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« Spazio e tempo non sono condizioni in cui viviamo; sono modi in cui
pensiamo.»
Albert Einstein
Subito viene preso per un pazzo visionario e messo in una buia prigione
(del resto queste cose succedono anche qui da noi!). Enormi e vane sono
le difficoltà affrontate dal nostro eroe per cercare di far comprendere ai
suoi simili l'esistenza di Spacelandia, il paese dello spazio tridimensionale
abitato da Sfera, poiché dalla loro limitata visione bidimensionale la
presenza di Sfera può venir percepita come un cerchio con l'abilità di
variare la sua circonferenza fino a scomparire. Quella variazione di
circonferenza è la loro misura del "tempo"! Orbene l'allegoria abbottiana
rappresenta la nostra stessa difficoltà di esseri tridimensionali che,
analogamente, percepiremo l'ipersfera (sfera a quattro dimensioni) come
una sfera con l'abilità di variare il suo volume. Il racconto di Abbott, oltre a
denunciare la misoginia e la crudeltà della società vittoriana, l'ignoranza
accademica e la schiavitù sensoriale che da i natali a forme malate di
dogmi, istruì l'uomo moderno a pensare da un più alto ordine di grandezza
grazie ad una nuova prospettiva con cui osservare la vita e la presunta
realtà. Inoltre, a livello più profondo, la natura mistica di Abbott (natura
piuttosto comune tra matematici e fisici teorici che di solito la
interpretiamo come astrazione ed ateismo), tentò di comunicare come
un'esperienza spirituale possa squarciare la "piattezza tridimensionale"
verso realtà superiori.
Per ora, incominciamo con il dire che in realtà il nostro cervello olografico,
attraverso la retina, non percepisce mai un oggetto tridimensionale in
tutte le sue facce. L'attuale modello olografico sostiene che la percezione
degli oggetti tridimensionali si basa su una ingente quantità di proiezioni
bidimensionali. Se ci mettiamo di fronte ad un cubo, della nostra stessa
grandezza, la nostra retina percepisce solo una forma dimensionale
chiamata quadrato. Se ci spostiamo lateralmente la nostra retina é in
grado di osservare un’altra forma bidimensionale, ossia, un quadrato
collegato al primo quadrato precedentemente osservato. Ora se teniamo
questa angolazione e ci spostiamo verso l’alto arriveremo, ad un certo
punto, ad osservare un terzo quadrato (il “soffitto” del cubo) collegato ai
due precedenti. Realizziamo quindi che, attraverso i nostri sensi di
percezione, un solido tridimensionale come un cubo, sarà da noi osservato
contemporaneamente in solo tre facce delle sei di cui è composto.
Osserviamo sempre gli oggetti tridimensionali in maniera parziale, non
avendo accesso, sensorialmente parlando, a tutte le facce di un solido (per
poter osservare contemporaneamente tutte le facce di un oggetto
tridimensionale dobbiamo iperdimensionalizzare le nostre percezioni).
Ciò rende le esperienze fuori dal corpo hertziano, le IR4 e ogni altra
singolarità dell'osservazione a ∞D come realtà più reali della "realtà
minore" (minore a causa del fatto che ha solo una banda tridimensionale di
realtà esperibile, dovuta all'handicap dello stato ordinario del beta)
esperita dalla coscienza ordinaria (4). Noi stiamo sognando quando siamo
svegli e siamo più svegli quando stiamo sognando. La rigidità mentale, con
cui percepiamo la realtà, é una pericolosa forma di tossicodipendenza
estesa all'intera comunità mondiale. Credo fermamente che la Scuola
d'Illuminazione di Ramtha ed altre splendide Scuole e culture ristrette di
individui, sparsi nel pianete, sono le uniche fucine in cui si può permettere
all'Evoluzione umana (5) di fare il proprio corso, accelerando il formarsi di
un nuovo prototipo di cervello da donare alla specie umana sulla Terra.
Secondo la teoria della relatività generale il tempo non è più visto come
una grandezza indipendente ma una direzione in un continuum
quadridimensionale chiamato spaziotempo. Ora se abbiamo scoperto che
la 4° dimensione che chiamavamo "tempo", in realtà, ha le stesse
caratteristiche spaziali delle 3 dimensioni a noi comuni qualcuno potrebbe,
per legge d’analogia, addirittura speculare sul fatto che esseri
tetradridimensionali (a 4 dimensioni) percepiscano la 5° dimensione come
noi ora percepiamo la 4° dimensione (6). Inoltre, grazie alla teoria della
relatività generale, la scienza di frontiera può, in un non lontano futuro,
studiare il fenomeno delle vite parallele e il ciclo del causa-effetto delle
"reincarnazioni karmiche" non più come eventuali vite passate, presenti o
future, ma come vite vissute simultaneamente in contesti spaziotemporali
diversi (7). Ramtha ha insegnato che il passato ha un finale aperto poiché
il passato, presente e futuro viaggiano simultaneamente intersecandosi
continuamente. Grazie al fatto che il tempo é una percezione limitata di
una coordinata spaziale fantasma noi possiamo andare "avanti" e
"indietro" in ognuno dei tre assi spaziali potendolo fare anche con ciò che
percepiamo come tempo, semplicemente aggiungendo una dimensione
extra (o percezione extra), giacché quest'ultimo ha la stessa natura
spaziale delle prime tre dimensioni.
LA MOLECOLA DELL'IPERSPAZIO
Terence McKenna, nel suo libro Allucinazioni vere, espone una serie di
affascinanti considerazioni, sue e di suo fratello Dennis, riguardo gli
incredibili effetti che la dimetiltriptamina e la psilocibina producono una
volta assunte. I “chemical brothers” Mc Kenna espongono le loro ardite
volta assunte. I “chemical brothers” Mc Kenna espongono le loro ardite
teorie, in maniera erudita e poetica, rendendo accattivante la lettura delle
loro singolari idee. Accanto a termini scientifici come inibitore MAO o spin
elettronico troverete un estroso linguaggio psichedelico per esprimere le
percezioni extrasensoriali, provate dai due, sotto l’effetto di queste
sostanze. Non c’è da stupirsi dunque se, i plurilaureati fratelli McKenna,
usino esclamazioni poco accademiche tipo «le macchine elfiche
dell’iperspazio»! In questo primo estratto, da Allucinazioni vere, notiamo
da subito un linguaggio familiare a chi si interessa di sciamanesimo. Viene
chiaramente sottolineato come il linguaggio sia una sorta di fastidiosa
stampella durante gli stati di più alta consapevolezza, dove il pensiero
opera in un più alto ordine di grandezza, che non hanno bisogno di venir
formulati in una qualche forma di linguaggio. Si faccia inoltre attenzione ai
punti riguardanti il suono perché tra non molto verrà maggiormente
trattato.
«Lo stato innescato dal DMT, che permette esplosioni prolungate di questa
energia, lui lo descrive come un livello sonoro che diviene più denso e si
materializza in piccole creature simili a gnomi fatti di un materiale simile
all’ossidiana, emesso dal corpo, dalla bocca e dagli organi sessuali, per
tutta la durata del suono. È effervescente, fosforescente e indescrivibile.
Le metafore linguistiche diventano inutili, perché questa materia è al di là
del linguaggio, non un linguaggio fatto di parole, un linguaggio che diviene
le cose che descrive. È un logos archetipo più che perfetto. Sono convinto
che attraverso la sperimentazione con questi fenomeni vocali, con o senza
droghe, sarà possibile capire e usare la sostanza translinguistica per
raggiungere ogni realtà, poiché dire qualcosa con il suono significa farla
accadere!» (9)
McKenna, nel proseguo del suo libro, continua con la sua suggestiva
ipotesi:
«(…) generare localmente uno specifico campo di energia che può rompere
lo spazio tridimensionale. Non capisco se questo campo è elettromagnetico
o no, ma sembra piegare lo spazio in modo tale da farlo quasi arrotolare
su se stesso, su una dimensione superiore. Ecco come accade: Bisogna
prendere abbastanza psilocibina per permettere al suono di essere udito.
Credo che il suono sia dovuto alla risonanza di spin elettronico (ESR) degli
alcaloidi di psilocibina contenuti nel fungo.
Il risultato sarà l’opera delle opere, la meraviglia che non può essere
narrata, quattro dimensioni catturate e compresse in tre. La pietra sarà
tutte le cose; ma gli elementi che sono uniti nell’iperspazio per formarla
sono tra i più comuni prodotti naturali, e la funzione e la posizione di
ciascuno nella pietra possono essere compresi. La pietra è un circuito
iperdimensionale allo stato solido che è di struttura quadripartita:
MACROMOLECOLE DI MENZOGNE
Non fatevi depistare da chi cerca di farvi credere che la DMT sia una droga.
In realtà essa è una molecola imparentata con la 5-idrossitriptammina
(serotonina), contenuta pertanto nella neurochimica indispensabile alla
biomacchina corpo/ mente, poco importa se viene considerata una droga
illegale. Dovete capire che dietro a ciò c’è una volontà affinché questi
composti vegetali psicoattivi non vengano consumati. Non si vuole che la
gente prenda il vizio di usare questo tipo di alcaloidi naturali "apri menti"
ed incominci a diventare troppo sospettosa ed indipendente agli
"spacciatori di realtà artificiali" come i media ed i baroni del controllo
mentale. Non fate lo sbaglio di seguire la morale corrente. Dobbiamo
renderci conto che ci sono drogati consapevoli che fanno uso di eroina,
cocaina, crack, ecc., e drogati inconsapevoli che invece fanno uso di alcool,
zucchero, tè, caffè, TV ed emozioni. Quest’ultimi oltre ad essere la
maggioranza sono coloro che hanno il più alto tasso di mortalità per le loro
dipendenze.
Per concludere possiamo dire che, nei confronti degli stati neurali
potenziati, in grado di generare le cosiddette percezioni extrasensoriali, si
nasconde una politica fermentata da un atteggiamento carico di paura, da
parte della massa, a causa della sua mancanza di comprensione di questi
stati inusuali di consapevolezza. Mentre da parte dei nostri occulti
tecnocrati ciò dipende dal fatto che perderebbero buona parte del loro
controllo su di essa se improvvisamente la gente aumentasse in
consapevolezza fino a raggiungere un "punto di non ritorno" ai vecchi
dogmi, convenzioni e schiavitù sociali. Ribadisco il concetto che le
discipline che studiano l'uomo e la psiche debbano rinnovarsi come oramai
ha già fatto la fisica da quasi cent'anni. L’arcaica psicologia e psichiatria
ortodossa non possono continuare a galleggiare su grossi dogmi inzuppati
da un mare di punti interrogativi; allo stato alterato (non dovuto ai comuni
stupefacenti o dall'alcool) va riconosciuto il suo status di stato di
consapevolezza potenziata, o superiore, e non più visto come uno stato di
coscienza minorato e dunque poco attendibile.
Note
(2) Più l'uomo invecchia e più sembra percepire il movimento del tempo in
una progressiva accelerazione. Se provate ad autoanalizzare, attraverso il
ricordo, la vostra infanzia ed il modo con cui, da bambini, percepivate il
tempo, vi accorgerete che esso "spariva" letteralmente per ampi periodi
ma nel momento in cui vi concentravate su di esso sembrava
interminabile. Questo "tempo mancante" succede anche nella profonda
focalizzazione, meditazione e nello "stato d'ispirazione" a cui molti artisti e
scienziati hanno avuto accesso durante lo stato di mente analogica.
(12) ibidem.
(13) ibidem.
FONTE: