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05/08/13 17.16
Tommaso d'Aquino
Donami, Signore Dio, la vita senza morte, il gaudio senza dolore, l dove c la somma libert, la libera sicurezza, la sicura tranquillit, la gioconda felicit, la felice eternit, leterna beatitudine, la visione e la lode della verit, o Dio! Amen. (Tommaso d'Aquino, Piae Preces, s.3)
Tommaso d'Aquino (Roccasecca, 1225 Fossanova, 7 marzo 1274) fu un frate domenicano, del tempo della Scolastica, definito Doctor Angelicus dai suoi contemporanei. venerato come santo dalla Chiesa cattolica che dal 1567 lo considera anche dottore della Chiesa. venerato come santo anche dalla Chiesa luterana. Tommaso rappresenta uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica: egli anche il punto di raccordo fra la cristianit e la filosofia classica, che ha i suoi fondamenti e maestri in Socrate, Platone e Aristotele, e poi passati attraverso il periodo ellenistico, specialmente in autori come Plotino. Fu allievo di sant'Alberto Magno, che lo difese quando i compagni lo chiamavano "il bue muto" dicendo: Ah! Voi lo chiamate il bue muto! Io vi dico, quando questo bue muggir, i suoi muggiti si udranno da un'estremit all'altra della terra!
Beato Angelico: San Tommaso d'Aquino. Dottore della Chiesa Nascita Morte Venerato da Canonizzazione Ricorrenza 1225 7 marzo 1274 Chiesa cattolica 18 luglio 1323 da Papa Giovanni XXII 28 gennaio abito domenicano, libro, modellino di chiesa, sole raggiato sul petto Teologi, accademici, librai, scolari, studenti; della regione Campania e delle citt di Aquino,
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Attributi
Patrono di
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Grottaminarda, ma calcolata in Monte San Giovanni maniera Campano, Priverno approssimativa a partire da quella della sua morte. Bernardo Gui, ad esempio, afferma che Tommaso morto quando aveva compiuto i suoi quarantanove anni e iniziato il suo cinquantesimo anno. Oppure, in un testo un po' anteriore, Tolomeo da Lucca fa eco ad un'incertezza: Egli morto all'et di 50 anni, ma alcuni dicono 48. Tuttavia, oggi, sembra che ci sia accordo nel fissare la sua data di nascita tra il 1224 e il 1226.
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piani dei suoi genitori riguardo al suo futuro incarico di abate di Montecassino. Cos la madre invi un corriere ai suoi figli, che in quel periodo stavano guerreggiando nella regione di Acquapendente, perch intercettassero il loro fratello e glielo conducessero. Essi, accompagnati da un piccolo drappello, catturarono facilmente il giovane religioso, lo fecero salire su di un cavallo e lo condussero al Castello di Monte San Giovanni Campano, un castello di famiglia, per poi condurlo a Roccasecca. Qui tutta la famiglia tent di far cambiare idea a Tommaso, ma inutilmente. Tuttavia bisogna precisare che egli non fu n maltrattato n rinchiuso in qualche prigione, si trattava piuttosto di un soggiorno obbligato, in cui Tommaso poteva entrare e uscire a piacimento e anche ricevere visite. Ma prendendo atto che Tommaso era ben saldo nella sua risoluzione, la sua famiglia lo restitu al convento di Napoli nell'estate del 1245.
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influenza lo troviamo nell'opera nota con il nome di Tabula libri Ethicorum, la quale si presenta come un lessico le cui definizioni sono molto spesso delle citazioni quasi letterali di Alberto.
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sorgente]
Nel secondo periodo di insegnamento a Parigi (1268-1272), la sua occupazione principale fu l'insegnamento della Sacra Pagina e proprio a questo periodo risalgono alcune delle sue opere pi celebri, come i commenti alla Scrittura e le Questioni Disputate. Anche se i commenti al Nuovo Testamento restano il cuore della sua attivit, egli si segnala anche per la variet della sua produzione, come ad esempio la scrittura di diversi brevi scritti (come ad esempio il De Mixtione elementorum, il De motu cordis, il De operationibus occultis naturae...) e per la partecipazione alle problematiche del suo tempo: che si tratti di secolari o dell'averroismo vediamo Tommaso impegnato su tutti i fronti. A questa multiforme attivit bisogna aggiungere un ultimo tratto: Tommaso anche il commentatore di Aristotele. Tra queste opere ricordiamo: l' Expositio libri Peryermenias, l' Expositio libri Posteriorum, la Sententia libri Ethicorum, la Tabula libri Ethicorum, il Commento alla Fisica e alla Metafisica. Vi sono poi anche delle opere incompiute, come la Sententia libri Politicorum, il De Caelo et Mundo, il De Generatione et corruptione, il Super Meteora.
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maggio 1274 a Lione. Dopo qualche giorno di viaggio arrivarono al castello di Maenza dove abitava sua nipote Francesca. qui che si ammal e perse del tutto l'appetito. Dopo qualche giorno, sentendosi un po' meglio, tent di riprendere il cammino verso Roma, ma dovette fermarsi all'abbazia di Fossanova per riprendere le forze. Tommaso sopravvisse a Fossanova per qualche tempo e tra il 4 o 5 marzo, dopo essersi confessato da Reginaldo, ricevette il viatico e pronunci, com'era consuetudine, la professione di fede eucaristica. Il giorno successivo ricevette l'unzione dei malati, rispondendo alle preghiere del rito. Mor di l a tre giorni, mercoled 7 marzo 1274, alle prime ore del mattino dopo aver ricevuto il Corpo del Signore. Le spoglie di Tommaso d'Aquino sono conservate nella chiesa domenicana detta Les Jacobins a Tolosa. La reliquia della mano destra, invece, si trova a Salerno, nella chiesa di San Domenico mentre l'insigne reliquia del suo cranio si trova custodita e venerata nella Basilica Cattedrale di Priverno.
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percorso che prepara l'adesione libera dell'intelletto e della volont dell'intera persona umana rendendo plausibile, credibile l'adesione al Dio che si rivela. Ma tra i grandi pensatori cristiani si sono elaborati diversi percorsi razionali: mentre Anselmo d'Aosta, sulla scia neoplatonica di Agostino d'Ippona procedeva sia a simultaneo, cio dal concetto stesso di Dio, da lui ritenuto id quo maius cogitari nequit (nel Proslogion, cap.2.3), sia a posteriori (nel Monologion) per dimostrare l'esistenza di Dio, l'unico modo per arrivarci, secondo Tommaso, consiste nel procedere a posteriori: partendo cio dagli effetti, dall'esperienza sensibile, che la prima a cadere sotto i nostri sensi, per dedurne razionalmente la sua Causa prima. Si tratta di quella che chiama demonstratio quia, cio, appunto dagli effetti, il cui risultato ammettere necessariamente che esista il punto d'arrivo della dimostrazione, anche se non pienamente intelligibile, come in questo caso, ed in altri, il perch (demonstratio quid, es. i sillogismi: le premesse esprimono propriet che sono cause della conclusione: Ogni uomo mortale; ogni ateniese uomo; ogni ateniese mortale": essere uomo e mortale necessaria causa della mortalit di ogni ateniese) Sulla base di questo sfondo di pensiero Tommaso espone le sue prove dell'esistenza di Dio, non a caso chiamate in latino viae, cio "percorsi", "cammini" presi come esempi di largo respiro. Tutte e cinque, con piccole variazioni, seguono questa struttura: 1) constatazione di un fatto in rerum natura, nell'esperienza sensibile ordinaria (movimento inteso come trasformazione; causalit efficiente subordinata; inizio e fine dell'esistenza degli esseri generabili e corruttibili, perci materiali, contingenti nel suo vocabolario, che quindi possono essere e non essere; gradualit degli esseri nelle perfezioni trascendentali, come bont, verit, nobilt ed essere stesso; finalit nei processi degli esseri non intelligenti); 2) analisi metafisica di quel dato iniziale esperienziale alla luce del principio metafisico di causalit, enunciato in varie formulazioni ("Tutto ci che si muove mosso da un altro"; " impossibile che una cosa sia causa efficiente di s stessa"; "Ora, impossibile che tutte di tal natura siano state sempre, perch ci che pu non essere un tempo non esisteva"; "Ma il grado maggiore o minore si attribuiscono alle diverse cose secondo che si accostano di pi o di meno a qualcosa di sommo o di assoluto"; "Ora, ci che privo di intelligenza non tende al fine se non perch diretto da un essere conoscitivo e intelligente"); 3) impossibilit di un regressus in infinitum inteso in senso metafisico, non quantitativo, perch ci renderebbe inintelligibile, inspiegabile pienamente il dato di fatto di partenza esistente ("Ora, non si pu in tal modo procedere all' infinito, perch altrimenti non vi sarebbe un primo motore, e di conseguenza nessun altro motore..."; "Ma procedere all' infinito nelle cause efficienti equivale ad eliminare la
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prima causa efficiente; e cos non avremmo neppure l' effetto ultimo, n le cause intermedie..."; "Dunque non tutti gli esseri sono contingenti, ma bisogna che nella realt ci sia qualcosa di necessario. Ora, tutto ci che necessario, o ha la causa della sua necessit in un altro essere oppure no. D'altra parte [in questo genere di esseri] non si pu procedere all'infinito..."; questo passaggio manca, per la sua evidenza agli occhi dell' Aquinate manca nella quarta via e nella quinta via, si passa direttamente alla conclusione; 4) conclusione deduttiva strettamente razionale (senza nessuna cogenza di fede) che identifica il 'conosciuto' sotto quel determinato aspetto con quello "che tutti chiamano Dio", o espressioni simili ("Dunque necessario arrivare ad un primo motore che non sia mosso da altri; e tutti riconoscono che esso Dio"; "Dunque bisogna ammettere una prima causa efficiente, che tutti chiamano Dio"; "Dunque bisogna concludere all'esistenza di un essere che sia di per s necessario e non tragga da altri la propria necessit, ma sia causa di necessit agli altri. E questo tutti dicono Dio"; "Ora ci che massimo in un dato genere causa di tutti gli appartenenti a quel genere, come il fuoco, caldo al massimo, causa di ogni calore, come dice lo stesso Aristotele. Dunque vi qualcosa che per tutti gli enti causa dell' essere, della bont e di qualsiasi perfezione. E questo chiamiamo Dio"; "Vi dunque un qualche essere intelligente, dal quale tutte le cose naturali sono ordinate ad un fine: e quest'essere chiamiamo Dio". I cinque percorsi indicati da San Tommaso sono: Ex motu et mutatione rerum (tutto ci che si muove esige un movente primo perch, come insegna Aristotele nella Metafisica: "Non si pu andare all'infinito nella ricerca di un primo motore"); Ex ordine causarum efficientium (cio "dalla causa efficiente", intesa in senso subordinato, non in senso coordinato nel tempo. Tommaso non , per sola ragione, in grado di escludere la durata indefinita nel tempo di un mondo creato da Dio, la cosiddetta creatio ab aeterno: ogni essere finito, partecipato, dipende nell' essere da un altro detto causa; necessit di una causa prima incausata); Ex rerum contingentia (cio "dalla contingenza". Nella terminologia di Tommaso la generabilit e corruttibilit sono prese come segno evidente della possibilit di essere e non essere legata alla materialit, sinonimo, nel suo vocabolario di "contingenza", ben diverso dall' uso pi comune, legato ad una terminologia avicenniana, dove "contingente" qualsiasi realt che non sia Dio. Tommaso, in questa argomentazione della Summa Theologiae distingue attentamente il necessario dipendente da altro (anima umana e angeli) e necessario assoluto
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(Dio). L' esistenza di esseri generabili e corruttibili in s insufficiente metafisicamente, rimanda ad esseri necessari, dapprima dipendenti da altro, quindi ad un essere assolutamente necessario); Ex variis gradibus perfectionis (le cose hanno diversi gradi di perfezioni, intese in senso trascendentale, come verit, bont, nobilt ed essere, sebbene sia usato un 'banale' esempio fisico legato al fuoco ed al calore; ma solo un grado massimo di perfezione rende possibile, in quanto causa, i gradi intermedi); Ex rerum gubernatione (cio "dal governo delle cose": le azioni di realt non intelligenti nell'universo sono ordinate secondo uno scopo, quindi, non essendo in loro quest'intelligenza, ci deve essere un'intelligenza ultima che le ordina cos).
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gerarchica: posto al vertice da Dio che viene posto come al di l della fisicit, governa da solo il mondo al di sopra di tutte le cose e gli enti; al di sotto di Dio troviamo gli angeli (forme pure e immateriali) ai quali Tommaso attribuisce la definizione di intelligenze motrici dei cieli anche esse ordinate gerarchicamente tra di loro; poi un gradino pi in basso troviamo l'uomo, posto al confine tra il mondo delle sostanze spirituali e il regno della corporeit, in ogni uomo infatti si ha l'unione del corpo (elemento materiale) con l'anima intellettiva (ovvero la forma, che secondo Tommaso costituisce l'ultimo grado delle intelligenze angeliche), l'uomo l'unico ente in contatto sia con il mondo fisico, sia con il mondo spirituale. Tommaso crede che la conoscenza umana cominci con i sensi, l'uomo non avendo il grado di intelligenza degli angeli non in grado di apprendere direttamente gli intelligibili, ma pu apprendere solamente attribuendo alle cose una forma e quindi solamente grazie all'esperienza sensibile. Un'altra facolt necessaria che caratterizza l'uomo la sua tendenza a realizzare pienamente la propria natura ovvero compiere ci per cui stato creato. Ciascun uomo infatti corrisponde all'idea divina su cui modellato di cui l'uomo consapevole e razionale, conscio delle proprie finalit, alle quali si dirige volontariamente avvalendosi dell'uso dell' intelletto (l'uomo prende le proprie decisioni sulla base di un ragionamento pratico con cui tra due beni sceglie sempre quello pi consono al raggiungimento del suo fine). Al di sotto dell'uomo troviamo le piante e le varie molteplicit degli elementi.
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Oggigiorno il pensiero di Tommaso d'Aquino trova ampio consenso anche in ambienti non cattolici (studiosi protestanti statunitensi, ad esempio) e perfino non cristiani, grazie al suo metodo di lavoro, fortemente razionale ed aperto a fonti e contributi di ogni genere: la sua indagine intellettuale procede dalla Bibbia agli autori pagani, dagli ebrei ai musulmani, senza alcun pregiudizio, ma tenendo sempre il suo centro nella Rivelazione cristiana, alla quale ogni cultura, dottrina o autore antico faceva capo. Il suo operato culmina nella Summa Theologiae (cio "Il complesso di teologia"), in cui tratta in maniera sistematica il rapporto fede-ragione ed altre grandi questioni teologiche. Agostino vedeva il rapporto fede-ragione come un circolo ermeneutico (dal greco ermeneuo, cio "interpreto") in cui credo ut intelligam et intelligo ut credam (ossia "credo per comprendere e comprendo per credere"). Tommaso porta la fede su un piano superiore alla ragione, affermando che dove la ragione e la filosofia non possono proseguire inizia il campo della fede ed il lavoro della teologia. Dunque, fede e ragione sono certamente in circolo ermeneutico e crescono insieme sia in filosofia che in teologia. Mentre per la filosofia parte da dati dell'esperienza sensibile o razionale, la teologia inizia il circolo con i dati della fede, su cui ragiona per credere con maggiore consapevolezza ai misteri rivelati. La ragione, ammettendo di non poterli dimostrare, riconosce che essi, pur essendo al di sopra di s, non sono mai assurdi o contro la ragione stessa: fede e ragione, sono entrambe dono di Dio e non possono contraddirsi. Questa posizione esalta ovviamente la ricerca umana: ogni verit che io posso scoprire non minaccer mai la Rivelazione anzi, rafforzer la mia conoscenza complessiva dell'opera di Dio e della Parola di Cristo. Si vede qui un esempio tipico della fiducia che nel Medioevo si riponeva nella ragione umana. Nel XIV secolo queste certezze andranno in crisi, coinvolgendo l'intero impianto culturale del periodo precedente. La teologia, in ambito puramente speculativo, rispetto alla tradizione classica, considerata una forma inferiore di sapere, poich usa le armi della filosofia senza
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partire da qualcosa che abbia la forza della necessit filosofica, ma Tommaso fa notare, citando Aristotele, che non si pu mai dimostrare tutto (sarebbe necessario un processo all'infinito), ed anche che si possono distinguere due tipi di scienze: quelle che esaminano i propri principi e quelle che ricevono i principi da altre scienze, costruendo sopra di essi come su dati validi. La teologia, rivalutata, si costruisce le basi della sua substantia. L'ideale, per uno spirito concreto come Tommaso, sarebbe superare la fede e raggiungere la conoscenza ma, sui misteri fondamentali della Rivelazione, questo non possibile nella vita terrena del corpo. Avverr nella vita eterna dello spirito. Il sapere teologico pi elevato per l'importanza assoluta e fondamentale delle sue "ipotesi", da cui parte poi a ragionare e sulle quali cresce il suo essere; esso un moto a spirale della conoscenza che muove da un'ipotesi, cio un atto di fede, guardando Dio e l'eternit. Per l'uomo pi importante dei ragionamenti necessari che un filosofo riuscito a dimostrare. La filosofia dunque ancilla theologiae e regina scientiarum, primo fra i saperi delle scienze. Il primato del sapere teologico non nel metodo, ma nei contenuti divini che affronta, per i quali sacrificabile anche la necessit filosofica. Il punto di discrimine fra filosofia e teologia la dimostrazione dell'esistenza di Dio; dei due misteri fondamentali della Fede (Trinitario e Cristologico), la ragione pu dimostrare solamente l'esistenza di Dio e che questo Dio non pu che essere Trinitario, il paradosso razionale, che la ragione non pu spiegare: un Dio Uno e Trino. Il maggior servizio che la ragione pu fare alla fede che dimostrare l'esistenza di un Dio non Trinitario altrettanto irrazionale quanto la sua affermazione, perch i motivi per non credere al Dio che emerge dal Nuovo Testamento non sono maggiori di quelli che si hanno per credere ad un'altra divinit o per essere atei. La ragione fornisce un secondo aiuto alla fede: mostrare che da questo mistero scaturiscono conseguenze non contraddittorie fra loro (il mistero stesso l'ipotesi-premessa razionale). La ragione non pu entrare nella parte storica dei misteri religiosi, pu mostrare solo prove storiche che tal "profeta" esistito, ma non che era Dio, e il senso della Sua missione, che appunto un dato, un fatto a cui si pu credere o meno. Il primato della teologia verr fortemente discusso nei secoli successivi, ma sar anche lo studio praticato da tutti i filosofi cristiani nel Medioevo e oltre, tant' che Pascal fece la sua famosa "scommessa" ancora nel XVII secolo. La teologia era
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questione sentita dal popolo nelle sacre rappresentazioni, era il mondo dei medioevali e degli zelanti studenti che attraversavano a piedi le paludi di Francia per ascoltare le lectiones dell'Aquinate nella prestigiosa Universit della Sorbonne di Parigi, incontrandosi da tutta Europa . Gli storici della filosofia richiamano l'attenzione anche sulla prevalenza dell'intelletto rispetto ad una prevalenza della volont nella vita intellettuale/spirituale dell'uomo. La prima seguita da San Tommaso e dalla sua scuola, mentre l'altra propria di San Bonaventura e della scuola francescana. Per Tommaso il fine supremo "vedere Dio", mentre per Bonaventura fine ultimo dell'uomo "amare Dio". Quindi per Tommaso la categoria pi alta "il vero", mentre per Bonaventura "il bene". Per ambedue per, "il vero" anche "il bene", e "il bene" anche "il vero". Il pensiero di Tommaso ebbe influenza anche su autori non cristiani, a cominciare dal famoso pensatore ebreo Hillel da Verona. A partire dal secondo Novecento poi il suo pensiero viene ripreso nel dibattito etico da autori cattolici e non, quali Gertrude Elizabeth Margaret Anscombe, Alasdair MacIntyre, Philippa Ruth Foot.
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Questioni disputate Quaestiones disputatae de Veritate Quaestiones disputatae De potentia Quaestio disputata De anima Quaestio disputata De spiritualibus creaturis Quaestiones disputatae De malo Quaestiones disputatae De uirtutibus Quaestio disputata De unione uerbi incarnati Quaestiones de Quodlibet I-XII Commenti biblici Expositio super Isaiam ad litteram Super Ieremiam et Threnos Principium Rigans montes de superioribus et Hic est liber mandatorum Dei Expositio super Iob ad litteram Glossa continua super Evangelia (Catena Aurea) Lectura super Mattheum Lectura super Ioannem Expositio et Lectura super Epistolas Pauli Apostoli Postilla super Psalmos Commenti ad Aristotele Sentencia Libri De anima Sentencia Libri De sensu et sensato Sententia super Physicam Sententia super Meteora Expositio Libri Peryermenias Expositio Libri Posteriorum Sententia Libri Ethicorum Tabula Libri Ethicorum Sententia Libri Politicorum Sententia super Metaphysicam Sententia super Librum De caelo et mundo Sententia super Libros De generatione et corruptione
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Altri commenti Super Boetium De Trinitate Expositio Libri Boetii De ebdomadibus Super Librum Dionysii De divinis nomibus Super Librum De Causis Scritti polemici Contra impugnantes Dei cultum et religionem De perfectione spiritualis vitae Contra doctrinam retrahentium a religione De unitate intellectus contra Avveroistas De aeternitate mundi Trattati De ente et essentia De principiis naturae Compendium theologiae seu brevis compilatio theologiae ad fratrem Raynaldum De regno ad regem Cypri De substantiis separatis Lettere e pareri De emptione et venditione ad tempus Contra errores Graecorum De rationibus fidei ad Cantorem Antiochenum Expositio super primam et secundam Decretalem ad Archidiaconum Tudertinum De articulis fidei et ecclesiae sacramentis ad archiepiscopum Panormitanum Responsio ad magistrum Ioannem de Vercellis de 108 articulis De forma absolutionis De secreto Liber De sortibus ad dominum Iacobum de Tonengo Responsiones ad lectorem Venetum de 30 et 36 articulis Responsio ad magistrum Ioannem de Vercellis de 43 articulis Responsio ad lectorem Bisuntinum de 6 articulis Epistola ad ducissam Brabantiae
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De mixtione elementorum ad magistrum Philippum de Castro Caeli De motu cordis ad magistrum Philippum de Castro Caeli De operationibus occultis naturae ad quendam militem ultramontanum De iudiciis astrorum Epistola ad Bernardum abbatem casinensem Opere liturgiche, prediche, preghiere Officium de festo Corporis Christi ad mandatum Urbani Papae Inno Adoro Te Collationes in decem precepta Collationes in orationem dominicam in Symbolum Apostolorum in salutationem angelicam
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vol. 1, Bologna, 2004 vol. 2, Bologna, 2004 vol. 3, Bologna, 2005 Commento alla Metafisica di Aristotele, Sententia super Metaphysicorum vol. 1, Bologna, 2004 vol. 2, Bologna, 2005 vol. 3, Bologna, 2005 Commento alla Politica di Aristotele, Sententia Libri Politicorum, Bologna, 1996, ISBN 88-7094-231-7 Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo, Scriptum super Libros Sententiarum in 10 volumi, Bologna, Ed. ESD, 2002 Compendio di teologia, Compendium theologiae, Bologna, 1995 I Sermoni e le due Lezioni inaugurali, Bologna, 2003 La conoscenza sensibile, Commenti ai libri di Aristotele: Il senso e il sensibile; La memoria e la reminiscenza, Bologna, 1997 La perfezione cristiana nella vita consacrata, Bologna, 1995 La Somma contro i Gentili, Summa contra Gentiles vol. 1, (traduzione Tito Centi), Bologna, 2000 vol. 2, (traduzione Tito Centi), Bologna, 2001 vol. 3, (traduzione Tito Centi), Bologna, 2001 La Somma Teologica, Summa Theologiae, in 35 volumi La Somma Teologica, Summa Theologiae, in 6 volumi, Bologna, Ed. ESD Le Questioni Disputate, Quaestiones Disputatae vol. 1, La Verit, Bologna, 1992 vol. 2, La Verit, Bologna, 1992 vol. 3, La Verit, Bologna, 1993 vol. 4, L'anima umana, Bologna, 2001 vol. 5, Le virt, Bologna, 2002 vol. 6, Il male, Bologna, 2002 vol. 7, Il male, Bologna, 2003 vol. 8, La potenza divina, Bologna, 2003 vol. 9, La potenza divina, Bologna, 2003 vol. 10, Questioni su argomenti vari, Bologna, 2003 vol. 11, Questioni su argomenti vari, Bologna, 2003 Logica dell'enunciazione, Commento al libro di Aristotele Peri Hermeneias, Expositio Libri Peryermenias, Bologna, 1997
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Opuscoli politici: Il governo dei principi, Lettera alla duchessa del Brabante, La dilazione nella compravendita, Bologna, 1997 Opuscoli spirituali: Commenti al Credo, Padre Nostro, Ave Maria, Dieci Comandamenti, Ufficio e Messa per la Festa del Corpus Domini, Le preghiere di san Tommaso, Lettera a uno studente, Bologna, 1999 Pagine di Filosofia: I principi della natura, De principiis naturae ad fratrem Silvestrum, sola trad. it., e antologia ragionata e commentata di altri brani filosofici di antropologia, gnoseologia, teologia naturale, etica, politica e pedagogia
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Domingo Baez Filosofia medioevale Hillel ben Samuel da Verona San Bernardo di Chiaravalle San Bonaventura da Bagnoregio Santi Summa Theologiae Timeo hominem unius libri Tomismo
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Tommaso d'Aquino Summa Theologiae[modifica | modifica sorgente] La Somma Teologica (EN) La Summa theologiae di Tommaso
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