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1
1 1
s
i
i
i e
i
+ +
2
Spesso alcuni termini della
somma al denominatore sono
riportati sotto forma o di
resistenza termica o di
conduttanza.
Questultimo caso comune
quando si abbiano elementi
edilizi non omogenei,
tipicamente laterizi ovvero
intercapedini:
K
s
=
1
1 1 1
La conduttanza in questi
casi viene fornita da
opportune tabelle:
s
R
C
i e
+ + + +
1 1 1
'
'
In termini di resistenza termica si pu scrivere:
q
t t
Rg
=
' "
g R
A
s
A A
= + +
1 1
' "
Per una parete a strato cilindrico circolare semplice:
q
t t
A
r r
l
A
t t
R
K
A t t
K
A t t
K
r r r r
r
K
r r r r
r
i e
i i
e i
e e
i e
g
i i i e e e i e
i
i
i e i i
e e
e
e
e e i e
i i
=
+ +
=
= =
=
+ +
=
+ +
1
2
1
1
1
1
1
ln( / )
( ) ( )
ln( / ) ln( / )
N li bi i di l bi li i i l bil Negli scambiatori di calore a tubi lisci risulta trascurabile
generalmente la resistenza termica della parete metallica per cui si
hanno relazioni del tipo:
K
r
r
K
r
r
i
i
i
e e
e
e
e
i i
=
+
=
+
1
1
1
1
3
Pu capitare che delle due resistenze convettive una sia assai pi
grande dellaltra, ad esempio in uno scambio termico aria-liquido
dove il coefficiente di convezione lato aria assai pi basso. In quel
caso si dice che tale resistenza condiziona lo scambio termico e la
superficie corrispondente andrebbe incentivata, ad esempio con la
disposizionedi alettature disposizione di alettature.
Nel caso di una superficie alettata la resistenza termica opposta dal
tubo dal lato dellalettatura :
R
A
=
1
*
Ad esempio, nel caso la superficie alettata del tubo sia quella
esterna, il flusso termico si calcola con relazioni del tipo:
* *
*
1
2
) / ln(
1
) / ln( 1
1
con
) ( ) (
1
2
) / ln( 1
e e
i e e
i i
e
e
e e e
i i e i
i
i
e i e e e i i i
e e e
i e
i i
e i
l
r r A
A
A
K
A
A r r r
K
t t A K t t A K
A l
r r
A
t t
q
+ +
=
+ +
=
= =
+ +
=
Spesso si introduce unulteriore resistenza termica che tiene conto
dei depositi incrostanti che si formano durante lesercizio di uno
scambiatore di calore. Si tratta del fattore di sporcamento di cui si
tiene conto in fase di dimensionamento in maniera che riesca a
scambiare il carico di progetto alla fine del periodo di funzionamento
continuativofraduepuliziesuccessive continuativo fra due pulizie successive.
Tenendo conto dei fattori di sporcamento il coefficiente globale di
scambio termico dato da:
K
f f
r
r
r
r
i
i
s i s e
i
e
i
e e
=
+ + +
1
1
( ) ( )
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La trattazione degli scambiatori richiede anzitutto il richiamo di
due grandezze di fondamentale impiego nel loro dimensionamento
o verifica:
la differenza di temperatura media logaritmica;
lefficienza.
Metodo della differenza media efficace delle temperature
l efficienza.
Il punto di partenza pu essere la valutazione di uno scambiatore in
controcorrente perfetta, ad esempio del tipo tubo in tubo qui
rappresentato:
Una serie di ipotesi ragionevoli
(regime permanente, K costante e
uniforme, c
p
costante, processo
adiabaticoversolesterno) consente adiabatico verso l esterno) consente
di scrivere la classica equazione di
scambio termico globale:
q KA t t = ( ' ")
in termini differenziali:
d d q K A t t = ( ' ")
Considerata una piccola sezione (infinitesima) dA entro lo
scambiatore, il flusso termico si pu valutare sia in termini di
riduzione di energia interna del fluido caldo che di incremento di
energia interna del fluido freddo che, infine, di scambio termico alla
parete fra di due fluidi:
d dt ' & ' ' d d
d d
d d
q c m t
q c m t
q K A t t
=
=
=
' ' '
" & " "
( ' ")
La differenza fra le prime due equazioni fornisce la seguente relazione:
q t t t t
= =
1 1
d ) ( d d d
si ricava:
d d
=
=
M q
Mq
1 2
m c m c
M t t
m c m c
q
& &
& &
= =
1 1
Chiamando
) (
5
Non si ancora usata la relazione di scambio termico alla parete
che, tenuto conto della relazione appena dimostrata, fornisce:
kM A d d =
Si tratta di unequazione differenziale a variabili separabili:
d
d
= kM A
Lintegrazione si pu eseguire dallingresso dello scambiatore fino
ad una sezione generica che implica unarea complessiva A
x
:
=
e
kA M x
=
1
e
ovvero si integra fra ingresso ed uscita dello scambiatore:
ln
2
1
= KAM
Ricavando M da questultima relazione e sostituendolo nella
precedentemente dimostrata:
1 2
= Mq
si ottiene infine:
q KA KA T
ML
=
=
2 1
2
1
ln
La relazione permette di calcolare il flusso termico scambiato
come se la differenza di temperatura fra i due fluidi fosse costante p
lungo tutto lo scambiatore.
Una relazione del tutto analoga si pu dimostrare per uno
scambiatore in equicorrente.
6
Casi particolari:
-
1
=
2
= : si applicano le formule della trasmissione globale
del calore come prima viste;
- uno dei due fluidi evolve isotermicamente nello scambiatore: si
utilizzano le formule appena calcolate, in cui, nellespressione di
M, il termine relativo al fluido che evolve a temperatura
costante nullo:
) /( 1 m c &
0 ) /( 1 0 0 d d d = = = m c m c dq t t m c q & & &
Lefficienza di uno scambiatore si definisce come il rapporto fra la
potenza termica effettivamente scambiata e quella massima
scambiabile. Questultima ovviamente vincolata dai valori max e
min di temperatura agli ingressi dello scambiatore. Questa differenza
maxdi temperaturapotral piapplicarsi al flussochepresentail
Metodo -NTU
max di temperatura potr al pi applicarsi al flusso che presenta il
valore pi basso di capacit termica nellunit di tempo, vale a dire
quella che presenta il C
min
:
) (
) (
) (
) (
min min i i
i u
i i
u i
t t C
t t C
t t C
t t C
=
=
&
&
&
&
+
q
q
M
C
max
i
&
1 2
1 2
2
Ricordando la posizione: M
c m c m
=
1 1
' & ' " & "
i i
1 2
+
M
C
min
2
si ottiene:
=
+
1 2
1 2 2
1
1
&
(
&
&
)
&
min
min
max min
C
C
C C
8
Il risultato finale ora vicino:
=
1 2
1 2
2
1
2
1
1
1
&
&
&
&
min min
C
C
C
C
1
max max
C C
Dalla relazione:
ln
2
1
= KAM
si ricava facilmente che:
2
=exp(- ) KAM
1
p( )
=
1
1
exp(
&
&
exp(
min
max
- )
- )
KAM
C
C
KAM
e quindi si arriva al risultato finale:
Normalmente si esplicita la variabile M
KA
=
max min
1 1
C C
M
& &
e si definisce il numero di unit di trasporto NTU:
NTU
KA
C
=
&
min
e il risultato finale il seguente:
1 1 [ (
&
i
)] NTU
C
=
1 1
1 1
exp[ (
&
&
&
exp[ (
&
&
min
max
min
max
min
max
- )]
- )]
NTU
C
C
C
C
NTU
C
C
9
Si pu verificare che si arriva allo stesso risultato anche quando
risulti, sempre in situazione di controcorrente perfetta, C C C < =
& & &
min
Sempre nel caso di controcorrente perfetta, quando risulta ,
essendo, in questo caso M=0, si ha:
C C =
& &
cost
2 1
= = =
In tal caso:
) /( 1
1
max
A K C
C q q A K q
+
= + = =
&
&
cio:
1 / 1 1
1
+
=
+
=
NTU
NTU
NTU
Gli andamenti di
efficienza trovano
rappresentazioni per le
varie disposizioni di
scambio termico, cio,
ingenerale vale: in generale, vale:
( ) ione configuraz , / ,
max min
C C NTU f
& &
=
10
Si pu concludere che:
quando risulta tutte le configurazioni danno lo
stesso valore di a parit di NTU. E questo infatti il caso limite di
un fluido che evolve isotermicamente nello scambiatore. In tal caso
risulta:
=1 e
-NTU
0 /
max min
= C C
& &
=1 e
NTU
per si hanno andamenti di generalmente
crescenti con NTU. La controcorrente perfetta la configurazione
pi efficiente a parit di e di NTU. Lo scostamento
delle diverse configurazioni rispetto la controcorrente perfetta
tantomaggiorequantomaggiore equantomaggiore
1 / 0
max min
< C C
& &
max min
/C C
& &
/C C
& &
tanto maggiore quanto maggiore e quanto maggiore
NTU.
Ne risulta che, nel caso particolare di capacit termico di flusso
uguali particolarmente critica linfluenza della
configurazione dello scambiatore sullefficienza da conseguire.
max min
/C C
( ) 1 /
max min
= C C
& &
11
rispetto al metodo precedente, il metodo -NTU preferibile
quando siano note solo le temperature di ingresso dei due fluidi
(ed ovviamente la geometria dello scambiatore), oltre alle portate
ed alle caratteristiche termofisiche dei fluidi.
Intal casosi puvalutaredapprimalefficienzarealizzataequindi In tal caso si pu valutare dapprima l efficienza realizzata e quindi
il flusso termico scambiato:
che non richiede la preventiva conoscenza delle temperature di
uscita dei fluidi.
( )
i i
t t C q =
min
&