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Torino, 19 dicembre 2012 Rolando Picchioni Presidente Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura

Presentazione Salone Internazionale del Libro 2013


Nel 2011 annunciammo unedizione che, per la prima volta, si profilava non carica di certezze ma di variabili, dubbi e incognite. Questanno i dubbi sono quasi scomparsi, ma restano solo certezze, purtroppo molto pi preoccupanti di quanto avevamo allora previsto. Nel 2012 limpegno di tutti ha permesso comunque di realizzare un Salone in controtendenza rispetto ad analoghe manifestazioni italiane ed europee: unedizione fra le migliori di sempre, premiata con la cifra record di 317.000 visitatori. Ma lavversa congiuntura economica non ci ha concesso ovviamente alcuna franchigia. Malgrado il bilancio 2012 della Fondazione chiuda valorosamente in pareggio, non erodendo in modo significativo il fondo di dotazione presente al 31 dicembre 2011 in euro 975.768, registriamo una situazione di cassa sempre pi drammatica. Con tutto questo, non ci scoraggiamo e perseveriamo nella seriet e nello sforzo innovativo grazie a cui, in questi anni, siamo riusciti a contrassegnare il nostro lavoro con un brand sempre pi riconosciuto e valorizzato. Il Salone 2013 riuscito a mantenere tutti i suoi presidii che gli hanno consentito negli anni di crescere e di affermarsi come un unicum nel panorama editoriale e culturale non solo italiano. A cominciare dallInternational Book Forum, al Bookstock Village, allIncubatore, Lingua Madre, Book to the Future, Adapt Lab, Adotta uno Scrittore, Nati per Leggere, Dimensione Musica, a testimonianza di una capacit progettuale che nella garanzia della qualit dei contenuti non ha mai temuto di esplorare terre incognite. Anche per questo, alla chiusura dello scorso Salone abbiamo voluto affrontare uno degli aspetti critici della macchina espositiva: il Padiglione 1, tradizionalmente area piuttosto eterogenea e poco impattante. Esso dovrebbe diventare una delle aree pi attrattive del Salone, ripensata e ristrutturata in maniera radicale, come stato fatto in passato con il vecchio Padiglione istituzionale 5 che si trasformato nel Bookstock Village che tutti apprezziamo. nata cos lidea di creare Piazza Italia, lagor dei piccoli editori dove possono trovare casa e massa critica le centinaia di piccole e piccolissime imprese editoriali che rappresentano da sempre una delle ricchezze del Salone, e per questo vanno sostenute nella loro battaglia a difesa della bibliodiversit e della capacit di dar voce ai territori del nostro Paese. Una presenza cui ha voluto assicurare il proprio impegno anche lAie, Associazione Italiana Editori, che sar presente per la prima volta nel padiglione 1 con un ampio stand collettivo per i propri associati. Il nostro partner commerciale Lingotto Fiere ha condiviso questa sfida con convinzione e propone una serie di agevolazioni che vanno da sconti sul plateatico a servizi e benefit relativi a buoni pasto, biglietti omaggio, convenzioni alberghiere, oltre allallestimento di unarea loungeristorazione per professionali, espositori e giornalisti.
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Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura
Via Santa Teresa, 15 10121 Torino Tel. 011 518 4268 Fax 011 561 2109 www.salonelibro.it e-mail: info@salonelibro.it

Lo stesso layout del padiglione sar rinnovato, per assicurare una dignit espositiva di uguale valenza a tutti gli editori, i quali - grazie alla creazione di nuovi spazi incontri interni al Padiglione 1 - saranno co-promotori della programmazione culturale del padiglione stesso. Il Padiglione 1, cui si acceder da un nuovo percorso obbligato da via Nizza, sar arricchito inoltre dalla presenza delle Regioni italiane, che ci auguriamo riescano a portare a Torino i loro piccoli e medi editori grazie al sostegno assicurato da Unioncamere. Unidea partita dallassessore regionale Michele Coppola e dal presidente Ferruccio Dardanello, che ha fatto scuola anche presso i colleghi di altre regioni dItalia. Da questanno il Salone si arricchisce di una novit: la presenza della Regione ospite. Aprir la Calabria, il cui assessore Mario Caligiuri promette un ricco programma dentro e fuori il Lingotto, che spazier dalle mostre darte di Mimmo Rotella al massiccio coinvolgimento delle scuole in progetti di scambio e formazione culturale. Credo che questa rinnovata considerazione nei confronti del Salone rientri in un cambiamento pi generale che il perdurare della crisi economica ha impresso al sentiment collettivo verso la cultura e lindustria culturale del nostro Paese. Si percepisce infatti, in modo sempre pi diffuso, la convinzione che la creativit, limpresa creativa e la stessa atmosfera creativa possano favorire la ripartenza, produrre sviluppo, crescita economica e occupazione. Un tema che ancora domenica scorsa un interessante articolo sul Domenicale del Sole24 Ore lanciava con la domanda, provocatoria ma non troppo, Bellezza produce ricchezza?. Cos sembrato quasi naturale, come se si avvertisse una maturit dei tempi, che il Salone 2013 dedicasse il tema alla Creativit e alla Cultura del Progetto. Quello che con una metafora che anche un pay off potremmo definire il percorso dallidea al chiodo. Sono molti e ricchi di spunti i campi nei quali il Salone decliner il tema della creativit e cultura del progetto come fattore di cambiamento e innovazione. Le istituzioni, pensiamo allintuizione creativa che sta dietro alla nostra Costituzione o allinvenzione utopica dellEuropa unita, oggi cos messa in discussione da un certo populismo antieuropeo. Leconomia e la finanza, che sembrano sempre pi chiavi interpretative del presente e del futuro. Le scienze e neuroscienze che ci aiuteranno a scoprire i meccanismi sorgivi della creativit. Larchitettura, larte contemporanea, che vedr al nostro fianco lapporto della Fondazione Sandretto-Re Rebaudengo e altre istituzioni cittadine. Il design, la creativit nella cucina e nel food design, la green economy, gli start-up e la nuova imprenditorialit giovanile, partendo naturalmente e arrivando alla creazione letteraria e alle nuove forme di scrittura delle quali ci parler fra poco il direttore editoriale Ernesto Ferrero. Paese Ospite sar il Cile, con la sua ricca produzione letteraria di autori amatissimi anche in Italia, come Isabel Allende, Roberto Bolao, Francisco Coloane, Alejandro Jodorowsky, Luis Seplveda, Marcela Serrano e Antonio Skrmeta. Ringrazio lambasciatore del Cile in Italia, Oscar Godoy e laddetto culturale dellambasciata Santiago Elordi per aver saputo superare le difficolt della spending review che anche in Cile condiziona le scelte di governo. Nel 2013 ricorrono anche i 150 anni dalla nascita di Gabriele DAnnunzio: il Salone li ricorder attraverso un ricco programma di mostre, dibattiti, letture organizzati assieme alla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani con il suo vulcanico presidente Giordano Bruno Guerri.

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Il programma coinvolger sempre pi il territorio cittadino grazie al progetto del Salone Off, realizzato con le Circoscrizioni torinesi. Avremo occasione di parlarne diffusamente nella conferenza stampa di aprile. felicemente confermata la collaborazione con il Circolo dei lettori, con il quale ripeteremo lesperienza avviata lo scorso anno con La Citt Visibile. Da gennaio ad aprile sono previsti quattro appuntamenti a Palazzo Graneri: costituiranno una marcia di avvicinamento al Salone, allinsegna dellincontro con i grandi protagonisti della creativit che si racconteranno e ci faranno entrare nella bottega dei loro segreti. Di questo ringrazio il presidente Luca Beatrice e la direttrice Antonella Parigi. Nei mesi scorsi tornato alla ribalta ancora una volta il tormentone di Milano. Effettivamente, i Tartari sempre annunciati questa volta sono apparsi allorizzonte della nostra Fortezza Bastiani. Abbiamo assistito alla nascita quasi simultanea di due nuove manifestazioni. La prima stata la Milano Book Fair alla Fiera di Novegro che al di l della querelle giudiziaria alla prova dei fatti non ha rappresentato una seria occasione di preoccupazione per la modestia della risposta e delle forze in campo. La seconda stato il numero zero di BookCity, che sebbene come formula non rappresenti un competitor diretto del Salone perch strutturato come un festival diffuso e non faccia concorrenza frontale per la collocazione in tuttaltro periodo dellanno e di uscite editoriali, tuttavia rappresenta unindubbia prova di vitalit del sistema editoriale e culturale di Milano e della sua capacit di chiamare a raccolta energie e risorse. Torino, ovviamente, non sta a guardare. Il sindaco Piero Fassino, che anche presidente di turno della Fondazione, sta promuovendo sotto legida del Comune un progetto che abbiamo nel cassetto da anni in attesa che si concretizzasse il momento. Far partire da Torino la rete delle citt del libro: le tante localit italiane che organizzano saloni, festival, seminari, giornate del libro e premi letterari. Nel rispetto dellindividualit di ciascuna, esse devono avere un luogo, una sede nella quale potersi incontrare, parlare e confrontare, per realizzare quelle forme di coordinamento e di economie di scala che oggi la penuria di risorse rende quasi un dovere etico. Lidea stata incardinata nel Centro per il libro e la lettura, di cui presidente Gian Arturo Ferrari, e nel week end dal 5 al 7 aprile Torino ospiter cos il primo incontro-seminario fra le Citt del Libro dItalia. I temi principali saranno quello economico, sullinvestimento necessario e soprattutto sulla sua ricaduta sul territorio; quello sociale per la crescita della comunit locale; quello propriamente culturale sul carattere innovativo delle esperienze proposte e sulla capacit di conferire al libro una nuova presenza e centralit. A ci si aggiunga la possibilit di fare in modo che il Ministero consideri le pi importanti fra queste manifestazioni anche sotto il profilo normativo, riconoscendo loro lo status di bene culturale e ponendole quindi sotto vincolo nazionale allo stesso modo di un sito archeologico o un museo. Nessuno di noi, quindi, reagisce con il ripiegamento o lattesa fatalista dellalba. Se fossimo pessimisti, potremmo ripetere con il profeta Isaia: Sentinella, a che punto la notte?. Ma la nostra storia di questi anni ci spinge sempre a domandare, anche di fronte al perdurare delloscurit, Sentinella, a che punto il giorno?.

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