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I detti e i proverbi in Aramaico (parlato in Bartella)

‫أورخا دموبل و شوبا دل مدر‬


urcha dmobla w shopa dla mader
«La strada porta via e il sentiero non fa ritornare»

Le parole chiave di questo proverbio sono strada e sentiero.


Delle strade collegavano un villaggio ai villaggi vicini e ai campi e alle terre da
coltivare. Normalmente queste strade erano di terra battuta, non asfaltate, chiamate
orcha. Da queste si ramificavano dei sentieri chiamati shopa e chi non aveva
familiarità con questi sentieri perdeva la strada del ritorno al villaggio. Perdersi era
pericoloso soprattutto di notte in cui si poteva venire aggrediti d ai ladri, dagli animali
feroci e dai serpenti.
Questo proverbio era una specie d’invocazione soprattutto per le cattive persone
che infastidivano gli abitanti del villaggio. Quando la gente veniva a sapere della
partenza di qualcuno fra queste diceva: ‫أورخا دموبل و شوبا دل مدر‬
Lo stesso concetto si trova nel libro del profeta Geremia: «Perciò la loro strada sarà
per essi come sentiero sdrucciolevole, saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in
esse, poiché io manderò su di essi la sventura, nell’anno del loro castigo. Oracolo del
Signore» (Ger 23,12).

‫خليت بصل كشتيرت بكولهن بشلني‬


choleyet bisla kishteret bkolehen boshalane
«Mica sei una cipolla che entra in tutti i cibi»

La cipolla era un elemento essenziale nella cucina in Bartella fin dai tempi più
antichi, molto più che il pomodoro o la salsa, non conosciuti molto bene come la
cipolla.
Questo proverbio si cita a proposito di coloro che s’intromettono in tutte le
questioni comprese quelle di cui ignorano ogni cosa e in un modo non sempre
opportuno.
In italiano esiste un proverbio corrispondente che dice: «sei come il prezzemolo in
tutte le minestre».

‫حبول قواك سلقا و بيلي‬


habola qawak silqa w pele
«Habola ben tornato, bietola e ravanello».

Habola era il nome di una persona che viveva in Bartella duro d’orecchio. La
moglie, dallo scarso udito anche lei, quando suo marito Habola tornava a casa dopo
aver fatto la spesa, gli dava il ben tornato. Lui, invece di ben tornato,
immancabilmente capiva: cosa hai portato con te? Quindi rispondeva: bietola e
ravanello.
Questo proverbio oggi si applica oltre che a chi non sente bene anche alle persone
distratte oppure a quelle che intervengono nel discorso senza capirne il contenuto
esatto.
A questi si risponde con le parole del proverbio ‫حبول قواك‬. Habola ben tornato per
richiamarli ad una maggiore attenzione.

‫بيثا تشلطانا كبيلي دوبرانا‬


betha dsholtana kbele dobrana
La casa del sultano ha bisogno del maggiordomo

Di solito i grandi palazzi dei sultani e dei ricchi hanno bisogno di chi dirige tutta la
vita della casa: i lavori di pulizia, i preparativi per gli ospiti, la logistica e la gestione
delle spese ecc.
Questo proverbio si dice per coloro che sono abili nel condurre e governare la casa
come le donne molto attente e chi è molto capace nella direzione di una fabbrica e di
un’impresa in genere.

‫براناشة كمخشبن خشبونه و أل كاوذ بجبونه‬


barnasha kimchashbin chishboneh w alah kawith bijboneh.
L’uomo fa i suoi calcoli (progetti) e Dio agisce secondo la sua volontà.

Questo proverbio mette in luce la contrapposizione tra i calcoli o pensieri


dell’uomo e la volontà di Dio. Tante volte l’uomo pensa di fare una cosa dopo l’altra
dimenticando la volontà di Dio.
Questo proverbio si rivolge a chi non prende in considerazione la volontà di Dio.
Molto simile è la parabola che troviamo nel vangelo di Luca:
16
Disse poi una parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon
raccolto. 17 Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei
raccolti? 18 E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più
grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19 Poi dirò a me stesso: Anima
mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla
gioia. 20 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E
quello che hai preparato di chi sarà? (Lc 12,16-20)

‫بدوكت بازي بزبوزي و بدوكت صقري قوبياثة‬


bduket base basbuse w duket saqre qopiatha
Al posto delle aquile, zecche e al posto dei falchi, civette.

L’aqula e il falco sono degli uccelli rapaci e forti che rappresentano


metaforicamente la persona di temperamento vivace, coraggioso, aggressivo o
d’intelligenza lucida e pronta. Mentre le zecche sono degli insetti e vivono sul corpo
degli animali, ad esempio i polli succhiando il loro sangue togliendogli ogni difesa
corporea esponendoli cosi alle malattie. Le civette sono uccelli fastidiosi che vivono
in luoghi oscuri e abbandonati.
Come si vede dal proverbio abbiamo un paragone tra uccelli e insetti e tra uccelli
forti e deboli, preferiti e non preferiti. Questo proverbio è detto per un responsabile di
un incarico incapace di compiere il suo lavoro come il suo predecessore.
Allo stesso modo si usa per una nuova sposa che vive con sua suocera. La suocera
si alza il mattino presto, come ha imparato da sempre dalla sua famiglia, e quando la
sposa di suo figlio si alza alle dieci di mattina si arrabbia e dice ‫بدوككت بازي بزبوزي و‬
‫ بدوككت صكقري قوبياثكة‬cioè: i valori sono cambiati e non sono come quelli di una volta
quando la donna si alzava alle 6 per fare il pane e preparava la colazione per tutta la
famiglia.
Ancora, si dice di due vescovi: il vecchio forte, capace di amministrare e governare
e il nuovo, al contrario, incapace e quindi non amato.

‫ليبوج لخمارا قمصت الرشوانة‬


leboch lchmara qamset il rishwana
Non ce la fai a montare sull’asino e allora monti sulla sella.

La sella è un sedile che si fissa sul dorso dell’asino e che serviva a montarci sopra
o a portarci delle cose come grano o acqua ecc. Quando l’asino riposa questa sella si
posa a terra. I bambini, per giocare, non potendo montare sull’asino montavano sulla
sella.
Questo proverbio è detto per chi non riesce ad affrontare una persona forte, per es.
un capo ufficio, e allora se la prende con un semplice impiegato lamentandosi con lui
di non poter risolvere il suo problema.
Vedendo questo, gli altri dicono: tu non ce la fai a montare sull’asino, in altre
parole ad affrontare il capo, e allora monti sulla sella, cioè te la prendi con un
semplice impiegato che non c’entra nulla; fai come i bambini.

‫أل كيول كوزا دأوا د لتلي كاكي‬


ala kewel kosa dawa dletle kake
Dio da la noce a chi non ha denti.

La noce veniva portata a tavola solo nelle feste e per mangiarne il frutto, la gente
usava rompere il suo guscio, che è molto duro, con i denti. Accadeva quindi che chi,
per età o per una qualche debolezza, non aveva denti buoni non ne poteva mangiare.
Il significato di questo proverbio è: Dio da la grazia (ricchezza o altro) a chi non sa
o non può usarla.
In diverse zone d’Italia è diffuso un proverbio simile: Chi ha pane non ha denti e
chi ha denti non ha pane per significare che non sempre la presenza di un bene o una
grazia di Dio può essere vissuta.
‫بشوت اقلوخ لقدر دلحيفوخ‬
pshot aqloch lqadar dlahefoch.
Stendi la tua gamba secondo la tua coperta.

Quando a Bartella fa freddo e uno possiede una coperta corta, per dormire deve
arrangiarsi stringendo il corpo e adattandolo secondo quella coperta.
Questo proverbio è detto di chi non conosce le sue capacità e interviene in
questioni complicate fuori dalla sua portata non riuscendo poi ad uscirne
complicandosi la vita. Il proverbio diventa un consiglio, cioè: intervieni nelle
questioni secondo le tue capacità e non presumere oltre. Come si dice di uno che
vuole comprare una casa grande avendo pochi soldi.
In Italia un proverbio simile recita: non fare il passo più lungo della gamba.

‫ما يخلن حتا شاتخ مايا‬


ma ichllan hatta shatach maia
Cosa abbiamo mangiato per prendere l’acqua?

A Bartella, di solito, quando si finisce di mangiare si prende un bicchiere d’acqua.


Quando la gente cerca di coinvolgere un uomo in questioni che non lo riguardano o
che a lui non interessano, quest’uomo reagisce usando questo proverbio per
significare che non può entrare alla fine in problemi che non ha affrontato dall’inizio.
O soprattutto, rifiuta di farsi coinvolgere quando tutti i benefici sono già stati
assegnati.

‫خلصلن مكاناوا القلن بثاخت فال‬


chleslan mganawa iliqlan pathachit fal.
Abbiamo chiuso con il ladro, abbiamo aperto con l’indovino

Il rapinatore e l’indovino sono due categorie di ladri in Bartella; uno agisce di notte
e l’altro ruba dal sorgere del sole prendendo in giro la gente.
Questo proverbio si dice quando una persona conosciuta come portatrice di
problemi a un certo punto scompare e la gente pensa di poter respirare un po’.
L’arrivo immediato di un altro portatore di problemi e tensioni fa dire alle persone:
abbiamo chiuso con un ladro ed è arrivato un altro peggiore del precedente.

‫كثيثا كشتيا مايا أخيرا لله‬


kthetha kshaya maya echera lala.
La gallina bevendo l’acqua guarda a Dio.

La gallina, nella sua natura fisiologica, quando beve deve alzare la testa in modo
che l’acqua scenda nella gola, per questo, ogni volta che beve quarda al cielo per
ringraziare il creatore per le sue grazie.
Così pensava la gente di Bartella in quel tempo: quando un uomo vuole essere
giusto nei rapporti con gli altri deve fare come la gallina di questo proverbio: alzare
gli occhi al cielo per chiedere a Dio il giusto comportamento e per ringraziarlo di tutto
quello che ha.

‫سطانا كاخل مند شهاري‬


satana kachel minned shahare.
Satana mangia con i ciechi.

L’uomo furbo e vigliacco viene assimilato in questo proverbio a satana e i ciechi


sono gli uomini buoni che non intuiscono la natura dei furbi con cui lavorano o con
cui hanno a che fare; per questo i furbi raggirano i ciechi e approfittano della loro
cecità imbrogliandoli facilmente.

‫عطارا مد كاوي بمزيديه اوا كمعايط‬


atara mad kawe bimsedeh awa kimaayit.
Il profumiere proclama quello che ha nella borsa.

A Bartella non c’erano dei negozi dove soddisfare tutti i bisogni del villaggio,
soprattutto quelli delle donne. Per questo veniva al villaggio chi copriva questa
mancanza come, per esempio, il profumiere che camminava a piedi nelle strade e
stradine di Bartella accompagnato da un asino con la bisaccia dei profumi. Appena
sentivano la sua voce le donne uscivano sulla strada.
Questo proverbio è detto di un uomo che ha nella sua bisaccia comportamenti buoni o
cattivi. La sua rettitudine e giustizia proclamate dal suo annuncio si rispecchiano nel
suo comportamento, cioè da quello che realmente è contenuto nella borsa.

‫ل كطوئت بدوكا دقاييروخ‬


la ktoet bdoka di kayeroch.
tu non dormi nel posto dove si prende freddo.

Questo proverbio è riferito alle persone che non fanno nessun passo se non in vista
di un guadagno o un profitto.

‫ليبوخ دامرت دأريا كموخ سريا‬


leboch damret da arya kimmoch sirya.
Non puoi dire al leone che il suo alito puzza.
Il leone è un animale forte, non per niente lo chiamano il re della foresta perchè
nessuno può affrontarlo e sperare di vincere, soprattutto se ha fame.
Allo stesso modo l’uomo potente pensa di avere ragione su tutto in virtù della sua
forza. Non si può discutere con tali persone perché pretendono che tutto quello che
dicono sia vero e non sono disposte al confronto.

‫كول بقرا بشل خماري‬


kula buqra pishla chmare.
Tutta la mandria delle mucche è diventata di asini.

Qui parliamo della mandria delle mucche chiamata buqra. Per pascerla la gente
della campagna affittava un pastore che aspettava le mucche che la gente portava in
una piazza di Bartella dove le prendeva facendole uscire verso i pascoli. Il pastore
metteva le sue cose sopra un asino che montava quando era stanco. La gente del
villaggio con le mucche da pascolare mandava anche i propri asini e qualche volta il
loro numero superava quello delle mucche così il pastore diventava più pastore di
asini che di mucche.
Questo proverbio è usato per indicare un problema o una vicenda in cui
intervengono persone che c’entrano poco o nulla (come gli asini del nostro detto) con
la questione trattata e soprattutto quando quelli che intervengono non ne capiscono
più di tanto.

‫اوا دكساكر ل كباني قطخيه‬


awa diksaker la kbane qatcheh.
Chi si ubriaca non calcola più i bicchieri.

Chi beve fino ad ubriacarsi non conta più quanti bicchieri ha già bevuto o intende
ancora bere.
Questo proverbio si applica a quelle persone che iniziano un lavoro e vanno avanti
finchè riescono a terminarlo non guardando né al tempo né ai soldi e neppure alla
stanchezza impiegati per compiere l’opera iniziata.

‫كلبا ل كاخل بصرت كلبا‬


kalba la kachel pesrit kalba.
Il cane non mangia la carne del cane.

Le persone cattive nel loro comportamento vengono chiamate cani e di solito il


cane non mangia la carne dei cani simili a lui.
Questo proverbio è detto dei cattivi che appoggiano e difendono le idee dei loro
simili anche quando sono sbagliate.
In Italia esiste un diffuso proverbio simile, cane non mangia cane, con una
sfumatura diversa quando si parla di un esponente di una corporazione o di una casta
chiusa che non critica mai di fronte a terze persone un altro esponente della stessa
casta o corporazione. È un detto molto usato per i politici e i religiosi.

‫كلبا مد كاخل اوا خاري‬


kalba mad kachel awa chare.
Il cane ciò che mangia caca.

Detto di persone cattive che fanno venire al mondo figli cattivi come loro.

‫دما ل كبايش مايا‬


dimma la kpaish maia.
Il sangue non diventa acqua.

Noi sappiamo dalla bibbia che l’acqua può diventare sangue come si legge
dell’acqua del Nilo in Es 4,9; 7,19 o che l’acqua è paragonata al sangue come in Dt
12,16; Sal 79,3 ma che il sangue diventi acqua è difficile trovare.
Questo proverbio è detto di quelle persone che non abbandonano i loro parenti
anche in presenza di grossi problemi tra di loro o di gravi malattie.
In Italia lo stesso proverbio si usa per significare l’importanza della famiglia di
provenienza da cui derivano comportamenti più raffinati rispetto alla media delle
persone oppure riferito a persone che vivono la vita con pienezza e non con
mediocrità.

‫و مديروخ صهيا موبللوخ لشطا‬


mobilloch el shatta w maderoch sehya.
Attento a chi ti porta al fiume e ti riporta indietro assetato.

Bisogna davvero stare attenti alle persone che sono furbe e che prendono in giro gli
altri
Il proverbio consiglia di stare attenti a quelli che ti promettono tante belle cose e
non mantengono nulla delle promesse fatte lasciandoti a bocca asciutta.
‫كمسقل بيوما دلكمسقلي ناشي‬
kimsaqla bioma dla kimsaqli nashe.
Si trucca nel giorno in cui la gente non si trucca.

La gente di Bartella lavorava tutto l’anno nei campi, negli allevamenti di bestiame
e negli altri lavori richiesti da una società contadina come la mietitura,
l’immagazzinamento del grano, la lavorazione del mugnaio, ecc. La donna si poteva
truccare solo la domenica e nelle feste; in questi giorni la donna di Bartella doveva
essere splendida. Truccarsi e abbigliarsi nei giorni lavorativi era fuori posto.
Questo proverbio viene usato per sottolineare un comportamento fuori posto che
sarebbe meglio non compiere o praticare nei giusti momenti.

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