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il Ducato

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Mensile - 22 marzo 2013 - Anno 23 - Numero 3 Ducato on line: ifg.uniurb.it

Periodico dellIstituto per la formazione al giornalismo di Urbino

La citt

Gli studenti orgogliosi di Urbino


alle pagine 2 e 3

Il lavoro

Centro Impiego, ultima spiaggia dei disoccupati


alle pagine 4 e 5

LUniversit

Giovani, sogni e realt


LEDITORIALE
i racconto una storia capitata questa estate. Eravamo in un parco attrezzato, uno di quei luoghi in cui i turisti si fermano per il pic nic. Al centro della scena ragazzi e ragazze (una decina) che stavano ridendo e scherzando. Attorno a loro i resti del pranzo appena consumato disseminati sullerba: bottiglie, bicchieri e piatti di plastica, gusci danguria spolpati, carte e giornali sparsi dal vento. Un signore distinto, una sessantina danni portati molto bene, che si era fermato assieme alla moglie, si alza di scatto dalla panchina e si avvicina alla comitiva gridando: Vi sembra questo il modo di lasciare uno spazio pubblico?. Mentre si stava accendendo la discussione, la moglie del signore distinto ha preso dei sacchi di plastica e ha cominciato a raccogliere bottiglie, piatti, bicchieri e cartacce. Luomo ha smesso di gridare e si unito alla donna lavorando in silenzio sotto il solleone. Dopo un po

Ma si pu vivere a costo zero?


alle pagine 6 e 7

Il divertimento

Tante birre e qualche bacio rubato


alle pagine 8 e 9

i ragazzi si sono alzati e, mogi mogi, hanno completano lopera ripulendo tutta la zona, anche da ci che non era stato gettato da loro. La morale che si pu trarre da questo banale episodio molto semplice: i gesti valgono molto pi delle parole. I rimproveri, i rimbrotti e i discorsi passano come il vento. Solo i gesti e soprattutto gli esempi riescono a smuovere i cuori e le coscienze. C un fortissimo desiderio di cambiamento che i nostri politici non vedono. Mai come in questo momento si parla tanto di giovani. LItalia prova a rialzarsi affidandosi alle nuove generazioni. La gente chiede cambiamento, aria nuova, facce diverse, seriet e moralit. Perfino oltre Tevere a un centinaio di

I nostri occhi chiusi sul mondo che cambia

anziani preti bastato annusare laria della Curia per intercettare questo desiderio di rinnovamento e capire che alla Chiesa non serviva un cesellatore di encicliche, ma un uomo di cuore, con mano ferma ed energia vitale. La condizione dei giovani devastante. Interrogati sul futuro piuttosto che parlare di sogni, progetti, speranze e aspettative usano parole inusuali nel loro linguaggio come rischio, incertezza, buio, precariet. I ragazzi di oggi sono forse la prima generazione globale, con valori, abitudini e modi pensare convergenti, capace di inventare linguaggi nuovi, pi attenti alle persone, alle diversit, ai diritti e allambiente. Essere nativi digitali li rende aperti,

aggiornati, curiosi. Lanalisi in queste pagine del Ducato rivela dati allarmanti. I giovani trapiantati a Urbino per ragioni di studio denunciano scarsa attenzione verso i loro problemi e le loro esigenze e lamentano un evidente distacco; si sentono emarginati e sfruttati, percepiscono quasi un senso di ostilit. Avrebbero invece bisogno di luoghi, e occasioni per promuovere i talenti e organizzare la speranza. Anche fra i giovani nati e cresciuti a Urbino la prima aspirazione andarsene. Questi segnali dovrebbero essere percepiti da chi amministra la citt, senza un traduttore automatico. Una persona muore dentro quando smette di avere un progetto di vita. Finch lo ha, ha gli occhi che brillano. E per fortuna c qualcosa che condiziona i giovani pi dei modelli mediatici ed lesempio che diamo loro. Invece di fare prediche, sarebbe meglio concentrarsi su quello.

il Ducato

I giovani 2013 orgogliosi della loro Urbino

Non sonochoosy n bamboccioni


Basta allarmismo e generazioni perdute: voltiamo pagina
ste innovative, proprio in un momento in cui, per trovare vie di ricostruzione sociale, culturale ed economica, pi se ne sente il bisogno. Anche a Urbino. Citt che proprio valorizzando i giovani stessi, la loro creativit, la loro voglia di stare insieme, potrebbe arricchirsi e rispondere ad alcuni dei problemi maggiormente sentiti, dai cittadini cos come dagli studenti. GLI URBINATI, intervistati nellambito di una recente ricerca di LaPoliS (per le analisi e gli approfondimenti rinviamo al testo curato da Maggioni, G. e Diamanti, I. Studiare a Urbino. Gli studenti, la citt, lUniversit, Napoli, Liguori, 2013) mostrano, rispetto agli studenti e allUniversit, orientamenti ambivalenti. L82% di loro valuta positivamente lUniversit, mostrando come essa rivesta un ruolo di primo piano, non solo per il suo peso economico. Otto su dieci si dicono orgogliosi della loro universit, ritenendo che la sua presenza renda la citt di Urbino diversa, e dunque speciale, dalle altre della zona perch vivace sotto il prolo culturale. Al tempo stesso, si manifestano anche segnali di tensione tra le due citt che, secondo Ilvo Diamanti e Luigi Ceccarini, convivono mantenendosi distinte e troppo spesso lontane: la citt degli urbinati e quella delluniversit. Tensioni che prevalgono proprio laddove non ci sono ponti tra le due realt linsoddisfazione dei cittadini nei confronti degli studenti pi frequente tra chi non ha contatti con essi e che sfociano nelle insofferenze per gli eccessi del gioved notte con i connessi vandalismi che oltraggiano la citt e la sua bellezza. GLI STUDENTI, daltro canto, interrogati sulla qualit della loro esperienza universitaria, mettono al primo posto, tra gli aspetti maggiormente apprezzati, proprio le caratteristiche della citt-campus: una citt raccolta intorno alla sua piazza, dove facile ambientarsi, incontrarsi e stringere amicizie; un luogo dove tutto a portata di mano, dove prevale linformalit dei rapporti, e dove facile anche avere contatti con i docenti, oltre che con gli ufci. Gli studenti mostrano di apprezzare anche latmosfera che si respira a Urbino, lambiente rilassante e accogliente, ideale per concentrarsi e per conciliare lo studio con le amicizie; unitamente alla ricchezza del patrimonio storico-architettonico che pu vantare, alla bellezza dei suoi vicoli e delle sue piazze, allincanto del paesaggio naturale in cui inserita.

A sinistra la professoressa Elisa Lello Accanto e in basso: incontri in Piazza della Repubblica e lattesa dellautobus

ELISA LELLO *

IOVANI un po rassegnati allidea di un futuro poco roseo. Abituati allidea, ormai diventata parte del senso comune, secondo cui i genitori e ancor pi i nonni hanno faticato, s, ma per costruire, realizzare, riuscire. Mentre oggi la prospettiva faticare ugualmente, ma con esiti incerti e precari. Giovani presi in mezzo, tra un contesto socio-economico che li marginalizza, anche per via del lungo oblio della politica nei loro confronti - e una sfera privata (la famiglia) che rimane e anzi sempre pi rappresenta lunico vero sistema di welfare, lultimo baluardo a cui aggrapparsi. Altro che giovani bamboccioni, o troppo choosy. Il problema , piuttosto, che i giovani di oggi sono stati educati in un clima di allarmismo circa le declinanti opportunit che avrebbero trovato nel loro futuro; nel loro affacciarsi alla vita adulta, hanno potuto osservare i loro fratelli maggiori (la generazione perduta dei trentenni) inseguire sogni e ambizioni nendo per incespicare da un lavoretto a un altro e per dilazionare sempre di pi nel tempo il compimento dei passi fondamentali che segnano lentrata nella vita adulta. Per questo - anche per questo -, il loro atteggiamento verso il futuro appare dominato dal pragmatismo e dal disincanto, dallabitudine acquisita a non cedere ai sogni, allidealismo, a non prendere in considerazione il valore di ci che non ha valore economico. Sono, questi, alcuni degli spunti che emergono dalle ricerche che il LaPoliS Laboratorio di Studi Politici e Sociali dellUniversit di Urbino ha svolto negli ultimi anni e da cui sono tratti i dati che qui presentiamo. Dati che fanno riettere sulla necessit di restituire spazio, ducia e opportunit ai giovani, se non vogliamo, come societ, fare a meno della loro capacit di inventare rispo-

Tra i punti indicati come critici, invece, troviamo, oltre allannoso problema dei collegamenti e della carenza di parcheggi gratuiti, soprattutto aspetti legati alla vivacit culturale: la limitatezza e scarsa variet delle proposte artistico-culturali e per il tempo libero, la carenza di ambienti associativi dove potere coltivare e sviluppare capacit artistiche, letterarie, musicali, ma anche dove potere confrontare opinioni su temi di interesse comune e impegnarsi per cause collettive. Mancanza di stimoli, pochi scambi culturali, pochi spazi dedicati ai giovani, non c opportunit di scelta, non ti fa avere esperienze per crescere, mancanza di attivit artistiche/concerti, citt monotona/noiosa sono alcune delle espressioni raccolte attraverso una domanda a risposta aperta e che illustrano efcacemente i punti dolenti di Urbino nella prospettiva degli studenti. Lamentano, oltre a questo, le scarse opportunit di lavoro, la disponibilit (le condizioni e i costi) degli alloggi e dei posti letto e, inne, ladeguatezza e la disponibilit (anche in orari serali) delle biblioteche e degli

spazi dedicati allo studio. LE OPINIONI DEGLI STUDENTI E QUELLE DEI RESIDENTI, dunque, disegnano un quadro tuttaltro che coniggente. Si potrebbe anzi dire che le criticit sollevate dagli uni e dagli altri non sono che due lati della stessa medaglia, che, peraltro, riportano in primo piano lesigenza, di cui si parlava in apertura, di restituire spazi concreti alla creativit dei giovani, studenti e non. UNA POLITICA ATTENTA alle suggestioni emerse dallindagine svolta da LaPoliS dovrebbe ripensare le politiche culturali, al ne di vivacizzare e diversicare lofferta, indirizzandola non solo agli studenti, ma anche ai giovani di Urbino. Stupisce, per esempio, lo iato tra una citt che si vuole vivace, culturalmente, grazie alluniversit (aspetto di cui peraltro gli urbinati stessi sono orgogliosi), in cui manca una biblioteca per la citt, i suoi giovani, le sue famiglie. Pi in generale, una rivitalizzazione dellofferta culturale potrebbe utilmente partire da un nuovo modo di considerare lassociazionismo e le forme di partecipazione che coinvolgono,

sui temi pi differenti, sia gli studenti che i cittadini. Solo considerandoli come una risorsa strategica da valorizzare e da coinvolgere allinterno dei processi decisionali si potrebbe vivacizzare e riaprire il dibattito intorno alle prospettive sociali e culturali della citt, contrastando quelle percezioni di chiusura e provincialismo che vengono lamentate come punti critici dai giovani che hanno scelto la citt ducale come meta per i propri studi. Una politica di questo tipo potrebbe costruire ponti tra realt associative cittadine e studentesche, contrastando difdenze e ostilit reciproche. Daltronde, dare spazi alla voglia di incontrarsi intorno a degli obiettivi signica creare alternative al divertimenticio notturno, e quindi dare risposte indirette, ma non per questo meno efcaci di altre, alle sue conseguenze, cio proprio agli aspetti su cui pi si registrano tensioni tra le due citt. *Elisa Lello svolge attivit di ricerca presso LaPoliS (Laboratorio di Studi Politici e Sociali dellUniversit di Urbino) e insegna Sociologia politica presso la Scuola di Scienze Politiche.

LA CITT

Sempre stabile la popolazione urbinate

Giovani che emigrano giovani che tornano e il conto in pareggio


STEFANO RIZZUTI

Dieci anni di anagrafe


Anno Nati Morti Immigrati Emigrati 2000 2003 2005 2007 2011 2012 145 140 118 136 136 133 183 179 148 174 180 153 511 718 516 615 461 396 380 504 554 459 430 433 Totale popolaz. 15.240 15.489 15.373 15.459 15.614 15.557

D
Studiare a Urbino: perch si
Citt tranquilla e ideale per lo studio Vicinanza Prestigio dellUniversit e qualit dellofferta I vantaggi dellUniversit piccola Citt piccola, comoda, accogliente Presenza di giovani, indipendenza, amicizie Bellezza del paesaggio, patrimonio storico-artistico Organizzazione, servizi, infrastrutture Vivibilit e vivacit culturale Divertimenti e luoghi per il tempo libero
Fonte: indagine La Polis, maggio-ottobre 2010, n. casi 490

11,9 11,4 11,1 11,0 10,3 8,6 4,2 4,0 3,5 1,2

Studiare a Urbino: perch no


Parcheggi, infrastrutture, difficolt di raggiungimento 26,5 Ateneo- disorganizzazione, costi elevati e servizi Scarsa vivacit socio-culturale, carenza di divertimenti Offerta formativa e universit di scarso rilievo Condizioni climatiche Citt piccola e rapporto con lamministrazione locale Carenza di opportunit lavorative Costo della vita elevato, scarsa qualit dei servizi Ersu-disorganizzazione, costi elevati e servizi Ambiente studentesco Rapporto con gli urbinati
Fonte: indagine La Polis, maggio-ottobre 2010, n. casi 490

13,1 10,3 5,0 4,6 3,5 1,9 1,7 1,5 1,0 1,0

omenica pomeriggio, piazza della Repubblica. Ti giri per strada e non vedi neanche un ragazzo. Ti volti dallaltra parte e trovi una compagnia di anziani signori seduti al bar a giocare a carte. Una cosa certa: Urbino non una citt per giovani. Per spiegarci il perch ci siamo rivolti allufcio anagrafe del Comune. I dati emersi sono chiari: le nascite sono inferiori alle morti. I giovani che emigrano sono tantissimi. Ma la popolazione continua ad aumentare: nonostante le immigrazioni siano in calo, rimangono sempre maggiori rispetto alle emigrazioni. Il 2012 ci consegna un quadro preciso della situazione dei giovani urbinati. Partiamo dalle nascite. Il numero di nuovi nati per anno pi o meno lo stesso dal 1999 ad oggi. Si passa da un minimo di 120 a un massimo di 145. Stabile anche il dato degli ultimi anni. Dal 2006 al 2012 il numero di nuovi nati oscilla sempre tra i 133 e 141. Ad allarmare il tasso di mortalit. Le morti registrate sono sempre pi alte delle nascite. Unica nota positiva viene dal dato sul 2012. La forbice tra morti e nati si ristretta: ora la differenza minima. Al di l dellultimo anno, il numero di morti a Urbino rimane molto pi alto rispetto a quello dei nuovi nati. La cifra approssimativamente la stessa negli ultimi quindici anni. Si va da un minimo di 148 morti lanno a un massimo di 189, come nel 2010. Queste premesse farebbero pensare a un costante calo della popolazione urbinate. E invece non cos. Prendendo il numero di

Fonte: Ufficio Anagrafe del comune di Urbino

abitanti dal 1997 al 2012 si pu notare un costante aumento. Si passa - gradualmente - dai 15.140 abitanti del 97 ai circa 15.600 del 2012. Come spiegare questo fenomeno? La risposta semplice: gli immigrati sono quasi sempre in numero maggiore rispetto agli emigrati. Questo ci dicono i numeri degli ultimi anni, fatta eccezione proprio per il 2012. Nellultimo anno, infatti, si registrata uninversione di tendenza. A fronte di 396 immigrati, ben 433 cittadini urbinati hanno deciso di andare a vivere altrove. Ma dove? Spulciando i libri dellufcio anagrafe salta subito agli occhi il comune di nuova residenza di queste persone. Nella grandissima maggioranza dei casi si tratta di paesi limitro, come Fermignano, Urbania e Petriano, o di citt nelle vicinanze, come Pesaro e Rimini. Tanti altri decidono di trasferirsi in altre province marchigiane, su tutte Ancona e Macerata. Pochi scelgono lestero (mediamente una quindicina di persone lanno) e ancora meno vanno a vivere nelle grandi citt italiane come Milano e Roma. Gli urbinati che lasciano la citt

sono nettamente aumentati nei primi anni 2000, in particolare dal 2003 in poi. Fino al 2006 il numero stato in continuo aumento, arrivando a un picco di 554 emigranti in un anno. Dal 2007 gli abbandoni della citt ducale sono nuovamente tornati a calare. La media degli ultimi anni parla di circa 440 urbinati che lasciano la propria citt per cambiare residenza. Si tratta di dati simili a quelli degli ultimi anni Novanta, quando non pi di 400 persone lanno abbandonavano Urbino. I primi anni del nuovo millennio non hanno segnato, per, solo un aumento degli emigrati, ma anche dei nuovi residenti sotto i torricini. Nel 2003 si contano ben 718 passaggi di residenza a Urbino. E no al 2010 il dato non mai sceso sotto le 500 unit lanno. Il crollo di immigrazioni iniziato nel 2010, quando per la prima volta dopo otto anni si scesi sotto i 500 nuovi residenti lanno. Ildato continua a subire una costante riduzione, come dimostrano i numeri del 2012: solamente 396 cittadini provenienti da altri comuni hanno chiesto il trasferimento di residenza a Urbino.

Il ricambio degli immigrati


T
erra di mezzo anche per gli immigrati. Questa Urbino. O meglio, questa Urbino 2.Negli anni il quartiere di Ponte Armellina, a pochi chilometri dalla citt ducale, stato popolato da cittadini stranieri, per lo pi extra-comunitari, che si sono stanziati nella zona per trovare lavoro nelle fabbriche del pesarese. La cinta industriale che va da Petriano a Pesaro sempre stata un punto di riferimento per i giovani immigrati che hanno trovato lavoro nelle fabbriche dellarea. Ultimamente, per, la situazione cambiata. Le giovani famiglie immigrate non vengono pi a Urbino con lintenzione di stabilirsi nel quartiere di Ponte Armellina e trovare lavoro in zona. Quella ducale sempre pi una citt di passaggio. I ragazzi stranieri si fermano solo per periodi brevi, dopo di che ripartono in cerca di fortuna in altre parti dItalia o dEuropa. Di conseguenza scende anche il numero assoluto di immigrati nella Provincia e nel Comune. Al 31 dicembre 2012 erano 1742. Il tasso di immigrazione, per, ancora altissimo. Parliamo del 7,4%. Un dato superiore alla media nazionale. Gli ultimi quattro anni non hanno per alterato questa percentuale, che rimane elevatissima, soprattutto per un piccolo comune come Urbino. Eppure la crisi ha pesantemente colpito proprio gli immigrati che, non a caso, sono comunque diminuiti e stazionano nella zona per periodi di tempo minori rispetto agli scorsi anni. Le difcolt economiche hanno destabilizzato soprattutto la situazione nelle fabbriche della zona industriale in cui questi giovani immigrati lavoravano e ancora oggi lavorano. Questo turn-over dei cittadini immigrati fa capire come gli stranieri abbiano un ruolo completamente differente nelleconomia lavorativa rispetto agli urbinati. Il tipo di impiego delluno e dellaltro non sono compatibili. Sta di fatto, per, che la crisi viene pagata anche da chi arrivato qua nella speranza di ripartire da zero. Ma anche i giovani immigrati o quelli delle seconde e terze generazioni residenti a Urbino soffrono gli effetti della crisi. (S.R)

Gli intervistati hanno risposto per gli aspetti positivi alla domanda: Quali sono gli aspetti che pi apprezzi nella tua esperienza di studente a Urbino, quelli per cui potresti consigliare ad altri discegliere la stessa sede universitaria? Per gli aspetti negativi: Cosa manca, invece, nella citt dove studi? Quali sono gli aspetti negativi nella tua esperienza di studente a Urbino, quelli per cui potresti invece sconsigliare ad altri la stessa sede universitaria?

il Ducato

Marche, disoccupati venti ragazzi su cento

Centro per limpiego lultima spiaggia per i senza lavoro


GIOVANNA OLITA

n giovane su tre oggi in Italia non trova lavoro. Laureati o no, il futuro delle nuove generazioni senza prospettive. Nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni il pi alto di tutto il Paese e sora il 38%. Un dato allarmante che si conferma critico anche per il centro Italia. La regione Marche, in ventanni di rilevazioni Istat, per la prima volta ha superato il 20%. La percentuale migliora nella provincia di Pesaro Urbino, dove il 15,4% dei giovani senza lavoro, ma il momento comunque drammatico. A dimostrare questa criticit sono i numeri del centro per lImpiego, lOrientamento e la Formazione di Urbino che in media ogni giorno accoglie tra le 100e le 200 persone di cui oltre il 50% di et inferiore ai 29 anni. La situazione attuale del mercato del lavoro stagnante e questo mette in difcolt soprattutto i giovani che oltre a dover inutilmente bussare alle aziende che hanno sempre pi le porte serrate, devono anche concorrere con persone che hanno precedenti esperienze lavorative e quindi hanno maggiori capacit e conoscenze. Limpresa cerca sempre pi prodotti chiavi in mano ha dichiarato Stefano Raia, coordinatore del centro per limpiego perch non vuole pi accollarsi i costi della formazione delle persone e per far fronte a queste richieste il centro offre servizi di orientamento, tirocini e corsi di formazione professionale. Tra questi progetti ne emergono alcuni in collaborazione con la provincia: lErasmus per imprenditori che consente ai giovani industriali di essere ospitati per sei mesi presso unimpresa estera simile a quella che il giovane vuole costruire; attivit di formazione per i neo-imprenditori che per 36 ore vengono afancati da consulenti di avvio di impresa; inne, programmi di sostegno per imparare mestieri artigianali che danno la possibilit di andare a fare tirocini presso alcune botteghe. I giovani che si trovano pi in difcolt sono coloro che hanno titoli di studio bassi (i laureati sono meno disoccupati dei diplomati) anche se in questo momento ci che conta maggiormente non sono i titoli ma le competenze speciche che le persone acquisiscono indipendentemente dai percorsi scolastici. Secondo Raia il vero problema non sono i titoli in s ma il modo in cui le persone abitano il mercato del lavoro, lincapacit

di muoversi nel mercato del lavoro porta le persone a fermarsi per riettere e decidere come agire e durante questattesa perdono le competenze che avevano acquisito. Dati confortanti arrivano per dallAlmalaurea: a tre anni dal conseguimento della laurea, la percentuale di giovani che dichiara di svolgere unattivit formativa del 91% per gli studenti di Scienze della formazione, dell88% per gli studenti di Scienze politiche, l87,2% per Farmacia, l83,5% Sociologia, 83% Scienze e tecnologie, 82,9% lettere e losoa, 81,3% scienze motorie, 77,8% economia, 64,3% Lingue e letterature straniere e il 46,4% Giurisprudenza. Una volta terminati gli studi, i ragazzi che si rivolgono al centro non hanno le idee ben chiare su cosa fare, per questo vengono afancati da alcuni tutor che li aiutano a realizzare una progettazione professionale. Il programma serve per guidare i giovani nel mondo del lavoro e per eliminare latteggiamento di sconforto che secondo il coordinatore porta i giovani ad auto-danneggiarsi con la pro-

pria condotta. Ad aggravare la situazione di Urbino si aggiunge il mercato del lavoro nero. Gli studenti-lavoratori si rivolgono in minima parte al centro per limpiego. Di questi, oltre il 50% va avanti con il mercato del lavoro non ufficiale.

Allo sportello in cerca di un posto


Servizi erogati
Accoglienza Collocamento mirato Colloquio di orientamento Consulenza per creazione di impresa Formazione Sostegno inserimento lavorativo TOTALE
Fonte: Centro per limpiego, lorientamento e la formazione di Urbino Dati relativi al servizio svolto tra l 11 e il 15 marzo 2013

Richieste
121 2 53 1 21 44 475

Contratto allUniversit o migrazione: storie di giovani urbinati

Lisola felice dellimpiegato statale


STEFANO RIZZUTI

ono le cinque e mezza di venerd pomeriggio. Chiamiamo Sara. in treno e sta tornando, come tutti i ne settimana, da Milano a Urbino. Sara ha 32 anni, si laureata in lingue a Urbino e ha poi seguito un master in lettere. Nel 2006 andata a fare stage a Bruxelles e Bologna. Aveva 27 anni. Da allora, tornata a Urbino solo per pochi mesi, lavorando nellorganizzazione di eventi per lUniversit. Le sue passioni lhanno per portata di nuovo lontana dalle Marche. Il mondo della moda e delleditoria lha chiamata a Milano, dove ora lavora per Donnamoderna e Grazia. La prima cosa che Sara vuole sottolineare lassenza di case editrici a Urbino. Non ci sono possibilit di lavorare nel mondo editoriale dice Sara e ancora di pi manca il collegamento tra moda ed editoria. Eppure nella citt ducale esiste una scuola di moda. Nelle vicinanze di Urbino ci sono aziende del settore, come Piero Guidi. Le persone che lavorano in azienda nellarea urbinate ci sono, ma non in citt. In molti vanno a Rimini, sostiene Sara. Il vero problema lassenza di lavori creativi. Come esempio Sara porta il caso dei graci, che in citt praticamente non esistono. Urbino rimane unisola felice, ma sempre di unisola si tratta e il problema proprio quello dellisolamento. Gli urbinati hanno paura di

rovinare la citt con lindustria continua Sara e stesso discorso vale per il turismo. Parla di unisola felice anche Emanuele, un ragazzo di 35 anni che lavora a Milano ma che molto legato a Urbino. La vita lha costretto ad abbandonare la sua citt, ma la voglia di tornare tanta. Lo dimostra la sua attivit online: Fabio partecipa a chat e forum su internet e su Facebook, parlando dei problemi del lavoro a Urbino. Emanuele andato via dopo aver concluso i suoi studi universitari.Voleva fare il giornalista o il fotoreporter. Alla ne si trovato a lavorare nel mondo dello spettacolo. E ora vorrebbe tornare a Urbino, ma non ci sono possibilit di lavorare nel suo settore. Lunica possibilit inviare il curriculum ad aziende di Pesaro o di Fano. Emanuele, per, ha voluto a tutti i costi che suo glio nascesse nella citt ducale. singolare, ma solo fra le mie conoscenze posso contare circa 60 ragazzi urbinati di 30 anni che lavorano e vivono fuori da Urbino. Cos esordisce Emanuele. Si nota subito che a lui chiaro il problema: Urbino ha basato la sua economia solo sullo Stato - scuole, universit, ospedale, tribunale. Manca una politica economica strategica. Ma ora lo Stato ha difcolt ad assumere. E lunica vera industria di Urbino luniversit. Le imprese non vengono incentivate a sufcienza, non esistono vere politiche commerciali, continua. Lunica vera possibilit non statale per i lavoratori urbinati la Benelli. Ma

il paradosso che la fabbrica di armi cerca ingegneri e operai. Peccato che luniversit di Urbino non abbia una facolt di ingegneria e che gli urbinati siano, per lo pi, laureati che non puntano a un posto da operaio. Mancano, dunque, le aziende che offrono posti di lavoro ai neo-laureati. E manca, di conseguenza, un ipotetico ponte che luniversit dovrebbe creare col mondo del lavoro continua Emanuele - questo, per, non certamente solo un problema di Urbino. Altro spunto interessante emerge dalla socializzazione online che Emanuele quotidianamente compie. La sua partecipazione a forum e chat gli ha permesso di sviluppare lidea che esista una netta frattura generazionale: i giovani no ai 35-40 anni, infatti, lo sostengono nelle sue critiche alle politiche lavorative del Comune. Diversamente, le persone dai 45 anni in su si mostrano molto conservatrici e vorrebbero che non cambiasse nulla della situazione esistente. Hanno paura che la citt possa rovinarsi con nuove attivit commerciali. Il turismo basta e avanza. Questa la sua ipotesi. Urbino , per lui,unisola felice che si regge sullimpiego statale. Cos i meno giovani non si rendono ancora conto della situazione. I loro gli sono ancora piccoli e non hanno necessit di inserirsi nel mondo del lavoro. Ma presto anche loro si troveranno di fronte al problema della mancanza di lavoro e sarebbe opportuno muoversi prima per evitare che questo giorno arrivi.

IL LAVORO

Diatheva, Lingua Ideale, Ecoman i tre progetti

Atenei e imprese matrimonio spinoff


Calcagnini: Una buona idea in testa e un occhio ai mercati
TOMMASO CHERICI
una nuova azienda in collaborazione con lateneo, arriva dalla facolt di geologia dove gli studenti hanno brevettato un nuovo modo di riscaldare gli ambienti attraverso la geotermia. Il progetto si basa sulla realizzazione di tubi in profondit in cui lacqua si riscalda e, tornando in supercie, produce calore nellambiente circostante. Un brevetto che consentirebbe un notevole risparmio nella bolletta energetica ma che in un periodo di crisi dellindustria immobiliare viene fatto cadere nel dimenticatoio. Purtroppo a volte non basta una buona idea, ma serve che questa idea trovi una facile applicazione nel mercato. Per incentivare la vivacit imprenditoriale degli studenti, sono previsti nelle prossime settimane degli incontri in tutti i dipartimenti dellUniversit di Urbino: Calcagnini e gli altri membri del Knowledge Transfer Ofce cercheranno, offrendo esempi di spinoff gi realizzati, di stimolare le menti dei ragazzi e far capire che ognuno, attraverso unidea brillante, pu crearsi unopportunit di lavoro.

In cerca di lavoro al Centro per limpiego di Urbino

E SE FUNZIONASSE?

Idee e progetti
Si chiama E se funzionasse il progetto lanciato dal gruppo Giovani Imprenditori di Conndustria. Un vero e proprio concorso di idee che cerca di stimolare la vivacit imprenditoriale e valorizzare i progetti pi innovativi. Le cinque migliori idee verranno presentate nel mese di Settembre ad una commissione di imprenditori: soltanto una sar per dichiarata vincitrice e nalizzata alla realizzazione di unazienda. Alla gara possono partecipare tutti, senza vincoli di et n di provenienza geograca. Limportante che la societ nata dallidea vincitrice operi nella provincia di Pesaro e Urbino. Le iscrizioni al concorso scadranno il prossimo 3 Maggio. Il regolamento completo disponibile sul sito delliniziativa, da dove possibile scaricare anche il modulo di iscrizione alla gara. Sar una possibilit per gli aspiranti imprenditori di entrare in contatto con il mondo del lavoro e del mercato.

pinoff. Sembra una parola misteriosa, un neologismo tecnico. In realt una societ di capitali che nasce dallidea di dare una ricaduta aziendale e produttiva a una scoperta o a un prodotto nato nel contesto della ricerca universitaria. Un progetto che si propone di collegare direttamente il mondo universitario al mondo del lavoro, attraverso linserimento di chi ha scoperto qualcosa di innovativo in una concreta realt aziendale. Ogni campo degli studi universitari pu avere uno sbocco nel mondo del mercato queste le parole di Giorgio Calcagnini, professore alla Facolt di Economia di Urbino e delegato rettorale dei rapporti con Conndustria. Attraverso il Knowledge Transfer Ofce, ufcio che si occupa proprio dellinterazione tra mondo accademico e produttivo, il professor Calcagnini punta ad allargare a tutte le facolt il concetto che da un idea possa nascere una realt produttiva.Cerchiamo di introdurre la cultura del mercato e di trasmettere il concetto che sia possibile fare impresa allinterno dellateneo. Nonostante la buona volont degli addetti ai lavori, si contano sulle dita di una mano i progetti spinoff collegati alluniversit di Urbino. Nel campo della biomedicina, troviamo la Diatheva, fondata nel 2002. Ci sono poi Lingua ideale, fondata nel 2011 e attiva nellinsegnamento della lingua italiana agli stranieri, e Ecoman, che a partire dal 2012 svolge attivit di consulenza ambientale per le imprese e la pubblica amministrazione. Visto che lUniversit di Urbino stata sempre caratterizzata dal lato umanistico, per anni c stata una chiusura verso il mercato. Solo negli ultimi anni si affermata la mentalit che avere rapporti con il mondo produttivo non signica mercicare la propria conoscenza. Il professor Calcagnini sottolinea anche il ritorno economico che la politica degli spinoff porterebbe allUniversit: E importante stimolare questi progetti visto che parte degli eventuali protti provenienti dalle aziende vengono reinvestiti dallateneo nella ricerca. Inoltre il ministero dellIstruzione valuta le entrate da soggetti esterni, e pi queste entrate sono destinate alle ricerche pi positiva sar la valutazione dellateneo da parte degli organi ministeriali. La limitata diffusione degli spinoff un problema che caratterizza tutta lItalia: Nel nostro paese siamo un po in ritardo ri-

Giorgio Calcagnini
spetto al resto dellEuropa. In passato il settore pubblico garantiva consistenti fondi alluniversit. Negli ultimi anni i tagli ai fondi ministeriali hanno portato allesigenza di puntare pi sugli investimenti dei privati e quindi su una apertura a progetti come gli spinoff. Unidea per la realizzazione di

Ricerca biomedica

Erydel, una azienda leader nata dalla Carlo Bo

redo che lUniversit di Urbino e tutto il settore economico della zona abbiano bisogno di puntare enormemente sulle nuove tecnologie e di aprirsi alla generazione delle start up e delle nuove imprese. Queste le parole di Giovanni Mambrini, direttore dei dispositivi medici e delle operazioni della azienda Erydel. Lidea di costituire la societ nata dalle ricerche biomediche del professor Mauro Magnani e della professoressa Luigia Rossi, che dal 1996 hanno lavorato sulla creazione di un particolare dispositivo in grado di sfruttare i globuli rossi per introdurre nel corpo enzimi ed altri agenti biologicamente attivi. Per diffondere la scoperta il professor Magnani si rivolse inizialmente ad una societ di Mirandola di Modena, la Dideco, dove incontr Mambrini: La Dideco, dopo alcuni anni, mise da parte il progetto e nacque dunque lidea di rivolgersi alluniversit di Urbino per dare vita a uno spinoff. La Erydel fu fondata nel 2007 come progetto universitario e dopo un solo anno cattur lattenzione di due fondi di finanziamento: il fondo Focus, del gruppo Banca Marche, e il fondo Innogest, specializzato negli investimenti sulle giovani imprese. LUniversit di Urbino ha mantenuto una percentuale di quote azionarie fino allOttobre 2012, quando ha deciso di uscire dal progetto aziendale vendendo le proprie azioni ai due fondi di investimento, attualmente proprietari del 64% della societ. Inizialmente abbiamo attinto al personale laureato dellateneo di Urbino o del Dipartimento di Bioteconologie di Fano. Solo in un secondo momento ci siamo resi conto che avevamo bisogno di competenze maggiori in alcuni campi, come quello farmaceutico, e cos abbiamo cercato personale anche fuori dalla provincia di Pesaro e Urbino. La Erydel resta una societ di ricerca, senza un fatturato: Ci finanziamo conclude Mambrini grazie allappeal dei nostri progetti. (T.C. & G.O.)

il Ducato

Studiare, mangiare, dormire: lUniversit privilegia comunque i fuori sede

Voglio vivere a costo zero


LErsu ha distribuito mezzo milione di pasti gratuiti e a tariffe ridotte. E di buona qualit. Ma non basta
MONICA GENERALI FEDERICA SALVATI
Sono molte le richieste che arrivano allErsu ogni anno, e non tutte sono regolari. Quello che si rischia per di pagare, per un pasto gratuito alla mensa o per un posto letto ai collegi di Urbino, lequivalente di una suite di lusso al Grand Hotel di Montecarlo per di pi con la fedina penale sporca. Dichiarare il falso per ottenere la borsa di studio pu costare molto caro: oltre alla sanzione monetaria equivalente a quattro volte limporto ricevuto, si rischia anche una sanzione penale. A spiegarlo Paolo Rossi, responsabile dellufficio diritto allo studio di Urbino: I controlli da parte dellErsu avvengono annualmente e c una soglia minima da rispettare del 40%. Perci, in due anni, viene controllata la quasi totalit delle borse erogate. Lunico dato certo riguardo gli sgarri ci arriva dalla Guardia di Finanza: lanno scorso, su quindici controlli effettuati, sono stati trovati due illeciti, circa il 13%. A frenare i furbetti il cosiddetto effetto deterrenza, ossia il rischio che il soggetto disposto a correre in relazione alla pena da scontare, spiega il Capitano della Guardia di Finanza Antonio Dima. Come a dire che, in questo caso, il gioco non vale la candela. Lelemento soggettivo nei reati di falso ideologico non conta niente continua il Capitano Dima - per questo la tendenza a Urbino di mantenere un comportamento lecito. I pochi che sgarrano se la vedono brutta. Spesso gli errori che comportano discrepanze nella dichiarazione dei redditi, sono frutto di dimenticanze. il caso di una studentessa trovata in difetto di qualche centinaia di euro per non aver dichiarato i guadagni di un lavoretto estivo caduto nel dimenticatoio, ma che non sfuggito ai controlli degli organi competenti. Oltre al costo della retta universitaria, le famiglie degli studenti devono affrontare altre spese pi o meno importanti: i libri, gli alloggi, il cibo e il divertimento. Compreso nella borsa di studio il servizio mensa, totalmente gratuito per chi nella fascia pi bassa e a costi ridottissimi per chi ha la tessera. Per un primo, un secondo, un contorno, pane e frutta si spendono circa cinque euro. Le tre mense di Urbino (il duca, il tridente e il campus) sono sempre piene allora di pranzo e molto frequentate anche a cena, segno che gli studenti sono soddisfatti dalla qualit del cibo. Costa poco e si mangia bene - dice Diana, studentessa di Filosofia ed pi pratico che tornare a casa a cucinare!. Secondo i dati Ersu lo scorso anno sono stati erogati circa 250 mila pasti gratuiti e quasi 200 mila a tariffa ridotta. Anche gli alloggi in collegio fanno parte del pacchetto borsa di studio. Delle 2109 domande pervenute allErsu lo scorso anno, ne sono state soddisfatte 1568, numero dei posti letto totali. Si tratta di alloggi assegnati sia a studenti che hanno fatto domanda per l intero anno sia a quelli che hanno fatto domanda per alloggiare brevi periodi tramite il servizio di Foresteria.

n tempo di crisi il sogno di tutti di poter studiare, mangiare e dormire a costo zero: oggi, se sei in prima fascia, ne hai pieno diritto. Ma per quanto tempo e soprattutto per quanti studenti varr ancora la norma? Questanno, tra coloro che hanno fatto domanda per beneficiare della borsa di studio, 1726 lhanno ottenuta; privilegiati gli studenti fuori sede ai quali sono stati assegnate 1549 borse, 116 sono andate ai pendolari e 61 agli studenti residenti a Urbino. In totale l Ersu ha stanziato quasi cinque milioni di euro. Dal prossimo anno, per, potrebbero essere circa il 45% in meno gli studenti che avranno diritto allaiuto economico. La prospettiva quella di una diminuzione drastica delle borse di studio se dovesse essere approvato il documento integrativo al decreto del 29 marzo 2012 n.68, ancora in discussione. I cambiamenti previsti sono sostanziali: oggi a uno studente del secondo anno vengono richiesti 25 crediti per concorrere alla borsa di studio, con il nuovo decreto ne serviranno dieci in pi. La forbice si assottiglier inevitabilmente. Per quello che riguarda il reddito, attualmente per accedere alla borsa i guadagni del nucleo familiare (ISEE) non devono superare i 18.300 euro da zero a 12.100 euro sei in prima fascia - e la situazione patrimoniale (ISPE) deve essere inferiore a 28.500. Sotto questi parametri la distinzione in cinque fasce che determinano le riduzioni percentuali sulle tasse da pagare. Le polemiche sulla mal distribuzione delle fasce di reddito sono sempre nel vivo tra gli studenti: Cinque fasce sono troppo poche - dice Giulio, studente al terzo anno di Economiai miei genitori non guadagnano molto ma sono comunque collocato nella fascia pi alta. Per avere delle esenzioni devi vivere in una situazione davvero drammatica, ma in questo momento molti ne avrebbero bisogno. Sul regolamento ufficiale si legge: la borsa corrisposta integralmente agli studenti il cui indicatore della situazione economica equivalente del nucleo famigliare del richiedente, sia inferiore uguale ai 2/3 del limite massimo di riferimento. Per i valor superiori sino al raggiungimento del predetto limite, la borsa viene gradualmente ridotta fino alla met dellimporto minimo. Il proverbiale burocratese incomprensibile colpisce ancora. Uno studente di Economia, posizionato in seconda fascia, pagher la seconda rata 280 euro anzich 830; per gli studenti che rientrano nella prima fascia c la esenzione totale. Questo vale per tutte le lauree triennali e magistrali tranne per Conservazione e Restauro dei beni culturali: la norma prevede che il costo della retta (5.753 euro) venga ampiamente diminuito ma non azzerato (in prima fascia si pagano 1.194 euro).

Ragazzi in aula studio nella facolt di Economia in via Saf

Trasporti e alloggi il problema numero uno

Un letto e un biglietto
U
rbino una citt piena di meraviglie: palazzo Ducale, palazzo Albani, fortezza Albornoz, vicoli che sbucano su scorci inaspettati; ma basta entrare nelle case degli studenti per passare in unaltra dimensione. Si transita dal paradiso all inferno facendo lo slalom tra un mobile scadente, recuperato da una vecchia casa, e un incerta libreria Ikea. Urbino come una confezione bellissima che nasconde una vera e propria ciofeca. Che cosa cercano i ragazzi in una citt universitaria? Che labitazione sia in centro (vicino allUniversit e lontano dai posti di blocco del gioved sera), che ci sia una connessione internet veloce e che i coinquilini siano festaioli ma non fastidiosi. Soddisfatte queste condizioni, il resto secondario: case sporche, bagni minuscoli, cucine arrangiate, camere da dividere con 3 o 4 persone, infissi fatiscenti e muffa alle pareti. Tutto concesso, a patto che ci si trovi tra via Mazzini, via Veneto, via Budassi e via Cesare Battisti. Per altro le vie pi costose: un posto letto in camera doppia sta tra i 160 e i 180 euro, in singola si arriva fino a 250. Se si ricercano la pace e la solitudine di un monolocale in centro si devono tirare fuori circa 350-400 euro al mese: la grandezza della casa cresce in modo inversamente proporzionale rispetto al prezzo. Le cose cambiano se ci si sposta di qualche chilometro: in zona ospedale ad esempio, la cornice nettamente meno stimolante ma si trovano case decenti a prezzi inferiori. Per un posto letto in camera doppia ci si aggira intorno al 130 euro, in singola siamo sui 180, lequivalente di una doppia intorno a Piazza della Repubblica. Discorso ancora diverso se si considerano soluzioni verso Fermignano, Trasanni, Gadana e negli altri piccoli centri che distano cinque sei chilometri da Urbino. I prezzi scendono ancora e si trovano case vere ma necessario avere la macchina, scomodit che i giovani studenti preferiscono evitare. La crisi economica ha avuto i suoi effetti anche in questo settore: Gli affitti, da 5 anni a questa parte, non sono diminuiti ma neanche aumentati spiega Filippo Franci, proprietario dellImmobiliare via Veneto e questo un dato molto rilevante. La differenza rispetto al passato che fino a met ottobre restano appartamenti vuoti, e qualche anno fa, gi a settembre, si registrava il tutto esaurito. Un cambiamento positivo negli ultimi anni c stato: il nero vero e proprio quasi scomparso. Se prima la pratica era usuale e diffusa, dopo lentrata in vigore del decreto legislativo 23/2011 (che prevede per i locatari una sanzione pesantissima: laffittuario che denuncia una situazione di nero pagher un affitto mensile irrisorio, tra i 50 e 100 euro, per gli otto anni successivi) e con la maggior attenzione delle autorit per la guerra allevasione, il fenomeno drasticamente diminuito. Lescamotage per si trova sempre: oggi, per aggirare il fisco, ci si organizza facendo pagare agli studenti una certa cifra (da consegnare in contanti) e sul contratto se ne dichiara una molto pi bassa, cos non si corrono grandi rischi e i soldi in pi sono difficili da reperire. Circa la met dei contratti depositati allAgenzia delle Entrate di Urbino nasconde questo tipo di frode. Per gli studenti che abitano nei dintorni (tra Pesaro, Fano e Fermignano) c la soluzione dellavanti e dietro. Ma chi, volontariamente o per necessit, si adatta a questo compromesso non pu certo dire di passarsela bene:dal primo gennaio 2012, infatti, non ci sono pi convenzioni tra lAdriabus e lErsu. Se fino a quella data un abbonamento mensile per studenti costava 30 euro, e si potevano percorrere tutte le tratte della linea Pesaro- Urbino, oggi se ne devono pagare pi del doppio per la corsa rapida e il prezzo varia in base al chilometraggio (un abbonamento mensile Fermignano Urbino, ad esempio, ne costa 25). (F.S.)

LUNIVERSIT

Valigia in mano e mappa di Urbino in tasca

Ecco il popolo degli erasmiani


Sono 117 gli stranieri con la borsa di studio. In testa gli spagnoli
LAURA MORELLI
i crediti previsti dallanno accademico. Gli studenti, oltre che seguire un corso di lingua intensivo prima dellinizio dei corsi, stabiliscono degli esami da sostenere concordando un numero variabile di crediti. Molte universit anche italiane possono richiedere la borsa se gli studenti non raggiungono i crediti continua Maci - se lo studente non frequenta le lezioni e non d esami, a essere penalizzata solo la qualit dellateneo. Lo studio non di certo una priorit per gli studenti Erasmus e molti di loro sono impegnati a vivere la citt e la cultura italiana. Studio ogni tanto ma preferisco uscire, andare in fortezza con gli amici o visitare le citt vicine afferma Helen Carrington, 21 anni, inglese sono stata a Pesaro, Bologna e a Roma. Le prime settimane prima di ambientarsi e fare amicizia possono essere dure per chi non ha mai viaggiato da solo. Erja afferma: Allinizio stato difcile perch era la prima volta che mi trovavo lontano da casa per tanto tempo e la mia stanza al collegio era troppo fredda e inospitale. Helen invece ha avuto difcolt a comunicare con la segreteria perch sono un po disorganizzati e non parlano linglese. I problemi principali per sono due: la scomodit per raggiungere la citt, ci vorrebbe una stazione anche qui dicono due ragazzi spagnoli Felipe Quagliato e Eduardo Burgos, e la mancanza di contatto con gli studenti italiani: Beth afferma che a lezione gli stranieri stanno con gli stranieri, gli italiani stanno con gli italiani e non parlano con noi. un vero peccato.

ai nestrini dellautobus si vedono le colline sorate dal sole timido di met settembre. stato un lungo viaggio: metro, aereo, treno e poi bus ma la destinazione vicina . Con la valigia che si fa sempre pi pesante da un lato e la mappa di Urbino nellaltra, Erja pensa: E ora dove stanno questi collegi, come ci arrivo?. La paura dellignoto cresce dentro di lei ma basta uno sguardo alla bellezza del palazzo ducale che subito un senso di tranquillit le riempie il volto di un sorriso. Erja una ragazza nlandese appena arrivata a Urbino grazie allErasmus, un programma comunitario nato nel 1987 e parte del programma LLP (Lifelong Learing Programme) istituito dalla Commissione Europea nel 2006. Il nome deriva da Erasmo da Rotterdam, lologo e losofo olandese del 500 che ha vissuto e lavorato in Germania, Francia, Italia e Inghilterra alla ricerca di quella conoscenza che solo il contatto con differenti culture pu portare. Erasmo stato un precursore delle concessioni di mobilit studentesca afdando il suo mantenimento alluniversit di Basilea dove insegnava e faceva ricerca. Oggi il progetto consente agli studenti universitari di vivere, con una piccola borsa di studio, da 3 a dodici mesi in un paese europeo e di seguire le lezioni senza dover pagare le tasse delluniversit ospitante. A Urbino questanno ci sono 117 studenti stranieri, la maggior parte di loro vive ai collegi e proviene dalla Spagna (54 studenti), poi Francia, Regno Unito, Germania, Polonia, Austria, Belgio, Finlandia, Ungheria, Turchia, Irlanda e Stati Uniti. unesperienza fantastica sostiene Beth Traers, 21 anni, irlandese si conoscono molti amici e il panorama bellissimo, mi ricorda la mia Irlanda. Frank Tomanini, 19 anni e americano, afferma: Mi piace Urbino perch una citt autentica e affascinante. la vera Italia, non come Roma o Milano dove tutti parlano inglese, qui posso migliorare il mio italiano. Il progetto ha lo scopo di promuovere la cooperazione europea, di aiutare gli studenti ad accrescere le proprie competenze e di arricchirsi a livello umano e intellettuale. LErasmus non una esperienza di turismo accademico o un modo per imparare le lingue sostiene Fabrizio Maci, responsabile dellUfcio Relazioni Internazionali dellUniversit ma unoccasione di studio a tutti gli effetti dove si dovrebbero conseguire tutti

I ragazzi Erasmus al collegio Tridente. In alto, il losofo olandese

Poche distrazioni e tagli alle spese: gli studenti si confessano

I tanti sacrici di Flavia e Chiara


MONICA GENERALI

chi rinuncia alle partite di calcetto, chi alluscita del sabato sera e chi ancora vive in una casa con dodici persone e un bagno. Gli studenti di Urbino devono fare i conti con la crisi e, messi alla prova, antepongono il risparmio al divertimento. Il Ducato ha fatto i conti nelle tasche di sette studenti, con i racconti della loro vita ai tempi della crisi. Flavia, 23 anni Ascoli Piceno Cinque ore di viaggio per tornare no a casa Studio Farmacia e vivo in zona ospedale con altre tre ragazze. Sono in doppia e pago pi di duecento euro al mese. Non ho la borsa di studio, i miei genitori lavorano entrambi e possono aiutarmi economicamente anche se mantenere una glia fuori citt sempre un sacricio. Per non pesare troppo, cerco di limitare le uscite serali, pranzo e ceno a casa. Quando torno a Ascoli ci metto cinque ore: devo cambiare autobus e due treni. Chiara, 23 anni Fermignano Le convenzioni dei trasporti? Da casa mi conviene la macchina Abito a pochi chilometri da Urbino, sono pendolare e per andare all Universit prendo la macchina. La lascio alla stazione perch sono li ci sono gli unici parcheggi gratuiti. Spendo poco ad Urbino, mangio sempre a casa, tranne quando ho lezioni di po-

Flavia e Chiara, studentesse di Farmacia


meriggio: allora vado a mensa. Roberto, 30 anni Montecchio Sacrico il sabato sera per risparmiare un po Con la crisi che c non riesco a trovare lavoro, cos due anni fa ho deciso di iniziare a studiare. Studio Economia e mi aiutano i miei genitori. Mio padre pensionato e mia mamma si arrangia con qualche lavoretto, per fortuna pago solo la prima rata delle tasse. Sto facendo tanti sacrici, non esco il sabato sera, ho dovuto smettere arti marziali perch facendo luniversit non posso permettermi di spendere 145 euro per gli allenamenti. Silvia, 21 anni Misano Adriatico Sono borsista, non pago alloggio, tasse e mensa Sono al secondo anno di psicologia. Ho la borsa di studio per lalloggio, il pasto e luniversit. Vivo in centro, alla casa della Studentessa, condivido una doppia con unaltra ragazza, pranzo e ceno a mensa sempre e gli unici soldi che spendo sono quelli per i libri. Denisa, 21 anni Cagli Viviamo in dodici con due bagni Pago 180 euro al mese e abito in via Mazzini, ho una stanza singola. In totale siamo diciassette, dodici al primo piano e cinque al se-

condo con soli tre bagni. Mangio sempre a casa per risparmiare. Studio psicologia e i miei genitori mi aiutano con le spese. Marco, 26 anni Forl- Uno scolapiatti come mobiletto del bagno Sto facendo il dottorato in Sociologia della Comunicazione, abito vicino via Raffaello e spendo pi di duecento euro daftto, con le bollette arrivo quasi a trecento. La casa una catapecchia, molto fredda. Come mobiletto del bagno abbiamo uno scolapiatti! Per in una posizione comoda. Ceno sempre a casa, a pranzo mi arrangio ma non spendo mai sopra i dieci euro.Vado in palestra e spendo 30 euro. Risparmio cercando di diminuire le uscite e le partite di calcetto. Il sacricio c ma quello che pesa di pi la forte disparit tra le spese e i servizi di cui usufruisco. Rosella, 21 anni Isernia- Senza riscaldamenti, ho deciso di cambiare casa Sono al secondo anno di sociologia, da pochi giorni ho cambiato casa. Prima vivevo in un appartamento senza riscaldamenti, avevo una stufa elettrica che consumava tantissimo e le bollette erano troppo alte. Ora pago circa trecento euro di aftto, spese incluse. un prezzo alto ma mi conviene. Cerco di fare la spesa nei grandi supermercati fuori le mura perch in centro costa troppo. Per risparmiare ho dovuto abbandonare la danza: troppo costoso e inaccessibile con i mezzi pubblici la sera.

il Ducato

Storia (vera) di una studentessa sopravvissuta a troppe birre e qualche bacio

Giorgia, prendi lalba e scappa


Trovare una casa, intrecciare nuove amicizie, conoscere la citt: a conti fatti, Urbino non poi cos facile
LORENZA F. PELLEGRINI
tra appartamenti condivisi in centro e stanze arrangiate nei collegi. In comune gli amici e la spesona a risparmio nei supermercati assemblata poche ora prima. Pochi minuti alle undici. Al G bar Giorgia confessava a sconosciuti che la sua disaffezione nei confronti della vita era dovuta a quellintima confusione tra il concetto di equilibrio e quello di noia che la turbava. Diceva di sentirsi come murata viva. Nella citt ducale, nella sua giovinezza. Aria, cera bisogno daria. Giorgia non era particolarmente spigliata, ma la birra numero sei laveva trasformata in uno strano animale sociale. Un animale un po goffo con le birre numero sette e otto gi in borsa. Dopo un no, guida tu erano in auto, girovagando tra una speranza e laltra. Guida tu, sbiascicava Giorgia, perch questa una citt blindata, con posti di blocco lungo le mura, per le strade, a ogni angolo. Mentre Sandra riponeva lautoradio nella borsa continuava a sgambettare al ritmo di una canzone di Gualazzi che conosceva solo lei. Ballava su note inesistenti. Intanto Giorgia aveva messo sotto chiave certe emozioni. Le controllava come un direttore dorchestra, intimando al suo stomaco di non brontolare. Le due amiche uttuavano in compagnia di un vino che sapeva daceto cercando di raggiungere la meta, un atipico campeggio intellettuale chiamato Bunker. Mezzanotte, ingresso gratuito. Travasando una Lacrima dalla bottiglia a un bicchiere Giorgia aveva notato una ragazza appollaiata sul bancone che la scrutava come fosse safcamente predisposta al confronto. Arcigay, Fano, tatuaggio. Tutto chiaro. Nel buio di quel locale si respirava una tacita solidariet. La solidariet di chi fa cazzate senza voler essere giudicato - sogghignava Sandra - labc del fuorisede, in buona sostanza. La situazione, nel complesso, era deprimente. Una cripto-cubista scollata si posizionava, regina, sul trono fatto di ginocchia del suo uomo del momento, mentre Giorgia si gustava la scena a qualche metro di distanza. E, visto che cera, in compagnia di un altro cocktail. Il drink era quasi nito, lo strusciamento anche. Non cera pi altro da guardare. Notte fonda. Dopo ripetute corse in bagno e qualche bacio rubato, gli occhi di Giorgia erano come annacquati. Un dolore liquido le solcava le guance e singhiozzava come se per lei non esistesse un domani. Sbornia triste e confessioni. Dopo la laurea la specialistica e il master quasi ultimato la ragazza si sentiva in preda a un intimo delirio che quellincognita sul suo futuro riusciva a scatenarle dentro. Bere tentando di dimenticare. Ma quel tanto diffuso rimedio non la frenava dal condannare il suo percorso di studi, la sua facolt, Scienze dellaperitivo. Non si reggeva pi in piedi. Labbiamo riaccompagnata a casa. Una, nessuna, mille. Giorgia tutti gli studenti spaesati, le loro paure, i loro eccessi. Giorgia il gioved di Urbino, che si ripete sempre uguale una settimana dopo laltra. Verde, marrone, giallo. Questo linvolucro delle tante birre disperse allalba nellagor feltresca. La piazza che rinasce ogni anno, sempre pi giovane, mentre gli urbinati invecchiano. Il senso di melanconia, nostalgia e inadeguatezza li assale. In quel quadro istantaneo la giovent, in questa vita, invece, il vagabondaggio di chi non sa pi dove nascondere il tempo che passa. Piazza della Repubblica, lalba.

a piazzetta centrale, stretta tra le antiche case, era ormai vuota. La rassegnazione aveva preso il sopravvento. Poteva forse andare alla stazione cercando di intrufolarsi, saltando su un treno merci (ce ne erano ancora?) come in un romanzo di Kerouac? No. E poi, i treni non si vedevano pi da quasi trentanni. Giorgia, ventiquattrenne romana, ha abbandonato la capitale, nella speranza che il cambiamento le porti fortuna. Una studentessa tipo che paga trecento euro di aftto al mese, condividendo settanta metri quadri con la sua amica Sandra. Labbiamo seguita nella lunga traversata notturna, nel gioved urbinate tanto discusso e criticato dalla gente del posto. Erano da poco passate le sette di sera e lei e Sandra avevano gi una gran fretta di far scorrere, in un tango appassionato, globuli rossi e bollicine. Dopo le quattro note autobiograche propinate a sconosciuti al Caff de Sole, e qualche bicchiere di vino, riecco emergere una frenetica voglia di fare, cambiare. Subito. Ma dove?A Urbino bisogna adattarsi, diceva il barista, e non solo il gioved. Il cambiamento, di bar, amici, studenti, amori e facolt, pu non essere un ostacolo se a unire il sottobosco post-adolescenziale sono lo sport, la musica e, soprattutto, i vizi, speculava Giorgia. A interrompere queste riessioni, proprio su un lato del marciapiede, la poco romantica realt. Brutta cosa la nausea. Svuotata e vuota. Una pessima sensazione a giudicare dal colorito di Giorgia. Ore nove e trenta, di nuovo per strada. A destra, poi a sinistra no a una via poco illuminata e ripida cosparsa di cocci che si inlavano pericolosamente tra i sampietrini e attraversata da un ume umano composto da studenti, Erasmus e qualche signora infastidita. Ed ecco spuntare in cima alla salita un giardinetto. Non era affollato, solo delle ombre sulle panchine sotto al lampione. Giorgia trov il suo spazio isolato. E poi, gi la testa, pi e pi volte. Per sfuggire al fastidio e al dolore cercava di fare in fretta, concentrandosi sullugola e raschiando a fondo. A fondo, sotto la statua di Raffaello. E sul fondo non rimane mai niente di buono. Le gambe erano due steli forzuti. Sopra quel corpo da bambina campeggiava una canottiera enorme che le faceva da abito, comprata qualche giorno prima al mercato. Dopo una pausa accoccolata su una scalinata che congiungeva il parco al bar pi vicino, Giorgia aveva ancora bisogno di divertirsi. Divertirsi, cos diceva. Era stremata ma non era festa senza una decina di giri di colori e di bicchieri al bancone di un locale; non era festa senza un amplicatore. Non era gioved senza lincoscienza, i locali, piazza della Repubblica e un salto ai collegi. Gi, per il pre-serata ci si divide

Dentro una discoteca: cos cambia il divertimento urbinate

Io, Fantasio, sono la notte


P
aolo Sanchini, docente di graca pubblicitaria ed ex proprietario dell Io, Fantasio (attuale Bunker), ne ha viste tante da raccontare. E tutto cominciato una notte di molto tempo fa. Negli anni Ottanta avevi uno dei locali pi in voga di Urbino. Quale era il segreto di tanto successo? Andare in controtendenza. Il nostro locale era unalternativa alla classica discoteca e attirava un sacco di gente. Allentrata del Fantasio cera un cartello con scritto in questo locale non si fa disco music. Preferivamo rock,reggae e un po di jazz anni Venti. A che ora davate inizio alle danze? Noi aprivamo, ed era una strategia, verso le nove. Sai, accanto al locale cera un convitto di suore dove le ragazze dovevano rientrare entro la mezzanotte E i bar a quellora chiudevano, non come adesso che restano aperti no alle due di notte con la musica a tutto volume. Quale era la serata clou? Eravamo aperti tutti i giorni, ma il sabato cera pi gente. Non solo le persone che durante la settimana lavoravano, ma anche ragazzi che venivano da Riccione,Cattolica,Fano. Quindi a quel tempo non cera ancora il fenomeno gioved. Quando si manifestato, come lo hai vissuto? Io non lho vissuto perch ho chiuso la discoteca nel 1983, quando il gioved sera non esisteva.Conosco il fenomeno. Mi sono fatto unidea anche attraverso quello che sento dire dai miei alunni a scuola. Urbino non invecchia mai, un po come il ritratto di Dorian Gray. Lassedio dei giovani difcile da accettare per la gente del posto? Molti non ci riescono e quindi a volte assumono dei comportamenti esasperati. Gli urbinati hanno afttato tutte le case che avevano in centro per trasferirsi fuori le mura e quindi, anche se adesso si lamentano, devono considerare che sono stati loro i primi a mettere la citt nelle mani degli studenti. Vorrebbero i soldi degli aftti e, allo stesso tempo, che i ragazzi se ne andassero a letto la sera alle nove. E questo un controsenso. Sono diversi gli studenti di oggi rispetto ai tuoi clienti degli anni doro? In quegli anni cera il benessere economico, gli studenti avevano parecchi soldi a disposizione. Adesso, invece, con i tempi che corrono, i costi sono insostenibili per le famiglie e quindi anche per i loro gli. aumentato tutto. Servivano cinque mila lire per la discoteca e i ragazzi se lo potevano permettere. Ventanni fa i giovani uscivano alle dieci di sera, spendevano quello che avevano nei locali e alle due tutti a letto. Poi qualcosa cambiato. Sono nati i primi pub, hanno allungato gli orari di chiusura delle discoteche dove lingresso era gratuito no alluna e mezza, strategia utile per accelerare larrivo della gente. Ma era sorto un problema: i soldi i ragazzi li avevano gi spesi tutti al pub. Poi nata la moda degli aperitivi, cos il bar ha avuto la meglio sul pub. Addirittura adesso c chi si inventato la merenda. Insomma, chi ti fa spendere prima quello che guadagna perch i soldi che i ragazzi hanno a disposizione per la serata sempre quelli sono. Pochi. (L.F .P .)

IL DIVERTIMENTO

Il gioved universitario in Piazza della Repubblica In alto la piazza a inizio serata con i giovani che passeggiano. Al centro la polizia sorveglia lo svolgersi del gioved notte. In basso bottiglie vuote lasciate sugli scalini delle logge

In divisa, ma discrete: cos le forze dellordine controllano la movida

Nel cuore buio di un tranquillo gioved


L
MARTA CIONCOLONI a tradizione del gioved sera universitario non una routine riservata solo agli studenti. C qualcun altro che in questo giorno della settimana, tutte le settimane da anni, fa le ore piccole. In uniforme. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza si dividono le strade di Urbino e dagli angoli, presidiano il conne della convivenza tra gli studenti e la citt. Il nostro compito prevenire, ma senza essere incombenti spiega il vice questore aggiunto dottor Andrea Massimo Zeloni ci signica garantire il rispetto della legge e del comportamento civile, evitando per misure troppo repressive. Una questione di equilibrio, insomma, tra i ragazzi che si divertono e la citt che dorme e per la quale la serata universitaria un problema. E uno di questi gioved sera. Dopo una riunione di tutte le unit che presteranno servizio, inizia il lavoro. Si scende in strada. Dentro le mura il presidio sso Piazza della Repubblica, qui i ragazzi sono sempre tanti. Gli agenti si mettono in fondo a via Raffaello, distanti ma non troppo. Osservano e si fanno osservare. Basta la loro presenza per fare abbassare voci troppo alte ed evitare comportamenti scorretti. Raramente c bisogno di un intervento diretto, pi spesso sono i ragazzi a chiedere aiuto per risolvere qualche problema. Durante la serata gli agenti fanno il giro dei locali e delle vie pi nascoste, soprattutto per far rispettare ai gestori i limiti per il volume della musica e il divieto di usare bottiglie o bicchieri di vetro. Operazioni di routine insomma, ma pu capitare di dover sedare qualche rissa e questa notte capita. Sotto il Collegio Internazionale, intorno alle 2 del mattino qualcuno inizia ad alzare la voce: un gruppo di sei o sette ragazzi. Stanno discutendo. In poco tempo arrivano alle mani e uno di loro cade in terra spintonanto da un altro. Si rialza in fretta. Reagisce. Reagiscono anche gli altri. Qui scatta lintervento. Due agenti in borghese arrivano a corsa da via Budassi: Fermi! gridano Polizia!. Ma i ragazzi continuano a scagliarsi gli uni contro gli altri e i poliziotti si buttano nella rissa per dividerli. Ne fermano due dello stesso gruppo, gli altri scappano. Il clima si calma. Controllano i documenti e chiedono ai fermati se vogliono fare denuncia, ma i due fanno intendere che non ce n bisogno e sono lasciati andare. La zona viene segnalata, in qualche minuto arrivano i rinforzi in divisa. Resteranno qui a vigilare per un po. Fuori dalle mura sono tenute sotto controllo le principali strade daccesso, perch il gioved sera molti i ragazzi arrivano a Urbino dai paesi e dalle citt vicine. Le pattuglie stazionano nelle rotonde. Questa sera a fermare le auto ci sono la Guardia di Finanza e la Polizia Stradale. Hanno i precursori, strumenti elettronici per fare una prima misurazione del tasso alcoolico: luce verde, tutto a posto si lascia andare; luce gialla o rossa, si passa alletilometro. Negli ultimi anni i ragazzi si sono responsabilizzati ci dicono chi deve guidare non beve. Far festa unaltra volta. Di media il gioved notte sono fermati e controllati pi di cento veicoli e ritirate tre o quattro patenti. Solo due anni fa i ritiri potevano arrivare a pi di quindici, segno che i ragazzi si sono abituati alla convivenza con le forze dellordine e sanno che necessario trovare un compromesso. Alla ne dei conti, viene fuori che quello del gioved sera non mai stato un problema di pubblica sicurezza. Gli interventi del 112, 113 e del 118 sono comunque una rarit, come rare sono state le denunce o le chiamate di segnalazione. Non facile capire quanto questo sia dovuto alla presenza costante delle forze dellordine. Il vero problema viene alla luce quando la citt si risveglia: bottiglie e bicchieri che galleggiano nella fontana, negli angoli delle strade o davanti alle saracinesche; qualche vaso rotto o spostato, qualche cartello stradale che manca. Il vero problema del gioved sera il venerd mattina.

il Ducato
La parola agli assessori

FuoriTema, dopo i quadri le letture di mezzanotte

State facendo tutto il possibile?


SILVIA PASQUALOTTO
bbiamo presentato i risultati della nostra inchiesta allassessore Lorenzo Tempesta, Katia Petrolati e Stefano Gambelli dellassessorato alle Politiche Giovanili e Maria Clara Muci, assessore alle Politiche Sociali. In un inchiesta emerso che uno dei problemi degli studenti sono gli aftti troppo alti e la qualit degli alloggi. Tempesta: E vero e infatti abbiamo creato il protocollo per i contratti a canone agevolato. Gli alloggi dovrebbero rispettare determinati criteri per garantirne la qualit e calmierare i prezzi. Perch allora abbiamo trovato appartamenti fatiscenti in cui non cera nemmeno il bagno? Tempesta: Perch il canone non obbligatorio ed difcile convincere gli afttuari a far entrare un geometra: spesso gli appartamenti non sono completamente a norma. Petrolati: Il problema reale. Ad Urbino gli studenti sono leconomia ma, io, urbinate doc, li faccio vivere in condizioni schifose. Si potrebbe dire che ad Urbino manca lintegrazione? Tempesta: In parte s. Nel centro non c quasi pi nessuno. Solo gli studenti. E questo sintomatico. Petrolati: Le problematiche sono le stesse di ventanni fa. Se non passa lidea che uno studente un urbinate a tutti gli effetti, non se ne esce. Tempesta: La volont di venirsi incontro c. Come dimostra questo assessorato. Inoltre c il progetto kit che promuove centri di aggregazione ed altre iniziative per i giovani, tipo la sistemazione della rete wi cittadina. Parliamo dei centri di aggregazione. I giovani dicono che mancano. Tempesta: Il problema degli spazi complesso ma bisogna anche chiedersi di che spazi si sta parlando e partire dal presupposto che quando si fa riunione dovrebbero emergere idee, e non solo polemiche. Petrolati: Ci sono gli studenti che chiedono spazi culturali ma ce ne sono anche tanti altri che chiedono solo spazi per fare festa. Gambello: Uno spazio lo stiamo per riaprire: il Golem che verr inaugurato l11 aprile. E il problema del gioved notte potrebbe essere risolto con degli investimenti? Tempesta: No, un problema di competenza del Prefetto perch una faccenda di ordine pubblico. Bollare il gioved sera come un problema di ordine pubblico non signica lavarsene le mani? Tempesta: No perch negli anni 90 cerano ventiduemila studenti e non cerano problemi. Petrolati:Se c chi vuole bere e tu gli proponi un concerto o un cineforum, non ci vanno. Loro ti dicono: voglio bere.Una volta ho visto dei ragazzi che trascinavanounmastello,tipoquelloperlavareipanni,pieno di alcolici e ghiaccio da Mercatale no in piazza. Il gioved sera per i residenti sinonimo di sporcizia e pip. Il Comune non pu fare niente? Petrolati: Abbiamo tenuto i bagni aperti e li hanno completamente distrutti. Gambelli: Il problema riguarda anche i bar. Come si fa se fuori dai locali c scritto: cocktail a 3 euro ? Tempesta: I bar dalle 20.00 non potrebbero pi dare bevande in contenitori di vetro e invece ... E per lassenza di agevolazioni per i trasporti,ad eccezione dellabbonamento annuale? Gambelli: Non sapevamo che mancassero agevolazioni. Ci faremo interpreti della richiesta di convenzioni anche per altre tipologie di abbonamento. I giovani sono anche gli urbinati doc. Abbiamo scoperto che se ne vanno perch non c lavoro. Tempesta: A Urbino leconomia segnata da tempo. Qui tutto terziario. Negli anni 80 cera un artigianato forte poi fagocitato dal settore pubblico. Petrolati: E vero. Si creata una sorta di monoeconomia. I soldi di Urbino derivano da attivit che non creano ricchezza, come gli aftti. Gli intervistati ci hanno detto che o accetti di lavorare in Comune o allUniversit o sei costretto ad andartene. Tempesta: Il paradosso di Urbino che lUniversit dovrebbe creare un ponte con il lavoro, ma non possibile in un momento in cui nessuno disposto ad investire.

Aperitivo artistico
Ogni mostra - dice Marco Piva - come fosse una nuova inaugurazione
STEFANO CIARDI
va proprio dal suo nome, ispirato al tipico compito delle medie: per Matteo, nello scrivere il tema delle medie ci mettevi tanta passione e nivi per buttarci dentro mille cose diverse. La professoressa ti diceva che quello che avevi scritto era bello, ma eri andato fuori tema. E conclude: Per me andare fuori tema vuol dire arricchire e dare tanto, anche se non si segue un percorso unico. Lidea di un locale in continuo mutamento e senza restrizioni ha dato vita anche a unaltra iniziativa, Le letture di mezzanotte: si attacca un microfono alle casse e ci si scorda per un attimo della timidezza per decantare poesie, pensieri, lettere di ogni genere. Nulla programmato, ma estemporaneo, senza il rischio di andare fuori tema. Sempre per quanto riguarda larte sono gi in cantiere i prossimi eventi: dal 15 aprile al 15 maggio saranno esposti i quadri a olio di Virginia Verona e tra due mesi ci sar una mostra di sculture create con materiali di scarto. Ma al fuoritema non trovano spazio solo gli studenti: il mese scorso c stata una mostra dal nome Digitize Vandal Art di un affermato artista urbinate, Tito Gargamelli. Secondo lui il Fuoritema sta facendo un ottimo lavoro. Per il resto la situazione a Urbino tragica: non ci sono spazi espositivi per i giovani talenti, nonostante ci sia un importante accademia. E conclude Una citt come Urbino dovrebbe dare pi spazio allarte. Come ricordato da Gargamelli, laccademia ha sfornato molti talenti, come Giorgia Tribuiani, che ora lavora come Art Direcror a Los Angeles. Daltra parte laccademia sostiene che agli studenti vengono dati abbastanza spazi per esporre e che non ci sia solo il Fuoritema. Un responsabile dice che non vero che non ci sono spazi; ogni anno gli studenti dellaccademia espongono nelle Sale del Castellare a Palazzo Ducale. Ma non si fanno notare solo a Urbino: lavori dei nostri studenti sono stati esposti al teatro Petruzzeli di Bari, al Castello di Frontone e a Pesaro, dove il luglio scorso stata allestita una mostra open space in vari punti della citt. Se pur vero che gli studenti possono esporre una volta allanno a Palazzo Ducale, a Urbino esperimenti come il Fuoritema sono vitali per dare spazio agli artisti alle prime armi, desiderosi di dar vita a una propria mostra.

na serata in compagnia di una bionda davanti ai quadri di un giovane artista. Chi ha presente questimmagine, a Urbino, non pensa a una galleria darte, ma a un locale: Il Fuoritema. Ogni mese, studenti dellaccademia e non, scelgono le sue pareti per mostrare alla citt i propri lavori, donando al pub un design in continuo cambiamento. Il locale ha avuto questa connotazione da subito, dicono Matteo Boscaglia e Marco Piva, i fautori di questo progetto: Gli artisti cambiano continuamente laspetto del locale. E a noi piace vederlo cambiare ogni mese. La presenza dellAccademia e dellIsia sono un ottimo potenziale, infatti la maggior parte degli espositori sono giovani provenienti dalle universit. Durante la serata di inaugurazione di una nuova mostra, per le tre ore dellaperitivo, lautore spiega le sue opere e ne discute con i clienti del locale. I proprietari vogliono sempre capire cosa spinge un giovane ad esporre e sono felici di vederlo crescere nella sua vita professionale. Come ricorda Marco, Fuoritema nasce con lintento dicoinvolgere i ragazzi e gli studenti pi versati nelle attivit del locale, dallarte alla musica. E continua: Ognuno mette del suo, come diversi pezzi che fanno parte di un unico puzzle. Le mostre non seguono un percorso preciso, ma si lasciano attrarre da diverse sensibilit, spesso provocatorie o scand a l o s e. Po c o tempo fa c stata una mostra di un ragazzo spagnolo in erasmus che parlava di religione e denaro. Ma non stato un caso isolato: le mostre trattano spesso di temi forti. Secondo noi attirano pi lattenzione e si adeguano meglio al nostro contesto. Oltre allapertura mentale, laltra caratteristica di questa galleria la ricerca di suggestioni nuove: lesposizione appena inaugurata e presente no al 14 Aprile, ne un esempio: si chiama Corpi Celesti ed una mostra fotograca di Andrea Maddaloni, studente dellaccademia di belle arti. La mostra mette in scena una parte del passato dellartista: Il corpo, in questo caso, quello di una ragazza che negli scatti assume levanescenza di una stella che si polverizza. Leccletticit del Fuoritema deri-

Scopriamo nuovi artisti ma Urbino deve dare pi spazio ai giovani talenti

Fino al 14 aprile il locale ospiter i Corpi Celesti di Andrea Maddaloni

I WRITERS FANTASMA
Armati di talento e bombolette spray si aggirano tra i vicoli di Urbino, grafando con il loro inchiostro i muri pi nascosti: sono i writers fantasma della Citt Ducale. la sottocultura della street art sempre in fermento, ma non ha degli spazi dedicati ed costretta a prenderseli. Da piazza Raffaello a via Budassi, i writers hanno a disposizione migliaia di tele: la pace tra uomini e alieni, la gigantograa di Bruce Lee e un cane da guardia innamorato sono alcuni dei grafti raccolti tra i vicoli; opere un po dadaiste messe al bando come lArte Degenerata. Ormai le pi importanti citt dItalia e dEuropa usano i writers per abbellire i loro quartieri, ma il comune preferisce spendere soldi per ripulire periodicamente le opere anzich sfruttare larte urbana come risorsa. Gli autori dei disegni si nascondono sotto gli pseudonimi delle loro rme, ma sul sito de Il Ducato (www.ifg.uniurb.it) si pu trovare la fotogallery con i grafti pi belli e la mappa per andarli a scovare.

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LA CREATIVITA

LAteneo ha abolito la musica


Nellimmagine grande la mostra fotograca Corpi Celesti in esposizione no al 14 aprile. Accanto, un dettaglio di una delle opere

Eutanasia per pianoforte e orchestra


FRANCESCO CREAZZO
era una volta il gruppo musicale dAteneo: uno spazio aperto a tutti gli studenti per comporre, suonare, interpretare i capolavori della musica classica e moderna. Nel 1998 il rettore Carlo Bo approv con entusiasmo la sua costituzione, afdandone la direzione a Giovanni Moroni. Dodici anni di attivit che avevano visto gli studenti della citt ducale impegnarsi in un esperimento di musica orchestrale con composizioni proprie ma anche di musica leggera. Il gruppo, negli anni, ha tenuto concerti in tutto il comprensorio, arrivando anche a esibirsi al Teatro Sanzio, per il cinquecentenario dellUniversit nel 2006. Nel repertorio del gruppo capolavori della musica classica e dellarrangiamento moderno: dal concerto 467 di Wolfgang Amadeus Mozart allAria sulla quarta corda di Johan Sebastian Bach, no ad arrivare alle colonne sonore del grande compositore italiano Ennio Morricone. Uniniziativa di successo, che aveva fatto guadagnare allUniversit la partecipazione allincontro nazionale delle orchestre e dei cori a Reggio Emilia. Tutti gli anni - racconta lex direttore e compositore Moroni - avevamo da 30 a 35 iscritti, ragazzi che si impegnavano molto. Alcuni di loro hanno proseguito nel coltivare la passione per lo strumento, anche con ottimi risultati.Il gruppo musicale mi ha salvato - racconta lex pianista e organista del gruppo Alessandro Guccione - mi ha fatto assaporare luniversit, ho conosciuto persone di diverse nazionalit e ho avuto loccasione di confrontarmi con altri musicisti. Nellottobre 2008, addirittura, grazie al gruppo sono potuto andare per la prima e unica volta in vita mia alla Scala di Milano a vedere un concerto di Brahms e Strauss. L ho conosciuto di persona la grande pianista francese Helene Grimaud. Sono molto grato a quellesperienza. E un peccato che non ci sia pi, bisognava potenziarla invece che chiuderla. Concorda anche il direttore del nuovo coro dellAteneo Augusta Sammarini: E un peccato - ha detto - che il gruppo musicale dAteneo abbia dovuto chiudere i battenti, sarebbe stato bello che le due realt convivessero. Nel 2009 arrivarono i tagli del governo alle universit, col risultato di far crollare le attivit non didattiche: la regione ridusse i fondi e luniversit di Urbino, che attraversava un periodo economicamente difcile, tagli fra gli altri anche i soldi destinati ai 35 ragazzi dellorchestra. Si ridusse no a sparire anche il contributo annuale dellErsu. Fino a quando il rettore era Carlo Bo - ha raccontato Moroni - i nanziamenti cerano. Poi, quando arrivarono i tagli il nanziamento dellAteneo spar, ma ci aiut lErsu per un certo periodo di tempo, poi smisero di nanziarci anche loro. Io addirittura chiesi che ci pagassero anche solo la Siae ma non fu possibile, quindi dovemmo chiudere l quellesperienza. LErsu per sostiene di non essersi mai sostituita allUniversit nel nanziamento del gruppo musicale ma di avere elargito un contribuito minimo no al 2010. A novembre del 2011, un anno dopo la chiusura del gruppo, inizia le attivit il coro 1506, chiamato cos per ricordare lanno della fondazione, il nuovo coro dellAteneo di Urbino, cantando allinaugurazione dello scorso anno accademico. Il coro composto di 27 elementi tra cui cittadini urbinati, dipendenti e professori universitari: in tutto gli studenti sono 10, tra cui anche alcuni Erasmus. Nel repertorio corale, soprattutto musica della tradizione popolare e internazionale come gli Spirituals e il Gospel, ma anche Madrigali del XIV secolo. Il compito del coro 1506 quello di cantare alle cerimonie dellAteneo, come in occasione delle lauree honoris causa. La prossima esibizione prevista per il 27 marzo con la laurea onorica che luniversit conceder al premio Nobel per la sica, Carlo Rubbia.

Al Centro Donna cineforum, dibattiti e conferenze gay

Laltra faccia proud della notte


MARTA MANZO

a pi di un anno a questa parte, al centro Donna di via Valerio la vita diventata anche gay and proud. Qui si riunisce il Gap di Urbino, unassociazione volontaria omosessuale, perlopi studentesca, nata dallidea di tre ragazzi: Davide, 22 anni, calabrese, studente di Lingue al 3 anno,Valentina, 24 anni, abruzzese, studentessa di Lingue al primo anno e Luigi, 28 anni. Abbiamo avuto questidea spiega Davide, puntandoti addosso i grandi occhi azzurri perch, rispetto a Pesaro, Urbino una dinamica a s. Siamo partiti su Facebook e abbiamo poi acquisito una dimensione universitaria, pi adatta alla vita della citt ducale. Lassociazione di tipo informale tra alti e bassi partecipano agli eventi da venti a cinquanta persone. Non ci sono ruoli dice ancora Davide - questo ci lascia liberi. E se lanno scorso il Gap trattava soltanto la realt Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender), questanno entrata di peso la tematica di genere. La sede prima ospitava il collettivo femminista spiega ancora Davide poi le donne

hanno pian piano abbandonato il campo. Noi labbiamo raccolta e declinata nuovamente. Tante le iniziative in cantiere, tra cineforum, dibattiti, giornate dedicate. Gi la settimana prossima partono gli open day, giornate in cui i giovani metteranno a disposizione il proprio tempo per aiutare i nuovi arrivati a socializzare, in un colloquio vis-a-vis. Il 22 marzo, poi, la Easter Preview, una festa in vista della Pasqua allinsegna della prevenzione in campo sessuale, con un ovetto in omaggio ai partecipanti abbinato a un preservativo, per ricordarsi di non avere sorprese. Quando poi arriver la bella stagione, un percorso storico ripercorrer lomosessualit dallantica Grecia no agli anni 80. Per ogni epoca, ci sar una presentazione con slide o con proiezione di materiale e lm da abbinare una festa a tema con aperitivo per non tralasciare il lato ludico, socializzare e dare a tutti la possibilit di entrare nel gruppo. Cina, Africa, la Santa Inquisizione, ma anche i moti di Stonewall del 69 a New York (gli scontri tra omosessuali e polizia) e il Fuori, il Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano - la prima vera associazione gay nazionale

fondata nel 73 da Angelo Pezzana rivivranno ancora. In attesa di conferma, poi, gli incontri per leducazione contro lomofobia nelle scuole superiori, con dibattiti e volantinaggio. E ancora, il cineforum. Un modo sottolinea Davide per parlare di temi importanti e creare conoscenza. Lanno scorso era limitato alla tematica Lgbt, oggi parla di oppressione e discriminazione a tutto tondo. Il prossimo appuntamento sar dedicato al ciclo Angels in America, la miniserie televisiva che parla di Aids dal punto di vista del ricco e del povero, di negazione e discriminazione psicologica a partire dalla contrazione della malattia. E, per il prossimo 17 maggio, giornata mondiale contro lomofobia - in accordo con altre associazioni locali in programma un progetto in piazza. Un tema caro, questo, che li ha visti al centro di particolari attenzioni. Quando abbiamo iniziato a riunirci confessano sullinsegna del centro sono comparse svastiche, poi cancellate. Successivamente sono ricomparse e le hanno grattate via. Forse ci hanno fatto un favore, perch avevamo intenzione di cambiare la veste graca del centro.

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il Ducato

LA SCUOLA

Le nuove tendenze nelle scuole secondarie

Il classico in calo rivincita ai tecnici


Sono disoccupato, ma lo so dire e scrivere in latino e in greco
SILVIA COLANGELI
eno iscritti al ginnasio Raffaello, la maggioranza delle matricole di Urbino andr al linguistico e allo scientico. Aumentano gli studenti anche lItis Mattei e il liceo artistico. E scaduto da poco il termine per liscrizione alle scuole medie secondarie, questanno effettuabile solo on line, e nella citt del Duca i pi sembrano rispettare il trend nazionale: vanno per la maggiore i licei linguistici, scientici e gli istituti tecnici, che negli ultimi due anni hanno registrato un nuovo incremento. Il classico continua a perdere iscritti ed stato scelto da meno del 7% dei quattordicenni italiani(dati MIUR). Dove va la buona borghesia urbinate? Fino allanno scorso spiega Bruno Papi, preside dellIstituto Raffaello - abbiamo sempre formato due classi. Nel 2014 avremo un quarto ginnasio con soli tre studenti provenienti dal comune di Urbino. Listituto che dirige comprende 4 indirizzi: il linguistico e turistico sono i corsi preferiti per il 2014, il commerciale conta una decina di nuove leve. Due motivi, secondo il preside, spiegano la risalita dei tecnici nelle preferenze degli studenti: Il Ministero dellIstruzione in questi anni li ha pubblicizzati molto, lamentando in Italia carenze di proli intermedi nel nostro mercato del lavoro. Inoltre molti genitori hanno il timore di un orizzonte lontano e nellincertezza generale, vogliono garantire almeno un diploma ai loro gli. Lultimo aneddoto del preside fa tornare indietro di qualche decennio: Mi capitato di parlare con ragazzi capaci e pieni di voglia di studiare che, daccordo con le loro famiglie, si sono indirizzati verso un istituto tecnico. Fino a trenta anni fa il ginnasio formava La futura classe dirigente .Oggi una delle battute pi diffuse tra gli adolescenti : Sono uno studente del liceo classico e so scrivere disoccupato sia in latino che in greco. In una societ che guarda ai risultati immediati, come pu avere successo e rispetto un indirizzo concepito nell Ottocento? Anche chi sceglie di formarsi in un liceo (oltre il 45% degli studenti italiani) preferisce saperi scientici o linguistici, pi spendibili nel breve termine. La mia classe si sparpagliata in tutti gli indirizzi- racconta un quattordicenne appena uscito dal Pascoli - ho amici pi grandi al classico e allo scientico. A me piaceva lartistico, ma i miei genitori non sono molto daccordo. Un altro ci dice: Da quando ho nito la terza media sono a casa a dormire, tanto studio e lavoro non servono a niente. Anche i conitti genitori gli prendono pieghe inaspettate. Alluscita di scuola una signora ci racconta di credere ancora in una preparazione di base solida e di ampio respiro culturale:Ho fatto lItis, ma sento che mi sono mancate materie come latino e losoa, per questo ho iscritto mia glia al linguistico, sono contenta che abbia fatto questa scelta e non sarei stata altrettanto contenta se avesse deciso per le industriali. Alluniversit potr specializzarsi in quello che vorr. La glia quindicenne non sembra aver ancora compreso le ragioni della madre. Dopo uniniziale timidezza, ci racconta, con unamica a anco: Faccio il lin-

Iscritti in aumento
Istituti ITIS Mattei Liceo Laurana Liceo Artistico Liceo Raffaello primo anno 2014 251 98 113 (+40) 148 primo anno 2013 237 89 120 (+30) 143 totale studenti 981 505 620 594

Gli indirizzi preferiti (2014)


Liceo Laurana Liceo Raffaello ITIS Mattei Scientifico 75 Classico 20 Chimica 37 Turistico 58 Elettronica 72 Scienze umane 23 Linguistico 60 Meccanica 51 Commerciale 10 Informatica 91

guistico, studio inglese, tedesco, francese e latino. Non mi piace molto questa scuola. Avrei voluto fare lItis o lo scientico. A me piacciono matematica e scienze, sto studiando molte materie che mi porter avanti per cinque anni senza convinzione- poi rivolge lo sguardo alla madre-e non dico questo perch nelle altre scuole ci sono miei amici . Spiazza anche la sua risposta sul futuro: Dipende, adesso come adesso non andiamo da nessuna parte, neanche con le superiori, universit e qualsiasi cosa. Il futuro grigio. Poco dopo incontriamo tre ragazze uscite dal classico, hanno appena nita lora di laboratorio teatrale: Cecilia , quasi diciotto anni, si dice soddisfatta della sua scelta Mi sento preparata ad affrontare luniversit. Per ora non sono orientata verso una facolt in particolare, ma sono quasi sicura di non restare a Urbino.

Deciso e consapevole anche un ragazzo dellItis Mattei, che ha 20 nuovi iscritti in pi dello scorso anno. Fa il conservatorio, progetta luniversit e lestero: Sono al terzo anno e ho gi fatto la scelta dindirizzo: informatica. Penso di fare psicologia e di andarmene. Lanno prossimo lo far in Olanda. LItalia in un periodo critico e se la mentalit non cambia faremo una brutta ne. Ludovico invece ammette che tornando indietro farebbe diversamente: Sono al secondo anno e mi sono pentito della scelta scolastica perch alle industriali ho scoperto una grande passione per le lingue, ma il passaggio in unaltra scuola richiederebbe troppo tempo. In questa situazione critica un diploma non basta. Sicuramente andr alluniversit. Elisa, una delle ragazze incontrate in questi corridoi, gradual-

mente espugnati allesclusivit maschile, si dice soddisfatta della sua scelta: Sono al terzo anno e ho scelto lindirizzo informatico perch il lavoro del futuro: in qualsiasi azienda c un computer o un programmatore. Per ora non so cosa fare, se proseguire gli studi oppure no, ma importante tenersi le strade aperte. Mi piacerebbe vivere qui, ma mi sposter in base al lavoro. Il futuro molto incerto, c da sperare solo che migliori, ma non sono molto convinta. Nessuno di loro ha letto lultimo rapporto Istat sul 2012, in cui si registra un tasso di disoccupazione del 35,3% della popolazione tra i 15 e i 24 anni. Ma consapevolezza e confusione sono le due sensazioni trasmesse dai giovanissimi urbinati interpellati sul loro futuro, indipendentemente dalla scuola frequentata.

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IL VOLONTARIATO

Discreto, ma poco valorizzato il lavoro dellassociazionismo diocesiano

I volontari fanno la Caritas


Elisa: Cominci e poi non stai pi con le mani in mano. Francesco: La mia vita cambiata
FEDERICO CAPEZZA

unaltra Urbino, poco conosciuta, che lavora giorno dopo giorno per aiutare chi in difficolt. quella dei giovani volontari, ragazzi che studiano nella citt ducale o che, dopo la laurea, hanno deciso di fermarsi qui per continuare a dare un contributo. Quattro di loro hanno scelto il servizio civile nella Caritas, un cammino lungo un anno per mettere in pratica sul campo la teoria imparata sui banchi dellAteneo, ma soprattutto per mettersi a disposizione della citt e dei suoi abitanti meno fortunati. Finch non bussa alla tua porta, non ti rendi conto del disagio spiega Francesca Passalacqua, una ex studentessa che da qualche anno coordina i volontari diocesani spesso gli studenti vivono Urbino dallesterno, qui hanno la possibilit di rapportarsi con realt che difcilmente vengono allo scoperto. La linea del fronte il centro dascolto, in via delle Campane, dove i volontari accolgono gli utenti per capire di cosa hanno bisogno: alcuni chiedono viveri, altri vestiti, altri ancora solo un aiuto per pagare le bollette. Non facile doversi confrontare con padri di famiglia che non sanno come dare da mangiare ai propri figli racconta Viviana La Spada, laureata in Psicologia di sicuro la nostra una vita diversa da quella degli altri studenti: fatta di orari e regole, ma anche pi intensa. La sveglia alle sette del mattino: Io ero uno di quelli che escono la sera e tornano a casa la mattina confessa Francesco Ventimiglia, studente salentino poi ho scelto di fare qualcosa per gli altri e per me stesso. Non solo ho imparato ad ascoltare, ma ho raddrizzato anche il mio percorso di studi, che prima si era un po impantanato. La cosa pi difficile, raccontano, conciliare lo studio e limpegno sociale. Per riuscirci, bisogna sacrificare gli svaghi, senza rinunciarci del tutto: Sicuramente il volontariato non mettere a disposizione unora libera del proprio tempo puntualizza Elisa Cesaretti, 24 anni - servono formazione e capacit di sacrificarsi. Cos si tocca con mano che cos vivere, anche se allinizio bisogna imporsi certe cose. Con il tempo diventa una cosa della quale non puoi fare a meno. Dopo diventa difficile starsene con le mani in mano. Tra i ragazzi del servizio civile c anche Chiara Compagnucci, che dopo la laurea in Scienze Sociali ha scelto il volontariato come prima esperienza nel mondo del lavoro: Allinizio ero perplessa, non conoscevo la struttura, ma allatto pratico mi sono accorta che Caritas fa pi di semplice servizio sociale. Mi

ha colpito vedere quanti servizi mette per aiutare chiunque senza distinzione di religione o senza controllare se in regola o clandestino. Anchio avevo un po di dubbi sulla Caritas per limmagine troppo legata alla Chiesa ammette Elisa poi ho capito che la realt diversa. Al centro c luomo. Da non credente, ho trovato qui gli stessi valori in cui credo io. Quando lo spiego agli altri vengo presa un po in giro: dicono che parlo come Papa Francesco. Tanto impegno, per, rimane un po nascosto. A parte qualche volontario e le persone che portano in magazzino i vestiti per i poveri, la maggior parte degli urbinati non conosce questa realt: In qualche modo riscattiamo limmagine dello studente che viene solo a rovinare la citt conclude Elisa noi siamo qui con tanta voglia di fare e di dare qualcosa a Urbino anche se siamo solo di passaggio. Anche se non si parla molto del nostro ruolo, nel nostro piccolo sappiamo di fare tanto e questa per noi una grande soddisfazione.

I Volontari della Caritas di Urbino nel magazzino temporaneo dei vestiti per i bisognosi

Dopo lelezione di Bergoglio, parlano i cattolici del Montefeltro

Nessuno meglio di Francesco


M
ranta tesserati in citt ( il gruppo pi nuguaggio che sia adatto a loro. VIRGINIA DELLA SALA meroso dItalia) e che il cuore pulsante Poi, parlando del nuovo papa, ha aggiunto ercoled 13 marzo 2013. Sono le otdellattivit giovanile alternativa, quella che mediaticamente forte. Ha abbattuto to e mezza di sera e Urbino ha da che di gioved sera propone nella chiesa di con la semplicit dei gesti e delle parole poco conosciuto, come il resto del San Francesco, a due passi dal caos di piazmolte barriere e sembra aver acceso lintemondo, il nuovo pontece Francesco. Nelza della Repubblica, unadorazione eucariresse anche di giovani meno vicini alla Chielaria non si sentono grida di gioia n si perstica con simboli e canti; quella che una volsa. cepisce lelettrica ed entusiasmante atmota al mese riesce a riunire almeno settanta Piazza Rinascimento, chiesa di San Domenisfera che anima piazza San Pietro a Roma. ragazzi nel teatro del collegio La Vela per il co, parrocchia Universitaria: Cristina ha 24 Eppure Roma non cos lontana. cineforum; quella che organizzer, il prosanni ed una studentessa di Ascoli. Anche qui Ero qui al bancone e non ho seguito molto simo aprile, una conferenza pubblica sulla lattivit per i giovani costante, con incontri la tv dice Luna Capalti, 20 anni e barista del legalit invitando il procuratore antimaa settimanali, iniziative di ritrovo e confronto, Bar Basili in piazza della Repubblica anche di Reggio Calabria Nicola Gratteri e quella coro universitario. Ho apprezzato il gesto se, ad una prima occhiata credo che questo che gestisce laula studio del convento di iniziale di farsi benedire dai fedeli ha comnuovo papa possa arrivare dove Ratzinger San Francesco dalle nove del mattino alle mentato Cristina e mi sembra che la Chiesa non arrivato, cio a toccare le corde giuste sette di sera. I giovani che vivono a Urbinosia in giuste mani. a persone che, come me, non si inLultima tappa quella di via Saf, teressano pi di chiesa. dove c il convento delle suore agoLuned 18 marzo 2013. Il nuovo pastiniane di Santa Caterina. La loro pa ha recitato il primo Angelus parclausura abbatte pregiudizi di trilando di misericordia, ha scelto un stezza e reclusione e dietro i muri si anello dargento, si immerso nelnascondono gioia e la folla dei fedeli, si fermato a padinamismo.Queste spinte si tradugare la sua permanenza alla Casa cono nel progetto Un monastero del Clero, ha detto buongiorno, nella citt e nella serie di incontri buonasera e buon pranzo con periodici per giovani no ai 35 anni la semplicit di un amico di famiintenzionati a crescere spiritualglia. Sono molto ottimista - spiega mente partendo per dalla conoSascia Todini, 21 anni e studentesscenza di s. Siamo nel centro della sa dellIsia perch lo vedo come struttura universitaria ha spiegato una persona di grande senso pratisuor Dora e abbiamo sentito lesico. Ha capito che non basta parlagenza di creare uno spazio di accore o predicare la dottrina della glienza per i giovani, un momento in Chiesa, ma che c bisogno di guarcui possano guardarsi dentro, conodare anche alla praticit della vita, scersi e possedersi per affrontare alle difcolt di tutti in questo momeglio il mondo e la societ di oggi. Ragazzi della Fuci durante una veglia di preghiera mento. Lo vedo capace di dare un E anche qui non mancato il comvolto nuovo alla Chiesa. ha commentato Michele Cenci, 28 anni e da mento sul nuovo papa: Quando ho sentito La raccolta delle opinioni sulla gura di Berquattro presidente del gruppo Fuci di Urbila sua et (77 anni, ndr) sono rimasta un atgoglio segue anche litinerario delle realt no non cercano la Chiesa e, anche se ventimo perplessa ha detto Soa Bruschi, 21 cattoliche giovanili di Urbino: la partenza gono toccati da qualche iniziativa, tendono anni di Forl- poi per si dimostrato subila Federazione Universitaria Cattolica Itaa seguire sempre un pregiudizio latente. Per to attivo, energico e allaltezza del compito liana, conosciuta come Fuci, che ha quaquesto motivo importante trovare un linche gli spetta.

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il Ducato

LA SALUTE

Il Consultorio Familiare disastrato dai tagli

Pillola? Ginecologo? Signorina, si accomodi da unaltra parte


TEODORA STEFANELLI
ltro che Odissea: farsi prescrivere la pillola del giorno dopo a Urbino, unimpresa che avrebbe stancato perfino Ulisse. Al Consultorio Familiare, in via Guido da Montefeltro, non c il ginecologo, n lecografo, n uno strumento che per le ecografie. Nessun dei presenti pu prescrivere la pillola e pu visitare le donne che richiedono la contraccezione demergenza. Le pazienti, nella maggior parte dei casi studentesse universitarie, sono rimbalzate dal consultorio allospedale dove, se hanno fortuna, possono ricevere la prescrizione, sperando che in tutto questo via vai non siano trascorse 72 ore dal rapporto a rischio, limite oltre il quale leffetto del farmaco potrebbe essere nullo. I dipendenti del consultorio denunciano una grave carenza di organico: Siamo messi male dice lostetrica Lucia Boldrini da tre anni non viene pi il ginecologo che lavorava al poliambulatorio. Siamo lunico consultorio nelle Marche a non avere un medico, e questo un fatto gravissimo. Le studentesse non vengono pi, nonostante le prestazioni siano praticamente tutte gratuite. Non trovano i ginecologi, e se vogliono prendere la pillola del giorno dopo devono rivolgersi al medico degli studenti o al medico di base, se ce lhanno. A causa di questa carenza non possiamo seguire le gravidanze. Lunica psicologa in organico del centro, la dottoressa Antonella Tinti, amareggiata dalla situazione: Il personale deve

dedicarsi a pi settori contemporaneamente. Unaltra psicologa collabora con noi, ma solo 500 ore lanno. Il primario di Ostetricia e Ginecologia dellospedale di Urbino, il dottor Enrico Canducci, d la responsabilit di questa situazione ai tagli economici che hanno determinato un impoverimento di risorse umane nella sanit. Alcune disposizioni non possono prescindere dalla presenza di un medico allinterno del consultorio. Sono carenze croniche, peggiorate col tempo, che sono sempre state tamponate dalla buona volont dei medici ospedalieri. Oltre allattivit di contraccezione demergenza, lospedale an-

che il luogo dove vengono praticati gli aborti o per meglio dire, le interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg). Linterruzione consentita dalla legge 194 entro i primi novanta giorni, periodo che viene calcolato dallultimo ciclo mestruale: Lutenza delle interruzioni equamente spartita fra giovani e meno giovani, residenti e non residenti spiega il dottor Canducci e purtroppo non viene fatto ancora abbastanza per facilitare laccesso alla contraccezione. Vivendo in un paese cattolico, la conoscenza e laccesso alla contraccezione non adeguatamente diffuso, anche a livello economico: la pillola contraccettiva costa sui 15

euro al mese, e la spirale addirittura 100 euro. Con la crisi c stata una riduzione della spesa per contraccezione che varia dal 5 al 10%. Questo significa che le classi sociali meno abbienti si espongono a gravidanze indesiderate, il che potrebbe tradursi in uninterruzione di gravidanza. Secondo i dati dellAsur, lospedale di Urbino nel 2012 ha effettuato 153 raschiamenti, otto in meno rispetto allanno precedente e undici in pi rispetto al 2010: le studentesse, soprattutto del sud Italia, fanno qui la diagnosi e la prevenzione, - dice il dottor Canducci - mentre le residenti urbinati vanno a praticare

latto chirurgico da unaltra parte, per una questione di privacy. Un ulteriore ostacolo per coloro che vogliono abortire dovuto agli obiettori di coscienza. Nellospedale urbinate ci sono cinque obiettori su un totale di dieci medici. Il medico secondo lopinione del dottor Canducci deve rispettare i dettami della propria coscienza garantendo per un servizio agli utenti. Per la psicologa Tinti: Al di l della legge, che comunque prevede lobiezione di coscienza, bisogna adoperarsi affinch la donna possa sostenere la crescita del bambino e non essere costretta ad abortire per mancanza di mezzi.

Ambulatorio medico Ersu, favoriti gli iscritti alla Carlo Bo

La prescrizione non va fuori sede


I
n questo periodo dellanno raffreddori e mal di gola sono allordine del giorno ma, per uno studente fuori sede, farsi prescrivere un antibiotico o un antipiretico non un fatto cos scontato. Gli studenti che hanno bisogno di una visita possono andare al primo piano del CollegioTridente, e chiedere del dottor Enrico Recupero. Dal 2005 lErsu di Urbino offre un servizio ambulatoriale, ogni marted e gioved dalle 8.30 alle 11.30. Lunico requisito quello di essere iscritti allUniversit di Urbino. Questo un ambulatorio che gratuitamente prescrive farmaci al bisogno - afferma il dottor Recupero - ogni anno eseguiamo 3600 prestazioni, e lutenza in maggioranza femminile. Al primo posto nella classica degli studenti che si avvalgono del medico ci sono gli iscritti a Psicologia, con 515 prestazioni nel periodo da marzo 2005 a dicembre 2012. A seguire ci sono gli studenti di Scienze Motorie, con 401 prestazioni, e quelli di Lingue, 301 studenti. Al quarto posto ci sono gli Erasmus: 285 studenti stranieri sono andati a farsi visitare. Se poi c unurgenza, lo studente pu rivolgersi al servizio di continuit assistenziale, ex guardia medica, attivo tutte le sere dellanno, dalle 20.00 alle 8.00. previsto anche un servizio il sabato e tutti i giorni prefestivi, dalle 8.00 alle 10.00, fornendo cos una copertura ventiquattrore su ventiquattro. C anche una terza possibilit per gli studenti che abitano lontano da casa: Diversamente dagli altri atenei dice il dottor Recupero lo studente fuori sede pu optare per una temporanea rinuncia allassistenza domiciliare nella sua regione, richiedendo lassistenza nelle Marche. Allo studente verr rilasciato un tesserino e potr usufruire, per tre mesi, eventualmente rinnovabili, di un medico di base che, a differenza del medico dellErsu, pu prescrivere gratuitamente esami di laboratorio, fare impegnative per prestazioni strumentali e di accertamento. Al contrario, chi non residente nelle Marche, pagher, come al pronto soccorso, il ticket di 15 euro per le prestazioni ambulatoriali e di 25 euro per quelle domiciliari. Lambulatorio dei collegi ospita anche un servizio gratuito di prevenzione e consulenza psicologica, per tutti gli studenti dellAteneo. Il progetto, che prende il nome di Tempo Nostro, garantito da un psicologo-psicoterapeuta, il dottor Delia, ogni mercoled e venerd pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00. In alcune occasioni - afferma il dottor Recupero - lo psicologo ed io collaboriamo per casi in cui ci sia bisogno di unassistenza sia medica che psicologica. Mi sento molto vicino a questi ragazzi e anche se il tempo poco, cerchiamo di ottimizzarlo, per aiutare pi studenti possibili. (t.s.)

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LO SPORT

I ragazzi dellAsd So Sport continuano a collezionare coppe e trofei

Disabili, le ali della libert


Atletica, pallavolo, bocce e adesso arriva anche il progetto Kit del Comune di Urbino e di Pantarei
FRANCESCO MORRONE
Le vittorie, insieme allenorme impegno profuso dai tecnici e dagli accompagnatori, hanno permesso allassociazione di essere riconosciuta dalla Fisdir come Centro Pilota Federale. Il riconoscimento, arrivato dopo anni di lavoro e iniziative, testimonia lesperienza e la capacit dimostrata dalla So Sport nella cura di questo sport. Il nostro obiettivo di aprire le porte anche a ragazzi con disabilit intellettiva che non siano iscritti al centro Francesca sostiene Cristina Ranocchi coordinatrice del centro Francesca e responsabile del settore sportivo - in pratica, vorremmo diventare un servizio per il territorio, fornendo a quanti pi ragazzi possibile lopportunit di fare sport. Il centro Francesca, per, non lunica opportunit di fare sport che si presenta ai diversamente abili. In prima linea, per chi in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale, c anche il Comune di Urbino, che con il Progetto Kit ha organizzato e promosso alcune attivit sportive rivolte agli studenti universitari disabili. Liniziativa, promossa dal Comune insieme allassociazione socio-culturale Pantarei, ha permesso di creare due corsi per due diverse attivit sportive. La prima il Baskin, o basket integrato, lo sport che si ispira alla pallacanestro ma con caratteristiche completamente innovative che permettono la partecipazione sia di giovani normodotati che disabili. Gli incontri per chi vuole partecipare a questa esperienza sono fissati per il 26 Marzo, per il 9 e 16 Aprile, e si terranno nella palestra della facolt di Scienze Motorie. Nello stesso edicio si terr anche il corso di Torball, lo sport di squadra pi praticato dai non vedenti in Italia, al quale potranno partecipare anche persone vedenti, purch completamente bendate; il corso si terr alle 15:30 di ogni venerd.

iversamente abili, ma ugualmente in grado di mettersi in gioco. Lo sport offre incredibili opportunit di migliorare il proprio quotidiano ma, soprattutto, un diritto fondamentale per tutti, anche per i disabili. Perch nella parola sport vive un universo di emozioni. E le emozioni non hanno i limiti del corpo. Sanno andare, come il coraggio, oltre lostacolo, di qualunque natura esso sia. I ragazzi dellAsd So Sport - lassociazione nata nel 2008 dal centro socio-educativo Francesca di Urbino - sono atleti a tutti gli effetti. Anche se soffrono di ritardi cognitivi o, per meglio dire, di disabilit intellettiva relazionale. Sono ventidue e tutti con la stessa grande voglia di fare sport. Pi si allenano e pi si divertono, pi si allenano e pi migliorano. Tanto che dal 2009, anno in cui la So Sport si affiliata alla Fisdir, (la Federazione Italiana Sport Disabilit Intellettiva Relazionale) questi ragazzi si sono aggiudicati trofei e competizioni, a livello sia regionale che nazionale. Negli ultimi due anni hanno vinto due coppe Italia ai campionati nazionali promozionali di atletica leggera, sfidando pi di duecento ragazzi. Ma gli atleti della So Sport non disputano solo gare di atletica, partecipano anche a tornei di bocce e pallavolo. Ed proprio nella pallavolo che la So Sport maggiormente coinvolta, con lorganizzazione di eventi ed iniziative per promuovere la pratica di questa disciplina. Su tutti, lincontro a Fermignano con il ct della nazionale italiana maschile di pallavolo Mauro Berruto che in quelloccasione ha incontrato e allenato i ragazzi della So Sport, confermando che il cammino intrapreso dallassociazione ha un futuro in cui credere.

I ragazzi della So Sport di Urbino durante una manifestazione sportiva Nella pagina accanto lingresso del Consultorio Familiare

Impianti arretrati, ma ottimi i settori giovanili

Limportante giocare
J
osefa Idem, campionessa mondiale e olimpica una volta ha detto che nello sport il gioco deve essere una costante. Quando questa componente viene a mancare ora di smettere. Tutti i ragazzi, in effetti, giocano, in molti lo fanno in modo organizzato iscrivendosi a scuole calcio, piscine o palestre. Ma, anche se organizzato, lo sport deve restare un gioco. Il paradigma ben chiaro alle societ sportive urbinati che, nel calcio, pallavolo ed atletica leggera offrono i migliori settori giovanili. La Robur Tiboni Volley Urbino, che da ormai tre anni milita nel massimo campionato italiano, non poteva non puntare sui giovani: nessuno come la Chateau dAx investe nel settore giovanile. I numeri parlano chiaro: 120 ragazze assistite da 14 allenatori in 14 categorie diverse. Nella palestra Cervi, agli allenamenti delle giovanili, le bambine che a sei anni cominciano col minivolley, si confondono con le ragazze pi grandi. Ma arrivare in serie A molto difcile sostiene Antonio Bernardini, responsabile del settore giovanile Chateau dAx per questo lo scorso anno abbiamo creato insieme alla Apav Lucrezia il Gioca volley team, la squadra, ora in serie C, destinata ad allevare talenti. Anche lAsd Urbino Pieve, la principale societ calcistica di Urbino, possiede un orido settore giovanile composto da 170 allievi fra i 6 e i 18 anni. Il loro sogno di diventare grandi calciatori afferma il responsabile del settore Luigi Amaranti e noi proviamo a far s che questo sogno divenga realt, nonostante gli impianti siano in pessime condizioni. Maria Gabriella Trisolino, presidente pro tempore del CUS di Urbino e tecnico specialista delle giovanili di atletica leggera conferma: La pista dello stadio Montefeltro non in grado di ospitare le nostre gare, cos i ragazzi sono costretti ad arrivare no a Pesaro o a Fano per gareggiare. I 54 tesserati del CUS che fanno atletica leggera a livello federale, anche con ottimi risultati, sono infatti costretti ad allenarsi nella palestra del liceo classico Raffaello. (F .M.)

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il Ducato

MEDIA

Il 3-4 maggio nel Palazzo Ducale il primo Festival del giornalismo culturale

Non si vive di sole notizie


Dalla mitica terza pagina ai giorni nostri, alla ricerca della cultura fra stampa, web e social network
ANTONELLA FERRARA ILARIA BETTI
ne culturale italiana. Giornalisti, scrittori, editori, sociologi: saranno una rosa di professionisti provenienti da settori diversi a discutere del tema, quasi a voler dimostrare che la cultura il centro intorno a cui si muove un mondo pi vasto di cui non fanno parte soltanto gli addetti ai lavori. Nella seconda giornata si parler anche di inserti culturali. Perch ci sono tanti inserti culturali nel nostro paese? Secondo Giorgio Zanchini un momento di grande vivacit per lofferta culturale ma all abbondanza si lega un problema tutto italiano dei lettori con la cultura. In Italia si legge linserto per evitare la fatica di leggere un libro -spiega Giorgio Zanchini- ma negli ultimi anni la funzione divulgativa dei giornali venuta meno. Oggi la vera stampella delleditoria il mondo televisivo, che promuove la lettura pi di quanto non facciano i giornali. Il panorama che si prola allorizzonte continua Zanchini - non dei migliori: lItalia un paese che ha perso labitudine di leggere. Le recensioni stanno scomparendo dai giornali. Cosa succede invece allestero? Alberto Notarbartolo, vicedirettore di Internazionale, fornir uno sguardo dellaquila sulla situazione del giornalismo culturale allestero, aiutato da altri tre colleghi di El Mundo, Le Monde, Cond Nast Travel e El Pais. Finito il viaggio europeo, ne comincer un altro tutto italiano attraverso quello che Alessandro Zaccuri ha denito uno sguardo culturale sullattualit. Noi italiani - afferma Lella Mazzoli - tendiamo a usare la cultura per analizzare il presente; e chiarisce Giorgio Zanchini: Dopo l11 settembre i nostri giornali hanno affrontato gli argomenti dattualit non solo nelle prime pagine ma anche in quelle culturali. E questo accade solo nel nostro paese. Ma se la cultura specchio del mondo contemporaneo ne rietter luci e ombre: la crisi economica che ha colpito lItalia si riessa inevitabilmente anche sulla stampa. Non si spengono, per, le speranze di chi con il giornalismo vuole mangiare e di informazione culturale vuole vivere. Per questo nel bando di concorso del Festival, con scadenza 15 aprile 2013, viene chiesto ai ragazzi delle scuole superiori e ad aspiranti giornalisti under 30 di scrivere un articolo sul tema Con la cultura si mangia?. Vogliamo invitare quante pi persone possibile a riettere sullimportanza della cultura nel nostro Paese. Noi crediamo - ha concluso Zanchini - che con la cultura si possa mangiare e speriamo che nel futuro questo sia sempre pi vero.

caffali pieni di libri, espositori con riviste darte e una gigantograa di Italo Calvino. Non poteva avvenire in uno scenario pi suggestivo la presentazione del primo Festival del giornalismo culturale che si terr a Urbino tra il 3 e 4 Maggio. A fare da sfondo allevento saranno, invece, i luoghi simbolo dellarte e della storia della citt: nel Salone del trono e nelle Cucine di Palazzo Ducale si svolger una due giorni, organizzata dal dipartimento di Scienze della comunicazione dellUniversit e dalla Scuola di Giornalismo di Urbino, sui temi dellinformazione culturale. Di festival dedicati al giornalismo ce ne sono molti afferma Lella Mazzoli, organizzatrice dellevento ma di cultura non si parla mai. Ci sembrava interessante, invece, far partire uniniziativa del genere proprio da Urbino, culla di cultura e citt universitaria da 500 anni. Rapporto tra informazione mainstream e web, novit nellinformazione culturale e importanza degli inserti: questi i nuclei tematici che come un lo dArianna immaginario orienteranno le riessioni di giornalisti, scrittori e accademici. Titolo delledizione proprio Dalla terz@ al web: la chiocciola che sostituisce la lettera dellalfabeto si carica di un grande valore simbolico per sottolineare il coinvolgimento del giornalismo culturale nella vertiginosa transizione che sta investendo il mondo dei giornali.Io credo che questo tipo di giornalismo-afferma Giorgio Zanchini, giornalista culturale e organizzatore del Festival- sia pi sensibile di altri al cambiamento che i mezzi di comunicazione stanno attraversando. Proprio perch contiene in s la parola cultura, termine che come tale denisce i rapporti con la societ. La terza pagina, nicchia culturale nata in Italia nel 1901 e scomparsa nel 1956, ancora oggi alla ricerca di una propria dimensione. Storicamente legato a un pubblico litario, il giornalismo culturale negli ultimi anni si aperto a argomenti pi fruibili, come i temi enogastronomici che saranno affrontati nella prima giornata di incontri. Tra gli interventi pi attesi, e probabilmente pi pungenti, ci sar Un jaccuse al giornalismo culturale italiano del critico letterario Piero Dores. Ma il vero cuore delledizione sar il tentativo, nella seconda giornata, di fotografare la situazione dellinformazio-

Gli organizzatori del Festival: il giornalista Giorgio Zanchini e la direttrice dellIFG, Lella Mazzoli

UN CONCORSO PER I GIOVANI Al via il concorso Dalla terz@ al web, per promuovere il giornalismo culturale tra i giovani e gli aspiranti giornalisti under 30. Per poter concorrere i candidati devono aver pubblicato, in una qualsiasi testata giornalistica di carta stampata o web, entro il 15 aprile 2013, un articolo di approfondimento o di inchiesta che abbia trattato il tema Con la cultura si mangia?. Gli studenti delle scuole superiori non hanno lobbligo della pubblicazione. Ulteriori informazioni, sulle modalit di presentazione della domanda sono consultabili allindirizzo: http://festivalgiornalismoculturale.it. La commissione giudicante, che valuter originalit e completezza degli elaborati, sar composta da rappresentanti del mondo giornalistico e accademico. La premiazione avverr il 4 maggio, nellambito del Festival.

ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: STEFANO PIVATO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo". Consiglieri: per l'Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIUSEPPE PAIONI; per l'Ordine: NICOLA DI FRANCESCO, STEFANO FABRIZI, SIMONETTA MARFOGLIA; per la Regione Marche: JACOPO FRATTINI, PIETRO TABANELLI; per la Fnsi: GIOVANNI ROSSI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 http://ifg.uniurb.it/giornalismo; e-mail: redazioneifgurbino@gmail.com Direttore responsabile: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI Stampa: Arti Grafiche Editoriali Srl - Urbino - 0722328733 Registrazione Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
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