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Mirko RINCHI Introduzione alle grandezze fondamentali dellacustica, fisiologia dellapparato uditivo, curve isofoniche, cenni alle normative sullinquinamento acustico, tecniche di misura del rumore
07 aprile 2003
Cosa il suono?
Il suono una percezione sensoriale, avvertita attraverso lapparato uditivo. La trasmissione del suono presuppone la presenza di un mezzo fluido nel quale colui che avverte il suono si trovi immerso. La sensazione uditiva legata alle variazioni di pressione del mezzo fluido. Ne consegue che: nel vuoto non si avverte alcuna sensazione sonora; le modalit con cui il suono si trasmette dipendono dalle caratteristiche termofisiche del mezzo e dalla geometria dellambiente.
Cosa il rumore ?
Il rumore un suono che genera nelluomo sensazioni fastidiose che possono provocare fenomeni di insofferenza o addirittura di dolore.
Nello schema a lato si evidenzia come il rumore possa trasmettersi all'ambiente per diversi percorsi, alcuni dei quali anche solidi, sotto forma di vibrazioni meccaniche.
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Le onde sonore possono propagarsi soltanto in un mezzo fluido con propriet elastiche
Analogamente alle vibrazioni meccaniche, le onde sonore possono formarsi solo grazie alle propriet elastiche e inerziali del mezzo. Si consideri ad esempio un tubo pieno di un fluido, che sollecitato ad un estremo da un pistone premente caratterizzato da una legge di moto armonica (ampiezza xo e pulsazione ). Detto sistema fisico genera un campo di onde sonore monodimensionale (loscillazione delle particelle avviene solo nella direzione longitudinale del tubo). Il fluido pu essere schematizzato come una serie di elementi rappresentati da masse in cui si concentrano le propriet di massa del fluido, collegate da molle in cui si concentrano le propriet elastiche del mezzo.
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Si distingueranno le seguenti importanti grandezze fisiche: lampiezza delloscillazione a regime delle diverse particelle (tale oscillazione avverr alla pulsazione del moto impresso dal pistone); la velocit di propagazione del suono, detta comunemente velocit del suono, che dipende solo dalle propriet fisiche del fluido (densit e propriet elastiche); la pressione sonora (differenza in un punto assegnato tra la pressione istantanea e quella presente in condizioni statiche, prima dellinsorgere dellazione di disturbo - nel nostro caso il moto del pistone). La perturbazione viene osservata da B dopo un ritardo (fase) di t =L/c rispetto ad A, essendo c la velocit del suono nel mezzo fluido. Per diverse cause, che esamineremo in seguito, lampiezza della perturbazione della pressione in B sar minore a quella in A. Direzione della propagazione della perturbazione di pressione
Ampiezza Ampiezza
Tempo
Tempo
Osservatore A
Osservatore B
Altre grandezze fisiche di un onda sonora Frequenza (f) - numero di cicli completi di oscillazione compiute dalla pressione nellunit di tempo: Hertz (Hz); periodo (T) - tempo occorrente alla pressione del fluido per descrivere un ciclo della sua oscillazione: secondo (s ); lunghezza donda ( ) - minima distanza tra due punti del mezzo fluido in cui la pressione assume identico comportamento (ad es. il valore massimo): metro (m); ampiezza (A) - valore di picco del ciclo della pressione del mezzo fluido: Pascal (Pa); velocit di propagazione (c) - velocit con cui si propaga la perturbazione della componente pulsante della pressione allinterno del mezzo, detta semplicemente velocit del suono: (m/s ).
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Quali sono i campi di applicazione degli studi e delle misure sul rumore ?
Verifica e rispetto dei requisiti acustici fissati da leggi e normative sul controllo del rumore
Ambito civile: riduzione e controllo dellinquinamento da rumore nelle aree urbane; controllo del rumore in ambiente abitativo; progettazione di ambienti a destinazione sociale (sale riunione, cinema, teatri, sale da concerto) dotati di adeguate caratteristiche acustiche.
Ambito industriale: progettazione di macchine e impianti rispondenti alle norme nazionali e internazionali; misure di rispondenza delle emissioni sonore ai requisiti acustici richiesti.
Progettazione funzionale Individuazione dei percorsi di trasmissione del rumore, predisposizione di accorgimenti tendenti a limitare le emissioni acustiche; Analis i delle caratteristiche vibroacustiche delle macchine; Diagnostica sul corretto funzionamento degli impianti industriali.
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Controllo dellambiente di lavoro Progettazione dei posti di lavoro in modo da non superare i limiti dei livelli di inquinamento acustico imposti dalla legge; Valutazione delle dosi di rumore a cui sono sottoposti gli addetti, quand'anche siano destinati a lavori che non prevedono la permanenza durante il turno nello stesso posto di lavoro.
GRANDEZZE FISICHE FONDAMENATALI IN ACUSTICA TECNICA Le grandezze fisiche fondamentali sono 3: pressione, potenza ed intensit sonora.
pa rappresenta il valore non perturbato della pressione del fluido (corrispondente in aria con la pressione atmosferica), pv(t) rappresenta invece la componente fluttuante che quella
responsabile, come gi detto, della sensazione acustica. Se ad esempio si considera una perturbazione di tipo armonico (sinusoidale) di ampiezza p0 , frequenza f e fase pv(t) = p0 sin (2 f t + ) . Si valuti il valore efficace di pv(t)
(radice quadrata della media dei quadrati)
1 T 2 pe = pv (t ) dt T o
1/ 2
con T =1/f
(periodo della sinusoide)
pe , spesso indicato semplicemente con p e misurato in Pascal (Pa), prende pi semplicemente il nome di pressione sonora ed proporzionale al contenuto energetico del suono. (In generale pv somma di infinite componenti armoniche nella banda delludibile (20-20.000 Hz)).
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Potenza sonora W.
E una grandezza scalare che rappresenta lenergia emessa da una data sorgente nellunit di tempo; la sua unit di misura il Watt (W). Caratterizza compiutamente la sorgente di rumore. La potenza, a seconda della sorgente, pu variare in un campo molto ampio : lieve sussurro auto su autostrada martello pneumatico aereo turbojet con postbruciatori in funzione 10-9 (W) 10-2 (W) 101 (W) 105 (W)
Intensit sonora I - E una grandezza vettoriale che, dati un punto P ed una direzione da esso uscente, rappresenta il flusso di energia sonora che attraversa nellunit di tempo la superficie unitaria perpendicolare a . Il
modulo dellintensit sonora si misura in W/m2.
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Lp = 10 Log (p/p0)2 = 20 Log (p/p0) - livello di pressione sonora LW = 10 Log (W/W0) LI = 10 Log (I/I0)
Valori di riferime nto:
p0 = 2x10-5 Pa (rappresenta la soglia di udibilit dellorecchio medio a 1000 Hz) - W0 = 10-12 W - I0 = 10-12 Wm-2 (intensit della potenza di riferimento attraverso la superficie unitaria). N.B. : I livelli sono grandezze adimensionali espresse in decibel (dB); LI misura il modulo del vettore intensit sonora.
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passaggio in dB :10 Log(316230.+158490.) = 56.7 Il grafico a fianco fornisce un metodo di calcolo rapido basato su una curva di incremento del livello pi elevato in funzione della differenza di livello delle due sorgenti.
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ESERCIZIO:
Supponiamo che in un punto a causa di una sorgente di rumore si rilevato un livello di POTENZA sonora di 67 dB. Quale il livello se si attiva una ulteriore sorgente di rumore uguale alla precedente e pressappoco nello stesso punto? RISPOSTA: la potenza sonora raddoppia pertanto per cui, detto A il valore della potenza sonora originale, abbiamo:
Se invece si fosse trattato di PRESSIONE sonora, con i precedenti valori in decibel si avrebbe:
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Il grafico a fianco fornisce un metodo di calcolo rapido basato su una curva di decremento del livello pi elevato in funzione della differenza di livello delle due sorgenti.
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Il padiglione ed il condotto uditivo esterno sono organi che hanno la funzione di convogliare le onde acustiche sulla membrana del timpano. La membrana del timpano pu in termini meccanici essere assimilata ad una membrana tesa che si mette a vibrare in presenza di onde di pressione differenziate agenti sulle due facce. La cassa del timpano e la tuba di Eustachio costituiscono un canale di comunicazione con il cavo faringeo. Di conseguenza la membrana del timpano vibrer in presenza di un differenziale di pressione tra il cavo faringeo e lambiente esterno (per questo motivo con la compensazione, subacqueo in immersione capace di riequilibrare la pressione sulle due facce del timpano, alleviando cos la sensazione dolorosa per leccessiva deformazione della membrana). Linsieme di martello-incudine-staffa che costituiscono un vero e proprio meccanismo articolato che ha il compito di trasmettere la vibrazione del timpano ai terminali nervosi allocati nel sottosistema formato da sacculo, chiocciola e canale semicircolare.
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Gli studi di fisiologia dellapparato uditivo hanno dimostrato quanto illustrato a fianco e cio che le diverse frequenze eccitano diversi terminali nervosi della coclea e consentono di conseguenza la percezione delle componenti armoniche del rumore.
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A fianco si confrontano tra loro i livelli di pressione sonora in scala lineare ed in scala logaritmica (decibel). Risalta sia la dinamica delludito che la comodit di rappresentazione logaritmica. (il normogramma pu essere usato anche come strumento di conversione tra le due scale) 1 bar = kgf/cm2 = 9.81 N /(10-4m2) 105 Pa
(kgf = chilogrammo forza del sistema tecnico)
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Studi di fisiologia del rumore hanno inoltre dimostrato che il disturbo dipende non solo dal livello del rumore ma anche della sua frequenza: a parit di intensit i rumori ad alta frequenza disturbano maggiormente di quelli a bassa frequenza. L'effetto della frequenza sul disturbo fisiologico condensata nelle curve di uguale livello di disturbo, note comunemente come curve NR (Noise Rating). Le curve uniscono i punti livello di pressione sonora che, per ogni frequenza, generano lo stesso disturbo fisiologico. Ogni curva individuata dal valore che essa assume alla frequenza di 1000 Hz.
(ad es. la curva NR40 assume il valore di 40 dB a 100 Hz)
Il lavoro mentale reso possibile in ambienti con livelli energetici inferiori alla curva NR=40. I rumori compresi tra NR=40 e NR=60 producono disturbo crescente. Sopra la curva NR=60 i rumori possono produrre dolore ed anche lesioni allapparato uditivo.
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Curve isofoniche
Sono importanti perch le normative fanno riferimento ad esse per pesare il rumore rilevato sperimentalmente. Rappresentano il livello di pressione sonora che deve possedere un tono puro al variare della frequenza per indurre la stessa sensazione uditiva rispetto ad una frequenza di riferimento (1000 Hz), cio la stessa sensazione che si avverte a 1000 Hz. La sensazione uditiva si misura in phon e le curve relative si dicono isofoniche
Il grafico noto anche come Audiogramma normale per toni puri ed raccomandato dalla normativa ISO - R226. Esso stato ricavato sperimentalmente da un campione significativo di tutta la popolazione.
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Le misurazioni del rumore corrette secondo queste curve si indicano con dB(A), dB(B), ecc.
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Livelli tipici di pressione sonora (SPL) e potenza sonora (LW) di macchine installate da Nuovo Pignone
Sorgente Sonora Compressori centrifughi Turbine a vapore Pompe centrifughe Cabinati turbine a gas Compressori alternativi Aerorefrigeranti Torri evaporative di grandi dimensioni (2) Motori elettrici e generatori Moltiplicatori 75 75 90 95 90 90 110 115 SPL (dB A) 80 85 70 75 80 70
(1)
90 95 90 90 90 85
(1) - Misurate ad una distanza di 1 m dal basamento. (2) - In questi casi si dovr tener conto anche dellaltezza. Dovr inoltre essere specificato un valore ad una distanza definita.
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La prevenzione
La prevenzione dai rischi da esposizione a rumore deve prevedere la riduzione entro i limiti di sicurezza della dose di rumore assorbita dal soggetto esposto. Si pu procedere per tre vie: riduzione del rumore emesso alla fonte apportando alla sorgente modifiche adeguate allo scopo ( la via pi radicale, ma spesso assai difficile da realizzare); interventi sulle caratteristiche di assorbimento del locale; dotare gli addetti di apparecchi di protezione di adeguate caratteristiche isolanti ( lultima risorsa da approntare nei casi estremi in ambienti fortemente inquinati). Le fonti pi attendibili prevedono come lassorbimento di 80 dB Leq(A) dellindice TLV (livello di sicurezza per una esposizione di 8 ore al giorno, 40 ore settimanali e per tutto larco della vita lavorativa) non producano alcun danno allapparato uditivo. Il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A definito dalla relazione:
dove pA (t) il valore istantaneo della pressione sonora ponderata secondo la curva A; p0 la pressione di riferimento; T lintervallo di tempo di integrazione; Leq(A),T esprime il livello energetico medio del rumore ponderato in curva A, nellintervallo di tempo considerato. Non essendo facile ottenere tale limite anche con i macchinari pi moderni, i limiti di TVL adottati dai principali paesi sono indicati in 85 Leq(A).
In corrispondenza a tale limite dopo 30 anni l8% degli esposti risulta ipoacuso (Glorig 1973)!
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2 pA dt dB( A) 2 p0
Il livello attualmente proposto dalla normativa CEE (90 dB Leq(A)) determina secondo lo stesso autore dopo 30 anni una ipoacusia permanente nel 18% degli esposti. Non essendo sempre possibile ridurre il livello di rumore esistono normative ISO che impongono di ridurre i turni negli ambienti a rischio , dimezzando il tempo di permanenza per ogni incremento di 3 dB sopra TVL= 85 Leq(A)/8 ore di esposizione. Esiste anche la possibilit di imporre luso di dispositivi di protezione: lanapiuma protettiva; tamponi auricolari; cuffie antirumore.
E stato dimostrato che i rumori pi pericolosi sono quelli nel campo di frequenze 1000-6000 Hz
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Ambiente riverberante:
il suono viene perfettamente riflesso dalle pareti, creando allinterno dellambiente un campo diffuso, cos detto perch non si riesce a distinguere un punto origine delle perturbazioni acustiche. A livello sperimentale pu essere realizzato tramite una camera con pareti perfettamente riverberanti (camera riverberante)
Ovviamente le due situazioni rappresentano condizioni ideali . Nella realt non ci troveremo mai esattamente nelle due ipotesi soprastanti. Si fa riferimento ad esse perch semplificano notevolmente lo studio dei problemi di acustica pratica.
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N.B.
Laccezione di sorgente puntiforme del tutto generale: infatti a distanza sufficiente, non solo una macchina, ma addirittura unintera fabbrica pu essere considerata puntiforme. Nelle relazioni si tenuto conto soltanto del fenomeno della divergenza per il quale la pressione sonora si attenua con la distanza dalla sorgente anche in assenza di perdite energetiche.
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Sorgente piana, onde piane (non c divergenza); caso 3: il livello dellintensit sonora non cambia con la distanza Sorgente puntiforme (campo sferico); caso 1: per ogni raddoppio della distanza dal centro il livello dellintensit sonora diminuisce di 6 dB
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L p1 = LW - 20Log(r1) - 8
----------------
L p2 = LW - 20Log(r2) - 8
Si noti che semplice misurare il livello di pressione sonora, ma non possibile misurare direttamente la potenza sonora emessa da una data sorgente.
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Esempio di calcolo:
Tramite un fonometro di adeguate caratteristiche si provveduto a rilevare il livello di pressione sonora a 30 m da un impianto posto allaperto in ambiente pressoch privo di ostacoli (limpianto di dimensioni tali per cui pu essere approssimato come sorgente puntiforme). Il risultato della misura il seguente:
Risposta:
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Propagazione del rumore in ambiente libero ed effetti diversi dalla divergenza La formulazione precedente, per quanto corretta, del tutto teorica in quanto non tiene conto n della eventuale direzionalit della sorgente n dei fenomeni di attenuazione diversi dalla divergenza. I principali fenomeni attenuativi diversi dalla divergenza sono i seguenti: attenuazione dovuta ad ostacoli o barriere Ab; attenuazione dovuta allassorbimento dellaria Aa; attenuazione per effetto suolo As . In ambiente libero pu avere anche grande influenza la conformazione del suolo e la presenza di vegetazione. Esuliamo da una trattazione completa perch largomento pi di interesse ambientale che industriale. Se si volesse completare lesempio della precedente diapositiva si dovrebbero detrarre dal valore risultante i tre termini sopra indicati. Per una loro valutazione i rimanda ad es. a: Harris Manuale di controllo del rumore (editrice Tecniche Nuove)
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R
t
sin t c2 = sin i c1
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La diffrazione
Non possibile trascurare la natura ondulatoria del suono quando questo incontra un ostacolo o attraversa una apertura. Nascono infatti fenomeni (presenti anche in ottica) noti come diffrazione delle onde. Il campo sonoro subisce delle deformazioni che dipendono dalla forma dellostacolo e dalla lunghezza donda. Un ostacolo pu essere trasparente per onde pi lunghe di una sua dimensione caratteristica e generare diffrazione per onde sonore di lunghezza pi piccola e confrontabile con la dimensione caratteristica dellostacolo. Altro fenomeno acustico tipico della natura ondulatoria del suono: formazione di ombra acustica (assenza di percezione) in zone vicine ad aperture per lunghezze donda inferiori alla dimensione dellapertura stessa.
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Distorsione del campo sonoro per effetto di gradienti termici negativi (sopra) e positivi (sotto)
Effetto dellumidit atmosferica
Lumidit percentuale dellaria ambiente ha grande influenza sulle propriet attenuanti del mezzo: il grafico fa riferimento all'attenuazione (temperatura aria 5C) dellintensit sonora, per ogni metro, al variare dell'umidit relativa e della frequenza del suono, alle basse frequenze. Il massimo effetto si ha con umidit relativa del 30% con una perdita di 12 dB ogni 100 m. In genere si hanno attenuazioni molto inferiori. In media si pu stimare una perdita di 0,5 dB ogni 100 m alle basse frequenze e di 1 dB alle frequenze medie.
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Acustica geometrica tiene conto della natura ondulatoria del fenomeno studiando la propagazione del suono sotto forma di raggi e tenendo esattamente conto della geometria dellambiente, ostacoli interni compresi.
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Acustica statistica
Si basa sullipotesi che i fenomeni riflessivi siano cos diffusi da poter in pratica considerare quanto segue: lenergia sonora si dirige con uguale probabilit in tutte le direzioni; i materiali delimitanti lambiente si comportano tutti allo stesso modo, assumendo in pratica propriet medie; non esistono percorsi preferenziali alla propagazione delle onde acustiche. In tali ipotesi comunque si pensi orientata una superficie unitaria dentro lambiente essa viene attraversata nellunit di tempo dalla stessa quantit di energia sonora su entrambe le facce, quindi lintensit sonora nulla in qualunque punto del campo. Si pu ragionare sono in termini di densit energetiche (energia sonora contenuta nellunit di volume ambiente). Lunica misura di riferimento quella del livello di pressione sonora (rapportabile a meno di una costante di riferimento allintensit sonora). Il fenomeno acustico si manifesta in tre fasi distinte: fase a) - attivazione della sorgente in condizioni di ambente corrispondenti a quelle della pressione di riferimento; fase b) - sorgente attiva e ambiente in condizioni di regime stazionario (le condizioni sonore non mutano nel tempo); fase c) - spegnimento della sorgente (non di particolare interesse).
Fase a) Lenergia sonora colpisce le pareti e viene in parte assorbita ed in parte riflessa; in ogni punto dellambiente lenergia sonora presente cresce gradualmente fintantoch non si raggiunge la fase b). Il campo sonoro cresce con legge esponenziale ( p(t)= pr(1-e - t), essendo pr la pressione sonora a regime) per cui in una prima fase cresce molto rapidamente, tendendo asintoticamente alle condizioni stazionarie. Dal punto di vista tecnico questa fase non interessa, salvo che la dinamica di salita non sia cos brusca (rumore impulsivo) da determinare comportamenti che possono provocare fenomeno fisiopatologici. Fase b) In questa fase tutta l'energia immessa nellambiente dalla sorgente viene assorbita (dalle pareti, dagli arredi, perfino dagli abiti dei presenti!) e pertanto il livello del rumore non sale pi.
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Una semplice relazione consente di correlare le caratteristiche di fonoassorbimento del locale con il livello sonoro: Lp = LW + 6 - 10 Log A In cui si ha: LW : il livello di potenza sonora della sorgente, Lp : il livello di pressione sonora della sorgente, A: lassorbimento sonoro complessivamente attribuibile allaria, alle persone ed agli oggetti presenti, alle pareti, ecc... N.B. la formula soprastante vale anche per analisi fatte per bande di ottava! Detta formula solitamente usata per eseguire una valutazione preliminare: nota la potenza della sorgente e la capacit di assorbimento complessivo, si ricava il livello medio di pressione sonora di un dato ambiente. Di solito lambiente non pu essere considerato n perfettamente libero, n perfettamente diffuso. Al posto della formulazione precedente ne pu essere usata unaltra che considera il campo semiriverberante. Leffetto sonoro somma di due contributi: contributo diretto (la potenza emessa della sorgente ipotizzata in campo libero) e contributo riverberato (una frazione del contributo diretto risultante dalla riflessione delle pareti). Si ottiene la formula: essendo: Q la direttivit della sorgente (rapporto tra lintensit nella direzione che unisce il punto di valutazione con la sorgente ed il suo valore medio spaziale); Ra=A/(1-a) con a il valore medio del coefficiente di assorbimento delle pareti (per la definizione del coefficiente di assorbimento). Il valore di A viene in genere misurato attraverso il tempo di riverbero. DEFINIZIONE: chiamasi tempo di riverbero di un dato ambiente il tempo occorrente affinch il livello di pressione sonora si abbatta di 60 dB( 220 Volte in scala lineare!) dopo che una sorgente sia stata disattivata Per il calcolo del coefficiente di assorbimento si utilizza la misura el tempo di riverbero T. Dal tempo di riverbero si calcola A dallinversione della formula di Sabine : T = 0.16 V/A essendo V il volume (m3 ) dellambiente ed A il suo assorbimento globale. Si ottiene:
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Lp = LW + 6 + 10 Log(Q/(4r2 )) - Log Ra
A = 0.16 V/T
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Esistono normogrammi del tipo di quello sotto riportato che facilitano il calcolo dellattenuazione del campo sonoro con la distanza r dalla sorgente (in campo semiriverberante) al variare della costante R e della direzionalit Q della sorgente stessa.
dB
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fonoassorbimento
A S
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ER ET
La direzione della quota riflessa,viene semplicemente calcolata con la legge della riflessione speculare (il raggio riflesso in un punto forma con la normale alla parete lo stesso angolo del raggio incidente), a meno che non sia presente il fenomeno della diffusione (la scabrezza della superficie fa in modo che il raggio incidente non viene riflesso in una direzione preferenziale, ma in tutte le direzioni).
Diffusione
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Un pi attento esame, svolto in termini di bilancio energetico, consente di osservare che, come schematizzato nella figura a fianco, il fenomeno in realt pi complesso. Infatti la quota parte riflessa in realt composta della parte (1) direttamente riflessa dalla parete e dalla quota (2) che rappresenta la quota dellenergia assorbita che viene poi riemessa dalla parete dalla stessa parte del suono incidente. E evidente che la ripartizione dellenergia nelle diverse quote dipende da diversi fattori quali le propriet fisiche degli ambienti e della parete. In particolare si pu osservare che la quota assorbita attraverser la parete con la velocit del mezzo (in genere molto pi alta della velocit del suono nei due ambienti separati). Parte di essa verr trasformata in calore e vibrazioni interne del materiale costituente la parete. La quota trasmessa allaltro ambiente dipender sia dalle vie di fuga interne alla struttura che dalla vibrazione dellinterfaccia, che varier la pressione dellaria ambiente trasmettendo una parte del rumore. N.B. le considerazioni fatte sono di carattere sommario perch le quote dipenderanno, oltre che dal materiale, anche dalla frequenza del suono
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per il principio di conservazione dellenergia, dovremo avere Dividendo membro a membro per EI , otteniamo 1 = EA/ EI + ER / EI + ET/ EI = I tre coefficienti adimensionali minori di 1 a, r, t caratterizzano completamente le propriet acustiche della parete e prendono rispettivamente il nome di coefficiente di assorbimento, coefficiente di riflessione e coefficiente di trasmissione.
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raggio incidente perpendicolare alla parete - in un sottile strato daria adiacente alla parete si generano onde di pressione riflesse che ne scaldano, per attrito interno, lo strato superficiale. La parete, a causa della maggiore inerzia termica, non varia nel breve periodo la sua temperatura per cui si generano scambi termici irreversibili tra la parete e lo strato superficiale daria che dissipano in parte lenergia sonora;
raggio incidente inclinato rispetto alla parete - la componente trasversale innesca moti ondulatori che dissipano parte dell'energia sonora per attrito viscoso tra strati daria adiacenti. Per migliorare le propriet fonoassorbenti della parete si possono adottare tre soluzioni: materiali porosi; risonatori acustici; pannelli vibranti.
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Materiali porosi
Un materiale poroso caratterizzato da una matrice solida contenete numerose piccole cavit. Esempi: tessuti, materiali fibrosi, cotone idrofilo, lana di vetro, lana di roccia, resine espanse, laterizi porosi, ecc.. Londa sonora tende a penetrare allinterno del materiale poroso ma il fenomeno dellassorbimento di energia (per scambi termici irreversibili gi descritto) avviene su una superficie molto estesa alla quale partecipano le cavit interne. Pertanto il fenomeno dellassorbimento viene esaltato. Comunque siano realizzato i pannelli (per tessitura, per stampaggio, legando i materiali componenti con collanti od altre tecnologie particolari), possono essere schematizzati come tanti tubicini affiancati, ricavati in direzione perpendicolare alla superficie del pannello. Allinterno di questi si generano delle onde sonore che in certe condizioni possono entrano in risonanza (lenergia dissipata per attrito con le pareti del tubicino, diventa cos molto elevata). Lentit del fenomeno dipende dalla lunghezza donda del rumore (certe frequenze potranno pertanto essere assorbite pi di altre). Le propriet fonoassorbenti di uno strato di materiale poroso dipendono dal suo spessore e da una grandezza fisica facilmente misurabile in laboratorio detta resistenza al flusso daria Rf . Il pannello in genere realizzato stratificando il materiale poroso (non resistente) su un supporto dotato di resistenza meccanica. Di conseguenza londa sonora attraversa lo strato poroso e subisce il fenomeno della riflessione sullo strato di supporto, riattraversando in senso opposto il materiale poroso stesso. Lefficacia dello smorzamento dipende sia dalla lunghezza donda del rumore che dallo spessore dello strato isolante: il massimo dellefficacia si ha nei punti in cui massima la veloc it di oscillazione della particella daria (multipli di quarto di lunghezza donda). Nei grafici si riporta, per un determinato tipo di materiale, landamento del coefficiente di assorbimento a in funzione del rapporto d/ tra lo spessore dello strato poroso e la lunghezza donda del rumore per diversi valori di Rf. Il coefficiente di assorbimento quindi funzione della frequenza del rumore per diversi spessori dello strato poroso: le basse frequenze sono le pi difficili da assorbire (si potrebbe mettere un sottile strato poroso a circa un quarto di lunghezza donda dalla parete, ma si peggiorerebbe il comportamento alle alte frequenze).
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Risonatori acustici
Un risonatore acustico (vedi figura a fianco) costituito da una cavit comunicante con lambiente attraverso un foro (collo del risonatore). Se un'onda acustica ha lunghezza abbastanza grande rispetto alle dimensioni della cavit e se il collo ha dimensioni abbastanza piccole rispetto a quelle della cavit, laria contenuta allinterno della cavit stessa si comporta come quella contenuta in compressore alternativo con pistone oscillante. Il sistema fluido, indicando con c la velocit del suono e tenendo conto delle notazioni riportate in figura, caratterizzato da una frequenza propria pari a: fr = c/(2)[S/(V(L+0,8D))]1/2. Le frequenze del rumore molto vicine a fr attraversano il collo con velocit molto elevata e pertanto risultano molto attenuate a causa dei fenomeni dissipativi.
Il risonatore acustico molto selettivo e funziona bene alle basse frequenze.
Per ottenere il massimo effetto si potrebbe combinare una parete porosa con una serie di risonatori acustici, ma per le difficolt intrinseche non una soluzione molto usata. Esistono anche soluzioni combinate in cui la cavit risonante riempita di materiale poroso. Una moderna variante del risonatore acustico costituita da una pannellatura rigida, posta in opera a una data distanza dalla parete (lintercapedine pu anche essere riempita di materiale poroso). Sulla pannellatura sono praticate una serie di aperture di forma e dimensioni variabili (fori circolari di diverso diametro, asolature ed altro). Il complesso funziona come una serie di risonatori acustici accordati a diverse frequenze ed aventi in comune la cavit risonante. In luogo dei fori potrebbero essere usate anche una serie di doghe variamente distanziate tra loro.
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Pannelli vibranti
Il tipico pannello vibrante realizzato con lastre flessibili e non porose (quindi impermeabili al suono). La pannellatura viene realizzata in modo da creare un intercapedine chiusa della profondit di qualche centimetro e nellintercapedine si pu o meno predisporre del materiale poroso. Al posto dei pannelli, certe volte trovano impiego delle membrane elastiche opportunamente tensionate durante la messa in opera. Il fenomeno dellassorbimento acustico e di conseguenza lefficacia del complesso dipende essenzialmente da due fattori concomitanti: la lastra sottile o la membrana possiedono di per s infinite risonanze, molte delle quali ricadono nel campo di frequenze udibili e pertanto parte dellenergia sonora viene trasformata in energia di vibrazione, attenuando il rumore nellintorno di ben determinate frequenze; per altre frequenze la lastra, se vincolata con sopporti cedevoli, si comporta come un corpo rigido che vibra in direzione normale alla sua superficie, comprimendo laria intrappolata nellintercapedine ( lenergia che serve per generare la vibrazione della lastra viene sottratta allenergia sonora incidente sulla lastra stessa). Il primo meccanismo di assorbimento assai complesso; per la progettazione dei pannelli che funzionano sfruttando secondo meccanismo si usa la formula: fr = c/(2)[(0 S)/Md)]1/2 essendo: c, la velocit del suono, 0 la densit di massa dellaria, S la superficie frontale della lastra, M la massa della parte vibrante e d la profondit dellintercapedine. Il contributo dei modi flessionali trascurabile e pu assumere una qualche importanza solo quando lo strato daria dietro la lastra diventa molto grande (come avviene ad esempio per i vetri di una finestra). Lefficacia dipende solo dalle propriet smorzanti della lastra vibrante (per questo si interpone materiale poroso) Il pannello vibrante da un lato assorbe energia sonora ma dallaltro la reirradia vibrando: pertanto la sua efficacia dipende dalla proporzione tra energia assorbita ed energia reirradiata. Con smorzamento piccolissimo il pannello restituisce praticamente tutta lenergia assorbita; con smorzamento molto alto la struttura praticamente non vibra.
Esiste uno smorzamento ottimale che rende massimo lassorbimento di energia sonora da parte del pannello.
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Per progettare secondo il criterio A) si ricorre alla cos detta legge di massa:
R = 20 Log( f)-42.5
essendo: R (funzione della frequenza del suono) il potere fonoisolante di una parete, la massa per unit di superficie della parete (Kg/m2 ) ed f la frequenza dellonda sonora.
La relazione soprastante valida soprattutto per onde piane che investono perpendicolarmente la parete. In caso di onde caotiche pi accreditata la relazione: Rc = 18 Log( f) - 44. La formulazione precedente valida per pareti di pietra di vecchia costruzione.
INCONVENIENTE: peso eccessivo e costo di realizzazione troppo alto (B) -pareti leggere
Rappresentano la soluzione pi moderna e sono realizzate alternando starti portanti, realizzati con materiali poco adatti a trasmettere le vibrazioni, con strati porosi o intercapedini con aria. Spesso per stimare il potere fonoisolante di una parete composta si usa come indice di qualit la differenza tra il suo effettivo potere isolante e quello di una parete omogenea di massa superficiale pari a quella della parete composita (utilizzando la formula di massa precedentemente vista).
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Si analizza il comportamento tipico di una parete divisoria al variare della frequenza del rumore (il ragionamento valido sia per il tipo (A) che per quello (B)).
Regione I - (basse frequenze) risulta fortemente influenzata dalle risonanze meccaniche e dalle realizzazione dei vincoli strutturali (ancoraggio della parete lungo i suoi bordi) le risonanze sono quelle di moto rigido di tutta la parete sulle sue giunzioni; Regione II- (medie frequenze) - in questa zona valida la legge della massa; Regione III- (alte frequenze) - in questa zona insorgono vibrazioni flessionali proprie della parete che ne abbassano il potere fonoisolante rispetto a quello previsto con la legge della massa.
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Il diagramma a fianco serve per valutare il potere fonoisolante risultante dalla composizione in parallelo di pareti di materiale diverso. Lindice di attenuazione si ottiene dallintersezione della retta verticale tracciata in corrispondenza del rapporto delle superfici con la retta orizzontale tracciata in corrispondenza della differenza dei poteri fonoisolanti delle superfici stesse. Esempio. Siano: (S1-S2)/S2 = 25 R1 - R2 = 15 si ottiene un indice di attenuazione complessivo pari a circa R1 - 3,5 dB
Se lobiettivo, invece di limitare la rumorosit di un intero ambiente, quello di proteggere solo un numero limitato di postazioni di lavoro, si possono usare paraventi realizzati in materiale fonoassorbente e fonoisolante da piazzare in vicinanza di un posto di lavoro.
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ESEMPIO:
Trattamento per aumentare la fonoassorbenza di un fabbricato industriale
(dB)
Possibilit di abbattimento del rumore ottenibili con gli interventi della diapositiva precedente.
Le indicazioni sono puramente indicative. Una trattazione rigorosa fino alla determinazione delle mappe del rumore richiede il ricorso a complessi programmi di elaborazione basati sulla teoria dell'ottica geometrica.
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Definizioni:
Rumore: Qualunque emissione sonore che provochi sulluomo effetti indesiderati, disturbanti o dannosi o che determini un qualsiasi deterioramento qualitativo dellambiente. Livello di rumore residuo: E il livello equivalente di pressione sonora ponderato A che si rileva quando si escludono le specifiche sorgenti disturbanti. Livello di rumore ambientale: E il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Sorgente sonora: Qualsiasi oggetto, dispositivo, macchina o impianto o essere vivente idoneo a produrre emissioni sonore. Sorgente specifica: Sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del disturbo. Livello di pressione sonora: Esprime il valore della pressione acustica di un fenomeno sonoro mediante la scala logaritmica dei decibel (dB) ed dato dalla seguente relazione:
p p Lp = 10 log p = 20 log p dB 0 0
2
dove p il valore efficace della pressione sonora misurata in Pascal (Pa) e p0 la pressione di riferimento che si assume uguale a 20 micropascal in condizioni standard. Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A: E il parametro fisico adottato per la misura del rumore, definito dalla relazione analitica seguente:
1 T p2 A Leq( A), T = 10 log 2 dt dB( A) T 0 p 0
dove pA (t) il valore istantaneo della pressione sonora ponderata secondo la curva A; p0 la pressione di riferimento; T lintervallo di tempo di integrazione; Leq(A),T esprime il livello energetico medio del rumore ponderato in curva A, nellintervallo di tempo considerato. Livello differenziale di rumore: Differenza tra il livello Leq(A) del rumore ambientale e quello del rumore residuo. Rumore con componenti impulsive: Emissione sonora nella quale siano chiaramente udibili e strumentalmente rilevabili eventi sonori di durata inferiore al secondo.
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Riconoscimento di componenti impulsive nel rumore: Nel caso si riconosca soggettivamente la presenza di componenti impulsive ripetitive nel rumore, si procede ad una verifica. Si effettua una misura del livello massimo del rumore con costante di tempo slow ed impulse. Se la differenza dei valori massimi sia superiore a 5 dB(A), viene riconosciuta la presenza di componenti impulsive penalizzabili nel rumore. In tal caso il rumore misurato di Leq(A) deve essere maggiorato di 3 dB(A). Riconoscimento di componenti tonali nel rumore: Nel caso si riconosca soggettivamente la presenza di componenti tonali nel rumore, si procede ad una verifica. Si effettua una analisi spettrale del rumore per bande ad 1/3 di ottava. Quando, allinterno di una banda di 1/3 di ottava, il livello di pressione sonora supera di almeno 5 dB i livelli di pressione sonora di ambedue le bande adiacenti viene riconosciuta la presenza di componenti tonali penalizzabili nel rumore. In tal caso il rumore misurato di Leq(A) deve essere maggiorato di 3 dB(A). Presenza contemporanea di componenti impulsive e tonali nel rumore: Nel caso si rilevi la presenza contemporanea di componenti impulsive e tonali nel rumore come indicato in precedenza, il rumore misurato di Leq(A) deve essere maggiorato di 6 dB(A).
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Il fonometro
Il fonometro di norma in grado di misurare contemporaneamente 5 grandezze: SPL: (Sound Pressure Level) Livello di pressione sonora; Leq: Livello sonoro equivalente; SEL: (Sound Exposure Level) Livello di esposizione sonora; Max: Massimo livello di pressione sonora; Min: Minimo livello di pressione sonora.
(Il livello di esposizione sonora differisce dal livello di pressione sonora perch tiene conto della durata dellesposizione: se si confrontano due eventi sonori con lo stesso Leq, ma di durata differente (evento_1 di 20 s ed evento_2 di 40 s) il livello di esposizione sonora differente)
1 SEL = 10 log t0
t2 2 pA (t ) dt dB( A) 2 po
t1
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Il fonometro dotato di una serie di accessori che permettono di effettuare tutte le misure richieste dalle normative:
Valigia contenente accessori vari come: cavalletto, deumidificatori, prolunghe, telecomando, ecc.
Cavi per lalimentazione dalla rete elettrica oppure tramite batterie per il fonometro ed eventualmente registratore di livello Set di filtri per analisi in banda di ottava e terzi di ottava
Generatore di un segnale acustico puro (una sola frequenza) con livello di pressione sonora costante per le operazioni di taratura
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Una volta effettuata la taratura ed i settaggi imposti dalle normative (in particolare la scelta della costante tempo per le acquisizioni) si procede alla analisi in banda di ottava e terzi di ottava
L'insieme di tutti i filtri consente di coprire per intero una vasta gamma di frequenze tra i 20 e 20000 Hz
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Le misure del livello sonoro possono essere effettuate sia nellambiente in cui vi la sorgente sonora oppure negli ambienti adiacenti
Le misure sono visualizzate sul display del fonometro e possono essere registrate su supporto magnetico oppure su carta
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Lintensimetria: concetti fondame ntali teorici e applicativi Scopo: introdurre i concetti fondamentali di intensimetria, con riferimento alla potenza ed alla pressione sonora. Punti importanti: dalle misure intensimetriche possibile risalire alla potenza sonora emessa da una determinata sorgente di rumore;
nota la potenza sonora possibile caratterizzare completamente, in via teorica, il rumore emesso da una sorgente in un dato ambiente; le normative possono imporre al costruttore di dichiarare esplicitamente la potenza sonora di una macchina.
Richiami
Lintensit sonora I(t) una grandezza fondamentale per la descrizione del campo sonoro. Dato un punto P e una direzione uscente da esso I(t) indica il flusso di energia sonora che attraversa una superficie unitaria normale a nellunit di tempo.
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Considerazioni importanti: Lintensit sonora una grandezza vettoriale il cui modulo (o livello) si esprime in W/m2. La potenza sonora W invece lenergia trasmessa nellunit di tempo. Il livello (modulo ) dellintensit sonora si esprime in decibel e vale: LI = 10 Log(I/I0), con I0 = 10-12 W/m2 .
Il significato fisico del vettore Intensit sonora chiaramente descritto nella figura a fianco, nellipotesi di sorgente puntiforme e campo libero.
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Si riassumono le espressioni valide in campo libero a distanza sufficiente dalla sorgente da poterla considerare puntiforme, in assenza di assorbimento e di cause di disturbo (vento, gradienti termici, ecc.)
Pressione e livello di pressione sonora Lp = 20 Log(p/p0 ), con p0 = 2 x 10-5 Pa
Potenza e livello di potenza sonora LW = 10 Log(W/W0 ), con W0 = 10-12 W. Per radiazioni in campo libero: I = p2 rms / ( c )
prms valore efficace della pressione sonora densit di massa del mezzo c velocit del suono
Se c = 400 Nsm-3 a 20C e Patm = 1.013 bar LI = Lp - 0,16 dB La potenza sonora di una sorgente che emette in campo sferico (libero) in funzione del valore efficace della pressione pr misurata a distanza r dalla sorgente vale: W = 4 r2 ( p2 r / c ) , il termine c noto come resistenza del mezzo ( densit di massa del mezzo e c velocit del suono). Lintensit sonora alla stessa distanza r dalla sorgente vale: Ir = W / (4 r2 ) = ( p2 r / c ).
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IS = p(t) u(t) .
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La misura dellintensit sonora presuppone pertanto due misure: la pressione p(t) e la velocit della particella u(t) in una data direzione. Per misurare il vettore I(t) possono essere utilizzati due metodi: metodo a) operante nel dominio del tempo , metodo b), operante nel dominio delle frequenze.
N.B. Entrambi i metodi di misura forniscono solo una delle tre componenti del vettore intensit sonora (nella direzione dellasse dei due microfoni). Per eseguire una misura completa delle tre componenti occorre o procedere a tre misure separate o disporre di una sonda tripla come quella indicata nella figura a fianco .
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L'intensit I sonora un vettore. Se ne pu misurare solo la componente nella direzione della sonda. Se la sonda inclinata di 60o rispetto alla direzione dellintensit, la componente misurata vale ( |I| cos 60o ). Poich risulta (cos 60o = 0.5) si ha che il livello di intensit misurato la met di quello totale. La misura effettuata quindi inferiore di 3 dB rispetto a quella effettiva (si ricorda che +3 dB indica il raddoppio del segnale in scala lineare e -3 dB ne indica il dimezzamento). Per ricavare il vettore dellintensit sonora, conoscendo la posizione della sorgente sonora, basta eseguire una sola misura in un punto ed in una sola direzione: basta effettuare semplici correzioni che tengono conto dellangolo tra la congiungente tra il punto di misura e quello in cui localizzata la sorgente e la direzione effettiva di misura.
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Si richiama lattenzione su tre applicazioni delle misure di intensit sonora: La misura della potenza sonora; Il labelling; La localizzazione delle sorgenti acustiche; Le applicazioni in acustica architettonica; Le misure di intensit strutturale; Le misure di intensit superficiale e di irraggiamento acustico; Le misure di intensit sonora sincrone.
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Camere anecoiche
(raccomandazione ISO 3741) caratterizzate da pareti perfettamente assorbenti in modo da creare allinterno una situazione di campo libero
Camere riverberanti
(raccomandazione ISO 3747) caratterizzate da pareti perfettamente riverberanti in modo da creare allinterno una situazione di campo diffuso.
Norme di riferimento: EN ISO 3744, EN ISO 3746, EN ISO 11201, ISO 3747, ISO 3740.
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Il contributo alla potenza acustica di una eventuale fonte di disturbo collocata allesterno della superficie chiusa attraverso la quale avviene la misura dellintensit sonora nulla!
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Il nuovo metodo (in via di normalizzazione con la raccomandazione ISO/DIS 9614-1 1989 - Acoustics - Determination of the Suond Power Levels of Noise Sources Using Sound Intensity - Measurements at Discrete Points ), basato sulla misura della potenza in un ambiente qualunque, purch la superficie ideale attraverso cui si valuta il flusso dellintensit sonora non contenga fonti di disturbo, consente di conseguire con relativamente pochi mezzi una precisione sorprendente : Il rumore di fondo o quello di altre sorgenti, purch stazionario, non influenza il risultato della stima della potenza sonora, tanto che si commette un errore inferiore ad 1 dB addirittura in presenza di un rumore di fondo di 10 dB superiore a quello della sorgente che si vuol valutare! (teorema di Gauss)
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Nessuna restrizione sulla forma o sulla dimensione delle superfici di misura Il rumore di fondo stazionario escluso Condizione: nessun assorbimento dentro la superficie di misura (no assorbimento n trasmissione
attraverso il pavimento - perfettamente riflettente)
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Il Labelling
Con il termine labelling (etichettatura) si indica l'etichetta che diverse normative internazionali prevedono debba essere apposta su macchinari considerati fonte di inquinamento acustico. Nellambito nazionale il settore regolato dai D.M. n.588 (28/11/1987), n. 598 (3/12/1987), n. 385 (14/06/1988) emanati dal Ministro per la Politiche Comunitarie per recepire ben 14 direttive comunitarie relative a metodi di misura del rumore e ai limiti del livello di pressione e di potenza acustica ammissibili per numerose macchine e apparecchiature da cantiere.
Si riporta la mappatura risultante da una indagine intensimetrica accurata effettuata su una stampante ed in particolare: la griglia di misura, un grafico tridimensionale dellintensit uscente dalla griglia e un grafico con linee che uniscono i punti di isolivello.
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Tali misure, pi accurate rispetto a quelle tradizionali, consentono di individuare il contributo delle varie parti al livello di rumore globale (la somma dei vari contributi coincide con la misura totale che si sarebbe ottenuta con i metodi tradizionali). Si riporta ad esempio una analisi eseguita su una motosega.
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Se possibile si individua un piano contenente la sorgente. Si fa scorrere lintensimetro lungo una retta appartenente al piano. Quando la sonda si trova sulla perpendicolare della sorgente lindicatore dellintensimetro oscilla tra il + ed il - (con una confidenza di 5o). Si ripete loperazione su unaltra retta sullo stesso piano non perpendicolare allaltra. Quando si verifica il cambiamento di segno nellindicatore si ancora sulla sua perpendicolare. Da queste due misure si risale alla posizione della sorgente.
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Nelle macchine alternative o rotanti spesso utile misurare il rumore generato solo in alcune fasi del ciclo e in certe posizioni angolari. Si utilizza una marca riflettente, applicata sullalbero di rotazione, il cui passaggio pu essere captato da una cella fotoelettrica. Al passaggio della tacca, limpulso generato dalla cella fotoelettrica innesca la misura. La fine della misura pu essere determinata con una seconda tacca o dopo un tempo predeterminato. In questo modo si pu, ad esempio, misurare il rumore di un compressore alternativo nella fase di aspirazione.
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Fine media
Ritardo dinnesco
Segnale di innesco
Evento analizzato Evento analizzato
Con lo stesso metodo si possono fare misure di pressione e di intensit. Con misure di intensit posso localizzare la sorgente di rumore in una determinata fase.
Segnale di rumore
Inizio media Fine media Inizio media Fine media
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Il settore della misura del rumore e delle tecniche di analisi correlate ancora in fase di sviluppo. Allo stato dellarte la metodologia pi promettente (in fase di messa a punto in laboratorio) un operatore matematico battezzato trasformata spaziale del campo sonoro (STSF - Spatial Transformation of Sound Fields). La tecnica basata sulluso, oltre che della strumentazione di misura intensimetrica, di potenti algoritmi di calcolo che risolvono direttamente le equazioni delle onde acustiche. Si pu pervenire a rappresentazioni olografiche del campo sonoro con mappatura punto per punto dello spazio dei valori di pressione sonora e di gradiente di pressione.
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