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La crociata dimenticata del cardinale Ratzinger

LA RINUNCIA DI BENEDETTO XVI

di MAURICE LEMOINE *
Guttirez, prima di obbligarlo alla revisione delle sue opere, in un processo degno di quello a Galileo. Nel marzo 1985, la folgore si abbatte sul libro Chiesa, carisma e potere, del francescano brasiliano Leonardo Boff. Allontanato dalla casa editrice che dirigeva, padre Boff si vede interdetti linsegnamento e ogni presa di posizione in pubblico. In un paese come il Brasile, che esce da venti anni di censura militare, queste misure suscitano indignazione (4). Davanti allamarezza provocata da questi diktat, Giovanni Paolo II cerca di spegnere lincendio sul quale il Panzerkardinal getta benzina a taniche. Evocando la teologia contestata in una lettera inviata allepiscopato brasiliano il 9 aprile 1986, il papa scrive che non solo opportuna ma utile e necessaria. Arriver anche a condannare la nuova ideologia dominante, il capitalismo liberista. In ogni caso, con la precisa volont di liquidare quel retaggio, Roma smantella le conquiste di Medelln. Nominando vescovi conservatori e membri dellOpus Dei (5), assegnando un ruolo crescente a movimenti come i neocatecumenali, i Legionari di Cristo, il Rinnovo carismatico, il duo Wojtyla-Ratzinger consolida la tendenza conservatrice. Per ridurre linfluenza di pastori giudicati troppo contestatori vengono sapientemente ridisegnate alcune diocesi, come quella del cardinale Paulo Evaristo Arns, in Brasile. Nel 1985, monsignor Jos Cardoso, paracautato dalla curia romana, sostituisce dom Hlder Cmara, per raggiunti limiti di et. Il nuovo arrivato si mette rapidamente contro quasi tutto il clero e i gruppi di laici militanti. Mentre i preti che fanno parte del governo sandinista vengono ammoniti per questo, lo stesso non si verifica per quelli che hanno collaborato con la giunta militare argentina. Giovanni Paolo II visita pi volte lAmerica latina e a lungo ci si ricorder di quando egli amministr la comunione alla coppia Pinochet. Meno noto un altro fatto: quando lex dittatore era detenuto a Londra, dal novembre 1998 al marzo 2000, il cardinale cileno Jorge Medina avvi negoziati discreti per la sua scarcerazione e il suo ritorno immediato a Santiago. Negoziati che, va precisato, furono appoggiati presso la Santa Sede dai cardinali Lpez Trujillo e Ratzinger. Meno fortunati, centoquaranta teologi che avevano cercato di mettere in pratica le aperture del Concilio Vaticano II furono sanzionati durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Diventato Benedetto XVI e ricevendo il 5 dicembre 2009 un gruppo di prelati brasiliani, lispiratore e teorico delle misure conservatrici di Wojtyla continuava a recriminare, evocando la teologia della liberazione: Le conseguenze pi o meno visibili di questo comportamento, caratterizzato da ribellione, divisione, disaccordo, offesa e anarchia sono perduranti e producono nelle vostre comunit diocesane una grande sofferenza e una grave perdita di forze vitali (6). Si pu essere Santo Padre ma essere poco poco inclini al pentimento o al perdono.
(1) Conferenza geneale di vescovi latinoamericani La Chiesa nellattuale trasformazione dellAmerica latina alla luce del Concilio Vaticano II, Edizioni Dehoniane, 1969. (2) Thologie de la Libration. Pourquoi cette mfiance?, Etudes, no 3851-2, Parigi, luglio-agosto 1996. (3) Diffusion de linformation sur lAmrique latine (Dial), D 930, Parigi, 19 aprile 1984. (4) Leonardo Boff ha chiesto la riduzione allo stato laicale nel luglio 1992. (5) Il fondatore, monsignor Josemara Escriv de Balaguer, stato beatificato nel 1992. V. Juan Goytisolo, La milizia virile di un santo fascista, Le Monde diplomatique/il manifesto, ottobre 2002. (6) Vatican Information Service, Roma, 7 dicembre 2009. (Traduzione di Mari. Cor.)

NA NOTA DOMINA nei commenti sulle dimissioni di papa Benedetto XVI: lasciando il trono con coraggio e dignit, il sovrano pontefice si conforma ai criteri della modernit. Tuttavia, in America latina, il ricordo che il cardinale Joseph Ratzinger lascia di s rester associato a un grande passo indietro. Ritorniamo agli anni 60, quando dom Hlder Cmara, larcivescovo di Recife che incarna la coscienza dei cattolici progressisti del continente, fa la celebre constatazione: Quando do da mangiare ai poveri mi chiamano santo, ma quando chiedo perch sono poveri mi chiamano comunista. La miseria, lanalfabetismo, la marginalizzazione di decine di milioni di cittadini hanno determinato la radicalizzazione di molti cristiani e di una parte della stessa gerarchia. In un clima di aggiornamento, sotto il pontificato di Giovanni XXIII e soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II (1962-1965), lenciclica Populorum progressio nel marzo 1967 lavallo da parte di Roma al clero progressista, in particolare in Brasile. Dal 26 agosto al 6 settembre 1968 si riunisce a Medelln (Colombia) la seconda conferenza generale dei vescovi latinoamericani, inaugurata da Paolo VI. Durante la prima assemblea, il giovane teologo peruviano Gustavo Gutirrez presenta un rapporto sulla teologia dello sviluppo. Lidea va avanti e il documento finale, dopo aver affermato che il continente vittima del neocolonialismo, dellimperialismo internazionale del denaro e del colonialismo interno, riconosce la necessit di trasformazioni audaci, urgenti e profondamente rinnovatrici (1). Questa professione di fede segna latto di nascita della teologia della liberazione. Sulla base di una lettura impegnata del Vangelo, una delle convinzioni centrali di questa teologia che esiste, accanto al peccato personale, un peccato collettivo e strutturale, cio una gestione della societ e delleconomia che provoca la sofferenza, la miseria e la morte di innumerevoli fratelli e sorelle umani. Nelle campagne, nei quartieri popolari e nelle baraccopoli, unintera generazione di membri del clero si impegna concretamente, e dunque politicamente, a fianco dei pi poveri. Gi abitualmente accigliata, lespressione dei vescovi conservatori sincupisce ulteriormente. Emergono tre poli di resistenza: lArgentina e il Brasile, dominati da regimi militari, senza che ci scandalizzi quei prelati, e la Colombia. Nessuno si sorprende dunque quando il tentativo di riconquistare il terreno perduto a Medelln vede in prima linea proprio un vescovo originario di quel paese, Alfonso Lpez Trujillo. Il suo ruolo diventa pi importante quando egli, vescovo ausiliare di Bogot, viene eletto segretario generale del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) nel novembre 1972, prima di diventarne presidente fino al 1983. A partire dal 1973, i dirigenti di quellorganismo denunciano una infiltrazione marxista nella Chiesa. Eppure i teologi della liberazione lhanno spesso ripetuto: essi prendono del marxismo solo i concetti che ritengono pertinenti la fiducia nel popolo come artefice della sua storia, certi elementi di analisi socio-economica, il funzionamento dellideologia dominante, la realt del conflitto sociale (2). Nondimeno, monsignor Lpez Trujillo si sforza di silurare questa corrente. E ben presto riceve un sacro sostegno: quello del Vaticano.
ANDRES SERRANO Ascensione, 1983

Dopo la morte di Paolo VI, il polacco Karol Wojtyla, diventato papa Giovanni Paolo II il 16 ottobre 1978, a presiedere la terza conferenza generale dei vescovi latinoamericani che si tiene a Puebla (Messico). In quel periodo, tutti i paesi della regione salvo quattro sono dominati da regimi militari. Mentre i vescovi confermano la scelta prioritaria dei poveri, il nuovo papa evita qualunque presa di posizione circa le tensioni che attraversano la Chiesa latinoamericana. E si astiene anche dal denunciare i regimi dittatoriali. Segnato dalla propria esperienza in un paese del blocco dellEst, ferocemente anticomunista, egli adotta una lettura semplicistica degli eventi e nel 1981 chiama a Roma un teologo tedesco con cui ha stretto rapporti personali, il cardinale Joseph Ratzinger, il quale diventa prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, la vecchia Inquisizione. Il nuovo ideologo in capo, il quale conta come unica esperienza sul campo un anno di vicariato in una parrocchia di Monaco, diventa il principale appoggio di monsignor Lpez Trujillo, che lo raggiunge nel 1983 come membro della Congregazione. Nel clima della guerra fredda, il Nicaragua in particolare diventa una specie di modello polacco, nel quale la gerarchia viene chiamata a unaperta resistenza contro il governo sandinista che di ispirazione allo stesso tempo cristiana e marxista e viene stretto un partenariato informale fra il Vaticano e gli Stati uniti di Ronald Reagan, per combattere fra le altre cose la minaccia comunista in America centrale. Nel settembre 1983, durante una conferenza in Vaticano, Ratzinger si lancia in una violenta requisitoria: Lanalisi del fenomeno della teologia della liberazione evidenzia con chiarezza un pericolo fondamentale per la fede della Chiesa (3). Denunciando una radicalit la cui gravit spesso sottovalutata perch la teologia non entra in nessuno schema attuale di eresia, egli osserva: Il mondo viene a essere interpretato alla luce dello schema della lotta fra le classi. () Il popolo diventa cos un concetto opposto a quello di gerarchia e antitetico a tutte le istituzioni, considerate forze di oppressione. I termini netti delle prime istruzioni della Congregazione, datate 3 settembre 1984, suonano come una condanna per la sinistra clericale latinoamericana. In precedenza, il grande inquisitore aveva inviato allepiscopato peruviano un documento in dieci punti sul lavoro del padre

* Giornalista.

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