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LArcheosofia viene definita la sapienza (sophia) di D*o misteriosa e nascosta predestinata fin dal principio di tutti i tempi per

la nostra gloria. A . una vera e propria scienza dei principi (arch) in quanto ,a differenza della filosofia che una via teoretica per tentare di ricongiungere luomo al mondo spirituale da cui aveva perso il contatto , una sperimentazione continua attraverso la profonda conoscenza di se stessi (gnosi), della natura e di D*o che permette con opportune ascesi , iniziazioni e con il fondamentale contributo della grazia divina di fare appunto esperienza viva e concreta della natura spirituale ed immortale dellanima umana riallacciandosi alla Tradizione Primordiale intesa come possibilit del contatto vero e reale con i mondi soprasensibili. Limportanza dellA. dovuta al fatto che attualmente lunica via possibile per affrontare un ascesi graduale con lorientamento e lassistenza iniziatica degli associati che precedentemente hanno gi fatto il percorso di vita ascetica , disciplina , studio e che hanno sperimentato e imparato i metodi e le pratiche per avanzare attraverso i vari gradi delle iniziazioni ai misteri dei mondi spirituali .Persone dotate e qualificate , strumenti viventi del vero e proprio Corpo Iniziatico , che proiettando forze psico-bio-fisiche agli iniziandi (iniziazione orizzontale) ,gli permetteranno di ricevere nel proprio intimo dallalto le Divine energie damore (iniziazione verticale).

Partiamo dalla Fede. Viene rappresentata da una donna che regge in una mano il calice e la patena (spesso si vede lostia), mentre nellaltra brandisce una croce. Il suo colore caratteristico il bianco La Carit rappresentata da una donna che allatta il suo bambino (spesso si trovano anche altri pargoli che attingono al seno materno). Nellaltra mano la Carit regge una fiamma, simbolo dellamore ardente e disinteressato verso il prossimo. Il suo colore caratteristico il rosso La Speranza una donna vestita di verde con le mani giunte e lo sguardo rivolto verso il cielo da dove attende la salvezza. Anche se in questo dipinto manca, il suo caratteristico attributo iconografico lancora dando cos rappresentazione alle parole della Sacra Scrittura che in Eb 6,19 afferma: In essa (cio nella Speranza) noi a bbiamo come unancora della nostra vita, sicura e salda. La forma dellancora infine ricorda la croce, speranza di ogni credente.

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Raffigurazioni allegoriche delle virt Teologali. Nella volta della navata centrale, ampie decorazioni floreali racchiudono le raffigurazioni allegoriche delle virt Teologali (Luigi Fontana, 1886-88).

Liconografia della carit

Raffaello, riprendendo la tradizione iconografica elaboratasi nei secoli, rappresenta la carit come una donna carica di figli. La carit cio feconda, ama la vita e la serve. E la vita la cerca, assetata. La carit non cos semplicemente la cura di coloro che debbono essere recuperati perch si sono persi, ma innanzitutto amore per la vita stessa, amore per i bambini che nascono, amore per chi si sposa e celebra le nozze, amore per leducazione. amore che previene e genera e non solo amore che recupera. Ai lati della carit due putti la rappresentano ulteriormente. A sinistra uno regge un fuoco. La carit fuoco che riscalda. Non algida, frigida e distaccata, bens passione che muove . Secondo la tradizione morale cristiana la bont non consiste nellassenza delle passioni, bens nellessere mossi dalle passioni buone. A destra un altro putto versa un copioso grappolo duva, segno dellabbondanza che la carit offre. Essa lo dona, senza trattenere nulla. Non esiste amore che non comporti il dono di s. Liconografia della fede

Al centro della rappresentazione della fede sta la virt stessa, sempre in figura femminile, che tiene in mano l'Ostia ed il Calice del Corpo e Sangue di Cristo. Si sottolinea cos che la fede fede nella presenza del Cristo vivente oggi nei Sacramenti della Chiesa. Il Signore non appartiene al passato, non semplicemente il Ges dei Vangeli, ma anche il Cristo vivente che oggi si dona a noi nell'Eucarestia ed amandoci ci salva. I due putti-angeli ai lati recano, invece, cartigli con abbreviazioni che rimandano all'Incarnazione. La verit e la bont dell'Eucarestia derivano dall'evento storico della venuta del Figlio di Dio in mezzo a noi: egli colui che si fatto carne. Il putto di destra reca l'iscrizione in latino in abbreviazione JHS, cio Jesus hominum Salvator, mentre il putto di sinistra reca sul cartiglio l'abbreviazione in greco CPX: entrambe rinviano ai titoli di Ges Cristo, Salvatore degli uomini. Liconografia della speranza

Come di consueto la speranza rappresentata come una donna in preghiera. Essa spera, essa attende. Non si limita a vedere il presente, con il suo carico di fatica, ma ha lo sguardo levato in alto. La speranza conosce la provvidenza divina che tutto conduce al bene di coloro che Dio ama. La speranza invita a vincere la tentazione del pensiero corto che subito vuole risultati e, non ottenendoli, si abbatte e scoraggia. Essa sa che le vie di Dio portano, anche se talvolta tortuosamente, alla meta che il disegno divino ben conosce. I due putti ai lati, questa volta con ali angeliche, suggeriscono la serenit ed una ferma tranquillit. Poich tutto nelle mani buone di Dio, allora luomo pu impegnarsi con tutto se stesso nellopera che il Signore gli ha affidato, perch in sua voluntade nostra pace e se si vive cercando di realizzare la volont di Dio e la sua vocazione, il centuplo quaggi non mancher insieme a persecuzioni ed alla vita eterna.

corrispondenza con i principi dellOpera Alchemica.

Il Principio Zolfo: la Fede La Fede la virt che rende la nostra intelligenza fermamente aderente e senza dubbio dingannarsi, bench essa non percepisca questo in modo intelligibile, a tutto ci che gli giunge attraverso il canale della Rivelazione Tradizionale e di conseguenza da Dio stesso, nella Sua Volont di comunicare alluomo del Suo fine ultimo per lui, che la Reintegrazione e sullesistenza dun mondo invisibile di cui quello delluomo non che il riflesso imperfetto e rovesciato. Il dono dello Spirito Santo che corrisponde alla Fede lintelligenza, che per non va confusa con quella Virt sublimale dallo stesso nome. Il dono dintelligenza, che non dunque lIntelligenza, aiuta la Virt di Fede nella conoscenza della Verit divina, permettendo allo spirito delluomo sotto lazione dello Spirito Santo, di penetrare il senso velato, nei termini e nelle affermazioni della Rivelazione Tradizionale, per poterla comprendere, ed almeno avvicinare i Misteri pi profondi mantenendone intatto tutto il suo compendio dimportanti significati. La Fede corrisponde, nella Vita Iniziatica, al voto dObbedienza e che permette anchesso il raggiungimento del dono dintelligenza. Il Principio Mercurio: la Speranza La Speranza la Virt che rende la nostra volont sostenuta dallAzione divina che, venendo essa stessa verso di noi, ci conduce alle Verit Eterne, quali la Fede ce le rivela e come ci che pu e deve essere la nostra completa illuminazione. Questa Virt assolutamente inaccessibile senza la Fede, che presuppone necessariamente, giacch la Fede sola che d alla Speranza oggetto e motivo sul quale basarsi. Il dono dello Spirito Santo che corrisponde alla V irt di Speranza il dono della Scienza, la quale sotto lazione dello Spirito Santo, deve poter giudicare con certezza assoluta e verit infallibile, e senza affatto usare il naturale procedimento del ragionamento, ma intuitivamente, il vero carattere delle cose create in tutti i loro rapporti con quelle della Speranza. Che esse debbano essere ammesse e professate o servire a scopi o soggetti per la nostra condotta, affermando cos immediatamente, ci che nel mondo Naturale in armonia con le Verit Eterne, o al contrario, loro opposto. La Virt di Speranza corrisponde, nella vita iniziatica, al voto di Castit, che non ha nulla in comune con la continenza sessuale. Ed la Castit che permette alluomo di liberarsi poco alla volta della servit dei sensi. Cos come permette alla comune coppia umana, agendo in modo naturale e legittimo, la continuazione della creazione delle forme della specie, senza decadere o depravarsi reciprocamente. con il voto di Castit che si raggiunge egualmente il dono della Scienza.

Il Principio Sale: La Carit La Carit la Virt che ci eleva ad una vita di comunicazione con le Potenze Celesti, intermediarie del Piano Divino, e con il Piano Divino stesso, se sia di sua felicit e giudizio farlo. La Carit come aspetto di contatto e di comunicazione mistica, suppone in noi due cose: una partecipazione alla Natura Divina che, divinizzando la nostra, ci eleva al di sopra, e a dispetto di ogni ordine naturale umano ed angelico. Oltre dunque al modo ultimo di manifestazione nella creazione mondana e sino a quello proprio di DIO e facendo di noi degli dei secondari evidentemente, ed introducendoci nella Sua intimit: Salmo LXXXII: Dio sta nellAssemblea Celeste, Egli giudica tra gli Dei ; Vangelo di Giovanni, X,34: Ho detto, voi siete degli dei Dei Principi dazione proporzionati a questo stato divino e che ci mettono in grado di agire da veri agenti secondari, figli di Dio e come agisce Lui stesso, conoscendolo come Lui ci conosce, amandolo come Lui ci ama e compiacendoci in Lui come Lui si compiace in noi. Queste due realizzazioni mistiche sono intimamente legate alla presenza, nellAnima dellAdepto, della Carit assoluta che sgorga da un atto damore totale, con il quale lUomo vuole a Dio quel bene infinito che la Fede gli ha rivelato, e che prova anche per se stesso e per tutti gli altri uomini. La Carit comporta anche altri aspetti secondari: la Misericordia che cimpietosisca sul dolore degli Esseri, in tutti gli aspetti della vita, e che si soffra di questa miseria e di questa angoscia come proprie, realmente ed intimamente proprie. La Generosit che ci fa essere sempre ed immediatamente portati ad ostacolare il Male ed a facilitare il Bene, tanto nel dominio spirituale che in quello materiale. Luomo, essere dotato di una coscienza che non partecipa ai suoi compromessi, non saprebbe ignorare n il Male, n il Bene, conoscendo luno e laltro, pretendersi al di l, al di fuori delluno o dellaltro, e cio eludere le proprie responsabilit. Il dono dello Spirito Santo che corrisponde alla Virt di Carit, il dono di saggezza che non bisogna per confondere con la Virt Sublimale di questo nome. Il dono di saggezza, che non sar la Saggezza, fa si che luomo sotto lazione occulta dello Spirito Santo, giudichi ogni cosa con la sua ispirazione prendendo per norma e per regola propria i giudizi della pi alta e sublime di tutte le Cause, la Saggezza Divina, tale quale essa si degnata manifestarsi a noi, con la Fede che lo Zolfo dei Filosofi. La Carit corrisponde, nella Vita iniziatica, al voto di povert (essenzialit della vita): il Disinteresse ai beni, agli onori, ai piaceri di questo mondo inferiore, con questo voto di Povert che si raggiunge egualmente il dono di saggezza

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