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Jacques Derrida ::: Filosofi ::: Giornaledifilosofia.

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Jacques Derrida (1930-2004)


di Pietro Camarda

Jackie Elie Derrida (questo era il suo vero nome) nasce il 15 luglio 1930 ad El-Biar, nei pressi di Algeri, terzo di cinque figli di una famiglia di ebrei sefarditi. Sin dallinfanzia subisce, per questa sua appartenenza religiosa, le ingiustizie che erano in atto nei domini francesi doltremare, tra cui lAlgeria, da parte del governo francese di quegli anni (la petainizzazione, 1940, conseguenza del governo Ptain, consistente nelloppressione ebrea da parte del governo). Il giovane Derrida, quindi, aveva maturato un atteggiamento contrastante nei confronti del corso dominante degli eventi e di tutto ci che costituiva sistema, tanto da darne la prima prova in una scolarit molto disordinata e discontinua (accompagnata da molti insuccessi), incentrata soltanto sulla passione per lo sport (calcio, gare podistiche) e per la letteratura. Tra il 1935-41 frequenta lcoles maternelle et primaire ad El-Biar, e proprio nel 1940-41 comincia a soffrire a scuola loppressione anti-razziale. Nel 1941 entra al liceo di Ben Aknoun presso El-Biar, ma lanno dopo nel giorno del rientro a scuola, il giovane Derrida viene espulso dal liceo, in seguito allaccanimento antisemita, ed costretto ad iscriversi al liceo Emile-Maupas (scuola non autorizzata, gestita dagli insegnanti allontanati dai pubblici uffici). Solo tra il 1943-47 ritorna al liceo di Ben Aknoun, dopo una scolarit evidentemente disordinata e costellata da numerosi insuccessi. Gi in questi anni si delineano i suoi primi interessi di lettura, rappresentati da classici come: Rousseau, Gide, Nietzsche e Camus. Sono sempre di questi anni (1943-47) i primi diari, e lesercizio continuo alla scrittura, nella speranza di diventare un giorno un professore di lettere, cosa che non gli fu possibile realizzare, dal momento che non aveva studiato greco, fondamentale per accedere a quel ramo di studi. Nel giugno del 1947 il primo insuccesso: il fallimento al diploma di scuola superiore (baccalaurat). Fu costretto cos ad iscriversi a filosofia (1948), presso il liceo Gauthier di Algeri, dove cominci ad incrementare le sue letture, soprattutto di Sartre, Bergson, Kierkegaard e Heidegger, tutti filosofi che segneranno la sua personale riflessione fino alle opere pi mature. Solo nellanno 1949-50 effettua il suo primo viaggio in Francia, a Marsiglia (a partire dal quale si far chiamare Jacques), dove verr a contatto con lesistenzialismo e legger anche Simon Weil e Plotino, grazie a Etienne Borne, filosofo e giornalista francese che lo indirizzer verso una lettura che sar in netto contrasto con limpostazione scolastica obbligatoria dellepoca, rappresentata da professori del calibro di Sartre, Marcel e Merleau-Ponty. di questi anni il suo primo internato al liceo Louis-Le-Grand e il suo primo insuccesso (seguito da altri tre) nel tentativo di entrare allENS (cole Normale Suprieure) che avviene solo nel 1952. Da quellanno in poi comincia la carriera universitaria di Derrida. Si interessa alla presentazione della fenomenologia di Tran-Duc-Thao, pensatore di origine vietnamita, soprattutto al tentativo di questo di mediazione tra fenomenologia e materialismo dialettico. Da un professore di storia della filosofia, Martial Guroult (storico della filosofia dallimpostazione sistematica, studioso di Cartesio, Spinoza, Kant, Maimon), attinge linteresse per lanalisi formale dei testi che si esplica nel tentativo di ricostruirne larticolazione interna; fino ad accostarsi anche alla costellazione di discipline come: strutturalismo, linguistica, ermeneutica. Ma soltanto con la fenomenologia comincer il periodo di avvicinamento progressivo alla filosofia del suo tempo, fino a creare una fitta rete di amicizie, collaborazioni, seminari, lavori di conferenze che lo porteranno, infine, al suo primo lavoro, prodotto durante lapprendistato accademico: la mmoire dtudes superieures (tesi di laurea): Il problema della genesi nella filosofia di Husserl (1953-54, pubbl. 1990), frutto di un periodo di studio allArchiv-Husserl di Lovanio,

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soprattutto dopo i consigli dei suoi maestri, Maurice de Gandillac (studioso della filosofia medievale) e Jean Hyppolite (uno dei pi autorevoli interpreti di Hegel in Frnacia insieme a Wahl e Kojve). . Nellapprentissage derridiano confluiscono, in ununica scena, opera e biografia, non lasciando ipotizzare un suo apprentissage senza cogliere gli incontri che ne hanno messo in movimento il pensare. Sono diverse le strade che Derrida intraprese, creando quella particolare formazione eclettica che, sa da un lato complicano ulteriormente la comprensione su di lui, dallaltro sono il segno della chiara impossibilit di incasellarlo definitivamente in un determinato e statico quadro storico filosofico. Il nodo fondamentale della sua formazione, come Derrida dice nellavvertenza del 1990 de Il problema della genesi nella filosofia di Husserl, rimane il confronto con la fenomenologia che fin nella sua formulazione letterale, non ha cessato, da allora, di guidare tutto quanto ho tentato di dimostrare (tr. it. V. Costa). Lapprendistato fenomenologico si estender dal 1952 fino al 1967 ma proseguir fino alle opere pi mature, infatti Husserl in Francia era stato introdotto da pensatori del calibro di Sartre, Levinas, Ricoeur, Merleau-Ponty, da cui nasce un vero polo di studi fenomenologici a livello accademico, cui sar difficile tanto da arrivare alla massima espressione con Foucault e Lyotard. Dunque Husserl arriva in Francia come un melange tra fenomenologia, esistenzialismo (questultimo versante rappresentato soprattutto da Beaufret e Marcel), e unapertura alla psicologia, mostrato dalle tre opere in cui la fenomenologia appare come la novit assoluta in filosofia e che ne segnarono lintroduzione in Francia: Lessere e il nulla (1943) di Sartre, Fenomenologia della percezione (1945) di Merleau-Ponty, Scoprendo lesistenza con Husserl e Heidegger (1949) di Levinas. Tra il 1952 e il 1953 Derrida entrando allENS, conosce Althusser (filosofo francese, di origine algerina, considerato uno dei protagonisti dello strutturalismo degli anni sessanta, assieme a Lvi-Staruss, Lacan, Foucault, che intraprese una rilettura sistematica e minuziosa di Marx) che presto diventer suo amico e collega. Da questi gli viene suggerita unattenzione particolare nei confronti delle origini materiali e sociali del sapere, dellazione della struttura su quello che in termini marxiani si chiamava sovrastruttura. Sono questi gli anni in cui Derrida viene a contatto con i cosiddetti maestri del sospetto: Nietzsche, Freud e Marx, a cui Derrida dedicher una lettura attenta e particolarmente interessata. Conosce e segue i corsi di Foucault e nel 1956-57 riceve lagrgation, a cui presenzia Deleuze con il quale porter avanti unamicizia pluridecennale; vince una borsa di studio come special auditor allUniversit di Harvard, a Cambridge (da questo momento si far sempre pi forte la presenza di Derrida, e del suo pensiero, negli U.S.A., tanto da dare vita ad ampi studi su di lui e a partire da lui che, prendendo spunto dal metodo decostruttivo, verranno applicati alla critica dei testi letterari. La conferenza che consacrer Derrida negli U.S.A., sar: La struttura, il segno e il gioco nel discorso delle scienze umane, tenuta nellottobre del 1966 al Colloquio internazionale dellUniversit John Hopkins, Baltimora, su I linguaggi critici e le scienze delluomo , a cui interverranno Lacan, Barthes, Paul de Man, Hyppolite). Legge nel frattempo Joyce. Nel 1957 sposa Margherite Aucouturier (psicanalista), dalla quale avr due figli: Pierre e Jean. Nello stesso anno presta servizio militare in piena guerra di Algeria, e lo fa insegnando alla scuola del campo militare di Kola. Conosce Bourdieu ed assieme a lui condanna la politica coloniale francese. Sar in seguito a questi anni che Derrida amer parlare della sua Nostalgrie. Nel 1959 tiene la sua prima conferenza (Genesi e struttura e la fenomenologia), comincia il primo corso di insegnamento al liceo du Mans, in hypokhgne con Genette e negli anni successivi insegna alla Sorbona, tenendo numerosi seminari soprattutto su Hegel, Husserl e Heidegger. Tra il 60 ed il 64 insegna alla Sorbona, filosofia generale e logica e sar assistente di Bachelard, Canguilhem, Ricoeur, Wahl. Terr in questi anni la sua prima conferenza presso il Collge de philosophie su Foucault, e in sua presenza (Cogito e storia della follia ). Contemporaneamente pubblica per la prima volta sulle riviste Critique e Tel Quel (attraverso le quali conoscer e si confronter con lopera di Artaud). Vincer il premio Jean Cavaills (intitolato al filosofo, matematico e logico, anchegli molto influente nella riflessione derridiana), premio di epistemologia moderna, con Il problema della genesi nella filosofia di Husserl. Si dimetter dal CNRS, per continuare ad insegnare allENS, invitato da Hyppolite e Althusser, dove rimarr fino al 1984 con lincarico di maitr-assistant. Un posto di rilievo su tutte le esperienze che compongono la formazione derridiana lo ha avuto il contatto con lo strutturalismo, di cui, come dice Deleuze, il manifesto stesso

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devessere ricercato nella celebre formula, eminentemente poetica e teatrale: pensare, emettere un colpo di dadi (Lo strutturalismo 1976). Il sistema appare, a Derrida, sfondato dal suo stesso interno, diventa lo spazio del prodursi di differenze, non cominciando mai a muoversi se non quando gli restituiamo laltra met. Legata al movimento strutturalista una certa impostazione proposta dalla linguistica di quegli anni. La scuola linguistica strutturalista, nella lettura derridiana, strettamente filosofica, viene a riproporre la necessit della radicalit di due questioni: origine del linguaggio e origine della scrittura che si separano difficilmente. Lanno pi importante della vita di Derrida fu il 1967-68 nel corso del quale escono le prime opere di grande diffusione, La scrittura e la differenza, La voce e il fenomeno e Della grammatologia. Da questo momento in poi le sue conferenze gli assicurano una grande notoriet, ed elabora un percorso filosofico, originale e provocatorio, che si caratterizza come decostruzione della metafisica della presenza. Questultima costituirebbe laspetto pi evidente ed egemone della filosofia occidentale. Nel definire il suo approccio alla filosofia e al testo in generale, Derrida ha insistito nel mettere in guardia dal concepire la decostruzione semplicemente come un metodo dinterpretazione. La nozione di metodo, infatti, stata elaborata nellambito di quella stessa filosofia che la decostruzione coinvolge e pertanto ne condivide i presupposti. La decostruzione non riguarda semplicemente lapproccio soggettivo alla materia dindagine, poich ci che accade alle strutture e alle istituzioni che nel complesso costituiscono una cultura; la trasformazione di quelle stesse strutture e istituzioni. In questo senso si tratta di qualcosa che sempre gi incominciato nel momento in cui se ne pu prendere atto, ecco perch la frase: il ny a pas de hors-texte. Se si considera limplicazione circolare dellelemento oggettivo e di quello soggettivo in gioco in un simile approccio, le analogie della decostruzione con l'ermeneutica filosofica sono evidenti e attestate da un decennale dibattito tra Derrida e Gadamer, caratterizzato dalla difficolt di individuare un terreno di discussione comune. Tuttavia non mancano da parte di Derrida riserve critiche e prese di distanza (1981) rispetto a quei principi che mantengono lermeneutica aderente alla metafisica della presenza e al cosiddetto logocentrismo. Sorprendente il carattere testuale dei suoi scritti, cio la loro strutturazione e la loro materialit. Derrida stesso, riferendosi ai rapporti di reciproco rimando intercorrente tra i suoi testi, parla di strana geometria o di labirinto (cfr. Posizioni). Il loro carattere innovativo sfiora lo sperimentalismo in testi come Envois (in La carte postale. De Socrate Freud et au de l 1980), il cui carattere epistolare indissociabile dal contenuto, o Tympan (in Margini della filosofia 1972) e Glas (1974), la cui struttura interna non si presta ad una lettura tradizionale: essi si presentano infatti come un innesto di brani che generano un testo ibrido, mostruoso, al punto che non si sa pi qual il testo principale e quale il commento o la nota. Una tale strutturazione interna ha lo scopo di mettere in discussione quella linearit del significante che costituisce uno degli assiomi principali dello strutturalismo e che risulta strettamente connessa alla scrittura alfabetica e alla concezione occidentale del tempo come successione di istantipresenti. Derrida uno dei filosofi pi attenti alle nuove forme di comunicazione multimediale, che coniugano cio diversi mezzi espressivi e comunicativi (parola, immagine, accorgimenti tipografici) e che si svolgono su pi livelli, inseparabili tra loro. Tale architettura testuale del decostruzionismo un fatto fondamentale: esso, incrinando quella priorit dellintelligibile sul sensibile che tradizionalmente si espressa come secondariet o addirittura inessenzialit dello scritturale e del materiale, vuole radicalizzare pi che un certo voler-dire (senso, significato o contenuto), il come i testi funzionano e sono fatti. Cos, a partire da Platone, cui dedica il testo La farmacia di Platone (1972), egli mette in luce la contraddizione insita negli stessi inizi del pensiero occidentale: da un lato vi si trova la condanna della scrittura, ma dallaltro lato si definisce il pensiero come una forma di scrittura nellanima. Sono gli anni del 68 e Derrida, durante gli avvenimenti del Maggio parigino, preferisce restare defilato, irritato per gli aspetti pi ideologici del movimento. In questo stesso periodo, a Parigi, frequenta Blanchot e il poeta Paul Celan. Sempre di pi la sua attivit filosofica si svolge a livello internazionale, viaggiando e tenendo conferenze in tutto l'Occidente, fra l'Europa (ad es. in Germania, Svizzera, Repubblica Ceca) e gli Stati Uniti (il suo pensiero verr studiato anche in Giappone), dove sempre pi forte la polemica con i filosofi analitici e in particolare con Searle. Nel 1974 crea il GREPh (Groupe de recherche sur leinsegnement philosophique). Essendo stata approvata una legge che aboliva, in Francia, l'insegnamento della filosofia nelle scuole, Derrida convoca nel 1979 gli Stati generali della filosofia, ovvero 1200 studiosi della materia, in una manifestazione di protesta ( in questa occasione che accetta per la prima volta di essere fotografato in pubblico). Essendosi recato sul finire del 1981 a Praga per tenere un seminario organizzato da Charta 77, viene arrestato per motivi politici con la falsa accusa di

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detenzione di stupefacenti. Solo l'intervento di Mitterand provocher il suo rilascio. Si moltiplicano negli anni 80 le critiche alloscurit e allambiguit del suo pensiero, ad es. da parte di Jrgen Habermas e dei filosofi analitici; nel 1992 questi ultimi pubblicheranno una lettera sul Times di Londra, per accusare Derrida di non essere un vero filosofo ma solo uno scrittore, e contesteranno perci lassegnazione della laurea honoris causa a Cambridge, avvenuta quello stesso anno. Nel 1983 fonda il Collge International de Philosophie di Parigi. Negli ultimi anni il pensiero di Derrida si concentra maggiormente sui temi etici dellamicizia, della morte, e sulle questioni politiche, in particolare riguardo lattualit del problema del terrorismo e del medio oriente; nel 2003 viene insignito della laurea honoris causa a Gerusalemme. La sua morte avviene l'anno dopo, la notte tra l8 e il 9 ottobre 2004, in un ospedale parigino, a causa di un tumore al pancreas gi in corso da lungo tempo. OPERE (non si intende fornire una bibliografia completa del filosofo, ma si vuole orientare ad una sua prima lettura nellordine di pubblicazione originale):

Derrida J., Introduction Husserl, LOrigine de la geomtrie,Presses Universitaires de France, Paris1962; tr. it. a cura di C. Di Martino, Introduzione a Husserl, LOrigine della geometria, Jaca Book, Milano 1987. Derrida J., La voix et le phnomne. Introduction au problme du signe dans la phnomnologie de Husserl, Presses Universitaires de France, Paris1967; tr. it. a cura di G. Dalmasso, con una postfazione di V. Costa, La voce e il fenomeno. Introduzione al problema del segno nella fenomenologia di Husserl, Jaca Book, Milano 1968.

Derrida J., De la grammatologie, Les ditions de Minuit, Paris 1967; tr. it. di V. Costa, a cura di G. Dalmasso, Della grammatologia , Jaca Book, Milano 1969. Derrida J., Lcriture et la diffrence , ditions du Seuil, Paris1967; tr. it. di G. Pozzi, con unintroduzione di G.Vattimo, La scrittura e la differenza, Einaudi, Torino 1971, (ditions du Seuil, Paris1967).

Derrida J., La pharmacie de Platon , ditions du Seuil, Paris1972; tr. it. di R. Balzarotti, con un saggio introduttivo di S. Petrosino, La farmacia di Platone, Jaca Book, Milano 1985. Derrida J., La dissmination, ditions du Seuil, Paris1972; tr. it. di S. Petrosino e M. Odorici, a cura di S. Petrosino, La disseminazione, Jaca Book, Milano 1989.

Derrida J., Marges de la philosophie,Les ditions de Minuit, Paris 1972; tr. it. a cura di M. Iofrida, Margini della filosofia, Einaudi, Torino 1997. Derrida J., Positions , Les ditions de Minuit, Paris 1972; tr. it. di M. Chiappini e G. Sertoli, a cura di G. Sertoli, Posizioni. Scene, atti, figure della disseminazione, ombre corte, Verona 1999.

Derrida J., Glas, ditions Galile, Paris1974; tr. it. a cura di S. Facioni, testo francese a fronte, Glas. Che cosa resta del sapere assoluto?, Bompiani, Milano 2006. Derrida J., Economimesis, Flammarion, Paris 1975; tr. it. a cura di F. Vitale, Economimesis. Politiche del bello, Jaca Book, Milano 2005.

Derrida J., Le facteur de la vrit , Flammarion, Paris1975; tr. it. di F. Zambon, Il fattore della verit, Adelphi, Milano 1978.

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Derrida J., La vrit en peinture, Flammarion, Paris1978; tr. it. di G. e D. Pozzi, La verit in pittura, Newton Compton, Roma 1981.

Derrida J., perons. Les styles de Nietzsche , Flammarion, Paris 1978; tr. it. G. Cacciavillani, a cura e con un saggio di S. Agosti, Sproni. Gli stili di Nietzsche, Adelphi, Milano 1991. Derrida J., Envois, in La carte postale. De Socrate Freud et au de l, Flammarion, Paris 1980.

Derrida J., Spculer sur Freud, in La carte postale. De Socrate Freud et au de l , Flammarion, Paris1980; tr. it. di L. Gazziero, a cura di G. Berto, Speculare su Freud , Raffaello Cortina Editore, Milano 2000. Derrida J., Feu la cendre, Editions de Femmes, Paris1984; tr. it. di S. Agosti, testo francese a fronte, Ci che resta del fuoco, SE, Milano 2000.

Derrida J., De l'esprit. Heidegger et la question , 1987; trad. it. di G. Zaccaria, Dello spirito. Heidegger e la questione, Feltrinelli, Milano 1989. Derrida J., Le problme de la gense dans la philosophie de Husserl , Presses Universitaires de France, Paris1990; tr. it. a cura di V. Costa, Il problema della genesi nella filosofia di Husserl, Jaca Book, Milano 1992.

Derrida J., Larchologie du frivole , ditions Galile, Paris1990; tr. it. di M. Spinella, introduzione di M. Ferraris, Larcheologia del frivolo. Saggio su Condillac, Edizioni Dedalo, Bari 1992. Derrida J., Du droit la philosophie, ditions Galile, Paris 1990.

Derrida J., Spectres de Marx 1993; trad. it. di G. Chiurazzi, Spettri di Marx, Cortina, Milano 1994. Derrida J., Force de loi. Le Fondement mystique de lautorit 1994; trad. it. di A. Di Natale, Forza di legge, Torino, Boringhieri 2003.

Derrida J., Mal darchive. Une impression freudienne, ditions Galile, Paris1995; tr. it. di G. Scibilia, Mal darchivio. Unimpressione freudiana , Filema, Napoli 1996. Derrida J., Apories. Mourir sattendre aux limites de la vrit, ditions Galile, Paris1996; tr. it. a cura di G. Berto, Aporie. Morire attendersi ai limiti della verit, Bompiani, Milano 1999.

Derrida J., Le droit la philosophie du point de vue cosmopolitique, UNESCO et ditions Verdier, Paris1997; tr. it. a cura di S. Ragazzoni, Il diritto alla filosofia dal punto di vista cosmopolitico, il melangolo, Genova 2003. Derrida J. e Ferraris M., Il gusto del segreto , Laterza, Roma-Bari 1997.

Derrida J., Sur parole. Istantans philosophiques, ditions de lAube, Paris2002; tr. it. di A. Coriolato, Sulla parola. Istantanee filosofiche, nottetempo, Roma 2004.

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Derrida J., Et cetera, ditions de lHerne, Paris2005 (postumo); tr. it. di T. Lo Porto, Et cetera (and so on, und so weiter, and so forth, et ainsi de suite, und so berall, etc.), Castelvecchi, Roma 2006. Derrida J., L'animal que donc je suis 2006 (postumo); trad. it. di G. Dalmasso, L'animale che dunque sono, Milano, Jaka Book, 2006.

Derrida J., Maintenant larchitecture, Succession Derrida 2008 (postumo);tr. it. a cura di F. Vitale e H. Scelza, Adesso larchitettura, Libri Scheiwiller, Milano 2008.

PUBBLICATO IL : 22-05-2009 @ SCRIVI A Pietro Camarda TORNA AD INIZIO PAGINA

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