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MANUALE

DI

BIBUOCRAnA

MANUALE
TEORICO-PRATICO,

DI BIBLIOGRAFIA
Di

GIUSEPPE H. MIRA

VOLUME I.

PALERMO
STAMPERIA PIOLA E TAMBURELLI Via Spedalelto N. 68.

La presente opera sotto la garentia delle leggi per la propriet letteraria. Le copie non munite dalla firma dell autore si dichia rano contraffatte.

A ROMUALDO T R I G ON A PRINCIPE DI S. ELIA DELLE COSE PATRIE AMANTISSIMO DELLE LETTERE E DELLE ARTI SPLENDIDO PROTETTORE G. M . MIRA QUESTO SUO TENUE LAVORO D. 0. C.

im o iH iz im i i i m o DiLL'oiim

Essendomi da molto tempo dato intieramente egli studi bibliografici, ed avendo perci stu diate molte opere, che di tale scienza trattano di proposito; nessuna ne ho ritrovata che alla teoria la pratica avesse riunita. Ed intanto questa di sommo interesse; perch senza di essa la scienza bibliografica altro* non che un corpo inanimalo, e pu rassomigliarsi ad un medico, che .tutta la dottrina teoretica possiede, ma imperito nell' applicarla alla diagnosi al letto dell'ammalato. Vero si , che la teoria somministra tutti i lumi necessari a tale scienza ; ma se non accoppiata alla pratica, che la parte pi es senziale , o se non altro indispensabilenon pu formarsi un buono bibliografo-, e deve pre

ferirsi piuttosto il bibliografo che sia fornito di superficiali nozioni teoretiche ed ottimo nella pratica, anzich quello che tutta la teoria pos sieda e sia sfornito della pratica. E siccome l'ammalato ama meglio farsi cu rare da un medico di non molta dottrina, ma di mollissima esperienza, anzich da un dot tissimo, che per sia privo di esperienza; cosi dee tenersi la stessa norma nella scelta di un bibliografo. La teoria puossi acquistare collo studio dei libri che di tale scienza trattano, da' catalo ghi, dalla storia letteraria, dalla paleografia etc., ma non cos della praticarla quale non pti acquistarsi se non con un lungo e non inter rotto esercizio e colla conoscenza di libri tari* curiosi e preziosi, esaminandoli con massima accuratezza, e facendone gli analoghi confronti. Nel, che in,qualche modo ho io potuto comciessia riuscire, perciocch dq quasi metzo scolo a tali studi mi sono addetto', e per lo esercizio della mia professione di libraio una quantit di libri di tale gnere mi per^ le mani passala, ed ho avuto la fortuna di' rir scontrarli nelle pubbliche e privc^e libreri d Napoli e Sicilia. 1 Or come un bibliografo sfornito di pratica pu indagare e conoscere nelle ancipiti edizioni

d e rie* frammenti di libri di prima stampa csa foiero, da ahi, quando e dve stampati? pi facile ottenerne V intento colla prativa aiutata daUe sole nozioni teoretiche, ch con una teo ria senza prtica. Ora essendo mia intenzione dare al Pubblito un Mahuale teorico-pratico di bibliografia, che possa servire di aiuto alta memoria di coloro che in tale studio sono versali, non che a quelli che a tale scienza vogliono ini ziarsi; per ottenerne lo intento ho dovuto svol gere le opere di non pochi autori, che di tale materia trattano, come Trombetti, Tiraboschii Montfaucon, MabiUon, Psomme etc , delle quali mi son servito per la sola teoria. E non po lendo , n dovendo inventare delle cose , per dotte come nuove, e segnatamente in ci che farina la parte istorica, ho esposto le loro dot trine ed autorit servendomi alle volte dell stess loro espressioni. Non perci mi si dve dare la taccia di rapsodico, o di plag irio, mentre il titlo fa conoscere ci che detf essere l* Opera; poich io altro non ho fatto che scegliere ci che mi sembrato il pi, utile e coordinarlo in ptodo ih facilitarne lo studio, aggiungendovi sttmnte da parte mia ci che alla pratica appartiene . Per maggior comodo degli, sladion ho divisf 2

IO l opera in quattro parti, nelle quali tutta tool* ger la tnaleria teoreticamente e praticamente; di modoch nulla lascer a desiderare su tale ramo di scibile, corredandola di analoghi fae simile de' caratteri, delle abbreviature, de9nessi e degli ornamenti usali in diversi secoli nei manuscritti; come pure de* caratteri delle prime e diverse produzioni tipografiche e degli stemmi, marche e segni degli antichi stampatori. Conterr la prima parte.Definizione della parola Bibliografia, e ci che si richiede per essere un buon bibliografo.Del Bibliotecario e delle conoscenze che esigonsi, per essere un buon Bibliotecario.Sue qualit. Nella seconda parte tratter. Dei marni* scritti e della loro utilit.Materia de' ma nuscritti.Carezza e rarit degli stessi.Dei manuscritti pi antichi.Segni distintivi delT antichit de' manuscritti.Delle principali biblioteche dell9Europa rimarchevoli pe' loro manuscritti. Nella parte terza mi incaricher. Della origine della stampa.Delle prime produzioni tipografiche.Della propagazione della stampa nelle principali citt di Europa.Delle cifre, segnature e richiami.Della soscrizioneedella data.Segni distintivi delle antiche edizioni.* Degli stemmi * marche e segni degli antichi

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stampatori.Del formato de' libriDlia ma niera di registrare i libri antichi.Delle frdi librarie e tipografiche.Dei Kbri rari e pre ziosi.Quadro cronologico dello stabilimento della stampa in diverse citt di Europa net secolo XV.Progresso della stampa.W pi* celebri stampatori de secoli XVI, XVII e XVili. Dell' influenza della scoperta della stampa su" prezzi de libri.Della depreziazione dei libri.De' differenti ornamenti de" libri e par ticolarmente delle stampe e della legatura. Della scelta delle edizioni e degli esemplari. ~ Dello apprezzo de' libri.Della maniera di ristaurare i libri e toglierne le macchie. Della stereotipia. Tratter la quarta parte.Delle principali biblioteche antiche e moderne. Maniera di coordinare una biblioteca e della cura che esige la conservazione dei libri.Diversi siste mi bibliografici tenuti dai sig. Amehilon, Ca mus, chard, Peignot, Debure, Barbier, Brune! etc.Sistema tenuto nella nostra comunale biblioteca.Errori imperdonabili di quest1ul timo.Mio sistema.Dei catologhi e loro utilit.Modo di fare i cataloghi praticamente. Quadro delle abbreviazioni dei cataloghi. Elenco delle principali opere che consultare debbonsi dai bibliografi e bibliotecarii.

Chiuder finalmente loperacolta sto ria tila introduzione dell* stampa in Sicilia sino qU met del secolo XVI. Spero, che il pubblico mi sar cortese di suo benigno compatimento ; e che il mio la voro serva ad altri di sprone, per far meglio di' me.

PASTE PRIIA
Definizione della parola B ib l io c b a f ia , e ci che si richiede per essme un buon bibliografo. Del B ib l io t e c a r io e delle conoscenze che esigonsi per essere un buon Bibliotecario. Sue qualit.

Parie Prima

CAPITOLO PRIMO.
Definizione della pania Bibliografia e d che ri richiede per essere un buon Bibliografo

La parola bibliografia (1) deriva dal greco ed composta di due parole greche, cio /3i'(3X iov e vpa?o (biblion e grafo), e significa de scrizione di libri. Or per fare questa descri zione di libri mestieri avere la conoscenza
(1) Il nome di bibliografia e di scienza stato dato da Scali* gero, Saumaise, Casabuono, Sirmond, Petavio e Mabillon. V. D'lembert, Eneydopedie des arts et dei sciane**, voi. 8, fol. 316, cdit. Lirourne 1777-

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degli stessi sotto il rapporto del loro merito estrinseco e sotto il rapporto del loro inerito intrinseco, e perci conoscere, bisogna essere bibliologo; e tale parola parimente deriva dal greco, ed anche composta di due parole greche /S c^X cov e oyos (1 biblion e logos), cio parlatore di libri. Ha ci non basta: giusto che fosse anche bibliofilo, la quale parola ha la etimologia dalgrecoe nellugual modo com posta di due parole greche .Sc^X eo* e < & iX o s (f. blion e filos) e significa amatore di libri. E a buon dritto chi vuolessere bibliografo, deve essere anche bibliofilo e bibliologo; perch non pu bene ed fM tfuattKAUti descrivere i libri, se non sia parlatore ed amatore degli stessi. Ernie <anohe la bibliomania, e la bibliotafia, le quali pafotederfvano anche dal greco, ed composta ciascuna di due parole, cio }a prirfada # * J3 X iflfv e {biblion a mania), ?a^ qpadto dira pasci p libri, * indica quelli ohe ;9i aufoaqo a certi dati libri cari, rari e^prefeiQgt* ;ovvero &he amiftaiflaw libri di qgakinque genere senza usarli, 0 conoscerne il loro valore. La seconda da plpiov e t*9< (bibUDn&iafo), cio depiler, aepipeliilor di libri, e ^ario quelli i quali li posseggono per loro stessi, senza volerli comunicare a' loro amici.

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Ha queste due qualit non convengono al no stro assunto : pro ben giusto averne no zione. Il merito estrinseco dei libri consiste nella bellezza deUa>edizione, nella sua coriservazione, nella correzione, nei larghi margini, nella le gatura, nella bont, rarit ed antichit dlia Sua edizione, negli ornamehti tipografici^ nellb stampe etc. ! 1 1 merito intrinseco consiste nella.borit delle cose, che esso contiene. Certamente non vi scienza, che abbrac cia tante conoscenze, quanto quella della bi bliografia. E di quanti a s fatto studio si ad dicono, pochissimi giungono a tal grado di dottrina da potersi dire bibliografi perfetta* mente istruiti. Or a colui, che a tale scienza vuole appli carsi, mestieri conoscere le principali lingue antiche e moderne; poich ai trovano de li bri stampali quasi in tutte le lingue conosciute. E come un bibliografo pptr descrivere e par lar ef di tali lfyfi i se ignprale. lingue, nelle quali sono,scritti? Nulla di; .{peno non ne cessario che. sappia parlari^,, o avernp una profo*cta scienza;; essendo una cosa diffcile, per dire iinppssibile, trovare un biblip3

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grafo che alla scienza teorico-pratica unisca la profonda conoscenza delle lingue vive e .morte; ma solamente bastante ch egli si abbia una ragionevole nozione, fra le lingue antiche del greco e del latino, e tra le lingue vive del francese, dell inglese, del tedesco, dello spagnuolo, e deli italiano. Quanto alle lingue orientali ed a certi idiomi del Nord, gli basta possederli tanto quanto possa tra durre i titoli delle opere scritte in queste dif ferenti lingue. lo non dico non essere eccellente cosa che un bibliografo sia poliglotto; anzi sarebbe una cosa pi che ottima; ma la difficolt, anzi la impossibilit consiste a ritrovarsi un uomo di simil tempra. Vero si che qualcuno si dato, ma questo un caso eccezionale; e la storia nomina nel corso di due secoli tre soli insigni personaggi, che in ci siensi distinti, e sono il Magliabecchi, il Muratori, il Cardinal Mai. Non deve esigersi in principale la profonda conoscenza delle lingue nel bibliografo, ma piuttosto la teoria e viemaggiormente la pra tica nella scienza bibliografica. Che ne fate di un poliglotto in una biblioteca senza le de bite conoscenze bibliografiche? al contrario

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quegli che possegga la bibliografia teorico-pra tica, ed abbia una superficiale nozione delle lingue, pu ben disimpegnare la sua carica, come piena pruova ne fa la felice ricordanza di fratello Ginardi degli espulsi gesuiti, al quale era affidata la pubblica biblioteca del loro Or dine; e questi appena conosceva le lingue la tina, italiana e francese. Ma pratico nella bi bliografia con molta lode soddisfazione del pubblico disimpegnava la-sua missione; mentre non mancavano uomini poliglotti e di somma dottrina fra quei Padri, i quali potevasi tale carica affidare. Dopo lo studio delle lingue indispensabile una nozione anche superficiale della geogra fia, della.storia civile, della storia ecclesiastica, della storia letteraria, della storia naturale, della medicina, della chirurgia, delle sciente naturali, della teologia dommatica e morale, del dritto canonico della giurisprudenza ci vile e penale, .della economia politica , del dritto pubblico, delle scienze politiche e mo rali, delle.belle arti, dell archeologia, della paleografia eie.; e ci per avere una idea .del l'intrinseco valore di tale sorta di libri. Inoltre per ben conoscere l'intrinseco va lore.de libri e per avere una profonda, scienza

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del merito reale, non che del loro estrinseco valore, deve principalmente applicarsi alio studio della storia letteraria, nella quqle potr raccogliere un'ampia messe d'istruzioni bi bliogrfiche. L'Italia, la Francia, lOlanda, lIn ghilterra e lAlemagna hanno arricchito la re pubblica delle lettere eoo eccellenti giornali e libri di tale genere, come il Tiraboschi, TAndres, il Basnage, il Ledere, il Ginguen, 1Etienne, il Julfen eie., i quali hanno elevato la critica al pi alto grado di splendore. Nelle opere di questi dotti deve cercare i lumi chi vuole profondamente iniziarsi nella scienza bi bliografica. E ci non basta : deve percorrere le biografie, le quali sono molto istruttive, e principalmente i dizionarii di Bayle, di Chauffepier, di Prospero Marchand, dell ultima edi zione del Morer, del dizionario di Cbaudon, la biografia universale di Michaud, del dizio nario storico di Napoli in 28 volumi eie.; i quali sono tesor i di erudizione. giusto egual mente che si applichi a conoscere gli; autori anonimi e pseudonimi; intorno a che pu ser virsi del non mai abbastanza lodato dizionario di Barbier,. il quale somministra le pi pri ziose istruzioni su questo soggetto e su dif ferenti altri oggetti di filologia $ di bibliografia

che importante sapere; deve rendersi fami liari il Brunet, il Maitter, il Panser, il Debure, il Denis, il Peignol, il Barbier (Nouvelle biblioteque dun homme de got), lAudifredi, e lul lima edizione del Gamba (serie di testi di lin gua); il quale per libri italiani il migliore che vanti l Italia. Dai quali tutti posson ri trarsi grandissimi vantaggi. Deve pure stu diare la poteografia e la diplomatica; e ci ap punto per la conoscenza demanoscritti e sta bilirne la loro et. Ed a questo proposito deve servirsi del Fumagalli, del Maffei, del Trom betti, del Walther, del Monlfaucon. del MabilI o d etc., ed alluopo neU'ultima parte dar le lenco delle principali opere, che consultare debba il bibliografo ed il bibliotecario. Deve parimente il bibliografo studiare la storia dellorigine e progresso delia stampa, e ci per conscere le! prime produzioni ti pografiche di gni citt, ed i tipografi che ivi furono i primi a stampare. Deve il bibliografo essere critico, e pon fa cile a credere tutto quello ehe asseriscano co loro ebe a tale scienza sono addetti; mp dev# con una sana logica sapere sceverarne gli er rori; giafceh non potendo esaminarsi tutti i libri co proprii occhi, di sovente accade che,

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l errore di uno viene successivamente dagli altri: Seguito:^ come si verificato con la De scrizione delle feite ' date dai palermitani in occasione della resa di Barcellona stampata in Palermo, nel 1472 opera ed edizione niegala dai iLogoieia, e seguita dal Tornabene; ed il cnfessionile di s. Antonino che il Roneelti, traduttore del Denis, vuole stampalo inMorreale di' Sicilia nl 4472; e le Epistole di Falaride, che il Veritimiglia asserisce stampate in Messina nel 4472. De quali libri prover il contrario nell'appendice della presente opera. Tutto ci che si detto appartiene alla teo ria. Essendo per la pratica indispensabile al bibliografo, come di gi ho esposto; acquistan dosi essa con un lungo e non interrotto esercizio; mi ingegner, per quanto mi sia pos sibile, per quanto le mie forze lo permet tono, a comunicarne i principii; di modo che collintellignza e col genio di chi a tale scienza vuole di proposito applicarsi possa ben giun gersi alla meta. Per non allontanarmi dal disegno esposto nll introduzione dellopera, passer ad enu merate i principali capi che a tale pratica sof1 pi necssarii a) bibliografo, e che in se guito partitamente svolger nel corso dello

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pera e segnatamente dopo di avere parlato del bibliotecario. Deve praticamente il bibliografo coll aiuto della teoria conoscere i manoscritti ed i libri ancipiti, e distinguere la loro et; deve pa rimente applicarsi alta conoscenza del forrpato de libri e particolarmente degli antichi e sa perli registrare ; deve conoscere e guardarsi dalle frodi tipografiche e librarie, le quali sono immense, e sin dagli andati tempi gli stessi hanno messo in opera tutto il loro ingegno ad eseguirle ed ingannare, come diverse fiate lor riuscito, i primi bibliografi ed uomini di sommi talenti; deve parimente avere conoscenza degli ornamenti, delle stampe e delle legature de libri; deve conoscere se vi sieno edizioni falsificate e saperne fare la .scelta, preferendo le genuine e le meglio conservate; d<nvr sa liere ristaurare e togliere le macchie ne libri danneggiati; deve sapere coordinare la libre ria e fare i cataloghi generali, particolari e to pografici; deve essere in grado di .conosce,re tutto ci che ha rapporto al commercio, li brario ed all'arte tipografica; deve finalmente sapere descrivere i libri'rari e preziosi, non che i curiosi, e particolareggiarne finalmente i segni distintivi, dandone il corrispondente va-

Si

lor on un laconico saggio de pregi o di fetti che in essi contengonsi. Fin qui del bibliografo; passeremo ora a trattare del Bibliotecario.
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'

CAPITOLO SECONDO

D ii Bibliotecario, e delle conoscenze che si richiedono per un buon Bibliotecario.Sue qualit.

Non solo il Bibliotecario in obbligo di es sere fornito di tutte quelle conoscenze?, che ho di gi enumerale, per formare un ottimo bibliografo , delle quali nessuna deve man cargli, ma benanco delle altre se ne richie dono. E siccome al dire de' Compilatori della Enciclopedia di Francia (1) affidata a lui i custodia, la cura, il buon ordine e V accre(1) Bibliotbecaire s. m.Celui qui est propos la garde, au soin, au boa ordre, raccroissemcnt des livres dune bibliotheque. Il y a peu de fonctions literaires, qui demandent autant de fa lna. Celle de Bibliotheoaire dune grande bibliotheque, (elle polir esemplo du Boi, suppose la connoi&sance des langues anciennes e t modernes, celle des livres, des editions et de tout qui a rapport 1 * histoire des lettre s, au commerce de la librerie, et lart typogtapbique D Alembert Ennydopedie, ou Dictionnaire des sciences7 des arts et mtieresy voi 2, fot. 218, edition Livourne' 1771.

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scimenlo della biblioteca, ad esso lai compete la classificazione de' libri e la formazione del cataloghi si generali, come particolari e to pografici ; non che la cara e la custodia , perch i libri non si deprezzino, o smarri scano. Viene 9 lui affidato lo aumento dei libri ; ed a giusta, ragione 1 Bibliotecario tale in? carico dnno i sopradetti Compilatori della En ciclopedia; giacch lo scopo delle biblioteche b particolarmente delle pubbliche il progres so delle lettere, delle scienze e delle arti, e di tenere presente la memoria del passato. Or sic* come nessun altro in grado di conoscerei bisogni della biblioteca e i libri che mancano e gli vengono ricercati, non pu altri meglio di esso lui provvederli. nellobbligo il Bibliotecario, se ha avuto affidata una,biblioteca particolare, di accre scerla di quei tali libri che gii saranno ordi nati dal proprietario : ma se avr la cura di una pubblica biblioteca, in questo caso nello stretto obbligo metterla al corrente dei libri di scienze, blle lettere ed arti, e cercare di accrescerla sempre di manoscritti, di libri di primi stampa, rari e curiosi* e non perderne mai l'occasione e particolarmente pei mano4

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scritti, i quali formano la parte essenziale , non che l'ornamento delle biblioteche. Deve parimente cooperarsi a completare le opere periodiche e le collezioni dei classici di o* gni nazione, non che delle edizioni rare; co me per esempio dei classici latini variomm di Elzeviro, quelli di Brasckerville, di quelli in usum Delphini di Parigi etc. dei classici italiani citati da* vocabolaristi etc. delle edi zioni degli Aldi, Giunti, Elzeviri, dominio , Stefani etc. e di tutto quello che forma l 'o nore ed il decoro di una biblioteca ; ed in combe a lui tutto ci non solo come biblio tecario, ma benanco come bibliografo, ed sotto la sua responsabilit la conoscenza e lo esame dei pregi, o difetti intrinseci ed estrin seci dei libri, o manoscritti che si acquista no, e deve saperli valutare, registrare e collo care in quel posto che lor compete: e per tutto ci eseguire indispensabile la pratica. Deve cooperarsi allo acquisto di tutti gli opuscoli, delle monografie, memorie e dei fogli volanti che si pubblicano alla giornata nel proprio regno e con particolarit nelle epoche segnalale , facendoli poi legare col loro ordine cronologico e per materie : perch so* nodi mollo interesse per la storia civile, non che per la letteraria patria.

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/ nellobbligo il Bibliotecario tenere u re gistro , per ivi annoiare tutti quei libri che gli vengono giornalmente ricercati e che man cano nella biblioteca, e deve eurarne lo acqui sto al pi presto possibile (1).

<1) do Ulto sten in Icaiie pubbliche biblwted* boulUre


esclusivamente i Deputati della tesse allo acquisto de libri; attesoch non conoscendo questi la giornaliera ricerca de* libri che la stu diosa giovent fa al Bibliotecario, acquistano pr lo pi qiiel tati libri di loro particolare gusto, trascurando quelli che sarebbero di bisogno e di soddisfazione ai letterati ed al Pubblico. Difficilssimamente pub ritrovarsi un Deputato che tutte le cure della bi blioteca avesse, ed usasse il ^agrificio di abbandonare smanco i pro pri! domestici affari per la stessa. La nostra comunale biblioteca, ed il Pubblico letterario grandi obblighi professano, e ci sia a sua lode, al signor Agostino Gallo, il quale nella sua gestione di anni nove di Deputato della stessa nel 1986 redasse i regolamenti della libreria co quali molti abusi soppresse e tra gli altri quello di essere gli impiegati esclusivamente ecclesiastici, e stabil i con corsi. Le ottenne l'aumento della dote lonze 1100. Di ac cordo col Bibliotecario acquist circa diciottornila volumi, tra* quali quelli di letteratura tedesca e di archeologia del fu marchese Haus, quasi tutti i quattrocentisti e manoscritti con 150 volumi di edi zioni Aldine della famosa biblioteca Astotiana , tra i quali vi l'unico e famoso codice sino a* nostri giorni conosciuto dell'opera ScHptores de re rusticea edizione di Aldo del 1514 impressa in per gamena; acquist non pochi libri utili e di lusso e sopratutto al quanti manoscritti di nostri nazionali, cio del Di Giovanni, del Di Gregorio, del Morso, del Caruso, del Dichiara ed altri; acquist il famoso codice delle nostre patrie leggi, da quelle di Federigo sino al 1500, il quale codice fu illustrato dall erudito Professore Diego Orlando tanto benemerito della patria storia, ed altre opere

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Dopo avete enumerato le conoscnze che al Biliotecario contengono, passiamo a fare conoscere le sue qualit. Deve il Bibliotecario essere fornito di me moria, di mansuetudine e di prudenza; di me moria per tenere presente, per quanto le sue forze il permettono, i libri esistenti nella bi blioteca, ed il posto ove sono collocati, ser vendosi del meno possibile dei cataloghi, i quali a tal uopo deve sempre percorrere nelle ore di ozio. Deve parimente rendersi padrone di quello he tratta ogni opera, percorrendone le pre fazioni e gli indici dei capitoli, e questo per essere di aiuto nelle ricerche, o nei consigli ehe gli verranno chiesti: ed in tal modo man cando qualche opera, nell' obligo indicare agli studiosi quegli autori ebe di proposito, o per incidenza trattano di quella tale ma teria. Deve essere fornito di mansuetudine e di prudenza per non infastidirsi nelle ricerche che gli verranno fatte in una volta, che ben
che lungo sarebbe enumerare, e dopo nove anni di irreprensibile amministrazione, per non correre di accordo coll'altro attuale depu tato Marcbeqp Mortillaro, con sommo generale dispiacere rinunzib la sua carie. V. Giorn. di Sicilia.

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di sovente aceade; giacch nelle pubbliche bi blioteche gli studiosi vi si portano per iscri vere qualche lavoro letterario , o perritrovare autorit, ovvero per riscontrare dottri ne; e la necessit richiede percrrere in tali essi molti libri e diversi autori. Deve nella consegna dei libri, particolar mente nello affidare libri rari e preziosi, non che quelli di lusso e manoscritti, essere pi che prudente, e con particolarit colla gio vent, collocandoli in un locale che fosse sotto la sua sorveglianza. Deve il Bibliotecario essere accorto nella riconsegna dei libri, esaminandoli se vi fos sero strappati fogli, o stampe, non potendosi scusare col dire ei non potere eseguire nella confusione; giacch il BibKotecario tosto de ve accorgersene alla consegna del libro : ed in questo caso necessaria la pratica, mentre ove vi fosse strappato il foglio, o tavola, In quel luogo il libro resta sul momento alquanto socchiuso, e i fogli laterali si dissestano dal loro posto , ovvero svolgendo il libro subito si apre ove esiste il delitto. Deve il Bibliotecario essere molto cauto- 0 prudente nella consegna dei libri proibiti e non deve essere molto rigorso alla esifeizioae

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del permesso della Santa Sede; mentre non tutti i. libri proibiti debbono niegarsi a: quelli non muniti di tale permesso, e non deve il Bibliotecario stare ad literam dell indice dei libri proibiti : deve al contrario usare tutto il rigore pei libri lubrici che corrompono i ^>upol costumi, e gli altri libri, ancorch trattassero contro la nostra sagrosanta religione, pu j l Bibliotecario consegnarli a persone probe ed ecclesiastiche, avvertendole di essere tali libri condannati, e dimandando se fossero munite, o pur no del debito permesso; e nella affer mativa il Bibliotecario user buona fede, la* sciando a peso della loro coscienza la verit; e lor consegner con cautela i chiesti libri; $e servissero per per semplice consulto, al lora ne permetter alla sua presenza il riscon tro.; Di tale maniera progrediscono le lettere, le scienze, le le arti, si ottiene lo scopo della formazione delle biblioteche, il Pubblico, i let terati e la giovent restano soddisfatti; ed il Bibliotecario disimpegna la carica affidatagli. Deve il Bibliotecario esser molto prudente ed accorto negli espurghi delle opere, delle quali fossero pi copie nella biblioteca; non dovendo di quelle di molti volumi, di grave importanza e di difficile acquisto per quplun-

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que siasi causa dismeUersehe; mentre posso no venire danneggiati de Volumi dall umido^ dalla tignuola, dai topi, dalla mancanza di fo gli etc., come si verific nella nostra sven turata biblioteca- comunale, che neUulUraio e* spurgo inclusero-il Tesoro delle Antichit di Burmanno, il Labb raccolta di Conditi y H Muratore Rerum lialicarum, etc. : ed avendo dovuto consultare questultimo, disgraziata mente trovasi mancante di fogli, cio nel vo* lume 2 , parte seconda mancano i fogli dalla pag. 27 al 42, nel voi. 4 dalla pagina 235 al 248, e nel voi: 5* le pag. 278 a 281, e dif ficilmente pu ripararsi a Cale danno. Qual maraviglia che di tali opere rare fosser due copie in una grande biblioteca ? an ne-avrei bono accresciuto il decro. Deve parimente il Bibliotecario essere sag gio ed accorto a non includere nei libri di espurgo quelli ove fossero di carattere del lautore, o di qualche altro celebre scrittore an notazioni , postille etc., mentre tali libri acqui stano per tali ragioni una singolarit e deb bono collocarsi nei manoscritti. Deve guardarsi il Bibliotecario di disfarsi di quei libri, che da particolari sono stati le gati alla biblioteca, e specialmente quando vi

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fossero segni o slemmi de) legatario; perch in ferie os boa si adempisce la volontMeNo stsso, che quella della consertazfrte ndlln biblioteca pel bene pubblico; d attwra lo. stesso, o gli eredi hanno beii dirittoWa,nullit del lgdtod alla rivendica dei libri ;legati., E nonhnn mai canato 1 BibUolecariideUa nstra disgraziata comunale biblioteca; imo* tre molti di tali libri sonosi veduti sulle pan* die dei rivendugliuoli di libri Usati, eome accdde precisamente pochi anni or sono, quando Introitarono circa ad onze 900, per fare la scala di marmo eoa sommo lasso in un luogo, che boa pub servire per biblioteca pubblica, per la qutale dovr scegliersi necessariamente ua al* M * o pi comodo ed adUUo.

PARTE S E C O N D A
De' manoscritti $ detta loro utilit Materia dei manotcrUU.Or namenti dei manoscritti*Carezza rarit degli stessi. Dei ma noscritti pi antichi.Segni distintivi de# antichit dei manoscritti. Delle principali biblioteche dell' Europa rimarchevoli pei loro

Parie Seeonda

CAPITOLO PRIMO.
Dei manoscritti e della loro utilit*

I Manoscritti formano la parte essenziale di una biblioteca, e sono il pi bello ornamento della stessa : ai. medesimi la repubblica lette raria deve tanti obblighi e col loro mezzo si arricchita di tanti lumi. I monaci ne furono i depositari!; li conserva rono gelosamente e li fecero a noi pervenire colle copie che degli stessi facevano. da ri cordarsi il tanto celebre Cassiodoro, che do po la sua conversione nel principio del ,Vl se colo avendo fabbricato a sue spese in Squii-

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a copiare manoscritti e particolarmente quelli della Bibbia (1). Egli slesso ne designava le imagini, per adornarli (2) ; ed era tanto il fervore in tale arte che nellet di 93 anni compose un trattato di ortografia per uso dei suoi religiosi, acci venissero pi corrette le copie (3). N a ci solo erano dediti, ma benaneo ad accrescere il- numero dei libri nelle lor biblioteche, ricercandoli altrove. Nei tempi a noi pi vicini nel monastero di Monleeasi no Desiderio abbate dello slesso, e poscia pa pa col nome di Vittorio 1 1 1 , raccoglieva e fa ceva copiare gran durnero di eodiei, molti di quali appartenenti a diverse materie (4), e parecchi di essi ancora conservatisi in detto monastero (S).. Girolamo abbate del monastero della Pomposa verso la fine dellXl secolo cop sommo ardore ricercava da ogni, parte codiai per accrescere la biblioteca del suo monastero cominciata dall abate Guido. Fra i naonacf

<t) Catsitan, 0 hm . dMm. likr. mp. X II, H) Ttraboacti, tL 5, M


(5) Pclr. Diacoa. Kb. Ili, cap. 63. (4) Abbai, delle Piace mot. ad Diacon. ( i) ttootfeuieon Oiftr, AeK ic&p.YI*

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di Pescar e di Casalina era si Contnuo le sercizio di copiare' codici, che pare non ave vano altra occupazione se non questa, ed i religiosi Mauro, Giovanni ed Olderico esercir lavano tale arte con somma leggiadria, e con moho fervore raccoglievano codici (1). Or per' tali ragioni quanti obblighi la repubblica let teraria non professa a monaci T Essi, come si detto, furono quelli che ci conservarono la Bibbiia, le opere dei primi filosofi, degli an tichi storici, di famosi poti e dei primi pa dri .delia Chiesa. Per mezzo dei manoscritti scinosi emendati diversi festi di arti autori, dei quali sarebbe stato impossibile dare delle corrette edizioni; mentre col confronto di va ri! codici di un autore ci riuscito correggerli. E non vale il dire di alcuni pseado-letierati che.i vecchi manoscritti deg antichi aut ieri di gi pubblicati pr sono inutili. Questo i na errore, anzi un parlare de ignorante ; pereb col confronto di diversi manoscritti : riuscite darli aUa lor vera lewoue; e alerai autori dj eui non ti 4 cooBstMtto che un ael Codice, come il Palercolo irp latini, e ;lJJ#i* duo tra greci* sqoo cw pi#i di .ewori ,d i
( t ) B o rtlo ri,S c rip t. R e c ita l. T o l.^,p arU 679. 4S0.

omissioni e di espressioni oscure, che malgrado tutte le correzioni fatte dai critici, dopo tre secoli esiste ancora in questi scrittori una quantit di passaggi che sembrano alterati, e che collaiuto di altri manoscritti si sareb bero m eglio corretti e spiegati. Al contrario avvenne di Terenzio, il coi antico manoscritto conservasi nella biblioteca Vaticana e fet se-i guito dai primi editori. Si deve all aiiMo & altri manoscritti dello stesso autore la! iresti-, tuzione delle parole ; delle pi chiare locu zioni e di una quantit di utili correzini. 0 razio deve le sue a manoscritti consultati da Cunningham e Bentley. Ed in tal modo som1 sparite le oscurit del testo irinahti quelli che Knnicot percorse. Virgilio le deve al famoso Heyne; Petrarca al diligente Marsand; ef cosf degli antichi classici in varie lingue. N la conoscenza dei manoscritti solo importante per gli autori classici dellantichft: essa antior necessaria, affin di rnderci fa miliare lantica scrittura, e poter cos cono scere i nostri 'antichi classici italiani stu diare! documenti storici della nostra patria; che si conservano manoscritti negli archivi? e nelle biblioteche. Coll aiuto dei manoscritti si leggono i poeti con pi piacere, gli ora-

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lori con 'pi di interesse, gli storici con pi cdnfideoza* j . filosofi con pi facilit, ed il tutto con pi purit e con meno errori gros solani. In Francia, in Inghilterra, in Germania e nellaha Italia questi studii sono molto colti vati: ma sventuratamente presso noi sono quasi negletti, mentre non mancano iogegni subli mi e materia da studiare in questo fecondo suolo. Agli uomini addetti a questi studii la repubblica letteraria professa grandi obblighi. Che ne sarebbe della Repubblica di Cicerone e di tanti altri frammenti di uomini sommi in prosa ed in verso tanto greci, quanto Ia lini, se il tanto valoroso cardinale Mai non avesse reso di pubblica ragione i palimsesti del Vaticano ? ;Che ne sarebbe della nostra istoria a' tempi degli Arabi, se il tanto lodato signor Michele Amari non avesse pubblicato i manoscritti dcllq estere biblioteche ? . Che ne sarebbero delle leggi Siciliane inedite del medio vo, se non fosse stato illustrato e pub blicato il famoso codice esistente nella nostra comunale biblioteca acquistato dal zelante patriotto signor Agostino. Gallo ? (1).
(1) Se ii ^oolep estesa notizia dell fatithe fitte so queste codice dal Pjrufcwr Die# )-1 Orlando, plssi consultre il giornale

w Che n sarebber delle croniche di 8icil al tempi degli Aragonesi, se il : >C*ros ed il Di

lttMario U Favillale p<Jr He oiaggidttieiU farneewseere fim portapca mi piaciuto riportare la seguente lettera di D 'A lbert de Luynes. A MNStEUR
O N SltU K L DOGTBOR DIIGO ORLANDO

Profltmkr & roU CVhfWHti di Plhne Paierme (Sktie) Taarais bien souhait ne pfs tarder aussi loagtemps voui remercier de votre obligeant et prcieux envoi , (Codice di Lggi t diplmi Siclitfni'del Medio Bre); mal* 4es oircon*tanc*s sfoga)ires menot empecb jusquprsent. Le premier exemplire, gar pendant longtcoaps, sest retrouv au. moment o jen receVis a aiitre par !es soins du des V 9S amia , et telataci m*ai laH juiqtiqjour<rhifti metitaeot ttfpdr* votro dresse plus eoi* pletque je lui avais demand.
le m decide don nepa* tarder davfcntage et prtsser Peavoi de oeUe )ett*e pour vus esprim er, llsnsketrr, coatnen j 't i t reeoapaissaat de votre envoi efe tout le prix que jattach k ce trftvail si in te re ssant pour lhistoire de la Sicflc. Vous ave* eu le iionbeurde (rotiver u de* ddeuments lesphis importante ppvr fhistoido (tu uyon-age, et lM dftioa eapb|e d'en tirer tout le parti possible. Malgrque vos opinions soient en quelque facii opposs aux miennes, en ce qui concerne la classification des Constitutions de Frdrfo II Monaiectr Htilkvd*Brholles appreie toule le valeur de vatre peNW e t i lui remi complete: jottiee* QtatA a som ,

u Gregorio no* !I;svasaci >ptfW>licle per le stampe ? Lo stesso elogio potrebbe farsi di tanti altri uomiai dotti e 4 i tu(te le nazioni che ci hanno fatto pervenire le opere del pi squisito gNlUO ftd Mtarejpe.* diwUwafldple felli polvere ;netle ttb|iat^be- M i egu^o oh* la prettote pera: sia ; di ipreiQe*d altri nde cciogersi all culaira delle sciente a taluopo necessarie,, cio dglia ipo tecato delle bir bliogr^fia.

je TOii aree un-extrftatt plaiilr e'dojriVUi IrfilM rt 'i t tli*M nfeunct i t r n q e p*or f Shita,*; b*w pyqv i taU* deax fou tvee tant de plaisir. Dei savants trs distingue* et trs serieux y suecedent des gnrations drudits respertablfes, maih fenb-t M a s ic ir * atB h rtpfiort ile; la critiqne et, Alon a p i; Joqmie,Ja SjcU piei* 4e*|enue,cppaif e|le parali y teiyU^ noe tejre classujae d tades et, de Science , e)la aara beaucoup fatlipodrsA gioire et son avenir. : beriaHtfe*j m& ii Mfksiuiv felim isi {m * 4# < iap w r ^6, afe av;e* |<pclgj}o rpqsej^pement prendrechez opus , ou qu^lq^e uvrage a faire ven ir:je aerai M reuxde (HMivit tri gfaftl VW m*i*Hiq^iildesi J#dU assi bonorables. Venillez agrer, Monsieur, je vous p rie , 1 *assurance dea me senUmeotes trs distingus. biLUrirr :tf turfcrt
r

B frv\ f u Jtu*V arW brmbn *S.

42

CAPITOLO SECONDO.
Ditta notata M manimrUii.

li antichi popoli, mancanti delia scrittura, s'ingegnavano di tramandare ili posteri i ri cordi degli avvenimenti pi memorandi, rap presentandoli in varie guise;'Da principio K indicavano in pitture ; indi con la scrittura geroglifica, la quale fu in uso nella antichit Egizia; poscia fu inventata la scrittura da' Fe nici, secondo alcuni, o dagli Egizii, secondo altri; e questi nuovi segni del pensiero inci devano nelle dure pietre:, ed iofallibile che nejla pi rimota antichit scrivevano su tali materie. Le tavole della legge date da Mos (1), il Deuteronomio di' Mos fatto scrivere da Gio su sopra pietra (2), ed i monumenti in Rma ed altrove esistenti piena fede ne fanno* In pietre preziose, come agate, corniole, zaffi ri etc. scolpivano piccole memorie, ohe affinit

(1) Dcditque mihi Domino* dot* Ubalas lapideas tcripUs digito Dei etc. Itaiteron., eap. IX, vero. IO. (2) Et scripsit saper lapides Deuteroaomiam legis Moysi, qaod illc digesserat tram fiU {staci, /om ^ cip. V ili, int$. 32.

V*

avevano colla (4). ed in pari Lampo servivsnsi awhcj disile lamine di piombo (), alle quali divano il nonfe:di carta e ue for mavano una apeoie di pupillari (3).

(1) Museo Fiorentino, lodi. 1, pag. 2, 3,' 4 t, n. 11, tom. pag. 1, 2, 5, 4, et& GuiUanditras, Pctpyhit, pag. 54. (2) Q tii miU tribuat at toibtotar* sefmones flaei? Quis rnihi det at exarentur io libro stylo ferreo et plumbi lamiua, vel celle sculpantur In silice? lo. cap. XIX, ver. 28, 24. (I) I pugillari rana eompMti di de tardette' 41 diverse maten e, cio di osso, di avorio, di tiglio, di cedro, di bosso o di altri legni, ed anche di pietra ardesia (Aodero adnotat. ad Martial. lii n XIV, epigr. S, benevigtte nella patte interire, nel mesta delle qoaK Inserivano due, o tre lamine di piombo1 , e ne' tempi a noi pi viqni di pergamena, le quali infilzavano con una fettuc c ia, un ferro1 , a llra cosa simile e si aprivano a modo di venta glio; e per lo pi vi stendevano nelle lamine della cera, e ci per renderle facili a cancellare la prima scrittura e sostituirne un* altra, e questi cbiamavansi palimsesti. Nam quod palimsetto , im pdtT l**lo gafdtm parimoniam, u mirar quod i* illa (short*la fm rit y qaod. dtlmrg moiusrfe ; nif* forte formulai tua : non etrim p * o te mea e pietaia* uj repona* tua*. Cicero ad Trita ti* * . Gli atriUari ecdesiastiei nei secoli bassi, sentivano pugiilari certe fistole di prezioso metallo di cui si servivano n e'iagrifizii. (V* Ducanga, Glossarti/m infima al mtdH ae laMnitaHe.-*- Al berti, Ukfim* franpaige.) Vi era nn altra sorta* di pugillari, ai quali davano il nome di IMHM| e questi erano pi grandi a guisa di libri* Io epsi erano Mlsate le lamine di piombo in ci che formavane il coperchio; t f le tti debbono intendersi endici adorni di nobili coperte. Didelti Dittici ve ne erano di varie sorti e di dif erse maniere, eio pub blici e priviti, sacri e profani, ornati o no. Nei pubblici i gentili acrvevano i nomi de'Consoli e deMaeistrati; nei frim i secoli della

V,

Snza abbandonare H piombo si servivano dlie lmitle di rame o di broffzo.edi que sta maleria non si facevano pugillari. Gli Egiziani di tale materia servivosi, come lo contesta la tavola di Iside che conservasi nel R- Archivio di Torino, che fu illustrata da Chircherio (1). Dellugual modo praticavano gli Etruschi, come viene assicuralo dalle Ta vole Eugubine. I Greci ed i Romani tale uso conservavano, e la confederazione Ira romani ed i giudei (9) e la pace dei romani co car taginesi che fu esposta nel tempio di Give Capitolino (3); e le Tavole Piacentine bis trat tano degli alimenti somministrati a'bisognosi spiegate dal Muratori e pubblicale dal Gori (4),

Cnta* ili quelli' SMri ftno scritti i nomi dei Pipi, del Vescori, Martiri, ConfefooH ed altri fedeli defunti, ed ancora r iti. \ Ve ite erano ornati nella parte interna della tavola eon fregia tissimi intagli. (Gori, SfthM iet, voi. I l iMa*xocdii, Dfptkwn pul-

rtn taftu y w

(1) Pignori** M MAMt-^Chireerk), JBip* p* 71; (2) Scripserant ad eum in tabuli aerela, m rnWtfe iK taiaitias et societateito, qnto fecw ni cani loda et fonatila fratriboa ekii Jtftaa.' Ifb. I, *cap XIV Ver, li.*-*A stitaK eoiipa*IA ttes atto et eapttgnavit intaiieds Israel ab efe stafrenmt ei Uberttern et deserlpseraiit in tabtolis aere) et poiuermt In titoftia in monte Siato. Mtb. Ilb. 1, eap. XIV, re fi. M. (5) Polibio, Ub. Hi, pag. 2&1, eilit. Aa^elodami 1670. (4> Gori, tota. HI, SgmMie.

t furono nella stessa materia scritte. So dal pro posito varii autori possono consultarsi (1). : Gli uomini dediti sempre a fornirsi delle* comodit: della vita; per cos sentirne meno il peso ripararne i bisogni, ritrovarono altre materie pi. acconce a potrsene servire per la-loro scrittura; e secondo lopinioAtdi Pii-1 aio ( 8) scrivevamo sopria le foglie della palma, second quella di Virgilio (3) e di s. Isw doro (4) ed altri, d i 1 fogli di diversi alberi servivansi.
(1) Goliardo, Origin. d Cwomanl pag. 130,131~Ma|fei, Hi*U Sftom atl pag. SS, 3SGuilandinus, Papyru*, pag 34 et seg. ' 9 ) P ria Umen *juam dJgrediaajur ab iBgypto et papyri n* tara deetorcum cfaartae usa humanitas vitae constet memoria. Et hanc Alexondfi Magni victofia repertam, acntns est M. Varr, condita in /Egypto leiarttMa. Ante non frisse charturwiL osimi : in. plmprpm toliis.primo,strippatimi : fata te foo+ ramdam arboram libris etc. Plinii Secondi JB Uit. naturai. Iib, XIII^ cap. XXI et seg., edit. Venet. Bettinelli* 17^5. (5) . . . . qnae rape sdb imi Fata canit foliisque notas et nomina mandat, Quaecomqae in foliis descripsit cannine virgo. Virgil., Eneid. , Ub. HI, v. 444, 415 , Ftfliit to n im i n e c a rm tn a manda. Yfogii., MmiAi, Ub, VI, v. 74. (4) Qoar genera libroni* p4 gentile* rii* modolfs confici** Iu n io r hrevidra frme carmina,, aftquo opiafcJjw. Atqne vero Usto rie* maiore modula scribantar, et boa oline in chirtni vel mm b ri nia, sed etiam ky momenti ^lephaniini* teaiiUbasque nrtlvtrum foliis, atqae palmarara BU &, bitto* PtJ& rit vnfitim & i* i ,

w - Nei tempipK vicini a noi scrivevano nelle: foglie di tiglio. secondo alcuni (1) ; e nella; scorza dello stosso albero secondo altri (2) : e questi asseriscono cbenel vangelo ritrovato sul: cadavere di s. Barnaba vi erano frammesebiati alcuni fogli di scorza di tiglio, lo que sti tempi servivanSi alluopo delle pelli divi-, tello, di psce ed aitata della, pelle umana; e di qutesi'ullima ritrovasineifo biblioteeadi, Dresda un calendario!-messiwQo ed hi queU* di Vienna altro della stessa contrada pieno! di figure (3). Asserisce Giuseppe Flavio essersi serviti delle pelli di animali in tempi pi rimoti; e rapporta per prova d ci che I libri degli Ebrei mandali da Eleazaro a Tolomeo erano serilt in pelle ; e quel libri mollo in antichit precedettero Eumene (< & ); e seguendo lopinione di Erodoto e di Diodero gli ioni e gli antichi Persi scrivevano i loro annali sopra pelli di montone.
i * I'

(1) Strida alla parola Qjnua mtarpefcr. d i Wolfio fol. 451, ediz. Basilea 1585.Isidor., cap. 14Aleasaodri Monaco nd-

limitow panegirica di #. Banua prMio M

op . Ut, .

i%) Tsett, Chil. XII, pag. t^-8yinufc , Kb. IV , p * la id tr, BUmoiog. lib. Vt, (aju < < (S) Psomoae, Dfaffot. bMtoirkpkqu, pi M. (4) Flavio, AntkM Ub. XII.

W Seryivaosi nllo> stesso*tempo della!, scrza del papiro; pianta die 1aasbeneifciogbpaJuf d o si di Egitti? all altana di due:braccia ,! la oniteccia della qwaie cempeeta di varie pel inole, le qualisepararisi con laiut dintn ag; e le. preparavano laccandole, poscia le Verni clsvaao eo: orila* di ferina ed iadiontecoi olio, di edro' in una pressa le. levigatane, dpo aerilie ne formavano rotoli animandoli con un cilindro di metallo e davan loro il nome, dii volumi (1); ed il papiro cosi prepa rato chiamavano caria di Egitto (2). Final* mente negli antichissimi tempi scrivevano so* pra varie materie (5). Tra le diverse pelli di animali, di che sei** vivami di materia pi manoscritti tiene il pri mo rango la pergamena. Essa fu inventata in Porgalo sotto iil regno dei re Eumene (4) circa 800 anhi avfanti fiesu Cristo e dopo # diviet deire diiEgHto 4i riso la re il papiro;

fa 1 4 : i'(g):atfiwoliirartlb fcH rJiH br*i*gU flbe*>>ilM*


top o, a Jamne di piobp, in; j>elk,,ia k |a, in WU e di fflu en te io tardette !incerato s scrisse.' Maffei, ~Bt. ipfomat.

(!) Plinio, lib. XIII. cap. XXI e sefu

*8

e sin dal suo fnoeene si chiamata pefgaBafii .ohsa deil& sua:'origine.: i ' La pergraea (enwta di pelle idi feapra* d-dimonine plita^i<paiportiievIGM<deierar destrissimi nel riunirle iana aUaltri per dar 1loro < la iiighezza della serjtUira, o dellopeva die dovevano! scrivere^ e dopo scritto fe.ff0tolavan,4oflaei:papiri,e chi*naiavabo tfaora volanti: j queiliche li riunitone, aiii* boHavhno ehiariavahriG/u*mfdrei. - Vi erano porgam tnbidncheigialle.edi eblor rosso accso', ovvero purpurei, ma pieci ultimo colora et idsliato a librissni ed a diplomi degli Itnptfratori,, JL Pe%non,as> serisce, che .fe Al6rotfgn*ecl in feghilMfna fon si conosceva Ite carta difigiUio (jPapitb) e scrii* vvaoo nella perglmeoa. ' Luaodifecrivelre opialogrtifo,' *io>dii luufl ue pni, oomincio eHa fiate del I& secolo; metyrq {pria di (ale lempoaiibcriyYa da>iui sola parie. Nella stessa epoca o poco dopo per lo immenso consumo che si faceva della pergamena in Italia, in Francia, in Inghilterra ed in Germania, il prezzo nie Evenne s) a!jlo die Gu de Nevers volendo Atre dotto di li quami vasi di ar^olo i Certsn, quesli glf dissero che avrebbe loro reso maggiqrie.aeRvi-

zio fecndo ler invece dono < H pergmner. E pr1 tate ekvatezza-di'prezzi, voieftdo i Bienacf scrivere breViarii, mssali, pentcostarii, offizii, omelie etc., servjvanii dt^li antichi ma noscritti, cancellandoli'e scrivendovi sbpra i dtti libri di diie9a; a; bun diritto siffatti c dici chiamami palinsesti (4); : Scrivevano anche sopra velino, e la febbridazione del medesimo di data posteriore a quella dlia pergamena, ed formato dalla pelle di. vitello nato morto, ovvro di latte; Aia il pni belilo e ricrcto il primo. S. Girolam, Taetz, ed un anonimo scrittore che cita Slmasio (2) ne attribuisco!! l'invenzione a Grates il grammatica, dacch il re Attila lo invi in Aoma nella qualit di antbasdador. Il Velino si prepara come la pergamena, ma dsto 'pi fiso, pi bianco e pi conopatte*: La sua estrma-bianchezza e finezza wnmiziana la sua antichit e L antterioril al , < : ' .
<> Hi pi*e* indicare a tale propaeit* : la' nuiUort di ravvivare liodiiotlro aoticonei tnanoriUi.Si p^U aeizo cucchiaio di Intona acquavite, con altrettanto di - acqoa cornane, entro vi si raschia qtisiche poco di noce galla che si lascer per qualche giorno la fusione; indi con an pezsetto di spugn Intinta in detta cofeposizione si passi leggermente sopra il carattere smarrito, e tosto m render intelligibile.
(2) SriM MiP) ExmvitatUmes Plm iam *.

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VI secolo. Allorquando i fogli si rotolano e si piegano tra di loro al semplice calore'della mano, un indizio della loro antichit. Dopo il; IX secolo ha pi spessezza e rotola meno. . A tali: materie suecess la carta di cotone detta bmtacina, la quale levigata, lucida, flessibile e di ua spessezza compattezza ohe si rassomiglia alla pergamena; e fu in ventala dagli Arabi. La prima fabbrica fu nella Bucaria, indi a Ceula in Africa, Xativa in Va lenza e Toledo in IspagBa, e circa 1 XI se colo si introdusse in Europa. Alcuni asseri scono enervi stata fabbrica di carta -bombar cio pria del secolo XI in Sicilia, e ci pro babile; mentre in tale epoca era occupata dai Saracini; ma non l do per certo, se non son assicurato da qualche autorit, malgrado che esista un dipioma'di Ruggiero in data del 1145, col quale accorda a' Bonifacio abbate del mo nastero di S. Filippo di Fragal la conferma de diplomi del conte Ruggiero, suo padre e dello stesso re Ruggiero e di potere rinno vare in pergamena gli antecedenti, perch era no scritti in caria bombacina. Uno di questi dellanno 1103 (1).
(1) Ex charU porro io bombacyna non libri modo, sed etiam diplomata exarabaatur, et perspicua esempli campiaiistrtur. La*

Si

La Carla' bontbaoina fabbricata nellOrieolCi dove tuMora in uso, pra bella di queliti fabbricata in Ispagna ed in Italia. Indi dal l'Italia si introdusse nel secolo XI in Francia, in Inghilterra ed io Alentagna* Succcessea questa materia la earta di IltiOj o canape, l'orjgine della qpaje luiiona ignota. Alcuni Fattribuiscooo a jGreoi. rifugiati in Ba silea , altri, ira i quali ^effei .e Tir;!boschi agli Italiani; Scaligero ne d lonore ai Tede* sebi; Pridaui agli Arabi o Savaciui di Spagija>
culentojn hujusce rei testunQnium babes pud tlochnm Pirjum la Sicilia sacra io notitia XII, quae spedai ad monastcrium S. Phi lipp de Frigal, olim de Myrtirof ubi pag. 91 adfertur diploma B#ni/cii Abbati eoncegsqm a Rogerio Bege annq condito mundb 6658 id est a Christo nato 1145, in quo omnia diplomata ac pri? ilegia a Rogerio Comite patre Rogerii regis et ab ipso Rogerio rege ipsi maireterio coboessa confirmantur, ac reoovaotQr. Uitque diploma illud agraeco latine versus bis verbi*. Re^ Rogerius c adjutor cbrislianorum. Ad nostrani Majestatis potentiam pertinet etc. In sequentibus vere legitur. lium sigillutn monstrasli bul lam habem plumbeaqv a gloriosissime Regpo nostro (actum et < concessum anno ab inilio mundi 6620, hoo est Christi 1119 In* c dici. V de corta cutttinea in pergamenum renovavimus: quod fecit Simon frater no6ter, t felieis memoria Mater nostra* * .. Men strasti nobis sigilldm aliud ex caria euttunea factum anno a crf;a< tione mundi 66(0 idest Christi 1102 quod renovavimus in p?r< gameaum catta autefn cuttunea ipsissima bombicina est, atque fifi. /Uivovy vl &oi*0ixt*o ltefci io anthographe OBJtBltottn. habae. Charta igktir ^fmkyci^q fb aonis ptyis ^ex^ent in vi^gei?ai jam vencrat Imp ut sopra diolum est jam seculo decimo adhibebq tur ad scriptionem,Montfaucn, JPtigraphia Graec, voi. I, |J gioa 19, e SO.

5!

la pi parte degli roditi vuole, che n abbia dato i primi saggi il Regno di Valenza, ed in seguito la Catalogna. , Lepoca di questa scoperta non meno in certa che la sua origine. Mabillon la colloca al XII secolo, Montfaucon al XIII; M afflei pre tende pria del 1300; certo si , he su tale carta si trovano scritture del secolo Xfll. M. Golthef Fischer nel suo Saggio tulle figure de lineate sopra torta, cita lestratto di un corto dellanno 1304 scritto su tale earta, e porta per impronta un cerchio sorpassalo da un fusto, alla estremit del quale si vede una stella, vi sono delle vergalure e delle linee che si ve dono alla luce. Questa carta densa, granel losa ed ha mollo corpo. In generale la prima carta di lini, o di cenci porta 1 impronta, che si vede alla luce, di una lesta di bove, e la stessa osservasi nella carta impiegata nei libri stampati da Flausl. In seguilo molti fabbricanti di tale carta ag giunsero a questa testa di bove qualche orna mento, come una rosa, unq stella, una corona, ed una accetta per distinguere le loro parti colari manifattore. La Sema Santander in fine del suo catalogo fece incidere pi impronte di questa testa di bove che varia per le forme.

M . Camus nel suo interessante viaggio nel Belgio, malgrado 1 antichit della impronta della testa di bove, asserisce avere trovato negli archivii della citt di Bruges della carta con la impronta di una accetta e di un gri fone anteriore a quella portante la testa di bove. Finalmente nei posteriori secoli e segnata mente nei secoli XVili e XIX l'arte di fabbricare la carta elevata ad un alto grado di perfezione non solo, ma benanco di industria. di eco nomia , mentre di una infinit, di materie in Francia, in Inghilterra, iq Italia ed io Ger mania si forma carta. E se accurate e curiose notizie si vogliono sopra tale soggetto, si legga lopera di Cri* stiano Schoetfer di RatisbooQ, che. pubblic nel 1765 in un volume, in . ottavo. m le di verse sorti di parta che si pu fare senza cenci, con dei modelli della loro fabbricazione.

u CAPITOLO TERZO

UgU omammti

< M

a o M

f.

Per ornamenti rie1 manoscritti intendo^sii titoli# i fregi, le capoletlere, le, miniature e tutto quello che a tali oggetti appartiene. Negli antichissimi (empi vi scrivevano nei manoscritti i titoli, le lettere iniziali, la soscrizione dell'autore, o del calligrafo, ed alfe voltes il nome del primo possessore in carat tere rosso con l'uso del cinabro, p del minio (1); 3 coloro che a tale arte erano addetti si chia mavano Miniatores, o Rubricatores (2). Tale uso pass da Romani in Egitto, ed i Cofti ed i Turchi ne adornavano i loro ma-, noscritli; indi nelle Gallie. Tale costume con-, servossi sino al XVl secolo, ed alcuni tipo grafi del XV e XVI ad imitazione ne stampa vano qualche opera; e sino allo scorso secolo
(I) Non titulus minio, nec cedro cbarta notetivr. Ovidio, Tritt. lib. I. Eleg. I, vera. 7. (I) Dalli parola Rubricatoti che deriva da rubra, rosso, na cque quella di rubrica, la quale determina 1 *ordine liturgico che tuttora conservasi ne* libri di UfBtii ecclesiastici e viene dinotata co caratteri rossi.

ss

si vedono libri stampati co frontispizii io co lori rso e nero. ; Non Contenti di decorar i codici pi pre ziosi con pergamene, o velino colorali, e di scriverli con caratteri di oro, o di.argento, come nello antecedente capitolo f esposto, e gli altri con titoli, lettere iniziali, e soscri zioni in rosso; pensarono anche adornarli nelle eapolettere, fregiandone finanche i margini eon colori, e per lo pi in azurro, purpureo, verde e con oro. Le eapolettere sono di forma quadra, ed occupano una parte delle prime quattro linee del capitolo, o dellopera ornate nellinterno della lettera co colori sopra indicati e eoa oro lucidissimo; e spesse volte con figurine analoghe al trattalo del codice. Al di sopra ed al di sotto di dette lettere esce un arabesco, che si estende nel margine sino alla terza parte circa quello di su ' di sotto. Questi Arabeschi sono fregiati a spire, o a foglie di pampane di vite variali con animali, figurine e cose analoghe ai costami, d agli ornamenti delle fabbriche di quel secolo, in cui veniva miniato il codice, o tendenti a di chiarare il contenuto del libro (4).
(1) Un codice prezioso in carta bombacina del secolo XIII in simile modo adornato si conservava nello archivio del Senato di

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la alcuni codici gli arabeschi occupano tutti e quattro i margini, e nellinteriore del primo foglio miniavasi lo stemma di famiglia del primo ipossessore in oro, argento e color attaJegt (4). Le apotauere ornato sno spesse volte tutte della stessa grandezza nl crpo del libro; i mhalori a ci usavano sottilissime lamine di ratne frastagliate, per servirsene.di modllo, sono noli, come distinti in ta le arte, Silvio Benzonrad di Spira, Deschamps religioso della
Palermo. Prima del 1823 fa osservato dal signor Agostino Gallo. Esso codice conteneva diversi privilegii accordati a varii cittadini, ad ognune di essi eravi apposta una eccellente figurina in mi* Matura anloga hi costume del tfmpo. Il signor Gallo' p tr quesU riguardo giudicandole interessanti per la pittura Siciliana le fece diligentemente lucidare per pubblicarle. Dopo il tremuoto di quelFanno vcfeMo ricercata altra volta il codice, per consultarlo, non lo lui pi rinvenuto, , (i) Possiede la nostra comunale Biblioteca un famoso codiceidei privilegi di Palermo , manoscritto in pergamena nella met del XV secolo sotto la terza pretura di. Pietro Speciale elegantemente miniato od lo stemma della citt, e negli arabeschi vi si trovano sparsi alcuni ritratti da' nostri Sovrani, che concedettero tali pri vilegi. Questo codice serviva per la formola del giuramento nella coronazione de* nostri Sovrani, e per la conferma e conservazione di detti privilegi.' L'ottimo e diligente bibliofilo e paleografo sacerdote Buscemi ne pubblic la Castrazione nel quarantesimoterzo volume del Giornale di Scienze, ledere ed arti ptr ta SitUia nell anno 1983, pagina 128 , al quale rimando il lettore, che desideri maggiori schiarimcnli.

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Troppa, Renard di Liegi Tommaso Baaer eerUMfti 4i Maenia. : il costarne di adornare codici io tale nodo antichissimo; e S. Girolamo si lagnava del troppo lusso, e ne raccomandava pi tosto la sempl|cil e la correzione ( 1% I cdici pi antichi s decorati, che si co noscono , sono il Terendb; ed il Virgilio scritti nel V secolo, e conservarsi nella biblioteca Va ticana , anzi di quest' ultimo il Saoto-Bartoli nel 1670-1700 pubblic le decorazioni incise in rame. Leone Allazio; asserisce, che i libri di chiesa fra Greci del Basso Impero furono ornati di simili miniature : indi lo furono an che i messali Ialini dpi V secolo e poscia poco prima del X secolo furono pi corretti; Or essendo poco prima del secolo X le arti e le lettere in decadeuza, i colori e l oro ne erano languidi e il disegno scorretto, come si argomenta da tre codici, rapportati dal Tronibelli (2), cio due che conservassi in Bologna, l uno de qtiali il Rabano de Cruce nella
; r (I) Habeant, qui volimi visiere* libro* , rei io membraoi* pur purei*, ^oro argentoque de*criptos, vel uocialibus, ut vulgo ajuot, liUers boera ftagls exarala, quam eodiees : dimmodo mihi meisque permHiant patapere* baber* aphedulas, et nop Uja pulobro* oodioes, qaam emendato*. S. ffyernin. io 1 . prokg. in M . ia fine. () Trombetti, Arte <tt conotcere i codici.

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libreria di S. Clemente, e l altro le annotar zioni sopra gli Evangelii attribuito a .Rabano nella bibliotca di S. Domenico, ed il terzo il famoso Evangeliario eseguito a tempi della Contessa Matilde , cio, circa la fine del X e principio dellXI secot esistente nella libreria di S. Benedtto in Mantova; ne quali codici le figure analogbe allopera, al dire di Tronibelli, sono si sconciamente fatte,' che ecci tano il riso. Non ricomparve questo costume che nel secolo XIII; perch ne precedenti secoli a causa delle invasioni, delle continue guerre, e della miseria, che percuoteva i popoli , le belle lettere e le arti furono nella massima decadenza; e furono I monaci che lor diedero asrlo e ne furono fedeli custodi. Gli stessi ador narono' ih quei tempi i codici a penna, ma coni disgno corretto, Come da diversi codici di tali scli pu rilevarsi. Nel secolo XUI laurora delle lettere spunt in Italia, principiando in Sicilia da Normanni e progredendo a gran passi sotto la corte di Federico lo Svvo con Giulio di Alcamo, Bug gerone, Enzo, Nina etc. seguitando nel XIV col famoso triunvirato di Dante, Petrarca e Boccaccio, e quella delle arti con Cimabue e Giotto.

so

Iaqaesto secolo larte di miniare! codici fece grandi progressi sotto Carlo V il Saggio re di Frncia, cio dal 1364 al 1380. Nel XY se colo poi raggiunse la sua perfezione (1). Nella Grecia, dove fu spesso una corte pro tettrice delle lettere e delle arti, conservavasi sempre lo stile, la vivacit nei colori e la lu cidezza dell oro, ma noii cos la grazia e il disegno;- e Montfaucon descrive due co dici in tal modo ornati, uno del X ed altro dell XI secolo con belle figure in fondo di oro, che conservansi nella biblioteca dellIsti tuto di Bologna (2). Nfel secolo XIV larte di adornare in simile modo i codici pass dalla Grecia in Francia e nella Germania per lItalia, e le eapolettere in queste parti inclinano ad essere lunghe piuttosto .che quadrate , e vi hanno bellissimi codici illustrati con simili adorni del seco lo XV. Per loccorrente e per maggior soddisfazione del lettore indicher gli uomini pi illustri,
(1) Nel monastero del SS. Salvadore di Palermo si conserta nn piccolo codice di sagre preghiere ricavate dalla Sagra Scrittura, che da quelle monache si crede essere stato della Regina Costarne; esso adorno di eccellenti miniatore e fu illustrato dal sig. Agosti no Gallo. (3) Montfaucon, Itfrwr. pag. SK)7.

eo

che li distinsero neHarte di miniare ador nare i codici, cio Oderico da Gubbio cano nico di Siena vissuto circa il 4233 e ricordato da Dante, Guido da Siena e Simone Menuni nella stessa epoea, Francesco di Bologna al lievo di Oderico verso il 4250, Cito monaco del XIV secolo, D. Lorenzo, fra Bernardo 4430, Gherardo morto nel 1470, Bartolomeo della Galla 4480, Augusto Deeio,G. B. Stefaneachi, Pietro Cesarei di Perugia, Fouquet miniatore di Luigi X I , Antonio di Com pagne, Giulio Clovio morto nel 4870, Girolamo Feeino 4350, Giacomo Argento di Ferrara 4564, Valentino Semellino 1360 , Anna Seghers 4330 e Gio vanni Hicblieh 4372 (I). La miniatura dei manoscritti fu abbando nata poco dopo la scoperta della stampa , e limitata a ventagli, scatole, piccoli quadri eie.
(!) Buggiero port dalla Grecia, dia in parte area consultata, in Sicilia moltissimi artefici, e stabili una fabrica di tessati di seta con ornamenti e figure. Tra gli artisti vi dovevano essere aneba dei miniatori di codici e calligrafi ; giacch molti Kbri sagri e di chiesa e quello de Privilegii M Paterno, test ricordato, pro vano esservi stai Sicilia tali artisti. Or siccome noi passi bile percorrere gli archivi] a segnatamente quello del Senato di Palermo per altinpre notizie di tali artisti, restano tuttora a noi ignoti.

CAPITOLO QUARTO
Cmuxa a ritrita si

una massima incontrastabile degli eco* nom isti, die delle merci il prezzo cresce a seconda della ricerca e scarsezza delle stesse. Quando un genere fosse molto scarso e ricer catissimo , allora acquista il prezzo, comune* mente chiamato di affezione. Cos accade dei manoscritti. Moke casse concorreste alla scarsezza dei codici, e la principale si quella che i co pisti nelle rispettive Citt erano in pochissi mo numero. Nella Universit di Vercelli due erano quelli, che copiavano libri per gli sco lari e li vendevano a quel prezzo che i ret tori della stessa ne fissavano (4). Che potean fare due copisti in una Universit ed io una Citt? in Milano ve ne erano cinquanta; e que sto numero non era certamente sufficiente in una Citt popolala allora di duecentomila: abitanti. In Bologna ne era maggiore il nume* ro, e vi. esercita vano tale impiego le donne (2 ),
(f ) Tiraboachi, voli 4 pa. 76.

(t) Sarti Dei professori di Dtfgna, pari. I , pag. 196*

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alle quali si attribuiscono gli errori nei codici. I vescovi a Ridava no questa trascrizione alle ver gini delle loro chiese; ma esse non copiava* no che libri sagri e quelli degli apologisti della nostra religione, e non gli autori profani (4). Tale ristretto numero di copisti certamente non poteva soddisfare, n a bisogni degli uo mini di lettere, n a chiedenti. A tali cause debbono aggiungersi altre cir costanze, che pi rari li facevano addivenire. Le incessanti guerre, che in Italia si veri ficavano , erano anche causa ad accrescerne la rarit; mentre in tali circostanze mllissi mi codici venivano divorati dal fuoco, o pe- rivano nelle rovine, oltre di quelli- che le na*. zioni estere predavano e li portavano seca. E su tal proposito lAbbate del monastero di Wirmouth in Inghilterra nell' anno 689 raocomandava a suoi monaci, che avessero gran*' de cura della copiosissima e sceltissima bi blioteca, che seco avea portato da Roma (2), Nel corso poi delle feroci guerre e delle bar bariche invasioni certo i copisti restavano inoperosi e gli stessi monaci ne sospendeva no il loro esercizio; mentre erano gli stessi'
(1) DisUmario delle date, yol. 2, pag. ItO* (t) Girariini, tomo 2, pag. 117.

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involtiinun turbine violento, e vani monasteri venivano da Brbari intieramente rovinati, tra' quaili celebre quello di Montecasino pel guasto fattogli da Longobardi. Concorse, an che a farli divenire rari il soverchi ed in cauto zelo di pontefice S. Gregorio, il quale diede alle fiamme;qoantit di manoscritti della, biblioteca Flaviana in Roma Tanno 590. Non era meno indifferente la circostanza della mancanza della pergamena: e per sup plire a||a stessa non di rado fecero uso di un mezzo dalla ignoranza suggerito,, cio, di servirsi dej vecchi codici gi scritti in per-, gaineba ; nei quali; dopo di avere cancellata Iantina scrittura, lavandone i fogli con vino, 9 con acqua calda, o di calce e rendendoli con pomice altra voJta lisci , atti a ricevere, una tiuova: scrittura (l), scrivevano sopra Sai* ter, Uffzii, Antifonarii etc. e ci sino al IX. secolo." .. ! Muratori scoperse, che* :in un codice della; biblioteca Ambrosiana. di. Milano, contenente alcune opere di Beda, era stata prima un al tra scrittura in caratteri quadrati maiuscoli; e ne pot ricavare alcune espressioni. E lo * .
(1) Innocenzo 111 Ub. 2. Jk fide intir.

slesso Muratori attesta, che una quantit di tali codici esiste oelladetta biblioteca, i quali appartenevano al monastero di Bobbio (i). Unaltrocodice mancante di principio e fine H dotto bibliotecario Bucati scoperse, nel quale sotto la crittura dell'opera titolata Excerpta ex Augustino di Eugipio si ritrovava un com mentario d incerto autore sopra lEvanglio di S. Luca molto pi antico di quella sopra sostituitavi. In un altro antichissimo codice di alcuni libri della Bibbia Sagra scritti in lttere maio* scle, delle quali parte cancellate, parte gua ste, erano state sopra sostituite le omelie di S. Efrem; e fu dal Boivin scoperto nella bi blioteca di Parigi (2). Un altro del secolo VII rammentato da PP. Maurini (3). Sarebbe lungo a numerare tutti quelli che si sono scoperti. Basta solo quanto il cardi nale Mai ed il nostro siciliano Matrauga ce ne hanno fatto pervenire. Tale uso non era solo in occidente , ma
(1) Alti -quideia codice occarrerunt mitri , in quis novi charaeteres vetustiore alio aqaa calida dilato perhlbent Murotod

mtaL tom. 4, Dttrt. 45.


(2) Elog. de M. Boivin le cadet toro. IV Bi. d$ t aocodm. et. Inscript. (8) PP. Maurini, Diplomai. tom. 4, pag. 52.

beaanco in oriente (1 ). 11 guasto e la perdita degli ntichi coditi iftcaleolabile e non vi sono terittim per detestare s fatta barbarie. Cbi pu conoscere la enumerazione degli an tichi dodici s guasti ? Chi pu conoscere le opere, d ie in tali codici erano scritte ed ora sono perdute ! Non possiamo fare altro che deplorarne la perdita. Si vede dalle citazioni di Plinio che uu gran numero di opere andarono perdute : di quelle di Strabone 228, di Plutarco 529 di Ateneo 900, di Clemente di Alessandria 600, di Panteno e di Taziano quasi altrettante, e non vi che otto o nove scritti della storia Augustale; eppure ve n aveva un ben maggior nu mero. Concorsero a tale perdita anche i librai, i quali in quei tempi servivansi dei codici per risgaardi di libri, e per incollarli nel dorso per fortificarlo, e pulendoli per le coperte. Orbelin professore dellUniversit di Stra sburgo assicura avere sottratto non pochi fram menti di codici che di coperte servivano ad alcuni vecchi libri (2 ). Io stesso ne ho Veduto pi volami.
(4) Andres, Origini fogni letteratura, tona. 1, pag. 114. (2) Journal EacycUpcd. e feflloB, tom. 7^ p. I. Oclobr 1785.

Un originale diploma dellanno F473 di Ga leazzo Maria Sforza duca di Milano, col quale al suo ducale segretario Gabriele Paleario la facolt conferisce di essere am messo alla cit tadinanza di Pavia fu dal Fumagalli levato ad un libro, cui serviva di coperta ( 1 ). E non servivano forse all uso medesimo quei fogli , in cui un lungo frammento era scritto pria inedito di Tito Livio e che poi colla stampa fu pubblicato ? * I Notai lo stesso costume conservavano , come Io prova quel divieto di non servirsi di pergamene vecchie, ma di nuove, per iscri vervi i loro alti ; il che osservasi nella for inola del diploma notarile, quando ricevevano la investitura di notaro. Infatti leggiamo, che tre Notai investiti da Francino conte Palatino ne fecero il loro giuramento (2 ). 1 Sono stali distruttori di codici anche gli ar tefici, che battono Toro e lo assottigliano in tenuissime foglie: al quale uopo si suole im piegare la pergamena. Le perdite delle opere degli antichi furono immense; erano facili e frequenti. 1 pagani incendiavano i libri sagri dei cristiani e le loro
(1) Fumagalli, Istitu, diploma/t, tom. /, pag. 49 t*g. (?) 4rchiv. canon, cathtdral. Bergom.

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biblioteche, che contenevano molt buone opere profane, filosofiche e scientifiche. I cri stiani alla lr volta bruciavano i libri dei pa gani. * 1 t Il patriarca di AJessandria Teofilo ottenni; da Teodosio la permissione di demolire il tem pio di Serapide, ed incendi il Serapron ei libri che esso conteneva.-Donatisti e Circo#celliani in Affrica, Iconoclasti a Costantino poli, Ariani ovunque abbruciavano a vicenda libri, mentre che le invasioni de Barbari, quasi ogni venti anni per due secoli ardevano citt, biblioteche e libri (1). E in tal modo si me nomavano i codici senza sostituirne degli al tri e giornalmente se ne accresceva la rarit. Contribuiva alla scarsezza e rarit de co dici non solo ma anche alla elevatezza del prezzo degli stessi il molto tempo che richierdevasi per copiarne e adornarne uno; ed uri Copia della fibbia eseguila in cinque mesi neir abazia di Mayen-Moulier in Londra prv un prodigio di lavoro. La scarsezza delle pergamene, sulle quali allora usavano scri vere, ed il mollo denaro che abbisognava * per farne lo acquisto, erano tutte circostanze che li facevano divenire pi rari e ne accresceano il prezzo.
; ' < i*
(1) Dizionario detto date, voi. I , pag. 117.

l a rarit e la scarsexza de manoscritti era tale, che l'Universit di Bologna ve&^e ob bligata pubblicare un provvedimento nqllando 1334 in .questi sensi compreso che niuno scolare avesse ardimento di portare alcuna sorta di libri fuori Bologna senza licenza bollata eoi sigillo degli Anziani, Consoli e Difensori dellavere, sotto pena di perdere li detti libri e di essere gravemente pu n|ti (1) . La scarsezza degli stessi faceva si che si rimirassero quasi come contrabban dieri coloro che li trasportavamo altrove, e che fosse allora delitto ci ehe ora sarebbe degno di lode. Nella maggior parte de monasteri erano attaccati, con catinelle di ferro per timore che non si. smarrissero per negligenza, o che gli stranieri, che andavano a consultarli, non li rubassero. Dopo di avere esposto talune circostanze, .che rendevano s scarsi e rari i manoscritti, passer a farne conoscere le ricerche, che se ne faceano tanto dai nazionali che dagli esteri. 11 che cagionava la conseguenza, che i prezzi per la troppa scarsezza e per le molte ricerche si elevassero al sommo grado.
(1) Sarti, iM . part> 9, pag. SI4.

Coloro ohe avevano bisogno di consultare le opere di pregio erano costretti di spedire a Roma ed a Costantinopoli persone, che li trascrivessero. I librai usavano affissare il catalogo dei ma noscritti. In esso si spiegava il numero dei quinterni di che veniva composto ciascun li bro, e si fissava ad ognuno il prezzo che dovea pagarsi da chi volesse usarne a leggerlo o copiarlo. Ha il copiarlo non era cosa di tutti; perciocch non piccolo era il prezzo che si pretendeva ( 1 ). Un certo Melchiorre libraio di Milano chiese a Filelfo per un codice delle Epistole di Ci cerone dieci ducati, come scrive lo stesso Fi lelfo a Pietro Perlone (2), che bramava averlo Antonio Panormita, per avere dal Poggio un oodiee della storia di Livio dovette dargli 1 2 0 scudi di oro, e fu costretto perci a vendere un suo podere, come narra gli stesso in una sua lettera al re Alfonso (3). Un eodice pa rimenti della storia di Livio mandato da Cosimo de Medici allo stesso Alfonso re di Na poli, bast a calmare lanimo contro di lui ir ritato; e bench i medici del re gli destassero
(1; Sarti, Md. part. t , pag. S II.

(t) Filetto, Ub. X, Epist. ss. (*) Panormita, lib V, BfUt. 118.

Ir

sospetto che entro quel libro avesse Cosimo nascosto il veleno; ei di essi saggiament ri* dendosi, prese tosto a leggerlo con somm piacere (1). Giacomo Piccolomini cardinale di Pavia, incaric Donato Acciajoli per coni' prargli i Paralleli di Plutarco e le Epistole di Seneca; ed a stento pot ottenere il primo al prezzo di ottanta scudi di oro. 'Verso il 950 uno esemplare della Bibbia, ed un altro delle lettere di S. Girolamo erano posseduti in comune da molti monasteri Spagnuoli e servivano loro successivamente. Nell* anno 855 Loup abbate di Ferrieres scrisse al pontefice Benedetto IH pregandolo di affidargli un manoscritto deir Oratore di Cicerone ed un altro delle Istituzioni di Quin* tiliano, libri eccellenti, dice esso, dei quali non si conosce al di l delle Alpi che qualche frammento, e che non se ne ritrova un solo esemplare in Francia. In Francia la rarit dei manoscritti era pi estrema. S. Luigi IX, quantunque fosse amico delle lettere, non possedeva nella sua biblio*. tecj^ privata che dieci volumi. Grecia contessa d Anjou nel X secolo corn ei) Crinitus, D honesta disciplina) lib. XVIII,-cap. 9 . Tirabesebi, voi. 6, pag. 119.

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pr da imone vescovo di lberstad una rac colta di omelie al prezzo di cento montoni, dieci staia di frumento, altrettanti di segala e di miglio e tre pelli di martora. Verso Tan no 1040 Buchard vescovo di Worms riusci dopo molte ricerche e spese a raccogliere cento volumi di autori ecclesiastici e cinquanta di autori profani, che egli considerava come tesoro inestimabile: tanto i libri erano in al lra rari e difficili a procurarsi, Filippo lArdito duca di Borgogna compr una Bibbia manoscritta tradotta in francese per 600 scudi ( 1 ). Nell'anno 1474 Luigi XI per avere prestata una copia di Razes dalla facolt medica di Parigi dovette depositar per sicurezza della restituzione dodici marchi di argento colla mallevadoria di un * r qco bor ghese della sua capitale, Nel catalogo di libri di Giovanni duca di Berry si trovano tre esemplari della stessa opera apprezzati, cio il primo 250, il se* condo 300, ed il terzo 400 lire sterline. Lo stesso duca compr nellanno 4404 il mano* scritto del romanzo Lancelot*du-Lac coperto to n un drappo di seta verde a due fermagli per trecento scudi di oro, e nel suo inven*
J ' **! * 'f '
(1) Registro dtlU Camera de* ponti di. Dijou

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lario fu apprezzalo 155 lire loroesi che cor rispondono a 945 franchi. Quello di Giton le Courtos fu nello slesso inventario apprezzato nel 4416 per 450 lire tornesi equivalenti a 1050 franchi; il manoscritto della Citt di Dio in francse portato nello stesso inven tario a 2 0 0 lire tornesi che formano pi di 1800 franchi. Un prticol&re avendo legato un breviario nel 1406 alla chiesa di Saint Jaque dela-Ba tterie a Parigi per uso dei cappellani ed altri poveri preti, si risolse, alio scopo di conser tare tale dono prezioso, e per soddisfare nello stsso tempo al volo dei testatore, di chiudere it volutne in una gabbia di ferro ditoanzi la tvola delle offerte e di sopra il ceppo (1 ). Finalmente si ammetteva contralto per la loro alienazione, come per quella di un po dere, o di una casa, e divennero l'oggetto di donazioni, di testamenti, e di legati pii fatti alle chiese, e messi ordinariamente sotto la spedate tutela del santo, di che esse porte* vano il nome (2 ). Lantimer di Gisor leg il manoscritto del
(1) DigUmario ddk dai#, voi. S, pag. 181. (*) Psomme, Dktim* W Mgrwph.) pag 81 Mg

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Pellegrinaggio della vita umana a YHotel-Die di Parigi col patto di non poterlo trasportare altrove, colla intenzione che egli, sua moglie, i suoi figli, suo padre e sua madre e suo pa drino Nicol D utar, un tempo chirurgo del re Carlo, potessero partecipare de buoni per* doni e delle preghiere deWHlel-Dieu. E so pra diversi manoscritti provenienti da vari! monasteri si vede apposta la formola pr re m dio attimae contala.
CAPITOLO QUINTO

M manmrUtt pi mUhM.

Non si conoscono manoscritti pria dell'ra volgare, meno che quelli sopra papiri : ed il pi ricco in numero ed in antichit ne il regio museo erculanense in Portici. Secondo la relazione dataci dall* antiquario Svedese Bioernstahel (I) pi di 800 ne possiede, ma pressoch inutili, i quali furono disotlerrali dalla subbissata citt di Ercolaao nella eruzione
(I) Bwernstabel, lettori, voi. i , pag. 73.

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del Vesuvio dellanno 79. Mortaretti, che ben li esamin, li descrive come tanti carboni ( 1 ). Con tuttoci il P. Piaggi delle scuole pie ed il suo allievo Vincenzo Merli col mezzo di una semplicissima macchina e con ammirabile pa zienza e destrezza riuscirono a svolgerne al cuni e a leggerne il contenuto. Essi sono scritti sopra fogli di carta di Egitto (papiro) da una sola parte in piccole colonne separate; dellaliezza di una pagina in dudeei e della larghezza di circa un piede in tutta la lunghezza. Se ne sono sviluppali quattro di questi ma noscritti. 1 1 primo tratta della Filosofia di Epi curo; il secondo unopera di morale; il terzo un trattalo di reltorica e l'ultimo un poema contro la musica fatto da Philodemus, autore citato da Slrabone, del quale non si poterono salvare che le ultime trentotto colonne. II trattato d Epicuro fu pubblicato in Lon(1) Vidi teligique plurics fere sexagcnos libellos in seraetipsos convolulos universo papyrinos. . . . Veruna refugit animus dicerc cum Phedro Sed fato invido Carbonero, ut ajunt, pr tbesauro invenimus. Phedr. fb. 6 , Kb. 5. Et quidem nihil aliud quam teres negotium vides, et miscrrimun, quod si evolvere tentcs, q cinerc abit.Morlarelli, De regia thtea calata, pag. 80 et seg.

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dra dal dotto bibliotecario H aiter, e quello di Philodemus da Visconti in Napoli nellan no 1793 (1). La biblioteca del re di Francia in Parigi vanta pure de papiri, come pure 1' archivio di S. Dionigi presso quella citt ed altri della Francia. Nella biblioteca cesarea di Vienna se ne conservano diversi, tra quali due di sin golare rarit scritti in greco. Alquanti ne esistono in Vienna, Maenza, Venezia, Firenze* Verona, Bergamo, Bologna ed in altri luoghi dellItalia. Ha dopo lo spoglio fattone dalle armi francesi, pochi se ne ritrovano nella penisola Italiana. Tra tutti i manoscritti papiracei due sono i pi pregevoli. Il primo un registro latino di circa cento fogli ehe fu gi della cancelleria di Ravenna, nel quale sono raccolte varie in vestiture di fondi, oggi posseduto dalla biblio teca del re di Baviera (2 ). Laltro il famoso, se ben mutilato, codice di Giuseppe Ebreo de Bello iudaico probabilmente del V secolo; il quale codice era stato donato da monaci ci sterciensi alla biblioteca ambrosiana di Milano. 1 1 cardinale Federico Borromeo fondatore della
(1) Psomme, Diciion. Bibliograph voi. 1, pag 24. (2) Bianconi, tettar* sulla Baviera, pag. 95.

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tessa nc volle serbata la memria spra la mina di argento attaccata alla coperta del libro. Nel 1796 detto codice con altri pi rari manoscritti e quadri di eccellenti maestri, ehe formavano il principale ornamento di detta biblioteca, furono trasportati in Parigi, ove tottora esistono. Di tutti i codici in pergamena di tante co spicue citt, ond' erano fornite le loro biblio teche, come quella d Alessandria, di Pergamo, di Roma, di Costantinopoli etc. sino al IV se colo, nessuno a noi ne pervenuto, perch jlutli sono periti, e non ce n* rimasto altro che la memoria. Le guerre, i Barbari, gli ini cendii, lignoranza ed il tempo hanno il lutto deplorabilmente consumato. I pi antichi co dici in pergamena, che esistono presso noi sono del V e VI secolo. Si crede celebre per la sua antichit Pevangelo di S. Marco di Venezia : esso scritto su di un papiro finissimo di Egitto, ma s al terato che non ve ne pi che una parte: i caratteri sono talmente scomparsi che non possono distinguersi se sono greci, o latini. La tradizione vuole che sia autografo e che fosse stato portato da Aquilea alla biblioteca di S. Marco. Ma Montfaucon ha provato con

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molla erudizione non poter essere che del IV secolo; e M. Jansen sostiene non essere scritto in papiro, ma in pergamena (1). Difatti, se il codice in pergamena della Sagra Bibbia regalato da Cirillo Lucari patriarca di Costantinopoli a Carlo I re d'Inghilterra fosse provato essere stato esemplalo da Tecla, come trovasi scritto da quel patriarca nello stesso codice, vai quanto dire nell'anno 325, sarebbe il pi antico codice; mentre Tecla visse poco dopo del concilio Niceno. E quantunque dal Saggio de caratteri dato dal Buringi si vede essere di forma quadrata e ci si mostri molto antico; con tuttoci non pu asserirsi preci samente di quell'epoca, essendovi codici scritti con tali caratteri nel VI e VII seeolo (2 ). Pi antico di questo si crede il codice greco latino dei quattro evangelii posseduto da Teo doro Beza e da lui donato alla biblioteca di Cambridge. Il Whiston, appoggiandosi unica mente alla forma del carattere, lo giudica del principio del 1 1 secolo, e d i Maurini lo credono del ID secolo '(3). Ma siccome 1 antichit di tal codice unicamente alla forma del carattere
(1) Borfogio, Ctoni diplomai., pag. 56. (2) Fumagalli) Islituz. diplomat*, pag. 45. (5) PP. Maurini, tom. 5, pag 57, n. 1*

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si appoggia, fondamento spesso non troppo sicuro; quindi non se ne pu far certo giu dizio (i). Fra' codici pi antichi hanno la preemi* ncnza neirantichit il Terenzio ed il Virgilid della biblioteca Vaticana, e laltro Virgilio di Firenze scritti nel secolo V (2 ). da ricor darsi il Lattanzio di Torino. Pochi altri codici esistono di tale epoca. Quelli de secoli VII ed Vili sono meno rari del IX sono pi nu merosi, dei secoli X ed XI sono abbondanti ed abbondantissimi quelli dei secoli XII e se guenti, per essersi in tali secoli ravvivalo lo studio delle lettere e delle scienze, al quale mollo contribu per la moltiplicazione dei eodici, la quantit dei monaci per la fondazione di molti conventi fattasi in tale tempo : i quali, come fu detto, moltiplicavano i codici degli aa ticlii autori. Tra i manoscritti greci con data certa si riguarda presentemente per il pi antico il co dice di Platone in foglio scritto sopra velino. Esso fu trasportato dall isola di Patmos in Inghilterra da lord Clarke nel 1802; le scolie sono in lettere piccole capitali. Esso fu co(I) Fumagalli,

loc. cit.

(4) Fumagalli, htUurioni diplomatiche, voi. I, pag. 44 t sog. '

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piato da Giovanni il calligrafo per Arethas de cano di Patrasso mediante 13 scudi sotto il regno di Leone figlio di Basilio Tanno del mon do 6404 , che corrisponde alTanno 896 del l'ra volgare. Dorville dice avere posseduto un Euclide di un anno pi antico; e Montfaucon avere veduto un manoscritto greco delP anno 890. Per questi sono spariti ; ed il Platone ritrovato a Patmos deve tenere il primo luogo di antichit conosciuta tra 1 codici greci. Si debbono quindi considerare come antichi e rarissimi tra i manoscritti latini quelli che sono anteriori alTanno 800 ed al regno di Carlo Magno. Questo principe stabil pubbliche scuole, protesse i lavori monastici, ed i mano scritti moltiplicaronsi ; pubblic capitolari che prescrivevano a 1 copisti di rendere i caratteri latini di migliore formato e pi corretti e di sceverarli dai segni stranieri che avevano dato loro i Longobardi ed i Sassoni. Questi carat teri divenuti pi netti ed eleganti presero il nome di carlevingieni. Esistono belli mano scritti in questa forma di scrittura. Fournier nel suo manuale tipografico ci ha dato tre al* fabeti di tale forma, e ne ha attribuito a Carlo Magno la invenziope.

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CAPITOLO SESTO

Stpti NW M MTanttchlt t' codici.

Il fissare lel dei codici una cosa difficilissi ma; ed aci eseguire fa bisogno essere il biblio grafo molto istruito, e fornito di una sana critica e di una fina teoria, non che di una grande pra tica. Imperciocch tutti i segni, che si additano partitamenle, sono dubbii; e spesse volle si cade in errore; stanlech lo stile del carattere, lor tografia, inessi, le abbreviature e non rare volle gli ornamenti tra di loro differiscono in un secolo e nella stessa citt ancora. Quando per si forma un assieme de segni distintivi ed il bibliografo fornito delle qualit sopra indi cate, difficilmente pu ingannarsi. Deve per ad ogni modo guardarsi della falsificazione de codici ; poich molli sono moderni, esem plati per ad imitazione perfetta degli antichi; e per tale conoscenza pi necessaria la pra tica che la teoria. Io da parte mia tutta la materia su tal particolare svolger teoreticamente e praticamente per quarto le mie forze ed il mio ingegno lo permettono.

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Quatlr cose bisogna osservare, per ben conoscere Fet de codici; cio pria di tutto la materia sopra la quale sono scritti; in secondo luogo gli ornamenti. di questo diffusamente ho trattato nei capitoli secondo e terzo della presente parte* Poi gli autori e loro circostanze ; e final mente la scrittura e suoi aggiunti. Stabilita a un dipresso let di un codice per mezzo della materia, in cui scritto, e degli ornamenti; deve il bibliografo, per accertare lepoca precisa, indagare altre circostanze. La prima quella di esaminare il codice e conoscerne V autore ; indi osservare se vi sieno citali nomi sincroni allo slesso : ed in tale caso il manoscritto non pu essere pi antico di quando visse lautore, o quelli che c ita , n , per conseguenza, esemplato posteriormeote a tale epoca. Se non si trovalo il nome dellautore, n citate persone si che non si possa indicare T epoca degli stessi ; allora si osservi , se opera storica o cronologica, sino a quale epoca termina la storia, se moderna. Dal che pu approssimativamente ricavarsi l'epoca. Se poi j una storia antica e non appresta alcun lume, allora si eSaminranno le frasi, le parole, lo il

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stile ; e si confronteranno coi lessici e <?ott altri autori noti, per conoscer lepoca in che erano in uso. Grandi lumi somministra su tal materia il Glossario di Ducange. Deve ancora il bibliografo esaminare, se vi sia il nome del calligrafo ovvero del primo possessore, o pure stemma negli adorni; ed in questo caso vi una quasi certezza del* l'epoca in che fu trascritto. Se librosacro, di ora zioni, di uffizii, breviario, messale e simili, deve il bibliografo percorrere il calendario, la litania e le orazioni, e conoscere tra i santi quale fu lultimo esposto dalla Chiesa al pub blico culto, non potendo essere pi antico di quando fu lo stesso canonizzato. Tali libri si scrivevano con belli caratteri rotondi bene ornati e dorali. Bisogna osservare ne calendari!, se t mesi e i giorni sono notalipridie kalendas,pridie nonas, pridie idus, e questi appartengono allepoca anteriore al 1 0 0 0 ; e dopo il 1 0 0 0 *ino al 1400 costantemente scrivevano j / / Kalendas, II Nonas, / / Idus invece di postridie Kalendas, po stridie Nonas, postridie Idus : e tale costume conservavasi anche in Francia e in Ihghillerra. Nei codici profani, i giorni de* mesi nei secoli XI, XII, Xffl e XIV gli scrivevano cosi

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nei primi sedici giorni del mese ad eccezione del primo giorno che lo scrivevano primo Januario ; scorsi (ali giorni discendevano scri vendo decimo quinto , decimo quarto, deci mo tertio etc. die exeunte Januario sino al penultimo giorno che scrivevano penultimo die Januwrii; e cos degli altri mesi composti di 31 giorni e sino al quindicesimo giorno scri vevano per hanc dictioncm infrante die deci moquinto aprili e dal decimoseslo giorno di scendevano con scrivere hac dictione exeunte die decimoquinto aprili* (1). Deve osservarsi se vi fossero note musi cali ; giacch nel secolo XI appena si accen navano le note senza riga in campo aperto; in altri dello stesso secolo vi una riga con la chiave; se questa manca viene indicata col colore della riga, cio se rossa, indica la chiave di Fa; se gialla, quella di Do e cos si regola tutto il canto. Nel XD secolo vi scrivevano due righe, nel XM tre ed anche quattro, e le note sono for matissime e specialmente quadre nei codici italiani e .qualche volta romboidi o di altra forma.
(1) Ducange , De publici* tnstrum. Idem , Glossar, media* et infima* latinit alla parola mentis intrans, stans et exiens,

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Nel XV secolo e dopo, le Wghe sono quat tro e talvolta cinque e le note chiarissime. E questo un bel segno per distinguere l'et di un codiee ecclesiastico. Vedi lannessa ta vola. Negli antichissimi secoli si scriveva in ca ratteri maiuscoli e qualche volta in caratteri minuscoli; le lettere per erano ugualmente di forma quadra a colonnette e senza spazii nelle parole, ma tutta la linea in continuazione. E cos sino allanno 8 Q0 , ed i codici in tale modo scritti con tutta certezza a detta poca appartengono. Nel IX secolo, ed ai tempi di Carlo Magno si divisero le parole; e dopo del 1 QOO i ca ratteri maiuscoli servivano per le sole, capolettere, Le aste nella scrit tura ebber principio nel X secolo. Nelle lettere b, d, f, h, ed I; come nel presente specimen ;

Pa?. 84

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ma nelle lettere g. p. q, r le loro aste in feriori erano molto lunghe. Nelle lettere f, ed s, la lunghezza superiore ed inferiore delle loro aste superava le altre e specialmente quando la s era unita alla t; la lettera r poi nelr XI e XII secolo avanzava dordinar rio le altre ed era fornita di una codetta allin gi. La lettera A si scriveva senza la linea di mezzo sino al 1 2 0 0 , secondo alcuni; t sino al 1300 secondo altri. La lettera E nei codici scritti in carattere maiuscolo ed in quelli poco dopo del 1 0 0 0 rassomigliava afl'y greco. Nella lettera i minscola non vi si faeeva il ponto prima del 1300, ma ia vece vi se gnavano sopra rape volte una impereltilrile lineetta da sinistra a destra; e dopo il 1300 si principi ad osare il punto sopra dettt tet ter.

*6

Cos ancora dovendosi in qualche parola d u plicare la medesima consonante, ne omette vano una ed accentavano la vocale, che pre cedeva la consonante che restava, come per esempio sra in vece di serra, seres in vece di asseres. Questi accenti chiamavaqsi Sieilic i , perch nella Sicilia inventati, ed indifferentemenle adoperavansi come nei codici , cos nelle carte. E tale cos tume era antichis simo ( 1 ). Poco dopo il secolo XIV venne comune Fuso di scrivere i codici in carattere gotico in Italia a causa che era dai Tedeschi occupata; ed i codici di questo secolo scritti in tale ca* ratiere sono illeggibili. Esistono codici scritti in simile modo in Ispagna del 4000 e del 4100, I codici per lo pi scrini in caratteri maiu scoli prima del * 0 0 0 contenevano rarissime volte abbreviature, e per l'ordinario nella dop pia m e nella doppia n ne scrivevano una eoo qna linea piana sopra ; e talvolta nel mezzo ed in fine della linea , quando terminava la parola con una di queste due lettere, la tron cavano; ed io vece sostituivano nella vocale. Ohe la precedeva, la sopradetta linea piaaa%
(1) Fumagalli, Af. D atoti., tom. I, ioL 16Q.

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Si incontrano pure nei codici di detti tem pi le abbreviature delle porole Dominus e Deus in questo modo Dnus e Ds. Nei mano scritti poi dopo il 4000 io carattere minuscolo si incontrano discretamente le abbreviature; e qusto sino al XII secolo. Ma nei codici di poeo conto fed in qualche atto notarile ve ne sono delle bizzarre e stravaganti. Yedi 1 annessa tavola I. Dopo il 4200 si introdussero delle abbre viature hella scrittura di una deformit incre dibile. V edi lannessa tav. 11. Il che continu sino a tutto il 4500; ma nel 4400 si introdusse una miglior forma di caratteri e diminu l'uso delle abbreviature* airinfuori degli scolastici, che tale costume ritennero sino al secolo XVI; e sono s stranamente abbreviati da non po tersi quasi leggere. Gli stampatori principiando dallanno 4460 sino al 4540 circa imitavano tale uso, e particolarmente nelle opere teologiche e filosofiche, come S. Tommaso, S. Bonaven tura, Alberto Magno, Scolo, Aristotele etc. questi stampati in carattere gotico* Dal 4500 in poi si abbandonarono le abbreviaste nei manoscritti, restando sino ad un dato tempo Fuso di abbreviare le doppie lettere dell, i, ed s colla sopra indicata lineetta*

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b ei 'nessi. Rarissimi se ne in*MHiira&o nei codici tatmi ed italiani qualche folta il T unito bWN io questo naodo; 71 vp la ip i frequenti sono la fl avanti 1a t , che scrivevasi eos g , , e tale nesso lusavano anche nel mezzo della parola 'Come p^ile, gjam , rg ,in , eie. petite elram retinel ec; Tale uso dur in Francia sin al 4100 (4) ed in Italia sino al 4400: e gli stampatori il conservarono sino al seco lo XVI. Nei codici latini ed italiani nelle parole che terminavano in us usavano scriverle in questo modo, come per esempio huiusi cuius etc* * hui9cui* etc. I codici greci sindagli andati tempi sono pieni di abbreviature e di nessi, e par ticolarmente quelli (tei 900 sino al 4500, nei quali se ne incontrano s stravaganti, che bisogna ricorrere ad altri codici, per lo spesso alle conghietture per ritrarne il significato* Negli antichi tempi e sin pria del 4000 in alcuni codici i punti sono molti e quasi ad ogni parola, in altri noti se ne vede nessuno, ed in alcuni si servivano per punto i : una sottilissima linea da destra a sinistra. Carlo Magno si cooper collaiuh) di lcuinG e Wal(1) Mabilloo, De r diplmaticaj I, XI. 19*

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nefrido a restituire i codici alla antica loro in terpunzione. ( 1 ). Nei codici appena dopo il tnille la inter punzione piuttosto a piacre ; mentre nft corrisponde all'uso. Le virgole sono rarissime, alle volte si Servivano dello apostrofo per vir gola. I due punti in quei tempi l'usavano ra* rissime volte. Del punto e virgola se ne ser vivano talvolta per punto, alle volte prdu punti ed altre volte per virgola, e la inter* punzione in questi tempi era assai diversa. Nei secoli XI e XII, il punto e virgola si trova segnato nella parte superiore della leitera, e rare volte corrisponde in mezzo lla stessa. Nella met del secolo XV per denotare la fine del senso si servivano di una impercetlibile lineetta da destra a sinistra , facendo qusta le Veci di virgola , di due p u n ti, di virgola e punto e spesse volte di punto. Nella fine del XV secolo la punteggiatura si regol come al presente osservasi. Leder asserisce che negliantichi codici non vi si trovano punti interrogativi, punti am mirativi e parentesi, e che questi si princi piarono ad usare verso la met del XV se(I) Mabiliuo, Dt Hi diplomatica, I. n. 15Alcuino, Epiti. V.

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colo. Il Trombetti afferma, che i punii inter rogativi erano in uso appena dopo il 1 Q 0 Q (1 ). 1 dittonghi nei codici prima del 1000 $Lincontrano rarissime volle. Ne.l 1000 poi si vede qualche variet, e i servivano alle volte di ae, ed alle yolle scrivevano la e eoa una ce: diglia al di sotto, in questo modo Nei secoli XII e XIII sono frequenti: e, dopo lale tempo sino al 1400 li omisero assolutamente ma negli scritti degli scolastici se ne incon tra qualcuno,, come pure in qualche codice copialo d& altro antico. Nejle bolle di Inno cenzo e Lucio li si osservano due lettele in una. Dopo il XV secolo si ripigli altra volta l'uso dei dittonghi. Nell XI, XII e X1U secolo usavano s^olameple nelle parole eccle sia, episcopus, eleemosyna, presbiter* nella pri ma e mettendo la cediglia sotlo; e tale uso non era solamente in Italia, ma bepanco ia Francia (2 ). Nei remotissimi tempi e poi nellXI secolo sino alla met del XV nelle parole damnatio* damnum, columna e simili in mezzo alle let tere tn ed n intrudevano la lettera p e seri?.
(1) Ledere, Ars critica, par. 5, pag. 11. (2) Mabilion, De Re diplomatica, lib. Il e I. n. I.

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vevano dampnatio , dampnum, cohmpna eia Nelle parole tentatio, (entatus e simili cam* biavano la lettera n in ni ed intrudevano dopo di questa la lettera p e scrvevano temptatio temptatus etc* Nei secli XII XIII scrivevano con la let tera h le parolfe heleenosyna, hedifcium, herror hemptus, hemptor, kirirmis, his, hdem etc. ed omettevamo la delta lettera nelle vci exorttio e simili. Nelle parole loatines e Iesusj scrivevano tohanne's e Ihesus. Nelle prol errnies ; dulces, steriles , sapientes simili erano incostanti nello scriverle dulceis, sterileis, sapienteis etc., come pure nella parola errantes e simili scrivevano errantis etc. Dal seolo V sino llanno 1150 adoperavano alternativamente la lettera b in vece di t>, e la lettera v in vece di 6 , ed usavano co stantemente la lttera t in vece di d e par ticolarmente nella parola sed9 ed alle volte scrivevano ed in vce di et, adque in vece A i atque simili. Poich luso di scrver tali pre fu molto incostante, non si pu dar certo argoment a stabilir Y et dei codici. Pfcr questi segni, imiti ad altri segni e A altre circostanze e alla pratica, possono far giungere allo scopo desiderato. Giacch non

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solo nei codiei dei primi secoli, ma beoanco in quelli dopo il 4000, e di rado nel XIV se* colo, e dal 4550 a l i 860abbandonarono tale libert di scrivere, e scrivevano sed, ef,atque, etc. NellXI secolo sino alla met del XV ado peravano la t per e e viceversa, come offittmi, judithtm, fatiet, etc. Nei secoli XI e XII usavano spesso la y in vece dell latina, ed in questi tempi ne era frequentissimo luso, particolarmente nelle pa role ymago.hyrcus, Symonetc. Come parimente usavano la lettera p in vece di b, come optempero, oplenlum, oplinet, optulit, etc. in vece di oblempero, obtenlum, obiinet, obtulit, etc. Dal 1000 sino al 1400 solamente le voci jucundilas,jucundus e loro derivali le scrive vano con la lettera o cio jocundiias, jocundus, eie. Ma prima e dopo di tale epoca ra rissime volte tale cambiamento si osserva. Negli antichi tempi era uso nelle parole composte di una preposizione e di una voce semplice cambiare lultima lettera della pre posizione in quella della prima lettera della voce come per esempio adficio, admonea in, officio, ammonito, etc. : ma ci era a piacere di chi scriveva il codice.

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Dopo il USO scrivevasi admoneo coi suoi derivati, e da tali argomenti pu bene con getturarsi let di un codice. La vocale e la v consonante di recente invenzione (i). Nessuna cosa vi pi certa per ritrovare let dei codici che quella dei numeri in ci fre arabiche. Non leggiera contesa fra gli eruditi si agita sulla loro origine e sullepoca della loro iniroduafone. Daniello Uezio (2 ) e Ward, (5) dicono tali cifre essere greche alterate dallignoranza dei copisti. Eduardo Bernard (&) asserisce essere state dai Greci comunicate agli Indiani e da questi agli Arabi. Kircber (5), i PP. Mauri ni, ( 6 ), Paperbochio (7), Andres (8 ), ed altri ne riconoscono per inventori gli Indiani, e da quelli le fan passare poi agli Arabi, da que(1) Questa invenzione di G. Giorgio Trissino autore notissimo della Sofonisba e dell Italia Liberata, che tent anche introdorre altre lettere. Egli nacque in Vicensa nel 1478: mor nel 1560.

() Huetii, Demeeutr. Evangtl. prep. 4l3) Ward, Obiervat. sur les eerite det m o d tom. 18 pag. 20$. (4) Edvard. Bernard, T r a n s a tti p tu lo s e p h * (5) Kircher, Aritmalogia park, I. eap. 4. ( 6 ) PP. Maurini, tom. Ili pag. 597. (7) Paperbochio Propyl , tom. Ili mal. pararg. S. (8) Andrea, Origine e peogmei etc. touv> I, pag. 126 iora. IV pari. I, pag. 49.

sii i Mori, dai Mor agli Spaghuli, e da que sti alle altre nazini Europee. Il Nassaro (1) asserisce che dai Cartaginesi, Affricani gli abbiati ricevuti gli Arabi. Il Buttneri ed altri moderni filologi attribuiscono la iiivenzion agli Egiziani. Il Mabillon (2 ), uno di quelli che le vuole derivate dalle nte tironiane , ritrovando molta affinit con quelle cifre. Un anonimo le fa derivate da Romana origine (5) dice riscontrarle nell aritmetica di Boezio e di Gerberto che T u poi papa col noifte di $i(vestro II. Il Vilfaisoh (4), Y Adler (5) e qualche altro abbracciano la stessa opinione, d il Saint-Leger (6 ) e Schotio vi si uni formano. Lolandese Rubdec, lo svedese Brixhorne (t7), ed il Wachter (8 ) , le vogliono provenienti dai Celti dagli Sciti. Il Cai* met (9) industriasi di combinar insieme le tre opinioni intrno gli inventori e lorigine delle
v
1 * . (1) Nassaro, Polygrafia E spano1 a, fol. 19. (J) Mabillon, d Re diplomatici* pag. 915 l3) Dissertazione matematicocritica nella Raccolta di Opuscoli anno *1753, tom.- XLVJII. pag. 18. (4) Viltaison, Anecdota grate, eie. pag. 159. (5) Adler, Mus, cufie. Itoy- pag. 37. (6 ) Saint-Leger, Notices des owres d Schett (7) Brixhorne, Append. abb. Gote. tom, I; pg* 914. 7 ( 8) Wechtcr, Memoirts de Trevouoe, avrit 1750 pag. 108. (9) Calmet, Hem. de Trev. scpt. 1707. pag. 3891.

9*

medesime cifre, cio dalle note tironiane, flai Greci e dagli Arabi, o piuttosto dagli Indi?ni^ Fumagalli crede pi probabile opinione, obe sieno state inventate nellIndie, diramate indi in Oriente, e per mezzo degli Arabi comuni* cale alle altre nazioni occidentali. Che dagli Indiani e dai (oro Bramani in ispecie, coltivatori dei pi remoli tempi delle scienze, e particolarmente deirarilmelica, in cui le cifre sono di necessario uso, sieno siate queste cifre adoprate , le quali arabiche co* munemente chiamansi, viene dagli Arabi non meno che dai Greci riconosciuto. Andres ( 1 ) rapporta che nella Biblioteca ara bica dei filosofi si rammenta un opera di Allindi vissuto nel IX secolo tilolata Aritmetica in diana. Una seconda nel seguente secolo pi diffusa di Almogelabi tilolata dell'arte dei numeri indiani, ed un altra 4i Alkarabissi che porta per titolo della maniera di conteggiare* gli Indiani, sviluppata poi da Alhassan al prin cipio dellXI secolo nel suo libro deipjrincipii, del conteggio degli Indiani , tulli scriitopi a*. rabi. Ragel (2 ) con pi precisione coleste c\-\ fre attribuisce ai Bramani. Alle testimonianze degli Arabi si aggiungono quelle dei Greci,.
t i. . ,, . I .
j .

.. ;

(1) Andres Appertd. tom. I. toc. cit. e tom. IV prt. I, p4g.56. (i) Appcnd. Kircher. loc. cit. ^

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Il Papebrochio (1) riporta Un codice vali* cano di Massimo Pianude autore greco vis suto verso la fine del XIII secolo, nel quale codice contiene la x*r Iv So -js , cio Parte calcolatola secondo gli Indiani* e Leo nardo da Pisa (2) Indiane queste cifre chiama* Il Kircherio crede essere stati gli rabi i primi, o almeno tra i primi ad abbandonare le cifre letterali ed usare queste volgarmente chiamate arabe; e questo verso il X secolo. L'Andres crede ci neilVili, o IX secolo (5) ai tempi di Aroun Roschid e almamon suo figlio, allorquando gli Arabi intraprendevano spedizioni letterarie alTIndie, per acquistarsi dei lumi scientifici che conservano i Bramani. Qualunque sia stata lepoca, nella quale gli rabi cominciarono ad usare tali cifre, nes suno pu contrastare essere stato ci prati cato nei secoli bassi ; e di essere state dagli Stessi ad altre nazioni trasmesse. La nazione Spagnuola, attesa la di lei ne cessaria crrispondenza cogli rabi o Mori della Spagna, si d il vanto di essere stata la prima ad usarle. Le pruove del chiarissimo
(I) P&pebroehio, loc. eft. (1) p. Targiooi Toiletti, Viaggi, tom. II. pag 61. (3) JUdres, loc. Hi.

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Andres (4) colla scorta della paleografia spagrillaia (2) a favore della stessa sono assai convincenti, e distrugge ad un tempo le opi nioni di coloro che le vogliono di greca ori gine, e di quelli che asseriscono averle usate prima degli Spagnuoli. Il codice pi antico riportato da Andres (3), nel quale appaiono cifre arabiche la tradu zione latina dall1arabico fatta Tanno 1136 dell9 opera di Tolomeo, la quale fu scoperta tra i manoscritti dellarchivio di Toledo del l'autore della paleografia spagnuola. Un altro codice accenna il sullodato Andres della tra duzione dallarabo in lingua Ialina di un libro astronomico eseguilo Tanno 1171 da Giovanni di Siviglia, nel quale veggousi le cifre arabiche. Esiste questultimo nella biblioteca Magliabecchiana. Fumagalli (i) crede, che avendo gli antichi traduttori delle indicate due opere riscontrato nelloriginale coteste cifre, si fossero, facilmente indotti a farne luso medesimo nde loro tra duzioni, riportandole collo stesso meccanismo, che aveano scorto negli originali.
(1) A&4i*es, f o t .e t t .

(t) P<o$r/k Spa*m<a pag 102. (5) Atdres, tom. I. loe eff., peg 8*1. (4) Fumagalli, Istii. diplomai, voi. I. pag. 178.

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1 1 primo che tali cifre portb in Italia non gi dalla Spagna, ma bens dalla Barbaria fu Leonardo da Pisa dello Bigelli, e Fibonacci t figlio di Bonacci il quale in quella soggiorn lungo tempo, ed ivi apprese la maniera di conteggiare con quelle cifre. Il quale le us di questa forma | 2 3 S"* 9 /Y 8 9 Q| in un opera X r\Jj ^ g 90 sua originau f le litotata liber abaci, che porla la data del 1202 corretta come si avverte nel principio 1228. Tale codice conservasi nella biblioteca Am brosiana, e Zaccaria (1), e Targioni Tozzetti (2) ne danno un distintivo ragguaglio. Le cifre sono espresse secondo Yuso orientale* cio dalla destra alla sinistra, Dopo l'abaco di Leonardo si novera la Sfera di Giovanni Sacrobosco da lui in Parigi composta , e le tavole astronomiche di Alfonso X re di Castiglia vissuti amendue verso la met del XIII secolo; i quali di tali cifre fecero uso. Mabijlon (3) asserisce averle usate Petrarca
(I) Zaccaria, Excursus lilter. pag. 229. (2} Targioni Tozzetti loc. cit. pag. 61. (5) Juverit hoc loco quaedam adjicere de ootis numericis, q u a in consignandis diploruatum calculis adhibita sunt ab aotiquia. H e pota duplicis sunt generis, uempe numeri Romani, et Arabici , quo* vulgus cifrai appellai)L. Recenor est horum cifrarum i^sus,

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oel codice : D. Augustini tu Psalmos, scritto nell9 anno 4375 (1). Si hanno pure codici del medesimo secolo, nei quali la numera zione dell pagine con dette cifre* Uno di ssi di questa et cosi numerato P Evan gelo di S. Matteo con note interlineari e mar ginali, che gi esisteva nella biblioteca dei monaci di S. Ambrogio. La fonila di queste cifre quasi conforme a quella del codice
q o u rabes ab fodis steculo X, Hispanos ab Arabibus secalo XIII aceepisse cumaliis censet Athanasius Kircherius (Kirch. Ariibmol. p. I. c. 4) in-arithmologia sua. Addit Papebrochius in Propesle, carota usuai ante bella sacra minime nolani fuisse Europei). Ego vero oalluna deprehendi ante ueculum XIV. Eo quippe sceeulo , id est anno 1375, cas apposuit Petrarcha in codice librorum Au gustini in Psalmos, ut ejus specimen docci, a nobis relatum suo loeo. Saeculo inseqnenti in designandis librorum mss. paginis eiusmodi cifras adhiberi caeptos animadverti. Parum itaque juvat earam tractatia ad propositum nostrum, ut qui in sseculo XIII con~ sistere in animum induximus. Illud unam de bis cifris observo per ea inilia longe aliter quarti ntfne, efformatas fu isso cifras 4 et 7 nerope boc modo (si veda il saggio) ut in speciminibus nostri ad vertere licet. Existimat eruditissimus iHuetius Demnstr. Evungtl, pag. 647) arabicos numcros esse mcros graecoruin characteres, a librariis graec lingua; ignaris interpolato* et diuturna scribendi eoosuetudine corruptos, quos Arabes a Grascia acceperint-Mabillon, De Be diplomatica, lib. II cop. XXVIII n 10 pag. 213edit. Lutetias Parisiorum 1709. (1) Cbe le us il Petrarca nel codice D. Augustini in Psalmos consuntissimo, ma l'errore del Mabillon nellepoca che crede essere stato tale codiee esemplato, mentre Petrarca mor nellanno 1374 e non poteva quindi scrvere un anno dopo la sua morte.

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di Leonardo dell1Ambrosiana , a meno del zero, in cui vece si osserva una linea da de stra a sinistra nel mezzo; ed in tal modo si vedono altri codici di tale epoca, sebbene qual che piccola diversit vi fosse fra alcuni di essi. Nel copiare gli antichi codici seguivano gli amanuensi la numerazione romana, altri la numerazione arabica e particolarmente dal 1360 al 1460, e per lo pi il numero 8 si espri meva sino quasi al 1500 nel seguente modo X . Era costantissimo Y uso di scrivere pria della invenzione delle cifre arabiche il nu mero IV in questo modo II1I. E questo uno de segni il pi certo per l'et dei codici. Esistono alquanti codici scritti tu tti, o in parte con caratteri o note tironiane, i quali non possono affatto leggersi , perch scriVevasi pi velocemente di come parlavasi (1). Consistono tali caratteri, o note in sigli, in cifre, in lettere legate , o congiunte, o com poste , o inclinate, o rovesciate, o poste al contrario , o tronche , o dimezzale. Vi sono pure monogrammi, ed altre abbreviazioni.
(1) Hic et scriptor crii vclox cui litera verbnm est; Quippe notis linguam superet eursumque loquentis. Manlio, Aitron, lib. IV.

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Alle volle vi sono note in carattere corsivo, ed altre in majuscolo. Vi sono altres qualche volta intruse lettere greche, ed altre che chia mar non si possono lettere, se non impropria mente. In fine i caratteri e le pot lirooiane non sono altro eh un aggregalo informe 4' segni diversi, ai quali si data la loro par ticolare significazione. Tali caratteri, o note rimontano alla pij alta antichit, e sono state adoperate tanto da gli antichi Greci, quanto'dagli antichi Roma ni , ed alcuni vogliono anche dagli antichi Ebrei, appoggiandosi al versetto 2 , del sal mo XLIV (1). Tra i Greci al dire di Diogene Laerzio (2). il primo che odopcr tali segni, che eosi pos sono chiamarsi, fd Senofonte discepolo di So crate ed emulo di Platone: e ira i Romani, secondo S. Isidoro (3) seguito da altri eruditi, fu il primo ad usarli Ennio, il quale. in vent 1000, e Tirone Liberto di M. T. Cice rone li accrebbe di molto; d onde ebbero il nome di lironiani. Indi, ne aggiunse altri Persannio, poscia Filargiro ed Aquila liberti di
(f) Lingua mca oalamue scriba velocitar scribenJkis. P*ahn. X ilV . v. 2. (9) Diogen. Laert., <f vita, Xe^pktmtit e. XI. (5) S. Isidor., Origin , tife. I, c. f i .

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Mecenate. Finalmente un Seneea, che deter minar non si pu qua) Seneca sia stato, li rac colse tutti, ed aggiungendovene degli altri, ne form una raccolta di 5000. Tali note usavansi per iscrivere i discorsi che in pubblico si recitavano, le aringhe che pronunziavansi nel foro e nel senato, nei te stamenti , nelle interlocuzioni dei giudizii e negli altri alti giudiziarii; e tale uffizio spet tava ai notai, che da ci ne trassero la deno minazione* Spettava a loro ridurre queste note a scrittura comune* Alcuni autori costumavano scrivere le lord opere in tali note, ed indi le davano ai cos detti libratU o antiquarii (copisti), per iscriverle in caratteri com uni, e similmente facevano con altre opere scritte per'esteso, riducendole in note tironiane. Dalluso civile passarono alluso ecclesiastico, e S. Cipriano nel principio del III secolo ne aggiunse alcune che in particolar modo ap partener potevano ai cristiani (1) e Pruden zio (2) riconobbe per maestro in tale scrit tura S. Cassiano celebre martire del IV secolo;
(1) Tillemont, Hist. Eccleriatt., tom. IV, pag. 04. (t) Verba notis brevibus comprendere malta peritus Baptimque puoctis dieta prapetibus gequi. Pradentias d Coro*.

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S. Genesio di Arles (1) e S. Epifanio vescovo di Pavia (2) tale arte esercitavano nella loro giovent. Lesercizio di questarte presso i no minali soggetti verisimilmenle sar stata u?at& in cose ecclesiastiche. Quello che di certo si che talvolta molta differenza passava ira le parole che si reci tavano e le note che si scrivevano; e S. Gau denzio vescovo di Brescia lagnavasi degli ex* ceptori nel raccogliere i suoi sermoni (3,) ed alle preghiere di Benevolo gi maestro della memoria si indusse il santo vescovo a rivedere ed emendare alcuni di quei sermoni (4). Nei secoli di mezzo luso di oli note nella Francia, nella Germania e nell'Italia era con tinuo , e vi si trovano scritti codici, diplomi ed altre carte. Codici scritti in tutto, o in parte con tali note conservatisi nelle pi celebri bi blioteche della Francia, e della Germania (5), e molli ne possiedi]'Ambrosiana di Milano (6). In Sicilia la biblioteca dei Basiliani del Salva
ci) Tillemont, BUt. Ecdaiast., tom. V, pag. 570. (1) Ennod., in vita ejmd* (5) Mca jam non sunt, qua constat precipiti excipientium fostinatiooe esse conscripta. D. Gaudenti! Opera. (4) Gagliardi, prafat. in D. Gaudenti* Opera. pag. IV. (5) Fumagalli, Istitux. diplomata tom. I, fol. 102. (C) Muratori, Anttekit I t a l tom. I, colon. 67{.

tore dei Greci di Messina offre una preziosa raccolta di codici scrini di tal modo in carat teri greci Nelle crie diplomatiche tali note sono molto usale ; ed il Carpenlier pubblic 54 proto colli (1) in altrettante tavole in rame appar tenenti al regno di Ludovico Pio imperatore. l'ale uso di scriver con note tironiane fu abbandonato dopo il secolo X e nei diplomi nelle carte notarili nell1 XI secolo , ed in questi poco dopo tale epoca appena se ne in contra qualche vestigio ; ed il Fumagalli os serv due carte del monastero Pavese di Teodota, una del 1005 > e V altra del 1009, nel dorso delle quali vi era scritta una leggenda in noie tironiane (2). Dopo il risorgimento delle lettere diversi eruditi si accinsero alla spiegazione di queste noie , ma gli ostacoli furono tali che doveitero abbandonarne la impresa. Il papa Giulio II incaricava alcuni eruditi a tale opera e le loro fatiche furono indarno (3). Giusto Lipsi tale lavoro intraprese ma inutilmeiile , come esso stesso confessa (4).
(t) (S) (5) (4) Carpentier, Afitb. Uroiu Flimagali i, Iti. diplth. voi 1. fol. Bembo, Tib. V , gpat. Vili. liut. Lips , Cini. I. ad Blgd tpisl. XXVii.

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fid non deve recare maraviglia, atteso la strana forma e la molliplloil di. tati noie; ftdr-cfa,, l'arbitrio < H coloro ohJe usavano e le rndevano inintelligibili. -Ed avvegnach alcuni uomini dotti abbiano intrapreso ad agevolarne i mezzi per arri varne alla intelligenza, quali furono I abaie Tritemio sulla fine del XV secolo, il Grutero che ne pubblic pi di 2600, il P. Mabillon, il P. Carpentier, i PP. Maurini ed a ltri, duopo confessare che lo studio delle note tironiane ancor lungo e difficile, e nella pra tica non sempre accompagnato dalla sicurezza di aver colpito nel segno. Finalmente chi a tale studio vuole applicatisi, giusto formarsi un dizinario s delle lt tere radicali non. soggtte a cambiamento, che delle finali, con cui tali note sono terminate, ed una specie di grammatica che ne spieghi if hiteccaoisHio; fatica mollo laborisa, ma di gomma necessit. G pei* dare una idea di que sta ftdt rtvr piaciuto riportale il primo ver setto del salmo Bruciatiti, ricavato dal pre zioso Salterio in note tironiart della badia di S.' Germano dei fra li, come Hportasi dai mo naci Maurini, i quali tutto intiero in note ti14

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roniane lo hanno dato (1). Da questo piccolo saggio si potr argomentare il resto.

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Crocia vii cor meum verbopi bonaradioo ego opera mea regi

CAPITOLO SETTIMO

Dell* principali biblioteche dell' Europa rimarchevoli pei loro manoscritti,

l manoscritti sono il principale ornamento delle biblioteche e ne formano il loro decoro non solo, ma benanco sono loro molto pecessarii, onde ridurre alla lor vera lezione |e opere degli antichi autori, come test si os servalo. Agli stessi |a repubblica letteraria ha degli immessi obblighi per le tante cure di uominj dediti agli studii paleografici e biblio grafici, i quali ci hanno fatto pervenire tante opere di squisito gusto disotterrandole dalla polvere nelle biblioteche pubbliche e private,
(!) Pf. Sanmaimni, tom HI, pag. 396, cel. 7.

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t r a tutte le biblioteche dellEuropa, Roma i stala quella che ha sempre portato la palma nella sua preziosa collezione di manoscritti che contiene la biblioteca del Vaticano, la quale i stata sempre la predilezione de Papi; ed i dotti ed i curiosi ne ammirano i pi rie chi tesori, che in essa cotlengonsi. Contuttoch che la stessa mollo hasofferf per le guerre degli andati tempi e per gli incendii, saccheggi e devastazioni> pur tutta via sino al giorno di oggi arrivata al nu mero di pi di 38000 manoscritti. Essa pos siede 46 copie di Virgilio, e la pi antica quella da noi ricordata nel capitolo quinto di questa seconda parte insieme al Terenzio della stessa epoca, e sono ornale, come dicemmo, con miniature ed oro. Contiene questa biblioteca un manoscritto degli Atti degli Apostoli in lettere di oro re galato da una regina di Cipro al papa Ales sandro VI (1). I Medici arricchirono Firenze di una quan tit di manoscritti grcci ed orientali. Cosmo
(1) Onesta regina dovette essere Caterina Cornaro, che nel 1469

cedette II regno di Cipro ai Venetiani Siccome Alessandro VI fa


assanto al pontificato nel 1492, la Caterina Cornar7 propriamente ira una ex regina

JO B

de* Medici invi il dtto GiivtoBi Lascar* pel LevaQtej per sottrarre alla ignoranza dai Turchi tolto quello che ivi poteva dfcgH siwsi fac cogliere. Su figlio Loreoao Seguendo lo tseropia del padre, Invi mia imbasciata Bajaaet, pregandolo di favorire le ricerche eh* Pseo faceva faro io tutta la Grecia* QucslO priacIp* diceva, trovare I* sua felicit nella sua biJMioteea, ia quale preferiva tutte le ricevesse del roedo. Firenze offre l Evangelio 4i S- Giwwitni, antichissimo, che lusinganti essere scritto H inauo (lello stesso Evangelista. Vi si trova il foioso Virgilio, uno dei pi antichi roaoor scriitf (li questo poeta, e si crede esemplato nella fine del (V secolo. La Magliabecchiana di Firenze conta 42000

manoscritti.
. La cattedrale di Siena ricca io manoscritti ornati di miniature del pi squisita gusto. Vi si osservano sopratutto le iniziali < )i pi libri di canto fermo, le quali souo di un disegno prezioso, e 1 oro ed i colori conservano la loro primitiva lucidezza. La biblioteca di S. Marco in Venezia r i nomatissima per i suoi preziosi manoscritti; essa ne contiene 3000.

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- Pdova , rinomata per la sua universit , possiede ancora degli antichissimi e prezi sissimi manoscritti. Napoli egualmente ricca di manoscritti} e nel palazzo di Portici si trovano quelli d ia si sono disotterrati dalle rovine di Ercolano, Pompei e Stabbia. E unendo questi ad feltri manoscritti, ne conta 3000. La Sicilia ne possiede ancora qualcuno, e la biblioteca comunale di Palermo offre il fa moso codice delle Coilituzioni di Federico e i Privilegi di Palermo test ricordati. Nella biblioteca dei disciolti Gesuiti, oggi nazionale, esiste un buon numero di mano* scritti greci, latini, italiani, arabi ed ebraici in velino, in pergamena, in carta bombacioa e di lino, tra i quali sono da ricordarsi il eo+ dice delle Epistole di s. Paolo scritto in greee sopra pergamena di un bel carattere del 'se colo XII, due opere di s. Basilio ; ed una di S. Giovan Crisostomo. Quest'ultimo in due volumi in fqglio scritti ugualmente in greco, di bel carattere sopra pergamena nel seco lo XIII. Offre uq bel codice delle Epistole d s . Paolo con la glossa interlineare ed una Bibbia, ambi scritti in bel carattere in latipo sopra pergamena il primo, ed in veliop il se

no

condo con beile miniature del secolo XIII, il Bruniquello, Hist. vet. et novi testamenti scritto in velino ed in carta bombacina ed altra Bib bia sopra velino, e questultimo con belle m i niature del secolo XIV, un Tito Livio, un co dice delle Regole della Gonfralernit della di/ sciplina ed un Gallensis Comuniloqmum et Breviloquium scritti sopra pergamena con belle miniature e quest'ultimo di uno squisitissimo gusto del secolo XV. Nella biblioteca dei. PP. delLOratorio esiste un famoso Dante in pergamena in foglio. La libreria del princice di Fitalia in Palermo of fre qualche manoscritto importante pella no stra storia, fra i quali vi quello con alcune lettere di Pier delle Vigne inedito, quelli pubbli cati dal Di Gregorio e dal Caruso ed un manoscritto della Storia di Sicilia del Malatterra di qualche secolo posteriore all'epoca deirautore; nel quale si contiene la Bolla di Urbano II per la concessione della legazia apostolica in Sicilia. Questo manoscritto , che ha tutta V auten ticit possibile per la sua antichit, dovrebbe il nostro Governo acquistarlo a qualunque co*to e depositarlo nella nostra comunale bi blioteca per essere un bel monumento sto rico. Abbiamo obbligo al tanto zelante delle

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patrie cose signor Giacinto Agnello dell esi stenza di tali manoscritti; mentre nella ven dila della libreria falla dal sopradetto prin cipe D. Pietro Setiimo erano in quella com presi , ed a vive istanze del detto signor Agnello furono esentati dalla vendita. Nella bi blioteca di s. Martino dell'ordine cassinese vi sono belli manoscritti, e tra gli altri molti arabi, uno de quali un trattalo delle pal me in un volume in 4.' in pergamena di car te 27 dellanno 394 dell'egira che corrisponde allanno 4004 dellera nostra : un altro quello che il famoso impostore Ab. Velia pubblic sotto il titolo di Codice arabo siculo in volu mi 5 in 4*. Il chiarissimo canonico Di Gre gorio svel la impostura; mntre quel manO: scritto conienea tutt'altro di quello che pub blic il Velia. Tra I latini sono da ricordarsi una Bibbia sagra in voi. 2 , in foglio sopr velino del secolo XII con bellissime miniatu re. Un Breviario gallicano in pergamena di secolo XII con bellissime figure; quello stesso di cui servivasi il pontefice Urbano V, che ajla sua morte fu regalato all'Abale del monastero sopradetto, allora Angiolo Sinesio, coperto con lamine di argenlo. Un mss. cartaceo del 4348 del vocabolario dell'Ab. Angiolo Sinesio. Un

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. Breviario monastico in foglio massimo so pra pergamena eot bellissime miniature del scolo XV. La Srdegna, Torino, Genova, Parma, Mo dena, e Ferrara: ne offrono unbudn numero .(tagli antichissimi. La biblioteca Ambrosiana) di Milano ne contione quindicimila, tra i quali si distingue quello dei Qinque libri delle Antichit Giudai che di Giuseppe Flavio tradotte in latino da Muffino, sopra papiro di Egitto. Montfaucoa lo crde scritto nel VI sepolo, 9 Ml>i|Iop a) tempo stesso di Ruffino. Quella di Brera, nella stessa qiu4> ne conta altri 1000, le biblioteca Reale di Parigi possiede 80000 manoscritti; ed la pi ricca a| presente .s pel numero, come per la bellezza ed antichit degli stessi. Essa ne possiede molti in lettere di oro ed ornati di .magnifiche miniature. Le altre biblioteche reali di Parigi posseggono e* gualmente molte ricchezze di questo genere, Quella dell Arsenale contiene 5000 mano* scritti. Dovrebbero enumerarsi alcune biblioteche dipartimentali, come quella di Lione, e prin cipalmente laltra della Mosa esistente aVrdun, la quale possiede qualche prezioso m a noscritto proveniente dal celebre Nicol Psau-

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me vescovo di questa citl. Vi sono eerte bi blioteche di particolari in Francia, che contea* gono molti preziosi ed importanti manoscritti per la loro rarit e per la loro esecuzione. Ginevra possiede una biblioteca preziosa pei suoi manoscritti, tra 1 quali si rimarca qn trattato sulle leggi di commercio scritto in caratteri mori di Ibrahitn Burhanadra giu reconsulto di Medina. Gli Evangeli in greco sopra velino con le iniziali in oro. Un ma* noscritlo di s. Atanasio sul quale si esegui la prima edizione greca di questo padre della Chiesa. La confessione di Cirillo Lucar patriarca di Costantinopoli scritta di sua propria mano ec. Nella Svizzera medesima Basilea, Berna, Stint-Gall e Zqric posseggono egualmente preziosi manoscritti. Si vede in Basilea un Salterio greco scritto io pergamena purpurea, dove le maiuscole sono in argento e le rubriche in lettere di or, e deliugual maniera un Nuovo Testamento scritto in lettere di oro. In qoesta libreria Ca merario trov il manoscritto di Tucidide, che essoper la prima volta pubblic per le stampe. La biblioteca di Saint Gali contiene dei ma noscritti in caratteri irlandesi, Scozzesi ed anglosassoni , i quali sono dei tempo de primi fondatori di detto- stabilimento che erano ori li)

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ginarii di Islanda. Ne offre ugualmente in anti ca lingua alemanna del IX secolo. La biblioteca di Zuric possiede le opere del suo pastore Zuinglio. I Salmi in greco scritti in velino di colore violetto con le lettere in argento e le iniziali in oro. 11 manoscritto originale di Quintiliano, su 1 quale si fece la prima edizione delle opere di questo celebre rtore. E finalmente un gran numero di let tere della sventurata Qiovanna Gray al dotto Bullinger. Nella biblioteca dello Escuriale in Ispagna esistono numerosi manoscritti, e vi si distin* gue quello degli Evangeli sopra velino scritto in lettere di oro. Si osserva un rotolo in per gamena contenepte le opere di g, Basilio scriUe in greco. Una quantit di manoscritti arabi e particolarmente T originale del Trattato sul battesimo di s . Agostino preso dalla biblioteca di Huley-Cydam re di Fez e di Marocco. La biblioteca Reale ,di Madrid ne contie* ne 2500. Le biblioteche del Portogallo contengono qualche manoscritto, tra i quali i pi impor tanti sono relativi alla storia uatqrale delle Indie ed a quella del paese. L'Inghilterra richissima di manoscritti, e su tale genere l'ambizione della stessa pi

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nobile delle altre parti dellEuropa. Ha messo a contribuzione tutto l'universo, per arricchire le sue biblioteche di numerosi e rari manoscritti. Il Museo britannico di Londra conliehe 22000 manoscritti, tra i quali offre il famoso Codex Alexandrinus monumento calligrafia, che eredesi del IV secolo, scritto in lettere maiuscole greche. Si osserva parimente T originale del Gran Diploma collocalo sotto cristallo, ed un gran numero di lettere autografe de' re d'In ghilterra riunite in un volume in foglio. La biblioteca di Oxford da molto tempo celebre pel gran numero dei manoscritti che essa contiene* La biblioteca Bodleyena ne conserva 25000. La biblioteca di Buckingam acquist pochi anni fa un manoscritto in foglio composto dagli antichi Soft di Persia coperto di stoffa di oro, che gli cost 1500 lire sterline. La celebre biblioteca Goloniana, malgrado T incendio che devor nel 1731 la pi parte dei suoi manoscritti, ne contiene ancora dei preziosissimi, e tra gli altri YHarmonia Evan gelica, manoscritto rimarchevole pella sua bel lezza e su '1 quale l'antico re Athestan ordin, che i suoi successori prestassero il giuramento alla loro ascensione al trono* Questo una

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raccolta di Evangeli!} ed i tirimi fogli di ci uno tono scrini in lettere maiuscole di oro e quelli di s. Malico colorili porporini. Pos siede ancora questa biblioteca i libri della Gnesi e gli Atti degli Apostoli in belli tarai Ieri maiuscoli greci. Si osserva una bellissima B'bbia greca della versione de settanta scritta da una donna chiamala Teda* LAlemagna aucora una contrada di Europa ricca di manoscritti. Vi si vede un calenda rio Messicano con figure; un Tito Livio del V secolo, un piccolo Alcorano sopra velino preso ad un turco dal principe Eugenio ; il primo libro di Mos sopra pergamena porporina eoa delle lettere maiuscole in oro) gli Evangeli di s. Marco e di s. Luca in lettere di oro e di argento; i libri della Genesi scritti in belli ca ratteri maiuscoli greci nel IV secolo, ed ornati di miniature; un Dioscoride greco con le fi gure pinte di animali e di piante; un Salterio in lettere di oro scritto da un franco chia mato Dagulfo, offerto da Carlo Magno al papa Adriano I, nel 772 etc. A Francfone 9ul Meno la biblioteca col legiale di s. Bartolomeo possiede una raccolta di Omelie perfettamente scritte su pergamena dalla peccatrice Guda , che ha messo il suo ritratto in una delle lettere capitali con que

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sta tensione Gudd p te c d w t ortilier scripsH et p in tit. La biblioteca di Fulda offre un manoscritto dei quattro Evangeli scritto da s. Bonifacio coi ritratti degli Evangelisti. La biblioteca di Dresda conta 2700 mano scritti, tra i quali si distingue il Liber de n militari in velino ornato di belle miniature 6 dato da Mattia Corvino re di tngherid. Esiste in quella di Lipsia h calendario in caratteri runici, ed il /onotesseron, cio a dire la concordanza dei quattro Evangeli c o rn ista per ordine di Luigi figlio di Carlo Magn, e che fu in possesso di Lutero. La biblioteca Ducale di Wolfenbutel contiene 4300 manoscritti ebraici, greci e latini. Nella biblioteca di uttner in lna si vede un bel manoscritto Persiano del (riordino delle rose ed una raccolta d poesie turche sopra carta di pi colori, ritrovati 1 *uno e l'altfo nella levata dellassedio di Vienna nel 1683 nella tenda del gran Visir. La collegiale di QuedlinboUrg possiede due manoscritti con lettere di oro, uno dei quali stato eseguito da una religiosa nel XII se colo. La biblioteca di Gotha contiene un bel Mes sale con canto fermo scritto da una religiosa,

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ad una Bibbia alemanna dei XV secolo scritta su velino ed adornala di belle miniature; In Baviera la biblioteca reale o centrala di Monaco contiene 46000 manoscritti, tra i quali il libro degli Evangelii scrilto in carta vio* letta con delle lellere di oro nel principio e di argento alla fine, un Messale in tre volumi in foglio di un formato pi grande con degli ornamenti e miniature ben conservate; un bel Virgilio antichissimo con delle miniature, ed un manoscritto sopra papiro. Quella dell'uni versit di Monaco contiene 2000 manoscritti. La biblioteca d'Inghilterra offre uno dei pi bei manoscritti del X secolo, questo quello delle leggi bavaresi. Ralisbona, 3alzbourg, Windberg, Nuremberg, Bamberg, Maenza etc. presentano egual mente pi rhanoscritti preziosi. l a Boemia e la Prussia possiedono ancora una quantit di manoscritti. La Universil di Praga solamente ne conta circa 8000, dequali molli sono antichissimi e preziosissimi. La biblioteca reale di Berlino fondata da FedericoGuglielmo elettore di Brandebourg contiene 5000 manoscritti ed ricca di quelli del dotto Spanheimo. Essi sono la maggior parte dell1Vili secolo con le legature coperte

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di lamine di oro e di argento tempestate di pietre preziose. In fine si noti che delle biblioteche di Ale* magna nel tempo della invenzione della stam pa si trasse una parte di manoscritti di auto ri antichi che furono in quel tempo con segnati alla stampa ; e fu in Spira che Erasmo scoperse i commentar di Arnobio su i Salmi ed il Senecae ludus e ci fu nella stessa con trada che Giovanni Suichard trov il codice Teodasiano, e Si mone Gryneas i cinque ultimi libri di Tito Livio, e dallAlemagna il Poggio fiorentino porlo il manoscritto delibri di Ci cerone intitolati de finibus et de legibus, che fece stampare per la prima volta. Molte citt de Paesi Bassi offrono egualmente dei manoscritti antichi e preziosi. L'universit di Lovanio ira gli altri possiede una Bibbia,' che le fu donata dal cardinale Besartone in riconoscenza del buono accoglimento che esso ricevette. Quella di Leida stata dotata da pi dotti di un gran numero di manoscritti greci. Gli altri paesi del Nord, quantunque meno ricchi del Mezzogiorno, in manoscritti, pur ne contano apcora de'preziosi, in Polonia l bi blioteca di Cracovia ne possiede circa .4090

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Si vedono in Varsavia i tre Evangelii di s. Matteo, s. Marco e s. Luca sopra velino con fninialure e con delle lettere in oro ed ia a r gento nel testo; unaltro libro di Evangelii so pra velino oon dei disegni e delle lettere do. rate e conta circa 60Q anni di antichit. Un Breviario di Strasbourg del XW secolo, un Messale romano del X secolo etc, In Danimarca la biblioteca reale di Capenhague ne contiene circa 16000, tra i quali si distingue qn Tito Livio del X secolo. Quell* dell universit della stessa citt ne contie ne 2000 , tra i quali se ne trovano molti Islan desi ed una collezione di carte e diplomi in caratteri runici. Nella Svezia la biblioteca reale di Stockolm fondata dalla regina Cristina contiene 3000 manoscritti, tra i quali offre una delle prime copie dellAlcorano, la Bibbia del Diavolo, cos chiamala, perch termina colla sua figura, il Codex Giganteu,s, il nome del quale deriva dalla sua eccessiva grandezza scritto sopra velino di pelle asinina; il Codex aureut Evangeliorum* Cos chiamato per la moltitudine delle lettere in oro che esso presenta, e dove i fogli sona di colore purpureo, le lettere capitali sono scritte ' in nero eie. 1

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In fine la Russia, la cui civilt rimonta a poco pi di un secolo, ne possiede ancora un grandissimo numero e sopratutto dei mano scritti asiatici trovali nel 1721 tra i Kalmuki. La biblioteca imperiale di s. Pietroburg ne con tiene 45000. Molti signori di questo impero accesi della nbile passione pei libri si ap plicano al giorno d oggi a raccogliere tutte le rarit che possono ritrovare. L amatore principe di Galitzain possiede il pi ricco ga binetto in manoscritti ed in opere stampate sopra velino. Esso rivalizza con molti Lordi Inglesi per questo onorevole genere di lusso; e sono pochi i particolari in Europa, che ab* biano una si ricca collezione come la sua.

PARTE TERZA
Della origine della stampa.Delle prime produzioni tipografiche M a propagazione della stampa nelle principali citt di Europa. Delle cifre, segnature e richiami.Della soscrizione e della da ta.Segni distintivi dette antiche edizioni.Degli stemmi, marche

e segni degli antichi stampatori.Del formato de* libri.Della maniera di registrare i libri antichi.Delle frodi librarie e tipo grafiche.Dei libri rari e preziosi.Quadro cronologico dello stabilimento della stampa in diverse citt di Europa nel secolo XV, Progresso della stampa.De pi celebri stampatori de secoli XV I, X V if e X V iit.Dellinfluenza della scoperta della stampa mi prezzi de* libri.Della depreziazione dei libriDe* differenti or namenti de' libri e particolarmente delle stampe e della legatura. Detta sclta delle edizioni e degli esemplari.Dello apprezzo de' libri.Della maniera di ristaurare i libri e toglierne le mac chie.Della stereotipia.

Parte Terza
CAPITOLO PRIMO

Ortgim (Mia itampa

La invenzione della scrittura fu una delle pi sublimi opere dell umano ingegno. Col mezzo della stessa si comunicano gli uomini i loro pensieri non solo, ma benanco ne la sciano la memoria ai posteri. Mancava alle nazioni incivilite un m ezzo, onde pi velocemente si propagassero gli scritti, e durassero agevolmente per lungo corso di secoli avvenire. Egli vero, che i copisti colla loro arte contribuivano molto ad ottenere tale scopo; ma diffondendosi sempre pi la cul tura delle lettere e delle scienze, non potevano essi appagar sufficientemente i desideri! dei

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dotti, n tampoco provvedere, che le Opere di costoro si tramandassero sicuramente alla tarda posterit. Imperciocch il tempo distruttore per se stesso, e per le guerre, per gli incendii, per le inondazioni, pei (remuoti e per tanti altri fortunosi accidenti potea distruggere con faci* lit i pochi esemplari di un opera, che con mol ta spesa i copisti poteano dare. Laonde di tanti libri di sommi autori conosciamo appena il nome, perch son citati negli scritti, che an cor ci rimangono : e di moltissimi altri per avventura neppur ci giunta la memoria , per mancanza di un mezzo, che con facilit ne moltiplicasse le copie. Era dunque necessaria unarte, che prov vedesse agevolmente alla diffusione e conser vatone dei libri. E quest arte importantissi ma, alla quale le arti, le lettere, .1 ^ scienze e tutta quanta la civilt soo debitrici di lor sommi progressi, fu dallumano intelletto sco perta; essa fu la 6tampa. Con questo mezzo si diradarono bentosto le tenebre deliignoi^aza : perciocch .listru zione, si rese per tutto comunisaime:e men tre prima era il patrimonio esclusivo.del^icoo e. di qualche privilegiata citt; ora, merc detta stampa, diffusa in .tutte lo. elawi.frj^gliar-

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tigiani e i contadini * nelle splendide metro poli e nelle cittduzze, nelle borgate, nei vii-* laggi, nelle campagne. Il fanatismo dei dispotici governi,cheioUo ha messo in opera, onde impedire il progresso colla: sppreSSione della stampa e colla cen sura, facendo'in tale modo annidare la Igno ranza nei popoli, non ha potuto ottenerne lo scopo, se lion temporaneamente, giacch dopo qualche tempo ad onta di tali ostacoli il pro-; gresso si aperta la via, e tosto ha rovesciato troni e governanti, e le nazioni si sono rese libere coi loro pensieri e coi loro scritti. Gloria a colai ohe ha inventato 1 arte di vina della stampa ; esso stato uno dei pi grandi benefattori dellumanit. Per comune opinione si vuole essere larte della stampa molto tempo prima nella Gina inventata. Le Gomte sostiene essere ivi stata anni 551 avanti lra volgare. Il P. Coupelet prova essere-stata la sua invenzine in detto impero nellanno 900 circa dell era nostra. Qualunque siasi lepoca, linvenzione di que sta arte nella Gina assai anteriore a quella di Eoropa (i). certo che questa divina arte nacque in
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(1) Amati, Ricerche 9t<irkocrUiche-4-iwntiflch$ etc. voi. 5 p. 6;


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Europa primitivamente colla tensione , ed probabile che ebbe origine eolie carte di giuoco. I Tedeschi, i Francesi, e gli Spaglinoli si attribuiscono esdusivamenleqoesla invenzione. I Tedeschi stabiliscono il luogo e 1 epoca ia Hulm. o Harlem verso l'anno 1350.1 Fran cesi diedro le carte inventate in Francia verso l'anno 1393, per distrarre lumore malinco nico di Carlo VI : e aggiungono in pruova che le carte .da giuoco di tutte le nazioni portano limpronta dei gigli. Gli Spaglinoli per pr* ducono in loro favore per titolo gli s'i'u tid i un ordine di cavalleria chiamato lOrdine della fascia istituito da Alfonso IX re di Castiglia verso lanno 1330, i quali proibiscono a net~ suno dei cavalieri di giuocare denaro alle varie. Certo dall incidere e stampare le imagini dei re e delle dame allo incidere e stampare quelle dei santi e delle sante non vi fu che un passo da fare. Infatti ci avvenne; e queste prime imagini conservami in un monastero di Alenar gaa, ed hanno la Btessa forma e grandetta delie carte di giuoco, cio tre pollici di al tezza, e due pollici e quattro linee di larghezza. Indi l'incisore aggiunse nella incisione il no me del santo, o della santa , ed in seguito qualche versetto, o sentenza ricavata dalla

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Sagra Scrittura incisa e stampata nel di sotto del santo, o della santa. Progredendo in tal modo queir a rte , non si limita pi a stampare santi particolari, ed alla spicciolata, ma si incide e si stampa una raccolta di figure colle loro spieghe e se ne formano libri xilografici, cio a dire incisioni in legno, le quali molto precedettero la stam pa dei libri che offrono data certa. Si riguardano come i pi antichi libri di questo genere la Bibvia dei poveri, la Storia di S. Giovanni Vevangelista, la Storia dell*an tico e nuovo testamento* in 46 figure , V Ars moriendi, V Ars memorandi, e sopra tutto lo Speculum humanae salvationis in 63 fogli. Queste opere la maggior parte furono stam pate in Harlem dal 4440 al 1450 circa. Esse non sono stampate che sul recto dei fogli so lamente. Sono senza data, senza nome di stam patore e senza indicazione di luogo ove fu rono stampate. Esse sono i primi saggi delta stampa informe. Le stesse dovevano accele rarne la perfezione , mentre non doveva al* tro farsi a ci eseguire che abbandonare la incisione a rilievo e rendere mobili i carat teri : e ci quello che Y arte della stampa ha eseguito.
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Molte citt si disputano l'onore della inven zione della stampa, cio Harleir, Leida, Ve nezia, Roma, Dordrecht, Bologna, Asburgo : Norimberga, Basilea, Lubek, Strasburgo, e Ma gonza, le quali hanno prodotto i loro titoli: ma le pi antiche testimonianze, e li pi va levoli documenti sono stati prodotti da Stras burgo e Magonza. Adriano Giunio, Boxford, Ellis, Marco Boxborn, Pietro de B e ri, Pietro Scriverlo , Ga spare Barl e Gerardo Meermann si sono in gegnati a provare essere stata Harlem la culla dell'arte della stampi, e quest'ultimo ha im piegalo tutte le risorse del suo spirito a ci provare in un opera titolata Origines typographicae in 2 , volumi in i . Ma tutte le sue ragioni sono appoggiate ad un favaioso rac conto di Adriano Giunio medico olandese nella sua Balavia pubblicata in Leida nel 1558 in t . Questo scrittore rapporta che Lorenzo Coster sagrestano di una piccola chiesa del suo paese nato in Harlem verso il 1370, cammi nando un giorno nei boschi dei dintorni della cit t, scarpellava delle lettere, dei versetti, e delle sentenze scritturali nella scorza di faggio per istruzione dei suoi nipoti. Avendovi applicalo della carta, ivi fecero la loro impressione, c

concep subito lidea della stampa. In seguito con suo genero Tommaso immagina la com posizione di un inchiostro pi vischioso e pi tenace del comune, eoi quale stampa Io Speculum humance salvationis , i fogli del quale sono stampali da una sola parte incollati nei loro rovesci ; ed avendo perfezionato il suo processo con la invenzione dei caratteri fusi di metallo, prima di piombo, e poi di stagno; fece considerevoli guadagni, aument il suo stabilimento, e lo forn di pi lavoranti, i quali obblig col giuramento alla conserva zione del segreto. Soggiunge indi, che la notte di natale mentre Coster assisteva alla messa della mezzanotte, un suo lavorante nominato Giovanni Faust gli rub tutti gli arnesi rela tivi alla stampa e fuggendo in Amsterdam , indi in Colonia e finalmente in Magonza, vi stabil la tipografia nel 1442, ed ivi stamp il Doclrinale Alexandri Galli. Questo lestratto del favoloso racconto di Giunio, e sono si persuasi gli Arlemensi della veritdi questa romanzesca invenzione, che con sommo orgoglio ebbero limpudenza collocare nella porta della casa di Coster li seguenti quattro versi di Pietro Scriverlo.

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Vane quid Archetyposet prwla Moguntiajactas ? Harlemi Arehelypos preelaque nata trias. Extulil hic, monslrante Deo, Laurentius arlem. Dissimularevirum,DissimulareDeum est (4). Tra le diverse rarit, che si vedono in Har lem presentano come cosa tutta particolare in uno inviluppo di seta in una cassa di ar gento il primo libro, secondo gli Arlemensi, stampato col titolo Speculum humance salvationis. Esso ha molte figure. La custodia di questo libro affidata a pi magistrati, cia scuno dei quali ha una differente chiave del luogo ove esso si conserva. Nello stesso luogo vi innalzata una statua di Lorenzo Coster (2). Nessuno autore del secolo XV, o del prin cipio del XVI secolo fa menzione di tale rac conto, n tampoco Erasmo nato nel 1467 in Roterdam, che non poteva ignorare un s glo rioso avvenimento pel suo paese ; ed aveva occasione di parlarne, mentre era strettissi mo amico di Thierry Martino di Alost il pri mo stampatore del Belgio, al quale egli fece lepitaffio, e quando parla della invenzione della stampa decide sempre a favore di Guttemberg. (3).
(!) Morer, Dict. histor. voi. 5. fol. 1507. (S) Misson, Voyage en Italie, pag. 24, 25, 26. (3) Michaud, Biographie universelle, voi. X pag 5&

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Ora quali monumenti tipografici invocano i partigiani di costui in loro favore? Qualche antica edizione senza data e senza i dell'sone di stampatore, la quale stata e&i^vv.., e si conosciuto essere stata stampata da Ni col Ketelaer e Ger. de Leempt stampatori in (Jtrecht nel 4475 : e le altre edizioni degli stessi stampatori ne fanno prova piena. Tale scoperta con tutta chiarezza dimostra che la stamperia tanto vantata dagli eredi dell Arlemense, ignota nel corso di quasi tre secoli, lutto ad un tratto fu scoperta dallentusiasmo patriottico, solo fondandosi sul fa voloso racconto di Giunio. Imperciocch come pu supporsi, che es sendosi gi attribuita a Magonza la gloria dell invenzione della stampa, gli eredi del Co ster, Retro, Andrea e Tommaso, i quali vis sero sino al 4494, non reclamassero in favor dellavo loro quel singolarissimo onore ? Del rimanente queste ed altre s fatte questioni sono state ben trattate da molti scrittori (4). Tiraboschi nella prima edizione della sua Storia letteraria si conformava allopinione di Meermann : ma avvedutosi dell errore si ri(1) Scboepflin, Vindiciae typograpMcae L. C. D. Lambioet, Ori gine de V tmprimerie Michaud, Biograpk universe!, voi. X pag. 58.

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credette io una sua dissertazione, e nelle po steriori edizioni della sua Storia letteraria ( 1). G*u[jt j, ^Mentel della facolt medica di Par ig i^ v ^ ^ s fo rz a provare con due sue opere che Giovanni Mente!, nato in Strasburgo, o nei dintorni, fu linventore della stampa; e nella sua Parenesis confuta quanto Malinkrot aveva sostenuto a favore della citt di Magonza, av valendosi di un passo di un antica cronaca tedesca, ove risulta che Giovanni Mentel, o Mentelin inventa la stampa in Strasburgo nel 1440. Esso aggiunge che linventore fece parte del suo segreto a Giovanni Gensfleich suo domestico, e che questi lo rivela a Guttemberg, col quale si rifugia in Magonza (3), e che Dio punisce del suo delitto il primo colla perdita della vista (4). Schoepflin dottamente ha dimostrato che Gensfleich e Guliemberg non sono che una stessa persona, e ,che Gulteraberg era di una
(1) Tiraboschi, Dissertazione impressa nel Prodromo delia nuova Enciclopedia ItaUana 4. Siena 1779Idem, Storia detta letteratura italiana seconda e seg. ed'*. -Boni, Quadro star. crii, alla Bibliot, pori, di Artvoood, pag. XXX. (2) lacob. Mentel, 'Brevi* excursus de loco, tempore et auctore inventionis typografiae. Parisiis 1644. Idem De Vera typographiae origine, Parenesis. 4. Parisiit 1650. (3) Michaud, BiograpMe umversette, voi. XXVIII, pag. 521. (4) Moreri, Dici. histor. voi. 5, fol. 264.

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famglia nobile, e per conseguenza non poteva essere domestico di Mentel. Infine prova che Mentel era stato istruito nei processi dellarte tipografica da Guttemberg nei suoi primi an ni (1). Ma non si ancora determinala lepoca precisa, in cui incominci ad esercitare tale arte. In un registro della citt di Strasburgo del l'anno 4447 Mentel qualificato crisografo, cio a dire illuminatore, ed ottenne nello stesso anno delle lettere di cittadinanza e fu am messo alla corporazione dei pittori. Filippo de Lignamine Messinese celebre let terato e stampatore rapporta che Giovanni Mentel nell'anno 4488 stamp pi di 300 fo gli (S) senza nome e senza data della sua stampa, come gli altri stampatori di Strasbur go (3), con lo scopo di venderli a carissimo prezzo per manoscritti. Schoepflin riguarda come, uscita dai suoi torchi una Bibbia in tedesco, che crede stam pata nel 4466; ma la prima opera con data certa di questo artista lo Speculum di Vin cenzo Beauvois stampato nel 4473.
(1) Schoepflioius, Vindiciae typographicae Argentonense 4. Fran
ofurti 1760. (2) Filippo de Lignamine, Cranio, pubblicata in Roma nel 1474. (3) P. Lairc, Index, tom. /, pag. 31 e 590.

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Intanto non pu dubitarsi, che esso abbia avuto una stamperia in piena attivit anni prima di tale epoca. Esso di gi godeva nel 4466 una fortuna considerevole che si aveva for mato col suo commercio, e nello stesso anno l'imperatore Federico IV gli accord lettere di nobilt. LItalia vanta anche il primato nella inven* zione della stampa, asserendo varii autori (4) che Pamfilo Gastaldi da Feltre fosse stato lo inventore di tale arte, e che da lui l'apprese Fausto trovandosi in Feltre, per ivi appren dere la lingua italiana dal Gastaldi, come rap porta il P. M. Cambruzzi dei Minori conven tuali nelle sue Memorie Mss. iella citt di Feltre. Labbate Triteraio scrittore tedesco quasi contemporaneo, nella sua cronaca Hursaugiense asserisce essere inventata la stampa in Ger(1) Fr. Domenico M. Federici, Memorie Trevigiane sulla tipo grafia del secolo XV per servire alla storia letteraria delle belle arti 4* /tatto. Venezia per Andreoli 1805Del Corno, Memorie storiche della citt di Feltre 4. Venezia per il gorghi 1700.P. M. Cam* brazzi de* Minori conventuali, Memorie storiche della citt di Feltra Mss.Melchiorre Nadal,. Compendio storto della citt di Feltre~ Effemeridi di Parigi, nell'anno 1712, voi, 2, pag. 470 K. Bali Tommaso, Giuseppe Farsetti. Sabellico, Storia Veneta Idem , Storia universale^~Pielro Giustiniani, Storia di VeneziaGabriello Simeoni.Tarcagaota, Storia del mondo etc.

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marna e non in Italia come foltamente hanno tcritio ( 1 ). Da ci chiaro emerge che sia dai tempi della invenzione di s nobile arte si disputava Ira la Germania e lItalia a qual dei due paesi toccasse lonore di aver dato origine alla di* vina arte della slampa. Marco Antonio Sabellico scrittore contem poraneo rapporta essere stata l'arte della stam pa inventata in Italia anni 46 pria di Guttemberg (2 ), e Pietro Giustiniani quasi lo stesso eonferma (3).
(1) His temporibus ia civitate JMogtmlioa Germaniae prope Rhenum, et non in Italia, ut quidam falso scripserunt, inventa et ex cogitata est illa ars mirabilis eie. Io Thritcfaius, Armalium Hur$ogUm*tum voi. II; ett. Monasterii 5. Galli 1690 <n fol. pag. 4SI m . 1450. l3)Pulcherrimi inventi (parla dell'arte della stampa dei libri) auctor IoaonesGuttembcrgius..Moguntiaeque res primum tentata est... annis eireiter 16 priosquam in Italia res ceptasit vulgari. Sunt qui inter initia Pie n tini pontificis id opificium Italiae iuvee tu m dicunt (per inventuro), quod non multo sii diversum ab eo quod alii prodidere, ut in eum ipsum annum Christi Calixti exitus inciderit, et Pii pontifieia creatio. Sed utrumque res signanda si daunerunt plerique ejusmodi opificio sed omnium maxime opibus , et eleganti litterarum forma multum caeteros anteceluerunt Nicolaus Jenson, et loaones eoloniensis ambo Teutonici. Reddidit Maripetri prineipatum ad posteros illostriorem libraria impressio. M. Ant. Sabellicus Zito. mhms. Bimead. X. lib. VI, voi. Il, pag 956, Kl. Borito* 1560, voi. A, in fo l (5) Sub Pascbale Haripetro libroram impriwendorum rationem

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certo si che lo stampatore Nicol Jnson nellanno 1461 stamp in Venezia il libro inti tolato Decor Puethrum colla seguente sottoscrizione c A n n o a C h r is t i in c a r n a t o n e Mc c c c lx i
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PER M GISTRUM NlCOLA UMJe NSON FBLICKTEftlMtRESs m e s t.

Tale libro ebbe di bisogno qualche tempo per fornirsi il tipografo dei caratteri e delloc corrente per istamparlo, ed essendo in buona forma eseguito fa credere non essere il prima libro stampato in Italia, nia che dovettero pre cedere molti saggi pria della stampa della stesso. Alcuni bibliografi credono essere stata tale data errata di un decennio. Altri asseriscono essere stata fraudolehtemenle opposta dal Jen son; mentre asseverano doversi leggere 1171 e non 1461. Ma V abate Mauro Boni ( 1) ha giudiziosamente provala la genuit di detta data. Non deve recare meraviglia U non incon trarsi altri libri stampati in Italia con data* anteriore al Decorpuellartm; mentre gli starnlufli pramim in Italiani repertam fuisse, adiventunlqiie ipstntt Ger mani liomini cieditur. Pietr. 'Giustiniani Str. di Vm. pag. 208. (1) Ab. Mauro Doni, Quadro critico-tipografico alla Bibdot. pbrtat,

di Arwoody pag. XLll.

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patori in quei tempi a sfuggire le persecu zioni de'r copisti non mettevano nelle loro opere n nome di stampatore, n di luogo, n di anno. % Quesli debbono considerarsi come i primi saggi deirarte della stampa ( 1). Or se le scoperte delle valvole e del moto del sangue fatte da fra Paolo Sarpi furono dagli oltramontani attribuite ad rveo, e le inven zioni della moderna architettura militare debbonsi a fra Giocondo da Treviso, al Sammichele ed al Marchi, e sono state dai Francesi ascritte al lorp Vauban qual maraviglia sa rebbe, che la invenzione della stampa fos se fetta in Italia e se u attribuisse intanto la gloria ai Tedeschi ? Non potendo "per mancanza di mezzi ac cingermi a dimostrare, che veramente que starte fu inventata in Italia; mi auguro, che altri pi fortunato di me possa con forti ar gomenti decidere la gran lite. La opinione pubblica, ed un gran nume ro di scrittori con molta abilit sostengono
(f)Hey)keto pag 468.-L aire /nctet Ubrontm sondi XV, tom. I pag. 126. Artwood Biblioteca portai; articolo B o e tiu s. Boni Quadro oritico-tipagr. allj BibUot pori, di Annot, pag. LXU1 MuratoriTiraboschiRozanZapif, ctc.

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essere stata in Strasburgo la eulla della slam* pa, perfezionata quindi in Magonza e poscia divulgatasi in Italia ed in tutta l'Europa, dan done lonore a Guttemberg, Faust e Schoeffer, come vedremo. Guttemberg detto Giovanni Gensfleich di Sulgatoch nacque in Magonza nellanno 1400 di nobile famiglia, e possedeva due case, una chiamala Zum Gensfleich* cio casa della carne di oca, e l'altra Zum Gudenberg, ovvero casa di buona montagna. Nell anno 1424 Guttemberg trovavasi in Strasburgo, ed ivi peli anno 1436 contrasse societ con Andrea Drizchen, e con qualche altro per tutte le sue arti e segreti che ave vano del maraviglioso, e tra delle arti e se greti vi era compreso quello della stampa , come difalti il tornitore Conrado Saspach co* stru il primo torchio tipografico (1). Morlo il socio Andrea Drizchen nell1 anno 1439, Giorgio fratello di Andrea pretendeva essere rimpiazzato nella societ; ma Gultemberg lo ricusa. A questo rifiuto Andrea gli inizia un giudizio e nel processo figurano pi testimonii; e specialmente Beildeek domestico
(1) Boni, Quadro critico-tipografico alla BibUotcca portatili di Artcood, pag. XXXIX.

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di Gulleniberg, il quale depose che nel labo ratorio stabilito presso. Oritzchen vi era un torchio guernito delle sue due viti, delle pa gine, delle forme etc. e che Guttemberg aveva raccomandalo di scomporre e di nascondere i pezzi sotto il torchio o al di sopra per tema che non si scoprisse il segreto del suo mecca nismo. Fu condannalo in forza di sentenza Guttemberg dare agli eredi la parte spettante al defunto. Si crede non essere stali felici i primi saggi che fece in Strasburgo ; e rolla la societ , dopo di avere consumalo per tali tentativi della nuova arte gran parte del suo patrimo nio, fu obbligato tornare in Magonza sua pa tria. Si ignora quali sieno stali i primi saggi fatti in Strasburgo. Ma comunemente riten gono molti scrittori, che Guttemberg nellanno 1438 avesse impiegato i caratteri mobili in cisi in legno, e che, o per timore, o per qua lunque altra causa non messe nelle sue stampe il suo nome, e si crede avere con tali carat teri stampalo due Donati per li giovani stu denti , un Catholicon o abbecedario etc. (1).
(f) Psomme, Dici, bibliogr voi. I, pag. 47.

VA
Nell anno 4443 aveva Guttembrg localo una casa in Magonza, e nell'anno 1450 con* trasse societ con Giovanni Faust (1). Giovanni Faust o P o ste r ricco orefice di Magona* d era rinomato per le sue co noscenza nelle rli. Egli apprest i fondi qe< eessarii aliaisboiet. Questi due sodi ammisero ad impiegato tosto stabilita la societ, un tale chiamato Pie tro Schoeffer, o Schoitler detto Pietro Opilione nativo di Gernsheint villaggio idi Darm stadt, che esercitava in Parigi il mestiere di copista, ove si trattenne sino allanno 1449, indi nel 1450 fu prima dipendente, poi socio e finalmente genero di Faust (2). Si crede che questi tre socii praticarono tre modi di stampare, cio, prima la slainpa tabellaria, ovvero scolpila in legno; secondo la xilografica, cio in caratteri mobili di le gno; il terzo finalmente in cartteri fusi.
(1) Michaud) BiograpMe univerteX, voi. XIX, pag* B38i. (2) Divertii moderni bibliografi niegano essere st^to ^ebaoCfer genero di Faust, ed ugualmente la persecuzione, avvenuta a qua* slultimo in Parigi per la vendita delle Bibbie per manuscritti : e siccome poco importa al mio assunto essere ci v#ro, o pur DO) per non essere mia iiiUaziaoe compilare una estesa istoria dd l'origine della stampa, ma piuttosto un Mauuale bibliografico, mi sono contentato seguire in tali passi il maggior numero degli Scrittori.

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Selioeffet*, malgrado le conoscenze d Faust, che poco concorsero in questa scoperta, in venta i panzoni dellalfabeto; cogli stessi for mando le matrici, fuse i caratteri di stagno, in che consiste larte della slampa; ed in pre mio di tale intenzione Faust gli accord in isposa l'unica sua figlia Cristina. A tale societ devesi attribuire la edizione della Bibbia latina in foglio di carte 637 a 4$ linee senza data, n luogo, n nome di stam patore eseguila negli anni 1450 al 4435, e si crede esservi stali impiegati i caratteri fusi inventati da Schoeffer. Delia sopradeUa Bibbia Faust oe port un numero di copie in Parigi, vendendole per m anoscritti, ed invece di 4 , o 500 scudi, quanto era il loro valore se m anuscrilte, le cedeva per 60 scudi; indi per 50 e finalmente per 50 scindi. 1 primi accorgendosi della dif ferenza del prezzo sospettarono non essere tnanuscritle e ricorsero 9 II9 giustizia. Fu obbligato Faust fuggirsene in Magonza e dopo qualche tempo il Parlamento lo di scarica di tutte le dimande (4). Da questa circostanza nacque tra Guttem*
(1) Moreri, Dict. Mstor. tom. IV pag. *35*

berg e Faust qulstione, e questultimo recla mando i suoi forti capitali impiegati nella societ, venne obbligalo Guttemberg di ab bandonare la stamperia a Faust nell'anno 1455, che la riattiva con Schoeffer. Nellanno seguente Guttemberg aiutalo da Corrado Hornery sindaco di Magonza stabil unaltra stamperia nella stessa citt e senza tema di errare usc dalla stessa l opera tito lata Hertnanni de Saldis speculum sacerdolum di 16 foglietti in 4 senza data e senza nome di stampatore, ma con quella della sola* citl ( Magonza ). Quest' opera stampata con ca ratteri differenti di tutti quelli conosciuti, di che servivansi Schoeffer e Faust in Magonza M. G. Fischer (1) attribuisce a questo ti pografo la stampa di dieci opere , e tra le altre quattro edizioni di Donato. Dopo la pub blicazione dell opera di Fischer si scoperse un foglietto di questo Donato su il quale vi la sottoscrizione di Pietro di Gernsheim (Schoeffer), ci che autorizza di dare allo stesso Schoeffer le opere eseguite cogli stessi caratteri, i quali sono i medesimi della Bibia
(1) M. G. Fischer, Essai sur les monumenti typographiques de 1 . Gvttsmberg Maence an. X in 4.

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Ialina a 42 linee, che appartenevano prima alla societ di Guttemberg e Faust, poi a quella di Faust e Schoeffer. Per lo che dif ficilissimo il conoscere a chi di loro apparte nessero (ali opere stampate. Abbench il Salterio del 1457 porti i nomi di Faust e Schoeffer, certo che non sia que sta la prima produzione tipografica uscita dai torchi di detta societ, attesa la bellezza della edizione, la forma dei caratteri e la esecuzione tipografica, ma dovettero pria precedere molti saggi della societ con Guttemberg per por tarsi a tale grado di perfezione : imperciocch pu riguardarsi questo Salterio come capo lavoro tipografico e non si pu quindi con trastare la parte di Guttemberg a tale inven zione. Il che pure vien confermato dalle Lei tere di indulgenze del pontefice Nicol V stam pate in un foglio di pergamena negli anni 1454 e 1455. Il secondo stabilimento tipografico di Gut temberg, dopo diviso da Faust, che era in attivit sino all' anno 1465 gli frutt essere nominato Gentiluomo della casa dell' Elet tore Adolfo di Nassau. Tre anni dopo, cio nel giorno 24 febbraro dellanno 1468 ces s di vivere. Molti scrittori possono consul19

m J*rai su la vita di questo principe dei tipo grafi ( 1). Separati Faust e Guttemberg il giorno 6. no vembre del 1^55 , e rimaso il primo proprie tario della stamperia, la riattiva con Schoeff e r , e pubblica ai 14 di agosto del 1457 il famoso Psalmorum Codeso, il libro pi antico che si conosce con data certa. M. G. Fischer scoperse in Asburgo nel 1804 un almanacco del 1455, il quale per la natura del libro dovette essere stampato nella fine dello antece dente anno, e che poscia fu ristampato cogli stessi caratteri nel 1459. I caratteri del Salterio servirono per la ri stampa dello stesso in quattro epoche diffe renti , cio nel 1459, 1490 , 1502 e 1546,
(1) Wolff, Monumenta Typograpbica in 4. voi 2 Hamburg 1740 J. J. Oberlin, essai < forinales de la vie deJ. Guttemberg invenieur de la typograpkie,8. Slrasbourg 1901 Wttrdwiu, Biblioteca 9foguntina 4. Asburg 1787. J. D. Scheepflin, Vindiciae typographicae 4. Strasbourg 1760.M. Daunou, Analyie des opinini diverses sur i origine de Vimprimerie 8. 1803.Lambinct, Origine de l'imprimerio fapres lei ttreo a\ithentiques l'opinion de M Daunou et oM de M. Van-Ptaet (2. edition) 8. voi. 2, 1810. J. F. kiohtenberger ; Jnitia typographica ittustravit in 4. 1811. Idem, Indulgentianan Uterae Nicolai V P. M. pr regno Cypri impressae anno 1484 ma* fricumque epocham viffdicawt\ Initia typographica t/upplebit 4. 1816. Bernard t de lorigine et des debuti de limprimerie en Europe 8. voi. 2 Paris 1853. Morcri, bict. Jlist. -Mici aud, Biografai tmtvertette, eie. eie. , t 1

ito
Si servirono altres degli stessi caratteri di qualche linea ir diverse opere, tra le quali Del Turrecremala, Commentario ai Salmi del 1434, Stamparono gli stessi nel 1439 la seconda edizione del Salterio, e nello slesso antro pub blicarono il Durand, Mattonale divinorum officiorum , nel 1460 le Conxtilutiones Ciemett* tis V e nel 146$ la famosa Bibbia latina, la quale la prima che porta data certa. i 27 ottobre dello stessa anno 446S, cio due mesi dopo stampata la Bibbia, essendo stala presa la citt di Magonza da Adolfo conte di Nassau venne molto danneggiato il luogo di lavoro di quella prima stamperia. A questa disgrazia si deve un gran bene. Es sendosi disprsi i lavoranti, preserro ad in trodurre la stampa in parecchie citt di Eu ropa. Fauste Schoeffei* dopo due anni riattivano la lor stamperia, nel 1465 stampano il Ci cerone de Officm e nellanno seguente Io ri* stampano. Queste sono le opere che portano i nomi di Faust e Schoeffer. Faust e Schoeffer esercitavano insieme la stampa sino al 1466. In lale tno Faust, dopo di essfc stato discaricato dal Parlament di Parigi di tutte le dimande che i compratori

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della Bibbia avevano fatto, and a Parigi, ed ivi si crede essere morto di peste che in detto anno affliggeva quella citt. Schoeffer resta colla morte del suocero pos sessore della stamperia che continu ad atti vare. Nellanno 1492 ristamp il Psalmorum Codex ed una quarta edizione ne pubblic nel lanno 1802. In questanno si presume essere avvenuta la sua morte, mentre leggesi nell'o pera Mercurius Trismegistus dell anno 1803 in i , nelle susseguenti edizioni il nome di Giovanni Schoeffer figlio di Pietro. Succeduto Giovanni Schoeffer figlio di Pietro e nipote di Giovanni Faust nella direzione o propriet della ereditaria stamperia nell an no 4803, confessa sino allanno 1808 nella sot toscrizione delle opere da esso stampate co me in quelle di sho padre e di suo avo , e tra le altre in quella di Livio da esso stam palo nel 1808, che Faust e Schoeffer furono promotori col Guttemberg della invenzione della stampa. Nel Messale mogunlino per dellanno 1809 ed in altri libri stampati da Giovanni Sehoeffer figlio di Pietro cominci a dare tutto il vanto della invenzione di s divina arte al lavo, sopprimendo il nome di Guttemberg,

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colla seguente sottoscrizione Cujus avus (lo. Faustus) primus artis impressoriae fuil inventor et auctor. Nella sottoscrizione poi dellopera di Trilemio, Breviarium historiae Francorttm del 1818 , ne d tutto il vanto della invenzione al pa dre, asserendo clie V arte fu tenuta con gi* ramento segreta nella sua casa sino allanno 1462 e dopo questo anno cominci a divul garsi fuori Magonza. Tale narrazione pose in tutte le successive edizioni ed in tal modo cancella assolutamente il nome di Guttemberg come inventore di tale arte e per tale riconosciuto dallavo* dal pa dre e dallo stesso Giovanni Schoeffer, come osservasi nella prefazione del Tito Livio stam pato in tedesco da quest' ultimo nell anno 1508 ( 1). Giovanni Scotto nipote del summentovato Mentel stampatore in Strasburgo rim provera nella epistola dedicatoria nel tomo primo dellopera Rertim Hispanicarum da lui stampata a Giovanni Faust la impostura da esso usata. Finalmente Giovanni Faust con tale illecito mezzo si procacci dall'imperadore Massimi liano il privilegio cogli stessi termini della Scho(1) Arwood, JKbi. portai, tom. II, pag. 413.

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f

efferiana, come si osserva nel Livio da esso stampato nel ISIS (1). CAPITOLO SECONDO

Prime produzioni tipografiche.

Avendo nello antecedente capitolo inciden temente parlato di alcune prime produzioni tipografiche, di giusto che di proposito ora ne tratti teoreticamente e praticamente , di modo che incontrandosene qualche frammento* colla presente bibliografica descrizione si possa facilmente conoscere. I primi saggi della tipografica arte furono tabellarii, cio a dire sopra tavole d legno come test si detto; ed in tal modo varii libri scolastici per le infime classi si stampa* rono, i quali sono totalmente spariti : e que sto per essere libri di poca mole non solo ma benaneo perch essendo di continuo uso,
(I) Wolf, Monito typographica, voi. I. pag. 220, 278 e toI. lf , pag'. 654 , 656 e 656WirdLweiu, BMMh, Mogvnt. agli aani della stampa di quei libri.~Booi, Quadro od Anoood, pag. XXXIX. rwood, Bibliot< portatili, toh II, pag. 11$.

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venivano a preferenza degli altri libri sog getti alla distruzione. Indi inventali i caratteri mobili, si slampavan libri senza nome di stampatore, senza luogo ove si stampavano, e senza anno; e questo per le persecuzioni che gli stampatori soffrivano dai copisti, i quali per non per dere il solilo guadagno, tutti i mezzi usavano, acci non si generalizzasse l'arte della stampa. I libri in tale modo stampali cbiamansi an cipiti edizioni e sono riguardati come primi saggi della tipografica arte. Or volendo fare conoscere le prime pro duzioni dellarte della stampa, intendo parlar? di quelli, che portano data certa. Inventati i caratteri mobili, tosto la stampa si esercit nelle opere importanti; ma prima del famoso Psalmorum codex del 1457 com parvero due edizioni delle Lettere di indul genze del pontefice Nicol V , una nell an no 1454 di 31 linee e laltra nel 14^5 di 30 linee in tutto, stampate in un piccolo foglio di pergamena ti) : e questi possono riguar darsi come i pi antichi monumenti con data ceri? dellarte tipografica.
(1) Bernard, dt r origini et dei debuti da limprimerit n Europi, voi. MS. '

152

Se ne conoscono sino ad ora pochi esemplari alcuni colla data del 1454 ed altri del 1455, i quali porzione sono stati successivamente esumati negli archivii di famiglia, altri ritro vati incollati nelle coperte di antichi libri. Leon de Laborde ha pubblicato un interes santissimo lavoro su questi documenti sto rici ( 1). Credo pregio dellopera fare conoscere al cune circostanze sulla origine e sulla causa della pubblicazione di tali Lettere di indt/Ugerize, onde conoscerne la storia. Verso Panno 1451 Giovanni III re di Cipro della dinastia francese de* Lusignani minac ciato nei suoi stati dalla potenza de1 Turchi, che cresceva a dismisura per le discordie e divisioni de' popoli cristiani, invi uno dei suoi consiglieri Paolino Zappe (Chappe) iti di verse parti della cristianit, e particolarmente in Roma, per chiedere dei soccorsi. Il papa Nicol V eman il 12 aprile 1451 una bolla, colla quale accordava indulgenze plenarie per tre anni 9 tutti quelli che dal 1 maggio 1452 al
(1) De Laborde , Debuti de Cimprimerle a Hayence et a Bamberg, ou Detcription 4ee Lettre* dindulganee*u pape Nicola* V pr regno Cypri eie. grand, in 4, a 2 celon-, ornato di tavole ed in cisioni. Parigi 1840.

153

al primo maggio 1455 (1) aiutavano colla loro elemosina la causa del re di Cipro; che era a buon diritto giudicata causa di tutta la Cristianit. Questultimo incaric col trasferimento dei suoi poteri con un diploma del 6 gennaro 1452 il suo ambasciatore e consigliere Zappe , il quale deleg per commissario generale nell'Alemagna Giovanni de Castro-Coronato e per procuratori Abbel KilchofT di Colonia e Fi lippo Urri di Cipro. I quali si portarono in Magnza muniti del suggello dell intrapresa cd ottennero da Teodorico, allora arcivescovo di quella citt, le autorizzazioni necessarie , nominando delle persone incaricale a vegliare la conservazione del prodotto delle elemo sine (2 ). Il giorno 4 delle calende di giugno (29 maggio 1453) ebbe luogo la presa di Costan tinopoli, e ritenendo il de Castro-Coronato la imminente caduta di Cipro, si appropri e dissip tutto il prodotto della elemosina, e fu posto per molti anni nelle prigioni.
(1) Per tutti i dettagli vedi Joanni script. Rer, M og, tom* III, a IV e Gudemu, Codex diplomaticii tom. IV. (>) Gudcnus, Code diplomai. voi. IV continuato da T. C. de Bari

20

m Questa circostanza impediva la propaganda, e nei 17 febbraro 1454 ebbe luogo una as semblea in Lilla sotto il nome di Vceu dt# faisan, per eccitare la cristianit e con par ticolarit gli stati del duca di Borgogna a com battere contro i Musulmani (1 ). Si penso quindi dai proposti formare qn atto, col quale indicava lo scopo e la ragione delle indulgenze^ il nome del donatore * la dal* e lo ammontare della elemosina, il tutto ac* compagnato dalla firma dei proposti e dal sug? gello, che ne certificava la validit. I preposti di questo atto t che impropria mente chiamarono Lettere di indulgenze, pria di partire per le differenti direzioni se ne fornirono di un buon numero di copie ma* noscrilte, colle lacune della data, della elemo-. sina che ricevevano* e del nome e cognome del donatario da inserirvisi al bisogno (2 ). II tempo, che esigevasi per copiarne si gran numero di esemplari e la inesattezza dei COtf) Olivier de la Marche , Hist. do Chare VII pag. 567. Messire Lois de Gruthuse voa de servir monseigneur au dit voy%> ge, de son corps et de sa chevance et ne l'abandonoera jusquei U mort en tous le vayages oa il sera, ou en son lieu monseigAour de Cbarobis, ou monseigneur dEstampes. Van- Praet % Richerckes sur Louis de Brages p. 4. {% ) De Laborde, op. <*., p. 4. eoi. V

155

ptsti che v^Hfcavasi, decisero i detti preposti farle stampare in Magonza, ognuno di ssi per suo proprio conto in un foglio di pergamene! da una sola parte colla indicazione deiranno, lasciando in bianco il nome del donatore, la somma della elemosina, il luogo, il giorno ed il mese! e ad ogni contribuente si dava una copia come sopra di dette Lettere d'indulgenze per sua cautela, validata e riempita a mano. Di tali Lettere di indulgenze stampate se ne conoscono due composizioni distinte e sepa rate > differenti P una dall* a ltra, una di 50 linee e l'altra di 51 linea. Di ognuna di esse se ne sono fatte due edizioni. Di quella di 50 linee colla data del 1454, e del 1455 se ne conoscono due sole copie, la prima che porta la data del 1454 , fu scoperta in Lovania e trovasi oggi in Inghilterra nella biblioteca di lord Spencer a lthorp ed stata descritta da Reiffenberg, e ne pubblic il facsimile , laltra appartenente a Neigebauer che porta la data del 1455 pass nella ricca collezione del dottore Kloss di Francoforte, il quale gii ha dato il facsimile . Nella vendita poi di que sta preziosa collezione, che ebbe luogo anni fa, questo stesso esemplare fu acquistalo da M . Heywood-Rright di Bristol per il Briihith museum, ove attualmente trovasi.

156

Di quelle di 51 linea colla data del 1454 e 1455 l'edizione pi numerosa e se ne co noscono 13 esemplari e consorvansi nelle se guenti citt. :
d e l l ' anno

1454.

La Haye colla data di Erffurdie (Erfwrt) del fS no vembre. Parigi colla data di Magonza del 31 dicembre. Brunswick, per non avere servito, senza data di luogo, di giorno e di mese.
d e l l ' anno

1454

r if a t t o a pen n a

1458.

Cassel dato in Bymbeck (Embeck) del 2 gevmaro Gottinga dato in Limebourg (Hanovre) del 26 gennaro . WolfenbiUel dato in Brunswick del 24 aprile. Capenhague dolo in Capenhague del 29 aprile. Gottinga data in Hildensein (Hanovre) del 30 aprile,
.
d e l l anno

1455.

AUhorp nella biblioteca Spenceriana dato in Wurtzbourg del 7 marzo. Londra appartenente a sir Thomas Philipps , il gitole rispose averlo perd/iUo al sig. Bernard che gli chie deva i dettagli. Lipsia dato in Norimberga del 24 marzo. IHedesel dato in Erffurdie (Erfurth) del 28 marzo. Lipsia dato in Wurtzbourg del 29 aprile.

* V n m tC U S

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F,sl57 j jxutator genat>6 Sxxt.

wflmt Regi* Cvwi 7Wtia.paj)a'v^> afflictiifle


niutn Sa'illuin a i die uew irno * > n t OOcccdu
to lta t& f f tttlU f tfi? bcatwtqj.prt et pault aptt ci? ac acte AtHobliti 6<i ab omibj caf i ^ i C e r e a t u r ^ i t u refiitumbo te

v J L t i U t t f i B C r i l * . . rakM ___... R, , <cw>r t ' - * *

putito Wi tcptimonvah.........
fja ^ tfttta tu rw ^ , broM^ . v ttti M

^P^Tie *obh'tie tftiab omibj cofA Jfc iftttdtU TtUl *ft 0(, lif ts refhtueito tevnttah af

m
M. de Laborde inarca una terza composi zione, ma gli esemplari sembra non essere siati impiegati (i). Intanto le differenti edizioni dell'anno 1454 delle Lettere d' indulgenze provano positiva* mente che in detta anno in Magonza esistevano due distinte e separate stamperie, avendo ognu* na dei caratteri differenti, luno grosso e gotica, laltro piccolo e corsivo; senza parlare delle tre lettere iniziali che in dette Lettere d9 indul genze si osservano di due punti (due righe) rimarchevolmente differenti in ogni edizione. In effetto in una delle composizioni, quella di 31 linea, si osserva il grosso gotico del Donato del 1451 e del Calendario del 1455, il quale di circa 20 punti tipografici, ed un piccolo corsivo di 13 punti. Nellaltra, quella di 30 linee, si osserva H carattere della Bibbia di Guttemberg, ovvro un altro rassomiglianlissimo di 18 punti circa ed un corsivo di 12 punti circa; e questa la sola composizione che pu attribuirsi ^ fiuttemberg a causa dpi grosso gotico ebe^ ztofo impiegato nejla Bibbi* di 42 linee. Yedi,il j>r4~ sente facsim ile . NelPanno 1804 M. Gottholf Ficher scoperse
(1) Labrde,

p . et.tol.fi

138

nella casa dei Gesuiti in Asburgo un Alma nacco stampato nel 4458. Questo Almanacco cosi impropriamente detto* altro non che una disfida contro i Turchi, e lunico esemplare che esiste di questo cu-* rioso documento trovasi nella Biblioteca reale di Monaco, del quale il barone Aretin ci ha dato un completo facsimile (1). L'opuscolo composto di sei carte, ovvero un foglio e mezzo di stampa in 4., la prima carta intieramente bianca e lultima bianca al solo verso, ci che riduce la stampa a sole nove pagine. Esso eseguito coi caratteri del Donato, cio a dire gotici di 20 punti; ogni pagina contiene 20 linee, eccettuate la prima e l 'u l tima che ne contengono 21 ciascuna. Questo documento fu con tutta certzza stampato nel 1454, mentre termina con un augurio del nuovo anno 1455 con le seguenti parole. Eyn gut selig nuwe Jar. L.opera scritta in versi ; ma siccome la lunghezza della linea troppo corta 4 attso la grossezza del carattere,-non pu contenere
(1 ) Aretin Utber dt$ friihettm univemlkUimitchm FolgmderXrfindung d*r Buehruckrkunst. Munich. 1808, in 4.*li sig. Wetter ha an che dato un fac-imiU partiate della Diffida oontro 7*rffc4, I . IV

1S9

un verso in ogni linea e sono di seguito. Bisogna dunque avere la cura di maroare i maiuscoli che sono in ogni principio di verso. I paragrafi terminano con punti disposti con un cerio ordine. Qualche bibliografo contesta la data di que sto documento ; ma M. Bernardi la riporta nellanno HP% (4), per senza ragione e senza fondamento. Imperciocch le Lettere di indul genze, di che sopra gi abbiamo parlato, fu rono pubblicate nel 4454 per lo stesso og getto. Il primo libro che porta i nomi di Faust e Schoeffer stampato con caratteri fusi, che si conosciuto sinora, il famoso Salterio, le cui copie sono tanto rare, che appena se ne co noscono sei esemplari, Questo libro fu pubblicato in Magonza nella vigilia dellAssunzione di Maria nellanno 4457; ed riguardato come il primo libro della per fezione della stampa e eome capolavoro del l'arte. Molti bibliograO hanpo di proposito parlato
(l)Bernartb, Antichtm voti der Getckickte der Etfndung der Buch.

ruckerkunst.

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di questo rarissima libro ,come Van-Praet (1), Heinechen (2), Wurdtwein (5), ec. Questo Salterio stampato in pergamena in un volume in foglio un poco quadratole pagine (intendo parlare della parte stampata e non dei margini, che variano in ogni esenti* piare) sono di 20 centimetri di larghezza e 30 eenlimetri di altezza. Il volume completo deve essere composto di 175 foglietti diviso per quinterni come la Bibbia di Guttemberg. I primi dieci quinterni sono composti di cinque fogli, lundecimo di 4 fogli, il duodecimo di tre fogli, il, decjmoterzo e decimoquarlo di cinque, il quindicesiipo di quatlro fogli e mezzo, la di sposizione del resto del volume difficilissima a determinarsi, perch qualche esemplare sino al quindicesimo quinterno, e gli altri hanno subito delle modificazioni, seguendo il gusto de possessori. Lesemplare della Biblioteca imperiale di Vienna, portato da Lambeccio dal castello di Arnbas vicino lnspruk nel 1665, che passa per il pi completo e meglio conservato corn
ei; Van-Praet, Catlogo dei libri stampati sopra velino della B i

blioteca del Re.


(9) Heiueche, Idee generai d'une colleetion dettampes, pag. 962 a 9734 15) Wunltwein, Biblioiheca Moguntina, pag. 53 a 57.

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posto in questo modo. 1 primi 136 foglietti contengono Salmi accompagnati di antifone* di preghiere e di collette. Il verso del foglietto 136 contiene il cantico di Simeone che se guito di proghiere e di collette sino al recto del foglietto 37. Al vm o di detto foglietto co* minciano le litanie dei Santi seguite dellugual modo di preghiere e di coltelle sino al verso del foglietto 143 che bianco. Indi sieguono undici foglietti che contengono i notturni del* l'officio dei defunti che terminano al verso del foglietto 154 ugualmente bianco. Gli ultimi 21 foglietii contengono gli inni e gli offici}. Quasi tutta l'opera stampata con grossi caratteri di 37 punti tipografici ed ogni pa gina composta di 20 linee, solamente qual che parte stampata con piccolo carattere di 30 punii. Vi sono molte linee di carattere di 30 punti stampate nel grosso testo. I ca ratteri di questo Salterio comunemente chiamansi caratteri di Pietro, Literae Petri, dal no me di Pietro Schoeffer, Vi si ammira un gran numero di lettere maiuscole artisticamente ornale, incise in le gno. La prima la pi grande, ed stam pata in tre colori bie, rossa c porporina della grandezza di 9 GanUmeiri di alieza sopra dieci
21

162

di larghezza , senza tener conio degli orna menti che occupano tutto il margine e che hanno 32 centimetri di altezza. Questa let tera rappresenta una B attorniata di arabe schi, di foglie e di fiori, e vi si vede in una delle sue aste un levriere che insiegue una pernice al volo. Van-Praet (1), Heineken (2 ) . Wurdlwein (3) , Dibdin (4) Falkenstein (5 ), Welter (6 ) ed altri ci nno riprodotto il fac simile dei caratteri e della sopradetta lettera di questo prezioso monumento delibarle tipo grafica. Vi un curiosissimo fatto a notare il quale che Schoeffer ha variato i colori di queste lettere ornate nei differenti esemplari del suo Salterio, ed ha fatto subire qualche cambia mento nel testo; dimodoch gii esemplari che si conoscono di questo prezioso libro non si rassomigliano tra: loro, ci che ha dato m o tivo a pi dispute bibliografiche, Questo Salterio termina con una soscrizione, di che molli autori ci hanno dato il fac-simi(1) Van-Praet, op. cit. (4) Heineken, op. eff.

'(3) Wurdtwein, op. cH. (4) Dibdin, Bibbliotheca Spmceriana, voi. I, fol. 107.
(5) Falkenstein, Getchilche etc: pag. 121.

(6) Welter, KrUi$ck Guchicht etc. fol. VII et Vili.

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le ( 1), c trovasi nella seconda parola uno stra no errore tipografico, ed il seguente colla restituzione delle abbreviazioni.
Presens spalmorum (per psalmorum) codex venustate capi bilioni decoratus, rubricatiombusque sufficienter distinctus-, ad> inventione artificiosa imprimendi ac caraeterizand absque calami < ulta exarationc sic effigiatus, et ad eusebiam Dei industrie est consommatus per Jobanneni Fust civem Bloguntinum et Petrum . Scboeffcr de Gernszheim anno Domini millesimo. CCCC. LVfl in vigilia Assumpcionis.

Sotto questa soscrizione si vede in qualche esemplare un doppio scudo ugualmente stam pato in rosso colle arme dei due stampatori. Queste arme divennero in seguito la marca artistica della loro stamperia, e Schoeffer la conserv nei libri da esso stampali dopo la morte di Faust, ed i suoi figli e nipoti egual mente servironsene (2 ). Molti autori, niegano essere stato eseguito questo libro coi caratteri di metallo fusi , uno de* quali Fournier (3); altri lo credono
(1) Heineken, op. eit. Histoire de V Accademie d'InscriptUm* et belle lettre, tom. XIV, pag. 254. Welter, op. ct. fol. Vili Falkenstein, op di. pag. 134. (3} Trovasi questo doppio scudo io un opera stampala nel 153# da Ivon Schoeffer nipote di Pietro titolata Joannit Anchonii Cam pani etc. (fe Ingratitudine fvgienda in 8. Magonza 1532. Quest opera omessa da Schaab nel suo Elenco dei libri che partano il

nomedi Schoeffer. (3) Fournier, De lorigine de limprimeriCj Pag. 981.

m stampato eoi caratteri mobili di legno e tra gli altri Wurdtwein (1); altri lo vogliano ese guito coi caratteri di metallo tacisi; ma nes suno di essi ha precisato la sua critica, atte nendosi solamente alla generalit, la quale i facile confutarsi, dicendo che le lettere dif feriscono tra loro, senza avvertire quali sono le dissimili. Io non posso dar su questo particolare un decisivo giudizio, perch dovrei osservarne al meno un esemplare, e presso di noi non si mai avuto cura di acquistar libri di questa sorta o perch i preposti alle nostre biblio teche li han riputato di soverchio lusso, o per ch non ne hanno conosciuto il pregio e l'u tilit, o pereh finalmente la tenue dote as segnata ad esse e la necessit dei libri gior nalmente richiesti dalla giovent studiosa non han dato loro facolt di far quelle spese. Certo egli che siffatti libri dalla Sicilia sono pas sali nelle biblioteche di paesi stranieri. Ed io stesso ho due volte offerta a questa pubblica biblioteca la Vita di S . Girolamo in 4 . primo libro stampato in Messina nel 1478, il quale ha dato occasione a non poche dispute biblio grafiche* E anche queste due copie di un li*
(1) Waidtwein, op. cit-

MS

bro s raro e importante per noi sarebbero ite all* e ste ro , se non fossero stati il P. Ta rsilo cassinese che ne acquist una pei suo monastero di Morreale e il benemerito Principe di Trabia, che ne volle fornir la sua biblioteca ricchissima di opere di storia patria. Mi contento per di fare osservare che la variet dei tipi pu nascere dalluso di allora di incidere pi punzoni per una lettera ed in tal modo porla qualche piccola variet; om* pure puossi verificare che nella fusione di caratteri qualche tratto fino pu anche man care in qualche lettera fusa ed a prima vista non facendo un rigoroso esame sembra dif ferente dalie altre. Il certo per si che se fossero i caratteri incisi in metallo; come alcuni bibliografi ere* dono, non avrebbe potuto stamparsi lopera a quinterni di einque fogli > mentre la com posizione di felli fogli richiederebbe la quan tit di pi di 15000 lettere, e per incidere tale numero di lettere su metallo avrebbe richie sto un lunghissimo tempo, una estr*rdinaria fatica d ima ingentissiina pesa; ma posto che i caratteri fossero in tale modo segniti, al lora ne avrebbero inciso quella quantit di -lettere sufficienti (ter istanpare uno, o al pi

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due fogli ed impiegarli successivamente nella posteriore composizione; non si avrebbe 1 opera stampata a quinterni di cinque fogli. E per tale ragione credo impossibile essere stata (ale opera stampala con lettere incise in metallo. A quei bibliografi che credono essere stato stampato tale libro con le ledere mobili di legno, rispondo che impossibile, attesa la nettezza ed ugualt dei tipi ; ed ancora per ch non avrebbero potuto essere impiegate tali lettere nel corso quasi di un secolo, come lo sono stale di fatto, mentre se ne conoscono altre quattro edizioni di questo stesso libro stampato successivamente e cogli stessi carat teri, la prima nel 4459, la seconda nel 1490, la terza nel 4502 e la quarta nel 4546. Questultima fu stampata da Giovanni Schoeffer figlio di Pietro ed erede di quella stamperia; e dei caratteri di legno sarebbe stato impossibile usarne per tante edizioni, e certamente non si sarebbero impiegati nel XVI secolo, che di gi era l'arte della stampa portata al pi alto grado di perfezione, ed in tale epo ca comunemente si conoscevano e si adope ravano i caratteri fusi in metallo. Il primo esemplare ed il pi completo ri-

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trovasi nella Biblioteca imperiale di Vienna come test si dello. Il secondo trovasi nella Biblioteca del re di Francia, il solo che esiste in dello regno, e non contiene che soli 169 foglietti, e mancano nella parte degli inni sei foglietti. Questa copia dei Salterio fu com prata 1540 franchi nella vendila Gaignat dal signor Girardot de Profond, che lo cedette a MaC'Carty. Esso poi stalo pagato 12000 franchi nella vendila di quest'ultimo nel mese di febraio 1817. La Francia debitrice di questo importante acquisto a S. M. Luigi XVlIi che Io pag col denaro del suo borsiglio. Il terzo trovasi nella Biblioteca della cattedrale di Magonza. Il quarto in quella di Dresda. Il quinto in Londra nella Biblioteca del Be che lo ricevette in dono dalla Universit di Gottinga. Il sesto in quella di lord Spencer ebe lo compr nel 1788 dai Religiosi diRolh jn Suaba pel prezzo di 3000 fiorini di Alemagna. Nellanno 1459 nel giorno 29 agosto Faust e Schoeffer pubblicarono anche stampalo sopra velino una seconda edizione del Salterio cogli stessi caratteri in un volume grande in foglio di carte 136 a Junghe linee di 25 per pagina. Questa edizione,bench un poco meno rara che

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la precedente, intanto ancora preziosissima, e si rimarca subito dalla soscrizione per la correzione falla dello errore che trovasi in quella della prima edizione, come pure per il cambiamento delle ultime parole effigiatus et ad laudetn Dei ac honorem Sancii Jacobi est consummatusper Johannem Faust, civem Mogunlinum, et Pvtrum Sehoi/fer de Gernzkeym, clericum. Anno Domini millesimo CCCC.LIX ; XXIX die mensis Augusti, l/i Bonedittini di S. Giacomo della citt di Magonza pretendono sostenere che colle pa role ac honorem sancii Jacobi, fosse stata fatta questq edizione a spese del loro monastero; il che mi sembra assai difficile; mentre tale ri* stampa fu fafla per essere stata esaurita la prima edizione del 4457 ed in seguito si ri* Stamp altre tre volte come sopra si detto. Piuttosto sono di parere che tale esemplare fosse stato eseguilo per conto degli stessi e gli stampatori fecero tale cambiamento nella soscrizione; come difatti Gerken e dopo di lui Panzer (4) ricordano due esemplari esistenti allora nel 4786 in Magonza, uno nella Colle* giale di SanlAtbano col seguente cambiatneiil netta soscrizione ad laudem Dei ac honorem
(1) fatoxer, Annoi, typofr tom. IT, pag. 11*.

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5. Albani e laltro in quella di S. Vittorio colle parole ad laudem ac honorem S Victoris. Lambinel e Van Praet asseriscono tali co pie essere chimeriche. Detti signori bibliografi mi perdonino, non niente di sorprendente che gli stampatori Faust e Schoeffer avessero eseguito il cambiamento in ognuno degli esem plari destinato a queste diverse case religiose. La cosa pi che naturale, cd oggi appo noi nelle opere grandi e costose tale costume usasi dagli stampatori, ed abbiamo in prova di ci che nellopera del Ferrario% costumi di tutti i popoli del mondo in ogni copia vi si legge la dedica dello associalo a chi appartiene. dippi nella edizione del 1490 citala una copia negli atti eruditi di Lipsia(1) che porta il nome di S. Benedetto e queslo per essere stato tale esemplare destinalo ad una casa religiosa che tale santo aveva per patrono. Una copia della edizione del 1516, stam pata in carta che conservasi nella biblioteca nazionale di Parigi decorata di un fronti spizio che porta egualmente il nome di una casa dellordine di S. Benedetto cos concepito Psalterium ordinis S . Benedicli de observatione Burffeldensi ed anche ornato del ritratto in
(1) AcU eroditoram Lipiic anno 1710, pag. S56.

22

t70

legno d detto santo. Per tali ragioni gli esem plari non son uniformi nelle coscrizioni. Di questa edizione del Salterio non si co noscono che soli olio esemplari, e la Biblio teca del Re di Francia ne offre due copie. Venduto un bello esemplare 2500 franchi Prienne-|*aire3350 fr. MacCarles.63 lire sterline (senza dubbio imperfetto) Willet* Nel catalogo di libri del librajo Edwards di Londra nel 4796 trovasi registrala una copia di Salterio in foglio di 458 carte, che corri sponde una parie pagina per pagina con quello del 4459, e termina col Canticum haie . Il verso dellultimo foglio tutto bianco, non trovasi alcuna soscrizione. Il carattere del testo lo stesso di quello della edizion del 4459, ma le rubriche e le parole del canto sno> Uguali a quello del 4457* Fa^st e Schoeffer appena terminala la se conda edizione del Salterio nel 4459, pubbli carono nel giorno 6 ottobre dello stesso annd il Durand, Halionale dMnorm officiorum inf un volume in foglio di 460 carie a due co lonne di 63 linee per colonna; stampalo, corti# per abitudine, a quinterni di cinque fogli. 1 caratteri di questopera sono dell* intuite} differenti di quelli da loro impiegali nelle due

Iti

edizioni del 8 alierio. Quelli del corpo delPopera sono di 12 punii tipografici e quelli della soscrizione sono di 15, e sonq di forata tutonda simili a quelli del lesto dell'opera, che si attribuisce essere uscita dai (orchi di Gutlem ber g, del Traciatus de celebrilate missarum; la quale forma di caratteri di gran lunga migliore del gotico * pi conforme alla scrii* tura del tempo. La soscrizione di questo libro conforme a quella del Salteri la quale restituita dalie abbreviature dice:
Presens racionali divinorum codex offlciorvm temutale capitcdittm decaratu* nttnicatiovdbusque diHiwjtus artifeiof Qdfopentiom eli (1459; tex die Oc(o^rU.

V an -P raet (1) eila un esemplare icfee pftre la Biblioteca reale di Parigi $4n#a soscri zione e la crede omessa* Osservato per A l l'accurato bibliografo Bernard (2), questi sicura essere staia raschiata. Imperciocch guardandosi il foglio del ve lino alla luce, vi si scorge perfettamente h traccia della soscrizione. il che fu operaio per frode libraria, afln dj dare un pi aito prezzo
(1) Van-Praet, Velin du Roit tom. I, pag. 62, 63. () Bernard^ dell'Origine et det debuti de C imprimerle et Bprtpt) P w 166. Voi. I, {g. $9, nqt. I-

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al libro. In generale i bibliografi che non sono versali negli sludii tipografici sono facili ad ingannarsi, e per conseguenza ad ammettere differenza tra diversi esemplari di una stessa edizione. Vi sono due sorte di esemplari del Durando della presente edizione; gli uni colle capoleliere ornale stampate, che sono quelle stesse del Salterio; gli altri con le eapolettere illu minale, ed in questi ultimi la soscrizione non concorda in nessun modo cogli stessi. Ma ci che vi di pi curioso che lo spazio la sciato in bianco nelle eapolettere di questi ul timi in qualche parte pi considerevole di quello occupato dalle lettere ornate nei pri mi. Nei libri HI, IV, VII, ed Vili vi fu certa mente un ffecconciamenlo nello spazio lasciato in bianco dopo una prima impressione, cio di quella colle lettere ornate del Salterio. Alcuni bibliografi credono essere stalo que* sto il primo libro stampalo con caratteri fusi in metallo, e sono quelli che falsamente as seriscono essere stato stampato il Salterio con li caratteri mobili di legno. La biblioteca del Re di Francia ne offre cinque esemplari di questo prezioso libro, tra i quali vi quello colla soscrizione raschiata,

173

della quale tenni parola sopra, e che alcuni bibliografi credettero omessa. Venduti 1050 fr. Gaignot, 2700 fr. la Val* liere, 401 lira sterlina Pinelli, 2024 fr. Crevenna,3400 fr. Brienne Laire, 2100 fr. D'Ourcbes, 2000 fr. Mac-Carty. Nell'anno 1460 si pubblic il Vocabolario del genovese Giovanni Balbi imbolato Calholicon e comunemente chiamato Vocabularium ex<quot perch comincia colle dette parole. Quesio singolare libro scritto da Giovanni di Genova la prima.opera puramente lettera* ria che si pubblicala per le stampe, ed composto di una grammatica e di un dizio nario latino curiosissimo per Y epoca e ri marchevole per la maniera come sono defi nite le parole. Il libro in un volume in foglio di 374 foglietti, ovvero 748 pagine a due colonne di 66 linee per ciascuna. Principia il libro al recto del primo foglio col seguenie sommario stam pato in rosso in alcuni esemplari, e mano scritto in allri.
incipit summa qua vecatur CathoUcon edita a fratr* Johann* d* Ianua ordini* fratrum predicatorum.

Al recto del pienullimo foglio, nella seconda colonna si legge una soscrizione piena di ab-

breviaiure, chq pu 9$e?e restituita in que sto modo.


Altissimi presidio citjui nutu infantila* lingue /limi diserte, giri qti nuo (t) i* parmiltf Mudai gwod pwrtfi&wi cJa/, Aie Uber egreGatholican dominice incamacioni annis Af. CCCC LX. alma in urbe Stoguntina, muiorni inelite 0ermqnice, gwam dei denuncia tam alio ingenii lumine donoqe gratuito ceteris terrarum nacionibus preferre iUustrareque dignatu e st , non calami ttili , aul peune suf* fregio, sed mira patronarum fomarumque concordia prpporcione ai modulo imprestu piqu confectu est. Bine tibi Monete pater noto eia flamine sacro LoUs et honar Domino trino tribuatur et uno, Ecclesie laude libro hoc catholice plaude Qui laudare piam semper non linque Maria.

*,

PPO GftACtAS

Molli bibliografi asseriscono questopera es sere uscita dai torchi di Gullembrg per essere stampata con cavalieri differenti di quelli impiegati da Faust e Schoeffer ; ma Bernard (2 ) prova essere stala stampata da uno dei lavoranti di Guttemberg chiamalo En rico Bechetermunlze, che acquist la stam peria Gultembergiana da Homery detentore
(1) Molto si ha contrastato sa la restituzione dell* abbreviatura di questa parola nuo , la quale offre senza difficolt la parola numerotepe per satpemunero. (2) Bernard, de l'origine et de debuts de l imprimerle en Europa w l. II, pag. 4 et sey.

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(fella stessa che poi si stabili in Esfeld (Atta* villa) presso Magonza. Di quest'opera esistono parecchie copr io velino, e la Biblioteda del re di Francia rie offre pi esemplari. Venduto, in carta 4050fr. de Limare, 4840 fr. Crovenna, 4600 fr. dOurches, 631ir. stri. Roscoe, 60 lir. steri, e 48 schell. Willett. Gli esemplari in velino 9222 fr. Gaignat, 2400 fr. la Valliere, e 8620 fr. Mac-Cortes, * Nel giorno 25 giugno dello stesso anno 4460 Schoeffer pubblic le Costituzioni Clementine in un volume in foglio di carte 54 a due clonn eoi sommarii in rosso. Questo libr egualmente stampato a quinterni di cvriqtt fogli. il lesto delle Costituzioni Clementine slam* palo coi caratteri impiegati nella sosefiion del Durando, ed incorniciata dai Commentario di Giovanni Andrea coi caratteri del testo dello stesso Durando. Il compositore nel trasporto di questo libr ammirevole per la intelligenza ed industria saia nelle varie proporzioni del testo Colle nate, e quello che fa incaricato a tale lavoro lo ademp con tutta perfezione. Lopracomincia col seguente sommarto ;

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neipiunt Consttiutiones Cimenti p. p. Vvnaeum appuro** dm lo. Andree.

Nel quarantottesimo foglio al verso si legge la presente soscrizione :


Presene Clementie pape quinti constilulionum eodex . . . . per Jokarmem Futi civem moguntin. et Petrum Schoffer de Gemete h e im ..................... anno domi. Jf. CCCC. eexageeimo X X V die mensie junij.

Il detto foglio seguito dalla Costituitone di Giovanni XXII che comincia col seguente sommario:

Constitutio execrabilis Johannis pape XXII,


che occupa un foglio: In seguito vi si ritrova la regola di S. Fran cesco che occupa gli ultimi due fogli e co* mincia Exivi de Paradiso etc. Questo libro stampato tre o quattro altre volte dallo stesso stampatore e collo stesso formato. Tutte le edizioni hanno a un di presso la stessa soscrizione colla differenza della data. Nella edizione del 25 giugno 1460 la so* scrizione fa menzione, come nelle antecedenti, che le rubriche ed il resto del libro sono state stampate coiraiuto della nuova maniera di caratterizzare. Nelle eapolettere vi lasciato il vuoto per essere illuminati dai miniatori. Questa raccolta delle Costituzioni di papa

Clemente rarissima e preziosa. La biblioteca


de) Re di Francia ne offre una copia. * Venduto esemptare in velino 340 fr. Gaignat, 852 fr. la Valliere, 66 lir. steri, e 3 scell. Wiilett ed offerto a 4100 fr. Mac-Garty. Nellanno 1461 si osservano stampati diversi libretti senza data contro larcivescovo Dielher di Isemburg, che possono collocarsi in questo periodo. Alcuni bibliografi credono essere stati stampati dopo la presa di Magonza cio nella fine dellanno 4462. M. Bechstein di Meiningen fu il primo che li scopri e li crede stampati in detto anno. Nell anno 4464 Faust e Schoeffer si occu parono a stampare la tanto famosa Bibbia latina, s ricercata dagli amatori, e la pubblicarono nella vigilia della Assunzione (14 ago* sto) dellanno 1462. Essa in due grandi volumi in foglio a due colonne con 48 linee per ciascuna. Il caradere impiegato in questa Bibbia quello stesso di cui servironsi i delti stampatori per il testo delle Clementine, di cui sopra feci men zione. stampata a quinterni di cinque fogli al solito, come tulli gli altri libri usciti dai loro torchi. II primo volume contiene 242 foglietti, e 23

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termina colta seguente soscrizione stampata in rosso.


Anno M. (qui il doppio stemma) CCCC. LXII.

Il secondo volume contiene 289 foglietti e termina con una soscrizione parimente stam pala in rosso, che varia in qualche esemplare, e per maggiore intelligenza trascrivo colle loro varianti.
1. Presens hoc opuscutum artificiosa OdinvctUiohe imprimndi set caracterizandi absque calami exaratione, in eivitate Moguntina, ite effigiatimi, et ad eusebiam Dei industrie per Johannem Fust civemy et Pelrum Schoiffher de Gemsxheym, elcricum dioeesis ejusdem , est consummatum, armo Domini M. CCCC. LX II, in vigilia Assumpeionis virginis Marie. 2. Presens hoc opusculum finitum ae completimi, et ad eusebiam Dei industrie , in eivitate Moguntina per Johannem Fust civem , et Petrum Schoiffer de Gemsxheym, elercum dioeesis. ejusdem. est consummatum, anno Ineamaeionis Dominice M. CCCC. I l '/ / , in vigilia Assumpeionis gloriose virginis Marie.

La principale differenza in queste due soscrizioni 1 omissione sull ultima del modo come fu eseguilo il libro. Molli scrittori ( 1) asseriscono che gli esemplari, ove furono omesse le parole artificiosa adinvenlione im primendi, seu caracterizandi absque calami
( 1) Gabriele Naudc, Addition a Vhistoire de Louis X I pag. 280. Abb Mcrcicr, Supplment a Vhistoire dt l'impreinerij png. 10, eie.

exaratione, fossero stati quelli venduti per ma


noscritti in Parigi, e che furono la causa della persecuzione contro Faust, e per la quale venne obbligalo fuggirsene, come te&l Ito pi volte accennato. Nel testo di questa Bibbia si trovano molte irregolarit, ed lia subito considerevoli cam biamenti e molli bibliografi erroneamente asseriscono e sono persuasi che tante edir zioni si sono fatte in detto anno di questa Bibbia per quanti sono i cambiamenti; e con particolarit. Seemiler (i) ci. pretende inde bitamente sostenere.. In uno esemplare , che offre la biblioteca di Ingolstadt, si-segnala un certo numero di varianti. Di esso si servilo Masch nella descrizione di questo libro (2 ). Esistendo realmente queste varianti in di* verse copie, ed in varii fogli, secondo 1 as serzione dei sopradetti! bibliografi, dovettero farsene tante edizioni nello stesso anno per quante sono le varianti in detti esemplari ? Ci impossibile, perch non- era sufficiente un anno per eseguirne una sola edizione, oo(1) Secai ilcp, De latinorum Biblierum cwn noia anni 1403 impressa duplici editione Maguntina exercilatio io 4 , di pag. 10. Ingolbtadl 1783.
( 2 ) M asch, B ib lio tec a sacra d i L e onj|

180

stando Y opera di circa 800 foglietti, ovve ro 1000 pagine, e dovettero impiegare lo a n tecedente anno della pubblicazione per potere eseguire la stampa di detto libro; tanto vero che nessuna opera abbiamo che fa fede essere stata pubblicata da questi stampatori nellanno 1461. Debbono piuttosto attribuirsi tali varianti alle correzioni fatte dagli stampatori tosto accortisene; come difatti nel foglio 21 del vo lume secondo nel capitolo LVUI di Isaia fu omessa unintiera linea in alcuni esemplari, principiando questo foglio nella prima colonna colla linea per diem, e negli esemplari corretti eoi foglietto rifatto comincia colla linea omessa clamor etc. E tale sistema osservato tuttora da tutti gli stampatori, come osservasi in varii libri chiamando tali rifazioni cambio. Un errore pi singolare, ma meno impor tante nella soscrizione non stato corretto, ed la parola opusculum invece di opus che trovasi in tutte le copie. Maitter ( 1) asserisce esservi degli esemplari colla correzione opus, ma Van-Praet meglio istruito nella scienza bibliografica asserisce il contrario, e deve prestarglisi fede.
(f) MaiUer, Annoi. typogrrapA.,t.1) part. f, pog. 279, cdtt. 1735.

18!

Van-Praet ( 1) annunzia uno esemplare di della Bibbia, sul qua te vi scritto in latino Tatto di vendita della stessa fatta nell anno 1470 da Hermanno di Alemagna commesso del li* braio giurato dellUniversit di Parigi Gio vanni Guymier a Guglielmo di Tourneville (2) arciprete e canonico di Angers per il prezzo di 40 scudi. Questa la prima Bibbia che porta data cerla ed chiamata per eccellenza la Bibbia di Magonza; abbcnch non la prima slam? paia in questa citt, e ie antecedenti 'Sona senza data, e deve essa questo onore alla sua soscrizione. La esecuzione tipografica .elegantissima pei tempi. Venduto un esemplare stampato* in vq* lino 3200 fr. Gaignat, 4086 fr. la Valjiere^ 3900 fr. Soubise, 175 lirjsterl. Edwards,.4750 fr. Mac-Carty.. Stampato sopra carta 2500 fr. la Valliere, nel 1767, 3212 fr. Crevenna (que ste ultime due copie legate in voi. 4, in ma rocchino rosso) 2101 fi*. D 0. . . , 105 lir. steri. Willett.
(!) Van-Praet, Coiai, in fol. pag 59. (S Mcermann nel citare questo documento {Orig. typor.t tom. 1, Pag. 7, nota x) ha commesso due errori, il primo che chiama Hermanno lavorante di Schoeffer, che in tale epoca non lo era an cora, ma vi fu molto pi tardi*, l*altro che d il titolo di arcive scovo di ogers a Guglielmo di Tourneville, che non lo fu mia.

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La Bibbia di 42 linee senza data comu nemente chiamata la Bibbia Gazzerina, pei* essere tale copia esistente nella biblioteca di tale nome in Francia, ed ha attirato l atten zione dei bibliografi; e dellugual modo quella di 36 linee conosciuta col nome Schelharn, per essere stato il primo a segnalarla agli eruditi. M i sono contentato dare sin qui le notizie su i libri che furono i primi stampati con data certa e non mi sono di pi dilungato per non allontanarmi dal disegno da me pro posto. Se i lettori vogliono pi estese notizie su tale particolare consultino Mailtr, Panzer, Audifredi, Laire, La Serna-Santander, etc., i quali hanno dato la storia delle edizioni del XV secolo con esattissimi indizii e curiose notizie. 11 certo si che in questo secolo, che fu inventata la stampa, fu nello, stesso tempo portata ad un aho grado di perfezione.

CAPITOLO TERZO

Propagazione iella Mamp nelle principali citt di Europa.

Dopo scoperta la stampa non fu tarda a propagarsi in Europa. Sciolta la societ FausloGutlembergiana i lavoranti della stessa ne portarono notizia Tuori Germania, e ci accadde Tanno 4458, o 4459. Avendo poi nel* T anno 4462 Adolfo conte di Nassau presa Magonza, e danneggialo in tale circostanza il luogo di lavor della stamperia Fausto-Schoefferiana, e dispersi i lavoranti di detta, pro pagarono viemmaggiormente in pochi anni si utile arte in quasi tutta T Europa. Diverse opinioni vi sono su la introduzione della stessa, e quale fosse stata la prima citt a metterla in uso. Alcuni vogliono sia stata introdotta in Bainberg nel 4461 e portano per documento la Raccolta di Favole in tedesco ac compagnata di incisioni in legno ivi stampala nel 4464 volgarmente chiamala Liber similitudinis, descritto da Heinecken, e conservato nella biblioteca del duca di Wolfenbullcl.Jl

iSk

libro delle QutUo storie stampato da Pfisler nella stessa citt nel 1462 descritto da Camus nelTanno VII. Van-Praet allo stesso stampa tore attribuisce un frammento del Calendario di una anteriore data. Si vede stampato nellanno 1461 in Venezia da Nicol Jenson il libro titolato Decor fu ci larmi Zo Honore de le Donzelle etc. in fine del quale leggesi la seguente soscrizione:
A n no a C h r is t i in c a r n a t a n e M.CCCC.LXI PER MAGISTRUM N i COLAUM J en so n f e l ic k t e r im p r e s s it i ! e s t .

Alcuni bibliografi seguendo la opinione di Bozc e segnatamente Meerman, Heineken, Sassi, Laire, Mittarelli ed altri posteriori assicurano essere la data di tale libro erronea, ovvero fraudolenta , osando niegare tutte le edizioni italiane anteriori al Lactantius del 1465. As seriscono per lutto questo per sole conghietture. Il Boze nella Istoria della Accademia delle Iscrizioni (1) inser una Dissertazione sulla origine della stampa, nella quale descrivendo
(1) Het. de r Accademie dee Ine cripiione, rol. XIV, an. 1743 ? pag. *27 in 4.

il Dccor Puelbrum vtiol provare con congcl- , ture la falsit o la erroneit di tale data. Dopo molti sbagli decide essersi servii?. \o stampatore dei caratteri del S. Agostino pub'* blicalo in Roma nell'anno 1467, dK&iaraedolOj il primo libro gi rapato m Italia; ignorando, o tacendo il Lactaniius di Subisco dell'unno liti# e gli altri libri di anteriore data. ; Il tanto celebre Paiioni (1) confuta in qual che modo il Boxe e suoi seguaci. M dolio bi bliografo Crevenna (2) nel rispondere alle obie* zioni degli slessi ecka gli Italiani ad illustrare di proposito questo interessante argomento con documenti per sostenerlo. LerudttfcpiinQ Tiraboschi ( 3) non lascia di indicare gli -ar*gomepti allegati dal Bore e seguaci contro la legittimit della data dei libri stampati in Italia anteriori al Laetantiut de) 446S, i quali non sono, dice esso, di tanta fona, clje non si possa rispondere per ^confutarli {*)i Essendo io fertliamf ; e spinta <Ja patrizi ca ci) Paltoni, Venezia prima citt fuori detta Germania dove t Mf* dt forte dHlai stampa O isktV rm iohv fin 8j V citelia 11/1 . (i) Creveaoa, Ca(<do(fKlira^otm4t 4. Aim^ei^wiL <17^0, fo l U, P * g * 6J.

rii , non potando per la mia pochezza con futare s eruditi bibliografi, non permetten* dolo il libro che ho intrapreso a pubblicare; esporr alcune mie riflessioni che mi lusingo ton saranno discare al lettore. Nicol Jenson nacque nel 1420 in Francia secondo alcuni ( 1), ed in Germania secondo altri (2). Avendo Carlo VII nel 1436 espulsi gli Inglesi, stabil una zecca in Tours nella quote venne il Jenson impiegalo, e vi si di* slinse per modo che ne merit la direzione. Venuto a conoscenza Carlo VII della inven zione dell1 arte della stampa in Germania , nel 1458 invi col ad apprenderla il Jenson, il quale non ritorn in Francia, ma and a stabilirsi altrove per esercitarvi Parte appresa* Tult ci cerlOi ed il dotto libraio, Ulu* Mratore della storia degli incisori, Marielie, lo conferma, avendo scoperto nel primo foglia di un antico manuscrllto, contenente le rm* prnte delle monete di Carlo VQ re di Francia, u#a memoria scrilta da antica mano colla data del 145& (3), che asserisce il fin qui dello e che non ignora lo stesso Boze.
(1) Michaud, fiiographie universelle voi. XXVIII, pag. 534. (2) M. Ant. Sabcllico, Enneade X , lib. VI. voi. II. pag 958, edii. di Basilea in voi. 4. (3}c^Cbe essendo venuto a notizia di tarlo VII, esercitarsi a qoci

tar

Posteriormente ai Manette un'altra memoria simile fu scoperta in un antico libr di mo* nete mss. da Filippo Augusto sino a Ludo vico XI successore di Carlo VU con l'aggiunta che il Jenson non ritorni in Francia, ma and a stabilirsi altrove con l'ftrte appresa ( 1). Le suindicate notizie, conosciute dal Boze, non altro asseriscono che Jenson T u invialo nel 1458 in Germania da Carlo VII per ivi apprendere farle della s ta m p a le , dopo ap* presala, essersi stabilito altrove ad esercitare delta arie. Ma non era torse a conoscenza del Boze e suoi seguaci bibliografi il de creto del Senato di Venezia del 1441 , col quale proibiva agli esteri la introduzione e lo spaccio delle carie da giuoco e ligure stam pate , per non reear danno agli stampatori delle stesse di delta citt,. E la parola stanipido fa conoscere esservi stale delle stampe rie in Yenezia in quell epoca ; come ce lo
tempi inrtlagoiiza lo nuova scoperta di stampar libri, ordin agli Ispettori Ielle pubbliche secche di iudicargli la persona pi intel^ li gente, che fosse capace di andar col ad istruirsi destramente dellarte. Che gii nominarono Nicol Jenson giovine di grande ahi li l allora direttore detta Zecca di Toiifs e ck vi fu subito spedito. Bariette rapportato da Botti, Quadro ad Arwood, pag. XLIX (1) Bozc, Disserlation dans Its Sfmoircs de iA:caJemic d*f Ih uriptm u voi. VU iu 4.

M*

conferma M. Antonio Saltellico (1 ) il quale *ssensc esservi stale ivi stamperie anni 46 pria dei! invenzione della slampa in Germa nia, ed essendo stato il primo libro con data certa stampato in Magonza nell' anno 1457, corrisponde lepoca del 4441 , per come ce lo pruova il sopradetto decreto. Osserviamo finalmente, che tale parola tutlora presso noi in uso oollo stesso significato in tulle le stamperie di Europa.
( f ) 31.CCCC. XLI di XI etabrio. Canciosia che farle et me* *litr delle carte e fi gore stampide che se faoo io Yenesia vegnudo a total diffaction , e questo sia per la gran quantit Id carte da sugar e fegure depente stompide; te qua) vita Cita *l Suora de Venezia ala qual eosa da meter remedio, ebe i diti maestri, i quali sono assaii in fameja, habiano pi presto utilitade clic i forestieri. Sia ordenado a slatuido come anchora i diti mae stri ne ba supplieado, obe da s o in avanti lo n f>oasa vegnie over CMer eondetto in questa terra alcun lavorerit dela prediola arie, ebe sia stampido o depento io tella o in oarta, oomo sono anebono e carte da zagare, e eadaun altro lavorerio de la io aria f a to pcneUq e stampido solo pena di perdere i lavori condotti e liv. XXX e sol. X II.. dela qual pena pccuniaria qn terzo sia del cooiun, un terzo di signori justitieri vecbi ai quali questo sia commesso, ed un terzo sia del aceu*ad<*. Cum questa tamen condUion , che i maestri i quali fanno de i predetti lavori in questa terra y non possano vender i predetti suo lavori fuor delle sue botege, sotto la pena predilla, salvo obe de merebore a S. Polo e de sabado a S. Mareo sotto la pena predetta.. . Lettere pittoriche, tom. V. pag. 5*0. Ottley, An inquiry fato th oripn and early hictory of engravivg upon copper and vood , pag. 48 Tewauia, Z eler al corte Algarotti.

18

Ma se vuoisi aucbe applicare la parola Jftim' fido alle sole carie da giuoco e figure, dallo slesso decreto chiaro emerge che da tempi pi rimoti tale erte era io pieoo esercizio io Venezia. Or dallo stancare carte da gittoco e fi* gure allo slampare libri altro oou doveva darsi die ua solo passo, cio la coooseeoza e l'uso dei caratteri mobili fusi in che con* iste l'arte della stampa. Venuto quindi Jenson da Germania coll'arta della stampa appresa, cio a dire cella cono* zcenza della fusione de caratteri m obili, provetto nell'arie di incidere, apparteneva ad esso lui la incisia dei punsoni. Avetdo poi trovato adulta in Veoezf larte di stampar* figure e carte da giuoco xilograficamente, quale difficolt potrassi incontrare, per am* mettere, che < J Jenson avesse ivi nel medesimo anno messo in esercizio larte altrove appresa di stampare libri, e pubblicalo avesse nell ao* no 4464 il libro controverso ? N tampoco era alla loro conoscenza ci che scrissero due contemporanei scrittori cio Mareo Antonio Sabellko e Marino Sanudo. II primo (4), nalo nel 1433 in Vicovaro, fi)
(1) t Pulchcrrirai ioveuti (parlaudo dell'arte della stampa) tuctar

190

scolare predilett di Pomponio Loto di Domizio celebre Veronese, due correttori delle prim stampe romane; e trovavasi in Roma quando Swfcynhefim, e Panttarlz introdussero larte della stampa in quella citt; e fu inol tre il primo, ebe dordine del Senato di Ve nezia scrisse VIstoria Veneta su i documenti originali del pubblico archivio e la stampa nel 1487, Questo coetaneo scrittore asserisce, che Ni* col Jenson stampava in Venezia ai tmpi del -doge Pasquale Malipiero (Maripetro), vai quan to dire non pi tardi del giorno 5 maggia 1462 epoca della morte di questo doge* eolie se* guenti precise parole: reddidit Mariplti prinei -

pnlum ad postero* iilksiriorem libraria itnpressio. , 11 secondo ne parla nella sua opera Viim ducum Venctorum scritta in italiano, abbench
Janftoes Gatte mbergense........ Bfoguatiaaqae res prinoam tentala e st.. . . aonis circiter 16 priusquam in Italia reSrCepta sit vul gati. S.unt qui iuter initium Pieotini pontificis id opificium Italias mvectum (per iaventum), quod non multe sit diversum ab eo quod alii prodidere, ut in eiini ipsum animai Christi Cai isti exitus qeiderit et Pii pontif\cis. Sed utraque res signanda est : claruerunt plerique cjusmodi opificio, sed omaium maxime opus opit>us t i eleganti littcrarum forma iqultum cters anticelderunt Nicolaas lenson et loannes Coloaiensis ambo Teutonici: reddidit Maripelri principatum ad postero ilhistriorem libraria impressio. Marci An toni! Sabellici Enneas X lib. VII, pag. 958, voi. II, edit. Basile^ in voi. 4. in (tri.

m
porti it titolo Ialino, tanta Iqdota dpi CoiH rtpi* latori della, Biymfia universale (4 ) e pub* blicatd dairerudilo Muratori nella tanto cele brala raccolta; Rerurri Itfllic&mm Soriptares (2)j Nellanno 1459 registra il Sa nud tra gli inventori dtlla. Stampa il Jensoia, uieerido tfhe l'arte T u trovala da Gimerobergi <|u&nlu4H|u altri vogliono da Fusto e altri da .Nicolo Jenson (5). / Gi ia conoscere che neiratmd 44.59 Jenson era io esercizio della stampa e non vale il dire non avercene documenti,;cio libri slam* pali dal Jenaon con tale data; giacche ironie ben si conosce, i primi saggi dati dagli anti chi stampatori furono ancipiti, cio senza luogo di impressione e senza nome di stam patore*
ft) *Tle t storia {Vita Ascimi tenmonm) scrllU con mane eleganza di quell di Sabetlleo ad essa ;superiore da) lato delta esattezza, attesa la dilignza usata dal Sanudd D i citare gli atti giustificanti e di confrontare i racconti degK storici atta* nieri Biografia universale, voi* Li, fot. 00 Veneaia 1819. (2) Muratori Rerum Ualieanm Scriptores, loia. XXII. (8) In qu?stnh0 (t4&$) larte della stampa fu travata da un tedesco Dominata GibVanni Guttemberg di Argentkra.Attri yagHuno c che fosse troviate da . / . fu sto attii da fficot Jenaact la quale^rterigofetiaiafu stile motto lodtvofe*. -taratori*, Rerum Italicarum Scriptores, toafc-XKli*fao?l,W9t tolina*110*.

m
Nettanno 4461 poi asserisce ohe il Jenson eon l'arte della stampa guadagn moltissimi denari e divenne ricchissimo sotto il dogata di Malrpiero , e che fa il primo a stampare libri in Venezia (4). Finalmente nell1 anno 4469 fa menzione del. decreto del Senato di Venezia del 48 settem bre dello stesso anno (3) che concedea a Gi* vanni diSpira la privativa di potere esso solo per anni cinque stampare V Epiitole di Cicerone e di Plinio, facendo conoscere essere in queHepoca l'arte della stampa di gi resa di pubblica ragione e non pi un segreto (3)
(1) In tempo di questo doge ( Pasquale Malipiero) Venezia stette in paee e ih quiete. E in questa terra, poi per tutta l'Italia fu principiata l*arte dello stampar libri , la quale ebbe principio da alcuni Tedeschi, tra i quali uno chiamato Nicol Jenson Tedesco fu il primo che in Venezia facesse stampare Uhri e guadagn asMsuni denari, sicch venne rkohissime. Questo doge dog anni 4, mesi 6 , giorni 7. (Muri il di 5 maggio IMS) . Muratori, Ber. itoMeanm Scriptum loc. c it , colonna 1168. (2) Archivio pubblica di Venezia, 19 , carte..#5 segnato n. 1469 a 18 settembre.

<5) Di settembre (1460) fa prese, Ohe A ttesole Jarte dello


stampare venuta alla lece, sia concedutoa Giovanni Spira fc>

i stampare le Bplttol di ruUfo di J*Unlb par cinque anni e c ehe altri ooUe stampino . Muratori Jtov Mhieanm Scripton , loc eit. an. 1469, cotono* lf89t

ito

Deve qai riflettersi che le Epistole di Ci cerone e di Plinio stampale da Giovanni di Spira portano la data del 1469 e perci l'im pressione dovette cominciare alcun tempo pri* ina , non polendo stamparsi dal giorno del decreto, cio dal 18 settembre 1469 sino alla fine di dicembre di detto anno, perch sono due grossi volumi, uno dei quali (Plinio. di pagine 750 in foglio a lunghe linee, tutti e due di magnifica edizione per la nettezza, per la rotondezza dei caratteri, per Tegualt dei tipi e per la bellezza della caria, rarissimi perch non ne furono stampale che solo cento esemplari. Molto pi chegli aveva in pari tempo co minciato a stampare la Citt di Dio di Santo Agostino, allorch la morte lo sorprese. Vindelino suo fratello Io termina nel 1470 e pub blica nello stesso anno le opere di Virgilio. Ora per ci eseguire necessit richiedeva la occupazione di pi di un anno , e ragion vuole che allepoca del decreto dovevano es sere di gi stampati, o per lo meno in fine di stamparsi, Si aggiunga che per essere stampali con si bella esecuzione tipografica , V arte della stampa non poteva essere in tale tempo bam bina, ma mollo provetta. 25

194

Pietro Giustiniani lo stesso rapporta ( 1), con asserire che sotto il dogato di Malipiero si stampavano libri in Venezia; e questo mede simo asseriscono Tarcagnota (2), Gabriele Simeoni (3) ed altri. Non avendo sinora potuto provare essere stata in Italia inventata la stampa , per tali ragioni e con tali incontrastabili documenti e testimanianze credo doversi dare P onore alT Italia e segnatamente a Venezia di essere stata, se non la prima , almeno coetanea a Bamberg nello avere appreso ed introdotta tale nobile arte. Nicol Jenson arricch Venezia dei suoi talenti tipografici. Fu abile incisore di mo nete. Esso applic tutta la sua abilit alla in cisione dei punsoni e fu il primo che fuse i caratteri romani, invent le eapolettere latine, diede una forma ai minuscoli che partecipano dalle lettere latine,spagmiole, lombarde, sassoni
(1) Sub Paschale Maripetro tibrorum imprimendorum ratio nem tura primum in Italia repertam fuisse, adinventumque ip suoi Germani hominis credilur Pietro Giustiniani, Star. di Y%ntsta, pag. 203. (2) Lo stampare libri medesimamente . . . . net ducato di Malipiero primieramente in Italia si vide Tarcagnota, Sto ria etc. (3) La forma di stampare fu ritrovata al tempo di costui (Pa squale Maripetro). Gabriello Simconi, Commentata etc.

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c francesi ovvero caroline. La forma di tali caratteri fu gustata ed adottata, e, subito resa generale dall uso universale, che si conserva per tutto fino ai nostri giorni. Ulrico Zeli di Hanau port il primo la stampa da Masonza in Colonia verso il 1465, e ben tosto molte altre stamperie si stabilirono nella stessa citt. Nel medesimo anno Conrado Sweinheym, Arnaldo Pannartz ed Ulrico Han di Vienna in Austria chiamato in latino Hulricus Galus ( 1), lutti lavoranti usciti dai luoghi di la voro di Magonza, stabilirono i loro torchi nel monastero di Subiaco nella campagna di Ro ma sotto il ponteficalo di Paolo II, ove li re ligiosi tedeschi diedero loro ospitalit. For marono essi degli allievi e stamparono il Do nato senza data e le opere di Lattanzio in caratteri chiamali romani con soscrizione e data del 30 ottobre 1465 . Essi vi pubblica rono aneora delle altre opere nel 1467 , co me la Citt di Dio di S. Agostino, ed il ca rattere che vi impiegarono ritiene il nome dellautore del libro e lo conserva tuttora, e
t-/

(1) Gallus non vuol lire francese, comc alcuui credono ; ma la traduzione di Han dal tedesco in francese che corrisponde a ' Coq io francese, Gallus in latino c Gallo in Italiano.

corrisponde al corpo 12 nella divisione dei punii tipografici. Stamparono le Epistole fa miliari di Cicerone in foglio, ed il carattere impiegato in delta opera porla il nome del principe degli oratori ddl'antica Roma , che lultora conserva, e corrisponde al corpo un dici ; ed in seguito pubblicarono altre opere. Verso Tanno 1466 Mentel ed Egestein si stabilirono a Strasburgo, ma la data certa di Menici in detta citt del 1471, che trovasi nel libro dei Decreti di Graziano da esso stam pato. 1 fratelli Pietro e Francesco de Maximis amici e protettori delle arti attirarono in Ro ma i tipografi Sweynehim c Pannarlz allog giandoli nella loro casa, ove nel 1467 stam parono le Epistole familiari di Cicerone. Detti stampatori erano stali di gi prece duti in quesia Cilla da Ulrico Han , che il cardinale Turrecremala aveva fatto venire de Subiaco. Questo stamp nel 1467 le Me* dilazioni del suo benefattore in un volume in foglio con figure, il quale della pi grande rarit. Stamp nel 1470 i Commentarti dello stesso cardinale sopra il Salterio. Associ indi nelle sue intraprese Simeone Nicol di Lucca suo allievo, ed insieme stamparono una buona

197

quantit di opere nella casa di Giovanni Fi lippo de Lignamine Messinese, uomo erudito, che rivedeva e correggeva i codici c le edi zioni di questi due artisti. Verso lanno 1469 il cardinale Caraffa chia ma in Roma il tipografo Giorgio Lawer di Wurtzbourg, il quale stabil il suo luogo di lavoro nel monastero di S. Eusebio dell'ordine dei celestini.* Adamo Rot prete della diocesi di Metz cscrl cit nella stessa Citt l'arte della stampa dal 1471 al 1475 e si crede avere introdotto luso dei dittonghi. In tale epoca si contano in Ro ma una ventina di stampatori. La moltiplicit delle stamperie stabilite in Roma in s pochi anni una chiara ed irre fragabile pruova di quanto erano le arti fa vorite nell epoca del rinascimento delle let tere ed il pi bello elogio dei Papi in quei tempi, i quali non avevano il barbaro siste ma dei pretesi uomini di stato del cessato go verno che riguardavano i lumi come pericolosi e nemici della felicit dei popoli. 1 1 favore accordato agli stampatori dal go verno pontificio li spron tutti ad una nobile emulazione di superarsi Tun laltro, sia per la bellezza e la rotondezza dei loro caratteri,

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sia per la bont per la bianchezza , per laforza e la quadratura della loro carta, sia in fine per la scelta, pel sapere e pel merito dei correttori e degli editori. La stessa emulazione regnava tra gli uo mini di lettere loro contemporanei , loro amici e loro proli, che rivedevano, collaziona vano, purgavano ed inlerpretravano i mano scritti degli autori greci e Ialini, e rendevano loro in qualche modo la vita. molto sorprendente la quantit degli au tori antichi stampali in Roma nel secolo XV, che, esumati dalla polvere delle biblioteche, riappariscono nel gran giorno, per essere l'am mirazione dei tempi moderni, come lo furono in quel secolo. Queste prime slampe formano l'ornamento delle biblioteche, e quelle di Roma e del Va ticano specialmente ne sono ripiene. Il biblio grafo Laire dei minimi ce ne ha dato l'istoria nel suo Specimen hisloricum typographics ro mance XV seculi stampalo in Roma nel 1778 in *. Indi a non mollo Roma e Venezia ebbero per emuli la maggior parie delle altre citt dItalia , come Bologna , Mantova , Firenze , Vicenza, Parma, Padova, Siena, Udine, Napoli, Palermo, Messina etc.

199

Nel 1471 il prete Sislo Riessinger, il quale per esercitare V arte della stampa rifiut un vescovato, stabili una stamperia in Napoli ed vi stamp nel dello anno l'opera di Bartholi de Saxoferrato Leclura eie. in foglio. In Palermo circa lanno 1472 vi fu con cer tezza stamperia ed offre la stampa dellopu scolo ancipite di Naso il quale in versi latini descrive le feste falle dai Palermitani in oc casione della resa di Barcellona, in 8 . di 24 carie col seguente titolo: Joannis Nasonis Siculi Panormi de Speda-

culis a Panhormilanis in Aragonei regis lau dem editis Barchinonia in fidem ejus recepta feliciter incipit. II quale opuscolo fu da me illustralo nelle Riflessioni sutr introduzione deirarte tipografica in Palermo in 8 . 1859.
Il primo libro stampato in delta citt che si conosce con data certa la Raccolta delle Consuetudini di Palermo pubblicate dallo slesso Naso che porta per titolo Consuetudines feelicis Urbis Panormi comincialo nel 1477 e terminato nel 1478. Essendo in tale tempo pretore di Palermo Francesco Patella, chiam il tipografo Uyel di Wormacia, e tra la mol titudine di libri che dovevansi pubblicare per le stampe si scelse il sopradetto libro, come

trovasi scritto nella prefazione dello stesso. In Messina Enrico Alding stabil stamperia, e pubblic nel 1478 la Vita del glorioso san* ci hieronimo etc.. e non mai nel 1473, come alcuni bibliografi asseriscono. Nell1appendice prover quanto ho detto tanto per Palermo, quanto per Messina. Quest arte si sparse in Toledo, Siviglia f Barcellona, Granata , Madrid, Asburgo ed in moile citt di Alemagna, di Francia, dInghil terra, dei Paesi Bassi etc. Giovanni de la Pierre priore della Sorbona fece venire da Ma^onza a Paridi r? tD nel 1469 tre stampatori, cio Martino Crantz, Ulrico Gering e Michele Friburger, ai quali diede il locale per il lavoro nella casa della Sbrbona. Essi nel 1470 publicarono il libro titolato Episto l(p Gasparini Peryamensis in 4. Riccardo Atkins ha preteso rapire la gloria a Guglielmo Caxton di avere introdotto Parte della stampa in Inghilterra, dandola a Fede rico Corseille, asserendo avere quest ultimo nellanno 1459 circa stabilito ivi una stampe ria. Ma il dottissimo Midleton ha bene pro valo con una sua Dissertazione su V origine della stampa in Inghiltena 'stampata nel 4735 in 4. non essere giammai esistita stamperia

901

trclla Gran Brettagna pria del 1477, e la p rim a opera ivi stampala essere stata la Raccolta dette strie di Troia ; e, seguendo Psomme ( 1), il primo libro stampalo In Inghilterra fu nellanno 14 74 . Finalmente Aldo Pio Manuzio il vecchio , onore e decoro deP arte tipografica, capo dell1 illustre famiglia dei Manuzi che si tanto distinto per le suebet!e edizioni, fior egual mente in Venezia e pubblic senza *dubbio nel 1494 il Poema di Museo *greco Ialino senza data $ ), e nello stesso anno la Gram

matica greca di Costantino Lascari Bizantino


di eccessiva rarit, c lo stesso Aldo dichiara nella prefazione e\Y Aristoteli* Organum del 1495 in foglio, che selle anni di occupazione nella diffcile e dispendiosa arto della stampa aveva impiegato pria della pubbliczion di tale libro: e ci fa conoscere che sin dal 1488 aveva comincialo la esecuzione del suo pro getto nellarte della stampa. (5). Nulladimeno questa beffarle non perviene a stabilirsi da perlutto senza incontrare degli
(1) Pftoramc, Dietim Blblioqraph. voi. I, pag. 65. (3) Renonard, Annate* de l'imprimerle de Aldes, voi. II, pag. 9, tdition 1803* (3) IJ.) I<i.y loc. Kit.

ostacoli, come tuttora accade quando si sia* biliscono delle macchine ingegnose, che ao* celerano e decuplaoo i lavori degli uomini. I copisti si slanciavano contro gli stampa tori perch perivano della fame. I fabbricanti di carte di giuoco di Asburgo loro intentarono un processo, dimandando che loro fosse proi bito di servirsi di tavole incise per fare delle carte da giuoeo , atteso ihe essi erano nel godimento di lubricarle por tutta PAlemagna, I pittori e gli illuminatori che si occupa vano degli ornamenti dei manuscritti fecero intrighi con tutto il loro potere, per opporsi olio stabilimento ed ai progressi della stampa, perch essi vedevano ebe i loro particolari interessi soffrivano. Ma i vantaggi inestimabili , che lo scienze e le lettere ricavano da questa bella inven' lione, T han fatto trionfare di tutti gli osta coli e di tutte le contrariet dello interesse personale e della cupidigia individuale. Tutte le grandi citt, e sopralutto quelle che possedevano una Universit, si affretta rono ad adottarla; e gli stampatori che erano Incoraggiti non risparmiavano diligenza , n spese , per corrispondere alle intenzioni be nevole che si avevano a loro riguardo, e per

dare alla loro arte latta la perfenone che era in loro potere; mentre, come h di gi detto, si vede uscire dai loro torchi una irtfkiit di belle edizioni dei migliori autori in varie lingue e di vario genere d scienze; s che ci sorprendono gli immensi progressi, che questa felice scoperta fece sin dal suo nascere.

CAPITOLO QUARTO
Qaro cronolgico illa stabilimento della stampa In diverse Citt di Europa nel corto del XV eccolo.

1437. Magona. Piabnorum eodtx, tot ma*,


stampatori Gitfvdrtrtt Fdtist e Pietro 9etioefT<*r*. ilfif. R&ctolt* di fattole, in tedesco, fofgftrmenf chiamato Liber skitilHudtnis ini lui; stampatore Alberto P. Pfisti*. 1464. V>neztA. ecor pueMafum, ta 4 stlto* pMor(6 Nicol Jetisort.

446$', Scrtutoo. LftcUttUii Opra> fot. pie. staili


potori Coflr*d0 SMreyrtehim e Arnoldo Pannartz.

14-67. Roma. CiceroniEpisltdae ad familiare, in 4. gli stessi stampatori* 1467. EltBvil, o ELfi). (AllaviUa). Vocabu> larium ex quo e tc ., in 4. stampatori Enrico e Nicol Bechtrmunlze.
*

I caratteri di questo libro sono gli slessi di quelli im* piegati da Gultemberg nella edizione del Cutholicon del 1460.

1467.

C o l o n ia .

S. Augustini de singui cleri-

cor., in 4. stampatore Ulrico Zeli di Hanau. 1468. sburg. Meditationes vitae Christi, in fol. stampatore Ginther Zainer di Reutlingen. 1469. Milano. Miracoli dela glor. V. Maria, . in 4. stampatore Filippo de Lavagna. 1470. N orimberga. Comentarium viliorum , in fol. stampatore Giovanni Sensenschmidt1470. P a r ig i . Epi&tolae Gasparini Pergameti' .sist in; 4. stampatori Ulrico Gering, M. Cranlz e M . Friburgo di Colmar. 1470. F ou gno . Leonis Arcti. de Bello Jtaficp * in fol. stampatore Emiliano de Orfinis. 1470 TREfERi. ffistoria de indulgenti* B. Fran: cwc/\ in 4. Stampatore Giovanni Beynardi.

ao* 4470. V erona . La Batracomiomachia, in fol*


s ta m p a to re G iovanni de V ero n a. 4471. S trasburgo. Gratiaiti Decrelum, in fol

stampatore Giovanni Mentelius.


Bench ajppaja che Giovanni Mentel io abbia stanlpato pria del 1471, la prima edizione che porta data certa questa.

4474. Sp ir a . Postilla super Apocalipsin, in 4. stampatore Pietro Dfach. 4474. T reviso . Mercrius Trimegister, in 4. stampatore Girardo de Lisa di Fiandra. 4471. Bologna. Ovidii opera, in fol. stampa* (ore Baldassarc Az2oguidi.
Azzoguidt nlla sua soscrizione si d come il primo che fece conoscere l'arte della stampa nella sua patria*

4474. F errara .

Martialis Epigram, in 4. stam

patore Andrea Belfortis.


Qusto Andre Beiforte era sopranotninato Gallo, perch nativo di Fhmcfa. *

4474. N apoli . Bartholi de Saxoferralo lectura* in fol. stampatore Sisto Riessioger d Strasburgo.

m
Questo Rlessmger era prele di Strasburgo e ricus il vescovato per esercitare Iurte dello stampa

1471. P avia .

Johann. Matthaei de gradibus opera medica, in fol. stampatore An* Commenta Servii in Virgii. in

tonio de Carrono.
147 1. F irenze .

fol. stampatore Bernardo Getintni.


147 2. C remona . Amjeli de Perum Lectura , in fol. stampatori Dion. de Paravisino

14721
14 7 2 .

1472.

1472.

6 Stefano de Meritai di Letico. Fivizano. Virgilius, in fol. stampatori Jacobus, Baplisia Sacerdos et Alexander. P adova . La Fiammetta di Boccaccio, in 4. stampatori Bari, de Valdezochio e Mari, de Septem Arboribus. Mantova . Tmctatus mateficiorum, in fol. stampatore Pietro Adamo de Mielfe libus. Mondo vi. Sancti Antonini de instruct. cofess. , in 4. stampatori Ani. Mattia di Anluerpia e Baldassare Corderio.

Questo libro pori nella soscrkwona Mokbf.alk* ed.iitraduWore df Denis non conoscendo essere Mbrreale fa citta M<5fldtoiv,i: aggiunge nelfa sttt tradizine : di Sicilia ; ome Io prover nell Appendice.

1472. J esi . Commedia d frante, in fol. stam patore Federico di Verona. 1472. Mu.vstkr in Argqyia. Roderici Specuhtm % in fol. stampatore Elia di Llonfen. 1473. P arma. Trionfi di Petrarca, in fol. stam patore Andrea di Potiiglia. 1473. B rescia . Statuto Brixiae, in fol. s ta m
p ato re T om rnaso F e rra n d o .

1473* Ulma. Opus de mysterio Missac, in 4, stampatore Giovanni Zeiner di Reutlingcn. 1475. B uda. Cronica Hungarorum, in fol. s ta m p ato re Andrea Hess. 1473. LiAVjngen, 5. Augustini de consensu Evangelisiarum, in fol. senza nom e di stanip a to re , 1473. Mersbourg. 5.

Augustini de questioni* bus Ormi, in 4, stampatore Luca Bran-

dis. 1473. Alust. Speculum conversionis peccatore in 4. stampatore Teodorico Martens. 1473* Utrecht. Historia scolastica novi Testa menti, in 4. stampatori Nicol Ketelaer e Girolamo de Leempt.
1473. S ant -Ursio.Jo.

Dun Scotus super tertio

sententiarum, in fol. stampatore Gio*


vanni de RhenO.

208

147*. V icenza. Ditta mundi, in fol. stampa* lore Leonardo Achates di Basilea. 4474. Como. Traclalus de appellaiionibus, in fol. stampatori Ambrogio de Orcho e Dionisio da Paravisino. 4474. T o rin o . B r e v ia r u m r o m a n u m , In 8. s ta m patori Gio. Fabri e Giannino de Pelro. 4474. G enova, S u tn m a p isa n e lla , in fol. su .in paiori Mattia Moravo e Michele de Mo naco. 4474. S avo na. B o e liu s de C on so la tio n e p h i la sophice , in 4. stampatore Bonnus Joannes, 4474. E su n g en . T h . de A q u in o i n J o b , in fol stampatore Corrado Fyncr. 1474. B a s ile a . D e r S a s s c n S p ie g e l , in fol. stam patore Bernardo Richel. 1474. V al* S an ta-M aria. B r e v ia r iu m M o g u n tinum% in 4. stampatori Fratfes vii comunis. 4474. V alen z a. T robes de la S . V . M aria, in 4* stampatori Alonzo Fernandez di Cor dova e L. Palmorl. ' 1474. L ovanio. C o m tyodv r u r a lia /\ti fol. s t a m patore Giovanni di Westfalia.
Questo stampatore, conosciuto, col sopranome di Aken luogo della sua nascita presso Podeborn, stamp con dei

900
caratteri suoi particolari parecchie belle edizioni. Esso porta' il titolo di Maestro dell arte della stampa Magister ariis impressorice. Questo il solo, secondo M. Lambin e t , che ha avuto la gloria di portare si utile arte nel Belgio.

4474. W eshunster. The Game ut ch'est, in fol. stampatore GugliefmoCaxlon.


Riccardo Alkins ha voluto rapire a Guglielmo Caxton la gloria di avere introdotto la stampa in Inghilterra; ma gli stata restituita dalPerudilo Midletn nella sua dotta Dis sertazione, su Vorigine delia Btanvpa* in Inghilterra stam pata nel 1735.

1475. LmEK.Hudimenta noviiiorum, in fol. stampatore Luca Brandis. 1475. B urgdorff . Traclalus de apparitionibus, in fol. senza nome di stampatore. 1475. B lanburren . Ob ein Man sey zu nemen Weib etc.' stampatore Corrado Mancz. 1475. Ca g l i . Mufei Vegii de morte Astiamoti*, in 4. stampatori Roberto de Fano e Bernardino da Bergamo. 1475. C asola . Vitie Sanctorum, in 4. stampa tore Giovanni Fabri. 1475. Modena. Virgilius, in fol. stampatore Giovanni Vnrslcr di Ganfipidotia. 1475. Perucha. Verrilami de art& malica, 27

210

in 4. stampatore Enrico Clayn di Ulm. 1475. P ieve di S acco. Qualuor oMines hebraicce, in fol. stampatore Mercullam detto Rotzi. 1475. P iacenza. Bibbia latina, in 4. stampa tore Gio. Pietro de Ferratis. 1475. R eggio. B . Salomon Jarchi iti Penta * teuchum, in fol. stampatore bramo Garlon. 1475. B arcellona, Vaiasti de Tarenta de epi demia , in 4. stampatore Nicol Spindeler, 1476. A nversa . Thesaurus pauperum, in fol, stampatore Teodorico Martens di A losi. \ 476. B ruges. Bocace du dechiet des nobles etc. in fol. stampatore Golard Mansion. 1476. B ruxelles. Gnotosolitos# in fol. stampa* tori Fratres vitse comunis.
Questo volume stampato in carattere piccolo gotico corsivo, e rendesi difficile alla lettura per le abbreviature e per le congiunzioni delle lettere.

4476. Nova Plzna. Statuto synadalia Pragcnsia, in 4. senza nome di stam patore. 4476. Eostock. IAdattiti opera, in fol. slam pa tori Fratres vita: comunis.

21!

4476. P olliamo. Petrarca Degli uomini fumosi, in 4. stampatori Innocenzo Zileto e Fe lice Antiquario. 1476. T rento,. De Obitu pueri Simonis# in 4. stampatore Ermanno Schindeleyp. 1 4 7 6 . L ione . Legende de Jac de Voragine , in fol. stampatore Bartolomeo Buyer.
Questo Bartolomeo Buyer non fu mai stampatore, come l*han credulo alcuni bibliografi, ma fu un ricco consigliere della citt di Lione protettore delle lettere, che, ad esem pio di Pietro e Francesco Maximis che chiamarono in Roma Sweynheim e Pannartz e diedero loro un asilo nel proprio palazzo, chiam nella sua pairia lo stampatore Regis, o del Re e lo stabil nella sua casa.

1476.

D e lft.

Bibbia belgica 9 -in fol. stampa

1477. 1477. 1477.

1477.

tori Giacomo Jacoles e Maurizio Ycmantz. D e v e n te r . Beductorium Bibliae in fol. stampatore Riccardo Paflroef. Guda* Ephtolen en evangelica, in fol. stampatore Gerardo Leu, o Lecw. A ngers . JUanipulus curalorum , in fol. stampatori Giovanni de Turre e Gio* vanni Morelli. P alermo . Consuetudines Panormi, in 4. stampatore Andrea di NVormaeia.

212 1 * 7 7. 9G#u. Cronica de S.Jsidona iMe*orit% ii> 4. stampatore Guglielmo de Linis. 1477. Lucca. I . Trionfi di Petrarca, in fol.

stampatore Bartolomeo de Civitali. 1 4 7 7 . S iviglia . Sacramentale^ in 4 . stampatori A. M. de la Talla B, Segura c AlonzQ del Puerto. 147 8. C osenza . Dell' Immortalit dell* anima t in 4. stampatore Ottaviano Salomooio di Manfredonia. 1478. C o lle . Dioscorides latine ih fo l. stam patore Giovanni Allcmano di Medembiick.
1478. SciABijfe. Le Livre des bonnes moeurs, in fol. sta m p a to re P ietro le R ouge. 1^7 8. G inevra - Le Livre des saints A&ge$t ia fol. s ta m p a to re A dam o S le y n s e h a w e r di S ch v in fo rd ia. 1 4 7 8 . Messina . Vita di sanclo. Hyerqqima in 4. : stampatore Enrico AJding.
Molli bibliografi s aniichi, ebe moderni, e Ira quesPill imi il tanto erudito bibliografo Ludovico llairi (1) segnano falsamente tale libro stampato da fWieolding nett'aano 14B mentre cbn tutta sicurt. deve ; regi? Irm i neir anno
(A) Hai* LudQTicus Repprtoriom biblipgrapfiicum , in quo libri canne ab arie typographica inventa usque ad annum jfcf. t> * typi

I pag. 01 ri* 8639.

4478, coi^c sarppi; provare nety uppepjJicfc


opera :

presso

1 4 7 8 . OXfoi). 1 4 7 8 / Praga.

Exposiloin Simbtum , in i ,

stampatore Teodorico Rqd.

Slatutum utraquisticorum arliculi,

in fol, senza nome di stampatore* 1 4 7 8 . Soreth in Suabe. Leonardi Aretini comaedia in fol. senza nome di stampatore. 1478. E ichsteit . Stimma- Hostiensis in fol. stampatore Michele tteysr. 1479. W crtzourg. freviarhm Herbipohnfe > in foi, stampatoci Stefado Dld, Iono Ryser ^ Giovanni kenhub. 1479. Zvvoll. Sumulae ^Petri Hispani\ in f(}l. . stampatore tjivferim di Vllhoe. 1479.* NrMEGYAr Epistola d&privilegiis ord. men. dicani, in 4. senza oorri di.sl^uxpa1479. Pigner*#.. BobliUS1 de C tiitttitone p i tbsophte ;*n for. starti p a te re Gfdcomo A Fufelers ; 1479. Tusculano. Jibpirfttbiitd, h 4. slamA phtd>e ;(^V H ^ PetrT.

V W 1 Tl^a'. Wckl'atcs ctljurer tyhphitculico


' ii l^ . ^tampaife tiVahfri ;TGutbndo. 1479. P oitiers . Breviarium \ ASW^/afe , in 4. mo Bottfi*(!

4479. S kgorba. Constitutione* Sy nodale* t in fol. senza nome di stampatore* 4480. udenarde . Herm. de Petra Sermone*, in fol. stampatore Arnaldo Cesaris. 4480. H asslt. Epislolen en evangelien9 in 4.
senza n o m e di s ta m p a to re .

4480. Nonantola. Breviarium IQmanum, in 4. stampatori Giorgio ed Anseimo de Mischinis. 4480. F riuli. Platina de honesta votuplate, in 4. stampatore Gerardo di Fiandra. 4480. C aen. fforatii Epistolae, io 4. stampa* tori Giacomo Durando ed Egidio Quijoue. 4480. Sant'A lano. La ut. Guil. de Saona rhetorica nova, in 4. senza nome di slam* patore. 1481. Lipsia. Glo& a super Apocalipsipi, in 4. stampatore Marco Brand. 1481. C asale . Ovidii Epist. heroides , in fot. stampatore Guglielmo di Canepa Nova di Campanalibus. 1481. Urbino. Marii Pkilelphi epistolarium f in 4. stampatore Jnrieo di Colorai. 1481. V ienna in F rancia. Nicol. de Clemangis,

de lapsu justitice. 1481. Aurach. Leben der heiligen, in fol. sta m


patore Conrado Fyner.

14 93 . quila . 1 4 8 2 E rfort .

Vile de Plutarcho

in fol. stam

patore Adamo Rotwil.

Questiones in libros Aristot. de


4. stampatore Paolo Wider

anima. in

e Hornbaeh.
1482. Memmigen. Fasciculus temporum, in fol. s ta m p a to re A lberto K un ne. 14 8 2 . P assa w . Epistola de morte Hieronimi f in 4. stampatori Conrado Sthael e Be

nedetto Mayr.
1482, R eutilingen . 1482* 1482. 1483.

Summa Pisani, in fol. stam

1483. 148 3.

patore Gio. Oiunar V ienna in Austria . Slanipulus Curalorum in 4 * . stampatore Gio. Winlerburg. P romentour. Doctrinal de sapience, in fol. stampatore Luigi Guerin. Magdepourg. Officium rnissae, in 4, stam patori Alberto Ravenstein e Gioachino Westvai. S tockhqlm. Dialagus creaturaruin. in 4 . Stampatore Gio. Snell. Gand, Guil. Relhonca divina, in 4. s ta m

p a to re A rnoldo Caesaris. 1 4 8 3 . T ro y e s. Breviarium Trecence, in 8 . s t a m p a to re Gugl. le R ouge. 1 4 8 3 . S chiedam. le Chevai dUbre, in 4. senza

nom e di stam patore.

2fG

1483. Atrlbm. Formule novitforutn in 4* slam* pai ore Gio. ntfriesson. 1483. Oclembourg. Specutum humanac*salvationis, belgico in 4. stampatore Giovanni Veldener. 1483. Leida, de Crnke vati Hottand. eie. in 4. stampatore Hinricus Heynricii. 1483. P isa. Frane, de Accollis Concilia in fol. stampatori Lorenzo ed Angiolo F io rentini. 1484. Boisle-Dcc. TondalusVysioen, in 4. stam patore Gcr. Leempt di Novimgio. ii 84. W inTerpbrg. Albertus Magnus de eucharistia stampatore Giovanni Aacraw. 1484. 'Chamberry. Baudoyn conte de Flandres in fol. stampatore Antonio Neyrct. 1484. Loudehc. Le Songe de la pucelle in 4. stampatre Robin Foaquet. 1484. Rennes. Coustumes de Bretagna, in 12. ' stampatori Pietro Belleescule e Josses. 1484. Siena. Paulus de castro lectura9 m fol. stampatore Enrico di Colonia. 1484. Soncino. Deleclus margaritarum hebraiec, in 4. stampatori Josuas Salomon e comp. 1484. Novi. Summa bvfAistiniana, in 4. stam patore Micol Girardengo.

1485, Heidei^brg* /fojfwi/* Sermones, in fol, stampatore Federico, Misch.


1485* R atisbona.

Liber MissalU Batisbonncnsis,

t :

ip fol, stampatori,(Jioy, Seusenscliejnidt e, Reekenliaub.,

1485, V ercelli .

Nic. de Auqmo sttjyH. sum, pisqnel.t ji S. stampatore Giacobini.

Suigo di S. -Germano, 448^, Percia. La Confessione da & Beni. c(& S h n m , iu 4. stampatore Francesco Cenni.
1485, U dine . Nicol Peroni rudim. grommai., in 4. stampatore Gerardo de Lissa. 1485* R urgos, Andy Gaterii Opus gmmnalic.,

in fol. stampatore Federico di Basilea. 1435. S aragoza. Epistolas y Evangelios, in foi, Stampatre Paolo Uurus. 1485. S alamanca. Medicina* da la peste, in 4, stampatore Antonio de Barreda.
1486. A beville .

La Cile de Dieu de Sqini Au-

gustin, in fui. stampatoci Giovanni Ou*


pr e Pielro Gerard, i48t>. Briun. Agenda chori olotmcemis, in 4. stampatori Corrado Sthac) e Malica Preinlein. . %
H 8 6 . Munster.

Budofphi Lungi carmina,


v T xtt

in 4*

Stampatore Giovauni L im b u rg o , 28

218

1486. S i.esw ick. Mutale Sleswicense, in fol. stampatore Stefano Arndcs. 4486. C asal-Maggiore . Machasor, hebraice, in 4. Senza nome di stampatore, seguendo la Sema; ma seguendo altri bibliografi questo libro fu stampato dal Giudeo Concinnate. 4486. C hivasso. Angeli de Clavatio tumma, in 4. stampatore Giacobino Suigus. 4486. V ogher . Alex, de Immola postiUae in fol. stampatore Giacomo di Santo-Nazario. 4 486. T oledo. Petri Ximenes confutatorium, in 4. Stampatore Giovanni Vasquez. 1487. B esanzone. Liber de Pettilentia, in 4. stampatore Giovanni Comtet. 4487. G a e ta . Formolario epistolare, in 4. stam patore A. F. (Andrea Fritag). 4487. M ursia. El Valerio de lai hist. de Eapatia, in foi. stampatore Giovanni de Roca. 4487. R ouen. Cronique de Nomandie, in fol. stampatore Guglielmo le Talleur. 4487. I x a r . Ordo orba Turim, hebraitc, in fol. stampatore Eljezer, Filius Alanla. 4488. T a r r a g o n a . El Conde Perlenoples, in 8. stampatore Giovanni Rosembach. 1488. V ite rb o . Servii Jlonorati de metrorum

210

ffemr. , in . senza nome tli Stampa tore. 1488. guenau . Cornutus Joan. Grlndia, in 4. stampatore Enrico (rari. 1489. Kuttemberg. Bibli Bohemiee, in fol. stampatore Martino Vah 'tiscfmiowa. 1489. Lerida. Pett i de Castro vai in libros nat. Arist., in fot. senza stampatore. 1489. S. Cuojfte. El bad Isach de religione, in 4. senza nome di stampatore. 4489. Lisbona. Rabbi M. Ifachtnanidis in Pental., in fol. stampatori. Samuefe Zorba e Rabano Eliezer. 4490. Orleans. Manipulus curatorutri, in 4. stampatore Matteo Viviart. 1490. Ingolstadt. Rosarium telvstis uriae, in fol. stampatore Giovanni KacHeloferiL 1490. Portesio. Statata 'conthun. rippertae, in fol. stampatore Berartliol Zanni. 1490. Zamra. Los Evangelio* desd advtnto , ih fot. senza nome di stampatore. 1491. Digion. Cisterc. orLprivilegia,\ 11*4. stam patre Pietro Mttinger. 1491. ngolemm.a* Auctors V i t i , a t o , Fa celu etc, ih 4. sonica n o m a d i siainpatore. 'J 1491. Amburgo. Laude* B. IH . Virgikis, in fol. stampatori Gio. e Tommaso Brocltard.

1 4 1 . Nolano P .

Turretini Disputano jv ris,

in fol. stampatori Enrico li Colonia eJ Enrico di Arlem. 1492. Dott**j<>an. lUberlingde epidemia, ih ( , 4. senza nome di stampalor., 4492. L eyra . Proverbia Salomonis, hebraice\ in fol. stampatore Abramo Dort.^s. 1492. Tzenna. Psalterium Beatae il arine Yirginis%in 4. senza nome di stampatore. 1493. A l b a . Alex* de Villa doclrinate* in fol, senza nome di Siampator, 1493. Clugny. Nissale Cluniacense, in fol^lam- palore Michele Wensslcr.,
1493. F rib u rg o .

S. Bonai\cntura in IV

sq h -

tentiarum
P iscato r.

in fol* sta m p a to re Kiliam ta

1493.

L unebourg .

Thomas a fcempis de liiilalione Christi, in 8 . stampatore Gioy.


Luce.

Les Lunetles des princes, ip 8 . stampatore Stefano Larcher. 1493. GoPENAQUp. Regula de fig. conttruet. gramma,licin ,4. stampatore Godofrido de Gl?eipcn. 1495.; Oppenheim, Wigandi Virt Dialogus apologt. etc. in 4. senza nom e. di slampatqrf.
N a n te s .

1493.

H9J. F o r l. Nicol Ferretti de Efog.Hng^lqt. servando', In 4 . stampa toVctiironfrrto Medesan. ' ' ;' 5 1495. FreisIngen. Compendiosa mi:prjuvent. inform. in-4. slarhpaloretiovanfi Schof' flei\ .
1495. L imoges.

stampatore Giovantii Brtrt. 1495. Scandiano. Ajypianus, in fot. st^mpatofe Pefegrfao (ie Pasqtfalfaui^ , 1493. S<M fcNrioyEN. revimum Trjectense, j a fol. senza nome di stampatore. 1496., BarCO. elicoth, hebraice / i n fpl, stop patore Gersone Mentzln. 1496. ffeNBOURG. Quadragesimale de Litig , in 4. senza nome di stampatre. 1496. P rovins. L Regie ds inarchands# in 4. stampatore Guglielmo Tnvernier.
1496. 'foURS

Breviarium Lemoviccnse, iti 8. - . -, 1 ;

Le vie de "saint Martin,

in fol.

stampatore Mattia Lalrn. 4496. P a m p e a n a . Petri de Caslrovole^s^p. Ij. Ycottom. A f i s t In fol. stampatore Ar naldo Guinaume. 1496, G ran ad a . F r a n e . X im c n e s de (i(q Ch f i
s ti, in fot. sta m p a to re Menarrfo lln g u t.

1497.

yiGNN.

Luciani Plinums aiamptfiM $coip Upc,

f tc?v io^4,

1497. Carmagnola. Facirii Tibergee in Alex, de Villa e tc ., senza nome di stampa. ture.
1498. Tubingbn.

Paoli Lectrau in pritnam Sentent., in fol. stampatore Giovanni Ol-

mar. 1499. T regujeb. Il Chatolicon senza nome di stampatore. 1499. M o n fe rra to . Mettale Benedictinum in . fot. stampatore Giovanni (juscbener. 1500. C racovia. Ciceronit rhet. libri IV, in 4. . stampatore Giovanni Haller. ... . 1500. Monaco. Aug. Mundi Ortio; in 4. stam patore Giovanni Schobser. , 150. Olmotz. Aug. de Olomvoz contro Wal. . dentes, in 4. stampatore Courardps Bomgathem. .1500. Pfortzhfjm . Joan. AUemtaig Vocabvlprium, stampatore^. Tommaso Anselmo Badense. 1500. P erpignano. Breviarium Elnene, in 8. stampatore Giov. Rosembach di Hei. delberg. . f 150. Jaen. Petri Dayuitractfitut ddiffern ti, senza nome di stampatore. .. . 1500. Albia. Enae Sylvii de amorit remedo, in 4. senzii nome di stariipatore.

223

1900.

R henbn .

fat teeven van H. maget S. Ru tter, senza nome di Stampatore.

CAPITOLO QUITTO

Dei caratteri gotici, immotici, romani, italiani, greti ed atraici, degli imterUmi, del regietra, dette cifre, dette n p r t i i e ri chiami, ,

Avendo nel capitolo terzo fatto conoscere il modo come si. propag la stampa nelle prin cipali citt dell Europa, e nello antecedente capitolo con un quadro cronalogico esposto lo stabilimento. della stessa nel .XV secolo in questa parte del globo; opportuno mi sembra trattenermi ora nel modo come progrediva si bella arte, e come ebbero principio i ca ratteri gotici, semigotici, romani, italiani, greci ed ebraici, gli interlinei, il registro, le cifre, le segnature ed i richiam i, riserbandomi di parlare nel seguente capitolo della soscrizione e della data, per cos potere con facilt pra ticamente conoscere le ancipiti edizioni.

Le stampe senza data , che sono anteriori

alle Lettere d'indulgerne di. Nicol. V , come Io Speculum'humanae salvationis, il Donalo, le Bibbie eie. sono tulle eseguile con carat tere gotico. Moltiplicatosi il numero degli stam patori, ognugtrdilor aveva un arallere pr. prio, differente lun daUaltro, tanto di forza tipograflca, quanto di forma di tipo, ed in tale tempo cominciarono ad usarsi i caratteri semigctlici. E Schoeffer ed Eggeslein tali ca ratteri osarono in aleune prime loro edizioni; e, seguendo molli bibliografi e tra gli altri Ber nard (1), nel 1465 Corrado Sweynheinrj ed A r noldo Pantiarlz stamparono il Lattanzio secon do libro pubblicalo dagli slussi in Subiaco (2 ), ed impiegarono un grosso carattere di nuova foripa di circ^ 19 punii tipografici che si di stinse col nome del paese ove nacque, chia mandosi carattere mpano e che presentemente tale nome conserva Non deve confonderai tale carattere con l italico , perch detto nome fu dato molto pi tardi ad altro carattere, di cui alcuni bi(I) Bernard) Del'origine de l' tyrr\erie etc. vuj. IJ, p*g. $37 e seg. (3) Molti bibliografi asseriscono avere dotti stampatori pubbli cato prima del Lattanxio m Subiaco un Donato nel n. di 360 seatplari, secondo Dibtldin (.BibUogr. Decani, I, 555, uoU ),'c se ne conserva una copia io ua biblioteca u'italia.

2:>n Mkigf^af tiUribui^cn't iiivn^fne ad ldcf Manuiri sC>mj)olore in Venzia, e di cui tut^ tor gli stampatori ervonsi per distinguere qualche posso m i mezza deltesto, c mi sono riserbato pi diffusamente parlarne net capi telo1 Dei fiii clebri sltftpatavi dei secoli XVI, XVil XVIti, che in seguilo tratter. Questo cantiere romano conservava ncora H vestigio delgotieo, sopratuKo nette tei* ter iniziali* non'avendo artera gli'artisti te deschi abhaodoootoj dell' intuito lantica forma da loro usila ( 1). Entrata per la stampa in Italia non do veva tardare a re-alhszaret buoni tipi diehegli antichi manoscritti l offri vano il modello; e difaui cosi verificassi. La gloria dell9 invenzione di tali caratteri devesi a Nicol Jenson Tulli gli storici e bi bliografi di accordo ne convengono, e con tutta precisione Bernard to contesta (21 con dire che. la stampa debitrice di que&ti ca(1 ) B e rn a i;d,

op.cif

lo u i. II. t* g . 1 3 8 .

(2) L'iuiprimcrio est roticvablc tle co opraulre (roiuain), <jur est Ucveuuc colui Uc 1 Europe un Francata ftumiu Nicola Jcu-' s o a . . . . Il forma up carnei ro compose d& capitale lalihtis, qui scrvircul de luaju&cuU fuiuut ptiMW d'aut*cs IcUrcs Ialine) aiuti (|ite Ics espaguotcs, loiuburdcs, saxoiics, francaiscs, oiicanditi* \ iFournier Manuel typogr. Ioni li pag. Cello opinion a ci

29

226

ralteri rotmni a Niell Jenson per averli eo ipvej>lati,,Cra|>^el (l) pi chiaro si spiega con dire ch weUeodo a profili# (Nicoli lenon)i suoi .lalenti P T II itciritne, immagina i caratteri romani * Tale invepftiooe un' altra prtiova delta genuinit della d^la del j *> ol libro da ^sfo l^i ;fa9Wlfl l'ia to fiecor pwllurum* e np# ffpva dir*0 *h* fiM .stampatori di Subiac* nel lora LtUqmifi fodero tati i primi ad uadefflc tc m i jeans m M e iio m par M. Crapelet) Voje* #w tudes tyfojrapklqui pag. IlBernard op. di. Aov. |( pK <ftW.tnota(I) On ne volt pa* des lellres capitale* dans ces preraires prodacllons; eHes nexrstoient pas ancore. tJn Francois, Nicolas Jepfep, .grami? <fc moitnaes ole envoyc Mayanee par Sharie VII, vers 1458, ftour apprexvire I art de l'iraprimorLe cbet SchonfTor; mais, au lieu de rcvenir en Frane?, il se rendit aVenise, o il tabi il unc imprimerie. Meltaift alors prtffit son latoot pour 1? .gfavure, jl imapna les caraelcres vopiains ^ doni il mpnlnta Ics majtiscules , ou capiUlcs 1crilure latine . el il doona aux roinnseules urie forme qtri partieipoit de celles des letlres (alinea, Ifwtardcs, saganes et fraafaises* Ce caraelre lu i appalli romalo* parcc que c' loil avec 1ecrilure roroainc qu il avoit le plus dana logie, el c est celui qui est aujor d*hui universellement en usagc dana rtmpriiqerie $ earaclre dant les forme* sont si agrables , si amica de loeil, lorsqu elles ne sont pas tourmentes par le burio des artistes, lorsque les pleins n en sont ni trop grfles , ni trop gras, lorsqve Ica letlres ne sont ni trop serres , ni trop largai, ni trop roodes, ni trep anguleoses, loraq* en fin efles raaiasenl la justesae des proportiens llganee et la'simpKcft firn dessin. Crapelet fwfc# yraHqwt et Ktf#rafrww fa typografhU pag. II.

t ?

ta te ewaMre, :cl e s s i l o attssr<i> di cattiva ferm a itfte m a w * cheJten^onl kvise perfefcfoliafo: m entre tu ttf gli aitticfti ef modfclrr sto rici e biWibgrtlfi dsso ?i fPorrosccJnd p e r inventore dtel carattere tornano t ' tW p'ft tw to deve c r d e rs i, fch n lr anno 1 4 6 1 1 in* venta Jenson tale carattere, e stam patilo clloMsso in detto 1 am l ft fltt' petlliitti, vem ito a oghiztohe dlSweynfcW trt P annartz, Nra s t a m p a t i ite SbiWfe, pr '#ai*e i loro tip? una n o v it , ilNftt* tte to tte i^ noti abbandonando totalfflht'ftitoN tndfcrf/aal gotico, nri potendosi s p d ^ W dlilNl pllef di-' l'oem o Vecchio, e etampariocjifHltt Anni dop' d el OtiSot pueNurum N lo ro Lnttnmfo.

sane

incontrastabile ch<> Nicol Jeflsrt M hel 1458 inviato da LuigK VII m Germania aif; apprendere to miovtt art detta strrip.
mfaHibfe he coll ane appresa f ptrft' in Venezia ad esercitare la tumpn. innegabile &i ai tetto pi! dt dftge'Msrtipierc, 'vai ifunttoUif* M Wpiterdi di 4W ,;| epoca della/ tttflrll df^tlWto'Dejge y Wi'ese^* citava Farle di, >trtlpare fibri, per* fsil ra gione rS(S: SJpgUaW w ITe^rfea '-Jd1t^ lrit tale Doge ; ^ fttolltf ritto con tale esef*cteitt> corile test abbirno osservato. '

Ora., quale, . jneomnipsi,.:. ejbe, al ritorno di Germania m Veopgfli il Jen-, son avesse inveniutio e d . inci$9 pei ponzoni tali caratteri, ifidi fusi, e cogli pt$s$i: avesse ijel 1461, vai quanta dire, un' anno pria i^ortie del doge JtaJipjero, stampata il P eeof file tta r* ? Quaji altra dilUaall pptrassi; iiwionlnyrs Mi, dopo la pubblicazione del libuo. contfovereoi <|i Jtn^on ae ,avessero: < 9 as$rvf(Oi,o posscdiii; qualche ctopia gjU; stappatoci, ^vvoyneliim,.#); P?i>n^rU( ed Vfls^ro, pur d#re jjqviiM loret tipi; imitato il.oprft'tere in v a ia to rtaJonson, non abbaodoffando, totalmente I' uso e I in clinazione al,gotico ohe non ee* loro, nacqui, , eiqqajjtro apoi dopo, tempo m a te r ia :per. jsser loro pervenuto M Iffra incidere i, punzoni;.] fondere i caratteri e, stampare; uo wtatw in. fQglio, avessero pubblicato ei dAti lataMcH il loro Latlauxjol , . . A lali argomenti nessuna tfifllcoili a p artr mio crqdtt potersi opporre. Ma; m* si polrpbl''j dire, chei iln o ite imposto ai aratore, !*, mqno fa conoscere essere sialo preso dot luogo , deila ^qa n aprila , v a ^ .quanto dire ncH oamv pagnc.di Roma, e pr- ta|e,iv*gioftechiamaMt. romano ; diw,pdo<^.,se .jfosjse, sialo, ,in*MW ,
.

Ui^sbctit 418 ' (Lii Jflouw ic; Ycorliu tatMTiAihti vtntzivm . ' : > :'* > ;, ' ':
Rispondo! per *oi* <diluflgarmi co Crit pelel(4) chei il (fello eorilct*:fu hianotto rodano per laVor ona itrrtlissinAa analogia coll scrilturj!: romana , e iwn <girirtimai per essere ,strilo inventato lin-iRoma >cmn fai* samcnioi si oradere Psoirtrae^) asserisce eti la ttarsi venttian e 1'; usava Vindelino da Spi-* ra. sla.mpM<tr nV.eneaia nei 4488 e gli s* i,ir ^ Q J ft<vn(h * fafl^a eh# JJk rico llnn ed altri^slnmpalori di Romq.SQ, p& Sfrviy^n9lV pc| tocp tprchi. Avendo, provaloquiadi di doversi.tonven,-? ione ^ 1 ^ r i^ t e r e wp4fip Al J* i W ft Wfc pruova irrefragabile; e s ^ r e jL a ^ a ^ : del <&**;. puellcpm fa l fep^pn.,gpnvioa. e nqn,,jcrr<nca o fraudolenta, pnw a|rcrrpaooL ?|cfpi, WWkv^ |rfi > i guati pffciyscpnp.di..doversi ;lfigger. 147J c, 110/1 giammai 146J* Ioiai>to w ,^ 'V ^ in p o dfl ntoki^am paio*^ si spgui4gy,r rusq.dej, ca^^IJU oi*i;,go.Uci e f$Wr>
(Ti Ciwpclet focaci/. ! , ; ,,

f ()

' (2) E 11 vmddlln d e Sjirc, qui imprimati h'VcnisfJ $c servai! < 1 * un caractcro I* une belle forme auquel on HoinlJitli

*<aw"|fe

quel il est plus conni), ()orce que 11irie non , el l'outres ini primeurs tic Home, sen servaieut ausai . P&ommc Dietionnaire

S W C -

tfibliograpkiquJlH Q ^ l, pagi) > 5^**7

-to' * !j '1

,f' U t,i ' *

gotici. Alomlstamiwtorl ihaB verso H470 per dare una novit ai loro tipi servfrafasi de gli) tiessi caratteri, eome< osserva Bernard (4), e te 'offre il dotument A un contralto di wcit' di Antonina Zarol dr Parma' stampa tone in Milano om altriqaattro consocii sotto il ^ionw >20 naggioi 1473^. col quale il Zarofe si obbligava fcrtxtirelasttciet di tutti i ca^ ratferi abbiogneVoW antichi e moderili, cse# * dire gotici iromaN v greci e latini, e di sonimmistrar loft l'inchiostro necesiario per la stnipa. Circa T anno 4480 si rese il cantere gotitt eertwnc e dire ime caratire. di' moda, riott andandone esttte lo stesso Jetoson, per seguire 'il gust di <jtil tempo. Finalrtnnte dal 419t)'sino al prihctyi di Secolo % Y si stampava cti detti caratteri, e nei libri scolastici, come Aristotile, Scoto,. I* berlo Magno, S. Tommaso eie. si usava utta adrta di carattere gotico pi complicato del corrente e pieno zeppo di abbreviature, die rendeano quasi impossibile la lettura di tali libri. Nei libtri di prima stampa non si vedono
(I) Berntrd, op. c it voi. II pag, SIA BgrtcaU auto*

su

cjurf^erj gr&. ma fi . lanciato il vuoto g stm ftoatiupit lp parole greche ^manoscritta. Il prhno libro ,che Q&re jualcbe parafo, greca LocUa e .non fysa il Cicerone de Offxciit Cam
pai d* Sohoeffpr io Magonza #eJranu/o 446J)u Nel- L*tezip pubblicato nello M em pnooki Su biaeo da Sweyneheim e Pannarla siesaervano passi greci con dei caralieri fugft e.q*6(0 eUultiwa quarta parte del volume; ci fa conoscere essersi fornito di tale carattere dopo M ente stampalo rea ire parti rmenuis nei primi fogli, anri quasi in Ira parili del vo lume. ove occorrono dei passi greci vi sono lasciate le lacune e poscia sostituiti manoscritti. Tale carattere senea legatura acazi (ac centi ad imitazione dei beUi manoscritti dei secoli VII ed Vili, e puossi osservane il faatemile nella Stmv'u. delia stampa di Falkenatei* (4> Questo LatlanaSo , il primo libro he offre caratteri greci-fusi. Nellanno 4476 si vede stampata in Milano i* G t$m m fic igr<e*9 di to se r dalla stampa4or,e JPionigi P^rami^ino, fi fu terminata il 59 g#npsMH); wufldi sflPMi ileina pv fissarsi V er pooa in ftafw della stampa dei l$r,i greci tvsiJanno 4A7,&.QueatQ$ il primo Jibrx U > < U ogretto
<1) FalketistafA Gfdkkhw fete. pag. 'SO#.

-32 stampato ih 'EtoVopay (fctcsi 'bftRaKa fc pr* priairrnte Wiltin t; f gloria di essere staisi la jtfirna a Stampare libri greci. ^ ^Qusta grammatica cohliene 72 foglitti fn i. eil estrcmmente rra. Il dttfe sktf rie 'ttlpiist ufa eojtfa p* 21 lir. ste'i.'i' sohcH./ ma i fciMtegrafl la jtorfan da 4000 a 1200 franchi. *- Leditore di lotta gramitiiicfr fu ftfnetrio Cfodtenso, ritti trovava^ iir Milano, pokfc per -te presa *di .Cost;uiimo}x><i e^per le- altre Vit torie oMciigt^ dai Turchi Venne obbligato con ^alirs proscritti ubtmndouare la sua patria stabilirsi altrve. I primi libri ebraici furono stampati eirc ranno 4486 nei contorni di Milano Soricmo nel Greinonese (1). V ' All'Italia dunque c segnatamente alla Lom bardia dvesi attribuire il vaino singolare di essere stata la prima a stampare libri io lin gua ebraica. Divisato avendo svolgere in tutte le sue parli la bibliografia non volendo esser molto prolisso * essendo mia intenzine fere uh Manuale e non altro; avendo gi terminato di parlare del diversi caratteri,oraiti occu per, per terminare il p resele capitolo, degli
ti) I t e i , de Ucbr, lypogr. orig. 4.

interlinei* del registro, delle cifre, delle se gnature e dei richiami. Gli interlinei sono piccole laminette di me* lalto di lunghezza e spessezza variabili a se conda del bisogno, e si piazzano in mezzo alle linee per dar ad esse una distanza tra loro, e per essere pi comodo il libro alla let tura. Da principio si interlineavano le lineec ort istrisce di pergamena , ovvero di c arta , ma neli'anno 1465 Schoeffer, che era tutto dedito alla perfezione della sua arto, invent ed us gli interlinei di metallo nella sua edizione del Cicerone de fficiis nello slesso anno slam-' palo, e questo il primo libro pi antico re* golarmentc interlineato. Le antiche edizioni non contenevano ci (r/ segnature e richiami,, ma per riunire i fogli ed i quinterni in fine del volume, e precisa*" mente nell ultima carta mettevano if registra che serviva ai legatori per riunire e legare i fogli in quinterni e poscia in volumi. Chiamasi regi* ir una tavola che indicava la prima parola di ciascuna delle prime cin que carte al recto di ogni quinterno, delle prime quattro se quaderno, delle prime due se duerno, et-c 50

23*

Tale tavola coordinata in una o pi co lonnette a seconda della quantit dei fogli ed il bisogno lo richiedeva. Vi una distanza di una linea bianca nelle parole di un quinterno all altro per conoscere il numero dei quin terni di quanto composto il volume;e quesla era Tunica guida con cui si regolavano i legatori. Tale registro manca sempre nelle prime edizioni e spesso nelle antiche a causa che trovasi stampato nell'ultima carta e facile ad csser soppressa; anzi probabile nelle prime edizioni essere stata ordinata dallo stampatore la soppressione al legatore, tosto coordinalo e legato il volume per rendersi pi facile agli stessi la vendila di tali libri per manoscritti. E quando si annunzia dai bibliografi mancare Fullima caria bianca in qualche antichissima edizione, sono di opinione che doveva conte nere la stessa il registro. Meermann crede essere il pi antico libro , che offre il registro, il Virgilio, di Ulrico Han del 1473 : ma oggi si conosce che nel Ceswc e nel Lucano pubblicati in Roma da Sweynehim e Pannartz nel 1469 conlenevasi il registro; ed alcuni bibliografi stabiliscono tale uso nelPanno 4469. M a io sono di parere che

235

luso del reghiro nacque culla stampa o poco iempo dopo, e che gli stampatori ne ordina vano la soppressione ai legatori,, particolar mente aei libri , che non contengono soscri zione e data, alToggetto di vendere tali libri per QaMScriilij come praticava*! nel primo periodo della invenzione della stampa. Tale uso si conserv sine al principio del secolo XYL ma differentemente dopo Tanno 1490, in Tuso delle segnature era gene rate, con tutto ci che alquanti libri di tale epoca contenevano le segnature, i richiami e le cifre; pure non erano esenti del registro, il quale non qra pi formato a tavola con le prime jw ?le e neUtjhima carta volante, ma iOMnediatamente come termina va il libro sotto Tultiiaa Iin69* cd indicava una ripetizione delle segnalarne contenute oel volume; dichiarando se sono tutti quinterni, o pur n, facendo cono* scere quelli che contenevano pi o meno carte. Si chiamano cifre in termine tecnico i nu meri progressivi posti sopra le pagine. Qualche bibliografo falsamente asserisce es sere stato il primo ad usare le cifre arabiche# che si adoperaron le prime, Giovanni de Spi ra nel Tacito senza data ; mentre tif . libro eccessi vameute raro seuza cifro st segnati

236

m con soli richiami come asseriscono Paoni* me (1 ), Bernard (2) ed altri bibliografi , al quali deve prestarsi ogni fede. Marolles (3) asserisce essere il primo libro che porta le cifre arabiche nelle pagine il Boc* caccio, De Claris Mulieribus stampato in Ult pia da Gio. Zainer di Reullingen nellunno 1473, e il trattato di Alberto Magno , Compendtum vcritatis che erede stampato nello stesso anno. Chevallir (4), Meermann (3) e Laire (6) sta* Oliscono Tuso di tali cifre nell'anno 4477 e ne attribuiscono la invenzione ad Ulrico G * ring. Finalmente La Sema (7) e Ficher (8) pro vano che Arnaldo Ther Hoernen stampatore in Colonia fu il primo ad usarle nella sua edi zione del certosino Adriano De Remedis Ulrittsque fortune* in 4. stampato nel 1471. Oggi per si trovalo un altro libro pubblicato in Polonia dallo stesso stampatore nellanno 1I7Q
(t) Pwramc,op. eit voi. I pag. 70. (?; Bernard, op. eit. voi. If pag. 190. (Z) Marolles, Recherche bibliograph. (4) Cfaerallier, Hitt, de l'imprimer. ($) Meerajann, op. ci(.

(6) Lfrp, Special.

(7) La Sema, op. cU. (S; Ficher, op. eit.

337

titolato Sermo predicabilis in fedo presentaiio-

nis beatissima Morite per impressionem multiplicatus sub hoc eurrente anno M. CCCC. LXX,
piccolo voi. in 4. di 12 foglietti di 27 linee per pagina. Di questo libro ve ne sono due edizioni nello stesso anno dello stesso stampatore, senza nominarsi nella soscrizione, tutti e due con cifre ; ma una di queste edizioni pre ceduta da una prefazione che rivela il nme dello stampatore, e la citl, ove es6o eserci tava la stampa con queste parole in eivitate Coloniensitpiar discretum virumArnaldum Ther

Hoernen.
Un altro stampatore per disputa l'onore di tale invenzione ad Arnaldo Ther Hoernen, ed Elia Louffen stampatore in Hunster di Argau, che stamp nel 4470 il Mammolrectus,

seu expositio vocabulorum quee in Bibliis....... occurrunt in un volume in foglio di 899 fo


glietti a due colonne di 32 linee in ognuna, e seguendo Bernard (1) il primo libro cHe offre tali cifre nelle pagine.
(4) Au reste l'oavragede Looffen (Mammotrectas) diffre compltement de celai de Schoeffer 5 et il est accompagn de tor tables t doni noe quoque dtoe J'ditio de ee deroier. .De* pta' il se distingue par l'emploi de chiffres arabe*, qui n* ataient passa-

NeVanfM) 1482 Leonardo Hall di Ulni per' fejien la forma di queste cifre, come si vede O0)a sfoa bella dizione della Geografia di /^o/otfffo. Final meale nel Tanno 44$9 Widmaon e Kacheloffen di Lipsia diedero lulUma forma alle cifre arabiche, oome tullra si conserva. Qualche tempo dopo si Abbandon luso di tali cifre e si sostituirono le cifre romana, ma fu tale moda di poco durala Nel secolo XV e nel principio del setolo XVI le cifre si collocavano nelle pagine al solo reol, Indi si usarono , come tuttora si osserva, in tutte le pagine al redo ed al

13$

verso. . Si cliiainanft segnature le lettere o cifre


piazzale I baso di certe pagine di ogni fo glio, e particolarmente pel primo di ogni quin terno per indicare al legatore l'ordine dei fo gli e dei quinterni. Nelle antiche edizioni gli stampatori si ser vivano p e r le legnature delle lettere dell'al. fabeto, e ie collocavano, se quiaterno compo sto di dieci carte, (ielle prime cinque, se qua derno nelle prime quattro , se duerno nelle
* r e flgttr f u n i lei *jgnto lypafertpb&iifrfs, qaotqiM depoitUmgUMft ta Sigi d*os Tcrllure. tr o ii4 , ep. ve. voi. U , |*gu

n ltliiit

39 prime, due eie. in questo modo, nella prima caria del primo quinterno si srvivaao della lettera A maiuscola, neHa seconda carta A ii, nella trza carta Airi,nella quarta A iv, ov vero A Kii, nella quinta A v, se quaderno siti alla lettera A tifi, ovvero A iv , se duerno alla lettera A if, delluguat modo nel secondo quinterno si servivano della lettera maiuscola fi, nel terzo dlia lettera C e cosi progres sivamente. Se i quinterni assorbivano le lettere delfb alfabeto si servivano del segno , e del Mc se questi non bastavano duplicavano e tripli' cavano le lettere dellalfabeto colle minuscole a lato delle maiuscole. Midlelon (4) asserisce avere usato il primb le segnature Giovanni di Colonia stampatore in Venezia nellanno 4474 nella sua edizione di Baldus in Codicem, nel Commento di Cal derina su Marziale, nel Valerio Massimo etc. Il P. Laire (2), La Sema Sanlaoder (3) e G. Fischer (4) hanno provato che Ktfelliolf di
(1) Mirileton, Dissertai nUVorig. della $iampa in fygkiHfrta pub blicata nel 1794. {V Laire, op* cit>

(3) La Seina Sanlander, op. eit. (4) G. Fiscbcr, op. Hi.

440

Lubek lavevaimpiegato nel Preceptorivm divinae legis di Giovanni Nider stampato in Co lonia nel 1472 in fol. (1) Finalmente Peignot fa rimontare tale uso nellanno 1470 e lo attribuisce ad Ulrico G' ring. Seguendo Bernard sino ad anno 1472 non erano le segnature generalmente usate. Bisogna nei libri antichi guardarsi della presente circostanza, ohe luso delle segnature non era uguale, ed ogni stampatore come ogni copista adottava il modo che gli sem brava il pi commodo, per facilitare la riu-' Dione dei quinterni del suo libro. . Vi sono manoscritti, in cui (e segnature sono collocate al verso dell ultimo foglio di ogni quinterno. Nei libri alcune volte sono poste nel centro, altre volte a sinistra, ovvero a destra della pagina. Nel libro JZnece Syl va Piccolomini Epistola familiares scampato di un bel carattere romano di 15 punti tipo grafici in Lovanio da J. de Westphaliar neP Tanno 1483 le segnature sono nei margine di dritta in questo modo * i:f? Nel presente secolo si abbandon luso delle lettere nelle segnature e con tutta ragione si sono sostituite le cifre arabiche, rendendolo* pi semplice.
(f) Psomme,
yoI.

I. pag. 05.

f richiami sorto sftillchfesifttf e l loro origine ci viene dagli antichi manoscritti. Si chia mano richiami certe parole piazzate al di sotto dell ultima linea della pagina, che indicano la parola colla quale deve cominciare la se guente pagina. Questuso era comune uri manoscritti e si metteva nella fine di ogni quinterno e serviva per regolare il legatore nella riunione degli stessi a volume. Nellanno 1480 si rese comune tale oso nei libri e dur sino al principi del presente secolo. Conosciuta indi la inutilit di tale se gno tipografico fu abbandonato, servendosene semplicemente gii stampatori quando deve segnarsi una intercalazione di una tavola, o di qualche altra cosa piazzata al}'esteriore della pagina per indicare al lettore esservi qualtihe cosa di essenziale a vedersi nella se gwenie pagina. Prima dj tale, epoca non si conoscono che cinque, o sei libri che li posseggono o sona il $qrpius sopra| Virgilio in fo|. Milano (Ani. ZarOto) 4475. I* Teseide di Boccaccio in fui. Ferrar (Orwe^ius) 4475, il Pti^ciani Optra grMttwliM fol. VtutliiA impensi Marci de CmiUiim* \ 476 , e YEusebio pubblicato iu 51

Mantova nei 4479. In Francia fu posto in uso verso il 1520.

CAPITOLO SESTO
ttila totcrisioM dalla data

La soscrizione la forinola che gli stam patori del XV secolo collocavano alla fine del volume, ed ordinariamente concepita nel seguenti sensi Explicil libcr qui dicilur etc, ed in seguito indicavano il nome della citt, quello dello stampatore, la data dell anno , del mese d alle volte del giorno quando era sialo terminalo. Tale soserizione nei libri antichissimi, o per meglio dire del primo periodo della stampa ion esisteva; ma alle volte vi si ritrova ma noscritta o dall'illuminatore, o dal possessore. Il primo libro che porta hi soscrizione e la data certa il Psalmorum Codex di Faust e Schoeffer dellanno 1457 come test abbiamo osservato. In qualche altro libro pi antico si irova la soscrizione, ma senza indicazione di

2'*3

anno e di stampatore, e qualche volta senza indicazione di citt ove fu stampato. Spesse volte sotto la soscrizione che non iodica citt, anno e stampatore ^vengono di chiarati lutto o parte con alcuni versi sotto la stessa. Vi sono moltissimi libri di " detto secolo, anche posteriori al Psalmorum Codex che ne sono affatto privu. . - , La data si trova scritta in, p.'u maniere ; alle volte estesamente con ftyaljteriY qualche volta in cifre arabiche, ma per lo, pia in ci fre romane. Le prime due nrarriere rofi spna soggette a variazioni ; ma poa cos delle cifre romane,. ippQlr? gli sluqiptil^rv le mod fieavano spesse volte a piacere e co bizzar ria. 5 che han dato occasionerai krghe me ditazioni ai bibliografi, ondo inter jjretrarne la certezza. Credo opportuno dare un quadro delle ci fre romanc regohnrm'Me usliv ptfr faceindi conoscere la differenza di alcune 4?ifr cifre gli stampatori mjaVaho capriceiasaiiieiite ojJ al*, tr sner essile qtiadrti. I, Ul)0 ! U. due> III fre.
IIII. ovvero IV quattro

2V4

V. cinque VI. sei VII. selle Vili, otto Villi, o IX. nove X. dieci XX. venti XXX. irenla XXXX, o XL. quaranta L. cinquanta LX. sessanta I.XX. .settanta LXXX, o XXC. ottanta tXXXX, o XC. novanta LXXXX1X, o IG. aovanianove G. o to CC. d cento CGCG, o GD. quattrocento D. cinquecento OC. seicento DCCCC, o CM. novecento M. mille Con questo quadro si vede bec d ie la cifra minore precede Ut cifre maggiore ne diminuisce il valore della sua quantit ; aumentandolo se trovasi collocata dopo. E questo regolarmente nelle cifre rma ne e

245

facile a designare e leggere j* epoca fissata dallo stampatore. Ma non cosi in alcuni li bri ' del XV seguente secolo , ayejido gli stessi stravolto l'ordine naturai^ di tsle cifre e particolarmente gli stampatori olandesi per lo pi in quelli stampali nel loro paese. Io ne rapporto nel seguente quadro qualcuna ct>e . pi singolare , di fui reqdesj difficile indovinarle la vera epoca. MCCCCiiiiXXVni. 1488 Mlificmiviil 1488 MLCXV 149^ MC0XCy 149S MiijD 4498 MiiiD . 14?7 MCCCCXCviij 1498 MCD1GIX 1499, Mccpcip . , 4499
. w

C3DXC 1590 oo DIIG 1598 C I^ C 1600 < x > DCII 1602 oo IgClI 1602 Alle volte'la data parte si trova scrittalo lettere, ed altre volte in cifre romane, o ara biche come per esempio Anno millesimo CCCC nonagesimo IX, 1499, etc.

--

.In alcune opere di pi. volumi si vede nel frontispizio una data diversa in ogni volume; ed in tal niodo il prima sembra meno antico degli altri; dimodoch chi non versato in questi studii facilmente si inganna, ritenendo essere raccozzala di pi edizioni, ma non. cosi, come per esempio il Tito Livio di El zeviro in 12. voi. 3: il primo volume da talo 1654 e gli altri due volami del 1653, il Cicerone de Giunti il primo volume porla l'an no 1537 il secondo 1534 ed il terzo 1536; mentre luna e laltra, non sono . ebe unica edizione: e tale bizzarria nei libri ?nticbi si incontra bene spesso. Vi sono tali altri libri con faUa data, .altri con data errala, qlquqnli senza data., come sopra abbiamo detto. Per conoscere l genui nit delle stesse, bisogna essere, versato ne gli stupii bibliografici ed essere fornito di una lunga prailica.

CAPITOLO SETHItO
Segni Mstintibi M e ntieke edizioni

Avendo qe) primo capitolo del primo libro dell^. p re s a le opera fatto conoscere ci che si richiede ad un buon bibliografo, il quale per essere tale deve trovarsi fornito di una lunga pratica e di una sana critica non solo, ma anche delle conoscenze tipografiche; far conoscere nel presente capitolo quanto neces sarie ed indispensabili sono tali doti pela co noscenza delle antiche edizioni. Moltissime sono le antiche ed ancipite edi zioni, e spesse volte delle stesse se ne incon trano frammenti, come pure in alcuni libri di antica data si verifica essere mancanti del le prime c delle ultime carte, le quali, tanto le uno, quante le altre, potrebbero sommini strare nuovi elementi e servire di documenti nella storia della invenzione della stampa, come spesso avvenuto* Quindi tali frammenti

2W e libri mancami non debbono tenersi in non


cale , ma con (utla scrupolosit ed esattezza debbonsi esaminare , onde conoscer V epoca della loro impreniofle, il Iwfp ove fossero stampali, ed il nome dello stampatore. Ora comc mai il bibliografo sfornito delle sopra indicate qualit e conoscenze, e con particolarit delia pratica pu arrivare allo scopo prefisso ? Ci non pu darsi : pi probabile con una grande prtica ed una' su perficiale teoria ci eseguire, ebe eo unti profonda teoria sfornito deit pratica. Or 1avendomi io ad tvn si arduo lavoro accinto , mi coopero, per quanto le tnie de* Itoli forze ed il mio poco ihgegno lo pentdikrtKV fore conoscer^, se non tutti, alfhcno i prfterpaH degni distintivi delle antiche edi zioni. Tali segni sono molti, e quasi tutti fattaci, e non si pu giudicare della certezza che offre uno degli stessi; fra bisogna riunirli tutti per formarne un sano giudizio. Or io per non dilungarmi tra tanti ne ho scelto nove I pi principali, e sono : f. L'assenza del titolo in fglio separalo. 8v t assrlza delle lettere maiuscole nel principio dette divisioni.

2t9 3. La rarit di queste divisioni. 4. L'assenza delle virgole e delle virgole e punti. 5. L* inegualt e la grossezza dei tipi. 6. La mancanza delle cifre sopra le pagine, delle segnature e richiami in pi delle stesse. 7. La solidit, la spessezza e le marche della carta. 8. La mancanza del nome dello stampatore, della citt e della data o deiranno. 9. La quantit delle abbreviature. / . Dell'assnza del titol in foglio spafat. Il titolo deiropera quello che trovasi staili pato nl primo fogli, che al giorno li oggi chiamasi frontispizio 5 e nel principi* <Mhi stampa gli antichi stampatori nli odsttxhftavtitt nei loro libri Stampare il titolo in foglio se parato; ina altevolte M titolo trovasi nel prio ipio delT opera , seguito dall* prima pagina della s$esa, altre volte vi esiste il vqoio, :e qualche volta sostitirito manoscritta, , . Circa Tanno 1476, al .pi laridU 4.480 prifterpttreoo sa fare uso gli stampatori iti ^deltif titolo. e losiacnparanofielLa prima jcarta ol rece dei pnimo; qiuintemived \ g *M vllenl peir toijijeea^potsoiifi una sola linea nel centro della pagina,
52

mo
bai 4490 iq jw)j, esclusi Aldo, Giunti e qual che altro stampatore* che non abbandonarono se non alquanto tardi tale sistema , veniva composto di pi linee, e per lo spesso in forma piramidale al rovescio. Nel principio poi del XVI secolo gli stampatori cominciarono ad usare i frontispizii come oggi si costuma, ma con differente gusto. Nelle prime edizioni gli amichi stampatori lasciavano per lo spesso il primo foglio tutto bianco, e qualche volta nelle antiche edizioni vi si trova al verso di detto foglio stani pala qualche lettera, o dedica ; quindi tutti i libri che sono privi del titolo in foglio separato appartengono cqn tutta certezza ad unepoca anteriore al 1480. Bisogna per il bibliografo essere cauto nel profferire tale giudizio, e deve registrare H primo quinterno e trovando le carte di nu m ero'pari, il libro appartiene con tutta sicu rezza 9 tale epoca; ma se le carte del quintemo son dr numero dispar manca allora la prima carta; nella quale non si conosce se]Vi fosse stato il titolo^ se bianea, ovvero al,0*30 qualche kUera o dedica, ed, i natale caso p e r ben giudicare bisognai chq atocerrsseronltri' segni.

2*1

S. DeU* mancanza dette lettere tnaiuscot at principio delle divisini.


Da principio gli stampatori lasciavano nei capitoli del libro un vaiolo nella prima lettera della distanza di quattro ovvero sei linee di forma quadra, e questo airoggetlo di colorire tali capolettera con colori ed oro ad imitazione degli antichi manoscritti, e nelle ediaioai pi; amiche se ne incontrane con bellissime minia ture exli squisito gusto: questo segno accompa-. gfiajo da qualche altro infallibile. Debbo avvertire che deve il bibliografo eoa questosolo segno essere molto riserbato nel dare il suo giudizio a causa che dopo qualche tem po dall1 ipvcn&ione della stampa , cio circa, il 1A6& gli stampatoli in detto vuoto collocavano una lettera minuscola nel centro, quella stessa che mancava nella prima parola, del capitolo, come si osserva nel fac simile portalo da Bernard (1) della Grammatica vetus rhtihtyka stampata in tylagonza in detto anno da Sehoefler , clip offre la mancanza 4e|la leileca maiuscola S della prima parola, *upctioribus , ed sostituii a colla maiuscola in mezzo al vuoto* Nei libri quindi can celli* - (V ; Bernald, - * ^q )J>U va^a iX .q .14. ^ i .j ?

25*2

tenere maiuscole miniato non pulendo conoscere, se vi fossero state sostituite in mezzo al vuoto le minuscole non si pu dare on adequalo giudizio dellepoca caria, se non Con 1 concorrenza di altri segni. 3. Della rarit dlie divisioni dei capitoli. Nelle edizioni pia antiche la divisione dei capitoli pi rara; nelle edizioni del 1460 se ne vede qualcuoa pi spesso; e dopo lfan no 4470 in poi sono quasi regolari. 4. Deir assenza delle virgole e, delle virgole e punti. Luso delle virgole antichissimo, e nac que dai manuscritti: ma oggi la forma dif ferente nella stampa* Negli antichi manoscritti le virgole non sono altro che una sottile li neetta da destra a sinistra della lunghezza della lettera, e collocavasi in centro della li nea e non nella parte inferiore della stessa, come oggi costumasi. Nelle antiche edizioni in alcuni libri sino all anno 4468 non si osserva nessun segno di punteggiatura come sarebbero lo Speculain humanae salvalionis senza anno, le Lettere di indulgenze del 4455 e 1464, la Grammatica vetus rhithmica del 1468 eie. Nel Codex Psalmorum del 1457 si vedono

333

delle virgole poste nel basso della linea nella forma del numero sette. Nel libro titolato Becueil des ffisloireg de Troges senza dala e nelle lettere di Gasparino da Bergamo stampate in Parigi da Gering nel 1470 vi si osservano i punti in Corina quadra e le virgole della forma di una sot tile linea da destra a sinistra ad imitazione dei manoscritti, colla differenza che nel primo sono collocati nel centro della linea, ed oc cupano la lettera intiera e nel secondo prin cipiano dal centro e scendono al basso della linea. Nelle lettere d'indulgenze del 1454, nel Du* rondi del 1459 nel Chalolicon del 1460 nella Bibia del 1462 si vedono dei soli punti di forma quadra. Nel Ciceronit del 1457 si osservano i soli due punti di forma quadra, Finalmente nella Bibbia senza data a SS linee nel Laclantius del 1465, nel Ciceroni* di Han t Roma 1467 , nel Ciceroais di Spira del 1469, e neU.Euip/o di Jenson dei 1470 si osservano il' punto ed i due punii di ftnv ina quadra. Da tali esempi si vede che gli stampatori in quei tempi erano incostanti .nelluso della

25V

punteggiatura) foia risulta bemi che sino alI# anno 1470 non erano in uso le virgole e punto; quindi tutti i libri mancanti di tale segno credo appartenere all'epoca anteriore al 14.70) e se concorrono altri segni, allora potr senza lentia giudicare appartenere a tale poca. 5. Della grossezza dei tipi e della inegualt degli stessi. Superfluo il parlare della grossezza ed inegualt dei tipi delle prime edizioni, e sa rebbe una ripetizione di quanto ho detto negli antecedenti capitoli; cio nella stampa tabellaria i tipi erano ineguali e grossi e quindi tutti quei frammenti, o libri die presentano tale qualit di tipi a tale epoca , senza peri-, eolo di errare , appartengono, ludi colla in venzione dei caratteri rrjobili fusi i tipi ma no mano prendevano la forma regolare , e progredivano nella egualt e nella differente grossezza e si portarono al pi alto grado di perfezione , e vi sono edizioni di tale epoea ehe sono preferibili a quelle del presente se colo. Nel 1480 cominciarono i tipi a prendere la cattiva forma del gotic e tutti quasi gli stampatori tale modo seguivano sino ni prin cipi del XVI secolo. Quindi moll diieilo eoHa sola teoria conoscere con questo solo se*

355

, gito a quale epoca appartenessero alcuaill^ihri ancipiti, ovvero frammenti di libri alitici*, perch sono iieccssariissirae, anzi indispensabili una lunga pratica e le conoscenze tipografi che. Vero si che in quei tempi ogni stampa to re possedeva un suo proprio carattere dif ferente nella grossezza e nella egualt deitipi di quello degli altri stampatori* e per tali ra gioni si erede potere dare un asseverante giu dizio;, ma non cosi; perch piiole succedere per causa della morte di qualche antico stam patore, ovvero perch qualche ahro si fosse dismesso della sua stamperia, i tipi di uno stam patore passassero nelle mani di un a ltro , e questi avesse ristampato cogli stessi tipi in una epoca a noi pi vicina qualche libro gi.stam pato dal primo possessore in epqca pi rimota, e a prima vista sembreranno unica edizione. Il bibliografo per fornito di pratica e,delle conoscenze tipografiche de,vf)6saminar& il xnt lo4*)VS|i&doMo stampatore nellacamposuioive con qualche altra copia stampata cogli stessi t i p i c h e si dubita essere di differnte edjztnc, esam inarcela Spaziatura, la coIIqcwoiw vdfi punti e dei due punti se ne offre; e tutto ci che appartiene al metodo differente ch$ qgni

S6 stampatore tiene a se nel comporre; e in tal (nodo pu bene dare il suo giudizio , come avvenne * Bernard (4), ebe giudic del Foco* bolarium eie quo ristampato sopra, quello diGiit* temberg da un silo lavorante chiamalo fiechetermunize, che. acquist la tipografo guttmbe^giana d Homery do tonto re (fella stessa, si stabil anni dopo in Elfeld (Altavilla) ove ristamp tale libro. Ecco quanto necessarie aono per la conoscenza delle antiche edizioni la pratica e le conoscenze tipografiche. 6. Della mancanza delle cifre sopra le pk-

'fine,'-e dlie segnature e richiami in pi delle Vtekte. ' Di tali segni ho parlato nello antecedente
espitelo, e il dirne di nuovo sarebbe un- ri petere quello che ho di gi delio/

- 1. Delia solidit , della Spessezza e dette


ntarcke nella caria.
Netta maggior parie, anzi in quasi ' tutti i libr stampati nellepoca (feti a ittvelwkwie detta stampa .gli stampatori aervivasi d u v e tin e 1, della pergamena. il prim libro- Ui cui si conosce qualchppa stampata in carjtn.MI VoaM ariw* eie i : it. . - * t
. .

(1) Bernard^ op. citi

iSi
tju di tiovani di (jeAoV stampato nel* 4460. Qusto ibto fti stampato da Bechetermun* iie in lfeld, oto sopt h fatto i$ervarej Indi Faust e Shetfer f>er la carezza , a ScarSzz del velino, o della pergamena prin cipiarono ad tosate nei lro libri l carta di cenci di lino. La Carta da ssi loto ifopigata i solida, forle, di ftiolta Spesszza di rar bianchezza che tmtora conserta ad nta dell ingiurie del lefopo, no v soggetta a mac/ chic nere come l carta pii Moderna, e coti pattifarit di Germnia. La pi amica marca nella Caria quella Ai on cerchio sorpassalo da un fusto/ alla estre mila del quale vdesi ia Stlla,'eolin dell# vergalure delle ftoe th tdfff tttat colla lce. 16 seguito nella ctt ie S p i e gavano Fauil Sdfioeffet rti tot litri si vdf alla lue la rfnatca di un testa di 4ot; indi i fabbricanti di cfl per distiAger le tot# toanifatWire g^nsr^nlcfce ornamento alla? festa di bore cme da tosa, una cton, tfl accetta eie. Si ssrta eh la catta quanto e pi antica/ tanl meri pesante ad onta della* sua spessezza. Si pu quindi senza te tira giu dicare; concorrendo le crtcjjstanz sfrta iridiaiey tifiti i Hbri stampati in detta carta d#

258

appartenere allepoca di Faust e Schoeffer. Dopo tale epoca la carta si trova meno so lida di meno spessezza, pi pesante, pi gra nellosa soggetta alle macchie nere , meno bianca, e con differenti segni, o marche, che variano a seconda del gusto dei fabbricanti. Se si vuole notizie di delle marche si con sulti La, SernaSantander , Camus, Cristiano Schoeffer etc* 8. Della mancanza del nome dello stampa tore, della citt e deirannoTali edizioni si chiamano ancipiti e sono per lo pi i primi saggi che gli stampatori davano della loro arte, quando volevano sta bilirsi in una citt 9 per conoscere se V arie loro della slampa era accolta, o pur n o , e per evitare le persecuzioni dei copisti. Tali saggi debbono considerarsi come le prime edizioni di quel luogo ove sono stampate. Bisogna per avvertirsi che vi sono altri libri ancipiti pi vicini a noi e non sono i primi saggi, come sopra ho fallo osservare, ma gli stampatori o per bizzarria, o per loro fini particolari dopo stabilitisi in qualche citt occultavano una, o pi di tali cose, ed alle volte tutte; e quindi non si pu dare giudi zio da questo solo segno, ma bisogna che neconcorressero degli altri.

259

9.

Finalmente della quantit delle abbre

viature.
Molte sono le abbreviature che apparten gono al XV secolo. Le pi antiche e le pi spesso usale sono la lettera t senza punto , ovvero con una sottile lineetta per punto, so* pra obliqua; e quando doveva significare im, in etc. vi si vede una linea sopra orizontale ; indi si servivano della z, > e ^ per et, * per que, quibS per quibm, per quam e quod, ? per com, con, in vece di per, pr e par ed anche per presene ; xpo , xps per christo christus, xpm per chrstum , per rum eie. ma delti segni in generale sono quasi tutti fallaci, e bisogna essere versalo nella biblio grafia, essere fornito di una lunga pratica e delle conoscenze tipografiche, per farne un applicazione sempre giusta e concluderne.

UNTOLO OTTAVO
#*

m a n b t W* **u WW H a m p V e p i-

Per distinguere | loro opere gli antiahi plapipatopi, ciascuno di loro metteva nei librf da esso stampati un segno, una marca, uno flemma. Pgni stampatore servivasi di una d| psse, e spesse volle il successore di una stam peria variava colla morie del suo predeces. pope, con aggiungerli, o toglierli qualche parte pegli stemmi particolarmente. Tali segni venivano fn differenti modi rapi >resenialir Vi erano coloro che preferivano g soscriziope, per faro conoscere (e opere fftpropato pelle joro stamperie , ed avevano ( 0gnaian)epte una forcola lutto particolare , PVVero delle frasi varie tra loro, Altri praticavano Uff modo differente da qpesti, dichiarando, il loro nome , e spesso Vo|le la cill& oye era stampato e lanno della pubblicazione in uno, o pi versi in fjne dp|

libro,

MI

Vi erano quelli che ai facevamo conoscere nella priua capolettera , la quale conteneva pao scudo eoo qualche emblema e la impresa dello stampatore, ovvero una delle due eose, SJeryivansi altri di un fregio tutto particolare differente di quelli usati dagli altri stampatori. Piversi usavano una vignetta tutta propria, finalmente molli stampatori alla fine del libro, ovvero {n foglio separalo stampavano yqo stemma o di famiglia , o emblematico , e spesse volle col loro nome e cognome per intiero , o cpo lettere iniziali, ovvero eoo sigle. Nei tempi meno antichi tale uso si rese ge nerale, e lo stemma lo stampavano nel fron* (fsplgio, od in fine del libro neDuIlirpa carta, p in foglio separato, Non comportando l'opera che ho intrapreso, chio descriva minutamente tutti i segni, tulle |e parche e stemmi, mi sono contentalo farne conoscere alcuni di quesij ultimi, ohe possono servire d| norma a coloro ohe agli studi! bi bliografici vogliono applicarsi; avvegnach per I segni e per Je marche sarebbe lungo e difficile il descriverli. Ma piuttosto facile comprendersi da coloro che son versati in tali sludii forniti di una lunga pratica, hv-

*62

vezzo l'occhio agli esami e colle osservazioni, ritenendo a memoria i segni da me antece dentemente espressali pella conoscenza delle antiche edizioni renderebbesi lor facile indo vinare lo stampatore, e di conseguenza il luogo e 1 ' anno delle ancipiti edizioni e dei fram menti delle stesse. Lo stemma di Schoeffer, di cui si serviva nelle sue edizioni, e quello dal suoi succes sori sino al 1832 venne impiegato da Ivone Schoeffer nipote di Pietro, consisteva in un pezzo di ramo di albero trasversale con due gemme , in una di esse vi sono appesf due scudi incorniciali legali con un nastro , en tro dei quali si osserva, in. quello di destra un capriolo accompagnato da tre stelle, ed in quello di sinistra una, croce di S. Andrea ; tulli c due bianchi in fondo rosso. Ulrico Gering Martino Granlz e Michele Friburger si servivano di un sole di oro. Gli Aldi erano uso mettere per loro stemma un ancora con un delfino attorcigliato accom pagnali dal loro nome diviso A ldus nelli due lati del centro. Meritando [tutto il riguardo le edizioni al dine per meriti lellerarii e tipografici, ed at tesa la loro rarit e bellezza, ho divisalo trai-

Tav'I

Pa* 264

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*3G3

icnermici alquanto .onde fare conoscere li cambiamenti ricevuti da dt*tta ancora in dif ferenti epoche , le falsificazioni delle aldina edizioni, e finalmente registrer alcuni stam patori che di detta ancora per loro stemma si sono servili, ovvpro che lhanno in varie maniere modificata. Tale ancora come sopra ho detto fu da Aldo il vecchio immaginata e fatta incidere; e vol garmente viene chiamata ancora secca perla sua magrezza. Vedi tav. I. num. I. Ed Aldo l'an tico la impieg ili qualcuno dei suoi libri stam pati nel principio del XVI secolo. Nei volumi grandi di maggior dimenzione con o senza incorniciamenlo. 1 primi libri nei quali si vede tale ancora sono il Filosttato del 1501,. 2, 4 , in foglio , il Sedulius in 4. del 1502, ed Erodoto 1502, in foglio. Debbo avvertire che il Giovenale del 1501 con Yancora una ristampa fatta dieci o do* dici aoni dopo, e non pu registrarsi come il primo .libro di Aldo che porla Vancora. Tale marca (to. I n. I) fu impiegata mollo tempo come era falla eseguire. Separati i suoi figli nel 1540 dai figli di Andrea , non la cambiarono , contentandosi dichiarare nel

libro ufna nilova formcrla apud Aldi fttios, i incisero un altra ancora uguale aliai prima * Aia con pi grazia e maggiorei eleganza (iati I n. 2.) Nell anno 4#46 lai fornita dii detta ricrd prov tfn considerevole cambiamfento # sosti* xttfendo lef parole Aldi F*ilii ai qitella di urvrf (tati. IL nf. 5.) La irtaggior {farle dei libri stamfpali coi (orchi aldini con questa mtovaf ma refa sorte* fa\ U 6 al 15$4. Polo Manuzio l'abbandoni? nc/ 1&55 epocaf che probabilmertle divefnne proprietario dfeftaf stampera, e riprse quella dell'antica format d ie qualche Voltar f adorna cotf ornfcmfeirttf ovale di due maniefe (lav. ftf. n. .) Poco prima della rotarle di suo' padre Aldo' Jl giovine vi aggiunse lef arnti accordale dalF imperatore Massiirtiliano a P^aola-Manuzio [lav. IV n. 8) m af senza abbandonare Vancord della tav. L fg. % la quale si vedtf in mollef edizioni di tale tempo senza la parola Al dvs; La famiglia di Turtesantf conservava la? marca delia tav. f. n. % Jfopo il i862 nellef sue edizioni stampate fuori la stamperia al dina portano nella soscrizione Ex Aldina Blilithcca.

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Ta.v*IV

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Malcontento Aldo il giovine, della concor renza dei suoi, cugini immagina e fa incidere una marca pi complicata (ta\. IV n. 5) per distinguere le sue edizioni, ed al verso della quale vi aggiungeva il ritratto inciso in legno del suo avo con un avviso, col quale faceva conoscere essere tali edizioni manuziane. Qual che volta nel titolo sostituiva all* ancora il ritratto di Aldo il vecchio ; e sotto il titolo del libro titolato Pauli JUanutii Anliquilalum liber de Senatu 4584 in 4. si vede il ritratto di Aldo il giovine. Nel 4581 non si vede che lantica ancora della tav. I n* % e Nicol Manassi, che pro babilmente dal 1585 in poi fu possessore della stamperia aldina , la continu ad impiegare dopo il 1597, anno della morte di Aldo il giovine ; mentre si vede impiegala nel libro titolato Ragionamenti spirituali di Anton. An~ tonii nell'anno 1649 in 4. Bernardo o Bernardino Turrisano fratello di Andrea e di Girolamo e figlio di Francesco o Federico si serv delf ancora aldina colle parole In Aldina Bibliothcca in tutte le edi zioni che fece in Parigi dal 4554, al 1568 , o solo, ovvero in societ con Guglielmo Morel. Dopo lui Roberto Golombel, o Coulombel 34

$06 iftVfiieg o stssa marca le 6tesse parole In Aldina BibUtHhttU n) tftta titolato Alex,

ab AlestMcbo Geniulium dieftim libri aex nel 1579 in18. nl PaScMlli Censura ani' mi ingrati riellritt I6 ffi 8<
VndoI'tincora ldrislaltirata lattnzine di ritft sfrrtpatt rroltt tempo prima di questa ptjf e firdentit da r fiom ullt* loro cdfzioni, Se t srvirSo &lcani col loi^o riOrne, altri sat(amertl cofjiatdolif, ovvro impifgfervrio quiihe altr^ marca analoga. fciM pr nihd delicati la conirafacevano e'vritltfViftafloro Adizioni cme sfrrtpat' d Ald. 6. Operino Onft'HfCe in- BaSila vfcrso il 4545, stampando snza data, rtia ll'ancofa, T pera di Strozzi CaUnMU ih' 6. scampata he? 1513 da Ald. Gli Giunti contVttfociirtf hlfs/tlfltf fS'iS lOvido Stampato da Aldo nel 15518 indlcuhi esemplari si vede VaricoM, il tibnti di Aldo la1 data del BIS, 6 parimenti1 coiitrafecro Id Grammatici Latititi dello ilSs Aldo. Fr. Asola fortemente e eon ragiori se n lagna bella prefazione del Suo f . Livio di 1818 iti foglio. Tale lagnanza non fede veruna inajtfesrote ai Giunti, nterttrenell'anrio Seguente sff Vd YOidio ottrafattd eoi rtotite di Aldo e l'ancora, come sopra abbiamo veduto.

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Teodorico Thierry Martino di Alosi socio di Giovanni di Weslfalia , che aveva portato la stampa in Lovauio, fec uso dell'ancora in molli suoi libri, $ qualche volta impiegava una doppia ncora, come si vede peliOdissea di Orner greca del 1523 iu 4 eoo questo di' sticon.
Ne iacnpes^almn vis aufecat. An/Qbpra a#cra; Quo men^em figas, e&l j accada tibu

Questo Thierry Martino stampa molti libri e sopratuiio fece delle belle edizioni greche che sono divenuti rari. Mor in Alost nel 1533. Erasmo, che molte opere aveva tolto stam pare presso lui, gli fece lepijaSo col quale allude la sua ancoro. Nicolas le Riche (Nicolaus Dives) stamp pel 1547 in Parigi molti libri eoo u bellis simo carattere Italico- ad Hnitaaione- di quelli di Aldo inciso a spese di Giovanni de Gaigny cancelliere dell'Untversit. Le, fyiahp presti per inarca due ancore a croce con questi veg$t intorno.
Non satis una tenotcecatas Anotapra pappe

Al d| scoio, si leggono questi' altri quattro versU


ll(. CESIMI AjCHOK

Fundbat salis Aonias uua apchora puppe& Dum tantum Ausonns musa nataret aquis

Nane quum Palladiae sulcaut maria omnia naves Visa quod una parum est anchora, facta dplex.

II primo libro stampato da Del Riche con questo carattere italico e colla doppia ancora titolato Psalmi Davidici septvaginta (jvinqve in lyricos versos redacti etc. authore Joanne Ganeio in 8. Le sue edizioni si approssimano per la ele ganza, per le correzioni e per la buona carta a quelle di Aldo e sono divenute rare. Intanto non si hanno attirato l'attenzione degli am a tori. Geronimo Scoto in Venezia nell'anno 1555 si serviva di un ancora tra due alberi con queste parole In tenebris futget con molti ac cessorii. Francesco e Pier TMaria Marchetti messero nelle loro edizioni verso il 1565 un ancora ed un delfino, ma in senzo contrario di quella di Aldo. Le loro adizioni non sono rimar* chevoli. Giovanni Crispino di Ginevra impieg nel suo grazioso Omero greco latino in 12. del 1560 , 67 , e probabilmente sopra altre sue edizioni un ancora attorcigliata da un ser pente e tenuta da due mani che escono dalle nuvole colle due lettere L G.

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Eustachio Vignon della stessa citt , forse possessore della stamperia di G. Crispino nel 1578 usava la stessa marca senza le due let tere iniziali, ed alle volle vi aggiunse i di sotto un mare, nel quale vedonsi dei mostri ed uomini marini con questi due versi a] lati,
Anchora sacra Mari jaclatos unica Chrlsto Fundat, et est omni tempore sola salus.

Pietro dAubert nelfanno 1626 nella stessa citt, si serviva dell1 ancora aldina, e Ira le oltre sue edizioni si vede nel liblro titolato Relation de V etat de la Religion par Edwin Sandis 1626 in 8. In fine sopra un Nuovo testamento in greco volgare si vede la detta ancora , che Le Long crede essere stalo tale libro stampato da Pietro Chouet. Renouard di opinione ohe la stamperia di Crispino sia passala a Vignon, indi a Pietro uherl e finalmente a Pietro Chouet. Giovanni Le Fevre stampatore in Caen servivasi di un ancora tenuta da due mani ed iulorcigliala da un serpente, ed osservaci nei libro intitolalo Ricerche ed antichit della pr vinciti di Neustria appresso Normandia eie# da Carlo di Bourgueville deiranno 1988 in 8. Evangelista Duellino in V ene^ianell aaue

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'4607 u$ava due ancore con queste parole ;

Bit tuffala.
Gerardo WoJffclwt jq Anvers* circ* il 4619 aveva per isteiqma un ancori temala, da due mani, che uscivano dalle nuvole ed {il dj so pra le parole C o n co rd i a , nel basso dellancora vi scritto A n c o ra s a c ra . D eus , I alto forma una croce con le lettere P. X. e due lettere greche a a nelle due braccia della stessa. J. Reppius, stampatore in Strasburgo nel 4643, aveva ppr q^arca un ancora interrata poi fusto iityprcigliajto da un serpente e nel* lalto un augello Ivi Msatp. J. Phil. H !#it|s della fte?s ciit pel 4643 t Wrviva, 4i ujja |jB)il W<5a ma posata Wr* ujbo afteeolo. Nelle Lettoni familiari Ai Citatone e daltri

auWm tammcutalo in lingua volgane da Gio. FuMni da Fighiera etc. in Venezia 1648 ap presso Ogaiben Glasseei si vede ancora aU
dina; come ancora in qualche libro poco im portante stampato* in> Roma nel principio del secolo XVI. dietro Hauboldfc m Capeuhaguo nel 46H- usava per- moitoa-un medaglione cottimo donna che tiene nelle-moni un orologio-, oaltro stru mento che non- si pu bone riconoscere; in

*7*

nanzi di essa vi 6 un ancora, ed intorno al medaglione si legge Sai cito si sai behe, ed al basso unii P ed fn H Hgati; In akiahi libri stampati iri Parigi da Seba stiano Cfattftisy dal 4641 i 1682 riell* 4ba nnrc bell t>arte superiore t i k una phieolisshna ancra sorpassata d tre slell inr un medgHmNf. TeoBto LttAewig in Wirtemberg nel 1700 si serve deff hcr aldina ori l esrgo Fe dina lenii iar fr piccolissimo medagline per iato da dtt affgkrfi genii liti d abbelliti eoo molti adiri accessori. Se pi dettagliate, istruttive e curiose no tizie si VieS# S P edfarni aldine , puossi consultare Ani. Remuwrd. Annate* tt r hnpriiftfti Sei Atdes ih vi' S. iti18. Ptffe. Nei secoli a noi pi vicini altri Stampatri* er vi vaitei Ai altri swmtti, ciotr Abel L&nglier del Sagriizio 4) Abele; Antonio/ Biado di R om a, Betonrnes e G n ^tlm o Rovifie di Lione di un gqttild ; gli Stefarfi, gtt EfzViW di Arwsieirdalft, SMtnei'r Patisson di un Ulivo. Giunti di' tfn giglio; li' Wechoiis di' una mazza; li Cramoisy della Cicogna; IfeldiaSsr Moreto e Gristofaro Piantino di Anvi*s di un com passo; Gilles Corrozet di un cuore in una rosa;

272 nlonio Vi Ir di un Ercole con questa epi grafe Virlus non lerrHa montfr**; Guillot, Du* pret di un elmo; gli Anisson di Lione di un fiore di giglio colla parola Anisson; Giansonio e Bleu di Amsterdam dei globi celesti e te r rostri in una bilancia, Sebastiano Grifo di Lione di) un Grifone; Morel di Parigi di un gelso bianco; Giovanni de la Caille, Simeone Piget della prudenza con queste parole Vidi pru denza vires ; li Dupuis della Samaritana.; Si* meone di Colins, Claudio Chaudiere di Saturno eoli1 epigrafe Virius sola relundit; Giovanni Bonfons di un serpente piegato a cerchio ed in mezzo una colomba sopra un albero eon questa legenda Estote prudentes sicut serpentes et simplices sicul columbe; Frbenio di Ba silea di due serpenti coronati intorno ad un palo con un augello; al di sopra, Josse Badius di una pressa di stampa; Giovanni Gaminat di un tosone di oro etfc. Coloro che desiderano avere pi pmple no zioni su questo soggetto possono consultare la curiosa opera di fiath. Schollz, Thesaurus symbolorum; ac emblematum bibliopolorum, ac

typographorum ab incunabilis typographiw.


Norimberg 730, 32, in foglio.

CAPITOLO S O N O

Dd formato M tri

Dcesi formato nei libri la distinzione che si fa de! differente sesto, onde come gli slessi sono stampati; e tale differenza non si cono* sce dalla sola grandezza del libro, ma daUa maniera come sono piegati i fogli. Molti bibliografi sono caduti in errore nelfo indicare il sesto dei libri, ed nno dato luogo a molle dispute bibliografiche; giacch un li bro di unica edizione indicalo in varii formati h supporre esservi state tante edizioni di quanti formali sono stali indicali, mentre non sono che di unica edizione. Bisogna il bibliografo, ad evitare tali incon venienti, avere conoscenza della carta, nella quale stampato il libro; se in caria grande o piccola; mentre un libro in foglio stampato 55

'in carta piccola , portando la dimensione di libro in 4* a prima vista sembra tale, al con trario un libro in 4 stampato in carta grande presenta la forma di quello in foglio. Deve parimente esaminare i quinterni, per conoscere di quante pagine composto cia scuno. Or la conoscenza del formato reale dei li bri non tanto facile come si crede, ma necessaria una grande pratica ed una forte conoscenza tipografica. Da parte mia mi in gegner per quanto le mie forze il permet tono disimpegnare il mo assunto; e credendo necessario fare pria di ogni altro conscere i differenti sesti dei libri col numero delle pa gine che contener dovrebbe ogni foglio per ciascun formato, l'ho esposto nella seguente tavola. Un foglio del libro di formato in fo glio deve contenere: pag. 4 in 4* 8 in 8* 16 in 12 24 in 16* 32 36 in 18* 48 in 24 in 32* 64 in 56 72

273 96 io 48* 1. 1. 128 io 64 144 1. in 72 io 96 192 1. 256 1. in 128 Il foglio di un libro si intende un foglio di stampa di qualunque quantit di pagine fosse formalo, e la le foglio impropriamente dicesi quaderno, ovvero quinterno, mentre il foglio quello che contiene realmente un foglio di caria, il quale piegato come ricevesi dalla fabbrica forma due carte * e quindi 4 pagi ne , e questo formalo chiamasi in foglio , e quando in tale formalo sono due fogli uno entro l'altro contiene 8 pagine chiamasi duerno, se tre porta 13 pagine e chiamasi terno, se quattro offre 16 pagine e chiamasi qualerno, se cinque compongono 20 pagine e chiamasi quinterno; e regolarmente:in tale modo stam pavasi dagli antichi stampatori, come ne fan piena prova i primi libri stampali da Schoef fer, siccoioe abbiamo osservato, e da tale si stema nacque il nome di quinterno ed in questo modo costumasi dagli stampatori de nostri tempi. Il lglio della carta piegata altra volta fon ina quattro carte e si verifica il formata

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in 4 e contiene otto pagine e <lovrebbesi chiamare, (come anticamente tale nome gli davano) duerno; ma quando come tuttora si usa, sano due fogli uno entro l'atro e formano otto carte con 16 pagine, dovrebbe chiamarsi quaterno. Il sesto in ottavo quando se ne aggiunge alla sopradetta piegatura un'altra ed il foglio della carta offre otto carte con 46 pagine. Il formato in 12 composto di un 8* ed un cartosino di 8 pagine che metlesi in mezzo all1 8% e forma 12 carte con 24 pagine, cio 16 pagine Fin 8* e 8 pagine il cartosino di mezzo, e la carta non si piega regolarmente come Fin fol., Fin 4 ed in 8*, ma al contra rio dalla parte pi lunga del foglio. Il formato in 16* si taglia dopo stampato il foglio neh mezzo e dona due ottavi , cio a dire due mezzi fogli ciascuno dei quali in ottavo di forma ma non di sesto, L in 18* si piega come il foglio in 12* la carta, cio a dire per la sua parte pi lunga e se ne formano tre parti, le quali due re golarmente restano uniti e forma un in 12* come sopra, e la terza parte si stacca e for ma un foglietto di forma in 4* cio di 8 pa gine ed un cartosino che collocasi in delia foglietto composto di 4 pagine,

S77

Il formato in 24* lo stesso che V in 12* colla differenza che si divide il foglio in due e forma due in 12. Il sesto in 32 si divide. la carta in quattro ed ogni quartino si piega in 8* e contiene eia* scuno 16 pagine. Il formato in 36* sono 3 in 12* che si divide la carta in tre parti, e ciascuna contiene un foglio in 12. Quello in 48* si piega la carta come Pin 12 e si divide in quattro parli e ciascuna delle quali contiene 24 pagine e forma un foglio in 12* Il sesto in 64 formato in otto parti, quali divisi formano otto fogli in 89. Il formato in *72* si divide la carta in sei parli piegala come Fin 12n e forma sei fogli m 12\ ciascuno dei quali contiene 24 pagine. Finalmente il sesto in 128 si piega la carta in 8* ed ogni ottava parte si piega in ottavo e contiene 16 pagine ciascuna parie. Or ritrovandosi stampati libri in carta gran de ed in caria piccola, ne sorgono pei bibita* grafi , che vogliono indicare il sesto .alcune dubbiezze; e altre maggiori ne offrono I libri stampati in foglio in 4 e in 8, che son te seguenti, se un libro smarginato di sesto in foglio composto a duerno , vai quanto dire

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di quallro carie ^ di otto pagine offre la dimenzione di un libro in V, concorrendo anche il modo come stampato, cio a duerno, certo che un bibliografo sfornilo della pratica non esilerebbe un momento ad indicarlo in 4 , mentre il libro in foglio, come tante volle si verificato. Dell ugual modo un libro in 4* composto a quaderni, vai quanto dire di due fogli uno entro l'altro che presenta 16 pa gine , smarginato ed offre la dimensione in 8, si stabilito appartenere a questuiliodo formato, mentre di sesto in 4" e non in 8' siccome gli antichi stampatori stam pavano con larghissime margini difficilissi mo senza lapplicazione della teoria alla pra tica andare esenti da errori. Ad evitare tali inconvenienti deve il biblio grafo osservare le linee che vi sono nella caria, le quali si vedono colla luce : di modo che se tali linee si presentano verticali allora senza tema il libro si pu, anzi si deve indicare per sesto in foglio ; se si presentano orizontali, allora in quarto; e se il libro e dubbio tra il sesto in 4 ed in 8, allora se si vedono dette linee verticali, a questultimo sesto ap partiene, perch piegata altra volta la carta dopo di essere piegata in 4" ripiglia le linfe

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nello stesso posto come trovavansi. E per que sta ragione ho spiegato la maniera come pie gasi la carta nei differenti sesti. Finalmente se si vuole conoscere la gran dezza della carta nei libri smarginali, e quanto doveva essere il margine primitivo, indico il modo come ci eseguire; e questo pu ser vire di norma per quei libri, la cui carta priva di linee. Per dare gli stampatori ihm giusta simme tria alla forma dei libri, quasi generalmente gli antichi, usavano dividere 1 1 margine de gli stessi1 ilei' segnnte modo: una parie nel margine sinistro, d una' uguale in qadia di sopra, 9 doppio nel mangine destro ed tn quello di basso: quindi il bibliografo misura quella del lato sinistro che non va soggetta ad essere menomata, e calcola quanto doveva essere quella delle altre parti; e con tale me todo facilmente, anzi certamente, consce la dimensione della carta, eon euJ fu stampalo il libro , e decide francamente del sesto dello stesso. Concbiudo questo capitolo, affermando, che impossibile darsi un-buon bibliografo senza la pratica e le conoscenze tipografiche.

CAPITOLO DECIMO

fantra di rtgiitrer* i Ubri antichi

' Per registrare i libri inlendesi il modo ili


collazionarli ; di modo che con la collazione si assicura se il libro sia completo, se vi. siano delle macchie, del tarlo, delle laceratale, delle trasposizioni ; in fine delle imperfezioni che possono diminuirne il valore ed autorizzare il compratore alla restituzione del libro al venditore. Tale operazione non cos facile come si crede, anzi difficilissima in alcuni libri , e segnatamente in quelli del secolo XV; e per bene registrare un libro non basta la sola teo ria, anche neces9ariissima la pratica, non solo per assicurarsi, se il libro sia completo, ma benanco per guardarsi delle frodi librarie e tipografiche, che non sono poche, c mi hanno

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somministralo tanta materia da formarne un intero capitolo, che lerr dietro al presente, e questo per evitare per qanto s pu, che si cada in tali inganni. 1 libri di prima stampi sono difficilissimi a registrarsi e ctrn particolarit quelli che non offrono cifre, segnature e richiami. In questi ultimi bisogna ricorrere al regi str se non sia stato soppresso. Perci* ho fuito conoscere nel capitolo quarto come compo sto tale registro; cio a colonnette, indicando la prima parola delle prime carte al recto , come debbono cominciare le pagine nella primn met del quinterno , e questo se il libro stampato a foglio , della sola prima pagina; se duerno delle prime due pagine, se terno delle prime tre pagine , se quaderno delle prime quattro carte, se quinterno delle soi prime cinque carte te. Esssendovi tale wgitiro all fine del libr, come era costume u* sare gli antichi stampatori, ili questo caso il libro si collaziona numerando coll1indicazione del registro di quanti quinterni composto il libro; indi di quante carte;.dompjstft ciascun quinterno , e dopo verificato si collazionano col'detti) retfhti'' le pniMe pagh*v$e'otfmspondbno le pfrime parola delle stesse* come sono segnale nel detto regisiro. 5i>

28-2

: Se tale registro.sia siaU) soppresso, come spesso arcade nelle prime edizioni, allora si rende pi difficile la collazione dei lib ri, e bisogna maggiore diligenza e pazienza per Ottenere lo scopo* In questo caso bisogna ri correre a pi bibliografi, che presentano la descrizione del libro che vuole collazionarsi, e sc sono di accordo nella numerazione delle pagine di quante deve essere composto il li* -bro , numerando le carte , se corrispondono col numero dagli stessi indicato , vi una quasi certezza di essere tale libro completo. Dico quasi certezza, perch pu essere acca* 'duto che tale libro sia stato descritto da qual* che antico bibliografo, il quale si fosse io* gaunalo nel dichiararlo completo, mentre non , E non potendo essere per la sua rarit ostensibile agli altri bibliografi per potersi con pi diligenza esaminare, questi, serven dosi della descrizione fatta dal primo, sono stati anche essi ingommi. E cos di seguilo saran tratti in errore quelli che verranno ap presso. Bisogna quindi, per esserne pi certo della integrit di tale libro, ancorch corrispondesse colla descrizione falla da altri bibliografi, col lazionarsi nel seguente modo. Leggere un pe

riodo se in prosa, o quattro versi se in poe* sia del primo foglio al vmoche continua colla seguente pagina al recto, e questo nelle prime due carte se duerno, nelle prime tre seterno, nelle prime quattro se quaterno, nelle prime cinque se quinterno, e cosi progressivamente sino all'ultimo quinterno. Dell'ugual modo deve praticarsi in ogni fine di quinterno col prin cipio del seguente. Deve collazionarsi una earta di pi in ogni quintrno, a causa che gli antichi stampatori, come abbiamo esser* vato negli antecednti capitoli, non erano co* stanti a seguire unico metodo nella composi1 zione dei quinterni , ma spesse volt in uu libro composto a quinterni si verifica esservi terni, quaterni e sesterni nel Crso della detta distribuzione; e nel libro composto a quaterni se vi si trova qualche terno o duerno sembra mancante, mentre che non lo ; se vi sar qualche quinterno, non collazionandosi con diligenza, e manca di qualche foglio, si ritiene per completo mentre trovasi mancante. Deve guardarsi nel collazionare tali libri il biblio grafo dell'ultimo quinterno , perch oltrepas sando Ia materia da stampare il quaterno, se composto in lai modo, supplivano con qual* che foglietto in mezzo dello stesso forma rida!

58'*

quinterno. questo l'unico melode ili col* (azionare i libri, che sono privi di registro ,

segnature, cifre e richiami.


Quei libri antichi che offrono segnature , cifre e richiami, ovvero un solo di questi se gni , si collazionano con i sopradetti segni non abbandonando il metodo sopra indicato in ogni (lue di quinterno con il principio di quella che lo siegue e nelle due carte di cen tro degli stessi, perch potrebbe verificarsi mancare qualche foglietto intermedio, Lo stesso metodo deve usarsi nelle opere ipoderne, che compongono pi volumi : ma questo non. necessario in tutte le darle, ba sta solamente usarlo nel solo centro del quitir terno per timore che manchi qualche foglietto intermedio ; e nel fluire lo stesso , eoa quel quinterno che lo. siegue; e questo perch pu verificarsi mancarne qualcheduno ed esservi costituito altro che non appartiene allo stesso Yolunje delfopera. Cos, per esempio, il quin terno Urzo con segnatura Q ovvero 8 di un opera in 8 composto ogni foglio di pagine 16 termina colla pagina 48 il quinterno seguente deve offrire la segnatura D, ovvero 4. e la pagina 49, e siccome regolarmente tutta l'opera composta in tale njodo pu verificarsi il 4'

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foglio appartenere ad altro volume, e ai pufr restare ingannalo 90 non si U9a tale'diligenza.

Altre cure ed allr conoscnte richiede la. collazione dei libri con figure. Dopo di avere registrato il testo, debbono collazionarsi le figure. Bisogna usare molla attenzione tanto pel numero, quanto pel la qualit delle stesse. In quautQ al numero vi sono alcuni libri in cui non si trova indice delle stesse; altri che non: hanno In slesso numero di figure in tutte le copie; cd alcuni hanno tale variet anche quando le figure sono intercalati ndl testo, corno per esempio il Bante commentale da Landino stampalo in Firenze nel 1481 info- glio, il qqale non. porta lo stesso numero di figure in tutti gli esemplarle allora, il prezzo vanta a seconda della maggiore <0 minore quantit delle figure che si trovano interea*, late nel ilasMh'Inoltre .vi sono siate aggiunte delle altre figure dopo stampato r e questi ultimi esemplari sono stati venduti unaeopia 1030 (r* nella vendili di Brienne,. che fu cid * prala dalla Bibli oteca di Francia, ed un ah ira 10Q; cbinea da Ifrrd Spencer. Deve, usarsi attenzione ad altra sorta di Hbri* i quali sono ornati oltre il comun^frn^ tispizio di* qualche altro^o ritratto* dt autore,

m
ovvero di colui, al quale dedicalo, incisi da mano maestra; e questi per lo sposso sogliono mancare. Cosi la Vita di S. Ignazio di Bar (oli, edizione di Roma, ornata di una stampa allegorica, che precede il frontispizio, incisa del celebre Bloemaert, Deve usarsi diligenza in quei libri , nei quali non viene dichiarato il numero delle fi gure che lo adornano. Alle volte ancorch sia dichiarato il numero ed il posto ove deb bono collocarsi, deve il libro contenerne delle a ltre, che non formano parte nell' indice a causa di essergli state aggiunte dopo termi nala l'opera; E queste spesso mancano, come per esempio nellopera di Satnl-Non, Voyage piltoresque de Naples et Sitile, Parte, \ 781*6, tom. 4. in voi, 5. in foglio ornala di 460 gure , nella quale opera nel voK 1 1 pag. 52 deve trovarsi una figura rappresentante gli antichi Phallum, ed alla fine del tomo 4 parte 2 . deve contenere 44 tavole di medaglie delle antiche citt di Sicilia, le quali spesso man cano per non essere indicali nell' indice delle figure. Come ancora nell'opera di Marolles,

Tebleaux du Tempie des Muses tir da cabi net de M, Favreau aaec des remarq. et annui* Paris 1685 in fol. fig. Le stampe furono iti:

88*

cise dal celebre Bloemacrl e di sovnie manca lo figura di Satmufis e sostituita con un altra dello stesso soggetto. Nello stesso libro., ri* stampato in Amsterdam nellanno 1733 con 60 figure, Spesso mancane l dte grandi stampe. Nell Ariosto elie annotazioni del Ruscelli in 4VYenezia 4584 colle figure incise da Porro nel canto 34 per lo spesso manca la figura che gli spetta ed sostituita da un altrfc che ad altro canto appartiene, e cos di molti libri, che lungo sarebbe enumerare* Riguardo alla qualit bisogna avere molta conoscenza e cura neirosservarc.se le figure sono avanti lettera , se sono prime pruove % se fresche ovvero gi logore confrontandoli coi segni, che gli incisori hanno posto nelle stesse per tale conoscenza. . ^ Bisogna conoscere ed osservare in alcuni} figure qualche circostanza che rende raris simo il libro e nc rende il prezzo straordi nario, come sarebbe nel Bayle, Diclionnaire hislorique et crlique in voi. 4. in foglio Roterdam 4720 dedicato al duca d'Orleans, la quale edizione viene ornata da una vignetta col suo ritratto, al di sotto della quale deb* bonsi trovare incisi 49 versi di Limiers in lode dello stesso duca , i quali furono tosto

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Soppressi. Questo edizione mollo ricercala dagli amalori, e per la rarit di tale circostanza, se ne sono, con detti versi, vendute delle copie sino a 1400 franchi. Nellrioslo di Birmingham di Baskerville, voi. 4. in 4* del 1773 con le figure di Bartolozzi, devoti trovarsi nella figura del canto XLllI in mezzo all'urna di Brandemarte le seguenti parole : Asino, Poltrone, Animale, le quali furono to sto soppresse. Ed ecco come tali parole irvansi incise in della stampa. Il Bartolozzi sorpreso dall9editore nel mo* Mento che vi lavorava, e vilipeso per man canza di sollecitudine con le parole indecenti di Mino, Poltrone, Animle, intagli suiristante le stesse parole in mezzo all'urna di Braudemarte. Leditore non poi oltenere ch'esse fossero cancellate , e , per minor male alla parola Asino si aggiunge una A avanti V A e si procur di rendere le altre di poco chiara intelligenza. Bisogna guardarsi delle frodi degli incisori, i quali conoscono il metodo come nascondere le iscrizioni piazzati afl basso delle figure per ingannare gli amatori facendole credere avanti lttera. Bisogna esaminare s le figure di un libro

'2S1

sano di uguale bellezza, ovvero raccozzale ; perch in lale caso sarebbe un esemplare mediocre, ed il prezzo sarebbe altro di quello che conterrebbe tutte le figure di ugua.le bel lezza. Deve bene osservare se le figure stampate a colore, ovvero colorate sono tutte eseguite con diligenza uguale o pur no, etc. Vi sono molte opere composte di varii trat tati, ognuno dei quali contiene una segnatura ed una paginatura tutta propria. Tali opere sono di una grandissima difficolt nel colla zionarle , non conoscendo di quanto pezzi composta l'opera; e per ci eseguire bisogna avere delle positive informazioni nell ordine di riunione, in rapporto ai tempi quando sono stati composti, e riguardo alla materia. Deve quindi, chi volesse un esemplare completo, ricorrere alle bibliografie ed alle biografie. Esistono varii autori, i quali hanno stam pato degli opuscoli sopra qualche soggetto in varii tempi, ed oggi sono divenuti rari, dei quali se si volesse collazionare qualche co pia , bisogna ricorrere alla storia letteraria, alle bibliografie ed alle biografie. Occorrono altre opere le quali sono anche difficili a collazionarsi , e sono quelle , alle
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quoti gli autori, dopo averle terminato, hanno aggiunto qualche trattato, qualche disserta zione etc. che formano parte integrale del l'opera, e non sono ricordate nelle stesse, per essere state qualche tempo dopo pub blicate. Dette opere sembrano complete sen za tali trattali, appendici, dissertazioni etc. mentre non lo sono : come sarebbe la Teolo gia del Collegio dei Salmalicesi voi. 6 in foglio che deve contenere un altro volume che ab braccia il trattato della Bolla della crociala. Nel Gesneri 1Ustoria naluralis animalium voi. 8 . in foglio, Tiguri 1551, 1555, 1558 e 1587 il trattato dei serpenti e dei dragoni. Nellii/dovrandi Opera omnia, fol. voi. 13. nel vo lume che traila dei mostri deve trovarsi un supplimenlo alla storia degli animali. Nel Le* blanc Trattato delle monete di Francia deve trovarsi la Dissertazione su qualche moneta di Carlo Magno etc. Finalmente la collazione difficilissima in 0 altra sorta di libri, esorto quelli che nel corso deU'opcra offrono cambii% o vero cartosini9 dai francesi chiamati carton. Tali cambii sono quelle pagine, che nel corso dell'opera l'au tore ha rigettato, perch ha cambiato qualche teoria o dottrina, o si avveduto di qualche

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orrore, e sono sostituite ad esse altre pagine ristampate in cambio delle prime; ovvero dopo pubblicata l'opera la censura avesse soppresso qualche pagina nella medesima, e lautore stato obbligato ristamparla a secondo della inten zione della stessa e sostituita alla vece di quella. Or siccome gli amatori desiderano tanto le pagine soppresse, quanto quelle sostituite, nel collazionare tali opere bisogna, che il biblio grafo sia diligente ed abbia cognizione di tali carnbii, per ollenero degli esemplari completi. Cos nelloperd di Galileo Galilei Dialogo

sopra i due sistemi del mondo Tolemaico e Copernicano Firenze Gio Ball. Landini 4652, nell errata non essendo indicato uno sba*
gl io massiccio corso a face. 92, vi fu omessa una risposta di Simplicio con interrogazione che fa al Salviati, la qual fu stampala in un cartosino di sei righe e mezzo in carattere pi minuto del testo per collocarlo sul libro. Di questo cartosino un perfetto esemplare noo deve esser mancante. Credo per un Mannaie es sete sufficiente quanto ho dello pella collazione dei libri; e non volendo pi dilungarmi ho dato fine al presente capitolo.

CAPTOLO UlOKCniO

Dell* frodi librarie e tipografiche

Tlio le merci che portano prozzi elevali sorto soggette a falsificazioni; e quanto pi alto il prezzo, tnto pi ha luogo la frode. Tra le merci si enumera quella dei libri, tra i quali ve ne sono alcuni fche portano, a cusa della loro rarit, un prezzo molto ele vato , e sono quelli di prima stampa. Ve ne sono altri, il cui prezzo parmeilli molto forte, i quali per la loro bont intrinseca ed estrinseca ben lo meritano. Luomo in generale ingordo per natura aguzza T ingegno per accrescere il proprio pa trimonio, non curandosi se a bene, o a male lo applica. Vi sono quelli che al mal fare non sono inclinati ; ma tale classe ben circo scritta. Nella generalit per non sono esenti d'ingordigia alcuni librai e tipografi, i quali

tulio il loro ingegno hanno messo t mettono tuttora alla torturi pei* falsificare alcuni con notati nei libri onde ingannare gli am atorie trarre da costoro un non onesto profitto. Moltissimi messi e modi usano gli stessi, per arrivare allo #oopo propostosi, dei quali difficilissimo rendesi la scoprimnto, per to spesso hanno dato luogo a non poche dispute bibliogralivh** , 6ino a| punto di dare cadere in errore fuolti bibliografi. Essendomi ntl mio continuo esercizio di li braio possati molti di tali libri per le inani; e colla m>a lunga pratica e col miei accurati esumi esstodorar riuscito di scoprire molti modi, dei quali si sono serviti gli stampatori e librai per ingannare gli amatori; nel pr sente capitolo, come promisi, li dichiarer ; e ci per istruzione di coloro, c^ie acquistano libri, affinch, jn qualche modo passnoguar darsene. Dico ip qualche modo, perch non sono tutti facili a coprirsi, sa non si ha una lunga pratica. In varii libri del secolo XV trovasi dii li brai e st?mp0 t?ri falsificata l'epoca d#Ua kto> pubblicayioae; e questo pef farli'credere pi antichi di quello che sooo. Ingannato un bi bliografo, descrivendo un libro falsificato1per

m quello che dod , per non plere tale libro essere ostensibile ad altri bibliografi suoi suc cessori, questi lo ritengono per tale e nello stosso modo lo annunziano. Vi sono per altri bibliografi forniti di una lunga pratica e di una sana critica, i quali, ancorch il libFO controverso non trovasi nelle loro mani per esaminarlo, confutano i primi. Donde nascono le dispute bibliografiche. M a finalmente quest* ultimi ne ottengono la vit toria; come la ottenne laccurato e critico bi bliografo Bernard nella controversia dell'opera di Durand, Raliomle Divin. offxc., stampato in pergamena da Faust e Schoeffer nel 44?>9 mancante della soscrizione, che conservasi nella biblioteca reale di Parigi, e che VanPraet (1) credeva omessa, ed altri bibliografi ritenevano per altra pi antica edizione. E Bernard chebbe la Ibrtuna averlo nelle ma ni , osservato il foglio del velino aHa luce, scoperse le traccie della soscrizione che era stala raschiata per frode libraria. Una copia di D. Augustini de Civitate Dei stampata da P. Schoeffer pel 1473 pass per le mie mani coiranno falsificato 1467, ed ecco
(1) Vn-Pr*et, FKw (fu JM, tom. . pag. 62 63.

IU M VU

come. L'anno trovasi stampato in cifre romane in questo modo M . GCCC. LXXIIL Vi era ra schiata l'ultima cifra X, e sostituita impressa una V, vi era anche raschiata l'ultima cifra I ed il punto e sostituito nel luogo della I il punto e si leggeva M. CGCG. LXVII. Non potendomi persuadere che tale edizione fosse appartenuta allanno, falsamente indicato , e che P. Schoeffer avesse a tale epoca stampato il libro in esame , ma persuaso anzi che aveva pubblicato tale opera di S. Agostino nel 4473 in volumi due in foglio, mentre la ere* duta edizione del 4467 in un volume in foglio; ne feci il pi rigoroso esame. Finalmente avendo osservato il foglio della caria, ove era la data, alla luce, scopersi essere stata raschiata e falsificata , e mi accertai essere l'edizione di Schoeffer del 4473. L'unico mezzo di veder le falsificazioni fatte colle raschiature quello di osservare il foglio sospetto alla luce. Vi sono alcuni libri dei secoli a noi pi vi-* fini, e molto pi del prsente, nei quali gli stampatori ed i librai hanno falsificalo i fronlispizii. Molli dei quali si trovano falsificali nel nome della citt , nel nome dello stam patore e nellanno, e questo per venderli, in gannando il Pubblico, per edizioni estere, co*

me < # i Le Motmif di Firenze , e di quatehe altro stampatore di nonie, mentre sono scor rettissime adizioni di Napoli, e qualche volta di Sicilia. Questo non facile a scoprirsi, se non si ha una pratica e conoscenza tipo grafica. La cossi pi bizzarra e ridicoli quella chd in alcuni libri vi soppresso il proprio fron tispizio, e ve ne sostituito un altro h non appartiene n allopera , n airantore ; cosa che vi eccita il riso, si vede bene la igno ranza crassa del libraio, dello stampatore, e vie maggiormente del ompratore. Pass per le me mani una copia di Baratta, Costantinopoli effigiato descritto, nella quale man cavano le figure, vi era soppresso il leggio timo frontispizio* e sostituito quello di Viag gio in Costantinopoli di Guerrazzi, Vedete che ridicolaggine e che ignoranza! Per iscoprire tali frodi, devon pria di ogni altro esaminarsi la carta , ed i caratteri del frontispizio, se corrispondono con quelli del corpo delPopera; indi esaminare se il fronti* spizio fa parte o pur no del primo foglio; in quest ultimo caso, quando accompagnalo da qualehe segno sopra indicato, con tutta cer tezza falsificato.

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Tale falsit suole anetie adoperarsi da quei librai, che trova nsi a magazzino varie copie di qualche opera invendute, e per la' diffi colt di venderle con loriginale titolo, del l'autore ne cambianoi frontispizii, sostituendo al soppresso un atirocon differeote lifoloed autore.-' i.i ' i 1 Vi son altre fhlslfieazieni fatte d a'altra s o r ta l i librai, e questo per lo spesso; d quella die quandoun opera di pi' volumi trovasi mancante degli ultim i, per venderla per completa usano due mdi. Il primo U segunte : per esempio in un pera che do vrebbe essere formata ;di dicci volumi, man cano gli ultimi einque , ilei quinto volume trovasi stampato originariamente ftHe del quin to volume, raschiano detto parole, e vi impri mono un bel fine in carattere maiuscolo. Questo per si conosce dal carattere, e dal l'inchiostro, perch spesse volte lo imprimono col fumo della candela, e si conosce osser vando il foglio colla luce. L'altro modo quello che alle paiole fine del quinto volume che non raschiano , aggiungono sotto detta linea la parola ed ultimo : e questa frode si scopre non solo col paragone dei caratteri e dell inchiostro , ma bene osservando che se
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fp?3? .ctelJjO./fa? genuino sUeggewbbp fine di Quinfq (4 vllimq vofmn? ,. '.fnqf fine (fel vpwne quinto ed ultima, q.sarsbte stajpalo, ip una p non. maj ip .tluie* , .fins|lavente;, per ,PW ,pi 4,i|upgawn . Ti $< m bo- vkujifi cj^re .che.nwpcano^'iiHfth^ lume intermedio, ed alcuni librai u90Qi>Ja ftqdcfli .dividere un vaiti mg f# lue, Wsifi,c>ao il >fronti4pwi^ jiMtqa -paft itti Aciko \owm, e iWflnrtoao 1 op#ra percowfclettu.l^^Iefc<>d*$i ccwoaqe .eol coUflaianane ltpena non ,wlo nfli volumi, majHM*aMnflifog|tf .TwHte de .stili# ionume^voji -fr^dj, tjgas,*000 wripcrpi, Je quali porto he .p** Wqhbe fftcniar^ew! un wlwmB non un ifi^pUoilo di un si conoscono per ve* dello praticai e <|eUa critica.

CAPITOLO DUOimttAO

tiri Klfri ra ri n prwibsi'

L :cM XHOcnza dffl i tibrii rM r/ c pwxwsib


ufci paiU* iw|po(a8sr>a delfa' wfehad biUiogi'afie; e acconce lati Jibri foti/nanotfornamenlo ed il dooorovddiw bNelebhe) bisogn , etfe ili bii)liotee*riivben> li>conaseir lorelitta mentt, sevvondon Altasciofizo, ' irapiele peb gtiabdsfrsi< dulie frofdi libraria ertfogrnfic)*, D^y fe o95erv^o oh' l - due paralcrth'* e -pretiiki eteilwatfteUi differrisowo Strato w enbnson ^Tall silonjrmyJ>6 clwe kidietln^ tsiniBnfeJiiHI-dttipnitaiiqoni' pf^Wc&rjflglico^ gstf thdK8<H > 69oewilwlii:o delt' nti O'dfJ rhro. Uar>iibn8*'>pu^btere rifro seata cdsebe pre ziosa ettth'iWtfypveyktuo nar uesHorcJ 'rio; efqtrateto'w*mt pu'Wovmi' *oseeWibii'(l iti(w e diie'qaqtiit'

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Essendo mia intenzione fare servire questo mio qualunque siasi lavoro di guida a coloro, che in tale scienza vogliono iniziarsi, non che per aiuto di memoria ai provetti in tale ramo di scibile, ho divisato' pria parlare dei libri rari; indi dei preziosi ; Analmente di quelli che sono suscettibili di tutte e due qualit. 1 libri rari sono quelli ebe non si trovano nel commercio, e la concorrenza di alcune circostanze li (a divenire pi o meno raffi. I bibliografi distinguono iti quattro gradi la rarit deli Sbri, io poco nomati, rari, r i

rissimi ed eccessivamente rari. I: libri poeo. comuni sono qudlll. ehe non
sempre si trovano ia eomtnerero; i rari snoi quelli che presentano, qualche difficolt per acquistarli, i rarissimi offrono maggiori diffi colt, e.difficilissimatHento si presentino delle occasioni elle: vendite; feralmente gli ecces sivamente rari tanto quelli, dei quali retidesi quasi impossibile lo acquista perch (afe qua lit' di libri sorto di un quasi dea^aalole spa> ruto numero di copie, e quasi mai si vertfii eano delle oceauaui'di vendUaJin:cmtner>cio. Molto cweoataiwe ecoeorropp fe r fare di vo lare varissimi, ovvero, eoctosivamentelitari i libri. Quelli stampati nella primoipopa ditlla.

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stamp sm al 1460 sodo lutti di eccessiva rarit, a causa che gli antichi stampatori r i tenevano per nn segreto larte della stampa, e vendevano i lro libri stampati per mano scritti, ne: stampavano un limitato numero di copie a 9eeonda delle richieste che lor veni vano fatte; quindi per ilpoeo namero che ne stampavano e per le ingiurie del tempo, che gli stesai nel corso di pi secoli hanno sof ferto sono divenuti ecceuivamente rati non se ne eonoseonoeheunr ristrettissimo numero di copie che trovatisi piazzate nelle primarie htbliotelie del gkbo,i quali sarebbero la Bibbia' dei poveri, il Danaio, lo Speeuhm kamanm' talvalioni , la Bibbia ialina, il Codex PsulakeruM d i Magopza etc. , i quali sono quasi trilli spariti,, e eoa particolarit dei libri eielocatari: per le. scuole, come il Donato, so no state intieramente consonati e non si emisero vano 'eh poChi ftamtneMi da qualche amatole, e ee oe offre il facsimile, il bibliografo La Val^ lier nei tuo prezioso catalogo del 1383-... j . 1 libri stampati dal 1461 al 1478 sono qiosip tatti di tcettMoa raril, dioo quasi;, perch; divulgatasi liarte della staabpa. in finrafa seo varii- stampatori pnbMicameate esecpitanda<ia> loro brlie in.idivetsej ctolradatdi'jquesUi-paqiea

dei gtafea, il> Ubrlt aiH)lliplifca!va**ie dwremK vaQ.pi ;oomioi. .sietomd aaccogli 9(si < p e r.la loryo: antichit.sono- sim soggetti alio) ingiurie ;dl lewp^ djispuuer* ,j o.per lfl-;li-> bliotaefae he si.&WP^orinftK*, so .quasi, < liitt* spariii n|el JommMiPi oa$L^i,&lcuft di bs; s* ite' re4d) i|iasir, iiipei|bile, lk acqttftiot Dal 14-79 sfl itWQ i liiiri 8prw > <iBeno,nr> di primi quantunque! alcuni'aiebai e qualcuno Aleeeettim rorttiu Impbreiooeh) la1 stampa in tale epoca,asvai eataaomtinaflia)-' ment progredrto. o gli auinpolcml -cm^o li*: brjt ntel lonodaereijtiot di sfepia4editeti l la;! Imo art* noftra pilun segMl; anrzi' <^ erd U 1 Ibro und BfQdatno'.] neglUy - fartiy>e?. ne ureiimooKpi' soggetti persitelitrioni du ostol>*anairaiaa daiovprwpco utili; Quindi sitnoliipiitaftaito straordiocrofninbntq iiiibtpy; ois neniknraao cianniasinaim :y.,-.u on />fto itale epoa$ind ai mossenU.' larteitleH*/ sUutfpaklUenMii dmiHiissiBta^nlilufld Jeicaa-s tradedl Ebr*pav,3(sot(U>iau)k|i[iikatMi lifol quasi paltuaftil Ut, le ^fctosigqeaB it tt la ntarinp .pacty aonluQii\jVayidi poftaionL) Drii

conMpcTo,: pnpMBusetotfoittinrssara-jtoQij coitniml srari, rartaanjU denfantmfemU rani. t


E^quegw pebmfcfcikto <ewni6na ebdiani

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concorso a farli:' jJiv$iir*: Idli t Ubine <pi*r ssetopi* prcb * edizione sia iiaschn ew neHfe&tef e pflcfonifaU -dllc <aifre, o p e re r diRabicheclibr nes !fH* uirasaa odialone 1 pchissimo >nroeito (liesomptari, o ; pcr riOB^sstfN'Mftto poeto ibcdnjmrfcfa quoltihe fi^aro^o/per Mtr* gtjttb B|pt#siQ'-tosto ji^piU M lIr feiftCv tifteit (causa di> incendio;o naufragatele hannoiUverata .battei 4 ' hiasWlp copie diutrtatedutoAcr^ peich AH ,!f, uifeidonei m a g r in i :* ;(per: b iriosria ,W. pRflpofeiiafiovJie aperti ai sono inGfridictale pftf *Ur!#ijlJi loiucoplanift. . '.-A qwlobei> libro per da u eccessi rarit f l t amatori nelle vendite hanno ptsto a inAerflue tt# dfl'ttevarjie il presso a segno di ilvidane Unonaie di bihliesttniaci : c questo non solo pei. lihri. net secoli- vicini a nPfiV Wfci JWPGPI il -qp.QlU dfli remoti secoli. jTra, moW e m p i i glie la storia ai,presenta ,W jooo gufili della edizione Prncipe (f) del fioracelo io Ity., stappate in Y w m 1 libano, tfV iid? .Cristoforo V/aM*% e sp alto 4*1 so w d ft uYofcupw dfttofrei d fm lii , Mwhif*, C&ietfi in' foli % fi#":( l ) PcV Biliziofre Prtnteps 4 in^erul o ii prim o1lififo 'stampalo

ia urtt ill4 , VrferQli^tfttoaifcUdioucUlUntftoro.

'

doni 1679. Il primo per essere slato total mente dylk> eccessivo zeto di fra Girolamo Savonarola dato alle fiamme tosto pubblicato, fu una copia venduta nei primi anni del-pre sente secolo 100 ghinee, poscia rivenduta nel 4842 in Londra per 2260 lir. steri, pari* 92,000 franchi, ed indi la stessa popia trnota a rivendere nel 4819 p,er 918 lir. steri, e 4 5 seell. prezzo anche molto elevato. La Machina caelegtfg unopera in due vo lumi , dei quali il primo si vende diciHo franchi, e il' secondo per aversi-incendiata la casa dell autore ove era riposta la Intiera edizione dello stsso che fu divorata dalle fiamme divenne eccessivamente raro, fu ven duto 1100 fiorini a M. Dantzig. Lastronomo La Lande conosce solo trentaquattro esemplari completi -di questopera. Vi un altro genere di libri, i qual! erano eccessivamente rari in talune epohe , che al giorno di oggi non lo sono p l , e nem meno si ricercano, e sono quelli che si pub blicavano ai tempi di Calvino e Lutero e dei suoi settarii, i quali tosto che comparivano erano con tutto il rigore possibile soppressi; e quindi divenivano eccessivamente rari come quelli di Mathias, Franeowits col nome di

30$

Fiacco illirico, di Viret, di Teodoro Beza eie. Le opere di tali autori, attesa la loro ecces siva rarit # si vendevano a prezzi di biblio mania. L opera di Serveti (Mich.) (Revs) de Trif nitalis envribus lib. viij 1531 , Etusdem de

Trinitate dialogorum libri duo et de lustitia R gni Christi cap. IV 1552 in 8 . riuniti in. un
volumetto luron vendute 700 fr. La Valliere, 396 fr. Crevenna , 10 li\ steri, e 15 schil. Paris; ed attesa la ricerca che di (ale opera vi era , se ne fece una conirafazione in Alemagna. Dello slesso autore lopera titolata : Christianistni restitutio in 8 . Viennae Allobrogum, fu venduta 3800 fr, Gaignal,e 4420 fr. La Valliero, e dell' ugual modo gli scritti dei Sociniani, quelli di Gcoflfroy Vall, di Simone Morin, di Vannini, di Spinosa, di Achin, di Bru no Nolano, di Guglielmo Postel etc. L'opera di Btuno Nolano (Giordano) Spac cio della bestia trionfante, unito alla Cena delle ceneri in un volume in 8 . Parigi 1584 si . venduta da Mac-Carty 549 franchi. . Lopera di Valle Geoffroy titolata la Bea titude des Chretiens, ou la Fleau de la Foi in 8 . di carte dieci seaza nome di luogo n di 39

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stampatre e fiz data fu venduta 851 fr, (JaignaL Questi e smili libri un tempo rarissimi ed eccessivamente rari, oggi non servono ad al* ir che per appagare la sola curiosit degli ama* tori, e si vendono a bassissimi prezzi, aline* no in Italia. lln altra specie di libri sono ugualmente rari, ma temporaneamente, cio a dire per un dato tempo, e sono le satire , i fibelli contro i governi, contro persone polenti, i quali sono soppressi tosto usciti alla luce; ma scorso qual* che tempo non si ricercano pi e divengono di nessuno interesse. Non cosi dei libri erotici, i quali in ogni tempo sono ricercati, e particolarmente quando sono adornate di figure bene designate ed iti' cise. Questi libri sono, e saranno sempre per seguitati , e questa persecuzione la causa della toro rarit. La Francia ne h molto ab bondato. 1 prezzi degli stessi, anche senza nessun merito intrinsec, sono sempre elevati, per es sere per lo spesso ricercati da persone libertine* Tali libri non adontano lef biblioteche; se non quando sono o di utori classici ovver r* ficchiti (li figure incise da mano maestra.

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Uri opera di tale genere eccessivamente rara quella tilolata Tableau des moeurs du lewps dans differente age de la vie in un.volumc in 4 . la quale adorna di licenziosissime c i j I lentissime stampe colorate; e si asserisce serne stata Stampala una sola copia, e fa parte del gabinetto dei Jibri pr e zio-si del principe di Galilzin, e dal catalogo di questo ricco, sjgftwQ se ne pu ricavare la desemione. Ciascuo regno ha una specie di libri se, i quali possono servire di documenti pf4 l$ storie municipali, c questi sono le collezioni; di opuscoli, libelli, fogli volanti eie. pubbli cati in alcuni segnalati jtempi, come sarebbero, per la Francia quelli stampali nei secoli di Luigi XIII, XIV, XV, e XVI; le arniche colle* zioni col nome di Mazaripade, rd ancora quelli dei tempi a noi pi vicini. Per la Sicilia quelli che hanno avuto luogo nei cambiamenti i\\ governo, c nelle rivoluzioni, e nei tempi a noi pi vicini, quelli stampati negli anni 4812,4$ 20 , * 8 e 60. In Francia ed in altri regni vi una grande evra , diligenza e filantropia di coloro die sooo alla somma del regime delle pubbliche biblioteche , e dei bibliotecarii a raccoglier: il tallo efoffnjarae delle collezioni, conoscendo.
ccqc t

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la utilit, l rarit e la celebrit che si acqui stano tali collezioni nei tempi posteriori , i quali divengono tanti archivi! storici di quei periodi di tempi. Vero si che oggi non hanno un interesse, come lo avevano negli scorsi secoli ; mentre allora le note diplomatiche erano occulte , ed oggi dopo pochi giorni o mesi o al pi dopo alcuni anni sono di pub blica ragione. Intanto per non lasciano di essere di somma utilit ai poster) per cono scere lo spirito pubblico di quei: tempi , ed ove gli stessi possono attingere i materiali storici del nostro gran dramma rivoluziona* rio; del quale certo si renderebbe impossibile dclineare il quadro, senza ricorrere a tale grande repertorio di documenti. Tali opuscoli, fogli etc. debbono raccogliersi tosto che si pubblicano e con molla diligen za, perch trasandando qualche giorno si rende difficile , anzi impossibile il lutto rac cogliere e formarne delle collezioni complete. Sia lode al sig. Nunzio Mancini, il quale par* ticolare amatore delle patrie cose non ha ri sparmiato cura, diligenza e spese per formarne delle compiete' collezioni ; mentre le nostre sventurate publiche biblioteche sono prive delle collezioni in discorso complete , non offren done che pochi, pochissimi brani.

Sono anche rare le collezioni complete di alcune opere di laluni stampatori, come l Collezione delle opere stampate preso gli Al di, quelli degli Stefani, degli Elzeviri, dei Co mmi, del Bodone, la Collezione di Classici greci e* latini variorum , dei Classici latini di Maittaire stampati in Londra da Giacomo Tonsort e Giovanni WaUs, quella degli autori latini (t Barbou , quelli ad usiim Delphini di Parigi , quelli di edizione di Londra di Brindtey, quelli stampati da Birmingham da Gio. Baskerville; quella dei Classici greci e latini cominciata in Dupont e continuata in Strasburgo da Treuttei e Wurtz, quella degli Autori italiani stam pata in Parigi presso Praull ed a spese* di Durand, Delalain e Molini, quella delle opere stampate dai signori Francesco Ambfogio Didot il maggiore e Pietro Didot figlio per la educazione del Delfino, la Collezione dei Clas sici italiani di Milano col seguito, la Collezione della Serie dei testi di. lingua registrata dal Gamba etc. '" ' . Tali Collezioni acquistano il merito di una eccessiva rarit e divengono preziose allorch* sono complete. Ma talune Collezioni si rendano' quasi impossibili a completarsi per mancanza di alcune pere che ne fanno, parte, che son

M O
di eccessiva rarit, couie per esempio Della Collezione Aldina le opere di Aristotele in greco del 1495, 98, la Grammatica greca di Lar scari del 1494, 95, la Bibbia deM590 oltre poi degli opuscoli di poohe pagine che sono di eccessiva rarit. Nei classici latini in tlsum Dephini quasi impossibile procurare P ori ginale edizione del solo primo volume che si stamp? in Parigi nel 1G98 di Ciceronis Ope, ra phiosophica cum infcrpet. et notis Frane, VHonor ad usum Dephini venduto di questa edizietne 461 fr. SaMe Sylvestre nel 1806. Per non igunnarsi il lettore a confondere la edizione originale di tale libro con la se conda deve conoscere che la nujnerazione delle pagine comincia e termina in ogni trai* tato, e nella seconda edizione la foliazione siegue sino alla One del volume; e non offre li due primi libri degli Offcii di Cicerone clic si vedono nella originale edizione. La secon da edizione si vende anche al prezzo elevato di fr. 36. Lo stesso dicasi di altre Collezioni che lungq sarebbe enumerare e delle opere, clie ciascuna deve contenere difficilissimi ad acqqislarsi, Vi sono alcune opere compiste di molti \otum i, le quali soqo^ di rado complete, a

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causa ch alcuni volumi o perch se ne sono stampale tit minor numero di copie, ovvero per essere siate soppresse, o per qualunque caso fortuito, impossibile potersi acquistare. In questo caso 1 1 prezzo di tali pochi volumi e ptu elevato della maggior parie che cmpongono l'opera, eome per le Memorie della. Accademia delle Scienze il prezzo di taluni pochissimi volumi, che mancano, fe moltissimo elevato e supera di gran lunga quell di 450 volumi che si trovano nel commercio. Esistono talune opere composte d pochi, cd anche di due volumi th impossibile completarle, perch la parte che manca non si trova mai. Vi sono anche opere di un slo volume che raramente s trovano complete; a causa che T autore, dopo pi tempo stampata V opera, ha da4o qualche supplimento che forma parte integrale della stessa, e che molli hanno negletto procurarsela pria i farla legare. Questo quello che a un bibliografo importa sapere. La rarit di un libro qualche voWt rlativa; e pu essere raro in un paese, e che trovasi comunemente in un altro. Ma ordi nariamente la carezza che occasiona ia sua

w
rarit locale non si sostiene spesso , perch r equilibrio si ristabilisce subilo o lardi dalla diligenza che hanno gli speculatori di ritirare i libri cercali ove abbondano, per diffonderli in quello che ne manca. Spesse volle vi sono cerli libri il cui prezzo si sostiene sempre elevatissimo in un paese, mentre bassissimo in un altro. Le belle edizioni di Louvre sono di gran prezzo in Inghilterra, e quasi niente ricercate in Francia ; e cos di molti libri e di varie edizioni che lungo sarebbe enumerare. Malgrado tale anomalia nei prezzi di certi libri, che in generale vera, bisogna convenire che una buona opera diviene cara e rara al lorquando se n stampalo un piccolo nume ro di copie e la edizione si trova esaurita * e non probabile che si ristampi, se non dopo un lungo spazio di tempo, e nel caso di una ristampa ledizione nuova non sia pre feribile a quella che esiste. Nelle opere ornate di figure /J L e prime edizioni superano sempre quelle che le hanno seguilo. I libri preziosi senza essere rari sono quelli che si elevano ad un prezzo considerevolis simo nel commercio, e che non possono am mettersi che nelle grandi biblioteche, e che

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tllr il merito deila esecuzione tipografici sono di una reale utilit, fa!i sono le oper di storia naturale con figure coorat, i grandi viaggi magnificamente eseguiti a spese di ric chi amatori come il Viaggio di Napoli e &' cilia di Saini-Non : i Campi flegrei di ilo* uej, il Viaggio in Creda di Cboiseul-Cfoufler, quello di Svizzera, di Spagna, di Austria etc. di M. Alessandro de Laborde, quello dello sven turato Lapeyrouse, la bella Descrizione diEgitt stampala per ordine del governo, le superbe opere su I* Architettura dei Pirenei le Colle zioni di stampe conosciute col dome di Gal6 terie e di Gabinetti; come quelli di Firenze, di Lussembourg, di Versailles , di Grozat di Aguiles etc. Le stampe del Gabinetto del R di Franciaf l'opera di Alberto Ddro di Callot* le Logge del Vaticano di Raffaello, YIconolo gia diSandrart etc le Antichit Sicilian spiegate dai duca di Serra di Falco, le Colle* zioni di antichit di tirevio e ronovio, Sallengre, Montfoticon* le Antichit di rcolanoi del Conte di Caylus di Hancarville etc. il Mu ratori rerum Italicarum scriptores, Vcla sancto rum dei Bollondisli etc.; i capi d opera usciti dai torchi di Didot, di lbarra* di Bodoni, di Pankouk, la Vita di Napoleone di Asnault* 40

3.1 V

molle altre produzioni magnificamente esc. guiti in questi ultimi tempi con tutto il lusso tipografico e di incisione. Finalmente altri sono rari e preziosi sia per il numero dei volumi e per' la materia che trattano, sia per la bellzza* detta loro esecu zione e per le circostanze particolri che deb bono aumentarne il prezzo, e soprtdtto' per la difficili di potersi avere bene completi. Tali sono la Cottection dTestamps coftnue sous lu nom de abinet du Rai enumerate nei I bri preziosi, la quale impossibile tro varsi compieta , Gli esemplari "imperfetti a causa della sua rarit si sono Vendute d 900 a 1500 franchi- La Mosaico, di Palestina, del quale un piccolo numero di esemplari sono stati colorili colla massima diligenza, abbench la ristampa ne ha fatto diminuire il prezzo il Gabinetto ,di Scba di ldrovandi etc. . A tali ed ad altri simili libri devno attri buirsi tutte le due qualit sopra espressale di rari e preziosi, perch ne sono suscettibili. Un istruito bibliografo non sar mai ingan nato d taluni .ciarlatani librai, che pr ven dere con prezzi pi elevati, qualificano un li bro apperta suscefttibfle di rarft per rarissi mo e prezioso.

CAPITOLO DECinOTERZO

.. Dii progmti dilla stampa

Quantunque avesse la stampa fatto de! sorprendenti progressi dal suo nascere sino al 455; nulla, < Ji meno essa ra ancora in un certo stato d imperfezione. Le lettere erano scolpite, senza grazia e simetria; si adoperava upa, quantit di ahbreviature, che rendevano quasi inintelligibile la lettura; le lettere majuscole eraiu> sproporzionate col corpo del ca rattere col quale era stampalo il libro; non si conosceva regolare puntazine, eccettuato il punto, e nessun segno distingueva le cita zioni dal testo; non erano in uso le interli nee etc. Quello che era pi interessante, e che nje-

3!

rilava riparo, erano gli errori che si cominci* levano nelle prime stampe a causa della ignoranza dei primi stampatori, che servivaosi dei manuscritti senza esaminare quale fosse il pi corretto. E non solo .lasciavano gli e r rori che pello stesso incontravano, ma benanco li accrescevano, non andandone esente alcuni dei primi libri stampali da Aldo, con lutto che questo celebre stampatore usava lutti gli sforzi per renderli corretti e pan land Erasmo delle opere di Omero, di Pia tone e di Cicerone stampate da costui le dice Iepxavatissimae. Ci non deve recar maraviglia; mentire tutti quasi i primi stampatori del XV secolo non erano istruiti nelle lettere, ed i manoscritti erano pieni zeppo di errori cagionati dalla ignoranza dei copisti, Ignoranza che era quasi generalo pria della invenzione della stampa. Intanto la stampa rapidamente progrediva e faceva dei maravigliosi progressi verso la pi grande perfezione. La punteggiatura prendeva una regolare forma; le abbreviature cominciavano a spa rire; si servivano delle lettere accentate; usa* vano le virgolette per distinguere le citazioni daj testo; le miniature divenivano rare,

317

I caratteri tli che si servivano i primi stam patori dal 1450 al 1457 erano di forma quadra, carichi di angoli e scalpellati con ruvidezza, e di ima rimarchevole grandezza, e si chiama* vano Lettere di forma. Verso il 1459 si costi tuisce un altro carattere meno grosso e pi aggradevole airochio, un poco meno gotico deiranlico. Si inventa finalmente un nuovo carattere nel 1461 di una bellissima forma, della quale tuttora a modello se ne. servono in tutte le stam perie di Eurpa. Devesi all1Italia la inven zione di tali naovi caratteri allora chiama ti V^heziani , ed indi Romani : e tale gloria devei a Nicol Jenson stampatore in Venezia, come negli antecedenti capitoli abbiamo os servalo. Devesi anche all'Italia la invenzione del carattere Italico mollo necessario per distin guere le citazioni dal testo, e devesi tale glo* ria a Francesco Raibolini detto il Francia e comunemente Francesco da Bologna, degno contemporaneo e compatriotla di Leonardo , Raffaele e Michelangiolo; gran pittore, grande incisore, gran coniatore, gran niellista , in tagliatore senza pari di caratteri da stampa, ornamento cospicuo della illustre e dotta Bo-

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iogna E falsamente se ne attribuisce ad Aldo la invenzione, come dottamente lo prova A. Panizzl nel suo prezioso ed eruditissimo opu scolo di carte 9 di testo e di altre carte 12 contenenti 4 .documenti e d iv e rsi fac-simili titolalo Ci era Francesco da Bologna*! di for mato in 16 stampalo in Londra nelle case di Carlo Whitiingham nell'anno 1858. JI\Italia devesi anche la prima edizione del primo libro tutto greco stampalo di al tro lutto ebraico. Alla stessa e segnatamente a Bologna de vesi la gloria di avere stampalo nel 1487 il primo trattalo .sulla musica con molle figure incise. Nel 1491 offre Firenze il primo libro di aritmetica, e nella stessa Citt comparvero le prime opere ornate di incisioni in rame. La magnificenza nella stampa videsi in, ItaIja nel suo pi allo grado, come osservasi ne\\'Antologia greca e nel Poema di Apollonio da Rodi stampali in lettere capitali trilla stes sa Citt, il pr{mp;eiranno 1494 d il secondo nel 149&, ed a ^iuMglianza dei quali molli altri libri si stripparono come osserva Maitlaire (1).
. *. - i ^* ; ^ (I) Maittalre, Annoi, typ*$r vol.I. pag. 101.

319

NeMano 4470 Ulrico Geriti stampatore in Parigi fu il primo che impieg il cobite rossi nei libri stampali e sflgnataineftfe il jilfljo della Leiiera di Flsehet al Cardinale Rollln, indi Io impieg per distinguere le rubriche ne| Salterio, nel Diurnale, nel Breviario, nel Messale , e nelle Ore ad uso della dicesi di P arigine tuttora usasi la tali libri da tutti gli stampatori.. Nuttladneno per poco tempo f*4p(e si' vide retrocedere coir uso del caratteri gotico : e non fu esente di tale fatto I" Italia e partico* larmente Venetfa. Vi furono taluni stampatori che per bizzarria servivn9 di uri miscuglio di caratteri gotici romani nello stesso ilibro,'. ed .alcuni stampatori dir&Uuate ieelo igno rantemente si servono del gotico in qalctie lineo nei jrnntisptn ; slle dediche e nelle prefazioni. Yi sono 4i tati caratteri df una forma (nintelKgibile, e che debbono panicolarmente da -noi Italiani abborrirsf. Alla eleganza ed alla magnificenza delle sjanipe, iplia.ne ai congiunse ancor? comune-

meateula correzione.
Tutti gli stampatori erano oltre modo sol* leciti. ,di avieri uomini dotti a correttori dei libri che da essi si pubi teavano. I.dotti-dal

390

pi allo merito non ricusavano di eccitare tale carica. P. Schoeffer servivasi pella correzione dei suoi libri, che stampava, di Francesco il Gram matico. Nell' anno 1470 Ulrico Geriti# stampatore in Parigi si serviva di Crhard de Windsberg per corregergli i libri che esso pubblicava. Circa il 1461 Nicol Jenson stampatore in Venezia adibiva per correggere le opere, che esse stampava, Cristofaro Bcrardi da Pesaro Giorgio Alessandrino e Omnibonus Leoniceno. Quest'ultimo era uno dei pi celebri granimalici del XV secolo. Fu scolare di Vittorino da Feltre uno dei restauratori dejle estinte scienze in Italia ; indi studi il greco in Ve nezia sotto il famoso Emmanuele Chrysoloras, ove si crede avere apparato le belle lettere (!) Affermano essere divenuto il direttore della stamperia di Nicol Jenson in Venezia. Mor nel principio del XVI secolo (2).
(4) Lairc, Specimen typogr. Rotti m f p i?, 225.
(2) Aut. Orlandi nella sua Origine e procreiti detta stampa Ca sa la ritorte di Omnibonus Leoniceno ncManno 1524 ; ma qnesto un errore, ed Orlandi lo h t evidentemente coniuso con. Nicola Leepiceno che mor lo stesso anno nettata di 9 6 anni. Si Ita una lettera di Omnibohus datata del 1441, celila quale si eonoiee che t t a t i t e v a terminal* i suoi studii e che di gi fi occupava d<ll*

Nell* anno 1470 Ulrieo Han stampatore in Roma, il quale fu il primo ad ornare con fi gure incise in legno i libri stampati in Italia; e Sweynheim e Pannartz , stampatori neHa slessa citt, si servivano per loro correttori; il primo di Antonio Campano vescovo di T e ramo ed il secondo di Giovanni Andrea uomo assai dolto ed altrettanto povero , dividendo con esso loro il non poco guadagno che rica vavano colio stampare libri. Questi si doleva amaramente coi suoi amici nelle sue lettere di ritrovare la maggior parte dei manoscritti della biblioteca del Vaticano, di cui era dive* nulo bibliotecario, sfigurali in modo tale da gli errori grossolani , che contenevano, che veniva obbligato cambiare delle parole per fare sparire i conirosensi e rendere le frasi intelligibili. Giovanni Andrea de Bussi nato in Vigevano nel 1417, dopo di essere stato scolaro di Vit torino da Fellre, venuto in Roma, vi si trovi* in taleTnecessit, che/ com3 egli slesso con* fessa ( 1), non aveva denaro che bastasse per
traduzione delle Favole di sopo, si 'pu congetturare chc esso al lora aveva alineup venti anni, o che nel 1524 ne avrebbe'avuto pi di cento. (1) Aule Auli Gclli edjt. 1469.

m farsi radere in barba. Indi per sei anni fu ella corte del cardinale Cu*a; poscia fu fallo vescovo di Acci in Corsica e trasferito da Paolo II al vescovado di Aleria nella stessa Isola senza abbandonare Roma. Sisto IV lo fece suo bi bliotecario. Queste sue dignit non Io distol* saro dalla sua carica di correggere le edizioni di delti stampatori, e tulle le edizioni uscite dai loro torchi offrono una lettera dedicatoria del vescovo di Aleria a Paolo II/e dopo morto questo, a Sisto IV. Egli mori in Roma ai 1 di febbraro 1475 ed il C. Mazzocchelli (1) rapporta la iscrizione sepolcrale. Giovanni Filippo La Ligname (3 ) , indi de Lignanine, medico, nativo di Messina in Sicilia, uomo dottissimo, decoro d Italia , si rese in Roma sotto il ponteficaio di Paolo I I , che mollo lo aiut. Stabili nella sua casa verso il 1470 una stamperia, e pubblic tra le molte opere una edizione della Cronica dei Sovrani Pontefici che contiene delle informazioni cu* riosissime su i primi stampatori di Magonzi, di Strasburgo e di Roma. Si crede essere
(t) MaxiuccheUi, Scrittori Italiani, tom. I, part. II, pag. 7Q8. (2) Il tuo vero cognome era La Ligname, il quale latinizzalo s metteva nelle coscrizioni de Ligoamine. Gallo, iwia't di Jfmtita voi. II. pag. S15-

ta

tato il continuatore di ftteofcMo di Ferrara. Stamp sino al 1481, ed il suo stabilimento era in pinta regione via Pupe prepe Sanctum Afareum, come I provano le BOScriftlohi di Quintiliano e di Soetonio da esso stampali nel 1470. Esso correggeva le opere che Stam pava e le adornava di eruditissime prefazioni! Circa lo stesso anno Giovanni di Spir, Suo fratello, e Cristofaro Valdarfer stampatori Iti Venezia per l loro edizioni e per quelle (atte in societ con Giovanni di Colnia per le cor rezioni delle loro opere servivansi di Grillofaro Berardi da Pesaro e di Giorgio Alessan drino. Girar do de Lisia stampatore in Trevisonel 4474 adibiva per correttore dei suoi libri, die pubblicava, Fr. Rholfendellus. Il correttore di Domenico da Pistoja stam patore in Firenze nellanno 4480 era Barto lomeo Fohzio. Finalmente, per dir solo degli Italiani, rano correttori non pochi celebri per sapere per opere da ssi date alla luce. Tali sooo Enea Volpe, Agostino Maffei; Aulo Sabino Bartolo meo Parternio, Benedetto Brognoli, Bernardino Collenio, Buonaccorso Pisano, Calfurnio, Fran cesco da Pozzuolo, Gabriello Fontana Giorgio

Merula, Girolamo Squarcta6 co , Gianluigi To scano, Giovanni Creslone, Gianfrancesco Filamuso, Giovanni Taberio, Giulio Emilio Ferrari, Michele Zerno , il Platina, Pomponio Leto, filade da. Brescia, Sulpizio Verulamo, Taddeo Ugolelli ed altri. .. Questi correttori esaminavano diversi co dici dellaalore che doveva stamparsi, li con* frollavano tra loro, scieglievano quello di m i glior lezione ed il pi corretto, sul quale ese guivano la stampa. Nel lavoro di tali con* fronti singolarmente si esercitava Angiolo Polisiano, come lo avvertono non pochi codici postillati di sua mano (1 ). Se maggiori notizie si vogliono dei correitri del' XV seeolo, si pu consultare MaKtaire (2 ), che ci ha dato uso stese catalogo degli stessi. Finalmente nel XV secolo fu tale il pro gresso della stampa in tutta l'Europa e se gnatamente in Italia chein questo solo paese conlavansi circa cinquanta citt , che aveono stamperia. E per non ripetere quello che ho poco ansi detto rimando il littore al capitolo IV del presente libro, olio contiene il Quadro
> (1) Biodni, Ragion, topra U cdlpxioni delle pandette, pag. 43, f r -(t) Maittaire, Armai, ty p o g r voi. I, pag. 108 seg.

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tronotygico dello slajbilimenlo della stampa in diverte Citt di Europa nel corso del XV se* colo.

CAPITOLO DKCIHO QUVHTO

Bti piii ctlebrl itampatari dti ueoli ZVl, XVII e I M I .

Avendo -connato nello antecedente capitolo I cim stampatori, chc nel suo nascere por tarono questa bell* arte in molte contrade di Europa ; nel presente capitolo parleremo di quegli stampatori, che si sono resi celebri Mi posteriori secoli. Bench i primi stampatori furono degni di essere annoverati nella storia per la loro in venzione non solo, ma benanco pel perfezio namento, in qualche modo, di s utile a rte , non pertanto gli stessi ebbero successori de gni di loro. Quello che merita il primo posto negli an nali delia stampa sul Coire del &V e priMi

326

pio del XVI secolo Aldo Pio Manuzio, il quale devesi considerare sotto un triplice rapporto, di letterato, di stampatore e di dotto editore. Aldo Manuzio altre volle Manulio, Manuccio Manucio, o Mannucci nacque nel 1446 o!447 in Bassiano piccola citt situata nel ducalo di Sermonela vicinissima a Velletri ed alle Pa ludi Pontine ( 1), ove trovasi Bassiano, e non mai in Roma, come falsamente alcuni credono. Vero si che circa il 1500 nelle soscrizioni ab# bandona il nome della propria patria e sosti, luisce quello di Roma, ma ci fu per meglio farsi distinguere. Il nome di Aldo diminuilivo di Teobaldo, nome imposto nella sua nascita, e quello di Pio fu aggiunto nel 1503 in riconoscenza di Alberto Pio principe di Carpi nipote di Gio. Pico della Mirandola, il quale ricevette da Aldo la prima educazione ed i primi elementari studii. Aldo apprese i primi elementi della lingua latina da uh ignorante pedagogo colla oscura ed inadatta grammatica titolata Dottrinale Ale(I) Perotti Comocopium in praefai in fol. Ventt. 4lJu> 14$6. Aristoteli* Opera in praefat, voi. 1 . c 2 . in fol.Tenet Aldus 1495. W.A*- Aldus Manutius Paul d ii et Aldi nipotis in Qutsttoi per iib. RI iu Dedica in
8.

Venfct. Aldus 1576.

327

xanHri de Villadei. Ed egli stessa lagnasi del


tempo perduto con tale precettore e con detta grammatic* (1). Mandato in Roma per gli stu di!, ebbe per precettori Gaspare da Verona e Domizio Calderino della stessa citt, celebri professori di belle lettere, sotto i quali fece i pi rapidi progressi, e compose una Gram matica latina , da esso pi volle stampata Non volendo nella et virile limitarsi al s o I q studio della lingua del Lazio, portossi in Fer rara per apparare la lingua Ialina e la greca col celebre G. Ballista Guarini allora catte* dratico di taji lingue in detta citt # sotto di cui divenne un ottimo latinista ed ellenista e compose una Grammatica greca pubblicata coi suoi torcivi ed un Dizionario greco, e questo ultimo fu da esso stampato nel 4497 e da Paolo Manuzio ristampato nel 4524. Trovandosi Aldo in Ferrara ad attender*? ai surf sludii dava scuola privatamente ad Al berto Pio allora giovinetto, di cui sopra feci cenno, e poi signore di Carpi, e ad Ercole Strozza illustre poeta del XVI secolo. Avendo i Veneziani, nel 4482 mosso guerra
(I) Apostolo, Zeno ffotixie dt'Manuzii noi* al Fontanili, toni. I. pg. 57.

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ad Ercole I duca di Ferrara, venne costretta Aldo abbandonare questa citt; e portossi alfa Mirandola presso Qio. Pico uomo dottissimo eprotetlore delle lettere (1); ivi fece conoscenza con Manuello Adramitteno. Riunitisi in Carpi il Pico, il Pio e lAldo (2 ), formarono il dise gno questi tre uomini dotti rendere corretti e di pubblica ragione colla stampa in eleganti edizioni gli autori greci o latini, onde agevo-. lare lo studio di tali lingue ; e che Aldo ne assumesse lo incarico, fornendolo dei neces sari! mezzi. Mirandola e Pio, attesa la loro ricchezza e la modesta fortuna di Aldo-questi io sovvenivano con denari e terre delle loro signorie (5). Nellanno 4438 Aldo si stabilisce in Vene* zia, per dare esecuzione a tale progetto, ap profittandosi che in detta citt fiorivano le lettere; e dopo selle anni di lunghe medita zioni e dopo molti saggi eseguili, come af ferma nella prefazione di Aristotelis Organuni da esso lui stampato nel 1495, pubblic il Poema di Museo di Heronc c Leandro in 4 .
(1) Aldo Lettera ad Angiolo Poliziano. (2) Zeno Vita di Aldo*. (5) Aristotelis de Phitico audito , ed altre opere di Aris^otela pelle Dediche ad Alberto Piy.

IH

greco e latino senzadata; indi la Grammatica greca di Lascari anche in 4, e varii altri li bri senza data; e nell anno 1498 compi di stampare le opere di Aristotele in greco in vo lumi 5 in foglio principiato nellanno 1494,95 prima edizione delle opere di questo celebro filosofo. E per la scarsezza di buoni e -cor retti codici, Aldo non risparmiava cura, dili genza e spesa per acquistarne diversi, aflu di collazionarli tra loro, e sciegliere il pi eorretto e di miglior lezione sul quale ese guirne la stampa, ricercandoli e ritirandoli da oltrementi e da oltremare e sino dalla Polo ma e del lUngheria. Adibiva i migliori lette* rati per la correzione della stampa e per la collazione dei codici; ed in tale letterario la voro nelle opere di Aristotele mollo si distin sero Nicol Leoniceno e Lorenzo Maggtolo genovese, uomini dottissimi di quei tempi. Ma ad onta di tale diligenza, cura e spese, per mancanza di corretti codici ovvero per vo lere eseguire Aldo scrupulosamenle la lezione del codice, copiandone anche i falli, alcune delle sue prime edizioni riuscirono scorrette; e lo stesso Erasmo le biasima, e lo conferma lo stesso Aldo, dolendosene fortemente nella Epistola a Leone X , che precede la impor* 42

m
tante e rapa edizione di Piatone da es$o faUa nel mesq di settembre 1513, corretta da L Musuro e dallo s/esso Aldo* Leone X soddisfallo databile e dolio slam, palore, il quale era stato il primo a pubbli* care in greco lo opere dei pi grandi filosofi della antichit, gli rinnova i privilegii conce duti dai suoi predecessori Alessandro VI a Giulio II che sono tutti e (re inseriti nella opera di Pertili Cornucopia, in foglio da esso stampato nel mesp di novembre dello anno. Circa l'anno 1500 Aldo sposi) la figlia di Andrea Torresano * della quale si ignora il nome, nativo di Asola, stampatore in Vene* ?ia , il |ule con molta riputazione sin dal* ranno 1480 circa esercitava tale arie in delta citt, e divenuto suocero d Aldo lo forni dei mezzi necessari per estendere le sue intra prese, Dedito Aldo alla perfezione della sua arto cd al progresso delle lettere, conoscendo la necessit di avere presso di se uomini som* mi per la correzione e la collazione dei di versi codici, nello stesso anno avvicinava i pi dotti del secolo e li adibiva a tali lette rarie fatiche. Alcuni dei quali tale incarico accettavano , per servire Aldo come amico,

Bill

e per ssere di giovamento al progresso delle ledere; altri erano compensali con equivalente onorario; e diversi convivevano*in famiglia coMo stsso AMod spsef di questo celebri stampatore. ' Questi dotti si: riattivano in casa di Ald in giorni fissi*; per trattare interessanti que stioni letterarie , e si occupavano sopraiutl sulla migliore scelta dei libri da stampare ; dei ttKinascWili da consultane , delle lezioni da preferirsi ir quelle, die presentavano qual che incertezza etc. ed Aldo chiamava tale riu nione Aldi Akacadtmia. Tale Accademia fu formata da Aldo vers il 1501. 1 componenti la stessa erano Aldo, Andrea Navagero Senatore Veneziano, Pietro fimbo, poscia Cardinale, Daniele Io Rinieri Senatore Veneziano, indi Procuratore (fi San Marco, Marino Santid, abile storico e Sena tore Veneziano, Angelo Gabrieli Senatore Veneziano, Scipione Fx>rliguerri, o Fortlguerra, detto Carteromaco di Pisloja , Urbano Valeriano Blzani, di Belluno, religioso debordine di Mirtoti, Desiderio Erasmo di Rotterdam , Girolamo Avanzio da Veroria, Benedetto Ramberci Veneziano, Pietro Alcionio Veneziano , Gio. Battista Egnazio professore di eloquenza

332

in Yenezia sua pairia , Alessandro fiondino chiamato in diverse sue opere col nome greco Agalhemeron, Marco Musuro di Candia, indi lettore, nello studio di Padova ed in seguito arcivescovo di Malvasia, Marco Antonio Coc chio S&bellico di Vicovaro nella campagna di Roma, Benedetto TirrenQ Tyrrepo, Alberto Pio principe di Carpi, il quale non isdegnava prendere spesso parte in questi interessanti dialoghi, Andrea Torresano di Asola suocero di Aldo, Federico e Francesco Torresano fi gli di Andrea. Oltre dei sopradelti membri dell'Accademia Aldo aveva stretto legami di amicizia con altri letterati, i quali anche cooperavsnsi ad aiutarlo nelle sue edizioni. Tali furono De metrio Chalchondyle, venuto dalla Grecia verso il tempo della rovina di Oriente e la presa di Costantinopoli dai Turchi, il quale corresse molte edizioni greche di Aldo, Girolamo Aleandr ed altri. Nel mese di aprile 1501 Aldo stamp il Virgilio, primo libro stampalo col carattere italico, chc Francesco Roibolini da Bologna invent ed incise per solo esclusivo conto di Aldo , come lo confessa lo stesso Aldo nella

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breve prefazione premessa allo stesso Virgi lio coi seguenti tre versi.
Iv Giaunatogetptae L ll'DKtt

Qui graiis dedit Aldus, cn lalinis Dal nunc grommata scalpta daedaleis Francisci mambus Bonouiensis.

Poco dopo (ale epoca si obblig il Raibo lini non incidere (ali caratteri ad altri stam patori, fuorch di Aldo, ed in lai modo quesfultimo usurp a Francesco Raibolini di Bo logna T onore dell invenzione di tale nuovo carattere, ed indebitamene ottenne privilgi dal Senato di Venezia, da Papa Alessandro VI da Giulio li e Leone X come lo prova la de dica al duca Valentino , che precede la edi zione del Pelrarca stampato in Fano nel mese di luglio 4503 da Gersone, ovvero Girolamo Sonctno, nella quale legge si cos < E per mia exhortatione non solo sonno venuti quivi li compositori tanto notabili,et sufficienti, quan to sia possibile adire: ma anchora un nobilis situo sculptore de littore latine, graece et he braice, chiamato, M . Francesco da Bologna, Tingono del quale certamente credo ch iti

lai? cxeriiiio non Ir ve uqakro er|uakk . Per che non solo le usjtale stampe per fedamente sa fare : ma eliam ha excogitalo una nova forma de lillera dieta cursivn, o vero canee! laresca, de la quale non Aldo Romano, ne al tri che astutamente hanno tentato de le altrui penne adornarse. M a esso M . Francesco slato primo inventore et designatore, el quale e lucte le forme de littere che mai habbia * stampato ditto Aldo ha intagliato, la prae sente forma con tanta gratta e venusuiie * quanta facilmente in essa se comprende. > . Versp T anno 4502 alcuni stampatori Lionesi contro facevano le edizioni di Aldo, come questi le andava pubblicando; e cos succes* tivamente contrafecero il Virgilio , Y Orazio, il Dante, il Petrarca, il Giovenale e Persio , i) Marciale, il Lucano, TOvidio erte, collo stesso formato e con un grazioso carattere iudico un poco pi goffo dj quello impiegato da Aldo* Tali contraflBznmi son senza data e senza Flemma aldino, e sono ancora rare. Dall'anno 1501 al 4505 la stamperia di Aldo fu ta grandissima attivit e pqbbtie i migliori autorj greci latini ed italiani, e per Iq meno ne stampava un volume al mese, ed il) tale modo si, moltiplica roBostraordiwia*

835

niente le opero dei pi classiciletterolra cd in filosofa; e per renderle di focile acqui 6(o dava loro il formato economico in 8 \ Oltre le edizioni greche, Ialine ed italiane Aldo stamp in ebraico la Infrodazione alta lingua ebrica che trovasi unita alla Grammatica greca di Lascari del 1501, e non mai hi quella del 1494, 95, come pensano Unger, panzer ed altri bibliografi ; il saggio di una Bibbia poliglotta eoi caratteri ebraici melai da Fran cesco Raibolini da Bologna, in uu foglio di stampa; la quale Bibbia venne eseguila fra non guari, cio nel 1514,. 45, 17 dal dotto Cardia naie Ximenesa sue spese, cura e diligenza. Avendo la guerra nell'anno 1506 desolato l'Europa o sopratutto l'Italia, Aldo fu costretto abbandonare Venezia, ed invitato da Goffredo Carlo Viceoaneelliero del Senato di Milano a recarsi in questa citt , vi si port di fatto. A l ritonno poi eadde nelle mani di soldati del Marchese di Mantova; ritenendolo perso^ spello, lo spogliarono di ogni cosa e lo car* cerarono nelle prigioni di Canneto. Avendo Gof fredo Carlo di ci avuta conoscenza, us dei buoni officii a favore di Aldo col Senato di: Milano, e fu prontamente liberalo (4).
(I) Horatii, Optra t Vent. Aldus 1509 in_ pmfaL. * P*id?ri. Opera, Vcnet Aldus 1513 in dcdi. a l Andr. Nuugei i.

396

Riprese quindi i suoi lavori tipografici net 1 * anno 4507 con un modo mollo angustialo per mancanza di mezzi, avendo negli ante*cedenti anni per causa di delle guerre tulio perduto. NeHanno seguente contrasse societ con suo suocero nel commercio della slam* p a , e viene ci contestalo nella soscrizione delle lettere di Plinio stampate neiranno 4508 nella quale leggesi : Vcneliis in Aedibus Aldi

et Andrene Asulani Soceri Mense novembri M. D. V ili


Per non cadere in errore bisogna avver* tire clic tale soscrizione anche leggesi nel Giovenale del 1501, che porla tncora aldina, ma non forma la stessa testimonianza, per* ch detta edizione coWncora una ristampa fatta circa anni duodcci dopo sopra quella del 4501, la quale non offre, n Vncora, n detta soscrizione, Per causa dei disastri della guerra negli anni 4510 e 4511 fu obbligalo Aldo restare ozioso, e nessuna edizione abbiamo di que sto celebre stampatore in tali anni (1). Alcuni bibliografi citano qualche libro stam pato da Aldo in detta epoca , ma questa assolutamente una chimera
( |) Pindari, in praefat. Ven. Aldus 1515 in-#.

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Nell'anno 1542, attuo della nascila dei suo terzo figlio Paolo Manuzio Pridie Idus Julii riapr la stamperia. Esso aveva ire. altri fi gli, il maggiore chiama vasi Manuzio dei Manuzii, che fu prete e viise in Asola col pa trimonio di famiglia, il secondo Antonio, che coltiv le lettere, e se non fu qualche tempo stampatore, come da alcuni si erede, fu con tutta certezza librajo in Bologna, ove pubblic molle edizioni mori in delta citt nel 1558 o 1559. Si ignora la data della sua uascila , ugualmente che quella della figlia di Aldo, ed il nome della stessa, semplicemente conoscesi che questa spos Giulio Catone di Man tova ed ebbe un figlio, come lo contesta Paolo Maniizio nella sua oliava lettera del libro V. Aldo pubblic molte edizioni negli anni 1513 e 1514; ed un gran numero di opere erano preparale per islamparle, allorquando nell'anno 1515 la morte lo rapi alle lettere ed alla sua famiglia nella et di circa 70 auni. 1 buoi quattro figli di minore et furono allevati dalla loro madre in Asola, e non mai a Domo d'Ossola, come si crede da qualcuno, sotto la tutela del loro avolo materno, il quale prese la direzione della stamperia coi due suoi 43

.138

figli Francesco e Federico sino alla su morie avvenuta nel 4529. Aldo come letterato scrisse e public,diverse opere ed arricchiva le sue edizioni di doite prefazioni, di erudite note e di opuscoli alle stesse attinenti. Come editore la repubblica delle let tere molti obblighi gli professa per la ottima scelta che faceva delle opere pi classiche dairaritichit greche, latine ed italiane, disot terrandole in molti luoghi e rendendole di pubblica ragione. Come tipografo , debbono riguardarsi tutte le opere uscite dai suoi tor chi come capi d opera dell arie tipografica , non avendo risparmiato cura, diligenza e spesa per le correzioni , e per la collazione di di versi codici che con forti spese acquistava da oltremare o da oUrernonle, avvalendosi a ci eseguire dei primi uomini doni del suo secolo. I libri da esso stampati sono eseguiti con buoni caratteri, e la composizione sempre uguale e bene estesa; i tipi sono di eccellente inchio stro e sempre uguali, corretti bene, come ab biamo osservalo, e formano lornamento delle biblioteche e la delizia degli amatori, e sem pre pi acquistano merito e rarit. Morto Aldo Pio Manuzio restarono i suoi quattro figli minori sotto |a tutela del loro

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ivolo alaterno, il quale prese la direzione della tamperi;*, come sopra abbiamo osservalo; i lavori della quale non furono sospesi; ana^i Andrea d* Asola coadiuvato dai due suoi tigli Francesco e Federico, i quali con una lode vole emulazione , usavano lulti e (re la pi grande diligenza nei libri che essi stampavano, non obbKava di consultare i dotti amici di Aldo Pio. Essi diedero principio ai lavori tipografe! con terminare le opere dallo stesso incornitidate, ricavando dalle sue cartiere tulle le re visioni e le collazioni dei diversi codici, che ne lasci un buon numero, indicando nelle pre fazioni dei libri da essi loro stampati gli an ticipa ti lavori. Stamparono per la prima volta in greco il Pausania e lo Strabane; nel 1516 la Bibbia greca dei settanta ; T Artmidoro e T Eschilo nel 1518; le Vite di Plutarco nel \\;YApol lonio Rodio nel 1521 ; il Senofonte tulle le opere li Galeno in voi. 5 in fol. nel 1525 ; Ylppocrate nel 1526 ; e V Egineta nel 1528. In latino stamparono le Vite dei duodeci Cetari di Svetonio, che ristamparono nel 1521, ed il Prisciano col Jamblico nel 1516; YAu m im o ed il Terenzio nel 1517, e questultimo lo ristamparono nel 1521 ; lo Svetonio de

IVO

Grammatici* con Plinio Secondo, il Tito Livio,


che ristamparono nel 4549, 20 , e 21 , e le Epistole di Plinio nel 1518; lo Stazio, gli Of ficii e le Otazioni di Cicerone nel 1519 ; il Q. Curzio e gli Adagi di Erasmo nel 1520 ; il Quintiliano e le Epistole di Cicerone ad Attico nel 1521*; il Plauto ed il Giustino nel 1522; il Silio Italico, il Valerio Fiacco ed il Claudiano nel 1523; il Cornucopio della lingua latina del Perotto , le Otto parti dell' orazione del Prisciano, il Virgilio, ed il Parto della Vergine del Sannazzaro nel 1527 ; il Cornelio Celso, ed il Macrobio nel 1528 ( 1). Stamparono a di pi una moltitudine di opere greche , latine ed italiane, che lungo sarebbe enume rare, e la maggior parte per la prima volta stampate. Alcune di tali opere riuscirono molto scor rette , perch Andrea d Asola frasi nimicato con alquanti letterati, che coltivava Aldo , e particolarmente con M . Musuro ; il quale pub blic in Firenze nel 1515 P Appiano , di cui ('Asolano fece una edizione nel 1517, la quale riusc scorrettissima per averla eseguila sopra un cattivo codice, senza consultare l'edizione
(1) Debbo avvertire che questo libro non fu mai stampato nel 1517, come alcuni bibliografi asseriscono.

SVI

Fiorentina fatta per cura di M. Maturo ; la quale correttissima. Morto A.'idrea dAsola nel 1529, si verifica rono discordie in famiglia cagionate dalla di visione della doppia eredit di Aldo e di An drea, essendo probabilmente restali in comune gli interessi della stamperia, la quale rimase oziosa sino allanno 4533 (4). Nello stesso anno accomodate Se cose in qual che modo. Paolo Manuzio nella et di 2 ( anno riapre la stamperia chiusa sin dal 4529' nel linteresse degli eredi riuniti di Aldo e di An drea, come osservasi neHe soscrizioni di tale tempo; In Aedibus kceredum Aldi et Andrea Arnioni Soceri. Paolo nella sua prima et fu Istruito da al cuni cattivi pedanti; indi da Benedetto Ramberli uomo assai dotto, col quale fece grandi progressi. Avvicin in questo stesso anno i sin ceri amici di suo padre, cio P. Bembo, Sadoleto, Bonamico, Reg. Polo, e con particola rit Ben. Ramberlo, Gasp. Contarini e G. B. Egnazio, i quali eoi loro consigli lo ammae strarono e gli spianarono la strada nelle let terarie conoscenze.
(1) Ab. Pietro Laseri, MiteU. Coti, 1lem ; voi. H pag. IM Apostolo Zeno, Titodti Marnai.

342 Indi si applic allo studio della lingua la* lina, ed appassionalo per le opere di Cicerone, si occup senza interruzione a formarsi lo stile sopra quello di questo ammirabile scrittore, come evideolejiiente si vede dalle sue lettere, scolii, annotazioni e prefazioni, che tuttora sono ammirevoli per la eleganza dello stile, e si annoverano ira quanto ci rcsla di meglio scritto in qqesta lingua dopo la rinascita delle lettere. . , Le Opere Rettoriche di Cicerone in un vo lume in 4, fu il primo libro da, esso stam palo nel 1533 (1), il quale fu una ristampa delle precedenti jetji^ioni del, 1514 e 21. Si applic intanto alla rivisionc delle Lettere fa miliari del principe degli oratori , e le pub blic verso la fine del mese di ottobre dello
' > * %

(1) Apostolo Zeno si inganna del passo nella prefazione di Paolo che precede la edizione delle- Lettere famitiari di Cicerone, ove diee ; Primo labones et vigilia* nostra*, ad. emendando* Ciceroni* Epistola*, qua* familiare*, vocant> conferre voluiy ritenendo tal* libro per la prima tipografica produzione di Paolo Mauuzio ; mentre Della stessa* prefazione dichiara avere impiegato otto mesi per collazionare il testo con dodici juanoscntiti. Nella prefazione poi dei Libri Jtettorici di Cicerone dice ; Nane primam industriam in excudtndo nostram etc. te quali parole caratterizzano essere stata questa la sua prima produzione. Finalmente nelle soscriiioni si osserva che i Libri Rettorici furono pubblicati nel mese di marzo e Je Lettere Famitiari nel mese di ottobre.

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stesso anno. La quale edizione riusc di gran


lunga superiore alle precednti aldine del 1502 12 e 22 ; e da qui principiarbno i suoi lavori ciceroniani, ai quali esso consagr s utilmente per la letteratura la pi grn parte della sua vita. . ^ Nciriniervallo della pubblicazione di questi due libri stamp la Quinta deca di Tito Livio, il Cortigiano, il Petrarca d il primo volume di Pantano; semplici ristampe delle anteriori edizioni, ma con pi diligenza corbelli. Ad esempio di suo padre richiedeva laiuto dei pi dotti, come di G. B. Egnazio, G. P. Valeriano, Lazzaro Bonamico, Ben. Ldtripfidio ed altri non meno abili, i quali 'ristabilirono il bel tempo di Aldo; e nei primi ahni dello stabilimento di Paolo Manuzio le edizini al dine ripresero la superiorit che; sub padre aveva dato su loro. Nello slesso nno e Di Seguente pubblic Paola molle edizioni latine ed italiane, te quali sono tutte eccellenti e cerrellissime. La prima edizione greca di questo celebre stampatore fu VOpera di Temisto, la quale T u seguila da hocrate e da Aezio Armdeno ; le quali edizioni sono correttissime, e provano la cottosctMiza che Paolo aveva di tale lingua.

su Nellanno 4535 Paolo si port io Roma con grandi speranze ; ma non ritrasse altro utile di questo viaggio che il legarsi in amicizia con i pi dotti uomini, che ivi fiorivano e principalmente con Marcello Cervini, che fu papa col nome di Marcello li, Bernardino Maffei ed Annibai Caro. ' Tornato in Venezia, ad esempio di suo padre form una accademia di dodici nobili giovani, che egli istruiva nei buoni studii : si crede , che Mali. Senarega e Paolo Contarmi fossero stati due meritri di detta accademia. Roberlello assicura in uua sua lettera scritta da Ve nezia nell'aprile del 1550, che Paolo teneva pubblica o privata scuola. 1 contrasti tra le due famiglie non erano ter minati; e nel 1537 ricominciarono ad agitarsi, e la stamperia fu altra volta oziosa per altri tre anni. Nell'anno 1538 lasci Paolo di nuovo Ve nezia per percorrere le antiche biblioteche ; e si ferm per sei mesi nella biblioteca dei Francescani di Cesena , occupandosi al con fronto degli eccellenti manuscritti lasciati a questo convento da Malalesta Novello. In questo stesso tempo gli vennero offerte due cattedre di eloquenza, cio, quella di Ve-

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nczia occupata dal suo amico Egnazio dive nuto mollo vecchio, e quella di Padova, va cante per la morte di Bonamico , che esso ricus per la sua cattiva salute, molto pi per la passione della sua professione che tanto aveva suo padre illustrato, e nella quale era stato esso s facile a distinguersi, che gli fece preferire la vita penatamente laboriosa che esso men sino alla morte. Finalmente nell'anno 4 540 la societ si sciolse; e restalo Paolo Manuzio proprietario della stamperia, nelle soscrizioni da laj epoca in poi si legge Apud Aldi filiosi e non si vede pi il nome di Torresano in alcuna edizione Aldina, eccetto in qualche esemplare del 1. e 2# voi., del Plinio del 1536 , 57 che porla il titolo e la soscrizione colla dalax rifalla del 1540. In questo stesso anno cambia Paolo lantico stem ma aldino e sostituisce quello che test ab biamo esattamente rappresentalo al n. 5 nel capitolo degli stemmi. Torresano si stabilisce in Parigi; e si hanno di lui edizioni sino al 1581. Pi lardi si vede il nome di Torresanot in di versi libri greci non pi come comproprie tario delia stamperia, ma come editore; c si legge nelle soscrizioni: Expensis Fed. Torre-

sani.
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3W

Paolo fece un altro viaggio in Roma e m\ 1546, spos Margherita Odopi figlia di Giro*' lamo e sorella di Carlo e Rinaldo. Questul timo fu ecclesiastico e gran letterato, Si ha di lai un Discorso sull'immortalit deUanima stampato da Paolo Manuzio nel 1557 in. 4. 1 1 primo figlio di Paolo Manuzio fu Aldo nato nel giorno degli Idi di febbraio 1547(1). Esso aveva altri tre figli. In questo tempo Paolo Mqnuzio si abban don a|lo studio delle antichit, e la sua primi* produzione su tale genere di letteratura fu lopera titolata Anliquitaturn Romanarum liber de lgibus stampata dallo, stesso nfl $557 in foglio, t e sue edizioni si moltiplicavano cpp ec oessi va rapidit ad onta della sua cattiva sa* Iute, che sin dalla sua giovent lo tormen tava. Nel 1554 fu colpito da una febbre ter zana; indi da un acre umore agli occhi, die mollo lo affliggeva; e non fu intieramente gua rito che nel 1559 dallabile medico Gabriele Falloppio. Disprezzando Paolo tutti gli inco modi e tormenti che gli cagionava tale ma*
(1) Ccnsorini, Di Die natali in praefat. in 8 * Aldus 1581.
Cicer. de Opt. gcn. orai., loro. lldcHediz. in fol. in praefel.

Aid. 1583.

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lattia , non sospese i suoi lavori tipografici, come lo contestano una moltitudine di edi zioni uscite dai suoi torchi e da esso invigi lati dall'anno 1554 al 1558. ^ Nell anno 1555 Paolo si re in Bologna, od il Senato di quella citt gli fece delle of ferte di tenerlo a se : ma per varie difficolt nli ebbero luogo. Lo stesso accadde col car dinale Ippolito d Est il giovane , che non ebbero effetto per la peste che infieriva ih Ferrala e per la cattiva salute del Manuzio^ Federico Badoer, uno dei Senatori pi di stinti della Repubblica di Venezia nell alino 4556 form in sua casa una accademia chia mata Veneziana, che si distingueva con lo sleriiuvJ di una Fama con te pai-ole io volo al d el per riposarihi in bio, cotopdsta di cento persone le pi abili ih letteratura d in tutti i rami di scienza , e secondo 1 * opinione di Quadrio e di Zeno il cancelliere era Bernardo Tasso padre di Torquato; ma ci non stato provato da niuri documento. Il progetto di Badoero eta quello di aprire una stamperia per conto di detta accademia e di stampare con (fccellenii edizini le mi gliori opere ; come di fatti venne eseguito ll'e progetto; ed aperta una stamperia per

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conto di delta accademia con nuovi caratteri, venne affidata la direzione della siessa a Paolo Manuzio che di buon grado V accett, e te neva sotto i suoi ordini varii stampatori, trai quali Domenico Bevilacqua. Negli anni 1558 e 59 in della stamperia si stamparono una quindicina di opere come preludio di quello che si doveva eseguire. Tali edizioni sono siate /atte tolte per cura di Paolo Manuzio e riuscirono correttissime e sono divenute rarissime. Tali libri portano lo stemma dell accademia sopra enuncialo , e la data degli anni 1558 e 1559. La durala di tale accademia fu brevissima. Libero Paolo Manuzio delle cure, chc esi geva lale stamperia v ricevette nel mese di marzo 1561 lettere del cardinale Seripandi, che gli attestavano il pi vivo desiderio del papa Pio IV di volere pubblicare con diligenza ed esattezza i libri sacri e le opere de' Padri della Chiesa, e lo avvertiva che S. S. proget tava lui e lo invitava ad eseguire lale lavoro. Tale progetto non era nuovo. Verso il 1559 due uomini di gran merito, il cardinale Marcelio Cervino ed Alessandro Farnese, avevano avuto F idea di stabilire in Roma una magni fica stamperia, alFoggelfo di pubblicare i mi-

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gliori codici greci e latini della biblioteca Va ticana, ed avevano scelto per la direzione della stamperia il celebre stampatore Antonio.Biado di Asola, il quale portossi in Venezia da Paolo Manuzio per fornirsi dri caratteri e delloccorrente per la stamperia. Il progetto fu in parte eseguito; e Biado onor il suo nome con di verse belle edizioni greche e latine eseguite in delia stamperia , ira le quali si distingue sopra tutte la preziosissima e rarissima edi zione dei Commentarti greci ad Omero di Eustazio del 4542- 50 in voi. i in foglio, ven duta sino a 55 lir. steri. Grafton. Bench le condizioni proposte dal papa Pio IV a Paolo Manuzio fodero vantaggiose, questi era indeciso ad accettarle, per non distrarsi dai suoi amati studii. Finalmente le accett con le condizioni fissate dal cardinale Seripandi, le quali erano, le spese di viaggio e trasporto della stamperia ed altro a peso del Pontefice, ed uno stipendio di 600 scudi allanno, secondo Zeno, e di .500 scudi giudicando da una let tera dello stesso Paolo Manuzio. 4 i Circa il mese di agosto 4564 Paolo Manu zio si port in Roma, ove fu bene accolto; indi richiam la famiglia, cd ivi stabilitosi cominci i suoi lavori di stamperia con un

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opuscolo iu 4. di crie 28 , cio 27 di lesto ed una con I' ancora titolalo Reginaldi Poli Rtfrtnaiio Angliae ex decretis etc Romae 1662; Tuie opuscolo divenuto rarissimo* Di verse altre edizioni di poco conto seguirono questo opuscolo sino al 4564. La principale produzione di tle anno fu la

Raccolta dei Decreti del Concilio di Trento ;


per la stampa della quale il Pontfice aveva il pi forte desiderio di erigere tale Statoperla. Paolo Manuzio fece in questo stesso anno molte edizioni di tale libro* Suo figlio Aldo che era ritornato in Venezia, al quale Paolo aveva af fidato la* cura della stamperia ivi lasciata, lo stamp pi volte colla stessa data. La Soseri zionc di questo libro In Aedibut populi Ro mani, la quale fu conoscere essere stato il IoCale di delta stamperia nel Campidoglio sino che Sisto V fond la slam pria Vaticana, che divenne s celebre. La prima edizione di tale libro eccessivomente rat a e preziosissima, e per maggiore istruzione ne descrivo i connotali. Essa contiene 259 pagine numerate con cifre ioni ane, senza indice. Principia col seguente titolo.. * Canones , ei Decreta sacrosanti oecv-

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menici , et generali* ConciJu Tridentini vii Pavlo 111/ Ivlio III, Pio IIII, Pontifieibvs Ma*. Itomae , Apud Paulum Manulium Aldi F. M. D. LXIIII. Cura privilegio Pii IIII. Pont. Max Questa prima edizione riusci scorretticima, e si incontrano degli esemplari corretti a mano in tatto il volume. Si conoscono di questa prima, c dello se conda edizione degli esemplari collazionati ed autenticati dal Segretario e dal Notaro tlel Con cilio. II loro attestato scritto al verso della pag, 239 in questi termini. Nos sacri oect&nenici, et genoralis Con cilii Tridentini Secretarius , et Notarij infrascripti Decreta ipsius Sacri Concili] in pnti uolumine contenta cum originalibus contulimus. Et quia cum eis concordare reperimus, Ideo hic in fidem manu pp* subscripsjmus. Ego Angelus Massarellus Epus Thelesin' sacri Conc. Trid. Secr*>J< Ego Marcus Antonius Peregrintis clericus Comensis eiusdem sacri Concilij Tridentini No-, tarius. Eg Cynthius Pamphilus Clicus Camerinen Dice, sacri Concilij Triden. Notus. Si crede da alcuni che soli 12 esemplari

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fossero stati autenticali, da altri 30; ci dif ficile verificarsi. Tali copie sono rarissime e altrettanto pre ziose, ed equivalgono per la loro autenticit alla originale minuta degli atti del Concilio di Trento. Una Copia della prima edizione cosi auten ticala stata da me venduta al chiarissimo sig. Rocco Mazzarese bibliotecario della Fardelliana di Trapani per la della biblioteca , ove attualmente trovasi. Nella biblioteca Corsini in Roma si conserva una copia della prima edizione cogli attestali man uscriiti del Segre tario e Notaro del Concilio di altra forma e pi lunghi del precedente. In qualche esemplare si osservano oltre l'au tentica due suggelli, o impronte nere denotanti le cifre, o marche dei due notai. Tali impronte esistono nell* esemplare della prima edizione che conservasi nella biblioteca dei sig. Moreto in Anversa, proprietari della celebre stamperia Plantiniana; e Le Piai li fece incidere nella pag. XXIV della sua edizione del Concilio di Trento 1779 in 4. Nel 1563 Paolo Manuzio stamp in Roma la bella e corretta edizione di S. Cipriano ; asserendo Baluzio essere la pi bella di questo celebre Padre della chiesa.

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Poco dopo Paolo Manuzio fa incaricalo di riformare in miglior Ialino il Catechismo del Concilio di Trento, come contesta il p. Lagomarsini ( 1). Ma venne affidato a tre teologi per ci ehe riguardava la dottrina. Esso lo stamp nel 4566 in foglio, e pi volte in Venezia in 4. e in 8, ed in seguito molle edizioni occuparono i suoi torchi. Vivente il pontefice Paolo- IV , in qualche modo Paolo Manuzio non aveva da dolersi, e se non divenne ricco', aveva onestamente mezzi di sussistenza. Morto questo Pontefice,' peggior di gran- lunga la sua condizione, ed a grandi stenti gli si pagava il dovuto stipendio. per questo e perch travagliato anche della sua cattiva salute desiderava ripatriarsi. Finalmente dopo di avere per nove anni faticato senza alcun fruito in Roma, nel mese di settembre dellanno 1570 abbandon questa Citt e ritorn in Venezia. Nel suo soggiorno in Roma la sua stamperia di Venezia era stata affidata a suo figlio Aldo, il quale aveva una capacit maggiore della sua piccola et, e non la tenne un momento oziosa in tutto il tempo dellassenza di Paolo:.anzi
(!) Poggia., p., voi. Ili pag. 99.

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pubblicava in ogni anno colla stessa onn quan tit di edizioni. Tosto che Paolo ebbe lacerata Roma, venne colpito da una malattia, che lo* travagli per beo nove mesi ; ed in tale tempo si occup della cura della sua saltile , e poco o niente della, stamperia ; indi per cambiamento,daria e per amore alla solitudine si ritir a Pieve del Secco, ove cominci nel VI degli Mi di novembre 4570 i suoi commentar alle Ora zioni di Cicerone. In ottobre 4571 deliber di fare un viaggio per i Italia. Si port in Genova, in Reggio e finalmente in Milano, ove pass linverno con Bartolomeo Capra e con Ottaviano Ferrari suoi amici. Nell'aimo 1572 nel mese di maggio ritorna in Veneaia; indi non taitda a ripartire per Ro ma* ove nel 1570 aveva lasciata sua figlia in un monastero per. ricevere l'educazione. Gre* gorio XIH pootefioe regnante, protettore degli uomini, dotti, e delle lettere gli assegn un annua pensione senza obbligo nessuno, lascian dolo in assoluta libert, a patio per di non partirsi da Roma* Paolo accetta la liberalit del Pontefice, e tormentato dalla sua cattiva salute si applica a continuare i suoi lavori

3 sopra Cicerone cominciati a Pieve del Sacco ed in Ire mesi termina leiiiterpretrazioni ed 'innotazuviji alle Orazioni di Cicerone ad ecce zione di quelle Pro Ligario et Pro Decoloro. I l . commentario dcUOrazioue Pro Archia poeta fu stampato separatamente in Roma nel 1572, da Giuseppe de Angelis con una dotta pcefazione di Paolo Manuzio e G Boncornpagnot . Neil anno 1575 spos sua figlia con utr gio vane <li buona famiglia cbe godeva qualche riputazione nella professione di avvocato* Fi nalmente la sua cattiva sftluie peggiorava di giorno m giorno, gli sopravvenir una gran fievolezza di rm i ed un violetto dolore di testa e dopo di avere messo iu opera lutti i rimedii ebe la medica arte appresta cess di vivere il 12 di aprile 1574 neUanno sessantaduesimo di sua et, lasciando inconsola bile la famiglia e con grave perdita la repub* blica delle lettere., Paolo Manuzio fu degno successore di suo padre Aldo Pio, e le sueedizioni superarono di gran lunga per la:correzione quelle di suo padre. Cosi rest proprietario della stamperia Aldo figlio di Paolo Manuzio e Margherita Odor nato iJ 15 fbraro 1547, come sopra abbiamo

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veduto; il quale aveva ricevuto da suo padre una fina educazione, non avendo risparmialo cura e diligenza, onde farlo divenire suo degno successore. E Aldo fin dalla sua tenera et di prova del suo valore; poich, lasciato dal padre direttore della stamperia di Venezia, ben corrispose^ alle concepite speranze di lui e merit gli elogi del Mureto. Nell'et di soli 12 anni compose le Elegan ze delle lingue toscana e latina, che stamp due volle nel 1858 e molto spesso negli anni seguenti. Alcuni critici asseriscono non essere stalo tale libro scritto da Aldo; altri credono essere stato suo col soccorso di suo padre; comunque siasi, il certo si che allet di 14 anni, cio nel 1561 pubblic coi suoi torehi la tanto stimata sua opera titolala Ortographiae ratio, la quale essendo di gran merito, e tut tora tenuta in pregio, presentando un eccel lente metodo di ortografia latina fondata sulle antichit , e segnatamente su le iscrizioni, medaglie e manuscritti, fa con tutta certezza credere essere state da lui composte le Eie

ganze.
Nell'anno 1562 avendo Paolo richiamato Aldo in Roma, approfittandosi questi del suo breve soggiorno nella pi ricca citt del mon

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do, (ter antichit ed oggetti di belle arti, visit le grandi biblioteche ed i pi ricchi musei ; ed avellilo acquistalo moltissime cognizioni perfezion la sua Ortographia e la ristamp nel 4lt6, aumentandola di iscrizioni e di una dissertazione sulle abbreviature degli antichi monumenti titolata De veterum nolarum ex ploratione; e poi nel 4575 la ridusse in com pendio, che tuttora utilissimo a coloro che vogliono scrivere la lingua del Lazio. Contuttoci che Dausquio Cellario ed altri dotti scrissero posteriormente sulla materia, non si dimenticato oggi il libro di Aldo. Vivente Paolo Manuzio, Aldo di et s te nera aveva la direzione della stamperia di Venezia, come abbiamo veduto ; ed in tale epoca pubblicava opere nuove; ma sopratutto si applicava a' ristampare le principali opere che mancavano nel fondo della libreria, e per lo spacrio che si verificava delle opere di Cicerone, le riproduceva pi spesso; e sino all anno 4575 non passava anno senza pub blicare un opera di Cicerone, ovvero un commentario sullo stesso. Nell anno 4574 il dotto CI. Dupuis diede' ad Aldo il Patercolo colle sue annotazioni, per istamparlo per conto di Aldo; ma questi

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noa *consultando la prima idiofone fatta in Basilea per curo di Beato Renano nel 4520, c non essendo stato stampato da suo padre,, n i dal $go avo, credette opportuno non pub blicarlo secondo le intenzioni del Dupuis; ma al contrario si serv di ci che gli conveniva, aggiunse delle annotazioni a sua voglia, cor resse a suo modo il testo, ed il lutto pubblic come suo. lavoro, all opposto di come prati cavano suo padre ed ir suo avo, i quali scru polosamente indicavano i nomi di coloro che lavoravano nelle opere da esso loro pubbli cate. ; Questa letteraria frode dispiacque al ulti i lei* terati e lo dichiararono colpevole di lale de litto e disapprovarono giustamente tale edi* zione di Palercolo, per averlo lutto svisato Dispiaciuto il Dupuis della cattiva aziona di Aldo fece altri lavori sopra Palercolo, cor* reggendolo ed annoiandolo, colla intenzione di pubblicarlo colla sua vera lezione; ma per la morte avvenutagli nel 4594 non lo rese di pubblica ragione. Nellanno 4608 CI. Auberl public uua ec cellente edizione di Tacito coi) note di varii dotti, e vi aggiuase io (ine it Palercolo coi lavori lasciali dal Dupuis e eoo tale edizione pu conoscersi ci che pratic Aldo.

Nel seguente anno Aldo spos Francesca iLueerzia della famiglia de Giunti di Firenze, un ramo della quale da molto tempo con onore esercitava V arte della stampa in Ve nezia. Nello stesso and crede Zeno avere Aldo publicato un Discorso intorno alt eccellenza delle Repubbliche in 4 ; ma l'edizione in tale formalo non si conosce, n tampoco vedesi citata da*bibliografi; trovasi per unita alla (ine dell1 opera di G. Coniarmi delle Repub bliche di Venezia in 8. stampata in Venezia da Aldo nel 1591. Aldo non interrompe i suoi lavori tipogra fici; anzi divenuto nfltanno 1574 pel la morte di suo padre proprietario della stamperia, come sopra abbiamo osservato; neiranno 1575 pubblica le sue Eleganze delle Epistole di Cicerone in 8. e riproduce le Epitome Ortographiae k 8., aggiungendo in questltimo una piccola dissertazione de Epistolis diretta a Mureto. Da tale volume in poi si serve dello stemma, che abbiamo segnato, di n. 5 nel ca pitole degli sievnmi eie. Neiranno 1576 pubblica un suo dottissimo Commentario m l* Arte poetica di Orazio in un piccolo volume, e P opera De Qua*$it($

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per Episiohm, nella quale discute 50 quistioni


di antichit, e si pi volte riprodotta in diverse raccolte. Verso questo tempo fu nominato professore di belle lettere e professore nelle scuole della Cancelleria, ove si istruivano gli aspiranti a segretari della Republica. Nel 1580 riprodusse le sue Eleganze ed il Censorino pubblicato da suo padVe nel 1528, corredato di sue annotazioni, ed essendosi servito di un cattivo codice 9 tale edizione riusc scorretta; c L. Carrion provvedendosi di un migliore codice ne fece un" edizione in Parigi nel 1585, presentandocela bene retti* ficaia e con una nuova divisione di capitoli ; la quale slata seguita uelle susseguenti edi zioni. Aldo fece un viaggio in Milano nel 4582 ; ed ivi. si leg in amicizia con Goselini ; indi si port iu Ferrara; Analmente ritorn in Ve nezia ; ove nel 1583 pubblic tutte le opere di Cicerone con amplissimi commentarli. Bisogna avvenire che tale opera non fu pubblicala in un solo anno; ma furono stam pali sei volumi negli anni 157.8, 79, 81, e 82, e nel 1583 stamp i libri filosofici ed oratori. In questo slesso anno rifece i fronlUpizii agli

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antecednti volumi colla stessa data, per farla comparire una uniforme edizione. il primo volume principia con un fronti spizio inciso in rame* nel quale si vedono i ritraiti di Cicerone e dei Ire Aldi, e l'antica e nuova, ncora. Al verso del titolo di qualebe volume alcuna volta si trova il rilratto di Paolo Manuzio in un ovale inciso in rame. Questi dieci volumi allorquando sono completi ben conservati, sono ricercatissimi e man tengono tuttora un elevalo prezzo. Nel 15&5 abbandon Venezia e si port in Bologna, e trovandosi vuota la cattedra di elo quenza, gi occupata da C. Sigonio morto l'an tecedente anno, i Bolognesi la offrirono ad Aldo, ebe di buon animo accett. L'ultima opera che stamp Aldo in Venezia in quest' anno fu Le Locuzioni di Terenzio. In questo stesso anno si stamp cogli stessi torchi il libro titolalo Aggiunta alle Rime et Prose del sig. Torquato Tasso in 12. di pag* 90. L'opera comincia con 12 foglietti, nel primo dei quali si vede il ritrailo di T. Tasso inciso in legno , ed alla (ine contiene Ire foglielli bianchi. La prefazione di questo libro . di Nicol Manassi, che dopo qualche tempo si vede alla testa della stamperia di Aldo. 46

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Pbbtfca indi Aldo con altri tornhi in Bo logna il suo Commentario su fode diOrazia De landibas vitnc rustica* in i. e la Vita di Csimo de'Mediti nel 4586, e questukima l de dica a Filippo Il re di Spagna. Zeno elogia mnlicv qoesfpra per la pulitezza, eleganza puritd<W a lingua, facendo conoscere h sfcriv^va fcnll* stessa propriet le lingue fai?tra;*d ifafltona. Nello stesso anno si vedo Nicol Marvass) come direttore nella stamperia aldina, e eredesi ptuUoslo esserne divenuto proprietario, il quhlc* stampava poche cose, e la sua atli^! vita la prestava alla vendita dei libri restati a magazzino* Nei libri rarissimamente pub blicali dopo tale epoca si vedon gli antichi caratteri ed altri accessorii, di che servivahsi antecedentemente nella stamperia aldina. Aldo trovandosi poco favorito dalla fortuna in Bologna , si occupa di sola letteratura ed abbandona Parte tipografica ed il commercio librario. Restando quasi oziosa la languente stamperia^ quei pochi libri che la.stessa pub blicava erano quasi presso tulli gli altri stam patori di Venezia. La stamperia di Trresano era in simile decadenza, se non era quasi cessata; mentre

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oon si vede: che qualche Volume con la so/ scrizione Eoe Biblfatheea Aldina, d 'alla fjnd del libro si legge il hook: dello stampai ar , o del venditore, e non pi quello di Torr>e~ sano. ' : Nel :5otfo*//0 ttel 458B ;St vede.la sopra dei t la soscriziooe, e l amica ncora con b parola: Al m^, che non era, pi u satala mollo leni-* po da Paolo Manuzio e da Aldo figlio, ma da Torresani; nella foe det libro & i. legge il nonio del vendilore apudQuram* e del ! guai modo, si osserva nel Mc&ut de, femjrficipurga tivi eie. Si crede che Gara avesse* cotnpraftx il fondo della loro libreria, e per dare, qual che rilievo -alte sue edizioni, conlinuava ad impiegare la sosemine e la'nuirca del fcuo predecessore. ; / Francesco del Medici duca regnante e figlio di Cosimo l 'ueir a afro 1587 offerse ad Aldo la cattedra di belle lettere nell1Universit di Risa, Che, accett di buona voglia; quindi, preso toiigeo dai Bologntsi\ parU per Firtenzive'dh questa si fvrl in ;Pi$a oVe fu onorato ei liuyto di dottore, ia ulrque jtr. Appena ac* cenala detta eaueJra* gli venn offerta fucila di Roma , la quale ra vuota sin dal 1585 pel la, rnocte avtfbntttta di Mare. Aut. Murelo;

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Aldo la ricusa, ed i Romani nella speranza di possederlo per Io avvenire lasciarono vuota tale cattedra, e lo annotarono nella lista dei professori. Nel seguente autunno approfittandosi delle vacanze si port in Lucca per raccogliere i materiali necessarii per compilare la Vita di Gastruecio Castracani, che designalo aveva di scrivere e frugato varii archivii, Ira i quali quello di Bernardo AntelmineHi, uno de di scendenti di lale famiglia, si forn.in questul timo di una quantit di documenti, la cer tezza dequali non gli davano idea di sospetto. Scorsi due anni, da che Aldo era stato in Pisa, fu chiamato in Roma da varii suoi amici e da Sisto V. Esso risolve abbandonare Pisa ed accetta la cattedra si alagli poc'anzi offerta. Tosto arrivato in Roma, pubblica due opti* scoli da esso terminati da qualche tempo, il primo titolato Istruitone politica di Cicerone

scritta in una pistola a Quinto il fratello tra* dotta in lingua volgare, Roma per il Santi e Comp. 4588 in 42 ; ed il secondo Vatie de* 8criUioni di Ville di C. Plinio Secondo volga rizzate da Aldo a petizion di Camillo Pleotto
Stabilitosi Aldo in Roma, richiam la sua librera da Venezia e non da Verona, come

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falsamente scrive Tefcsir noi sue elogio* fbr mala dal suo avo e da suo padre, e da esso accresciuta ad.oitanta mila volumi (I). Terminala Aldo nel 1590 la Vita di Castruc* eio Castracani, a quale oggetto si era prov veduto dei documenti in Lacca; la pubblica nello stesso anno in Roma col seguente titolo : Azioni di Caslruccio Castracani degli Anlelmi-

nell signore di Lucca, con la genealogia della famiglia estraila dalla nuova descrizione d'Itulia di Aldo Mannueci.Viene quesl'opera mollo
lodata da de Thou e da altri dotti scrittori Italiani ed esteri. La presente edizione assaf pregiata e rara. Avvenuta la morte di Sisto V nel 1590 e succeduti al ponteficaio Urbano VII, indi Gre gorio XIV e poscia Clemente Vili, questi af fida ad Aldo nel 1592 la direzione della stam peria Vaticana precedentemente fondata da Sisto V e diretta da Domenico Basa ottimo stampatore Veneziano, che fu dato per col laboratore ad Aldo. In questo stesso anno si ristamp in detta stamperia per cura di Aldo la tanto eccessivamente rara e preziosa Bibbia cogli stessi torchi stampata nel 1590, volgar mente chiamata la Bibbia Sistina.
f i ) Tirabosdii, Lett*rat. Ital,y toI. VII, pari, f, pag. 170.

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La edizione originale di (al Bibbia stampata nella stamperia Vatcaoa nel 4590 pr ordine di Sislo V eon tnti preparativi, e come pr* totipo di tuile* le gussgtocvitt edizioni, riusc cos scem ila che eccit il malcontento universale. ;Si credette dapprima rimediare gi errori stampando sopra piccole siriseie di caria la1 correzione de' passi alterati per incoi larveli sopraw Gregorio, XIV che successe al pnleficato di Urbano VII successone di Sisto V trov 1pi conveniente / sopprimere' don tutto rigore ^ii esemplari ; cicche li h a 4reso di una eccessiva rarit, dem ente VUI successre di Gregorio XIV la fece ristampare nel 1592 collo stesso formato per cura di Aldo. E questa ediuione riusci correit , e^ iatliiataieiilt ' il testo della Pti/ja/a. Questa ristaftp, ben ch meno rara della originale del !l390<, molto pregiala; ma siccome la prioia edizione sostiene tuttora un altissimo.prezzo e l data in cifre* ronxme ita avuto luogo qualche frode libraria^ la quafe facilfssiitoa^raschiah-, do l ultime duq cifre; ed a ci evitare, e non essere* ingannato qualche amatore, descriver ambe le ediiidni, . Edizione drigitoate del 1890: L'opera : iu ^re, parti iu m volume in fogli*)-

987

Comincia Iti frin parie" con un .frontispizio inciso ie rame eoi seguente titolo.
B iblia S acra V vlgatae T r id en tin i
edition js ad

C o n c im i

praescriptum emendata el a Sixto v P. V. nCogniia et approbata^ Questo fpnlispisio inciso . seguilo da un altro col seguente fitelo stampato in rosso e ero*,
B iblia S acra V vcgatae E d itionis T ribds
to -

distincta . R ohab E x Typographia Aposto lica Vaticana H. D. XC. Sieguono .olio carte; la prima contiene il Decreto del'Concilio di Trento; indi le altre sei car^e offrono la bolla di Sisto. V riguar dante ^approvazione .della stampa, e la sco munica contro gli stampatori, editori etc* che non si servono del presente lesto? Pulir* ma di queste otto carte bianca; siegue un al tra carta checontiene l indice dei libri del Vecchio Testamento. al verso della stessa si. vede una mappa delibri dei Vecchio e Nuovo Testamento; siegue un altra carta chercontiene lindice dei libri del Vecchio Tesiamolo con tenuti ne| primo volume, cominciando dalla Genesi fino al .libro di'Qiobbe;: al verso di detta carta si legge per .epigrafe un .versetto : del primo capo di Giosu. In lutlOiiarle Auor. deci preliminari.

u is

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Immediatamente comiqcta il primo volume della Bibbia numerato sino alla pagina 479, il verso bianco. Comincia il seeomlo volume con due carie non num erate, contenenti la prima il falso titolo, e la seconda l'indice de1libri dell An tico Testamento contenuti nel 2* volume co minciando da'Salmi sino a Macabei , ed al verso si legge per epigrafe uri verdello del capo VII de'Proverhi. La iittierazine In con* tinuazionc ed arriva alla pagina 88!> : il verso bianco. Il terzo volume comincia colle stesse due carte non numerate, che contengono la prima il falso titolo, e la seconda V indice de' Kbri del Nuovo Testamento, al verso della quale si legge per epigrafe un versetto deir ultimo capo dellApodalisse. La paginatura siegue in continuazione sino alla pagina 1141 : il verso bianco. La numerazione in cifre arabiche. L'edizione del 1592 comincia collo stesso frontispizio in rame seguito da un altro stam pato col titolo rosso e nero perfettamente 1 uniforme all originale, colla sola differenza deiranno M . D. XCH. Sieguono altre tre carte non num erate, immediatamente comincia la Bibbia numerata coti cifre arabiche di segho

sino &Ha pagina 1151, \\ verso bianco, sieguono alta Bibbia altre duodeci carie, che corneo * fono F Orazine di Manasse t i i libri HI IV di Esdra numerati sino alla pagina 2 3 , il verso bianco. La numerazione di seguito come l'originale, ma senza i falsi litoli egli indici dei volumi. De Bure il Giovine erra nella descrizione che fa della detta Bibbia originate del 1590, e credo averne fatta la descrizione con qual che esemplare mancante ; giacch asserisce essere dieci i fogli prfiminari con quello bianco; Mentre sono duodeci, e nel Nuvo Testamenio ne indica un foglietto; mentre sono due. La descrizione da me falla stata eseguita tanto quella del 1:590, qtianto quella del 4592, sopra l'esemplare tanto delluna, quanto del laltra che offre la nostra biblioteca nazionale i degli espulsi Gesuiti, la quale ne conserva un bellissimo esemplare di ciascuna edizione che mi sono stati esibiti dal cortese bibliotecario Sac. Evola.. Della edizione dal 1590, attesa la sua ec cessiva rarit, gli esemplari ben conservati e in carta grande nelle vendile hanno oltre* passato il prezzo di franchi 1000. 47

(Nel 1592 Alfdo pubbli^ in Roma le Lek lere volgari j)rts$o il Sapli, Comp.in V con ima dedica 9 Ludovico Riccio. Queste JLetten sono scriite con una buona lingua, ed al dire di JSeno con molla pulitezza. , Negli ultimi cipque anni pria di morire non pubblic nessuna sua produzioiie all infuori del Piscorso di Aurelio Lippo Brandolini lilo* lato Qraliq de virlulibus fi. N- Jesu Christi in ej,us passione Menfiit. Komae ex Typograpliia Dominici Basae 1596. Si applica sola med ie a dare ,le sue. pubbliche lezipni , ed alta cure che erigeva la stamperia del Vaticano ad esso lui. affidala come direttore con Dome nico Basa. Zeno osserva che in quesf ultimi anni i tor chi ili Aldo in Venezia non restarono oziosi, ma continuarono a stamp^e spilo la direzione di Nicol Manassi con altri abili proposti Re* nouard, al quale si deve prestare fede erede che poco prima, o poco <|opQ del 1585 fosse divenuta la stamperia di propriet, del M a* nassi. . Aldo dopo avere soggiornato dieci inni.in Roma nel giorno 28 ottobre del 1597 cess di vivere nella et di 51 an n o , e con esso lui si estinse la famiglia distinta degli Aldi,

3(71

che nei corso -di un intiero secolo pnor e port ad ua si alto ;grad di perfezione l'a rte della stampa in Italia. La repabWica letteraria di moiti' obHghi; ter va-debitrice no solo per la scpert* di alquanti codiei greci;' latini ed italiani pella prima voltai da toro pubblicati coi- loro torchi bentnao pelle opere da essi laro-scritte, le quali resero ibi mortale il foro nome. Non solo gli Aldi in Italia ai distinsero nell arte detta stam pa, ma uei secoli XVI e segueati molti altri: stampatori degni di lode meritano essere ricordali, tra quali debbono preferirsi : Alessandro Minuzia no letterato e stampatore, il quale natque a S. Severo nella Puglia verso il J450 Fu professore in Milano nel 1491, ed ottenne la cattedra dell Arte oratoria e della Storia, che occupava Ludovico Maria Sforza. Esercitava l arte della stampa in Mi lano nel 4498, e pubblic perla prima volta -co suoi torchi tutte le 0/)ere di Cicerone io volumi 4 in foglio nogif a noi 149&.-99; ed iudi continu a stampare altre edizioni di diversi eia siici latini ed italiani, le quali seno correttissim e^ Esso stesso ne collezionava i vari codici e on tutta diligenza ne eseguiva le correzioni.

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La pi importante, opera te prima edi zione che si pubblic co'suoi torchi- di tutte le Opere di Cicerne test citata. Vero si che erano stale pubblicate tali opere antece dentemente da altri stampatori, maseparatamente e non mai riunite in unico corpo: p questo quello die pratic il Minuziano. Amato GuiUo9i ira nellattribuire la glria a questo stampatore di essere stato il prifao a stampare H trattalo dell^dfore di Cicerone in 4. senza data f credendolo anteriore alla edizione di Roma di Ulrico Han del 1468 ; mentre Minuziano in tale epoca non contava che soli 18 anni; e per islamparlo prima di tale data avrebbe dovuto essere pi giovine. Si osserva di piti che nel primo volume delle Opere di Cicerone da e$so stampale nel 1498, 99 s legge il nme de fratlli Si* gnore colla data del t48, nel secondo volti* me il nome di Minuziano oHa data di novem bre 1498, e gli ultimi due son senza data. Ri sulta da ci che Minziano non fu stampatore prima del 1499. La stamperia di questo celebro stampatore era in sua casa, c sopra i libri da esso stam pati teggetoi ora Mhmlianus impressi? , ofa i nduslrfct MiwUiani, ott Apud Minulittnuf*.

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Guillon nella Bibliografi* dell Francia (I) inser una ntizia intrno a Minutano ed Ile. sue edizioni nel numer di 17, e la pi 'Cu riosa e rara rimarca; quella delle Lettere pa tenti di Luigi XIJ date a Vigevano agli 11; di novembre 1499 m 4. di pagine 16. Tale edizione i ignota al Maituice. ed al Sassi, agli autori della Bibliotca Storica dalla Francia e ad altiibibliografi. Lo sfesso Gliilr. lon la fece conoscere, e riguarda eome unicoesemplare queUo ehe si conserva negli Archi' vii di Milano, d sso stesso eoa molta dili genza esaminato. PetitKadel fece inserire nell detta Bibliografia della Francia una lettera riferibile a questa notizia (2). Mmuziano continu stampare sino al 1931, ed il non vedersi il suo nome sopra alcun libro di data pi recente fa presumere chc morisse in questo stesso anno, o poco dopo. Lasci due figli, uno de quali Vincenzo, vi vente suo padre, pubblic nel 1&14 una edi zione di Terinxio arricchita di commentari) di varii dorfi e de suoi proprii. Fiftppo Gitinta , Zonta, celebre stampatore
l i ) BibUografia detta Francia, Giornali detta libreria del 1810,

|>ig.3!7, 331, MS.

(9) ld. Ita pg. *07.

3n

nella fine del XV secolo e princpio del XVI, nacqrie in Flrenz nei 1450 , d esercit 1 stampa dal <497 al 4547 in delta citt, e Bel 1546 ottenne di Papa Leone X il privilegio per dieci anni pella staitp (fcgfi autori greci e latiniminoccipndo.la scowiiihita avverso i contraffattoti. : i . Gli redi" deito stesso stdmporooo.dal 1{H$ al 1330. KeHe? Stanze Hi M. Ango Polizhn stampale nel 4 518, e mAYOnomastico (li Giu lio. Polluce d(*l 1520 si Tede il solo nome di Bernardo Mitrata uno de" figli di Filippo; ma dii 1531 in poi si vede costantemente il suo nome in tutte le sue edizioni. Bernardo mor nel 1951.1 libri di irte data pbrlaii alcuna volta il suo nome, altra vlta quello degli eredi;: Tr* gli oredi di Bernhrdo vi era un Filippo' detto il Giovine. Un Qgllo di qtiesV idi imo pass indi in Venezia. ; La stampera de Giunti di Firenze dur in Venezia fiuo al 1642 ; d in lale opaca era posseduta da Modesto figlio d i< Filippo il Gio vine : il loro stemma ^ i l grande giglio. Nei 448*2 vi;fu in Venzia un Ltiea Antonio Giunta, e nel Virgilio e nell Omero da esso stampali si legge il suo nome e la data del 1537, e queste sono le uliinursuc edizioni nelle

quali si veda il suo. nome. Dal 1&38 al l&iQ si vede il nme desuoi eredi nelle loro edi zioni. Tra questi eredi si irova un Tommaso Giunca. Giacomo Giunta stamp in Lione nel 15301 I suoi eredi stamparono dal 1561 al 1570. Nel 1592 esisteva ancora in quella citt una stamperia col nome de Giunti. Le edizioni de Giunti di .Firenze e di Ve nezia sono stimat e particolarmente quelle delle opere italiane; ma quelle di Filippo il Vecchio sono tenute in gran conto vene s o d o delle rare (1). .. Giovanni Giolito ile' Ferrari nacque a Tritio nel. Monferrato dopo avere nella sua'<patrid esercitata larte dellaf stampa si trasfer in Ve* nezia. Egli poaeia Gabriele di lai figlio ed iodi Giovanni, e .Giampaolo : figli di Gabriel* si distinsero colle loro leggiadro edizioni Haym ne .qualifica qualcuna per bella nsrta. Il loro st^mmq presenta una fenice, che guarda il sole,, e brucia in Un globo alato.; ove si leggono le tre lettere G. G. F, E so n da ogni parte delle fiamme le patate emper
(l)Aogel. M. Bandini, De Fiorentina Juntarum typograpMa ejusqm csnsoribm rfeuote 1701 parie 3. m 8 .'*-vevertav*af. de h CoUd. des 4tfrf$ im . Y l pf. lift

3W

muletti, d1mtofnt) alto fenice si legge: De l mia morie eterna vita io vivo.
Gabriele ebbe per correttri parecchi uo mini dodi, come il Brucioli, il Sansovino, il Dolce, il Betus6i ed altri ( 1), e con tulio ci le sue edizioni sono non rare volte pi leg giadre che corrette. : Gabriele cominci la stampa della Collana Greca immaginala da T; Poreacchi. Esso di resse la Collana Ialina su lo stesso disegno ; e amendte riuscirono mollo graziole, e sono difficili a completarsi, e formano tuttora log getto dellamore e delle ricerche defi bibliografi. Remigio Fiorentino rivide l'antica versione della Imitazione di 6. C. per i figli di Gio-: Iti e per la loro madre Lucrezia Giolito. Que sto stampatore la ristampa successivamente, di bellissime edizioni, pi volte negli anni 1556, 57 e susseguenti. Dagli stessi torchi nell anno 1969 usci.la stessa, opera ritoccala dal Poreacchi, ed in una copia posseduta da M. GenCe della bellis sima edizione del 1562 nl frontispizio iti vece del globo si vede un vas alalo, da dove partono le fiamme, nel mezzo delle quali pre ti) Z w * Jfott ai rmumMt, tom. I, pg. MS, *1*.Tlrbodii, UUw.Uol., tom.YII, pari I, pag. 171, *Kz.in 4.

senta la fenice, e <f intorno alla incornici tura si leggono le seguenti parole Vvo motte refeda mea. Gabriele mori nel 1581 , lasci due Tigli Giovanni e Giampaolo che continuarono ad' esercitare Parte della stampa Giovanni non si limila alla sola arie della stampa, ma coltiva nche le lettere, e secondo Haym aveva talenti per la poesia, ed in ef* fello tradusse in versi toscani ila} latino il

Poema del Parto delta Vergine del Sannazaro libri 1 11 , che stamp in Venezia nel 1588, ed'
indi fu ristampato in Verona nella stamperia della Fenice nellanno 1752 n 4. Si ha ancora di lui la Vita del P . Ignazio d Loiota tradotta dallo spagnuolo in italiano 1586 in L Pietro Paolo Porro celebre stampatore ita liano nacque verso la Pine del secolo XV io Milano. Esercitava da principio con suo padre la professione di orefice e di gioelliere in To rino, e si rese celebre nelPintagliare e cesel* lare i metalli; indi in societ con suo fratello Galeazzo stabil una stamperia , e pubblic nel 4544 un libro liturgico (corale) che de dic al Duca di Savoja Carlo Iti. Poco tempo dopo si port in Genova, ove nel 1516 ad inchiesta di Agostino Giustiniani Vescovo di

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Nebbio, e colla sua protezione stamp il Sal terio pentaglolto in foglio. Tale libro un capo lavoro tipografico, e con tutto ci non sostiene un forte prezzo , ebe si meriterebbe, per non essere raro, per aversene stampato 2000 copie. Signorala mor ie di questo stampatore. Il suo stemma un porro coronato tra due P. Alcuni bibliografi singannano credendo es sere stato Pprro il primo ad impiegare i ca ratteri arabi; mentre il primo stampatore che impieg tali caratteri fu Gregorio Giorgio Veneziano, il quale eresse in Fano a spese di Giulio li la prima stamperia con tali ca ratteri; ed il primo libro che pubblic il Gior gio fu un opuscolo ascetico in arabo : Le ielle ore canoniche nel 4514. La Biblioteca di Mo dena ne offre una copia di tale rarissimo li bro (4). Lorenzo Torrentino stampatore celebre nato verso il principio del secolo XVl, credulo da taluni essere parente di Ermanno Torren tino, e lo qualificano originario di Zwol. Esso aveva una stamperia in Firenze nella strada chiamata il Garbo. U Duca Cosimo,

(1) Sohnurrer, Bibliot. arabica, n. 385.

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che voleva rendere di pubblica ragione i te sori letterari! riuniti dai suoi antenati, servendosi all'uopo de torchi di questo stampatore, d luogo a credere, che lo avesse chiamato dall'estero; ma comunque siasi, esercit larte della stampa sino alla sua morte in Italia. I suoi torci furono io attivit nel 1547; e Negri ed Haym s ingannano indicando edizioni anteriori a tale epoca. Nella notte del 28 dicembre dell'anno 1556 fu arrestato con due pugnali e venne condan nato, a tre colpi di corda e ad una ammenda di 20 fiorini d'oro, che bisogn pagare, e per grazia fu esentato dalla pena de colpi di corda. Nell anno seguente prov una maggiore persecuzione, per avere stampato clandesti namente i Commentarti di Sleidan tradotti in Italiano, ed ebbe di bisogno di tutta la pro tezione de Medici per sfuggire il rigore della legge. II nome di Torrentino era sparso in tutta l Italia, ecclissando la riputazione de Giunti e di Busgrado celebri stampatori di Firenze e di Lucca; fu invitato da Emmanuele Filiberto di Savoia a stabilire una stamperia nel Pie monte, chiedendo il consenso al Daca Cosimo, che annu.

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Dato avendo il Torrentino tutte le dispo sizioni per trasportare una parte della sua stamperia in Mondov, facendosi precedere da suo .figlio Lionardo, in questo frattempo nel* Panno 4863 mor. Le opere stampate dal Torrentino sono 22*t delle quali due sono senza data, e tre colla rubrica di Pescia, ove nel 1554 e 4555 si era reso. In generale le sue edizioni sono pi tosto belle che co rette, con lutto ci che le corre* 2oni erano eseguite da Arnaldo Harleni dotto Olandese e da Luigi Domenichi uno de pi distinti letterati italiani di quel tempo. I figli di questo stampatore continuarono a stampare in societ con Carlo Pettinar! e Bernardo Fabroni sino allanno 4570. Tra le opere stampale dal Torrentino sono pregevolissime le edizioui delle Opere di Cle mente Alessandrino in voi. 3 in foglio, Firenze 4554, rivedute da Genziano Hervet, e la prima edizione delle Pandette Fiorentine, Firenze 4551 in foglio data da Torelli, e quella del Guicciardini, Firenze 1564 in foglio (4).
(1) Morelli, Armai, detta Ttpogr.di Lorenzo Torrentino. Ffrense
1811, ed m 1819 in 8 . tirassi, ifv n sulla tipor, Monefa lese^ Veglie de* Pastori della Dora. Torino 1801 iq 8. Psauipw*

Dici. Bibliogr. voi. I, pag.SOQ.

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Molti altri celebri stampatori italiani si di stinsero in questa bella arte nei secoli XVI e XVII come Valgrisi, Sermarlelli, Gottardo, da Ponte, Ventura Comin, Paolo Godaldino, Alessandro Paganino, Selli Viotto, Pietro Per ita, ed altri. Molli altri celebri stampatori ita liani si stabilirono oltremonti ed oltremare, e lungo sarebbe lo enumerarli tutti. Nel secolo XVI11 illustrarono con tale arte l Italia col loro nome Giuseppe Cornino e so prabito Giambattista Bodoni, lultimo dei quali rese immortale il suo nome ed onor in modo singolare l'Italia. . Giuseppe Cornino nacque in Cittadella 16 miglia distante da Padova sulla strada di Bassano. Fu proto in tutta la sua vita nella slam-? peria dei fratelli Gianneltasio e Gaetano Volpi istituita in Padova nel 1717, che continu sino al 1756, e nelle edizioni che ivi si pub blicavano si legge il nome del Cornino, il quale si fece chiarissimo pel merito princi palmente dell assistenza le tte ra ria c h e gli prestavano i fratelli Volpi, i quali tra loro gareggiavano per la maggiore esattezza nelle correzioni, singoiar merito del pregio di quelle edizioni ( 1). Cornino mor verso il 1762.
(1) La lode per le corrette edizioni cominiaoe devesi ai Fra-

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Angiolo suo figlio acquist la stamperia dagli eredi Volpi e ristamp varie dizioni volpiane
felli Volpi proprietarii della stamperia, i qeali tra loro gareggia vano nelle correzioni. Dcll'uguul moilo devesi al sig. Pietro Notarbartolo Duca di Vii laresa. per le edizioni pubblicate in Palermo, dallo stampatore Giuseppe Assenzio Il Duca di Villarosa nel suo viaggio in Italia esempl diligen te mente diversi manoscritti di varli classici Italiani, editi ed ine dili, si in prosa, come in verno, eolia Menzione di diHgentemeule e correttamente renderli di pubblica ragione. Fu in parte effettuilo tale progetto. Nel ,1817 stabil una stamperia ili sua casa, servendosi per proto della stessa del mediocre stampa tore Giuseppe Assenzio, sotto il cui nome volle ehe<si pubblicar aero le opere ivi stampate. La prima e la pi pregiata opera che si pubblic in detta stam peria fu la Raccoka 4 i Ritte antiche Toccane Palermo Ginseppe Assenzio 1817 voi. 4. in 4. piec. Il Villarosa raccolse in un sol corpo le Rime antiche degli Au tori che fiorirono dal XIII al XV secolo; e questa collezione, im pressa in buona carta, e con caratteri corsivi, raechiade tutte le Rime di Bindo Bonichi, di Brunetto Latini e di Roberto n , tolte dall* edizione di Torino 1750; quelle di Guido Cavalcanti copiate dall* eplitione di Firenze 181S, quelle di Dante co Sette Salmi , Ielle dall'edizione di Venezia,. Zatta 1758, tutte quelle del J?oc> caccio dell edizione di Livorno 1802 , quelle di Cimo da Pistojjn delTdizione 1813, e tutte quelle dedue Buonaccorsi da Montemagno defedinone di Firoze 1717. Dalle Raccolte poi dell'Allacci del (siiinM e da altre trasse lf e Rime di molti altri antichi, e princi palmente di Fra Guittone &Aretta, di Dante da Majano, di F atio degli Vberti, che sono in maggior copia, oltre a quelle in iscarso nomer di Bonaggiunta Urbiciani , di Cecco JngioUeri , di Guido GniniteUi, di Utpo Gianni, di Meo Akbraeciavacca, di JSarv eite Vigne, di Oneeto da Bologna, di Francetco da Barberino, di Dino

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ed altre operette col nome di suo padre, sr vendosi alle volte dello stemma de' Volpi. Mor ottagenario nel 1814.
Compagni^ di Dino e Jf atteo Fraecobaldt dJacopo Colonna, di 5#nmiccio del Bene etc. Ci che rende pi pregevole questa Raccolta si il Dottrinale dt Jacopo AHQhieri, io essa per la prima volta publicato ; come non aaeoo lo sono le non poche Rime di Fra Domenico Cavalcai di Antonio Pucci e di Franco Sacchetti che nelle Raccolte delt'AU lacci de* Giunti non si trovano* Sta in fine la ristampa della Compagnia del Mantellaccio tolta dalla edizione unita alle Rime del Burchiello 1651. V. Gamba Serie dei Testi di lingua 8. Venezia 1859 pag. 247 n. 809. Ristampi indi il Seneca Volgarizzamento delle Pistole e del Trai* tato della Provvidenza di Dio. Palermo Giuseppe Assenzio 1817 in 4. Questa ristampa merita essere apprezzala per avergli il Villa n e o m solo corretto qualche errore, ma raddrizzato, colla scorta ddl'originale latino, 1 trami proprii , a fine di non recare confu sione ai lettori. Fastello {Tommaso) Le due Deche de#istoria di Sicilia, tradotte da Memifio Fiorentino. Palermo 1817, voi. 8 in 8. GiamMlari (Pier Francesco) istoria di Europa dall'anno 800 sino 913 In 4.picc.18l7. Boccaccio rumorosa Mom Palermo 1919 in i Bdeari (Feo) Vita del B. Giovarmi Colombini et di alcuni Je* ruoti. Palermo 1818 in 4. picc. Finalmente aveve omfoclato s stampare una antica traduzione M ie Deche di Tito LMo e dopo avere completati i primi due volimi in 8. si disfece della stamperia il Villarosa, e la detta opera lo venduta per carta ad un mereiaio. Avendo avuto di ci conoscenza I librai ricomprarono dallo stesso il residuo che gli fera ri matto, ed accozzarono circa un eeutinaio di copte de' due primi volumi di s pregiatissima opera e furono messi in commercio. Oggi tale pera, bench imperfetta, rara assai.

m
Le edizioni del Gglio non banaa il merito di quelle del padre per non essere siate eorrette dai celebri letterati fratelli Volpi. Quelle del padre per sono tenute in gran conto. Una delle migliori edizioni riuscite correttissime quella del Dante la Divina Commedia con un doppio rimario e tre indici, in voi. 5 in 8* * 4727; e generalmente le opere italiane di for malo in sono rare e formano la compia cenza ^legli amatoti. Giambattista Bodoni nacque il 16 febbraio. 1740 a Saluzzo citt del Piemonte. Si crede che questa famiglia fosse originaria da sti, che indi si fosse stabilita in Saluzzo, e che il bisavolo, o l'avolo di Bodoni avesse posse* duto stamperia alla morte di Nicolo Valauri di cui aveva sposala Tunica figlia ed erec!e (i). Sin dalla sua fanciullezza Giambattista mo str essere nato a non comune gloria.. Scri veva in verso ed iir prosa, e ne conseguiva la meritala lode, e coltivava Tarte deNa stam p a, che mediocremente esercitava suo pa dre. Pens quindi recarsi in Roma per ivi trovarsi fra tanti oggetti di grandezza e fr lauti uomini di merito, acci meglio appren(I) Vita di Bodoni, vi. I, pag. 158, not.O.

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dere F arte da esso cftltivala, e con seguir e gran plauso. Capitalo col fu ammesso per compositore nella stamperia della Propaganda , e trov protezione dal porporato Spinelli prefetto della stessa, il quale accortosi dell" indole del gio vine, lo consigli a studiare le lingue oripn* tali per ci che perteneva all arte di* lui coltivata. Docile Giambattista a' consigli dello Spinelli si diede allo studio di dette lingue nel colle gio della Sapienza, e si rese s esperto, chi* trovandosi il compositore delle opere esotiche ornai .cadente per gli anni, fu prescelto ift Mia Vece, e fu tale il progresso del Bodoni in dette lingue e nellarte della stampa, che nelle edizioni del Messale arabocoplo e deir l'Alfabeto Tibetano del P. M . Giorgi Procuratore degli agostiniani diretti dal Bodoni, volle lo Spinelli che a proprio decoro vi ponesse il suo nome, come leggesi nelle spscriziofvi di tali edizioni con le seguenti parole: Roma? excudebal Johannes Baptista BQdonus salulien?i>, anne JH * DCC. F.XII, ed in questa epoca il Bodoni non contava che appena 22 anni della sua eia. ,Ib vaghilo Giambattista delle cose che si,bue49

clnavano stilla splendidezza britannica, dimen tico de' favori ricevuli da Roma, pens cam biare il Tevere eoi Tamigi. Arrivato in patria fu colpito da una malattia , ed in tale occa* sione cambi pensiero e subi to ristabilitosi da Saluzzo pa*s in Parma. Tosto arrivato in questa citt , il ministro du Tfflot, il quale lo stimava pella fama che il Bidoni si era acquistata, gli diede la carica di direttore della R. Stamperia. Accettata tale carica, Giambattista non pot far mostra, per allora, del suo gusto, perch doveasi servire de caratteri ond' era fornita detta stamperia, fusi ed incisi da altri. l primo libro da esso stampato in Parma porta il titolo / Voli canto per la felicemente restituita salute di S. E. il sig. D. Guglielmo

d Tillol Marchese di Felino primo Ministro Segretrio di Stato di S. A. R. in 8. di carte


12; Parma 1768. Nellanno 1771 fece mostra del suo genio e gusto per Parte della stampa, facendosi cnoscerc degno di un eminente posto tra* di stinti stampatori con pubblicare il Saggio ti pografico di fregi e maiuscoli da esso incisi c fusi. Tale Saggi fu bene accolto in tutta TEu-

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ropa, ed animalo Giambattista da tali acco; glienze, ire anni dopo pubblic altro Saggio di 20 carotieri orientali, ed un terzo Saggio nel 4775, applaudendo con quello alla nascila del primogenito di Roma D. Ludovico, e con questo alle nozze del Principe del Piemonte Carlo Emmantiele Ferdinando. Maravigliala l'Europa, come un solo arte' fice avesse potuto in s breve tempo , oon tanta grazia e nitidezza , scolpire s grande copia di fregi ed alfabeti 9 che non vi era stato nomo, per quanto celebre neH'arte della stampa elle in s poco tempo tanti ue facesse, gli diede la pi meritala lode. Nello stesso anno stamp lopera tilolata Epiihulania exoticrs tiuguis reddito in foglio di carte 105. Tale edizione da principio ai vendette 6 zecchini e ne fu porlato il prezzo sino a 30. Conviene per notare che vi sono esemplari con pbreeebte variet tanto negli ornati, quanto nella stampa. , t Le dizioni da esso eseguite acquistarono tale celebrit in Europa, che Pontefici, Impe ratori, ite e Duchi meritamente lo accarezza* vano e spesso lo premiavano. 1 premi per suo grato animo accettava solo a favore dei Parmigrani. 1 letterati io amavano e Io cele>

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bravano; gli arietici lo delinearono e lo scul* pirono; le accademie si gloriavano nd averlo per alunno, e taluni si reputavano felici se Io avevano potuto vedere, o possederne qualche edizione; e nel concorso decennale di Francia tanto si distinse, che gli compet la medaglia di premio come il pi valoroso degli slam palori. Le sue edizioni, vivente lui, erano celebrate, e dopo la sua morte avvenuta in Parma nel 1813 acquistarono pi celebrit. Sono da annoverarsi con particolarit lo seguenti Essai de cwaclei'es Russs gmvs et fondus par Jean Baptisle Bodoni Thypogra

phe de S. M > le Roi d' Espagne, Direcleur de lp Imprimerle Royale, et Membre de l'Aca* demie des Reaux Arti a Parme 1782 in lglio
di .22 carte. Raro assai per essere stato di* sfribuito solamente alle LL. M M . Russe, alle LL. AA. RR. ed ai principali cortigiani del loro seguito. Una copia ne possiede il sig. Gaetano Zjliani di Parma, ed unaltra esisteva nella libreria Trivulzio di Milano; arrieehisce oggi la collezione bodoniana della Ducale Bi blioteca Parmense. VAnacreonle del 1784 in 8 . grande di car* le 95. Superba e rarissima edizione veodtito sino a 25 zecchini.

il Longo Sofista gli Amori pastorali di Daf ne e Cloe tradotti dal Giuro del 4786 in 4. di carte 13$. Bellissima e riputatissima edizione* L1 Aminia del Tasso del 1789 in 4. Renouard per celebrare questa eccellente edizione csi si esprime. Lune des plus belles editiones de Bodoni . L'Orazio del 1791 in foglio mass. di carte 186 di testo, a carte 9 numerate con cifre romane compresi il frontispizio ed il falso titolo. 1 1 Caliimato del 1792 in fot. Di questa ope~ ra nello stss anno il Bodoni esegu,tre edi zioni, cio la sopradetta, altra in ;foglio ed altra in 4. La prima contiene 52 corte di testo e carte 58 per la versione, V ultima delle quali bianca, la seconda ha carie 49 per il testo e Si per ia versione. Quest ultima i la miglire, e Renouard dice Edition d'une beaulacheve re 160 exemplaires elle c fut puise au 9sitt sa pubblieation : L'edi zione in 4. contiene 50 earte per il testo e 57 per la versine. Il Virgilio in foglio del 1795. La Gerusalemme liberata del Tasso AiA 4794. Questa edizione fu eseguita in tre qualit d carta, cio in voi 2. infoglkrpictotoin<5a*la

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fio; in voi. S. in foglio in aria pezza ve lina i ed in voi. 2 in foglio mass, in gran carta reale. Questullima la migliore. Il Dante del 1793 in voi. 3. in foi. il Tacito dello slesso anno in voi. 3 in Col; ed in voi. 3 in 4. grande ed altra in voi. 3 in 4. carta reale.

La Religion uenge penane en dix chmites


Parme dans le Palaia Royal M . D. CC. XCV; in foglio, e servendosi il Bodoni della slessa composizione la pubblic anche di formalo in A. I Compilatori delle Effemeridi Letltrurie citano questa .edizione ,nel n. XXVU. % luglio 1796 in questi (ermioi Sono ambidae di < una magnificenza e perfezione tale (credei* lero quella in 4. diversa di quella in foglio) in ogni pregio tipografico, che occuperanno < smpre distiulo luogo fra le bellissime edi zioni del celebre sig. Bodoni, il quale ha assicuralo alle Btaknpe d'Italia un decaro di tulio nuovo, e al sue nome utta me moria che neo cesser. 1 1 Petrarca del 1799 in voi. 2. io foglie ed io voi. 2. in 8 . grande U SaUutUo del 1799 in voi. 2. in i . im periale. VOment del 1805 gr. lai. io fol.masa. imper. aperto.

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U' Pater notltr titolalo Orqtio Dominila in

CLV lingua vena el exotfcis charactmbu plerumqut escpresta. Parmae (ypis Bodooianis
1806 in fol. pioc. di 16$ carte. Libro preziosis simo dw fa epoea nella tipografia e rarissimo eiimlio tipografico. Tutti gli esemplari furooo comprati da Eugenio Beauharnais, allora Vi. cer d'Italia, al quale lopera dedicata. L Omero del 1808 . in 3 voi. in fol. mass. Magnifica edizione dedicata a Bona parte con una epistola dedicatoria in italiaoo., francese e latino. Di tale opera vero capolavoro di stampa se ne tirarono soli 170 esemplari, de He quali 120 in carta comune, 30 in earta velina d'Italia, 18 in bella caria velina di Francia 2 solamente in velino di Baviera espressa mente preparalo. Uno di quest ultimi pos seduto dalia Biblioteca del Re di Francia, e laltro apparteneva al Principe Eugenio Beauharnais. Le copie in carta ordinaria si vendono da 300 a 600 franchi. Il Telemaeo del 1812 in voi. 2 in fol. mass. Questa magnifica edizione tirata a 180 esem plari solamente la prima* opera d una o b iezione; di tjI&ssc francesi che Gioachino Mu rai fece stampare per la educazione dfl suo Gglip primogenito, mentre occupava il Mono di Napoli.

Il Teatro di lincine del 1845 in vai. 3.1 in fol. mass, che la seconda opera della pre cederne collezione. Pervenuta la tiratura al 34. duerno del 5. tomo il Bodoni cess di vivere: prescritto per aveva alla sua consorte di terminare questo classico autore , e di sosti* tuire nella soscrizione del frontispizio de Vlm> primerie de la Veuve Bodoni, alla vece di T Imprimerle Bodoni. lla con un pi ampio tribut di affetto e di gratitudine tutte ancora termin le edizioni lasciate imperfette, oltre delle Opere di Lafontaine del 4814 in voi. 2 in foglio mass; e le Opere di Boleau dello stesso anno fa voi. 2. in fol. mass, che com pletano la collezione dei quattro clssici fran cesi stampati perula educazione delprimogeniW di iodthmo Murai. * Non potendo tutte no me rare t belle edi zioni del Bodoni , non permettendolo questo libra per la toro quantit , mi sond limitato alle sopra descritte; ma se maggiri illi zieie dilucidazioni: vblesse ili lttole, potrebbe Con sultare U .Vita di Bodoni, il 2 volume 4eIU quale contiene per ordine cronologico tutte le edizioni eseguile da questo principe degli stampatori. Le edizioni bodoniane nella massima parte

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sono divenute rare, c lo diverranno pi a causa della loro bellezza, correzione ed ese cuzione , e essersene tirato poco numero , e perch trovansi collocale nelle principali biblioteche s pubbliche che private. Vero si che r Italia vanta celebri stam patori, come abbiamo osservato , ma nondi meno la Francia , Y Inghilterra , la Spagna , rO landa, la Germania, eie. segnatamente, hanno avuto anche quelli clic si sono distinti nell'arte della stampa e si sono resi celebri. Nella Francia il primo posto viene occupalo dagli Stefani, i quali debbono anche conside rarsi sollo un triplice rapporto, cio, di let terali, di stampatori e di dotti edilori. Il primo della famiglia degli Stefani fu Er rico I, nato in Parigi nel 4470, il quale eser cit Parie della stampa in detta eilt neiranno 4503, ed il luogo della sua stamperia era nella strada delle scuole del drillo. Il suo stemma era uno scudo con tre gigli, ed una mano che esce da una nube e tiene un libro chiuso colle parole plus o/e/, quam vini.- Antiche armi della Universit. Esso slesso eseguiva le correzioni nelle sue edizioni, le quali riuscirono moll corrette. Le migliori opere pubblicate da questo ce50

fetore stampatore set il P n *m im f rfw pftur


di Le Fevre dEstoples 1309 e 1513, VMmtMnrn di Antonia* i b i 2 e Guglielmo Mora de Trib* Fugiemdit: Ventre, Piuma ti Vene** /ifol/i ir 1510 io 4. Libro raro singolare. Questo stampatore fu il primo ad orafe la errate corrige per avvertire i lettori dei bili scorsi nella dizione. Si erede essere morto il 24 luglio 1999. Lasci tre figli, Francesco, Roberto e Carle, ebe tutti e ire esercitarono eoa gran decoro larte della stampa. La vedova di lui spos Simooe difioliaM, 3 qaale probabile essere stato dapprima lavorante di Errico Stefano, ed iodi socio, come osservasi nella edizione di Chlichtove del 1519 (1). Dall epoca ebe divenne proprietario della stamperia di Stefano pubblic un gran numero di edizioni notabili, la maggior parte, per la correzione per la bellezza della carta e per lo eleganza dei caratteri. Si servi in principio di quei caratteri, dei quali era fornita detta stamperia, di forma temigotici-, indi e fece fondere varii di forma romani. Colines pubblic pochissime opere greche,
(1) CheviUier, Orig, detki slgtty. di Parigi,

e Maittaire ne etto* quattro. La pi beH te b pi rara quella del Nuovo Tesiameni* del 4534; netta quale edizione gli si rimprovera di avere alterato il testo iti qualehe luogo, e di avere omesso per intiero il famoso passo della prima Epistola di S. Giovanni, cap. V. t. 7 .Quoniam irei sunt qui lestimonium dnt in coelo eie. Questo stampatore era versatissimo nelle lingue antiche, ed ottenne contrassegni di sti ma da parecchi dotti nazionali e stranieri. La data dellultima sua edizione del 1546, e si crede essere morto in questo stesso anno o nel susseguente. La sua impresa era Virtus sola aciem retundit islam, e la sua impronta una figura di Saturnio * o del Tempo : ma non sempre la usava. Francesco Stefano il maggiore dei figli di Errico I esercit I arte della stampa ii\ so* ciet con suo padrtgno Simone de Golines. La pi antica opera nella quale si trova il suo nome il Vinctum ( 1537 ) e I1ultima VAndria di Terenzio 1547. Si valeva qualche volta dello stemma di suo padre, ed altre volte di uno suo particolare; cio un vasd di oro a tre piedi posato sopra un libro, e sor-

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montato da un toppo di vite carico di frutti. Mori celibe, e MaiUajre erra credendo che avesse avuto un figlio dello stesso nome, che stampava nel 1570. Questo Francesco era fi* glio di Roberto c per conseguenza nipote dr Carlo. Roberto I Stefano secondo figlio di Errico I* il pi celebre stampatore di questa famiglia, nacque in Parigi nel 1503. Si applic allo studio delle lettere, e vi fece rapidissimi pro gressi, specialmente nelle lingue latina, greca ed ebrica.. Morto suo padre, Inver molti anni col sopradetto Simone di Colines, ed in tale epoca pubblic una edizione del Nuovo Testamento pi corretta e di una forma pi comoda di quelle fino allora stampate. Questo libro ebbe uno rapidissimo e straordinario spaccio. : I dottri della Sorboria non potendo soffrire il rapido moltiph'cdrsi delle cpie di Cale pe ra, nella quale i partigiani delle novelle opi nioni altingvano la maggior parte dei loro argomenti* usarono tutti i mezzi por ottener* ne la soppressione, ma invano. Roberto poco dopo spos Pietronilla figlia del celebre stampatore Josse Radio, donna letterata e di raro mrito. Insegn ella siessa

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gli elementi del laiino ai suoi figli ed ai suoi domestici, e nella di lei casa non vi era per sona che non intendesse e parlasse il Ialino. Josse Badie soprannominalo Ascenzio nac que in Assche vicino a Brusselles nel 1462. Studi in Fiandra ed in Italia, e profess belle lettere in Lione dal 1491 al 1311, e fu tratto in Parigi da Roberto Gaguin. Lo stampatore Treschel servivasi di Badio per correttore nella sua stamperia, ed indi gli diede in isposa sua figlia. Badio fond in Parigi la celebre stamperia solto il nome di Praehtm Ascensianum, donde nuscirono rapida me te gran numero di libri dassici corredati di sue note. Il bisogno di mantenere la sua famiglia lo eestrinse a sospendere i suoi lellerarii lavori e consacrarsi (ulto al mestiere di stampatore sino alla sua morte avvenuta neiranno 1535. Lasci un figlio chiamato Corrado, e tre figlie. Queste si maritarono a tre celebri stam patori, Michele Vascosano, Roberto Stefano e Giovanni di Roigny. Quest'ultimo continu ad esercitare la stampa nella stamperia di suo saocero. Alcuni bibliografi a torto atlribuiseopo es sere, stato Badio ri primo ad introdurre i csr

rtttterr tondi io Francia; mentre vi sorto libri stampati netta Sorbona in (ali caratteri da Ulrico Gerin$ nel 1469 e 1470. Josse Radio autore di parecchie opere, e meritano particolare menzione le seguenti: JVvicula stultarum mulierum, tradotta in francese da Giov. Droyn in 4. gotico senza data (1501) Parigi Petit-Laurens, pour Geoffroy de Manief. Venduto un esemplare in velino nella vendila Blac-Carly 400 franchi; e P opera Navi* stai ti ferae collectanea in versi latini 1513 rara. Corrado Badio figlio del precedente nacque a Parigi nel 1510. Restato giovinetto alla morte di suo padre abbracci il mestiere di stampa tore, e le sue prime edizioni sono del 1546 colla data (fi Parigi. Adottato il protestantismo, per isfnggire le persecuzioni che si esercitavano cntro i pro testanti, si port in Ginevra e si associ eon Giovanni Crispino celebre stampatore di quella citt. Sciolta detta societ, si uni a suo cognato Roberto Stefano che era venuto a raggitiugerlo, come vedremo, e pubblicarono un gran nu mero di riputate edizioni, tanto per la bel lezza, quanto per la correzione, principale merito delle edizioni. Corrado Rladio tradusse dal tafino in fran*

cese lopera di Erasmo Aiber intitolala Alco rano dei Francescani, Ginevra 1596 in 12. Pubblic in Ginevra nel 1562 una sua opera titolata Le virt del maestro nostro Notlrada~

a, ift 9.
La maggior parte dette so* eizkwi smo arricchite di sue doCte preteiefti; e Prospero Mareband ricorda quella premessa aita rea phagia, o Cyelope di Teod. Beza. Alcuni bibliografi credono essere morto qi Ginevra nell'anno 1562, altri eoa pi proto' biliti nell anno 1868 della et di eirca 88 anni. Nell anso 1526 Roberto Stefano ai divise dal Coline ed apri nello stesto quartiere sello il suo pome una stamperia. La prima opera che us da detti torchi fu quella ebe porla il titolo Partizioni Oratorie di Cicerone, pub blicata il 7 delle calende di marze 1827. Da tale epoca in poi non pass anno ebe esso non pubblicasse, almeno unopera dei classici superiore alle precedenti edizioni per le cor rezioni e per le annotazioni importanti di che le arricchiva. Si dice ohe per assicurarsi delle correzioni delle opere che ssampaw ne affiggeva!* prove,

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promettendo ricompensa a chi avesse scoperto errori (1). Nellanno 1532 fece fondere nuovr caratteri di una forma pi elegante, ed il primo libro che stamp con tali caratteri fu la Bibbia la tina che comparve lo stesso anno. Tale Bibbia fu eseguita con tutta diligenza da Roberto per farla riuscire un capo lavoro delibarle della stampa. Collazion il lesto so* pra due manuscrilti, cio con quello di SaintGermain-des Prs e con l'altro di 5. Dionigi, e consult pi teologi , dai quali ne ottenne la approvazione. Nulladimeno fu perseguitalo, per tale edi zione, dadotlori della Sorbona, e vi fu di bi sogno della proiezione di Francesco I , acci non patisse disastro, e per amor della pace, e per dar termine alle sue imprese bisogn condiscendere a tutte le condizioni che gli vennero imposte dagli stessi a segno di obbli garsi a non islampare niun libro senza il con* senso dedotlori della Sorbona. Pubblic indi la prima edizioni nel 1532 ed una seconda nel 1536 in Parigi del suo Thesaurus linguae latinae, indi un'altra edi zione ne comparve nel 1563 in voi. 2. in fo

ci) Firmiti

Didot, BwmAiques, pag. 261.

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glfo, e fa (ale la accoglienza di questo libro che Roberto Costantino nel 1573 ne pubblic unaltra edizione in Lione in voi. 4. in foglio la quale, quantunque pi ampia, meno sti mata dello p re d e n ti. Fu ristampata in Lon dra nel 1734, 35 in vai. 4 in foglio, e se ne stamparono solo dieci esemplari in carta gran dissima, clic sono rarissimi, ed uno esemplare in (ale carta fu venduto 12 lir. steri. AskeW. Un altra edizione se he fece in Basilea nel 1740, 43 in voi. 4. in fOgHo per cura di Ari*' ionio Birr , il quale lo aument delle note scritte da Enrico Stefano su i margini di ftn esemplare conservalo nella Biblioteca di Gine vra diligentemente correit, ma la caria non corrisponde ai pregi di delta edizione, la quale preferibile alla precedente a causa delle sopra indicate aggiunte e correzioni. Se nc stamparono pochi esemplari in caria forte, i quali sono rari c ricercati. Venduti in tate carta franchi 158 nel 1813. Finalmente il dotto' Gesner ne pubblic uno edizione in Lipsia nel 1749 in voi. 4 in foglio* Tale opera gli frutt la stima dei letterali e vie maggiormente quella di Francesco I, il quale nel 1539 l'onor col titolo di suo stam patore , ed a vive istante di Roberto queto 5!

m
sovrano fece fondere da Garamond i bei tipi Ialini ed ebraici, i quali tuttora) possiede la (leale stamperia di Parigi. Nell Anno 1540 pubblic Roberto Stefano una nuova edizione della Bibbia. In questo frattempo furono fusi ed incisi dallo stesso Caramanti i caratteri greci di forma pi ele gante, il prillo libro stampato con tali carat teri fu l Opera di puxebio Preparalio et Demomlratio evangelica in foglio. Nel 15/45 pub blic altra edw'opt della Bibbia con una dop pia ventane ed alcune note di Vatpble. . I dottori della Sorbona gelosi della eoofideaz che il Re poneva in Roberto, cercavano la occasione di convincerlo di eresia. e sic* come Leone de Juda partigiano di Zuinglio era tutore di una di tali versioni, lo accusarovo di eresia, e , poich le note erano di Vatable, lo denunziarono come corruttore delle stesse. Tale acepsa men molto rumore ; e Francesco I fu obbligato spiegare tutta la sua protezione favore del suo stampatore. Morto Francesco I, Roberto voleodo dare un segno della sua riconoscenza stamp con particolare diligenza \'Orazione funebre di es$o Principe scritta da Duehatel. L'oratore avendo dciio che Fr fratesco I epa passato da questa

m
vita all'eterna gloria, Idea comune ch occorre in (ulti i discrsi di late genere, i dottori della Sorbona accusarono Roberto Stefano di dvere stampalo un libico contrario all dottrina della Chiesi irttorno al purgatorio* Roberto Stefano dop avere molli anni lot tato contro i suoi avvers&rii vedenddsi priv della protezione del Principe, per essere mor to, fce risoluzione di ritirarsi in Ginevra Coti la famiglia. Arrivato in quest* citt Roberto, nel prin cipio delTahno 1552 si (mi in societ con suo cognato Corrado Badio, come test abbiamo veduto, e stamp in detto anno il Nuovo Te stamento in francese. In seguito stabili una sua particolare stamperia, colla quale pubblici molte buone o p ere, e nel 4556 fu ascritto cittadino di Ginevra, ed in eissa citt nel gior no 7 settembre 1959 cess di ti vere. Roberto Stefano ebbe molli figli, ma I soK che meritano essere ricordati sono Enrico H, Robrto 1 1 e Frandesco II. La stemma di questo stampatore un olivo, di cui molli rami 9ono staccati coh queste parole Noli altutn sapere, alle quali fu aggiunto alcune volte Sed Urne. Le opere che pubblic come stampatore del re sono contrassegnale

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da una lancia, alla quale stanno avviticchiati un serpente ed un olivo ed in Tondo si legge questo verso di Omero r *>*03$ xpanpc (j). Carlo Stefano, Turnebio, Morel, Bicnn e lutti quelli che avevano il permesso di adoperare i caratteri greci del re adottarono tale emblema. Le opere che Roberto pubblic in Ginevra non portano il nome di essa citt, ma soltanto Polivo con queste parole in Tondo Oliva Roberti Stcphani. Alcuni bibliografi ingiustamente affermano di avere questo stampatore inventato il me todo di dividere il testo della Ribbia per ver* setti; mentre trovasi usalo tale metodo nel Psalterium quintuplex del 1509, nella Ribbia latina di Pagnino del 1527 ed in altre opere. Tra le belle edizioni useite da'suoi torchi si distinguono con particolarit la Bibbia latina del 1538 , 40 in foglio. L esecuzione della quale perTetta ; ma i curiosi e gli amatori non ne ricercano che gli esemplari in carta grandissima. La Bibbia ebraica del 1539. 44. in voi. 4. in 4. La stessa del 1544 in voi. 8 in 16. Gli studiosi prefrriscono quest ultima per la commodil del Tormato. U nuoto Te. slamento greco del 1550 in foglio. Questa
(fl) Omcr. Iliaci T, 179.

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bella edizione lu stampata coi caratteri di Garamond , ed i punzoni degli stessi tuttora conscrvansi dalla Reale stamperia di Parigi, Quest'opera riputala come il pi bel libro ehe siasi mai stato stampato. La stessa opera stampata nel 4546 in volumi 2 in A 6 . chia* mata comunemente 0 Mirificam, per essere fregiata di una prefazione latina di Roberto Stefano che comincia con detta parola. La slessa opera stampata nel 1549. Nella prefa. zione di questa edizione la parola plures fc. stampata pulres, e fu asserito che questo era il solo fallo di slampa che vi fosse nellope.ra. Maittaire per ne ha trovato quattro nel lesto greco ; vero che questa edizione non ha errata; ma a giusta ragione, per essere siati i dtiodeci errori indicati nella edizione del 1546 corretli nella presente. Dionigi di Alicarnasso, Dione Cassio ed altri classici greci* de* quali pubblic il lesto eolia scorta de1manoscritti della biblioteca reale. Le opere di Terenzio* Plauto eie., le quali edizioni la maggior parie sono arricchite di sue dottissime prefazioni e note. Roberto Stefano oltre di essere stato autore del Thesaurus linguae latinae sopra enunciato lo fu di molle altre opere, ira le quali il Di

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Ctionarinm latino gatlicum Parisiis 4842 in 2. voi. in foglio, e questo 6 il pii antico Dizio nario Francese latino. La Grammatica France se !#58 in # Tale pera fu ristampata in Parigi nel 4569 in 8 . da Roberto H Stefano. Tale somiglianza di nomi stata cusa di gran numero di abbagli. Maitlair erra attribuendo a Roberto I una traduzione francese della Retlorica di Aristotile, la quale di Roberto 111; ma stato ingannalo da una falsa indicazione del 4529. Divisava altresi pubblicare il Dizionari della lingua greca su 1 disegno del The* saurus * ma tale onore era riserbato a suo figli Enrico , a cui rimise tot ti i materiali che a tal uopo aveva raccolti. Beza, Dorai, e Saint-Martbe gli sono stati prodighi decloro elogi. De Thou mette questo celebre stampatore al di sopra di Aldo Pio Manuzio e (ti Fi'oben. Vero ai che Roberto Stefano si diatinse e si rese superiore ad Aldo Pio nelle correzioni debile sue edizioni, ma Aldo Pio Manuzio fu il primo a rendere di pubblica ragione i classici amori greci , latini ed ila* liani, i codici dei quali sepolti erano nella polvere, e fu il primo a disumarli e farli co* ndseere al mondo letterario, non risparmiando spsa, cura e. diligenza eome test abbiamo

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osservato. Roberti) Stefuoo ristampando le edi zioni aldine le rese pi diligentenaente corret te; e se la repubblica letteraria debilriee a' Stefano per averli reso intelliggibili e pi corrolli di quelli di Aldo; molto pi grata deves sere ad Aldo; die fu il primo scopritore degli stessi ed arricch le lettere di si iaestiroabill tesori. Devesi quindi somma e prineipal glo ria allItalia c segnatamente ad Aldo, per es> sere stalo il primo colla pubblicazione di tanti classici a recare immensa utilit alle lettere : e gloria non comune si deve poi Alla Francia e segnatamente agli Stefani, per averli meglio, corretti o portati a miglior lezione. Carlo Stefano figlio di Enrico 1 e (rateilo di Roberto 1 fu educato nelle cognizioni delle belle lettere e delle lingue auliche, si applic in seguilo allo studio della medicina e fu dot tore di tale facolt. Lazaro Baif gli affid l educazione di suo 6glio e volle che lo acmmp*ga$se nelle sue ambasciale di Germania e dItalia, perch por ' tesse continuare nelle sue cure vtrso il suo allievo, e durame il suo soggiorno, io Venezia . contrasse amicizia on Paolo Man*lo. Nel 4531 cominci ad tserCitare la proibir sfepe di slampa ipre, e pubblic k siesdo awK

m
colla scrta dei manuscritli della biblioteca del re e coi caratteri di Garamond la prima edizione del lesto greco di Appiano. Ne! 26 di febraio 1552 ebbe il titolo di stampatore del re, come vdesi da una patente di tale data. Fu chiuso n e llo Chtclcl per debiti nel 1561, ed ivi mor nel 1564. Maittaire dice, die le belle edizioni dj Carlo Stefano non sono mai state sorpassale, e che ha Uguagliato per la sua erudizione i pi dotti stampatori, e*che pochi hanno pubblicato pi opere di Idi in si breve tempo. Vero si che le edizini di Carlo Stefano sono eccel lenti; ma il sig. Maittaire rfti perdoni : egli mollo parziale per questo stampatore. Carlo Stefano scrisse molte opere che pub blic co suoi torchi, delle quali si trova la lista compila nelle Memori di Niceron to mo XXXVI. Enrico II Stefano figlio di Roberto 1 nacque in Parigi nel 1528. Diede sin dalla puerizia grande speranza per U letteratura. Suo padre lo affid ad un professore per istruirlo negli elementi dlia grammatica. Questi spiegando la Medea di Euripide, Enrico fu tanto sorprso dall anpionra della lingua greca che ri90&e appararla. Fece tali progressi nett studio di

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delta lingua che in pochi giorni acqo&t Tintelligeuza della grammatica , ed a memoria riteneva-quasi tatto VEuripide; indi continu i suoi studi sotto il celebre Pietro Danes, e, frequentando le lezioni di Tusano e di Turnebio, in pochissimo tempo, merc le loro cutfe, divenne abilissimo ellenista. Cone^ceva bene la lingua latina,* ed ali-et di: foli, 20 anni pubblic le soe nolead Orario ed ,efa anche abiJe nellaritnietfea, nella geo* m elriaed in altre sciente, non e s c ila l'astroI<^gia giudiziaria,, scienza allora in moda NelPanno 1547 Enrico fece un viaggio per T Italia col disegno di visitare le biblioteche e collazionarne i manoscritti degli antichi'au tori, che si era* proposto pubblicare in segnilo. E di fatto ne redasse alcuni di preziose ope re, ]Qorpe la Jpoliposi di SestoEmpirico; aldine parti detta Storia di Appiano; le Odi di Anatrepttfeeic. . Ritornato dilalia, ove aveva aj>preso litaliaao, visit T Inghilterra# indi i Paesi Basai, ed appar lo spagnuolo in Fiandra,.e nei 1551 si. restitu in Parigi. In late lempo suo padre disponevasi a ritirarsi in Ginevra^ corneHcal . abbiamo osservato, e con tale occasione si erede ; averlo, ivi accompagnato. 52

tl

Neirwio 1884 istittti hi Parigi una stam peria 'e pbblico nclt stesso anno la bellis* Slitta ed originale ediiiine dlfe Odi di And Creonte greche le fatine ih 4. da sso lui an notati e tradtte iti tigtil mtro. Tte edi* zione la grinta th jftfrt fi sub noitt; mi molti bibliografi sh di opinine che tle li t r o sia stato stampato c torcfti di Carlo Ste fano, e che Enrico nrt ebbe stamperia pr* pria f che ne) 1557 , tiell quale epfoca si vede pobblicata cosi (orchi Oh pera da esso lai scritta cfhe prt il ttolo Ciceitmianum Lexicon graecaiaiinm. % d t , Lxicon eie vriis'graccorum scriptctrum iocis a Cicrbite interpretati* collecVUth. ih 8. Tale pera fu ristampata iti Torio nel 1743 in 8. Questa edizione, bench meVio r'ra delP originale, e pi Stimata. Alla prima edizione trovasi per lo sposs aorta l1altri sa opera tiiolata A Ciceronis quam plurimos locos castig'atohes fn 8 . Parigi 1587; indi fello stesso nri VubbKtf attre pere che con molto sienio si era procurate. Le immense spese falle da Enrico ne'soi Viaggi avevano esaurito l sua modsta fortuna, e WvaVasi nello sialo di rton potere pi so stenere la stamperia. Ufrico Fuggcr gli spieg

MI

protezione e gli apprest le somme qecessarie per affrontare le spese abbisognevoU al manlenimento della flessa. Enrico per grato a tale cortesia in segno di riconoscenza assunse il titolo .di stampatore di Fugger che conserv sino alla morte dell'illustre $uo mecenate. La morte di suo padre accaduta nelPanno 1589 lo accor in modo ebe $i assoggett ad un segreto languore, e provava nello stesso tempo il disgusto della vita. I suoi amici io consigliarono ad ammogliarsi; ed accolti i con sigli degli stessi, men moglie ( 1); ed in tal modo si ristabil della sua rftalallia, e riprese con molta attivit i suoi lavori letterarii e tipografici Neiranno 1866 Enrico pubblic una nuova traduzione latina di Erodoto fatta da Valla , diligentemente corretta, e da lui arricchita di un sua Apologia, nella quale discolpa Erodoto della taccia che gli si dava di credulit. Nello stesso anno tradusse Enrico in francese detta Apologia, e la pubblic in 8. col seguente ti tolo Jnlroductioty au Trail de la conformit des merveiUes anciennes avec les modernes , ou> Tmii preparalif a Fapologie pour Herodote
r (J\ (laiUaire prede essere stata la moglie di Enrico Iella fami glia degli Scaligeri.

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1566 di pagine 872, aggiungendovi nella detta traduzione* mollissime particolarit , apprese in Italia, di traiti satirici, di epigrammi contro i preti e le monache eie., che divnne una violenta satira contro la Chiesa Romana. Di versi storici, biografi,, e bibliografi assfiscooo essere, stato condannato l autore ad. essere bruciato vivo; ed avendo Enrico in q desta opera occultato il suo nome, venne eseguilo lo arresto dello'incognito autore in un ritratto. Sallengne al contrario pruova oliimartinle, th tale opera non stala mai giuridjcamate condannala (i). . ' Esist.ono due ristampe, di detta rarissima edizione, colla stessa data: una contine: 57,9 pagine come loriginale, ma non presenta l o livo degli Stefani nel frontispizi/). L altra stampata eon caratteri pi grossi e contiene. 680. pagine. Tali ristampe, sono mutilale e st vendono ia basso prezzo. Sallengre .indica altri $4gfii p er, riconoscere meglio X originale; ma quelli test da me annunziali sono sufficienti,, perch un bibliografo non singanni. Lo stesso registra altre duodeci edizioni di tale libro, stancato fino all anno 16107. Le Ducht ne. pubblie altra edizione falla allAia nel 4735
(3) Sallengre, Memor di Ietterai., voi. t. ' '

US , in voi. 5 in 12. con osservazioni, la quale a riserba della-rarit eri originalit delta (pri ma edizione, superiore e preferibile a tutte le>aUre. Essornlosi Enrico per anni duodeci contnui occupato a completare il lavoro da suo padre iniziato del Tesoro della lingua greca collo stesso disegno di quello dlia fingila latina da Roberto per la prima/volta, pubblicato nel 4532, come test abbiamo osservato; non cess mai per tale tempo di accumulare nuovi materiali.per compire l iniziato lavoro di s grande opera. Nell'anno 4572 comparve tale tesoro di ecudizione e di critica, che solo basterebbe ad assicurar al suo.,autore la pltt tta repu tazione. Lopera porta il seguente ttold: Th'isdurus lingule t/recae ab ,H. Stephano cotislruclus Excudebal H. Stephqnus IS7-2-in Voi.- 4. in foi; A.questi quattro volumi btgriaaggiungere il seguente Glossaria duo gr. lat sive Lexica ino antiqua, unum lat* gr}. allerUtit gr. lat. 1573 in .fol. Il presente volume diffcilissi mo a trovarsi, ed eccovi ladesferizirie. 4.* piarle 3>fogl preliminari/contenenti un

M fc frontispizio , una epistola dedicatoria ed un avviso al lettore , indi il Glossario lat. gr. col. 2. 666. 2 .* parte De atticae linguae teu diabeti, idiomatis . ... , 4 fogli preliminari, compreso il titolo, in seguitai il corpo dell opera pag. 12. 247. E siccome questo. volume sotti le, trovasi qualche volta legato col 4. volume; ma per lo pi separatamente, formando il 5. volume. Nel 1812 se ne fece in Londra, una bella edizione di cento esemplari in carta comune e di 25 in carta grande. Questa esattissima fi bellissima ristampa fece diminuire la rarit di questo libro, ma senza, fare molto ribas sare il prezzo della originale edizione. Tutti i cinque volumi riuniti di questa sti mata e rara edizione sono stati venduti in perfetta condizione 36 iir, steri. Pocson; 482 fr. Larcher; 42Q. fr. Bosquillon. Esistono degli esemplari in carta grande. Venduti in tale carta 435 fr. Caillard; 490.fr. dOqrches;,1275 fr, Ma\c-Carty. I quattro volumi del Tesoro si trovano spesso senza il volume de due Glo^tfria, ftd in (ale caso n^n valgono clie da 120 a 160,fr* Il 5. voi. per siccome pi rarq fu venduto 126. fr. net 1811.

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Questa opter porla delle differenze: in aicuoi esemplari offre la data del 1572, altri son senza data; ed al di sotto dellolivo nella parte, che dovrebbe occupare la data, si leg gono le seguenti parole Henr. Slephani Oliva. Vi si osservano molte altre differnze. 1 dotti fecero tieri'tanrtente a tale, j)er molti elgi. Gli storici ed i bibliografi Asse riscono, che pei* lali prezz impstole dalVablore, per rifarsi dette spese, rie ritard la Ven dita; d avendo nell anno 1580 Scapula pub blicato un compendio di tale opera, per la mo dicit del prezzo impdi totalmente lo spaccio del Tesoro, di consegunza apport la roviiia di Enrico Stefano. Attesa la differnza che trovasi negli esem plari di tale opera, divrsi bibliografi asseriscono che Enrico avesse soppresso il frontispizio degli esemplari invenduti, sostituendogliene uno nuovo, nel quale leggesi un epigramma contro Scapula, il di bui plagio gli cagionava n perdita considerevole. Altri asseriscono essere due differenti edizioni; ed a tale parere si uniformano MaiUare, Psaumme e Brunt (1).
(1> Psaumme, Did. Mliogr. > yo\ II ppg. 3 5 0 . Bruqet, Ma du Ltbrairty voi. IV, pag. 259. edit di Bruxelles. 1839. laittaire, ctc.

nuel

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Avendo io lam inato pi copie di detta opbra mi sona accertato essjere due-differenti edizioni ; e itti unifoFmfo. a quanjo questi ul timi tre bibliografi giustamente asseriscono ; piovendo, p e r certo che la seconda edizione trovava,sUjiofyrala nel 1580, epoca nella qua le Scapuia pubblic il suo compendio; n po tendo Borie? sospenderne la esecuzione, venne obbligalo terminarla, bench per la modicit del prezzo (issato da Scapula al tuo compen* dlo vOnne assolutamente 'paralizzala la vendii a di. questa seconda edizione. , Nell?'anno 1&15 al 1822 si fece*di questo bellissima edizione in Londra in 8 voi. in fol. piccolo Aedibus Volpianis con molte Aggiunte, ma diretta con. pofa- crkica. I pre, liminari che costello di pag. 568 ramerati ^on cifre rnmane nel 1. voi. contengono le ''Prefazioni, di Enrico Stefano; e li (estinwnia , ; v ^ii trattali sulla lingua greca di Kuster , Jablomki,Siurzel<\ 1 Glossaria gr<Jat. occurp^n*>4. fascicoli. Tale edizione si-vende da 20 a 25 lir. steri. t t Altra edizione , che supera* di. gran lunga le antecedenti , ne venne fatta in Parigi da thbr. Firmili Didot negli anni 1831 e seguenti con nuove aggiunte per cura di Car. Bened.

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Hase, G. R. Lud< de Sinuet' e Tfcobaldo FIx, la quale pu riguardarsi come una biblioteca filologica della lingua gt*eca. Le delle moderne edizioni hanno ridotto per rm'l il flre^ao della originale. Per distrarsi da* svoi affanni, ovvero per procacciarsi dimezzi, cui non poteva ottenere in patria, Enrico fece un viggio neUAlemagnft Lo poca .riconoscenza desuoi concittadini, so*lito u$o di calpestare e i troncare im ezsi ^gli uomini di mento loro* patrioti! , non alter? i $eMlimerai che per i connazippali nq? triva, e cogifoi discorsi e co suor scritti lo nore della Francia ne' paesi stranieri fu *enH pfe <& U*iso&lenuit> ed accresciuto* : I suoi meriti gli fecero acqulsiare la bene volenza di Enrico 11 1 , il quale in prenrio della! sua opera ijtolala Projpt dun livre inlitul de laPreepcellence du langue franews, Paria Mattiert PjU6$n 1579, iti 8gli accord 3000 lire ed Una pensione di 300 lire per irteortg* giat'Io a Ha iDv.e$tiga^ond dei maoOs0riUi; lo* invit a dimorare in corW, Io ammise pi volto % fcoi consigli, ed ordibava he gh i\ pagassero somme cdnssidervoli , le qvali gfi venivano mille pagate, e pei* lo spesso non |>agald pel disordine , ieb in quei iempi vi era nelle finanze. 53

blS

Risolse Enrico abbandonare la corte per tro vare altri mezzi a sostentarsi colla famiglia; e diede principio ad una vita erran te, e si trov a vicenda in Orleans, in Francfort, in {Ginevra, in Lione , fuggendo la sua patria, comunque la disiasse, e terminando, con le sue incertezze, di esaurire gli scarsi mezzi ohe gli restavano. In un ultimo viaggio, che fece in Lione, vi cadde infermo e fu traspor tato allospedale, dove mor nel mese di mag gio 1598, lasciando tre figli del primo letto, Paolo stampatore in Ginevra, e due figlie, una per nome Floreoza che spos Isacco Casaubono. Tale fu la vita deplorabile di uno dei pi dotti uomini che siano vissuti in Francia. Qua le terribile accusa dovrebbe lanciarsi contro un governo che lascia morire sul letto della miseria un erudito personaggio, onore del pro prio paese; mentre che tanti, obbrobrio e fla gello della umanit, vivono carichi di dignit e colmati di tutti i favori della fortuna ! i Le circostanze, in cui trovavasi Enrico, non gli permisero di usare la stessa diligenza, die usava suo padre, nella venust delle sue dizioni ; nulla di meno ne pubblic un pi rilevante numero che le uguagliano pel me-

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rito delle correzioni. Tali edizioni sono dive* nule la base del lesto di quelle ebe in seguito si sono pubblicate. Wittembacb lo rivendica nella sua predizione alle Opere Morali di Plu tarco dell accusa di alcuni dotti m oderni, e sopratutto Tedeschi, di avere introdotto nei testi delle lezioni viziose senza essere auto rizzato damanoscritti. Le opere pubblicale da questo celebre stam patore sono quasi tutte arricchite di sue dotte prefazioni e note; tra le quali si distinguono Poetae graeci principe heroici carminit i 866 in fol. Magnifica raccolta, di cui ilpregiosempre pi si accresce. Venduta in carta gr. 674 fr. Lepelletier-Saint-Fargeau ; 845 fr. e 1000 fr. Caillard. CaeterorumodoLyricorumcarminai560 66, 1586 in 24; Mattimo di Tiro, Diodoro, Seno-

fonte, Erodoto, Sofocle, Etchilo, Diogene Laer zio, Plutarco, Apollonio di Rodi, Callimaco, Platone, Erodiano ed Appiano tra' grtei; Ora zio, Virgilio, Plinio il Giovine, Aulo GeUio, Maerobio, gli Storici latini etc. tra'latini. Tradusse in latino dal greco Anacireonte, Teocrito, Rione e Mosco, Pindaro, Sesto Em pirico, le Tragedie scelte di Etchilo, Sofocle, ed Euripide , Omero , le Sentente de1Comici

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greci, degli Epigmmmi dell9 Antologia , molle 'delle Vite di Plutarco , il Poema di Dionigi Alessandrino etc.; le quali versioni possono ri guardarsi cotone modello in lale genere ! Arricch la repubblica letteraria con molte sue opere, tra le quali Admonitio de abusu linguae graecae, in quibusdam vocibus quas la tine usurpante 1563. lmeloveen ne cita una edizione del 1373, e Guglielmo Koloflf ne pub* blic una con le note di G. Kromayer, B er lino 1736. Artis Typographicae querimonia de illiteratis quibusdam typographis, 1369 in 4. lmeloveen e Maittaire inserirono poscia tale poemetto nelToper'che pubblicarono intorno agli Sterani. Lottin lo ristamp con una traduzione fra ce tri Parigi nel 1785 in 4. nella quale tro vasi la genealogia degli Stefani daranno 1500 in poi, .t Epistola qua ad mufts multofum amicorum respndef jde suae typographiae slatu, nomi natine qyae de suo Thesauro tinguae grecati, 1569 in 8. ristampato da lmeloveen e Malt ie re / Discorsi maravigliasi della vita e della con dotta della regina Caterina de9 Medici, 1575 in 8 . Tale violenta satira generalmente at-

kti tribuna ad Enrico Stefano. ssa venne ristami pala pi volle ed inserita in varie raccolte di scritti relativi alla Storia di Francia. Uqo Scrittore protestante la tradusse in latino col titol^Legenda sanctae Catherinae Medcea*, lS7{f in 8 . La CaiHe , compilatore poco riflessiva dice, che la Vita di Caterina de' Medici fu un? delle opere per te (piali Stefano ebbp una ri* con) pensa dal Re. Non si conosceva a tiora altra vita di questa Regina, che quella ora citata; e se Stefano l'avesse confessata 9tia, probabile che gli avrebbe fruttalo altrd eosa che una ricompensa. Schediasmatum variorum, id est, observatinum, emendationum, expositionum, disquisiti*num libri ires, 1W8 in 8 . Questi tre libri por talo i nomi del tre primi mesi dellann*. Ve ne sonor stli aggiunti allibi tre che compar vero nl 14J89. Questa seconda parte la pi rara: Gruter ha inserito la sudetia opera ul Supplvmeri del toma V defi sao Thesaurus cntlcus. Scrisse artcora molte altre operfe che sarebbe lungo enumerare; ma basta il sojo Thesaurus ttnguae grecae, per conoscere i me riti di s celebre letterato. Se il lettore volesse pi estese notizie del le opere di questo scrittore, potrebbe eonsl*

tH

tare le Memorie letterarie di Nkeron, voi. XXXV, nel quale vi i una nota estesa delle opere di Enrico Stefano. Roberto 1 1 Stefano figlio di Roberto I nac que in Parigi nel 4530. Possedeva nel 1556 una stamperia provvista di bei caratteri. Il primo libro uscito da' suoi torchi porta il ti tolo Detpaulre Rudimento. Indi si associ con fiuglielmo Horel altro celebre stampatore, di cui a suo luogo parleremo, per la stampa di alcune opere, tra le quali le Poesie di Anucreonte corrette e tradotte in versi latini da Enrico II suo fratello. Assunse il titolo di stampatore del Re nel 1561. Mori in febbra io 1571. Dal suo matrimonio con Dionigia Barb ebbe tre figli Roberto, Francesco, morto gio vine, ed Enrico. La di lui vedova spos nel 4580 Mamert Patisson celebre stampatore di Parigi, nativo di Orleans nel XVI secolo, mollo lodalo da Lacroix-du-Maine (4) e da Regnier (2).
^1 ) Laeroix do-Maine nella stia BibUat. Frane, volendo celebrare qneito stampatore dice : Ei non iscieglie ehe buone copie e c composte da uomini dotti, le stampe correttissime , sa buona carta e con ampli m argiui, ebe sono latte le perfezioni dell stampa, ed in ci non degenera dagli Stefani , con la casa dei quali s imparent, sposata avendo la vedova del figlio di Ho berlo Stefano padre di Enrico . (9) Reignier nella Satini iV indiritto a Mot in desidera che le

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Alcuni biografi fissano erroneameote la sua morie nell'anno 1606, mentre mori neHanno 1600 come assicura Casauliono (1). Francesco II Stefano terzo fi glio di Roberto I segu suo padre in Ginevra, dove esercit l'arte della stampa dal 1562 al 1582 in so* ciet con Francesco Perrin ottimo stampatore. Spos Margherita Cave della provincia* di Nor mandia, e n'ebbe molti figli, di cui niuno si fe reso chiaro. Gli attribuiscono le seguenti tre opere. Trattato della danza in 8 Parigi 1564. Della potenza dii principe sul popolo etc. scritta in latino da Stefano Giunio Bruto (Dber to Languet) tradotto in francese (Ginevra) 1581. in 8* e Rimostranza caritatevole alte dame e damigelle di Francia su' laro ornamenti dis soluti. Parigi 1577 in 12. e 1581 e ristam pata nel 1585 in 8. Libro raro. Roberto 1 1 1 Stefano figlio di Roberto II fu educalo dal clebre Desporles che gli ispir il gusto per la poesia. Esercit Parte della stampa nel 1572. Ebbe il diploma di Slamopere di un suo amico fossero stampato da Mamerto Patissoo , esprimendosi eoo questo parato. M M imprimi* i n main 4$ P*~
(1 ) Casaubooo in una sua lettera del 15 luglio 1G01 dice, par- . laado di Mamerto Patissoo, Anto Miitnton trmtiiit.

palore del Re nel 1574# Stamp nel 6St9 i ^rincri due libri della Retorica di Aristotile da esso tradotti dal greco in francese, nella fluale opera assume il titolo di;Interprete del Re per le lingue greca e Ialina. Mor nello stesso aono senza prole.v Lasci Je seguenti ire opere Versi cristiani tal Conte He Bouchage 1587 in i. Discorsi in vieni al Gntestnbile Montmorency 1598 in tf una Epistola di Gregorio Nisseno tradotta in frariceao. Enrico^ IH figlio di Roberto H o fratello del precedente ebbe la panca di leaofcifcVe ityflfe fabbriche Reali. Prospera Mhroliaud d av vilo che avesse esergifMO T arie della staili pa nel 1615; m# non. Wc<moee nena opera da esso stampala, Ebbe duefig/t Etrra 6 Robertq, e< J u p a, figlia : maritata al notar* Fougesole, . ' . Enrico IV ?Stefano figlia del prfccedettte Signore des Fosss sorifcse (A rte di ftire le imprese con unlrallQtodelle facezie Parigi; e tradotto in lingua iflgte&ekdaT. Blount, Lon dra 1656 in 4. Scrisse altres il Ritratto di Luigi XIII e gli Elogi de' Primipi e Gene rnH 4i armaiu eke famnb servito solf fti t monarca nell'opera titolai$ / Trionfi d iL iu g t il Giusto, Parigi 1 *Jol> Finalismo *"

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sunse il titolo di intrprete dal R per le Un* gue greca e latina, ed era in grido di buon poeta. Roberto IV Stefano fratello del precedente fu avvocato al parlamento e Bailo di S. Mar cello. Termin la traduzione della Retloma di Aristotile incominciata da suo zio Rober* to III, come tost abbiamo osservato e la pubblic in Parigi nel 1630. Gess di stam pare verso il 1640. Paolo Stefano figlio di Enrico II nacque nel 1566, fu educato con la massima diligenza. Suo padre lo destin ad esercitare l'arte della stampa , ad all* uopo lo fece viaggiare , per metterlo in relazione di amist co* dotti stra* ilieri, nelle principali citt di Germania, nelrOlanda, in Leida, ove si ferm per qualche tempo presso Giusto Lipsio,. ed in Inghilterra, ove contrasse strettissima amicizia con Gio vanni Castolio giovine versatissimo nelle lin gue antiche. Nell'anno 1599 institu in Ginevra una stamperia, colla quale pubblic parecchie edi zioni greche e latine arricchite <li sue dotte note. Queste edizioni soqo stimate per Ja esattezza della loro correzione: ma son meno belle di quelle di suo padre e del suo avo. 54

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Paolo mori iti Ginevra nel 4627 lasciando due figli Antonio e Giuseppe. Il primo nato in Ginevra nel 1594 studi in Lione e nella et di diciotto anni si port in Parigi , ove nell'anno 1614 fu decorato col titolo di stam patore del Re e del Clero, con una annua pensione di 500 lire che gli fece ottenere il Cardinale Duperron, la quale cess di godere dopo la morte di esso porporato. Ristamp per la societ dei librai di Parigi i Padri greci e molte altre opere importanti, come la Bibbia di Mvrin, VAristotile di Duval Strabone, Senofonte, Plutarco, etc. Spos Giovanna Ledere e ne ebbe molti figli, irai quali Enrico, che dovea succedergli nella stamperia; ma mor nel 1661 per eo cesso di crapula , a cui si era dato coi suoi camerati. Laltro figlio di Paolo per nome Giuseppe fu stampatore del Re a la Rochelle, dove mor nel 1629, Antonio divenuto infermo e cieco fu obbli gato morire nellospedale nel 1674 in et di 80 anni, terminando la sua vita con una fine deplorabile, solita accadere a quasi tutti gli uomini di genio, non curando, coloro che hanno in mano la- somma delle cose , impe-

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dire Cali sventure, usandosi anzi per lo spesso in taluni governi tulli i mezzi per avvilirli. Paolo Stefano scrisse nella sua eslrema gio vent Epigrammata graeca anthologia latinis versibus reddita Ginevra 1573 in 8 . luvenilia, ivi 1593 in 8 . Tra le edizioni uscite dai suoi torchi si distingue quella di Euripide 1602 in h, la quale mollissimo ricercala dai dolli e dagli amatori. Secondo taluni, questi fu rullimo rampollo della illustre famiglia degli Stefani, il nome dei quali sar sempre celebralo e pronunziato Con riverenza dal mondo letterario ed a glo ria ed onore della Francia. Ladvocat per nel supplimenlo del suo Dizionario storico, inse rendo il quadro genealogico di questa ono randa famiglia, la la quasi tuttora esistere. Io a scanzo di errore nei nomi, che sono gli stessi, ina di differente grado di parentela, mi sono contentato dare la qui annessa tavola genea logica di quegli Stefani, di cui ho fallo cenno. Se migliori schiarimenti si vogliono di tali celebri stampatori, possono consultarsi Th. Jamorici ab Almaloveen Disserlatio pitiolUa de vilis Stvphanorum* Amsterdam;1685 in 8 .; Mainaire, Mistoria Siephatiorum, Londra 1709* in 8 Niccron , Memor., tom. XXXVI;

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Prosp.Marchattd, Diction. alla voce Etienne etc. Nelle prime due opere vi si trova il catalogo delle principali edizioni degli Stefani.
Enrico I

FrancHsc Roberto Carlo E n ric T T ^T b ert^ff^F rn csco Jl _____ Paolo Enrico 111 Roberto HI | Enrico *1Vtoiierto IV Antonio Giuseppe

Guglielmo Morel nacque a Tilleul borgo della contea di Mortai nella Normandia da poveri genitori. Trovato il mezzo di studiare, fece nelle lingue auliche si rapidi progressi, che portatosi in Parigi, diede lezioni di greco a varii giovani. Giovanni Loys, comunemente chiamato Ti* letan, stampatore in Parigi, conosciuti i ta lenti di Morel, lo ammise nella sua stamperia nella qualit di correttore, ove pubblic gell ' anno 1544 un suo Commento sul trattato di Cicerone de Finibue, che dedic a Giovanni Spifame cancelliere dell Universit. Questo Commento ottenne una fortunata accoglienza dal pubblico; indi nellanno 1548 si un con Giac. Bogard per la alampa delle Istituzioni oratorie di Quintiliano da esso annotate.

A*

NeU'anno 4549 Guglielmo fu ammesso nella eorporazione degli stampatori di Parigi , ed apr una stamperia nel Collegio di Reims, dalla quale uscirono varie edizioni di opere greche stimale 3opraiutlo per le loro correzioni. Si associ indi neiranno 1552 col celebre Andrea Turnebio stampatore del Re per le edizioni grecho, e questi lo propose per suo successore nella direzione della stamperia reale; e nel 1555 Morel ne ottenne il brevet to. Da tale epoca in poi pubblic molte belle edizioni arricchite di sue note e di varianti tratte dai migliori manoscritti. Queste fatiche furono compensate (al solito) cou la cessazione di una pensione che gli era stata accordata, sotto pretesto che le rendite dello stato erano consumate dalle guerre civili ( 1). Si associ indi a Roberto II Stefano per la stampa di alcole opere, tra le altre delle poe sie di Anacr'jonte, corrette e tradotte in versi latini da Enrico 1 1 suo fratello , come sopra abbiamo osservato. Questo dotto e laborioso stampatore mor il 19 febbraio 1564 lasciandola sua famiglia
(1) Lettera di Turnebio a Carlo IX. in beate alle opere di S. Cipriano.

450 in una assoluta penuria. Una delle sue figlie spos Stefano Prevosteau buono stampatore. La sua vedova si rimarit con Brieune. Gio vanni Morel suo fratello cadetto mor io et di 20 anni nella prigione del ForU'Eveque per causa, di religione nel 1559. Tutti i conoscitori ed amatori asseriscono che le edizioni greche di Guglielmo Morel uguagliano per la loro bellezza e per le loro correzioni le edizioni di Roberto Stefano il pi celebre ed il pi dotto stampatore che abbia avuto la Francia. . Lo stemma particolare di Guglielmo Morel il theta & intorniato da due serpi con un amorino seduto nel ventre. Si han di lui, oltre le opere citate, molte altre produzioni originali, e varie annotazioni a diverse opere greche e latine ( 1). Federico Morel , detto T antico stampatore del R e , nacque di nobile famiglia nel 1523 nella Champagne. Recatosi in Parigi studi le lingue antiche e vi fece si rapidi progressi, che nel 1552 corresse il manoscritto del Lessico greco di Tusano; e nello stesso anno in* dusse Carlotta Guillard vedova del libraio CI. Cheyallon a pubblicarne la prima edizione.
(1) Mailtaire, op cit.t pag. 35, 40.

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Neirarmo 1557 sposa una figlia del cclebrfe stampatore Vascosano, ed apr una stamperia nella strada diS. Giovanni di Beauvais allin segna di Frane Maurier , e fece tali rapidi progressi nellarte della stampa che gli scril^ lori pi celebri del suo tempo, approfittandosi anche della di lui erudizione, gli affidavano la pubblicazione delle loro opere. Nellanno 1571 fu onoralo col titolo di stam patore ordinario del Re, che assunse di rado, e per lo pi negli ultimi libri da esso stam pali. Mor sessagenario il giorno 17 di luglio del 1583, lasciando un figlio per nome Fede rico, al quale ottenne il permesso di trasmet tergli il titolo di stampatore ordinario del Re. Morel visse sempre unito con suo suocero; e pubblicarono insieme parecchie opere, tra le quali dislinguonsi le Declamazioni di Quinti* liano 1563 in 4. e sopratutto V Architettura di Filib. de Lorme. Scrisse varie operette. Federico II Morel primogenito del precedente nacque in Parigi circa il 1558; fu mandato a Burges per gli studii, ed applicatosi alla lingua greca, divenne uno dei pi dotti ellenisti del suo secolo, e frequent le lezioni del celebre Cujacio. Avendo in questo tempo Amyol publicato

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Aioa parte delle Opire i i Ptutarco tradotte in francese, Federico compar col testo greco la detta traduzione; ed avendo trovato in alcune parti non essere la traduzione fedele al testo, partecip le sue osservazioni al traduttore, il quale lungi di prendere in sinistra parte lo 9rdimento di un giovine appena uscito dalle scuole , r accolse e gli diede segni di vera stima. Due anni pria di morire suo padre ; cio nel 4581, Federico li successe nella stampe ria coir incarico e coir onore di stampatore del Re, ed Amyot s* impegn fargli ottenere il brevetto. E siccome non aveva ancora com piti gli anni 25, et necessaria a potere tale titolo assumere; non mise il suo nome nelle opere, che stampava che dal 4583 in poi. Queste edizioni sono notabili pella loro bel* tozza e per la esattezza nelle correzioni. Ei le arricchiva inoltre di eccellenti annotazioni e di dotte prefazioni. Avendo Federico II sposato la figlia di LegerDuchesne professore di eloquenza nel C0H^gio Reale, nelTanno 4585 Amyot si cooper fargli ottenere quella cattedra, che Duchesne renonziato aveva pella sua provetta et. I doveri, ebe gli imponera tale cattedra ,

non gli fecero sospendere i lavori della stam peria , anzi. non passava un anno che non publicasse una nuova edizione degli autori greci arricchita di sue erudite annotazioni, o di eccellenti sue traduzioni, che tuttora sono stimale. Enrico IV in ricompensa del progresso, che Federico apportava alle lettere, gli aument gli stipendii di professore, e gli accord varie gratificazioni per agevolare la stampa delle opere che co* suoi torchi pubblicava. Il fratello di Federico II Morel per nome Claudio, nato nel 1574, era stalo ammesso nella corporazione degli stampatori di Parigi nel 1599, nella quale epoca era associalo con Marco Orry e Stefano Prevousteau per la pub blicazione di varie opere. Nellanno seguente Federico, per dedicarsi con maggiore ardore alla collazione dei manuscrilli ed alla verbale critica degli antichi autori, affid a suo fra tello Claudio la direzione della stamperia, non avendogliela ceduta totalmente che nel 1617. Quattro anni dopo lale cessione assunse il titolo di stampatore del Re e mor il 16 di novem bre del 1626 nell'et di anni 52. Si crede avere rinunziato Federico allo eser cizio della sua arte nellanno 1617 per non

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essersi Gnora scoperta nessuna opera da lui stampata da tale epoca in poi. Nellanno 4619 per Federico pubblic coi (ordii di suo fra tello Claudio una nuova edizione del Plutarco di Amyot migliorata da numerose correzioni e con un curioso avvertimento trascritto da Maittaire ( 1). Si accinse Federico a terminare la tradu zione di Libanio da esso incominciata; e Colomies rapporta avere appreso dalla bocca di Vossio, che mentre Federico era applicato al lavoro di tale versione, gli venne avvisalo che sua moglie moribonda anelava vederlo ed egli rispose Non mi rimangono che due pa role da scrivere; vi arriver ad un tempo con voi In tale tempo sua moglie spir, ed in fretta fu di ci avvertilo. Oim, disse ne sono dolentissimo , perocch ella era buona donna. E continu il suo lavoro. Federico Morel mor decano degli stampatori e dei professori del Re il 27 giugno 1630. Olire alle numerose edizioni da lui pubbli cale con prefazioni, annotazioni, avvertimenti e correzioni, tradusse varie opere greche in Ialino ed in francese; ed uno dei suoi figli
(1) Maittaire, Vita$ typogr. Parmeni. pag. 135.

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per nome Nicol inser in diverse edizioni pubblicate da suo padre alcune sue brevi poesie. Lo edizioni di Claudio Morel fratello di Federico II sono mollo lodale per la bellezza delta esecuzione e per la esattezza nelle cor rezioni; ma pressocch tulio Tenore deve ri dondare a suo fratello. Le pi notabili edizioni uscite dai torchi di Claudio sono quelle delle Opere di S. Basilio di 5. Girilo, di 5. Gregorio Nazianzeno , di S. Gregorio Niceno, di S. Epifanio, di 5. Dio nigi l Areopagita, di S. Giustino, di Eusebio eie. di Archimede, di Filostrato, etc. Carlo Morel primogenito di Claudio, nato verso il 1602, fu ammesso stampatore nel 1627 e nell anno seguente onorato del titolo di stampatore del Re. Intraprese la pubblicazione di nuove edizioni delle Opere dei Padri Greci; e nel 1639 rinunzi allesercizio della sua arte, e si crede aversi nello stesso anno comprato la carica di segretario del Re. Mori nel 1640 secondo l'opinione di Lottin. (1) Egidio Morel successe suo fratello Carlo e fu ancora onorato del titolo di stampatore del
(1) Lollin, Colai, alphabel, voi. Il, pag. 138.

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Re. Nel 1646 si compr la carica di consi~ gliere nel Grande Consiglio e cesse la stam peria al suo socio CI Piget, e si crede essere morto nel 1650. Egidio non pubblic che un piccolo numero di edizioni, ma di opere importanti, e la pi considerevole la Grande Biblioteca de9Padri in voi. 17 in foglio. Se si volessero pi estese notizie intorno a tali celebri stampatori, petrebbesi consultare Maittaire gi citato, nel quale si trova, oltre delle pi particolareggiate notizie, una estesa nota delle opere da essi pubblicate. Michele Yascosano nacque in Amiens. Suo padre esercitava larte delio spadaio; ed avendo abbandonato nella sua piccola et la casa pa terna , si port in Parigi , ove si dedic alT arte della stampa. Spos Caterina Badius figlia del celebre stampatore Josse Badius, e divenne cognato di Roberto Stefano e di Gio vanni di Roigny, come abbiamo veduto. I suoi torchi furono in pieno esercizio sin dal 1530, ed ottenne il titolo di stampatore dell'Universit; indi quello di stampatore del Re. Vascosano fu uno dei primi che abban don luso de caratteri gotici in Parigi. Rimasto vedovo, spos Robina Coing; e dopo

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di esser fiorilo socio, i regni di Francesco I, Enrico II, Francesco 11, e Carlo IX mor soUo quello di Enrico III nellfanno 1576 lasciando tre figli, due maschi ed una femina marilata a Federico Morel, come abbiamo veduto , il quale pubblicato aveva parecchie opere con suo suocero. Le edizioni di Vascosano si raccomandano pella scella delle opere, per la bellezza della carta; per la eleganza e sopralutlo per la cor rezione. Il Trattalo di Cardano De Subtilitate. stampato da questo celebre stampatore nel 1557 in 4. non ha che un solo errore. (1) Il P. Laire attesta, che i pi severi critici non hanno trovalo che tre errori nell' opera di Budeus de Asse in un voi. in fol. stampata da Vascosano , come attesta Y errata in fine della stessa. Di questo celebre stampatore sono tuttora ricercale le edizioni delle Vite di Plutarco tradotte da Amyot 1567 in voi. 7 in 8. com preso il volume dAllegra, e le Opere Morali dello stesso 1574 in voi. 6. in 8. In generale per le edizioni di Vascosano non sono tenute in pregio, in quanto le opere
(i) V. Scaligeriana.

non perdettero il loro merito letterario. Infatti il Diodoro Siculo tradotto in francese di myot, Parigi Vascosano 1554 in foglio, si vende a bassissimo prezzo, e cosi di altre opere. Cristiano Wechel nato in Germania si rec molto giovine a Parigi , dove nel 1522 fu ammesso nella corporazione degli stampatori, e sino allanno 1527 stampava coi torchi di Simone Dubois, come lo contesta lo slcmmp di questo stampatore , apposto nelle prime opere che portano il nome di Wechel (1), il qual.k era un albero con due pettirossi, uno posalo e l'altro a volo con le parole Unum arbuslum non alil duos crilhacos. Nello stesso anno Wechel compr una stam peria, e le opere che uscirono da9suoi torchi sono bene corrette e di bella esecuzione , e gli acquistarono grande riputazione. Si deve a Cristiano Wechel la felice idea di pubblicare le opere in greco ed in latino a due colonne per facilitarne il confronto col testo. AIIq slesso devesi anche la pubblica zione separala di differenti parti delle opere degli autori classici per facilitare gli alunni alla compra di quei trattati che loro abbiso(I) Caillc, stor. della slampa , pag. 95.

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gnuvano per lo studio, ed in (ale modo pub blic i primi libri della Bibbia in caratteri ebraici di rara nitidezza. Neiranno 1530 e 1531 stamp in Parigi I* Ermogene in 4. ed i Dialoghi di Luciano in greco solamente. Bayle rapporta che (ali opere furono possedute da M . Van Dale (1): ma secon do Chevallier, questo stampatore non istamp in tale epoca libri in greco solamente ( 2). lo mi attengo alla opinione di Bayle, per essere que sti un profondo critico. Neiranno 1534 questo celebre stampatore impresse il Trattato di Erasmo De u*u interdicto carnium , il quale fu censurato dalla Facolt teologica e venne Wechel condannato ad una multa (3). Viene celebrato Cristiano Wechel con una epistola del dotto Conrado Gesner, colla quale gli dedica il XIII libro delle sue Pandette , lodandolo per le belle edizioni e per avere riprodotto le migliori pere greche e latine. Esercit r arte della stampa sino air anno 1554 e credesi che morisse nello stesso an*
(1) Bayle, Dict. histor. critiqus, vel. V, pag. 529 (1) Chevallier, Orig. (Mia stampa, pag. *56. (S) 1(1. Id. pag. S5S*

M O no (1). Lasci un figlio, il cui nome era An drea, che gli successe nella stamperia. Nelle sue prime edizioni servivasi per stem ma dello scudo di Basilea; ci che fa conghielturare essere originario di tale citt. Indi sostitu quello di due mani che sostengono un doppio caduceo, da cui escono due corni di abbondanza, sopra i quali sta un Pegaso. Nell anno 4544 pubblic in 8. il Catalogo delle opere greche, latine, ebriche e francesi da esso stampate, il quale venne inserito da Gesner nel libro delle Pandette da noi sojra citato, e con aggiunte e correzioni venne pub blicato da Maittaire (2). Andrea Wechel figlio di Cristiano, non meno celebre di suo padre , nacque in Parigi nel lanno 4540; indi fu ammesso libraio nello anno 4535, e nel susseguente anno colla morte di suo padre entr invece di lui come stam patore; finalmente nellanno 4560 compr la stamperia di Enrico Stefano (3). Era Andrea molto zelante per la riforma; e questo zelo gli fece correre molli pericoli,
(1) Garasse, 5umma theologica, pag. 19. (i) Maittaire, Armai, tipograf. rei. II, pag. 405. <5) Baillet, Giudice d dotti.

Ut Imi quali u d ra n n o 1869 la plebe accanita contro gli gonolti , ritenendolo giustamente per ta le , gli saccheggi la stam peria, e gli bruci pubblicamente tutti i libri credati so* spetti. E se non fosse stato per la protezione del Presidente di Harlay, che gli salv la vita, obbligandolo a fuggire dn Parigi, avrebbe avuto la stessa sorte de'suoi libri (1). Verificatosi indi la strage di S. Bartolomeo, ebbe salvata la vita da Alberto Lfnguet, eomfe esso stesso narra nella Dedica (tetta Vandulla di Alb. Kraniz. Pens quindi trasportare la sua stamperia a Francfort, per ivi stabilirsi; ed in questa citt si servi per correttori di J. Opsopeus (2) e del dotto Fcd. Sylburg. Spaventato Andrea della infelice situazione della Germania, pens fare ritorno in Parigi nell'anno 4579 e stabilirvisi dell* intutto. Ma non avend di quei tempi trovato in Francia maggiore tranquillit di quella che gdeasi in Aleinagna , ritorn altra volta a Francfri, ove mori il IT di novembre delTanno 1581. Andrea non lasci figli: quantunque alcuni erronamenle asseriscono avere avuto un fi(l Melch. Adam, Vitae Jurfacorufottornm pag. 431.
;2) ZcUner* Thcutr. vlror. erudilor. p a g .'380. 0

glio per nome Giovanni stampatore a Franefori negli anni 138* al 1594. An^i certo, che Audrea Wechel istitu suoi eredi univer sali Claudio Marni e Giovanni Aubri, phe at tivarono in societ la ereditata stamperia a Frane fori, ed indi ad Hanau Essi servi vansi dello stemma Wecheliano, aggiungendo nelle soscrizioni le parole ex lypi$ Wechetianis. Giovanni Aubr mor alla fine deiranno 1600, o al principia del 1601.1 loro eredi sciolsero la societ che da molto tempo sussisteva q stamparono per proprio conto fino all aq* no 1629. Esiste un Catalogo pubblicato a Franeforl in 8* delle opere stampate da Wachel ante* cedenti al 1890. Francesco Didot nato in Parigi nel 1689 fu il prototipo di qqesta illustre famiglia di celebri stampatori e letterati Fu ammesso nella corporazione dei librai nell* anno 1713 e fu onorato del titolo di sindaco della stessa corporazione. Noto per le sue grandi ed onorevoli intra prese, TAbate Prevost, di cui Francesco era intimo amico, nellanno 1746 gli affid la sua Collezione di Viaggi, che nello stesso anno cominci Didot a stampare, e la termin nel-

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Tanno 4789 in 20 volumi in 4. di bellissimi! esecuzione e diligentemente corretta, ed a r ricchita da un gran numero di incisioni c carte geografiche. La libreria di Francesco Didot era allora stabilita nella strada Pave; indi trasportata insieme colla Stamperia in quella di Quas des Augusti ns. La sua insegna era una Bib bia d\>r. Mor il 2 novembre 1757, lasciando varii figli, trai quali due figlie ebbero a marito, una Guglielmo de Bure, e laltra Giacomo Barrois celebri librai. Dai suoi figli maschi due seguirono la stessa onorevole carriera del pa* dre, cio Ambrogio. Francesco Didot e Pietro Francesco Didot. Il primo di questi due Francesco Ambrogio nacque a Parigi nel 1730. Ricevette una fina educazione xla suo padre, il quale non rispar mi cura e spesa, per fargli acquistare tutte le conoscenze, che l'arte della stampa esige. Francesco Ambrogio sotto il regno di Luigi XV istitu una fonderia di caratteri di stampa, e cominci a perfezionarli dando loro ui^a nuova e pi elegante forma ed una esatta proporzione. Ndllanno 1777 immagin i mar gini di getto ed invent i torchi di stampa

a< 1 una sola stretta, de'quali divenuto ge nerale luso in (ulta l'Europa. Tra le molle opere da esso stampale ine rilano essere elogiate la Collezione di Romanzi francesi in 64. voi. in 48 eseguila per ordiec del Conle dArlois, di cui Francesco Ambrogio era lo stampatore, e che comunemente viene chiamata la Collezione di Artois: Stamp pa rimenti per ordine di Luigi XVI e per la edu* eazione del Delfino la bella Collezione dei Classici francesi in Ire formati , cio di vo~ lumi 48 in 18. di volumi 17 in 8 . e di vo lumi 12 in 4; In (ale Collezione va compresa la Bibbia del 1785 in 2. volumi in 4. ovvero in volumi 8 in 8 . Di tale Bibbia in ambi i formali se ne stamparono verie copie per uso del Clero di Francia , di cui Francesco Am brogio era anche lo stampatore. Del formalo in 4. se ne stamparono soli 250 esemplari i quali sono poco comuni e mollo ricercati dn tutta l'Europa ; ed uno esemplare in veliito , fu venduto nella vendita di liangard 1350 fr. nel 1789. Del formato in 8 . se tip stamp otjche uno esemplare in velino e fu venduto fr. 650 Ceran. Queste e molle altre edizioni, di. questo celebre stampatore per la c&aliezza della correzione c per la eleganza nella ese-

445- cuzione tipografica sono di giorno in giorno pi ricercate dagli alato ri. Francesco Ambrogio mori il IO di luglio i 804 sfasciando due figli per nome Pietro D.dot a cui cesse la stamperia nelPauno 4789, e Firmin Didot suo successore nella fonderia, in quella stessa epoca entrambi distinti nella loro arte vivente il padre, ed una figlia ma ritala ad Antonio Jomberl libraio molto istruito, ed amico delle belle arti. Si ha di lui qual che opera di Architettura (4). Pietro Francesco Didot fratello del prece dente nato a Parigi nei 4732, fu stampatore, libraio, fonditore di caratteri di stampa, fab bricante di carta, e si distinse per le tue co* punizioni bibliografiche. Fu ricevuto nella corporazione degli stam patori nel 4777. f<onlribu moltissimo al mi glioramento nella forma dei caratteri, e nella perfezione della carta. Pubblic delle rimarchevoli edizioni, tra le quali devono noverarsi il Telemaco in 3 vo lumi in 4. gr. del 4785. ht qesta beJJa edi zione vi si aggiungono ordinariamente le fi gure incise da Tilliard* Le. copie eon* queste
( I ; Moiiluelp Storia dtlU Matmoitiche. ,

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figure si sono vendale da 60 a 70 fir.; e colle figure avanti lettera da 450 a 180 fr.; con le figure colorate da Mftete 205 fr., ed tm esem* piare eoi disgni originali di Monne! Ai ven duto 595 Sv. Detienile. Se ne sono stampale di questo Telemaco quattro copie in velino e furono vndute colle figure colorate 4021 fr. Lamy; 4280 fr. Mac-Carty, c qualche volta sino a 2000 fr. Una di queste copie colle fi gure colorate da Marchab stata venduta 3000 fr. Sono anche ricordevoli di questo celebre stampatore le edizioni de\\'Imitazione di Ge s Cristo in foglio del 4789, e ^D escrizione dellImpero Ottomano in foglio. Mor Pietro Francesco il 7 di dicmbre A795, lasciando Ire figli, il primo per nome Enrico, il secndo noto col nome di Didol Saint Lger, ed il terzo col nome di Didot il Giovine. Enrico, il primo dei figli di Pietro France sco, nato noi 4765, si rese pi celebre nella incisione e fusione dei caratteri di stampa. Nell anno 4834 invent ed incise i punsoiii de* caratteri conosciuti col nome di microccopici, che sono ir non plns uitra deli'arte, attesa la loro estrema piccolezza. Per fonderli, invent un nuovo modello, cui diede il notine

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< li polyhalndhfpe, col quale fondeva cento let tore in una sola volta. Con tali caratteri stamp rOrazio e le Massime di Rochefaucauld, i quali sono due gran capi d' opera dell'arte Iella stampa. Queste due preziose edizioni furono stampate da suo fratello Didot il Gio* vine colla composizione eseguila dai figli di Enrico. Egli aveva in isposa Madamigella Saugrain appartenente alla famiglia degli stampatori del XVI secolo. Questo celebre incisore e fon ditore di caratteri di stampa mor nel 4882!. Didot Saint-Legef, figlio di Pietro Francesco e fratello di Enrico, aveva la direzione della cartiera di Essonne (4). Uno degli ispettori di detta cartiera per no* me Robert concep la primo idea in Franoa di fabbricar la carta detta, infinita (2) ; ed avendo fatto molli infruttuosi tentativi con Didol Sainl-Leger tiella sua propria cartiera di Essonne, ed al MesnH vicino Droux, furono indi dalla perseveranza di questultimo realiz(!> Le pi antiche fabbriche d ic a la ohe vanta: l Prarieia, tono quelle di Essonne e di Troyts, e furono erette od l'anno 1500 it V. Didol Saggio sulla tipografia. (3) La etnia infinita quella che oggi sf fabbrica della lunghezza e larghezza senz^ limili; ed Indi sf, taglia a' qufctta Misura che li vuole.

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zati nella propriet del Maresciallo Oudinot. Essendosi Didot Saint-Leger reso in Inghil terra allepoca della pace dj miens, e aven do visitato lo stabilimento de sig. Foudriner a Tvvo Waters; ivi vide fabbricare tale carta e secondato da M . Donkin, la messe in opera nel suo ritorno in Francia nel 4816, portan dola ad un si alto grado di perfezione, che le macchine adatte alla fabbricazione dello carta infinita ih Inghilterra sono note col no me di macchine di Didot. I primi tentativi ftffono realizsali a Sorel nello stabilimento dei sig. Berthe, e Grevenich, ed in seguito' perfezio nati in Jean-d-Heures nella propriet del Mare sciallo Oudinot, ove Didot Saint-Leger mor la sciando un figlio per nome Odardo, il quale au tore della stimata traduzine delle Vile dei pi celebri Poeti Inglesi del Dr. Johsn stam pata da suo cugino Giulio Didot figlio d Pie tro e nipote di Francesco Ambrogio nell* an no 1823. Odoardo mori nel 1828 all'et di 28 anni, 1 1 terzo figlio di Pietro Francesco Didol noto col nome di Didot il Giovine continu a stampare nella stamperia di suo padre ; e tra le opere da esso pubblicale merita essere ricordata quella di Bartkelemy, Viaggi del

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giovine Anacani in volumi 7 ed uno di Atlante in due formali in 4. ed in 8. anno VII (1799): ed in quest'ultimo formalo in caria di Olanda segnata dui bibliografi da 200 a 300 franchi. Pietro Didot figlio maggiore di Francesco Ambrogio nacque nel 1760 e cedette nel l'anno 1789 la stamperia a suo figlio Pietro. Questi si distinse nellarte della stampa a i-*4 * segno, che merit di essere nominato cava liere dell Ordine di S. Michele e venne ono rato a stabilire la sua stamperia al Louvre, ove esegu le preziose edizioni comunemente delle edizioni del Louvre che sono le seguenti: 1. Il Virgilio del 1798 in foglio gr. con 23 stampe di Girard e Girodct. Questa magnifica edizione una delle pi belle produzioni ti pografiche uscite dai torchi di questo celebre stampatore e si raccomanda anche per la sua scrupolosa correzione, e la bellezza delle stampe corrisponde alla magnificenza del te sto. Non ne furono stampate che soli 250 esemplari, 100 de" quali sono ornati dalle f: gure avanti lettera , e sono segnali 900 fr., e gli allri a 600 fr.; ma oggi non conservano Io stesso prezzo , malgrado la loro bellezza. Uno esemplare stampato in velino coi disegni 57

originali fu annunziato nel catalogo di F. Di dot, ma oggi trovasi in Inghilterra. 2. L Orazio del 1799 yn fol. gr. con 12 graziosissime vignette designale da Percier ed incise da Girardet, stampalo a 250 esempla* ri, 100 de quali colle vignette avanti lettera. II prezzo di questultimi di fr. 360, e gli altri 240 fr. Se ne stamparono due sole copie in velino ed una di queste coi disegni origi nali era posseduta dal Generale Junot duca di Abranles, la quale fu venduta dopo la sua morte in Londra 140 lire sterline. 3. Il Racine anno IX (1801) , 3 volumi in foglio gr. Questopera il pi bel monumento tipografico, che siasi mai pubblicato, e meri tamente nella esposizione dei prodotti d in dustria del 1801 il Jury la riput perla pi perfetta produzione tipografica di tutte l'epoche, Essa ornala di 57 incisioni eseguite da pi celebri artisti di Parigi dietro i disegni di Prudhon, Girodet, Gerard, Chaudcl eie. Se ne stamparono 250 copie, 100 delle quali eolie stampe avanti lettera, il cui prezzo pei soscrittori fu di 1800 fr. e di 1200 fr. per le altre. Questo cimelio di stampa talmente ricercato da tutta lEuropa, chc il prezzo aumentato di un terzo di pi di quello della soserizione.

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Una sola copia fu stampata in velino f nella quale vi sono gli originali disegni, e trovasi attualmente in Inghilterra. 4. Finalmente le Facole di La-Fontaine 1802 in volumi 2. in foglio gr. ornate di 12 vi gnette designate da Percier. Di questa magni fica edizione se ne stamparono anche 250 copie, 100 delle quali con le vignette avanti lettera , e queste sono segnati da* bibliografi da 400 a 450 fr. Se ne stamparono due sole copie in velino; una delle quali coi disegni originali fu venduta nel 1816 in Londra 170 Kre steri. Pubblic inoltre questo celebre stampatore molte altre opere non meno rimarchevoli per la loro perfezione tipografica, per la-esattezza nelle correzioni e per la loro importanza : tali sono lIconografia Greca di Visconti 1808 in foglio mass, figurata. Opera eccessivamente interessante e di una magnifica esecuzione. Questo libro non fu messo in commercio, ed di tale rarit che non si trova ne anche per 5 o 600 fr. L'Iconografia Romana dello stesso autore 1817 con 17 incisioni. Questo altro libro non fu nemmeno posto in commer cio, e contiene una tavola e duodeci articoli di supplemento per la Iconografia Greca. 1 1

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Viaggio nel Basso ed Allo Eggiflo di Denon nella spedizione del Genevaie Bonaparte. 1802 in volumi 2 in foglio atlantico. Opera inte ressantissima e di una eccellentissima esecu zione venduta da 5 a 400 f r ., ed in carta velina da 450 a 600 fr. La ristamp indi in un volume in 4. ed un volume d incisioni in foglio massimo contenente 145 stampe; che si vende da 180 a 200 fr.. Il testo di tale opera fu ancora stampato in 3 volumi iu 12. M. Pellier pubblic ugualmente in Londra nel 1802 una edizione di tale opera in 2 volumi in 4. con un volume di tavole. Questa edizione costava 150 fr. in carta comune e 250 fr. in carta grande. M a contuttoci che questa ristampa contiene delle aggiunte, che non si trovano in quella di Parigi , essa molto inferiore, tanto per la esecuzione tipo* grafica, quanto per le stampe che sono in minor numero. Se ne fece nello stesso tempo un'altra edizione con un testo inglese. Dietro a queste e molle altre opere di non minore interesse pubblic anche una Collezione di capi d'opera Francesi di formalo in 8 . che dedic agli Amici dell'arte della stampa; de dica degna della sua destinazione. Questo celebre stampatore si distinse ancora

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nelle lettere. Tradusse in versi francesi il IV libro delle Eneidi di'Virgilio 9 il primo libro delle Odi di Orazio; compose una Raccolta di favole , che dedic a Luigi XVI, stampata nel 4786 c seguita da una Epistola su i pro gressi della stampa. In un 1altra Raccolta di Favole che pubblic nel 1819 in 8. cl se guente titolo : Essai de Fables nouvelles etc. diede lo Specimen de differenti caratteri della sua stamperia servendosi in ogni pagina diversi di un differente carattere. Pietro Didot mor il 31 dicembre 1853 la sciando un figlio per nome Giulio , il quale segu la carriera del padre e diede molte belle edizioni, tra le quali le Opere di Rabelais, \ Quattro Poeti Italiani, la Storia d Italia di Carlo Rotta in 8, la Collezione de"Poeti Greci in 32 pubblicata da M . Boissonade , la Colle zione dei Classici francesi nello stesso formalo, la Biblioteca portatile Italiana, i Classici Fran cesi in un volume e le Opere di Voltaire in 3 volumi di edizione compatta; una graziosa edizione di Don Chisciotte in 32. etc. Firmin Didot secondo figlio di Francesco mbrAgio fratello di Pietro nacque a Parigi nel 1764, si distinse ollreniodo nella incisione e fusione de caratteri da stampa, non che

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nell'arte della stampa. 1 caratteri di Scrittura da' esso incisi e fusi sorpassarono in bellezza ed in simmetria tutti quelli che si erano sin allora fatti. I caratteri Romani, che servirono per le edizioni del Louvre di suo fratello Pie tro, furono anche da esso incisi e fusi; ed era s celebre in detta rte che Franklin gli af fid suo nipote per insegnargli l% arte della incisione e fusione dei caratteri da stampa. Si rese anche celebre nelTarte della stampa e perfezion la stereotipia (1) , ed il primo libro che stereotip fu il Calici, Tavole loga ritmiche. Indi stamp in tale modo tutti i Classici Francesi, e la maggior parte dei Clas* sici Italiani ed Inglesi di formato in 18. Queste edizioni stereotipe sono di una ri gorosa correzione e costano a bassissimi prez zi; il Virgilio esente di errori ed ornato di varie vignette si vende 15 soldi. Le principali edizioni uscite dai torchi di Firmin Didot sono il Camoens iu lingua por toghese 1818 in 4. Questa magnifica edizione eseguila a spese di M . de Souza non fu mes sa in eommercio ; essa arricchita di dieci incisioni eseguite dai primi artisti di Parigi.
(1) Parola inventata da Firmin Didot

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Fu eseguita tale edizione sopra il testo della prima del 1572, ove trovasi il bel ri tratto di Camoens. Ma avendo avuto dopo conoscenza P editore della seconda edizione con la stessa data del 1572, fece stampare a parte un secondo avvertimento in portoghese, posto in fronte dell'opera, che discute le va rianti delle due prime edizioni. Nel 1827 questa magnifica edizione del 1818 fu ven duta 860 fr. Brilo. Per questo libro, che stato portato a pi alto prezzo, non conserva oggi lo stesso valore. La Enriade di Voltaire del 1819 in 4. con due incisioni. Firmin Didot stamp questa magnifica edizione cogli stessi caratteri di che si serv pel Camoens in portoghese da noi sopra citalo. Il Sallustio del 1819 in foglio. Edizione di lusso stampato in piccolissimo numero di copie; ma non e oggi ricercato. Coi suoi figli insieme pubblic un gran nu mero di edizioni, e le pi rimarchevoli sono: Les ruines de Pompei dessins et mesureex par Fr. Mazois (et depuis) ouvrage coniinu par M . Gau rchilecte; 1812 et ann. seg. in fo glio, gr. Questa eccellente opera contiene le scoperte fatte dopo il 1757 siivi al 1821, ed

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divisa in 5 parti. Si pubblic a fascicoli, ciascuno de1quali contiene sei stampe colla loro spiega. Il prezzo di ogni fascicolo fu di fr. 20 in carta Colombier fina, e fr. 50 in carta Colombier velina; 33 fascicoli di quest opera comparvero in febbraio 4833. Les anliquiles de la Nubic, ou Monumcns inedits des bords da N i l y sii u entre la premiere et la seconde calaracte, dessinx et mesurnes en 1819, par F. C. Gau de Cologne; 4824, 27 in fol gr. con 60 stampe. Questa eccellente opera cost in carta comune fr. 252 ed in carta velina fr. 420. Un altra edizione di questa bellissima opera se ne esegu in Slulgarda col testo tedesco presso Cotta negli anni 4820, 26 in foglio Le Pantheon egyptien par Champollion le jeune 4823 e seg. in voi. 2 in 4. con circa 200 stampe colorate di eccellente esecuzione. La Collezione de' Classici Greci e Francesi. Les Tournois du Rat Ren de M. Champollion Figeac. Les Contesdu gai savoir9 e P Historial da Jongleur, stampati questi ultimi in caratteri gotici con vignette, ed adornati ad imitazione delle antiche edizioni di Pigouchet stampatore del XV secolo. Lo stabilimento di Firmin Didol riuniva tutte le branche, che all'arte della stampa appar

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tengono, ed era s ben messo che i pi distinti uomini della Francia e dellestero si compia cevano visitarlo. L'Imperatore di Russia nei ranno 1814 lonor con una sua visita, e fu tale la compiacenza che prov che risolse af fidargli due giovani Russi, per essere istruiti in tutte le parti che V arte della stampa ri guardano. Gli stampatori di diversi paesi lon tani gli inviavano i loro tgli per essere istruiti nella sublime arte della stampa. Dal suo sta bilimento uscirono istruiti varii stampatri, che si resero celebri; tali sono Paolo Renouard, Paolo Dupont, Claye, Rignoux, Pinard, Bruii ed altri. Nello stesso stabilimento appresero tale arte i primi stampatori di Atene Koromelas, Dobras, poslolides etc. Firmin Didot fu decorato col titolo di Ca valiere della Legione di onore, e fu membro della Camera dei Deputati. Nell anno 1827 venne eletto Deputato a Nogent la Rclrou e nel Parlamento in pi occasioni difese gli inte ressi de' librai e la libert della stampa. Nello stesso anno cedette lo stabilimento ai suoi figli per nome Ambrogio Firmin Didot, Gia cinto e Fcder ico, per abbandonarsi totalmente ai pubblici affari. Firmin Didot oltre di essere un celebre 58

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stampatore , incisore e fonditore di caratteri di stampa, si distinse anche nella letteratura. Si ian di lui due tragedie, la Regina di Portogallo rappresentata a Parigi, e la Morie di Annibale^ che nello stile qualche volta non la cede a] celebre tragico francese Gorneille ; tradusse in versi francesi la Bucolica di Vir gilio, i Canti di Tirteo , e gli Idillii di Teo crito; e queste traduzioni godono nella republica delle lettere una meritata stima. Scrisse anche una Notizia sop-a Roberto ed Enrico Stefano etc. Queste produzioni dovevano schiu dergli le porle dell accademia francese, allor quando la morte lo rapi ai vi vculi il 24 aprile del 1836 nelfet di 72 anni. Ambrogio Firmin Didol figlio maggiore del precederne nacque a Parigi il 20 dicembre deiranno 1790, e presentemente con suo fra tello Giacinto nato li 11 marzo 1792 dirige la casa paterna Firmin Didol. - Ambrogio Firmin Didot studi la lingua greca antica e moderna sotto Coray, e tale studio perfezion nel ginnasio di Cidonia eitl dell'Asia Minore. Indi, pria di occuparsi alia direzione della casa paterna, percorse la Grecia, la Turchia, lAsia Minore, la Siria, la Palestina * r Egitto ; ed in tale viaggio scoperse nel-

Tanno 1816 ella pianura ili Troia nella estre mit, o\e si crede essere il Pergama, o Cit tadella di Troia, diverse costruzioni ciclopiche o peflasgiche, che sfuggile erano alle investi* gazionidi Cltoheul-Gouffier e di Ghevalier c che pubblic In pochissimo numero di copie destinate per gli amici. Scrisse indi le sue Osservazioni sulla Grecia e le Note del suo Viaggio nel Levante, le quali furono inserito da Poeqncville nel suo Viaggio in Grecia. Questo principe degli stampatori del pre sente secolo non si limita solamente allarte della stampa, ma ancora celebre incisore e fonditore di caratteri da stampa, eccellente e dotto librajo, ed ottimo bibliografo; e meri tamente stato onorato membro del Consi glio municipale della citt di Parigi, ed antico membro della Camera di Commercio. Amico FirminDidot di una saggia libert fu il primo rhe propose a favore della Grecia insorta nel 1823 una soscrizione con un suo opuscolo, e promosse il Comitato Greco di Parigi , che componevasi dei primi uomini politici e letterari! della Francia, cio di Rouchefoucauld Liancourt, di Chateaubriand, dei due Fitiz-James, di Choiseul, di Dolberg, dei Conti <li Saint-ulaire, di Matteo Dumas, di

Sebaslian, di Alessandro de La*Bordc, di Lasleyrie, di Alessandro de Lamelh, di Harcourt, de Sig. de Siael, di Laffilte, di Villemain, di Beniamino Delessert, di Heyriard , di Lain, di le Ville-lEveque, di Andrea Collier; e nel corso di cinque anni Ternaux sostenne la carica di Presidente ed Ambrogio Firmin Didot quella di Segretario di tale comitato, il quale rese grandi servigi alla causa della Grecia, ed eccit un grande entusiasmo in suo favore. Questo celebre stampatore ha pubblicato con suo fratello Giacinto un gran numero di importanti opere di una magnifica esecuzione tipografica e di correzione .scrupolosissima, tra le quali i Monumenti di Egitto e della Nubia di Champollion il Giovine, il Viaggio dell' India di Jacquemonl. la Spedizione Scien tifica dei Francesi nella Morea, la nuova edi zione del Dizionario dell9 Accademia, il Dizio nario francese arabo di Bochlor, la Francia letteraria di M . Querard, la Grammatica egi zia di Champollion , il Glossario della media ed infima latinit di Ducange colle aggiunte a lor luogo dei Benedettini, di Dotti. Carpen* tier, di Adelung e quelli dovute all* editore Henschel, La pi sorprendente intrapresa di si celebri

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mmpalori, colla quale; resero immortale alla posterit i loro nomi, e particolarmente quello di Firmin Didot come editore, che sgomenta la stamperia e la republica delle Ietter i quella, del Temo detta lingua greca di En rico Stefano. Vero si che il fondo di si celebre tesoro di erudizione devesi ad Enrico Stefano altro celebre letterato e stampatore, come sopra abbiamo osservalo; ma la edizione data da Firmin Didot sorpass di gran lunga nel ine rito e nella esecuzione tipografica loriginale edi zione non solo, ma benanco laltra di Londra degli anni 4815 al 1825, e meritamente fece ribassare una met di prezzo alle precedenti edizioni. Per sostenere tale colossale impresa, e per contentare le brame di suo padre, avea neces siti dello aiuto degli uomini pi dotti ed eru diti dellEuropa: e questo per essere la scienza di gran lunga in tre secoli progredita ; come pure per gli errori corsi nelle antecedenti edizioni, per la scorrezione dei testi nei manuscritli e nelle edizioni allora publicati, di quelli che erano ancora inediti. Firmin Di* dot per ottenere lo scopo propostosi stabil una vasta corrispondenza cogli eruditi pi

distinti di varii paesi; la maggior parie dei quali risposero all appello lor fallo a nme della scienza, ed animali dalla zelo delledi tore i Sig. Ast > Boissonade, Gramer , Hase, Jaeobs, Osano, Rosi, Scoeffcr, Slruve, Tafel eie. si affrettarono secondarlo , ed i fratelli Dindrff professori in Lipsia presero unitameMe con Hase la direzione di questa ono revole intrapresa, allora cominciala col con crso de Sig. Sinner e Fix. Ambrogio Firmin Didol per accrescere mag giori meriti alla sua intrapresa dimostr l'au tenticit delle note ed addizioni scritte di mano di Enrico Stefano nella copia che conservasi della biblioteca di Vienna, aggiungendole nella sua edizione. Collo stesso zelo i pi eruditi di varii pesi hanno assistito, e tuttora assistono Ambrogio Firmin Didot nella sua tanto sorprendente impresa della eccellente Biblioteca degli autori Greci, il lesto de quali collazionato su varii itioioscrilli ed anliehe c moderne edizioni, aggiungendovi un gran numero di frammenti inediti accompagnali di fedeli traduzioni laliue intieramente rivedute e spesso tutte nuove, e Arricchite di preziosi commenti ed ornati di Vttii copisi indici pi completi dei precedenti.

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I fratelli Didot hanno ancora pubblicato la bellissima Biblioteca latina francese dirtta da M . Nisard, e la Biblioteca francese accompa gnata di note de* critici i pi eminenti. Tali Biblioteche formano circa 200 volumi in 8. c contengono il materiale di quasi 1000 volumi ordinarli. Non meno indifferente la loro intrapresa dell Universo pittoresco , nella quale opera i dotti, i viaggiatori ed i dislin r letterati ani mati di zelo per rendere popolare le scienze storiche e geografiche hanno contribuito coi loro lavori, colle loro scoperte e colle loro osservazioni alla prefissa mela. Non meno utili ed interessanti sono VEn ciclopedia moderna e la Nuova Bibliografia generale redatte da dotti di gran merito, e molle altre opere che lungo sarebbe enume rare. Le edizioni da esso loro pubblicale sono di grandissimo merito s per la loro bellezza ed esecuzione tipografica, coin per la esattezza nella correzione e per la modicit del prezz. Negli amii 1844 e 1849 Ambrogio Firmin Didol come membro delle Commissioni per resposizioni di detti anni fu incaricalodal/ury di fare il suo rapporto su tutte le industrie che hanno relazione colla slampa.

m Nellyanno 4851 fu nominato dal Jury in ternazionale a relatore della prima esposizione universale in Londra, ed il suo Rapporto stam pato nella stamperia Imperiale, ed il suo Sag gio sulla tipografia sono due opere che molto lo onorano; provando colle slesse i progressi della stampa e delle arti che alla medesima sono inerenti a cominciare dalla loro origine sino ai nostri giorni. Come incisore Ambrogio Firmin Didot incise ed invent un nuovo ed elegantissimo carat tere Inglese corsivo. Incise parimenti un ca rattere greco per la edizione di Tirlco, ed i punzoni di un altro carattere ugualmente nuovo, ed un gran numero di tipi greci, fran cesi, russi etc. Sino allanno 48(0 spedivano dalla loro fonderia caratteri da stampa, fregi, vignette etc. in tutti i paesi; ma disgraziata* mente pella moltiplicii de loro affari, i fra telli Didot in questo stesso anno furono ob bligati cedere alla Fonderia generale la parte del loro stabilimento relativo alla fonderia dei caratteri da stampa. Non vi stato stampatore che abbia riunito in una sola casa le diverse branche che al* larte della stampa appartengono; ed i fratelli Didot sono stati i soli che il tutto hanno in

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una sola casa riunito, cio la incisione dei punsoni, la fusione dei caratteri per uso di stampa, la stamperia, la stereotipia* la libreria e la fabrica della carta. La loro stamperia fornita di una quantit di torchi meccanici, ed un solo lavorante di dieci torchi a macchina stampa ogni giorno 440 risme di carta. La loro fabbrica di carta nel JlSesnil (Eure) presso Dreux ed a Sarei (Eure et Loir) osano i pi nuovi ed i pi ingegnosi processi, ed eseguiscono in un giorno dei fogli di carta dtta infinita della larghezza di un metro e mezzo e della lunghezza di SO metri. In Sorti fu eseguita per la Francia la prima carta infinita e nel Mesnil si invent la macchiya per asciut tare la carta coi cilindri riscaldati col vapore. da ammirarsi l'ottima morale di questi due fratelli Ambrogio Firmin Didot ccaoscendo che la invenzione di tali macchine rendeva inoperosa una gran quantit di lavoranti e condannavali a perire della fame; ripar a tale inconveniente con una impareggiabile carit, stabilendo nel Mesnil una stamperia nella loro fabbrica di carta, facendo dirigere ed istruire nelF arte della starnpa , da abili capi questi giovani della campagna, i quali presentemente eseguiscono la composizione di una gran quan-

lit delle opere pubblicale dalla loro casa. ..Giacinto Didol fratello di Ambrogio titolare dello stabilimento di Metnil e Membro del Consiglio generale del dipartimento di VEure stabil ivi una scuola gratuita diretta dalle Sorelle della Carit per la loro educazione. Federico Firmin Didot il pi giovane dei fratelli Didol aiutava degnamente i suoi fra telli maggiori negli infiniti dettagli dei loro stabilimenti, i quali vengono occupati da circa mille lavoranti; e dirigeva particolarmente la fabbrica della carta in Memil e fu rapito da immatura morte nU'anno 4836 nellet di 37 anni, giorni pria della morie di suo padre. In tutte le esposizioni d industria la me daglia doro stata sempre aggiudicata da padre in figlio ai Sig. Didot. i quali possono riputarsi gli Stefani del secolo XIX. A non caderin equivoco su'loro nomi e per conoscere i gradi della parentela di s celebri stampatori, mi piaciuto dare la geneologia di coloro, di cui ho fatto cenno.
Francesco Francesco-Arnkr Pietro Firmi Firmin Enrico D.-S.-Leger Ih-Giovioe

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Se si vogliono pi dettagliale notizie su la distinta famiglia dei Didol, puossi consultare Rienzi Encycloped. des G. da M. avec addilions par M. Hoefer, Ercli et Gruber Alty. Ency-,Conversai. Lexic,, f Illusiration an 1855,Biografia Universale eie. Molli altri stampatori si distinsero nella Francia, come Antonio Yerard , Sebastiano Nivelle, Dolel dOrieans, Millanges di Bord, Grifo di Lione, Vilr, Sebastiano Cramoisy , Giovanni Anisson di Lione, Goustelier, Guerin e Latour, Barbou, i Gill, i Causse di Digione, i Grapelet ed altri; che lungo sarebbe il solo enumerarli tutti, non comportandolo il libro che ho intrapreso a scrivere. Nella Germania Ira gli stampatori di merito possono ricordarsi i Froben; il primo de'quali fu Giovanni nato in Hermelburg nella Franconia neirullima mel del secolo XV, ove stu di le lingue antiche , e si leg in amicizia con Erasmo e coi pi dotti del suo secolo. Passalo indi nell' Universit di Basilea nel 1491 esercit Farle della stampa, e venne molto lodato da Erasmo nelle sue lettere, e fu uno dei primi che in Germania fece cono-, scere il carattere romano, e lo perfezion. Questo celebre stampatore stamp il Nuovo.

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Testamento greco e latino per cura di 6. Ecolampadio e Nicol Gerbel nei 1516 in due lomi in foglio in un volume; rara e ricercatissima edizione per essere stata la prima del Nuovo Testamento in greco; giaceh quella di Alcal, bench stampala nel 1514, non fu pubblicala che nel 1520. Il volume contiene 14 fogli preliminari com preso il titolo. Gli Evangeli e gli Alti degli Apostoli contengono 324 pagine, il seguilo dei Nuovo Testamento numeralo pag. 1. a 224 le noie seguono pag. 225 a 672 per errore, che doveva essere 676; indi un foglio non cifralo che contiene una lunga errala ; final mente un ultimo foglietto che contiene il re gistro e la soscrizione, il quale per lo spesso manca. Venduto 3 lir. steri, e 15 scili, de Missy in Londra nel 1776; una lira steri, e 14 scili. Pinelli; 8 lir. steri. Williams; 10 lir. sieriini Hibbert. Un esemplare stampato in velino an nunzialo colla data del 1519 nel Catalogo di Mark Maslermann Sykes parie li, n. 551, che fu venduto 140 lir. sieri, nel 1814 , della edizione del 1516 mancante delle annotazioni che occupano le pagine 225 a 676. Questo alesso esemplare fu acquistato dal libraio Wei-

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gel di Lipsia per il modico prezzo di 200 thal. Un altro esemplare stampalo in velina Io annunzia Dibdin nella sua Bibliomania a pag. 296 noia , che si conserva nella Catte drale di York. Giovanni Froben ristamp questo Nuovo Te stamento nel 1549; indi nel 1522 e finalmente nel 1527 in Basilea e nello stesso formato. II testo nella edizione del 1549 fu nuova mente riveduto e corretto in 330 passi. In Francia tale edizione non cara, ma in Inghil terra un esemplare fu venduto 40 lir. ster line e 40 scili. Sykes, e k lir. steri, e 4 scili. Hibbert. Ledizione del 4522 stata venduta K lir. steri, e l scili. Sykes, e 3 lir. sterline Hibbert. Finalmente l'edizione del 4527 ordi nariamente ha poco valore in commercio; ma una sola copia con lautografo dell Arcivescovo Cranmer nel titolo fu venduta 10 lir. steri, e AQ scili. Hibbert. Questo Nuovo Testamento in greeo colle note di Erasmo fu ristampato nella Collezione delle opere di questo dotto in Leida Vander Aa, 1705 in foglio e forma il sesto volume. Se ne sono stampate degli esemplari a parte con un titolo particolare. Giovanni F robtt stamp a spese di Erasmo

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una raccolta di PP. latini e sono S. Girolamo nel 1516 in voi. 9 in foglio, ristampalo nello stesso numero di volumi e formato nel 1520; ed una terza edizione nel 1524 in voi. 6 in foglio riportala nel Catalogo della Biblioteca di Berna 1764 in 8.; S. Cipriano e Rullino nel 1520 in foglio, Tertulliano nel 1521 in foglio e ristampato nel 1525; S. Ilario Vescovo di Poiliers 1523 in foglio e ristampato nel 1526. e S. Ambrogio nel 1527 in voi. 4 in foglio. Tale raccolta molto lodata da Erasmo (1). Giovanni aveva incominciato alcune edizioni dei PP. greci, c, tosto pubblicalo il libro di S. Giovan Grisoslomo de Babila marlyre in greco nel 1527, nello stesso anno mor lasciando due figli per nome Girolamo e Giovanni. Si ha di lui una prefazione alle Concordatiiiae Maiorcs 1523 in foglio. Girolamo nato nel 1501 fu tenuto al fonie battesimale dai Deputali della Confederazione Svizzera, che trovavansi in Basilea, per rice vere il giuramento di essa citt che in quella epoca era stata aggregata al corpo Elvetico, come primo fanciullo nato dopo (ale aggre gazione.
(1) Intra triginta annoi nullum optu tmausum typi, pari fid $ , pari cura, pari impedio. Erasmo.

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Girolamo e Giovanni succeduti, nella stam peria del padre continuarono V esercizio del? larte della stampa. Essi ristamparono parecchi PP. latini sopra enunciali e pubblicarono le Opere di S. Agostino nel 1528, 29 in IO vo lumi in foglio, che si crede essere state in cominciate dal loro padre, stamparono il San Giovan Grisoslomo nel 1530, 33 in voi. 5 in foglio, S. Basilio in greco nel 4532 in foglio e le Opere di Erasmo nel 4540 in voi. 8 in foglio. Nell1anno 4537 ristamparono le Opere di S. Girolamo in societ col loro cognato N. Bischop, come si vede dalla soscrizione di tale opera, ed in seguito pubblicarono le opere di S. Agostino nel 4544 in volumi 41 in foglio e le ristamparono nel 4556 in 40 volumi in foglio. Ambrogio ed Aurelio Froben fratelli ristam parono in Basilea questo stesso Padre nel 4569 in voi. 40 in foglio. Lo stemma di Froben un colombo, che posa sopra un bastone, al quale sono attorcigliati due basilischi. Il pi celebre stampatore di Anversa fu Cristofaro Piantino nato nel 4544 a Mont-Louis nella Touraine da poveri ed oscuri genitori.

472 Si rec giovine a Parigi, dove apprese il me stiere di legatore di libri, col quale riparava ai bisogni della vita; indi apprese Parte della stampa nello stabilimento di Roberto Mac stampatore a Caen, e tosto perfezionato in tale arte si port in Lione ed a Parigi per ivi col locarsi ed esercitare Y ultima arte appresa; ma le turbolenze, che ivi vi *rano per le con tese in materia di religione, glielo impedirono e pass nei Paesi Bassi , ove poco dopo si ammogli. Finalmente si stabil in Anversa, ove cominci ad esercitare Parte della stampa nellanno 1585. Piantino studi la lingua latina, ed in modo particolare la sloria naturale e segnatamente la botanica. Ed avendo incoraggialo Mal. de Lobel a pubblicare la sua opera titolata Pian faram seu Slirpium Historia in foglio figurato (Antuerpiae 1576), assistendolo nella incisione delle tavole, siccome Piantino sottoscrisse la dedica, Vari-der-Linden e Mereklin credono t ehe Io stesso avesse avuto parte nella compi lazione di tale opera. Ma giustamente siala rivendicata la debita lodo a Lobel autore della stossa e di altre opere di botanica. Balfeac pretende che Piantino non aveva che una imperfettissima cognizione della lin-

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gua latina (1), ed asserisce che Giusto Lipsie stretto amico di questo celebre stampatore gli scriveva le prefazioni e le lettere latine, che metteva in fronte alle opere da esso pub blicate mandandogli nello stesso plico le tra* duzioni in famingo. Vero si che autore dei Dialoghi francesi e fiaminghi pubblicati nella sua stamperia nell'anno 1579 in 8 nel IX dialogo descrive con molta esattezza le macchine ed i melodi della stampa; ma non era erudito come gli Aldi e gli Stefani, e nemmeno privo di istruzione. Questo celebre stampatore si rese amico dei primi letterali, e la sua casa era Y asilo dei dotti, soccorreva quelli che erano in bi sogno, offrendo loro uno stipendio onorevole, e non passava giornata che non ne aveva parecchi alla sua mensa, ed i correttori della sua stampa erano i primi uomini di raro me rito, come Cornelio Kilian, Teodoro Palman, Vittore Giselin, Francesco Rafelcngio etc. ed esponeva le prove nella sua porta promettendo ricompensa a coloro che scoprivano errori Le sue edizioni sono di merito s per la carta che impiegava, come per la esecuzione
i l ) Bilzac Lettere a Cltopelainc, 1, 27.

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tipografica e sopralutto per le correzioni, principale merito della bellezza delle edizioni, le quali gli fecero acquistare subilo una gran fama , che gli arrec una considerevole fortuna. Il Re di Spagna Filippo II conoscendo i meriti di Piantino lo elesse primo suo stam patore col titolo di Archi-lypographus, e lo incaric di pubblicare una nuova edizione della Bibbia poliglotta di Alcal, di cui gli esemplari erano divenuti rari, approntandogli delle considerevoli somme dal tesoro reale per eseguirla. Piantino chiam da Parigi il famoso Gu glielmo Labe, per fondere i caratteri neces sari! per la stampa di tale opera e Filippo II gli sped da Spagna il dotto Arias Montano per la direzione di lale importante lavoro. Questa Bibbia poliglotta fu pubblicata da Piantino negli anni 1569 al 1572 in voi. 8 in foglio mass. Essa con tutto ci che riusc un capolavoro dellarte della stampa, oggi non ricercata che per le grandi biblioteche. Se ne stamparono parecchie copie in velino , una delle quali esiste nella biblioteca del Re di Francia. Tale lavoro gli accrebbe una grande ripu-

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fazione, e per poco non fu cagione della sua rovina; mentre i Ministri Spagnuoli lo vessa rono indefessamente per la restituzione delle somme che gli erano state prestale del reai tesoro sino al totale rimborso; ma a forza di cure e di costante lavoro equilibr le sue fi nanze. Piantino possedeva altre due stamperie una in Leida, e laltra in Parigi. Mor il primo di luglio 1589 e fu sepolto nella cattedrale di Anversa con un onorevole epitaffio (1). Lasci tre figlie, le quali successero nelle stamperie, alla primogenita maritala a Fr. Rafelingio spett quella di Leida, allullima, che sposata aveva Egidio Bys, tocc quella di Parigi, e quella di Anversa fu retaggio della seconda figlia maritala a Giovanni Moreto , il quale continu nellesercizio della stamperia in so ciet con sua suocera. La stamperia di Anversa era collocala in una vasta casa ed riguardata come uno dei principali ornamenti di questa citt (2), e tuttora appartiene ai Morelo e suoi successori (3).
(1) Foppeos, BibUoth. Blgica. (3) Lud. Guicciardini, De script. German. 4. obL Harnemii 1616, pag. 155.

(3) La casa Plautino appartiene sempre ai Moreto, suoi di

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Le edizioni plantiniane sono tuttora stimate. Lo stemma di questo celebre stampatore una mano che tiene un compasso aperto, intorno al quale si leggono le parole Labore et Constantia. NeirOIanda vi sono stati anche degli stam patori celebri, e sonosi distinti per la bellezza dei loro caratteri e per la eccellente carta da loro impiegata nt>n solo, ma benanco per la eccellente esecuzione tipografica e per le cor rezioni r che sono il maggiore merito delle edizioni. Sonosi con particolarit distinti gli Elzeviri, il vero nome dei quali Elzevier, ed in latino Elseverius, famiglia originaria di Liegi, o di Lovanio, e forse anche di Spa gna. (i) Stipite di questa famiglia fu Luigi , primo di questo nome, il quale si crede essere stato libraio, per la vendita che esso faceva dello Eutropius edizione di Leida 1592 in 8. M a siccome si vede nella soscrizione di varii li* bri e segnatamente nellopera titolata Satiri
scendenti e successori, ti si stampa tuttora, la eorte ornata di busU di Giusto Lipsio e di altri dotti, che Sostennero l'onore di tale casa. Camus, Viaggio mi Dipartimenti Uniti. Catalogo
della biblioteca di un dilettante.

(1) Biografia Universale, voi. XVIH, pag. 88.

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dute di Leida <617 annunziato il suo nome

come socio di Giovanni Maire ; ed in altri unito a quello di Isacco suo nipote, fa cre dere che abbia anche esercitato V arte della stampa. Nello stesso anno 1617 credesi essere av venuta la morte di Luigi, il quale lasci quat tro figli per nome Maltco, o Matthis, Egidio, rnousto, o rnanlo e Joost, o Giusto. Questi ultimi due non esercitarono 1 arte del loro comune padre, e di dodici stampatori della famiglia degli Elzeviri sei si distinsero colle loro belle edizioni rn Olanda, nel XVII secolo, cio Isacco, Bonaventura, bramo, Giovanni, Luigi e Daniele, come vedremo. Lo stemma di Luigi era uuaquila sopra un ceppo con un fascetto di sette strali, accom pagnata dalle parole Concordia re$ parvao crescunt. Matteo primo figlio di Luigi]I nacque nell 565 e il efa libra ip in Leida; indi si associ a Bo naventura suo figlio, come lo contestano le soscrizioni di due opere ; cio la Castrarne fazione di Stevin, e la Nuova Fortificazione per cataralte del medesimo autore. Matteo mor a 6 dicembre 1640 lasciando sei o sette figli, cinque dei quali maschi per nome Isac

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co, Arnauslo II, bramo, Bonaventura e Gia cobbe. Il secondo figlio di Luigi I per nome Egi dio fu libraio allAja sin dal 1599, e si vede il suo nome nel Linchot stampato ivi nello stesso anno. Isacco figlio primogenito di Matteo e nipote di Luigi I fu il primo di tale famiglia che si distinse nell'arle della stampa, e le sue edi zioni sono dell'anno 1617 sino allanno 1628. Tra i libri stampati da questo celebre stam patore merita speciale menzione il Primo Can to dell Illiade di Omero in greco, nel quale frammento leggesi la seguente soscrizione : Typis Isaaci Elseverii sumplibus Henrici Lati reniti 1619. Lultima opera, su la quale tro vasi il suo nome, l'Hymnus Tubaci di Thorius 1628 in 4. Il che fa credere essere morto in questo stesso, o nel seguente anno. Per qualche tempo Isacco adott nei libri da esso stampati lo stemma di Luigi 1 suo avo; io seguito us quello di un albero, in torno al quale una vite che attorciglia i suoi rami ed un solitario colle parole Non solut, il quale stemma fu seguilo da Bonaventura, da Abramo e da Giovanni Elzeviro. bramo e Bonaventura, fratelli di Isacco ,

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figli di Matteo e nipoti di Luigi I , furono i pi distinti stampatori della famiglia Elzeviri. Bonaventura nellanno 1618 fu socio con suo padre, e nel 1626 si associ con suo fratello bramo, e nel giorno 15 maggio dello stesso anno ottennero il privilegio dagli stati di Olanda per le loro piccole Repubbliche, alle quali per formarne una intiera collezione possono unirsi altre opere, e sul proposito si possono con sultare Sallengre (1) e Brunet (2). Questi due fratelli resero illustre la fami glia degli Elzeviri ed immortalarono i loro nomi coi loro capolavori tipografici, e pubbli carono essi soli un gran numero di edizioni, che non diedero tutti gli altri stampatori riu niti dello stesso nome. Essi erano egualmente abili nell'arte della stampa e nel commercio dei libri, e fecero molli viaggi , onde perfe zionarsi nelluna e nellaltro. Le loro edizioni si distinguono pella ese cuzione tipografica, per la bellezza della carta e de loro caratteri, c parecchie delle loro edi zioni hanno tuttora un grandissimo merito. Essi non istamparono chc in Leida, e non
(1) Sallengre, Memorie di Letteratura, tom. Il, pag. 149 a191. (8 ) Brunet, Manuel du librairne etc. voi. V. Cullect. des Elzcvircs.

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esistono che pochissimi libri stampati altrove a loro spese. Nell' anno 1652 si vede il loro nome in qualche opera da essi stampata; ma questo nelT ultimo loro anno. bramo mor il 14 agosto 1652, lasciando un figlio per nome Giovanni ; e Bonaventura poco tempo dopo, cio nel 1653*, lasciando un figlio per nome Daniele, Stamparono un catalogo in Leida nell' an no 1654 in 4. di pagine 80. a due colonne col seguente titolo: Calalogus librorum qui in bibliopolio elzeviriano venates extant, ed un secondo catalago fu stampato dai loro eredi nel 1653 col seguente titolo: Calalogus t aria rum el insignium in quavis {acullale, maleria et lingua librorum Bonavenlurae el Abrahami Elsevir, quorum auclio habebilur.. Lugduni Balavorum in officina <lefunctorum ad diem 16 aprilis stylo novo el sequentibus 1653. Giacobbe quinto figlio di Matteo, fratello dei precedenii e nipote di Luigi I era stam patore ali" Aja e noti si conosce di lui altro libro ivi stampato che la Tavola dei Seni di Alberto'Girard nel 1626. Giovanni figlio di Abramo nacque a 27 di febbraio del 1622. Si ammogli con va VanAlphcn neiranno 1647, e negli anni 1652

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al 16#4 fu socio eoo suo cugino Daniele, fi glio di Bonaventura nato nel 1617, e durante . lale societ stamparono,la pi bella, la pi, rara e la pi cara edizione degl' Elzeviri, il libro titolato de Imifalione Christi senza data in *2, venduto $ijio a 120 fr. Mac-Carty. Sciolta nell anno 1654 la societ dei duo cugini nel seguente anno Daniele si associ^ con suo cugino Luigi II figlio di Isacco in Am sterdam, il quale fu dapprima capitano di va scello; indi verso il 1640 si slabiH in Amster dam esercitando il commercio librario e mor il 21 loglio 1662. Morto Luigi l Daniele continu solo il suo commercio fino alla sua morte avvenuta il 13 settembre 1680, lasciando due figli per nome Luigi e Daniele, i quali non stamparono mai, Ma la loro madre Anna Boerning stamp nr gli anni 1680 al 1682. Nell'anno 1681 pubblic il Corpus jurh ci vili* in volumi 2 in 8. ed un catalogo col seguente titolo: Cataloga* lil-rorutn qui in bibliopoliq D. Elseverii venale extant, et quo rum audio habebilur in aedibus defuncti, 1681 in 12. di. pagine 491. Questo catalogo per ordine alfabetico e ciasouua lettera suddi visa in libri iheohgici, jutidiei, medici., mi61

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scellanei; libri di teologia, di legge, di medi cina, d belle lettere. I libri italiani, spagnuoli, e francesi formano un quinterno separalo d 22f pagine, ed i libri sono disposti per ordin di alfabeto in ciascuna lingua. Nel 1682 stamp il Tiberio di Amelot de la Houssaye. in 4 , che porta la soscrizione degli Eredi di Daniele. Di Daniele vi sono parecchi cataloghi. Il primo col seguente titolo: Catalgni librorum qui in bibliopoli D. Elseverii venales exlani 1674 di pagine 770, diviso in 7 parti, cio Libri fheologici, Libri Juridici, Libri francesi di teologia , di legge, di medicina, di belle lettere. Libri italiani, spagnuoli ed inglesi. Li bri tedeschi. Libri medici, Libri miscellanei. Ciascuna parte ha la sua numerazione parti colare e disposta ad ordine di alfabeto. Un secondo catalogo porta il seguente titolo. Catalogus librorum offcinae Danielis Elseverii, designans libtos qui eius typis, aut impensis prodierunt, aut quorum alias magna ipsi copia suppetit 1674 io 12 di pagine 36. Disposto anche per ordine di alfabeto. Daniele fu l'ultimo della famiglia degli El zeviri che esercit l'arte della stampa; e Gio vanni dall anno 1655 sino alla sua morte

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vvenula alli 8 di giugno 1664 soVenne solo la sua stamperia io Leida, dandole un nuovo lustro; Questi lasci due figli, uno per nome Damele, ehe era Vice-ammiraglio e mor il 96 b-hbrajo .4688, e laltro bramo che fu Magi strato in-Leida. . Si ha di Giovanni Elzeviro un catalogo stara palo, in Leida in i< di 407 pagine a lunghe linee: eoi seguente titolo: Catalogu variorum et rariwum inomni fondiate et lingua libtorum (Orcompaclorum, quarti non eompaetorum officina Jhoannis Elteverii accad. typogruphi quorum audio habebilur ad diemiO februarii 659 tlylo novo. : va Van-Alphen vedova di Giovanni dal* l anno 4664 al 4674. continu a stampare a suo nme .ed a quello dei suoi figli sotto la ragione della: Vedova ed Eredi di Giovatati Elzeviro. . Pietro 1 figlio di Amatilo H e nipote di Matteo nacque, in. marzo 4645. Fu stainpatora ad Utrecht dal: 4669. al 4680. Egli ebbe per dite eoosidwevoli cagionate dalla conquista dellOlawla fetta da :Lyigi XIV. S ignora lanno della sua morte. Pietro 11. figlio del precedente e nipote di Arnanto 1 1 fu Consigliere ad Utrecht e stamp

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Solamente negli anni 4669 e 4670; e si han fio lui stampale le Mitcellanee di Colomie. Debbo avvertire che nelle Memorie de U Huckefoacaull stampate in Amsterdam nel 1668 in 12, e negli Ultimi Dttcorti di Mona sta ra pali ivi nel 1680 si leggono nella soscrtaione del primo libro i nomi di Gabriele e Luigi Elzeviro; e nel secondo qell di iaeeo D a niele Elzeviro ; nomi che nn sono mai asi> siiti; e perci giustamente .qualifica tali libri Il dotto Adry per falsiElzeviri. Questo blblio* grafo scrisse un Catalogo ragionato di tutte It edizini faH dagli Elzeviri, e pubblic nel Magazino Enciclopedico del ihese di agosto e settembre 1806 un Ragguagli intern agli stampatori della famiglia degli Elzevirit ' Se pi estese notizie si volessero di questi celebri stampatori! potrebbe il lettore consul tare Brunel, Manuel da librairc voi. V. la Biografa Univenale voi. XV1H, pag. 85 e seg. Pietr Amale Eiscviriennes etc. 1 Affi di sfuggire qualnque equivoco ni n o m i# questi celebri stampatori mi pila* iotv dare l geiiodgia di ctor, del quali ho fatto cenno.

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Le edizioni degli Elzeviri sono la delizia degli amatori e tengono un distinto posto nei gabinetti degli stessi, formando una collezione a parte. Dapprima si limitavano a raccogliere quei volumi che si fanno rimarcare per la loro bellezza, per la eleganza della stampa e pel loro contenuto* i quali ascendono al n*. di 80 come sono registrati da De Bure. Non contenti gli amatori di tale circoscritto nu mero di volumi, ne hanno a giusto titolo ag giunto degli altri, che meritano essere am messi in questa elegante collezione, e con tutto ci non formerebbe (he un regolare numero di volumi. Oggi per hanno riunito a tale collezione lutti i volumi, non esclusi quelli di piccolo formato che portano il nome degli Elzeviri, come ancora quelli che non lo portano, ritenendo quesl ultimi essere usciti dai torchi di quei celebri stampatori Olandesi; ed in tale caso la collezione che originaria mente non conteneva che 80 volumi, oggi portata ad 800 e p i , i quali non hanno lo uguale merito; anzi ve ne sono alcuni asso lutamente inutili. Da poco tempo a noi vicino piaciuto agli amatori riunire alla collezione degli Elzeviri le graziosissime edizioni in piccolo formato

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(fi bramo Wolfgank , o Wolfganck e Wolf gang. Questo tipografo inolio si distinse nell'arte della slampa dallanno 4662 sino allanno 4693. E siccome non portano le sue edizioni nome di stampatore, alcuni a torto ritengono, attesa lepoca, la bellezza dei caratteri, la eleganza della carta e la eccellente esecuzione delle stesse, essere uscite dbi torchi degli Elzeviri,' e li hanno riunite alla sopraindicata collezione. Di tale opinione H. Berard (4), il quale aguzza tutto il suo ingegn a sostenere essere tali edizioni degli Elzeviri, rilenendo Wolfgank libraio e non gi stampatore in Olanda. A provare il contrario mi piaciuto fare le seguenti osservazioni. Le edizioni di Wolf gank offrono nel frontispizio uno stemma lull proprio, cio quello di una volpe che osserva la sua preda vicino ad un albero colla parola Quaerencfo e nell interno dei libri stam pali da questo celebre stampatore si vedono delle vignette e dei rosoni che offrono delle volpi, degli augelli ed altri animali; stemma, vignette e rosoni non mai usati dagli Elzeviri, ma dal sol.o Wolfgank : Inoltre nel catalogo
sugli .Elzeviri pag. 17, c scg.

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dei libri di fondo di D. Elzeviro,-al quale p trebbonsi falsamente attribuire, attesa lepoca e la bellezza della loro stampa, vi sono segnate varie edizioni coi nomi di Jacques le Jeune* di Sambix eie:, e nessuna se ne inoontra eoi nome di Wolfgank. Finalmente toglie qualun que dubbio la edizione del Teatro di Quinauft del 1665, in fronte della quale leggesi una epistola dedicatoria di Wolfgank che si di chiara stampatore di delta opera con queste precise parole : Ge sont les Qeuvres de M. * Quinault que je vous offre .en qoalit de > celui qui les a rammassez et impriinez . Ci prova ebe Wolfgank era non solo libraio, ina anche stampatore in Olanda, e ta$ edi zioni ad esso lui appartengono e non mai agli Elzeviri. L' Olanda non. si limita ai soli Elzeviri e Wolfgank come celebri stampatori, ma ne con ta molli, i; quali hanno portato ad un alto grado di perfezione larte della stampa, come Hakio, Blen, Weslenio, Giansonio, Maire, Vander Aa eie. che lungo sarobbe tutti enumerare, e qqI comporterebbe il libro che ho intrapreso a scrivere. Le edizioni di Giovanni Baskerville eseguile in Inghilterra, e segnatamente in Birmingham

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meritano un distinto posto nelle biblioteche degli amatori. Giovanni Baskerville nacque a Wolverley nella contea di Worcester nel 4706* :Da prin cipio era maestro di carattere ed inverniciatore a Birmingham; successivamente nell'anno 4750 intraprese l'arte della incisione e fusione dei caratteri da stampa, e dopo avere fatto per parecchi anni molti tentativi con ingenti spese, giunse ad incidere e fondere un bellissimo carattere di nuova forma; indi fornitosi di una propria stamperia nellanno 4756 fece il primo saggio stampando il Virgilio in un voi. iq 4. che pubblic il seguente, anno. Tale J#>ro riusc di una bellissima esecu zione , ed , giustamente riguardato come il capo dopera dellarte della stampa di questo celebre stampatore. Inglese. Una copia di lale Hbro legato in 2 voi. con le figure dell edi zione di Ogylvi fu venduto 120 fr. dOurches. Esiste una ristampa di tale Virgilio colla stessa data e nello stesso formato, che me no bella della originale edizione e questa si vende da 18 a 24 fr. Acci non s ingannino gli amaiori mi piaciuto dare j segni onde, conoscere la origi nale edizione e la ristampa. Nella prima edi62

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zione a pagina 342 nel titolo del X libro dellEneide si legge Liber decimus JEneidos invece di /Encidos liber decimus; e la stessa traspo sizione trovasi nel principio dell XI libro, e non trovasi nella ristampa. Nell anno 1739 stamp il Milton in iglese in 2 voi. in 4. e lo ristamp nel 1760 in 2 voi. in 8. grande. Nel 1763 stamp la Bibbia in inglese in un volume in foglio grande, la quale riusci di una superba esecuzione tipo grafica e si vende 100 fr. ed anche d pi. Stamp ancora un libro delle Comuni preghiere anche in inglse in diversi formati : e per ottenere il permesso di stampare questi ultimi due libri venne obbligalo pagare una consi derevole somma all Universit di Cambrige. Stamp lOrazio nel 1762 in 12 e nel 1770 in 4. La prima edizione graziosissima, ri cercata e poco comune, ed la pi corretta edizione uscita dai torchi di questo celebre stampatore. Uscirono dai suoi (orchi il Te ronzio, il Catullo, il Lucrezio, il Giuvenale, il Sallustio, il Floro, eie. di formalo in 4. ed in 8. Parecchi classici Inglesi, la tanto celebre edizione delMriosfo in v')!. 4 in 4. nel 1773 colle incisioni di Bartolozzi da me ricordalo a pag 288, che si vende da 3 a 400 fr; lo stamp

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ancora nel formalo in 8. quale riusc pure bene eseguilo e si vende da 72 a 96 fr. ed altre opere si hanno pubblicate da lui. Giovanni Baskervilie port larte della stam pa ad un pi alto grado di perfezine di quella che era allora in Inghilterra; e per non avere trovalo mezzi di incoraggiamento, anzi incon trato ostacoli, come sopra abbiamo osservalo per la stampa della Bibbia e delle Comuni preghiere, non fece mostra dei suoi grandi ta lenti. Le sue edizioni sono reputati di gran merito, ma non uguagliano quelle di Bdoni e dei Didot. Questo celebre tipografo mor il girno 18 gennaro 1775 nellet di 69 anni. Dopo la sua morte non si trov in tutta Inghilterra nessun compratore che facesse acquisto dei suoi ca ratteri di stampa Essendo stali dagli eredi inutilmente offerti alle Universit ed ai librai della stessa, restarono sepolti ed inoperosi sino al 1779, epoca nella quale il celebre Boumarchais li acquist pel prezzo di 3700 lir. steri, e li impieg nella tanto bella edizione da lui fatta delle Opere complete di Voltaire in 70 voi. in 8.' eseguila negli anni 1784 al 1789. V Inghilterra non vanla il solo Baskervilie

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come celebre stampatore, ma molli ne enu mera, Come Brindley, Tonson Foulis, Martins etc. che lungo sarebbe tulio passare a rasse gna. Basta per questo sol stampatore ad onorare quella grande nazione nella nobile arie della stampa. La Spagna va ftncbe fastosa del tanto ce lebre stampatore Gioacchino lbarra. Questi nacque in Soragoza nellanno 1725, ove aveva una stamperia, dalla quale uscirono edizioni di stupenda secuzione, e le edizioni di questo elebre stampatore sono ricercate, e formano loggetto della compiacenza degli amatori, oc cupando un posto nei loro gabinetti. lbarra invent la eilindratara della carta dopo stampata, die le dfc una lucidezza e bel lezza clic meglio fa risaltare la stampa. Si erede di avere inventalo un inchiostro per uso di stampa capace di subire a volont una maggiore o minore tenacit nell'impiegarlo; da alcuni gli si contende il merito di questa invenzione. Il certo si che in Ispagna cia scuno stampatore ha un metodo lutto proprio nel fare detto inchiostro. - Si ha di questo insigne iipografo la tanto stimata edizione della traduzione spagnuofa di Sallustio dell infante D. Gabriele in un vo lume in foglio figurato, Madrid 1773. Questa

edizione meritamente riguardata come un capolavoro dellarle della stampa, e la mag gior parte degli esemplari furono regalali. Si sono venduti 210 fr. Bnrlheleiny; 231 fr. De* lero, ed ancora pi cari. Vi sono esemplari stampati in carta parte bianca, e parte az zurra e tali copie.non valgano pi di 80 a 100 fr. Usc anche dai suoi torchi la bellissima edizione dell'opera di Cervantes de Saavedra Istoria di Don Chisciotte in lingua spagnuola in voi. 4 in 4. Madrid 1780 con le figure di Cornizero incise da Cannona e d altri cele bri incisori. Questa edizione a giusto titolo riputata un filtro capolavoro della- tipografia ed ricercata da tulli gli amatori di Europa. Vnduta 231 fr. Cillard. La 'ristamp ivi nel 1782 in voi. 4. in 8. picc. e questa si vende da 27 a 30 fr. Stamp ancora una magnifica edizine della Bibbia ed un Mtssale- mozarabico. Mor questo celcbrie stampatre a Madrid nel 1785. Lungo sarebbe il volere passare a rassegna lutti gli stampatori che colla loro arie si sono resi celebri, non permettendomelo un Manuale, che ho Intrapreso a scrivere, ini son cofltcalato ricordare colro che si Sono pi "4flftinti nell arti* dllit stampa ed titaniomotto onorato la loro patria.

CAPITOLO DECIMOQUINTO

Influenza iella scoperta iella stampa sui pressi i t i libri.

Avanti l'epoca della invenzione della stampa il prezzo dei libri era eccessivamente caro a causa della poca quantit degli stessi, come abbiamo osservalo antecedentemente. . Inventala intanto l arie della slaippa, gli inventori della stessa formandone allora up segreto, i primi libri da essi stampali vendet tero come manuscritli, e di conseguenza a prezzi elevatissimi. Indi propagata larte della stampa in varie citt dellEuropa, non essendo pi un segreto e resasi comune e di pubblica utilit; divenne oggetto di commercio e rapidamente moltipli* caronsi le .stamperie, le quali pubblicando un

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immenso numero di libri, veniva il prezzo degli stessi sensibilmente ribassato. Cosi la stampa cominci ad avere influenza sul prezzo dei libri dal 1468 in poi. Di fatto si osserva che in tale anno Pietro Schoeffer vendette al Collegio Eduense di Parigi una copia della Somma diS.Tommaso Seconda secon da per il prezzo di 15scudi di oro, come risulta da una quittanza dallo stesso rilasciata a fa vore dei maestri, sedar i , e borsari di detto Collegio, di sua propria mano scritta evali* data col suo monogramma (1) che conservasi io Parigi nellarmadio di ferro dell Archivio generale della repubblica S. 6346. Da ci si
(1) Ego Pelrus. Gernsziehcm, impressor librormn dyoeesis < Maguntincnsis, confiteor vcndidis&e vencrabilibas magislris et < scolaribus bursariis collegi! Eduensis Parisins fundati quendam li brani noncupatum Suouna Secunda seconde parlis sancti Tbomc, in pergamene, in quaternis, non illumfnatam, incipiente in se cundo folio ut Augustimu d/et f , e t fintante in penultimo folio ante tabulam ingretsus ted, eie. pr prctio qoindecim scutoram auri, que vere et rcalilcr ab cis recep; et de predicta somma quindecim scutorum auri quito ante dictos magistros et borsa rios, et prcdictum librum garentisare promisi et promitto ad* versus quoscumquc. Et in fidem et tcstimonium premissorum liane presenter quitanciani mea propria manti Parisiu scripsi et subsignavi. Anno Domini millesimo qaadringenlesimo sexagc siino ectavo, die vero vigesi ino mensis Julii Qui il monogMnhma. Bernard, De lorig. et des debuto de l'imprim. Taris 1S68 lena.* I, pag. 270, fac-simile n 5*

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4 im o sira c h e era ancora allo il prezzo dei libri. , . . Tre anni dopo, vai quanto dire nell1an no 4471, lo stesso. Schoeffer vendette una copia delle Epistole di S. Girolamo stampate in pergamena a Giovanni abbate di S. Vittore pel prezzo di 42 scudi dr.oro, colla condizione di celebrargli un ansi versano per suffragare le anime di Pietro Schoeffer, Gonrado Henlif, Giovanni: Fausti, pelle loro mogli, figli, parenti, -amici1e benefattori; eotje osservasi dal necro logio di delta chiesa (4). Tale vendila fa conoscere una diminizione di prezzo nei libri: cho invece d vendersi un volume in foglio 45 scudi di oro, fu venduto per 42 ed un anniversario, e quindi si os(1) B 111 Kal. Novembris biit Arnulfus etc . ...................... * Itcm Anniversarium konorabilium virorum Pclri Scofer, et Con rordi Ilcnlif, ac Joliannis Fust, civium de Mogunlia, impresso rum librorum, nee non uxonim, filiorum, pareotum, amicoruiu et beticfacloruua corumdcm. Qui Petrus et Conrardus dederuot nubi Eyislulas beali lhcronion , mprcssas in pargatneno , ex . ccpla Unico stimma duodeciiu seniorum auri, quam prefati im prcs*ores rcccperunt per manus domini Johanms, abbatis liujus eecle&ic. Scverus, Paroch. Urbis Mogmt. Aschofieinburg 1768 Wt*llweiii, Bibbliot, Mogutti n. 17 doe. 251, 23-. Schaab, Die 6 escitiehie etc. (pm. J , pag 443,Bernard, oj>. et!, toro. I, pag. Sai, fjc fiutile n. 5.

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serva che sensibilmente di in anno in anno il prezzo dei libri diminuiva. Intanto larte della Stampa fuori Germania e particolarmente nlllalia era moko progre dita, ed il numero delle stamperie era di gran lunga aumentato, e segnatamente in Roma ed in Venezia, e l quantit dei libri si era sor prendentemente accresciuta. Lo spaccio dei quali non corrispondeva alle brame degli stampatori, e per conseguenza, non potendo far fronte alle ingenti spese pel mantenimento della stam peria e riparare ai ioro bisogni giornalieri. cercavano con diverse epistole soccorso alle persone potenti tra le quali curiosa quella del Vescovo di Aleria in data del 20 marzo 1472 a nome degli stampatori Sweinheim e Pannarlz diretta a Sisto IV, nella quale rendono conio delle opere da loro stampate ascendenti al n. di 12475 volumi, la quale trovasi collo cata per Io- pi nel principio del 4. voi. della Bibbia glossata di Nicol de Lira da loro stam pata. Ed io credo far cosa grata ai dotii bi bliografi riprodurla in questo Manuale col supplemento delle opere pubblicato dagli slessi ' tipografi dopo aver diretto quella epistola al Sommo Pontefice Sisto IV. 65

Communis ac trita olira inter genliles opinio fit, pater beatissime Xyste IIII, pontifex, maxime, celer diis, deos ipsos, duodecim eliam ttlqs principesselecAos et magnos appellatos , uni necessitati continuo paruisse : eam enim inler numina omnia abSque pr vocalionc imperiosum exercuissc magislratum, Id ne inler chrislianos quoque vere dici cen6eatur, tua potissimum sapicntia clmentiaque occurri potesl, et ut digneris misericordtler occurrere, servuli tue sanclitatis Gonradus Suueynhm etArnoldus Panr narlzs, impressores nostri, ac utilissime bujus llcloric ar* tis primi in Italia opifiecs, maximi in urbe operarii, arile sanclissimos pedes tuos tcrram veslgiis tuis impressam dcosculantes, implorante Nanque fcgo ipse, creatura tu a ', ceterasepislolas proprio hanc iUorum nomine et deoessoris antea et poslraodum tuo numini divino inscrispi. Vof \ qui< Jcm impressorum sub lanlo jam carlharum fasce laborantum, et, nisi tua liberalllalis opitulclur, defeienlium, isla est, pater beatissime. No de Germaniis primi tanti com modi artem in Romanam curiam tuoni multo sudore et impensa, decessoris lui tempestate, deveximus, Nos opifices librarios cclcros, ul idcui auderent, exemplo noslro incitavimus. Nos reliquis propter impcnsarum magnitudineni a lanlo negolio, vel om nino, vel maxima ex p a rie , quasi in salebra herentibus, recenti ore animo viribusque geminatis, cimi summa difficultatc rcslilimus- Jam tandem defedi nervis et sanguine, divinam oj>cm tuam imploramus, lndicem si pcrlegeris impressorum a nobis operum , miraboris, tanle majeslatis et apostolici culminis p a te r, vel carthas buie librorura copie potuissc vel ljnamenta sufl* cere. Et ut pcrlegere valeas usque adeo curis pontificalibus dislriclus , nibil aliud Iiec ad le epislola conlincbit. Nam, auditis nominibus tantorum aulorum dunlaxat, fucerc

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non polcris, si bene luam pietalem noviinus, quin statini nobis subvenias; nec ulla rerum qualiumcumque occupalione diflcullateve valebis delerreri. Impressi sunt nostro studio, pater beatissime, libri qui in subjcctis suo ordine libi reccnsebuntur: . Donali pr puerulis (l), ut inde principium dicendi sumamus , unde imprmendi inilium sumpsimus (2). Nu mero (3) . . . . . . 300 Lactanlii Firmiani Insti tutionum con tra genti Ics , et reliquorum ejus auctoris pusculorum , volumina . . . . . . . 825 (4) Epistolarum familiarum Ciceronis volumina. S50 , (5)

(1 ) Di tale libro non ci resta vestigio (Vedi ci che rapporta Dibdin sul proposito nel Blbingr. Decameron. Voi. 1, pag. 353 : nota). Le 300 copie di questo opuscolo erano destinale al ragazzi, (pr puerulis) e non potev ansi nelle loro mani motto tempo con servarsi( 2 ) Era costume degli antichi stampatori di cominciare i loro lavori lipograGci col Donato 1 1 grande consumo che si faceva di tale libro, assicurava loro lo spaccio di ogni edizione , ancorch bratta. (5; Per economia di spazio e a rendere pi facile il calcolo ho dato i numeri in cifre arabiche, mentre trovansi nelloriginale tutti in iscritto ed iu cifre romane a colonna. (4) Swelnheim e Pannarti comunemente stampavano i loro libri a 273 esemplari. Il numero di 8*25 volumi comprende tre edizioni in foglio di questa opera, cio 275 per l'edizione del 1469 fatta a Subiaco, 275 pr quella del 1468, e 275 per quella del 1470 Queste ultime due edizioni eseguite in Roma: totale 825. (5) Questi 550 volumi comprende due edizioni,' oio 273 per quella del 1467 in 4. e 275 per quella del 1460 in foglio, ambe eseguite in Roma.

500

Epistolarum Ciccronis ad tticum volumina. 275 (1) Speculi humane vite volum ina. . . 300 (2) Divi Augustini De eivitate Dei volumina , 825 (3) Divi Hieronymi Epistolarum et libellorum vo lumina ............................................................1100 (4) M. Tul. Ciceronis D6 oratore cum ceteris vo lumina . .................................................. 550 (5) M. Tul. Ciceronis operum omnium in pliflosophia volumina . . . . . ' . 550 (6) I . Apule Platonici cum Alcinoo volumina. 275 (7) A. Glii Noctium tlfcarum volumina . 275 (8) C. Cesaris Commentartrum Gallici et elvilium bellorum v o l u m i n a ........................................ 275 (9)
( 1 ) Edizione del 1470 in foglio ; 1*esatto titolo il seguente: Epistolae ad Jtf. Brutum , ad Q. fratrem, ad Octavium et ad A ttieum etc. (2) Edizione del 1468. (3) Questa cifra comprende tre edizioni di 275 ciascuna dei 1461, 6 8 e 70 La prima senza nome di luogo, ma eseguita a Subiaco, le oltre due sono* colla data di Roma. (4) Questa cifra comprepd? due edizioni di due volumi cadauna la prima del 1468 e laltra del 1470, cio quattro volumi a 275 per ogni volume. Sono state eseguile tutte e due le edizioni in fyma. (5) Questa cifra comprende due edizioni in foglio, l'un* senza data e senza nome di luogo, ma stampata a Subiaco verso il 1466^ l'altra colla data di Roma e del 1469. (6 ) Questa cifra comprende due edizioni, una del 1469 in 4L con questo litoio : De Ofjiciis ad M. filium libri I li ; paradoxa ad M. Brutum etc. e l'altra del 1471 in foglio col titolo di Opera phi* losophica eie. tutte e due di Roma. (7) Ristampa dei 1460, ( 8 ) Idem. (2 ) idem

sol
Defensionis divi Platons volumina . , P. Virgilii Maronis operum omnium volam ina........................................ ......... T. Livii Patavini cum epitomale omnium decadum volumina.................................................. 275 Strabonis geographi volumina , , ^ M. Anne! Lucani volumina . . ' . C. Plynii Veronensis De naturali hisloria voluraina . . . . . . . C. Sutonii Tranquilli De duoderim Cesaribus volmijiha . . . . . . , D. Leonis pape sermonum volumina., . ]tf. Fabii Quintiliani Institutiomnrt oratoriarum volumina * * . . C ontinui, id est Cathene auree Divi Thome Aquinatis volumina . . , . . Divi Cypriani episfolaruin volutiti na . 300 (l) 530 (2) (3) 275 (4) 275 (5) 300 (6) ?7$ (7) 275, (8) 275 (9^ 550 (10) 275 (11)
t

(I) Edizione senza data, ma di 1469 ( Vedi Brunet, Manmt


etc. 4. ediz. yoI. I, pag 507).

(3) Questa ei^ra comprende due edizioni ambi senza dala, ma stampate nel 1469 e 1471. (5) Udizione senza data (14G9) (4) Idem. (5) Edizione del UGO. ( 6 ) Edizione del 1470. (7) Idem. ( 8 ) Idem. (9) Idep. (10) Questa cifra comprende, i due volumi in loglio di <iuc*t% edizione del 1471. ( I I ) Edizione del 1471*

502

Bibite cum opusculo ristce volumina . 550 (1) Silii Italici cum C. Calphurnio et IIcsiodo volu mina. . . .................................................. 275 (2) Orationum M. Tul. Ciceronis cum in vedi vis omnibus in Antonium, Vrrem, Catilinam, et ceteros volumina . . . . . 275 (3) P. Ovidii Nsonis Metmorphoscos et Elegiarum omnium volumina , 550 ( i) Nicolai De Lyra volumina . . . 1100 (5)

Ho credulo cosa utile continuare la lista delle opere stampale da questi due celebri
(1) Questa cifra comprende i due volumi di questa edizione Stampata nel 1471. (2) Edizione del 1471. (3) Edizione del 1471. Ua esemplare di questo libro fa pagato 2 ducati di oro il 20 gennaro 1473 (Yan P ract, Calai. in foglio pag. 272). (4; Questa eifra di 550 comprende li due volumi di una edi zione, il primo volume dei quali c colla data del 15 delle calende di agosto (18 luglio) 1471.11 secondo volume e senza data, ma probabilmente dello stesso anno. (5) Questa cifra di 1100 comprende quattro volumi dei cinque chc si compone lopera intiera ; il titolo della quale c Glossa in universa Bibita ex recognilione Johan. Andreae. I. Volume stampato nel 1471.(18 novembre) . . . 275 III. Volume stampalo nel 1471 (14 gennaro) . . . 275 IV. Volume (senza data, ma del 1472) . . . . 275 V. Volume stampato nel 1472 (13 marzo) . . . 275 In quanto al voi. II, qui non figura a causa chc fu terminato il 26 maggio 1472 , cio a dire dopo 1 *invio di questa petizione datata del 2 0 marzo dello stesso anno. Quel volume trovasi unito al 3. c qualche volta al 4. o 5. volume.

503

tipografi, per completare I elenco delle loro edizioni.


1472

T. L id i Patavini Historiarum liomanarum dccadcs trcs, in foglio terminalo il 16 luglio 1472. A. Gelili Noclcs Atticae, in foglio 6 agosto. C. Iulii Cacsaris Commentarla, in foglio 25 agosto, il/. Tulli Ciceronis Ejnstolae adfamiliaresy in foglio 5
settembre.

Justini Historiarum ex Trogo Pompeio libri XLJX, in


foglio 26 settembre.

C. Suclonius Tranquillus, De XII Ccsaribiis, in foglio


27 settembre.

Fiori Epitome, in foglio senza (lata, talvolta aggiunto alla precedente opera. P. Tcrmcii Afri Comacdiae, eie., in foglio 6 ottobre. . Roberti de Litio, ord. Min. Quadragesimale, etc., in fjglio 17 novembre. Mia Donali Commentarii in V Terentii comacdias, in foglio 10 dicembre. 31. Tullii Ciceronis Philip}>icac, in foglio (1472). L. Apulei Medaurensis Opera, in foglio 1472.
1473

Aristotelis Ethicorum libri X, Ialino, in -foglio 11 gennaro.

Strabonis Geographiae libri XVII, latine, in foglio 12


febbraro.

Nicolai Perotli Pont. Sipontini ad Pijrrum Peroltum nepotam ex fatre suavissimum Rudimenta Grammati ca , in foglio 19 marzo.

so*
Valerti MarticUia Epigraiwiala , in foglio 30 aprile. Plinti secundi Naturalis historiae libri XXXVI, in
foglio 7 maggio.

Plularchus, latine, in foglio 1473. Polybii Historiarum libri V piores, latine, in foglio 31
dicembre. 1474 Pannarlz solo

Ncoai Perotti Rudimento, Grammalio es, in 4. 2 di


cembre. 1475. /,. Annaei Senecae Epistolarum ad Lucilvum libri XXV, in foglio picc. 1 febbraio. Herodoti Halicamassei Historiarum libri XI, latine, in foglio 20 aprile.

laurentii VaUae de Elegantiae linguae lalinae libri VI, in foglio 2 luglio. Slatti Papinii Sykarum libri V, ex emendatione et cum commentariis Domita CaUierini, in foglio 1 agosto. S. Thomae Aquinatis De Ventate catholicae fidei, etc.
in foglio 20 settembre.

Hieroclis philosophi Stoici in aureos versvp Pithagorae opusculum, latine, ex vei'sione Jo. Aurispae, in 4.
picc. 21 settembre.

Ex libris historiarum C. Crispi Sallustii Orationes et epistola#, eie., in 4. piccolo, 25 settembre. Flavii Josephi Historiarum de Bello Judaico Ubri VII,
in foglio 25 novembre* 1476 5?. Thomae Aquinatis Qucstiones disputatele de vcriiate ,

05
t x TGcenHone Jo. Frontisti Verni, etc., in fogli 20 geanaro, *

Nicolai PerotU RwUmenki grammaHces, in foglio 25


febbraro. S . Eieronymi TractatvMm et Epistolarum , in fogHo voi. 2, cio il primo volume stampato da Pannarli il 28 marzo, ed il secondo da Giorgio Laver nel 1479. Horura omnium voluminum summa, ut tua pietas perspicit, pater beatissime, nisi fallimur, elBcit codicesduodecies mille quadringentos septuaginta quinque (1): acervum quidem ingenteani et nobis impressoribus tuis ad ferendum, qua parte re sta i iniplerabiJtfn, pfopter e a m , qaam in iuitio epistole posueramus, necessitateci; Nani ingens sumplus ad viclum necessarius, cessanti bus empioribus, ferri amplius a nobis' nequit. Et emenles non esse nullnm est gravius testimonium, quam quod domus nostra sats magna piena est quinternionum, inanis rerum necessarium. In te igilur, clementissime pater, qui es Bapieatissimus doctissimusque, spes nostra sita est, in te subvcniendi nostre necessitati est copiarum * ne pereamus. Da nobis subsidium de excelso throno majestatis tue. Pa rati sum us pr clementie tue arbitrio de nostra merce; id est de knprcssis quinternionibus n o stris, tibi tot tradere quot volueris et quibUs volueris. Tua ncredihiiis mansoetudo subveniat nobis de aliquo officio, unde possimus nos et noslros alere. Impensa est facta in solius Nicolai de Lyra a nobis voluminibus tan ta, ut amplius nihil nobis supersit ad \ivendum. Si venderemus opera nostra , non
(1) La espressione nisi fallimur ben detto; mentre neHaddizionc de numeri dei volumi si trovano 11475 d autore della epi stola sbaglia annunciandoli 1000 di pi.

Gi

506
solum a tua pietale nhil peteremus, sed ullro in presetium temporum ar li culo, in qno te plurhira egere non nescUnus, ipsi nostra offerremus; faciemusque quotieos tuo adjumento fortuna nobiscum usa esse videbitur fronte seremore. Inlerea, pater sancte, adjuvent nos miserationes tue, quia pauperes Cacti sumus nimis. Sis perpetuo sospes et felix, pater beatissime. Rome, XX. marcii M. GCGG. LXXII. pontificatus tui clementissimi anno primo.

Tale epistola chiaramente fa conoscere, che abbench delti stampatori facevano pi edi zioni di unopera, era lale l influenza della stampa nel prezzo dei libri, che non era suf ficiente il poco guadagno che ricavavano dalla vendita degli slessi a poter far fronte ai loro bisogni ed alle spese necessarie pel manteni mento della stamperia. Per Io ch vennero obbligati ricorrere al Pontefice per essere soccorsi. Osserviamo ancora che nellanno 1473 Pie tro Schoeffer stabil coi Domenicani di Ma'gonza un altro anniversario per Giovanni Faust e Margherita sua moglie pria del ,giorno di S. Valentino martire (1), vai quanto dire qualche
<1) Anniversariutn Johannis Fasti et Margaretae uxoria, et suorum, pr quo conventus recepii Epistolare leroaimi et Clcmentioas a vcuerabili Petro Gernshein , impressore, suo 'genero, ano

507

giorno prima del 14 febbraro quando occorre la commemorazione di detto santo, e proba bilmente allepoca della morte di Margherita moglie di Giovanni Faust. Tale anniversario fu pagato con una copia delle Epistole di S. Girolamo, ed una copia delle Clementine, senza che Schoeffer avesse ricevuta veruna somma dai Domenicani. Ecco come sensibilmente influiva larte della stampa nei prezzi de' libri, e questo di giorno in giorno, mentre nellanno 1471, come test abbiamo osservato, lo stesso Schoeffer ven dette una copia-di S. Girolamo per 12 scudi di oro ed un anniversario ; nell' anno 1473 poi vende lo -stesso libro per un solo anni versario, ed alla vece di ricavarne un soprappi bisogn al contrario aggiungere l altra opera delle Clementine. Verso l'anno 1475 Pietro Schoeffer non si occupa pi della vendita dei soli libri da esso lui stampali, ma ancora di quelli stampati nelle altre stamperie. Infatti in tale epoca Pietro vendette a Gio vanni Enrico cantore del Capitolo d Parigi
M. CCCC. LXX1II. Joannis, Rer. dogunt. script, tom. Ili,pag. 428. Bernard, Op. cft., tom. I, pag. 155.

SOS

lepera di1Giovanni Dunt tilolata tn guartutn Sententiarum scriptum in un volume in foglio se#*' data 6 luogo; irta stampata in Norim berga da Antonio Knrbturger neiranno 1474, pel presso di tre scudi, Come viene assicuralo da.ll quittanza. tatia disu proprio carattere e munii? del solila frucr monogramma nell ul tima pagina dello stewo libro (1) < il quale* munito di. prezioso documento conservasi attualmente nell Biblioteca deHArsenale, Finalmente. Sardi* (2) asserisce avere lo Schoeffer coi suoi sofiii venduto in Parigi
(1) Ego Pctruft Schoeffer, inapressor libroru^n Mogunlicius, reeognosco me recepisse a venerabili magistro Johannc Hcnrici, can tere Parisiensi- (*; Iria scala pr pretio bujas libri, qood prolesior amoD propria. Il moiwgramma.'^Beraard op. cit. voi. Il, p*g_5?7. (S) < Aggiungeremo che nel 1477 la stamperia Fausto-Scoeffe riana vend a Parigi l'opera Fascieutus iemporum> che non tro* viamo di sua impressione, e che nataral mente in vista del r> goardevol p re so era quella ornata di figura del Valdener nel precedente anno entro* 1 * Universit d i.Levante. presso Gi di Wesfalia * Sardi ni, Esame etc.' voi. I, pag. 69* OSehaaby Ist. dell'invenaione della stampa in tdesco tonu f . f . 121; e La faHUert tam4 addi*. pag. 36* leggo** maeckinakmento Pisieneis ed hanno fatto di Giovanni. Ervrioo m oantore dt fisa ; mentre notissimo Ae fu nel Capitolo di Parigi morto nel 1483. Vedi Guerard, Cartulaire de l'Eglise de Paris nella Collection des documenta infidits de l ' Histoire de Frante, Ioni. iT y pag. l i B Jnard, ep. cit., tom. II, pag. 328, nota I.

so nellaonoi 1477 lopera lilolala> Fatciculu tim porti* io un volume to' foglio grande >ador nato delle figure di Vaidener stampalo in Lo* vanto nei 1476 pr un- ragguardevole prezzo, ma d> a causa delle figure che conteneva late libro. M par* avere > abbastanza -provalo la io-1 fluensa> folla stampa sui prezzi dei libri; pas ser ora a fare conscere nel seguente eapi* tol la cau9*, ehe influiscono alla deprezia sione degli stessi.

CAPITOLO DECIMOSESTO

M ia iepcuicaiont M

MoHa -Mno le cause che. influiscono alla dfpftaiaaione de* libri; la prima e la princi pale quella leUq ristoro p#. Le nuove ediftoni di. un Qpefa, .allorquando sono meglio seguile, e 008 giunt, eoo annotazioni, o con eocre.60 , queste certamente fanno cadere io oblio le precedenti/edizioni, e di consegueoM le deprecano. : ,

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l'ale teoria non deve applicarsi in tutti i libri, mentre vi sono quelli che ad onta delle migliori ristampe, con aggiunte, con varianti, con correzioni etc. non depreziano mai le antiche; e queste.sono le edizioni princept ; come per esempio del Decamerone di Boccacci so ne sono .{atte una infinit di edizioni con annotazioni, ridotte alla sua vera lezione, confrontate con diversi testi a penna, se ne sono ancora falle delle edizioni di gran lusso tipografico, con eccellenti stampe incise dai pi rinomati incisori etc. e con lutto ci que ste non hanno mai depreziato la rarissima edizione fatta in Venezia nel 1471 da Cristo* faro Valdarfer, che tuttora conserva, e con server sempre il suo elevatissimo prezzo. Dellugual modo del Dante del 1472, del Pe trarca del 1470, di Museo il Poema di Ero e Leandro di Aldo senza data (1494) etc. Queste tali edizioni non perdono mai il loro valore a causa della loro rarit e per essere edizioni prineeps, che servono di monumento per la storia dell'arle della stampa non solo, ma per essere eseguile ancora sopra antichi codici; e se per poco tali edizioni soffrono qualche volta -variet nei prezzi., ci viene cagionato dalla maggiore o minore ricerca degli amatori; ma

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purlullavia sostengono sempre il loro elevato prezzo. Dell'ugual modo debbono considerarsi ta lune opere che sono state stampate sotto gli occhi del proprio autore come per esempio le Opere di Meli , edizione del 1814, la cui stampa fu eseguita in casa dell'autore e dallo stesso corretta. Il Giambone Storia del Regno di Napoli, edizione del 4723 in voi. 4. in 4. etc. Queste tali edizioni, abbench se ne sono fatte delle migliori, non perdono mai N loro inerito, e di conseguenza il loro valore. Altre opere ancora, delle quali se ne sono falle altre edizioni, alle quali sono stati obbli gati <li sopprimere qualche passo, non perdono le originali edizioni il loro merito o valore, come per esempio il Guicciardini, Storia d'Italia del 4561, abbench non completo, contiene taluni passi, che furono soppressi in alquante posteriori edizioni. Ed alle volte preferibile per tale ragione, una cattiva edizione ad un altra meglio eseguita , come del Leo, Storia d Italia tradotta in italiano, si preferisce la bruita edizione di Napoli colla data falsa di Lugaoo a quella bella stampata in Firenze, per trovarsi soppressi in questa varii passi che non lo sono in quella di Napoli.

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I libri- delle edizioni citale dai Vocabolaristi della Crusca non si deprcziano nemmeno, a causa ch tali edizioni sono state dai Depu tati della Crusca scelte e giudicate per le pai corrette, e di conseguenza conservano sempre il loro prezzo. Vi sono talune opere che pel poco numero che si trovavano in commercio sostenevano un elevato prezzo; Scoperto per un numero di copie nei magazzini di antichi librai, o ri chiamati dagli speculatori dall'estero e messi in circolazione, tosto tali libri si depreziaoo. Delle opere di scienze e dei Dizionari! le antiche edizioni vengono depreziate dalle mo derne, e queste sono sempre preferite come per esempio del Dizionario di Bayle, tosto pubblicala l'edizione del 4824, nella quale si racchiudono tulle le aggiunzioni e correzioni che esistono in tulle le svariate antiche edi zioni , fece deprcziarc le precedenti ; cecetlo semplicemente quella di Rojerdam del 1720, allorquando vi si trovano incisi in pi del ritrailo del Duca dOrleans li 17 versi in lode dello stesso, i quali furono tosto con tutlo rigore soppressi. Allora si sostiene il prezzo elevalo. 1 Dizionarii delle lingue antiche c moderne

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c di arti e scienze vengono subito depilasti, allorquando vi sono delle nuove edizioni, per ch queste sono sempre corrette, ttmenmo e poste in migliore ordine, e raggiungono i posteriori progressi delle arti e delle scienze. Cosi per esempio dello Scaputa, Dizionario della lingua greca, l edizione di Oxford fece depreziare te antiche edizioni. Il tesoro della lingua greca di Enrico Stefano pubblicato dal celebre Didot fece depreziare l'antica edizione non solo, ma benanpo quella di Londra. La Enciclopedia di arti e mestieri di d'Alembert si deprezi, per essersene publicate delle mo derne edizioni, le quali sono al corrente delie scienze. DelP ugual modo si deprezino i libri di Filosofia, Pedagogia, Chimica, Fisica, Storia Naturale etc. che di giorno in giorno tali scienze progrediscono, e le nuove opere, ovvero le nuove edizioni con aggiunte e correzioni tosi# fanno obliare te antiche, ovvero te antecedenti edizioni. Molte ahre circostanze concorrono alla depremiazione dei libri. Un cambiamento politico, o legislativo, una abrogazione di legge , di consuetudine, di privilegio fa subito depre ziare i libri sul proposito; come per esempio r> 5

SU

nell'anno 1819 presso noi si promulg il nuovo codieeed un nuovo sistema di procedura, dopo di essersi antecedentemente abolito il dritto feudale ed il fedecommesso. Ci import una assoluta depreziazione di tali libri, e taluni degli stessi non servono ad altro che per eru dizione , oVvero come monumenti di storia patria, tranne alcuni libri, ohe possono gio vare nelle cause iniziate nell antico sistema. Si avverta pero che i libri di antica procedura sono tuttora necessari! per le cause ecclesia stiche, perch in forza della bolla di Urbano li, colla quale accord alla Sicilia il tanto ce lebre privilegio della Apostolica Legazia, tutte le cause che si trattano innanzi il R. Giudice della Monarohia vengono regolate coll1 antica procedura e per conseguenza sono tali libri necessari! per tale uso. ' 1 cambiamenti politici hanno ancora cagio* nato un rovescio alla Geografia e per conse guenza tali libri publicati antecedentemente vengono deprecati, come per esempio la Si cilia era allora un regno indipendente ed era divisa in tre valli, poscia unita al regno di Napoli fu divisa in sette provincie e 23 di stretti, ora unita al Regno d'Italia e per conr sequenza provincia dello stesso. Dell* ugual

5l8

modo tutta l Europa ha avuto la sua parte nei cambiamenti politici. Si aggiungano le nuove scoperte d isole e continenti, e le es plorazioni recenti dei gi scoverti falle.da ardili e sagaci viaggiatori. Per queste ragioni i libri di geografia antica vengono depreziati dai mo derni, e gli amichi ad altro non servono che per la sola storia o per erudizione. Finalmente vi sono taluni libri che portano sul momento pubblicati un elevato prezzo, poscia son posti in dimenticanza. Questi sono le satire ed i libelli contro persone polenti, ovvero di governo, i quali sono al loro ap parire perseguitali; e quindi per la curiosit, ovvero per particolari interessi vengono ri cercati e pagali a carissimo prezzo. Scorso qualche lempo, sono assolutamente dimenticati e-di nessun valore. Altri libri che si intro ducono, ovvero furtivamente si stampano in paesi dispotici* ove la slampa viene vincolata dalla censura, i quali contengono teorie contro tali governi, sono tosto perseguitali con for tissime pene anche inflitte ai detentori. Tali lijbri pel. momento portano un elevato prezzo; ma tosto cha la censura non pi vigila $t di essi, ovvero accade un cangiamento di go verno, allora gli stessi o cadono in dimeni*

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anza, ovvero si vendono a prezzi ordinarti. Hi lusingo avere detto abbastanza per ci che riguard la deprezazione dei libri, non com portando di pi un Manuale.

CAPITOLO DECIMOSETT1MO

Dei differenti ornamenti dei libri e particolarmente delle stampi e delle legature.

I primi libri usciti dai (orchi degli inven tori della stampa venivamo ornati nelle loro eapolettere con nfiiniatur, figure, arabeschi, fogli di vite, frulli; fiori, animali tc. eseguili eori isquisito gusto a varii colori, con oro, eon argento ad imitazione delle eapolettere tornate, che si osservano nei manoscritti. Ndi libri destinati a persone titolate, ovvero a coloro, cui si ddica vari, la prima capolet tera ornata ehi seguita dogli' stessi adorni in itti i quattro margini, e el cntro del'm ar gine irifrior collocavano le armi gentilzie, ovvero stem m a coloro , cui ra destinato

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il libro; e tale costume si conserv sino * quasi la fine del XV scolo. Nello stesso segolo alcuni altri libri veni vano ornati con capoleltere incise in legno ad imitazione di quelli miniati nel modo di sopra indicato, e venivano stampati in nero, o in rosso , ovvero di varii colori , facendo tante incisioni, e stampandole tante vohe per quanti colori vi si osservano, come lo con testa la capolettera del Codcx Psalmorum di Pietro Schoeffer stampato nel 1487. Dopo qualche tempo inventata la stampa servivansi delle Stesse capolettere , non pi incise in legno, ma senza abbandonare queste, fuse di mlalto, o per mglio dire di stagn o piombo, e di queste se ne osservano miglior gusto. Tale costume si conserv in questo modo sino circa alla fine dello scors secolo, abbandonando in quel tempo le inci sioni in legno. Oggi per siffatto uso dive nuto generale e nei libri stampati di gran lusso e nei libri di chiesa se ne osservano designati, ed ineisi dei primi artisti con isquisitissimo gusto ad imitazione degli antichi. Non contenti gli stampatori di ornare i lrbri in tal modo, nella fine del XV secolo, co minciatono a decorarli con fregi < e segnata'

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mente in testa della prima pagin ove comincia lopera. Il primo ad usarli fu Aldo Pio Manu* zio nella fine del XV e principio del XVI secolo. Nel XVI secolo poi ornavano i libri di varie vignette nei frontispizi!, nel corpo dell'opera e nella fine. Tal costume conservato tuttora si osservano vignette di nuova fantasia e di squisito gusto ed eleganza. Non erano compiti ancora gli adorni nei libri, mancando loro il principale ornamento, il quale quello delle stampe. Questo articolo merita somma attenzione a causa che le an tiche stampe, 5 segnatamente quelle incise in rame portano un elevato prezzo maggiore o minore, a misura della loro antichit; bisogna quindi, che il bibliografo sia molto istruito ed accorto nello esame dei libri antichi, per ch alcuni librai, ovvero possessori di quella epoca, per ornare i libri intrudevano negli stessi qualche stampa che loro non apparte neva; in guisa che trovandosi qualche opera in simile modo ornata acquista doppio pregio. La incisione in legno si conosceva pria dellinvenzione della stampa; avendo avuto ori* gine dalle carte da giuoco come test abbiamo osservato, taluni libri ornati venivano di

*19

incisioni in legno verso la fine del XV secolo. Non cosi della incisione in rame. Vero si che questa si conosceva sin dai pi re moli tempi delTantichil ; mentre gli antichi Greci e Romani della stessa servivansi, inci dendo sulle lamine di rame, bronzo, od altro metallo, colle quali lamine incise con carat teri, sigle ed emblemi dinotavano ci che di pubblica o privala ragione volevano espri mere; ma non mai per moltiplicarne le copie in carta. Oggi per scoperto il metodo di moltiplicare le copie col mezzo della incisione in rame* si rendono di ragion pubblica i capi d# opera delle belle arti, e colla stessa si moltiplicano i disegni, i lavori architettonici, ed i quadri di tante belle invenzioni, che la industria e la delicatezza del bulino ha reso comuni, delr ugual modo come moltiplic e diffuse la stampa con un incommensurabile beneficio le opere della mente umana , imprimendo quei codici preziosi che erano un tempo il retaggio dei ricchi e dei cenobiti, e che questi con tanta pena, fatica e diligenza esemplavano. Mi piaciuto intanto, per quanto un Manuafo 10 comporta, fare per sommi capi conoscere 1 1 modo come ebbe principio la moltiplica

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ziooe delle copie in carta della incisione in rame , ed i progressi fatti sino ai di nostri registrando il nome di alcuni professori che in tale arte si distinsero. Egli di grande necessit, che un diligente bibliografo ne abbia una nozione, aflin di potere, nell'esame degli antichi libri, conoscere ed indagare l'epoca c l incisore di quelle stampe che nelle stesse possono incontrarsi, abbench loro non appar tenessero. Se maggiori notizie poi si volessero sull1assunto , potrebbero consultarsi Vasari, Baldjnurci, Gori Gandellini, Tiraboschi, Cico* gnara, Zani* Schoepflin, Bariseli ed altri che (di proposito lale materia hanno trattalo, Fioriva in Firenze nella met del secolo XV Naso, ovvero Tommaso Finiguerra , o Finiguerri, celebre orefice, argentiere, scultore, intagliatore e niellisi, il quale costumava, terminale le sue incisioni nei suoi lavori niel l a li, pria di riempirli di niello (1) Carne la pruova nel seguente modo.
(1) 1 lavori di niello erano una lami iva d argento purissima , ove veniva diligeateraente incso col bulino quel soggetto che ivi voleva rappresentarsi, marcando profondamente H fondo e le parli osco re eoo tagli serrati per avere risalto le parti luminose. , Si formava indi un inchiostro metallico composto di argento pi, rissimo, rame, piombo e zolfo, i quali fusi bene, mescolali e raf freddati venivano rotti a pccoli granelli alla grossezza del miglio*

Mi
Calcava il suo lavoro inciso,nella (ina.ar gilla, cd otteneva il trasporto in rilievo dello stesso; e gettandovi pi sopra del zolfo lique fano, ne ricavava il fac simile della sua inci sione. Finalmente riempiva gli intagli di .detto zolfo con inchiostro formato di nero fum cd lio, ed applicandovi in seguilo una carta timida, facendo su con un cilindro pressine* veniva improntato nella medesima caria il suo lavoro di bulino fatto nelPargento, come se fosse stalo designalo con penna. Tale magistero per non era fallo coir in tenzione di moltiplicarne le copie in carta , ina per sua semplice istruzione, come lo con lesta la prova in carta delia Pace incisa dal Finiguerra, rappresentante la Assunzione di Maria, che conservasi nella Biblioteca di Francia
Stesi indi questi sopra Ja lamina incisa con un poco di resina di> borace per meglio verificarsi la coesione metallica, mclleasi a fuoco b lamina per liquefarsi la composizione, spianandola nella super ficie intagliata con un ferretto caldo a modo di coloro che stagnano i metalli. 6endo il tutto raffreddato, si levava con lime e raschiatoi il pi grosso del niello finch si scopriva l'argento; il quale sco perto, per non ferire la incisione, si sostituiva a questi una stecca li tiglio, ovvero di canna dalla parte del midollo, slroliuaudo la lamina con acqua, carbone c.triplo, finche coprivansi le parli luminose, rimanendo il lavoro liscio c spianalo e tulio traccialo 4i ucj% > sulla splcmlcnltt superfcie ikllargcnlo

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per una scoperta fatta dallAbateZani in Parigi, nona quale leggesi la iscrizione ohe indica Tanno 4482 al rovescio, cio da destra a si nistra allorienlale. E ci fa conoscere essere stata incisa da sinistra a dstra , mentre se la incisione fosse stata destinata a moltiplicarne le copie, allora avrebbe dovuto essere incisa la iscrizione nella Pace al rovescio, di modo che nella impressione in carta si otteneva in senso dritto. Domenico M. Manni (4) celebre critico si oppone a quanto hanno scritto molli sommi antichi e moderni scrittori, e segnatamente Vasari (2), Baldinucci (3). Tiraboschi, (4), Ber* nard (5), Cicognara (6) Bartsch (7), Zani (8) ed altri, in riguardo all'epoca della sopra in(1) Nanni in Baldinucci, voi. V, pag. 569, 70 noi. 1. c Ju . di Milano 1811. (2) Vasari, Opere, pag 581, ediz. di Milano 1829. (S) Baldinucci, Opere, voi. V, pag. 309, 70, ediz. cit. (4) Tiraboschi, Stor. della tetter. Hai. voi VI, pari. 5. pag. 1083 nota a Yen. 1799. (5) Bcrnaid, de l*Origine et des debuti de l'imprimerle, voi. I, rag. n. (6) Cicognara , Memorie spettanti alla Storia della Calcografia, pag. 10. (7) Bariseli, le Peintre gruvmr, voi. XIII, pag. 1 et srg. Vien
ne 1811.

(8) Zani, Endcloped. melod.

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dicala Pace volendo provare con un alto no* tarile (1) essere morto il Finiguerra prima del 1424, e di conseguenza apocrifa la so scrizione di detta Pace. Il signor Uanni mi perdoni, se affermo, che stato poco riflessivo questa volta nel giudicare; ch, anche ritenendo per vero il documento notarile prodotto, avrebbe dovuto usare pi riflessione pria di opporsi a scrittori di moll peso, ed avrebbe dovuto accertarsi pria di giudicare se tale documento riferibile allo orefice Maso Finiguerra, ovvero ad altri della slessa famiglia che portava lo stesso nom e, come per lo spesso accade; giacch non si la cenno nel documento del mestiere dell indir viduo che registra. 1 1 Gori 1.2) per produce un documento in contrastabile coi quale distrugge quanto asse* risce il sig. Manni e prova avere bene scritto
(1) Manni in Baldioocci, Tot. V, noi. 1, pag. 269, 70 cosi ra giona. c Se fioriva dal 1450 (Maso Finiguerra) non ben si spiega < eib nel proemio dell'opera dell' intagliare in rame, ove si dice che larte ebbe suo principio nel secolo del 1400 mediante la persona di Maso Finiguerra orefice ete. e meno si verfica qui quando noi sappiamo che nel 1434 egli era gi morto. In ser Jacopo di Silrtistro Notajo Fiorentino abbiamo* 9 , Niedqlota fi"
U otim Tommaxi Finiguerra de FMguerris uxor Manni quond. Benincase Mannuccii Legnaiuoli pop. Sanata* Felicitali*.

(2) Gori, Thetaurut vet. Diptycu, voi. Ili, pag. 315.

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altri asserendo essere siala la Pace del Finiguerra incisa nel 1452 , producendo il libro segnato AA4Dell*Arte dei Mercanti tuttora esi stente in Firenze, nel quale leggesi notato il prezzo pagalo nell anno 1452 di fiorini sei, una lira ed un denaro all orefice Maso Finiguerra dai Consoli deir arte per il lavoro di niello da esso eseguilo nella Pace rappresen tante T Assunzione della stesso anno. Nello stesso libro si trovano ancora pagali allri fio rini 68 al celebre nielHsta Matteo di Giovanni Dei fiorentino nell1anno 1455 pei* un lavoro somigliante fatto nella Pace, ebe rappresenta la Crocifissione del Redentore, clic anche con servasi in Firenze. Tale documento toglie cer tamente ogni dubbio, e pienamente praova essere stata tale Pace eseguila di niello da Maso Finiguerra, e segnatamente nell anno 4452 in Firenze# 1 Tedeschi contrastavano il primato all'Italia per la invenzione dell arte della incisione in metallo, Ma oggi stato provato dagli stessi Tedeschi doversi all balia, (i) e non occorre far n'altre parole. 1 primi tentativi di intagliare in rame fu(1) Bartsch, loc. cit.

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rono fatti in Italia da Caradosso e Daniele Arcioni Milanesi, da Farzore Spinelli Aretino, da Nicoletlo da Modena, da Giovan Antonio da Brescia, da Amerighi, da Michelangelo Gua* nenli (1)Appena divulgatasi tale arte utilissima, di subito furono pronti a servirsi di dette stampe, per oroare i libri/infatti nel 1477 comparve il primo libro in Firenze decoralo di tre stam pe incise in rame, il quale porla il seguente titolo: H Monte santo di Dio scritto da Bellini da Siena in'foglio stampalo d N. Di Lorenzo, U quale rarissimo e si venduto 600 fr< 1 1 disegno delle stampe di tale libro viene comunemente allribuilo a Sandro Botlicelli, e la incisione a Baccio Baldini, per essere que* slullimo meno abile nel disego: del primo (2) : ambi orefici e niellisti, e si erede essere stali allievi del Fiuiguerra. Antonio del Pollaiolo, vedute le slampe del fialdini, intramente si dedic all* afte della incisione. E sic&nne cra in quel lempo sin golare nel disegno e moll intellignte dello ignudo, per avere investigalo col mez20 dlia
(t) Zani, Endcop. mefodf. (%) Tiraboschi, voi. VI, pari. 2- pag. 399: Napoli 1781 in 4.

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anotomia la muscolatura del corpo um ano, scorticando cadaveri ; intagli rami, di gran lunga superiori a quelli del Finiguerra e del Baldini. 1 1 Pollajolo mori nel 1498. Nellanno 1478 comparve in Roma la Geo? grafia di Piolomeo in Ialino in foglio ornala di 27 grandi carie geografiche incise in rame, stampala da Buckink. Tale libro rarissimo e si venduto sino a 31 lir. steri, e IO seill. WiUelt. In questo stesso lempo Andrea Mantegna pittore ed incisore npto Bel 1431 molto mi glior farle di incidere io rame e mor nel l'anno 1517. Nel 1481 comparve in Firenze il Dante col commento di Crisi. Landini fiorentino stam pato da N. Di Lorenzo della Magna io lglio decorato di figure incise inorarne, il sum ero delle figure che lo adornano non sempre eguale nelle copie, ed in alcuni esemplari, oltre di quelle ohe sono stampate nel testo se ne contengono delle altre alla fine. Il prezzo di questo rarissimo libro varia a secondo delia quantit pia o meno delle stampe che vi si trovano. Una copia fu venduta 1030 fr. Brienne, e Lord Spencer ne acquist una copia per 100 ghinee.

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Neiranno 1490 in Germania fiorirono duo celebri incisori, cio il Tedesco Israel di Mentz, c Martino, i quali con somma diligenza inci' devano le loro stampe. Alcuni Asseriscono avere appreso da questi due l'arte deir inci sione Alberto Duro, o Durer, il quale molto si distinse coi suoi intagli di gran lunga su perando i maestri. Di Alberto Duro trovansi varie incisioni in diversi libri ; ma il migliore fornito di suoi intagli quello titolato Albert Durer les Chars de Triomphey fte interessante, imagine sur la fin de sa vie par l'empereur Maximilien / grav. sur les dessins d'Albert Durer et de Jean Burghnair in fol. gr.con fig. incise In legno. Questo prezioso monumento dell'arte del l'incisione in legno considerato corte la pi bellopcr di questo genere clic si ha di Al berto Duro, e si vende ad elevatissimo prezzo. * Indi Luca di Leida , Aldogravc ed altri si resero molto celebri sullarte della incisione. Appena comparso il XVI secolo l'Italia ebbe it tanto celebre Marco Antonio Raimondi, il quale ridusse alla buona maniera farle della incisione a segno tale che lo stesso Raffaello volle che Marco Antonio gli intagliasse non solo tutte le sue pitture , ma benanco gran

quantit dii stioi disegni delle. pi belle sue invenzioni. Giulio Romano discepolo di Raffaello, che si era astenulo per rispetto al suo maestro dal fare intagliare le sue produzioni ; morto questo, fece intagliare a Marco Antonio tutti i suoi quadri, disegni ed invenzioni, tra le quali fece incidere venti, secondo alcuni, e se condo altri sedici carte da esso disegnate tratte dall Elefantide, menzionate nella Priapea de notanti tante rappresentazioni le pi oscene che concepir potesse la fantasia di qual si fosse mal costumata persona. Queste incisioni vennero accompagnate \da altrttanti sporchis simi sonetti dello scostumato Pietro Aretino. Tale opuscolo venne soppresso con tutto il rigore possibile dal regnante Pontefice e di venne di veramente eccessiva rarit. Da tale epoca in poi J arte della incisione fcce i pi rapidi progressi, e discepoli ed imftalori di Marco Antonio furono Agostino Ve neziano, Silvestro e Marco da Ravenna, Gio van Jacopo Coraglio, Lamberto Suave, Gio,van Rallista Mantovano. Enea Vico si rese anche celebre in questarto e fregi diversi libri con molte sue stampe, e pubblic varie opere adorne di sue incisioni

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tra le quali si noverano le seguenti : yEneao Vici Omnium Caesarum veriss. imagines, ex antiq. numismatis demmptae, addita per-brevi cujusq. vilae descript. (Liber primus). Venetiis 1554 in 4. fig. Alcuni attribuiscono la edi zione di tale libro a Paolo Manuzio, e ertouard la registra per tale (i). Imagines Augustarum cum eamm vitis bremter enarrali*. Venetiis 1558 in 4. fig. ambe rarissime. La prima edizione del primo libro fu pubblicata nel 1538 in ita liano anche senza nome di stampatore. Si distinsero ancora Giulio Bunasone, Bat tista Franco, Girolamo Cock Fiammingo, Hans Collaert, Cornelio Cori ed altri che lungo sa* rebbe enumerarle, I n nuovo metodo di incidere in legno fu indi inventato da Ugo da Carpi. Dapprima con due incisioni, mostrando colla prima il trtlegiar dell ombre, e colla seconda il colore, affondando questa nel legno, ove i lumi biso gnavano, facendo restare il bianco della carta io modo che la stampa pareva lumeggiata di biacca. Altro miglior modo iovent poscia , facendo tre stampe di tre tinte, cio il mag gior scuro, il minore, e la me/za tinta, fa(1) Henonard Annoiti i t Aide voi 1. pag. 281 edir del 1803.

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cendo apparire i lumi nel bianco della carta. Tale metodo fu seguito da Baldassare Peruzzi, da Francesco Parmigiano, da Antonio da Trento, da Giovan Niccola Vicentino e da Domenico Beccatami, e quest'ultimo molto si distinse in tale modo di incidere. A costoro successe Cornelio Cori Fiammingo. Antonio Tempesta pittore ed incisore Fio rentino scolare di Santo Tito, nato nel 1555 e morto nel 1650, nell'ultima met del seco lo XVI invent il modo di incidere in acqua frte, cio, distendendo nella lamina da inci dere una palina di cera, di vernice, o di co lore ed olio, indi disegnando la stessa con un ferro di sottile punta sgraffiando la vernice, saturatala poscia di acqua da partire, questa corrodeva la lamina ove era tracciato il dise gno, ed in breve tempo la incavava in modo che levalo il tutto e pulita la lamina franca* mente si poteva stampare. Orn il Tempesla varii libri di stampe in tale modo incisi tra i quali due libri di cacce diverse, uno di as sai piccola proporzione e l'altro alquanto mag giore , e li dedic a Mons. Jacopo Sennesio Segretario della Sagra Consulta , indi Cardi nale. Intagli nello stesso modo le stampe delle Metamorfosi di Ovidio piene di bellissime pii*

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loreschc invenzioni. Intagli parimenti per la stamperia Medicea istituita in Roma dal Car dinale Ferdinando I deMedici diverse stampe per fregiare alcuni libri dalla stessa stampati, incise molte sue invenzioni in legno per adorno di libri, e molti fronlispizii, stampe di divini uffcii, Evangelii e simili. Mollo si distinse que sto celebre incisore sulle figure che rappre sentano cavalli. Le sue stampe sono e saranno sempre ricercati, dellugual modo i libri fre giali dalle stesse, perch han veramente le qualit pittoresche. In pari tempo si distinsero nella incisione Marlin Rota, Cherubino Alberti, sopratutto si rese molto celebre Agostino Caracci sco lare dell* incisore Domenico Tebaldi. Le carte, di questo celebre incisore acquistarono tale celebrit oltremare ed ollremonli, che gli stampatori delle sue incisioni compravano a carissimo prezzo i suoi rami; ed era s grande lo spaccio delle stampe incise dal Caracci, che divennero molto ricchi. Fu Agostino aborrilo per le molte stampe oscene da esso inventate ed incise. Varii libri sono ornati di sue stampe, tra i quali da ricordarsi quello che porta il titolo seguente : Ani. Campo Cremona fedelissitna citt etc. rappresentata in disgno col suo

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Contado, ed illustrata di una breve istoria delle cose le pi notabili appartenenti ad essa. Cre mona 1582 in foglio figurato. Libro poco co mune, stimalo c ricercalo a causa delle stampe di Caracci che lo adornano. Esistono vari esem plari di dello libro colla data del 1585; ma tale differenza di data a nulla influisce. Il Villemene di Assisi fu anchesso bravo e facile incisore c di buon disegno. NeirAIcmagna nel tempo di Ridolfo Impe ratore si distinsero Giovanni e Raffaello Sadalaer fratelli e il loro nipote Egidio Sadalaer. Il primo incise un libro diviso in tre parti. La pr ima parie intitolala Imago bonitatis t ed esprime le prime giornale della creazione del mondo ; la seconda parte Boni et mali scientia , ed esprime la creazione dell uomo con altre cose della Genesi, e la terza Bonorum el malorum consensio e contiene diverse rappresentazioni. I disegni delle stampe sono eseguile da Martino de Vos. Giovanni Sadalaet incise anche le stampe dei quattro libri degli Eremiti coi disegni di Raffaello suo fratello e parie di de Vos. SI distinsero ancora in quest' arte Raffaele Guidi Toscano, Armanno Muller, Enrico Gol zio Olandese, Filippo Tommasini, Matteo Greu-

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ter Tedesco , il quale ritocc le: stampe del libro delle Caccie del Tempesta; Teodoro Gruger , Saenredam , Suaneburg v Jacopo Callol, Stefano della Bella, il quale si rese molto ce* lebre e fu di fama europea, e molto si di stinse nelle piccole figure, acquistando le sue incisioni f ugual merito di quelle del celebre incisore Jacopo Callol. Vi sono molli libri ornali di frontispizio e di ritratto incisi da questo celebre incisore Italiano, tra gli altri si possono noverare il fronlispi2Q alYOrazione di Pietro Strozzi recitala in S. Lorenzo per lesequie di Ferdinando II Imperatore il 2 a/)n/e 1657.11 frntispizio delle Opere di Scarron Parigi Quinet 1649.11 frontispizio del Cosmo9ovvero Italia trionfante. Numero 25 carte di capricci diversi. Moltissime piccole carte col frontispizio che porta il seguente litolp: Recueil de diversa pieces necessaires a la forti fication a M. Armand de la Porte. Dodiei carte bellissime di teste con busto di maschi e di femine vestite in abili Ungaresi,Turchi e Ar meni, che porla il frontispizio che rappresenta un giovine che tiene in mano una eartp, dove scritto P/a&eure testes coiffesa la Persienne fait par Est. D. Belle. Cinquanladue carte di femine figurale per diverse provinde, e vestita

53i al modo delle medesime con una breve iscri zione in ciascuna in lingua francese. Diverse carte di simile grandezza ove sono figurate altre femmine rappresentate per altre provine ie, o citt al modo delle sopradette. Arme per frontispizio per VEsequie di Ferdinando II Imperatore fattesi in Firenze dal Gran Duca Ferdinando II Vanno 1637 . Il frontispizio nel libro titolato Spinola, Compendio di meditazioni sopra la vita di Ges Cristo, in 4. Firenze 4659, per TOnofri. Nell'opera di de Franchi Istoria del patriarca S. Giovanni Gualberto, in 4. Fio renza 1632; vi sono 3 o 4 stampe molto ce lebrate dal Manette. Si crede anche che le stampe del Barberino Documenti di amore, in 4. Roma 1640, fossero state incise dal Della Bella. Vanrein di Reimbrnd, ovvero Rembrant del Reno, pittore ed incisore nato nel 1606 e morto nel 1670. Si distinse molto nell'arte dell9intaglio e si rese celebre pel modo di come esso incideva. Rembrant intagliava in rame ad acqua forte con una maniera molto bizzarra tutta propria e da nessuno usata, cio con freghi e freghetti, con tratti irregolari e senza dintorni, dai quali faceva risaltare un profondo chiaroscuro e di

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gran forza , dandogli un pittoresco gusto e sorprendente nello stesso tempo; ed a seconda del colorito chei voleva dare alle sue figure lontane o vicine, tingeva in alcuni luoghi il campo in nero, lasciando il bianco della carta in altri, usando talvolta pochissimombra, altra volta un semplice dintorno e nientaltro. Le sue incisioni sono tuttora tenute in pre: gio. Nelle sue carte si trova il nome di Rem* brani inciso con informi e strapazzale lettere. Si distinsero anhe in Italia Pietro Testa, Salvatore Rosa, Sac. Pietro Aquila Palermi tano secondo alcuni, Marsalese (1) e Romano secondo altri, ed altri che lungo sarebbe enu merare. Nella Francia si sono molto distinli M. Me* lan, il quale invent il modo d incidere ad una sola taglia, M. Lane, M . Roussellet, M. Anlonio'Bos, il quale intagliava ad acqua forte e bulino in un solo rame, e con tale metodo incise le figure appartenenti alle Opere di Ma-t tematica di Desargue. Da questa epoca in poi cominci quest arie a risplendere col modo di incidere ritratti per opera del celebre Nan~ teuil, e Francesco Poylli.
li) F. De Boni,-Biografia degli artisti, pag* 54. Venetia 1881.

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In Roma Cornelio Blocmaert molto si di stinse colle sue incisioni e si hanno di lui diversi libri ornali con sue stampe, ritratti e frontispizii ; tra gli altri bellissimo il fron tispizio dell'Asia di Bartoli. Non meno valente fu Francesco Spierre; e col loro metodo di incidere si resero celebri in Parigi M . Bulet, M. Bodel, M . Vansculp Fiammingo, M . Masson, la signora Claudia Stella in Parigi, Edclink Fiammingo e molti altri. Finalmente nei tempi a noi vicinissimi si sono resi celebri Voollet, Berlolozzi, Mullrr, Morgtien, Gandolfi, Bervick, Toschi, Longhi, Pinelli, e tanti altri che sarebbe andare per le lunghe il voler tutti enumerare, e noi com* porterebbe un Manuale. Sino alla fine del secolo XVIII i materiali che bau servito alla incisione ad oggetto di moltiplicare le copie, cio il rame ed il legno si sono adoperati in opposta maniera, il primo presentando nella sua superficie I* oggetto a forza di solchi, il secondo offrendo in rilievo tutto ci che vien colla penna traccialo nel piano di una tavola levigata, di modo che con una forte pressione a mezzo di grossi cilindri si ottiene lo scopo dal primo, e col mezzo dei torchi da stampa quello dal secondo.

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Dedito sempre l'umano ingegno al progres so, un altro modo per ottenere con maggiore economia la moltiplicazione delle stampe in vern, e fu quello della litografia. Il sig. Luigi Senefelder di Monaco nelPanno 1801 invent un nuova metodo di stampa, per moltiplicare 1 disegni, da esso chiamalo polyontografia, ed indi per meglio esprimere la esecuzione di tale modo lo chiam litografia, cio scrittura in pietra. Si crede da taluni che siffatta scoperta sia stata falla antecedentemente da un botanico, il quale tale metodo usava per moltiplicare i disegni delle piante. Si osserva per che primu di (al epoca la usavano! Cinesi, come di fallo nella nuova edizione dell opera titolata : Lo specchio della lingua Mandchoux, pubblicala per ordine dell* Imperatore della Cina KiawLoung nel 1772 vi si trovano due squarci che evidentemente addimostrano che prima di quellepoca i Cinesi tale metodo usavano; ve nendo dall autore indicali due luoghi, l'uno ove si tracciano sulla pietra li fac simile in grandi e piccoli caratteri, e l'altro ove si spal mano di nero le pietre sulle quali sono im pressi quesli ordini dell* Imperatore, e slampansi in carta bianca. 68

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La litografia si ottiene nel seguente modo. )1 litografo si serve della pietra calcare di grana finissima, rendendola perfettamente pia na e levigata, nella quale si scrive e si dise gna con inchiostro, o matita preparata. Dap prima vi si scriveva con un inchiostro grasso composto di sego, sapone, gomma lacca e nero di fumo; indi il sig. Miterer, ancora di Monaco* trov una preziosa invenzione di una compo sizione equivalente alla matita , composta di cera vergine, sapone e nero fumo, con cui si disegna sulla pietra resa leggermente scabra, e il disegno vien eseguito come se fosse fatto con pastello di Francia. Mediante gli acidi che ren dono porosa la pietra, e per conseguenza su* scedibile a ricevere T umidit nelle parti e negl' intervalli ove non vi disegno 6 scritto, e mantenendosi ogni qual volta bagnala con acqua, con un cilindro vi si passa l'inchiostro da stampa , il quale parimenti grasso ed oleoso, si attacca ai soli segni della penna o della m atita, venendo ripulsato dalla pietra ove non esiste scritto o disegno; vi si applica quindi la carta umida, e con la pressione del torchio litografico viene Io scritto, ovvero il disegno impresso nella carta, ed in tal modo si moltiplicano le copie, le quali vengono tanti

simile di quello che sfto tracciato sulla pietra. Tale metodo da principio si rendeva utile per ogni sorte di tabeMe, di compartimenti, df scrittura, di note musicali, i quali vengono di perfetta esecuzione; non poteva in Vrur modo uguagliare la incisione ih rame nelle opere d* arte; come per esempio nelle opere di architettura, dovendo tracciare le linee con penna metallica e cori inchiostro grasso noa iscorrevole, ovvero con altro strumento, ma sempre collo stesso inchistro, le rettilinee non potevano essere tracciate con la massima pre cisione e delicatezza. E dell'ugual modo tutto ci che veniva designato con matita litogra fica anche dai pi celebri artisti, abbench offra il vantaggio la litografia della morbidezza maggiore dellincisione in rame non si poteva ottenere che in pochissime copie di prima ti rata c senza difetti; giacch la matita, oi tratti della penna tracciati sopra |a pietra venendo espressi in rilievo , dopo stampato poco nu mero di copie il disegno sbava e perde la sua primitiva grazia e porta nei lavori finiti un aspetto d lana o bombace che vela fa super ficie, ed attenua molto la vaghezza del lavor. Finalmente non si poteva facilmente ottefac

sto
nere colla litografia un armonia generale e costante in un lavoro finito, e difficilmente una lucentezza di tratti che equivalgono al taglio, o alla punta. Oggi per tali inconyentenze si sono tolte, e la litografia portata all ultimo grado di perfezione, e rivalizza colle incisioni in rame. Per ottenere nelle copie maggiore freschezza moltiplicano i litografi il disegno in varie pietre stampandone una copia del primitivo disegno in carta porcellana, e lo trasportano con que sta in altra pietra preparata, e formano tante pietre designale a piacere e quanto il bisogno lo richiede, colle quali stampano quel numero di copie incarta, che vogliono moltiplicare. Finalmente si scoperta la maniera di in cidere sulla pietra litografica, sulla quale ven gono,bene tratteggiati le linee ed i contorni, dandogli ancora i chiaroscuri; ed i litografi incidono nella pietra nel seguente modo. Dopo resa ben levigata la pietra calcare, si fa una pozione di gomma arabica sciolta nel l'acqua, vi si aggiunge una decozione di noce di galla e si incorporano bene. Questa si spalma nella pietra, dopo asciuttasi lava, lasciandole, una leggerissima patina della composizione , si tinge poscia con matita rossa e si incide

colla punta secca ovvero colla punta del dia mante ci che vi si vuole rappresentare ; dopo incisa si unge la pietra di olio, lavandola; scorsi cioque minuti vi si passa V inchiostro con un lampon di panno, e si stampa nel torchio litografico colla carta umida , ed in questo modo si ottengono delle bellissime stampe, schivando i difetti che si verificano col disegno o colla penna. Nella litografia molto si sono distinti il signor Orazio Vernel in Parigi colle sue stampe di cavalli impressi a matita litografica, ed il ce lebre signor Voogd in Roma cogli studii di paesaggio che in piccol numero pubblic a de lizia degli artisti. I signori Chevalier et Langhemfe ed i si gnori Tudot et Lemercier in Parigi hanno por tato la litografia al pi alto grado di perfe* zione. Nell anno 4835 il signor Weischaupl in Nuremberga invent la Cromolitografia 9 v al quanto dire stampare in colori colla pietra ed usa il segunte modo; si leviga la pietra cal care senza veruna preparazione, poscia si dise gna colla penna metallica coirincbioslro pre parato a semplici contorni ; indi con questa pietra se ne stampa una copia in carta por

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cellana, si trasporla questa imprimendola in un altra pietra defogliai modo levigata , la quale tosto stampata rimpronta; dopo di ci si dann le masse dei colori in.queste due pietre e si stampano due volte con i colori uno sopra Y altro di ifiodo che stampala l carta con il colore rosso in una pietra , si torna a stampare con un colore bianco nel l'altra pietra sopra il rosso; e in qusto modo si ottiene il colore di carn. E cos per ogni colore che si desidera, stampando l eaftcod tante pietre e tante volte per quanti colori si desiderano, e con questo mezzo si Ottengono delle stampe colorate colla mssima precisione, grazia ed eleganza, come se fossero pinti a# olio od a miniatura (1). Il signor Engelmann in Miihlhauscn ha dato delle stampe di paesi e di figure in Cromo* litografia di una perfezione tale che sorpren dono chiunque le osserva. Finalmente pi sorprendente, e d'immen surabile vantaggio sopra tutti i riguardi l'ul tima scoperta fatta dai signori Perkins e Fairmans Inglesi della Sidografa, vai quanto dire scrittura sul ferro*
() Fd. Krauss e Fran. Mall, Handbuck fur litographen tm i Steindruker, Sltitgard 1855.

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1 1 signor Perkins ritrov il modo di ren dere le lamine di acciaio duttili e molli come il rame e Toro, e dopo essere tali lamine in cise con quel maggior grado di finezza e di facilit a cui sia mai pervenuto V intaglio il pi lino sul rame, le ritorna senza la menoma alterazione di forma alla massima durezza. E con tale metodo possono stamparsi delle carte da una lamina incisa in acciaio il decuplo di quanto se ne possono ottenere da una lamina incisa in rame. Ma questo non tutto il ritrovato del si gnor Perkins. Il maggiore utile quello della moltiplicazione delle stesse lamine incise, usando il seguente metodo. Indurita cos come abbiamo esposto la lamina di acciaio incisa , prepara un cilindro dello stesso metallo della periferia, o diametro della incisione, e lo rende ancora duttile e molle. Girandolo indi sul piano della lamina incisa, col mezzo di una macchina all* uopo destinata , con una forte pressione ottiene la stessa incisione a rilievo sul cilin dro , e tagliente quanto la punta acutissima dei bulini che servirono ad aprire i solchi nella lamina. Indi torna ad indurire con una fortissima tempra il cilindro 3enza fargli per dere neppure una minima parte della sua in-

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cisione a rilievo, e postolo nella macchina al l'uopo preparata, gli fa imprimere ed incidere lo stesso soggetto quante volle si voglia su lamine di acciaio rese molle, ovvero d rame o di altro metallo qualunque, ripetendolo an che su varie lamine a piacere e secondo il bisogno, formando in tal modo tanti facsimile della originale incisione, potendone trarre da un tipo della pi squisita esecuzione una infinit di copie senza che fosse alterato nella minima parte del merito e della perfezione loriginale. Sono le stam pe, e particolarmente quelle incise col metodo del signor Perkins, al giorno di oggi il principale ornamento dei libri, ed una gran quantit di opere di arti, di scienze, di storia etc. sono ornati con grandissimo lusso di tali stampe, che non lo furono pel passalo. Non & meno importante, lornamento della legatura nei libri, il quale ebbe origine pria della invenzione della stampa, e di lale epoca si osservano dei libri manuscritti mollo io* formemente legati. Nel XY secolo cominci la legatura nei libri a formare uno dei principali ornamenti degli stessi, e le arricchivano di lastre di oro, di argento cesellate, ovvero niellate, di tartaruga, o d'incrostatura in avorio, come ne fanno piena

fede lEpistolario, rEvangeliario ed un Messale miniato di Paolo IL i quali erano legati in la mine di argento niellate con cornioi massicciee borchioni dorati, che sventuratamente furono nel 1798 da coloro che manornessero i pa lazzi vaticani comprese le due cappelle sistina e paolina venduti a peso, salvo le lamine niel late, che passarono in commercio ed oggi for mano parte del gabinetto Hamiltoniano. Diversi Messali miniati furono comprali dal Cardinale Hertzan insieme ad altri preziosi oggetti, e furono dallo stesso spediti nella sua Chiesa di Ungaria , ove attualmente conser va nsi. Questa stata sempre la sventura del lItalia, o di essere stata mal governata, ov vero manomessa, cercando sempre gli avidis simi stranieri depauperarla e spogliarla dei suoi pi preziosi oggetti di arte. Ma dobbiamo ad onor del vero aggiugnere ancora, che mol lissimi dei nostri o per ignoranza o per in gordigia di guadagno han contribuito in ogni et a spogliar ltalia dei suoi capolavori e di assai rari e preziosi oggetti. Adornavano quel Messale due grandi lamine poste nei centri delle facciate dello stesso ed otto angoli, cio quattro per ogni faccia , il tutto niellato di squisito gusto , che rappre* 69

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sentavano tutte oggetti tratti dalle sacre carte, e relativi al carattere del libro, il quale erano destinati a fregiare. Ed il miglior lavoro di niello quello di centro di una delle faccie, che rappresenta Daniele nella fossa dei leoni. Non mi dilungo di pi nella descrizione par ticolareggiata degli altri lavori, che tali libri ornavano. Poich questo sarebbe pi proprio di un libro, che tratti di belle a r ti, anzich di un Manuale di Bibliografia. Per ho voluto cennarli per averne il lettore una qualche idea. Se poi sulfassunlo si volessero pi minute no* tizie pu il lettore servirsi dell Opera di Ci cognara che porta il titolo Memorie sulla Cal cografia. Nel XVI'secolo per rendere le legature pi solide coprivano i libri di tavolette di legno, e spesso queste vestivano di cuoio, o di velluto ordinariamente di colori bl o vermiglio. Le opere di piccolo formalo coprivano di pelle, che pingevano con varii colori in com* parlimenli separali con (ili di oro che forma* vano una specie di mosaico. Si osservano delle legature di tale epoca con disegni ed arabeschi di una immagina* zione graziosa, e di una squisitezza e finitezza incredibile nei libri di Enrico 1 1 e Diana Poi*

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tlers, ed in quelli della biblioteca di DeThou stretto amico del dottissimo Giovanni Grolhier. * Giovanni Grolhier era un prodigio di eru dizione, amico dei pi dotti del suo lempoe particolarmente di Buddeo, di cui fece stam pare il trattalo de Asse dagli Aldi nel 4522. Possedeva una grande, scelta ed elegante bi blioteca, che De Thou paragon a quella di Asinio Pollione , la pi antica di Roma. Nel 4675 ne furono venduti gli avanzi; e Bona ventura dArgonne dice, che gliene toccarono alcuni volumi, cui nulla mancava per la bont delle edizioni, n per la nettezza della carta e la nettezza della legatura; sono egli aggiunge tulli dorati con una delicatezza ignota agli indoralori di oggi giorno, i com partimenli sono dipinti a diversi colori per< fellamente disegnati, e tutte di varie figure. Ciascun volume avea da un lato le seguenti parole in lettere di oro / . Grolleri et ami corum e dall1 altro il seguente bel motto Porlio mea, Domine, sii in terra viventhtm I libri ornali da tali legature sono molto prezzati e ricercali dagli amatori e si vendono a carissimo prezzo. Le legature poi ad imi tazione di quelle sono comunemente intese col nome di legature alla Grolliere e sono dagli amatori ben pagale.

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* Finalmente il lusso delle legature degli an tichi libri fu disteso a tal segno che oltre le stoffe tessute in oro ed argento , colle quali li rivestivano per lo spesso le arricchivano di perle fine e di pietre preziose. 1 primi legatori eran da priucipio analfabeti*, e la toro ignoranza era riguardala necessaria al loro mestiere. Infatti si osserva che nel 4492 la Camera dei Conti di Parigi scegliendo il legatore gli faceva prestare il giuramento di essere analfabeta, affine di non isvelare lo stato delle somme dei conti. Le moderne legature ordinariamente si fanno in pergamena velino, in tela preparala , in pelle di scrofa, in cuoio di Russia, in pelle di pesce comunemente detta sagri, ed in maroc chino di diversi colori. Si ornano i piani dei libri con certi fregi di squisito gusto in oro, vi si imprim&no delle armi gentilizie, divise, o nomi dei proprietarii io oro, od in rilievo. Il dorso dei libri viene ornato in oro con dif ferenti disegni. I diversi colori , di cui sono decorate le legature, li fanno distinguere coi nomi di vitello fulvo* screziato, marmoreo , porfido, radicato, blu, rosso, etc. Qualche volta le coperture di marocchino vengono ornate fon altro marocchino di differente colore raso,

0 stoffa ed arrlcclme^driarga bordura di oro* Nell'arte della legatura la Francia e V In ghilterra si sono sempre distinte. Nello scorso secolo tale arte era decaduta; oggi per alla pari eoa tutte le arti che concorrono alla perfezione di un libro. I legatori di Francia e segnatamente quelli di Parigi rivalizzano con quelli dell' Inghilterra, 1loro lavori si perfezionano di giorno in giorno e sono degni dei capo d opera della stampa che escono dai torchi dei pi celebri stampa tori di Parigi* In tale arte acquistarono la pi alla ripu tazione nella fine dello scorso secolo ed ai giorni nostri nella Francia Deseuille Padeloup* Bozerian, Thouvenin, Courteval, Ginain* Bro de!, il quale fu V inventore della mezza lega tor, che quella coperta nei piani del libro ' di certa carta che perfellamente* imita la pelle Deromroe, Sitnier, Vogel, Lorlic Raparlier, Bauzonnet, Cap legatore del Duca drleaiis ed altri. Questi ultimi alcuni sono attualmente in esercizio della loro arte, e di altri esiste tuttora la loro casa. NelPanno 1824 i sig. Simier e Thouvenin presentarono nella pubblica esposizione al palazzo del Louvre molti capi dopera di le*

gature, tra gli altri un magnifico esemplare della Storia di Enrico IV ed un altro ancora pi ammirevole di Paolo e Virginia , che si rimarcavano per la franchezza del disegno , per la ricchezza degli ornamenti e per la purit dello siile. Il sig. Simier intraprese colla pi rara for tuna la rinnovazione dei sontuosi mosaici delle antiche legature, delle quali pareva essere perduto il segreto. Le legature di questi due maestri celebri si distinguono dalla loro estrema pu rit, da una severit di gusto , che non esclude la ricchezza dalla precisione e dalla finezza, e niente lasciano a desiderare al pensiero. I loro fortunati rivali furono i sig. Vogel, Courte vai e Ginain. I legatori Inglesi Signori Kallhoeber, Baumgarten, e sopratutto Roger Payn si sono an cora resi celebri. Lord Spencer pag a questo ultimo 15 ghinee per la legatura di uri Esehilo. Roger Payn si distinse sopratutto nelle lega ture degli antichi libri, e le sue dorature a piccoli ferri sono di squisito gusto. Questo legatore malgrado Tallo prezzo che rieavava dal suo lavoro non era ricco e mor nella pi estrema povert. M. Peignot dice.

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> Lavorando solo in un piccolo tugurio, lutto si trov alla rinfusa ; andava sempre ad impronto per qualche pezzo di moneta a conto del prezzo delle sue ricche legature, > Su la stessa banconata erano confuse delle scarpe vecchie, dei fogli di libri preziosi, del pane, del formaggio, delle edizioni del > XV secolo . . Finalmente non avrei giam mai credulo che da un uguale lugurio do vevano uscire queste magnifiche legature destinate ad ornare la biblioteca del ricco e nobile Lord, e sopratutto che esse doves sero uscire senza essere sporcate, ne mac chiale di grasso . Le legalure pi difficili erano quelle che superava Roger Payn. Ai nostri giorni molto si distinto in questa arte il celebre Thonson. Si distinguono i legatori Inglesi anche nellarricchire i libri da loro legati nella dora* tura che essi danno nei tagli , che a primo colpo d occhio paiono semplicemente dorati ; ma traversandoli un poco , come si volesse aprire il libro, fugge la doratura e si osser vano pitture di paesi, vedute ed altro. Questo lusso dispendioso. Un esemplare di Joseph di Bitaub edizione di Didot V am legato in Londra con un paese nei tagli fu

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venduto 96 fr. nel 1797 nella vendita di M . Le Fevre a Parigi, lo ho veduto ancora libri legati in (ale modo in Italia nello scorso se* colo, ma di cattivissima esecuzione. Non parlo delle legature tedesche, italiane e spaguole, perch non sono ancora portati a quel grado di perfezione in tali paesi da po tere rivalizzare colle legature francesi ed in glesi, a riserva dei libri di Chiesa, pei quali in Italia si cominciato in qualche modo ad imitare quelli eseguiti in dette estere con trade.

CAPITOLO DECIMOTTVO

Della stella delle edizioni e degli esemplari.

Per rendersi una biblioteca distinta uopo che non sia fornita di soli libri rari, preziosi, di bella esecuzione e di scelti esemplari; ma ci vuol altro per tale nome meritarsi. Dovr il bibliotecario, ovvero colui a cui affidata la biblioteca, conoscere a fondo la bibliografia tanto teoreticamente, quanto prati

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camente. Teoreticamente, per essere alla por* lata di'conoscere le edizioni da preferirsi, e farne la scelta ; praticamente per lo esame degli esemplari, .aceto fossero esenti di difetti i quali difficilmente da chi sfornito di pra tica possono tutti conoscersi. Questo lutto quello che un bibliografo istruito, ed un oW limo bibliotecario debbono conoscere; e di pr posilo debbono applicarsi ad acquistare laK conoscenze, che sono Ja base di tutte le altre, perch senza di esse vengono obbligati a com mettere dei gravissimi errori pregiudizievoli alla loro riputazione non solo pia benanco alla loro fortuna. . A scampare tali errori parler paratamen te, per quanto le mie forse il permettono ed un Manuale lo comporla, pria della scelta delle edizioni; indi dello esame e della scelta degli esemplari. Bisogna pria di tutto il bibliotecario, ovvero il bibliografo scegliere tra le edizioni di una opera quella stampala coi pi belli caratteri, in carta migliore, e che conservi la purit del testo. Tali qualit costituiscono fai bont della edizione. Quest'ultimo qualit per indispebsabije per le opere scritti) hell lingue dotte; perch il pijeggiero errore, come pereaem70

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pio,. una lettera falsa, omessa, o duplicata; ov vero un difetto di punteggiatura renderebbe un passo inintelligibile, e spesse volte cam* bierebbe il senso della frase. Per tali ragioni ho alluopo parlato dei pi celebri stampatori che col loro nome hanno reso un lustro allarte della stampa, e la loro reputazione una sufficiente guarentigia della bont delle loro edizioni ; e per maggior co* modo degli studiosi della bibliografia ho voluto antecedentemente negli svariati luoghi, e se* gnatamente nel capitolo XIV registrare alcune di tali edizioni. necessario ancora che il bibliografo o bi* Miotecario abbia non solo conoscenza delle col lezioni, come per esempio quella degli Elzevirr comunemente intesa col nome di' Vnriorum, quella ad UsumDei/ihini e tc, ma benanco deve conoscere le falsificazioni per fare la scella dei volumi die compongono tali Collezioni. Merita particolare attenzione la Collezione degli Elzeviri, la quale preziosissima, rara e di prezzo elevato, quando completa delle originali edizioni. H bibliografi, o: biblioteca rio deve quindi avere molta cognizione e guar darsi non solo dalle edizioni contraffatte, ma ancora delle ristampe fatte dagli stessi Elze

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viri, ovvero dai loro sueeessori.Tali ristampe sc>no stale eseguile con mollo meno diligenza e con caratteri logori, ed il merito di queste di gran lunga minore delle originali edi zioni , e di conseguenza il prezzo mollo pi basso. Per ci conoscere bisogna rendersi fa* miliari il Brunel ed ad altri bibliografi che sul proposito hanno bene aerino. L nomi de Brotier, d'Olivel, Crevier, Val lar!, Caperonier , Lallemant, DaVisius, Burmanno etc. si resero mollo celebri nel XV11I secolo, i quali ci diedero delle eccellenti edi zioni e di gran merito, rimarchevoli per le loro annotazioni, per la loro bellezza, per le loro varianti e sopralutlo per la correzione del testo; e le edizioni coi lavori e colle cor rezioni di s celebri letterali sono da prefe rirsi ad alcune degli antecedenti secoli. Sono anche degni di occupare un posto nelle preziose biblioteche le edizioni intraprese dai Foulis.Westcin. Brindley, Sandby eie., le quali, bench racchiudono un piccolo numero di all* lori, hanno ancora il loro merito. Merita pure essere ricordata la Collezione stampala da Coustelier ed indi cpnlinuata da Barbou, la quale rivali/za con quella degli Elzeviri per la bellezza dei loro caratteri ,

per la sua bella esecuzine e per la eorrezion del tosto. II prezzo di (al collcziorte compirla, allorquando i voltimi sono della prima edizio ne, molto caro. Quella poi in carta fina ili elevatissimo prezzo. Tra le moderne edizioni sono da preferirsi quelle slampale in 3/anheim , Deux Pont; Oxford, Londra, Basilea, Lipsia eie., con lutto ci che la carta non corrisponde alla esattezza ed alla diligenza del testo nelle edizioni di queste ultime due citt. Tra le moderne collezioni meritano un post nelle biblioteche le edizioni dei Classici Ialini intraprese da M . Lemaire in Parigi, e da Pomba in Torino, come ancora preziosa la colle zione dei Classici latini pubblicata dai signori Carlo Gosselin e Masne-Delaunay, nella quale il testo ed I con\mcnlari furono rivisti dagli antichi professori dell Universit coi membri della nuova. La quale edizione nel formato in 8. fu stampata in piccolissimo numero ed il prezzo della, stessa si elevato sino a 30 fr. il volume. * Nei tempi a noi pi vicini i signori Didot hanno reso alla repubblica delle lettere un grande servizio non solo colle loro belle edi zioni , ma benanco colle loro collezioni dei

classici greci, talini e francsi, i quali dietro di essere stati bene eseguili sono diligente mente Corretti e forniti di buone annotazioni e formano la delizia degli studiosi, e Torna* mento delle biblioteche. Non meno interessante la collezione di formato in 32 dei classici greci, latini, franc si, inglesi ed italiani eseguila da Giulio Didol. Per le edizioni dei Classici Italiani sonopref* feribili quelle citate dai Vocabolaristi della Criisea; ed una guida sicura per ben conoscere le contrafTazioni l'ltima edizione dell'opera di Gamba , che porla il (itolo Serie dei testi di lingua. Merita anche un posto nelle biblioteche la Collezione dei Classici Italiani stampata in Mi lan o n e l i 811 ed anni seguenti. Si rende ancora preziosa una biblioteca quando fornita delle collezioni delle edizioni dei pi rinomati stampatori; come per esem pio quella degli Aldi, ed una guida sicura per conoscere ancora le contraffazioni l'ultima edizione del Renouard, Annali dgli Aldi, quella degli Stefani, dei Comini, del Bodoni eie. Adorna in modo particolare una libreria la collezine dei quattrocentisti, ossia delle edi zioni del secolo XV, \ quale con solo di

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grande ornamento, ma si rende aneora neces saria per la storia dell'arte della stampa e per gli studi! bibliografici, e nello stesso tempo ancora utilissima per le prefazioni, dediche ed epistole che le stesse contengono, dalle quali si attingono molte notizie e documenti relativi alla storia di quei tempi. Questa col lezione stata sempre riguardata sventurata? mente da color che hanno preseduto alle nostre mal regolate biblioteche, come libri di semplice lusso e di nessuna utilit; e per con seguenza siamo sforniti ancora delle prime edi zioni, anzi per meglio dire , di tulle le edi zioni dei secoli XV e XVI stampale nel nostro regno , le quali per la incuria ed ignoranza degli stessi formano oggi il pregio delle estere biblioteche. |l che per noi cagione di gran* dissima vergogna ; non potendo presentare ai viaggiatori stranieri nessun monumento del ibarle tipografica in Sicilia. Nelle moderne edizioni sono sempre preferibili quelle stampale sono gli occhi dell'auto re, ovvero da essi approvate, eccello quelle opere che nol)e ristampe vi fossero aggiunti pezzi inediti interessanti riconosciuti essere stati scritti dallo stesso autore; mentre per lo spesso aceade che gli editori, anche a rischio della

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riputazione di an autore, per ispeeulazione e per aumentare il numero dei volumi aggiun gono pezzi sotto il nome di un autore , eh non li ha mai scritto. Di quello poi che riguarda gli annotatori degli autori moderni non occorre parlarne * mentre la pubblica opinione ed il giudizio dei dotti formano la sicura guida di colro che debbonsi preferire. Ni>n occorre nemmenq par lare per la scelta dei Dizionarii e dei libri di scienze e di a r t i , per non ripetere ci che nell1antecedente capitolo della Depreziaziont dei libri ho detto. Dopo'la scelta delle edizioni di giusto oc-, cuparci della scelta degli esemplari. Si deve in primo Ipogo osservare la gran dezza dei margini, senza dello quale non pu dirsi un bello esemplare, e per tale ragione i libri intonsi acquistano uno non ordinario valore. Bisogna ancora osservare se i fugli sono bene piegati ed i quinterni uniii egualmente perch essendo un esemplare malamente piegato, ov ver con i quinterni disuguali si verifica in al* cubi foglietti 0 che il lesto sia mutilato, o che il margine sia strettissimo , mentre iu altri V molto largo. 1

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Deve osservarsi se vi sieoo fogli stampali falsi di registr (1 ), ovver messi falsi a bassp (2), perch nel primo caso debbono, e particolarmente nei libri di piccolo formalo , per necessit nel legarsi mutilare il testo, e nel secondo caso non si trovano le pagine col loro ordine. TaJi difetti non si possono a primo colpo d'occhio osservare, ma si richiede molta diligenza per iscoprirli. Bisogna ancora osservare se vi sieno stale delle piegature nella caria pria di essere stam pala, mentre dopo stampalo il foglio della carta con qualche piegatura nel. centro o altrove, levando lo stampatore della piega e lor&afdo a slampare il foglio dall'altra parte, iq quella antecedentemente stampata resta una vergatura bianca in mezzo al lesto della larghezza della piegatura. Se il foglio viene stampalo da tulle le due faccio eolia piegatura, allora se
(1) Da foglio folto di registro, cosi detto nel termine delibarle, si vertine piando lo stampatore mette in torchio il foglio stam pato dalla prima faccia per istamparlo daH'altra ma nu nei punti stessi nei quali fa posta quando venne la p rim volta stampato; e per consegbenaa le Uoee nou baltouo una sopra l'altra e ven gono le pagine alte e basse. ($) Falso a basso, termine dell'arte, quel foglio, le cui pagine boa fan allocato uef torchi por ihtaapfarsi coll* ordine voluto ; e di conseguenza non corrisponde la paginatura, saltando le pagiuo in mo.lo irregolare.

il legatore leva la piegarla vergatura bianca resta in ambe le facce. Il che rende molto dilettoso lesemplare. Qualche volta Io stampatore negligentemente stampa il foglio della carta con qualche an1 golo della stessa piegalo; ed indi tolta lale piegatura e stampato dallaltra parte, viene la stampa mancante nella grandezza della punta piegala in quella parte che fu stampata colla piegatura, e tale difetto molto positivo. Si deve anche osservare se vi sieno pagine manciate per difetto della fraschetta, perch in lale caso manca nella pagina qualche linea, parola, o sillaba. Tali difetti non si possono conoscere, se un bibliografo non fornito della pratica e delle conoscenze tipografiche, non potendosi a primo colpo docchio scorgere. Parimenti deve osservarsi se vi sia qualche foglio fallato (1), e questo difetto si vede su bito da qualunque persona. I buoni esemplari non debbono essere mac chiati nella carta di un certo colore rossastro: il chc un notabile difetto, e la carta por lo spesso in simile modo macchiata trovasi in tutte quasi le edizioni di Germania.; ed in questi
(1) Dicesi foglio fallato , quando impresso in qualche parte senza inchiostro.

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sodo

preferibili i meno macchiali. Come an cora non vi devono essere fogli lacerali, ovvero racconciali sia per fortificarli, sia per co prire qualche difello. Gli esemplari tarlali, e particolarmente nel teslo sono da ricusarsi assolulamente, a meno che non sia qualche libro di eslrema rarit, che non vi mezzo di potersene avere qual* che altro esemplare. Bisogna osservare se vi sieno macchie di inchiostro, di olio, di grasso. Bench siasi sco perto il mezzo di fare sparire lali macchie, nienlemeno un difetto essenziale, perch si deve scucire il foglietto per togliergli le macohie e nel rimpiazzarlo si verifica trovarsi in qqalche parte pi basso e forma difetto. Molli hanno l'abitudine di interlineare i passi che vogliono rimarcare sia coll'inchiostro sa colla matita: lali interlinee sono macchie e fanno torto al libro. Altri riempiono i libri di osservazioni, credendo essere le loro note di inolio peso. Queste fanno molto torto al li bro, perch spno macchie disaggradevoli agli amatori. ^1 contrario pero se tali osservazioni sona di un uomo nolo pei suoi talenti allora lesemplare acquista mollo pregio. neces sario per che le stesse sieno autenticate dalk

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segnatura di colui che le ha scritto , ovvero che il carattere fosse ben noto e confrontato con originali manoscritti. Finalmente quando un libro porta limpronta delsuggello, o delle armi gentilizie di un ama tore nolo per la sua delicatezza nella scelta degli esemplari che componevano la sua biblio teca, a giusto titolo mollo ricercalo. Imper ciocch si pu tenere qual cosa certissima, che siffatti esemplari sieno stati diligentemente esa minali e trovati senza alcuno degli accennati difetti. Cos nelle vendile i volumi provenienti dalle librerie di Grollier, de Thou, Hory ecc. si acquistano a un prezzo maggiore. Essendo sufficienti tali regole per la scelta delle edizioni e degli esemplari, passer a trai* tare nel seguente capitolo della maniera di ristaurare i libri e toglierne le macchie.

CAPITOLO DECIMONONO

JMta monter di ristaurare i libri e toglierne le macchie.

Una delle essenziali cose, che il bibliografo deve sapere, quella di ristaurare i libri dan* neggiaii, sia dalla antichit , sia dall incuria dei loro possessori, o per qualunque altra siasi causa. Yero si che i libri motto danneggiati perdono il loro merito e valore. Ma siccome tra questi ve ne possono essere dei prezio sissimi e di grandissima rarit; cos neces sario che il bibliografo conosca larte di ristaurarli e restituir loro, almeno in parte, lantico valore. L arte di ristaurare i libri consiste nello imbiancare la carta allorquando trovasi deni grata dalla sua antichit, di toglierne ogni sorta di macchia, sia d inchiostro, sia di olio, di grasso, di frutti etc., di riparare i guasti del tarlo , di ristaurarli quando sono lacerati.

di fortificare ia caria allorquando ha perduto la sua primitiva fortezza etc. Pria di ognallro necessario per imbian* care la carta di un libro, ovvero toglierne le macchie che si sagrifichi la legatura, sciogliendo i fogli intieri, restaurarli, e dopo rilegarli ; perch non volendo perdere la legatura po trebbe facilmente , anzi con tutta certezza* verificarsi che asciuttato il libro dopo imbian cata la carta, ovvero fatto sparire le macchie, che le carte si attacchino una con V altra, e nel separarle, si lacerino. Parimente una saggia prudenza, che pria di imbiancare la carta, ovvero di togliere le macchie ad un libro raro e prezioso si faccian precedere varii saggi in un libro vecchio mac chiato e inutile, per assicurarsi del modo di esecuzione; ed indi si passi all'operazione^ nel lib ro che si voglia rislaurare. La carta dei libri annerila dall antichit, ovvero macchiala di frutti, di tabacco etc. si imbianchisce e vi si fanno sparire le macchie tuffando i fogli anneriti, o macchiati nellac qua p u ra , aggiungendovi qualche goccia di aeido muriatico ossigenato , lasciandoli stare per qualche tempo in detta acqua, agitandola di tanto l tanto sia che la carta si rende

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bianca e spariscono le macchie. Bisogna per usare la diligenza a non strofinare la c a r t a , perch polrebb facilmente distruggersi allor quando umida. Una stampa affumicala con questo mezzo pu essere rimessa nel suo stato di bianchezza pi brillante di una nuova con una immersione prolungata in detta acqua senza che i tratti pi delicati ricevessero la menoma alterazione. In quanto alle macchie di inchiostro nella carta si fanno sparire in uno o due minuti applicandovi sopra con un pennello un p di soluzione di clorato di soda ; indi si d alla carta un poco di gomma arabica, ovvero di albume di ovo e ritorna liscia com era pria. Si possono tali macchie ancora fare sparire facendo uso dellacido muriatico ossigenato. Le macchie di olio, o di grasso spariscono tuffando i fogli in una lisciva , agitandola di tanto in tanto senza strofinare la carta; perch tale strofinamento si renderebbe dannosissimo alla stessa. I fogli macchiali nei margini di un grasso proveniente dai dili del lettore, e sopratutlo di coloro che fanno grand uso di tabacco, devono stare molto tempo (ufifatti nella liscivia caustica per farvi intieramente Sparire tali macchie.

I libri danneggiati di vermi cio dll'acarus cruditus, dal termes fatale, dal linus far, 0 dal tinus perlinax, i quali rodono quei libri meno adoperali e li riducono bene spessa ioservibili, per essere ristabiliti di tutto quella che han perduto, sia nel margine , sia nelle lettere, ovvero nlle vignette e perch la caria racquisli la forza perduta, hanno bisgno di uomini pazienti, i quali abbiano la sofferenza ed il talento di ristaurarli sagacissimamente, incollando della nuova carta ove esistono le lacune cagionate dai vermi, facendo con tale mezzo sparire le punture degli stessi. Tale rimedio per si rende ulile su margini dei libri, ma non senza inconveniente quando 1 vermi hanno danneggiato la slampa. In que sto caso necessario per sorreggere tale di fetto di un abile e destro stampatore. Alcuni legatori credono potere evitare questi danni aggiungendo deHallume di rocca nella eolia, ovvero collaquintide. Tali preservativi sono di nessuno effetto. 1 1 migliore riparo per preservare i libri del tarlo quello di servirsi i legatori della colla composta di / di farina, ovvero amido ed */ di colifonia, il lutto bol lilo insieme; l'unico effetto che produce tale colla quello che talvolta col lempo altera

ed ingiallisce la. carta attaccata con essa sul rovescio dei cartoni dei libri. Per conservar bene i libri e preservarli dal tarlo basta spargere nelle librerie della coli* fonia polverizzata, ed anche alluopo indicato tenere nelle stesse varii pezzi di bulghero. Del resto pu consultarsi il Dizionario di Industria, ovvero il Dizionario tecnologico.

CAPITOLO VENTESIMO

Dello appretto del libri

Lo apprezzare i libri sembra a prima vista cosa facilissima e di poco interesse. Eppur non cosi; mentre cosa difficilissima e di sommo interesse; e per ci bene eseguire deve il bibliografo essere mollo istruito nella pra tica e nella teoria, tanto pei li^ri che acquista per suo proprio conto, quanto nello interesse dei terzi e pel proprio onore quando viene adibito nelle perizie. Tale istruzione dovreb*

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bona avere i bibfiotecarii, ed i librai che con libri antichi commerciano. Il bibliografo , o colui che viene adibito nelle perizie dei libri diviene ipso facto giudice nell' interesse dei terzi, e deve essere molto coscenzioso quando i libri da apprezzare ap partengano a vedove od a pupilli. Oh quanta responsabilit in questo caso gravita su le sue spalle! Se apprezza i libri a vile prezzo per malignit ed ignoranza, ed allora in que sto caso responsabile nel foro della coscienza alla rifazione dei danni che ha cagionato ai proprietarii della libreria, perch ha colla sua erronea perizia concorso a far rubare i libri da coloro che al commercio dei libri antichi sono addetti. E* anche obbligalo in foro di coscienza alla rifazione dei danni apprezzandoli con elevati prezzi o per ignoranza o per superbia, dan dosi tuono di istruito bibliografo, mentre non lo . Gh per conseguenza gli eredi non po lendo sostenere i prezzi della perizia, e restando i libri invenduti, si rendono infruttiferi i loro capitali e vengono obbligati dirigersi ai Tri bunali competenti per avere riestimali i libri, sprecando per ispese una parie delleredit a loro spettante. E con tulio ci difficilmente
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sva pouono venderli, a causa che gli acquirenti persuasi uoa volta di esser* siati gi apprez zati mollo etri M inler vengono nelle ven dite Ora tali inconvenienti presso noi si verifi cano quasi sempre, a causa di avvalersi igno rantemente gli eredi, o coloro a cui spetta la scelta del perito di persone che o per beni di fortuna, e per intrighi si hanno falsamente acquistato nome di istruiti bibliografi, ovvero che avessero la sola teoria senza la pratica, o questa senza l'altro. A questi lali impos sibile potere a giusti prezzi estimare i libri che alia loro perizia sono stali affidati. Cos per esemplo scgliendo un libraio che com mercia con soli libri nuovi, impossibile che questi non commetta degli errori madornali a danno sempre degli e red i, perch natta conosce di libri antichi. Se adibiscono, come spesso accade, dei bibliotecari! di pubbliche o privale biblioteche ; questi, ancorch sieno istruiti nella bibliografa teoreticamente, come giova sperare e supporre, non conoscono la pratica ed i prezzi crrenti dei libri antichi che corrono nella piazza ove si trovano, per* ch oh possono essere alla portala di cono scere i prezzi della giornata di tutti i libri

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antichi, e nemmeno del numero degli acqui renti ) quali fanno crescere o decrescere i prezzi negli stessi E per conseguenza le loro perizie sono sfate sempre soggette a nuovo riestinto, come fede ne fanno le cane efferie dei tribunali. Se adibiscono' KbrrtendoH; questi la maggior parte sono analfabeti e non possedono che una meschina pratica ed apprezzano i libri, per mettersi af coperta, a peso quasi di carta, travisando nette note, per essere cfuarsi analfabeti, i nomi degli autori ed r titoli delle pere, come pu osservarsi fagli inventarti eredHarir che conservatisi dai Notai. quando1 a verificata vendita al pubblico incanto di Bbrf apprezzati da quest ultimi, ovvero dei primi, mi succeduto comprare varie volte dei libri rarissimi per pochi franchi, che ho rivenduto pi centinaia di franchi, If feiMografo adibito nelle perizie deve essere fornito di teoria e di pratica. Della teoria per la conoscenza dei libri che deve apprezzare, e della pratica per guardarsi dalle frodi libra rie e tipografiche non solo, ma per sapere pralieamente registrare i libri di valore ed accertarsi, pria di segnarne il prezzo, se sia; o pur no completo; e per ci eseguire deve usar moka diligenza.

;M2 Se deve* apprezzare uianuscrilli, deve con somma diligenza esaminarli e conoscere la jiialeria di, che trattario, ed indagarne l et. Dei ch$ ho trattalo di proposilo nella seconda parte del presente Manuale. Deve osservare se vi sieno capoleltere miniale e dorale e conoscere se queste sieno siale eseguile da celebri artisti. Deve conoscere la materia su di che sono scritti: se in velino, pergamena, carta bambagina, di lino etc. Deve conoscere il merito inlrinseco dello stesso, cio del con tenuto, e se sia di interesse alla sloria pairia, alla letteratura etc. Deve ancora conoscere se pubblicato ovvero inedito, se autografo o esemplato; ed in queslultimo caso accertarsi dcllepoca scorsa dalla morie dellautore alla esemplazione del manoscritto. Deve osservare la legatura, se antica, ovvero naia col mano scritto, ovvero se sia moderna; ed esaminare gli adorni che accompagnano la slessa. Tulle queste circostanze diminuiscono, ovvero accre scono di gran lunga il prezzo degli slessi. , Se vi siano dei libri antichi e di prima slampa, deve il perilo bibliografo conoscere a quale grado di rarit appartengono, se poco comuni, rari, rarissimi, di eccessiva rarit, ovvero pre ziosi. Del che antecedentemente a bella posta

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ho parlato. Deve ancora osservare se vi sieno decorazioni, ovvero capolellere miniale o do rale, e conoscere se eseguile con gusto e di mano maestra. Se adornati di incisioni in legno, ovvero in rame e se ve ne sieno di queste non appartenenti al libro e se di pi antica data dello stesso. Se stampato in velino , in pergamena ovvero in carta. Se sieno di lale rarit che non sono siale ancora scoperte e ricordate dai bibliografi. Se sieno edizioni an cipiti, stabilirne lepoca, il paese ove furono stampate e lo stampatore che l'abbia pubbli calo. Deve diligcniissimamente esaminare la legatura ed osservare se vi sieno risguardi , ovvero se coperti di antiche pergamene o velino manoscritti cancellali, ovvero stampati, perch, come antecedentemente ho fatto co noscere, gli antichi legatari servivansi di tali pergamene, per coprire le loro legature e per li risguardi, ed riuscito a molti istruiti bibliografi scoprire negli stessi de* frammenti di classici autori aneora inediti, e dei fogli di Donato delle Lettere di Indulgenze etc. ; le quali sono tutte cose che grandissimo prezzo farebbero acquistare ad un libro e potrebbero mollo interessare alla repubblica letteraria f ovvero servire di documento alla storia della arte della stampa.

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Deve finalmente in delti libri e satninare lo .stato della conservazione, se vi sieno pagine (ar iate macchie, postille, e queste se di uomini di merito , ovvero dell' epoca della stampa del libro; se vi sieno fogli, raccomodali, se a lar ghi margini, intonsi, ovvero smarginati , e deve per ultimo registrarli per assicurarsi se vi sieoo mancanze di fogli. Nei libri di moderna data il bibliografo perito deve conoscere il merito intrinseco del libro, cio del contenuto, deve parimenti co* noscerc il merito estrinseco, cio le edizioni da preferirsi, se stampato da celebri tipografi, se sia' stata depreziata la edizione dalle posteriori, se edizione falsificala, se vi siano delle parti* solarit, che accrescono pregio, indicate dai bibliografi, se deve contenere dei passi o p a gine soppresse, se dovrebbe contenere dei cambii, se la edizione ricordata come rara, ovver rarissima, ed alle volle preziosa, se la edizione di un libro sia stata messa in commercio,opar no, ovvero se sene sia stam pato un sumero limitatissimo di copie, o qual* che accidente di incendio, naufragio ec. hanno fatto divenire rarissima una edizione. Se sia Stampato in carta comune , ovvero in carta distai*, te pergamena o velino, s l'esemplare

575

da prezzarsi sia proveniente da qtialelte bi blioteca di nome, ovvero era stato destinalo per dedica o premio. Deve finalmente esamin&re la conservazione e la legatura, e se libro di interesse registrarlo per assicurarsi s sia completo. Nei libri ornati di stampe deve*il perito bibliografo esaminare se le stampe sieno ti rate avanti lettera, e che all'uopo i bibliografi hanno indicate i segni distintivi degli incisori per ci conoscere, ovvero se sono sWiripate dopo di essere il rame stracco; se le stampe corrispondono colf indice ; e deve conoscere se vi appartenessero altre stampe senza essere indicale nell'indice; e molte altre cose deve conoscere ed esaminare il bibliografo perito, che per brevit tralascio. Dopo tali diligenze ed esami il bibliografo perito stabilir il prezzo. M a per poterlo fare con tutta esattezza, bene che sia informato delle cose seguenti. Deve pria di ogni altro conoscere i prezzi segnati da Brunet, Gamba, De Bare, Crtfvenna, La Valliere, Haym etc. non per adottarli nei libri da apprezzare, per ch tali prezzi sono quelli delle vendite ese guile in varie epoche ed in diversi paesi ; e le piazze non sono tutte eguali, u concorrono

m
gli slessi amatori in ogni luogo. Ma (ali prezzi solamente possono giovare per conoscere il grado della rarit di un libro. Deve quindi il bibliografo conoscere la piazza ove deve ese guire la perizia, i libri che sono ricercati nella stessa, il numero degli amatori acquirenti che concorrono alla compra di tali dati libri, il gusto del paese, quali sono i libri ivi di fa cile, o di difficile spaccio etc. Messo tulli a calcolo, il perito bibliografo apprezzer i libri con prudenza, non calcolando mai i prezzi di vendila registrati nelle bibliografie, a seconda del merito degli stessi e di tutte le circostanze sopraindicate che concorrono ; e se debbono apprezzarsi per vendita all'asta giudiziaria, i prezzi debbono segnarsi non alti, non bassi, ma medii, per dare largo campo alla gara negli amatori. Ed in tal modo si verifica la vendita dei libri con sicurezza e giustizia; anzi non rare volle si vendono pi del dovere nella gara dell'asta. Tali regole mi sono sembrate sufficienti per lo apprezzo dei libri, non com* portandone di pi un semplice Manuale.

CAPITOLO VENTESIMOPRIMO

Thla Stenotipia

La parola stereotipia deriva da due parole greche da stro, solido e tipo, tipo, impronto e vai quanto diro stampare con tipi solfidt. Tale modo di stampare ebbe origine dal priit* cipio della stampa colle edizioni labeltrie, come antecedentemente abbiamo osservato le quali furono i primi saggi degli inventori deHf stampa pria della invenzione dei caratteri mo bili. Questo metodo rendevasi molto dispen dioso non solo, ma grandissimo tempo ancora richiedeva; e fu per tali ragioni giuslameule abbandonato. Lindustrioso stampatore di Parigi signor Ga briello Valleyre meditando i vantaggi cfae ri cavare poteva dalla stereotipia, non servandosi come gli anlichi stampatori della incisione per ottenre delle pagine solide, per istamparc
75

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libri stereotipi, ma dei caratteri di stampa , si prefisse ed invent cogli stessi un nuovo metodo molto economico e di grandissimo vantaggi#,, Economico, perch con un ristretto numero di caratteri da stampa pu ottenersi un numero indefinito di pagine di composizione formate a piastre di poco volume e facili a conservarsi, colle quali pu stamjiaRsi a, volont ed a mi sura che il bisogno Io richiede quel numero kldefiaita di eswplari,oli* si desidera, senza fa. vi fosse biaogop di ina nuAva oa^po^j' zia* di pagine che- m^lto *pqsa, costerebbe ; q #cM M gaeaju i libri oon (oIq io^ M a pali fiMUdon^i ai bassissimi pregai* Dii grandts9M vaiaiaggio per ottenersi qna> perfetta correzione: nei libri stereotipi';: slanr tcohi dopo formale le pagine, in lanwae oa.a? tene olii nnaiier iammobili; seongeadoviqwifr ckemendp, pria di stampare tosto si oorneggo bucando la. lmina' con; uno slrumftftUt, SQ Pr primendo quella parola errala, sosliiue*dw quella cornetta, saldandola di dietro, in pile modo ima vdia cornetta non vi pivperieolp che le- lettere saltino-o in qualunque modo la pompostaione si guasti ed alteir |t io dopo vari saggi falli pubblic

87*

a d 0 5 8 in Vatimhtri* stampati) stereotipo cm pianle inriUevo di rame M inute colse* g ente (processo. Bopo avere composto le pa gine coi caratteri ordinari! di stampa , fee sopra >le stess 1 1 modit di gess, ed ottenne l matnier colle lettere cowcavej gettando >pol tu dj questo del rame fuso, ottenne il fase si' mite in rilievo delle pagine di eetnipostaione dei ebratterr da stampa , ce4le quali stamp il dettb taiendario. Tali tavole tuttora di-con* servano, difftostrano daf modo ioine sono eseguite lkfantia deHa stereotipia, manca*d* dalla, nettezza oeHetchfb dei cantieri;, ohe si ottenne pi Dardi. Poehi anni dopo loreftae seozrteae W. Ged e Funkter stampatore di Erfurt atalearte si aecktsew e fecero f lore saggi, feqjnlr ikber (.'uguale risultato di qneHi di YaHtoJM starna panda Ebri intieri stereotipi. , Tale innovauoso <all avi* della *U*pa f dalla gelosia degli stampatori inglesi aftrftvensata, e ed venne obbligalo ritornare In ipatria p ove cor suo flglk) fii^cotiio Yiel 1344 -, stamparono su tavole di rtaaner in rilievo if Soffratio> nella 6nfr del %ul l6ro Je^gesi la seguente soscrieionte non iypit 6tbiHb%s # mqp foritfUi, d ad perpetuata rei memoriamo

. 380

Verso il 4780 il celebre Foulis di Glascovia stamp 246 pagine di Virgilio stereotipi ed o t tenne privilegio per 45 anni per stampare in tale modo. Il non conoscersi nessuna altra opera stereotipa stampala da tale stampatore fa credere che non messe a profitto tale pri vilegio , ovvero non essere stato accolto dai letterali tale nuovo metodo di stampare. I/asiacio Hoffmann nel 4780 secondo alcuni, e nel 4784 secondo altri, apprese d M . Darcel membro dell'istituto il modo di come rendere alcuni incidili molli come cera da potersi im pastare c poi ritornarli alla sua prima durzza; raccolse l'idea dello scozzese Ged di fare nella rda (ina le forme delle pagine di composi zione di caratteri da stampa imprimendo que sti nel metallo rso molle; indi indurilo o t tenne il fac simile delle primitive pagine, e con queste stamp molti fogli del suo giornale da sso chiamato polytipo, annunziandolo iti tale modo stampati, ed ottenne con suo figlio un privilegio di 45 anni per tale riuova arte di stampa. Nell1 anno 4787 stamp ancora in tale modo un opera in 3 volumi in 8. che porta H seguente titolo Jtecherches sur les Maures par Chnier pre Nello stesso anh Tu per 'dee&ftie del Consiglio private della sua slam-

581

peria. Finalmente net 1792 ottenne brevetto di esercitare per 45 anni la nuova arie potitypa e logotypa. Tale brevetto lo cedette a Giovanni Daniele Saltzmann di Strasburgo. Carez stampatore in Thoul nel 4784 fece degli altri tentativi migliorando molto la Stereotipia. Nel 4785 comincia il primo saggio da esso chiamato omolypo per esprimere la riunione di molti tipi in un solo, e nel 4786 stamp in questo modo un libro di chiesa iti due volumi grandi in 8. di pi di mille pa gine per ciascun volume. Successivamente stamp collo stesso modo pi di venti volumi di libri di liturgia e di continuo uso. ' ; Indi nel 4798 F. Didot ed Heran si ossociarono sul proposito e perfezionarono tale arte usando due metodi. Didot applicando le pa gine composte con caratteri mobili di stampa fasi di rame in vece di piombo con forza sopra una materia 'metallica particolare, ricalcando poscia questa su di una lamina di metallo resa allo, stato di pasta, ovvero di cera otte neva il fac simile in rilievo della primitiva pa gina. Heran si serviva dei caratteri da stampi ancora fusi in rame pel suo processo; ma in vece di essere in rilievo incavati, c colli stessi
*

n componeva le pagine, sferra <deHe piali get tava il materiale e. formava delle (amine ih rilievo per stampane senza avere Insogno d i intermediario. Mei 1801 i signori Pietro e Firmin Didot Od Heran pubblicarono un programma stereo* tipo, col quale anawuiavano essersi vaiti per dedicarsi ai nuovi processi 4i stereotipia (4m ali uopo avevano otleaulo privilegio, fa cendo osservare nel programma che le loro edizioni stereotipe avevano il vantaggio] di yna perfettissima correzione, avvertendo dw pe negli esemplari vi fosse corso qualche er rore , tornava loro facile correggerlo nelle lamioe permansati pria ohe si fossero stam pati dei nuovi fogli. l a pubblicazione di tale programma port una specie di rivoluzione alla tipografia ed usa quantit di critici e di censori, come solito in tutte le invenzioni, si scagli per contro asserendo che con tale metodo 1 arte -della stampa in vece di progredire, indietreggiava. Seoza arrestarsi a tanto scalpore gli inven tori seguitarono i loro lavori nel perfeziona mento di tale arte, formando le pagine oli pi coi caratteri di rame, ma servendosi per la composizione dei cavalieri ordinarii di stam

pa> Scendo i modelli tost del gesto fbo umido, ovvero con pasta A cartQde ohe ascimi lavano a fuoco, indi vi gettavano aspra il maleriale dei caralleri da stampa liquefatto ed ottenevano il fac simile in rilievo delle primi tive pagine di composizione in lamine alla spessezza di un rovescio di coltello, nelle quali supplivano una base di legno , per dar loro l'altezza ed essere suscettibili della pressione del torchio. Con tato metodo pubblicarono una quantit di opere di autori classici francesi, inglesi, latini ed italiani correttissimi di for mato in 42 ed in 48 che & i vendono tuttora a prezzi vilissimi. Tale processo adottalo oggi comunemente non solo per le pagine di stampa, ma ancora per le vignette in legno ed in rame moltiplican doli collo stesso mezzo delle pagine dei caral leri, ad eccezione di una semplice preparazione sul legno. La stereotipia al giorno di oggi divenuta oggetto di applicazione universale. M. E. Duverger nel 4844 P applic alla riproduzione della musica, delle carte geografiche etc. Se maggiori schiarimenti se ne vogliono, possono consultarsi V opera interessante di Camus su l'origine e lo sviluppo di questarte stampata

884

H'arino 4822 col seguente titolo ; Un predi tur la itereotypie ed altre, che sul proposito sonosi scritte.

FINE DEL VOLUME PRIMO

I NDI CE
DEI CAPITOLI DEL I. VOLUME

Introduzione e disegno dellopera . . . .

pag.

PARTE PRIMA
Capitolo I,

II.

Definizione della parola Bibliogra fia e ci che si richiede per es sere un buon bibliografo . pag. lo Del Bibliotecario e delle conoscenze che esigonsi per essere un buon bibliotecario.Sue qualit . * 21

PARTE SECONDA
C apitolo I .

li. III. IV. V. VI.


VII.

Dei manoscrilli e della loro uti 33 > lit .......................................... } Della materia dei manoscrilli . 42 Degli omamenli dei inanuscrilli. ;; 51 I Carezza c rarilu dei raanuscrilti > C Dei manuscritti pi antichi . . 73 Segni distintivi dell'antichit dei co dici. . . . . . ' ) ) 80 Delle principali biblioteche dell'Eu ropa rimarchevoli pei loro manuscrilli ......................................:> 100

PARTE TERZA
Capitolo I .

IL

3 )

111.

Origine della stampa . . . . ? 12 Prime produzioni tipografiche . > 150 Propagazione della stampa nelle prin cipali citt di Europa . . . 18 ;

686
C apitolo IV.

)) )) )) j) n

Quadro cronologico dello stabilimen to della stampa in diverse citt di Europa nel corso del XV se colo.......................................... 203 V. Dei caratteri gotici, romani, italiani, greci ed ebraici, degli interlinei, del registro, delle cifre, delle segnture e dei richiami. . . , 223 1. Della soscrizione e della data . 242 VI. Segni distintivi delle antiche edi zioni ......................................n 248 Vili. Degli stemmi, marche e segni degli antichi, stampatori . . . . 260 IX. Del formato dei lib ri. 213 X. Maniera di registrane i libri anti c hi . . . . . . . . . 280 XI. Delle frodi librarie e tipografiche. 292 XII. Dei libri rari e preziosi. . . 299 XIII. Dei progressi della stampa . . 315 XIV. Dei pi celebri stampatori dei se coli XVI, XVII, e XVIII. . 325 XV. Influenza della scoperta della stampa suprezzi dei libri . . . . 494 XVI. Della depreziazione dej libri . a 509 XVII Dei differenti ornamenti dei libri c particolarmente delle stampe e della le g a tu r a ...................... 516 XVIII. Della scelta delle edizioni e degli esemplari................................ n 552 XIX. Della maniera di ristaurare i libri e toglierne le macchie . . . 564 XX. Dello apprezzo dei libri . . . 568 XXI. Della s te re o tip ia ..................... 511

INDICE
PELLE TAVOLE

Tavola I.

Fac-siraile delle note musicali . pag. )) Fac-simile dei nessi ed abbreviature. . JH7 Idem ................................................ )) Idem JK Fac-simile del codice svevo-angioino pos seduto dal principe di Filalia . . Jffl Fac-simile delle lettere d indulgenze di Nicol V. degli anni 1454 e 1455. VII. Stemma di Aldo Pio Manuzio . . Vili. Stemma di Aldo figlio . . . . IX. Alro stemma dello stesso. . . . X. Stemma di Aldo il giovine . . .

84 81 ivi iti 110 151 263 264 ivi 265

NASCALE
DI

BIBLIOGRAFIA

MANUALE
TEORICO-PRATICO

DI B IB LIO G R A FIA
DI GIUSEPPE M . MIRA

VOLUME H.

PALERMO
STAMPERIA PIOLA E TAMBURELLI Via Spedaletto N. 68.

La presente opera sotto la garentia delle leggi per la propriet letteraria. Le copie non munite dalla firma dell'autore si dichia rano contraffatte.

PARTE QUARTA
Delle principali biblioteche antichi e modem*.Maniera di coordinar una biblioteca e della cura che esige la conservazione dei libri. Diversi sistemi bibliografici tenuti dai sig. Amehilon, Camus, Achard, Peignot, Debure, Barbiert Brunet etc, - Sistema tenuto nella nostra comunale biblioteca.Errori imperdonabili di questultimo. Mio sistema.Dei cataloghi e loro utilit.Modo di fare i cataloghi praticamente Quadro delle abbreviazioni dei cataloghi.Sleneo delle principali opere che consultare debbonsi dai bibliografi e bi bliotecarii.

CAPITOLO t&MO

Ptllp principali bitiotethe amichi e moderne

Bench non fosse ancora conosciuta l'arte della stampa dagli antichi popoli nientedimeno esistevano delle biblioteche sin dalla pi ri mota antichi^. Non essendo mio divisamento occuparmi della loro origine* n discutere le controversie di coloro che con un vano or goglio, con una stolta arditezza e con un leu terario fanatismo cercano provare esservi state biblioteche antidiluviane, ch sarebbe un tempo perduto n conveniente ad un Manuale, mi sono contentato cominciare da quelle pi antiche ricordate dalla storia. La pi antica biblioteca, secondo Diodoro di Sicilia (1), fu quella di Osimandia re di
U ) Diodoro Siculo, lib. I, pag.

Egitto, collocata nel ccntro del suo maestoso palazzo di Tebe; all' ingresso della quale leggevasi: Farmacia dell'anima. Indi Aulo Gel lio (i) asserisce, che Pisistrato aveva raccolto un gran numero di scritti let terari! e scientifici e fondata una biblioteca, la quale venne accresciuta dal zelo degli Ate* niesi. Conquistala Atene da Serse e messo tutto a fuoco, eccedo la Cittadella, furono i libri trasportati in Persia. Scorso alquanto tem po, furono da Seleuco Nicnore restituiti. C Che i Greci non furono alieni dal racco* gliere libri e formar biblioteche si deduce da quanto narra Ateneo. Questo scrittore ricorda le biblioteche di Policrale tiranno di Samos, di Euclide lAteniese, di Nicocralo di Cipro, del poeta Euripide e di Aristotele. La biblio teca di quesfuliimo, dietro essere appartenuta a Tenfraslo ed a Nelee, fu acquistala da To lomeo Fifadelfo. Tolomeo Sotero che mori 283 anni avanti 6. C. fond la pi celebre biblioteca dell'antichil, collocandola nel quartiere di Bruchium in Alessandria. Tale biblioteca venne accre sciuta da Tolomeo Filadelfo figli del prece
(1) Aulo Gelilo, lib. VI, cap. 17.

dente e da* suoi successori, trai quali Ever gete 1 1 aument i libri al numero di 700,000 volumi (I). Accresciuta la biblioteca io simil modo la, divisero, trasportando i libri nuovi nel Scrapeo, formando un altra biblioteca di 300,000; volumi. Reso padrone Cesare di Alessandria, incendi il Bruchiam e con esso furono preda dello, fiamme i 400,000 volumi della biblioteca ivi, esistente, restando illesi i 300,000 che erano stali antecedentemente trasportati nel Serapeo, (2). Indi fu accresciuta dai re di Pergamo. Finalmente Antonio la present a Cleopatra, e sussistette) sino alla distruzione del Serafico sotto Teodosio (3). Eumene figlio di Aitalo I nel secolo II avanti G. C. (il fond la biblioteca di Pergamo. I Romani furono tardi a coltivare gli stu dii, o di conseguenza a formare delle biblio(1 ) Aulo Gelilo, lib. VI, cap. 17. (2) Non deve recar maraviglia se le antiche biblioteche fossero composte di un s estraordinario numero di volumi, perch ciascun Toluine non era che un solo libro della slessa opera.Considerando quindi la piccioleua. degli antichi volumi si pu bea comprendere il contenuto delle auliche biblioteche. (5) Eticyclopedic moderne, >ol. VI pag. 151* Paris 1847. (4) Strabono.

Voi. li.

10

teche; Di fatto sottomessa Cartagine dlie arlini di Scipione, l biblioteche ivi esistenti fu rono abbandonale ai realtini di Affrica; riser* bandosi solamente i soli 25 volumi di'Macne suH'agricoltura che fecero tradurre in latino per essere foro utili. Paolo Emilio fu il primo che form biblio tca in Roma (1) coi libri di Perseo r di M a cedonia da lui vinto e condotto in questa Citt (2) lanno Tiraboschi di avviso che i libri portali da Paolo Emilio in Roma non erano tanti da forcare una biblioteca (5); e d la gloria di avere il primo formato in Roma una bi blioteca a Lucio Cornelio Siila nella occupa zione di Atene lanno 667, allorquando seco port T immenso bottino in Roma, nel quale era compresa la biblioteca l pelIrconeTejo, sulla testimonianza di Plutarco (i).
Mlti particolari ad imitazione di Siila for marono per proprio uso delle biblioteche. Tali furono Tirannionc c Lucullo^ il primo
(I) S. Ibidoro, O r ig in lib. VI, cop. 5. (8) Plutarco, Vite. (3) Tiraboschi, Letteratura f t a l v o i . I, pag. 287, ediz di Na poli 1777 in 4. , (1; Plutarco in VUa Siila*.

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schiavo, pd l secondo uno ; dei pi. splendidi cavalieri di Roma. Tirannioae form una bi blioteca di 500,000 volumi (1), Lucallo ne raccolse mollissimi scritti con Somma fcleganaa (2), e permetteva 1 accesso neUa sut biblioteca ai dotti e particolarmente ai filosofi greci (3). LucuHo fu il primo protettore delle lettere, in Roma (4). Tito Pomponio Attico, inlimo amico di Cicerone, possedeva- una scelta c copiosa biblioteca , della quale questi era invaghito a segno che pi volte il preg- di non pr/v^r^onc colla, speranza di esserne epso il possessore (3), con iutlo ci che possedeva ancora la sua (6). Cicerone riputava la sua pi grande sventura I essergli stali rubati molli, libri da uno dei suoi schiavi per forile Dionigi (7). Il fratello di IL, T. Cicerone pei? nome Quinfo Cicerone;aveva raccolto quantit di. libri e fom^kosi uo? bibliot<ca(8).Final-;
; ; ' m (1) Sujdh, Leafson,ad voc.Tyrannior (2) Plutarco, in Vita Luculi. : I (5) Tirobbschi, tetterai, /fai., voi; T, pag 230*.' J . (4) Cfedroioe/d* M u s ^ m . MI, n. ' . ! 1 (5J Id. Epfsf., lib. ; I Epist, IV, X, XI- / (6) ld. ib. IV: Epist. IV, V, VII. Libi II. Epist., VI. Epist r arffVtmtf.lib. VII, Epist. HXVHf. i i (7) Id Epist. fornii, lib. XIV. fcpwt. fcXXVII. 1

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mnte un crio Fusto possedeva ancora la sda biblioteca <4). Conosciuta Giulio Cesare la necessit delle pubbliche biblioteche pel progrsso delle let tere delle sciente, tra le altre cose che a vantaggio di Roma dedignva, ebbe il penSiero di aprire delle* pubbliche e copiose bi blioteche di libri greci e latini ; ed all' uopo scelse il celebre Yarrone, il pi dotto uomo del suo tempo. Tale disegho per and fallito a causa della morte di Cesare. Ci che non venne eseguito da Giulio Ce sare per la morte avvenutagli, lo coodusse in effetto Asinio Politone, il quale fu il primo che fnd Una pubblica, stupenda e copiosa bibliotca colle spoglie raccolte nella guerra della Dalmatia, edificando un sontuosissimo atrio nel tempio della Libert in Roma, ore colloc tale biblioteca composta di autori greci e latini. Indi Ottaviano Augusto apri tre altr pu biche biblioteche in Roma, una delle quali nei tempio di Apollinc sul eolie Palatino, da esso ancora fatto costruire , di Ittyfi greci e latini, detta la biblioteca di Apottio (2); altra
(1) Epiit. fornii., lib.JV, Epist. ? ,
(*) Srctonius in Augni, papi. md 5h* fon. loc. cit. Muratori, Thesaurus inscript. voi. II pag. CMXXX1I. Oratiti* lib. 1. Epitf. 5. lib. Il, Epitt, I,

13

n crasse nel portico detto ili Ottavia (1) ed una terza al dir di Dione nello stesso locale (2). Intanto continuava I so delie private bi blioteche ed ogni particolare di formava In Ma nello domstiche mura. Persio ne avevi, un di 700 volumi th leg alia stia morte al su amico Annefo Cornuto filosofo (3), Gin* lio Marziale, (4), Siio Italico (5), Erennio S# t ro (6), possedevano biblioteche. Celebre peri ra quella d) Epafrodito, il quale m colse Bna bibliotca composta di 30,000 seelti e rari volumi (7)i ' Plinio il Giovine fond rima biblioteoa id dom o,. antorizzando , come si erede, >3 pre* siilo di libri" fuori dlia stessa. Tiberio fond una biblioteca (8), c eredesi collocata nel tempio da tSs innalzato ad Ab* gust.
(1) Plutarco, tu' Vit. WarcelU. (2) Diouis, lib. XLIX pag: 4 I1 -O t I. Triti. Ubr. IH. Bkg. I. (5) Svetonius, in tjut vita . (4) Hartial. Jib.VIl, Bpigram. XVI. (5) Plinio, lib. 111. Episi VII. () Id. lib. IV. Epist. XXTOI. > .

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(8) Aul. Gellitu lib. XIII. eap. XV11IVojhmo, in P n M 4 1 *. - t m u a m i . . y t v i U u r : . -

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' . L'impeto di Nerone per fu molto funesto file biblioteche (li Roma. Alcuni scrittori as seriscono chc questi avesse fatto incendiare Roma (1), altri ne dubitano (2) ; ma comun que siasi te biblioteche furono in grari partei preda dell fiamme. A questo..incendio un altro di tre : giorni continui $e. ne. Aggiunse pochi anni dopo, cio ai tempi di Tito, e fu pabolo del fuoco il portico di Ottavia colla biblioteca (3). Galeno, in tale, occasione mollo si dolse per essere ivi periti molli libri da esco composti e nella , stessa depositati (4). Si crede che Vespasiano avesse fondato una biblioteca Mi tempio della Pace (b).colle sf>ogliej di . Gerusalemme (G). La gloria per di avere riparalo ai batti aolecedpptemenie ca gionati dagli incendi! devesi g Domiziano, il qnfelb .si tdifedo.lutto 9 rinnovare le biblioteche distrutte dal fuoco (7), e particolarmente la
(1) Sveton. in Neron. cap. XXXVII, ~ p io p ef lib. LXIII. j ( % ) Ijb, V f cap. XXXVUL (3) Dione, lib. LXVI. (4) Galeno, de libri* propnty, / (5) Gelilo lib XVI cap VH e jfc, V. cap..XI. Gafcooflib. I .de Comporti, medicam secunda , , ,, , (6) Svetonio in Vespasian. cap. IX. Joseph. Qp fello Jydafco.
. .

(7) Sretonio in homitian. cut.XX*

; .

Palatini, il quale non soamet>ffl i*aCcogEeV* quami libri' poteva, ma sped ancora uomini dotti in Alessandria, ove in quel tempo motte fiorivano le lettere, per copiare tutti quei \t* bri che ivi trovassero. Giusto Lipiio d'avviso che la biUiotecb dei Campidoglio, distrutta dall incendio sotto Commodo , fosse stata fondata da Dooriziano (l). Trajano aveva fondata una nuova pub blica biblioteca che fu dlta Ulpia (2)* Era allora divenuto Fuso tarilo oomune ili Roma di formare delle biMioiedie* che il ce* febre Vilruvi nei suoi libri di architettura indica il modo come fabbricarsi le biblioteche, acci i libri ivi.contentili non sieno 9'oggelti al tarlo ed ad altre :incon\enienze (5). Por dafe una idea delle ricchezze delle antiche' biblioteche descriver la toro costru zione^ Esse erano composte di armadii di legno prezioso, ornali di avorio e di erilallio, attac cati nel muro/come lo sono situai mente, ov vero collocate nel centro delle sale in modo
(1) Ju>t. Lipsii, Syntagma de tibliolh, qap. VII. (2) Af'(]\ol)atln \ Jtnn. rtumisfnata , pag. 160. Aul. GeU. Itb. XI- cap. X V n . - r V o p i s c p v 'in ' Aureticim cap. II. Idem in Probo. cp. I I . Livio, Dcca I. lib. IV Plinius lib. XIII. cap. XI. DonaliM J?owa vetus et recem, Ub. l l j C i p i l X , dizionc del 1648. (T.) Vitruvius lib. VI. cop. VII.

il

da potersi girare mlprpo, in Cale modo sono costruite alcune biblioteche delle Uni* wersii di G erm ana, e segnatamente quella di Bonn. I manoscritti di Erodano furono trovati in un gabinetto di circa 50 metri qua drati* in uno armadio isolato, ed i muri erano ornali di altri armadii allaltezza di un uomo. Le sale, che contenevano biblioteche, erano ancora ornate di marmi e di oro e vi rano collocate statue e ritratti di uomini clebri. Nelle btMioiecbe considerevoli gli armadii erano numerati ed i libri registrati in cataloghi Esisteva ancora nella citt di Ninivenel II secolo avanti G. C. una considerevole biblio teca. Vaiarse re di Armenia, per ordine di suo fratello rsaee, adib per accrescerla il pi celebre storico di Armenia Maribas de C albine per frugare gli archivii di Ninive ; nei quali rinvenne una quantit di manoscrilli, risguardanli la sua patria, che erano stati trasportati ivi da Alessandro Magno nella sua conquista. Scorso qualche tempo, sotto il dominio dei Romani i libri dei tempi di Misibe e di Sinope furono trasportati in Edessa, ove formarono
(1) Pancerol, Notizie deita dignit dcll'lmpcm, pag. 109, 110.> Schwarr, De R libraria.

n
ima bibbdteoa.drviqain doe parti, una della quali destinata per le opere scritte in iioiace; e l'altra pai* le opere greehe. ; , EW IH sbcoIo ' J ell ra cristiana vi .fu utt bibtiatec helja chieSp di Gerusalemme ; ed indi agni chiesa,, che si stabiliva* era provve duta di una collezione di libri. Tali colicsiom tfiftno-contMislle di libriecclesaSlici per Ber vif bgli'fctaidit sagoi* 11 primo pd lnlrodntre t a l e . uso sji m d eeefcereitato S. Alessandra vescovo di Gerusalemme (1). Ma erano di poei d u r a l a ,causa1delle per*eCuzi<wu, conche i pagani affliggetano i; cristianie hmetartano i tempii coi libri ivi esistenii. Tosco dUehatat pace nella,Chiesa tale eostupaefu conservatoci tuttora si conserva nemonasteri ene'oeaventi. Il Sas$i (2)daUri scrittosi aaserisoctoOicheiS An>br,ftgio aveva ella sua chiesti.una copiosa biblioteca. S. go$tin< (3) possedeva atlwna lasy,a,proee$so .stesso dipbisravn, H quale vicino a ;na|orire reocflmaikllva aifiuoi succes sori la cura della biblioteca della chiesa & Ippon^. S. Isidoro da_Pe]^sip inuna sua apo logia invoca la maledizione dal cielo contro * 1 li'*] / / : : f : * (1) l* .u st\> io ) ,^/tjf. cclesiost.^.lib. V I, cap.20. < 2 ). Sassi,,D e siudiis m qnaslfcix;cpy?1 1 1 . J. (3)t l> u S 3 i]< in Fii. ^ap. X X .1,

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eoloto ebe non volevano preclare libri, parar gonandoli ai monopolisti di grafto. Circa il tempo di Onorio, o di Valenliniaiio Ili, ovvero nei IV secolo lo stato delle lettere in Roma era molto deplorabile, *d il numero delle biblioteche ivi esistenti si crede essere state di 29. Tale opinione viene molilo cntrastata' da Tiraboschi (1) e da altri sommi scrittori. Le pi celebri per erano la Palatina fondata da Augusto e ia Utpia >formata da Trajono. ' Trasportata nel IV secolo la sede dell Im pero Romano in Costantinopoli, furono le bi blioteche gelosamente conservate e ricca ninte accresciute colle spoglie di altre contrade non slo, ma ancora per uno legge di Teodosio (2), clla quale comandava che selle copisti fos sero occupali nella biblioteca imperiale per moltiplicare i codici colle loro copie sotto la vigilanza del bibliotecario, quadro dui quali erano destinali ad esemplare i codici greci e tre i latini (3):
(1) Tiraboschi, LeIterai. Ital. , Mura lori, theiaurus inscript tot. IV, pag. MMCXXV c MMCXXXl. * (2) Codex Theodotianut, lib. XIV, tit. IX voi. V, pag 1.8!. (3) Tale sistema bene inteso dai governi c dalle culle persone per lo accrescimento dei lumi era divenuto presso noi oggetto di anatema nella nostra comunale biblioteca; non potendosi tic anche

Cdstnniino ncir^Rfio 3$4 di G. C. fonda due biblioteche lina ir Costantinopoli e laltra ih Amiochia. La prima sventuratamente venne sotto Basilisco incendiata e cnteneva pi di <20,000 volumi, ira i quali erario comprese te Opere dii Omero scritte in lettera di oro. Le prifoe pubbliche biblioteche saerc in 'Rema furono istituite da S. Ilari# papa nel V secolo nella basilica di Luterano, una delle fjuaii destin per gii ardirvi. Tale liso molto tempo dopi fu eseguito da S. Gregorio Magntf. Nello stesso secolo Cassiodoro form una bi blioteca nel suo monastero, non slo di libri fittigli da esso stesso e dai $uoi religiosi copiati, elic er la* lro prmclp^le cura ed :il loro esclusivo e$ercisiio, ma ai>cora di libri, copv
, l '* * f l t r1 i ** *i * 3 ensvltyre i manoscritti* fcjnoit precedeva una supplica alla pulazionc della stessa, indicando quaic doveva consolarsi, per de cidere la medesima se doveva, secondo i barbati rfuofei regolamenti, aco&a(gti|.il p^rpess, por p. Lia esemplatiti!* poi ertt un delitto di lesa maest; come di-fatto avendo necessit il celebre storico sig. Cherricr di un documento della cli:esa di Cefal pei suoi lavori storici, preg il sig. Agostino Gallo per ottenerne co pta, ebe gli fu a questi niegata, e dove tic rivolgersi allarchivio della chiesa slessa di Oefalir dove fortunatamente ne esisteva fedele copia. Grazie alla attuale deputazione, la quale giustamente disprezzando gli insussistenti nno'vi regolamenti ha ordinato ai bi bliotecari eseguire lutto il contrario di quanto, per questa parte, viene dagli stessi duipoticanienle prescritto.

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mttendoli pure in paesi esteri e lontomY tanto di materie sagre tome di profane. DelPugual modo gli altri conventi praticavamo. Anche in Francia di quell epoca aUuni pri vati uomini ebbero biblioteche. Sidonio Apol linare (1) registra quella posseduta da Loup professore a Perigtiaux, quella dei console fagnus in Narbnna, quUa di Rurico vescovo di Bruges e sopratutto quella di prefetto Tonace Ferreo! collocala nella sua casa di Prussionc sita nei Gordon, la quale era ricea di autori latini e di greci tradotti in Ialino, he era divisa in tre p arli, permettendo lo accesso nella prima parte alle donne, nelk seconda ai letterali di professine, e f terza et destinata pel volgo. I monaci in Francia imitavano quelli d'Italia raccogliendo libri e 'formando delle particolri biblioteche net loro monasteri e conventi. , Nel cominciare di VI secolo nel centro della Frncia vi rano delle biblioteche monastiche, come lo prova una donazione fatta .alla biblio teca di Mici presso Orleans di una Collezione di libri che esistettero sino i IX scclo. Nel XII secolo San Vandrillo invi suo ni(1) Sidon Apullin. IX, lib. IT, pdg. 4, c*. fn 4. del 1W.

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pot in Rma f> r ricevere dal Papa dei ma mscritii desdnaii per lo biblioteca del mona stero di Fontenelle presso Rouen.: Santa Gellrude in questo stesso tempo tarccoglieva ancora dei libri per formare trna ftfblioleca, ed alluopo spediva degli uomini dotti ielle lontane regioni con lunghi e penosi viag gi, per ivi raccogliere gni fbro non eurafxfd spes* aleuna. Biscop abate di CantorbcrV ri tir da esteri paesi varii manoscritti in tirigli* grefea. Nel convento di Sainl-Gall Carlo Magno forid una biblioteca eoi libri cita esso possedevi provenienti dirisolii di Barbe vicino Lione, e di i^la-Ctiapelle, cd alla sua morto ordiri or testamento che delta biblioteca fosse* di sposta a profitto dei poveri. ' Da Luigi n Bucna sino a Carlo il Calvo esi steva una bilioicca nel palazzo Reale di Fraftcia, e quest'ultimo alla sua morte pe leg dufc terae parti ai conventi di S. Dionisio c di Comprgne. Ebbon arcivsovo di Reims , il Poeta Garivard ed Hilduin abbate ' di SaihtBeriin fren* accessivamente proporti alla custodia di deit biblioteca. SantAagelberlo pria dell'anno 814, epoca della sua morte, aveva fermato una biblkrtet

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nei suo convento di Portivi ed aveva raccolto 200 voltimi, c Santo gesildo abbate del coor vento di Fontenellc con grandi stenti riusc dij arricchire la sua monastica biblioteca di jjJtri 31 volumi. Tali biblioteche per erano por lo pi conr* pQSle di Trattati dei Padri della Chiesa , di Bibbie e di opere della classica antichit. In questo e nei seguente seeoto le biblioteche \ Costantinopoli furono dalie Cure di moiti Imperatori, e particolarmente da Leone il Fi ssolo e da Costantino VI detto Porfirogeftit accresciute ed abbellite. . J ILikem 11 re diCordova figlio e successore di Abderano 1 1 1 pria che fosse salito al trono* efo alcuni anni avanti del 963, avevasi for mato una biblioteca , ed sue spese mante neva persone in Affrica , in Egitto , in Siria ed in JPersiir per acquistare tutti i libri di ogni genere a qualunque prezzo (1). Nella fine delio stesso secolo la biblioteca di, Sahcb ibn-bad Visir di Persia conteneva H 7,000 voIu*iu Da questo secolo sino allXI le lettere eranb in decadenza in Italia , ed i monaci furono
(1) Histoire di la omination dei | Arabs n Ejpgn IrtH de l'&ftygiiol de J. CothIc par MarWs 1845. voK I> pfg 472

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quelli che di conservarono le opere triassiche dellantichit che sono a noi oggi pervenute, i quali, abbench f Italia era vessala da conti nue calamit, non lasciavano di esemplale 1 codici per moltiplicarne la copie, e facevano di tutto per arricchire le loro biblioteche, e ricercandoli in Italia non solo, ma riefriaman* doli ancora dallestre nazioni ; e eredesi cha ogni monastero era fornito di biblioteca. NrfTXI secolo il primo che si diede a rae* eogliere un gran numero si codici ed a mai* liplicarne rapidamente le copie per formami nwanumcrosabibliotca fu il clebre Desiderio abbatte di Motccasirid, indi papa col nomi Vittorio IH il <jale form una preziosa bi blioteca in detto monastero, reso taiito celebro per la moltiplicii dei codici che ivi conser* vavansi. Gfroldmo abbate della Pomposa accrebbe h biblioteca d d suo monastero cominciala lf*bbart6 Guid, il quale andava in cerca negli esteri paesi di antichi codici per vicmaggioi^ mente ^riccAiMa. > 1 monaci di Pescara, o Casauria ricercavano ancora codici io tulio le eslere conlratje qon grande avidit^ e molli ne copiavano ( 1 ) / *
(1) Giuratori, Rer. Hai. Script., voi I, pari. 2, pog. 870/88,.

2*

4eU' ugual {nodo praticavano tutti i monne dIfcU. La Mciropolilanp chiesa di Milano possedeva fino biblioteca (1)* . ohe. fu oon sommo cordo glio ,cd imparabile'perdila pr^da delle fiamme itellweeadiio del 1075;Ptieb neWanno 899 fu incc*ttlioiala famosa : biblioteca di Nsnan-i loia, qUei ' religiosi si diedero di bel nuovo a raccogliere urt gran numero di' cedici che si crede os&erio $taU trasportali 6*1 XYH secolo i* Roma nella biblioteca di Saot*.Croce ia Gerusalemme. . ( Papi, i . prioclpi; ed i privati,coi loro dosi di cediti arricchivano in questi ,tempi le bi blioteche monastiche, li espilato di Verona possedeva oa biblioleca. s IArcidia#0io Paci fico gli dop SI8 codici, Stefano V verso lan no 886 don alcuni codici alla Basilica di S. Ptfeflo fte.r accrpscere la bihliolQpa che ivi esi steva. Tt'obaUlo nel principi? del X secolo dwi diversi codici, alla biblioteca della cjbifsa di S. Se|>asiiaqp io Ron^,. Il monastero di Bobbio possedeva, vipa buoi

(1) friclfo, #/or. d Hflni lib. Ut,* cjr. O'.^Mtfratort, &alK S c r i p t .voi- W -?Gi*Jifni;, di IV *

p9g. 180.

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ria btblioltfcn* ^ Muratori (4) ci. ha pubblicalo SI. calatago 4i quei librrscritlo nel X colo. Il itonosWo di Novolesa possedeva uua cele bre WMiote**, 4 essendo quei monaci obbli gali fuggite pel timore (Mia invasione ,$araeefifb-porttrdrw swo oli 6(560 codici (2), la scimi lotte altri BQ Q a Riqolfi> allora pro#osl9 Vescovo di Torino (3), abbandonando il resto per : <kfirima di mesti di trasporti e di. cnp hi-Torino..Giunti i Saraceni in Npwalesa, saq.dii^iar<oiM il tesoro e bruciarono gli avanzi Arila bibliotca... -, . d a tale l'esercizio continuo denapnaci nel copiare codici in Italia, che era divenuta la pi ricca: contrada dellEuropa, ove.spesso si iiKxmtravafiade codici', che ipoiti forestieri idi regioni lontane ivi pi portavano per farnp acquistp. Lup . o Lomp abbate di Ferriere? pel l'anno 8 Sii scriveva al pontefice Beoedel-, to ( i l , predandolo .volergli rimettere i ComiDAcp^rj'ji Cjcrenjia; 4* ^* Girolajno, il CicerQ^ lcJe,,PFftQre, lelsiituzioni di Quintiliano, ed il Commento di Donalo a Terenzio, i iwfHMl P^I X s e g a t i secoli perleqoni: : (1) MniWit /jrt-, lial. -Striftt , tol. HI, pai 187. * pag, $5, 6 . . . l3) Btarfclp* far. Jtpl,\Script. port. ^p$g,

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linue guerre, per le fierissime dissenzion, per gli incendi! continuali, per Je rapine d r saccheggi, che travagliavano l'Italia, perirono una infinit di codici, come ancota per la man canza delle pergamene* e per la ferie spesa che si richiedeva per esemplarli in tempi s calamitosi. Per tali ragioni vi era ona scar sezza tale di codici in Italia, che una sea Bibbia per antonomasia chiamava?! bibliote ca (4), come viene contestalo dal testamento di Jacopo Bertinoro fatto in Bologna nel 14 99 (2), noi quale legava due biblioteche, trns\ oih| chiesa di-S. Vittore e l'altra a ^ creila di San Giovanni in Monte. Tali biblioteche in altro non consistevano che in due sole Bibbie. : Nel XIII secolo cominciarono te lettere a risorgere ih Italia e fondatisi nel principio questo seclo i primi conventi di frali , cio quelli dell* Ordine dei Predicatori quelli de'Minori, si diedero tosto i frati d i parti colari formare delle biblioteche, gli ohi nei loro cotivcnti, gli altri nelle lorodorrie^ihe mura. 1 Ih Perugia si form una ritea bibliotca. La biblioteca, del giureconsulto AecQrsp era
(1) Ducange, Glost. mi. H. lalimt. a i ooom BN wikee*, Sarti, do Proftu. B<mon, Tot. I, prl.1* p % t i 4

Celebre in quei tempi e non conteneva altro che spli SO volumi di scrittori legali. Il figlio di Pepone pei* pome Buonaggiunta dottore io legge leg nell anno 1262 la sua biblioteca di libri legali ai monaci Cisterciensi della dio cesi di Volterra. Federico 11 possedeva anco* ra una ricca biblioteca (1). Il Cardinale Guale leg , la sua biblioteca al monastero di S. An drea in Vercelii. Jacopo Cornario proposto di Vercelli leg con Suo testamento i libri di teologia al convento di S. Paolo dell' Ordine dei Predicatori in quella ciu9 colla condizione che i libri di legge e di canoni d alcuni di teologia si .dessero ad un certo chierico per nome Giovanni di Raddo, ed i libri di fsica e di arte si distribuissero gratuitamente ai poveri chierici e studenti della stessa citt. 1 frati dei conventi di Santa Croce dei Mi: nori e quelli di Santa Maria Novella dei Pre dicatori di Firenze raccoglievano^ con ardore codiei e formavano le loro biblioteche* e questi ultimi ne possedevano una ricchissima (2). In Torino un frate deir Ordin dei Predicatori per nome Giovanni della stessa citt nell'an(1) Librorum volumina, quorum muUifuri multque modi disti*cta ehirographa noitrarum armaria divitiarum locupletami. De ne, Epiet. lib. Ili, cap. 67. (; MchtfS; Vii. Ambr. Camaldul, pag. 5 9 9 , 341*

*8

no 4SW2 fond nf suo cnvent unabrbtio teca, it di cui catalogo manserrtt conservasi presso la Societ Patria di Torino. Intanto nel XIV secolo le lettere in Italia avevano fatto rapidissimi progressi e molti lette rati si diedero a ricercare codici in ogni angolodi monasteri, conventi e case particolari, ed il primo ad accingersi a tale impresa fu Fran cesco Petrarca, il quale non risparmiava cura c diligenza nel raccogliere, collazionare, cor reggere e copiare i'cdici preziosi dell* anti chit, disumandoli dalla polvere* Esaminan doli, giudicava con una sana critica della genuinit, o apocrifi l degli stessi non solo, ma ancora con somma diligenza, erudizione e dot trina correggeva gli errori introdotti dagli ignoranti copisti confrontandoli con altri, che erano ben pochi, men scorretti ed in tal modo scoperse molti scritti di classici autori non solo df quelli che ci erano pervenuti imperfetti, o scorretti, ma ancora di altri autori, di cui non si conosceva che il solo nome, per essere stati rimrdati da altri antichi scrittori. V Italia , T Europa intiera la repubblica delle lttere molto devono al Petrarca per avere colle sue fatiche iniziato il progresso delle lettere coi tesori scoperti degli autori

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classici 4ll antichit, quali molti himi ci baialo apprestato e ci appresteranno sempre. Nellanno 1580 Petrarca in un suo viaggio in Roma scoperse in Firenze un codice molta scorretto delle Istituzioni di Quintiliano, e ie Lettere familiari di Cicerone in Verona che cnservansi di unita a quelle di ttico* copiale dallo stesso Petrarca, nelhi Laureaziana in Fi* renze (1). Il Poggi pi lardi ritrov un altro codice di Quintiliano pi corretto. Boccaccio, ed altri letterati ad esempio^ di Petrarca si accinsero a ricercare . collazionare, correggere ed esemplare eolici ^ formarsi le loro particolari biblioteche. Boccaccio si form una rica biblioteca che leg con suo testa mento dellanno 1574 a Ira Martino deSegni dei Romitani dir S. Agostino del convento ili Santo Spirito di Firenze, e questi alla sua morte al medesimo convento1 ' (2)-y e Nicol Niccoli fece ivi fabbricare una stanza petta conservazione di delti libri (3)v 1 monaci del ixioadtitero* diScMariino dello Scale ne* dintorni di Palermo raccolsero pi di 400, codici, numero vistoso ia quei teiHp^ ; J (1) Mchus, Vii. Ainbrot. Camqldol. pag. 215 i l i . (?) M anui, Stalr.def D teatiie ne, pari. I, cafh St.
.

(5) Blchus, Prf * . ad Jfyim Ambi Carnali., pog. XXXl. .

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wme vienfe confermato da tjuel cUJog r* dallo ip quell epoca dagli stessi monaci. Que6la biblioteca alala dai religini di qulriionaslero di mJlQ) accrsciuta e contiene ggi pi di ISjQOO ,stampali e d u n quantit di inamabili e ma mi scrini d' quali ve ne son greci ed arabi cd un buon numero di diplor Ufi deMonarchi di Sicilia. Quelli da ricordar si'so n o stali da me registrali nel voi. i a pag. HO. 1 teligiosi di Santa Crce in Firenze avegno formato la loro biblioteca e si occupavand ancora ad esemplare codici, come lo conte* alano diversi chirografi, che trovatisi negli slessi, ohe portan i nomi di fra Teobaldo della Gasa, fra Malico Guidone eie. ludi frati dello stesso convenir di quelKepoca. Molli particolari che si accinsero a ricercare Codici, come test abbiamo osservato, si far* marono le loro biblioteche. Un certo- Salutato vevd raccolto una bona quantit, di codici e si form txna ricca biblioteca. Roberto Re di Napoli fu il primo a formare biblioteca in quella capitale, e questa principe permetteva l'accesso agli amici (4) ed affid la custoditi della stessa airerudilo Paolo di Perugia.
(1) Boccaccio, Qmeolog. litor., lib. XV -, cap. VI.

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1 Marchesi d Esie si crede avWformato la loro biblioteca Estense frt Modena nel XIV secolo (1); ed osservasi che non solo Nicol III raccoglieva libri, imi benfneo i suoi progenilori, "V ; ' f ! ' Galeazzo Visconti nella Universit da lui rondata in Pavia aggiunse torta biblioteca^) e n affid la cura al Ptfarca. il l'irabschi prova doversi la lode dfla' formazioii di lale biblioteca a Qiovanni Galeazzo-Visconti olle autorit del Manzini di altri scrittori (5). Alcuni credono essere sfata tale biblioteca form aiain Milano, altri in Pavi, .ma (liovio e Pier Caqdi.do Decombuto asseriscono essere siala fondata in Pavia (i)f Questa biblioteca verso Panno 1527 fu.s<jcheggiaja d?i Francesi e totalmente dispersa, gioiti preziosi codici furono trasportpti in Fran? cia^come avvenne ancora di altre biblioteche. famoso cpdice di Virgilio scritto da mano t . 1 1. t > *( ' ' r* - ' \ i * f
t'' * ' * 'i i ' 1 *

, (i1 ) 1 Jacopo di DelaHo in Muratori, ke+. ai/stipt,, to l.JfVft, ^ } 4 0 6 . d TJ* ' . < uM <*::- ii' f Hr> (S) De Sade, Hemoir. de Petrarca, voi. Ili, \ \ (3) Misceli, eoli. Rom.x voi. I, j>ag. 109. Platone, Politica Ira* dotta da Manuello Crisalorsi e correria da Ubert ')eeeiti>rir nel Prologo, jf^rgel ati, BiUiot. Script ^tol >vi. pdrt. 2 ,pag. 5106. tfSf. . (4) Jo*pp j t y , Io, Galfat*S^fi, Jfttf. Ty%, Mt$ol.y

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del P etrar^, ci>e, osservava?! allora in Pavia jodpixa bibliote^, oggi conservasi nella Am bro&i^rw di Milano, Luigi Gonzaga*^ il di . lui primogenito si gnore di Mantova aveva ancora formata una biblioteca (i). P^ndolta MaUtesta e BaimQndo Soraozo avevano formato le loro bibliote che (2). Il (Jran Siniscalco Nicol Aceiajoli nel .fondare la Certosa plesso Firenze vi aggiunse .una ricca biblioteca (3); cd ,aliri%clic lungo sarebbe descrivere < avevano /ormalo biblio teche. t . La lode per di essere sialo il primo in Europa ad avere il pensiero di aprire una pubblica biblioteca (feve$i a| Petrarca, il quale avendosi formala una celebre biblioteca nelTanno i'SGS, la don alla Repubblica di Ve nezia a patto di renderla pubblica, 1 1 Senati) con decret del 4 settembre dello stesso anno ordin che col pubblico denaro si prendesse una casa e si facessero le spese perToccorffpnle i4);e?si pre^c essere stati allora collo cati tali libri in una stanza sopra la ebiesa di S. HvttK
(1) CqIiic^o SaluUto, vp|, l. Epitt. XVI. , (*) Pctrar**,Santi. . ' (3) Mail. Palincri in Muratori, iter. Itat. Script, voi. 111, p. t^H t. (4) Petrarca, Rime^ ciliz. T i Cornino p a |/L f l P. Degli Agostini, Scrittori Vztanl,vi. 1/ PrfatbM,'p%. XXVIII,

Inventala indi verso la niet del XV secoli la stampa, mollo eoiiiribu a fare accrescere il numero delle biblioteche e ad arricchire quelle di gi formate cme or ora vedremo*. Il-Cardinale Bessarione si aveva formala urr ricca- biblioteca, che gli costava 50,0(f0 scudi doro (4), e 4a d(ni nclfanno 44G8 alla bibltbleca di S. Marco (2), e lutti quei codici evlibri che racquiet ile" ire anni ehe soprav visse dopo tale* donaziohe , per viemaggior* mente accrescere della biblioteca, li don ac cora alla stessa. Nel 4545 la Repubblica di Venezia avendo molto accresciuta la biblioteca di codici e di libri, ordin innalzarsi un magnifico edilzio presso la Basilica di S. Marco, e fu tsto ese guilo dalT archi letto Jacopo Sansovino ter minalo -neiranno 4329 (3). r -Molti illustri personaggi cooperronsi, e tut tora contribuiscono aliaccrescimene di della biblioteca coi loro dofti di libri e di codici. * Questa bibKoteca dopo il 4842 fu Irasfrita nel palazzo Ducale ove attualmente osservasi, e contiene oggi pi di 400,000 volumi trai
(15 ^Ialina, Panegir. in Bessarion. ,nl ' (2) Morelli, iuert. della Pubblica BlbUot. di S. Jfartfo, cap. II. [% } Morelli, Diss. della pubblica Bibl. di S, Varco*

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Voi. l.

3V

quali circa 8,000 manoscritti greci, Ialini, ita liani ed orientali piazzali in differenti sale (4). Venezia oltre la pubblica biblioteca altre private ne possiede nelle case de' Regolari, e sono da ricordarsi quella dei monaci Armeni che ricchissima di manoscritti orientali pre ziosissimi, e la loro antichit rimonta tra lVUI e IX secolo; quella di S. Giorgio de' monaci Cassinesi; quella de' Canonici Regolari di San Salvatore e quella de SS. Giovanni e Paolo de1 Domenicani. Nella prima met del XV secolo gl' Italiani s .accinsero a . tutta possa con una lodevole emulazione Ira loro a ricercare codici, e tutta T Europa deve all'Italia lo scoprimento delle opere degli autori classici deir antichit, ed alla formazione delle pubbliche biblioteche. Gl'Italiani furono ancora j primi a moltipli carne le copie colla nuova arte della stampa di fresco in questa contrada introdotta. Il Siciliano Aurispa insieme a Filelfo si port io Costantinopoli a ricercare codici. II
(I) Se si trova tjualche variet nel numero de manoscritti in alcune biblioteche , ci per essermi servito nel primo volume delle notizie del nostro Giornale di Statistica. Ora per mi soa servito dell tpltima Guida dItalia di Artaria. Credo dovere dar pi credito a questa che all altro. ,

primo ne spedi molti in Sicilia'1) sua patria e 258 ne port seco in Venezia, tra quali la Storia di Procopio; Senofonte del modo di vaicare, ambi ricevuti dallo stesso Imperato^ re; le Poesie di Callimaco, di Pindaro, di Op piano, e quelle attribuite ad Orfeo; i Commenti di Eustzio all'Iliade di Omero, tutt le Ojjere di Platone, di Proclo, di Plotino, di Senofonte; di Luciano; la Storia di Arriario, di Dihe,-di Diodro Siculo; la Geografia di Strabono; al cune pere di S. Gip. Grisostomo ; si cdici delle Vite dei Santi di Sfmeone Metafraste c molti altri codici di sommo pregio, che lungo sarebbe tutti enumerare. Tali codici furono da urispa prtati in Italia nel 1425, e Fifelfo nel 1427 ne port ancora, ma in minor quan* tit. Guarino da Verona ne aveva, acquistato due casse nelPtre contrade e nel prttarl in Italia una cassa disgraziatamente nel viag* gio naufrag (2). Questi era amantissimo della greca letteratura T Italia ad esso deve Id propagazione dlia Ellenica cultura. Ciriaco di Ancofta rcblse molti cdici greci. II Poggio Fiorentine) si diede a ricercare
-* ' > *' i : * si. r

Vi) Aurispa, Bp. ad mbr. Camaldol.t lil>. L. p. XLVU et seg. <t) MalEdi, Vtroba iUuftrata, patl.II. p. 1*4. : {

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codici Ialini, e. la repubblica letteraria molto deve a s celebre letterato per la scoperta ^ esso fatta di molti classici autori .latini del* l'antichit. Nel 1414 nel monastero di S. Gallo v.epji miglia distainte da Gostanza scoperse pa recchie opere di scrittori latini. Furono an* cora celebri nel ricercare e ritrovare antichi cpdici Gherardo Landriani, Gasparino Barziaza, Giorgio Carrara, Giordano Orsini, Ambro gio Camaldolese, Antonio Beccadejlt Palermi (ano dello il Paaormtta, Torpmaso da Sarzana, poi pontefice col nome di Nicol V,il quale fu il primo che fece conoscere a lulta lEu ropa i Sermpni di S. Leone Pppa e le Postille di S. Tommaso sopra S. Mallep, Taddeo Ugoletti , Giaimantonio Campano, fra Giocondo. Veronese e molli altri, i quali intraprendevano lunghi e penosi viaggile non cifravano spese per ritrovare antichi codici. In Firepze Niccol Nicoli aveasi formala una biblioteca composta di 800'codici, n d laono 1430 qonsuo testamento ordinava, che dopo la sua morte doveasi trasportare nel monastro di S. Maria degli Angioli de Camaldolesi e ren derla pubblica. In un altro testamento da esso fallo up giorno pria di morire ordin rendere ancora pubblica* lasua* biblioteca* affidandone

per la.sceltadel l o c a k .a j t i d i l a t i . (i),ira i qulir Amhrogio.Cama Idple^., JMfto^dp ,ppnni, pAgglor Carlo Jiafisufiphii^ .Cpsimo ^. (Lprenzo de Medici, Leon .Ballista, Albani, e Giannozzo Manetta (ulti umini dotlie probi da non du bitare della pronta .estectizione^elltalriiua s.uq volont-,.d in jquesloinpdQ i l ,primo a fon a r e .pubblica biblioteca in Firenze fu il M ie*
COl, ' ..... : , ,

Questi possedeva una modesta fortut^,, o per-raccogliere, tale, numero (Jicqdicj pv&va naorendollasciaiirnollj debitU. Cpaitnqdq,:l e dici, u a a d e fdeconimissarii testg^ntarH di NiccoJir personaggio che .molto prplfgge^a.je lettere, amante di. libri ..facoltoso* come viepe aesiouratob da .diverse bibliotecbe.da e,s$o top-' date non pi esistenti cio unti ft)pdqga> nel. UB3 nel tempo' del suoe^lio jn.Vepeq? qel monastero di S~ Giorgio, Maggior,e,, e. du* altre in, Firenze, una in S. Francesco del B qscq jn, Mugello e 1 altra nel .monastero de CJano.nici Regolari. dj & Bartolomeo alle .falde, del W <?nt di Fiesole, pag ,lutti i jJpbiti lasciali. da Nic col Nicoli,'e scrupolosamente esegu quanto, questi aveva nel suo testamento prescritto.
(1) Tiraboschi, fletterai. Hai. , loc cit.

38.

Scelse1per opportuno locale per aprire una pubblica biblioteca il convnto di S. Marco deirOrdine de Predicatori, alla cui costruzione egli aveva nello stesso anno dato principio. colla spesa di $5,000 ducati (1)', e comp nel l anno 1444 (2) la fabbrica della* biblioteca ^ riponendovi precriamente 400 volumi di au tori parte greci e parte Ialini, servendosi di Tommaso Sarzana per collocarveli in buon ordine. f ' : * Non contento Cosimo dia vere fabbricata la pbblica biblioteca ed avergli posto i codici dal Niccoli lasciati volle anche con ingentissime spes accrescerla , inviando letterati altrove per fare acquisto (li ogni codice; come di fatto da Siena ne acquist alcuni per la somma di 400 fiorini di oro e da Lucca altri pel prezzo di 250 ducati, che don tutti alla detta biblioteca insieme agli aJtri da Filippo Pieruzzi, dal Salutato e da Ambrogio Camal dolese comprati per conto ed ordine di lui. Nell anno 1453 la biblioteca fu rovinala dal tremuolo avvenuto in quelVanno in Firen ze, e Cosimo quattro anni dopo la fece con
(1) Vasari, Vita di Michelangelo, pag. 9. (2) Mehus, praefat. ad Ambra. C am aldolpag. 76.

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signore magnjficeoja rifabbricare, aggiuogendovi un* altra stanza, ove colloc i libri scrini io lingua greca, indiana , araba, caldaica ed ebraica, continuando sempre ad accrescerla di nuovi codici. Nello stesso tempo ad esempio di Cosi ino molti religiosi di quel convento e molte altre persone concorsero ancora ad ar ricchire detta bibiiolecp. Pietro deMedici figlio e successore di Co simo segu gli esempi del padre nel raccogliere codici per accrescere delta biblioteca. Lorenzo nipote di Cosimo sped due volle il celebre Giovanni Lascari al Sultano Bajazzette per ot tenere la libert di girare tutta la Grecia per acquistare tutti quei codici che lro\ava. Nel secondo viaggio Lascari aveva acquistalo a gran prezzo 80 codici greci non ancora co nosciuti , e nel ritorno dalla Grecia Lorenzo non era pi. Pietro de1Medici figlio di Lorenzo cacciato nell'anno 1194 da Firepze cosuoi fratelli, ed occupala questa citt da Carlo Vili Re di Fran cia, nel novembre dello stesso anno fu sac cheggialo dai Francesi il palazzo n^ediceo e con esso la biblioteca ivi esistente formata dasuoi predecessori. Indi i Fiorentini volendo assicurare gli avanzi di delta biblioteca li fe cero trasportare in San Marco.

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Scorsi/due anni, cio nel 1496, la Repub blica di Firenze irvridcrIh gfrdvt circostanze e'sentendo bisogno di Manafro cercava d i f e n dere la bibnleca. 1 frali di S. Marco p e r non fare disperdere un :sitail lebrtt di*codici con ariimirvb1e'firanlfQpf,;pl^slaronof af la* Rpubblic %OdO ducati d ro 'coi palt di rimfanere la stessa presso lro come ;pgno. Scorsi altri due anni, trovandosi la Repubblica nella siessa cnhdizioiife di prima, cercava allra volta dismettersi della bibliotca. I frati 'in questa occasione le diedero altri mille ducati di oro e la comprarono per loro esclusivo cnto e si diedero con molle cure a riacquistare quei codici perduti nel sacco alla stessa biblioteca gi appartenenti. Eccitati i tumulti da Savanarola in Firenze, i frati per evitare i danni che in tali circo* stanze poteva soffrire la biblioteca, tanto dei codici che un tempo appartenevano alla par ticolare biblioteca di Lorenzo, quanto di quelli che formavano la pubblica biblioteca, messero i Fiorentini alla loro custodia. Scorsi pochi giorni, furono i codici tutti trasportali nel pa lazzo della Repubblica, per essere messi in serbo in uu lupgo pi sicuro. Ucciso finalmente Savanarola, furono gli stessi tosto restituiti ai frati.

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Passati pochi anni cio nel 4508 trovandosi detti frali in imperiose circostanze per avere antecedentemente sborsato quelle Torti somme per lo acquisto della biblioteca, vennero ob bligati venderla nello stesso anno al Cardinale Giovanni deMedici, poi papa Leone X, pel prezzo di 2,652 ducati di oro, il quale tosto che Tebbe acquistata, la fece trasportare in Roma. Clemente VII sette anni pria di salire al ponleficato, cio nellanno 4516 restitu a Fi renze detta biblioteca, ed ordin che si innal zasse 'un maestoso edifizio per I uso di una pubblica biblioteca presso la basilica di S. Lo renzo, commettendone la esecuzione all# im mortale Buonarroti, con assegnarle diverse stabili rendile per la manutenzione ed accre scimento della stessa. Detta fabbrica fu comin ciata per ordine di Clemente VII col disegno del Buonarroti, e terminata dal Gran Duca Cosimo collo stesso disegno, ma colla direzione di Giorgio Vasari nel 4574, e fu in questo stesso anno riaperta al pubblico uso. Il Gran Duca Cosimo non contento di quanto aveva operato in pr di detta biblioteca volle ancora a dismisura accrescerne il numero dei codici, che alluopo ricercava, commettendoli anche da pi lontani paesi (4).
(1) Pier Vittori, Epist. pag. 24 e 159. 6

Lo slesso Cosimo animava coloro che col lazionavano e copiavano i codici della delta biblioteca a renderli di pubblica ragione colla stampa, ed ordin a Cosimo de Lelio Torelli pubblicare le Pandette sul famoso codice dai Gran Duca portalo da Pisa > ed a questi si deve tale celebre edizione. Francesco e Ferdinando figli e successori di"Cosimo seguendo gli esempi del loro co mune padre accrebbero di gran lunga il nu mero dei codici di della biblioteca e fu chia mata Mediceo Laurenziana. Questa biblioteca acquist una grandissima fam a, ed oggi a giusto titolo viene registrata come una delle pi illustri di Europa. Venne indi arricchita coi codici della biblio teca Gaddiana, con quelli raccolti dal Senatore Carlo Strozzi, cogli altri della privala biblio teca deGran Duchi, da quelli della biblioteca Lotaringico-Palalina, dai manoscritti orientali illustrati da Monsignor Evodio Asscmani Ar civescovo di Apamea, dai codici Biscioniani, Segnani e da tulli quelli che furono mano mano trovali nei monasteri soppressi, prima e a tempo della dominazione francese, e con altre private donazioni. Nel cominciare di questo secolo Angiolo

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Maria d* Eie fece una donazione, degna ve ramente della Medicea biblioteca, di una com pleta collezione delle edilia princeps declas sici autori Greci e Latini, da esso riunita con molte spese e non pochi stenti. Per vie mag giormente accrescere detta collezione ed il duno, fece petizione a S. A. I. R. Ferdinan do III volergli accordare permesso acquistare con soddisfacenti compensazioni quei libri posseduti dalle corporazioni religiose che al* 1' uopo giovassero. Dalla saggezza di questa Principe gli venne tosto accordata, conside rando che taluni tesori di libri di prima stam pa, rarissimi e preziosi, in tali particolari bi blioteche vengono ad essere sepolti, che non lo sono nelle pubbliche biblioteche. Obbligato d Elci per politiche vicende portarsi lontaoo dalla sconvolta sua patria, profittando della occasione si diede con tutto zelo ad arricchire s pel numero, come per la bellezza degli esem plari si preziosa collezione. Sedali gli sconvolgimenti della Toscana e restituito alla stessa Ferdinando III, fa da questo principe ordinato fabbricare presso la Laurenziana biblioteca un conveniente gabi netto, per ivi collocarvi s rara collezione. Eccitalo dElci dal patriottismo di Ferdinan-

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do, e per appagare le brame del suo cuore pieno di patria carit, aggiunse a tale dona zione la collezione degli Autori Biblici nel loro testo originale stampati nel primo secolo della stampa, dellaltra quasi completa delle Aldine edizioni dette dell'ncora secca, ed altri libri stranieri alle dette raccolte, traquali si con tano 17 volumi stampati in pergamena. Si adoper ancora a completare la tanto celebre e preziosa collezione detta del Memoriale di Pannartz. Collezione s rara che possono so* lamenle vaniarsi possederla Lord Spencer e la biblioteca di Parigi, questa per con alcuni esemplari imperfetti. Le vaghe legature, che adornano tali libri, sono degni degli stessi. A tanto patrio amore del d* Elei, ordin Ferdinando collocarsi nella nuova sala desti nala alla conservazione di tali libri il ritratto del donatore da mano maestra sculto in mar mo con analoga iscrizione. Il Senatore Con sigliere Giovanni degli Alessandri compil il catalogo deibri donati dal conte Angiolo Ma ria dElci alla I. e R. biblioteca Mediceo-Laurenzinna in 1. voi. in 4. stampato in Firenze ndl'anno 1826 (1).
% (1) Devo tali notizie all' esimio bibliotecario della Laurenriana, ed eruditissimo bibliografo Cav. Luigi Grisostomo Ferrucci, che graziosamente mi fece tale catalogo tenere.

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Il Bali Francesco Saverio Redi, ultimo delta sua famiglia, fece donazione alla stessa dei manoscritti del celebre Francesco Redi areti no. Il pitttore cavaliere Francesco Saverio Fabri di Montpellier le don i manoscritti originali di Vittorio Alfieri con molti libri a stampa di classici Greci e Latini da esso po stillati o tradotti. Finalmente il marchese Luigi Tempi le fedono di alcuni codici della sua privata biblioteca, -tra'quali da notarsi une depi bei codici della Divina Commedia di Dante lodalo dai letterati per la buona le zione. La biblioteca Mediceo Laurenziana ricchis sima non solamente di codici scritti in va rie lingue e specialmente in lingua Ebraica, Arabica, Siriaca, Cofta , Greca e Latina, ma ancora di un gran numero de1 pi celebri scrittori del nostro idioma dal secolo XIV al XVIII. Questa biblioteca offre oggi 48,000 stampati e 9,000 manoscritti. Vari dottissimi biblior grafi si sono accinti a pubblicare diversi parziali cataloghi d s pregevole biblioteca. Mon signore Evodio Assemani pubblic in Firenze nel 4742 in un volume in foglio il catalogo dei codici Arabici, Persiani > Siriaci ed altri

Orientali. Anton Maria Biscioni pubblic nel 4852 quello dei codici Ebraici e Rabinici. Fi* nalmente Angelo Maria Bandini compil e le ce di ragion pubblica in Firenze in undici volumi in foglio dal 4764 al 4795 il catalo go dei codici Greci, Latini, Italiani e di altre lingue moderne. Oltre della Mediceo Laurei*ziana Firenze possiede ancora molte altre pub bliche e privale biblioteche degne di ammira zione e meritevoli di essere da noi registrate. Poich gli stampali della biblioteca Lolaringico Palatina furono per ordine di Leopoldo nell1 anno 4771 riuniti alla Magliabecchiana ed i manoscritti nel 4785 alla Laurenziana; purnondimeno Ferdinando III Arciduca d'Au stria c Gran Duca di Toscana cre la biblio teca Palatina, la quale per Io zelo del suo successore divenuta nel brev periodo di 50 anni una delle pi ragguardevoli biblioteche di Firenze. Venne questa biblioteca arricchita coir ac quisto fatto della collezione dei testi di lingua posseduta dal Poggiali. Offre parecchie raris sime antiche edizioni, tutti i Classici Greci e Latini, la serie dei Variorum completa nei suoi tre diversi formali con la maggior parte degli esemplari doppii, cio in carta comune

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e distinta, la serre Ad usttm Dephini completa; la celebre collezione delle edizioni Elzeviriane in 42. completa con molle opere doppie e con parecchie di quelle non menzionate dai bibliografi e molte preziose edizioni antiche e moderne. I manoscritti posseduti da questa biblioteca sono pi di 4600 non compresa la collezione delle lettere originali di uomini celebri di ogni nazione con molli autografi di Galileo e tutte le opere pubblicate contr'esso vivente o da lui adoperate e postillale; gli Alti delP Accademia del Cimento e con essi gran parte degli autografi del Viviani, Noferi, N ar di, Torricelli e di quanti altri furono inter* preti e seguaci delle istituzioni del sommo filosofo; quindici volumi in foglio di letlere indirizzate a Galileo dagli uomini i pi illu stri del suo tempo e di ogni nazione; varie filze di carte appartenenti a Niccol Machia velli, le quali, oltre a parecchi suoi scritti autografi, contengono gli originali delle lettere e delle commissioni avute dalla Repubblica Fiorentina, con parecchie altre lettere spedi tegli da persone distinte; varii scritti di Ben venuto Cellini ; molte lettere di Lorenzo il Magnifico; gli scritti autografi di Gregorio Fon lana ; due copialettere della Repubblica Fio

rentina, uno di mano di Goluccio Salutati, l'al tro di Bartolommeo Scala; molli codici del buon secolo della lingua, ed il celebre codice mem branaceo del secolo XV che porta per titolo LancelloUo Romanzo di Cavalleria in prosa italiana con disegni a penna in ogni pagina tramezzali q o I testo. La biblioteca Pitti contiene circa 15,000 stampati ed un gran numero di manoscritti cu riosi, tra'quali rimarchevole un sonetto del Tasso, qualche altro di Machiavelli, una quan tit di lettere autografe dello immortale Ga lileo e di altri uomini celebri. La biblioteca Riccardiana dal nome del suo fondatore Riccardo Romolo Riccardi era priva ta sino al 1812. In questo stesso anno correndo pericolo desser venduta all'incanto, per opera degli Accademici della Crusca e dei Ministri To scani a Parigi fu autorizzato il Comune di Firenze di acquistarla e renderla pubblica. Questa biblioteca offre oggi 25,000 stam pati tra'quali pi di 600 voi. di edizione del XV secolo e si distinguono il Lattanzio di Subiaco del 1465, il Monte Santo di Dio di Antonio Bettini da Siena del 1477 , esemplare nitido in foglio con tutte le ligure, il Dante di F i renze del 1481 con 20 figure etc. Offre an*

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cora questa biblioteca 5,800 Ira' quali 400 scritti in lingua greca ed ebraica. Uno dep ri mi contiene le Omelie di S. Gregorio Nazianzeno, membranaceo in foglio del secolo X mutilo in principio ed in fine. Tra latini si distingue il codice membranaceo del X secolo della Storia naturale di Plinio in parte mu tilo che viene spesso coliazionato dai dotti : pregevole ancora per le splendide miniature un codice di Virgilio del XV secolo. Tra co dici italiani sono da ricordarsi alcuni scritti nel buon secolo della lingua e citati nel Vo cabolario degli Accademici della Crusca, gli autografi di Giovanni L am i, quelli di Anton Maria Salvini etc. e molli stampati postillali ed annoiali per /nano di questultimo. La Marucelliana eretta per proprio uso dal fondatore dello stesso nome, fu resa pubblica nel 4752 e fornita di rendite assegnatele dal fondatore ed accresciute dal Ft. Erario. Viene questa biblioteca arricchita di giorno in gior no di libri di Scienze, Lettere ed Arti. La Magliabechiana cos chiamata dal nome del suo fondatre, il quale nel 4744 don la sua biblioteca pel pubblico uso, che fu in seguito aumentala nel 4734 coi libri del cav. Anton Francesco Marmi ; indi fu resa doviziosa da 7

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Pietro Leopoldo nel 1771 con avervi riunito la biblioteca Mediceo-Lotaringico-Palatina , ed alquanti libri della Gaddiana e della Strozziana , e di quelli delle soppresse corporazioni religiose. Fu resa pubblica questa biblioteca nel 1747 regnando Francesco di Lorena. Pos siede presentemente pi di 1.$0,000 stampati, tra'quali una numerosa serie di edizioni del XV secolo e si distingue tra questi il prezioso Dante col commento di Cristofora Landino stampato in pergamena nel 1481 in Firenze adorno di miniature, e la coperta fregiata di antichi nielli. Questo esemplare segnatamente quello presentato dal medesimo Lan dino alla Signoria di Firenze. Offre aneora questa biblioteca una copia in pergamena della prima edizione di Omero fatta dal Calcondila nel 1488; TAntoIogia Greca del 1494 egual mente in pergamena, e molti altri quattrocen tisti preziosi. Possiede ancora questa biblioteca circa 12 mila manoscritti, in maggior parte di autori dassici italiani e scrittori di cose patrie. Distinguoosi tra gli stessi gli sbozzi autografi della Storia del Varchi, e quelli dell1 Arte della Goerra del Machiavelli; i Discorsi originali di Monsignor Viaceozo Borghiqi ed una copiosa

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Cdtteziorie di Lettere autografe di insigni let terati di varii secoli. Possiede ancora Firenze la biblioteca del* T Arcispedale di S*. Maria Nuova; quella dgirAccademia delle Belle Arti; la Rinuccini; queHa di Pietro Bigazzi, di Capponi, di Targioni-Toaseui, di Martelli, di Adami, di Ri cardi, del Vernaccia* ec. Nello slesso tempo che i Medici si occupa^ vano a formare biblioteche, i Marchesi di Este emulavano cogli stessi coRbtavani Pontefici nel raccogliere libri e fermare biblioteche. Succeduti Leonello, Borso ed Ercole, continua rono con gran fervore ad accrescere la ioro biblioteca diapredecessori formata. NeH anno 4b39 succeduto Alfonso 11, nel tempo del suo governo le sue cure rivlse alla biblioteca, accrescendola con somma ra pidit di codici e di libri con profusione di molti tesori. Morto Alfonso e smembrato lo stato, fu la biblioteca trasportata in Modena, ove attuai* mente esiste, colla perdita di non pochi co dici. Il Duca Francesco 1 1 affidonne la cura allerudito Iacopo Cantelli da Vignola. Nel 1698 succedette a questo colla qualit di bibliotecario

ss
il padre Bacchiai. Finalmente nel cominciare del XV11 secolo il celebre Ludovico Antonio Muratori la illustr rendendola famosa colla pub blicazione di non pochi codici della slessa. Deesi ancora dare la meritata lode al Duca Fran cesco HI per lo accrescimento dei libri e co dici che in delta biblioteca conservansi, come ancora pel sontuoso edilzio da esso lui fatto innalzare per la collocazione e conservazione della biblioteca. Attualmente questa biblioteca contiene 400,000 stampati e 3,000 manoscritti. Reggio offre ancora una pubblica biblioteca composta,di 50,000 volumi. L pi bella e la pi ricca biblioteca di Italia quella del Vaticano non tanto pel nu mero de volumi, quanto per la preziosit di molli codici antichissimi chc in essa conser vansi. Abbench questa biblioteca antichissima di origine, non pertanto dal XIV secolo in poi cominci ad illustrarsi senza essere ancor resa pubblica. Trasportata la Sede Apostolica in Avignone nel principio di detto secolo da Clemente V, ivi rec la pontificia biblioteca che sino al 1447 era col rimasta. Assunto nello stesso anno al pontefcalo Martino V , fece trasportare da Avignone in Roma la detta

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biblioteca, lasciando col alquanti manoscritti. Tale biblioteca sino ai tempi di Eugenio IV / vai quanto dire dal 1431 al 1447 era scar sissima di codici. Succeduto per Nicol V al ponteficato, pens aprire una pubblica bi blioteca nel Vaticano. Il quale progetto non ebbe effetto a causa della soppravvenuta morte di questo pontefice. Per eseguire i suoi dise gni Nicol si diede ad accrescere la pontificia biblioteca con la ricerca di ogni antico codice non solo, ma colla esemplaziane degli stessi spedendo sino nelle pi remote contrade uo mini dotti alluopo destinati, non curando spe se e fatiche per appagare le brame del suo cuore; ed aument in questo modo la biblio teca di 5,000 volumi (1). Succeduto a questo Pontefice Callisto 111, segu il disegno del suo predecessore e si diede ancora a raccogliere codici, ci die non fecero Pio II e Paolo II suoi successori; anzi sotto questi due Pontefici non curandosi gli immensi tesori di codici che in della bi blioteca conservavansi, con grandi speseestenti da Nicol V e Callisto lU raccolti, per le vi(1 ) Vespasiano Fiorentino in Muratori Rer. Hai. Script, voi. XXV,
pag. 281.

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cetode di tempi, e mollo pi per loro colpa ne perirono diversi (1). La gloria per di avere Collisto 1 1 1 eseguilo H disegno di Nicol V devesi al pontefice Si* sto IV, il quale, occupala la Sede Apostolica nellanno 1471, non solo raccolse da tutte le eontrade del mondo codici, ma ancora rese pubblica l biblioteca del Vaticano , facendo disporre in buon ordide ed in luogo oppor tuno tutti i codici e libri acquistati da suoi predecessori, e da esso accresciuti; assegnan do vistose rendile per lo acquisto di nuovi libri e codici, non che per gli stipendii di coloro che dovevano quella custodire e sopraintetidefe e per tutto l'occorrente, pei man* lenimento e conscrvaione di detta biblioteca* affidandone la cura al Platina. Giulio H nel cominciare del XVI scolo fond una particolare pontificia biblioteca per semplice uso dePnlfici, nulla curandosi della Vaticana (3).
(1) Filelfo Kb;XXVI Bpt. ad le k it. Cr*lU. Si dctepcr notare, che Pio II, il quale fu il dottissimo Enea Silvio Piccolomini, favor immensamente le lettere. Quanto Paolo 11 vero che perseguit gli Accademici Romani per la morale e pei riti e modi pagani che introducevan per tutto, m a, oltre allesser dot tissimo, fu quegli che introdusse in Roma larte della stampa. (2) Bembo, Epist. fornii, lib. V, Epist. Vili.

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Leone X della famiglia de Modici successore di Giplio H ulte le sue cure rivolse alPaceresciroento della biblioteca Vaticana, ed all'uopo invi persone dotte nelle lontane regioni per raccogliere ed esemplare codici con gravissime spese (1); ma la sua breve durata nel ponti ficio governo non gli permise accrescerla nel oc^odo <la esso idealo. Succeduto Adriano VI ed indi Clemente VH, riguardando il primo come gentilesche profa* nit tutti quei libri che non appartenevano ad ecclesiastiche scienze, nulla si cur della biblioteca. Clemente VII della famiglia d e f e dici per, bench di animo grande, avvilup patasi nelle cose politiche, espose Roma all'or ribile sacco del 4527, che fu fatale alla Vati cana biblioteca, in cui perirono quantit di codici che furono preda deir ignoranza e fu rore dei Barbari (2). Paolo HI di casa Farnese succeduto aCleniente nel 1534, tenutosi saggiamente neutra le , pens a rimarginare le piaghe di Roma cagionate dall'orribile sacco, e con particolare cura si accinse a ristabilire la biblioteca Vati cana.
(3) Fausto Sabeo, Epigram., pag. 402 Ronpae 1556.
(I) Schelornio, Amaenit. letter., voi. VII , pag. 120. Fausto Sabeo, Epigramm, pag. 846.

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Aggiunse in della biblioteca due copisti, de stinalo uno a copiare i codici greci e laltro i Ialini, che per vecchiaia, o per danni-sofferti vi era pericolo di perdersi (4). Succeduto Marcello U, nepochi giorni di suo governo si dedic a vantaggiare detta biblioteca e vi aggiunse due correttori che aveva destinalo valersi ancora per la stampe ria che avea ideato aprire nella Vaticana, per rendere di pubblica ragione quelle opere gre che e latine, di cui in detta biblioteca conservansi i codici (2). Tale disegno fu vano a causa della morie sopravvenuta a questo Pontefice. Succeduto Pio IV della famiglia Vedici di Milano a Paolo IV, aggiunse altri due corret tori di libri greci, ed ordin ad OnolrioPan* vinio ed a Francesco Avanzali che cercassero ogni sorla di codici in (ulte le lingue non escluse quelle scritte nelle lingue orientali per lo accrescimento della Vaticana bibliote ca (3).
(1) Assemani* Prefai. ad voi. i Coiai, cod, mss. Oriini BiU. Vatic. pag. XXII. (3) Rocca, de Bibliot. V a t i e pag. 56. Pallidori in Vii. Mar celi., voi. II, pag. 185. (3) Rainaldi, Jitnol. Ecclesiast. ad an. 1564.

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Succeduto S. Pio V nel potrieOcat, il pri mo suo pensiero fu quello di richiamaf da Frauda quei manoscritti che ivi erano rimasti, traquali vi erano 458 volumi di lettere e blle de'Papi ivi regnanti e li riun alla Vaticana (<). Gregorio XIII succeduto a S. Pi V, dono molti codici e libri stampati, da ess racclti, alla biblioteca Vaticana per accrescerla (2;. Succeduto Sist V a Gregorio XJH tra le tarile magnificenze d osso fatte in Roma aggiunse quella della biblioteca Vaticana , ed ordin fabbricarsi un celebre edilizio di un maestoso disegno, Commettendone la cura al celebre archittto cavaliere Domenico Fontana, che si comp con una estraordinaria velocit in un anno. 1 successori di Sist V mlto si Coperroh ad accrscere, adornare e rendere celebre (a-, le biblioteca. Paolo V fece innalzare du al tre ampie stanze per ivi collocarvi' molti co-* dici greci e latini da esso donati alla biblio teca, e le frtimeht le rendite per viemtnaggiormfente accrescerla. Gregorio XV uni alla Vaticana la biblioteca Palatina ricevuta ih do ti) Asseroan > Praefat. ad voi. I Coiai. Cod. mst.BibUot. Vatie. pag. XXI.
(2) Assentati., Praefat. ad voi. /. Coiai Cod. va. Bibl. Va(ic

Voi. il.

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no. nel 1622 dal Duca di Baviera Massimiliano, che conquist nella vittoria di Eidelberga, la quale era ricchissima di preziosi codici scritti a penna. Urbano Vili sped in Eidelberga, per ese guire il disegno del suo predecessore, il ce lebre Leone Allacci, per ritirarsi quei codici da ffassimiliano donali a Gregorio XV9 affine, di unirli alla vaticana. Urbano fece fabbricare un' altra sontuosa stanza per collocarvi tali codici. Alessandro VII, estinta la famiglia deDuchi di Urbino e ritornalo lo sialo sotto il domi nio deRomani Pontefici, ordin che i codici manoscritti appartenenli a quella famiglia, che eran molli e pregevolissimi, fossero fraspor lati in Roma ed uniti alla Vaticana. Aggiunse nella biblioteca un interprete di lingue orien tali, ed all'uopo richiam da Francia Abramo Echellense Maronita. Questo Pontefice arricch ancora detta bi blioteca di altri 1900 codici ricevuti in dono dalla Regipa Maria Crisiina di Svezia e vi ag giunse unaltra sontuosa stanza per collocare in buon ordine detti manoscritti (1).
(J) Asscinani,
loc. eit.

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A questi tesori altri se ne aggiunsero in questa biblioteca da altri Pontefici ; cio da Clemente XI i manoscrilli del Marchese Cap poni , quelli deir Olioboni duca di Fiano e molli codici arabi, siriaci, caldaici eie. Da Pio VII le collezioni del Cardinale Zelada e molti preziosissimi libri stampali. Da Leone XII la celebre biblioteca di antiquaria ed artistica del conte Cicognara acquistala da questo Ponilefice. La biblioteca Vaticana oggi offre 100,000 stampali e pi di 25,000 manoscritti ed una delle principali biblioteche del mondo e la prima per antichit di codici. Tra1 manoscritti sono da ricordarsi, oltre il Terenzio e le 46 copie di Virgilio da me registrale nel voi. 1. ppg. 107 del presente Manuale, una Bibbia del IV secolo, gli Atti degli Apostoli in let tere di oro. Questo manoscritto era ornalo da una copertura di oro tempestala di pietre preziose, ed era stato regalalo dalla Regina di Cipro al pontefice Alessandro VI, e sven turatamente nel sacco di Rema i* soldati di Carlo V lo spogliarono di quei preziosi orna* inenti. Sono ancora da registrarsi molli mano scritti in lingue orientali cd una celebre col* lezione di stampe del XV secolo.

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Leccellenza delledifzio e (e ricchezze della pittura, delle sculture, debassi rilievi, di varii oggetti di antichit e d'arte, che adornano la biblioteca vaticana, la distinguono sopra tutte le altre del mondo intiero. Se volessero pi particolari notizie di questa singolare biblioteca possono consultarsi Miko Pansa , Ragionamento della Biblioteca Vaticana 1590; Bocca. BiblioL Valic. 1591; Assemani, Calai. Cod. mss. Orient, Btbliol. Vatic.; Artaria, Nouveau Guide de voyaqewr en M ie 1855; Niby, Itineraria di Roma e delle tue vicinanze secondo il metodo del Vasi ac cresciuto da Agostino Valentini 1853; Tirabo schi, Stor. delia Lettera/. hai. etc. Oltre della Vaticana Roma offre delle altre preziose biblioteche degne di osservarsi e da noi essere registrale. La pi rimarchevole dopo della Vaticana la Csanatese nel con vento dello Minerva deHOrdiue dePP. Predi catori. Il Cardinale Girolamo Casanatta napolitano licU'anno 11>98 don ai PP, deHOrdinc dePre dicatori del convento della Minerva la sua celebre biblioteca con l'assegno di 4,000 scudi di rndita per l'accrescimento c manutenzione della stessa coli'obbligo di renderla pubblica.

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Questa biblioteca chiamasi Casanatese dal nome del suo fondatore, ed oggi la pi com pleta che s'abbia in Roma per libri stampati, come lo la vaticana per manoscritti. Con tiene una copiosa raccolta di prime edizioni, tra le quali vi una Bibbia creduta da alcuni bibliografi stampata chirografcaroenle, cio cei punsoni a mano, ritenendo essere Panello trai manoscritti e la stampa (1), Contiene pi di 120,000 stampati riguardanti scienze, lettere ed arti di ogni genere e di ogni lingua. ., Inoltre ricca di una bellissima raccolta delle migliori stampe dei rumi posseduti dalla calcografia Camerale* La statua del Cardinale fondatore, opera di Pietro le Gros, si aipniir# in fondo allanppio salone.
(1) Uno drfbifelagftl^ he crede esservi stata la ehtogrrifia' il sig* Vinceueo Rcqucnd* il quale( eoo tutto il suo acume diogegQp cerca provarlo in un suo opuscolo che porta il seguente titolo : Osservazioni sulla chirolipografia, ossia antica arte di statopefre viano, in 8. Roma ISiO lo per sono di contrario parre t sicut di non essere possibile di, essere esistito un tale modo di stan)r pare. t,a ragione da me addotta semplicissima, ed quella c.H e non pu in verim modo la forta (iella tailno dare la prbssfofcfo de caratteri nella pergamena. Del rt^to non avendo -potuto per\?^ - fieienza ili mez?i portarmi in qualche biblioteca .ove si erede, cho esistano libri in tale modo stampali non posso dare il mio circostanziato avviso, augurandomi ebe qualche bibligrafo piistruit di me e ebe abbia 1 mezzi nccc*ari decider la lite. <

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Oltre della Vaticana e della Casanalese Roma offre altra preziosa biblioteca ancora rimarche vole quale I* Angelica dal nome del suo fondatore Angelo Rocca agostiniano. Questi nellanno 1605 fece donazione della sua ricca biblioteca al suo convento a patto di renderla pubblica. Indi fu accresciuta dalla biblioteca del Cardinale Passionei, acquistala dal P. Vasquez per 3.000 scudi romani che don air Angelica. Finalmente stata arric chita da altre donazioni.. Oggi offre 146,000 stampali tra'quali 2945 manoscritti. L'Universit della Sapienza fondata da Leo ne X ed eseguita sul disegno del Buonarroti, proseguita da Sisto V e da Urbano Vili e ter minala da Alessandro VII, contiene una cele* bre biblioteca da quest'ultimo fndala coi libri della Basilica di Urbino, che fece trasportare in Roma, meno de'manoscrilti che riuniti aveva $lla Vaticana, come sopra abbiamo osservalo; fond della biblioteca nel 1663 e prese il nome di Alessandrina dal suo fondatore, col disegno di servire ai professori ed agli sco lari di detta Universit. Questa biblioteca venne indi notabilmente accresciuta dal pontefice Leone XII e contiene una gran copia di libri relativi alle scienze che vengono professate

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in della Universit; ed aperta al pubblico nelle sole ore scolastiche. La biblioteca Barberini fondala nel XVII secolo dal nipote di Urbano Vili contiene cir ca 50,000 stampati e molti codici manoscritti, traquali ve ne sono preziosissimi. Nel palazzo Chigi avvi una biblioteca fon data nel XVII secolo da Alessandro VII di casa Chigi, dal quale prese il nome delta biblioteca. Questa ricca di manoscritti greci, latini ed italiani. Non essendo questa biblio teca pubblica; per visitarsi uopo di ottenersi un permesso. Unaltra celebre biblioteca esiste in Roma fondata dal cardinale Neri Corsini nei primi anni del XVIII secolo nel suo proprio palazzo v chiamato Corsini dal nome del suo fondatore. Questa biblioteca composta di dieci grandi sale e distinguevi sopra tulle le altre per una ragguardevole raccolta che contiene di libri stampati nel XV secolo e di una quan tit di manoscritti in differenti lingue, la mi glior parte de' quali riguardano la storia dei bassi tempi. da ricordarsi sopratulli quello della Cronica di Giovanni Villani. Contiene questa biblioteca ancora una celebre raccolta di incisioni in rame che gareggia colle pi famose collezioni dell'Europa,

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La bibliotca Lancisiartd esiste neirOspdale di S. Spirito e fu formala clla biblioteca del celebre medico Gio. Maria Lancisi e contiene 20.000 stampati. Dal XVI secolo in poi tutte le contrade d'Italia gareggiarono tra loro formare pub bliche biblioteche, e, qual prima qual dopo, ogni citt Italiana fond l sua. Padova possiede delle belle biblioteche. Quella deir Universit contiene circa 50,000 stampati e Circa 8,000 manoscritti. La biblio teca del Seminario * ancora ricchissima e bene ordinata. Quella ddl'Accadcmia delle Scienze, Lettere ed Arti ha una biblioteca tion nume rosa, mi ricordevole pei manoscritti ed edi zini di prima stampa, che offre. Bergamo ha lina bibliotca che ntiene 45.000 stampati. In Brescia si osserva la biblioteca Quiriniana, cosi chiamata dal nome del suo fondatore Car dinale Quirini. Questa bibliotca contiene molti oggetti curiosi per la loro antichit, una quan tit di libri rati, ed una abbondante quantit di incisioni antiche moderne tanto in legno quanto in rame. La biblioteca di Mantova composta di 40.000 stampati e 5,000 manoscritti. NelPAr-

chivio Reale conservanti! una quantit di do cumenti storici interessantissimi. Milano offre varie biblioteche. Quella del* ^Universit di Brera deve il suo accrescimento a Maria Teresa, e contiene una quantit scelta c considerevole di opere classiche in ogni gene* re nel numero di 17006 volumi stampati e 4000 manoscritti. La Ambrosiana una delle principali ditaKa fondata dal Cardinale Federico Borromeo ed aperta al pubblico uso neiranno 4609. Il por por alo Borromeo profuse moki tesori per rac cogliere codici in tutte le lingue* e libri pre ziosi , spedendo alt9uopo molti uomini dotti nelle estere contrade con fortissime spese ad oggetto di arricchire la biblioteca da e&so for mata. Dopo tanta generosit aggiunse a questa bi blioteca lassegno di sufficienti rendile pel manlenimento di quattro impiegati pella conser vazione e custodia della stesse, non che per lo accrescimento dei libri. Non si limit questo porporato ai soli libri e manoscritti, ma volle viemaggiormenle ar ricchirla e renderla utile ancora alle belle arti Tornendola di preziosi oggetti di antichit, disegni e stampe; ed all* uopo sped Ceramo Voi. II. 9

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in estere contrade per raccogliere una ricca e pregevole collezione di stampe e disegni. Questa biblioteca venne accresciuta dal Car dinale Giliberto della stessa famiglia; indi dal Barone Custodi e filialmente da altri celebri patriotli. Il numero degli stampati oggi ascende a circa 60000 volumi e 10,000 manoscritti, irai quali sono principalmente rimarchevoli un Vir gilio colle note marginali autografe del Petrarca, una notizia autografa relativa a Laura dello slesso poeta, le Antichit Giudaiche di Giuseppe Ebreo tradotte in latino da Ruffino scritte su papiro, il codice di S. Cirillo scritto in carat teri slavi, i Commentari di S. Ambrogio su *('Evangelio di S. Luca, le Vite degli Arcivescovi . di Milano ec. Possiede ancora un museo di belle a rti, molta numismatica, molli oggetti di antichit, una squisita pinacoteca, pi migliaia di inci sioni, disegni non pochi de1pi celebri artisti, Iraquali le fantasie di Leonardo da Vinci ec. (1). Molli dotti bibliotecari hanno preseduto in questa biblioteca, tra* quali il celebre Muratori
(1) Diverse ootixic di questa biblioteca l'ho avuto cortesemente comunicata dal chiarissimo abate Bernardo Gatti bibliotecario delta stessa

sino all'anno 4700, epoca in cui pass inquella Estense (4). In Torino la biblioteca dellUniversii fu ron data dal Duca Amedeo li, accresciuta da Emmanuele Filiberto e da suo figlio Carlo; ma l-attuale importanza devesi al Re Vittorio Ame deo II. Questa biblioteca possiede 200,000 stam pali, e 5000 manoscritti, tra quali 170 ebraici e 370 greci. Quella dell archivio dello Staio possiede un Lattanzio in onciali del VI secolo. La biblioteca privala del Re conliene 30,000 stampati e 2000 manoscritti storici e mili tari ed un centinaio di arabi; ma ci che rende singolare e molto celebre questa biblioteca la interessante e preziosa collezione di circa 2000 disegni originali; Ira'quali di Raffaello, di Leonardo da Vinci, di Correggio e di Ti* ziano. L'Accademia Reale delle Scienze possiede una ricca biblioteca di opere riguardanti let teratura e scienze nel numero di 60,000 stam pali 2000 circa manoscritti. In Vercelli la biblioteca della cattedrale ricca di stampati e di preziosi manoscritti e
(1) Bosco, De Origin. et statu Bibliot. Ambrosianae. Rivola; YUm del Card. Federico Borromeo. Sassi, De Studiis Mediolan., cap. XII. Tiraboschi, Letteratura Italiana, voi. Vili, pag. 64.

mollo si distingue per ('Evangeliario che offre, che dicono del vescovo suo S. Eusebio disce polo di S. Ambrogio; ma che cortamente non posteriore al VII secolo. Olire di questa bi blioteca un'altra nc possiede chiamata gne* siane e contiene circa 20,000 volumi ed una collezione di medaglie. Nella piccola e graziosa citt dlvrea si os serva il famoso codice delle leggi Longobarde contemporaneo agli ultimi di quei R e , cio del 6 al 700 (I). Genova offre diverse biblioteche, tra le quali quella deir Universit che fu fondala da PP. Gesuiti in S. Girolamo. Soppressi questi, la Deputazione degli Studii ne affid la custodia al celebre abate Oderico. il quale notabilmente laument cogli interessanti acquisti dal me desimo fatti, e venne dallo stesso saggiamente coordinata. Neiranno 1797 fu questa biblioteca traspor tata nella strada Balbi, e riunendovi tutti i libri di ogni Collegio degli espulsi Gesuiti fu in quello stesso anno aperta al pubblico uso. Contane questa biblioteca pi di 50000
(1) Devo al chiarissimo Cavaliere Domenico Promis degpo bi> bliotccarip di S M. il Re d* Italia la maggior porte di tali aoti** per avermele corlcscmcnte eorauaicaU.

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stampati, compresa una preziosa collezione di libri del XV secolo e 279 manoscrilli, tra i quali si distinguono e rendono celebre questa biblioteca un Q. Curzio in pergamena con elegantissime miniature , diversi manoscritti in lingua Cinese ed raba ed una quantir di manoscrilli riguardanti la storia di Genova. Un' altra civica biblioteca si osserva in Ge nova chiamata biblioteca Serio dal nome del suo fondatore V abate Carlo Giuseppe Vespa siano Berio, la quale fu da suo nipote il mar chese del Porso successore ed erede dello zio donata al Re Vittorio Emmanuele; ed il colto e generoso Principe rivolse il dono in pr della citt, ordinando renderla di pubblico uso. Nel 4857 venne accresciuta col dono della nobile dama Clelia Durazzo Grimaldi di molte preziose opere e di un gabinetto erborio d 50000 piante con altri 500 volumi di boia' iiica; oggi offre questa biblioteca circa 22000 volumi, un buon numero di manoscritti, ed un corredo di edizioni del XV secolo. 1 1 1 Patrizio Girolamo Pranzo ni del fu Dome nica della Congregazione degli Operar Evan gelici fond qnaltr* biblioteca chiamata Fran* zouiana dal nome del suo fondatore. Contava allora questa biblioteca 22000 volumi, fu indi

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nella rivoluzione del 4797 dilapidala; e final mente in questi ultimi tempi fu arricchita col dono de1 libri fatto dal Conte la Barde gi *amministratore di detta biblioteca, e con quello di Alessandro del medesimo nome* Questa bi blioteca possiede un rispettabile tesoro di rare ed antiche edizioni. Fu resa pubblica nel 4774, ed aperta a comune uso in lutti i giorni , non esclusi i di festivi di qualunque natura dal l'aurora sino alle 44 pomeridiane. L'Abate Girolamo Franzoni del fu Paolo della Congregazione de' Missionari Urbani fond nel 4727 un'altra biblioteca e fu resa pubblica nel 4739. Contiene oggi circa 22000 volumi, tra1 quali molti di prima stampa. La biblioteca dell'Universit di Ferrara con tiene 80,000 stampati e 9,000 manoscritti. Rendesi questa biblioteca preziosissima e ce lebre per gli autografi, che possiede, di varii dotti ed illustri poeti , tra' quali quelli del Tasso, del Guarini e delIAriosto, e di questo ultimo conservasi la sedia ed il calamaio. La biblioteca dell'Accademia delle Scienze di Bologna ricca di preziosi manoscritti, tra' quali si rimarcano gli autografi del suo fondatore Marsigli, non che quelli del natura lista Aldovrandi, che formano 487 volumi.

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Benedetto XIV leg ad essa i suoi man* scritti e moltissimi libri che espressament e furono spediti da Roma. Questo pontefice volle aggiungere a tale dono molte macchine e stru menti preziosi. Tra' libri stampati si distinguono la prima edizione di Lattanzio stampata in Subiaco ed una copia del libro di Enrico Vili contro Lu tero dedicato a Leone X che porta la segna tura autografa Enricus Rex. Questa biblioteca offre pi di 100000 stampati ed un gran nume ro di manoscritti. Oltre di questa in Bologna unaltra pubblica biblioteca ddl'Universit, an cora pregevole, e numera 80000 stampati e 4,000 manoscritti. Ravenna possiede una pubblica biblioteca composta di 40000 stampati e 700 mano scritti. Oltre di questa offre quella de1monaci Camaldolesi, nella quale si osserva ancora una abbondante collezione di oggetti di antichit. Finalmente i Benedettini annessi alla Chiesa di S. Vitale posseggono una eccellente biblio teca. Pavia possedeva la celebre biblioteca fon dala da Visconti nellanno 1500. Per Ludo vico XII occupando gli Stati di Milano la tra sport in Francia. Possiede oggi quella della

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Universit che fu aperta al pubblico Tanno 4772 d'ordine dell'imperatrice Maria Teresa; e fu molto accresciuta neiranno 4778. Oggi contiene pi di 50000 Tolueni. La biblioteca di Siena contiene da circa 30000 stampali e da 5 a 6000 manoscritti* Nel palazzo Ducale di Parma esiste una t e Ilissima biblioteca che contiene circa 60000 stampali e pi di 3000 manoscritti, ira1quali sono rimarchevoli quelli ebraici raccolti dal celebre abbate de1 Rossi e donati alla biblioteca di Parma daU'Arciduchcssa Maria Luisa. Si osserva ancora in detta bihiio&oca una ec cellente collezione di circa 60,000 incisioni in legno ed in rame. Finalmenle offre la com pleta collezione delle edizioni del celebre Bo doni che rende molto celebre questa biblioteca. Perugia offre ia pubblica biblioteca deirUniversil o contiene 50000 volumi. La biblio teca poti del iCapitoJo possiede preziosi mano scritti, iraquali un Evangeliario deirV1U secolo. Napoli vanta molte pubbliche e private bi blioteche. Quella del Re contiene una quan tit di opere preziose e raire ed una collezione di 40000 incisioni e disegni de* migliori ar tisti antichi. La bibiioXeca Reale degli studii (inaugurala

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solennemente ea questo notile nel 4^04 coihposta di circa 200,000 volumi, tra quali una quantit di preziose opere, e 4,000 libri di prima stampa e di un Certo nmero di ma noscritti, tra'qiiali son da ricordarsi la Bibbia latina del XIII secolo detta Alfonsina, perch* postillata d Alfonso, la seconda parl delle Epistole di S. Girolamo, molti libri di preghire, uno dei quali fregiato di eccellenti miniature di Giulio Clovio eseguile dordine di Alessan dro Farnese, un Breviario in 4., differenti au tgrafi di S. Tommaso d,Aquih, ]di Torquato Tasso, ecc. L Tralibri stampati sono ila ricordarsi la ce-; lebre Bibbia del 4460; il Lattanzio del 4465v il S. Agostino De Civilate Dei del 4467, ecc. Quello che rende singolare e celebre ^questa biblioteca la quantit di papiri che possiede; che sono quegli stessi *trovati negli scavi di Ercolan nel numero di 4756. 1 La biblioteca Brancacciana dal nome del sud fondatore Cardinale Brancaccio, fu creata nel 4675; vnne indi accresciuta colle particolari biblioteche di. Giuseppe; e di Andrei Gizzi e di quella di ' Domenico Greco. Oggi1contiene 8,(J00 stampali ed un graii rtunaerodi mah ncriiti.
, f * i i ' %

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Quella de' PP. Gerolamini, oggi nella casa de9 PP, di S. Filippo Neri fa nello antecedente secolo accresciuta dqllu biblioteca dell' avvo cato Valletta. Contiene oggi circa 18,000 stam pali ed un buon numero di manoscritti, trai quali celebre quello delle tragedie di Seneca colle miniature di Solario, secondo alcuni, o di Zingaro, secondo altri. La biblioteca dell Universit degli studii stabilita in maggior parte coi libri del Mar chese Taccone nel 1828 contiene circa 25,000 stampati tra9 quali molti di prima slampa e di edizioni bodoniane. Questa biblioteca aperla la sola mattina in quelle ore che i pro fessori danno le lor lezioni* La biblioteca deir Armala composta di circa 24,000 volumi e trovasi annessa al reai Ufficio Tipografico. Quella della Nunzialella, e l'altra della Ma rina sono sotto la cura di apposita Commis* sione, e sono ancora ricordevoli pel numero de9 volumi e per la scella delle opere. Lungo sarebbe il volere enumerare tutte le biblioteche del Continente; e non compor tan? dolo un Manuale, mi sono contentato far cenno delle principali. Parler ora di quelle della Sicilia, indi di quelle di Malta e finalmente di quelle possedute dalle estere nazioni.

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In Palermo la biblioteca de PP. deirOratorio di S. Filippo Neri detta dellOlivella, fu fondata da Francesco Sclafani nellanno 1647, il quale con testamento leg a quei PP. U sua biblio teca composta di 6,000 volumi, coll' obbligo di renderla a pubblico uso quattrore al gior no, cio due ore la mattina e due ore il dopo pranzo. 11 P. Antonio Guarrasi palermitano accrebbe questa col dono della sua biblioteca e di una rendita di 125 scudi annui per lo acquisto di nuovi libri. Finalmente colle donazioni di altri padri della stessa Congregazione stata sen sibilmente accresciuta* I volumi che attual mente la compongono son circa 21 ,000 stam pati, e un buon numero di manoscrilli, trai quali merita essere ricordato un Dante in per gamena del XV secolo. La biblioteca Comunale di Palermo fu fon data nelfanno 1759 dal dotto Alessandro Vanni e La Torre coadiuvato da altri filantropi cit tadini, e coir annuenza di Carlo III, il quale non pochi volumi don alla nascente biblio teca. Monsignor la Cava aveva legato allUniversit di Palermo una piccola annua rendita , la quale per agevolare la nascente biblioteca,

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Carlo. |U con sua ordinanza la invert a favore della slessa. v Furono da principio questi pochi libri col locati in poche stanze che le furono assegnate nel Palazzo Pretorio; indi furono trasportati nel palazzo, del Duca Castelluccio ove stet tero per anni l i continui. La Deputazione del Regno per dare un pi agiato e degno locale alla biblioteca sped il bit>l(<H$carjp; abate Tommaso Maria Angelini in Napoli d3 Ferdinando ili poi 1 per ottener? le due Congregazioni che esistevano nell? Casa tPi'ofe$sa degli espulsi Gesuiti..Trovando giuria la petizione della Deputazione del Re gno* Ferdinando con suo dispaccio del 27 agosto, 1770 gli accord le due sopradette Congregazioni, ove attualmente trovasi. Nel Giorno 25 aprile del 1775 con un di.scorso recitato dal bibliotecario Angelini fu solennemente , inaugurata Paperlura al pubbli* co di detta biblioteca. Veniva intanto di giorno in giorno clle donazioni di libri di molti filantropi cittadini sensibilmente accresciuta , e fu mestieri che il Pretore Federico Napoli Principe di Resul tana aprisse un nuovo braccio per ingrandire dell? biblioteca.

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A tale rapido progresso animato il fonda tore, don la sua biblioteca, per accrescere il numero devolumi. Ferdinando le don ancora diversi libri preziosi^ iraquali i quattro Clas sici Francesi stampati da Bodoni per Tistruzone dei figi di Murai, e per viemmaggiormente accrescere detta biblioteca ordin questo So* vrano che gli stampatori , autori, o editori desserov ,una copia di ogni libro che ristam pava in Sicijia alla pubblica Comunale biblio teca. Il quale dispaccio reale fi* nel 20 luglio 1 18 rinnovatola S. A. R. il Luogotenente Generale, e finalmente con altra ministeriale del 1. aprile 22 ebbe la sua rigorosa ese cuzione. ...... t Rapidissimo pra frumento delibri in della biblioteca; e dell'ugual .modo cresceva il nu mero degli studiosi, e necessit richiedeva dellaumento dellannua dote allora tenuissima dit onze 80. La Deputazione laun^ent di a l ire onze 104 e nel 1813 di alire.orue 228 tO c(ie^ a (ale epoca formavano onze 412.10 apr nuali. Scelto a deputato amministratore il chia* rissjirno abate Domenico Scin, coadiuvalo dal-> T otiiipo sig. Agostino Gallo benemerito patr illa e membro della stessa deputazione si

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cooper a fare aumentare la dote annua della biblioteca. Conosciuta la necessit della stessa, il Consiglio civico l'aument di altre onze 06 annue. Finalmente nel 1822 nuove istanze si fecero dallo Scin e dal Gallo per altro au mento di dote, conoscendo I' utilit della bi blioteca e le spese necessarie per gli impie* gali, per la manutenzione ed accrescimento della stessa, il Decurionato l'aument di altre onze 251 20 che in tutto forma oggi la dote in onze 1070 annue. Ottenuta s pingue dote, sotto il reggimento della Deputazione di Scin e Gallo la biblio teca molti acquisti fece di preziosi libri. Morto Scin, il Gallo pose in opera tutta la sua eoo* perazione a vantaggio della biblioteca come abbiamo veduto nel 1. volume del preseule Manuale a pag. 27 in nota. Molti cospicui cittadini pieni di patria ca rit contribuirono co'loro doni di libri e ma noscritti allo accrescimnto della biblioteca, tra' quali sono da ricordarsi Filippo Paruta, Francesco Serio, Mongitore, Asmundo Patern, Cangiamila. Scavo, Pap, Garofalo, Lan* cellotto Castelli Principe di Torremuzza, Montaperto, Bologna, Bonanni, Diblasi, Br a nei for te , Giuseppe Coppola, Ventimiglia, State Ila,

Tommaso Tomnrusi d'Emmanuele, Emmanuele Gaelani Marchese di Villabianca , Monsignor d'Angelo, Nicol Filangieri Principe di Cal, Cavaliere Cesare Airoldi e molli altri illustri personaggi. Questa bibioleca oggi si compone di pi di 100,000 stampati e pi di 1200 manoscritti. La rendono celebre i manoscritti che offre in abbondanza, di autografi d illustri Siciliani s antichi come moderni. Sono ancora pregevoli diversi codici tra quali quello delle Leggi di Federico ed i Privilegi di Palermo da noi ricor dato nel 1 voi. della presente opera, la Seconda Seconda di San Tommaso in pergamena del XIII secolo un Orario, con preziose postille e molti altri antichi manoscritti. Sopratullo da osservarsi il celebre e singolare libro De Re Rustica stampato da Aldo il vecchio in per gamena nellanno 1514, unico esemplare cosi stampalo in tutto il mondo, non conoscendosi dai bibliografi di questa edizione che due sole copie in carta cerulea. La biblioteca degli espulsi Gesuiti oggi Na* zionale, esistente nel Collegio Massimo, fu fon data colle {biblioteche degli stessi padri e con quelle altre biblioteche del Regno della me desima Compagnia, > .

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Questa biblioteca fu rsa pubWic nel 1782 nel medesimo locale ove aUalmeiite trovasi. Offre la slessa 50,000' stampati ed un buon numero di manoscritti. Tra gir stampali sono da ricordarsi il celebre Pamphyton di Cu pani in 3 voi. in 4 ., la Bibbia Sistina del 450, l'altra del 1592, le Consuetudini di Palermo del Naso stampate in Palermo nel 1477 e: 7& e molti altri preziosi libri di prima stampa. Tra* manoscritti oltre di quelli"da me citati a pag. 109 di 1. voi. del presente Manuale ', meri1 lano special ricordanza un irt carta bmbacina, un Q. Curzio tradotto da Can dido nel secolo XlV, un Brevirio Romno ncora del secolo XIV, la Stria de* (ioti di Leonardo dArezzo in pergamena, uri Ehchiridion greco in carta bombacina ed altri che lungo sarebbe enumerare. / Oltre di queste molte altre bibliotche par ticolari esistono in Palermo,7 tra re quali sno da ricordarsi quella di S . Roritialdo Tri gona Principe di si. Elia/quella del Duca, di Serradifalco. Questa bibliecd nlitte "un buon numero di libri jjreXid&fSifni di belle arti <J antichit, coriSrV" ancori una copia delie Rime di Pl raria tVtpft In rj)^gameni' da Aldo il vecchio nel 1501, te q Gestri il de

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cimo esemplare conosciuto stampalo in simil modo. Quella del Principe di Trabia si rende singolare per la raccolta di tutti gli Storici Si ciliani non solo, ma ancora di quasi tutti gli autori Siciliani che ham*o scritto su varie ma terie. Offre questa biblioteca il famosissimo opuscolo ancipite di Naso , la Descrizione delle feste fatte in Palermo per la re$a> di Bar cellona. Questa la seconda copia conosciuta: Palira posseduta dal celebre Lord Spencer. Quale opuscolo provai essere stato stampato in Palermo nel 1472 colle mie Riflessioni sulCintroduzione dell'arte tipografica in Palermo, pubblicate nel 1859. Contiene ancora la Vita di S. Girolamo stam pata in Messina nel 1478, non poche edizioni del XV secolo e molti manoscritti autografi di celebri Siciliani. La biblioteca del Principe di FiUlia con tiene una quantit di eceelleti opere moder ne, un buon numero di edizioni Aldine e di prima stampa, e molli manoscritti preziosis simi, ira' quali sono rimarchevoli quello di Malalcrra da me ricordato test, i manoscritti dell'epoca Aragonese pubblicati da Caruso e da Di Gregorio nelle loro Biblioteche, ed il tanto celebre codice Svevo-Angioino, di che Voi. IL H

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ho dato il facsimile nel primo volume della presente opera a pagina 410, ed altri ancora non pubblicali di non minore interesse, che lungo sarebbe tulli registrare. La biblioteca deirUniversil degli Studii con teneva un buon numero di preziosi libri cd una quantit di libri di prima stampa che presentemeule arricchiscono la nostra Comu nale biblioteca. Sono infine da tener presenti le biblioteche del Seminario Arcivescovile, quella de9 PP. Teatini, de PP. Domenicani, de' Minimi, dei Cappuccini, e di molti altri conventi e case particolari, le quali contengono un buon nu mero di libri. Nei dintorni di Palermo sono da ricordarsi quelle di Monreale, cio la biblioteca dei PP. Benedettini Cassinesi, nella quale conservasi un buon numero di preziose opere, molte edizioni di prima slampa, non pochi mano scrilli, ed una quanlil di diplomi dei Re di Sicilia, e quella del Seminario arcivescovile; bellissima pei suoi manoscrilli e libri di prima stampa che offre. Nel Monastero dei Benedettini Cassinesi di S. Marlino delle Scale, cinque miglia disiarne da Palermo, esiste una bellissima ed antica

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biblioteca, la quale per la sua antichit stata da me descritta a pag. 29. In Messina, Ira le tante biblioteche che pos siede, sono da ricordarsi quella deir Univer sit degli studii, la quale offre pi di 20,000 volumi, tra' quali molti pregevoli e non pochi di prima slampa : e quella del Salvatore, che fu molto accresciuta da Scolano Graffeo con molti doni di libri. La biblioteca de Basiliani del Salvatore dei Greci, olire demolti libri che la compongono, contiene una gran quantit di manoscritti trai quali ISO greci, alcuni scritti criptografici ed altri latini in note tironiane. Questa biblioteca sarebbe stata molto pi ricca se non fossero stati involati molti preziosi manoscritti. Lab bate Mannini nel tempo del suo governo di questo monastero regal molti preziosi codici a Carlo V nel 1526, e presentemente ador nano la biblioteca dell Escuriale di Spagna. Quei manoscritti lasciati dal Lascari alla sua morte, avvenuta nel 4502, al Clero di Messina, furono nello sconvolgimento politico del 1679 involati dal Vicer Francesco Bonadies e tras portati con molti altri oggetti preziosi darte in Lspagna (I).
(1) Gallo, Annoi, di Messina, voi. Il, pag. 436 e seg.

La biblioteca del monastero de1Benedettini, sotto il titolo di S. Maria Maddalena, ricca di antichi codici originali trasportali dalla Pa lestina, che ascendono al numero di 4710, oltre di non pochi volumi di prima stampa ed un gran numero di pergamene. La Universit degli studii di Catania con tiene due biblioteche. La prima fu fondala dal dottissimo abbate Vilo dtnico, ed aperta al pubblico nel 1755. Venne questa biblioteca accresciuta collo acquisto della copiosa biblio teca del celebre storico Giambattista Caruso, indi venne mollo arricchita nel 1767 colle bi blioteche degli espulsi Gesuiti del Val di Noto per ordine del Governo, e da tale epoca fu sempre aumentata collannua dote alla stessa assegnala. Contiene questa biblioteca 32,500 stampati, oltre le pregevoli collezioni di an tiche e rare edizioni, di quelle dei pi rino mati stampatori, e dei classici greci e Ialini. In questa biblioteca abbondano opere di dril lo, di scienze nalurali, di medicina, di storia e di belle ani (1).
(I) Queste notizie mi sodo stale graziosamente comunicate < 1 * 1 chiarissimo Canon. Michele Haugeri sotto-bibliotecario della sics*, per mezzo del celebre professore di Storia Natnrafe sig. Carlo Gemme Ilare.

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La stessa Universit un'altra biblioteca con. tiene chiamata Ventimilliana dal nome del fon datore Monsignor Ventimiglia gi Vescovo di essa citt, il quale nel giorno 16 settembre del 1783 don all'uopo la sua biblioteca con l'obbligo di non potere fare altri acquisti, per accrescerla.il governo per conoscendo r i n conveniente dello stabilimento e gli ostacoli che *i verificavano con eseguire la volont del fondatore; saggiamente nel giorno 20 di* cembre 1830 ordin di poter essere gratuita mente accresciuta con doni spontanei deTpar ficolari, con la condizione, che i libri donati fossero conservali in distinte e separate seanzie da quelli Ventimilliani, e venissero contras* segnati con apposita iscrizione indicarne il nome del donante. Dopo tale autorizzazione venne questa accresciuta col dono della bi blioteca del profess. Canonico D. Francesco Strano gi bibliotecario della stessa neiranno 1829 e della biblioteca del celebre matematico cav. D. Agostino Sammartino nel 1855, com posta quest' ultima delle pi rinomate opere moderne di fsica, matematica, architettura, astronomia e tecnologia. La biblioteca Venti-

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milliana offre 11,000 stampati e pochi mano scritti (1). La biblioteca dei Benedettini di Catania con tiene pi di 20,000 volumi compresi i mano* scritti; tra questi si osservano una eccellente Bibbia con bellissime miniature e molti altri pregevoli manoscritti. Nellarchivio si contano 3000 pergamene. In Trapani havvi una graziosissima biblio teca fondata dal benemerito cittadino Tenente Generale Giambattista Fardella dei Marchesi di Torrearsa, con averle apprestalo V idoneo locale i nobili della confraternit della dei Bian chi, cedendole con ammirevole esempio il loro edilizio di S. Giacomo il giorno 17 marzo 1826. Il Fardella molti tesori profuse in questo in teressante stabilimento cogli acquisti giorna lieri di preziose opere che faceva a sue spese, e donava alla nascente biblioteca, e se la morte non l'avesse rapito ai viventi nel 1837, questo zelante cittadino avrebbe di gran lunga accre sciuto quel letterario ed interessante stabili* mento, emulando gli antichi fondatori di bi( 0 Le notizie di questa biblioteca le ho avute gentilmente dal chiarissimo Canonico Stefano Tosto bibliotecario della stessa per messo del suddetto professore Geminellaro.

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blioteche nelle ricerche di preziosi libri c codici. Fu questa biblioteca aperta al pubblico nei primi di gennaio del 4830. Nel novembre del 4834 venne fregiata del busto scullo 4n marmo del munificente fondatore. Fu indi la stessa dotata dalla Provincia e dalla Comune, e con mollo zelo il Consiglio Provinciale aument la dote per lo accrescimento della medesima. Dal 1848 in qua gl'intendenti sotto il cessalo go verno, poco curanti del progresso, con sub dole arii non fecero mai pagare lale dote, c di conseguenza la biblioteca non progred; oggi per che siamo sodo un governo protettore del progresso mi auguro che il Consiglio Pro vinciale conoscendo rutilila di si nobile sta bilimento cercher tulli i mezzi di farle te nere gli arretri c mettersi al corrente, onde venire arricchita la biblioteca e servire di ec citamento e di aiuto al progresso ed alle let tere. Questa biblioteca contiene pi di 43,000 stampati e pochi ma interessanti e pregevoli manoscritti, tra'quali 6 con graziose minia ture del XIII secolo. Tra gli stampati sono da ricordarsi le Consuetudini di Palermo del Naso del 4477-78, le opere pi rare delle edizioni

Bodoniane, il Tacito di Pankouke in 4 volumi in foglio imperiale, una piccola, ma interes sante collezione di libri di prima stam pa, e molti altri libri che lungo sarebbe enume rare (i). Generalmente parlando, tutti quasi i Comuni della Sicilia posseggono biblioteche, alcune pubbliche, altre private. Il Vescovo Alagna fond la biblioteca di Siracusa, e vi si osser vano bellissimi manoscrilli. Lucchesi Palli fond quella di Girgenii, che, oltre un copioso numero di libri e manoscritti, offre un gra zioso medagliere. Giuseppe Cipri fond quella di Termini nel 1802, e molti llri cittadini hanno contribuito allo accrescimento delia stessa. E cos in altri Comuni ; ed ove non esistono delle pubbliche biblioteche, si giovano di quelle dei conventi. In Malta vi una biblioteca fondala dal Bali fra Luigi Guerin Tencia a Valletla co suoi libri; venne indi accresciuta coi libri della biblio teca del Cardinale Porto Carrero, con quelli del Commendatore Saintiay e della libreria di S. Giovanni. Questa biblioteca contiene pre sentemente 60,000 volumi.
. (1) Le preseuM notizie le lio ricevuto dal benemerito i>ibliolecario della slessa sig. Rocco flfamrese.

so
Nella Francia le biblioteche furono rese pub bliche pi tardi dell1Italia, e la prima fu la Mazzarina che venne aperta al pubblico uso ne'Hanno 1644-e fu fondala da Gabriele Naud. Affili di arricchirla, per lo spazio di dieci armi fu percorsa tutta lEuropa da molti commessi per l'acquisto di libri manoscritti; indi nelr anno 4652 lu eseguila per ordine del Par lamento una parziale vendila di libri. Morto il Cardinale nel 4664 , con suo testamento form i regolamenti di della biblioteca , che furono poscia confermati con lettere patenti di Luigi XIV nellanno 4665 (4). Vero si che la Francia possedeva ancora negli antecedenti secoli delle belle, preziose e ricche biblioteche, ma non erano destinate al pubblico uso. Infatti nel XII secolo molti abbati fecero saggi regolamenti per la conser vazione ed accrescimento delle loro monasti che biblioteche; e nel 4445 Udone abbate di Sainl-Pere en-Valle a Chartres con un suo regolamento impose una tassa a tutti i monaci e chiese di sua dipendenza per la manuten zione ed accrescimento della biblioteca e per dare incoraggiamento collesempio, esso fu il
(1 ) Pctit-Kadrtl, Histoir. de* bibUoteques ancien*** *t modern**, 1819 in-6.

Voi. II.

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primo a tassarsi. Un anno dopo ad imitazione di Udone pratic k> stesso Macario abbate di Fleury, ed in progresso di tempo fu tale aso seguito da altri (1). Nella met del XIII secolo S. Luigi aveva raccolto una quantit di libri, e si crede da taluni scrittori che questo sovrano avesse dato un saggio di volere formare una pubblica biblioteca (2). Ma certo che non lo fu; come di fatto alla spa morte leg una quarta parte della sua biblioteca ai Domenicani di Compieg n e , ed il resto ai conventi di Royaumont, dei Domenicani e dei Franceseani di Parigi, ed in tal modo fu dispersa questa biblioteca nella stessa maniera come quelle degli ante cedenti monarchi Carlovingi e di Filippo it Bello nella fine del XIII secolo. Carlo V di Francia persuaso che i libri delle biblioteche reali alla morte di ciascun sovrano di disperdevano, trov il modo di trasmettere le biblioteche ai posteri; ed ordin che si depo sitassero tutti i libri che aveva riunito in una dette torri del Louvre , che venne chiamata fa Torre della biblioteca, la Tour de la Li brairie, ed il numero dei volumi da esso riu(fi m *t. Litter. de Frane*, voi. 1%, pag. 14.
(*) Duchesne, Hist. Francorum Scriptor*, voi. V, pag. 497.

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aiti stendeva, secando il catlogo redatto fa Gilles Malet nel 1373, a novecento dieci. Questa biblioteca sotto Carlo VI fu saccheg giata dagli zii del Re e dalle persone alla 9tessa corte appartenenti. Resisi indi padroni di Parigi gl'inglesi nel 1429, il Duca di Redford compr gli avanzi di detta biblioteca per il pnezoo di *200 lir. steri, che pag agli ap paltanti del mausoleo di Carlo VI ed* lsa betta di Baviera. Il Duca Luigi dOrleans avea formato una preziosa biblioteca per la eleganza dei volumi che a sue spese avea fallo eseguire, e trovavasi collocata nel palazzo di Blois insieme ad altri oggetti di arte. Carlo figlio di Luigi pri gioniero in Inghilterra, venuto a conoscenza che gV inglesi elfanno 1427 preparavano una spedizione su la riva del Loire, temendo che cadessero i libri e gli oggetti di arte nelle mani dei nemici, ordin trasportarli dapprima a Saumur ed indi a la Rochdle, e eoo tale occasione il professore licenzialo in legge Gio vanni de Tuilieres ne redasse catalogo (1). Questa bibioleca era composta di Bibbie, Evangeliarii, Messali, Opere teologiche, e Romanzi;
(1) Leroux de Lincy, Bil. de VEooU d* Chaifre*, voi. V, SStt.

in quanto a libri latini della classica antichit non si trovano altri registrali in dello cata logo che Giovenale, Terenzio, Stzio, Virgilio e Valerio Massimo, senza un libro greco. Filippo PArdito avea fondato una biblioteca, che passata al Duca di Bori^gna era divenula una delle pi considerevoli dell Europa. Que sta fu accresciuta dapprima coi libri di suo suocero Luigi de Male conte di Fiandra; indi da Filippo il Buono, e questi giornalmente la accresceva a sue spese, ed all' uopo mante neva io diverse contrade chierici, oratori, tra duttori e copisti per acquistare e copiare co* dici. Carlo il Temerario ne' dieci anni di suo reggimento acquist molli codici di bella esc suzione con isquisite miniature ed eccellenti legature, ed il contenuto di questa biblioteca era simile a quella dei Ducili di Orleans. Sotto Luigi XI fu fondala la biblioteca del Re di Francia. Questo principe ordin riunirsi tulle le private biblioteche sparse nei reali palazzi, c tosto riuniti li aument coi libri di suo fratello il Duca Guycnne e con una parie dei libri del Duca di Borgogna. Fu indi 4ncresciuta da Carlo Vili e da Luigi XII coi pi belli , rari e preziosi codici e libri che pos

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sedevano le migliori biblioteche d1Italia, spo gliandole questi principi di tutto quello che di prezioso contenevano; ed a spese della sem pre sventurata nostra penisela, la biblioteca del Re di Francia si rese la pi celebre dellEuropa. Fu involata a Napoli ancora la ce lebre biblioteca de1principi della casa di njou, a Pavia l'antica biblioteca fondata dagli Sforza, e cos di altre citt d'Italia che lungo sarebbe enumerare. Nel 1499 fu successivamente spo gliata r Italia da Luigi XII, nel 1526 da Lautrec, ed in seguito altre volte, donde gli per vennero le pi belle e rare edizioni del XV secolo che tuttora possiede la biblioteca do!Re di Francia: e con tali rarit bibliografiche si resa questa biblioteca la pi ricca, in que sto genere, del mondo tutto. Acquist e riuni ancora in detta biblioteca Luigi XII nel 4492 quella di Luigi de Bruges signore drlla Gruthoyse morto nello stesso anno. Questo principe arricch ancora la biblioteca fondala da Francesco I in Fonfaincbleau coi libri del suo avo Giovanni Conte di Angouleme, con quelli di suo padre e colla gran col lezione de' principi della casa d' 0: leans che avevano riunita a Blois, e sino a questo punto la biblioteca componevasi, come osservasi dal

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catalogo di qul tempo, di 7& aiaMseriUi e 409 stampati ; indi V arricch di altri 940 naanoscriui greci, da esso acquistali sino allcpoca della sua morte. Enrico 1 1 eman neiranno 4556 una ordi nanza , colla quale obbligava i librai, slam palori, autori ed editori dare aUa biblioteca una copia stampata in velino e beo legala di ogni libro stampalo con privilegio. Tale ordi nanza nel tempo delle guerre d religione T u dimenticata. Sotto Carlo IX la biblioteca di Foniaineblcau fu accresciuta da altri 449 manoscritti, e fu nello stesso secolo XVI pi volte dilapidata dalle persone che successivamente fro>avarisi alla somma delle cose pubbliche. Enrico IV nellapno 4595 per evitare atlri danni che si avrebbero potuto a della biblio teca arrecare, la fece Irqsportare io Parigi, e segnatamente nel Collegio di Cleriponl. Ritor nali dal loro esilio i Gesuiti, e restituito il Col legio venne precariamente la biblioteca tras portata nel convento de' Francescani; indi nella strada la Harpe. Nellanno 1600 fu questa bi blioteca accresciuta da altri 900 preziosi ma noscrilli , quelli stessi un tempo appartenuti a Caterina de' Medici. Morto Enrico IV, fu

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ancora accresciuta questa biblioteca dei libri del suo particolare gabinetto, c dopo la morte di questo principe tale uso fu da9 suoi suc cessori conservato. I libri pervenuti a questa biblioteca dal par* ticolare gabinetto di Luigi XIV furono pi di 40,000 folli rimarchevoli per la bellezza delle edizioni e per la eleganza delle legature. Sotto questo principe venne affidata T am ministrazione di questa biblioteca a Colbert, indi a Louvoys, sotto dei quali prese uno svi luppo degno di quel re. Dall" inventario re datto nellanno 4648 risulta che ili detta epoca questa biblioleca componevasi di 40,900 ma noscritti e 40,000 stampati. Un secolo dopo il regno di Luigi XVI verme questa biblioteca accresciuta cogli acquisti fatti di diverse celebri collezioni, cio nel 4706 con quella di Bigot , nel 4745 con quella di Gaignieres, nel 4747 con quella di Hozier, nel 4748 con quella di de la Marre, nel 4732 con quella di Colbert, nel 4733 con quella di Carig, nel 4756 con quella di Du Cange, nel 4766 con quella di Fontanier, e di una parte della collezione del prezioso gabinetto del Duca de la Valliere, In seguilo venne arricchila da diversi legali, donazioni ed invii fatti da varie

persone, ed in tale epoca si componeva la biblioteca di soli stampati di 152,868 volumi senza contare i manoscrilli. NelFanno 1724 la biblioteca Reale fu tra sferita nel palazzo di Nevers strada Riciielieu. Nell1 anno 1750 fu divisa in quattro diparti menti, cio manoscritti, stampati, titoli e ge nealogie, e incisioni e stampe. Nell'anno 1757 fu resa finalmente pubblica. Sotto il minislero del Cardinale Fleury, per meglio dire nelfanno 1772 fu questa hihlio* teca accresciuta da altri 10,000 manoscritti iratti dal Levante, dalle Indie Orientali e dalla Cina, ed in tale epoca contava 200,000 stam pali e 50,000 manoscritti (1). Dopo tale epoca detta biblioteca fu mollo accresciuta coi tesori, che i Francesi rapivano dalle Citt ove entravano colle loro armi vit toriose, spogliandole degli oggetti pi preziosi di bibliografia e di arie, a segno che nei trat tali di alleanza e di pace, che conchiudevansi, si conveniva restituire un dato numero di ina* noscritti, di libri di prima stampa, pitture, statue, ec. Sopralutto si arricch questa biblioteca nel
(1) f i t a i historique sur la Bibliotheque du Boi, et sur chaeundes depart que la composen^ etc.

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principio del presente secolo colle rarit bi bliografiche e manoscritti preziosi, che l'Italia possedeva che furono da Francesi involali. Sicch divenuta oramai la pi celebre e la pi bella biblioteca del mondo. Offre presen temente pi di 826,000 stampati e pi di 80 mila manoscritti. Nella Francia altre pubbliche e privale bi blioteche esistono. In Parigi quella del Con vento di Saint-Viclor, che fu resa pubblica nel 1702, fondata colla donazione della4 biblioteca dello stesso convento e dotata di lire 1000 di rendila dal presidente Cousin. La biblioteca Nazionale fu arricchita nel tempo della Repubblica e limpero colle spo glie di molli conventi francesi e cogli avanzi delle preziose collezioni involate ai paesi con quistati dalle armi francesi e particolarmente con quelle d Italia. Nellanno 1815 una buona parte dei tesori che questa biblioteca conteneva le furono ra piti; e tuttora senza tener conto della sua ric chissima collezione di disegni e di stampe, che conserva, si compone di 900*000 stampati ed 80,000 manoscritti , oltre di centinaia di migliaia di documenti storici conservati nelle cartiere. VoL II 13

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La biblioteca di Sainle Genevieve fondata nel 4623 venne arricchita colle donazioni del Car dinale la Rouchefoucauld e di A telier Arci vescovo di Reims. Contiene oggi circa 460,000 stampati e 3,500 manoscritti. Questa biblio teca aperta al pubblico uso la sera. Quella delFArsenale fu fondata dal Marchese Paulmy e venne in parte accresciuta da taluni libri della preziosa collezione del gabinetto del Duca de la Valliere acquistati dal Conte d'Artois nel \7 8 i colle somme di Luigi XVI e donati a questa biblioteca. Oggi offre pi di 170 mila stampati e 6,000 manoscritti. La biblioteca de la Ville fu composta nel 4795 da diverse collezioni letterarie che esi stevano in quell'epoca e contiene 45,000 stam pali. La biblioteca dellUniversit, composta col sopravanzo di quella della Sorbona e di altri scelti libri nel 4795 del deposito letterario, offre pi di 40,000 stampati. Quella dell' Istituto contiene pi di 95,0Q0 stampati, e di giorno in giorno viene accre sciuta cogl acquisti e colle donazioni. Oltre di queste biblioteche molle altre ne Cotono in Parigi, cio, quella del Museo di toria Naturale, quella della Facolt di Prillo,

* Quella della Fdcolt di Medicina, quella del Conservatorio delle Arti e Mestieri, quella del Conservatrio di Musica , quella della Scuola normale, quella della Scuola politecnica, quella del Collegio di Francia, quella degli Archivi! del Regno, quella del Deposito della Guerra, quelle di differenti Ministri, quella del Louvre, quella della Camera dei Pari, quella della C a< > mera dei Deputali, quella della Corte di Gas* sazione, quella delTribunale di prima istanza, quella delPAccademia di Mdicina, quella de gli Invalidi, ecc. Tali biblioteche furono di mollo accresciute eoi libri di quelle esistenti pria della rivo luzione , cio dalla biblioteca degli Avvocali fondala nel 1704 da Stefano Gabriau Signore di Ripafond avvocalo a) Parlamento > e resa pubblica nel 1705, la quale era composta di 40,000 tra stampati e manoscritti, con quella de PP. della Dottrina fondata da Miron e resa pubblica nel 1718, con quella di SainuGemain* des Pres, una delle pi importanti della Fran cia in Quei tempi. Nella rivoluzione i mano* scritti di questa biblioteca furono riuniti alla Nazionale, e quasi tulli gli stampali perirono nell' incendio verificatosi nella notte del 49 al 20 maggio 1794. Con quella della Sorbona

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fondata da Richelieu, la quale conteneva 800 edizioni della Bibbia, e tutto quello che \i era di pi prezioso in questa biblioteca nel 1794 fu riunito alla Nazionale biblioteca, con quella del Collegio di Navarra fondata dalla Regina Giovanna, indi dispersa sotto Carlo VI, e final mente ristabilita sotto Luigi X I, con quella degli Agostiniani, con quella dei PP. deliOratorio fondala da Berulle, con quella deFeuillanls, con quella del convento di Saii-Martindes-Champs, con quella de Petils Augustins, con quella de' Religiosi di Picpus, con quella dei Recollels , con quella de1Minimi, con quella de'Francescani, con quella de9 Jacobins, con quella della Certosa ; queste ultime tre deb bono la loro origine a S. Luigi come sopra abbiamo osservato; e finalmente con quelle di la Ville fondata, da Moreau procuratore del Re pel 1763. I 20,000 volumi di che era com posta quesia biblioteca servirono nel 1795 per formare il fondo di quella dell' Istituto. Altre, biblioteche esistono neirinierno della Francia Trenta citt della stessa posseggono biblioteca da 10 a 15 mila volumi, cio Agen, AbeviJle, Ajaccio, Albi, Avtaoebes Beau ne, Catara* Chalon suP'SaneGtermont, Ferranti, Eperftay, Evreaux Le Havre, Limoge, Macon,

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lieaux, Melun, Montauban* Montbelliard, Moni* brison, Namours, Pau, Per pigna n, Rambefvillers, Rodez, Saint-Di, Semour, Toulon, Volagnes, Verdun. Quindici citt posseggono biblioteche com poste da 45$20,000 volumi,cio Angouleme, Blois, Bourges, Brest, Carcassone, Chalon-srHarne, Epinal, la Fioche, Laon, Moulins, Niort, Perigueux, la Rochlle, e Saint-Quentin. Venticinque citt da 20 a 50,000 volumi, cio Angers, Auxerre , Avignon , Boulogne, Coen, Cambrai, Carpentras, Gharleville, Douai, Langres, Lille, Montpellier, Facolt di Medicina e Museo Fabre, Nancy, Nantes, Nimes, Orleans, Poitiers, Reims, Rennes, Rouen, Sainl-Brieue, Saintes, Soissons, Toulouse, Valenciennes. Dodici citt da 50 a 40,000 volumi, cio Amiens, Chartres, Chaumont, Colmar, Dtjon, Fontainebleau , le Muns , Metz , Montpellier 9 Saint-Omer, Tours, Versailles. Quattro citt da 40 a 50,000 volumi, cio Arras, Grenoble, Marseille, Troyes. Finalmente Besan^on offre u n i biblioteca che contiene 60,000 volami, quella di Lionef 70,000, Aix e Strasbourg 80,000, e Bourdeaux 4iO,000 volumi. Iolrighrlierra il primo che pens a formare

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una pubblica biblioteca dopo quella fondata da Petrarca in ' Italia fu Riccardo di Bury Ve scovo di Durham nel 4353, indi Gran Caricelliere nel 4334, e finalmente Tesoriere di Inghilterra* nel 4336, e fu il secondo che in Europa diede l'esempio di formare pubbliche biblioteche. Vero si che nel 4300 esisteva nella Uni versit di O&ford una collezione di libri con servati ne9 forzieri e collocati in Santa Maria, ma non era permesso al pubblic l'uso degli stessi. Il Vescovo Durani nella met del XIV secolo cre in questa citt una biblioteca , e si servi per fondo della stessa sua copiosa libreria, per la quale aveva ritiralo da varii paesi de* famosi codici con ingentissime spese, dotandola di ricche rendile per la manuten zione e r accrescimento dlia stessa, renden dola comune a lutti gli scolari della medesima Universit. Se si volessero pi minute notizie su la fondazione di questa biblioteca, si pu consultare un trattalo Ialino di bibliografia che porta il lilolo Filobiblion, il quale indica luttii particolari sulla fondazione e donazione della slessa. Nelfanno 4440 Humphrcy il Buono Duca di Glocesler fece donazione a questa biblo-

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leca di circa 600 volumi. Nellanno 4597 Tom maso Bodley ripar a sue spese il fabbricato della biblioteca e le don i suoi moltissimi e importanti libri con una propriet. La rendita che rilraevasi dalla stessa doveva impiegarsi per acquisii di libri e codici e per le ripara zioni abbisognevoli del fabbricalo. Da tale momento la biblioteca dell1Univer sit di Oxford prese il nome di Bodleiana e fu.in seguito accresciuta da molli altri illustri personaggi, tra quali il Conte di Pcmbroke, 1 Arcivescovo Laud , Fairfaux etc. Presente mente offre questa biblioteca pi di 300,000 stampali e pi di 25,000 manoscritti, h*Uni versit di Oxford possiede ancora altre 16 rimarchevoli biblioteche. La biblioteca del Brilish Museutn in Londra celebre, ed oggi maggiore celebrit ha ac quistalo , e devesi, sia a sua lode, al tanto distintissimo bibliografo sig. A. Panizzi biblio tecario della stessa cogli acquisii da esso fatti, e si reso di nome europeo colle sue dot tissime opere da esso lui pubblicate, avendo io tale modo onorato la sua patria e VItalia tutta. Questa biblioteca offre 200,000 stampati e pi di 30,000 manoscritti 1$. biblioteca 0e| Collegio del|a Trinit a

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Cambridge contiene 100,000 volumi. Quella degli Avvocali in Edimburgo offre 10,000 stampali e 6,000 manoscritti. Quella del Col* legio della Trinit in Dublino conta 50,000 volum i , c molte altre ne possiede V Inghil terra. In Ispagna Carlo V fond la biblioteca del* lEscuriale nel convento di S- Lorenzo, e F i lippo H considerevolmente Tacerebbe. I libri in quell'epoca erano collocali negli scaffali di legno deir Indie a cinque ordini di armadi, uno sopra f altro. Nel 1671 vi accadde un incendio , causalo da un tuono, vi perirono molli libri e pi codici, non contenendo altro 5ino allanno 1764 che 17,800 stampali e 4,300 manoscritti. Merc la cura e T accrescimento di. molle donazioni di varii distinti personaggi offre al presente questa celebre biblioteca pi di 130,000 stampati e pi di 5,000 manoscrilli, traquali 3,000 arabi. Madrid possiede tre pubbliche biblioteche, cio la Biblioteca Reale fondata nel 1712 da Filippo V, e vi si osservano 400,000 stampati ed un gran numero di manoscritti, la biblio teca di S. Isidoro che contiene 60,000 staili pali e quella di S. Fernandez. Nel Portogallo in Lisbona vi sono molte

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biblioteche, tra le quali quella del Re fondata da Alfonso V nel secolo XV, quella di S. Vin cenzo de Fora, quella di Alcobace, quella dei Benedettini ec. Nel Belgio la biblioteca della Citt contiene 440.000 volumi, la biblioteca di Borgogna offre 45.000 manoscritti senza stampati, la quale collezione apparteneva un tempo agli antichi Duchi di Borgogna. NcUanno 483? fu fondata la biblioteca Reale coll acquisto de' libri di M. Van Utihem ed al presente conta 60,000 stampati ed 44,000 manoscritti. La biblioteca deir Universit Cattolica di Lovanio contiene 405,000 stampali e 246 ma noscritti. La biblioteca di Liegi offre 60,000 stam pali e 437 manoscritti. Quella d Gand contiene 54,600 stampati e 556 manoscritti. Nell'Olanda Guglielmo 1 principe di Orange fond nel 4586 la biblioteca di Leida e con tiene a l presente 65,000 stampati e 40,000 manoscritti, tra' quali 2000 orientali. La bi blioteca Reale dell* Aja possiede 400,000 vo lumi. NellAlemagna, Berlino possiede 7 pubbliche biblioteche. La pi importante la Reale fon* Voi. IL 14

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data da Federico Guglielmo Elettore di BraaUebourg e contiene 200,0Q0 stampati e 2000 manoscrilli. Nel cominciare del XVI secolo Alberto Y fond la biblioteca Beale di Monaco ed offre al presente 540,000 stampati tra quali 42,000 inclinabili e 46,000 manoscritti. La biblioteca dell*IJniversil contiene 200,000 stampati e

644 manoscritti.
L'Elettore Augusto fond neJl'anno 4556 la biblioteca reale di Dresda, cd al presente con tiene 220,000 stampali e 2,700 manoscrilli, Iva quali si osserva il celebre Calendario M e& sicapo scrino su pelle umana. La biblioteca di Maenza contiene 90,O O O i stampati; quella di Veimar 95,000; quella di Stutgarda 480,000; quella di Hannover 70,00Q, stampati e 2,000 manoscrilli; quella di Got tinga 200,000 stampali, e 440,00(1 disserta^ioni e discorsi accademici, oltre 5,000 ma noscrilli; quella di Wolfambulel 490,000 stam pali, 40,00Q dissertazioni e 4,500 manoscritti; quella di Italia 50,OOP volumi; quella di N o-* rimberga 20,000 volumi; quella di Cassel 60 mila ; quella di Morbourg 56,000 ; quella di Darmstadt 30,000; quella di Eidelberga 45 {nila stampati e 4,000 manoscritti, questa &

it l'antica biblioteca Palatina; quella di Amburgo 50.000 volumi; quella di Francofort sul Men 40.000 volumi; la biblioteca Paolina di Lipsia 80.000 stampati e 2,000 manoscritti ; la bi blioteca Thomana 40,000 stampati e 2,000 hianoscriui. La bibliotca imperiale di Vienna capital deir Impero d'Austria fu folidata nl 4480 d Massimiliano, e contiene 300 mila stampati 42 mila manoscritti* La biblioteca dllUniver it , offre 90 mila voltimi. InVienna si oSservano ltr sei pubbliclie biblioteche. Nell' Impero d Austria si ssrvano altre biblioteche; cio Quella di Praga contiene 450 mila stampati ed 8 mila manoscritti ; quella di Stiria 400 mila stampati; quella dell'Uni versit di Pesth 50 mila stampati, e quella dell* Universit di Buda 65 mila voltimi. Nella Svzia la Regina Crisiina fond la biblioteca reale di Slocolm possiede ggi 40 hiila stampati e molti preziosi manoscritti ; quella di Upsl, nella quale si osserva il ce lebre Vangelo di Ulphilos, contiene 80 milst Stampali: Nella Danimarca la biblioteca reale fondatd dal 4648 al 4680 contiene 200 mila stampati 0 mila manosritti.

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Nella Russia Pietro il Grande fond la bi blioteca dell'Accademia delle Scienze di Pie troburgo co' 2,500 volumi che $1impadroni nella Svezia colla vittoria ivi ottenuta, e con* serva presentemente pi di 100 mila volumi La Gran biblioteca Imperiale fu composta da quella fondata iti Cracovia da Zaluski, indi trasportata-in Varsavia, ed innalzata da1Russi nel 1795, e contiene circa 300 mila stampati e 13 mila manoscritti. Mosca possiede due biblioteche, cio quella dellUniversit e quella del santo Sinodo, ri marchevoli non meno pel numero dei volumi stampati, che pei manoscriui greci ed orien* tali. Nella Svizzera la biblioteca di Basilea con tiene 50 mila volumi; quella di Berna 30 mila stampati e non pochi preziosi manoscritti; quel la di Ginevra 50 mila volumi; quella di Zu rigo 40 mila; quella di San Gallo contiene molti preziosissimi manoscritti latini. Nella Grecia la biblioteca di Atene contiene circa 15 mila volumi. In varii monasteri e conventi si osservano biblioteche ricchissime di manoscritti g reci, tra 9quali sono celebri quelli del Monte Athos e di Palhrpos. Nella Turchia vi sono in Costantinopoli 55

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pubbliche biblioteche, nelle quali rendesi dif ficilissimo lo accesso agli Europei. Selim I fond la biblioteca del Serraglio ed offre da 5 a 4 mila volumi arabi, turchi e persiani ira' quali 1294 manoscritti. I libri greci che offriva que H secolo venduti, sta biblioteca furono nel XV1 dispersi e distrutti. Non comportando un Manuale di pi esten* dermi sul presente capitolo, e volendo intanto appagare la curiosit de lettori mi piaciuto dare un elenco di alcune opere ove si con* tengono delle pi estese e particolareggiate notizie sul proposito. E. Jacob , Trait des plus belles bibliothcques, 4644 in 8. Lagallois, Trait des plus belles bibliotheques de VEurope, 4680 in 42* 1. Lomeier de Bibliolhecis liber, Ulrecl 4680 in 8 . D. Moichelli, Introductio ad Historiam lillerariam ptaecipuis bibliothecis Parisiensi bus, Cantabrigiae 4724 in 8. Nic. Th. Le* prince, Essai historique. sur la bibliolheque du R oi , 4782 in 42. Namur, Histoire des bibliotheques de la Belgique , Bruxelles 4844 in 8. voi. 2 . Fred. Ch. Golt. Hirsehing* Sag< gio di una descrizione delle pi curiose A d* Uioteche deWAlemagna scritto in tedesco, Erlang 4791, voi. 4 in 8. A. Balbi, Essai sta -

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tistique sur les bibliotheqes de Vienne, 4855 in 8 . Repertorium bibliographicum or some accoUni of Ihe tnost celebrated british librar ties , London 4819 in 8 . Brunel, Manuel du libraire, IV eiliiion voi* V, pari. 2, p. 680 e seg. Curiosile# bibliographiques, Parte 4845 in 48. Tiraboschi , Storia della letteratura Italiana, Napoli 1777, voi. 14 in 4.Nibby, itinerario di Roma 1855 in 12. Ariaria, Nonveau guide du voyageuren Italie, Milan 1855 in 12. Encyclopedie moderne, Paris 1847/ Voi. VI, pg. 154 a 169 ec<

CAPITOLO SECOND

Maniera di coordinare una biblioteca la cura che esigi la conservaiiort de* libri

Per bne coordinare una biblioteca molle tose concorrono e la pi interessante Iff l>uon costruzione della stessa. Quindi per non? lasciar nulla a desiderare nel presente Mnual per quanto l mie forze lo permettono, mr

ut

sono contentata parlare in questo secondo ca pitolo della maniera come deve costruirsi una biblioteca per essere capace di una buQna coordinazione, non intendendo dare regole norme architettoniche pel fabbricato e per le decorazioni, che ci speda agli architetti. Ed all'uopo molte opere possono consultarsi che ad architettura appartengono, tra le qqali di proposito ne trattano il celebre Durand nella sua opera che porta il titolo di Le$ons d' Arckiteclure, e T altra di Reineau titolata Court d Architetture. Ma devo parlare della costruzione dello scaffale, e questo per ovviare a molti inconvenienti che nascono da una cat tiva costruzione dello stesso, avendo pi vohe osservalo delle biblioteche formate con ingen tissime spese collo scaffale mal costruito. Ritenendo taluni inesperti architetti esservi libri di estraordinaria grandezza, i quali sono pochissimi, capaci di occupare tutta in giro l a . scanzia di piede di una biblioteca, credono opportuno costruire la stessa di un metrocirca di altezza, ed altrettanto di fopdo, e non potendo pai trovare la quantit de'libri disi straordinario formato si verificano tre gravi iocon venienti; il prioio quello della perdita ^el locale; il secondo la deformit che si o % *

serva restando ina met di scanzia scoperta perch si rende visibile il vano del fondo; il terzo finalmente restando i libri in tale modo scoperti si caricano di polvere e vengono sog getti al tarlo. Per evitare quindi tali inconvenienti dar le norme come simmetricamente costruirsi l scaffale di una biblioteca , ed indi passer a fare conoscere le cure che esige la conserva zione dei libri, riserbandemi trattare nel ca pitolo seguente della maniera di bene coor dinare una biblioteca e dediversi sistemi te nuti da varii bibliografi. Pria di tulio si devono scegliere le stanze destinate per uso di biblioteca in un piano superiore anzich a pian terreno, e che non fossero umide o esposte agli ardori cocenti del sole, ed a venti umidi. Vitruvio saggia mente avverte doversi preferire le stanze espost al Levante, acciocch fossero luminose e uon soggetti i libri al tarlo ed alla muffa; men tre se riguardassero il Mezzogiorno o Ponente, soffiando qusti venti umidi genererebbero le tignuole non solo, ma le nutrirebbono ancora <id i libri sarebbono pascolo di tali insetti non Sfolo, ma ancora verrebbero esposti alla cor-

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ruzione per causa della muffa (1). Pero a me sembra dovere aggiungere, che in questo par ticolare si deve consultare la topografia del paese, dove eriger si vuole la biblioteca. Im perciocch pu bene accadere, che le circo stanze speciali topografiche facciano mutar consiglio. Ci che abbiamo detto riguarda alla scelta ed esposizione delle stanze destinate per uso di biblioteca ; passeremo ora ad indicare il modo come bene costruire lo scaffale della stessa. Per ottenere una buona costruzione di una cosa qualunque mestieri la scelta di buoni materiali. Di conseguenza per costruire bene lo scaffale di una biblioteca uop che si fac cia una buona scelta del legno a ci desti nalo. 1 1 legno da preferirsi, come sono di avviso

(1) * Cubicula et bibliotbecae ad orientem spedare debenl: usua roatutinum postulai torneo: itein in bibliothccis libri non > putrcsccnt ; natn iu hi, quae ad meridicm et occidentcm ape* c ta u t, a tineis et humore viliantor , quod venti humidi adve niente procreant eas et aloni, inftindeotesque humidis spirita > pallore volumina corrumpuot . Vi travio, Architettura, lib. VI, cap.V lI, pag. 957, Napoli 1758 in fol.
en im

Voi. II.

15

Orazio (1), Plinio (2) ed altri uomini celebri dell'antichit, non che i moderni autori, il cedro il cipresso, ed in mancanza di questi si pu sostituire il legno di quercia. Sono tali legni da preferirsi per due validissime ragioni, la prima si quella che sono quasi esenti di produrre tarlo; la seconda che col loro acuto odore che tramandano non fanuo stanziare il tarlo che producono i libri e la polvere. Dopo scelto il legno si misura laltezza della stanza per indi simmetricamente dividere lo scaffale in scaffe e pluii. Volendo praticamente dare le analoghe misure figuriamo una stanza di metri 7 a lta , metri 12 larga e metri 24 lunga. Pria di dividere lo scaffale in scaffe e pluti tre regole debbono indispensabilmente osscr* varsi, cio, la prima quella di formare lo scaffale centimetri 10 distante dal muro acci giri un' aria libera ed i libri non sieno sog getti alla muffa, e per maggiore precauzione sarebbe cosa ottima ungere il muro due o tre
l / l ) ..........................Sperami carmina fingi Posse linenda cedro et levi serveuda cipresso? Horat. Art poetica ver*. 333. (4) Cedri oleo peroncta materie* uec lineato, oec cariem sen ili. Pini. lib. XVI, cap. Idem ad versus earicm tineasque r missima. Lib. XVI, cap. 40, 42

115

volte di olio bollente, o meglio di asfalto; la seconda quella che (ulte le scaffe, di qua lunque altezza sieno, abbiano un fondo di 40 centimetri; la terza finalmente che lo scaffale sia ancora distante dal pavimento, ed alluopo si forma nelle biblioteche uno zoccolo in giro della stessa fornito di balconata , sopra del quale si costruisce lo scaffale. Avuto ci presente si comincia la costru zione dello stesso collo zoccolo in giro alla biblioteca, come sopra abbiamo esposto, il qua le, attesa la larghezza della stanza, ad oggetto di camminarvi sopra e di commodamente ap poggiarvi la scala per pigliare i libri nelle scaffc alte si costruir della larghezza di un metro, cio 40 centimetri per la distanza del muro allo scaffale , 40 centimetri pel fondo delle scaffe e 50 centimetri da sporgere dallo scaffale.
Ci eseguito si passa a dividere i metri 1 dell* altezza della stanza nel seguente modo : Attesa 1 altezza della stanza si former detto zoccolo a l l o ............................................... metri 60 Sopra dello zoccolo si former una fascia in giro alla biblioteca, larga , . . 10 Sopra detta fascia vi si costruir la prima scaf colla luce alta............................................... 50 A riportare metri 1 20

116 Ri porto metri u Indi la seconda come sopra alta . La terza t La quarta . La quinta . . La sesta La settima . L'ottava La nona ...................................... La decima . Si considerano per cornice e grossezza di lavole * . . . . . * w Arrivato a tale altezza lo scaffale ad oggetto di evitare l inconveniente di servirsi di una scala lunga per pigliare i libri collocati nella scatta in cima si former on secondo piano nel seguenle modo : Si costruir un loggiato in giro della biblio teca sopra la cornice della decima scaffa girala di balconata della larghezza di metro uno e cen timetri dieci, cio, centimetri dieci per aria Ira il muro e lo scaffale, centimetri quaranta pel fondo e centimetri sessanta per sporgere fuori dello scaffale, e si divide indi il secondo piano nel seguente modo : n loggiato si far allo. . . . Vi si former sopra una fascia di. . Sopra di questa la prima scaffa alta di luce La seconda come sopra . . La terza come sopra . . . .

1 20
m

))

45 40 35 32 32 27 27 25 20 60

15 5 35 32 21 71

A riportare metri

Riporto metri La quarta come sopra . . . . La quinta come sopra . . . . La sesta come sopra . . . . La settima come sopra. . . . ' Si considera per cornice e grossezza di ta ............................................... vole . Formano 1 altezza di metri

7 5 11 24 n 20 20 a 20 u 39

Diviso lo scaffale in scaffe nel modo indicato si passer a dividerla in pluti nel seguente modo : Si comincia la divisione della lunghezza di metri 24 formandola uguale di destra e sinistra, contentandomi dare la misura di un solo lato. Si costruiranno quattro aperture , cio due a destra e due a sinistra, alti metri 3 e centimetri 20, larghe metro 1 e centimetri 60. Per larghezza di due aperture come sopra a metro 1 e centimetri 60. . . . n 3 20 Per 2 spiche composti di centimetri 40 di fondo e centimetri 10 per aria, cio centimetri 50 c ia s c u n o ............................................... 1 Si formeranno 12 pilastri con base e capitello della larghezza di centimetri 45 ciascuna forman o ..................................................................)) 5 40 Si divider indi lo scaffale di deslra e sinistra in 11 pluti, due dei quali destinati per le aper ture sopra calcorate ne restano 9 per la conser vazione delibri della larghezza di metr 1 e cen timetri 60 ciascuno, e questo per non ripiegarsi le tavole col peso specifico dei libri, formano 14 40 Totale della lunghezza metri 24

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Divisa la lunghezza passeremo ora a dividere la larghezza dello scaffale in pluti t into di in gresso, quanto di fondo arabi uguali, comincian do con lapertura in centro di ingresso e dellugual modo in fondo alte metri 3 e centimetri 32 e larghe metro 1 e centimetri 66 Per larghezza di uifapertura. . . 1 Per due spichi si considerano centimetri 10 di aria e centimetri 40 di fondo formano . 4 Si divider lo scadale in 5 pluti e si forme ranno 6 pilastri come sopra di cenlimetri 45 di larghezza ciascuno . . . . . % Dei 5 pluli uno destinato per apertura resta* no 4 per la conservazione di libri larghi metro 4 e 66 cemtimelri formano ~ . . 6

66

70

64

Formano la larghezza di metri 12

Debbo avvenire che i pilastri debbono co slruirsi che si aprono per formarci entro delle scaffe di maggiore altezza capaci a potervisi conservare libri di estraordinario formato in foglio, atlanti, e cartiere di stampe. Ci eseguilo, si costruiscono quattro scale a lumaca nei quattro stipili delle due porle, cio in quella di ingresso ed in quella di fon do, e ci per trovarsi pronli ne due punii estremi della biblioteca gli impiegali per pi* gliare i libri del secondo piano. Finalmente si former un gabinetto dietro

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la porta in fonda della biblioteca da servire per la conservazione de1 manoscritti, libri di prima stampa, libri preziosi, di eccessiva ra rit, et di piccolissimo formato. Vero si che questi ultimi sono da schivarsi per uso di bi blioteca, ma purnondimeno. ve ne sono degli indispensabili per la loro eccessiva rarit e taluni sono necessarii per completare le collezioni, come quelli di Elzeviro ed altri, e di vengono adorno di biblioteca, e non possono meglio custodirsi che in un gabinetto sepa ralo. ' Avendo fallo conoscere la maniera di bene costruire una biblioteca, passeremo ora a trat tenerci sulle cure che esige la conservazione dei libri. La principale cura quella che deve usar&i di dare aria alle stanze quando il tempo lo permette, e di non lasciare aperie le finestre nella sera, perch vi si introducono le farfalle e vi depositano le loro uova, i quali produ cono vermi e sono il pi gran flagello dei libri. Bisogna ancora per quanto sia possibile di non fare introdurre polvere nelle biblioteche, la quale non solo oscura le legature e lor rapisce il primitivo colore che uno dei principali ornamenti delle biblioteche, ma .ac cora genera delle lignuole.

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Debbonsi senza meno spolverare i libri al meno tre volle all anno , per colendoli forte* mente un coll1altro , come ancora debbonsi spolverare le scaffe. Dopo percossi in tale modo i libri utilissimo spargervi sopra della polve di colaquinle, e sarebbe cosa utile nelle biblioteche farvi due volle allanno una fumi gazione di zolfo, ch fa morire tulli gli inselli ed animali distruttori de1 libri. indicalo an cora fregare i libri con un panno di lana satu ralo di allume polverizzalo. Tali operazioni hanno luogo1 specialmente nei mesi di marzo, luglio e settembre. Gli odori acuii e particolarmente quello del cuoio di Russia non solo preservano i libri dal tarlo, ma ancora dislruggon quello v/vente. Quindi i libri legali con tale cuoio non sola mente sono esenti di tarlo, ma ancora pre servano di tale flagello quei libri che sono collocali vicino a questi. In una preziosa bi blioteca si rende necessario che vi sieno al quanti libri con tale cuoio legati e sparsi qua e l in diversi luoghi, come ancora utilis simo mettere in diverse parli nel fondo delle scanzie dei ritagli di questo cuoio. Finalmente i sorci sono un altro formida bile flagello de* libri, i quali fanno pochi

I9t

guasti nei luoghi frequentati. Tulli conoscono le precauzioni da impiegarsi contro tali ani mati, come i varii modi di trappole, di pap pe ec. Niente di meno utile nelle bibliote che mettere in varii punti della stssa diversi recipienti pieni di acqua capaci a poter som ministrare da bere a questi animali, i quali, secondo la esperienza, trovando da bere fanno pochissimi danni. Bisogna avvertire di aste nersi dal mettere nelle biblioteche gatte per distrurre i sorci, perch ove non vengono i libri danneggiati dai sorci,.lo verranno da quell 1animale, il quale fa molti danni coi suoi artigli a* libri non solo, ma allo scaffale ancora.

CAPITOLO TERZO

Diverti sistemi bibliografici tenuti dai signori msllkon, Camus, Achard, Peignot, Debure, Barbier, Brunet ec.

Avendo nello antecedente capitolo fatto co noscere il modo come costruirsi lo scaffale Voi. l. 16

di una biblioteca per essere capace di una buona coordinazione de1libri che la compon gono, nel presente capitolo far parola di bea eoordmarla e ile' diversi sistemi tenuti da varii bibliografi. La bibliografia dividesi in due parli, in ma teriale > ed in scientifica. La prima consisti^ nella conoscenza e descrizione della qualit materiale de1 libri in rapprto alle diverse edizioni, alla rarit, al prezzo, al formato, alla data ed a tutte le circostanze che ili riguar dano. E di tutt^ queste cose bo gi ampia* mente ragionato. La seconda parie, cio la scientifica consiste nel sapere bene coordinare una biblioteca, di formare i cataloghi e tutto ci che a detta scienza appartiene. La maggior parte degli uomini si immagina essere facilissimo riuscire in tali operazioni. Gi non a credere che le persone istruite non si formano una grande idea su di ci e su la scinza che deve possdere un biblio grafo. Molto pi che la maggior parie delle nostre pubbliche e private biblioteche sono state sempre affidate ad uomini sforniti delle conoscenze bibliografiche^ che ad un bibliote^ cario sono indispensabili.

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Convengo che vi sono stati de bibliografi e.bibliolecarii nelle nostre biblioteche, i quali con una pratica da loro acquistata hanno for malo de1 cataloghi ; ma esaminandoti scienti ficamente si trovano pieni zeppi di errori an cora nella parte materiale della bibliografia* Cdsi pure non disconvenga esservi siati dei librai istruiti nella bibliografa tanto Italiani quanto esteri che molto si sono distinti neH parte materiale e mlio pi nella parte scientfi ca della bibliografia, come Gamba , Debarq>Bi?U* net ed al|ri/iY|a questi sono beh pochi. Noli intendo con queste osservazioni discre ditare la bibliografia nella parte materiale ; anzi sostengo esser necessrio che un bibliograa istruito nella stessa per conoscere?la r^ rit ed il mevito di convenzione di tali libri; Per coordinare una biblioteca e per formare de' buoni cataloghi della stessa non basta oh ri bibliografo abbia una Vaga idea della tuateria che tratta ogni libro; ma ci vuotatilo. Appartneiido ognl libro ad una scienza frecessro che un bibliografo a ci bene es* guire, ia alto portata di avere conoscenza di tutte t Sietiz 'oo* loro rami />ereseguirne la /coftcttlenazitne biella coordinazione di um.

biblioteca, e la collocazione di ciascun libro nel posto che gli spetta, con assegnare la ra gione perch la tale opera collocata in quel rango in vece di quelaltro. Vi sono alcuni libri che sotto differenti rap porti possono appartenere ad una o pi classi nello stesso tempo, come per esempio le Ora zioni funebri di Bossuel ove li collochereste ? Nella scanzia degli oratori, in quella dei Mo ralisti , o in quella della Biografia ? E certo che questo libro appartiene ad ognuna di que ste tre classi, ma siccome il principale scopo deiraulore nel distinguersi quello della elo quenza, per tale ragione sono di avviso do versi collocare tra gli Oratori. In quale scansia piazzereste voi quegli autori che hanno scrii, to di oggetti appartenenti ad un genere de terminato in una forma ed in uno siile chc hanno la loro particolare classe? per esempio Lucrezio e Polignac li collochereste nella classe della Filosofia, Manilio e Boscovich in quella della Astronomia, la Georgica di Virgilio e i Giardini di Delille Ira i libri di Agricoltura, il Colombajo di Costantini e le Api di RuceeL lai trai libri di Storia naturale? certo che no; ina sarei di avviso piazzarli nella Poesa, per

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ch in essi predomina la qualit di Poeti, e collocandoli diversamente si darebbe un ad dio alla classe de* poemi didattici e didasca lici ed a quasi tutte le opere di poesia. Tra i Poligrafi ve ne sono di due generi , gli uni o sono stati talmente eccellenti, ovvero mediocri in tulli i loro scritti, che si dubita della classe ove collocarli;gli altri o si sono occupati specialmente in un genere, ed il re* sto delle loro opere sono di meno interesse; ovvero la fama acquistata con uno dei loro scritti ha ecclissato gli altri, e per conseguenza sono conosciuti per quel genere ancorch aves sero scritto su diverse materie. I Poligrafi della prima sorta debbono collo carsi nella classe che loro specialmente at tribuita , gli altri nella classe di queir opera ove si pi distinto l'autore, ovvero che la pi conosciuta. Collochereste voi tutte le opere di Cicerone e di Montesquie nella classe dei Poligrafi? certo che no; ma quale classe loro spellerebbe? Io sarei di avviso riunire agli Oratori tutte le Opere di Cicerone, con tutto ci che riusci bene in tutti i suoi scritti; ottimo nello siile epistolare, e malgrado la eccellenza delle sue opere filosofiche, le sue

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Orazioni hanno acquistato pi celebrit degli 'altri scritti dello stsso autore, e per: tali ra gioni crederei unirlo agli Oratori; dell* ugnai modo Montesquie ai Politici, abbench abbia scritto un romanzo eccellente* L scerei Ira i Poligrafi Plutarco e Fontenelle 4 Luciano- e SaintEvrempnl, e collocherei nella classe del Filosofi Moniaigne e Charron. lo lio inleso parlare di latte le opere di un autore riuniteHn uno, o in pi volumi; noto mai delle opere staccate;; perch in questo caso compelerebbe ad ogni pera il posto che le splta secondo la materia che irauaj Cosi per esempio il Dizionario di musica di Rousseau devcf collocarsi nella classe delle Arti cd al Contratto sociale dello stesso autore spella il posto nella Morale pubblicale cos delle altre opere. Sarei ancoradi avvis di non dividere mai le Collezioni; ma formarne una claise sepa rata, come sarebbero la preziosa Collezione er Classici Greci e Latini degli Elzeviri cono sciuta col nme di Vartrum, quella ad Usum Dtiphini di Parigi^ qaelfc di Lemaire> quella di Pnrbaf, le illre de* Classici Latini, Greci e Francesi di Didol; quella de Classiti Ilali&m di

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Milano, la ellcollezione de edizioni Aldine se. la collezione delle opere statnpat nel XV seeolo ec. Tali collezioni ritmile forgiano il in coro di una biblioteca, e sarebbe una barba rie dividerle e disperderne le membra/ ' Debbo ancora avvertire, che per non cor rere rischio di errare nella descrizione dei libri e nel collocarli in quel postiche loro compete non deve II bibliografo prestare cieca fede nella descrizione del dorso di ogni libro,,per* ch per lo spesso lali descrizioni sono state adeguile o da legatori, o da scribenli ignoranti, e non sono veridiche. Come ancora non deve fidarsi ai froniispizii dei libri, perch spesse volle questi sono fallaci # ed facile ; cadere in errore; come per esempio lopera di Bar* tholus che porla per titolo Traclatus procu ratoris edilus sub nomine dyaboli 1475 in>4. Il titolo (frontispizio) di questopera fa credere essere libro appartenente alla giurisprudenza, ed un bibliografo prestando fede al titolo cer tamente'si sarebbe ingannato collocandolo nella elesse della giurisprudenza; mentre l'autore in quest'opera non pa*|a n di procuratore , n di procura, ma della sua illuminata faT natica opinione che crede sostenere contro la religione cristiana, e quindi gli spetta quest'uU

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lima classe e non quella. Bisogna quindi che scorra il bibliografo glindici e le prefazioni di ogni libro per conoscere realmente la materia che contengono, e cos senza tema di errare sar ogui libro collocalo in quel posto che gli spetta: in caso contrario facile fallare, ed al lora collocato un libro in uno ramo di scienza che non gli compete, questo libro perduto, cio inutilizzato per gli studiosi. Cosi per e* sempio un libro di astrologia giudiziaria col locato nei libri di astronomia, cercandolo que gli che vuole studiarlo negli astrologi non lo ritrova e non verr mai studiato 9 o consul tato. Per $i bene eseguire un bibliografo e se* ^natamente colui, al quale viene affidata la custodia di una pubblica biblioteca nella qua lit di bibliotecario, deve essere fornito di lali conoscenze per rendersi una viva biblioteca; mentre questa non altro che un sepolcro pieno di cadaveri, ed il bibliotecario l'anima della stessa, e per ci necessario che il bi bliotecario conosca ogni ramo dell umano scibile, e non deve essere ignaro di nessuna parte di che si compone il cerchio delle umane conoscenze. Senza di ci come potrebbe un bibliotecario rispondere alle quislioni che

spesse volte-si- fdtino dalle persone -che 'fre quentano le biblioteche ? conte'provvedere a coloro che lo consultano su loro studi e su le sorgenti donde potessero trovare dei mate? riali pe loro letterarii lavori? come offrire altro libro della stessa materia invece di quello che gli viene Ricercato e manca nella biblioteca, se tl bibliotecario ne Ignaro ? Per tali, ragioni il bibliotecario di una pub* blica biblioteca deve essere bibliografo in tutta la sua estensione, cio profondo nella parte materiale, non che nella scientifica.. . Vero si che la esistenza di tali uomini un fenomeno : ma pur vero tuttavia che. io Italia e negli esteri paesi sono in ogni se:; colo apparsi,* e ebe sventuratamente la Sicilia* ne stata..priva.- Pur non deve ci attribuirsi a. mancanza di ingegni appo noi, ma pi tpstq devesi la colpa a coloro che reggevano 1 ^ cosa pubblica nel- cessalo governo; mentre la stipendio del bibliotecario della nostra cowUt naie biblioteca non maggiore del soldo di un fabbro (1).
(1) Il capo bibliotecario della nostra Ctmtanle biblioteca gode

io stipendio di onte 100 alfanno ed onze 89 per Indennit deit


cta he avfelilHe dovalo dargfisi nella stessa biblioteca. Vi son altri 5 impiegati, cio an Vice bibliotecario con onse 00 annue,

Voi. //.

17

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Pu quindi un uomo di ingegno applicarsi alla scienza bibliografica per riuscirvi colla speranza di essere piazzalo al posto di biblio tecario, per avere un riposo nella et avan zala con un conveniente stipendio agli studii da esso lui indefessamente fallile se qualche genio sorgesse, che a tale scienza si appli casse, si esporr ad un concors per ottenere unacariea mollo laboriosa cn uno stipendio si meschino? certo che no: e pei*'tali ragioni non ha mai posseduto bibliotefeaii l nstra comunale biblioteca. Sarebbe desiderabile che l'atftiale governo amico delle lettere e del progresso riparasse a tale inconveniente con ordinare di aumen. tare i soldi a! bibliotecario ed agli Impiegali della nostra pubblica comunale biblioteca, per eccitare i Siciliani ad addirsi a tale interessati* tissimo studio. E poi dovrebbono a quegli odi* ci scegliersi uomini i quali godano riputa zione di dotti e di bigliografit>t) questi anche i ..
un secondo vicebibliotecario con onze 54 ed ap amanuense con onze 36 annui. Gli impiegati devono prcslarecre 7 al giorno di servizio e l'amanuense tre ore colla condizione che se manca qual che impiegato deve lo stesso prestare il servizio di 7 ore?' Oltre di questi impiegati vi sono tre barandieri un* cl sol4o c gli altri di onze 36, pi un supplente baraniUorc w' onw lfi cd un facchino con onze *4 '
*

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la Sicilia od* ha; e il pubblico li conosce e li addila: ma ancora non si vede bene che si pensi provvedere ai posti e non alle persone. -Non* cosi dei resto d'Italia e degli esteri paesi, nei quali sono sempre comparsi in ogni secolo 4e* gemi; e pi volle eslraordinarii, ehe in tale (studio si sono versati e tuttora si versano ( 1). Dapo d i a v e r e parlato delle conoscente scientifiche necessarie ad un bibliografo per potere coordinare una biblioteca, e dopo di avere dll> uopo dato alcune regole; passeremo ora af descriverei varii sistemi tenuti da di*
*

t (1) Irritarla si sono resi di chiaro nome negli scorsi secoli sino a* gioriff nostri licla &ienza bibliografica come bibliografi e come bfUotecfaru. iTisabosthi,*Muratori, Magliabecchi, Aprooio, Argelati, Assemani, udifredi, Bandini, Biscioni, Cintili, Colombo, Coronelli, Mezzofanti, Mai, Matranga , Crescinibeni, Cre vanna , De Rssi, D oni, Fabroni, Fonlanini, Gamba, Giustiniani, Maini, Macsucohelli, ftlillaretli, Moretti, Moreui, Orlandi, Paitoni, Poggiali x Quadrio, Ronghiasi, Zanetti, Zeno e molti altri che lungo sarebbe enume rare. Tra i Francesi si sono distinti Labb, Lacroix-du-Main, dii V rdier, Naud , $.ck>ng, Marchand, Heibclot, Goujet, Debure, Rive, Psoummc, Mercier-Saint-Leger, Barbier, Boulard, Van Praet, Camus, Capperonnicr, Nodier, Dupin, Quatremere , Fortia d Or bita, Bfeuehdt, AmeiWton, Qurard, Le Glay , Weiss, Renouard , Merlin eo. Tra i Tedeschi si sono resi celebri Fabricio, Slruvio, Vogt, Mcermann, ec. Tra gli Inglesi Maittaire, Midleton, Dib !in cc T ra gli Svm eri Gessner ed altri che lungo sarebbe registrarne tutti i nomi e noi comporterebbe un JMarniate, oltre dei viventi chc ho taciuto per giuste ragioni.

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sari per agevtare coloro che studiavano nella ricerca de1 libri. Anzi dalla testimonianza di Cicerone chiaro emerge che la sua particolare biblioteca era ben coordinala. Figuratevi poi che avrebbe dovuto essere di una pubblica biblioteca! Il certo si che un si considerevole numero di volumi non doveva n poteva essere collocalo alla rinfusa,perch non avrebbon po tuto studiarli, e ragion vuole con tutta certezza che tali biblioteche dovevano essere coordinate con un buon metodo e fornite di cataloghi. M a' sventuratamente nessuna traccia ci perve nuta debordine che essi davano alle loro ric che biblioteche, n del modo come erano for mati i loro cataloghi. NellXI seeolo per l'Italia fu la prima a dare il primo saggio della scienza bibliografica e della formazione decatologhi delle biblioteche; e fu Girolamo Abbate della Pomposa in Mo dena, il quale form il catalogo della sua bi- blioleca , che venne pubblicato dall erudito Monifaueon ( 1). Ad esempio di Girolamo la. Francia diede un altro saggio di questa scienza nella Bibliotheca Mundi e nello Speculurn historiale del monaco Vincenzo di Beau vais, nella
(1) Moaifaucoa ZKar. /fai. cap. VI.

m
qUole ,opera descrisse lu biblioteca di S. Luigi re di Francia con dare un sunto delle opere per j educp%ion$ dq* figli di quel Monarca. ; Inventai* . la stampa , si aument infinita? ironie il nunpero dei libri e si cominciarono a; classificare le .biblioteche in un modo infor* 0ic^ e Flpriano Treffer fu il primo che pub blic jin metodo per la coordinazione di uaa, biblioteca in Augusta nelfanno 1560; indi Cor dona nel 1587 e Scholl nel 1608 pubblicarono i loro metodi, oggi obbliati. JSeirannQ 1635 Claudio Clement Gesuita pubblj^. in Madrid un volume diviso in qualir libri ?ulla formazione e distribuzione di una biblioteca pubblica o privata, il quale con tiene una quantit di osservazioni inutili ^ed estranee al soggetto. Esso separa le opere scritte in lingue differenti, la latina dalla gre ca ecc., in seguito gli stampali dai manoscritti, e dopo divide i libri in 64 oggetti di studio conpinciandq colle opere di Grammatica, indi Dizionari^ Trattati sullarte di scrivere, Favola Poesia, Storia, Cosmografia, Filosofia, Giuris prudenza , Arti, Bibbie, Padri, Commentatori della Scrittura, Concili!, Dritto Canonico e le ultime due classi le riserba per gli Scolastici ed Autori di compendi! di Teologia. Tale di

m
stribuzione fu conservata in parte nella biblio teca dellEscuriale. Nell anno 4637 Naud pubblic in Parigi unopera che porta per titolo dis poh? dresstr une biblioteque in 8., e nel'<?a*tlogo d a esso formato della biblioteca deF'CSn^iifcd^CHft!#, che tuttora viene dai dotti ritornato; fclasSSfte i* Tibri nel seguente modo. Offca^tfel prftno rango le Bibbie ed i libri dt Teologia; indila Bibliografia, la Cronologia, hrtieografiaic laSto ria,-l'Arte militare, il Dritto; TCntlii'ed^il Dritto canonico. la Filosofia^crPoTlllc,'iflfifle le Belle lettere. Nello stessa' feifi|rt di Saint Charles pubblic uiTalff^opfcPa tM porla per titolo Des pltis elty^MblifU&' pubbliques, ou particuliers. ' ,,n> ; *i:' ^
NeH-anno 4678 il P. GarnlFtFfcdttti'^nfPa'j rigi pubblic un bel s iste m i la coordinazione delle biblidtlfch*, e ^ ^ inazione dei cataloghi dell!,%Rps^e: ojfra chc porta per titolo. Systemtk'Bibllbtk'ch

Collegii Parisiensis Sotiet8ti&"Jfcste ,

itf'lv Quest opera serv di rtidelteptl filmato Marito per varii cataloghi dher qtrstficompili* di molte biblioteche, i quali tuttora sono dai dtti ricercati. Il sistema del P. C a r n i e r e quello, di dividere-in cinque g r a n d f d a ^ s r ^ H r b r i 6ol

136

seguente ordine : Teologhi, Giurisprudenza , Scienze ed Arti, Belle Lettere, e Storia. Tale /sistema. stato dalla maggior parte dei biblio* grafi seguilo sinoggi con varie modi6cazioni nella suddivisione e nell'ordine di (ali cinque classi, cominciando alcuni colla Storia , altri eolia Teologia ecc. i II celebre Michele Casiri nella sua dottissima opera che porta per titolo Biblioiheca Arabicoitpanica Escurialensis stampata in Madrid nel 4760 distribuisce le; classi nel seguente modo (4): Grammatica, Rellorica, Poesia, Fi* lologia, Miscellanea, Lessici, Filosofia, Politica, Medicina, Storia naturale, Giurisprudenza, Teo* v logia, Geografia, Istoria. Nell'Inghilterra il celebre Bacone cre l'al bero delle scienze secondo i rapporti delle co gnizioni umane, tarmando una Enciclopedia; indi venne perfezionato da d Alembert e da Diderot (2); e molli bibliografi si sono servili di quesf ordine per la classificazione de* libri. Per non dilungarmi di troppo mi sono con* tentato dare collannessa tavola l'albero delle sciente perfezionalo da quesl'ulliini. Midleton
(I) Casiri, BibUoth. Arab.-Http, RteuriUnsis rol Y, praefal*
pag. G.

*> Dinort prdiminaire de lEncjfdopedie in 12.

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ama** inglse p r e t t e dot ttm Memurla, berim m latino* il nitido di aotrrdihr# In biblibteva di Cambridge I Tedeschi s sono pi disviti m qiie3lf$tu* dii ed hanno poetalo pi nltl&iasi ebe gitelo aUc rieerohe. Nell'opera di Slfuvio rifusa dk Jugler nel 1775 ohe pota j>ei* titolo Sibilo** theque ehoiie de VHistitk lurdire V f tm trattato de Seriptis et bibtithils untldHwPiunis e belli Polhslori* di Merbof Vi un ca** piloto su ta dtposieione chi liMi n ell biblioteohfe) e LeibaiMo pubblic ancor* le sae> ide* su questo soggetto Dop IH 756 ovnpirvmrf diverte perd sa questo gehere o Ir le aHre uAa *pideola ol titol seguente : Etobi ur <*> foittMion d* uhe pibliolhqut, stifiripata Mi Asburgo nel 1788. Denis primo cclstede detta biblioleea Impriale di Vinna pubKbd in seguito (in quadro per la eiassificanion dei libri in uripera ebe' porta per litfo Introducton dlacrintiissemce d t&s,e&llaquale dassifioa le saienie in : selle lassi;, cio Teologia, Gkirrs^rudeaz , ] Filosofia* MmMcrna,.ISatieaalfea/ Storia, e Fi* lologtt Questo classi <|ii suddivide mgerieri e specie, cnedd .Denis on ^uerfrdine? fotf* mrie no 1enckto^dia; co*rsleoftdo allaj To>: Voi. IL 18

138

logia la Giurisprudenza co Concilii, la Giuri sprudenza alla Filosofia col Drillo d natura la Filosofia alla Medicina colla Storia naturale, la Medicina alle Matematiche con l'Anatomia, le Matematiche alla Storia colla Cronologia , ristoria alla Filologia colle Favole eroiche, e la Filologia alla Teologia colla Mitologia. NellOlanda, nel Belgio, nella Spagna, nel Portogallo, nella Russia ecc. tengono sistemi diversi nella classificazione delle biblioteche, e sarebbe mollo lungo e noioso lutti descri? verli e noi comporterebbe un Manuale. Coloro per che volessero alluopo pi minute notizie possono conoscere da dove attingerli nell'ultimo capitolo del presente volume , in cui dar l'elenco delle opere di bibliografia ohe consul tare deve un bibliografo. La Francia per mollo si distinta in que sto ramo di umano scibile, e vari dotti colle loro assidue meditazioni hanno formato nel sistema bibliografico le loro suddivisioni se* guendo la pi parte il sistema del Gesuita Garnier , che si tenuto sinora per il mi* gliore , perfezionato dal libraio Marlin ; altri poi haono seguito quello di Bacone-perfezio nato da d Alembert e da Diderot. M i pia ciuto quindi trascrivere di tali due sistemi hi*

139

biografici le suddivisioni fatte da illustri bi bliografi e bibliotecarii, per conoscere le dif fernze che tra loro passano e per essere nello stesso tempo utili a coloro che a tale scienza sono addetti, non che a quelli che vogliono nella stessa iniziarsi. Il sistema di M . Ameilhon i tracciato sopra quello di DAlembert e comincia colla Gram matica; indi pone la Logica; la Morale e la Giurisprudenza; la Metafisica e la Fisica, le Arti e le Lettere, in fine la Storia. M. Camus immagina l'uomo nello stato della natura e dispone le parti dell umano scibile nel lordine che debbono colpirlo. I suoistu dii, dice egli, si portano da prima sulluni' verso intiero, sul mondo, sul cielo, sugli astri che Io abbelliscono , sulla terra che abita. Dopo osservati questi, sospetta la esi sten za di una sostanza distinta sia del suo * corpo, sia di ogni altro corpo che pu es sere il soggetto del suo pensiero e studia la natura di questi esseri spirituali. Dopo percorso le maraviglie delluniverso torna su la sua persona per istruirsi, perfezionarsi, misurare le conoscenze di cui suscettivo; riunisce tulio ci che stato scritto sulla natura dell uomo , sulla sua educazione ,

14P

st^lbt fcrpipzian? dello lingue sul loro $t> $tema generale e particolare, sul vocabolario di ciascuno; di l passa a U scienze, dalle scienze alle arti, e dalle arti alla letteratura. Indi vie^e il drillo saturale, il drillo delle genti, i codici civili e religiosi, la diplomazia, U politica, i tradati di pace, reoonomia, il % commercio, le finanze. Alla classe ultima succede la storia sia politica, sia civile, sia * religiosa , dei differenti popoli . Termina finalmente il suo sistema biltografieo su le tracce che tanno risentire l'ordine enciclope dico eolie collezioni accademiche, poligrafiche e letterarie. Il dotto Peignot siegue le tracce delle tre gcandi divisioni dellEnciclopedia, cio, secondo Perdine osservato da Bacone, d lemberl e Diderot, in tre classi: Storia, Filosofia, Imma ginazione; facendo della bibliografia una classe separala come introduzione; ecco la sua divisione e suddivisione.
iy ELIOGRAFIA

Bibliologa, o Introduzione atta, conoscenza della bi bliografia teorica pratica', ragionata o tecnica. Biblio grafi generali. Bibliografi parziali. Diplomatica.Ti pografa. Cataloghi di pubbliche biblioteche. Cataloghi di privale biblioteche. Cataloghi di libri. Dizionari* bibliografici.

HI

< CLASSE
8T01UA

Proleffemerti storici. Cosmografia elementare. Astro nomia. Geografia. Idrografia. Viaggi antichi. Viaggi intorno al mondo. Viaggi generali o particolari in Europa. in Asia. in Affrica. in America. At lanti e Carte geografiche. Atlanti e carte idrografiche. Dizionarii geografici. Cronologia. Storia universale. Storia antica generale o particolare di differenti popoli dellAsia. dellAffrica. dellEuropa. Storia moderna generale o particolare di differenti popoli dellEuropa. dellAsia. dellAifrica. dellAmerica. Storia generale di ciascuna delle quattro parti del mondo. Croniche. Memorie storiche. Biografia, Giornali storici. Dizio' narii storici.
stoma

w rram juA

Prolegomeni.*Storia letteraria universale*Storia let teraria generale antica. Storia letteraria particolare an tica degli Egiziani. degli Ebrei. deGr$ci.~ deRomani. dePopoli del Nord. dePopoli dellOriente ecq, Sto ria letteraria generale moderna. Storia letteraria parti colare moderna dItalia. di Francia* d Alemagna. del Nord ecc. Storia particolare di ogni scienza. Me*, m orie letterarie. Biografia dedolti. Giornali leiferarii Dizionarii storici degli uomini dottL
STORIA DELLE RELIGIONI

Prolegomeni. Storia universale delle religioni. Sto-

ria antica generale delle religioni. Storia antica parti colare delle religioni degli Egiziani. degli Ebrei. dei Greci. deRomani. de* Popoli del Nord. Storia mo derna generale delle religioni. Storia moderna partico lare della religione Cristiana. Musulmana. Storia mo derna particolare della religione de popoli che non sono sommessi n al cristianismo, ne airislamismo in Asia. in Affrica. in America. Storia sagra degli Ebrei. Storia Ecclesiastica. Storia de* SS. Padri. Storia dei Concilii. Storia monastica. Storia della Inquisizione. Giornali ecclesiastici. Dizionarii storici delle religioni.
STORIA NATURALE

Prolegomeni. Trattali generali di storia naturale. Geologia. Idrologia. Meteorologia. Trattali partico lari di storia naturale. Regno animale. Storia natu rale *dell'uomo. dequadrupedi. degli uccelli. degli insetti. derettili. depesci. decrustacei. detestacei. de'polipi e polipai. Regno vegetabile. Trattali generali di botanica. Nomenclatura dei vegetabili. Cul tura devegetabili. Propriet de*vegetabili. Trattati par ticolari di botanica. degli alberi. delle piante.deco ri ecc. Trattati di agricoltura Trattati della coltiva zione de* giardini. Regno minerale. Trattati generali di Mineralogia. Storia della terra. Storia dell acqua. Trattati particolari di mineralogia. delle terre. delle pietre. ~ d e fossili. deminerali. dei metalli, delle con crescenze. delle petriflcazioni ecc. Traviamenti della natura. Mostri. Prodigi ecc. Dizionarii generali di sto ria naturale. *- Dizionarii particolari di storia naturale. ~ Della Chimica.

143
%

GLASSE

FILOSOFIA Trallati generali di Filosofa* Trattati generali e par ticolari di metafisica. Errori dello spirito umcrno. dellAstrologia. della Cabala. della Magia. degli Incan tesimi, dell*Alchimia ecc.
SCIERZE DI |> |0

Teologia naturale. del Deismo Teologia rivelata. Testo de'libri sagri di differenti religioni. Commentatori de testi. Teologi, Liturgie. ~ Teologia eterodossa. Ateismo.
SCIENZA DELLUOMO

Della lo g ic a . Dellarte di pensare. di ritenere.di comunicare, della grammatica. della sintassi. della Rettoriea. Rettorici ed oratori antichi e moderni. Dei to Filologia o critica. della poligrafia. degli Episto lari. **DeUa Morale. Trattati generali di morale. Trat tati particolari di morale, della Giurisprudenza natura le, o dedoyeri dell'uomo sole. -rDella giurisprudenza econo* mica, o 4ei doveri deiruomo in famiglia, dellagiuripprudenza politica o de doveri dell uomo in societ. dell^ giurisprudenza propriamente delta, del drillo di natura, ; del drillo delle genti. del dritto pubblico, dei dritto civile o romano. del dritto francese. del dritto sira^ niero. del dritto canonico, >rdel dritto ecclesiastico di Francia, ** del dritto ecclesiastico straniero, della poli- * tica. delibi diplomazia, ^rdel commercio -

SCIENZA DELIA NATURA

DeUe Matematiche. Trattati generali delle matemati che. Trattati particolari di matematiche elementari. ~ dell Aritmetica. dell* algebra. ~ della geometria. ~ della trigonometria*Trattati particolari di matematiche trascen dentali. del calcolo infinitesimale ecc. Della Fisica. Trattati generali di fisica. Trattali particolari di fisica. Fisica sperimentale.Ottica.Meccanica.Statica.-* Della Medicina. delligiene. della Patologia. della Semio tica. della Terapeutica. della Chirurgia. dell* Anato mia. ** dell'Oaleologta o delle oBSa. della Ittiologia o dei rousityoli. della Spteoenologia, o devisceri. dell'Angeologia o 4eUe arterie. della Necrologia o doncrvi. dellAdenologia o delle glandole. Della Farmacia. della Me dicina veterinaria. - della, Ginnastica.

3" GLASSE
IMUfAGTlVAZIOrfE

Posia. **Trattati generai? o particolari (fi poetica. ~ Trattati getoterafl! particolari di mitologia. Della versi ficazione o m o n is m o decersi Greci. Latini. ^-Francesi licitarti , Sagrinoli. Ingli. Tedschi. ecc.del Poema epico.-* del Poema didattico. dlia Satira.** deHa Favola. della Posia bticolica. tJefffti ?k)i lirlt. *dePezzi feggititf o Opertte, ^feefla Pttsia fefrifriictanfe narrativa. ^ dtte Novelle. *-*decoriti; delte SlWlefW.*DUa Poeia prosaica. Def Romanzi gotici, i l cavalle ria Oeroici storici aHgttriei. favolosi. morali. galanti. Conti e noveHe. Adafgr, facezie eco. flelte

ite

fteU Arti. Dell'Archi lettura civile, navale, militare. Del Disegno. *- Della Pittura. Della. Scultura. Della In* cisione. Dell Arte militare. Della Musica. Delle Arti meccaniche o mestieri.

Sistema di M. Achard bibliotecario di Mar siglia.


INTRODUZIONE

Bibliografia.*- Storia delle lettere e delle lingue. *Storia della stampa.Storia delle universit, accademie ec. Trattati sulle biblioteche. Bibliografi generali. Biblio grafi nazionali. Bibliografi professionali (1). Trattati degli anonimi e pseudonimi. Bibliografi periodici.Ca taloghi di manoscritti. Cataloghi di libri stampali. Ca taloghi delle bilioteche.

4* CLASSE
STORIA _Introduzione generale. Trattati sulla maniera di com porre e studiare la storia. Geografia. Geografia anti ca. Geografia moderna. Dizionari! geografici. Piccole repubbliche.Alianti e carte geografiche. Viaggi. Trat tati preparalorii allo studio dei viaggi. Collezioni gene* rali di viaggi. Viaggi intorno al mondo. Viaggi in dif ferenti parti del mondo. Viaggi in Europa. Viaggi in Asia. Viaggi in Affrica. Viaggi in America. Viaggi
(1) Bibliografi professionali sono quelli che fanno la bibliogra fia di una sola opera.

Voi. IL

i9

iti

imwafiaaril ^ Cwnotafifa e Stono* mtemale. Craclogia tflCDioa. Cronologia. s t y w q .- $ l oria u m v* m k n/ic*. M Storia universale mocbema*~ Storia Eyzl&sukstica. ~ Sloria di differenti religioni Storia del popolo ]br$0 Sloria ecdesiagliea generale. *- Sloria decQ&cilii. Sloria dei Papi e dei Cardinali. Marlirologii e Vite di Sanli. ~ Sloria generale degli ordini religiosi. Storie degli ordini di S* Benedetto e di S, Bernardo. Sloria degli ordini di S. Francesco. *- Sloria deGesuiti. Sloria de'Figli dell'infanzia. Storie declinimi, Servili, Carmeli tani , Cerlosini ecc Storie degli ordini di cavalleria. Storie deluoghi santi e delle reliquie. Storie particolari delle Chiese cattoliche. Storie delle erese. Storie delle Inqu sizioni. Storia antica. Storia moderna. Storia moderna dellEurnpa, dell'Asia, degli Arabi e dei Tur chi. Storia del Blasone. Scienza del Blasone. Storia geneologica delle famiglie. Antichit. Riti e costumi degli antichi. Istoria lapidaria o marmi anlichi. Me daglie. 3Ionele. Pesi e misure antichi e moderni. Miscellanee di antichit. Collezioni di gabinetti, catalo ghi di medaglie ecc. Vite di uomini illustri. Vile degSi eroi Greci e Romani. Vite di illustri Francesi. Vile degli uomini illustri delle altre Dazioni. Estratti e miscellanee storiche.

2* CLASSE
BELLE LETTERE

Grammatica. Grammatiche e dizionarii ebraici, greci,* lattai,: francesi, tedte&t&i, schiavimi e di altri popoli del nord, italiani, spagnuoli*portoghesi,

HT
tm th i. mbi> fNrtfeftl, m in a l i tee* ffettorfa, Retori ed oratati gt* ci antichi* latini, f r a n t i * Ili Nani er.,+*- francesi moderai che ta n to Scritto in tatto#* Poetica. Trattali dettarle di fare versi. Poeti fretti o latini antichi, latini moderni, latrai drammatibi,*** meccatronici o burleschi, francesi antichi e raoerni, provenzali e 4anguedoci, * italiani e spagnuoli* inglti tdeschi. ^ Lirici francesi. Romanzi francesi,Str* ju e r f .^ J lf o to ^ a .^ Mitologici antichi e moderni. Ft* ito ed apologhi. Conti e facezie. Filologia. Cri tici onlicfei moderni. Salire, invettive. apologie. Sentenze e proverbii.Emblemi, imprese* ed grafi. Poligrafi antichi e moderni. Dialoghi e conver sazioni. Lettere ed epstole di differenti autori. Mi* scellanee.

3 CLASSE
SCIENZE ED ARTI

Filosofia. Trattati generali preparatoti! allt fltosett. Filosofi antichi greci e latini.Filosofi mddemi>^Mo ralisti antichi. Moralisti moderni. Economisti. ** Poli* tici. Metafisici. Trattati particolari di maleficii, sorti legi i ec. Trattali degli energumeni e degli esorcismi. Fisica.Trattati generali, trattati particolari. ^StorianaH i tuie g&nerale. particolare dell' cqua e degli elementi, delle acque minerali. Agricoltura e coltivazione dei giar dini. botanica. Storia naturale degli alberi, piante, frutti t fiori. Storia naturale generale degli animali, di quadrupedi, degli uccelli, d pesci, degli insetti, delle conchiglie.Gabinetti di storia naturale. Medici na. Medici antichi greci, latini ed arabi. Opere deme

US dici moderni. Trattati di fisiologia ed igiene. Trattati di patologia. - Opere di anatomia e di chirurgia. Opere di farmacia e di chimica. Matematiche*-Aritmetica ed algebra. Geometria e trigonometria. Astronomia ed astrologia. Ottica e prospettiva.Statica o forze moventi. Idraulica e navigazione. Meccanica e musica.Gnomo nica, o arte di fare i quadranti. Arti. Arte della me* moria, della scrittura, del disegno, della pittura, della incisione e della scultura. Architettura civile, militare, navale. Fortificazioni. Arte del fuoco. della reJroria ecc. Arte ginnastica, della caccia , hallo e giuochi differenti. De'diiTerenti mestieri.

I* CLASSE
GIURISPRUDENZA

Dritto naturale. ~ Dritto della natura e delle genti. Dritto pubblico. M Dritto civile o Romano. Dritto france* se. Dritto civile straniero. *- Qrilto canonico. Dritto canonico antico. Trattati della gerarchia ecclesiastica , del primato del Papa ecc.Trattati della potest ecde* siaslica e reale. Trattati del celibato depreti e della p* lizia ecclesiastica. Dritto ecclesiastico Francese. Capitolarii, prammatiche, concordati e libert della Chiesa Gallicana. ~ Trattati dedritti e prerogativi della Chiesa di Francia. Dritto ecclesiastico Straniero. Dritto ecde* elastico de'Regolari. Regole, costituzioni e privilegi dei monasteri. Regole e costituzioni de Gesuiti. Regole e costituzioni degli ordini militari,

149

5* CLASSE
TEOLOGIA

Sagra Scrittura, Bibbie poliglotte, ebraiche ed ara be, greche, latine, francesi, spagnuole ed italiane. Interpreti e commentatori della Bibbia. Interpreti la tini. Interpreti tradotti in francese. . Diverse lezioni, esposizioni ecc. di diversi passi della Sagra Scrittura. Concordanze e dizionarii della Bibbia. Scritti ed Evan gelii apocrifi. Liturgia . Trattati del divino ofllzio e delle cerimonie della Chiesa. Liturgia della Chiesa orien tale, o greca, della Chiesa occidentale, o latina, della Chiesa gallicana, particolare di differenti paesi, mona stiche. Miscellanee di liturgia, ottici, messali, ore ecc. ConctUi Trattati generali de* Concilii. Collezione di eoncilii. Concilii particolari, sinodi ecc. Santi Padri ~ Collezioni ed estratti dei Padri della Chiesa. Opere dePadri greci e latini secondo il secolo che sono vissuti, r- Opere che si piazzano in seguito ai Patri della Chiesa. Teologi. Teologi scolastici e dommatiei. Trattati sin golari di Dio, della Trinit e degli Angioli. Trattati della grazia e del libero arbitrio ecc. Trattati dell'incarnazione, del culto, della S. Vergine, e desanti.Trattati dequattro fini deUuomo, deUAnticrislo e della fine del mondo. Miscellanee di teologia scolastica. Teologia rttorate. Trattati generali degli alti umani, della giustizia, decon tralti e dellusura. Trattati de sagramenti. Miscellanee di teologia morale. Teologia catechetica. Teologia pa renetica, o sermonisti. Teologia mistica. Trattati dellamor di Dio, del quietismo ecc. Trattali della perfe zione cristiana. Teologia polemica. *- Miscellanee di con-

f0
traversie. Teologia ttordotoa.*- Riformatori antichi. ~ Riformatori nuovi. Autori anglicani. Trattati contro i dommi e le cerimonie della Chiesa. Conciliatori, o tol leranti. Anlilrinitarii e sociniani. Quacqueri, prote stanti, preadamiti ecc. Filosofi, atei, deisti ecc. Teo

logia dei Giudei e de'Maomettani,

Sistema di de Bure (4\

1* CLASSE
TEOLOGIA
s E tt o n e I .

Sacra Scrittura cr suoi interpreti, critici t commen tatori. Prolegomeni dlia Sacra Scrittura, o Trattali ge nerali preparatorii alla lettura della Sacra Scrittura.Te sti e versioni della Sacra Scrittura. Armonie e concor dante evangeliche estratti dai libri degli stessi Evangeli sti. Storie e figure della Bibbia. Scritti ed evangeli apocrifi. Interpreti e commentatori della Sacra Scrittu ra, taoto dell'antico, quanto del nuovo Testamento. Fi^ lologia sacra. B 1IO PIE IT.

Contini.

Trattali generali e particolari della celebra

ti) Il celebre bibliografo de Bure siegue il sistema di Gabriela Martin, che mi sono astenuto d inserire qui per non molto ililutf gai mi. Ed bo ancora omesso le suddivisioni di ogni sezione per non poterlo comportare un Manuale. Ma coloro ebe desiderano conoscerlo per esteso possono consultare il primo volume della sua opera che porta il titolo Bibtiographie instnutiv*.

151

zione de* concili, della lerci potest, forma e tenore. Collezione di concili generali. Concilii e sinodi nazionali di differenti paesi.
s e z io n e

III.

Liturgia. Trattati particolari del divino Officio e delle cerimonie antiche e moderne della Chiesa. Liturgie del lantica Chiesa greca o orientale, rituali, libri di preghie re ecc. Liturgie dtU* Chiesa latina o occidentale.
S E ttO tt IV.

Santi Padri. Trattati stagetari della lettura dei SS. Padri, del loro uso, della loro morale e del frutto eh se ne ricava. Collezioni ed estratti de* SS. Padri gred e latini , scrittori ed altri monumenti ecclesiastici. ~ Opere de* SS. Padri greci e latini classificati cronolgicamente se condo Tordi ne de*seco eh sano vissuti.
sm ifra V.

Teologi. Teologia scolastica e dommalica, contenente le opere deteologi della Chiesa latina, o occidentale, da cominciare verso Tanno 105Q, epoca in cui Pietro Lomhardo la redasse il primo in unica corpo. Teologia morale, Teologia catechetica, o > istruttiva. Teologia pajenetica, o setmoriisti. Teologia mistica o contemplativa. Teolo gia polemica^ o trattati concernenti la difesa della religiomt cnttfefta dolio*. TeoloQ* eterodossa.

152

2* CLASSE
GIURISPRUDENZA
SEZIONE I .

Dritto canonico. ~ Dritto canonico universale. Dritto ecclesiastico di Francia. Dritto ecclesiastico straniero. Dritto ecclesiastico deRegolari e deReligiosi.
SEZIONE

II.

Dritto civile. Dritto di natura e delle genti, e dritto pubblico. Dritto civile generale. Dritto romano nuovo* ~ Dritto francese colle sue differenti parti. Dritto stranie ro e di differenti nazioni.

5* CLASSE
SCIENZE ED ARTI
SEZIONE I .

Filosofia. ~ Trattali generali e preparatori} allo stadio della filosofia, introduzioni e trattati che contengono la storia , 1' origine ed i progressi della filosofia. ~ Filosofi antichi; opere degli antichi filosofi greci e latini, Trisme* gsto, Pitagora , Democrito , Socrate, Epicuro , Platone, Aristotile ed altri che scrssero sino alla fine dellimpero Romano, co* loro interpreti e settari. ~ Filosofia moderna, opere defilosofl moderni, Abelardo , Ockam, Descartes, Pereira, Gassendi, Malebranche, ed altri che hanno scritto

sin* al presente, ~ Corsi universali e generali di filosofo scolastica e particolare, istituzioni, regole e metodi eco, * -* Logica e didattica. - Etica e Morale. Economia. P i tica. *- Metafisica.
SEZIONE l i .

Fiaic*. - Introduzioni, corsi e trattati generali di fieic*. -T rattati particolari di fisica.


sezione III.

Storia naturale. Introduzioni e trattati preparatori! allo studio della storia naturale. Storia naturala generale ed universale, contenente le opere generali dei naturalisti antichi e moderni. Storia naturale particolare: t . gli ele menti e ei che vi ha rapporto; 2. agricoltura e botani ca; 3. gli animali, insetti, conchiglie ecc. 4. prodigi, mi scellanee e collezioni di studio.
sezsome IV.

Medicina. * Introduzioni, corsi pratici, dizionarii e trat tati generali di medicina. Medici antichi e moderni, gre c i, latini ed arabi co* loro interpreti e commentatori. ~ Trattati particolari di tredicina. Chirurgia- Anatomia. Farmacia. Chimica. - Alchimia, o filosofia e medicina ermetica, paraceltica, ohe & to scienza della trasmutazione demetalli, o del lapis phlosophorum , delloro potabile ec.
s e z io n e

V.

Matematiche. Istituzioni, corsi universali e trattati ge n e r i delle matematiche, ~ Aritmetica ed algebra. <*$o-

Vol. //.

20

melria. Astronomia. Astrologia. Gnomonica , o trat tato della scienza dei quadranti e degli orologi solari. Idrografia o la scienza della navigazione. OtticaStatica, o la scienza delle forze moventi. Idraulica, o la scienza della elevazione delle acque per gli acquedotti, cascate, grotte ecc. Meccanica o la scienza delle macchine. Trattati particolari degli strumenti di matematica e di tutto ci che gli appartiene, Musica o scienza delTannonia.
s e z io n e

VI.

Arti Dizionarii e trattati generali delle arti liberali e meccaniche. Arte della memoria naturale ed artificiale, e differenti pratiche per esercitarla. Arte della scrittura coi trattati delle cifre e delle differenti maniere di scri vere segretamente. Arte della slampa, o la scienza della stamperia. Arte del disegno, della pittura, scultura ed incisione. Architettura o la scienza degli edifizii.Arte militare. Arte pirotecnica o del fuoco, fonderia, vetra ria ecc. Arte ginnastica contrattati del maneggio de* ca valli e del loro trattamento, della lotta, della caccia, della pesca ecc. Trattati particolari dei giuochi di esercizio e di divertimento, del salto, del ballo ecc. Trattati parti colari delle arti meccaniche, pellicciere, foderatore, tin tore di lana, fabbriche particolari comunemente chiamate mestieri.

4* CLASSE
BELLE LETTERE
SEZIONE I .

Grammatica. Principii e trattati generali e ragionati

155
della grammatica. Istituzioni, grammatiche e dizionarii delle differenti lingue.
SEZIONE

II.

Rettorica. Rettorica o trattati generali della rettorica o arte oratoria. *- Oratori antichi e moderni.
s e z io n e

III.

Poetica. Introduzione alla poesia o istituzioni, eie* menti e trattati generali di poetica. *- Trattati particolari di poesia, contenenti Farte di comporre versi, commedie, tragedie, poemi epici, della loro costruzione ecc.Poeti antichi greci e latini. Poeti latini moderni. Poesia fran cese antica e moderna. Poesia francese antica e moderna che comprende i teatri ecc. Poesia italiana. Poesia spagnuola e portoghese. Poesia inglese, olandese, scozze se. Opere di poeti tedeschi, fiamminghi, settentrionali ec. Mitologia. *- Poesia prosaica.
s e z io n e

IV.

Filologia. *- Crtici antichi e moderni. Gnomi o sen tnze, apoftegmi, adagi, proverbii e collezioni di scherzi e detti spiritosi che sono comparsi col titolo di Ana . Geroglifici o emblemi, imprese, simboli, enigmi ecc., coi trattati particolari dellarte di comporli.
s e z io n e

V.

Poligrafia. Poligrafi latini antichi e moderni, ovvero rlrc hanno scritto diversi trattati in uno o pi volumi su

16*
diverse materie e sa differenti Soggtti. Dialoghi e con versazioni sa differenti soggetti mischiati. Miscellanee di poligrafia o collezioni di questioni curiose e varie, estratti e diverse istruzioni di discorsi mischiati in latino ed in francese. Epistolare.

5* CLASSE
ISTORIA
s e z io n e

1 .

Prolegomeni storici. Introduzioni e trattali prepara tri! allo studio della storia- Trattati particolari delluti lit della storia. Trattati particolari, critici ed apologetici pr e contro la storia e gli storici.
SEZIONE

II.

Geografia. Introduzione e trattati preparatori allo sta dio della geografia. Geografia propriamente detta o co smografia e descrizione delfuniverso. Geografi antichi e moderni, greci e latini, francesi ecc. Descrizioni e carte geografiche. Yiaggi e relazioni.
SfiZIO^E.

IXL

Cronologia. Introduzioni e trattati preparatori! allo studio della cronologia. - Cronologia tecnica o trattati dom inatici del tempo e delle sue parti. - Cronologia storica o la storia ridotta, e disposta per quadri divisioni crono logiche. e per anni. ~ Storia universale.

I7
SEZIONE

IV.

Storia ecclesiastica. Introduzioni e trattati preparatori! allo studio della storia ecclesiastica. Storia generale delle cerimonie religiose di differenti popoli della terra. Sto ria ecclesiastica propriamente delta o storia della Chiesa antica e moderna, giudaica e cristiana.Storia ecclesiastica particolare distinta per ordine di Chiese e nazioni. Sto ria cattolica e pontificia. Sloria monastica e degli ordini religiosi e militari. Storia santa. Storia ecclesiastica delle eresie e degli eretici.
s e z io n e

V.

Storia profana delle antiche monarchie. Storia dei Giudei generale e particolare. Storia generale delle quat tro antiche monarchie o imperi. Storia bizantina o del limpero di Costantinopoli dopo Costantino sino alla presa di questa Capitale dai Turchi.
SEZIONE

VI.

PARTE

I.

Storia moderna o delle monarchie esistenti in Euro pa. Storia dItalia, di Francia, di Alemagna, dePaesi Bassi, generale e particolare di Lorrena, degli Sviz zeri e popoli federati, di Spagna, del Portogallo, della Gran Brettagna, ovvero detre regni Inghilterra, Sco zia ed Irlanda, depaesi settentrionali, Danimarca , Sve zia, Moscovia, Polonia, Ungheria, Transilvania ecc.
SEZIONE

VI. PARTE IT.

Storia moderna, ovvero delle monarchie esistenti fuo-

158 ri dellEuropa. Storia generale orientale. Storia degli Arabi , Saraceni e Turchi. Storia asiatica. Storia di Affrica. Storia dell'America, ovvero delle Indie occidentali. sezione VIL Paralipomeni Storici. Storia araldica e geneologica. Storia genealogica delle case reali e delle illustri famiglie di tutte le i>arti della terra.
sezione

Vili.

Antichit. R iti, usi e costumi antichi e moderni. Storia lapidaria, iscrizioni e marmi antichi. Storia metal lica, o medaglie, monete ecc. Diversi monumenti di an tichit, o frammenti, descrizioni e trattali particolari degli edili zi pubblici, anfiteatri, obelischi, piramidi, sepulture, statue ecc. Diverse anlichil, pietre incise, sigilli, bolli, lampade ed altri oggetti che a noi restano dagli anti chi. Miscellanee di antichit, contenenti delle collezioni mischiate, di dissertazioni, gabinetti antiquari ecc. Sto ria delle antiche solennit, pompe, spettacoli ecc.
sezione

IX:

Storia letteraria, accademica, b ib lio g ra fic a Storia del le lettere e delle lingue, ove si tratta della loro origine e dei loro progressi. Storia delle accademie , scuole, universit , collegi c societ di letterati coi loro trattati particolari riguardanti la loro origine, fondazione, progressi, utilit ecc. Bibliografia o descrizione dei libri.

\
SEZIONE

159
X.

Vite di uomini illustri. Vite di uomjni illustri antichi, greci e romani. Yite ed elogi di uomini illustri tramoderni. Vite ed elogi di uomini illustri nelle scienze e nelle arti. s e z io n e XI. Estraiti storici, Diverse collezioni degli storici antichi e moderni. Dizionarii storici.

Sislema di M. Barbier antico amministra* tore delle biblioteche del Re di Francia e del Consiglio di Stato (4). 4* CLASSE
TEOLOGIA
SEZIONE I .

Introduzione.Opere relative alla libert delle coscienze e dei culti. Teologia naturale, Trattati della religione naturale, dellesistenza di Dio, ecc.
(1) Abbench M. Barbier ha adottato li sistema di Debore in cinque principali classi, nientedimeno siccome le sue saddivisioni sono in qualche modo differenti e presentano dei miglioramenti, ho creduto giusto di qui trascrivere tutto intiero il suo sistema, e con altrettanto pi di ragione, che trovandosi inserito nel cata logo da esso redatto della biblioteca del Consiglio di Stato, il quale non hi posto in commercio, ma complimentato alle persone distinte e dignitose dellimpero di Francia; impossibile potersi acquistare tale catalogo.

sezione 11. Teologia rivelata. Teologia giudaica e cristiana. Testi e versioni della Bibbia. Storia e figure della Bib bia. Scritti ed evangelii apocrifi. Interpreti e com mentatori. Armonie, concordanze , dizionarii della Bib bia. Filologia sacra. Riti giudaici , cose menzionate nella Bibbia.. Verit della religione cristiana. Opere dei sociniani, calvinisti, pr e contra la religione cri stiana. Opinioni particolari. Liturgie e raccolte di pre ghiere. Concili, decretali, bolle. Collezioni o estratti de* SS. Padri. SS. Padri greci e latini.Teologia sco lastica , morale , mistica. Catechisti. Sermoni sii. Trattati sulla Chiesa Romana ecc. Controversie sulla mo rale de* Gesuiti. Ceremonie, superstizioni. Trattati sul cielo, linferno ecc. s e z io n e III. Teologia de' Chinert, dePersi, de* Greci, de9nomarti, de* Galli ecc. 8K Z 10R IV. Teologia de* Maomettani.

3* CLASSE
GIURISPRUDENZA
SEZIONE I . '

Dritto pubblico universale Introduzione. Trattali generali delle leggi. Dritto di naturo e delle genti. -* Memorie , negoziazioni e trattati di pace. Dritto deHa guerra e della pace. Dritto marittimo.

101
SEZIONE If.

Dritto civile antico, Introduzione. Trattati gene rali sul dritto civile. Dritto de* Greci e de* Romani. Corpi di dritto civile , commentatori. Giureconsulti ge nerali, collezioni di trattati sul drillo romano. H j 1 4 SEZIONE III. Dritto italiano , o ecclesiastico.
s e z io n e

IV.

Dritto francese. Introduzione. Trattali generali sul dritto francese.-' Trattati di drillo pubblico di Francia. Convocazioni degli Stali generali cd altre assemblee na zionali. Processi verbali di queste assemblee. Editti ed ordinanze de Re di Francia. Leggi e costituzioni de cretate dalle assemblee nazionali di Francia. Commen tatori delle ordinanze reali. Commentatori delle leggi della republica francese. Decreti db* parlamenti' e crti sovrane. Consuetudini delle provincie e delle citt.'" Giureconsulti francesi. Trattali particolari relativi ai ma trimoni, testamenti ecc. Stile e pratica detribunali di giu stizia. Difese, esposizioni di cause , memorie ed ar ringhe. * . . ! s e z io n e V. Dritto criminale. s e z io n e VI. Dritto straniero. ~ Dritto antico depopoli moderni del l'Europa. Gosltfuzioni di differenti stati dellEuropa. Drillo pubblico e giurisprudenza dell' Italia, - della Spu-

Vol. //.

21

!62

gna e del Portogallo, deU*Alemagna,de'Paesi Bassi, dell'Inghilterra, depaesi orientali, depaesi settentrio n ali, degli Stati-Uniti di America.

2* GLASSE
SCIENZE ED ARTI
SEZIONE I .

Trattati generali e preparatori. Filosofia. Storia della filosofia e defllosofi.Filosofi antichi. Filosofi mo derni.
SEZIONE l i .

Logica e Dialettica.
s e z io n e

H I.

Etica o Morale. Moralisti antichi e moderni. Delle virt, de* vizii e delle passioni. Miscellanee di filosofia morale. s e z i o n e IV. Economia. Trattati generali tull*educazione. Delle ducazione del popolo, degli uomini e delle donne, defigli, della giovent, de*fanciulli, desordi-muti, deciechi, Do veri di differenti stati della societ.
s e z io n e

V.

Politica. Trattati generali di politica. Trattati delle fondamenta della societ civile e del dritto de* popoli.*

163 Delledifferenti specie di governo. De're, della loro edu cazione, delle corti, de*magistrati, ministri ed ambasciato ri. Trattati di politica, i principii della quale sono ri cavati dal cristianesimo. Trattali politici sulle religioni. Della sovrana autorit sulle religioni. Politica ed in teressi delle potenze di Europa. Miscellanee di politica. Repubbliche immaginarie.
8EZIONE

VI.

Economia politica. Trattati generali e miscellanee; Statistica di diversi stati dell'Europa. Del commercio in generale. Storia antica e generale del commercio. Commercio della Francia. Commercio de'Paesi B assi, deir Olanda, della Danimarca, della Spagna e dell*Italia. Commercio dell'Inghilterra. Commercio dei grani. Dizionarii di economia e di commercio, Giornali. Finan ze. Dazii. Pesi misure e monete antiche e moderne. Banco e carte di credito. Capitali e tasse dell* inte resse politico.*Prodotto di manifatture, lusso, mendicit, ospeda li, popolazioni. Pratica di commercio. Colonie.
SE2IONE

VII.

Metafisica. Trattati generali di metatisica. Trattati dell' anima, della ragione, dello spirito dell* uomo, delle sue facolt. Trattati degli spiriti e delle loro operazioni. Trattati dcUarle cabalistica, dem^ghi e delle operazioni magiche. SEZIONE Vili. Fisica. -* Trattati generali di fisica. Dell'universo, del cielo. Dell uomo e degli animali* Degli elementi, del

m
fuoco, ,<Je|IeractGre,d#lla-putrefazione^ im itati dell'aria e del vuoto, fil tinteli lo e*misura delia trra, terremoti ec. Trattati deircleltricisino. ~ Scoperte microscopiche.
s e z io n e

IX.

Storia naturale. Sloria naturale generale della lem . delle montagne e de'vulcani. Sloria naturale particolare dedifferenli paesi. Regno minerale, Trattali sulle mi niere e su* loro governi. Storia mineralogica di differenti paesi. *- Storia naturale de- metalli,-cristalli e pietre pre ziose. Storia naturale delle acque, fiumi, fontane ed ac que minerali. *r Regno vegetabile. Trattati sulleconomia. rustica, coltivazione,de*giardini ed agricoltura. Botanici generali antichi e moderm. r* Botanici particolari. ~ Cata loghi di piante. Trattali sugli alberi ed arbusti. jR#neanimale^*-* Quadrupedi. Uceelli. nettili ed insetti. Pesci e conchiglie. Sloria naturale de mostri, prodigi ec.
s e z io n e

X.

Medicina, Introduzione. Trattati preparatori allo studio della medicina. Medici antichi e moderni. Trat tati generali di fisiologia. Della verginit, della genera zione e della vecchiaia. Del regime di tTta fe degli ali menti. Dell malattie e de* rimedii propri i , dlie morti subitanee . apparenti, v ite lle malatte epidemiche, della peste c. Miscellanee di medicina. Medicina veteri naria.
s e z io n e

XI.

C/wrurgftuWTrallati^geierali e preparatorii. Trattati particolari e miscellaneo!

165
SEZIONE

XII.

Anotomia. Trattati generali e particolari.


s e z io n e

XIII.

Farmacia. Trattati generali e particolari de medica


menti.
s e z io n e

XIV.

Chimica. Trattati generali e particolari.


s e z io n e

XV.

Alchimia. Trattali generali e particolari.


s e z io n e

XVI.

Matematiche. Trattali generali e preparalorii. Mate matici antichi. Matematici moderni. Miscellanee delle matematiche e di fisica. Aritmetica. Algebra. Calcolo differenziale ed integrale. Geometria. Trigonometria , logaritmi. Geometria pratica, planimetria, stereometria. Del cerchio, delle sezioni coniche di altre curve. Calcolo di probabilit. Meccanica.
s e z io n e

XVJI.

Astronomia. Storia e trattati generali. Trattati par ticolari, cosmografia, uso della sfera. Delle stelle fisse c dei pianeti. s e z io n e XVIII. Astrologia. Trattati generali e particolari, D.qlla^* ;

166 scita, dei sogni e loro Interpretazione. Centurie, predi zioni astrologiche. s e z io n e XIX.

Prospettiva, Ottica e Diottrica


s e z io n e

XX.

Idrografia, o scienza della navigazione ed Architet tura navale. s e z io n e XXI. Idraulica, o scienza di condurre ed elevare le acque.
s e z io n e

XXIL

Gnomica o scienza de*quadranti.


s e z io n e

XXIII. XXIV.

Jtfuaica.
s e z io n e

Miscellanee su differenti parti delle scienze.


s e z io n e

XXV.

DeUa costruzione degli strumenti di matematica.

3* CLASSE
ARTI Introduzione alla teoria ed atta pratica. illustri nelle loro arti. Vile di uomini

SEZIONE I .

Arte della memoria naturale ed artifkiaU.


s e z io n e

II.

Arte deUa scrittura e della stampa.


s e z io n e

III.

Arte del disegno, dtta pittura* deUa incisione e deUa scultura.^ Raccolte di stampe.
se z io n e

IV.

Arte delT architettura. Trattati di architettura civile. Descrizioni di edifzii antichi e moderni, degiardini, fon tane, ponti eoe. Trattati di architettura militare.
s e z io n e

V.

Arte militare. Trattati generali dell'arte militare pres so gli antichi. Trattati generali dell'arte militare presso i moderni. Trattati di tattica. Trattati suirartiglieria. Guerra, campagne, accampamenti. Disciplina milita re. *Miscellanee sull'arte della guerra.
s e z io n e

VI.

Arte di fare le armi.


s e z io n e

VII. V ili.

Arte pirotecnica.
s e z io n e

Arte di maneggiare e di trattare i cavalli.

IW
SEMOHE

IX.

Arte della caccia.


SEZIONE X .

Trattati dei balli e dei giuochi.


s e z io n e

XI.

Ginnastica e nuotazione.
SEZINE

XII.

Diverse arti meccaniche.

i* CLASSE.
BELLE LETTERE
SEZIONE

I.

Introduzione generale allo sludio delle belle lettere. Lingue diverse. Trattali generali sulle lingue. Gram matiche e dizionarii di differenti lingue.
SEZIONE'

IL*

Lingue orientali.Grammatiche e dizionarii delle lin gue ebraica, caldaica e siriaca,delle lingue arab a, etio pica, persiana e turca,delle lingue chinese, giapponese, georgiana, caraiba ecc.
SEZIONE
TTT

III.

' vi N

l',t

,*

Lingua greca.Grammatiche della lingua greca.Trai-

*09

tati particolari su la lingua greca.frizionarli deUa lingua greca.Grammatiche e dizionarii della lingua greca volgare.
s e z io n e

IV,

Lingua lattaia.Grammatiche della lngua Ialina.Trat tati particolari della lingua latina.Dizionarii della lingua latina.
s e z io n e

V.

Lingua italiana.Grammatiche e dizionarii delta lingua


italiana.
s e z io n e

VI.

lingue spagnuola e portoghese. Grammatiche e di


zionarii di queste lingue.
sezione

VII.

Lingua francese. Trattati sull' origine della lingua francese. Grammatiche della lingua francese. Trattati particolari sulla lingua francese. Dizionarii della lingua francese.Grammatiche e dizionarii in dialetto.
s e z io n e

Vili.

Lingua o la n d e s e Grammatiche e dizionarii dalla lin


gua olandese.
s e z io n e

IX:

Linguajedesca-* Grammatiche e dizionarii della linqua


tedesca.
s e z io n e

X.

Lngua inglese.Grammatiche della lingua inglese. Voi. l. 22

170

Trattati particolari della lingua inglese. Dizionari! della lingua inglese. s e z io n e XI.

Lingua irlandese.Grammatiche irlandesi.


s e z io n e

XII.

Rettorica, o arte oratoria. Retori greci. Retori latini antichi. Retori moderni.
s e z io n e

XIII.

Oratori. Oratori greci. Oratori latini antichi. Ora tori latini moderni. Oratori francesi. Collezioni di di scorsi, di elogi, di orazioni funebri e di panegirici. Di scorsi, elogii, orazioni funebri, panegirici per ordine alfa betico. s e z io n e XIV. Poetica. Trattati dellarte poetica in generale. Trat tati particolari di differenti generi di poesia.
s e z io n e

XV.

Poeti. Poeti orientali. Collezioni ed estratti di poe ti greci. Poeti greci. Collezioni ed estratti de poeti latini. Poeti latini antichi. Poeti latini m oderni. Poeti maccaronici. Poeti italiani. Poeti francesi Introduzione alla poesia francese e raccolte di poeti fran cesi. Poeti francesi per ordine cronologico. Poeti fran cesi epici e didattici. Poeti in dialetti. Poesia e let teratura spagnuola.. Poesia e letteratura portoghese.

171

Poesia e letteratura tedesca. Poeti inglesi. Letteratura orientale. Poesia e letteratura Russa.
SEZIONE

XVI.
I

Autori di favole e di apologhi.


s e z io n e

XVII.

Romanzi. Trattali sur ora anzi. Collezioni cd estratti deromanzi. Romanzi greci. Romanzi latini. Romanzi francesi. Romanzi di cavalleria. Avventure amorose sotto nomi finti della favola e deUa storia. Avventure singolari sotto diverse denominazioni per ordine alfa betico. Novelle e conti. Conti morali. Conti di fate ed altri conti maravigliosi. Romanzi filosofici e morali, la pi parte in forma di lettere. Romanzi po litici in differenti lingue, o tradotti da differenti lingue. Romanzi spagnuoli, novelle, conti. Romanzi italiani, no velle, conti. Romanzi tedeschi. Romanzi inglesi.
s e z io n e

XVIII.

Detti piacevoli, pezzi burleschi.


s e z io n e

XIX.

Filologia e critici Interpretazioni, schiarimenti su gli autori. Trattati della critica. Critici antichi e mo derni. Satire, difese, apologie. Gnomici, sentenze, apoflegmi, adagi, proverbi**, molti scherzevoli, Ana, spi rili ecc. Gieroglifici, simboli, emblemi ed imprese.

172

sezione

Poligrafi, o autori che hanno scritto sopra differenti soggetti. Poligrafi che hanno scritto in greco, in la tino, in italiano, in francese, in tedesco, in in glese. s e z i o n e XXI. Dialoghi e conversazioni su differenti soggetti.
s e z io n e

XXH.

Epistolari. Trattali dello stile epistolare. Lettere di autori greci, di autori latini, scritte in francese, scritte in italiano, o tradotte dalTitaliano, scritte inte desco o tradotte dat tedesco, scrtte in inglese, o tra dotte dallinglese.

S CLASSE*
STORIA

Introd/nzione generale. Trattati sulla maniera di com porre e di studiare la storia.

s e z io n e

I.

Geografia. Geografia antica. Geografia moderna. Collezioni di piccole repubbliche detti degli Elzeviri per ordine di alfabeto. Quadri e carte geografiche. Dizionatii geografici.
SEZIONE l .

Viaggi. Trattati preparatorii allo studio'dei viaggi.

173

-* Collezioni generali di viaggi. Viaggi intorno al mondo, in differenti parti del mondo, in Europa, nel Levan te, in Turchia, in Grecia, nell'Asia, nell'Affrica e nellAmerica, nell'Asia, nell*Affrica, in Egitto e nella Nu bi a, in America, pittoreschi e descrizioni di luoghi, immaginarii e piacevoli.
s e z io n e

1IT.

Cronologia. Cronologia tecnica, o trattati dominatici del tempo e sue parti. Cronologia storica, o la stori? ridotta e disposta per quadri e per anni.
se z io n e

IV.

Storia universale antica.


SEZIONE

V.

Storia universale moderna. Giornali storici, gazzette.


s e z io n e

VI.

Storia religiosa. Storia di diverse religioni. Storia del popolo ebreo. Storia della Chiesa cristiana. Mi scellanee sulla storia della Chiesa cristiana. Storia dei concilii generali e particolari. Storia depapi e de' car dinali. Martirologi e vile di santi. Storia generale de? gli ordini religiosi, secolari e regolari. Storia dell'or dine di S. Benedetto, dellordine di S. Francesco, dellordine deGesuiti, de* figli dellinfanzia, degli ordini militari e di cavalleria. Storia delle eresie, delle inquisizioni.

SEZIONE Y 1I.

Storia antica degli Egizi, Assiri, Medi, Perei e M a* adoni, s e z io n e VIII. Storia greca, Scrittori antichi della storia greca. Scrittori moderni della storia greca. Storia delle repub bliche della Grecia e delle antiche colonie. Miscellanee sulla storia Greca. SEZIONE IX. Storia romana. Collezioni di storia romana. Scrit tori generali ed antichi di storia romana. Scrittori ge nerali e moderni della storia romana. Scrittori antichi e moderni di sloria romana sotto i re e sotto la repub blica sino alla morte di Augusto. Scrittori antichi della storia degli Imperatori. Scritlori moderni della storia degli Imperatori. Miscellanee su la sloria romana.
s e z io n e

X.

Storia bizantina o del basso impero,


s e z io n e

XI.

Storia d'Italia. Storia generale dItalia, di Genova, di Lucca, di Parma, di Milano. di Venezia, della Toscana, dello slato della Chiesa, di Napoli, di Si cilia e di Sardegna, dellisola di Corsica, di Savoia e del Piemonte. s e z io n e XII. Storia di Francia. ~ Geografia della Francia. Raccolta

175

di storici e storie generali della Francia. Storie degli antichi Galli e dello stabilimento dei Franchi. ~ Sloria po litica di Francia. - Diplomi, carte e titoli concernenti la storia di Francia. Storia militare di Francia.Storia ec clesiastica di Francia. Miscellanee su la sloria di Fran cia. - Storia dei Re di Francia. - Storia della prima e seconda dinastia, della terza dinastia , della branca de'Valois, della seconda branca deValois, di Enri co II e Francesco II, di Carlo IX e di Enrico III, di Enrico IV, ~ di Luigi XIII, ~ di Luigi XIV, di Lui gi XV, di Luigi XVI, Storia delle assemblee nazionali sino al 1. lendemiario anno IV.Costituzione dell'anno III. Costituzione deiranno VIII, consolato di Bonaparte. Ceremoniale di Francia. Trattato degli officii di Francia. Storia delle provincie e citt di Francia. Parigi e Visola di Francia 'Picardia, Artois, Fiandra francese, Hair naut Normandia, Bretagna, Poitou, e Aunis. - Orleanese, Anjou, Maine, Berry. Bourgogne, Lionnese, Auvergne. Guyenne e Guascogna. Provence, Dlfinato. Avignone Lorraine e Alsace.
s e z io n e

XIII.

Sloria della Svizzera.


s e z io n e

XIV.

Storia di Ginevra.
s e z io n e

XXV.

Storia de'Paesi Bassi. Storia generale dei Paesi-Bas si. Storia particolare. Brabante , Anversa e Malines. Fiandra, Hainaut austriaca. LussemburgoRepub blica di Olanda.

176
SEZIONE

XVI.

Storia di Alemagna. Storia generale dell Alemagna. Stona degli Imperatori dell* Alemagna. Storia partico lare delle assemblee e citt dell* Alemagna. AustriaSouabe e Franconia. AUo e Basso Reno Weslfalia, Alta e Berna Austria. Baviera. Silesia, Boemia, Ungaria.
s e z io n e

XVII.

Storia di Spagna. Storia generale di Spagna. Storia dei re di Spagna. Storia delle cill di Spagna.
s e z io n e

XVIII.

Storia del Portogallo.


SEZIONE

XIX.

Storia df Inghilterra. Descrizioni geografiche e viaggi d'Inghilterra. Collezioni di storici e storie generali, dIn ghilterra. Storia politica d Inghilterra. Storia navale dInghillerra. Storia dere d Inghilterra sino a Carlo I. Sloria di Carlo I e della repubblica. Storia di Carlo li, Giacomo II, Guglielmo e Maria, Anna, Giorgio I , Gior gio II e Giorgio I I I . Storia di Scozia e di Irlanda. ~ Storia ecclesiastica di Inghilterra. Miscellanee sulla sto ria di Inghilterra. s e z io n e XX.
Storia del Nord in generale.
se z io n e

XXI.

Storia di Svezia.

177
BEZTOftE

XXII.

Storia di Danimarca.
SEZIONE

XXIII.

Storia di Prussia e di Polonia.


s e z io n e

XXIV.

Storia di Moscowia e di Russia.


s e z io n e

XXV.

Storie degli Arabi, dei Saraceni, dei Turchi^ detta Morea e dell'isole dell'Arcipelago.
s e z io n e

XXVI.

Storia deWAsia. Storia della Persia, della Palestina, delFIndie Orientali, di Siam e del Giappone, della Tartaria e della China.
s e z io n e

XXVII.

Storia deUAffrica. Storia generale dellAffrica.Sto ria di Egitto, di Barbaria, e di Etiopia.


s e z io n e

XXVIII.

Storia di America. Storia di America in generale, America meridionale, Per, Brasile, America settentrio nale, Messico, America inglese, Stati-Uniti,Isole della America settentrionale.
s e z io n e

XIX.

Stona del mare del sud .

Voi. II.

25

SjRIOffe X X X y

Storia araldica e gencologica. frittati ttu lanttoa fcobilia. *- Sloria geneologica delle famiglie.
s e z io n e

XXXI

Antichit, Collezioni di antichit, studii di antiquari!. Scienze , arti ed usi degli antichi. Feste e spettacoli degli antichi. Riti ed mi dfegli Egizii e dei Grci; Riti ed usi dei Romani. Rili ed usi dei cristiani. Sloria la pidaria e delle iscrizioni. + Sltf Metallica, medaglie, mo nete. Collezioni di medaglie, Medaglie macedoniane e romane.' 'tedagli delle moderne monarchie. Antichi monumenti. Diverse antichit, Pietre incise, suggelli. Solennit e pompe. s e z i o n e XXXII. Storia letteraria, accademica e bibliografica. Sloria delle lettere e (Selle lingue. Storia della slampa. Storia delle universit , accademie e societ di letterati- Trat tali su le biblioteche. Bibliografi generali. Bibliografi nazionali.Trattali su gli scrittori anonimi , pseudonimi ed ttionnih Bibliografi professionali. ^ Bibliografi pe riodici, o giornali letlteirii. Stori d'giorrtoH lftrPi*' Giornali letterarii stampali in Francia che trattano di opere francesi. Giornali letterari! stampati in Olanda o concernenti VOlanda. - Giornali letterari! stampali io dif ferenti luoghi dellEuropa, o he le concernono, Catalo g h i ^ differenti biblioteche. Cataloghi di opere anoscritte. Cataloghi di opere stampale
s e z ix w e

Vite di Uomini illustri. Raccolta di vite $ uon^Hii

iiustr. Vite di donne illustri Vite particolari d4 umini illustri. ** Trattali sulle buone qualit, diftti lv # > ture dei dotti. Dizionarii ed estratti storici. t

Sistema di Brunel (i). i* CLASSE


TEOLOGIA
SEZIONE I .

Scrittura sacr,. Testo e versioni delia Bibbia. Bib bie poliglotte,ebraiche,Versioni arabe, armene e copte, Versioni greche, latine, francese,italiane, spagnuole e portoghesi, tedesche ed olandesi, schiavone, polonesi, ungares, russi., e danesi, in g le s i,- iij diffe renti lingue di Asia, di Affrica e di ftieffca. Libri se parati delTAntico Testamento n differenti lingue. Testi del Nuovo Testamento e de'suoi libri separali. Versioni lei Nuovo Testamento e de?suoi libri separati. Armonie e concordie degli Evangelii. Libri apocrifi. Concordan ze della Sacra Scrittura.Storia compendiata e figure della Bibbia intiera. Storie e figure relative qualche parte della Bibbia.*-Interpreti ebrei deila Sacra Scrittura. In terpreti cristiani. Interpreti dei libri separati dellAntico Testamento. Interpreti del Nuovo Testamento.
s e z io n e

li.

PitaiDgia sacra. * introduzione alle studi defW SrHtu-

(J) traodalo sopra quelli dj Ppfew *? Barbier ccp , ine porta molta differenza nella wddivUioae, e sic come a mio avviso c il pi ragionato ho creduto opportuoo^ulto trascriverlo.

189 ra Sacra. Trattati crtici su i Testi e Versioni della Sa cra ^Scrittura. Interpreti critici della Sacra Scrittura. *Dissertazioni critiche relative a differenti cose menzionate nella Sacra Scrittura. Dizionarii della Sacra Scrittura.
s e z io n e

III. i

Liturgia. Trattati su gli officii divini, riti e cerimo nie della Chiesa. Collezioni di liturgie in differenti lin gue. Liturgie delle Chiese greca ed orientale. Litur gie della Chiesa romana. Liturgia della Chiesa gallicana. Liturgie particolari. Liturgie inglesi.
s e z io n e

IV.

Concila. Trattati riguardanti i Concilii ed i Sinodi. Collezione di Concilii. Concilii generali. Concilii nazionali, provinciali e diocesani.
s e z io n e

V.

Santi Padri. Introduzione allo studio de SS. Padri. Collezioni, estratti e frammenti di opere deSS. Padri. Opere deSS. Padri greci. Opere de'SS. Padri latini. Opere deSS. Padri Armeni.
s e z io n e

VI.

Teologi. Teologia scolastica e dommalica. Intro duzione e dizionarii. Opere di teologi scolastici. Corsi e trattati generali di teologia. Trattati particolari su gli angeli, su la grazia ecc. Trattati riguardanti la incar nazione , la passione C la morte di Ges Cristo. Trat-

181
tati riguardanti la Chiesa, i sagra menti, il culto religioso, le cerimonie ecclesiastiche ecc. Trattati dequattro fini dell'uomo. Teologia morale. Trattati generali. Trat tati morali susagramenti, istruzioni a confessori, casi di coscienza ecc. Trattati morali sulle virt vizii, sugli atti umani, sudi ver li menti permessi o vietati ai cristiani, sii l'usura ecc. Dispute e conferenze su digerenti punti di teologia morale. Teologia catechetica. Teologia parenetica, o sermoni. Teologia ascetica, Mistica lati na. Mistica francese, italiana e spagnuola. Trattati par ticolari di teologia mistica. Opere sul quietismo. Eser cizi! di piet , meditazioni cristiane e preparazioni alla morte. Regole e doveri di differenti stali. Teologia polemica. Trattati sulla verit della religione cristiana. Opere in favore della religione cattolica contro i gen tili, gli ebrei, i protestanti ecc. Teologi separali dalla Chiesa romana. Avanti Lutero. Luterani. Sacramenlarii, zuingliani, calvinisti,'anglicani ec.Aniilrinitarii, soci ninni* quacqueri. Scritti contro la Chiesa romana , su* dommi, sulle cerimonie e particolarmente contro il sa crificio della messa. Scritti contro il Papa e le persone ecclesiastiche. Scritti in favore della riunione e della tolleranza. SEZIONE VII.

Opinioni singolari; illuminati ed altri fanatici.


SEZIONE

Vili.

Religione degli Ebrei e de'Gentili.


se z io n e

IX.

Religione de'Chinesi. degli Indiani, de Maomettani e deSabini.

Deisti, increduli etl atei.

S. CLASSE
GIURISPRUDENZA
{SEZIONE

I.

Introdottone ulto Bludio del dritto, e trattati generali sulle leggi. sezione II.

Drillo di natura e delle geniti. Trattati generali. Dritto delle genti tm le nazioni. Dritto politico.
sezione

UT.

Dritto cii'ile e criminale. Introducono. Drillo de gli antichi popoli avanti i Romani. Dritto romano. Introduzione e storia. Dizionarii por Y Intelligenza del drillo romano. Dritto romano avanti Giustiniano. Dritto di Giustiniano co'suoi commentatori ed abbreviatori. Giu reconsulti che hanno scritto per Y intelligenza del dritto romano. Collezioni di pezzi e di Irallati particolari re lativi al dritto romano antico e moderno. Drillo roma no dopo Giustiniano, e dritto deGoti, Visigoti ccc. Drillo romano applicato al dritto Francese.Dritto francese, pri m a parie . Drillo francese antico. Trattali generali e di zionari. Dritto francese pollo Je prime due dinastie dei re. Dal principio della lena dinastia sino al 1789. Consuetudini..* Scolcme, difese e memorie. Trattali su

tutte le materie di dritto vcQtfwtoni di opere de* giureconsulti. Trattali particolari su diverse materie di dritto civile. Giurisprudenza di feudi e materie feudali. Pro cedura civile e procedura consolare. Dritto francese, se conda parte. Nuovo dritto dopo il 1789.- Introduzione e trattati elementari. Collezioni di leggi fatte dopo il 1189 su tutta sorta di materie. I cinque codici. Co dice civile; testo e commentarli generali. Trattati par ticolari su differenti titoli del codice civile. Codice di procedura civile; testo, commentarli e trattati relativi. Codice di commercio; testo e commentar. Codice pe nato e procedura criminale* ^ Codice turale. -t-Hepettotfi dizionarii e miscellanee relativi a tutte le br&tfthe delta nuova legislazione. Corte di Cassazione. Consiglio di Stato. Sentenze, difese, memorie ecc. Opere relative allesercizio di talune funzioni giudiziarie ecc. Giuriagridenza amministrativa, polizia, demanio, registro, acque e foreste. Giurisprudenza militare e di marina. Drillo criminale. Dritto marittimo. Dritto straniero* Itali. Spagna e Portogallo. Belgio, Alemagna, Ungheria e Polonia. Danimarca, Svezia, Russia e Turchia. IagM* terra, Asia, Affrica ed America, 66ZIQSE IV,

Dritto tccle&iastwQ. Introduzione, lettere pwtftcie, canoni, decretali e Ijollev Trattali particq^i materie canoniche. Trattali pr e conlro 1 *autorit ec clesiastica. Chiesa gallicana, Sfitto ecclesiastico stra niero e statuti degli ordini religiosi.

18V

3 CLASSE
SCIENZE ED ARTI Introduzione e storia. trattati generali, dizionarii en:iclopedici ecc. SCIENZE.
s e z io n e

I.

Filosofia. Introduzione, storia e dizionarii. Filosofi antichi. Filosofi moderni.


s e z io n e

li.

Logica.
s e z io n e

III.

Metafisica.Trattati generali.Metafisici antichi.Trat tati particolari. - Trattati sulluomo, suH'anima, sue facolt c sue sensazioni. SEZIONE IV. Morale. Moralisti antichi. Moralisti moderni.Trat tati sulle passioni, le virt , i vizii ecc. Miscellanee di filosofia morale contenenti i trattati sulla buona e cattiva fortuna, sul suicidio, sulla felicit, sul piacere ecc.
s e z io n e

V.

Economia. Trattati generali. Regole della vita civi le. Trattali particolari suireducazione, ed opere destina te airistruzione defanciulli.

m
SEZIONE

VI.

Politica. Trattati generali, raccolte. Scritti degli an tichi. Della societ politica.Trattati sullarte di gover nare. Differenti sistemi di governo ed aforismi politici. Del principe nellesercizio della sovranit. Trattati par ticolari sudritti rispettivi del popolo e del principe e su i limiti dellautorit. Trattati particolari relativi agli amba sciatori, ai ministri, ai consiglieri di stato ed ai corlegiani.
SEZIONE

VII.

Economia politica. Trattati genrali sull amministra zione pubblica. Popolazione, industria, polizia, metodicit lusso. Finanze, monete e carte di credito. Commercio. ~ Colonie. Navigazione interna. Statistica generale.
s e z io n e

VIII.

.Fisico. "-Autori antichi. Storia, dizionarii, corsi e trat tati generali. Trattati particolari su differenti branche della fisica. Meteorologia. Elettricit, magnetismo e gal vanismo. Esperienze di fisica.Miscellanee di fisica. Magia naturale e ricreazioni fisiche.
s e z io n e

IX.

Chimica. Introduzione. Trattali generali e miscella nee. Trattati particolari su differenti branche della chi mica. Chimica applicata alle arti.
s e z io n e

X.

Storia naturale. Dizionarii, sistemi, trattati elemcn-

Voi. II.

24

185
tari. Opere di autori antichi e moderni, relativi a diffe renti parti di storia naturale.Sloria naturale della terra, delle montagne e de vulcani. Storia naturale delle acque Regna minerale.Introduzione, dizionarii, sistemi, trat tati elementari. Trattali generali e particolari. Trattati generali e particolari su la metallurgia ed il governo delle miniere. Storia naturale de'minerali di differenti paesi. Storia naturale delle pietre, marmi, cristalli, e pietre pre ziose. ~ Petrificazioni. ~ Agricoltura ed economia rurale. Introduzione, dizionarii, trattati elementari. Trattati ge nerali antichi e moderni. Trattati particolari sulla cultu ra delle terre, piantagioni ecc. Trattati sul taglio deHe legna delle foreste ed attivazione dei boschi. Trattati sulla monta, su leducazione ed il trattamento delle greg gi ecc. Cultura dei giardini. Botanica. Introduzione, dizionarii e trattati elementari. Fisica, fisiologia ed ana tomia delle piante. ~ Vegetazione, natura e caratteri delle piante. Raccolte di figure di piante e di fiori. Fonda menti della botanica. Sistemi di botanica. Osservazioni ed opuscoli botaniche. Sloria generale delle piante, de gli alberi ecc. Dendrologia , o sloria naturale degli al beri ed arbusti. Opere nelle quali trattano di pi piante riunite e di certe classi o famiglie di piante in particola re. Sloria particolare di diverse specie di piante e di alberi classificati per ordine di alfabeto. ~ Piante ed alberi usati in medicina. Piante marine. Piante di differenti paesi, di Europa, della Francia, dell Italia e della Svizzera, della Spagna e del Portogallo, de'Paesi-Bassi, di Alemagna, di Ungheria, di Prussia ecc. della Svezia, Danimarca, e Russia, dellInghilterra, Scozia ed Irlanda, della Grecia, dell'Asia, dell'Affrica, dell'America. Collezioni di piante di giardini pubblici e particolari. Zoologia, o storia naturale degli animali. Dizionarii,

187

sistemi di classificazione, e trattati elementari. Anatomia degli animali. Storia generale degli animali. Storia de* gli animali di differenti paesi. Descrizione degli animali di varii serragli di bestie. Storia naturale delluomo. Mammiferi o animali quadrupedi. Storia particolare di diverse specie di quadrupedi. Uccelli. Sistemi di clas sificazione e trattati elementari. Storia generale degli uccelli. Storia particolare di varii uccelli. Animali anfibii e rettili. Pesci. Storia generale. Storia partico lare. Storia dei pesci di diversi paesi. Cetacei. In setti. Introduzione, trattati elementari, sistemi di classi ficazione. Storia generale degli insetti. Storia partico lare di varii inselli. Storia degli insetti di differenti paesi. Aracnidi. Crustacei. Insetti di mare e di fiumi, polipi, vermi ecc. Molluschi. Sistemi di classificazione, trattati elementari e storia generale delle conchiglie.Sto ria particolare delle conchiglie. Storia delle conchiglie di differenti paesi. Storia naturale decorpi ohe percepi scono dell animale e delle piante. Storia naturale di differenti paesi. di Europa > di Asia , Affrica ed Ame rica. Miscellanee di storia naturale. Aborti della natu ra , m ostri, prodigii, giganti. Gabinetti e collezioni di storia naturale. s e z i o n e XI.

Medicina. Storia della medicina e de'medici. Storia dei sistemi di medicina antichi e moderni. Trattati pr e contra la medicina ed i medici. Dizionarii, raccolte e biblioteche di medicina. Trattati generali elementari. Medici greci. Medici latini antichi. Medici arabi.*- Me dici moderni di differenti nazioni che hanno scritto in latino , o nelle lingue viventi, e che le loro opere sono riuniti in un eorpo. Anatomia. Storia dell' anatomia ,

188

e raccolte anatomiche. Anatomici antichi e moderni. Osteologia, necrologia, miologia, ecc.Miscellanee di ana tomia. Fisiologia. Trattati elementari e generali. Trattati concernenli il corpo umano, le sue parti, i loro rapporti, usi e funzioni. Fenomeni fisiologici.Trattati generali e particolari su la generazione. -Ig ie n e .Trattati generali e particolari su Y arte di conservare la sanit e di prolungare la vita. Dietetica o trattati sul regime della vita, gli alimenti ecc. Trattati sull'arte della cucioa e della credenza Patologia. Elementi, principii e trattati generali. Terapeutica. Trattati generali di medicina pratica. Trattati su l'uso di diversi rimedii per la gua rigione delle malattie. Trattati su diverse mallallie. Trattati sulle febbri. Trattati sulle malattie epidemiche. Trattati sulle malattie acute, putride, croniche ecc. *Malattie verminose. Trattati nslle malattie della pelle , de' tumori, delle ulcere e delle piaghe. Trattati sulle malattie dei nervi, vapori, o della malinconia, malattie mo rali, e rabbia. Trattali sulle malattie della testa, del pill inone, del cuore e del fegato. Trattati sulle malattie ve neree. Trattali sulle malalti delle donne e del bambi ni. Trattati sulle malattie degli ospedali, delle genti di guerra e di mare. Trattati sulle malattie particolari di alcuni paesi.Medicina legaleMateria medica.Trat tati generali. l>elluso di diversi medicamenti.Trattali sui veleni, tossichi ed antidoli. Segreti medicinali.*Miscellanee di medicina. Chirurgia. S toria. -Trattali generali ed elementari. Chirurgi antichi e moderni, clie le loro opere sono riuniti in un volume. Trattati gene rali d^Jle operazioni chirurgiche. Trattali particolari di diverse, malattie ed operazioni chirurgiche. Trattati gene rali e particolari su l'ostetricia. Miscellanee di chirurgia. ^Farmacia e Farmacopee. Medicina veterinari e trattati di Ippiatrica. -

189
SEZIONE

XII.

Matematiche e scienze dipendenti. Storia delle mate maliche. Matematici antichi, greci, latini ed indiani. Dizionarii, elementi, trattati generali. Opere di matema tici moderni che hanno rapporto a pi parti della scienr za. Matematiche pure. Aritmetica. Algebra elemen tare ed infinitesimale. Geometria elementare e trascen dentale, trigonometria. Geometria pratica. Logaritmo e tavole di uso nello matematiche. Istrumenti di mate matica. Matematiche applicate. Arte di congetturare* e calcoli di probabilit. Meccanica, Trattati generali. Statica e dinamica. Idrostatica ed idrodinamic. Idraulica. Raccolte di macchine. Astronomia. Sto ria. Astronomi antichi. Trattati elementari e generali. Opere di astronomi moderni che hanno rapporto a di verse parti della scienza. Sistema del mondo, fisica e meccanica celeste. Trattati particolari sul sole , su' pia neti, loro satelliti, le stelle e le comete. Osservazioni astronomiche. Quadri astronomici. Descrizione ed uso della sfera e degli strumenti di astronomia. Atlanti ce lesti. Misure dedotte dalla grandezza della terra. Trat tati su il calendario. Gnomonica ed orologeria Ottica, diottrica e catottrica. Prospettiva. Marina. Sloria, dizionarii, trattali elementari e generali. Costruzioni * manovre devascelli. Navigazione e tattica navale. Ta vole duso per la navigazione. Arte militare. Storia e trattali delFfirle militare degli anltehi. Trattati'gene rali sull arte militare moderna. Genio e fortificazione, attacco e difesa delle piazze. Armi ed artiglieria.Tat tica. Storia delle operazioni militari. Cento eft ponti e strade.

m
E lio n i

XIII.

Appendice aUe scienze. Filosofia occulta. Trattati sulla cabala e la magia. Trattati sulle apparizioni degli spirili, su' demonii, incan tesimi ec. Trattati pr e conlro della magia.Divinazioni dei sogni, segni della mano, ec.Fisiognomonia. Alchi* tuia. Storia dellalchimia e collezioni di opere alchimiche. Opere degli alchimisti antichi e moderni. Medicina 8pagirica e chimica. Astrologia e predizioni astrologiche.
ARTI E MESTIERI Dizionarii e trattati generali.
s e z io n e

I.

Arte della memoria naturale ed artificiale. Arte della scrittura colla poligrafia, stegonografia, tacheografia e telegrafia. Arte della stampa.
SEZIONE

II.

Selle arti. Introduzione, storia , dizionarii e trattati generali. Trattati relativi a diverse parti della teoria delle belle arti. Iconografia; monogrammi. Arte del dise gno. ~ Pittura. Trattati elementari e generali. Trattati particolari sopra differenti generi di pittura. Raccolte di stampe tirate da' quadri de* maestri, classificati per scuole. Gallerie e gabinetti di quadri.Raccolte di stampe ti rate dai disegni.Incisione.Trattati generali e partico lari .Storia della incisione, dizionarii degli incisori e cata loghi di incisioni.Raccolte di stampe disposte per scuole.

191

Raccolte di costumi. Scultura. Architettura. In* traduzione, dizionarii e trattati elementari. Trattali gene rali antichi e moderni.Trattati particolari sopra differenti parti deirarchitetlura civile.Raccolte e descrizioni degli edifici! antichi e moderni, giardini ec. Arte del legna iuolo, fallegname, magnano.Musica.Storia della mu sica.Autori antichi che hanno scritto su l'arte della mu sica.Trattati generali e particolari su larte della musica, la composizione, il canto.Musica strumentale.
SEZIONE

ni.

I r t i meccaniche e mestieri, Pirotecnia, o arte del fuoco, della fonderia, vetraria.Arti diverse.
s e z io n e

IV.

Esercizii ginnastici.Scherma.Equitazione.Nuota tone ed arte di volare nell aria.Rallo.Caccia e pesca.


SEZIONE

V.

Giuochi di societ, di azzardo, e di calcolo.

4* CLASSE
BELLE LETTERE Introduzione allo studio delle belle lettere e corsi di studii.
s e z io n e

I.

GrammaticaTrattati sull' origine e la formazione delle lingue.-* Trattati sulla grammatica in generale. Trattati

192

comparativi delle lingue, alfabeti e dizionari! poliglotti. Lingue orientali.Lingua ebraica,caldea, siriaca, e di Paimira,egiziana o copta,araba,persiana e giorgiana, turca,armena,etiopia, abissinia, e punica Lingua greca.Introduzione. Trattati generali e particolari. Lessici antichi e moderni.Lingua greca moderna.Lin gua, latina. Introduzione. Trattati generali e partico lari.Dizionarii. Lingua francese.Trattati sull eccel lenza e lorigine della lingua francese.Etimologia della lingua francese e lingua romanza.Trattati generali e par ticolari di grammatica. Dizionarii, Dizionarii francesi greci e francesi-latini. Idiomi e dialetti in uso nelle differenti parti della Francia.Lingua italiana. Lingue spagnuola e portoghese.Lingue fiamminga ed olandese. Lingue tedesca e svizzera.Lingue epirotica , illirica , ungarese ec.Lingue settentrionali antiche, Lingue set tentrionali moderne.Lingue inglese ed irlandese. Dif ferenti dialetti indiani. Lingue giapponese , chinese, e tartara.Lingua malese ec.Lingue americani.
s e z io n e

II.

Rettorica.Introduzione. Retori greci ed armeni. Retor latini.Retori francesi, italiani ed inglesi.


s e z io n e

III.

Oratoria.Oratori orientali.Oratori greci.Oratori latini. Oratori latini moderni.Oratori francesi, italiani ec.
s e z io n e

IT.

Poetica.Trattati generali sulla poesia.

103
SEZIONE

V.

Poeti , Poeti orientali. Poeti greci. Trattati sulla poesia greca.-* Collezioni ed estratti di poeti greci.Poeti greci antichi.Poeli greci moderni.Poeti latini.Trat tati sulla poesia latina. Collezioni ed estratti di poeti latini.Poeli latini antichi.^ Poeti latini moderni.Storia, collezioni ed estratti di poeti latini moderni.Poeli latini moderni di nazione italiana.Poeli latini moderni francesi. Poeli latini moderni tedeschi. Poeti latini moderni fiamminghi ed olandesi. Poeti latini moderni inglesi, Poeti maccaronici.Poeti francesi.-* Introduzione alla poesia francese.Collezioni ed estratti.Prima epoca dopo il^XII secolo sinoaVillon.Seconda epoca dopo Yillon sino a Ifarot.Terza epoca dopo Marot sino a Malherbe.Quarta epoca dopo Malherbe sino ai noslri giorni.Poesie di diverso genere.Poemi sagri, epici, eroici, mitologici, didattici, descrittivi, erotici e scherzevoli.Favole, conti ed idillii. O d i, epistole, satire, epigrammi , madrigali.Canzoni e conti.Poesie lubriche e burlesche.Poesie in dialetti. Poeti italiani.Introduzione alla poesia italiana.Col lezioni di poeti.Poesie diverse.Poemi sacri e morali. Poemi epici , eroici e romanzeschi. Poemi didattici, erotici e scherzevoli ec.Favole, conti, poesie pastorali. Stanze, epistole, satire ec.Sonetli, inni, odi, ditiram bi, epitalamii ec.~ Poesie burlesche e lubriche. Poeti spagnuoli e portoghesi.Poeti tedeschi, llamminghi ed olan desi. Poeti dei paesi settentrionali.- loeti inglesi e scoz zesi.
s e z io n e

VI.

Arte drammatica.* Introduzione alla poesia dramma*

Voi. IL

25

19V

tica.Autori drammatici greci.Autori drammatici latini antichi.' Autori drammatici latini moderai.Autori dram matici francesi.Trattati sull'arte drammatica e sull* arte del commediante ; storia del teatro francese. Collezioni di poeti drammatici francesi e stranieri.Teatro francese. Prima epoca. Misteri, moralit, farse e scioccherie. Pezzi antichi con data incerta.Dopo il 1450 sino a io tielle.~ Seconda epoca dopo Jodelle sino alla fine del XVI secolo.Terza epoca. Pezzi di autori che sono morti nel secolo XVII.Quarta epoca. Autori morti c viventi dal principio del XVIII secolo sino ai nostri giorni. Acca dmia di musica, teatri italiani, del melodramma comico, delle commediole interpolate di canti ecc. Pezzi dram matici storico-satirici.Pezzi in dialetto. Autori dram matici italiani.Opere drammatiche in lingua illirica. Autori drammatici spagnuoli e portoghesi.Autori dram matici tedeschi, danesi e russiAutori drammatici inglesi.
SEZIONE

>11.

Mitologia. Trattali generali antichi e moderni.Fa vole ed apologhi.

,i

se z io n e

Vili.

R o m a n z i Storia dei romanzi, e collezioni di romanzi. Komanzi e conti arabi, persiani, turchi, indiani, e chinesi.Romanzi greci.Romanzi latini. ~ Romanzi fra cesi.Romanzi di cavalleria.Introduzione.Romanzi di cavalleria della Tavola rotonda.Romanzi di Carlo Maglio, di dodici Pari e di nove Prodi.Romanzi degli Amadis, Romanzi di cavalleria differenti delle precedenti classi.Romanzi di differente genere classificati per ordine crono logico. Romanzi storico-satirici relativi agli amori di

195 diversi gran personaggi della storia moderna.Poemi in prosa considerati come romanzi. Romanzi di incanti e viaggi immaginar.Conti e novelle in prosa.Romanzi italiani.Romanzi di differente genere. Conti e novelle Romanzi spagnuoli e portoghesi.Romanzi tedeschi ec. Romanzi inglesi s e z io n e IX.

Facezie e pezzi burleschi. Facezie scritte in latino. Facezie scritte in francese.Facezie scritte in italiano. Dissertazioni singolari, piacevoli e leggiadri su differenti soggetti.Dissertazioni sullamore.Trattali singolari pr e conlro le donne. Dissertazioni sulla preeminenza del sesso feminile. SEZIONE X. F ilo lo g ia Trattati generali di filologia. Dizionarii per la intelligenza degli autori antichi, e dizionarii di lettera tura CriticaCritici antichi greci e latini. Critici mo derni che hanno scritto in latino.Critici generali e par ticolari che hanno scritlo in francese, miscellanee di let teratura.Critici italiani, spagnuoli ed inglesi.-* Satire ed invettive.Gnomici, sentenze, apoftegmi, adagi, provr bi!, detti scherzevoli , Ana, spiritosi. Gieroglifici, sim boli, emblemi e stemmi.
SEZIONE

XI.

Poligrafi.Poligrafi greci.Poligrafi latini antichi,* Poligrafi moderni che hanno scritto in latino. Poligrafi francesi. Poligrafi italiani.Poligrafi spagnuoli e porto*, ghesi. Poligrafi tedeschi. Poligrafi inglesi. * 1 Poligrafii svedesi, danesi ec.Collezioni ed estratti di', opere di dif ferenti autori, miscellanee e raccolte di pezzi.

196

SE Z IO N E XII.

Dialoghi e conversazioni.
s e z io n e

XIII.

Epistolarii.Epistolarii arabi ed orientali, greci, latini antichi, moderni chc hanno scritto in latino, francesi,italiani,spagnuoli, portoghesi ec.inglesi.

5* CLASSE
STORIA
s e z io n e

I.

Introduzione. Trattati sulla maniera di scrivere e di studiare la storia. Atlanti storici ecc.
s e z io n e

II.

Geografa.Introduzione e dizionarii Geografia antica. Geografia moderna.Atlanti generali e carte particolari. Geografia marittima.
SEZIONE

III.

ViaggiIntroduzione.- Storia generale e particolare dei viaggi.-Collezioni di viaggi. Viaggi intorno al mondo. Viaggi in Europa, Asia ed Affrica.-Viaggi in Europa, Affrica ed America. Viaggi in Europa ed Asia. Viaggi in Europa ed Affrica.Viaggi in Europa ed in America. Viaggi in Asia, Affrica ed America.Viaggi in Asia ed Affrica. Viaggi in Asia ed America. Viaggi in Affrica

ed in America. Viaggi in Europa.Viaggi in pi parti dellEuropa , in Francia, in Svizzera,in Italia , in Spagna e Portogallo,in Olanda, ne* Paesi Bassi, in Ale magna ed in Ungheria,-in Polonia, Svezia, Danemarca, Russia ecc;nell Isole Britanniche,nella Turchia Euro pea. Viaggi in Asia. Viaggi in differenti parti della Asia.Viaggi nella Turchia Asiatica, in Siria ed in Pale stina, nellArabia,in Persia e nell* Indie orientali,nella China ed in Tartaria.in Siberia e Kamlschalka. Viaggi in differenti isole dellAsia.Viaggi nei mari e terre au strali dellAsia. Viaggi in Affrica Viaggi in differenti parti dellAffrica.Viaggi in Egitto,in Barbaria, in Tunis , Algieri ecc. Viaggi nella costa d Affrica da Capo Bianco sino al Capo di Buona Speranza. Viaggi al Capo di Buona Speranza ed in Cafreria. Viaggi nell interno dell Affrica, in Nubia, Abissinia ec. Viaggi nell isole di Affrica. Viaggi in America.Viaggi in differenti parti dellAmerica. Viaggi allo stretto di Magellan, nel mare del Sud e nelle isole che vi si trovano.Viaggi nellAmerica meridionale. Viaggi nelle isole dell'America meri dionale.Viaggi nelle isole Anlille,nellAmerica setten trionale, allo slrelto ed alla baia di Hudson. Viaggi intrapresi per trovare un passaggio nord-ovest nella parte settentrionale dellOceano Pacifico.
SEZIONE

IV.

Cronologia.Sistemi e trattali di cronologia generale. Sistemi e trattati di cronologia particolare di certe epo che e di certi popoli. Cronologia storica, o la storia ri dotta in quadri. s e z io n e V.

Storia universale antica e moderna. Trattati parti


colari relativi alla storia universale.

m
SEZIONE

VI.

Storia delle religioni e s u p e r s tiz io n i Sloria generale delle religioni.Storia della Chiesa Cristiana.Introdu zione.Storia generale e particolare , antica e moderna dlia Chiesa Cristiana. Storia ecclesiastica di differenti paesi. Storia de Concilii. Storisi de Papi, Cardinali e de* conclavi, dell inquisizione, degli ordini religiosi e militari, Areligiosi regtfl;iri e decanonici, degli ordini di cavalleria istituiti per la difesa della Chiesa.Vite dei martiri, de'santi ed altre persone celebri per piet.Sto ria deluoghi santi, decimiteri, delle reliquie ecc.Storia delle eresie e delle scisme. Sloria e pratiche particolari di varie societ conosciute cl nome di fratelli Rosa-Croce, Frammasoni, ecc. SEZIONE VII. Storia a/ntica. Sloria delForigine delle nazioni.Sto ria generale e particolare di diversi popoli antichi.Sto ria degli Ebrei. Sloria particolare deFenici, Babilonesi, Egiziani , Persiani ecc. Storia generale e particolare della Grecia. Autori antichi. Autori moderni. Storia generale e particolare del popolo romano e desuoi im peratori Autori antichi. Autori moderni.
SEZIONE

Vili.

Sloria Bizantina, o del Basso Impero.


SEZIONE

IX.

Storia mo dema, Europa. Storia generale dell'Europn cilla storia particolare di varie epache. Storia di

199

Francia. Geografia e statistica antica e moderila .di que sto paese. Storia deCelli e degli antichi Galli. Qrigine, costumi ed usi de Francesi coi monumenti che vi hanno rapporto. Storia generale. Collezioni di opere relative alla storia di Francia. Opere relative a diverse epoche. Dissertazioni particolari. Sloria particolare dei re di Francia sotto le tre dinastie sino al 1328. Sotto la prima branca deValois 1428 al 1498. Sotto la seconda e lena branca de Valois 1498 al 1589. Branca dei Bor boni; Enrico IV 1589 al 1610. Luigi XIII. 1610 al 164? Luigi XIV 1643 al 1715. Pezzi satirici relativi al regno di Luigi XIV, Luigi XV e Luigi XVI sino al 1189. Ri voluzione 1189 al 1800. Governo di Napoleone Bonaparte. Ristaurazione. Sloria delle regine di Francia. Storia delle famiglie nate di sangue reale. Ceremoniale francese. Miscellanee di storia politica di Francia, governi, ofllcii civili e militari, milizia, marina, monete ecc. Storia par ticolare delle antiche provincie e delle citt di Francia. Storia del Belgio contenente le antiche provincie del Brabanlc, della Fiandra, di Hain^ut, di Namur, di Lussemburgo, de paesi di Liegi e di Olanda. Storia del Belgio in ge nerale. Storia particolare delle antiche provinole dl Belgio. Storia di Olanda. Storia d'Italia. Geografia, antichit, costumi ed usi. Storia generale e particolare, Savoia, Piemonte, Genova, Parma e Piacenza. Milane, Mantova, ti Friolo, Venezia e Dalmazia. Toscana ecc. Stato della Chiesa. Napoli e Sicilia. Isole di Corf , Zante, Sardegna, Corsica, e Malia. Storia della Svizzera. Storia di Spagna. Sloria di Spagna sotto differenti domimi. Storia delle provincie di Spagna. Miscellanee di storia di Spagna. Storia del Portogallo. Storia delle isole Maiorca, Minorca ecc. Storia generale di Alema gna. Storia degli imperatori di Alemagna .colla stqfia

200 particolare delle case dAustria e de* suoi Stati compresa lUngheria.Antiche assemblee di Alemagna. Sloria degli Stati del Re di Prussia colla storia delle citt Anseatiche. Storia deUa Grcm Brettagna e delYIrlanda. Geogra fia stalisticu, antichit, costumi ed u si.Collezioni di an tichi storici, croniche ed istoria generale. Storia parti colare di differenti regni. Sloria metallica deiringhillerra. Storia delle conlee e delle ci Ila d* Inghilterra. Storia della Scozia e dell'lrlanda. Storia generale depopoli set tentrionali dellEuropa. Storia della Polonia. -Storia di Danimarca e Norvegia. Storia della Svizzera. Sloria della Lnpponia, dell'lrlanda e di Groenland. Storia del limpero di Russia. Sloria generale deHiinpero Ottoma no. Storia di alcuni popoli erranti che percorrono lEu ropa. Asia. Geografa e storia di differenti popoli dA sia. Storia degli Arabi, Saraceni ed Armeni. Storia di Persia. Storia di differenti contrade dell* India, del Mo gol ecc. Storia della China, deTarlari ecc. Storie delle isole dell*Asia. Miscellanee di storia dellAsia e dell'America. Affrica. Storia generale. Sloria dellEgilto. Sloria degli Stati Barbareschi, dell Etiopia ecc. Storia delle isole di Affrica. America. Storia generale.Sto ria del Per, del Chili, del Paraguai, del Brasile, e di Caienna. Storia del Messico, della California, della Luigiana, della Florida e degli Stati-Uniti. Storia delle isole Antille. s e z / o n e X.

Storia deUa cavalleria e della nobilt , colla storia araldica e yeneologica.


s e z io n e

XI.

Antichit. Dizionarii, trattali generali e miscellanee.

Iti
Costumi ed tu*. Usi religiosi dagli antichi in gene rale.** Usi civili e militari. Monete, pesi e misure dagli antichi. Usi religiosi, civili e militari degli Ebrei, degli Egizii e degli antichi popoli orientali. Usi religiosi, ci vili e militari de* Greci. Usi religiosicivili e militari de* Romani. Usi religiosi, civili e militari de'GalU e di altri antichi popoli. Monumenti antidivi. Raccolte di monumenti antichi di ogni genere. Descrizioni di musei e delle collezioni di antichi monumenti. Monumenti an tichi di ogni genere trovali in Ercolano e Pompei.Mo numenti di architettura, ed altro di differenti paesi.Obe lischi, piramidi, colonne, archi trionfali. Pitture Mo? saici. w Sculture. Pietre incise. ^V asi. Strumenti, jno* bili, lampade, suggelli ecc. Numismatica. Introduziopf e trattati generali. Raccolte e gabinetti di medaglie, -r Medaglie di popoli, di citt, di re e di uomini illustri. Dissertazioni sulle medaglie particolari. Iscrizioni e mar mi. Introduzione allo studio delle antiche iscrizioni. Collezioni di iscrizioni e m arm i.Iscrizio n i Fenicie, Chinesi, Greche, Latine ecc.
SllfO JtE

XII.

Storia letterria. Introduzione. Storia generale e particolare delia letteratura. Storia delle llftgue e diplo matica. Storia generale delle scienze 0 dejje arti.Sto ria dette dotte society e delle universit,
SEZIONE

XIII.

Bibliografia. Introduzione. Trattati generali sulibri e le biblioteche. Storia della slampa. Dissertazioni sull origine della stampa. Storia delle produzioni del primo secolo della stampa. ~ Storia della stampa in dftf*

Voi. Ih

26

*09
centi paesi. Dissertazioni relative a qualche parte della storia della stampa. Bibliografi generali. Bibliografi che hanno scritto sugli autori anonimi, sulle opere condan nate. Bibliografi nazionali.Bibliografi degli ordini re ligiosi. Bibliografi professionali. Bibliografi periodici, 0 giornali lelterarii. Cataloghi di manoscritti delle biblio teche pubbliche e di gabinetti particolari. Cataloghi di libri delle pubbliche e private biblioteche.
s e z io n e

XIV.

Biografia. Biografia universale antica e moderna. Biografia antica. Biografia moderna. Raccolte di vite, ed elogi di uomini illustri nelle scienze, arti e lettere. ite ed elogi di uomini illustri nelle scienze e lettere coordinate per nazioni.*- Vite ed elogi di artisti celebri.
se z io n e

XV.

Estratti storici.

Ho vululo esporre nel presente captolo 1 pi comuni sistemi tenuti da diversi biblio grafi nella classificazione di una biblioteca per servire di aiuto di memoria a coloro che pro vetti sono nello studio bibliografico, non che a quelli che a tale scienza vogliano addirsi, acci abbiano una sicura guida nella coordinazione di una biblioteca e nella formazione dei ca taloghi della stessa. Trascriver quindi nel capitolo seguente il sistema bibliografico tenuto nella nostra co munale biblioteca*

CAPITOLO QUARTO

Sistema tenuto nella nostra Comunale biblioteca

Volendo fare conoscere la erroneit del si stema bibliografico tenuto nella nostra Comu* naie BjJjlioteca mi piaciuto fedelmente tra scriverlo , s come trovasi inserito nella pa gina X del \ volume del catalogo di detta biblioteca che porta il seguente titolo Indice

topografico ed alfabetico della biblioteca del Co mune di Palermo in 8. voi 3. Palermo 4855
e seguenti ; riserbandomi di esporre nel se guente capitolo gli imperdonabili errori com messi dal compilatore di detto catalogo e deiPerroneo sistema nella stessa tenuto. CLASSIS PRIMA
HISTORIA I. II. III. IV. XXXVIII. Archaeologia. * XXXIX. Archaeographia. XL. Geographia. XLI. Chronologia, Historia universali* ltiographia, Genealogia.

V. VI. VII. Vili. IX. X. XI. XII. XIII.

XLII. XLIU. XLIV. ) | XLV. XLVL XLVII. XLVIII.

XIV. XLIX. XV. L.

Historia velus. Historia romena et byiantina. Historia italica in genere. Historia italica in specie. Historia neapolitana. Historia sicula in genere. Historia sicula la speeie. Historia gallica. Historia universali recens , et bisWria diversarum nationum. Historia Iiferaria. Bibliographia.

CLASSIS SECUNDA
SC1EHTIE ET ARTES XVI. XVlI. LL Ideologia et pbilosophi yeteres. thica. Philosophia. j Mathesis pura* ( Mathesis mixta. Physica et chymica. Historia naturalis in genere, Geologia, Minrologia. Zoologia. Botanica, Agricultura, Pastoricia, Vete rinaria, Cynegetica Halieutica. Technographia, Artes liberales, Ars militaris, GymnasUoa, PhUosophia oo* culta, Ludi. Medioma in genere, Aanatomia, Physiologip, Alienali# mentalis.

xvni.i

2. Lf. XIX. J XX. U t. XXL i LIII. XXII. 2.XXII.

XXIII.

LIV.

XXIV.

KB
XXV. Pttfhldgta, Cl)ftia , Nosologia, Seme iotica, Hygicne, Politia medica, Medi cina legalis. LV. Medicina physica. Chirurgia. Therapeutica, Materia medica, Toxicologia, Pharmacia, Diaria literaria. 2.LV. Chirurgia, Therapeutica, Materia medica, Toxicologia, Pharmacia, Diaria literana.

XXVI. 2.XXVI.

CLASSIS TERTIA
JURISPRUDENTIA XXVII. Jurisprudentia in genere, Jus naturae, Jus criminale* . Jus publicum, (Economia politica, Constitutiones. Jus genlium, Foedera, Legationes. Jus romanum vetus. Tractalus varii. Jus forense. Jus municipale vetus. Jus gallicum et diversanun nationum. Jus municipale receos. Allegationes, Diaria et miscellanea. Jus ecclesiasticum.

xxvm.
XXIX. XXX XXXI. XXXII. XXXIII.* XXXIV. XXXV. XXXVI.

xxxvn.

Kt

CLASSIS QUARTA
THEOLOGIA LX1V. LXV. LXVI. LXYII. LXVIII. LXIX LXX. LXXI. LXXIf. LXX III. 5 Prolegoinena biblica. Bibliae ebraicae, graecae eie. et polyglottae Bibliae lalinae. Bibliae itali cae, gallicae, anglicae, germanicae eie. Intcrpretes Veteris Testamenti in genere. Interpretes Veleris Testamenti in specie. Versiones et interpretes Novi Testamenti in genere. Versiones et interpretes Not Testamenti in specie. rchaeologia biblica Prolegomena Sanctorum Patrurtl. Bibliolhecae Patrum. Patres saeculi I, II et III. Palres saeculi IV. Patres saeculi V. Patres saeculi VI usque ad XIII saeculum, Scriptores ecclesiastici. Miscellanea ecclesiastica, lexica. Diaria literaria. Theologia dogmatica. Theologia thomistica. Theologia scholastica. Theologia heterodoxa. Theologia polemica.

rxxiv.
LXXV. LXXYI. LXXVII. LX XVIII. LXXIX. LXXX. LXXXI. LXXXII.} LXXXIIIf LXXXIV. LXXXV.. LXXXVI. LXXXVII. LXXXVIII.

xc.

LXXXIX.

Theologia catechetica. Theologia apologetica. Libri liturgici. s Interpretes librorum liturgicorum. Theologia moralis in genere. Theologia moralis in specie: Theologia moralis casistica, QuaestionesTheelogicae morales. Oratores sacri latini. Oratores sacri italici anteriores. Oratores sacri italici saeculi XVIII e XIX. Oratores sacri gallici, hispanici, anglici, germanici. Ascetici latini.

xeni. xciv. xcv. xcvi.

XCI. I XCII. ]

XCVII. XCVII1. XCIX. c. CI.

CII.
CUI. CIV. CV.

evi. )
CVII. ) CVIII. I CIX. ]

Ascetici italici anteriores. Ascetici italici saeculi XVIIL e XIX. Ascetici gallici. Ascetici hispanici et anglici. Historia ecclesiastica in genere, et historia Pontificum, et Cardinalium. Historia ecclesiastica in specie. Historia ordinum religiosorum. Biographia sacra. Antiquitates sacrae.

ex.
CXI. CXIV.

cxm.
CXIV. CXV.

cxvi.

CXVJI.

CLASSIS QUINTA
HUMANIQRES LITEBjE

cxviu.
CXIX.

cxx.
CXXI. CXXII. CXXIII CXXIV.

Gramatici et lexiea. Ars rhetortea, Oratore* graeci et latini. Poetae graeci. Poetae latini. Poetae italici anteriores. Poetae italici saeculi XVIII. e XIX. Poetae gallici, anglici, hispanici, germanici.

CLASSIS SEXTA
POLTGRAPHIA CXXY. CXXYI. CXXVII. CXXVIll. CXXIX. Encyclopediae, PoJyanteae, lexica universalia, Polygraphi graeci et latini. Polygraphi italici anteriores. Polygraphi italici saeculi XVIII. e XIX. Polygraphi gallici. Polygraphi anglici, hispanicit germanici. Itinerantes.

cxxx.
CXXXI. al CXXXVI. CXXXVIf. CXXXVIII. CXXXIX. cxl: CXLI. CJTLlf. CXXIII. CXLIV. CXLV.

Sono le eoanzie di supplemento d'eWordine superiore. Diaria literarfa Ialina et italica saeculi XVIII. Diaria lteraria italica saeculi XIX. Diaria lUerarra gallica saeculi XVIH. Diaria lileraria gaelica saoculi XIX* Diaria literaria anglica, germanica. Acta academica saeculi XV111. Acta academica saeculi XIX. APPENDIX Editiones saeculi XV. Editiones aldinae.

CAPITOLO QUINTO

rrori imperdonabili del sistema bibliografico tenuto nella nostra Comunale Biblioteca

Non v ba dubbia che la pi difficile cosa ella scienza bibliografica sia il sistema d te nere in una biblioteca* Vero si che una moltjr plicit di differenti sistemi sino ai giorni nostri sono comparsi; e cbi pi, chi noeno presen tano {loro compatibili .difelli, perch non pu giammai verificarsi perfezione nelle umane opere. Ma non si osservano degli errori $i ma teriali che meritano lepiteto dimperdonabili come nel sistema tenuto nella .nostra Comu nale Biblioteca. Il che or ora vedremo. Lautore dei sistema divide tutta la biblioteca, come nell'antecedente capitolo abbiamo osser vato , in sei classi. La prima la dedica alla storia, la quale suddivide in quindici branche, due delle quali destina all'archeologia ed allarchengrafia, ed omelie la sloria ecclesiastica ed i viaggi. La prima la colloca alla fine della Voi. 11. 27

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teologia, e la seconda la dimentica assoluta mente. Poteva dispensarsi Fautore del sistema di suddividere in due branche ranlicliil & de dicarne piuttosto una ai viaggi, perch omet tendo questa si verifica che volendo qual che studioso consultare o studiare un viaggio, non conoscendo ove sia collocato mestieri svolgere tutta la* intiera classe della sloria per ritrovarlo, se vi sia, e necessit richiede di sprecare pi tempo di quanto forse si aveva questi prefisso impiegare allo studio di tale opera. Deir ugual modo chi potrebbe supporre es sere collocata la sloria ecclesiastica nella classe della teologia? certo nessuno pu imaginarsi che Fautore avesse dato tal posto alla storia ecclesiastica. % La secnda classe contiene le scienze ed arti: e nella suddivisione dedica la ventesima se conda branca alla botanica , agricoltura , pa storizia, veterinaria, caccia e pesca. Nella ventesimalerza/ branca colloca la tecnografia, le arti liberali, l'arte militare, la ginnastica, la filosofia occulta ed i giuochi. Si conosce da ognuno che la botanica, l'agricoltura, la pa storizia , e la veterinaria appartengono alle

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scienze, e delFugul. modo la pesca e la caceia alle arti ginnastiche, .Intanto Fautore fa seguire la caccia e la pesca dalla tecnografia, dalle arti liberali , dall arte militare , dalla ginnastica, e finalmente dalla filosofia occulta e dai giuochi. Da ci si osserva che dopo la veterinaria, la quale una scienza, colloca la caccia e la pesca che forrnan parte delle arti meccaniche; queste vengono seguile dalle arti liberali; indi dallarte militare che forma parte delle scien ze; a questa siegue la ginnastica che appar tiene alle arti meccaniche e mestieri, ed in questa dovrebbono comprendersi la caccia e la pesca; alla ginnastica fa seguire la filoso* fia occulta' che appartiene alle scienze; final mente questa viene seguita dai giuochi, ai quali spetta ij posto alla fine delle arti mec caniche e mestieri. Pu quindi gnuno giudi care essere questa seconda classe suddivisa in modo da formare un informe zibaldone per non dire un pasticcio di grasso e di magro. La terza classe comprende la giurispruden za : e nella seconda branca dopo il dritto pub blico colloca la economia politica che fa se guire dalle costituzioni. Quale rapporto ha la economia politica colla legislazione e giuris

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prudenza ? qual nesso pu avere col diritto pubblico e colle costituzioni ? nessuno. Asse* gnata una branca separata alla giurispruden za, avrebbe dovuto collocare V economia po litica nelle scienze, e segnatamente dopo la politica. La teologia occupa la quarta classe, nella quale comprende erroneamente ^a storia ec clesiastica, come abbiamo osservato. Finalmente la quinta classe contiene le belle lettere che suddivide in sette sole branche, cio:!, grammatica e dizionarii; 2. arte ret torica, oratori greci e latini; 5. poeti greci; . poeti latini; 5. poeti italiani antichi; 6. poeti italiani del secolo XVIII e XIX; 7. poeti fran cesi, inglesi, spagnuoli e tedschi, e con que ste sette branche termina la suddivisione delle belle lettere. E l'arte drammatica? le favole ed apologhi? i romanzi? le facezie e pezzi bur leschi? la filologia? i dialoghi e conversazioni? gli epistolarii? Che questi forse non formano parte delle belle lettere? Nessuna branca a lali rami di letteratura si assegnata dalfautore del sistema. Ci importa che volendo uno stu diare, o consultare un libro burlesco, un roman zo, iinopera di filologia uopo che percorra tutta la intiera classe delle belle lettere, e forse

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(ulto lintiero catalogo composto di tre volumi di pagine 1000 eirca ciascuno, onde potere tro vare un libro per istudiarlo o consultarlo. E questo per lo erroneo sistema, come ancora per essere i libri in tal modo collocali nelle branche e classi che loro non appartengono, come or ora osserveremo. Tale ostacolo agli studii fa s che la nostra sventurata biblio teca viene poco o niente frequentata dogli stu diosi; mentre non dovrebbe esser cos, essendo la stessa fornita di un ricco numero di volumi capace a soddisfare le brame della maggior parte degli studiosi per cos progredire nelle scienze lettere ed arti. Questo quanto ho di volo osservato riguar do al sistema; passeremo ora a notare le imper fezioni del catalog. La pi interessante e difficile cosa in una biblioteca di essere fornita di un buon cata logo: e da questo dipende la conoscenza della esistenza de" libri che si posseggono e la facilt di ritrovarli nel posto che loro spelta; al con trario un erroneo catalogo forma il maggiore ostacolo al progresso, perch non polendosi trovare i libri che voglionsi studiare per la inesattezza del cataloga, collocandoli nelle branche o posti che loro non ispeltno, tali

libri non vengono mai studiali o consultati e si reputano perduti pel pubblico. Il catalogo della nostra sventurata biblioteca erroneo a segno che le mende sono imper donabili, come mi accingo a dimostrare. Il primo errore nel frontispizio che porta il titolo : Indice tipografico alfabetico; mentre prettamente topografico e non mai alfabetico. La cosa per che pi interessa si quella di avere abbandonato, anzi soppresso gli antichi cataloghi generali e per materie in ordine di alfabeto, per avere l'autore dato una nuova divisione alla biblioteca ed una differente collocazione ai libri in quei posti che egli sognava convenienti. Cos per ritrovare un libro uop spesse volte percorrere tutto intiero il nuovo catalogo, come per esempio volendo consul tare lopera che porta il titolo Conformit delle

cerimonie chinesi con l9 idolatria greca e roma na, che Fautore colloca nellarcheologia, sar
quasi impossibile il trovarlo. Imperciocch chi potrebbe supporre essere tale libro collocalo nellarcheologia, mentre gli spella il posto nella sloria delle religioni e superstizioni? Or essendo tale catalogo pieno zeppo di im* perdonabili errori, e non essendo mia intenzio ne tutto passarloa rassegna, non comportandolo

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un Manuale, mi sono contentato marcare irai mollissimi, una parte degli stessi nella sola prima classe cio nella sloria, fasciando alla discrezine deMeltori le correzioni da fare nelle altre classi. Si trova collocalo nella prima classe della sloria e segnatamente nella branca destinala a1 1 archeologi a Topera di Pelili (Sam.) Miscel

laneorum libri novem, in quibus varia veterum scriptorum loca, quephilologiam, hi$toriamtphitosophiam, chronologiam spectant; mentre lale
opera appartiene alla filologia e segnatamente alla classe degli autori critici moderni che hanno seritto in latino. Trovasi aneora collocata nella stessa branca dellarcheologia lopera di Pietro Lebrun Storia critica delle pratiche su perstiziose. Chi ignora appartenere tuie opera alla storia delle religioni e superstizioni? il solo autore del catlogo. Trovasi ancora collocata nella nrcheografia Toperadi Lupi (Marii) Codex

diplomatica eivilatis et ecclesiae Bergomalis,


che avrebbe dovuto occupare il posto nella storia d balia. Nella branca della geografia & i trova lopera di Salmon, Stato presente di tutti i popoli del mondo. Tale opera non ha nessuna analogia eolia geografia, ma avrebbe dovuto piazzarsi

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nella sloria universale moderna. Trovasi an cora nella slessa branca Vopera di Ferrarlo il Costume antico e moderno di lutti i popoli antichi e moderni provato coi monumenti delrantichit. Quale rapporto ha colla geografia late opera ? nessuno. Il posto da occupare quello delle antichit, ovvero dellarcheologia. Trovansi ugualmente collocate nella branca della cronologia, storia universale, biografia e genealogia le opere di Millol Histoire de France e 1 altra dello siesso autore Hisloire d*AngUterre, l'opera di Clinton Fasti Ellenici. The d v il, and literary cronologi) of rj|r, l'opera di Usserio A tinaie* veteris et novi Te slamenti. Nella branca della Sloria antica fi gurano le opere di Pluiarco Fifc degli uomini illustri; Laulier, Voysge d'Antenor en Grece; e questultimo appartiene all? belle lettere, e segnatamente alla branca dei viaggi imma ginarli. Si trovano ancora nella stessa branca della storia antica le Vile di Cornelio e gii Opuscoli di Plutarco. Nella branca della Storia romana e bizan tina compariscono le Lettere di Cicerone a Bruto. Nella bianca della Sloria generale d'Ita lia si trova piazzato il romanzo di Stael-Holstein la Corinna oC Italia. Nella branca della

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sloria di Napoli F opera di Rodriquez Descri

zione del viaggio a Rio de Janeiro della flotta di Napoli Nella Storia particolare di Sicilia si
trovano piazzati il romanzo di Ondes Reggio titolato Giovanni Barresio signore di Militello, l'altro di Didier Carolina in Sicilia, l'opera di Grysaris de Dorienstum comoedia quaestiones; le Epistole di Falaride; il romanzo di Linares titolato Maria e Giorgio, o il cholera in Pa lermo; il Fichera Trattato su diverse acque mi nerali di Palermo, F opera di Rovere che porta il titolo di Memorie storiche ed economiche sopra la moneta bassa di Sicilia, l'opera di Gra no titolata lnscriptiones et carmina, il romanzo di Milo Cuggino titolato II caso di Sciacca. Chi non conosce lali opere tutte non doversi collo care nella storia particolare di Sicilia? il solo autore del catalogo. Nella branca della storia di Francia si ve dono T opera di Micbaud Storia delle Crociate che appartiene alla classe della storia generale moderna di Europa colla storia particolare di certe epoche, quella di Botlin, Statistique an nuelle de l9 industrie, l'altra di D\Ao\.,Annuaire gnral du commerce et de Vihdustrie; V opera titolala: Statistique gnerale et particulire de la France, et des ses colonies, l'opera titolata: IstiVoi. //. 28

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tuzione, riti e cerimonie dtU' ordine dei Francs Magona, ossiano Uberi Muratori.Tutte opere che
propriamente non possono dirsi storia di Fran cia. Nella branca della Storia universale moder na e di diverse nazioni si trovano registrate le seguenti opere tulle estranee alia detta bran ca. Heeren, Manuel du systrne politique des iats de f Europe, Siael-Holslein, Y Aiemagne romanzo; Marlens, Cours diplomatique, ou ta-

bleaux des relations exterieures des puissances de VEurope e^c. Bolingbroke, Letlres historiques, politiques, philosophiqucs ecc. conte neri l le se cret des ngociations de la paix d' Utrecht etc; Mich, la richesse de VBollando, ouvrage dans le quel on expose Corigine du commerce, et la puissance des /follandois etc. Dupin, Discours et lecons sur l'industrie, le commerce, la marine el sur les spiences appliquees aux arls; S*yberl Annales statistiques des Etats-Unis; Campany y de Monipalau, Memorias hisioricas sobre la marine, comercio y artes de Vantiqua ciudad de Barcelona ; Betzki, les Plans et les statuts des differenti etablissements ordonns par S.+ M. imp. Catherine 11 pour C ducalion de la jeunvsse; Thomas (Arlus), le Triomphe et vicloire de la Croix conire. les erreurs de Maho

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met. Discours au q\iel les impertinences de C Alcoran sont diftonstres et que' le signe de nostre rdemplion rogne encore triomphant sur les trosne ile ses ennemis; Ma (te! Ignalii Loolae vita; De cullu Confucii ettprogenUorum apud Slnas . Mirabeau, Essai sur la secte des illum nsA 1 lettore potr ben giudicare se' tali

opere appartengono o pur no nella branca ove sono collocate. La branca della Sloria moderna universale e di diverse nazioni seguila da quella della Sloria letteraria, la qliale un vero pasticcio di magro'e di grasso, come or ora vedremo. Figurano nelle stesso, opere di ogni genere non escluse le vite degli uomiiti celebri nelle scienze, lettere ed arti colle loro opere, e le storie di ogni scienza; vai quanto dire della filosofa, teologia, medicina, malemalica, fisica, astronomia ecc. Vero si che la biografia dei letterati ed artisti, come ancora le storie delle scienze pos sono appartenere alla storia letteraria. M a pur vero che una volta assegnala una branca alla biografia le vite tulle degli uomini cele bri nelle scienze, leltere, arti ecc. debbono necessarianienie ivi collocarsi; e deUugual modo una volta assegnala una branca a ciascuna

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scienza, la storia ed i dizionarii della stessa debbono necessariamente collocarsi in princi pio come introduzione di quella scienza, alla quale appartengono e non mai nella storia let teraria, perch tali libri collocati in quest* ul tima branca farebbero nascere Vinconveniente che volendo uno consultare o studiare la vita di uno illustre personaggio nelle scienze, let tere, arti ecc. ovvero la storia di una scienza, certo questi va a riscontrare la branca della biografia e di quella scienza di cui vuole c o noscere la storia, e non mai nella storia let teraria per essere loro assegnale le partico lari branche, e non trovandole ritiene che la biblioteca non le possegga. E in questo modo tali libri non verranno mai consultati o stu diati e resteranno perduti pel publica. Figurano ancora nella slessa classe tra le molte opere estranee alla storia letteraria le seguenti: Winkelmann, Storia delle arti presso gli antichi; Napione,Monumenti dell1 architettura antica; Morrona, Pisa illustrata nelle arti del disegno; Benileii, Opuscula philologica dissertationem in Phalaridis epistolas ; Portalis , De

rasage et de labus de lspril philosophique du rarli le XVII/siede; SlexvvliEssais philosophiques sur les syslemes de Locke, Berkeley ec,;

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Oli, Hegel et la philosophie allemande; Schei* ling, Systerne de Uidealisme trascendentale; Co* lebrooke, Essai sur la philosophie des Hindous; Orlolan , Histoire de la legislation romaine ; Sillig, Catalogus artificum sive architecti, scul* ptores,pictores ecc.; Choran, Dictionnaire histo rique des musiciens artistes et amateurs ecc.; Berlini Dizionario storico-critico degli scrittori

di musica; Observations critiques sur l'ouvrage intitul le Genie du christianisme de Chateau briand; Delambre, Rappoi historique sur les progres des sciences mathematiques depuis 1789 etc.; Cuvier, Rapport historique sur les progres des sciences naturelles depuis 1789; Rousselot Etudes sur la philosophie dans le moyen-age; Boechk, Economie politique des Atheniens; Ducazelle Grece, Italie, enfance% progres, deelin et renaissance de la statuaire et de la peintu re; Gnlluppi; Lettere filosofiche sulle vicende della filosofia; Lerminier, Introduction generale r histoire du droit romain; Hugo, Histoire du droit romaine, Pasloret, Historie de la le* gislation; Baldinucci, Vocabolario toscano del V arte del disegno; Gaye Carteggio inedito di artisti dei secoli XIV , XV e XVI; Spolorrt, Codice diplomatico Colombo-Americano, o sia raccolta di documenti originali e inediti spet-

222

tanti a Cristofaro Colombo, alla scoperta ed al governo dell America: Dupin, Nouvelle bibitatheque des auteurs ecclesiastiques etc.; Haller, Bibliotheca mediceae practicae; Idem Bibliothe ca chirurgica; Bertololti, Serie di vile e ritratti dei famosi personaggi degli ultimi tempi; itfonlucla, Storia delle matematiche; Delambre, Sto ria dell*astronomia; Galileo, Lettere memorie inedite; GoSselin, Becherches sur la gagrophie syslematique des anciens; Idem geographie des Grecs analyse ec. ZuvhtDisserlazioni di Marco Polo e di altri viaggiatori; Passeri, Vite dei pittori, scultori ed architetti ecc.; Temanza , Vite dei pi celebri architetti e scultori vene ziani; Vasari, Vite dei Pittori ; Serie di vite e ritratti di uomini illustri toscani con gli elogii storici de9 medesimi; Argelaii, Bibliotheca scriptorum Mediolanensium ; Titon du Tillel, le Parnasse francois; Terrasson, Histoire de la jurisprudence; Mangiti, Bibliotheca smptorum medicorum; Cave, Scriptorum ecclesiasticarum; Le Tombe ed i monumenti illustrati dItalia, descritti e delineati con tavole in ra me; Swifl, Le conte de Tonneau, contcneni tout ce que les arte et les sciences onl de plus sublime ecc. ; Caielani Besponsio apologetica pr Joanne Gerson ecc. Bcllarmini de seri-

pluribus ecclesiasticis; Baldassarri, Vite degli autori allegati nei libri della sagra, liturgia ; Baschi n i , Descrizione delle pitture della citt di Venezia; Bardi, Dichiarazione di tutte le storie che si contengono nei quadri posti nelle sale del palagio ducale di Venezia; Dizionario storico degli autori ecclesiastici ; Malvaslra , Discorso sopra le vicende del dritto romano ; Clerc, Storia della medicina; Eloy Dizionario storico della medicina; Vedriani, Raccolta dei pittori, scultori ed architetti modenesi pi cele bri, nella quale s leggono le opere loro insi gni e dove l'hanno fatto; Verci, Notizie intorno alla vita ed alle opere dei pittori, scultori ed intagliatori della citt di Bassano; Dupin, Ribliotheque des auteurs separez de la commution de Veglise romaine du XVI e XVII sic* de; Sprengel, Storia della medicina; Thomasii Naevorom jurisprudentiae romanae antijustina neae; Chrisl, Dictionnaire des monogrammes, chiffres, lettres initiales, logogrhyphes% rebus, cc. sous les quels les plus celebres peintres, graveurs et dissineateurs onl desine leurs noms; Satani, Historia critica theologia dogmaticae et marals; Biographia degli uomini illustri di Na poli; Jorio, Storia del commercio e della navi gazione ; Reismel, Histoire generale de la

marine; Erizzo, Trattato detCistrumento e via inventrice; Pope Blount, Censura celebriorum auctorum ecc.; Brencmanni, Historia pandecta* rum; Panziroli, De Claris legum interprelibus: Orlandi, Abecedario pittorico ed una moltitudine di alire opere che non apparlengono alla classe della storia letteraria e che lungo sa rebbe tutte enumerare. Finalmente l'ultima branca della prima clas se dedicata alla sloria Fautore la destina alla bibliografia, ed ancora questa branca non va esente di imperdonabili errori, con tulio ci che T autore abbia studiala ed esercitata la bibliografia, e si vedono in questa branca re gistrale opere che per nessun verso alla stessa apparlengono, come per esempio 1 *opera di Jourdan, che porta il litoio Recherches criti (jucs sur Vage et lforigine des Iraductions la-

tins d* Arislote et sur des cornmentaires greci ou arabes employes par les doclurs scholasti ques. Chi non couosce che quest'opera appar
tiene ai filosofi antichi ? il nostro autore. Si vedono ancora collocale in delta branca le collezioni pubblicate da Matranga e da Hai, cio Matranga, Anecdota graeca e mss. biblio thecis vaticana, angelica, barberiniana, volticelliana , medicea , vindobonensi deprompla ;

225

Mai, daswomtm uotorum e vaticanis codivibus ediUxtum; klem, Scn'ptomm veierum nova

eotlectio i vaticani# todicius edita.


Tali collezioni altro non contengono die hi pubblicatone di varii codici e patimsesli inediti *i'aiilori eIassiri deiroiiiichita greche lattili he w lervam pUe aopra indicai* biblioteche; le quali pubbKca&loni qano la Re* pubticxt di Cicerone, i frammenti di 'Diodor, gU Opuscoli ,e fiwntntenii .medili > c li Oritoasios di Vewiislo, di Virgilio Giammai ico, di Tzta; di Rrodide , di Oos imitino Grammatico , di lgittrio Diacono * Ru fo ,. Proctip* , <Jj>rgtf0 Mafaioile, Sallustio, Archimede, Aristide', E* sebio , jJi<n> , $Wie , Dionisio lian^asseo, S. Ambrosio .ecc. Ora quste collezioni , (ali autori e i loro scrini quale rapporto hanno colta bibliogra* nessuno. M a senza tema di errare <pos.sam dire, che lor compete il posto fri poiSgrafi e segnatamente nella branca delle icoilezioni od estraiti di opere d * i differenti;autori, miscellanee e raccolte di pezzi , e Don moi mila bibliografia; perch seguendo1il orstem del nostro autore dvvebbmto itavtito ancaria collocarsi nella branca'della bibliografia tulle Je ipubblioaeioni i ogni oedic, e leoit2toRi, Voi. IL 29

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come Muratori, Rerum llalicarum scriptores; Baluzio, Miscellanea ecc., ed in tale caso quasi (ulte le opere apparterrebbero alla bibliogra fia. Si incontrano ancora nella stessa branca della bibliografia le seguenti opere: Reimmanni, Idea systemaiis aniiquitatis literariae generalioris, et specialioris; dello stesso autore An tiquitates literariae AEgyptiorum ; Heumanni Compectus reipublicae literariae; Du Pin Methodus studii theologici, etc.; Saxi Onomasticon literarium; Morhofii Polystor literarius, philosophicus ece. F i c k e r , Manuale della Mo ria della letteratura classica antica; Buddei Isagoge Historico theologica ad iheotogiam u niversam ecc. e molte altre o p ere, che io nessun modo appartengono alla bibliografia e che lungo sarebbe enumerarle. Ognuno che sia o no bibliografo pu ben decjdere degli errori da me sopra marcati, e di tutti gli altri che per brevit ho lascialo tanto nel sistema bibliografico tenuto nella nostra comunale biblioteca, come ancora per la erronea collocazione delle opere nella classe toro competente, e conehiudo il presente ca pitol cogli Enciclopedisti moderni i quali saggiamente dicono che per la imperfezione

2-27

del catalogo, per la insufficienza delle persone addette alle biblioteche, e per non essere re stituiti i libri dopo studiati nel posto loro assegnato, la maggior parte delle ricchezze di lali eccellenti depositi sono perdute pel pubblico (4).

CAPITOLO SESTO

Mio sistema

Sarebbe una massima impudenza la mia se volessi stabilire un nuovo sistema biblio grafico; mentre una delle pi difficili cose alla scienza bibliografica pertenenie. Adunque dietro molti illustri bibliografi e letterati che coi loro indefessi sludii e lunghe meditazioni ci hanno fatto pervenire i loro sistemi, non credendomi da tanto, altro non far nel pre(1) Uulhcurcuscmcnt par suite de limperfeclion du calalogue, de r insuffissance du personel attach a ce grand etoblissement, d a nombre des livres prte au dehors, et de ceux q u i, chaqne jou r , ne sont pas remis a leur ve ri tabi e plaee , la plus grand partie des riebesses de ce magnifique dept est perdue pour le pabUque. Bneycloped. moderne. Paris 1847 voi. XI pag. .

228

Mote capitolo, ifaflaftdsi di opimoti* lettera ria eba esporre come eladfrifitherei una bi blioteca; lusingandomi che se non sar accollo een favore supero almeno sar dalla repubblica letteraria e dai bibliografi compatito. I molti sistemi bibliografici tenuti da varii bibliografi possono restringersi a due (non tenendo conto degli altri di minore valore), che sono stati seguiti e perfezionali da diversi illustri letterati e bibliografi , e sono , cio , quello inventato da Bacone e perfezionalo da d'Alembert e Diderot, il quale ha avuto per seguaci tra gli altri i dotti Ameilhon, Camus, Peignot ecc. come abbiamo osservato, e l'al tro datoci dal Gesuita Garnier * perfezionato dui libraio Martin, ohe staio ig n ito dagli illustri AehahJ, de Bure, Barbiti, Bfuwet ec&; < * ultimo sistma sfat il pi eomanetiliite additato ome il pi lgico fileno

ewttpFrelfr,
Persuaso io che quant pi Semplice H *teterrtfr latito piti reAdosi facile? rton solo, irta si evitano ancora delle confusioni e degli er rori; dopo molle meditazioni sarei di avviso (fi dividere ima biblioteca in tre sole classi, cio BeHe Lettere, Scienze ed Arti, e Storia, sendo certo non eservi libro che ad altra classe

a-29

possa appartenere fuori delle ire sopranne. Per maggiore facilitazione {?o credulo op portuno dare le presemi (re tavole contenente ciascuna una classe colte loro divisioni e suddivisioni^ di modo che volendosi coordinare una biblioteca possano servire di guida a co* toro che il mio avviso volessero seguire. Per introdottone al sistema da me ideato ho collocalo la bibliografia, seguendo ehard e Peignol, convenendo con essoloro che la stessa necessaria ad ogni bibliotecario non solo, ma aneora a lutti gli studiosi, i quali volessero studiare o consultare libri pei loro lavori letterari!. Perciocch lai bibliografa lor somministra la conoscenza nella scelta dei pi classici autori in ^ni ramo dello scibile, e delle pi accreditate edizioni degli stessi. Ho creduto opportuno collocare la Teolo gia nella classe dello scienze, appartenendo alla stessa, dopo la metafisica, per av*re que sta perfetta analogia coila teologia dommaliea e morale, facendo seguire questa dalla mirale per avere colla stessa molto rapporto. Ho aneora collocalo il drillo canonico che appartiene ancora alle scienze nella stessa classe dividendolo ir> due sezioni, cio la parie legislativa, ovvero i canoni, decretali, bolle ec.

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dopo la civile legislazione; ed i commentatori, trattatisti ecc. dopo la giurisprudenza civile, per appartenere gli stessi alla sagra giurispru denza e non mai, alla parte legislativa. Ho ugualmente collocalo dopo la storia ci vile la ecclesiastica, per essere la stessa parte integrale della civile, non potendosi studiare questa senza di quella, n quella senza questultima. DelPugual modo ho collocato la storia ed i dizionarii di ciascuna scienza per prolegome ni alle stesse; essendo di avviso di mai sepa rare la storia dalla scienza, alla quale appar tiene ; mentre la sloria di una scienza altro non che il risultato delle osservazioni e della esperienza, e siccome in ogni secolo vi sono nelle slesse dei progressi e si rinnovano le loro storie, formano quindi parte integrale delle scienze e sono necessarie a coloro che le stesse volessero studiare, mettendoli a parte dei progressi verificatesi e degli autori che nella medesima si sono distinti. Ho ancora dato lo siesso posto ai dizionarii per essere di facilitazione allo studio di qualunque ramo dello scibile. Finalmente ho annesso li tre presenti ta vole, contenenti ciascuna una classe colle sue

23 f

divisioni e suddivisioni , per servire di mo- * dello a coloro che alla scienza bibliografica volessero iniziarsi, e ancora per aiuto di me* moria a coloro che provetti sono nella detta scienza per la classificazione dei libri di una biblioteca/ Possono dette tavole molto giovare per la formazione dei cataloghi per materie trovando nelle stesse un largo campo di po tere formare quel numero di cataloghi per materie, che la necessit ed il numero dei volumi di una biblioteca richiede. Spero, che il pubblico voglia con animo benigno e indulgente accogliere questo mio qualunque siasi progetto.

CAPITOLO SETTIMO

Dei catloghi o loro utilit

Qualunque siasi il sistema, che in ogni bi blioteca si tiene, dipende la facilt, o la dif ficolt di ritrovare i libri in essa contenuti dalla buona o mala formazione del catalogo

m
deila slessa, il quale deve considerarsi tome la bussala della biblioteca. Se il catalogo formato secondo ie regole che la scienea bi bliografica richiede, ancorch il sistema tenuto in una biblioteca sia erroneo, si rende facile H trovare i libri nella s?e*sa; al contrario se in m a biblioteca il si s t o m a sio ottimo ed il catalogo erroneo, o mal costruito; in questo caso difficilissimo il ritrovare i libri netta stessa contenuti, e sarebbe meglio che non vi fosse tale catalogo, perch rendesi fk fa cile ad un istruito bibliografi! ferii Uo della pratica ritrovarli senza lo stesso, 'th con no erroneo o mal formato catalogo. Parecchie biblioteche pubbliche sventurata mente ne sono prive, ovvero posseggono dei cataloghi male formati, e questo per la insuf* tcienza delle persane addette lla custodia delle biblioteche. Ad cssoloro spetta la for mazione dei cataloghi per fare conoscere lo stato attuale delle ricchezze, che le stesse conservano non solo, ma ancora per pronta mente ritrovarli; essendo agli stessi stato af fidato no s sacro deposito letterarie, ilio esame del catalogo di una bifetioieca si gtadica de'talemi del bibliotecario; lenire la re* 'dazione dello stesso esige le piti grandi co

233

noscenze sul merito estrinseco ed intrinseco dei libri come pi volte abbiamo osservato. Il catalogo dei libri nn solo necessario nelle pubbliche biblioteche , mi ancora fo delle private. Ogni amatore, che possiede una biblioteca, giusto che he sia fornito, iloti solo per conoscere i libri che ha, ma ancori per non cader in errore negli acquisti ch giornalmente fa di non duplicare le opere le edizioni. ancora necessario nelle private bibliote che per essere gli stessi la porzione pi pre ziosa di un eredit, e dalla formazione di un buono, o di un cattivo catlogo dipende il pi o meno da ricavarsi dalla vendita di una ereditaria biblioteca. G per tali ragioni giusto che ogni amatore ne sia provveduto; e se questi non avesse la capacit di formarsi un buon catalogo, po che si diriga d un istruito bibliografo per la formazione dello stesso. I cataloghi possono costrirsi di tre ma niere. La prima quella del catalogo gene* ncrate per ordine di alfabeto, e nello stesso si descrivono lutti i libri che contengonsi nella biblioteca, indicando in ciascun libro il posto Ove collocato ; ed il catalogo di tale Voi. II. 30

23V

maniera formalo necessario per avere la conoscenza di lutti i libri che la biblioteca possiede e per la facilit di ritrovarli. La seconda maniera della formazione dei cataloghi quello diviso per materie, formando dal catalogo generale (anti cataloghi in or dine di alfabeto quante sono le scienze di quei libri che compongono la biblioteca. Tali cataloghi sono necessari y anzi indispensabili in una grande biblioteca, oltre il catalogo ge nerale, per ritrovare i libri con pi faciit, richiedendo minor tempo nella ricerca di quanto necessario impiegarne nel catalogo generale; di modo che volendo upo studiare o consultare un libro non ha bisogno di per* correre tutta la intiera lttera dell alfabeto nel catalogo generale, servendosi di quel par ziale catalogo di quella scienza o materia di che tratta il libro che vuole studiare o con sultare. La terza maniera di formare il catalogo il topografico. Tale sorta di catalogo ancora necessario, anzi indispensabile in una grande biblioteca, e non ha altro scopo che per fare linventario de4libri che nella stessa conser v a c i , e non mai per agevolare gli studiosi nella ricerca dei libri; mentre un gravissi*

235

ma errore nella nostra comunale biblioteca il pretendere di ricercarsi i libri pr istudiare col catalogo topografico. Il che rende labo riosissimo il ritrovarli, per non dire quasi impossibile; avendo avuto alcuni gi bibliote carii della stessa il barbaro sistema di sop primere il catalogo generale e quelli per ma terie V per apportare una novit che molto nocumento ha arrecato al progresso. I libri nel catalogo topografico si descrivo no progressivamente come trovansi collocati nei pjuli e nelle scan/ie e non mai in ordine alfabetico, e questo per rendere facile lo in ventario della stessa; mentre non potrebbe ci eseguirsi coi cataloghi sopra indicati in ordine di alfabeto, o almeno renderebbcsi la boriosissimo, e mollo tempo richiederebbe vo lendosi con detti cataloghi inventariare una biblioteca. Inflto volendo inventariare una biblioteca coi cataloghi in ordine di alfabeto nasce Y inconveniente di percorrerla tante volte per quanti libri nella stessa vi si con tengono. Per esempio avendo colui che inven taria la biblioteca la lettera' B del catalogo nelle mani e trovando segnata lopera di (ta glivi, deve portarsi per conoscerne la esistenza nei pluli che contengono i libri di medicina.

936

Popo tale opera trova segnate le opere sto riche di Barloli ; uop e dunque portarsi nei pluli e scanzie della biblioteca che contengono la storia. Sotto trova registrata l'opera di Bernoulli; dalla storia ove trovasi, deve passare nei pluli e scanzie che contengono le mate rna lichc. Dopo di queslo figura lopera di Buddeo theologia; deve per conseguenza dalle ma tematiche passare alla teologia. Pi sotto si trova 1 opera di Bynkersoek che appartiene alla giurisprudenza, e dalla teologia viene ob bligalo portarsi nella classe della giurispru denza. E cos di ogni libro, per tali ragioni impossibile, o per lo meno laboriosissimo il volere inventariare una biblioteca col ca talogo generale, o eon quelli per materie di sposti in ordine di alfabeto ; come ancora rendesi mollo laboriosa e lungo tempo richiede la ricerca dei libri per isludiarli o consultarli Del catalogo topografico, perch volendo cer care un libro in detto catalogo mestieri percorrere , quando fosse formato senza er rori, la classe intiera di quella scienza. alla quale il libro apparirne ; e se il qatalogp erroneo, uopo percorrere lullo l inliero ca talogo. Ci non luUo. Volendo fare mostra della scienza bibliografica posseduta dall au-

337

(ore del catalogo della nostra comunale biblio* teca, ottenne tale catalogo stamparsi; ci im porta che ogni anno per gli acquisti di libri giornalieri che dalla biblioteca si fanno ne cessario stampare in ogni anno un suppl* mento, e scorso un decennio si sono ottenuti dieci supplimenti che sorpassano quasi una terza parie del primordiale catalogo, e volendo cercare un libro deve percorrersi la branca di quella scienza, a cui appartiene nel cata^ logo primordiale, e non trovandolo percorrere tulli i supplimenti. G desiderabile che Fattuale Deputazione composta di sennali cittadini ri medii ad un errore si grave apportalo da coloro che (ale metodo introdussero, il quale ba cagionalo e tuttora cagiona molli ostacoli agli studiosi ed al progresso. La formazione dei cataloghi esige grandis sime conoscenze e particolarmente nella clas sificazione, divisione e suddivisione dui libri, ed i cataloghi bene formati sono una sorgente di istruzione per coloro che nella scienza bibliografica vogliono iniziarsi non solo , ma a'ricora ai provetti in delta scienza, presen tando gli slessi le giuste conoscenze sul ino rilo, sulla rarit e sul valore delie edizioni e colle loro piccole descrizioni si forma dai

*38

bibliografi il sano giudizio nelle collazioni de gli esemplari, e spesse volle si scoprono delle edizioni non conosciute per la loro rarit, co me ancora si dirimono diverse questioni sulla genuinit o falsit di alcune edizioni. 1 cataloghi bene formali ci conducono alle grandi scoperte e sono utilissimi, anzi indi spensabili ad ogni bibliografo per gli studi! della scienza, e coloro che asseriscono il con trario li considero con Maittaire (1) spiriti li mitali ed incapaci al progresso nella biblio* grafica scienza. Lo stesso Maittaire seguilo da molti dotli bibliografi riguarda i cataloghi come tanti processi verbali letterari! capaci a decidere una infinit di questioni che si elevauo nella bibliografia, ed esorta questo dotto bibliografo coloro che dirigono cataloghi a niente omettere per renderli rigorosamente esatti. L'ilalia, la Francia, l'Inghilterra ecc. posseggono un gran numero di buoni catalo ghi di pubbliche e private biblioteche si ge(S) Intdligunt periti et accurati teriptores quantom horam oagnitio (levioris tcumque momenti esse videatur) eonferat ad ve* ritatem in qnaestionibus aliquaodo litterariis iD rettigandam et confirmandam, quiotique idcirco intersit ornai accaratione uti in eontlruendis iis catalogis, quorum fide unica rei controversae fe rita coustat. Maittaire, Epis. ddie in Bili, Bari,

239

nerali, come per scienze che uop consul tarsi da coloro che ag'i studii bibliografici sono addetti, come ancora necessario che si consultino, per formare dei buoni cataloghi, i giornali letterarii e le biografie. Finalmente i cataloghi per materie debbono classificarsi secondo l'ordine della materia che ciascun catalogo tratta : ed a ci eseguire mol lissime conoscenze bisognano, acci non si fac cia figurare un libro in una classe che non gli compete, essendo tale inconveniente un forte ostacolo al progresso; poich un tare libro perduto pel pubblico, come pi volte abbiamo osservato. Per evitare tali errori giusto che il bibliografo si familiarizzi colla storia letteraria, coi giornali scientifici e let terarii, coi rinomati cataloghi e colle classiche biografie. Oltre i cataloghi di libri stampati vi sono i cataloghi dei manoscritti, i quali molto a r ricchiscono la bibliografia. Tali cataloghi esi gono molto lavoro, pena e diligenza nel de scrivere i manoscritti, perch essendo questi di meno numero dei libri stampati e spesse volte unici, uop che con tutta diligenza si descrivano. L'Italia, la Francia, PInghilterra ecc. molti saggi di tali eccellenti cataloghi ci

2M >

han dato che formano la delizia dei dotti e dei bibliografi. In Italia si sono molto distinti nella formazione di tali cataloghi Zanetti, Don giovanni, Morelli, Miilarelli, Assemani, il pa dre Paulino di S. Bartolomeo, Rossi, Bandini ecc. In Francia Mntfaucon, Mei lot, la Vallicrc, Van-Praet, de Landine ecc. In Inghilterra Hyde, Smith. James ecc. In Germania Lainbecius, Nessel, Denis ecc. In* Alemagna Brano, Gottched ecc. In Svizzera Sinner, Sennebier ec. In ispagna Iriate ecc. Di questi cataloghi giusto provvedersi le pubbliche biblioteche e coloro che vogliono negli studii bibliografici inoltrarsi. Credo avere sufficientemente parlato riguar do alla utilit dei cataloghi ; passer ora a descrivere nel seguente capitolo il modo pra tico come formarsi.

CAPITOLO OTTAVO

Modo di fare i cataloghi praticamente

Dopo di avere parlalo dell'utilit dei cala* loghi, far nel presente capitolo cenno del modo di formare i cataloghi praticamente, come promisi! , Nella formazine dei cataloghi due opera zioni si distinguono, cio la materiale e la scientfica. La operazione materiale consiste pel rile vare ! titoli ,dc libri copiandoli diligentemente evitando di inserirvi cose inutili ed estranee, u tampoco tacere ci che essenziale. Tale titolo deve essere pr.cccdulo dal nome dell'au tore, se vi sia. Se pseudonimo si calenda ri nome come sta scrin nel frontispizio, m <Hlendp dopo di questo in mezzp parntesl, ov* ,,verp in carajlcre corsivo , per marcarsi , il vero nome dello autore, se si conosc; indi si annota il nome delleditore, se vi sia; deve ancora indicarsi, se vi sono annotazioni, dissero Voi. IL 31

2V2

tazioni, schiarimenti, varianti, ecc., la data, il nome della citt ove stampato, quello dello stampatore, il numero dei volumi, quando sono molti, il formato e la condizione esterna; devesi ancora fare menzione delle diverse qualit che possono fare accrescere il valore di un libro , cio le figure, se queste sono incise in legno, in rame o acciaio, se a lito grafia, o intercalale nel testo, se sono state eseguite da classici incisori. Devesi ancora menzionare la materia, su cui stampato il libro, se in velino, in pergamena, in carta collata, grande, velina, soprafina ecc.; se tro* vasi intonso, di prima legatura, ovvero rile galo, se legato in marocchino, velino ecc.; se le legature sieno state eseguite da qualche celebre legatore, cio alla Grolliere, da Padeloup, Bozerian ecc. Dopo registrate tali cose, vi si faranno delle piccole osservazioni bibliografiche e letterarie chiare e precise sulla rarit e merito dellV pera e della edizione; se questa falsa o ge nuina, se il libro stampato in poco nume r, se sia stato messo, o pur no in commer cio, segnando finalmente il grado della rarit del libro. Queste cose si scrivono per ogni opera o

2 *a

libro su di una scheda separala, registrandovi ancora il posto ove collocato, cio il pluto, la scanzia ad il numero progressivo, ovvero secondo il sistema tenuto nella biblioteca, della quale si forma il catalogo. Descritti tutti i libri in tante schede sepa rale , si passa alla seconda operazione, cio quella di classificare dette schede in ordine di alfabeto colla prima lettera dell1autore o del titolo del libro. Coordinate in tale modo le schede , si procede a classificarle secondo lordine ddl'alfabeto per sillaba come vengono disposte le parole nei dizionarii come per esempio Abbadiet Abbatius, Abelinus, Abclly, Abencufian ecc. Classificate in tale modo le schede, si co* piano fedelmente collo stesso ordine nel regi* stro, o sia nel volume di carta bianca desti nato a servire pel catalogo, marcando con carattere distintivo il nome deir autore o la prima parola del titolo, quando anonimo il libro , lasciando in ogni differenza di sillabe uu vuoto di pi linee nel registro per calendarvi i nuovi acquisti, come per esempio tra Napione e Napoli si lascia nel centro di que sti due autori il sopradetlo vuoto da servire per i nuovi acquisti o di altre opere dello

2VV.

stesso autore , ovvero di altro che porti le stesse prime sillabe.* Ci terminalo , si passa alla operazione scientifica, cio alla formazione dei cataloghi per malerie, spogliando il catalogo generale e registrando ogni opera nella classe branca clte le spetta e nel catalgo di quella scienza o materia alluopo destinato; seguendo; ovvero conservando lo stsso metodo del catalogo generale. Questa divisione e suddivisione delle opere rion mica di pco immesse, dipendendo da lle operazione la erroneit, la eccellctza di un catlogo. Per seguire la divisione e sud* divisione che la natura di ogi>i libro compor ta uop conscere non solo i titoli, ma bi sogna ancora avere una conoscenza letteraria, cme pi volle ho radicato, e segnatamente ri! capitolo terzo della presnte quarta parte, astenendomi di ripetere d che ho detto. Pu benanche coliti, il quale volesse formare qualche eaialog e classificarlo indi per. ma terie, servirsi delle tre tavole; che indicano il mio sistema, delle quali si conosce la classe, branca e posto che' spetta a ciascun libro. A ci bene eseguire e senza tema di errare necessario che ri compilatore de) catalogo

24*

sia sicuro di conltnuto dei libro c ndn pia sti cicca fede al frontispizio, il qudle si tpoyft: spesse volle fallace. In queslo modo si collo* cheranno le opere nella scienza o materia loro competente senza tema di errare. Tale il mio sislema di formare i cataloghi , e mi auguro, che debba essere da altri seguito.

CAPITOLO NONO

Quadro dello abbreviaxioni dei cataloghi.

Nei cataloghi varie abbreviazioni si incon trano, delle quali alcuni non conoscono il si gnificato. E siccome le stesse indicano le qua.*; lit e le condizioni dei libri, per non andar- errati coloro che consultano i cataloghi per lo studio bibliografico, ovvero per fare acqui* sto di qualche opera, e per non lasciare cesia a desiderare nel presente Manuale, mi sono contentato dare un quadro della spiega delle abbreviature che incontransi nei cataloghi francesi ed italiani, che sono differenti le une

dalle altre, eccdo quelle che indicano il for malo dei libri, ehe son le medesime.
Abbreviature del formato dei libri nei cataloghi francesi ed italiani,
in in in in in in in in foglio quarto ottavo duodicesimo sedicesimo diciottesimo ventiquattresimo trentaduesimo

in in in in in in in

4.8.*

il.* 16.* 18. 24. 32.

Abbreviature dei cataloghi francesi


eh. mag. gr. pap. pap. d*Holl. pap. iel. flg. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . chart raagn grand papier papier d'Hollande papier vlin figurs lav rgl fllets dor sur trancile tranche dor denteile maroqun rouge maroquin violet maroquin vert maroquin bleti maroquin citron maroquin com parli mens

1. r.

HI. . . . d. s. t . t. d. . . dent. . . m. r. . . in. toI. . m. t. . . in. bl. . m. cil. . m. comp.

2VT
do. de m. do. de tab.
Tel.

doubl de maroquin doubl de tabis


lin

vel. dHoll. parch. v. m. v. f.


v. ca.

vlin d'Hollande
parchemin

teau marbr veau fauTO veau caille


Tcau jasp Tcau marbr allemand

v. jasp. v. m. all. cuir de Rus. p. d. Iruie bas. d. rei. cart. br.

cuir de Russie peau de lruio basane demi-relieur$ carlonn


broch

Abbreviature dei cataloghi italiani


c. g. c. coll. c. mass. c. di 01. c. Tel. c. col. . lg. dor. alle c. c. d. . . m. r . . uq. toI. m. Ter. o. m. v. m. bl. . m. m. .caria grande caria collala caria massima carta di Olanda carta velina caria colorala figurato dorato alle carte carte dorato marocchino rosso marocchino Tiolace marocchino ferde marocchino bleu ^ marocchino raarmorato

. .

2t8
vel. . rei. di 01. perg. . c. di Rus. p. di tr. m. 1. leg. in lei. bod. . br. . inlon. . smarg. . . . . . . . i . . . . . . . . . . . . . Telino Telino di Olanda pergamena cuoio di Russia pelle di troia mezza legatura legalo in tela legalo alla bodoniana brosciura intonso smarginato

CAPITOLO DECIMO

Elenco delle principali opere che consultar debbonsi dai bibliografi e bibliotecarii.

Se volessi dare un catalogo completo di (ulti quei libri che sono necessari! a constil larsi da un bibliografo sarebbe lo stesso che riempire un altro volume , mentre -non solo i libri di bibliografia debbono consultarsi, ma ancora alquanti di Sloria letteraria, di.biogra fia, e giornali letterari, i quali presentano una sorgente di cognizioni bibliografiche. Non comportando (anlo un Manuale, mi son con tentalo dare un breve indice di alcuni libri che sarebbero, a creder mio, i pi adatti ai lavori bibliografici.

2W

A
A
chard

( Claud. Frane. ) Cours eletoentaire de bibliographie; 8. Murscille 1806.


Compilazione male accozzata e scorretta di un. opera restala imperfetta per la morte dell*autore, la quale altro non con tiene che un ristretto del Manuale tipografico di Fournier e del Dizionario bibliologico di Pcignot. Achard compil ancora il catalogo della biblioteca dell abbate Rive in 1. voi. in 8. nel 1795.

(Jo. Georg. Clir.) Biblotheca biblica Wurtembergensium ducis olim LorViana; 4. Chrisliani, scu Hamburgi 1787. JEgypiiorum codicum reliquiae in bibliotheca naniana os serva tae; 4. Rononiac 1785. A f f ( P . Ireneo) Saggio delle memorie sulla tipografia parmese del secolo XV; in 4." Parma 1791.
A dlea Opera accurata.
A marori

(Joan. 0) Hisloriota artis typographicae in Sve zia; 8. Roslochii 1725.


Opera eccellente divisa In quattro capitoli e piena di inte ressanti ricerche. La prima edizione in pochissimo numero fu seguila nel 1712.

A jies (Jos.) and* H e r b e r t (W.) Typographical antiquities; 4.* toI. 3. London 1785.
In quest'opera si trovano dettagliate notizie suprimi stam patori d Inghilterra, ed un catalogo di libri ivi stampati dalTanno 1471 al 1600. Trovasi ancora un supplemento conte nente i progressi della stampa in lscosia cd in Irlanda. La prima edizione fu eseguita nel 1749.

Typographical antiquities or th history of printing in England, Scotlland and Ireland, augumcnted by TVill-

Voi. 11.

52

250
Herbert and now greatly cnlarged by Thom. Frognall Dibdin; 4. voi. 4. London 1810*19.
Nuova ediiione della precedente molto accresciuta.

Analectabiblion, ou xtraits critiques de divers litres rares, oubli, ou peu connus tir du cabinet du M ar quis D. R**#: 8. voi. 2. Paris 1836*37. Annalen der alkern deutschcn littcralar; 4 f* Nuremberg 1168.
L'autore di detta opera il dotto Panzer.

Annales lypographiae liebraicac Sabionettenses; 4 / Parmae 1180. ^ torelli ( Gius. ) Ri cerei) e bibliografiche sulle edizioni ferraresi del secolo XV} in 4t Ferrara 1830, Aretin (J. Cf de) Catalogus codicum mss, biliolhecae reg, Bavariae; 4. voi. 5. Monacliii 1806.
Il presente catalogo dovuto a! celebre Ignaiio Hardel, non essendovi altro dell* Aretin ebe una prefazione di dof pagine in fronte al primo volume, l'avvertimento di uoa pa gina che leggesi in principio del quinto volume , una noti di 15 righe alla pag. 4 1 0 , ed un altra di 7 righe nella pa gina 20 del voi. 3 . Molti esemplari hanno doppii i fronti? spiiii, di cui uno non contiene che il nome di Hardet, men tre nellaltro vi si trova unito quello di Aretin.

Argelati (Ph,) Bibliotheca traductorum italo rum; 4f v. 5. Mediolani 1161.


Opera ricercata. Il laboriosissimo e dotto autore pria di arerei data questa eccellente opera aveva publicato l'altra di uguale valore titolala Bibliotheca tcriptarum Medioloneruium fol. roItimi i . Medio!. 1745.

Arwood Biblioteca portatile degli autori classici greci e latini; 12.* voi. 2 . V enera 1 1 9 3 .
Rende molto interessante quest* opera il quadro crilico-Upografico deir&bb. Mario Boni, che trovasi spesso legalo fine del secondo volume,

25*

ssfiMAiii (Simone) Catalogo dei codici mss. orientali della biblioteca naniana; 4. voi. 2. Padova 1187. (Jos. Siro.) Bibliotheca orientalis Clementina-Vaticana recens manuscriptos codices syriacos, arabico etc. fol* voi. 4. Romae 1719 e seg.
Questa cccclleolc ed erudita opera uscita dai torchi della Propaganda forma il pi bel titolo della gloria di Giuseppe Simone Assenna i.

( Steph. Evod. ) Bibliolliecae Mediceo-Laurenlianac et Palatinae codicum mss. orientalium catalogus; fol. voi. 2. Florenliae 1742.
Le note di quest'opera sono del celebre Gori.

(Steph. Evod, et Jos. Simon) Bibliolhecae postolicaeYuticauae cod. mss. catalogus; fol. voi. 3 1756-59.
Questo eccellente catalogo fu compilato da Stefano Evode Assonano di unita a suo aio Giuseppe Simone dello stesso nome. Per la sventura accaduta dello incendio del gabinetto degli autori e con esso dei materiali che servivano pel compi mento dell'opera rest imperfetta. Del voi 4. se ne erano stampati pochi fogli.

(Rice.) Origin and growlh of prinling; 4. Lon don 16G4.


L'autore di questa ottima opera mor in prigione per de biti.
A i j d i f r e d i (J o .

Bapt.) Catalogus historico-criticus edictionujn romanorum saeculi Y; in 4. Romae 1783.


Questo stimalo catalogo contiene gioite ediaioni omesse da Haittaire, Orlandi e taire.

- Specimen istorico-erilicum editionum italicarum sae culi XV; in 4. Romae 1794.


La presente opera fa seguito alla precedente.

Catalogus bibliolhecae casanaltensis librorum typis im pressori! m; fol. voi. 4. Romae 1761-88.
Tutte le opere di questo celebre e dotto bibliografo sno

252
stimate. Labb. Mercicr di Saint-Leger riguarda qnesi*talliaa opera come un capo lavoro di bibliografia e letteratura. Sreaturatamente non fu terminata , e non arriva che alla let tera L.

uiuviLuo (P. F.) Catalogus librorum bibliothecae Academiae Upsaliensis; 4. voi. 3. Upsaliac 1807 al 1815.

B
B aer

LcLtrcs sor l'origine de r imprimerle, servanldereponse aox observalions pubi, par Fournier jeune sor l'ouvrage de Schoepflin inlilul YiruHciae typographiau 8. Strasburg (Paris) 1161.
Schoepflin rispose vittoriosmeate all'autore. Nlenteduacaa per tale lettera di Baer non lascia di essere interessaci le-

Banditi (A. M.) Catalogus cod. mss. bibliolhecac MediceaeLaurenliaiiae; fol. voi. 8. Florentiae 1164. Bibliotheca Leopoldina-Laurenliana ; fol. voi. 3. Florenliae 1191-93.
Quest* opera deve unirsi alla precedente- Il celebre SteL Evod. Assemani aveva gi pubblicato il catalogo dei mss. orientali della biblioteca Med Laurenz.

de Fiorentina Juntarum typographia; 8.# voi. 2. Lueae 1191.


Tulle le opere di Bandir so d o eccellenti e meritano estere consultate per la loro erwtisioae.
B a k d tk i

(G. S.) Histoire de voi. 3. Cracoviae 1825.

* imprimerle

cn Pologne;8\

Buona opera di una particolare storia dcHa stampa.

Histoire de rimprimerie Cracovie; 8. Cracoviae 1818.


Opera dell* ugual merito della precedente.
B a rrie r

Catalogue des livres d e la scil dKlal; fol. Paris 1803.

b ib lio lh c q u e d a

C on*

253

Diclionnaire des ouvragcs anonymes et pscudonymes; 8. voi. 4. Paris 1822-27.


Questa la seconda edizione accresciuta di altri 25647 articoli, stante la prima edizione di questa eccellente opera * eseguita nelfanno 1806 non ne contiene che 14000 circa articoli.

Bibliotheque d'un liommc de gout (par Chadon et de la Porte) entierement rcfondue par M. Barbier; 8. voi. 5. Paris 1808.
Bench trovasi in questa opera nel fronti$pizio in alcune copie il nome di Desessarls, lo perch questi era socio nelle spese coll'autore. Barbier si rese illustre nella scienza bibliografica coi suoi scritti a segno di meritarsi la stima di tutti i dotti. I pi rinomati bibliografi dell* Europa lo consultavano. Ad esso dcvesi la formazione delle biblioteche*di Fontanebleau , di ompiegne, e di Saint-Cloud, che arricch di rare e curiose collezioni, delle quali redasse ottimi cataloghi. Questo dotto bibliografo nel compilare il catalogo della biblioteca dei Consi glio di Stato, conserv nello stesso l'ordine che in detta bi blioteca tenevasi, malgrado lo spirilo di notila che in quella epoca regnava ; mentre i suoi confratelli, ai quali era stata affidata la cura delle biblioteche, volendosi av\icinuje col loro sistema allalbero enciclopedico ili Bacone sconvolgevano Cor dine delle stesse a segno Iole di nulla pi capire eglino stessi, come si verificato ai giorni nostri nella disgraziata biblioteca comunale di Palermo. Compil ancora Barbier il catalogo della malaugurata biblioteca del *onle di Bautourlin, la quale per nell* incendio di Mosca. Nulladimeno tutte le opere di s fe condo scrittore sono di uguale merito e necessarie allo stu dio bibliografico.
B a ra ttis B a rle tti

(Jo.) ltalian library; 8. London 1757. de S airt - P a i l Nouveuu sysleme typographique, dont les experiences ont el fai le en 1775 aux frais du gouvernemenl; 4. paris 1702.
II sistema di questo autore quello di impiegare i carat teri da stampa a sillabe alla vece di lettere isolate.

% > %
B a r r o is

(Jacq. M.) Cataloguc des livres de Falconet; 8. voi. 2.1163.


Questo ano dei buoni cataloghi francesi. L'aulore era li* braio in Parigi ed aveva immense conoscenze. Compilo on gran numero di cataloghi tutti stimati, alcuni dei quali sono indicati nella Francia letteraria,

Bibliotheque protypographique; 8. Paria 1830,


Opera che ha qualche merito.

a S. P a u l i r o Musaei borgiani oodices avenses etc.; 4. Romae 1193. Bamboli ni (S. Ant.) Saggio epistolare della tipografia del Friuli nel XV secolo; 4. Udine 1198.
B a rth o lo m a e i

Uteressante storia della stampa del XV secolo sei Friolfr


B a rto lo c c io

de C e l l e n o (S.) Bibliotheca magna rabbinica de scriptoribus et scrlptis rabbinicis ; fol. voi. 5. Romac 1615.
Opera dottissima piena di ricerche ed enjdizionf, un* delle pi belle che sono comparse ai giorni nostri. L autore era professore di lingua ebraica nel collegio de' Trasmarioi io Roma.

Baruffaloi Saggio della tipografia Ferrarese; 8. Ferrara 1111.


Dotto bibliografo, nipote dei bravo poeta dello stesso nome. La presepio sua 'opera piena di erudizione e curiose ricer che. Venne la detta opera confutata da Domenico Barbieri. L'autore voleva ristamparla col titolo di Ammli tipografici Fer ram i. Sorisae aocora il catalogo delle edizom tulle dellOrlando Farioso che pubblic in Ferrara n*U>nne 18W, e que sta - le migliore bibliografia che si abbia di ai gran poeta.

(Angelo) Dissertazione accademica sul commer cio degli antichi e moderni librai; 8. Roma 1181. B a v e r ( J. J. ) Bibliotheca librorum varorum universalis; 8. part. 1 , cum tribus supplemenlis ; Norimbergae 1110-91.
B a tta g lia i

255
Baver era dotto libraio in Norimberga. Vivente 1 autore comparve una parte della sua opera; venne quindi pubblicata co*suoi scritti da Will cd Hummel. Nel 1774 vi aggiunsero due volumi di supplemento, ed nn secondo siipplhnento com parve nel 179t.

Bei.oe s (Will.) Anecdotes of lilerature, and scarce books; 8.* voi. 6. London 1801-12,
Opera dottissima, la quale non contiene che un repertorio estremamente interessante, nel qoate trovasi una moltitudine di particolarit fino allora del tutto ignote.

(Fcld) Histoire de la lilleralurc polonaise; con* lenent un calalogue des corivains etc, ; 8 voi. 2. Var* savie et Vilnae 1814, P e r a r d (A. S. Louis) Essai blbliograpblquo sur les editions des Elzevirs; 8, Paris 1822,
B e rtk o w s k i

Catalogo eseguito con molla diligenza e contiene delle ec cellenti noie nella maggior parte delle edizioni uscito dai to r chi di questi celebri stampatori olandesi.

Pergel (Jo, Arnoldi de ) Enchomium calchographiae ; 4, Mogunliae, Behpim 1541,


Opuscolo di 454 versi in onore della stampa e ne attribui sce lautore la scoperta a Guttemberg.

(Jos,) Histoire litteraire des Grecs pendant le moyen age, trad, d Tanglais par A, M. IL Boulard; 8, Paris 1822, Bernard (Aug,J de FOrigine et des debuts de 1 *imprimerle en Europe; 8. voi. 2. Paris 1853.
P e iu n g to p t

Opera interessantissima piena di eccellenti ricerche e di una sana critica, la quale puossi riputare una delle migliori su questo genere comparsa sino ai giorni nostri. Corredata di 20 interessantissimi e diligentissimi fac-simile*

Beughen (Coro, a) Incuti abula lypographiae ; 12. Arnslelodami 1688.


L'Kitor era libraio in Emmcrich e pubblic numerose opere,

253
di cui ai giorni ncslri poco conio si fa dagli istruiti biblio grafi.
B fy eri

(Aug.) Memorine liislorico-crilicae librorum variorum; 8. picc. Dresdae 1131.


L A u to re pubblic altre tre opere di bibliografia di mioore conto della presente.

(Georg.) Noliline auclorum juridic. et juris arti inservientium tria specimina; 8. Lipsiae 1698 e 1705.
Quest'opera stata pi volte ristampata con supplementi. Una edizione se ne esegu con aggiunte nellanno 1727. Jenieben nel 1738 ne pubblic un'altra edizione con altri sup plementi. NcH'anno 1749 Hummelius un altra edizione diede co* suoi supplementi; altre due edizioni se ne eseguirono nel 1750. Finalmente unaltra ne pubblic H. Gotti.Frank nel anno 1758.

Bibliografia italiana, o sia elenco generale delle opere di ogni specie e di ogni lingua stampate in Italia, e delle italiane pubblicate all'estero; 8.* Milano 1835 e 1846. pratese, compilala da uno da Prato ; 8. Prato 1844. Bbliographie agronomique, ou Diclionnaire raisonn des ouvrages sur leconomie rurale el domeslique; 8. Pa ris 1801.
L autore di questa speciale bibliografia Masut

de la France, opera periodica. Bibliomania (th) Or books madness. a bibliographical romance in six parls, illuslraled wilh cuts; 8.* London 1811 seconda edizione.
Lautore di questa eccellente ed originale opera il non mai abaslaoza lodato bibliografo Thomas Frognall Dibdin, la quale rifuse e di gran lunga aument in questa seconda edizio ne 11 volume contiene 800 pagine ed ornato di molte eccel lenti incisioni. Vi si trovano nell* opera interessantissimi e singolari particolarit relative alla bibliografia d'Inghilterra. Il prezzo della stessa carissimo c particolarmente delle co pie stampate in carta imperiale, che se ne tirarono sole 19

257
divisa in due volami e seno ornate col ritratto dell' autore di eccellente esecuzione del quale ritratto dopo stampato il nume ro relativo alle copie di carta imperiale fu rotto il rame. Il li bralo Loogmann di Londra ( secondo Brunet ) chiedeva 100 ghinee di un bellissimo esemplare arricchito di una quantit di incisioni e ritratti, legalo in 5 volumi*

Bibliotheca Angio poetica; 8. London 1815. Smitiana; 4. Veneliis 1755.


L* autore di questo catalogo G- B. Paschalis, nel quale fa una esatta descrizione delle edizioni del secolo XV che arricchivano la biblioteca diram atore inglese Smith.

Askeviana; 8. Londini 1775.


Catalogo malissimo redatto, ed ha qualche valore allorquando vi si trovano annotati i prezzi. La biblioteca di Tommaso Askew era rinomata per la scelta delle belle edizioni che la componevano.

Firmiana; 4.# voi. 9. Mediolani 1783.


Bellissimo catalogo della numerosa biblioteca del conte Firmian che raccolse in Milano.

Graeca et Latina com. de Rewiezki; 8. Berolini 1784.


Pell numerosa oollezione dei classici Greci e Latini chc racchiude detta biblioteca si rende il presente catalogo ricer catissimo; bisogna per riunirvi i due supplimenti. In Ber lino nel 1704 se ne fece una ristampa con supplimenti.

Bibliothecis (de), atque archiviis virorum clarissimorum libelli; 4. Helmstadii 1699.


L'autore di quest* opera J. J. Vaienti.

Bodom (G. B.) Manuale tipografico; fol. picc. voi* 2. Par ma 1818.
Il presente Mannaie offre lo epedmen di tutti i caratteri eseguiti ed usali dal Bodoni, e molto giova per la conoscenza delle genuine edizini bodoniane; ne furono stampate pochis sime copie.

Voi. II.

33

258
B o h e m e ri

toI.

Bibliotheca scriptorum historiae naturali ; 8, 9. Lipsiae 1785. (Louis) de la Bibliomanie; 8. Paris 1761. Paris 1765. (he cathedra! libraries of Ea* Bibliolheque universelle des 1808.

Bibliografia speciale esatta e ricercata.


B o llia u d -M e rie t

Utile trattato. L'autore scrisse varie opero di letterature.


B o tfie ld

Essai sur la lccture; 8 . (Beriah.) Notes on gland; 8. London 1849, B o i c i i e r de la B i c i i a r d e r i e voyagcs; 8*. voi. 6 Paris

Bibliografia speciale, utile e piacevole , che d ragguaglio di tutti i viaggi antichi e moderni. desiderabile che qual* ehuno desse mano a fornirne una migliore.
B o u la rd

(S.) Trait elemcntairo de la bibliographie ; 8. picc. part. 2. Paris 1801.


Lautore era stampatore, libraio ed ottimo bibliografo. Scris se varie opere, la pi utile la presente. Vi si trovano saggi avvertimenti diretti alle persone che vogliono formarti delle biblioteche.

(Aug.) Scelta di libri i pi stimati dalla nuova letteratura in tulle le scienze ed in tulle le arti, tanto in lingua tedesca, quanto in lingua francese ecc. Opera proposta ai suoi amici ; 8. Berna 1787 scritto in te desco. B o w t e r t de Origine typographiae historia; 4#. 1777,
B o u rk a rd t

Questa dotta opera del celebre stampatore Bowyeri meri tatamente gli procacci Canore di essere ammesso a socio nella Societ Reale degli Anliquarii di Londra.
B o x ii rm i

necdotes byographical, and literary; 8tt. London 1778. (Zuerii) Dissertai, de lypographiae artis invcntione 4. Lugd. Bai. 1740.
Opera dotta e critica , colla quale 1' autore si sforxa d i dare l'onore della invenzione della stampa alla citt di Arlem.

(P. Plac.) Notiti h istori co-li tterari a do libris ab arlis typographicae invenlionac usque ad annum MD rmpressis; 4 . voi. 2. Auguslae-Vindclicorum 1188. Notitia de libris ab arlis typograhicae origine ad annum MD impressis in bibliotheca SS. Uldarici et Afrae extanlibus; 4. Augustae-Vindelic. 1188. ( Notitia de codicibus mss. in bibliotheca monastcrii SS. Uldarici el Afrae extantibus; 4*. pari. 6. Augustae- Vindelic. 1191.
Brami Tutte le opere del eolebre e dotto bibliografo Brano sono interessantissime e ricercate.

Indice dei libri a stampa citali per testo di lin gua nel Vocabolario della crusca; 8. Verona 1198. B ristisu bibliografer, by th sarne ; 8. voi. 4. London 1810, 13. BmgejiaVs (L. W.) View of tbe cngl. editions, and translations of th anc. greck, and latin authors; 8#. Lon don 1191. Bbunet (I. Ch.) Catalogue des livres de (LeondOrches); 8. Paris 1811.
B ra v e tti

Eccellente catalogo redatto dal principe de* bibliografi dei nostri tempi.

Manuel du libraire et de l'amateur des livres;. 8*. voi. S. Bruxelles 1845.


Per la giusta riputazione ed accoglienza fatta dal colto let terario pubblico alla preseote opera, stato obbligato 1 *autore farne in pochi anni varie edizioni, oltre di quella che trovasi in corso di stampa, la quale aumentata di grande numero d i articoli e corredata di diversi fac-simili che la rendono in dispensabile ai bibliografi. * bibliotecarii ed amatori di libri. Il pubblico con molta impazienza ne atUnde il compimento. B vubmajiki

(J. Lud.) Notitia scriptorum artem typographiae ittustrantium; 4. Hanoviao 1140.

360
Opera molto ricercala c di grande interesse. L*antore seri' se altre opere bibliografiche di non minore merito ed inte resse della presente , tra quali quella che porta il titolo di

Osservazioni e supplimento agli Annali di MaiUaire

Birii (Rich. de) Philobiblon; 4.


Lautore era prelato inglese e chiamavasi Riccardo Anger* ville. Fond ima ragguardevole biblioteca in Oxford. Scrsse varie opere, tra le quali la prsente in cattivo latino in onore dei libri e del loro uso che pubblic colle stampe di Spira nel 1183 in 4 ; fu indi ristampata in Parigi nel 1500 ed in continuazione in Oxford nel 1590 ed in Lipsia nel 1674 in seguito dellopera che porta il titolo seguente PMlotogitanm

epistetanun centuria una.

c
Caille ( Jean de la ) Histoire de la imprimerle ; 4*. Pa

ris 1689.
L'autore era libraio in Parigi. La presente opera seguendo Marchand, Fournier jetme, Desmezure e Nc de la RocheUe la considerano trascurata e poco stimata. Scorso qualche tempo e restandogli varii esemplari invenduti gli sostitu varii fogli di supplimenti e correzioni. Tali copie sono bea poche e ri cercate. La Biblioteca storica della Francia al n 47937 della edizione di Fontette d uno esatto ragguaglio dei foglietti e delle aggiunte.

Cailleau (Andr. Ch.) Dictioimaire bibliographique et crili-

que; 8. voi. 4. Paris 1790; 1802.


Abbench quest'opera sia stata attribuito al libraio CaOleaa; nientedimeno 1 *autore l'abbate Ducloe amico di Cailleau a cui vendette il mss. a vile prezzo. Quest' ultimo ne ottenne hi gloria ed il profitto che non fu mica poco per avere avuto lopera un felice successo, per cui se ne fece un contraffazione in Licgc. Il quarto volume fa compilate da B n u et e

361
to la prima opera di questo dotto bibliografo allora di et molto giovane. Il Dizionario di Cailleau oggi dimenticato, ed i prezzi sono fallaci.

Casus Notice d un livre imprme a Bamberg en 1462. in 4. Paris 1719. Questa curiosa notizia ha per oggetto il libro delle Quattro storie stampato da Pfister.

de M z i e r e s (Nic.) Lettres sur la profession d'avocat; 12. Paris 1712, e 1777. e voi. 2. in 12. 1805.
La migliore e la pi completa edizione di questa dottisslma ed accurata opera quella del 1805. Opera stimata per la parte bibliografica, nella quale trovasi un catalogo di libri di dritto colla indicazione delle migliori edizioni.
C a r r e r i (J o s.

Bart.) Catalogue raisonne de ouvfages qu' ont et publi sur les eaux minerales; 4A . Paris 1785.
Opera dottissima.

C a s ir i

(Mich.) Bibliotheca arabica-ispana Escurialensis; voi. 2. Matriti 1760.

fo l.

Questa dottissima opera offre la serie de* mss. arabi della biblioteca dello Escuriale nel numero di 1841 articoli. Tale opera un iodispeosabile repertorio utile non solo a coloro che si applicano allo studio della orientale letteratura, ma an cora a quelli che agli studi bibliografici sono addetti. Nulladimeno vi hanno osservato qualche mancanza di critica e di fetto nella conoscenza del testo, come ancora stato rimpro verato di avere in qualche passo confuso il earaltere cufico col mogrebino.

Catalogo ragionalo dei libri stampati in Vicenza nel se colo XV in 8. Vicenza 1796.
Eccellente catalogo delle prime edizioni di Vicenza.

delle storie particolari delle citt d'Italia ; 4*. Vene zia 1779. ragionato dei libri rari di arie ed antichit posseduti dal conte Cicognara; 8. voi. 2. Pisa 1821.

m
de libri del conte d Elei; 4*. Firenze 1826.
Per conoscere l'autore di questo interessante cd istruttive catalogo v. pag. 44 del presente voi.

Catalogne. des livres du cabinet de M. d Boze fol. Pa ris 1145.


La presente edizione di questo catalogo rarissima, per es sersene stampate soli 36 copie. Oltre la sua gran rarit ri cercato, perch offre delle notizie che non si trovano nella edi zione in 8.

des livres de Burette; 12. voi. 3. Paris 1748.


Questo catalogo fu compilato dal celebre libraio Martin ed molto ricercato.

des livres de la bibliotheque du president de Laraoignpn; fol. Paris 1770.


Catalogo rarissimo per essersene stampati solo 25 copie so pra carta di cotone. 11 redattore dello stesso fu L. F. de la Tour.

des livres de Crevenna; 4*. voi. 6. 1775.


Curiose catalogo di on grande amatore di libri, ma molto utile.

Idem; 8. voi. 5. 1789.


Bench il presente catalogo una ristampa idei precedente, nulladimeno offre nuove notizie.

de la bibliotheque de M. Hue de Miremenil ; 4*: Pa ris, Valada 1781.


Di questo catalogo non se ne stamparono che sole 12 co pie e fu redatto da M. Le-Prince.

des livres du cabinet du conte d* Arlois ; 4*. Paris, Didot 1783.


Di questo catalogo se n stamparono un piccolissimo nu mero di copie.

des livres de la bibliotheque de M. de la Scrna-Santander; 8. voi. 5. Bruxelles 1803.


Catalogo istruttivo e ben ragionato diana ricca biblioteca,

363
che fa da Parigi trasportata io B rasselle, e fu ivi posta jn vendita nel 1809.

raisonn des livres de botanique d un amateur ; 8. Lyon 1809.


Questa speciale bibliografia contiene delle precise ed istrut tive note.

des livres rarcs d Ant. Bern. Gaillard ancien ambassadeur; 8*. Paris Debure 1810.
Catalogo stimato.

de Bozarian; 8 . Paris 1811.,


La biblioteca di Bozarian conteneva degli eccellenti libri ornali delle pi belle legature.

de Chenier; 8. Paris 1811.


Questo buon catalogo offre uno scelta di eccellenti libri ed preceduto da una breve e buona notizia di questo stimato scrittore.

di M. Firmin Didol; 8*. Paris, Debure 181!.


Questo catalogo fu redatto dal celebre bibliografo Deburc, ed offre le belle e numerose edizioni uscite dai torchi di que sto celebre stampatore.

dune bibliotheque dun amateur , avec des notes bibliograpliiqucs, criliques et lilleraires ; 8*. voi. 4. Pa ris 1819.
Questo il catalogo della particolare biblioteca di M. Rcnouard, il quale bene compilato e le note sono curiose ed istruttive e di grandissimo interesse.

des livres imprims sur vel in de la bibliolheque du Roi; . voi. 5. in tom. 4. Paris, Debure 1822.
Il primo tomo contiene la Teologia il 2. la Giurisprudenza, Il 3. le Scienze cd Arti,' il 4. le Belle Lettere, ed il 5. la Storia. Nella fine dcllullimo volume vi si trovano otto differenti ed interessanti tavole. Per fare l'elogio a questo catalogo basta dire essere stato redatto dal celebre bibliografo M. Van-Praet, ed fornito di curiosissime ed istruttivissime note scritte chiarissimamcnte e bene.

36*
des mss. du cabinct de Cambis; 4. vignon 1710. of th large , valuable library of. Mie. Maittaire; 8, part. 2. in 1. voi. London 1748.
Catalog ricercatissimo io Inghilterra allorquando vi si tro vano marcati i prezzi.

of th Jandowpe manuscripts in th Rritish Museum fol. London 1812, Catalogus librorum qui ex typographia S. Congregalionis de propag, Ade variis linguis prodierunt cum praefatione Io. Chr. Amadutio; 8. Romae 1773 di pag. 55.
La presente edizione la settima di questo catalogo. La prima quella del 1659 , la ottava del < 78 2 , la nona del 1793. Quest* ultima non contiene che 51 pagina. Una nuova edizione di questo importante catalpgo comparve nel 1817 senza prefazione col titolo seguente Elenchi librorum etc. in 16 di pag. 23.

librorum Dan, Elzeviri; 12. Amstelodaml 1674, librorum bibliolhecae regiae; fol. voi, '10. Parisiis 1739.
Il presente catalogo fu compilato da Sallier, Boudot e Carp* peronier.

bibliolhecae Bunovianae; 4. voi. 7, Lipsiae 1750. bibliolhecae Bruhlianae; fol. voi. 4. Dresdae 1750.
I libri della presente e della precedente biblioteca furono riuniti a quella del Re in Dresda.

bibliolhecae Casanatlensis librorum typis impressorura fol. voi. 4. Ropiae 1161.


II presente catalogo fu compilato dal celebre Audifredi, e disgraziatamente non arriva che alla lettera I. Il cardinale Gi rolamo Casanatta gi bibliotecario della Vaticana leg la sua biblioteca ai Domenicani della Minerva in Roma.

bibliographicus libroruiji bibliolhecae accademiae Theresianae; 4. voi. 13. Viennae 1782.


Prezioso inventario di tutte le ricchezze letterarie del col leggio Teresiano. Lautore del presente catalogo fu Giuseppa

265
do Sartoria o se no stamparono iole 100 copie cd il preczo ordinario di 500 fr. Vi sono classificate metodicamente tutte le memorie ed opuscoli diversi che trovami sparsi nelle col lezioni accademiche, nei giornali e nelle diverse raccolte chc possiede la biblioteca Teresiana. Brunet asserisoe, che l im portanza di questa biblioteca corrisponde al merito del suo catalogo.

bibliothecae Toltianae; 8. voi. 7 Hanoviae 1759.


Catalogo rarissimo in Francia.

sive nolilia mss. qui a E. D. Clarkc comparati lo bibliothcca Bodlciana adservanlur; inseruntur scholia quaedam incdilac et in carmina Gregorii Naziameni; 4. voi. 2. Oxonii 1812. C a t m r i s o t (i\ic.) de Arie typograpfciae; 4. Bourges 1685. Cave (Guill.) Scriptorum ecclesinslicorum historia litleraria; fol. voi. 2. Oxonii 1740.
L* autore di questa dotta opera arriv sino al XIH secolo, la continuazione di Warthon. Un* altra edizione se ne fece in Oxford negli anni 1745 e 49.
C o llie r

(Rem.) Histoire gncrale des auteurs sacrs et ecclesiastiques; 4. voi. 25. Paris 1729 a 63.
L*ultimo volume di questa dotta opera comparve nel 1765 due anni dopo la morte dell'autore. Bisogna aggiungere alla stessa il volume delle tavole compilato da Rondet e Drouet colla scorta di quelle che trovansi in ciascun volume per cura di StrQbbel. L'opera di Ceillier venne lodata dal dotto B e nedetto XIV con due brevi. Nella stessa trovasi il catalogo e la critica delle opere ecclesiastiche, come ancora la enume razione delle loro edizioni.Ci duole non averla l'autore ter minata , che per la sua esattezza preferibile a quella di Dupin.

C h a m p o llio n

( Jean Frans.) Observations sur le catalogue des mss. cophtes du musc Borgia a Vclllri par G. Zoega 8. Paris 1811.

Voi. II.

34

966

Catalogale des papyres du Vaitela; 4. Romae 1826.


flio .F r . CtoainpOflion autorete! presente catalogo, singolare genio di archeologi* , paleografia e bibliografia da immatura morte rapito alle lettere al 57 anno di sua et. Si distinse a segno per Je mie dottrine da esso lai hi rarie pere pubblitte ebe me reamente aeqnirtesSi 1 * mtol raa ione del non mai abbastanza lodato Cardinal Mai. Onde interrogano i lettori i compilatori della Biografa oniversale cen le seguenti pcccise parole. Ma chi non si compiacer di vedere 1 * illustre e veochio lettore dei palimsesti dar la mano al giovane letlore e geroglifici? Ci basta per far conoscere la eccellenza delle presenti due opere non solo , ma anoora di tutte quelle da esso lui fatteci pervenire, Chasse (la) aux bibliographes et aux antiquaires mal avi*

ss; 8. voi,. 2. 1789,


Opera piena di eeiensa, di acrimonia e della pi pedante sca alterigia. L'autore 1abbate Rive*

CtJEvubifvt (Andr) Origine de la imprimerie a Paris; 4. Paris, de lattin e 1094,


Allautore della presente opera, gi bibliotecario della Sor bona, devoti la conservazione dello Speculumhumanme ab* tfon, acquistato da esso lui nello scarto di un libraio per po chi paoli, preservandolo dalla destruzione dei libri di scarto al quale era destinato, ed oggi nella biblioteca reale di Fran~ eia conservasi. La presente dotta c curiosa sua opera tra tutte le altre dello stesso autore la sola ricercata, c da llat* taire spesso citata; nientedimeno non esente di errori. Il Chevillier adotta la opinione di Tritetnio, senza fondamento, riguardo alla prima produzione tipografica di una Bibbia cho esso crede stampata nel 1450.

Giaco imo (Alphonsus) Bibliotheca scriptcruni ad annuui

1583 cum nolis Fr. Dion. Camusali; fol. Parisiis 1731.


La, presente eccellente opera disgraziatamente non arriva che alla lettera E parola ^pimemde, la quale ebbe p oco. spaccio, abbench le note del Camusati la resero molto pregevole, la

m
u* pubblica vendila i librai olandesi rkate e Merkos acqui* alarono il fondo, i quali soppressero i primi quattro fogli e gli sostituirono un nuovo frontispizio cd una prefazione,li 6 . Kappius, per farla credere upa nuova, edizione. Clexkrt (Claud.) A Iusa e i , sivc bibliothecae oxlructio, in-

slruclio , cura, u su s, libri IV , accessit d6criptio bibliothectie S. Laurentii Fscurialis; 4. Lugduni 1635.
Quest'opera contiene molta erudizione, e molte cose inu tili, offre ancora una descrizione della biblioteca dello Escuriale. Il sistema bibliografico di Clement si avvicina molto a quello che oggi generalmente si adotta in Francia.

(David) Bibliolheque curieuse, ou calalegue raisono des livres rares et diflciles a trouver; 4*. VoL 9. Gotlingue 1150.
* Questopera stimata dai bibliografi non arrita ehe alfe let tera II alla parola Hestus. Desia non contiene una sola nomenclatura di libri, ma ogni libro somministra all'autore l'argomento di ima dissertazione utile ai bibliograft; bisogna per coloro che agli studi bibliografici si addicono guardarsi bene mentre nel novero de' libri rari vi colloca molte opere di po chissimo valore, e dell ugual motto al contrario.

(Visconte) Bibliografia Dantesca, ossia Catalogo delle edizioni, traduzioni, codici mss. e com menti della Divina Commedia e dette Opere minori di Dante; 8*. Prato 1845. C o l o m b o (Michele) Catalogo d i alcune opere selenitiche; 8*. Milano 1812. C om olli (Angelo) Bibliografia delrarchilettura civile ed arti subalterne; 4. voi. L Roma 1788.
C o l o m b d e R a t ix e s

Bibliografia speciale stimata e poco comune in Francia.

Caapelbt (G. A.) Etudcs praliques et litteraires sur la tyflographie; 8. il solo 1. volume; Par/s, Crapelet 1837.
Molto ci duole uon essere stata portata a compimento una

g erudita opera di un Unito celebre stampatore ed ottimo bi~

bttogwfo.

Cmhui (Th.) de Furibus librarils; 8*. Lvgd.Bat. 1116.


Il vero nome dcH'antore era Tommaso Teodoro C ru ift Nella pretente opera vi si trova erudizione, ma mancanza di ordine. La prima edizione fu eseguita m Leida nel 1703. Una seconda disseriazione sullo slesso argomento fa pubblicala dal Crcnio nel 1707, ed una terza nel 1700. Tulle e tre le dis sertazioni furono riunito a pubblicate in 8*. nel 1716

D Daunau Amtlyse des opinions sur Torigine de V imprimerie; 8^ Paris, Rcnouard 1802.
Opera chiara, metodica, sostanziale e degna del suo s t ia bile autore per lo spirilo di analisi che la earelterizza. Tale memoria divisa iu tre parli. Nella prima parte l'autore esa mina le produzioni delia stampa pria del 1460, nella seconda i documenti sott'origine della stessa, e nell tersa le opinioni sui primi saggi eseguiti in Arlem, Strasburgo, e Magonza. D m n E (G uill. F rans. le je u n e ) B ibliographie in stru clive, ou traile d es livres ra res e t sin g u liers; 8 . v o i. 1 . Pa ris 1163, 68. Opera eseguila eon un sistema bene ordinato. Ogni classe contiene una tavola ed altra generale alla fine dellopera che rendesi utilissima per le ricerche. Libro manfani* per la su antichit e per essere oggi la scienza bibliografica molto pro gredita. Venne tale opera criticata da Mcicicv de Saint-Leger . cd ingiuriala dall'abbate Rive. Nientedimeno oggigiorno ri cercata per essere un* opera la pi importante che in questo genere in quel tempo abbia data la Francia, e poossi dire quella che serv di sprone al progresso della scienza. Mercicr de Saint-Leger aveva fatto inserire nel Giornale di Trcvaux del 1763 tre lettere criliehe che riguardano il primo volume della bibliografia di D ebure, e quest'ultimo pubblic in saa difesa 1. Appello ai dotti ed ai letterati) 8 voi. due 9. Lettera a M*** che serve di risposta ulta detta critica 3. Supplimento

209
alla Bibliografia istruttiva, o Catalogo di libri di M. L G. G aignat; 8. voi. 2 .1 7 6 9 , con cui corregge alcuni errori cd ag giunge varie omissioni. Nce de La Rocbelle compil un catalogo di libri anonimi che pubblic in Parigi nel 1782 ebe for ma supplemento allopera di Debure.

Museum typographicum , seu collcclio in qua omnes fere libri rarissimi notaluque dignissimi accurate recensenlur; 12. 1155.
Questopera fu stampata eoi nome aaagrammalico di Rebude nel numero di soli 12 copie. Ilarissima.

Catalogue des livres de M. Gaignat ; 8. voi. 2. Pa ris 1169.


Questo il catalogo di cui sopra abbiamo parlato e forma supplimcnlo alla Bibliografia istruttiva dello stesso autore.

(Guill.) Catalogue des livres, de la bibliolhequi* du due de la Valliere; 8. voi. 3. Paris 1183,
La biblioteca del duca La Valliere era la pia ricco biblio teca particolare di Francia. Guglielmo Do-bure cugino di Go* glielmo Francesco redasse detto catalogo (e non mai questo ultimo, come erroneamente credono alcuni bibliografi), tranne la porte che riguarda i mss. che fu eseguita dal dotto VanPraet. I libri rari e mss. ebe formavano la prima parto del catalogo nel n. di 5668 furono venduti 4M , 677 fr. e 40. cent. La seconda parte del catalogo fu pubblicala l'anno se guente da Nyon.

(M. M.) Catalogue des livres de Mac-Carly; 8. voi. 2. Paris 1815.


Catalogo bene redatto di una preziosa biblioteca di libri .rari e sopratulio di quelli stampali in velino.

Deris (Mich.) le Curiosila della biblioteca Garelli ; in 4". Vienna 4130 scritto in tedesco.
L'opera offre grande dottrina e molle conoscenze ed di. vi sa in quattro parti, nelle quali parla delle edizioni del XV secolo, cominciando dal 1482 al 1560; indi dei libri rari atampati dall'anno 1500 in poi; finalmente di quelli che senza ca lere rari sodo d i grfla valore ne) Commercio dei lib r i. _ j

270

Stor della stampa di Vienna; 4. voi. 2. Vienna 1181

scritta in tedesco,
Parla in questa dottissima opera degli artisti chc introdus sero l'arte della stampa in Vienna; rassegna indi 132 opere uscite dai loro torchi, con erudite notizie , dall* and 1482 sino al 1560, e crede essere le prime due opere stampale in Vienna fl. *Traetatus distinctionum Johannis Meytr 1402. 2. Hyeronymi Balbi utriusque furi* doctoris epuscuhtm epigrammtton 1402 per Giovanni Winterbury.

Supplemento alla Sloria della slampa di Vienna ; 4*. Vienna 1193 scritta in tedesco.
Questo supplimento offre circa 800 articoli che fautore re* va omesso nella sua precedente opera.

Annalibus lypographicis a Maittaire supplementum 4189.


Qdlsto celebre bibliografo comincia il suo supplimento dat Salterio stampato nel 1459 da Faust e Schoeffer ed offre va rie . notizie bibliografiche con la descrizione di pi di 600 edizioni del XV secolo omesse da Btaittaire.

introduzione aUa conoscenza dei libri rari; 4. voi. 2. Vienna 1195 sciitta in tedesco.
Quest* opera della pi profonda scienza merita essere tra dotta in tette le lingue. Essa divisa in due parti, cio le biblio grafia e Ja storia letteraria. L'esprit d$s joumcnuc negli ani 1770, 80 ei ha dato molti estratti dettagliati di tale opera.

Codices mss. theologici bibliolhecae Vrtdobon; fol. 5. part. in voi. 2. Viennae 1195, 1800.
Quest* opera un dottissimo repertorio , e forma seguito aH'eceellent ed erudita opera di Lambeeeio. divisa in cin que parli che formano due volumi. L*ultime volume che com prende le ultime due parti fu pubblicato dopo morto l'autore: i mss. del 5. volume lasciati dallo stesso non sonQ stati pijbblicati. In quest* biblioteca lautore scoperse 1* Bibbia latina scritta per. ordine di Rodone gi abbate di S. Was&t dal 795 idi'. 18, e la raccolta dai Setm ofi di . Agostino m ss. nel secofo XJI, tra quali vene erano 25 isediti ed ignoti i PP. Maurini. Tale mas.apparteneva alla badia di S^Searera In Na

71
poli. Carlo VI re di Napoli e di Sicilia por accrescer ed or* nare la sua biblioteca di Vienna obbligava i monasteri ed i conventi dargli i migliori codici, ed in tal modo la depaupe rata Italia stata dagli stranieri spogliata degli oggetti i pi preziosi.

JJibliolheca typographica vindobooensis usque ad 1560 in 4 \ Tiennae 1782 scritta in tedesco e latino. SufTragium pr Johanne de Spira primo Veneliarum typographo; 8. Viennae 1794.
Questo opuscolo una dissertazione cntro il Quadro cri tico dell* abbate Mario Boni, colla quale sostiene non essere stato Giovanni Spira il primo stampatore di Venezia.

Descrizione delle rarit tipografiche e dei mss. rimarche voli, con i materiali per servire alla storia della scoper ta della stampa; 8. Norimberga 1801 scritta in tedesco. D e s e s s a r t (Nic. Lemoyne) le Siede liltcraire de la Fran co; 8*. voi. 7. Paris 1800.
Opera interessante e buona a consultarsi, malgrado gli er rori che la fanno un poco scomparire.

Desrocres (Jean) Nouvelles recherehes sur l origine do r imprimerle 1777.


L* autore pretende In qoestopera che la stampa fu inven tata nel Brabante in Anversa verso ranno ^1442 e che la inTenzione della stampa coi caratteri fusi devesi a Luigi di Vaelbcke. I sig. Chesqtcre e Lombinet hanno combattuto c distrutto tale opinione. D hduv* s

(Thomis Frongoll) Inlroduction lo Ihe Knowledge of editions of greek and roman classics; 8n. London 1801. Specimen bibliothecae brilanniac; 8 < > . London 1808. Specimen of english Debure; 8. London 1810. Book rarities; 8*. London 1811. BiWiolheca Spenceriana or a descriptive calalogue of Ihe books printend in Ihe fifteenlh cenlury and of mnny valuable first edilions in tlie library of George

2<*
Jo h n Earl Spencer; 8 \ mass. voi. 4. London 1814,13.
Tulle le opere di questo dotto bibliografo sono stimatissi me ed offrono immense cognizioni bibliografiche. La presente opera un prezioso catalogo della pi ricca particolare bi blioteca che abbia mai avato l* Inghilterra ; ivi si trovano i libri descritti colla massima esattezza con delle interessantis sime notizie che formano un tesoro di conoscenze bibliografi che. Lopera aoeora freg ata di varii fac-simUi dallo stesso Dibdin diligentissimamente disegnati; quali incisi colla massima esattezza offrono i caratteri , gli ornati c le stampe dei li* bri rarissimi da esso lui descritti. Il catalogo diviso nel se guente modo. I primi due volumi contengono la deaerilie de' libri posseduti da questa ricca biblioteca stampati nel XV secolo ornati di incisioni in legno; le Bibbie antiche in diffe renti lingue e le loro parli separate; i libri di liturgia: i PP. della Chiesa ed i classici greci e latini disposti in ordine alfabeto. Gli atri due volumi offrono la descrizione delle an tiche edizioni delle opere latine, italiane, francesi cd inglesi che formano parte della precedente classe. Chiude finalmente il catalogo con uo copioso indice. La edizione eseguita eoa lusso tipografico.

Aedes Allhorpianac, or on account of th mansion . books, and piclurosal Allhorp Ihe residence of George John Charl Spencer, to wich is added a supplemenl lo th bibliotheca Spenceriana; 8. mass. London 1822.
Il dotto bibliografo Dibdin colla descrizione che in questa opera fa del palazzo e dei quadri della galleria di Allhorp, si incarica ancora di diligentemente descrivere la biblioteca ivi esistente, rendendo conto della collezione delle Bibbie in differenti lingue , de* classici greci e latini stampati in gran carta, delle principali opere scritte in lingua inglese t della serie delle pi preziosa edizioni deHArinsto e delle opere or nate di classiche incisioni che in delta biblioteca conservane. Lopera adorna di 3 t incisioni in acciajo di squisito gvsto rappresentanti la maggior parte ritraili della famiglia Spen cer. Ledizione corrisponde al merito dell' opera.

273 Supplement to th biblioteca Spenceriana or a descriplion catalogue of llie books prinlend in Ihe fitteenlh ccntury in Ihe library of George. JoJm Earl Spepcer; 8". tnas.s. London 1822,
Il presente, volume forma supplemento alla Bibliolheta Spen jeeriana dello slesso autore, cd eseguito dell* ugual modo. Gli articoli sono disposti per prdine di alfabeto cominciando dal n. 1005 al 1318

- a Descriptive catalogue of th books printed in th iifteenlh ccntury lalely formano prt of. th library of ihe duke di Gassano Serra and now th properly of eorg John Eail Spencer Tri 1 1 1 a generai index ofauihors ajid edtttons ccntained in th present volarne, and in th bibliotheca Spenceriana and aedes althorpianae; mass. London 1823,
Questo volume ancora prezioso per la diligente descri zione dei libri che offre.

th Bibliographical Decameron; 8% mass. voi. 3, LonVJon 1811, '


Qaesto volume forma seguito alla Bibliomania dello stesso, autore, ed adorno di una quantit di eccellenti incisioni. L opera divisa in dieci dialoghi; il primo de* quali ontiene la sloria della calligrafia e della pittura riguardanti i mss. sino circa al XIV secolo; il secondo ed il terzo riguardano gli antichi messali 1 iu generale i libri del primo secolo della stampa ornati di incisioni ; offrono i quattro seguenti dialoghi la storia degli stampatori del Continente eogli analo ghi fac-simile delle marche e degli stemmi de pi celebri stampatori del XVI secolo, contenendo inoltre molti cu riosi dettagli su i moderni stampatori inglesi i pi di stinti ; si occupa 1 ottavo dialogo delle legature e degli or namenti dei libri ; il nono tratta delle vendite pubbliche; il decimo finalmente descrive la sloria della bibliografica lctter

Voi. IL

3tj

m
ratura di Italia e di Francia, coi dettagli de principali amatori di libri che hanno esistito e che tuttora esistono in Inghil terra. Il dottissimo bibliografo Dibdin ba ancora pubblicalo al tre opere , una delle ultime non di poco interesse , c il Viaggio in Normandia , in Francia d In Alemagna sotto il rapporto della bibliografia , delle vedute pittoresche e delle antichit, hi. voi. 3. in 8 .arricchiti di eccellenti incisioni e dello stesso modo stampati del Bibliographical Decameron. D ori

(Ani. Frane.) la Libreria; 8. Venezia 1557.

L'operg divisa in due parti, la prima edizione della prU ma parte comparve nel 1550, e la 9. parte nel 1551.Lapre? sente opera & la pi utile del Doni, cd Apostolo Zeno sul proposito scrisse nelle sue note a Fontani ni osscrvaztooi eu riose, utili a consultarsi.

Drmjdio (Georgio) Bibliotheca classica ; V*. picc. voi- 2. Francolurli 1625.


La pi importante, utile ed eccellente opera di Draudio la presente offrendo la bibliografia pi completa delibri stampa ti nel suo tempo cd essendo la prima che presenta un saggio di sistema esteso bibliografico. La prima edizione fu eseguita io Francoforte nel 1611. in 4 *. Quella da noi registrata offre degli aumenti e la nota de* libri stampati dal 1611 al 5. A que st'opera debbono aggiungersi le due seguenti scritte dallo stesso autore. 1 . Bibliotheca librorum germanonim clastica, 4. Francofurti 1625 di pag. 800. S. Bibliotheca extica 4 *. di pa gine 307. La prima comprende i, libri tedeschi e la S* ililri francesi, italiani, spagnuoli, inglesi, fiaminghi ed ungheresi: di quest'ultimo idioma non sono altro che sette articoli.

Drta^tdr (J.) Catalogus bibliolhecae hisloriac naturalis Jos. Banks; 8. voi. 5. Londini 1796 al 1800.
Prezioso catalogo, poco conosciuto in Francia, della biblio teca del celebre cav. Banks. Esso un repertorio universale di tutto ci che sino a* suoi tempi si pubblicato in lotte le parli della storia naturale, il tutto ordinato metodicamotc per classi, mollo facilitando gli studiosi nella ricerca

275
Depi* (L. Eilics) Bibliotheque/des auteurs. eegtqsta&tjques; 8 \ voi. 61. Paris 1*86> 98.
Opera dotta, metodica, e bene scritto. Abbench vi si rim proveri qualche errore bibliografico e letterario; nientedimeno sono scusabili in un si lungo lavoro.

(Docleur cn droit et avocat a la cour royale de Paris) Bibliotheque chofsfe a Tusage des etudiarts en droit, et des jeunes avocais, ou Nolice des livres qui leurs sont les plus ncccssaircs , contenent 1 *indication des meilleurs editions du temps, ou les auteurs ont vcu . du mcrile de leurs ouvrages et de leur degr dutilil ; 8. Paris 1821, nouvelie edilion. Notices historiques, et bibliograpbiqucs sur plusieurs livres de jurisprudence francaise , remarquables pour leur anliquft, ou leur originalit, pour fare suite ala Bibliotheque cIiqUIq livres dei droit ; 8 J Paris, Fa rei 1820.
Queste due opere del dotto Dupin sono non solo indispensa bili ad un bibliografo : ma bcnanco a coloro che sono addetti agli studii legni. Dessi presentano le migliori opere di dritto e di giurisprudenza come pure le edizioni preferibili.
D ujiey

de N u is v ille (Jac. Bern. ) Table alphabetique des dictionnaires en tous sortes de langues; 8. voi. 2 . in 1. picc. tomo Paris 1758.
Il tempo h^ t eso imperfetta la presente opera. Vi si trova spes so legata una Dissertazione sopra le biblioteche, con una ta vola per alfabeto .Unto de' libri pubblicati col titolo di Biblio teche , quanto de* cataloghi stampati da parecchi gabinetti di Francia e di paesi stranieri.

D i 't e r s

(31. L.) Bibliotheque complete choisfe dans toutes les, classes et dans la plupart des langues 1812. D c v e r d ie r (Ani.) Bibliotheque francaise; fol, lyon Sono ro* 1?84.

27*
Opera piena di errori nei titoli e nelle date delle edilioni; rendesi per raccomandevole per avere svelalo molli autori -anonimi, i quali senza di essa farebbero restali ignoti. Dna seconda edizione colla Biblioteca di Lacroix du Moine se ne fece nel 1772 in voi. 6 . in 4. per cura di Rigoley de Juvigny colle note di quest'ultimo e di quelle di Lamonnoye, Bouhier, e Fclconet. I primi due volumi appartengono a Lacroix da Maine ed i voi. 5 al 6 a Duverdier. Colomiez e Baillet prefe riscono lopera di Lacroix du Mainc, ed al contrario Lamon noye quella di Duverdier.

Edaircisscnins sur r inveri li on des caftes a jouer ; 4# Paris, Didot 1780.


La presente una delle -migfiori opere delVabbale Rive.

Elenchits librorum qui ex typographia S. CongregaUorris de propag. fide variis linguis prodierdnt ; 16% Romae 1817.
Tale Elenco l'ottava edizione di questo catalogo.

E llis (H.) et Baber (H.) Librorum iinpressorum qui in Museo britannico adscrvanlur catalogus; 8 *. voi. 4. Londini 1812. Engel (Sam.) Bibliotheca seleclissima: 8. Bernae 1743.
Catalogo pregiato per gli aneddoti e per le note che vi si trovano sprse.

Ekgelmak.i (Guill.) Bibliotheca scriptorum classicorum et graecorum et latinorum; 8. Lipsiae 1847. E r b e r t il Ritratto del bibliotecario; 4. Lipsia 1820, scru

to in tedesco.
della conoscenza de mss.,; 8*. Lipsia 1825, scrif to in

tedesco.
Lessico bibliografico; l \ toI. 2. Lipsia 1821, 30. scrit

to, in tedesco.

$77
Eccellenti opere di un dolio bibliografo che Meritano *> sere tradotte in diverse lingue.
bsch

(J. S.) la France lillcrairc depuis 1771; in 8\ voi. 5. Hambourg 1797.


Opera che presenta una secca nomenclatura; nientedimeno molto utile.

Manuale di letteratura tedesca; 8". Lipsia 1812 e 1814 scritto in tedesco ;


Qusto Manuale pi bibliografico che letterario.

Examen critique et complemenl des diclionnaires histori ques les plus repandus depuis le diclionnaire de Moreri, jusq a la iographie vniverselle inclusivemcnt, par lauleur du Biclionnairc des ouvrages anonymes (Bar bier); 8. Paris 1819.
La presente preziosa opera del tanto celebre Barbier, del quale a suo luogo abbiamo parlato. Dessa presenta de* docu menti bibliografici di grande interesse.

F
F a b r ic ii ( I o . Alb.) Bibliotheca Ialina, sive notilia auclorum velerura latinorum, quorum scripta ad nos pervenerunt;

8. toI. 3. 1721, 22.


Di questa dottissima ed utilissima opera bibliografica e let teraria, piena di sana critica e di molta erudizione, se ne sono fatte sette edizioni. La presente la quiuta preferibile a tutte le altre. La settima edizione fu fatta da Ernesto in Lipsia nel 1773 in 3 voi. in 9*. nella quale quest'ultimo cambi l'or dine in miglior -modo, soppresse differenti inutili opuscoli) di versi articoli e capitoli che ri serbato ave vasi trattare nel 4 volume che tuttora non si pubblicato. Se la edizione di Ernesto fosse stata completata sarebbe sopra tutte le edizioni preferibile, onde ottimo sarebbe che un bibliografe le. posseg ga ambedue. t

278 feibliolheca gracca: 4#. voi. 13. 1190 al 1838.


Opera dottissima che merit dal tanto celebre dolio Nee* dbam l'epiteto di Maxtmus antiquae eruditimi#, c dallerudito Hcumann quello di Museum Greciae. La prima edizione fu ese guita nel 1705 al |7*8; fu indi nel 1708 e 1718 ristampalo il primo volume, ed preferibile quest' ultima ristampa alla prima edizione. Tulli gli altri volumi furono ancora ristam pati senza nessun cambiamento, almeno notabile. L* edizione del 1790 al 1858 fu eseguita dal dotto Harlcs , ebe la rese piena di migliorazioni cd aggiunte ed preferibile a tulle le altre edizioni, abbench non completa.

Bibliotheca antiquaria , sive notitia inscriptorum qui auliquilale hcbraicas, graecas, romanas el chrislianas scripsit illuslrantur; 4. 1760.
Opera dottissima. La prima edizione fu eseguila nel 1723, una seconda nel 1726, e quella del 1760 dovuta al cele bre P. SchafTshausen, che la corresse, e vi aggiunse l'indicazione di quanto era comparso dopo la morte dellautore, e per con seguenza la edizione preferibile sopra tulle le altre.

Bibliotheca latina mediea et infimae lalinitatis cum sup plemento Ghrist. Scoetgen et Mansi 1154 voi. 6 . in 44.
La prima edizione di questa dottissima opere in 5 vel. in 4a. non arriva che alla lettera P, e segnatamente alla parola Poggio. Nel 1738 Gr. Schoetgen intraprese ad istanza di W df 1 % coDtifluaziooe, a nel 1746 pubblic un 6 '*volume che com pleta l'opera;, indi nel 1754 un altra ristampa n efq ce G..D. Mansi di Fabrico e Schoetgen* accrescendola e .correggendola, facendo ancora sparire le doppie ricorrenze degli stessi nomi*, e si rese ,qindii questa, edizione preferibile sopra lulle le altne. Se si. volessero pw distinte notizie su le opere del dot tissimo Patrie* poasoqo Heimar, N ^roo*. Ckanffepi e.

BifetioiheoaeeetesMslfoa; foJ. Haanburgi ,17i$4 Imp. Acgnplr teiwporbroseripteruin notaio; 4*i burgi 1727.

H am -

279 iw * Opusculorum hislorico-criUcum sylloge; 4*. picc. llamburgi 1138.


Queste (re opere sono meno stimalo d tutte le altre dello stesso autore.
F e d e r ic i (I*. Domen. M.) Memorie Trevigiane sulla tipo grafia del XV secolo; 4. Venezia 1805.

Buona opera. Questo infaticabile ed erudito domenicano cer ca sostenere doversi 1 invenzione della stampa alla citt di Feltre.

f ( Fortunato ) Annali della tipografia Volpi-Cominiana colle notizie intorno la vita e gli sludii dei fratelli Vol pi; 8, Padova 1809 ed Appendice 1811. F i s c h e r ( G o l l h f . ) Essai sur les monumenls typographiques de Jean Gutlemberg; 4, Mayence 1802, * Ntice du premier mopumcnl typograpliiquc decouverte; 4. Mayence 1804, F l e i s c h e r ( H. L. ) Calalogus cod. mss, orient. bibliolh, Drcsdensis; 4. Lipsiae 1830. Foktakiri ( Gius. ) Biblioteca dell'eloquenza italiana colle note di Apostolo Zeno; 4, vel, 2.
Questopera molto interessa alla bibliografia italiana , e la note del Zeno offrono delle curiose cd interessanti cose che la rendooo necessaria.

F oppens Bibliotheca Belgica; 4. voi. 2. Brusselles 1139.


1/ autore rifuse in quest opera tulto quello che avevano seritto intorno agli scrittori Belgi Valerio A ndr, Oberto le Mire; Antonio Sander e Francesco Sweert, malamente conti nuandoli sino all'anno 1680, aggiungendovi 560 articoli. Nulladimeno le opere di questi ultimi sono indispensabili , per non avere il Foppens saputo fare tesoro delle opere degli stessi. Se maggiori notizie si volessero all'uopo si pu consuU tare Prospero Marchand pag. 1 0 1 a 109 nota G. J r ORMtY

Conseils pour former unc bibliotheque pcu nomfrrcijsc, mais choisic 1155.

280

Opera molto superficiale come la maggior parte delle opere uscite dalla penna di questo scrittore.

Tossii (Ferdin.) Catalogus codicum seculi XV impressorum bibliolhecae Magliabecchianae ; fui. voi. 3. Florenliae 1793,
Eccellente, raro e ricercatissimo catalogo.

F oirmer (Simon Pierre) Table des proportions des caracierrs d* imprimerie; 4 \ 1737.
Questopera ha molto contribuito al progresso dell'arte della stampa.

? Modles des caracleres de Y imprimerie, et des choses necessaires audit art; 4. Paris 1745.
L'autore ha piazzato ia questopera lo specimen delle let tere e degli ornamenti tipografici di diversi corpi della sua stamperia.

Disserlalion sur Y origine et les progres d 1 * ari de graver en bois; 8. Paris Barbou 1758.
Prctemle l'autore in quest'opera che Gultemberg non fa il vero inventore della stampa, cio a dire dei caratteri fusi e mobili, ma che pubblic solamente libri xilografici , orvpro stampati con piancc di legno , ed attribuisce a Schoeffer la invenzione dei cara* Ieri metallici.

r - de 1 Origine et des proiluclions de l imprimerie pri mitive en laille de bois; 8 . Paris Barbou 1759.
In qoesta dotta e ricercata opera esamina 1autore le pre tese di diverse Citt alla scoperta della stampa , e fissa la culla a Strasburgo ed i pregressi in Magonza, offrendo inte ressantissimi dettagli su i diversi saggi incisi in legno da Guttemberg e Faust -e su lo Speculum Kumanae salvationis.

< Observalions sur le Vindfciae typogralcae de Schoep* flit); 4*. Paris, Barbou 1760.
Dotta e sana critica all'opera di Schocpflin, colla quale copbatte le pretese di quest'urtimo che attribuisce la invenzione della stampa con caratteri fusi a Strasburgo. Il bibliografo Fr. C. Baer in risposta alle osservazioni di Fournier pubblic una Lettera sullOiigiuc della stampa V.Bacr.

28t ftemarque polir servir de suite au Traiti sur Vorigine de V impnrnerie; 8\ Paris 1761. Manuel typographique; 8. voi. 2. Paris 1764.
Manuale mlto stitnato. Il primo volarne offre la descrizio ne della incisione dei caratteri e della lord fusione; il fecondo i modelli dei caratteri romani ed italici deU'antore. Fournier si era accinto a scrivere altri due volumi che trattar dove vano del meccanismo della stampa , e la storia dei celebri stampatori, e per la morto dell'autore avvenuta in Parigi nel 1768, la repubblica letteraria ne rest priva.

Trait historique et crilique sur l'origine et les pro gres des carnei eros de fonte pour 1 *ifriptessiott de la musique;*4. Berne 1765 fig.
Il primo che incise i punzoni dei caratteri per musica fu P. Hautin nel 1525.

Essai porlalif de la bibliographie; 8. Paris (1796. * (F. J.) Diclionnaire .porlalif de bibliographie; 8 ; Pa ris 1809.
L'autore della presnte opera, la quale ebbe molto sciso, un altro Fournier. Essa non contiene che un compendio del Dizionario di Cailleau.
F rey ta g

( Fr. Got. ) Analecla litteraria de libris rarioribus; 8. tipsiae 4780.


Catalogo disposto per ordine di alfabeto, pieno di erudite note colle citazioni del luogo, da dote furono attinte.

Apparatus litlerarius, ubi libri parlim antiqui, partim rari recensentur; 8* voi* 3. lipsiae 1752.
Continuazione alla precedente opera , ma senza ordine primitivo dell'alfabeto. Quantunque sia fornita di varii indici, nulladimeno luso di quest'ultima opera riesce incornando.

m
G
GttlOM ( Pierre te ) Tratt des pks belles biWiokheques de lKupope; 1ST. Paris 1680.
O p en mediocre e superfleiale. L W e re altro non fece ebe tradurre l'opera di Lemier de Bibltothecis. I capitoli pi impor tanti , ma superficiali**nte tr a tta tis o n o quelli cbe parlano della invanitone della stampa , delle prime edizioni del se colo XV, e della scoparla dei mss. nei secoli XIV, XV, e XVI. Chauffepi cita di qtwsta opera un* ?di*iepe di Parigi del 1685, e Niceron altre due , cio una di Parigi del 1689, 0 l'altra di Amsterdam del 1601 in 12.

Gamba ( Bartolomeo ) - Seri e de* tesli di lingua ; 8% mass. Venezia 1839.


La presente opera la migliore bibliografia che si abbia per libri classici di lingua italiana. Quasi tutti gli articoli sono corredati di note letterarie e bibliografiche, degne del dotto bibliografo autore della detta Serie.

Gai^q QbservaUoj>$ sur 1 < a TvvU d& carniere* efe fonte

pg,r F<m%ier le jb%ne'r 4n. Berne f7G5u


Gando e Fournier furono eqlftn$ i fondMw 4i caratteri, ed ugualmente trattarono saggiamente della loro arte.

Gehueksi (Dyonisio) Bibliotheca Scriptorum otdiuis capucinorum; fol. Genevae, Sdonici 1691. Gerdesii Florilegium l\islvrico-crilh?u$, Hbwuift wiQjum; 8. Graningae 1763.
Questa la terza edizione ed da preferirsi.

Gessnero (C enrado) Bibliolheca universalis; fol. voi. . ligu ri, Frosohover 1545, 49.
La presente opera la pi eccellente bibliografia che sia stata prodotta in quel tempo. tuttora interessantissima, per ch contiene tutte le opere in ebraico 'allora conosciute, e quelle in greco ed in Ialino esistenti o perdute. Quasi totli

m
gli articoli so d o corredati di un sommario del loro contenuto, di un giudizio del loro merito e di un saggio del loro stile. Il primo volume disposto in ordine di alfabeto dei nomi e sopranomi degli autori, e fu pubblicato in Zurigo nel 1545. Il secondo volume disposto per materie, diviso in 19 libri e si pubblic ivi nel 1518 col tilolo di Pandecae, e Tanno seguente fu di pubblica ragione il XXI libro che contiene la teologia ; il libro XX che doveva comprendere le opere di medicina non vide la luce perch l'autore non giunse a perfe zionarlo.

G oigh (Rich.) Catalogue of books relating to british lopography, and Saxon, and Northern litterature, bequeathed Iho th Bodleiana library in 1199 ; in 4. Ox ford 1814.
Questo catalogo fu compilato dal R. P. Bandincl.
G ouet

Bibliotheque frangaise; 12. voi. 18 Paris 1740.

Opera dotta e diffusa, la quale non contiene la Storia let teraria francese come promette nel frontispizio, ma una esatta esposizione dei libri poco conosciuti. L opera non fu term i nata. I primi 8 volumi furono ristampati con ambiamenti , aggiunte e correzioni. I voi. XIX e X X , ebe dovevano com pletare l'opera non furono pubblicati ma esistono mss.

Graed Cedices mss. apud Nanios as$ervU ; 4. Bononlae 1748. G r e s w e l i A view of th early parisian greek press ; 8. voi. 2. Oxford 1833. G r o n o v i o (Laur. Theod.) Bibliotheca regni animalis alque lapidei; 4. Lugd. Bat. 1760.
Opera dotta.

GuERifl (J.) Catalogue des livres du marcchul Estres: 8 . voi. 3. Paris 1740.
Catalogo stimato.

ttt
n

Catalogus librorum mss. in bibliolhecae Gailiae, Uclvetiae, Hispaniae etc. 4". Lipsiae 1128, 30. Hai* (L.) Reperlorium bibliographicum; 8. voi. 2. in tom. 4, Stultgardiae 1826. 32,
IIaerel

Diligentissimo ed erudito catalogo delie edisioni del XV secolo, necessariissimo per gli studii bibliografici, ed ottsa a consultarsi.
H a lfd a si K ir e r i

Historia luterana Trlandiae ;

8 \

Hauniae

1186.
La presente opera d una esatta notizia dei libri irlandesi.

(Alb. von) Consei'ls pour forrner une bibliotheque historique de la Suisse; 8J. Berne 1111. * Bibliotheca botanica; 4. voi. 2. Tiguri l l l t . Bibliotheca anatomica; 4. voi. 2. Tiguri 1174. Bibliotheca chirurgica; 4. voi. 2 . Basileae 1174. Bibliotheca medicinae pralicae; 4*. voi. 4. Pernae 1116.
H a lle r

Il solo nomo di Haller forma il pi bello elogio delle so* pradette opere. Le quattro indicate biblioteche sono altret* Unti cataloghi speciali, classificati per ordine cronologico, ed offrono tutte le opere sulle materie che 1 *autore conobbe, comprese te tesi e le memorie particolari, che formano la parte pi interessante degli stessi. Cpntengouo in tutto 52000 articoli, che l'autore arricch di sue dottissime note letterarie, bibliografiche e biografiche, con la indicazione de* giornali e degli scritti, da cui posson trarsi pi estese notizie.
H a llk r v o r d t (lo .)

Bibliotheca curiosa, in qua plurimi ra rissimi , alque pauci cogniti scriptores , interque eos anliquorum ecclesiae doctorum praecipuorum el clarissimorum auctorum fere omnium aetas, oflcium, pr-

285

fessio, obitus, scripta , hurumquc oplirnne ac tiuvissimae editiones indicantur; 8 \ Francofurli 1676.
L'autore aveva destinalo la presente sua opera per supple mento aUaBibliothecaUniosrtcUit ili Gessnero, ma siccome Mar tirio fratello dell'autore libraio di Konigsberg in Prussia, stam p a sue spese l'opera, per non iscemare interesse nello spac cio, inib lautore di mettervi il froulespizio destinato, lutanlo 1' opera non offre quanto promette nel titolo, e Strovc e Fabricio la dichiarano molto imperfetta ; nulladimcno vi souo alcune note interessantissime , da questi ultimi marcati , su pochi moderni autori. Fabricio nel suo Catalogut bibliotheca Fabricianae voi. V. pag. 459, registra varii errori di Hallervordt. L* autore piomeUea nella sua prefazione un secondo volume, ma non venne pubblicato-

Specimen catalogi codicurn mss. orientaliuni cad. LtUgd, Batavae; 4. Lugd, Baiav. 1820. U a j u i e r (J. de) Calalogus cod. arab., persie., turcic., bibliolb, palata Yindobonensis; fol, Vindobonac 1812. H a r t w e l H o r j i e ( T h .) introduclion tho Ilio study of bibliography; 8. voi. 2. London 1814. % . Uartzuei. v (Jos,) Bibliotheca poloniensis, in qua vitae et libri typo vulgati et mss. recenserunt omnium archidioeoeseos Goloniensis indigenarum et iucolarum scri ptorum ; accedunt vilae pictorum chalcographorum et typographoruin; fol. Colonie 1747.
H aaaker

Tale dotta biblioteca in ordiue di alfabeto di pronomi ; ma le diverse tavole che trovansi alla fine del volume ne rendono facile Iusq . Jugler nella Bibliotht diStruvio pag. I15& desidera, per la sua rarit, cbe vi fosse un altro dotto capace a pubblicarne una uuova edizione con aggiuate.

Harvoods View of th various edilions of th greek anct roman classics; 12". London 1790.
Quest'opera stata tradotta io varie lingue, e Maffeo Pi* q$Uo ne pubblic una traduzione indiana, col titolo di fra"

366

spetto di varie edizioni ecc. 8. Venezia 1780. La pi ricercata


quella aumentata da Mario Boni e da Bartolomeo Gamba; 19. voi. 3. Venezia 1703 V. artic. Arvood.

Bibllographical dictionnry, including Harvoods of Ihc classic; 12*. voi. 6 . Liverpools 1801.

tc w

Della presente stimata opera se ne pubblicarono altri due volumi in supplimento nel 1806. Lopera offre una buona dissertazione sulla .Poliglotta di Walton che fu stampata a parte nel 1805.

Haym (N. Fr.) Biblioteca italiana; 4. voi. 2. Milano 1171. Heineim (Ch. Henr. de) Idee d'une colleclion d'estampes, avec unc Disserlalion sur 1 *origine de la gravure ; 8*. Leipsick, Kraus 1771.
La presente sommamente stimata e ricercata opera offre dei saggi sulla incisione e su' primi libri di immagini. Lautoro vi ha aggiunto una quantit dei pi antichi monumenti dellarte bene eseguiti. L* opinione di Heinekin quella che le carta di giuoco diedero a Guttemberg la prima idea della stampa, dapprima con tavole di legno, iodi eon lettere sepa rate.
H eiu siu s

(G.) Dizionario universale dei libri stampati in Alemagna; 4. voi. 5. Lipsia 1793. scritto in tedesco. Dizionario universale dei libri stampati in Alemagna dopo il 1700 sino al 1800 in 4. voi. 4. Lipsia 1812

scritto in tedesco.
Supplimento dal 1811 al 1815 scritto in tedesco. Hbbissaat Bibliotheque phisique de la Franee ; 8. Pa ris 1771. Hirsgh (J. Chr.) Bibliotheca numismatica; fol. Norimbergae 1760.
Opera stimata.

Hirscmng (Fed. C. Gott ) Versuch einec Besebreibung ; cio a dire Saggio di una descrizione delle pi eurio se biblioteche di Alemagna ; 8. voi. 4. Erlang 1786, 91 scritto in tedesso. Opera curiosa e ricercata.

87
Hoam ( R. C. ) Catalogne of books relat. to Ihe hislory and topography of Italy; 8*. London 1812. Catalogue of books relat. to th history and topogra phy England, Wales, Scotland etc. 8. London 1815. Uqffwam (S. F. G.) Lexicon bibliographicum, sive Index edilionum et interpretationum scriptorum graecorum turo wcrorum, tum prophaaorum ; 8 ". voi. 2. Lipsiae 1832, 36.
Dottissima e diligentissima opera eh* io credo indispensabile agl) studH bibliografici

(Io. Dan.) de Typogrnphiis earumque initiis et incrementis in Kcgno Poluniae et Lilbuaniaa ; 4. Dantiscii 1140. Horaa bibljcae, o# Recherches Uttoraires et bibtiographi* ques sur la Bible; 8. Paris, Gamery 1810. H y d e (Th.) Bibliotheca Bodleiana; fol. Oxford 1614.
Questo catalogo compilato dal dotto orientalista e biblio grafo Hyde offre molla utili l. La biblioteca del gentiluomo inglese Bodley fa legata allUniversit di Oxford.

I
(Lorenzo) Indice per materie della biblioteca comu nale di Siena; 4*. voi. 8. in tom. 6 Siena 1844, 48. Index Codfeim biWiethecae AJoobaliae ; 4. OJissiponae 1115. Itav&imus lihtoruin ppohibilorin et expufgandorum fol. Madrid, Woz. 1640k
Ila r i

Questa interessante Indiee di libri condannati dalla- Corte R#ma, C f f w tatto** AoIobq d Sotomayor.

lame topograilco* ed alfabetico delta biblioteca del Co mune di Palermo; voi. S. Palermo 19% e seg.

288
L'autore del presento catalogo il laborioso can. (m paf Rossi, gi bibliotecario della Bibliot. Comunale d Palermo. Il dello catalogo fot dei meriti, non cos nel sistema e nella collocazione de* libri, mentre in questa parte tutto erroneo come ho provato antecedentemente. Merita lode per la esat tezza nella descrizione de titoli non slo, ma ancora per la dettagliata ed esatta descrizione del contenuto delle raccolte, avendo l'autore seguito il metodo usato dal tanto celebre de Sartoris autore del catalogo della Tereslana. Offre ancora lo stesso catalogo parecchie interessanti note. Ci duole non ave re l'autore completato il catalogo le* mss. della slessa biblio teca, del quale non ne esiste che un voi. incompleto. Tale catalogo inerita essere da perito bibliografo continualo per le interessanti note storico-critiche che varii mss. offrono, e se gnatamente per quelle riguardanti la storia letteraria di Si cilia, a malgrado le adulazioni profuse a taluni viventi letterati.
I r ia r te

(I.) Bibliolhecae Mairi tcnsis

C od.

graec. fol. Malr.

17C9.
Isid o r o

(D.) Praefalio hisloric-critiCa in veratri el gennn nani colleclionem velerum Canonuth Ecclesiae Hispanae 8 \ Bruxclle, Gdbobtia 1800.
L'autore di questo scritto Laserna Santandcr gi biblio* tecario di Brusselle.

Jacob

(Louis) Traile des plus belles bibliolheques; 8 \ Pa* ris 1644.


Quest opera manca di esattezza nei fatti, e prova quante era allora poco avanzata la scienza bibliografica.

(Lud.) Bibliographia Parisiana; 4". Parisiis 1645


Questa bibliografia offre le opere pubblicate in Parigi dello spaaio di cinque anni. Si crede avere dato Jacob eoo questa opera la pi ima idea dei giornali letterari!.

48d
Iassom i

ab A l m e l o v e e n (Tb.) de Vilis Stephanorum Dis serta tio; 12". Amstelodurai 1693. Judice (Matlh.) de Typographiae inventione et de praelofum legilima inspectionc: 8. Copenhagtie 1566.
In questo scritto 1 autore attribuisce la invenzione della stampa all'orfice Giovanni Faust lo cred socio di Schoeffer e Guttemberg-

J uhu (Adriani) Balavia; 4. Lugduni Batavorum 1588.


Laulorc della presente opra si sforza provare che la in* Menzione della stampa devesi a Lorenzo Cater e che Arlem Sia siati la culla dlia stessa.

X
K ahui

(Lud. Mart.) Bibliotheca phitosophica Strviana irtendata; 8*. voi. 2. Gotlingae 1140.
Buona biblioteca, speciale delle Opere di filosofi^.

e*

K io tz ii

(Jos. Chr.) de Libris aucloribus suis fatalibus ber; 8. Lipsiae 1161.


Opera stimata.

li

K oechem

(H. Frid.) Bibliolhea hebraica; 4. voi. 2. Jenae 1183.


Opera molto erudita, riputatissima e ricercatissima.

(J. D.) Sylloge aliquot scriptorum de bene ordinanda bibliotheca; 4. Francofurti 1128. K r e s i o (Georg. Chr.) Bibliotheca scriptorum venalieorum; 8. Altenburgi 1150.
K o e rle b i

Buona bibliografia peclal, relativa agli autori ehe hanno Scritto su la caccia.

IUhmi (C. G.) Bibliotheca medica; 8. Lipsiae 1194.


Eccellente bibliografia, speciale delle opere di medicina.

290 L
Lacknakn

(Andr. H.) Annalium typographicarum quaedam capita; 4. 1140.


Opera stimata da*bibliografi.

sciceli

L a c r o ix

du M a iib (Frane. Grud) Bibliotheque fran$aise: fol. Paris, YAngelier 1584.


Di questo catalogo di scrittori francesi , bench inesatto, se ne sono falle parecchie edizioni, ed stato ricerca tissao da' bibliografi.

( Fr. Xav. ) Memoires pour servir a l histoire de quelques grands hommes du quinzieme siede, aree un supplement aux Annales typographiques de Maillaire; 4. 1776. Specimen historicum lypographiae rornanae XV sae culi cum indice librorum; 8. Bornae, Monaldiniill%.
L a ir e

Opera men che mediocre, contenendo delle mende. Veooe criticata dallAudifredi colto scritto intitolato Lettere tipofa/tche dell'abate Nicola Ugolini ed P. Fr. Sav. Laire Magonza tRoma) 1778 in 8 di pag. 56, alle quali critiche rispose Laire con uno scritto titolato Ad abbatem Ugolini epistola 8 Argen torati typis hacred. Menlellii [Parigi Didot) 1778. Di qoesta replica ne furono stampale soli 18 esemplariL'opera di Laire divisa in due parti. La prima parte of* fre la storia dellorigine della slampa e della introduzione della stessa in Italia, segnatamente in Venezia, in Bologna ed io Milano. Parla inoltre dell origine delia stamperia di Subiaeo e della sua traslazione in Roma, e degli stampatori Hi essa citt nel XV secolo. La seconda parte presenta il catalogo delie edizioni romane del XV secolo.

Dissertalion sur lorigine et les progres de 1 * imprimerie en Franche-Comt pendant lu XV siede ; 8*. Dolt 1785.
Opera curiosa.

391 Index librorum bibliolhecae de Brienne ab inventa typographia ad annum 1500 in 8 \ voi. 2. Senonis , Tarb 1191.
Lai re era il bibliotecario del cardinale di Brienne, s rino mato pel gusto sui libri e per la sua ricca biblioteca. In lai qualit l'autore fece nell* indice in discorso la descrizione delle antiche edizioni e dei libri rari di delta biblioteca, accompa gnando il suo lavoro di dottissime noie , che lo distinguono per la migliore opera di questo dotto bibliografo. Lasci egli mss. un corso di bibliografia, un supplimento a Mai t lai r e , il catalogo delle edizioni variorum, ed altre opere. Se si voles sero pi estese notizie di questo bibliografo, puossi consultare il Magatine enciclopedico negli anni HI, VII, e IX, nel quale trovasi un esatto ragguaglio su lo stesso.

L alakde (Jer. de) Bibliographie aslronomique ; 4. Paris

1803.
Quest' opera un utilissimo repertorio di pag. 1 0 0 0 circa, contenente 5300 articoli di libri astronomici , accompagnali di brevi e g.udiziose osservazioni di uno stile chiaro e fa cile. Lopera esposta con un bellordine metodico, alla quale il principe Colte aggiunse una tavola clic ne rende pi conodo l uso. L opera fu stampata a spese del Miuistro dello interno Fr. Ncuf-Cbateau , e non vi si trova il catalogo dei buoni libri di navigazione, per averlo la autore unito al suo Compendio di navigazione storico, teorico, pratico colle tavole orarie calcolate da madama Lalandesua nipote in 4 1793, com pendio divenuto rarissimo.
Lam a

(Gius.) Vila di G. B. Bodoni; 4. voi. 2. Parma 1816.

L ahbkccii (Pl-rij Comraent. de bibliotheca Caesar Vindo-

bonensi; fol. voi. 8. Vindobonae 1665, 79.


11 presente preziosissimo catalogo rest imperfetto per la morte di Lambcccio. Seguendo J1 metodo dellautore credesi che I' opera sarebbe contata almeno* di 17 volumi, onde si avrebbe avuto il pi vasto catalogo che siasi mai intrapreso. Lopera e divisa nel seguente modo. Il 1. voi. forma due parti, la prima delle quali descrive la storia della biblioteca fondati

293
4& IfassimiliaDp nel 1480. Contiene la 9. la deserisioite dei pi preziosi mss; tra* quali l'unico di Niceforo Callisto. Descrive il 2. voi. parecchi mss. della citU di V ienna, ed of fre la notizia de* libri recentemente pervenuti io detta bi blioteca da Inspruk. I voi. 3, 4 e 5* contengono la descrizione mss. grepi di teologia. Finalmente gli ultimi tre voi quelli di giurisprud^oza, di medicina, di filosofia e di sloria eccle siastica. 11 presente catalogo divenuto rarissimo, per avere gli eredi, morto Lambeccio, venduto tutto il fondo per carta alla direzione dellartiglieria di Vienna per uso di cartueeie (v. Struvio B bl. stor letler pag. 594'- Venne indi nei 1766, 82, pubblicala una nuova edizione da Rollar in voi. 8 in fol. Nel voi. X pqg. 97 a 115 dell'opera di Schelorn, titolata Amotr pitale* litt\ venne pubblicato un frammento del IX voi ritrg vaio nelle carte dell'autore, bisogna unire a questo catalogo il supplemento si mss greci ed oriantali di Wessel, biblio tecario di Vienna, successore a Lambeccio titolato Breviari** t supplementum commentationum Biblioth. Vindob. fol. voi 6 in tom. 2 . Vindobonae 1690, un altro supplimento di Rollar pubblicato nel 1790 col titolo Kollari (A. F.j ad P. L ambeceii cvmment. libros supplement. lib. primu$ , e la continuazione di Michele Denis in voi 2 - in fol. pubblicata nel 1793, 94. Finalmente Federico Reimann nella sua Biblioteca acroamafica Annover 1712 in 8 , esamina i lavori di Lambeccio e di Nessel.
Im b in e t (

Pierre ) Origine de 1* imprimerle df apres les titres authentiques, Topinion da M. Daunou el celle de M. Yan-Praet, suivie des etablissements de cel art dans la Belgique et de 1*histoire de la stereotopye; 8". voi. 2, el nouvelle edition aqgmente ; 8. voi. 2. fig. Pa ris, Nicolle 1810.
La prima edizipne di questa eccellente opera del dotto bi bliografo LambineL fu eseguita in Brusselle nel 1799 io 8 . col seguente titolo: Ricerche storico-letterarie e critiche suWori-

yine della stampa particolarmente sopra i primi stabilimenti mi Belgio nel secolo XV. L opera di questo dolio bibliografo

293
)a pi esatta su tale materia. Vi si trova trascritta per iu. tiero V Analisi delle opinioni diverse tuli' origine detta stampa di Daunou. I/utorc public ancora altri ottimi opuscpli di bibiografia.

Luno 'J.) Catalogus codioum mss, bibliothecae Ricciardianae; fol. Liburnii 1156,
Dotta opera Lautore aveva inoltre pubblicalo due decadi di un catalogo dei mss. di Firenze nel 1745, 46.
G a n cetti

(Vincen.) Pseudonimi;!, o v v c p . Tavole alfabetiche de' nomi finti o supposti degli scrittori Italiani con la contrapposizione de veri; 8. Milano 1836.
Buona opera. B desiderabile che qualche altro si applichi a perfezionare una tanto necessaria parte di bibliografia ita. liana.

(de) Mss. de la bibliolheque de Lyon , ou notices sur leur anciennel, leurs auteurs , les objets qui on y traites etc. precede6 dune histoire des anciennes bibliotheques de Lyon, dun essai sur les mss. etc. 8. voi. 3 Paris (Lyon) 1811, 12. : Bibliotheque de Lyon, catalogue des livres quelle renferme; 8. voi. 4. Lyon 1815, 19. Jja s t r i (Marco) Biblioteca georgica, ossia catalogo ragio nato dagli scrittori, di agricoltura, veterinaria, agrimen sura, meteorologia, economia pubblica , caccia, pesca ecc. spettanti alP Italia; 4. Firenze 1187.
L a rd in e

L autore della predente speciale bibliografia omise i libri agronomi italiani, ma venne in questa parte supplito dn Fi lippo Re col suo Dizionario raffionato dei libri di agricoltura ecc. Nulladimeno 1 opera di Lastri utilissima V * 1 articolo Re.

Lettre d un Accademicien a M*** sur le catalogue de I4 bibliolheque du Roi; 12% 1149. Questa curiosa lettera attribuita al dotto ab.Baa*.

Neuvieme relative a la bibliotheque publique de Rouen, traduit de Vanglais, avec des notes par M. Thom. Licquet conservateur de cette bibliotheque; 8*. mass. Pa ris, imprimerie de Caprelet 1821.
La presente lettera estratta dal Viaggio bibliografico , archeologico ecc. in Francia ed in Alemagna, del non mai ab bastanza lodato bibliografo Dibdin *

Trenlieme concernenl 1 * imprimerie de Paris , traduit de langlois par G. A. Crapelet imprimeur ; 8. Paris, imprim. Caprelet 1821.
La presente lettera fu estratta come la precedente.
L ew is Life of W, Caxlon; 8 . London 1738 fig.

L'autore d in questa vita un curioso saggio delle ediaioni di questo primo stampatore d* Inghilterra. Le prime edizioni per di Caxtou non rimonlanoa prima del 1477, come abbia mo osservalo nella terza parie del presente Manuale.

Lichtesbergkr ( J o . Fr.) lnitia typographica opus Schoepflini Vindicias typogr. elucubrans, nec non eorum continualioncni oITcrens; 4". Argenlorati 1811. Indulgenliarum lileras Nicolai V impressas anno 1454 malricumque epocham vindicavit inilia typographica supplevit; 4 \ Argentorali 1816 di pag. 16. Linderius , scu j , a, Vander L i.\d k :i de Scriptis medicis lib. II in 4. Noriinberizae 1686.
La presente speciale bibliografia, imperfetta anche nel lem* po in cui fu scritta, non esente di errori , nientedimeno fu utilissima a coloro che hanno sopra lo stesso argomento lavoralo. Merklin la pubblic con considerevoli aggiunte col titolo dj Lindentus renovatus, rive de scriptis medicis ecc. e 6 . G. Maugeti la inser con aggiunte nella sua Biblioth. script, medie.

Linjtei (Gar.) Bibliotheca botanica; 8. Amstelodami 1751.


Bibliografia speciale dotta e melodica, secondo il sistema bo tanico -dallautore.

m
Lipewii

(Marlini) Bibliotheca realis theologica ; j uri dica , philosophica et medica; fol. Voi. 6 Franco furii 168$.
Vastissima compilazione utile per le molte ricerche e per ana quantit di titoli di opere ignote che vi si trovano; dei resto piena di inesattezze cd i nomi francesi sono quasi tutti svisati. La biblioteca filosofica la meno imperfetta.

Bibliotheca realis jtiridica; fol. voi, 4. Lipsiae 1157.


La presente & una nuova edizione di una parte della pre~ cedente biblioteca corretta ed accresciuta da Jenicben.

Bibliotheca realis juridica suppleraentis ; fol. voi. 3. Lipsiae 1830. Lipsh Bibliotheca nummaria; 8. Lipsiae 18A 1.
In quest* opera vi sono inserite le Osservazioni del dotto Heyne. L ohg (Pere le) Discours historiques sur Ics principales

editions des Bibles polyglottes; 12ft. Paris 1713.


Questopera contiene curiose particolarit su le Po1iglottey e segnatamente sopra quella di Parigi.

Bibliotheca sacra; fol. Par'siis 1723.


La presente opera di immenso lavoro la pi ampia , la pi metodica e la pi esatta che sia comparsa in tale genere. La prima edizione fu eseguita in Parigi nel 1769 in voi. 2. in 8 ; una seconda edizione nello stesso anno ne pubblic Bocrner in Lipsia con aggiunte e note storiche e critiche trat te da* mss. e d a '1. bri stampati in Germania , omessi dal Lr* Long. Quest ultimo aveva gi preparala una nuova edizione con molte addizioni, aumentandola di una seconda parte che comprende il catalogo di tutti gli autori che hanno trattato su la Bibbia. Ma per la sua morte la pubblicazione fu fatta dal suo amico, ed all uopo incaricato Padre Desmolels nel 1793 in un volume in foglio , preceduta da una notizia sulla vita e sulle opere del Pre Le Long. Tale edizione la pi faeNa e deve preferirsi a tutte le altre. Una nuova edizione per le cure di A. G. Marsch se ne intraprese in Halle nel 177& 90, ma non ne comparvero ehe sole due parti in cinque voi. in 4*.

29*1 Bibliotheque de France aupnienle p;irTVvrct de Fontette; fol. voi. 5 llcrissant 1168.
Opera dotta, condotta 6 on metodo, infiorata di bibliografi che eradizioni, e pregevole moltissimo per la raccolta degli scritti che riguardano la Storia di Francia, bai terzo atlultinrto volume fu pubblicata per le cure di Fevret de Fontette e di Barbeau de Bruyeres. Duole vedervi mancare alquanti articoli sulUTstoria di Francia, che Iasciar.nsi dimenticati;

t.oxKYEM (Joan< ) de Bibliolhccis liber ; in 8*. Ullraiecti 1680.


Qusta una seconda edizine preferibile a quella stampata da Zutphn 1069. Gio. Andrea Schmidt ristamp questa eru ditissima opera insieme a quella di Mader de BibtiaUmcis, at-

que archiviti.
Dividesi in 5 capitoli, nei quali si registra la sloria della Origine delle biblioteche a cominciar da Mos, e va dichiafal il modo, con cui conservavasi memoria dei falli mag giormente importanti. Parla delle biblioteche degli E b re i, dei Caldei ee. aioo a quelle dei Cristiani -anche dopo i Secoli barbari.Descrive le pi celebri e le pi belle biblioteche dell Europa e delle altre parti del globo, ricordando le di verte ripere , doliti quali non si conosce che un solo esem plare. Intrattiensi sui talenti e sogli obblighi del bibliote cario, sulla situazione, sullo distribuzione e sugli ornamenti necessarii in una biblioteca, e finalmente accena agli insetti che devastano i libri e le biblioteche. - La parte p ii curiosa quella che si riferisce alle biblioteche dejjli antichi. Le Gallois copi nell' opera sua il trattato del signor Lomeyeri senza che si fosse degnato di nominarlo.

Traile historiqe et rilique des plus celebres biblioIheques anciennes el roodernes; 1 2 \ Zutphen 1699.
Opera piena di erudizione , non esenta pero di o ra ri 4 omitsioo

L o tt in

297 ain Catalogue chronologique des librares-impriineurs de Paris depuis lan 1470 jusqu a presenl; 8\ Paris 1789.
Opera rara, ricercala ed interessante per gli studii biblio grafici. L'autore pubblic inoltre altre opere di bibliografia.

L o w rd e s

(W. T.) Bibliographers manuel; 8*. London 1828. M.

M a ig h e lli

(D.) Introductio ad bistoriam litlerariam de precipuis bibliothecis parisiensibus; 8. Cantambrigiae 1721.


Opera pregevole per interessanti particolarit.

M a itta ire

(Mich.) Historia Stephanorum; 8". Londres 1709.

Questa la prima opera uscita dalla penna di un s dotto scrittore. Ricca di erudizione e per utilissime ricerche, essa super quella pubblicata da Almelovecn. Sta per oggi al di sotto dell' opera del celebre Renouard. Debbo avvertire che ad essere completo un esemplare vi si debban trovare nella prima parte un'appendice di quattro pagine, in cui si d un breve ragguaglio interno a Turnebio, G. Morel, G. Bienn, Feder. Morel, CI. Morel, Martin il giovane ed A. Vi tre; o nella seconda parte, dopo la pag. 135, uri Appendix librorum sub Stephanorum nominibus impressorum in data del 4 novem bre 1709 di pag. 7. Ho fatto questo avvertimento perch ho visto degli esem plari che mancano delle dette appendici.

Historia lypographorum aliquot parisiensium; 8. Lon dres 1717.


Opera curiosa e piena di ricerche, divisa in dne parti. Contiene le vite di Simouo de Coliries di [Michele Vascosaiio, di Guglielmo Morel, di Adriano Turnebio , di Federico Morel e di Giovanni Bienu.

Voi. II.

38

298 Annales lypographici 4*. voi. 9 tiagae-Coiuiluin et Len dini 1119.


Interessantissimi ed indispensabili agli studi! bibliografici. Contengono siffatta mole di lavoro per quanto parrebbe in* credibile chc un uomo solo abbia potuto fornirlo; tali e taote sono le ricerche alle quali dovette provvedere con uoa instan cbile pazienta. L'opera piena di sana critica, e va tut tavia reputala la migliore fra quelle del suo genere. Ci nonostante Mercier di Saint-Leger, competente in simili ma terie, e di avviso che laddove venisse .perfezionata si otter* rehbe la migliore Storia della Stampa. Avendo Lamoonoye fattovi delle critiche osservazioni io lettera diretta all'autore che stamp iu Dresda presso Augusto Beyer nel 1753, egli, rispondendo con lettera indirizzata a Desmesaux la quale trovasi nel tom.VII* parte 1, pag. 14* della Biblioteca Bri tannica, replic con nobile schiettezza alle fattegli obiezioni. Marchand, Rive, Laire, cd altri bibliografi tentarono sup plire colle loro opere alle omissioni di Maittaire. F ra i pi noti che si accinsero a tal lavoro sono Schlorn , Loescber, Seclen, Leich, Haeberlin, M ente, Denis, Nyerup, e soprat tutto il dotto Panzer. Se si volessero pi estese notizie di questo celebre bibliografo, e del merito dell'opera in esame, potran consultarsi la Bibliog. classica, Struvio, Biblioth. hist. lett. pag 2238 e seg. Peignot, Reper, pag. 255 e seg.ee.

$T allinckrot (Bern,) de Orlu et progressu arlis lypographicae 4. Coloniae-Agripp.


Quest* opera trovasi inserita in quella di WoU Momment* typographica pag. 547 e seg. Lautore prova giudiziosameute d essere stata Magonza la culla della stampa, e crede doversi considerare Faust il vero inventore della stessa. Le opere sol riguardo posteriormente comparse fanno in qualche modo obliare 1 presente.

Mwhwsio (Prospero.) libUolheca Romana, scu Roinsuorum scriptoraiM eeuluriae 4. ilomac 1682.
unopera mediocre, sebbene niente affetta ordinata. Vi

m
si trova alla l a e m a tavola in ragion di alfabeto ohe na age vola 1* ricerca. Va reputata di qualche interesse per le par ticolari e curiose notizie ebe somministra sulla vita dei 500 personaggi ebe descrive.
M aig eti ( i o . J . ) B ib lio th eca s e rip lo ru m m e d ic o ru m ; foglio
toI.

4. G enev ae 1731.

L autore ristamp u questa biblioteca 1 opera di Vender Linden de Scriptis medicis con le aggiunte di Merttin. Vi cor resse per gli errori di entrambi. V. l'articolo Lindenius. Pub blic eziandio altre opere di bibliografia speciale; la pi rara e ricercata la Bibliotheca chemica-curiosa, fol. voi. 2, Ge nevae 1703, la quale offre una raccolta completa di opere di alchimia.

Manne (de) Nouvean dictionnaire des ouvrages anonymes et pseudonimes la plupart contemporaines, avec les noms. des auleurs , ou editeurs accompagn de notes historiques et criliques 8. Lyon 1862Opera dotta ed eseguita con diligenza. Interessa molte per gli studii letterarii e bibliografici, per le precise e chiare note storiche e critiche die contiene , e pu servire, di seguito a quella dello stesso genere dataci da Barbier.

M am m ripti cod. hebraici bibliolhecae J. B.Me Rossi ;


8. voi. 3. Parmae 1805. M archand (Prosp.) Histoire de lf imprimerie ; 4. La Haye 1740.
Opera che cost molte ricerche, e non (scevra di erudizio ne. Manca per dordine, e contiene varii errori, aleuni dei quali sono stati indicati dall'abb. Mercier di Saint-Leger.
M a ro lle s

(G. F. Magn de) Recherches sur lorigine et le prem ier usages des regislres, des signatures , des reclam es el des chiffres de page dans les livres imprim; 8 . Paris 1785.
Costa di pagine 5 1 , e ve se ne aggiunsero altre otto per

300
le nuove osservazioni. Non manca di dottrine , me per le ulteriori scoperte bibliografiche fatte sino ai nostri giorni, dm conviene fidarsene, segnatamente in ci che riguarda l'epoca della invenzione delle chiamate e dei segni a pi di pagina.

Marsand (Ant.) Biblioteca Petrarchesca ; 4 \ Milano 1826. 1 manoscritti italiani della regia biblioteca parigina descritti ed illustrati; 4. voi. 2 parigi 4835-38. Marsdew s (W.) Catalogne of dictionnaries, grammars; 4". London 1196.
Eccellente bibliografia sulle grammatiche e sui dizionarii delle lingue.

Martin (Gabr.) Bibliotheca Fayana; 8. Parisiis 1123. Catalogus bibliolhecae H. comilis de Hoym: 8. Pari* siis 1138. Catalogue des livres de labbe Rolhelin; 8. P ar. 1145.
Gabriele Martin libraio in Parigi, autore dei tre precedeoti cataloghi, fu colui che perfezion il sistema bibliografico del Gesuita Ctarnier. Comp io molti cataloghi , tutti pregevoli e rari, offrendo assai materia per gli studii letterarii e biblio grafici. Il Dizionario ragionato di bibliologia fa ascendere il numero dei cataloghi compilati da questo dotto libraio e bi bliografo al numero di 148, ventidue dei quali eon indice di autori.
M asch (A. G o lii.' Bibliotheca sacra post Le Long e l Boer-

neri cura; 4. pari. 2, in voi. 5. Halae-Magd. 1118-90.


La presente opera quella del Pre Le Long , accresciuta da Masch. Le Memorie di quest'ultimo, per servire alla storia dei libri curiosi stampati a Wisman nel 1769 al 76 fa scio. 9, buono che fossero consultate.

Maton (Guil. Georg) et Hackett (Th.) Bibliotheque chronologique et syslematique des auteors leslaceologisles traduit de Tanglais par M. Boulard 1811. Meerxam (Gerard) Origines lypographicae; 4. y. 2*. HagaeCoraitum 1765.

301
Questa dotta ed erudita opera forma il pi bel titolo del l'autore. Va essa ornata del di lai ritratto ioeiso da Doull, da quello di Coster intagliato eoa gusto squisito da Houbraken, e di nove tavole diligentemente eseguite, rappresentanti diversi tipi primitivi. In questopera l'autore fa ogni sforzo per difendere la causa di Coster, che stata ormai giudicata irretocabilmente una favola dopo 1* autentico documento esi bito dal tanto celebre bibliografo Renouard, in cui va dimo strato che gl informi saggi di stampa attribuiti a Coster , e che si supposero eseguiti dal 1436 al 1442, oon sono che del 1467, come resulta dal suo Catalogo della biblioteca di un dilettante, voi. Il, pag. 155, 58. N giova la persistenza con cui Koning, pubblicando una Dissertazione intorno all'origine, ali invenzione ed al perfeziona mento della stampa di pag. 180 , Amsterdam , 1819 , con 7 tavole incise, mette a tortura il suo ingegno per la difesa di Coster. Questa dissertazione altro non che un compendio dellaltra opera dallo stesso autore pubblicata Ih olandese, e coronata dalla Societ delle scienze di Harlem nel 1816. A fronte del documento innegabile esibito da Renouard sva nisce qualunque persistenza. Enrico Gockinga pubblico in olandese un* appendice a Meermann in 8 , Amsterdam 1767, aggiungendovi alla fine un catalogo compilato da G. Visser dei libri stampati nei PaesiBassi sino al 1501. In seguito Jansen tradusse 1 opera di questultimo, ed incorporandovi quella di Aleermann, la pub blic in Parigi nel 1809, Schoell in 8 ., col titolo invenzione della stampa, aumentando di circa 2 0 0 articoli il catalogo di Visser.

Pian du trait des origines lypographiques, traduit <!u lalin par Goujct 1762.
una traduzione dell' opera di Meermaun titolata Conspe- ctus originum typographicarum ec.. con note del traduttore.

Mehdez (Fr.) Typographia Espanola; 4*. Madrid 1796.


Opera stimata.

302

Mektellio fjflc.) Excursus de loco et mictnre inventionis typographiae; 4". P arisiisl644.


La presento opera non porla nome di autore, eri attribuivasi allo stampatore Vilr. Oggi per , scoperta una copia piena di note ed aggiunte d mano di Mentel che conservasi nella biblioteca del Re di Francia, non se ne dubita pi Wolf la inser con le aggiunte nell opera sua titolata Mommenta typographica, voi. II, pag. 197.

De vera typographia origine prraonesis ; 4*. P arisiis, Ballard 1650.


una Dtssertaxione diretta a Malinkrot, con lo intendimento di dimostrare come avea preteso nell* opera antecedente , di essere stnto G. Mentel, suo parente, l inventore della stampa. Queste opere sono state confutate opportunamente dal dotto Schoepflin. Nulladimeno dispogliando le opere di Mentel di ci che riguarda l'onore attribuito al di lui parente qual in ventore della stampa , vi si vede confermato che Strasburgo sia stala la culla di s mirabile arte , e che Guttemberg ( il vero inventore ) abbia fatto i primi saggi della stampa nella stessa citt. Questa Dissertazione inoltre inserita nella sopradetla opera di W olf, nel tom. II, pag. 211 e seg. con le noie di Menici su 1 * Orgine della Stampa e sui principali stampatori, tratte dai mss. della biblioteca del Re di Francia.

Merch:r (abb de Sainl-Leger) letlres sur la bibliographic de Debure; Paris 1163.


Questo lettera sono una critica ragionata alla Bibliografia di Debure, ma difettano per soverchia asprezza di anodi. Un bibliografo come Debure meritava essere trattato con riguardi e circospezione.

Suppleuient a YHistoire de V imprimerie de Prosper Mnrchand; 4". 1773.


In qaesto Supplemento l'autore avvisa che dopo le stampe xilografiche, ossia con piance di legno, stampava*! con earat-

303 teri mobili di legno , ed in lai modo crede di esser Mali stampati il Confc$*ionaie e<l un Donato, come pure opina che le prime produzioni coi caratteri fusi fossero state le Lettera di indulgenze di Nicol V, indi il Salterio del 1457.

Letlres sur differenti* edilions du XV siede r.u barou de H. lftiiss; 8 . Paris, Hardovin 1783, di f.tifj* 80.
Le presenti lettere, come tutte le altre de!lo stesso autore sulla bibliografia , sono interessanti pei curiosi aneddoti cbe contengono. Nlla prima delle presenti lettere , incaricatosi delle pi minute ricerche sopra la prima opera stampata con adorni di incisioni In rame. dice con tutta buona ragione di essere stata la prima il Monte Santo di Dio di Bellini , stampato in Fi renze nel 1477. La seconda lettera tratta della edizione di Dante del 1481, della Geografia di Fr. Berlinghieri e di altri libri stampali da Nicolas. la terza del Dita mundo di Fazio degli Uberti.

Merly library, of th library of Ralph Willell ; 8. Lon


don 1813.
La vendita di questa preziosa biblioteca produsse la somma di 15,500 lire sterline.

Michaud Bibliographie des Croisades, contenent V analyse des croniques d' Orient et d Occident qui parlent des Croisades; 8. voi. 2. Paris 1822. Middletors (Conyers) Dissertation concerning th origin of prinling in England; 4 \ Cambridge 1735.
Con questa dissertazione dimostra 1 autore essere italo Caxton il primo che diffuse l'arte della stampa in Inghilterra, e segnatamente in Westminster , e ci contro 1' opinione di coloro che credono di essere stata diffusa da uno strauiero in Oxford.

Miiahesi (Carlo) Catalogo de mss. posseduti dal marchese Cino Capponi; 8. Firenze 1845. Mmeiorri (Luigi M.) Catalogo de* codici mss. esistenti nella biblioteca di S. Antonio di Padova ; 8. Padova 1842.

304
M o i.le ro

(Doni. Guill.) Disscriatio de typographhi; 4". Altorf. 1692.


Dottissima dissertazione cbe fu io seguito ristampata colla

Vita di Giovami Luft io tedesco, per Z altn er, Norimberga 1717, ed indi nell'opera di Wolf titolata Monumenta typographicay tom. II, pag. 607, 14.
IIo x g ito re

(Antonino) Bibliotheca S i c i l i a , sire de scriptoribus Siculis, qui tum vetera, tum recensiora saecula illustrantur noliliae locuplelissimae; fol. voi. 2. Panorini 1708, 14.
La Biblioteca Siculo del Mongitore, oltre allesser ricca di erudizione e di notizie interessanti , registra i nomi degli stampatori, indicazione obliata da alcuni bibliografi aazionali, i quali forse non considerarono quanto simili dettagli influi scano a coloro che si mettono a serivere la storia della stampa di un paese. Lopera non sccvra di errori e di omissioni, compatibili per in un lavoro che richiede molte ricerche e costante pa zienza. 1 1 Can. Gasp. Rossi gi bibliotecario del Senato Palermitano erasi accinto ad un lavoro che avrebbe fornito le desiderate correzioni e nuovi supplimenti, ma quasi al punto di arric chir la Storia patria e le lettere d'un'opera tanto interessante, la morte lo rap agli amici, e di alquanti pregevoli manoscritti di lui non si avuta contezza. Chi sa cbe a non guari un altro nome oon abbia a fruire di un onore immeritato?

(J. 13.) Precis de bibliographie medicale; 18*. Paris 1827. M o n t f a u c o * Bibliotheca bibliotheearum ; fol. voi, 2. Parisiis 1739.
M o n tfa lc o h

Elenco di tutti i mss. che nel corso di 40 anni 1* autore giuose ad osservare nelle biblioteche di Europa. Quest'opera venne criticata con insolita asprezza dall abb. Rive. Per Legrand dAussy avverte che debbasi consaltare eoa oculatezza.

305 Bibliotheca Coisliniana , olirti Seguieriana, sive niss. omnium graccorum quae in ea continentur ; fol. Parisiis 1715.
Opera dottissima e ricercatissima. L* autore vi inser i t opuscoli greci, con una traduzione latina, tuttora inediti.

Monumenta typographica bibliolhecae canonicorum in Rebdorf; 4*. Aichstacdl 1787. Monumenti di un mss. di G. Boccaccio; 8. Firenze 1827. Mohelu (Giac.) Biblioteca mss. di Tom. Gius. Farsetti ; in 12. voi. 2. Venezia 1771, 80. *
Le prefazioni ed alcune note del primo voi. sono del bali Farsetti. Il volume secondo difficilmente rinvienti per esser* sene stampate sole 250 copie.

Dissertazione storica della libreria pubblica di S. Mar co; 8. Venezia 1774.


Il presente opuscolo fu ristampato in seno del voi. primo di tutte le opere di questo autore, pubblicate da Bartolom. Gamba nel 1830. Una copia della prima edizione di questa Dissertazione, con note cd aggiunte di mano ddl'autorc, con servasi nella biblioteca di S Marco.

Codices inss. L.tini bibliolhecae Nanianae; 4*. voi. 2. Veneliis 1776.


Questo dotto catalogo offre delle brevi ed erudite note del(autore.

Bibliotheca cod. mss. monasteri S. Michaelis; fol. Veneliis 1779. Bibliotheca Mophaei Pinelli; 8. voi. 6. Venetiis 1787.
Catalogo stimatissimo della preziosa biblioteca Pinelli che, venduta in Venezia ad nn Inglese fu trasportata in Londra e messa all'incanto. Tutte le copie di questo catalogo sono stampate in carta grande, ed ornate del ritralto di Morelli, inciso da Bartolozzi. Nel quinto volume havvi un' appendice dei monumenti antichi, delle, monete veneziane e delle me-

da|Ke di nomini iNsitri ek i faeenn parie della detta bAli*> lece. Date a Iute questo catalogo il libraio inglese Robsoa, oe redasse tosto un compendio, e lo pubblic col titolo H> , Uiotkeea PineUUftfa; io 8. Londini 1790, ma la attira com pilazione non risponde al merito dellopera.

i Bibliotheca S. 3I;irci Vcncl. mss. g raecaeet lai.; 8*. jBussani 1802.


Della presente opera in cui van descritti inoltre i mss. dello stesso Pinelli e quelli del canonico Lnigi ex Gesuita, comparve il 'solo primo votame, del quale una copta con note ed aggiunte di mano dell* anfore conservasi nella biblioteca di

8, Marco? ! Monumenti del principio della stampa in Yeneiia; 4*. Venezia 1193.
Con quest opera 1 autore distrugge quanto aveva scritto prima a favore del Decor puellarum , stampato da Jepsoq in Venezia nell anno 1461 ; e crede provare sul privilegio del 1469, aecprdato dalla Signoria di Venezie , che da Gio vanni Spira sia stato in quell# stesso anno stampato il primo libro in Venezia.

MoREHf (Domenico) Bibliografia storico-ragionata della To scana, ossia Catalogo d gli scrittori che luinno illustrato la storia della citt, luoghi e persone della medesima; 4. voj. 2. Firenze 1805. Annali della tipografia Fiorentina di Lorenzo Torrentino; 8. Firenze, Carli 1811, Moss* s (J. W.) Manuel of classical bibliogr^phy; 8. voi. %. London 1825. Muccioli, Catalogus cod, bibliolhecae Cqescnalis; fol. voi. 2. Caesenae 1181, Mubhard (Fred. Will. Aug.) Biblioteca M;.tematica: 8. voi. 5v Lipsia 1.191, 180a,. scritta in tereco, JIdrr (Chr. Teoph. de) Bibliolliequetle peinturc, sculptaro lH gravurc; *8\ voi. 2. Franeforl

m
t u esteso oaUlagft cagionato fle' U|ri di diMgno.Bitturi
ecc., ottimo por lo scopo, ma non ben.QOiBrdioalo,. a m che si possa senza confusione farsi la ricerea. modo

* MerhoFabilia bibliolhecaruin publicarum Normbergensium; 8". voi. 3. ftoriiribcrgue 1786 al 1791.


Quest'opera a parte di essere un catalogo, offre . nato ragguaglio frammisto di sunti tratti dai mss. inediti Iavoio che pu considerarsi come un modello io taletgenere. Oltre la descrizione della biblioteca di Norimbeigp vi ha quella delle biblioteche di Solger, di Fenice , d Ebner, di Billier ecc. oggi divenute pubbliche, ir primo Volume fa stampato nel 1786 e contiene 8 stampe; il secondo nel 1788 e contiene 14 stampe, ed il terzo nel 1791 e contiene due stampe.

Biblioibeque glypfographique; 8. Drestfe 1804.


Il presente volume altro pon che Una ristampa, mol tissime aggiqnje, del quinto capitolo delja Biblipteca < Ji pit tura dello stesso autore, che tratta delle pietre incise. Il vo lume costa di pag. 296.

Musacum lypographicum; Ili 12. Parisiis 155.


II presente opuscolo la prima produzione di thto cele bre bibliografo Guglielmo Francesco Debure, stampata in 19 sli esemplari , molto ricercata dagli amatori per la sua ec cessiva rarit. L'opuscolo composto di sole 43 pagine contieni un numero di titoli di opere rare.

Ilru i ( Jo, ChrisL) Bibliotheca anonmiofum et psctfdonimorum; fol. Hamburgi 1740.


La prima edizione fu eseguita io 9 vilumi in 8 * La pre sente fu stampata in fol. per servire di supplimento aUoper di Piaccio. preceduta dallo Schediasma di Haumann, arric chito d aggiunte (e correzioni ; iud offre inoTtfe gli articoli anonimi e< infine gli pseudonimi. Gii articoli sono disposti per ordine di alfabeto ma confusamente; son seguite per d varie tavole tih ne agevolano loricerca. Spesso l'autore omette In nata e ia felina , e tlvfca trftduee to lalin Olitoli dei

des
libri francesi. Quantunque con tali difetti il libro a lir e u * molto per gli stodii ltterarii e bibliografici.

N
N abbore

(Alessio) Bibliografia sicola sistematica, o Appa ralo metodico alla Storia lettoraria della Sicilia; 8. voi. 4. Palermo 1850, 55.
Opera molto elaborata c piena di ricerche. Offre un con fusissimo sistema che rende difficilissima la ricerca, abbench corredata di diverse tavole. scevra di critica e contiene delle oraisnoni, come ancora omette i nomi degli stampatori* difetto notabilissimo nelle nazionali bibliografe. Nulladimeno di grande interesse per la bibliografia siciliana per essere corredala di varie notizie biografiche e storiche degli scrit tori siciliani ed esteri che di Sicilia hanno scritto , con a n i esatta notizia ove sono inseriti i loro opuscoli.

Naud (Gabr.) Avis pour drcsser une bibliolheque; 8 pie.

Paris 1621.
Il merito di questopera del dotto Naud stato oggi su peralo ; nulladimeno trovatisi in essa utilissimi consigli per formare e custodire le pubbliche biblioteche. Nel 1644 fu ri stampata con lopera di Jacob che porta il titolo di Trattato delle pi belle biblioteche. Una traduzione latina anonima ne comparve nell aggiunta della Raccolta di Madero, titolata d

Bibtiotheci.

Ne de la Rochelle (J. Fr.) Supplement a la lable de Debure; 8. Paris 1182.


Forma il compimento alla Bibliografia di Debure da mie sopra indicala all* articolo Debure. Ne era libraio a Parigi, e pubblic inoltre la Vita di Dolet, la quale non senza in teresse per gli studii bibliografici.

Eloge historique de J . Guttemberg; 8. Paris 1811.


L'autore, entnsiaslato per Guttemberg, non isviluppa bene

309
j nodi die cingono la Verit in riguardo alia calla delle stampa*

Nettelbladt (D) Inilia historiae litterariae juridicae uni versa! is; 8b. Halae 1114.
lo questa dottissima pera, dopo di avere esposto la storia della legislaxione, 1' autore presenta tre bibliografie interes santissime; la prima Specimen biblioth. script, juridic. anonym. et pseudonymontm ; la seconda Specimen catatogi script, jurid. rarionm ; e la ie n a Index alfabetica scriptorum in tractatu tractatmun Jwrie, necnon Ottoni*, atque Heermanni contentorum. Tutti e tre questi cataloghi so d o utilissimi agli studii legali e bibliografici.

Nichols s, BiographicaJ anecdotes of W. Bowyer printer; 4- London 1782.


10 quest'opera trovasi descritta la vita e le belle edisioni eseguite dal celebre stampatore inglese Guglielmo Bowyer.
N i c o l , Catalogue of th duck of Roxburgc ; 8' . London

. 1812*
11 preseote catalogo ricercatissimo, moltoppi le copie di esso ove si trovano segnati i prezzi. Quando si ebbe venduta questa biMioteca, il tanto eelebre Decamerone di Boccaccio di Valfarder fu pagato 9960 lir steri* pari a 59000 fr. Per per petuare la memoria di lale estraordinaria vendita, i biblio mani inglesi furmarono una societ col nome di oxeburge club, sotto la presidenza di Lord Spencer, e nel giorno 17 giugno di ogni anno i socii la celebravano in un banchetto e la festeggiavano con i seguenti brindisi l. In onore della bibliomania del mondo intiero 9. All* immortale memoria di Cristofaro Valdorfcr. 5. A Guglielmo Caxton primo stampatore in Inghilterra. 4. A Wykynde Worde. 5. A Riccardo Pinson. 6 . A Giuliano Nolary. 7. A Guglielmo Faques. 8 . Alla famiglia de Manu*!. 9. A quella degli Stefani. 10. finalmente a John duca di Roxburgue. Era tenuto ogni socio di presen tare a turno, annualmente, ai consoeli ima ristampa di qualche antico libro divenuto rarissimo, non asciasi i libri francesi

fficoLsw (Bishpp) The eoglish historical library giving a

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s tio tt^ iu w swd ^ a rac te r of most, of <iur fa storiati?: fui, London 4136 or f 71-6 in 4^ La presente dotta ed iotetCss&nlis*iia opera e composta i th l gpetitfi hlblfegnlSc y d u , Entflish kit/orfeol' library ehfe fu tampaa l pttma v)olta Jict !0 9 6,00 rv 3 volilo S. Landra; S. Scottisk htotorioal 4tbrar$ stampata nel 1709 in S. ivi; quali due bffelfograte furono iudrristam pate o d 1714 Hi un voi. iu tv\:'wv;li: triih iitorical library stampala net 1724 in &. ivi: Morto l'autore furono tinniti tulli a tr e - le bibliagrafte e stampate in Londra nel 1 7 5 6 . Questa ultima edzioae la pi bella, la pi completa c a pi rara, contenendo una esattissima notizia di lotte le .opere che erano comparse salii storia civile ed ecclesiastica dei suddetti Ire regni.

3taftic (CI).) Bulteliti t biMiophile publi par Tpehrr aier aoled de M M J< C firtmei Cintoci* Deimolle, Duplessifij Leber, OliTter* Pfeignol ete .t 8. 1834 e se".
soverchio raccomandare tale opera, i soli nomi Jegli autori he la compilaronosoni H pi bel Ut*le della stessa.

* BiblkHlie<|ue sacnie lrttiquo Ialine eie.; S \ 4>ar-l26.

Nomnnclalor a tic tortini Omnium Quorum libri estoni in


bibliolhecri nCiideiiirne: 4. I u^ij. Bai. 1595. . . Quest' opera rpra fu composta da P. B ertius, ed * * descrizione dei libri della biblioteca dell'accademia di J^eid*.

^luiANifo, Disserlalio acaderaica de Tienasccniis lillsniurae ministra lypogtaphia; Upsaliensi 1G89.


Normanno asserisce che Guttrribcrg fece le sue prime pro duzioni tipogrftflchfe in Strasburgo, e'non in Magdft'za.

Notice el exfraits des mss, de la i)1l)lithqi|c du Roi; 4 \


voi. l t . Paris J 7 8 7 7 1831.

r - sur le? iinprimgpjr de la faiq&te d#$ EUe-vir par un ancien bibliolheaaijre; 8 \ Paris 1606.
II. Adry fri*anfore di questo ilrioso, dotto ed ftoteressante opuscolo, ch fa eatrtto dal JVagazfne enciclopedico. Duo)* di

311
non essere stati publicati, per la morte dell* autore, i lavori dia lui fatti sopra questi celebri stampatori olandesi.

Nouveau gysteme bibliographique mis en usage pour la connoissancc des encyelopcdics en quelques langues qu elles soieijt ecriLes; in 12, Paris, Troultel 1821.

a
Obkbih (Jitc,) Essai dAnnales sur la \|e de Jeiw GuUcht terg; 8". Sl^asbqurg i01,
,li proscalc opera piena di ariosissimi delLagli A pra GuUembcrg. Sostiensi in essa essere stala Strasburgo la culla della stampa Alla line, dell'opera registrami tutte le produ zioni uscite dai torchi di Faust e Schoeffer. Il volume or nato del ritratto di Guttembprg e di varie stampe.
O r la n d o

(Pellegrino Ai)l.) Origine e progressi della stam pa; 4 \, Jpologmi, 1122.


La presente opera piena di. ricerche, ma manca di me todo 4 e?aU<*M.

O rla n d o

(Diego) Biblioteca di antica giurisprudenza sici liana; 8 . Palermo 1851.


Lavoro pieno di ricerch e, in cui oltre di aversi notizia delle opere di antica giurisprudenza Siciliana, vederi ogni articolo ricco di un brevissimo sunto biografico di ciascun au tore. Non vennero per indicati gli stampatori dei libri messi ad esame, difetto notabile nelle bibliografie nazionali.

O sjb o n t

(J.. Bf ,H.) Dicliorinaife lypographique des livres rareS; 8". voi. 2. Paris 1168.
Dizionario altre volte ricercalo; oggi obliato per la pubblU cazione dei lavori posteriori di tal genero. Del rwt non f ^tjepza merito ed occorre consultarsi.

315

P
P a ir to ji

(Ginc. M .) Venezia la prima citt fu o ri d e lla Ger mania , dove si esercit Y arte della s t a m p a , lssertazione; 8. Venezia 1112.
Il presente opuscolo di 48 pagine eruditissimo e ricce di notizie bibliografiche. La prima edizione fu eseguita in Venezia nel 1756. In esso I' autore sostiene di essere stata Venezia la prima citt d* Italia cbe introdusse I* arte della stampa. Foudasi sul Decor pueUanm del 1461 stampato da Jenson, e confuta quanto asserisce Sassi, di doversi questo onore a Milano. Epprr, ntalgiado gli sforai del Pailoii, non stato ancora deciso se il Decor puellarum sia s te m p io nel 1461, ovvero nel 1471.

Biblioteca degli autori antichi greci e latini volgariz zali; 4". voi. 5. Venezia 1166.
I primi saggi di questa preziosa opera furono dati dallaatore nei voi. XXII e XXVI della Roccoli* Calogero** ; iodi pubblicata iutiera. I primi quattro volumi offrono la destrifiooe esatta degli autori antichi per ordine di alfabeto; il 5 . volume le traduzioni della Bibbia ed i libri di chiesa. Quasi Ogni articolo arricchito di note bibliografiche e letterarie non solo, ma ancora li osservazioni critiche di molta impor tanza che reudon l'opera superiore alla Biblioteca dell* A f f lati.
P alm e r

s, Hislory of printing; 4*. London 1732,

L* autore era un celebre stampatore di Londra , ed ebbe 1* onore di avere per allievo il celebre Franckla. lu questa opera Palmer* s vnol sostenere essere stati gli inventori della stampa Faust e Schoeffer, e cbe Gutlemberg ebbe parte nella scoperto per aver soltanto apprestato i fondi.

PAitizzi (A.) Chi era Francesco da Bologna? in 16. Lon dra 1858,

8l3
tl presente oposcoto i composto di pag. 18 di lesto ed no* appendice di 1 9 ca rie, che contengono 8 documenti, tra i quali 4 facsimile diligentemente eseguiti. Se ne stamparono sole 250 copie per non essere messe in commercio, li dot tissimo bibliografo prova eccellentemente in dello opuscolo di non essere stato Aldo l'inventore del carattere cancellere sco detto aldino\ ma che fu esso inventato ed inciso dal ce lebre Francesco da Bologna detto il Francia.

(Georgio Wolfango) Descrizione delle pi antiche Bibbie tedesche; 4. 1717. scritta in tedesco. Storia delle Bibbie stampale in Norimberga 1118. scro fa in tedesco. Descrizione dei libri tedeschi stampali dopo la inven zione della stampa sino al 1520; in 4. Norimb. 1188, con un supplimento, 1802, ambi scritte in tedesco. Sloria della stampa; 4*. Norimberga 1189, scritta in
Panzer

tedesco^
Annales lypographici emendali el aucli ; 4. Voi. l i . Norimbergae 1193.
Il dolio Panzer rese pi illustri i lavori di Mailtaire e di Denis per le addizioni falle colla presente opera agli Annali tipografici di Maittaire con l aggiunte di Denis. Brunet dice lopera pi compiuta che esiste su tale materia: per altro non tiene totalmente vece degli Annali di Mailtaire, e lascia ancora molto a desiderare; specialmente dal lato delle edi zioni dal 1501 sino al 1556, di cui non contiene che la met. V. articolo Mailtaire.

et aliorum Codices mss. bibliolecae Taurinensis athaenaei; fui. voi. 2. Taurini 1149. P a t e r (Paulo) de Germnninc miraculo oplimo lypis lilterarum eorumque diflerenliis Dissertalo; 4 . Lipsiae 1110.
P a sik i (J o s .)

La presente curiosa ed ottima dissertazione fu inserita nel lopera di Wolf, titolata Monumenta typographica voi. II pag. 705 ad 8 6 6 . Va essa divisa io sei capitoli, dei quali il primo

Voi. IL

40

314-

offre la storia degli inventori delia stampa adottando la opi nione di IfluUcr che i primi seggi tipografici siano stati ese guili da Guttemberg; il secondo parla della fusione lei carat teri, dclliochiostro, della caria e del torchio ; il te rso delle varie forme di caratteri; il quarto delle prime ediaiooi della Bibbia e segnatamente della prima edizione latina della stessa e degli Ufficii di Cicerone; il quinto de* celebri stampatori d'Italia, di Fraocia, Germania ec; finalmente il sesto fa varii quesiti colle risposte sulle prime spese necessarie per aprire una stamperia, sugli ugge Ili di cui deve essere provveduta ec.
P aterson s (S .) B ib lio lb cea O c rfls ia a a ; 8 \ L e n d in i 4 1 8 2 ,

Raro in Francia.
P e ig h o t (G abrieli M anuel t b lio g ra p lriq u o , ou E s s a i s u r la c o im o is sa n c e d e s liv ro s o t d e s b ib lio lh e q u c s ; $. P aris

Dcse$sarl8 1800.
Opera utile cd interessante, la prima scritta da questo fe condo scrittore, e che gli schiuse Is carriera alla bibliografica scienza.

Dictionnaire raisonn de bibliologie; 8\ voi. 3. Paris Villier 1801, 4. Essai des curiusites bibllograpliiques: 8'*. Paris 1804.
Oj>cra interessante per la voricl delle ricerche.

Dictionnaire criliquc, li IIcrai re el bibliographique des principatax livres eondomnes m feu, Mipprimes eie.; 8*. \ol. 2. Paris, Henvu&i'ii 480ik.
iVignot fa mostra in questa 'pera delle stie oonoeeenae bi bliografiche e di essere tin buon cattoKoo.

Bibliographic curieuse; 8". Paris 1808*


Della presente opera se tic stamparono sole 1 0 0 copie ; venne dappoi inserita nel di lui Beperiorio bibliografico. Beignot registra in questa bibliografia i libri stampali il cui nu mero di cqpie non sorpassa il 1 0 0 .

K qprrloirt

b ib h o ^ n a p h ie s specinles* w r i c u s e siru c tiv e s ; 8". lU ris. JiefHmard. 1 8 1 0 .

el in-

315
Eccellente ed interessante, opera divisa in 4 parti. Nella prima va inserito Io anteeedente lavoro sui lib ri, dei quali fermio stampate poche copie ; nella seconda si accennano i stampati in carta colorata; nella terza si cafendano i libri, il di eoi testo interessante; nella quarta finalmente van regi* strati i libri comparsi sotto ri nome di Jtna.

ltepcrtoirc bibliographiquc universe], conlennui le nntice raisonnc des bibliographies spccialcs ; 8. Paris, Renouard, 1812.
Opera interessante ed utilissima

Trail du choix des livres; 8. Paris 1817.


Di quest'opera interessante ed istruttiva se ne fece una seconda edizione.

Varielcs , notices et raretes bibliographiques, recueil faisanl suite aux curiosilcs bibliographiques ; 8. Paris 1822. Manuel du bibliophile; 8. voi. 2. Dijon 1823. de lancienne bibliotheque des ducs de Bourgogne; 8. Dijon 1829.
Tutte le opere di Peignot sono molto apprezzate.
P e lle g r in i

( D. M. ) Della prima origine della stampa in Yenezia; 80. Venezia 1794.


L'autore a forza di ragionamenti e d'induzioni vuoi soste nere di essere errata la data del 1461 del Decor puellarum stampato da Jenson e ci contro lopinione dell'ab Boni exgesuita e di Paiioni somasco. Pellegrini ritiene che la prima edizione di questo stampatore fosse stata quella di Ciceronii piiiolae ad familiare del 1469*

P e lltc fr

y S a f o r c a d a (Juan. Ant.) Ensayo de una biblio teca de traductores espanoles; 4*. Madrid 1718.

Opportunamente l'autore chiama Saggio questo suo dapoich in esso non parla che di 37 traduttori. Le sono chiare e condotte con metodo; i tildi esattissimi, desunti dagli stessi libri. Il saggio * preceduto da

lavoro, notizia perch notizie

316
letterarie e critiche sulla vita d tre autori spagnooli, cio dei due fratelli Lupcrcio Leonardo y Argensola, e Bartbolotneo-Juao Leonardo y Argensola, e di Miquel Cervantes, prora che quest'ultimo nacque in Alcal de Henares e fu bittezsato il 9 di ottobre 1347, e non in Siviglia come asserisce Nicol Antonio, n q . Madrid come crede Mayans.

Petite bibliographie ronuinciere, ou Dictionnaire des ro* manciers tant anciens que moderncs , lant nationaux, qu* elrangers, avee un mot sur chacun d'eux, el la nolice des romans qu ils ont donn, soil comme auleurs, soit comme traducteurs; 8*. Paris, Pigorcau 1821. P e t j t - R a d e l (L, Ch Fr.) Recherches sur les bibliolhcques ancienncs et moderncs , jusq a la fondation de la bihliotheque Mazarine, el sur les causes qu* onl favoris laccroissemenl du nombre des livres ; 8. Paris 1819. P e z z a t a ( Ang. ) Notizie bibliografiche intorno a due suavissime edizioni del secolo XV; in 8*. Parma, Bodone 1808.
Il volume di pag. 91 di una bella edizione, ed opera dotta, meritevole di essere pi conosciuta.
P h o tii,

Myriobiblion Gr. Lai; fol. Kolhoin. 1553.

L edizione di quest' opera dotta la pi ricercata dagli amatori e la pi cara in commercio, quantunque non pu dirsi corretta.

Puccii fVincentii) Theatrum anonymorum el pseudonymorum, ex editione Fubricii; fol. voi. 2. Hamburgii 1108.
La presente opera piena di errori ; vi campeggia una serie d'inutili citazioni; i titoli de' libri sono tradotti ia lalino; i nomi degli autori spesso svisati e per lo pi le opere attribuite ad autori a* quali non gli appartengono. Prospero Marchand le d l'epiteto di Mare magnum erraiontm. Cionono stante 1*opera pu essere utile, consultandola eoo precauzio ne. ricercata dagli amatori.

PocGiiM (Gaetano) Serie dei lesti di lingua stampati; 8% VQl. 2. Livorno 1813.

317
Pobt.4

(La) et d* H k b ra il, La Frante litleraire; 8 piccolo, voi. 4. Paris 1769.


Nomenclatura molto rida.

PssF .vm

(Ani.) Bibliotheca selecla; fol. Coloniae-Agrippinoe 1593 c 1607.


Questo lavoro del Gesuita Posse vino non pregevole per osservata esattezza. Fra le altre cose ei d la preferenza a libri non iscelli con la dovuta diligenza. Nompertanto Tiraboschi di parere che ove quest'opera fosse corretta ed au mentata la sarebbe uno de'libri pi utili. La seconda edizione con correzioni ed aggiunte quella in voi. 2 in foglio del 1607.

P rix c e

(Le) Essai historique sur la bibliolheque du Roi ; in 12. Paris 1782.


Piccola opera ed interessante.

Prospectus sur V essai de verificr l sige des minialures peintes dans les mss. , depuis le qualorzieme sie d e , jusq au XVI! siede inclusivemenl ; in 12. Paris 1782 et Planchcs de Y essai sur 1 art de veri 1 1er 1 ge des minialures; fol. mass.
Questo eccellente lavoro dell* ab. Rive gi bibliotecario del duca della Valliere. Niun altro avrebbe potuto cos ese guirlo, perch niun altro avrebbe avuto tutto V agio di stu diare la storia delle miniature sui libri di cos ricca e preziosa biblioteca tenuta da un dovizioso personaggio che lo forniva d* ogni necessario bisogno. Le stampe che fan parte di que stopera sono 96 incisi a contorno, pinti in oro , in argento e a colore.
Pseaumme,

Dictionnaire bibliographiquc ou nouveau ma* nuel du librairc et des livres; 8. voi. 2. Paris 1824.
Quest* opera annunzia la sola lettera iniziale dell* autore.

V opera giudiziosa ed esatta. Quasi tutti gli articoli sono


ccompaguali di brevi ed erudite note non esenti pei di cri-

3*8
lic Preeede al Ditkoari no Saggi* eterne lave di bibliogra fia, che mollo mi ha giovalo nel prestale tarer.

Q
Q c ijiq c e t (Bertrand)

Trait de

imprimerle;

8".

Parts 1799.

Opera importante per fa pratica tipografica. V antere ri descrive il 'mezzo di cui servivasi per politipare i fiorooi e le vignette da stampa.

Quirixi (Ang. M. card.) De optimorum scriptorum edilionhus primis romanis; 4". Lindaugiae 1761.
Opera di merito per le notizie che d esatte soUe prime romane ediiioni.

K
IUym (l)iosdado Cab.) De prima lypographie Hispanirae aetalc; 4". Romae 1793. Batkalb! (Theopb.) Erolemala de malis, ac bonis libris : 4". Lugduni 1653.
La presente opera la migliore produzione uscita dalla |>enna di s felice scrittore. I dotti meli? la stimano per es sere piena di curiose ricerche.

Re (Filippo) Dizionario ragionalo dei libri di agricoltura, di. veleniiwria, di economia, ampeslrc ec. ; 8V voi. 4. Veoezja 1808, 9.
L* autore aveva pubblieato DeUa secondi edieieoe 4 suoi
Elementi di agricoltura , nn saggio di bibliografo georgica, ma indicava i soli titoli. Essendone stala criticata la brevit egli pubblic il presente Dizionario , nel quale registr nel numero non indifferente di 1400 articoli, disposti per ordine di alfabeto , tutte le opere da essolui vedute, acquistate e consultate, sulle quali d con chiarezza e precisione belli e

ragionali gtaKcii. opera preziosa sopratutto per essere pi

319

ertesi della BibUteo urifyic <di L u lr i ia 4. 1717 , cose pure per la conoscerla che appresta degli agronomi italiani, omessi nella biblioteca di quest* Uimo.

Reflexiom sur deux picces relnlives a l listoire de lim primere; 8. Nivelles 1780
M. Chesquiere con queste riflessioni pretende provare di ssere itala Iti stampo scoprta a Bruges verso il 14 S* Ma venne saggiamente coufatato da Lambiuet.

Rerouard (AnU Aug.) Annales de V iinprimorie des Alcfces, ou bisloire des Ires Manuces et de leurs editions* uvee notice sur la fanaUle de Juale et liste soimnaire de leurs editions jusq'^a 50, trwsienie edition; 8* Parts 1634.
Quest'opera, ammirevole per eirudikiooe letteraria e bibliografita, ricca di giudiziosa critica , piacevole per lo stile, ed eleganza |er bolla ediout

Amaals de i impriigerie * EliccMie, ou tostante de Ja funulle des Slionme^ et do es edilwns; 4K Vtl. 2. fraris 1887, 38.
Di inerito non minore -fretta precedente.

Repcrlorium biblographicum ; 8 . Londini 1810. R eu ss s ( Jer. Dav.) Al fabel ical regisier of al ihe aulory aclually living in Great-Brilain; 8 . voi. 4. Berlin 1791, 1804.
Opera dello stesso genere della Biblioteca di Erscb. I pri mi due volumi comparvero nel 1791.

Reynaid (Abb) Lettre a M. le baron Silvestre de Sacy sur la colleclion de monumens orienlaux de S. E. M. Te comte de Blacas; 8fc . Paris Didot 1820. IUgm.y de JtovicifY, Bbliotlitrques flran^aiscs de la Croix du Maine et de Duverdier; 4. voi. 5. Paris 1772.
La presente edizione molto ricercata per le dotte note e per le numerose osservazioni fattevi dall editore.
R its o k s

Bibliographia poetica a catalogne of englsh poets from 1201 to 1600 wilh a short account of their Works: 8w . London 1801.

3*)

Catalogo de poeti inglesi desecoli XII, XIII, XIV, XV, e XVI) con brevi note sulle opere loro. Rive Notices sur deux mss. du cabinet du due de la Val-

liere; 4 \ Paris 1119. Nolices sur le Trait mss. de Galeotto Martino inlilul de ExceUcntibus; 8. Paris 1185. Notices d'un mss. de la bibliotheque de la Yallicre le Roman de fortune; 4. Marseillc. Notices calligrapbiqucs et typographiques; 8 \ 1795.
Lab. Rive era istruito bibliografo, onde la maggior parte delle sue opere trovatisi piene di erudizione e di minuziosa critica, ma per lo spesso peccano di maldicenza.
R iv iro

(Aodr ) Hecalomba laudimi et gratiarum ob inventum in Germania calcographiam; 8. Lipsiae 1640.


La presente opera una imitazione del Carmen seeulare di Orazio ed seguita da alcuni epigrammi. L autore afferma la culla della stampa in Magonza, ed attribuendone la inven zione a Giovanni Faust, gli crede socii Guttemberg e Scboeffcr. Trovasi inserita nel Wolf Monumenta typographica to I. 1.

Rossi (Jo. Bern. de) de llebraicae typographiae origine; 4. Parmae, Bodoni 1776. * de Typographia hebraeo ferrariensi eommenlarius historicus; 8. Parmae, Bodoni 1780. Annales hcbraeo-typographici seculi XV; in 4. mas. Parmae, Bodoni 1795. Annales hebraeo-typographici ab anno j\ll)I ad MDXL: in 4". Parmae Bodoni 1799. Bibliotheca judaica anlechrisliana 8H . Parmae. 1800.
Opera poco conosciuta meritevole per i suoi pregi di essere mollo propagata.

Dizionario storico degli autori Ebrei e delle loro ope re: 8". voi. 2. Parma 1802.
Dizionario utile ed erudito.

Dizionario storico degli autori rabi; 8 ". Parma 1807#

321 Libri stampali di letteratura sacra, ebraica ed orientale della biblioteca del D. G. Bern. de Rossi con note; 8\ Tarma 1812. (Frane.) Cenni storici e descrittivi intorno all' Imp. R. biblioteca di Brera; 8. Milano 1841. R oth-Scoitzii (Fr. ) Icones bibliopolorum el lypographicorum; fol. Norimbergae 1726.
Opera molto interessante.
K o w e M o res

(Edw.) Dissertation upon english typographi cal fondres and fonderies; 8. London 1776. S

S a ld e ,

De libris varioque eorura usu in 4. Amslelodami 1688.

et

abusu, libri II

Opera di qualche merito. L* ab. Dueos ne d lunghissima noi ioni nel suo Dizionario bibliografico, conosciuto sotto il no me di Caillcau.

Salva ( Vincent ) A catalogue of spanisi! and portuguese books; 8*. London 1826 and 1829. S a h f l t (P. Calom.) De aureo ss. Evangeliorum cod. mss. monaslerii S. Encerami; 4. 1786. S a n t a (Leopoldo della) Trattato della coslruzione e rego lamento di una pubblica universale biblioteca colla pian ta dimostrativa; 4. Firenze 1816. S a r d ik i (Gac.) Esame sui principii della francese ed ita liana tipografia; fol. Lucca 1796.
L* autore paragona i processi e la bellezza della stampa italiana e francese.

Sciiaab Die geschichte der enfindung der bucfrdruckerkunst, cio a dire ta storia daWinvenzione deUa stampa; 8. voi. 3. Mainz (Magonza) 1830, 31.

Voi. II.

41

323
S ckelo rh v i

(Jo. Georg.) Amaenilates litterariae, quibos rariae observationes , scripta item quacdam anecdota et rariora opuscula exhibenlur; 8 . voi. 14. Francofiirti, Barlhelemy 1123.
La fortunata accoglienza ebe ottenne la presente raccolti obblig l'autore di ristamparne nel 1750 i primi 4 volami.

De antiquissima latinorum bibliorum editione, seu primae arlis lypographicae foelu diatribe; 4% Ulmae Gaum 1160.
L'autore descrive una Bibbia, ritenendola come primo sag gio tipografico eseguito in Magonza. Oggi per stato pro vato che la stessa fu stampata da Alberto PBster in Bamberga nel 1460, o pi tardi nel 1462; e che la prima Bibbia stampata in Magonza fu eseguita per lo meno cinque anni pria di qoclla desciitta da Schelorn. La biblioteca del Re di Francia ne possiede un magniGco esemplare. Ved. il Catalogo di Van-Praet. Nulladimeno l'opera in esame interessante e rara.
ScHAUiutEit (C h r. F r . d e ) B ib lio th e ca a ra b ic a a tie la in nunc a tq u e In le g ra m ;

8\

Ila lla e

1811.

La presente biblioteca di Schnurrer, che un esalto cata logo di libri arabi stampati sino al 1811, divisi in sette classi, ricche di curiose notizie , con una scrupolosissima esattezza nella esposizione dei fatti , non desunti da semplici conget ture.
ScnoEL (Fr.) R e p e rlo ire <le lilte ra lu rc a n c ie n n e , ou Choix d a u te u rs cla ssiq u e s g rc c s e l ro m a in e s ; 8". v o i. 2 . Pa ris 1808. S ch o ep flin (Jo. Dan.) Vindiciac lypographicae; 4*. Argen*

torati 1160.
L* autore era professore di storia nell* universit di Stra sburgo, e volle con la presente opera pretendere che la io* venzionc dei caratteri mobili di legno sia dovuta a Strasburgo nel 1435. Tale opinione fu per ben confutata dal tipografo e bibliografo Fournier , e da altri. Nulladimeno la opera i molto interessante agli stndii bibliografici perche contieoa

m
molti documenti relativi allu invenzione di si nobile arte e segnatamente sui pezzi giustificativi del processo di Guttem berg contro i suoi socii strasburghesi.

Scnonzii (Fr. Roth.) Thesaurus symbolonim, ac emblematuni; fol. % . Norimbergae 1730.


In questa interessantissima opera l'autore offre i fae-timil degli emblemi, delle marche e delle divise degli antichi stam patori. Mollo ne duole di non trovarla terminata.

Scmur, (Adam.) Historiae typographiae Argenlorali inventa

1640.
L* autore pretende provare che la slampa sia stala inven tata in Strasburgo da Menici ed introdotta indi in Mug9 nza da uno dei suoi allievi.
S ch v h ak ($. A g.) R e p e rto rio d ella le tte ra tu r a ita lia n a ; 8 \

Lipsia 1806,
Opera che pel suo merito dovrebbe essere pi diffusa,

Schwartz (Chr. Golllieb.) Primaria documenta de origine typographiae; 4*. Astorfii 1740.
Opera molto stimata. L autore deduce dulia lile tra Gut temberg e Faust che il primo stampava avanti il 1449, epoca della societ tra essiloro , che di conseguenza abbia pria di tal epoca fallo i primi saggi, e che Faust altro non sia sluto se non colui che somministrava i fondi alla societ. Schwarlz prova inoltre con molli titoli che Guttemberg nacque in Ma gonza da nobile famiglia, ed esservi stati due Schoeffer, uno chierico della diocesi di Magonza, inventore delle lettere frise, e l'altro col soprannome di Gersheim, semplice lavorante di Guttemberg il quale spos la figlia di Faust.

De ornamentis librorum el varia rei librariae veterum suppellettile etc.; 4r. fig. Lipsiae 1756.
La presente opera costa di sei dottissime dissertazioni. Quelle Ululate De Ornamenti librorum apud vetere* uitttis furono dapprima stampate in Lipsia nel 170$, 0, indi in Altorf con figure nel 1711, 17; quelle de libri* plitaiiUbu. v~ tcrum in Allorf nel 1717, e qnellc de varia suppelectile rti;

32V
librarioe vttcrvm io Altorf nel 1725. Dappoi vennero rmnitc
ristampale con una prefazione di Chr. Leuschaer in Lpsu nel 1756. Que^t'ultima edizione la migliore e la preferibile sopra tutte la altre. Tali dissertazioni sono piene di erudi zione e di curiose ricerche, ed offrono il pi ampio trattale sulla forma dei libri presso gli antichi, sulla m ateria cbe ia essi impiegavano, e sui colori e sulle miniature di cui li ador navano.
ScftivEJUi

(Pel.) Laurecrans voor Cosler van Harlem; io 4*. Harlem 1628, scritto in olandese.
Lautore crede con la presente opera comprovare di essere stata inventata la stampa ia Arlem circa il 1450 da Lereoxo Coster, il quale avrebbe ivi eseguito circa al 1450 varii saggi xilografici ornati di figure. Venne indi tradotta in latino da Giorgio Quapner ed inserita nei Monumenta typograpkLc* di Wolf nel voi. I, pag. 209 a 451.

S e eh ille k i (Scb.) Excrcilalio de latinorum b ib lio ru m cum nula anni 1462 impressa duplici edilione in ag u n tin a; 4* .

Ingolstadii 1785.
Lo scopo della presente dotta Dissertazione la descrizione della Bibbia magontiua del 1462.

De bibliis polyglollis compleclensibus nolitia hisluricjlitleraria; 4. Ingolstadii 178o.


Lautore in questo scritto d delle interessantissime notizie sopra la Poliglotta di Ximenes.

Bibliolhecae academiae Ingolstadensis incunabula lypographica; 4. Ingolstadii 1787.


In quest' opera 1 * autore d notizia di circa 1800 ediaai del XV secolo. Tulle le opere latino di Scemillero sono sti matissime per la seria erudizione e pel profondo spirito filo sfico che vi campeggia.
S e itz ii

(J. Chr.) iiuus lerlius arlis lypographicae: in 8 . Horlemi 1142. Storniti, Gutalogues dea mss. de la bibliotheque de Ge nve; 8*. Genere 1779.

325
Il presente catalogo preceduto da aleuue riflessioni dello autore sull'utilit dei mss. e sui vantaggi che si ritrarrebbero dalla pubblicazione dei cataloghi. Nel corpo descrive i mss. della biblioteca di Ginevra che divide in tre classi ; nella prima registra i mas. orientali al n. di 47 ; nella seconda i latini al n. di 115, e nella terza finalmente gl* italiani, i fran casi e gli spagnuoli al n. di 210. Ogni orticolo arricchito di utili e curiose note sugli autori e sulle loro opere; talvolta i si trovano delle particolari esposizioni.
SengiEdio

(Wolf.), G ro ro y io (Jac.) e t Heymax (Jo .) BiblioIhcca uni versi ta tis Lugduno-Batuviae; fol. Lcydc Vander Aa 1115. S e p ti e r (Ani.) Manuscrits de la bibliolheque dOrleans, ou notices sur leur anciennet, leurs auteurs , les objets quon y traites, le oaracterb de leur ecrilure, l indicalion de ceux qu ila ont appartenu eie. prcds de notes historiques sur les anciennes bibliotheques d'Orleans, et parliculierenient sur celle de la Ville ; in 8*. Orleans 1820. Serie delle edizioni aldine ; in 12. Pisa 1190 e Venezia 1192.
L'autore della presente Serie il P. Laire. La prima edizione fu eseguita in Pisa nel 1790 indi fu ristampata nel 1792 in Venezia con aggiunte. Laire era bibliotecario del cardinale di Brienne, e si crede che quest'ultimo vi abbia pur lavorato Oggi per Renouard , coi suoi dotli e critici lavori sul pro posito, ha fatto dimenticare l'opera del Laire. V. I*articolo Renouard.
Sisrha S a n ta n d e r

'de la) Memoire sur T origine et le pre mier usage des signalures el des chifres dans Tari typographique; 8*. Bruxelles, Gabobria 1196.
Col presente interessautissimo opuscolo di 50 pagine lau tore prova di esser dovuta la invenzione delle lettere di re gistro nella stampa a Giovanni Koelhof di Lubecca, stampatore

in Colonia, che le us I H 7 i nel Preparatorium divinaelegit di (iowiNyder) deduccndone che le edizioni anteriori a tal data, le quali parlano delle lettere di registro non essere che apocrife. Prova indi doversi l'uso delle cifre a Ter Hoerncn stampatore in Colonia, che le adoper il primo noi Liber de rimedii* uttivsqu* fortuna e di Adriano Certosino, stampato nel 1471 ; due anni prima del Boccaccio de Ciarit mulieribu* Ulmae147o, libro che Marolles rapporta di essere stato il primo cosi stam pa lo. 1 ' li presente opuscolo, quello delle Osiervaoni tuli a filigrana della carta adoperata nel X F secolo di sole sei pagine con cinque grandi tavole offrenti le marche delle fabbriche di Germania, de Paesi Bassi, di Parigi e.dell Italia ; e laltro scritto in latino col titolo Pra*fatlo historico critica in veroni

et genuinatn collectionem veterum canonum Entrine ffispaniae a U. Isidoro Hispolenrte metropolitana antccedentcmcne stam
palo in Brusselle nel 1900 e da me rapportato all* articolo Isidoro'y furono riuuiti ed inseriti nel voi. quinto del catalogo de lihri della biblioteca dello zio dellaatore, Simone Laseroa Svntander allora stampato in Brusselle nel 179*.in voi. quarto in 8. Quale biblioteca fu venduta e per ignota causa restituita al venditore. Fu in questa circostanza che Sema soppresse i frontispizii lol catalogo e vi sostitu quelli di pi receute data, 1803 , aggiungendovi varii* cartosiiii indicanti i uuovi ae piisti falli, ed un voi. di supplemento chc contiene i sopra descritti opuscoli. Tale prezioso volume indispensabile alle pubbliche biblioteche essendo molto interessante agli studii bibliografici. D iclionnuire bibliograpliique; 8. voi. 3. B ruxelles 1805. La presente opera, frutto di laboriose ricerche, pregevole sommamente. In essa l autore con solidi argomenti confuta la favola imaginatu da Innius, doversi cio attribuir ( inven zione della stampa a Lorenzo Coster di Arlem , favola con destrezza avvalorata da Mecrraan ; e prova cbe la citt di Arlem lunyi di potersi attribuir cotesto vanto, non fa nep pure la culla S ellarle della stampa, poich noti vi si esercit in tutto il corso del XV secolo.

827
U primo volume contiene un Saggio storico sull* origine della stampa, e sul come fu introdotta nella citt, nei borghi e nei monasteri dell'Europa, enumerando gli stampatori noli del secolo XV. Gli altri due volumi racchiudono per ordine alfabetico l'indice di circa 1500 edizioni le pi ricercale. Alla fine dell'ultimo volume vi si trova un quadro sinottico, il quale offre per ordine cronologico e col nome dei primi stampatori num. SOI luoghi, in cui l'arte della stampa fu esercitata nel secolo XV. S ihlf.ro (Jos.) Kpilomac bibliolhecae Gcssneri: fol. Zurich 1574. Il presente compendio preferibile all* opera grande di Gesnero. La prima edizione di Simlero fu eseguita in Zurico nel 1555 m foglio. La presente per pubblicata da Fries preferibile ad ogni altra edizione poich accresciuta di pi di tOOO artieoli, indicati con asterisco.
S in ce ri

(Th.J Notitia veterum librorum r<iri<>ruin; 4 . Francolurli 1753.


Il presente lavoro e stampato iti latino cd in tedesco. If vero nome dellautore quello di Giorgio-Giacomo Sebwindel, il quale pubblic molte altre opere di bibliografa, scritte in tedesco.

S in k e r (I. R .)

Catalogus co d . mss. sis; 8\ voi. 3. Bernae 1760.

b i b l ia h e c a e

B e rn e n -

Il presente catalogo preceduto da una prefazione che of fre alcune particolarit sopra Bongars e d alcune norme per conoscere l'et dei codici con 4 tavole contenenti diversi fac simile di scrittura del VI allVili secolo. Il catalogo colmo di transunti, di analisi e di note piene di erudizione e di curiose investigazioni, che lo rendono molto utile agli studii Ictterarii e bibliografici.
S om a

(Fr.) Memorie degli Storici Napolitani ; 4". voi. 2. Napoli 1781, 82. ' 1 Specimen bibliolhecae Hispano-Majansianae ex musaci David dementisi 1. ITanoviac 1753.

Spcdmens of editions of th socrcd Scriptures in thc eastern long; 4*. Serampore 1818. Stephani (Henr. ) Epistola de sua typographia statu ; 8*. Parisi is 1569.
In qnest'opera il celebre stampatore Enrico Stefano da no> tizia delle belle edizioni uscite dai suoi torchi.
S tr a n o (Frane.)

Catalogo ragionato della biblioteca Y enlimilliana esistente nella R. Universit degli studii di Catania; fol. Catania 1830.
Eccellente catalogo, pieno di dotte e di erudite note.

Strvvii Bibliotheca juris selccla; 8. voi. 2. Jenae 1158. B iblioteca hislorica instimela, ancia a Chr. Gol. Budero et J. G. Mauselio; 8. voi. 22 Lipsiae 1182*.
Duole che questa dotta opera neo fu condotta a termine.

T
T e is sk ro

(Aut.) Bibliotheca Rummnria; 4. Genevae 1686.

Opera mediocre ed incompleta; eioMonotanta ha dall* inte resse.


T essi* Essai philologiqoe s u r le commencement d e l'iin -

primerie a Metz; 8*. Melz 1828. (Isaiah) th Hislory o f prinling in America wilh a biography of prinlers, and an account of new-papers; to which is prefixed a concise vlew of thc discovery and progres of th art in other parls of 1he world; 8 . voi. 2. Worcester 1810. T orelli (Fr. Biblioteca bibliografica antica e moderna di ogni nazione; 4 \ voi. 2. Guastalla 1182, 83. T ornasene (Francesco) Sloria critica della tipografia Sici liana dal 1411 al 1536; 8. Catania 1839.
Thohas

Opera erudita , la migliore che si abbia su questo genere in Sicilia. Nompertanto vi si osservano delle mnde, e a* ispi ra allo spirito di parte.

329 T b a i t e de l'usage dune biWiolhocpie; 8. M iliwa 1606. TWthemio (Johan.) nnales monasteri Hirsaugiensis ; fol. voi. 2. Saint-Gafl 1690.
La presente opera fu stampata nel monastero di Saint-GU sopra an antico mss. lasciato dall'autore. Annuncia che la stam pa Cu scoperta da Guttemberg in Magonza, notizia ohe ebbe comunicata da Piatro Opilio ovvero Schoeffei socio di Guttemberg.

U
iT.oLm (Nicola) (G. B. .AtttJi/>C(Jt.) Lettere tipografiche; 8. 1778. Upcgtts (Vili.) Bibliograpbical account of th works on th British topography; 8. voi. 3. London 1818 lg. V Vas-Phaet Notice sur Colard Mansion libraire et impr. de Bruges: 8 . Paris 1829.
La prima edizione di quest* opera comparve nel 1780 col titolo Rechtrchet sur le vie les ecrits et editions de Colard Man sion ; 8". Paris. Per essa si ha contezza di tutte lo opere usoite dai torchi del celebre Colard Mansion, stampatore in Bruges dal 1473 o 74 sino il 1484 ; e ranno inoltre ricor date le edizioni omesse da Prospero Marcband e dallabbate di Saint-Legr. Van-Praet pretende cbe Mansion fosse francese sulla ragione di aver tradotto molte opere, ed essere tutti i libri da lui stampati appunto in quella lingua.

Reeherches sur Louis de Bruges seign. de la Grulhusc; 8 '. Paris 1831. Vatea (J. 9 .) Catalogus linguarura alphabeticus, quarum grammaticae, lexica, colleclioncs vocabulorum indican t e ; 8. Berolini 1815.

330
Il titolo e la narrazione storica di ciascuna lingua sono in latioo cd in tedesco. Nella narrazione bavvi la indicazione delle grammatiche e dei dizionarii da consultarsi per ciascuna lingua.

Vesicgas de Busto DilTerentia de libris; 4#. Toledo 1546.


Questo autore con la presente opera stabilisce l'epoca della stampa in Magonza essere il 1440 e quella in eoi fu adottata in Italia il 1459. Verm igligli (G. B.) Lettera della tipografia Perugina dei XV secolo; 8". Perugia 1806.

Principi! della stampa in Perugia ; 8*. Perugia 1820. Bibliografa storico-perugina; 4 \ Perugia 1823. Bibliografia degli scrittori Perugini; 4*. voi. 2. Peru gia 1828, 20. Versazza (G.) Lezioni sopra la stampa; 8. Cagliari 1178. Appendice alla Lezione soyra la stampa; 8 . Torino 1787. Osservazioni tipografiche sopra i libri impressi in Pie monte nel XV secolo; 8*. Bassano 1801 di pag. 91. Tir.ti.ns (Steph. llier. do) Bibliotheca chirurgica; 4 \ voi. 2. Viennae 1181.
Questa speciale e rara bibliografia comprende per ordine alfabetico tutti gli scrittori notevoli che hanno tritiate 1 di versi rami della chirurgia sino al 1779.
V ili,

(Fr.) Biblioteca matematica di Agostino Murhard: voi. 5. Lipsia 1191 scritta in tedesco.

8*.

Ottima spedale bibliografia degli scrittori di matematica.

Vintosi (Frane.) Sul modo di compilare il catalogo di una biblioteca; 8*. Milano 1845. V o g e l (Joan. Nic. de) Specimen bibliothecae Germaniche Austriae, sive notitia scriptorum rerum Austricarum quolquol auctori innotuerunl cum observat. Leop. Gruber; 8, voi. 3. Viennae Austriae 1119, 85.

V o g le r i

331 (Val. Henr.) Introducilo in notitiam bonornm scriptorum cum notis Henr. Mei boni i; 4. Helmstdatl690.
Tale opera fu ristampata ia Hclrastdat nel 1700.
fol.

V ogt

Catalogus historico-criticus libror. rar. furti 1793.

Franco-

Catalogo assai stimato. Questa la quinta edizione.


V o lp i

(Gaetano) la Libreria de Volpi e la stamperia Cominiana illustrate; 8. Padova 1756.

Catalogo ragionato e stimato delle belle edizioni Cominiane. Volta (Leopoldo Camillo) Saggio storico-critico sulla ti

pografia Mantovana del XV secolo; 4. Venezia 1786. Vossius (J. G.) de Historicis graccis et latinis libri ; 4. voi. 2. Lugd. Bat. 1651.
Opera p;ena di erudizione.

W
Waicsu (Jo. Georg.) Bibliotheca theologica selecla lilterariis adnotationibus instructa ; 8. mass. voi. 4. Jenae 1757, 65. W a r h h o t z (C. G.) Biblioteca storica della Svezia, o indi cazione delle opere sia stampate, sia mss. relative alla storia di Svezia con notizie critiche, continuata dal pro fessore Aurivillius; 8\ voi. 15. 1782 al 1817 scritta in
W at

lingua svedese. (Rob.) Bibliotheca britannica or a generai index to th litterature of Great-Britain and Ireland ancient and modera , including such foreing works as have been translated into english, or printedin th british dominious; 4*. voi. 2. Glasgow 1819. W o l f u (J. Chr.) Bibliotheca hebraea ; 4 \ voi. 4. Hamburgi 1715.
Opera molto erudita.

332

Monumenta typographica; 8. voi. 2. Hamburgi 1140.


Ripu latissima raccolta, preceduta da una biblioteca tipogra fica contenente I*elenca di tutte le opere relative alla storia della stampa, e seguita da cinque tavole; delle quali la pri ma indica le Citt dove fu reputato essere stata la calla alla stampa; la 2. cifre le differenti date assegnate alla scoperta della stessa; la 5. registra i nomi di coloro che venner ere duti inventori dell* arte; finalmente le ultime due accennano le pagine della raccolta( in cui si^ tratta de* vantaggi e degli abusi della stampa. V. Peignot. Uep. bibl. pag. 340, 41.

W i'KTW Eiji (Sleph. Alex ) Bibliulhcca Moguntina; 4*. ugustae-Vindelicoruin 1187.


Offre l'autore nella presente opera dei curiosi dettagli sulla vita e sui lavori degli inventori della stampa , indicando i loro stemmi, ed il loro metodo nelle abbreviature e nella punteggiatura. Il lavoro fornito del facsimile della soserizione del Salterio Magontino del 1457 , e riporta esatte no tizie su tutte le prime Magontine edizioni.

/
Za c c a r i a {Fr. Ani.) Bibliotheca riluabs; 4. voi. 3 Ramae 1176. Z a k e t t i (A. M.) Graeca, lat. et ital. D.. Marci bibKothea cod. mss. fol. voi. 2 Venetiis 1140. Z ape (Georg. Guill.) Annales typographiae Augustanael778.
Opera dotta.
Z k lts e r i

(J. Cora.) Theatrum virrum erudtorum qui speciatim typographiis laudabilem operam praesti tenni t: 8-. Norimbergae 1720.
Opera stimata.

Correctorum in typographiis ernditorum centuria; 8. Norimbergae 1715.


V autore in quest opera rapporta la vita ed i lavori dei

333
primi correttori di stampa, cbe si reter distinti pel loro sa pere. Zem rer (I. Th.) Bibliotheca oricntnlis. Manuel de bibliogra-

phie orientale. Contenent 1. les livres arabes, persans, turcs imprimes depuis V invention de 1 imprimerle jusqa nos jour tant enDurope, quen Orient disposs par ordr de matiers 2 Table des auturs des titres orientaux et des editeurs; 8*. Leipzing 1846. Zeno (Apostolo) Dissertazioni Vossianc; 4. t o I . 2 Vene zia 1752. Zoega (Georg.) Catalogus codicum coplicorum mss. qui in musaeo Borgiano Velilris adservantur; fol. Romae 1810.

FINB DEL MANUALE

APPENDICE
Storia dell* introduzione e del progresso del larte della stampa in Sicilia sino alla met del secolo XVI.

PROEMI O

A ben arduo lavoro uop si sobbarchi colui il quale formar voglia la Sloria deir inlroduzione e del progresso deH'arte della slampa di un paese, quando , oltre al defello di mezzi indispensabili, si veggono accresciute le difficolt dal non trovar le pubbliche biblioteche ricche di libri bibliografici, e mancar sinanco le indigene edi zioni, le quali potrebbero in cerio qual modo provvedere ad una parte degli inevitabili bisogni. Questa penuria di mezzi si sperimenta maggiormente in Sicilia, si perch coloro ai quali incumbeva non curaron mai di apportarvi rimedio, si perch fu negletto lo studio bibliografico, e si ancora perch al riguardo letterario fu rono stoltamente reputate di nessun utile le paesane edi zioni. Non v ha dubbio che in sostanza taluni di cotesti libri non siano di inconleslabile utilit , ma spesso una sola particolarit, scritta bene a proposito, appresta un tesro di influenze alla patria storia civile e letteraria, ed esem pi non mancano a comprovai4 come talvolta una semplice prefazione, una semplice dedica, una semplice epistola di un editore sia valso a stenebrare pairii falli dalla storia nonjconsacrati, a correggere erronee narrazioni, e sussi diar di nuovi cenni gli eventi riportati. *3

Il progresso dell* arte della slampa un documento d fatto, da cui si attingono i gradi del perfezionamento in tellettuale e dello sviluppo della civilt avvenuti in un paese. Or come mai potr tracciarsi sul vero , in quanto alia stampa, la storia di cotesto progresso , di cotesto perfe zionamento se non si avranno sotto agli occhi i libri che furono stampati? Come polran mai conoscersi i nomi de gli stampatori che bene o male esercitaron l'arte, se non si potranno esaminare le opere uscite dai loro torchi, e che sarebbero la parte dommatica di questa storia spe ciale? Non mancheranno certo coloro i quali credono che a tanti difetti possa supplirsi con consultarsi le bibliografie. Ma chi ne assicura che nel redigger quelle non siasi ca duto in inganno? Ove sono le indigene edizioni da met tere in raffronto? Come pnssar pel crogiuolo d una critica diligente i giudizii emanati ? Gli errori dei primi biblio grafi riportati in buona fede dai loro successori, sono siati la fallace eredit venula ai posteri, e si tramanderebbero ancora cos, se ogni studio bibliografico non si adoperasse, capace a sostituir la verit ove furon registrali gli errori, spesso indiscussi per la mancanza dei necessarii docu menti. pertanto grave stoltezza quella, di cui si rendono col pevoli coloro che slanno alFamministrazione delle pubbli che biblioteche quando trascurano lo acquisto di qualun que libro si slampi nel proprio paese, abbench non giu dicato di positivo intrinseco valore. E peggio ancora si rendon essi meritevoli delle pi aspre censure lorquando con cinica indifferenza rifiulansi ad acquistare alcun libro pregevole e raro. Queste fortunale occasioni difficilmente van ripetute, ond che gli amatori delle lettere ne vanno

339 sempre solertemente in traccia, ed una volta rintracciate, le accolgono quale un insperato tesoro (1).
(1) Negli anni scorsi roloro che att'ammnistrazione della nostra comunale biblioteca presiedevano, varie di simili occasioni lasciar o n perdute; fra le altre ricusando d'acquistare una lopia del Petrnrcu di Aldo del 1501 iu .veline, che forma la decima copia che i conosce stampala in simile modo, e che conservasi attualmente nella biblioteca del Sig. Duca di Serradifalco. La rarissima opera di Naso, nella quale van descritte le feste date dai palermitani in occasione della resa di Barcellona, edizione oneiptfe Palermitana, che stabilisce l'epoca della introduzione del l 'a r t e della stampa in Sicilia, eome vedremo a suo luogo, fu per la sua rarit dai primi bibliografi creduta edizione chimerica, noa conoscendosene che due copie soltanto. (Ina delle quali conservasi nella ricca biblioteca del celebre bibliofilo lord Spencer in Inghil te rra , e l'altra, onde non uscisse di Sicilia fu dallottimo Principe di Trabia comprata a carissimo prezzo, di unita alla Vita di 5<jn Girolamo, primo libro stampato in Messina nel 1478. LVullra opera della stessa edizione della Vita di 5. Girolamo fa acquistala dall erudito P. Tarallo Bcnedittino per la monastica bibl oteca di Morrcatc, ore tuttora conserrasi. Il cav. Giovanni d Ondes Reggio compr lunico codice di Filippo Ingrassi a portante il titolo Informazione della peste di Palermo av venga in questa Citt negli enni 1575 e 1576; in 4. edizione di Palermo presso Maida 1570; libro tutto postillato di carattere del lautore per le osservazioni raccolte da lui nel tempo che la peste infieriva iti Palermo con la intenzione di farne una seconda edi zione; come rilevasi dalla dedica al Pontefice allora regnante, scritta e *o>erilta di pugno dell'autore stesso al verso del frontispizio. Og gi conservasi nella ricca biblioteca dell'amatore delle patrie cose Principe di S. Elia 1 1 Sig. Rocco Mazzarcse bibliotecario in Trapani acquist per quella pubblica biblioteca Fardelliana lunico codice cartaceo di Panonnita, in cui va registrata la corrispondenza tra il Pontefice ed il Re di Sicilia d'allora, relativamente alle concessioni , privilegi, indulti, indulgenze ecc. della bolla della crociata in Sicilia, codice

3*0
Al compito difficile di fornir la storia dell* introduzione e del progresso dellarte della stampa in Sicilia, potrebbe riuscirsi vero, a mezzo di viaggi per l interno , ed al1 * estero, poich frugando nelle pubbliche e nelle private biblioteche, nei pubblici e nei privati archivii potrebbero ottenersi necessarie ed utili scoperte; ma a ci non pu bastare il solo zelo df un onesto studioso. Dovrebber con correre alluopo le facili elargizioni di coloro che presie dono alla pubblica cosa , o doviziosi mecenati dovrebber rinnovare i nobili fatti, pei quali, lor venendone lode im peritura, si ebbero VInghilterra, la Germania, la Francia e 1 * Italia illustri bibliografi e storici di polso (1). In Sicilia ancora ignota tal merco di bcnefizii, anzi deplorabile il vedere come, lungi di essere avvantaggiati di aiuti disinteressati, debba spesso lottarsi con gli ostadel XV secolo che ia detta biblioteca FardeRiaoa aneor conser vasi. E cos di molti altri libri e codici preziosi che luogo sarebbe di enumerare, e cbe non fan mestieri per potersi giodicare qnaato pochissimo conio siasi tenuto celle nostre biblioteche di opere tanto pregevoli, che ora le farebbero ricche c rinomale. (1) Aldo Pio Manuzio non avrebbe arricchitole lettere colle soe prime pubblicazioni se non veniva proietto da Pico della Miran dola e da suo nipote, i quali deuari gli apprestarono e te rre delle loro signorie. N Muratori avrebbe dato le colossali opere eoo le quali illustr la italiana storia, se non era con valevoli mezzi ala talo dal Duca di Modena; N gli Assemani, n gli Argelati avreb bero arricchito la letteratura colle loro pregevoli opere bibligrafichey e cos tanti illustri italiani ^ n z a la protezione del Governo, e di ricchi mecenati non sarebbero giunti ad una m eritata celebrit, n avrebbero giovato alla repubblica letteraria. In Francia i Barbier, i Maittaire , i Chevillier , i Rive e tanti altri non avrebber fornito le loro opere eccellenti senza il soccorso del Governo e del Duca de la Valliere, cui grandi obblighi ppo-

341 coli che si veggon frapposti nei lavori che al postutto riuscirebber proficui alle scienze, alle lettere ed al patrio decoro (1). Privo impertanto dei mezzi indispensabili ai varii biso gni, e legato come sono dalle mie promesse, mi limiter a fornir brevemente la storia deir introduzione e del pro gresso deirarte della stampa in Sicilia, cosi come le sole mie forze ed il mio debole ingegno mi aiuteranno. Se ad onta di qualunque impegno non riuscir gradito ai miei lettori non diffido del loro compatimento , avvegnacch ogni difetto non mi si vorr imputare a vizio di volont.
fessa fa bibliografia per aver, senza risparmio di denaro, appre stato i mezzi all'ab, Rive che diede lopera elaboratissima del Sag

gi* di verificare l'et delle miniature., V Inghilterra non vanterebbe un Nicol , un Dibdin , senza gli
aiuti del Duca di Roxeburg, di' Lord Spencer ec. La Germania non conterebbe un Panzer un Lambeccio, ec. IUn, garia un Rollar eec. se costoro non avessero avuto degli aiuti nei loro bibliografici lavori. E molti altri esempi potrebber ricordarsi , ma tralasciatisi per amore di brevit. (1) I Deputati che sotto al passato Governo amministravano la nostra comunale biblioteca avevano in un articolo dei loro regolamenti statuito di non esser permesso ad alcuno di consultare , esemplare , o pubblicare i manoscritti conservati in delta biblio teca senza un permesso in iscritto della Deputazione. Ci era un atto arbitrario possibile* sotto un regime di arbitrio e di assolu. tismo. Per i nuovi Deputati, ispirandosi all'elevatezza venuta dalT italiano risorgimento, ordinarono di non darsi esecuzione a quel larticolo, ch'era un ostacolo alle premure degli studiosi. Questo principio che trova le sue ragioni nella libert accordala alle intelligenze, si vede negletto, anzi disconfessalo dagli attuali regolamenti deila nostra biblioteca nazionale, nei quali v ha scritto > Art. 54 I manoscritti noo potranno consegnarsi a chiccbcsia, se

il

Introduzione dcWa/rte detta stampa in SiciUa.


Poi che fu da Guttemberg inventata l'arte della stampa, fattine i primi saggi in Strasburgo tra il 1440 al 1450, con non previa permesso in iscritto del Presidente delta Deputa zione, n sar lecito ad alcuno farne per intero la copia, seaxa che la Deputazione medesima ne abbia dato espressamente la facolt .
Or come mai si potuto far rivivere una eccezione cbe mal risponde ai tempi , al progresso letterario ed ai sistemi generai mente tenuti in Italia, in Francia, in Inghilterra , in Germania , anche in Russia, ove non solo accordasi lo studio dei manoscritti ma se nc permette la csemplazione e la pubblicazione? In Bologna di fatti esiste una R. Commissione appellata dei Testi di lingua, ad oggetto di pubblicare lutti i manoscritti sui lavori storici, sulle antiche croniche, statuti e bandi, e romanzi cavallereschi, che trovans nelle pubbliche biblioteche d'Italia. Ci consentaneo al vigoroso impulso che vuoisi dato dal nostro Governo in tutto quanto riguarda gli studii e l ' istruzione in generale. Cosa vuol dire che star deve allarbitrio del Presidente dare, o negare tali permessi ? necessario dunque che un nomo di let tere , uno studente debba far degli andarivieni per fruire di un benefizio che dovrebbe esser di tutti per la natura pubblica della biblioteca nazionale ? E se occorrer ad un viaggiatore di consul tare alcun manoscritto, dovr dirsi a costui. Il manoscritto esiste, ma non posso darvclo, perch non avete il permesso del Presi dente. Ma questo un assurdo lorquando si riflette che havvi un bibliotecario responsabile de lib r i, de* manoscritti e di tutto ci che conservasi nella biblioteca. Se puossi lasciare al bibliotecaria la ragione di dolersi di una tale diffidenza, non pu lasciarsi inos servata la formula di un assolutismo che riesce di ostacolo alleser cizio di un dritto fecondo dei migliori fru tti, fra i quali la pro pagazione del buono e dellutile che rimarrebbe oscuro cd igoo-

m
trasse egli societ in Magonza con Faust, ed entrambi am misero dopo a loro socio Schoeffer. attribuita a questa societ la edizione della Bibbia latina di 637 carte a 42 li nee, la quale, sebbene mancasse dalla indicazione della da ta, del luogo e del nome dello stampatore, credesi purtultavia di essere stata eseguita Ira gli anni dal 1450 al 1455. Scioltosi poi Guttemberg dalla societ, Faust e Schoeffer pubblicarono il Salterio Magontino nel 1457, primo libro stampato con data certa, e Guttemberg, come si crede slam

rato. E se il Presidente vorr negare il permesso per una ragione eh* soverchio d* annunziare , chi potr giudicare sulla giustizia del rifiuto? N vale il dirsi che in tal modo v ha provveduto ai pericoli possibili di involamento, di mulilazione, a di depreziazione dei manoscritti, perch il bibliotecario non ne consegrierebbe nes suno se non fosse sicuro dell' onest del chiedente ; n lo lasce rebbe inosservato al minimo sospetto. E che sarebbe la letteratura ai nostri giorni se negli andati tempi coloro che possedevano preziosissimi manoscritti si fossero rifiutati a farli esemplare per moltiplicarne le copie, e s il Go verno Mediceo non avesse spedilo nelle regioni lontane con ingen tissime spese abbondanza di copisti all uopo? Cosa sarebbe la le u taratura ai nostri giorni se molti Italiani illustri nelle storie e nelle scienze non avesser pubblicato con l'aiuto del Governo tanti e tanti manoscritti, come fecero Muratori, Baluzi, Gori, Matragn, Mai ed a l t r i , i quali con le loro opere arricchirono la repubblica delle lettere? Quanti tesori di sapienza non sarebber rimasti ignorati, o lasciati all'opera del tempo che nulla risparmia e lutto consuma? E come potrebbero scriversi le sto rie, se non si potessero con sultar maturatamente i manoscritti ? Dovrebbe soltanto la nostra biblioteca nazionale presentare un assurdo mal definibile? desiderabile che II Governo voglia prendere in considerazion queste riflessioni, e torre un ostacolo che si frappne al bertv delle scienze; delle arti c delle lettere.

3M p nel 1454 e 1455 le Lettere d'indulgenze di Nicol V in nn foglio di pergamena (1). Nel 21 ottobre 1462 assediata e presa dal conte di Nassau la citt di Magonza, molto soffersero gli stabilimenti di Guttemberg e dei socii Faust e Schoeffer: i loro lavoranti si dispersero per le principali citt d'Europa dove riducevansi per propagare la nobil arte della stampa. Ma essendo presso ogni Universit buon numero di copisti destinali ad esem plare le opere in volumi, costoro si diedero a perseguitare gli stampatori^ allegando presso i Magistrati i loro privilegi e ricercando indennit e compensi a non patir d* indi genza (2) Dappria gli stampatori ad evitar sifratte persecuzioni, re cando nei paesi le loro stamperie, occultamente stampavan qualche libro senza indicazione dei loro nomi, dell'anno e del luogo, e questi lavori, che furon chiamati ancipiti, sono \ primi saggi dell'arte dai medesimi esercitata (3). Cosi ne son pervenuti tanti libri magontini, romani, veneziani, padovani, trevigiani, veronesi, bresciani, napoletani ecc. stampati coi caratteri dei Yindelini, Jenson, Spira, Colonia, Yalfarder ecc. menzionati negli eruditissimi cataloghi di
(f) Leggesi nel Giornale Officiale di Sicilia del 18 aprile 1856 : Si trovato a Magonza nello scavare un pozzo , il frammento di una stampa che porta le iniziali di I. Guttemberg e I* anuo 1441 in cifre romane . (3) V. Muratori, Tiraboschi Rozan ecc.

(3) Sono le ancipite edizioni utilissimi, perche primi moou* menti dell'arte.................. Non pu negarsi che molte di queste edizioni (ancipiti) non sieoo i primi saggi degli artefici dati alla lu ce, o nel tempo che non era permesso il publico esercizio * dellarte loro, o per fare sperimento se quei caratteri, o quella * maniera di stampare incontrava il gradimento dei letterali. Boni Quadro critico tipografico premetto alla Biblioteca port. di Arvood pag. LLXV.

345
Crevenna, Pinelli, Denis, Laire, Panzer, Brunet, Gamba, Fabricius, Hoffmann, Psaumme, La Valliere ecc. Laire (1) rapporta che nel 1474 i copisti di Genova pre sentarono una supplica a quel Senato chiedendo che fossero scacciati gli stampatori (Mattia Moravo di Olmutz e Michele Monaco), i quali stampando in quella citt il libro titolato. Nicolai de Ausonio Pisanellae supplementum in fol. carat tere gotico, ebbero l'imprudenza di mettervi il loro nome e la data del luogo e dell'anno. Furon'difatto obbligati a fuggi re e portarsi in Napoli ove vennero bene accolti (2). Un simil caso accadde in Savona a frate Giovanni Bon (3)* il quale dovette salvarsi recandosi in Milano ed in Augusta frettolosamente (4). Di tali ancipiti edizioni una ne offre Palermo, ed l'opera di Naso, in cui fu descritta in versi latini la festa dai Paler mitani solennizzata in occasione della resa di Barcellona ; opera che io affermo con tutta convinzione di essere sta ci) Laire Index libr. saec. XV tom. I. pag. 526. (2) Laire a torto dice che la inchiesta dei copisti di Genova fa innoltrata nel 1474, mentre la fa nel 1472, come da Urta lt te ra di Gazzera all abate Amati, che ho creduto di riportare in estratto. In Genova esiste veramente tuttora nella biblioteca > privata di un Durazzo la supplica o memoriale diretto alla sa prema autorit dello Stato del corpo dei copisti, acci si scac ciassero dalla Citt gli stampatori venati. Esso dell'anno 1472 * Io n'ebbi notizia certa da an coltissimo cortesissimo ebfoliere * Genovese amante dei baoai studi , il quale lo ebbte sottocchio; in esso era detto Nonnulli estranei qui fabricant et imprintht

Volumina divsrtorum tnateriarviH et qualitatum . . . . btoutnta > et infinita volumina quae imprtmunt et imprimete pssmt. Ci
prova che nel 1472 esistevano stampatori ih Genova .B ernard

de l'Orig. de l'Imprim. en Europi voi. II pag. 256. (5) rtvvood Bibliot. portaUl articolo Boetius voi.
(4) Heineeken pag. 468 e Zapf.

I pag. 850- .

Voi. IL

3t la stampata in Palermo nel 1473, come mi dar a provare con evidenza. Ma pria di parlar di questa edizione, la quale serve a sta bilire Tepoca della introduzione della stampa in Sicilia, e segnatamente in Palermo, necessario che dimostri la in sussistenza di una Grammatica ebraica , creduta stampata in Sicilia nel 14G1, di altre due edizioni del 1472 e 1481 erroneamente atl ribui le a Morreale, citt di S icilia, e di unaltra stampala in Messina da Enrico lding senza data e che si suppone falsamente di essere stata stampala nell'an no 1472. 1 lo son certo di riuscire allo assunto di provare in qtul citt di Sicilia ebbe culla l'arte della stampa, ed a cui devesi l'onore per essere stata la prima ad accettarla. Lerudito Buxtorfio (1) asserisce di avere il dotto Giusep pe Scaligero posseduto un libro stampato in Sicilia col titolo Mosis Kimckii Grammatica hebraica, e la sua asserzione seguita da Wolflo (2) e da Chevillier (3). i quali non seaton dubbio sulla esistenza di detta edizione. Anche Laire (4) asserisce che molti, bibliografi dividono la medesima opi-

(1) Ioan. Buxtorfius Biblioth. rabbinica 1013. (2) Wolff Monumenta typographica c.X V . (3) Chevillier Becherch.de l'origin. de Vimprim. hebraique. (4) Multarum quoque opinio est in Sicilia eo ipso anno 11461) eustisse praela hebraica, et videre est in Bibliotheca rabbinica Buxtorfi (edit. Basileae 1G43 in 8* pag. 302) ubi legitur losephum Scaligcrum habuisse Grammaticam hebraicain R. Mosis Kinki in Siciliani impressam ante anno 152, qui proinde numcrus si de> matur ab anno 1613 quo haec scribebat respondit anno 1461 . Laire {Frane. Jav. ) Specimen hist. lypogr. Botnanae edit. saeculi XV 8 ' Romae 177S pag. 21.

nrone (1); MafTei (2) e Logoleta (3) la tengon per supposta; Amati (4), Capialbi (5), e Rodrigues (6) convengono sulla insussistenza di essa, ed asseriscono che il primo libro ebraico fosse stato stampato in Reggio di Calabria nel mese di Aeler dellanno 5225 della creazione, che corrisponde tra i mesi di febbraio e marzo dellra cristiana 1415; E liraboschi davviso che il primo libro stampato in lingua ebraica fu in Bologna, ed il Pentateuco del 1482 (7). Finalmente Gio. Bernardo de Rossi, ragionando sulle sup poste edizioni dimostra con certissimi documenti la in sussistenza della controversa edizione siciliana, provando che il pi antico libro in ebraico fu stampalo a Soncino nei dintorni di Milano nel Cremonese al 1486 (8). A voler meglio rimuovere ogni dubbio amo di riportare in nota per intiero le ragioni dedotte di s erudito biblio grafo.
(1) Questi errori sono avvenuti, perch non avendosi sotto c chio le edizioni controverse, i bibliografi si son optati scambie volmente, ed i posteri han raccolto la falsa eredit. Cos avverr ancora se con sana critica non saran gli errori osservati e corretti. (5) MafTei Verona illustrata, (35j Logoteta Spicileg. typogr. pag. 21. (4) Amati Ricerche storico critiche sull' origine e scoperte nelle arti ecc. voi. V. Milano 1830. ;5) Capialbi Mem delle tipogr. celebrit con appendici sopra alcune biblioteche di Calabria Napoli 183 , 36. (6) Effemeridi scientifiche e letter. per la Sicilia n. 52 anno 1838 , pag. 52. (7) Tiraboschi Stor. della lettprat. ital. tom. VI pait. I lib. I c. IV n. 33. <8) > Rabbi Mosis Kimkii Grammatica hebraica cui titulus Maa lach scevil adahad , seu iter per semitas scientiae in 8. Ortone in Sicilia anno 1461, 1176, 1486, 1496. .Diversa ac tot piane celeberrimae hujus editionis epochas irfnuimus, quot sunt in iis

318 Dopo di aver col do Rossi fatto conoscere io modo cosi brillante lo errore dei varii bibliografi, i quali teneano sull* edizione ebraica siciliana del 1461, parler ora dello errore
designandis eruditorum sentcntiae. Johannes Buxtorfios omnioa primus in bibliotheca rabbinica anno quo eam rulgavii, 1613 te status est Sealigerum hujusce operis editiooem possedisse in Si* 9 cilia enratam ante annos 152. Quam annorum summam oescio quam recle supputarit Scriverius, qui nostra hac Kicnckiana edi tione tanquam invioto exemplo utebatur, nt anno 1476 io Siei liara usque typographicam artera penetrasse stenderei, grais simam pia eterea in hanc rem Heinsii ac de Dieu auctoritalem subjieiens. Rectius annum illuni in annum 1461 incidere obserravii Chevillcrius, qui etsi primo non videatur certam Buxtorfio fiden adhibcre, ea tameu subdit qime illius teslimonium miri fce con Bimani. Illud porro certuni est, iiiquit ipse, quod antiquissimae exlant hujus grarnmalicae edilones. Est earuin una in biblioHicca sorboiiica Ortonae perfecta in Albrutiana provincia Re&ni Nenpolitani anno 11 Caroli regis Siciliae ac Hiemsalent, sciiicet Caroli Vili regis Galliarum, qui anno 1496 respondet. Iti qua i|iiide:u edttioue quum note tur eam esse tertiam hujus lib ri edi* tionciii, consequens est duas alias antiquiores editioucs extitisse. At vero uoh animadvertit 'clarissimus vir editioneno hanc prtoncu?rm esse ipsissiniam Siculam Scaligeri, ut ex catalogo bibliothecae Lu^iluno Batavae, ubi ea nunc servatur, luoulenlis*ime constai, qui eam describit tanquam tertiam et Ortonae in SieUiti cvratam tempore Caroli imperatorif Annum editionis non recle a Cbevillerio statu dhsorvavt jainpridem Wolfitis. Constai eniin, inquit ipse (Bibllolh. hebr. tom IV pag. 448 seg. \ ex historiarum mottomi ntis Carohim illum palre anao 148 defuncto, anno 1484 aelatis suae XIV Rcmis solcnmiler inatignratuin fuisse. Hoc posito aonns 9 imperli ejtis secuudus inciderei in annum Christi 1486. Veruni hi omnes auclores insigiiiter hallucinantur, dum putanl Carvium t >

illum, sub quo perfetta esl hacc editio, esse Carolum Vili Gatl9

liarum regeni, nude et variae illae epoehac quac huic editioni statmintur, su ut supposititiac. Sane Ncapulitani regni dominion

349 di quegli altri che attribuiscono a Morreale di Sicilia le due edizioni Tuna del 1472 e laltra del 1481. Roncetti nella sua traduzione di Denis (1), registra co me edizione siciliana e segnatamente di Morreale in Sici a aetate tenebat Ferdinand! filius Alphonsi, siqae Carola Vili anno 1494 ab Alexaudro VI ejus regai pofcestatem sibi tradi 9 ciyavit victorque Neapolim aono sequenti ingressus esfc,,eam paucis post mensibus arnisit. Ad haec editio de qua agimus, frontem libri praesefert, seu separatum titulum , et aeram, et locum, et typographum in eo designatura, quod est recensioris aetatis indiciam. Fai su m enim est qood asserit Wolfius, ea in calce notari. Ad receatiorem etiam aetatem eam refereodam esse ex eo colligitur, quod in froote aperte dicatur III editio. Quaeoam porro sant binae illae editiones quae, non dicaci jam anoum 1461, quod rdiculum est, scd annum 1476, vel 1486, vel etiam 1496 praecesserunt? Beatissime Bartoloccius ac Seab taeus pisaurensem editiouem anni 1508 tanqaam omnium pri mam constituunt. Antiquiorem nemo memorai, nemo vidit. ltaque Carolum illum esse Carolom V imperatorem Hispaniae ac Siciliae regem existimo, qui regnum assompsit aono 1517; ita ut editio haec quae perfecta dicitur anno ejus regni secando, nonnisi anno 1519 prodierit. Eo autem verosimilias eredendam hoc est, quod ipsissimo tempore Ortouae alios libros impresseriot typographi son cinates, ut constai ex Galatini arcanis catholicae veritatis quae illic anno praccedenti, scilicet 1518, edidit Hieronymus Soncinus ejusdem familiac clim Gersone Kimckianae nostrae grammati cae editore. Si autem commemorati auetores antiquiorem quam par est, editionem hanc statunnt, ea nimis recentiorem facit le Longius qui, nescio quo ductus argumento, illam nonnisi ad an num 1555 retalit . Ioban. Bern. Rossi de Hebraicae typogr. orig. 4 Parmae 1776 pag. 79, 73 n. 4. (1) Anton Maria d*Anversa e Baldassare Cordier stamparono a Montereale in Sicilia un S. Antonius de Irutruetione eonfessorum 1473 io 4., ma dopo il 1475 non si trova pi in alcuna edi zione il loro nome . Denis tradotto da Roncetti pag. 112.

m
lia il Confessionilc di S. Antonino stampato in Monreale nel 1472 da Anton filaria di Anversa e Baldassare Cordero. Ed Orlandi (1) vuole che alla slessa citt appartenga la edi zione delle Favole di Esopo nel 1481 stampate in Mon~ reale da Domenico Vivaldi. II primo libro vien ricordalo da Denis ,2), da Vernazza (3), da Pinelli (4), e da altri bibliografi, senza la precisa indi cazione Sicilia, A me piaciuto trascriverlo nella sua in tegrit con la restituzione delle abbreviature.

Traclalus venerabilis Palris fratris Antonini Archiepi scopi Fiorentini ordinis predcatorvm De institutionc confessorum. Termina il libro con questa soscrizione. Explidt summa confessionum, seu interrogatoriumpro simplwibus confessoribm editum ab Archiepiscopo Fio rentino videlicet fratre Antonino Ordinis predicatorurn. Finita in Monte Regali anno Domini M. CCCC. LXXI. die XXIII mensis octobris. VE questa soscrizione seguita da otto versi, i primi due dei quali indicano i nomi degli stampatori cos :
Qutm genuit quondam Qsrmania Antuerpla potens. Baldassar et socius Cotdnrius omnia sopra.

Come si visto non v ha in uessuu luogo indicata in questa soscrizione la precisa parola Sicilia voluta dal Roncetti, e non poteva esser diversamente, poich la edizione in discorso appartiene a Mondovl citt del Piem onte, e non a Morreale citt della Sicilia.
( l j Orlandi Orig. ed invenx. dlia stampa. Denis Annal. tipogr. Michaelis Maittaire sxtpplem. 4. voi. I pag. 10 n. 45 Viennae 1789. (5) Vernazza (Giuseppe) Lezioni sopra la stampa 8. Cagliari 1778 pag. 86. (4) Pinelli Biblioth. Maph. a lacobio Morellio descripU 8. Venetii 1787 voi. 1 pag. 114.

951
Roncetti cadde in errore, perch dimentic che oltre al Morreale di Sicilia, Mondov del Piemonte chiamavasi pur Morreale, e per questo asser, che quei due stampatori, stamparono quel libro nel 1472. e che dopo il 1473 non si trova pi in alcuna edizione il suo nome (1). A dimostrar vie meglio che in Mondov del Piemonte sia stato fuori ogni dubbio stampato il libro in contesa, non che l altro registrato da Orlandi nlle edizioni sici liane (2) AEsopi phabulae latino carmine per Dominicim

Vivaldis una cum fUiis Monteregali 1481 octava martii


in fo l, veggo indispensabile di dare l'elenco dei libri stam pati da Antonio di Anversa e da Corderio e suoi succes sori nel XY secolo in Morreale, o piuttosto in Mondov, acciocch si vegga che apparlengono tulli a quest* ultima citt e non mai a Morreale di Sicilia. l primo libro quello antecedentemente descritto, ov vero il Confessionile di S. Antonino, stampato da Antonio figlio di Mattia di Anversa e Baldassare Corderio nel 1412. 1 1 secondo il Juvenalis Junii Aquinalis salirne oc* cedit P. Ovidii Nasonis liber Epislolae Heroidus in fol. con questa soscrizione ExplicU liber Ovidii Epistolarum

in Monteregali in Plano Valis per Antonimi Matlhiae quondam Andreae de Antuerpia Et BaUiialum Corderiumque socium. Anno Domini M. CCCC. LXXIU die XVIII mensis februarii. 11 terzo AEsopi fabulac latinis lersibus redditae. Montercgai per Dominicum de Vivaldis ejnsque filios die XVI novembris M. CCCC. LXXVL Il quarto Liber llymnorum, vel soliloquiorwm. Inci pit Psalmus David Primus lieajus t ir eie. Nella lino
(1) Roacetti loc. cit. (2) Orlandi, op. cit.

dei Salmi e dei Cantici si legge : Lawrntius impressa natus Dominico Vivaldo ab Urbe Montis dieta regali. Qwte didonis quidem Sabaudiae, e nel fine degli Inni Milesimo CCCC. LXXX de mense videUcet Frbruarii (sic.) Opt LaurenUs Dominico olim Jacobidis vwaldi a Monteregali in 4. picc. Il quinto che il libro in controversia e che daff Or landi erettesi siciliana edizione porta il seguente litote AEsopi phabulae latino cannine per Dominicum de Vi valdis una cum fUiis Monteregali 1484 octava morti* in fol. Finalmente l'ultimo libro comprende le Costituzioni dio cesane del vescovo di Mondov Girolamo Calegrani, e porta il seguente titolo : Calegrani Hyeronimi Episcopi Monito regalis et Comilis Constitutiones Synodales. Impresso in Plano Vattis Inclitae Civitatis Montis Regatis M. CCCC. LXXXXV die V octobris per Laurentium de Vivaldis cir vem Morti& regalis, ac tertii ordinis divi Fraudaci religioswn in 4*. Dal superiore elenco risulta che i primi due libri fu rono stampati nel 1472 e 1473 da Antonio figlio di Mat tia della citt di Anversa e da Baldassare Corderio di Mor reale con la interessante particolari l che legges nella soscrizione del secondo libro, cio la indicazione del luogo di lavoro in PUmo Vallis. 11 terzo fu slampato da Dome nico Vivaldi e dai suoi figli nel 1476. Il quarto da Lo renzo Vivaldi figlio di Domenico nel 1480, ed in questo nella soscrizione dichiarasi di appartenere al Piemonte come colle parole Quae didonis quidem Sabaudiae. 1 1 quinto libro fu stampato da Domenico Vivaldi e figli nel 1481. Lultimo finalmente da Lorenzo Vivaldi figlio di Do menico nello stesso luogo di lavoro in Plano Vattis nel 1495 e tutti in Morreale.

353
Or ammesso .che tali libri fossero stali stampati tutti nella stessa citt, Morreale, consecutivamente dagli stessi stampatori ed eredi per ordine cronologico di anni e nello stesso luogo di lavoro ne deriverebbero che tulli appar tenere dovrebbero o a Mondov, o alla Sicilia, segnata mente a Morreale, e non mai la prima e quinta edizione a Morreale di Sicilia, e le altre a Morreale del Piemonte, cio Mondov. Per a far viemaggiormente conoscere che tali edizioni senza tema di errare appartengano a Mondov, io dico che bisogna consultar (Jghello (1), il quale rapporta essere stato Girolamo Calegrani creato vescovo della diocesi di Mondov da Innocenzo Vili nel 1490, ove mor nel 1497, e che infatli l'ultimo libro stampato dagli stessi stampa tori in Morreale (Mondov) offre le Costituzioni diocesane di questo vescovo per la diocesi di Mondov. ci a parte della considerazione che Mondov chiamavasi ancora Morreale; occasione questa che ha dato luogo agli errori, ed ha fallo porre un dubbio su cosa oggi evidentemente provata , quella cio di essere stali stampati tutti i libri in esame iu Mondov, che il Morreale del Piemonte. Parleremo adesso della edizione che senza indicazione di anno fu stampala da Enrico Alding in Messina e che va creduta di essere slata eseguita nell'anno 1472.
(1) c Hicronimus Culcgranus civis Fossaneusis alias Gyjc in ca quippe fumili fueiat abscriptus ab lunocentio VII! Pont. Max. a (pio ex Protouctario Apostolico iutimoque cubiculario eadem dignitate nobililatus est anno 1490 die V mensis novembris Basilicac Vaticanac capitalo quibusdam de causis ab eodeui Pontifico .delegalus anno 1492. Hanc rrxit Ecclesiam annos &pteiu obiitquc anno 1497, sepultus ili Calbedrali . Ughellus Italia sacra fol. Venetiis 171 voi. IV, pag. 1090, 191, nura. 9 JUons regali* Mondov. c c c

Voi. II.

45

35V
l chiarissimo Tomaberie mettendo a tortura il suo fan geirno sforzasi a provare che la edizione delle Lettere di Falaride senza data eseguita in Messina da Enrico Alding sia stata stampata nel 1412, e che di conseguenza larte della stampa sia stata allora introdotta in quella Citt (1). Tale opinione fu seguita dal sig. Domenico Ventimi* glia (2) come da una sua lettera diretta al sig. Agostino Gallo in occasione di un'opuscolo da me pubblicato nel l'anno 1859 titolato Riflessioni suVintroduzione delTarte tipografica in Palermo, in cui sostenni, come oggi ripeto, di essere stata introdotta la stampa in Palermo nel 1413, Volendo ora stabilire l'epoca effettiva della introduzione della stampa in Sicilia, indicare in quale citt ebbe pri mieramente la culla, giusto che faccia conoscere come sia erroneo il credere che la edizione controversa di Mes sina sia stata eseguita nel 1472, quando da argomenti st cidissimi si ottiene che essa appartenga all'incrca plTastno 1480. Ottenutomi 1 1 libro in esame dalla cortesia del Sacer* dote Piazza correttore de' Minimi di S, Francesco di Paola, nella cui biblioteca conventuale conservasi, l'ho attenta mente esaminato, ed eccone la descrizione, 11 volume in-4 di carte 43 senza num eri, richiami e segnature, con eapolettere piccole in mezzo al vuoto, in carattere rotondo a lunghe linee, contenente linee 29 nelle pagine intiere. Il libro comincia col seguente titolo eolia restituxionc delle abbreviature (V. l'annesso facsimile).

Frontisti Aretini eloquentissimi viri in Phaaridis ty(1) Tornatane (Francesco) Storia critica della tipografia mcnUana dal 1471 al 1536 in-8" Catania, Salvatore Sciuto 1859, pag. 33. ( t) Giornale Officiale di Siciliani e 29 Agosto 1839, num. ftS e 189.

355 ranni agrigentini epistole. E greco in latino traductus : a d iUustrissimim prindpem novellimi Malatestam proe m im i incipit* Tale titolo occupa cinque linee, siegue il proemio che termina alla terza carta al recto col 23 lineo, ed imme diatamente cominciano le lettere col seguente sommario Phalaris Aciboo
seguilo da quattro linee di testo NelFultima carta al recto terminano le lettere di Palaride allottavo lineo, e siegue una epistola di Aretino di* retta a Francesco Pelato col seguente sommario che oc cupa tre linee. FtaaldsciLS Arethinws Clarissnius atque preslantim mus iurwcomullus Franciscq pelato patavino Regio con* miliario : Saiutem* Tale sommario seguilo da 14 linee di testo, sotlo del quale legges la seguente soscrizione ;
Qui modo ntitu ert nulli pmUusque Ixitebat Nune phalris doctum protxdit ecco caput Nobili in wbe Mestano per Henricum ldin$.

Le abbreviature sono spesse; la punteggiatura in soli punti e due punti e si osservano dei punti interrogativi ; le divisioni delle linee orizzontali da destra a sinistra; la carta leggiera oscura, in qualche modo levigata. La presente edizione viene rapportata da Panzer (1), da Brunet (2)* da Brienne Laire (3), dall* autore dello Spci(1) Panzer nnal. Typegraph. voi. 11, pag. l i . (2) Brunet Manuel du librato* etc. 8 Paris 1820, voi. II, pa gina 67. (3) Brienne Laire index iibrorum imo. I V , voi. I , pag. 168 seg.

356 ltgio delle edizioni Messinese del secolo XV (1), da! Logoteta (2), e da Alessio (3), ma nessuno di questi biblio grafi ricorda di essere edizione del 1472, epoca voluti dal Tornabene e dal Ventimiglia. Il Tornabene chiama ancipite cotcsta edizione di Fabride, ma essa non tale. vero che in istretto senso, edizione ancipite significa edizione dubbia, ma cos non , attenendoci allesclusivo linguaggio bibliografico, secondo cui ancipite chiamasi queiredizione in cui mancano le tre indicazioni, cio il nome dello stampatore; ed il luogo, e lanno ove fu l'opera stampata. La mancanza di una o due di queste Ire condizioni si accenna coll'indicarlo e non mai col nome generico ancipite : cosi per una edizione che non ha data si dir: una edizione di incerta data, ma non si chiama ancipite, qualifica che suppone il difetto di tutte e tre le condizioni. E come attingiamo dalla soscrizione del libro in discorso ch'esso fu stampato in Messina dallo stampatore Alding, oc correr soltanto di indagare l'epoca in cui fu stampato di fatto. Il Tornabene (4) asserisce colla testimonianza d Pie tro Apulo (5) che Alding coi suoi lavoranti fu chiamato da' Catane! per esercitare ivi liberamente la sua arte e ci nel 1411. Soggiunge il nostro autore che in tutto il temp o che Alding soggiorn in Catania la di lui stamperia per mancanza di lavoro rest oziosa, laonde fu precisato trasfe rirsi co* suoi lavoranti e con la sua stamperia ih Messina,
Spicilgio delle edizioni messinesi del secolo X V y pag 12, Logotela Spicilgiunt typogrophicum pag. SO Alesai Storia critica di Sicilia. Tornabene op. cit. pag. 86. Btgal, Constitut. fol. Mtfssanae Andr. de Brugr* 1 597, Crotulatio peracti operis Un. 401
(1) () (8) (4) (5)

351

ove stamp nel 1412 le Epistole di Falaride Certo che egli sen venne a Zancla nel 1411 fallilo nel progetto di stampare a Catania, o meglio defraudato dalle promesse fatte da questa citt come si disse: ma pu supporsi che portavasi a Messina ove era incerto della permissione dec sereitare la sua arte, mentre qui (in Catania) lavrebbe po ti tuto liberamente sendovi sialo invitato ? Qual dunque il a motivo? Penso pi tosto che la data delle Pistole sia del 1412, cio di quellanno stesso in cui si fiss stanziare il a tipografo a Messina, ed ivi, o perch lesercizio della sua arte non eragli stato fin allora concesso, o perch ignorava con qual gradimento i letterati avessero accettato i nuovi caratteri, am darne saggio stampando un opera molto utile e lusinghiera a Sicilia ed a Zancla anco pi, per le lettere che il tiranno vi diresse, apponendovi il suo nome non solo, ma il cognome ed il luogo, bench la privasse di data. E sopra questo argomento si sforza a sostenere d'essere stato stampato il libro contraverso da Alding in Messina nel 1412, adducendo per ragione con Mario Boni che le edi li zioni -ancipiti non siano che i primi saggi degli artefici dati alla luce, o nel tempo che non era ancora permesso il pubblico esercizio dellarte loro, o per fare esperimento c se quei caratteri e quella maniera di stampare incontrava il gradimento dei letterati (1) . Or se Alding non aveva ancora ottenuto in Messina il per messo del pubblico esercizio dellarte sua. come mai poteva indicare nel libro il suo nome ed il luogo ove stampato? Coteste indicazioni provano allincontro chegli stamp quel li bro dopo di avere ottenuto il permesso di pMcr esercitare

(1 ) Mario Boni Quadro critico alla Biblioteca portatili di Arvood pag. LXVI.

358
pubblicamente la sua arte in Messina. E che tale permesso l'ottenne nel 1478 lo prova il primo libro da lui stampato eoa data certa in Messina, cio la Vita, di S, Girolamo, Messina, per Enrico Alding, 1478, in 4. Mi affretto a soggiungere che Tornabene crede che la edizione in discorso sia di quelle che il Boni chiama ancipiti, essendo uno de'primi saggi che gli artefici davano alla luce nel tempo in cui non era ancora lor permesso il pubblico esercizio dellarte loro. Ma stato detto che dessa non possa chiamarsi a n c pite edizione, perch non manca di tutte e tre le condi zioni richieste per addimandarsi tale. Sorge anzi dalla espe rienza che gli stampatori eseguivano siffatte edizioni dopo ottenuto il permesso di poter esercitare la loro arte ; e comech si veduto con tutta certezza che Alding ottenne questo permesso nel 1478, ne viene di conseguenza che lopera in parola non pot essere stampata prima di tale epoca. Se poi Alding, come asserisce Tornabene, avesse stampalo quel libro per conoscere come e quanto venivan gra diti i nuovi caratteri dai letterati, ci non vuol dire che egli lo avrebbe fatto prima di ottenere il necessario per messo/ Se cosi fosse stato, se in somma avessegli stam pato in frode il libro , non. avrebbe certamente messo il proprio nome, e lindicazione del luogo, ove lo stampava. E che dire della gratuita asserzione con cui senza do cumenti e senza testimonianze vnol sostenere il Tornabene che Alding abbia soggiornato a Messina dal 1471 al 1478, mentre che nel 1476 egli in Napoli ed in societ a Bermentlo stampa un Salterio , e poi da se solo nel 147?

Astrologia di Porlerio?

La contraddizione sorgente dallfesislenza di tali edizioni non isfuggiva al Tornabene, ma egli che si era messo in impegno a provare il suo assunto cerca di provvedere col

359
seguente sforzo dioimaginazione : Piuttosto ad opinare * mi spingo chei lasci la sua tipografia (Alding) alle cure dei suoi collaboratori in Messina, mentre a Napoli por li tossi ad accattare miglior forluna ; quelli intanto lavo rando delle edizioni a noi non pervenute (1) ; e sog giunge pi sotto Dopo quest'anno (1417) mancato ai vi li venti Bermcntlo, o tutto il' negozio di questi compr Alding, veggiamo questo tipografo dar solo il nome ai libri. . . . . Indi veggiamo il nostro artista di bel nuovo in Sicilia , e dopo sette mesi da che stamp la delta v opera (lAstrologia di Pomerio Napoli Vili delle calende di settembre 1411) dar di mano in Messina ad altre opere e portate a buon fine . Da questo racconto dovrebbe supporsi che Alding da Roma andato in Catania, vi soggiorn per poco, e poi siasi nel 1411 trasferito con la sua stamperia e coi suoi lavo ranti in Messina, che stampato quivi senza indicazione di anno il Falaride, abbia lasciato alle cure dei suoi Javoranti la stamperia in Messina, e siasi ridotto in Napoli, ove con tratta societ con Bermentlo, esce un libro col nome dei due socii, e poi un altro nel 1411 stampato dal solo Al ding, e che finalmente , lasciata Napoli, sia ritornato in Jfessina, vi si sia stabilito, e vi abbia stampato altri libri. Senza timore di meritarmi la taccia di presuntuoso io dico che questo racconto sia favoloso come quello dello stampatore Lorenzo Coster. Come avrebbe mai potuto uno stampatore in quei tempi disastrosi, afTcttuare tanti viaggi conducendo seco stamperia e lavoranti? Come provvedere al mantenimento di dile stamperie, una delle quali, quella di Messina senza alcun dubbio infruttuosa ? Perch, quali libri han conosciuto tutti i bibliografi di essere stati stani

ci)

Tornabene op.cit. pag.

3$.

300 pali da Alding in Messina sin dal 1411 al 1418? Nessuno, il Falaridc circi stamp in Messina, ed a cui il Tornabene, ad onta di ogni evidenza vuol fissar l'epoca del 1412. Io per parte mia non divido cotesta opinione, lo credo che a fronte dei miei argomenti non istando nemmeno contrarie induzioni debba ritenersi che il Falaride in esa me abbia vislo la luce dopo il 1418, e non dubito che i miei leggitori non crederanno lo stesso. Un altro ritrovato pone in campo il Toroabene, e lo de duce dall soscrizione del libro. Jlope sapersi che il Falaride fu ristampato in Tarvisio nel 1411 da Gerardo d < * Lisa, il quale alla fine del volu me, per indicare il nome dello stampatore ed il luogo o v e fu stampato pose la seguente soscrizione:
Qui modo notiti erat nulU pentiutque latebat. Nuc Phalaris doetum protulit ecce caput. Flandria quem genuit priut namque atre Girwrdui. Torvisii hoc rerum Lisa notuvit opus.

fd Alding nella edizione del Falaride in esame soppresse gli ultimi due versi e sostitu il m>me suo quello della cill ove lo stamp nel moda seguente.
Nobili in urbe Mestano per Enrirum Alding.

Or prendendo argomento da questa differenza tra la so scrizione di Aldini e quella di de Lisa, dice il Tornabene che Alding soppresse gli ultimi due versi della edizione tarvisiana e ve ne sostitu un altro colla sola indicazione del suo nome e della citt, acciocch non conoscendosi Tanno in cui fu stampata quesla edizione, avesse potuto credersi di essere stata la prima fra tutte le edizioni del Falaride. Senza entrare in una critica filologica per fare conoscere rfe 1ultimo lineo verso, o pur no, e se la parola caput

36 i

debba riferirsi a Fahirtdc, ovvero ad non compor tando d' altronde Sttnflr esami un semplice Mcmuale mi limiter semplicemente a mostrare come lu ragione addetta dal Tornabene non ha nessun peso di nostro assnnit. da sapersi che gli antichi lampatori tenevano come formolo le soscrizioni e tra loro le oopiavam) > in efftti si osservano varie edizioni di diversi slampalorl colle stbse formale di soscrizioni, ed alle volle culle stesse parole ; ariano soltanto nella indicazione, se vi , del nome dello stampatore, del luogo ove il libro stampato e deiranno. Alle volte trovansi esemplari di una edizione di un li bro in cui le soscrizioni differiscono tra loro solamente in alcune parole, essendovene s< ppresse lalune e sostitui tevi delle altre. Le soscrizioni in versi poi si veggono accomodate a mo do loro, cd a seconda delle circostanze, come ne fa prova piena Hain , registrando nel suo Repertorio bibliogra fico (1) sette edizioni del XV secolo, del libro contro verso stampato in differenti anni, in varii luoghi e da di versi stampatori, cominciando da quello ancipite stampato in Roma nel 1469 da Stefano Plannk e terminando con quello stampato in Lipsia da Giacomo Thanner nel 1498; quali edizioni tulle offrono nella soscrizione i primi due versi n esame colla sostituzione in alcune del nome dello stampatore, del luogo ove stampalo e dellanno della pub blicazione, come osservasi da questultima soscrizione che mi piaciuto per intiero trascrivere.
Qui modo notus ernl nulli: penitusque latebut Nune Pha'uris doctum protulit ecce caput
(1) Hain (Ludovici) Repertorium bibliographicum 8 '.voi. 4. Stutgartiae 1837, 38, num. 12875, 12877 , 12879 , 12880 , 12887 , 12892, e 12900.

Voi. Ih

46

302
Imprttium Lipetk per Jacobum Thamner Berbipolensem Anno taluti* christianeM. CCCC.LXXXX V iij. He vero ultimoMay

Ci prova che Alding non soppresse gli ullimi due versi defila tarvisiana edizione ad oggetto di far credere di es sere stato il Falaride per la prima volta da lui pubbli calo; ma piuttosto a seconda dell'uso dei tempi si servi della formola della soscrizione apposta nella edizione di Lisa, come ancora questi si serv di quella di Plannk del 1469 e deiregual modo servironsi gli ulteriori stampatori negli anni posteriori sino al 1498. Non deve quindi recar maraviglia il cambiamento e la soppressione deversi eseguila da Alding, essendo stato ci comune nelle antiche edizioni. Ma come ammetter l'idea che Alding avesse voluto spac* ciarc per prima edizione la sua? Qual vantaggio poteva ricavarne? Nessuno, perch in quell'epoca non si cercavano le edizioni Princeps ; volevasi soltanto la buona esecu* zione della stampa, la esalta correzione e )a modicit nel prezzo, oggi cbe si ricercano lali edizioni all'oggetto di stabilire l'epoca della slnmpa. per servirne alla storia let teraria, e per la rarit consentila dai bibliografi e da'tel* terali. Ma in quei tempi poco valeva se un libro fosse di prima, di seconda o d'altra edizione. Finalmente da sapersi che nei libri ancipiti va a ri* cercarsi l'identit dello stampatore dai caratteri, dalle vi gnette, dagli stemmi, se l'edizione n' fornita, e dal modo in cui essi furono stampati. 11 luogo ove fu eseguita la slampa ricercasi dal risul tante metodo adoperalo nella stampa e dai caratteri usati sia in Italia, sia in Francia, sia allrove. Le maggiori induzioni per le appresta la materia su cui stampato il libro, e per queste induzioni viene a desumersi con certezza l'epoca assegnabile aU'cdizione.

363
Gli antichi stampatori stampavano in velino ed in per gamena; indi senza abbandonare tale sistema stampavano sopra caria di lino, e poche copie in velino ed in per gamena per offrirle a persone ragguardevoli ed a titolate. Ogni stampatore usava una carta quasi propria, come os servasi dal marchio impresso sulla stessa che vedesi colla luce; marchio ch' pure sicuro indizio a conoscere lo stam patore che esegui l'edizione ancipite. Volendosi per co noscere la sola et di un libro da avvertire che la carta di cui servivansi i primi stampatori sino al 1480 circa era granellosa, bianchissima, non soggetta a macchie nere, spessa e forte. Da tale epoca in poi la carta fu pi leg giera, meno granellosa, meno ruvida, meno spessa, e quel che pi soggetta ad annerirsi. Or la carta del Falaride in esame deH'ultimo modo; quindi senza bisogno di fare tanto viaggiare Alding, e di sforzar l'ingegno ad accreditar gli errori pu dirsi senza dubbio che il libro appartiene allepoca posteriore del 1480. Chi volesse assicurarsi delle mie ragioni, potr esaminar questa edizione, di cui, come avanti bo detto, conserva sene una copia nella bella biblioteca de'Minimi di S. Fran cesco di Paola. Diverse altre edizioni controverse di epoca posteriore offre la stampa in Sicilia, ma comech lo enumerarle tutte sarebbe lungo ed impossibile per la mancanza dei mezzi, come ho premesso, accenner nella presente Sloria quelle che reputo essere di un qualche interesse. Avendo provalo impertanto la insussistenza della edi zione del 1461 che alcuni bibliografi vogliono di essere stata eseguita in Sicilia. Avendo dimostrato che le due edizioni attribuite a Morreale di Sicilia, appartengono a Mondov, che il Morreale del Piemonte. Avendo distrutto lo sbaglio per la quale ritenevasi che la edizione delle

Lettere di Flaride eseguila fci Messina sia del 1472. Im ssi3tei8, errori e siagli che producevan dublezza nello assegnare lepoca certa alla introduzione dell'arte della stam pa in Sicilia, mi accinger a dimostrare qual sia davvero Tepoca di tale introduzione, e quale sia stala la citt che prima abbracciala. V arte della stampa dalla sua invenzione non fa mollo lardi ad introdursi in Sicilia, e secondo i miei studii. io dico che fu Palermo la prima citl che ne diede il pri mo saggio. Tero si che il primo libro con data cerla stampato in Palermo fu neHauno 1418, come a suo luogo vedremo; ma ci non ostante un altro libro ancipite, e che contiene tulli i connotati voluli dal Boni e da altri bibliografi per chiamarsi tale, presenta uno dei primi saggi delTarte della stampa eseguilo in Palermo nel tempo in cui non era per messo agli stampatori il libero esercizio deir arie loro. perch debbo dimostrare che questo libro aociptte sia stato con tutta certezza stampato in Palermo nel 1413. conviene che io smentisca coloro che non han creduto alla esistenza di questa edizione, dal perch essa appunto di una eccessiva rarit. Prover il mio assunto non con sem plici induzioni, ma con sufficienti ragioni, con testimonianze e con fatti irrefragabili. Il libro ancipite che offre Palermo conservasi nella ricca biblioteca deHamatorc delle patrie cose Principe di Trabia. Contiene la descrizione dello feste falle dai Palermitani in occassione della resa di Barcellona neiranno 1412 in versi latini de) nostro Giovanni Naso, senza indicazione del luogo ove fu stampato, senza nome di stampatore e senz'anno, non ricordato dalla maggior parte dei bibliografi (1), c
(!> La ricordano jlatoula~ D cnlfJnrist. (pofraph. MitM. Moti-

Tav. I . f(s . 2 fT Ftancifci Aretini eloquentiflTmi viri in Phalaridis t^ruiagrigentiniepPas E greco in latin traductas: ad illuftnf (Tmu principem nouellum Malateftam prohemium Incipit*
Qui modo notuserat nulli penitufi| latebat: Nunc phalaris doctum protulit ecce caput. ( [ Nobili In vrbe Mxflana*Per Henricu aldingj-

/iy . /

Ipannes Nafo Siculusad .D. Ioanne Bonannum

Ioanim Nafonis Siculi Panb or inis de fperta colisa Pan hormitanis in Aragonei regis iaudcm editis Bar chinonia in fidem eius recepta feliciterincipit. Acracano feftofq) dies:quos Io?tapanborm Expecata fui poftcj^ uicloria regis A udirut: celebtat. fed tu rex indite nobij f

Ad laude dei S tip a tris ac Regis aragonei li onore-

cancellato dl Logoteta (1) e dal Tornabene (2) che lo


ritennero per edizione chimerica. Eccone la descrizione. Il volume di formato in ottavo di carte 22 (3), senza nota di anno, di luogo e di stampatore, eccellentemente stampato, in carta forte e bianchissima, granellosa e spessa, in carattere rotondo a lunghe linee, con segnatura a, d, senjja numeri e richiami, con eapolettere. piccole in riiezao al vupto (costume delle edizioni del secolo XV e dei mss, per miniarne e dogarne le capolettera); nelle pagine intiere contengonsi linee 24; nel primo foglio al recto vi la dedica a Giovanni Bonanno in 46 versi, che termina al verso, preceduta dal seguente sommario con la restituzione delle abbreviature.

Jownnis Naso Siculm ad Joarmem Bonaimum virpm optimum et iureconsultum egregium (V. Tav. L F ig I). Nella seconda carta al recto trovasi la descrizione delle feste in versi latini col seguente sommario. Joannis Nasoni$ Siculi Panhormi de SpectacvMs a Panhormilanis in Aragonei regis laudem editis Barchmonia in /idem eius recepta foelicitcr incipit. Comincia quindi lopera col seguente verso : Sacra cano festosque dics quos laeta Panhormwn.
taire SuppUnu pag. 62* *- Pinser rmaL typograpK tl. IV. n. 465 pag. 165Logoteta SpieUeHm typograph* 2 5 * Giornale i Si cilia iv. 17 anno 1799e Dibdin lo traMrive per iutiero nella su Bibliotheca Spenariona voi. VII. pag 77, e seg. n. 117. (1) Logoteta op. cit. pag. 22. (9) Tornabene op. d i, pag. 99.
(5) ir volume doveva costare di carte 94. in 8 , essendo coni* ponto di quinterni Ire di carte 8 .ciascuno: quindi mncando la prima ed ultima carta bianca , il nostro esemplare di carte 92 o r r ia colto segaftiuti o, SI.

366
Termina la descrizione delle feste eolia carta 22 che con tiene 22 linee. Sotto l'ultimo lineo leggesi. Ad laudem dei et in patriae ac Rcgis aragonei. Dopo lunghe ed accurate ricerche che in una quantit di bibliografi ho fatto, non l'ho trovato in nessuno per intiero descritto. Soltanto 1 *eruditissimo Dibdin Io trascrve nel prezioso catalogo delle edizioni di prima stampa della bi blioteca Spenceriana, colla sola differenza di quello da me descritto della prima ed ultima carta bianche, di cui trovasi mancante il nostro, che comincia colla segnatura a, 2, quan do la prima carta dovrebbe cominciare a, 1; Eccone la descrizione fatta dal dottissima Dibdin. n Io non posso comprendere perch il Duca di Cassano colloca questo volume elegantemente stampato tra le pro duzioni della stampa napoletana, se cosi fosse, sarebbe n stato eseguito da Moravo , ma io inclino a tenerlo come una produzione della stampa veneziana, e come probabil mente stampato da G. Rubcus, o da Bernardo, o Luca Veneto. Lopera comincia con un indirizzo in versi dello autore a G. Bonanno: uomo eccellente, e rispettabile giure)) consulto. La prima carta a, 1; colla segnatura a, 2, ove leggesi il seguente titolo;

Jomnis Nasonis Siculi Panhormi de Spctaculis a Panhormitamis in Aragonei regis laudem edilis Barchinom a in fidem eius recepta foeUeiter incipit con 19 linee di seguito: nelle pagine intiere vi sono 24 linee. L'opera eseguita col registro a , 6, c, in 8%eccettuato a, 4, che sembra essere mancanti*, quantunque a, 1, sa errpneamenle stampalo a, 2,(1) formando il foglio bianco
(1) Mi perdoni il dottissimo Dibdin. Non errore lessere se-

307 a, 1. Ivi non appare essere alcuna interruzione di senso tra a, 3, ed a, 4, Lopera concbiude cos al verso di c, 7, ed il foglio bianco forma c, 8, Ad Umdem dei et inpattiae ac Regi* aragonei onorem. La presente una molto bella ed intiera copia recen temente legata in marocchino giallo. Sembra primitiva* mente essere appartenuta ad una famiglia del nome di n Beneventano. Sul recto del foglio volnle vi segnalo
C odice d e l 4 0 0 (1).

gnalo il primo foglio a, 3; (neutre in lutti i libri li prima stampa in cui il primo foglio bianco non vi Ita colesta segnatura, che gli stampatori lo calcolavano nel registro a, 1. (1) | do not know wby th Duke di Cassano places this d e gan! ly prinlcd volume among th productions of th Ncapolitan prcss Jf it be so, it must bave been executcd by Mcravus. But I incline to consider it as a production of th Venetian press , and as probably prinled by I. Rubcus, or by Bernard , or Lucas Venetus. The traci commeitces wit a metrical addrrs by th author ito* I. Bonannus , an cxcellent man and admirable jurisconsutist*. This on a l.o n a 9 cuipmencos th work withjeht following litle*.

Joannit Nasonis Siculi Panhormi de Spectaculis a Panhormitanis in Aragonei regi laudem editis Barchinonia in fidem ejus recepta foeJUcitei*incipit'. Therc are eighteen lines bclow A full page has 24 lines. The work is execuled on o, 6, ct in eights, except that a,
4 seems to be wanting: uni ess a, t be erroneusly prinled for a3 a blank loaf forming r at 1 There does not appear to be any hia tus in th scuse between a, 3 and a, 4. The work condad.es Ihus ,on (he reverse of c, 7 a blank leaf forming c, 8. Ad laudem dei et in patriae ac Regie aragonei onorem. The present is a very fair, sound copy; recently bound in ycllow morocco. It appears to bave formerly belonged lo a family of th name of Beneventanus and on th recto of th fly leaf is marked C o d ic i p e l 4.00. Dibdin, Bibliotheca Spenceriana voi. VII. pag. 77 e seg. n. 118.

808
Non pu dunque dubitarsi della esistenza del libro, andar deve anzi smentito lo asserto del Torn&bene e del Logoleta, che nelle loro opere la chiamano edizione chimerica (1). In fatti il Tornabene dopo di aver cosi ragionato essere im possibile tale operetta esistere, perch se possibilit vi fos se della esistenza, avrebbe dovuto esserestampata in Paler9 mo nel 1472, epoca in cui veri ficossi la r'sa di Barcel Iona ; e siccome la introduzione della stampa in Palermo fu nel 1477, come provasi dalle Consuetudini d i Palero mo pubblicate dal Naso, principiato a stampare in dello anno e terminato nel 1478, come dalla data di detto li ft bro rilevasi (2) . Soggiungendo ancora uscir dovettero nel tempo di quella festa; o poco dopo, altrimenti nessun effetto avrebbero potuto ingenerare negammo dei leggi tori. Che se stampate si fossero, ed allora al pi presto avrebbero potuto veder la luce circa il 1**78, sendo la prima edizione palermitana finita in quellanno, per quan io si detto, cio anni sei da che quella festa avvenne n nella capitale, ci posto da supporsi che la descrizione t di una semplice festa si desse fur di tempo alla luce? (3)i la cancella dai cataloghi ritenendo impossibile la esistenza dellopuscolo in parola. Vinte le turbolenze di Barcellona il vicer Lupo Ximcnes de Urrea convoc un Parlamento straordinario pria in Polizzi a 1 Novembre 1472 e poi per ragion di sopravvenuta gli malattia in Palermo (4). In questo Parlamento ordin lo Ximenes e spedi lettere circolari alle Universit di Sicilia, che si rendessero le dovute grazie a l>io, e si facessero festeg(1) Tornabene op. cit. pag. 52 (2; Id. Id. pag. 5 > . (5) Id. Id. pag- 55 e 54. (4) Di Blasi Storia dei Vicer di Sicilia 4 Paleflno 1790 1. pag. 275 e seg.

to).

369

giumenti e luminarie >poich la riporlalu nitori a cagionava la tranquillit nei regni di sua Maest (1). Tali feste eseguite in Palermo descrive in versi latini il nostro Naso, e questi versi a seconda quel che dice Torna cene Usc^r dovettero, nel tempo di quelle feste, o poco do li po, altrimenti nessuno effetto avrebbero potuto ingenera li re nell'animo dei leggitori..............Ci posto da sup porre che una descrizione di una semplice festa si desse fuor di tempo alla luce? . Se tale libro non ci fosse pervenuto alle mapi, allora di remmo che avesse ragiooe il Tornabene a dubitare in quel modo, ma oggi constatata la esistenza del libro, anzi cono scendosi che unaltra copia si trova in Inghilterra nella bi blioteca Spenceriana, come test si osservato, le riflessioni del Tornabene fortificano il mio argomento, di essere stalo, cio, stampato quel libro in Palermo nel 1473 (2) poich se fosse stato stampato dopo sei anni da quando sollennizzavansi le feste, cio nel 4478, epoca del primo libro pubbli
ci) Non erano appunto terminate le sessioni <lel parlamento ebe giunse al vicei la giuliva notizia, che gi la citt di Bar> cellona si era sottomessa allubbidienza del re Giovanni. Di que sto lieto avviso ne fu dato conto a tutte le Universit del Re* geo con una circolare, in cui si ordinava che si rendessero le a dovute grazie a Dio e si facessero dei festeggiamenti e delle H> luminazioni, essendo stata questa vittoria la causa per cui ces> sava la guerra e si tranquillavano i regni di Sua Maest. Di Blasi Storia cronologica dei Vicari di Sicilia voi- 1 pag 276 e 277. Reg. di Stefano 1 fiacri Segretario dellanno VI Ind. 1472 e 1475, segnalo n. 59 conservato netta Regia Cancelleria fol. 35. (2) Credo essere stato stampato nellanno 1475 per essersi or dinate le feste in novembre 1472, e dovette scorrere qualche mese dacch I* autore compose Y opuscolo in parola e lo stampatore lo rese eoi suoi torohi di pubblica ragione-

Voi. II.

47

370

cato con data certa in Palermo, nessuno effetto avrebbe pr* dolio ncHanimo dei leggitori. Si proposto essere stati i libri ancipiti i primi saggi dell arte, come non v*ha bisogno di ripetere che gli stam patori di quellepoca, temendo le persecuzioni dei copisti, pria di stabilirsi in una citl, stampavano unopera ancipite per iscandagliare il terreno e vedere in qual modo venisser accolli dalle popolazioni. Palermo una delle primarie citt d'Italia, capitale di un Regno c madre feconda di elettissimi ingegni. Non pu mettersi in dubbio per tanto che le sue Univer sit non avesscr un vasto numero di copisti, i quali certa mente non avrebbero potuto di buon animo accogliere la in troduzione di unarte chc veniva a rovesciare tutte le loro economiche risorse. E quindi qual meraviglia che uno stam patore neirintcndimcnlo di fermar*isi, avesse profittato di produrre quell opuscolo che certo esser dovea largomento pi gradito del giorno? A doppia ragione deve rispondersi affermativamente, perch quellopuscolo era piccolo di mole e ricercato dai contemporanei. Che poi la edizione appartenga al secolo XV e segna tamente circa al 1473 non da dubitarsi, non solo per le accurate osservazioni da me fatte, ma benanco per au torevoli testimonianze. Il bibliofilo Duca di Cassano la colloca tra le produ zioni della stampa napoletana e crede essere stata eseguita da Moravo, Il dotto bibliografo Dibdin la ritiene come pro duzione veneziana, probabilmente eseguila da G. Rubeus, o da Bernardo, o Luca Veneto, lutti stampatori di quel l'epoca, e la registra nel prezioso catalogo delle edizioni del secolo XV, possedute da lord Spencer, facendo notare

371
n e lla descrizione esatta che fa del libro di avervi trovalo sc ritto sul recto del foglio volante C o d i c e d e l 400.

E se ci non bastasse, avremmo una incontestabile pruo\a in Seguritano discepolo di Lucio Marineo, e questi del nostro Naso, il quale dice a Illc Nasus cui extat opus heroicum de celebritale rerum, quas Pax o r m i e d i d i t quum Barcinona Gothakma civitas rebellis in dedtion Ilem post dccem anns se subjecit , rapportata dal Mongitore, il quale tra i libri dal Naso pubblicali per le stampe e che cronologicamente trascrive registra per pri mo il sopradello opuscolo, ed indi le Comuetudini stam pate nel 1477 (1478) (1). Bisogna riflettersi che Seguritano scrisse alla One del secolo XV e pubblic per le slampe le sue opere nel prin cipio del secolo XVI, epoca in cui Varie della stampa era non solo introdotta, ma propagala e resa di pubblica ra gione in Sicilia. Quindi la parola Edidit Panhormi deve necessariamente tradursi pubblic per la stampa in Sicilia , e non mai com pose come erroneamente la volta in italiano il Tornabene (2).
( l Edidit. 1 .D e eelebritate rerum opus heroicum Panhormi ex Alphonso > Seguritano loc. cit (ex Alphonso Seguritano in Epistola de lau dibus Ludi Marinel inter ejusdem epistolas lib. VI.) ait enim de > Marineo scribens. Post annum inde Panhormum ad Joannem No* tonem cognomente Siculum transit. Hic est Me Joannei Naso, cu jus extat opus heroicum de ceiebriUUe rerum, quas Panhormi im* d i t quum Barcinona Gothalana dvitas rebellis Joannis Regi in de ditionem post decem annos se subjecit . 2. Consuetudines Foelicis Urbis Panhormi. Panhormi apud Andream de Wormacia 1477 (1478) in 4 3. Supplementum ad Cristopharum Scobar etc. Venelis 1520. Mongitore Bibliotheca Sicula fol. Panhormi 1707 voi. 1 pag. 355. (2) Tornabene op. cit. pag 55.

372 hc sto lo decifrato Dtbtfin cred essere stato tale opuscolo stampato in Venezia, ed il Duca di Cassano, ottimo biblio filo, la ritiene edizione di Napoli (1), ci essi asserirono in' buona fede, perch ignoravano la teslimonianza di Seguritano rapportata dal Mongitore. In diverso caso son certo che avrebbero asserito quello che io ho fin qui detto e dimostrato, essere stato, cio, il libro di Naso stampato in Palermo nel 1473, epoca della introduzione della stam pa in Sicilia, sejgnatamenle in Palermo.

5 l.
Primi libri stampali in Sicilia con data certa
Avendo nello antecedente paragrafo fatto conoscere le supposte edizioni siciliane, e quelle di incerta data che pre sentavano dubbiezza a stabilire l'epoca della introduzione della stampa in Sicilia, come ancora provato essersi lale arte qui introdotta e segnatamente in Palermo nell* anno 1473 coll* ancipite edizione del libro che contiene la de scrizione delle feste date dai Palermitani nella occasione della resa di Barcellona in versi latini descritti da Giovanni Naso; mi oceuper nel presente paragrafo delle prim e edisioni siciliane cbe oftrouo data certa. Cottpooeva&i il Senato di Palermo Bdlaono 1417 di Fran cesco Palella barone di Carnmarata, nella qualit di Pre tore, e dei Giurati Manfredo la Muta Protesilao Efefanto, Scipione Sottile, Raimondo Diana, Matteo Campo e Gio vanni Omodeo. Nello stesso tempo occupava la carica di Sindaco della stessa citt V insigne giureconsulto Rinaldo Sottile. Cono(1) Dibdin Bibliotheca Spenceriana voi. VII. pag. 77 e 78 n. 18-

373
stndo questi * utile die avrebbe arrecato alle lettere fa introduzione della statnpa in Sicilia, con sue reiterate istante anim quel Senato ad invitare qualche stampatore di Ger mania per istabilirsi in Palermo, concedendogli il liberto esercizio delfarle e fornendolo ancora di lavoro. Invitato Andrea Uyel di Vormacia dal Pretore Francese*) Patella a stabilire in Palermo la sua stamperia cola pro messa del pubblico esercizio della sua arte e di fornirlo ancora di lavoro; annui a tali convenzioni e diede prin cipio rUyel a suoi lavori di stampa. Tra la moltitudine de* libri, chc necessario era a rendersi di pubblica ragione con la stampa, fu Scelto il libro delle Consuetudini di Palermo che raccolte aveva Giovanni Nso(l). tale lavoro accintosi lo stampatore Uyel, lo fece di pub blica ragione con una eccellente esecuzione ndl'anno 1418, come vedremo nella presente descrizione del libro in pa rola. Lopera di un volume in 4di carte 51 l'ultima branca, in carattere rotondo a lunghe linee. Ogni pagina intiera contiene 28 linee, colle capolettera piecole in mezso al vuoto per poter essere indi illuminate* cio con colori ed oro,
(1) Et none buie quoque nostrae felici Panormitanae urbi ne baec tanta deesset felicita tu, Praetor nobilissime , cura sacro hujus anni panormitanorutt juialorunrt coflcgi, Manfredo la Mula, Protesilao Elepbanto, Scipione Snctil -, ltmutd frittili, HAttheo Campo, Jeanne Htnodeo, vlris darittiibis) procurante 9 Babai Jo Stfctile, insigne jnreetontulto, trbisqoe syhdio, ewra> slis et effeoistis, ut Andreas de Vormacia, ejus artis profeaeAr, Panarmi offieioam Mipreteariam cxcrceret, atque inU r estera 9 imprimenda volumina panormitanas Conuietmlines im precarci. CormMtudine* Urbis Panhormi Epist. Jomn. Nasoni in audio editio 1478.

m
come era costume di quel tempo, senza numeri e richia mi, con le segnature differenti di quelle clie era uso ser* virsi gli stampatori del XV secolo, cio, alla vece di of frire le prime quattro cario di ogui quinterno le lettere deiralfabcto accompagnate da'nuineri, cio a /, a a 3, a 4, offre il presente libro a, b, c, d , e cos in continua* zione in 0 * i quinterno sino alla lettera et, ed il quinterno che siegue questultima lettera offre a /, a 2, a 3, a i t c > \ quale termina il libro. L prime cinque carte contengono 1 * indice, di cui non posso trascrivere il sommario per essere la copia da me esaminata , che conservasi nella nostra nazionale biblio teca esibitami dal cortese bibliotecario della stessa Sac. Evola, mancante delle prime due carte. L indice termina alla quinta carta colle seguenti parole Explicit Deograciat. Nella sesta carta al recto leggesi una epistola di Gio* vanni Naso gi segretario del Senato di Palermo , a cui diretta, che comincia col seguente sommario colla re stituzione delle abbreviature.

Joannee naso siculus felicis urbis pedinarmi rethor et Ca/nceUarius praetori Juralisque panlvormUanis Salutem. Detta epistola termina al recto della ottava carta con h seguente soscrizione: Valete apud felicem urbem panhormi Idibus Aorcmbis Anno Jesu christi Milesimo quadrijentesimo sepluugesimo septimo. Valete. Tale soscrizione viene seguita da un epigramma di sei ersi di Antonio Baiamonzio che termina con le parole Deo grada*; la detta carta al verso bianca. Nella nona carta al recto cominciano le Consuetudini col presente sommario. Incipiunt consuetudines felicis urbis panhormi.

Tav. II.
* 9 - 3-

Ioanes nal ficulus Pelicis urbis pan brni rctbor bc Cancellarius prartori luratifcp panbormca nis Salutem.

Incipt cfuetudines felicis urbis panhormi Anborrnitan urb qua in fedeoyebc Regni caputdiui Reges bc princpi de genit multi modis amenitatatbusn foium rep natura confpicureddidituepi eti C xr

Explitmt confuetudines felicis urbis panormi. Impreffd per mapiftru A ndream Vyel de vuor macia Anno dni .M . CCCC LXX V i l i .

375

Le consuetudini occupano 45 carte e terminano al recto dell ultima carta con otto linee, sotto dei quali leggesi la seguente soscrizione.
E x p lic iu n t co nsuctu din es fe lid s u rb is p a n o rm i Im pressura p e r M agislrum A ndream B vyel de m o rm a c ia . A n n o d o m in i M. CCCC. LXXVIII. (V. Tav. II. fig. 3.)

Le Consuetudini vengono seguite dalla papale conferma, ' da alcuni privilegii ec. che cominciano al verso di detta carta e terminano al verso dell'ultima carta; indi una carta bianca. L'ultima carta bianca manca nel nostro esemplare e non si conosce se lale carta contenesse il registro, ovvero so fosse in realt tutta bianca. Or la data del 1477 dellEpistola del Naso, che trovasi nel principio del libro e segnatamente dopo lindice, come test abbiamo osservalo, ha dato luogo ad uno errore, del che si sono molti storici e "bibliografi ingannali, tra i quali Psaumme (1, Mongitore (2), Hain (3), Tornabene (4), ec. con ritenere di essere stato stampalo tale libro in due epoche, cio nel 1477 e 1478 , e con tutta certezza per tale il Tornabene lo ritiene, in questo modo esprimendosi; La prefazione cess di stamparsi allo scadere del no vembre 1477 , e le Consuetudini terminarono entrato Tanno 1478; sicch due date porta a ragione d accu* ratamente questa edizione (5). Senza tema di errare lopera controversa una sola epoca offre di sua pubblicazione, che quella del 1478 che leg(1) (2) (3) {4) (5) Psaumme, Dict. bibliograph. voi. I, cap. XIII, pag. 66 Mongitore, Bibliotheca Siculo, voi. I, pag. 355. Hain, Bepertorium bibliographicum, voi- III, p. 477, n. 11674. Tornabene, op.eit. pag. 47. Idem.

376
gasi alla fine del libro nella soscrizione dello stampatore, coma, sopra abbiamo osservato. La data poi del 1411 ebe leggesi nella fine della Epistola del Naso diretta al Pre tore ed ai Giurali di Palermo, ebe dedica puossi piutto sto, chiamare, non quella della sua pubblicazione , ma quella del tempo in cui fu la. stessa scritta, cb parla Ve ditore e pon lo stampatore , come chiaramente rilevasi dalle sue stesse parole, esprimendosi il Naso in questo modo: Valete ajmd felkem Urbani Panhormi idibus no

vembri* Anno Jesu christi Milesimo quadrigentesimo septuagesimo seplimo. Valete. Il Tornabene a torlo critica gli eruditi Hortillaro e Lo gotela, i quali saggiamente ritennero quanto io sostengo, esprimendosi il Tornabene in questo modo: a Laonde a * mal dritto il Morlillaro (1) scrive aver tratto il Mongi lore gli storici posteriori in errore dando la data del 1411 alle Consuetudini palermitane, e male ancora mi # penso lo giudicare del Logoteta nel dire: Edilio vero male hucmque relata ad annum 1477, quippe referenda ad annum 147S (2) ; doveva il Mongitore citare la prima data a far valere 1 * anno in che si in trodusse la stampa in Palermo, e perch in fatto quella a data portavasi dalla p r im a p a r t e d e l l ' o p e r a ; anzi le Con suetudini in quel Tann stampato furono ed ebbero fine al 1418 (3j. Di gran lunga il Tornabene s inganna ritenendo, e quel che pi asserendo essere il libro dette Consuetudini di viso in due parti in questo modo esprimendosi: perch
(1) Mortillapo, Studio bibliografie^ parte !!* 1U . Appendice ptr

(t) Logoteta, Spicilegium typogiapkififfm^ p%g. a.


(5) Tornabene, op. e loc. cit.

smutb

377
In tato quella data portavasi dalla prima parie 4Wo pera ; anzi le Consuetudini in quelPanno stampate fu ti reno ed ebbero fine al 4418. n da sapersi che una dedica, una epistola, una prefa zione ecc. non formano inai una parie dopera, lo p er tali ragioni sono di avviso col Morlillaro e col Logotela di es sere 4tato pubblicato il libro in esame in unica volta e segnatamente nellanno 1418. Nulladimeno non fuori proposito essere stato comin ciato a stampare il libro nel 1417 epoca del soggiorno dello stampatore Uyel in Palermo e del libero esercizio dellarte della stampa, ina non mai che fu pubblicato in due epoche cio la Epistola nel 1477 e le Consuetudini nel 1478. Deve quindi con tutta certezza e senza tema di errare stabilirsi lepoca del primo libro stampalo in Palermo on data certa nellanno 1478, come rilevasi dalla soscrizione dello slesso Uycl nella fine del libro controverso. La introduzione dell'arte della stampa in Messina non fu tardi; anzi pareggia con Palermo nellepoca certa di lale introduzione , come si osserva dal primo libro stampalo con data ccrla in questa citt da Enrico Alding nel 1478 titolato la Vita di S. Girolamo. Dopo di avere soggiornato lo stampatore Enrico Alding in Napoli sino al mese di settembre 1477, come ricavasi dalla soscrizione del libro da esso lui ivi stampato n d giorno ottavo delle calende di settembre 1477 titolato PorIteri Astrologia, venne nella fine dello stesso anno a sta bilirsi colla sua stamperia in Messina. In questa citt detto stampatore impresse il primo li bro che si abbia con data ccrla del 1478, cio la Vita di S. Girolamo, di cui mi piaciuto dar la esatta descriziicme, aggiungendo il facsimile dei caratteri.

Voi. II.

48

378 11 libro in un volume di formato in 4. di carte 105 ed una bianca di una eccellente esecuzione, senza numeri, richiami e segnature; senza capolettere, con le consuete lettere piccole in mezzo al vuoto , costume delle antiche edizioni, per essere indi colorate e dorate; con carattere rotondo a lunghe linee e con i sommarii in carattere go tico; in ogni pagina intiera contiene 30 linee; la punteg giatura consiste in due punti e qualche volta offre il punto; le divisioni delle lUice sono orizontali da destra a sinistra; poche abbreviature leggibili. Il volume comincia al recto della prima caria con la tavola, che occupa tre pagina, col seguente sommario in carattere gotico, Comincia la tavola sopra la vita et transito del bea-

tissimo hierowimo doctore excellentissimo chc termina con due linee nella seconda carta al verso, sotto delle quali comincia la Vita di S . Girolamo col pre sente sommario in carattere gotico. Comincia la vita del glorioso saneto hieronimo do ctore cxceUentissimo. ed immediatamente comincia la vita di detto santo in ca rattere rotondo col presente primo lineo. (A) vegna non me dubite a molte persone esser in Il volume termina al recto della carta 105 colla seguente soscrizione in carattere rotondo. Finita e questa opera nela magnifica cita Messina di Sicilia per Mastro rigo da lamania con diligentissima emendacione nel anno di la salute 1478 a di 14 di aprii sotto della quale leggesi in carattere gotico Deo Gracias
Al verso di detta carta osservasi il regislr.) in carattere rotondo col seguente sommario in carattere gotico.

379

Comincia la tavola dili qualemi e carli Come abbiamo osservato la data scritta in cifre ara biche e l'ultima cifra deiranno il numero 8, che per, la s u a forma a prima vista sembra 3, come ancora la cifra 4 , del giorno 14 di aprile per la sua forma si scambia p e r 5. Per tali ragioni la epoca della soscrizione di tale libro ha tirato in inganno varii storici e bibliografi, leg gendola 15 di aprile 1473, ritenendo falsamente per con seguenza essere stata introdotta la stampa in Messina nel 1473, essendo questo il primo libro stampato in essa citt con data certa. II Vinci fu il primo ad ingannarsi (1 ), registrandolo stampalo nel 15 di aprile 1473. Tale errore fu da molti storici e bibliografi seguilo, Ira* quali si sono ingannati Psaumme (2), lenis (3), Gallo (4), Tiraboschi (5), Hain (6) ecc., i quali ritengono essersene state falle due edizioni del libro controverso dallo stesso stampatore in Messina, cio, la prima nel 15 di aprile 1473 e la seconda nel 14 di aprile 1478, e per conseguenza sostengono essere stata introdotta l'arte della stampa in Messina nel 1473. Tale errore venne corretto da vari letterati e bibliografi siciliani, tra i quali sono da annoverarsi il prelodato Mar chese Vincenzo Morlillaro (7) ed il chiarissimo canonico
(1) Memorie per servire alla Storia letteraria di Sicilia voi. 1. pa*.4. (2) Psaumme, Dictionnaire bibliograpk., o. XIII pag. 63. (3; Denis, Annal. Tipograph. Supplem. pag. 26 (4) Gallo Annali della Cutt di Mestino fol. Messina 1758 voi. Il pag. 375. (5) Tiraboschi, Stor. letteraria d'Italiat voi. VI. lib. 1 pag. 136. (6) Hain, Repertorium Bibliographicumy voi IV. pag. 61 n. 8640. (7) Morlillaro, Stndio bibliografico. Appendice per la Sicilia, III, Palermo 1836. .

380

Gaspare Rossi (1) gi bibliotecario della nostra comunale biblioteca, che facendo il confronto delle cifre della data con quelle che trovansi nei capitoli del registro, osserva rono l'ultima cifra che segna lanno essere 8 e non 3: quindi doversi leggere la data 1478 e non mai 1473, come fal samente la leggono alcuni. Non tennero costoro conto se il 14 di aprile deve Un gersi 14 ovvero 15 ci lasciano qualche dubbiezza del giorno della sua pubblicazione. A scanso di errore e per togliere ogni dubbio, acci co loro che volessero accertarsi della data del libro in esame essere quella del 14 aprile li7 8 , non potendo per la sua grande rarit essere alle mani di ognuno; mi piaciuto dare l'esalto facsimile delle unit delle cifre arabiche di cui si serv lAlding nella slampa del controverso libro (V. Tav. Ili) e cos ognuno convincersi essere unica ledizione messinese della Yita di S. Girolamo stampata da Enrico Alding e se gnatamente nel 14 aprile 1478, epoca del primo libro stam palo in Messina con data certa, che senza verun dubbio in tale anno stabilisce l'epoca della introduzione della stampa in Messina. Air infuori di Palermo e di Messina nessun altra edizione del secolo XV si scoperta che sia siala stampata nelle al tre citt della Sicilia.
(1) Giornate di Setenx*, lettere ed arti per im Sicilia a. 110.

Tav. IH
C Cominciala tauola fopia la v ita et tran fi'to et li m iracoli del beatiffimo A lero n i m o doctoie excellenttfftrno

Mi racolodune cjuaher a ualo

liberato vnu fuo ca cig

([Comincia la vita del gloriufo lncto bie ronim odoctcnc cjrceUentiflTt'mo


a Vcgna non me dubite a molte pfoneeflfr manifefto il loco doue nafeete hieronimo & fotto quali prec ep io re foffe erudito z in quaHoco doppo la morte il fuofanfliffimo corpo fo

Finito e quella opera nela magnifica ci/ ta Meflnadiftcilca perMaftro rigoda lamania con dflfgentifTiTna emendacioe: nel anno di la lalule i ^ g a d i fc, aprii*

CDeo<Sracia8-

381

5 HI*
Edizioni siciliane del XVsecolo
Dopo di avere parlalo delle prime edizioni siciliane, che olirono da la certa, ci occuperemo nel. presente paragrafo delle allrc edizioni del \Y secolo; onde osservare l'anda mento dell'arte della slampa in Sicilia per indi conoscerne il progresso. Nessuna allra edizione palermitana del XV secolo si sinoggi scoperta ad eeceizione di quelle delle Consuetudini di Palermo del 1478. Non posso per persuadermi come pu veriQcarsi, che nel corso di pi di venti anni non siasi nessun libro o opu scolo stampato in Palermo. Non da credersi, che dopo di avere il Pretore Palella richiamato lo stampatore Uyel da Germania con ingentissime spese, accordandogli il libero esercizio dellarte della stampa non solo, ma colla promes sa ancora di fornirlo di lavoro, che non gli mancava, come piena fede ne fa la Epistola del Naso nel principio delle Consuetudini palermitane dallo stesso stampatore nell'anno 1478 impresse in Palermo (1,; questi dopo essersi allonta nalo dalla sua patria e portatosi in una regione s lontana ubbia lenula oziosa la sua stamperia sino alla sua morie. Non vha dubbio che il tempo tulio consuma. chi sa quanti documenti preziosi van perduti; Ma non pu non la sciarsi inosservato l'essere stalo appo noi negletto lo sta
ci) Ut Andreas de Vormacia eius artis professor , Panormi
oflcinam impressoriam exerceret, atque iuter cctera imprimenda

c volumina panormitanas Gonsueiudines impressaret. Consuet. Panormit. edil. 1478 io prefat.

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dio bibliografico tanto utile e necessario alla sloria ed alle lettere, per mezzo del quale possono farsi delle interes santi scoperte, che apprestar potrebbero forse un tesoro di notizie alla patria storia civile e letteraria. Da taluni si ritiene non essere la bibliografia una scienza credendo questa consistere nella sola conoscenza e descri zione esteriore de lib ri, confondendo la biblionotognosU con la bibliografia, e per tale ragione nei concorsi degli impiegati nelle biblioteche, nei candidati il meno che si cerca la bibliografia teoretica e niente assolutamente della pratica: Perci non potranno mai ottenersi degli im piegati capaci di scoprire documenti da rischiarare la no stra patria sloria dell'arte della stampa tanto utile alle let tere , di classificare con un buon ordine una biblioteca, di formare degli ottimi cataloghi tanto generali , quanto per materie , di cui sono sfornile le nostre biblioteche , di aiutare gli studiosi ne* loro letterarii lavori con sosti tuire altri libri della stessa materia di quelli che vengono ricercati e mancano nelle biblioteche, quali cose tutte sono tanti ostacoli al progresso, e per conseguenza siamo sem pre retrogradi. Messina per pi diligente di Palermo molti documenti ci ha serbato della introduzione e progresso delKarte della stampa di quella citt, e varie edizioni ci olire stampate ivi nel XV secolo e cosi di seguito-, il che ci fa conoscere avere in tale epoca larte della slampa mollo progredito in Messina, Difatto Messina ci oltre la edizione di un Salterio ivi stampato nel 1478. vai quanto dire nellepoca della prima edizione messinese con data certa t eseguita dallo stesso stampatore Enrico Alding, del quale mi piace darne la de scrizione. Il libro di formato in 4 senza segnature, numeri e

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riehiami, con caratteri nitidi e rotondi, con poche abbre viature, stampato in bella carta con larghi margini. Nella prima pagina leggesi il seguente titolo. SS. Psalterium ad honorem et gloriam omnipotentis Lei ordinatum. Nella fine del libro si osserva la presente soscrizione.

Impressum nobilissima est Urbe Messana per Henricum Halding Octavo k. decembris anno salutis 1178: La presente edizione viene rapportata da Panzer (1) da Nicol Rossi (2j dallautore dello Spicilegio delle edizioni messinesi (3) , dal Logoleta (4), dal Tornabene (5), da Hain (6), da Brunet (7) ec. Una copia di s eccellente e rara edizione serbasi in Roma nella Biblioteca Corsini. Nell'anno 1480 Io stesso Alding stamp un Messale di rito gallicano, cui per la magnifica esecuzione tipografica varii bibliografi gli danno l'epiteto di capo lavoro dellarte della stampa. Eccovi la descrizione. 11 libro di formato in foglio di carte 133 ed una bianca con segnature e numeri nelle sole pagine al recto; la pun teggiatura consiste nei soli due punti e rare volte si os serva il punto, stampato in carta bianchissima , solida e forte con larghe margini. Nella prima carta al recto leg gesi il presente titolo: Missale secundum consuetudinem GaUicarum. In fine offre la seguente soscrizione:
(1) (3) <5) (4) (5) (6) (7) Panzer, v o lj l, pag. 110.

Catalogus biblioth. Nicol. Rossi, pag 44. Spicilegio delle antiche edizioni messinesi, pag. 4. Locotela, Spicilegium typograph.t pag. 8. Tornabene, op. cit. pag. 65. 1 Hain, Repert. bibliograph. n. 1*484. Brunet, Manuel du libraire. Bruxelles 1889, vok 111, p. 605.

m Impremiun Messanae per ffenreum Holding M. CCCC. LXXX ie XXXI. Mai. La presente edizione tiene ricordala dallo Spicilegio delie edizioni messinesi (1), da Panzer (2) da Denis (3), da Mailtaire (4), da Logotela {31, da Cordaro, (6), da Lambinct (7), da Tornabene (8] ce. Uno esempi.ire dfi si rara e bella edizione serbasi nella Biblioteca di Londra, cd altro in Loranio presso Huyprcz. Orlandi e dopi lui M iillaire (9), Marchand flO), ed Ou* din (11) registrano una edizione messinese del 148C col seguente titolo: liistoria prcliorum Alexundri Mar,ni Macedonis Ecgis Mcssanac 1486 in fui. Tale edizione all* infuori dei sopradetti non ricordata da nessun bibliografo; anzi Panzer la dichiara spurio edi zione per essere erronea la descrizione e sostiene appar tenere tale edizione ad Argentorato e non a Messina. La opinione di Panzer da riteuersi per essere con di

pag. 5. Panzer, Annoi, typogr. voi. Il pag. 5 Denis, op. cit Maittaire, op. eit. Logotela? op. eft. pag 10. Corparo, Osserva*, sulla Star, di CatatHo rul. IH pag. 318 Raguagli bibliografici pag SI (7) Lami)inet, Rechtrches histor sur lorig ds Vimprimer. parti(3) (5) (4) (5) (6)

ci) Spieileg. delle ediz. messinesi

cularment sur les premira etablissements au X V siede dame le Beigique pag. 543 (8) Tornabene, op. dt, pag. 68. (9) Maittaire, Annoi, typograpb., Q.X, pag- 479. (10) Marchand, Bist. de l'origine de Vimprim. ecL XII, m. CXX. (11) Oodiu, De Scriptoribus eedesiastifiist voLill, coL27i#.

Tav. IV.

/y. 2.

fy . 3.

m
ligente ed erudito bibliografo e giudice competente in si mili casi. Altra edizione messinese senza anno viene dal Torna bene registrata nel 1492 (1) della quale giova dar la de* scrizione. II libro di formato in 4* di carte 65 in carattere ro mano, senza numeri e segnature, con soli richiam i con capolettere ornate in legno mollo rozze; ogni pagina in tiera offre 32 linee. Nella prima carta al recto leggesi il presente titolo.

Fiore di virt che tratta di tutti i vitti humani... e come si deve acquistare la virt.
Sotto del titolo leggesi:

Questi sono li capituli overo mnche di questo libro et primo ecc. 11 verso di detta carta offre il prologo ed una brevis
sima prefazione che termina colle seguenti parole: Laude sia a Christo: amen: e vengono seguite dall'Evangeo di S. Giovanni in trittici italiani. Neiruliima carta si legge la presente soscrizione

Finisce la presente opera chiamata Fiore di virt con sommo studio emendata: stampata in nobile fessina.
Sotto della quale soscrizione si osserva il registro col presente sommario. Comenza la tavola deli quatemi et carte sive registrum . Detto sommario sottost allo stemma tipografico de* due stampatori Porzio e Scadeo di Wesftalia (V. tav. IV. fig. I.).
(1) T o rn ab en e, op.cit. pag. 81.

Voi. IL

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m
Urto esemplati della presente edizione conservasi nella biblioteca Magliabecchiana di Firenze ta le edizione viene ricordata dal Tornabene (1), dallo autore dello Spicilegio delle edizioni messinesi (2], da Fossi (3), da Panzer (4), dal Logoteta (5) e da Hain (6j, e pruova avere gli stampatori Fort io e Scadeo esercitata la loro arie in Messina netta fine del XV , ovvero nel cominciare del W l secolo. I sopra citali bibliografi sono incerti dell epoca della stampa di lale libro. 11 solo Tornabene registra tale edi zione nellanno 4492 sulla sola induzione di essere stato tale libro pi volte antecedentemente ristampato in Ve nezia ed in Firenze col sopra indicalo titolo, e nellanno 4492 venne allra volta ristampato in Venezia col titolo seguente Operetta utilissima a cadann christiano chia mata Fior di virt; e siccome la edizione messinese porta l'antico titolo la colloca al pi tardi nell anno 4492 (7)*. Questa sola induzione non sufficiente a stabilire le poca di tale edizione; mentre per istabilire let di un li* bro ancipite, o senzanno ci vuol altro. necessario esa* minare il modo come stampalo, la carta, i ca ratteri, le abbreviature, gli ornali l'epoca dellesercizio degli stampa tori, da cui trovasi stampato il libro nella citt, dove fa eseguita la edizione, e molte altre cose bisognano per dare
(1) Tornabene, op. et. pag. cit (3) Spicilegio delle edizioni messinesi, pag. 12. (5) Ferd. Fossi, Catal. eodicum saee. X V impressorum qui in pub. NbHoth. 9fagliarfkikrta Flotthtiab adJervantu?, voi. I, pag. 681. (4) Panzer, Ahndl* typograph., v6l.lV, pag. (5) Logoteta, op.cit , pag.SI. (6) Hain, Bepert. b ib lio g ra p h voi. II, pag 3 8 4 , d .7 0 9 4 . (7) Tornabene, op.cit-t pag. 85.

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un adequato giudizio suirassunto cIjc jkt provila tralascio, e che non sarebbero che una ripetizione.

Non potendo esaminare Ja controversa edizione per non trovarsi nelle nostre pubbliche biblioteche, non posso giu dicare della et della stessa Mi auguro che qqalch* al tro pi fortunato di me, che coltiva gli stridii bibliogra fo? ed avr i mezzi necessarii che fiancano a me, possa accertarci della data della edizione in esame. Il Logotela (1), l autore dello Spicilegio delle edizioni messinesi (2), il Vinci (3 ), il Mongitore (4), il Grosso Cacopardo (5), lo Schiavo (6), *d il Tornatene (7), ri cordano una edizione messinese di alcuni versi latini di G. P. Apulo del 1496, coi quali descrive lautore la ese cuzione della pena capitale in persona di un pirata e suoi compagni nel promontorio di Messina, e che pria di mo rire esorta i facinorosi ad allontanarsi dalla stessa c?ll per timore della giustizia e vigilanza del Vicer La Nuza. Delti versi sono quelli stessi inseriti nella line delle Cotitu9ioni di Sicilia raccolte dallo stesso Apulo e stam pate in Messina da Andrea de Bruges un anno dopo, vai quanto .dire nell'anno 1497, come a suo luogo vedremo. scorto he Jo stampatore Bruges, ovvero l'editore Jue9 io dichiara nel sommario degli stessi versi stampati nella sopra detta edizione , delle Costiluzioni di Sicilia essersene
(t) Logoteta, op. cit., pag. 15. (9) SpieiUgio delle edixioni messinesi, pag. 5.

(&)

Memorie per servir* alla Storia letteraria di Sicilia , voi. I,

prt.V I, pag. IO.


(4 ) Mongitore, Biblioth. ticula. Appendix, pag. 24. (5) 11 Maurolico, foglio periodico, anno I, 30 settembre 1834, n. 4, pag. 50.

(6 ) Menmi* >per servire alia Storia letteraria di SielUa, loc. cit. (7, Tornabene, op.cit., pag. 87.

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fitta una prima edizione nello antecedente anno colle pre cise parole Versus editi elapso anno per eundem 1. P. A. Per tale testimonianza deve con tutta certezza ritenersi essere stati tali versi stampati in Messina nellanno 1496 ed indi ristampati nel 1497 annessi alle Costituzioni di Sicilia sopradette. Non posso n descrivere lopuscolo, n indicare il for mato, lo stampatore, i caratteri ecc. per non essermene passalo per le mani nessuno esemplare, e per non essere stulo da altri bibliografi descritto. Nell'anno 1497 Messina contava altri due bravi stampa tori , cio Andrea de Bruges e Guglielmo S chom berger, che tra loro gareggiavano nella bella esecuzione delle loro edizioni; ma quelle di Schoniberger superavano quelle dd suo emulo Bruges. La Sicilia sino a tale anno era priva di un'opera, che avesse contenuto una raccolta de*decreti, capitoli, costi tuzioni , prammatiche, sanzioni ecc. emanati de varii Re di Sicilia in diversi tempi; e sin dallepoca normanna regolavansi i magistrati ed i litiganti con tali leggi alla spic ciolata manoscritti, che spesso venivano m utilale, falsifi cate ecc. e per conseguenza molli imbrogli verificavansi (1). A questi inconvenienti si era da pi tempo pensato di riparare con riunire tali leggi in unico corpo ed affidarli ad un abile stampatore, per renderle di pubblica ragione colla stampa. Sorreggendo il regno di Sicilia circa il 1494 Ferrando della Cunen, ordin questi di eseguir siffatto lavoro; ma per la sopravvenutagli morte non ebbe quellordine la sua esecuzione.
(1)

cilian

Di Gregorio , Introduxfane allo studio del dritto pubUico dpag. 159

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Succeduto al reggimento del regno Giovanni La Nuza nel 1495 , e conoscendo questi 1 utilit della riunione e pubblicazione per le stampe di tali leggi in unico corpo redatte, fece eco a quanto il suo predecessore aveva or dinato. Incombenz il La Nuza per la esecuzione di quel la voro Girolamo Apulo, Giovanni Anzalone ed il Consigliere Giovanni de Majo, acci lo affidassero a persona capace di portarlo a compimento. Conosciuta questi la dottrina e la perizia in tali mate rie di Giovan Pietro Apulo figlio di Girolamo, che appena contava il ventesimo anno di sua et, ad esso affidarono si astruso lavoro : ed egli con sommo piacere accett lo incarico. Accintosi a si ardua impresa Giovan Pietro nel corso di due anni collazion, corresse, coordin e port alla lor vera lezione tali leggi, riunendoli in unico corpo; e ven nero titolate le Costituzioni del Regno di Sicilia. Appena terminato da Giovan Pietro tale lavoro, venne originalmente affidalo allo stampatore di Messina Andrea de Bruges. Questi prese a stamparlo coirassistenza di Gio van Pietro Apulo ed a spese di Giovanni de Juenio e venne pubblicato nell* anno 1497 ed accettato con generale ap plauso da' Siciliani, del che mi piaciuto dare una esatta descrizione del libro. Il libro in un volume in foglio di carte 164 in ca rattere gotico a lunghe linee , nelle pagine intiere vi si contengono 44 linee, pieno di abbreviature, senza numeri c richiami, cori le sole segnature. Le capolettere sono or nate in legno, la prima delle quali rappresenta la figura di un re di Sicilia. La carta leggiera di cattiva qualit e soggetta ad annerirsi. Nella prima carta al recto si osserva una grande aquila

300
coronale che offre pel petto lo&temma reale, aquila si leggono li seguenti Jre linee:

Io Petrus Apulus Messmemis Flecte gm u ed terroni: Jiogis mox uspice tigna Inspice signa tui Siciliana coliors. Nel verso di della caria sUnno 14 versi di Pietro Apulo. Al redo della seconda caria si osserva una epistola di Gio. Piclro Apulo col presente sommario: Jo. Petrus Apulus Mcssavcnsis CuncAis TrinacrweMagnifids Jurisconsullis ac sacrarum legum s twttorfs. che termina al recto della stessa carta. Nella terza caria cominciano le Costituzioni coi seguente sommario. Constilutiones immunitatum edile per Illustra* do* minum Jacobum dei gralia legem Siciliae ducatus Apuliae et jrrindpatus capue in festo sacre coronationts sue et publicate ingenerali colloquio panhormirwviler celebrate. e terminano al verso della carta 161. La caria 162 offre la Gratulatoria di Pietro Apulo col seguente sommario: Jo.Petri Apuli Meswmnrts GratiUalio peracti Operis. e termina al redo della carta LG& . Immediatamente sotto l'ultima linea deUa Gratulatone leggonsi varii versi di Pietro Apulo col presente som mario. Versus editi elapso anno per eundem / . P. A. Mro~ ducitur Pirata una cum sodis condamnatus ad furcas ili- zancleo promontorio loqui ad aios transeuntes ci* vumsirando redtandoque JuslUiam Proregis. e terminano al verso della stessa carta. 1 1 recto deirultima carta c intiene uno epitaffio di G. P * Apulo ad Alfonso II; indi il registro de quaderni, sotto del quale la presente soscrizione.

m
mpressurh est presens Opus in Nobili Cimiate Messanae per Magistrum Andream de Bruges impressore, Sub biennali cura laboriosaque diligentia Jo.PetriApuli cotrectoris ad hoc statuti. Sub expensis D. Joamiis de Juenio. Et absolutum est volente deo Anno ab Incarna* itone domini M. CCCC.* LXXXXVif Die X octobris prima Indttione. Al verso della stessa carta leggesi in tre linee: Regalium Comtitutionum Pragmaticarum et captulorum Regni Siciliae trinus et unus. Nello stesso anno 1491 un altra rarissima produzione impresse in Messina lo stampatore Guglielmo Scomberger, cio una Elegia di Bernardo Riccio in morte d Giovanni di Aragona, ed eccovi la descrizione come trovasi da al tri bibliografi descritta. L* opuscolo di formalo in 4 di carte 4 in carattere rotondo senza richiami e numeri e comincia con questo titolo: Magnifici Bernardini Ricci Mamertini de obitu serenisssmi Principis Joannis Aragonis ad Moeslissimos Parentes Ferdinandum et Helisabet optimos maximos Hispaniae Reges Monodia. Immediatamente terminata YElegia si legge la presento coscrizione : Edita in Vrbe Messana Kal&tidis Decembris anno sa* lulis 1491 , obitus vero serenissimi Principis in Urbe Salmantica III Nonas Octobris. Finis. Indi una lettera in versi diretta dal Riccio a Francesco Faragoni col seguente sommario. Magnifico Viro Bernardo Rido Frandscus Farago nius S. D. Sotto l'ultimo di questi pochi versi leggesi: Finis Imprestami in NoMli Urbe Mussarne per Guilelmun Soomberyvr de Framkfordia lemannim .

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Tale rarissimo opuscolo conservavasi nella noslra Coma* naie biblioteca, come assicura il Tornabene (1); e dopo d i ligentissime ricerche fatte da me e dalle persone addette alla stessa non si potuto ritrovare. Cosi van perduti i pi preziosi documenti della noslra patria sloria. 11 presente opuscolo viene rapportato dal Logoteta (2), dal Tornabene (3) e dallo autore dello Spicilegio delle edizioni messinesi (4). Fu indi riprodotto nellanno 1796 ed inserito nella Raccolta degli Opuscoli di Autori Sici liani stampala in Palermo nel 1196 nel volume VII1 a pag. 315. Dopo di avere Gio. Pietro Apulo raccolto e pubblicato nello scorso anno, cio nel 1491 le Costituzioni del Re gno, si accinse a raccogliere, coordinare, collazionare e correggere le Consuetudini, gli Statuii , i Privilegi! ecc. * riguardanti la citt di Messina ed a sue spese fece stam parli da Guglielmo Scomberger nell'anno 1498, ed eccovi la descrizione di si rarissimo opuscolo. Il volume di formalo in foglio e non in 4.", come crroneamenle lo descrive il Tornabene (5), di sole carie 8 senza numeri e richiami colla' segnatura a in carotiere rotondo a lunghe linee; nelle pagine intiere conlengonsi 41 linee, con le capo lettere gotiche. Nella prima carta al recto leggesi nel centro della pa gina il presente sommario.

Consuetudines et sta tuta Nobilis Ci v i t a t i s Mes sane suique districhi

(t> Tornabene, op.cit. pag. 106.


(9) (3) (4) (5) Logoteta, op. cit. pag. 15. Tornabene, op. e loc. cit

Spicilegio delle antiche edizioni mutine**, pag. 16.


Tornabene, op. cit. p. 111.

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Il verso della stessa caria ofTrc una Epistola di Apulo diretta al Conte di Golisano, che termina allattava linea della seconda carta al recto. Immediatamente cominciano le Consuetudini col seguente sommario in caraltere go tico. Consuetudines el statuta nobilis civitalis Messane suique districlus obtente et approbate in contradictorio iudido. Nella sesta carta al recto terminano le Consuetudini colle seguenti parole : Explidunt consuetudines et statuta nobilis cvitatis Messanae silique dislrictus. Al verso di della carta si legge allra Epistola di Gio. Pie tro Apulo diretta a Francesco de' Minatoli, a' Pietro Papardo e ad Andrea Guloca Giudici Messinesi, e termina alla sellima carta al recto a mela di pagina. Tale Epistola viene seguita da unallra dallo stesso Apulo diretta a Pie tro Cardona Conte di Golisano e termina con nove linee al verso della settima caria, so Ito della quale leggonsi alquanti lugubri versi che terminano al recto deir ottava ed ullima carta coi seguenti versi e soscrizione. Proh dolor el polerunt luctus superare dolorer SU dolor an luctus maior in orbe latet. Fecit minimum Messanensium. Jo. Petrus Apulus Siegue indi un Epitaffio alla tomba del re Giovanni che termina colla stessa soscrizione Fedi minimum etc.; leg gonsi indi allri 18 versi al lettore, sotto de* quali la se guente soscrizione. Impressimi est presens opusculum in nobili civitate Messanae per Guilelmum Schomberger de Franckfordia , correctum et ordina tum per Joannem Petrum Apulum sub txpensis eiusdem XV. Maij j indi. M. ijD . Cum

Voi. IL

50

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privilegio que infra vj amnoe nemo idem opus facete audeat sub pena unciarum L. Il verso della stessa carta ornato di una bella figura rappresentante un angiolo (v. Tav. V.) intagliata da Jafb Grannore (1) Tale libro la prima edizione siciliana ehe offre incisioni in legno, e prova il progresso della stampa in Sicilia nel XV secolo. Un esemplare di s raro opuscolo conservasi neHa nostra Comunale biblioteca legato con le Costituzioni del 1491 da noi sopra descriIte e con altri due rarissimi opuscoli stampati in Palermo nel cominciare del XVI secolo, dei quali a suo luogo parleremo. Altro raro opuscolo venne stampato in Messina nello stesso anno 1498, che comprende una Orazione funebre composta da Bernardino Riccio in lode di Elisabetta di Aragona della di Castiglia, regina di Portogallo, principessa di Asturies, figlia maggiore di Ferdinando il Cattolico e sorella a Giovanni di Aragona. Tale opuscolo, come lo descrive il Tornabene (2), di formato in 4. in carattere romano senza richiami e senza numeri colla sola segnatura. Nella prima carta leggesi il seguente titolo : Oratio funebris habita in Urbe Mcssana in funere Lusitaniae Beginae et versus varii ad diversos. In line dcllopuscolo leggesi la presente soscrizione: Imprcssum est pracsens opnseulum in nobilissima CivUate Messane por Guillclmum Scliomberger alamarinum de Franckfordia. Anno ab meamutione Domini 1498 : die vero XX Decembris.
(1) Il chiarissimo Agostino Gallo creile essere Jafo Graooore incisore siciliano. Gallo, Elogio storico di Pistro Novello, 8 Paler mo 1828, pag. 95, 96 (2) Tornabene, op cit. pa-g 116.

Tav.V.

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Questa edizione viene ricordala solamente dalLogoleta (1), dairaulorc dello Spicilegio delle edizioni messinesi (2) e diti Tornabene (3) , e da nessun altro bibliografo, per quanto ne abbia consultalo, registrasi. Lo stesso stampatore Schoinberger stamp in Messina ntfl medesimo anno 1498 di eccellente esecuzione la Guerra Troiana di Ditte Cretese e di Darete Frgio od eccone la descrizione. Il volume di formato in 4. di carte 19 ed una bianca, in carattere romano, le (tagiue intiere offrono 2$ linee, seno numeri e richiami, con le sole segnature, le capolettera ornate in legno. La prima carta offre il presente titolo al recto.
JRSLS f MRli BICTIS f CRETHKSIS | D C | JJlSTOtlU

\ BRU | T

jtOIAJfl | ET | DAR LS |
DE | EADK*

IIISTOBI A | TRO

JAJ
A

Altre quattro carte contengono una Epistola di France sco Faragonio a Bernardo Riccio messinese e viene seguita da un epigramma, da un exaslicon, da un tretasticon, da un disticon e da un monosticon di Faragonio in lode della opera; indi largomento della Storia di Ditte col seguente titolo,
( ) Logoteta op cit. pg 18,

<4) Spicilegio delle edizioni messinesi, pag. 17. (3* Toniabeae, op. cit.l9c. cit,

395 Appendiculae ad libri inlerpretationum. seguito da un epigramma. AI recto della quinta carta sta il prologo di Settimo Ro mano al Ditte Cretese on questo titolo. Prologo* Septimii Romani Viri eloquentissimi. graeco in latinum ab eodem corwersum. Septimius Quinto Aradio S. P. Nella sesta carta al recto comincia il Ditte Cratese eo) seguente sommario:
LIBER | PRIMI/S | D1CTTS | CRETEH9IS | TROIANI | .

Wt I n i STORI 1 | BELLI (

ed occupa 55 carte. Al verso dell* ultima carta leggesi la presente soscriiione:


F. Iesos. F.

Finii opus dictis Qretensis de beUo troiano oc de rtdilu graecorum. Anno M. CCCC. XCVHj noni* May. Le ultime 19 carte contengono > 1 Darete Frigio che co mincia con un argomento col seguente sommario: Historia de origine Troianorum foeliciter incipit. Indi siegue 1 *argomento che occupa mel di pagina; sotto del quale una Epistola di Cornelio Nipote diretta a Sallustio col presente sommario : Epistola Cornelii Nepolis ad Salustium Crispum e termina al verso della stessa carta, ed immediatamente comincia la storia di Darete col seguente titolo nella stessa carta : Incipit historia Daretis Phrygii de excidio Troiae. L*opera termina al recto della carta 79 con 15 linee, sotto delle quali leggesi un epigramma in dieci Tersi di Ferragonio, col quale ricorda le turbolenze di Milano di quel tempo. Al verso di detta cafla sta la seguente so* scrizione : * l'init historia antiquissima' Dictis Crctensis atque Da-

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re tis P h rygii de bello Troianorum smi Graecorum : in n obile urbe Messanae cum e x im ia diligen tia im pressa p e r GuiUelmwn Sehomberger de F ranckfordia A lam an n u m tertio ded m o colenda J u n ii M. cccc. x c v iij .

Siegue indi il registro; sotto del quale offre lo stemma dello stampatore (V. Tav. IV, fig. 2). La presente rara edizione viene ricordala dal redattore del Dizionario bibliografico di Parigi (4), dal Logoteta (2,) dal Maittaire (3), dallo Spicilegio delle edizioni messinesi del XV secolo (4), dal Diblasi (5), da Niccol Rossi (6,) dal Panzer (7), dallrwood (8), dal Gaign&t (9), dal Brunet (10), da Hain (11), ecc. Una copia di tale ediiione conservasi nella biblioteca di Messina (12), altra nella Borbonica di Napoli (13), altra nella biblioteca grande di Catania (14), altra nella biblio teca di S. Martino delle Scale presso Palermo (15) ed una
Diet.bibl. Pori. Dclalaine, 1P03, an.X , voi. I, pag.369. Logoteta, op. cit., pag. 17. Maittaire, Armai, typograph., pag. 667. SpieUeg. delle ediz. messinesi del X V secolo, pag. 667. Opuscoli di autori siciliani, voi. XX, p.514. (6) Niccol Bossi, op.cit.p .61 (7) Panzer, Annoi, typogr. voi. II pag. I l i (8) Arwood, Bibliot portatile, voi. I, p. 505. (9) Gaignat, Catalogue de L J. Gaignat. Paris de Bure le jeune 1769, voi. II, p. 81. (10) Brunet, Manuel du libraire, voi. 11, p. 65. Bruxelles 1859.
(I) (9) (8) (4) (5)

(II) Hain, Repert.bibliograph. voi. 11, p. 252. (13) Spicilegio delle edizioni messinesi, loc. cit. (13) Cod. saec. XV impressoti qui in R. bibliot. Borbonica adservantur Catalogus. Neap. 1838, p. 349. (14) Indice mss. della bibliot. grande di Catania. (1$) Opuscoli di Autori Siciliani, loc. cit.

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bella copia .finalmente ne offre la nostra comunale biblio teca (lj. Lo stemma del tipografo della presente edizione da no! test osservato offre le iniziali G. S, e W. S. ed un mo nogramma. Accintosi il Tornabene alla interpretazione di tali iniziali spiega le prime due lettere G. S. GuiUeUnus Sehomber 2/e r e le altre due W. S. Wyel Socius, cosi ragionando: Due cose oi d questa edizione ad osservare preci(' puamente: dapprima la interpetrazione dello stemma li pograflco nelle lettere G. S . e W , S, Io penso debbono leggersi GuUlclmus Schomberger WyeUi Socius* Noe credo improbabile la mia chiosa a questa lettura; poi* ch dalla venuta del Bruges in quest' isofct ho mostralo u qualche verosomiglianza, dicendo di averlo tratto a Mes ti sina Antonio degli Anlonii, Enrico Alding ed Andrea de Wycl (2), il primo dai Catanesi, dai Palermitani il a secondo ftirono invitali: ma qual motivo spinse mai lo Scomberger portarsi in Sicilia? Forse la buona fortuna dei suoi connazionali in questa terra felice? per quanto k non era certo pi bella la situazione di una tipografia in Germania accanto del suolo che vide nascere questa c arte nobilissima? ove da ogni angolo del mondo lelte rario accorrevano autori per Istamparvi le loro opere, come facile scorgesl alla semplice veduta di un catalogo qualunque bibliografico che rapporta le vane edizioni alemanne del XV secolo. Piuttosto la parentela o Tu fi nione di societ in mercatanzia a qualcuno dei gem a ti nesi e tedeschi tipografi aulici lati pol persuaderlo ve Aire appresso noi, acciocch maggior guadagno si avesse
(1) Coiai, msf. deUa biliot comunale di Paiinno. (2) Il Tornabene legge nel presente monogramma il nome delta stampatore Wyei\ mentre in altri laogtri lo scrve col suo genuino nme VyH.

399
che in patria : con tal circostanza apertamente credo ohe interpetrarsi volendo le lettere W. S. debbonsi leg gere Wyel Socius . Devesi per osservare primo, che il Tornabene fa allon tanare Uyel da Palermo e il fa stabilire in Messina senza alcun documento. Secondo, che il nome di Uyel arbi trariamente cambiato in Wyel; mentre la lettera W ha il suono di gu come in Willelmus Guillelmus, Wormacia Guormacia, WalfHdus Gualfridus, Wolfarius Guolfarius Winckelmann Guinckclmnnn etc. Non pu quindi senga errore cambiarsi il nome di Uyel in quello di Wyel, leg gendosi quest'ultimo Guiel e non Uyel. certo che abbiamo edizioni messinesi degli stampa tori Giorgio Spera e figlio ambi di Messina del 1522. Che Giorgio pria di aprire stamperia dovette molti anni avanti dai Tedeschi, che la stampa introdussero in S icilia/tale arte apparare, e bisogn pi anni esercitarla in altre stam perie da lavorante per perfezionarsi ed indi per suo conto aprire la stamperia. Non fuori proposito che Giorgio Spera pria di stam pare da se solo avesse apprestato i fondi a Scomberger per la edizione controversa. Mi si potr dire da qualcuno che le edizioni di Gior gio >pera sono comparse dopo 22 anni da che Scomber ger stamp il Dille Cretese, e* di conseguenza esser diffi cile che Spera si fosse unito a Scomberger per istampare in societ tale edizione. Rispondo. Chi ci assicura che la prima edizione di Spera sia slata quella del 1522, e che questi non avesse molli anni pria stampato altri libri e che non sono ancora alla nostra conoscenza? Chi ci assicura chc Y ultima edizione dello Scomberger sin sin la quella del 1499 e non avesse posteriormente allre edizioni pubblicato?

400
Per lali ragioni sono di avviso doversi leggere le prime due letlere iniziali G. S. Georgius Spera e di conseguenza leggersi le allre due W. S. Willelmus Schomberger. N vale il dire cbe Scomberger scriveva il suo nome nelle soscrizioni delle proprie edizioni colla G e non coDa W. da sapersi cbe nei monogrammi, s ig le , slem m i, diplomi ecc. conservavasi in tale epoca lo siile lapidare, ed il nome di Guillelmus e simili scrivevano colla W, e non colla G, come puossi osservare consultando Pirro {1}, Baringi (2j, Mabillon (3), ecc. Il monogramma poi offre una croce leuionica, una T ed una V dal lato d estro , che viene fiancheggiala dalla iniziale S , e forma T V S con la croce teutonica sopra, e siccome Scomberger nelle sue soscrizioni aggiungeva al nome la pairia colla parola Alemannus per dichiararsi tedesco. Per lali ragioni, senza tema di errare deve leg gersi il monogramma teutonicus, vai quanto dire tedeseo, germano (4), e con tutta ragione il monogramma in tal modo esposto, perch siccome il primo stampatore Gior gio Spera occultato colle due iniziali G. S. messinese, ed il secondo velato colle iniziali W. S. tedesco, viene apposta la parola teutonieus nominativo singolare, e non teutonici nominativo plurale; mentre se ci si voleva espr mere per essore ambidue gli stampatori tedeschi, qualche altra parlicolarit da doversi spiegare avrebbero aggiunto nel manogramma , per doversi leggere teutonici e non teutonieus.
(1) Pirro, SidUa txgra, vohl, pag. 98, 106, voi. Il, pag. 1194. (8) Baringi, Clavit diplomatica, pag.94, tav.XVI. (3) Mabillon, Ve Re diplomaticat voi. I, pag. 355, 578, vol.lt pag.CXlV, CXXXV. (4) c Teutonico ad. pr. in. de T e u t o n i , altrimenti Germanico * Tedesco . Trnnut or, Dizionario italianOj voi. VII, p. 117.

tot
Nell amia 1499 viene registrala un altra edizione del Ditte Cretese e Darete Frigio stampata in Venezia da Cri stofaro Mondello per edizione messinese dal Tornabene , che ci assictira conservarsi nella biblioteca della R. Uni versit di Catania mancante del Darete , in questo modo esprimendosi. Ledizione precedente del Ditte e del Da te rete vediamo in questanno ripnKlursi a cagione forse del gradimento in che venne dai Siciliani accetta n e fa la descrizione del libro; indi soggiunge Questa bella edizione ignota a tutti i bibliografi siciliani e stra nieri. La Biblioteca grande della R. Universit di Ca tania ne tiene copia in serbo, qual dono del Canonico Alessi, copia mancante della Storia del Darete, la quale non pu negarsi di esservi stata annessa, mentre il fron ti tispizio da noi rapportato Taccenna . da sapersi che Hain nel suo Repertorio (1), ed altri bibliografi tale edizione registrano per produzione veneziana, come lo in realt, descrivendola diligentemente. Nella fine del Ditte osservasi la soscrizione fedelmente rapportata da! Tornabene la quale la seguente, ma senza indicazione di luogo ove fti stampata, avendo Io stampa tore riserbatosi dichiararlo nella fine del Darete.

F. Jesus F. Finit opus Dictys Cretensis de bello trojano ac de reditu graecorum anno ilf. cccc. XCIX. Kal. Februaris. Nella fine del Darete trovasi Y altra soscrizione , che
manca nella copia osservata dal Tornabene e battezzala per edizione messinese, e dichiara il luogo ove stampata, T anno ed il nome dello stam patore, che mi piaciuto fedelmente trascrivere.
Repert. bibliografi i o i 11, p a f.1 5 1 , n .6 1 5 8 .

(1 ) Hain,

Voi. IL

SI

MB Finii historia antiquissima Dictis Cretensis atque Da retis Phrygti de beilo Tromorum ac Graecorum in in clyia urbe Venetiarum cum txirrvia dittgentia impressa per Cristoforum mandellum depensis Kalendis Mariti M. cccc. L. XXXXIX laus deo et beala virginL
Senza alcun dubbio tale edizione appartiene alla stampa veneziana e non alla messinese , e non deve registrarsi fra le siciliane edizioni. Nello stesso anno 1499 uiraltra edizione -messinese dello Scomberger abbiamo cbe porla il seguente titolo:

Cosianiini LasGaris Vitae illustrium PhUosophorum Siculorum et Calabrorum, e nella fine del libro leggesi
la presente soscrizione:

Finiunt vilae philosophorum Siculorum et Calabro rum impressae nobilissima urbe Messanae per Guillelmum Scumberger alamannum de Franckfordia Anno Domini M. cccc. XCIX.
La presente edizione viene ricordata dal Logoteta (1), dall autore dello Spicilegio delle edizioni messinesi (2 ), dal Panzer (3), e dal Tornabene (4). Uno esemplare con servasi nel pubblico Museo Peloritano in Messina. Nello stesso anno 1499 un altro libro stamp lo stesso Scomberger in Messina, cio la Scala virluti di fra Gia como Mazza. 11 libro in 4*. in carattere gotico a lunghe linee, nelle pagine intiere contengonsi 36 linee, senza numeri e richiami, col solo registro e poche abbreviature, di carte 56. Nella prima carta al recto leggesi il presente titolo:
(l (1) (3) (4) Logoteta, o p .cit, pag. 61.

Spicilegio delle edizioni mettineti, pag. 8. Panzer, Annoi. typograph.%voi. IV, pag. 563. Tornabene, op.tit,, pog. 133.

403 Scala Virtuti et via de Paradiso necessaria ad omn% fedelissimo cristiano noviter composta. Nella seconda carta al recto avvi una epistola dell* au
tore diretta a suo fratello Angelo Mazza col seguente som mario.

Ad tnis8er Angelo Mazza al suo fralri Jacobo saluta. Al verso di delta carta osservasi la tavola che termina al verso della quarta carta, seguila da un breve prologo e
da un epigramma di Giovanni Riga al lettore. Nella quinta carta al recto comincia 1 * opera che termina con questa soscrizione:

Impressum in nobilissima eivitate Messana per Gulielmum Scomberger de Framkfordia Alemmannd. Anno Domini MCCCCXCIX die vero Octobris XXIII.
sotto della quale osservasi lo stemma da noi test rap portato nella lav. IV. fig. 2. Tale edizione viene rapportata da Denis (1) , da Pan zer (2), da Hain (3), da Schiavo (4), da Orlandi (5) , da Logoteta (6), dalFaulore dello Spicilegio delle edizioni messinesi (7), dal Tornabene (8) ecc. Uno esemplare di si rara edizione serbasi nella biblioteca dei PP. Gassinesi di Catania. Un altra edizione di Messina senza nome di stampatore
(t) Denis, Amai, typogr. Michael. MaxUairt supplem enti, p. 496. (3) Panzer, Ann. typ. yoI.II, pag. 110. (3) Hain, Repertorium bibliographicum (4) Memorie per servire odia Storia letteraria di Sicilia , voi. I, pari. 1, p. 5. (5) Orlandi, Origine ed invenzione della stampa. (6) Logoteta, Spicilegium typographicum, pag. SO (7) Spicilegio delle edizioni messinesi del secolo X V , p. (8) Tornabene, op cit. pag. 40.

m
registrano nello stesso anno 1499 Mongitore (lj, Am ito (21 Carrera (3) e Tornabene <4) e quest'ultimo nel seguente modo la descrive. Il formalo in 8 \ con accenti , p u n to , due punti, e virgole. Leggesi in principio: Martirio di S. Agata' in Rima SidUana e nella fine del libro leggesi

Messanae 1199.
Non trvendo avuto la fortuna di osservarne qualche co pi, non posso su lale edizione parlare. Queste sono le edizioni siciliane del XV secolo sinora scoperte, le quali fanno conoscere* di essere 1 * arie della stampa molto progredita in Sicilia e segnatamente in Mes sina. Tratteremo nel segmento paragrafo delle edizioni si ciliane della prima met del XVI secolo per conoscere il modo come tale arte progred in quelt'Qpoca in Sicilia, $ IV.

Progresso dsll'avte della stampa in Sicilia nella prima met del XVI secolo.
Dopo di avprc nell'antecedente paragrafo registrato tutte le edizioni siciliane del XV secolo sinora note , con le quali abbiamo osservalo il modo come progrediva 1 * arte della stampa in Sicilia e segnatamente in Messina: ci oc-? cuperemo nel presente paragrafo a destcrrvere quelle della
(1) Mungitore, Bibliotheca Siculo, voi. I, pag. 542. (2) Amico, Catana illutirata, voi IV, lib. XII, cap. V, p.253. (?) Cari-era, Memorie eteriche della citt di Catania, voi. II>lib. Il, pag. 240. (4> Tornabene, o p . c i t pag. 143.

405
prima met del XVI secolo , per cosi conoscere il pro gresso di delta arie in quell'epoca nella nostra bell'sola. Dal 1478 sino al 1503 nessuna edizione palermitana si sinora scoperta; in questo ultimo anno per Livinio de vBruges figlio di Andrea stampatore in Messina, come an tecedentemente abbiamo osservato colle sue belle edizioni messinesi nel XY secolo, si stabil in Palermo colla sua stam peria, ed il primo libro da Livinio ivi stampato quello di Paolo Viperaao intitolato: Annotazioni alle Con-

suetudini paiermitam.
11 formato del libro in foglie in carattere uguale a quello impiegalo da Andrea Bruges nelle Costituzioni di Sicilia da esso stampate nel 1491, -con segnature, le pa gine numerate con cifre arabiche, sema richiami, la pun teggiatura pi regolare delle edizioni del XV secolo. Nella prima pagina al recto leggesi il presente titolo:

Ad/notationes ad Consuetudines Urbis Panormi PauU Viperani.


In pi della stessa pagina leggesi:

Panormi per Jvyniwn de Bruges 1303


Nella presente edizione si osserva che l'arte della stampa in Sicilia progrediva a gran passi; mentre si comincia ad abbandonare la soscrizione dello* stampatore nella line del libro e trovasi nella edizione in esame in pi doUa prima carta, o per meglio dire nel frontispizio, che riesce pi comodo, come ancora si comincia ad abbandonare la nu* merazione delle pagine in cifre romane , sostituendo le arabiche per rendersi pi comode nella rassegna delle pa gine. Quel che pi interessa per si la punteggiatura, che gi comincia ad essere regolata secondo la giusta ortografia. a presente rarissima edizione viene rapportata dal Mon-

m
gtore (1), dal Cumia (2), dal de Gregorio (3) e d al Tor nabene (4), ed ignota a tulti i bibliografi. In questo stesso anno il medesimo stampatore Livinio de Bruges stamp in Palermo un altra opera legale dello stesso Viperano , la quale divisa in due parti ; nella prima tratta della turbai ione del possesso e nella seconda degli antichi strumenti pubblici detti guarentiggiati, e porta il seguente titolo nella prima carta al recto: Solemnem repetitiomrp, et Parvi L. I. ff. qui ri.

aut clam editam ad intclligentiam instrumenti guarcntigiati cum pacto de non opponendo.
In pi della stessa pagina leggesi:

Panormi per Livinium de Bruges fS03. 11 volume in foglio e porla le stesse note bibliogra fiche della antecedente edizione. La presente edizione viene ricordata dal Cumia (5), dal Mongitore (6), e dal Tornabene (7), non avendola in nes sun altro bibliografo trovala descritta. Dopo il 1503 l'arte della stampa in Sicilia progredisce di un modo eslraordinarfo; e dopo tale epoca non si ve dono pi le edizioni siciliane eseguite dagli stampatori te deschi, ma dai nostri connazionali, i quali aprono a loro spese le stamperie e molte belle produzioni ci danno eoi loro torchi.
(1) Mongitore, Biblioth. ticula. voi. II, pag. 125. (2) Cumia, Ritiu M. R. Curiae ac totius Regni Sicilia Commenta fol. Venetiis 175, cap. XL, n. 270 (S) Di Gregorio , Introdusion allo studio del dritto pubblico ri#W iV m> , pag. 183 (4) Tornabene, op. cit. p. 147. (5) Cumia. op. cit loc. cit. (6) Mongitore, op. e loc. cit. (7) Tornabene, op. cit. pag. 150.

407
Antonio Maida e Giovanni ed Antonio Pasta furono i prim i stampatori siciliani, che coi loro torchi in Palermo pubblicarono varie opere, e le prime loro produzioni fu rono due opuscoli ivi stampati nel 1511, che mi propongo descrivere. Il primo di s rarissimi opuscoli contiene tre pramma tiche emanate dall'illustre Uberto di Moncada di formato in foglio di carte 4 in carattere gotico a due colonne, senza numeri e richiami, colla segnatura A . Nelle pagine intiere si contengono 44 linee per colonna. Le capolettera sono piccole in mezzo al vuoto. La prima carta al recto offre un frontispizio ornato con una incorniciatura incisa in legno, entro della quale leggeri il presente titolo :

Pragmatica^ et ordinationes edite per IUustrem et potentem Dominum Don Ubertum de Moncada Regni huius Sidliae pr Regem cum deliberatione Sacri regii ComUi Anno Domini Incamationis M. GCCGG. X,
Sotto il titolo avvi lo stemma xilografico dello stampa tore (V. Tav. IV fg 3). Nellullima carta al verso leggesi :

Stampato in Palermo a San ci Sebastiano Ma tardi non far mai gratie divine In quelle spero ch'in me ancor saranno Altri operationi et pelegrine.
Il secondo opuscolo contiene diversi Capitoli concessi al fedelissimo Begno di Sicilia negli anni 1503 e 1509, che qui giova descrivere. L'opuscolo di formato in foglio di carte 10, perfetta mente eguale al primo sopra descritto, all infuori della prima capolettera, che nel presente ornata in legno, e del titolo, che il seguente :

Capitala eo*ressa a Sacra Regia Molestate suo fidilissituo SieiKae Regno in armo intticHoms M. CCCCC. Vrnj cum certi ahi* Capitali concessi m am i tij mdietmis M. CCCCC. iij.
Sotto del titolo lo stesso stemma osservasi. Netta seconda enrta 1 recto cominciano t Capitoti col seguente sommario : Ferdinand* Dei grutia Reot Aragonum utriusque SicUiae etc. Net'uHima carta al v e m leggesi m fine della seconda colonna che occupa met di pagina : Impres&um Crvitate Panhormi. Aimo Domini. M. CCCCCXj die vero araci# Merm Januarii. Il verso bianco. Debbo avvertire che il monogramma , ovvero stemma delle stampatore rapportato nel facsimile dal Tornabene errato, ed ho voluto io darlo al naturale nella ffg.IV tav. 3 avendolo tratto dagli stessi due rarissimi opuscoli che con serv aci nella nostra Comunale biblioteca legai! insieme con le Costituzioni di Sicilia stampate in Messina da An drea de Bruges nel 1497, e con le Consuetudtni d i Mes sina stampale da Guglielmo Schomberger nal 1498 io Messina e segnati CXLIV. F. 56. I Presenti due opuscoli in esame sono le prime produ zioni tipografiche di Sicilia ehe offrono fhmtisprzii ornati con cornici inetse in legno. Le lettere iniziali A. M. e G. P, che trovansi nello stemma degli stampatori vengono mterpetrate da! Tomabene Antonio Maida e Giovanni Pasta. Io non sono di con trario avviso, mentre Maida fn alcune deRe edizioni da esso solo pubblicate scrvivasi per stemma detto stesso nome di Ges. Non fuori proposito quindi ehe Gio vanni Pasta sia stalo nelle presenti edizioni socio a Maida.

409
E se gli opuscoli sono scritti in lingua latina , e nello stemma le iniziali in lingua italiana, probabile che ci non curando gli stampatori, si fossero di tale stemma servili. Non conienti gli stampatori siciliani di ornare i fronlispizii dei libri con cornici intagliate in legno e di fregiarli con eapolettere ornate, pensano di adornarli conistampe incise in legno intercalate nel testo non solo, ma ancora della grandezza del libro, e nell'anno 1516 com parve il primo libro in tale modo stampato in Palermo da Giovanni e da Antonio Pasta stampatori palermitani, che porta il titolo Jo. /oc. Adriae Topographiae Ma-

zariae.
Vero si che le Consuetudini di Messina stampate da Guglielmo Scomberger nel 1498 in Messina sieno stale il primo libro di edizione siciliana che olire stampe incise in legno, come test abbiamo osservato; ma tale incisione in detto libro non fu dallo Scomberger messa colla inten zione di adornare il testo, ma piuttosto come uno stemma tipogrfico; giacch si trova collocata neirulliina carta del libro al verso e non nel corpo dell opera. Non cos della Topografia di Mazzara, che ora descriveremo. L'opera in un volume in 4. di carte 26 di carattere gotico a lunghe linee, pieno di abbreviature; nelle pagine intiere conlengonsi 28 linee; senza numeri e richiami, con le sole segnature. Nella prima carta al recto leggesi il presente titolo:

Topographia Iuclyte Civitatis Mazarie Nel recto della seconda carta si osserva una stampa in
legno della grandezza del libro che denota una sala da studio con Tauturo seduto che istruisce i suoi discenti nel l'atto di pronunziare lo parole che ivi Irovansi scritte: in

Voi. //.

52

410 mdio consista virtus e sotto la sedia dello stesso leg gasi Joannc Jaeo. Adria. Nella terza caria a! recto si osserva la citt di Mazzara
in prospetto intercalata nel testo, e nel corpo dell" opera offre qualche altra stampa dellugual modo rappresentante il mare. La topografia di Mazzara termina nella carta 24 ed al recto leggesi la seguente soscrizione. Magnifici domini Joannis Jacobi Ad/ria de Paulo opu-

stitihim foeliciter impresami in urbe foeUci Panhormi 1516. 7 Marti die Sancii Thome per Joannem et Antonium Pastam Regnante Serenissima Regina Joanna et Conilo pricipe fsic) Siciliae et CastaUe et Papa Leone Decimo. Al terso della stessa carta osservasi una graziosissima
stampa in legno della grandezza del libro denotante un arco sostenuto da due colonne, entro del quale si vedono i santi Modesto, Yito e Crescenzia in piedi. Nel centro S. Vi lo che tiene colla destra mano una fune con due cani legati e colla sinistra una crooc. A destra di dello santo vedesi S. Modesto e a sinistra S. Crescenzia. Ambe due che tengono la palma del martirio , il prime colla sinistra mano, e la seconda colla destra. Sotto detti santi leggesi in carettere goUeo la presente leggenda :

Modestu Vitu Cresencia


Nella base della colonna deslra trovasi scritto il nome deirautore Adria. Sotto tale parole osservasi la figura di un uomo in gi nocchio in allo di preghiera, innanzi del quale una cal daia sopra un rogo. Nell* altra parie avvi la citt di Mazzara in prospello, sotto della quale leggesi in carattere gotico.

Sculi sunt et mazarienses

il!
La carta 25 al recto offro la leggenda di . Vito che termina al verso della carta 26 con una pozione agli stessi santi, cbe viene seguita da varii versi che occupano tutta la intiera carta, e sotto dei quali leggesi la parola Finti. Tale rarissima edizione erroneamente dai Tornabene viene registrata nell anno 151$ (1) ; mentre senza tema di errare appartiene allanno 1516, come pu osservarsi dalla copia che nella nostra Comunale biblioteca serbasi. Tiene la stessa rapportata dal Mongilore (2), dal De Gregorio (3), dal Panzer (4), dallEloy (5), da Rocco Pir ro (6), da Antonio Veneziano (7), da Amico (8), dalla Bio grafia medica (9), dalla Biografia universale (10J ec. Unitamente al sopra descritto libro un altro opuscolo, dello stesso autore di ancipite edizione trovasi legato Dalle note bibliografiche , che sono perfettamente identi che a quelle dello antecedente, rilievo essere stato stam pato in Palermo dallo stesso stampatore e nello stesso anno, e non ho tema di errare a dichiararlo tale, ed eccovene la descrizione. Lopuscolo dello stesso formato, dello stesso carattere e dello stesso modo stampato dallo antecedente. Contiene carte 8 e nella prima carta leggesi :
(1/ Tornabene, op. cit. pag. 163. (2) Mongilore, op. cit. voi. I, p. 347. (3) De Gregorio, op. cft. p. 24 (4) Panzer, Annoi, typogr. voi. VII n. f, pag. 404. (5) Eloy, Dietim*., voi. I, pag.95. (6) Rocco Pirro, Sicilia sacra IS'otae in Ecciti. Stanar . , p .5 f3 . (7/ A. Venelianus, Opera, pag. 99. (> Amico, Lexicon topographicum siculum, voi. II, pari. I, pag. 342. (9) Dictionn. des Sciences medicala Biograph. medie. ,vol. I, Paris 1830, pag. 49. (.10) Biografia Vniuertale, voi. I, pag. 248 Yen. 1822 e seg.

412

Adria de Balnete siculis ad Antonium filium.


Comincia indi l'opuscolo col seguente sommario

de fluminibus Sdinunti et Mazaro ad Antoninum adriam filium panhormitanum. Termina l'opuscolo al verso dellultima carta colla pa* rola Finis seguita da una orazione e da quattro Tersi di
Ippolito da Lenlini in lode dell'autore. Il presente opuscolo non noto a veruno bibliografo. Trovasi ancora nello stesso volume legato altro opuscolo dello stesso au to re, col quale in versi latini loda e rin grazia Carlo V pei benefici da esso ricevuti. Il formato in foglio in carattere gotico con 40 linee nelle pagine intiere. Non si pu conoscere se conteneva segnature, numeri e richiami , per avere ignorantemente coloro che addetti erano alla nostra Comunale biblioteca annesso il dello opuscolo agli altri dello stesso autore, non curando la differenza del formato. E perci venne dal balordo legatore, per uguagliarlo agli altri opuscoli, tagliato in modo che mancano linee intiere di sopra e di sollo. Nella prima carta al recto leggesi il presente sommario colla seguente epistola di Antonio Praleo ai Mazzaresi di retta :

Antonius Pratern Manlianus Poeta atque Orator eximins Mazariensibus S. P. D, Cum pervenissi in manus meas Epistola admodum latina atque elegans magnifici Joannis Jacobi Adfie Siculi riri disertissimi selinuntini more heroum versu elegiaco scripta ad Conjugem scherinam. volui ad vos indili Cires illam claram exarare quoniam dulce est patrie nomcn audire: quam apud maiores nostras au l quam atque preclaram extitisse legimus. a patria reluti parente laus hominum profecto dependetr

413
!S'clla 4 \ caria al terso termina l'opuscolo collelenco delle produzioni pubblicale dall'autore nel numero di un dici, sotto detto elenco leggesi la presenta soscrizione :

Cum gratia et privilegio Impresswn in urbe felici Pmhormi per Antonimi de Mayda.
Trovasi nella stessa soscrizione di antico carattere scritto Tanno 1516, Non erano ancora compiuti due anni dacch si era stam pato il primo libro adorno di incisioni in legno in Pa lermo, che Farle della stampa vi cominci a progredire a gran passi. Rifatto nell'anno 1517 un altro stampatore per nome Antonio de Mussis di Brescia viene a soggior nare in Palermo, ove nello stesso anno stampa un libro che comprende un compendio della Storia dell Antico e Nuovo Testamento adorno di un gran numero di graziose incisioni in legno intercalate nel testo, denotanti diversi falti analoghi al contenuto del libro, che lo rendono molto importante per la sloria dellarle della stampa non so lo , ma ancora per quella delle belle arti in Sicilia. Il contenuto del libro in lingua siciliana pulita con una quantit di parole provenzali, il che fa conoscere es sere stato scritto nel lempo dell infanzia della lingua ita liana. Ma essendo 1 esemplare di tal rarissimo libro da me esaminato, che conservasi nella ricca biblioteca dello amatore delle patrie cose sig. Uomoaldo Trigona Principe di S. Elia mancante delle prime quattro carte , non ho potuto conoscerne autore. Se non che per induzione , come or ora esporr sono di avviso essere stato Ugone Ar civescovo di Palermo. Ecco pertanto la fedele descrizione di detto libro. Il volume di formato in 4. di eccellente esecuzione ornato di una quantit di graziose stampe incise in legno

Vii
intercalate nel testo denotanti varii fatti del Vecchio e Nuovo Testamento, di alcuna delle quali mi piace dare il fac rimile (V. Tav. VI. fig. I), di carte 80 comprese le 4 mancanti , in carattere golioo senza numeri e richiami, colla sola segnatura; nelle pagine intiere comprendoqsi 36 linee, con capoleltere grandi fuse. V opera termina nella carta 11 al recto colle seguenti parole. Deo gratias Finis. alle quali sottost il registro ed immediatameotQ la pre sente soscrizione :

Stampata in la felici Citati di Palermo ad expensis Antonii Pasta Panhormitani per Antonium de mussii de Brucia Anno domini M. ccocq. xvij die vero xij Mensis Deeembris.
Sotto detta soscrizione osservasi lo stemma dello stam patore (V. Tav. Vili). Al verso di della carta comincia l'indice che occupa tre pagine e termina nella penultima carta colle parole :

Deo gratias Sola manet virtus Nell'ultima carta al recto si legge un diploma di Gfr
glielmo I in data del 1151, col quale concede ad Ugone Arcivescovo di Palermo il feudo di Brocalo. Al verso di della carta si logge in una linea : Urbs, Felix . Prima. Sedes. corona. Regi$. Begnique.

Caput
Sotto della quale lo stemma di Palermo in un'aquila co ronala (V. Tav. VII). Che lannesso diploma di Guglielmo, col quale concede il feudo di Brocato allarcivescovo di Palermo Ugope non ha nessun rapporto col libro cosa certa. Che dello diploma forma parte del libro, come osservasi dalla corrispondente carta del quinterno, innegabile.

Tav! VI.

% /

A jf.4-

fig. 3

Ay 2

Tav.VII

b s .f elij.1fcztoia.Scde .corona .ftesiV.ftegnicB caput

T*v. V ili.

Stampata in la f K ci citati bi Tfealermo ad expenfis n lonini pafa fcanboiinitani ptrSntonittUemuflis z>t flirta anno tmi.,s>>.ccccc.xvij. oie v ero feecembtie
4

415
Per quale ragione dunque lo stampatore e leditore an nettono allopeta tale diploma? Sono di avviso che la concessione fatta da Guglielmo ad Ugon arcivescovo di Palermo del feudo di Brocato sia stata In premio di avere questi scritto pei1 cristiana istruzione tale opera, e che lo stampatole de Mussis e Te* ditore Pasta Io avessero annesso al libro per farne cotto'scere il merito, per averne in tale mdo pi facile lo spaccio. Tale la mia opinione, senza assumere nessuna risponsabilit; anzi mi protesto essere unta mera induzione e non altro. NeUanno 1322 lo stampatore Antonio Maida stamp in Palermo l opera di Sltestro Sigonio, cio la Vitd ti ss. Alfio, Filadelflo e Cirino col seguente titolo : Silvester Sigonius Martyrium sa. Trwti fratrum Air
p/u't, Philadclplrii et Cirini. Panormi Antonium Maidam

4522 in 4 . l a presente edizione viene rapportata da Mongitore (1). Dal 1499 sino al 1521 nessuna edizione Messinese si scoperta sin oggi. Non posso per persuadermi che in una citt si feconda di non comuni ingegni e di Illustri letterati come Messina sieno i loro torchi per tanto tempo restati oziosi. certo che sino al 1499 abbiamo edizioni messinesi di Guglielmo Scoroberger, che ta lultimo stampatore te* desco che larte della stampa ivi esercit, come abbiamo osservato. indubitalo che nellanno 1522 cominciano Giorgio e Pietro Spera o Spira padre e figlio messinesi a darci delle loro belle edizioni. Che questi dovettero apprendere da altri stampatori tale arte, pi che rta-

(1) Mongitore, op. eft., voi. II* pag. 320.

416
Sono di avviso che Giorgio Spera abbia appreso Farla della slampa da Guglielmo Scomberger, e che questi abbia continuato a stampare dopo il 1499. Che Spera abbia molto avanti del 1522 inesso a proli Ilo i suoi torchi lo prova la bellezza della esecuzione delle sue edizioni. Il tempo che tutto destrude e nulla risparmia, la non curanza dello studio bibliografico appo noi, e la mancanza demezzi necessarii a coloro che a tali sludii sono addetti, sono la causa di farci desiderare il riempimento delle lacune nella storia della nobile arie della slampa in Sicilia. Nell anno 1522 gli stampatori Giorgio e Pietro Spera messinesi pubblicarono coi loro torchi la bella edizione del libro che porta il titolo di Quarta opera di aritme tica e geometria di Giovanni de Ortega spagnuolo in ua volume in foglio col seguente sommario nella prima carta al recto :

Sequitur la quarta opera de Aritmetica et Geometria fatta et ordinata per Joanne de Ortega Spagnuolo pa tentino la quale fo composta in Messina in lo anno MDXXIl regnante lo sancissimo catholico Imperatore Don Carlo Re di Spagna utriusque Siciliae et Jerusalem in lo suo terdo anno in lo tempo de lo surnmo Pontfce Papa Adriano sesto Cum grada et Privilegio.
In fine leggesi questa soscrizione.

Stampata in la nobili chitati di Missina per Giorgi et Pelruecio Spera patre et figlio Messinesi tanno de la incamatione del Signore MD\XII a di XXII Dicembro. Finis. Lam . Deo.
Viene la presente edizione rapportata da ZapOf, Panzer (1 e Tornabene (2) e da niun altro bibliografo la trovo re gistrala per quanto ne abhia consultalo.
(1) Pmuer, Armai, typograph., voi. X, ]>ag. 463. (2) Tornabene, op.cit. pag. 167.

417
Nellanno 1526 lo stesso Pietro form societ con atitonlo Maida e stopparono nello stesso anno s . Angelo Blartire carmelitano in fre la seguente soscrizione : Spera Aglio di Giorgio stampatore palermitano in Palermo la Vite di un voi. in 4.u, che of

Panormi cupud Antonimi Maidcvni Pannnitammi et Petrum Spiremi Messahensem 1526.


Pietro Spera nello stesso anno 1526 stamp solo in Mes sina il rarissimo opuscolo di Riccio dell antica origine di Messina, che fedelmente descrivo. L'opuscolo di eccellente esecuzione di formalo in 4 / di carte dicci, in carattere rotondo colla sola lettera d in principio di parola che sente del, gotico, a lunghe linee; nelle pagine intiere cmitcBgonsi 34 linee, con capoletlere graziose ornate in legno , senza numeri e richiami colle segnature A. B. 11 frontispizio ornato con corniciatura incisa in legno, cd olire il presente titolo in carattere maiuscolo :

De Urbis Messanae pervetusta origine et inde ad Apjdum Claudium Consuleni cimi S. P. Q. B. decreto , quo tivitas nobilis el fgni caput declaralur, per ma gnificimi Bemardum Bictium virum eruditissimum. L'ujliina carta al recto o(Tre la sola soscrizione nel cen
tro nel seguente modo compresa :

Impressum in Nobili Civitale Messana per PetriUium Spiram Sub Anno Incarhationis Dominicae die XXVI Mensis Julii M. D. XXVI. Il verso di detta carta bianco.
Colla presente edizione si pruova di non essere stato ancora dell'intuito abbandonato in quellepoca il carattere gotico, e le virgole ancora nello slesso modo delle edizioni del XV secolo, cio all altezza delle lettere in una linea da sinistra a destra obliqua.

Voi. II.

53

418
Il presente libro Tiene giustamente registrato dal Mongitore (1) nelle edizioni messinesi del 1526, ed erronea mente Tiene dal Reina (2) dal Renna Ragusa (3), dal De Gregorio (4) e dal Tornabene (5) collocata neiranno 1536; giacch stata da me con luttta diligenza esaminata la data del libro che serbasi nella nostra Comunale bibliote ca, ed offre quella del 1526. Quindi senza tema di errare a tale epoca appartiene e non mai al 1536. Frattanto la stamperia di Giorgio e Pietro Spera padre e figlio in Mcssima non era oziosa e stampavano senza alterare la loro consueta soscrizione, colla quale dichia ravano la loro societ. Difallo nell'anno 1526 stamparono in Messina la tanto bella edizione de' Capitoli del Regno di Sicilia, che qui giova descrivere. Il libro di formato in foglio di carte 184 numerate al solo recto dalla pag. 1 al 255 ; giacch le prime 29 carte sono senza numerazione, con segnature e richiami, in carattere rotondo, con eapolettere ornate in legno. Lo pera adorna di figure incise in legno della grandezza del libro rappresentanti diversi ritratti de* re di Sicilia. Nella prima carta al recto leggesi in carattere gotico grandissimo inciso in legno in quattro lin ee, che occu pano quasi tutta la caria, il seguente sommario dell'indice: Index alphabeticus omnium eapitulorum regni Stci-

Uae.
Al verso della stessa carta trovasi una prefazione di Alfonso Cnriddi, sotlo della quale si leggono otto versi latini
(t) Mongitore, Bibliotheca Siculo, voi. I, pag. 100. (%) Reina, Hist. Biess.in Epist. ad Joannetti Philippum Jtocevn, part 11. pag. 48 (3) Renna-Ragusa, Bibliot. Vetus Siciliae, pag. 55. (4> De Gregorio, op.cit., pag. 24. (5; Tornabene, op.cit., pag. 189.

419
di Bartolomeo Pirrone in lode dellopera. Seguono 26 carte che contengono l indice, ed una carta .bianca. Indi 1 * ultima carta non numerata, al recto della quale leggesi in carat tere gotico stragrande inciso in legno e stampato in rosso :

Regni Sicilie capitula


Sotto detto titolo stampato ancora in rosso in carattere ordinario fuso :

Noviter magna diligentia impressa ac correria


e pi sotto dellugual modo stampato :

cum gratia et privilegio


Al verso della stessa carta si osserva l'aquila normanna incisa in legno della grandezza del libro. Cominciano indi i Capi tuli ^colle pagine numerate. Al recto dellultima carta leggesi la seguente soscrizione : Impressa sunt haec Capitula in Nobili Civitate Mes sam i ; et in lucem aedita : per magistrum Georgium et

Petrucium Spira patrem et filium Messanen. ad expen808 et Instantiam Jomnis de Gydelis de Brexia et Pelegrini de Andrea consorti: Armo Verbi Incarnati do mini nostri M. D. XXVI. die vero XX decembris XV. Ind. Il verso di detta carta bianco
Tiene registrata la presente edizione da Panzer (1), da Mongitore (2), dal de Gregorio (3), Ferrarono (4), Mugnos (5), Ansalone (6), Tornabene (7), Mula, Cutelli, Nepita, Qiur(1) Panzer, Annoi, typogroph., voi. VII, pag. 40i. (2) Mongitore, Biblioth. siculo, voi. I, pag. 22. (5) Di Gregorio , introduxione allo studio dsl dritto pubblico si ciliano, pag. 135 (4NFerrarotto, dePraeminentiU offlcii Stradic. Diss.XXlV, p. 155. (5)'Mnguos, Theotr. Gtneolog. part I, pag. 231. (6) Ansalone, de Sua famiUa opportuna relatio. Venet. apud Bertabos 1662 pag 292 \7) Tornabene, op. eit., pag. 170. e seg.

4*0
ba ecc. Una bell copia serbasi nella nostra Comunale biblioteca, ed altnTnetfa biblioteca grande di Catania. Dopo questa edizione non si Vede pi il nome di Gior gio Sper nelle soscrizioni : il cbe fa credere essere in questo stesso anno morto. Nell* anno 1528 si stamp in Palermo senza nom di stampatore una rarissima operetta di formato in 4." cbe porla il seguente titolo :

La vita di Babano Mauro scritta da Rodolfo suo di scepolo e tradotta in italiano da un Monaco Benedet tino. Palermo 1528.
Per la conformit delle note bibliografiche si crede appartenere alle edizioni di Maida. Tiene rapportata da llaym (1) e da Tornabene (2). In Messina nello stesso anno 1528 si stanp coi torchi di Pietro Spira la prima opera del celebre Francesco Maurolico, e porta il presente titolo :

Grammaticamm rudimcntorum libelli sejt Francisci Maurolici Patritii Messanensis


Nella fine del libro leggesi

Messanae apud Petrulium Spiram 1528 * La presente edizione pi rara che ricercataAntonio Maida stamp in Palermo un altro opuscolo di Adria nellanno 1529 che porta il seguente titolo: Joannis Jacobi Adriae Medici Siculi de laudibus Chriiti et laudibus B. Mariae virginis ad Clementem P.P. VII. Panormi typis Antoni de Mayda H>29.
Il presente rarissimo opuscolo di formato in 4.* e presenta tutte lo pot bibliografiche dell'altro opuscolo dello stesso autore stampato dal medesimo stampatore in
(1) Hayro, Bibl. ital.v ol I, pag* 1M. (2) Tornabene, op cit. pag. 175.

lift
Palermo nell'anno 1516 titolato Epistola ad mjugem. Nell* anno 1535 stamp lo stesso stampatore Maida in Palermo lopera di Tommaso Bellorio che porta il seguente titolo :

Thomas Bellorius de Septem Spiritibus in conspectu throni Dei astantibus ad Carolum V Imperatorem. P a norm i typis Antonii Maida 1535 in 4.
Nello stesso anno Pietro Spira stamp in Messina un opuscolo di Colagiacomo di Alibrando, che or qui de scrivo. L'opuscolo consiste in una lettera diretta ad Andrea de Simone col seguente titolo.

U triompho il qual fece Messina nella intrata dell'Imperator Carlo V e molte altre cose degne di notizia. Fatta dinanzi e dopo Vevento di sua Cesarea Maghesi in detta Citt.
Il soprascritto titolo' trovasi nella prima carta al recto sotto un aquila che presenta nel petto la divisa dalla casa di Auslria incisa in legno. Nella seconda carta al recto comincia la lettura col se guente indirizzo in carattere maiuscolo:

Al molto reverendo Signore il Signor Andrea de Simone Canonico Messinese suo C.


e subito comincia lopuscolo, o per meglio dire la lettera che terihina colle seguenti parole e soscrizione.

Vivete dunque felice di me ricordandovi, e delle $ose degne di memoria che cost si dicono e fanno mene fate piacendovi qualche parte. Di Messina ad XX di novembre 1535. Prete Colagiacomo Calibrando Servitor di V. S. Impressa in Messina per Petrucio Spira. AU 1$ di dicembre 1535.

m . In Palermo lo stampatore Antonio Maida nellanno 1536


impresse la Vita di S. Alberto Confessore scritta in latino da Vincenzo Barbaro di formato in 4. e l'opera di Matteo Silvaggio di formato in 8. e questultima porta il seguente titolo: Modo di vivere secondo la divina volont, ovvero di -

sdplina salutis.
Lo stesso tipografo stamp in Palermo a sue spese nel* lanno 1537 la rarissima edizione doli eccellente opera di Arezzo del Sito di Sicilia che ora descriYo: 11 volume di formato in 4. di carte 54, cio carte 42 numerate e nove senza numeri in carattere rotondo a lun ghe linee, con 30 linee nelle pagine intiere, con segnature e richiami, numerato al solo recto con cifre romane, con eapolettere ornate incise in legno. Il frontispizio ornalo con un fregio a cornice ancora inciso in legno , nel cen tro leggesi in carattere maiuscolo il seguente titolo:

Ci. Marii Aretii Viri patritii Syracusani de situ insiUae SicHiae Libelus
In pi dello stesso leggesi:

Panhormi M. D. XXXVII.
Al verso del frontispizio si osservano varii versi latini in lode dellautore . che terminano nella seconda carta al recto; nel verso della stessa carta leggesi una iscrizione in carattere maiuscolo in lode di Elisabetta e Ferrando Gonzaga. Il recto della terza carta offre una epistola dell* autore diretta alla medesima Isabella e termina al verso della stessa

4*23
caria;al recto della quarta carta comincia l opera nume rala con cifre romane' al solo recto dalla pagina seconda col numero II sino alla pagina XLII. Nel verso dell'ultima caria numerata leggesi la presente soscrizione:

Panhormi in officina Antonii de Mayda sm ipsius impensa excussus Mense Decembri M. D. XXXVIL
Sieguono una carta bianca e cinque carte non nume rate. Nello stesso anno 1537 furono in Messina stampate i Consigli feudali di Guglielmo de Perno dallo stampatore messinese Pietro Spira. Il formato del libro in foglio con segnature e richiami in caraltere rotondo a lunghe linee con molte abbrevia ture. Il frontispizio ornato da una cornice incisa in legno, entro la quale leggesi il seguente titolo in caraltere majuscolo :

Dominici GuiUelmi de Perno viri patritii Syracusani U. J. verissimi interpetris XXIIII Consilia pheudalia et in medio de principe: de rege: deque regina tractatus. Atque pheudarum non nulla notabilia etc. Nell'ultima carta al recto leggesi la seguente soscrizione: Impressum in nobili eivitate Messanae per pitrucium spiram die 27 Maii 15tf7.
In Palermo nellanno 1538 altro opuscolo di formato in 4*. s impresse senza nome di stampatore : ma dalle note bibliografiche con tutta certezza fa credere essere stato stampato da Antonio Maida ed, offre il seguente titolo : Joannis Martinus de Aquino de vita et Regis Caroli 7

Imperatoria OraMonum

Nell'anno 1342 lo stampatore messinese Petruccio Spira ristamp in Messina la celebre opera di Arezzo del sito di Sicilia , la quale porla lo 'stesso titolo ed stampata uniforme alla edizione eseguila da Maida in Palermo nel 1537, colla sola variet della soscrizione dello stampatore leggendosi in quesla di Messina

Messanae, Petratti Spirae 1542


Lo stesso stampatore Spira nell anno seguente , Tal quanto dire nell anno 1543 stamp in Messina di for mato in 4*. la rarissima opera di Arezzo titolata:

Osservationi della lingua siciliana et canzoni nel pro prio idioma. Messina per Petruccio Spira 1543.
Un altro stampatore messinese soggiorn in Palermo nell'anno 1545 per nome N. Antonio Anay, e le sue edi zioni superano quelle dello Spira. Questi nello stesso anno stamp in Palermo un opuscolo del celebre messinese Giovan Filippo Ingrassia nella offi cina di Maida, che ho creduto descrivere. Il volume di formato in 4". di carte 24 in carattere romano a lunghe linee con segnature e richiami, nume rato con cifre romane al solo recto; nelle pagine intiere contansi 29 linee. Nella prima carta al recto leggesi il seguente tito lo , solto del quale lo stemma tipografico di Maida differente d i quello antecedentemente osservato, cio non offre pi L inmuli A. i. G. P. ma il solo nome di Ges, non pi in.mezzo alle stelle, ma circondato di raggi. Pnierjrandis ulilisque Medicormi omnium decisio .

excelle Riissimi Arlium et medicinae Doctoris Joamds PItilil>pi lmjras&iae Siculi, Siculorumque eundorvm spirarchi Rackalbalicnsis, Et NeapoUUmi studii iUius medicinae partis quam theoricam dicuni, ordinarti ledo-

423
rie. Ultrum in cajAtis phrcnilidaque atque etiam pleu ritici e exolvens nuncupatum phannacum an leniens duntaxal (sic) congruens sii. Panormi 13-15. Nel verso della carta 23 si legge la seguente soscriziono :

Impressimi Panormi in aedibus N. Joannis mallhei de Maida per N. Anloninum de Nay Messanensem Die 18 Martii 1545. La caria 24 conliene al recto la errala, ed il verso bianco.
Dallanno l o 45 in poi non si vede pi il nome di An tonio Maida, ma quello del figlio Gio. Matteo, che fa c r e dere sia morto nel presente , ovvero nello antecedente anno. Stamp indi Giovan Malico Maida nel 1541 in Palermo le Consuetudini di Palermo in 4. per cura di Paolo Caio o Caggio col seguente titolo :

Paulus Cajus sive Chaggius Jnra m unidpalia , seu Consuetudines Felicis Urbis Panormi. Panormi apud Joan . Matth. Maida 1547
Finalmente era in tale modo progredita Tarlo della slampa in Sicilia e segnalamento in Palermo ed in Messina, che le loro edizioni emulavano quelle doli alla Italia : cd in questo secolo non pi stampatori tedeschi soggiornavano in Sicilia, clic ivi tale arte introdussero, ma siciliani sta m patori, che progredirono in njorlo estraordinario n eirarlo della slampa perfezionandola. Le edizioni siciliane sono da lodarsi e con parlicolaril quelle di Palermo degli stam patori Maida padre e figlio tanto por le loro c o rre z io n i, quanto p er la scella della c;irla e dei caratteri da loro impiegali e p er la loro bella esecuzione meritano di es sere ricordale dai bibliografi. 1 messinesi' stampatori nel XVI secolo stabilivansi in

Voi. II.

126

Palermo colle loro stamperie o perch ivi trovavano pi lavoro che nella loro p atria, o per altra ragione a noi ignota. Come di fatto nell anno 1550 Petruccio ?pira ed Antonio Anay ambi messinesi stamparono di una bellissima esecuzione la edizione di Tasnier de Usu annuii sphen e t, che pu riguardarsi come un capolavoro tipografico di questi due messinesi stampatori e chc con sommo mio contento descrivo. Il volume di formalo in 4." di carte 29 numerate con cifre romane nel solo recto delle pagiue, due carte che precedono senza numeri e l ultima bianca , in tulio carte 32, in carattere italico a lunghe linee, in ogni pa gina intiera contengonsi 37 linee con segnature e richiami. La prima crirta delle due non numerate offre il fronti spizio ornalo di una graziosa cornice incisa in legno e vi si legge il seguente titolo :

Joannte Taisnicr Bannonii de usa annuii sj>haerici libri tres in quibus quicqnid ad Geometriae perfcctionem requirUur continelur.
In pi di pagina leggesi il luogo di lavoro dedue mes sinesi stampatori in questo modo :

Panhorni apud sanetnm dominicum.

M. D. L.
Il verso della stessa caria offre lo stemma reale inciso in legno. La seconda carta non numerala contiene due dediche. Indi comincia lopera colla numerazione nelle pagine dal II al XXIX. Nel corpo dellopera osservansi un buon numero di in cisioni in legno intercalate nel teslo , che rappresentano figure di malemalica e di sfera, altre offrono paesi e cam pagne con lale grazia designale ed incise, chc peli epoca in cui furono eseguile traggono ammirazione (V. Tav. VI,

427
fg. 2). In alcune di queste ultime si vede T anno che fu rono intagliale 1349 allo rovescio (V. Tav VI lg. 4). Una stampa offre le iniziali S. W. A. D., e la massima parte delle altre il monogramma delle due iniziali I. S. unile (V. Tav. VI flg. 3). Al verso dell'ultima carta numerata leggesi la presente soscrizione : Jmpressum Phanormi per Petrum a Spira, Antoninum

Anay decimo Kalendas Junias anno Jubilei millesimo quingeniesimo et quinquagesimo.


Lullima carta bianca. Uno esemplare di si rara e bella edizione conservasi nella Comunale biblioteca di Palermo, riunito ad altri rari opuscoli nel volume 88 delle Miscellanee segnato al nu mero CXXXYI. F. 16. Questi due bravi stampatori impressero ancora nello stesso anno in Palermo di formato in 8 il libro che porla 1 1 seguente titolo. Federico di Girgenti Dell'origine, regola, indulgenze

e privilegi delti fratelli e sorelle della penitenza di S. Domenico con molte altre aggiunte. Palermo presso Pietro Spira ed Antonino Anay ISSO.
Si vedono edizioni degli stessi stampatori sino allanno 1560 eseguile in Palermo. E siccome non mia inten zione di proseguire la sloria di s interessante arie della slampa in Sicilia pi olire, ed avendo adempiuto a quanto promisi nel disegno dell'opera, qui d fine alla slessa. Mi lusingo, o per meglio dire spero, che il colto Pub blico sapr compatirne i difelli e le mende che incontransi nel corso dellopera, volendosi attribuire alla necessil di darla preslo alla luce ed alla mancanza de mezzi neces s a ri , come ho fallo lest osservare, e non a difetto di volont. FINE

INDICE
DEI CAPITOLI DEL II ED ULTIMO YOLUME

PARTE QUARTA
C a p i t o l o 1.

j> s

Delle principali biblioteche antiche e m oderne. . . pag. 1 II. Maniera di coordinare una biblioteca e la cura che esige la conserva zione de* libri . . . 110 III. Diversi sistemi bibliografici tenuti dai signori Ameilhon, Camus, Achard, P eign o t, Debure , Barbier , Brunet ecc..................................... 121 IV. Sistema tenuto nella nostra Comu nale biblioteca. . . . 203 V. Errori imperdonabili del sistema bi bliografico tenuto nella nostra Co munale biblioteca . . 209 VI. Mio sistema . . . . 221 VII. Dei cataloghi e loro utilit . \> 231 V ili. Modo di fare cataloghi praticamente 241 IX. Quadro delle abbreviazioni dei cata loghi ........................................ 245 X. Elenco delle principali opere che consultar debbonsi dai bibliografi e bibliotecarii . . . 248

APPENDI CE
DelT introduzione e del progresso' dell* arte delta stam pa in Sicilia sino alla met del secolo XVI.

s s s s

I. II. III. IV.

Proemio . . . . Introduzione dell' arte della stampa in Sicilia . . . . n Primi libri stampati in Sicilia con data certa . . . . Edizioni siciliane del XV secolo Progresso dell* arte della stampa in Sicilia nella prima mel del XVI se colo ........................................ pag.

337 342 372 381

404

I NDI CE
DELLE TAVOLE Sistema figurato delle umane cono scenze perfezionato da dAlembert e da Diderot . . . pag. Quadro del sistema da me tenuto nella . classificazione di una biblioteca Classe I. Belle lettere . a Glasse l. Scienze ed arti . Classe III. Storia I. . . . . . . a l i .................................................................. a 375 III............................................................. 380 IV............................................................. 385 V. . . ...................................... 394 VI............................................................. >414

136

Tavola *

229 ivi ivi 364

VII. ivi VII!. ......................................................... ivi

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