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MORGENTHAU SEI PRINCIPI DEL REALISMO POLITICO 1.

. Il realismo politico ritiene che la politica, come la societ nel suo complesso, sia governata da leggi oggettive che hanno la loro origine nella natura umana. Per migliorare la societ necessario comprendere le leggi sulla quale essa si fonda. Il realismo crede nella possibilit di sviluppare una teoria razionale che rifletta queste leggi oggettive. Per il realismo la teoria consiste nellaccertare i fatti e nel dar loro un senso per mezzo della ragione: presuppone che il carattere di una politica possa essere compreso solo attraverso lesame delle scelte politiche e delle loro prevedibili conseguenze; in questo modo possiamo scoprire cosa hanno realmente fatto i politici e possiamo ipotizzare, dai risultati prevedibili delle loro azioni, quali avrebbero potuto essere i loro obiettivi. Ma lesame dei fatti non sufficiente. Per dare un senso alla materia grezza della politica estera, dobbiamo metterci nella posizione dello statista che deve affrontare un certo problema in determinate circostanze, domandandoci quali siano le alternative razionali tra cui pu scegliere (sempre assumendo che egli si comporti razionalmente), e quali fra tali alternative probabilmente sceglier. la prova di questa ipotesi razionale contro i fatti attuali e le loro conseguenze cha da un significato teorico ai fatti della politica internazionale. 2. Il concetto di interesse, definito in termini di potere, permette una comprensione razionale della politica. Tale concetto pone la politica come campo dazione e del sapere autonomo, separato da altri quali leconomia (concepita in termini di interesse definito come ricchezza), letica, lestetica o la religione. Senza tale concetto una teoria della politica , tanto internazionale quanto interna, sarebbe del tutto impossibile, perch non potremmo distinguere fra fatti politici e non politici, n potremmo apportare alla sfera politica una parvenza di ordine sistematico. Il politico pensa e attua in termini di interesse definito come potere; ci ci permette di tracciare e anticipare i passi che compie o compir sulla scena politica. Il concetto di interesse definito come potere impone disciplina intellettuale al losservatore, introduce ordine razionale nella sostanza della politica, e rende cos possibile la comprensione teorica di essa. Per quanto riguarda lattore, tale concetto fornisce disciplina razionale per lazione, creando quella sorprendente continuit di scelte che fa s che la politica estera americana, russa o inglese appaia come un continuum comprensibile, razionale e complessivamente coerente. Due sbagli comuni da evitare: linteresse allinterno delle motivazione e linteresse delle preferenze ideologiche. Cercare indizi di politica estera esclusivamente nelle motivazioni degli statisti tanto futile quanto ingannevole, dal momento che le buone intenzioni mettono al riparo da una politica deliberatamente cattiva, ma non ne garantiscono n la bont morale n il successo politico (si pensi, ad esempio, la politica di appeasement di Neville Chamberlain). Una teoria realista delle RI eviter lo sbaglio popolare che eguaglia la politica estera di uno stato con i suoi ideali filosofici o politici. Non esagerato affermare che, sul piano internazionale, la stessa struttura delle relazioni internazionali ha dimostrato una tendenza a staccarsi, divenendo sempre pi irrilevante, dalla realt politica internazionale. Mentre la prima si basa sul principio delluguaglianza sovrana fra tutti gli Stati, la seconda caratterizzata da unestrema disuguaglianza tra essi: 2 stati vengono infatti definiti superpotenze perch detengono una

potenza senza precedenti, mentre molti altri vengono chiamati ministati perch la loro potenza minuscola, anche in confronto a quella dei tradizionali stati-nazione. Proprio questo contrasto e questa incompatibilit fra la natura della politica internazionale e i concetti, le istituzioni e le procedure designati a renderla intelligibile e a controllarla hanno causato, per lo meno al livello delle piccole potenze, uningovernabilit delle relazioni internazionali tale da sconfinare nellanarchia. Il realismo politico non contiene solo un elemento teorico, ma anche uno normativo: esso sa che la realt politica colma di elementi contingenti e di irrazionalit sistemiche, e ne sottolinea le influenze tipiche sulla politica estera il realismo politico fornisce la costruzione teorica di una politica estera razionale che lesperienza non pu mai raggiu ngere completamente; allo stesso tempo, il realismo politico considera una politica estera razionale come una buona politica estera, poich soltanto essa minimizza i rischi e massimizza i vantaggi, rispettando quindi tanto il precetto morale della prudenza quanto il requisito politico del successo. 3. Il realismo presuppone che il suo concetto principale linteresse definito come potere sia una categoria universalmente valida, ma non attribuisce a tale concetto un significato stabilito una volta per tutte. Lidea di interesse , in realt, lessenza della politica e non influenzata da circostanze n di tempo n di luogo. Il tipo di interesse che determina lazione politica in un particolare periodo storico dipende dal contesto culturale e politico allinterno del quale la politica estera formulata. Le stesse osservazioni si applicano al concetto di potere: il suo contenuto e il modo in cui impiegato sono determinati dallambiente politico e culturale. Il realismo politico non sostiene che sia impossibile mutare le condizioni contemporanee nelle quali opera la politica estera, caratterizzate da unestrema instabilit e dalla perenne minaccia di violenza su larga scala. Ma il realista si separa dalle altre scuole di pensiero rispetto al fondamentale problema di come il mondo contemporaneo debba essere mutato: egli convinto che questa trasformazione possa essere compiuta solo attraverso la manipolazione artificiale di quelle forze eterne che hanno plasmato il passato e plasmeranno il futuro. 4. Il realismo politico consapevole del significato morale dellazione politica e della ineluttabile tensione fra il principio morale e i requisiti di una politica di successo ; n esso vuole sorvolare su tale tensione, dimenticarla e confondere i termini tanto del problema morale quanto di quello politico. Il realismo sostiene che i principi morali universali non possono essere applicati alle azioni degli Stati nella loro formulazione generale e astratta, ma che essi devono essere filtrati dalle circostanze concrete di tempo e di luogo. Sia lindividuo sia lo stato devono giudicare lazione politica attraverso principi morali universali, come quello di libert. Lindividuo ha il diritto morale al sacrificio di s in difes a di un simile principio etico. Uno Stato pu violare un principio morale astratto al fine di compiere una politica di successo, ispirata dal principio morale della sopravvivenza nazionale. La morale politica giudica come giusto o sbagliato un corso dazione in base alle sue conseguenze; per questo il realismo considera la prudenza come la suprema virt in politica. Letica astratta giudica unazione in base alla sua conformit alla legge morale; letica politica giudica unazione in base alle sue conseguenze politiche.

5. Il realismo politico rifiuta di identificare le aspirazioni morali di una particolare nazione con le leggi morali che regolano luniverso. Le aspirazioni morali di uno Stato non possono essere identificate con il bene universale (esempio: combattere una guerra giusta, ambire alla pace tra le nazioni), ma solo con il perseguimento dellinteresse di quello stesso Stato, definito in termini di potere. Se consideriamo tutte le nazioni come entit politiche che perseguono i loro rispettivi interessi definiti in termini di potenza, siamo in grado di rendere giustizia a tutte in duplice senso: possiamo giudicare le altre nazioni come giudichiamo la nostra e, di conseguenza, mettere in atto politiche che rispettino gli interessi altrui e al tempo stesso proteggano e promuovano i nostri. 6. Il realismo politico considera la sfera politica come la principale tra le molteplici sfere di interesse umano. La differenza fra il realismo politico e le altre scuole di pensiero esiste ed profonda. Intellettualmente il realista sostiene lautonomia della sfera politica, come leconomista, luomo di legge, il moralista sostengono quella delle rispettive sfere. Il realista politico consapevole dellesistenza e dellimportanza di modelli intellettuali diversi da quelli politici, ma non pu fare altre che subordinare i primi ai secondi egli si discosta da quelle scuole che impongono alla sfera politica schemi di pensiero propri di altri settori. La difesa realista dellautonomia della sfera politica contro le intrusioni da parte di altri modelli di pensiero non significa ignorare la loro esistenza e importanza. Essa comporta piuttosto che ad ogni schema intellettuale dovrebbe essere assegnata una sfera e una funzione propria. Il realismo politico basato su una concezione pluralistica della natura umana, per la quale luomo, in concreto, un insieme di uomo economico, uomo politico, uomo morale, uomo religioso. In assenza di una societ internazionale integrata la potenza il mezzo necessario per conseguire qualunque obiettivo: gli Stati non solo sono costretti a cercare continuamente potere, ma sono tenuti moralmente a farlo assurdo sacrificare linteresse nazionale per propositi altruistici.

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