Você está na página 1de 5

tano; il sesto, in cui la "cristallizzazione" delle qualitl quasi permanente;e infine il settimo, che rappresentail sviluppo ottenibile dall'uomo

ed 0 paragonabilea quello di Cristo o di un Buddha. Ma la differenzafondamentalefra i sta nel fatto che quelli sono tre stadi e i successivi dalla meccanicitA, dall'involontariet| e dalla non e mentre questi sono caratterizzati dalla consapevolezza volonti di diventare padroni di se stessi. In conclusione,i metodi di Gurdjieff intendono destare dal suo stato d'alienazione (ossiadall'essere-altro-da-S!), dirgli il pit possibile di dipendere dalle forze che dominano mondo, fargli recuperare la sua uniti, mettergli in azione e aiutarlo a costruire un strumento della coscienza-di-Sd centro psichicoche sia in gradodi guidarlo nella conquistadell'au. ra cosi di sfruttare I'occasione tonomia, consentendogli ta dall'esistcnza.Per ottenere questo scopo, egli riteneva, un vero maestro tantrico (cui pud essereparagonato), che mezzo fosse buono o che comunque fosse giustificato dal supremo del risveglio.

13 La meditazione secondo RamapaMaharsi

Ramana Maharsi(1879-1950) d uno dei pit osticimaestriindiani, certamentemolto difficile da accettareper la mentaliti occidentale. Non realizzd infatti quasi nulla di quel che si attribuiscetradizionalmentea un grandegurui non predicd, non fondd movimenti, non volle convertirenessuno, parld pochissimo e scrisse anche meno. Trascorrevabuona parte della giornataimmersoin meditazione, circondato da pochi devoti. Da dove nasceallora il suo fascinoe che cosa sparsela sua fama dapprima in India e poi in tutto il mondo? La rispostasta probabilmentenel fatto che I'uomo moderno, cosi attivo, costruttivo e aggressivo,d inconsciamente attratto da una guida spirituale che rappresentail suo opposto. Dalla figura di Ramana si sprigiona infatti I'attrazione del tipico illuminato jfidni, che ha scarsi rapporti con la gente, non ha un nome cui rispondereo con cui identificarsie si limita a vivere in contatto continuo mn il SC. Il risveglio di Ramana awenne senza nessunapreparazione. Era ancorauD tagnzzslls diciassettenne quando awerti un richiamo fortissimo ad andare "alla ricerca del Padre", del suo vero padre, non di quello terreno che la sorte gli aveva attribuito. Lascid cosi la famiglia diretto verso il tempio sacrodi Tiruvannamalai, di cui avevaappenasentitoparlare.Qui sedette immobile per circa due mesi, senzacomunicarecon nessuno,incurante di tutto, assorbitonel samddhi,mangiandosolo quando qualcuno si ricordavadi portargli qualcosa,sbeffeggiato all'inizio dai raga""ini e dai pellegriniche si recavano al tempio. Ma la resistenza, la concentrazione, I'indifferenzaalle condizionimateriali e la sua stessa mancanzadi comunicativafinirono per attirare la curiositi della gente. A quel tempo qualcuno credeva che egli fosse un muni, cioi un ascetache avessefatto voto del silenzio, ma la

verita era che Ramana si limitava a stare in contatto con il come distrazioniogni evidentemente proprio 56, considerando attivita, ogni parola e ogni rapporto umano. Come disse piit tardi: <Tutte le azioni che il corpo deve compiere sono giA stabiliteal tempo in cui essoviene al mondo: la sola liberti che o no con il corpo''. Ed d chiaroche lui aveted di identificarvi con il corpo non si identificava.Pur stando attento a cid che avvenivaintorno, non se ne facevainfluenzaree si dimostrava Anche quandola madre andd a trovarlo e del tutto impassibile. lo pregd di tornare a casa,le risposesolo per iscritto,citando se di lasciarloin pace, e dicendoin sostanza in terza persona stesso piir nessunlegamefamiliare: piir o perch6 lui non riconosceva meno quello che anche Gesi aveva risposto ai suoi parenti. la propria personalithterrena. [.o Aveva dunque abbandonato che stato in cui viveva era quello di un"'ininterrottaCoscienza, una "piena il piano fisicoe mentale",pur mantenendo trascende e il pieno uso delle facoltd del mondo manil'esto consapevolezza mentali e fisiche"t. ma va disumano, a noi pud apparire Un individuodel genere dal mondo non era mai disgiuntoda ricordatoche il suo distacco (nel sensobuddhista del termine).Quando forme di compassione per esempio la madre si ammald, egli la curd pazientemente. non dimostrdnessun mori, Rarnana Quandoperd. piir tardi. essa Per lui la morte era la definitivaliberazioner tipo di commozione. tanto da arrivare a dire che la rnadre non era trapassata'ma gli comparve quandoversola fine del 1948 "assorbita".Det restt'r. e ai non si scompose ucciso. su un braccioil tumorechelo avrebbe mediciche volevanoamputargliil bracciorispose: " Non c'd bisoche abbia e unamalattia:lasciate Il corpostesso gno di allarrnarsi. anche di fronte al progredire della E. la sua fine naturale "r. fino allafine,comeun spettatore, imperturbabile rimase malattia. perfetto stoico. si trasferi sulle pendici di Tiruvannamalai, Dopo l'eslrcrienza del monte Arunacala.giir sededi templi sacri. Anche in questo e non vi luogoegli arrivd comeattratto da una forza irresistibile. la vita che pud condurreun asceta, si mossepiD. Qui condusse che, a p(rcoa poco, prima in una grotta e poi in alcunebaracche I Arthur Osborne.Ramuna dell'autocctrtoscenza, Muhursie il sentiero . .' 3 9 . UbaldinR i , o m a1 9 7 6p
p. 42. '1 lbitl.. 3 lbid., p. 16l.

r on il diffondersi dellasuafama e con I'arrivo di qualche discepofrr, ri 11'15;gttnarono in un a*am, ll suoinsegnamento si trasmise per lo piir attraverso il silenzio: non cra certo nd un Buddhan6 un Rajneesh. I visitatorie i devoti ylr scdevano vicino e ne assorbivano le vibrazioni. la calma, la Irltitudine. Con il passare degli anni. Ramanainconrincid a , ornunicare di pii e a svelare qualcosa dellasuastoria,conversanrkr (parcamente) con i visitatorie scrivendoalcunebrevi opere. l)ir questiricordie da questiscrittipossiamo ricavare i fondamenti rlcl suo sistemadi meditazione, I;r suaprimaesperienza di risveglio nacque dallapauraimprovvrsa di morire. All'eti di diciassette anni. un giornofu inspiegabilIt|cntepresodal terroredellamorte.fu ciodafferratodall'ideache th li a poco sarebbemorto. Ma. anzichdlasciarsitravolgereda (lucstirsensazione, la utilizzo come inizio della meditazione. Si ehicseinfatti: Moriri "Anche se muoio, checosapud succedere? rl rniocorpo,ma io vedochiaramente. in questo momento. di non essere il mio corpo. Io sono lo spirito che trascende il corpo. Il c()rpomuore. nta lo spirito. l'itman, non pur) morire>. Si distese tlunque a terra.trattenendo il respiro. e all'improvviso unapotentc correntedi consapevolezza gli spazzd via ogni falsaidea di io e Io stabilizzd per il restodella vita. nel suocentro definitivamente. rraturale,nel suo esserepiir profondo e autentico, Come si vede. sono due gli elenrenticaratteristicidi questa illuminazione: la meditazione sullamorte.che si trasforma nella tlomanda"chi d che muore. chi d che vive. chi sono io?", e l'applicazione di una tecnica yogicadi prawyanu, il kumbhaAa (la ritenzione del respiro).Anche in seguito.la tecnicadi rneditazione insegnata da Ramanasari semprequella dell'investigazione sull'io. accompagnata - qualeausilio- da un minimo di praticheyoga.Le domandefondamentali da porsi sono:chi sono io'l chi 0 l'io chepensa? e chi d I'io ched cosciente di lxnsare? La concentrazione su questedomandedev'essere fortissima.assoluta, fino a portareall'assorbimento. all'identificazione con il 56, con I'dtman. [,o scopodi questaconcentrazione d di trovare la fonteoriginale del senso dell'io.irnpedendo ai pensieri di sorgere. La risposta non vienecomeun ragionamento logico.nracomeuna correntedi consapevolezza, di pura coscienza. Questacorrente. resaininterrotta.annientericompletarnente il senso del falsoio e si rivelerAper il TestimoneOnnisciente, il famosoQuarto Stato della realti (turiy,u). Sesi vuoleottenereil risveglio, non bisogna derogare da questa
247

246

non bisognaperderedi vista, nemmenoper un concentrazione, non d detto che. una volta attimo. il 56 intravisto.Naturalmente per il questo stato. essopermangaininterrottamente realizzato a Ramana.La sua perresto della vita. come invecesuccesse manenzadipenderirdalla volontir del meditante.dalla sua di non tornare indietro: egli dovrir insommainsistere decisione "Chi durante Ia meditazione: con la tecnica.ripetendosispesso sono io?... Io non sono il corpo. io non sono la mente.ecc. Io porterll alla piir alta sono il 56". Questa autoinvestigazione in cui si smarrisceil al nirvikalpa-samadhi. di dhyana. forma e si perdela distinzione dal Sd universale. senso di separazione e il conosciuto. la conoscenza fra il conoscitore. la mentedev'es' Per avvertireil 56 con ferma consapevolezza. sere totalmente assorbita. introvertita (untarmukha-drtti) e "confinatanel cuore". Come si d detto, oltre all'ininterrotta meditazionesul senso dell'io. si pud utilizzare la tecnica del prandydma.del controllo del respiro. Nell'operetta La ricer' ca del S(, Ramanascriveche. per ottenereil controllodella mente, bisognacontrollareil respiro e che. per ottenere il controllo del respiro. bisognaarrestarela mente. Siamoinsomquello gid insegnato da Patarijali ma nello yoga tradizionale. (v.). Ramana descriveinfatti l'ottuplicesentierodello yoga l:2:l:2 e 1:4:l:2.Ma la persino ritmi di respirazione: suggerendo tecnica fondamentaledi nteditazioneresta I'atnta- dhyana, la sul Sd. meditazione non dellamcnte?Chi sonoio? La risposta Chi C il testimone di dall'avvento deveveniredalle parole,ma dalla realizzazione. che d per sua natura .tal-cir-dnandq quella pura consapevolezza Se lo strumentoabitualedella (esistenza-ct.lscienza-beatitudine). si arresta (aiutato anche dal kev'ulakumbhaka, la conoscenza per del respiro),il nrondoapparirhall'improvviso sospensione fatto ad un sogno proiezione mente. della d: quello che una una visioneoggettiva ottene're occhi aperti.Se si vuole clunque attivitilmentaI'instancabile immobilizzare della realtir.bisogna su chi siamo.la mente I'investigaziorle Ie, E soltantoattraverso sorgono pud arrivare a placarsi. Quandodurantela nreditazione "A chi si d di chiedersi: pensieriestranei,Ramanasuggerisce questoPensiero?". presentato sono tre: la veglia,il sognoe il Gli stati abitusli dell'essere sonno profondo. Fra i prinri due la differenzad solo di durata, net sensoche la vegliadura piir del sogno.Nel sonnoprofondo nel Sd originale: abbiamoinvececonreun tuffo, un'immersione 248

tutlc le attivite sensorialisono sospese, anche se, purtroppo, non rrt'conserviamomemoria. L'advaita vedinta. cui Ramana s'ispir;r. consideraillusoria la dualiti di soggettoe oggctto, e la triade ,lr vcdente, vista e visto. (Gli stessiconcetti saritnno ripetuti da \isargadatta. v.) "Investigandosulla natura dell'io. l'io muore...e (()n es\o la sua falsa costruzione del mondo, che ha la stessa n:rturadei sogni. E morendo I'io. "muoiono anche ,tu' ed .esll. l.o stato risultante.che splendecome Essereassoluto.d il proprio \tirto naturale. il 56",. Ramana sostieneche ,.come un uomo si trrlfcrebbe per prendere una cosit caduta in acqua. cosi ci si tltrvrcbb ! immergere in se stessi.con mente acuta e concentrata, r'orrtrollandola parola e il respiro. e trovare il luogo donde ha , 'r i g i n e l 'i o " " . La meditazione. l'investigazionesull'io. non dev'esserefatta r)vviAmente utilizzandole parole. La donranda.'chi sono io?.' pud r'sse re rivolta una prirna volta all'inizio dclla nreditazione. ma poi tlev'essere "sentita", sperinrentata concrctanlente,senza pii forrnularla verbalrlente. Quando si realizzeri che I'ego non csiste, chc e una costruzione nrentale. esattamentecome il nronclo e l irltro-da-s6. quando I'eqo non avri piit ragioned'esistere.allora rirnarrii soltanto il 56 sotto forma di "Coscienza Assoluta'.. Fra i vari sentieri che portano alla liberazione (nroksu). il rrrisliore.secondo Ramana. d quello della ricerca del 56. Tratte_ rrcrrdoil respiro e concentrando la nrente su un unico punto, tlrcsta verri\ frenata. assorbitae linirir per estinguersi.La nrente, r r r f a t t i . n o n d r r i e n t 'a l t r oc h e i p e n si cr i c.'d i tu tti i p e n si e r i . i t pcnsiero'io' e la radice"-. Da dove viene questo io? eual i la sua ,rrigine'l Cercandolcldentro di noi. ci accorgere'nto che esso si tlissolve. "Dove svanisce l'io. li appare da s6 un .io dell'io'. Ouesto d l'lnfinito (Purnanr).", Conoscereil Si significaesserlo, tignifica aver trovato Ia propria vera natura, l'Esseresenzaprincilrio e scnza fine. I'ininterrolto sat-<'it-inanda. La ricerca del Si d il tipico sentiero della conosce,nza. dcllo nta ad esso Ramana aggiunge la tecnica yoga del 1rlunu-yogir. controllo del respiro. Se si medita incessantemente, se ci si imrrrergenel Sd. se si allontana ogni altro pensic'ro. allora si finisce ' Rrrrtrapa Mrrharsi. Opereuntplete. Llblltlini. Ronrl I977, p. 70. Ihid. Ihid., p. 71. Ihid., p.8t. 't h i d . 249

e ndnl per esserc il S!. Questo 0 I'unico tipo d'autorealizzazione, c'd modo di arrivarci con altri mezzi come per esempiola delle Scritture, la ripetizione dei mantra, il culto, il digiuno, il celibato e nemmenoattraversoil frutto di azioni virtuose. Perl "La stabiliz"'i Rama4aesistesoltantola via dell'autoconoscenza. Ia solarr zazione della menteirrequietad il solovero pellegrinaggio, e la sola penitenza."tBisognafissarela mente, che dt elemosina pii irrequietadi una scimmia(esempio classico del vedinta), sult Originaria.' Vuoto Infinito, sulloStatoPrimitivo,sullaCondizione "Tronca ogni rapporto di patria. rango, casta.e i suoi doveri, er pensasempreal tuo proprio stato naturale.""'Dobbiamoinsom.t, che' a realizzare che siamopura consapevolezza, ma convincerci siamoliberi, che siamobrahman.Non sarannole pratichetradi-. zionali, i rituali, i codici di disciplina,gli atti di devozionenelle anzi, tutte questecose chieseche ci porterannoalla liberazione; non sono che "funi per legare una bestia". ln ogni nostraattiviti, nello statodi veglia,di sognoe di sonno, e registraogni, profondo, esisteun Testimone,il S !, che conosce ma; mentale."Quel S !vedetutti spontaneamente, modificazione di tutto di cssi."" Il S !d consapevole non d mai visto da nessuno percezione,, desiderio. quantoci succede, di ogni nostropensiero. movimento del corpo e del respiro. Esso seguee sensazione, ma non per questor del nostroessere, registraogni modificazione questoTestimoneInteriore non ha ne viene modificato.Perch ! forma, imperituroed d sostan0 immutabile,senza attaccamenti, e beatitudine.E il supremo advaita ziato di essere,coscienza (non-dualiti), in quanto si identificacon lo stesso brahnun. E il , direttamente. ricercatorespirituale,lo jfiani, pud sperimentarlo si rivela della Il mondo esterno i irrealee. se vieneinvestigato, dei sogni. E una proiezionedel S !. come stessaconsistenza scompare.Non ha prova il fatto che, in assenza di coscienza. nello stato di sonno profondo, autonoma,svanisce un'esistenza senzaforma. senzaprincipioe secondo, La Realti d I'Uno senza senzafine, immutabile.Le molteplici immaginiche ci scorrono sotto gli occhi sono creazionidella mdvd, e fra esseprimeggia I'apparenza di un ego individuale,separatoe definito. Mentre tutto sembra mutare. gioire e soffrire. dentro di noi esisteun e beato. La nucleo di puro essereche d stabile, autocosciente e lbid., p. lo1.. tolbid.,p. 107. tt lbid., p. 127. 250

nrrivri, con il suo potere proiettivoe velante,crea I'apparenza di urrnrondomultiforme,ma la meditazione sul 56 fa dissolvere ogni vclo. ogni differenziazione, ogni masiheratura,ogni superficie, rcoprendo alla vistala Suprema Identiti, la CalmaAssoluta. Lo vogidevesempre sforzarsi di controllare (citta\.,,il la coscienza rcspircl devetrasformarsi in mente.la mentein intelletto, I'intellctto in testimone;e, conoscendo il testimonecomd la pienezza tlcl Supremo56 Senza-Qualiti, si ottiene la perfettapace."r' Il Sd e dunque, per Rantana,uno stato in cui il rapporto \()ggetto-oggetto si annulla. Esso 0 l'Immutabile Vedente e. come t;rle.nrtnpud essere oggetto dellacornune c()noscenza. non pud ,,Chid che vede csscre percepito da qualcos'altro. chi?...Da che cosapuo essereconosciutoil conoscitore?"rr La mente non ha (luestopotere perch6d anch'essa un prodotto clellamrj-vri: bisogna percid escluderla giungendo. attraverso la meclitazione. a rctlizzarela propria identitircon il.56. Ramanacercadunque di interpretare la propria esperienza :rttraverso gli schemidell'advaita vedilnta,Ia scu<lla cli pensiero cheebbeil suo massimo esponente (v.). Non d detto in Sarhkara pert)che tale filosofiaesprimaesattamente I'esperienza originale clel grande mistico. Anzi, a voltesi ha l'impressione chele categorie mentali utilizzate da Ramanacontengano con un notevole sfirrzo la suaesperienza del risveglio. Una sinrile impressione pud comunque generalizzata, essere nel senso che I'esperienza mistica non puo venire espressa cornpiutamcnte clal linguaggioe dai nostriabitualistrumenti culturali: vi d sempre un abisso che non pud essere colmato.Come s<lstiene Frits Srualnella sua opera Introduzione ullo studiodcl mistici.rnutr,, non d clettoche i mistici possiedano "le miglioriteoriesul misticismo". Se poi non ;xlssiedono una buonacapacitir espressiva o una lruonacultura.d facile cheutilizzino teoriepreconfezionate. D'altronde. essi sonoi primi a sostenere che nessuna teoria pud spiegare la praticaclellameditazione. Anche se Ramanavissequasi semprein un ritiro ai nrargini dellagiungla.riteneva possibile conciliare lavoroe meditazio;e, impegni sociali e ricerca del Sd.Anzi diceva chesoloi principianti clevono riservarsi del tempoper la meditazione, mentrechi d pii
t? Ibid., p. 111. rr Rama4a Maharsi, Chi sono io? - euaranra vcrsi sull'es*tcnza - Sri Ramu4aGira. Ubaldini. Ronta 1977,p. tH. '' UbaldiniEditore.Roma 1976.

251

progredito pud pernlettersidi vivere in mezzo agli altri e condurre una normale vita socialesenzaper questo perdere il contatto con il 56. Sos t c nev a inolt r e c he la ve r a n a t u r a d e l l 'u o n r od l a f e l i c i t i e fclici d un'inconsapevole chc quindi ogni nostro tcntiltivo cli csse're ricerca clel proprio Sd. in cui si trova la fonte di un'inesauribile beatitudine. Se il mondo d infelice e soffre. lo deve dunque alla sua ignoranzadel vero 56. Tutti gli uomini. anche i delinquenti e i peccatori. cercano istintivamente se stessi. Il problema 0 che si iclentificano in nranierasbagliatacon il corpo, il cervello. la mente. la personalitl, l'ego. Ma da clove nascequesto senso clell"'io sono". chi lo sosticne'lNon certo il pensieroche nc d un proclotto. Per scoprire qual d la vera sorgcnte clell'io. dohbitmo andare in realtl oltre la nrcnte. Questo significa conoscerese stessi. Non basta identificarsi con un corpo. una personalitit, una farniglia, una societi e una specieanirnale:tutto cid non pur)darci la nostra vera e piir profoncla idcntit:). che d al di li d'ogni definizione e rimarrir irnche dopo la nlorte. Quanclo il nostro corpo e la nostra mente sarannrl scontparsi. rimarrit Ancoril clualcrtsa.E questo qualcosirpuir csscrc cottttsciulotltti e tlrlt. A cliftcrcnza clc'llercligioni tradizionali. che fanno dcl Sd o dcll'aninra soltanto un articolo di t'ede. la ntcclitazioncafferrna cliretta. Dobbiamo perr) avere che d possibileflrne un'espericnza intelligenzae pazicnzaper inclatare a fondo, c n()n acc()ntcntarci dei buoni ittvestirlirtori, se non dclle apparenze.Sc saprcnlocs-scrr: ci fernrererno alle prinre ilifficolta o ai prinri indizi. la veriti salterir fuori. Dobbianro scsuirc il filo ctrnduttorc dcll'ideacome essildia urritc()nnotirzione scnsazionc"io sono" e' osscrvirre forrdamcntalealla nostra visione clel ntonclo.Non solo d il primo pensicro. il pensiero tilnclantc clell'inclividualitir. ma d anche il pensicro fonclantecle la nostra mente ll'llteritii. Appena insolrrrna per la prinra volta l'icleadi io, cclnccpisce anche quella concepisce dell' alt r o. M a c he c os ac ' l a r u ( ) n t cd i t a l e p e n s i c r o .q u a l d l 'e n t i t i r Che cosa succedequana-priori che ne pcrnrctlc l'csplicitazione'l do noi. percorrenckra ritroso la filogenesiclcll'io. ci accor{iarno che questo concctto c la rclativa sertsazioncpossono svanire? nel nulla. divcntcrerno pazzi'? Dove ci trovcrcnlo'l Sconrparircnto Nient e di t ut t o quc s lo. Q ua n c l op e r l a p r i r n a v o l t a r e a l i z z e r e m o che il scnso dell'io puo esserescavalcato.qullcosa sorgeri) dal profonckrclcl ntlstro csscree si impossesseru cli noi. "Qtrel qualcoinqlese"va clltre sa" conle tlisseunu volta l{irnraru a un clisccpolo la m ent e: d inf init o. t liv ino. etc r n o . C 'i c h i l o c h i a n r ai l R e g n o d e i Cieli. c hi lo c hiar na I ' anir na:a l t r i a n c o r a I o c h i a n t a n oN i r v d n u e 252

,r(lil lo chianriar'o 'r''|r Liberazio'e."15 Dobbiamo dunque vi'cere I r r)iruradi perderen.i stessiabbandonando ir sensodell'io. l'('r(lclrdo il sensodelIio. troveremo invecenoi stessi: ecco la r, r rt. chehanno ri pet ut o t ut t i i m aest r i. AncheG esi aveva det t o: \e t;ualcuno vuol veniredietrodi nre,rinneghi per_ se stesso... , lrcchi vu.l salvare la suavita Ia perderi,ma ihi perdela suavita t'('r irnrormio e della veriti la salverir" (lltarco,g,34); e poco definitoSatana l,runaaveva coluiche.'pensa secondo gli uomini,,, ( onre a dire che il vero ostacolo sul camminodeila veritd d I irl)l)resentato dal pensiero e cheper entrare nel Regno dei Cielid rreccssari o are ancl al di I i del m cnt ale. In conclusione, per Ramana Maharsi, meditare significa guar_ rlrrre nel punto piit prctfondo dellapropriainterioritA. Fissando a Irrrrgo I'attenzione e seguendo I'originedel pensiero, questosi \l)cgne comeuna candela. Comesuccede nel sonnoprofondo,il pcnsie ro vienesospes<1. ma non vi d nessuna perditadi coscienza; rr'zi la consapev.lezza escedai lirniti della strettaindividualita, rlrrllaprigionedell'egoe della mente,e, ritrovandola propria ni ttura, si espand e al cosm oint er o. Parlando dell'investigazione sul ..chi sonoio?'.vieneallamente il fanrosoargomentodi Cartesio:cogito,ergo srurr.Sia Ramana cheil filosofo francese si preoccupano di sc.prireda dovenasce il scnsodell'individualitir. Ma quale differenza di approccio e di conclusione! MentreRamana ci rimanda a un essere piirgrande e ir unarealti piirvivae piirautentica. Cartesio rimane irretitonella I.gicagranrnraticale. Intatti il senso dell'individualita checi viene cllll'arcomento cartesiano nasce in realtl da... un.esigenza gram_ rnaticale. dal fatto ciod che dobbiamo assegnare un determinato sosgcttoal verbo (io penso.io sono). Appena formuliamoil concettoverbalnrente. gli dobbiamoassegnare un soggetto, un cgo. Non possiarncl farne a meno, d un.esigenza Oeii tingua. Dunque,con questo sistema non provianro nulladellarealti]ma soltantole regolelogicheche avevamo stabilitoin precedenza. Una confernra in piir che per conoscere ra reartir urtimabisosna prescindere dall'intelletto comune.

r: Paul Brunton.India segrctu, Armenia,Milano 197.1. p. 173.

Você também pode gostar