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Milano A e Milano B
Dicembre 2005
E’ trascorso già un anno dal momento in cui ci sia- Due momenti hanno caratterizzato questo ini-
mo rivolti per la prima volta, da questo giornalino, a zio d’anno END: l’incontro delle coppie re-
tutti gli équipiers del settore Milano A, di cui abbia-
sponsabili di settore a Ciampino, in settembre,
mo accettato la responsabilità.
e il ritiro a Rota Imagna in ottobre; ambedue
Ci eravamo fidati della Parola “Non voi avete scelto
me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché an- sono stati occasione per ascoltare, meditare la
diate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; per- Parola di Dio, per verificare il nostro cammino
ché tutto quello che chiederete al Padre nel mio no- sia nella coppia che nel movimento, per scopri-
me, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli re l’anima della nostra responsabilità e il valore
uni gli altri.” (Gv 15, 16-17). profondo di ciò che siamo chiamati a fare.
Eccoci ora, con rinnovata fiducia in questa Parola,
pronti per un altro anno di servizio, con nel cuore la Dell’incontro di Rota vorremmo sottolineare
gioia di aver condiviso con molti di voi il ritiro di solamente il clima di coinvolgimento e di festa
settore di ottobre, che ci ha ricaricati spiritualmente
(anche grazie alla presenza dei numerosi figli)
e ci ha fatto approfondire la bellezza della coppia,
che abbiamo respirato e che ci ha portati a con-
fatta ad immagine e somiglianza di Dio, e la gratuità
del dono fatto e ricevuto. cludere: veramente la famiglia è una “buona
La spinta a riprendere con entusiasmo ci è venuta novella” anche se non mancano prove e fatiche.
dalla partecipazione alla sessione nazionale delle (altre coppie presenti ne parleranno più ampia-
coppie responsabili di settore a Ciampino, alla fine mente)
dello scorso settembre.
Tante coppie, da ogni settore d’Italia, alcune cono- A Ciampino abbiamo respirato l’interregionali-
sciute per la prima volta, ma con tante cose in comu- tà del movimento.
ne, da raccontarsi, nelle équipes di formazione. Spe- Ci sono stati proposti interventi e riflessioni a
cialmente dopo ogni relazione, spunto di innumere-
partire da due testi biblici:
voli riflessioni sul tema della sessione: il servizio.
Es. 15-16 “ Il canto di giubilo e il cammino nel
Padre Zanda, consigliere spirituale di Équipe Italia,
ci ha fatto riflettere su “La chiamata degli apostoli”: deserto” e
“Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché era- Matt. 9,36-38; 10,1-8 “La chiamata degli Apo-
no stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Al- stoli”
lora disse ai suoi discepoli: la messe è molta ma gli
operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della Desideriamo parteciparvi due brevissimi
messe che mandi operai nella sua messe!”. “guadagni” che vorremmo tradurre costante-
“E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è mente nel nostro quotidiano:
vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate
i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete
A noi coppia è chiesto di mutare profonda-
ricevuto, gratuitamente date.” (Mt 9, 36-38; 10, 7-8)
mente il nostro modo di guardare ed
Questi brani ci richiamano al centro della nostra
vita, che è vita di relazione con Gesù Cristo. E il rife- ascoltare gli altri: deve somigliare sem-
rimento a Gesù ci rimanda subito al Padre e ai fra- pre più al modo con cui Cristo guarda
telli, verso i quali siamo attenti e vigili, verso i quali coloro che lo cercano ed hanno bisogno
operiamo, verso i quali siamo chiamati al servizio: di Lui.
facendoci fratelli, diventiamo figli di Dio Padre. Ge-
sù è il primo che opera verso i fratelli. “Siamo infatti nione in occasione di incontri, si è sufficientemente
collaboratori di Dio” (1Cor 3, 9). Gesù attende colla- realizzato.
boratori, ci chiama al servizio. Per quest’anno desideriamo invitare gli équipiers
Dunque meditiamo con voi su come e su quando che partecipano poco o mai alle iniziative del settore
siamo chiamati a “essere operai della messe del Si- ad un maggiore coinvolgimento alla vita del Movi-
gnore”, ma anche sul fatto che contemporaneamen- mento. Siamo convinti che, al di là dei motivi per
te siamo noi anche “le folle stanche e sfinite”, alle cui non si partecipa, c’è una non comprensione del-
quali Gesù vuole provvedere con tanto amore. l’utilità degli incontri per la crescita della coppia. Gli
“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, incontri delle coppie responsabili, le giornate di set-
e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e tore, i ritiri sono frutto della disponibilità (dono) di
imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e coppie che si mettono al servizio per offrire un aiuto
troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo per il cammino di tutti. Il parteciparvi è un accettare
infatti è dolce e il mio carico leggero.” (Mt 11, 28-30). il dono che arricchisce le coppie che vi partecipano e
Sostenuti da queste parole, vogliamo fare un bilan- di riflesso le loro équipes.
cio dell’anno appena trascorso. Anche la lettera END e il giornalino del settore sono
E’ stato un anno in cui la vita ci ha provato dura- mezzi per comunicare testimonianze ed esperienze.
mente; ma abbiamo riconosciuto che in ogni mo- Vi chiediamo perciò di adoperare questi mezzi e di
mento Dio si è fatto presente, per sostenerci, inco- contribuire ad arricchirli con i vostri articoli. Sentia-
raggiarci e aiutarci, servendosi di tutte le coppie del moci tutti chiamati a farlo!
settore che ci hanno aiutato e, in particolare, di Le coppie che si mettono al servizio al di fuori delle
Mary e Gigi Besana, coppia responsabile del settore loro équipes fanno parte dell’équipe di settore che
Milano B, che hanno permesso che il nostro servizio quest’anno ha accolto con gioia Simonetta e Stefano
non subisse interruzioni. Necco di Cormano 5, nuova coppia di collegamento.
Ci siamo chiesti: “Il servizio rivolto al settore è stato Ringraziamo le coppie di collegamento e le coppie
per noi leggero o pesante?”. Diciamo che è stato non responsabili di équipe per aver accettato di svolgere
proprio leggero ma non del tutto pesante. Allora, il servizio che può essere pesante o leggero.
come responsabili in servizio, facciamo delle consi- Noi lo consideriamo leggero perché sappiamo che
derazioni. attraverso di esso vi scopriamo fratelli in Cristo che
Tutti sappiamo che, quando ci viene chiesto un ser- testimoniano il loro cammino e ci fanno approfondi-
vizio, l’impegno destabilizza la routine quotidiana; re sempre di più quale grazia riceviamo con il Sacra-
per cui siamo consapevoli che, se si vuole vivere mento del Matrimonio: essere coppia cristiana in
questa esperienza in modo coerente, coinvolgendoci cammino di crescita spirituale, illuminata dallo Spi-
e spendendo per esso il nostro tempo e le nostre rito Santo, alla presenza costante di Cristo, che ci
energie, inevitabilmente dobbiamo modificare qual- accompagna e ci sostiene.
cosa del nostro vivere quotidiano; avere un po’ me- Dio ci ha generati, Gesù ci ha redenti, lo Spirito San-
no tempo per noi, avere serate e domeniche meno to ci illumini in ogni momento della nostra vita.
libere, ecc . . . Dina e Michele
In realtà, dopo aver detto sì e dopo aver svolto
quanto ci è stato richiesto, il bilancio risulta comun-
que in attivo: abbiamo imparato di più ad ascoltare,
a comprendere, a metterci nei panni degli altri, a
pensare per le loro esigenze, ad andare incontro alle
loro attese . . . ad amare di più.
Le nostre incertezze, le nostre paure, i nostri dubbi li
abbiamo messi semplicemente nelle mani di Gesù,
rimanendo agganciati a Lui e cercando nella sua
Parola risposta alle nostre attese e fiducia per le no-
stre speranze. Cerchiamo di fare nostre queste paro-
le:
“Rinunziamo deliberatamente a tutti i desideri di
vedere il frutto della nostra fatica, facendo tutto
quello che possiamo e come meglio ne siamo capaci,
lasciando il resto nelle mani di Dio.” (da “Pensieri e
parole” di Madre Teresa di Calcutta)
Il nostro proposito dell’anno scorso, di creare mag-
giore comunicazione con le équipes e quindi comu-
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Ci sentiamo anche noi parte di quella folla Educaci a saper scoprire le meraviglie che compi
affaticata e stanca alla quale Gesù vuole nel nostro quotidiano.
provvedere con amore e contemporanea-
mente ci sentiamo chiamati ad essere co- Il popolo di Israele impara a rileggere la sua
struttori del Regno, a intuire la compas- storia alla luce della fede, quale storia di sal-
sione di Gesù e a farcene interpreti nel vezza.
servizio. Gli apostoli imparano a rileggere la loro sto-
ria alla luce della parola di Gesù, quale storia
Ci è anche stato chiesto, sulla base delle risultan- di salvezza.
ze dell’equipe di formazione, di formulare una
preghiera-impegno-progetto e vorremmo pro- La tua parola sia guida e luce nel nostro operare.
porvela. Eccola:
La fede, la consapevolezza e l’esperienza del
Dio ha compassione del suo popolo: Mosè è dono dell’amore di Dio per l’uomo generano
chiamato a intuire la compassione di Dio, ne è servizio: Mosè e gli apostoli sono al servizio
interprete e con fede trasmette al suo popolo le della loro gente, dell’uomo.
promesse di Dio. Accresci in noi, o Dio, la consapevolezza del
Gesù ha compassione dell’uomo: gli apostoli tuo amore per noi e allora il servizio
sono chiamati a intuire la compassione di Gesù, dell’acqua e del pane
ne sono interpreti e con fede ci trasmettono il suo della responsabilità
Vangelo della preghiera
della consolazione
Aiutaci a essere interpreti, nel servizio,della tua com- della parola
passione saranno tensione intrinseca, saranno pro-
gramma del nostro impegno nelle Equipes
Dio nel deserto educa il popolo di Israele: le dif- Notre Dame e nella società.
ficoltà, le mormorazioni, le paure si convertono Amen
in meraviglia per l’opera del Signore.
Gesù, nel deserto della vita quotidiana dei suoi Un caro saluto
discepoli fatta di loro progetti, loro aspettative, Mary e Gigi.
loro giudizi, educa i suoi discepoli.
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Testimonianza di Resoconto di
Anna e Alberto Tiziani Elena e Pietro Fiori – END Milano 13 – settore
A
Finalmente è arrivato. Così è stato salutato dal-
la nostra famiglia il ritiro autunnale di Settore, Siamo in équipe da due anni e quest’anno ab-
si perché è una pausa salutare per noi genitori e biamo avuto, per la prima volta, l’opportunità
per i figli nella “corsa a ostacoli” della vita quo- di partecipare al ritiro annuale dei settori Mila-
tidiana. Partecipare al ritiro è come fermarsi a no, svoltosi l’8 e il 9 di Ottobre a Rota d’Ima-
un rifugio, tappa indispensabile per riposare, gna, presso la casa Stella Mattutina dell’Azione
per incontrare altre persone in cammino e per Cattolica di Bergamo.
fare il punto sul proprio cammino, orientando Avevamo pensato che partecipare ad un ritiro
così il percorso che ci sta davanti. organizzato direttamente dall’END potesse es-
Molto bella è la partecipazione dei figli che e- sere una buona occasione per fare esperienza
sprimono gioia, spensieratezza e semplicità, del ritiro di coppia così come auspicato nel
caratteristiche che qualche volta noi adulti per- cammino che abbiamo iniziato con la nostra
diamo, la loro presenza è evangelica: “lasciate équipe. Crediamo che le nostre aspettative sia-
che i piccoli vengano a me” ed ancora “ se non no state più che ricompensate: sono stati due
ritornerete come bambini non entrerete nel re- giorni intensi in cui siamo riusciti a dedicarci,
gno dei cieli.” Pertanto un grande grazie va alle nel silenzio e con la dovuta pace e concentra-
equipes dei due settori di Milano che hanno zione, e come da tempo purtroppo non ci acca-
“sponsorizzato” la presenza anche delle coppie deva, alla preghiera ed alla meditazione.
con figli. Mons. Franco Buzzi ci ha accompagnati in que-
Anche la casa che ci ha ospitato a Rota Imagna sto cammino spirituale dedicato al tema “Creati
immersa nel verde delle montagna ha favorito a immagine di Dio…per essere testimoni della
un clima sereno e libero da molte preoccupa- speranza”. ’In principio’, ’Amore, amicizia e
zioni quotidiane, l’ambiente dignitoso e forse dono’, ’Tempo ed eternità’ sono stati i titoli del-
un po’ spartano ci ha avvicinato maggiormente le tre meditazioni, cuore del ritiro e punto di
a ciò che chiede il Vangelo: né lusso, né miseria, partenza per la riflessione.
così siamo più credibili e più coerenti. Mons. Buzzi, innanzitutto, ci ha riportato all’o-
Anche il nostro relatore mons. Buzzi, uno dei rigine ed all’unicità della creazione dell’uomo
“pezzi grossi” fra gli studiosi della diocesi di all’interno della creazione dell’universo (“Dio
Milano, si è presentato nella sua persona umile creò l’uomo a sua immagine, ad immagine di
e semplice ma è stato apprezzato da tutti per la Dio lo creò, maschio e femmina li creò”; “non è
forza e la solidità dei contenuti espressi nelle bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiu-
sue lezioni. Certo non era semplice ascoltare to che gli sia simile”). Dio ha dunque pensato
quanto ci comunicava nelle relazioni perché chi all’uomo come ad una duplicità: l’uomo si com-
si perdeva qualche passaggio rischiava di pleta e trova il significato di sé nella donna così
“restare indietro”, tuttavia, lo sforzo nel seguire come la donna si completa e trova significato di
la relazione era ripagato ampiamente dai conte- sé nell’uomo.
nuti che ognuno riusciva ad assimilare. Su questo spunto iniziale, le meditazioni ci
Il contenuto dei tre incontri con mons. Buzzi ha hanno permesso di rivedere sia le ragioni più
riguardato: profonde della nostra unione sia la necessità di
la coppia come appare nel disegno di Dio ( cfr. i riconoscere ed accogliere l’‘altro’ senza cadere
capitoli 1-3 della Genesi) sottolineando che per nella tentazione di un progetto egoistico di ap-
Dio l’uomo non solo ha una dignità particolare propriazione.
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che lo distingue dagli altri esseri viventi ma, è Nella seconda meditazione l’amore viene visto
chiamato a vivere in relazione con Lui. come la capacità di volere che l’altro sia piena-
In questa relazione mons. Buzzi si è soffermato mente se stesso: “Voglio che tu voglia essere”.
sull’immmagine che noi abbiamo dell’altro: Così l’amore sponsale viene visto come un rap-
Cosa voglio che l’altro/a sia? Evidenziando che porto tra due persone che stabiliscono un rap-
volere il bene dell’altro non significa volere ciò porto unico, irripetibile che li distingue dagli
che desidero io. Ogni persona nella coppia de- altri, fino ad avere in comune la stessa fede.
ve lavorare su se stesso per non affermare il ‘Voglio che tu voglia essere’ diventa ‘voglio che
proprio modo di vedere o di volere riguardo al tu voglia essere sempre più di Cristo’. Il dono
proprio coniuge: tu dovresti essere, pensare, allora diventa il desiderio che chi riceve sia feli-
fare, ecc. Non si tratta di realizzare il coniuge a ce: non è un dono disinteressato: è un dono
nostra immagine e somiglianza, ma fare in mo- gratuito, ma esigente cioè non indifferente nel
do che egli/essa sia se stessa, come Dio ci ha vedere quale sia la risposta dell’altro al dono.
pensati e voluti da sempre, insomma fare il tifo La terza meditazione ci ha ricondotto al tema
per l’altro/a, volere lo sviluppo di tutte le sue del tempo. Non c’è tempo senza coscienza, una
caratteristiche personali, volere la sua, nostra coscienza che accompagna il divenire. Il passa-
santità. to è presente in noi nel ricordo di ciò che è stato
Nella terza lezione il tema era il tempo, inteso fatto, così come il futuro è l’attesa di ciò che
come il luogo della scelta; così il presente è so- diverrà ed è l’orizzonte delle possibilità. Il futu-
prattutto il luogo della decisione, il passato so- ro, attraverso la scelta, diventa passato: tutto
no le decisioni prese e il futuro sono le nostre quindi si gioca nel presente, nell’attimo della
possibili decisioni. Posta questa premessa ap- decisione, una decisione per la fede, per Dio o
pare chiaro che e nostre scelte dicono in cosa contro Dio.
noi crediamo, quali sono i nostri valori, mons. Ad orientare le nostre continue scelte è fonda-
Buzzi li chiamava “orizzonti”, sottolineando mentale che il Vangelo sia sempre presente nel-
che la coppia nello scegliere di vivere insieme la nostra vita, nella nostra famiglia: lasciarsi
si pone degli orizzonti: esempio, stiamo insie- illuminare da Cristo in ogni momento, in ogni
me perché ci piaciamo, e quando non ci piacia- decisione è far parlare Cristo in noi.
mo più? Stiamo insieme per generare figli, e Questa ultima considerazione, in particolare,
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quando saranno grandi e se ne andranno per- per noi è stato un rinnovato dono su cui medi-
ché stare insieme; insomma, molti orizzonti tare insieme e che ci sta accompagnando in un
giungono al capolinia e poi bisognerà porsene modo particolare in questo periodo di vita di
altri che cementino lo stare insieme della cop- famiglia molto intensa.
pia. Mons. Buzzi evidenziava che c’è un oriz- Da parte nostra vorremmo comunicarvi anche
zonte che non “scade” mai ed è diventare santi la gioia provata nel sentire, pur nel breve vol-
insieme, questo obiettivo dura tutta l’esistenza gere di un giorno, il crearsi di una vera comu-
e dovrebbe essere l’orizzonte ultimo, che com- nione con gli altri presenti. Li ringraziamo tutti
prende tutti gli altri, per ogni coppia cristiana. per averci accolti e per averci aiutato anche nel-
Molto belli sono stati i momenti della preghiera la raccolta condivisione dei momenti di pre-
insieme come la messa, le lodi e i vesperi, l’ado- ghiera in comune.
razione, i momenti conviviali a tavola occasio- Un grazie particolare a mons. Buzzi per la sua
ne per fare nuove amicizie e consolidare quelle profondità ed umanità, e a Dina e Michele che
già esistenti, insomma stare insieme come una ci hanno permesso anche attraverso la stesura
famiglia numerosa, una famiglia di famiglie, di questo articolo di ripensare a quelle giornate,
questo e l’E.N.D. così ricche ed intense.
Un grazie di cuore va espresso agli organizza- Elena e Pietro
tori che con il loro lavoro umile e nascosto han-
no permesso che sbocciasse questo fiore, il riti-
ro annuale di Settore.
Anna e Alberto
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sono in qualche modo sempre condizionate. pertura all'essere stesso: è la decisione di collo-
Questo significa che la nostra libertà non è care tutte le proprie scelte in una radicale aper-
quella del Creatore, ma quella della creatura, tura a tutto ciò che è, Dio compreso. Dio infatti
quella di uno spirito incarnato che, attraverso è l'essere stesso sussistente in sé e per sé, non è
le proprie scelte, costruisce nel tempo il proprio un essere qualunque ed è infallibilmente attinto
passato, al quale resta sempre in qualche modo dalla nostra intelligenza quando essa si mantie-
legato come a sé stesso. Quand'ero bambino ne aperta a tutto ciò che è. La decisione non ri-
avevo davanti a me più possibilità di quante guarda qualcosa di particolare, ma il tutto o il
non ne abbia ora, proprio perché avevo meno nulla, l'apertura o la chiusura all'orizzonte del-
passato alle mie spalle. l'essere stesso. In essa non si gioca solo qualco-
Ora che sono diventato adulto ho già in gran sa del soggetto, ma il soggetto nella sua interez-
parte costruito il mio passato, anche se ho da- za, per una buona o una cattiva riuscita in asso-
vanti - così spero - altro futuro, cioè altre possi- luto, cioè davanti a Dio e per l'eternità. Certo,
bilità nelle quali penso di realizzarmi ulterior- però, decisione e scelta non sono mai separate.
mente. Ora dovrebbe essere più chiaro in che Al contrario: in ogni scelta si gioca anche la de-
senso sia lecito dire che il tempo non è tanto cisione fondamentale e questa non si realizza se
una cosa di cui possiamo disporre, ma è la no- non tramite determinate scelte concrete nel
stra esistenza. Chi non si decide mai per nulla tempo.
propriamente non ha un passato reale, non vi- E se Dio entrasse nel tempo? Questa è proprio
ve effettivamente il presente e si rapporta a un la pretesa fatta valere dalla verità centrale del
futuro solo immaginario: fluttua nel vuoto, non cristianesimo: l'incarnazione del Verbo di Dio.
esiste. Nella pienezza dei tempi, Dio non solo ci ha
parlato per mezzo dei profeti, ma è venuto lui
Il presente è il tempo della decisione. Ma che stesso, come Parola Incarnata, nella persona del
cosa significa decidere? suo figlio unigenito Gesù Cristo. La medesima
Vorrei osservare come ogni decisione sia sem- «apertura a tutto ciò che è» rappresenta l'im-
pre anche un "decidersi per" cioè un prendere modificabile struttura creaturale che ci consen-
posizione personale, un determinarsi in un sen- te di restare aperti anche a questa possibilità
so piuttosto che in un altro. Non si tratta sol- che nessuno potrà mai negare a Dio Creatore e
tanto di realizzare qualcosa, ma di realizzare o Signore del tempo e della storia. Tale struttura
compiere sé stessi nella scelta di qualcosa piut- rappresenta la base su cui si costruisce anche
tosto che di qualcos'altro. In questo modo le l'atto di fede reso possibile dall'incarnazione
cose, almeno apparentemente, si complicano. del Verbo di Dio.
Infatti si impone subito la domanda: che diffe- Credere in Gesù Cristo significa decidersi per
renza c'è tra scelta e decisione? Esse hanno lui nel presente, vale a dire decidere di porre
qualcosa in comune: nell'una come nell'altra è tutte le proprie scelte concrete nell'orizzonte di
sempre il soggetto agente, la persona, ad attua- senso apertoci dal Vangelo. Questo atto di fede,
re sé stessa in ciò che sceglie o in ciò per cui si per chiunque lo compia, ha l'indubbia capacità
decide. di qualificare tutto il tempo, cioè l'intera esi-
C'è però una differenza. La scelta si rapporta stenza, per l'eternità.
sempre a qualcosa di rigorosamente determina-
to. (...) I diversi orizzonti di valore, che possia-
mo immaginare come scenari successivi e sem-
pre più profondi sullo sfondo dei quali si gioca
in primo piano la nostra vita, non trovano un
limite se non nell'orizzonte ultimo e onnicom-
prensivo rappresentato da tutto ciò che sempli-
cemente è.
La persona umana si definisce come apertura
alla totalità dell'essere.
La decisione fondamentale esprime la volontà
di un'intelligenza che si nutre della propria a-
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SETTORE MILANO A
Cormano 1, Cormano 2, Cormano 3, Cormano 4, Cormano 5; Milano 2, Milano 8, Milano 9, Milano 10, Mi-
lano 11, Milano 12, Milano 13; Pavia 1, Pavia 2, Pavia 3.
SETTORE MILANO B
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Coppia e famiglia nei confronti della guerra (e della pace) (Lettera 136)
La guerra ha accompagnato la storia dell'umanità fin dalle sue origini e spesso rappresenta anche oggi l'unico mo-
dello di risoluzione dei conflitti. Attualmente nel mondo esistono guerre "visibili" e altre più nascoste ma non meno
cruente, spesso dimenticate dai riflettori mediatici.
Di fronte a problematiche di questo tipo è facile rifugiarsi dietro lo schermo dell'impossibilità concreta di agire.
Ma cosa significa allora essere oggi costruttori di pace? E' possibile operare piccole scelte quotidiane per tentare di
contribuire alla risoluzione pacifica dei conflitti?
Come la coppia e la famiglia vivono oggi la nonviolenza nell'educazione dei figli, nelle scelte quotidiane spesso con-
trocorrente, nella scelta dello stile di vita per prevenire la guerra in tutte le sue ramificazioni?
NOTA
Il piano redazionale completo è disponibile sul sito END nazionale alla url:
http://www.equipes-notre-dame.it/lettera_end/Piano%20redazionale%202006.doc
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Vita di Equipiers
Poiché non abbiamo avuto la fortuna di avere
Pellegrini in cammino con noi un sacerdote che pedalando, seguisse la
Di Roberto, Carla e Anna Buzzi parte spirituale,ci siamo dovuti mettere in gio-
co. Così ogni giorno, un pellegrino, una coppia
Accettare d’essere pellegrini significa decidere di sposi o fidanzati, proponeva i canti, le pre-
di mettersi in cammino lasciando alle spalle ghiere e presentava la propria riflessione a par-
tutte quelle che sono state le nostre sicurezze e tire da alcuni spunti preparati prima della par-
in generale il nostro vivere quotidiano per diri- tenza, che poi si discutevano e commentavano
gerci verso una meta distante, che magari intra- insieme.
vediamo appena, ma che già ci attira con lumi- Ora, se da una parte tutto ciò che dicevamo do-
nosa bellezza. veva essere interpretato come frutto di una per-
Credo che sia stato questo uno dei motivi che ci sonale esperienza e non come verità, poiché
hanno spinto a partecipare al ciclopellegrinag- nessuno di noi aveva l’autorità di commentare
gio a Roma la scorsa estate. un testo sacro, dall’altra questi momenti insie-
Quando siamo partiti, eravamo un gruppo di me sono stati importanti per comprendere co-
amici, coppie di sposi, famiglie con bambini, in me ognuno di noi pur vivendo differentemente
piazza S. Pietro eravamo un popolo. la propria vocazione fosse attratto dalla parola
Ora, com’è potuto avvenire questo cambiamen- di Dio e proprio questo nostro condividere ci
to così radicale? ha resi il popolo che accennavo all’inizio.
Credo che esso sia stato determinato da tre fat- Malgrado alcuni di noi sostenessero che per
tori fondamentali: L’idea del viaggio, la fatica andare da Monza a Roma, ”fosse tutta una di-
(fisica e mentale)di compierlo, e l’avere una scesa”, vi dirò che, o abbiamo più volte sbaglia-
meta in comune. to strada, o davvero il percorso era piuttosto
Già il viaggio, un viaggio un po’ particolare impegnativo.
perché a differenza dei soliti viaggi vacanza La fatica è stata una nostra assidua compagna.
dove i giorni precedenti la partenza tra le altre Da essa però sono venute tante cose buone che
cose si controllava l’automobile, questa volta ora tenterò di spiegare chiedendovi di calarvi
sono state controllate ….le biciclette. E, fedeli al nella parte di qualcuno di noi. Trenta gradi all’-
detto ”Hai voluto la bicicletta, adesso pedala”, ombra, Toscana dintorni di Siena. La strada che
con nostra figlia Anna ed altri 30 ciclopellegri- va su e giù e con colline che saranno pure le più
ni, siamo partiti dalla chiesa di S.Fruttuoso – rinomate d’Italia per la loro bellezza ma in al-
Monza con destinazione P.za S.Pietro-Roma. cuni momenti ti fanno rimpiangere le comodità
All’inizio abbiamo attraversato la pianura, in delle gallerie, il vento che potrebbe portarti un
quel momento ci sembrava l'immagine concre- po’ di refrigerio, in realtà ti soffia contro, (del
ta del nostro vivere d’ogni giorno, priva di di- resto il nome del gruppo era “Ariacontraria”,
scese emozionanti e di salite che valga la pena quindi non poteva che essere così), mentre stai
di compiere. Ricca di palazzi che oscurano la per prosciugarti sull’ennesima salita vedi che
vista del cielo, un po’ come i nostri impegni e la un compagno ti mette una mano sulla spalla e
nostra fretta che ci fanno dimenticare di avere ti spinge (non si sa dove riesca a prendere la
un Dio sempre accanto. Noi con il nostro viag- forza ma al momento non hai neanche il fiato
giare, ci lasciavamo tutto indietro, sperando per chiederlo). Un altro ti si mette accanto e ti
che il nostro non fosse un semplice da consigli, oppure ti parla del più e del meno
“arrivederci”. cercando di distrarti un po’. Questo è uno degli
Ecco la nostra idea del viaggio, essa si accom- aspetti più belli del ciclopellegrinaggio: avere
pagnava anche dalla consapevolezza che intorno persone che, pur faticando a loro volta
“lasciare alle spalle” significava anche liberarsi ti stanno accanto per far sì che la tua strada sia
d’alcune “zavorre” per poter trovare invece in più lieve da percorrere e ci sembra in questo, di
noi degli strumenti semplici leggeri ed efficaci rivedere alcuni aspetti della nostra quotidianità
da tenere nello zaino che ci accompagna tutti i di sposi e genitori.
giorni. E’ inutile dire che persone così dovremmo tro-
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varle tutti i giorni nelle comunità cristiane e che mo serbato nel cuore con gioia.
sarebbe bello che ognuno di noi riuscisse a Non pensiate però che tutto sia finito; l’appunta-
guardare un po’ più in la del proprio ombelico. mento, infatti, è tra cinque anni e se posso assi-
Non neghiamo la forte commozione all’arrivo curarvi che noi non mancheremo, d’altro canto
in Piazza S.Pietro, dopo 9 giorni di pedalate, di ci aspettiamo che si aggiungano a noi anche altri
fatiche, di condivisione, di gioie, di preghiere, pellegrini che guarda caso, potreste essere voi!
di riflessioni, di intense emozioni, di canti
gioiosi e ti tante belle cose che un’esperienza di Roberto, Carla e Anna Buzzi
questo genere può dare.
Il nostro viaggio però non finiva lì…….Infatti,
ci aspettava la visita dal papa, per il quale ave-
vamo scritto ogni giorno un diario di viaggio
dove ognuno di noi rapportava sensazioni, e-
mozioni, disegni (i più piccoli) che poi abbiamo
consegnato durante l’udienza.
Eccoci finalmente, gruppo tra i gruppi d’ogni
nazione, popolo tra i popoli, un po’ come quan-
do saremo davanti a Cristo.
Benedetto XVI° ci ha accolti pur non conoscen- Vi invitiamo a mettere in comune le
doci e ci ha regalato parole care, nel riprendere esperienze significative vissute come
la figura del cristiano che si abbandona tra le
equipiers
braccia di Dio come “un bimbo sereno in brac-
cio alla madre”.
Questo è stato il gran finale del nostro viaggio,
che ritornando a casa (stavolta in treno) abbia-
Biblioteca
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26 novembre 20,45 Saronno Collegio Castelli Incontro con EI e ER CRS EDS tutti
Legenda:
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3-4 dicembre 16,00 Monza oratorio di Triante Equipe Regione CRS CRR
Fine giugno / Monza San Rocco Incontro CRE CRE CC CRS DIP CRC
luglio
Estate 2006 da Nocera Umbra Sessione Nazionale Tutti
definire
16-21 Lourdes Raduno Internazionale Tutti
settembre
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