Sezione III Capitolo 1 – La grande depressione
1.La Grande depressione
: 1929 – 1939: decisivo fattore di instabilità la crisi senza precedenti per durata, intensità e portata mondiale:1.1.
24/10/1929
: giovedì nero e crollo di Wall Street. Giganteschi movimenti speculativiedistacco economia finanziaria e industriale. Situazione di panico, vendite, crollo,sovrapproduzione, fallimenti, licenziamenti, ecc.1.2.
CAUSE
STRUTTURALI
: eccesso capacità produttive dovuto a investimenti in capitale fisso,innovazione tecnologica, taylorismo, semplificazione lavoro; crescita domanda per esportazione causa crisi europea dopoguerra;1.3.
DIVISIONE
INTERNAZIONALE
DEL
LAVORO
: da monopolio produttivo americano a sistema policentrico (Europa, Usa, Giappone) con aumento concorrenza e restringimentomercato;1.4.U
SA
EPICENTRO
CRISI
: riduzione produzione per concorrenza europea, licenziamenti,riduzione domanda interna, insolvibilità industriali e agricoltori, collasso sistemaeconomico e finanziario. Crollo prestiti e investimenti Usa in Europa dove il sistemaeconomico era caratterizzato dalla stessa contraddizione di fondo tra eccesso di capacità produttiva rispetto ai limiti della domanda.
2.Effetti della crisi
: reazione sistema economico fondato sul monopolio, modello Dobb:2.1.R
ISPOSTA
CRISI
: contrazione produzione e sostegno dei prezzi con conseguente cadutaverticale della produzione e impennata disoccupazione;2.2.P
AURA
PRODUZIONE
: tale politica era fondata sulla “paura della sovrapproduzione”. Calanoinvestimenti e concentrazione e centralizzazione aumentano fino a portare a un mercatochiuso. Stasi economica, stagnazione e deficienza cronica domanda.2.3.S
TRATEGIA
OPERATIVA
: non taglio prezzi ma taglio produzione, diminuzione offerta esostegno dei prezzi e tutela dei profitti. Ciò fu reso possibile dalla strutturamonopolistica del mercato e della produzione;2.4.C
ONSEGUENZE
SOCIALI
: tutte sui ceti più deboli, caduta occupazione, mantenimento prezzie impossibilità difendere livello salari; peggioramento condizioni vita2.5.I
L
PROTEZIONISMO
: difesa mercato nazionale, dirigismo statale e spesa pubblica. Leconseguenze furono la frammentazione del mercato mondiale e la crisi del commerciomondiale;2.6.P
OLITICA
COMMERCIALE
E
MONETARIA
: controllo bilancia commerciale con l’estero:2.6.1.Accordi bilaterali: tra stati, controllo stato su scambi (quantità, prezzi importexport);2.6.2.Politica monetaria: fine gold standard, cessa convertibilità oro sterlina causadecisione governo svalutazione sterlina per agevolare le esportazioni. Corsa allasvalutazione delle monete dei vari stati per difendere la concorrenzialità delle propriemerci; paralisi commercio mondiale e rafforzamento spinte autarchiche.2.7.S
TATO
ED
ECONOMIA
: intreccio interessi tra stato e grandi gruppi industriali nazionali chefavorisce una politica di potenza: difesa mercato interno e suo allargamento, intreccioeconomia e politica estera, tentativo di allargare la propria area di mercatointernazionale fine prioritario politica estera espansionistica, secondo due direttrici:2.7.1.Verso i paesi sottosviluppati: imperialismo, limite: nessuno spazio geopolitico per il colonialismo;2.7.2.Verso paesi confinanti: nelle aree sviluppate, limite: innescarsi situazioni diconflittualità.
3.Il New Deal
: delinearsi di una nuova politica economica:3.1.P
ROGRAMMI
ANTICRISI
: Hoover, fallimento programmi tendenti a dare risposte tradizionalialla crisi;
3.2.R
OOSEVELT
: democratici, vittoria elezioni 1932, programma di risanamento della società basato su due principi:3.2.1.Rilancio della domanda interna attraverso l’innalzamento del tenore di vita della popolazione;3.2.2.Intervento regolatore dello stato nell’economia: controllo sistema bancario ecorporation; sostegno domanda e imprese attraverso la spesa pubblica;3.3.N
EW
D
EAL
: riforma del sistema economico attraverso i seguenti punti:3.3.1.Riordino sistema finanziario: potenziamento Federal Reserve Bank; controllo borsa e sistema bancario per evitare ripetersi speculazioni;3.3.2.Barriere doganali;3.3.3.Spesa pubblica: agenzie federali per la promozione di opere pubbliche;3.3.4.Aumento salari e ristabilimento potere acquisto ceti popolari3.3.5.Strategia politica: Sostegno domanda per rilanciare la produzione; il brain trustcreato da R. arrivò alla conclusione che causa ultima della crisi fu la debolezza delladomanda incapace di sostenere il ritmo della produzione.3.4.
DAL
LIBERISMO
ALL
’
INTERVENTISMO
: dopo la grande depressione e la prima guerra mondiale,il New deal, segnò il venir meno definitivo degli ideali del liberalismo eocnomicoclassico basato su libertà di mercato e autonomia assoluta economia dalla politica. Lostato: diventa il centro di coordinamento e controllo della politica economica:3.4.1.equilibrio e regolamentazione economia per evitare recessione;3.4.2.promozione domanda;3.4.3.controllo diretto attività produttive sottratte al totale arbitrio dell’iniziativa privata. Gianfranco Marini
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