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Journal of Neuroscience, Psychology and Cognitive Science

On-line date: 2009-02-10

Stress e Plasticità Cerebrale

di Paolo Manzelli

Keywords: Apprendimento, cibo, Cerebrale, Galileo, Mente, Plasticità, Stress

L´Apprendimento, 'CIBO per la MENTE'

La struttura cerebrale non è del tutto stabile, ma ha una forte capacità di essere modificata durante
tutta la vita. L´apprendimento cambia i processi di integrazione che avvengono tra le varie
aree cerebrali, e pertanto si creano nuovi circuiti di integrazione tra sensi, sensazioni e cognizioni.
Inevitabilmente cambiamenti profondi generano stress (parola che viene da 'sforzo mentale' ) che
viene placato da una nuova possibilità di significazione, la quale modula la risposta fisiologica al
cambiamento provocata dallo stress determinando una crescita di conoscenze apprese e promuove
nuove capacità intellettive che nell´uomo sono molteplici. Pertanto notiamo come
l´apprendimento sia tanto naturale nei bambini che ricercano la sua azione metabolica attiva
nel sistema neuronale, allo stesso modo con cui si ricerca il cibo per saziare lo stress provocato
dalla fame. La struttura del cervello diviene più flessibile con l´apprendimento qualora
quest´ultimo persegua un processo fisiologico equilibrato e progressivo nel rispetto delle
possibilità personali di adattamento biologico del cervello allo stress. Va notato che in particolare
in un contesto di forte mutabilità storico-sociale, la rottura di questi equilibri può avvenire proprio
quando si oppone una resistenza cognitiva al cambiamento, così che la tensione mentale causata
dallo stress aumenta ogni qual volta che, come suggeriva Galileo Galilei, si voglia
inopportunamente interpretare con rigide ed obsolete e conservative concezioni il necessario
mutamento interpretativo dei fatti e degli eventi nei quali siamo immersi nel procedere della nostra
vita. Un livello sempre più elevato di stress si trasforma gradualmente, ma inesorabilmente in
'angoscia', che si affaccia allora sinuosamente nel nostro intimo e tende a scolpire il cervello in
modo rigido e permanente, incapace di sopportare ulteriori approcci di apprendimento flessibile,
che, se acquisiti, generano tranquillità e danno sviluppo ad un naturale atteggiamento creativo.

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Per una più approfondita riflessione su questa tematica vedi:

http://www.edscuola.it/archivio/lre/angoscia.html

Informazioni aggiuntive

permalink: http://www.neuroscienze.net/index.asp?pid=idart&cat=2&arid=362

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