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24/10/13

Mitologia greca e latina, Gea, Gerione

MITOLOGIA CLASSICA

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Mitologia greca e latina : lettera G

Gea, Gerione.

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GEA: Gea o Gaia, dea primigenia della Terra emerse dal Caos e gener da sola Urano (il Cielo), le Montagne, e anche il Ponto (il Flutto), personificazione dell'elemento marino. Dalla sua unione con Urano i primi figli della dea con aspetto quasi umano furono gli Ecatonchiri (giganti dalle cento braccia): Briareo, Gige e Cotto. Poi apparvero i tre feroci Ciclopi monocoli, costruttori di mura e fabbri ferrai: Bronte, Sterope e Arge. Urano, dopo aver cacciato i Ciclopi, suoi figli ribelli, nel remoto Tartaro, gener dalla Madre Terra i sei Titani: Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto e Crono, e le sei Titanidi: Teia, Rea, Temi, Mnemosine, Febe, Teti. Gea, addolorata per la sorte dei figli rinchiusi nel Tartaro, indusse i Titani ad assalire il padre loro; e cos essi fecero, guidati da Crono, il pi giovane dei sei che si era armato di un falcetto di selce. Colsero Urano nel sonno e Crono spietatamente lo castr col falcetto, afferrandogli i genitali con la sinistra (che da quel giorno fu sempre la mano del malaugurio) e gettandoli poi assieme al falcetto in mare presso Capo Drepano. Gocce di sangue sgorgate dalla ferita caddero sulla Madre Terra, ed essa gener le tre Erinni, furie che puniscono i crimini di parricidio e di spergiuro; esse sono chiamate Aletto, Tisifone e Megera. Da quel sangue nacquero anche i Giganti e le Ninfe del frassino, chiamate Melie. Dopo la mutilazione di Urano, Gea si un all'altro dei figli che aveva avuto un tempo, Ponto ("il Flutto"), e gener con lui cinque divinit marine: Nereo, Taumante, Forcide, Ceto ed Euribia. I Titani in seguito liberarono i Ciclopi dal Tartaro e affidarono a Crono la sovranit sulla terra. Non appena ebbe il supremo potere, Crono si mostr tiranno crudele quanto il padre. Anche lui esili nel Tartaro Ciclopi e Titani, unitamente ai Giganti dalle cento braccia, e presa in moglie sua sorella Rea govern sull'Elide. Ma era stato profetizzato sia da Gea, sia da Urano, che uno dei figli di Crono l'avrebbe detronizzato. Ogni anno, dunque, egli divorava i figli generati da Rea: prima Estia, poi Demetra ed Era, poi Ade ed infine Poseidone. Rea era furibonda e allorch fu incinta di Zeus and a chiedere consiglio a Gea e Urano per sapere come poter salvare il bambino che stava per nascere. Gea e Urano le rivelarono allora il segreto dei Destini e le insegnarono a ingannare Crono. Quando Rea partor Zeus, lo affid alla Madre Terra che port il bimbo a Litto, in Creta, e lo nascose nella grotta Dittea sulla collina Egea. Col Zeus fu custodito dalla ninfa dei frassini Adrastea e da sua sorella Io, ambedue figlie di Melisseo, e dalla capra Amaltea. Al posto del figlio, Rea dette a Crono una pietra avvolta in pannolini che il dio divor. Quando Zeus giunse alla maturit prepar il suo attacco contro il padre Crono e alcuni Titani divennero suoi alleati. Gea (o forse Meti) diede a Crono un emetico che mescolato alle bevande gli fece vomitare dapprima la pietra, poi i fratelli e le sorelle maggiori di Zeus. Zeus liber i Ciclopi e i Giganti Centimani dal Tartaro, li rianim col cibo e le bevande degli di. I Ciclopi diedero a Zeus la folgore, arma invincibile; ad Ade un elmo che rende invisibile, e a Poseidone un tridente. I tre fratelli diedero allora inizio a una guerra che dur dieci anni. Infine Zeus usc vittorioso, imprigion Crono e tutti i Titani sconfitti nel Tartaro. Ma ci offese Gea che considerava l'imprigionamento dei Titani un gesto eccessivo. Irata si accoppi con Tartaro e gener il terrificante Tifone, e cerc di incitare i Giganti (non gli Ecatonchiri) guidati da Eurimedonte, Alcioneo e Porfirione a ribellarsi contro Zeus: la guerra che si svolse nota con il nome di Gigantomachia. Gea gener tanti altri esseri, spesso mostruosi: Echidna da un'unione con Tartaro, Erittonio dal seme di Efesto, il serpente Pitone ucciso da Apollo, il drago che custodiva il Vello d'oro nel paese di Eete e, secondo alcuni, Trittolemo avuto da Oceano. Cre lo scorpione che attacc il gigantesco Orione quando cercava di distruggere tutte le bestie selvagge della terra e lo uccise. Nella vecchia concezione, Gea esplicava attivit profetica, tante storie lo testimoniano. Basta ricordare che l'oracolo delfico appartenne dapprima alla Madre Terra, che nomin Dafni sua profetessa. Taluni dicono che Gea pi tardi cedette i suoi diritti alla Titanessa Febe o Temi, e che costei li cedette ad Apollo. Ma altri sostengono che Apollo si impadron con la forza dell'oracolo della Madre Terra dopo aver ucciso Pitone; ma dovette ricompensare Gea per quell'assassinio fondando i Giochi Pitici e facendo in modo che fosse sempre una sacerdotessa, la Pizia appunto, a servire il suo oracolo. A Olimpia aveva sede un celebre oracolo di Gea.
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Mitologia greca e latina, Gea, Gerione

Fu adorata dai Greci sotto nomi diversi, soprattutto come Gea O Gaia e come Madre Terra; in questa forma il suo culto ebbe generale sviluppo. Le era sacrificato un agnello nero, come si vede nell'Iliade, nella quale Gaia insieme con Zeus, con Elio e con Ade era invocata nei giuramenti: ci anche una prova dell'alta antichit della dea.

GERIONE: mostro tricipite, figlio di Crisaore (il lampo) e dell' Oceanina Calliroe (la nube), aveva la sua dimora nell'isola Erizia, l'isola rossa posta nell'Oceano all'occidente estremo, l dove il sole tramonta. Dal ventre in su constava di tre corpi giganteschi, possedeva grandi armenti di giovenche di pelo fulvo e di straordinaria bellezza, custoditi da Eurizione, un pastore gigante, figlio di Are, e vigilati dal cane bicipite Ortro (o Orto), nato da Tifone e da Echidna. Tra le fatiche imposte da Euristeo a Eracle vi fu anche quella di impossessarsi degli armenti di Gerione. Eracle, attraversata la Libia e passato nel paese dei Tartessi, pose due colonne sulle rive dello stretto fra la Spagna e l'Africa, ottenne da Elio il nappo d'oro per attraversare l'Oceano e giunto all'isola Erizia sal sul monte Abante. Il cane Ortro si precipit su di lui abbaiando, ma Eracle lo abbatt con un colpo della sua clave; il pastore Eurizione, correndo in aiuto di Ortro, mor allo stesso modo. Eracle allora cominci a impadronirsi delle purpuree giovenche. Menete, che faceva pascolare la mandria di Ade l nei pressi, bench Eracle non avesse toccato le sue bestie, and ad avvertire Gerione. Sfidato a battersi, Eracle corse finch si trov di fianco a Gerione, accorso per riprendersi le giovenche rubate, e gli trapass tutti e tre i corpi con una sola freccia; ma altri dicono che rimase fermo e scocc tre frecce in rapida successione. Era si affrett allora in aiuto di Gerione; ma Eracle la fer con una freccia alla mammella destra e la dea fugg. Cos Eracle si impadron della mandria e si imbarc sul nappo d'oro, che restitu a Elio con tanti ringraziamenti non appena giunse sano e salvo a Tartesso. Attravers le regioni dell'Europa meridionale e port a Euristeo in Micene le giovenche che vennero poi consacrate a Era. Dante (Inferno , XVII) fa di Gerione un demonio alato, simbolo della frode.

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