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1 I VIVI NON MUOIONO, I MORTI NON RISORGONO Assisi, 6-8 Settembre 2001 p. Alberto Maggi rev. 1.

Nota dei traspositori: la trasposizione alla lettera, gli errori di composizione sono dovuti alla differenza fra la lingua scritta e la lingua parlata e la punteggiatura posizionata a orecchio. I punti in cui la registrazione risulta di scarsa comprensione sono indicati con (...). Paolo D. Manuele T. a!rizio ". Il testo non stato rivisto dall#autore.

PROLOGO (venerd sera)

Grazie alla Cittadella che ci ospita per il nono incontro, intanto anticipo il tema dellincontro dellanno prossimo che sar: "Diso!!ediente fino alla morte$ le trasgressioni del %risto". Con laria che tira forse faremmo bene a riscoprire la virt della disobbedienza altrimenti fra poco ci troveremo tutti con il cervello frullato. Questanno il tema delicatissimo perch tocca un aspetto dellesistenza che prima o poi ci coinvol!e, e ci coinvol!e in una maniera tra!ica e devastante ed la morte di una persona cara. "urtroppo andando avanti con !li anni inevitabilmente ci si imbatte in #uesta tra!edia, ma #uello che il !uaio che #uesta tra!edia resa ancora pi pesante da due fattori. $a una parte le idee errate che abbiamo sulla morte e sullaldil, le false idee che ancora, nonostante il rinnovamento biblico e litur!ico, ci portiamo dietro perch non facile sradicare #uello che stato inse!nato e ci% che ci stato inse!nato. & anche daltra parte da tutto #uel clima consolatorio e confortatorio che si riversa attorno alla persona che ha subito un lutto e in #uesto caso, come abbiamo !i detto altre volte, le persone reli!iose sono sempre le pi pericolose perch hanno sempre le frasi fatte e !i confezionate per cercare di confortare. Quando muore una persona cara, si sente dire: il 'i!nore lha chiamato... chiss #uanto stato contento di essere stato chiamato(

2 )icordo ancora un conoscente a cui era morto il fratello, mi venne incontro dicendo: alleluia, alleluia, *lberto, mio fratello ha fatto la "as#ua con il 'i!nore... chiss #uanto sono stati contenti la mo!lie e i fi!li( Quindi il 'i!nore lha chiamato, il 'i!nore lha preso, il 'i!nore lha tolto, era !i maturo per laldil + chi tra noi ha superato una certa et si!nifica che un zuccone tremendo, che ancora non maturo per laldil... + oppure i fiori pi belli il 'i!nore li prende per s , lan!ioletto del paradiso, o anche, e #uesto la chiave se!reta di un certo nostro comportamento, i pi buoni il 'i!nore li vuole con se, #uindi una buona dose di cattiveria unassicurazione contro le scelte del "adreterno. *nni fa vivevo con un frate anziano che tutti i !iorni parlava della morte, tutti i !iorni diceva che dobbiamo morire, #uando si man!iava tanto diventeremo tutti vermi, tutti i !iorni parlava della morte, un !iorno !li ho detto: ma fra $onato, mi sai dire perch tutti i !iorni mi parli della morte, & lui mi ha risposto: certo perch il 'i!nore ha detto che verr #uando uno meno ci pensa... lui ci pensava sempre per evitare le scelte del "adreterno( Quindi abbiamo tutto un corollario di frasi fatte e di espressioni che, mal!rado ci sia un rinnovamento della ricerca biblica, certi aspetti sono difficili da sradicare, siamo ancora, ri!uardo al fatto della morte, eredi del "$ies irae". -orse i pi !randi di voi lo ricordano #uesto "$ies irae": cosera, -u un "apa, "apa "io . che nel /012 introdusse nella 3essa dei defunti il "$ies 4rae", #ualcosa di tra!ico perch ha preso dal testo di un profeta, il profeta 'ofonia, una minaccia dellincontro con il 'i!nore e lui lha attribuita allincontro con il 'i!nore al momento della morte. 5e le!!o un pezzo per dare lidea di #uale clima circondava la morte: " &iorno d'ira (uel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tene!re e di caligine, giorno di nu!i e di oscurit)... " 6'of /,/07. Quindi lincontro con il 'i!nore era un incontro temuto, un incontro terribile, e continuava il profeta, "nel giorno dell'ira del *ignore e al fuoco della sua gelosia tutta la terra sar) consumata, poich+ far) improvvisa distruzione di tutti gli a!itanti della terra" 6'of /,/87. 9 importante sottolineare #uesto perch abbiamo intere !enerazioni di persone che non sono riuscite a !ustare la buona notizia del .an!elo, cio una notizia che d !ioia e alle!ria perch vittime di un falso concetto di $io, di un falso concetto del suo a!ire, persone vissute nel timore di $io e nella paura dellaldil, non tanto della morte, ma di #uello che se!uiva la morte, lidea di un !iudizio di $io, un !iudizio spietato, poi con la facilit che cera di andare allinferno( & #uindi molti cristiani purtroppo, ancora o!!i, non sono stati sfiorati dallinse!namento di Ges 6che solamente positivo7 e dalla vita di una #ualit tale che in !rado di superare la morte, e sono vittime di una mentalit che risente ancora da una parte dellinflusso delle credenze ebraiche, e dallaltra di elementi della filosofia !reca che non avevano diritto di cittadinanza nei messa!!i di Ges ma ci si sono infiltrati e li hanno in#uinati.

3 4n #uesto incontro serale, dopo cena ed essendo stanchi del via!!io, tratteremo ar!omenti le!!eri. Cominciamo dallinferno... vediamo #uello che noi crediamo e #uello che invece inse!nato nella :ibbia e nel .an!elo. 9 importante e interessante comprendere che nella lin!ua ebraica lespressione "vita eterna" non esiste; con vita eterna in ebraico si intende un tempo lontanissimo, ma che ri!uarda sia il passato che il futuro. Quando circa <22 anni prima di Cristo, per influsso della filosofia !reca, nel mondo biblico inizi% a posi lidea dellimmortalit dellanima, ci fu una forte reazione perch nel mondo biblico la morte era la fine di tutto, la morte metteva fine allesistenza, tutti i buoni e i cattivi dopo morti finivano sottoterra in luo!o che adesso vedremo, ma nella filosofia !reca iniziarono le dottrine dellimmortalit dellanima, concetto estraneo alla mentalit biblica e alla concezione del mondo nell*ntico =estamento. Ci fu un predicatore + il termine "Qolet" che da il titolo al suo libro si!nifica "tetto" + un predicatore che scrisse un libro che c nella :ibbia ebraica proprio per contestare la dottrina di una sopravvivenza dellanima al corpo. 5el libro del Qolet si le!!e: "la sorte degli uomini e (uella delle !estie la stessa" 6Qo >,/?a7, #uindi !li ebrei credevano che #uando moriva una persona o moriva un topo era la stessa cosa: "come muoiono (ueste muoiono (uelli, c' un solo soffio vitale per tutti. -on esiste superiorit) dell'uomo rispetto alle !estie, perch+ tutto vanit). Tutti sono diretti verso la medesima dimora " + e #uesta una frase che ci risuona ancora + perch "tutto venuto dalla polvere e tutto ritorna nella polvere" 6Qo >,/?b+<27. )icordate prima della riforma litur!ica, Quando nel mercoled@ delle Ceneri venivano imposte le ceneri, )icordate la frase che veniva detta, )icordati che sei polvere e in polvere ritornerai, unalle!ria da morire; ecco, #uesta era limma!ine circa <22 anni prima di Ges, #uindi la ne!azione della sopravvivenza di #ualcosa, dellanima, e la convinzione che la morte era la fine di tutto e non esisteva nessuna superiorit da parte de!li uomini ri!uardo alle bestie. Quando si moriva ai tempi della :ibbia e fino a circa /02 anni prima di Ges, si credeva che tutti #uanti si finisse dove, "er comprenderlo dobbiamo avere unidea di come era considerato il cosmo in #uellepoca; cera la terra, considerata piatta. 'opra la terra cera la volta celeste, composta di ben sette cieli + unespressione che usiamo anche in italiano, il "settimo cielo", il massimo +: tra un cielo e laltro, calcolavano i latini, cera la distanza di ben 022 anni di cammino, #uindi per arrivare al settimo cielo biso!nava percorrere una distanza infinita >022 anni di cammino. 'opra il settimo cielo, li cera la presenza di $io. "oi cera la terra, sotto la terra cera unenorme caverna, una !rande vora!ine che ha un nome, facile da imparare siccome lo ripeteremo spesso in #uesti incontri, anche perch importante vedere #uanto di certe traduzioni e certe false idee sono venute da #uesto concetto; cera un luo!o che in ebraico si chiama "sheol". 9 una parola semplicissima, cosa lo sheol, &ra la !rande

4 !rotta sotto terra, dove tutti buoni e cattivi al momento della morte finivano e conducevano unesistenza di larve, ombre che si nutrivano di polvere, #uindi non si credeva che i buoni venissero premiati e i cattivi venissero puniti, ma tutti i buoni e cattivi #uando si muore si finisce li, #uesto #uello che si credeva ai tempi di Ges. 5ella lettera ai -ilippesi #uesta divisione del cosmo la troviamo cos@ descritta: perch nel nome di Ges o!ni !inocchio si pie!hi nei cieli, #uindi nella dimora di $io, sulla terra, nel luo!o de!li uomini, e sottoterra. *llora nel settimo cielo cera $io e al terzo cielo cera un luo!o che vedremo di comprendere. "aolo in una delle sue lettere scrive: "%onosco un uomo in %risto che, (uattordici anni fa . se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio . fu rapito fino al terzo cielo. / so che (uest'uomo . se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio . fu rapito in paradiso e ud0 parole indici!ili che non lecito ad alcuno pronunziare" 6<Cor /<,<+A7. 4l paradiso era collocato nel terzo cielo, #uindi "aolo racconta di una sua esperienza mistica, racconta di aver fatto esperienza del paradiso che lui colloca al terzo cielo. *llora vediamo cos #uesto "sheol": abbiamo detto che tutti, buoni e cattivi, dopo morti, indipendentemente della condotta che si tenuta, si va a finire #ui, dove non ci sono premi o casti!hi, ma tutti vivono come ombre nutrendosi di polvere, di larve. Circa /02 anni prima di Ges la :ibbia, scritta in ebraico, venne tradotta in !reco. Certi concetti sono difficili da tradurre se si cercano de!li e#uivalenti nella lin!ua !reca: il termine "sheol", che #ui indica #uesta caverna sotterranea, venne tradotto con "*de". Cos l*de, 5ella mitolo!ia !reca alla ripartizione del mondo i tre fi!li del $io Cr%nos, dopo la lotta contro i =itani, prendono in suddivisione luno i cieli, uno il mare e un altro il re!no dei morti. 4 cieli li ha ricevuti Beus, a cui corrisponde nel mondo latino e romano Giove, il mare "oseidone 6la fi!ura corrispondente 5ettuno7, e il re!no dei morti venne affidato ad *de, che corrisponde nel mondo latino al $io "lutone, #uindi *de il $io !reco del re!no dei morti. 5ei .an!eli si trova soltanto #uattro volte #uesta espressione *de, che importante comprendere cosa , e che va tradotta per #uello che ; potremmo tradurla benissimo *de, oppure "so!!iorno dei morti", ma nessuno autorizza a tradurre con "inferno"; tra poco parleremo dellinferno. Come dicevo, l*de nei .an!eli presente #uattro volte. Ce prime due nel .an!elo di 3atteo e di Cuca, nellespressione "/ tu, %afarnao, sarai forse innalzata fino al cielo1 ino all'2de precipiterai " 63t //,<>; Cc /2,/07. Cafarnao la citt che ha rifiutato il messa!!io di Ges; si dava tante arie #uesta citt, credeva di essere importante, e Ges !li dice: credi di essere chiss chi, Guarda, sprofonderai nel re!no dei morti, perch l*de il re!no dei morti.

5 "oi la troviamo ancora desi!nata nella promessa che Ges fa alla sua comunit #uando dice: "le porte dell'2de non prevarranno contro di essa" 63t /D,/87. Ca comunit cristiana, #uella autentica, #uella che ha accolto il messa!!io di Ges e lo traduce in pratica, ha una potenza di vita tale che le forze della morte nulla possono contro di essa, #uindi "le porte dell*de" si!nificano le porte del so!!iorno dei morti: il re!no della morte nulla potr contro lautentica comunit cristiana. & infine, nel .an!elo di Cuca nella parabola del ricco e di Cazzaro: " stando nell'2de tra i tormenti, lev3 gli occhi e vide di lontano 2!ramo e 4azzaro accanto a lui" 6Cc /D,<>7. Quindi l*de compare soltanto #uattro volte nei .an!eli e indica il re!no dei morti. Era c il problema, ma un problema tra!ico: vedete #uanto limportante la traduzione( :revemente una piccola presentazione: come molti di voi sanno, io faccio parte di un centro di studi della :ibbia che abbiamo creato sei anni fa e che si occupa principalmente della traduzione e della divul!azione a livello popolare del testo biblico. Ca traduzione delicatissima, perch se si traduce male un termine tutta la frase pu% avere un senso ne!ativo, e se noi impostiamo la nostra esistenza su una frase del .an!elo che stata mal tradotta, tutta la nostra esistenza ne avr pre!iudizio. "ensate soltanto allinvito di Ges: "cambiate vita, convertitevi" venne tradotto in passato con "fate penitenza". Questo diede la stura al sadismo e al masochismo delle persone: il 'i!nore diceva "fate penitenza", #uindi pi penitenza facciamo pi lui contento. Ges mai si so!nato di fare penitenza. "ensate soltanto #uando un copista, allinvito di Ges " 5uesta specie di dem3ni non si pu3 scacciare in alcun modo, se non con la preghiera " 63c ?,<?7, andato ad a!!iun!ere "e con il digiuno". Cimportanza del di!iuno nella spiritualit cristiana: mai Ges si so!nato di dire ai suoi di di!iunare, ci crede ancora soltanto la 3adonna di 3edFu!orFe perch apparendo #ua e la non ha avuto tempo di vedere la nuova traduzione del .an!elo, speriamo che abbia il tempo e che #uindi inviti con le altre madonne che appaiono a non di!iunare( 3ai Ges si so!nato a dire alle persone di di!iunare: Ges a favore della vita, non della morte. 'ono soltanto alcuni esempi per dire come una traduzione inesatta o errata del .an!elo pu% portare dei danni irreparabili nella spiritualit delle persone. 5oi nel centro studi della :ibbia ci dedichiamo alla traduzione, e la traduzione per farla bene ci vo!liono anni; in cin#ue anni di lavoro siamo arrivati al capitolo << del .an!elo di 3atteo e calcoliamo che per tradurlo tutto ci vorranno tra !li otto e i dieci anni, perch o!ni parola ha biso!no di una !rande ricerca, e poi ci dedichiamo alla sua divul!azione a livello popolare. Questa premessa perch , "erch stiamo per toccare la tra!edia di una traduzione che ha rovinato lesistenza dei cristiani per secoli. *bbiamo detto

6 che il termine il termine ebraico 'heol, il termine !reco *de, poi la :ibbia dalla lin!ua !reca venne tradotta nella lin!ua latina e in latino si trov% il corrispondente: nel mondo romano la caverna sotterranea veniva chiamata "inferi". "4nferi" erano !li di del re!no della morte, !li di che abitavano nella parte inferiore del mondo. &bbene, da #uesto "inferi", da non confondere assolutamente con "inferno", poi pian piano venne fuori lidea tremenda e tra!ica dellinferno, che ha rovinato lesistenza di tante persone che non hanno !ustato i beni della terra per paura poi di finire per leternit perduti nellinferno. Ca parola "inferno" non c nei .an!eli: mai Ges si so!nato di dire che cera un supplizio dopo la morte per le persone che avevano asse!nato il loro comportamento, ma purtroppo #uesta idea piaciuta, piaciuta al sadismo dei predicatori, al sadismo di certi ecclesiastici e si !onfiata a dismisura. .i le!!o soltanto due ri!he di una predica famosa di uno che lhanno fatto santo 6per me era da ricoverare in manicomio7, ' Ceonardo da "orto 3aurizio, sentite con che !usto descrive le anime dannate: "vedeteli come tutti sono avvolti nel fuoco, a!issi di fuoco a sinistra, a!issi di fuoco a destra, a!issi di fuoco di sopra, a!issi di fuoco al di sotto, fuoco negli occhi, fuoco nelle orecchie, fuoco nelle vene, fuoco nelle viscere, dappertutto fuoco". Questo era un incendiario, non era un santo: era una persona sadica che proiettava il suo sadismo nellimma!inare le pene di #uesti dannati. Quindi il termine "inferno" non ha diritto di cittadinanza nella spiritualit cristiana, perch unidea completamente sconosciuta nei .an!eli, dove non esiste #uesta parola; ripeto, c lo sheol, c l*de, e poi tradotto esattamente: inferi, da non confondere con linferno. )icordate #uando in una delle formule del credo si diceva: "&es6 mor0, fu sepolto e discese agli inferi", non allinferno, cosa voleva dire #uesta formula, &ra una forma esatta che prende spunto da brani del 5uovo =estamento e vuole dire che la vita capace di superare la morte, Ges la andato a comunicare anche a tutti coloro che erano morti prima di lui; non naturalmente che #uesti poveretti avessero dovuto aspettare secoli per continuare a vivere, una maniera teolo!ica per dire che la capacit di vita che Ges ha + e lo vedremo in #uesti !iorni, il tema proprio #uesto +, una vita di una potenza tale che superer il fatto della morte, Ges lha comunicata a tutti: #uindi Ges non finito allinferno, ma andato a!li inferi. "oi nella :ibbia e nel 5uovo =estamento, ci sono altri termini per indicare #uesto luo!o. C ad esempio il tartaro dove il cielo era capovolto ed era labisso dellabisso, poi c la vora!ine dellabisso: un termine in particolare importante ed la "Gehenna". Co dico perch anche #uesto + purtroppo per colpa di certe traduzioni del passato, ormai non ci dovrebbero essere pi problemi +, ma in passato #ualche traduttore traduceva "Geenna" con "inferno": ecco perch importante la traduzione. 5el .an!elo di 3atteo, in particolare + 3atteo levan!elista che pi parla della Geenna +, pi volte Ges coinvolto parla della Gehenna e dice ad esempio: " %hi dice al fratello$ pazzo, sar) sottoposto al fuoco della &eenna" 63t 0,<<7: se non cambiate

7 comportamento + dice Ges + finite nel fuoco della Geenna. Cosa #uesta Gehenna, Ca Geenna, ancora o!!i si pu% vedere a Gerusalemme, un burrone nella parte sud dove in passato ai tempi della :ibbia cerano i forni crematori in onore del $io 3oloch. &ra abitudine costante, una pratica normale, che #uando una persona doveva intraprendere unimpresa particolare, un lavoro straordinario, oppure una svolta nella propria esistenza, prendeva un proprio fi!lio, i pi !raditi erano i primo!eniti, andavano in #uesta valle e lo !ettavano in #uesto forno crematorio al $io 3oloch. 5ella :ibbia potete trovare per esempio il profeta Geremia. $ice: "hanno edificato alture a "aal per !ruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a "aal. 5uesto io non ho comandato, non ne ho mai parlato, non mi mai venuto in mente. Perci3, ecco, verranno giorni . dice il *ignore . nei (uali (uesto luogo non si chiamer) pi6 Tofet e valle di "en.7inn3n, ma piuttosto valle della *trage" 6Ger /?,0+D7. =ofet si!nifica crematorio; Ge si!nifica valle, Ginn%n il nome di una persona, e #uindi Gehinnon da cui Gehenna. Quindi era una pratica normale che si prendessero #uesti bambini e si buttassero nel forno crematorio. Ci fu un re, re Giosia, che cerc% di stroncare #uesto culto. 5el secondo libro dei )e si le!!e che "&iosia profan3 il Tofet, che si trovava nella valle di "en. 7inn3n, perch+ nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch" 6<)e <>,/27; #uindi era una pratica abbastanza comune prendere un bambino e bruciarlo in onore del $io 3oloch. 4nvano i profeti hanno tuonato, abbiamo sentito il profeta Geremia; invano il re Giosia cerc% di stroncare #uesto culto. Certe tradizioni, certe superstizioni sono talmente radicate nelle persone che difficile stroncarle. *llora #ualche tempo prima di Ges, #uesta valle, per evitare #uesto culto tremendo, venne trasformata nellinceneritore di Gerusalemme, cio il deposito dellimmondizia, Gerusalemme per #uellepoca era una citt abbastanza popolosa, e durante le presenze annuali di pelle!rina!!io, raddoppiava e a volte triplicava i suoi abitanti, e tutti i rifiuti di #uesta citt venivano buttati !i in #uesto burrone e naturalmente venivano bruciati per essere eliminati,. Ca Gehenna era il luo!o dove il fuoco bruciava in continuazione, allora !li ebrei per non entrare in #uesto luo!o che limmondizia rendeva impuro, smisero pian piano di praticare #uesto culto a 3oloch. Quindi #uando Ges sta dicendo: chi mi dice pazzo + dire pazzo a una persona aveva un si!nificato diverso rispetto a o!!i, il pazzo era colui che veniva escluso dallaccampamento, ed essere esclusi dallaccampamento a #uellepoca si!nificava andare incontro alla morte +, allora Ges sta dicendo: se tu escludi #ualcuno dalla tua vita, se tu escludi #ualcuno dal ra!!io dazione della tua esistenza, !uarda, la tua fine la Gehenna di fuoco, che non una punizione dopo la morte, ma la fine della tua esistenza.

8 Come #uando muore un animale e la carcassa viene buttata nella Gehenna, cos@ sar la tua morte, perch chi esclude #ualcuno dalla propria vita, si autoesclude dalla vita di $io; #uindi Ges usa imma!ini della Gehenna come monito per coloro che non cambiano esistenza e non accol!ono il suo messa!!io, un messa!!io che completamente positivo. 5el =almud + parleremo spesso di #uesto libro, il libro sacro de!li ebrei che ha il valore della 'acra 'crittura +, nel =almud la Gehenna prende anche limma!ine di una punizione per i malva!i, ed importante il testo che se!ue, per comprendere come nellebraismo non ci fosse lidea di una punizione per i malva!i dopo la morte per tutta leternit: "Il *anto, che !enedetto sia, condanna i malvagi nella &eenna per 18 mesi. Prima li affligge col prurito, (uindi col fuoco ed infine con la neve. Dopo 18 mesi i loro corpi sono distrutti, le loro anime sono !ruciate e sparpagliate dal vento sotto le piante dei piedi dei giusti" 6'anh. <?b; =os. 'anh. />,A+07.

PRIMA PARTE (sabato mattina)

4eri sera abbiamo visto come nel mondo della :ibbia si credeva che la morte fosse la fine di tutto: buoni e cattivi, una volta morti, precipitavano nella caverna sotterranea che si credeva stesse sotto la terra. Caverna che ricordo in ebraico si chiama "sheol" tradotto in !reco con "*de", una delle divinit del mondo mitolo!ico !reco, e tradotta in latino con "inferi", come dicevamo ieri sera da non confondere con "inferno", parola che non esiste, non c nei .an!eli. 3a #uella di 4sraele era una reli!ione e in tutte le reli!ioni come vedremo c fondamentale la cate!oria del merito. Cos la cate!oria del merito, Camore di $io va meritato, chi si comporta bene ottiene lamore di $io, #uindi ottiene un premio, chi contrariamente si comporta male, va incontro a un casti!o; #uesto fa parte della reli!ione. &bbene, se una persona si comporta bene #ual il premio che riceve se poi con la morte finisce tutto, *llora si credeva che il bene e il male venissero compensati su #uesta terra; chi si comportava bene aveva una lun!a vita, una mo!lie feconda, e tanta ricchezza, chi si comportava male era punito con una vita breve, una mo!lie sterile e la povert, ma #uesto in teoria era facile da dirsi; nella pratica si vedeva che spesso era il contrario, si vedevano dei malva!i vivere lun!amente, avere tanti fi!li ed essere ricchi, si vedevano delle persone pie, buone, povere, con ma!ari una mo!lie sterile e nella povert. Quindi fra la linea teolo!ica che sosteneva che $io dispensava il bene e il male su #uesta terra e la realt cera una differenza, e si credeva anche nel libro del

9 $euteronomio che $io non si limitasse a punire la colpa delle persone, ma era un $io vendicativo che, come dice il libro del $euteronomio, " punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla (uarta generazione " 6$t 0,?7, e #uesto serviva un po per !iustificare #uelle inevitabili avversit che compaiono nellesistenza: anche se io cerco di comportarmi secondo le re!ole della reli!ione, e #uindi sono una persona pia, una persona che pre!a, devo scontare un #ualcosa che ma!ari ha commesso mio padre, ha commesso mio nonno o il mio bisnonno, perch $io vendica la colpa fino alla terza e alla #uarta !enerazione. Ci fu un profeta nel .4 secolo a.C., il profeta &zechiele, che cerc% di contestare #uesta visione dicendo che no, o!nuno responsabile della propria colpa, #uindi $io non punisce i fi!li o i nipoti per la colpa dei padri, ma o!nuno il suo; ma anche #uesto non era riscontrabile nella realt, perch si vedevano delle persone dallottima condotta, che soffrivano tutte le pene che capitavano. *llora, siamo nel . secolo e ci stiamo avvicinando allepoca di Ges, in #uesto secolo ci fu un autore che scrisse #uella che pu% essere chiamata unopera teatrale, una rappresentazione teatrale stupenda, il libro di Giobbe che conosciamo tutti; il libro di Giobbe fu scritto proprio per contestare #uesta teolo!ia molto semplice che il buono veniva premiato e il malva!io veniva casti!ato. 'i presenta appunto Giobbe, un uomo pio, un uomo buono al #uale capitano tutte le dis!razie di #uesto mondo; #uindi vedete che tra la teolo!ia creata dai preti e la realt vissuta dalle !enti, cera un profondo divario, un profondo divorzio. * tirare fuori dal vicolo cieco di #ueste dispute teolo!iche, nel secondo secolo, #uindi ci stiamo avvicinando al tempo di Ges, ci fu una persecuzione da parte di un re, *ntioco &pifane, che voleva "!recizzare", cio "pa!anizzare" il mondo di 4sraele; una persecuzione tra coloro che resistevano, i martiri, e fu proprio per #uesti martiri che venne poco a poco nascendo lidea di una resurrezione dopo la morte, per la prima volta soltanto per i martiri e per i !iusti. 5el libro di $aniele le!!iamo: "molti di (uelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno$ gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna" 6$n /<,<7. 9 importante tenere presente #uesto dato, #uindi con #uesta persecuzione si incomincia a fare strada lidea che ci sar una resurrezione per i martiri e per i !iusti: i malva!i non resuscitano ma riman!ono nella ver!o!na eterna, e #uesto per la :ibbia. -uori dalla :ibbia ebraica cerano dei testi che !li ebrei non accettavano come ispirati, ma che poi la Chiesa cattolica invece ha messo nellelenco dei libri ispirati, e nel 'econdo libro dei 3accabei si ritrova di nuovo, appunto a causa di #ueste persecuzioni, lidea di una vita nuova ed eterna: il #uarto dei sette fratelli martiri dice al re che 9 !ello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati, ma per te la risurrezione non sar) per la vita" 6<3ac 1,/A7. Queste idee verranno rifiutate dalle autorit reli!iose dellepoca di Ges, che erano i sadducei; siccome non erano contenute nei primi cin#ue libri della :ibbia, #uella che

10 viene chiamata la "=orah", la le!!e, le autorit reli!iose dellepoca di Ges considerarono eretiche le dottrine ri!uardo alla resurrezione. )icordo, ed importante per comprendere il pensiero di Ges, che la resurrezione ri!uarda soltanto i !iusti; per i malva!i c la morte per sempre. Questa dottrina della resurrezione, rifiutata dai sadducei, venne invece portata avanti dai farisei. 4 farisei sono dei pii laici che vivevano tutti i dettami della le!!e e che stavano elaborando #uesta dottrina importante per la reli!ione, come per o!ni altra reli!ione: la dottrina del merito, cio luomo merita lamore di $io. Ges, ed la novit che tra poco in #uesti incontri vedremo, ci libera dalla dottrina del merito: lamore di $io non va meritato per !li sforzi delluomo, ma va accolto come dono !ratuito da parte di $io. &cco perch ieri sera abbiamo un po scherzosamente detto che abbiamo eliminato inferno, paradiso e anima. *desso eliminiamo unaltra idea che purtroppo, !razie alli!noranza e alla credulit di tanti cristiani, ha fatto breccia con persone che sono convinte di essere cristiane, pur credendo a certe corbellerie come la teoria della "reincarnazione". .oi sapete che in #uesto "frullato" di varie idee reli!iose, ci sono persone che sono convinte di se!uire Ges, di essere cristiane, ma accanto allinse!namento di Ges, mettono pure a fianco la dottrina della reincarnazione: la dottrina della reincarnazione appartiene al mondo della reli!ione, ma non ha diritto di cittadinanza nellambito della fede in Ges. Qual la differenza, 5ella reli!ione lamore di $io deve essere meritato, allora se io in #uesta vita non sono riuscito a meritare lamore di $io, #uando muoio, mi reincarno unaltra volta e #uindi rivivo unaltra volta e se poi alla fine di #uesta seconda esistenza non ho ancora meritato di entrare nellamore di $io, mi reincarno cos@ diverse volte. Questa la dottrina che appartiene alla reli!ione, ma Ges ci ha liberati dalla reli!ione, la reli!ione che fondata sul merito, sulluomo che deve meritare lamore di $io; lamore di $io con Ges non va pi meritato ma va accolto, la vita eterna non un frutto dei meriti delluomo che luomo deve meritare, ma un dono !ratuito da parte di $io. &cco perch il concetto di reincarnazione assolutamente incompatibile con il messa!!io di Ges e non si possono assolutamente mettere le due cose insieme, si in#uinano luno e laltra; #uindi lidea della reincarnazione non ha diritto di cittadinanza nella spiritualit cristiana, noi la vita eterna non la meritiamo per i nostri sforzi, ma un dono !ratuito che $io ci fa. *llora Ges, finalmente arriviamo a Ges, prender lidea farisaica; allora abbiamo visto che si affaccia lidea della resurrezione contestata dallautorit, portata avanti dai farisei. Ges si appropriato di #uesta idea della resurrezione solo per parlare a!li ebrei interessante che Ges usa sempre nei

11 .an!eli due lin!ua!!i e dovremo imparare dalla tecnica e dalla didattica di Ges: #uando Ges parla a!li ebrei, parla secondo cate!orie reli!iose che loro potevano comprendere anche se poi lui ne cambiava il contenuto, #uando Ges parla ai pa!ani, o!!i direi ai non credenti, Ges non adoperava mai cate!orie reli!iose, ma cate!orie prese in prestito dalla vita. *llora mentre a!li ebrei Ges parla di resurrezione, ma + lo vedremo + cambiandone il contenuto, con i pa!ani o i non credenti dellepoca, parla di una vita che capace di superare la morte. Ges dice "chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in (uesto mondo, la conserver) per la vita eterna " 6Gv /<,<07: la novit che porta Ges che mentre nella reli!ione ebraica, o in o!ni altra reli!ione, la vita eterna era un premio futuro per il buon comportamento tenuto nel presente, la novit che forse ancora noi cristiani non abbiamo ben capito, la novit che per Ges la vita eterna non risiede nel futuro 6tu ti comporti bene e dopo la morte come premio hai la vita eterna7: la novit che ha portato Ges che Ges parler sempre di vita eterna come una condizione nel presente. Ges lo dir pi volte: "chi crede ha la vita eterna" 6Gv >,/0; >,/D; >,>D; 0,<A; D,A2; D,A17. 5on dice "credi e poi avrai la vita eterna": #uesta la !rande novit che ha portato Ges e che se solo volesse il 'i!nore fosse il frutto di #uesto incontro e che se solo la comprendiamo cambia completamente il nostro rapporto con $io e di conse!uenza il rapporto con !li altri. *llora vediamo brevemente alcuni di #uesti testi importantissimi per comprendere come possibile !i adesso, ora, avere una vita di una #ualit tale che sia #uella eterna; sapete, #uesto tanto importante che i primi cristiani non credevano che sarebbero resuscitati, ma credevano di essere !i resuscitati. *vete visto il titolo un poco strano di #uesto conve!no: " I vivi non muoiono, i morti non risorgono" +. Questa unespressione presa dal .an!elo di -ilippo, un testo apocrifo dove c scritto: "se non si resuscita prima mentre si ancora in vita, morendo non si resuscita pi": cio la vita eterna o comincia !i in #uesta esistenza o non c pi, non che si muore e poi c la vita eterna, !i in #uesta terra noi possiamo avere una vita di una #ualit tale che sia eterna. &cco perch 'an "aolo in alcuni testi che possono sembrare molto strani, non parla de!li schiavi come di coloro che resusciteranno, ma come di coloro che sono !i resuscitati. C ad esempio nella lettera a!li &fesini "aolo che dice "con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in %risto &es6 " 6&f <,D7: "ci ha anche", non dice "ci risusciter". "aolo convinto che noi !i viviamo la condizione dei resuscitati, ma come possiamo essere resuscitati se non siamo morti, Ca resurrezione non avviene dopo la morte, o si risor!e #uando si in vita o non si risor!e pi. *ncora "aolo dice: "con lui infatti siete stati sepolti insieme nel !attesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti" 6Col <,/<7, oppure "se dun(ue siete risorti con %risto"

12 6Col >,/7: #uindi la vita eterna non un premio nellaldil, ma una condizione nel presente. Gi adesso, in #uesta esistenza, possiamo avere una vita di una #ualit tale + la #ualit divina + che indistruttibile e capace di superare la morte: il termine "eterna" non si riferisce tanto alla durata ma alla #ualit, una vita che provenendo da $io di una #ualit tale che neanche la morte riuscir a distru!!erla. 3a vediamo alcuni passi del .an!elo di Giovanni che ci fanno comprendere come si pu% !i adesso, su #uesta terra, avere una vita di una #ualit tale che permetter che non faremo lesperienza della morte. 4l capitolo D del .an!elo di Giovanni dice "chi mangia la mia carne e !eve il mio sangue ha la vita eterna" 6Gv D,0A7: attenzione, lo ripeter% fino alla morte, non "avr", "ha" la vita eterna. Cosa si!nifica, 3an!iare la carne di Ges, Ges che si fa pane, si!nifica dichiararsi disposti ad essere man!iati da!li altri, cio si man!ia il pane che Ges perch si disposti a farsi pane per !li altri. &bbene, Ges ci !arantisce che chi della propria vita fa pane per !li altri, cio chi mette la propria vita al servizio de!li altri, al bene de!li altri, ha !i adesso una vita di una #ualit tale che indistruttibile, ma Ges non si limita al semplice fatto di bere il san!ue + il san!ue si!nifica la morte +: vivere per !li altri secondo Ges non comporter lapplauso da parte della societ, ma inevitabilmente la persecuzione perch si tratter sempre di mettersi dalla parte dei perdenti, dalla parte de!li emar!inati, dalla parte di chi viene man!anellato e non di chi man!anella, #uindi si va incontro alla persecuzione inevitabile + ecco il san!ue +. *llora Ges ci assicura chi della propria vita ne fa un dono per !li altri mettendosi sempre dalla parte de!li ultimi ha !i adesso, su #uesta terra, una vita di una #ualit tale che la morte non potr scalfire. & Ges continua: "Perch+ la mia carne vero ci!o e il mio sangue vera !evanda" 6Gv D,007: ci% che da vita, ci% che alimenta la persona ci% che si fa per !li altri. 9 bello ma anche triste constatare che lunica cosa che vale nellesistenza il bene che si fatto a!li altri, tutto il resto fatica inutile: pensate #uante persone si perdono nella inutilit. Cunica cosa che vale il bene che si far a!li altri. & Ges spie!a #uesto fatto della vita eterna dicendo "chi mangia la mia carne e !eve il mio sangue dimora in me e io in lui" 6Gv D,0D7. 4eri sera abbiamo eliminato il paradiso, ma ecco ci% che sostituisce il paradiso: chi vive facendosi pane per !li altri, dimora !i in Ges, cio entrato !i nella sfera divina e Ges entra in lui. &cco la realt di $io: chi vive per !li altri si muove !i nellambito della sfera divina e, continua Ges, "come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cos0 anche colui che mangia di me vivr) per me... %hi mangia di (uesto pane vivr) in eterno " 6Gv D,01+087; #uindi Ges ci assicura che chi vive per il bene de!li altri ha una vita di una #ualit tale che, dir poi pi avanti, capace di superare la morte.

13 Cercheremo di capire me!lio cosa si!nificano #ueste cose. Ges continua al capitolo 8 dicendo "se uno osserva la mia parola, non vedr) mai la morte " 6Gv 8,0/7: allora #ui dobbiamo cambiare il concetto di morte, perch noi vediamo che pur credendo andiamo incontro alla morte. *llora cosa si!nifica la morte per Ges, "robabilmente lui non si sta riferendo alla morte biolo!ica, alla morte delle cellule, ma c un #ualcosaltro e vedremo di capirlo. -ino adesso abbiamo visto che la permanenza della vita attraverso la morte #uello che si chiama resurrezione, e secondo Ges + ecco perch ieri sera abbiamo parlato dellanima +, lanima non un #ualche cosa che sopravvive alla persona, ma la persona intera che continua la sua esistenza. Ges non dice "chi crede in me la sua anima vivr", chi crede vive !i, #uindi lindividuo nella sua pienezza, nella sua persona che continua la sua esistenza in $io. *llora pian piano ci stiamo avvicinando al concetto di morte, per capire cosa si!nifica la morte: secondo Ges la morte una trasformazione che comincia !i su #uesta esistenza. C bellissimo il prefazio nella 3essa dei defunti che tratta il mondo antico; c una formula insuperata, dice "la vita non tolta ma trasformata", la vita trasformata viene arricchita dal patrimonio di bene che reca in s . C nel libro dell*pocalisse unaffermazione importante per capire me!lio il si!nificato di certe pre!hiere che ma!ari recitiamo per i defunti. 5el libro dell*pocalisse le!!iamo: ""eati d'ora in poi, i morti che muoiono nel *ignore. *0, dice lo *pirito, riposeranno dalle loro fatiche, perch+ le loro opere li seguono" 6*p /A,/>7. .edete che contrasto: beati + cio la pienezza della felicit + coloro che sono morti nel 'i!nore. .oi sapete che una delle pre!hiere che si recitano per i defunti "C&terno )iposo", che se non ben compreso sembra una condanna aller!astolo: voi imma!inate riposare per tutta leternit, "er carit, una cosa incredibile, ma allora #uale il si!nificato di #uesto, Cautore afferma che la morte non ha lultima parola sulla vita del credente, la morte non una sconfitta o un annientamento e neanche un in!resso in uno stato dattesa, ma il passa!!io ad una dimensione di pienezza. 4l riposo del #uale lautore parla non indica la cessazione delle attivit, ma si riferisce alla condizione divina. .oi sapete che secondo il libro della Genesi, $io, che per sei !iorni lavor% alla creazione del mondo, il settimo !iorno ripos%: allora il riposo delle persone morte non si!nifica la cessazione di o!ni attivit, ma si!nifica la pienezza della condizione divina per continuare a collaborare con $io alla creazione del mondo. Quindi non unimmobilit perpetua. Quando ero piccolo ci dicevano che la vita eterna era contemplare per leternit il "adreterno: chiss che "pizza", perch dopo due o tre secoli uno si sar pure stufato di #uesta contemplazione eterna( 9 unattivit, la persona intera che ra!!iun!e attraverso la morte la pienezza della condizione divina, e $io lo chiama a collaborare con lui alla continua creazione delluniverso, per cui i nostri morti non solo sono vivi, ma sono vivificati. Ca creazione per Ges non terminata: Ges dice, nel .an!elo di Giovanni, "il Padre mio opera sempre e anch'io opero" 6Gv 0,/17, e i nostri

14 cari che sono morti continuano a collaborare con $io nella pienezza della condizione divina alla creazione del mondo. 3a solo chi crea e comunica vita entra nella dimensione di riposo. *vete sentito che lautore dice "le loro opere li se!uono": tutto il bene che si riusciti a fare in #uesta vita il patrimonio poi che ci permette di continuare a farle dopo. 3a c, e adesso vedremo di capirne il si!nificato, la morte definitiva. C anche una realt: dice lautore "non avranno riposo n+ giorno n+ notte (uanti adorano la !estia e la sua statua e chiun(ue riceve il marchio del suo nome" 6*p /A,//+/<7. Ca bestia nell*pocalisse rappresenta il potere, cio il successo, larricchimento; la pienezza della persona nel dominio, nel successo, nellarricchimento: pi si ricco, pi si potente e pi si di successo. Questo nel libro dell*pocalisse viene chiamato la bestia 6non ditelo a :erlusconi, altrimenti dice che Giovanni un comunista pure lui...7. 'ono !li uomini del sistema che sono fatti tutti u!uali. C ladorazione del capo, del leader, delluomo di successo, e tutto il loro sforzo di essere clonati a sua imma!ine e somi!lianza: porta allidolatria, diventare come il capo, essere come lui, ricchi, potenti. Cautore dice "prende il marchio del suo nome": non ha riposo n !iorno n notte. 9 la foto!rafia di tante persone: chi adora la bestia e chi non si mette nella linea di Ges, non riposa n !iorno n notte, per cui per loro la morte sar la fine definitiva di tutto. *llora abbiamo detto che la vita non viene trasformata dopo la morte, ma la sua trasformazione !i inizia nel corso dellesistenza dellindividuo. Credo che #uesto faccia parte dellesperienza della vita: luomo nasce, incomincia a crescere, e fino a una certa et + che potremmo fissare sui <2+>2 anni + cresce con una crescita armonica tra la parte biolo!ica dellindividuo 6il corpo, la "ciccia"7 e la parte spirituale, morale. Quindi si inizia mettiamo dal numero zero e si cresce e c una crescita armonica, cio cresce e si sviluppa il fisico, si sviluppa lintelletto e cresce anche la parte morale dellindividuo, la parte del suo spirito; poi purtroppo, dispiace ma una le!!e della natura, #uando la parte biolo!ica ha ra!!iunto il suo apice incomincia lento ma inesorabile il declino che conduce al disfacimento totale, e #uesto dispiace ma purtroppo cos@, se noi !uardiamo le foto!rafie di ventanni fa vediamo che eravamo diversi dal punto di vista biolo!ico e fisico. Quindi la natura cos@: c una partenza, si ra!!iun!e una pienezza e poi inevitabile, inesorabile, c il lento declino verso il disfacimento totale della parte biolo!ica, e #uindi con tutti i ritmi che le persone possono fare, con tutto #uello che uno cerca di fare per rallentare, #uesto processo inarrestabile. 3a mentre la parte biolo!ica del corpo ad un certo momento inizia il suo declino, la parte spirituale dellindividuo + c una separazione + continua la sua crescita. *rriva un punto che #uesta separazione insostenibile, lo descrive molto bene "aolo nella sua 'econda lettera ai Corinti: " per (uesto non ci scoraggiamo, ma anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, (uello

15 interiore si rinnova di giorno in giorno" 6<Cor A,/D7. *llaumentare del disfacimento della nostra parte biolo!ica, corrisponde la pienezza della maturit; alla morte delle cellule del corpo, corrisponde una vita indistruttibile. Quindi la morte non sar pi la distruzione, lannientamento della persona, ma soltanto della parte biolo!ica; la parte dellindividuo, la persona con tutto il suo patrimonio di ricchezza, continua a crescere. 4o credo che molti di noi, in certe situazioni della vita, fanno esperienza di unener!ia sconosciuta che non sapevano di avere. "er parlare della morte, siccome si parla di realt che non apparten!ono alla nostra esperienza, non possibile usare un lin!ua!!io in concetti, neanche Ges lo ha fatto: come si fa a descrivere #uello che non fa parte della nostra esperienza, *nche Ges ha avuto biso!no di imma!ini; sono due le imma!ini principali che Ges adopera per parlare di #uesta trasformazione. Hna, nel .an!elo di Giovanni, #uella del chicco di !rano; conosciamo lespressione "se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore, produce molto frutto " 6Gv /<,<A7. *ttraverso limma!ine del chicco che marcendo produce un frutto abbondante, Ges dichiara che la morte non altro che la condizione perch si liberi tutta lener!ia vitale che luomo conteneva. C un chicco di !rano; dentro c un patrimonio di ricchezza che !uardando il chicco di !rano non possibile percepire. "rendiamo non il !rano ma un esempio forse pi a portata di mano + almeno nelle nostre campa!ne +, prendiamo il !irasole, prendete il seme del !irasole: un seme scialbo, !ri!iastro, non particolarmente appariscente. Guardate la differenza con il fiore del !irasole: eppure la bellezza del fiore del !irasole era tutta contenuta nel seme. Ges ci assicura che in o!nuno di noi c unener!ia vitale, una pienezza di vita, una bellezza straordinaria che non possibile manifestare fintanto che siamo in #uesta terra. Ca morte non solo non distru!!er lindividuo, ma permetter la liberazione di tutta #uesta ener!ia, di #uesta potenza e liberer ed espander e far crescere la persona in una bellezza senza fine: #uindi la vita che nelle persone attende la morte per manifestarsi in una forma nuova. &cco #uello che allora dicevo ieri sera. 4l pianto per la morte di una persona cara un avvenimento che purtroppo prima o poi ci tocca nella nostra esistenza, ma attenti: la morte non stata la distruzione della persona cara, ma stato un momento della vita che !li ha permesso di manifestarsi in una bellezza che noi avevamo potuto forse intravedere, ma non avevamo potuto sperimentare nella sua pienezza. Ca morte consente allindividuo di esplodere in unesplosione vitale senza fine. Qualcosa di #uesta ener!ia che abbiamo dentro la possiamo !i sperimentare. .i mai capitata una situazione di emer!enza, 3ettiamo una persona della fami!lia ammalata che ha biso!no di assistenza in ospedale, ecc.: ma non vi siete accorti che nellassistenza a #uesta persona avete scoperto delle ener!ie dentro, delle forze, delle resistenze che non pensavate di avere prima, Cos

16 stato, 4l momento dellamore, il momento del servizio libera le ener!ie che luomo ha dentro. Ci siamo accorti di avere delle ener!ie, delle forze, delle resistenze che ci erano sconosciute, e una volta messe in atto #ueste non ritornano indietro, fanno parte del nostro patrimonio. 5ella morte, tutte #ueste ener!ie sconosciute ven!ono liberate. Hnaltra imma!ine che adopera Ges per indicare la morte limma!ine del dormire,. .oi sapete che il termine che adoperiamo nella lin!ua italiana, "cimitero", un termine preso in prestito dal !reco e si!nifica "dormitorio"; proprio dallinse!namento di Ges il luo!o dei morti si chiamava il dormitorio. Cos il dormire, "er Ges la morte e#uivale al dormire. $ormire non fa parte della morte, ma della vita. $ormire #uellazione che consente allindividuo di riposarsi, di rinfrancarsi dalla stanchezza della !iornata, per poi riprendere con ma!!ior vi!ore la sua esistenza, la sua vita: #uesto il dormire. *llora per Ges la morte non cessa la vita dellindividuo, ma #uella pausa necessaria nellesistenza per riprendere la vita con ma!!iore intensit. &cco allora che la nostra morte, e soprattutto #uella dei nostri cari, non stata una diminuzione, non stata una distruzione. '@, abbiamo visto il disfacimento della parte biolo!ica, ma noi non siamo #uesta parte biolo!ica anche se ci serve: i medici ci possono confermare che o!ni !iorno ci muoiono milioni di cellule, e chi se ne accor!e, Ce ne accor!iamo a distanza di anni perch se vediamo le foto di <2+>2 anni fa vediamo che non siamo come siamo adesso, ma non che ci accor!iamo che o!!i ci muoiono milioni di cellule che non si rinnovano pi. &cco, il momento della morte la cessazione di tutte le cellule biolo!iche dellindividuo, ma non della persona. Ges ci assicura, lo vedremo nel pomeri!!io con la resurrezione di Cazzaro, che chi vive per !li altri non far lesperienza della morte, non si accor!er della morte perch la vita che ha in s di una potenza tale che anche se la parte biolo!ica va in disfacimento, la persona non ne fa lesperienza. Come nessuno di noi o!!i si accor!er che !li muoiono <2+>2 milioni di cellule, cos@ sar il momento della morte: la fine di tutta la parte biolo!ica dellindividuo, ma un momento positivo che consente allindividuo di liberare tutta lener!ia che ha dentro. 3a c il rovescio della meda!lia; vedete, ieri sera abbiamo eliminato lanima, abbiamo capito cosI lIe#uivalente dellIanima, abbiamo eliminato il "aradiso, perch non fa parte del lin!ua!!io di Ges e abbiamo visto #uesta mattina cos lIe#uivalente del "aradiso. & lIe#uivalente dellI4nferno cosI, 'e una persona #uando arriva alla morte biolo!ica, la morte della vita, trova un corpo svuotato, se per le scelte ne!ative compiute nella propria esistenza di vita non trova niente, la morte definitiva della persona. 4n Ges, nel messa!!io di Ges, non cI un casti!o dopo la morte della persona; il

17 messa!!io di Ges non contiene minacce ai cattivi. 4l messa!!io di Ges assolutamente positivo: chi crede ha una vita capace di superare la morte, chi invece vive ripie!ato su di se, soltanto per il proprio io, per il proprio tornaconto, per la propria ricchezza, chi vive non comunicando vita a!li altri, ma sottraendo la vita a!li altri, chi non vive facendosi pane per !li altri, ma to!lie il pane da!li altri, #uesta una persona che pian piano soffoca fino a spe!nere lIener!ia vitale che aveva dentro. & #uando arriva la morte biolo!ica, la morte dellIindividuo, la morte per sempre. Questo nel 5uovo =estamento si chiama "morte seconda". 5el libro dellI*pocalisse, e anche nei .an!eli, cI un accenno a due tipi di morte, una delle #uali la "morte seconda"; ma #uante volte si muore, "erch si parla di "morte seconda", "erch secondo Ges ci sono due tipi di morte: una la morte biolo!ica, della "ciccia" tanto per intenderci, ma #uesta non scalfisce la persona che continua a vivere, ma se non cI niente anche la morte della persona, la morte definitiva. CI un accenno nel .an!elo di 3atteo, al capitolo /2, in cui Ges dice: " e non a!!iate paura di (uelli che uccidono il corpo ma non hanno potere di uccidere la vita9 63t /2,<8a7. Ges sta parlando ai discepoli e li avverte: attenti che se vivrete con me e con me a favore de!li altri andrete in corso alla persecuzione, una persecuzione che pu% rivelarsi mortale. "*e hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi" 6Gv /0,/?7, perch chi fa del bene a!li altri va contro !li interessi di un sistema: un controsistema di potere. Ci potranno to!liere la "ciccia", ma la vita che in voi non ve la possono scalfire. *nzi, la morte della "ciccia" sar il momento della liberazione, #uindi Ges dice: "temete piuttosto" + ed la prima volta che Ges dice a!li apostoli di aver paura + "colui che ha il potere di far perire e la vita e il corpo nella &eenna" 63t /2,<8b7. *bbiamo visto ieri sera #uella valle di Gerusalemme che era limmondezzaio: il termine che ho tradotto "vita" in !reco "psich", che non va tradotto "anima" ma indica la forza vitale dellindividuo, la vita autentica che continua anche dopo la morte. Cosa sta dicendo Ges, 'e lopposizione ai valori di una societ in!iusta pu% provocare e provoca la persecuzione e forse anche la perdita della vita fisica, attenti perch ladesione ai valori di #uesto sistema di potere, di ricchezza e di successo, che nella :ibbia viene rappresentato da "mammona", causa la morte definitiva. Ci sono due divinit rivali tra di loro. $a una parte c il padre di Ges, il $io che comunica vita facendosi servo de!li uomini: il $io che si mette al servizio de!li uomini, #uindi $io il servizio che per amore comunica vita. 4l suo rivale da sempre si chiama "mammona", il $io del potere, il $io che non serve !li uomini ma li domina. Hno comunica la vita indistruttibile, laltro distru!!e la vita assieme alluomo: #uindi ladesione ai valori del sistema conduce alla

18 totale distruzione della propria esistenza, che come un rifiuto #ualsiasi viene !ettato nellimmondezzaio di Gerusalemme. Questa la "morte seconda", non una minaccia da parte di Ges. 5oi non possiamo !iudicare che nessuna persona sia finita nella "morte seconda", non nostro compito, ma una possibilit. Quindi il messa!!io di Ges pienamente positivo: chi acco!lie il mio messa!!io ha una vita di una #ualit tale che #uella indistruttibile ed eterna; chi rifiuta sistematicamente o!ni stimolo di vita, o!ni scelta in favore de!li altri, va incontro allannientamento totale. Questo abbiamo detto che nell*pocalisse si chiama la "morte seconda". *bbiamo diversi brani nell*pocalisse, #uattro esattamente, dove si parla di "seconda morte": "Il vincitore non sar) colpito della seconda morte " 6*p <,//7, "su di loro non ha potere la seconda morte" 6*p <2,D7, "(uesta la seconda morte" 6*p <2,/A; </,87 5ella nuova creazione alla #uale siamo tutti chiamati a collaborare fin da adesso, collaborazione che non terminer con la morte, ma che verr potenziata dalla nuova vita che Ges ci ricrea, che il 'i!nore ci ricrea, nella nuova creazione non c spazio per la morte. Ca morte viene definitivamente distrutta. 5el libro dell*pocalisse si le!!e: " la morte e l'2de" + cio il so!!iorno dei morti + "resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. Poi la morte e l'2de furono gettati nello stagno di fuoco. 5uesta la morte seconda, lo stagno di fuoco " 6*p <2,/>+/A7. *ffermare che la morte stata !ettata in se stessa, la morte seconda, pu% sembrare un non+senso, invece molto elo#uente perch sta a indicare che la morte definitiva per il credente scompare dallorizzonte umano. Chi va incontro alla morte seconda, C*pocalisse dice: "per i vili e gl'increduli, gli a!ietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. : (uesta la morte seconda" 6*p </,87. Celenco di #ueste otto cate!orie di persone ri!uarda tutti coloro che sono contrari alla vita. *ttenti( 5on sono dei vizi che lautore moralista condanna come immorali, ma la descrizione del sistema di potere, cio il sistema della bestia, dove lidolatria si eri!e come norma e modello di vita. Quindi chi inse!ue il potere, il successo e la ricchezza, con la morte ha la sua esistenza completamente distrutta e annichilata; chi invece mette la propria vita al servizio del bene de!li altri, !i su #uesta terra ha una vita di una #ualit tale che la morte non potr scalfire.

E!ON"A PARTE (sabato mattina)

19 Ca concezione del !iudizio di $io sba!liata, frutto di una teolo!ia medievale: anche #uesta non ha diritto di cittadinanza nella spiritualit e nel lin!ua!!io dei cristiani. 5on esiste nessun !iudizio. 4eri sera dicevamo che tante persone hanno vissuto nellIan!oscia e nella paura, e in tutta la loro esistenza non hanno percepito la bellezza di #uella che stata chiamata "buona notizia": voi sapete che ".an!elo" si!nifica: "buona notizia". Quella di Ges dice: ".i lascio la mia !ioia, perch la vostra !ioia sia addirittura traboccante e la potete trasmettere a!li altri". Ca paura del !iudizio, $ice la Chiesa che se molti sono atei, la colpa delle rappresentazioni di $io che sono state date. Qui ricordo i vecchi catechismi in cui si diceva che tutte le nostre colpe sono re!istrate da $io; addirittura, nel !iorno del !iudizio + pensate che ver!o!na( +, o!nuno in fronte avr scritto tutto #uello che ha fatto, perch cera #uel trian!olo con #uellocchio di $io che ci se!uiva dappertutto, pure al cesso per vedere se ci toccavamo o no. &ra tremenda lIimma!ine di un !iudizio di $io: a $io non sfu!!e niente. Hno sa #uello che fa. Chi di noi non ha commesso sciocchezze, infedelt, tradimenti, stupida!!ini, peccati se vo!liamo utilizzare un lin!ua!!io reli!ioso, nella propria esistenza, &bbene, il .an!elo di Giovanni non poteva essere pi chiaro. $io non ha mandato il fi!lio per !iudicare il mondo, ma per salvare il mondo: da parte di $io non cI nessun !iudizio, assolutamente. Ges non !iudica, neanche il "adre !iudica. 5on cI nessun !iudizio per la nostra condotta, c una proposta di vita piena, con le conse!uenze di chi la acco!lie e le conse!uenze di chi la rifiuta. $a dove nasce allora #uesta imma!ine del !iudizio, 5asce nel .an!elo di 3atteo, capitolo <0 63t <0,>/+AD7, dove Ges si rif ad una tradizione ebraica. .oi sapete che !li ebrei credevano che, per il fatto di essere i fi!li di *bramo, non andassero incontro a nessun !iudizio ed ottenessero direttamente la salvezza, e dicevano che nellIultimo !iorno si presenteranno tutti i popoli davanti a $io. $io sar seduto con il libro della le!!e e chieder: "CIhai osservata," "'i". ".ieni con me". "5on lIhai osservata,". ".attene via". *llora Ges, parlando proprio con !li ebrei, presenta la stessa scena perch il problema, e lo tratteremo me!lio domani mattina, era #uesto: "3a #uelli l@ che non hanno mai sentito parlare di $io, #uelli che non credono in $io, #ual la loro sorte," *llora Ges parla di #uesta imma!ine del !iudizio, dove le persone non ven!ono !iudicate per ci% che hanno creduto o non creduto, se hanno pre!ato o non pre!ato, ma o!nuno si auto!iudica per lIatte!!iamento che ha avuto nei confronti dellaltro. 5on esiste: "hai creduto in $io," 3a dice: "#uando hai trovato #uellIaffamato e !li hai dato da man!iare,". 5on esiste: "hai pre!ato $io,". 3a: hai visitato la persona carcerata, Quindi la salvezza anche per coloro che non credono in $io e che si formano alla verit, alle esi!enze dei biso!ni de!li uomini. Quindi non esiste nessun !iudizio. 4l !iudizio, se vo!liamo usare #uesta terminolo!ia,

20 ce lo facciamo da soli, la !enesi su #uesta esistenza. Ca parabola del banchetto nuziale: "molti sono i chiamati, ma pochi eletti" 63t <<,/A7. .oi sapete, lo accennavo prima, che una volta era obbli!atorio essere cattolici, non cera possibilit di salvezza al di fuori, ma Ges mai si so!na di imporre il suo inse!namento. Ges fa una proposta e una chiamata: #uelli che rispondono sono a posto, ma #uelli che non rispondono non si!nifica che sono dannati. 'i!nifica che #uella pienezza di vita #ui su #uesta terra Ges la propone a tutti e pochi sono #uelli che se la sentono di acco!liere #uesto messa!!io. Ges non venuto a parlare dellaldil, ma a cambiare il di #ua. Quando Ges dice che i ricchi non entreranno nel re!no dei cieli non dice che non andranno in paradiso: si!nifica che su #uesta terra non avranno la pienezza di vita che venuto a proporre. Ca pre!hiera per i defunti, una delle trappole me!lio con!e!nate dai preti + come le sanno fare i preti nessuno le fa +, sono le messe !re!oriane, le conoscete, 'e date unofferta per far celebrare per trenta !iorni di se!uito una 3essa esclusivamente per il vostro caro defunto, il vostro caro ha una cupoletta centrale nella storia di $io: #uesta stre!oneria, #uesto furto, #uesto pa!anesimo. Cosa si!nifica pre!are per i defunti, 'e pre!hiera per defunti si!nifica pre!are o fare celebrare una 3essa per dare una spintarella in avanti nella hit parade del !radimento di $io, #uesto assolutamente no, #uesto assolutamente no( Cosa si!nifica che domani noi celebreremo l&ucarestia e la metteremo proprio in #uesto contesto di celebrazione e di rin!raziamento della vita, una celebrazione nella #uale sono presenti tutti i nostri cari, "re!are per un defunto non si!nifica pre!are per favorir!li la sua salvezza, per farlo uscire + ricordate, Hna volta cera pure il pur!atorio, per farlo uscire un po dal pur!atorio +. Cosa si!nifica la pre!hiera per i defunti, 'i!nifica rin!raziare il 'i!nore che ha concesso al nostro caro una vita che stata capace di superare la morte. Co vedremo domani nell&ucarestia: $io non to!lie da #uesta vita ma to!lie dalla sua. *llora nell&ucarestia, il momento principale, pre!hiamo per i nostri cari, non per favorire lincontro con $io + loro sono !i nella !razia di $io +, ma rin!raziamo il 'i!nore perch ha concesso loro una vita capace di superare la morte, e #uesto fa si che il nostro caro non vada pensato nel buio di un sepolcro e neanche svolazzante nellarco dei cieli, ma vivo e vivificante allinterno della comunit cristiana.

TER#A PARTE (sabato pomeriggio) *bbiamo detto che, secondo "aolo, "se %risto non resuscitato (...) vana anche la vostra fede" 6/Cor /0,/A7: #uindi importante credere che Ges sia resuscitato, ma cosa si!nifica che Ges resuscitato, *nche #ui purtroppo

21 abbiamo le idee un po confuse o addirittura deviate; dicevamo ieri sera che nessun .an!elo descrive la resurrezione di Ges, #uindi il fatto della resurrezione non descritto in nessun .an!elo. Cunica descrizione della resurrezione di Ges la Chiesa non lha considerata autentica, ed purtroppo invece #uella che ha eccitato la fantasia de!li scrittori e de!li artisti. Ca conosciamo tutti limma!ine del Ges trionfante che esce dalla tomba con il vessillo della vittoria: non appartiene ai .an!eli, ma in un testo apocrifo del /02 chiamato il .an!elo di "ietro. Quindi nessun .an!elo ci descrive la resurrezione di Ges. =utti la descrivono in forme diverse, ma il si!nificato che intendono proporre identico: ci offrono la possibilit di sperimentarlo resuscitato. 5on possibile credere che Ges resuscitato perch ci viene inse!nato dalla Chiesa, e neanche perch scritto nei .an!eli: fintanto che non si sperimenta nella propria esistenza la realt di Ges vivo e vivificante, non possibile credere a Ges resuscitato. &cco perch , mentre nessuno dei .an!eli ci dice come Ges resuscitato, tutti, in maniera differente luno dallaltro, danno lindicazione di come sperimentarlo resuscitato. Ca resurrezione di Ges non appartiene alla storia ma alla fede, non un episodio della cronaca, ma un episodio che si chiama teolo!ico. Cosa si!nifica, 'e al momento della resurrezione di Ges fosse stata presente, o!!i, la televisione con foto!rafi, non avrebbero foto!rafato e ripreso assolutamente niente, perch la resurrezione di Ges non un episodio storico, ma un episodio che ri!uarda la fede: non possibile vedere con !li occhi, con la vista fisica Ges resuscitato, biso!na vederlo con la vista interiore. Questo pu% sconcertare, ma #uello che ci presentano !li evan!elisti. 'e avete dimestichezza con i .an!eli, provate ad andare a le!!ere i racconti della resurrezione: o!ni evan!elista ce la presenta in maniera differente e non possibile conciliare un .an!elo con laltro. Quello che ci sembra il pi normale come relazione il .an!elo di Giovanni. 5el .an!elo di Giovanni Ges stato assassinato a Gerusalemme, #uindi morto a Gerusalemme, resuscitato a Gerusalemme; i discepoli sono racchiusi nel cenacolo per paura di fare la stessa fine di Ges a Gerusalemme, Ges appena resuscitato appare ai suoi discepoli. Questa la relazione che ci sembra, anche storicamente, la pi plausibile; #uindi Ges resuscitato, la prima cosa che fa, appare ai suoi discepoli. Questo nel .an!elo di Giovanni: ma nel .an!elo di 3atteo, #uello che adesso noi tratteremo, lepisodio completamente diverso. Ges, morto a Gerusalemme, resuscitato a Gerusalemme, non compare ai discepoli; manda a dire: "mi volete vedere, *ndate in Galilea(" 6cfr. 3t <8,/27. *llora vedete che tra i due episodi non possibile alcuna conciliazione.

22 E Ges apparso il !iorno della sua resurrezione ai suoi discepoli a Gerusalemme o, come dice 3atteo, li ha costretti ad andare in Galilea. $a Gerusalemme in Galilea ci sono normalmente A !iorni di cammino, perch #uesta bizzarria, 3a non pi normale #uello che ha scritto Giovanni, che Ges resuscitato appare subito ai suoi discepoli, "erch li manda in Galilea e ritarda lesperienza importantissima della resurrezione, &bbene, tutti !li evan!elisti indicano la stessa cosa: il si!nificato lo stesso, le forme per presentarlo sono differenti. =utti !li evan!elisti ci vo!liono dire #uesta profonda verit: possibile sperimentare Ges resuscitato soltanto mettendo in pratica il suo messa!!io, vivendo come lui vissuto. &cco allora in un altro .an!elo, per esempio nel .an!elo di Cuca, conosciamo tutti lIepisodio dei discepoli di &mmaus: anche l@ non possibile conciliarlo n con Giovanni n tanto meno con 3atteo. =utti !li evan!elisti indicano la stessa cosa: nessuno ci dice come risorto Ges ma tutti ci dicono come possibile sperimentarlo resuscitato. & come possibile sperimentarlo resuscitato, .ivendo come lui vissuto. 5el .an!elo di Giovanni Ges dir: "%ome il padre ha mandato me, anch'io mando voi" 6Gv <2,</7, cio praticate il mio messa!!io e avrete in voi una #ualit di vita talmente forte da essere indistruttibile, + cio una vita divina +, e #uindi sperimenterete che io sono vivo. 5el .an!elo di Cuca, #uandI che i discepoli si rendono conto chi Ges, Quando Ges spezza il pane: Ges che si fa pane per !li altri. 4n #uel momento sperimentano nella propria esistenza la presenza di Ges vivo e vivificante.

dal $angelo di Matteo %&'()%* Ca tomba vuota. 3essa!!io dellan!elo / "assato il sabato, allalba del primo !iorno della settimana, 3aria di 3!dala e laltra 3aria andarono a visitare il sepolcro. < &d ecco che vi fu un !ran terremoto: un an!elo del 'i!nore, sceso dal cielo, si accost%, rotol% la pietra e si pose a sedere su di essa. > 4l suo aspetto era come la fol!ore e il suo vestito bianco come la neve. A "er lo spavento che ebbero di lui le !uardie tremarono tramortite. 0 3a lan!elo disse alle donne: "5on abbiate paura, voi( 'o che cercate Ges il crocifisso. D 5on #ui. 9 risorto, come aveva detto; venite a vedere il luo!o dove era deposto. 1 "resto, andate a dire ai suoi discepoli: 9 risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; l lo vedrete. &cco, io ve lho detto". 8 *bbandonato in fretta il sepolcro, con timore e !ioia !rande, le donne corsero a dare lannunzio ai suoi discepoli.

23 Capparizione alle pie donne ? &d ecco Ges venne loro incontro dicendo: "'alute a voi". &d esse, avvicinatesi, !li presero i piedi e lo adorarono. /2 *llora Ges disse loro: "5on temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e l mi vedranno".

'opruso dei capi !iudei // 3entre esse erano per via, alcuni della !uardia !iunsero in citt e annunziarono ai sommi sacerdoti #uanto era accaduto. /< Questi si riunirono allora con !li anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: /> "$ichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e lhanno rubato, mentre noi dormivamo. /A & se mai la cosa verr allorecchio del !overnatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da o!ni noia". /0 Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Cos@ #uesta diceria si divul!ata fra i Giudei fino ad o!!i.

*pparizione in Galilea e missione universale /D Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Ges aveva loro fissato. /1 Quando lo videro, !li si prostrarono innanzi; alcuni per% dubitavano. /8 & Ges, avvicinatosi, disse loro: "3i stato dato o!ni potere in cielo e in terra. /? *ndate dun#ue e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del "adre e del -i!lio e dello 'pirito santo, <2 inse!nando loro ad osservare tutto ci% che vi ho comandato. &cco, io sono con voi tutti i !iorni, fino alla fine del mondo".

.ediamo adesso, sommariamente, il capitolo <8 del .an!elo di 3atteo che #uello pi strano. Ges dice: "3i volete vedere, *ndate in Galilea". 4l cap. <8 dice che "passato il sa!ato, all#al!a del primo giorno della settimana, Maria di M)gdala e l#altra Maria andarono a visitare il sepolcro": manca unIaltra donna, perch , *l momento della crocifissione di Ges erano indicate 3aria di 3a!dala, unIaltra 3aria e la madre dei fi!li di Bebedeo: come mai adesso la madre dei fi!li di Bebedeo sparisce, Ce donne nei .an!eli sono tutte positive eccetto due fi!ure che sono le!ate con il potere: colei che lo detiene, &rodiade, e colei che lo ambisce, la madre dei fi!li di Bebedeo nel famoso episodio 9(&es6), d0 che (uesti miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno " 63t <2,</7. 9 la donna ambiziosa che aspira il potere per i fi!li e indirettamente anche per s : con la morte di Ges la fine dei suoi so!ni, #uindi chi rincorre il potere non far lIesperienza della resurrezione di Ges. Quindi #uesta donna assente.

24 & scrive lIevan!elista che "vi fu un gran terremoto"; non un sisma il terremoto, una forma letteraria per indicare una manifestazione divina. " /d ecco un angelo del *ignore": #uando troviamo lIespressione "an!elo del 'i!nore", non si!nifica mai un an!elo inviato dal 'i!nore, ma $io stesso. Gli ebrei ci tenevano a tenere distante la relazione tra $io e !li uomini; #uando $io entrava in contatto con !li uomini non parlavano mai del 'i!nore o $io, ma mettevano sempre lIespressione "an!elo del 'i!nore". Quindi "an!elo del 'i!nore", #uando lo troviamo nell*ntico =estamento e nel 5uovo, indica sempre $io stesso che entra in contatto con !li uomini. &d interessante che nel .an!elo di 3atteo troviamo #uesto "an!elo del 'i!nore" tre volte: la prima per annunciare la nascita di Ges a Giuseppe 63t /,<2;<A7, la seconda per difenderlo dalle trame omicide di &rode 63t <,/>;/?7 e la terza per confermare che la vita, #uando proviene da $io, pi forte della morte 63t <8,<7. Questo 9angelo del *ignore, sceso dal cielo, si accost3, rotol3 la pietra e si pose a sedere su di essa". CI unIespressione che usiamo comunemente e che si rif allIuso funerario antico: lespressione che adoperiamo : "mettiamoci una pietra sopra". Cosa si!nifica mettere una pietra sopra, 'i rif alluso funerario antico: il morto veniva messo nel sepolcro e ci si metteva una pietra sopra. 3ettere una pietra sopra si!nifica: tutto finito. &bbene, $io, che fa irruzione in #uesto avvenimento, rotola la pietra e si siede sopra la pietra: la comunicazione tra il re!no dei morti che indicava il sepolcro e #uello dei vivi, con Ges viene ripristinata, prima cera la separazione. Qui lIevan!elista ci descrive la paura delle !uardie e il rimprovero che lIan!elo del 'i!nore, $io stesso, faI alle donne: "*o che cercate &es6 il crocifisso" + dire crocifisso si!nificava dire maledetto, perch morire crocifissi era la morte riservata ai maledetti da $io . 9-on (ui. ; stato resuscitato, come aveva detto, venite a vedere il luogo dove era deposto". Qui lIevan!elista dice che Ges stato resuscitato: la resurrezione una nuova creazione che compie $io nella persona. Ca resurrezione non la rianimazione del cadavere, ma una nuova creazione: come dice "aolo, "si semina un corpo animale" + il corpo della ciccia ., 9risorge un corpo spirituale" 6/Cor /0,AA7. Quindi la resurrezione non la rianimazione dellindividuo, ma una nuova creazione compiuta da $io. &cco perch importante: una volta che Ges resuscitato compare in una forma diversa, in un aspetto diverso che non possibile percepire se non mettendosi in sintonia con la lun!hezza dIonda dellIamore di $io. Ca domanda: ma dove sono i nostri cari, 5on sono in un luo!o, ma dove sono i nostri cari, 5on stanno da #ualche parte: per sperimentarli, per vederli, biso!na che la nostra vita sia messa in sintonia con la lun!hezza dIonda dellIamore di $io, e #uindi si sperimenta che #ueste persone, che non sono rianimate, si presentano in una forma nuova.

25 4l 'i!nore dice: "Presto, andate a dire ai suoi discepoli$ stato resuscitato dai morti, e ora vi precede in &alilea, l) lo vedrete ". 9 importantissimo #uestIannuncio del .an!elo: Ges stato resuscitato dai morti, cio $io !li ha ricreato la vita e #uindi non pi nel re!no dei morti, li precede in Galilea + ora vedremo perch +, e li invita: "l lo vedrete". 5ella lin!ua !reca il verbo "vedere" si scrive in due maniere; noi nella lin!ua italiana adoperiamo lo stesso verbo nelle due realt. Quando parliamo con una persona adoperiamo il verbo "vedere" anche per "capire"; nella lin!ua !reca ci sono due verbi: uno che indica la vista fisica + #uindi io vedo voi che siete #ui +, lIaltro verbo che indica la vista interiore, cio la comprensione, la percezione, ed #uesto verbo che adopera lIevan!elista. CIevan!elista non assicura a!li undici discepoli che avranno delle visioni: le visioni non esistono, se c #ualcuno che ha delle visioni dite!li di misurarsi la pressione o di ricoverarsi, esistono soltanto per chi ascolta )adio 3aria, e non esistono apparizioni. 9 una possibilit che tutti possono avere, non un privile!io per poche persone, per i visionari, ma una possibilit per tutti i credenti #uesto verbo "vedere", importantissimo nel .an!elo di 3atteo: #uello che contenuto nella beatitudine "!eati i puri di cuore, perch+ vedranno Dio" 63t 0,87. Cosa dice lIevan!elista, ""uro di cuore": il cuore, nel mondo ebraico, non la sede de!li affetti, la coscienza. Ges dice: "le persone limpide, le persone trasparenti, le persone cristalline" + e uno limpido, cristallino, trasparente #uando ha rinunciato allIambizione di apparire e si preoccupa soltanto di se!uire !li altri +, "#ueste persone sono talmente trasparenti e libere che vedranno $io". 5on nellIaldil + nellaldil lo vedranno tutti +, ma #ui( 5ella loro esistenza terrena, faranno unIesperienza costante e profonda della presenza di $io. 3entre !li altri non vedono perch sono occupati da troppe cose, le persone limpide e trasparenti si accor!ono di una presenza di $io continua, costante e vivificante: un $io che si mette al servizio dei suoi, un $io che tutto trasforma in bene. "er fare #uesta esperienza per% biso!na essere persone trasparenti, persone cristalline: chi trasparente con !li altri trasparente anche con $io, #uindi percepisce $io nella sua esistenza. &cco perch non c nostal!ia di chiss #uale paradiso lontano. *llora dice di andare in Galilea per sentire la presenza del 'i!nore; "a!!andonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli". 3i piace sempre sottolineare che nei .an!eli uomini e donne non sono posti allo stesso fianco; le donne sono sempre prima de!li uomini. 5on cI u!ua!lianza tra uomini e donne nei .an!eli; noi uomini purtroppo nei .an!eli ci facciamo sempre la fi!ura dei fessi perch siamo sempre i pi tonti, i pi tardi, e sempre ne!ativi. & #uesto era tremendo nella cultura dellIepoca, perch nella cultura dellepoca cIera una scala !erarchica dove cIera $io, attorno a $io cIerano !li an!eli del

26 servizio e poi, via via scendendo, !li uomini e allIultimo posto, lontanissime da $io, cIerano le donne, Ce donne, per il fatto delle mestruazioni, erano considerate in una condizione di perenne impurit, per cui le pi lontane da $io. 5ei .an!eli si capovol!e. 5ei .an!eli il ruolo de!li an!eli lo svol!ono le donne; il verbo "annunziare" lo stesso da cui deriva il termine "nunzio", cio an!elo. *lle donne nei .an!eli concesso non il compito de!li uomini, ma #uello superiore a!li uomini che #uello de!li an!eli, #uello di comunicare vita. " /d ecco &es6 venne loro incontro": #uando si va a trasmettere un messa!!io di vita impossibile non incrociare nella propria strada Ges. Quindi le donne accol!ono #uesto messa!!io di vita, vanno ad annunciare una vita che pi forte della morte e incontrano Ges: #uesta unIesperienza costante nella vita di tutti coloro che vanno a trasmettere un annuncio di vita. Chi va a trasmettere vita, trasmette la propria vita rafforzata da #uella di $io: #uando si fa del bene a!li altri, #uando si comunica bene a!li altri, il nostro bene centuplicato da una forza che il 'i!nore ci dona. Quindi incontra loro dicendo: "rallegratevi". Ca prima parola che levan!elista mette in bocca a Ges resuscitato "ralle!ratevi", e anche #uesta espressione la troviamo, unica volta nel .an!elo, al termine delle beatitudini. *l termine delle beatitudini Ges dice: "beati voi se farete tutto #uesto, sarete perse!uitati, sarete calunniati ma ralle!ratevi perch il padre sta dalla parte vostra" 6cfr. 3t 0,//+/<7: dicendo Ges "ralle!ratevi", faI comprendere cosI #uesta alle!ria. Ca fedelt alle beatitudini, anche nella persecuzione, porta come conse!uenza una vita che capace di superare la morte, una vita indistruttibile che ora, per la prima volta, visibile in Ges. & Ges dice alle donne: "non temete, andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in &alilea e l) mi vedranno". 5otate linsistenza: non era pi semplice Gerusalemme, &ra l@( Ges cate!orico: che vadano in Galilea e l mi vedranno. Gli undici andarono in Galilea + ed ecco la novit, ed ecco la possibilit per tutti noi + sul monte che Ges aveva loro fissato: ma Ges non ha fissato nessun monte( Can!elo del 'i!nore ha detto: "andate in Galilea e lo vedrete"; Ges ha ripetuto: "andate in Galilea, l mi vedranno". 3a la Galilea una re!ione abbastanza vasta, ci sono tanti monti: perch levan!elista dice: "!li undici discepoli intanto andarono in Galilea su il monte che Ges aveva loro fissato", Qual #uesto monte, e perch ci vanno direttamente, Cespressione "il monte", nel .an!elo di 3atteo, la troviamo per indicare il monte dove Ges proclama il suo messa!!io, #uello che conosciuto come "il monte delle beatitudini" 63t 0,/7. &cco allora la chiave di lettura dellepisodio della resurrezione di Ges, che non un privile!io concesso duemila anni fa a #ualche decina o #ualche centinaio di persone, ma una possibilit per i credenti di tutti i tempi: per sperimentare

27 un Ges resuscitato biso!na andare in Galilea sul monte dove Ges ha annunziato il suo messa!!io, messa!!io che stato formulato e riassunto nelle beatitudini. *llora #uesta unesperienza per tutti. .o!liamo sperimentare che Ges vivo, .o!liamo incontrarlo e tentare nel nostro interno + #uesto non si!nifica avere visioni o allucinazioni, ma una profonda convinzione, una profonda esperienza +, Cevan!elista ci dice come si fa: mettete in pratica il suo messa!!io, #uel messa!!io che Ges ha annunciato nel discorso sul monte, che formulato nelle beatitudini e che possiamo riassumere cos@: "beati #uelli che si occupano de!li altri perch #uesti permetteranno a $io di occuparsi di loro; chi nella propria vita si sente responsabile della felicit de!li altri permette a $io di prendersi cura della sua felicit". 9 un cambio meravi!lioso; come abbiamo visto altre volte, pi luomo d a!li altri e pi $io !li comunica capacit da dare. Ca linea di sviluppo e di crescita della persona #uella del dono !eneroso; per Ges il valore di una persona sta nella !enerosit, perch tutti possiamo essere !enerosi meno i ricchi. 4l ricco ricco perch non !eneroso + se fosse !eneroso non sarebbe ricco +, ma !enerosi lo possiamo essere tutti. &ssere !enerosi non dipende dalla salute, non dipende dalla cultura, non dipende dalla puntualit: essere !enerosi tutti lo possiamo. "er Ges la linea di sviluppo che fa crescere lindividuo in una crescita senza fine il dono !eneroso di s , pi uno si dona a!li altri e pi permette a $io di comunicar!li vita: #uesta esperienza costante, profonda di vita da parte di $io lesperienza della resurrezione. *d un certo momento della propria esistenza si sente dentro di se palpitare una potenza, una #ualit tale di vita che si comprende come #uesta vita non ha nulla a che vedere con il disfacimento del corpo: #uesta la vita che continua per sempre. Quindi "gli undici discepoli, intanto, andarono in &alilea, sul monte che &es6 aveva loro fissato", ma #ui c un piccolo intoppo. 'crive levan!elista: "(uando lo videro" + #uindi vedono Ges resuscitato, ed sempre il vedere che ri!uarda la vista interiore non la vista fisica +, "gli si prostrarono innanzi" + prostrare si!nifica riconoscere la condizione divina +; " alcuni per3 du!itavano". $i che dubitavano, 5on che fosse Ges, lo vedono e lo adorano; non che fosse resuscitato, lo hanno appena sperimentato. "erch levan!elista dice che dubitano, Questo verbo "dubitare" cI soltanto unaltra volta nel .an!elo di 3atteo: #uando "ietro vuole camminare sulle ac#ue + si!nifica avere la condizione divina +. Ges invita a farlo e "ietro comincia ad affondare, e Ges dice: "<omo di poca fede, perch+ hai du!itato1" 63t /A,>/7. $ubitare si!nifica non avere la condizione divina, ma come "ietro pensare che #uesta si ottiene con lintervento da parte di $io. 5o( Ca condizione divina si riceve soltanto mettendo la propria esistenza al servizio de!li altri, passando inevitabilmente per la croce e per la persecuzione: allora i discepoli, che hanno visto la fine di Ges che passato attraverso il supplizio della croce, dubitano di essere capaci anche loro di passare attraverso #uesta croce per ottenere la condizione divina.

28 Ce ultime parole di Ges sono importantissime. $ice: "andate dun(ue e ammaestrate tutte le nazioni, !attezzandole nel nome del Padre e del iglio e dello *pirito santo", cio immer!endo le persone nella realt di $io e soprattutto, #uesta parola che sembra essere stata cancellata dai .an!eli: "/cco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi ". "-ino alla fine dei tempi" unespressione ebraica per indicare "per sempre": Ges resuscitato non si con!eda dai suoi, ma li invita ad andare per il mondo, non a trasmettere una dottrina, ma a praticare un messa!!io damore. Questo invito non rivolto ai preti, ma per tutta la comunit dei discepoli. Ges non sta parlando di amministrare il 'acramento del :attesimo + il verbo battezzare si!nifica "immer!ere": Ges invita la comunit dei credenti, e dice: "andate e o!ni persona che incontrate immer!etela nella realt del "adre" + il "adre colui che comunica vita + "nella realt del -i!lio" + il -i!lio colui nel #uale #uesta vita si realizzata + "e nella realt dello 'pirito" + la forza e lamore che consente a #uesta vita di realizzarsi +. 9 lunico compito che ha la comunit cristiana. Ca tra!edia di noi cristiani che ci hanno trasmesso dottrine, ci hanno trasmesso catechismi ma non ci hanno fatto fare lesperienza di essere immersi in #uesto mondo damore: siamo stati educati pi al timore di $io e non ci hanno fatto lesperienza di essere completamente immersi, indipendentemente dalla nostra condizione e dalla nostra condotta. Ges #ui non dice "andate e i meritevoli immer!eteli nellamore di $io": #ui Ges dice "andate tra le nazioni pa!ane" + cio tra i miscredenti, tra coloro che secondo la cultura ebraica non sarebbero resuscitati +: andate di fronte ad o!ni persona indipendentemente dal loro credo reli!ioso, dalla loro condotta morale, dalla loro appartenenza a chiss chi. 4l compito della comunit cristiana di immer!ere o!ni persona nellamore di $io, un amore che perdona e che cancella, un amore che non ama per essere riamato, ma ama soltanto per amore: #uesto lamore che comunica vita. -orse #uesta stata la nostra tra!edia: che ci hanno trasmesso dottrine, inse!namenti, ma non ci hanno fatto fare lesperienza piena dellamore di $io, se c #uesto "perch io sono con voi tutti i !iorni per sempre". Ges non pensionato, Ges non un cassinte!rato: al centro della comunit cristiana per sempre. Ges non ha biso!no di un vicario, 3os s@( 3os morto sul monte 5ebo, e prima di morire ha avuto biso!no del suo vicario Giosu, che ha nominato suo successore: Ges no( Cui non ha biso!no di vicari: Ges vivo, presente e vivificante al centro della comunit cristiana, una comunit che se mette in pratica il suo inse!namento lo sente vivo, visibile e vivificante in o!ni momento della propria esistenza.

+,ARTA PARTE (sabato sera) dal $angelo di Giovanni (('()--

29 )isurrezione di Cazzaro / &ra allora malato un certo Cazzaro di :etnia, il villa!!io di 3aria e di 3arta sua sorella. < 3aria era #uella che aveva cosparso di olio profumato il 'i!nore e !li aveva asciu!ato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Cazzaro era malato. > Ce sorelle mandarono dun#ue a dir!li: "'i!nore, ecco, il tuo amico malato". A *lludire #uesto, Ges disse: "Questa malattia non per la morte, ma per la !loria di $io, perch per essa il -i!lio di $io ven!a !lorificato". 0 Ges voleva molto bene a 3arta, a sua sorella e a Cazzaro. D Quandebbe dun#ue sentito che era malato, si trattenne due !iorni nel luo!o dove si trovava. 1 "oi, disse ai discepoli: "*ndiamo di nuovo in Giudea(". 8 4 discepoli !li dissero: ")abb@, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo,". ? Ges rispose: "5on sono forse dodici le ore del !iorno, 'e uno cammina di !iorno, non inciampa, perch vede la luce di #uesto mondo; /2 ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perch !li manca la luce". // Cos@ parl% e poi so!!iunse loro: "4l nostro amico Cazzaro s addormentato; ma io vado a sve!liarlo". /< Gli dissero allora i discepoli: "'i!nore, se s addormentato, !uarir". /> Ges parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. /A *llora Ges disse loro apertamente: "Cazzaro morto /0 e io sono contento per voi di non essere stato l, perch voi crediate. Ers, andiamo da lui(". /D *llora =ommaso, chiamato $@dimo, disse ai condiscepoli: "*ndiamo anche noi a morire con lui(". /1 .enne dun#ue Ges e trov% Cazzaro che era !i da #uattro !iorni nel sepolcro. /8 :etnia distava da Gerusalemme meno di due mi!lia /? e molti Giudei erano venuti da 3arta e 3aria per consolarle per il loro fratello. <2 3arta dun#ue, come seppe che veniva Ges, !li and% incontro; 3aria invece stava seduta in casa. </ 3arta disse a Ges: "'i!nore, se tu fossi stato #ui, mio fratello non sarebbe morto( << 3a anche ora so che #ualun#ue cosa chiederai a $io, e!li te la conceder". <> Ges le disse: "=uo fratello risusciter". <A Gli rispose 3arta: "'o che risusciter nellultimo !iorno". <0 Ges le disse: "4o sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivr; <D chiun#ue vive e crede in me, non morr in eterno. Credi tu #uesto,". <1 Gli rispose: "'@, o 'i!nore, io credo che tu sei il Cristo, il -i!lio di $io che deve venire nel mondo". <8 $opo #ueste parole se ne and% a chiamare di nascosto 3aria, sua sorella, dicendo: "4l 3aestro #ui e ti chiama". <? Quella, udito ci%, si alz% in fretta e and% da lui. >2 Ges non era entrato nel villa!!io, ma si trovava ancora l dove 3arta !li era andata incontro. >/ *llora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, #uando videro 3aria alzarsi in fretta e uscire, la se!uirono pensando: ".a al sepolcro per pian!ere l". >< 3aria, dun#ue, #uando !iunse dovera Ges, vistolo si !ett% ai suoi piedi dicendo: "'i!nore, se tu fossi stato #ui, mio fratello non sarebbe morto(". >> Ges allora #uando la vide pian!ere e pian!ere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turb% e disse: >A "$ove lavete posto,". Gli dissero: "'i!nore, vieni a vedere(". >0 Ges scoppi% in pianto. >D $issero allora i Giudei: ".edi come lo

30 amava(". >1 3a alcuni di loro dissero: "Costui che ha aperto !li occhi al cieco non poteva anche far s@ che #uesti non morisse,". >8 4ntanto Ges, ancora profondamente commosso, si rec% al sepolcro; era una !rotta e contro vi era posta una pietra. >? $isse Ges: "=o!liete la pietra(". Gli rispose 3arta, la sorella del morto: "'i!nore, !i manda cattivo odore, poich di #uattro !iorni". A2 Ce disse Ges: "5on ti ho detto che, se credi, vedrai la !loria di $io,". A/ =olsero dun#ue la pietra. Ges allora alz% !li occhi e disse: ""adre, ti rin!razio che mi hai ascoltato. A< lo sapevo che sempre mi dai ascolto, ma lho detto per la !ente che mi sta attorno, perch credano che tu mi hai mandato". A>&, detto #uesto, !rid% a !ran voce: "Cazzaro, vieni fuori(". AA 4l morto usc@, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Ges disse loro: "'cio!lietelo e lasciatelo andare".

Car!omento di o!!i un ar!omento di non facile e immediata comprensione, non perch sia difficile il testo, ma perch purtroppo nellimma!inazione abbiamo tante imma!ini che ri!uardano il .an!elo che fanno s@ che #uando noi le!!iamo il .an!elo veniamo condizionati da #uello che crediamo di sapere: abbiamo visto dei #uadri, abbiamo visto delle rappresentazioni, dei film che condizionano pesantemente la nostra lettura del .an!elo. Hno dei rischi #uando le!!iamo il .an!elo di le!!ere una determinata espressione ma poi di modificarla e di interpretarla secondo #uello che crediamo di sapere. *bbiamo visto tante volte in passato, facendo tanti esempi; ad esempio nel .an!elo di Cuca, #uando &lisabetta viene visitata da 3aria e se si chiede alle persone chi sono, tutti rispondono: "sono cu!ine": e chi lha detto, "otevano essere anche zia e nipote, ma siccome tutta una tradizione dice che sono cu!ine...: il testo dice: "/lisa!etta, sua parente" 6Cc /,>D7. Eppure abbiamo visto altre volte che, pur le!!endo la passione di Ges, ci sono persone pronte a !iurare che Ges portando la croce caduto tre volte: ma chi lha detto, 4l .an!elo no di sicuro: Ges non cade mai. Quindi #uando si le!!e il .an!elo c il rischio di una pre+comprensione, e nellepisodio delicatissimo che stiamo per esaminare #uesta sera #uesto pi forte che mai perch dovremo parlare delle cosiddette "resurrezioni" operate da Ges nei .an!eli. Ci sono tre "resurrezioni" operate da Ges: in casa del defunto 6 la fi!lia del capo della sina!o!a7, durante il funerale 6 il fi!lio della vedova di 5ain, episodio che soltanto Cuca ci trasmette7 e infine al cimitero 6la resurrezione di Cazzaro, la pi difficile, perch Cazzaro era !i morto da #uattro !iorni7: ed #uella che trattiamo. Ca ra!azza era appena morta, il ra!azzo era ancora caldo + si pu% dire + portato nel funerale: invece Cazzaro proprio morto, da !iorni nella tomba.

31 4n pi nei .an!eli c una resurrezione imbarazzantissima, che mette in !rande imbarazzo: i predicatori #uando si trovano a commentare #uesto brano cercano di sorvolare. 5el .an!elo di 3atteo la morte di Ges viene descritta con #ueste parole: "/ &es6, emesso un alto grido, spir3. /d ecco il velo del tempio si s(uarci3 in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono," + attenzione al testo + "i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono" 63t <1,0/+0<7. Quindi #uando Ges muore si aprono i sepolcri e molti morti resuscitano, ma la stranezza che levan!elista scrive: "/ uscendo dai sepolcri, dopo la sua resurrezione, entrarono nella citt) santa e apparvero a molti" 63t <1,0>7. Quindi #uando Ges muore si spalancano le tombe e resuscitano i morti, ma non escono: non escono perch non "as#ua, aspettano per uscire il !iorno di "as#ua. .edete che unincon!ruenza: che stanno a fare, * prendere aria, 'ono !i resuscitati: che entrino nella citt santa e si facciano vedere( 4nvece dice: "uscendo dai sepolcri, dopo la sua resurrezione": non c commento a #uesto brano che non dica che non si tratta di un episodio storico. Quando Ges morto non si aperto nessun sepolcro, ma unimma!ine teolo!ica per indicare che Ges con la sua morte ha sconfitto la morte e con la sua resurrezione ha trasmesso la sua vita capace di superare la morte a #uelli che erano morti prima di lui. 5ei .an!eli, pi volte Ges assicura che chi crede in lui resusciter i morti: in duemila anni di cristianesimo non cI un morto resuscitato. Ci sono stati dei santi, straordinari, che hanno compiuto azioni prodi!iose, ma, a tuttIo!!i, ancora ci deve essere un morto resuscitato. &ppure Ges dice: "se aveste fede come un chicco di senape, chi dopo di me operer opere pi !randi di #uelle che io ho compiuto" 6cfr. 3t /1,<2; Gv /A,/<7. &bbene, in duemila anni di cristianesimo non c un morto resuscitato: i morti riman!ono morti. *llora, interro!ativo: ma non sar che #uando Ges dice che chi crede in lui resusciter i morti, intende per resurrezione #ualcosa di diverso dalla rianimazione di un cadavere, "er comprendere me!lio #ualcosa che ma!ari ancora non stato chiarito sulla morte e sulla vita che cI dopo la morte, esaminiamo #uesto episodio che come tutti !li altri episodi. Come sempre, anche #uestanno, #uelle che vi ven!ono presentate sono delle interpretazioni alla luce di studi biblici ed ese!etici, ma sono delle proposte: chi sente che #ueste proposte rispondono a desideri ad aspettative nel suo intimo le acco!lie, chi invece ne viene turbato riman!a pure con le sue idee. Co dico perch #uesto episodio di Cazzaro provocher dello sconcerto o forse del rifiuto da parte di #ualcuno. 'e interpretiamo i .an!eli alla lettera, #uelle che ha compiuto Ges non possono essere chiamate "resurrezioni" ma "rianimazioni": per "resurrezione" si intende il passa!!io definitivo da una condizione di vita mortale a una immortale.

32 &bbene, Ges le persone che ha resuscitato non le ha trasferite in un mondo immortale, le ha rianimate: sono dei cadaveri rianimati che poi dopo saranno morti nuovamente, e ci si chiede a #uesto punto che servizio Ges !li abbia fatto. Gi erano morte, passate attraverso lesperienza della morte: Ges le rianima e costoro sanno che dovranno ancora passare attraverso lIesperienza della morte. 'e noi interpretiamo il .an!elo alla lettera, sono delle rianimazioni di cadaveri e non delle resurrezioni: a meno che lIevan!elista non intenda trasmettere de!li episodi di cronaca, cio de!li episodi che apparten!ono alla storia, ma delle profonde verit che ven!ono trasmesse attraverso una narrazione per renderle pi comprensibili. 9 #uesta la linea interpretativa che noi sce!liamo per commentare il brano di Cazzaro. 4l brano molto lun!o: vediamo soltanto !li aspetti pi salienti. Cazzaro faceva parte della comunit di Ges: cIera un rapporto di amicizia e di amore fra Cazzaro e Ges e la fami!lia di Cazzaro, composta dalle sorelle 3arta e 3aria. Cazzaro si ammala; le sorelle mandano a dire a Ges: "colui che tu ami malato" e Ges non si muove. 9 la prima incon!ruenza, strano: !li mandano a dire: "!uarda, colui che tu ami" + colui che tu ami si!nifica il rapporto che Ges ha con o!ni discepolo + "sta male" e Ges non solo non si muove, ma si ferma appositamente altri !iorni nel luo!o dove stava. 'oltanto #uando Cazzaro morto Ges si decide a mettersi in cammino: dal versetto /1 le!!iamo: "&es6 trov3 4azzaro che era gi) da (uattro giorni nel sepolcro". "erch #uesta indicazione, 'econdo il costume ebraico il funerale, #uindi la sepoltura, avveniva + e anche o!!i avviene +, lo stesso !iorno della morte: date le condizioni climatiche non si pu% aspettare uno o due !iorni. Co stesso !iorno della morte si seppellisce il cadavere. &ra credenza che lo spirito del cadavere stesse per tre !iorni nel sepolcro, fintanto che si riconosceva nel volto del cadavere: poi dal #uarto !iorno, #uando ormai il processo di decomposizione in stato avanzato e lo spirito non si riconosceva pi nel volto del morto, lo spirito abbandonava il cadavere, abbandonava il sepolcro e scendeva nello sheol o *de o inferi, cio nella caverna sotterranea dove tutti andavano a finire. Quindi levan!elista, sottolineando che Cazzaro da #uattro !iorni nel sepolcro, si!nifica che !i morto ed !i iniziato il processo irreversibile della decomposizione del cadavere. "Marta, come seppe che veniva &es6, gli and3 incontro (...) e disse a &es6$ =*ignore, se tu fossi stato (ui, mio fratello non sare!!e morto>? ". Ga mandato a dire a Ges che Cazzaro era malato e Ges non solo non si affrettato, ma addirittura rimasto nel posto dove stava: e la prima situazione che incontra arrivando a :etnia un rimprovero molto forte da parte di 3arta. "erch 3arta crede che Ges sia venuto a fare il !uaritore, a prolun!are la vita delle persone, ma non ha compreso che Ges trasmette una vita capace di

33 superare la morte: "ma anche ora so che (ualun(ue cosa chiederai a Dio, egli te la conceder)". 9 importante lIuso dei verbi in #uesto brano. 3arta sa: #uello che sa frutto della tradizione reli!iosa dalla #uale Ges vuole liberare le persone, e 3arta non ha capito chi Ges. Gli dice "#ualun#ue cosa chiederai a $io": nella lin!ua !reca, il verbo "chiedere" si usa in due forme, una fra inferiore e superiore + ed il verbo "chiedere" +, lIaltra #uella che ri!uarda persone da pari a pari. CIinferiore al superiore chiede, le persone di pari !rado domandano. 3arta non usa il verbo "domandare" perch non ha compreso che Ges $io e che $io come Ges; per 3arta ancora Ges un inviato di $io, un profeta di $io, e #uindi ancora lei ritiene che Ges sia un inviato di $io ma che in lui non ci sia la condizione divina. *llora Ges risponde: "tuo fratello risusciter)" e #ui si becca la seconda rispostaccia da parte di 3arta. Gli risponde: "so che risusciter) nell#ultimo giorno": era credenza nel mondo ebraico che dopo la morte lo spirito scendesse in #uesta caverna sotterranea e poi, con linflusso dei farisei e con lidea della resurrezione, si credeva e si sperava che un ultimo !iorno, lultimo !iorno della storia, non si sapeva bene #uando, ci sarebbe stata la resurrezione per i !iusti. 3arta, !iustamente, risponde male a Ges: #uando a una persona !li muore una persona cara, se per consolarla !li diciamo: "Consolati, che tanto resusciter", non solo non la si consola la persona, ma la si !etta nella pi profonda disperazione. Ca persona cara mi manca adesso: se tu mi vieni a dire che tanto resusciter, capirai che consolazione: #uando lui resusciter anchIio sar% morto, stecchito e resuscitato( Che razza di consolazione sapere che i nostri cari resusciteranno lultimo !iorno alla fine dei tempi, * noi ci manca adesso, a #uellepoca resusciteremo tutti insieme. Quindi 3arta che crede che Ges !li abbia risposto secondo !li inse!namenti della tradizione; !li risponde per la seconda volta "so che resusciter) nell'ultimo giorno". &d ecco allora #uesto versetto <0: importantissimo, perch tutto il brano centrato su #uesto versetto. 9 , il cambio radicale del concetto di morte e di vita eterna #uelloa che Ges propone alla sua comunit,: Ges le disse: " iIo sono"" . "4io sono" non unaffermazione di identit, ma il nome di $io,; #uando 3os chiese a $io nellepisodio del roveto ardente "dimmi il tuo nome", $io non rispose + perch $io non ha nome +, e non diede la sua identit ma unattivit che lo rendeva riconoscibile, e rispose: "io sono colui che sono" n. 5ella tradizione ebraica era "io sono" era il nome di $io. *llora Ges a 3arta + che lo crede un semplice inviato di $io, un profeta di $io + Ges per prima cosa dice "io sono", cio in me cI la pienezza della condizione divina, "la reisurrezione e la vita". Ges la resurrezione perch la vita. & poi ha #uesta espressione: "%hi crede in me, anche se muore, vivr)"". Ges dice che Cazzaro, che ha creduto in lui, anche se adesso lo vedono morto e lo pian!ono come un cadavere continua a vivere.

34 Quindi alla comunit che pian!e un componente morto, Ges dice che coloro che !li hanno dato adesione + , credere si!nifica dare adesione a Ges +, anche se muoiono continuano a vivere,: #uesto il primo aspetto fondamentale. Caltro, "chiun#ue vive e crede in me, non morir mai": sono i due aspetti, a. *lla comunit che pian!e #ui un cadavere Ges dice,: se #uesta persona mi ha dato adesione, se #uesta persona ha fatto della sua vita un dono damore per !li altri, anche se voi adesso vedete la parte biolo!ica morta, lui continua la sua esistenza, m. 3a a voi che siete vivi: chi vive e crede in me, non morirete mai. Ges ci assicura che non faremo lIesperienza della morte,: avverr, come dicevamo, che tutti i miliardi di cellule che compon!ono la nostra esistenza terminano il loro ciclo, ma #ueste cellule non sono il nostro io, il nostro essere, #uindi #uesto corpo di Jciccia finisce, ma noi non facciamo #uesta esperienza, . 9 #uesta la novit portata da Ges che abbiamo cercato di vedere in #uesti nostri incontri,: Ges non resuscita i morti, ma comunica ai vivi una vita capace di superare la so!lia della morte,: per #uesto "aolo scrive: " noi che siamo !i resuscitati" 6cfr. &f <,D7. "er Ges la vita eterna non un premio nel futuro, ma una condizione del presente: chi vive e crede in me ha !i una vita di una #ualit tale che non permette di fare lIesperienza della morte. & Ges chiede a 3arta: "%redi tu (uesto,,", ed ecco la crescita nella fede di 3arta che risponde: "*i0, o *ignore, io credo". f-inora 3arta si era rifatta allinse!namento reli!ioso,: dalla reli!ione adesso 3arta passa alla fede, e #uesto il tra!itto che Ges ci chiede di fare, di passare dalla reli!ione che ancora ci condiziona. =ante delle nostre idee di $io e della vita apparten!ono al mondo della reli!ione dalla #uale Ges venuto a liberarci, e 3arta passa a #uello della fede,; e mentre prima credeva che Ges fosse un profeta, un inviato da $io, finalmente ora vede in lui il 3essia, il fi!lio di $io, . 9 la crescita della fede di 3arta,: finalmente non sa pi, ma crede che in Ges si manifestia $io. &cco perch + notate notate: nel brano, per chi lo conosce, che c unincon!ruenza + "dopo (ueste parole se ne and3 di nascosto a chiamare di nascosto Maria, sua sorella": perch di nascosto, "erch #ui lIevan!elista ci vuole far comprendere lIesperienza della comunit cristiana; la comunit cristiana primitiva non che aveva capito bene chi fosse Ges, f. -intanto che la comunit cristiana primitiva ha ritenuto Ges un inviato di $io, un suo profeta, !odeva di simpatia tra il popolo, ma appena la comunit cristiana attraverso la sua esperienza arrivata a capire che in Ges si manifestava $io, sono iniziate le persecuzioni. "rima ho saltato un versetto in cui dice che i Giudei, cio le autorit, erano andati a porre il cordo!lio a #uesta fami!lia,: ma appena la comunit cresce e capisce che Ges $io, ecco che incomincia lazione clandestina #u. Quindi va di nascosto da 3aria, da sua sorella, dicendole: "iIl Maestro (ui e ti chiama".

35 Ges, afferma lIevan!elista, non era entrato nel villa!!io, : il villa!!io nei .an!eli sempre il luo!o della tradizione e Ges non entra dove c la tradizione, b. :iso!na uscire dal villa!!io, per andare incontro al 'i!nore. 'alto #ualche pezzetto,: #ui c 3aria che va incontro a Ges, lo stesso rimprovero di 3arta, ... "&es6 allora (uando la vide piangere, e piangonoere anche i &iudei che erano venuti con leii...9, e #ui c un verbo che si!nifica "reprimere con forza un profondo sentimento",: potremmo tradurre, in maniera comprensibile, "sbuff%", "sIinfuri%". Ges perde la pazienza:, vede che la sua comunit non ha capito niente della novit che lui venuto a portare, c. Come pian!ono i Giudei, cos@ pian!e la sua comunit.; non hanno capito che la morte non interrompe lIesistenza e #uindi Ges si reprime #uesto sentimento, e. &d ecco la serie di azioni importantissime c, che lIevan!elista ci indica, che non ri!uardano lIepisodio storico di duemila anni fa, ma lIesistenza de!li individui di o!ni epoca ri!uardo al momento della morte. & Ges disse: "Dove l#avete posto1", cio: "Cche ne avete fatto di Cazzaro," "&li dissero$ 9=*ignore, vieni a vedere>?". K9 interessante #uesta risposta: allinizio del .an!elo, #uando -ilippo aveva fatto a 5atanaele linvito di condurlo a Ges, aveva detto: "v@ieni e vedi" 6Gv /,AD7. ".ieni e vedi" era la direzione della vita; #ui la direzione della morte. Gli dissero: "'i!nore, vieni a vedere"; #. Questa una proposta di lettura, perch il brano non di facile comprensione,: chi vuole interpretarlo esattamente alla lettera come un episodio storico, liberissimo di farlo, i. 4o vi faccio la proposta di una lettura diversa, profonda, ma levan!elista che ci aiuta a decifrare #uesto brano,, e #ui c una stranezza: Ges "cominci% a lacrimare". "erch Ges pian!e, 'e Ges sa, e lo sapeva, che da l@ a #ualche minuto stava per resuscitare Cazzaro, non si capisce il motivo delle lacrime,: perch pian!e, 'ai che tra poco lo resusciti, perch perdi tempo a pian!ere e non acceleri la resurrezione,, v.edete che unincon!ruenza,: #ui il verbo pian!ere nel testo !reco ori!inale, scusate i continui riferimenti, ma sono necessari per comprendere la ricchezza del .an!elo e importanti per comprendere il nostro !iusto atte!!iamento ri!uardo alla morte dei nostri cari. 5ella lin!ua !reca il verbo "pian!ere" si scrive in due maniere,: una che si!nifica la disperazione per ci% che irrimediabilmente finito,: 3arta, 3aria e i Giudei pian!ono disperati perch per loro la morte la fine di tutto, . 9 vero si crede che resusciteranno nellIultimo !iorno, ma non consola nessuno sapere che i nostri cari resusciteranno,: a noi mancano adesso. Quindi 3arta, 3aria e i Giudei pian!ono un pianto di disperazione:, Ges no. Ges non pian!e il pianto della disperazione,: il verbo che adopera levan!elista per Ges "lacrimare", . 9 un pianto di dolore,: #uesto levan!elista ci vuol dire che il !iusto ed e#uilibrato atte!!iamento del credente di fronte alla morte.

36 .oi sapete che in certi !ruppi entusiastici o carismatici animati, la morte viene vista con alle!ria,. lCa morte, anche se di un credente, anche se di una persona che sappiamo che continua a vivere, sempre una tra!edia, e non conta lIet della persona,: la morte sempre una tra!edia, e non che il tempo diminuisce il dolore di #uesta tra!edia e v. .a presa sempre seriamente,: sono fuori posto certi atte!!iamenti carismatici di annoiarci nei confronti della morte. Catte!!iamento nei confronti della morte secondo il .an!elo di Giovanni #uello di dolore perch ci manca la persona cara, ma non di disperazione,: #uindi 3arta, 3aria e i Giudei pian!ono la disperazione di chi sa che tutto perduto, anche se c #uesta lontana speranza della resurrezione, Ges no( Ges lacrima per il dolore della morte dellamico caro, anche se, lo ripeto, incoerente perch Ges lo sta per resuscitare. Cevan!elista ci indica latte!!iamento !iusto nei ri!uardi della morte, : #uando ci muore una persona cara non ci !etta nella disperazione come di chi crede che tutto finito, ma si sanalascia nel dolore perch ci manca sensibilmente #uella persona che abbracciavamo e baciavamo. & Ges, ancora sbuffando, "si rec3 al sepolcro, era una grotta c'era una porta e contro vi era posta una pietra,". abbiamo *bbiamo visto #uesta mattina il si!nificato della pietra sulla porta del sepolcro,: si!nificava che la relazione con #uesto individuo era definitivamente chiusa, "mettiamoci una pietra sopra". Gli ordini che Ges ora, cos@ Giovanni ce li presenta, d alla comunit, sono !li inviti che Ges fa ad o!ni persona che abbia avuto un lutto,: la morte di una persona cara, non prendiamola come una relazione storica di duemila anni fa, ma come un invito a #uelle persone che hanno avuto, anche da pochi !iorni, la morte di una persona cara, i. 4l primo invito : "Togliete la pietra>" #u. Quando le donne vanno a cercare Ges nel sepolcro, ci sono !li an!eli nel .an!elo di Cuca che si meravi!liano,, dicono: "pPerch+ cercate tra i morti colui che vivo1" 6Cc <A,07. cCosa si!nifica andare ai cimiteri, * parte il !iusto decoro della tomba, nel cimitero non cI pi niente della persona: perch cercare tra i morti colui che vivo, 4l culto della tomba si!nifica che ancora #uesta esperienza che la persona viva non ci ha conta!iato, non ci ha convinti:, #uindi Ges per prima cosa dice: "t=o!lietre la pietra(". #Quello che impediva la comunicazione tra il morto ed il re!no dei vivi da eliminare. Gli rispose 3arta: "*ignore, puzza$gi) manda cattivo odore, poich+ di (uattro giorni" !i di #uattro !iorni": la fede di 3arta adesso comincia a vacillare di fronte alla realt, a. *ltro versetto importante che ci fa comprendere il vero si!nificato di #uesto brano:, "legli disse &es6$ 9=-non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio1?" 'pero che, mal!rado la stanchezza della !iornata intensa, possiamo comprendere bene #uesto versetto, n. 5el collo#uio avuto Ges non ha parlato

37 con 3arta di !loria di $io, ma di una vita indistruttibile,; Ges a 3arta !lile dice: J"non ti ho dettoL...", #uindi si riferisce a #ualcosa che Ges ha detto prima, ma Ges non !lile ha detto: "vedrai la !loria di $io", !lile ha parlato che lui la vita capace di superare la morte, p. "erch lIevan!elista colle!a i due termini di "!loria" e "vita", Cevan!elista indica che nella vita indistruttibile, nella vita capace di superare la morte, si manifesta la !loria di $io, si rende visibile lIazione del "adre. 3a 3arta non pu% vedere tutto #uesto fintanto che non crede,: se crede, vede, Ca resurrezione di Cazzaro condizionata alla fede di 3arta,: se 3arta crede vede, i. 4l verbo vedere non si!nifica vista fisica, ma si!nifica una profonda esperienza interiore, c. Come abbiamo detto per la resurrezione di Ges, cos@ per la resurrezione di Cazzaro, se ci fossero state le cineprese di fronte a #uella tomba non avrebbero ripreso assolutamente niente,: non ci vuole la vista fisica, non ci vuole un obiettivo per riprendere #uello che sta per accadere, ci vuole una profonda fede. Quindi Ges dice: "se credi vedrai la !loria di $io": #ui Ges ribalta #uella che la caratteristica della tradizione reli!iosa. 5, nella tradizione reli!iosa biso!na vedere per poi credere,; si chiede sempre + lhanno chiesto anche a Ges +: "#Quale se!no ci fai che noi vediamo e poi crediamo,". .oi sapete, nelle apparizioni c sempre normalmente;, #uella che appare di pi la 3adonna, e annunzia sempre invariabilmente: "v.i far% un se!no perch vediate e crediate",. & ebbene, #uesto semplicemente diabolico perch non nei piani di Ges,: chi annuncia un se!no da vedere per credere nei .an!eli sono sempre i falsi profeti e i falsi messia, non Ges,. Ges mai dice #uesto, anzi il contrario,: credi( &, e tu diventerai un se!no che !li altri possono vedere. Quindi Ges dice: "non ti ho detto che, se credi, vedrai la !loria di $io,". lCa resurrezione di Cazzaro pu% essere vista solo da #uanti hanno creduto,; #uanti hanno fede hanno visto Cazzaro risor!ere, #uanti non hanno fede non vedranno niente. "Tolsero dun(ue la pietra,. &es6 allora alz3 gli occhi e disse$ 9=Padre ti ringrazio?": "rin!razio" il verbo da cui deriva il termine "eucarestiaeucarestia". Ges non chiede al "adre come un inferiore, ma lo rin!razia:. ##uesto verbo, da cui deriva la parola "eucarestia", appare nel .an!elo di Giovanni per tre volte,, due nellIepisodio della condivisione dei pani, e il terzo nellIepisodio di Cazzaro. Q, #uesti tre episodi sono in strettissima relazione con la celebrazione eucaristica; il dono !eneroso di #uel che si ha e di #uel che si , che viene espresso nella condivisione dei pani, comunica una vita capace di superare la morte. Co abbiamo visto #uesta mattina, #uando Ges ha detto: "*e uno mangia di (uesto pane vivr) in eterno (...) %hi mangia la mia carne e !eve il mio sangue ha la vita eterna" 6Gv D,0/;0A7: #uindi lI&ucarestia #uel momento particolare nel #uale man!iando il pane di Ges ci facciamo pane per !li altri e in noi incomincia a palpitare la vita indistruttibile, la vita divina.

38 "/ detto (uesto, grid3 a gran voce$ =4azzaro, vieni fuori>?": !i Ges aveva detto: ": venuto il momento, ed (uesto, in cui i morti udranno la voce del iglio di Dio, e (uelli che l'avranno ascoltata, vivranno " 6Gv 0,<07. "Il morto usc0, con i piedi e le mani avvolte da !ende, e il volto coperto da un sudario ": la maniera ebraica di seppellire le persone voleva il cadavere lavato con ac#ua e aceto, poi veniva posto un fazzoletto sopra al volto per non vedere !li effetti della putrefazione e un lenzuolo lo fasciava tipo le mummie e!iziane. Qui invece abbiamo un particolare strano, che non corrisponde alle usanze funerarie ebraiche; dice che #ui il morto usc@ con i piedi e le mani le!ati da bende. "erch levan!elista ci dice che il morto ha i piedi e le mani le!ate, "erch si rif alla maniera ebraica di indicare la morte descritta nei 'almi dove si le!!e: "Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi " 6'al //D,>7: #uindi pri!ioniero della morte che esce fuori. Ges disse loro: "*cioglietelo": abbiamo visto che sono indicazioni per la comunit e per le persone che pian!ono la persona cara che !i morta. "er prima cosa to!liete la pietra e permettete la comunicazione tra il mondo dei morti e #uello dei vivi; poi scio!lietelo, perch siete voi che lo avete le!ato la falsa concezione della morte come la fine di tutto. Ca falsa idea della morte come distruzione della persona si!nifica aver le!ato #uesta persona nel re!no della morte, si!nifica pian!erlo come morto: scio!lietelo( &d ecco lIultimo invito, che a me sembra chiarissimo: io cos@ lo propon!o, ed la chiave di tutto il brano. 4naspettatamente Ges dice: "e lasciatelo andare": assurdo #uesto( 'e noi proviamo visivamente ad imma!inare la scena della resurrezione di Cazzaro che esce dal sepolcro, comprendiamo linvito di Ges, scio!lietelo: stato le!ato, ma poi andiamo!li incontro, feste!!iamolo, facciamolo venire. 3a perch mai Ges invece dice di lasciarlo andare, $ove deve andare Cazzaro, "erch non dice di farlo venire che sarebbe stato pi chiaro, 4l verbo "andare" stato usato da Giovanni sempre per indicare il cammino di Ges verso il "adre passando attraverso la morte: "Dove vado io, voi non potete venire" 6Gv 8,</7. Ges non restituisce Cazzaro ai suoi, ma lo lascia libero di andare: non che Cazzaro debba ancora andare al "adre, c !i. 'ono 3arta, 3aria e la comunit cristiana che devono lasciarlo andare senza trattenerlo come un morto; fintanto che noi le persone care le pian!iamo come morte, le teniamo le!ate, scio!liendo il morto la comunit si scio!lie dalla paura della morte e libera lIindividuo. $ove deve andare, $eve continuare la sua vita nella sfera dellIamore di $io in un crescendo di !ioia, di amore e di pace nella pienezza del padre. Cazzaro !i con il padre naturalmente, i nostri cari sono !i con il padre: il morto che deve essere sciolto. 'ia chiaro, lepisodio complesso: non che i nostri morti sono condizionati da #uello che noi crediamo, non che se noi crediamo che i nostri morti sono "le!ati" dalla morte, loro sono le!ati. Coro sono !i nella pienezza dellIamore di $io: siamo noi che dobbiamo cambiare mentalit, di smetterla con #uesto culto dei morti e entrare in comunione con i vivi.

39 -intanto che pian!iamo i nostri morti, siamo noi che siamo le!ati: il morto non le!ato, Cazzaro non era le!ato. 'cio!liendo Cazzaro, la comunit scio!lie se stessa dalla falsa idea della morte, e finalmente linvito di Ges: "lasciatelo andare". -intanto che la persona morta viene trattenuta dalla propria disperazione, dal dolore, dai pianti, si impedisce a #uesto defunto di continuare il suo cammino. =erminiamo #ui lesposizione: non un episodio di immediata comprensione, di facile lettura. Come dicevo prima, se #ualcuno vuole rimanere con lidea che veramente Ges ha rianimato il cadavere di Cazzaro, benissimo( 9 di tutto rispetto #uesta ipotesi, ma noi che Ges abbia resuscitato Cazzaro non ci dice un !ranch . 'e Ges poteva resuscitare i morti, ne ha resuscitati un po pochi, tre in tutta la vita: non dico alla casa della fi!lia di Giiro, non dico al funerale del fi!lio della vedova di 5ain, ma #ui cera il cimitero, almeno #uelli della fila, !i che cera li poteva far resuscitare tutti #uanti. 'olo tre, un po poco... * meno che #ueste resurrezioni si!nifichino non la rianimazione di un cadavere, che poi dopo un poco di tempo doveva tornare di nuovo a morire, ma il cambiamento di mentalit ri!uardo la morte. 5on che cambiando mentalit i nostri cari stanno me!lio: loro ci stanno !i, siamo noi che stiamo male, fintanto che pian!iamo i nostri come morti ci impossibile sperimentarli come viventi. *cco!liamo linvito de!li an!eli alle donne: " Perch+ cercate tra i morti colui che vivo1" 6Cc <A,07: #uindi dobbiamo cambiare completamente mentalit nei ri!uardi della morte. -intanto che continuiamo con lossessione della tomba, del cimitero, noi non riusciamo a comprendere che la persona non sta l@: i nostri cari morti non stanno n nel buio dei sepolcri n nellalto dei cieli svolazzanti, ma continuano la loro esistenza nella sfera del "adre, cio nella sfera della vita e dellamore, la stessa nella #uale se vo!liamo siamo inseriti pure noi. $omani mattina 6domenica7 concluderemo con #uello che laspetto pi importante: a Ges non !li interessa tanto laldil, ma laldi#u. 5on ci si deve chiedere della vita dopo la morte, ma ci si deve chiedere se #uesta che conduciamo #ui vita; #uindi concluderemo domani mattina con lepisodio del ricco che chiede a Ges cosa deve fare per meritare la vita eterna. .edremo !li inse!namenti di Ges. & poi per chi vorr concluderemo con la celebrazione eucaristica, nella #uale non saremo soli ma saranno presenti tutti i nostri cari che continuano la loro lesistenza. 4l brano non finisce #ui: dice: " *ei giorni prima della Pas(ua, &es6 and3 a "et)nia, dove si trovava 4azzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. / (ui gli fecero una cena$ Marta serviva e 4azzaro era uno dei commensali " 6Gv /<,/7. Ca comunit cristiana sostituisce il banchetto funebre con la celebrazione eucaristica: la presenza di Ges comporta #uella di Cazzaro, comporta #uella del morto. Quindi nell&ucarestia, si chiedeva #uesta mattina in una delle domande, la pre!hiera dei defunti il momento privile!iato nel #uale si rin!razia per #uella vita che abbiamo noi e per #uella vita che $io ha concesso a #uanti ci hanno preceduto.

40 'e lepisodio vi sembrato oscuro perch oscuro, se stato difficile perch lepisodio difficile. =enete presente che io sono particolarmente duro: da #uando esaminai #uesto episodio e lo compresi a livello intellettuale a #uando poi lo compresi a livello interiore come vero ho impie!ato cin#ue anni; da #uando sono riuscito a comprendere lepisodio in #uesta formula + perch il testo molto chiaro, il .an!elo una specie di matematica +, da #uando lho compreso a livello intellettuale per passare a un livello intimo di fede, ho impie!ato cin#ue anni, #uindi non ho la presunzione che in una serata tutto sia risolto. Quello che vi chiedo: non ri!ettatelo, tenetelo come indicazione che al momento opportuno + spero meno di cin#ue anni + #uesto verr fuori.

+,INTA PARTE (domeni.a mattina)

dal $angelo di Matteo (/'(0)1* 4l !iovane ricco /D &d ecco un tale !li si avvicin% e !li disse: "3aestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna,". /1 &!li rispose: ""erch mi interro!hi su ci% che buono, Hno solo buono. 'e vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". /8 &d e!li chiese: "Quali,". Ges rispose: "5on uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, /? onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso". <2 4l !iovane !li disse: "Go sempre osservato tutte #ueste cose; che mi manca ancora,". </ Gli disse Ges: "'e vuoi essere perfetto, va, vendi #uello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e se!uimi". << Hdito #uesto, il !iovane se ne and% triste; poich aveva molte ricchezze.

4l pericolo delle ricchezze <> Ges allora disse ai suoi discepoli: "4n verit vi dico: difficilmente un ricco entrer nel re!no dei cieli. <A .e lo ripeto: pi facile che un cammello passi per la cruna di un a!o, che un ricco entri nel re!no dei cieli". <0 * #ueste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: "Chi si potr dun#ue salvare,". <D & Ges, fissando su di loro lo s!uardo, disse: "Questo impossibile a!li uomini, ma a $io tutto possibile".

)icompensa promessa alla rinuncia <1 *llora "ietro prendendo la parola disse: "&cco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo se!uito; che cosa dun#ue ne otterremo,". <8 & Ges disse loro: "4n

41 verit vi dico: voi che mi avete se!uito, nella nuova creazione, #uando il -i!lio delluomo sar seduto sul trono della sua !loria, siederete anche voi su dodici troni a !iudicare le dodici trib di 4sraele. <? Chiun#ue avr lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o fi!li, o campi per il mio nome, ricever cento volte tanto e avr in eredit la vita eterna. >2 3olti dei primi saranno ultimi e !li ultimi i primi".

*llora concludiamo i nostri incontri sul tema di una vita capace di superare la morte con un brano di facile e immediata comprensione: #uindi non ci saranno le difficolt e le complessit di Cazzaro come ieri sera. 9 un brano in cui vedremo ci% che sta veramente a cuore al 'i!nore. Ges non si mai interessato dellaldil perch non !li interessa: Ges ci invita a chiederci non tanto se avremo una vita dopo la morte, ma se #uesta che conduciamo #ui si pu% chiamare vita. Ca risposta tutta #ui: se #uesta che conduciamo, se #uestesistenza vita, allora capace anche di superare la morte. C il rischio purtroppo, ed una possibilit, che #uella che attualmente noi conduciamo non sia vita ma siamo !i de!li zombie. -orse #ualcuno ricorda la tecnica de!li evan!elisti per i #uali tutti coloro che apparten!ono al potere sono de!li zombie viventi, cio sono delle persone vive fisicamente ma !i morte. *lcuni di voi ricordano #uando abbiamo esaminato il brano dellesecuzione di Giovanni :attista dove levan!elista scrive: " /rode nel giorno del suo..." e anzich usare il termine !reco che indica "compleanno", cio compiere la vita, aumentare la vita, adopera il termine !reco che si!nifica "anniversario funebre" 6cfr. 3c D,</7. "erch levan!elista adopera #uesto termine, "erch &rode rappresenta il potere e il potere morte, e #uando compie !li anni, anzich compiere vita, non fa altro che sprofondarsi in unatmosfera di morte. &cco perch in #uesto brano dellesecuzione di Giovanni :attista c una corte di zombie: &rode il morto che compie !li anni, !li invitati appartenenti al potere sono tutti morti, e lunica portata, lunico vassoio che appare contiene la testa di un morto: sono morti che si cibano di morti. Quindi secondo !li evan!elisti non importante chiedersi se avremo una vita nellaldil, ma chiedersi se #uesta che conduciamo #ui si pu% chiamare vita. *llora il brano che vediamo #uesta mattina, importantissimo ma anche di facile interpretazione, il capitolo /? del .an!elo di 3atteo, dal versetto /D che dice: "/d ecco uno". 5on viene presentato il persona!!io + in maniera indeterminativa, "uno" +, ma vedremo man mano che si delineer ed importantissima la caratterizzazione che fa levan!elista. "&li si avvicin3 e gli disse$ =Maestro?": !i #uesta indicazione si!nificativa, perch Ges viene chiamato "maestro" dai suoi nemici, !li scribi, i farisei, Giuda o da chi non lo ha riconosciuto. Quindi in un certo senso #uesta una persona che non conosce Ges, ma che in realt ha anche unavversit nei suoi confronti, e vedremo

42 perch ; comun#ue si rivol!e nei confronti di Ges chiamandolo 3aestro, ed ecco la sua preoccupazione: "che cosa devo fare di !uono per ottenere la vita eterna1" Questo brano importante perch la prima volta che in #uesto .an!elo Ges parla di vita eterna e lo fa solo perch ne viene richiesto; nel .an!elo di 3atteo come in 3arco e in Cuca, Ges mai parla della vita eterna, perch a lui non interessa laldil, lui venuto a cambiare #uesto mondo #ui. 3a ci sono due cate!orie di persone che sono preoccupate per laldil, e le due cate!orie sono le persone ricche e le persone molto reli!iose: le persone ricche che !razie al cumulo delle fortune assicurano il loro benessere in #uesto mondo e vo!liono essere sicure di star bene anche nellaldil, e le persone reli!iose che nelle pratiche pie e nelle pratiche reli!iose fondono la loro sicurezza e vo!liono avere la certezza di star bene anche nellaldil. 3a mai Ges spontaneamente parla della vita eterna; #uindi Ges #ui nel .an!elo ne parla soltanto #uesta volta perch stato interro!ato. Chiede: "cosa devo fare di !uono per ottenere la vita eterna1". 5ella cate!oria del merito vista in #uesti !iorni, che appartiene alla reli!ione, la vita eterna va meritata per il buon comportamento ottenuto nel presente. Ges !li risponde in maniera abbastanza brusca: "Perch+ mi interroghi su ci3 che !uono1 <no solo !uono. *e vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti ": Ges propone al suo interlocutore un cambio radicale di prospettiva, di non preoccuparsi di #uello che deve fare di buono ma di conoscere colui che buono. 9 il passa!!io dalla reli!ione alla fede. 5ella reli!ione ci si preoccupa di cosa biso!na fare per essere !raditi a $io; nella fede la conoscenza di $io ti to!lie #uesta preoccupazione, perch lamore di $io non va meritato per i propri sforzi ma va accolto come dono !ratuito. -intanto che i credenti non si convincono di #uesto, sono ancora nellambito della reli!ione; fintanto che le persone pensano di meritare lamore di $io o + pe!!io + di doverlo comprare attraverso sacrifici, offerte o rinunce, si ancora nellambito della reli!ione e non si compreso il volto di $io *llora alla domanda di #uesto individuo "cosa devo fare di buono,", Ges lo invita a dirottarsi su "il buono": uno il buono. "Hno" un termine ebraico che indica lunicit di $io; per Ges la vita eterna non un premio che si ottiene per i propri sforzi, ma un dono che procede da colui che buono. Quindi la vita eterna, lamore, il perdono di $io, non va meritato per i propri sforzi, ma va accolto come un dono !ratuito da parte di $io. $i conse!uenza cambia anche il nostro rapporto con !li altri, perch se lamore di $io non va pi meritato ma accolto, anche lamore da dimostrare a!li altri non motivato dal fatto che se lo meritano, ma dal fatto che il nostro amore viene dato u!ualmente. *lla domanda: "cosa devo fare per meritare la vita eterna,", Ges nella sua risposta non parla di vita eterna; non si preoccupa dellaldil ma invita lindividuo a riflettere se #uesta che conduce #ui vita. Quindi !li risponde

43 semplicemente: se vuoi entrare nella vita + senza parlare di eterna +, osserva i comandamenti. 9 necessaria una piccola chiarificazione, perch #uando le!!iamo i .an!eli ci dimentichiamo sempre il contesto di chi sono !li interlocutori di Ges. Quando Ges d delle risposte o de!li inse!namenti a persone che apparten!ono al popolo di 4sraele, #uesti sono inse!namenti e dibattiti per il popolo ebraico ma non per la comunit di Ges. 4 comandamenti di 3os non hanno validit nella comunit cristiana: la comunit cristiana non se!ue i comandamenti di 3os, ma #uelli con i #uali Ges li ha sostituiti, che sono le beatitudini. &d una tra!edia vedere che le persone conoscono pi o meno i comandamenti di 3os, ma non sanno neanche #uali siano e #uante siano le beatitudini. Quindi Ges #uando !li dice: "osserva i comandamenti" perch costui un ebreo, non fa parte del suo !ruppo: ma mai Ges a #uelli della sua cerchia dir: "osservate i comandamenti". 4 comandamenti sono per !li ebrei. *llinterno della comunit cristiana c un unico comandamento che lamarci fra di noi come Cui ci ama, ma non #uelli di 3os: #uindi Ges !li dice di osservare i comandamenti, e pu% sembrare strana la replica dellindividuo che !li chiede: "5uali1". 5oi sappiamo che i comandamenti sono dieci, ma non era cos@ chiaro al tempo di Ges, perch assieme al decalo!o i rabbini avevano a!!iunto tante altre prescrizioni che si ritenevano avessero il valore di comandamenti: per cui volle sapere #uali. Ca risposta di Ges scandalosa per le orecchie di un ebreo, forse scandalosa anche o!!i per le orecchie delle persone pie, delle persone reli!iose, dei benpensanti, ma di unapertura universale e risponder a molti interro!ativi ai #uali non ho voluto appunto dare una risposta esauriente nel corso di #uesti incontri, nei molti interro!ativi che si sentivano nellaria: allora a #uelli che non conoscono il 'i!nore o a #uelli che tentano lapproccio al 'i!nore attraverso altre vie altre filosofie, altre reli!ioni, ecco la risposta sconcertante di Ges: "-on uccidere, non commettere adulterio, non ru!are, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre". Ges risponde elencando cin#ue comandamenti e poi ci a!!iun!e addirittura #uello che non un comandamento ma un precetto: "ama il prossimo tuo come te stesso": dov lo scandalo e lo sconcerto che provoca Ges, .oi sapete che i comandamenti di 3os erano visivamente rappresentati come su due tavole: nella prima, la pi importante, cerano i tre obbli!hi assoluti nei confronti di $io, i primi tre comandamenti che ri!uardano !li obbli!hi nel confronto di $io, nella seconda, importante anche #uesta ma non dello stesso valore, i doveri delluomo nei confronti dei suoi simili. &bbene, per avere la vita, la pienezza di vita #ui + che poi comporta la vita eterna + per Ges non importa latte!!iamento o il comportamento nei confronti della divinit: #uesto clamoroso. Ges elimina dalla sua risposta la tavola che ri!uarda $io: credere o no in $io, pre!are o no irrilevante ai fini della vita eterna.

44 &cco allora, dicevo che #uesta una risposta di !rande apertura universale; tante persone non hanno mai sentito parlare di $io, o di Ges; una buona parte ne ha sentito parlare ma lo ha rifiutato per le!ittima difesa, perch come !li era stato presentato #uesto $io era un insulto allintelli!enza e al buon senso; e molti altri invece credono in altre divinit o in altre cose. &bbene, per Ges non importa ci% in cui uno crede: interessa come ci si comporta nel confronto con !li altri, e sono + come vedremo +, tutti atte!!iamenti che ri!uardano la vita, ma #uello che pi clamoroso che Ges elimina dallosservanza dei comandamenti #uello che era considerato il comandamento pi importante di tutti. Gli ebrei si chiedevano #uale era il comandamento pi importante, e la risposta era il comandamento che anche $io osserva, e cio il riposo del sabato: il riposo del sabato era il comandamento pi importante, la cui osservanza e#uivaleva allosservanza di tutta la le!!e, e la cui tras!ressione + punita con la morte + e#uivaleva alla tras!ressione di tutta la le!!e. &bbene, Ges i!nora #uesto comandamento che era il privile!io e il distintivo della nazione di 4sraele. Quindi per avere la pienezza di vita #ui, e di conse!uenza una vita capace di superare la morte, non importa il comportamento nei confronti di $io: ecco lampiezza straordinaria, #uesto luniversalismo del messa!!io di Ges. 5on importa la reli!ione a cui appartieni, non importa se non hai neanche reli!ione: importa latte!!iamento che avrai nei confronti dei tuoi simili, soprattutto ri!uardo ai cin#ue aspetti che abbiamo visto, cio ri!uardo alla vita. $i alcuni non c biso!no di commentarli: non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai... !li ultimi due s@, perch per come ci sono stati spie!ati nel catechismo possono aver avuto un senso distorto. "5on testimonierai falsamente" non si!nifica non dire la bu!ia: il testimone falso era colui che portava una testimonianza o unaccusa che permetteva la morte dellindividuo. Quindi la testimonianza falsa non la bu!ia + a volte ci pu% capitare nella vita di dover dire una bu!ia +, ma la testimonianza che conduce alla morte lindividuo, laccusa in tribunale falsa che permette la morte di un individuo. *nche lultimo dei comandamenti che Ges cita, "onora il padre e la madre", non il rispetto dovuto ai !enitori, ma il mantenimento economico. * #uellepoca non cerano le pensioni e i !enitori anziani erano a completo carico dei fi!li: tenere i !enitori nella povert o nellindi!enza era il massimo del disonore. 4n che consiste lonore al padre, 'crive il testo del =almud: "nel nutrirlo e nel vestirlo". Quindi "onora il padre e la madre" si!nifica "assicura una vecchiaia serena", non solo dal punto di vista affettivo, ma anche economico, ai tuoi !enitori; cio prenditi cura di costoro che ormai dipendono da te. Quindi non si!nifica il rispetto che dovuto, fino a un certo punto, ai !enitori, ma il mantenimento economico. * #uesti Ges a!!iun!e il precetto + ed importante, perch poi, come vedremo, servir a smascherare #uesto individuo + "ama il prossimo tuo come

45 te stesso"; che + ricordo + per !li ebrei. Co dico perch tante volte, #uando in comunit molti cristiani si chiedono #ual linse!namento di Ges sullamore, tirano fuori il precetto contenuto nel libro del Cevitico " amerai il tuo prossimo come te stesso" 6Cv /?,/87: no, #uesto per !li ebrei + ed il massimo a cui !iunta la spiritualit ebraica +, lamore va diretto al prossimo, cio a #uello che appartiene alla mia cerchia, al mio clan o al massimo alla mia nazione. Ges supera #uesto: lamore non ha limiti, lamore universale. *llinizio il persona!!io !li era stato presentato in maniera indeterminata, "uno": adesso levan!elista lo chiama "!iovanetto". 9 importante #uesto termine per comprendere il si!nificato del brano: "!iovanetto", diminutivo di !iovane, indica una persona in cammino verso la piena maturit ma che ancora non lha ra!!iunta, #uindi una tappa umana di un individuo che non ha ra!!iunto la maturit nella #uale diventa uomo. Gli dice il !iovanetto: "tutto #uesto lho osservato". 5el testo !reco "tutto #uesto" viene espresso in una forma enfatica + sembra proprio che ci si riempia la bocca dal persona!!io che !li d la risposta 6in !reco panta tauta 6...7 7 + poi abbastanza stranamente a!!iun!e: "che mi manca ancora1": #uindi da una parte esprime il massimo compiacimento verso se stesso, ma dallaltra tanta presunzione. 4nfatti e!li dichiara non solo di avere osservato i cin#ue comandamenti che Ges ha elencato, ma di essere stato capace di amare pure il prossimo come se stesso: ma vedremo tra poco che era una bu!ia. 3a nella risposta del !iovanetto si le!!e anche tanta delusione: anzich essere soddisfatto, lui confessa di essere carente di #ualcosa. 4nfatti dice: "che mi manca,". Questa unaccusa che levan!elista fa a coloro che pon!ono la loro felicit nellaccumulo dei beni e nelle pratiche reli!iose: n il benessere n la pratica reli!iosa assicurano la pienezza dellindividuo, non !arantiscono la piena felicit dellindividuo. Quindi lesatta osservanza dei comandamenti non ha fatto crescere lindividuo che !iovanetto e non lha ancora condotto alla maturit. &d ecco la risposta importante di Ges che rivolta a tutti coloro che !i #ui vo!liono avere una vita di una pienezza tale che sar indistruttibile e capace di superare la morte. "&li disse &es6$ =se vuoi diventare maturo?": lindividuo un !iovanetto che non ha ancora ra!!iunto la fase della maturit, perch fintanto che le persone vivono il rapporto con $io basato sullosservanza dei comandamenti non diventeranno mai persone mature e saranno sempre in uno stato infantile, perch il comandamento si!nifica sempre unautorit sopra di te, che tu devi stare attento a compiacere mediante lesatta osservanza dei comandamenti. Cobbedienza non ha mai reso le persone mature ma sempre infantili: ecco perch nel lin!ua!!io di Ges il verbo "obbedire" non c mai. *llora Ges !li dice: "se vuoi diventare maturo va', vendi (uello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi ". 4l !iovanetto era preoccupato per la felicit nellaldil: Ges lo invita a sce!liere, ad abbassare lo s!uardo su #uesta terra, a vedere #uanti infelici, #uanti poveri attendono il suo !esto per vivere me!lio di #ui. *lle persone che sono

46 preoccupate per la vita dellaldil Ges dice: !uarda #uelli che #ui su #uesta terra non conducono unesistenza de!na di essere chiamata vita. "er #uesto a colui che !li chiedeva che fare per avere la pienezza di vita nellaldil, Ges risponde invitandolo a una pienezza di vita #ui nel presente occupandosi de!li altri. Quello di Ges un invito mirato alla crescita dellindividuo; Ges non ha biso!no di infantili, ma soltanto di persone libere e mature che siano capaci di se!uirlo con le proprie !ambe e di ra!ionare con la propria testa. 4l termine "maturo", o "perfetto", appare solo #ui e nel discorso della monta!na, #uando Ges dice: "*iate voi dun(ue perfetti come perfetto il Padre vostro celeste " 63t 0,A87: mai Ges ci invita a ubbidire a $io, ma sempre a essere come lui. )icordo + e lo abbiamo visto tante volte + che mentre nella reli!ione il credente colui che ubbidisce a $io osservando le sue le!!i, nella fede il credente colui che assomi!lia al "adre praticando un amore simile al suo. "er #uesto mai Ges dice: obbedisci a $io, ma Ges dice: siate come $io. &ssere perfetti come $io si!nifica avere come lui una piena capacit damore, avere solo risposte damore di fronte alle situazioni della vita; #uindi la perfezione del "adre la pienezza di un amore incondizionato. "er ra!!iun!ere #uesta pienezza di amore incondizionato, luomo si deve sbarazzare di tutti i suoi averi: sono #uesti di intralcio alla piena maturit. & Ges dice: "avrai un tesoro nei cieli". "5ei cieli" unespressione ebraica che si!nifica "$io": chi si occupa della felicit de!li altri ha la sicurezza che $io si prende cura della sua felicit. 'e io mi occupo del benessere anche economico de!li altri, sono certo che $io si prende cura del mio benessere, il tesoro, il capitale e #uello che !arantisce la sicurezza. "er Ges la sicurezza di chi si dona a!li altri il $io che d molto di pi di #uello che si pu% donare. Cinvito che Ges fa al !iovanetto #uello di acco!liere la prima beatitudine, la beatitudine della povert, che non si!nifica andarsi ad a!!iun!ere ai tanti miseri di #uesto mondo, ma abbassare un po il tuo livello di vita per permettere a coloro che lhanno un po troppo basso di innalzarlo un po. &d ecco il colpo di scena: "udito (uesto, il giovane" + Ges dice se vuoi diventare maturo, lui no, rimane immaturo + "se ne and3 triste, poich+ aveva molte ricchezze". Ges ha proclamato felici, beati #uelli che scel!ono di essere poveri, ovvero #uanti decidono liberamente di condividere #uello che hanno e #uello che sono con chi non ha e con chi non ; ma #uesto individuo, invitato a sce!liere tra la pienezza della felicit #ui su #uesta terra e la tristezza, sce!lie di essere triste perch aveva molti beni. Quindi laccumulo dei beni non !aranzia di felicit, ma assicurazione di tristezza e di infelicit. Chi pone la mira della sua vita nellaccumulo dei beni, nel benessere esa!erato e nelle!oismo, va incontro, ci assicura il .an!elo, alla piena tristezza e alla piena infelicit: strano, perch #uello che doveva !arantire la felicit, la ricchezza, al contrario fonte di tristezza.

47 & #ui levan!elista smaschera il !iovane, perch il !iovanetto aveva dichiarato di aver sempre amato il prossimo come se stesso: ma adesso che Ges lha invitato a dimostrarlo completamente, mediante la condivisione dei suoi beni, e!li non capace. 4 poveri non rientrano nel prossimo da amare: Ges lha invitato a diventare maturo e lui rimarr sempre immaturo. Cinse!namento del .an!elo molto chiaro e molto severo: chi pone come obiettivo della sua esistenza la ricchezza o la sua serenit nelle pratiche reli!iose, rimane per sempre una persona immatura che non ha nulla a che fare con Ges. 4l !iovanetto non padrone dei propri beni, ma posseduto da #uesti; la ricchezza che avrebbe dovuto !arantir!li la libert, in realt lha reso un servo, uno schiavo. 9 ancora un individuo posseduto dal dio+mammona, dal dio falso che invece di !arantire la felicit che falsamente promette, distru!!e #uanti ladorano. 9 una tra!edia #uesto episodio: Ges riuscito a purificare il lebbroso, malattia considerata incurabile, riuscito a liberare un indemoniato, un cieco e un muto, ma non pu% nulla contro la ricchezza. Ca ricchezza pe!!io della lebbra e pe!!io che essere indemoniati: severo #uesto inse!namento dei .an!eli. 'e ricordate lanno scorso, nelle parabole, abbiamo visto come Ges dicesse che la preoccupazione di #uesto mondo fa vedere nella ricchezza la soluzione, ma la ricchezza porta nuove ambizioni che ti fanno trovare nuove preoccupazioni economiche. Qui il terreno potrebbe essere buono + uno che ha sempre osservato i comandamenti +, ma il terreno infestato dalle male piante dei desideri e delle ambizioni: #uindi la persona non cresciuta. Ca ricchezza un dem%nio che si impossessa de!li individui rendendoli definitivamente impuri e completamente refrattari al messa!!io di Ges: per i ricchi non c nessuna possibilit di vita. 4nfatti Ges in #uel commento severo disse ai suoi discepoli: " in verit)" + #uando Ges parla cos@ in ebraico si!nifica che sta facendo una dichiarazione importante + "vi dico$ difficilmente un ricco entrer) nel regno dei cieli ". Ges smentisce la tradizione reli!iosa, che vedeva nella ricchezza e nella devozione reli!iosa una benedizione divina. Ca solenne affermazione di Ges non si riferisce alla difficolt del ricco ad entrare nellaldil, non in !ioco la salvezza dellanima + chiun#ue si comporti onestamente, rettamente e osservando i comandamenti, ha la vita eterna +, ma si tratta di avere #uesta pienezza di vita #ui dalla #uale Ges esclude i ricchi. Quindi il possesso della ricchezza impedisce la pienezza di vita nel presente, ripeto: Ges dice: " pi6 facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli". 5on c possibilit alcuna di accesso per i ricchi di entrare nel re!no di $io; di #uesto testo forse :erlusconi dir che lha scritto un comunista, ma levan!elista 3atteo che non potr essere accusato di comunismo. 3a la ricchezza, per Ges, un dem%nio che rende le persone

48 impure pe!!io di un lebbroso e indemoniate pe!!io de!li indemoniati: non c posto per i ricchi nella comunit cristiana. 5ella comunit cristiana cI posto per i si!nori, non per i ricchi. Qual la differenza tra il ricco e il 'i!nore, 4l ricco colui che ha, il 'i!nore colui che d: si!nori lo possiamo essere tutti, tutti possiamo dare, tutti #uanti possiamo dare. 5on dipende dalla cultura, dalla salute: tutti #uanti possiamo dare #ualcosa. *llora Ges ci invita come lui ad essere tutti si!nori, ma per i ricchi non c posto: i ricchi potranno essere persone reli!iose, potranno anche fare le offerte a!li orfanelli e sentirsi a posto con la coscienza, ma per loro esclusa la pienezza di vita nel presente, perch la pienezza di vita nel presente si ottiene soltanto donando #uello che si ha e #uello che si a!li altri. 5aturalmente #uesto messa!!io era scomodo ieri ed scomodo o!!i: " i discepoli rimasero costernati e chiesero$ =%hi si potr) dun(ue salvare1? ". 5on in !ioco la salvezza eterna che Ges ha !arantito + osserva i comandamenti e lavrai +, ma si tratta della sopravvivenza: il !ruppo di Ges ha lasciato tutto per se!uirlo, finalmente una persona molto ricca chiede di entrare a far parte del !ruppo 6finalmente o!!i si man!ia...7, ma Ges dice: "entra ma lascia i tuoi beni fuori dalla porta e dalli ai poveri". *llora la comunit cristiana si chiede: ma se i ricchi non hanno accesso alla nostra comunit come andiamo avanti, Come si campa, "/ &es6, fissando su di loro lo sguardo" + ed importante #uesto verbo + "disse$ =5uesto impossi!ile agli uomini, ma a Dio tutto possi!ile? ". Questo verbo "fissare" appare solo due volte nel .an!elo di 3atteo. Quando faccio #uesti richiami ai verbi, una tecnica letteraria ebraica che permette di colle!are i due testi: per mettere in relazione un testo con un altro basta mettere due parole simili nei testi. Quindi #uesto verbo appare soltanto due volte nel .an!elo di 3atteo, nel discorso della monta!na e #ui. 4nvitando i discepoli ad una !rande confidenza nel padre, Ges aveva detto: " fissate gli uccelli del cielo$ non seminano, n+ mietono, n+ ammassano nei granai, eppure il Padre vostro celeste li nutre. -on contate voi forse pi6 di loro1 " 63t D,<D7. Era lo stesso verbo appare nel richiamo di Ges ai discepoli di confidare in $io: i discepoli pensano secondo !li uomini, e secondo !li uomini impossibile !arantire la sopravvivenza di vita, perch secondo la mentalit de!li uomini o!nuno tiene per s . 'e o!nuno tiene per s non si pu% andare avanti; pensare secondo $io la condivisione !enerosa di #uello che si ha e #uello che si . Quando cI la condivisione si crea lIabbondanza e lIabbondanza crea poi la capacit del dono. *llora il "ietro + sappiamo che un discepolo testardo che lIevan!elista, #uando lo mette in scena in maniera contraria a Ges, lo chiama soltanto con il suo soprannome ne!ativo, "il testardo" +, ebbene "ietro replica: " /cco, noi a!!iamo lasciato tutto e ti a!!iamo seguito$ che cosa dun(ue ne otterremo1 ". 9 un tono di sfida #uello di "ietro: lui dice "abbiamo lasciato o!ni cosa", ma non basta lasciare o!ni cosa, biso!na trovare il tutto. 5on basta lasciare il tutto

49 per se!uire Ges se poi non si trova: lui accompa!na Ges ma non lo se!ue, perch non ha fatto suoi !li ideali di Ges. "Che cosa ne avremo,": ed ecco la risposta finale di Ges: "In verit) vi dico$" + #uindi di nuovo unIaffermazione solenne + "voi che mi avete seguito, nella nuova creazione... ". Chi acco!lie il messa!!io di Ges, chi accetta, man!iando il pane di Ges, di farsi pane per !li altri, !i partecipe alla nuova creazione. Ca resurrezione una nuova creazione da parte di $io, ma #uesta creazione non inizia al momento della morte: inizia !i durante lIesistenza. Chi acco!lie Ges e il suo messa!!io e come lui mette la propria vita al servizio de!li altri, appartiene !i alla nuova creazione, e la nuova creazione non termina con la morte ma capace di superarla. &cco allora perch non cI la vita, la morte e poi la resurrezione, ma !i #uando si in vita, dice: "voi che mi avete se!uito, nella nuova creazione": #uanti accol!ono Ges sono !i ricreati. &cco perch "aolo pu% dire: "5oi che siamo !i resuscitati" 6cfr. &f <,D7. Quindi noi non crediamo che i morti resusciteranno, ma crediamo che i vivi non faranno lIesperienza della morte perch partecipiamo alla nuova creazione. "5uando il figlio dell#uomo sar) seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tri!6 di Israele ". Qui lIaffermazione va compresa nel contesto culturale !iudaico: in #uanto fi!li di *bramo, i Giudei ritenevano di non andare incontro a nessun !iudizio, che era riservato solo per i pa!ani. Ges rimprovera 4sraele per averlo rifiutato e li mette alla stre!ua dei popoli pa!ani: far sedere i suoi se!uaci sul trono della !loria si!nifica assicurare loro la condizione divina. Quanti accol!ono Ges e il suo messa!!io e lo mettono in pratica, hanno !i adesso la condizione divina: il pro!etto di $io sullIumanit, e la sua volont, che o!ni uomo !iun!a alla condizione divina. "oi Ges conclude: " %hiun(ue avr) lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, ricever) cento volte tanto e avr) in eredit) la vita eterna ". Ca vita eterna non frutto dello sforzo dellIuomo, ma unIeredit: lIeredit cosI, Hn re!alo completamente !ratuito: la vita eterna un dono che $io fa ai suoi e non uno sforzo delle con#uiste dellIuomo. Cosa vuol dire: "Chiun#ue avr lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, ...,". Che se #uesto desiderio di pienezza di vita, #uesto desiderio della nuova creazione ti fa trovare di fronte a #ualcosa che si oppone, a #ualche ostacolo, anche se importante come i fratelli, le sorelle, il padre, la madre, addirittura i fi!li, o i campi, cio #uello che ti assicura il mantenimento, lascia( 5on cI nessun impedimento che possa ostacolare la pienezza dellIuomo. Chi capace di fronte allIimpedimento, anche importante, di abbandonarlo e di scavalcarlo, non va incontro ad una perdita ma a cento volte tanto: "cento volte tanto" unespressione biblica dell*ntico =estamento che si!nifica la benedizione di $io 6cfr. <'am <A,>; /Cr </,>7. Quindi 6l'impedimento , n.d.r.7 il primo che si lascia, ma non per ascetismo + il 'i!nore non ci chiede di

50 lasciare niente per se!uirlo +: ma se per se!uirlo, e #uindi per andare incontro alla piena maturit della nostra esistenza, incontriamo un ostacolo, #uesto deve essere superato. *vere abbandonato #uesto ostacolo non sar una perdita, ma effetto della benedizione divina. 'pero si sia compresa soltanto una cosa: non importante la vita dellIaldil, ma chiedersi se #uesta vita che conduciamo #ui vita.

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