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Storie di ambigui eroi:

briganti in Grecia fra cronaca e letteratura




Gilda Tentorio

Premessa

Il complesso fenomeno del brigantaggio in Grecia si dispiega per circa
un secolo, fino almeno agli anni Trenta del Novecento. Si tratta di una
forma di dissidenza sociale legata al difficile processo di crescita e
modernizzazione del Paese
1
, ma lindagine va condotta necessariamente
secondo una prospettiva ampia, affiancando orizzonte storico e approccio
antropologico
2
: risulteranno allora pi chiare anche le dinamiche
dellimmaginario coinvolte nelle creazioni artistiche e letterarie. Esiste infatti
una multiforme narrazione sul brigantaggio in Grecia che si muove fra
storia, strutture profonde della mentalit, riflessioni su identit e alterit. La
questione occupa i dibattiti parlamentari e le cronache dei giornali del
tempo, ma soprattutto alimenta un ricco filone popolare che consegna la
figura del brigante ai contorni indefiniti e ambigui del mito, e quindi a nuove
potenzialit espressive. Senza pretese di esaustivit e in sintesi, si cercher
quindi di inquadrare il fenomeno-brigantaggio in questa direzione,
culturale in senso lato.


1 Lo sguardo degli altri: dagli entusiasmi filelleni al buffone di Francia

Per avvicinare la questione occorre ripartire dalla rivolta greca (1821-
1832) contro il plurisecolare giogo ottomano e dalla sua risonanza in tutta
Europa. Il filellenismo, presente in ambienti intellettuali e artistici come
sentimento di venerazione per la classicit, si allarga ora a movimento
spontaneo e diffuso che si esplica in unattiva organizzazione pratica e
anche militare: nascono comitati per la raccolta dei fondi e migliaia di
giovani si arruolano volontari. Si lotta perch lEllade, culla di civilt e
democrazia, scacci il tiranno. Infatti la Rivoluzione greca viene vissuta
idealmente, allincrocio cio della fede nella libert (di matrice illuminista),
filtrata attraverso il sentimento romantico, che si salda su un classicismo
libresco. Sullonda dellattualit, intorno alla Grecia si sviluppa un fermento
culturale che coinvolge il pensiero politico e tutte le arti, in un clima di
scoperta, confronto e grandi esaltazioni: Fauriel pubblica i Chants populaires
de la Grce moderne (1824-1825); contagiato dal richiamo dellEllade il poeta
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Byron, che muore a Missolunghi nel 1824 e diventa presto un mito; Victor
Hugo scrive odi appassionate (ad esempio la raccolta Les Orientales del
1829); pittori e musicisti si ispirano ai fatti greci; anche in Italia si
pubblicano cronache e storie, vivaci dibattiti occupano le pagine
dellAntologia fiorentina
3

Tuttavia, passati i venti della Rivoluzione, limmagine della Grecia
allestero si colora gradatamente di altre tonalit. Nuovi eventi turbano
lEuropa e antichi equilibri sono in pericolo. Il piccolo Stato greco,
incuneato nella spinosa questione dOriente, relegato ad una posizione
marginale e criticato perch non pi allaltezza dei grandi antenati, in un
certo senso contaminato dal lungo dominio ottomano
4
. Dal canto suo, la
Grecia sente viva lumiliazione per lingerenza straniera, che impone nel
1833 una corona straniera (il re Ottone di Baviera), mentre la delusione per
le terre irredente alimenta i sogni della (Grande Idea), il
miraggio cio di rinnovare lellenismo allargando i confini patrii in virt
della secolare eredit culturale.
In questo panorama fortemente carico di istanze ideologiche ed
aspettative, il governo greco deve affrontare grandi problemi, fra cui la
questione del brigantaggio, che rischia anche di macchiare la reputazione
della Grecia, confermando i sospetti e i pregiudizi europei. A tale proposito,
interessante ricordare loperato di un gruppo di intellettuali, guidati da
personalit di spicco (Alxandros Rangavs 1810-1892 e Konstantinos
Paparrigpoulos 1815-1891): in anni difficili (presto scoppier la guerra di
Crimea) essi fondano ad Atene il giornale francofono Le Spectateur de lOrient
(1853-1857). Si tratta di uno strumento volto al confronto e al dibattito, con
il preciso intento, fin dalla scelta della lingua, di far conoscere meglio al
pubblico straniero la Grecia, definirne identit e ruolo nello scacchiere
internazionale. Le tematiche sono le pi varie: analisi economiche, resoconti
politici e finanziari, ma anche recensioni e questioni letterarie. Non
mancano le riflessioni sullo sguardo dellaltro, e in questo senso fra i
collaboratori pi attivi si segnala Markos Renieris (1815-1897) che
interviene con acute riflessioni circa latmosfera negativa e pregiudiziale che
troppo spesso circonda limmagine della Grecia presso gli europei
5
.
Nel dicembre 1854, riprendendo lanalisi cominciata due mesi prima
riguardo alla impopularit de la cause grecque en Occident, Renieris
denuncia con sarcasmo loperazione di un Triboulet bossu (letteralmente:
buffone gobbo), che diffama il popolo greco allo scopo di divertire una
Europa annoiata
6
.

Il personaggio in questione Edmond About (1828-
1884), che nel suo libro La Grce contemporaine (Librairie Hachette, Paris
1854) descrive il Paese (societ, economia, politica) e traccia un ritratto a
tutto tondo della tipologia umana incontrata. Lo sguardo di About spesso
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parziale e non risparmia facili ironie: i Greci sono un popolo indisciplinato,
inaffidabile e nel complesso disonesto, e non potevano mancare i
riferimenti al brigantaggio, in particolare nella prima sezione del Capitolo
IX. About non era certo il primo viaggiatore straniero a formulare questi
giudizi negativi e, nonostante le proteste dei greci, che si sentono
profondamente offesi, il libro raccoglie i consensi di una platea
internazionale. Forte del successo, About torna sullargomento qualche
anno dopo con il romanzo Le roi des montagnes (Librairie Hachette, Paris
1857), che diventa subito un best-seller.
Nella cornice iniziale, About descrive la visita che gli ha reso il botanico
tedesco Hermann Schultz in un tranquillo giorno dellestate 1856. About lo
incalza a proposito della sua recente esperienza di viaggio in Grecia: Avete
incontrato dei briganti? vero, come si dice, che ci sono ancora dei briganti
in Grecia?(p.2)
7
. Con un sospiro, Schultz comincia il suo racconto: una gita
sul monte Parnete, non lontano da Atene, con la giovane Mary-Ann e sua
madre, si trasforma in un incubo, perch sono tutti catturati dalla banda di
Hadgi-Stavros (il re dei monti). Il lungo romanzo, carico di ironia e spunti
comici, si sviluppa quindi attraverso lartificio narrativo del testimone
diretto: se le avventure dellostaggio peccano di inverosimiglianza, About
ne risulta in qualche modo scagionato, perch si limita a trascrivere
fedelmente le parole di Schultz.
About crea la figura di un bandito dai mille volti: spietato omicida e
tenero padre che si preoccupa delleducazione di sua figlia; investe denaro in
borsa ed un benefattore dei poveri. anche esperto di intrighi, corrompe i
politici, paga generosamente i giornalisti che costruiscono il suo mito, e alla
fine, impunito, intraprende la carriera politica.
Il buffone About strizza locchio al suo lettore, mettendo in ridicolo la
mania dellaneddoto brigantesco e la credibilit degli ex-ostaggi, e
soprattutto offre una caricatura della Grecia e dei suoi pericolosi briganti, in
controtendenza rispetto alla moda di mitizzare i re delle montagne come
campioni del male o come audaci Robin Hood.
Questi lavori di About costituiscono forse le tappe pi famose per il
consolidamento di uno stereotipo che si riveler ampiamente diffuso e duro
a morire: la Grecia un paese di briganti, brutali e violenti soprattutto con
gli stranieri. Si tratta di una fama proverbiale, come risulta da una
segnalazione pubblicata sul Times di quegli anni
8
: mentre in Europa il
predone adotta la formula: O la borsa o la vita, il predone greco preferisce:
la borsa e la vita .



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2 Il brigantaggio in Grecia, fra dati storici e antropologici

Cause del brigantaggio in Grecia non furono gli istinti malvagi, sanguinari o
criminali. Esse vanno ricercate nel carattere del fiero popolo greco, indocile
ad ogni sottomissione, che riusc a spezzare le catene della schiavit dopo
grandi lotte. [] Ecco le motivazioni principali del brigantaggio: amore,
orgoglio ferito, e soprattutto senso di giustizia e di libert assoluta, contro
ogni limitazione, legge o autorit. Non n esagerato n offensivo affermare
che lepoca dei kleftes trova la sua naturale continuazione in quella dei
briganti.

In questo modo Aristidis Kyriaks (che scrive con lo pseudonimo di
Emilios Athineos) spiegava nel 1902 la particolarit del caso greco
9
. Si
tratta ovviamente di unanalisi storica poco obiettiva, venata di ingenuo
romanticismo, che si fa per interprete di unopinione diffusa. Se non
proprio in questo senso di missione ereditaria, per ammissibile
considerare il brigante dellOttocento-Novecento come espressione di un
contesto ambientale, primitivo e agro-pastorale, per molti aspetti simile a
quello dei kleftes. Essi erano ribelli che, durante la dominazione ottomana,
per sottrarsi ai soprusi e alle imposizioni dellautorit (tasse, debiti, leva) o
anche per delitti comuni, si rifugiavano in montagna. Organizzati in bande
armate, vivevano di razzie (kleftis significa ladro) e colpivano
indistintamente turchi o greci. Contro di loro lamministrazione ottomana
istitu milizie locali, gli armatol-greci, a cui affid la vigilanza armata in
cambio di privilegi. Si tratta di due aspetti della stessa realt: la ribellione
individuale di alcuni (kleftes) contro la societ e il tentativo da parte di
questultima di controllo e reintegrazione dallinterno, tramite gli armatol
(anche se non era raro il passaggio da una parte allaltra per ragioni di
interesse
10
).
Sulla valutazione del fenomeno-cleftismo a lungo ha pesato
linterpretazione in chiave romantica e nazionalistica dei canti popolari
cleftici, riscoperti nel XIX secolo: il prodotto spontaneo di una poesia
popolare venne inteso come il primo nucleo di una coscienza nazionale
contro il nemico turco, e questa sfasatura ideologica allorigine del mito
del kleftis eroe e patriota
11
.
NellOttocento kleftes e armatol, fino a quel momento strumenti di un
sistema di sicurezza e di controllo socio-politico, partecipano alla lotta per
lindipendenza, ma la fine della Rivoluzione segna un profondo
cambiamento. I corpi delle milizie irregolari sono sciolti, senza
riconoscimenti o prospettive di inserimento ai veterani (la carriera militare
riservata a professionisti reclutati e addestrati in Baviera), e quindi circa
diecimila combattenti greci sono allo sbando. A questo si aggiunge
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linsofferenza per il regime del re straniero, che ricalca modelli europei
inadatti alla realt agro-pastorale della Grecia
12
: tasse, burocrazia, coscrizione
obbligatoria, mentre i soprusi dei latifondisti continuano perch non
attuata la riforma agraria. La via dei monti rappresenta spesso la soluzione
alle ingiustizie sociali e alla delusione post-rivoluzionaria.
Per chiarire la complessit del fenomeno del brigantaggio in Grecia la
prospettiva storica va strettamente connessa alla realt socio-culturale delle
comunit rurali. Il mondo agro-pastorale legato al banditismo attraverso
una importante rete di rapporti, che vanno dai vincoli di parentela a
relazioni interpersonali che poggiano su un patrimonio etico e culturale
condiviso
13
: pastori e briganti vivono sui monti che videro le imprese dei
kleftes, di cui cantano ancora le gesta; entrambi riconoscono come pilastri
irrinunciabili del vivere leventi e pallikari (coraggio e audacia), e la besa
(sacro rispetto della parola data)
14
. Il rapporto del sottoufficiale Andreas
Moschonsios rileva nel 1869 un dato che sar confermato anche nei
decenni successivi: un terzo dei briganti costituito da contadini o disertori;
i due terzi sono pastori
15
. In generale lintervento normativo del nuovo Stato
rompe secolari equilibri e destruttura rapporti sociali consolidati
16
: ad
esempio il pastore transumante deve esibire permessi e certificati per ogni
distretto amministrativo attraversato, e inoltre paga le tasse, paga per
convincere il gendarme a chiudere un occhio e ai briganti dar ogni tanto
qualche pecora in cambio della loro protezione Vivere sempre pi
difficile e allora si diventa lists (=brigante), cosa che daltra parte non
comporta un cambiamento totale di abitudini e costumi, perch non ci si
allontana molto dai luoghi di origine e soprattutto perch i valori di
riferimento sono gli stessi.
A ci va aggiunto il ruolo politico del brigante nelle societ di montagna:
il lists agisce come delegato di un ordine sociale e di un orizzonte culturale
comune. Per le dispute (furti di bestiame, questioni di confine, ma anche
donore) si fa ricorso a lui, che garante di giustizia e ha il monopolio della
violenza: se del caso, potr decidere di vendicare loffesa con la morte,
soluzione estrema che comunque verr accettata perch giusta. Anche per
questo aspetto, il rafforzamento dello stato centrale, che si manifesta con
limposizione di un sistema punitivo e carcerario, viene a scardinare quella
continuit degli illegalismi popolari su cui si basano le societ tradizionali,
come ha mostrato Foucault
17
.
Questo complesso intreccio di rapporti e valori trova eco ad esempio nel
romanzo Thanos Vlekas (1855-1856) di Pavlos Kalligs (1814-1896), giurista
e uomo politico (nel 1877 sar Ministro della Giustizia e conceder
lamnistia ai briganti di Tessaglia). La vicenda del romanzo si svolge nel
periodo 1837-1838, quando cio il brigantaggio era fenomeno fuori
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controllo e i banditi agivano indisturbati, spesso con la complicit dei
politici. Protagonisti sono i due figli di un combattente della Rivoluzione del
1821: Thanos, buono e ingenuo, cerca di sopravvivere coltivando la sua
terra. Il fratello Tassos diserta lesercito, si d alla macchia, diventa un noto
capobanda e si arricchisce, collaborando con politici corrotti e influenti.
Thanos, onesto e obbediente alle leggi, finisce per essere il capro espiatorio
dei mali irrisolti della societ greca (Doulis 1999: 95), e infatti morir
ucciso dai contadini che aveva difeso dalle angherie di un avido sorvegliante
alle dipendenze del fratello. Tassos invece, che ha saputo adeguarsi ai tempi
rinnegando lidentit contadina per le razzie sui monti, sar addirittura
ricordato sulle note di un canto popolare
18
. Quando la violenza si sposa alla
corruzione, valori consolidati sono travolti dalla logica della sopraffazione.
In effetti la reazione del governo al brigantaggio lenta: nei primi
decenni (1835-1870) il problema viene sottovalutato, e anzi spesso i politici
si fanno alleati i banditi e sfruttano la loro autorit presso i votanti in
tempo di elezioni. Questo periodo dominato ad esempio da Christos
Davelis, figura mitica nellimmaginario popolare, ritratto dai pittori del
tempo, celebrato in romanzi e canzoni
19
: donava generosamente parte delle
sue razzie a invalidi, vedove e orfani, e agiva in Attica e Beozia con la fama
di invincibile. Ma nel 1856 la banda sbaragliata dal Mangia-briganti
Ioannis Megas e la testa di Davelis, comera duso, rimane esposta per molti
giorni ad Atene, in piazza Syntagma.
Nel periodo successivo il governo prende importanti contromisure
(attivazione della taglia, pene esemplari anche contro i fiancheggiatori), e
avvia tentativi di reimpiego dei briganti, con una riduzione della pena se si
arruolano nellesercito regolare, impegnato nelle guerre per lannessione dei
territori ancora sotto i Turchi. Si pensa inoltre a facilitare la loro
emigrazione verso lAmerica, dove gli ex-briganti non si dedicano certo a
lavori onesti, visto che il rapporto della Commissione Dillingham nel 1911
segnala fra i pi pericolosi criminali moltissimi greci
20
.
Quelli dal 1920 al 1935 sono anni sanguinosi: si fomentano le lotte
intestine fra le bande, con la promessa dellamnistia ai briganti che
eliminano altri colleghi, nelle carceri si pratica la tortura, e nelle piazze
frequente la macabra esposizione delle teste dei banditi uccisi
21
(alcune sono
conservate presso il Museo di Criminologia di Atene). In questo periodo
Fotis Ghiangoulas, il Bello dei monti, protagonista nella Grecia del Nord
di imprese memorabili: evasioni, travestimenti, vendette donore, sequestri.
Sono diventate proverbiali alcune espressioni colorite tratte dai messaggi
intimidatori alle sue vittime, e sul suo leggendario yatagan, che egli chiamava
Pardala, aveva inciso nel 1917 una dichiarazione di intenti molto forte:
Pardala, supremo funzionario della Giustizia, agir sempre con sincerit e
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mai dimenticher il suo sacro compito per la equa distribuzione del Giusto.
Tradito da un compagno, Ghiangoulas viene ucciso nel 1925, ma a lungo il
popolo non vuole crederlo morto: molti continuano a vederlo sui monti,
e quando il delatore e altri suoi nemici muoiono uno dopo laltro, si
mormora che il suo spirito si sta vendicando. Nel 1933 un giornale pubblica
a puntate il suo diario, ritrovato fortunosamente. Le copie vanno a ruba, si
scopre che un falso, ma Ghiangoulas gi un mito
22
.


2.1 Sangue, scandalo internazionale e intrighi politici: laffaire Dilessi (1870)

Se lo Stato stringe la morsa con le misure repressive, i briganti spesso
oppongono il loro contro-potere tramite il sequestro di personaggi influenti,
chiedendo un riscatto in denaro o lamnistia per i loro reati. Ad esempio,
suscit grande scalpore sulla stampa del tempo, greca e straniera, il caso
dellex-ministro delle finanze Sotirios Sotirpoulos, ostaggio dei briganti per
un mese, nel 1866. Una volta libero, scrive un libro in cui rievoca la sua
vicenda perch sia utile ai governanti in futuro, nel caso di altri sequestri, ma
anche per mostrare che a questi briganti, che hanno dichiarato guerra alla
societ e sono perseguitati fino alla morte, non manca il timor di Dio e un
certo senso di filantropia
23
.
Quando a cadere vittima dei sequestri sono degli stranieri, la questione si
complica. Cos ad esempio allepoca della guerra di Crimea, quando la flotta
anglo-francese bloccava il porto del Pireo per impedire che la Grecia si
schierasse a favore della Russia, il brigante Davelis riusc a catturare un
ufficiale francese: in quella situazione di alta tensione il governo greco
prefer pagare subito il forte riscatto, per evitare il peggio.
Sicuramente levento pi famoso il cosiddetto Affaire Dilessi, che apr
una crisi internazionale. Vediamo i fatti
24
.
30 marzo 1870: un gruppo di viaggiatori inglesi, insieme ad alcuni
funzionari di Ambasciata, visitano il sito di Maratona. Nel viaggio di ritorno
verso Atene sono attaccati dalla banda dei fratelli Arvanitakis e trascinati in
una grotta del monte Penteli: per il rilascio, i briganti chiedono il pagamento
di 50 mila sterline inglesi e lamnistia. Il governo greco propone una cifra
inferiore e rifiuta con forza di concedere limpunit, inviando sul posto
lesercito. Stretti dassedio, i briganti minacciano la strage se i soldati non si
ritirano. Il dramma si compie intorno al villaggio di Dilessi: il 9 aprile i
quattro ostaggi vengono uccisi. Nello scontro finale perde la vita uno dei
fratelli Arvanitakis, Christos, mentre il capo riesce a fuggire con pochi altri
uomini. La notizia ha subito grande eco nella stampa internazionale e gli
animi si infiammano soprattutto in Inghilterra. Proprio nel momento in cui
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la Grecia cercava di costruire il proprio ruolo europeo riemergono,
amplificati, sentimenti anti-ellenici: il governo greco viene accusato di
inefficienza e debolezza, o addirittura di complicit con i malviventi, e nel
Parlamento inglese si dibatte la questione, invitando Gladstone a riparare
lonore offeso con una guerra. La stampa dipinge i Greci come una
minaccia per lintera Europa, indegni del proprio glorioso passato, un
popolo inetto e incivile. Un segnale di questo clima anche un pamphlet
anonimo dello stesso anno che d sfogo alla tesi essenzialista: nel corso
della Storia i Greci hanno mostrato un carattere invariato, la loro essenza di
gente brutale, depravata, sprezzante del lavoro, bellicosa, ladra e
brigantesca
25
.
Dibattiti e polemiche fervono anche allinterno del Paese, per cercare di
ricostruire la credibilit internazionale. La sociologa Tzanelli ha studiato a
fondo gli interessanti dialoghi di reciprocit di quel periodo fra Inghilterra
e Grecia, che si strutturano in vere e proprie strategie retoriche, che vanno
dalla generalizzazione iperbolica e diffamatoria da parte inglese, alla difesa e
tutela dellidentit nazionale da parte greca, ad esempio con largomento che
il brigantaggio una dolorosa eredit del giogo ottomano e le bande sono
costituite da delinquenti di origini albanesi
26
.
Il processo dura sette mesi, viene imposta la presenza e supervisione di
giuristi inglesi, e alla fine il governo greco obbligato a risarcire i parenti
delle vittime, 22 mila sterline per ognuno degli uccisi.
Una vicenda cos drammatica si prestava anche a diventare tema di
romanzi e infatti, pochi anni dopo, il poligrafo Kyriaks (cfr.supra) scrive
(I briganti di Dilessi - 1908) e (I
capibanda Arvanitakis - 1912). Torner sullepisodio nel 1952 M.Karagatsis
(1908-1960) con il romanzo (I briganti alle
porte di Atene)
27
. In una cornice contemporanea, un vecchio ufficiale di
polizia racconta al nipote sedicenne il terribile fatto di Dilessi, per
dimostrare il nobile servizio reso alla patria dalla polizia pi di un secolo
prima. La narrazione ricalca il modello dei romanzi popolari, ma lautore sa
dosare abilmente episodi di fantasia e realt della cronaca (reportages
giornalistici, dispacci ufficiali e altri documenti). Karagatsis presenta il
capobanda Takos Arvanitakis come un giovane ribelle, dai modi
cavallereschi ma pronto a scatenarsi con violenza; gli ostaggi, che la stampa
inglese del tempo dipingeva come esempi di virt ed eroismo, sono descritti
qui come fragili e paurosi. Ma soprattutto lautore d credito ad una ipotesi,
peraltro confermata anche da altre fonti, che rovescia le illazioni degli
stranieri: il responsabile delle indagini scopre nella cintura di Christos una
lettera.

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Non si tard a scoprire che mittente di questa lettera era un notissimo
inglese residente in Grecia! Inoltre si dimostr che questo inglese da tempo
aveva rapporti molto stretti con i briganti! Che fu lui a consigliare agli
Arvanitakis di insistere per ottenere lamnistia, dicendo che alla fine
lavrebbero presa in ogni caso. E dava questo consiglio perch sapeva
dallambasciatore Erskin che il governo inglese avrebbe fatto molte pressioni
sulla Grecia. Ovviamente se linglese non avesse rivelato questo segreto agli
Arvanitakis, i briganti avrebbero accettato la proposta di riscatto, liberando
gli ostaggi molto tempo prima, senza insistere nella loro assurda pretesa
(: 137-138).

Linglese a cui Karagatsis addossa la responsabilit morale del massacro
il latifondista Frank Noel che, come altri stranieri, aveva acquistato estesi
terreni in Eubea a prezzi bassissimi dai Turchi, approfittando del vuoto
politico e amministrativo seguito alle vittorie della Rivoluzione greca. Egli
avrebbe quindi in un certo senso incoraggiato i briganti a irrigidirsi sulle loro
posizioni, prevedendo il caso diplomatico e la crisi del governo greco, cosa
che poteva tornare a suo vantaggio per lacquisizione di nuove terre. Noel si
dichiar estraneo, ma sono confermati i suoi rapporti con i fratelli
Arvanitakis e altri briganti, che assoldava per intimidire i contadini e
sfruttarli. Arrestato, viene poi rilasciato per intervento dellambasciatore
inglese
28
.
Il giovane che ha ascoltato la storia di Dilessi e si convince poi ad entrare
nellarma, figlio di un ufficiale di polizia morto nei moti del dicembre
1944, quando Atene fu insanguinata dagli scontri fra partigiani, polizia e
truppe inglesi. Si comprende allora come la narrazione di Dilessi si pone in
dialogo indiretto con la contemporaneit, perch si individua una sorta di
filo rosso di continuit: la debolezza del governo greco e il ruolo ambiguo
degli inglesi, come pure la scarsa trasparenza dei mezzi di informazione e
lopera di propaganda per esaltare le forze di polizia. Le vittime restano tali,
ma gli intrighi della politica deformano e sporcano la realt della tragedia.


3 Il mito dei briganti nella cultura popolare

A fronte di un potere centrale, lontano e repressivo, la popolazione
locale si schiera spesso dalla parte del brigante, anche perch, come gi
detto, ne condivide tradizioni e valori. Ci si spiega anche con un senso di
delusione verso lo Stato, che per contadini e pastori solamente un nuovo
padrone. quasi naturale pertanto che nellimmaginario popolare il lists,
ribelle e ricercato dalle autorit, abbia assunto i tratti del kleftis, di cui sembra
rinnovare la lotta.
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La costruzione del mito dei briganti passa nella cultura popolare in
diverse forme: i temibili banditi sono ritratti dai pittori del tempo con fucili
e coltelli, vestiti della tradizionale fustanella; nel teatro delle ombre il
protagonista Karaghiozis alle prese con i famosi Davelis, Gandaras, e altri.
Ma soprattutto, abbastanza presto e per circa un secolo, fioriscono i listrik
tragoudia (canti sui briganti)
29
, costruiti sul modello preesistente (struttura e
musica) dei canti cleftici: il lists il nuovo eroe, quasi invulnerabile, che si
batte contro gendarmi, guardie, esercito (non pi bey, ag, pasha)
30
. Si
riscontra una dose maggiore di realismo, con nomi e dettagli di protagonisti,
battaglie... Fra le tematiche: il coraggio, i pericoli, il tradimento, la cattura, la
prigionia, la morte eroica e il lamento funebre, come in questo canto per
Ghiannis Mastrokostas, brigante attivo sul Parnaso negli anni 1931-1935:

Voi, uccelli del Parnaso, uccelli di Souvala,
non cantate questanno, non cantate.
Hanno colpito Mastrokostas, il leventis Ghiannis.
Lo hanno colpito sul monte Ghionas, lo portano a Gravi.
Vedono il corpo mutilato, un corpo senza testa.
Nessuno lo riconobbe, nessuno lo riconosce.
Va anche sua moglie, la sua dolce sposa,
e lei lo riconobbe, lo riconosce lei.
-Questo il mio Ghiannis, questo il mio tesoro
31
.

Mentre le gesta dei banditi sono musicate in versi, nelle citt i giornali
descrivono stragi e razzie, testimonianze di superstiti, processi ed
esecuzioni. Ma a poco a poco, da argomento di cronaca, il brigantaggio si
trasforma in soggetto letterario.
La classe borghese greca legge le tradizionali fyllades (libretti di
circolazione popolare con le storie di Alessandro Magno, eroi bizantini,
Erotkritos), romanzi francesi a puntate, e si appassiona anche a eroi nuovi
(Sherlock Holmes, Tarzan, Arsenio Lupin). Per venire incontro ai gusti
mutati, leditoria di consumo si apre a temi pi greci e contemporanei, ed
ecco che nei primi trentanni del 900 si registra un boom senza precedenti:
il fenomeno del listrik mythistrima, romanzo popolare che ha per
protagonista il brigante, collocabile nella pi vasta categoria della
paraletteratura
32
, un genere di passaggio che lascer il posto al romanzo
popolare urbano (poliziesco, avventura, giallo, rosa). Talvolta gli autori si
nascondono dietro pseudonimi, per non incorrere in ritorsioni e censure,
come pure per non rovinare la propria reputazione di scrittori colti
33
.
Nei primi decenni del XX secolo dunque si contano circa 70 titoli, un
panorama dominato da alcuni prolifici scrittori, che prendono spunto dalle
cronache dei giornali e strutturano le storie secondo schemi fissi: leroe
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giovane, bello e forte, diventa brigante perch costretto ad uscire dalla
legalit (per tradizione famigliare, vendette, giustizia personale), e si rifugia
in montagna, luogo della virt contrapposto alla corruzione della pianura.
Capace di grandi crudelt, ha per lanimo puro come leroe romantico,
vendica i torti dei deboli, distribuisce le ricchezze e vive amori assoluti e
appassionati. Il successo presso il pubblico decretato dal fatto che queste
storie, con una buona dose di invenzione, si ispirano alla scottante attualit:
le macabre notizie di cronaca sono rimodulate e arricchite fino a formare
narrazioni di amori e avventure, prove di coraggio e tradimenti, e lo
scenario non quello della corte del re di Francia o della nebbiosa
Inghilterra, ma i familiari monti di Grecia. Questo ricco sottobosco del
listrik mythistrima non ovviamente ideologicamente impostato e non
propone certo messaggi sovversivi, in quanto intende solo dilettare il lettore,
andando incontro ai suoi gusti e aspettative. Come sottolinea
Dermentzpoulos (1997: 234), a differenza dei super-eroi della
paraletteratura contemporanea che lottano in nome di valori universali, il
personaggio-brigante ha una portata localistica, perch rappresenta i valori
di una comunit rurale, una realt ancora familiare per il pubblico,
urbanizzato da poco.
Lautore che domina lo scenario di questo fenomeno letterario il gi
citato Kyriaks: ci occuperemo qui di un suo famoso romanzo, che pu
funzionare come paradigma per una rapida disamina di tematiche e moduli
espressivi di questo genere, nel periodo in cui esso ormai consolidato
(siamo nel 1911), mentre sui monti infuria la lotta, in una delle fasi pi vive.
Si tratta di .

(Il re dei briganti Dels e la figlia del pope, Anghelo. Romanzo greco sentimentale,
ispirato alle pagine pi cupe dellepoca dei briganti)
34
.
Ecco in sintesi la vicenda. In un villaggio della Focide vive la bellissima
Anghelo, figlia del prete ortodosso, che rifiuta superba lamore dei numerosi
pretendenti. Il giovane Dels per decide di vendicarsi e la bacia
sfrontatamente davanti a tutti per disonorarla. A causa di questa offesa,
costretto a salire in montagna per evitare la lapidazione e diventa un
temibile capobanda. Abbiamo dunque un brigante che sceglie la via
dellillegalit per motivi passionali. Nelle righe seguenti riporto in traduzione
una lettera (Dels al padre di Anghelo) che riproduce con vivacit il
linguaggio semplice e minaccioso del bandito:

Tua figlia Anghelo da oggi mia. Se osi solo pensare di fidanzarla o sposarla
ad un altro, uccider lo sposo davanti ai vostri occhi, ammazzer tutte le tue
pecore, sradicher i tuoi alberi e dar fuoco alla tua propriet. Anghelo deve
prendere me o nessun altro. Perch cos voglio. Ho sentito che alcuni tuoi
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162
parenti hanno dato fuoco a casa mia, e per poco non hanno ucciso mio
padre. Erano dodici e so i loro nomi: non finir il mese, e i dodici saranno
morti! E tu, vile prete, che hai offeso mio padre, alzati subito e vai a baciargli
la mano. Non lo hai fatto? Guai a te! Se anche tu avessi cento teste, te le
taglier tutte e cento. Questo avevo da dirti. A presto, Vasilis Dels. (p.226)

A causa delle continue intimidazioni, Anghelo disperata e a malincuore (
svanita anche la speranza delle nozze con lonesto Valms), decide di
raggiungere lodiato Dels e di condividere i suoi delitti. Lo scrittore
approfondisce il ritratto psicologico della donna: la sensibilit lacerata, lodio
che si trasforma in sete di vendetta, la gelosia Dopo una girandola di
avventure e colpi di scena, alla fine per lei possibile un riscatto morale:
infatti, pentita, lascia i monti per cominciare una nuova vita a
Costantinopoli con Valms. Per il lists invece non prevista la via della
catarsi. Infatti egli allinizio era difensore degli oppressi, in equilibrio tra
bene e male, ma poi gradatamente diventa spietato, uccide anche per futili
motivi, e resta solo. Un eroe dunque ambiguo e dal fascino maledetto,
incapace di governare violenza e istinti, e destinato alla rovina. Il lettore non
giunge impreparato al tragico finale, inevitabile e giusto: un pastore
sorprende Dels addormentato e lo decapita, prendendo con s la testa
come prova per la riscossione della taglia. Lungo la strada, si ferma a
riposare presso la capanna di un vecchio, a cui racconta con orgoglio la sua
impresa. Quello scopre con disperazione che si tratta di suo figlio Dels,
vaga tra i monti finch trova il corpo, lo seppellisce e d voce alla morale
della storia: Povero figlio mio! Ecco la fine di quanti vogliono vivere fuori
dalla legge e si oppongono alla volont di Dio!
35
.
Questo romanzo dunque, in un impasto di eros, sangue, tradimenti e
peripezie, pu essere considerato un esempio rappresentativo delle
narrazioni sul brigante, un eroe potenzialmente positivo alla Robin Hood
che, quando si fa trascinare da pulsioni irrazionali ed egoistiche, travolge se
stesso: la tragedia finale sancisce il ritorno allordine.


3.1 Mitologie di celluloide

Il grande fascino di queste storie trover naturale sbocco nella nuova arte
del cinema, e ad esempio gi nel 1926 circola il film (Il
brigante Ghiangoulas - regia di Dimitris Kaminakis), a un anno dalla sua
uccisione
36
. Seguiranno numerose altre pellicole
37
, ma significativo il
ritorno dellattenzione per il lists negli anni Ottanta, quando fiorivano le
speranze di una nuova prosperit, per lingresso della Grecia nella Comunit
Europea (1981). Mi riferisco a due opere che hanno segnato lorizzonte
Storie di ambigui eroi fra cronaca e letteratura

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culturale di quel periodo, ottenendo premi e riconoscimenti: in tale contesto
proprio le figure ormai anacronistiche dei briganti hanno rappresentato un
osservatorio privilegiato per articolare riflessioni profonde relative
allidentit del popolo greco. Nel film di Lakis Papastathis
(Al tempo dei Greci - 1981, vincitore al Festival di Salonicco) un
giovane borghese, allinizio del 1900, catturato dai briganti e ritrova fra
loro lessenza della grecit autentica. Infatti il brigante, che conosce laspra
bellezza della natura e lantica saggezza dei padri (riti di iniziazione,
religiosit, storie sugli antichi, tradizioni popolari), si fa simbolo di un intero
mondo di valori che rischia di andare perduto di fronte allavanzare
aggressivo della modernit.
Un ampio affresco che riflette sullidentit storico-politica del Paese il
film (Alessandro il Grande - 1980, Leone dOro a Venezia) di
Theo Anghelpoulos
38
. mezzanotte e in un palazzo illuminato a festa,
personalit influenti del governo greco e diplomatici europei brindano per
salutare linizio del nuovo secolo, il 1900. Un gruppo di inglesi, fra cui Lord
Muncaster (omonimo di uno dei lord ucciso a Dilessi), lascia il ballo e si
dirige in carrozza a Capo Sounion, per ammirare lalba tra le rovine del
tempio. Affiorando dal dirupo, come se nascesse allora da quella terra
antica, compare Alessandro a cavallo, con i suoi compagni briganti, prende
in ostaggio gli stranieri e detta le condizioni per il riscatto: amnistia e
restituzione delle terre ai contadini. Il popolo lo vede come la
reincarnazione del grande condottiero macedone, un semidio onnipotente,
maestoso ed enigmatico. Dapprima accolto al villaggio natale come un
liberatore, ben presto per si rompono gli equilibri e svanisce lutopia di una
societ comunitaria: scoppiano lotte fratricide e Alessandro diventa sempre
pi dispotico, prigioniero di un delirio di sangue. Molti innocenti cadono
uccisi, e per ultimi anche gli inglesi. Con la spada ancora grondante sangue,
stremato, Alessandro si stende sulla piazza, come in attesa: i contadini
accorrono in massa e in una scena cupa e terribile divorano
metaforicamente il tiranno. Rimane una testa in gesso del Macedone, in una
pozza di sangue: unimmagine che diventa allegoria della Grecia ferita del
XX secolo e del crollo dei miti.
Segnalo infine la particolare storia di transcodificazione che ruota
intorno a Thoms Gandaras, il lists nero che domina incontrastato sui
monti della Tessaglia negli anni Venti del 900. Fatto eccezionale, esistono
17 fotografie che ritraggono Gandaras e la sua banda, scattate nel 1923 dal
famoso fotografo Manthos
39
. Pochi mesi dopo egli fu catturato e la sua testa
impalata ed esposta pubblicamente. Lepisodio del fotografo notissimo
presso il pubblico greco, anche perch negli ultimi trentanni ha ispirato un
poeta, un cantautore e infine un regista
40
. Il cortometraggio di Vasilis
Gilda Tentorio

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Kosmpoulos (Il fotografo di Trikkala - 2005)
41
,
girato con grande finezza sfruttando il valore simbolico di silenzi e
chiaroscuri, riesce a sottolineare la drammaticit dellepisodio. Nelle prime
sequenze vediamo allopera il fotografo, nei momenti importanti della
comunit (battesimi, matrimoni, funerali), e anche al servizio del potere,
quando deve immortalare i gendarmi che mostrano le teste sanguinanti dei
briganti catturati.
Una notte, allimprovviso, mentre cerca di prendere sonno, ecco il
brigante Gandaras, armato e vestito dei suoi abiti migliori: vuole una
fotografia. Mentre egli prepara la macchina, Gandaras si aggira per la casa,
vede le fotografie appese al muro e anche quella che ritrae le teste mozze dei
compagni, e poi guarda la propria immagine in un piccolo specchio, un se
stesso ritagliato nei contorni del solo viso. Si mette in posa, e ordina di
portare la sua fotografia alla polizia, perch conoscano il suo viso e la testa,
quella che fra poco esporranno. Prendi anche il mio coltello perch ti
credano, e tienilo come pagamento, perch mi farai due fotografie. Dopo il
primo scatto per Gandaras sparisce, misteriosamente come era venuto. La
seconda fotografia ovviamente sar dopo la cattura, quella ufficiale della
testa mozzata. Egli ora invece ha voluto fermare per sempre su una lastra la
bellezza, la vita, la leventi, e questo suo gesto si carica di forte simbolismo.
Gandaras si consegna metaforicamente ai gendarmi: sfida orgogliosa,
narcisismo? Forse, consapevolmente, egli sta costruendo il proprio mito.



Storie di ambigui eroi fra cronaca e letteratura

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Note

1
Cfr. Hobsbawm 1966: 31-34; Hobsbawm 1971: 18-23.
2
Fondamentali i contributi di Damianakos e Kolipoulos (cfr.bibliografia). Per la storia
della Grecia in generale, cfr. Svoronos, N. [1972] 1974 Storia della Grecia moderna Editori
Riuniti, Roma; Clogg, R., 1996 Storia della Grecia moderna: dalla caduta dellimpero bizantino a
oggi, Bompiani, Milano (la traduzione italiana riunisce i saggi delledizione inglese 1979 e
1985). Tematiche pi ampie (identit-nazione-societ-cultura) in Beaton, R. Ricks, D.
(eds.), 2009 The Making of Modern Greece: Nationalism, Romanticism, and the Uses of the Past
(1797-1896), Ashgate, London. Interessante anche lapproccio alla Grecia come parte
del complesso mondo dei Balcani: Prvlakis, G., [1994] 1997 I Balcani, Il Mulino,
Bologna; Todorova, M., [1997] 2002 Immaginando i Balcani, Argo Editrice, Lecce.
3
Filellenismo europeo, bibliografia indicativa: Canat, R., 1951 LHellnisme des Romantiques,
Didier, Paris; Woodhouse C., M., 1969 The Philhellenes, Hodder & Stoughton, London;
Noe, A. (ed.) 1994 Der Philhellenismus in der westeuropischen Literatur 1780-1830, Rodopi,
Amsterdam-Atlanta; Konstantinou, E. (ed.), 1992 Europischer Philhellenismus. Die
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Sul complesso intreccio tra filellenismo e orientalismo: Van Steen, G., 2010 Liberating
Hellenism from the Ottoman Empire: Comte de Marcellus and the Last of the Classics, Palgrave
Macmillan, New York. A Firenze il Gabinetto Vieusseux diventa centro del
filellenismo toscano, anche attraverso il periodico Antologia, fondato nel 1821: sulle sue
pagine comparvero ad esempio gli scritti di Ciampolini, Mamiani, Mayer, Niccolini,
Pepe, Tommaseo, cfr. Francovich, C. et al., 1987 Indipendenza e unit nazionale in Italia e in
Grecia, Atti del Convegno di Atene 2-7 ottobre 1985, Olschki, Firenze. Saggi
interessanti anche nel ricco catalogo della mostra Risorgimento greco e filellenismo italiano:
lotte, cultura, arte (Roma, marzo-aprile 1986), a cura di Spetsieri Beschi, C., 1986 Edizioni
del Sole, Roma. Lanalisi di Di Benedetto, A., 1999 Le rovine dAtene: Letteratura
filellenica in Italia tra Sette e Ottocento, in Italica, 76, n.3: 335-354 un percorso denso
e articolato, utile per un inquadramento generale. In Francia e in Italia, fra i primi a
scrivere la storia dellinsurrezione greca: de Pouqueville, F. C., 1824 Histoire de la
regeneration de la Grece comprenant les precis evenements depuis 1740 jusquen 1824, Didot, Paris.
(cfr. Pieri, M. 1825, Compendio della Storia del Risorgimento della Grecia dal 1740 al 1824,
Piatti, Firenze); Soutsos, A., 1829 Histoire de la Revolution grecque, Didot, Paris;
Ciampolini, L., 1846 Storia del Risorgimento greco, Piatti, Firenze; Rovani, G., 1854 Storia
della Grecia negli ultimi trentanni 1824-1854, Ferrario, Milano. I due filelleni inglesi
Gordon, T. e Finlay, G., rispettivamente nel 1834 e nel 1861, hanno scritto History of the
Greek Revolution (W. Blackwood, Edinburgh-London). Panoramiche pi recenti si
trovano p.e. in Dakin, D., 1973 The Greek Struggle for Independence 1821-1833, Batsford,
London; Brewer, D., 2001 The Flame of Freedom: the Greek War of Independence, 1821-1833,
J. Murray, London.
4
Cfr. Herzfeld 1987: 19 e in generale Tsigakou 1985. Si veda inoltre Tentorio 2010: 362-
365.
5
Si vedano p.e.: De limpopularit de la cause grecque en Occident (diversi interventi apparsi tra il
settembre 1854 e il febbraio 1855, rispettivamente ai n.26, 31, 35-36); Lembarras de
lOccident n.13, 25 febbraio-3 marzo 1854: 14-22.
6
Renieris 1854: 218-219.
7
Se non indicato diversamente, le traduzioni proposte sono mie.
8
Si tratta della lettera di un viaggiatore europeo al giornale (1854), cfr. Tsigakou 1985: 76.
Gilda Tentorio

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9
Aristidis Kyriaks (1864-1919) (Storia dei briganti 1902), ,
, Prologo.
10
Cfr.Ayensa I Prat 1998: 197.
11
Cfr.Vitti 1956. Alcuni studi specifici: Vitti 1958; Beaton 1980; Herzfeld 1982: 61-69;
Grodent 1989: 37-57; Kapsomenos 1993. Ricordo che i canti popolari greci furono
tradotti in italiano p.e. da N. Tommaseo (1802-1874), Canti popolari toscani, corsi, illirici,
greci (i greci sono nel vol. III: Tasso, Venezia 1842) e da I. Nievo (1831-1861) nel 1859
(ora in I. Nievo. Quaderno di traduzioni, cur. I. De Luca, 1964, Einaudi, Torino: 33-
98).
12
Prvlakis 1997: 89-90.
13
Damianakos 1985 e 1996.
14
Damianakos 1995: 133; Kolipoulos 1990: 68.
15
Moschonsios, A., 1869 (Lo specchio del brigantaggio in
Grecia), (da Tzanelli 2002b: 53). Cfr. anche Zoia 1995: 163-164.
16
Kotaridis 1995: 140-141. Cfr. anche Kolipoulos 1981 e Zoia 1995 sul caso particolare
dei pastori sarakatsani.
17
Foucault 1975, in particolare: 90-97. Cfr. anche Damianakos 1995: 121-123.
18
Kalligs, P., 1991 , , : 66.
19
Per esempio, alla pinacoteca di Rodi conservato il dipinto su cartone del pittore
Thefilos (1870? - 1934). A. Kyriaks scrive nel 1909 il romanzo-fiume O
(Il bandito Davelis e il sequestro degli ufficiali
francesi), che conoscer enorme successo di pubblico. Il cantautore Dionysis Tsakns gli
dedica una canzone nel recente album (I miei amici sono io - 2009).
Cfr. anche il racconto di Kallia Papadaki, 2010 (Il brigante Davelis)
nellantologia . 14 (Storie greche. 14 racconti di
giovani scrittori), , : 167-178.
20
Gallant 1997: 25.
21
Cfr.Tzanakaris 2002.
22
Negli ultimi anni si rinnovato linteresse letterario per Ghiangoulas: Nikos Bakolas in
(Besa: parola donore. Laltro Fotis) , 1998
crea una originale riscrittura della sua vita; Ghiannis Soldatos (.
Dinysos. Il Re dei Monti, , 2006) inventa il personaggio di
Dinysos, brigante che ama letteratura e poesia e si ispira alle imprese di Ghiangoulas,
appena scomparso e gi mito.
23
Sotirpoulos, S., 1867
2
(Trentasei
giorni di prigionia e vita con i briganti), , Prologo: . Sono interessanti soprattutto le
parti dialogiche fra il politico e i briganti, da cui emerge laspirazione egualitaria e
giustizialista dei briganti, delusi da politici faccendieri che mirano solo ad arricchirsi. Il
lettore italiano pu leggere lampia recensione di Lunzi, E., 1867 in Rivista bolognese di
scienze e lettere, vol. 2: 280-288. Ringrazio lanonimo revisore per la preziosa segnalazione.
24
Per la ricostruzione storica, cfr. Jenkins 1961.
25
Grodent 2000: 54.
26
Cfr. Tzanelli 2002, 2002b e il recente volume del 2009.
27
Il romanzo, pubblicato a puntate sul giornale Vradyn nel 1952, stato edito in volume
nel 1999 (, ).
28
Vourns 1974: 8.
29
Da ricordare che a lungo i listrik non conobbero una catalogazione sistematica: ad
esempio lantologia di Politis, N., G., 1914 ( ,
, ) non prevede una categoria specifica, forse anche per ragioni ideologiche (a
Storie di ambigui eroi fra cronaca e letteratura

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quel tempo la lotta ancora viva). Il volume recente di Chalatss 2000 ha il merito di aver
ordinato il materiale.
30
Le autorit individuavano in questi canti i germi pericolosi di un contagio: i pastori
prima cantano le gesta eroiche dei briganti, e poi li raggiungono sui monti, cos
denunciava il sottoufficiale Moschonsios (cfr. nota 16) nel suo rapporto del 1869, p.39
(da Damianakos 1995: 131).
31
Chalatss 2000: 241; i luoghi nominati (i monti Parnaso e Ghionas, i villaggi Souvala e
Gravi) sono nella Focide.
32
Cfr. Spinazzola 1984: 139-166. Per il fenomeno in Grecia, si vedano i lavori di Kassis
1983 e 1985, e in particolare lo studio di Dermentzpoulos 1997 sul romanzo popolare
che ha per soggetto i briganti.
33
Alcuni titoli furono vietati per legge, p.e. durante la dittatura di Pngalos (1925-1926).
Nel 1936 invece, quando il dittatore Metaxs prende il potere e scatta nuovamente la
censura, ormai il brigantaggio come realt storica domato, e anche la stagione del
listrik mythistrima in declino: il vasto pubblico cerca ora emozioni in nuovi generi di
consumo, cfr. Dementzpoulos 1997: 54; 67.
34
Editore -, 1911. Il romanzo illustrato dal famoso disegnatore S.
Christidis (1858-1940), considerato il Maestro del genere (cfr. su di lui lo studio di
Dourvaris, A., 1993 , , ). Citer dalla versione ridotta in
Soldatos 2005: 222-303.
35
Soldatos 2005: 301.
36
Anche le riprese del film appartengono alla mitologia di Ghiangoulas, si veda Mazower,
M., [2004] 2007 Salonicco citt di fantasmi. Cristiani, musulmani ed ebrei tra il 1430 e il 1950,
trad. R. Merlini, Garzanti, Milano: 437-438: sollecitata da un testimone, la polizia si mise
alla caccia del bandito risorto, che poi si rivel essere un attore della troupe, impegnato
nella lavorazione del film.
37
Ad esempio, la storia della brigantessa Maria Pentaghitissa. La sua vita avventurosa era
diventata presto leggenda: Kyriaks scrive il romanzo-fiume omonimo (ed. ,
1908), di grande successo, modello per i film del 1929 (regia di A. Madrs) e del
1957 (regia di K. Andritsos - qui Maria interpretata dalla famosa attrice Aliki
Voughiouklaki).
38
Si veda anche lanalisi di Myrsiades 2011.
39
Le fotografie sono raccolte in Kliafa-Valasis 1983: 125, 126, 129-130.
40
Christos Bravos (1948-1987) ha scritto la poesia 1923
, , (Quando nel 1923 il brigante Thoms Gandaras su
cui pendeva la taglia decise di farsi fotografare) (raccolta 1985: - Con i
fantasmi dei cavalli, , ). Thanasis Papakonstantinou, notissimo cantautore, nel
suo album del 2000 Rauco profeta ha messo la poesia in musica
(A.M).
41
Si pu vedere online allindirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=KVsy9Cy7C3c.
Premi in Festival Internazionali: Drama (Grecia, 2005); Ttouan (Marocco, 2007).


Gilda Tentorio

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