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Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art.

1, comma 1, DCB LIVORNO Settembre 2013 Anno XIII - n 136

LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba

Un articolo dellOn. Ivo Butini

Non si risolve la crisi piangendoci continuamente addosso


Certo se gli imprenditori del triveneto pensano di risolvere i loro problemi economici, legati anche ad un ritardato processo tecnologico, ricorrendo alle terapie rivoluzionarie e anarchiche di Giamberto Casalegno - il guru del Movimento 5 stelle - le possibilit di una ripresa del nostro paese si ridurranno sempre di pi e non certamente questo il modo migliore per rispondere al messaggio che altri imprenditori e lo stesso Presidente della Republica, unitamente al Presidente del Consiglio, hanno lanciato in questi giorni perch questo nostro paese torni a sperare. Se, en passant, ricordiamo che quegli stessi imprenditori si erano letteralmente legati alla Lega di
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Divagazioni agostane
Mi chiedo chi e quanto potrebbe essere interessato a una lettura della storia della Repubblica attraverso le personali vicende di un Presidente del Consiglio. Ci sono nomi fortemente evocativi quali Andreotti, Craxi, Forlani, Berlusconi. Storie diverse quando si pensi al tragico destino di Moro che la Repubblica non riusc a salvare. Tutti legati a vicende non banali della storia nazionale. Si potrebbe dire che sono termini di paragone. Di che cosa? Di un Paese incerto sulla propria identit nazionale e sulla propria unit interna per citare un giudizio dello storico cattolico Agostino Giovagnoli. Andreotti ha attraversato tutta la storia della Repubblica. Moro tent di dare una prospettiva nuova alla fine del centrismo degasperiano attraverso collaborazioni discusse e forse anche ambigue. Craxi tent di porre su basi moderne e, diciamo, europee la funzione di una sinistra socialista, aprendo proprio a sinistra un conflitto che Forlani e la DC non furono in grado di dominare e assorbire. Berlusconi raccolse i cocci della prima repubblica creando una permanente situazione sismica, esito peraltro coerente del modo come la prima repubblica fin o fu lasciata finire. Sono passati ventanni. E, come osserva un commentatore autorevole quale Angelo Panebianco, Berlusconi continua ad essere il protagonista principale di questa stagione. Il PD la formazione politica che nella seconda repubblica sembrava conservare qualche aspetto di un partito vero, ma il PD ( ancora Panebianco) non riesce ad avere idee-forza sulla crescita, da comunicare al Paese. Perch, penso io, un equivoco politico, una sorta di mutuo soccorso tra sconfitti storici. Sono tra quelli che pensano che, in Italia, ancora decisiva la funzione dei moderati. Ernesto Galli della Loggia (Corriere della Sera) ha individuato gli strati culturali, magari nascosti, dellItalia moderata: un certo senso dello Stato e dellinteresse pubblico, lidea della nazione come vincolo di solidariet e scudo necessario nellarea internazionale, la compostezza, il saper leggere e scrivere, giocare in modo pulito, la necessit di essere liberi in modo non distruttivo. Questarea, secondo Galli della Loggia, sempre stata in crisi di rappresentanza politica. Per mezzo secolo questa crisi stata nascosta dalla presenza surrogatoria della Democrazia Cristiana, sostiene il politologo. Io penso che la Democrazia Cristiana sia stata, abbia tentato di essere, qualcosa di pi, sebbene avesse, come dice sempre Galli della Loggia, natura e origini diverse. Penso anche che la DC sia comunque meritevole di avere svolto quella funzione se vero il giudizio di Galli della
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Politica

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dalla prima pagina

Non si risolve la crisi piangendoci continuamente addosso


Bossi, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, c molto poco da essere ottimisti. In effetti che il paese stia attraversando una crisi gravissima indubitabile ma anche proseguire nella logica distruttiva che la grande maggioranza degli organi di informazione e praticamente tutti i cosiddetti talk-show perseguono, ci sembra fare un autentico karakiri e sicuramente non il bene del paese. Non si risolve, insomma, la crisi piangendoci continuamente addosso o trasferire tutte le responsabilit sui governi nazionali o sulla politica in generale.
Periodico mensile del Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005 Redazione ed Amministrazione: Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com www.circoloilcentro-livorno.it

DIRETTORE RESPONSABILE: Enrico Dello Sbarba


COMITATO DI REDAZIONE: Massimo Cappelli, Laura Conforti Benvenuti Alberto Conti, Salvatore DAngelo, Francescalberto De Bari, Davide Livocci, Mauro Paoletti, Marisa Speranza, Franco Spugnesi. Hanno collaborato a questo numero: Marcello Battini, Jacopo Bertocchi, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Monica Cuzzocrea, Luca Lischi, Mario Lorenzini, Silvia Menicagli, Andr ea Sar Andrea Sargenti, Marisa Speranza, Franco Spuoncelli. gnesi, Cristiano T Toncelli.

STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio, Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Giornale chiuso in tipografia il 3/9/2013

Ci sembra giunto il momento di scrollarci di dosso questa imperante apatia, questo pessimismo di maniera, questa perniciosa rassegnazione dellineluttabile: comportamenti che, se perpetuati, rischiano veramente di impedire o ritardare quella ripresa tanto attesa. In proposito un giovane imprenditore, operante nel settore dei trasporti marittimi, ha recentemente dichiarato: mi fa pi paura la sfiducia generale che la crisi vera e propria.C troppo pessimismo nellaria, una situazione che va avanti da troppo tempo. Ed proprio ci che sta accadendo, perch basta accendere la TV o leggere un qualunque giornale o settimanale per avere la sensazione e la dimensione di un paese in caduta libera, ormai destinato al fallimento. La psicosi per cui tutto sbagliato ed inutile sta pericolosamente inserendosi nella mentalit della gente comune e questa suggestione del malessere sta ormai allargandosi a macchia dolio. Se vero, come il nostro immarcescibile leader ebbe a prounciare qualche tempo fa e cio di non avere la sensazione di un paese in crisi perch ristoranti ed aerei erano sempre pieni di gente, anche vero che immergere sempre di pi la lama nelle carni della crisi non contribuisce certamente a ridare agl italiani un po di quella speranza e fiducia nel futuro del loro paese. Il messaggio del giovane imprenditore sembra essere stato ascoltato dal Presidente della Repubblica e da quello del Consiglio. Entrambi hanno lanciato messaggi di speranza e di fiducia per il futuro del nostro paese. Sia in occasione della cerimonia di presentazione dellEXPO2015 sia con i provvedimenti che il Governo Letta, pur in mezzo a crescenti difficolt, data la natura particolare dellesecutivo da lui presieduto vanno sicuramente nella direzione della ripresa che molti indicatori pre-

vedono nei prossimi mesi. Lultimo gesto forte del Presidente Napolitano e cio la nomina a senatore a vita di quattro personalit che tutto il mondo apprezza ed ammira, rappresenta un segnale che suscita entusiasmo nella parte migliore dellItalia. Ebbene sarebbe un autentico delitto ed arrecherebbe al paese un danno irreparabile se, per unassurda impuntatura ed un indegno e volgare ricatto, ne fosse compromessa la sopravvivenza.

Divagazione agostane
Loggia che, in settantanni, i moderati hanno espresso solo due formazioni politiche, lUomo Qualunque e Forza Italia. Opinione che dovrebbe impegnare oggi una riflessione matura, storicamente idonea, dei cattolici italiani. I quali hanno certo il compito di seminare la speranza, facendo per attenzione a non esaurirla negli auspici, negli ammonimenti e nelle illusioni. Errori a parte.

Il Centro in distribuizione anche presso le seguenti punti:


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Politica

La legge dei generali


di Nicola Graziani - giornalista quirinalista

Difficile immaginare che il ritorno dei generali sul proscenio della politica egiziana possa essere lo sviluppo che tutti si auspicavano allinizio delle cosiddette primavere arabe. Per loro stessa natura, i militari usano il bastone dove ci sarebbe bisogno di ben altri strumenti di persuasione. Lingresso del presidente ormai deposto Morsi nello stesso carcere da cui usciva, contemporaneamente, il suo predecessore Mubarak, libero di fatto da ogni accusa, la miglior rappresentazione del finale gattopardesco di una stagione di attese deluse. Tutto cambiato, per un anno, affinch nulla cambiasse. Ora resta solo da sperare (che lEgitto non segua il terribile destino dellAlgeria di ventanni fa) e riflettere. Riflettere su cosa non andato come si immaginava sarebbe andato. LEgitto, infatti, rappresentava la culla di quel movimento che ci ha fatto intravedere la possibilit che anche i paesi arabi potessero prendere un corso democratico. Pi della stessa Tunisia, dove pure quel movimento si era manifestato per primo. LEgitto il paese con la maggiore identit storica e politica della regione. anche il pi avanzato dal punto di vista culturale, con la sola eccezione del Libano. il paese dal quale il presidente americano Obama lanci, in un discorso tenuto al Cairo, la sua famosa apertura allIslam moderato che aveva anticipato fin dallinaugurazione del suo primo mandato. Infine, lEgitto un paese particolarmen-

Un corteo dei rappresentanti della Fratellanza Musulmana.

te esposto alle correnti della cultura occidentale. Tutti motivi per cui era lecito immaginare che uno sviluppo autenticamente democratico delle rivolte contro i raiss potesse avere luogo. Allora, cosa andato storto? Troppo facile liquidare tutto con una battuta degna di Daniela Santanch, vale a dire che quella gente incapace di vivere secondo i nostri schemi mentali e politici. Il fatto che le folle egiziane hanno prima dato un forte sostegno alla Fratellanza Musulmana (come ai salafiti) per poi toglierglielo nel giro di 12 mesi. La cosa lascia pensare che lappoggio allIslam non moderato non sia stato dato, sulle prime, sulla base di un convincimento culturale o religioso, ma per il semplice fatto che la Fratellanza, opponendosi per decenni a Mubarak, aveva finito per essere identificata non solo come un partito di lotta, ma come la vera

anima della nazione egiziana, Chi ha votato per gli integralisti non lo ha fatto perch integralista egli stesso, ma perch il suo era un consenso dato a chi impersonificava lanima dellEgitto che voleva essere indipendente. Poi c stata la manifestazione dei 30 milioni, e Morsi con i suoi hanno dimostrato tutti i loro limiti. Invece di aprire ad un governo di coalizione nazionale (aiutati a sbagliare dal fatto che, tranne poche eccezioni, niente era stato fatto per la creazione di un partito che potesse rassicurare laici ed islamici), si sono irrigiditi in un atteggiamento di chiusura che ha esasperato la situazione, creando cos la situazione pi propizia per quellintervento che i militari chiaramente pianificavano fin dallinizio. Compiuto il quale, il paese tornato non ai tempi di Nasser, ma a quelli di Mehemet Al. Un militare, anche quello. E noi occidentali siamo tornati ad arrovellarci sui nostri fallimenti (a cominciare da un Obama che appare molto appannato rispetto a quale anno fa) e sui nostri errori di analisi. A proposito suggeriremmo al ministro Emma Bonino di rileggere i suoi interventi di quando era anche lei al Cairo, una decina di anni fa. Andiamo a memoria, ma non ci sembra di ricordare che i suoi fossero interventi a favore del dialogo interculturale, nemmeno con lIslam moderato. Di certo non li avrebbe sottoscritti Giorgio La Pira. Ma nemmeno, se la memoria non ci inganna, Giulio Andreotti.

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QUESTANNO RICORRE IL 70 ANNIVERSARIO DELLO STORICO CONVEGNO

Dal Codice di Camaldoli alla grigia realt odierna


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di Enrico Dello Sbarba Mercoled 24 luglio in una delle sale conferenze della Camera dei Deputati si ricordato il 70 anniversario dello storico convegno di Camaldoli allorch un gruppo di intellettuali cattolici si riun in quel famoso convento, collocato sui monti aretini, per redigere, dopo un lungo ed appassionato dibattito, un documento che sar chiamato Codice di Camaldoli nel quale furono riunite le idee principali che sarebbero state poi alla base della Costituzione e del miracolo italiano. Si ritrovarono lelite della cultura cattolica: i giovani della FUCI,gli adulti del Movimento Laureati di Azione Carttolica, insomma i futuri leader politici della D.C, in quelle drammatiche circostanze (eravamo nel luglio del 1943) inconsapevoli di divenire classe dirigente del paese. Abbiamo voluto fare questo breve cappello su un avvenimento storico di grande rilevanza per riportarci alla grigia realt della pratica sparizione dei cattolici organizzati nella vita politica del paese preannunciata dallintervista che

Pierferdinando Casini ha rilasciato luned 12 agosto al Corriere della Sera in risposta ad una provocazione lanciata, il giorno prima, dal politologo bipolarista Ernesto Galli Della Loggia che chiedeva ai moderati non di sinistradi avere il coraggio di unirsi al PdL e di rappresentare cos il centro destra per il dopo Berlusconi. Pierferdinando, deluso e scottato dal rovinoso risultato elettorale del febbraio scorso, non smentisce lipotesi di un possibile coinvolgimento delle sue residue truppe allinterno del corpaccione del PdL o di quello che sar la nuova destra italiana presumibilmente orfana del Cavaliere, sempre ammesso che questo evento, tanto atteso, si verifichi. Ebbene questo ultimo frammento della rappresentanza dei cattolici in politica, nata a Camaldoli, cresciuta nella Resistenza, protagonista nellAssemblea Costituente e resa operativa con il grande successo della D.C il 18 aprile 1948 che intende concludere la sua vicenda nelle accoglienti braccia della destra berlusconiana, ci ha lasciato sorpresi ed amareggiati. Dopo avere, inutilmente, sprecato loccasione maturata con i due convegni di Todi (2009-10) e cio il progetto di costituire un nuovo movimento il fanto-

matico Partito della Nazione che avrebbe dovuto coinvolgere, secondo le intenzioni di Casini, componenti importanti e significative dellassociazionismo cattolico, del mondo delle imprese, del sindacato di riferimento ed altre espressioni della societ, le incertezze, i continui rinvii, registrati in questi ultimi due anni. Infine, laffrettata alleanza elettorale con Scelta Civica ha concorso a vanificare tali attese che rischiano di spegnere quella flebile fiammella: insomma una proposta, quella del Partito della Nazione, mai realizzata. Le notizie apparse sulla stampa in questi ultimi giorni sembrano prevedere un ravvedimento. Nel corso di un incontro ad Avellino con lex presidente del consiglio Mario Monti sono emersi elementi nuovi per una riflessione e la ripresa di un proficuo dialogo tra Scelta Civiva e lUDC intenzionate, entrambe a riaffermare lidentit del popolarismo. E necesssario, scrive Casini, andare oltre le lacerazioni e le appartenenze. Vogliamo proprio augurarci che, dopo la sbandata ferroagostiana, si ritorni alla razionalit ed alla concretezza della politica: il paese, lo ripetiamo fino alla nausea, ha ancora e sempre pi bisogno di un centro che sia propulsore e propositore di un progetto serio e moralmente elevato.

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Politica

FESTIVAL ECONOMIA DI TRENTO 2013

SOVRANIT IN CONFLITTO
del Prof. Marcello Battini Dal 30 maggio, al 2 giugno 2013, si svolta a Trento lottava edizione del festival delleconomia alla quale, sotto la guida del responsabile scientifico della kermesse, il Prof. Tito Boeri, sono intervenuti due premi Nobel (Michael Spence e James A. Mirrlees), uomini politici di grande livello, prestigiosi giornalisti e scrittori, ma soprattutto economisti e professori universitari di tutto il mondo, per una quattro giorni fittissima dappuntamenti, dedicata alla Sovranit in conflitto ed anchio, nella mia modestia, ho fatto parte del popolo degli scoiattoli (cos sono chiamati i partecipanti a questa manifestazione). Nel tema di questanno, come dabitudine, sono prevalsi i contenuti economici, ma i risvolti sociali, politici e storici non sono stati di contorno, anzi, proprio affrontando ogni questione in tutte le molteplici sfaccettature stato possibile delineare un quadro completo della complessit della situazione. Questo tipo di manifestazione offre loccasione di uscire dai nostri confini mentali e dai nostri limiti culturali, per poterci interrogare a proposito di dinamiche di portata planetaria, che spesso ci appaiono distanti e quasi incomprensibili, ma che, di fatto, esercitano una profonda influenza sul nostro vivere quotidiano. Ci avvicina a problemi di cruciale importanza e ci aiuta a meglio comprendere argomenti di cui tanti discutono ma che pochi conoscono davvero. Il concetto tradizionale di sovranit intesa come potere esercitato da uno stato sul popolo di un territorio si trasformato nellarco di pochi decenni in unidea pi complessa. E la sua stessa unitariet si frantumata in una pluralit di livelli diversi che pone, fra gli altri, inediti problemi di legittimazione dellautorit che la esercita e rende necessaria la ricerca di nuovi equilibri. Si tocca uno dei nervi scoperti della democrazia, ci si interroga sul nostro essere cittadini a pieno titolo e a tutti gli effetti, ci si chiede se e quanto, come cittadini, abbiamo ancora voce in capitolo nelle decisioni prese fuori dal nostro paese, ma che riguardano la nostra vita di tutti i giorni, significa interrogarsi sul valore della rappresennazionali come la BCE, il WTO ed i grandi gruppi finanziari e bancari. Si tentato di dare una risposta alla domanda se le nazioni europee (lItalia in particolare) sono ancora stati sovrani in grado di decidere autonomamente le loro politiche interne, o se la crisi ha accentuato in maniera inesorabile le ingerenze provenienti dallesterno. Sono state avanzate delle ipotesi sul destino dellEuro e dellEuropa e delineate le politiche che auspicabile siano adottate per far ripartire la crescita e lo sviluppo. La manifestazione, pur nella sua complessit organizzativa, si svolta in modo ordinato ed efficiente, anche per merito di tutti quei giovani volontari che hanno deciso di vivere questa esperienza, dimostrando con i fatti che, in un tempo difficile come quello che stiamo vivendo, fondamentale ripartire proprio dal riconoscimento pieno del valore della persona e della relazione, per avviarsi lungo un percorso virtuoso che conduca ad un mondo pi equilibrato, per essere sostenibile da ogni punto di vista. Questa esperienza personale suscita in me un solo rammarico: il fatto che la citt di Livorno, malgrado la sua lunga tradizione di rapporti internazionali, che adesso potrebbe essere supportata da stabili strutture universitarie, che si sono aggiunte alla preesistente Accademia Navale, non sia stata, finora, capace di creare unanaloga manifestazione riguardante leconomia marittima, i commerci internazionali, la sicurezza in mare, gli ecosistemi marini e via dicendo.

tanza e della partecipazione e su come venga percepito oggi lesercizio del diritto/dovere di voto. La perdita di sovranit, a livello statale, ma anche a livello personale, caratterizzer il futuro dellumanit, ma se guarderemo ad essa, non con il metro di valutazione della politica, ma con il metro del valore morale personale, probabilmente, riusciremo a vederne i vantaggi, purch la perdita di sovranit sia spostata a favore di chi la merita, per i vantaggi della collettivit nel suo complesso. Il tema di questanno ha fatto riferimento al complesso mondo delle politiche internazionali, alla governance dei processi globali, che strettamente correlato alla crescente complessit degli strumenti e delle procedure con le quali le amministrazioni pubbliche affrontano il governo del territorio. Il punto di partenza stato quello di descrivere i nuovi rapporti di forza che si sono venuti a creare, in Europa e nel mondo, tra gli stati, le autorit sopra-

Attualit Politica

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STORIE DRAMMATICHE E PANORAMA DESOLANTE

Le difficolt della vita e larroganza del potere


di Massimo Cappelli Passeggio per via Marradi, mi ferma un amico: come stai? Tutto bene ? No, dopo alcuni convenevoli, mi dice che il figlio, ultraquarantenne, dopo la chiusura del negozio di Livorno, dove lavorava da anni, e lo spostamento a Firenze in altro della stessa catena, stato licenziato per la chiusura anche di questultimo. Vado a trovare un amico pittore al Premio Rotonda, parliamo, lo vedo serio, mi dice che la concessionaria di auto dove lavora il figlio, a Pisa, chiuder a settembre e verr licenziato, il figlio ha due bambini e la cosa lo preoccupa molto. Incontriamo per strada dei parenti, i figli venticinquenni, diplomati da anni, non riescono a trovare lavoro, si stanno impegnando, anche con tentativi allestero, senza concreti risultati. Le storie drammatiche potrebbero continuare, indubbio che siamo nella fase pi acuta della crisi, ormai si toccato il fondo dal quale dobbiamo risalire. Basta fare una camminata nelle strade del centro citt per vedere dovunque negozi con cartelli con scritte affittasi, vendesi, con le saracinesche abbassate o negozi con liquidazioni totali per prossima fine attivit. E un panorama desolante, eppure segnali macroeconomici lasciano intendere che le possibilit di ripresa stanno affacciandosi. Alcuni paesi europei stanno innalzando le previsioni del loro PIL per il 2014. LItalia il fanalino di coda ma indubbio che alcuni indicatori positivi ci sono. Il Governo attuale, di emergenza, di necessit,certamente anomalo e non gradito alle basi dei due principali schieramenti, sta lavorando. Tra i suoi maggiori successi laver sbloccato trentasei miliardi di pagamenti pubblici per le imprese, dando alle stesse una boccata di ossigeno non trascurabile , aver evitato ,per il momento, ulteriori incrementi di costi per la collettivit come quello dellIVA e aver sospeso la rata di pagamento dellIMU sulla prima casa. Il Governo sta inoltre preparando, tramite la revisione costituzionale prevista, la riforma del Senato in senso federale, il taglio del numero dei parlamentari e labolizione delle province. Non trascurabile, anzi determinante, linfluenza esercitata a Bruxelles affinch i vincoli europei siano meno rigidi, consentano maggiore flessibilit operativa ai paesi membri, lezione che anche la Germania sembra stia imparando. E quindi necessario un contesto politico che consenta di lavorare in pace per migliorare una situazione economica drammatica che sta colpendo le famiglie, che entrata dentro le famiglie. Purtroppo lo scenario politico rimane deludente. A fronte della responsabilit espressa dal Partito Democratico, perno della precaria stabilit del Paese, di Scelta Civica o comunque delle residue forze del Centro ed anche di alcuni esponenti del PdL impegnati nel Governo, continua larrogante irresponsabilit delluomo che per venti anni ha condizionato e distrutto il nostro Paese. Il condannato sta ricattando il Paese anteponendo nuovamente i suoi interessi personali a quelli della collettivit, sostenuto da vassalli, valvassori e valvassini legati alle sue sorti da stretti interessi. Sostenuto, purtroppo, anche da un significativo numero di ita-

liani per i quali, evidentemente, il messaggio di poter fare sempre e comunque ci che si crede pi forte di ogni altra cosa. A ci si aggiunga la sconsideratezza delle truppe grilline, giunte in Parlamento sullonda di una protesta popolare masochista, dimostratesi incapaci di assumersi responsabilit, ma non di essere meno arroganti e supponenti di una certa destra protagonista. Questo lo scenario: continuiamo a confidare nel buon senso della gran parte degli italiani anche se il pessimismo crescente.

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Attualit

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Una querelle mai sopita

Tratto Malandrone-Cecina Nord tra inique gabelle e continue proteste


di Enrico Dello Sbarba E tornata di viva attualit la querelle mai sopita riguardante la, per ora inutile, realizzazione del tratto di autostrada MALANDRONE - CECINA NORD ed in particolare salgono le proteste per liniqua gabella che gli automobilisti,non residenti, sono costretti a pagare per quei quattro inutili chilometri di autostrada beffa. Sono infatti trascorsi due anni dallentrata in funzione ma la polemica non si attenua anzi, tende ad aumentare, di fronte alla presa datto che, fino ad oggi, quello lunico tratto trasformato in autostrada: gli altri da Cecina a Civitavecchia sono in mente dei. Recentemente, ling. Giuseppe Mele gi agente AGIP Petroli e poi ENI per le province di Livorno e Pisa, ha interessato con una lettera il senatore del PD Marco Filippi che, nei mesi scorsi, aveva inviato un articolo sul tema alla stampa intitolato TROPPI DUBBI SULLAUTOSTRADA: E SE CAMBIASSIMO TUTTO? Nella lettera ling. Mele esprime viva preoccupazione per il progetto del Corridoio Autostradale Tirrenico per lannuncio della SAT di chiudere tutti e 36 gli Impianti Stradali di ogni marchio che insistono lungo la variante Aurelia da Rosignano a Civitavecchia: gi stato chiuso, con un colpo di teatro, quello ENI di Malandrone venendo meno allimpegno di sopravvivenza assunto nella prima conferenza dei servizi: sarebbe stato sufficiente spostare il casello autostradale di un centinaio di metri per salvare una struttura modernissma che dava occupazione a dodici persone. Tali chiusure, denuncia, ling.Mele, creeranno ulteriori disapporti economici ai territori, perdita di centinaia di posti di lavoro, mancate entrate erariali locali, etc. Negli incontri con SAT, veniva sempre invocata la disposizione normativa del Codice della Strada e dellU.E. che vieta gli accessi privati dagli assi autostradali. Alcuni Sindaci, vedi quello di Campiglia, hanno tentato di difendere gli esercizi di distribuzione e di ristorazione esistenti sul loro territorio, ma lesito stato negativo. I danni, scrive ancora ling. Mele, sono enormi e vanno a sommarsi a quelli che il sen. Filippi evidenzia nel suo articolo. In conclusione si chiede se esistono veramente i requisiti della pubblica utilit per tali opere e se il CIPE pu avallare ci che danneggia cos tanto il territorio? La proposta quella che si dovrebbe derogare dal principio che le stazioni di servizio siano considerate accessi privati, in quanto svolgono funzioni di interesse e utilit pubblica. Non tollerabile lapproccio di SAT a questi problemi quando lasse della nuova autostrada occupa il sedime di una preesistente Stada di Grande Comunicazione. A questo proposito ci risulta che il sen.Filippi abbia in programma la presentazione di una interrogazione al ministro competente.

RISULTATI DI TRAFFICO E REDDITUALI IN DECISO RECUPERO RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE DELLANNO

Aeroporto di Pisa: buone notizie


Laeroporto di Pisa tra i primi dieci scali italiani per numero passeggeri. - Traffico passeggeri: laeroporto Galileo Galilei di Pisa ha chiuso il primo semestre 2013 con 1.991.942 passeggeri (-3,7%), posizionandosi al decimo posto nella classifica degli scali italiani. Nel corso del semestre in oggetto si registrato un graduale recupero del dato progressivo, culminato nel +1,3% (476.469 passeggeri) del mese di giugno. - Nel primo semestre 2013 il difficile contesto macroeconomico e quello problematico del settore aeroportuale hanno condizionato landamento dei principali risultati economici di SAT, risultati che si vanno a confrontare con quelli record conseguiti nel primo semestre 2012. Andamento della gestione In un contesto generale condizionato da una difficile situazione economica, laeroporto Galilei di Pisa ha registrato nei primi sei mesi del 2013 un traffico pari a 1.991.942 passeggeri, con un 2 andamento sostanzialmente in linea (-3,7%) con il settore aeroportuale italiano (-3,4%)1 e chiudendo al decimo posto nella classifica degli scali italiani. Il confronto tra il dato progressivo del traffico passeggeri al 31 gennaio (-11,1%) e quello al 30 giugno 2013 (-3,7%) mostra comunque unincoraggiante tendenza al miglioramento confermata anche dal risultato raggiunto nel mese di giugno, in cui si registra un aumento dei passeggeri dell1,3% (476.469) rispetto allo stesso mese del 2012. Landamento del traffico passeggeri del primo semestre dellanno dellaeroporto di Pisa assume maggiore rilevanza se si considera che stato ottenuto senza loperativit del vettore Wind Jet, che nel primo semestre del 2012 aveva assicurato un traffico pari a 83.000 passeggeri da/per laeroporto Galilei. In assenza della discontinuit Wind Jet, il traffico passeggeri dellaeroporto Galilei del primo semestre del 2013 avrebbe registrato una crescita dello 0,4%.

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Il Centro Italiano Femminile si costituito con lintento di valorizzare il territorio mediante la promozione di attivit sociali

A Luciana nuovo gruppo del Cif


di Monica Leonetti Cuzzocrea Nel giugno 2013 si costituita a Luciana, frazione del Comune di Fauglia, un nuovo gruppo del Centro Italiano Femminile, associazione di volontariato a carattere nazionale, con sedi in novanta Province e cinquecento comuni di tutta Italia. Questa associazione, attraverso una missione comune, persegue finalit di formazione ed aggiornamento professionale, ricerca e sperimentazione, impegnandosi nella promozione dellapporto femminile in ambito socio-culturale ed economico. Limpegno delle aderenti spazia da attivit educative post-scolastiche ad attivit formative per adulti, stranieri e volontari, da attivit culturali ad attivit ricreative per adulti e ragazzi ed ad altri simili interventi. A Luciana il Centro Italiano Femminile si costituito con lintento di valorizzare il territorio mediante la promozione di attivit sociali, mettendo in atto iniziative per il bene comune. L Associazione ha sede presso la Parrocchia di Santa Lucia in Luciana dove il Parroco Don Edward Domagala ne ha incoraggiato la nascita e ha creato le condizioni affinch essa si potesse costituire. Il CIF di Luciana nasce dallesigenza di riportare quell entusiasmo e quello spirito partecipativo, di cui ormai si sente sempre pi la necessit, mediante la realizzazione di attivit a sostegno del territorio e per realizzare questo scopo collaborer in stretto rapporto con la con la Parrocchia di Luciana. Il gruppo, di recente costituzione, sta lavorando su alcune proposte operative con lo scopo di movimentare il territorio e con lidea di valorizzare l unione e la cooperazione, per una sempre maggiore collaborazione e comunanza di intenti, anche coinvolgendo altri movimenti associativi. Tra gli scopi dellassociazione non ci sar unicamente la realizzazione di eventi, ma saranno portate avanti anche tutta una serie di attivit collaterali di utilit sociale ed educativa che sono in fase di progettazione. Attualmente sono in programmazione al-

Il gruppo che ha costituito il CIF a Luciana

cune iniziative in collaborazione con il CIF di Livorno, con i Cooperatori Paolini e con strutture pubbliche e private. Nel mese di luglio si tenuta la prima esperienza di Laboratorio Estivo con i bambini delle elementari coordinati da Giulia Biagioni,

volontaria aderente allassociazione. Nel corso della riunione fondativa, stata eletta Presidente Comunale del CIF di Luciana la Sig.ra Valeria Scutti, Vicepresidente la Sig.ra Lucia Galeassi e Segretaria la Sig.ra Antonella Granchi.

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Cinguettare

C chi ha bisogno di pane ha sottolineato il Cardinal Bagnasco e il paese adesso non ha certo motivo di mandare in frantumi i tanti sacrifici che i cittadini hanno fatto e continuano quotidianamente a fare. Per questo occorre alto senso di responsabilit da parte di tutti, in primis da parte del Governo Letta che si sta impegnando in modo sobrio e credibile anche per fare in modo che almeno un po di pane ci sia per tutti.

A Livorno la manifestazione dal titolo Il tesoro della memoria nelle relazioni italo-elleniche

Cinguettare
Pane e lavoro, il lavoro per dare dignit ad ogni persona e metterla al centro della vita. Guadagnarsi il pane con il lavoro. Per questo occorrono azioni concrete che favoriscano occasioni di lavoro, con meno burocrazia che non freni loperosit di chi desidera offrire le proprie competenze e capacit. Possibile che con tutto il nostro patrimonio di bellezze non sappiamo fare ad esempio del turismo il vero motore di rilancio per il nostro paese?

di Luca Lischi
Caschi slacciati e padellini sono frequentissimi. E luso delle cinture in auto? Un optional. Proprio unaltra Italia: cos , se vi pare!

Giornate europee del patrimonio


(Giangiacomo Panessa) - Oggi nella capitale dellArmenia, Erevan, si d il via alle giornate europee del patrimonio che si celebrano qui a fine mese di settembre. A Livorno la manifestazione dal titolo Il tesoro della memoria nelle relazioni italo-elleniche vedr impegnato il Ministero beni culturali che ha nellarchivio di stato la sua struttura locale e il consolato di Grecia, col patrocinio dellAmbasciata a Roma, nella presentazione di due opere storiche importanti: in anteprima, presente lautore il prof. Clementi dellUniversit della Calabria, del lavoro scientifico sulloccupazione italiana della Grecia dal titolo: Camicie nere sullacropoli. Lappuntamento per sabato 28 settembre alle 10 presso lArchivio di Stato. La seconda il 2 ottobre alle 17 presso la chiesa armena di via della Madonna sar presentato il libro La Grecia plurale del risorgimento di Franca Bellucci. Livorno com noto, conserva nellarchivio di stato la memoria della comunit ellenica che ha dato il massimo contributo al suo risorgimento molto vicino a quello della nazione italiana ; di qui ci parso opportuno ricollegare questi lavori al tesoro di ricordi qui presente nel pi vasto contesto della Livorno storica delle nazioni, un progetto per dare alla citt un pi ampio respiro non solo culturale.

Possiamo continuare a permetterci di dare sussidi di disoccupazione (che aumentano in maniere esponenziale) senza niente ricevere in cambio? Possibile non innescare forme di solidariet per chi riceve sussidi che facciano del dono del proprio tempo un volano, ad esempio, per il volontariato?

Trecentomila euro, proprio 300.000 euro la somma per avere una star del cinema al Festival di Venezia. Certo la presenza di una star pu far muovere tanto denaro (si pensi solamente alla pubblicit), ma in un periodo di grande difficolt, dove alle persone manca anche il pane, non possibile cominciare a cambiare certe regole di ingaggio?

Esistono davvero pi Italie. Basta scendere al sud e percorrendo le strade ci si rende conto che le regole cambiano. A Napoli, in pieno centro, andare senza casco in motorino, anche in tre o addirittura in quattro, o con bambini neonati al seguito normale!

Agosto identificato con il mese delle ferie ma il periodo in cui si ricorda il cardinal Martini un vero maestro di spiritualit, ed anche il mese di Alberto Ablondi, il vescovo del dialogo. Ecco due uomini di Chiesa animati da carismi diversi, capaci di seminare la loro feconda fede tra la gente e infondere speranza. A noi far fruttificare i semi e raccogliere almeno un po della loro saggezza.

Politica 10 Spigolature

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La pitonessa: lalfiere del Cavaliere


E ormai la portavoce pi ascoltata del Cavaliere. Ci riferiamo alla Daniela Santach - candidata alla vicepresidenza della Camera ma rimandata ad ottobre. E passata alle cronache come la pitonessa: lei che, da tempo, detta la linea nel PdL. Vuole la crisi di governo, le elezioni anticipate e sta facendo terra bruciata intorno a lei. Ha dato, praticamente del citrullo a Cicchittto ed a Gasparri, gi presidenti dei gruppi parlamentari del PdL nella trascorsa legislatura. Sta facendo una rapida carriera alla corte del cavaliere, lei gi fondatrice della destra con Storace.

e r u t a l o g i p S
Il caos nel PD
Ed intanto nel PD continua la lotta senza quartiere per la futura gestione di un partito che sta letteralmente perdendo il buon senso delle responsabilit. Ormai nessuno riesce pi a capire che cosa questo partito voglia fare da grande, ammesso e concesso che riesca veramente a diventarlo. FOTO ONORATI avere come paravenNon sufficiente to, il solo antiberlusconismo esasperato. In questi ultimi giorni stiamo assistendo ad un movimento tellurico: allitaliana c uno spostamento verso il previsto vincente, alias Matteo Renzi....

torale in essere, lesecrabile porcellum. Non conta se, fino a qualche giorno fa, la definiva una vergogna italiana. Ha detto che con quella legge pu vincere le elezioni e governare cos il paese, ed allora contrordine compagni. Era un vecchio slogan di Candido, un settimanale reazionario di destra a cui il grande comico sembra volersi uniformare.

A proposito del consigliere comunale PdL Ciacchini.


Ma Massimo Ciacchini, gi vivacissimo dirigente della sinistra democristiana ed ora esponente di grido del PdL livornese, falco o colomba? Mah, a noi sembra falco!!!

Mimmo DAlessandro e Mario Tredici


Il primo il grande promoter del Summer Festival lucchese verso cui le associazioni comunali inviano continue lodi per lintelligenza e la professionalit con cui sta organizzando limportante evento che ha raggiunto, ormai, una notoriet internazionale. Suggeriscono agli enti lucchesi che operano nel turismo a prendere il Festival come esempio per una promozione programmata, anticipata ed efficace. Esattamente quanto sta accadendo a Livorno allassessore alle culture (noi livornesi pensiamo sempre in grande....), lamico Mario Tredici che ha promesso di cominciare a pensare, fin da settembre, alledizione 2014 di Effetto Venezia, ignorato da Marina di Pisa a nord e da Quercianella a sud. Ognuno fa quello che pu.

Ma Grillo ora sostiene la legge Porcellum FRATELLI NERI S.P.A. LIVORNO - ITALY
Grillo continua ad imperversare ed a sorprendere giocando con il buon senso degli italiani. Dal suo buon retiro nella lussuosa villa di Bibbona (chi vuole prenderla in affitto deve cacciare euro 14.000 a settimana), il comico genovese, divenuto uno dei politici pi preparati in Europa, si dichiarato favorevole alla legge elet-

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Livorno

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Una proposta in attesa del prossimo trentennale della burla che fece il giro del mondo

Teste di Modigliani:
ma perch abbiamo paura di esporle?
Marco Gasperetti sul Corriere della Sera -Edizione fiorentina - di gioved 22 agosto, in occasione del prossimo trentennale del recupero delle false teste di Modigliani, avvenuta esattamente il 24 luglio 1984, si chiede perch continuino a marcire negli umidi magazzini comunali, nascosti - aggiunge - come semi della vergogna. Ha avvicinato, nel suo interessante servizio, uno dei tre protagonisti di quella che ormai passata alla storia come la beffa del secolo rivolta alla casta dei critici darte. Quelle teste - scrive ancora Gasperetti - meritano una degna collocazione perch costituiscono una autentica risorsa per Livorno. Concordano completamente con la proposta, tutti e tre i protagonisti di quella clamorosa vicenda: non si comprende, aggiungono, perch continuino ad essere tenute nascoste quasi fossero un corpo di reato non presentabile in pubblico. Nellavvicinarsi del trentennale i pi importanti media mondiali stanno producendo documentari, servizi, si stanno scrivendo saggi oltre ad effettuare nuove inchieste. A Livorno, invece, le teste continuano ad essere nascoste, a conferma dellimmobilismo di una citt che non riesce a rompere alcuni luoghi comuni che, di fatto,ne hanno impedito lo sviluppo specialmente nel settore della cultura e del turismo.

Pietro Luridiana, Michele Ghelarducci e Pierfrancesco Ferrucci mentre colpiscono una testa.

Vi sono stati, in passato, tentativi rivolti agli ultimi due assessori alle culture (noi, livornesi, siamo plurali in tutto). Quello, attualmente in carica, Mario Tredici, non ha dato, ad oggi, nessuna risposta. Evidentemente continua a prevalere, ancora, quel senso di colpa che esplose trentanni fa: non si riesce a cancellarlo. Venti anni dopo laccadimento, sempre dal servizio di Gasperetti, furono prestate ad un museo di Lugano :fu un autentico successo di pubblico e di incassi. Non si riesce a capire perch non si voglia organizzare quello che sarebbe un grande eventoper Livorno: potrebbero venire coinvolti i ricordi livornesi

del grande artista insieme all esposizione dei falsi: sarebbe unoccasione importante ed originale per portare a Livorno migliaia e migliaia di visitatori e far conoscere, finalmente, la nostra citt a tanta gente. A proposito un suggerimento allassessore alle culture lamico Mario Tredici che a, partire dal mese di settembre, comincer a costruire - Effetto Venezia - Edizione 2014: organizzare levento delle teste potrebbe rappresentare un incentivo per convincere, anche quelli di foravia a venire a Livorno proprio in quelloccasione. Lo invitiamo ad una seria riflessione. Enrico Dello Sbarba

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Livorno 12 Politica

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DOPO QUATTRO LUNGHI ANNI DI DISCUSSIONI

Piazza Grande, finalmente al via la ristrutturazione


di Franco Spugnesi Ci sono voluti quasi quattro lunghi anni perch la montagna (lAmministrazione Comunale), sul tema della ristrutturazione del centro storico, partorisse il classico topolino in versione risistemazione della Piazza Grande. Intendiamoci, meglio cos del nulla al quale ormai eravamo quasi rassegnati. Siamo stati facili profeti quando, su queste colonne, scrivevamo che lamministrazione comunale su questo tema procedesse un po a caso, affidandosi alle interviste ai passanti e cose del genere. Dicemmo allora e siamo della stessa opinione adesso, che i quattrini (speriamo pochi) per quelle iniziative estemporanee erano buttati al vento e che semmai lAmministrazione dovesse interrogare i cittadini su una propria idea del centro e del traffico in questa zona nevralgica ma che, probabilmente, questa idea non laveva. Ci sembra che manchi, non da oggi, un progetto complessivo della citt. Un pensiero che analizzi i cambiamenti sociali, economici, demografici della citt negli ultimi 30 anni e lo traduca in opere pubbliche, poche ma significative, e ancor pi in provvedimenti che stimolino liniziativa dei nostri imprenditori che, com noto, non brillano certo per lo spirito di avventura ma che, daltra parte, sono stati educati da generazioni a far dipendere il fare e non fare dallopinione del partitone. Probabilmente se forestiero leggesse i nostri giornali, potrebbe essere addirittura edificato che si ridisegni un angolo cosi importante della citt di nuovo. Ma per i livornesi che conoscono, sulla loro pelle, tutte le opere iniziate e mai finite (o finite a babbo morto), le speranze di vedere risollevato dal degrado e dalla banalit questo pezzo importante della citt, sono veramente minime. Altre preoccupazioni derivano dalla difficolt a conservare tante cose cos faticosamente costruite o risi-

La Piazza Grande come si presenta oggi in una veduta aerea. (foto R. Onorati) stemate. Non sarebbe giusto naturalmente fare carico allAmministrazione dellincuria e del cattivo uso che i cittadini fanno di tante cose, anche belle che la citt offre, ma non possibile ignorare che la trascuratezza nella manutenzione, le erbacce nei parchi, le strade sporche etc. costituiscono alibi e incoraggiamento alla cattiva educazione di molti nostri concittadini. Le elezioni non sono lontane, anche se mancano tanti riferimenti a livello nazionale che inevitabilmente peseranno anche sulle scelte amministrative, ma gli elettori livornesi sarebbe bene che modificassero criterio con cui fanno le loro scelte. Lelettorato labronico, tradizionalmente conservativo, si manifesta addirittura pi prudente dei moderati. Vota quello che ha sempre votato perch il nuovo un rischio insopportabile, il sovvertimento delle convinzioni politiche di famiglia foriero di incomprensioni dolorose. Leffetto evidente nel declino della citt, nella scarsa trasparenza delle decisioni, nella difficolt a pensare il nuovo. Forse pi cambiare i giardinetti prospicienti il palazzo comunale bisognerebbe cambiare coloro che vi operano..

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Livorno

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Alcuni punti che dovranno rilanciare e far crescere la nostra citta

Progetto per Livorno: ecco le priorit


di Cristiano Toncelli Come possiamo invertire il declino di Livorno? Come possiamo creare nuovo sviluppo e ridare speranze ai giovani, in una citt che ha il pi alto indice di disoccupazione giovanile del Centro-Nord? Come possiamo dare alla nostra citt una visione di se stessa che la proietti nel futuro, invece di continuare ad essere prigioniera del suo passato? Come possiamo venire incontro alle difficolt economiche che purtroppo colpiscono tanti cittadini? Progetto per Livorno (www.progettoperlivorno.org) sta costruendo da tempo le risposte da dare a queste domande, perch il 2014 sar lanno in cui i livornesi dovranno avere la possibilit di scegliere una citt che cresce. Ecco allora alcune delle cose che abbiamo individuato come prioritarie. Prima di tutto, Livorno non pu continuare a credersi un universo a parte. La pianificazione urbanistica va fatta con il territorio, a partire da Collesalvetti, perch questo il modo per sfruttare le nostre potenzialit e creare nuovo sviluppo e lavoro. Anzi, con la sostituzione delle Province con le Unioni di Comuni si colga loccasione e si lavori insieme con Pisa, trasformando lArea Vasta, che oggi solo lunione di due parole (insieme a un mare di chiacchiere), nella vera aggregazione di due territori che insieme possono diventare il nuovo motore economico della Toscana. Prima ancora, per, le istituzioni livornesi facciano finalmente squadra, invece di operare ognuna per se. Si crei una cabina di regia, a costo zero, per coordinare visioni e progetti. Dal lato dellurbanistica, registriamo che sono state costruite o pianificate gi troppe case che nessuno abiter mai. Lelenco impressionante: Nuovo Centro, Borgo di Magrignano, Terme della Salute, Mercato Ortofrutticolo, Porta a Mare, Abitare Sociale di Fiorentina, Abitare Sociale di Coteto, Piazza del Luogo Pio (il terribile progetto...)... Basta con il consumo di suolo. Attuiamo invece dei veri piani di recupero, unendo risorse pubbliche e private, perch tante zone della nostra citt ne hanno davvero bisogno. Diamo spazio alliniziativa privata, perch oggi a Livorno chi ha idee e volont viene scoraggiato. Si verifichino capillarmente le occupazioni e gli impieghi delle case popolari e si ripensi interamente lallocazione dei fondi per il sociale, perch le risorse devono andare interamente a chi ne ha pi bisogno. Puntiamo davvero al turismo, crocieristico e non solo, riqualificando il nostro patrimonio storico ed artistico e valorizzandolo, con particolare riferimento allarea della Venezia (Fortezze, Ex-Macelli, Forte San Pietro). Realizziamo lapprodo della Bellana, da troppi anni atteso, in modo da liberare i fossi dalle barche e poterli valorizzare a fini turistici. Si cambi drasticamente il ruolo della Porto2000, che con la sua scelta di fare concorrenza agli stessi operatori suoi clienti, ha contribuito a far scappare le crociere. Si persegua linteresse generale, non i troppi interessi particolari che ingessano la citt. Sviluppiamo il porto, smettendo di difendere gli orticelli in cui diviso. Iniziamo a lavorare (anche se ci vorranno tante risorse e molti anni) per realizzare la Darsena Europa, perch se il porto non si espande andr incontro ad un inevitabile e profondo declino. Ma tutto questo ancora non basta, perch anche la politica deve rinnovarsi. Tutti gli atti dellamministrazione (a partire da quelli di spesa) siano pubblicati online, secondo il principio della full disclosure. Si adotti un Codice Etico per gli eletti e si fissi un limite di 8 assessori per la Giunta. Se questi, che sono solo alcuni dei punti che Progetto per Livorno ha individuato, venissero realizzati, avremmo una Livorno nuova e pulsante di attivit. E attorno a questa visione che sar costruita la proposta politica di Progetto per Livorno per il 2014. Poi, la scelta spetter ai livornesi.

Fortezza Vecchia: una delle priorit di Progetto per Livorno. (foto Onorati)

Politica 14 Livorno

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Alla scuola Albertelli, Sezione A, di Livorno

Roby: un piccolo (grande) esempio di integrazione


di Mario Lorenzini

Le scomparse di Lucarelli e Murace

Addio a Vasco e Salvatore


Nel rapido volgere di un mese sono scomparsi due cari amici: Vasco Lucarelli e Salvatore Murace. Vasco Lucarelli, gi direttore responsabile della Mutua Artigiani a Livorno, fu dirigente SPES della Democrazia Cristiana negli sessanta. Poi si dedic a quella che era la Sua grande passione, quello dello scrittore e nel corso degli ultimi decenni ha dato alle stampe e presentato con successo vari libri, di indirizzo religioso e sulla storia di Montenero, ove abit fin da piccolo. Salvatore Murace, anchesso dirigente della DC livornese, era stato un apprezzato dipendente dellIstituto Autonomo Case Popolari. Andato in pensione si dedicato con grande passione e competenza alla ANIA (Associazione Nazionale Inquilini e Assegnatari, con sede in Via Puccini). Una Sua creatura, da lui fortemente voluta che ha gestito, in tutti questi anni, con grande passione. impegno e competenza. Salvatore Murace era anche un vecchio socio del Circolo Culturale IL CENTRO.

Il cammino verso quella che era chiamata societ multietnica e multiculturale ovvero una societ capace di far convivere e di integrare persone di diverse origini e culture si presenta oggi a noi come un cammino non facile ma pieno di contraddizioni. E certo comunque che i Paesi cosidetti ricchi non potranno arrestare in nessun modo la spinta di milioni di persone che dal Terzo Mondo emigrano per sopravvivere per aver diritto al lavoro, non potranno moltiplicare gli spazi per migliorare le condizioni di vita nei Paesi del Sud del mondo per riequilibrare gli equilibri esistenti. E questa la scommessa che il mondo ha di fronte per i prossimi decenni. Solo in questo modo oltre che da unopera di educazione e di cultura si potranno evitare i drammi dellintolleranza e del razzismo (da LA CIVILTA E LA STORIA -3 VOLUME EDIZIONE 1991- EDIZIONI SCOLAASTICHE BRUNO MONDADORI) Cinque anni fa un bambino filippino di sei anni di nome Roby entr, insieme ad altri venti bambini, in prima elementare, pardon, primaria, in una scuola di Livorno. I suoi genitori laccompagnarono cosi come tutti gli altri genitori. Era il primo giorno di scuola e cerano, come consuetudine, una grande attesa e curiosit. Cera in tutti lattesa di incontrare per la prima volta le insegnanti e cera da conoscersi fra bambini e fra genitori. I genitori di Roby erano un po spaesati come si suol dire e erano di disparte. Roby li lasci subito dopo aver sentito pronunciare,sia pure storpiato.il suo cognome e sia aggreg al gruppo dei futuri compagni e compagne. Roby non parlava italiano.Era arrivato dalla lontana terra natia appena da sei mesi e parlava solo francese. Entr in classe, vide che lunico posto libero in fondo alla classe era quello accanto ad una bambina bionda e sorridente sistem il quaderno sul banco a rispettosa distanza dalla compagna. La maestra fece lappello e quando arriv al cognome di Roby questi a mala pena lo

comprese, comunque alz la mano come per dire presente. Parli italiano? gli chiese la maestra. Roby la guard e disse francois. Bien,vedrai che alla fine parlerai italiano come tutti i tuoi compagni, non sei il primo, in tanti anni che insegno ho avuto alunni che non parlavano, come te, litaliano e alla fine hanno scritto e parlato come scrivo e parlo io e tutti i tuoi compagni. I venti compagni tornarono a casa dopo il primo giorno e raccontarono ai loro genitori limpatto con la maestra e con Roby e il giorno dopo tutti dissero aiuteremo Roby. E Roby da quel giorno fu al centro della vita di quella classe partecipando alla feste di compleanno dei compagni, alla gare sportive e alle recite di fine danno. E piano piano anche la lingua italiana scritta e parlata stata appresa in modo sempre pi corretto. Dopo cinque anni Roby, insieme ai venti compagni. a giugno ha lasciato la scuola primaria con una bella pagella e si iscritto alla scuola media nella sezione dove si insegna oltre allinglese anche il francese e trover parecchi compagni con i quali ha vissuti gli anni passati. Un piccolo ma importante esempio di integrazione che merita di essere segnalato. La scuola lAlbertelli, Sezione A di Livorno.

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Rosignano

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Interessante dibattito al Caff Ginori di Castiglioncello sul libro di Francesco Butini

Il senatore operaio
(E.D.S) - Assente, per la imprevista concomitanza della riunione della direzione centrale del PD, il sen.Vannino Chiti che ha inviato un caloroso messaggio di saluto, il dibattito ha avuto come relatori, Ettore Bettinetti, gi segretario generale della CISL livornese negli anni settanta, Giuseppe Danesin -gi sindaco del Comune di Rosignano ed il grossetano on. Hubert Corsi, gi deputato della D.C. Il dibattito, a cui hanno partecipato il consigliere comunale de Il Cambio - De Bari ed il consigliere provinciale del PD - Stabile, ha avuto come punto di riferimento la storia politica e sindacale di Maurizio Vigiani - senatore della D.C nel collegio del Mugello - durante la prima legislatura repubblicana dal 1948 al 1953. Il Vigiani, tornato tranquillamente alle officine Galilei di Firenze, allindomani della mancata rielezione nella tornata elettorale del 1953, ha svolto, nel corso del suo mandato, un ruolo di grande rilievo, specialmente in campo sociale, contribuendo, in maniera incidente, alla risoluzione delle tante problematiche che il parlamento doveva affrontate in un paese disastrato dalla guerra e con uneconomia distrutta. I relatori hanno messo in rilievo, attraverso naturalmente visioni anche diversificate ma tutte tendenti a creare le condizioni per la rinascita del paese, il ruolo e le funzioni che le Istituzioni - parlamento e governo svolsero in quella epica stagione. Lautore ha opportunamente esaltato il ruolo svolto dalla Istituzioni in quellepoca storica allorch furono proposti ed approvati leggi e provvedimenti che consentirono di inserire, in pochi anni, lItalia tra le sei potenze economiche pi importanti nel mondo. Vi fu, pur nella rigida contrapposizione politica, provocata dallo scontro ideologico tra loccidente democratico e l oriente oppresso dal comunismo sovietico, uno spirito ed una volont feroci che permisero quel miracolo: la differenza, ha concluso lautore, con lattualit drammatica che il mondo politico attuale, nella sua mediocrit,offre quotidianamente, agli oc-

chi di tutti noi: venuto a mancare, purtroppo, quello spirito ricostruttivo che vide, nelloperaio senatore Vigiani, un autentico protagonista, di quella grande stagione politica.

Al teatro Castello Pasquini a Castiglioncello

E don Federico il nuovo parroco di Rosignano


E Don Federico Locatelli il nuovo parroco di Rosignano M.mo. Dal 1 agosto ha sostituito don Fabio Pancaccini destinato ad altro importante incarico. Ha svolto lodevolmente lincarico di viceparroco nella parrocchia di S. Jacopo in Acquaviva a Livorno, sicuramente una delle pi importanti della citt. A don Federico, accolto con grande simpatia ed entusiasmo dalla comunut rosignanese, gli auguri pi affettuosi di buon lavoro da parte della redazione de IL CENTRO.

Grande successo del concerto verdiano

Ha avuto un grande successo la performance della Schola Cantorum di Rosignano che, integrata dai cori collaboratori CORALE CASTELLINESE e CORALE POLIFONICA di Santa Luce, ha mietuto appluasi a scena aperta con Ricordando Verdi 200 anni di un genio italianio: un intenso ed applauditissimo programma di musiche verdiane. Oltre ai cori, hanno partecipato lorchestra darchi Schola Cantorum, con Anna Cagnetta al pianoforte, il soprano Susie Helena Georgiadis - brasiliana di Porto Alegre ed il baritono Mauro Pagano. Tutti bravi ed un elogio meritato al management della Schola Cantorum per la riuscitissima ed applaudita esibizione.

Rosignano 16 Politica

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I pomeriggi culturali al Caff Ginori di Castiglioncello

Una iniziativa coraggiosa che ha riscosso successo


Mercoled 6 agosto si concluso il programma dei pomeriggi culturali al Caff Ginori di Castiglioncello. Si trattato di una iniziativa coraggiosa che il Circolo IL CENTRO ha organizzato con il solo scopo di contribuire a ravvivare qualche pomeriggio, meno spento, di quanto purtroppo si verifica a Castiglioncello anche in piena estate. Si voluto anche tentare di creare unalternativa alla dirimpettaia La Limonaia, dove da tanti anni, si svolgono apprezzate iniziative culturali, organizzate dallUfficio Cultura del comune di Rosignano. Le opere presentate hanno visto la partecipazione di un buon pubblico, proveniente anche da Livorno (e questo rappresenta un autentico scoop) che ha dimostrato di saper apprezzare liniziativa del nostro circolo culturale e che hanno consentito a molti di apprezzare le bellezze paesaggistiche di Castiglioncello, una volta ricordata come la Perla del Tirrenoe lospitalit di un locale di classe quale sicuramente il Caff Ginori. Abbiamo dovuto registrare, ma questo ormai non fa pi notizia, la completa assenza di qualche rappresentante della giunta comunale di Rosignano (magari toh, lassessore al turismo per non dire del Sindaco che ha la delega anche alla culturao magari al sociale

Da sin.: Enrico Salvadori, capocronista a La Nazione in Versilia, lautore Marco Bernardini, Enrico Dello Sbarba, direttore de Il Centro, e Mauro Donati, ex gestore del Ciucheba.

specialmente in occasione dellesordio allorch venne presentato - Abbecedario del lavoro femminile -Dalla sicurezza allaccuratezza - oppure venerd 26 luglio allorch fu presentato Il Senatore operaio di Francesco Butini. Le opere presentate mercoled 31 luglio Il giorno rubato di Marco De Franchi e Li abbiamo fatti cantare di Marco Bernadini sono state egualmente seguite con vivo interesse. A proposito del libro di Marco Bernadini, nipote del grande Sergio della Bussola di Focette a cui ha parteci-

pato anche Mauro Donati, indimenticabile titolare del Ciucheba, abbiamo appreso unautentica novit da sempre ignorata. Sergio Bernardini, ospite a Castiglioncello di Mauro Donati, dopo la chiusura di Bussola domani a Lido di Camaiore,manifest lintenzione di utilizzare il tendone, collocato allinterno del Castello Pasquini, per trasferirvi le attivit di Bussola domani: un fatto che avrebbe cambiato la storia di Castiglioncello. Naturalmente (sic!) ricevette un freddo diniego da parte dellAmministrazione comunale....

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Provincia

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COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA DEL COMUNE DI COLLESALVETTI

Il Passato: la forza del futuro


di Laura Conforti Benvenuti

Una vita al Femminile Il passato: la forza del futuro a cura di Anna Ornella Berretta e Valentina Olivola, il risultato della ricerca sulla positivit della donna della Commissione Pari Opportunit di Collesalvetti. Il libro, edito dal Consiglio Regionale della Toscana, presentato da Daniela Lastri, Ufficio Presidenza della Toscana, introdotto da Nicla Spinella Capua, prefazione Dontella Fantozzi e del Sindaco Lorenzo Bacci, ha il merito di raccontare la vita di donne anziane che hanno sopportato la guerra in mezzo a provocazioni di ogni genere, bombardamenti, fame,stenti e altruismo, e che adesso sono serene perch hanno fatto il possibile per la famiglia e la societ. Lidea vincente della presidente Anna Ornella Berreta che si avvalsa della collaborazione di Valentina Olivola stata quella di andare ad intervistare queste donne, una per ogni frazione del Comune, e cos nato un libro di particolare interesse, perch dedicato alle donne, dove si parla di persone semplici e comuni le cui vicende nessuno avrebbe mai conosciuto, ed nato invece uno spaccato di storia molto coinvolgente per chi legge e per il Comune che ha creduto in questa proposta. Sono delle microstorie che non apparirebbero sui libri di storia, che non avremmo potuto conoscere se non attraverso queste interviste, ma sono indispensabili come le piccole tessere di un mosaico. Ognuna di loro, parla delle privazioni, della povert, di come vivevano i contadini, ma soprattutto della guerra e, delle tristi esperienze che questa ha provocato in ognuna di loro Biancamaria, provata da mille vicissitudini, a sette anni pensa ai lavori di casa, al nonno disabile, ad aiutare il pastore a fare il formaggio in cambio di una ricotta e, nonostante tutto va a scuola e frequenta anche la scuota di taglio e cucito. Finita la guerra si sposa, ma nonostante lamore, la vita matrimoniale non sar facile, la convivenza in casa con suoceri,

cognati, nipoti. Non poteva avere una vita privata e ci creava dolore alla protagonista. I guadagni del marito venivano consegnati alla madre di lui per Biancamaria fa la sarta e i frutti del suo lavoro restano a lei. Ginetta, racconta che gli uomini per paura della deportazione vivevano nei buchi dei pagliaio. Poi, cosa tremenda, i tedeschi trovarono in un a casa pezzi di un aereo americano. Le conseguenze comportarono il rastrellamento di giovani di Stagno e Guasticce che furono impiccati a Nugola, dove ancor oggi si trova il monumento e la stele costruita a perenne ricordo del loro triste destino. Umberta Maria, molto brava nel cucito e nel taglio: viene premiata a Firenze e poi a Roma al Ministero dellAgricoltura con un diploma. Gina ed Erica sono cognate, sono vedove di due fratelli. Gina racconta di grandi lavori e privazioni: a lei era concesso di mangiare solo luovo di gallina mugginese perch le altre uova servivano per barattare generi di prima necessit. Comunque in quel periodo ci furono le prime riunioni sindacali per abbassare gli obblighi del raccolto e degli allevamenti al fattore. Un gruppo ha fermato la trebbiatura sono stati chiamati anche i Carabinieri ma la percentuale fortunatamente scesa al 58%. E linizio di un bel traguardo! Greca, in compagnia del marito, ricorda in particolare episodi della guerra dove sono morti i vicini di casa e nei rifugi di Pandoiano. La guerra finalmente finisce e la vita piano piano riprende, si sposa, ha tre figli e riesce anche a costruirsi una casa. Marisa,una vita avventurosa con stenti e poco mangiare, ma soprattutto la guerra. Finita la guerra, si sposa e va ad abitare a Pisa, dove il marito lavora. Purtroppo non avr figli, perde anche il marito e perci torna a casa al Mortaiolo vicino a suo fratello. La vita lha piegata ma il coraggio non le manca. Oggi fa parte del folkloristico gruppo a Vicarello il Barroccio fiorito dove fa rivivere attraverso i ricordi, la realt della sua infanzia. Angiola, adesso vive in una bella casa, parla anche lei delle sofferenze di quel periodo dove non cera quasi nulla. Per la prima comunione indossava un abito prestato. Ricorda la morte di sei amichetti che stavano giocando con una bombarda trovata per caso che scoppi. A sedici anni incontra il futuro marito, a diciannove si sposa, nascer una figlia e la vita scorrer in pace. Ora le sembra impossibile che fino a pochi anni fa la luce, lacqua, una casa dignitosa, il caldo e tutti gli agi non potessero far parte della sua vita quotidiana. Questi racconti sembrano ora favole inventate, ma lei li ha vissuti, come mille altre donne della loro et

che hanno avuto il coraggio di tirare aventi come meglio hanno potuto per tutta la famiglia. Alfreda, adesso seduta su una seggiola guarda fuori al di l di quel vetro. Quando parla alla nostra intervistatrice, ripercorre tutta la sua vita, parla di tutta la famiglia molto numerosa. I genitori erano contadini a mezzadria e nonostante il lavoro massacrante di uomini e donne il guadagno era irrisorio. Il padrone delle terre mandava il fattore, che arrivava in calesse, col libro dove cera segnato il dare e lavere: il dare erano le spese daffitto della casa dei terreni e lavere, il ricavato del lavoro della famiglia contadina. Nonostante il tempo passato nei campi alla fine non rimaneva quasi niente e il fattore portava via persino polli, capponi, uova, prosciutti e salsicce. Durante la guerra ricorda i bombardamenti allo Stanic, lallarme della fabbrica a Stagno. Finisce la guerra e cambia la vita: nasce il sindacato CGL, si fanno le prime riunioni, le prime lotte contadine si riesce ad ottenere la spartizione del lavoro, questa volta, al 50%. Arrivano le prime manganellate dalla celere. I proprietari terrieri, scontenti, cominciarono a vendere senza dare diritto di prelazione agli affittuari. Ci provoc una catastrofe per molte famiglie compresa quella di Alfreda che dalloggi al domani restarono senza terra e in mezzo alla strada, andando a finire nelle baracche. Finalmente viene assunta come bidella nella scuola. Non si sposata. Adesso dedica la sua vita ai nipoti, figli di suo fratello ed ora anche ai pronipoti. Marisa, ricorda che il padre possedeva un apparecchio radiofonico per sentire Radio Londra, lo nascondevano in un armadio sotto la biancheria perch se i tedeschi lavessero scoperto il capo famiglia sarebbe stato fucilato. Rammenta con tristezza, quando dalla Statale Aurelia, vide una fila interminabile di uomini italiani che venivano deportati in Germania. Finita la guerra, si riaccende la speranza: si iscrive allassociazione Noi Donne e si abbona al giornale. Era interessante andare alle riunioni e avere finalmente la libert di esprimere il proprio pensiero. Il marito lavora allEnel e gode di un certo benessere economico. Per la sua salute le d dei problemi e a 42 anni lascia il lavoro. Tuttavia, ha una forza di volont che nonostante tutto alberga sempre in lei. Ognuna di loro a fine intervista ha voluto dare una ricetta di un piatto della loro tradizione familiare, anche questo ci aiuta a capire la vita di quel periodo.

Politica 18 Provincia

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TITOLARE DELLAZIENDA FLORA DI LAURA-LORENZANA

In conversazione con Mario Rosario Rizzi, imprenditore, filantropo e cultore della natura
di Silvia Menicagli Entrando nella sede di Laura-Lorenzana dellazienda Flora si percepisce unaltra dimensione, una sorta di microcosmo indipendente da ci che accade allesterno, una realt avulsa dai ritmi frenetici e stressanti del quotidiano. Pi che un luogo di lavoro sembra di essere in un oasi di benessere e tranquillit. Profumi, silenzi, sorrisi, una comunit lavorativa che ha scelto di vivere seguendo i suggerimenti della natura, che estrae e converte in prodotti di utilizzo domestico e personale. La figura di riferimento il suo ideatore, Rosario Rizzi, un guru del rapporto uomo/natura/rispetto. Una filosofia di vita che scozza con il suo ruolo di manager dimpresa ed una passione per gli equilibri che consentono la sopravvivenza su questa terra che ha trasformato in Associazione STUPA ONLUS Sostegno Totale Umanitario Popolazioni Asia, Africa, America latina. Appassionato giardiniere, ha trasformato la sua esperienza in cultore di essenze botaniche e attraverso Flora produce nei suoi laboratori una serie di prodotti a base di oli essenziali estratti a freddo o tramite vapore utili per la casa e per il benessere personale. Le parti vegetali utilizzate per lestrazione provengono da colture biologiche e biodinamiche su terreni e luoghi pi consoni alla coltivazione delle varie specie. Nessuno stress chimico e nessuno stress ambientale per arrivare ad un prodotto completamente bio, e solamente curativo e benefico. Lazienda attiva dal 1989 ed oltre alla produzione si cura di organizzare lezioni e corsi che vanno dallaromaterapia alle tec-

Mario Rosario Rizzi

niche di massaggio, cucina aromatica, cura dellorto, agricoltura biodinamica e molto altro. Pubblica inoltre una rivista, lAromatario con lintento di sviluppare con consigli e soluzioni pratiche, la cultura e la conoscenza del vasto campo della medicina naturale. Rosario, mi consenta la confidenza, mi accoglie nel suo ufficio con un sorriso ed una tranquillit rara. Da tempo avevamo concordato lintervista ma non avevo voglia di sparare una serie di domande tecniche e banali le cui risposte si trovano da se negli opuscoli di Flora. Volevo conoscere laspetto pi profondo, caratteriale di questa scelta di vita, di questa dedizione al naturale cos fortemente sentita. Cosa lo aveva spinto, al di la degli interessi commerciali ad intraprendere quella che in realt la parte pi impegnativa nella sua vita dellazienda stessa, la fondazione dello Stupa Restoration Project. Progetto nato nel 2007 attraverso la decisione comune di 43 membri provenienti da 12 paesi stranieri di intraprendere una colossale impresa di restauro degli Stupa e in rovina pre-

senti in Asia e che sono stimati essere circa 24.000. Cosa uno Stupa? Chiedo nella mia pi totale ignoranza in materia. Mi spiega Rosario, sono spazi sacri, consacrati, monumenti per la pace nel mondo, sono strutture spirituali e funzionano da antenne cosmiche. Costruiti con blocchi di forme geometriche rigorosamente presenti in ogni realizzazione, ciascuna rappresenta uno dei quattro elementi: terra, acqua, fuoco, aria, e in alto terminano con un quinto elemento, lo spazio, Oriente il significato cosmologico della cupola inteso come rappresentazione delluniverso. I 24.000 Stupa presenti in Asia rappresenterebbero una cintura ad alta energia cosmica che trasmette benessere alla popolazione mondiale ed quindi compito dellumanit mantenerne la sua integrit. Ascolto incredula a questa nuova conoscenza e mai a poi mai mi sarei aspettata di incontrare un personaggio di tale spessore alla guida di una azienda dove di solito rigore e razionalit la fanno da padrona. Chi lavrebbe mai detto che entrando da Flora a Laura, piccola frazione del comune di Lorenzana, si entrasse in una dimensione cos intima con la natura e gli equilibri della terra. Ogni volta una scoperta!

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Provincia

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Al Festival Bolgheri Melody

Lincontro con Franco Mosca Da Carlo presidente della fondazione Arpa diventato
di Silvia Menicagli
Purtroppo capita nella vita di molte persone di avere dei bruschi stop. Situazioni che non vorresti affrontare, che pensi possano accadere ad altri ma che invece si presentano a causa dei nostri fragili equilibri biochimici e ti fanno vivere situazioni aliene a quella che stata la normalit fino a quel momento. Incontri persone, frequenti luoghi, ascolti voci, devi prendere delle decisioni ed alla fine scegli e ti affidi. In questo iter, se sei fortunato, incontri persone splendide come il caso del professor Franco Mosca, uomo di grandi capacit umane, professionali e filantropiche. La sua continua attivit scientifica, tesa allo sviluppo della cultura medica, alla formazione dei giovani, allesportazione delle conoscenze acquisite in territori dove manca ancora molto e limportazione di competenze nuove tramite aggiornamenti allestero, in questa Italia dove alla ricerca scientifica dato molto poco, lo ha spinto a creare un progetto di consapevolezza della condivisione e dellaiuto. E cos che nata Arpa, la Fondazione O.N.L.U.S. per promuovere la ricerca e la formazione nei vari campi della Sanit di cui il Prof. Mosca ne il Presidente. Insieme a lui un grande comitato tecnico scientifico e tantissimi testimonial artistici e sportivi promuovono la cultura della partecipazione, difatti per lArpa, informare sui progressi della medicina e sensibilizzare il pubblico sul tema e sullimportanza della solidariet, non solo riveste un ruolo importante che accompagna la sua attivit, ma rappresenta anche un dovere nei confronti di tutti. Per questo motivo, Arpa appoggia e promuove periodicamente una serie di eventi culturali di risonanza internazionale al fine di creare una cultura della donazione e della partecipazione si legge nella finalit della Fondazione sul suo sito www.fondazionearpa.it. e presidente onorario di Arpa il maestro Andrea Bocelli, ambasciatore della Fondazione e dellItalia in tutto il mondo. Sabato 24 agosto, ospite di Mario Incisa della Rocchetta, nella scenografia carducciana di San Guido e del maestoso filare di cipressi, la Fondazione Arpa ha organizzato una serata di grande musica nellambito della manifestazione culturale Bolgheri melody, che grazie ai nobili fini della O.N.L.U.S. ed alla forza comunicativa di Andrea Bocelli ha permesso di assistere ad un Gran Gal di artisti tra i quali, Noemi, Enrico Ruggeri, Stefano di Battista con Niki Nicolai, Paolo Ruffini, Karima, le Divas e molti altri. Denso di significato per il Prof. Mosca il momento della consegna solenne, con due membri dellArma dei Carabinieri in divisa ufficiale, della Medagliadel Quirinale che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha assegnato alla Fondazione Arpa, ritirata da Bocelli per il prezioso lavoro che svolge il suo Presidente insieme ai suoi ricercatori. Una grande soddisfazione per la Fondazione, una serata piena di stelle nonostante un cielo coperto di nubi e illuminato di lampi, un teatro pieno di ospiti che hanno sostenuto con la loro presenza un grande progetto, un progetto trasversale cos come lo era la presenza in platea e tribuna di personaggi dello spettacolo, imprenditori, professionisti, colleghi del professore e persone comuni, tutti presenti e tutti a condividere per sostenere il bene pi prezioso di ogni uomo, la tutela della salute, che non pu non passare per la porta della ricerca. scrisse il Prof. Colonnetti1, Presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche nel 1951 a sei anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale, nel momento pi difficile dellItalia atterrata dalle ferite inferte ed impegnata nella ricostruzione economica: -Oggi come non mai potenza e grandezza di un popolo, in pace come in guerra, sono indissolubilmente legate alla sua partecipazione attiva ai progressi della scienza ed agli sviluppi delle sue applicazioni. Ogni popolo ha dunque bisogno di tutti quelli tra i suoi figli che si dedicano alla scienza ed alla tecnica. E ugualmente oggi in questa fase buia della economia del nostro paese, dei tagli alla cultura ed alla ricerca scientifica, dove si investe in ricerca solo l1,1 per cento del pil, rispetto al 2 per cento della media europea, e non si riesce neanche a investire tutti i fondi assegnati dal programma quadro dellUnione europea, in questo momento pi che mai il sostegno colletivo che la Fondazione Arpa riesce a convogliare verso la ricerca e lo studio da premiare.
1 Durante i lavori dellassemblea costituente, Colonnetti fu autore, assieme a Umberto Nobile e a Giuseppe Firrao, dellemendamento che porter allaffermazione, nellarticolo 9 della Costituzione, che la Repubblica promuove la ricerca scientifica e tecnica.

A MARINA DI BIBBONA

unistituzione culinaria
di Andrea Sargenti
Storie destate, storie di chi ha idee e passione e la spalma in concretezze. E quello che ha realizzato Carlo Chiavistelli detto il postino e che per oltre trentanni ha prestato servizio come portalettere dellUfficio Postale di Cecina, ma con la nutrita passione per la pesca e la buona cucina. Si narra che Carlo il postino non mancasse mai al suo appuntamento: in mezzo al mare a salpare i palamiti calati la sera precedente. A confermarlo il Chiavistelli in persona che con perfetta cadenza cecinese ribadisce amo il mare, e mi piace avere le mani intrise dalle lenze salate del palangaro. E cos il postino, non ci ha pensato due volte a suonare il campanello della passione per la pesca riprendendo il celebre titolo di una pellicola degli anni 80. Nel 2006 racconta stato per me lanno del cambiamento: stufo di raccomandate, telegrammi, posta pubblicitaria e avvisi vari ho deciso di dedicarmi alla passione culinaria e ho aperto il ristorante con il mio nome. E cos da Carlo diventato unistituzione culinaria di Marina di Bibbona e del camping dove opera Rosa dei venti e il Postino diventato un Gourmet della ristorazione della costa. Pesce fresco in ogni piatto per clienti anche esigenti con polpo e seppie e bottarga grattugiata sulle vongole e tutto questo sotto la supervisione di Annina, la mamma di Carlo ultraottantenne, che aggiunge alla semplicit dei piatti i segreti ottenuti con lesperienza e alla quale spetta sempre lultima parola prima che la portata esca dalla cucina. Il resto sta al vostro palato.

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IN MARGINE ALLA SCOMPARSA DI PADRE PAOLO DALLOGLIO

Il difficile futuro dei cristiani dOriente


di Marisa Speranza Le inquietanti notizie sulla scomparsa di padre Paolo DallOglio, il gesuita espulso nel 2012 dalla Siria dove risiedeva da trentanni e qui rientrato clandestinamente dalla Turchia a fine luglio, ci pongono interrogativi e riflessioni. Nel 1982 DallOglio aveva scoperto fuori Damasco i ruderi dellantico monastero cattolico di Mar Musa. Ricostruito ledificio, vi aveva fondato (1992) una Comunit (al Khalil) con lo scopo di favorire il dialogo tra cristiani e islamici. Trentanni di proficuo lavoro. Poi, la sua opposizione al governo di Damasco, lespulsione e il rientro per compiere una missione. Gli attivisti ribelli di Raqqa si dicono certi che avesse un appuntamento importante con Baghdadi, il capo dello Stato islamico dellIraq e del Levante per discutere della liberazione di ostaggi e della sempre pi difficile convivenza tra gruppi e confessioni della zona. Un problema, questo, che sta diventando ogni giorno pi assillante. In tre grandi Paesi arabi ( Egitto, Siria, Iraq) in gioco la democrazia che non sembrerebbe in grado di gestire il pluralismo stratificato delle societ arabe dove ci sono diversi modi di essere musulmani (sciiti e sunniti, laici, spirituali e fondamentalisti), ed esistono diversit etniche, come i curdi, e minoranze cristiane. Aggiunge Andrea Riccardi (Corriere della Sera del 18 agosto) che la vita dei cristiani una vera cartina di tornasole delle turbinose societ musulmane. A partire dalla prima grande strage del Novecento: quella degli Armeni, uccisi con tanti altri cristiani dellimpero ottomano. Dopo la Prima guerra mondiale, i maroniti (cattolici) diedero vita alla fragile democrazia libanese, un microcosmo cristiano tra gli arabi, mentre a molti altri cristiani (vedi gli ortodossi in Siria) parve una garanzia di sicurezza il nazionalismo arabo. Dal cui grembo sono usciti tanti dittatori, alcuni dei quali (Saddam Hussein) considerati dai cristiani una protezione contro la maggioranza islamica. Si sperava in una laicizzazione dellIslam e si invece sviluppato il fondamentalismo. E tanta paura. Nellinferno siriano c chi, tra i cristiani, vede la fine di Assad come un salto nel buio e chi, come DallOglio, schierato con lopposizione. E in Egitto? Le lites intellettuali scelgono i generali contro i Fratelli musulmani definiti dal prof. Youssef Ziedan (insegnante di Studi islamici e scrittore rinomato) come un gruppo assetato di potere che usa la religione per realizzare i propri scopi. Nel frattempo sono state devastate ben 49 chiese cristiane. Eppure, durante la primavera egiziana, musulmani e cristiani chiedevano insieme la libert, tra la perplessit (e, talora, lostilit) dei vescovi timorosi per lincerto futuro. Anche in Iraq si susseguono gli attentati ai cristiani, ridotti, dal 25% (primo Novecento) al 1% attuale. Lemigrazione o la ricerca di dittatori protettori sembrano le sole alternative possibili. Ma, spiega Riccardi, sono scelte che non hanno futuro. Lorizzonte buio, visto che anche i Paesi occidentali possono poco (indecisionismo o nuova impotenza?). Forse i cristiani del mondo possono di pi dei governi: non solo dare solidariet ma elaborare una visione (non lo fu, durante la guerra fredda, lOstpolitik praticata dalla Santa Sede?). Forse bisogna riunire i grandi leader delle Chiese cristiane e mirare ad una concentrazione di idee e relazioni . La posta in gioco altissima. La fine dei cristiani dOriente porrebbe infatti fine a una storia bi millenaria. Sarebbe una grande perdita per il mondo arabo-musulmano, perch i cristiani sono un pilastro di pluralismo in quelle societ e una garanzia contro il totalitarismo.

Padre Paolo DallOglio

Politica 22 Cultura

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Cinema: altri remember


di Enrico Dello Sbarba Visto che quel che pu passare il convento molto poco data lassoluta scarsit di finanziamenti pubblici e lassenza assoluta di quelli privati e preso atto che il cinema o i suoi interpreti che monopolizzano le opache estati castiglioncellesi, vediamo se possibile darle una programmazione decente ed accettabile. In effetti dai giudizi che abbiamo raccolto nel corso di questa estate, ormai nella sua fase terminale, il suggerimento stato quello di una riflessione. Dopo la settimana Parliamo di cinema a Castiglioncello, un evento ormai consolidato anche se riservato, dopo il pomeriggio inaugurale, ad una ristretta lite, da un paio danni e nel pieno della stagione, il triumivirato composto dallassessorato alla cultura del Comune di Rosignano, dal Centro Studi Commedia allItaliana e dal Cinema Castiglioncello, ha cominciato ad organizzare unaltra settimana dedicata alla storia del cinema italiano o, ad alcuni, dei suoi interpreti principali. Lo scorso anno stata la volta del Sorpassodi Dino Risi: a proposito, molti dei villeggianti interpellati in questa nostra mini inchiesta ci hanno confessato di vivere nellangoscia di vedersi ripro-

Bice Valori e Paolo Panelli

Marcello Mastroianni

Alberto Sordi

porre, ancora una volta, quella pellicola che ormai dovrebbe aver concluso la sua nobile storia almeno a Castiglioncello! Nel mese scorso stata la volta di Alberto Sordi nel decennale della Sua scomparsa ed anche per ricordare i suoi trascorsi castiglioncellesi. A proposito dellAlbertone, i vecchi paesani rammentano come le presenze estive di Sordi a Castiglioncello fossero piuttosto riservate e discrete: stava praticamente confinato nella sua splendida villa collocata allaltezza di Punta Righini. Ha sempre voluto salvaguadare la sua privacy. Una delle poche volte che apparso in pubblico, avvenne in piazza della Vittoria, negli anni 80, in occasione del Premio Ginori, poi scomparso per vetust. Alberto Sordi era nellelenco dei premiati ed al momento di ricevere il premio, non perse loccasione, al microfono, per esternare la sua vivacissima protesta contro quel mare di m!che imperava trionfante allaltezza di Punta Righini a causa della mancanza di fognature a mare poi successivamente realizzate. Poi Alberto Sordi, negli anni a seguire, alla morte del fratello, avvenuta proprio nella villa a Castiglioncello, la mise in vendita e spar. Dunque per riprendere e concludere queste nostre considerazioni, ci viene di suggerire un progetto di remember per altri prestigiosi antichi ospiti della Perla del Tirreno, sempre appartenenti al mondo del cinema. Vogliamo citarne alcuni: Paolo Panelli e Bice Valori tra i pi assidui e fedeli frequentatori, Marcello Mastroianni e maga-

ri anche Vittorio Gassman, ospite estivo alla Pensione Fiorentini, senza dimenticare il famoso regista televisino Enzo Trapani, per arrivare, infine, a Renzo Montagnani. Ecco, pur di presevarci dal visionare ancora Il Sorpasso il triumvirato potrebbe prendere spunto da questi nomi per le prossime stagioni estive. Daltro canto, ci sorbiamo in luglio Inequilibrio ed a fine agosto, quel Premio Letterario Castiglioncello, ormai da mettere in soffitta come accaduto per tanti secondari premi del genere: dopo che avevamo gi digerito il Premio Spadolini, quello sulle comunicazioni ed in primavere quello sulla filosofiia. Sindaco ed Assessore alla Cultura, rischiamo veramente un overdose che alla fine pu anche fare male alla salute!!

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Nacque a Montopoli nel 1838

ISIDORO FALCHI,
leroe eclettico e romantico della cultura campigliese
di Jacopo Bertocchi Isidoro Falchi uomo del suo tempo. Nasce a Montopoli nel 1838 e dopo la laurea diventa, per diversi anni, il medico condotto di Campiglia Marittima, dove ricoprir anche le cariche di consigliere comunale e segretario della Cassa di risparmio. LOttocento il secolo delle trasformazioni sociali e politiche: tradizione e cultura diventano strumenti fondamentali per la creazione di una nuova coscienza storica collettiva, il romanticismo si afferma con lideale di una radicale libert degli individui e dei popoli, lo storicismo diviene forse uno degli aspetti pi importanti del movimento. In questo quadro emerge con forza la figura eclettica del Falchi: medico, archeologo, storico e scrittore. Mi ero addentrato nel movimento rivoluzionario nel 1857 anelavo il momento di prendere lagone e andare io pure alla guerra contro laustriaco, partii con Francesco (il fratello) subito dopo lesame, cio l11 giugno 1859: ci arruolammo in artiglieria. In queste parole emerge lo spirito patriottico del medico, negli stessi appunti, scritti pochi anni prima della sua venuta a Campiglia, si ritrova la testimonianza di un avvenimento che scuoter le coscienze dellumanit, Non ci trovammo nella battaglia di Solferino, ma traversatala dopo due giorni, conservo alcune lettere, e un fischietto di legno raccolto da me in quel suolo macello. Attraverso il Falchi si riesce a ritrovare il legame tra la grande storia e la storia minore. Egli un fortunato innovatore, simbatte nella ricerca rovistando, da buon consigliere comunale, nellarchivio storico di Campiglia e grazie al suo temperamento appassionato, arriva alla scoperta di Vetulonia (il primo scavo finanziato dallo stato italiano) cos commentata da Luigi Pernier: La scoperta di Vetulonia fu opera di fede e di quellentusiasmo che spesso ha fruttato allindagine archeologica rivelazioni pi mirabili che non lo stesso metodo scientifico. Lamore per questa terra e la passione per la storia lo guidano verso una ricerca sulla Maremma, pubblicazione che vedr la luce nel 1880 con il titolo Trattenimenti popolari della maremma e

specialmente di Campiglia Marittima una Bibbia per gli appassionati e gli esperti di storia locale, una grande summa del nostro territorio. Come dice il Benedettini non scordiamoci che il Falchi stato il primo a scrivere seriamente di Campiglia. Chi ci ha provato ha scopiazzato, pi o meno bene, dalle sue pagine.

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