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Saper nuotare

(Dice Deleuze che secondo Spinoza ci sono tre generi di conoscenza: il primo, il secondo e il terzo. Del terzo non parliamo e, forse, non si pu parlare; qui sotto invece la differenza fra i primi due secondo, appunto, Deleuze.) Il secondo genere di conoscenza, ossia la conoscenza adeguata, pu essere paragonato al saper nuotare: Saper nuotare! Nessuno pu mettere in dubbio che non sia una conquista vitale. Assolutamente fondamentale. Capite? Significa conquistare un nuovo elemento. Non una roba da nulla. Saper nuotare, saper volare. Formidabile! Che significa? Evidentemente non saper nuotare significa andare a picco! Ossia, essere del tutto in balia delle onde. Londa composta da infiniti insiemi di molecole dacqua. Londa esiste perch dei corpi semplicissimi, chiamati molecole, sono connessi in un rapporto determinato: londa, appunto. In effetti, volendo dire le cose come stanno, le molecole dacqua non sono in realt corpi semplicissimi in senso proprio. I veri corpi semplicissimi sarebbero altri, ma diamolo per buono. Le molecole dacqua dellonda fanno parte del corpo liquido pi esteso allinterno del quale londa esiste, loceano, lo stagno ecc. Che facciamo se non sappiamo nuotare? Sguazziamo cercando disperatamente di stare a galla! Esistere nel primo genere di conoscenza significa appunto questo: sguazzare tra i flutti delle variazioni cercando di stare a galla. M a che significa stare a galla? Esattamente stare a galla, semplice. Lo dice la parola stessa. Vedete come questespressione rende bene lidea di essere in balia delle variazioni, dei flussi di rapporti estrinseci? C mare mosso, le onde mi tirano sotto, mi trascinano via. Leffetto delle cose esteriori su di noi esattamente lo stesso. I loro urti ci sballottano a destra e a manca. Nel primo genere di conoscenza, non abbiamo alcun controllo sui rapporti. Il flusso interminabile delle composizioni e delle decomposizioni ci travolge. Non conoscendo le cause, ne subiamo solo gli effetti: le infinite parti che mi compongono sono travolte dallurto delle onde, le infinite parti dellonda continuano a investirle ed a sbatacchiarle senza tregua. Non posso fare altro che subirne passivamente gli effetti. Ossia? Quali sono questi effetti? Sono due, e due solamente: la gioia e la tristezza. Se giocare con le onde bello e piacevole, mi diverto e provo un sentimento di gioia. Se londa mi tira sotto e mi fa bere, ho paura e sono triste. In entrambi i casi restiamo passivi, in balia delle passioni. M amma! Londa mi ha fatto bere!, chiaro? M amma! Londa mi ha fatto bere!, restando in balia del primo genere di conoscenza non la smetteremo mai di frignare in questo modo. Non la smetteremo mai di lamentarci in continuazione: Lo spigolo duro! Accidenti come mi sono fatto male!. Oppure: Quello mi ha dato fastidio!. Esattamente uguale. Non cambia nulla se lo spigolo un ente inanimato. Spinoza molto pi malizioso di quanto si possa immaginare. M ica c per forza bisogno di un ente animato per provocare una passione: Lo spigolo duro. M i sono fatto male! vale quanto: Pietro mi ha dato un pugno!. Tutte passioni: gli unici affetti possibili nel dominio del primo genere di conoscenza. Pietro mi ha dato fastidio!. La pietra mi ha colpito! Che male!, Londa mi ha fatto bere!. In verit, tutte le passioni ci rendono un po ridicoli. M i seguite? Bene. Invece, pensiamo al significato di saper nuotare. Saper nuotare non una conoscenza matematica o fisica, una conoscenza scientifica del movimento dellonda. un saper fare, un saper fare incredibile. Per nuotare bene, occorre sentire il ritmo dellacqua. Infatti, ritmo nel nuoto significa precisamente: saper comporre il corpo con lacqua. Ossia, essere in grado di unire i loro rapporti costitutivi in un nuovo rapporto. Niente accade pi accidentalmente, niente pi lasciato al caso. Ci che accade tra le parti solide del corpo e quelle umide dellacqua frutto di una conoscenza. Conoscendo il rapporto costitutivo del corpo e quello dellacqua posso comporli in un uovo rapporto: il nuoto. Questo saper nuotare. Labilit del nuotatore consiste proprio nel riuscire a integrare al massimo il corpo con lacqua. Trovare il giusto assetto in acqua, respirare nel modo giusto. Evitare unonda che si avvicina, oppure sfruttarne la forza. unarte: larte di comporre rapporti. [Gilles Deluze, Cosa pu un corpo? Lezioni su Spinoza, pagg. 176-178]

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