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LETTERA ALLE FAMIGLIE

D E L L U N I T A PASTORALE DI

CAPEZZANO P.re - MONTEGGIORI - S. LUCIA


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N 624

29 SETTEMBRE 2013

XXVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - LITURGIA DELLE ORE II SETTIMANA

IL RICCO, IL POVERO E LA VITA CHE CONTINUA


La parabola riproduce fedelmente una realt cui ci siamo assuefatti: parte dell'umanit vive in una condizione spensierata di agiatezza, accanto a un'altra parte che l vicino non ha neanche i mezzi di sussistenza. Il ricco fa il ricco, non curandosi del povero alla sua porta, e il povero viene consumato dalla sua miseria. Dove non arriva la sensibilit degli uomini giunge la compagnia degli animali che cercano di alleviare le sofferenze del povero come la natura ha loro insegnato. La scena cambia in modo drastico con la morte di entrambi che per il povero l'inizio di una nuova pienezza vita, mentre per il ricco c' un suggello lapidario fu sepolto. Nel ricco c' la nostra opulenta civilt consacrata ai beni materiali. Il vangelo un messaggio forte per noi, che ogni giorno incontriamo situazioni di povert, di emarginazione e di miseria. In una situazione gi tanto grave si inseriscono ora i preoccupanti problemi di questi giorni. La Parola di Dio ci traccia una via per la nostra conversione. Paolo ci esorta a divenire veri uomini e donne di Dio che, proprio perch credenti, seguono la via della giustizia e tendono, con il desiderio e con scelte concrete, verso la piet, la fede, la carit, la pazienza, la mitezza. Atteggiamenti che contrastano certamente con la posizione di coloro che, forti della propria ricchezza, si ritengono "a posto" ed irreprensibili. Bisogna fare attenzione a quello che ci dice la Bibbia: "L'uomo nella prosperit non comprende, come gli animali che periscono". "Ciascuno raccoglier quello che avr seminato. Alcune domande: Quante cose superflue ho? Quanta parte della mia vita la passo nello spreco? Quali sono i momenti in cui sperpero energie e soldi in cose inutili, nel consumismo, nello sfarzo, nella moda?

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO


VISITA PASTORALE A CAGLIARI

INCONTRO CON IL MONDO DEL LAVORO Cari fratelli e sorelle, Buongiorno! Vi saluto cordialmente: lavoratori, imprenditori, autorit, famiglie presenti. Questa Visita inizia proprio con voi, che formate il mondo del lavoro. Con questo incontro desidero soprattutto esprimervi la mia vicinanza, specialmente alle situazioni di sofferenza: a tanti giovani disoccupati, alle persone in cassa-integrazione o precarie, agli imprenditori e commercianti che fanno fatica ad andare avanti Conosco bene questo! Ma devo dirvi: Coraggio!. Ma anche sono cosciente che devo fare tutto da parte mia, perch questa parola coraggio non sia una bella parola di passaggio! No! Questo non lo voglio! Io vorrei che questo coraggio venga da dentro e mi spinga a fare di tutto come Pastore, come uomo. Dobbiamo affrontare con solidariet e intelligenza questa sfida storica. Una sofferenza - la mancanza di lavoro - che ti porta - scusatemi se sono un po forte, ma dico la verit - a sentirti senza dignit! Dove non c lavoro, manca la dignit! E questo non un problema della Sardegna soltanto, non un problema soltanto dellItalia o di alcuni Paesi di Europa, la conseguenza di una scelta mondiale, di un sistema economico che porta a questa tragedia; un sistema economico che ha al centro un idolo, che si chiama denaro. Dio ha voluto che al centro del mondo non sia un idolo, sia luomo, luomo e la donna, che portino avanti, col proprio lavoro, il mondo. Ma adesso, in questo sistema senza etica, al centro c un idolo e il mondo diventato idolatra di questo dio-denaro. Comandano i soldi! Comanda il denaro! E cosa succede? Per difendere questo idolo si ammucchiano tutti al centro e cadono gli estremi, cadono gli anziani perch in questo mondo non c posto per loro! E cadono i giovani che non trovano il lavoro e la loro dignit. E difficile avere dignit senza lavorare. Questa la vostra sofferenza qui. Questa la preghiera che voi l gridavate: Lavoro, Lavoro, Lavoro. E una preghiera necessaria. Lavoro vuol dire dignit, lavoro vuol dire portare il pane a casa, lavoro vuol dire amare! Noi dobbiamo dire: Vogliamo un sistema giusto! un sistema che ci faccia andare avanti tutti. Dobbiamo dire: Noi non vogliamo questo sistema economico globalizzato, che ci fa tanto male!. Al centro ci deve essere luomo e la donna, come Dio vuole, e non il denaro! Io avevo scritto alcune cose per voi, ma, guardandovi, sono venute queste parole. Io consegner al Vescovo queste parole scritte come se fossero

state dette. Ma ho preferito dirvi quello che mi viene dal cuore guardandovi in questo momento! Guardate facile dire non perdere la speranza. Ma a tutti, a tutti voi, quelli che avete lavoro e quelli che non avete lavoro, dico: Non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciatevi rubare la speranza!. La speranza una cosa vostra e nostra. E cosa di tutti! Per questo vi dico: Non lasciatevi rubare la speranza!. Ma siamo furbi, perch il Signore ci dice che gli idoli sono pi furbi di noi. Il Signore ci invita ad avere la furbizia del serpente, con la bont della colomba. Abbiamo questa furbizia e diciamo le cose col proprio nome. In questo momento, nel nostro sistema economico, nel nostro sistema proposto globalizzato di vita, al centro c un idolo e questo non si pu fare! Lottiamo tutti insieme perch al centro, almeno della nostra vita, sia luomo e la donna, la famiglia, t utti noi, perch la speranza possa andare avanti Non lasciatevi rubare la speranza!. Adesso vorrei finire pregando con tutti voi, in silenzio. Io dir quello che mi viene dal cuore e voi, in silenzio, pregate con me. Signore Dio guardaci! Guarda questa citt, questa isola. Guarda le nostre famiglie. Signore, a Te, non mancato il lavoro, hai fatto il falegname, Eri felice. Signore, ci manca il lavoro. Gli idoli vogliono rubarci la dignit. I sistemi ingiusti vogliono rubarci la speranza. Signore, non ci lasciare soli. Aiutaci ad aiutarci fra noi; che dimentichiamo un po legoismo e sentiamo nel cuore il noi, noi popolo che vuole andare avanti. Signore Ges, a Te non manc il lavoro, dacci lavoro e insegnaci a lottare per il lavoro e benedici tutti noi.
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Se basta una parola, non fare un discorso. Se basta un gesto, non dire una parola. Se basta uno sguardo, tralascia il gesto. Se basta il silenzio, tralascia anche lo sguardo. Fermati prima che ti si dica: Basta! Blocca il discorso prima che ti si dica: Basta! Lascia il posto prima che ti si dica: Basta! Se basta il poco, non affogare nel troppo. Questo il canto dell'essenziale, della sobriet, dell'ascesi autentica. Purtroppo un metodo ignorato dal nostro parlare spesso eccessivo; una lezione inascoltata nella comunicazione odierna protesa all'eccesso; una proposta rigettata nell'agire quotidiano sempre sopra le righe. Ti basti l'essenziale nel pensare e nel fare nel parlare e nel vedere. Un testo biblico ci insegna a dire: "Non darmi, Signore, n povert n ricchezza, ma fammi avere solo il cibo che basta".

APPUNTAMENTI IMPORTANTI
MARTEDI 1 OTTOBRE ORE 21 - Ci ritroveremo per leggere riflettere sulla Lettera ai cristiani della Chiesa di Lucca PER LA VITA ASCOLTA, RISPPONDI, VAI Inviataci dal Vescovo Italo. Tutti siete invitati ma, soprattutto, non devono mancare coloro che operano in una qualsiasi attivit a favore della Comunit PER I CRESIMANDI Venerd 4 Ottobre Ore 21 Confessione Comunitaria per Cresimandi, Genitori e Padrini Domenica 6 Ottobre, alle Messe delle 9 e delle 11, sar presente il nostro Vescovo Italo per conferire il Sacramento della Cresima ai nostri 55 cresimandi.
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SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE Paolinelli Maria e Colarusso Antonio
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OFFERTE Da St. 2.000,00 - 1.000 Per aiutare chi si trova nel bisogno e 1.000 per i lavori della Chiesa -----------------------------------------------------------------------------ORARIO DELLE SANTE MESSE Giorni feriali Ore 8,30 Sabato Ore 18,00 Festivi Ore 7 - 9 - 11 Ore 10 a Santa Lucia Ore 18 a Monteggiori Ore 16 - Celebrazione del Sacramento del Battesimo

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