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Valle dAosta

1. Territorio e clima
La Valle dAosta la pi piccola regione italiana ed interamente montuosa: unampia valle incuneata nel cuore delle Alpi Occidentali, con alte montagne, vasti ghiacciai, paesaggi bellissimi. A ovest, al confine con la Francia, si eleva il monte Bianco (4810 m, la pi alta vetta interamente europea); a nord-est, al confine con la Svizzera, ci sono il Cervino (4478 m) e il monte Rosa (4635 m); a sud, al confine con il Piemonte, il Gran Paradiso (4061 m), con il suo famoso parco nazionale. Dal gruppo del monte Bianco nasce il fiume che attraversa tutta la valle: la Dora Baltea, affluente del Po. Sui due lati della valle principale si aprono numerose vallate laterali pi strette, percorse da torrenti brevi ma ricchi di acque: quasi tutti, infatti, nascono da alte cime o da imponenti ghiacciai. Il clima quello tipico delle regioni alpine: molto freddo dinverno, fresco destate.

nel fondovalle principale; spesso le valli laterali sono state progressivamente abbandonate e i villaggi sono quindi, specialmente dinverno, semideserti. Anche le costruzioni montane dalta quota vengono sempre meno utilizzate per lalpeggio stagionale delle mandrie. Per tradizione e cultura la Valle dAosta stata sempre molto legata alla Savoia, la regione francese con cui confina. La lingua rispecchia questo passato: infatti in Valle dAosta si parla un dialetto francese, il patois, e si usa molto il francese. La Costituzione ha riconosciuto il bilinguismo e il desiderio di autonomia dei valdostani: nel 1948 la Valle dAosta fu la prima regione italiana a ottenere lo Statuto speciale di regione autonoma (prima di allora faceva parte del Piemonte).

1. La Valle dAosta ripresa da un satellite: in biancoazzurro le nevi perenni e i ghiacci dei pi alti massicci montuosi; in rosso le zone con vegetazione; il solco centrale il fondovalle principale, in cui si scorgono la citt di Aosta e la Dora Baltea. 2. Il borgo di Antagnod, in val dAyas.

3. Le comunicazioni
Per la sua posizione, la Valle dAosta ha molta importanza per le comunicazioni stradali tra Italia, Francia e Svizzera. Si passa in Francia dal valico del Piccolo San Bernardo e dal traforo del Monte Bianco (11,6 km; chiuso fra il 1999 e il 2002 per un terribile incendio nel quale perirono 39 persone). Per la Svizzera si transita dal valico e dal traforo stradale del Gran San Bernardo (quasi 6 km). Lunica linea ferroviaria (Pr Saint DidierAosta-Torino) insufficiente alle necessit del traffico locale.

2. La popolazione
La Valle dAosta la regione con il minor numero di abitanti e con la densit di popolazione pi bassa (37 ab./km2: meno di un quinto della media italiana). Dato il carattere montuoso del territorio, la popolazione si concentra quasi tutta

A. Martinelli

G. Simeone / BellItalia, 2001

Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 14

Valle dAosta

4. Le citt e la qualit della vita


Nella regione vi una sola citt, o meglio cittadina: il capoluogo, Aosta, sul fondovalle. La sua origine risale a 2000 anni fa, quando i romani fondarono qui un insediamento militare, Augusta Praetoria (da Augusta deriva Aosta). Il centro storico conserva la struttura dellaccampamento romano: un quadrato, diviso in quadrati pi piccoli da un reticolato di strade. E poi troviamo molti piccoli centri: paesi e villaggi con poche centinaia o qualche migliaio di abitanti. Alcuni (ad

esempio Courmayeur, Cervinia, SaintVincent) sono famosi anche allestero, e nei periodi di alta stagione possono ospitare in alberghi e case decine di migliaia di turisti. La regione ricca; linquinamento modesto, tranne che nellarea del capoluogo. Il livello di vita tra i migliori in Italia, collocandosi in una fascia medioalta nei centri pi popolosi. In alcune zone, per, lambiente mostra un progressivo degrado a causa dellisolamento nei paesi abbandonati e della disordinata costruzione di edifici, strade e industrie nella vallata principale.

3. Il paesino di Ollomont, nellomonima valle. 4. Il resti del castello di Cly, presso SaintVincent, in una bella posizione che domina la valle principale. 5. Aosta venne fondata dai romani: qui vediamo il teatro romano. Sullo sfondo il monte Emilius.

S. Vannini / BellItalia, 2001

A. Martinelli,

TCI

A. Martinelli,

TCI

Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 15

Valle dAosta

LE ATT I V I T ECONOM I CHE


Colture prevalenti Frumento Vite Frutta Patate Legname Bovini Prevalente utilizzo del suolo Boschi, foreste, arbusteti Aree incolte e improduttive Principali settori industriali Siderurgia, metallurgia Meccanica, autoveicoli Elettrotecnica, elettronica, informatica Chimica, petrolchimica

Aosta

Aosta

Tessile, abbigliamento, calzature Legno, carta, editoria Alimentari

AGRICOLTURA
Dato il carattere montuoso del territorio, lagricoltura ha uno sviluppo limitato. Poche coltivazioni sul fondovalle centrale (cereali, patate, mele, pere, alcuni vigneti). I boschi forniscono legname per vari usi. Si allevano bovini da carne e da latte. Abbastanza notevole la

produzione di latticini: famoso il formaggio fontina.

INDUSTRIA
Ben altra importanza industria, al primo ha li posto insieme con il turismo nelleconomia della Valle: quella elettrica, prima di tutto. Le numerose centrali idroelettriche danno

una produzione 4 volte superiore al fabbisogno locale; lenergia in pi viene trasportata in Piemonte. Poi ci sono industrie siderurgiche, un tempo alimentate dai giacimenti di ferro della stessa Valle. Oggi tali giacimenti sono impoveriti e le materie prime devono arrivare da fuori. E non bisoartigna dimenticare la

gianato: soprattutto oggetti in legno e in pietra ollare.

TURISMO
Laltra voce importante delleconomia valdostana il turismo, sia estivo sia soprattutto invernale, apportatore negli ultimi decenni di un notevolissimo sviluppo economico. I centri pi famosi: Courmayeur, ai piedi del monte Bianco; Cervinia (in Valtournenche); Champoluc (valle dAyas); Gressoney (valle del Lys); Cogne (nella valle omonima). Lo sviluppo del turismo ha frenato il progressivo spopola-

mento, un fenomeno oggi diffuso in tutte le zone montane. Ma c il rovescio della medaglia: laffluenza annua di centinaia di migliaia di turisti ha contribuito al depauperamento del patrimonio paesaggistico naturale (a causa della costruzione di nuove strade e case, e dellabbattimento di boschi). Esistono tuttavia aree protette ottimamente conservate (Parco nazionale del Gran Paradiso). Sempre nel settore terziario i buoni collegamenti con le confinanti Francia e Svizzera hanno favorito lo sviluppo di una discreta attivit commerciale.

Loescher Editore, 2004; da ISBN 88-201-2771-7, p. 16

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