, ora dir che concio sia ci comandi nui dover orare
ma
1"
ho
108
bulazione di carne.
E
al
nel
princpio
tutto niente
al
pre-
medesime cose
ti
ammoa
nisco; che se
molestie
la
vergine
libera,
quante
gli
la
altri
di Tertulliano,
che
ginit, e lo egregio
Cipriano, e
volume di beato papa Damaso sopra questa cosa, quello che compuose in
di
Am-
bruogio r operette,
le
quali novella-
a laide
(3) delle
vergini
s'
appartiene
(4),
verso sentiero
si
(1) (2)
Libretto.
(3)
(4^
Novamente. Laude.
Ordinato. - Lat.
109
offeriamo la verginit, ma conserviamo.
Non
se
bene,
pi attentamente non
questo
guardi
quello
commune
con pi
questo
costui
ma
pochi
eletti.
(1)
Con
multi.
Capitolo VII.
Come
le
mostra
la
sua dignit,
e itie
ben
guardarsi.
Adunque
Dio
ai
,
io
testifico
dinanzi
,
et a
Christo
Ges
dinanzi
suoi
angeli
eletti,
che tu abbi
guardia
minciate, acci
eh' el sacrario di
Dio alcuno profano non risguardi. Ozia toccando 1' arca del testamento, la quale non era licito di toccare, di
(1) Li vasi del tempio, li quali conceduto a vedere a soli sacerdoti, tu non producili facilmente in publico, a ci che "1 sacrario, ecc. - (E cos pi simile al testo].
Ili
subitana
morte
g'ittato
per terra.
N certamente vaso
gento
fu
el
(1)
d'
oro
d'
ar-
L'
verit.
plicit,
Tu certamente
e
li
parli con
sem-
tu piacevole
incogniti
(3;.
non dispregi
ancora
Ma
altrementi
veggiono gli occhi impudici, e quali non sanno considerare la bellezza dell'anima, ma s de' corpi. Ezechia mostra el tesoro di Dio agli Assirii: ma
gli Assirii videno (4) quello che poi
primieramente
e
sono, e tratra
le
portati
vasi
del
Signore
(1)
Ariento.
Precedette. Cos la stampa ferrarese, e ne abbiamo preferito la lezione, a quella confusa del codice: con semplicit, ogni scognonciiito, et le lusinghevoli
(2)
(3)
cose.-
Il
testo:
Tu quidem
sempliciier loqueris, et
Non
ravano.
112
vivande,
e tra le
greggi
delle
con-
cubine (1). Baldassar bevve nelle guastade perci che la palma dei vi,
zii (2)
di corrompere
el
(3).
1'
oneste cose.
Non
e
declinare
cattive parole
nevole (4)
tentano
arbitrio
della
mente.
ascolti
risolvi a
vergine, se
quello
clie si
volentieri
tu
ti
dice, se
tu
loderanno
qua-
(6),
dicendo:
li
Prima
le
tolti sono, e
tranportati
vasi del
di
Signore tra
cubine.
(2j
vivande, e
le
moltitudine
con-
<fe'
Le tue orecchie
:
Il
testo
(4)
in verba malitiae.
se conviene.
(5)
LaUdaranno.
113
Ecco
la
come quella
(2;,
trovare. xSoi siamo condotti da uno naturale male. Ag-li adulatori nostri noi favoreggiamo volentieri e bench noi rispondiamo essere in-
potuto
degni, et
'1
caldo rossore
(3)
1'
apparisca
(4)
anima
si
La
sposa di Christo
arca
del Testa-
mento
dentro
,
del Signore
e
indorata
dal di
di fuori.
guardiana della
',
legge
leggi
del
Signore
rallegrati
sopra
Come
none
in
in quell'arca niente
le
altro fu se
mento,
(1)
(2)
cos
te
non
sia
alcuno
Tutta
Lat.
:
la semplicit.
TerrihiUs.
(3)
(4)
(5)
(6)
et serva
114
estrinseco
(1)
come soel
pra cherubini
gnore.
acci che
nel
vuole sedere
Si-
Manda Ges
e suoi discepoli,
ti
sciolga dalle
cure secolari
e
(3),
,
acci
e
le
che
nello
abbandonando
d'
mattoni
seguiti
pag-lie
Egitto
,
(4),
Mois
di
ti
eremo
et
entri
nella terra
con-
non
la
madre, non
(5).
la sorella,
se'
cognata, n fratello
saria al Signore
Tu
se
ti
necesdi
(6).
vorranno
(7)
Fa-
raone
el
(1)
Cos
la
piziatorio. - Lat.
(3}
Propitiatorium.
te
ci
che in
pulo
(sic)
de Vasina, et sogliano
le pietre
culari,
(4)
Abbandonando
ecc.
le
paglie di
Egypto,
(5)
Non
la
cognata, non
el fratello.
(6)
El Signore ha
flagello.
di te bisogno.
0) El
115
el
Ges en(1).
Iddio
certamente
la casa del
geloso, e
padre
si facci
ladri.
rano monete
ro (3)
ove sono
le
colombe
s'
af-
fanna
cura
si
de' fatti
secolari,
el
rompe
velo del
si
lieva su adirato,
La
posta innanzi
(6) allo
studio
(7)
di Marta.
(1)
(2)
(3)
Tempio. Dove se numera moneta, dove .... Dove sono le gabie de le colombe,
Affanna. Subito.
Preferita.
implicita morta.
(4)
(5)
(6)
(7)
116
reccliiava el convito al Signore, et a'discepoli, con ufficio (1) continuo d' ospitalit.
Marta, tu
ria.
circa assaissime
una cosa
necessa-
Maria eletta ottima parte (3), la quale non le sar tolta. E tu sia Maria (4), e metti innanzi (5) la dottrina
a'
cibi
le
do, e cerchino
r ospite
siedi
a'
(6)
allo
albergo loro.
el
trovato colui,
ma mia
terrollo, e
non
lo lascer.
La mia colomba una, una la mia perfetta, et una eletta alla sua madre genitrice cio alla celecolui risponda:
,
(1) Offltio.
(2)
Et
ti
(3)
Ma
una
cosa.
Preponi.
Abbino
1"
hospite.
Tu,
ecc.
117
stiale
Gerusalem
(1).
ti
seg*reti
della
guardino, semteco.
Adori
(2)
Leggi tu ? Colui parla teco. E quando el sonno t' ara oppressata verr dopo la parete (3) e metter la sua
,
,
mano
el
per lo pertugio,
toccher
(4),
paurita
leverai
su
dirai
Io
sono
udirai
dalla
Carit
lui
:
da
mia
sorella
sposa,
orto
conchiuso,
fonte segnata.
esca di casa,
vedere
le
e fra-
tegli patriarchi
che
si
ralleg'rasse
(1)
(2)
(5) (4)
Hierusalem.
Ori.
Pariete.
Per
lo
buco
e
(5)
Horto
Hortuf^
118
del suo padre Israel (1).
Dina uscita
sposo: non
fuori
corrotta.
Non
voglio che tu
cerchi
per
le
piazze lo
voglio che tu vada girando (2) e cantoni della citt (3). Bench tu dica (4):
io
mi
lever
su
circumder
la
quale
amato
l'
anima mia.
mia"? Nessuno
derti.
Lo sposo non
non lo trovato, lio chiamato, e non m' risposto.- E volesse Iddio (7), che non basti non averlo trovato! Tu
e
(1
li
padre israhel.
ti
Circuendo. Cavalca Non voglio che volgendo per li cantoni della citt.
(3) Il
:
vadi rav-
(4)
(5)
Dichi.
(6)
C'
el foro, et le piace.
:
reta et angusta.
Et
voglia Dio.
119
sarai ferita
,
spogliata, e lamentan-
doti
dirai
Me
anno trovata
guar-
nnomi
tolto el
percossa, e fedita, et
vestimento mio
colei
il).
Ma
se
nnomi que,
sto
patisce
uscendo
fuori
et
'1
la
mio
cuor veghia, et
sina, el
mio altro fratello (3) abiter nel mezzo del mio petto. Che si far le quali siamo ancora giodi noi
,
vanette? Intrando
geloso
sia
la
Ges
la
tua faccia
ti
veduta dagli
scusi, e che tu
ti
ricuopra, dicendo: Io
celata
allo
Acci che
(1)
(2)
non
forse
alcuna
volta
Et hanno
tolto el
mio vestimento.
il
Cavalc<ii
/3)
Consobriuo.
120
coperto sopra
tuoi
,
le
,
greggi
e
de'
:
si
sdegni
dica
Se
compagni tu non
greggi
pasce
tuoi
(1).
cavretti ne'
Sia, disse,
non ti cognoscerai e con ogni guardia serverai el tuo cuore, se gli occhi de' giovani non fuggirai, uscirai della camera mia, e pascerai e cavretti (3), e quali anno a stare dalla
tu
mano
sinistra.
(1) Et truovi cagione dicendo al sposo, sopra posto el velo: Io copersi la facia, cerchai te et dissi a te: annuuciame colai el quale l'anima mia ha amato dove pascie, dove giacie nel mezzo adci che non forse sia facta come coperta d sopra lo grege dei tuoi compagni; esso si sdegner, enfier, et dir: Se tu non conoscerai te me; ,
desima
li
o bella fra le
donne
escie
li
fuori
ne
le
tuoi capretti in
tabernacoli de
li
pastori. - (Fra
Matteo ha reso
questo passo pi fedele al testo). disse bella. (2) Se tu sii (3) Pascerai li capretti tuoi.
,
,
121
mia Eustocliio, figliuola, madonna, conserva, sorella, {V uno nome d'et, l'altro di merito,
x\dunque
,
altro di re!ig-ione,
1'
altro di ca-
dice: Popolo camere, chiude r uscio tuo, nascondeti (1) un pocliettino insino che alquanto passi l'ira
rit),
odi
Esaia, che
nelle tue
mio, entra
di Dio.-Fuori
vadano vagando
ti
le stolte
vergini, tu dentro
uscio,
secondo
,
el
comandamento
(2)
del
el
:
Yanpadre
gelio
orerai
,
in occulto
(3), e
picchier
dir
,
Ecco
pic(5),
(4): se
mi
tu
inmantanente
risponderai:
Ecco
(1)
(2]
(3)
(4)
(5)
(6)
Enterer. Subito.
122
chia
(1),
che
tu
dica
(3)
(2)
mia,
come me
la
rimetter? Io lavati e
g'
imbratter?
(4)
Inmantanente ti lieva (5), et apri, acci che, indugiando tu, non passi
via, e poi
al fratel
ti
lamenti, dicendo
e lo fratel di
Io aprii
mio,
che
mio pass
via
(6).
Ma
Se lo spirito, che podest, salir sopra te, non gli dar luogo.- Daniello
stava nello alto suo cenacolo
,
perci
stare a basso.
Ebbe
;
aperte
Gerusalem
e tu
(1)
La
(2) Dichi.
(3)
(4)
Veste.
(5)
(6)
et
pass via
lo
fra-
tel
mio.
123
abbi
le
finestre
el
la
citt
Non
quali
si
dice
La morte
entr per le
finestre nostre.
,1)
Vedi
Capitolo Vili.
Come r ammonisce
titade
e
gloria, ed appetito di
,
fama
di
difetti delle
persone spirituali.
a schifare con
vana
Disse Ges:
Come
potete
voi
credere ricevendo
gloria dag-li
sia
Ma
gloria,
se ancora io
non
sarei servo
non
sia in
me
gloriar-
(l)
Cauteli
125
mi
el
(1),
se
(2)
Signore
Ges
mondo
crocefisso
me
et io al
mondo. Et altrove detto: In te saremo laldati (3) tutto giorno e nel Signore sar laldata 1' anima mia.
,
Quando tu
fai la
dio la veggia(4).
sia lieta la faccia
Quando tu
(5).
digiuni,
El vestimento
non sia molto mondo, n molto brutto, e non sia notata per alcuna variet, acci elle la turba di coloro, che passano, non ti si fermi a riscontro, e sia mostrata a dito(6). El fratello morto,
et el corpicciolo della sorella si de'
portu
cendo
(1)
(2)
(3)
(7)
(4)
|5)
La
faccia tua.
si fermi a risguardare te, e sia monstrata a dito. - Altra ammonizione non poco utile
(6)
Non
a' di nostri.
(1)
El corpuscolo de
la
sorella
isc
haverh a
P'rtare.
Guarda che
facei.do.
126
(1).
Non
volere
povert loro,
del
della
misericordia,
per
digiuno, cercano
,
questo di
di
piacere
piacere.
s'
cio perch
disprezzano
Et
in
la
maraviglioso
laide
(3)
,
modo
si
appetisce
quando
schifa.
Io truovo assai
(4)
essere
da lungi
mente
di
dell'
uomo
si
rallegra, e di-
teme
(6).
Ma
oggimai ne manchino e quello ottimo, el quale, quasi che nel bel corpo (7), risperso di rada (8) macchia
(1)
(2)
(3)
(4)
Mori.
Fugendo
:
la gloria
non
la cerchi.
(5)
(6)
("7)
Laude. Cio molti. Assai estranei da 1" altre perturbazioni. Se alegri, spera, et tema, et contristasi.
Come
Rara
(H)
127
di nei.
Ma
ti
io
non t'ammonisco,
delle ricchezze
,
clie
tu
non
ti
g-lorii
n che
tu non
Io
cognosco
tua umilit,
;
e so
,
che tu
affetto
Signore
el
esaltato,
oc-
diavolo cadde,
Onde sopra
Cer-
ci di soperchio a te scrivere.
Ma
mo
non
ti
giattanzia
fi)
(2)
Extolli.
De
la
altri.
(3)
(4)
>s
Con. sono
li
li
Ho
supplito
le
parole:
mancano
nel codice.
Sopra insuperbiti
(5)
legge
o levati in alto.
Stolida.
(H)
lactantia.
128
sprezzato
acci
la
giattanzia
del
secolo,
non ti muova uno tuo cheto (1) pensamento, teco stessa dicendo Poi che tu non piaci ne' vestimenti (2)
:
ancora
ti
delle suore, e
segghi in terra
tu non sia
diene cagione
perch
quasi
degna
di banchetta; e con
,
industriamente
appoggiata agli omeri altrui {3 Sono certamente alcune, le quali esterminano la faccia loro per parere (4) agli uomini digiunare (5): le
(1)
(2)
Quieto.
Ne
li
vestimenti.
nel convento da'' fratelli, o de tu humile sedi in terra, acci che te indichi essere indigna di sede. - La voce industria(3)
,
Tu
verrai
sorelle
mente, quasi come macerata per li digiuiii, indebilita, et manchante, et mutato lo andare, apoggiata a
in
le
Ho
corretto
- Il
il
codice che
:
luogo
(4)
'o
ha uomini.
lat
liumeris
invitaris alterius.
Apparire.
Dig'iunanti.
120
quali inmantanente
(1)
che vederanno
(2),
alcuno, abbassano
el
ciglio
e
1'
co-
uno
e
per vedere.
cintola
- El vestimento
di
nero
la
(4)
sacco
:
vanno
el
colle
mani
co pie' (5)
si
solo
pu vedere,
queste
tali
Da
ogni d
cantato quel
salmo: Iddio
piacciono
dell'
(7).
mutato el vestimento si vergognano d' esser femmine, come son nate; tagliano e caabito
,
uomo
pegli
(8),
sfacciatamente
(9)
levano
(1)
(2) (3)
Subito.
Ingemiscono, abbassano
el ciglio.
(4)
(5)
piedi.
(6)
(1)
Ebulisce.
agli
piacere
sihi
Li capilli.
Arditamente.
130
su
le
faccie degli
eunuclii
(1).
Sono
e
altre,
che
si
vesteno
(2) di ciliccio,
e per tornare
e cuculi, e
alla
li
infanzia
se(4),
guitano
barbagianni
Ma
acci che
sputi pi delle
tu vederai
barba di becchi (6) la gonnella nera e vanno co' piedi scalzi (7), con impa, ,
(1) le
La
attagliano^ come
le
precedenti,
alle odierne
(2)
(3)
(4)
Le noctue
et
tur hoctuas
buhones.
(5) Incatenati, cosi anche il Cavalca. Ma di Catenato ha pi ess. la Crusca.- Il testo: catenatos. (6) Li feniinei capilli, la barba de' becchi. (1) Lo mantella nero, et con li piedi vanno
schalci.
(8)
Il
testo
.
ha invece
et
nudi in patientia
131
argomenti del
diavolo
(1).
Novella-
mente (2) Roma pianse d' avere Antimo (3r cos fatto: tale Sofronio, e
quali
,
poi
che
de' nobili, et
ingannarono
dounic-
ciuole
(4)
prolungano
lunghi
(7)
digiuni con
mi ver-
gogno
io
non paia volere vituperare, pi ammonire. Altri sono, (parlo degli uomini dell'ordine mio), e quali, per ci con ambizione vengono al
tosto che
presbiterato, et
al
diaconato, acci
Ed
- Il
:
olim. Indi
nium.
(3i
(4)
(5) (6)
{1\
Fingendo
tristitia.
132
che con pi licenzia veggiano
(1)
le
femmine.
che
la
il
questi
tali
ogni lor
per
crini
non
sia gonfiato
(2).
non
tirata pelle
loro
umida
non bagni
le
piante, appena
de' piedi.
(4),
pongono
in terra la punta
Quando
(5).
stimergli
pongono ogni
cognoscere e
ogni
vita
per
nomi,
arte
le cose, e li
costumi delle
descriver
ma-
prencipe,
brieve-
(1) (2)
chel pede loro non sia largo ne la pelle. - hai.: Si pes , laxa pelle, non
,
folleat.
Li capilli sono inanellati su la forma del lor dita risplendono de anelli. - Il lat.: calamistri vestigio rotantur.
(3)
ferro.
Le
(4)
(5)
(<)
Questi
Clerici.
tali.
Alcuni.
133
mente,
et
accortamente
el
(1),
onde con
pi facilit tu ricog-nosca
e discepoli,
cognosciuto
stareccio
(3)
col sole
disposto a lui
da
insino
di chi
dorme entra
lo
importuno vecchio. Se veder un guancialetto (5), un bel mantile, o qualche cosa di dimestica masserizia
vienla lodando; risguardala
(6), e
toc-
di bisogno,
d' averle
,
ma
rapisce
(8)
temeno
di
non offencitt.
dere
lo scorridore (9)
della
(Ij
(2)
(3) Festino.
(4)
(5)
(6)
le vie.
Ma
stampa
di
Feril
134
questo tale
la castit
nemica, sono
suo mang-iare
nemici
e dig-iuni (1): el
et el suo si pruova cog"li odori mangiare quello uccello, el quale dal vulgo si chiama pippio (2). La sua bocca importuna, e barbara, e sem,
Ovunque tu
primo, che
volgi
questo tale
vedi.
il
innanzi
di
ti
Di ci che apparisce
tale n' l'altore, alla
nuovo, o questo
molto aggiugne
d'
fama
(3)
mutandosi
fierisce,
ora
tu
in ora,
tanto
in-
che
crederesti
(4).
che fusse
del re Tracio
germano
quale, leggendo nel latino viridarium per veredarium, traslat giardino anzi che scorridore , pa,
rola da noi tolta allo Zefti.- V. anche il P. Morini a pag. XIV. - Il Cavalca se ne spacci traducen-
do
per non venire con lui a scandalo. (1) Inimica. Sono li digiuni inimici.
(2)
Pipione. et aitili
prohat
minai ur.
Co)
E E
lo auctore, o
veramente aggiungitore
lui
a la fama.
(4)
essere, ecc.
135
bestie
(1)
le
quali cre
terra.
Signore Iddio
sopra la
:
Noi non siamo ignoranti delle sue astuzie. - Al cristiano non si convengono le desiderate brutture, n le mondizie esquisite. Se qualche cosa tu none intendi,
disse
se
Onde r Apostolo
ture
vita
pruova
lo
v'
la
fama:
el
sposate a uno
uomo
vergine,
a Cliristo (3).
Osi
veramente
non clii ti possi dichiarare, meglio che tu sicura qualche cosa (4) non sappi che appara,
se
(1)
(2)
Cre Dio.
Della Scriptura. Io ve ho sposate per darvi a uno huoino Christo vergine casto. - Veramente il testo di san Paolo ha. Despondi enim vos uni viro, lirgincm raslam exhibere Ch risto. Ad Cor. 2'^ XI. 2.
(3)
,
(4)
Una
cosa.
136
re (1) con pericolo. Ricorditi
che tu
cammini per
perderono
(2)
lo
mezzo
de' lacci.
nello
stremo
corona
indubitata
della castit.
(1)
'2)
la
morte perdetene,
ecc.
Capitolo IX.
Come
la
con
sue ancile
di
non mo-
Se tu
del
levar tu
contro
avete cominciato a
3),
insieme pren-
adunSieno
delle
separata
1'
la
mensa?
:
(4)
provocate
li
altre (5)
1'
onore
(2)
(3)
i4i
ecc.
Cavalca:
m<'ntc. -
invero nel
MS.
si
138
verg-ini (1) sia
altre. lo
invitamento
falle
delle
se
tu
sentirai
alcuna pi
con-
to, che la sua pudicizia (3) sia tuo guadagno. Se alcuna s' infinge (4) fuggendo la servit leggi a questa
,
tale
Meglio maritarsi, die incendersi (5). Fuggi, come certe pestilenzie, quelle vergini, o vedove oziose, e curiose, le quali s' aggirano (6) intorno alle case delle matrone; le quali posto gi
el
rossore (7
cambiatori
monete.
e
pessimi
ciarlamenti corrompano
buon costu-
(li
sia, ecc.
(2j
(3i
il
Et
fu
ragione
che
la
sia
ecc.
(4)
(5)
Il
illecito
desiderio.
Nota
Circui.scono.
Rubore.
139
mi
se
al tali
(1)
Queste
tali
non
del ventre, e
che
ventre
pressi mano
Queste
Cae
tella
mia
a'
(3),
usa
le
tue cose,
vive
insino
forse
che tu
vivi.
Or
ti
serbi (4) tu
mettono inet
nanti
(5)
an-
menti
suria
di ferro.
si
dopo
la loro lus-
avendo
dannazione, perch
invanirono
prima
fede.
Non
stareceia
volere
e
essere
tenuta
molto
sillabe
eloquente,
colle
li
ancive.
(2)
(3) Il
frla.
ma
il
testo
ha ca-
Epse
vinose, et lascive
ti
metteno innanti.
(O;
Hanno
facto van;i.
140
ne' versi
variati
(1).
Tu
dilicata
non
delle
seguitare la dilombata
saliva
matrone,
le
ora dissolute
balbeticante
mano
piace
loro
Ma
alle
che commutazione
luce
Che
fa Orazio
Che
fa Virgilio co'
VanOr
non
si
scandalizza
el
fratello, se ti
(7).
bench
a'
mondi
tutte
le cose sien
monde,
(1)
Et non
cum
versi l^^rici
cantare
poetici versi.
(2)
Balbutiente.
Ci che non si stimano. Comunicatione. E similmente nel testo: Coramunicatio. Ma la voce commutazione non sem(3)
(4)
brami errata.
(5)
(6)
(1)
141
prenda con rendimento di grazie, nientemeno (1) noi non dobbiamo insi
sieme bere
Io
licit
el
calice di Cliristo, et
'1
mia
(2
del cielo, io
di
pi dilicato
quest' altre
in
^4) cibo, el
pi cbe
e
cose malagevole,
fui
cammino
per andare
a Gerosoli-
raa (5),
non potevo
mario
con
de'libri (6),
che a
Roma m'avevo
'7).
sommo
io
Adunque,
digiunavo. Dopo
continue vigilie
(I)
(2j
di
racconto che
segue.
(3) (4) (O)
(6)
(II)
La mia
libraria.
c'on
Me
haveva facta
snmmo
.studio
ei
l'aticha.
142
dopo le lagrime, le quali lamemoria(l)de' peccati passati rompevano dall' intime interiori (2), Plaudella notte,
to prendevo nelle mani.
Se alcuna
tornato,
volta poi in
me medesimo
(3)
non ornato
in orrore, e
lume
devo
non mi cre-
Et infrattanto (5) che mi scherniva, quasi nel mezzo della quaresima (6), una febre infusa nelle medoUe dell' ossa mie, assal el consumato corpo,
SI
ma
del sole.
e senz'
alcuna requie,
(7),
il
incredibile
le
in tal
modo consum
mie membra
(1)
(2) (3)
infelici (8\
Polito.
(4)
(5)
(6)
(~)
(8)
Le
infelice
membra.
143
sole r ossa
mi rimasero
(l.
lutrat-
sono tirato
(5),
al
tribunale del
e
Giutanto
dice
che
io
Doman-
dato della
che
tu
presidente,
se'
niia
condizione, rispuosi
mi
disse, che io
ciceroniano, e non
se'
no. (6).
el
Ove
el
et intra
(1)
(2) (3)
Rafredato.
vitale de V animo solamente palpitava nel solo tepido pecticciuolo. (5) ludica, dove, ecc.
(4)
(6)
El calore
Tu menti,
Fact(.i
tu
se'
christiauo.
(li)
muto.
144
coQiandato che
io fussi
battuto, pi
scienzia, ripetendo
sicciuolo (1), cio:
chi
ti
Ma
nello inferno
Abbi
(4),
di
me,
le
o Iddio,
miseri-
cordia
abbi misericordia di
me
mie fragella risonava (5). Finalmente coloro, e quali s' erano gittati gi a pie del presidente, pregavano che perdonasse alla
adolescenzia
(6; e
che desse
(7)
allo
desse contro a
me
leg(8).
pagane
(1)
(il
Quel versiculo.
Nientedimeno. Ejulandc.
3)
(4)
'5)
o Dio.
(6)
{~i]
(8)
Pi legesse de gentili,
145
Io, el
colo,
Nome, et giammai io
li
ar e libri secolari, se io
io
t'
legger,
negato. In queste
parole del
:
sacramento lasciato, ritorno di sopra e meravigliandosi tutti, apro gli ocelli bagnati di tanta abbondanzia di lagrime (2), che ancora agli increduli
fecero
fede
del dolore.
non
vani
(3)
siamo scherniti
el
Testimonio
el
n'
cetti
testimonio n'
io
giudicio
el
quale
temetti
cos
venga
(1)
Et
....
el
et dire
(2)
LactirN'me.
(3)
(4)
(.5)
somnio vano
Delusi.
146
le spalle
avere
sentite
le
piaghe
dopo
dio
el
avere
(I)
Piene
di livore, et
avere, ve.
Capitolo X.
Come r ammonisce
avara
,
eh' ella
li
non
sia
,
mostrale
veri beni
inducela a pazienza.
Ancora debbi
della avarizia.
schifare
el
Non
dico che tu
male non
appetisca
le
ancora
legg-i
le
questo
puniscono
le
le
divine
cose tue,
(2).
Dice
che
pesi
(1)
non fuste
vostro ?
dello
argento
dell' oro.
La
le
pubbli-
che lege.
(2)
148
nostra possessione
spiritale, della
quale altrove
si
dice
Le proprie
ric-
chezze sono la redenzione dell'uomo. Nessuno puote (1) a due signori servire; perci che (2
o_
si
1'
in
odio, e
,
1'
altro
amer, o
sosterr
1'
altro disprezzer.
Non mammo-
ne (3), cio alle ricchezze, perci che appresso a' gentili in lingua siria,
le
ricchez-
La cogitazione
di
mangiare, di
(5j,
bere
e vestire,
Ma
non posso
colle
se io invecchier,
,
incomincer a infermare
Pu.
Perch.
chi
(1)
(2)
(3|^A
(4)
mammona.
il
Vocabolario.
(5)
La cogitazione
del
fede.
(6)
la
quale, ecc.
149
ara di
me
Non
mangiate
[).
"1
None
che r esca,
stimento"?
del cielo,
et
corpo pi che
gli
Risguardate
Padre
el
manca
sono proposti e gigli. Se tu arai fame udirai Beati e poveri, e gli affamati. Se alcuno do-
vestimento
lore
t'
affrigger, leggerai:
Per questo
me
lo
angelo di Satanas
lo
quale
mi
io
non mi
lievi
(1) Ne" cuori vostri quello che voi mangiate, ne quello di che vestiate el vostro corpo.
(2)
Congregano.
Vostro. Veste. Sathano.
(3) (4)
(5)
(6)
Mi
:
scritto
150
in alto. Rallegrati in tutti e giudicii
di
Dio
perci
che
le
figliuole
di
Giuda
ti
e tuoi giudicii.
del ventre
della
do
(2)
niente
abbiamo recato
in questo
mondo,
(4).
Ma
nel presente
tu
vederai
alcune
vedove armarsi, et ornarsi di vestimenta (5), ogni di mutar veste, e nientemeno (6) non potere vincere le
tignuole
ara
di
(7).
se sar pi religiosa,
e
un vestimento,
panni
,
piene
1'
arche
strascicheragli
(8).
Im-
(1)
(2)
(3)
Ti suoni.
Nudo.
Portato.
(4)
(5)
Riportare.
Vederai alcune impire gli armari de vestimenta. - Assai meglio e conforme al testo At nnnc plerasque rideas armarla vestibus stipare.
,
:
(6)
Nientedimeno.
le
carte di
151
brattansi
le
carte di colore
si fa
di
puret
pura
e
1'
oro
si
libri
vesten
gemme:
lo
in-
muore
al
(1).
mano
povero,
tromba. Quando
chiameranno a
mangiare
Io
taccio, che tu
tira) (3), vidi,
le
io facci sa-
pi religiosa, distribuire
poveri e
me
a vedere
a noi
^5)
facile,
una
Christo nudo
si
muore.
codice scritto
:
(3)
ne
Tutta de anni
152
corse innanzi per avere
un
altro
dein
naio
alla quale
le
per
ordine
perve-
nendo,
el
fu
del
porto
un pugno
iscambio
sangue.
denaio,
e sparsesi (1)
Cagione
tutti
i
mali
vit degl' idoli. Cercate (2) prima el regno di Dio, e tutte queste cose vi sa-
veduto
el
giusto abbandonato, n
il
seme
(4)
suo cercare
dagli
el
pane. Elia
pasciuto
amministranti corvi.
(5)
La vedova Saraptena
co' figliuoli
la
quale
doveva
la
notte morire,
pasce
el
profeta affamato, et in
macolui
raviglioso
modo
vot lo scrigno
(1)
(2)
Spargesse. Cercha.
(3)
Non
-
del iusto.
uccide el Signore per fame l'anima Queste parole mancano nel codice,
ma
Il
testo
Sareptana.
153
che venne per esser
Pietro apostolo disse
:
pasciuto, pasce.
Io
non
clie
oro
io
argento;
ti
ma
quello
Nel nome di Ges Cliri-Ma ora, a non dir troppo e sacerdoti del nostro tempo mi pare clie dicano (1): lo non miquello
do.
sericordia, n
et
fede,
ma
quello
oro,
non tei voglio dare.- Avendo noi adunque el vitto, e da coprirci, contenti di queste cose siamo. Odi lacolj quello, che domandi nella sua orazione Se el mio Signore sar meco e conserverammi in queargento, che
io ,
:
cammino,
e
dar a
avere
me
le
el
pane a mangiare,
a
ve-
cose
lui necessarie
dopo venti anni torna ricco e signore, e pi ricco ritorna che '1 padre alla
terra di
(1)
Canaam
bora
:
(2).
mone, con
bench molti taciano col seropere parlano, et dicono, ecc. Cos secondo il testo: notisi quello che mise di suo ser Niccol, o il suo copista. et (2) E da poi vinti anni richo el Signore
le
,
Ma
154
Infiniti
esempli
le
seguitano
delle
Scritture
fuggire r avarizia.
Ma
al presente in parte se
ne dice,
e,
se
fu fatto.
saio
eh' el
(3)
Uno
de' frategli
e
pi
mas-
che avaro,
non sapendo
nari
panni lini, aveva guadagnati (4). Fatto '1 consiglio tra' monaci quello, che sopra ci si dovesse fare. Abitavano in quel luosoldi, e quali, tessendo e
go
(5)
che
si
a'
padre ritorna ala terra di Chanaam.dominua et ditior pater, ad terram reveriitur Chanaan.
el
et
(1)
(2)
(3) (4)
|5)
Perch. Pi anni innanzi in Nitria. Parco. Li paoni del maistro, haveva guadagnato. Perci che habitavano in quello luoco.
155
desseno alia Chiesa. Alcuni dicevano
che
a'
parenti.
Ma
Isidero, egli
,
altri
e quali
chiamano Padri
par-
che
si
di-
cesse:
La tua pecunia
dizione.
non
(1)
si
esser fatto
crudelmente
tanto
ter-
rore assal
scuno
(1)
per tutte
Egypto.
(2)
Capitolo XI.
Come
le
descrive
e
tre
generazioni
di
monaci,
le
menun
cose,
(1).
presta
pochettino l'orecchie
zioni di
nohio, el quale in
Tre genera-
mano Sanchi
chiamare
venti in
(3)
noi
gli
possiamo
e quali
in
nostra
lingua Vi-
comune.- Anacoriti,
(1)
(2)
li
gentile.
(3)
Appellare.
157
abitano soli pe' diserti, e sono
cosi
si
chiamati
perci che
(1)
da lungi
La
terza
la qiial dicono
(2)
Ree
generazione oscurissima,
;
disprezz-ata
la
quale generazione
s
sola (3],
prima. Questi
a due a
tali
abitano insieme
tre a
tre,
due
(4),
o a
ne
e
perci
(5)
di
quello che
tra
loro le
lavorano
parti
,
contribuiscono
comuni.
Ma
,
el
nelle citt
e nelle
E come
la
non
di
vita,
che venderanno
che
maggior
contese,
prezzo,
altri.
quello che
venden gli
Perch.
(2)
E
O
(3) (4|
quella che dicono. sola. - Lat. aut solum, aut primum. dui a dui.
:
(5) E di quello che lavorano conferiscono, ecc. Lat.: conferunt in vxpdium partes.
158
patiscono d' essere
g'etti
(1).
ad alcuno sugNel vero costoro sogliono combattere co' digiuni e quello clie
,
pi segretamente fanno,
ria.
loro vitto-
Appresso a
le calze
el
costoro
(2)
:
sono tutte
le
le
cose
,
in desiderio
grandi
ci
(3)
,
modo
di
maniche manta,
vestimento pi grosso
quando
sar
(4) el
insino al vomito.
Adunque
come
questi tali
esterminati
veniamo a coloro, e quali pi abitano in comune, e quali abbiam detto, che si chiamano Cenobio (6). El primo patto apcerte pestilenzie,
(7) a'
mag-
(1) Perci che vivendo del loro cibo non patiscono essere suggetti ad alcuno (2] Il testo: Affectata sunt omnia. Ed il Ca-
valca
notabili.
(3) Il
(-1)
caligae follicantes.
E\
Se satiano.
Cenobiti.
(5)
(6)
[l
Di obedire.
159
giori, e di fare ci che diranno.
Sono
(1), e
per centinaia,
elle a nove uomini uno decimo signoreggia (2) et uno centesimo sotto se dieci proposti (3). Stanno se;
(4j.
Insino
,
nona
all'
ordinato
el
digiuno
nessuno va
quali
ora
nona Risuonano
della
si
ragunano
usato.
(6)
in
comune.
(7)
salmi, recitansi
le
Scritture
zioni,
all'
E
di
el
nel
mezzo
a disputare colui,
el
Padre. El quale
tanto
(1)
(2)
(3)
Habbi sotto
Il
di s
li
dieci preposti.
celle.
(4) (5)
Il
cogitationibus
forte
quis
fluctuat.
(6)
[1]
Vengono.
Li psalmi, recitano, ecc.
160
silenzio
fatto
,
che
nessuno abbia
(1)
all'
;
ardire
di
riguardare
altro
conloro
Tacitamente
per
le
si
voltano
le
lagrime
faccie, e
certamente
le cose
e della
beatitu-
uno temperato
intra loro
e
(2)
penne,
cilio,
voler, e
cose
si
Dopo queste
e
con-
suo Padre
delle quali
mense,
al
servigio
si
ogni settimana
scam-
(1)
(2)
guardare.
del dicente nel pianto
si
La laude
degli
auditori. Tacitamente
per la facia et el dolore. Certamente non rompe singulti, ma quando comincian a nuntiare le cose future del regno di Christo et de la futura gloria vederai tutti con uno temperato sospiro et con
gli occhi levati al cielo dire intra loro.
161
biano
Nessuno strepito si sente nel cibo nessuno favella mangiando vivesi di legumi (2), e d' erbe eotte condite col sale, e collo olio (3). Solamente e veccbi prendeno el vino, e
(1).
,
;
quali
spesse volte
acci
si
co'
parvoli
manet
giano,
che
la
stanca
,
di
que' vecchi
sostenti
che la co-
pa.
minciante et de' parvoli non si romDi poi parimente (4) si lievan su,
e detto
r inno
ritornano
a'
loro pro-
pri
a vespro coi
suoi parla
ciascuno, e dice: Ai tu
e quello quanta graquanto silenzio, quanta
,
veduto colui,
zia sia in lui,
temperata andatura?
lo
(5)
Se vederanno
(6).
infermo,
lo
confortano
Se vesi
li) Col suo decano a la mensa, li quali servono insieme ciascuno per septimane. Nullo, (2) Di pane.
(3)
(4)
ec.
Con
solo sale.
Insieme.
(5)
Albertano
come
allo savio
huomo
si
conviene andatura temperata, cosi parlare posato, e non ardito. - Tratt. Firenze, Giunti, 1610, pag.
7 inf.
(6)
L'infermo,
el
consolano.
11
162
deranno chi sia fervente nello amore di Dio, lo confortano allo studio. E perci che (1) la notte ciascheduno
celletta
oltra
alla
che fanno. E chi comprendesseno esser pi tardo, non lo riprendeno, ma infingonsi di non averlo veduto, e visita-
no questo tale pi spesso, e, prima essi cominciando, li provocano pi tosto che non li costringono a adorare.
L' opera del di ordinata
,
la
quale
Fenduta
al
decano,
si
nomo,
tutti
si
el
padre di
dal
dispensano a ciascuno
fatti.
quan-
do son
perch
non
licito
(1)
(2)
Perch.
fatto. -
D tutti E queste
i
de quello che da ciascuno sia parole sono una gJossa, che nel
le
testo non
le vuole.
si
leggono
rispondenti, ed
il
senso non
163
a
ciascuno
di
di
dire
(5),
(1)
Io
none
cioppa, e sag-o
tessuta
n in terra stuoia
(3)
;
vinchi
quello icono-
mo
in tal
elle
modo
tutto regg'e, e
go-
verna,
un luogo
pi largo
,
(5)
separato
dagli altri
et
agiato
(6), e
quivi con-
di
madre.
el
et alle lezioni
le loro operette.
Ogni
di
s'
appara
(8)
qualche
giuno
1'
anno, ec-
si
(1) Di dire, noQ nel Codice, dove invece legge con ripetizione, a alcuno. (2) Io non ho veste, n sago.
(3)
(4)
(5)
(6)
Ci)
.>>
Uno
luoco.
Comodo. Et le leetione
Se
i
il
che, ecc.
mpara.
164
cetta la
la (2) si
quaresima
tamente. Dalla
Pentecoste
(3)
sono
mutate
le
dizione, e
non ag'gravino
il
ventre
riferisce
che noi
del
platonico parlare
lio (4)
tali
Giosefo, e Li-
cattivit giudaica.
Ma
disputai
de'
monaci,
vegnamo
(5)
alla
chiamano
Anachoritii e la quale
uscendo dei
Di questa fu
(1)
giusta il testo. , nostro copista per distrazione avea scritto, nella qual cosa.
(2)
Il
(3)
Da
la
Ma
il
Livio.-
')]
Li quali.
165
Pagolo autore, funne illustratore Antonio (1), e, salendo pi su, ne fu prencipe Giovanni Battista (2). Tale uomo
descrive Geremia profeta, dicendo: Bene all' uomo quando ara portato el giogo (3) dalla sua adolescenzia;
seder solitario, e
portato
el
tacer, perch
ger
la
saziato
di
perch
el
Signore non
piterno.
da s in sem-
La
fatica, e la conversazione
di costoro, in carne, se
tu vorrai, in
altro
chiarir.
Ora torner
che
,
al
proposito, perci
avarizia
ero veproponendo
,
dicendo
a'
dell'
,
nuto
monaci
e
de' quali
,
a te gli esempli
zando l'oro,
(1)
l'argento,
l'altre
illustratore.
(2)
(3)
El jugo. preferito la (4) Nel codice: rimproverii; ho lezione della stampa ferrarese. -Il testo: opprohriis.
166
(1), ma ancora tu accompagnata a Christo, disprezzando el cielo,
brutture
La parte mia Dopo queste cose bench r Apostolo ci comandi clie noi seme la terra
el
,
canterai
Signore.
pre oriamo
el
e cbe ancora a' santi sia sonno orazione nientemeno (2) noi
, ,
dobbiamo avere
certe ore
da adorare,
da alcuna opera, esso tempo ci ammonisca all' uficio. Terza, sesta, nona,
ancora alla aurora, et
al
vespro nes-
suno che non sappia. E non si pigli prima el cibo se prima non e non si ritorni da fatta 1' orazione mensa, se prima non si riferisce gra,
zia al Salvadore
(3).
La
notte
si
vuole
levare
mo
(1)
Et rarieato,
Cavalca. Creatore.
Il
et
1"'
anche
il
testo
opes.
(2)
(3)
Nientedimeno.
167
dello ospizio
(1).
corriamo alla orazione, innanzi che ci poniamo a sedere, acci che prima
non
si riposi el si
ma
pasca.
la
ogni
atto
ogni
movimento,
mano dipinga
la croce.
(3)
Dal
hospitio.
Capitolo XII.
inducela
fur
Vergine Maria.
Non
della
ditraere
(1)
ad alcuno,
al
non
figliuolo
madre tua. Chi se' tu, clie giur altrui servo? Esso sta, o cade al suo Signore; ma esso star, perci che el Signore potente a fermarlo. Se tu digiunerai due giorni non ti
,
pensare
colui,
Tu
,
,
digiuni et adi-
colui
mangia
e forse sta
man,
sueto.
Tu
smaltisci
questionando
(1)
Detraherc.
160
la
noia
(1) della
nutrica,
rende
Dio.
Esaia (2) Ora forse eletto el Signore questo digiuno? (3) Et un' altra volta dice: Ne' d de' vostri digiuni si trovano (4) le volutt vostre: voi stimolate tutti coloro, e quali sono sotto la vostra podest, voi digiunate a' giudicii, et
d grida
alle liti
,
Onde ogni
e percotete.
E
del
perch
quale
cos
me digiunate? Quale pu
digiuno,
(5)
1'
essere
quel
dir
1'
ira
non
che
la
notte
l'occupi,
ma
ancora
d?
(6)
ombra
Considerando
te
(1)
Vexatione.
Isaia.
io forse eletto dice el
tale
(2j
(3)
II
Or ho testo: Non
(4)
Signore, ecc-
jejunium
li
elegi, dicit
Dominus.
si
Ne
li
d de
vostri
digiuni
truova-
rono.
(5)
Dico.
(6)
Relascia
al di.
170
s
non
ti
pone-
tengono conto
casa.
pos-
Certamente
e dodici (2)
Apostoli
non son rotti dal malo esemplo di Giuda traditore, n di Fileto, n d'Alessandro (3),
dire
et
e
si
non
(4)
colei, e
onorata da tutti
lei
,
frategli
vengono a
c
(5)
e le sorelle; or
d' esser
man-
ella
perci
vergine ?
Porre.
Dodeci, cosi
il Codice; ma certo va scritto undici com^ nella stampa, e nel testo latino. (3) Intendi: n pel malo esemplo di Fileto, ecc. - La stampa: N per Phigeloet, per Alexandre, - 11 testo. Neque enim tmdecim Apostoli, ludae proditione sunt fracti : nec Phygelo, et Alecaeteri a cursu aoandro facientibus naufragiuvi
(2)
fidei suistitertmt.
(4)
^5)
Fratelli.
Mancha.
171
Iddio vede nel cuore. Appresso
so se essa s' verg-ine
dello spirito.
fini (1) la
io
non
del
corpo, o
Ma
Finalmente
viva:
Pagolo, usi
le
dilizie, e
noi
quale fu
di
me-
in spezie
d'uomo
teco
;
discese
dicendo:
gi, e
Dio
el
ti
Signore
cascata
(3)
Non
mai
stata salutata da
uomo. Fi-
nalmente disse che era angelo, e parla, et essa, la quale aveva avuta
paura
(4)
dell'
uomo
parlava senza
(1)
Diffinisce.
(2)
(3)
Che essa
sia sancta.
Stupefacta.
^4)
172
paura
sere
libro
collo
angelo
del
e
(1).
tu puoi es-
madre
Signore; prendi un
grande,
nuovo,
(2).
scrivi
in
quando tu
Signore, del
e
do(3)
parturimo
lo
spirito
tuo
ti
main
dre mia, e
miei
frategli.
Et
maraviglioso
nella
modo
colui
el
quale
petto
el
poco
quale
(4)
(1)
Con r angelo.
in eo stilo hominis
se
:
velo-
Habiamo coneepto
Volante.
habiamo doluto,
et parturito el spirito.
(4)
173
spoglie da' nemici (1), poi che ara dinudati principati, e le podest, ed
le
aralle conftte
alla
croce, conceputo
comin
il
cia a avere te di
madre
sposa.
Grande
fatica,
ma
grande,
e ^lartiri,
Le quali
tutte
cose
certa-
mente
si
allora fanno
fanno nella
nell'
casa osserviamo
Pasqua;
se noi
entriamo
ci
arca con
do perisce Gerico, la contiene (4). L" altre vergini, quali appresso a diverse resie, e quali ap-
quangiustificata Raab
;
No
se
(1
Da r
inimici.
(2)
(3)
Giovano. Celebriamo.
Hierico, la iustificata meretrice
(4)
Raab
ce
contiene.
(5)
Ma-
nicheo.
174
non vergini. Se
del corpo loro
'1
diavolo
(1)
altere
(2),
nome
delle pecore
di Cliristo
si
mentisce Antichristo,
bruttura della vita
e convertiscono la
nome
(4).
Rallegrati
sorella,
gode figliuola, rallegrati, o vergine mia perci che quello che l'altre fingono tu veramente i co,
quali
Ma
chi
reputer
(1) (2)
(3)
lio-
stis sui.
coprino li lupi con le pelle (4) glorioso de le pecore et Antichristo mentisce Christo et vestisono la turpitudine de la vita con falso honore del nome. - 11 testo: Sed quia sciunt virginale
,
rocahulum gloriosum,
siih
te-
gunf. Christum mentitur Antichristus, et turpitii(Hnem vifae falso vomiiiis honore convKfiunt.
175
tura, e riputer
vane tutte
per
le
cose,
el sole
guadagnar
li
quale
suo Signore,
e risuciter, e
anno
crocifissa
la
carne
co' vizii,
meranno
zione,
(1),
dicendo: Chi
ci
separer
La
tribula-
l'angoscia, o la persecuzioil
pe(2),
coltello?
N r angelo
le
,
e principati,
le
cose presenti,
n
lo
future, n la fortezza
,
n ancora
eccelso (3
ci
il
profondo, n altra
creatura
di
Dio,
la
quale
(4).
in
Christo Ges,
Signor nostro
(1)
Et
resusciter, et
li
la
liVjeramente
grideranno.
:
o Valter.za.
Capitolo XIII.
Come
le
descrive
lo
henejcio dell'
In,
celestiale
El figliuolo
salute
(I)
,
di
Dio per
la nostra
fatto
figliuolo
dell'
uomo.
Diece
nascere
esce san-
lusinghe
cui
e
vezzeggiato
'1
(2).
Colui nel
(3),
(4).
pugno
mondo,
conchiuso
Dieci.
nutrichato, et
colui, ecc.
(3)
.sepin
solamente
prae-
continetur angustiis.
(4)
tace,
prega
le
pe'
crocifig-
genti.
Che adunque
(1)
retribuir io al
cose, le quali
me
lice
retribuisce?
Io prender el ca-
no-
me
La morte
de' santi
del
compensa col sangue, e noi ricomprati del sangue di Christo, volontieri moriamo per lo nostro Redentore (3). Quale quello de' santi,
sangue
(2)
si
el
quale
Abel giusto (4) uccisj. Abraam si consumava perdendo la moglie (5), et acci che io non distenda smisurato
(1)
(2)
Ha
retribuite a
me?
Questa sola degna de retributione quando el sangue si ricompensa, ecc. (3) Redemptore.
(4)
(5)
lusto.
Abraam
patisce
periculo
di
perdere
12
la
moglie.
178
volume
(1),
Salo-
mone fu
el
quale
el
Signore
ogni
fi-
ama, corregge
(2), flagella
Non
assai
meglio a brievemente combattere (3), prender 1' arme, allassarsi sotto 1' arme (4), e poi godere
sostener pericolo
,
per Rachel
serv
Et erano
sette anni
nel
ii)
in
grande vo-
lume.
(2)
(3)
(4)
Il
Cavalca
affaticarsi. Di allassarsi
antichi.
(5)
Nulla cosa
difficile
179
ci
esso
poi
se
ne ricorda,
ciavo
(1)
dice: El di
m'abbru,
di caldo, e
la notte di gielo.
noi
amiamo sempre
Cbristo
gli
abbracciamenti suoi sempre cerchiaagevole ogni cosa maTutte le cose che son lunghe stimerem brievi. Noi dal suo dardo feriti, per ogni momento d'ora diciamo: Guai a me, che la mia peregrinazione prolungata f3). Certamente non sono condegne le passioni
mo,
e parracci
(2).
lagevole
di
probazione la speranza,
e la
speranza
la carit di
il)
(2|
M'abrusava.
difricile ci parer facile. Nel codice per distrazione fu scritto prorogazione. - Il Cavalca: stallo. (4) Per che, e cosi sempre.
i')
Ogni cosa
180
Quando ti parr
che tu sostieni
stola di
,
esser
grave quello
sopra
,
modo
,
frequentemente
(2)
nelle morti
cinque volte
quaranta
battiture
volte fui
fui
ladroni
mia gene-
razione
nella citt, pericoli in solitudine, pericoli ne' falsi frategli (4), in fatiche,
e calamit, in
digiuni
(1)
si
(5)
in freddo e nudit.
di
Chi
Paulo a quelli
Corintho ne la quale
Virghe.
Pericoli nel diserto, ne pericoli fra falsi
(4j
frategli.
(5)
digiuni.
181
<^uello di noi,
che almeno
la
minima
parte della
somma
di queste virt si
possi attribuire?
Onde
esso Apostolo
:
Io
con-
sumato
zia
la
el
mio
corso, conservata la
fede, restami la
,
quale
mi
retribuir
el
el
Si-
cibo pi scioc-
ci
contristiamo, e
pensiamci di
1)
(2),
Quando beiamo
el si
el
vino inacquato
(3), le
bicchieri
si
spezza
battiture
senteno,
vendica col
troppa
(4)
fanno
forza
lo
rapiscono
(5).
Se tu
non
farai forza,
de' cieli
mi
(1) Se noi havemo el cibo insipido ci contristiamo, et pensiamo far beneficio a Dio"? (2) Quando beviamo la acqua, e quando be-
vemo
el
(3)
(4)
vino ecc.
El
calice
la
si
rompe
la
mensa
si
roversa
vio-
Et
pi tepida acqua.
de' cieli patisce t'orza, et
li
lo)
El reame
lenti lo rapiscono.
l6,i
182
importunamente
non prenderai el pane del sacramento. Ma non ti parr (1) die sia violenzia, quando, la
,
carne desidera
che
Dio?
in
fatiche, dipigni
uomo
salita (4).
Come
ma-
Quando
dopo el Mar Rosso (6), e dopo el summerso Faraone collo esercito suo, terr
(1)
(2)
gli angeli,
ascende l dove gli angeli ruinorono? (3) Fuoco. (4) Et dipingi dinanci da tuoi ochi la mercede de la presente faticha la quale ne alcuno ochio ha veduta ne urechie ha udita ne in cuore d' huorao venuta.
(5)
(6)
ricontro.
183
el
suono
(1) in
mano,
canter in(2):
Cantiamo
perci che
al
(3)
Sig-nore gloriosamente,
egli magnificato; el
cavallo, e chi vi
tato nel
Tecla verr
tro (6)
volando a abbracciarti:
ti
verr riscon-
e dir
ecco che la
(9)
si
colomba temse ne
mara-
viglieranno, e diranno
Chi
costei,
mattutina (10),
tyrano, ecc. - Il (1) Tenendo quel tympanum tenens Maria soror Aaron, ecc.
(2)
testo:
Doverano rispondere.
Perch.
(3)
(4) (5)
Et
(6)
{1}'
riscontro.
Sposa mia.
Perch. Piogia.
(8)
(9)
(IO)
Risguardante da
di.
la
184
bella
come luna,
ti
eletta
come
e
el sole"?
Le
no,
figliuole
le
vederanno,
e le
lalderanti
reine
(1)
(2).
concubine
ti
pre-
dicheranno
scontro
Et
allora
verr ri-
un
Sara
Anna
figliuola
Samuel
in diverse
spirito le
(3j colle vedove. Saranno greggi colla carne, e collo tue madri (4). Ralleghert'
generata
(5);
(6)
del
mondo
(7).
Allora veramente
el
Signore salir
Gerusalem. Allora quegli par(8) in Esaia parla el Signore (9), dicendo: Io, e li fanciulli,
(1)
(2)
Lauderanno,
et le regine.
Predicheranno.
(3)
(4)
(^)
Se alegrer quella che ta generata. (6) Nel codice si legge la variante: . (1) Che te ha insegnata. - Il lat. stampato: Laetabitur illa quod genuit exultahit ista qvod
,
docuit.
(8)
Picoli
de
li
quali.
^9)
Salvatore.
185
e quali
m' dati el Signore, sollevando le palme della vittoria (1), canteranno d' accordo con una medesima voce: Laude a te in cielo (2): benedetto colui che viene
nel
nome
del
Signore: laude,
Allora
e
gloria a te in cielo.
cento
quaranta quattro
(3)
migliaia nel
e de'
cospetto
del trono,
e
pi antichi terranno
el
suoni
(4),
canteranno
nuovo
cantico, e nes-
suno potr sapere (5) quel cantico, se none el numero difinito. Questi sono quegli, e quali 6) non
f
si
sono imbrattati
e
colle
femmine
1'
(7),
(8).
Questi sono
agnello
seguitano
(1)
dato
el
(2)
Ecco io, et li puti mei, li quali lue ha Signore, sublevati le palme, ecc. Nel codice scritto anche: o salva noi,
Nel latino: Osanna
come
in excelsis.
(ij)
(4)
(5)
Le cythare.
Dire.
(6)
Quelli
li
quali.
Fumo.
186
dovunque va
(1).
Quante
ti
volte la
vana
quante volte tu vederai nel mondo alcuna cosa gloriosa, lievati su eoliamente
diletta,
al
paradiso (2),
sposo tuo
comincia a
(3),
essere
e udirai
da
tificata nella
canterai:
mente e coli' opera (5), Le molte acque non potranno spegnere la carit e non sar
,
(6).
(1) (2)
(3)
(4)
(5)
Dove lui va. Ascendi con la mente, ecc. Tu hai ad essere. Ponimi come signacolo. Et corroborata con la mente,
et
con l'opela
ra, ecc.
(6)
charit, et
Gap.
I.
Come
la induce
a.
ri-
nunziare al mondo ed
al parentado.
II.
. . .
pag. 41
a
,
Come
umilt
,
la
e
conduce
a timore
confortala nelle
tazioni
ten
47
III.
Come
le
pone l'eseme
plo di se,
di molte
ed inducela
nenza,
zio
e
all'
astiil
biasima
ri-
della gola
...
60
sue cagio-
ponendo
esemplo
188
di molti, che
cadono
in ci
pag. 71
Gap.
83
VI.
Cortie
si
scusa
al
che
non detragge
monio,
matri'po.
ma
innanzi
.
ne la verginit
94
VII. Come
le
,
mostra
e
la
sua
dignit
indiicela
ad
aversi in riverenza, e
ben gtiardarsi
...
110
Vili. Come
r ammonisce
ma
e
di santitade,
par-
spirituali
124
IX. Come
la induce a
porle
sue ancille
di
non
189
mostrarsi troppo
.
sa-
Cap.
via, e letterata pag\ 137 X. Come l'ammonisce che ella non sia avara, e
mostrale
li
veri beni,
XI. Come
le
descrive
tre
generazioni di monaci,
e le loro
usanze,
e
con-
dizioni
inducela a
.
molto orare
...
a
156
XII. Come
V ammonisce
d' altrui,
e
a seguitare la
Maria
le
lo
168
XIII. Come
descrive
Dio,
sare
inducela a pendella
celestiale
TAVOLA
di alcune Voci e Maniere, che non
si
leggono
o
nel
Vocaholario
della
Crusca^
che per
altra cagione
(Nel compilare questa Tavola mi son giovato, per le lettere A e B, della quinta impressione del Vocabolario. Non ho potuto esaminare i fogli della C, gi stampati. Dei numeri a ciascuna voce o modo, il romano indica la pagina, l'arabico la linea dove leggonsi gli esempi
.
Accecato degli occhi, LXIX, 13. La Crusca ne reca un solo es. della Secchia
Rapila.
1. Il
Lat.
Vo-
192
Lat. Strictim.
protesi.
Manca
es. di
questa
Adoperare,
CLXXIX,
15.
Cagionare,
Produrre. Lat.
Fare^ Operare
O^emn. Il Vocabolario
ma non
Anche
nel partico-
lare iProdu're.
strarli,
negli
Ammae-
degli Ant. si
V astinenzia adopera
135 dell' ne sono altri ess.
scandaloso,
l
CXL,8.
Parlare
Affannare,
Detto degli affetti. il Lat. Aestuare. Manca in questo senso. Agapetana, LXXX, 12. Dice vasi della vergine, che professato il celibato coi monaci, dimorava, non senza offesa
11.
CXV,
Cavalca
Bollire, ed
stesse
case
Kyunvxo^i^.
Graecae Linguae.
Lat. Agapetae.
193
Air usato. V. Usato.
6.
Rotte,
Pro-
Ecco un altro es. di questo modo, die non certo nato, com'altri disse, dal caso, o dall'errore, ma dal latino. Veggasi quello che ne scrive il
Glierardini, Voci e
mentando
il
pag. 74 dell' Ediz. di Firenze 1730. Si hanno ess. di Amniezza'z, Ammezzamento, e Ammezzatore nel Crescenzi, tqW Avventuroso Ciciiano , e nella
Storia di Ajolfo del Barlicone.
Amministrante, CLII,
Ministrans.
corvi. Il
corhi.
15.
Ministrante^ lat.
Manca.
alle delicatezze.
Ammollire
CXXXIX, 10.
incedere. Bel
modo da aggiungere.
Andarnento non
Andar
rotto,
LXXX, 2.
194
composto come traduce Il lat. Fractus incessus.
,
il
Cavalca.
Angosciosa
stiosa,
CXVIII, 14. Forse Angolegge in Fra GuittoManca in questo ne. Lat. Angusta.
via,
come
si
senso.
Attrattabile,
Trattabile,
Grazioso, Pia-
cecoJe.
usare,
LXXVIII,
12.
Perch
si
usi.
CLIX,
10,
Sentir
....
tarharnento, od inquietudine di
Avere
in
desiderio, CLVIII,
testo
traduce,
Le due
avendo
la T^?Lro\?L Affectata,
anil
che
il
senso di Desiderate.
poi
195
nostro un bel modo, che non trovo nel Vocabolario. Avere l'ospite all'albergo, CXVl, 11. Il Cavalca: Riceverlo dal lat. Hosjntem
s usci}) ere.
Manca.
di ,..,
Aver3 sospetto
n'
LXXIII,
16.
Avere
non
ce
che un solo
,
es. di
5.
G. Villani.
Balbetioante
alla
CXL,
Frequentativo
Manca
Crusca, la quale d nota di anticato al verbo da cui proviene questo participio. Mi par degno di essere rimesso in uso.
Banchetta,
CXXVIII,
Lat. Scabellitni.
La Crusca ne
reca
un
il
solo es.
Bruttura,
Ignominia, Cornelia nostro es. notevole. CLXXIV, 7. Turpitudine, lat. Tnrpitndo. Altro es. degno di nota. CLXVI, 1. Cosi ser Niccol tradusse la voce latina Opes, e ben fece per dare pi di evidenza al concetto. Xel Vocabolario manca in
I.
testo.
LVI, Agg.
il
senso sitfatto.
196
Che, LVII
,
16.
Il
Manca.
Coppa CXXII,-1-CLXIII,2.I1 Cavalca, Tonica, ed infatti il testo ha: Tunica. S'aggiunga l'es. del secondo luogo, perch nel Vocabolario non se ne legge nel senso di Tonaca di
frate.
Circondare
CXVIII
5.
,
6.
- CXIX,
3 lat.-
CLXII,
Circumire
Il
Cavalca Cercare. Manca. Clarit, CXLIII, 9. Dal lat. Claritas. Il Cavalca: Chiarit. IS'el Vocabolario non ne veggo ess. che del senso traslato.
Combattere, CXLIX,
vagliare. Il
11. Percuotere,
Tra-
solo es.
Commutazione, CXL 9. Convenienza, come ha il Cavalca. Lat. Communicatio. In questo significato manca
n mi pare strafalcione. V. Consentimento.
197 Compreso, XLIT, 12. Preso e Colto, bianca cos usato. Leggesene un altro es. negli Ammaestr. degli Ant. pag. 249,
edizione citata. Conchiuso, CXYII, 12 CLXXYI, 12. Chiuso, dal lat. Condusus. Il Cavalca traduce anche Rinchiuso. Manca. Di Co<?///?^^^/'^ pel semplice Chiudere se ne ha es. negli Ammaestr.
Congiunto agli abbracciamenti. XLII, 8 Ahhmcciare, come traduce il Cavalca, ed modo da registrare. Consentimento, CXL , 10. Lat. Consensus,
nel
significato
medesimo
di
Convenienza , notato alla voce Commutazione: manca. Consolazione Fare ]. V. Fare consolazione.
Contendere, XLVII,
glia,
9.
Essere in battail
Cavalca. Xon trovo es. nella Crusca di quest' uso metaf. Contribuire CLVII 12. Mettere in cor/lune. Il Cavalca: Partire. Lat. Con/erre partes in medium. Manca. Costura (Senza) LXLVI, 12. Senza cu-
come
traslat
citura. Lat.
Pnconsutns.
La Crusca
es. Ad ognuno mente quello stupendo della Dh\ Comm. Purg. C. XIII.
le
devote
Tribolare.
Il
Lat.
Crocifggente.
CLXXVII, 5.
Lat. Cruci5.
Manca. V. Inclinare.
legge
CXII
Por-
Di Dicinarsi
per umilt, V Tmitaz. di
l'
in senso di Abbassarsi
si
un
es.
nel-
Cristo, pag.
,
112, delspiega:
Ediz. di
Dichiarire,CI^XV,
Nel no-
come ha
2.
il
e difCavalca. Il
Explicare.
Dilombato, notevole
Dissoluto,
CXL.
,
Fiacco.
Agg.
es.
ed antico.
XLVIII, 13. Detto del corpo dopo morte disfatto. Lat. Caro disIl Cavalca nel Dialogo soluta.
di S. Gregorio
199
terrestre di questa abitazione sia
soluta
16
disfatta.
- Torino,
1851,
%%
CXL,
4.
Detto
delle
labbra
parlare.
in fare ci atti
ridendo o
motteggiando
discon
CLX
III, 5.
Detrarre.
Manca
cosi scritto.
Dolcezza,
LXIX,
s le cose dolci.
Cos
il
Vocabolario,
senza recar
Eccelso,
ess.
14. Sost. ^^qv Altezza.
CLXXV,
Lat. Excelsiini.
La Crusca ha
solo
Esterminare,
:
15. Guastare. Il
Cavalca Sterminare. La Crusca reca un es. somigliante tolto dalla Medicina del Cuore; si potrebbe aggiun-
, .
200
gere questi dei due volgarizzamenti dell' Epistola ad Eustochio.
CLYIII
gere, metaf.
13. Cacciare
Non
nel
Distrugy Cavalca, n
4.
Con-
Nel Codice la
Lat.
Fastellino,
ha il Cavalca. Agg. es. Favoreggiare, CXI1I,7. Avere ingrazia alcuno. Il Cavalca: Piacere a .. che non rende esattamente il. senso dell' originale. - Tra i vari ess. recati nel Vocabolario non ne trovo
,
significato del
no-
Fermarsi
riscontro. V. Riscontro.
Festareccio,
CXXXIII,
4.
11
Cavalca:
Per
(ey/ijjo,
suono
201
non perch
stra lingua
tal voce
il
CXXXIX,
a significare
lat
di essere registrato.
Fidatamente
CLXXXI,
Con ferina
:
Ej'ijtv.re
Ma.
Giaccio,
Lat
Cubile.
Cavalca: Sin-
Lat. Dealhatus.
solo es.
La Crusca ne ha un
impazienza
13.
di freddo (Con; CXXX, Xon soffrire pazientemente ilfreddo. Modo notevole e non registrato. vero che il Lat. ha invece: Pa,
tientia frigoris, e
che
il
modo
liano dice
il
contrario;
ma
itaper
^202
come spiega il Cavalca. TI lat. Uri, Vocabolario reca un solo es. somigliante del Cavalca, ma nel significato di Ardere d'ira. Inclinare l'orecchio, XLT, 5, Prestar r orecchio, Lat. Inclinare aurcrti.
rio,
TI
Manca.
Indolcire,
LXTX,
8.
Fare divenir
dolce.
Cavalca.
industria.
Per
industria.
Lat.
Ex
Manca.
Inebriare,
es.
Cos
Ah.
Isaac,
Roma, 4843,
pag.
62: Sic-
come coloro , che inebriano del vino. Cio s' inebriano. Infamia, CXXXIV, 7. Ingiuria, Vil:
come volgarizza il Cavalca voce latina del testo: Conriciv/m. TI Vocabolario non registra Infamia che nel significato comune di Catlania,
la
tiva
fama.
Infelice,
203
valca
dal
lat.
Lifelix,
Manca
ai
Vocabolario es. simile di cosi bello aggiunto. Infermo nella Fede, CXXXVIII, 8. Lat.
Infirmior in
fide.
Traduce
allo stesso
modo
porge
Instante,
stans.
il
es.
CHI,
Urgente.
Lat.
la
Invoce
La Crusca
es.
,
registra
Plur.
senza porre
Intestine
.
9.
fera
min.
es.
Invanire
CXXXIX,
14.
Usato
attiv.
Far
vano , come si legge nelF Ediz. di Ferrara. Il Cavalca men bene Far contro. l.Sit. Irrititm facere. Il ^'ocabolario ne ha un solo es. Involtura, LXXIX, 12. Veli, o Bende av:
Libello,
Manca. CVIII,9. Opera, Libro, Trattato : cosi il Cavalca. Il Vocabolario non registra ess. che di Dante. -
Nella Collezione di Opere Inedite o Rai e, Torino, Pornba , 1861, pag. 295, leggo: Et voglio che tu sapjn che noi ave mo grande recreazione leggiendo
lo
tuo libello.
204
Lusingarsi,
Careg-
giarsi. Lat.
Accademici.
Maritile,
tagUetta.
corregga
adunque
la definizione
e si
con-
Messa, CI, \S. Pollone , Germoglio delle piante. Agg. es. all'unico del Da-
vanzati. Obbrobri, LYI, 2. Es. del plurale da agg. al solo, che la Crusca ha tolto al Serdonati. Anche il Cavalca usa tal voce al plurale.
Palma
de' vizi,
il
CXII
es.
si
4.
Vittoria
dei
vizi, COSI
tioriim.
Questo
Vittoria
guadagnata in
Pensare
procacciarsi
veleni
LXXVII,
i veleni.
205
Pensar villania
villania.
,
per
9.
Pensar di fare
Xeutr.
Assol.
Pericolare, CL-XX,
Ca-
Facere naufragiuni. Significato notevole e degno d' esser accolto nel Vocabolario. Piedi sollazzanti, V. Sollazzante. Pippio, CXXXIV, 5. Pipinone. Il Vocabolario non registra Pi2)j)io che nella significazione di Beccuccio.
valca
il
modo
lat. fig.
Pollerin) dell'asina,
CXIV,
;
5.
il
Asinella.
ed
Cavalca:
Asina. Manca.
Preposto,
CLIX,
5.
Cavalca egualmente Preposto^ usato sost. Ma la Crusca non reca ess. che di Propo-
sto.
Preposto si trova eziandio nel Dilogo di S. Gregorio, e pi volte Preposito, che pur manca alla Crusca.
CXLIII,14-CXLIV,11.
Cavalca:
Giiodice
Presidente,
ha
il
ma
il
Lat. Prae-
sidens.
Agg.
es. antico.
Propiziatorio,
CXIV,
2.
206
Provocare,
Cavalca
ma
fu
dimenticato
dagli Accademici.
Raccozzare ad una cosa un'altra, LXXVIII, 14. Con ginn gerle. Il Cavalca Aggiungere ed il testo: Copulare. Il Vocabolario non ha es. di questo
:
modo.
Ragguardarsi dietro, XLII, 14. - Il Cavalca: Porsi mente dietro, e Volgersi indietro. Onde Rag guardare non si-
sempre, come vuole la CruMinutamente Distintamente Diligentemente considerare, ma anche Guardare. il semplice
gnitica
irca
,
Rapire,
CXXXIII,
14. Pigliare, o,
come
Cavalca: Togliere 2^er. amore, per forza, ma non, giusta il contesto, con assoluta violenza. Non e' es. puntuale di questo signifi-
ha
il
cato.
Razzare,
CXXXII,
7.
Raggiare.
Il
Vo-
207
il
proprio,
e antico.
Reclinare
.
4. Posare, Cavalca: Riposare il capto; ed un Cod. citato dal Bottari, ha: RicUnare. Lat. Recli,
capo,
CVI
Adagiare
il
capo. Il
Rendere conto
nare caput. Agg. es. la ragione, CLXII, 17. Render lat. Reddere rationem. 11 Vocabolario non nota che: Render ragione.
;
Ricidere,
XLV
7.
Ridurre al nulla.
15.
Bello
es.
da agg.
Rincontro (Andare),
dare incoiiiro,
CLXXXII,
scrive
il
An-
come
Cavalca.
Latini.
13. Il
Agg. questo
es. all'unico di B.
CXXV,
CLXXXIII
CLXXXIV,
ha
il
5.
Venire incontro,
8 come
Cavalca. Manca.
Risperso,
care
LXXIV,
LUI,
il
Ristrignere,
;
4.
Gastigarc, Mortifi,
cos
Calvalca
ed
il
testo
4 e
,
Reprimere. Manca.
Risucitare,
e Suscitare,
LIV
6.
Lat.
Suscitare ,
cio
Rilevare
nel
20S
senso
e
tg.
di Tornar
altrui
:
da mala
vita a virtuosa. 11
Suscitare,
Ritribuire
ritribuzione
LVIII
,
13.
Modo notevole da
registrare
che
ricorda gli altri composti coi verbi neutri rssoI. Cenar carne , Viver vita, Dormir sonno ec.
Rizzacrino,
strnra.
CXXXII,
da
7.
Lat.
Calamii capelli.
Ferro
arricciare
nozze,
XCV,
8.
Prurito,
modo. Rompere la voce, LVII, 14. Alzarla^ Lat. Erumpere in vocem. Manca. Ruggito, LXXIII, 8. Lat. Rugitus. Detto per metaf. del ventre tormentato
a questo
al
Vocabo-
Ruinare,
lat.
209
Sago, CLXIII,
2.
pretta traduzione
Xili.
Manca.
Cavalca:
Il
Ricoverare, dal
cio Scampare.
Satira. V.
Salvv/ni sefacere,
Il
Vocabolario non
ha che un es. del Redi. Fare Satira. Saturit, LXXII,I5. Saziet. Il Cavalca: SatoUiiade. Agg. es. antico.
Schiuso,
LY,
2.
Exes.
clusus. Il
Cavalca
Cacciato.
Agg.
ben chiaro. Scopritura, LXVII, I. Lo scoprire: Niidatio. La Crusca non reca che un es.
del Crescenzi.
Secolare,
libro.
CXLV,
6.
Profano, detto di
Lat. Signaculurn. Tra gli altri diminutivi accolti nel Vocabolario, questo terrebbe un bel luogo. ^Sequela, C, 13. linitazione. Non nel Cavalca che in questo luogo si
geli.
,
14
210
tiene, contro
al testo.
Manca
gnificato al Vocabolario.
Sollazzanti
(Procedere
per:
piedi),
LXXVIl,
il
che
Cavalca volta
Andare laldanIl
zoso.
modo
Sollazzare,
Cavalca: Studiare, similmente neutr. pass. Lat. Liulere. Es. degno di essere agg. o scambiato con alcun altro gi registrato. Sollicitare, LI, 6. Neutr. Pass. Procacciare. 11 Cavalca: Cercare, dal Lat.
Festiuare.
Sovvertire, LI,
il
traduce ed nel senso fig. di Corroriipere, Indurre al male. Il Vocabolario non ha es. chiaro in questo significato.
,
Cavalca
Lat. Suhvertere,
Spezie
d'
uomj
(In),
CLXXI,
l^.In viri
In sembianza d'womo. All'unico es. della Crusca non sarebbe soverchio agg. il nostro, o quello del Cavalca, che tutt' uno.
specie;
211
Studio,
CXV,
17.
SoUecitudine
U ojda
faticarsi. Es. di
notevole costrutto
,
1.
Strumento
con-
formemente
Cetera.
il
Cavalca:
Cembalo,
uso non
,
avvertito.
Suscitare
Terribile,
V. Risucitare.
CXIII, 3. Spiacevole. Anche non in il Cavalca ha Terribile questo luogo, ma nelF altro a pag. CLVII 5, dove il Nostro traduce Oscurissitio. Agg. es. notevole. Timone, LXXXVI,17, dove per per errore tipografico fu stampato Timore. Guida. La Crusca reca un solo es. dell' Alamanni. Abbiamo veduto che il Testo ha Timor, onde quella
, ,
parola uno svarione, se la rifeal contesto latino; ma considerata per se, e come intese la frase Ser Niccol, porge un buon es. di quella significazione. Usato (All') CLTX, 15. Giista l'uso. Lat. Ex Tiiore. Il Cavalca, Per usanza. Il Vocabolario non cita che il Firenzuola.
riamo
212
Venire riscontro, V. Riscontro.
Veterana,
CXXXVI, 3. Detto per somiglianza delle monache attempate. Il Cavalca: Antica. La Crusca ha scio es. nel senso proprio. Volont di un senso, XCVIII, 5. Intendimento , Significato di j^arole. Lat.
Vountas.
Manca.
Errori
Correzioni
Pag.
^
16
lin.
23
41
>>
riccardiano
dolcemente
demonii, et abiti
dimenticato
43
4~
12
11
dimengli
ticato
>>
tra'
scorpioni
86 149
159 193
l"?
timore 14 mi com:
timone
mi compiaccio
preposti
piaccio
\>
5 proposti
11 amraezzarz
ammazzare
Gibeilo Novella inedita in ottava rima. Commento a una Canzone di Francesco Petrarca. Vita e frammenti di Saffo da Mitilene. Rime di Stefano Vai rimatore pratese Capitoli delle monache di Pontetetto presso Lucca. Il libro della Cucina del sec. XIV. Kistoria della Reina D' Oriente. .42, La Fisiognomia trattatene. 43. Storia della Reina Ester. 44. Sei Odi inedite di Francesco Rdi. 45. La Istoria di Maria per Ravenna. 46. Trattatello della verginit. 47. Lamento di Fiorenza. 48. Un viaggio a Perugia. 49. il Tesoro canto carnascialesco. 50. Storia di Fra Michele Minorit. 51. Dell'Arte del vetro per musaico. 52-53. Leggende di alcuni Santi e Beati 54. Regola dei Frati di S. Iacopo. 55. Lettera de' Fraticelli a tutti cristiani. 56. Giacoppo novella e la Ginevra novella incominciata
i
L. 2.
Saltarelli del
Bronzino Pittore.
2.
3.
50
50
2.
3. 2.
2. 6. 3. 2.
1.
50 50
2. 2.
2.
2.
50
2.
1. 50 6. 6. 10. 50
"
5.
1.
57
58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67.
La leggenda
di
Sant'Albano.
Cronachetta
di
Gemignano.
Trattato di Virt morali. Proverbii di messer Antonio CornazanoFiore di Filosofi e di molti savi. di Roma. Il libro dei Sette Savi Del libero arbitrio trattato di S. Bernardo. Delle Azioni e sentenze di Alessandro De' Medici. Pronostichi d' Ippocrate. Vi unito: Della scelta di curiosit letterarie. 68. Lo stimolo d'Amore attribuito a S. Bernardo. Vi unito: La Epistola di S. Bernardo e Raimondo. 6^. Ricordi sulla vita di messer Francesco Petrarca e di Madonna Laura. 70. Tractato del Diavolo co' Monaci, 71. Due Novelle. 72. Vbbie Ciancioni e Ciarpe. 73. Specchio dei peccatori attribuito a S. Agostino. 74. Consiglio contro a pistolenza. 75-76. Il volgarizzamento delle favole di Galfredo. 77. Poesie minori del sec. XIV. ,
78.
50
3. 4.
50
2.
3.
2.
6.
8. 3.
50
60
3.
8, 6.
50
3. 3.
50 50
1.
2.
3.
3.
2.
2.
14.
4.
2.
^ 50 50
50
50
Due Sermoni
losef.
di
Santo
Efrem
la
Laudazione
di
79. Cantare del Bel Gherardino. 80. Fioretti dell' una e dell'altra fortuna di 81.
L.
2.
Messer Fran8.
861
89.
cesco Petrarca. Cecchi Gio. Maria. Compendio di pi ritratti. Rime di Bindo Bonichi da Siena edite ed inedite. La istoria di Ottinelio e Giulia. Pistoia di S. Bernardo a' Frati del monte di Dio. Tre Novelle Rarissime del Secolo XIV. 862 87-88. Il Paradiso degli Alberti, ritrovi e ragionamenti del 1389.
50 50
3.
7.
2.
7. 5.
40. 50
inedito del secolo XIV agdel Pecorone. Vi unito:
90.
91.
^.
93. 94. 95. 96. 97.
98. 99. 100. 101. 102. 103. 104.
giuntovi una Novella Libro degli ordinamenti de la compagnia di S. Maria del Carmino scritto nel 1250. Alcune Lettere famigliari del Sec. XlV. Profezia della Guerra di Siena. Vi unito: Delle Favole di Gaifredo pubblicate da Gaetano Ghjvizzani. Vi pure unito: Due Opuscoli Rarissimi del Secolo XVI. Lettere di Diomede Borghesi. Vi unito: Quattro Lettere inedite di Daniello Bartoli. Libro di Novelle Antiche. Poesie Musicali dei secoli XlV, XV, XVI. L' Orlandino. Canti due. La Contenzione di Mona Costanza e Biagio. Novellette ed esempi morali Apologhi d S Bernardino. Un Viaggio di Clarice Orsini.
4. 2.
50
5.
3.
50
x>
7.
3.
1.
1.
50 50
50 50
La Leggenda
di
Vergogna.
Sentenziato. Lettere inedite di B. Cavalcanti. Libro Segreto di G. Dati. Lettere di Bernardo Tasso. Del Tesoro volgarizzato di B. Latini Libro I. Gidino Trattato dei Ritmi Volgari. Leggenda di Adamo ed Eva Novellino Provenzale ossia Volgarizzamento delle an^> tiche Vitarelle dei Trovatori. Lettere di Bernardo Cappello. Petrarca. Parma Liberata. Canzone
(II)
Femia
3. 50 1. 7. 50 7. 8. 50 3. 80 7. 7. 10. 50 1. 50
8.
_
50
4.
6.
DI
PROSSIMA PUBBLICAZIONE
Rime
di
Leonardo
Salviati.
BINDING SECT.
g^g
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THIS
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