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Omelia Campobasso 17 settembre 2013 Cari fratelli e sorelle, per tutti i francescani, per i gruppi di orientamento francescano della

la nostra parocchia, oggi, pure se giorno feriale, godiamo una giornata festiva perche celebriamo le sante stimmate del Serafico nostro Padre Francesco. E un grande dono il quale vogliamo conviderlo anche con tutti voi presenti a questa messa, la quale la cominciamo ora con la preghiera del vespro. Dicevo all inizio di questa messa che celebriamo oggi la festa delle stimmate di San Francesco di Assisi. entre si aveva ritirato sulle cime del monte !a "erna, per digiuno e preghiera in onnore alla festa del santo archangelo ichele, a San Francesco gli apparve un Serafino il quale lo ha segnato delle # plaghe di $esu Crocifisso. Forse pochi sanno cosa sta dietro questa storia. San Francesco passava nella cosi detta %notte dello spirito%, quando viene messa alla prova la fede pure dei piu grandi santi, ma anche da ogniuno di noi nei vari momenti della nostra vita. E possiamo collegare questo con il brano evangelico appena proclamato. Da un latto si parla di una drama, di una tragedia. a da un altro latto, si puo parlare anche di una prova della fede. Anche noi quando capita di perdere una persona molto cara puo essere lo stesso. a se la nostra fede e davvero forte, il nostro dolore cambia in gioia di sappere che i nostri cari, pure se non sono vicino a noi, vivono gia vicino a Dio, vicino a $esu. E quale altra piu grande gioia puo essere fuoriche quella di vivere per sempre presso Dio& 'on dico adesso che dobbiamo desiderare la morte, ma capire che la morte e soltanto, come dice anche San Francesco, la nostra sorella che ci da la mano per accompagnarci nel (egno. )uesto e molto importante capire, e saranno anche momenti quando abbiamo l occasione di viverlo in modo personale, pero adesso ci interessa la grande compassione di $esu verso questa donna. 'emmeno deve chiederli qualcosa. $esu stesso si commuove di fronte alla sofferenza e alla morte e ridona vivo il figlio alla sua adre, fatto che ha generato il timore e la lode di gloria a Dio dalla parte dei presenti. !o stesso timore, misterium tremens, che nello stesso tempe e misterium fascinans, mistero affascinante lo troviamo oggi nella festa

delle stimmate di San Francesco. Francesco nutri una cosi grande fede nel Signore, un cosi forte desiderio di seguire le sue orme, fino a quel punto di desideralo anche quando dentro di lui sperimentava la notte spirituale, il buio nella fede, di desiderare di essere totalmente simile al suo Salvatore. Si racconta nelle Fonti francescane che gridava con tutte le sue forze* Signore, parlami+ Signore, parlami+ E il Signore ha ascoltato le sue suppliche, mandandogli il Serafino che lo ha fatto essere davvero il primo nella storia della fede cosi simile al suo Salvatore.

Sia laudato $esu Cristo+

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