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Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@runningmag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare allufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
IN PRIMO PIANO //
PAGINe 20-21
IL SUCCESSO DI EVENTI COME LA STRONGMAN RUN E I REWOLUTION RAID CONFERMANO LINTERESSE DEI RUNNERS VERSO FORMULE ALTERNATIVE ALLA CORSA TRADIZIONALE. PREFIGURANDO SCENARI INTERESSANTI E PI AMPI PER TUTTO IL MERCATO
PAGINe 24-25
PAGINA 22
PAGINe 8-9
ORGANIZZATO DA RUNNING MAGAZINE UNa STORICa tavola rotonda DELLE AZIENDE RUNNING E TRAIL. IMPORTANTI E STRATEGICI I TEMI TRATTATI, CON NUMEROSE IDEE E PROGETTI CONCRETI PER IL FUTURO.
RUNNING CON
PAGINE 16-18 PAGINa 13
redazione@runningmag.it / www.runningmag.it
PAGINA 26
ICELAND FACTOR
RUNNING MAGAZINE
editoriale
OTTOBRE 2012
Spettabile sindaco Bloomberg, Le scrivo interpretando i sentimenti e i pensieri di decine di maratoneti del Friuli Venezia Giulia, giunti nella Sua (e un po anche nella nostra, perch New York un patrimonio globale), martoriata citt.Lo abbiamo fatto in punta di piedi, col dolore nel cuore e le lacrime agli occhi per quello che luragano aveva prodotto solo a qualche isolato dai nostri hotel.[] Mercoled scorso, quando abbiamo sentito le Sue parole in conferenza stampa, ci siamo sentiti partecipi di un progetto. Non poteva, non doveva pi essere una festa sportiva, questa maratona di New York 2012. Doveva essere un segnale forte, il simbolo di un riscatto che partisse dalla fratellanza di decine di migliaia di sconosciuti, uniti dalla fatica e dalla volont di mostrare la parte pi vera e pulita di se stessi.Abbiamo ripensato all11 settembre, alle immagini commoventi della maratona del 2001, con il pubblico e gli atleti di tutto il mondo divisi dalle transenne ma uniti dalle stesse lacrime, la medesima consapevolezza di una missione: scrivere il primo capitolo di un nuovo libro, quello della rinascita. Molti di noi hanno affrontato vere e proprie odissee nei cieli, sacrificato i risparmi di una vita, per raggiungere la Sua citt.Lo abbiamo fatto perch eravamo pronti a dare il nostro meglio, come i volontari che in questi giorni terribili si affannano nei quartieri senza luce, acqua e cibo. [] Tutti hanno fatto quello che nella vita sanno fare meglio: hanno scavato a mani nude, hanno vigilato, hanno suonato.Noi sappiamo correre. Avremmo voluto correre, una volta che Lei, mercoled scorso, ci ha detto chiaro che la Sua citt aveva bisogno di questo segnale.Dopo due giorni, per, apparso in tv e ha dichiarato che le condizioni erano cambiate. Che la maratona, lo stesso simbolo del riscatto dopo la tragedia delle Torri gemelle, questa domenica sarebbe stata fonte di polemiche e di divisioni. Non Le chiediamo tanto se non avesse potuto deciderlo prima.Se sia stato giusto consentire ai commercianti dellexpo di incamerare tutti i guadagni della vendita del merchandising, prima di annunciare la cancellazione della corsa.Nemmeno quale ruolo abbia giocato, in questa scelta, una corsa ben pi importante, con due soli iscritti, in programma alla Casa Bianca.Le esprimiamo solo il nostro disagio e il nostro rammarico per averci relegato, di fronte allopinione pubblica, nel ruolo dei 47mila ricchi, fanatici e insensibili appassionati di running. Adulti un po bambini, tristi non tanto per gli sfollati, ma perch domenica non potranno mettere in scena il loro spettacolino.Sappia, invece, che dietro c molto di pi. C la parte migliore delle nostre vite. Le albe di fatica, i dolori fisici, i sacrifici economici e alimentari, il tempo sottratto alle famiglie e strappato al lavoro, e spesso anche al sonno, per potersi allenare, per temprare fisico e mente.C la consapevolezza che la vera vittoria non solo di chi taglia il traguardo per primo, nasce da condivisione e capacit di superare i propri limiti. Ecco, questo ci tenevamo a dirLe, signor sindaco. Il nostro meglio, questa domenica, sarebbe stato tanta roba. Sarebbe venuto da tutto il mondo con sudore, fatica, lacrime, cartelli e messaggi di solidariet. Sarebbe stato un esempio, un segnale di rinascita. E non avrebbe fatto vergognare nessuno.Non dubiti, gli occhi li abbiamo anche noi. Vediamo le Sue stesse immagini. Capiamo bene che oggi, a New York, le priorit siano altre.Ma crediamo sia giusto ricordarLe che a uscire a testa alta da questa settimana siamo noi, non Lei.Noi eravamo disposti sin dal principio a non correrla, questa maratona. Ma di certo, una volta partiti, non ci saremmo mai ritirati.Questo sappia, dai maratoneti del Friuli Venezia Giulia e dai loro colleghi di tutto il mondo.Con i migliori auguri di una nuova alba di speranza. Antonio Bacci
Editore Sport Press Srl Presidente: DANIELE DE NEGRI Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 Email: redazione@runningmag.it Website: www.runningmag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB)
Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 Anno 1 - N.10 - 2012 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.38 del 20 gennaio 2012. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. Leditore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per linvio di informazioni commerciali. In base allArt. 13 della Legge n 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti.
NEWS
Nella provincia di Savona, il primo Berg Trail
// Si terr nellentroterra ligure la prima edizione del Berg Trail. Competizione di corsa off road, si svilupper su un percorso di 22 km con 1.100 metri di dislivello positivo che attraversa i Comuni di Bergeggi, Spotorno e Vado Ligure (SV). Lorganizzazione r a p p re s e n t a t a dallA.S.D. Runners Italia, in collaborazione con il Comune e la proloco di Bergeggi. La data prevista per lo svolgimento della gara domenica 18 novembre. Un evento nuovo dunque e che vedr presenti anche alcune importanti aziende di settore, quali Salomon, La Sportiva, Scott e Crazy Idea.
Da sx: Francesca Meini, Luca Leone, Mohamed Morchid, Laura Bottini, Soufiane Elkounia e Paola Felletti
Sul Monte Stella i vincitori del Salomon Trail Tour Italia 2012
// Dopo avere fatto tappa in alcuni dei siti pi suggestivi della Penisola, il Salomon Trail Tour Italia 2012 ha chiuso i battenti a Milano. Lo scorso 30 settembre infatti andata in scena la giornata conclusiva di questo circuito, sulle pendenze del Monte Stella. Il percorso di 5 km stato disegnato con caratteristiche tecniche impegnative, che si sono sviluppate attraverso un alternarsi di salite intense (con picco massimo di altitudine a 160 metri) e discese anche ripide. Sullo sfondo, la vista della citt meneghina in lontananza ha costituito un aspetto di sicuro fascino per gli atleti in gara. In campo maschile si registrata la vittoria di Mohamed Morchid, che ha preceduto al traguardo Luca Leone e Soufiane Elkounia. Tra le donne, la migliore prestazione stata siglata da Laura Bottini, prima in un podio completato da Francesca Meini e Paola Felletti. Ad aver caratterizzato questa giornata di festa ha certamente contribuito la grande attesa che si registrata da parte degli appassionati, sintomo del crescente interesse che questo tipo di attivit sta ottenendo. Cominciato lo scorso aprile, il tour di Salomon ha fatto tappa anche allElba Trail, alle Porte di Pietra e Finestre di Pietra, al Gran Raid du Cro Magnon e Neandertrail, al Cima Tauffi Trail e al Sellaronda Trail Running. La classifica finale del circuito vede al primo posto Pablo Barnes e Simona Morbelli, che succedono ai vincitori del 2011 Fabrizio Roux e Francesca Canepa.
www.teamsalomoncarnifast.com
// Dopo lesperimento della scorsa estate, lOsservatorio del commercio ha scelto di riprovarci anche con i saldi invernali. Il 4 ottobre si incontrato con Unioncamere, Anci, Uncem, Confcommercio, Uniascom Varese, Confesercenti, Federdistribuzione, Legacoop, le associazioni dei consumatori Adusbef, Adiconsum, e i sindacati, per discutere la decisione di anticipare lavvio delle promozioni il 7 dicembre, trenta giorni prima della solita apertura dellEpifania. Contraria alla scelta, Confesercenti ha fatto eco al malcontento di molti negozianti (specie quelli estranei alla grande distribuzione) che gi nella stagione estiva hanno assistito a un calo di vendite preoccupante nelle settimane precedenti allinizio degli sconti.
www.salomontrailtouritalia.com
e praticit. Le t-shirt, insieme ad altri oggetti e cimeli, verranno battute a dicembre su unasta eBay.
www.doteinmovimento.com www.dryarn.com
www.garmin.com/it/forerunner
RUNNING MAGAZINE
ottobre 2012
// Sono state fra le protagoniste delle ultime Olimpiadi ai piedi dei pi importanti atleti del mondo. Si tratta delle scarpe Flyknit e adiZero Primeknit, realizzate rispettivamente da Nike e adidas. E anche ora che si chiusa la kermesse londinese, tornano di attualit dal momento che lo scorso 28 agosto stata emessa da una corte di Norimberga uningiunzione temporanea ai danni del brand tedesco. Il nodo della questione rappresentato dalla presunta violazione di brevetto riguardante la tecnologia di realizzazione della Flyknit, con tomaia costruita in un unico pezzo, e che sarebbe stata replicata per il progetto della adiZero. Nonostante Nike avesse manifestato nelle ultime settimane la volont di avanzare una richiesta che rendesse tale lingiunzione permanente, il 7 novembre la corte ha respinto in appello lordinanza a favore di adidas. Lazienda con sede a Herzogenaurach ha affermato inoltre di aver richiesto la cancellazione del brevetto della Nike Flyknit, riportando prove documentarie che mostrano come questa tecnologia fosse conosciuta fin dagli anni Quaranta.
NEWS
Aperte le iscrizioni alle staffette della Mcm 2013
// stata la formula pi apprezzata dellultima Milano City Marathon, come dimostra il boom di iscrizioni rispetto allanno precedente. I team che si sono presentati per correre i 42,195 km in staffetta erano infatti 2.103 nel 2012: quasi il doppio rispetto al 2011. A partire dal 7 ottobre sono state dunque aperte le iscrizioni alla manifestazione del prossimo anno. Rinnovato il modello che affianca il progetto al Charity Program, secondo cui ogni squadra avr lopportunit di scegliere quale associazione sostenere attivamente devolvendo parte della quota di iscrizione e diventandone personal foundraiser. Nel 2012 sono state coinvolte 115 Onlus e sono stati raccolti oltre 600.000 euro in totale.
del metabolismo della persona e da cui possibile inferire alcuni dati come la predisposizione al tipo di sforzo (aerobico e anaerobico) o lo sviluppo della massa muscolare. Genofit verr diffuso in collaborazione con studi medici e centri fitness altamente qualificati, per guidare gli
sportivi verso lobiettivo finale di offrire giovamento al proprio fisico. Il programma pensato sia per chi pratica attivit a livello agonistico che amatoriale, per potenziare la massa muscolare, dimagrire e tonificare, recuperare dallo sforzo fisico e mantenere la performance nel tempo.
Team USA
// stato il primo flagship store che Vibram ha aperto negli States, inaugurato in Newbury Street a Boston lo scorso 14 aprile. Il negozio si caratterizza per il suo stile particolare, che intende richiamare i motivi e lanima tipicamente italiana del brand (con tanto di allestimento di un corner per la pausa caff). Un luogo realizzato per valorizzare il contatto umano, la circolazione di idee, la sperimentazione diretta della tecnologia Vibram. Proprio questo spirito stato premiato con la medaglia doro da un riconoscimento della rivista online Hub Magazine, che ha definito il punto vendita un esempio di come, in piena era digitale, innovare possa significare andare controcorrente e valorizzare aspetti come linterazione e il contatto diretti fra persone. Vibram FiveFingers, aggiunge Hub Magazine, riporta il mondo della calzature e delle molte attivit sportive che diffonde a un aspetto natural. In questo spazio convivono infatti arte, natura, aree tattili in pietra, marmo, sabbia, trucioli ed erba, su cui possibile effettuare test propiocettivi. Un allestimento che offre un timeline interattiva per scoprire la storia dellazienda e del processo costruttivo delle sue suole e delle FiveFingers e che continua a crescere grazie alla condivisione delle esperienze e delle opinioni dei visitatori.
// Si torna a parlare di CrossFit e loccasione un evento che ha catalizzato lattenzione di moltissimi appassionati. Lo scorso ottobre si tenuto infatti allExCel Exhibition and Convention Centre di Londra il CrossFit Invitational Presented by Reebok. Tutto esaurito per la gara che stata trasmessa in diretta su Eurosport e a cui hanno partecipato i migliori atleti della disciplina. Un team europeo capitanato da Annie Thorisdottir si sfidato con quello americano di Rich Froning Jr a suon di Wod (Workout of the day). I due campioni per due anni consecutivi dei Reebok CrossFit Games, nel 2011 e nel 2012 sono stati affiancati rispettivamente da Samantha Briggs, Katrin Tanja Davidsdottir, Frederik Aegidius, Mikko Aronp, Nmi Snr Katrnarson (team Europa) e Becca Voigt, Kristan Clever, Julie Foucher, Jason Khalipa, Matt
www.shopcrossfitreebok.com
Team Europe
VISTO DA
di Oncoematologia pediatrica di Padova. Il 23 settembre, ad Albarella (RO), si corsa la Maratonina Parco del Delta del Po. Partecipando a questa gara, o alla non competitiva di 10 km, si sosteneva lAssociazione Piccoli Punti, fondazione onlus per la ricerca scientifica sul melanoma e la sensibilizzazione alla sua prevenzione e diagnosi. Spesso la portata di questi eventi sottovalutata, si tende a sottolineare esclusivamente la performance sportiva. A noi piace ricordare, invece, che si pu far del bene anche facendo il nostro sport preferito. Damiano Menegon // www.runlovers.it
www.polar.fi/beat/it/
RUNNING MAGAZINE
ERRATA CORRIGE //
// A causa di un errore, nello Shoe Count del numero 9 di Running Magazine sono stati pubblicati alcuni dati errati. Le statistiche si riferivano alledizione della Milano City Marathon 2012, svoltasi lo scorso 15 aprile. Nella tabella sottostante riportiamo i dati corretti che ci sono stati forniti da Mizuno (technical sponsor della manifestazione). Per dovere di cronaca ci preme segnalare che i riscontri pubblicati in precedenza non erano stati forniti da Mizuno.
OTTOBRE 2012
// Run for Autism una corsa a scopo sociale, nata con lobiettivo di coinvolgere le persone a una manifestazione sportiva che sappia sensibilizzare le persone al tema dellautismo. In calendario per sabato 8 dicembre, si terr a Roma e sar il momento conclusivo dellEvento Nazionale 2012 del Progetto Filippide. Lassociazione parte del Comitato italiano para-olimpico ed lunica realt organizzata esistente costituita per aiutare i ragazzi affetti da autismo attraverso la pratica quotidiana di attivit sportive e la partecipazione a gare podistiche nazionali e internazionali. Partner tecnico per loccasione sar New Balance. Il brand di Boston sosterr infatti la corsa nella sua duplice formula: 5 km competitiva e 2 km non competitiva. La Run for Autism 2012 rappresenter la prima iniziativa di questo tipo in tutta Europa e vedr coinvolte molte personalit di spicco dello sport. il costo di iscrizione di 10 euro: il ricavato cos ottenuto contribuir alle spese di organizzazione e verr devoluto al finanziamento della ricerca medico-scientifica sullautismo. A tutti i partecipanti sar offerto un ricco pacco gara, a carico degli sponsor.
www.runforautism.it
in primo piano
LO STORICO EVENTO ANDATO IN SCENA PRESSO LAZIENDA AGRICOLA NETTARE DEI SANTI A SAN COLOMBANO AL LAMBRO
Un meeting che mettesse attorno a un tavolo le pi importanti aziende italiane running e trail running. Da tempo se ne avvertiva lesigenza. Ma ad eccezione di sporadici e ridotti incontri nulla di ufficiale era mai stato organizzato. I tempi tuttavia erano maturi. Ed per questo che - assecondando peraltro unidea che da tempo ci frullava per la testa - abbiamo raccolto con piacere lidea di alcuni importanti brand, mettendo a frutto anche unesperienza che il nostro gruppo ha maturato in questi anni in altri settori del mercato sportivo. Vale la pena ricordare infatti che - con le altre testate del nostro gruppoeditoriale - gi da alcuni anni Sport Press organizza incontri di questo genere. E nelloutdoor nata anche una specifica associazione (Italian Outdoor Group, di cui il nostro giornale Outdoor Magazine membro attivo) che porta avanti iniziative strategiche, sia per le aziende aderenti che per tutto il mercato. Ecco quindi come si sono create le ideali condizioni al contorno del primo Running Business Meeting, andato in scena lo scorso 3 ottobre nella splendida location dellAzienda Agricola Nettare dei Santi, a San Colombano al Lambro (MI). Quasi 30 i presenti, in rappresentanza di alcune delle pi importanti aziende italiane operanti nel mercato running e trail running. Per non risultare troppo dispersivi, questo primo meeting stato circoscritto alle sole aziende produttrici o distributrici di calzature. Gi dai prossimi incontri linvito potrebbe essere allargato anche ad altri importanti brand di abbigliamento e accessori. Insomma uniniziativa decisamente importante e strategica oltre che storica per il running italiano. Certamente non un punto di arrivo, ma - si spera - linizio di un progetto a medio/lungo termine. In grado di coinvolgere tutte le pi importanti aziende che animano il nostro mercato. Ma non solo: in attesa di vedere se davvero - come prevedibile e auspicabile - nascer unassociazione, lintenzione quella di coinvolgere a pi livelli anche
gli altri attori del running in Italia. Dallanello fondamentale dei retailer fino alle numerose associazioni sportive, dagli agenti di commercio ai media, dagli organizzatori di gare agli atleti. Certo le esigenze, le idee e le priorit sono differenti e a volte difficilmente conciliabili. Ma il fine unico il medesimo: allargare i confini del mercato. Abbracciando nuovi, magari piacevolmente inaspettati, orizzonti. Vediamo quindi di seguito un sunto dei temi trattati nel corso del meeting.
1. Dati di mercato - Il primo punto di partenza su cui ci si confrontati stato quello relativo ai dati di mercato delle calzature sportive, in Italia e in Europa. I numeri e le statistiche sono infatti spesso scarsi e imprecisi, aspetto che comporta un terreno farraginoso su cui muoversi, senza una conoscenza certa e approfondita del valore di questo settore. Abbiamo tuttavia dati certi sul fatturato globale del settore sport footwear: negli ultimi tre anni in Italia ha osservato una crescita a valore, passando dall1,51 miliardi di euro nel 2009, all1,599 miliardi nel 2011 (quarto mercato in Europa). Ma soprattutto il volume di vendita in paia aumen-
tato dai 29,758 milioni del 2009 ai 37,731 nel 2011 (vedi grafici sotto e a fianco). Sul mercato running non ci sono, a oggi, numeri ufficiali e attendibili. Tuttavia Running Magazine e Sportmaker sono riusciti a realizzare una stima attendibile e veritiera del mercato e delle relative quote, incrociando alcuni dati di vendite e fatturati delle aziende con le statistiche ricavate da oltre 10 shoe count di maratone e mezze maratone italiane 2011/12. Sono state presentate cifre e statistiche relative ai praticanti running e trail running. Di certo una considerazione pi precisa e dettagliata deve partire da una raccolta pi frequente, suddividendo tutte le categorie interessate. Una soluzione potrebbe essere quella di affidare i dati delle singole aziende a una societ esterna o a un notaio, che presentino poi periodicamente unanalisi dettagliata del mercato running in ogni suo aspetto. Un elemento questo che rappresenterebbe un valore aggiunto non solo per gli operatori del mercato running ma anche per sponsor extra-settore desiderosi di investire in questo mondo ma di avere anche una visione reale e precisa del business e dei praticanti.
il meeting in pillole
// NOME
Running Business Meeting
// COSA
La 1a tavola rotonda delle aziende Running e Trail Running
// QUANDO
Mercoled 3 Ottobre 2012
// DOVE
Azienda Agricola Nettare dei Santi, Via Capra, 17 - 20078 - San Colombano al Lambro (MI)
// PERSONE PRESENTI
25
// AZIENDE PRESENTI
Brooks, Dynafit, Inov-8, La Sportiva, Mizuno, Saucony, Scarpa, Scott, Vibram FiveFingers, IOG (Italian Outdoor Group) e gli organizzatori Sport Press e Sportmaker
RUNNING MAGAZINE
OTTOBRE 2012
buon successo. Tutti i presenti hanno concordato sullutilit di formare unassociazione che abbia come suo obiettivo primario quello di una maggiore diffusione del running, oltre che un suo sdoganamento dallambito prettamente agonistico. A questo proposito Sport Press e Sportmaker si sono dimostrati disponibili a coordinare le attivit delleventuale associazione e a presentare un piano di fattibilit con costi previsti e relative attivit prioritarie.
stituito un tentativo di sicuro interesse in questi termini. Un altro esempio, questo per il settore boardsport e action sport, rappresentato dal caso del Pro Shop Test di Monte Bondone (60 marchi e 140 negozi coinvolti nel 2012). Per finire, bisogna considerare lopportunit che costituiscono gare ed eventi gi esistenti, a cui affiancare una realt di stampo B2B, con la possibile soluzione di creare un test tour itinerante a carattere regionale.
4. Formazione retailer - Si avanzata lipotesi di organizzare giornate di formazione dedicate ai retailer e agli addetti alle vendite dei negozi specializzati running e non solo. Compito che rientrerebbe oltretutto tra gli obiettivi dellassociazione. Clinic non tanto dedicati ai prodotti (avvengono gi per opera di aziende singole e relativa rete vendita) ma su temi quali la corretta gestione finanziaria di un negozio, business plan, tecniche di vendita, strategie di comunicazione off e online e altro ancora.
e B2C: la maggior parte di queste dedicata allOutdoor e si svolge allestero. Fra le poche specializzate al mondo Running, gli esempi pi rilevanti si tengono in Inghilterra e negli Stati Uniti. La prima il Running Show (24-25 novembre 2012). La seconda, Running Event, si aprir ad Austin (in Texas) dal 3 al 6 dicembre prossimi. Utile stato dunque discutere lipotesi circa lorganizzazione in Italia di un evento B2B dedicato ai negozianti, durante il quale testare i materiali footwear e apparel in concomitanza della campagna vendite. Questanno, la prima edizione del Running Shoe Experience allAlpe di Siusi (vedi report a pagina 22) ha co-
muove il mercato nel nostro Paese fornendo una stima abbastanza attendibile delle varie quote di mercato, anche se sbilanciata verso un cliente medio/alto. Da valutare la possibilit di creare unorganizzazione esterna alle aziende, per raccogliere i dati durante gare e manifestazioni, sia running che trail (comprendendo magari anche le competizioni miniori, ma non per questo meno interessanti a fini statistici, anzi tuttaltro, come le 5 e 10 K). Nelloccasione stato anche presentato lo shoe count realizzato da Sportmaker allultima edizione dellUTMB (vedi sotto).
5. Shoe count - Un argomento da affiancare a quello inerente ai dati di mercato quello degli Shoe Count. Un ulteriore indice di riferimento insomma, utile per valutare come si
6. Saldi e distribuzione - Molto attuale e particolarmente caldo stato infine largomento inerente alla distribuzione in Italia. Il problema dei saldi, gli sconti selvaggi, la crescita delle vendite online. Sul tavolo la possibilit di arrivare a strategie condivise per evitare di sminuire il valore del prodotto running, che in certi casi soffre la tendenza dei ribassi dei prezzi e degli sconti / promozioni anticipate. Un maggior coinvolgimento dei retailer e una sensibilizzazione complessiva sul tema della marginalit gioverebbe certamente a tutto il mercato.
the north face ultra trail du mont blanc 2012 (primi 600 ARRIVI)
// Per il nostro primo Shoe Count nel mondo trail non potevamo che scegliere la manifestazione principe di questo tipo. Un debutto che oltretutto ci porta per la prima volta a effettuare il nostro rilievo allinterno di una gara internazionale. Il resoconto che pubblichiamo qui ci offerto da Sportmaker ed stato presentato in anteprima in occasione del primo Running Business Meeting. I numeri che si registrano in occasione dello svolgimento della The North Face Ultra Trail du Mont Blanc sono di massimo rilievo. Basti considerare infatti che solo per la competizione di cartello erano al via 2.482 atleti, a cui vanno aggiunti gli iscritti alle collaterali Tds, Ccc e Ptl. Statistiche importanti dunque, che prendono in considerazione i primi 600 arrivati a Chamonix. Il dato che emerge con pi netta evidenza la testa della classifica: un ulteriore elemento di novit allinterno di questa rubrica che propone per la prima volta il nome di uno degli specialisti di questo settore, Salomon. La maggioranza
shoe count
dei rilievi spetta infatti al brand francese con il 31,65% di presenze. Al secondo posto si piazza invece ASICS con il 16,35% dei rilievi. Se fino a questo momento il marchio che sempre figurato sul gradino pi alto del podio nei nostri Shoe Count, da notare come anche in questa categoria riesca a mantenere un piazzamento considerevole. Medaglia di bronzo a Saucony (7,83%), per un altro exploit da ascrivere alle specifiche tecniche del tracciato che attraversa lAlta Savoia e la Val dAosta. Seguono adidas (6,26%) e Brooks (6,09%) a stretta posta, e di l Hoka (5,91%), un nome che sorprendentemente si aggiudica il sesto posto anche davanti a marchi pi blasonati. Altrettanto rilevante il risultato di La Sportiva, settimo a 4,5% di preferenze, mentre troviamo allottavo posto il main sponsor della manifestazione: The North Face si aggiudica il 4% delle preferenze (fra cui pu contare la vincitrice femminile Lizzy Hawker e da cui manca Sebastien Chaigneau, a lungo in testa alla gara e costretto al ritiro al 93 km).
Fonte: Sportmaker
Categoria maschile 1. Franois DHaene (Fra) 10h 32m 36s (a sinistra) 2. Jonas Buud (Sve) 11h 03m 19s 3. Mike Foote (Usa) 11h 19m 00s
Photo: TNF / Damiano Levati
Categoria femminile 1. Elizabeth Lizzy Hawker (Uk) 12h 32h 13s (a sinistra) 2. Francesca Canepa (Ita) 13h 17m 01s 3. Emma Roca (Spa) 13h 23m 37s
interviste
a tu per tu con giulio sergio roi, uno dei maggiori specialisti del settore
Running anche salute: non solo nel senso che correre opinione unanime fa bene al fisico, mantiene giovani e combatte linsorgenza o laggravarsi di una quantit di patologie. Ma anche nel senso (in qualche modo simmetrico) che una corretta attivit fisica, soprattutto se svolta in modo intenso, porta con s lesigenza di un costante controllo medico in grado di prevenire o di risolvere problemi legati allo svolgimento di uno sport ad alta o altissima intensit. Si cos assistito, soprattutto negli anni pi recenti, al grande sviluppo della Medicina dello Sport, di strumenti di diagnosi specialistici, di tecniche di riabilitazione mirate, di protocolli sempre pi sofisticati Un aspetto che non manca di interessare e coinvolgere chiunque a vario titolo si occupi di corsa (oltre che di generare un business decisamente rilevante). Ne abbiamo voluto parlare con un esperto: il dottor Giulio Sergio Roi, specialista di Medicina dello Sport, direttore del centro studi del gruppo medico Isokinetic nonch socio fondatore e vice presidente dellInternational Skyrunning Federation; quanto basta, insomma, per assicurargli nellambiente il soprannome di SkyDoctor. La Medicina dello Sport - esordisce Roi - una specialit particolare, molto concentrata sullaspetto di prevenzione. In Italia esiste dagli anni 70 una legge, varata con grande fatica, che impone a tutti gli atleti che svolgono attivit agonistica una visita a cadenza annuale effettuata tassativamente da specialisti in Medicina dello Sport allinterno di strutture specializza-
te. Il risultato stato lo sviluppo di una grande competenza specifica e di unottima capacit di individuare in modo precoce molte patologie: non a caso, in Italia si registra il minor numero di casi al mondo di morti improvvise per attivit sportiva e gli specialisti italiani di cardiologia dello sport sono riconosciuti a livello mondiale. Bisogna comunque aggiungere che, se la Medicina dello Sport soprattutto una specialit preventiva, esiste una serie di altre aree di specializzazione strettamente collegate alle necessit degli atleti: traumatologia, recupero funzionale (quella
che era un tempo conosciuta come riabilitazione), valutazione funzionale (la cosiddetta fisiologia applicata, che agevola lottimizzazione della prestazione). Parlando di patologie (ed escludendo i traumi da cadute o simili), quali sono quelle pi diffuse? E quali le cause principali? La maggior parte delle patologie dei runner sono da sovraccarico: una patologia che definisco bastarda perch si manifesta regolarmente quando ormai troppo tardi. Un esempio banale ma efficace quello delle vesciche: si potrebbe
evitare con la scarpa giusta, la calza giusta, lallacciatura giusta, lapplicazione di un taping. Ma quando ci si rende conto di averla, ormai il danno fatto. Ultimamente, assistiamo sempre pi spesso alla discutibile tendenza generale a diminuire il peso della scarpa: ma le scarpe molto leggere, da gara, sono studiate per lappunto per atleti di alto livello, che a loro volta pesano pochissimo. Se la stessa scarpa pensata per un runner di 55 kg viene utilizzata da una persona che di chili ne pesa 80 (e che quindi ha bisogno di una calzatura pi protettiva, pi stabile e che comunque tenga
conto del tipo di appoggio), chiaro che si pu verificare una serie di problemi. Altre complicazioni derivano spesso da uneccessiva intenUltimamente, assistiamo sempre pi spesso alla discutibile tendenza a diminuire il peso della scarpa: ma le scarpe molto leggere, da gara, sono studiate per atleti di alto livello, che a loro volta pesano pochissimo. Se la stessa scarpa pensata per un runner di 55 kg viene utilizzata da una persona che di chili ne pesa 80 kg, chiaro che si pu verificare una serie di problemi
sificazione dellallenamento, senza prendere il tempo necessario per consolidare i risultati (a mio avviso si pu aumentare il carico progressivamente non pi di un 5% e sempre lasciando al fisico un periodo di adattamento) e spesso ritardando anche di mesi la visita dal medico dopo che i problemi (vesciche, tendiniti, crampi, lombalgie) sono comparsi. invece importante rendersi conto che rivolgersi a personale esperto, che fornisca consigli personalizzati, davvero utile; questo il servizio che forniamo a chi in riabilitazione e il mio osservatorio decisamente privilegiato se si considera che, nellambito del nostro network, ci occupiamo di circa 10.000 atleti infortunati allanno. Personalmente, posso dire di aver riabilitato maratoneti di buon livello togliendo sedute di allenamento, anzich aggiungerle. Purtroppo ancora diffuso il concetto del pi faccio e meglio , senza rendersi conto che anche lo scarico fa parte dellallenamento.
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RUNNING MAGAZINE
OTTOBRE 2012
Matt Carpenter fa il test della massima potenza aerobica a 5.200 m di quota, nel laboratorio Piramide in Nepal, prima della maratona
Non a caso il nostro approccio talvolta criticato perch lento, nel senso che impieghiamo pi tempo a rimettere in piena forma un atleta infortunato; quello che non si considera, per, che gli sportivi trattati secondo questi metodi, una volta guariti, non si guastano pi. Mentre secondo le statistiche ben il 30% degli infortuni di fatto rappresentato dai re-infortuni. Quali sono, quindi, i consigli e le indicazioni fondamentali da tenere presenti? Il consiglio principale da dare a tutti i runner, di qualunque livello, quello di rivolgersi a medici abituati a vedere atleti che praticano quello specifico sport ed hanno esperienza in quelle specifiche patologie: in altri termini, medici sportivi che vedono il runner in prima battuta e che sanno gestire e smistare correttamente le diverse problematiche. In tutte le maggiori citt italiane, peraltro, esistono centri di medicina dello sport e di traumatologia dello sport generalmente di ottimo livello. Parliamo anche dellaspetto psicologico: quanto conta, in una generale terapia di riabilitazione? La psicologia dello sport senza dubbio contigua alla nostra attivit: nel nostro centro di Bologna abbiamo anche uno psicologo, a cui indirizziamo pazienti con problemi da questo punto di vista. Bisogna considerare che, quando si sta male, si crea una frattura tra la mente e il corpo e si costretti a fare i conti con una serie di fattori: il fatto che ci si fatti male; il fatto che ci vorr del tempo per guarire; i costi connessi alla guarigione. Per questo lo psicologo ha sempre un ambito in cui deve intervenire, soprattutto in caso di terapie lunghe, che superano magari i sei/otto mesi. Anche perch, soprattutto nel caso di
atleti di buon livello, c da combattere la paura del reinfortunio. Nellultimo periodo di riabilitazione, facciamo ripetere agli atleti sul campo quegli stessi gesti che li hanno portati allinfortunio, e pu accadere che alcuni si tirino indietro e non riescano a superare queste paure: in questi casi indispensabile il supporto dello psicologo. Ma comunque importante che ci sia sempre uno stretto coordinamento tra tutti gli specialisti coinvolti: oggi il recupero funzionale di un atleta infortunato non pu pi essere svolto da una persona sola, un lavoro di team che coinvolge differenti specialisti, inclusi anche i nutrizionisti. Per concludere, da un punto di vista scientifico quali sono i principali sviluppi di questi ultimi anni? Sono stati fatti grandi progressi sotto diversi aspetti. Innanzitutto lecografia, diventata ormai un sistema alla portata di tutti, con la presenza di ecografisti specializzati in moltissimi centri di medicina sportiva. La nuova tendenza pi interventistica poi legata alluso dei cosiddetti fattori di crescita per aiutare la guarigione di molte lesioni (si preleva il sangue, si isolano i fattori di crescita e li si reimpianta nella sede della lesio-
ne), che in alcuni casi possono rivelarsi un buon aiuto al recupero funzionale. Altri progressi sono stati fatti nelle tecniche di intervento sulla cartilagine - se effettuate in tempo - con colture di condrociti. Attualmente, poi, si discute molto sullopportunit dellintroduzione precoce dellesercizio aerobico in fase di riabilitazione (ad esempio facendo molta piscina). La psicologia dello sport senza dubbio contigua alla nostra attivit. Quando si sta male, si crea una frattura tra la mente e il corpo e si costretti a fare i conti con una serie di fattori. Per questo lo psicologo ha sempre un ambito in cui deve intervenire, soprattutto in caso di terapie lunghe, che superano magari i sei/otto mesi; anche perch, soprattutto nel caso di atleti di buon livello, c da combattere la paura del reinfortunio Innovazioni e miglioramenti sono costanti, ma bisogna sottolineare una cosa: purtroppo non esistono macchine o medicine miracolose; bene quindi diffidare di chi propone terapie mirabolanti. Anche in questo campo, per ottenere risultati validi e duraturi, non esistono scorciatoie.
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MARKETING
RUNNING MAGAZINE
OLTRE 30 I PUNTI VENDITA ITALIANI COINVOLTI NELLATTIVITA DI LANCIO DEL NUOVO RUNNING COMPUTER, INSIEME AD ALCUNI IMPORTANTI ATLETI
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Polar vanta unesperienza di oltre trentanni come azienda produttrice di cardiofrequenzimetri e sistemi per la misurazione delle prestazioni sportive. Fondata nel 1977 a Kempele in Finlandia, dove attualmente risiede il suo quartier generale, nel corso della sua storia si messa in evidenza fra laltro per la realizzazione del primo misuratore del battito cardiaco wireless. Per mettere a frutto un background tanto importante e offrire una risposta adeguata alle necessit degli atleti di ultima generazione, stato sviluppato il nuovo training computer Rc3 Gps. Ultimo nato da una famiglia di prodotti compatibili con un gps esterno, integra il ricevitore satellitare alle classiche funzioni Smart Coaching.
I punti di forza di Rc3 Gps La novit presentata da settembre sul mercato, si caratterizza innanzitutto per limpiego di un avanzato modulo satellitare, il Sistema Sirf Star IV. In dotazione, sono presenti sul modello anche tutte le funzioni tipiche di Polar Smart Coaching, basate sulla frequenza cardiaca. Un accessorio valido per ogni tipo di utilizzo e per tutte le attivit outdoor, che non trascura lelemento dellestetica e delleleganza. Estremamente leggero, comodo e compatto ha infatti un design accattivante e attraente. Track Down Campaign Avevamo un obiettivo strategico: promuovere direttamente presso trader e consumatori il nuovo prodotto, ci ha spiegato Francesca Tammaro, responsabile marketing del brand. Per cominciare, nei mesi di settembre e ottobre abbiamo avviato una specifica campagna che ha accompagnato larrivo nei negozi di Rc3 Gps. La Track Down Campaign ha coinvolto pi di 20 Paesi nel mondo. Dal Canada ai Paesi Bassi, da Hong Kong fino allItalia. Uniniziativa di guerrilla marketing, insom-
ma, che ha previsto la pubblicazione via web e social network di alcuni indizi che progressivamente andavano svelando la posizione esatta di un Polar Ambassador. Alle quattro persone pi veloci a raggiungere le coordinate tracciate, stato regalato il fiore allocchiello della nuova collezione. Il 5 ottobre stata la volta dellItalia, Milano: protagonisti sono stati tanti amici e follower, lambasciatrice dellazienda e ovviamente la novit presentata con significativo apprezzamento. Liniziativa stata accolta da un successo inaspettato, con numeri di partecipazione importanti. E a proposito di numeri, occorre menzionare che limpegno in campagna di promozione che Polar Italia sta manifestando assolutamente in primo piano anche rispetto alle altre sedi. Continueremo a tal proposito a impiegare le nostre risorse in questa direzione, anche attraverso advertising sui principali magazine e presenziando alle maggiori competizioni podistiche: lo abbiamo fatto alla Venice Marathon, ad ottobre, e lo faremo alla Firenze Marathon, a novembre. I risultati finora non hanno mancato di manifestarsi, tanto che anche a livello di sell out possiamo dirci pi che soddisfatti di quanto abbiamo visto finora.
il nuovo Rc3 Gps e stimolare un passaparola locale fra i consumatori, prima ancora che portare a una vendita. C un dato su tutti che pu testimoniare il buon esito di questi eventi. E cio il fatto che abbiamo gi avuto un elevato numero di prenotazioni per lanno prossimo da parte dei negozianti che abbiamo coinvolto, desiderosi di ripetere questa esperienza: ma soprattutto ci sono pervenute moltissime richieste da parte di chi non ha potuto partecipare alliniziativa e vuole essere inserito nel nuovo calendario. Decisamente il miglior risultato che si poteva sperare.
Le funzioni Smart Coaching - Fra gli altri punti di forza che qualificano il nuovo Rc3 Gps, da sottolineare la presenza di tutte le funzioni tipiche di Polar, basate sulla misurazione della frequenza cardiaca. Training Benefit consente di registrare i dati di allenamento e di offrire un riscontro immediato al termine di ogni sessione. Collegandosi a polarpersonaltrainer.com anche possibile studiare dettagliatamente i rilievi ottenuti e i dati del percorso effettuato, per condividerli online e confrontarsi con amici e rivali. Running Index consente di valutare lefficienza della prestazione combinando la misurazione di velocit di corsa e frequenza cardiaca, mentre Training Load suggerisce il tempo di recupero tra un carico di lavoro e laltro in base allo sforzo effettuato. La nuova Back to Start infine indica quali sono la direzione, le coordinate e la distanza in linea daria per tornare al punto di partenza, dando modo allatleta di esplorare liberamente nuovi percorsi e nuove zone. Trasversalit e design accattivante Uno strumento valido per diverse soluzioni, ideale per il runner, per il triatleta e per chi pratica numerose altre attivit outdoor. possibile infatti configurare cinque diversi Profili Sport, per adattare le impostazioni del display in base alla disciplina di riferimento. Uno strumento pratico e adattabile alle esigenze di ognuno, anche grazie al suo design leggero e sottile. Con soli 58 gr di peso e uno spessore di 1,37 cm uno dei dispositivi con gps integrato pi compatti in circolazione. Allo stesso tempo un ampio display digitale consente una facile lettura da parte dellutente, immediata e personalizzabile fino a tre righe. Un cinturino ventilato e i pulsanti ergonomici consentono inoltre un ottimo comfort, senza nulla togliere allaspetto estetico del prodotto.
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IL RUNNING CON
RUNNING MAGAZINE
LA NUOVA RUBRICA IN COLLABORAZIONE CON MENTALITaSPORTIVA.IT, QUOTIDIANO ONLINE DEL MONDO DELLO SPORT CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLASPETTO VALORIALE
ottobre 2012
A partire da questo mese, ufficiale la collaborazione che unir Running Magazine e Outdoor magazine con il quotidiano sportivo online mentalitasportiva.it. A monte di questa partnership sta la volont di dar vita a un progetto che sappia approfondire alcuni temi di particolare rilievo del nostro settore. Creato per offrire un servizio di informazione legato ai valori dello sport e allo stile di vita che qualifica i suoi protagonisti, il portale ci consentir di integrare le nostre pagine con contenuti interessanti e originali. Nei prossimi mesi le nostre riviste e mentalitasportiva. it daranno vita a un interessante scambio di approfondimenti circa alcune notizie legate agli aspetti etici dello sport, a una filosofia di
sostenibilit. Un lavoro di squadra insomma che offrir reciproca visibilit a tutte le testate, sui canali tradizionali e sul mondo dei social network, dove le informazioni viaggiano a ritmi incalzanti e con linguaggi brevi e immediati. Per questo primo appuntamento insieme dunque, vi proponiamo il contenuto di unintervista con Daniele Bonacini (foto in alto), amministratore delegato di Roadrunnerfoot Engineering, azienda specializzata nella costruzione di protesi con materiali altamente tecnologici per lattivit sportiva. Una delle voci pi autorevoli dunque per discutere di un argomento fra i pi caldi del momento, alla chiusura delle Paralimpiadi di Londra. Se dicomentalit sportiva, lei a cosa pensa? Sono uno sportivo e ho praticato la corsa per circa una decina danni e credo che mentalit sportiva significhi sudore e sacrificio. Ho subto lamputazione di una gamba, a seguito di un incidente e ho incominciato a correre con una protesi per non rinunciare a fare sport. Cos, al termine della mia carriera agonistica, mi sono dedicato alla ricerca e allo sviluppo nella produzione di protesi innovative, come quella in fibra di carbonio per riuscire a fare correre tutti coloro che, come me,
si sono ritrovati privi di uno o addirittura di entrambe gli arti inferiori, come il seguitissimo Oscar Pistorius. Quali sono i valori dello sport riscontrabili in ogni disciplina sportiva? La lealt e il rispetto nei confronti degli altri e la condotta sportiva pulita, scevra da sostanze chimiche dopanti che, purtroppo, hanno incominciato a farsi strada anche tra gli atleti paralimpici, che, invece, dovrebbero essere un grande esempio di sport allo stato puro, guidato dalla passione, dalla determinazione e dalla forza fisica, quella reale, che ti mette di fronte al senso del limite e che dimostra quanto sia possibile superarlo solo con la preparazione e la volont. Non servono ritocchi. Che cosa distingue un campione olimpico da un suo omologo alle Paralimpiadi? Latleta paralimpico vive una disabilit fisica che rende il sacrificio pi estenuante e aumenta il livello delle difficolt in maniera esponenziale rispetto a un omologo olimpico che lotta per massimizzare le proprie performance in condizioni di totale normalit. Latleta disabile, dopo duri e continui allenamenti oppure al termine di una competizione olimpica, pu correre il rischio di procurarsi unabrasione sul moncone e di dover ridurre la preparazione oppure, se i tempi sono ristretti, di correre ugualmente, con il disagio del caso, gi sperimentato in prima persona. Sotto altri aspetti prettamente tecnici, non riscontro ulteriori differenze tra le due categorie di atleti. Costruire piedi da corsa per atleti diversamente abili: che cosa lha portata a decidere di intraprendere questa singolare attivit? Tutto incominciato dopo le Paralimpiadi di Atene nel 2004. Durante quella competizione, stato possibile osservare limpatto di diverse tecnologie sulla prestazione di due atleti di diversa nazionalit, luno bulgaro, laltro tedesco, sfidanti nella disciplina del salto in lungo. Il primo portava protesi in legno rivestite in poliuretano rigido e poco perfor-
mante, mentre il teutonico portava una protesi in fibra di carbonio realizzata grazie agli studi effettuati dallAgenzia Spaziale Europea. Vinse latleta tedesco, saltando sei metri, mentre lavversario bulgaro non super i tre. Rientrati a Milano, io e i miei collaboratori, abbiamo approfondito limpatto di tecnologie innovative sulle prestazioni atletiche e sulla maggiore flessibilit applicativa, giungendo alla conclusione che la fibra di carbonio dovrebbe essere utilizzata in modo sempre pi diffuso, in sostituzione a materiali superati e decisamente non adeguati per facilitare gli atleti disabili nello svolgimento delle discipline sportive. Purtroppo, esiste anche un problema burocratico, ovverosia il fatto che il Servizio Sanitario Nazionale non copre le spese per lapplicazione di questa tipologia di protesi,
con conseguenti ulteriori sforzi ingegneristici per abbattere i costi di produzione al fine di renderle accessibili al maggior numero di sportivi con arti amputati per garantire loro il diritto allo sport. Praticava gi la corsa prima dellincidente? S, ho sempre amato lo sport e, oltre alle gare di Running, ho giocato a pallone e a Tennis e non potevo certo fermarmi dopo lamputazione. Diventa quasi una sfida e una sorta di legge del contrappasso per cui quello che non puoi fare desideri farlo con tutte le tue forze. Come ad della Roadrunnerfoot Engineering, quali sono state le maggiori difficolt e quali le maggiori soddisfazioni?
stato complicato per una realt imprenditoriale di piccole dimensioni come la nostra, trovarsi a competere con le grandi multinazionali. Le soddisfazioni invece sono stato numerose, soprattutto in capo alle iniziative solidali, che ci hanno portato ad Haiti, dove abbiamo avviato un laboratorio ortopedico dopo il terribile terremoto nel 2010. A 300 bambini in sei mesi e a oltre mille in due anni sono state applicate protesi agli arti amputati, ridando loro la possibilit di vivere con dignit la loro et spensierata e cos tragicamente minacciata. Inoltre, alla Maratona di Milano 2012, due atleti africani hanno potuto partecipare grazie alle protesi che abbiamo donato. Sono circostanze in cui si tocca con mano il vero problema di chi non pu pi contare sulle proprie forze e non c migliore gratifica di vedere un atleta disabile sorridere, in linea con la nostra missione che rendere la tecnologia al servizio dellutenza. La sua attivit ha obiettivi etici e sociali: come si pu raggiungere anche un obiettivo di sostenibilit? Nel mondo della disabilit sportiva netto il gap tra la cultura americana e anglosassone e quella europea. Oltreoceano e nel Nord Europa, i movimenti che difendono i diritti degli atleti disabili sono molto pi ascoltati e la pratica sportiva decisamente pi sostenibile. In Europa e, soprattutto, in Italia, sono pochissimi gli atleti (per fortuna, da un lato) con arti amputati, basti pensare che per una decina danni non se ne contavano pi di quattro a livello paralimpico. Oggi, nonostante lo sforzo profuso dal Comitato Paralimpico nei confronti di una maggiore sensibilizzazione alla difesa dei diritti delle disabilit sportive, manca nel nostro Paese una cultura della disabilit che dovrebbe partire dalla scuola o allinterno degli ospedali. Mancano programmi governativi per ausilii gratuiti oppure convenzioni tali per cui il disabile possa permettersi una protesi e coronare il sogno di praticare lo sport del cuore. Noi come Roadrunnerfoot cerchiamo aiuto negli sponsor per far leva su finanziamenti oppure doniamo direttamente la protesi a titolo gratuito in casi disperati a livello economico, ma eccellenti dal punto di vista del talento sportivo. Liniziativa in favore di Haiti lodevole, avete altri progetti simili in futuro? Stiamo portando avanti altri progetti in Africa, Medio Oriente, Iran, dove diamo sostegno a Emergency, e poi ancora in Libia, Congo, Ghana, Palestina e Albania. www.roadrunnerfoot.com
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Allacciatura //
Invisible Lacing // Sistema di allacciatura protetto da una ghetta esterna che permette di regolare separatamente gli spazi a livello della punta: nessun attrito e nessun punto di pressione, eliminando linsorgere di vesciche
TOMAIA //
Realizzata in nylon traforato per consentire il passaggio dellaria
Intersuola //
Realizzato con sistema Multi Pad in Eva. Consente una tenuta precisa e affidabile e assicura un ottimo controllo del movimento, oltre a trasmettere efficacemente la spinta del piede per adattarsi in modo dinamico alle asperit dei terreni alpini
Sensitive Fit // Calzata precisa e sostegno dei movimenti naturali, favorisce il coordinamento e rafforza i muscoli, aumentando lequilibrio e il controllo
SOTTOPIEDE //
Anatomico, arrotondato sui lati
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SUOLA //
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Marketing Info //
Claw Grip // Tenuta sicura sulla roccia e sui terreni bagnati, grazie alla gomma dura con cui sono realizzati i tasselli bianchi: massima aderenza sul terreno e trasmissione ottimale della potenza che migliorano la stabilit del piede
Per promuovere la Feline Superlight e gli altri prodotti della sua linea Alpine running, da aprile ad agosto 2012 Dynafit ha pubblicato una campagna specifica su diversi canali media:
Web / Accessibile allinterno di alcuni siti di Mapping Compound // La costruzione della suola si differenzia sulla base dellimpiego di tre tipi di mescole, che assolvono tre specifiche funzioni. linnovazione realizzata da Vibram: la zona rossa pi morbida, per offrire una presa migliore sulla roccia bagnata e un maggiore effetto ammortizzante durante la fase dimpatto; la zona nera ha una durezza media, per durare pi a lungo e aumentare laderenza sulla superficie; la zona bianca in gomma dura, per assicurare un grip ad artiglio
riferimento, come sportdimontagna.com, skialper.it, mountainblog.it
LA versione gore-tex //
Novit realizzata dagli specialisti di mountain running, rappresenta la variante impermeabile in Gore-Tex del modello Feline. Al pari della versione classica, anche questa configurata con suola in grado di assicurare stabilit e ammortizzamento elevati assieme un ottimo grado di leggerezza. Presenta inoltre intersuola Multi Pad per una tenuta precisa e affidabile, con buona adattabilit ai terreni di alta montagna, e sistema Mapping Compound, sviluppato con Vibram per assicurare un grip ad artiglio sulla roccia e su terreni bagnati e difficili. La forma della scarpa stata inoltre studiata per seguire i movimenti naturali del piede e favorire una migliore coordinazione a livello muscolare, migliorando equilibrio e controllo nella corsa.
Green/Silver
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focus on
giuseppe MARAZZI, SEBASTIeN NAIN, DAVID GATTI, NICOLA BASSI, RONAN MOALIC. CON UNA NEW ENTRY FEMMINILE DI GRANDE RILIEVO COME FRANCESCA CANEPA, VERA E PROPRIA RIVELAZIONE DI QUESTA STAGIONE
Anche se gli interpreti questanno sono cambiati il claim sempre Ordinary people being extraordinary. Tutto cominciato nel 2011, quando Vibram scelse di costituire un team di atleti che prendesse parte ad alcune delle principali competizioni trail internazionali. Nel 2011 venne realizzato un film in occasione della partecipazione del pool allUltra Trail du Mont Blanc di quellanno. Unopera prodotta da Sportmaker, con la regia di Alessandro Beltrame, selezionata tra le proiezioni speciali del TrentoFilmFestival e presentata a molti festival internazionali. Il titolo lespressione felice e semplice di ci che questo progetto rappresenta: The Extraordinary Story. Lidea alla base di tutto il progetto Vibram doveva essere infatti quella di dar vita a unesperienza che andasse oltre la sola realizzazione e sviluppo di prodotti per lo sport. Una visione pi grande e ispirata, che sapesse dare spazio alle gesta di chi vive il mondo del trail running nella sua purezza, mettendosi in discussione ogni giorno per dimostrare il proprio valore. Lo scorso 26 maggio stato presentato il nuovo team, chiamato a essere protagonista alla Lavaredo Ultra Trail (29-30 giugno), UTMB (27 agosto - 2 settembre) e Ultra Templiers (26-28 ottobre). I volti dei sei atleti sono quelli di Giuseppe Marazzi, Sebastien Nain, David Gatti, Nicola Bassi, Ronan Moalic e di Francesca Canepa. Al loro fianco, lo staff aziendale e Jerome Bernard in qualit di marketing manager. Il tutto supportato anche da partner
In piedi, da sinistra, Ronan Moalic, Giuseppe Marazzi e Sebastien Nain. Seduti, da sinistra, David Gatti, Francesca Canepa e Nicola Bassi
tecnici di rilievo: Saucony, Lafuma, Scott, New Balance, Camelbak, Petzl, Julbo, Compressport, Antaflex e Polartec e Garmin.
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Tutta questa stagione stata talmente magica e inaspettata che scegliere un singolo episodio difficilissimo. Avvertire la fiducia che viene riposta nelle mie possibilit determinante. Ecco un altro aspetto straordinario: funzionare come squadra non affatto scontato. Non ci vediamo mai al di fuori delle gare, per lintesa tra noi mi piace, non la cambierei
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OTTOBRE 2012
Anni: 41 - Nata a: Aosta - Vive a: Morgex Professione: maestra di snowboard Sponsor ufficiali: Vibram, Ecodyger, Valle dAosta Riconoscimenti conseguiti: 2 titoli di campionessa italiana (125 e 80 km) Principali gare compiute come atleta Vibram: TdG, Utmb, Lut La gara pi difficile: non posso dirlo ancora di nessuna gara Quella di cui sei pi orgogliosa: il Tor perch non avrei mai pensato di finirlo a una settimana dal 2 posto allUtmb, figurarsi vincerlo Limpresa che prima o poi vorresti compiere: qualcosa di estremamente lungo e impegnativo associato a qualche forma di donazione umanitaria Obiettivi per il 2013: vedremo
Com il rapporto con compagni di squadra e staff tecnico? basato sul rispetto e la stima. E se capita, ci si aiuta. Per esempio alla LUT ho corso parecchio con Nicola e c stato un tratto in cui Sebastien, che aveva avuto dei problemi e quindi in pratica non era pi in condizione di lottare per il suo piazzamento, si messo davanti a me e per un po mi ha fatto il ritmo. Cose cos Con Ronan ho viaggiato condividendo pensieri e situazioni, molto bello. Anche lo staff tecnico, sono sempre stati tutti molto gentili e disponibili con me: un dettaglio che conta. Nel nostro team nessuno si sente un soltanto un numero. Nel 2012, il primo posto alla Lavaredo e al TDG e il secondo posto allUTMB. Cosa ha contribuito di pi a questi risultati? Premetto che sono una psicologa e quindi, chiaro che una stagione come la nostra ci permette di testare tutto ampiamente, in molte situazioni, quindi anchio ho imparato a rendermi conto della variabilit di prestazioni dei prodotti in base alle diverse condizioni. Credo di poter offrire la mia disponibilit a vivere qualsiasi situazione, anche estrema, e quindi la possibilit di mettere alla prova tutto. Un ricordo, un episodio particolare che ti rimarr impresso? Domanda impossibile. Tutta questa stagione stata talmente magica e inaspettata che scegliere un singolo episodio difficilissimo. Per, sforzandomi molto, posso dire che linteresse mediatico scatenato dalla vittoria al TDG stato qualcosa dindimenticabile: tutte quelle foto, le interviste e i giornalisti che a un certo momento verso Gressoney si contendevano la precedenza a farmi foto stato quasi surreale. Ma ancora pi intensa stata la vicinanza della gente dappertutto, il tifo inaspettato e sincero. Unesperienza indimenticabile. Come vivono i tuoi familiari il tuo impegno con la corsa? C una lezione in particolare che hai appreso dallo sport in questi anni e che cerchi di trasmettere ai tuoi figli? A casa cerco sempre di insistere sullimportanza dellimpegno a fare del proprio meglio in ogni circostanza. Lo sport mi ha insegnato a non cercare scorciatoie e a perseguire i miei obiettivi anche quando sono stata lunica a crederci. Quindi ai bambini ripeto costantemente che io creder sempre in loro qualunque cosa facciano e con qualunque risultato, purch veda impegno e seriet. E sento che loro capiscono e sono orgogliosi di quello che facciamo insieme, giorno dopo giorno. Sono molto partecipi alle mie gare, mi incoraggiano e fanno il tifo tutto il giorno, anche se siamo lontani. una cosa molto toccante. Quali i prossimi obiettivi e sogni di Francesca? In cos poco tempo la corsa mi ha dato davvero tanto, e spero di avere modo di restituire qualcosa. Non so ancora come, per ci prover. Come primo passo per esempio, ho offerto un po delle mie coppe per premiare i bambini che correranno lArranchina (mini Arrancabirra): cercavo un modo per farli sentire importanti, per riconoscere il loro impegno. Una coppa pur sempre il simbolo di una vittoria. Per quanto riguarda i miei obiettivi agonistici ci sar sicuramente di nuovo lUTMB in versione integrale e poi non disdegnerei qualche sfida pi estrema. Mi dico sempre che pi dura, pi fa per me. Il Tor lo ha dimostrato a tutti. Questo sar possibile sempre e solo a condizione di poter sentire la fiducia che io possa farcela, da sola metto il motore ma la fiducia la benzina.
Photo: lucabenedet.wordpress.com
come ovvia deformazione professionale, attribuisco un peso consistente al mio stato mentale. E dunque, ovviamente avvertire la fiducia che viene riposta nelle mie possibilit stata determinante. Quella di Renato una costante, quella che ho sentito nascere nello staff Vibram stata unimportante conferma. Ho apprezzato moltissimo lapparizione di Jerome al TDG per incoraggiarmi, cos come ho apprezzato lultimo chilometro alla LUT affiancata da Adriano (Zuccala, ad, ndr) in bici. Per non parlare dei chilometri percorsi con Renato al mio fianco... Poi, tutto questo stato supportato da un materiale tecnico performante e allaltezza della situazione. Quale scarpe e quali suole hai utilizzato in queste gare e come ti sei trovata? punti di forza e aspetti da migliorare? Ho utilizzato scarpe Saucony Xodus Progrid 3.0 e mi sono trovata alla grande. A me piacciono calzature che mi permettono di sentire il piede, e queste lo fanno. Tra i punti di forza ci sono la flessibilit e il grip, sia in salita che in discesa, fattore che mi ha consentito di progredire considerevolmente. Migliorerei la tenuta sul bagnato. Test e sviluppo dei prodotti: come ti trovi nei panni di collaboratore e consulente di un brand? Qual il principale contributo che ritieni di poter offrire? In verit non posso dire che sia un ruolo cucito su di me, per via del fatto che in genere riesco ad adattarmi abbastanza facilmente ai materiali, non mi attardo troppo ad analizzarli.
// Calzatura da trail running, adatta per atleti di corporatura media. Il suo profilo tecnico stato sviluppato per offrire una scarpa molto ammortizzata e comoda, con una struttura studiata per ridurre sensibilmente la forza di impatto al suolo in fase di appoggio. Provvista inoltre di linguetta rinforzata, tessuto Hydramax traspirante e Hrc+ Strobel Board pi spesso lungo tutta la pianta, garantisce calzata e comfort ottimali. Lesclusiva suola Vibram di cui dotata, offre un ottimo grado di trazione, grip e protezione su unampia variet di terreno. Lo stacco tra tallone e avampiede di soli 4 mm, unito a una maggiore superficie di appoggio, migliorano stabilit e protezione.
Basata sulla mescola Vibram Multitrek, assicura unottima mobilit del piede e, grazie ai tasselli multi-direzionali, una trazione a 360. Lintersuola ammortizzante in Eva aumenta leffetto di assorbimento degli shock e il comfort durante la transizione: particolarmente efficace per lunghe corse, come Lut, Utmb e Tdg.
il FEEDBACK DI FRANCESCA
Dove lhai utilizzato: ovunque In quali situazioni/condizioni climatiche d il meglio di s: su terreni impegnativi, asciutti e non Punti di forza: il grip della suola e la flessibilit Consigli per un utilizzo ottimale: allacciarle bene e non pensare pi a niente
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Photo: lucabenedet.wordpress.com
focus on
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segue da pagina 17
Non dimentichiamoci che i nostri atleti sono tuttaltro che professionisti. Tutti lavorano, hanno bambini di cui occuparsi, possono allenarsi solo nel tempo libero e devono trovare il tempo partecipare alle gare. Non semplice
OTTOBRE 2012
Alla domanda Ripartiamo insieme nel 2013?, gli atleti hanno subito risposto di s. Aggiungere probabilmente uno o due elementi, possibilmente americani e asiatici, sarebbe un ottimo modo per coinvolgere maggiormente le nostre sedi di Boston e di Canton
Dietro, da sinistra Nicola, Ronan, Beppe, David e Francesca. Davanti, Sebastien e Jerome Bernard
bram: Ordinary people being extraordinary e ne abbiamo tratto un film documentario The extraordinary story. Emozionante. E poi, lultima Lavaredo Ultra Trail, per almeno tre motivi: stata la prima gara della stagione 2012; la bellezza del posto, nel cuore delle Dolomiti, le Tre cime di Lavaredo; lincredibile risultato di gruppo del Team: 8, 9, 10, 11 (con la vittoria di Francesca come prima donna a tagliare il traguardo). Ti aspettavi i risultati ottenuti da Francesca Canepa? Di Francesca sapevamo poco. Linserimento nel Team Vibram stato fulmineo. Abbiamo capito dal primo incontro che con lei e Renato Jorioz (suo coach) parlavamo la stessa lingua. E non solo una questione di obiettivi o risultati. Francesca ci ha portato le prime vittorie internazionali (alla Lavaredo Ultra Trail e, pi recentemente, al Tor des Geants) e piazzamenti di riferimento (seconda donna allUTMB). Il suo palmares 2012 gi chilometrico, ma ci sorprende ancora ogni volta: settima assoluta al TDG! Oltre a essere fortissima, anche lunica atleta femminile del Team, speciale: mentre la seguivo su un breve tratto del TDG, sono rimasto sorpreso dai numerosi Sms di incoraggiamento che ricevevo per lei dalla squadra. Francesca traina il gruppo verso lalto, e viceversa. Veniamo a te Nel 2011 hai chiuso il Ccc al 292esimo posto. Nel 2012 unaltra competizione sorella dellUTMB, la TDS, dove sei arrivato 104esimo. Ottimi risultati. Soddisfatto? 104: prima della partenza avrei firmato subito! Mi ritengo il prototipo di ordinary people (che corre sul serio da meno di tre anni, facendo gran fatica a trovare cinque ore a settimana da dedicare allallenamento) capace di essere straordinario in alcune occasioni. Essere finisher della Ccc mi ha permesso di capire che potevo finire unultra. La TDS 2012? Un percorso splendido, alpino, in condizioni al limite del praticabile. Malgrado tutto me la sono goduta: sar la motivazione, ma anche lequipaggiamento messo a disposizione del Team, le scarpe Saucony Xodus 3.0 e le suole Vibram. Due conti, per rendere lidea: 60 km di fango su 114 km totali, 120mila appoggi circa e solo tre/quattro di sbagliati. Semplicemente per finire la TDS 2012 bisognava essere pronti, a sfidare se stessi avendo un corretto equipaggiamento. Momenti belli e difficolt della gara. I primi 45 km fino a Bg St Maurice sono volati. Andava tutto liscio, e cominciavo a pensare che non poteva durare ancora a lungo. Ero in compagnia di Alessandra Carlini del Team Tecnica, terza a Chamonix! Poi un piccolo calo durante la lunga risalita verso il colle Passeur de Pralognan (+1.800 m di dislivello). Un momento molto difficile? La salita al Col de la Gitte (al 73 km): freddo e una specie di diluvio universale. Ho visto molti corridori costretti al ritiro, mentre mi vestivo con abbigliamento pi pesante sotto la tenda Soccorso piantata nel nulla a quota 2.000 m. Questo pit-stop mi ha salvato, in una notte durissima, con pioggia, nebbia e temperature sempre pi basse. La salita al Col du Tricot il ricordo pi emozionante. Verticale, con diverse luci da lampadine frontali davanti, come appese al cielo e infine larrivo a Chamonix
dopo 114 km, sempre di notte e con poca gente. Di corsa, insieme a mia figlia Lanno prossimo quindi UTMB? Troppo presto per dirlo. Si vedr. A proposito, sapete gi se il team verr confermato in tutti i suoi elementi e a quali gare parteciper? Ci sono nuovi progetti in vista? Oltre a quelli ufficiali ci sono altri runner che supportate? Alla domanda ripartiamo insieme nel 2013?, gli atleti hanno subito risposto di s. Aggiungere probabilmente uno o due elementi, possibilmente americani e asiatici, sarebbe un ottimo modo per coinvolgere maggiormente le nostre sedi di Boston e di Canton. C anche lidea di produrre un nuovo film documentario. Sempre con lo spirito degli Ordinary People. Personalmente come ti preparerai? Corri anche su strada e pratichi anche altre attivit o solo trail? La mia preparazione multi sport, in base al feeling di un particolare momento. Sto bene? Esco. Molto amatoriale, quindi. La parola chiave divertimento. Al massimo 5 ore a settimana durante i mesi invernali, al 90% su sentieri e sterrate sui monti dietro casa (alto Varesotto). Ogni tanto
Suole Vibram sempre! Sono convinto che alla mi garantivano maggiore sicurezza lungo il percorso coperto di fango: un bel vantaggio. Tanti corridori hanno abbandonato per equipaggiamento inefficace. E hanno fatto bene.
vado in mountain bike. Aggiungo una buona dose di freeclimbing (arrampico da 30 anni), uno sport totalmente diverso dal trail, ma estremamente benefico per le articolazioni, la scioltezza muscolare, la forza mentale. In primavera, inserisco progressivamente qualche gara breve (come la bellissima Maremontana). Per la TDS, ho smesso di correre tre settimane prima, per arrivare fresco fisicamente e con tanta voglia. Ho approcciato un trekking con moglie e figlia, in autonomia completa lungo la West Highland Way in Scozia: un ottimo modo per rafforzare le gambe e prepararsi ad affrontare condizioni meteo precarie. Con quali scarpe corri? Ne ho provate diverse. Mi piacciono le Speedtrail Lafuma per le gare fino a 25 km. Oltre, corro con Saucony: Xodus 2.0 quando il terreno scorrevole, Xodus 3.0 su terreni tecnici, impegnativi. Suole Vibram sempre! Sono convinto che alla TDS mi garantivano maggiore sicurezza lungo il percorso coperto di fango: un bel vantaggio. Tanti corridori hanno abbandonato per equipaggiamento inefficace, e hanno fatto bene. Riesci sempre a conciliare il tuo ruolo lavorativo con lattivit di runner? Non facile. In settimana lallenamento inizia alle 5 di mattina. Mai la sera, perch mi sento stanco dopo la giornata al lavoro. Prima della prossima UTMB dove e quando vedremo il marchio Vibram legato al mondo della corsa e del trail running? Ci stiamo lavorando
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reportage
A ROVERETO LO SCORSO 29 SETTEMBRE LESORDIO ITALIANO DELLA CORSA PI FORTE DI TUTTE DI FISHERMANS FRIEND, PORTATA NEL NOSTRO PAESE DA RCS SPORT E DA BROOKS
Ioannis Magkriotelis
Siamo allinferno adesso, credetemi. E possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi. Oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dellinferno un centimetro alla volta [] e sappiamo che quando andremo a sommare quei centimetri, il totale allora far la differenza fra la vittoria e la sconfitta. Fra vivere e morire. Non c nulla di troppo estremo per chi alla partenza della Strongman Run. Nulla che possa raffreddare limpeto con cui 2.600 strong runner si accalcano alla linea di partenza dellevento ideato da Fishermans Friend. Nemmeno la pioggia. E allora ecco le parole di Al Pacino tuonare dagli altoparlanti. Ecco il grido degli atleti tuonare ancora pi forte. Perch Ogni maledetta domenica si vince o si perde. Bisogna vedere se si vince o si perde da uomini. Ancora qualche istante prima di dare lo start. La folla vestita con costumi improponibili salta e strepita dietro alle cheerleader ma ecco al segnale del Gladiatore tutti partono, con gli zombie a chiudere il gruppo. Questa la corsa pi forte di tutte.
che questo evento ha ormai raggiunto in tutta Europa, basti raccontare che le iscrizioni per ledizione 2013 tedesca hanno fatto registrare il sold out di 11.000 partecipanti in 99 ore. Ma sempre parlando di numeri, il successo di casa nostra stato incredibile. Tutto esaurito anche da noi in pochissime settimane, 27 i Paesi rappresentati, una cornice di pubblico curiosa ed eccitata, numerosissima nonostante la pioggia. A ogni modo, lapprezzamento espresso da tutti i presenti in merito allorganizzazione globale stato pi che favorevole. Onore al merito dunque per Rcs Sport e per Brooks, (fra laltro technical sponsor di tutto il circuito).
cittadina forte, pronta ad accogliere al meglio i partecipanti, ma anche di vivere e far vivere levento con entusiasmo, allegria e condivisione da parte dei diversi settori del territorio, dal turismo al commercio, dalle associazioni alle imprese e i cittadini.
I tre vincitori
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OTTOBRE 2012
Adriana Giannolio, Yes we run (castellanza) Non avendo ancora corso alle altre tappe del circuito non sapevo bene cosa aspettarmi. Alla fine quello che mi ha impressionato di pi stato lo spirito goliardico della manifestazione. stato emozionante riuscire a concludere il percorso. Tra le difficolt che si affrontato per superare il container e il divertimento per oltrepassare la vasca di schiuma, le sensazioni che si provano qui sono molteplici e varie. Mi piacerebbe dire che di situazioni imbarazzanti non ce ne siano state ma, appunto, si fa per dire Certamente unesperienza che rifarei. Mi basta una sola parola per descrivere come mi sono sentita alla fine: happy. Francesco Scarparo, Footworks (roma)
Marica Bodei, Valli Sport (schio) Lostacolo pi difficile da superare stata la salita verso lOssario di Castel Dante: anche se lo avevo gi testato stato estenuante ma molto gratificante. La piscina grande da attraversare a nuoto stato invece un vero spasso, mentre il passaggio pi interessante stato quello sotto il ponte, con discesa e risalita da un argine. Alla fine, con mia grande soddisfazione sono riuscita a concludere la prestazione con un tempo migliore di quello che mi aspettavo. Sono molto soddisfatta della mia gara e dellaiuto che i compagni mi hanno offerto: mi sono divertita un sacco. Spero di tornare qui ancora in futuro e magari di partecipare a una delle altre tappe in Europa.
Roberto Bordin, Quellogiusto (montebelluna) Quando Brooks ha presentato il trailer dellevento durante un meeting con i negozianti nella sua sede di Migliarino Pisano, ad aprile, sono tornato a casa e ho subito iniziato ad organizzare una squadra! E ne valsa la pena per le persone che si incontrano qui. Le strade erano piene di gente sempre pronta ad applaudire e incitare, anche nei punti pi remoti del percorso. E poi ho visto persone correre 18 km vestiti da banana e omoni alti due metri con un completino da ballerina: limbarazzo non era di casa. E poi alle balle di fieno mi sono divertito moltissimo: era difficilissimo passare da soli e ci si aiutava luno con laltro e poi era in pieno centro cittadino: non scorder mai il casino che faceva il pubblico!
Fausto Innocenti, Il Campione (prato) Avevo sentito parlare della gara attraverso le riviste, su internet e poi me lavevano descritta quelli di Brooks come un evento imperdibile. Nel 2009 ho scelto di partecipare allevento in Germania, e questanno non ho voluto perdermi la prima qui in Italia: sono rimasto colpito dal numero degli iscritti e mi piaciuto molto il percorso che si sviluppa allinterno della citt. Alla fine sono arrivato 26 assoluto (1h 37 20): mi sono sentito un vero strongman, anche se gli ostacoli che avevo affrontato in Germania erano stato pi difficili.
Nel 2008 ho partecipato alla prima Strongman in Germania facendo parte del Team Brooks. Mi ha sempre attirato lo spirito con cui si affronta questa gara durissima, fra travestimenti, divertimento, collaborazione tra tutti i partecipanti e anche se la fatica tanta si ride sempre. Cos questanno non ho potuto fare a meno di cimentarmi in una lunga serie di tappe in Europa: 5 maggio Nurburgring (Ger), 9 settembre Helledorn (Ola), 29 settembre Rovereto. Questa volta stato davvero uno spasso percorrere tutti e due i giri della corsa con la mia clava! E alla fine mi sono sentito ovviamente un vero StrongMan anche se forse il mio travestimento era un po imbarazzante
Giampaolo Pagliani, Free Run (carpi) stato molto emozionante ricevere unaccoglienza cos calorosa da parte della citt: una bella partecipazione dei cittadini, sia prima che dopo la corsa. E durante la gara cerano spettatori assiepati in ogni parte del percorso, ad assistere mentre cercavamo di superare i vari ostacoli. Il difficile stato attraversare il sentiero fangoso al secondo giro. Mi sono divertito molto alla piscina di schiuma e mi piaciuto molto anche risalire su largine del Leno su una griglia di ferro. Ho concluso il percorso in 2h 09: unesperienza molto divertente. Per questo motivo non posso fare altro che dire che la rifarei senzaltro. E ovviamente cercher di coinvolgere molti amici.
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reportage
DAL 21 AL 23 LUGLIO SCORSI ANDATA IN SCENA LA PRIMA EDIZIONE DELLINIZIATIVA, CON 12 BRAND E CIRCA 30 NEGOZIANTI
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OTTOBRE 2012
Veduta generale del villaggio test. A fianco gli stand delle singole aziende
Un evento test dedicato ai negozianti ma aperto anche al pubblico, con la possibilit di testare alcuni nuovi prodotti SS 2013 (oltre a quelli gi in vendita nei negozi della stagione SS 2012). Questo lambizioso e interessante progetto lanciato lo scorso luglio allAlpe di Siusi dallo staff del magazine Soul Running. Uniniziativa sulla quale - lo confesso sinceramente - avevo alcune perplessit. A maggior ragione ho quindi accettato con piacere linvito di Davide Orlandi e Andrea Pizzi, responsabili di Soul Running, partecipando di persona a questa prima Running Shoe Experience. E alla fine dellevento devo dire mi sono ricreduto su tutto. O quasi. Ecco perch.
plete della nuova collezione ma solo uno o pi campionari, tutti quindi nella misura 42 (uomo) e 38 (donna). Un negoziante con quelle misure di piede non aveva quindi alcun problema. Per tutti gli altri la possibilit era quella di testare i prodotti della linea SS 2012, disponibili invece in gran quantit e in ogni numero possibile. Considerando che in molti casi le aziende ripropongono in collezione modelli continuativi o con minime varianti, i test si sono rivelati comunque utili, permettendo magari al negoziante di testare un prodotto non ancora presente nel suo punto vendita. Ci sono stati poi casi di brand che sono riusciti a procurarsi per loccasione pi di una taglia della nuova collezione: come Scott, che grazie al campionario americano ha messo a disposizione tre differenti misure (42,5 - 44,5 - 46) per i suoi nuovi modelli. Su questo fronte la prospettiva da parte delle aziende potrebbe essere quella di realizzare delle mini-produzioni test con pi numeri da far testare in periodo di campagna vendite.
primo, riguardava ladesione di un numero significativo di aziende e negozianti, il cui scopo principale doveva essere per lappunto quello del focus sulle nuove collezioni. Alla fine sono stati 9 gli espositori presenti, per un totale di 12 brand del mondo trail running e outdoor: Alpina, Brooks, Dynafit, Falke, Garmin, Hoka, La Sportiva, Mammut, Scott, The North Face, Treksta e Vivobarefoot. Un risultato comunque buono per questa prima edizione, considerando anche che altri brand sono comunque venuti a visitare lexpo per valutare magari una prossima partecipazione. Sul fronte retailer, erano circa 50 i negozi attesi. Ma complici alcune disdette dellultima ora e le davvero infelici condizioni atmosferiche di sabato 21, se ne sono presentati circa una trentina. Tutti comunque di ottimo livello e con un alto grado di specializzazione nel running. Un target quindi decisamente interessante per le aziende presenti. Le quali - oltre a far testare i propri prodotti - hanno cos potuto consolidare rapporti gi esistenti o crearne di nuovi. Con magari la bella sorpresa di scrivere nuovi ordini alcuni giorni dopo levento. Da sottolineare poi la presenza di noti atleti come Katia Figini, Mario Poletti, Mario Scanu e Checco Galanzino. Che insieme ad altri importanti nomi compongono il team di lavoro di Soul Running, impegnato a Siusi anche nei test per la nuova Guida allAcquisto 2013.
zionato ed stata apprezzata dalla maggior parte dei brand, che hanno potuto gestire i test a seconda dellinterlocutore. Particolarmente interessante anche la possibilit offerta da Giorgio Apr di Vivobarefoot di correre prima del test sul campo su di un tapis roulant, con una video analisi del proprio stile di corsa, seguita da consigli per migliorare la postura e scegliere coscientemente la calzatura.
sullimponente vista dello Sciliar, sulla conca valliva di Bolzano, lungo prati costellati di baite.
NETWORK & LOCATION - Oltre al gi citato aspetto commerciale, valore aggiunto di una formula come questa la possibilit di creare o consolidare il rapporto personale tra operatori del settore. Magari proprio correndo insieme o trascorrendo una serata in unatmosfera serena e rilassata. In una location splendida, come dicevamo. Nonostante le sfortunate condizioni atmosferiche del primo giorno, lAlpe di Siusi si infatti confermata una cornice bellissima e ideale. Non a caso proprio sulle strade e sui sentieri dellaltipiano pi grande dEuropa (57 km quadrati, tra 1.000 e 2.600 metri di altitudine) si allena periodicamente la nazionale kenyana. I 5 percorsi individuati, diversi per sviluppo e dislivello, soddisfacevano tutte le esigenze dei tester. Ho corso di persona su alcuni dei sentieri: splendido in particolare il giro del Bullaccia, un anello di 10 km che parte dalla funivia di Siusi e prosegue con alcuni scorci mozzafiato, come quello
B2B O B2C? - Infine, non ero propriamente convinto che la formula di unire i test ai retailer insieme a quelli al consumatore finale fosse la migliore, con il rischio di creare una certa confusione. In realt devo dire che questa formula ibrida ha fun-
PROSPETTIVE FUTURE - Running Shoe Experience un progetto a medio/ lungo termine, fortemente appoggiato dallApt dellAlpe di Siusi. Il piano triennale prevede infatti che Siusi ospiti anche per i prossimi due anni liniziativa. Le potenzialit sono tante e possiamo dire che in questa prima edizione sono state poste delle buone basi. Tra i margini di miglioramento, quello di coinvolgere chiaramente pi aziende e retailer, magari ponendo pi attenzione anche alla corsa tradizionale su strada (i percorsi su asfalto non mancano) e non solamente sul trail running, che rimarrebbe comunque il focus principale. Grandi potenzialit di crescita ha anche la competizione, questanno organizzata su due prove, una gara di 12,7 km (dominata da Gabriele Abate, atleta del Soul Team, che ha polverizzato il record storico del percorso) e unaltra da 8 km (senza riscontro cronometrico), con 150 partecipanti. Il prossimo anno levento si terr dal 27 al 29 luglio e si aprir, cos come la Guida allacquisto 2013, anche al mondo road. Vi terremo aggiornati per la prossima edizione, per la quale il team di lavoro di Soul running promette grandi sviluppi in termini di contenuti. Non da escludere anche una collaborazione da parte di Running Magazine.
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EVENTI
Rewoolution Raid Summer 2012: dopo lesordio a Bergamo, erano 57 i team partecipanti alla seconda tappa sul Garda dellevento multidisciplinare organizzato da Spia Games
Team Pedini Iret: 1 assoluto (sommando entrambe le tappe) e vincitore del viaggio in Nuova Zelanda
Larte dellavventura
Si chiusa ledizione estiva delladventure race offerta da Rewoolution, marchio active wear produttore di capi in lana merino. Un evento che ha saputo accendere lentusiasmo anche di molti runner in cerca di qualcosa di nuovo e divertente. RISPETTO ALLESORDIO DEL 2011 un nuovo E Pi IMPEGNATIVO percorso e tante novit. Dalla prova in kayak per i Pro fino alla speciale classifica Shop.
davide corrocher
Un atto che imprime una forte deviazione alla quotidianit di una persona, senza per questo alterarne il percorso di vita, porta alla coscienza una consapevolezza nuova []. Il risultato che la visione della vita forse cambier, prender un altro colore e unaltra forma. In maggiore o minor misura, in meglio o in peggio. In questo passo de Larte di Correre, Murakami Haruki racconta col suo stile unico il pensiero personale di un runner esperto che anche un romanziere di culto. Loccasione da cui sono ispirate queste parole risale a una vicenda accaduta pi di un decennio fa, quando ha corso 100 km in una sola giornata. Unesperienza unica, determinata da una miscela instabile di passione, volont danimo e un po di follia. Qualcosa che in fondo si avvicina a quello che successo a Nago Torbole il 22 e il 23 settembre. Ceravamo anche noi alla seconda tappa dei
Rewoolution Raid Summer, che seguendo lesordio di Bergamo ha decretato i vincitori finali del viaggio in Nuova Zelanda offerto da ZQ in collaborazione con Rewoolution. E il commento alla fine dei giochi di uno dei nostri, Franz Rossi, apre una finestra verso un nuovo modo di concepire la corsa, che sappia mettere in discussione ci che si tentato finora e liberi il desiderio di avventura che dentro lanimo di molti runner.
day 1 - Erano addirittura 57 i team (composti da tre persone) che si sono trovati alla partenza per la prima giornata di attivit, presso il campo base della Colonia Pavese. 23 Pro e 34 Amateur: stessa meta per entrambe le categorie, ma prove differenziate. Alle ore 11, i primi si sono avviati in direzione Malcesine (localit Navene) con i kayak e da qui si sono messi alla ricerca dei check point procedendo verso il rifugio Altissimo a 2.090 m s.l.d.m..
Alle 14 stato il turno degli amatori, che hanno dovuto ricoprire un dislivello di 2mila metri che li separava dal traguardo, percorrendo un misto di trail running e mountain bike, in orienteering. Fra questi cerano anche i nostri due team: uno per Running Magazine composto da Franz Rossi, Gianluca Moreschi e Paola Pignatelli e uno per Outdoor Magazine, con Federica Guerini, Nicola Pievani e Paolo Grisa. Terminata la prima giornata, tutte le squadre hanno pernottato al rifugio, dovera sito il campo base, dormendo in una delle tende fornite dal partner tecnico Ferrino. Il fatto di non sapere bene a cosa andavamo incontro ci ha colpiti pi delle fatiche sportive, ha commentato Franz Rossi. Ma mi sono divertito molto, soprattutto laver passato la notte in tenda in quota a 2.000 m.
t. Dopo la salita del giorno prima il momento della discesa. Prima di corsa e poi in mountain bike, o come piuttosto parso a Paola Pignatelli, una vera e propria prova di downhill. Per finire, la prova pi adrenalinica della giornata stata la calata di 60 m con la corda con scorcio sul Lago di Garda, che ha portato tutti (o quasi) al traguardo. Ad aggiudicarsi la vittoria qui a Nago Torbole per la categoria Pro stato il Tendaggi Fariello Team 2 (che ha ritirato anche il primo premio della speciale classifica Shop), composto da Roberto Zanolli, Tiziano Valduga e Giovanni Banal. Il migliore fra gli amatori stato invece il team Carpentari by Fabio, con Giordano Casagrande, Pierpaolo Macconi e Alberto Micheletti, mentre fra le donne pro, il migliore crono di Stefania Zarotti, Stella Varotti e Federica Zacchia ha decretato il successo del Team Pedini-Iret Women. In virt della classifica generale, si
sono aggiudicati il viaggio in Nuova Zelanda il Team Pedini- Iret (Roberto Mattioli, Andrea Visioli e Michele Sartor), con il punteggio pi alto al termine delle due tappe estive e il team Firefox (Carla Simonetta Fossati, Umbeto Rossoni e Giovanni Semperboni), estratto a sorte.
Una nuova frontiera? Quando ti muovi, sii rapido come il vento, maestoso come la foresta, avido come il fuoco, incrollabile come la montagna, imperscrutabile come la nebbia e irruento come il tuono. Questo il pensiero di Sun Tsu, autore de Larte della guerra nonch antico esperto in fatto di circostanze campali e di spirito outdoor. Un insegnamento che torna di attualit se si considera ci che abbiamo visto a questo doppio appuntamento dei Raid. infatti possibile che si stia verificando unevoluzione per quanto riguarda la mentalit e lattitudine dei runner tradizionali,
POSIZIONE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
NOME DEL TEAM TENDAGGI FARIELLO TEAM 2 PIACENZA TRIATHLON VIVO VENETO TRIATHLON TEAM-SPIA SHOP TEAM CARPENTARI BY FABIO ESSENCE OF FREEDOM (JACK WOLFSKIN STORE) SHERPAONLINE.IT BE WILD ARCO TEAM DIMENSIONE SPORT UNICO SPORT LOCO MOSQUITO SURF SHOP SPORT 90 DALMINE ARY SPORT UNIVERSO SPORT
CATEGORIA PRO PRO PRO AMA AMA PRO AMA AMA AMA AMA AMA AMA AMA
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Questi i valori che iniziative come i Raid portano a un team. Il percorso di Torbole pi impegnativo degli altri? Volevo che tutti i partecipanti si mettessero in gioco e accettassero la sfida soprattutto con se stessi.
// stato il direttore tecnico di questa edizione estiva dei Rewoolution Raid e per entrambe le tappe ha messo a punto un percorso seguendo un format che risultato molto apprezzato. Tanto che potrebbe disegnare il percorso anche delle prossime tappe invernali. Bergamasco, 42 anni e un curriculum lungo, ricco di episodi e aspetti di vario tipo sia dal punto di vista umano che sportivo. Triatleta, raid man e non solo: com cominciata la tua esperienza come atleta e come si evoluta? A un certo punto il calcio non era pi un divertimento quindi sono passato al triathlon, per curiosit di mettermi alla prova. Poi sono arrivati i Raid: mi piaceva lidea di affiancare il concetto di multi disciplina con quello di un lavoro di squadra. Da l in poi stato tutto una scalata per mettermi sempre pi in gioco: il risultato non contava, soltanto dove sarei arrivato... Il Tor des Geants stata la scoperta pi bella: portare mente e corpo a un punto in cui riesco a scollegarmi da tutto, sentire solo il battito del mio cuore echeggiare nella mia mente... l che ritrovo serenit con me stesso, dove le cicatrici che mi porto dentro non fanno pi male... Il messaggio che cerco di trasmettere attraverso i miei raid potrebbe essere riassunto cos: La gara solo un pretesto per capire chi realmente siamo e dove possiamo arrivare, ma soprattutto per accettare i nostri limiti. ch non organizzare un evento come il Raid anche da noi. Come hai studiato il percorso di Nago Torbole e con quali criteri? Il concetto di base era quello di creare un evento che mettesse alla prova i concorrenti sia fisicamente che mentalmente, senza tralasciare il fattore divertimento e di condivisione dellesperienza: nulla pi forte della dedizione di un volontario. Per questo ho scelto un percorso di 9,5 km con un dislivello di 2.000 mt da percorrere a piedi o la traversata in canoa. Affrontare esperienze mai fatte accresce lautostima. Il pernottamento al rifugio Altissimo, in tenda e con quelle condizioni, stata la ciliegina sulla torta.
sempre pi desiderosi di sperimentare una novit che sappia sconfinare dallordinario e dal quotidiano. A testimoniarlo il grande apprezzamento espresso al termine della manifestazione dai concorrenti. E crescente il successo che si sta registrando anche in termini di partecipazione, se si considera anche ledizione invernale (di cui nello scorso numero abbiamo riportato i commenti dei vincitori, di ritorno dal viaggio premio agli antipodi - vi terremo aggiornati anche sui prossimi Rewoolution Raid Winter). Anche lintroduzione della categoria Shop si rivelata una novit importante per la riuscita dellevento. Unopportunit insomma che ha dato modo ai presenti di vivere la loro personale avventura, in una location spettacolare e circondati da unatmosfera outdoor esclusiva. A mio avviso stato molto bello lo spirito che permea lavvenimento infatti il giudizio finale di Franz Rossi. Decisamente diverso da quello dei trail o del triathlon, che mi sembrano le cose che pi si avvicinano a questo format. Una nuova frontiera per la corsa? Non so, magari i runner avrebbero bisogno di provare un po di pi proprio questo tipo di eventi....
Ti sono stati dati in precedenza degli input o hai agito con massima libert nella creazione del percorso? Tommi mi ha lasciato carta bianca e di questo gli sono grato. Rispetto a Bergamo i due percorsi, sia amatour che pro, erano certamente pi impegnativi. La scelta di renderli pi duri a Nago-Torbole dovuta al fatto che volevo che gli atleti rimanessero completamente soddisfatti dal risultato e da ci che avrebbero visto. Ma soprattutto sapevo che innalzando la difficolt gli atleti avrebbero accettato la sfida: con se stessi. Ci sono stati team che hanno sottolineato leccessiva difficolt del percorso di NagoTorbole o la maggior parte ha semmai apprezzato? A un evento con 180 atleti non poi cos difficile trovare chi rimane deluso. Ma come ho gi detto, penso che tutti abbiano respirato fatica, sacrificio, dolore, ma anche un clima di grande festa. Dal Dennis (rifugio Altissimo) si creato un ambiente dove ogni parola detta veniva direttamente dal cuore e negli occhi di ognuno potevi scorgere quello che cera nel suo animo. Qual la disciplina che fa maggiormente la differenza? Penso che sia stata la mountain bike. Aneddoti particolari da raccontare?
Anni: 42 Nato a: Cassano DAdda Vive a: Bergamo Sport praticati: Calcio, triathlon, corsa su strada, sky marathon, ultra trail, arrampicata, adventure race, telemark, snowboard, sci alpinismo, fondo, mtb ,bici corsa, paracadutismo Esperienze lavorative e sportive: Ironman (4), ultra trail (2) Tor des Geants 2011, maratone (2) mezze maratone (7) adventure race (in Scozia, Corsica, Mountain Xrace (2 volte), Nunavik Quebeek) mtb (9) bici corsa (15) Ultimamente ha collaborato per i tre eventi di Spia Games di Raid, e per il The North Face festival Kalymnos Professione attuale: Artigiano edile
Ho vissuto la gara da scopa, vicino a chi fa veramente fatica. Il momento pi divertente stata la traversata in canoa del Team Pedini Woman. Quello meno, osservare un atleta preso da crampi che risale il sentiero per la bocchetta di Navene, con le gambe completamente irrigidite dal male. E poi vedere osservare un minuto di silenzio al cospetto delle trincee: il pi inaspettato, ma per me il pi bello! Realizzerai anche i percorsi per le due tappe invernali? Non lo so ancora, anche se ho fatto una proposta a Spia Games per linvernale. Puoi anticiparci qualcosa? Mi piacerebbe che una delle due tappe fosse in stile pi raid che fun. Cosa serve in particolare per partecipare a un evento multidisciplinare come questo? Voglia di mettersi alla prova e divertirsi, senza troppe ambizioni e soprattutto pretese. Quali sono gli aspetti pi positivi che una persona acquisisce e perch consiglieresti a qualcuno di partecipare ai Rewoolution Raid? Gli aspetti positivi sono: autostima, forza mentale e fisica, coesione. Consiglierei a chiunque di provarci perch purtroppo nella nostra societ certe emozioni e sensazioni sono difficili da trovare.
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UNIVERSO SPORT
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dopo il caldo DELLE hawaii, Dino Bonelli ci PORTA questo mese NEL clima impervio che accompagna lo svolgimento della Run Iceland, nella regione pi estrema a Nord del Vecchio Continente
FOTO: DINO BONELLI E MAURO PAILLEX
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OTTOBRE 2012
ICELAND FACTOR
Dino Bonelli
dal ghiaccio gelido e cupo alle vasche di acqua calda naturale che attendono i runner allarrivo di QUESTO TRAIL: 110 KM IN sei giorni nelle lande desolate dellIslanda. Cinque tappe che oltre a freddo e intemperie sanno regalare anche alcuni momenti di CONFORTANTE sole E SOPRATTUTTO INDIMENTICABILI EMOZIONI.
un piccolo guado gelido raffredda un clima gi gelido di suo. Verso il 34 km una salita decisamente dura porta lo sguardo di tutti, maratoneti, runner della 3 x 10 km (appena partiti) e accompagnatori in bus, a godere dello spettacolare lago azzurro incassato in un cratere rosso fuoco con striature muschiose verde acido. Qui Madre Natura non si certo risparmiata e la sua creazione lascia tutti senza fiato. Larrivo uno dei migliori che si possa immaginare: vasche fumanti di acqua calda naturale, sprofondate nellimmancabile muschio a soli 100 m dalla tonica americana da quella europea (circa 5 cm lanno). Quindi si arriva in tempo a Reykjavik per una tranquilla serata di rientro nella civilt. Tranquilla perch il giorno dopo c ancora una tappa da correre, anche se la movimentata vita notturna della capitale istigherebbe alla notte folle. Sesta giornata, quinta tappa: 21 km con partenza a un ora dauto circa dalla citt. Un percorso ondeggiante completamente sterrato. Un ritmo infernale imposto da Flavio Ferrero, secondo nella classifica assoluta, per cercare di recuperare il piccolo distacco accumulato dal leader, il siciliano Francesco Passalacqua. Ai due in fuga si aggiunge anche Marco Frattini, che nel finale li saluta e vince la tappa. Tra le donne si impone lislandese Katrinlija Sigurdardottir, davanti alla norvegese Marit Holm (che vince invece la Run Iceland assoluta) e allitaliana Vittoria Camerana (seconda assoluta). Molti gli atleti che durante lintera gara al tempo cronometrico hanno preferito qualche sosta per ammirare gli impressionanti paesaggi in cui erano immersi. Gli olandesi Peter Schollmann e Kees Willemsen correndo li hanno anche immortalati in ogni singola sfumatura, mentre lo svedese Kennet Gysing ne racconter la loro bellezza su Runners World Svezia. Con una medaglia da finisher al collo, tra abbracci, lacrime e una birra tutti insieme, va in archivio anche questa splendida terza edizione della Run Iceland, quasi completamente svolta allasciutto, perch se vero che lIslanda molto bella anche con il brutto tempo, con il sole sa essere veramente irresistibile.
LIslanda bella anche con il brutto tempo. Nuvole, pioggia, vento, freddo e a volte anche neve fuori stagione sono una costante esterna di un paesaggio aspro e selvaggio. Ma con un po di fortuna in Islanda si pu anche avere il sole. Un sole pallido ma comunque caldo che rigenera la vita, illumina i paesaggi e riscalda gli animi. Da ormai tre anni, nella prima settimana di settembre, in questa affascinante landa isolata si svolge la Run Iceland. 110 km di trail, suddivisi in cinque tappe completamente diverse fra di loro. I partecipanti arrivano qui da una decina di differenti Paesi, per lo pi amatori con trascorsi sia da stradisti che da trailer. Ammirevoli gli accompagnatori che, scrupolosamente indirizzati da esperte guide, intercettano e applaudono i concorrenti in molteplici punti panoramici del percorso.
vegetazione di betulle nane, prima di costeggiare un lungo ghiacciaio dalle sfumature decisamente scure. Un manto zebrato di grigio dalla cenere lavica delle recenti eruzioni e dalla luce cupa di una giornata uggiosa. Una volta in cima, non resta che percorrere la discesa finale su un lungo traverso di terra nera immerso nel verde. In lontananza le valli e i ghiacciai sfociano nellimmensit di una pianura arida e ghiaiosa, che si confonde allorizzonte con un cielo decisamente plumbeo. Il percorso terroso avanza serpeggiando, perdendosi fra le sfumature del verde muschio. La cascata di Svartifoss, incastonata tra geometriche pareti di basalto a ridosso del tracciato, segnala ai concorrenti i restanti due chilometri allarrivo. I primi risultati in classifica dicono che la testa maschile parla italiano, quella femminile norvegese. Ogni giornata viene conclusa con una visita del luogo, gestita da Giorgio Codias (da 15 anni esperta guida turistica dellisola). Il primo pomeriggio dedicato agli iceberg, alla loro bellezza, al loro spento splendore. Comincia a piovere a dirotto. C vento e nebbia, lIslanda si fa sentire con tutta la sua forza e si impone con tutta la sua cruda bellezza.
mattinata turistica nellentroterra vulcanico e pomeriggio agonistico. Tappa di 10 km di cui solo lultimo di salita verso lo spettacolare faro di Dyrhlaeyjarviti. Un forte sole, a volte caldo, illumina la lunga spiaggia nera, dove grosse onde oceaniche si infrangono rumorose e dove i runner corrono silenziosi, tanto per la fatica di un ritmo decisamente alto quanto per lo spettacolo. Pi che i runner in cima alla classifica, si fa notare Nicolas, simpatico francese forse un po sovrappeso, entusiasta e sorridente che si consolida fanalino di coda. Questa prova anche la prima di tre da 10 km che compongono un mini programma agonistico, intelligentemente studiato per chi non si sente di correre tutti i giorni e tutte le lunghe distanze della Run Iceland. La terza tappa propone invece 20 km di tracciato, con partenza ai piedi di un ghiacciaio e arrivo sulla porta dellalbergo. Il cielo promette pioggia fin dal primo mattino e appena parte la gara mantiene la promessa. Il tracciato leggermente in discesa e ha nella steppa nera e ghiaiosa della pianura lavica la maggior parte del chilometraggio. Il responso cronometrico solo una conferma delle tappe precedenti. La doccia calda un gradito e immediato premio per tutti. Il pomeriggio un tranquillo gironzolare locale tra un museo dedicato alle recenti eruzioni del Eyjafjll, la visita alla bella cascata Skogafoss e una passeggiata con tuffo finale nelle calde acque di una sorgente naturale.
linea darrivo, aspettano le immersioni di runner e accompagnatori. Qui, uno studiato e intelligente pacco gara (tra i pi ricchi in assoluto) fornito dagli sponsor dellevento (abbigliamento Scorpion Bay, occhiali SH+, calze Bee1 Dryarn e scarpe tecniche Hoka One), diventa nuovamente utile con laccappatoio da viaggio Bassetti.
Quinta e sesta giornata - Il giornoseguente non si corre, ci si rilassa! Un riposo voluto e dovuto, per gambe e mente. Si visitano gli alti getti dei geyser, le impressionanti cascate di Gullfoss (le pi grandi dIslanda) e lantico parlamento. Giorgio mostra e spiega anche le grosse crepe createsi dal continuo distacco della placca tet-
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