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La quantità di grasso presente nel latte ne determina il sapore, così come il valore nutrizionale.
La presenza di tale sostanza dipende dall'alimentazione delle mucche, da come avviene la mungitura, dall'ambiente in cui gli
animali vivono e dalla selezione della razza.
L'alimentazione ottimale deve prevedere frequenti somministrazioni di cibo durante la giornata e la miscela dei foraggi e
degli insilati deve contenere fibre di qualità nella giusta quantità.
I foraggi o gli insilati poi devono essere preparati in maniera tale da ridurre le variazioni del livello di acidità del ruminante.
Gli intervalli di mungitura devono essere costanti. Questa deve essere effettuata in maniera tale per cui nelle mammelle non
rimanga latte e non sia assolutamente dolorosa per la mucca.
Anche l'attenta selezione della razza grazie all'uso di tori miglioratori, la scelta di razze ad elevata attitudine burrifera
garantisce un miglioramento nel tenore del grasso.
Infine alla mucca ben selezionata ed alimentata vanno ovviamente evitati stress da sovraffolamento, dolori e spostamenti
ripetuti.
Anche la presenza del giusto tenore di proteine (una delle sostanze più preziose ed importanti per il nostro corpo) nel latte è
determinata da una equilibrata alimentazione della mucca, tale da assicurare a quest'ultima un sufficiente apporto
energetico e proteico.
Gli allevatori devono saper garantire ai propri animali diverse fonti di proteine non degradabili nel processo di ruminazione,
un sufficiente apporto di aminoacidi limitanti, soprattutto in fase di inizio lattazione e devono effettuare il monitoraggio del
contenuto di urea del latte.
Sono i leucociti (globuli bianchi del sangue) e le cellule di sfaldamento provenienti dal tessuto mammario presenti nel latte.
La conta delle cellule somatiche serve a misurare il grado di sofferenza della mammella, dovuta a maltrattamenti,
infiammazioni, mastiti sub-cliniche o manifeste. In normali condizioni di salute la loro presenza si arresta su valori di
100.000 - 150.000 unità per ml di latte. Anche in questo caso il controllo avviene attraverso esami periodici. Assicurano un
giusto livello di cellule somatiche nel latte fattori come l'igiene della stalla e di tutto l'ambiente circostante ed un rispetto
generale delle norme igienico-sanitarie da parte di tutto il personale addetto.
Ogni animale nella fattoria biologica è controllato dai veterinari in maniera tale da evitare la presenza di mastiti (malattie
della mammella) ma anche al fine di garantire che l'intervento clinico, la profilassi e la terapia siano correttamente effettuati
dall'allevatore.
Residui di farmaci
Una categoria importante di farmaci usati per la cura delle bovine è quella degli antibiotici. Si tratta di sostanze che uccidono
o impediscono lo sviluppo di batteri. Tali farmaci devono essere impiegati secondo le prescrizioni del veterinario. Il latte che
contiene antibiotici non è idoneo per l'alimentazione umana. Molte persone sono sensibili a questi farmaci e possono
presentare reazioni allergiche più o meno gravi. Ogni qualvolta si somministra un antibiotico ad un animale in lattazione se
ne riscontrano inevitabilmente le tracce nel latte ed occorre un certo numero di giorni per eliminarlo completamente.
Ed è per questo motivo che il latte degli animali in terapia viene eliminato e naturalmente non arriva sul mercato.
Farmacia veterinaria