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SIR JO MCSGUIZZ

CHE STORIE !
(RACCONTI AD INTENSIT VARIABILE E SITUAZIONI PARADOSSALI, RACCONTATE DA CHI NON HA MAI SCRITTO UNA MAZZA - E, PROBABILMENTE, DOPO DI CI NON SCRIVER PI NULLA -)

Edizioni Minchiamix

Sir Jo McSguizz

CHE STORIE !
( RACCONTI AD INTENSIT VARIABILE E SITUAZIONI PARADOSSALI, RACCONTATE DA CHI NON HA MAI SCRITTO UNA MAZZA - E, PROBABILMENTE, DOPO DI CI NON SCRIVER PI NULLA - )

INTRO

Come iniziare un libro ? Bella domanda; me la sono posta nel momento in cui avevo scritto un paio di racconti ed iniziava a prendere corpo lidea di farne un volumetto. Normalmente un libro inizia con lintroduzione da parte di un autorevole personaggio ( scrittore, giornalista o comunque uomo di cultura ) che presenta lopera focalizzando gli aspetti positivi ed esaltando le qualit letterarie dellautore. Preso dallentusiasmo, ho quindi cercato di immaginare chi potesse scrivere lintroduzione di questo libro, passando mentalmente in rassegna tutte le persone autorevoli di mia conoscenza che potevano prestarsi; ma, visto che oltre il capocondomino del palazzo dove abito non me ne sono venute in mente altre, ho deciso di fare da me. Allora, iniziamo seriamente potrei dedicare questo libro a tutte le persone che mi vogliono e mi hanno voluto bene (come spesso si legge nelle prefazioni), ma preferisco solo citare e ricordare alcune persone e cose, esperienze e sensazioni, che a vario titolo ed in vario modo hanno accompagnato la mia esistenza, dallinfanzia fino ad oggi, contribuendo a farmi crescere cos come sono (bene o male che sia venuto): da Maria Luisa ( che ha segnato linizio della mia crescita ) ad Alessandro e Leonardo ( la maturit ? ) , e poi ancora . il carrarmato Perugina ( mitico dentro il panino al burro!) , il mio Garelli VIP2 che mi ha dato la possibilit di esplorare nuovi confini (anche se mi ha fatto
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bestemmiare parecchio), le Kickers e le Lumberjack che mi hanno fatto percorrere molta strada (a piedi!), Pirandello e Sciascia, James Douglas Morrison The King Lizard , la nutella Ferrero (che mi accompagna ancora oggi), il Liceo Classico Luigi Valli, Franz Di Cioccio Franco Mussida Mauro Pagani - Flavio Premoli, Charles Baudelaire, Franco Battiato con i suoi viaggi musicali, Jake ed Elwood Blues, il profumo di donna, pane burro e marmellata, Edoardo Bennato e le sue canzonette , la mitica 2CV, Ciccio e Carmelo compagni di antichi bagordi, Charles Bukowski ed Henry Miller, i Pink Floyd con le loro elucubrazioni psichedeliche, i formaggini Mio, Happy Days, i Beatles, il settebello (HATU), James Marshall Hendrix, Vasco, il mare dinverno, mio fratello (adottivo) Ray e Nick the Poet, il profumo della zagara, Pino Daniele, le cadute da cui mi sono rialzato, Grace Slick e la sua voce ammaliante, la voglia di sapere e di conoscere..

John Lennon 09/10/1940 08/12/1980

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Le uniche persone per me sono i matti.. quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come candele romane, gialle e favolose, che esplodono come ragni tra le stelle.

Avrei voluto iniziare il libro con questa frase di Jack Kerouac, ma recentemente lho letta sia nella prefazione di un altro libro, sia tra le pagine di un settimanale culturale; per cui, vista linflazione, ho optato per unaltra frase per me altrettanto significativa. Se il buon caro vecchio Jack, anticonformista per eccellenza, avesse potuto vedere tutto questo interesse verso le sue opere da parte della Cultura ufficiale , probabilmente avrebbe vomitato ( o forse sarebbe stato contento di questa sua rivalutazione post-mortem ? di questa sua tardiva vittoria sull establishment e tutti i benpensanti ? Quien sabe!)

Noi temiamo di indagare il nostro intimo essere, perch una tale indagine potrebbe scoprirci diversi da quelli che ci piace crederci o di essere creduti .
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Da La casa del Granella di L. Pirandello 5 http://sirjo.iobloggo.com/

PREFAZIONE
Qualcuno si chieder il perch di questo libro ( non vi nascondo che allinizio me lero chiesto anche io ), non certo perch se ne sentisse il bisogno nel panorama letterario o che qualcuno me lavesse chiesto. No, questo libro ( e scusate se lo chiamo in questo modo ) nasce soltanto perch sono fermamente convinto che ognuno di noi abbia sempre e comunque qualcosa da dire e, a un certo punto della propria vita, gli venga la voglia di dirlo; come se nascesse lesigenza di dover fissare su carta dei punti che fino allora erano rimasti parole vaganti per la mente. Cos ho pensato di trasferire su carta alcuni dei miei pensieri, fantasie, idee varie e frattaglie di ricordi. Diciamo che ad un certo punto mi scappato di scrivere qualcosa ( oh, quando scappa. scappa ! ), perci ho preso carta, penna e calamaio, e le parole sono uscite fuori da sole, come se fossero gi l, pronte, in attesa di poter schizzare tutte fuori in fila una dopo laltra. La maggior parte di queste storie prendono spunto da frasi ascoltate in alcune canzoni o lette in giro su libri o giornali; spesso questi stessi spunti sono riportati nelle storie in oggetto. Durante la lettura di qualche racconto vi capiter dincontrare alcuni periodi in cui appaiono verbi coniugati con tempi diversi, questo soltanto un modo di rendere pi immediata lazione, pi scorrevole la narrazione; anche lutilizzo frequente dei punti di sospensione dovuto al fatto che ho voluto cercare di riprodurre i tempi e le pause che normalmente sono presenti nei discorsi e nei pensieri reali. Non prendete questo libro come una cosa seria, soltanto una raccolta di Colmi, lazzi, scherzi, inezie, stupidaggini, freddure, cose serie oppur facezie, cose molli e cose dure; cose dette o ancor da dire, frasi fatte, frasi sfatte, desiderio di morire, salamini e caff e latte. Parodie, caricature, canzonette, maltusiani, prese in gir, corbellature, di cervelli poco sani. Ed aneddoti e avventure di teatro e di caff; storie chiare e storie scure (eran due ed or son tre). Sguardi arditi, appuntamenti di donnine innamorate: convulsioni, svenimenti(a pagarle
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risparmiate!) Baci, smorfie, letterine quasi sempre profumate: bianche, azzurre, verdoline, ma toujours sgrammaticate. Questo il libro: bello e brutto, pazzo, sciocco e intelligente: non c' niente e c' di tutto; c' di tutto e non c' niente Minestrone di sciocchezze: sale e pepe, pepe e sale, miele, zucchero, amarezze, ruzzoloni per le scale Fischi, applausi ed altre cose; terzo premio, grande encomio, rose e spine, spine e rose, fa piacere, e manicomio Passatismo, futurismo d'ogni luogo e d'ogni et; buonumor, menefreghismo e parole in libert Chi l'autore?Son trecento dritti e storti, lunghi e corti, teste quadre e di talento. Son trecento e non son morti! Questo, quello, tal dei tali, Tizio, Caio, PETROLINI, sei poeti dozzinali, quattro geni e tre cretini Questo il libro: cos nato e cos vivr e morr ( 1) Potrei inserire la frase classica Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti puramente casuale , ma non la prendo neanche in considerazione, visto che la maggior parte delle storie raccontate abbastanza surreale da non poter trovare riscontro nella quotidianit. Spero vi piaccia, in caso contrario potreste sempre usare le pagine di questo libro per fare aereoplanini , barchette, oppure come spessore sotto il piede di qualche mobile traballante, sul fondo della gabbia del canarino, o quantaltro perch porre limiti alla fantasia ?!?

Ettore Petrolini 7 http://sirjo.iobloggo.com/

OGNUNO HA TANTA STORIA. TANTE FACCE NELLA MEMORIA


TANTO DI TUTTO, TANTO DI NIENTELE PAROLE DI TANTA GENTE. TANTO BUIO, TANTO COLORE TANTA NOIA, TANTO AMORE TANTE SCIOCCHEZZE, TANTE PASSIONI TANTO SILENZIO, TANTE CANZONI1

Sempre - (Gabriella Ferri) 8 http://sirjo.iobloggo.com/

PAUSA MEDITATIVA N

Dream Parade Ricordo ancora..... Era sera. un luogo sconosciuto sperduto mi aggiravo tra le case guardandomi intorno. Dun tratto una musica.. allegra ..chiassosa.. giunse a me da lontano; era musica di festa, di parata, di circo. La luce fioca, apparsa in fondo alla via, camminava verso di me divenendo sempre pi intensa, e la musica sempre pi forte. Li vidi ! Cerano giocolieri, mangiafuoco, nani e trampolieri, e una marea di bimbi dietro di loro che aumentava il senso di allegria. Venni travolto da questa marea, pervaso dalla musica ipnotica, stordito dal kaleidoscopio di colori che mi coinvolse totalmente, fino a regalarmi un benessere sublime.. Rimasi l, in mezzo a loro, inebetito, frastornato, intontito, naufrago trasportato da quella folla dallegria, al punto da non capire pi nulla. Mi fermai, scivolando lentamente fuori dal flusso umano. Continuai a seguirli con lo sguardo, mentre la musica pian piano si allontanava sempre pi lontano sempre di pi fino a diventare quasi impercettibile, e le luci sempre pi fioche.sempre di pi.fino ad essere solo un lontano bagliore in fondo alla via Pi nulla. Poi....poi mi svegliai col solito mal di testa !

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Psycho Trip ( by Sir Jo ) 10 http://sirjo.iobloggo.com/

Introduzione al racconto La mela il frutto per eccellenza, simbolo della sfera terrestre, forma rotonda e perfetta che racchiude in s linfinita ricchezza e diversit del creato. Nel Simposio di Platone, Aristofane cerca di spiegare in che cosa consiste lamore e dice che allinizio ciascuno di noi costituiva un intero. In principio l'uomo era perfetto, bastava a s stesso ed era felice, aveva quattro gambe e quattro braccia e riusciva a utilizzare tutti gli otto arti per le proprie necessit quotidiane. Aveva due volti, quindi riusciva ad avere una panoramica visiva a 360 gradi. In realt non esisteva una distinzione tra uomini e donne, c'erano solo questi individui perfetti e felici (il mito dell'androgino), solo che un giorno essi commisero limprudenza di fare un affronto agli Dei. Zeus, il quale gi era geloso della loro perfezione, li divise tutti a met e li disperse ovunque. Da quel giorno l'uomo ha iniziato a cercare disperatamente la sua met, perch senza di lei egli si sentiva incompleto, infelice. Per quanti tentativi facesse, l'uomo non riusciva mai a trovare la sua met esatta; ed ancora oggi ciascuno per poter essere se stesso, cerca laltra sua met, qualcuno con cui combaciare. Purtroppo quasi mai questa ricerca ha il successo sperato, quindi ci si accontenta di trovare una met che, anche se non combacia perfettamente, sia quantomeno simile in pi punti. Ma alle volte pu accadere limponderabile

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Era una sguardo damore, la spada nel cuore Mancava una settimana a Natale, ma per Matteo era una mattina come tutte le altre Imbottigliato nel traffico delle 8.00 cercava di procedere in direzione del suo ufficio, dove sarebbe arrivato, salvo imprevisti, verso le 8.30. Per le strade tutto era pronto per il Natale, ma la sensazione che si aveva era quella di trovarsi davanti ad un set cinematografico, dove tutto era finzione, dove dietro le scene colorate trovi i pannelli grigi puntellati da travi. Era come se tutti si sforzassero di festeggiare il Natale senza averne nessuna voglia, fingevano. Matteo procedeva nella sua auto pensando a quelle pesti dei suoi due figli ( un maschietto ed una femminuccia che era pi esuberante del fratello ) e alla lista di regali che avevano stilato per Babbo Natale: un robot radiocomandato, tre o quattro giochi per Playstation, un telefono cellulare con display colorato e giochi incorporati, una bambola completa di guardaroba e corredo nuziale.. Dai figli la mente si spost alla moglie, ricordando quando laveva conosciuta; fu ai tempi dellUniversit, durante un Collettivo Politico Studentesco. Non che a lui ne fregasse tanto di politica, ma frequentava tutti i vari comitati solo per rimorchiare (le compagne, tra un collettivo ed un autogestione, la davano pi facilmente !). Quando vide per la prima volta Liliana, colei che sarebbe divenuta poi sua moglie, gli sembr subito molto intelligente, oltre che carina, con quella voglia che aveva di cambiare il mondo A distanza di un paio di anni si era laureata in Giurisprudenza e poi, dopo un concorso, dirigente statale. Adesso, dopo 15 anni, era una nevrotica, convinta che in ufficio lavessero relegata ad un ruolo marginale negandole la possibilit di ulteriori avanzamenti di carriera. A casa poi non andava meglio, non faceva altro che urlare istericamente dietro due pesti di figli, ed aveva anche iniziato a trascurarsi; alle volte usciva da casa trasandata, senza neanche un filo di trucco, lei che prima teneva tanto a curare laspetto.. Cos alle volte Matteo si trovava a riflettere: era davvero cos che ci si doveva ridurre ?
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Era veramente questa la vita che doveva trascorrere fino alla fine dei suoi giorni ? Cosa si doveva aspettare daltro, lui che faceva un lavoro che non gli piaceva, che non aveva pi interesse per nulla, imbottigliato quotidianamente nel traffico e schiacciato dallo stress, tutto preso nella sua vita casa>lavoro e lavoro>casa. Pensava a quando da ragazzo suonava la chitarra con un gruppo di amici e sognava di esibirsi dal vivo in qualche festival rock con una Fender Stratocaster tra le mani. Aveva trascorso tutta la sua giovent a suonare ed ascoltare musica rock, conosceva a memoria ogni accordo dei Doors, Rolling Stones, Deep Purple, Jimi Hendrix, U2, Led Zeppelin, e la rabbia e la voglia di fare, allepoca, era nel sangue e faceva parte del suo vivere quotidiano. Ricordava ancora che quando aveva 20 anni era convinto di dover spaccare il mondo, di poterla dare in culo a tutti.. adesso poteva soltanto constatare che la vita era andata in culo a lui. Mentre pensava a tutto ci e allennesimo Natale di merda che avrebbe trascorso anche questanno, era arrivato ad un incrocio proprio nei pressi del suo ufficio. Ad un tratto pass, davanti al muso della sua auto, unutilitaria bianca guidata da una bellissima donna che si volt un attimo a guardarlo, incrociando lo sguardo con il suo. BUM ! Qualcosa esplose nella testa di Matteo, fu come un flash in una stanza buia. Ricordava di averla gia vista, ma chi era ? Ecco , ci sono ! pens. S ! Si era ricordato dove laveva gi incontrata, era stata compagna di scuola di un suo carissimo amico ( stiamo parlando di circa 20 anni prima !) e, talvolta, si erano incontrati a qualche festicciola di compleanno tra ragazzi. Era rimasta praticamente identica, anzi sembrava pi bella, come se gli anni avessero maturato e perfezionato il suo viso, un dolcissimo ovale incorniciato da lunghi capelli neri. Il suo nome era poco comune, qualcosa che aveva a che fare con la letteratura o la storia anticaDiana ! Si, si chiamava proprio DianaDea della caccia. Oh Diana, forse soltanto adesso Matteo si rendeva conto di essere sempre stato affascinato
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da quella donna, che sempre cera stato un senso dattrazione verso lei; soltanto adesso realizzava che in realt gli era piaciuta fin dal momento in cui l'aveva conosciuta. Diana la cacciatrice aveva catturato la sua preda ! Quella mattina Matteo mantenne in ufficio una strana espressione, che qualcuno dei colleghi pi maliziosi defin da ebete . Passarono giorni e lui, ritardatario come sempre, era in giro la mattina del 24 dicembre a cercare di comprare gli ultimi regalini di Natale. Che rottura di palle sti regali non tanto per la spesa, ma perch ogni volta mi devo scervellare su cosa regalare a mia moglie, ai suoceri, ai genitori, fratelli, sorelle, cognati. cos mormorando, camminava guardando le vetrine. Ad un tratto, cambiato marciapiede, alz lo sguardo e vide a circa 50 mt. davanti a s una sagoma che lo fece trasalire Diana! Veniva dritta verso di lui con una camminata morbida, sensuale, leggiadra. Che eleganza! La guard, poi distolse lo sguardo per non dare limpressione di fissarla. 4 / 5 passi e si gir, lei lo osservava in modo fisso, sfrontato, senza barriere. 20 mt. circa li separavano; Matteo cominci a notare il suo abbigliamento: pantaloni eleganti di lana rasa color grigio, scarpe nere con cinturino alla caviglia e tacco alto al punto giusto, giubbotto di nappa nera con alamari, stile ussaro, allacciato fino al petto. Il colletto della camicia di raso bianco, spuntava quasi con prepotenza ( o noncuranza, non seppe definirlo ) da sotto il giubbotto. Le sue mani, sicuramente delicate e leggiadre come il resto del corpo, erano coperte da raffinati guanti di pelle nera elegantemente bordati. Persino i capelli, di un abbagliante nero corvino, parevan diventare puri giochi di luce sotto i riflessi di uno splendido sole invernale. Matteo pens che era stupenda ed il suo cuore perse ritmo e frequenza. BAM, BUM, BABUM ! Sentiva un ronzio alle orecchie e le mani formicolare. A due metri di distanza decise di alzare lo sguardo e puntarlo dritto nei suoi occhierano di una dolcezza infinita. BAM, BUM, BABUM !
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Il cuore continu a pulsare in modo discontinuo fino a quando i due, sempre fissandosi negli occhi, arrivarono vicinissimi e si oltrepassarono sfiorandosi con la spalla. In quellattimo a Matteo sembr di entrare in unaltra dimensione, come un salto nelliperspazio, risucchiato da uno scarto spazio-temporale; era come se tutte le porte della sua percezione si fossero spalancate proiettandolo in un vero e proprio delirio dei sensi. In quellattimo gli sembr come di essere attirato dal corpo di lei, nel momento dellaffiancamento, e rilasciato con violenza subito dopo; come quando si stira un elastico e lo si lascia andare di colpo. Dur soltanto un paio di secondi, ma a lui parve unesperienza infinita. Incredibile ! tutto il corpo era in subbuglio; ebbe un istante di sbandamento, poi si volt e la vide allontanarsi; panico e frenesia, insieme, si impossessarono di lui, non poteva perderla di vista, doveva necessariamente rivederla.. subito ! Inizi a correre come un bambino; pens di fare il giro dellisolato e cos lavrebbe ritrovata di fronte a s fra un paio di minuti. Cosa doveva fare ? Dirle qualcosa ? Stare zitto e limitarsi a guardarla? Mentre pensava a quale strategia adottare, arriv nella via principale, ma l viene intercettato da un amico: Ciao Matteo, ma dove vai cos di corsa ? Come al solito mi sono ridotto allultimo momento a comprare i regali di Natale, e adesso tento di fare tutto in mezza mattinata Eh ribatt lamico tu devi fare come me, ho gi fatto tutto da almeno una settimana. Mentre lo scassaminchia continuava a parlare, Matteo la vide da lontano che apriva la portiera dellauto, saliva e metteva in moto. Lui rimase a guardarla mentre si allontanava, non si accorgeva neppure del logorroico discorso dellamico bla, bla, bla.Matteo ! ma mi ascolti ? Si, scusa.Adesso devo scappare Trascorse il resto della giornata a pensare alla sensazione che aveva provato ad avere quel corpo cos vicino al suo, e si convinse che forse lei era la met con cui andare a completarsi. Sentiva verso quella donna unattrazione ed unaffinit che non aveva mai provato nei confronti di nessunaltra; non poteva sbagliarsi, la sensazione era tale da fargli intuire che non
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si trattava soltanto di una effimera infatuazione, ma qualcosa di pi profondo. La sera, per la prima volta dopo pi di 10 anni, si addorment con una strana sensazione; pensava a lei e la desiderava sopra ogni cosa al mondoera innamorato perso. Quegli occhi cos profondi, il dolce viso, i modi eleganti, avevano risvegliato in lui quelle sensazioni, quei turbamenti adolescenziali che credeva ormai relegati nei pi reconditi meandri del suo intimo essere. sono lontani quei momenti, quando uno sguardo provocava turbamenti, quando la vita era pi facile e si potevano mangiare anche le fragole. Perch la vita un brivido che vola via, tutto un equilibrio sopra la follia..sopra la follia (1) Aveva sempre creduto che ormai non ci potesse essere pi spazio in lui per dei sentimenti cos forti, aveva creduto che nella mediocrit e nello stress della sua vita medio-borghese, non potesse esserci pi spazio per la fantasia. Cos pass il Natale ed anche il Capodanno e il nostro amico riprese il solito tran tran quotidiano. Una mattina di met gennaio, nel solito traffico delle 18,15, al solito incrocio a due isolati dallufficio, unutilitaria bianca gli tagli la strada, era lei ! Arrivata davanti a lui, volt a sinistra e, affiancandolo, lo guard e gli sorrise, era meravigliosa!!! I lunghi capelli neri raccolti in uno chignon, occhiali di celluloide modello anni 50, la sua pelle candida spiccava su tutto; ricordava un po la Callas, ma era molto, mooolto pi bella. I capelli tirati in quel modo, inoltre, scoprivano il collo, fine e superbo, che se lavesse visto Modigliani sarebbe impazzito. Quel mattino Matteo non and al lavoro, pass la mattinata ai giardini pubblici, dove qualche pensionato infreddolito, chiuso nel suo cappotto col bavero rialzato, passeggiava per ammazzare il tempo. Lui stava seduto su di una panchina a guardare il cielo grigio e gonfio di nuvole, gonfio come il suo cuore. Mise la mano in tasca per prendere qualcosa da fumare, cera anche uno scontrino del
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Sally (Vasco Rossi) 16 http://sirjo.iobloggo.com/

bancomat, lo tir fuori insieme al pacchetto delle sigarette, e, presa la penna dal taschino, inizi a scrivere Dolcissima musa dai lunghi capelli, tu che sei la padrona della mia anima, tu che mi hai fatto ritrovare il piacere dellinnamoramento, che hai riempito i miei pensieri di giorno ed i miei sogni di notte, tu che come una sirena hai intonato il tuo canto a cui io non ho saputo resistere; nessuno mi aveva legato allalbero della nave, ed io, improbabile Ulisse, mi sono tuffato ad inseguirti, travolto dalle onde delloceano della vita . Non era un granch come poesia , ma rappresentava in pieno il suo stato danimo. Sei come unonda che ribatte e sbatte dentro di me mi hai gi portato al largo dove un appiglio non c non posso pi tornare indietro non conosco la via non voglio pi tornare indietro e stare senza di te, io non potreisenza di te io non potrei.. 1 Trascorse tutta la giornata con un senso di disorientamento, camminando per la strada senza neanche rendersi conto di dove andasse. Cammino tra la gente e non la vedo 10, 100, 1000 sguardi e non li vedo. Perso tra i miei pensieri ritrovo solo te, unica immagine che la mia mente mi porta.. La sera, andato a letto si gir a guardare la moglie che gi sonnecchiava accanto supina, gli angoli della bocca tirati allingi le davano unespressione da incazzata anche quando dormiva, e gli sembr somigliasse ad una statua di Madame Tussauds infilata in quel suo pigiamone felpato modello: Sto partendo per lAlaska. Poi ripens a quella giornata, alle sensazioni inebrianti che aveva provato e si addorment ripensando alle parole di una vecchia canzone degli anni 70.. Vorrei incontrarti ma non so cosa farei, forse di gioia io di colpo piangereivorrei trovarti mentre tu dormi in un mare derba e poi portarti nella mia casa sulla scoglieravorrei conoscerti ma non so come chiamarti vorrei seguirti ma la gente ti sommergeio ti aspettavo quando di fuori pioveva e la mia stanza era piena di silenzio per te 2 La mattina seguente quando la moglie and a svegliarlo, lo trov l, fermo, immobile,
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Se ci sarai (Lunapop) Vorrei incontrarti (Alan Sorrenti) 17 http://sirjo.iobloggo.com/

unespressione strana sul viso, guance rilassate ed un sorriso stampato sulle labbra. Non si svegli pi. Si disse infarto.. cos giovane !?! Strano, non aveva mai sofferto di niente, sembrava sano come un pesce fu il commento di qualche collega.... Non ci si dava spiegazione al fatto che fosse morto cos, allimprovviso, senza che avesse mai sofferto di niente, senza nessuna avvisaglia di malattia. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che il buon Dio, padrone di tutte le cose in cielo ed in terra, aveva voluto fare un regalo a quel povero disgraziato; aveva voluto chiamarlo a s nel momento in cui questuomo aveva ritrovato un briciolo di felicit, un minimo dinteresse per la vita, unenergia ormai dimenticata. come se avesse voluto fissare nel tempo quellattimo fuggente. Addio dolce Diana, forse ci rivedremo..ed allora sar per sempre!

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In quella terra odorosa che il sole accarezza, ho incontrato, sotto un baldacchino dalberi purpurei e palme da cui piove sugli occhi la pigrizia, una signora creola dagli incanti sconosciuti. Pallida e calda la pelle; la bruna ammaliatrice atteggia il collo in nobili positure: grande e svelta cammina come una cacciatrice e il suo sorriso calmo e i suoi occhi sicuri. Se vi recaste, signora, nel vero paese della gloria sulle sponde della Senna o della Loira, bella degna di ornare gli antichi manieri, fareste germinare in quegli ombrosi recessi mille sonetti in cuore ai poeti, sottomessi ai vostri grandi occhi pi degli schiavi mori. Charles Baudelaire

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Nudo sdraiato ( A. Modigliani ) 19 http://sirjo.iobloggo.com/

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Introduzione al racconto

In principio fu Umberto Eco con Il nome della rosa, poi arrivarono tutti gli altri. In questi ultimi anni ho notato un enorme interesse, da parte del pubblico dei lettori, verso eventi (pi o meno reali) accaduti nel medio-evo; cos ho visto gli scaffali delle librerie riempirsi di libri sul Santo Graal, sulle crociate, sui vari ordini cavallereschi, fino ad arrivare a libri che cercano di dare veridicit anche a vicende mitologico-letterarie (vedi re Art ed i Cavalieri della Tavola Rotonda). Quello che ho potuto notare (da puro lettore) il sovente richiamo allOrdine dei Templari, che viene citato in molteplici romanzi. Essendo un appassionato di tali vicende, e prendendo spunto da fatti storici incontrovertibili, ho voluto dare anche la mia personale interpretazione..

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E la luce fu.....

Ma come cazz possibile che la domenica finisca sempre per piovere ! Dal luned al venerd il tempo si mantiene sabato e domenica piove! Avevo detto a Nicol che dopo pranzo saremmo andati insieme al bar a prendere il caff, e poi a fare quattro passi a piedi.. sempre piacevole stare a chiacchierare con lui, perch una persona con cui si pu parlare di tutto; lultima volta abbiamo iniziato con i Pink Floyd e alla fine siamo arrivati a parlare di Montale ( che lui cita a memoria ). Per, mi sa che oggi devo ripiegare su qualche libro Ora che ricordotempo fa ho comprato un paio di libri su una bancarella, e ancora non li ho nemmeno guardati, oggi il giorno giusto. Legger un po nellattesa che, magari, spiova. Ecco, prender questo : Avventure Medievali Storie di spade, elfi, magie e cavalieri . Inizio a sfogliarlo
Gerusalemme febbraio 1123, Monte del Tempio. Adesso Astolfo sa, ha capito ci che i suoi fratelli non sanno o non vogliono capire, lui giunto alla verit. Astolfo da Pisa un cavaliere dell'ordine de I Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone o pi semplicemente un Templare. Lui ha avuto il privilegio di essere tra i primi 9 cavalieri ad insediarsi sul monte dove sorgeva il Tempio di Salomone, diventata adesso sede dell' Ordine. Ma chi erano i Templari, e cosa ci facevano a Gerusalemme agli inizi del XII secolo ? I Templari nascono ufficialmente nel 1119 tutti provenienti da nobili famiglie, addirittura imparentati con regnanti o alti prelati, con lo scopo di creare un gruppo di cavalieri, fedeli
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alla chiesa, che scortasse i pellegrini nel viaggio che compivano dai porti cristiani fino alla Citt Santa. Questa era almeno la versione ufficiale che giustificava la loro esistenza, ma nel corso dei secoli altre verit si sono rivelate a quegli studiosi che hanno voluto approfondire l'argomento. Due quesiti soprattutto si fanno strada: 1) Perch creare un ordine per scortare i pellegrini quando gi esiste un altro ordine militare pi antico e molto pi numeroso I Cavalieri di San Giovanni che svolge gi questa funzione ? 2) Perch hanno subito voluto stabilire la loro sede presso la moschea di Al-Aqsa che sorge sul Monte del Tempio, anzi eretta proprio l, sulle rovine del Tempio di Salomone ? Vediamo un po di capirlo insieme...... Astolfo uno dei primi Templari; figlio di un nobile pisano e di una contessa francese della regione di Champagne, ebbe il privilegio di essere contattato nel 1117 da Hugh de Payens primo Maestro Templare il quale gli prospett l'impresa che, sotto il protettorato di re Baldovino I e di Bernardo di Chiaravalle ( che poi diventer San Bernardo ), si accingeva ad iniziare. Gi, ma qual' era l'impresa ? In un medioevo assetato di reliquie di Santi, a volte anche false, ed impostato molto sul fanatismo religioso, l'impresa pi grande era quella di ritrovare una reliquia molto antica, forse la madre di tutte le reliquie, anche pi importante della Sacra Sindone, che potesse aumentare il prestigio ed il potere della chiesa: volevano ritrovare l' Arca dell'Alleanza, lo scrigno in cui Mos ripose le tavole dei Dieci Comandamenti. Messo a corrente del progetto, Astolfo non pot fare a meno di esaltarsi e ader immediatamente alla congrega. Da allora ogni giorno trascorreva nella preparazione dell'impresa, si alternavano ore di preghiera a dure ore di allenamento sia con le armi che nella lotta. I cavalieri Templari furono famosi per la loro bravura in battaglia, si dice che uno di loro con la spada potesse tenere testa fino a sette avversari contemporaneamente, inoltre al pari della Falange macedone o della Testuggine romana, avevano inventato una tecnica di attacco,
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mai sperimentata prima da altri, che dava risultati strabilianti. In pratica conducevano un attacco a cavallo disponendosi in modo cuneiforme e, dopo aver sfondato le linee nemiche, scendevano da cavallo e si disponevano, a due a due, schiena contro schiena in modo da proteggersi a vicenda. Ma l'uso delle armi non era il loro unico addestramento. Essi erano anche abituati alle privazioni; con un tozzo di pane ed una borraccia di acqua erano capaci di passare interi giorni nel deserto. Una delle loro regole, inoltre, era quella per cui ogni cavaliere aveva un fratello di cui avere cura e con il quale dividere tutto, dal giaciglio, spesso composto da una sola coperta, al cibo, per cui in due mangiavano nella stessa ciotola ( e per queste abitudini furono accusati di sodomia, oltre che di altre nefandezze, e l'ordine fu perseguito e quasi interamente annientato venerd 13 ottobre 1307, data in cui tutti i Templari residenti in Francia furono rastrellati ed imprigionati durante la notte per ordine di re Filippo IV. ma questa un'altra storia ).

Mentre sono assorto nella lettura, la mia attenzione viene richiamata da un ticchettio sul vetro che diventa sempre pi insistente, sempre pi violento. Orcamadoska che grandine ! Sembra che tirino noccioline contro la mia finestra. E comunque, ormai che ho iniziato questa lettura, non ho pi voglia di uscire; guardo da dietro il vetro e vedo che le strade sono gi diventate piccole fiumane che trascinano via i detriti e i lerciumi che normalmente infestano questo paese. Almeno domani sar tutto pi pulito e laria priva di miasmi, e sembrer che la citt si sia data una nuova verginit, prima che la maleducazione degli abitanti la ferisca e la sporchi ancora una volta.
Tornando al nostro protagonista, egli dunque tra i primi ad arrivare a Gerusalemme e ad iniziare gli scavi sotto il Monte.
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Ma oltre a scavare era solito anche leggere i libri antichi, e proprio un'attenta lettura dell'Antico Testamento lo port, in quell'inverno del 1123, a capire che l non avrebbero mai trovato quello che cercavano. Astolfo not che nel libro esistevano oltre duecento riferimenti in cui l'Arca veniva individuata nel Tempio durante il regno di re Salomone ( 970-931 a.C. ), ma dopo tale periodo non viene quasi pi citata. Si sa anche che, quando le armate di Nabucodonosor incendiarono Gerusalemme nel 587 a.C., lArca aveva gi da tempo lasciato la sua sede originaria. Perch ? Cosa successe ? Dovera la reliquia ? A rispondere a queste domande fu unattenta lettura del Kebra Nagast ( una specie di Bibbia del popolo etiope ). In esso si narra che la regina di Saba concep un figlio con re Salomone ma, non adattandosi alle regole della reggia ebraica, fugg prima di dare alla luce il bambino che quindi nacque in terra materna. Il bambino in questione Menelik che, al compimento della maggiore et, vuole andare a conoscere suo padre. Il Kebra Nagast parla di questo viaggio di Menelik, dell'arrivo e della permanenza alla corte di Salomone, e parla anche della fuga da Israele di Menelik che, nottetempo, fugge via portando con s l'Arca ed i figli primogeniti dei sacerdoti del Tempio. Ma perch port con s i figli dei sacerdoti, forse come ostaggi ? pens Astolfo leggendo il libro, e rilesse questo passo pi volte, anche perch il libro era scritto in aramaico e lui, pur conoscendolo discretamente, pensava di aver male interpretato i fatti.

Gi, perch? Mi domando anchio.


Ma anche questa sua domanda trov risposta,qualche giorno dopo, in un'attenta rilettura del libro delle Cronache 15,2 Nessuno pu portare l'Arca di Dio se non i Leviti; perch il Signore ha scelto loro per portare l'Arca di Dio e per accudirla Inoltre, nel Kebra Nagast lesse un altro passo che pressappoco recitava cos: Gli eletti del
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Signore sono il popolo di Etiopia, perch l la dimora di Dio, la Sion celeste, lArca della Sua Alleanza Infine, nel capitolo 60, si narrava che quando Salomone si accorse della sparizione dellArca cominci a disperarsi, ma, arrivato al culmine dello sgomento, vide apparirgli innanzi un angelo che soavemente gli disse: Perch sei cos addolorato ? Questo accaduto per volere di Dio. LArca stata data al tuo figlio primogenito e Salomone rispose: Sia fatta la volont di Dio e non la volont delluomo . Ora tutto era chiaro, ogni singolo tassello del mosaico si incastrava ! Menelik era il prescelto per portare lArca nel luogo predestinato, ed aveva portato con s gli ebrei perch solo da essi l'Arca poteva essere trasportata. Infatti i poteri dellArca erano terribili e, se toccata da persone impure o utilizzata per scopi personali, essa poteva distruggere tutto ci che cera intorno a s.

La lettura di queste ultime righe mi fa venire in mente il film di Indiana Jones, quando larca viene aperta e sprigiona come una specie di luce che polverizza tutti i cattivi (nella fattispecie i Nazisti).
Aveva letto e riletto i testi antichi di varie religioni, e adesso aveva capito dove poteva essere l'Arca dell'Alleanza. Per Astolfo quella ricerca era diventata un'ossessione, come se fosse lunico scopo della sua vita, la sua unica ragione dessere. Decise allora di intraprendere un viaggio seguendo lo stesso percorso che Menelik aveva fatto quasi 2000 anni prima. Nottetempo, tolto il suo saio ed indossati i panni di un viandante, Astolfo usc dall'accampamento e si avvi verso il deserto. Cammin 2 giorni prima di incontrare un carovana di fedeli che andava in Egitto, di ritorno da un pellegrinaggio a Gerusalemme. Si un a loro per un po' e, arrivato al Cairo, si imbarc su una canoa che risaliva il Nilo.
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Dopo 8 giorni di navigazione arriv a Meroe e da l a Khartoum, poi, viaggiando sul Nilo Azzurro, arriv finalmente a Bahar Dar in Etiopia di fronte il lago Tana, scese dall'imbarcazione ed inizi a fare domande ai vecchi del villaggio. La sua idea era quella di andare in giro per i villaggi ed informarsi sulle tradizioni e la storia di quella regione, forse avrebbe scoperto qualcosa d'importante. In questo suo girovagare seppe della trib dei Falasha e scopr che essi erano di religione ebraica, ma non utilizzavano i riti contemporanei, bens gli antichi riti ebraici descritti nell'Antico Testamento. Di questi ebrei neri ne aveva sentito parlare a Gerusalemme, ma adesso che era venuto in contatto aveva capito una cosa importante: questa popolazione aveva abbracciato la religione ebraica prima del VI secolo a.C., infatti proprio verso quel periodo gli ebrei vietarono assolutamente i sacrifici e i riti di sangue, anzi chi effettuava tali rituali veniva espulso dalla comunit. I Falasha nel 1123, quindi 1800 dopo il divieto, ancora uccidevano capre o galline e raccoglievano il sangue in alcune coppe di legno per offrirlo a Dio.

Devo aver letto di questi Falasha in qualche altro libro s ci sono! Viaggio per scoprire la sorgente de Nilo di James Bruce.
Da ci Astolfo ebbe ulteriori conferme, cio che la storia di Menelik, che aveva un riferimento storico-temporale al IX secolo a.C., aveva adesso molte pi probabilit di essere vera e che i Falasha erano i discendenti o comunque i discepoli di quegli ebrei che erano venuti qui ai tempi di Salomone. Continu quindi nella ricerca di informazioni, fino a quando si imbatt in un vecchio sacerdote che gli raccont una storia in cui si descriveva l'arrivo di una carovana di ebrei al tempo in cui in Giudea regnava Salomone. Questa carovana portava con s un oggetto preziosissimo che fu posto al sicuro in un tempio su una remota isoletta al centro del grande lago, e l l'oggetto in questione rimase al sicuro per
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circa 800 anni, fino a quando la reliquia venne rimossa da quel luogo e trasportata fino alla chiesa di S. Maria ad Axum. Il sacerdote assicur che questa storia si tramandava da sempre, dalla notte dei tempi. Axum pens il cavaliere sar la mia prossima meta . Il giorno seguente, dopo aver fatto rifornimento di acqua e viveri, part di buon mattino deciso a raggiungere Axum il prima possibile, c'erano parecchi giorni di cammino e lui moriva d'impazienza. Si mise quindi in viaggio, intenzionato a fermarsi solo il tempo necessario per riposare. Arrivato nei pressi di Lalibela si imbarc su di una specie di chiatta che portava merci ad Axum e, dopo un paio di giorni, arriv finalmente alla meta prefissata..AXUM ! Adesso doveva solo studiare il modo di arrivare non visto alla chiesa di S. Maria e rubare la sacra reliquia. Cominci con linformarsi se effettivamente le sue supposizioni erano reali, e per far ci si rec presso un santuario di preghiera dicendo di essere un monaco che dal Sud stava risalendo lAfrica per andare in pellegrinaggio a Gerusalemme. Rimase quindi ospite dei monaci del santuario per qualche giorno, fino a quando.. Vedi caro fratello gli disse un giorno un monaco con cui era entrato in confidenza la gente pu dire quello che crede , ma noi possediamo realmente il Sacro Tabot ( cos viene chiamata in Etiopia lArca dellAlleanza) ed custodito da un monaco guardiano che lunico a poter entrare nel tabernacolo e vederlo. Qualsiasi altro impuro che lo debba vedere, sar punito con la morte. Quando il guardiano, ormai vecchio, sentir vicina la sua fine, chiamer a s un altro giovane monaco predestinato, e lo indottriner alla custodia della Sacra Reliquia. Il predestinato dovr avere le seguenti caratteristiche: amore per Dio, purezza di cuore, limpidezza nella mente e nel cuore. Ma quindi tu mi stai dicendo che questa leggenda vera ? replico Astolfo. Questa storia, non leggenda ! disse severamente il monaco. Ma scusami, mi stai dicendo che nessuno pu vedere il Tabot.. ma quando lo portano in

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processione durante il Timkat 1, sotto il drappo, non c lArca? No, caro fratello, sotto quel drappo rosso, c solo una copia del Tabot. E troppo pericoloso portarlo in pubblico. Ma, pericoloso per lArca o per il popolo ? incalz Astolfo. Per entrambi. LArca una reliquia troppo preziosa perch possa essere rubata o danneggiata, lessenza stessa della religione ebraica e cristiana. Inoltre unarma potenzialmente pericolosissima, non dimentichiamo che essa capace di sprigionare fiamme e uccidere i nemici anche a distanza. Dopo questa ulteriore conferma Astolfo decise di agire e, considerando che era quasi Natale, decise di rubare loggetto durante la processione del Timkat, quando tutta la popolazione era in processione dietro la falsa reliquia per cui la chiesa sarebbe stata sicuramente vuota. Dovette aspettare quindi circa 15 giorni e finalmente arriv il momento tanto atteso, il giorno del Timkat. Erano circa le 17,30 quando Astolfo si decise ad agire, tutta la popolazione, come da lui calcolato, era dallaltra parte della citt. Nelloscurit entr in chiesa e si avvicin in silenzio al vestibolo dietro laltare, dovera custodita la reliquia. Entr e vide, in mezzo alla stanza, una base di pietra alta circa 40 cm., come unantica ara su cui era poggiato un oggetto dalla forma rettangolare coperto da un drappo rosso. Pian piano si accost a questo piccolo altare.ma, ad un tratto, un grido ruppe il silenzio della stanza. Il sacerdote, custode del Tabot, laveva scoperto ! Astolfo, preso dal panico, sguain la spada da sotto la tonaca e con un fendente squarci il petto del povero monaco che cadde riverso a terra zampillando sangue come una fontana.

Alla faccia della carit cristiana !

Processione che ha luogo nel mese di gennaio, in cui la presunta Arca ( o la copia ) viene portata, coperta da spessi drappeggi, per le vie della citt 29 http://sirjo.iobloggo.com/

A questo punto, sicuro che comunque nessuno poteva averlo sentito, rimosse il drappo da sopra loggetto e dinnanzi a lui ammir quello che era stato il contenitore delle tavole dei 10 comandamenti. Avevano sempre raccontato di una stupenda cassa ricoperta doro zecchino con due angeli alati sul coperchio. adesso che lui aveva la possibilit di vederla, forse rimaneva un po deluso. La reliquia si presentava come una normale cassa di legno, con gli angoli rinforzati da paracolpi doro, il coperchio liscio, senza cardini, appoggiato di sopra a mo di scatola. Certo, era tutta unaltra cosa da come la descrivevano. Si avvicin trepidante e, con mano incerta, alz il coperchio della cassa. Un fascio di luce intensa lo invest, e si sent permeato come da una forza misteriosa che sembrava lo sollevasse dal terreno, vedeva nella luce fattezze umane, come due occhi che lo fissavano, una lunga barba bianca. Poi fu come svuotato, come se la forza misteriosa gli risucchiasse lenergia, lo svuotasse della sua stessa essenza, si sentiva come un fuscello trasportato dal vento, gli sembr di essere entrato in un vortice, come se fosse nellocchio di un ciclone, e il cervello percep queste parole: .tu non scaglierai mai pi la tua lancia per ferire lorizzonte, per spingerti aldil, per scoprire solo ci che Iddio sa. 1 . Poi tutto cess Axum, Natale 1135.. Un vecchio cieco cencioso si aggira nel mercato elemosinando un tozzo di pane. Dice di essere un monaco-guerriero, dice di aver combattuto contro i mori, dice di essere un valoroso, dice di aver visto il Sacro Tabot, dice di aver visto e sentito Dio.. soltanto un mentecatto, un povero cieco impazzito!

Azzo che storia, la debbo far leggere a mio zio prete !


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R.I.P. (Banco del Mutuo Soccorso) 30 http://sirjo.iobloggo.com/

E mentre penso a ci, sento un cinguettio di uccelli; guardo dalla finestra, adesso ha smesso di piovere e nel cielo le nuvole si diradano, aprendo ampi squarci nel profondo azzurro. Raggi di sole si spandono tuttintorno come a baciare i tetti delle case; mi affaccio e vengo investito da unaria frizzante, odorosa di terra. Prendo il telefono.Nicol, che stai facendo ? Ti passo a prendere e andiamo a bere qualcosa al bar e facciamo due passi , cos ti restituisco anche il libro di Ungaretti che mi hai prestato !

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PAUSA MEDITATIVA N
Iraq (Hells bells) Viaggio su questo aereo verso la terra del dolore.

Domani saremo a destinazione, dove sangue e sudore si mischiano nelle mani, con sassi nelle scarpe e sabbia negli occhi, e grida e bestemmie ti percuotono le orecchie come sordi colpi di bastone. Quando suoneranno le campane dellinferno, saremo gi pronti !

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Introduzione al racconto

La prossima storia parla di alcuni ragazzi e racconta delle loro emozioni: dolore, rabbia, paura, rassegnazione, ma anche desiderio di riscatto e voglia di sognare. E forse la storia pi reale tra tutte quella raccontate in questo libercolo, e quindi potrebbe sembrarvi anche la meno interessante, forse la pi scontata o banale; ma, provate a ricordarvi di quando voi eravate bambini o ragazzini: c sempre stato qualcuno pi grande e prepotente di noi a scuola, alloratorio, nel campetto dietro casa, che imponeva la sua volont prepotentemente, e sempre ognuno di noi ha provato paura e rabbia, e voglia di rivalsa.

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Quelli del Covo dei pirati ( Imparare a sognare ) Questa storia ve la scrivo cos come lho sentita raccontare da uno dei protagonisti, ed ho pensato che se I ragazzi della Via Paal fosse stato scritto alla fine del XX secolo, probabilmente sarebbe stato cos Era un freddo mattino d'inverno quando le ruspe iniziarono ad abbattere i primi alberi di quel fazzoletto di terra. Il terreno in questione era un agrumeto, ultimo lembo di terra verde posto tra enormi palazzoni di cemento, utilizzato da anni come vespasiano dai vari venditori ambulanti che popolavano il mercatino rionale. Quell'agrumeto, per, era anche un luogo d'incontro di un gruppetto di ragazzini che bazzicava nei dintorni; per loro quel pezzo di terreno rappresentava un luogo magico, dove ricreare avventure di pirati e isole caraibiche. A tal proposito avevano costruito due capanne sugli alberi, usando vecchie pedane di legno abbandonate nel cortile di un magazzino, e avevano realizzato anche un ponte in corda con cui passare da una capanna all'altra; trascorrevano giornate intere a giocare ai pirati e fantasticare di avventure fantastiche in mari tropicali. Quella mattina, in quel momento, i ragazzini erano a scuola; avrebbero scoperto il fattaccio solo nel pomeriggio. Ad avere l'amara sorpresa tocc per primo a Salvatore, il figlio del salumiere , che nel primo pomeriggio and, come al solito, al covo dei pirati come amavano definirlo loro, e rest di stucco a trovare, l dove c'era la loro foresta, una spianata di terriccio e rami spezzati. Fu come ricevere un colpo in piena nuca, rimase stordito, il sangue raggelato. Dopo essersi ripreso dalla sorpresa, inizi a correre a perdifiato per avvisare gli altri pirati . Sentiva le tempie pulsare ed il cuore in gola in bocca.quasi a masticarlo. Per primo suon a casa di Pippo - Presto Pippo, vieni a vedere che cosa hanno fatto ! . Cosa successo ? - Hanno distrutto il nostro covo dei pirati !
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Cccazzo dici !?! - Te lo giuro, ci sono passati con le ruspe !. In un bolide Pippo fu fuori da casa e i due iniziarono a correre verso l'appartamento di Matteo, un altro compagno di giochi. In poco tempo tutta la truppa era riunita al cospetto di quello scempio. Dove cera il loro Covo dei pirati, rigoglioso di piante varie, cespugli di more ed alberi di agrumi, adesso rimaneva una distesa di rami rotti, radici divelte e pietrisco. Okkei ragazzi, non facciamoci prendere dalla tristezza, troveremo qualche altro posto dove andare disse Giorgio per consolarli, anche se in cuor suo sapeva bene che non c'era altro territorio libero nel raggio di un kilometro. Minchiate sono!, dove lo troviamo un altro spazio libero, ci sono palazzi dappertutto qui intorno fece Sandro. Lasciatemi qualche giorno per pensare, e vedrete che trovo una soluzione replic Giorgio. E cos dicendo se ne and, lasciando dietro di s un gruppo di musi lunghi. Il giorno seguente, il lavoro delle ruspe continu ed il terreno venne liberato dagli alberi sradicati e dai vari detriti; nell'arco di tre giorni il terreno venne tutto ripulito e spianato.. poi, incredibilmente, i lavori si fermarono; unordinanza comunale aveva bloccato i lavori per alcune irregolarit sulla concessione edilizia. Erano i primi di febbraio e nellaria cerano fermenti di preparativi carnevaleschi; Giorgio pass davanti alla spianata e not che tutti i mezzi meccanici erano stati portati via, unidea gli balz in mente, and a chiamare gli altri della banda e prospett loro Dato che ormai non possiamo pi usare il nostro covo dei pirati perch ce l hanno distrutto, cerchiamo di usare la spianata, dobbiamo sempre cercare di sfruttare quello che abbiamo, e in questo caso abbiamo uno spazio libero. S, ma come? obiett Matteo, - Ci facciamo un bel campo di calcio ! rispose . S !!!! Daccordo fecero in coro tutti. Allora, dobbiamo procurarci innanzitutto dei pali per fare le porte, e penso che al vecchio magazzino dovremmo trovare tutto loccorrente; poi troveremo un po di gesso per le righe. La proposta di Giorgio aveva avuto lo stesso effetto di una iniezione di entusiasmo, tutta la
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banda si era ripresa dal torpore in cui sembrava essere caduta negli ultimi tempi, e quindi si precipitarono al vecchio magazzino, fonte inesauribile di materiale vario e rottami di ogni genere. Trovati i legni che potevano fare al caso loro, si fecero aiutare dai fratelli maggiori di Salvatore e Pippo per il trasporto fino al campo, poi, muniti di chiodi e martello, costruirono due solide porte di calcio. Nel frattempo iniziarono a ripulire quello che era gi stato ribattezzato Il Campetto . Ci vollero 3 giorni per togliere ogni detrito e livellare le varie asperit; ma alla fine avevano il loro campo di calcio. Il pi era fatto, adesso bisognava trovare un po di gesso per fare le linee e a Matteo venne lidea di cercarlo in un cantiere edilizio l vicino. Non trovarono il gesso, ma si accontentarono di un sacco di calce, e cos completarono il campo. Il giorno dopo, alla partita inaugurale, cerano anche alcune compagne di scuola che erano state invitate a vedere questa sfida tra i nostri Pirati e la III B della scuola media Leonardo da Vinci . La partita termin 7 a 5 per i nostri, e lentusiasmo and alle stelle. S, i ragazzi erano proprio fieri e contenti di avere costruito quel campetto ! Cominciarono cos i pomeriggi dedicati al calcio, i ragazzi del Covo dei pirati erano diventati ormai Quelli del Campetto. Ma, come in tutte le cose della vita , quando si realizza qualcosa di buono, c sempre qualche invidioso che rompe le palle, e in questo caso gli invidiosi di turno erano i ragazzi delle case popolari, una banda di piccoli mafiosetti che imperversava nella zona, che, avendo appreso che i pirati avevano costruito un campo di calcio in piena regola, maturarono lidea di impossessarsene loro. Cos, un pomeriggio, i nostri amici ebbero lamara sorpresa di trovare il campo invaso da quei piccoli balordi presuntuosi che avevano occupato lo spazio armati di bastoni e pietre. Giorgio allora cerc di mediare Ok, ragazzi, se volete giocare con noi basta chiederlo, oppure, se volete, potete utilizzarlo quando noi non ci siamo No, non ci siamo capiti fece quello che sembrava il capo a noi piace il campetto e ce lo
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prendiamo, sarete voi ad utilizzarlo quando noi non ci siamo . A questa provocazione, Matteo non pot frenarsi e si avvent sul tipo: Brutto bastardo, io ti. Ma non fece in tempo a finire la frase che un amico di quel teppistello tir fuori un bastone da sotto il giubbotto e gliene diede un colpo sulla schiena. Il povero Matteo si accasci per terra gemendo dal dolore e tutti gli altri capirono che non era il caso di continuare la discussione. Constatata la superiorit numerica, ai nostri poveri pirati non resto altro che andarsene con la coda tra le gambe, meditando vendetta I giorni seguenti furono duri da digerire; quelli delle case popolari si erano impossessati del campo e ci stavano tutto il pomeriggio, non lasciando ai nostri nemmeno mezzora di tempo per giocare. Non giusto disse Salvatore labbiamo costruito noi , abbiamo fatto tutta la fatica e quei figli di puttana se lo sono preso senza neanche sporcarsi le mani Hai ragione rispose Giorgio ma quei bastardi sanno menare le mani meglio di noi, e poi si portano dietro sempre i manganelli e le fionde. Appena cerchiamo di entrare nel campo, quelli ci spaccano la testa E Giorgio aveva proprio ragione: loro, figli di brava gente, erano ragazzi cresciuti in un certo modo, non avvezzi ad alzare le mani, ed il solo pensiero di entrare in contatto fisico con quei mezzi-delinquenti suscitava in loro un certo sentimento che potrebbe benissimo definirsi fifa nera , insomma si cagavano sotto al sol pensiero di quante bastonate avrebbero potuto incassare. Quegli altri, infatti, erano dei veri figli di puttana abituati a prendersi tutto quello che volevano senza alcun timore, tant che a scuola rubavano tutto quello che trovavano negli zaini dei compagni (quando non se lo facevano consegnare direttamente con le minacce). Dobbiamo studiare una strategia, dobbiamo fare in modo di scacciarli e darli una lezione tanto da non farli tornare pi. continu Conosco un tizio della III H che potrebbe darci una mano. E un ripetente di 15 anni, sembra un toro, e ha conoscenze tra i ragazzi pi grandi.
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Dobbiamo organizzare un incontro con lui. Domani, a scuola, lo contatto ! Il giorno dopo Giorgio e Matteo approfittarono della ricreazione per contattare Franco della III H , un bestione un po tonto che non si tirava mai indietro quando cera da alzare le mani. Allora, Franco, dobbiamo fare in modo che quei bastardi abbiano una lezione che non dimenticheranno facilmente . Ok, ragazzi, disse Franco lasciate fare a me che contatto un paio di miei ex compagni e poi studiamo insieme una strategia . Passarono due giorni e , come promesso, Franco si present di pomeriggio con altri 4 suoi amici. Allora, disse appena arrivato vi ho portato un paio di amici, cos potete spiegare loro la situazione. Giorgio, come sempre, fu il primo a prendere la parola e spiegare ai nuovi arrivati come stavano le cose, poi andarono nei pressi del campetto e rimasero nascosti a guardare i ragazzi delle case popolari mentre giocavano. In questo modo Franco ed i suoi amici, poterono inquadrare i soggetti. Allora disse Franco lappuntamento per domani pomeriggio, porteremo bastoni, pietre e fionde, cos insegneremo le buone maniere a quegli stronzi. I nostri pirati non vedevano lora che arrivasse il giorno seguente, e qualcuno di loro pass la notte insonne per leccitazione La mattinata sembrava non passare mai, Salvatore e Giorgio, compagni di classe, non facevano altro che scambiarsi occhiate durante le lezioni. Le ultime due ore furono le pi pesanti , la prof.. dinglese non faceva altro che dire sempre le stesse quattro cazzate.. ma come si pu insegnare lingue senza conoscere neanche la pronuncia ? Certo era una gran stangona, e portava minigonne al limite delle mutande. Si diceva che alluniversit aveva conosciuto molti dei suoi docenti, in modo intimo, sintende! Perci era stata ribattezzata Miss Fuck-Intosh. In quel momento Miss Fuck-Intosh era ancora ferma a Im You are He, she it, is We .. , quando suon la campanella e tutti uscirono a razzo, come tappi di spumante da
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bottiglie agitate. Passarono un altro paio dore e finalmente si avvicin lora fatidica: le 16.00. Lappuntamento era dietro la palazzina adiacente al campetto, i pirati erano 5 pi altri 5 erano Franco ed amici. Ognuno di loro aveva portato un bastone, una fionda,..un pezzo di legno..qualcosa da poter utilizzare contro il nemico. Allora, ci schiereremo sui due lati lunghi del campo, ed a un mio via inizieremo con le fionde, poi, dopo averli bersagliati un po, gli saliremo addosso con i bastoni spieg Franco con aria da Comandante in Capo. OK fecero tutti in coro. In silenzio, nascosti da un residuo di vegetazione e rovi posti ai bordi del terreno, i ragazzi strisciarono ognuno fino al proprio posto. Ad un tratto si sent un urlo.. ORA !!! Tutti e dieci i ragazzi cominciarono a scagliare sassi con le fionde, contro 7 / 8 ragazzi che giocavano a pallone in quel momento. I calciatori, presi alla sprovvista, inizialmente cominciarono a correre a zig zag , poi si rannicchiarono per terra coprendosi la testa con le mani. A quel punto i nostri , gridando come forsennati ( un po per spaventare lavversario, un po per cercare di esorcizzare la paura che avevano dentro ), uscirono dai cespugli e, sfoderati i bastoni, iniziarono a picchiare su quei corpi a terra, che adesso non facevano pi tanta paura. Dopo averli battuti come tappeti si gettarono addosso, e l inizi una vera e propria zuffa con calci, pugni, urla e Santi che venivan gi a pinonposso (n.d.a. licenza letteraria). Il polverone sollevato nascondeva quella massa umana divenuta ormai omogenea per forma e colore. Quando i nostri furono stanchi di menare mazzate, Giorgio prese per i capelli e sollev da terra il tipo che comandava, le cui lacrime sul viso si erano mescolate con la terra conferendogli un aspetto grottesco, e gli disse Questo solo lantipasto se tornerete la prossima volta vi apriremo la testa in due, cos vedremo cosa c dentro! . Il gruppetto dei perdenti neanche rispose, si alzarono tutti malconci e sanguinanti e, raccattate
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le giacche delle tute, se ne andarono qualcuno zoppicando, altri bestemmiando, ma ognuno di loro convinto a non tornare pi. E vai !!!! Glielabbiamo fatta vedere noi. grid Matteo. La compagine dei vincitori era al massimo delleuforia, e subito, anche per scaricare ladrenalina accumulata, iniziarono a giocare con la palla gentilmente lasciata dai fuggitivi. Fu una partita indimenticabile, in cui il gioco del calcio era solo una scusa per saltare e correre felici come bambini al Luna park. La felicit dur circa 20 giorni, durante i quali i nostri amici utilizzarono il campetto ogni pomeriggio ed organizzarono tornei e sfide con tutti gli amici e compagni di scuola; poi, un brutto giorno, al rientro da scuola lamara scoperta: le ruspe avevano devastato il campo scavando quelle che sarebbero poi divenute le fondamenta del palazzo. Questa volta fu Matteo a scoprire la triste sorte del campetto e di corsa and ad avvertire tutti gli altri, che stavano ancora pranzando. Tempo un quarto dora i nostri amici erano tutti davanti al cantiere e guardavano i mezzi meccanici che continuavano a scavare e mettere la terra sui camion. Si sentirono come svuotati e, ad uno ad uno, si sedettero a terra, quasi accasciati. La polvere aveva creato come una nebbia, una barriera che impediva di vedere bene, ma i nostri amici capirono che tutto era finito, il campetto non esisteva pi. Pensarono a tutto il lavoro fatto per costruirlo, alla battaglia per difenderlo, ai bei momenti trascorsi l in quel fazzoletto di terra. Pian piano lacrime amare uscirono dai loro occhi e si fecero prepotentemente spazio tra la polvere depositata sui volti creando dei rivoli grigiastri. rigagnoli di dolore e sconforto. Comunque, nessuno poteva togliere loro il ricordo della vittoria sui loro avversari e leuforia provata in quelloccasione. In quel quartiere se ne parl ancora per molto, e quei bulletti delle casine cambiarono i loro luoghi di frequentazione. Tra una botta che prendo e una botta che do tra un amico che perdo e un amico che avr
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che se cado una volta, una volta cadr e da terra da l malzer C che ormai che ho imparato a sognare non la smetter
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Ho imparato a sognare (Negrita) 42 http://sirjo.iobloggo.com/

PAUSA MEDITATIVA N

Lalba Lumida bruma mattutina sinnalza verso le verdi chiome dai contorni ancora incerti. Allegri stormire di fronde si diffondono laddove lamenti notturni cedono il passo a gioiosi cicalecci. Un timido chiarore si affaccia allorizzonte: la grande arancia sta per fare la sua comparsa tra poco il giorno, come sempre, sar !

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Letti e sentiti ( Aforismi, battute e cazzate varie ) - Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me. ( Groucho Marx comico ) - Mia moglie mi ha sposato per fare un dispetto ad un uomo. Mi ci voluto un anno per capire che quelluomo ero io. ( Mario Zucca cabarettista ) - Molti uomini sognano di fare grandi cose, altri restano svegli e le fanno. ( si dice labbia pronunciata Berlusconi durante uno dei suoi happening di massa ) - Il Paradiso lo preferisco per il clima, linferno per la compagnia. ( Mark Twain scrittore / umorista ) - E difficile credere ancora negli ideali, ma per un compenso adeguato si pu fare. ( Fabio di Iorio autore televisivo ) - I dottori hanno fatto tutto quello che hanno potuto, ma nonostante ci sono ancora vivo. ( Ashleigh Brilliant filosofo degli aforismi ) - Come recentemente ha detto il Presidente del Consiglio: E ora che ognuno si assuma le nostre responsabilit ( Massimo Bucchi giornalista ) - I referendum abrogativi, dove per dire s devi votare no e per dire no devi votare s. Come a dire che uno mentre si sposa il prete dice: La vuoi mandare a cagare ? - No Allora vi dichiaro marito e moglie. ( Beppe Grillo comico )
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- Riesco a resistere a tutto fuorch alle tentazioni. ( Oscar Wilde scrittore ) - Tesoro, ho vinto un miliardo al totocalcio ! Presto, prepara la valigia ! Fantastico ! Cosa metto dentro, roba estiva o invernale ? Mettici tutto, ch vai fuori dalle balle !!! ( Massimo Boldi ? ) - Le moglie dei politici fanno tutte beneficenza Per forza! hanno il senso di colpa per quello che rubano i mariti. ( Roberto Benigni ) - Gli avvocati sono le uniche persone la cui ignoranza della legge non viene punita. ( Jeremy Bentham filosofo del diritto e giurista inglese ) - Guadagnavo cinquanta dollari a settimana. Un quarto lo spendevo per bere, un quarto per andare a donne, un quarto per le corse dei cavalli, il resto lo spendevo in modo stupido. (Charles Bukowsky scrittore / poeta ) - Le donne magre sono come i pantaloni senza tasche: non si sa dove mettere le mani ! ( Eugne Labiche commediografo ) - In quegli anni credevo di essere un Dio, un Dio vivente; e ognuno degli altri tre mi guardava e mi diceva: Scusa sai, ma Dio sono io ( Ringo Starr ex Beatles ) - Guardate questuomo: sembra un deficiente e parla come un deficiente; ma non lasciatevi ingannare, veramente deficiente ! ( Groucho Marx comico )
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Introduzione al racconto Il protagonista del prossimo racconto , fondamentalmente, un uomo debole; un uomo che, pur rendendosi conto che la propria vita governata dagli altri, non riesce ad opporsi ai vari fattori esterni che prendono il sopravvento sulle sue necessit, sui suoi desideri, sui suoi spazi quotidiani. e lui, pur sentendosi naufrago in bala delle onde, non sa reagire e si rifugia nei sogni, unica valvola di sfogo del suo consueto vivere. Ma non sempre la fantasia riesce ad alienare la realt e far dimenticare tutti i bocconi amari che si costretti ad inghiottire e, alle volte, basta una goccia a far traboccare il vaso, a rompere ogni equilibrio

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Le ali della libert Quellestate il caldo era iniziato molto presto; da met giugno le temperature erano andate oltre i 30 e adesso, alla fine di luglio, dopo un mese e mezzo di caldo insopportabile, Mario non vedeva il momento di andare in ferie. Siamo al 29 luglio ed il caldo veramente incredibile ! Lumidit nellaria aumenta la sensazione di afa e i vestiti si incollano alla pelle, come la garza alle ferite ancora sanguinanti. Meno male che oggi lultimo giorno pens tra s e s e poi mi godr 3 settimane di fresco nella casa in campagna . Non che Mario facesse chissacch nelle ferie, aveva una piccola casetta che gli aveva lasciato sua nonna in un terreno in campagna comunque vicina al mare, cosicch potava godere del fresco degli alberi e del mare a poca distanza. Il pergolato di vite rinfrescava tutta la zona antistante la cucina e quindi tutta la famigliola mangiava fuori allombra; dopo pranzo Mario si adagiava su unamaca e schiacciava il pisolino pomeridiano sognando isole lontane, isole greche con casette bianche, reti stese al sole e barche nel porto. Quella dellisola greca era un tema su cui fantasticava spesso, se fosse stato per lui avrebbe sicuramente mollato tutto per andare in qualche isola greca, magari ad aprire un ristorantino italiano Spesso si perdeva ad immaginare.... a rincorrere quei luoghi ed era come se fosse l, sullisola, calato nella realt di quelle bianche spiaggette baciate dal sole e lambite dal mare..come lunghe cavalcate oniriche a tratti talmente forti da sembrare esperienze realmente vissute. Mentre pensava al fresco della campagna ed alle isole greche, era gi arrivato davanti lufficio; lavorava in un grosso deposito alimentare che gestiva direttamente una dozzina di supermercati, un ipermercato e forniva, come ingrosso, vari piccoli negozi. Il padre, ex direttore di banca, aveva tentato di fare assumere anche il figlio presso listituto di credito dove lavorava, ma, non essendo riuscito nellintento, alla fine aveva parlato con lAmministratore di questa ditta, che comunque era la pi grossa realt commerciale della
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zona. Cos Mario, ragioniere, entrato come semplice contabile, adesso dopo 13 anni di servizio, era divenuto Ragioniere Capo. Entr in ufficio: Oh Mario, il direttore ti ha appena cercato disse un collega. Per caso sai cosa voleva ? rispose lui No, ma mi ha detto di riferirti di andare subito nel suo ufficio allarrivo . Quella notizia lo contrari un po, infatti, per poter andare in ferie tranquillamente, la giornata odierna Mario lavrebbe dovuta trascorrere a sistemare i vari incartamenti per poi poter passare le consegne al collega suo sostituto.. Aveva calcolato che per completare tutte le varie procedure avrebbe impiegato dalle 3 alle 5 ore, ed ora il direttore lo chiamava per dargli chiss quale incarico. No, non ci voleva proprio sta rottura Buss ed entr nellufficio del capo. Oh ragioniere, entri, entri che le devo parlare.Vede. abbiamo un problema! Mi dica direttore.., se posso esserle daiuto Se pu ? Ma lei sicuramente sar di aiuto ! disse ammiccando con fare amichevole, e Mario cap che per quel giorno i suoi piani erano andati in fumo Vede, il problema che oggi luned e noi abbiamo in cassaforte tutti gli incassi dei nostri punti vendita di venerd e sabato. La ditta che normalmente si occupa del trasferimento del denaro, ci ha comunicato che stamattina non ha alcun mezzo disponibile, mentre noi abbiamo la necessit di versare capitale liquido, in quanto proprio oggi abbiamo in scadenza una serie di Ri.Ba. ed assegni vari per un importo assai elevato. E essenziale che entro unora venga effettuato il versamento sul nostro conto corrente. Mi sono spiegato ? Si direttore.., ma io domani vado in ferie.., ho tante cose da sistemare oggi.., il collega che mi sostituir deve capire dove poter mettere le mani quando io non ci sar. Ragionier Mascetti, anzi mi permetta di chiamarla Mario e quando il capo disse cos Mario cap che non aveva scampo lei sa che questa azienda, seppur grande, come una
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famiglia, ed io rispetto tutti i dipendenti come facessero parte della famiglia. Guardi, Mario, io la stimo e la rispetto, non dico come un figlio perch non vorrei esagerare, ma come un nipote, e quindi da buon zio le dico che non possiamo anteporre i nostri bisogni a quelli della famiglia. Dobbiamo a volte sacrificare un po del nostro tempo per il bene di tutti. Se non avessi stima e rispetto per lei, crede che le avrei dato un incarico cos delicato ?. Lo sa, in quel borsone e indic una sacca sportiva poggiata su una poltrona ci sono pi di 1 milione di euro, lei pensa che li possa affidare ad uno qualsiasi ? E comunque non si preoccupi, se non finisce oggi di sistemare tutte le consegne, potr venire domani solo per unoretta o due, giusto il tempo di finire tutto e poi andr via. Si direttore rispose Mario vado, e grazie per la fiducia ! cos dicendo si mise la sacca su una spalla ed and via. In auto ripensava al discorso fatto e si malediceva del fatto di non riuscire mai a dire NO, o quantomeno a provarci ! Aveva ragione sua moglie che gli diceva sempre che lui era un fesso. Gia.fesso. Nella sua vita era sempre stato fesso, e sempre sottomesso a qualcuno: il direttore in ufficio, la moglie a casa e prima sua madre. Ricordava ancora quando da ragazzo si era innamorato di una ragazza di nome Donatella e la madre, uninsegnante di matematica allantica, mooolto rigida e dalla mentalit borghese, aveva fatto di tutto per fargliela lasciare perch la famiglia della ragazza non era alla loro altezza. Figuriamoci ! La ragazza era figlia della bidella che lavorava nella stessa scuola dove la madre insegnava; lei non avrebbe mai potuto sopportare che una bidella le desse del tu, l, davanti a tutti i colleghi. Eh s, sua madre fondamentalmente era una classista: considerava le persone in base alla classe sociale di appartenenza ed aveva rapporti soltanto con i suoi pari o quelli di classe superiore. Il bello che sosteneva di essere moderna e aperta alle ideologie di sinistra, anzi a volte diceva apertamente di votare comunista ( anche se Mario aveva sempre pensato che lo dicesse soltanto per sembrare pi snob. Capita spesso che un certo tipo di persone si definisca di sinistra per dare di s unimmagine di persona colta ed emancipata. ).
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Lui invece la ricordava ancora Donatella, la sua freschezza, la sua allegria. Occhi grandi ed espressivi, seni piccoli ma ben fatti, culo da premio Oscar per gli effetti speciali ! Aveva un sedere stupendo: un paniere sodo, ben contenuto, n troppo grosso n troppo piccolo, riempiva a misura le gonne; era una festa di muscoli, da prenderlo a morsi e divorarlo tutto ! Ma la caratteristica migliore di quella ragazza era che lei si concedeva senza se e senza ma, si dava tutta senza chiedere niente. E poiche passera ! Aveva una passerina morbidissima, sembrava fatta di ovatta, sembrava che se tu avessi potuto prenderla e lanciarla in aria, questa avrebbe volteggiato come una piuma, leggera, quasi immobile nellaria, come i gabbiani quando spiegano le ali sulle correnti ascensionali rimanendo statici nel cielo, come se il loro peso specifico fosse nullo . A volte, scherzando, lui la chiamava la mia bella passerina di zucchero filato e lei arrossendo abbozzava un mezzo sorriso un po per timidezza, un po per vanit. Ricordava ancora i sabato sera, quando lei diceva ai suoi genitori che usciva a mangiare la pizza con amici, ed invece loro due prendevano un pezzo di focaccia al volo e poi di corsa a fare lamore per 2 3 ore di fila, fino a sfiancarsi, fino a crollare sfiniti senza fiato, fino a morire luno dentro laltra.. dopo aver provato nuove posizioni, nuove emozioni, nuove sensazioni. La ricordava sempre con affetto, la dolce e tenera Donatella. Dopo lei, Mario aveva conosciuto la figlia di un avvocato e sua madre aveva dato il proprio consenso. Adesso la figlia dellavvocato faceva linsegnante ed era diventata sua moglie, ed anche con lei Mario non aveva nessuna possibilit di spuntarla. S cara, certo cara, come vuoi tu cara. Erano queste le frasi pi ricorrenti tra i due. A pensarci bene nei suoi 35 anni di vita , questuomo aveva sempre subito linfluenza degli altri, anzi, senza eufemismi, possiamo ben dire che era sempre stato sottomesso dagli altri. Lui dal canto suo, era il tipo di persona che, per buona pace di tutti, evitava le varie
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discussioni incassando tutti i colpi; lunica sua via di fuga era rappresentata dalla fantasia. Cos sempre pi spesso si ritrovava a fantasticare di quelle isole lontane, e lui sulla spiaggia a pescare con la lenza, nel lento scorrere del tempo.. Gli venne in mente una frase di Cartesio che aveva letto di recente: Non c nulla interamente in nostro potere, se non i nostri pensieri , e si rese conto che lui era soltanto padrone dei suoi pensieri, non della sua vita. Adesso si rese conto di essere sempre stato gestito dagli altri, anzi, si rese conto che forse la sua non era vita, ma solo mera esistenza. anche il tuo spazio su misura non hai forza per tentare di cambiare il tuo avvenire per paura di scoprire libert che non vuoi avere..ti sei mai chiesto quale funzione hai quale funzione hai, ti sei mai chiesto ? 1 Forse un po per incapacit , forse un po per pigrizia ed apatia, aveva lasciato che gli eventi lo travolgessero come un pezzo di legno il bala delle onde, sbattuto sulla battigia e risucchiato dalla risacca uninfinit di volte. Adesso la sua vita procedeva per inerzia Vivere un ricordo senza tempo.. vivere sperare di star meglio.. vivere come stare sempre al vento.. vivere anche se sei morto dentro.. vivere e devi essere sempre contento.. vivere come un comandamento.. vivere o sopravvivere, senza perdersi danimo mai.. e combattere lo stare contro tutto contro.. oggi non ho tempo, oggi voglio stare spento ( 2) Mentre pensava a tutto ci era arrivato davanti la banca. Spense il motore dellauto, prese la sacca col denaro ed apr la portiera. Uscito in strada venne preso da una sensazione strana, sent come un capogiro e un senso di sbandamento; poi, come guidato da una forza misteriosa, si diresse verso un autobus in sosta alla fermata, vi sal sopra come ipnotizzato e fece il biglietto. Il capolinea era alla stazione ferroviaria, e solo ora si rese conto di dove era arrivato. Scese, entro e compr un biglietto per Napoli centrale..adesso capiva ci che il suo
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Il silenzio del rumore ( Franco Battiato ) Vivere - (Vasco Rossi) 51 http://sirjo.iobloggo.com/

subconscio gli stava trasmettendo, adesso capiva che era giunto il momento di andare in ferie, fare luuunghe ferie. Isoletta greca, casette bianche arroccate su per il pendo, porticciolo con barche da pesca, reti stese al sole. I piscaturi jettunu li riti e la carina non ci fa mai mali, supra i lampari chi parunu li stiddi di lu mari. (1) Gli venne in mente un film che aveva visto lanno prima Che ne sar di noi ambientato nellisola di Santorini. Lui amava quei luoghi, una volta, dopo il diploma, era stato a Nasso, sempre nellarcipelago delle Cicladi come Santorini, e ricordava quei posti come luoghi in cui il tempo scorre lentamente, dove la vita si pu gustare appieno; gi..sentire il gusto della vita era ci che lui desiderava veramente. Si avvi verso il treno in partenza, arrivato a Napoli avrebbe preso il treno per Brindisi e di seguito il traghetto per Patrasso, e da l.. la libert. Ad un tratto, con un colpo di coda, la sua coscienza si fece sentire: Mario, cosa stati facendo ? Ti rendi conto che stai tradendo la fiducia di tutti ? Cosa penser di te il Direttore? E i tuoi colleghi ? E la cara mammina che ti ha sempre pianificato la vita per il tuo bene ? E la mogliettina, che se ti dice che sei un fesso lo fa solo per darti la forza di reagire ? Cosa penseranno.che ne sar di loro? Che vadano tutti a fare in culo !!! . Fu lunica risposta possibile.

Petra lavica ( Kaball ) 52 http://sirjo.iobloggo.com/

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PAUSA MEDITATIVA N

Rondini Rondini, contorni scuri nellazzurro del giorno. Prospettive geometriche si susseguono nel gioco dun battito dali. Le guardo ed immagino me con loro a condividere spazi infiniti. Ho invidia delle ali.

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Langolo della cucina (interludio) Capisco il vostro stupore davanti a questa pagina ma, visto che negli ultimi anni sempre pi si diffusa la moda di inserire nelle trasmissioni televisive spazi dedicati alla cucina (quando non si realizzano vere e proprie trasmissioni tutte dedite a questa materia), anche in questo libro abbiamo voluto affrontare largomento culinario. Qualcuno di voi penser che la cucina in questo contesto centra come i cavoli a merenda (tanto per restare in tema), possibile. ma non potevamo lasciare fuori un tema cos di tendenza ! La ricetta che voglio proporvi si chiama pasta alla Picchio Pacchio. Questa una variazione alla tradizionale pasta chi saddi della zona di Palermo. La ricetta, cos come ve la descrivo di seguito, fu realizzata per la prima volta negli anni settanta da un noto cuoco palermitano, tale Tot Lupacchio detto Il Picchio per via del suo naso a punta ( da cui Picchio Pacchio ), che raccoglieva spesso le lamentele di alcuni clienti che non gradivano le lische delle sarde. Egli apport quindi qualche variazione. INGREDIENTI PER 4 PERSONE: - una cipolla dolce - mezzo bicchiere di vino rosso ( mi raccomando. buono! ) - 1 dado di carne - uva passa (una manciata) - passata di pomodoro circa 500 ml. - pinoli ( un pugno ) - capperi ( pochi, diciamo 8 o 9. Poi, se sono dieci .non muore nessuno! ) - olive verdi in salamoia ( quanto basta ) - una scatola di filetti di sgombro - pane grattugiato tostato (cio leggermente tostato in forno)
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- bucatini ( mezzo chilo o altra quantit proporzionale alla vostra panza)

PREPARAZIONE:

Mettete a soffriggere, a fuoco medio, la cipolla tagliata finemente; quando comincia a dorarsi versare il vino ed il dado abbassando il fuoco al minimo. Dopo circa un minuto versate la passata di pomodoro insieme ai vari condimenti ( olive snocciolate e tagliate, capperi, pinoli, uva passa, sale ) e lasciare cuocere circa 15 minuti a fuoco medio (valutate la consistenza della salsa). Versate adesso gli sgombri sottolio e cuocete per altri 8-10 minuti ( non di pi senn il pesce si sfarina ). Spegnete e versate i bucatini che avrete gi fatto cuocere in una pentola a parte. Amalgamate bene la pasta con questo sugo e aggiungete infine la mollica tostata. Mettete nei piatti e mangiate. Buon Appetito !

N.B. Ricordatevi di mettere da parte un po dacqua della pasta, in caso la mollica asciughi troppo il sugo.

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Apple & Orange

Il torpore incalza laria calda e appiccicaticcia avvolge la mia pelle come una patina adesiva. Nella semi-oscurit mi giunge la voce del diamante pazzo a raccontarmi di mele ed arance e mi ritrovo a librarmi al di fuori del mio corpo, scoprendomi straniero in m stesso.

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Syd Barret 57 http://sirjo.iobloggo.com/

Introduzione al racconto Cos la bastardata? Dicasi bastardata no no no, ve lo spiego in modo pi esemplificativo. Avete presente quando si fa uno scherzo pi o meno pesante ad una persona, e poi non gli si dice che si stava scherzando ? Ecco, il prossimo racconto parla appunto di uno scherzo ai danni di un ragazzo un po ingenuotto , che viene messo in crisi da una rivelazione di un compagno. Non vi dico altro..

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Il marchese Ok, gente ! questa ve la debbo raccontare perch troooppo forte. Allora., immaginatevi un gruppetto di 4 o 5 ragazzi di circa 15 anni. Immaginatevi questi ragazzi che camminano sul marciapiede in un pomeriggio dinverno. Ad un tratto arrivano davanti ad un negozio che ha sulla facciata uninsegna a bandiera. Volete vedere che salto fino a lass e tocco linsegna ? disse Marco. Manco se lo vediamo risposero gli altri in coro. Il ragazzo si pieg sulle gambe e, con un grande slancio, fece un bel salto verso lalto, ma, nonostante ci, manc linsegna per pochi centimetri. Buuuu ! fecero tutti in coro. Il tipo non si perse danimo, si volt verso gli amici e . Eh. Oggi non ce lho fatta perch cho le mie cose. disse con fare semiserio. E tutti a ridere. tutti tranne uno. Scusa, non ho capito che hai detto disse Giuseppe con aria incuriosita. Ho detto che oggi mi sono venute le mie cose replic Marco. Ah, allora avevo capito bene. Gli altri ragazzi si guardarono in faccia, e qui scatt lintuizione geniale, quella complicit che soltanto tra amici pu esserci ( che bastardi ! ). Si capirono scambiandosi solo uno sguardo. Ma perch mi hai fatto questa domanda disse Marco rivolgendosi a Giuseppe. Non mi dire che tu ancora non hai avuto il marchese intervenne un altro del gruppo. Ma che dite fece Giuseppe con unespressione del viso un po incerta il marchese viene alle ragazze ! Certo, alle femmine viene in modo pi serio, per noi maschi pi semplice disse Marco. In che senso semplice ? Mah io, ad esempio, ho soltanto un po di mal di pancia per un paio di giorni al mese e poi mi esce un po di liquido dal pisello intervenne Antonio, e gli altri si trattennero a stento dal ridere.
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A questo punto Giuseppe era alquanto confuso. Ragazzi, voi mi state prendendo per il culo ! e questo Giuseppe lo disse forse pi per convincere se stesso, che altro. Ok, come dici tu.. Per, fossi in te io mi farei vedere da un medico. concluse Antonio. La discussione poi si spost su altri argomenti, ma nella testa di Giuseppe si era ormai insinuato un tarlo che stava rodendogli il cervello. Per tutto il resto del pomeriggio non fece altro che pensare se fosse vera o meno quella discussione. Il colpo di grazia gli arriv quando sopraggiunse un altro amico, che era gi stato informato dello scherzo, e Giuseppe, tiratolo in disparte, gli chiese: Scusa, Andrea, ma a te risulta che i ragazzi abbiano una specie di mestruazione ? S, se lo vogliamo chiamare cos. Diciamo che sono alcuni fastidi che vengono per un paio di giorni al mese, tipo: mal di pancia, mancanza di forze, perdita di liquido dal pisello. Ma non che ti esce sangue come le femmine Puttana di Eva ladra ! pens Giuseppe allora vero . Ormai la serata era rovinata, il povero sconsolato si allontan dal gruppo damici ed inizi a girovagare senza meta per le strade del centro, un solo pensiero in testa: i ragazzi scherzavano o era tutto vero ? e se era vero, lui aveva qualche problema ? Pi tardi, arrivato a casa, Giuseppe si trovava in uno stato di profondo sconforto tant vero che non aveva neanche la voglia di mangiare, visto che gli si era chiuso lo stomaco. A tavola stava pensieroso senza toccare cibo.. U Giuseppe, che hai stasera ?!? disse il padre No, niente pap.. che forse ho un problema . Che significa forse ho un problema. I problemi o si hanno, o non si hanno; senza forse . No, che..penso che dovrei farmi visitare da un medico . Ma perch, che hai.che ti senti, stai male ? , incalz il padre. No, male non sto, per. Per che cosa ? Vuoi parlare ! . Il fatto che ancora..non mi sono mai venute le mestruazioni, ed io ho gi compiuto 15
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anni A queste parole il padre spalanc la bocca, come se la mandibola avesse ceduto di colpo fino ad aprire del tutto lorifizio da cui si poteva ben vedere lugola. Il silenzio si impadron della stanza e per un attimo sembr che tutto intorno fosse immobile, come se il tempo si fosse fermato. Anche il fumo degli spaghetti, che prima fluttuava nellaria, adesso sembrava immoto. Lentamente, come una scena a rallentatore, luomo si volt verso la cucina dovera la moglie indaffarata Pinaaaaaaaaa.. siamo sicuri che sto coglione sia proprio mio figlio ?!?

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PAUSA MEDITATIVA N
Autostrada

Uninfinita lingua grigia sapre innanzi a me, ed io, avvolto da una spirale di fumo la cui fragranza evoca unisola lontana, ascolto rapto il flauto magico. Macchie allegre di colore mi sfrecciano affianco mentre torri di metallo si stagliano alte nellazzurro, quasi ad evocarmi i mulini di Cervantes. Dun tratto la lingua svanisce, risucchiata da un enorme buco nero che mi viene incontro..vicino, sempre pi vicino. sino ad inghiottirmi. Vlooop. Adesso sono dentro, luci gialle di sole artificiale feriscono i miei occhi; tutto cambiato intorno a me: n colore, n torri. solo il magico flauto di Ian sempre lo stesso.

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(1) Introduzione al racconto Internet, ultima meraviglia del XX secolo. Con Internet ci puoi fare di tutto: leggere le notizie appena battute dalle agenzie, acquistare oggetti vari a prezzi scontati, vendere materiale usato, tenerti sempre in contatto con tutto il resto del mondo, inviare documenti da un ufficio ad un altro, chiacchierare, ascoltare musica, conoscere nuove persone.. e tutta unaltra serie di cose che non stiamo qui ad elencare. Qualcuno star gi pensando dovevi arrivare tu per dirci cose che sappiamo gi da anni, giusta osservazione; il fatto che il protagonista del prossimo racconto usa Internet per vincere la sua timidezza, per osare laddove non avrebbe mai osato di persona, per cercare di migliorare il suo rapporto con la vita.
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Nota ad incastro ( Sir Jo ) 63 http://sirjo.iobloggo.com/

E-pistolarium Carlo, 37 anni, docente di lettere presso il Liceo Scientifico G. Galilei, amante delle letture che, per lui, non sono soltanto parte integrante del suo lavoro, sono lessenza stessa della sua vita; fermamente convinto che il destino gli abbia giocato un brutto tiro a farlo nascere nel XX secolo..lui che si considera un neo-romantico, sarebbe voluto nascere nel 700, magari contemporaneo di Manzoni, oppure pi in l di qualche decennio, subito dopo il congresso di Vienna, per poter partecipare ai vari moti rivoluzionari che portarono allunit dItalia. Crede fermamente che lamore per larte e le lettere, condiviso con quello per la Patria e la giustizia, possa dare allindividuo un valore aggiunto che ai giorni nostri non esiste pi, in questa civilt delleffimero in cui ha pi importanza la laggressivit anzich leducazione, lapparire anzich lessere. Lui invece sostanza, non forma Non tempo per noi che non ci adeguiamo mai; fuori moda, fuori posto, insomma sempre fuori di non tempo per noi che non vestiamo come voi, non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi; troppo ingenui o testardi, poco furbi caso mai, non tempo per noi e forse non lo sar mai. 1 . Carlo.timido, impacciato, sognatore. E cos, un altro anno scolastico inizia. Un altro anno in cui lui, messo un po in disparte dai colleghi per via del suo carattere, continuer a nutrirsi di classici e cercare di trasmettere qualche messaggio ai suoi alunni (solitamente teste di legno refrattarie a tutto ci). Mi sa che queste ultime generazioni di ragazzi, sono come le bottiglie della birra.vuoti a perdere. Senza il minimo interesse nelle cose, non pensano ad altro che al telefonino ultimo modello, ai giochi della playstation, e a quando prenderanno la patente per poter comprare la smart !, cos constatava amaramente. E se non aveva pi molte soddisfazioni sul lavoro, non possiamo dire che in famiglia andava meglio.ormai con la moglie i rapporti erano soltanto formali, in comune avevano solo il
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Non tempo per noi (Luciano Ligabue) 64 http://sirjo.iobloggo.com/

tetto sotto cui abitavano ed una figlia, Samantha ( che nome del cazzo ! ma la moglie aveva insistito perch faceva tanto alta borghesia ). Come al solito anche questanno il provveditorato agli studi, non era riuscito a pubblicare le graduatorie definitive prima dellinizio dellanno scolastico, cos erano stati nominati un paio di professori a tempo determinato, fino ad aventi diritto , cos si leggeva nel gergo burocratese della nomina. La novit positiva fu data dallarrivo dellinsegnante di Educazione Fisica. Era una ragazza di 33 anni dal fisico incredibilmente scolpito., ma non muscolososcolpito! Quando la vide la prima volta in sala docenti, Carlo pens che era carinissima, ma non ebbe il coraggio di presentarsi. Da quel giorno non vedeva lora, ogni mattina, di arrivare a scuola per cercare dincontrarla; e ricominci anche a fumare per avere la scusa di uscire nel cortile adibito a palestra, dato che ormai il fumo era vietato in ogni locale dellistituto, cessi compresi. Rimaneva incantato a guardarla mentre lei si cimentava in esercizi ginnici di vario tipo. Quanto mi piacerebbe parlarle pensava, mentre rimaneva in muta contemplazione senza accorgersi neanche che ormai era arrivato al filtro e si stava fumando anche quello. Furono un paio di mesi di dolcezza intensa per lui, che le vacanze natalizie interruppero bruscamente. Al rientro a scuola, dopo le vacanze, i cosiddetti aventi diritto furono nominati, e lui rest con lamaro in bocca a constatare che anche Francesca (cos si chiamava linsegnante di Ed. Fis.) non era pi tra i suoi colleghi. Pass giorni e settimane tristi, soprattutto a pensare che avrebbe dovuto parlarle..almeno fare un tentativo. Un giorno, mentre si trovava in segreteria per richiedere un certificato di servizio, not che il registro docenti era aperto in bella vista sul tavolo. Approfittando della distrazione della segretaria, sbirci la scheda di Francesca e (sorpresa delle sorprese !) not che tra i vari dati, figurava anche lindirizzo e-mail. Lesse quellindirizzo 3 / 4 volte fino a che non lebbe impresso bene nella mente.
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Il pomeriggio, connessosi ad internet, decise di creare un indirizzo e-mail da dedicare soltanto a Francesca; gi, ma che nome mettere ? Gli venne in mente che proprio un paio di giorni prima aveva spiegato in classe il V canto dellinferno, quello del girone dei lussuriosi, e decise di chiamarsi Paolo_Malatesta@mail.it Paolo Malatesta. Rifacendosi a Paolo e Francesca. Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer s forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi a vita ci spense! ... Lui era affascinato da questa storia damore.storia di dolci sentimenti e di due persone che avevano ceduto, non senza tentare di combatterle, alle debolezze della carne, e ne aveva compassione cos come anche Dante. ( Gi, perch, anche se Dante colloca i due amanti in questo girone dellInferno, egli ha piet dei due. Il Divin Poeta considera quello di Paolo e Francesca un amore puro, anche se adulterino, e viene colto da commozione solo a parlarne.. le forze e i sensi lo abbandonano ). E per conferma di ci, apr il libro di critica letteraria poggiato sul tavolo accanto a s. Dalla bocca di Francesca , che non depravata dalla passione, ma conserva inviolate la gentilezza, la nobilt e la delicatezza dei sentimenti, sembra che lunica parola che possa uscire amor, ripetuta tre volte: amore che subito infiamma gli animi gentili, amore come destino, che vuole che chi amato non pu a sua volta non riamare, e amore che conduce a distruzione e che unisce per la vita e per la morte. Amore per lei fu necessit di essere amata e per Paolo necessit di cuore gentile, ma anche
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lotta implacabile fra desiderio e colpa perch quellamore fu peccato. Nella rievocazione il tempo felice per Francesca , certamente, quello nel quale lottava contro il sentimento nascente, perch quando poi lamore, come un seme inerte nel cuore suo e di Paolo, comincia a germogliare e il sentimento colpevole si rivela con lo scambio del bacio , allora che il peccato non si cancella pi, diviene lEternit. (F. De Sanctis). Ok, la scelta confermata ! pens. e dopo aver creato la nuova casella di posta, Carlo scrisse la sua prima missiva alla cara Francesca: Dolcissima Francesca, ti scrivo questa lettera soltanto per ringraziarti. Si, grazie di esistere, perch mi basta solo incontrarti, guardarti, incrociare il tuo sguardo, per ritrovare lottimismo anche nelle giornate pi nere, perch nei tuoi occhi scorgo infinita dolcezza. E bello sapere che ci sei, e questo pensiero per me rassicurante e piacevole ... come una calda coperta nei freddi giorni invernali, una capanna in cui trovare rifugio durante un temporale, un faro nella notte buia ... Probabilmente ti domanderai chi possa essere io. Se vuoi scoprirlo non esitare, scrivi al mio indirizzo e-mail. Attese 4 giorni senza avere nessuna risposta, poi approfitt di un marted pomeriggio (la moglie era impiegata comunale e marted e gioved aveva il rientro pomeridiano), e si connesse ad internet per scrivere unaltra e-mail.. Dolcissima Francesca, non credo tu possa neanche immaginare la delusione che giornalmente provo allapertura della mia casella di posta elettronica, quando invano cerco un tuo messaggio. Probabilmente hai creduto che la mia prima missiva potesse essere uno scherzo, o forse pi semplicemente non rispondi ad uno sconosciuto ( e su questo posso darti anche
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ragione ), ma io pensavo che forse avresti potuto incuriosirti e scrivermi. Vorrei soltanto dirti che mi piacerebbe intrattenere con te un rapporto epistolare, in cui poter esprimere i miei sogni, le aspettative, i desideri; perch alle volte si pu essere circondati da familiari, amici, colleghi di lavoro, e non trovare una persona che ti ascolti, che ti capisca, che sappia interpretare le tue parole. In realt non ti conosco bene, non so come effettivamente tu sia, potresti anche essere totalmente diversa da come mi appari, e per questo vorrei conoscerti un po meglio, per capire se effettivamente tu sei come io ti immagino oppure ti ho soltanto esaltata nella mia immaginazione. Rispondimi in ogni caso, anche soltanto per dirmi di non disturbarti pi, ed io sar comunque soddisfatto e rispetter la tua volont. Affettuosamente tuo Paolo Dopo un paio di giorni, alla lettura della casella postale, Carlo trov una sorpresa
..il gesto gentile che hai avuto, le tue delicate parole, mi fanno capire che sei una persona

di animo sensibile e di buona cultura. Ma, perdonami la franchezza, non esprimono il coraggio. il coraggio di mostrarti. Dimmi chi sei. Aveva risposto ! Non aveva importanza quello che aveva detto, limportante era che avesse risposto. Adesso Carlo si sentiva euforico, felice, appagato, sprizzava felicit da tutti i pori. Tutto intorno a lui era meraviglioso ! Meravigliosoma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso... ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare.. tu dici non ho niente, ti sembra niente il solela vitalamore. Meraviglioso, il bene di una donna che ama solo te... meravigliosola luce di un mattino, labbraccio di un amico, il viso di un bambino... meraviglioso..( 1)
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Meraviglioso (Domenico Modugno) 68 http://sirjo.iobloggo.com/

Leccitazione era al culmine, adesso doveva soltanto pian piano farle capire che a lui bastava anche un rapporto epistolare, una fuga dalla realt, solo un appiglio con colei che era entrata prepotentemente nei suoi sogni, nei suoi pensieri Dolcissima Francesca, ti scrivo appena dopo aver letto la tua e-mail di risposta che mi ha reso felicissimo. Dopo aver cercato invano per giorni una risposta nella mia casella di posta, credevo ormai che non mi rispondessi pi. Sono contento che tu abbia apprezzato le mie parole. Io, dal canto mio, ho espresso soltanto il mio pensiero ritenendo che la persona a cui lo indirizzavo fosse sensibile e colta, e poi in mondo cos frenetico, isterico ed insensibile a tutto, alle volte c voglia di tenerezza, di fermarsi un attimo per rilassarsi e sognare. Ormai Carlo era troppo coinvolto da questa storia e non vedeva lora di arrivare al marted e gioved pomeriggio , quando la moglie era al lavoro, per accompagnare Samantha a scuola di danza e tornare a casa e scrivere qualcosa alla sua cara amata: Buongiorno padrona dei miei sogni, non passa giorno ormai che io non guardi la casella di posta speranzoso in un tuo messaggio e, se presente, lo apra fremente d'emozione. A volte mi fermo a riflettere e mi chiedo se tutto questo sia giusto o sbagliato, perch, in effetti, io non ti conosco intimamente. Voglio dire che, tranne il tuo aspetto ed il tuo nome, io non so chi tu effettivamente sia. Credo di poter paragonare questa situazione alla dantesca storia con Beatrice, di cui il poeta s'innamor vedendola passare per strada il giorno del suo matrimonio. Comunque io credo ( e perdonami la citazione Marzulliana ) che i sogni aiutino a vivere meglio, ed il sogno di te mi aliena dalle varie situazioni terrene a volte tristi. Grazie di farmi sognare.......
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Il giorno dopo la risposta non tardava ad arrivare: Caro Paolo, mi sono appena svegliata e non vedevo l'ora di avviare il pc per controllare se mi avevi pensata e se avevi avuto tempo per scrivermi qualcuna delle tue bellissime e intriganti e-mail. Scusami se non posso scriverti tutti i giorni perch per adesso sono molto impegnata, ma nonostante i miei impegni la mia mente e' completamente coinvolta in questa bellissima e misteriosa corrispondenza. Mi piace corrispondere con te perch sei di animo gentile e vedo da quello che scrivi e dalle parole che usi che sei una persona che leggi parecchio soprattutto i classici ( la mia passione!) . Mi piace il fatto che tu mi abbia paragonato ad una Beatrice del 2000, ma noi al contrario di Dante e Beatrice, potr contrapporsi a noi. Quali problemi ti affliggono, posso aiutarti a risolverli in qualche maniera? Se vuoi essere aiutato da me e' chiaro che e' arrivato il momento che tu riveli il tuo vero nome ed esca allo scoperto. Vedrai che non e' molto difficile fare questo, non avere timore nel rivelarti a me, poi tutto sar pi semplice....... Aspetto trepidante! Ciao.
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non

possiamo non vederci e sentirci perch nessuna persona o cosa

completamente

Che storia incredibile ! pens Carlo magari se lavessi contattata a scuola, mentre eravamo colleghi, non mi avrebbe degnato di uno sguardo, mentre adesso totalmente coinvolta. Ormai Carlo sembrava essere entrato in unaltra dimensione, sembrava una persona nuova, allegra, come non era mai stato. Anche a scuola i colleghi si accorsero del cambiamento positivo e adesso iniziavano ad intavolare discussioni con lui durante la pause caff; una collega giunse anche a dirgli Sai Carlo che non mi ero mai accorta che fossi cos simpatico e socievole ? E lui sapeva che tutto questo era dovuto a lei..a Francesca che aveva risvegliato il lato migliore della sua persona, lo aveva fatto sentire come mai nessuno era riuscito. Continuarono cos per qualche settimana scambiandosi messaggi di intensit varia, fino a quando, in risposta ad una poesia che Carlo le aveva inviato e che recitava cos: Tu che come un tarlo nella mia mente sei entrata Tu che prepotentemente vi sei rimasta Sei il mio chiodo fisso Sei il mio Nord e il mio Sud, il mio Est ed il mio Ovest Sei il mio primo pensiero del mattino e lultimo della sera Sei sempre e solo tu la padrona dei miei desideri. Ricevette questa e-mail: 19 febbraio 2000 Caro Paolo, ti ringrazio della poesia, ma, a maggior ragione dato che mi indichi come tuo unico pensiero quotidiano, credo che adesso sia arrivata lesigenza dincontrarci. Non capisco il motivo per cui ti rifiuti di assecondarmi in questo mio desiderio. Ti ho gi detto di non avere timore, io non bado allaspetto fisico ( se questo a farti preoccupare ), ho capito come sei fatto dentro e so gi che mi piacerai senzaltro.
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Comunque, mio malgrado, sono fermamente intenzionata a non rispondere pi alle tue email. Consideralo come un ultimatum. Ti do un appuntamento: gioved 24 febbraio, alle ore 17:00, davanti al Convento dei Gesuiti. Ti aspetter per dieci / quindici minuti. Se alle 17:15 non ci sarai, non scrivermi pi perch non ti risponder. Ciao Nel momento in cui lesse questo messaggio, a Carlo croll il mondo addosso. Cosa doveva fare adesso ? Ignorare lultimatum e continuare a mandare messaggi, oppure uscire allo scoperto, rischiando di interrompere questo suo meraviglioso rapporto epistolare? Prov allora ad inviare unaltra mail il giorno successivo, ma non ebbe risposta. Pass tutto il fine settimana a pensare a cosa sarebbe stato meglio fare, ma era una decisone difficile da prendere. Questa richiesta laveva destabilizzato non poco. E cos arriv il 24 febbraio. Quella mattina aveva dato compito in classe e, mentre i ragazzi scrivevano, lui pass 3 ore a pensare a tutta la situazione. Il pomeriggio alle 16:00 , mentre la moglie era in ufficio, accompagn Samantha alla lezione di danza. La pioggia era battente, e si vedeva ad appena un paio di metri davanti al muso dellauto. Adesso Carlo, lasciata la figlia, era rimasto solo e continuava a rimuginare sul da farsi. Ore 16:45 Ok, deciso, ci vado! Perso per perso, affronter la situazione a volto scoperto, getter via la maschera, succeda quel che succeda! E cos si diresse verso luscita della citt. Il Convento dei Gesuiti sorgeva su una collina appena fuori citt, e da un paio di anni era stata costruita una nuova strada per raggiungerlo. La vecchia strada, bench pi breve, era troppo
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ripida e tortuosa e non era quasi pi percorsa da nessuno. Sono gi quasi le cinque, se imbocco la strada nuova ci vorranno almeno 20 minuti e rischio di non incontrarla. prender quella vecchia ! E cos dicendo imbocc la stradina, sotto una pioggia talmente fitta che sembrava che la mandassero gi con i secchi. Inizi quindi la ripida salita tutta curve, e, ad ogni tornante, sembrava che lauto scivolasse come una biglia di vetro sopra un pavimento di marmo appena lucidato. Ad un tratto, dopo una curva, un ramo dalbero, spezzato dalla furia del temporale, giaceva in mezzo alla corsia. Una brusca sterzata, lauto slitt verso il guard-rail, Carlo tent un controsterzo ma ormai procedeva lanciato, dritto come una freccia verso il bersaglio. Sfond il guard-rail. Nooooooooooooooooooooooooooo Poi soltanto il rumore della pioggia battente.. Ore 17:20 Francesca guarda lorologio Ormai non verr pi. Ok, io ci ho provato, vuol dire che non era una destino.

Venerd 3 marzo 2000 Caro Paolo, mio dolcissimo e tenero amore. Questa ormai la quarta e-mail che invio senza aver ottenuto risposta alle precedenti. So di essere stata troppo severa con te. Se tu hai voluto mantenere la riservatezza, avrai avuto i tuoi buoni motivi. Ti prego di rispondermi. In questi 8 giorni ho sentito molto la mancanza dei tuoi messaggi, angosciante aprire la casella di posta sperando in un tuo segnale, e trovarla vuota. Soltanto adesso mi rendo conto di quanto fossero importanti per me le tue parole, le tue poesie, la tua dolcezza. In questi giorni ho scoperto il vuoto dentro di me.
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Capisco che forse ho urtato i tuoi sentimenti ad averti imposto un ultimatum, ma credevo di poter convincerti a svelarti. Adesso non ha pi alcuna importanza, desidero soltanto riprendere il nostro rapporto epistolare. Ho bisogno della tua dolcezza e della tua tenerezza.

Francesca non sapr mai che la tenerezza volata da 15 metri gi per il burrone..

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Death and Maiden - (Edward Munch) 74 http://sirjo.iobloggo.com/

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PAUSA MEDITATIVA N

@more tecnologico
(Guru meditation) Tho incontrata su internet e fu subito intesa. Le nostre parole, fiumi di codice binario su fibre ottiche, correvano fluenti da te a me, da me a te. E per mesi cos stato, finch lincontro la magia ha sfatato. Ora la casella vuota, non c pi posta per me (non so per te); il nostro amore informatico andato in crash , ed io non avevo alcun backup.

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Attenzione !
Avviso a tutti i lettori.
Le pagine che seguono, sia per il linguaggio che per i contenuti, sono consigliate ad un pubblico adulto. Per cui consiglio vivamente i minorenni, i puritani, i moralisti, i bigotti, e tutti quelli che si indignano a sentir parlare di sesso ( ma ne sognano la notte ), a non continuare la lettura di questo libro. Se vi piaciuto sin qui, e non ve la sentite di andare oltre, chiudetelo! Se continuate, io declino ogni responsabilit per i vostri eventuali turbamenti. Poi non mi dite che non vi avevo avvertiti !!!

P.S. Se nonostante i miei avvertimenti proseguite e poi rimanete scandalizzati ricordatevi nelle vostre preghiere di questo povero peccatore.

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Intro 2

La Societ O.R.G.A.S.M.O. ( Organizzazione Rivoluzionaria per il Godimento dell Azione Spontanea e di Migliori Orizzonti )
PRESENTA:

una fenomenale acrobazia , un numero di alta elettricit , una oltraggiosa skizofantasia , una clowneria psicofrenetica... ( 1 )

Comici cosmetici ( Alberto Camerini ) 78 http://sirjo.iobloggo.com/

Introduzione al racconto

La prossima storia parla di sentimenti, dei due sentimenti pi forti che lanimo umano conosca: il dolore e lamore. Questi due concetti, pur apparentemente agli antipodi tra loro, molto spesso si trovano a percorrere strade parallele. Il dolore, in particolare, qui rappresentato nella sua forma pi brutale.. intensa. devastante. Insomma, il prossimo un racconto di pene. pene damore, pene di vita, pene daltro genere

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Lanniversario 19 marzo, San Giuseppe, atmosfera festosa; festa.ma non per tutti. La stanza in penombra, le veneziane semichiuse lasciano filtrare lame di sole che fendono il pulviscolo fluttuante nellaria, le pareti sembrano trasudare stille di rabbia e dolore, ed io sono qui, solo, a ricordare un anniversario. Il 19 marzo di tre anni fa lei mi ha lasciato, e non ha avuto nemmeno il coraggio di dirmelo in faccia, ha fatto tutto scrivendomi una lettera. Carla. era una donna fantastica, intelligente, colta, spiritosa, bellissima.. con un piccolo problema: era sposata ! Avrei fatto tutto per lei, avrei mollato il lavoro e tutto il resto per partire, la mia intera vita era a sua disposizione, avrei venduto persino la mia anima al diavolo per andare via con Carla, ad esplorare nuovi orizzonti; mentre per lei io ero soltanto un gioco. Che direforse allinizio era interessata a me, poi si messa soltanto a giocare. Non aveva nessuna intenzione di lasciare suo marito e, quando io ho cominciato ad insistere dicendo di mollare tutto e fuggire via insieme, lei ha iniziato ad innervosirsi, a non tollerare pi la situazione, a non tollerare le mie proposte. .le tue proposte e le tue insistenze mi sembrano fin troppo eccessive, per cui non le prender nemmeno in considerazioneAddio! Cos terminava la lettera. Qualcuno ha detto che il tempo lenisce il dolore ed offusca i ricordi, ma non vero un cazzo.. tutte stronzate! Il ricordo di lei nitido, chiaro nella mia mente; il dolore lancinante e, come un fendente allo stomaco, mi taglia in due lasciandomi senza fiato. Non riesco a fare a meno di pensarla ogni stramaledetto giorno che il Signore getta su questa Terra. Vorrei odiarla, ma non riesco. Vorrei annullarmi, ma non ne ho il coraggio. Cos da 3 anni, ogni 19 marzo, mi ritrovo da solo a bere nel ricordo di ci che stato. Ieri ho comprato una bottiglia di tequila e due kili di limoni: passer lintera giornata a bere
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margarita nel ricordo di lei. Ho preparato anche tre uova sode, non tanto per riempire lo stomaco ( in queste occasioni non ho molta voglia di mangiare ) ma quantomeno per assorbire lacidit dellalcool e dei limoni. Se non facessi cos la mia gastrite mi citerebbe in tribunale.. Intanto rileggo un pensiero scritto da me quasi 4 anni or sono, quando il nostro amore era allapice. Ogni notte ti sogno, in una grande stanza illuminata da decine di candele ondeggianti, piccole luminescenti stelle di paraffina colorata, mentre incedi elegantemente verso di me vestita solo dei lunghi capelli. Il tuo profumo, calda essenza doriente, si spande tuttintorno impossessandosi di me, e le tue mani, morbide farfalle sinuose, danzano nellaria tracciando schemi indefiniti mentre io, ebbro di te, mabbandono a questa dolce visione. Vorrei poter non svegliarmi mai, per prolungare il sogno oltre linfinito. Adesso la sensazione diversa, ho il cuore inaridito e lo stomaco totalmente chiuso, come se le pareti si fossero incollate tra di loro per non lasciare passare nulla. tranne i liquidi. Il mio umore pessimo, il morale inesistente e mi ritrovo a scrivere e pensare tuttun altro tipo di cose. Ammaliato e stregato, soggiogato poi abbandonato, vorrei darmi in pasto a te. Prendi dunque questo corpo privo ormai di ogni afflato di vita, che tu possa dilaniare e divorare le mie carni, trangugiarle fino in fondo cos come hai succhiato la mia anima. Consuma avidamente questo nudo pasto,
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mia maledetta, adorata mantide. E continuo a bere e ricordare mentre ascolto un vecchio disco di Charles Aznavour. Certo, ascoltare Aznavour quando si soli e depressi non proprio il massimo; come se, avendo gi un dolore al fianco, ti dessi una martellata sui coglioni. Gi.una martellata sui coglioni. E continuo a ripensare al tempo trascorso con Carla; ricordo ancora i suoi occhi, laghi profondi in cui specchiare la propria anima, e le sue labbra, turgidi boccioli di rose rosse da assaporare.. Carla., mi hai fatto salire in Paradiso. ma l non era il posto mio, e una folla di dmoni mi ha richiamato a s, facendomi sprofondare nellinferno della vita. Il dolore ancora forte; la mia anima, come un cane ferito, ulula, geme, guaisce. Faccio per prendere il bicchiere, e mi accorgo che due mosche hanno scelto il bordo del mio bicchiere per ingropparsi. Si, proprio cos, due mosche sono venute a scopare sul mio bicchiere! Cazzo ! Con tanto spazio proprio sul mio bicchiere ! Mi soffermo a guardare..i due insetti si danno da fare come ossessi E nel guardarle mi viene in mente che io da quattro o cinque mesi non ho nessun rapporto con una donna. Mi dico. inutile cercare di affogare i brutti ricordi, tanto sono come gli stronzi.tornano sempre a galla. OK, adesso esco e vado a rimorchiare, magari in qualche bar dove ci sono quelle ricche signore insoddisfatte che cercano giovani stalloni da monta; tanto che mimportadevo soltanto dare un po di libero sfogo al mio serpente piumato.. allattrezzatura di piacere.. non vorrei che si arrugginisse a stare troppo ferma. Mi infilo la giacca, spengo le luci ed esco. La mia vecchia Golf del 85 tossisce un po, poi sputacchia, ma alla fine parte. Lei lunica a non avere mai tradito la mia fiducia, non mi ha mai abbandonato. Anche allultima revisione siamo riusciti a passare con fatica, ma ce labbiamo fatta. Accendo la radio, un po di musica mi distrarr. Sai che difficile non averti e dover sorridere alla gente che non sa della mia vita
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intima, si aspettan che li faccia ridere mentre tu vai via.e vado via per difendermi, ma ovunque andr so che ti penser, sperando che per te sia identico.. (1) , merda..cambio stazione. Colpevole di averti incontrata, non so neanch io il perch. Colpevole di un palpito che mi ha toccato nel profondo. Colpevole di averci provato con quello sguardo in pi. Piacevole il sintomo di abbandonarsi insieme a te Ma perch questa vita non mai come la vorresti tu. Perch invece adesso non pi lo stesso senza te (2) ..ricambio. E quasi giorno ormai e non ho tra le braccia che il ricordo di te, ma tardi , devo correre, non c tempo per piangerein mezzo al traffico c un pezzetto di verde ed io mi domando perch, mentre nasce una primula, sto morendo per te.. il primo giorno di primavera ma per me solo il giorno che ho perso te.(3) vaffanculo anche la radio !..la spengo. Vado a zonzo per un po, poi mi ricordo di un club priv frequentato da donne in cerca davventura. Un colpo di sterzo e mi dirigo. Tempo un quarto dora sono davanti al locale, ma un cartello mi dice che stato chiuso per disposizioni dellautorit giudiziaria. Ormai sono uscito per scopare, e non torno a casa senza averlo fatto; perci mi dirigo verso un viale dove normalmente si piazzano le puttane. Avvisto la prima: una tipetta in top e shorts, con tacchi vertiginosi., e con tutti i tacchi sar alta si e no 150 cm.. figuriamoci senza tacchi; pi che una donna sembra una lillipuziana, o meglio.. una lilliputtana ! ( Ah ah ah , che umorismo clericale ! ) Comunque, dopo averne passate al vaglio 3 o 4 , ne scorgo una da sballo: alta circa 180 cm. , con due cosce imponenti che sembrano scolpite nel marmo da Fidia, ed il culo di scuola Michelangiolesca modellato stile rinascimentale. Le tette poipalesemente opera del Bernini. Ok - penso - mi butto su quel capolavoro darte ! Mi accosto, continuo a guardare quelle due colonne marmoree che tiene al posto delle
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Ovunque andr ( Le Vibrazioni ) Colpevole ( Nicola Arigliano ) Il primo giorno di primavera ( Dik Dik ) 83 http://sirjo.iobloggo.com/

gambe, e gi mi immagino il capitello. Ciao bella.quanto ? La tipa mi guarda dalla semioscurit del viale e con la mano fa segno di cinque. Cinquanta dico io ok, mi sta bene, sali . La cavallona apre lo sportello e sale. D un colpetto di acceleratore, ingrano la marcia e parto con un leggero strattone, intanto mi volto a guardare quel monumento di carne seduto accanto a me. Mentre camminiamo per andare ad imboscarci, allungo la mano sulle sue cosce e comincio a salire verso lorigine di tutte le cose, il centro delluniverso, il caos primordiale.. Ad un tratto tocco qualcosa che mi disorienta.forse non ho capito bene Tasto meglio, e quella che era una vaga sensazione, adesso una conferma. Questa tipa cha il pacco in mezzo alle cosce ! Orcozzo. Ma che cazzo sei, un maschio ! faccio io No, sono un travestito, e non dirmi che non lavevi capito ! Ne conosco tanti tipi come te che fanno finta di disorientarsi ed invece stanno cercando proprio questo mi risponde con voce in falsetto. Cazzo di Giuda, con tante puttane buone e genuine che ci sono in giro, proprio un tipo del genere mi doveva capitare ! Ok abbiamo scherzato, adesso fermo la macchina e tu scendi e cos dicendo mi accosto al marciapiede. Prima dammi i cinquanta mi fa il tipo. No, i cinquanta non te li do. Mica abbiamo consumato Senti, se non mi dai i soldi, io non scendo dalla macchina mi risponde. E nel dirmi ci mi accorgo che adesso la sua voce sta cambiando, per assumere un tono pi gutturale. Cerco, quindi, di fare la voce grossa anchio : Allora, te lo dico con calma, non rompere i coglioni e scendi subito dalla mia macchina. Stai bene attento che io sono un tipo violento e pericoloso ( sto bluffando da cani !), se non scendi subito sar costretto a spaccarti quel bel musetto incipriato. Mentre dico questo cerco di fare una faccia cattiva, ma so benissimo di non riuscirci. Il tipo ( o la tipa, non so pi come definirlo) inizia a gridare in modo isterico e mi comincia
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a strattonare la camicia Ti ho detto che mi devi dare i soldi ! Non mi interessa se non vuoi fare niente! Mi hai caricato in macchina e adesso mi devi pagare!!!! Cerco di divincolarmi, ma il tizio mi afferra per il collo e comincia a stringere. Sento le uova risalirmi in gola e le tempie pulsare, comincio ad avere difficolt a respirare ma non riesco a divincolarmi. Questo stronzo sar pure un pigliainculo ma cha una forza bestiale. Con un guizzo dettatomi dallistinto di sopravvivenza riesco a divincolarmi per un attimo e, a questo punto, gli assesto una gomitata in pieno viso. Ahhhhh. bastardo.. il nasome lhai rottome lero rifatto 8 mesi fa bastardo E cos dicendo si tiene le mani sul volto che adesso sporco di sangue. Il sangue continua ad uscire in modo copioso dal suo naso, ed io mi dico che questo il momento buono. Mi allungo per aprire lo sportello lato passeggero e, facendo forza con tutto il peso del mio corpo, lo spingo con la spalla verso lesterno. Il tipo esce volando dallo sportello e cade rovinosamente a terra. Prendo la borsetta dal sedile e gliela lancio. Bastardo, ti denuncio !..il mio naso.il mio naso nuovo. grida da terra. Metto in moto, mi giro a guardarlo: sembra un manichino disarticolato riverso bocconi a terra. Ingrano la marcia, la mia bella non mi tradisce ancora una volta. Parto sgommando con lo sportello ancora aperto che sventola come una bandiera di cartone. Vedo allultimo momento un bidone dellimmondizia ai bordi della strada.BAAAAM, lo prendo in pieno con sportello sventolante. Cazzo che botta.almeno lo sportello si chiuso ! Continuo a girare un po per la citt. non vorrei che qualcuno mi avesse visto e mi stia seguendo. Prendo un paio di stradine secondarie, e poi, sicuro di non essere seguito, mi dirigo verso casa.
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Posteggio, faccio il giro intorno allauto; lo sportello tutto ammaccato. Mi sa che dovr spendere una cifra Salgo a casa.. accendo la luceadesso mi faccio lultimo goccio e poi vado a dormire. Guardo il bicchiere e le mosche sono ancora l.., non le disturbo, prendo la bottiglia e, tolto il tappo, ne butto gi un sorso. Nella stanza regna il silenzio, luci artificiali filtrano ora dalle veneziane, latmosfera greve, ed io non riesco a non pensare a lei, alle sue labbra, ai suoi occhi, al suo corpo adesso posso nitidamente sentire i guati ed i gemiti della mia anima che continua a rantolare. Sono ancora a pezzi ! Lacero, squassato, devastato Il dolore dellanima a volte pi squarciante e tagliente di quello fisico. Il suo volto ed il suo nome rimangono indelebili dentro me, impressi come un marchio a fuoco. Devo cercare di distogliere il pensiero, cercare di scacciarla da dentro, eliminare totalmente la sua immagine dal mio cervello, lobotomizzarmi, cercare di inventarmi qualcosa che faccia dirottare la mia mente su altri pensieri. Penso che domani il 20 marzo..un altro giornounaltra occasione per ricominciare a vivere, per smettere di farmi male. Indosser la maschera della normalit e mi recher in ufficio a fare le solite cose, bisogna pur continuare a vivere.. Domani..ma adesso ho voglia soltanto di bere ed ascoltare un po di musica. Accendo il lettore CD. Com triste Venezia, soltanto un anno dopo..Com triste Venezia se tu non sei con me. (1) Vaffanculo !!!

Com triste Venezia (Charles Aznavour ) 86 http://sirjo.iobloggo.com/

Tu, che come un colpo di coltello nel mio cuore gemente sei entrata; tu che, forte come un armento di dmoni, venisti, folle e ornata, del mio spirito umiliato a fare il tuo letto e il tuo regno; - infame, a cui sono attaccato come il forzato alla catena, come al gioco il giocatore accanito, come lubriaco alla bottiglia, come ai vermi la carogna inetta, - Maledetta, che tu sia maledetta! Ho pregato la spada rapida di conquistare la mia libert, ho chiesto pure al veleno perfido di soccorrere la mia vilt. Ahim! sia il veleno che la spada mhanno sdegnato e mhanno detto: Tu non sei degno di essere sottratto alla tua maledetta schiavit, ( imbecille! anche se fossimo capaci di liberarti dal suo dominio, risusciterebbero i tuoi baci il cadavere del tuo vampiro! . Charles Baudelaire
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Edward Munch Lurlo 87 http://sirjo.iobloggo.com/

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PAUSA MEDITATIVA N
Notte ardente

Sotto questo pergolato, in una notte ardente, guardo il fumo di un Cohiba levarsi lentamente. Spirali azzurrine si innalzano verso linfinito.., ed in mano una Bud a rinfrescar lo stomaco inaridito. Scintille di te si sprigionano dai gangli della mia mente, ove la tua immagine di giorno giace silente. Nel caldo di questa notte infernale, anche i dmoni dei ricordi escon fuori a tormentare.. Non ho soluzione alcuna butto gi un altro goccio di frescura, sperando che spenga i ricordi oltre ad alleviare larsura.

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Introduzione al racconto

La specie umana fantastica ! Vi capita mai di andare in giro e mettervi ad osservare le persone ? sia per labbigliamento che per la gestualit. A tutti noi pu capitare di fare qualche gesto non proprio secondo le regole del Galateo, soprattutto quando siamo sovrappensiero e non ci rendiamo conto di essere osservati: per gli uomini uno dei gesti pi comuni la sistemazione del pacco da destra a sinistra e viceversa (normalmente da sopra i pantaloni, ma c anche chi si infila le mani dentro), oppure c chi con nonchalance si da una grattatina al culo o si tira le mutande infilatesi nel mezzo delle chiappe. Quante volte, fermi al semaforo o ad un incrocio, vi girate e vedete il tizio accanto fare le grandi pulizie di primavera dentro al proprio naso. Questi sono soltanto alcuni esempi di gestualit spontanea, ma fermatevi anche a guardare labbigliamento e le fattezze fisiche dei vari soggetti: alle volte si incontrano tipi talmente grotteschi che sembrerebbero usciti da B-movie americani anni 50, ed invece esistono davvero

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L'iguana Ci vediamo a mezzogiorno al bar Da Mario mi aveva detto Giorgio, ed io, puntuale e coglione come al solito, alle 11,55 ero davanti al bar. Ogni volta la mia puntualit esasperata mi porta ad aspettare almeno un quarto d'ora/venti minuti, come se non conoscessi Giorgio... ritardatario cronico! OK , dato che devo aspettare mi siedo ad un tavolino mi son detto , e mi sistemai nell'angolo pi remoto della saletta, cos da guardare tutt' intorno. Seduto in quel tavolino, la mente corse indietro di parecchi anni. ventanni prima ero seduto allo stesso posto, certo, il bar era un po diverso ed anche la gestione, ma il tavolino era esattamente piazzato nello stesso punto, io ero un ragazzetto un po vivace e quel giorno mio zio aveva voluto portarmi al bar a prendere un gelato; quando si avvicin il cameriere a prendere lordinazione.. Allora, cosa diamo a questo giovanotto !?! Un gelato dissi ancor prima che lui finisse la frase. Che gusto preferisci ? Lo guardai un attimo, poi, con fare molto serio, proferii.. Banana fragola limone, arcobaleno zabaione, cremagel a tutti i frutti , stracciatella col biscotto, pane in coppa con zuccotto, fior di latte clandestino, un bel cono col pistacchio vanilla e torroncino, papaja deflagrante con nocciola latitante, verdementa alla granita, al caff, non finita; pesca albicocca, ananas e dolceinbocca (1) Il cameriere mi guard come a dire: questo o deficiente o pazzo gir le spalle e se ne and. Non so se fossi pazzo o deficiente, ma un po stronzetto lo ero veramente: cercavo sempre di fare qualcosa che spiazzasse la gente, mi piaceva sorprendere le persone per poi guardarne le reazioni, le espressioni dei volti.. Mentre ricordavo questo simpatico episodio, sorridendo osservavo la variet della clientela seduta ai tavoli e lo sguardo si sofferm su una coppietta di ragazzi seduti a poca distanza dal mio tavolo.

Gelato metropolitano ( Alberto Camerini ) 91 http://sirjo.iobloggo.com/

Lui, 7 orecchini per lobo, capelli bicolore ingellati a chiodo (2) , sciarpetta di seta color arcobaleno, eskimo verde, si poteva definire un incrocio tra un vetero-punk ed un neopacifista catechizzato, parlava ad alta voce gesticolando e sorseggiando un Martini (o gi di l) mentre intavolava un discorso sul neo-colonialismo-imperalista di stampo occidentale, che lui personalmente considerava una minaccia maggiore dellestremismo islamico. Lei, naso aquilino e mento appuntito (mi ricord immediatamente la Strega Nocciola di disneyana memoria ) lo ascoltava interessatissima, o almeno fino a quando non le si present innanzi il cameriere con una gigantesca coppa di gelato guarnita con biscottini vari; dopodich l'interesse si spost palesemente dal ragazzo al gelato. Da sempre attento osservatore dei gesti, sono affascinato dal comportamento umano; mi piace guardare i movimenti e le espressioni che le persone normalmente hanno quando non si sentono osservati, soprattutto mentre discutono. Dato che i due erano i soggetti pi interessanti fra quelli presenti nel locale, la mia attenzione si rivolse esclusivamente a loro. Nel momento in cui la ragazza prese tra le mani quella montagna di cioccolato e panna, prima lo guard ( come a dire adesso ti mangio tutto! ) poi pian piano schiuse le labbra ed apr la bocca.... e qui vidi ci che non avrei voluto mai vedere ! I denti della ragazza erano tutti grigi, ma non un grigio-giallo del tipo non conosco lo spazzolino , erano di un grigio fumo di Londra , come se internamente fossero totalmente cariati e rimaneva soltanto l'involucro esterno dello smalto, in pi le mancava un incisivo centrale. Fu come un pugno stomaco; ma il peggio arriv quando inizi a leccare il gelato...... Usc la lingua, lunga, sottile, umida per l'acquolina, sembrava la lingua dei Visitors (non so se ricordate i telefilm), come se in bocca non avesse una lingua umana, ma quella di un iguana. Orcozzo - pensai - rimetti dentro quella cazzo di lingua, ch mi sto sentendo male. Mi immaginavo che la tipa potesse uscire la lingua anche con i denti serrati, facendola sgusciare attraverso lo spazio lasciato vuoto dall'incisivo mancante , quasi come un cuc che esce dalla sua porticina allo scoccare delle ore.
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Tenuti irti in aria con abbondante uso di gel. 92 http://sirjo.iobloggo.com/

Cercavo di non guardare, ma l'occhio cadeva sempre in quella direzione, come quando da bambini non si vuole guardare qualcosa che fa paura e ci si copre gli occhi con le mani, ma poi si continua a sbirciare attraverso la fessura che volutamente si lascia tra le dita. E cos io non riuscivo a distogliere lo sguardo da quell'orrendo spettacolo, come attratto dal gusto dell'orrido, e lei (la ragazza) tutta contenta, continuava ad uscire la sua linguetta da iguana per leccare il gelato slip, slap, slip, slap, slurp. Intanto sentivo sopraggiungere un vago senso di nausea. Cristo Santo ! Devo uscire da qui, che mi viene da vomitare . Nel frattempo, proprio quando avevo ormai deciso di andarmene via, entr Giorgio nel locale. Oh, Marco ! Scusa se ho tardato un po', ma sai com'... S, so com' ! risposi in tono brusco. Allora, che facciamo, lo prendiamo un aperitivo? ch ti devo parlare di una cosa importante No, guarda, non ne ho pi nessuna voglia. Ho lo stomaco in subbuglio. Dai, non fare il cazzone ! Ti sei arrabbiato per un po' di ritardo ? Ok, per farmi perdonare, l'aperitivo te lo offro io. No, no, usciamo da qui che mi sto sentendo male Ma dai ! Che ti sta prendendo ? Per dieci minuti di ritardo !!! Innanzitutto i minuti sono 25, e poi.....sai che ti dico? Vaffanculo tu, il tuo ritardo e quella cazzo di lingua di iguana Lingua di iguana....ma che minchia stai dicendo ?!? Giorgio continuava a domandare senza capire, ma io ero gi uscito dal bar, ero andato fuori a prendere una boccata di aria pura e cercare di reprimere un conato di vomito che sentivo salirmi in gola. Non entrai pi in quel bar per almeno tre mesi.

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Frammenti (Sir Jo) 94 http://sirjo.iobloggo.com/

PAUSA MEDITATIVA N
Tramonto Le ginocchia affossate nella sabbia, come un indigeno innanzi a un Dio pagano, a guardare il sole tuffarsi nel blu infinito. L occhio si perde lungo lorizzonte, su questa lastra dacciaio increspato a sprazzi rosato. Isole lontane sembrano apparire dal nulla, come eruzioni sottomarine proiettate verso limmenso, ed io penso che tu, da qualche parte, in parallelo a me,

sei assorta ad ammirare questa magnificenza che si perpetra giornalmente nellincanto della natura.

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Letti e sentiti Parte II ( Aforismi, battute e cazzate varie ) - Nevicata Ammazza che culo enorme ! Ah, cha un culo cos grosso che se scureggia sopra nsacco de coriandoli nevica pe tre giorni de fila ! ( Alvaro Vitali in Pierino medico della SAUB ) - Mens sana in corpore sano I muscoli, Ferdinand, senza la mente, non forman manco un cavallo ! E la mente, quando non ci son pi muscoli, elettricit senza pila ! Allora tu non sai pi dove collocarla ! Se ne va a pisciar dappertutto ! E uno spreco uno scacazzo generale ! ( tratto da Morte a credito di L. F. Cline ) - Pubblicit Ia voce E per tutti i bambini buoni c la dolce Euchessina. Euchessina, la prendi la sera e caghi la mattina. IIa voce E per i bambini cattivi ? Ia voce Che si spremano ! ( anonimo )
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Sogni di bambini Quando ero piccolo e ci domandavano Cosa vorresti fare da grande ? gli altri rispondevano lastronauta, lesploratore o il pompiere. Io dicevo la testa di cazzo. Ebbene, sono lunico che ce lha fatta ! ( Paolo Rossi cabarettista )

- Fretta Cara se avessi saputo che eri vergine avrei fatto pi lentamente, impiegandoci un po pi di tempo.
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Caro se avessi saputo che avevamo pi tempo, mi sarei tolta i collants ! ( tratto da Ve le raccconto in un orecchio di Gino Bramieri ) - Cave canem . cera un silenzio totale. Poi qualcosa mi si infil tra le palle ed il culo. Si mosse. Guardai e vidi un pastore tedesco, adulto, col muso che mi frugava tra le chiappe. Bastava che chiudesse quelle mascelle e ..addio palle ! ( tratto da Post office di Charles Bukowski ) - In cucina Mmm che profumino ! Cavete cucinato occi , poppette di medda ? ( Diego Abbatantuono in I fichissimi) - Benessere quotidiano Ci sono giornate in cui lunico momento di benessere finisce per essere una scorreggia. Certo, al momento pu sembrare sordido ma, se ci si mette dal punto di vista ottimistico, si constata che anche il pi disgraziato degli uomini pu avere almeno un istante di benessere al giorno. ( Jean Marc Reiser umorista ) - Ritorno alle origini Provo un desiderio intenso di tornare nellutero..di chiunque. ( Woody Allen attore / regista / umorista ) - Peli superflui Quella una donna che non ha peli sulla lingua, e se ce li ha..non sono i suoi ! ( anonimo )

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Introduzione al racconto

Una volta un amico mi ha confessato di essersi preso una tale sbronza, da non ricordare assolutamente pi nulla di quella serata; nella sua memoria si creato un vuoto, come un black out , e, per quanto si sforzi, non riesce a focalizzare nulla oltre la prima ora di quella sera. Il protagonista di questa storia incazzato nero in una serata storta, ed inizia a bere cercando di rimanere solo con i suoi pensieri. Ma ad un tratto..

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Il lato oscuro della luna

Marted di carnevale, Luigi stasera incazzato nero. Ok , se non ti va di venire a ballare con i miei amici, te ne puoi andare con i tuoi.. ma non sperare che venga pure io queste erano le parole che aveva pronunciato quella stronza della sua ragazza. Ma perch le donne devono sempre essere cos radicali, a volte inamovibili nelle loro decisioni (anche se prese su argomenti banali). Cazzo!..Luigi aveva cercato sempre di accontentarla in estate uscivano con gli amici di lei, a Natale idem, il luned di Pasqua dellanno precedente pure. Perch una volta non potevano uscire insieme con i suoi amici ? Va bene gli aveva risposto lui vuol dire che marted andremo ognuno per i fatti suoi e cos era. Luigi aveva preso in affitto un vestito da moschettiere, tanto per mettersi qualcosa, anche se ormai la festa era rovinata. Aveva faticato un po il suo migliore amico a convincerlo ad uscire, ma comunque adesso era l. La serata era un po moscia, la voglia era poca, e lui cominci a darci sotto col bere. Inizi con un Negroni, poi segu un Martini e, dopo una mezzora circa, un Quattro Bianchi che gli assest il colpo finale. Adesso gli girava la testa e la vescica gli stava esplodendo. Entr nei bagni e si avvi verso un orinatoio a muro ( lultima volta che era in queste condizioni aveva cercato di pisciare in un WC a tazza, col risultato che si era bagnato scarpe e pantaloni ) e, sbottonatosi in qualche modo i pantaloni del costume, cominci a svuotarsi. In quel momento gli sembr sopraggiungere un conato di vomito. No, nei cessi non voglio vomitare , cos dicendo si spost, ancora sbottonato, verso i lavandini e si lav la faccia con lacqua fredda. Poi usc fuori, nel giardino della discoteca.
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Praticamente i locali di questa discoteca erano ricavati nei magazzini di unantica casa padronale di campagna, per cui fuori cerano annessi dei portici ed un giardino. Luigi and sotto il portico e, appoggiandosi al muretto, vomit al di l. Dopo aver svuotato lo stomaco vide una fontana e si sciacqu la bocca e rilav il viso. Adesso che lo stomaco era pi tranquillo, si sedette su di una poltroncina l sotto il portico, e si mise a respirare laria fresca della sera. Alz gli occhi e vide la luna piena Cazzoche bella la luna piena ! .. potrei stare a guardarla per ore e non stancarmi mai e poi, se ci pensiamo bene chiss cosa c dallaltro lato della luna..magari ci sono gli extraterrestri..magari diversa da quello che vediamo da questo lato. Come due facce di una medaglia, una la vediamo ed una no . Come un negativo ed un positivo, un lato illuminato ed un lato oscuro. A pensarci bene.. come gli uomini. Ognuno di noi ha un lato oscuro, ogni essere umano ha il suo lato positivo ed il suo lato negativo. Gi, il lato oscuro della luna coincide con il lato oscuro delluomo. Abbiamo un lato pubblico, civile, sociale ed un lato oscuro, privato, intimo, a volte diametralmente opposto allaltro. Stevenson nel suo racconto Dottor Jekyll e Mr. Hide ha centrato in pieno largomento, con la lotta tra il bene ed il male, tra il lato oscuro della mente ed il raziocinio Luigi era cos, ogni volta che beveva un po cominciava ad inflipparsi su argomenti di filosofia spicciola. Una volta avevano trascorso una nottata insieme ad un amico parlando dellorigine del mondo arrivando a quella che il suo amico aveva definito la Teoria delle formiche . Egli sosteneva che gli esseri umani sono le formiche delluniverso e che, cos come le formiche (insetti) non si rendono conto della presenza delluomo, perch in esse non esiste il concetto stesso di uomo in quanto troppo grande per un essere cos minuscolo, anche gli uomini non si rendono conto degli esseri infinitamente pi grandi che regolano gli eventi delluniverso. Ad esempio aveva detto Massimo ( cos si chiamava lamico ) metti che un bambino prende un tubo ed annaffi un formicaio. Le formiche non capiscono che un evento indotto da un uomo, perch non conoscono il concetto di uomo, penseranno ad un evento naturale.
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Allo stesso modo immaginiamo che noi uomini abbiamo sopra di noi, esseri milioni di volte pi grandi che con le loro azioni regolano il clima, i venti, le piogge. Mettiamo che uno di essi faccia uno scorreggio, e questo scorreggio generi una tromba daria sulla terra; noi non riusciamo a capire che stato uno scorreggio di un essere superiore, pensiamo che sia stato uno scontro tra correnti daria . Che tipo Massimo ! Certo che Luigi di tipi strani ne aveva frequentato.. Per non parlare di Fausto tre cartine, fumatore derba incallito. Nella sua vita aveva soltanto due interessi: le canne e le donne. Quando non rollava, era a caccia di qualche avventura scopereccia.. Ricordava ancora che una volta, in occasione della morte di un loro conoscente, avvenuta per incidente motociclistico, alluscita dalla chiesa dopo il funerale, Fausto disse: Che modo assurdo di morire E un modo come un altro. Quando si muore, si muore e basta. Non credo ci siano dei modi belli di morire replic Luigi. Questo lo dici tu. Se io potessi scegliere, vorrei morire fumato perso tra le cosce di una bellissima donna, mentre scopiamo come selvaggi. E questo quando.domani, dopodomani, quando ? disse Luigi Verso i 50 anni, quando ancora mi si drizza luccello Perch, hai intenzione di farti le canne fino a 50 anni ? Eh.. Ma v.v ! Perch, che ci sarebbe di male ? Ma vai a cagare, v. Adesso erano passati 10 anni da questa discussione e Fausto, oggi 27enne, lavorava nellofficina del padre, aveva smesso di fumare lerba e si era fatto fidanzato ufficialmente con una ragazza che era pi brutta di una coltellata al fegato.. Da non riconoscerlo pi! Che strano film la vita ! pens Luigi E poi cera Aldo, altro scattiato fermo (1). Era un suo compagno delle scuole medie che a
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Totalmente fuori di testa ( N.d.A. ) 101 http://sirjo.iobloggo.com/

dodici anni gi conosceva tutte le armi in commercio. Non faceva altro che leggere giornali di caccia e armi varie, e conosceva tutti i modelli di pistole elencandoti calibro, pregi e difetti di ogni esemplare. Il suo sogno era quello di fare lincursore o comunque di entrare nei par. A 14 / 15 anni era riuscito ad entrare allAccademia Militare da cui ne era uscito ufficiale. Poi dopo vari brevetti ( paracadutista, sommozzatore, tiratore scelto, ecc.) era entrato nel R.O.S. , o almeno cos si mormorava. Quando incontravi sua madre e domandavi di Aldo, lei rispondeva: Si, Aldo sta bene.ma sempre in giro..un po qua, un po l, neanchio so bene dove sia adesso. Aldosbirro fino alle calcagna ! E ogni volta che Luigi pensava a lui gli veniva in mente questa frase: Non credere che uno cornuto perch le corna gliele mettono in testa le donne, o si fa prete perch ad un certo punto gli viene la vocazione: ci si nasce. Ed uno non si fa sbirro perch ad un certo punto ha bisogno di buscare qualcosa, o perch legge un bando darruolamento: si fa sbirro perch sbirro era nato (1) E Aldo lo era nato. E in tutti questi pensieri, ritorn alla luna Gi mormor tra s e s the dark side of the moon Mentre era assorto in questi pensieri, una voce lo richiam al presente: Ciao bel moschettiere, come mai tutto solo ? Luigi si gir e vide che una Damina Veneziana si stava avvicinando a lui. Guard meglio.aveva un vestito color crema e oro, con una parrucca bianca e una mascherina con veletta che le copriva tutto il viso. Il fatto che lui non aveva maschera e che tutti potessero riconoscerlo, senza che egli potesse capire chi erano gli altri, gli faceva molto girare le palle. Ciao, bella dama .- rispose lui ci conosciamo ? Ma..non so.. fece lei con un risolino. E se non lo sai tu che mi vedi in faccia.figurati io . Diciamo che ti ho visto qui, tutto da solo, e sono venuta a farti compagnia e cos
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Il giorno della civetta ( L. Sciascia ) 102 http://sirjo.iobloggo.com/

dicendo si era avvicinata a meno di un metro da lui Ah, capiscosei una dama di carit fece lui con tono sarcastico. Lei, avvicinandosi ancora di pi .. Perch, ti dispiace se ti tengo un po di compagnia . e gli appoggi una mano sulla gamba. Assolutamente!..se ti vuoi accomodare.ti prendo quella poltroncina l e indic una poltrona dallaltro lato del portico. Non c bisogno.posso anche accomodarmi sopra di te . Minchia pens Luigi andiamo bene ! E mentre diceva queste parole, la tipa spostava la mano dalla coscia di lui verso linguine. Senti disse lui se uno scherzo, adesso basta. Dimmi chi sei e facciamola finita ! Se proprio vuoi darmi un nome, chiamami Luna fu la risposta. A questo punto Luigi, puntellandosi con i braccioli della poltrona per non barcollare, si alz e avvicin il suo corpo a quello di lei. Che intenzioni abbiamo le disse. Fai tu, bel moschettiere Nonostante lalcool entrato in circolo, Luigi sent il sangue arrivare al cervello, prese la damina per le spalle e la port verso la parete del portico, poi lappoggi con la schiena al muro, sollev leggermente la veletta e cominci a baciarla. Lei, dal canto suo, non aspettava altro ed inizi ad eccitarsi come una gatta in calore. Cominciarono quindi a palparsi in ogni dove, e la tipa sembrava appassionarsi pi di lui. Ad un tratto gli sbotton i pantaloni e cominci ad armeggiare dentro le sue mutande. Orcamadoska pens o questa una ninfomane, oppure si fumata limpossibile ! Comunque, anche lui, tra un pensiero e laltro, ci dava dentro. Un attimo dopo, Luigi si ricord di aver messo, proprio il giorno prima, un preservativo nel portapatente. Armeggi un attimo con la tasca e lo usc fuori. Che dici, gliela diamo una collaudata ? Diamogliela fu la risposta di lei A questa risposta, Luigi si abbass i pantaloni, le mutande, ed indoss il profilattico in meno di 3 secondi...neanche Superman avrebbe fatto pi veloce. Cominci poi ad alzare il vestito di lei, mentre la tipa continuava a strofinarsi e
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sbaciucchiarlo sul collo. Alz il primo strato e ne trov di sotto un altro di tulle. Alz anche questo e trov una fodera sottogonna. Ma quanti strati hai? Sei vestita da dama o da cipolla ? Lei rise e non rispose. Finalmente arriv a toccare due morbide cosce e not che la tipa indossava le autoreggenti. A questo punto tocc le sue mutandine, gi bagnate di piacere, e non gliele tolse neanche, le spost di lato, appoggi la punta del suo sventrapassere pronto alluso ed entr liscio, come un treno in galleria. Adesso Luna era eccitata sul serio, e faceva un movimento rotatorio col bacino. Lui cercava di tenerla un po pi ferma aggrappandosi con le mani ai fianchi, e not che erano abbondanti, generosi, carnosi, morbidi come gelatina di frutta. Inizi a stringere e sentiva i polpastrelli affondare in quella carne, immagin che il giorno dopo avrebbe avuto i fianchi lividi. Anche lei, dal canto, suo si era aggrappata a lui ed infilava le unghie nella sua schiena. I corpi, nelleccitazione, cominciarono a sprigionare umori ed effluvi , e Luigi adesso sentiva lodore del sudore fresco misto al tulle ed al profumo di lei, leggero, che sapeva di primavera. Minchia che storia ! pens Luigi probabilmente questa tipa sar un cesso internazionale, magari se lincontrassi per strada non la cagherei neanche di striscio, e adesso sono qui, con lei.dentro di lei..a mescolare il mio sudore con il suoa unire la mia pelle con la sua.a fondere il mio corpo con il suo. Mentre pensava a tutto ci, continuava a darci dentro come un ossesso, altrettanto ricambiato dalla morbidosa. Ad un tratto. sar stato lalcool, sar stata leccitazione, il movimento, o chisscheccosa; ebbe come un black out, come se il suo interruttore fosse andato in Off. Si tir indietro, si volse con le spalle al muro e, appoggiatosi, lentamente cominci a scivolare verso terra. Fu questione di 345 secondi, non di pi ( o almeno cos sembr a lui ). Poi riapr gli occhi e si trov solo; la damina non cera pi.
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Ma come avr fatto a scomparire in 5 secondi ? Poi si guard e vide che era completamente vestito. CCCcazzo successo ? Si alz allimpiedi e and verso la fontanella a lavarsi il viso per lennesima volta. Si guard unaltra voltaera completamente vestito. Entr dentro di corsa e vide un amico. Oh Franco U, Luigi, dove cazzo sei stato, ti abbiamo cercato unora !?! Non ha importanzadimmi invece se hai visto una ragazza vestita da Damina Veneziana No, non mi sembraforse quella ? e lamico indic una maschera a poca distanza da loro. No, non vedi che quella vestita alla francese. Sar Maria Antonietta, tuttal pi . Continu a girare per la sala e domandare ad amici e conoscenti se avessero visto una ragazza vestita da damina veneziana, ma nessuno laveva notata. Usc fuori a prendere un po daria.. Ma possibile che abbia avuto le allucinazioni ? non c altra spiegazione ! Certo che stasera lho presa bella forte la botta ! Basta, con stasera abbiamo chiuso col bere alcolici. Sissignore, con stasera basta! Da domani acqua, coca cola e mezzo bicchiere di vino a pasto.. Minchia che botta ! ..Mi era capitato di stare male, ma le allucinazioni mai ! No, basta.da domani niente pi, allora finisce che mi fotto il cervello. Alz lo sguardo, la luna era sempr l E tu,..non mi dici niente ? Pass il resto della serata davanti la porta del locale a fumare e pensare a quella storia, che ormai era convinto essere frutto della sua mente sconvolta dall alcool . Torn a casa ancora intontito, anche se aveva vomitato per la seconda volta e stava un po meglio, ed inizi a spogliarsi. Tolse le scarpe e le lanci lontano, poi il mantello, sbotton e tolse i pantaloni, riempiendo il pavimento di coriandoli, e li gett sulla sedia dove furono subito raggiunti dalla camicia.
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Ad un tratto not una macchia sulla camicia, si avvicin e vide chiaramente, impresse col rossetto, un paio di labbra sul lato interno del colletto . Si stropicci gli occhi e li riapr, le labbra cerano ancora.inequivocabilmente stampate nel colletto. Ma...allora?!?

Sopravvivere alla vita per qualche battito del cuore; potessi au ralenti riveder quelle mie immagini, allungherei il mio sogno oltre la stessa sua illusione. Nick the Poet ( Un amico mio)

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PAUSA MEDITATIVA N
Notte meravigliosa 1

Il giorno ormai alle spalle, .. archiviato. Suoni e profumi intensi tuttintorno, a rincorrersi tra i vicoli. Lultimo bagliore di rosso si perde nel nero dellorizzonte, inghiottito. Questa notte meravigliosa rimbalza sui tetti e rotola fino a me, che assaporo il primo fresco di questa calda giornata, cogliendomi impreparato a tale magnificenza.

Notte meravigliosa 2 (variazioni su tema) Il giorno volge ormai al termine, come fiammella che si spegne. Suoni e profumi intensi si diffondono tuttintorno, come a rincorrersi tra i vicoli. Lultimo bagliore di rosso si perde nel nero dellorizzonte, come inghiottito dal nulla. Questa notte meravigliosa rimbalza sui tetti e rotola fino a me, che assaporo il primo fresco di questa calda giornata, cogliendomi impreparato a tale magnificenza.

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Introduzione al racconto

Una volta un tale disse Il maschio del genere umano fondamentalmente un ermafrodita: tiene il pene tra le cosce e la vagina nella testa ecco, possiamo dire che il protagonista del prossimo racconto combacia perfettamente con questa definizione. Egli scopre fin da ragazzino il piacere del sesso che rimarr il filo conduttore di tutta la sua vita..

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L' Erotomane

Tutto cominci quando, all'et di circa 10 anni durante un'arrampicata su di un palo, scoprii che lo sfregamento dell'inguine sul palo, sia in fase di salita che di discesa, provocava in me strane sensazioni ( avrei scoperto alcuni anni dopo che si trattava di una specie di orgasmo allo stato embrionale ). Cos cercai di capire come poter riprodurre quelle sensazioni in modo pi tranquillo, senza dovermi arrampicare quotidianamente sul palo. Informandomi con gli amici pi grandi venni a conoscenza di quella pratica che si chiamava masturbazione. Cazzo!......ed io che avevo fino ad allora pensato che il pisello fosse un'appendice utile solo a scaricare i rifiuti liquidi corporei . Iniziai allora a provare a vedere di praticare questa cosiddetta masturbazione, ma puntualmente non riuscivo ad arrivare a concludere. La svolta avvenne quando, circa dodicenne, vidi la cameriera di casa ( da sottolineare che, provenendo da famiglia aristocratica e facoltosa, da sempre casa nostra stata gestita da governanti e cameriere ) salire sulla scala per pulire i lampadari del salone, ed io passando sotto la scala alzai gli occhi.......e l vidi quello che sarebbe stato il filo conduttore della mia vita. La signorina in questione, poco pi che ventenne, aveva le mutande un po' sdrucite, che si allentavano sul girocoscia, e, quando io alzai gli occhi, la troietta si accorse di quel mio sguardo ed alz la gamba sul gradino superiore, scoprendo cos quella foresta di pelo nero che risiedeva fra le sue cosce. Una vampata mi assal sul viso, le orecchie mi fischiarono, sentii allora l'inguine pulsarmi ed il pisello diventarmi realmente duro per la prima volta ( duro, insomma... un po' barzotto). L'unica cosa che riuscii a fare fu quella di scappare in bagno e chiudermi a chiave, poi presi lasta tra le mani e cominciai ad andare su e gi fino a quando un getto di liquido biancoappiccicaticcio mi riemp la mano. Finalmente ci siamo pensai tra me e me, avevo avuto il battesimo del fuoco! Da allora non perdevo occasione di passare sotto la scala quando la tipa saliva a fare le varie faccende, e lei con un risolino ironico, faceva in modo da alzare una gamba o
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allargarle un po' per lasciarmi intravedere il suo boschetto. Premetto che io sono del 1926, e quindi quando ho fatto le scuole non esistevano ancora le classi miste, per accanto al collegio dei Padri Gesuiti presso il quale io facevo il ginnasio, c'era il collegio delle Suore Ausiliatrici frequentato solo da allieve femmine. La cosa pi bella di questa circostanza era che entrambe le scuole usufruivano di un'unica palestra coperta, quindi io avevo escogitato un piano per entrare di nascosto nei bagni delle ragazze e rimanere chiuso in un gabinetto fino al cambio d'ora ( tanto quel rincoglionito di Don Paolo, mio professore di ginnastica, neanche si accorgeva se io mancavo ). Non so se avete presente i gabinetti delle scuole che hanno i muri divisori che non arrivano fino al soffitto, ma si fermano a circa 2 metri di altezza. Io me ne stavo dentro un gabinetto ed ascoltavo quando una ragazza entrava , si spogliava, sentivo abbassarsi la tuta , e poi il frusco delle mutande sulle cosce e quindi iniziare a fare pip prrrrrrrrrrrrrrrrrrrr prrrrr prrrrr drip drip drip. Potevo immaginare quel morbido fiore peloso dischiudersi per lasciare uscire la sua rugiada, ed io aspettavo che la ragazza si rivestisse ed uscisse dal bagno, poi, preso in mano il mio re di bastoni, cominciavo ad andare su' e giu' con l'immaginazione. Ogni volta che avevamo ginnastica era una sega sicura !!! E continu cos fino al primo liceo, fino a quando mio padre decise che dovevo prendere lezioni private perch mi riteneva carente in matematica, non che ne avessi particolare bisogno a mio parere, ma siccome avevo 8 in latino 7 in greco e 8 in italiano, era una vergogna avere la sufficienza stentata in matematica; quindi il mio vecchio , da buon magistrato quale era, sentenzi che sarei andato a lezione di matematica. Quando suonai alla porta, gi mi immaginavo un professore severo e scassacazzo con lunghi baffoni, calvizie incipiente ed occhialini cerchiati d'oro; la meraviglia fu quando ad aprirmi la porta venne una signorina poco pi che trentenne..... Buongiorno dissi io sono Franco Mazzotti, mio padre mi ha mandato qui a prendere lezioni di matematica, non so .... forse con suo marito..... o con suo padre . No rispose lei, la professoressa di matematica sono io, ti dispiace forse ? . Dispiacermi ? Come poteva dispiacermi.... Orcamadoska ! Era una figa incredibile..., credo che fosse la professoressa di matematica pi bella di tutto il Regno d'Italia.
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Nnno, certo che nno balbettai a stento. E cos inizi un'altra serie di seghe infinite, s perch lei , che mi accoglieva sempre con vestagliette tutte volants e pizzi ( pi che una professoressa, sembrava un'artista del Caf Chantant ) , ad un certo punto della lezione si alzava e passava in cucina a fare un buon caff come diceva lei, ma in realt era uno schifo di caff d'orzo e cicoria , visto che in quel periodo il caff in Italia non si vedeva pi da parecchio tempo (mancava lessenziale, figuriamoci il superfluo !). Durante questa assenza, che avevo cronometrato di circa 10 minuti, io, inebriato dal suo profumo e dalla vista delle sue tettine che sgusciavano di tanto in tanto dalla scollatura della vestaglia, tiravo fuori di tasca un fazzoletto, lo avvolgevo attorno al pisello e iniziavo ad andare su e gi fino a quando venivo dentro il fazzoletto, che ripiegavo ed ordinatamente riponevo dentro la tasca della giacca. Furono 4 mesi di seghe pomeridiane. c' anche da dire che migliorai in matematica. La guerra interruppe i miei studi per 2 anni, e quindi, lontano dalla palestra e dalle lezioni di matematica, ricominciai a guardare la cameriera, solo che adesso lei non mi guardava pi col sorrisetto ironico, adesso io avevo quasi 18 anni, ed ero anche un bel ragazzo. Un giorno, mentre mia madre era alla sua solita riunione delle Dame di Carit e mio padre era assente per lavoro, come sempre, dissi alla ragazza Franchina, ci sono le mantovane della mia camera tutte piene di polvere, non sarebbe ora di smontarle e pulirle? cos ti guardo un po' la passera , pensai tra me e me; lei si avvicin con fare serio, mi guard in faccia e disse Signorino, ma se invece di guardare lei potesse anche toccare, non le piacerebbe di pi ? e cos dicendo alz il vestito rivelandomi che non portava le mutande (la troia!), io allungai la mano e sfiorai quell'oggetto del desiderio che ancora non avevo avuto modo di toccare; la sensazione fu cos violenta che mi sembr stessi per soffocare, tanto sentivo battermi il cuore in gola. Poi lei allung entrambe le mani, mi sbotton la patta dei pantaloni e tir fuori il piffero che era talmente duro da sembrare una bottarga di tonno, ed inizi a massaggiarmelo. Orcozzo adesso mi viene un infarto pensai l per l ..., poi superata la fase della tachicardia cominciai anch'io a passare la mano tra le sue cosce, massaggiandola con una certa dolcezza.... Credo che quel giorno anche lei se ne venne; oppure me lo fece credere per non
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dispiacermi. Era cos cominciata un'altra fase. Ottobre 1945, finita la guerra si ritornava a scuola, ed io, quasi ventenne, dovevo fare l'ultimo anno di liceo per diplomarmi. Quell'anno apr un panificio proprio vicino al collegio dove andavo a scuola, ed io scoprii che la figlia del panettiere mi spiava regolarmente da dietro le tende ogni volta che passavo davanti la vetrina. Cos , dopo un paio di settimane, un giorno entrai nel panificio per comprare una brioche e la ragazza, guardandomi dritto negli occhi dalla porta del laboratorio, si mordicchi il labbro superiore, come per frenare un intenso desiderio, o forse solo per farsi notare. Orcavacca ! pensai io, la tipa ci sta.... , eccome se ci sta ! . Cos , salutandola con un sorriso, le feci l'occhiolino e voltandole le spalle mi avviai verso la cassa dove c'era una signora , probabilmente la madre. Pagai ed uscii dalla porta principale, ma dopo pochi passi, nel passare davanti ad un vicolo laterale, sentii un sussurro pssst , pssst , mi girai e vidi quella gran sfacciata che faceva capolino da una porticina laterale del negozio che sbucava nel vicolo stretto e buio. Mi stava chiaramente invitando a raggiungerla, ed io, che ormai pensavo solo a metterle le mani addosso, non me lo feci ripetere due volte. Con un fare pi che naturale mi guardo intorno, mi accerto che nessuno mi veda, imbocco la viuzza e raggiungo la ragazza che, ora che la vedo da vicino, mi sembra talmente magra da indurmi a pensare questa appena la tocco si spezza in due . Vieni, presto ! mi sussurr la secca con un palese desiderio di farsi mettere le mani addosso, seguimi senza fare rumore e cos dicendo mi fece scendere le scale fino ad una cantina nel sottosuolo. Sai, era gi un po' di settimane che ti guardavo passare, ma non avevo avuto l'occasione di fartelo capire , poi mi spinse con le spalle al muro e si incoll a me. Cominci a baciarmi ficcandomi un metro di lingua in bocca, mentre io le infilavo le mani sotto il vestito, che francamente conteneva ben poco. Dopo un paio di minuti, inizi ad armeggiare con la mia bottoniera e quindi, aperta la patta, si abbass verso il mio manganello che nel frattempo urlava dalla voglia.
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Tir fuori la lingua e cominci a passarla per tutta la lunghezza, mentre io, con le mani infilate nella scollatura, cercavo di afferrare quelle due tettine minuscole ( pi che altro sembravano due tettarelle da biberon ). Orcaputtana... sar stata scarsa di tette, ma la lingua ce l'aveva eccome !!! Anzi la muoveva talmente veloce che sembravano due !!! Mi stava facendo un lavoro cos pulito che avevo l'impressione di vedere risplendere la mia cappella nell'oscurit. Dopo avermelo slinguazzato in lungo ed in largo , si concentr sulla punta con un movimento rotatorio tutt'intorno. Nell'attimo in cui me ne venni, lei si tuff l'arnese tutto in bocca e continu a ciucciarlo e lucidarlo, poi mi guard con la coda dell'occhio ed inghiott tutto. Alz la testa e sorridendo si pul la bocca con la manica del vestito, Ci vediamo domani mi disse. Si, ok risposi io ancora mezzo intontito, poi, risalito in superficie, uscii dalla porticina e mi avviai barcollando verso scuola. Ragazzi, non vi sto a raccontare i su e gi di quell'anno. Vi dico solo che lei li faceva a scopo terapeutico. S, avete capito bene, a scopo terapeutico!. Qualcuno le aveva detto che lo sperma , se inghiottito, fa ingrossare le tette, e lei si prodigava in tal senso. Il risultato: lei continu ad avere sempre le stesse tette, io feci un'abbuffata di sesso. E devo dire che lo puliva cos bene, che neanche quando esco da sotto la doccia ce l'ho cos lucido. Ogni mattina, dopo un'abbondante colazione a base di pane e marmellata, e uovo battuto, uscivo di casa dirigendomi verso la porticina nel vicoletto, dove mi attendeva lingua tosta ( come l'avevo ribattezzata ) che era impaziente di avere la sua dose quotidiana di medicina. Arrivai agli Esami di Stato quasi sfinito. Ma anche questa pass. L'estate successiva fu una delle pi belle, ormai ero diplomato e stavo per andare all'universit a Milano. Cos mio padre, come premio dei miei brillanti risultati scolastici, mi regal una vacanza sul lago di Como.
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Proprio qui ebbi la mia prima esperienza completa. S, voglio dire, avevo avuto incontri sessuali, ma oltre la sega o il sesso orale non si era mai andati; ora fu diverso.... Al mio secondo giorno di permanenza, incontrai una turista svizzera, Ruth, una tipa cicciottella rubizza niente male, che era venuta sul lago con una sua amica, ma l'amica aveva fatto venire anche il fidanzato, cosicch i due piccioncini lasciavano spesso Ruth da sola. Ma neanche a dirlo, ti far compagnia io; conta pure su di me le dissi con una gran faccia da paraculo. E fu cos che le feci compagnia di giorno e.... di notte. Anzi , ve la racconto in due parole: dopo una giornata trascorsa insieme, le dico Adesso andiamo a cambiarci, cos ti porto a mangiare in un localino che conosco, dove un piacere mangiare prima la prendo per la gola pensai - poi passiamo ad altro. Cos alle 19.30 in punto sono davanti la sua stanza, la prendo, usciamo ed andiamo a mangiare in una trattoria dove oltre al buon cibo, servono un ottimo vino. Due o tre bicchieri, ed fatta. Finito di cenare usciamo, due passi al chiar di luna, tre frasi romantiche, un bacio sul collo, e lei si scioglie. Torniamo in albergo, ed io la invito nella mia camera. Lei , con un risolino malizioso, mi dice che non dovrebbe andare nella camera di un ragazzo che ha conosciuto da appena due giorni; poi mi prende per la mano e mi sussurra Fai strada tu, che ti vengo dietro. Arrivati in camera la invito ad accomodarsi su un divanetto posto lateralmente allo scrittoio. Mentre lei si siede, io mi giro a prendere nella valigia una bottiglia di cognac che mi ero portato da casa. Roba di 30 secondi e, quando mi rigiro, lei si era gi tolta la camicetta e si mostrava a me con un reggiseno nero ricamato in pizzo. Orcavacca ! Gi con la camicetta si vedeva chiaramente che la burrosa aveva due tette niente male, ma a vederla cos sembrava quasi che il reggiseno stesse scoppiando.Mi aspettavo di vedere esplodere quelle due coppe da un momento all'altro. Mettiti pure comoda le dissi con fare ironico.
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Forse non te ne sei accorto, ma lo sto gi facendo rispose lei a tono, dopodich sganci il reggiseno 4a misura abbondante, e vidi quelle sue grosse tette come uscire da un barattolo sotto pressione e venirmi incontro - boing. Aveva due borracce che parevano meloni con capezzoli dritti come chiodi. Vuoi un po' di cognac....o passiamo direttamente al dolce ? le sussurrai con la salivazione azzerata. Dammi subito il dolce . E me lo disse con un' aria talmente provocante che neanche aprii la camicia, me la tirai via dalla testa facendo saltare un paio di bottoni, e in due secondi ero immerso con il viso tra quei seni burrosi. Dopo un paio di minuti di slinguamenti vari, la sollevai ( meno male che al liceo avevo praticato un po' di attivit ginnica) e la poggiai sul letto continuando a baciarla qua e l; dopo iniziai a togliermi i pantaloni. Lei si tolse la gonna restando solo con un paio di culottes, nere anche queste, molto ricamate; anzi se vogliamo essere proprio onesti, erano il pi bel paio di mutande femminili che avessi mai visto, come se in questa occasione la ragazza avesse voluto indossare il capo pi elegante che aveva, come un vestito da sera. E qui io capii che lei aveva previsto tutto ( o forse aveva pilotato tutto sin dallinizio ). S, diciamocelo chiaro: l'uomo non si deve illudere di fare conquiste, perch sempre la donna che decide se farsi conquistare o meno, sempre lei a tenere il gioco, anche se quelle brave non se ne fanno accorgere e ti fanno credere di essere un bravo conquistatore, questo il gioco delle parti. Comunque sia, quando si tolse le mutande io ero gi al massimo dell'erezione e, dopo aver constatato che anche lei era gi eccitata a dovere, la penetrai dolcemente continuando a mordicchiarla tra il collo e le tette. La lampada sul comodino proiettava il profilo dei nostri corpi sul muro, come un gioco di ombre cinesi.. Abat-jour che diffondi una luce blu, di lass tu sospiri chiss perch (1) Fu un'esperienza fantastica, la ragazza era gi navigata e non le fu difficile condurre il gioco, anche perch forse aveva capito che per me era la prima volta.
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Cos alternava momenti di furiosa passione, ad altri di calma e dolcezza ( e non vi nascondo che se lei non si fosse fermata un paio di volte, me ne sarei venuto mooolto prima del dovuto. Avrei avuto un'ejaculazione repentina ). Cosicch, verso le tre di mattina ci rivestimmo ed io la accompagnai fino alla pensione dove alloggiava, poi ritornai nella mia stanza, mi versai un bicchiere di cognac, mi accesi un sigaro e rimasi stordito a ripensare all'accaduto. La mattina dopo andai alla pensione a cercarla ma mi dissero che era gi uscita. Per tutto il giorno cercai di incontrarla, ma senza successo e alla sera vidi l'amica sua con il fidanzato Scusa, sto cercando Ruth; mi puoi dire dove la posso trovare?. Ciao Franco. Ruth stamattina si alzata dicendo che doveva ritornare a casa urgentemente, e non mi ha voluto spiegare il perch, anzi avevo pensato proprio di domandare a te se era successa qualche cosa No, niente. Ieri sera siamo andati a cenare fuori, poi niente di particolare. Se ne era andata ! Ma perch le donne devono essere cos, ardite e melodrammatiche allo stesso tempo. Non le capir mai fino in fondo. Ma in fondo forse a volte non si capiscono neppure loro. Il cervello femminile l'apparato pi complesso e difficile da comprendere che esista al mondo, tutto il resto a confronto acqua fresca ! Ruth se ne era andata lasciandomi un po' d'amaro in bocca, per mi aveva fatto conoscere nuove sensazioni. Durante gli anni universitari non ci furono rapporti di una certa rilevanza, solo qualcosina qui e l, tanto per non perdere l'abitudine...., comunque continuavo a masturbarmi regolarmente! Appena laureato, mio padre fece in modo di farmi entrare in uno degli studi legali pi in vista di Milano, e l conobbi Laura, colei che sarebbe stata la mia prima moglie. Era una bellissima ragazza longilinea, con occhi verde smeraldo e capelli lunghi neri che lei portava raccolti sulla nuca. Lei era la segretaria dello studio, ed inizialmente neanche mi teneva in considerazione (figuratevi, con tutti gli avvocati gi affermati che circolavano da quelle parti, come poteva tenere in considerazione un novellino come me). Poi con il passare dei mesi, feci in modo di entrare un po' in confidenza con lei, fino a
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quando non riuscii ad invitarla a cena. Quella sera arrivai all'appuntamento con mezz'ora di anticipo ed un mazzo di rose rosse in mano. La vidi arrivare da lontano, procedeva verso me con un'andatura elegantissima, metteva un piede dopo l'altro con precisione millimetrica e costante, come fosse sulla passerella di una sfilata di moda. Quella sera al ristorante lei parlava ma io non l'ascoltavo, continuavo a guardarla in viso ed ero come in un'atmosfera ovattata, lei muoveva le labbra ed io non sentivo niente e le guardavo gli occhi, la bocca con i suoi denti bianchi splendenti che sembravano abbagliarmi ad ogni sorriso, i lobi ornati di orecchini con perle che si accoppiavano al girocollo anch'esso di perle bianche. Passai tutta la serata cos, in contemplazione. Per la prima volta in vita mia parlavo con una donna senza avere l'istinto irrefrenabile di saltarle addosso. Come accennavo prima, fin che la sposai; ma dopo qualche tempo, l'idillio amoroso cess, ed io ricominciai pi di prima a cercare donne da conquistare. Nel frattempo, era la met degli anni '50, avevo aperto uno studio per conto mio ed operavo in tutta la Brianza, che in quegli anni segnava il boom dell'industrializzazione. Cominciai a fare clienti, tra cui molti industriali, di cui curavo contratti ed interessi anche all'estero. Pi cresceva la mia fama, pi donne avevo pronte a cadere ai miei piedi ( tutte interessate ad una scopata in cambio di qualche regalino ), ed io le accontentavo come potevo. Nel mio studio, inoltre, ho sempre avuto segretarie stupende ( tanto a battere a macchina prima o poi imparano tutte ), da cui pretendevo eleganza nel vestire ( le segretarie sciatte mi hanno fatto sempre accapponare la pelle ). Devo dire che ho avuto qualche problema negli anni '70, sia per la questione del femminismo imperversante ( mi danno fastidio le donne troppo aggressive ), sia perch gi da un decennio i collant erano diventati parte integrante del vestire femminile (ho sempre odiato i collant, ritenendoli la causa fondamentale del calo della libidine maschile), fortunatamente ho trovato sempre donne amanti della biancheria intima, scarpe con tacchi
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alti e tailleurs di buon taglio. Ho amato tutte le donne (anche se a modo mio) e sono stato amato poco, ma questo l'avevo messo in conto. Amo le donne, tutte, e questo stato da sempre il mio castigo; non ho mai amato una singola donna come soggetto a s stante, ma come facente parte di un progetto universale: la donna, essere sublime, soggetto del desiderio. Oggi 3 marzo 2002, all'et di 76 anni sono a letto in attesa di espiare i miei peccati. Un male incurabile ha avuto il sopravvento sulla mia forza di vivere e sono arrivato ormai alla fine. Ho gi lasciato detto quello che vorrei scritto sulla mia lapideun epitaffio che rappresenti la mia filosofia di vita: Come un uccello sui fili dellalta tensione, come un ubriaco in un coro di mezzanotte, anch io ho provato ad essere libero nel mio cammino (1) Se adesso dovessi tirare le somme potrei contare 2 mogli, una decina di amanti pi o meno stabili, ed infiniti incontri occasionali, senza contare le centinaia di milioni di lire spese per soddisfare questo mio vizio, per posso dire che ho vissuto. Ma io non sono un ragioniere e non tiro mai le somme, per me il totale deve essere ancora conteggiato, e ad uno dei miei 3 figli raccolti al mio capezzale, che mi chiede se voglio parlare con un prete, io rispondo Vorrei restare ancora un po da solo con la mia badante, . per il prete c' sempre tempo........

Bird on the wire ( Leonard Cohen ) 118 http://sirjo.iobloggo.com/

(1)

Genesi (Sir Jo) 119 http://sirjo.iobloggo.com/

PAUSA MEDITATIVA N

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Stelle cadenti In questa notte dagosto io e te, nudi sulla spiaggia, sotto una volta di lucciole cosmiche danzanti, persi nella passione. I tuoi freschi seni regalano refrigerio al mio petto ansante, e le stelle, a milioni sopra di noi, come fluorescenti esplosioni al fosforo illuminano il profilo del tuo corpo. Posso percepire caldi profumi e umide vibrazioni, inghiottito da un vortice di sensazioni. Ho paura.paura di assuefarmi alleccesso di piacere.

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Questo guazzabuglio di parole, probabilmente tutte stipate da anni allinterno delle mie cellule cerebrali, ha visto la luce tra la fine di marzo e la prima met di maggio 2005.

( Per rivedere il lavoro, e decidere se stamparlo o meno, ho impiegato il resto del tempo sino a fine ottobre ) Grazie per lattenzione prestatami sin qui.

P.S. Se il libro non vi piaciuto, non gettatelo! regalatelo ad un amico/a. Anche voi, cos, diventerete portatori sani di cazzate.

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Siamo solo noi che andiamo a letto la mattina presto e ci svegliamo con il mal di testa generazione di sconvolti che non ha pi santi n eroi, siamo solo noi (Vasco Rossi)

In copertina: Hieronymus Bosch The Garden of Delights

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