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Intervista a Lorenzo Mariani


maggio 31st, 2011 | Published in Arte Design Moda

Intervista a cura di Jacqueline Ceresoli


Lorenzo Mariani (1985), in arte LorMa, eclettico, iperattivo, neo popconcettuale, figlio di Alighiero Boetti e di Maurizio Cattelan, che rappresenta la nuova generazione di artisti-manager-post tecnologica dallimmaginario mediatico, trasformando la creativit in una professione aperta a sempre nuove esperienze. Quali scuole hai fatto e come ti definisci? Da sempre ho desiderato fare arte e per questo motivo ho frequentato il Liceo Artistico Sperimentale, dove lattenzione era rivolta a una formazione culturale globale, e lAccademia di Belle Arti di Brera di Milano con indirizzo pittura. Penso che il 50% della formazione di un artista venga dallesperienza e dallosservazione di ci che ha intorno e dallesempio di grandi artisti. Ho sempre cose nuove da imparare da tutto e da tutti e non finir mai di andare a scuola. Mi definisco artista professionista sempre alla ricerca di una mia maturazione e crescita. Perch ti firmi LorMa? La scelta del nome dipende da molte motivazioni. La mia non un arte di espressione personale ma di espressione e basta. Non miro allesaltazione personale, ma desidero ricercare sempre nuove soluzioni formali. Con le mie opere lascio la mia orMa ed lanagramma del

mio nome. Quando e perch hai scelto di fare lartista? Lho sempre desiderato. Da piccolo sapevo gi che non cera tempo per piangere come tutti gli altri bambini e allora urlavo a squarciagola: Voglio fare lartista, voglio fare lartista! Cosa significa fare lartista oggi? Fare lartista vuol dire non dimenticare mai di esserlo: osservare, ragionare, cercare di capire sempre con maggior coscienza ci che si vuole comunicare e infine produrre di continuo, costantemente. Non concedersi mai una vacanza, ma guardare, studiare, capire e creare, creare, creare. Per te: uno stile riconoscibile, un codice identitario sono importanti? Perch? Assolutamente non penso sia importante uno stile riconoscibile, penso anzi che possa causare ripetitivit: ogni opera non pu essere limitata dallimpronta studiata. Lartista deve esplorare sempre nuove tecniche e linguaggi. Come nascono le tue opere? Le mie opere nascono generalmente da tre passaggi: 1) vivo 24 ore su 24 affascinato da ci che ho intorno, che vedo, che mi colpisce, assorbo e metabolizzo. 2) di notte quando sto per addormentarmi, mi sorprende la tachicardia e il mio cervello inizia, in un modo che ancora non mi chiaro, a lanciarmi imput e idee su progetti da realizzare. Allora riaccendo la luce e le scrivo per non dimenticarle il giorno seguente. Questo avviene di solito a periodi alterni, solitamente quando sto per portare a compimento il gruppo di progetti precedente. 3) completo il progetto, acquisto il materiale e mi chiudo in studio a produrre fino alla realizzazione dellopera. Quali sono stati i tuoi maestri? I miei maestri sono stati numerosi e di

diverso tipo: i primi ad avermi avvicinato allamore per il bello e larte sono stati sicuramente i miei genitori. Durante i miei studi ho incontrato ottimi insegnanti di materie artistiche; ma, tanto nella scuola quanto fuori, ho in mente anche altre persone non strettamente legate allarte che mi hanno trasmesso la visione delle cose che la componente fondamentale della mia produzione artistica. Se devo citare per chi proprio mi ha fatto capire cosa siano un artista e la stessa arte contemporanea, sono sicuramente i Vedovamazzei. Quali artisti contemporanei ti piacciono? Gli artisti contemporanei che amo e da cui cerco di trarre il massimo per la mia ricerca artistica sono molti. Sono affascinato dalle installazioni scenografiche di Kounellis, in particolare quelle che comprendono la presenza di animali vivi. Mi affascinano la sensibilit per i differenti materiali di Stefano Arienti, le innovazioni concettuali di John Baldessari, le geniali provocazioni di Maurizio Cattelan e ancora Bruce Nauman, Giovanni Anselmo, Anish Kapoor, Rebecca Horn. Qual lopera del passato che avresti voluto fare? Le opere del passato che avrei voluto fare sono sicuramente le pitture rupestri nelle Grotte di Altamira. Quali sono i tuoi interessi, oltre allarte? Oltre allarte minteresso alla flora e alla fauna estranei alla nostra cultura, quindi mi circondo di esemplari viventi insoliti. Quali letture, relazioni, confronti ti aiutano a crescere? Sono un grandissimo sostenitore della cultura informatica. Quando richiedo un certo livello di approfondimento non posso fare a meno di procurarmi un libro, ma la variet, la velocit e limprevedibilit di informazioni che internet mette a disposizione di un artista contemporaneo non hanno paragoni. Nel privato amo confrontarmi con il lavoro degli altri artisti, ma aborro il dibattito verbale,

le tipiche sterili discussioni fra artisti fermi sulle loro posizioni non giungono mai a un dunque e non portano a niente di produttivo. Viceversa il parere di critici e curatori essenziale per verificare lefficacia della mia comunicazione artistica. Cosa consigli a un giovane artista di fare o di non fare? A un giovane artista consiglio di studiare tanto, di cercare di capire il pi possibile a che punto sia larte e da l partire. Gli consiglio di non cercare di fare scandali, che considero banali tecniche pubblicitarie, e di non usare larte per il proprio elogio personale: per questo ci sono altre strade. A livello pratico importante non aver fretta di mostrare il proprio lavoro, finch non ne valga la pena. Solo allora cercare di incontrare chi lavora nelle gallerie che sono interessate al genere darte trattato. Il giovane artista dovr per prepararsi, soprattutto nei primi tempi, a grandi e continue delusioni, ma resistere e non cedere mai! Vivi del tuo lavoro o ti aiutano i tuoi genitori? Sono sempre stato una persona di carattere indipendente, e gi dalla conclusione degli studi ho voluto essere in grado di mantenermi. Anche quando larte, che unattivit che non d mai sicurezze, si dimostrata insufficiente, ho sempre trovato il modo di sfruttare i miei talenti per cavarmela alla grande. Cosa stai facendo in questo momento? Continuo a fare concorsi, sono stato segnalato al Premio Cairo e al Premio San Fedele a Milano. Da un anno a questa parte mi sto concentrando sul valore dei diversi materiali, semplici e preziosi, naturali e artificiali, o ancora viventi e non viventi. Tutti questi si trovano a convivere tra di loro con studiati rapporti di contrasto o armonia. Ragiono sulla breve durata dei mezzi consumistici tipici della nostra societ e questa caratteristica si rispecchia anche in alcuni miei lavori. Ti interessa di pi la fama o il denaro? Nel mio campo fama e denaro

procedono generalmente in parallelo, quindi il dilemma di quale mi interessi maggiormente in pratica non si pone. Se proprio dovessi scegliere do la precedenza alla fama e, come dimostra la scelta di uno pseudonimo, non per la glorificazione personale del mio nome, bens per lesaltazione e la massima visibilit della mia arte. In questo contesto il denaro, che comunque non guasta mai, acquista importanza soprattutto per laiuto che d nella creazione di opere di qualit. Quale mostra collettiva ti ha maggiormente gratificato? Perch? La mostra collettiva che maggiormente mi ha gratificato Lex, in quanto fu la prima mostra importante a cui partecipai di persona; lopera esposta ebbe un gran successo, fu capita e subito venduta e nonostante la giovane et, iniziai a sentire di far parte del mondo dellarte. Quali delle tue opere ti piacciono di pi e pensi riuscite e quali non consideri finite. Le uniche mie opere che considero non finite sono le opere inedite su cui sto lavorando. Tutte le opere che ho gi esposto, le considero gi superate, perch il mio sguardo gi proiettato verso quelle future. Tra le opere edite che comunque pi mi piacciono e considero riuscite, vi sono: Legge di Gravit, Santa Claus Donor e Introspezione musicale.

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