Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
Gli argomenti trattati non riguardano la traumatologia diretta del gioco del
calcio, e non trattano i gravi infortuni del gioco del calcio, ma propone una
approfondita e diversa disamina di come deve essere la prevenzione e le
modalità di recupero specifico del trauma giovanile.
Il gioco del calcio è praticato da soggetti che presentano le più svariate
caratteristiche morfofunzionali. E’ sicuramente questo uno dei motivi che lo
rendono cosi popolare in tutto il mondo: tutti possono giocare a pallone. Questa
affermazione mette in gioco le capacità dell’allenatore perché deve selezionare
e tenere sempre presente le svariate caratteristiche di ogni individuo giovane
calciatore e deve saper trarne le dovute soluzioni. Solo in quel caso noteremo
che forse non tutti possono giocare a pallone e ai pochi con caratteristiche
morfofunzionali poco attinenti saranno dedicati allenamenti differenziati.
Osteocondrosi del collo del femore, della testa del II° metatarso, del calcagno,
apofisite tibiale prossimale, sofferenza del polo inferiore rotuleo e la necrosi
asettica della testa del femore. Le lesioni traumatiche si identificano nel morbo
di Osgood-schlatter, morbo di Hanglund o la malattia di Sinding Larsen. Detto
questo alcune considerazioni personali: il principale obiettivo della
preparazione sportiva del giovane calciatore deve essere quello di una
costruzione di base delle capacità motorie, ovvero dello viluppo armonico
generale del fisico in un contesto di educazione e formazione della persona.
Abbiamo l’obbligo di rispettare le regole che regolano l’accrescimento
fisiologico e psicologico del fanciullo per ottenere benefici effetti di una sana
attività fisica ed il risultato sportivo. La prevenzione nel calcio usufruisce di
alcuni sussidi cosi detti “tecnici”:
Calciare la palla tende a creare uno spostamento del bacino in antiversione che
comporta una accentuazione della lordosi lombare, con conseguente torsione
delle vertebre creando una curva scoliotica a causa dell’intervento del muscolo
ileo-psoas continuamente sollecitato in accorciamento. Questo comporta delle
compressioni che varia il normale equilibrio neuro-muscolare. Calciare il
pallone è un gesto fondamentale che tutti conoscono, ma che non tutti
apprendono in maniera corretta. Soprattutto in età giovanile si comincia a
giocare “contro il pallone” per arrivare attraverso appropriati insegnamenti e
automatismo corretti a “giocare con il pallone”. L’atto del calciare è un gesto
tecnico con molte variabili dal punto di vista biomeccanico, di conseguenza
tecnico, sono coinvolti, oltre che il piede anche la caviglia ed il ginocchio e
un’articolazione con una ampia particolarità come l’anca che necessita di una
buona stabilizzazione del bacino per questo i programmi di prevenzione che
proponiamo non possono essere limitati alla solo mobilizzazione della colonna
vertebrale ma devono occuparsi del’equilibrio muscolare in modo da
correggere la statica del bacino stesso. Nel calciatore è molto frequente una
iperlordosi lombare aggravata da una scoliosi provocata dall’uso continuo di un
arto calciante e quindi dallo squilibrio muscolare. Nel programma preventivo
inserisco le esercitazioni di core stabyliti e le esercitazioni con la swit bool,
evitando assolutamente quegli esercizi che creano una contrazione e rigidità
dei muscoli delle gambe e delle spalle che possono ripercuotersi sulla colonna
vertebrale. Sono da evitare gli esercizi di potenziamento che possono causare
danni sulla parte debole della colonna vertebrale cioè i dischi, esercizi di arco
dorsale da posizione prona,flessione femorale anteriore da supino. Per
concludere i fattori preventivi da considerare nel calcio giovanile sono :
6 educazione sportiva
7 cultura sportiva
8 fair play