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Composition II (o del secondo entimema) Il mondo pieno di scorregge.

. E parole distorte da venti improbabili che ti pungono in faccia, con un certo sogghigno. Lo sforzo pi grande allora respirare altra aria. Partendo da questo ovvio principio che per certi versi mi sentirei di annoverare tra i fondamenti della termodinamica ancora non accademizzati mi toccava adesso per costruire una sensata teoria che dimostrasse che la pena che vale l esistenza non maggiore o uguale allo strazio di !isifo. "a queste solidit# sarebbe poi discesa la capacit# di svuotare l angoscia presente sempre, che nei momenti di lucidit# e tregua nominavo come ansia di combinare per forza qualcosa di buono. L obbligo quasi$morale di collezionare prove di un esistenza fruttuosa, che per anni stato un capitolo a parte, addirittura una scienza, attraverso la quale accortamente schivare la vita vissuta, veniva accluso in altre pensosit#, che ovviamente erano rifugio, direi ostello. si, perch% si paga poco e la colazione col latte in polvere da annacquare inclusa nel prezzo. L aria fresca, buona, sembrava comunque provenire da fuori& seguire un percorso che in senso opposto portava dai bronch'oli alla finestra della veranda, per poi disperdersi nel terrazzo. osai cos' ricostruirlo. (na sera calma normale& che solo un evento imprevisto o uno sforzo d immaginazione avrebbero potuto rendere nuova. )i alzai e seguii quella corrente controvento. un salmone che voli o cammini& *ria nuova. +dori disciolti, diluiti.. non avevo grandi risposte al momento, ma non dimostravo nessuna volont# particolare, neppure nel pormi domande. E non potevo neanche dirmi rassegnato. !emplicemente tendevo a non essere, a diluirmi io stesso nel nulla stanco. I maledetti dolori alla schiena ronfavano beati d avermi torturato l intera giornata. tutto il braccio destro doleva ancora, ma in quegli anni m ero cos' tanto abituato al dolore che la sua stessa impreparata mancanza, nonostante forse un sorriso sollievo, avrebbe potuto significare addirittura spazio non decifrato, per dirla coi miei professori con barba, persino assenza di braccio. quindi ero in fondo rassicurato della continua sua familiare presenza. *vevo acceso-spento la radio, la televisione lo stereo, il frullatore.. nel cerebro nessuna traccia di corrente... questioni diverse da risolvere in un solo tempo. passai due dita dalla nuca fino all attaccatura dei capelli dall altro lato in cerca del tasto on-off. off-do.n, invece, a quanto parve. (n problema era sicuramente il seguente, non amavo un donna, neppure spiritualmente parlando, da una quantit# intollerabile di giorni. e questo bench% non avessi volontariamente aderito ad alcuna forma di ascetismo. Ed ero ancora in grado stancamente di giustificare quella pesantissima astinenza. elucubrazioni pseudo$romantiche, per esempio& citazioni assortite da alcuni miei stessi lavorii. /curioso come in realt# $ se ad esprimersi un uomo $ il principale problema, la questione se preferite, comunque qualcosa che abbia a che fare col sesso. !pesse volte con la penetrazione stessa& (n angoscia $ c poco da fare $ che se repressa nella debita misura la pi alta artefice delle migliori sublimate. 0a11i ovunque. E fi02E relative. )a non sono osceno. * un qualunque lettore, uno che abbia appreso appena a leggere e a correlare le macchie ai concetti, l espressione PE3E45*5E non pu far altro che suscitare un brivido, inutilmente reprimibile. pulsioni tutte. discorsi cos' poco nuovi e ovvi da risultare inutili. bont# letterarie6

non sapevo essere felice, non sapevo sorridere in modo adeguato. organizzare l esistenza secondo le mie esigenze. non avevo la furbizia di esigere la mia appagatezza almeno, lasciando discosta la felicit# addirittura. 3on facevo cose che mi arrecavano autentico piacere da molti anni, o giorni, non ricordo e non ha importanza. 3on ripetevo che gesti decisi in altri frangenti da altre persone che pure in momenti di lucidit# non ritenevo degne della pur minima stima e-o affetto. facevo una specie di dieta che non riusciva a farmi dimagrire completamente e che non era minimamente in grado di appagarmi la pancia e la gola e anzi mi lasciava pressoch% esangue. frequentavo persone fondamentalmente stupide e arroganti facevo un lavoro orribile e inutile avevo distrutto i pochi legami famigliari che erano sopravvissuti alla morte di mio padre impuntandomi stupidamente su questioni che fondamentalmente non mi interessavano neppure non avevo terminato i disastrosi studi di fisica, forse l unica possibilit# reale che avessi mai avuto di elevarmi un poco dalla merda circostante per quanto mi sforzassi 7entro i miei castranti limiti, certo8 di individuare l angelo salvatrice che di solito figura nei romanzi o film che trattano di esseri umani in condizioni simili alle mie, per quanto mi sforzassi e m allungassi il collo da parecchio tempo, non mi riusciva che d incontrare bruttone splendide dentro $ e che 0*11+99 $ o medio passabili perfettamente vacanti, o troione pluri sventrate, o donne perfettamente stupide& comunque dal generico grado di disperazione : al mio. un cazzo di niente figurava al mio orizzonte. e anzi cominciavo ad avere seri dubbi circa l esistenza di un mio personale orizzonte. Era anzi molto probabile che il mio fosse di cartone colorato a spirito. 7mi c ero messo a disegnarlo da piccolo, con l aiuto del mio buon padre e di amichetti stronzi che mi facevano sentire una merda8 stava cominciando a montare una salutare rabbia. salutare davvero. *vevo deciso di respirare quanta pi aria fresca mi fosse stata possibile, ma avvinghiato saldamente alla ringhiera di ferro nero 7in preda com ero a un forte senso di vertigine8, ma respiravo a forza comunque. Entrava l aria. dentro aria buona, fuori pensieri cattivi e anche aria intestinale cattiva. !correggia come catarsi fondamentale. !correggia anche mentale mi stavo svuotando. ;L idea di usare quella ringhiera come un trampolino, da cui trarre il necessario slancio per lancio, lancio nel vuoto, schianto di l' a pochi secondi, mi incuteva una sensazione di vuotezza paragonabile a un grosso cucchiaio che spali via l anima, come si fosse una vaschetta di carte d or. quindi assunsi in breve la cauta posizione di avvinghiato a ringhiera ma con culo a ponte verso l interno per evitare pericolosi disequilibri< !e avessi avuto ancora il mio =a.a> mezza coda e mezza merda avrei improvvisato qualcosa sulla tastiera, ma mi sovvenne l acquirente dall alito cattivo 7ritorna il tema trasformato della scorreggia..... tra un poco comincer# un Parsifal di rutti8 e affermai che a paragone di quello io non sono affatto un maiale e non c modo di assimilarmi al suo sottoinsieme umano di compratore strozzino.

o forse sono stato a suo tempo un maiale, almeno quando ho venduto il pianoforte praticamente nuovo $ una corda spezzata, i martelletti poco$segnati $ per quindici milioni, solo perch% avevo paura di diventare povero. lo !+3+ diventato 0+)(3?(E. ;2o sempre avuto, cio%, da un po di tempo a questa parte, la sensazione che ad ogni momento c sempre qualcosa di veramente corretto da fare. @ai la cosa giusta. 0apisco che sa molto di sponsoredb>niAe, ma vi una certa evidenza sperimentale, c sempre la cosa migliore da fare. In questo istante ad esempio io so esattamente che non c altro , devo scrivere. !crivere una buona attivit# manuale e cerebrale. Le dita risalgono attraverso vibrazioni fino a scalfire con i loro soffi ripetuti dei loculi tra le meningi. 4ra la tastiera e il fondo interno della nuca, ammesso che non abbiate un doppio fondo, si verifica il moto di una sequenza di ingranaggi sbilenchi e imprecisi che tra un approssimazione e la seguente trasmette e ritrasmette qualcosa. tra dita e fondo della nuca Bil fondo interno$ si rimpallano queste vibrazioni. In altri casi si possiede meglio il senso delle piroette e si tralascia tutto il meccanismo. !i progetta e si costruisce un castello, lo si adorna dei pi bei merletti, e armature e cannoni da difesa. 0on pochissima spesa. Parole nuove, le posso inventare, e non reco danno ad alcuno. 0 poesia, c dolore, 0 forse l unica vita vissuta davvero. (n "ongiovanni che assaggi appena i suoi amori per poi condividerli pienamente da solo, per costruirli, rimaneggiarli. *marli. 3on mi riesce di raccontare alcuna storia, non sono un gran bravo ingegnere. Potrei, ma neppure mi sforzo. !i potrebbe costruire una trama perfetta, incastri a sorpresa, ma scriverei per la tv. Io voglio adorare le parole che sono esse stesse cibo alimento nutrimento essenza del mio vivere. !enza parole scritte sono il pi gi# morto dei mortali. !offro fra l altro di sindrome psicotica da scribacchino. (na malattia particolare che ti fa sentire realmente in vita solo quando scrivi o leggi cose scritte da te stesso. !ono la testimonianza unica e tangibile del delirio esistenziale altrimenti perfettamente immotivato. !e mi dovesse mai qualcuno chiedere perch% vivo, risponderei senza indugi per scrivere. La mia vita stessa le esperienze reali a volte mi appaiono solo in funzione di quello che poi potr scriverne... C forse un poco folle come determinazione, ma la vita ha davvero poco senso che alla fine tutto questo ghirigori ha le sue brave ragioni. 3on parlo di significati altissimi del tipo vivo cercando il piacere, giacch% ovvio che un piacere senza memoria non . 3% di quelli meno elevati che attingono ad animulae vagae. 2o smesso da tempo di preoccuparmi di diventare uno scrittore o il pianista da bancone che suona il rond alla turca per fare piacere alle vecchiette, che in prima fila sono capace di appestare il teatro intero di cipria e ancora cipria. Il mio unico intento sopravvivere e da molti indizi pare che io sappia essere veramente vivo solo cos'. *nche la musica ha un valore secondario. La musica un altro modo per esprimermi, ma meno sublime, meno sfaccettato, forse perch% troppo diluito di significati.. Eppure conoscere la musica mi ha insegnato a forgiare la parola, piegarla 7ma non sono Derdi8 e a capirla meglio.. "ispongo della pi bella lingua del mondo, e forse solo adesso sto capendo cosa farne. Il mondo cos' poco solido& Le mie certezze sono i miei sogni, le mie fantasie... 3on posso altrimenti che trascorrere una vita vuota e insipida...< ;Il bene della pornografia, della freddezza che emana, del non$autoerotismo. 0i torner pi tardi, se mi torner# duro< Ero rimasto alle scorregge, anche mentali. Io avvinghiato a un balcone che cerco di nutrire la mia anima con aria un poco buona. @ar respirare veramente l anima, farle trarre almeno un respiro pieno, che non sia corrotto di eventi scemi, che non importano nulla a nessuno, specie a Lei. (n amante delicata, questa l *nima, una donna leggera e divina cui

non offriamo mai abbastanza attenzioni. "i notte, i piedi nudi a sentire i mattoni per terra, aderenti per quanto possa 7io non ho i piedi piatti8. 0osa credete che possa a questo punto accadere, pur di destare l attenzione diE (na telefonata, uno scoppio poco lontano, il furto di un auto, la neve in agosto. Potrei inventarmi milioni di cose, tipicamente la notizia che morto un mio vecchio amico, o che la mia eF qualcosa vuole vedermi.. due palle. 3on ne ho la minima intenzione. !ono semplicemente io, vi piaccia o no, da solo nel mio balcone del cazzo, freddo nonostante i quaranta gradi che ha fatto oggi e avvinghiato alla ringhiera di ferro nero. 3on faccio un bel niente neppure penso, e se mi gira ci potr stare persino tutta la notte $ ma tanto ceder molto prima, gi# le palpebre gonfiano... E del resto, alla fine di tutto la vita una gran cazzata piena di niente... prrrr9 *nalisi dell esistenza, condotta in maniera proto$scientifica, L unit# temporale dell esistenza la giornata, ovvero il tempo che separa ogni riposo 7tregua8 dall altro. come quei vermi che lasciano sempre almeno una estremit# del corpo appiccicata alla terra, cos' io passo da una notte all altra, con prudenza. il mio problema forse solo questo, non ho un cazzo di coordinate. E senza possedere coordinate la vita un autentica merda. "omanda, perch% non hai coordinateE Perch% nessuno me le ha date... + perch% nessuno stato mai in grado di essere il punto zero della mia vita... 0i avete mai pensatoE !e (no non circoscrive qualcosa, non pu dare una coordinata. !ono tutte cazzate quelle dei numeri reali e altre fesserie che c insegnano. L insieme 5 non esiste proprio. Enunciato imprescindibile, (n numero esiste solo se definito. 3el nostro basso caso definire un numero pu significare semplicemente che sia il risultato di un operazione 7matematica o mentale8 quindi anche di una banale concezione. ovvero, un numero esiste solo se concepito. e fin qua niente di nuovo, credo. il bello per che in questo modo l insieme 5 non mai infinito come pretendono di farci credere9 ma via via definito quindi finito... !tessa cosa per tempo e spazio. Per esempio dire, G...circonferenza di raggio infinitoH un autentica pippa mentale... raggio significa centro. !e c un centro mica lo posso definire in uno spazio infinito, dimostrazione logica che lo spazio universo finito. )agari vi ho annoiato, ma questo il genere di pensieri che mi coglie quando sto avvinghiato alla ringhiera del mio terrazzo, di notte. e fa caldo. @orse il cervello si mette a bollire e penso a similia. talmente impugnabili che mi vergogno quasi a dirle... per questo le scrivo. * volte mi sento un clo.n, scrivo come se il mio pezzo fosse un numero da circo. I pezzi di frase volteggiano in aria come birilli, e io mi limito a trascriverli nella disposizione secondo cui ricadono a terra. 0 ho provato a mettermi a scrivere a un tavolino, una volta, ma c era un piede pi corto degli altri, e la sedia cigolava ad ogni sistole, l impagliatura si stava disfacendo, non mi sembr proprio di buon auspicio. se poi ho commesso errori tenete presente che non semplicissimo tenere una penna fra le chiappe. * concludere, cosa che in ogni caso riesce operazione fondamentale, mi rimane da dire che se da un lato il mondo pieno di scorregge e bisogna fare una fatica maledetta per trovare un poco di ossigeno tra le nubi mefitiche, d altro canto lo spazio finito e soggetto a variabilit# individuale, le due cose messe assieme significano che presto morr soffocato delle mie stesse puzzette conchiuse in questo claustrofobico balcone. auguri e peti maschi.

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