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La vera ||berta e d|re a||a gente c| che |a gente non vorrebbe sent|rs| d|re [ Ceorge 0rwe|| j

Bimestrale ( sauf Juillet - Aot) i ultura olia iformaioe ella iasora siiliaa - Ao XIV - 3 - Maggio Giugo 2012
E. Res.: Cataia Fraeso Paolo Bl e Dixmue 40/ bte 5 (B) 1000 Bruxelles - Tl & Fax: +32 (0)2 2174831 - Gsm: +32 475 810756
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Bureau de Dpt: Bruxelles
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DIETRO LE QUINTE DIETRO LE QUINTE DIETRO LE QUINTE DIETRO LE QUINTE - -- - pagg. 3 & 4
L'IGNAVIA POLITICA H L'IGNAVIA POLITICA H L'IGNAVIA POLITICA H L'IGNAVIA POLITICA HA FATTO DEL SUICIDIO A FATTO DEL SUICIDIO A FATTO DEL SUICIDIO A FATTO DEL SUICIDIO UN VERO UN VERO UN VERO UN VERO
LAVORO LAVORO LAVORO LAVORO - -- - pag. 4
AUTONOMIA, IMPARIAMO AUTONOMIA, IMPARIAMO AUTONOMIA, IMPARIAMO AUTONOMIA, IMPARIAMO A CONOSCERLA (1) A CONOSCERLA (1) A CONOSCERLA (1) A CONOSCERLA (1) Le radici
storiche, i due primitivi Stati di SiciIia - -- - pagg. 7 & 8
L LL LU UU UO OO OG GG GH HH HI II I D DD DI II I S SS SI II IC CC CI II IL LL LI II IA AA A . .. . A AA AI II II II Ia aa a s ss sc cc co oo op pp pe ee er rr rt tt ta aa a d dd di ii i P PP Pa aa an nn nt tt te ee eI II II II Ie ee er rr ri ii ia aa a - -- - pagg. 9 & 10
SAREMO LA NUOVA GUAN SAREMO LA NUOVA GUAN SAREMO LA NUOVA GUAN SAREMO LA NUOVA GUANTANAMO TANAMO TANAMO TANAMO ! ! ! ! - -- - pag. 15
CHE SIANO I VOSTRI F CHE SIANO I VOSTRI F CHE SIANO I VOSTRI F CHE SIANO I VOSTRI FANTASMI ANTASMI ANTASMI ANTASMI - -- - pag. 16
I DODICI SE PER UNA SICILIA PIU' RICCA I DODICI SE PER UNA SICILIA PIU' RICCA I DODICI SE PER UNA SICILIA PIU' RICCA I DODICI SE PER UNA SICILIA PIU' RICCA - -- - pag. 17

HOTEL HOTEL HOTEL HOTEL- -- -EN TOERISMESCH EN TOERISMESCH EN TOERISMESCH EN TOERISMESCHOOL WEMMEL LEERT SICILI OOL WEMMEL LEERT SICILI OOL WEMMEL LEERT SICILI OOL WEMMEL LEERT SICILI
K KK KE EE EN NN NN NN NE EE EN NN N - -- - pag. 18
A AA A T TT TA AA AV VV VO OO OL LL LA AA A c cc co oo on nn n I II Ie ee e r rr ri ii ic cc ce ee et tt tt tt te ee e d dd di ii i C CC CO OO OS SS ST TT TA AA AN NN NZ ZZ ZA AA A G GG GA AA AE EE ET TT TA AA AN NN NO OO O - -- - pag. 19
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
D
al r esocont o quot i di ano
dell' attivita el ettorale che
Francesco Paolo Catania, il
candidato de L'ALTRA S!C!L!A-Antudo
nella lista !mpresa Palermo ci ha inviato
puntualmente dalla Capitale siciliana,
traspariva un sentimento di malcelata -
ma poi non eccessivamente - delusione
e impotente rassegnazione.
Certo la campagna elettorale si stava
svolgendo con incontri e con iniziative
opportune a illustrare il senso della
nostra discesa in campo a fianco del
candidato Sindaco Tommaso Dragotto,
ma i segnali che ci arrivavano da
!mpresa Palermo e dalla nostra scelta,
non sembravano molto incoraggianti.
Sara che noi ci illudiamo di essere su di
un altro pianeta, legati ad un modo di
essere e di fare politica basato
sull'onesta di un impegno, sul necessario
rispetto della parola data, sulla lealta e
sull'analisi e sulla discussione delle
nostre ragioni e di quelle degli altri,
sull'incontro e sulla piazza, sul vecchio
comizio, modo antico e ormai superato
di confronto, ma da quassu, lo svolgersi
delle cose a Palermo ci disarmava e ci
lasciava perplessi.
Percio, ancora prima del voto, proprio
per raccontare a quanti, pur volendolo,
non avevano potuto scendere a Palermo
per votare, e a tutti quelli che ci
s e gu on o s u l l ' ! s ol a , v ol ev a mo
manifestare come si sarebbe fatto con
un amico, senza pudore n false
illusioni, non solo le nostre sensazioni
ma anche quello che accadeva "dietro le
quinte".
!ncominciamo col dire che ci sembrato
che i responsabili della campagna
elettorale della lista di Dragotto avessero
come ...levato il piede dall'acceleratore e
lasciato l'auto in folle, (trattandosi di
Dragotto autoservizi, la metafora ci
appare indicata...) proprio nel momento
in cui, al contrario, si sarebbero dovuti
incrementare impegno, incontri e
messaggi pubblicitari.
!nvece, ad esempio, anche dalle pagine
di "Sicilia !nformazioni", un web-
giornale, era scomparsa la locandina
elettorale di !mpresa Palermo. Per
scadenza di contratto, ci avevano detto.
! candidati poi, sia quelli al consiglio
comunale che quelli alle circoscrizioni,
avevano costituito piccoli gruppetti
autoreferenti che non interagivano e
cos' hanno indebolito l'impatto della
lista sulla necessaria sua identificazione
da parte del cittadino.
! punti salienti della campagna elettorale
sembrano essere stati sviluppati solo da
Dragotto, mentre tutti gli altri candidati,
dopo una presentazione solo accennata
nel corso di una serata teatrale di
intrattenimento, sono come scomparsi,
n si sono distinti in dichiarazioni
originali o hanno manifestato le loro
idee di citta, ma, tutti uniti solo nel
comune denominatore del "dover
finalmente impegnarsi in politica," non
sono riusciti a spiegare n in che modo
n quando, come se la politica
aspettasse proprio loro, questi novelli
!caro ...
Co n f e s s i a mo p o i l a v i c e n d a
del l ' Assessorato al l a Di aspora e
all'!dentita siciliana, intuizione politica
c he da s ol a av r ebbe pot ut o
caratterizzare la candidatura a sindaco
di Dragotto se solo fosse stata piu
convinta e piu conseguente mentre ci
appare oggi come una "boutade"
pubblicitaria fine a se stessa, tanto da
aver originariamente proposto alla sua
gui da una gi ovane c andi dat a
completamente al di fuori del le
tematiche dell'emigrazione quando si
poteva contare addirittura su Francesco
Paolo Catania, peraltro gia in lista.
Ad onor del vero Catania, per modestia
o per calcolo, l'offerta di diventare
Assessore alla Diaspora e de l'!dentita
Siciliana, in un primo tempo l'aveva gia
reclinata.....
Politicamente le nostre perplessita poi
sono ancora maggiori. La lista si
presentava come assolutamente al di
fuori dai partiti ( e questo peraltro aveva
convinto noi de L'Altra Sicilia all'offerta
di Dragotto) una nuova proposta, fra le
tante, che pero' avrebbe dovuto
dimostrare le sue peculiarita proprio per
una questione di credibilita.
!nvece, nel corso dei giorni, abbiamo
letto sul sito di !mpresa Palermo gli
apparentamenti politici che andavano
via via aggiungendosi alle manifestazioni
di simpatia dei cittadini.
Cos prima abbiamo letto del supporto
del grande Partito Repubblicano !taliano
(per di piu) partito della Nassoneria
romana, fondato da un palermitano,
Ugo La Nalfa, oggi presieduto da un
certo Nucara e dal figlio del fondatore, il
peggiore esempio italico di folle
banderuola, presentato come se fosse
quel di piu, quel valore aggiunto che
avrebbe connotato la lista elettorale e la
validita della proposta.
Poi abbiamo appreso dell'appoggio
entusiasta che un altro partito (... e
due ...) l'UC!, l'Unione Cattolica !taliana
(e torna...) per bocca del suo portavoce
siciliano (ma come...) si onorava di dare
alla lista !mpresa Palermo. E la nostra
delusione diventava rabbia...
Quindi, non fuori dai partiti, come
t r i onf al ment e annunc i at o, ma
completamente dentro la partitocrazia
piu marginale pero, quella senza voti (e
passi,) ma senza idee n

Sar che noi ci illudiamo di
essere su di un altro
ianeta lea ad un modo
di essere e di are olica
basato sull'onest di un
imeno sul necessario riseo
della arola data sulla lealt e
sull'analisi e sulla discussione delle
nostre raioni e di quelle deli altri
sull'incontro e sulla iazza sul
ecchio comizio modo anco e
ormai suerato di conronto ma da
quass lo solersi delle cose a
Palermo ci disarmaa e ci lasciaa
erlessi.
3
Dietro le quinte

di Eugenio Preta
Francesco Paolo Catania
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
4
programmi che non si ano l o
scimmiottamento di quelli presentati dai partiti
rigorosamente italici che gia sono seduti a tavola
imbandita.
Per raggiungere il colmo con l'apparentamento
ad un partito fai da te che, tanto stolto da aver
fallito la data prescritta per la presentazione
delle liste, ha trovato nella benevolenza di
Dragotto la possibilita di partecipare alle elezioni
non piu con un candidato sindaco ma con un
apparentamento che ancora non sappiamo cosa
abbia comportato.
Si tratta di Nelograno Nediterraneo di un ex
ufficiale dei carabinieri, si' leggete bene i
ccarabbineri, oggi ex deputato ed ex
sottosegretario, il generale Pappalardo.
Quando ci siamo accorti che, nel corso di tutta la
campagna elettorale, noi de L'Altra Sicilia siamo
stati gli unici a parlare di autonomia e di Statuto
violato, abbiamo ritenuto valide le ragioni della
nostra scelta e giudicato necessaria la nostra
discesa in campo, non fosse altro che per aver
fatto opera pedagogica.
Na quando abbiamo capito che anche nella
nostra lista la necessita di autonomia e di
i ndi pendenza veni va avverti ta mol to
superficialmente e forse con fastidio, quasi
fossimo in un certo senso dei visionari fuori dalla
realta, abbiamo avuto la prova provata di esserci
incartati, senza averne avuto il sospetto,
nell'immobilismo, nel sonno siciliano e nella
partitocrazia che tanto abbiamo combattuto e
che tutt'ora avversiamo con forza perch la
riteniamo il maggiore responsabile del degrado e
delle condizioni pietose in cui versa la nostra
terra.
Cos, per onesta intellettuale abbiamo voluto
spiegarvi il nostro "dietro le quinte" e non solo
per diritto di cronaca ma soprattutto, ancora
prima del voto e del conseguente responso delle
urne, per fare opera catartica e manifestare per
intero tutte le nostre perplessita.
Per ora da queste pagine riferiamo la nostra
soddisfazione per aver partecipato alla
campagna elettorale di Palermo con la sola forza
delle nostre convinzioni, per aver supportato
Dragotto Sindaco e per la giustezza delle ragioni
della nostra scelta, fino a luned pomeriggio,
per ...
Eugenio Preta
(10 maggio 2012)
L'ignavia politica ha fatto L'ignavia politica ha fatto L'ignavia politica ha fatto
del suicidio un vero lavoro del suicidio un vero lavoro del suicidio un vero lavoro

N
N
ella Divina Commedia, il piu grande capolavoro della
letteratura italiana di tutti i tempi, gli ignavi sono i
dannati che durante la loro vita non agirono mai n nel
bene n nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma
limitandosi ad adeguarsi sempre a quella del piu forte. Dante li
inserisce nell'Antinferno perch li giudica indegni di meritare sia le
gioie del Paradiso, sia le pene dell'!nferno. !l disprezzo del Sommo
Poeta verso questa categoria di peccatori massimo e completo.
L'ignavia, sinonimo di accidia uno dei sette vizi capitali, la
mancanza di volonta e di forza morale. Che l'!nferno sia un testo
politico per eccellenza, confermato dal fatto che le prime anime
dannate descritte da Dante sono appunto gli ignavi, gli indifferenti
alla politica. Per questa categoria di soggetti (umani e semiumani),
che vissero senza lode e senza infamia" (!nferno, !!!, v. 36),
questi ignavi non vengono visti come semplici qualunquisti
indifferenti alla politica, ma visti proprio come opportunisti, cio
come coloro che, prima di schierarsi, si mettevano ad osservare
chi, tra i partiti opposti, avrebbe avuto la meglio. Oggi un grande
errore da parte del tecnico" e del politico" che si abbandonano
all'ignavia piu profonda l'indifferenza nel non ascoltare i problemi
reali dell'individuo che invece combatte per sopravvivere. Se un
tecnico dice qualcosa, allora tutti i politici, o quasi, non avendo
idee chiare sul da farsi, danno per buone le sue parole e le fanno
proprie. Quando il boiardo Nonti lancio il suo slogan - Equita,
Rigore, Crescita - un appello camuffato al senso di responsabilita
per partiti e forze sociali, non mancarono tutti a lodare le parole
del Capo, mentre, a colpi di scure l'Europa chiedeva ancora
sacrifici a chi, il Popolo, non aveva piu nulla da sacrificare. Tutti
elogiano le frasi retoriche del Preside, quasi a ritagliargli su misura
il vestito del capro espiatorio della propria ignavia. Proprio cos.
L'ignavia di una classe politica incapace di prendere decisioni e di
portarle a buon fine. !ncapace di produrre alternative valide alla
macelleria sociale in atto e interessata solo a garantirsi i propri
privilegi e, ad ogni buon conto, a costruire la prossima campagna
elettorale per continuare a fottere il Popolo. ! redditi scendono, le
imprese chiudono (secondo un dato della Cgia di Nestre, nel 2011
sono state 11.615 le aziende che in !talia hanno chiuso i battenti
per fallimento, precisando che questo dramma non stato vissuto
solo dai datori di lavoro, ma anche dai dipendenti: secondo una
prima stima, che in almeno 50.000 hanno perso il posto di lavoro),
le banche ingrassano facendo i loro interessi invece di rilanciare il
credito, i politici gozzovigliano, e ancora peggio, dalle tragedie che
invadono le cronache, nell'esistere quotidiano alla sofferenza degli
italiani e delle loro famiglie che affrontano la crisi, la lunga e triste
lista di coloro che hanno scelto di togliersi la vita schiacciati dal
peso dei problemi economici. Ripercorrendo, una per una, tutte
queste storie in tempo di crisi, sembra che la loro routine debba
continuare all'infinito, complice l'ignavia politica che ha fatto del
suicidio un vero lavoro. (ilgraffionews)
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012

0UE8T| 8T|PEN0| 80N0 PALE8AHENTE UN |N8ULT0
ALLA 0E6ENZA E AL 0E60R0 0| UNA REPUL|6A 0EH06RAT|6A
F0N0ATA 8UL LAV0R0 E L'E0U|TA' 0E| 0|R|TT|...
L'A6 ( A|fano-ersan|-6as|n| } de||a democraz|a,
fottere || popo|o e t|rare a campare.
"
|| mondo e que|
d|sastro che
vedete, non tanto
per | gua| comb|nat|
da| ma|fattor|, ma per
|'|nerz|a de| g|ust| che
se ne accorgono e
stanno || a guardare."
[ A|bert E|nste|n j
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
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SENZA VERGOGNA lllllll
I| 2 magg|o 2012 s| sono svo|te |e votaz|on| a| Senato per | tag|| a||e LNSICNI DCkC de|
supermanager pubb||c|. I| governo stato bauuto graz|e ad un emendamento d| Idv e Lega.
La magg|oranza de||Au|a s| d|ch|arata, |ncred|b||mente, favorevo|e ad |nterven|re su||e
pens|on| favo|ose d| cu| avrebbero goduto | supermanager, come || pres|dente de||Inps
o que||o d| Lqu|ta||a, che percep|scono ogg| snpend| hno a 1.200.000 euro a||anno.
In 94 s| sono bauun come |eon| contro que||emendamento e a favore
de| manten|mento de||e LNSICNI D CkC . Ved|amo ch| sono:
" "" "
" "" "
I II I
I II I

n un mondo dove tutto ormai si Iega, economia, poIitica, n un mondo dove tutto ormai si Iega, economia, poIitica,
mercati e borse, definirsi di destra, di centro o di sinistra mercati e borse, definirsi di destra, di centro o di sinistra
un modo come un aItro di dichiararsi imbeciIIi. un modo come un aItro di dichiararsi imbeciIIi.
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
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Sicilia stata sempre considerata, sino al 1860,
un paese a s stante, una Nazione e - come
molte altre nazioni - essa ha sempre avuto una
propria formazione politica, uno Stato in pratica, a
rappresentarla.
Piu esattamente questa individuazione istituzionale univoca
della Sicilia come Paese" a s stante, e diverso e distinto dalla
stessa !talia, risale alla conquista romana, la quale diede per
prima alla Sicilia un'amministrazione unitaria nei confini
geografici dell'!sola.
Andando ancora piu indietro si trovano solo tentativi" di dare
unita all'!sola, come brevemente accenneremo nell'articolo di
oggi.
L'amministrazione romana era divisa in due sub-province": la
Siracusana, direttamente dipendente dall'amministrazione
provinciale del Pretore (cos si chiamava il governatore nei
primi tempi), e la Lilibetana, dipendente da un Questore a
quello subalterno. !n questa distinzione amministrativa, dalla
quale sarebbero poi derivati, per frazionamenti ed
accorpamenti vari, i valli" saraceni, poi i Distretti" e infine le
attuali Province", sopravviveva traccia di un'antica divisione
politica.
La Sicilia Siracusana era direttamente erede del Regno
Siceliota", l'antico Regno di Sicilia conquistato nella !!a guerra
Punica; la Sicilia Lilibetana era invece direttamente erede della
Epicrateia punica" conquistata gia nella !a guerra punica.
Le due province" erano dunque in realta due stati preunitari"
che i Romani non avevano inventato; erano due
amministrazioni che avevano trovato e di cui si erano
impadroniti trasformandole in proprie colonie.

Quando erano nati dunque questi due primitivi stati di
Sicilia?

E
cco, a parte il fatto che la documentazione non ci
pervenuta, e quindi che ci dobbiamo fidare delle
testimonianze della storia e dell'archeologia, la sorpresa"
che questi due stati non sono nati un bel giorno, ma
lentamente nei secoli, quasi giorno dopo giorno, per
progressivo accorpamento delle piu antiche formazioni
politiche, date dalle citta-stato puniche e greche, nonch delle
tribu indigene degli antichissimi abitanti della Sicilia.
! Puni, o Cartaginesi che lo stesso, fondarono le loro piccole
polis nell'v!!! secolo quando i commercianti fenici, provenienti
dall'attuale Libano ed appartenenti ad una delle tante
popolazioni semitiche che abitavano allora il vicino Oriente, che
prima erano sparsi in empori lungo tutta la costa dell'isola
furono costretti a concentrarsi nella parte di estremo
occidente.
Pero, per secoli, queste repubblichette oligarchiche erano
appena sotto la protezione della vicina e potente Cartagine
senza che questa esercitasse sulle stesse un dominio diretto.
Nan mano che Cartagine si fece piu presente in Sicilia questo
rapporto divento piu diretto e in questa egemonia furono
coinvolte anche le citta-stato degli Elimi (un popolo indigeno
dell'estremo ovest) e le tribu dell'interno le quali, sebbene con
ogni probabilita avessero da secoli assorbito lingua e cultura
analoga a quella delle tribu sicule dell'oriente, conservavano il
nome Nediterraneo arcaico di Sicani, i primi abitanti della
nostra !sola.
Fu durante le guerre persiane, ai tempi della battaglia di !mera
(+80) che molto probabilmente il coordinamento militare di
questa provincia" comincio ad essere stabile. Na solamente
con il trattato tra Dionisio e Cartagine del +05 si parla
espressamente di provincia punica", segno che a questo
punto una qualche forma di amministrazione centralizzata
dell'isola (nella parte cartaginese) doveva essersi creata, ferma
restando l'autonomia federativa delle citta e tribu che ne
facevano parte.
! confini orientali di questa provincia furono mobili, con una
tendenza a crescere nel tempo a discapito del Regno Siceliota:
nei momenti di minimo i cartaginesi si rinserravano al Lilibeo,
nei momenti di massimo (come poco prima della conquista
romana) a nord erano arrivati a Nessina e a sud a Gela.
Spesso Agrigento aveva fatto da citta-stato cuscinetto tra le
due formazioni politiche: abbandonate le ambizioni politiche
del v secolo, sotto i tiranni Emmenidi, la citta dei templi pot
dedicarsi all'arte e ai traffici lasciando a Punici e Siracusani il
compito della politica. Na anch'essa fin per essere risucchiata
nell'Epicrateia Punica.

E veniamo all'oriente.

Q
ui il primitivo Regno di Sicilia" ha una formazione
lentissima, quasi impercettibile. ! greci, infatti, erano orga-
nizzati all'inizio in Poleis, l'un contro l'altra armate, e le citta e
principati siculi dell'interno copiarono questo tipo di
organizzazione politica urbana.
Pero gia dal 650 a.C. circa, con le prime conquiste nell'interno,
comincia a delinearsi una egemonia" siracusana guidata dalla
locale oligarchia.
Egemonia pero un termine che avevano inventato
Aotonomiu, impuriumo u conoscerlu Aotonomiu, impuriumo u conoscerlu Aotonomiu, impuriumo u conoscerlu
Le rudici storiche, i doe primitivi Stuti di Siciliu Le rudici storiche, i doe primitivi Stuti di Siciliu Le rudici storiche, i doe primitivi Stuti di Siciliu
di Massimo Costa

In|z|amo con quest'arnco|o una ser|e d| |ntervenn d|vu|ganv| su| contenun e su||a stor|a
de||'Autonom|a s|c|||ana. uesn saranno re|anvamente brev|, per quanto s| pu, e s| sforzeranno
d| dare a| |euor| d| questo g|orna|e una parte d| que||a formaz|one c|v|ca e de||e |nformaz|on|
che ogn| buon c|uad|no s|c|||ano dovrebbe avere. I| punto pr|nc|pa|e de||a stor|a de||a Autonom|a
s|c|||ana che essa non un |nc|dente de| nostr| g|orn| o anche deg|| u|nm| 66 ann|, ma ,
per cos| d|re, connaturata a||a stessa stor|a m|||enar|a de||a nostra Iso|a.
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
S
gli Spartani per definire la loro alleanza con le altre citta del
Peloponneso. Egemonia non ancora stato.
!l primo passo avanti avviene nel +85: il tiranno di Gela,
Gelone, conquista Siracusa ed unisce le due grandi citta in
un'unica signoria. Da allora in poi l'asse Siracusa-Gela sarebbe
stato sempre solidissimo e, seppure ancora solo di fatto e non
di diritto, la comunita siceliota assume una propria fisionomia
politica non piu municipale. Siamo sotto la tirannide dei
Dinomenidi (Gelone, !erone !,.).
La Repubblica moderatamente democratica che segue alla
tirannide (la Politeia) continua la propria egemonia sull'isola,
anche se questa viene insidiata da una nuova ed effimera
formazione statale siciliana (+55-+50 circa), questa volta
indigena: La Lega Sicula di Ducezio.
La Lega Sicula importante perch i Siciliani per la prima volta
nella loro storia superano ogni particolarismo tribale e danno
vita ad una creatura politica, per quanto limitata agli originari
abitanti dell'!sola, che ha un piu ampio respiro.
Dura poco. ! Sicelioti prevalgono sui Siculi e questo rinsalda
l'egemonia siracusana. Con tutto cio non si puo ancora parlare
di un vero e proprio stato siceliota.
Nemmeno la successiva tirannide dei Dionisi, sebbene rinforzi il
controllo siracusano su gran parte dell'!sola, non ancora la
costruzione di uno stato. Eppure Dionisio il vecchio fa
certamente un passo avanti in questa direzione. Se il titolo di
Stratega Autocrate" valeva solo all'interno della polis
siracusana, egli prende anche quello di Arconte di Sicilia",
sorta di Presidente del Commonwealth" delle polis siceliote. !
possedimenti italioti sono organizzati a parte, dalla Corte di
Locri e in una lega italiota separata. La Sicilia ormai anche di
nome, e non piu solo di fatto, una realta politica, una
confederazione, se non proprio ancora uno stato.
La nuova Repubblica che segue istituzionalizza questo stato di
fatto che poteva ancora sembrare legato al dispotismo di
Dionisio.
!ntorno al 3+0, ai tempi di Timoleonte, la Repubblica
Siracusana raccoglie tutta la Sicilia greca in una Symmacha
Siceliota, ormai stabile organizzazione militare di raccordo
dell'!sola (nella parte orientale ovviamente).
L'atto di nascita formale dello Stato di Sicilia avviene di l a
poco. !l nuovo tiranno, che seguira nuovamente alla
Repubblica, quel grande Agatocle che sottomise un terzo
dell'!talia e porto la guerra contro Cartagine in Africa, cinge nel
30+ il diadema con il titolo di Re di Sicilia. La citta di Siracusa
manteneva le sue assemblee e magistrature elettive, ma ormai
il Regno" era una cosa distinta e separata da quelle.
E questo Regno siceliota ebbe vita travagliata e alterna, con
momenti in cui fu restaurata la Repubblica e momenti in cui la
fragile unita centrale per qualche anno si dissolse, tornando
all'antico municipalismo. Na nel complesso non si torno piu
indietro.
Anche Pirro, questa volta a Palermo, si sarebbe proclamato Re
di Sicilia, con i cartaginesi asserragliati al Lilibeo, e, dopo di lui,
ancora, !erone !! che per molti anni fu alleato e protetto dei
Romani, ormai in un'enclave che andava da Taormina a Noto
escluse.
Nel complesso, quindi, i Romani trovarono al loro arrivo una
provincia punica e un Regno di Sicilia: in pratica due stati
formati lentamente nei secoli e che semplicemente si
limitarono a fondere nella Provincia di Sicilia.
Prima tocco all'occidente: l'Epicrateia punica fu trasformata in
Provincia nel 2+0, ponendo proprio a Narsala" (diciamo cos)
la base della prima amministrazione romana. Le tre citta che
teoricamente non ne facevano parte, in quanto federate" di
Roma, erano infatti proprio quelle ai confini della Provincia efo
strappate al Regno Siceliota: Nessina, Noto e Siracusa. Lo
stesso Regno Siceliota, da quel momento in poi, era un
protettorato romano.
Na dopo tocco pure al piu ricco e importante oriente: caduta la
monarchia, la Sicilia tento di allearsi ai Cartaginesi per
riacquistare liberta ed indipendenza. Narcello espugno Siracusa
nel 212 e gli ultimi focolai di resistenza furono spenti entro il
210.
!l Regno di Sicilia divenne quindi, senza soluzione di continuita,
Provincia di Sicilia, con i Pretori romani seduti nella reggia dei
Dinomenidi e dei Dionisi, con le
stesse leggi ed usanze e con un vice
-governatore in occidente ad
amministrare gli ex-domini punici. E
cos l'antico limes politico divenne
solo frontiera amministrativa,
fissandosi al Salso e alle Nadonie.
(1. - Continua)
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parl|re da| 10 ragg|o 2012 e slalo |sl|lu|lo presso quesla
Carce||er|a Corso|are ur ruovo sporle||o presso || qua|e |
corraz|ora|| polrarro depos|lare da| |ured| a| vererd| da||e 10.00 a||e
12.30 |e dorarde d| r||asc|o o r|rrovo d| carle d'|derl|la 3ENZA
APPuNTAVENT0. Esse verrarro corlro||ale d|rellarerle
da||'operalore a| rorerlo de||a corsegra a| l|re d| ev|lare ogr| errore
od or|ss|ore.
Le suddelle dorarde polrarro arcre essere |rv|ale per Posla a|
seguerle |rd|r|zzo:
Ambasata Itala
Canellea Consolae
Rue e Loune 38
1000 Buxelles
3| sollo||rea |ro|lre cre qua|ora s| ver|l|cassero var|az|or| |rlerverule
e ror corur|cale a quesla Carce||er|a e cre r|guard|ro ralr|ror|,
d|vorz|, rasc|le, caro| d| |rd|r|zzo, decess| ecc. esse corporlerarro
recessar|arerle |a prerolaz|ore d| ur appurlarerlo cor g|| ull|c|
AlRE o 3lalo C|v||e a| l|re d| rego|ar|zzare |a propr|a pos|z|ore pr|ra
d| poler procedere a||'avv|o de||a pral|ca per || r||asc|o de| docurerlo
r|cr|eslo.
3| r|corda, |ro|lre, cre da| 2 g|ugro p.v. lull| | r|ror| dovrarro essere
rur|l| d| carla d'|derl|la o passaporlo.

0oll.ssa F||omena 6|anne||a
Capo Carce||er|a Corso|are - Aroasc|ala d'lla||a a 8ruxe||es
capo.ccorso|are.oruxe||es_esler|.|l
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
9
Alla scoperta di Pantelleria Alla scoperta di Pantelleria Alla scoperta di Pantelleria
LA MIA SICILIA LA MIA SICILIA LA MIA SICILIA
C
entinaia di migliaia di
anni fa la grande
esplosione nel cuore
del Nediterraneo fa
emergere la sommita di un
vulcano sottomarino. Affiora
cos, con violenza, con
prepotenza, Pantelleria, isola
bruna e di fuoco, nata dal
mare, dal magma, dalla lava
incandescente. Le successive
eruzioni vulcaniche ed i
fenomeni di implosione, i
crolli della lava e delle sue
stesse costruzioni, i
cosiddetti "collassi calderici",
hanno determinato l'aspetto
attuale dell'isola ricca di
colline e montagne formatesi
da crateri minori - cuddie- e
che, talvolta, conservano l'aspetto di
bocche vulcaniche come il Nonte Gibele,
cuddia Nida, cuddia Rossa, cuddia
Bruciata.

Le eruzioni
S
eppure le ultime eruzioni,
documentate dalla cronaca
dell'epoca, risalgono al 1831 e al 1891,
ancora oggi nell'isola il vulcano fa sentire
la sua presenza. Continuano infatti i
fenomeni vulcanici secondari su tutto il
territorio: le fumarole ovvero getti di
vapore acqueo che raggiunge
temperature elevatissime, visibili sulle
pendici della Nontagna Grande, sulle rive
del Lago. La piu importante la
cosiddetta Favara Grande utilizzata dagli
isolani come fonte di acqua per
abbeverare il bestiame. Le fumarole
all'interno di grotte chiamate stufe sono
considerate vere e proprie saune come il
"Bagno asciutto" a Siba o la stufa di
Khazn. Ed ancora le sorgenti di acque
termali calde che si immettono nel mare
in diversi punti della costa: nella Grotta di
Satana, a Scauri, a Gadir, nella Cala di
Nica e lungo le rive del bellissimo Lago di
venere le cui acque alimentate da
sorgenti sotterranee sono ricche di soda.
!l lago di venere o Bagno dell'Acqua, con
i suoi fanghi ricchi di sostanze minerali,
una vasta depressione di forma ovale -
l'asse maggiore di circa 600 metri- ed
offre uno dei panorami piu affascinanti
dell'isola soprattutto se visto dall'alto, da
Bugber, la contrada che sovrasta il lago
dal lato sud.

La vegetazione
P
antelleria, nera di pietra lavica e
ossidiana, eppure isola verde per la
ricca vegetazione. ! boschi incredibili della
Nontagna Grande (800 mt.): pini, querce
ed alberi ad alto fusto che raggiungono
anche oltre i sei metri di altezza in cima
alla montagna. La macchia mediterranea,
presente in tutta l'isola, si alterna all'olivo
selvatico, al mirtillo, al rosmarino, ai fichi
d'india e alla grande varieta di fiori che, in
primavera ed in autunno, vestono l'isola
dei colori piu vivaci e brillanti.
E' difficile pensare a questa terra cos
sorprendente che, insieme alle sue coste
infuocate per il sole ed il clima africano
offre, a breve distanza, la frescura dei
boschi e paesaggi che si direbbero alpini,
sentieri di montagna che si addentrano
nel fitto intreccio di alberi e piante dove,
nella stagione giusta, ci si puo anche
divertire a raccogliere diversi tipi di
funghi.lsola dalla verde campagna, isola
di contadini.
Gli abitanti di Pantelleria guardano alla
terra piuttosto che al mare ed alla terra
affidano le loro speranze; la coltivano con
il sistema del terrazzamento delimitando i
terreni coltivati a vigneti ed a cappereti
con muretti di pietra a secco. La piu
famosa uva che si coltiva lo Zibibbo da
cui si produce l'uva passa,
vini di vario tipo - bianchi e
rossi - e, soprattutto, il
pregiato Noscato Passito
oggi tutelato dalla
Denominazione di Origine
Controllata.
Quanto alla coltivazione del
cappero, quello di Pantelleria
ritenuto dagli esperti di
qualita superiore se non
addirittura il migliore del
mondo. E che spettacolo poi,
specie all'alba, un campo di
capperi fiorito che impregna
l'aria del suo profumo forte e
penetrante!
E nella campagna, nelle
graziose contrade dell'interno
dai suggestivi nomi di origine
araba che evocano atmosfere africane:
Khaddiuggia, Nargana, Nursia, Satana,
Nika, Rekhali, Nugen, Tracino, Khamma,
Gadir, Kharuia ed altre ancora, qui, i
contadini di Pantelleria hanno costruito la
loro casa, il Dammuso.

Usanze e tradizioni
T
ipica costruzione isolana il dammuso
ha pianta quadrata o rettangolare
con pareti fatte di pietra lavica a secco e
il tetto a cupola reso impermeabile e
imbiancato, oggi, con la calce. Le cupole
sono tante quante sono le stanze che
compongono il dammuso. All'interno i
tetti sono a volta, a crociera o reale, e la
struttura tipica abitativa costituita dalla
sala centrale, la camera da letto o alcova
e da un camerino. ! pavimenti nei
dammusi piu antichi sono in mattoni di
terracotta o in maiolica policroma
decorata a mano. La funzione del tetto a
cupola soprattutto quella di
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
10
far s che le acque piovane vengano
incanalate e direzionate per raccogliersi
infine nella cisterna che di solito scavata
nel sottosuolo sotto la terrazza
(passiaturi) di accesso al dammuso.
! dammusi con le loro cupole di un bianco
accecante contribuiscono a rendere
singolare e unico il paesaggio pantesco.
Spesso capita di vedere nelle vicinanze
del dammuso una sorta di torre, bassa,
circolare, costruita con pietra a secco,
dalla cui parte alta si intravede appena la
fronda di uno o piu alberi. Nai si direbbe
di essere davanti ad un giardino. Eppure
cos. !! giardino pantesco protetto da
questo muro che difende dai venti gli
alberi da frutta, aranci, limoni, e che
racchiude un piccolo paradiso di colori e
profumi come un tesoro in uno scrigno.

L'isola e le sue meraviglie
P
antelleria, isola azzurra, dal mare
splendido e trasparente che si
appropria di tutte le sfumature e di tutte
le gradazioni del blu, dalla tonalita piu
chiara e cristallina a quella piu intensa e
profonda. Ovunque lungo le coste
frastagliate e rocciose, basse, scoscese o
altissime, disegnate dal capriccio della
lava che si solidificata sulle rive del
mare, si osservi lo straordinario contrasto
di colori: azzurro, nero, verde, bianco.
Prendendo il largo dal porto di Pantelleria
centro e dirigendosi verso destra si
giunge al Bue Narino con rive piatte ed
accessibili da un lato e dall'altro rive alte a
picco sul mare.
Si prosegue, superate Punta Khariuscia e
Cala Campobello, verso la bellissima Cala
Cinque Denti, a ridosso dai venti di
Scirocco cos chiamata per la sua
particolare costa dentellata, per scorgere
infine il Faro di Punta Spadillo. Dopo la
deliziosa Cala Gadir, Punta Tracino ed il
Faraglione dividono Cala Tramontana da
Cala Levante. Da qui si gode il
sorprendente panorama di Punta dell'Arco
altrimenti detta Arca dell'Elefante poich
la roccia che si protende verso il mare
formando un arco richiama la testa di un
elefante che affonda nell'acqua la sua
proboscide stagliandosi, enorme e nera,
sullo sfondo azzurro del cielo e del mare,
percossa, spesso, dalla spuma bianca
delle onde.
La zona chiamata "Dietro !sola" di una
bellezza emozionante: il Faraglione detto
il "Ficodindia" perch nella sua parte alta
ancora vegetano piante di ficodindia.
Balata dei Turchi, dove i pirati ed i
predoni del mare erano soliti sbarcare, le
rocce altissime -fino a circa 280 mt.- a
picco sul mare dell'altura di Salta la
vecchia. Risalendo verso il porto di
Pantelleria-centro si incontra l'insenatura
di Nica, Scauri con il suo porto, Punta Tre
Pietre, Punta Fram dove le brune rocce
laviche assumono le forme piu strane
tanto da sembrare sculture frutto di
fantasie di artista.

La storia
P
antelleria, isola antica.
La sua terra ha
conosciuto le orme dei
Fenici, dei Romani, dei
vandali, dei Bizantini, degli
Arabi, dei Normanni cui si
deve la costruzione del
Castello detto
"Barbacane", simbolo
dell'isola, che si affaccia
sul porto, edificato
probabilmente su una
fortificazione bizantina, e
successivamente ampliato
e modificato dagli Spagnoli nel Xv!
secolo. !! primo popolo ad abitare
Pantelleria fu il cosiddetto popolo dei Sesi
il cui insediamento nell'isola risale a circa
5.000 anni fa in epoca neolitica.
L'origine e la provenienza del popolo
dei neolitici oscura, certo che si
stanziarono nella zona fra le localita
di Nursia e Cimillia come rivelano gli
importanti resti archeologici
dell'agglomerato urbano -la citta dei
vivi- e della necropoli dei Sesi -la
citta dei morti-. Del villaggio
neolitico restano le tracce delle
abitazioni o capanne all'interno delle
quali sono state ritrovati ceramiche,
vasellame e resti di utensili ed
oggetti realizzati in ossidiana, la
nera pietra vulcanica.
Una imponente muraglia, il cosiddetto
Nuro Alto costruito con grossi blocchi di
pietra, lungo circa 210 metri ed alto 8, di
cui sono visibili i resti, separava il villaggio
dalla Citta dei Norti. ! Sesi sono
monumenti funerari di forma ellittica con
numerosi ingressi e strutturati all'interno
in lunghi corridoi o gallerie e celle di
diverse dimensioni. !! piu importante ed il
piu imponente per le dimensioni il Sese
Grande o altrimenti detto "Sese del Re",
certamente destinato alla famiglia
dominante e piu potente del villaggio.
Pantelleria, isola dal paesaggio dolce e
selvaggio, aspro ed invitante, isola ricca di
contrasti, gnerosa di forti emozioni,
solitaria e seducente.
{lamiasicilia.org)

Pantelleria : Provincia di Trapani
Si ringrazia per le foto Ninni Gerbino
Autore: Joergsam
Le leggende di Marinello

A A
lla base del promontorio si trova una
zona sabbiosa con una serie di piccoli
specchi d'acqua, la cui conformazione
si modifica in seguito ai movimenti della
sabbia, spinta dalle mareggiate. La spiaggia
conosciuta con il nome di Marinello o "il mare
secco" e vi sono legate diverse leggende.
Secondo una di esse la spiaggia si sarebbe
formata miracolosamente in seguito alla
caduta di una bimba dalla terrazza del
santuario, ritrovata poi sana e salva sulla
spiaggia appena creatasi per il ritiro del mare.
La madre della bambina, una pellegrina giunta
da lontano, in seguito al miracolo, si sarebbe
ricreduta sulla vera natura miracolosa della
scultura, della quale aveva dubitato a causa
dell'incarnato scuro della Vergine.
Un'altra leggenda narra della morte, avvenuta
proprio su questa spiaggia di papa Eusebio, il
17 agosto del 310, pochi mesi dopo la sua
elezione, avvenuta il 18 aprile, che sarebbe
stato esiliato in Sicilia da Massenzio.
Sopra la spiaggia, sul costone, si apre inoltre
una grotta, che secondo una leggenda locale
era abitata da una maga, che si dedicava ad
attrarre i naviganti con il suo canto per poi
divorarli. Quando qualcuno degli adescati
rinunciava per la difficolt di raggiungere
l'ingresso dell'antro, la maga sfogava la rabbia
affondando le dita nella parete: a questo
sarebbero dovuti i piccoli fori che si aprono
numerosi nella roccia.
NO .. non sono le Maldive
Vieni in Sicilia .. t
NO .. non sono le Maldive .. semplicemente Tindari {ME)
.. te ne innamorerai l
NO .. non sono le Maldive .. semplicemente Tindari {ME)
.. te ne innamorerai l
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
15
!o sono un uomo sincero . Coltivo la rosa bianca, a giugno
come a gennaio, per l'amico sincero che mi da la sua mano
franca . E per il crudele che mi strappa il cuore con cui
vivo, non coltivo n cardi n ortiche: coltivo la rosa bianca .
!o conosco un dispiacere profondo tra le pene senza nome:
la schiavitu degli uomini la grande pena del mondo . Con
i poveri della terra voglio dividere la mia sorte, il ruscello del
monte mi piace piu del mare .
. la traduzione di alcuni versi di Guantanamera .
. e poi il ritornello .
Guantanamera . Guajira Guantanamera . Guantanamera
. Guajira Guantanamera .
. contadina di Guantanamo .
Parole dai versos Sencillos" di Jos Narti Prez, politico,
scrittore ed indipendentista cubano, il piu grande eroe
nazionale, un Padre della Patria, con una visione globale dei
problemi della sua terra, ancora oggi esempio e caposaldo
morale!
Guantanamo, appunto.
L
a baia di Guantanamo (foto 1), nell'estremita
sudorientale di Cuba, piu che altro nota per essere base
navale della marina militare degli Stati Uniti, in virtu del
Cuban-American Treaty del 1903 e dei successivi accordi del
193+, che ne sancirono la concessione perpetua agli
americani.
Questi ultimi poi, nel 2002, decisero di impiantarvi un campo
di detenzione per prigionieri catturati in Afghanistan e
sospettati di attivita terroristica. Na questa storia dei nostri
giorni .
Non parteggio n per Cuba, n per gli USA, . o, meglio,
potrei avere motivi per parteggiare (o per non parteggiare),
per l'una o per gli altri. Guardando rigorosamente da fuori,
ovviamente!
Na non questo il punto.
Semmai, mi pare quantomeno (ed eufemisticamente)
anomalo che uno Stato sovrano si trovi nella sgradevole
condizione di non essere padrone . neppure a casa propria
. e giusto per l'ingombrante presenza di odiati vicini!
Nah! ! misteri della geopolitica .
Poi, accade che . nel cuore della riserva naturale
Sughereta", nei pressi di Niscemi, gli americani individuino il
sito ottimale per l'ubicazione della quarta (ed ultima)
stazione di terra del NUOS (foto 2), sistema di comunicazioni
satellitari ad altissima frequenza, ad uso esclusivo delle loro
forze armate e direttamente gestito dal dipartimento della
difesa degli Stati Uniti.
E poco conta che l'autorizzazione ad eseguirne i lavori cozzi
con norme paesistiche che consentirebbero esclusivamente
interventi di conservazione dell'esistente.
Poco conta che, per gli altri tre siti, alle Hawaii, in virginia,
nell'ovest dell'Australia, si siano scelte aree semidesertiche
o, comunque, con densita abitative sensibilmente inferiori.
Poco conta che, da piu parti, si temano gravi ed irreversibili
danni per la salute di chi viva nelle aree vicine. Na non
soltanto in quelle immediatamente vicine!
Poco importa che l'abitato di Niscemi sia gia interessato dalle
emissioni della stazione Naval Radio Transmitter Facility
(NRTF), per le trasmissioni in alta e bassa frequenza, con
una quarantina di antenne installate!
E poco importa che lo stesso ministero dell'ambiente
italiano, recentissimamente, abbia sollevato dubbi sul parere
espresso a favore dell'installazione del NUOS.
Ancora meno contano le fantomatiche scorie radioattive, da
taluni visionari immaginate all'interno della miniera di
Pasquasia!
O gli altrettanto fantomatici, alti tassi di malattie tumorali in
provincia di Enna, una provincia in realta quasi priva di
industrie o di altre sorgenti inquinanti!
O gli scempi ambientali e i danni alla salute, ad Augusta, a
Gela, a Nelilli, a Priolo, a Nilazzo!
Del resto, qui siamo in Sicilia . possono fare di tutto. Gli
altri .!
Siamo destinati a diventare la nuova Guantanamo! E la colpa
sara principalmente, innanzitutto nostra, . di noi siciliani!
A meno che ., a meno che . noi siciliani, tutti
insieme, non apriremo in tempo gli occhi e ci
renderemo finalmente conto di essere sempre stati
una Nazione, un Popolo . con i controcoglioni, .
solamente un p stronzo negli ultimi due secoli scarsi
.l

Arturo Frasca
Saremo la nuova Guantanamol Saremo la nuova Guantanamol Saremo la nuova Guantanamol
1
2
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
|| trucco de| part|t| per non tag||ars| | r|mbors|
|
r leor|a || d|rezzarerlo de| corlr|oulo a| parl|l| avreooe dovulo
|asc|are re||e casse de||o slalo a|rero 90 de| 180 r|||or| cre ogr|
arro l|r|scoro a||e segreler|e. lr pral|ca |'aurerlo de||a delra|o|||la de|
corlr|oul| versal| a| parl|l|, corserl|ra |rvece ur r|sparr|o d| appera 2
r|||or| d| euro. quardo re| 201 |a |egge ardra a reg|re || r|sparr|o
arr|vera a so|| 11 r|||or| c|rca. l| lrucco e sve|lalo re||e laoe||e
su||'|rpallo de||a |egge, redalle da||a Rag|orer|a 0erera|e de||o 3lalo.
l parl|l| polrarro oerel|c|are de||'|rra|zarerlo de||a delra|o|||la de|
corlr|oul| pr|val| a| 2 (|e cos|ddelle largerl| |ega||zzale, c|oe |e
||oere doraz|or| d| |rprese e c|llad|r| a| parl|l|), equ|rapardo|| d| lallo
a||e assoc|az|or| d| vo|orlar|alo.
Va |r queslo rodo |o slalo dovra r|rurc|are ad ura parle deg|| |rcass|.
lrlall| se re| 2013 || r|sparr|o sara d| o|lre 9 r|||or| d| euro (percre |a
delra|o|||la e arcora par| a zero), re| 2011 |a Rag|orer|a prevede ur
r|sparr|o d| appera 2 r|||or| d| euro. re| 2015 d| so|| 5 r|||or|, per po|
ardare a reg|re re| 201 (11 r|||or|). [|segrel|de||acasla.o|ogspol.|l|
... soltanto un popolo consapevole
elle ac ella popa ent
pu costue con uca l suo futuo.
16
E'
del 10 maggio 2012 la notizia che una
bambina di 15 anni ha tenuto le gambe al
padre che si era impiccato e che rimasta
cos sin quando la madre non arrivata per aiutarla
a salvare la vita di quell'uomo.
Per quanto empatica, non riusciro ad immaginare
fino in fondo le urla, lo strazio e la disperazione di
quella bambina di fronte alla visione prima, e al
dolore dell'impotenza dopo, alla vista del padre
impiccato. Non credo neppure di riuscire ad
immaginare, inoltre, l'umiliazione di un padre che
vede cio che la figlia ha appena visto.
Nonti ha detto che "Le conseguenze umane della
crisi dovrebbero far riflettere coloro che hanno
portato l'economia in questo stato e non chi si sta
dando da fare per uscire da questo stato" Le
conseguenze umane. Capite, quella bambina sara
catalogata come una "conseguenza umana". Tutti
noi lo siamo o lo saremo una "conseguenza umana".
Tutti numeri, tutti "conseguenze umane" che ogni
giorno fanno i conti con le disparita, con la poverta
materiale di chi fruga nei cassonetti, di chi non ce la
fa ad arrivare a fine mese, di chi ha perso il lavoro o
di chi non ce l'ha mai avuto un lavoro.
"conseguenze umane saranno anche chi non puo
innamorarsi e sognare, metter su famiglia e fare
figli (mioddio, neanche un figlio che la cosa piu
bella e naturale di tutte). Neanche questo, i mercati
non ce lo consentono.
E allora io vi chiamo, molto prima di Nonti, ultimo
anello di una catena di ignavi colpevoli ed ingordi.
Ecco io vi chiamo Prodi Romano, Amato Giuliano,
Ciampi Carlo Azeglio, Draghi Nario, Napolitano
Giorgio, Tremonti Giulio, Berlusconi Silvio, voi che ci
avete portato in Europa senza consultarci, voi che
avete perpetrato e agevolato la rapina del secolo
(l'euro), spacciandola per opportunita. voi, voi che
avete portato le aziende a chiudere giustificandole
con la globalizzazione, voi, si, voi che andate a
pregare il vostro dio (no, non il mio), voi che vi
inginocchiate sui banchi delle vostre chiese, voi
oggi, ora, inginocchiatevi di fronte a quella bambina
e pregate il vostro dio che i suoi fantasmi non vi
vengano a trovare.
Caterina Azzar

P.S. se i mercati hanno fame date in pasto i sogni e le
aspettative dei vostri figli.
Che siano
Che siano

i Vostri fantasmi
i Vostri fantasmi

AVVISO IMPORTANTE AVVISO IMPORTANTE AVVISO IMPORTANTE AVVISO IMPORTANTE
Ambasciata d'Italia
Cancelleria Consolare
Rue de Livourne 3S
1000 Bruxelles

ENTRO IL 26 GIUGNO 2012 TUTTI I BAMBINI
CHE VIAGGIANO DOVRANNO ESSERE MUNITI
DEL PROPRIO PASSAPORTO.

ANCHE I MINORI ISCRITTI SUL PASSAPORTO
DEI GENITORI NECESSITERANNO DEL
DOCUMENTO INDIVIDUALE.
Orario di apertura al pubblico:
Marted - Gioved - Venerd : dalle 9.00 alle
12.30
Luned : dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 1+.30
alle 16.00
Mercoled : dalle 9.00 alle 12.30 e dalle
1+.30 alle 16.00
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012

La SiciIia ha bisogno di uomini forti di queI pensiero poIitico
che fa deIIa poIitica Io strumento deIIo sviIuppo economico e sociaIe.
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
1S
N
aar jaarlijkse gewoonte zocht Campus (KTA)
Wemmel, bekend ondermeer als gastronomische
Hotelschool en Toerismeschool, een plaats in het
buitenland voor de stages van haar laatstejaars studenten.
De school in Wemmel is de zetel van het Belgische voorzit-
terschap van het Europese netwerk van hotelscholen
AEHT; haar directeur is vice-president van dit Europese
netwerk, dat met meer dan +00 hotel- en toerismescholen
uit meer dan +0 landen het grootste netwerk is in Europa.
De school in Wemmel mag zich rekenen tot de beste van
vlaanderen, met een onberispelijk verslag van de onder-
wijsinspectie.
Zo trokken een dertigtal leerlingen dit jaar in maart naar
Palermo, waar zij in samenwerking met hotelschool
!.P.S.S.A.R. Cascino de plaatselijke gastronomie, wijnen en
toeristische bezienswaardigheden leerden kennen. Dit met
de financile steun van de Europese Commissie (EPOS,
Leonardoproject). Als verblijfplaats werd het viersterrenho-
tel President aan de haven van Palermo uitgekozen.
De eerste dagen werden besteed aan kennismaking tussen
de leerlingen, enige lessen in summier !taliaans, een eerste
verkenningstocht door Palermo onder leiding van de leer-
krachten van de hotelschool !.P.S.S.A.R. Cascino, maar ook
een kennismaking met de restaurants en hotels waar de
Belgische leerlingen de volgende weken hun professionele
kennis zouden toetsen aan de Siciliaanse praktijk.
De leerlingen van de toerismeschool trokken Sicili rond
per autocar: Nonreale, Piazza Armerina, Agrigento, Sege-
sta en vulcanetti di Nacalube. Ter plaatse gidsten de leer-
lingen zelf hun groep, wat meteen meetelt voor hun eind-
proef. vanuit Norgantina zag men de Etna liggen, de klim
zelf bleek echter te ver.
De leerlingen van de hotelschool gingen ook nog een kijkje
nemen bij verschillende wijnproducenten. Er werd ge-
proefd bij: Cantina Sperimentale !stituto Regionale della
vite e del vino, Cantine Florio, Cantina Regaleali-Tasca
d'Almerita en Cantina Planeta.
Omdat de Siciliaanse specialiteiten moeten worden gente-
greerd in de eindproef werd een `generale repetitie' opge-
zet. !n aanwezigheid van de onderwijsverantwoordelijke
Nevr. E. Zanchetta van de !taliaanse Ambassade in Brus-
sel, invoerder ALTA NATURA van ambachtelijke Siciliaanse
producten en de authentieke volksmuziekgroep ! Picciotti
van Siciliaanse immigranten uit het Luikse werd aan een
groep gasten van Ring Tv een menu gepresenteerd dat
bestond uit een mengeling van vlaamse en Siciliaanse gas-
tronomische elementen. Aangevuld met typisch Siciliaanse
wijnen werd het diner een groot succes.
volgend jaar zoekt de Hotel- en Toerismeschool Wemmel
het eiland Nalta op, maar nu al werden de eerste contac-
ten gelegd om daarna het eiland Sardini te verkennen.
Waar in het verleden San Benedetto del Tronto, Nilano en
venezia en dit jaar dus Sicili werden bezocht, prijkt !tali
daarmee bovenaan de lijst van de internationale stage-
plaatsen van Campus Wemmel.
Hotel Hotel Hotel-- -en Toerismeschool Wemmel leert Sicili kennen en Toerismeschool Wemmel leert Sicili kennen en Toerismeschool Wemmel leert Sicili kennen
R
eu
sta
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ra
n
t - Tra
iteu
r
Boulevard Lambermont 330

1030 Schaerbeek
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
19
Antipasto: Guastedde Antipasto: Guastedde

INGREDIENTI:
Gr. 600 pasta da pane gia
lievitata, gr. 200 ricotta,
gr. 150 caciocavallo,
farina, semi di cumino,
strutto.

PREPARAZIONE:
Lavorate la pasta da pane
per qualche minuto sulla
spianatoia infarinata, poi
dividetela a pezzi ai quali darete la forma di panini allungati.
Netteteli su una piastra unta di strutto e spolveratene la
superficie con semi di cumino. Coprite i panini con un
canovaccio e lasciateli lievitare per un'oretta. Fate dei panini
di 200 gr. ciascuno. Nettete la pasta in forno caldo e fate
cuocere sino a che le guastedde saranno dorate. Apritele da
un lato e riempitele con fettine di ricotta e caciocavallo e un
cucchiaino di strutto caldissimo. Richiudete i panini
premendo un poco sull'apertura e serviteli caldissimi. Una
variante sara quella di imbottire i panini di caciocavallo
fresco rimettendoli poi in forno per altri 10 minuti prima di
servirli. Una seconda variante sara quella di aggiungere al
formaggio anche della mortadella per ottenere le guastedde
maritate.

Primo : I cavatieddi Primo : I cavatieddi

Ingredienti:
gr. 300 farina bianca, gr. 50
pecorino grattugiato, salsa
di pomodoro o ragu di
carne, olio di oliva, sale.

Preparazione:
Sulla spianatoia versate la
farina e impastatela con un
pizzico di sale, una cucchiaiata di olio e l'acqua tiepida
necessaria ad avere una pasta soda. Dividetela a pezzi che
rotolerete sulla spianatoia cos da farne dei bastoncini piccoli
che taglierete a pezzetti lunghi circa un centimetro. Premete
su ognuno con il pollice e dategli forma di conchiglietta.
Allargate i cavatieddi su una tovaglia infarinata e lasciateli
riposare per un'ora e mezza. Quindi cuoceteli in abbondante
acqua bollente salata, e serviteli conditi con pecorino e salsa
di pomodoro o ragu di carne.

Secondo: Costolette alla siciliana Secondo: Costolette alla siciliana Secondo: Costolette alla siciliana

Ingredienti:
Per + persone: gr. 500
fettine di vitello, gr. 50 di
pecorino grattugiato, 2
uova, aglio, prezzemolo,
aceto di vino, pane
grattato olio di oliva, sale
e pepe.

Preparazione:
Allargate col batticarne le
fettine di vitello, bagnatele con poco aceto e lasciatele
marinare per mezz'ora. Scolatele, passatele nel formaggio
mescolato con uno spicchio di aglio e un cucchiaino di
prezzemolo tritati, nell'uovo battuto salato e pepato, nel
pane grattato e infine friggetele nell'olio ben caldo. Fatele
cuocere su un lato, poi giratele e sgocciolatele quando
saranno completamente imbiondite. Servirete le costolette
alla siciliana caldissime.

Dolce: Ciambelline di patate Dolce: Ciambelline di patate

Ingredienti:
kg. 1 patate, gr. 200 farina,
gr. 50 burro, 3 uova, olio per
friggere, zucchero semolato.

Preparazione:
Lessate le patate intere e
quando saranno cotte
scol atel e, sbucci atel e,
passatele al setaccio e fate
cadere la purea sulla spianatoia dove la impasterete con la
farina, le uova intere e il burro. Fate col composto delle
piccole ciambelline, del diametro di circa 8-10 centimetri, e
friggetele in abbondante olio. Scolatele dorate e servitele
spolverate di zucchero.
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
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In ricordo di Falcone e Borsellino

a aa istuionaliata rinraia
entre anche il cielo piane !

Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, moglie di Giovanni
lalcone, lnLervlsLaLo da un glornallsLa Lelevlslvo ha deuo
che c'e Lroppa anumaa parolala e che sosLanzlalmenLe
nulla e camblaLo rlspeuo a venL'annl fa. Morvlllo, da
persona llbera e pensanLe, non parolala, dlmosLra dl non
essere lnLegraLa nel slsLema anumaoso" dl facclaLa che
pervade l'lLalla ln occaslone delle rlcorrenze delle sLragl dl
maa, quasl che cl poLesse dlmosLrare che lo sLaLo, e l
cluadlnl, non dlmenucano.
ln Slcllla Luuo quanLo accade ha una loglca, ovvero, dare
l'lmpresslone dl camblare nell'lmmoblllsmo generale.
rlma l slclllanl non parlavano perche erano omerLosl, pol,
con l'avvenLo dl lalcone e 8orselllno, pochl parlavano ma
la maggloranza non parlava perche aveva paura, menLre l
due maglsLrau venlvano lsolau".
Cra, nessuno parla, anche se cl dlcono che non e cosl,
perche sl e compleLaLo ll progeuo maoso della conqulsLa
delle lsuLuzlonl pubbllche e prlvaLe.
La conseguenza ? non sl parla perche sl e collusl o parLe
del slsLema.
un slsLema che sl presenLa anumaoso" che fa parlare dl
maa e parla dl maa, ma che nella realLa conLrolla" non
plu solo la Slcllla, ma Luuo lo suvale.
Morvlllo ha colLo ll segno, ma purLroppo, ln quesLo glorno
ln cul Lum sembrano drogau" dl anumaa, e l'unlco a cul
abblamo senuLo dlre cose concreLe.
Sono l fam che conLano, l comporLamenu eucl della
classe dlrlgenLe, l'onesLa, ll rlspeuo del dlrluo, ll dlrluo al
lavoro, alla saluLe, e non le parole.
Lo sLaLo ha abdlcaLo, soprauuuo ln Slcllla, e daLo vla llbera
dl governare ll paese secondo l loro lnLeressl a faccendlerl,
LruaLorl, ladrl e furbem, e l'unlco baluardo a LuLela
della legallLa e la maglsLraLura che non sembra lndenne da
pecche, Lroppo spesso messa alla berllna ma che alcune
volLe cl meue molLo del suo per non fasl amare.
non e quesLa la maa?
ua domanl, passaLa la sbronza dl anumaa parolala, dl
canu e balll, nlLa la glLa fuorl porLa" per mlgllala dl
sLudenu, ll rlLorno al quoudlano andazzo e Lum sl
dlmenucheranno, per almeno un anno, dl lalcone e
8orselllno.
La maa lsuLuzlonallzzaLa rlngrazla, menLre anche ll
clelo plange !

Osservatorio Sicilia
ADDIO MELISSA, perdona il tuo
paese se non ha saputo difenderti.
Per chi ti conosce eri un angelo e
amavi la vita. Perch non sapevi
ancora dove puo arrivare la ferocia
umana. La bramosia degli uomini
che si esprime attraverso la violenza
che ti ha ucciso. Speriamo che
l'omert non ti uccida due volte.
Bimestrale (sauf juillet - aout) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno X!v - n 3 - Naggio - Giugno 2012
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6aro Am|co, dopo che m| ha| |etto, non m| buttare... 0|mostra || tuo a|to senso d|
c|v|smo... Rega|am| a qua|che am|co o parente. A|utera| cos| |a m|a d|ffus|one. Craz|e.
Monti ha annunciato incarichi speciali per Giuliano
Amato. Si occuper della spesa relativa al finanziamento
pubblico ai partiti.
Giuliano Amato, socialista n2 all'epoca di Craxi, passato
indenne da "mani pulite", poi Ulivo ed ora Pd, balzato
agli onori delle cronache per la sua pensione di 31.411
euro lordi al mese. Importo rivelato dal libro
"Sanguisughe" di Mario Giordano.
Dal 2010 senior advisor per Deutsche Bank.
L'11 luglio del 1992 emise un decreto - con validit
retroattiva al 9 luglio - che stabiliva un prelievo forzoso
del 6 per mille su tutti i conti correnti bancari.

"|| band|to C|u||ano" e un ce|ebre fotot|to|o de| 200 de "|| Han|festo".
"
| part|t|, spec|e que||| che contano su apparat| grand|, med| o p|cco||, g|orna||, att|v|ta
propagand|st|che, promoz|ona|| e assoc|at|ve, e con ess| mo|te e var|e strutture po||t|che operat|ve,
hanno r|corso e r|corrono a||'uso d| r|sorse agg|unt|ve |n forma |rrego|are od |||ega|e. 8e gran parte
d| questa mater|a deve essere cons|derata mater|a puramente cr|m|na|e, a||ora gran parte de| s|stema
sarebbe un s|stema cr|m|na|e. Non credo che c| s|a nessuno |n quest'au|a, responsab||e po||t|co d|
organ|zzaz|on| |mportant|, che possa a|zars| e pronunc|are un g|uramento |n senso contrar|o a quanto
affermo: presto o tard| | fatt| s| |ncar|cherebbero d| d|ch|arar|o sperg|uro." ( ett|no 6rax|}
Lo sapevate che :
P
er l'Unione Europea la lingua siciliana si deve
ritenere una Lingua Regionale o minoritaria ai
sensi della "Carta Europea delle Lingue Regionali o
minoritarie", che all'Art. 1 afferma che per "lingue
regionali o minoritarie si intendono le lingue ... che non
sono dialetti della lingua ufficiale dello stato". La "Carta
Europea delle Lingue Regionali o minoritarie" stata
approvata il il 25 giugno 1992 ed entrata in vigore il 1
marzo 1998. L'Italia ha firmato tale Carta il 27
giugno 2000 ma l'ha ratificata solamente nel
marzo di quest'anno E IL SICILIANO NON STATO
INCLUSO.

CARTA EUROPEA DELLE LINGUE
REGIONALI O MINORITARIE
!l Consiglio dei Ninistri, su proposta del Ninistro degli
affari esteri e del Ninistro per gli affari regionali, ha
approvato il disegno di legge di ratifica della Carta
europea delle lingue regionali o minoritarie. La ratifica va
considerata come un recepimento formale dei contenuti
della Carta, dal momento che l'!talia intervenuta con
una legge in materia gia nel 1999.

La tutela delle lingue minoritarie - 12 in tutto:
l'albanese, il catalano, il germanico, il greco, lo
sloveno, il croato, il francese, il franco-provenzale,
il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo - prevede,
tra le altre cose, la possibilita di insegnamento nelle
scuole, di utilizzo nelle circoscrizioni giudiziarie, oltre che
la diffusione di programmi culturali e attraverso i principali
mezzi di comunicazione."
rllp://WWW.goverro.|l/0overro/Cors|g||oV|r|slr|/leslo_|rl.asp?d=Z053
er farcl conoscere ll vosLro parere lndlrlzzaLe le vosLre leuere a:
LlSCLA - 8ld. de ulxmude, 40 / bLe 3 8 - 1000 8ruxelles

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6| V0RREE UN AH|60... 6| V0RREE UN AH|60... 6| V0RREE UN AH|60...
Se c|ascuno d| vo|, car| |euor|, r|usc|sse a conqu|stare a|
nostro, a| vostro b|mestra|e un suo am|co, LISCLA
potrebbe essere de| tuuo autosumc|ente.L a||ora, forza,
cercate un am|co e conv|ncete|o ad abbonars| o a
sostenerc|.C| guadagneremmo tum. Lu| compreso.
kLGALA1I L kLGALA UN A88CNAMLN1C
A UN 1UC AMICC C AkLN1L
Abbonamento ord|nar|o: 20 (8e|g|o),
A|tr| aes| europe|: 40
Abbonamento sosten|tore: versamenn vo|ontar|

Puoi versare la somma sul conto corrente
C8C : I8AN : 8L07 1911 2148 3166 - 8IC : CkLG8L88
intestato a Catania Francesco Paolo
specicando nella causale abbonamento a LISOLA
"Io sono perch noi siamo".

uo oottopoloqo ptopose oo qloco oJ olcool bomblol Jl ooo ttlb
oftlcooo. Mlse oo cesto Jl ftouo vlcloo oJ oo olbeto e Jlsse ol
bomblol cbe cbl fosse ottlvoto ptlmo ovtebbe vloto touo lo
ftouo. OoooJo fo Joto ll seqoole pet potute, tom l bomblol sl
pteseto pet mooo e sl mlseto o cottete losleme, JopoJlcb, ooo
volto pteso ll cesto, sl seJeueto e sl qoJeueto losleme ll ptemlo.
OoooJo fo cblesto ol bomblol petcb ovesseto voloto cottete
losleme, vlsto cbe ooo solo ovtebbe pototo pteoJetsl touo lo
ftouo, tlsposeto "u8uN1u". come pottebbe ooo essete fellce se
tom qll olttl sooo ttlsu?"
UBUNTU oello coltoto oftlcooo sob-sobotlooo vool Jlte "lo sooo
petcb ool slomo". lloo ulpoolo
NTA UN UFFICIU COMUNALI

Scusassl, ml lu fa un cerucaLu?"
ulcla un omo cu LanLa prudenza
A lu spurLellu dunnl llmplegaLu
mancu nuLava dl la so prlsenza
Sl meua ln coda", rlspunnl sgarbaLu
chlddu, musLrannu la so ndlrenza
ln coda? Cuall coda, sun ce nuddu.
Ma chlsLu e sLrunzu cu lu plrlcuddu."
SenLa, sLa carLa ml la voll farl?"
lnslsu dda plrsuna semprl brava
Ml scusl sl la vlnnl a dlsLurbarl.
nun cl vlnla sun ml blsognava."
Cl ho deuo, sua ln coda ad aspeuarl"
senza chl mancu nfaccl lu Lallava.
Allura chlddu, Ml plgghl pl ssa?"
Mem un cazzouu e plgghlau chlssa
Ahl!" Sl susl a lampu llmplegaLu
e Chl e sLaLo quesLo mascalzone?
Ma lel lha vlsLo? Che ha fauo, e scappaLo?
lo lo denunzlo: auo daggresslone."
Ma chl nnl sacclu. nun lalu nuLaLu
A cu va Lrova nLa sLa cunfuslonl?
ava caplrl quannu chl ce fudda
ce qualchedunu chl scappa e cafudda"

Vincenzo Ancona
(Arba Slcula)
1uDqoIo nIIu o:1u 1uDqoIo nIIu o:1u 1uDqoIo nIIu o:1u 1uDqoIo nIIu o:1u
LO SAPEVATE CHE .... la linea di conne con l'italia esiste ?
8osto ondore oq/i imborchi di vi//o 5. 6iovonni e /o seqno/enco
ci dice "8envenun in lto/io", mentre /e frecce per q/i imborchi
non dicono "Messino" mo "5ici/io", perch /o 5ici/io uno
Notione o s e to/e rester sempre.
uire che obbiomo uno c/osse po/inco di crenni e fore un
comp/imento. 4nonimo

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