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La scelta. La scelta universitaria, una scelta sbagliata.

E un dato di fatto che la maggior parte dei ragazzi che frequentano questo liceo proseguono i propri studi. Puntualmente, si ripropone ogni anno il solito problema: cosa fare del nostro futuro? La risposta non semplice. I pi fortunati nascono con un talento, e riescono a coltivarlo e farlo fruttare. Altri, semplicemente hanno un obiettivo, e si mettono di impegno per perseguirlo e raggiungerlo. I pi indecisi, invece, arrivano in questa fase dellanno scolastico ancora senza idee, senza propositi, senza intenzioni. Questo episodio, che si ripropone, appunto, ogni anno, si sta affermando sempre pi decisamente come un fenomeno. Oggi parliamo degli indecisi. Perch non ci interessa di chi entrato ad Oxford, alla Luiss, alla Cattolica o alla Bocconi. S, onore al merito e i nostri migliori auguri. Ma oggi vogliamo parlare semplicemente di chi ha una grande confusione nella testa. Dove nasce lindecisione dei ragazzi? Perch questo, che una volta era solo un episodio, adesso un fenomeno? Il fulcro della questione verte attorno una societ sballata e squilibrata. Ci sono giovani costretti a studiare perch, volenti o nolenti, con un diploma di liceo scientifico non si lavora. Bisogna continuare. C chi trova la forza di farlo e chi lo fa con passione. C chi prova i concorsi nella guardia di finanza, nellesercito, nella marina, nelle forze dellordine. Chi trova un lavoro, anche. Ma quanti? Si contano sulle dita di una mano. C chi resta e chi scappa. Ecco, c chi scappa. La nostra una societ che ci spinge a scappare, che non valuta le persone per la meritocrazia. Quanti scienziati e ricercatori che lavorano per le multinazionali estere. E a noi che resta? Un pugno di sabbia. Giovani che passano la vita sui libri con la speranza, effimera, di trovare qualcosa da fare, una volta ottenuta la laurea. S, si cerca qualcosa da fare, perch trovare il lavoro che si desidera, quello per il quale si studia e ci si prepara, pressoch unillusione. Sentiamo persone laureate, anche uscite dal nostro liceo, che quando ci parli ti dicono difficile. E non il massimo sentirsi dire queste cose. davvero scoraggiante per un giovane di 18 o 19 anni guardare ad un futuro buio, che pare un tunnel del quale non si vede la fine. E pensi che non puoi andare avanti, che non ce la farai mai. Per sai che in fondo non c alternativa, perch comunque se non studi nemmeno trovi niente, tanto vale conseguire un titolo di studi maggiore del diploma. A questo punto diventa complicao scegliere una facolt universitaria. Tendenzialmente, tutti provano ad entrare nelle facolt che vincono sul mercato, la cui offerta lavorativa quanto meno presente, come medicina, ingegneria, economia. E se queste facolt non garbano? Bisogna valutare se opportuno portare addosso il peso di qualcosa che non piace o decidere di laurearsi nonostante tutto ci. Kirkegaard sosteneva che esistere scegliere, questo esplicita che attraverso le nostre scelte possiamo incanalare in un verso o nellaltro la nostra esistenza. Esistere, un divenire verso lignoto, perch quando si sceglie non si sa a cosa si va incontro. La possibilit stessa di scegliere quella che caratterizza il modo dessere delluomo. Scegliere decidere. La scelta comporta delle conseguenze. Bisogna avere coraggio. Scegliete cosa vi piace fare, cosa vi piacerebbe sognare. Aprite il cassetto, prendete un sogno e cercate di realizzarlo. Dovete desiderarlo a tutti i costi. lunico modo di andare avanti. Ci siete solo voi e voi stessi, e potete aiutarvi solo con voi. Siate affamati, siate folli.

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