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Il discorso

Andrew Ramsay

Traduzione italiana di Aristide Luca Ceccanti Novembre 1996 Delle qualit richieste per diventare libero muratore e degli scopi che si propone lOrdine Il nobile ardore che dimostrate, o Signori, per accedere allillustrissimo e antichissimo ordine dei Liberi Muratori, una prova certa che voi possedete gi tutte le qualit richieste per diventarne i membri. Queste qualit sono la Filantropia saggia, la morale pura, il segreto inviolabile e il gusto delle belle arti.

Iniziato alla Horn Lodge di Londra nel Marzo 1729, il Cavaliere di Ramsay fu lOratore titolare della Loggia Il Luigi dArgento allOriente di Parigi. Il testo che segue, conosciuto col nome Il Discorso di Ramsay, un discorso di benvenuto destinato ad accogliere i nuovi iniziati. Ebbe una influenza considerevole sulla Massoneria Francese del XVIII secolo. Fu pubblicato a pi riprese e presentato dal suo Autore al Cardinale de Fleury, ministro di Luigi XV, il 20 Marzo 1737. Il suo valore storico risiede nel fatto che esso molto caratteristico della Massoneria del secolo dei Lumi, e che prefigura, con la sua volont di collegare la storia della Massoneria a quella delle Crociate, il movimento che vedr lapparire degli Alti Gradi. Le ricerche storiche pi recenti mostrano tuttavia che questa origine cavalleresca deve essere considerata nella stessa maniera dellorigine biblica. Si tratterebbe dunque duna origine mitica, e non dun fatto storico.

La filantropia, ovvero lamore per lumanit Licurgo, Solone, Numa, e tutti gli altri Legislatori politici non hanno potuto rendere le loro costruzioni durevoli; qualunque saggezza abbiano contenuto le loro leggi, esse non hanno potuto estendersi a tutti i paesi, n convenire al gusto, al genio e allinteresse di ogni Nazione. La Filantropia non era la loro base. Lamor di patria malinteso e spinto alleccesso distruggeva sovente in queste Repubbliche guerriere lamore dellumanit in generale. Gli uomini non si distinguono in essenza per la differenza delle lingue che parlano, delle vesti che portano, dei paesi che occupano, ne per le dignit delle quali son rivestiti. IL MONDO INTERO NON CHE UNA GRANDE REPUBBLICA, DELLA QUALE OGNI NAZIONE UNA FAMIGLIA, E OGNI PARTICOLARE UN FIGLIO. per far rivivere e diffondere queste massime comprese nella natura delluomo che la nostra Societ fu stabilita. Noi vogliamo riunire gli uomini di spirito illuminato e di umore piacevole, non solo con lamore delle belle arti, ma ancor di pi coi grandi principi di virt, di modo che linteresse della Fratellanza diventi quello dellintero genere umano, e in essa tutte le Nazioni possano attingere a conoscenze solide, tutti i sudditi dei differenti Regni possano ispirarsi lun laltro senza gelosia, vivere senza discordia, ed amarsi teneramente senza rinunciare alla Patria. I nostri antenati, i Crociati, riuniti da tutti i luoghi della Cristianit In Terra Santa, in questa maniera vollero riunire in una sola Fratellanza i sudditi di ogni Nazione. Qual debito abbiamo verso questi Uomini superiori! che, senza grossolano interesse, senza ascoltare la naturale inclinazione al dominio, hanno immaginato uno stabilimento il cui unico scopo la riunione di spiriti e cuori, per migliorarli e formare nel corso dei tempi UNA NAZIONE SPIRITUALE dove, senza derogare ai doveri che le differenze di stato esigono, si creer un popolo nuovo il quale, prendendo da molte nazioni, tutte in qualche modo le superer coi legami della virt e della scienza.

La sana morale La sana Morale la seconda qualit che la nostra societ domanda. Gli ordini Religiosi furono stabiliti per rendere gli uomini cristiani perfetti; gli ordini militari, per ispirare lamore della bella gloria; lOrdine dei Liberi Muratori fu istituito per formare degli uomini: uomini amabili, buoni cittadini e buoni sudditi, inviolabili nelle loro promesse, adoratori fedeli del Dio dellAmicizia, amanti pi della Virt che delle ricompense. Polliciti servare fidem, sanctumque veneri Numen amicitiae, mores, non munera amare (Abbiamo promesso di serbar la fede, e venerare il santo Dio dellamicizia, e la virt, non i doni amare.) Non che ci limitiamo alle virt puramente civili. Abbiamo fra noi tre specie di Confratelli, i Novizi o Apprendisti, i Compagni o Professi, i Maestri o Perfetti. Dispieghiamo ai primi le virt morali e

filantropiche, ai secondi le virt eroiche; agli ultimi le virt superumane e divine: in tal guisa che il nostro Istituto comprende tutta la Filosofia dei sentimenti, e tutta la teologia del cuore. Ecco perch uno dei nostri Venerabili Confratelli (il conte di Tressan n.d.t.) disse in unode piena di entusiasmo: Franchi Massoni, Illustre Gran Maestro, Abbiate i miei primi trasporti, In cuor li fa nascere lOrdine Felice! Che s nobili sforzi Mi fan meritar vostra stima, Mi innalzano a sublimit, Alla prima verit, Allessenza pura e divina Dove lalma celeste origna, Sorgiva di vita e chiarezza. Poich una Filosofia severa, salvatica, triste e misantropa disgusta gli uomini dalla virt i nostri Antenati, i Crociati, vollero renderla amabile con lattrattiva di piaceri innocenti, di una musica piacevole, duna gioia pura, e di una gaiezza assennata. I nostri sentimenti non sono ci che il mondo profano e l ignorante volgare si immaginano. Tutti i vizi del cuore e dello spirito ne sono banditi, e lirreligione e il libertinaggio, lincredulit e la deboscia. In questo spirito un nostro poeta (Procopio, nellApologia dei Frammassoni n.d.t.) disse: Sentieri non battuti Sono quelli che seguiamo. Delle fabbriche cerchiamo. E le nostre costruzioni, Per i vizi son prigioni, Oppur templi alle virt. I nostri desinari somigliano a quelle cene virtuose di Orazio, ove ci si intratteneva di tutto ci che poteva rischiarare lo spirito, perfezionare il cuore, e ispirare il gusto del vero, del buono e del bello. Oh notti, oh cene divine! Non ci si impiccia dei regni, o financo delle case degli altri, Ma di soggetti che pi da vicino ci toccano, E male ignorare. Se siano le ricchezze a dar felicit agli uomini, o piuttosto la virt, Se siano mosse le amicizie dallinteresse o dal bene morale, Qual sia la natura del bene, e qual ne sia il grado supremo. (Orazio, Satire VI dal Libro II) Qui lamore che di tutti i desideri si fortifica. Noi mettiamo al bando dalle nostre Logge ogni disputa che potrebbe alterare lequilibrio dello spirito, la dolcezza dei costumi, il sentimento damicizia, e questa armonia perfetta che non si trova che nella ripulsa di tutti gli eccessi indecenti, di tutte le passioni discordanti. Gli obblighi che lOrdine vi impone, sono di proteggere i Confratelli con la vostra autorit, di rischiararli coi vostri lumi, di edificarli con le vostre virt, di soccorrerli nel bisogno, di sacrificare ogni risentimento personale, e di ricercare tutto ci che posa contribuire alla pace, alla concordia e allunione della Societ.

Il segreto Noi abbiamo dei segreti; essi sono dei segni figurativi e delle parole sacre che compongono un linguaggio muto ed eloquentissimo, per comunicare alla pi gran distanza, e riconoscere i nostri Fratelli di qualsiasi lingua o paese essi siano. In apparenza, sarebbero parole di guerra che i Crociati si davano lun laltro, per garantirsi dalle sorprese dei Saraceni, che si infiltravano sovente travestiti fra loro per prenderli a tradimento e assassinarli. Questi segni e parole chiamano al ricordo di qualche parte della nostra scienza o di qualche virt morale, o ancora di qualche mistero della Fede. giunto fino a noi ci che a nessunaltra Societ arrivato. Le nostre Logge sono stabilite e si spandono oggi in tutte le nazioni civili, eppure in una cos numerosa moltitudine duomini, giammai un Fratello ha tradito i nostri segreti. Gli spiriti pi leggeri, i pi indiscreti e i meno istruiti a tacere, apprendono questa grande scienza dal momento in cui entrano nella nostra societ. Tanto grande lidea dellUnione fraterna ha potere sugli spiriti! Questo segreto inviolabile contribuisce in modo potente a legare i sudditi di ogni Nazione, e a rendere la comunicazione di favori facile e scambievole fra loro. Ne abbiamo pi e pi esempi negli annali

dellOrdine: nostri Fratelli che viaggiavano nei defferenti paesi dEuropa, trovatisi nel bisogno, si so fatti riconoscere alle Logge, e subito son stati colmati di tutti i necessari soccorsi. Nel tempo stesso delle guerre pi sanguinose, illustri prigionieri han trovato fratelli l dove non credevano di trovare che nemici. Se qualcuno mancasse alle promesse solenni che ci legano, sappiate, Signori, che le pi grandi pene sono il rimorso della coscienza, la vergogna della perfidia, e lesclusione dalla nostra Societ, secondo le belle parole di Orazio: Il silenzio fedele Avr ricompensa sicura, Ma a chi avr divulgato i riti di Cere misteriosa vieter che riposi sotto le travi del mio tetto, o che simbarchi con me su fragil battello. S, Signori, le famose feste di Cere a Eleusi di cui parla Orazio, come quelle di Iside in Egitto, di Minerva ad Atene, dUrania presso i Fenici, e di Diana in Iscizia, avevano qualche rapporto con le nostre solennit. Vi si celebravano i misteri nei quali si trovavano numerose vestigia dellantica religione di No e dei patriarchi; alla fine si concludevano col pasto comune e le libagioni, ma senza gli eccessi, le debosce e lintemperanza ove gradualmente i Pagani caddero. La sorgente di tutte le infamie fu lammissione di persone delluno e dellaltro sesso alle assemblee notturne, contro la primitiva istituzione. per prevenire abusi del genere che le donne sono escluse dal nostro Ordine. Non gi perch siamo s ingiusti da considerare la donna incapace di tenere il segreto, ma perch la sua presenza potrebbe alterare insensibilmente la purezza delle nostre massime e dei nostri costumi. Se la donna bandita, allarme non ne abbia, Non certo un oltraggio alla sua fedelt, Ma temiam che lamore entrando con sue grazie Non produca loblio della fraternit. Fratello e amico: nomi, non pi che deboli armi per garantire i cuori dalla rivalit.

Il gusto delle scienze e delle arti liberali La quarta qualit richiesta per entrare nel nostro Ordine, il gusto delle scienze utili, e delle arti liberali di ogni specie; perci lOrdine esige da ciascuno di voi di contribuire con la propria protezione, liberalit, o col personale lavoro, ad una vata opera alla quale nessuna Accademia, nessuna Universit pu bastare, perch essendo composta ogni Societ particolare da un troppo piccol numero duomini, il loro lavoro non pu abbracciare limmensit di un tale oggetto. Tutti i Gran Maestri in Germania, in Inghilterra, in Italia e in tutta lEuropa, esortano i sapienti e gli artisti della Confraternita, ad unirsi per fornire i materiali di un Dizionario universale di tutte le Arti Liberali e di tutte le Scienze utili, con leccezione sola della Teologia e della Politica. A Londra si gi cominciata lopera, ma per mezzo della riunione dei nostri Confratelli si potr portarla a perfezione in pochi anni. Vi si spiegheranno non soltanto le parole tecniche e le loro etimologie, ma vi si dar ancora la storia della Scienza e dell Arte, i loro grandi principi e le maniere di lavorarvi. Di questa maniera, si riuniranno i lumi di ogni nazione in una sola opera, che sar come un magazzeno generale, e una Biblioteca universale di tutto ci che c di bello, di grande, di luminoso, di solido e di utile in tutte le scienze naturali e in tutte le arti nobili. Questopera saccrescer di secolo in secolo, secondando la crescita dei lumi; di modo che si diffonder in tutta lEuropa una nobile emulazione, insieme al gusto delle Belle Lettere e delle Belle Arti.

Origine e storia dellordine La leggenda e la storia Ogni famiglia, ogni Repubblica, ed ogni Impero la cui origine si perde in una antichit oscura, ha la sua favola e la sua verit, la sua leggenda e la sua storia, la sua finzione e la sua realt. Alcuni fanno risalire la nostra istituzione fino ai tempi di Salomone, di Mos, dei Patriarchi, dello stesso No. Altri pretendono che il nostro fondatore fu Enoch, il nipote del Protoplasta, che costru la prima citt e la chiam col suo nome. Passo rapidamente su questa origine favolosa, per arrivare alla nostra storia vera. Ecco dunque

quel che ho potuto raccogliere negli antichi Annali della Storia della Gran Bretagna, negli Atti del Parlamento dInghilterra, che trattano sovente dei nostri privilegi, e nella tradizione vivente della Nazione Britannica, che stata centro e sede della nostra Confraternita dallundicesimo secolo.

Istituzione dellOrdine da parte dei crociati Dal tempo delle guerre sante in Palestina, molti Principi, Signori e Cittadini entrarono in Societ, fecero voto di ristabilire i templi dei Cristiani in Terra Santa, e si impegnarono per giuramento a impegnare i loro talenti e i loro beni per riportare lArchitettura alla primitiva istituzione. Essi decisero di adottare parecchi antichi segni, molte parole simboliche tratte dal fondo della religione, per distinguersi dagli Infedeli e riconoscersi di fra i Saraceni. Non comunicavano questi segni e queste parole che a coloro che promettevano solennemente, e spesso addirittura ai piedi degli Altari, di mai rivelarli. Questa promessa non era dunque un giuramento esecrabile, come loro si addebita, ma un legame rispettabile per unire gli uomini di tutte le Nazioni ella stessa Confraternita. Qualche tempo dopo, il nostro Ordine di un intimamente con i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme. Da allora in poi le nostre Logge portarono il nome di Logge di San Giovanni in ogni paese. Questa unione si fece ad imitazione degli Israeliti, i quali al tempo della ricostruzione del Secondo Tempio, mentre con una mano lavoravano di malta e cazzuola, con laltra portavano lo scudo e la spada. Il nostro Ordine di conseguenza non deve essere riguardato come un rinnovamento di baccanali, e una sorgente di folle dissipazione, di libertinaggio sfrenato, e dintemperanza scandalosa, ma come un ordine morale, istituito dai nostri antenati in Terra Santa per mantenere il ricordo delle verit pi sublimi, nel mezzo dei piaceri innocenti della Societ.

Passaggio dellOrdine dalla terra santa in Europa I Re, i Principi e i Signori, tornando dalla Palestina nei loro paesi, vi stabilirono diverse Logge. Dal tempo delle ultime Crociate si vedono gi parecchie Logge erette in Germania, in Italia, in Spagna, in Francia e di l in Scozia, per lintima alleanza che cera allora fra queste due nazioni. Giacomo Lord Steward di Scozia fu Gran Maestro di una Loggia stabilita a Kilwinnen, nellOvest di Scozia nellanno 1286, poco tempo dopo la morte dAlessandro III Re di Scozia, e lanno avanti che Giovanni Balliol salisse sul trono. Questo Signore Scozzese ricevette Liberi Muratori nella sua Loggia i Conti di Gloucester e di Ulster, Signori Inglese il primo, Irlandese laltro. Poco a poco le nostre Logge, le nostre feste e solennit furono neglette nella pi parte dei paesi ove erano state stabilite. Da ci il silenzio degli Storici di quasi tutti i Regni sul nostro Ordine, con leccezione di quelli di Gran Bretagna. Esse si conservarono comunque in tutto il loro splendore fra gli Scozzesi, ai quali i nostri Re confidarono nei secoli la guardia della loro sacra persona.

Dalle crociate alla riforma. Degenerazione dellOrdine Dopo le deplorevoli traversie delle Crociate, lindebolimento delle Armate Cristiane e il trionfo di Bendocdar Soldano dEgitto, durante lottava ed ultima Crociata, il figlio di Enrico III Re dInghilterra, il gran principe Edoardo vedendo che non cera pi sicurezza pei suoi Confratelli in Terra Santa, quando le truppe Cristiane si ritirarono, li port tutti con s, e questa Colonia di Fratelli si stabil cos in Inghilterra. Poich questo Principe era dotato di tutte le qualit di cuore e di spirito che formano gli Eroi, egli am le Belle Arti, si dichiar protettore del nostro Ordine, gli accord numerosi privilegi e libert, e da allora i membri di questa Confraternita presero il nome di Liberi Muratori. Da allora la Gran Bretagna divenne la sede della nostra Scienza, conservatrice delle nostre leggi, e la depositaria dei nostri segreti. Le fatali discordie di religione che imbarazzarono e straziarono lEuropa nel sedicesimo secolo, fecero degenerare il nostro ordine dalla grandezza e dalla nobilt della sua origine. Si cambi, si devi, e si abbandonarono molti dei nostri riti e costumi che erano contrari ai pregiudizi del tempo.

Conclusione Ritorno, rigenerazione e avvenire dellOrdine in Francia

Fu cos che molti dei nostri confratelli dimenticarono lo spirito delle leggi, non conservandone pi che la scoria e la lettera. Il nostro Gran Maestro, le cui qualit rispettabili sorpassano ancora la distinzione della nascita, vuole che tutto questo sia ricordato alla prima introduzione (del neofita n.d.t.), in un paese ove la Religione e lo Stato non possono che favorire le nostre Leggi. Dalle Isole Britanniche, lantica scienza comincia a ripassare nella Francia sotto il regno del pi amabile dei Re, lumanit del quale fa lanima di tutte le virt, sotto il ministero di un Mentore che ha realizzato tutto ci che si poteva immaginare di pi favoloso. In questi tempi felici, nei quali lamore della Pace divenuta la virt degli Eroi, la nazione pi spirituale dEuropa diverr il centro dellOrdine; essa spander sulle nostre Opere, Statuti e costumi, le grazie, la delicatezza e il buon gusto, qualit essenziali in un Ordine la cui base la saggezza, la forza e la bellezza del genio. In avvenire sar nelle nostre Logge, cos come nelle Scuole Pubbliche, che i Francesi vedranno, senza viaggiare, i caratteri di tutte le Nazioni, ed in queste stesse Logge che gli stranieri apprenderanno per esperienza che la Francia la vera Patria di tutti i Popoli. Patria gentis humanae.

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