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Editoria Leopardi pubblicato da Farrar, Straus and Giroux e Penguin

Lo Zibaldone in inglese Impegnati sette traduttori


Impresa ardua: qui scritto e parlato si fondono
di PIETRO CITATI

ino a questi ultimissimi anni e anzi a questi giorni, mancava alla cultura dogni paese una figura essenziale: Leopardi. Mancava in inglese, in francese, in tedesco, in qualsiasi altra lingua. Mancavano i Canti, le Operette morali, lo Zibaldone, i Pensieri, lEpistolario, il Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica: tutto, assolutamente tutto ci che Leopardi scrisse nella sua vita. Se oggi dico a un letterato non italiano che i Canti non sono meno belli delle poesie di Hlderlin e di Goethe o delle Fleurs du mal, e insisto che la prosa dello Zibaldone non meno sconvolgente di quella Nietzsche, nessuno mi crede. Eppure, le cose stanno esattamente cos. Questa mancanza ha le sue ragioni. Leopardi un poeta difficilmente traducibile: molto pi di Hlderlin, sebbene il Faust II di Goethe sia di traduzione ancora pi difficile. Il linguaggio petrarchesco tassesco di una parte dei Canti non di agevole intelligenza. Ma le Canzoni (Bruto minore, Alla primavera, Inno ai Patriarchi, Ultimo canto di Saffo) sono assolutamente intraducibili. Come volgere in francese o in inglese il sublime moderno delle Canzoni, la poesia sognata e immaginata dallo pseudo-Longino e scritta in Italia nel 1821 e nel 1822? La figura retorica pi amata da Leopardi liperbato: egli dissocia le parole e i pensieri dal loro ordine naturale: non procede mai in ordine rettilineo: insinua uninversione in unaltra inversione: devia (o finge di deviare) dal suo fine: intercala parentesi,

poi ritorna al punto di partenza, come se fosse in preda a un vento agitatissimo: rompe qualsiasi concatenazione naturale: separa le cose unite e inseparabili; e, alla fine, dopo un immenso discorso, dice la parola che desideriamo udire da una decina di versi. Quando leggiamo lInno ai Patriarchi, abbiamo limpressione che Leopardi voglia scrivere in una lingua inesistente, o che egli ha creato per primo.

75, sterline 50). una edizione mirabile. Il testo quello del facsimile del manoscritto napoletano, pubblicato nella recente edizione computerizzata di Fiorenza Ceragioli; e comprende anche gli indici e le schede leopardiane. I direttori delledizione e gli autori della introduzione e del commento critico sono Michel Caesar e Franco DIntino: il lettore italiano conosce sopratutto leccellente commento del secondo agli Scritti e frammenti auto-

Non meno difficile tradurre il Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica e lo Zibaldone. Sono due meravigliosi testi parlati. C il rifiuto della costruzione logica: londa, la scorrevolezza e la liquidit del parlato, che va avanti, ritorna indietro, si ferma, si ripete: la mente che scopre le cose via via che le scrive; la velocit del pensiero che sopravanza quella della scrittura; e la presenza di una platea di ascoltatori immaginari, che vengono coinvolti nelle parole, come se fossero anchessi parole. Oggi, una di queste grandi lacune colmata nella principale lingua dOccidente. Farrar, Straus and Giroux negli Stati Uniti e Penguin in Gran Bretagna hanno appena pubblicato lo Zibaldone (pp. LXXXXVI-2502, dollari

biografici di Leopardi. Gli ottimi traduttori sono Kathleen Baldwin, Richard Dixon, David Gibbons, Ann Goldstein, Gerard Slowey, Martin Thom, Pamela Williams, soccorsi da molti collaboratori per ogni disciplina. I principali finanziatori della edizione sono stati il Centro nazionale di Studi Leopardiani, diretto da Fabio Corvatta, e il ministero italiano degli Affari Esteri. Mi auguro che lopera abbia un grande successo, e dia inizio alla pubblicazione di tutte le opere di Leopardi in ogni lingua. Difficolt resteranno: come la lettura delle Canzoni. Ma, a rigore, tutta la poesia lirica sempre stata scritta in una lingua assoluta e inesistente in natura.
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