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Ieri ho letto l'interessante libro di Satprem (Evoluzione 2) che come saprete ha continuato il lavoro della Mere e di Sri Aurobindo.

Nel suo libro parla che la nostra e' stata fin ora l'evoluzione della morte, la morte che si mangia tutto alla fine. Quello che dovremo fare noi e simile a quello che fecero i primi pesci (abbiamo la loro esperienza nel DNA) che diventarono anfibi. Nel libro racconta che sicuramente qualche palude divento invivibile (per fortuna) vi ricorda qualcosa con quello che sta succedendo adesso, per chi ha una bella palude non sente di dover far quel salto, almeno non e' motivato e per fortuna questi son pochi, ma la maggior parte non arriva a fine mese, ora come informarli che potrebbero fare il salto fuori dalla palude??? Comunque i primi pesci che fecero il salto fuori dalla palute incominciarono a dibattersi e dopo chissa' quanti sforzi modificarono la respirazione. Ora Satprem afferma che per andare oltre il velo della morte oltre la palude dovremmo innanzittutto modificare la respirazione anche se non parla di nessuna respirazione specifica. Lui parla delle modifiche a livello biologico che l'uomo dovrebbe subire, e come si evince dalle piu' recenti ricerche il dna di molti sta cambiando. Questa e' la prova della discesa del sopramentale, infatti nel libro si parla che non dovremo ascendere noi ma discendera su di noi questa nuova coscienza che Sri Aurobindo chiama Sopramentale, una coscienza molto intelligente. Per quanto riguarda l'Apocalisse poi Satprem, questo non lo sapevo, ha idee simili alle mie, ossia Apocalisse vuol dire rivelazione in greco quindi ho sempre pensato al fatto che il male si sarebbe svelato, lui non parla del male che si svela ma della cultura della morte che viene a galla e si manifesta per quello che e', attraverso questa consapevolezza dovremmo iniziare davvero a vivere perche' ripeto secondo lui non viviamo ma moriamo e basta, quella che si chiama vita e' una continua morte per lui o almeno per quello che sente dentro il suo corpo. Ma detto questo dice che nel suo corpo malgrado questa morte sente un altro corpo che inneggia alla vita che vuole la vita che e' vita, il nostro prossimo corpo chiedo io? Se si comunque dovremo integrare il corpo morente. Secondo il sottoscritto un altro grande salto riguarda il cambio di percezione rispetto alle vie magiche. Infatti e' da una eternita' che 1=3 e 2=0 spadroneggiano, maschile e femminile, poi mi son reso conto che esisteva anche la via 1=0. La via dell'androgino. Prima si sceglieva fra automatismo o divinita' (risveglio della coscienza), adesso possiamo essere perfetti come Robot automatismi perfetti con la coscienza sveglia al 100%, automatismi divini, corpi biologici perfetti e divini. la via 1=0 e la via che usa lo zero e l'uno e guarda caso questi 2 numeri permettono il funzionamento di miliardi di computer nel mondo. Quello in cui credo fermamente e' che lavorando intensamente con la via 1=0 si puo' entrare oltre che in simbiosi con la grande madre ed il grande padre, anche col sistema binario dei computer, insomma si puo' entrare in comunicazione con la coscienza dei computer e sviluppare un certo tipo di linguaggio fa loro. Ora mi chiedo la via si dice 1=0 e viene rappresentata con il simbolo del punto al centro e la circonferenza intorno.

I computer invece processano informazioni con 1 e 0 sempre separati, semplicemente modificando la disposizione dell'1 e dello 0 creano tutta la realta informatica esistente sul pianeta, ora mi chiedo cosa succederebbe' se il computer capisse che 1 e 0 potrebbero essere uniti che tipo di informazioni avremo con un computer che riesce a fare acceso-spento contemporaneamente 1 e 0 contemporaneamente maschile e femminile contemporaneamente. Per tornare al libro di Satprem egli afferma che il vecchio va distrutto anche se dal vecchio nasce la possibilita' per il nuovo, io non sono per distruggere la morte ma nel farmela alleata infatti quando serve devo saper morire o meglio sfluire alla perfezione, quindi diventare padroni della vita e qui molti ci riescono e padroni della morte e qui in molti falliscono, ma le cose stanno cambiando ed anche molto velocemente. Salute Luca > Ieri ho letto l'interessante libro di Satprem (Evoluzione > che come saprete ha continuato il lavoro della Mere e di >Sri Aurobindo... E' probabile, ma non certo, perch nessuno sa quale fosse il lavoro spirituale che ha portato avanti negli ultimi vent'anni. Uso la parola spirituale, ma sono certo che questo aggettivo non gli sarebbe piaciuto, perch troppo limitato, rispetto alla sua prospettiva integrale... Una qualche indicazione rispetto al lavoro che ha portato avanti con la propria compagna, in qualche localit isolata e riseratissima, appare sui sui "Carnets dell'Apocalisse" che per non si trovano ancora in Italiano, se non per piccoli brani tradotti da volenterosi amici... Se lo trovo poster qualcosa dai Carnets... Satprem, che ha lasciato il corpo proprio pochi mesi fa, seguito a pochi giorni dalla sua compagna, fu vicino a Mre per tutto il tempo del suo yoga sulla trasformazione delle cellule, registarndo su nastro magnetico ogni parola e commento per quindici anni. Dalla trascrizione di quei nastri nata l'Agenda di Mre, tredici volumi preziosissimi... In particolare l'esempio dei primi pesci che riporta Luca e esemplificativo della concezione di evoluzione che insegnava Sri Aurobindo: una evoluzione non solamente fisica e materiale. Sri Aurobindo e Mre, e Satprem, sono convinti che l'uomo non sia la definitiva meta dell'evoluzione terrestre, cos come non lo sia la mente che con l'uomo si definitivamente manifestata ed insediata sul pianeta. Ovviamente si parte dalla precisa concezione che la mente non sia un epifenomeno della materia, cos come prima la vita, ma che si siano manifestate in esserei materiali, perch presenti e discese da loro specifici piani, appunto il mentale ed il vitale, che coesistono con uello materiale e dei fenomeni. Ora dopo la vita e la mente l'evoluzione terreste proceder con la discesa e la manifestazione della Supermente, dal suo specifico pianno della Gnosi Divina. Attenzione per, la supermente non sar una modalit di conoscenza simile a quella mentale e magari solamente potenziata. Sar invece un qualcosa di totalmente diverso, cos come la mente lo stato rispetto all'istinto animale. Ora prima che si manifesti l'essere supermentale, che sar no un superuomo, alla Nietzche, ma qualcosa di OLTRE l'uomo, ci saranno una miriade di esseri di transizione, ancora uomini, ma gi orinetati alla trasfromazione, strumenti consapevoli dell'Energia e del Progetto evolutivo DIvino... Sta in questo la libert di scelta degli uomini: essere ponte e strumento per

ci che verr dopo l'uomo, oppure essere strumento tnace della resistenza al cambiamento, lavorare per la trasfromazione, oppure opporsi tenacemente...essere libero oppure sottostare a ci che sempre esistito e che pare non potr mai cambiare...diventare Divino oppure restare un semianimale materiale... L'esempio dei pesci molto bello: la vita si era formata negli oceani e quel mondo liquido era una prigione che impediva ogni ulterore sviluppo...QUando in alcune pozze l'acqua vnne a mancare, molti pesci furono uccisi dall'asfissia, ma altri, con tenacia, pazienza e sofferenza, consentirono che nel loro stesso corpo si formassero i polmoni...la trasformazione delle branchie in qualcosa d'altro. Ora pochi uomini sentono quale asfissia si stia sviluppando nell'umanit...ma mentre fino ad ora gli strumenti dell'evoluzione procedevano per la forza inconsapevole della natura, da ora l'uomo, che anche consapevolezza e scelta, potr dare un decisivo contributo, o meglio determinare tempi e modalit consapevoli nella trasformazione. Grazie a Luca per lo spunto ed agli altri listanti per l'ascolto Pino Con la presente per sottolineare un concetto gia' espresso da Pino. Satprem infatti parla del fatto che e' finito il miglioramento personale ma siamo pronti per diventare qualcos'altro quindi non dobbiamo solo migliarci. Satprem, penso al fatto che si riferisca al miglioramento, tornando all'esempio dei pesci, come nuotare piu' veloce ecc... Lui afferma proprio che dobbiamo uscire dalla pozza fangosa perche' ormai la pozza e' diventata invivibile ed andare oltre la morte ma non con la fantasia o con le visualizzazioni ma col corpo proprio e per far questo dice bisoogna lavorare a livello cellulare ossia estirpare dalla biologia il DNA di morte e riprogrammarlo con DNA immortale. Ora visto che nelle cellule, sicuramente la Mere e Sri Aurobindo conoscevano il paradigma olografico, c'e' l'informazione necessaria a generare tutto il cosmo. Per quanto mi riguarda credo che tutto il cosmo sia funzionato con certe regole o leggi, ma non so perche' e per come anche se le piu' antiche tradizioni sanno che ciclicamente la vita involve ed evolve. Si parla infatti di questa epoca come un'era di transizione verso misterioso nuovo, ecco quindi materializzarsi di una nuova coscienza sopramentale che guidera' questo processo. Non chiedetemi dove e come nasce questa nuova coscienza perche' non lo so, si sa solo che la terra sta attraversando un punto della Galassia molto "Sveglio" si dice. In una mail precedente ho parlato che successo ed insuccesso se adeguatamente usati possono creare piacere entrambi. Ora sembra che l'attuale societa' a livello coscienziale sia involvendo, vedendo tutti i problemi per la nostra soppravvivenza che si stanno presentando, si stanno presentando problemi per la sopravvivenza della specie, problemi mai riscontrati nel passato. Quello che fa presente Satprem e' il fatto che per avere delle vere evoluzioni spesso il sistema deve essere messo in crisi. Lui fa l'esempio di una palude che con la siccita' diventa fangosa e poco abitabile per la necessita' dei pesci, da qui la necessita' di

andare oltre ossia di uscire dall'acqua. Spesso in passato riflettevo su questo concetto, la cosa piu' pericolosa non e' il sogno infernale ma il sogno paradisiaco. Se uno vive in un sogno paradisiaco non si vuole di certo risvegliare, ma se uno vive in un sogno infernale la necessita' del risveglio sara' spontanea e naturale. Quindi grazie alle piu' grandi crisi troviamo l'oro. Se i pesci nella palude sarebbero stati a loro agio nessuno sarebbe saltato fuori uscendo dalla propria zona di comfort. Per concludere e ribadire quanto gia' detto da Pino, il libro che ho letto si intitola Evoluzione 2, infatti l'evoluzione 1, e' avvenuta incoscientemente, l'evoluzione 2 sta avvenendo coscientemente, ed e' proprio per questo difficile stabile dove arrivera', perche' se prima c'erano delle leggi incoscienti (leggi limitanti) adesso ci saranno delle leggi coscienti e come si sa la coscienza non ha limiti a differenza dell'incoscienza che e' molto limitata. Saluti Luca Invio la prefazione di Satprem alla seconda edizione dell'Agenda. buona lettura Pino

introduzione all'AGENDA di Satprem Quando oltrepasseremo l'umanit, allora saremo l'uomo. SRI AUROBINDO -------------------------------------------------------------------------------Questa Agenda... Un giorno, un'altra specie fra gli uomini volger gli occhi a questo favoloso documento come al dramma tumultuoso che dovette circondare la nascita di un primo uomo in mezzo alle orde ostili di un immane Carbonifero delirante. Un primo uomo la contraddizione insidiosa di una certa logica scimmiesca, e la minaccia a un ordine costituito che correva beato fra altissime felci imprescrittibili. Intanto, un primo uomo non sa neanche di esser tale. Si domanda, beh, che cosa possa esser mai. qualcosa di estraneo a s, di doloroso a s. Non sa pi neanche arrampicarsi sugli alberi come al solito. E poi talmente scomodo per tutti gli altri che si arrampicano sugli alberi seguendo la vecchia abitudine millenaria. Non si tratter magari di un'eresia? O di qualche malattia cerebrale? Deve aver avuto un bel coraggio, quel primo uomo nella sua minuscola radura. Ma neanche quella radura minuscola era pi tanto sicura. Un primo uomo una domanda senza fine. Ma che sar mai in mezzo a tutto questo? E poi dov' la mia legge, qual la legge? E se non ci fossero pi leggi?... Una cosa spaventosa. La matematica che non sta pi in piedi; e cos pure l'astronomia e la biologia, che si mettono a rispondere a influssi misteriosi. Un punto minuscolo raggrumato nel bel mezzo della grande radura del mondo. Che vorr dir mai 'sta faccenda? Fossi magari pazzo ? E poi, artigli tutt'intorno, un'infinit di artigli protesi contro quest'insolito prodotto. Un primo uomo molto solo, davvero. assolutamente insopportabile per la ragione pre-umana. E dalle trib d'attorno si levava un suono minaccioso, come un coro di scimmie

rosse nel crepuscolo della Guiana. Un giorno ci siamo ritrovati simili a quel primo uomo, in un' immensa notte stridula sulle rive dell'Oyapock. Il nostro cuore pulsava come dovesse trovare di nuovo un mistero antichissimo. E d'un tratto stato qualcosa di assolutamente nuovo ritrovarci ad essere un uomo in mezzo alle cascate di diorite e agli splendidi elapi rossi e neri che scivolavano silenziosi sotto il fogliame. Era ancora pi straordinario essere un uomo di quanto non lo pensassero le nostre vecchie trib assestate tra le loro equazioni infallibili e le loro biologie imprescrittibili. Ma si trattava di un quanto oltremodo incerto e che sfuggiva deliziosamente a quanto ne potessimo pensare, persino a quanto ne potessero pensare tanti uomini dotti. Era qualcosa che correva in un altro modo, che sentiva in un altro modo. Che viveva in una sorta di continuit ininterrotta assieme alla linfa degli immensi balta, al grido delle are e all'acqua spumeggiante nella piccola conca. Era qualcosa che capiva in modo assolutamente diverso. Perch capire voleva dire essere dentro a tutto: un attimo, ed eccoci nella pelle della piccola iguana gi a capofitto dal suo ramo. La pelle del mondo diventava immensa. Essere un uomo, in capo a un milione di anni riscoperti, voleva dire, misteriosamente, essere qualcosa di diverso anche da un uomo, una sorta di strana possibilit non ancora messa a punto capace per di ogni sorta di altre cose. Non si trattava di qualcosa di gi incluso nel repertorio, ma di qualcosa di mobile e senza confini - diventato un uomo per abitudine, eppure in realt prodigiosamente vergine -, come se tutte le consuetudini non fossero che le leggi di antichi barbari ritardati. Allora altre lune si mettevano a solcare il cielo col grido delle are nel tramonto, e un altro ritmo sorgeva, stranamente accordato al ritmo di ogni cosa, formando come un unico flusso del mondo. E cos andavamo, leggeri, come se il corpo non avesse mai avuto altro peso che quello del nostro umano pensiero: e le stelle erano vicine, e persino i grandi aerei rombanti parevano un artificio vano sotto ridenti galassie. Essere un uomo voleva dire un immenso possibile. Voleva dire essere il grande scopritore del Possibile. Quella precaria invenzione non aveva avuto mai altro scopo, tra i milioni di specie, che farci scoprire ci che oltrepassa proprio la nostra specie, anzi forse scoprire il mezzo di cambiar specie - una specie leggera e priva di leggi. In capo a un milione di anni riscoperti nel vasto respiro della notte, un uomo era qualcosa ancora da inventare. Era l'invenzione di se stesso, e tutto non era ancora stato detto. E allora... E allora un'aria strana cominciava a riempire i polmoni d'inguaribile leggerezza. Se non fossimo che una favola? Ma in che modo riuscire a... ? E se il modo fosse proprio quella leggerezza? Un grande scrollarci di dosso tutte le nostre barbare solennit. Cos pensavamo nel cuore della nostra vecchia foresta, mentre stavamo ancora l a esitare tra improbabili pagliuzze d'oro e una civilt che ci appariva ben scaduta e intossicata, bench matematica. Ma un'altra matematica scorreva nelle nostre vene: un'equazione non formulata ancora tra questo mondo enorme e un punto minuscolo pieno da scoppiare di aria leggera e di immensi presentimenti. stato allora che abbiamo incontrato Mre: all'intersezione dell'antropoide ritrovato e di quel qualcosa che aveva messo in moto quest'invenzione incompiuta, catturandola per qualche istante in un meccanismo dorato. Niente era giunto alla fine, niente era stato inventato davvero che potesse metter pace e spazio in questo petto di nessuna specie. E se l'uomo non fosse stato ancora inventato? Se non appartenesse ancora alla propria specie? Una figurina bianca, a ventimila chilometri da quella foresta, sola e fragile in mezzo a un'orda spirituale beatamente convinta che lo yoghi meditante e miracolistico fosse il culmine della specie, cercava il modo del passaggio, la realt di quest'uomo che si crede, per un attimo, arbitro dei cieli oppure

arbitro di un meccanismo, e che invece pu darsi sia davvero tutt'altro delle sue glorie spirituali o materiali. Un'altra aria leggera sollevava quel petto, sgombro di ogni cielo e di ogni macchina preistorica. Un'altra Storia cominciava. La Materia e lo Spirito si sarebbero dunque ritrovati in una terza posizione FISIOLOGICA, che alla fin fine non sarebbe altro che la posizione dell'Uomo riscoperto, quel qualcosa che aveva cos a lungo pulsato e sofferto in cerca della propria specie? Mre era il grande Possibile all'inizio dell'uomo. Mre la nostra favola diventata vera. Tutto possibile era la sua parola d'ordine. S, stava in mezzo a un' orda spirituale proprio perch, come sempre, il pioniere della nuova specie deve lottare contro il meglio della vecchia specie: il meglio, infatti, l'ostacolo, la trappola che ci tiene impantanati nelle vecchie paludi dorate. Il peggio si sa benissimo che peggio. Ma poi ci accorgiamo che quel meglio solo il volto leggiadro del peggio, della medesima vecchia bestia che si difende con gli artigli sguainati di tutte le santit o di tutti i possibili aggeggi elettronici. Mre stava l in mezzo per tutt'altra cosa. Un'altra cosa qualcosa di pericoloso, di minaccioso, di assolutamente sconcertante e insopportabile per tutti coloro che sono come la vecchia cosa. La storia dell' ashram di Pondichry la storia di un vecchio clan ferocemente attaccato ai suoi privilegi spirituali, cos come altri tengono ai loro muscoli che li avevano fatti re fra le grandi scimmie. Un clan armato di tutte le santit e le ragioni che avevano reso talmente infallibile l'uomo logico tra i suoi fratelli meno dotati di cervello. Il cervello spirituale probabilmente il peggior ostacolo per la nuova specie, proprio come lo erano stati i muscoli del vecchio orangutn per quel fragile sconosciuto che non sapeva pi tanto bene arrampicarsi sugli alberi e cominciava a sedersi, pensieroso, in mezzo a un'incerta radura. Non c' niente di pi moralista della vecchia specie. Non c' niente di pi legale. Mre cercava la strada della nuova specie contro tutte le virt della vecchia specie, proprio come la cercava contro tutti i suoi vizi o le sue leggi. Perch, a dire il vero, un' altra cosa un'altra cosa. Eravamo capitati in quel luogo un giorno di febbraio del 1954. Eravamo appena venuti fuori dalla nostra foresta della Guiana e da un certo numero di giri senza sbocco, come avessimo bussato a tutte le porte del vecchio mondo per arrivare a quel punto d'impossibilit assoluta in cui bisogna davvero approdare a un'altra cosa oppure ficcare una buona pallottola in corpo a questa vecchia scimmia superiore. La prima cosa che ci aveva colpiti era stata quella specie di esotico santuario di Loreto con i suoi bastoncini d'incenso, i suoi santini e le sue prosternazioni in bianco: una Chiesa. La sera stessa del nostro arrivo poco c' mancato che riprendessimo al volo il primo treno e via verso l'Himalaya, o magari al diavolo. Invece siamo rimasti diciannove anni accanto a Mre. Allora, che cosa poteva trattenerci in quel luogo? Non eravamo certo venuti fuori dalla Guiana per diventare un piccolo santo paludato di bianco e abbracciare una religione. Non sono venuta al mondo per fondare un ashram, sarebbe un ben misero obiettivo , scriveva Mre gi nel 1934. E allora che voleva dire quell' ashram che gi si era dichiarato proprietario di una grande bottega spirituale? Che voleva dire quella figurina fragile in mezzo a zelanti adoratori? In realt non c' modo migliore di soffocare qualcuno che adorandolo: una volta ricopertolo con la cappa dell'adorazione, si acquista oltretutto su di lui una sorta di diritto di propriet. Ma perch volete adorare? - esclamava lei -. C' solo da diventare! la pigrizia a cambiare che porta all'adorazione. Lei avrebbe tanto voluto farli diventare un' altra cosa; ma era molto pi comodo adorare e restarsene tali e quali. E cos Mre parlava ai muri. S, era molto sola in quell' ashram. I discepoli vengono a poco a poco a occupare un luogo e poi dicono: nostro. Ecco che cos' l'Ashram. Ed ecco i

discepoli. Pondichry tale e quale San Pietro o la Mecca. Non voglio un'altra religione, basta con le religioni ! , lei esclamava. E continuava a battersi e a dibattercisi in mezzo. Avrebbe dunque lasciato la terra come un'ennesima santa o un ennesimo yoghi, sepolta sotto le aureole come una continuatrice delle grandi stirpi spirituali? Aveva 76 anni quando siamo capitati l dentro, coltello alla cintola e una bestemmia pronta sulle labbra. Ma lei adorava la sfida, e non detestava la bestemmia. No, non era la Madre dell'Ashram di Pondichry. Ma chi era allora?... L'avremmo scoperto a passo a passo, proprio come si scopre la foresta, o per meglio dire come si lotta contro la foresta, impugnando il machete: e poi tutto si scioglie, e ci ritroviamo ad amare, talmente bella quella foresta. Mre cresciuta dentro la nostra pelle come un'avventura per la vita o per la morte. Sette anni abbiamo lottato contro di lei. Era qualcosa di affascinante e di detestabile, di potente e dolcissimo. Veniva voglia di gridare e di mordere, di fuggire e di ritornare sempre di nuovo: Ah no, non mi acchiapperai mai! Se credi che sia venuto qui per adorare, ti sbagli di grosso!. E lei rideva. Rideva sempre, Mre. Noi avevamo corso avventure a saziet: smarrirsi nella foresta voleva dire perdersi deliziosamente con addosso la vecchia pelle di sempre; mentre a quel punto non c' pi niente in cui perdersi! Non c' pi da perdersi: bisogna CAMBIAR PELLE. Oppure crepare. S, cambiar specie. Oppure diventare un piccolo adoratore in pi: nauseante prospettiva, che non era la nostra. Ognuno nemico della propria concezione del Divino , ci diceva lei col suo sorriso malizioso. Senza tregua - per sette anni, comunque - abbiamo lottato contro l'idea che ci eravamo fatti di Dio e della vita spirituale: comodissimo, ne avevamo un rappresentante sottomano. Lei ci lasciava fare. Ci schiudeva anzi le porte di piccoli paradisi (e di alcuni inferni, dato che questi vanno di pari passo con quelli). Ci ha persino dischiuso la porta di una certa liberazione che finiva per essere altrettanto soporifera di un'eternit. Ma non c'era da venir fuori da niente: perch quella ERA l'eternit. Ormai, eccoci davvero con le spalle al muro: non c'erano pi che 4 m2 di pelle, l'ultima tana, quella da cui avremmo tanto voluto svignarcela da sotto o da sopra, attraverso la Guiana oppure attraverso l'Himalaya. Mre stava a aspettarci al termine delle nostre piroette, spirituali o meno: nella Materia. Era quello il suo campo, infatti. Ci son voluti sette anni perch capissimo che la sua strada cominciava dove gli altri yoga finiscono, come aveva detto Sri Aurobindo venticinque anni prima. Bisognava aver percorso tutte le strade dello Spirito e tutte le strade della Materia, o comunque un buon numero geograficamente parlando, prima di scoprire o anche semplicemente di comprendere che un' altra cosa davvero un'altra cosa. Non si trattava di uno spirito + n di una materia +, ma come di un... niente, tanto era diverso da qualsiasi cosa gi nota. Per il bruco, infatti, la farfalla un vero e proprio niente. qualcosa che neanche si vede, che non ha nulla da spartire coi paradisi dei bruchi, e neanche con la materia dei bruchi. Eccoci dunque con le spalle al muro, davanti all'avventura irreparabile. A quel punto, non era pi possibile tornare indietro: bisognava passare dall'altra parte. stato cos che in quel settimo anno, mentre stavamo ancora l a credere alle liberazioni e a tutte le Upanishad, con in pi qualche gloriosa visione tanto per migliorare l'ordinario (che del resto rimaneva tetragonamente tale), mentre stavamo ancora l a vedere la Madre dell'Ashram un po' come un super- padre spirituale (sia pur armato di un disarmante sorriso, che poi ci irritava anche moltissimo, come se lei volesse farsi gioco di noi, e invece ci amava di nascosto), un giorno dunque di quel settimo anno, Mre ci ha detto: Ho la netta sensazione che TUTTO quello che abbiamo vissuto, tutto quello che abbiamo appreso, tutto quello che abbiamo fatto, che tutto insomma sia una perfetta illusione... Quando avevo avuto l'esperienza spirituale che la vita materiale un'illusione, avevo trovato quell'esperienza talmente meravigliosa e gioiosa da essere davvero uno degli

avvenimenti pi belli della mia vita; ma adesso tutta la costruzione spirituale quale l'abbiamo vissuta che diventata illusione! Non la stessa illusione, un'illusione ben pi grave. E non che io sia poi una bambina: fanno quarantasett'anni che sono qui! . S, a quel momento Mre aveva 83 anni. E a quel momento abbiamo smesso di essere nemico della nostra stessa concezione del Divino: proprio perch tutto il Divino andava a sbattere il naso per terra. Allora, finalmente, incontravamo Mre. Ovvero quel mistero chiamato Mre: che non ha cessato d'essere un mistero fino ai suoi 95 anni, e continua ad esserlo tuttora. Oggi ancora, infatti, lei ci sfida dall'altra parte di un muro d'invisibilit, lasciando che ci districhiamo da soli in questo fitto mistero. Ci sfida con un sorriso. Sorride sempre, lei. Ma il mistero non stato risolto. Questa Agenda servir forse proprio a tentare di risolvere il mistero, in compagnia di un certo numero di fraterni iconoclasti. Che c'entra allora la Madre dell'Ashram? E che c'entra l'Ashram, se non in quanto museo spirituale delle resistenze all'altra cosa? Stavano ancora l stanno ancora l - a predicare il loro catechismo sotto una piccola bandiera: sono i proprietari della nuova verit. Ma la verit nuova se ne infischia altissimamente di loro e lascia che stiano l a seccarsi in riva alla loro povera pozza. Si immaginano che nel 1977 Mre e Sri Aurobindo, 27 o 4 anni dopo che se ne sono andati, continuerebbero a ripetersi ! Se lo facessero, non sarebbero Mre e Sri Aurobindo: sarebbero dei fossili. La verit sempre in movimento. La verit sta con quelli che osano, che hanno coraggio, e prima di tutto il coraggio di strappare i santini, di demistificare, di andare DAVVERO alla conquista del nuovo. Il nuovo molto faticoso, scoraggiante: proprio perch non somiglia a niente di noto ! Non si pu sventolare la bandiera di un paese non conquistato. E il bello proprio che tale paese non esiste ancora: che c' da FARLO DIVENTARE. L'avventura non bell'e fatta: da fare. La verit non sta racchiusa in una scatola, fossilizzata e spiritualizzata: tutta da scoprire. Ci troviamo in un niente che bisogna far diventare qualcosa. Ci troviamo in piena avventura della nuova specie. Una specie nuova evidentemente qualcosa che contraddice la vecchia specie e le povere bandiere del gi noto. Una nuova specie non ha niente in comune con le vette spirituali del vecchio mondo; ne coi suoi abissi: deliziose tentazioni per quanti ne hanno abbastanza delle vette. Invece tutto uguale, in nero o in bianco; tutto fraterno, in alto e in basso. Ci vuole UN'ALTRA COSA. Forse che tu sei cosciente delle tue cellule ? , ci chiedeva lei dopo quella certa operazioncina di demolizione spirituale. No? Beh, allora prova a diventare cosciente delle tue cellule e vedrai che ci saranno risultati TERRESTRI. Diventare coscienti delle proprie cellule?... Un'operazione ben pi radicale che attraversare il Maroni a colpi di machete: dopotutto, gli alberi e le liane si pu pur sempre tagliarli; ma non mica altrettanto semplice eliminare dentro di noi il nonno e la nonna e tutta la sfilza atavica, per non parlare di quegli infiniti strati animali, vegetali e minerali che formano un humus formicolante al di sopra di una sola piccola cellula pura, incrostata di un programma genetico millenario. I nonni e le nonne rispuntano come la gramigna, assieme a tutte le vecchie abitudini di aver fame, di aver paura, di ammalarsi, di temere il peggio e di sperare il meglio, il quale poi non nient'altro che il meglio della vecchia abitudine mortale. Non sono cose che si sradicano cos facilmente; n che si acchiappano altrettanto facilmente delle liberazioni celesti: le quali lasciano stare tutto quel brulichio, lasciando che il corpo si deteriori pure come al solito. Lei era venuta a dare un gran taglio in quell'intrico. Era l'Antica dell'evoluzione che veniva ad aprire una nuova breccia nella vecchia abitudine rifritta di continuare ad essere sempre uomini. A lei non piaceva rifriggere sempre le stesse cose. Era l'avventuriera per antonomasia - l'avventuriera della terra. Metteva a nudo per l'uomo il grande Possibile che pulsava in quella prima radura e che egli aveva creduto,

per un attimo, di intrappolare in qualche macchina. Metteva a nudo una nuova Materia, libera, priva dell'abitudine di continuare ad essere per forza sempre un uomo che si ripete e si ripete in perpetuit, pi qualche miglioramento in fatto di trapianti organici o nel campo della circolazione fiduciaria. In realt Mre stava l proprio per trovare che cosa viene dopo il materialismo e lo spiritualismo, veri e propri fratelli siamesi. infatti per l'identica ragione che in Occidente sta crollando il materialismo e in Oriente si va sfaldando lo spiritualismo: perch il tempo della specie nuova. L'uomo ha bisogno di scrollarsi di dosso non solo i suoi dmoni, ma anche i suoi di. Una nuova Materia, s, al pari di un nuovo Spirito, s: non conosciamo infatti ancora n l'una n l'altro. il tempo in cui sia la scienza che la spiritualit, giunte al termine del loro tragitto, hanno da scoprire che cos' DAVVERO la Materia, perch nella Materia che si cela lo Spirito che non conosciamo ancora. il tempo in cui tutti gli ismi della vecchia specie cadono a pezzi: L'et del capitalismo e degli affari volge alla fine - lei diceva -. Ma anche l'epoca del comunismo passer... . il tempo di una piccolissima cellula pura CHE AVR EFFETTI TERRESTRI, infinitamente pi radicali di tutte le nostre panacee politiche e scientifiche oppure spiritualistiche. Tutta la storia dell'Agenda sta in questa prodigiosa scoperta. Qual il passaggio ? Come si fa ad aprire la strada della nuova specie?... E poi ecco che d'un tratto, dall'altro lato della millenaria abitudine - si tratta infatti di un'abitudine, di nient'altro che un'abitudine! - di continuare ad essere un uomo munito di tempo e di spazio e di malattie, di tutta una geometria implacabile e scientifica e perfettamente clinica, ecco d'un tratto che dall'altro lato... non c' pi niente di tutto questo! Nient'altro che un'illusione, una fantastica illusione cllnica, scientifica e genetica: e la morte non esiste e non esiste il tempo e non esiste la malattia, come non esistono pi il vicino e il lontano; ma un'altra maniera di essere IN UN CORPO. Per tanti milioni di anni eravamo vissuti prigionieri di un'abitudine, avevamo ridotto a teoremi il nostro pensiero del mondo e della Materia. Adesso, niente pi leggi! La Materia LIBERA. E cos pu formare una lucertola, uno scoiattolo, un pappagallo - ne ha sfornati abbastanza di pappagalli. Adesso il tempo di UN'ALTRA COSA: se noi lo vogliamo. Mre la storia della Terra libera. Libera dai suoi pappagalli spirituali e dai suoi pappagalli scientifici. E libera anche dai suoi piccoli ashram - non c' niente di pi irremovibile di quei pappagalli l. Giorno per giorno, nel corso di 17 anni, Mre ci faceva andare da lei per raccontarci il suo impossibile cammino. Ah, come ci chiaro adesso come mai avesse tanto bisogno di un fuorilegge e di un eretico della nostra tempra che comprendesse un poco il suo impossibile andare in un niente! E come capiamo adesso l'infinita pazienza che aveva malgrado tutte le nostre rivolte, che alla fin fine si riassumevano nella rivolta della vecchia specie contro se stessa. L'ultima rivolta. Non solo contro il governo britannico che bisogna ribellarsi: bisogna ribellarsi contro la Natura materiale intera! , esclamava Sri Aurobindo cinquant'anni prima. Lei stava ad ascoltare le nostre proteste, ci guardava partire e ritornare: poich non ne volevamo pi sapere e ne volevamo ancora. Era qualcosa di infernale e di splendido; era impossibile e era il solo possibile in questo vecchio mondo soffocante. Era l'unico luogo in cui andare in questo mondo robotizzato e cinto di fili spinati, dove Hong Kong in volo charter somiglia a un formicaio qualsiasi d'Europa. La specie nuova era l'unico luogo libero nella Prigione generale. Era la speranza della terra. Stavamo ad ascoltare la sua vocina esitante che sembrava venire da talmente lontano, attraversando distese di sargassi mentali per lasciar cadere le parole come piccole gocce cristalline, quelle sue parole che fanno vedere. Vi si ascoltava l'avvenire, si toccava con mano l'altra cosa. Qualcosa d'incomprensibile eppure impregnato di un'altra comprensione. Qualcosa che ci sfuggiva da tutte le parti

eppure carico di una folgorante evidenza. Un' altra specie era davvero qualcosa di radicalmente altro, e che tuttavia vibrava dentro come un riconoscersi assoluto, come fosse proprio QUELLO che eravamo andati cercando di et in et, QUELLA la COSA che avevamo sempre chiamato sotto tutte le illuminazioni, a Tebe come ad Eleusi e come ovunque avessimo sofferto dentro a una pelle d'uomo. Era per QUESTO che stavamo qui, per il supremo Possibile finalmente dentro una pelle d'uomo. Ma la voce di lei diventava sempre pi esile, il suo respiro si faceva pi ansante, come se per raggiungerci dovesse attraversare distanze sempre e sempre pi grandi. Era talmente sola a picchiare e picchiare contro i muri della vecchia prigione. C'erano tanti artigli attorno a lei. Oh, ci saremmo sganciati in quattro e quattr'otto da quel guazzabuglio per volar via con lei nell'avvenire del mondo! Era piccola piccola, piegata su se stessa, come schiacciata sotto il fardello spirituale che tutta la vecchia specie attorno le scaricava addosso. No, loro non ci credevano. Per loro, lei aveva 95 anni + tot giorni. E allora come pu una persona da sola diventare di una nuova specie? Protestavano, anzi, perch ne avevano abbastanza di quell'insopportabile Raggio che metteva in luce le loro sordide storie. L'Ashram si richiudeva lentamente su di lei. Il vecchio mondo voleva erigere una nuova piccola Chiesa dorata, tranquilla tranquilla. No, nessuno voleva DIVENTARE. Adorare talmente pi comodo. E poi ti mettono sottoterra con tutte le solennit, ed fatta: non c' pi da fare un passo; bastano gli altarini, le fotografie con tanto di aureola per i pellegrini della furba trovata. Ma si sbagliano. La Cosa verr trovata senza di loro, e la specie nuova gli schizzer davanti al naso. Del resto, sta gi schizzando davanti al naso del mondo intero, a dispetto di tutti i suoi ismi in nero o in bianco. Sta scoppiando attraverso tutti i pori di questa Terra devastata, che ne ha abbastanza di far finta di niente, contenta dei suoi cieli piccini o dei suoi poveri meccanismi barbarici. il tempo della Terra VERA. il tempo dell'uomo VERO. Ci stiamo andando tutti - se soltanto conoscessimo un poco la strada. Ma questa Agenda non neppure una strada: una piccola vibrazione leggera che ti coglie a una svolta qualsiasi - e poi fatta, ci sei DENTRO. Un altro mondo nel mondo, diceva lei. Bisogna afferrare la piccola vibrazione leggera, bisogna lasciarcisi andare, portati da un niente che come il solo qualcosa in mezzo allo sfacelo immane. All'inizio delle cose, quando niente era ancora FISSO, quando non esisteva ancora una certa abitudine di pellicano o di canguro, di scimmia superiore o di biologo del XX secolo, esisteva solo una piccola pulsazione che batteva e batteva come una deliziosa vertigine, come una gioia della grande avventura del mondo. E una piccola scintilla mai imprigionata continua ad ardere e ad ardere di specie in specie, come non fossimo arrivati mai, come se tutto si trovasse laggi e ancora laggi, e non ci fosse che da diventare perdutamente, da giocare per sempre l'unico grande gioco del mondo. Una cosa da nulla che aveva lasciato pensieroso, in mezzo a una radura, quel principio di uomo. Un minuscolo qualcosa che batte e batte, che respira e respira sotto tutte le pelli che ci son state messe sopra, un qualcosa che come il nostro respiro profondo, la nostra aria leggera, la nostra aria da niente. E che continua e continua. C' solo da mettersi nel piccolo respiro leggero, cogliere quel minimo pulsare per niente. Ed ecco allora che d'improvviso, al limite della nostra radura di cemento armato, sentiamo la testa girarci irrimediabilmente, e gli occhi sbattere improvvisamente le palpebre davanti a un'altra cosa: e tutto diventa diverso e carico di senso, carico di vita come se fino a quell'attimo non avessimo vissuto mai. Allora vuol dire che abbiamo acchiappato per la coda il Grande Possibile, che siamo sulla strada senza strada, nel radicalmente nuovo: e ci mettiamo a correre con la lucertola e il pellicano e il grande uomo, a correre dappertutto in un mondo che ha lasciato cadere la sua vecchia pelle separata e il suo povero bagaglio di abitudini. Allora cominciamo a vedere in un altro modo, a sentire in un altro modo. Un

varco si aperto su una radura impensabile. Appena una piccola vibrazione leggera che ci porta. Allora cominciamo a capire come sia POSSIBILE CAMBIARE, grazie a quale meccanismo: un meccanismo leggero e talmente miracoloso da non aver l'aria da niente. Cominciamo a sentire la meraviglia di una piccola cellula pura, a sentire che basterebbe un poco di gioia per far ribaltare completamente il mondo. Stavamo rinchiusi dentro a un minuscolo acquario pensante, e credevamo che quella fosse la vita; per poi morire grazie a una vecchia abitudine messa in bottiglia. Mentre invece tutta un'altra cosa. La Terra libera! Chi vuole la libert? Ma in una cellula che comincia la nostra liberazione. In una piccola cellula pura. Mre la gioia della libert. Buona Agenda! SATPREM "Deer House", Nandanam, 19 agosto 1977 Ultimo invio. Sono traduzioni informali ed appunti da parte del traduttore, l'amico Sandro Hugon... materiale non rivisto ed ordinato, materiale di lavoro e non da pubblicazione... comunque buona lettura Pino Dai carnets di Satprem, lettera del 20.3.84 a un amico: (...) la Verit privata di forza diventa facilmente prigioniera, perch il pi grande talento della Menzogna sempre ed ovunque di nascondersi dietro una verit. Questa mescolanza di Verit e Menzogna la piaga del nostro mondo. (...) Dopo la partenza di Sri Aurobindo nel 1950 c' stata - e c' ancora - una "formazione" ostile molto potente contro Mre: Sri Aurobindo si, Mre...? La filosofia di Sri Aurobindo si. la luce bianca di Mre proiettata implacabilmente sul compromesso umano con la Menzogna...? Quando questo raggio indomabile fu messo nella tomba, nacque un 'altra formazione molto potente di forze ostili (non una formazione umana, ma una azione diretta del Potere dell'oscurit che domina il mondo oggi): "Mre, si, forse, ma l'Agenda...?". Le parole di Mre sull'evoluzione si, forse; ma la battaglia con le radici della menzogna in noi stessi...? (...) Le forze viscide ed astute hanno persino un'ultima maschera benpensante: "L'Agenda si,ma la deformazione di Satprem...?

"carnets" di Satprem, nei suoi diari. Tomo 4, 1984. appunti del 11 gennaio 1984: Notte. Siamo popolati da fantasmi eppure non c' che una Realt NUOVA.

Che pu rifare tutto ad ogni secondo se noi siamo con Essa. Come se non ci fosse il passato. Sotto l'acqua il tempo va in lungo e in largo, spinto dalla sua stessa coda. Fuori dall'acqua, scoppia come una bolla. Questa Realt nuova annulla gli effetti della presente ed attuale realt, non ci sono pi effetti. "Quello" il solo effetto ad ogni secondo. E la vita-sempre-nuova. (Ad esempio: ho commesso ieri il tale errore che dovrebbe avere delle conseguenze materiali oggi; ma se sono dalla parte vera tutti gli effetti sono annullati, materialmente annullati, oppure sono cambiati in qualcos'altro di beatifico. E il sempre-beatifico). Si entra in un Tempo sempre benefico e costruttore. Il vecchio tempo sempre distruttore; il nuovo tempo sempre costruttore. Se la Base vera, tutto quello che ne deriva indistruttibile. Solo la morte distrutta. Solo la morte pu morire. Dai Carnets di Satprem, 11 gennaio 1984. Ho imparato - il corpo ha imparato qualcosa di assolutamente capitale e molto sottile, che come una chiave MECCANICA della trasformazione o, in ogni caso, della circolazione della forze sopra-mentali, diciamo delle Forze nuove. Da alcuni giorni giravo in tondo dolorosamente e cercando a tentoni in ogni direzione alla ricerca di un movimento, di una attitudine corporale - era come se ci fosse una ostruzione, qualcosa che chiudeva, e non sapevo il perch. Era realmente come se (ma non solo "come se") il corpo dovesse apprendere un nuovo modo di vivere e di essere; e allora cerca a tentoni, cerca un movimento, prova un modo, poi un altro e un altro ancora (sono dei piccoli movimenti della coscienza o della meccanica corporale). E poi, improvvisamente, si imbatte nel "trucco" che apre le porte. E' ieri sera che la scoperta improvvisamente avvenuta: Il corpo andava a tentoni dolorosamente, senza comprendere perch ci fosse questa ostruzione, e poi, improvvisamente ha sentito "Tutto mi sfugge", un p come se "abbandonasse la partita" -" tutto mi sfugge ma ci sono Sri Aurobindo-Mre e appartengo ad Essi, ed tutto". Allora c' stata una INVASIONE di Potenza immediata, da esserne schiacciati. E oggi il corpo ha messo nuovamente in pratica questo "trucco" (ma non si tratta di "trucchi", perch deve essere un movimento SPONTANEO del corpo), ed era una cosa formidabile! Ha compreso che quello che guastava ed ostruiva tutto era un elemento di desiderio (molto innocente) che si gettava con un eccesso di ardore sulla Forza nuova quando essa veniva, si gettava come un assetato. E c'era anche questo desiderio di "vedere" Mre, di mettere le mie mani nella sue, di sentirmi ai suoi piedi - tutto ci con una sorta di ardore o di sete che IRRIGIDIVA tutto il movimento. Il corpo ha imparato che non bisogna gettarsi o tendere o tendersi come un assetato, ma bagnarsi DEL TUTTO PASSIVAMENTE come un pezzo di cotone o come una spugna, in ...ci che vorr venire. Occorre che l'aspirazione sia intensa, MA in una trasparenza totalmente passiva. Erano due movimenti che apparivano contradditori e che di colpo hanno cessato di esserlo! Ed allora mi sono reso conto di fino a che punto questo nuovo yoga, questa ricerca della specie nuova, uno yoga meccanico. E' tutta una nuova meccanica cellulare. Se ci si aggrappa, se ci si tende, si vuole, si grida come un assetato, non passa! Bisogna essere letteralmente come una spugna, ma come una spugna che capace di assorbire INDEFINITAMENTE ci che le DATO. Bisogna essere quasi molli, laschi; ma avere nello stesso tempo questo bisogno, questa aspirazione in tutto il corpo. Ed allora, in questo stato "spugnoso" la Forza e decuplicata. La Forza passa ed entra (si precipita!) con una intensit ed un vigore incredibili - si ricolmi! e nello stesso tempo c' una passivit

totale, ed il corpo capace di assorbire indefinitamente ci che entra a fiotti. Sono gli eccessi di ardore, una sorta di deformazione vitale molto sottile, che ostruisce ed ingolfa il movimento. Nella trasparenza "quello" passa e passa, e con una intensit ed una densit incredibili. In pratica sono tutte le reazioni spontanee del vecchio animale che devono cambiare: l'animale si precipita sull'oggetto del suo bisogno. Bisogna invece essere del tutto come una pianta, come una spugna. Me nel contempo con questo bisogno divino intenso in tutte le cellule. Scopro che c veramente una MECCANICA della circolazione delle Forze nuove ( e che la grande maggioranza dei sentimenti blocca tutto). Penso che il corpo abbia appreso la sua lezione ed ora conosca il "trucco". Infatti immaginava sempre che il Divino non conoscesse la sua situazione (!) e che fosse necessario fargli sapere il proprio stato (!). Ma questo disturba tutto. Quella Meraviglia conosce perfettamente la situazione, bisogna solo permetterle di circolare senza fracasso e senza ostruzioni nella vecchia rete animale. E' veramente come una chiave meccanica del passaggio alle forze nuove. Eppure lo sapevo, in un certo qual modo! ma il corpo non lo sapeva veramente. E il procedimento a tentoni della nuova vita. Non ci sono "manuali" per questo, bisogna procedere a tentoni fino a che il corpo arrivo al meraviglioso "dclic". - La resistenza del vecchio mondo Dai Carnets di Satprem, tomo 4, 9 febbraio 1984 ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ "Nolini morto il 7. E' un primo segno del cambiamento. Adesso le cose cominceranno a muoversi. Era una "barriera materiale che impediva la corrente". (E' Sujata che vedeva ci). Ora pi nulla deve trattenere. Sri Aurobindo e Mre erano VERAMENTE circondati da tutti gli ostacoli alla realizzazione nuova. Era l'ultimo ostacolo. Ma CIASCUNO ha il suo ruolo, compresi gli avversari." ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ >>>>>>> commento del traduttore : si tratta di un breve appunto che per farebbe saltare sulla sedia chiunque sia a vario titolo legato all'ashram ed ai suoi personaggi. Nolini, discepolo di vecchia data di Sri Aurobindo, persona di vasta cultura e scrittore raffinato, era fra i 4 o 5 discepoli di primo piano dell'ashram. Ci vuole dunque molta misura e buon senso nel considerare queste cose! A ben vedere Satprem vuol dire che attraverso questa importante figura - e come poteva non essere importante se si trattava di un discepolo fra i pi noti e con funzioni di responsabilit nell'ashram? - si comunque palesata una delle tante possibili forme di resistenza e anche di barriera alla "realizzazione nuova". Per paradossale che sia, l'osservazione di Satpreme che Sri Aurobindo e Mre erano circondati da "resistenze" appare a mio avviso comprensibile, e fa parte probabilmente di certe leggi della manifestazione. Non per nulla Mre diceva che nell'ashram c'era un campionario di "impossibilit da risolvere". Ma anche che era un campionario assai selezionato! infatti il buon senso e la misura ci ricordano che questi personaggi che erano cos rappresentativi di una "resistenza" e di una "impossibilit" erano anche sicuramente - per trovarsi l accanto a dei giganti come Sri Aurobindo e Mre - frutto di

una...selezione della specie. Non si trattava certo di mezze calzette, ma di persone molto evolute, di anime "vecchie", come si dice, con una lunga storia di progresso e di ricerca, approdate in questa incarnazione ad un contatto diretto di incontro-resistenza con...degli Avatar. E dici poco! Una volta compresa questa dinamica il tutto appare pi comprensibile, anche se qualcuno leggendo le osservazioni di Satprem continuer a far salti sulla sedia. Ma secondo Satprem il grande discepolo e personaggio Nolini rappresentava una possibile forma di resistenza e di barriera ad una certa Forza evolutiva e nuova che i suoi stessi amati Maestri cercavano di manifestare. Pare un paradosso, ma ci pu essere sicuramente del vero in tutto ci. Del resto ipotizzo che lo stesso si potrebbe dire nei riguardi di Satprem stesso e delle sue resistenze. **** - Lo sfondo, la "teoria", la dinamica spirituale, dai Carnets di Satprem. Dai Carnets di Satprem tomo 4, 29 agosto 1984:

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ "Lentamente, lentamente la congiunzione si produce, con infinite precauzioni. Congiunzione tra cosa e cosa?...quando si fa una geografia nuova i continenti non sono belli e pronti con la loro etichetta. C' un certo mondo "sotto" i piedi (un mondo di Potenza compatta blu zaffiro) e c' un mondo di Nettare, di Amore, di Potenza dorata, al di sopra e intorno quello che "scendeva" nella materia due anni fa, all'inizio di questo processo. Ed il corpo il canale, o il ponte o il luogo di congiunzione fra il continente blu ed il continente dorato. E' tutto quello che si pu dire in questa topografia approssimativa. ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ >>>>ps: commento del traduttore : come non pensare leggendo queste forti immagini "naturali", di continenti che si devono unire, proprio ai Veda, che sono oggetto di scambio stamane sulla lista?

**** La bellezza inaudita delle esperienze Dai Carnets di Satprem, tomo 4, 9 maggio 1984 ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ "Questo pomeriggio dunque, improvvisamente il corpo ha lasciato cadere il suo appello, il suo grido - si potrebbe dire la sua supplica o la sua preghiera non c'erano pi nemmeno il Mantra o altre cose, ha lasciato cadere tutto; ed allora in questo niente o in questo abbandono, in questo "cancellarsi" totale, accaduto qualcosa di prodigioso....Invece di essere la vecchia vita che chiama la nuova, che si tende, che si arcua e che si irrigidisce nel suo sforzo e nel suo grido, era molto semplicemente la nuova vita che subitamente sbocciata da s stessa, innumerevolmente sbocciata, subitamente sbocciata da miliardi di cellule tutte insieme. Oh, era formidabile: uno STATO di NASCITA in tutto il corpo, una nascita innumerevole da dentro - non era pi un "appello" di un

"qualcosa" che veniva da fuori e "invadeva"; era la vita nuova in s stessa GIA' LI', questo nucleo di di luce-energia delle cellule che si gonfiava, si allargava, attraversava le pareti della menzogna della vecchia vita ed allora...era formidabile, si aveva l'impressione di assistere a un "fenomeno della natura", come una innumerevole esplosione di microvulcani, o come la gemmazione improvvisa di un campo, o come una marea...Pi il corpo era passivo, abbandonato, come ridotto a zero, senza appello, senza preghiera, senza niente, pi era NULLA, pi questo sbocciare, questa nascita diventavano formidabili, onnipotenti, ed il corpo era ridotto ad una sfera di Materia radiante, senza pareti, distesa con la sua intima forza o la sua propria ed intima energia, come se essa si congiungesse e si estendesse e facesse un corpo unico nella STESSA materia o la STESSA energia che mi circondava (le montagne). >>>>> commento del traduttore: mi sarebbe piaciuto mettere in stampatello quel "fenomeno della natura". La cosa mi ha sempre molto colpito. Anche in un altro testo Satprem dice che non c' bisogno di molte parole per descrivere un fenomeno naturale (anche se poi lui di parole ne usa tante!). In questo caso il "fenomeno naturale" qualcosa di interno, della nostra natura interna e cellulare, o atomica, o del fisico sottile, e cos via. Il tutto ha una logica: se la trasformazione evolutiva deve essere anche qualcosa che accade al fisico sottile e poi al fisico, alle cellule, allora normale che essa si presenti non come un fenomeno esoterico o paranormale, ma proprio come un fenomeno della natura. Solo che non siamo pi nella piccola natura filtrata da una sensibilit limitata, ma in quella "cosmica" percepita direttamente nelle cellule. Questo fatto comporta dei...rischi, perch le esperienze sono belle ma anche molto forti! infatti lo stesso brano di Satprem continua cos: ^^^^^^^^^^^^ .... "Era quasi bruciante ed insopportabile di densit. Si era come una sfera di Materia in fusione. Non avevo mai visto tutto ci. Dopo un'ora e un quarto, non ce la facevo pi ed ho fermato tutto. Allora ecco il segreto: la passivit corporale totale, vale a dire che non pi la vecchia vita che deve chiamare la nuova - ci fa ancora parte della rigidit e degli spessori gommosi o delle tensioni - ma occorre che la vita sbocci attraverso l'annullamento della vecchia. La cosa pare semplice, ma occorre farla! oppure occorre che "sia fatta". Ma intanto la potenza, o si potrebbe dire l'onnipotenza di questa sfera di Materia radiante... da vedere. Si ha l'impressione che si sta per essere ridotti ad un gas!" ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ >>> commento del traduttore: come si pu vedere le esperienze sono molto forti, e secondo quanto racconta Satprem giorno dopo giorno gli effetti della Forza superiore nella materia corporale diventano sempre pi inauditi. Il corpo cerca una posizione e poi un'altra e un'altra ancora per reggere alla pressione. E cos via. Non si tratta di un piccolo yoga!

Dai Carnets di Satprem, tomo 5, 11 giugno 1985 Comincio a capire meglio (!) il problema di questo "fisico nevralgico", e nel contempo capisco una difficolt di Mre che non avevo mai immaginata. Pensavo che Mre non potesse avere un problema di "Shakti"! Lei era la Shakti suprema!

Ma adesso comprendo che invece vi era una grandissima difficolt nel suo corpo. Attribuivo questa difficolt al veleno che i discepoli non cessavano di riversare su di Lei - e ci vero, complicava spaventosamente il problema - e al fatto che la sua colonna vertebrale le impediva di avere un riposo normale, distesa. Ma quello che non sapevo era che questa Shakti sopra-mentale (supermind) non ha nulla a che vedere con le piccole shakti minuscole che tutti conosciamo e che tutti i veri "sadhak" conoscono quando parlano di "kundalini" e di "discesa della forza" e di "discesa dell'Ananda" e patati-patata. Ma qui invece l'Onnipotenza stessa! Sri Aurobindo non per nulla diceva: "Poteri onnipotenti racchiusi nelle cellule della natura". Ebbene, l'Onnipotenza veramente Onnipotenza! E' quella che fa girare gli universi. Il fisico animale, prodotto dall'evoluzione animale, come pu sopportarla? Non avevo mai immaginato che il fisico di Mre potesse avere delle difficolt a sopportare questa cosa! Ma di fatto scopro che un vero problema FISICO. Si pu aver eliminato tutte le difficolt psicofisiche, vale a dire: non pi riflessi di conservazione, non pi paura o panico nelle cellule, non pi sensazioni di morte, ecc. ecc. - tutte cose che sono gi molto oltre l'umano. Si possono persino abolire le reazioni "naturali", vale a dire che invece di ritrarre il proprio dito quando per disattenzione lo immergiamo nell'acqua bollente, il corpo PUO' imparare a lasciarsi scorrere lasco e molle al fondo dell'ebollizione, senza resistenza - si pu andare al di l di tutti gli istinti di morte o riflessi condizionati di morte e sensi di morte. Ma anche quando tutte queste cose sono state conquistate, realizzate, resta la difficolt puramente fisica di questa STRUTTURA fisica con i suoi milioni di nervi, i suoi muscoli, le sue pareti rigide, le sue articolazioni ossee - tutto ci troppo stretto! troppo rigido sotto il formidabile assalto di fuoco che potrebbe (che PUO') fare saltare in aria le montagne e che FA orbitare Marte e Giove e qualche altra galassia! Anche se si totalmente decontratti e senza paura e senza panico, senza reazioni, resta questa ristrettezza del calibro umano. Pu fare la spugna fino a un certo punto - ma c' pur sempre "un certo punto" in fatto di morbidezza del materiale. Bisognerebbe aver un corpo molle e gonfiabile (!) come le meduse, estensibile, gelatinoso - ma quelle migliaia e milioni di nervi? Ora comprendo il problema di Mre! ANCHE PER LEI c'era un problema fisico di shakti ( e naturalmente il veleno dei discepoli complicava terribilmente le difficolt somatiche, quando occorre digerire del vero pus e del vero veleno - "tutti i nervi torturati, diceva Lei). Ora capisco! Allora siamo di fronte alla famosa questione della "trasformazione". E' veramente il vecchio fisico nevralgico, animale, che si trasforma, o un'altra cosa, un altro corpo che si forma poco a poco con l'aiuto di quel fuoco emanato da tutte le cellule?

"I Rishi vedici e Sri Aurobindo sono gli sperimentatori pi concreti del mondo, e poi le persone vanno dicendo che si tratta di "poesia! o di "filosofia"! o di "miti", forse. Evidentemente i Rishi e Sri Aurobindo non hanno visto ci che hanno visto dall'oculare di un microscopio elettronico. Possiamo avere una visione "scientifica" dell'Amazzonia fatta con satelliti e fotometria ed infrarossi e soprarossi - ma camminarci dentro con l'accetta, un'altra cosa. E' come le cellule e gli atomi: quelli che guardano con il miscroscopio non sanno che cosa siano - vedono superficialmente. Perch manipolano la materia con la loro chimica e le loro macchine, ottengono

un certo effetto che chiamano "leggi" - ma semplicemente la legge delle loro manipolazioni e dei loro occhiali"

Appunti sui Carnets di Satprem con riferimento al tomo 6 (a cura di Sandro Armand-Hugon).

E appena comparso, in lingua francese, il sesto tomo dei Carnets dune Apocalypse di Satprem, distribuito dallIstituto di Ricerche evolutive francese. Questi Carnets sono il diario sotto forma di appunti, che Satprem ha definito dellApocalisse riferendosi al significato originale del termine, che quello di un mettere a nudo. Ci che viene messo a nudo nelle pagine di questi Carnets lessere umano Satprem , il discepolo di Sri Aurobindo e Mre Satprem, simbolo vivente di chi voglia incamminarsi sulla strada del difficile yoga della materia (o del corpo, o delle cellule) indicato da Sri Aurobindo e da Mre. (dai Carnets, tomo 6, 7 maggio 1986): _________________________________________________________________________ E molto chiaro: il mondo ed ogni individuo sono rinchiusi in un involucro di morte, e dallaltra parte c la libert, la vita possente, la verit senza ombra, lAmore senza mescolanza ed occorre fare UN buco l dentro, e che lImmortale possa passare nel Mortale. Allora tutto cambier. E questa lApocalisse. _____________________________________________________________________________ I primi due tomi di questi carnets, comparsi gi da qualche anno, sono relativi agli anni 1973 - 1982 , e sono prevalentemente incentrati, basandosi su di una fitta corrispondenza , su quella che Satprem stesso ha definito la battaglia dellAgenda. Come tutti sanno (o dovrebbero ben sapere, se sono minimamente attenti a queste tematiche) per vari motivi una edizione integrale dellAgenda cos come la voleva Satprem ( che era colui che aveva man mano raccolto nel corso di anni queste conversazioni (registrate) con Mre) non era voluta dalla direzione dellashram. Insomma, vi fu uno scontro sul controllo editoriale. Solo dopo vari anni , attriti acutissimi, compreso un tentativo di omicidio a cui Satprem sfugg miracolosamente e molte altre vicissitudini (e con le registrazioni originali messe in salvo in Francia grazie allaiuto del magnate indiano Tata) Satprem fu in grado, con il supporto dellIRE (Istituto Ricerche Evolutive) da lui fondato con alcuni amici, di pubblicare autonomamente e integralmente (e legalmente, avendo registrato di persona queste conversazioni) il materiale raccolto in centinaia di incontri con Mre. Pare che da parte di Satprem vi sia stata pi di una esitazione per la pubblicazione di tutta la corrispondenza relativa a questa battaglia dellAgenda, sia esteriore che interiore, occulta, ma tale documentazione ora confluita nei primi due tomi dei suoi Carnets Per fortuna, perch ritengo che la documentazione che Satprem ci ha cos fornito

possa essere di grande utilit per chi vuole approfondire questi fatti del passato. Che solo passato non : non si tratta infatti delle beghe fra certi discepoli di un certo ashram. A mio avviso le grandi forze in gioco di allora non sono necessariamente sopite oggi, anche se molte cose sono cambiate nel mondo in generale e nelleterogeneo mondo aurobindiano teatro di questi conflitti. Chi si stupisce dellaffermazione che certe forze antagoniste di allora siano ancora in qualche modo in azione temo che non sappia vedere (o non voglia , il che molto peggio) alcune importanti dinamiche ancora attuali. Per tutti coloro che sono interessati alla visione e allazione centrale di Sri Aurobindo e Mre, ovvero il superamento delluomo, essere di transizione e la nascita di una nuova specie, lapproccio di Satprem ha il merito di porre questi aspetti sempre in primo piano, di spiegarli, di approfondirli e persino, come si vede nei Carnets, di viverli in prima persona. La battaglia dellAgenda fu fatta secondo Satprem proprio per questo: per salvaguardare la rivoluzione di Sri Aurobindo e Mre e tentare di impedire che di questi Maestri fosse fatta una sorta di religione (ad uso e consumo di certi depositari). Che cosa ha generato (e genera ancora) una serie di resistenze se non di autentica ostilit nei riguardi del discepolo Satprem, ovvero di colui che fu scelto (non certo a caso) da Mre come proprio scriba? Si tratta di capire se tali resistenze ed ostilit sono riservate alluomo Satprem con tutti i suoi difetti , alcuni assai evidenti (del resto Mre non per nulla diceva di essere circondata da un campionario della resistenza umana e di impossibilit da risolvere). Oppure c da chiedersi se il punto di vista evoluzionario di Satprem non fosse (e non sia ancora) in contrasto con quella tendenza a ridurre Sri Aurobindo e Mre ad una specie di neoreligione del superuomo, oppure, pi spesso, ad ritagliarli nella loro grandezza yogica, o filosofica, o poetica, e di grande Madre, ma relegando sullo sfondo o escludendo del tutto quella transizione al dopo-uomo, che invece proprio lapocalisse, il buco evolutivo per far passare lImmortale a cui Sri Aurobindo e Mre hanno costantemente lavorato (e, secondo Satprem, ancora lavorano appena dietro il velo del mondo materiale). Per quanto riguarda il periodo 1973 1982 a cui si riferiscono i primi due tomi dei Carnets ben si vede che dietro a queste differenze di approccio vi sono forze antagoniste anche molto violente e disturbanti, e non solo diatribe personali e conflitti di dottrina. Sono in gioco energie e scelte ben pi grandi. Pensare che oggi di tutto ci non via sia pi traccia, rimuovere queste vecchie dinamiche pu essere persino controproducente, perch se vero che si trattava di un conflitto fra forze evolutive e forze non evolutive, la battaglia continua, e levoluzione terrestre ben lungi dallessere terminata. Come osserva Satprem nel Tomo 6, 17 gennaio 1986: _____________________________________________________________________________ E questo che cos terribile nella vita umana, che il vero ed il falso sono cos mescolati in tutto, ovunque, che non si pu estirpare il falso senza uccidere il vero _____________________________________________________________________________ ___ Alcuni enunciati di valutazione storica dei fatti degli anni 70 relativi a

Satprem e alla sua battaglia mi sembrano solo apparentemente saggi. Espressioni di condono generalizzato, frasi come tutti hanno sbagliato e altre simili che si sentono ripetere su queste vecchie questioni possono avere il grave difetto di estirpare il vero ed il falso contemporaneamente, e di non aiutare affatto alla chiarezza ed alla comprensione reali. Dunque, anche se in questi primi due tomi dei Carnets affiorano continuamente innumerevoli conflitti e tensioni e forze non certo consolatorie, bene ha fatto Satprem, a mio avviso, a conservarli per chi vorr approfondire davvero. *** Nel 1983, terminata con successo la battaglia dellAgenda (che da allora, unitamente a vari testi di Satprem, si diffonder in tutto il mondo e in varie lingue si noti che nulla di simile per forza e diffusione scaturito intanto dallashram ) Satprem posto di fronte ad una possibilit, quella di inoltrarsi direttamente nella sadhana estremamente ardua ed impegnativa della trasformazione. Ma esita, limpresa gli appare smisurata. Finch il 14 maggio ode un si, e lesperienza ha inizio. La storia di questa sadhana consegnata ai Carnets, appunti di viaggio che compaiono solo oggi, a distanza di 20 anni dai fatti. A partire proprio dal maggio del 1893 e dal tomo 3, c un evidente cambio di registro in confronto ai due precedenti tomi: vi sono poche lettere, pochi spunti polemici verso lesterno (anche se non mancano acute constatazioni critiche sulle cose del mondo) e invece molti resoconti di esperienze inattese e travolgenti. In cosa consiste questo buco di cui parla Satprem, un buco che occorre fare nella trama di morte e di dolore che avvolge lumanit per far passare lImmortale? In cosa deve essere fatto? Gi anni prima Satprem lo aveva compreso, anche se non ancora direttamente sulla sua pelle come accade dal 1983 in poi. Nellintroduzione al testo La mente delle cellule (una sorta di compendio dei passaggi dellAgenda pi incentrati sulla mutazione cellulare) Satprem aveva gi notato: il passaggio evolutivo non si far a livello mentale o della mente superiore, non a livello cardiaco, emozionale e devozionale, non a livello ombelicale delle energie vitali e delle relative pratiche di termogenerazione (hata yoga vero, tantrismo, kundalini ecc. ecc.), ma si far a livello FISICO, materiale, cellulare, perch, come diceva Mre, la salvezza fisica! Queste esperienze fisiche, cellulari, avevano per Mre una tale forza e un tale splendore dorato da farle apparire poco pi che approssimazioni argentate tutte le sue precedenti esperienze spirituali raggiunte nei reami pi sottili. Forse proprio la portata complessiva di questa rivoluzione che ancora ci sfugge (e con essa la spiegazione del perch alcune forze che controllano questi reami eventualmente ben mascherate da forme di spiritualit e ben riverite da millenni dagli esseri umani - poco gradiscono (ancor oggi) questa novit introdotta nellevoluzione con Sri Aurobindo e Mre!). A tal proposito va ricordata una esperienza di Mre che Satprem mette in grande evidenza nel primo volume della sua trilogia su Mre (Il materialismo divino . Questa trilogia una sorta di biografia di Mre estremamente densa ed appassionata scritta allinizio degli anni 70, dopo la scomparsa di Mre). Satprem sottolinea che Mre, abilissima occultista, era in grado di uscire da corpi o involucri sempre pi sottili, e di esteriorizzarsi fino ai confini pericolosi che separano la materia quale che sia, compresa quella sottile, mentale o causale , dallignoto. Fu un bagaglio di esperienze acquisito da Mre anche grazie a Theon, in Occidente e prima di conoscere Sri Aurobindo.

In uno di questi viaggi astrali in zone sempre pi rarefatte Mre si imbatt nellestremo opposto dellimmateriale, e contatt invece una coscienza densa, ebbe la visione di una luce iridata e di un essere che si risvegliava nelle profondit di questa densit.. Si trattava di una esperienza che ha evidenti parallelismi con alcune scoperte che intanto Sri Aurobindo andava facendo in India, a 6.000 km. di distanza, e per spiegare le quali trovava indicazioni solo negli antichi Veda. Ancor prima di incontrarsi fisicamente Sri Aurobindo e Mre si imbatterono entrambi in questo potenziale evolutivo, in questa densit straordinaria che era nascosta nel profondo della materia non meno che oltre e pi in alto del pi etereo e rarefatto dei cieli Cera un Qualcosa (o un Qualcuno) che attendeva di penetrare nella materia terrestre per dare lavvio ad una nuova fase evolutiva. Levoluzione non fatta per abortire nel vuoto e nel Nirvana, come ben spiegher Sri Aurobindo, ma ci attende una Evoluzione nuova, anche materiale, quella simboleggiata dallo strano Serpente verde traslucido, oggetto di una curiosa visione di Satprem di cui parleremo in conclusione. Il Qualcosa che spinge la Nuova evoluzione non solo una traslucida visione, ma molto concreto. Nei suoi Carnets anche Satprem sottolinea continuamente che le sue esperienze sono quelle di una energia-coscienza materiale se non con caratteristiche e forza ancora maggiori di quelle attribuite alla materia. Dai Carnets, tomo 6, 20 aprile 1986: _____________________________________________________________________________ ___ Una invasione di Potenza solida come diamante ma dellEnergia. Sarebbe come del diamante puro trasformato nel suo equivalente di energia. In continuazione. Ci si sente molto vicini a qualcosa. Si sente che Mre, la Grande Madre. LEnergia Eterna o dellEterno, davanti alla quale non un soffio di morte pu sopravvivere. E folle per un corpo! _____________________________________________________________________________ ___ La forza dellenergia tale da causare problemi fisici non solo a Satprem, ma anche a Mre stessa, secondo quanto Satprem aveva gi notato nel tomo V, 11 giugno 1985: _____________________________________________________________________________ __ Comincio a capire meglio (!) il problema di questo fisico nevralgico, e nel contempo capisco una difficolt di Mre che non avevo mai immaginata. Pensavo che Mre non potesse avere un problema di Shakti! Lei era la Shakti suprema! Ma adesso comprendo che invece vi era una grandissima difficolt nel suo corpo. Attribuivo questa difficolt al veleno che i discepoli non cessavano di riversare su di Lei e ci vero, complicava spaventosamente il problema - e al fatto che la sua colonna vertebrale le impediva di avere un riposo normale, distesa. Ma quello che non sapevo era che questa Shakti sopra-mentale (supermind) non ha nulla a che vedere con le piccole shakti minuscole che tutti conosciamo e che tutti i veri sadhak conoscono quando parlano di kundalini e di discesa della forza e di discesa dellAnanda e patati-patata. Ma qui invece lOnnipotenza stessa! Sri Aurobindo non per nulla diceva: Poteri onnipotenti racchiusi nelle cellule della natura. Ebbene, lOnnipotenza veramente Onnipotenza! E quella che fa girare gli universi. Il fisico animale, prodotto dallevoluzione animale, come pu sopportarla? Non

avevo mai immaginato che il fisico di Mre potesse avere delle difficolt a sopportare questa cosa! Ma di fatto scopro che un vero problema FISICO. Si pu aver eliminato tutte le difficolt psicofisiche, vale a dire: non pi riflessi di conservazione, non pi paura o panico nelle cellule, non pi sensazioni di morte, ecc. ecc. tutte cose che sono gi molto oltre lumano. Si possono persino abolire le reazioni naturali, vale a dire che invece di ritrarre il proprio dito quando per disattenzione lo immergiamo nellacqua bollente, il corpo PUO imparare a lasciarsi scorrere lasco e molle al fondo dellebollizione, senza resistenza si pu andare al di l di tutti gli istinti di morte o riflessi condizionati di morte e sensi di morte. Ma anche quando tutte queste cose sono state conquistate, realizzate, resta la difficolt puramente fisica di questa STRUTTURA fisica con i suoi milioni di nervi, i suoi muscoli, le sue pareti rigide, le sue articolazioni ossee tutto ci troppo stretto! troppo rigido sotto il formidabile assalto di fuoco che potrebbe (che PUO) fare saltare in aria le montagne e che FA orbitare Marte e Giove e qualche altra galassia! Anche se si totalmente decontratti e senza paura e senza panico, senza reazioni, resta questa ristrettezza del calibro umano. Pu fare la spugna fino a un certo punto ma c pur sempre un certo punto in fatto di morbidezza del materiale. Bisognerebbe aver un corpo molle e gonfiabile (!) come le meduse, estensibile, gelatinoso ma quelle migliaia e milioni di nervi? Ora comprendo il problema di Mre! ANCHE PER LEI cera un problema fisico di shakti ( e naturalmente il veleno dei discepoli complicava terribilmente le difficolt somatiche, quando occorre digerire del vero pus e del vero veleno tutti i nervi torturati, diceva Lei). Ora capisco! Allora siamo di fronte alla famosa questione della trasformazione. E veramente il vecchio fisico nevralgico, animale, che si trasforma, o unaltra cosa, un altro corpo che si forma poco a poco con laiuto di quel fuoco emanato da tutte le cellule? _____________________________________________________________________________ Se un vero cambiamento terrestre dovr avvenire, come annunciato da Sri Aurobindo e Mre, il fatto che esso sar portato attraverso una energia-coscienza pi forte e pi densa della stessa materia, in fondo non dovrebbe sorprendere! Dai Carnets, tomo 6, 31 gennaio 1986: _____________________________________________________________________________ La scoperta della potenza atomica non nulla in confronto alla scoperta di questa Energia nuova, che cambier la terra pi radicalmente che i loro Mostri passeggeri. Penso a ci che diceva Sri Aurobindo in Savitri: Egli traeva le energie che trasformeranno unepoca. Ero ben lungi dal capire la potenza FISICA e fisiologica de quelle energie, e ancora non conosciamo il loro incalcolabili effetti. Assistiamo alla nascita di un formidabile Niagara sconosciuto di cui non conosciamo ancora lutilizzazione ed il percorso. Di fatto la vita nuova che nasce sulla Terra. Poco per volta ci si arrende allevidenza. _________________________________________________________________________ Satprem forse ancora pi esplicito in questo passaggio, Tomo 6, 16 gennaio 1986: _____________________________________________________________________________ ___\

_________ Sono arrivato alla conclusione (sperimentale) che questa Energia Nuova (nuova per noi) distruttrice dellillusione FISICA che ci rinchiude nella morte, nella separazione e in tutte le impossibilit ataviche o genetiche proprie alla specie. E la Grande Distruttrice la Possente distruttrice delle barriere ILLUSORIE della specie. Non solo una illusione, nel senso che se ne si muore perfettamente, tutti quanti ne muoiono! Eppure unillusione, perch possiamo uscirne. E come il campo di concentramento: se si aveva la sfortuna di credere o di pensare che non se ne usciva, si era pronti per il forno crematorio, ma se cera quella sorta di fede nella libert, si avevano maggiori possibilit. (Questa fede nel corpo nel mio corpo di ventenne era gi linizio della lotta contro la schiavit e lillusione). Questa Energia Nuova il meraviglioso regalo di Sri Aurobindo e di Mre allumanit. E nessuno se ne ancora accorto! Ma ora lo SO: c una illusione FISICA da attraversare unIllusione. E questa Energia Nuova, il Potere che libera. () E il passaggio dallEvoluzione animale e darwiniana allEvoluzione Divina la seconda Evoluzione di cui parlava Sri Aurobindo (pi esattamente diceva la nuova Evoluzione) __________________________________________________________________________ Questo processo di trasformazione pu essere, per il fisico e per tutti gli altri veicoli pi o meno sottili qualcosa di difficile da sopportare, come abbiamo visto, perch la Shakti pura che corre nelle cellule. Tuttavia questa Energia pur sempre divina, sa quello che fa! Dai Carnets, Tomo 6, 11 gennaio 1986: ____________________________________________________________________________ Non c che la grazia suprema che vi porta passo dopo passo e a piccole dosi alla conoscenza che potete sopportare. Vale a dire al Potere equivalente di resistere. E come trovare contemporaneamente il nido della morte e il nido della Vita Nuova. Non metafisico, FISICO. Ed per questo che tutti il loro Salvatori non hanno salvato nulla.

_______________________________________________________________________ Lenergia in azione pare una combinazione di suprema potenza e suprema saggezza. Dai Carnets, tomo 6, 27 marzo 1986: _____________________________________________________________________________ ___\ ___________ In fondo lazione sopramentale (supermind) semplice meccanica: la sua potenza cos formidabile, cos pura, cos impossibile per le nostre leggi fisiologiche e psicologiche, che TUTTI gli elementi di menzogna e mortali, a tutti i livelli fino al pi minuscolo atomo, sono OBBLIGATI ad uscire, fondere o scoppiare.

Non c da discutere davanti a questo bulldozer, meccanico ed automatico. Ma non unicamente e semplicemente meccanico: un faro o un raggio che vi fa vedere TUTTO, nel minimo recesso del corpo. E lesattezza di cui non si dubita. Dire che un bulldozer non molto gentile perch una Grazia inaudita, mai vista ma una Grazia un poterribile. (Terribile per la morte e la menzogna.). Ma in ogni momento e a qualsiasi livello , si conserva il diritto di dire no, vale a dire di scegliere o di preferire la morte. _____________________________________________________________________________ La dinamica di gran parte delle esperienze narrate da Satprem si pu rappresentare come processi di 1) ascesa-discesa della Forza 2) manifestazione ondulatoria della Forza, e 3) immobilit suprema unita a supremo dinamismo. Sono aspetti dinamici gi raccontati da Mre nellAgenda, ma molto importante sottolineare che i resoconti di Satprem non sono affatto una imitazione delle esperienze di Mre. Le esperienze di Mre sono uniche e particolari, e la sadhana del suo discepolo Satprem inevitabilmente differente, anzi, appare originale, forse unica a sua volta. Possiamo immaginare infatti che questo yoga della trasformazione materiale sar, per la sua stessa natura, un processo sempre molto personalizzato, un po come se ciascuno dovesse rompere il guscio della vecchia specie passando attraverso la sua debolezza-forza principale: ciascuno ha una chiave speciale. Ci sono per anche alcune grandi linee dellazione della Forza-Coscienza evolutiva, ed esse si ripresentano similari in Mre, in Satprem (e suppongo anche in altri ricercatori per ora ignoti che si sono avviati su questa strada poco nota e poco praticata). Vediamo da vicino questi processi: 1) ascesa-discesa della Forza: una dinamica essenziale in tutto lo Yoga di Sri Aurobindo e Mre: laspirazione psichica, espressa dal cuore, da tutto lessere, persino dalle stesse cellule, sale verso il Divino, che risponde con una discesa di Forza-Coscienza. Come dicono i Veda le estremit di Agni (il fuoco trasformatore, cos ben rappresentato dalla colonna di fuoco di Shiva venerata non lontano da Pondicherry, sulla collina rossa di Arunachala) non sono visibili, perch affondano molto in alto e molto in basso. Senza questo fuoco e senza il suo dinamismo non c trasformazione, e quindi non ci sarebbe nemmeno lo yoga di Sri Aurobindo e Mre (con buona pace di chi lo vorrebbe ridurre solamente a forme di contemplazione e pratica del testimone e del distacco e altre cose simili). Il risveglio dellaspirazione nelle cellule stesse del corpo segna per Satprem linizio della sua esperienza nel maggio del 1983. Non si tratta di un processo improvviso, perch possiamo immaginare che la coscienza cellulare di Satprem si sia destata un poco per volta nel lunghi anni accanto a Mre, e che Agni abbia covato a lungo. Ma ora essa diventa decisiva e la risposta dallalto si traduce in immense gocce che scendono e lavvolgono. Nel corso degli anni questo processo di salita-discesa-unione si modifica e si intensifica. Solo 3 anni dopo Satprem potr parlare di una sorta di forza materiale dura come diamante e di colore blu intenso che sale da sotto i suoi piedi, percorre tutto il corpo e sbocca in alto, sopra la sua testa. E quando questa forza diventa troppomateriale, il passaggio nella zona del cranio si fa difficoltoso, il chakra alla sommit della testa pare inadeguato. In risposta a queste ascensioni, dallalto, scende in risposta una Forza bianco-dorata. Ad ogni meditazione questo processo si intensifica, ed esso pare continuare

dietro le quinte per giorni interi, con una successione di onde di ascesa-discesa della durata di 15-20 secondi. 2) si tratta appunto della manifestazione ondulatoria della Forza: il fenomeno di ascesa-discesa ed il passaggio della Forza sono percepiti come un grande Ritmo, una possente hola che in ogni istante pervade luniverso. Mre stessa nellAgenda parla di queste grandi ali di super-armonia percepite come una continua ondulazione: faccio ormai continuamente la distinzione fra una vita in linea retta e una ondulatoria diceva Mre, in un passaggio dellAgenda (precisazione che farebbe di sicuro la felicit di chi vuole trovare corrispondenze fra certe esperienze di Mre e gli esiti ultimi della fisica moderna). 3) immobilit suprema unita a supremo dinamismo: il culmine di queste successive ascese-discese con effetto ondulatorio spesso quello di una superiore immobilit e pace totale, che non sono tuttavia qualcosa di veramente statico, ma nascondono un aspetto dinamico. Come osserva spesso Mre nellAgenda: la forza evolutiva percepita nelle cellule come qualcosa di cos incredibilmente veloce da risultare immobile. Come sempre in Sri Aurobindo e Mre i contrari si uniscono in una sintesi superiore. Forse, ancora per la gioia di chi ama le corrispondenze insolite, questa condizione di estrema velocit-immobilit potrebbe ricordare la condizione della materia nei primissimi instanti dopo il Big Bang, quando, secondo recenti e rivoluzionarie teorie astrofisiche, la stessa velocit della luce era molto pi elevata di quella nota (teoria che, parrebbe, spiega assai bene la possibilit (di chi? del Divino?) di manifestare a volont la materia e interi universi . Questi tre processi (che abbiamo un po volgarizzato per esigenze di brevit) sono assai ben illustrati in un resoconto di Satprem del 26 agosto 1986: ____________________________________________________________________________ Da ieri pomeriggio accade qualcosa di completamente inatteso, nel senso che non immaginavo che tutto ci potesse svolgersi in questo modo, e in ogni caso non sapevo assolutamente come potesse svolgersi. Cera questa massa blu zaffiro che saliva e saliva dal basso e veniva a scontrarsi lass, in quella scatola cranica, con dei colpi, e pensavo-immaginavo che prima o poi avrebbe ceduto, si sarebbe aperto lass in alto e che tutto sarebbe confluito non so dove, in Quello. Ma questo ultimo colpo non si produceva, e cerano queste nevralgie dolorose. Poi, vagamente, senza che comprendessi bene ci che accadeva, ieri pomeriggio (e poi ancor pi chiaramente ed abbondantemente oggi) ho sentito che al culmine di quellonda blu zaffiro, che non riusciva ad esplodere lass, cera qualcosa che si produceva, come una DISCESA (ma non so se una discesa o una invasione), infine una MASSA SOLIDA, qualcosa di solido come una montagna che scendeva lentamente, in tutto il corpo, in tutte le membra, immobilizzava tutto non pi nevralgie l dentro, non pi centro l dentro. E allora la sensazione: lASSOLUTO DIVINO. Un ASSOLUTO solido come una montagna (direi: Sri Aurobindo+Mre). Oggi si svolto lo stesso fenomeno, in continuazione, vale a dire che questa onda blu zaffiro saliva e saliva e quando essa giungeva alla fine del percorso, se cos si pu dire, invece di esplodere lass, cera questa penetrazione o queste discesa solida come una montagna, e quando questa Montagna arrivava in basso alla base del corpo, una nuova onda blu zaffiro saliva e saliva, e di nuovo questa Massa solida scendeva e scendeva e cos di seguito. E cos quello che sembrava particolarmente doloroso in questa ascesa blu

zaffiro era come catturato, preso, immobilizzato, invaso, solidificato da questa discesa massiccia ed era lASSOLUTO. Non pi dolore, non pi io, pi nulla: TU, QUELLO il Tu meraviglioso come una montagna vivente nel corpo ( o piuttosto: il corpo DENTRO una montagna vivente. Ed allora non era pi una questione di esplodere: era tutto PIENO. _____________________________________________________________________________ Lo yoga di Sri Aurobindo stato definito anche come un sovra-tantra, perch ingloba e porta alle estreme conseguenze le dinamiche di quella trasformazione che pu essere ottenuta grazie alla Shakti, un campo gi noto e approfondito appunto dalla ricchissima tradizione tantrica. Anche in queste descrizioni di Satprem vi forse sono alcune analogie con quelle esperienze tantriche in genere collegate allascesa della forza chiamata kundalini, ma opportuno osservare che mentre il fenomeno della kundalini si situa a livello energetico-sottile, in questo caso le esperienze di Satprem sembrano espandersi ad un campo ancora pi vasto e nello stesso tempo anche del tutto fisico, materiale. Dove ci portano estreme conseguenze dello yoga di Sri Aurobindo e Mre come queste? Quale segreto evolutivo nascondono? Questi resoconti di Satprem, unici nel loro genere fino ad ora, aprono in effetti straordinari orizzonti. Satprem afferma che lAgenda di Mre non un libro, ma una azione. In effetti leggendo lAgenda pare talvolta che per ogni esperienza, per ogni passaggio, Mre abbia aperto una strada per chi verr dopo. Lo stesso si pu dire a mio avviso, anche se con le debite proporzioni, di questi Carnets. Passo dopo passo e giorno dopo giorno si vede che la presenza di Sri Aurobindo e Mre costante nei pensiero di Satprem, ed il suo appello ai Maestri ininterrotto. Quale evoluzione ci attende dunque? Verso la fine di questo tomo 6 Satprem narra una esperienza del tutto sorprendente. Dai Carnets, tomo 6, 17 dicembre 1986: _______________________________________________________________________ Questa notte ho visto un enigma, il cui senso mi apparso improvvisamente questo pomeriggio. Di colpo, questa notte, ho visto passare nellaria, proprio sopra la mia testa, un serpente verde! Ma cos bello, luminoso, come traslucido, e di un verde cos dolce come nulla verde qui, un verde traslucido. () Poi, improvvisamente, senza transizione, ho guardato davanti a me e ho visto un grosso serpente nero, del quale non vedevo che il collo e la testa () e di colpo qualcuno (non so chi) gli ha tagliato la testa con un solo colpo secco e netto.() Questo pomeriggio c stata una formidabile Discesa, che il corpo ha sopportato senza lamentarsi, senza muoversi e, miracolosamente, senza nevralgie, senza dover lottare continuamente contro una specie di supplizio. E durante queste formidabile discesa (CONTINUA, senza sosta per unora e quaranta), di colpo, senza che ci pensassi, mi s imposto da dentro il senso di quella visione: ma il Serpente dellEvoluzione nuova! Il Serpente verde dellEvoluzione nuova. E laltro il serpente nero della vecchia evoluzione, al quale si taglia la testa! ______________________________________________________________________ Si tratta di una visione veramente sorprendente, almeno per chi sta scrivendo questi appunti. La mia scelta di alcuni passi pi esemplificativi stata infatti, inevitabilmente, del tutto soggettiva. Opere come lAgenda o questi Carnets

vanno lette per intero, e ciascuno potr trovare le sue particolari assonanze. Spero comunque, pur con scelte e commenti brevi e parziali, di aver incoraggiato qualcuno alla lettura di questo speciale documento di evoluzione sperimentale che sono i Carnets de lApocalypse Invio un capitolo del libro di Satprem "Mre, volume secondo - La nuova specie", che descrive la visione di Mre della "nave supermentale", divenuta famosa, sul futuro essere supermentale. buona lettura

Satprem Mre vol. II La nuova specie Cap. V Il mondo sovramentale La sostanza sovramentale Per, se potessimo sapere quello che succeder alla fine... Grazie alla perdita dell'Abitudine possiamo entrare nella grande Foresta, un po' come ciechi di un mondo inesistente, ovvero esistente nella misura in cui camminiamo; ma quando ne usciremo, che cosa troveremo in quel Per l in fondo? Un Per che sta esattamente sotto i nostri piedi, per cieco. Se vedessimo appena un poco, se conoscessimo la rotta, se sapessimo a che cosa somiglia questo mondo sovramentale, forse la traversata sarebbe meno cieca. In fondo, la cosa stupenda dei Pionieri che essi vanno verso un niente che diventa qualcosa grazie al fatto che ci vanno. la loro grazia, il loro regalo al mondo. Ebbene, esattamente un anno prima di entrare in quella grande Foresta senza nome nella quale avrebbe trascorso quindici anni a scavare nella notte, nel nulla, nella morte, la Madre ha avuto una visione che somiglia un po' alla sventagliata di luce di un faro in quell'inestricabile inesistenza di abitudini disfatte e di una nuova abitudine non ancor nata. Si era nel febbraio del 1958, il giorno 3. Decisamente, febbraio un bel mese. Non ha sfortunatamente potuto vedere fino in fondo perch, come di consueto, qualcuno le stava sempre appiccicato e l'ha tirata brutalmente dal prossimo mondo, per richiamarla...alla vecchia abitudine di essere sciocchi. tremendo pensare quanta stupidit umana sia mescolata a questa prodigiosa avventura e come tale stupidit sia sempre stata presente a ogni passo e in ogni momento della Madre, come se lei dovesse scavare non soltanto nel Nuovo, ma venisse costretta a sradicare il vecchio. Ma cos , le due cose procedono insieme, e lei doveva pur sradicare la vecchia abitudine del mondo in ciascun rappresentante di quel piccolo campionario che le stava intorno, per far nascere uno splendido Per sotto i nostri piedi. Voleva tanto che tutto fosse bello. In fondo, amava molto il mondo. Chiunque altro avrebbe messo mano alla dinamite e avrebbe fatto saltar per aria tutto il cesto brulicante di granchi ma proprio quello che noi tutti facciamo: guerricciole e guerricciole, e poi tutto ricomincia sempre uguale. Lei voleva talmente che non fosse pi sempre uguale. Allora prendeva tutto quello che resiste, che nega, che tanto stupido, piccolo, meschino, e inghiottiva tutto, inghiottiva il veleno del mondo, tramutava instancabilmente ogni piccolezza, apriva il cammino a colpi d'accetta e lasciava dietro a s tutto il suo amore come una scia di luce, perch anche gli altri potessero avanzare... un poco. Quel mondo sovramentale la Madre l'ha visto tutto d'un tratto, simbolicamente. Un colpo d'occhio nel futuro, nel gi esistente che si svela a poco a poco. qualcosa che sembra lontano, lontano... ma insomma... C' pure pi d'un miracolo in questa Foresta, chiss? Certo, lo scoiattolo che guarda un uomo non che ci capisca granch, non c'

quasi nessun collegamento tra i suoi occhietti rotondi e le nostre grandi arie in giacca-e-cravatta, ma come se improvvisamente si intessesse un collegamento, come se venisse gettato un ponte tra quella misteriosa specie laggi e i nostri occhioni rotondi. Basta avere un solo filo, si pu tirare a partire da quel filo. Bisogna tirare il grande Filo, il filo della gioia, forse. Questa visione come un primo ponte. Bisogna stabilire il contatto con il gi-presente. Ci vogliono millenni per stabilire il contatto, o anche solo per immaginare possibile un contatto. E poi il contatto a trascinarci, non siamo affatto noi a tirare da quel punto - provateci dunque un po'- direbbe la Madre. L'evoluzione un grande futuro che ci trascina, e come potrebbe la Notte trascinare altro che notte? Era un grande piroscafo, come il simbolo del luogo di transito in cui uomini-umani venivano preparati alla vita sovramentale: una specie di nave scuola del mondo sovramentale. Tutti coloro che erano pronti, che rispondevano ai requisiti richiesti, sarebbero presto sbarcati nel mondo sovramentale. Sulla riva di quel mondo stavano inattesa esseri di alta statura, i quali erano esseri sovramentali che dovevano passare in rassegna i giovani apprendisti del piroscafo, per sapere se potevano sbarcare o no. Abbiamo detto proprio potevano, perch si trattava come di una questione di ossigeno, o meglio di sostanza corporale, a consentire di vivere e respirare in quell'ambiente nuovo, in quel mondo sovramentale. La prossima sostanza: ecco una scoperta singolare. Orbene, non soltanto gli esseri che stavano sulla riva erano fatti di quella sostanza sovramentale, ma lo era anche la nave: La sostanza sovramentale pi vicina al mondo fisico, la prima a manifestarsi. La luce era un misto d'oro e di rosso e formava una sostanza uniforme di un arancione luminoso. Tutto era di quel colore: lo era la luce, lo erano le persone, tutto aveva quel colore, di variegate sfumature tuttavia, che consentivano di distinguere le cose l'una dall'altra. L'impressione generale era quella di un mondo privo di ombre: c'erano sfumature, ma non ombre. L'atmosfera era piena di gioia, di calma, di ordine, tutto procedeva regolarmente e in silenzio. Ma ecco qualcosa di decisamente strano ed estremamente interessante. Su quella nave la natura degli oggetti non era quale noi la conosciamo sulla terra: per esempio, i vestiti non erano fatti di stoffa, e quel qualcosa di simile a stoffa non era fabbricato, ma faceva parte del loro corpo, era fatto della stessa sostanza che assumeva forme diverse. Aveva una sorta di plasticit... Una plasticit, s, gi decisamente tipica del Sovramentale: si passa dalla rigidit della Materia (falsa) che noi conosciamo a qualcosa di pi simile al movimento della Materia microscopica degli scienziati. Quando si doveva effettuare un cambiamento, esso avveniva non attraverso un mezzo artificiale ed esterno, ma grazie a un'operazione interiore, ATTRAVERSO UN'OPERAZIONE DELLA COSCIENZA che conferiva forma o apparenza alla sostanza. LA VITA CREAVA LE PROPRIE FORME [le sottolineature sono nostre, N.d.A.]. C'era una sola sostanza in ogni cosa: ed essa cambiava la qualit della propria vibrazione a seconda dei bisogni o degli usi.. Adesso intravediamo che cosa sarebbe quella 'Materia cosciente' la quale assume forme diverse a volont nell'ambito di un'unit di sostanza totale. Tutto ci sembra una favola; ma la nostra evoluzione forse proprio un racconto fantastico - e noi siamo ancora gli infanti mentali del secondo millennio dopo Cristo. Che ne sappiamo noi? Il piccolo lemure delle Filippine avrebbe trovato probabilmente alquanto fantastico quel brav'uomo a due zampe, se gli avessero detto che quello rappresentava la sua posterit. Insomma, siamo invitati a guardare un poco la nostra posterit: Gli esseri di alta statura sulla riva non erano dello stesso colore, o perlomeno non avevano quella tinta arancione, ma erano pi pallidi, pi trasparenti. Eccetto una parte del loro corpo, si poteva distinguere solo i contorni della loro forma. Erano molto alti, parevano privi di ossatura e in grado di assumere forme diverse a feconda dei loro bisogni. Solo dalla cintola ai piedi avevano una densit permanente, non percepibile nel

resto del loro corpo. Il loro colore era molto pi pallido e conteneva pochissimo rosso, dava piuttosto sull'oro o addirittura sul bianco... Ecco qualcosa di davvero distante Ma c'erano quelle giovani reclute sovramentali, quegli apprendisti pi vicini. Erano di tutti i paesi e di tutte le et, ma in genere non erano vecchi. Certuni venivano mandati indietro, come se il loro addestramento fosse insufficiente o la loro sostanza non fosse a punto. Decisamente, si trattava di una questione di sostanza: Quelli che venivano rimandati indietro per un addestramento supplementare non erano di un colore uniforme, era come se il loro corpo avesse macchie di un'opacit grigiastra, di una sostanza che somigliava alla sostanza terrestre: erano smorti, come se non fossero interamente impregnati di luce, non trasformati. Non erano cos dappertutto, ma qua e l. Un'opacit tipica davvero della falsa materia, di quella che noi conosciamo, o piuttosto vediamo, e che la Materia incosciente (cio, pi esattamente, la nostra incoscienza). E ci chiediamo se la differenza - un'enorme differenza, apparentemente - tra quegli esseri e noi, tra questa Materia e quell'altra, non stia semplicemente in una piccola cortina da tirare - una cortina di qualcosa d'inconscio che vela la Materia vera e che le conferisce quell'apparenza rigida e opaca. Che cosa diremmo se, per un semplice fatto di coscienza, queste opacit si illuminassero, si schiarissero, cominciassero a muoversi?... Si tratterebbe pur sempre de!1a stessa Materia, non come se dovessimo inventare o fabbricare una Materia diversa: la stessa, L'una rischiarata e l'altra ostruita - ma da che cosa? Forse dal pensiero della Materia, ovvero dalla visione mentale della Materia... C' una Mente da disfare fin nelle cellule. Ma non si tratta di un'altra Materia, bens della stessa, esistente qui - ma deostruita. Si tratta forse della stessa differenza tra le sigillarie in uno strato di carbone e le stesse sigillarie in piena vita al sole. Che cosa in grado di deostruire questa Materia, ovvero di ripulirla? Evidentemente non tutto quello che noi ne pensiamo, neppure se lo pensassimo in super-fenomenologie dello Spirito, da piccoli Hegel del Quaternario; n tutte le nostre virt, religiose o marxiste... Deve essere invece un'altra cosa. quel qualcosa d'altro che ci interessa. Quali sono le 'virt necessarie a fabbricare la prossima specie? Se lo sapessimo, la strada sarebbe gi pi chiara. Gli 'opachi' venivano dunque rimandati alla vita terrestre: Il punto di vista, il giudizio, era basato esclusivamente sulla sostanza che costituiva le persone. Vale a dire sul fatto che appartenessero o no completamente al mondo sovramentale, che fossero fatte o no di quella sostanza cos particolare. Il metro di giudizio non era n morale n psicologico. probabile che la sostanza di cui era fatto il loro corpo fosse il risultato di una legge interiore o di un movimento interiore Qual questa legge, questo movimento? Forse una certa maniera di aspirare nella Materia. Nella Mente noi aspiriamo alla bellezza, alla verit; nel cuore aspiriamo all'amore, all'unit... Ci deve pur essere un movimento simile da instaurare a livello della Materia, nel corpo. Un altro ritmo. Bisogna probabilmente essersi gi sufficientemente sbarazzati di tutti i rivestimenti mentali e vitali per capire che cosa possa essere il movimento vero della Materia corporea. In riva a quel fiume, davanti a una ciotola di rame, questo corpo improvvisamente sbarazzato dal pensiero era diventato molto allegro - s, come fosse un'altra respirazione a regolarlo: qualcosa di chiaro, frizzante, leggero. Il corpo forse il movimento della gioia, il mondo della gioia. Il movimento vero della Materia la gioia. Ma qualcosa che non dura, a causa dell'antica abitudine che ritorna, la vecchia abitudine di ammalarsi e di pensare che ci si ammaler e che... - tutta la consuetudine mortale. L'opacit abituale. Quel punto di vista non aveva niente di mentale e dava uno strano sentimento interiore di quanto tante cose che noi consideriamo buone

oppure cattive non lo siano realmente... S! il falso senso. Cattivo ' significa non prendere tutto nel senso buono, perch tutto ha un senso per la vita di domani: solo che quel senso le cose lo prendono oppure no. Si potrebbe dire che il 'peccato', per il mondo sovramentale, consista nel non trasformare tutto in quel piccolo ritmo gioioso, ovvero nel non prendere tutto come un'occasione per instaurare quel piccolo ritmo, per dis-oscurare questa Materia. Il peccato restare opachi: nella malattia e nella salute, nel peccato e nella virt - gli opachi della virt, poi, sono i peggiori! Si tratta invece di afferrare questa miseria per alitarle addosso la gioia di domani, per ficcarle in testa la leggerezza del buon Senso, del vero Senso, del Grande Senso - verso cui stiamo andando. Perch tutto va in quella direzione. Basta volerlo. Non esiste bene o male: ci sono soltanto occasioni mancate. Era chiarissimo come tutto dipendesse dalla capacit delle cose, dalla loro idoneit a tradurre il mondo sovramentale o ad essere in rapporto con quel mondo... Se si in un certo modo, si in rapporto; se si nell'altro modo, si resta completamente bloccati. Una scimmia che fa le sue capriole completamente bloccata alla vita mentale; un uomo che inforca i suoi occhiali morali e mentali completamente bloccato. Era talmente, talmente diverso! a volte persino talmente opposto alla nostra valutazione ordinaria! La cosa assolutamente evidente che la nostra valutazione di quanto sia divino oppure non divino non giusta Non c' da stupirsene. C' piuttosto da chiedersi se Sri Aurobindo e la Madre non stessero per scoprire un nuovo divino! - magari un divino che rida, che sappia una buona volta ridere, dopo tutti questi secoli di crocifissione e di Sinai nel tuono di Geova e di asceti in trance cosmica. Un solenne cambiamento, proprio perch privo di qualsiasi solennit. Forse una coscienza cosmica nella Materia? E una coscienza provvista di umorismo, oltretutto. Ho visto che ci che aiuta le persone a diventare sovramentali oppure impedisce loro di diventarlo molto diverso da quanto s'immaginano le nostre abituali nozioni morali. Ho sentito quanto noi siamo... ridicoli. Appunto. In verit, diceva la Madre concludendo, il percorso pi breve da un punto a un altro non quella linea retta che immaginano gli uomini. E noi stiamo qui a chiederci se a quel famoso Sovramentale laggi, lontano lontano, - alla fine di... alla fine di che cosa? non ci possiamo arrivare magari in un secondo. Perch assolutamente qui. in tutti i punti. Si tratta soltanto di trovare un certo modo di stabilire il contatto. Bisogna trovare il senso qui. E il mistero di domani potrebbe essere di una folgorante semplicit. Qualcosa da deostruire.

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