Você está na página 1de 65

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

CAP. 6 Le centrali nucleotermoelettriche

1. Reazioni nucleari 1.1. Richiami di fisica atomica Latomo costituito da un nucleo centrale che ne contiene praticamente tutta la massa; attorno ad esso gravitano gli elettroni, corpuscoli di massa trascurabile rispetto al nucleo, dotati ciascuno dellunit di carica negativa (1,610-19 Coulomb). Gli elettroni si muovono attorno al nucleo su traiettorie aventi differenti diametri, a ciascuno dei quali la natura ha assegnato un numero finito di elettroni. I livelli, che non hanno quel numero di elettroni, sono suscettibili di riceverne o di perderne: ci determina le propriet chimiche degli elementi. Il nucleo formato da particelle di massa pressoch identica, che viene assunta come unit di peso atomico dellatomo. Alcune di queste particelle sono cariche di elettricit positiva (protoni), altre sono elettricamente neutre (neutroni). Il numero dei protoni di un atomo non ionizzato sempre uguale al numero degli elettroni, per cui latomo verso il suo esterno elettricamente neutro. Ogni atomo cos caratterizzato da due numeri: il numero dei suoi protoni (o dei suoi elettroni), che determina le propriet chimiche dellelemento e che si chiama numero atomico, e il numero complessivo dei protoni e dei neutroni, che determina il suo peso atomico. Gli elementi vengono classificati in base alle loro propriet chimiche e quindi in base al loro numero atomico. Per, con lo stesso numero atomico, vi possono essere variet nelle quali diverso il numero dei neutroni e quindi diverso il peso atomico; queste variet si chiamano isotopi e, pur avendo le stesse propriet chimiche, differiscono in altre propriet, in particolare in quelle nucleari. Cos, ad esempio, dellidrogeno, che ha latomo formato da un solo protone e un solo elettrone (numero atomico 1, peso atomico 1), esistono due isotopi: il deuterio, che contiene nel nucleo oltre a un protone anche un neutrone (e perci, pur avendo ancora numero atomico 1, ha peso atomico 2), e il tritio, che contiene nel nucleo un protone e due neutroni (peso atomico 3). Le forze di attrazione, che tengono legati insieme protoni e neutroni, sono a breve raggio dazione e contrastano le forze coulombiane che tenderebbero ad allontanare tra loro i protoni. La massa del nucleo inferiore alla somma delle masse delle particelle componenti, perch una parte della loro massa si trasformata in energia di legame. Secondo la teoria della relativit di Einstein, ad una variazione di massa m corrisponde una variazione di energia E uguale alla variazione della massa moltiplicata per il quadrato della velocit della luce nel vuoto c:

E = m c 2
Dato lelevato valore di c (circa 300.000 km/s), la variazione di massa corrispondente allemissione o allassorbimento di energia nei fenomeni fisici e chimici di gran lunga inferiore ai limiti delle attuali capacit di rilievo e di misura.

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

1.2. Radioattivit Alcuni elementi naturali ad alto peso atomico emettono spontaneamente radiazioni corpuscolari ed elettromagnetiche, disintegrando il proprio nucleo e trasformandosi in nuovi elementi: questo il fenomeno della radioattivit. Le radiazioni emesse nel decadimento radioattivo sono i raggi , e . I raggi sono costituiti da nuclei di atomi di elio (due protoni e due neutroni), i raggi da un flusso di elettroni ad alta energia, mentre i raggi sono radiazioni elettromagnetiche del tipo della luce e dei raggi X, ma con lunghezza donda molto pi piccola (10-11 cm). La radioattivit si pu anche ottenere dal nucleo di elementi stabili per azione di particelle o radiazioni di diversi tipi. Le reazioni nucleari di disintegrazione dei nuclei instabili si dicono di decadimento, mentre quelle provocate da agenti esterni si dicono indotte. Il decadimento radioattivo regolato dalla legge:

Nt = N0 e

t V

dove Nt il numero degli N0 atomi ancora inalterati al tempo t e V la vita media dellelemento. Il periodo di dimezzamento di un elemento radioattivo il tempo T occorrente per la disintegrazione della met degli atomi originari. Risulta: T 1 V N0 = N0 e T = V ln 2 = 0,693 V 2

Una delle caratteristiche delle radiazioni sopracitate il loro potere di penetrazione nella materia. I raggi sono poco penetranti e vengono fermati anche da un modesto spessore di carta o da pochi centimetri daria. I raggi vengono arrestati da sottili spessori di metallo. I raggi sono assai penetranti e richiedono, per essere fermati, grandi spessori di metallo o di calcestruzzo. Le particelle elementari cariche e le radiazioni elettromagnetiche che attraversano la materia subiscono principalmente interazione con gli elettroni orbitali degli atomi colpiti. Lenergia di una particella che attraversa la materia viene progressivamente dissipata per linterazione fra la sua carica e gli elettroni orbitali degli atomi incontrati nella sua traiettoria; quando le particelle sono sufficientemente rallentate, si convertono in atomi neutri di elio con la cattura di due elettroni. Le particelle sono perci fortemente ionizzanti. Lenergia posseduta dalle particelle viene dissipata nei successivi urti con gli atomi della materia attraversata. Tale interazione produce lemissione di raggi X di piccolissima lunghezza donda. I raggi , come i raggi X, sono assorbiti dalla materia con processi diversi, la cui entit dipende dallenergia iniziale: per effetto fotoelettrico (E<0,5 MeV), quando il fotone provoca lemissione di elettroni orbitali degli atomi investiti; per effetto Compton, quando il fotone entra in collisione con un elettrone rimbalzando con energia diminuita (lunghezza donda aumentata), mentre lelettrone viene emesso con energia equivalente a quella perduta dalla radiazione incidente; per reazione di coppie (E>1,02 MeV) di elettroni e positroni, conseguente allannichilazione del fotone per urto contro una particella materiale che assorbe parte dellenergia incidente.

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

1.3. Fissione nucleare Bombardando il nucleo di alcuni materiali (praticamente solo quelli ad elevato numero atomico) per mezzo di neutroni, i quali essendo privi di carica elettrica non subiscono azioni di repulsione coulombiana, si pu ottenere la rottura del nucleo con formazione di due nuclei a medio numero atomico, pi un certo numero di neutroni. Questo processo prende il nome di fissione. Lenergia viene liberata prevalentemente sotto forma di energia cinetica dei frammenti del nucleo i quali, interagendo con la materia circostante, trasformano tale energia in calore. Tutti gli elementi di elevato peso atomico possono subire la fissione purch vengano bombardati con neutroni di energia sufficientemente elevata, ma soltanto pochi elementi sono fissili, possono cio subire fissione con neutroni di tutte le energie fino a valori relativamente modesti. Gli unici elementi fissionabili da parte di neutroni di bassa energia sono U235, U233, Pu239; di questi solo U235 esiste in natura, mentre gli altri due sono prodotti artificialmente mediante reazioni nucleari. Luranio naturale costituito da una miscela di isotopi: U238 (92 protoni e 146 neutroni), che rappresenta il 99,3% delluranio naturale ed fissionabile solo con neutroni ad alta energia (veloci), U235 (92 protoni e 143 neutroni), che rappresenta lo 0,7% circa delluranio naturale ed fissionabile anche con neutroni a bassa energia (termici). Lisotopo U233 (92 protoni e 141 neutroni) si pu ottenere dal torio (Th) mediante bombardamento con neutroni, mentre Pu239 si ottiene da U238 a seguito di cattura di un neutrone in una reazione nucleare. Per questo Th e U238 vengono chiamati materiali fertili. Quando un nucleo di U235 subisce la fissione, possono originarsi, con varia probabilit, due prodotti di fissione differenti aventi massa compresa fra 75 e 160. Oltre ai due frammenti pesanti vengono emessi in media 2,5 neutroni con uno spettro continuo di energia di valor medio 2 MeV, con un massimo di probabilit intorno a 1 MeV1. Lenergia prodotta da una fissione circa 200 MeV: di tale energia oltre l80% sotto forma di energia cinetica dei frammenti di fissione, 5 MeV lenergia cinetica dei neutroni di fissione, mentre la restante energia si ritrova nelle radiazioni e emesse. Se fosse possibile realizzare la fissione completa di un grammo di U235, nel quale sono presenti circa 2,561021 atomi, si otterrebbero circa 23103 kWh termici2.

Lelettronvolt (eV) lenergia cinetica necessaria ad un elettrone per superare, nel vuoto, una differenza di potenziale di 1 Volt. Poich la carica dellelettrone pari a 1,610-19 Coulomb, risulta: 1 eV = 1,610-19 Joule 1 MeV = 1,610-13 Joule 2 In realt nei reattori termici lutilizzazione molto bassa (intorno all1% del contenuto energetico teorico), mentre decisamente maggiore nei reattori veloci autofertilizzanti.

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Linterazione di un neutrone con un nucleo pu dar luogo a: cattura senza rottura del nucleo, deviazione, assorbimento con fissione. Ciascuno di questi eventi ha una certa probabilit di verificarsi; questa probabilit viene espressa mediante la sezione durto3, che rappresenta la sezione apparente che un nucleo presenta ad una particella nucleare per una certa interazione. La probabilit che un neutrone venga assorbito in un atomo fissile provocandone la fissione aumenta con il diminuire dellenergia dei neutroni: questo trova una giustificazione fisica nel fatto che, con il diminuire dellenergia e quindi della velocit, i neutroni rimangono pi a lungo nelle vicinanze del nucleo fissile con il quale hanno perci maggiore probabilit di interagire. E pertanto conveniente, per ottenere un maggior numero di fissioni nellU235, rallentare considerevolmente i neutroni emessi dalla fissione: dallenergia media di 2 MeV, con cui sono prodotti, a circa 0,025 eV. I neutroni di bassa energia (<0,625 eV) vengono detti termici o lenti, in contrapposizione ai neutroni veloci, che hanno energia superiore a 0,5 MeV. Il processo di rallentamento, che viene indicato con il nome moderazione, ha luogo mescolando al materiale fissile un materiale che non assorba i neutroni e sia di basso peso atomico, in modo che i neutroni, urtando contro i nuclei di questo materiale, non vengano catturati e possano perdere rapidamente energia.

La sezione durto viene misurata in barn. 1 barn = 10-24 cm2 Sezione durto dellU235 Energia del neutrone 2 MeV 0,025 eV Cattura 0,12 barn 112 barn Tipi di interazione Fissione 1,7 barn 581 barn Deviazione 5 barn 8 barn

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

2. Fisica del reattore

Come gi visto, la reazione di fissione produce un certo numero di neutroni, cio dello stesso agente che lha provocata. Pu pertanto aver origine una reazione a catena se almeno uno dei neutroni prodotti da ogni fissione provoca unaltra fissione. Il sistema in tal caso viene chiamato critico. Se il numero di neutroni per fissione utilizzabili per ottenere altre fissioni maggiore di 1, il sistema si dice supercritico o divergente; se invece minore di 1, il sistema detto subcritico o convergente. Esistono due metodi per sfruttare in un reattore nucleare il fenomeno della fissione con una reazione a catena che si autosostiene: si possono rallentare i neutroni riducendo la loro energia a valori che assicurano la pi elevata probabilit di fissione; si pu aumentare la percentuale di U235 nel combustibile in modo da aumentare la probabilit di interazione con un nucleo fissile. Il primo metodo viene adottato nei reattori termici, i quali sono ad uranio naturale o leggermente arricchito di U235 (fino al 33,5%); il secondo metodo tipico dei reattori veloci che impiegano uranio arricchito al 2040%. La progettazione di un reattore ha lo scopo di trovare unopportuna combinazione dei materiali presenti nel reattore stesso, tale da renderlo critico. Il coefficiente di moltiplicazione effettivo keff definito come il rapporto fra il numero di neutroni presenti nella struttura in un certo istante ed il numero di neutroni presenti in un istante precedente, distante dal successivo un tempo uguale alla vita media dei neutroni nella struttura. In un reattore esattamente critico si ha:

k eff = 1 Si consideri un reattore in cui siano presenti soltanto il combustibile e il moderatore, il primo sotto forma di barre cilindriche disposte secondo un reticolo regolare. Il coefficiente di moltiplicazione effettivo da un lato dipende dalla caratteristiche del combustibile e del moderatore, dalle loro proporzioni e dalla geometria secondo cui sono disposti; dallaltro lato dipende dalla probabilit che ha un neutrone di sfuggire allesterno. Questultima probabilit dipende anche dalle dimensioni complessive del reattore e dal rapporto fra la sua superficie esterna e il suo volume. Si avr perci:
k eff = k P

dove k il cosiddetto coefficiente di moltiplicazione infinito, calcolato per un reattore di dimensioni infinitamente grandi, e P la probabilit per un neutrone di non sfuggire al contorno del reattore stesso nella fase di rallentamento o nella fase di diffusione. Per il calcolo di k occorre seguire le vicende di un neutrone generato nel reattore, supposto infinito, da una fissione. Il neutrone, che ha una energia media di 2 MeV, ha una certa probabilit di fissionare lU238 allinterno delle barre di combustibile, producendo un certo numero di neutroni. Questa probabilit assai bassa, tuttavia non trascurabile.

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Il rapporto fra i neutroni presenti dopo le fissioni veloci e quelli presenti prima delle fissioni chiamato fattore di fissione veloce ed indicato con . Per un neutrone iniziale generato da una fissione si hanno perci neutroni veloci. Questi ultimi fuoriescono dalluranio e, in pochi urti, vengono rallentati dal moderatore. Pu avvenire per che fra un urto e un altro attraversino una barra di uranio dove, se hanno unenergia corrispondente alla risonanza dellU238, vengono facilmente catturati. Si definisce perci una probabilit per un neutrone, durante il rallentamento, di sfuggire alla cattura per risonanza: tale probabilit si indica con p ed chiamata fattore di trasparenza alle risonanze. Una volta rallentato, il neutrone pu essere catturato sia dalluranio sia, in minor misura, dal moderatore. Nel reattore infinito gli p neutroni verranno catturati da uno di questi due mezzi. Si definisce fattore di utilizzazione termica f il rapporto fra il numero di neutroni termici assorbiti dalluranio e il numero di neutroni termici comunque catturati. Quindi dalluranio vengono assorbiti pf neutroni per ogni neutrone iniziale di fissione. A sua volta lassorbimento delluranio pu avvenire sotto forme diverse: cattura dellU238 cattura dellU235 fissione dellU235 f Chiamando il rapporto fra il numero di neutroni che producono fissione nellU235 ed il numero u f fissioni totale di neutroni comunque assorbito nelluranio, si hanno, per neutrone iniziale, pf u termiche. f neutroni di Detto il numero di neutroni prodotto in ciascuna fissione nellU235, si hanno pf u fissione per neutrone originario di fissione. Si ha cio:
k = p f f u

I fattori che costituiscono il coefficiente di moltiplicazione infinito sono valutabili mediante teorie fisico-matematiche; k pu oscillare, a seconda del tipo di reattore, fra 1,05 e 1,40. Conoscendo k, dalla relazione kP = 1 si ricava la probabilit P e, attraverso il suo legame con le dimensioni del reattore, si ricavano le dimensioni minime che questo deve avere per raggiungere la criticit. Si sono finora trascurati alcuni fenomeni che tendono, nel funzionamento reale del reattore, ad allontanarlo dalle condizioni di criticit. Innanzitutto, dopo lavviamento del reattore, vengono bruciati nuclei di U235 la cui quantit continua a diminuire. Inoltre i due frammenti in cui lU235 si divide in seguito alla fissione (i cosiddetti prodotti di fissione) sono dei nuclei con una certa sezione durto di cattura, che, nel caso di Xe135, arriva a 3106 barn. Anche se le quantit presenti sono piccole, si ha una sensibile cattura di neutroni da parte dei prodotti di fissione: il cosiddetto fenomeno di avvelenamento del reattore.

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Infine, se il moderatore a regime ad elevata temperatura, nel passaggio dalla temperatura ambiente a quella di esercizio si pu avere una diminuzione del coefficiente di moltiplicazione effettivo. Il risultato globale una diminuzione del keff rispetto al valore calcolato per il reattore freddo e privo di veleni; necessario quindi avere allinizio un keff maggiore di 1. Si definisce reattivit di un reattore leccesso (in valore relativo) del suo keff sullunit:

k eff 1 k eff

Secondo il tipo di reattore, varia fra 0,05 e 0,20. Questa reattivit iniziale viene compensata introducendo entro il nocciolo del reattore delle sostanze che catturino una quantit di neutroni in modo da riportare la moltiplicazione effettiva al suo valore unitario. Per questo scopo sono usati materiali come il cadmio e il boro, che hanno elevate sezioni di cattura. Ad un certo punto, dopo che il reattore ha funzionato per un periodo sufficientemente lungo, anche con tutti gli elementi di controllo estratti il coefficiente di moltiplicazione effettivo scende sotto lunit per effetto degli avvelenamenti e della distruzione di materiale fissile: il reattore non pu pi funzionare e si deve procedere alla ricarica del combustibile4. La lunghezza del periodo tra due ricariche, se il reattore funziona a potenza costante, dipende dalla reattivit disponibile allinizio, ma anche dalla quantit di plutonio prodotta nel reattore stesso, essendo il plutonio un materiale fissile. Si definisce fattore di conversione C il rapporto fra il numero di nuovi nuclei fissili prodotti nel reattore e il numero di nuclei fissili originari distrutti. Se il valore di C inferiore allunit, il reattore detto convertitore; se C maggiore di 1, il reattore prende il nome di breeder (autofertilizzante).

Per la presenza dei prodotti di fissione il combustibile esaurito fortemente radioattivo e deve essere depositato in apposite piscine per un periodo di 35 mesi, sufficienti a far decadere i prodotti radioattivi a vita breve. Dalle piscine il combustibile esaurito viene inviato agli impianti di ritrattamento, nei quali viene recuperato luranio e il plutonio che si generato. Luranio pu essere cos convertito in esafluoruro ed inviato agli impianti di arricchimento. I prodotti di fissione devono essere smaltiti: vi si provvede attraverso limmagazzinamento in caverne sotterranee o talora mediante laffondamento di contenitori ermetici in mare a grande profondit.

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

3. Tecnologia dei reattori di potenza

Quando il reattore nucleare ha la principale funzione di produrre energia termica, il calore sviluppato deve essere estratto con continuit da un fluido refrigerante che lo trasferisce direttamente o indirettamente allutilizzazione. Ai fini della produzione di energia elettrica, la funzione del reattore nucleare soltanto quella della produzione di vapore, ossia quella della caldaia di un impianto termoelettrico convenzionale. Tutto il resto (turbina a vapore, alternatore, trasformatore, ciclo rigenerativo, ecc.) non differisce in linea di massima da quello di un normale impianto termoelettrico. La produzione di vapore pu essere diretta (reattori ad acqua bollente) o indiretta, quando il calore prodotto nel reattore viene trasferito allacqua del ciclo termico in appositi scambiatori da parte di un fluido intermedio (acqua in pressione o gas in pressione, nei tipi pi comuni). Il combustibile contenuto nel core (nocciolo del reattore); in esso avviene la reazione di fissione e il conseguente sviluppo di calore. La struttura del core pu essere molto varia, in dipendenza del tipo di reattore, del sistema di refrigerazione e di moderazione, della sua potenza. Tuttavia alcuni componenti fondamentali sono sempre presenti: le barre di combustibile, che contengono luranio o il plutonio fissionabile, il moderatore (solo nei reattori termici), per rallentare i neutroni generati nelle fissioni, il sistema di refrigerazione, che ha lo scopo di asportare il calore generato dalle fissioni, le barre di controllo, con la funzione di controllare lintensit del flusso neutronico, gli schermi riflettori, utili per ridurre la fuga dei neutroni dal confine del core, gli schermi biologici, per arrestare le radiazioni pericolose per luomo e lambiente. Il core del reattore contenuto in un recipiente metallico a tenuta, chiamato vessel. Tutto limpianto contenuto, a sua volta, in un edificio stagno con spesse pareti di cemento, chiamato edificio di contenimento del reattore. Nella figura seguente sono rappresentati schematicamente i componenti principali del core di un reattore termico, refrigerato e moderato con acqua leggera,

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Il combustibile pu essere distribuito nel moderatore in modo discontinuo (lastre, cubetti, cilindri) oppure uniformemente in forma di soluzione. Nel primo caso il reattore si chiama eterogeneo, nel secondo si chiama omogeneo. Il materiale combustibile pi impiegato luranio naturale o arricchito nellisotopo U235.
Luranio un elemento molto diffuso in natura, ma raro trovarlo in concentrazioni tali da renderne economica lestrazione. I minerali pi ricchi di uranio sono le uraniti e la pechblenda, ossidi di uranio U3O8 in diversi stati di aggregazione. La roccia viene frantumata, trattata con acido nitrico in modo da ottenere per successiva calcinazione UO3 che viene successivamente raffinato e trasformato in fluoruro UF4. Per la produzione di uranio naturale metallico, il sale di uranio viene sublimato ad alta temperatura e successivamente fuso in presenza di Ca o Mg, che spostano U e permettono di ottenerlo allo stato metallico. Il procedimento di arricchimento, come la maggior parte dei processi di separazione degli isotopi, utilizza fenomeni di carattere fisico, basati sulla differenza di massa atomica degli isotopi. Per applicazioni di tipo industriale si usano la diffusione gassosa o la centrifugazione ad altissima velocit. Il procedimento a diffusione gassosa fondato sulla differenza fra la velocit di diffusione attraverso un setto poroso delle molecole dei diversi isotopi. Le molecole pi leggere si muovono con velocit maggiore e con maggiore frequenza urtano il setto e ne attraversano i pori. Il prodotto gassoso trattato lesafluoruro di uranio UF6 che gassoso a temperatura abbastanza bassa (57C). Dallesafluoruro di uranio arricchito si pu ricavare luranio metallico, ma pi frequentemente si ricava UO2 sotto forma di pastiglie sinterizzate.

Se nel nucleo si raggiungono temperature elevate, non si pu usare luranio metallico che si altera verso i 660C; si usa allora lossido di uranio (UO2) che un materiale di tipo ceramico assai resistente alle alte temperature (oltre 2000C). La sua densit per assai inferiore a quella delluranio metallico; ci rende consigliabile il suo impiego solo previo arricchimento in U235. Nei reattori eterogenei la forma dellelemento di combustibile determinata dalle sue caratteristiche di smaltimento del calore, dal grado di arricchimento e dal tipo di refrigerante. Nei reattori ad uranio naturale le barre cilindriche hanno un diametro (circa 30 mm) che un compromesso fra la necessit di non ridurre la reattivit e quella di favorire lo scambio termico; nei reattori ad uranio arricchito sotto forma di ossido ceramico si utilizzano pastiglie di piccolo diametro (circa 10 mm) per favorire la dispersione del calore. Infatti, data la bassa conducibilit termica dellUO2, la temperatura al centro della pastiglia salirebbe a valori troppo elevati. Il combustibile rivestito da una incamiciatura a tenuta, la quale evita la dispersione dei prodotti di fissione e protegge il combustibile dalleventuale azione corrosiva del refrigerante. I materiali usati per lincamiciatura devono conservare una buona resistenza meccanica alla temperatura di esercizio, consentire unefficace trasmissione del calore, non alterarsi sotto irraggiamento, non assorbire neutroni, non essere porosi, non reagire con il refrigerante.

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

10

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Con acqua a temperature non superiori a 300C il materiale migliore dal punto di vista tecnico una lega di zirconio, lo Zircalloy-2: questa lega ha infatti una trascurabile cattura neutronica, buone propriet termiche e meccaniche e non presenta fenomeni di corrosione. Da un punto di vista economico per preferibile lacciaio inossidabile, che per contro presenta una sensibile sezione di cattura neutronica. Quando il refrigerante anidride carbonica, si usa una lega di magnesio, il Magnox, che pu essere impiegata fino a 450500C; la camicia alettata per aumentare la superficie di scambio termico. Per quanto riguarda i moderatori, la scelta, per motivi di cattura neutronica, ristretta ai composti dellidrogeno, del deuterio, del berillio e del carbonio legati fra loro o con lossigeno. Lacqua naturale ha buone propriet moderanti, ma la sezione di cattura neutronica dellidrogeno piuttosto alta, tale da non consentirne luso con uranio naturale. Lacqua naturale ha il vantaggio di essere anche un ottimo refrigerante: il suo impiego nel reattore possibile sia come moderatore che come refrigerante, purch si utilizzi uranio lievemente arricchito. Lacqua pesante, oltre ad essere un buon moderatore, non cattura praticamente neutroni; essa pu quindi essere usata con uranio naturale; il suo prezzo per piuttosto elevato. Anche la grafite un discreto moderatore: se di notevole purezza presenta una cattura neutronica sufficientemente bassa per permetterne lutilizzazione con uranio naturale. Molti composti organici ricchi di carbonio e idrogeno possono essere utilizzati come moderatori. Allatto pratico la scelta ristretta al difenile (C12H10), al terfenile (C18H14) o ad una loro miscela. I refrigeranti devono avere buone propriet termiche e non catturare neutroni. Con uranio naturale si pu impiegare lacqua pesante. In reattori moderati con grafite si impiega un refrigerante gassoso, lanidride carbonica, fino ad una temperatura massima di 500C per evitare reazioni fra CO2 e grafite. Per temperature pi elevate del refrigerante (600700C), previste per i reattori a gas di tipo avanzato, si deve necessariamente ricorrere allelio. Con uranio arricchito duso comune lacqua naturale; poich i reattori funzionano a temperature molto superiori a 100C, necessario utilizzare per lacqua un circuito in pressione. E previsto anche limpiego di metalli liquidi, quali il sodio, che hanno buone propriet termiche e non richiedono luso di pressioni elevate; tuttavia il sodio presenta problemi non trascurabili di corrosione ed inoltre reagisce in maniera esplosiva con lacqua.

11

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Un altro componente fondamentale dei reattori nucleari il sistema di regolazione e controllo. Si visto che durante la vita del nocciolo si ha nel combustibile un progressivo accumulo di veleni e una diminuzione del materiale fissile. Per compensare queste variazioni il nocciolo iniziale ha materiale fissile in eccesso rispetto a quanto richiesto dalle condizioni di criticit. La reattivit iniziale positiva che ne risulta compensata dallinserzione degli assorbitori neutronici del sistema di regolazione; questi assorbitori vengono poi gradatamente estratti mentre il combustibile si impoverisce. Oltre a questa funzione gli elementi di controllo consentono lavviamento del reattore, compensando la diminuzione di reattivit dovuta allaumento di temperatura; inoltre svolgono importantissime funzioni di sicurezza, permettendo, con la loro introduzione, lo spegnimento rapido del reattore in caso di emergenza. I materiali impiegati sono dei veleni, cio catturano neutroni: dal punto di vista nucleare devono insomma fornire prestazioni opposte a quelle degli altri materiali. Possono essere introdotti in forma omogenea (ad esempio, acido borico in soluzione acquosa) o disomogenea sotto forma di barre metalliche. Tali barre possono essere a sezione cruciforme, disposte fra gli elementi di combustibile, oppure a sezione cilindrica e posizionate allinterno degli elementi di combustibile. Nelle barre il cadmio non pu essere utilizzato come tale, ma sotto forma di lega; per quanto riguarda il boro, i composti usati nelle barre sono il carburo di boro o lacciaio al boro. Per evitare che vengano rilasciate allesterno le sostanze radioattive, contenute allinterno del combustibile, sono previste diverse barriere. 1. La prima barriera rappresentata dalle pasticche di combustibile ad ossido di uranio sinterizzato e dai tubi metallici che le contengono. Le pasticche di combustibile sono costituite da materiale ceramico capace di trattenere nella propria matrice, fino ad alta temperatura, i prodotti di fissione che vi si formano. Il combustibile stesso, quindi, rappresenta il primo ostacolo alla fuoriuscita di prodotti di fissione. I tubi metallici in cui sono contenute le pasticche di combustibile sono a chiusura ermetica e mantengono buone caratteristiche meccaniche fino a circa 1200C. 2. La seconda barriera rappresentata dal circuito primario vero e proprio. 3. La terza barriera il sistema di contenimento esterno al circuito primario. La prima barriera (pasticche di combustibile e tubi metallici di contenimento) trattiene i prodotti di fissione praticamente dove si producono. Questa barriera ha pertanto lo scopo fondamentale di isolare i prodotti radioattivi dallambiente esterno in tutte le possibili circostanze. Nel caso di guasto del circuito primario (seconda barriera) o del sistema di contenimento (terza barriera), lentit dei rilasci radioattivi ancora modesta se vengono mantenute sostanzialmente integre le prime due barriere. Poich assolutamente impossibile che il reattore esploda come un ordigno nucleare, la possibilit di dispersione di radioattivit allinterno del reattore rimane legata soprattutto ad un anormale surriscaldamento del combustibile e ad una perdita della prima barriera. Detto surriscaldamento potrebbe verificarsi a seguito di un sensibile squilibrio fra calore prodotto nel nocciolo e calore rimosso dal refrigerante primario. In tal caso occorre, oltre che arrestare immediatamente la reazione a catena, impedire il surriscaldamento del combustibile, rimuovendo il calore di decadimento radioattivo dei frammenti di fissione.

12

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

I reattori cosiddetti a sicurezza intrinseca hanno funzioni di sicurezza che garantiscono lo spegnimento della reazione a catena (prima funzione) e la rimozione del calore residuo di decadimento (seconda funzione) indipendentemente dallattivazione dei sistemi, dalla disponibilit di fonti energetiche e, soprattutto, dallintervento delluomo. Infatti i pi gravi incidenti accaduti nella storia dellenergia nucleare sono derivati dai procedimenti operativi adottati e dal comportamento degli operatori. Dallo spegnimento del reattore, che deve avvenire non appena flusso neutronico, temperature e pressioni superano nel nocciolo soglie di sicurezza prefissate, la rimozione del calore di decadimento si deve realizzare in un tempo sufficientemente lungo, dellordine di alcuni giorni.

13

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

4. Classificazione dei sistemi nucleari e dei reattori

I sistemi nucleari possono essere classificati in base alla generazione cui appartengono: La prima generazione include prototipi e reattori per produrre energia elettrica o plutonio per armi nucleari, progettati e costruiti fra gli anni 50 e gli anni 60. La seconda generazione comprende reattori ad acqua leggera, ad acqua pesante e a gasgrafite, utilizzati a partire dagli anni 70 e 80 e ancora operativi. La terza generazione vede la luce in tempi pi recenti, negli anni 90, e costituisce una naturale evoluzione dellimpiantistica nucleare volta a migliorare il livello della sicurezza e leconomicit di esercizio. Ulteriori miglioramenti delle caratteristiche prestazionali hanno poi portato alla definizione della cosiddetta Generazione III+, come ad esempio lAP1000 della Westinghouse o lEPR della AREVA, di cui sono attualmente in costruzione i primi esemplari. La quarta generazione comprende sistemi nucleari innovativi che probabilmente raggiungeranno la maturit tecnica a partire dal 2030. Tali sistemi nucleari sono concepiti per essere economicamente molto competitivi nella generazione di energia e pi sicuri in caso di incidenti e di attacchi terroristici. Essi sono progettati per conseguire unelevata affidabilit, la riduzione al minimo delle scorie radioattive (in particolare quelle a lunga vita), luso razionale delle risorse naturali con un maggior sfruttamento dei materiali fissili e fertili, la possibilit di produrre direttamente idrogeno senza passare attraverso la produzione di energia elettrica.

14

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Una classificazione dei reattori nucleari frequentemente adottata quella basata sulle caratteristiche del combustibile impiegato, del moderatore adottato e del refrigerante prescelto. La categoria di reattori aventi caratteristiche omogenee in quanto a combustibile, moderatore e refrigerante viene detta filiera.

REATTORI

COMBUSTIBILE

MODERATORE

REFRIGERANTE

D2O U naturale grafite di conversione termici eterogenei5 U arricchito grafite fissile U235 breeder fertile Th232 (U233) fissile U235 breeder fertile U238 (Pu239) U sotto forma di di sali in conversione sospensione o in soluzione fissile U235 breeder fertile Th232 (U233) H2O

D2O in pressione D2O bollente gas in pressione H2O in pressione H2O bollente gas in pressione sodio liquido H2O in pressione sodio liquido

grafite

veloci

sodio liquido

H2O D2O H2O D2O

H2O D2O H2O D2O

omogenei6

termici

Si chiamano eterogenei quei reattori nei quali il combustibile distribuito in forma discreta entro il moderatore secondo un reticolo geometrico definito. 6 Si chiamano omogenei quei reattori nei quali il combustibile si trova disperso o disciolto nel moderatore.

15

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

A gennaio 2009 erano in servizio commerciale nel mondo 438 reattori per una potenza elettrica totale netta di 371,6 GW. La tabella seguente riporta le tipologie dei reattori installati. Come si pu notare, i reattori ad acqua pressurizzata PWR sono i pi diffusi (61% per numero e 65% per potenza installata). Seguono (23% per numero e per potenza installata) i reattori ad acqua bollente BWR.

Nuclear power plants in commercial operation Reactor type Pressurised Water Reactor (PWR) Boiling Water Reactor (BWR) Pressurised Heavy Water Reactor 'CANDU' (PHWR) Gas-cooled Reactor (AGR & Magnox) Light Water Graphite Reactor (RBMK) Fast Neutron Reactor (FBR) Main Countries US, France, Japan, Russia US, Japan, Sweden Canada UK Russia Japan, France, Russia TOTAL N. 264 94 44 18 16 2 438 GWe 243,0 85,2 22,4 8,9 11,4 0,7 371,6 Fuel enriched UO2 enriched UO2 natural UO2 nat. U (metal), enriched UO2 enriched UO2 PuO2 and UO2 Coolant Moderator water water heavy water CO2 water liquid sodium water water heavy water graphite graphite none

A partire dal 1959 e fino al 1987, quando a seguito di referendum popolare fu abbandonata lenergia da fonte nucleare, in Italia si svilupparono impianti appartenenti a tre tipi fondamentali: 1) reattori ad uranio naturale moderati con grafite e raffreddati a gas, 2) reattori ad uranio leggermente arricchito e acqua in pressione (PWR), 3) reattori ad uranio leggermente arricchito e acqua bollente (BWR).

16

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

4.1. Reattori a gas La prima unit nucleare italiana (200 MWe) entrata in servizio nel 1963 presso Latina appartiene alla filiera gas-grafite. Nel reattore si impiega grafite come moderatore, anidride carbonica come refrigerante ed uranio naturale come combustibile. Il nocciolo costituito da un cilindro alto otto metri e del diametro di dodici metri circa, realizzato in blocchi di grafite ed attraversato da 3000 canali verticali. Allinterno di ciascuno di questi canali posizionato il combustibile, che costituito da barre di uranio naturale sotto forma metallica. Le barre hanno diametro di circa un pollice e sono contenute in una guaina di lega al magnesio (magnox) che ha la funzione di confinare i prodotti di fissione allinterno e di proteggere il combustibile dallattacco chimico del refrigerante. Gli elementi di combustibile sono lambiti dal refrigerante gassoso (anidride carbonica) che, dopo aver attraversato il reattore, viene inviato in generatori di vapore per la produzione di vapore dacqua leggermente surriscaldato.

Le temperature raggiungibili in questa filiera sono relativamente modeste, a causa del basso punto di fusione del magnox; lutilizzo di leghe al magnesio daltro canto imposto dalla necessit di avere ridotti assorbimenti neutronici. Il vapore prodotto alla temperatura massima di 400C e alla pressione di 50 bar. Il rendimento limitato al 28% a causa della notevole potenza assorbita dalle soffianti per la circolazione del refrigerante (circa il 10% della potenza generata). Le unit di questo tipo sono caratterizzate da un sistema di ricambio continuo del combustibile con reattore in servizio, per mezzo di una particolare macchina di carico e scarico. Per conseguire migliori caratteristiche del vapore e rendimenti pi elevati la filiera si evoluta nei tipi AGR (advanced gas reactor) e HTGR (high temperature gas reactor). Negli impianti AGR la possibilit di raggiungere pi alte temperature viene ottenuta impiegando come combustibile il biossido di uranio (UO2), che viene posto in tubi di acciaio inossidabile: lossido di uranio, oltre a temperature di fusione superiori a quelle delluranio metallico, caratterizzato da una maggiore stabilit e capacit di ritenzione dei prodotti di fissione.

17

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

La presenza di guaine in acciaio, e quindi con assorbimenti pi elevati del magnox, cos come lutilizzo dellossido di uranio richiedono per questo tipo di reattori luso di uranio arricchito al 2,53,5%.

Lanidride carbonica circola nel nocciolo raggiungendo i 650C e lambisce allesterno le superfici di scambio dei generatori di vapore, rimanendo per allinterno del recipiente in pressione (pressure vessel) realizzato in cemento e acciaio. Le caratteristiche del vapore prodotto con queste unit (170 bar e 540C) sono tali da rendere possibile lutilizzazione delle turbine e degli apparati di generazione impiegati nelle centrali termoelettriche tradizionali. Nei pi avanzati HTGR il raggiungimento di temperature ancora pi elevate (9001000C) viene ottenuto sostituendo alla CO2 un altro gas con caratteristiche adeguate. La scelta dellelio si dimostrata la soluzione migliore. Lelio, essendo un gas nobile, chimicamente inerte ed inoltre caratterizzato da un elevato calore specifico. Per contro ha un costo relativamente alto e, per la sua bassa densit, non facilmente contenibile. Per quanto riguarda il combustibile, leliminazione, per motivi termici, delle camicie metalliche a tenuta ha determinato ladozione di elementi di combustibile a microsfere, con rivestimento a base di materiali ceramici resistenti alle alte temperature. Le microsfere hanno un diametro dellordine del millimetro e sono costituite da un nocciolo centrale di composti ceramici di materiali fissili e fertili, rivestito con strati concentrici di carbonio pirolitico e di carburo di silicio. Linsieme di questi strati protettivi di rivestimento, ad ognuno dei quali affidata una specifica funzione, costituisce un efficiente contenitore primario, resistente alla pressione interna dei gas di fissione. Le microsfere, per le loro ridotte dimensioni, non sono direttamente lambite dal refrigerante gassoso, ma sono disperse in una matrice di grafite, con formazione di una specie di pasta combustibile incapsulata in contenitori di grafite di svariate forme.

18

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

4.2. Reattori ad acqua in pressione (PWR) In una centrale con reattore ad acqua in pressione (PWR, pressurized water reactor), lacqua, che circola nel circuito primario ed mantenuta in pressione a circa 150 bar, rimuove il calore generato nel nocciolo e lo cede in generatori di vapore allacqua del circuito secondario. Lacqua del circuito primario svolge le funzioni sia di refrigerante che di moderatore e la sua pressione tale da garantire che il fluido rimanga sempre nella fase liquida. Gli scambiatori di calore (generatori di vapore) consentono di separare nettamente il fluido primario dal secondario, evitando che prodotti radioattivi entrino nella turbina, la quale non richiede perci alcuna schermatura. E di questo tipo il reattore della centrale di Trino Vercellese (270 MWe), che ha funzionato dal 1964 al 1987, e quello scelto dallENEL per le sue centrali unificate da 2x1000 MWe, la prima delle quali (Alto Lazio, presso Montalto di Castro) stata abbandonata quando mancava poco al suo completamento. Uno schema generale semplificato di una centrale elettrica con reattore PWR mostrato nella figura seguente.

19

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

I principali componenti del circuito primario sono il recipiente in pressione o vessel (che contiene il nocciolo), i generatori di vapore, il pressurizzatore, le pompe.

Per le unit da 1000 MW il recipiente in pressione costituito da un cilindro in acciaio di spessore pari a circa 25 cm, chiuso inferiormente da un fondo emisferico e superiormente da una testa anchessa emisferica, imbullonata al mantello in modo da poter essere rimossa per le operazioni di ricarica del combustibile. Laltezza totale e il diametro esterno del recipiente sono pari rispettivamente a circa 13 metri e 5 metri. Allinterno del recipiente in pressione sono contenuti il nocciolo, le relative strutture di sostegno e un secondo cilindro in acciaio (deflettore), posto fra il recipiente in pressione e il nocciolo allo scopo di orientare opportunamente il percorso del refrigerante. Il mantello del recipiente in pressione poi provvisto, nella parte superiore, di bocchelli per lattacco delle tubazioni di collegamento agli altri componenti del circuito primario. Lacqua, proveniente dalle pompe di circolazione, entra nel recipiente in pressione; fluisce quindi verso il basso nello spazio anulare tra il mantello esterno e il mantello deflettore, inverte la direzione sul fondo e attraversa il nocciolo, dal basso in alto, lambendo la superficie esterna delle barrette di combustibile (dalle quali asporta il calore generato dalle fissioni). Il nocciolo costituito da elementi di combustibile, ciascuno formato da un fascio, a sezione quadrata, di barrette di ossido di uranio arricchito al 3% circa, incamiciate in Zircalloy.

20

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

In questo tipo di reattore le barre di controllo sono formate da tubicini cilindrici di acciaio inossidabile a tenuta, riempiti con carburo di boro e allestremit inferiore con una lega di argento, cadmio e indio; essi sono tenuti insieme da una crociera a razze alla sommit e possono scorrere verticalmente allinterno di posizioni lasciate vuote in ogni singolo elemento di combustibile. Oltre che con le barre di controllo, variazione lente di reattivit vengono ottenute sciogliendo boro nellacqua del primario: infatti il boro un forte assorbitore di neutroni. Se necessario diluire la concentrazione di boro si immette nel primario, con le stesse modalit, acqua demineralizzata. La regolazione di potenza viene realizzata mantenendo costante la portata del refrigerante e facendo variare il salto di temperatura che lacqua subisce nellattraversare il nocciolo. Dal recipiente in pressione si possono diramare, a seconda della potenza del reattore, tre o quattro circuiti chiusi (loops), ciascuno con un generatore di vapore e una pompa. Il generatore di vapore formato da un fascio tubiero ad U rovesciato, racchiuso in un mantello cilindrico interno, a sua volta contenuto in un mantello pi esterno. Lacqua del circuito primario scorre allinterno dei tubi, mentre quella del circuito secondario lambisce le pareti esterne del fascio tubiero, riscaldandosi e trasformandosi parzialmente in vapore. Il vapore prodotto percorre quindi una serie di deumidificatori e di essiccatori, alloggiati al di sopra del fascio tubiero, lascia il generatore di vapore e va in turbina. Lacqua separata dai deumidificatoriessiccatori fluisce verso il basso, incanalandosi nello spazio anulare tra i due mantelli, e si miscela con lacqua di alimento riprendendo il ciclo. Lacqua primaria che lascia i generatori di vapore viene ripresa dalle pompe di circolazione ed inviata nuovamente al recipiente in pressione. La ricarica del combustibile, per questo tipo di reattore, discontinua: il reattore viene spento, raffreddato e successivamente vengono rimossi i bulloni che assicurano la testa del recipiente in pressione al recipiente stesso. La zona sovrastante il reattore viene allagata ( infatti necessario provvedere ad una conveniente schermatura con acqua per la protezione contro le radiazioni), la testa viene rimossa ed cos possibile accedere, con adatti dispositivi a telescopio, agli elementi di combustibile. Sempre sotto battente dacqua, il combustibile irraggiato viene estratto dal reattore e portato nelle piscine di decadimento, mentre il combustibile fresco viene posizionato nel nocciolo. Le ricariche vengono fatte mediamente una volta ogni anno e mezzo: in tale occasione viene sostituita una parte (1/31/5) dellintero quantitativo di combustibile presente nel reattore.

21

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Centrale nucleare Isar 2 (Germania) 1400 MW elettrici Planimetria

Centrale nucleare Isar 2 (Germania) 1400 MW elettrici Reattore PWR

22

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Schema impiantistico di centrale nucleare PWR

23

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

4.3. Reattori ad acqua bollente (BWR) Nel reattore ad acqua bollente (BWR, boiling water reactor) la produzione di calore e quella di vapore avvengono direttamente nel vessel. In Italia il reattore BWR stato impiegato per la centrale del Garigliano (160 MWe) e per quella di Caorso (875 MWe). A parit di potenza, le unit di questo tipo sono caratterizzate da vessel di maggiori dimensioni (altezza di 20 metri e larghezza di 8 metri per un impianto da 1000 MWe). Lacqua nel nocciolo circola dal basso verso lalto, viene a contatto con gli elementi del combustibile e vaporizza parzialmente. Il vapore viene separato con una serie di separatoriessiccatori ed esce dal vessel sotto forma di vapore saturo secco. Lacqua che, separata dal vapore, ricade verso il basso, viene miscelata con lacqua alimento e fatta ricircolare nel nocciolo.

Il reattore BWR caratterizzato da un sistema di circolazione dellacqua nel vessel che utilizza pompe a getto. In questo sistema una parte dellacqua viene fatta circolare esternamente al vessel e alimenta le pompe a getto interne, che realizzano una circolazione del fluido attraverso il nocciolo. In tal modo si ottiene una adeguata circolazione del fluido utilizzando, per quella parte del sistema di circolazione esterno al vessel, una portata pari a circa la met della portata globale attraverso il nocciolo. Caratteristica dei reattori BWR la capacit di autoregolazione, cio la possibilit di aumentare o diminuire la produzione di energia senza modificare la posizione delle barre di controllo. In presenza di una richiesta di maggior potenza viene aumentata la portata delle pompe di circolazione, ottenendo un inizio dellebollizione nel nocciolo ad una quota superiore. Si ha cos una maggiore densit media del moderatore nel nocciolo e quindi un migliore rallentamento neutronico e un aumento delle fissioni, fino a quando non si raggiunge una condizione di equilibrio per una potenza maggiore. Viceversa una riduzione della circolazione dellacqua porter ad una sua pi rapida evaporazione, con conseguente formazione di vapore nel nocciolo a livelli inferiori, minore densit media del moderatore e diminuzione delle fissioni e quindi della potenza.

24

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Si riescono cos ad effettuare variazioni di carico tra il 60% e il 100% senza azionare le barre di controllo. Il combustibile sotto forma di pasticche di ossido di uranio (arricchito a circa il 2,5% in U235) incamiciate in tubi di Zircalloy. Le barre di controllo vengono inserite dal basso e scorrono negli spazi liberi tra quattro elementi di combustibile adiacenti. La ricarica di combustibile per i reattori BWR avviene in modo analogo a quello dei PWR. I reattori BWR attualmente in funzione hanno potenze variabili da 570 a 1300 MWe, vapore prodotto a circa 70 bar e 300C, rendimenti intorno al 33%.

Le barre di controllo, utilizzate per larresto del reattore e per mantenere ununiforme distribuzione di potenza allinterno del reattore stesso, sono inserite dal basso mediante un sistema ad azionamento idraulico ad alta pressione. Un anello toroidale di acqua (torus) o una piscina di soppressione (suppression pool) sono utilizzati per asportare il calore in caso di arresto improvviso del reattore.

25

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

4.4. Reattori veloci In un reattore la maggior parte dei neutroni assorbiti dal combustibile e che non danno luogo a fissione trasformano un atomo da fertile a fissile; per certi reattori la quantit di isotopi fertili trasformati in fissili pu essere tale da produrre pi fissile di quello che si consuma. Per ottenere questo occorre per avere, a parit di fissioni, un elevato numero di neutroni disponibili per la trasformazione fertile-fissile. Aumentando la velocit dei neutroni che provocano la fissione, il numero di neutroni mediamente liberati nella fissione stessa aumenta; aumentano quindi le probabilit di rendere fissile il materiale fertile. Su questo principio si basano i reattori autofertilizzanti (breeder) o veloci.

Il nocciolo di un rettore veloce caratterizzato da una parte interna (seme) costituita da uranio con circa il 20% di plutonio, in cui viene prodotta la quasi totalit dellenergia da fissione, e da un mantello esterno di materiale fertile (uranio naturale o impoverito) che d la maggior parte delle trasformazioni di U238 in plutonio. Il rapporto di conversione per lintero nocciolo, e cio il rapporto tra materiale reso fissile e materiale fissile consumato, superiore a 1. Caratteristico di questi reattori il tempo di raddoppio, che indica il periodo entro cui si ha, teoricamente, una quantit di fissile doppia del fissile caricato inizialmente. Poich non si vogliono rallentare i

26

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

neutroni, non presente il moderatore; inoltre il refrigerante deve avere un alto peso atomico in modo da non produrre un rallentamento eccessivo dei neutroni stessi. Come fluido refrigerante viene utilizzato sodio allo stato liquido, che presenta ottime capacit di trasferimento del calore e permette di aver basse pressioni nel circuito, pur raggiungendo temperature elevate.

Lo sviluppo di questo tipo di reattore, che avrebbe consentito di utilizzare circa 6070 volte di pi il contenuto energetico delluranio naturale rispetto ai reattori raffreddati ad acqua, ha subto una forte battuta darresto con la chiusura definitiva, decisa nel 1998 dal governo francese, della centrale di Creys-Malville (Superphenix) da 1200 MWe. Tale centrale, frutto della collaborazione francese-tedesca-italiana, aveva iniziato a funzionare nel 1986.

27

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

5. Rendimenti, costi, diffusione delle centrali nucleari

Il rendimento globale degli impianti nucleari inferiore a quello degli impianti termoelettrici convenzionali a causa del ridotto salto entalpico utilizzato. Per ottenere potenze rilevanti quindi necessario aumentare le portate di vapore in turbina. Anche la quantit di calore al condensatore sar considerevole e richieder portate di acqua condensatrice maggiori. Nella tabella seguente messo in evidenza il confronto fra alcune caratteristiche dei cicli termici degli impianti nucleari da 1000 MW ed un impianto termoelettrico convenzionale ipercritico da 660 MW.
Impianto termoelettrico convenzionale Potenza elettrica resa MW Pressione vapore ammissione ata Temperatura allammissione C Temperatura acqua alimento C Portata vapore alla turbina t/h Salto entalpico utilizzato kcal/kg Portata acqua condensatrice m3/s Rendimento globale lordo % 660 252 538 290 2065 380 16,5 42 Impianto nucleare BWR 1000 73 287 216 5650 230 58 33,9 Impianto nucleare PWR 1000 66 280 224 5530 225 58 34,2

Per quanto riguarda i costi, le centrali nucleari rispetto alle termoelettriche tradizionali presentano una netta prevalenza degli oneri fissi: infatti il reattore, che sostituisce il generatore di vapore tradizionale, incide grandemente sul costo totale di costruzione. Il costo della caloria prodotta dal combustibile a base di uranio per inferiore rispetto a quella dei combustibili fossili; risulta quindi un tornaconto della produzione di energia elettrica da fonte nucleare, soprattutto per utilizzazioni dimpianto assai elevate.

28

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

In USA, per un tipico impianto nucleare da 1000 MW elettrici, il costo medio del kWh per spese di combustibile7 ed oneri di esercizio e manutenzione di circa 2 c$/kWh. Si nota che il costo del combustibile in un impianto nucleare circa il 25% del costo di produzione, mentre superiore al 75% in un impianto convenzionale a olio, gas o carbone.

I costi di costruzione dellimpianto nucleare sono di circa 2000 $ per kW elettrico installato. I costi di decommissioning di un impianto da 1000 MWe, la cui vita autorizzata di 40 anni, si aggirano sui 300500 milioni di $. Pertanto i costi totali, raffrontati con quelli di impianti tradizionali, risultano i seguenti:
$/MWh Fuel Mix Coal Gas Nuclear Wind Hydro Solar Combined Heat and Power 5% discount rate 10% discount rate 25-50 37-60 21-31 35-95 40-80 150 25-65 35-60 40-63 30-50 45-140 65-100 200 30-70 $/kW(e) Construction Costs 1000-1500 400-800 2000 1000-2000 NA NA NA

Nel 2007 per ottenere 1 kg di UO2 si sono spesi circa 1787 $. Con 1 kg di UO2 si producono 3400 GJ termici, che danno luogo a circa 315 MWh. Il costo del combustibile stato quindi di 0,57 c$/kWh. Il costo di combustibile e di O&M stato nel 2007 di 1,76 c$/kWh.

29

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Dopo una fase di rallentamento nella costruzione di nuovi impianti nucleari, in particolare dopo il grave incidente nella centrale nucleare di Cernobyl (Ucraina) nellaprile 1986, nuovi impianti di grande taglia sono in costruzione in Finlandia e in Francia. Queste centrali impiegheranno il nuovo reattore EPR (European Pressurized Reactor) e saranno dotate di un sistema di contenimento di sicurezza progettato per fronteggiare anche le situazioni incidentali pi estreme. Anche se il contributo dellenergia nucleare non potr avere nel breve periodo un incremento simile a quello delle fonti fossili, lAgenzia Internazionale dellEnergia (IEA) prevede che la capacit totale delle centrali nucleari aumenter leggermente a livello mondiale, soprattutto per il ricorso a questa fonte da parte dei Paesi asiatici, in particolare Cina, Corea del Sud, Giappone e in India. I principali fattori che attualmente limitano lo sviluppo dellenergia nucleare a livello planetario sono essenzialmente rappresentati dalla loro complessit tecnologica e dai ritorni economici su tempi assai lunghi, che li rendono poco interessanti per gli investitori privati. Un rinnovato e consistente ricorso allenergia nucleare in Europa e negli USA comunque legato allo sviluppo di impianti con sicurezza ancora pi elevata rispetto a quelli oggi in esercizio, a pi soddisfacenti modalit di gestione del combustibile irradiato e dei rifiuti radioattivi, nonch a una decisa competitivit economica con le altre fonti. I pi recenti criteri di sicurezza per reattori di potenza riguardano: la riduzione della probabilit di incidenti attraverso una semplificazione degli impianti e un aumento dei margini di progetto, lintroduzione di sistemi adatti ad evitare il danneggiamento degli elementi di combustibile anche in condizioni di incidente, ladozione di sistemi di contenimento di tutti i prodotti radioattivi anche in caso di seri danni al reattore (rilascio zero). Per quanto riguarda i rifiuti radioattivi, la maggior parte di essi consiste in materiali a livelli di radioattivit paragonabili a quelli della radioattivit naturale. I rifiuti ad alta radioattivit sono concentrabili in pochi m3 allanno per ogni centrale e possono essere sistemati in depositi temporanei, prima di essere collocati in depositi definitivi allinterno di formazioni geologiche stabili.

30

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Al 15 gennaio 2009 erano operativi in 31 paesi 438 reattori nucleari per una potenza elettrica totale netta di 372 GW. Alla stessa data erano in costruzione in 14 paesi 44 reattori per una potenza elettrica totale di 39 GW.

In operation Country
N Argentina Armenia Belgium Brazil Bulgaria Canada China Czech Republic Finland France Germany Hungary India Iran Japan Korea, Republic Lithuania Mexico Netherlands Pakistan Romania Russian Federation Slovakian Republic Slovenia South Africa Spain Sweden Switzerland Taiwan Ukraine United Kingdom USA 2 1 7 2 2 18 11 6 4 59 17 4 17 55 20 1 2 1 2 2 31 4 1 2 8 10 5 6 15 19 104
(January 2009)

Under construction
(January 2009)

Electr. net output MW 935 376 5,824 1,795 1,906 12,621 8,438 3,619 2,696 63,260 20,470 1,829 3,782 47,587 17,470 1,185 1,300 482 425 1,300 21,743 1,688 666 1,800 7,450 8,995 3,220 4,921 13,107 10,097 100,582

N 1 2 11 1 1 6 1 2 5 1 8 2 2 1

Electr. net output MW 692 1,906 10,120 1,600 1,600 2,910 915 2,191 5,180 300 5,809 2,600 1,900 1,165

Total

438

371,569

44

38,888

31

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Impianti nucleari USA (103 reattori: 34 BWR e 69 PWR) Pi grande centrale nucleare USA: Palo Verde 1, 2 & 3 (Arizona) 1243, 1335 & 1247 MWe, per un totale di 3825 MWe

32

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Impianti nucleari in Europa

Pi grande centrale nucleare: Pi grandi reattori nucleari:

Paluel 1, 2, 3 e 4 (Francia) 5528 MW elettrici lordi (1382 MWe per ciascun reattore) Chooz B-1 e B-2, Civaux 1 e 2 (Francia) 1520 MW elettrici lordi per ciascun reattore

A gennaio 2009 erano operativi in Europa 196 reattori nucleari per una potenza elettrica totale netta di 169.537 MW. Alla stessa data erano in costruzione 14 reattori per una potenza elettrica totale di 12.815 MW.

33

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

6. Opzioni nucleari a breve termine

Le opzioni a breve termine per centrali nucleari (Terza generazione +), in modo da fronteggiare la sempre maggior richiesta di energia elettrica senza ulteriori apporti di inquinanti atmosferici, prevedono alcuni progetti che sono stati certificati dalle autorit nucleari americane. Il Department of Energy (DOE) ha costituito per questo programma un gruppo di esperti (Near Term Deployment Group) che ha selezionato i seguenti impianti: ABWR di General Electric Nuclear Energy ESBWR di General Electric Nuclear Energy SWR 1000 di Framatome ANP AP1000 di Westinghouse Electric Company AP600 di Westinghouse Electric Company IRIS di Westinghouse Electric Company PBMR di Exelon Generation GT-MHR di General Atomics

ABWR (Advanced Boiling Water Reactor)

Il reattore ABWR stato sviluppato da General Electric in cooperazione con Tokio Electric Power Company, Hitachi e Toshiba. Gli obiettivi principali del progetto includono le migliori caratteristiche dei reattori BWR in esercizio nel mondo, le nuove tecnologie disponibili, le moderne tecniche di costruzione modulare. I primi due impianti ABWR sono entrati in servizio in Giappone nel 1996 e 1997. Altri due impianti sono in costruzione a Taiwan. La potenza elettrica di 1350 MW. Il nucleo del reattore contiene tutta la carica di combustibile e le barre di regolazione. Ogni barra di combustibile contiene le pastiglie sinterizzate di uranio leggermente arricchito impilate all'interno di un tubo in lega di zirconio, assemblate in fasci di sezione quadrata e tenute ferme da griglie distanziatrici.
Principali caratteristiche del nocciolo
Potenza termica Altezza attiva Diametro Numero degli elementi di combustibile Densit di potenza Temperatura in ingresso Temperatura in uscita Pressione del refrigerante Portata totale di ricircolo Pompe di ricircolo 3926 MWt 3,71 m 5,16 m 872 50,6 kW/l 215,5 C 287,4 C 73,1 kg/cm2 52200 t/h 10

Principali caratteristiche del combustibile


Materiale fissile Arricchimento medio Numero di barrette per elemento Diametro barretta Materiale della guaina di barretta Densit lineare di potenza Burn-up allo scarico UO2, UO2-Gd2O3 3,2 % 62 12,3 mm Zircalloy 2 196 W/cm >50000 MWd/tU

34

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Mentre nel tradizionale BWR le barre di regolazione sono azionate da un sistema idraulico, nel reattore ABWR, sono elettroidrauliche Avere un meccanismo di azionamento supplementare riduce la probabilit di guasto e migliora la regolazione dellimpianto rendendolo pi flessibile con le variazioni di carico richieste dalla rete. Le barre sono inserite dal basso e, durante il normale funzionamento, la posizione di ogni barra regolata dal relativo azionamento della barra fine di regolazione e di movimento, a sua volta attuato da un opportuno sistema di comando. Il sistema della barra fine di regolazione e movimento usa due sorgenti di alimentazione: un motore elettrico usato in condizioni normali di funzionamento; un sistema idraulico per larresto rapido demergenza. Il reattore ABWR ha tre sottosistemi di sicurezza e due divisioni ridondanti completamente indipendenti in modo che ogni divisione accede alle fonti ridondanti di corrente alternata e, per sicurezza aggiunta, al proprio generatore diesel di emergenza. Le divisioni sono situate in un edificio differente da quello che ospita il reattore e separate reciprocamente da pareti tagliafiamma.

35

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

36

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

ESBWR (Economic Simplified Boiling Water Reactor)

Limpianto ESBWR adotta caratteristiche di sicurezza passiva per migliorare lefficienza e semplificare il progetto. La semplificazione del progetto prevede di scaricare allatmosfera il calore residuo, di ridurre i sistemi impiegati, di eliminare il 25% di pompe, valvole e motori dei progetti precedenti. La potenza termica prevista di 4000 MW; quella elettrica di 1380 MW. La tabella seguente mette a raffronto i reattori ABWR, SBWR (diretto predecessore del reattore ESBWR) e ESBWR.
ABWR 3926 1350 21,1 7,1 872 3,7 51 205 SBWR 2000 670 24,5 6,0 732 2,7 41,5 177 ESBWR 4000 1380 27,7 7,1 1020 3,1 53,7 121

Potenza termica Potenza elettrica Altezza vessel Diametro interno vessel Gruppi barre combustibile Altezza barre combustibile Densit di potenza Barre di controllo

MWt MWe m m n m kW/l n

37

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

38

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

SWR 1000 (Siedewasser Reaktor)

La francese Framatome ANP (Advanced Nuclear Power) ha sviluppato un reattore BWR di media potenza (circa 1000 MWe) insieme con le societ elettriche tedesche e il supporto di partner europei. Il progetto basato sullesperienza maturata su numerosi impianti BWR; lo sviluppo principale riguarda la sostituzione dei sistemi di sicurezza attiva con altri a sicurezza passiva, che utilizzano le leggi base della fisica (ad esempio la gravit) in modo da permettere il loro funzionamento anche in assenza di energia elettrica. Il reattore SWR 1000 stato sviluppato sulla base degli standard nucleari tedeschi e dei requisiti posti dalle commissioni di sicurezza francese e tedesca per il reattore EPR (European Pressurized water Reactor). Liter progettuale si concluso nel 1999. Le principali caratteristiche prevedono: nucleo del reattore con bassa densit di potenza, grande quantit di acqua allinterno del recipiente in pressione per assicurare un buon comportamento termoidraulico in caso di incidente, grande capacit di immagazzinamento del calore nei serbatoi di contenimento, sistema passivo di rimozione del calore dal vessel e dal sistema di contenimento, attuazione passiva delle funzioni di sicurezza chiave, come il blocco del reattore e la depressurizzazione, contenimento in atmosfera dazoto per precludere la combustione dellidrogeno e le reazioni dellidrogeno in caso di fusione del nucleo. I sistemi e i componenti sono dislocati allinterno di vari edifici. Il complesso strutturale al centro dellimpianto comprende ledificio del reattore, quello della turbina e quello degli ausiliari. Il secondo complesso comprende le sbarre e gli interruttori, i sistemi per il trattamento degli scarichi radioattivi, lingresso allarea controllata. Il terzo complesso comprende le apparecchiature di servizio (sistema acqua di circolazione, diesel di emergenza, impianto acqua demineralizzata, officine, ecc.). Limpianto dotato di un reattore di potenza termica di 2778 MW, che produce vapore a 71 bar. La potenza elettrica 1013 MW.

39

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

I sistemi di sicurezza passivi sono costituiti da: emergency condensers Questi condensatori servono per rimuovere il calore a seguito di una brusca riduzione di livello di acqua nel reattore. containment cooling condensers Questi condensatori trasferiscono il calore dal contenimento alla piscina posta superiormente (shielding/storage pool), in caso di rilascio di vapore nellatmosfera del drywell. core flooding system Quando la pressione nel reattore stata ridotta sufficientemente, lacqua dalle core flooding pools scorre per gravit nel reattore attraverso le flooding lines.

40

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

AP1000 e AP600

Il reattore AP1000 un PWR da 1000 MW elettrici, con caratteristiche di sicurezza passiva. Il progetto di AP1000 deriva da quello di AP600 (reattore PWR da 600 MWe, certificato nel dicembre 1999). Le procedure di sicurezza passiva utilizzano forze naturali, come la gravit e la circolazione naturale, per il compimento di tutte le funzioni richieste. Ne deriva una significativa semplificazione dei sistemi, con positivi riflessi nei confronti dellesercizio e della manutenzione. Il costo specifico dellimpianto AP600 si aggira intorno ai 13001500 $/kW, a seconda del sito prescelto. Per sviluppare un impianto pi competitivo dal lato economico stato studiato il reattore AP1000, di potenza maggiore ma che mantiene la stessa configurazione impiantistica occupando identici spazi. Il confronto tra i due reattori evidenziato nella tabella seguente.
AP600
Reactor Power Hot Leg Temperature Number of Fuel Assemblies Type of Fuel Assembly Active Fuel Length Reactor Vessel I.D. Number of Control Rod Assemblies Hot Leg Pipe I.D. Cold Leg Pipe I.D. Steam Generator Heat Transfer Area Reactor Coolant Pump Flow Pressurizer Volume 1933 MWt 600F 145 17x17 12 ft 157 in 45 31 in 22 in 75000 ft2 51000 gpm 1600 ft3

AP1000
3400 MWt 610F 157 17x17 14 ft 157 in 53 31 in 22 in 125000 ft2 75000 gpm 2100 ft3

41

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

IRIS (International Reactor Innovative and Secure)

IRIS un reattore di media potenza (335 MWe), modulare, integrale, raffreddato ad acqua leggera. I suoi obiettivi sono quelli richiesti per gli impianti nucleari della quarta generazione: resistenza alla proliferazione, miglioramento della sicurezza, maggior economicit, durata prolungata del ciclo del combustibile. IRIS sviluppato da un gruppo internazionale che fa capo a Westinghouse. Le sue caratteristiche principali sono: ciclo del combustibile di 5 anni; circuito di raffreddamento primario integrale; generatori di vapore con tubi ad elica; schermi antiradiazione interni; pompe con motore immerso; sicurezza progressiva, ottenuta con leliminazione di cause potenziali di incidente; intervallo tra manutenzioni di fermata non inferiore a 4 anni.

Un vessel integrale contiene il nucleo del reattore e le strutture di supporto, le barre di controllo, gli schermi, i generatori di vapore, il pressurizzatore e le pompe. Il refrigerante caldo, che sale dal nucleo del reattore alla sommit del vessel, viene pompato da otto pompe in otto generatori di vapore a tubi elicoidali ad attraversamento forzato. Al fine di aumentare il ciclo del combustibile fino a 8-10 anni, si ricorre allimpiego di biossido di uranio arricchito al 9% circa. La sicurezza viene perseguita cercando di eliminare la possibilit che si verifichino eventi precursori di incidente e, in seconda battuta, cercando di ridurne le conseguenze.

42

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

PBMR (Pebble Bed Modular Reactor)

Il progetto del reattore PBMR viene sviluppato in Sud Africa e deriva dalla tecnologia tedesca dei reattori a gas ad alta temperatura; esso prevede un reattore raffreddato ad elio e moderato a grafite e utilizza un ciclo Brayton a gas per convertire in energia elettrica il calore sviluppato dalla reazione nucleare. Luso dellelio come refrigerante (che inerte sia chimicamente che radiologicamente), combinato con le caratteristiche di resistenza del combustibile e della grafite alle alte temperature, permette di raggiungere 800-900C nel circuito primario e quindi alti rendimenti termodinamici. Ogni modulo PBMR, che pu essere installato da solo o associato ad altri moduli fino a formare 10 unit, ha una potenza elettrica di circa 110 MW.

Principali caratteristiche di un modulo PBMR


Potenza termica Potenza elettrica netta Rendimento netto Tempo di costruzione Vita operativa Fattore di disponibilit Costo capitale Costo del kWh 250 MWt 110 MWe 44% 24 mesi 40 anni 8090 % 1000 $/kWe 3,3 cents/kWh

La caratteristica importante del reattore PBMR consiste nellutilizzo di elementi di combustibile constituiti da microsfere di biossido di uranio incapsulato in strati di rivestimento multipli; questi strati sono resistenti alla corrosione e formano una barriera impermeabile al rilascio di prodotti di fissione gassosi o metallici.

43

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Alla potenza nominale lelio entra nel reattore a circa 500C e 70 bar e scende tra le sfere calde del combustibile; lascia il reattore a una temperatura di circa 900C e si espande nella turbina di alta pressione, che trascina il compressore di alta pressione; poi passa nella turbina di bassa pressione che muove il compressore di bassa pressione. Infine si espande nella turbina di potenza, a cui accoppiato lalternatore. Allo scarico della turbina lelio ancora ad alta temperatura (circa 520C) e passa attraverso un recuperatore di calore. In seguito viene ulteriormente raffreddato in un refrigerante per incrementare la sua densit e migliorare le prestazioni del compressore. Viene compresso quindi nel compressore di bassa pressione e prima di passare nel compressore di alta pressione viene ancora raffreddato. Dopo il doppio raffreddamento e la doppia compressione, lelio che ritorna nel reattore viene preriscaldato nel recuperatore, ricevendo calore dallelio scaricato dalla turbina di potenza.

Le variazioni di carico si ottengono aumentando (o diminuendo) la quantit di elio nel circuito: ci provoca un aumento (o una diminuzione) della portata e delle pressioni senza che varino le temperature del gas e i rapporti di pressione. Un aumento di pressione e il conseguente aumento della portata incrementa lo scambio termico e quindi la potenza. Per permettere le variazioni di carico sono disponibili vari serbatoi di elio a diverse pressioni. Durante le fermate dellimpianto il calore residuo asportato da un sistema di raffreddamento attivo e/o passivo.

44

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

GT-MHR (Gas Turbine Modular Helium Reactor)

Il GT-MHR un impianto avanzato che accoppia un reattore modulare raffreddato ad elio, contenuto in un vessel, con una turbina a gas ad alta efficienza allocata in un altro contenitore che interconnesso con il reattore.

Il combustibile si presenta sotto forma di microsfere di biossido di uranio rivestite da un primo strato di carbonio poroso, che trattiene i prodotti gassosi di fissione, e da due strati di carbonio pirolitico separati da uno di carburo di silicio, in modo da realizzare un involucro impermeabile ai rimanenti prodotti di fissione e resistente alla pressione interna dovuta ai prodotti gassosi di fissione. Il refrigerante usato lelio e il moderatore a grafite. Lelio si riscalda nel nucleo del reattore, passando attraverso i canali di raffreddamento; transita poi nel condotto di collegamento ed entra in una turbina a gas a cui collegato lalternatore. Sullo stesso albero (verticale) della turbina a gas e dellalternatore vi il compressore, suddiviso in uno stadio di bassa e in uno di alta pressione. Nello stesso contenitore vi sono anche gli scambiatori di prerefrigerazione e di refrigerazione intermedia.

45

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Lo schema del circuito mostrato nella figura seguente.

Potenza del reattore Temperature di ingresso/uscita nucleo Pressioni di ingresso/uscita nucleo Portata elio Temperature di ingresso/uscita turbina Pressioni di ingresso/uscita turbina Temperature di ingresso/uscita recuperatore (lato caldo) Temperature di ingresso/uscita recuperatore (lato freddo) Potenza elettrica netta Rendimento netto dellimpianto

600 MWt 491 / 850C 7,07 / 7,02 MPa 320 kg/s 848 / 511C 7,01 / 2,64 MPa 511 / 125C 105 / 491C 286 MWe 48%

46

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Uno sviluppo progettuale dellimpianto GT-MHR limpianto HTR (High Temperature Reactor), per generare sia energia elettrica che idrogeno. Il reattore nucleare, raffreddato ad elio, fonte di calore, attraverso uno scambiatore intermedio (IHX), per la produzione dellidrogeno e per un ciclo combinato a gas e a vapore.

47

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Altri impianti, non inseriti nella lista del Department of Energy (DOE) ma oggetto di studio, sono:
System 80+

Il reattore System 80+ un PWR da 1350 MWe, sviluppato da ABB-CE prima che questa societ confluisse in Westinghouse. E stato certificato da NRC (Nuclear Regulatory Commission) nel maggio 1997. Impianti basati su questo progetto sono stati costruiti in Corea.

48

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Westinghouse BWR 90+

Il reattore Westinghouse BWR 90+, studiato inizialmente da ABBAtom (Svezia), progettato per una potenza termica di 3800 MW e una potenza elettrica di circa 1350 MW ed caratterizzato da soluzioni innovative e ridotti tempi di costruzione. Limpianto ha una vita operativa di 40 anni e le fermate per ricarica del combustibile hanno una durata media inferiore a 20 giorni allanno.

49

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

CANDU

Il reattore CANDU, di progetto canadese, utilizza tubi in pressione che contengono il combustibile (uranio naturale) e che permettono la ricarica in sevizio. Lacqua pesante pompata attraverso i tubi per asportare il calore prodotto dalla reazione nucleare ed anche usata per moderare i neutroni in un contenitore a bassa pressione, detto calandria, che circonda la zona ad alta pressione. Lacqua pesante, che attraversa i tubi in pressione, rimane allo stato liquido e scambia il calore in generatori di vapore, a somiglianza degli impianti PWR. Recenti modifiche al progetto originario hanno portato al reattore ACR-1000 e prevedono luso di acqua leggera per il raffreddamento, pur mantenendo luso di acqua pesante come moderatore nella calandria. Le potenze sono di 6001000 MWe.

50

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

REACTOR Output [MWth] Coolant Moderator Calandria diameter [m] Fuel channel

CANDU 6 2064 Pressurized D2O D2O 7,6 Horizontal Zr 2,5wt%Nb alloy pressure tubes with modified 403 SS endfittings 380 286 4

Darlington 2657 Pressurized D2O D2O 8,5 Horizontal Zr 2,5wt%Nb alloy pressure tubes with modified 403 SS endfittings 480 286 4

ACR-1000 3187 Pressurized Light Water D2O 7,5 Horizontal Zr 2,5wt%Nb alloy pressure tubes with modified 403 SS endfittings 520 240 6,5

Fuel channels Lattice pitch [mm] Pressure tube wall thickness [mm]

TURBINE GENERATOR Steam Turbine Type Steam Turbine Composition Net to turbine [MWth] Gross/Net electrical output (nominal) [MWe] Turbine Generator Efficiency [%] Steam temperature at main stop valve [C] Final feedwater temperature [C] Condenser Vacuum [kPa (a)]

CANDU 6 Impulse-type, tandem-compound One double-flow high-pressure cylinder 2060 728/666 35,3 258 187 4,9

Darlington Tandem-compound One double-flow high-pressure cylinder 2650 935/881 35,3 263 177 4,2

ACR-1000 Impulse-type, tandem-compound One double-flow high-pressure cylinder 3180 1165/1085 36,6 273 217 4,9

51

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

EPR (European Pressurized water Reactor)

Il reattore europeo EPR, un PWR di potenza molto elevata, stato sviluppato da Framatome e Siemens sfruttando lesperienza maturata in 84 reattori PWR costruiti fino ad oggi dalle due societ (reattori N4 Framatome e reattori Konvoi Siemens). Le principali caratteristiche di questo reattore, confrontato con il reattore N4 delle centrali di Chooz e Civaux (Francia), sono le seguenti:
EPR
Potenza termica Potenza elettrica Rendimento N di circuiti primari N elementi combustibile Consumo combustibile Pressione secondaria Sismicit8 Vita in servizio MWt MWe % 4250 - 4500 1500 - 1600 36 4 241 >60 78 0,25 60

N4
4250 1450 34 4 205 45 71 0,15 40

GWd/t bar g anni

Indica laccelerazione delle scosse sismiche sopportate dai sistemi di sicurezza.

52

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Ledificio di contenimento del reattore costituito da due pareti, entrambe dello spessore di 1,30 metri: la parete interna (part. 5 di figura) in cemento precompresso ed ricoperta da un rivestimento metallico, la parete esterna (part. 6) in cemento armato. Le parti principali del reattore sono il vessel (part. 1), i generatori di vapore (part. 2), il pressurizzatore (part. 3) e le pompe di raffreddamento del reattore (part. 4). Ledificio della turbina (part. 10) contiene la turbina e lalternatore. La sala controllo (part. 8) situata in uno degli edifici ausiliari di sicurezza protetti dalla parete esterna di contenimento. In caso di blackout, gruppi diesel, alloggiati in due edifici separati (part. 9), forniscono energia elettrica alle utenze privilegiate, necessarie per la sicurezza dellimpianto. In caso di incidente al nocciolo del reattore, il corium prodotto (una miscela di combustibile fuso e di strutture metalliche) viene convogliato e raffreddato in un compartimento dedicato (part. 7 corium spreading area), preservando da contaminazioni il suolo, la falda idrica e lambiente circostante.

53

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Il nocciolo raffreddato e moderato da acqua leggera a una pressione di 155 bar e a una temperatura intorno ai 300C. Il refrigerante contiene boro solubile che ha funzione di assorbitore neutronico. Un altro assorbitore neutronico, il gadolinio, additivato nel combustibile ed utilizzato per controllare la reattivit iniziale e la distribuzione di potenza. LEPR ha 241 elementi di combustibile, ognuno dei quali contiene 265 barre. Per la prima carica, gli elementi di combustibile sono suddivisi in quattro gruppi: due di essi hanno il maggior arricchimento, di cui uno contenente gadolinio. Il ciclo del combustibile dura fino a 24 mesi. Pu essere usato UO2 e/o MOX (UO2 e PuO2) contenuto in tubi in lega di zirconio ermeticamente sigillati.

Vessel del reattore e tipica carica iniziale di combustibile

54

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Ledificio turbina ospita tutti i principali componenti del ciclo vapore-condensato-alimento. In particolare contiene la turbina, il generatore elettrico, il condensatore e i sistemi ausiliari.

Il vapore viene inviato attraverso le linee principali, dai generatori di vapore, installati nelledificio reattore, al corpo di alta pressione della turbina. Dopo la prima espansione nel corpo di alta pressione, il vapore viene ripreso e riceve un risurriscaldamento intermedio, prima di entrare nei tre corpi di bassa pressione dove completa la sua espansione. La turbina accoppiata direttamente allalternatore, che rende disponibile alla rete una potenza netta di circa 1600 MWe. Il vapore esausto viene scaricato al condensatore, mentre il condensato viene ripreso dalle pompe di estrazione. Il ciclo rigenerativo a sette spillamenti.

Edificio turbina

Principali caratteristiche della turbina e dellalternatore


Turbina
Lunghezza Peso Nr. corpi alta press. Nr. corpi bassa press. Press. / Temp. vapore ingresso turbina Portata vapore Velocit 44,8 m 5300 ton. 1 3 75,5 bar / 291C 2443 kg/sec 1500 giri/min Tipo Peso Raffreddamento rotore Raffreddamento statore Lunghezza Potenza apparente Potenza attiva

Alternatore
a due poli 725 ton. H2 H2O 24 m 1900 /1950 MVA 1600 / 1755 MWe

55

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Il progetto EPR ricerca soluzioni innovative e miglioramenti nei campi della sicurezza e dellefficienza: Sicurezza Si cerca di ridurre drasticamente la probabilit di un grave incidente, quale la fusione del nocciolo (gi alquanto improbabile nei PWR attualmente in esercizio), e di migliorare laffidabilit dei sistemi di sicurezza. Le conseguenze radiologiche in caso di incidente sono limitate tramite la progettazione di edifici di contenimento, a doppia parete e con depressurizzazione interna, e per mezzo di sistemi di integrit meccanica di questi edifici. E previsto un sistema di depressurizzazione del circuito di raffreddamento primario. Sono stati infine limitati i livelli di esposizione del personale di esercizio e di manutenzione. Le funzioni di sicurezza pi importanti sono ottenute per mezzo di sistemi diversificati e ridondanti: quattro sistemi di sicurezza identici, installati in quattro edifici diversi, provvedono alla stessa funzione.

56

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Le funzioni di sicurezza sono espletate da molteplici sistemi, semplici e ridondanti. Ognuno di questi sistemi suddiviso in 4 sottosistemi identici che attuano la stessa funzione in caso di situazioni anomale, in particolare per raffreddare il nocciolo del reattore. Ogni sottosistema in grado di attuare autonomamente lintera procedura di sicurezza. I sottosistemi sono completamente indipendenti tra loro e sono dislocati in quattro diversi fabbricati. Efficienza e disponibilit E stata ricercata una migliore disponibilit di esercizio, unaumentata flessibilit del ciclo del combustibile, un incremento significativo della vita dellimpianto (60 anni). Viene stimata una riduzione del 10% per quanto riguarda il costo del kWh prodotto attualmente dai reattori N4. Il rendimento dellimpianto, tenendo conto della elevata pressione del sistema secondario (78 bar), pari al 36%. I cicli del combustibile possono raggiungere i 24 mesi. Una fermata standard di 19 giorni permette le operazioni di cambio del combustibile, ispezioni e manutenzioni ai macchinari. Lutilizzo del combustibile incrementato (oltre 60 GWgiorno/tonnellata) diminuendo cos il volume delle scorie prodotte per unit di energia.

57

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

7. Prospettive a lungo termine

Un comitato internazionale (GIF) formato da dieci Paesi in cui la produzione di energia elettrica da fonte nucleare significativa (Argentina, Brasile, Canada, Francia, Giappone, Regno Unito, Sud Africa, Sud Corea, Svizzera, USA) ha recentemente concordato su sei tecnologie di reattori nucleari da sviluppare tra il 2010 e il 2030 (Quarta generazione): 1. 2. 3. 4. 5. 6. Gas-cooled Fast Reactors - GFR Lead-cooled Fast Reactors LFR Molten Salt Reactors MSR Sodium-cooled Fast Reactors SFR Supercritical Water-cooled Reactors SCWR Very High Temperature Gas Reactors - VHTR

I sistemi nucleari sono stati scelti in base a considerazioni che coinvolgono laffidabilit, leconomicit, la sicurezza, la riduzione delle scorie, lo sfruttamento pi accentuato dei materiali fissili e fertili. Tutti questi reattori funzionano a temperature maggiori di quelle dei reattori odierni, con molteplici applicazioni del calore sviluppato.

neutron spectrum (fast/ thermal) GFR Gas-cooled fast reactors LFR Lead-cooled fast reactors MSR Molten salt reactors SFR Sodium-cooled fast reactors SCWR Supercritical water-cooled reactors VHTR Very high temperature gas reactors fast

coolant

temperature (C)

pressure*

fuel

fuel cycle closed, on site closed, regional closed

size(s) (MWe)

uses electricity & hydrogen electricity & hydrogen electricity & hydrogen electricity

helium

850

high

U-238 +

288 50-150** 300-400 1200 1000 150-500 500-1500

fast

Pb-Bi fluoride salts sodium

550-800

low

U-238 + UF in salt U-238 & MOX

epithermal

700-800

low

fast

550

low

closed open (thermal) closed (fast) open

thermal or fast

water

510-550

very high

UO2

1500

electricity

thermal

helium

1000

high

UO2 prism or pebbles

250

hydrogen & electricity

* high = 7-15 MPa very high = 25 MPa + = with some U-235 or Pu-239 ** 'battery' model with long cassette core life (15-20 yr) or replaceable reactor module.

58

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Le temperature variano da 510 a 1000C: grazie allelevata temperatura del gas alluscita del nocciolo (800-1000C) quattro di essi presentano elevata efficienza energetica e possono essere impiegati in processi industriali non stettamente legati alla generazione elettrica, come la gassificazione del carbone, la cogenerazione e la produzione termochimica dellidrogeno9. La maggior parte adotta un ciclo chiuso del combustibile, per massimizzare la risorsa base e minimizzare i rifiuti ad alta radioattivit che devono essere confinati in apposite discariche. Tre sono reattori veloci e uno pu essere costruito come tale; uno descritto come epitermico e solo due operano con neutroni lenti come negli impianti odierni. Solo uno raffreddato ad acqua leggera; due utilizzano lelio, mentre gli altri hanno per refrigeranti rispettivamente dei sali di piombo-bismuto, sodio e fluoro. Tre funzionano a bassa pressione, con significativi vantaggi nel campo della sicurezza, e uno ha il combustibile uranio dissolto nel fluido refrigerante. Le potenze variano da 150 a 1500 MW elettrici. Il reattore raffreddato al piombo pu essere disponibile anche per potenze di 50150 MW, pu funzionare senza ricarica per 1520 anni ed adatto per la generazione distribuita e per gli impianti di desalinizzazione. Almeno per quattro dei reattori selezionati esiste una significativa esperienza operativa, cosicch essi potranno entrare in esercizio commerciale ben prima del 2030. Bench la Russia non faccia parte del comitato GIF, un progetto corrisponde al reattore russo BREST. La Russia attualmente il maggior operatore di reattori veloci raffreddati al sodio, altra tecnologia considerata prioritaria dal GIF. Anche lIndia, che non fa parte del GIF, sta sviluppando una tecnologia avanzata per utilizzare il torio come combustibile. Un programma articolato in tre stadi prevede prima reattori PHWR (Pressurised Heavy Water Reactors, detti anche CANDU) alimentati ad uranio naturale per produrre plutonio; poi reattori FBR (Fast Breeder Reactors) che usano questo plutonio per ottenere U233 dal torio; infine reattori avanzati che utilizzano lU233.

La produzione termochimica dellidrogeno adotta lo schema seguente:

59

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Reattori veloci raffreddati a gas (Gas-cooled Fast Reactors - GFR)

Il GFR un reattore veloce raffreddato ad elio con un ciclo del combustibile chiuso. Come gli altri reattori raffreddati ad elio, che sono in attivit o in fase progettuale, queste unit funzioneranno ad alte temperature (circa 850C) e saranno adatte per la generazione elettrica, la produzione termochimica di idrogeno e la fornitura di calore per altri scopi. Nelle centrali elettriche il gas azioner direttamente una turbina a gas.

La potenza elettrica prevista 288 MW. I combustibili impiegati potranno includere luranio impoverito e altri materiali fissili o fertili. Il combustibile esaurito sar riprocessato in sito e tutti gli attinidi10 saranno riciclati per rendere minima la produzione di rifiuti radioattivi a lunga durata.

10

Il gruppo degli attinidi comincia con lattinio e comprende torio, protoattinio, uranio e gli elementi transuranici nettunio, plutonio, americio, curio, berkelio, californio, einsteinio, fermio, mendelevio e nobelio.

60

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Reattori veloci raffreddati al piombo (Lead-cooled Fast Reactors -LFR)

Il raffreddamento con metalli liquidi (Pb o Pb-Bi) ottenuto per convezione naturale. Il combustibile uranio impoverito metallico o allo stato di nitruro. E prevista unampia gamma di potenze: dalla taglia di 50150 MW per piccole reti (senza necessit di ricarica per 15-20 anni) agli impianti modulari da 300400 MW, fino ai grandi impianti singoli da 1200 MW. Temperature di funzionamento di circa 550C sono gi raggiungibili, ma si prevede di salire a 800C con lutilizzo di adeguati materiali e ci permetterebbe la produzione termochimica di idrogeno.

Questo tipo di reattore, oltre alla produzione di energia elettrica e di idrogeno, rivolto principalmente alla gestione degli attinidi, con peculiari caratteristiche di resistenza alla proliferazione e di protezione fisica, grazie ad un nocciolo che pu essere anche a lunghissima vita (fino a 30 anni).

61

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Reattori a sale fuso (Molten Salt Reactors - MSR)

Il combustibile uranio sciolto nel refrigerante fluoruro di sodio che circola nel nocciolo attraverso i canali di grafite: si ottiene cos un effetto di moderazione e uno spettro neutronico epitermico. La temperatura raggiunta dal refrigerante di 700C a bassa pressione (circa 5 bar), con prospettiva di salire a 800C. E possibile la produzione di idrogeno. Per gli impianti di produzione di energia elettrica previsto un refrigerante secondario. La potenza elettrica di riferimento di circa 1000 MW.

Le sperimentazioni attuali si sono concentrate sullutilizzo, come refrigerante, del fluoruro di litio e di berillio e, come combustibile, di torio in soluzione e di U233. Le caratteristiche pi interessanti di questo reattore sono la produzione di scorie radioattive che contengono solo prodotti di fissione e quindi di vita pi breve, lesigua produzione di materiale utilizzabile a scopi militari (poich il plutonio prodotto essenzialmente lisotopo Pu242), il ridotto consumo di combustibile (nel prototipo francese occorrono 50 kg di torio e 50 kg di U238 per produrre un miliardo di kWh) e laumentata sicurezza del sistema di raffreddamento passivo.

62

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Reattori veloci raffreddati al sodio (Sodium-cooled Fast Reactors - SFR)

Questa tecnologia pu contare su una lunga e ampia esperienza in materia di reattori con neutroni veloci. Essa utilizza uranio impoverito e raggiunge temperature di 550C nel sistema refrigerante, suddiviso in un circuito primario a pressione quasi atmosferica e un circuito secondario al sodio che serve per la produzione elettrica. Sono proposte due varianti: una da 150500 MWe, con gli attinidi incorporati nel combustibile metallico, che richiede un processamento pirometallurgico sul posto; una da 5001500 MWe con combustibile convenzionale MOX riprocessato in impianti situati altrove.

63

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Reattori supercritici raffreddati ad acqua (Supercritical Water-cooled Reactors - SCWR)

Questo reattore raffreddato ad acqua opera a una pressione (25 MPa) e a una temperatura (510550C) che si trovano al di sopra del punto critico dellacqua11. Lefficienza termica raggiunta (circa 44%) di un terzo superiore a quella dei reattori odierni ad acqua leggera. La potenza elettrica di riferimento 1700 MW. Il vapore prodotto viene inviato direttamente alla turbina, senza circuito secondario. Le caratteristiche di sicurezza passiva sono simili a quelle dei reattori BWR. Il combustibile lossido di uranio, arricchito in caso di ciclo del combustibile aperto.

11

Punto critico dellacqua: 22,1 MPa, 374C.

64

Capitolo 6 Le centrali nucleotermoelettriche

Reattori a gas ad altissima temperatura (Very High Temperature Gas Reactors - VHTR)

Sono moderati a grafite e raffreddati ad elio. Il nocciolo pu essere realizzato con blocchi prismatici, come il giapponese HTTR e il GTMHR in sperimentazione presso General Atomics, o pu essere del tipo pebble bed, come il cinese HTR10 e il PBMR sudafricano. La taglia prescelta di 600 MW termici. La temperatura raggiunta di 1000C permette la produzione termochimica di idrogeno tramite uno scambiatore di calore intermedio, con cogenerazione di energia elettrica o utilizzazione del gas in una turbina a gas ad alto rendimento. Il rendimento maggiore del 50% e la produzione di idrogeno supera le 200 tonnellate al giorno. Le alte temperature raggiunte prescrivono luso di materiali speciali ad alta resistenza.

65

Você também pode gostar