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Lo stoicismo

La scuola stoica
Il fondatore della scuola stoica (sto poikile), fu Zenone di Cizio intorno al 300 a.C. da cui gli scolari presero il nome di stoici. I suoi primi allievi gli succedettero nella direzione della scuola. Possiamo considerare come il secondo fondatore dello stoicismo Crisippo. Zenone ebbe come maestro il cinico Cratete, ecco perch lo stoicismo appare come il completamento della dottrina cinica. Gli stoici cercano la felicit per mezzo della virt, e per farlo necessaria la scienza. Zenone ritiene indispensabile la scienza per la condotta della vita e la attribuisce alla virt che la dottrina prevalente nello stoicismo. Il concetto di filosofia coincide con il concetto di virt in quanto essa ha il fine di raggiungere la sapienza. Le virt pi generali sono la naturale a cui corrisponde la fisica, la morale a cui corrisponde letica e la razionale a cui corrisponde la logica. diversa limportanza e lordine con cui vengono insegnate dai maestri della sto.

La logica- il criterio della verit


Gli stoici per logica intendono la dottrina che ha per oggetto i discorsi. Quando abbiamo discorsi continui, la logica retorica. Quando i discorsi sono divisi tra domande e risposte, la logica dialettica. La dialettica definita pi precisamente la scienza di ci che vero e di ci che falso e anche di ci che non n vero e n falso. Essa si divide in grammatica che tratta le parole, e nella logica che ha per oggetto le rappresentazioni, le proposizioni, i ragionamenti e i sofismi. La logica degli stoici si divide in due sezioni:una si occupa del problema della conoscenza e dei concetti;-laltra si occupa dei meccanismi e delle forme di ragionamento. Per gli stoici importante trovare il criterio della verit e lo individuano nella rappresentazione catalettica ossia latto dellintelletto che afferra o comprende loggetto, o come lazione delloggetto che imprime la rappresentazione sullintelletto. Gli stoici paragonano lanima a una tabula rasa (pagina bianca), in quanto tutta la conoscenza deriva dai sensi. I concetti, o prolessi, possono essere naturali quando sono prodotti dall accumularsi delle rappresentazioni, o artificiali, quando sono prodotti da un ragionamento. I concetti non possiedono nessuna realt. Per gli stoici, il concetto un segno che significa le cose (+ cose). Nel segno bisogna distinguere tre cose: la cosa significante cio la parola; il significato, ossia la rappresentazione mentale, vale a dire limmagine che si forma in noi quando pronunciamo una parola; la cosa significata, cio loggetto reale.

I vari tipi di ragionamento


Un ragionamento la concatenazione di pi enunciati o proposizioni (un enunciato una proposizione linguistica di senso compiuta vera o falsa). Il sillogismo di Aristotele si fonda sui concetti e collega dei termini, partendo da premesse vere e descrive connessioni razionalmente deducibili, in quanto si basa sulla dimostrazione, a differenza del ragionamento anapodittico che collega proposizioni, partendo da premesse ipotetiche e descrive relazioni empiricamente verificabili tra fatti, non dimostra niente, esprime solo ci che evidente Il ragionamento dimostrativo parte da un indizio per risalire ad una causa, mettendo cos in luce qualcosa che prima era oscuro. Gli stoici, danno importanza anche ai ragionamenti dimostrativi, dimostrando lesistenza dellanima o dellanima del mondo (dio) partendo da fatti percepibili ai sensi. I paradossi, le antinomie e i sofismi sono quellinsieme di discorsi insolubili e sono forme di ragionamento.

La fisica
Per gli stoici, la fisica un ordine immutabile e perfetto che identificano con Dio. Essi distinguono due principi: il principio attivo che la ragione, la forma ossia Dio, che agendo sulla materia, ossia sul principio passivo che produce gli esseri singoli. Secondo gli stoici entrambi i principi sono corporei. Essi evidenziano quattro specie di cose incorporee: il significato, il vuoto, il luogo, il tempo. Tra le cose incorporee non c Dio, in quanto egli corpo, e pi precisamente fuoco, inteso come soffio caldo e vitale che alimenta e sostiene. Gli stoici lo definiscono ragione seminale del mondo perch ogni parte delluniverso nasce dal proprio seme razionale, cos come le parti di un essere vivente nascono tutte dal seme. Il destino la legge

necessaria che regge le cose. Ossia lordine del mondo, ed una concatenazione che lega gli uomini tra loro, perch ci deriva da Dio, esso coincide con la provvidenza. Gli stoici non negano il male nel mondo, ma ritengono che esso sia necessario per lesistenza del bene. Il finalismo degli stoici si basa sul fatto che tutto ci che esiste, anche ci che sembra negativo, stato creato per il bene dell uomo. Gli stoici amettono la mantica cio larte di prevedere il futuro attraverso linterpretazione dellordine necessario delle cose che solo il filosofo pu fare.

Lantropologia
Lanima corporea, ed una parte dellanima del mondo che sopravvive dopo la morte, anchessa come Dio fuoco, o soffio vivificante. Le parti dellanima sono quattro: la ragione, i cinque sensi, il seme o principio spermatico e il linguaggio. La ragione controlla le altre parti dellanima. La libert sta nellessere, ed causa di s e viene indicata col termine autopragha cio autodeterminazione, in quanto solo il sapiente libero, perch si determina da s. La libert del sapiente si conforma al destino e si identifica con la necessit. Crisippo fece una distinzione tra le cause perfette che agiscono con necessit assoluta; e le cause concomitanti che possono subire linfluenza delluomo.

Letica: natura ragione dovere


Secondo letica stoica luomo tende ad adattarsi (oikiosis) allordine perfetto del mondo per conciliare se stesso con il tutto. Lo fa attraverso due forze: listinto e la ragione. La ragione ha lo scopo d i stabilire un accordo tra luomo e la natura che per tutti gli stoici rappresenta lordine razionale, perfetto e necessario e si concretizza con lazione del dovere.

Il bene e la virt
La virt considerata lunico bene e appartiene solo al sapiente. I sinonimi di virt sono: saggezza, temperanza, fortezza e giustizia. Lopposto della virt il vizio considerato lunico male. Poich la virt costituisce la realizzazione delluomo nellordine razionale del mondo, tutti i contrari sono considerati cose indifferenti (come ricchezza ecc..), fra cui per alcune cose sono da preferire come i valori, ossia le scelte conforme alla ragione, altre da respingere come disvalori.

Le emozioni e lapatia
Letica stoica nega totalmente il valore dellemozione, e considerano i sapienti immuni da esse, quindi lapatia lindifferenza ad ogni emozione.

La legge naturale e il cosmopolitismo


La legge naturale retta dalla ragione divina, e non suscettibile di correzioni. Questo concetto la base del diritto naturale. Il cosmopolitismo vede nelluomo o meglio nel sapiente un cittadino del mondo. molto importante anche il concetto di giustizia, che lazione della ragione divina nella comunit. Lordine cosmico regola il ritorno sempre uguale dei cicli cosmici.

La filosofia greca a Roma tra eclettismo e stoicismo


La filosofia greca, giunse a Roma, attraverso linterpretazione eclettica. Il maggior esponente fu Marco Tullio Cicerone (106-43 a.C.) il quale scrisse tante opere, in cui per molti versi concorda col pensiero stoico. A Roma prese soprattutto piede lo stoicismo, prevalendo linteresse religioso, come linteriorit spirituale, ossia lintrospezione (coscienza); il saggio stoico per giungere a Dio, deve guardare in s stesso. Dei numerosi storici dellet imperiale ricordiamo: Seneca, Musonio, Epitteto e Marco Aurelio, tutti dotati di un proprio pensiero filosofico. Della produzione letteraria dei primi filosofi stoici sono rimasti pochi frammenti.

A cura di Riccardo Lauro. Classe 4F A.S. 2013-2014

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