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Nocera Umbra
dal 22 al 26 agosto
Tema:
Fedeltà,
Sobrietà,
Solidarietà.
2 - Maggio 1997 END milano
IL DOVERE DI SEDERSI
Istruzioni per l'uso
Indice: - c’è il rischio di non finire o di perdere
- in certe occasioni l’alternativa al progetto (la pace
A. LA PAROLA DI DIO CI INTERROGA invece della guerra) è onorevole e vantaggiosa per entram-
B. DECIDERSI bi, in altri occorre rinunciare (la costruzione della torre)
C. I MEZZI - il giudizio della gente, anche se inopportuno (la derisio-
C.1. CONDIZIONI PER UNA BUONA COMU- ne), può evidenziare i nostri limiti.
NICAZIONE Se da una lettura “da singolo” passiamo ad una lettura
C.2. PER FACILITARE L’ASCOLTO “a due”, rileviamo che:
C.3. LE DECISIONI - ci sono delle “tecniche di analisi” anche per il progetto
C.4. IL LITIGIO coppia e famiglia, per verificare se ha raggiunto il suo
C.5. LA RICONCILIAZIONE “compimento”
C.6. VERSO IL CAMBIAMENTO - la torre (la coppia) ha una sua funzione quando è
C.7. LA LIBERTÀ compiuta e deve essere solida, per ospitare chi la abita o la
C.8. I COMPROMESSI visita
D.CONTENUTI - il progetto o l’incontro con l’altro possono essere
E.LACOMPARTECIPAZIONE basati su modalità errate (la guerra) e alla lunga inconclu-
F. UN’INIZIATIVA DA PROPORRE A TUTTE LE COP- denti. Ci sono sicuramente modalità più costruttive (la
PIE pace), sia per il re che per i soldati.
G. UN’INIZIATIVA DA PROPORRE ALLA REDA-
ZIONEDELGIORNALINO Per un proficuo dovere di sedersi occorre:
H.RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI - ritrovare l’entusiasmo necessario a costruire la torre o
a dichiarare guerra all’avversario (punto B)
A. LA PAROLA DI DIO CI INTERROGA - avere a disposizione tutti gli strumenti per valutare il
compimento della propria torre (tempo, disponibilità al
“Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede dialogo, le domande giuste, ecc.) e tenere sotto controllo
prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a i propri atteggiamenti (dialogo, ascolto, capacita di perdo-
compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non no, di essere un costruttore di pace, ecc.) perché i “mezzi”
può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a sono indispensabili per raggiungere il compimento (punto
deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è C) - mettere a fuoco gli obiettivi (punto D) - utilizzare lo
stato capace di finire il lavoro. Oppure quale re, partendo spazio di compartecipazione della propria riunione di équi-
in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se pe per migliorare ulteriormente i rapporti di coppia (punto E)
può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro
con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli B. DECIDERSI (9)
manda un’ambasceria per la pace.” Lc. 14,28-32 Certo la cosa più difficile è... incominciare. Per chi non
ha esperienza di dovere di sedersi è utile avere uno schema
Fra gli impegni proposti dal Movimento Équipe Notre di riferimento, che riprendiamo da uno scritto di Henri
Dame, quello del dovere di sedersi è forse il più originale Caffarel:
(1). L’espressione deriva dal brano del vangelo di Luca 14, 1. entrare gradatamente nell’atmosfera di ascolto e di
28-32 in cui siamo invitati a cercare nella Parola di Dio il disponibilità, ad esempio “leggete insieme un capitolo ben
senso della nostra vita. scelto di un libro messo da parte apposta per quest’ora
Proviamo a fare un po' di risonanza su questo brano: privilegiata”. Questa fase ha anche lo scopo di far scattare
- volendo costruire una torre l’”emergenza della guerra” o del progetto-torre da verifica-
- si siede a calcolarne la spesa re; a seconda delle diverse sensibilità, ci si può raccontare
- i mezzi per portarla a compimento i passaggi fondamentali della propria storia di coppia, così
- per evitare che comincino a deriderlo come il momento presente ce li fa ripensare, riguardandone
- non può finire il lavoro alcune foto o rileggendo lettere/appunti che ci siamo
- esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli scambiati nel passato; si possono riascoltare brani di
viene incontro con ventimila musica che hanno segnato la nostra vita, o soffermarsi con
- manda un’ambasceria per la pace sguardo contemplativo di fronte a icone o immagini cariche
Le idee guida che emergono potrebbero essere: di ricordi.
- ci deve essere un progetto o un bisogno o un’emergen- Tutto questo per staccare cuore e mente da altre preoc-
za cupazioni contingenti e riprendere in mano il “nostro
- abbiamo dei mezzi che devono essere valutati corretta- progetto” con la freschezza dei primi tempi e la maturità
mente dell’esperienza, grati a Dio di quanto ci sta donando.
END milano Maggio 1997 - 3
2. A questo punto, dice H. Caffarel, “pregate per un - in genere è più facile parlarsi quando siamo vicini uno
tempo abbastanza lungo e, se è possibile, ognuno faccia all’altro, per esempio seduti uno accanto all’altro, per
ad alta voce una preghiera personale e spontanea: questa sentire la presenza dell’altro e non solo udirne le parole;
forma di preghiera avvicina miracolosamente i cuori”. - è importante il contatto fisico: sentiamo con la punta
3. E’ ora il momento del colloquio aperto, su una traccia delle dita tanto quanto con le orecchie
prefissata (vedi punto D) o su quanto di volta in volta si - anche lo sguardo aiuta ad ascoltare: guardando negli
ritiene opportuno dialogare, nello spirito che “per raggiun- occhi dell’altro lo si attira a sè
gere una autentica dimensione di dialogo dovrete cercare - ci si può domandare: “Sto utilizzando bene i mezzi che
non solo di conoscere l’altro, ma anche di comprenderlo. ho a mia disposizione?”. Non si può programmare in
[..] E’ solo l’intuizione del vero che permette di distinguere anticipo il proprio ascolto per i momenti in cui succederà
ciò che è essenziale da ciò che non lo è” (7). qualcosa di importante, ma ci si può esercitare sulle que-
stioni di minore importanza.
C. I MEZZI - si può fare l’inventario delle proprie qualità migliori e
Questo paragrafo ha l’obiettivo valorizzarle
di fornire gli strumenti per “calco- - ugualmente prendendo co-
larne la spesa”, per valutare se ci scienza dei propri ostacoli e lavo-
sono “i mezzi per portarla a compi- rando per correggerli, si aumenta
mento”, se “diecimila uomini” la capacità del vero ascolto.
sono sufficienti. Le diverse sezio- L’esperienza ci dirà come ascolta-
ni contengono domande e rifles- re meglio.
sioni per mettere a fuoco gli atteg-
giamenti della nostra relazione di C.3. LE DECISIONI (2)
coppia: vanno “usati” quando - cosa ci porta ad avere delle
servono come possibile traccia difficoltà nel decidere?
per mettere a fuoco un certo aspet- - chi di noi due prende di solito
to (magari durante un dovere di le decisioni?
sedersi) - ciascuno di noi ha un settore
in cui decidere?
C.1. CONDIZIONI PER - torniamo spesso sulle nostre
UNA BUONA COMUNI- decisioni?
- abbiamo un secondo fine quan-
CAZIONE (3) (10)
do decidiamo?
* Una comunicazione vera, autentica, nella coppia può
- teniamo conto dei nostri sentimenti quando decidiamo?
nascere solo se siamo in un cammino di crescita psicolo-
- giudichiamo importante decidere in coppia?
gica e spirituale. Difficilmente si comunica se non si affron-
ta il matrimonio come cambiamento, conversione della
Il matrimonio è uno stato di vita nato dalla decisione
propria vita; non si comunica, se si vuol cambiare il coniuge
presa di impegnarsi l’uno verso l’altro e di vivere questo
e non si guarda anche se stessi.
impegno giorno per giorno. Una vera decisione di coppia
* non soffermarti ad analizzare scrupolosamente le rea-
è quella che affrontiamo insieme, dicendo ciascuno il
zioni dell’altro. Esprimi te stesso in modo umile, onesto,
proprio punto di vista, considerando con rispetto gli argo-
franco, senza girare intorno al problema.
menti dell’uno e dell’altro e arrivando insieme ad una
* permetti al coniuge di esprimere tutte le sue emozioni
soluzione che rivela la nostra unità. Non è unicamente il
* non giudicarlo mai
punto comune di arrivo che conta, ma il clima di condivisione
* ascoltalo sempre e sempre con interesse
che accompagna ogni tappa del nostro cammino.
* se ho sbagliato, devo ammetterlo subito e chiedo
L’obiettivo per ogni decisione di coppia non è trovare
scusa, qualunque dolore gli abbia causato.
ciò che è meglio per te o per me, ma ciò che è meglio per noi
due. Noi dobbiamo affrontare la decisione come due indi-
C.2. PER FACILITARE L’ASCOLTO (2)(6) vidui non interessati alla decisione in sè, ma alla crescita del
- presumiamo di sapere ciò che l’altro sta per dire? nostro rapporto. L’obiettivo del matrimonio è diventare
- siamo chiusi su certi argomenti di conversazione? “due in una sola carne”. Certamente non perdiamo la nostra
- qual è il nostro più grande ostacolo nell’ascoltare identità propria; infatti occorrono due “io” per fare un
l’altro? “noi”.
- permettiamo che l’altro si riveli? La nostra unità di coppia è da costruire ogni giorno, e
- ascoltiamo preparando già la nostra risposta? un buon mezzo per realizzare questa unità è decidere
- siamo capaci di ascoltare con tutto noi stessi? insieme: è un’avventura che rende entusiasmante il nostro
- ascoltiamo in maniera attiva o passiva? matrimonio.
- in quale atmosfera è più facile ascoltare?
Quando c’è una discussione noi siamo concentrati su C.6. VERSO IL CAMBIAMENTO (3)(5)
noi stessi. Una coppia che si scontra dovrebbe anche fare
Comincia a cambiare te stesso; vedrai che anche l’altro
una piccola pausa: non tanto con lo scopo di riprendere le
cambierà.
forze e far scorte di invettive, ma per prendersi la briga di
(Sono domande che ciascuno fa a se stesso. Ci si
guardarsi e di vedere ciò che sta succedendo, di pensare
comunica poi le risposte).
al tono della voce, alle motivazioni e al comportamento
- che cosa mi spingerebbe a cambiare me stesso?
reciproco in quel momento.
- quale vera importanza rivestono le mie esigenze?
Possiamo anche domandarci: “Se guardassi le cose dal
- esistono possibilità che io possa cambiare?
suo punto di vista, troverei importante fare quella cosa o
- di che cosa ho paura?
l’altra?” Quando iniziamo una discussione perché siamo
- che cosa mi fa sentire psicologicamente male nel rap-
offesi, noi seguiamo i nostri sentimenti e vogliamo farla
porto?
pagare all’altro. La sua bontà o i suoi meriti non contano
- che cosa mi farebbe stare psicologicamente meglio con
più in quel momento. Tutto ciò che vediamo è solo il male
l’altro?
che ci ha fatto, i suoi sbagli, i suoi difetti. Uno dei peggiori
- quali qualità vorrei che possedesse mia moglie?
errori che possiamo commettere in ogni relazione umana e
- che stima ho di me stesso? e dell’altro?
in particolare modo in quella matrimoniale, è quello di voler
cambiare l’altro. Dobbiamo quindi prendere la decisione di
non cercare di cambiarci reciprocamente e di prenderne C.7. LA LIBERTÀ (3)
coscienza quando cerchiamo di farlo. Rivolgendosi l’un l’altra:
- ti senti libera con me? perché si? perché no?
- ti devo dire che ho bisogno di te in queste circostan-
C.5. LA RICONCILIAZIONE (2)
ze:.....
- come ci riconciliamo?
- queste sono le cose su cui, consapevolmente, non
- come possiamo evitare il litigio?
riesco ad accettare compromessi:..........
- ci riconciliamo veramente o facciamo solo dei rattoppi?
- del nostro rapporto vorrei rivedere le seguenti rego-
- che differenza c’è tra “perdonami” e “mi dispiace”?
le:.......
- quando perdono penso alla mia ferita o alla riconcilia-
- sarei felice se tu........
zione?
- vorrei dirti a che cosa ho rinunciato per te:.................
- quali sono gli ostacoli al perdono?
- i miei desideri che non ho ancora soddisfatto con te
- prima di perdonare chiedo all’altro di cambiare?
sono:....
- che effetto produce alla nostra coppia il perdonarci a
- con te mi sento in trappola nelle seguenti circostan-
vicenda?
ze:.......
- che ruolo ha il contatto fisico nel perdono?
Queste piste di approfondimento possono essere arric- Del resto anche l’Abbè H. Caffarel terminava dicendo:
chite di volta in volta: “Sarà molto importante fare un resoconto scritto di ciò che
- dal tema di studio della propria équipe è stato scoperto, studiato, deciso durante queste ore, ma
- da articoli della lettera END e del Giornale di settore questo lo può fare, dopo, uno dei due e lo rileggerete
- da documenti della Chiesa insieme la prossima volta”.
- da testi di spiritualità
- da testi che interrogano il nostro impegno nella comu- G. UN’INIZIATIVA DA PROPORRE ALLA
nità cristiana e umana. REDAZIONE DEL GIORNALINO
Proponiamo di istituire uno spazio di “Compartecipazio-
Questi temi devono essere colti nei loro aspetti fonda- ne di settore” per comunicarci:
mentali, sempre in relazione alla “torre” che stiamo co- - le domande che ci sono più servite nel dovere di sedersi
struendo; Dio ha per noi un progetto tutto particolare, con - le modalità più feconde per pregare in coppia, per
i più strani “materiali”, e ci chiama su strade sempre nuove individuare la regola di vita, ecc.
e diverse: occorre vigilare e discernere. Nel nostro dovere Certo, scrivere costa, ma l’esperienza positiva contagia
di sedersi allora devono giungere questi segnali (magari immediatamente; poche righe, ma con lo spessore del
supportati da brevi pagine di approfondimento) per verifi- vissuto, possono segnare più di interi trattati.
care se per noi questo è fuoco, tempesta o vento leggero Iniziamo questo numero con domande comunicate da
in cui Dio ci parla. Isabella e Raoul Criconia della Senago 1, per una verifica
personale e di coppia:
E. LA COMPARTECIPAZIONE - cosa ho imparato da mio marito? (ovvio che i mariti
“La compartecipazione è il momento di una presa a carico hanno domande complementari a queste)
vicendevole di quanto ciascuno ha di più profondo, di - cosa ho offerto di me a lui?
quanto ogni coppia ha di più personale, che è il suo - mio marito è cresciuto nella conoscenza di Gesù attra-
progetto spirituale in risposta alla chiamata di Dio. Questa verso di me?
presa in carico avviene mediante:
1. ricerca assidua della volontà di Dio Sono tre domande “tremende” che si possono usare per
2. ricerca della verità “scriversi”, per riflettere insieme, per impostare la regola di
3. esperienza dell’incontro e della comunione vita.
[..] Per quanto riguarda il che cosa compartecipare: Alberto e Tiziana Farotto
* In coppia, abbiamo cercato di vivere nella verità tutti Equipe Milano 9
i nostri incontri?
* A quale argomento abbiamo dedicato il dovere di H. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
sedersi (se non è troppo intimo e possiamo (1) Libretti verde “Riuniti nel nome di Cristo” n. 4 pag. 9,
comparteciparlo)? Ho potuto comunicare me stesso e edizioni END.
incontrare il mio coniuge? Quali difficoltà abbiamo incon- (2) Gallagher C.C., L’amore è... una coppia!, traduzione
trato? Mi sono sentito accolto? Sono capace di riconosce- e appendice a cura della Comunità di Caresto. Edizioni O.R.
re la mia parte di responsabilità nei conflitti? Quale passo 1993
avanti abbiamo fatto? Quale segno utilizziamo per ricordar- (3) Albisetti V., Terapia dell’amore coniugale. Come
affrontare i problemi del vivere insieme. Edizioni Paoline
ci della presenza di Dio durante il dovere di sedersi? “
1994.
(4) Gullotta G., Commedie e drammi nel matrimonio.
F. UN’INIZIATIVA DA PROPORRE A Edizioni Feltrinelli 1976.
TUTTE LE COPPIE (5) Gillini G., Zattoni M., Ben-essere in famiglia. Proposta
di lavoro per l’autoformazione di coppie e di genitori.
Alla fine del ritiro di settore a San Salvatore nel settembre Queriniana 1994
’94 ci è stato consegnato un quaderno “in bianco”, ma con (6) Biancardi D. e M., Relazioni familiari legami di pace.
una copertina impegnativa: QUADERNO SPIRITUALE DI Percorsi per la riflessione e l’approfondimento in gruppo.
COPPIA, su cui appuntare il cammino della coppia (la Edizioni Dehoniane Bologna, 1994
regola di vita, la cronaca dei dovere di sedersi, fatti impor- (7) Nanni M.F. e P., Un tesoro in vasi di argilla. Mistica
tanti che segnano la vita di coppia, ecc.). Sulla prima pagina dei punti concreti di sforzo. Gazzada giugno 1995.
avevano scritto i nostri nomi e la data del ritiro come punto (8) Gomez-Ferrer A. e M., La compartecipazione sui punti
concreti di impegno, Edizioni END 1995.
di inizio di questo cammino, e di lato sulla sovraccoperta
(9) Lettera END 80 e 81, inserto giallo, 1994
c’è una frase di Lazzati: “Il piano di riforma deve essere (10) Comunità di Caresto, Esercizi spirituali... tra le pareti
scritto e portato sempre con noi, come l’alpinista porta con di casa. Schede per sposi e fidanzati. Edizioni O.R. 1995
6 - Maggio 1997 END milano