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Valerio Ochetto

Adriano Olivetti
l a biografia

in libreria dal 10 ottobre

Anteprima pubblicata su www.edizionidicomunita.it

Edizioni di Comunit

Indice

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Sotto il segno del Giudizio Universale Tempo di speranze e di sentimenti Verso la grande fabbrica Classifica: sovversivo Progettare per sopravvivere Cospiratore per la libert Il mondo che nasce Ritorno a Ivrea La rivoluzione possibile La giornata di Adriano Discesa al Sud Capitalismo davanguardia La via di Comunit Dies irae La riscossa di Adriano Quel sabato di Carnevale E se fosse come aveva pensato lui Indice dei nomi Ringraziamenti e nota sulle fonti

La giornata di Adriano

Nel 1950 Adriano si risposato. Il precedente matrimonio era stato sciolto a San Marino e lo scioglimento omologato dal presidente della Corte dappello di Torino Domenico Riccardo Peretti Griva, famoso in quegli anni per il suo spirito liberale. Adriano ha ricevuto il battesimo cattolico e cos il secondo matrimonio viene celebrato in chiesa. Lui e Grazia Galletti si uniscono il 2 gennaio nella chiesa di Santa Prisca allAventino, presenti pochissimi amici: testimoni Quaroni e Micheloni. Il matrimonio avviene quasi in incognito. Quel giorno, la figlia Lidia sta sciando al Sestrire col fidanzato Giorgio Soavi e il figlio Roberto si trova in Austria. Quando Adriano telefona da Roma alla sorella Elena per informarla, la sente sconcertata. Confidandosi per lettera a Silvia, la sorella sulla quale ha sempre potuto contare in qualsiasi momento, che continua a vivere in Argentina col marito Antoine, scrive: Se il successo di un matrimonio e la felicit sono proporzionali alle difficolt incontrate per realizzarlo il nostro nato sotto una buona stella!. Partono per un viaggio di nozze alle isole Baleari, con puntate a Barcellona e a Madrid a visitare i musei. Fra i due sposi c una forte differenza di et. Adriano ha conosciuto Grazia giovanissima qualche anno prima a Roma, dove viveva con la famiglia di recente arrivata da Ivrea. Grazia ragazzina aveva intravisto Adriano mentre scendeva in bicicletta quasi ogni giorno da Villa Ambrosetti per andare a trovare la madre al convento. E nella giovinezza di Grazia, nel suo volto incorniciato di capelli biondi, Adriano ha colto il simbolo di un nuovo ciclo della vita che si rinnova. C in lui questa incoercibile spinta
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allassoluto, e in lei, come testimoniano le lettere che le scrive, fitte di citazioni mistiche, intuisce la possibilit di un rapporto carismatico, di un tramite umano con Dio. pi dellimmagine della fata turchina della fiaba di Pinocchio, di cui si era innamorato perch era bionda e aveva gli occhi azzurri, che riemerge continuamente in forma quasi ossessiva dai ricordi dellinfanzia. il modello eterno della donna, che insegue nelle figure femminili di madri e mogli, la speranza di realizzare quellunione esemplare che fu gi fra Camillo e Luisa. Anche se i tempi sono cambiati, e la sete dassoluto vive pi come assillo doloroso, come nostalgia del paradiso perduto. Da qualche mese Adriano abita gi una casa che guarda la fabbrica dallalto di quella collina di Monte Navale dove il padre, negli ultimi anni, aveva cercato invano di ritornare a vivere, quasi sentendo il richiamo del luogo dove era nato. Anche la nuova abitazione di Adriano legata ai ricordi dellinfanzia: la villa delle bimbe Bidasio, dove i ragazzi Olivetti salivano a giocare e a far merenda, una casa di campagna con tupin, il pergolato canavesano delluva pensile, e un grande orto con il pino del nonno, piantato lanno della nascita di un signor Bidasio e di Camillo. La casa stata acquistata dalla Societ Olivetti anche se Adriano a far fare, a sue spese, dei lavori di trasformazione che innestano sul modello del rustico canavesano la sobria eleganza del suo stile: grandi finestre luminose spalancate sulle montagne con le persiane color blu celeste, ampi ambienti interni comunicanti dal parquet di legno, arredamento e mobili tipo funzionale con pochi oggetti di pregio, un ritratto della figlia del pittore Francesco Menzio, piccole sculture in legno di Henry Moore, un tappeto persiano regalo dello sci, un camino moderno, la vetrinetta con leredit del culto ebraico trasmessa da generazioni, e tanti scaffali di librerie, senza spazi vuoti. Allesterno, un campo di bocce e un campo di tennis

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nella radura ai confini col bosco. Adriano non ha mai pensato a una casa di propriet, a parte il progetto non realizzato del pensatoio eremitico di Montalto Dora, proprio per quella determinazione, ereditata dal padre ma in lui accentuata, a non legarsi ai beni materiali, per quella puritana rinuncia che gli viene dal mandato di una missione trascendente. Per Grazia, e per suggerimento di Grazia, la prima volta che decide di avere una casa sua: con la coerenza che lo distingue, incarica lingegner Modigliani di fare una perizia sul valore e di stabilire la somma da versare alla societ. Quando anche Grazia lo raggiunge, si chiamer Villa Belli Boschi, come la ribattezza Giorgio Soavi. Adriano ha sempre avuto una vita molto ordinata e la precisione dei momenti della giornata si accentua dopo il secondo matrimonio. Si sveglia alle otto e mezzo e fa colazione molto velocemente. Lautista Luigi Perotti, che ha sostituito Gaiani, diventato capo garage, e abita con la famiglia nella foresteria, ha gi portato un fardello di giornali. Al cancello spesso lauto fermata da qualche postulante, che chiede un prestito, unassunzione, un favore. Adriano si arresta sempre ad ascoltare, e non solo. Anche in questo non ha dimenticato la lezione del padre, che dedicava un giorno della settimana alla beneficenza, mandando in giro Carlotta Musso a saldar debiti nei negozi. Dice Adriano: A chi chiede, si deve dare, per principio. Se non finge, se ha realmente bisogno?. Entra in fabbrica dallingresso della strada per Monte Navale, e sale allufficio al terzo piano. Posa il fardello dei giornali sul grande tavolo gi pieno di fogli, poi passa alle segretarie i pezzi sottolineati da far arrivare ai collaboratori: questo a Pero, a Beccio, a Prelle... Si autodefinisce uomo da tavolino e passa le sue nove ore alla scrivania, quando a Ivrea, come ogni altro funzionario. Alluna e mezzo torna a casa per pranzo, fa un breve riposo, un breve sonno fa bene, e subito sfoglia i ma-

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teriali della rivista e le proposte per le Edizioni di Comunit. Non legge tutto, ma gli autori li sceglie lui personalmente. Le sue biblioteche, privata e di ufficio, oggi riunite nella sede romana della Fondazione Adriano Olivetti di via Zanardelli, contano oltre 3000 volumi, stampigliati con timbro a secco con la sua firma. Ma Adriano non era un bibliofilo, alcuni volumi mancano di pagine che lui strappava per utilizzarle per i suoi scritti, o spediva in visione ai collaboratori. Quando a Roma o a Milano, prolunga questo impegno per buona parte del pomeriggio. Altrimenti, scende in fabbrica alle tre e mezzo. Verso la fine della giornata, quando gli uffici si sono svuotati, iniziano i colloqui pi distesi, quelli preferiti. Salgono urbanisti e architetti, facendo spazio fra le carte allargano sul tavolo i loro disegni. Progettare, per lui, significa vivere. Lascia grande autonomia ai collaboratori, per sa veder grande e nello stesso tempo porta attenzione ai particolari. Per la fabbrica di Pozzuoli, c chi ricorda Adriano, rosso in volto nel letto di degenza, che d ordine di acquistare unarea dieci volte superiore a quella che gli stata proposta dai suoi, perch cos vogliono gli interessi dellazienda e le esigenze di pianificare il territorio. Nello stesso tempo corregge il progetto dellarchitetto Cosenza in cui erano previste delle toilette aperte, che considera lesive del buon gusto e della privacy dei dipendenti. Esce dallufficio verso le otto, otto e mezzo di sera, stringendo col braccio il fardello dei nuovi giornali e riviste arrivati nel pomeriggio. Pranzo e cena sono molto semplici, non ha il gusto dei manicaretti raffinati, anche se goloso di cose dolci e si versa pi cucchiaini di zucchero nel caff. Controlla la dieta, per combattere la tendenza a ingrassare. Sovente sazio con un bicchiere di yogurt e un piatto di uova. La sera non fa letture impegnative, che gli impedirebbero di prender sonno, n ama i ricevimenti. Preferisce delle chiacchiere leggere in famiglia, [continua]

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