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EIENCO DEUE MUSICHE PUBBUCATE

-t Viadellapavert Grlo /vlartella ritorna dallo battogtjo dj paitiers- 2 -3 Ceardie -s Ln balloto dell'eroe L' bollaa del lich - In conzane dell'omore peduto-7 Lr conzone di lorinea - 8 -9 Lt citto vecchia La guerra di Piero- p -n Lnconzone di Borbaro Preghierc in Gennaio D Bacco di roso- B 6trot ndo- E La ballondegl inpjccatj - Leggendo di Natole - p 6nnco dei dragoti- E -z Ln buona navello 1lrittrno di Ciuswe -22 l1sagnadi Morio - 23 Aoria nello bottegsdi un fotegname -E Tre nodri - 27 l1 testtxmento di Tita - 2A - 29 Laudote hominem

Conzone del Moggia- 40 Lo bombain testo - 4 - 42 Al bollanoscheroto Sogno numero due 13 Canzone delpadre- 44 yeronnaa chiedeni del nos?a omare-46 Nello nio oro di libed - t7 - 4s le Pdsson Morire per delle idee- 4s )ceono- 50 Canzaneper l'estote- g Dolceluno - 52 Lo cottivostiodo - 53 Ani@ frogile - 5q Ciugno'73 - 5s Rr|'ini- s Codo di lupo -58 Temodi Rirr,ini- 60 SaIy - t Zhichiltoggja- 2 Parlondo del noufrogo ,lello ,,London Volour" - 63 -& Floghe Quelloche nonho - ,5 Gnto del servopostore- - at Fiume Sond Creek - 68 Hotel Suprcrr'onte Seti ugliosseraa pezzetri- 70 Creuza de mai-n - 74 Sidun -A Sinn Capudn Pasci pittima A 7 D me rivo-n

- 32 Un giudice -B Un blasfena Un molotadi cuare- 31

-38 tt suanatore Janes

E2!8"ri:,el'f, lf/!!:::ie;tfl?:5itl

Cnrlo Mortello ntorn a dolloBatwglio di Poitrers


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F.DEANDRE Ballata (Moderato)

Sol

Do

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n2

I.IL III t IV. BIofrlYELL0

Car - Io tor-na-radal-la gucrraj lo accoelild 5ua ter-ra crn-gcndo-to

s o l d e l - l a c a l - d a p r r - n a - ! c - . a l d r n l e g 8 r a l r a r - mta u-- r

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d e S i - ! e ! r ! r - c i- r o f .

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Oo chedelcorpo L fe -

Br-ros-sa oi l c i - r i e - . o d i i d e o - t i - c o

Do - r l - ! e d a C a r l os o n 3 e b l i- t

Do

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S . a , , - s r a d r s l o -- r i B s e - t 6 e d o - ! o

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baluo d& l e - o - ! e a-g daerancialtro-nejcoo C a r -l o t o r n & v a d d l - l a g u e . r a , I ' a c c o s l i el r s u u t e r r a

i n s e l - l &6 i l a n - c i c i n - e i e o o - l od ' a l - I o r .

Do

Do

- s t a n d or l c a v a l l oc o m e u n ciu':o lrai glicinieil sambuco al d a P r i ma - v e . r & l a ! e g 6 i a | d r m a - l - r a Bcl del-lac

Do

l]o RIT. OBAL.

Do

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S ol ?

;>Re Carlo tornava drlJa guerra, u rcroelie lr sua teira ci.sendolo d alor. Al $l deUa calda piim,vera Iabprgsia armaturd del Sire vinc,ror II sanguedel Principe e del Moro a6sa.o il ciiero dj identico color ma piir che del corpo le ferile ,la Carlo son sentire le blimosie d'amor Sc ansia di gloria, sere ed onore spesne la ge.ra .l vncto.e, un rom_nlo per f/r. lTore Cli po inpone alla sposa soale d i c a s r r l . c i n f u . a , a h i m , s r a l e , i. brt,elia pu corere il rischio di prder I la chtave C o s s i l a m e n r ai l R e i s r i a D o , s inchina rnrorno i grano,gl son coronaj fior. Lo spr.chio di chiara fontanella rifctre fero in srllr' dei Mori l rl!citoi sr ..rmPone, Q , , r r d ' e c c cn e l a c q u a irubile visio.e, il \inbolo d.mor, rel folto di lunehr tc.ce bionde ,l seno si confonde rsrdo rn pie.o sol. Nfai non f! visra cosapi bela, aj io non colsi siffattr pulzela" drse il Re Carlo scendendo velo.e di sela non vi accostate, " D e h l C a l a l i e r e quel chc ce.care, rL d alri saudio !d altra pir facile fonte la setc calm.re , St,rprcso da un diie n deciso, s e n r e n d o sd i e r i s o ,R c C . r l o s a e s r . N{a oiii dclo.or por il dsrno, frtncnte, lelmo bruno, il Ste si lev. (odesta era I'arma sua segreta, da Carlo spessousar, in sr.n difiicoit, a l l a . l o n n a a p p a r v eu n g r a n n a s o n e , un volto da caprone, ma era Sua Maest. Se voi non foste il mio Sovtano, " - Carlo si dila rl pesantespadoneron c.l.rc; rl desio di flssin; lonrano Mi poich siere il mo Signote, Crflo si toslie I inre.o sabbione debh,) .ceCermispo.sliaad ogni pudore " lui efa ass,i valerte Cavaliere copr cd ar r- rr cu.t frang{nr-donJre e ginto ala fin della rrnzone, i n c e r i o s u l a r c i o n er e n t d r i s a i r . Veloce lo drpio.d la pul,ella , resenta al suo Signot r e e n eu , n r p a r c e l ap . D e h l P r o p . i o p e r c h v o i s j e r e l S r e Ian c;Dquemila lir., un p.ezzo di favot ' possibile, oh porco di un cane, " mai che le awenture in codesto reame debban r;solversi rurr con srandi putane Aache sul prezzo c poi da diie, ben mi ficordo che pria di panre, v'eran rariffc inferiori allc trcmila lire '. Ci detto .8 da sran cialtrone, con balzo da leone in sella si lanci frusrando il cavallo come un cico rra i slicini . il sambuco ii Re si dilcg! Rc Carlo tornava dalls gea, 1lccogiic le sua tcr.r cinse'dolo dalior A sol dclle crlda primlvr. hDpetti. l'armiturr dcl Sr vincitor

,---

Viadellopovertn
R OW (DESOLATTO N )
Testoitolronodi di e Musico originole Testo

- F,DEGREGOR/ DEANDRE

DYLAN Bob

Moderato

II Sa

I
Re

- l o - n e di bel- lez - za in fon-doal

vi' co - lo

af-fol - la - tis- si- mo-

di ma- l'i -

pto-va a

chie-de- re

u-no cheo-re

ri ri-spon-de

Rc

- r"non I'ho sa-pu - to mai.,,-

Le car-to - li - ne

del-l'im-pic-ca - gio-ne

so-no ln

Re

ven-di-ta

cen-to li-re

il com-mis - sa-rio

die- tro la sta -

- z r o -n e

per un

leg-ge

sfor - tu-na

forze

del-l'or-di - ne

lr-

cer-ea-no qual-eo-sa chenon va

men-tre

Sol

Re

io

e lamia si-gno-ra ci af - fac - cia-mo sta s e - r a

vi - a del-la Po-ver -

Edizioni Musicali RADIO RECORD, Editori per l'Italia. Tutti i diritti sono riservati.

R.R.R., s.nl., Vir 86cbct,

2 - 20121 MILANO. MLR 2

copyrighr) 1965 by M. WITMARK & SONS,N. y. Pubblicato ia Italia nel 1925.

I
5

I t.z,.g.+.a.0.?.8.

di

ll Salone di bellezza in fondo al vicolo affollatissimodi marinai prova a chiedere a uno che ore sono . non l'ho saputomai e ti risponder ". L e c a r t o l i n ed e l l ' i m p i c c a g i o n e sono in vendita a cento lire I'una il commissariocieco dietro la stazione p e r u n i n d i z i ot i l e g g e l a s f o r t u n a e le forze dell'ordine irrequiete ceroano qualcosa che non va mentre io e la mia signora ci affacciamostasera su via della Povert. Cenerentolasembra cos facile ogni volta che sorride ti cattura ricorda proprio Bette Davis on le mani appoggiate alla cintura. Arriva Romeo trafelato e le grida " il mio amore sei tu " m a q u a l c u n og l i d i c e d i a n d a r v i a e di non riprovarcipi e l'unico suono che rimane quando I'ambulanzase ne va Cenerentolache spazza la strada in via della Povert. Mentre I'alba sta uccidendo la luna e le stelle si son quasi nascoste la signora che legge la fortuna se n' andata in compagnia delt'oste. Ad eccezione di Abele e di Caino tutti quanti sono andati a far l'amore aspettando che venga la pioggia ad annacquarela gioia ed il dolore e il Buon Samaritano sta affilando la sua pieta se ne andra al Carnevalestasera in via della Poverta. | 3 Re Magi sono disperati Ges Bambino diventato vecchio e Mister Hyde piange sconcertato vedendo Jeckyll che ride nello specchio. Ofelia dietro la finestra mai nessuno le ha detto che bella a soli 22 anni gia una vecchia zitella la sua morte sar molto romantica trasformandosiin oro se ne andr per adesso cammina avanti e indietro in via della Poverta.

Einstein travestitoda ubriacone ha nascosto i suoi appunti in un baule passato di qui un'ora fa diretto verso l'ultima Thule, sembrava cos timido e impaurito q u a n d o h a c h i e s t od i f e r m a r s iu n p o ' q u i ma poi ha cominciato a fumare e a recitare I'A B C ed a vederlo tu non lo diresti mai ma efa famoso qualche tempo fa per suonare il violino elettronico in via della Povert. Ci si prepara per la grande festa c' qualcuno che comincia ad aver sete i l f a n t a s m ad e l l ' o p e r a si vestito in abiti da prete, sta ingozzandoa viva forza Casanova p e r p u n i r l od e l l a s u a s e n s u a l i t l o u c c i d e r p a r l a n d o g l id ' a m o r e dopo averlo avvelenatodi piet e mentre il fantasma grida le ragazzesi son spogliate gi Casanovasta per essere violentato in via della Povert. E bravo Nettuno mattacchione il Titanic sta affondando nell'aurora nelle scialuppe i posti letto sono tutti occupati e i l c a p i t a n oQ r i d a " c e n e s t a n n o a n c o r a ; , e Ezra Pound e Thomas Eliot fanno a pugni nella torre di comando i suonatori di calipso ridono di loro mentre il cielo si sta allontanando e affacciati alle loro finestre nel mare tutti pescano mimose e lill e nessuno deve pi preoccuparsi di via della Povert. A mezzanottein punto i poliziotti fanno il loro solito lavoro metton le manette intorno ai polsi a quelliche ne sanno pi di loro, i prigionierivengon trascinati su un calvario improwisato li vicino e il caporale Adolfo li ha awisati che passerannotutti dal camino e il vento ride forte e nessuno riuscir a ingannareil suo destino in via della Poverta. La tua lettera l'ho avuta proprio ieri mi racconti tutto quel che fai ma non essere ridicola non chiedermi " come stai D. questa gente di cui mi vai parlando gente come tutti noi non mi sembra che siano mostri non mi sembra che siano eroi e non mandarmi ancora tua notizie nessuno ti risponder se insisti a spedirmi le tue lettere da via della Povert.

>. 6eondie
E DEANDRE

Brid-Ae

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pin-Aer d,a - mo- r, pian ae

Ceordie.

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Pe!lnir'e: - ri - no con -a lo iropic-chc

u tri-t - l.

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L'ofio.

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1. Mentre atcaversavo london Btidgc un giorDo senzr solc vidi na donn piangcr d'amore, pianseva per il suo Geordie. Geordiecon una cordad'oro, Dorza: Impiccheranno un privilesio iaro. Rub sti cerv nel parco del re vendendoliper denaro. 2. Uorzo Sellareil suo cavqllo dalla bianca criniera sellarele il suo pony cavalcher fino a Londra stasera ad imp)orareper Geordie. Donn4. Canie non rub mzi neppureper me Rub sei cervi nI parco de re vndendoli pe. denaro. ). lntieae Salvare le sue labbm, salvaleil suo sorriso. -nqn ha vent'anni snco.a cadr I rnvernoanchesopra il suo viso. Ilomo: ponete inpiccarlo allora. N il clor desli inglesi n Io sccttm del re Geordie potran srlvare, anche se Piangerannocori tc la legse non pr cambiare. Pet li"ie: Idena Cosi lo impicchcranno con una cotdr d'ro, un pdvilegio raro. Rub sci cervi nel parco dd rc Uozo, vcodcndoli pct dcnaro.

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-sciareBiqnc-m. ri-s) c h e s en e f r e - g a { t e l t s d e- c n . r a , ! n a t - t e - s t s - t o r t r o c n c n t -

S o l? -!en- 2a cheame!ri .

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con tanti au-gu-ri perchiq)ca.du-to di conse.-

1 si? Dor Mim - v a r s i f l i - c e e c o r - n u - i o , c o ni a n t i s , u - g r - rp i . chi c' ca - du - io rli conser-varsifeli-ce e cor'

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rrz:san-ti. lv. Qando la

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-. sJato: 2'Stta!.: So.ella Mone. i,s.iam, il rchpo Q,:.do h iie ni chianer :.-e. qualcno por$r, di rer.nnlrc ,l :3; ,ver leo nel rerancnlo lascramiil renpo dj saluare. cne sli lascl i! ercdir dj .iveri.e, di rn8razjare, ;j.l \.r maednemi non serve a nienre ur s| aftclici del si.oro.d 'r.. all'inierno ci sr inrorn ,l leto dr n lnorb.ndo 8i. : ?::.tn.llo Ritonll. .1: p.or.rrorj delle r batron, S'g.or Becchinomi .s.olri un po &1o rn ,mpresoda r,8lniere rl suo laloro a tur non pia.e, non 10 .onrdan lano Dn bel gido r.:ch prove(i .d loro m$iie f,irlrtro edo(3 la pFn,zio.e co.rnr di tera chi riposa i. pa.e .C q:: !:ne di seiiana ed pe qesro che io mi .noro ,or.r .z .endi di u.a i purara ,, nel consegnarle a va.s! J.ro ,t| o8:r ijne d, serimana ed per quer che io b, oro.o .pri :2 rcidrr, di u,a ( p,na , rel consesnarle la varya d orc !'q,D :{k a Blannria, P:. qrl ndida, u;.hi, Cu",",," .. < i. ar.sa dcla dsenz.. .irr ron ii oove pi dal mr. terro 1 rr:6:r:0 di beneneretua pef snrparmi li.sana promesa .L .l .2hmonro le splanr lr !Ja, di rsrvarl r rn,i runeri at to(o, 6:.:r.JB'Jri .tr chi c c.dulo .! vedol.ra dl aod.r fh idaind .iic e cornur. per rlferirsl,rLi rurr sbagliaii, a <w:!,5i i:r :Jslri p.r chi c .,duto.on v.do lorr di and,. frr drn.a .r r.lr.. c .ornlro per dlernslicL( a @^:6i ru(r sbasli!l Qrando h hode mi ch,edi di rcsri(uirle la 1,be( lorsc una lacdm!, foE uia ela suur D ronb. si.spende! Jrl io ricordo g".moslier.

S dalla clrie mia. !, (orosa, dove rl mi .uore ha bdruro il enpo, l r d a l l a d o n n ac h e m , o f f t r j \ u o p j r r e r o S n rp r p l o d t \ u o L u o r e le rc.do un. pralo rso d 2mor., per ognr parprr. le rerdo n pelalo ro$o d anor A re che fos la pr contesa b cor8iana che no. 5i d 2 turr ed o all'ansolo d queUa chi6a offri k iDhrsni ai bclll ed ,i btu(i ias.ro le note d edo rl dolo( delh ta illsio;e, r r. .he scr, per Lrare ,qnri. i o r r e . r a a l e . d e r e C r i s t oe i s s r i Qundo la mone m chimer ! rccorSra nono senza pa.tare. snzasrpre l{ verii. Che un um. moo se.:a pkse. tqgendo il pso della piei Ci h{elli ddlala sposda erir sull, rerra, I idenrica donna, pari,mo rn mille per h resa sxeria, que*o ri.ord noi vi consol, auando si morc, ri muore soli Quesro rirJo .on vi consoll, qndo r m!.r< r muo.e soli

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/ Loballaudell'eroe
F,DEANDRE Lento e triste
(Armo'ricr)

pr fa-re la

gurra,

p r d 8 - r ei l s o a - u . l o

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(Armolc.)

Era partito per rare la guetta, per dare suo aiuto Gli avevanodato le mostrinee le stelle e it consiglo di vendere cara la pelle. E quandogli dissero dr andate avanri troppo lontano sr sprnsea cercare la verir. Ora che morro l. Prrria si sloria

Ma lei che lo amava jl rirorno aspeftava d'un soldarovivo, o un erce motto che ne far? Se accanto, nel letto, le rimastala qloria d'r:na medaglia

delMrche' ., I-o ballow


F.DEANDRE

Valzer

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I e II STRO|A guandoannoa--Pr-!o l&

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L!? col-lo fted-do pen-de-v&

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M i - c h .-

Dot Tut-l le

Fr Ln gal-lovol-teche

Mi7 ser-to cdn - tart plr-se-

L.7 ipri-grooe. q u a r d oM i - c l s ' i m p i c . c Ste"

Mt7 -no!-!eMi - ch

R]TOR.I{ELLO

impic.

c a . l o a d n c h i o d oP . - c h

- s l n - r e v e n - t ' s r . - n t : np r r - g r o - n el o n _ l ! - n o

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FINALE:
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sol

Qundo h,nno ,ptrto r klr con una cord, sul cotlo iieddo, pendvs Mch. Trc le volre che ur'ealo senro ca.r,r, pe.ser z q u e l l an r r e i n o r i e j o n e quaod Mich s ;D! t impjc.,to ad un .hiodo pr.h

Venaannr sli avev. daro prch n go.no ch' voleve rbd8li M*. Lo avevan P.ro condannato renr'anni i. prisione a narcir pr ad$o che lui t impiccaro la porra Ali devono aprr. non r h: rr lo lpies.ndo per.he < n e a d a r od : m o n d

s .' andaro sapendochc a re non poreva nar dr.e

ba vruo norre pch

nelia ( fose comuhe, c.dr rnra n prere e la M4s perch di un scid, non banno Died Domani ae e nell. a baSnat, sat c qalcuro una .!Ge

E qu.laio

una cid.

cnnzone dell'omore perdutn ..1-o


Eta barczta ne Mrsi.atedj

E DEANDRE

Lentamente

T e r z i n . arPega.

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Rum Solt

R!n Sol? Lrn ipelcre sfuando

l" Ritoe o. le viole tucordi sbocciavan con le nose parole: . non ci lasceremo mai, cose Vorri drti, ora, le stesse n come lan presto, amore, d .ppassir le rose lrmorc che strappa i capell lnduto ormai,

E quandori troverai in mano


,,ci ti^. ahh4<(ii

al sole d'un aprile ormaj lontano li rin]pianger. Ma sara pfima che incorrri per strada, che tu coprira d'oro per un bacio mai dato, pcr un amorenuovo. Rp/esa: che incontri per stada, che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato, per un amore nuovo,

I-ocanzone di Morinella
F.DEANDRE
M a - r t - n e l l a l a s t ! - . i a A c j e r a i l s o - l e e . - v e - v rg l r o c c hi

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c h e s c i - v o - ln e f r u - m a P r i - s a i ca l u l t i b a c i l e l d b - b r d d

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mailven-to cre- !a ld

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che ld v' - de c - s iu-!dea-ve-ri gtioc.chi

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Mit So-la se,rza rl ri- corFu-.o-o ha.ci e fu -

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Sol? vi l o s e g u i s l rs n z a r sr & . I t o I u i c h eD o oU v o l - l . c r e d e f o r -

co-mell-Eo-. !o!so iI !roFan - tel 6l fiume,chis8co-me' sct-vo - l

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una-qur oore un r-gaz-ro ssue alla tua bus.s cenJaHi ao-co-.a

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l a s r o r i av e L r Qlesra d, N{arinella che srivol nel fiuhe a Primrvetu hl il ven'o che h !,de.osi bella dal iiume la po soprr una stella Sola scnza il ncordo di un dolore f i v e v i s e n , a i l s o g n od i u n a o r e ma un Re senza bus re volte un giorno alla tua porra Bianco cone la una il suo cappello. c o m e l ' a m o r er o s o i l s u o m a n r e l l o , ru lo seguisti senzauna ragione come D raga,,o sesue un aquilone E c'era il sol e avevi gll trcchi bell lui t baci le tabbra ed i capeli, cera la luna e avevi si occhi stanchi lui pose le sue mani suj roi fianchi.

F.ono baci e furono sorrsi poi furono sohanro i fior.lalisi " " che videro con gli ({chi iell srelle i r e m e r ea l v e n r o e a j b a . i l a r u a p . l i e Drconopoi che nenr.e rnorna\i n e l f i u m e , c h i s s c o m e . s c v o l i ! i e lui che non ri volle eder mona buss cent annr ancora alla tur pona Q u e s t a l a t u a c a i , o n e } l a f i n e l l a cle sei volara ir cielo su una srella e come rutte le piir belle cose vivefi solo un glorno come le rose E come tutte le pi beile cose vivesli solo un giorno cone le rose

20

I-acittvsrho
F.DEANDRF Mazurca
-1.tt ? Son

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Lt7

1.e III. FITAR.ELL1

N e r q a . t i e - r t d o v ei l s o - l e d e l b u o oD i o

' . o no a ' s o r . a g -

hd git.oppi impegni

perscatdar ld gen-le

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U - Dabrn,ba c a r l a l a c a a z o n ea n h c E

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del- la d o -u a c - . i ! , quclel:cdr:co".cIisai luloirpa.e.ar
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U-naAanbagud, u-na Ciimb Ia, gorli d i e i - n o g u a t k o p e o s i o n e t ih e z z o s w e l e o a

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p e r d i n4 r 't r - c a - r e d ' e ss e r s t a l i p r e s i p e r

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Ci que-slo non - do.

L,

Nc, qud.ieri dov. il sole dl buo. Dio ha 8i opp impesni pr scaldarIa senre Ula bimba ca, la canzonean(i.a quel che ancor noo s,i ru lo impare.ai solo qui fi. 1 mre bmccia E se alh sua er lc dtdiei p.sro aflinei lc clpacn Dole smo and,ri i rempl duna lolta; quando .i volra pr lar il merler a.ch n p di vocaon.) Una sanba qu., una ganba l, quatto pe.r.narj mezzoiwelenan Li mvdei l .l rempo che fa

Vecchio profest l.rr,

.osa vai .ercand

quella che sola ri pu drrc

Qu.lla chc d, sir.o chiami coi dnprczzo auclla che di iort rabilis.. il prezzo

Tu la cer.hrri, r la i.!.h.rai n .lzi dhr riBa.dando ttro

Quindo incNsei dehpideki diecimiia lire per senri. dire: nkio bello e badbdoone. S. t'inoltr*ai lungo l. cala. in irullra sp$z cic, di s.lc, L ci trcvei i lzdri, gli as.s5in' qlcllo-che ha v.ndo P.! .milc ln. .ua madre a un nano Se pcns.la giudichcni li conddnn.Bi a cinq.mi]! .nti Ma sc c.pirai, s. i ccrchcr.i lLio ,n fondo rc non $ro Srgli s Pur mpr! h8n vrti. di q.sto moado.

a $!.cmnate, a sem,l.dir le do.nc, il tebpo ed il sovclno. Loro c.rcan l la .licit denrrc un bicchicG per dincntic.re dt$er stati p'csi Ci sar dle8lia ncbe in asonia pofthn sul vso ]ombn d'n eiiiso o lc b..ccir d.lla mon..

22

di Pierc x l-oguerro
re a'M s oo:

F.DEANDRE Andante

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I >rt l.
,: n2 q! Lit

ia

r o - s a , n o n e i lt u - l i -

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ros+i. " Lurgote

' n'"'' !" n, ":,'1. 'tr spon-aea.ln'oror-*n.t"i'ro"r,.sc;,ddnorlLcrrara-n-La-!r,nonpiurca-s d a, -ve-rid 1., sotm La? v

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Soln i n f d c - c i nl a n - v.Orch.

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1r.2.
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IL Ferma.li

Cadestia

(r-.a senzd uo Iamen-to e tiacco.!er-rasEauo lameo-!o e tiaccor.

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'0030 z | B I D o' c I A r o v o . \ { ] Edni.d M6ii s r. i sruDroLLE - zooso carrna Lurse z BrDos. c acoMo (MD

ta
- 6e-lri ro un so- Io oo f t . _t o c h e i t ! e 6 - D o . ge-sl| rn n so-lu m o _6 c ! - r o c e l i , l s fi . !i- sa quot sta- to e. cre- d.! p! _ 610r-ooero! ci *-

So l t !

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- d o - o op . o - g n i p c _ c - t o . Ca-destia. -.eb-be stato ri - tor-!o.

L.t tE.-_-

., Riprcsa:
"lli-trelta

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?oi Coda Rsm ll
ro-sa,ooojt i.ti D o r h i s e - p o l t o ' n u o c a D p od i a r a - n on o a r a

FI.I{ALE.,

R.,!.1
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.os-si.

lcslia dal l omhrdi ros-srma so-no &ille lapave{i

, r;au.
Soln Lst

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l )!rm, sepoho rn un cbpo di lrano ,o. | r!t,oan; : n ? r r n ! e s r i rd a . m b r ai e r i o _ \ ,


-!rao.k \porde del mo rotenre ,rd,ro.he:.en.lan -. pru r.:da eri der sot!:! 2or:a rn bB(j dalla c.reib,, Li:: drcer ed a dineerno .:. sr alj, vso I,jnleho .one chi deve. :.ti.:b ! spra in facciah nevc
fapai efl ro\!

III Spamgli Piero, spdaeli om e d.po n colpo \p,a.!lt ancora to !c!iir e,dnrue. , copnre Li ,.. ,i,nne In rimre o n.l .!!r; \o unro fenp. i.tu plr mrr r. n; rchpo a he rL re: per ..Llere. veoe prr !hr ci un uomo!hr mu;r, L mtn. 31 u, Iuesu pRnura qdro s votk, ri vcde, ha Dara e'l iDbrac.iaB i,.ristieria non ri rcrhb la .odelir cad.f, a ,eiia .",," ." i.,,;"," ., I rccoreerr in un solo ooncnro cneLir.t.hpo non ri s,rbbe b6ro a .n,ed.r p.rdono pci oB., pec.aro n./., u. iahenr e l.ic.orgerr Lr iinjvaqLel 8'orno e Don cr erebbe skro rirorno oepare dj ha8gjo 'roppo corAEio ! h q b t / a ,d r l o a ] J infeho, avrer prerento andar.i jn jnverno,, L hen 'r groo ti frv! a snre d e n r r oI t e m , n i s i n 8 e ! r , l l . r t e . oenrro i _ta btra 5rijnSevr p,role r/oppo 8.hk per rio8tie6 at sote Dormr scpoko jn un c,mpo d !r,no non e la rcf, non c rt rul!;o .he ts ve8ti. ddl omb d;r rofr lrprveri rossi. "\inerk n

i:'".1l"'i:iljl""?i'_T i ,di:.* <n :.ede la via ebhe . ,,-a,^: -_^c : rr,CrnL , ps,o ,lr ora" - un 1r Eom" d primaveG r ft:' m,r.i,\t .on tan,ma,n\o:te ,nfondoaav?Iec r!.1, rl {uo reso denrco unrore : sqsa di un alrro cotorc

F.eL.

P,erc, ierhdi

ade$

v, , nun ro,a. . i ,"ii_-""1.1.,'*.

24

Loconzone di Barbaro
EDEANDRE
Andatrte

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Lei

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scr-zar-do co! glioc_ciedil

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25
di chi lor-se lao - die

se-ra la-vi-ta-

a s f o - g L i a ' r e l a s an . g b e ' r i - t a -

per o-g!i.-Eo-.

che se

!e

al-tro

p e- t a - l o f i o

f dtn. e rqll,. ?oco a poco.

Ci cerca una bocca infedele aL sappia di fragola e miele h li la lrover lei a bacer

E intanto lei gioca all'amore scherzando con gi occhi ed il di chi lorce 1a odier Barbara ma poi la perdoner Barbara. E il vento di sera la invita a sfogiare a sua marsherita per ognr amore cne se ne va n altro petao fiorir

cuore

sa che ogni leito di sposa tlo di ortca e mimosa qu6to ad un'aira et

26

ierain gennoio , Pregh


E DEANDRE
Lto

qu.!{oa

te

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sior - !o

.t'!i--:ay
9e!no .t tn-re. - se -

ll-ti - novec-chio po!-te-

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cfr
(duine) a a re,i?o

copyrigro ic63 $,iF4 r9?r'olDrTon

^ssolrAl|,.r,',\ ID-chr, 2

b a - c i a D - d l i a l - l af r o b - t e -

ve_oi_tei!P6-.4 - di - so

li do re ta-doa!'

l--e.s,i. Di o.-

) t , t f J!

tY

D i o d i r i - s e- r i - c o r - d i a

1-r l
-

Las.ia ch sia 6odto Signore, i suo sentiro quando a ie la sua anima e al mondo a sua Pelle dovr dconsegnarc. quando vrr a tuo cielo l dove in pieno giorno dsplendono le stelle. Quando sitraverse. ultimo vecchio pont ai suicidi dir baciandoli atla fronte veniie in Paradiso l dove vado anch'io perch non c' l'infemo nel mondo del buon Dio. Fate che giunga a Voi con e sue ossa stanche sguito da migliaia di que1e facce bianche, fate ch a Voi ritorni fra i morti per oltraggio che a cielo ed ala terra mostrarono il coraggio.

Signori benpensant spero non vi dsPiaccia se in cielo, in mezzo ai Sanii, Dio, fra le sue braccia soffocher il singhiozzo di quelle labbra smorie che all'odio e alt'ignoranza prefrirono la morte. Dio di misericordia l iuo bel Paradiso lo hai fatto sopraitutto pr chi non ha sorrjso per quli che han vissuto con 1a coscenza pura; f inferno esiste solo per chi ne ha Paura Mglo di Lui nessuno mai ti pot.L indicarc gl rrori di noi tutti che puoi e vuoi salvare. Ascolla la sua voce che ormai canta nel vnto Dio di misericordia vedrai, sarai contento.

2A

'. Bocco di roso


Iestoe ^4rs'codJ

ANDRE E DE
:(
La .h ia - ma-v-no boc<a di

Taratltella

ro-sa mct.t-v. l - o_rc,mcftc _v l-no-.

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- d ' v - . o b o c - c ad i ro-sa mette-! la-o-re scp.. o_g co_sa' Ap !0-na sce-saaua sta-zio-ne d.l p.- e-

-si -!o diSan-tl-la-.iotut-ti

stac_cor s e - . o c o . u - t r o sganlo chenonsi tret-ta-v diunis-sio - na-ro. C' chi 1_

b{o -o-lo fa !e. no-i ch,sclo sce_slieperPro{s-sio ec ' c d i r o s a n t ' u - o r

l'alrrolei lofa _ c-va Per

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La chiamavano bocca di rosa netiva 'amore, mttva 'amor, a chiamavano bocca di rosa mtteva I'amor sopra ogni cosa. Appena scesa alla stazione del paesino di Sant'Iaro tutti si accorse.o con uno sguardo che non si traitava di un missionario C' chi l'amore lo fa pr noia
.hi < n s.eolip na n,^+qci.np

E quele andarono da commissario e d i s s e r os e n z ap a r a f r a s a r e : ( Quella schiiosa ha g troppi clienti piir di un consoPio alimentare). E arrivarono quattro gendarmj con i pennacchi, con i pennaccht ed arrivarono quattro genda.mi con i pennacchi e con le armi. Spesso gli sbirri e j carabinieri at proprio dovere vngono meno ma non quando sono in alia unilorme e I accompagnarono a p.imo 1rno. Alla stazione c'erano tutti dal commssario al sagrstano alla stazione c erano tutti con gl occhi rossi e il cappello in rnano. A saula. chi per un poco a salutare chi pr un poco port l arno. nel paese C era un cartelo eiallo con una scritta nera diceva: ( Addo bocca di rosa con ie se ne parte la primavera r. l.'Ia una notjzia un po original non ha bisogno di alcun giornale come una ireccia dal'arco scocca vola velo:e di bocca in bocca. E ala stazione successiva chi manda un bacio. chi gtta n fiore Persno l parroco ch non alhprezza {ra un miserere unslrma un2ion il bene efiimero della bellezza la vuole accantoin processione E con la Vergine in pfima fila e bocca di rcsa poco lontano sr porta a spasso ler rl Faese amore sacrc e lamof pfof!.i

bocca di rosa n I'uno n l'altro lei lo faceva per passion Ma la passione spsso conduce a soddisfare 1e proprie voglie senza indagare s i concupito ha i cuore libero oppure ha moglie. E fu cos che da un eiomo all'altro bocca di rcsa si iir addosso ira funesta delle cagneiie a cui aveva soitratto osso. non brillano crto in iniziativa l contromisure fino a quel punto si limitavano ai inveitiva. Si sa che la Cnte d buoni consigli sentendosi come Ges nel tempio si sa che la genie d buoni consigli se non pu piir dare caitivo esempio. Cos Lrna vecchia mai stata mogli sen,a mai 6gli, snza pi voglie, si pres la briga e di cerio i gusto di dare a tutte i consigho giusto. x rivolgendosi alle conuie le apostrof con parole acut: (i1 futo d'amore sar punito dsse - dall ordine cosiiiuiio ).

Corole
E DEANDRE
Moderatametrte le[to

t4

r(

coDyri4]lr @ 19a by TELSIAR Ed;ioii Musicali $ti4!d 19?1 b rDrTORi ASSOCTTr,r,l., VA B.Ed, 2 - 2

3t

Uomini seMa Ialo, semidei che vivete in castelli inargentaii ch di gloria toccaste g1 apogei noi che invochiam piet siamo i drogati. Dell'inumano varcando il confine conoscemmo anzitmpo la carogna . ad oeni ambjto sogno mette fine: ch a piet non vi sia di vergogna.

Coro:

Un cd.stello to d.on e cento e centa dnlc tfov folo po gli. port mUe oLo na ntn tot la elctt. Uomini cui piet non convien sempre mal accettando il destino comune. andaie, nelle sere d novemb.e, a spiar delle stele a fioco lume, la morte e il vento, in mezzo ai lcamposanti, muover le tombe e metterle vicine coe fossero tessere giganti di rn dmno che non avr mai ffne. Uomini, poich all ullimo minutnon vi assalga il rimorso ormai tafdivo per non aver piet giammai avuro e non diventi ranlolo il respiro: sappraieche la morte vi sorveglra. gioir nei prati o fra i muri di cale, come Gescere l gran guarda il vilano finch Don sia maturo per la falce.

Rec.: castelli pet hi

u1 amarc n lelicit. rlier, pizzicagnoi, notai Yentri obesi e le mani sudate .uori a forma di salvadanai

ch invochiam piet fummo tmviate. gammo su fragili vascili rontar del mondo la buasca
gli occhi troppo beli:

piet non vi rimanga in tasca. ltii, uomini di regge dauiam nei vostri sogni aneora I'umano desoato.gregge mori con il nodo ala gola. iDnocenti all'orrenda agonia
decidendone a sorte Coro:

giusta pnsate che sia


che decreta morte?,

Non cerce Ia lelicit in tutti quelli o cti tt hai donato per duere un compens na solo i te nel tro crorc se tu aEr donao solo pe piet pef piet pef preta...

a2

\ Giroando
ANDRE E DE

t5
sul a - r e e s u l' l a ter- m, ![ar'co! -

Ci

s a l- v e - r i I s o l _

ci

s a l - v e - r i ls o l - d a - t o c b e l a t e t - t r i - l - t e

U , ! r - . o o- d i s u e r . r . s a s c o p - p i a - t a

la

- Pia-ta, chi ci 3 - i d scoP Sur-ra

Ci a

- di i u - t e - r ri l b u o ! D i o , U a r - c o D

ci - iu -re - r il buo! Di - o, lui ci

5.f,r,,v B!(hd, 2. 20121 yILA\_O

i scar-pa'ro, do-!e no

b n o DD i - o

se !an'da-to,

cbisaL

'-l
E
=

tt.2.
quaGdo ri-ror-le - r.

a;r^;a;arg.

ne t. - r - Eo u-! gio-che - re - Eo. lar

do -sira, Xar-co! - di suqjtg, uaf-co! - di

lE=

ri?etere a.d lib. lurra, Marcondiro'ndera 3rrra, Marcondiro'nd terra, Marcondiro'nden terra chi ci salver? -ldato che non la vorr -ldato che la guerra riffuter.
s.oppiaia, Marcondiro'ndera scoppiah, ch ci aiuier. Dio, Marcondiro'ndera Dio, ui ci satve. Bppatot dove non si sa .Ddato, chiss quando ritorner. &ftondiro'ndera Itondro'nd. Iarcondiro'ndera .hi ci saver? Ci sono troppe buche, Marcondiro'ndeLa ci sono troppe buche, chi le riemp? Non potremo pir giocar al Ma.condiro'ndera non potrcmo pi eiocar al Marcondiro'nd. E voi a diverti/i andate un po' piil in 1a andate a divertrrvi dove la guerrd non cr sar. La guena dappertulto, Macondiro'ndera la terra tutta un luito, chi la consoler? Ci pensemn gi uomni, le bestie e i fiori i boschi e le stagioni con mille coo.i. D i g e n ! .b e s l i e e f i o r i n o . n o n c e n ; p . u viventi siam masti noi e nulla piir. La telra tutta nostra, Marcondiro'ndefa ne faemo una gran giostra, Marcondirc'nd. Abbiam tutta la terra Marcondiro ndera giocheremo a Jar la guerra. Marcondiro'nd. La terra tutta nostra, Marcondiro'ndra ne faremo una gran giostra, Marcondiro nd.

non lo far ae la bomba non getter.


la prnder? Iarcordido'ndera ldar$ndiro'ndi li dist.ugger li f 'mmr

a4

- Ballatn impiccoti degli


fesio di

- G,BENT/VOGLIO F DEANDRE
Le'rlametfe ( libe/a)
ti mo-rlm -moa -to

ANDR E DE
in_go

16

ori

Ti

-ian - do

tu - ti _ rna ---a-,

ra - do

oal - cial

-dem-mo sfr-ma,r la

Nur-lo tm-vol-6eil

E o- l

I'a - ria di -ven - ne

cri - stBI-li

A Len\po (Bolero) lrl-ti-ma be-stem_mia dei- ta.

Pri - ma cheto6-6e f

ri-cor-damlrlo r" chi vi - ve a _ co _ a .---

cheiprez-zo f

;i"";

ieir-;iDiroRr

\ssocrarr ' '.,. \ 's Bn h- 2

Pf il ma- 1e fat -to r u

jt.6, l r ,s . 8 . no-ra.

r-]

l
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r-

mlimlno

a stento

Chi derise la nostra sconfftta e l'sirema vergogna ed il modo soffocato da identica stretta impa.i a conoscere il nodo Chi la terra ci sparse sullossa e dprese tmnquillo il cairmino giunga anch'egli stravoto ala fossa con la nebbia del primo matrino. La donna che cl in un sorriso il disagio di darci mmoria ritrovi ogni notte sul vjso un insulto del tempo e una scoria Coltivjamo per tutti un rancore che ha l'odore del sangue rappreso ci che allora chlamammo dolore sotanto un discorso sospeso.

il sole

h6se finita e chi vive ancora

fu la vita lrtto in un'ora.


nel gelo

36

lnverno
ANDRE EDE
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-EeD-ti

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Sale la nbbia sui prati bianchi come un cpressoni camposanti un campanile che Don sembra vero segna il confine I la tera e il cieo. Ma tu che vai, ma tu rmani vedlai la neve se ne andr doani dfrodranno le gioie passate col vento caldo di un'at estate. Anche la luce sembra morire dell'ombra inceda di un diveni.e dove anche l'alba diventa sera e i volti sembano teschi di cera. Ma tu che vai, ma t imani anche la nev morira domani l'amore ancora ci passer vicino nella stagione del biancospino. La telra stanca sotto la nev dome il silnzio di un sonno greve I'inverno raccogli la sua fatica di mille scoli, da un'alba antica. Ma tu che stai, perch riani? un alim inverDo torner domani cad. altm neve a consolar i campi caclr altm neve sui camposanti.

:l

di Notsle *.Leggenda
Iesto e Muslcodl

E DEANDRE
Andantino mosso

Par- lr-vial-la

a-ve-vi

lb - t

oel

bo -scoio -cro

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- to-

di

Copyrieht O 19@ by TELSTAR Edizioni Muicali csimea f9?f to EDITORI ASSOCIATI s.r.l., Via Bcrcbet, 2 - 20121 MILANO. Tutti i diritti sono rircrvati. MLR 2

39

r.8.8.

-ta - le.

3
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4
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Parlavi alla luna giocavi coi fiori avevi I'et che non Porta dolori e il.vento era un mago, la rugiada una dea, nel bosco incantato di ogni tua idea nel bosco incantato di ogni tua .idea' E venne l'inverno che uccide il colore e un babbo Natale che parlava d'amore e d'oro e d'argento splendevano i doni ma gli occhi eran freddi e non erano buoni ma gli occhi eran freddi e non erano buoni' le tue spalle d'argento e di lana Copr di perle e smeraldi intreccio una collana e nientre incantata lo stavi a guardare dai piedi ai capelli ti volle baciare dai piedi ai capelli ti volle baciare. E adesso che gli altri ti chiamano dea I'incanto svaito da ogni tua idea ma ancora alla luna vorresti narrare la storia di un fiore appassito a Natale la storia di un fiore appassito a Natale'

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40

\con ticodeidrogati
di Testo

- MANNER/N/ E DEANDRE
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Copyright @ 1960 by TELSTAR

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i diritti

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2' 2ol2l MILANo' ssocrATl s.r.l..vis Brchct,


MLR 2

ndiuoni Muicali

utti

sno

riscrvati.

1l

Ir.s.8.
r che m'a-scol-ti iD - se - gna-mi -

uD al-fa-be

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cbe si - a-

dif- fe -reo - te

da quel - lo -

del-la mia vi

Dio

un amore
il vuoto nel cuore. dico forma n accento
I SUOnI

Perch non hanno fatto delle grandi pattumiere per i giorni gi usati per queste ed altre sere e chi, chi sar mai il buttafuori del sole chi Ii spinge ogni giorno sulla scena alle prime ore e sopratutto chi e perch mi ha messo al mondo dove vivo la mia morte con anticipo tremendo? Come potr dire a mia madre che ho paura? Quando scadr I'affitto di questo corpo idiota allora avr il mio premio come una buona n-ota mi citeran di monito a chi crede sia bello giocherellare a palla con il proprio cervello

to altri nudi un fuoco i fantasmi giuoco. dire a mia madre che ho paura?

Pi
avanti dietro. Come potr dire a mia madre che ho paura?

cercando di lanciarlo oltre il confine stabilito che quacuno ha tracciato ai bordi dell'infinito. Come potr dire a mia madre che ho paura? Tu che m'ascolti insegnami un alfabeto che sia differente da quello della mia vigliaccheria.

42

><ll pescatore
Testo e Muslccdl

E DEANDRE

20
Al - lbm-bra so- Io s'e-raas-so- pi - to un

T
I

-to - re

e a-ve-va,un sol-co lun-goil

vi - so co-meu-na spe-cie di 60r -

ri - so.-

Ven-ne al-la spiag-giaunas-sas - si -no

oc-ehi gran-di dabam - bi-no due oo-ohie-

7
I

-nor - mi di

- u-t&

-"""q gli spec-ehi diu-n'av

Copyright @ 1970 by TELSTAR Edizioni Musicali assigned1971 to EDITORI ASSOCIATI s.r.l.. Via Berchet, 2 - 20121 MILANO. Tutti i diritti sono riservati. MLR 2

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E chie.soal

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Venae-roin

CODA - r l

- s o e a-ve{au! sol-co lun-goil

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loi Coda

to

co - me u-ne spo - eie di

sor -

ri - so.

?l I
dell'ultimo sole un pescatore un solco lungo il viso specie di sorriso. spiaggia un assassino grandi da bambino enormi di paura qlecchi di un'awentura. d vecchio darnmi il pane e troppa fame vecchio dammi il vino un assasstno. il vecchio al giorno E fu il calore di un momento poi via di nuovo verso il vento davanti agli occhi ancora il sole dietro alle spalle un pescatore. Dietro alle spalle un pescatore e la memoria gi dolore gi il rimpianto di un aprile giocato all'ombra di un cortile. Vennero in sella due gendarmi vennero in sella con le armi chiesero al vecchio se l vicino fosse passato un assassino. Ma all'ombra dell'ultimo sole s'era assopito il pescatore e aveva un solco lungo il viso come una specie di solriso e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso.

neppure intorno
vino e spezz il pane ho sete e ho fame.

r=la*,:i

-e{

novello Lo buono
Testoe Musicodt

E DEANDRE
Lauda-te Do mi -num.Lauda-te Do

di Mario L'infanzio

x
ter

for-seal -la

no-na,

cu- ci-to qualche

2'
sul ve-sti-ti-no al-la buo-nar for-sd fuperbi - so-gno-

o peg-gio, Pe1!g9-

ituoitre an*i Pre-sero

e liporta-ro -no al

lr.

tem-pio.

-"-"r,*Jl

W'".-

#t:" **
./sot.

- rca!-tuH ne;ryat so
sib Solm Dom Fa?

Re? Soln Fa?

il oerrto e la sta

gione ri-tor-ryoaoa

Ma nonper te,lta'rn -

bi - na,chenel'tempiarestd

sib solm Dom

Fa?

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Sol m

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gcrchct' 2 - A)121 MrL'l\NO' EDITORI AS$OCIATI' s.r.l" Via Editori propricteri. Tuttt i diritti sno rcffitr'

Copyrieht @ 1971 bv EDITORI

ASSOCIATI

46
cbi -na. ila nanper te,am

i - na, chenel,teryio re - sti

chi-m'.

E quaadoieacer-

X at#
(con Rit.) loi segve

Coro: Sciogl,ii caAelli e

hesto
guardn gaengono! Guardala, gwardal,a,saiog{tiecapel-l,i,so-no p lnaqhdetwshimanteLl,,gaorda la

pel - le te-ne-ra, le - oe, ri I

al, so - l,e co-me lu ne - oe.Guar-da.le

, gunr-da*k1, a? - so.sern4raoe-

-r - ta dal Partdi - so,gaardale lfor-me,la

l r .-

- rw ta per Tettaso - ne.Gaarda La -pel'- l,i del Por*di - so.Gtatda la

ll s.

- , gaar-da:le il col,- lo, sem-raoe - nu

ta dal, su,o sor-ri - so, g'u,ar-da-l,e gl oc- chi,gaar-da La ne - oe,gtnr-da l,a

I. Tbmpo
E fo-sti tu,Giu-

Coro:

CODA aocalizzato

bon Rit.) loi Coda


:>>

Parlato:
Secondo l,'ordine ricetato, porf la banha all,a propra crca

e flIbito 8e ,u Po'td ?er dei laoori che l,o attend,eaa,np fami del,ta Giud,ea. Ernase l,ontano QNtf,o ann,

lrb

tf&

Solm Mib

... e Gioacchimo di.sse.- Ecco che ha coinpiuto i tre anni! P ortiamola- perci aL Tempio del Signore p9lch dobbtanno adernpiere alla promessa... (1) Forse fu all'ora terza. forse alla nona. cucito quatrehe giglio sul vestitino alla buona. fo.rse fu per bisogno o peggior per buon esempio, presero i tuoi tre anni e li portarono al tempio. Presero i tuoi tre anni e. li portarono al tempio. Non fu pi il seno di-Anna, fra le mura discrete. a consolare il pianto, a calmarti la sete: dicono fosse un angelo a raccontarti le ore. a misurarti il tempo fra cibo e Signore. A misurarti il tempo fra cibo e Signore.... cos Maria bambina ui,sse nel Tempio del Slgnore e, la mano dt, un angelo le offriua il cibo... Coro: Scioglie la neue aL sole, rtorna L'acqua al mare, iL uento e La stagione ritorndno a gocare. Ma non per te, bambina, che nel tempio resti china. Ma non per te, bambi,na, che nel tempio resti china. ... e quando raggiunse I'et dei dodci, anni x sacerdoti si runirono in consiglio e dissero.' - Coso faremo.ora 'di lei perch non contamini iI Tempio del Signore?... E quando i sacerdoti ti rifiutarono alloggio, avevi dodici anni e nessuna colpa addosso; ma per i saeerdoti fu eolpa il tuo maggio, la tua verginit che si tingeva di rosso. La tua verginit che si tingeva di rosso. E si vuol dar marito a chi non lo voleva. si batte la campagna, si fruga la via.- Popolo senza moglie, uomini d'ogni leva, del corpo di una vergine si fa lotteria. Del corpo.di una vergine si fa lotteria.
(I\ le ilid'ascalie 'i'n coraM so'n citozioni det prtuung?h

... allora gli araldi. andarono per tutta. Ia Gi.udea e risaon la trornba e il popolo accorse... Coro: -. Sciogli i e guardn, gra. uengono!.capelli _ :-q"q\*lo' 9!a!qeb,. scioslie i capeu, sono pxu lunghi der. nostri mantell,g1uffda -la, pelle tenera, lieue, rysplende aL sole corne'Ia nee. Guarda Le mani, gunrilale lt tso, sembra .oenltta dal p aradiso guarda le for-rne, Ia proportone, ' sernbra -uerwta per Tentzione. LirlctrdaL&, gunrdala, scioglie i capelli. sono pi Lunghi dei nnslri manelti.' SlnTde Le mani, gunrdale il uiso, sernbrct uenuta dal paradiso. Guar4ale gli occhi, guarda i capelt. guarda Ie manr,, gualdale iL co|Lo, guLrcrn Ia. caf'fle, gu,arda iL suo uiso. gunrda i capell del paradtso. Guarda la carne, guardale it collo, sernbra uenuta dal suo sorriso. guardale gli occhi, guarda la nepe. guarda La carne del paradiso. ,..e Zaccaru, iI gran sacerdote, disse o Giuseppe: - In sorte ti ha afiidit la oergine del Stgnore, abbine cTtra e custodiscila... E fosti tu, Giuseppe, un reduce del passato, falegname per iorza padre per professione, a vederti assegnata; da un destino sgarbato, una figlia di piir senza alcuna ragione, una bimba siu cui non avevi intenzione. E mentre te ne vai. stanco d'essere stanco. la bambina per mano, la.tristezza di fianco. pensi - quei sacerdoti la diedero in sposa a dita troppo secche per chiudersi su una rosa. a un cuore troppo.vecchio ehe ormai si riposa. .: Parlnto: Secon(Io l' ordi.ne riceuuto, Gzusevpe port ln bambina nella propria cd,sa e subzto se ne part per d,e lauori che lo attendeuano fuori delln Giudea. Rimnse .Iontano quattro anni.

it @taaoma.iteeunte il.a un wlume eilito nel lg67 con tra.duzioni iti L. Bcarabelli.

ll ritarno di Giusepe
Testo e Muslcodr

47

E DEANDRE

22
Stel - le, gi dal tra - mon-to,
si con-ten-do-no il
t--1

cie-lo a frot - te,

nel-l'ia - se -

la

not-te.

Un a-si-no dai

com-pa-gno 0S!_!go 4-

tor-no,

scandi - soe la di-stan-za

lun-goil mo-ri -re del Aior-no.

oocal,izzato

fl.

At r""tll ,.

o-

li (ie-nr-sa-lem-me,

la tua nano acat-ezza.il di - se-gno r--1

d'u.nabambo-la m&-gra,

in-ta-6lia-ta aet

s.L.

ViE &rchct, 2 - 20121 MILANO.

copyrisbt @rsrl r

ry

]|

4a
lc - gno. La vc-sti-rair ila- ri - a,

ri-tor-ne-ra- i

a quei o-chi

la-scia-ti quando i tuoi

Pi lento (q*si libero)


E lei voJ fra le tue brac+ia

7
e le sue di-ta co-me la-cri-me, dal tuo cigliqal-Ia

'..r

go-la,

sug:ge-ri-vanoal
t--1

vi-so,

u-na vol4a igno-ra-to, -

la te-nerezt atun sor- ri:so, un af-fet-to quasi implo - ra-to, -

Ir.

ll2.

ventre. -

Ea

te checer-ca-vi il mo - ti -vo - ld'un ia@

-gan-noi-ne-sprcs-so dal vol{or-

lei

ri-cor-do

fiai

re-eti dun so-gno rac-col-to.-

srelle, gi dal tramonto, si contendono il cielo a frotte' luci meticolose la notte. nell'insegnarti Un asino dai passi uguali, compagno del tuo ritorno, scandisce la distanza lungo iI morire del giorno. Ai tuoi occhi, iI deserto, una distesa di segatura, minuscoli frammenti della fatica della natura. GIi uomini della sabbia hanno profili da assassini, rinchiusi nei silenzi d'una prigione senza confini. Odore di Gerusalemme, la tua mano accarelzza il disegno d'una bambola magra, intagliata nel legno. - La vestirai, Maria, ritornerai a quei giochi lasciati quando i tuoi anni erano cos pochi. -

E lei vol fra le tue braccia come una rondine, e le sue dita come lacrime, dal tuo ciglio alla gola, suggerivano aI viso, una volta ignoreto, la tenerezza dun somiso, un affetto quasi implorato. E lo stupore nei tuoi occhi sali dalle tue mani che vuote intorno alle sue spalle, si colmarono ai fianchi dalla forma precisa d'una vita recinte, di quel segreto che si svela quando lievita il ventre. E a te, che cercavi il motivo d'un inganno inespresso dal volto, lei propo,se I'inquieto ricordo fra i resti d'un sogno racrcolto.

il sogno di Morio
Iesto e Musicodi

4S

E DEANDRE

u-mi-dor sou-ro del


t-r

tem-pio, lbmbrae-ra fred-da, gon-fia din - cen -so;

l'an -ge - lo

aac-se, corneogbi

pre -ghie-ra: s - ra, ad in-se -gnar-mi..u-tlanuo-va


r-.-------i r-}---l

poid'improv - vi-sq mi sciol+e le


---l

r-d

le mie brac-oia di-ven-ne-ro

a - li, quan-do mi chie-se: co-no-sci


t--1

lte - sta-te

io,perun

gior-no, perun mo -

ave - de-re il co-lo-re r--;--1

lr.P.8.
del ven-to,

Vo-lammodarr- ven - tre.A

il4.

Liberamente
E la pa-rolaormaisfi -

v
si sciol-sein pian-torma la pa-u -ra dal-le lab-bra si rao-col-se ne -

Yn lcrch:t,

2 - 20721 MILANO.

MLR 2

Copyright @ 1971 by EDTO|'I

All@l

ll

-gli oc-chi

se-mi-chiu+i ael

- ren - te-

c,he si con-su'ma [el - l'al -

+ , ----/l d'u-no sguardo in-clul - gen - te.-no, po- sa-sti le

tli - ta

al-

-lbr-lo

del-la sua fron-te:


-1

vec-chi o uan-doac-ca - ez-za-o.r---t

mo- ie

- Nel grembo umido, scuro del tempio, I'ombra era fredda, gonfia dlincenso; I'angelo scese, come ogni sera, ad insegnarmi una nuova preghiera: poi, d'improvviso, mi sciolse Ie mani e le mie braccia divennero ali, ouando mi chiese - conosci l'estate i, per un giorno, per un momento, cors{ a vedere il colore del vento. Volammo dawero sopra le case, oltr'e i cancelli, gli orti, le strade, poi scivolammo tra valli fiorite ove all'ulivo si abbraccia la vite. Scendemmo l, dove il giorno si perde a cercarsi da solo nascosto tra il verde, e lui parl come quando si prega, ed alla fine d'ogni preghira contava una vertebra della mia schiena. ... e I'angelo disse: - Non terlee, Mario, intotti tnt trooato grana presso il Signore e per opero Sun concepirai un f iglio...

Le ombre lunghe dei sacerdoti costrinsero il sogno in un cerchio di voci. Con le ali di prima pensai di scappare ma il braccio era nudo e non seppe volare: poi vidi I'angelo mutarsi in cometa e i volti severi divennero pietra, le loro braccia proffli di rami, nei gesti immobili d'un altra vita, foglie le mani, spine le dita. Voci di strada, rumori di gente, mi rubarono al sogtto per ridarmi al presente' Sbiad I'immagine, stinse il colore, ma I'eco lontana di brevi parole ripeteva d'un angelo la strana preghiera dove forse era sogno rna sonno non era - lo chiameranno figlio di Dio -; parole confuse nella mia mente, ivanite in un sogro, ma impresse nel ventre. E la parola ormai sfinita si sciolse in pianto, ma la paura dalle labbra si raccolse negli oc'chi semichiusi nel gesto d'una quiete apparente che.si consuma nell'attesa d'uno sguardo indulgente. E tu, piano, posasti le dita all'orlo della sua fronte: i vecchi quando aecatezzano hanno il timore di fa'r troppo forte.

Ave Maria
Iesto e Musicodr

6l

E DEANDRE

a. fra l'al-tra

che si

raa -

- co - glie-

in - tor - ao al- tuo pas - sa

sie-pe di

qguar - di-chenon

faa - no

La

r-- J-r

nel-la

da - gio

ner-;---l

di

ee-ee - re

ma -

dro.

Sai ohe fra u-

-lo -ri

r&a,-

for a - des

seso--

Prrn-gB - ra ohe sei dot

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poi la tua a-veal-le

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trbm'ni-ne un

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Per

Em

nel - la

sta -

E te ne vai, Maria, fra I'altra gente che si raccoglie intorno aI tuo passare, siepe di sgrrardi che non fanno male nella stagione di esere madre. Sai che fra un'ora forse piangerai poi la tua mano nasconder un sorriso: gioia e dolore hanno il confine incerto nella stagione che illutnina il viso. Ave Maria, adesso che sei donna, ave alle donne come te, Maria, fernmine un giorn per un nuovo arnore poveno o ricco, umile o Messia. Femmine un giorno e poi madri per sempre nella stagione che stagioni non sente.

1
-l 1-

orionello bottego d'unfolegnom


Testo e Musrca di

E DEANDRE

in 2 (Mohtolento)

gna-me col mar-tel - lo per-ch

1
=
I

pial-la su quel le-gnopenchtai fren fr*?-

i -sci le stamlel-le per chi in guerra an-d?-

dal-la

Nu-bia sul-le ma-ni a ca-sa

ri -tor

nl

Il lnl,egname: pial -la Miomar- tel-lo noncol-pi-sce,

nia non ta - glia per fog - gia-re ga,mbenuovea ehi le of-fr in bat - ta - glia, ma tre

cro- ci, dueper chi di-ser-tb

ru -ba - re, la pi gran de perchiguer*a in-se

gn a di-ser

ta- re.-

La gmte : AI - le

.os.r.l., Via Berchct,2 denati.

-a

20121 MILANO.

=:-=
Copyright @ 1971 by EDITOI'I Agrcffn

I _ , . .

v'
t pot-i I euo-rod'unmartel-lo,quan-do smet-te- r,?_ Fla-le -

tempieaddormea,.to di que- sta cit - t _

quel .lognqquanti col-pior-m6,i,-quanto an-co-raconla pial-la Io as-so -

ti-glie - rai ?_

Maria:

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poi Cada = ?
I >
I

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Marta. - An'e piaghe, alle ferite che sul legno'fai, falegname su quei tagli manca il sangue, ormai, perch spieghino da soli, con le loro voci. quali volti sbiancheranno sopra le ttle croci. ll Falegname: - Questi ceppi che han portato perch iI mio sudore li trasformi nell'immagine di tre dolori, vedran lacrime di Dimaco (2) e di Tito (2) aI ciglio il pi grande che tu guardi abbraccer tuo figlio. La gente: - Dalla strada alla montagna sale il tuo den den og:ti valle di Giordania impara il tuo fren fren; qualche gruppo di dolore muove il passo inquieto, altri aspettan di far bere a quelle seti aceto. -

- Falegname col martello perch fai den den? con la pialla su quel legno perch ai fren fren? costruisci le stampelle per chi in guerra an'd? dalla Nubia sulle mani a casa ritorn? Il Falegnnme: - Mio rna,rtello non colpisce, pial.la mia non taglia per foggiare gambe nuove a chi le offr in battaglia, ma tre croci, due per chi disert per rubare, la pi grande per chi guerra insegn a dis:ertare. -

.-- Alle tempie addormentate di questa citt pulsa il cuore d'un martello, quando smetter? Falegname, su quel legno, quanti co\>i ormai, quanto ancora con la pialla 1o assottiglierai? -

(,\ i nomi d,ei lailroni

uariano da oangelo a wngelo 1Di,maco, &ito, Diuna,

Geata). Tito il ladrone uqo

,ra aangel,o arabo ilell'infanzia.

Viodellocroce
= --{ -l
o/ /estoe /vlusrcd

oo

E DEANDRE

- bra - re smem

coi

den- tie

-f

26
-pe - rei
l--'g -

?
tuoi
oc-chi be vu - ti

? I
Do

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r---F---r

dai

ea - ni,

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di

mo-ri-rein r----T---l

oro - oe

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es-se - re gra-to aunbra-v'uo-mo di

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no-me Pi r---g-----1

la- to.

Ben piir del - la mor-te che


t--------"1

og-gt

ti

vuo - le, t'uc r-------;-----

ci-deil

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ve - le-no
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- ste que --F---r


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le Pa - ro - le: -----t3.

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D.

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quei no - o - na - ti, da E - ro -do' Per te, tru-ci 'tt,ra

da - ti.

Nel

arJ., Vb Berchct, 2

20121 MII,ANO, MLR 2

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fe-ga-to in ma-no, i
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ran-to- ti d'unciar-la r--T-1 r---3l---]

I D.

- Poterti srnembrare coi denti e le mani, sapere i tuoi occhi bevuti dai cani, di morire in croce puoi essere grato a un brav'uomo di nome Pilato. Ben pi della morte che oggi ti vuole, t'uocide iI veleno 'di queste parole: le voci dei padri di quei neonati, da Erode, per te, trucidati, Nel lugubr scherno degli abiti nuovi misurano a gocce il dolore che provi; trent'anni hanno atteso col fegato in mano, i rantoli d'un ciarlatano. Si muovono curve le vedove in testa, per loro non un pomeriggio di festa; i serran le vesti sugli occhi e sul cuore ma filtra dai veli il dolore: fedeli urniliate da un credo inurnano che le volle schiave gi prima di Abramo, con riconoscenza ora soffron la pena di chi pendon a Maddalena, di chi con un gesto soltanto fraterno una nuova indulgenza insegn al padreterno, e guar'dano in alto, trafitti dal sole, gli spasimi d'un redentore. Confusi alla folla ti seguono muti, sgomenti al pensiero che tu li saluti: - A redimere iI mondo - gli serve pensaJe, il tuo sangue pu certo bastare. La semineranno pr mare e Per terra tra boschi e citt la tua buona novella, ma questo domani, con fede migliore, stasera piti lorte il ter'rore. Nessuno di loro ti grida un addio per esser scoperto cugino di Dio: li apostoli han chiuso le gole alla voce, fratello che sanguini in croce.

Han volti distesi, gi inclini al per'dono, ormai che han veduto il tuo sangue di uomo fregiarti le membra di rivoli viola, incapace di nuocere ancora. Il potere vestito d'umana sembianza, ormai.ti considera morto abbastanza e gi volge lo sguardo a spiar Ie intenzioni degli umili, degli straccioni. Ma gli occhi dei poveri piangono altrove, non sono venuti a esibire un dolore che alla via della croce ha proibito I'ingresso a chi ti ama come se stesso, Son pallidi al volto, scavati al torace, non hanno la faccia di chi si compiace dei gesti che ormai ti propone il'dolore, eppure hanno un posto d'onore, Non ha'nno negli occhi scintille di pena. non sono stupiti a vederti la schiena piegata dal legno che a stento tramini, eppure ti stanno vicini. Perdonali se non ti lasciano solo, se sanno morir sulla croce anche loro, a piangerli sotto non han che le madri, in'fondo. son solo due ladri.

Tremadri
Testo e Musico di

67

E DEANDRE
Madre ddfilo,X

Moderato mosso

Ti - to, non sei

27
ma C chi muo nel dir-ti ad - di

Mad,re d.i,Dima,co:

-gho - ri

fu t\- o

pa - dre,

rna pi di

te

muo- re

tua

ma - dre.

Le dila mad,ri: Controp-pe

so-lo

llm-ma-gi

-ne

sai che al-la

nel ter-zo

gior - no,

il fi-glio

tu - o

fa-r ri -tor - no:

la-scia noi

un pot pi

for - te,

ri - sor-ge-r

pir dal-la

mor - te.

Yir Eercbct, 2 - 2}f2l

MILANO. Copyright O 19?1 br EI)ITOII ASfAll

Mad,red,i Ges:
Pian-go di.

tin

Mim?

ci chemi tol

- to,

le brac-cia ma

Efet

la fron-te,il

vol - to,

Mim

MimT

che vi-vean-co - ra,

Mim

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Cod,a

CODA

LamG

771 , l-,

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-tJ-f 7 -L tf
t3'-=

Madre di Tito: - Tito, non sei figlio di Dio, ma c' chi muore nel dirti addio. Madre di Dimaco: - Dimaco, ignori chi fu tuo padre, ma pi di te muore tua madre. Le due madr: - Con troppe lacrime piangi, Maria, solo I'immagine di un'agonia: sai che alla vita, nel terzo giorno, il figlio tuo far ritorno: lascia noi piangere, un po' pi forte, chi no,n risorger pi dalla morte. -

Madre di. Gesit.: - Piango di lui ci cher mi tolto, le bnaccia magre, la fronte, il voito, ogni sua vita che vive ancora, che vedo E)egnersi ora pr ora. Figlio nel sangue, figlio nel cuore, e chi ti chiarna - nostro Signore -, nella fatica del tuo sorriso cerca un ritaglio 'd.i Paradiso. Per me sei figlio, vita morente, ti port cieco questo mio ventre, come nel grembo, e adesso in croce, ti chiam,a amore ouesta mia voce. Non fossi stato figlio di Dio t'avrei ancora per figlio mio. -

il testsmento di Tf:o
Testo e Muslcodl

59

E DEANDRE
Liberamente
l V o na - o r a - i a l , - k o D i - o
r.----3--l

al,-ln -/w - ri

di

me,

spes- so mi ha fat - to
r___5_1

pen - sa - re:

28 I
di-ver-se ve- nu-te

r. --"-r

dal-l'est

di - ce-van cheinfon-cro "-o,,-su.-r".o'K?

yt"!::;I:,-T"o::-o,",-"o

da te e

non mihan-no fat-to

del r -r--l

ma - le.

Cre- dc-va-noaunal-tro

di - ver-so da t e e

non mi han-no fat- to del --F--1 r---"--1

ma - le.

lllon no-ni-na-re

1, no-rne dd D- o, ' r-sq

non no-mi-nat4o I n - o a - n o .

Con un col-tel-lo pian-ta-to

r---?-----]

i-T--

Tq--

-_T-_

nel fian+ogri-

-dei la mia pe-nae il suo

no -me;

for-se e-ra stan-co, for-se troplo f---F-r f-----9------l

oc-cu-pa-to, e non a- sc,ol-t il mio do - lo - re.


----1

Ma

stsn- co. for-se

lon-ta-no,

dav - ve - ro lo no-mi-na - i

in-va-no.

Ir.s.s.4.5.6.2. lte.
O-

__Maa-

vi-ta.

s...1., Vir rircati

Bcrchct.2

zUIZI MILANO,

coPyrisht ) 197r by EDrTolI

Amr.n

Liberamere

-des-so che vie-ae

la

s -re ed il

bu-io

mi

to-glie il do - lo-re

da-gli oc-chi

sci -vo -lail

so-le al di

a
l del-le du-ne

a vio-len-ta - rc al-tre

aot - ti:

tempo
io. nel ve-de-re

- sduo-mo'che muo-re,

m*itre, io pro-vo

do - lo - re.

Nel-la pie-t chc non ce-deal ran-S.r$r


i-;- i-- i--j .o ,

na-drer o *pa-rat--l---l

to

Lb-nu-rc.

rl

Tito Non aarai, altro Dio all'infuori ili rne, spesso mi ha fatto persare: genti diverse venute dall'est dicevan che in fond.o era uguale. Credevano a un altro diverso da te e non mi hanno fatto del male. Credevano a un altro dverso da te e non mi hanno fatto del male. Non nominare il nsrtue d.i Dio, non nornnnrlo noano. Con un coltello pianta,to nel fianco gridai la mia pena e il suo nome: ma forse era stancq forse troppo occupato, e non ascolt il mio dolore. Ma forse era stanco, forse troppo lontano, davvero 1o nominai invano Onora ll WCIre, onora la rnod,re e onora anche il loro bastone, bacia la mano che ruppe il tuo naso perch le chiedevi un boceone: quando a mio padre si ferm il cuore non ho provato dolore. Quando a mio padre si ferm il cuore non ho provato dolore. Rborila ihi santificore le feste. Facile per noi ladroni entrare nei templi che rigurgitan salmi di schiavi e dei.loro padroni senza fnire legati agli altari sgozzati cpme animali. Senza fnire tregati agli altari sgozzati come animau. Il quinto dice aor ileo rubarc e forse io I'ho rispettato vuotando, in silenziro, le tasche gi gonfie di.quelli che avevan nrbato: ma io, senza legge, nrbsi in nome mio, quegli altri nel nome di Dio. Ma io, senza legge, rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio.

N-op,cornrnettere atti che non stano puri cio non disperdere il seme. Feconda una donna ogni volta che I'ami cos sarai uomo di fede: poi la voglia svanisce e il figlio rirnane e tanti ne uccide 'la fame. Io, forse, ho confuso il piacre e I'amore: ma non ho creato dolore. Il settimo dice non arnrnazzare se del cielo vuoi essere degno. Guardatela oggi, questa legge di Dio, tre volte inchiodata el legno: guardate la fine di quel nazareno. e un ladro non muor-e di meno. Guardate la fine di quel nazareno, e un ladro.non muore di meno. Non dire falsa testimonianza e aiutali a uccidere url uomo. Lo sanno a memoria il diritto divino. e scordano sempre il perdono: ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore. Ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore. Non Iesiilerare La roba degli altri non ilesideyarne la sposa. Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi che hanno una donna e qualcosa: nei letti degli altri gi caldi d'amore non ho-provato dolore, L'invidia di ieri non gi finita: stasera vi invidio la vita. Ma adesso che viene la sera ed iI buio mi toglie il dolore dagli occhi e scivola il sole al di I delle dune a violentare altre notti: io, nel vedere questJuomo che muore, madre, io provo dolore. Nella piet che non cede al rancote, madre, ho imparato I'arrlore. -

Laudate hominem
e Musicodl Testo

6l

E DEANDRE
Molto moderato
Il po-

DomajT

Si?

rY
-te - re che oer-oa - va stro u - mo

d T
I

re

meu-treuooi - de

va nel no-me d'un di -

- narn

lli m?

o, nel no - ne dun di

o uc-oi-do-yarmuo

rno: nel no-me di

di - o

siaa-sol

ee, Poi

fim

l{im?

poi ohia-m

di - o

poi chia-m

di- o

poi chia-m dio

quel-l'uo - mo

nel

suoo -

l[in

Ui n7

mtrrro-vo

no-mo

al-tri

uo- ni - ni,

al-tri

uo-mi-ai

uo-ol

8S.

ltin

l[im?

Non vo-glio

ponrsar

fi-

io di

Di

na

fi-glio

del-l'lo

m.or fra-el-loan<he mi-

ASSOCIATI, s.r,l., Vir Bcrchct, 2 prcprict!ri. i diritti rcno rberuati.

20121 MILANO.

copyri3ht o 1971 br BDIotI

A&t/tl!

An- co-rau-navol - ta

ab-braooiarmo La le - de ohe ir,segnaadavo road a-ve-reil di'rit'

Mlr

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no

per - do ' no sul me - [e oom'meE

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Mim7

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I

che il ma-le

non vol

non vol

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Non poe.so pen-sar

Di

ma

fi -glio del-l'uo -

tllo, fra.tol-lo an-oheni -

pual-ou- no

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Re7 Sim

lu ecu-sa - to

an-ob ld-

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L,r,

Do.maj ? Si

La

Do,majT

Si7

La

j
l
fra-tel-1o an-chemi -

mai?

Si 7

lio del-l'uo

mo, fra-tel-1o an-che mi

o. trau-da- te

I-aud.a.te dominum Laudate dominum GLi umil, gli straccioni: - Il potere che cercava il nostro umore mentre uccideva nel nome d'un dio, nel nome d'un dio uccideva un uomo: nel nome di quel dio si assolse. Poi chiam dio poi chiam dio quell'uomo e nel suo nome nuovo nome altri uomini, altri uomini uccise. lYon vogiio pensarti figlio di Dio ma figlio dell'uomo, fratello anche mio. Laudate dominum Laudnte dominum Ancora una volta abbracciarruno la fede che insegna ad avere td avgre il diritto el pendono nr-l male corunesso nome d'un dio volle, ii mate non volle.

Non posso pensarti figlio di Dio ma figlio dell'uomo, fratello anche mio. Qualcuno qualcuno tent di imitarlo se non ci riusc fu scusato anche lui perdonato perch non si imita imita un dio, un dio va temuto e lodato iodato... No, non devo pensarti figlio di Dio ma figlio deli'uomo, fratello anche mio. Laudate hominem

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1
I

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84

Locollino
Testod,
iplttt5ii:l Ci

E DEANDRE G BENTIVOGLIO

- N PIOVAN E DEANDRE

!'alzer

t.2

Do-ve

sc n an,da-to

30

I
re do-vt Hrr-man bru -cia-to in mi - nie - ra. Do-ve so-no Bert e Tom. il

fcb-b

prr-nlo uc.cl-so ln

u - na

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lhl-trocheuscgi mor- to

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co-sa ne sa-r di

Char - lry
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Sol

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Do-vt Jones jl suo-na- to - re chefusor-pre_so dai suoi no van

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a-vreb-bean - co -

ra

Lui che ofr

la fac-cia el ven

to, la go -la a.l

teJ Fa

E D I T O R I A S S O C I A T I , s . r . l. V i a B c r r h c r , 2 - 2 0 l 2 l Editori propriettri. Tuttj i diritri sono rircrvar.

j\fIL.\\O MLR 2 C o p r r g h r ' . c -1 1 1 7 .b .1 y jDITORI .\SSOCIAT!

85

s, sem-bra di sen - tir - lo cran-cla-re an-co _ ra dcl_le p<.rr

man-gra-tc in stra-da ncllc

s e m - b r ad i s e n - t i r - t oa n - c o _ r a d i - r e a l mer- can _te

chc lo vcn-di,co-sati

Dove se n' andato Elmer che di febbre si lasci morire dov' Herman bruciato in miniera. Dove sono Bert e Tom. rl primo ucciso in una rlssa e Ialtro che usc gi morto di galera L cosa ne sar di Charlev che cadde mentre lavoraia e dal ponte volo e volo sulla strada. Dormono, dormono sulla collina dormono. dormono. sulla colina. Dove sono Ela e Kate morte. eltrambe per errore. una d aborto. l'altra d'amore. E lfaggie uccisa in un bordello dale carezze di un animale e Edith consumata da uno strano male. E Lizzie che insegu la vita lonano. e dall'Inghilterra fu rrportata in questo pamo di terra. Dormono, dormono. sulla collina do:mono. dormono suila collina

Dove sono i generali che si fregiarno nelle battaslie con cimiteri di croci sul pettoi. dove i figli dea guerra partiti per un ideale per una. truffa. per un amot.e finito male: nanno rrmandato a casa le loro spoghe nejle bandiere Iegate strette perch sembrasser.o intere. Dormono, dormono. sulla colina dormono, dormono su.lla collinaDov' Jones il suonatore che fu sorpreso dai suoi novantlanni e con la vita aw.ebbe ancora glocato. Lui che offr la faccia al .,r"n, la gola al vino e mai un pensiero denaro, non all'amoi.e n a cielo. lo1 Lui "l s. sembra di sentirlo clanciare ancora delle porcate mangiate in strada nel[e ore sbagliate. sembra di sentirlo ancora dire al mercante di lrquore < t u c h e o v e n d i , c o s a t i c o m p r . id t m r q r n : e . l

c'un villoggio) (dievoogniscemo


_G BENNVOGL/O T DEANDRE
Allegro moderato
Iestodr Musrcd at
r ^^^,nn , n r. DL At'tu t - /v. //OYAN

Un motto

3I
Tu pro -vaada n mon-do nel cuo-re

rie-sci ad e

s pr r - m e r - l o

cotr le pa

lu - ce del gior

si di - vi - de la piaz

zz

tra un vil-

t't
Srlr

- lag - gio che

ri - de e te,

lo

sce - mo,che

enep-pu-rela

ti

la - scia da

I \
[r---__lfs
so -8'nao se stes 6ie tu

di

lo - ro,

mat-to.

sen- za 8a

p e - r e a c h i d o - v e s- s i

la

in

un ma-ni - co-mio io

I ' h or e - s t i - t u i - t a :

qul

EDITORI .\SSOCl.\Ti, '.r'l ' Editori proPrieteri. Tutti i diritr sono ritervatr'

MLR 2

( r , p r r r g I t . c 1 1 r ; - . l:) ! L D I T ( ) R l

.\SSOCIATI

87

sul - ls ool

li - na dor-mo mal-vo-len

tie -ri

pu-re d

lu-oeor-mai nei mieipen - sie-ri,

qul

= =

nel- ls pe - nom-brao - ra in-ven-to pa

ro -le ma nm-Pran-go u-na

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poi Coda

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Vocalizzato

i-r-----_ll-.-----__-l

--l

arr^l
Tu prova ad avere un mondo nel cuore e n o n r i e s c i a d e s p ri m e r l o c o n l e p a r o l e .
p e lrree dpl oi"rnn <i .ivirp la niazza

= =

/1
; =

tla un viilaggio che nde e te. lo scemo. che passa e n e p p u r e a n o t t e t i a s c i a d a s o o:


oi b'^ e "l 't r i * c^dhan cn cncci e lrr cnoni rli lnln

E si. anche tu andlesti a 3ercare le palole sicufe per farti ascoltare: per stupire mezz'ora basta un libro di storra, io cercai di imparare la Tle:csni a memoria, e dopo maiale, Majakou'sky e malfatto. c o n t i n u a r o n o g l i a t r i f i n u a l e g g e ,m i m a t t o . E senza sapere a chi dovessi la vita in un manicomio io l'ho restituita : qui sula collna dormo malvolentieli onnrr' no l r i a , \ r. 'm 2 r. . ^ * , .^ ner mler penslel'1. qui nela penombra ola invento paroe ma rimpiango una uce. la luce del sole. Le mie ossa regalano ancora alla vrta : l e r - e g a l a n oa n c o r a e l b a f i o r i t a . Ma la vita e rimasta nelle vo3r in sordina di chi ha perso o scemo e o piange in colina: di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia
urrd rrrur L( Pl<LU>d 1.. ru -r,-^^^ >(l dPPU ^l^ dttd ----;,, PdLLtd.

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68

Un giudice
Iesto di Mustco dt

- G, BENTIVOGLIO F DEANDRE

- N P/OYAN/ E DEANDRE

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69

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Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura. ve lo rivelan gli occhi e le battute deila gente, o la curiosit di una ragazza irriverente che vi avvicina solo per un suo dubbio impertinente: vuole scoprir se vero quanto si dice intorno ai nani, che siano piir forniti della virtir meno apparente, fra tutte le virtr) la piu indecente. gli anni, i mesi, Passano e se li conti anche i minuti, triste trovarsi aduti senza essere cresciuti: la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo fino a dire che un nano e una carogna di sicuro perch ha il cuore troppc. :roppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonnr vegiate al lume del rancore che preparai gli esamr, diventai procuratore per imboccar la strada che dalle panche d'una cattedrae porta alla sacrestia quindi alla cattedra d'un tribunale. giudice finalmente. arbitro in terra del bene e del male. E allora la mia statura non dispens piu buonumore a chi alla sbarra in piedi mi diceva Vostro Onore, e di affidarli al boia fu un piacere dei tutto mio, prima di genuflettermi nell'ora del'addio non conoscendo affatto la statura di Dio.

70

Un blasferno
inconwu) c' un giordino (dietroogniblosfemo
IestoC'
l\Austca dt

BENI/VOGLIO DEANDRE-G
Moderatamente mosso

r uL t\t\rnr

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i^r^nr

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33

mi

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r . 2 .8 . 4 . 6 .
-reb- bear
sl -to ban-do-

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-stnn-gea

gna - re

un g'rir

no ln

N{ai piu mi chinai e nemnteno su un fior.e. plu non arrossii nel lubare l'amore dal momento che Inverno mi convrnse che Dio non sarebbe arrossito rubandomi il mio. Mi arrestarono un gtorno pel le donne ed il vino, non avevano eggi per punire un blasfemo. non mi uccise la morte. ma due guardie bigotte. mr cercarono I'anima a orza di botte. Perch dissi che Dio imbrogio il prrmo uomo. lo costrinse a viaggiare una vtta da scemt.,. nel grardino incantato lo costrinse a sognare, a ignorare che al mondo c'e i bene e c'e il male. Quando vide che uomo allungava le dita a rubargli il mistero d'una mela proibita per paura che ormai non avesse padroni lo fermo con la morte. invent le stagioni. ... mi cercarono l'anima a f.orzadi botte... E se furon due guardie a fermarmi la vita, e proprio qui suila terra a mela proibta, e non Dio, ma quaicuno che per noi I'ha inventato, cr costringe a sognare in un giardino incantato, ci costringe a sognare in un giardino incantato.

72

Un malatodi cuore
Iesto di Mustco dt

- G, BENTIVOGLIO E DEANDRE
Moderato
Co-min - ciai a so-6na-rean<tiio in _ sie-me a Pol

- N. PIOVANI E DEANDRE
t - 4 -ma dm-prov- vi - so pre-sc il

34

Lento(ouasilibero) -'--'-'
Do

Fa

ba - lor - do del tuo cuo - rc

Do

r
che co - sa ti man - ca per cor - re-ne al pra-to, ti tie - ni

scl-reepro-va-e

la vo-6liaeri-

-ma-ntapen-sa-re_

co-me dia-vo-lo

fan - no a

rl

rt.

pren-de - re

,"_;--dH

Liberamenle
-pu-reun sorri-so io I'ho re-gala-to e an _ co-ra ri-tor_na

in o-gnisuaestate quando

io la gui{ai

o fui for*e gui-da-to

a con

rl
-tar . lc i con le ma - ni su - da;;

^ (

I
MLR 2 C o p y r i g h r O 1 1 t 7 2b y E D I T O R T . \ S S O C I A T T

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73

a temlo
cuo-reim-paz-/ eo-ra no, non ri-cor - do, da 9ua-le o-riz-zon - te sfu - maslse la lu - ce._Yocalzzutl

Per seguire
mache la ba-ciai,perDio,s lo ri-cor-do,-

Xat
senza Rit poi segue

eilmi-o

cus-re le

re-st sul -le

Lento Quasi libero)

lh-ni-ma d'im-prov-vi -so pre-se il

sen-to

di

so-gna - re con

lo - ro _

no

non mi

rie-sce di

so-Ana -rc

con

lo - ro.

,--.-r

- Cominciai a sognare anch'io insieme a oro poi I'anima d'improvviso prese il volo. Da ragazzospiare i ragazzi giocare al ritmo balordo del tuo cuore malato e ii viene la voglia di uscire e provare che cosa ti manca per correre al prato, e ti tieni la voglia, e rimani a pensare come diavolo fanno a riprendere fiato. Da uomo avvertire il tempo sprecato a farti narrare la vita dagli cchi e mai poter bere alla coppa d'un fiato ma a piccoli sorsi interrotti. e mai poter bere alla coppa d'un fiato ma a piccoli sorsi interrotti. Eppure un sorriso io I'ho regalato e ancora ritorna in ogni sua estate quando io la guidai o fui forse guidato a contarle i capelli con le mani sudate. Non credo che ahiesi promessea suo sguardo, non mi sembra che scelsi il silenzio o l voce, quando il cuore stord e ora no, non ricordo s fu troppo sgomento o troppo felice, e il cuore impazz e ora no, nn ricordo. da quale orizzonte sfumassela luce.

E fra lo spettacolodolce dell'erba fra lunghe carezze finite sul volto, quelle sue coscecolor madreperla rimasero forse un fiore non colto. Ma che la baciai questo si lo ricordo col cuore ormai sulle labbra, ma che Ia baciai, per Dio, si lo ricordo, e il mio cuore le resto sulle labbra. - E I'anima d'improvviso prese il volo ma non mi sento di sognare con loro no non mi riesce di sognare con loro.

74

Un medico
E DEANDRE G BENTIVOGLIO
Moderato
iesio dr lVustcadt

E DEANDRE N PIOVAN

35
t t--

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Da bam-bi - tro vo -

-le -vogua-ri-rei

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ne -ve che a_ve-van per - d u - t i . U n s o - g n o , f u ma non du_r ---F----ru n Eo-grto

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g'en-te aenonvuoi am-ma-lar-ti

---l-

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d e l - l ' i - d e n - t i- c o m a l e ,

---

e en o n v u o i c h e i l s i - s t e - m t ai

pr -gli per
--J -

a tenpo

E i l g i - s t e- m a

si

Dat Xi t, +l
Rem

poi coda I

Da bambino volevo guarire i ciliegi quando rossi di frutti li credevo feriti a saute per me li aveva lasciati coi fiori di neve che avevan perduti. Un sogno fu un sogno ma non dur poco cer questo giurai che avrei fatto il dottore e non per un Dio ma nemmeno per gioco : oerche i ciiegi tornassero in fiore, cerche i ciliegi tornassero in fiore. E quando dottore lo fui finalmente ::rn volli tradire i bambino per l'uomo e vennero in tanti e si chiamavano gente crlregimalati in ognr stagione. E r colleghi d'accordo i colleghi contenti nel leggermi in cuore tanta voglia d'amare nr spedirono il meglio dei loro ciienti con la diagnosi in faccia e per tutti era uguale ammalato di fame incapace a pagare.

E allora capii fui costretto a capire che fare il dottore soltanto un mestiere c h e l a s c i e n z a n o n p r . r o ir e g a l a r l a a l l a g e n t e se non vuoi ammalarti dell'identico male. se non vuoi che il sistema ti pigli per fame E il sistema sicuro pigliarti per fame ne tuoi figi in tua moflie ch ormai ti displezza percio chiusi in bottiglia coi fiori di ne','e. I'etichetta diceva: elisir di giovrnezza E un giudice. un giudice con la faccia da uomo mi sped a sfogliare i tramonti in prigione inutile al mondo ed alle mie dita bollato per sempre truffatore imbroglione dott. prof. truff. imbroglrone.

78

Unchimico
Iesto dr

- G. BENTIVOGLIO E DEANDRE
Mosso (iz 2)

- N, P/OYAN/ E DEANDRE

Mustco di

36

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E D I T O R I A S S O C I A T I , s . r . i , V i a B c r c h e t ,2 - 2 0 1 2 1 N { I L A \ O Editori p.oprictari. Tutti i diritti sono rilcrvati. Copl'right O 1972 by EDITORI ASSOCIATI

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Solo la morte m'ha portato in collina E c-orpofra i tanti a dar fosforo al'aria ;:r brvacchi di fuochi che dicono fatuii non lasciano cenere,non sciolgon Ia brina. chimico un giorno avevo il potere tposar gli elementi e di farli reagire, gli uomini mai mi riusc di capire sr combinassero attraverso I'amore ad un gioco la gioia e il dolore. te il sorriso guardate il colore giocan sul viso di chi cerca I'amore: b stessosorriso lo stesso colore pno sul viso di chi ha avuto I'amore. sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

Che strano andarsene senza soffrire. senza un volto di donna da dover ricordare, Ma forse diverso il vostro morire v o i c h e u s c i t e a l ' a m o r e c h e c e d e t ea l ' a p r i l e Cosa c' di diverso ne vostro morire. Primavera non brssalei entra sicura come il fumo lei penetra in ogni fessura ha le labbra di carne i capelli di grano che paura, che voglia che ti prenda per mano Che paura, che voglia che ti porti lontano. Ma guardate I'idrogeno tacere nel mare guardate I'ossigenoal suo fianco dormire : ha potuto sposarli senza farli scoppiare. Soltanto una legge che io riesco a capire. Fui chimico e, no, non mi volli sposare Non sapevo con chi e chi avrei generato: son morto in un esperimentosbagliato proprio come gli idioti che muoion d amore E q u a l c u n od i r c h e c ' u n m o d o m r g l r o r e

78

Un ottico
iesto d, Mls'ct dr

r ^^,^n^ - G, h Dt AN/JRL BENTIVOCLIO

I. Parte
Valzer eampagnolo

_ N P/OYA\ h Db AN/JRL
r ^n i^h r a

37
men-di - can

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mer - can - te

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MLR 2

7g

Daltonici, presbiti. mendicantr di vista i mercante di uce, il vostro ocuista. ora vuole soltanto clienti speciali che non sanno che farne di occhi normali Non piir ottico ma spacciatore di lenti per improvvisare occhi contenti, perch le oupile abituate a copiare inventino i mondi sui quali guardare. Seguite con me questi occhi sognare, fuggire da'orbita e non voler ritornare.

II. Parte
Moderato

do che ch non

sal - g o ca - d a i o

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e chi a-vra freddo

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80

luu-goil mio sguardo

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Ve -doglia-mi-oian - co-ra sul-la stra_da, lo - ro aonhauo

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poi la lu

lu -ce che tra-sfor-ma

Valzer campa,gnolo
- c&t - to-lo. Fa - re - mo gli oc-chra - li co Fa - re - mo gli oc_

chente)Vedo che salgoa rubare il soe per non aver piu notti, perch non cada rn reti di tramonti, I'ho chiuso nei miei occhi, e chi avr freddo lungo il mio sguardo si dovr scaldare cliente)Vedo i fiumi dentro le mie vene. cercano i loro mare, rompono gli argini, trovano cieli da fotografare. Sangue che scorre senza fantasia porta tumori di malinconia.

(3' chente) Vede gendarmi pascolare donne chine sulla rugiada, rosse le lingue al polline dei fiori ma dov. I'ape regina? Forse volata ai nidi de.aurora. forse volata, forse piu non vola. (4' clientel Vedo gli amici ancora sulla strada, loro non hanno fretta, rubano ancora al sonno I,alegrra all'alba un po' di notte: e poi la luce. luce che trasforma il mondo in un giocattolo

Faremo gli o c c h i a l i c o s l Faremo gli o c c h i a l i c o s i

82

ll suonatarejones
Iestodi Mustco dr
f- ^r lrinn r r r, uL ^r\u r - r\. P/OYAN/

- G. BENTIVOGLIO E DEANDRE

Lentamente

38
Moderatamentemosso

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EDITORI ASSOCIATI, s.r.l., Via Bcrchet, 2 - 20721 MIL.I\\O Editori propricttri. Tutti i diritti sono rirervati.

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ln un voltice di polvere jl altrr vedevan siccit. me ricordava gonna di Jenny un ballo di tanti annr r^ trvo la mia terra re di suoni. u mlo cuor. dlora perch coltivarla ancora. pensarla migliore.

Libert l'ho vtsta dormire nei campi coltivati a cielo e Cenalo. e cielo ed amore. protetta da un filo spinato. Libert 'ho vista svegliarsi ogni vota che ho suonato per un fruscio di ragazze a un ballo, per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa, e a gente io sa che sai suonare, suonare tl tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascotar-e. Fin con i campi aile ortche fin con un flauto spezzato e un ridere rauco e ricordi tantr e nemmeno un ftmptanto

lntroduzione
- G.BENTIVOGLIO E DEANDRE
Molto moderato
Iesto dr Musrco dt

- N, PIOVANI F DEANDRE

Fi s c liato
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loro avc-va-no il tem-po
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Solm

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-lr-ra-ada-

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- vc-ra..._ la stes-saprima

attacca subt'to Lottavanocos come si eioca i cucciolidel maggioerinormale loro avevano il tempo anche per la galera ad aspettarli fuori rimaneva l a s t e s s ar a b b i a l a s t e s s ap r i m a v e r a . . .

Conzone del moggio


- G BENI/VOGLIO F D EANDRE Mosso
Armonic:r A n - c h es e i l n o - s t r o mag-giohafat-to a

Iesto di

- N PIOVANI E DEANDRE

Musrco dr

40
me -no dcl vo-stro co-rirg-gio guar- rla-rc chi-na - re il nen-to

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f u o - c oh a r i - s p a r - m i a - t o
m i l - l c - c c n - t o a n - c h es c v o l - vi cre-dc-tc as_sol sre-te lo

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L\SSOCI.\TI,
ieprretarr.

s . r . t . ,\ - i a B e r c h e t ,2 - 2 0 1 2 1 I f i L A \ O . MLR 2 Copvrrglr ! tli;3 .. EDITORT \SSOCI \TI

A.rmonica

|b. -rc-moan-co-rapi for

te Per quan- to

as-sol vi cre-dia-te

ti

sie-te per scm-pre

c-=--Fa4 Fu

vi cre-dia-teas-sol

co-rn

Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento se il fuoco ha risparmiato le vostre millecento anche se voi vi credete assolti s i e t e l o s t e s s oc o i n v o l t i . E se vi siete detti n o n s t a s u c c e d e n d on i c n t e , le fabbriche riapriranno, arresteranno qualche studente convinti che fosseun git-rco a cui avremmo giocato Poco provate pure a creden'i assolti s i c t e l o s t e s s oc o i n v o l t i . Anche se avete chiuso le vostrc porte su nostro muso l a n o t t e c h e e ( pantefe )) c i m o r d e v a n o il sedere l a s c i a n d o c i i n buonafede massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate, r,oi quella notte vc-ri c'eravate.

E se r-reivostri quartierl tutto 'rimasto come ieri, senza le barricate senza feriti, senza granate, se avete preso per buone le o verit u della televisione anche se allora vi siete assolti s i e t e l o s t e s s oc o i n v o l t i . E se credete ora che tutto sia come Prima perche avete votato ancora l a s i c u r e z z a ,l a d i s c i p l i n a , convinti di allontanare la paura di cambiare verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora piir forte p e r q u a n t o v o i v i c r e d i a t ea s s o l t i s i e t e p e r s e m p r ec o i n v o l t i , per qLranto voi vi crediate assolti sicte per semprecoinvolti.

Lobombo in testr
- G.BENI/VOGLIO DEANDRE
Iesto di Mustco dt

87

- N P/OYAN/ E DEANDRE

4t
5
io con-ta-vo i den-ti ai fran-co- bol-li

- vo "gra-zica di - o,,"buon na - ta - lc,,

mi scn-ti- vo nor -

- ma - le -

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manonim-por-ta

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Mlm

Lam

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g l i i n - g r a - t i d e l b c - n c s - s e - rf e ian-

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mag-gir.r,di un u - ni - co pa

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dal buon - scn-so

\ S S O C I . \ T I , s . r . l Via Berchct, 2 - 20121 \{ILA\O


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9no

rrservatl.

MLR 2

Copyright -a 1f;3

r. EDITL)RI .\SSOCI.\TI

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"non vo-glia-mo - ci dcl ma - 1c,, enonmiscn-tonor -ma-lec mi sor-

- pren - do an-co- ra a mi - su

rar-mi su di

e .r-des-so

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Lam

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vuo - le pu-re un sen-soa sop-por - ta -re

titmo dei bassi

-na - re-

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de-vces-se-re ri - schia-re-

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vo - ler pi sop-por-

W
- ta-re.
co-sa si prova li -bc - ra-re la fi - du - cia ncl-le proprie tcnta - zio-ni,

89
dal-lenostreemo-zio-ni,-al-lon-ta- nar-si intempoeprima di trovarti so-lo conlapa-u-ra di non tor-

Mlm

Lam

DaI*at$
?oN segae

a -ver pie- t

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Mlm Lam

...e io contavo i denti ai francobolli dicevo < grazie a dio o " buon latale > mi sentivo normale eppure i miei trent'annr erano pochi piu dei loro ma non importa adesso torno al aYoro. Cantavano il disordine dei sogni gli ingrati del benesserefrancese e non davan I'idea di denunciare uomini al balcone d i u n s o l o m a g g i o ,d i u n u n i c o p a e s e , e io la faccia usata dal buonsenso ripeto u non vogliamoci del male " e non mi sento normale e mi sorprendo ancora a misurarmi su di loro t a r d i , a d e s s ot o r n o a l l a r , o r o . c adesso Rischiavano la strada e per ur uomo ci vuole pure un senso a sopportare di poter sanguinare c l senso non der"essererischiare nra forse non r,oler piu sopportare. C h i s s c o s a s i p r o v a a l i b e r a r e la fiducia neie proprie tentazioni, 3 l l u n l a n a r cg l i i n t r u s i dale nostle enrozioni, allt-rntanar in i tempo c prima di trovarti soo con la paura di non tornare al lavoro.

Rischiare libert strada per strada, scordarsi ie rotaie verso casa, io ne 1'algola pena, per arrivare ad incontrar la gente senzadovermi fingere innocente. NIi sforzo di ripetermi con lor<.i e pii i'idea va di l del vetro piu mi lascianoindietro, per il coraggio insieme n o n s o l e r e g o l ed e l g i o c o senza la mia paura mi fido poco. Orn-raisono in ritardo per gli amici per l'odio potrei farcela da solo illuminando al tritolo chi ha la faccia e mostra solo il viso senlpre gradevole, sempre piu impreciso. E l'esplosivo spacca, taglia, fruga tra gli ospiti di un ballo mascherato, io mi sono invitato a rilevar l'impronta dietro ogni maschera che salta e a non aver piet per la mia prima volta.

Al ballomoscheratn
- G BENTIVOGLIO E DEANDRE Mediumtempo
dr ,Testo Mustcodt
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MLR 2

Coplright O 1973 b-vEDITORT .\SSOCI

9r
la bom-bache de - but-ta in so-cie-ti,_ al bal-lo ma-schera-to del-la cc-lc-bri-t._

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Cristo drogato da troppe sconfitte cedealla complicit di Nobel che gli espone la praticit d i u n e v e n t u a l ep r e m i o d e l l a b o n t . Maria ignorata da un Edipo ormai scaltro m i m a u n a s u a n o s t a l g i ad i n a t i v i t , io con la mia bomba porto [a novit, la bomba che debutta in societ, a l b a l l o m a s c h e r a t od e l l a c e l e b r i t . Dante alla porta di Paoloe Francesca spia chi fa meglio di lui: l r d i e t r o s i r a c c o n t au n a m o r e n o r m a l e ma lui sapra poi renderlo tanto geniale E il viaggio all'inferno ora fallo da solo c o n l ' u t i m a i n v i d i a l a s c i a t al s o t t o u n I lenzuolo, sorpresa sulla porta d'una felicit la bornba ha risparmiato la normalit, a l b a l l o m a s c h e r a t od e l l a c e l e b r i t . La bornba non ha una natura gentile ma spinta da imparzialit s c o n v o l g eI ' i m p r o b a b i l e i n t i m i t d i u n ' a p p a r e n t es t a t u a d e l l a P i e t . G r i m i l d e d i M a n h a t t a n ,s t a t u a d e l l a l i b e r t , adessonon ha piu rivali la tua vanit e il gioco dello specchio non si ripeter < sono piu bella io o la statua della Piet della celebrit. dopo il ballo mascl-reratc-r

Neson strappato al suo carnevale rincorre la sua identit e c e r c a l a s u a m a s c h e r a ,l ' o r g o g l i o , l o s t i l e , i m p e g n a t i s e m p r e a v i n c e r ee m a i a m o r i r e . Poi dalla feluca ormai a brandelli tenta di estrarre il coniglio della zua I Trafalgar c nella sua agonia,sparsa di qua, di , i m p l o r a u n a S a n t ' E l e n aa n c h ei n c o m p r o p r i e t , a l b a l l o m a s c h e r a t od e l l a c e l e b r i t . Mio padre pretendeaspirina ed effetto e inciampa nella sua autorit, a f f i d a a u n a v e s t a g l i ai l s u o u l t i m o r u o l o ma lui esplode dopo, prima il suo decoro. Mia madre si approva in frantumi di specchio, dovrebbe accettare la bomba con serenit, i l m a r t i r i o i i s u o m e s t i e r e ,l a s u a v a n i t , ma ora accetta di morire soltanto a met la sua parte ancora viva le fa tanta piet, a l b a l l o m a s c h e r a t od e l l a c e l e b r i t . Q u a l c u n o h a l a s c i a t ol a l u n a n e l b a g n o accesasoltano a met quel poco che mi basta per contare i caduti, stupirmi della loro fragilit, e adesso puoi togliermi i piedi dal collo amico che mi hai insegnato < come si fa , se no ti porto indietro di qualche minuto ti metto a conversare,ti ci metto seduto tra Nelson e la statua della Piet, al ballo mascherato della celebrit.

Sogno numero due


dr :. DEANDRE Iesto

93

R DANE

- N, PIOVANI E DEANDRE
Parlalo: Imputato ascr.rlta, battere del cut-lre fino
nol al

Mustco dr

Mosso

ti ritmi

a b b ia m o pir brevi

43
ascoltato. Tu non sapevi dell'ultima emozione di avere uDa coscienza al fosforo q u an d o u c c i d e v i , favorendo iI plantata potere i

tra soci

I'aorta vitalizi

e
del

I' intenzione,
ammucchiati
fesa

re POte

nol del la

abbiamo 0sscrvatt.> dal loro c e l eb r , z i o n e .

tu la credevi

vendetta

fosforo

guardia

segnalava

la

tua

u r S e nz a

di

Pofere

m e Dt r e

emozionavi

nel

ruolo pir eccitante del Ia

legge quello che lon prote&gej

la

parte

del

boia. i

tl.\SSOqLITI, s.r.t.,\.ia Berthcr :: prr"tari. *', tl sono riscrvati

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I'indice,

cPPu re

a nc h e

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hai

giudicato.

Hai cbi

assolto aveva

e hai dettato la

condannato al di sopra di legge: pri m a cambiarono

ma al giudice

di e

sopra di D, subitcr dupo

per la

q u e ll o legge.

che hai Oggi, un

fatto, giudice

P e r c o m e l o h a i r i n n o v a t o ,i l p o t e r e t i e g r a t o . A s c o l t a u n a v o t a u n g i u d i c e c o m e m e g i u d i c o c o m e m e , l o c h i e d e a l p o t e r es e p u g i u d i c a r e . T s ue i i l p o t e r e , V u o i e s s e r e g i u d i c a t o ?

95

Vuoi

essere assolto o

condannato?

!
-/ --/
-_--l

I
)

!
fl-21--_lt-&

Imputato ascolta, noi ti abbiamo ascoltato. Tu non sapevi di avere una coscienzaal I fosfort-, piantatatra l'aortae I'intenzione , noi ti abbiamo osseivato dal primo battito del cuore fino ai ritmi piir brevr dell'ultima emozione quando uccidevi, favorendo il ootere i soci vitalizi'delpotere ammucchiatiin discesa a difesa della loro celebrazione. E s e t u I a c r e d e v iv e n d e t t a il fosforo di suardia segnalavala iua urgnza di potcre m e n t r e t i e m o z i o n a v in e l r u o l o p i u e c c i t a n t e I della legge

Inrputato, il dito piu luhgo della tua mancr ii medi<r quello della mia c l'indice, eppure anchc tu hai giudicato. H a i a s s o l t oe h a i c o n d a n n a t c r al di sopra di me, rna al di sopra di me, per quello che hai farto, per come lo hai rinnovato, i l p o t e r et i ' g r a t o . Ascolta una vota un giudice eiudico chi gli ar.'eva dettato la Iegge: prima cambiaronoil giudice e subito dopo la legge.
Oggi, un giudice come mc, o chiede al potere se puo qiudicart Tu sei il potere. Vuoi esserc giudicato? Vuoi essereassolto o condannatol

quello che non protegge la parte de boia.

Canzone delpodre
- G.BENTIVOGLIO E DEANDRE Moderato
Iestodr Mustco dt

- N, PIOVANI E DEANDRE

44 I
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po-sto lo ha la-sciir-to tuo

pa-dre. _Non

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I
rt,petere sJuttLando

V r - r o id a r r e r o l a s c i a l c a i t u t _ r io c c h i sulo i sogni cht, non [annt-rsrceliarc,. - i. Sr. \'ostlo Onore, ma li voelio niu :r-r'rrd C'e' l un y'ds1o, lo ha lasc4tr'r.,cr$f,1r". \ o r t d o v r a i t h t . r ' c ,: il ll t c t u l o n ' t e , o c . r u a r ' a j l r ' 3 l t | r n a \ | .pa)Ft'c ,L pru plLculc dlrlstlt..g ll f L l m c , , . l e p i u , e r a n d i s a n n o g i l i d o y e -a h d a r e . C u s r ,> b n d i r r r r r e t o m i o p a c l 6 c L t r u r s p. l l u r l \ o g l t o p , ' " . : . { 6 l { f " i l t l i L r r r r r r a lr .ni ha daro fidrcra assoluzic.rnc e db'litto lo stt.sso m,,,l"nt". E ora Berto, figio dclla Lavandaia, c o n l p a g n o d i s c u c i l a ,p r - c f c r i s c c i m p a l a r c a contarc sulle antenne dei et'illi r o l l L r s a n r a i b c r l l r .d r s ; t p t - r r r tl : )cr giurar('; s c p p e l l i r a s u a m a d r c i n u n c i m i c r o d i l a v a t r . r ie a v l o l l a i n u n l c n z u c . r q ou a s i c o m c s l i c r o i : . i t r ' r ' n t uu a t t i n l u p c . t '\ L l e ! L . r i r ca - d i t _ r Jr torrtinuar.'.rfarsi ifatti sur_ri c s c a p p o r i a eu n l a p a u r a d i a l r t r s l i n i r - t . il.giornalc di ieri lo da morrt, arrugeinito, i. becchini ne raccolgono spesso l'ra la gente che si lscia por.ere addosscr.

H o i r r l e s t i t o i l d c r r a r t _c r eli affetti lrarrea c tamiglia danno li'nditc.siLurc, con mia moglie si discutc l'amore r i s o n o d i s t a n z e, r r o n c i s o n o p a u r c , r t t . ro g n i n o t t c I u i m i s i a r r c n d c ' p i u t a r c l i \rngono uomini, ce n' uno piu magro, ra una raligia c dnc passaporti, lci ha gli occhi di una donna che piiro. C o m m i s s a r i o i r . rt i p a g o p e r q u e s t o , lci ha gli occhi di una donna che r.nia, l ' u o m t - rm a g r o h a l c m a n i o c c u p a t ( ' , r - r n al a l i g i a d i c i o n d o l i , u n f o g l i o d i v i a . \on ha piu la faccia del suo primo hascish c i l r r . r i <u .r ltimo figlio, il meno voluto, ha poehi stracci dovc inciamparc n o n g l i i m p o r t a d i a l z a r s i ,n e p p u r c q u a n d o e c i m i e i a l i b i p r c n d o r . r of u o c o Icaduto: il Guttuso ancora da autenticare idesso lc fiamme mi avvolsono il etto qur'sti i sosni ehc non tano srcgliarc. \ / o s t r o O n o r e , s ei u n f i g l i o d i t r o i a , mi svcglio arlcora e mi sveglio sudato, ora aspettami fuori dal sogno ci vcdremo davvero, i t - rr i c o m i n c i o d a c a p o .

98

ll bomborolo
iesto Cr

_G BENTIVOGLIO F DEANDRE Mosso


Olch.

- N. P/OYAN/ E DEANDRE
.,^^ r, F

Mustcadt

45

d i - c e n - d oi n

t - r d i o i lm i o l a

v0-rrj

non

sa con quanto a

mi

d e - d i - c oa l t r i - t o - l o

q u a s ii n - d i - p e n -

\ (

- .d e n- t e

an - co - ra P0-ctle

o - re -

da - r la vo-ce-

il

de-to-na

Il

nio Pi-noccbio

p a - r e n - t ea r - t i - g i a - n a - l e

di or - di-gni co-stru

I
MtR 2 C o p v l g h t c 1 1 l i 3 l , : - 't D l T O R l -\SSOCi.\TI

\':a ll":,il L t r D i T O R I . \ S S ( ) C I . \ T I ,: . r . 1 . . Ildito'rIrroprrctari. T u r r r i d i r r t l i s o r r or i s , ' r r a l i .

l,

99
sca l a du s t r r a - le me non fa-r
mal ca - va

-,

un

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del

la

vo - ri)

ro son d'u

-lra

taz - za

b o n r- b a

\ (

CODA
Orch.

/'t,/t tt t.

jJklnttttt/O

Chi r a clicencloin qirt., . 1 r . .o d i , r i l n r i o l a r o r t . r lton sa c()n quanto arl().c rri dedico al tritolo, e'quasi indipendcnrt, incora poche or.e ui daro a rocc 1.roi il clctonatorc. I I n t i o P i n o c ch i o t r - a g rl t , p l t - c n t ea r t i g i a n a l c c 1 io r d i g n i c o s t r . u i t i srr scula inclustriale cli me non fara mai u r r ea v a l i c r c . d e I l a r r . , r . o . r t - l\ ( ) n d ' u r r ' a l t r a r a z z a , son bc-rm bar-olo. \ . 1 . . . 1 1 i 1 ' 1 rl ,r . s . . l l t ' L t n l et t o p t L i a t t c n z i ( ) n e , s : tl c b b c i n t p c r c l o r . r a b i le l i u s t i z i a r - n ' r . is u l p r , r r - l o l r c
l)l()l)ll(r.ttt'l ui0titU

I n t eI l et t L r a l id ' o g r : i i c l i t . r tc i li clentanr l i c l a t c t l i i i ec r - tc l l o . l t r ' l r . r . l . r. r l l ( n l i \ . r l r l n i l r , l t t i r t r , r l l ol r t r , , h . r t i ciella rivolr,rzione ()!gi lat'()du rrre s c r - r z :l r ezione. I i s r ' o te r . i . i r n en t c i
lr'l \ui

( . t ' , l t r 1 , ,r i i J . ,, 1 . 1 . . , .. ci:tr anli al par-lantcn t,, a s l t e lt a n d o r , : 1 t l o : i o n t ,


\ llL i)l',\.t\\( ., , il stlo [.111 I tlt lrr 1j,1.. lli.rrrLt,r. Ul t0t'J'cnle dr r Or.ul , r'.

\ rdcndo cspiocct.c

l l t \ l ) 1 r , . .r , t J i _ t , r t . n . r l i .

, , 'r t ( ) l ) o a t c r . l i uccisi slrr-o f r . : ri i a t i t a r r t i r l l r l i r r . i r r ' l i t r . . r . t .iu o I l a t t t a .t i. sOr.ro Ir.rr_ct, l l ( ) s c r , l l o u n ' a l t t - as L . L l ( ) l . l \ ( ) n l ) ( ) n lt) a t r ( ) l ( ) . P(-r.te t'c lr-o1-r1-rc r ()tc

tort. jj.1.,,,,1

! ' ,I lr( )tn ba t.(]l().

\ l u c r o c h c l < _f.e r rr 't_rr.gog p rofondamcn te l rc r ne.ll l u t l m m a g i n e d_ i lei \ l ( \ r S p u l g e r ad a c , ! r r il , , l l i , , tonlan dal ritlitolo i n c u i l o l a s c i os o o , nta p r i n t a _p a s r n u ,in

( l r ' l L ' r - i r l {.,t . l : t l t I L, I.t:1tr, \,glllclato t r-estitui1r.it I (a lLt(rtlr.r.()plati, r) \L'nlr,,, tt.slilltit lj Lul. po clcl tut.r lct.t.or.c clel Irro clisor-cline (lII iLl(J t.Lll.u(]tt. L ( ) \ l l ) r . n \ a t \a f C _ i t . l C L l l t i t ' ! . t t e n . n e c l i s l - r r , r . a t ( ) sL'l()u clel tutt() g.iust() qLrasnienlt, sbaglaro, e r ' r - c a n c l Oi l l L r L . r g ri ) dont,O l L l i l t ( )a l s r r o t t . t 1 ( ) l o . irrsontnra poslo rlc::no _il tl ittt t'r9111[11-1111y

r a o e ct s r o n c c r n i : r :rrila ionclannlt lt nl()t.tr, o I'antnislia. P r ' r -s t r a c a t a n t c f a t . t . e r r o n h a n n o r r n b ei c o l o r . e , q L r i c h i r - r o nt c r . r . o r - i z z u sr arnmaa di tcr-i.or.c, r r ' r l t s p r ' l l i l l r p i , , l u i l r p f r n o n , , p l l n g c r c c l r s ( ) l ( ) , i ( ) s ( ) n d u a 1 t - oi \ \ t s ( ) , rrrrr irt-rrn bar.cl io.

trt .ili

omo delnostro a chiederti Verronno


_G BENTIVOGLIO E DEANDRE Lento
Testo dr

T DI AN/)Rt _N, P/OYAN


r r^r I a

M L i s r cd cr

46

v-=7

---.-

--__-;/

t)1

')l

- -----/'

|,

d r l n o - s t r oa

quel - la

u - n'a-mo

co- sl

I un-go -

tu non dar-Alie-loin fret-ta -

non spa-lan

oi p a c a - r e l c l a b - b r a a d u n i n g < , r gd

lc tuclab-bra co-s fre-na-te ncl-lc fan-ta-si- c

del-l'a - mo-re-

7. I
)lr ?

7t
lt/
,, I " fUlil E D I T O R 1 . \ S S O C I . \ T I , s . r . l . .\ ' i a l J c r t h t l-ditrri l)roprretarr, irscr!atr. T u r i d i r i l l i s o r r rr \tlLA\O MLR 2 C o p r r i g h t ! ' 1 { J 7 3l ; v I I D I T O R I .\SSOCI.\T

tol
fu -giar

r'
F.rm SiD

non son riusc it<-i a canr-biar-ti

n c i n m i h a r c a m b r . r t ol u

Solm

Vl!,

Sotrr

rtpetere

sJutnando

Quando in anticipo sul tuo stuporc \rIr'anro a chiedcrti del nostro amot.e a qLte lla gcteconsumata nel farsi dar.rctta Lin anlore cos lungo i L r r ' o r d a r g l i c o i n f r c t t a r o r . s p a l a n c a r c l c l a b b r a a d u n i n g o r u o d i l c r r . r cl a b b r . a c o s f r - c n a t cn c l e t o n , u l L o t t ' " [dcll'alllorc ciolto 'anrorc cos sicurc a rifusiarsi nei . scr-rrprc, : i . i p o u r i s i ad e i r r r a i . : l l s o r l l i r - r s c r t oa c a n r b i a r - t i r , r n r . n i h a i c a n . r b i a t ol o s e i . [ : r i i c t r - r -a r i n t i c r o [ c . r n il t o r t c r - l n n o u t r t _ r ; , . ' r l a r . r i p i i r b c l a c p e, s a r . n r i * , , f ;r:-jr ltio : i : ; e g a a g l i u n t r - t r c c l rc _ l c c o r - r ' n r cr".tr:o h lporli\'l . olo si stupirairno \,i lU n()n lli basllrr i, . r ' , l i i c l c i l p o t c r - ci o l ' h o s c a _ e l i a t o dallc I n r a ni t i u r e I . n l o r c t o l t t : l - aa r d u l t o c t i l a s c i a v o i :rc; r'itr-;'r.rarc -c l o p t - rl ' a n r o r c I g r a [ f i s u i s e l l i .rl,r r tr'lzc dell'amor-. c:e facile omai :u; srr riuscita a cantbiar-nti : , ' : r i h o c a n r b i a t al o s a i .

D i g l i c r c i t u o i o c c l . r in r c l i h a n r . i d a t i s c n r p r . c comc fiori regalati a rraggicr c restituiti in novcn.rbrc i tuoi occhi.come luoti a rcnclcre per chi ti ha datt_r [lavoro ituoi occhi assunti cla tr-c anni i tuoi occhi pcr lor<.,, o l n r a i b r , r o n i p c r s e t a c c i a r . cs p i a g g e c o n a s c u s a c l e lcora llcr per'[tuttarsi in urr cincnra con una piutra al coll<t c-r r'.1t'ol)po s l a . n e h ip e l t o n r e r . g o e n a r : i c l r r t _ r n l e s s l l l or t t ' i m i c r i c l c r r t i t ia i t u o i P|o1'rris . o r r u r i u s . i l r a ea r t t b i a r ie ci son liusciti lo sai. \ l a s e n z ac h c g l i a i t r i n o n n c s a p p i a n o n i c n t c dirlnri serlza Lln programma dimmi come ci si sr-nte continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al f a r a i I ' a n - r o r cp c r a m o r c o per averccio garantito, lndrai a vivere con Alice chc si fa il q,,hiskr

Idit..r

I d i s t i l l a n d of i o l i o c o n L l nC a s a n o v a chet i p r o m e t t e d i p r c s e n t a r t ia i
o rcstcrai piu semplicernente d o v e u n a t t i l n o r , a l eu n a l t r o senza chiederti come mai, continuerai a farti scegliere o finalmr'ntc sccglicrai. l g c ni t o r t

toz

Nellomiaorodi libertn
.,^^;
ieslc dr

_G.BENTIVOCLIO E DEANDRE Moderato

E DEANDRE N P/OYANI
l a s t e s- s a a

""ii;:rr.l r'

re - spi - ra- re

ria di un se - con - di-no

non

47

stgut ur?"99,

p e r - c i lb o d e

di

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Dun-cla

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qual - co-sa

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++
-nie-roeil suo pian-to cii quel

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L.L ill

raltt

- tan-t0 che sia pri-git-r

r t 2 . 3 . 45 . 6 .
o, chcnon :ia I'a-ria di quel cor

ro-glio sol - tan-to che sia prigio -

7T
Sol

\ - - l

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voi vi

c r e - d i a- t e a s

co-in-vol-

tDI fORI .\SSOCL\TI, ; . r . 1 . . \ ' r a B , r L l r , . r ,I l.dit"., Irroprictari. r dirlti rorro rscrva1i. Tuli

- 2lllll

\llLA\O

MLR 2

C , r p rr r i l l r t c 1 1 , 7 3l , r ' t D I T O R I

.\SSOCI.\Tl

ro3
c r e- d i a
sle- te

D i r c s p i r a r e a s t e s s aa r r a d i u n s c t o n d i n on o n m i r a
PCI'cith - ro d e . i s o d i l i n u n c i a l c ala mia ora di liberr \t' ( c qualcosa cla \partile rra il pririt-rniL'ro e il suo piarrtorr.. che non sia 'aria di qucl cortile r u g l i o : t - ' l t a n t oc h t ' s i a p r i g i o n e c h e n o n s i a l ' a r i a d i q u eI c r t i l c r o g l i c rs o l l n n t o . l r t ' r i a p r i g i o n . ' . E t ' u r t r i r ri.. r t : r t r n o r a p l i t n a Llro rJ dupo .'r'reiu finrta c ho visto gcntc le nire sola e p o i i n s i em c v et ' s o l ' u s c i t a n o n n t i t s p et t a v o u n v o s t t - o e t ' t - o . c uornirric donne di rribunale sc fossi stato al vostro posto... t t t e a l r ( ) s t t ' op u \ t u r r u n r ' i s o \ l i . uL ' sc lossi stat(r al \'ostro posto... i t t . t. r l t o . l I o p o \ l ( , r t o n . i r u \ l i . r t ' ( ' . Fuoli dall'aulasulla slraCa nra in nrezzo al fuor-i anche fuor-i cli la ho chicsto al n'reglio dclla nria faccia una polcmica ci-dignira t a n l c l r ' l r i n l t ' . l t ' r l r r - l n c .i r r r r r s r , r a r l i . r s p i e u a l e t I t t ' r ' p l i r r r u i el e c p o i l o s a n n o l r l a rp r c f c r i s c c l n o r c d e r l a t o g i i o c a c ' . h iv a i n g a c r . a r' prri lo :ann() lnA l'ltr.lt.ti:ilono r e d c l J r t r > c l i c r c: r c h i r a i n g n c r - r . -f.r t t t e l r ' e l i r r t t ' , . , : l r i t r , e ,i r r r r r i , pochc Ic faccc. [r'a loro lci, -1 11,111, s i s t : tr r i . ' d e r r d r ,l u t l r r i 1 1 111 s i s t l - r t' ' t i s r ' e c i l i t t r . ' tc i qucl chc ciiladi ntc llla,'ente qut'l tltt tlitlr r. lo tlito i,r d a r - r np o ' d i t e r r t r - r o cra Ln po' cantbiatcr n A n o n n e l d i r r r r iJ n u r ' ( . r n i o d a u n 1 : r o 'd i t c n r p o t : r a L l n p o ' c a m b i a t c r r l : n L r n l t t . l r li | n r i . t n o r ' ( . Ini(r.

Cetlo bisc.rqna lurnc di str-adn cla una ginnastea cl'obbedienzl


t i n u l c l L l n U L ' \ l ( r\ r , t t ( , p t t t r t t t r . r l . , ,

t h c t i c l i a i l n t o t i o d e l a r r o l en z l p e r - ob i s o u n u l l l r r r , a l t r - c l t a n t e p c r d i r c r - r t a l c( t l \ t r o g l j o n i . l a t t u n t i t t . r i t e p r l . 1\ . l l l i l ( c h e n o n c i s c l n o 1 t o l r ' r ib u o n i . l a r t t - , trti t r r . i r t ' l i u . r ( . r l i lr . c h c n o i t . ' i s o n o 1 ' r o l ti, tl t t i r . r n i . . ' \ d e s s t ,i r r r l - r : r r 'L <l.n r \leao d r'U:r i n r - n c z za og l i a l t t ' i \ f \ i l { i u c r r a l r t | i l t t rq ' t r r l ' t ' i l r r i r r : t i l \! l u \ 1 , , l ( l l l ( , t lp : i . 1 1 .J . r , r ' i r r t r t , . r l i C i h a r r n t -irn s eg n a t o i a r n . ' r ' a i s j . r ' l t . , r t t l r . r. i \ r ' t s tr i : t , j t ' t t r t ir.,,,. o | u s a p p i a n l oc h r ' e r - r n dclitt0 il rton r-ubar-e .:luando si ha lurr.' ot'a sappriar]]O che e'un dclittr-r i l n o n l u b a r e c i u a n d os i l r a f a r r . ' . l)i tc:Pit'alt' lJ \l('\\a uriir c l c i s c c o r r d i n in o n c i r a :rbbiam dcciso di imprigionar'i durante I'ora di libelt ttnilt adcsstal l l a p l i e i u r r . . ad ascoltare .sullaport;i la nostra ultlma canzonc eh c r i r i p c t c u n ' a l t r a v o t a l ) e l q u r n t oI o i r i c r c d i a t e a s s o i t r sietc lo stcssocc.rinvolti. Per quanto voi vi crediatc assolti : r t ' t c l o s t e s s t -c >o i n l o l t i .

ro4

[e possonti
Testottoltonodt

E DEANDRE
(do uno paestodt AntatnePoul)

Musca dt

G BM55EN5

Moderato

48

Lam

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E D I T O R I A S S O C I A T I , s . r . t . , V i a B c r c i r c t ,2 - 2 0 1 2 1 \ l I L \ \ O Editori per I'Italia. Tutti i diriili sonoriservati.

MLR 2

Qs,prriglrt ic_,197 I bv IDITIONS llfustC.\t,E,S jZ, pariei. PLrbblicaro in Iralia r)el 1975

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l o d e d i c o q u e s t ac a n z o n e a d o g n i d o n n a p e n s a t ac o m e a m o r e i n u n a t t r m od i l i b e r t a q u e l l a c o n o s c i u t aa p p e n a non c'era tempo e valevala pena d i p e r d e r c iu n s e c o l o i n p i u . A q u e l r aq u a s id a i m m a g i n a r e t a n t o d i f r e t t aI h a i v i s t ap a s s a r e d a l b a l c o n ea u n s e g r e t o p i u i n l e t i p i a c e r i c o r d a r n ei l s o r r i s o che non ti ha failo e che tu le hai deciso I n u n v u o t od i f e l i c i t . Allacompagna di vraggro i s u o ro c c h i i l p i u b e l p a e s a g g i o f a n s e m b r a r ep i u c o r t o i l c a m m i n o e m a g a r is e i l u n i c o a c a p i r l a e l a f a t s c e n d e r es e n z a s e g u i r l a s e n z a a v e r l e s f i o r a t ol a m a n o . A q u e l l ec h e s o n o g i p r e s e e c h e v i v e n d od e l l e o r e d e l u s e con un uomo ormai troppo cambiato l i h a n n ol a s c i a t oi.n u t r l e pazzia vedereil fondo della malinconia 0 l u n a v v e n i r ed i s p e r a t o . l m m a g i n ic a r e p e r q u a l c h e i s l a n t e s a r e t ep r e s t o u n a f o l l a d i s t a n t e scavalcate da un ricordopi vicino p e r p o c o c h e l a f e l i c i t r i t o r n i molto raro che ci si ricordi d e g l i e p i s o d id e l c a m m i n o . Ma se la vita smettedi aiutarti p i u d i f f i c i l ed i m e n t i c a r t i d i q u e l l e f e l i c i t i n t r a v i s t e dei baci che non si osatodare d e l l e o c c a s i o n il a s c i a t ea d a s p e t t a r e degli occhi mai pi rivisti. A l l o r a n e i m o m e n t id i s o l i t u d i n e g u a n d o i l r i m p i a n t od i v e n t aa b i t u d i n e , u n a m a n i e r ad i v i v e r s ii n s i e m e , s i p i a n g o n ol e l a b b r a a s s e n t i di tutte le belle passantl c h e n o n s i a m o r i u s c i t ia t r a t t e n e r e .

to6

delleidee MorireFer
Iesto origrncie c e MLrs'co

Iesto ito/rono dr,

E DEANDRE

G BRASSENS

Moderattr

49
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C h i t .z

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Mia

ve-va-no

con-vin-to

e l a m i a m u - s ai n - s o - l e n - t e

a-biu-ran-do i suoi er - ro - ri,


r-------;-l

a-de-ral-la
'-31

lo -ro

fe-de

E D I T O R I . \ S S ( ) C I . \ T I , s . r . l . ,\ ' r a I J c r c l r c t 2. . 2 0 1 2 1 \ f l L . \ . \ O Iditori pcr I'Italia. T u t t i i d i r i r t i s o n or i s c r r a t i .

Col,rright .i MLR 2

1 1 1 7 {b y l l D l T I O N S \ I U S I C A L E S 5 7 , I ' a r i g i . Pubblicatoin Italia nel 1975,

to7

m0

pel'

nli.

ol

rnor- te

len

ta,

ma di mor- te len

,u. I t.2.8.4.

,E
Morireper delle idee,l ldea e affascinante p e r p o c o i o m o r r v os e n z a a v e r l a m a i a v u l a , p e r c h c h i c e l a v e v a ,u n a f o l l a d i g e n t e , gridando " viva la more proprio addosso mi e caouta. " l r 4 ia v e v a n oc o n v i n t oe l a m i a m u s a i n s o l e n t e a L r u r a n di o s u o i e r r o r i .a d e r a l l a l o r o f e d e d i c e n d o m ip e r a l t r oi n s e p a r a t as e d e m o r r a m op e r d e l l e i d e e , v a b , m a d i m o r t e l e n t a , v a b . m a d r m o r t el e n t a . A p p r o f i t t a n dd oi n o n e s s e r ef r a g i l j s s i m dir c u o r e andiamo all'altro m o n d o b i g h e l l o n a n du on p o c o p e r c h e f o r z a n d oi l p a s s os u c c e d ec h e s i m u o r e p e r d e l l e i d e e c h e n o n h a n p i u c o r s o i l g i o r n od o p o . O r a s e c ' u n a c o s a a m a r a ,d e s o l a n t e q u e l l ad i c a p i r ea l l ' u l t i m o momento c h e l ' i d e ag i u s t ae r a u n ' a l l r a u , n a l t r om o v i m e n t o m o r i a m op e r d e l l e i d e e ,v a b , m a d i m o r t e l e n t a m a d i m o r t el e n t a . G i i a p o s t o ld i i t u r n oc h e a p p r e z z a n io l martirio l o p r e d i c a n os p e s s o p e r n o v a n t ' a n n a i lmeno. M o r i r ep e r d e l l e i d e e s a r i l c a s o d i d i r l o i l l o r o s c o p o d i v i v e r e ,n o n s a n n o f a r n e a m e n o . E s o t t o o g n i b a n d i e r al i v e d i a m o s u p e r a r e i l b u o n m a l u s a l e m mn ee l l al o n g e v i t p e r c o n t o m i o s i d i c o n oi n t u t t a j n t i m i t m o r i a m op e r d e l l e d e e ,v a b , m a d i m o r t e l e n t a , va b, ma di morte lenta. A c h i v a p o i c e r c a n d ov e r i t m e n o l i t t i z i e o g n i t i p o d i s e t t a o f f r e m o v e n t io r i g n a l i e l a s c e l t a i m b a r a z z a n l e p e r l e v r t t i m en o v i z i e m o r i r ep e r d e l l e i d e e e m o l t o b e l l o m a p e r o u a l j E i l v e c c h i oc h e s i p o r t ag i i f i o r i s u l l at o m b a vedendole v e n i r ed i e t r o i l g r a n d e s t e n d a r d o p e n s a . s p e r i a m ob e n e c h e a r r i v i n oi n r i t a r d o " m o r i a m op e r d e l l e d e e ,v a b , m a d i m o r t e l e n t a . va b, ma di mortelenta. E v o i g l i s p u t a f u o c oe , voi i nuovisanti c r e p a t ep u r e p e r p r i m i n o i v r c e d t a m oi l p a s s o p e r p e r g e n t i l e z z a l a s c i a t ev i v e r e g l i a l t r i l a v j t a g r o s s om o d o i l l o r o u n i c o l u s s o l a n t o p i u c h e l a c a r o g n ae g i a b b a s t a n z a attenta n o n c ' n e s s u nb i s o g n od i r e g g e r l eI a f a l c e basta con le garrotein nome della pace m o r i a m op e r d e l l e i d e e , v a b , m a d i m o r t e l e n t a . ma di morte lenta.

\,

!o8

Oceono
_I--:ii C iriti_r,l:; Ji

T DEANDRE E DE GREGOR/

Moderato

50
V o c a l i zz .

segue Sr

Dom

E7
La

Quan-ti

tu chesfio-riil cie - lo col tuodi-to pi cor-to -

la not-te-non ha bi-so-gno -

la
i

b e - n i s -s i - m oa m e - n o

ti of-fen-de- re - sti se qual- cu -no -

ti chia-mas-seun-

ten-ta-ti

- vo.

-i^
Strum.

, - 20121 IILANO F j : _ : ^ . : r r . . - : - ^ ', . I t D l ' f O R l . ' \ S S O C I A T I ,s . r . l . ,V i a B c r c h e t 2 , - 00131 R()\l \ I R C A , S . p 4 . , V i a S . . l l c s s a n d r o? Editori proprictari. Tutti i diritti sono riservali. MLR 2

C o 1 , 1 ' r i gQ b r 1 9 7 5 b y E d j z i o n iM u s i c a l ' i B f ; " * ' I

ASSoCiIATT

r09

Ed ar'-ri-v un bam-bi-no con le ma

sta _

edun o-cea-nover- de die-tltr le

=t

dis- se-.,Vor-rei sa-De-t'e.-

quan-to glarude il ver - de co-me bel-lo il ma -

re,quan-to du-rau-na

s t a n - z a .-

e trop-potem-po cheguar-do il sr-r

Pl'o-va a

le

cam - pa-ne al

cer'-chio di lcin

e nonfic-ca - re il na - so ne-gliaf-fa - ri miei _

e nonve-nlr-ml a ol -

Ie _

,, Ple - fe - ri-sco un Do-e

-ri-sco ta,pre-fe un po-c

ta" ad un po-e - ta scon

Mi

Ma se ci tie - ni tan

puoi ba

clar-ml

vol- ta ehevuoi.-

--

flo
Q u a n t i c a v a l l ih a i t u s e d u t o a l l a p o r t a tu che sfioriil cielo col tuo dito pi corto la nottenon ha bisogno a m e n od e l t u o c o n c e r t o l a n o t t ef a b e n i s s i m o ti olfenderests i e q u a l c u n o t i c h i a m a s s eu n t e n t a t i v o E d a r r i v o u n b a m b i n oc o n l e m a n i i n t a s c a e d u n o c e a n ov e r d e d i e t r o l e s p a l l e d i s s e . V o r r e i s a p e r e ,q u a n t o g r a n d e i l v e r d e c o m e b e l l o i l m a r e ,q u a n t o d u r a u n a s t a n z a t r o p p o t e m p o c h e g u a r d o i l s o l e , m i h a f a t t o m a l e" P r o v a a l a s c i a r el e c a m o a n ea l l o r o c e r c h i o d i r o n d i n i e n o n f i c c a r ei l n a s o n e g l i a f f a r im i e i e n o n v e n i r m ia d i r e . P r e f e r i s c o un ooeta. p r e f e r i s c ou n p o e t a a d u n p o e t a s c o n f i t t o ". M a s e c i t i e n i t a n t o p u o i b a c i a r m io g n i v o l t a c h e v u o .

I'estate Conzone Per


-: ti
L

f nf ^^./naf
UL/ lt\rt\L

I .

E L A t r \'JD tr"DI JL I\L\J\.,/I

\/

Mo d e ra ta me n te l n o S S O
Chir.

5I
R,--i

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t.--; . ' + Jt'.4

ttt'

l-1
Ld t

mo-glie

che la - va - va

piat-ti

in cu-ci -nar'

va_

che pro-va- va

s u o v e - s t l - t o n u o -v o -

e sor-rl -

Rel'

la ra - dio

che ron - za - va-.

GL,' p e r i l m o n- d o co-se

Q .

)
che dor - mi- v;..-

Fr,m eil re - spi- ro del tuo ca-ne

lrom

La:

Coi tuoi

san - ti

sem-pre pron-tia

be-ne-di-re

i tuoi sfor - zi

Pa - netuo bam bion-doa cui

do

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per Na

1,4,,

\\s{)cl\Tl s . r . i . , \ ' i r B t ' r < l r c t , - , 1- 2 0 1 1 1 \ f i l a n , , L . t . z . or. . \ 1 u . ' 'i 't'.' . ..,! P l ' l . l ( . )RI , i . , S A , ,;rr,clro7 ( R(. \, .r...\.\ , - 00131 Ilorrra. tdiror i proprietari. i u l t r i d i r t t i s o n or i s r . r v e t i MLR 2

c.pvrrlrr c. 117 l,l Edizio'i \frrsicat

\sso'i] \ I RBft-)*t

lll

con il let-to in cui tua

non ti ha mai sa - pu - to

e glioc -

Dom

che traun po' do-vrai cam -

Co- m e

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l- a:

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cne noll rl-e-scl plu

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cne non rl-e-scr Dlu-

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Con le

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l : ^ t u a m o g l i e c h e l a v a v ai p i a t t i i n c u c i n a e n o n c a p i v a - - - i i l a f r o l i ac h c n r o v e v a l l S U oV e S t t O nuOVO e SOrrideva
\ u u r r v i i q

::^ la radio che ronzava pe, I mondo cose strane r p s n , r od e l t r r o c a n e c h e d o r m i v a . ? p n r o n t t a b e n e d r r er t u o i s f o r z rn e r r l - ' ' r i q a n t rq p m n r P ' " " ' ' "

Con che non rresci prtr a volare eom c nhp nnn rioserniU a vOlare com che non rescr pru a volare com e chp nnn riescr nitl a volare i a r|co'distagronat C o n i t u o i e n t u s i a s m li e n t p r e c , s a t o e u n a b e l l a a d d o r m e n t a t ac h e s i s v e g l a a t u t t o q u e l c h e Ie regalr con il tuo collezionismo
.ii nr^l.^mnli.l

c: :^e ca rrca i

Ipane . l t u o b a m b i n ob i o n d o a c uj h a i d o n a l o u n a p i s t o l a Iper Natale s e m b r av e r a , , l l e t t oi n c u i t u a m o g l i e t i h a m a i s a p u t od a r e o c c h i a l ic h e t r a u n p o d o v r a ic a m b r a r e c h e n o n r i e s c ip i u a che non riesci piu a che non riesci ptu a che non riesci piu a volare volare volare volare.

C:^'e cr- e @- C- e

per lestate. l a t u a u l t i m ac a n z o n e C o n l e t u e m a n d i c a r t ap e r a v v o l g e r e a l t r em a n i n o r m a l i c o n I j d i o a i n g i a r d i n oa d i s o l a r el e t u e r o s e m g l i o r i c o l t u o f r e d d od i m o n t a g n a e il divieto di sudare e p i u n i e n t ep e r p o t e r t rv e r g o g n a r e .


(om e chp eom p .hp nnn non r i p q ei n i u a v O l a r e rips.i niu a volare

{ c : ^ e t u e f i n e s t r ea p e r t e s u l l a s t r a d a e g l i o c c h i c h i u s i I s u l l ag e n t e ^ a tua tranquillit , c i d i t s lu , o d d i s f a z i o np ee r m a n e n t e : , a c o d ad i r i c a m b i o : - e n u v o l ei n a f f i t t o : , e r o n d i n id i g u a r d i as o p r ai l t e t t o . t u o f r a n c e s c a n e s i ma o p u n t a t ee l a t u a d o l c e za I c o ns i s t e n : . o o s s i g e n op u r g a t o e l e t u e o n d e r e g o l a t e i n u n a Isanza p e r m e s s od i t r a s m e t t e r e


I d vieto di parlare

c o m ' c h e n o n r e s c ip i u a v o l a r e c o m c h e n o n r i e s c ip i u a v o l a r e .

ogr giorno un altro giorno da contare

luno Dolce
e Mlsrccdr Testo

T DEANDRE T DE GREGOR/

Moderato
ri-na-ioCam - mi-na co-meunvec-chtoma

n c , n h a p i i r u np o - s t o

do -vean-da

Do

pie - di non lo a-sPet -ta -

slra - no

Do

lli m

mo-glie ha un al - tro

u o - m oe u - n ' a l - t r a d o n - n a , e -

Pro-Prlo un uo mo

but - ta

nel-le

t,,

ta-sche gli

ri - ma - sta

so-loun

ma- re

so-pral

I)o o -re-

- ne ln -ver - na

la-re

o-reed

del - la

sua

quar-ta

guer-ra mon-dia-le

con- ser-va la sua ce-na -

den-tro un fo - glio

Mim

L,r

Rem

s u a r a - g a z - ' t \ ,,e - sca dal-le lun-ghegam-be" -

fa al-l'a - mo - re

nien - te

ma - le

non

puo

mo -nla-re

mo - nra-re

Puo

2 ' 201ll \ L l ) l l ( ) R L \ S s ( ) C I . \ ' l I , s . r . l . ,\ ' i a B c r c h e t , , - 00131 R()\1.\. I l { c . \ , S . p . \ . , \ ' i a s . . \ l , s s a r r d r o? Editoriproprictari, '\rusr(JI Ldrzrrrr
Tutti i drrilti so|0 rrscr\Jlr.

l\flLA\O'

MLR 2

c o p ' r i g h t ! 1 9 7 i b i E d i z i o n i f u s i c a lI'R B f ; o ^ t

'\sso(rl{

fi3

t u m i v i e - n ia

v o - g l i o u nf i - g l i o -

su cui po-

-ter

con due

o c - c h i q u a- l u n

q u ee i l l e r - z o

oc-chio _

sPe-c ra

che non t'im por-ta nien-te -

se non

rlu -sct-ra a nuo-fa

l'im-por -

Mim -tan - te

La

c h e a b - b i a s u l - l a g u a n - c i ad e - s t r a -

mt

avo

glia

ma-re

Rem

d i - c i a n - c o - r a c h e i l mio no

me_

lie - lo

de - vo

pro - prio

da

re

ma non

SO

C a m m i n ac o m e u n v e c c h i o m a r i n a i o non ha piu un poslo dove andare la terra sotto i piedi non lo aspetta stranomodo di ballare s u a m o g l i eh a u n a l t r ou o m oe u n ' a l t r a donna, p r o p r i ou n [uomo da buttare e n e l l e t a s c h eg l i r i m a s t as o l o u n p o ' d i p o l v e r ed i m a r e e non puo testimoniare.

D a l b u i o d e l l e n o t t i . B a l t aL i n d a" a l l a p a r a l i s id i u n p o r t o , l a l u c e d e l l e s t e l l ec h i a r e c o m e u n r i f u g i oc a p o v o l t o , l a s u a b a l e n a " D o l c e L u n a" c h e l o a s p e t t ai n a l t o m a r e , gli ha detto molte volte Dimmi amore, con chi mi vuoi " e non puo testimoniare e non puo testimonlare. [dimenticare "

S i m u o v es o o r a i s a s s i come un leone invernale l r p u p a r l a r eo r e e d o r e d e l l a s u a q u a r t a g u e r r am o n d i a l e c o n s e r v al a s u a c e n a d e n t r oa u n f o g l i o d i g i o r n a l e l a s u a r a g a z z a, , e s c a d a l l e l u n g h e g a m b e f a a l l ' a m o r e " I n i e n t em a l e e non puo testimoniare.

E t u i m i v i e n i a d i r e v o g l i ou n f i g l i o s u c u i p o t e r m ir e g o l a r e c o n d u e o c c h i q u a l u n q u ee i l t e r z o o c c h i o i n c o n f o n d i b i l e c h e n o n t i m p o r t an i e n t e s e n o n r i u s c i r a n u o t a r e I importante c h e a b b i a s u l l a g u a n c i ad e s t r a quellamia vogliadi mare e m i d i c i a n c o r ac h e i l m i o n o m e glielo devo propriodare ma non so testimoniare ro non so lestimoniare. [e speciale

L u i v i d e i l m a r i n a i oi n d i a n o alzarsi n oiedie barcollare c o n u n c o l t e l l on e ' l a s c h i e n a t r a l a s c h i u m ae l a s t e l l a p o l a r e e i l t i m o n i e r ed i S c i a n g a it o r n t r a n q u i l l oa p i l o t a r e e,ui lo videcon l'anello a l d i t o e u n a l t r o a n e l l od a r u b a r e 'ra non pu testimoniare.

lt4

\ Lo cottivo strodo
,,Tt:il ': ,"Vr,si:l i'

T DE ANDRE T DE GREGOR/

Al - la

pa

Moderato

ra. - la not - te

mi-li sen - za

53
-spo-se coi - pa

?t Do s p u - t n e - g l i o c c h i a u ni n - n o truc-c le

\'a'g 1/L'

Do chie - se "per - ch" cad - de ro -pla-no

stel-le ad

un pi

cen- Ie lo-ta

e quan-dcr quan-do l'a

lui gli ri ''e lui dis-se

q u e- s t o e chi di

n r e n- t e muo - re

e a - d e s - s o
g

che o-ra m e- g l i o c h e

io io

va - da" va - da"

e I'in-noed il pi-

se - gu se - gu

sen-za le sen-za le

ar -mi stci - le

lo 1o

va va

s t r a - da slra - d a

Do

a
Dtr

-?
ru-bo ver-s

?-j>-i
Sol re I'in - cas-soa u-na da be - re an - co - ra un {l -na - co Po

die - tro la sta - zlo-ne Sui via-li A u n d i - c i o t - t e n - n e a 1- c o - l i z - z a - t o

e quan-do e men-tre

lei gli dis - se quel - 1o lo guar

Co-me da-va

l u i l e r i - s p o- s e l u i d i s - s e ' A - m i- c o

me-glio c o - m e for - se stal per cl scom - met - o

pri -ma dir-mi

for-se a-des-so

ra ra

che che

to lo

va - da' va - da"

e la re- g -na I ' a l - c o - l i z - za - t o

1o lo

se ca

col suo do non dis - se

Fa

-lo - re nien-te e

io lo

sul- la sul- la

sua sua

-va -va

stra , da stra - da

l,dr/rorr

,. .\ril\r.rr,

i I

s.r.l.,\'ia Bcrchct, 2 - 2Llll1 El)l roRL\SS()CI.\TI. R t , . t , s f . ^ . , \ . i 3 S . . { r . : a r L d r o ,7 - ( t 0 1 3 1 l o n r a .

\filano

MLR 2

C o p r - r i g l r r. ! . 1 1 ' ? b y E d i z i o n i \ I u r i c a l ' {

'\SSOCI \I: RBf"*t

lt

-1 -t,-"n1'---<_ /Do

-Sol

-ci le

boc - che dei

giu

m a - l e a - d e s - s r . r

me-glio,

b o c - c aa -

stra - da,

E quan-do

<__-_3,,
poi spa - r del tut - tr.r

quan-ti han-no un a

----J__-i,
sul-la cat - ti - va

----{__n
O: t\--'l a

fl6

f. de andr f. de gregori

strada la cattiva Alla parata militare sput negli occhi a un innocente e quando lui chiese " Perch" lui gli rispose " questo niente e adesso ora che io vada " lo segu, e l'innocente senza le armi lo segui sulla sua cattiva strada. Sui viali dietro la stazione a una regina rub I'incasso e quando lei gli ctisse( come ' lui le rispose " forse meglio come prima forse ora che io vacla" e l a r e g i n al o s e g u i col suo dolore lo segui sulla sua cattiva stracla. E in una notie senza luna trucc le stelle ad un Pilota quandoI'aeroplano cadde lui disse " coloa di chi muore c o m u n q u e m e g l i oc h e i o v a d a " ed il pilota lo segui senza le stelle lo segui sulla sua cattiva strada. A un diciottenne alcolizzato vers da bere ancora un Poco e mentre quello lo guardava tui disse " Amico ci scommetto stai per dirmi adesso ora che io vada " I'alcolizzatolo capi non disse niente e lo segu sulla sua cattiva strada. Ad un processoPer amore bacio le bocchedei giurati e ai loro sguardi imbarazzati rispose " Adesso Pi normale adesso meglio, adesso giusto, giusto' giusto che io vada " e d i g i u r a t il o s e g u i r o n o a bocca aperta lo seguirono sulla sua cattiva strada, sulla sua cattiva strada. E quando poi spar del tutto a chi diceva " stato un male " a chi diceva " stato un bene " raccomand" non vi conviene venir con me dovunque vada, ma c' amore un Po' Per tutti e tutti quanti hanno un amore sulla cattiva strada sulla cattiva strada ".

Amico fragile
, T 1 5 i . ]q . , / y 1 , 1 1;,5 1

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E DEANDRE
Mosso

54

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C o p r r g h t!

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E v a p o r a t oI n u n a n u v o l a r o s s a i n u n a d e l l e m o l t e f e r t o i ed e l l a n o t t e c o n u n b i s o g n o d a t t e n z l o n ee d a m o r e ' troppo, . Se mi vuoi bene Piangi per essere corrlspost valeva la pena diverirvi le serate estive c o n u n s e m P l c r s s i m o" M i r i c o r d o " : per osservarvi affittare un chilo d erba ai contadiniin pensonee alle loro donne e r e g a l a r e a p l e n e m a n I o c e a ni ed altre ad allre onde ai marinai in servizio, frno a scopriread uno ad uno i vostri nascondlglr s e n z a r i m p t a n g e r el a m i a c r e d u l i t : perche gi dalla Prtmatrlncea ero piu curoso di vol, ero rnorlopiu curioso di vor' E por sospeso tra i vostri " Come sta " da luoghi meno comuni e piu feroci' meravrgiato lipo ,,Corne t senti amico, amico fragile, se vuoi potro occuparm un'ora al mese di le . Lo sa che io ho Perdulodue figli" ,, Signora lei una donna piutlosto distratta "

E ancora ucc so dalla vostra corlesla n e l lo r a i n c u i u n m l o s o g n o ba ler na d seconda frla, a g r t a v ap e r c h : s s Q u a l e a v v e n i r e I s - o p ' e s e n t ed r s e n r e n o ' m i e il suo cesareo fresco, pensavoe bello che dove finisconole mie dita d e b b a l n q u a l c h e m o d o i n c o m r n c i a r eu n a c h i t a r r a . E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci, mi sentlvo meno stanco di voi ero molto meno stanco di voi. P o t e ' / o s t u z z r c a r ei p a n t a l o n i d e l l a s c o n o s c i u t a f r n o a v e d e r l e s p a l a n c a r s tl a b o c c a . P c t e v o c h i e d e r e a d u n o q u a l u n q u ed e m i e i f i g l i di parlareancora male e ad ala voce di me. P o t e v o b a r a t t a r el a m i a c h i t a r r a e i l s u o e l m o con una scatola di legno che dicesse perderemo. P o t e v o c h i e d e r v ic o m e s c h i a m a i l v o s t r o c a n e i l m i o e u n p o d i t e r r p oc h e s i c h i a m a L i b e r o . Poevo assumereun cannibaleal giorno p e r f a r m i i n s e g n a r e l a m i a d s t a n z ad a l l e s t e l l e . Potevo attraversare litri e litri di corallo per raggiunggre un posto che si chiamasse arrivederci. E mai che mi sia venuto In mene, di essere piu ubriaco di voi di essere molto piu ubriaco di voi.

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Giugno'73
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Moderato

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Itomt

s o - n o s p o - s a - te oi n p i u c a n - t o-

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RemT

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mot'-ta,tua sr.r-t'el-la ne ha pianto.-

quel giot.no non a-\'e-\'.r-no f io -r'i,pec-ca-to, quel gior'-no ven-de-va-no

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par grr7.-ze

E spe - r'a-r'oche ar lel-r-be in-se - gna-to a tua ma-dle a

som-manon pro-pnoa can - ta -r.e _

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MtR 2

ve-sto-noin modounpo' stru"-no

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lrom/

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Io-rosta-se-ra i mi

g l i o - r i c h ea b - b i a - m o . " -

I.l a-des-st-r ri - di

e ti ver-sl un cuc '

slac-eia-tu' -chia-io di mi-mo-sanel-l'm-bu-td oi un pc'l-si-no

miei a- mi-ci tihanno da-to la

l i a c - c o m - p a - g n o .i l l o - r ' ov i a g - g i o p o r - t a

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T u a m a d r ec e l ' h a m o l t o c o n m e p e r c h s o n o s p o s a t oe i n p i u c a n t o pero canto bene e non so se tua madre capace a vergognarsi di me. sia altrettanto la gazza che ti ho regalato m o r t a ,t u a s o r e l l a n e h a p i a n t o , q u e l g i o r n o n o n a v e v a m of i o r i , p e c c a t o , gazzeparlanti. quel giorno vendevano E speravo che avrebb.einsegnato a tua madre a dirmi " Ciao come stai-, i n s o m m an o n p r o p r i o a c a n t a r e per quelloci sono gia io come sai. I m i e i a m i c i s o n o t u t t i e d u c a t ic o n t e per veslonoin modo un po' strano m i c o n s i g l i d i m a n d a r l id a u n s a r t o e m i c h i e d i

lzt " S o n o l o r o s t a s e r ai m i g l i o r i c h e a b b i a m o, , E a d e s s o r i d i e t i v e r s i u n c u c c h i a i od i m i m o s a n e l l ' i m b u t od i u n p o l s i n o s l a c c i a t o . I miei amici ti hanno dato la mano, l i a c c o m p a g n o ,i l l o r o v i a g g i o p o r t a u n p o ' p i f i l o n t a n o . E t u a s p e t t au n a m o r e p i f i d a t o i l t u o a c c e n d i n os a i i o l ' h o g i a r e g a l a t o e l o s t e s s oq u e i d u e p e l i d ' e l e f a n t e m i f e r m a v a n oi l s a n g u e li ho dati a un passante. Poi il resto viene sempre da s i l u o i " A i u t o" s a r a n n o a n c o r a s a l v a t i io mi dico stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati.

Rimini
^,^^; _ I Dt ANDRE M. BUBOA
Testce /'\lr.,sra.r dr

Poco mosso

56
ha gli oc - chi. fi - glia

par - Ia

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h a g l i o c c h is e c c h i Teresa g u a r d av e r s oi l m a r e p e r l e i f i g l i ad i P l r a t i p e n s oc h e s a n o r m a l e T e r e s ap a r l a P o c o h a l a b b r as c r e p o l a t e m i i n d i c au n a m o r eP e r s o a R i m i n id ' e s t a t e . in Piazza Lei dicebruciato i n q u i s izione s a n t a dalla a Cuba f o r s ep e r d u t o n e l l ar i v o l u z i o n e o n e l p o r t od i N e w Y o r k n e l l ac a c c i aa l l e s t r e g h e posto o p p u r ei n n e s s u n le crede. ma nessuno RlMlNl Coro.RlMlNl.

E Colombo la chiama d a l l as u a p o r t a n t i n a l e i g l i t o g l i el e m a n e t t e ai polsi gli rimbocca le lenzuola - l e d i c e, , p e ru n t r i s t er e c a t t o l i c o ho inventato un regno e lui lo ha macellato s u d i u n a c r o c ed i l e g n o . E d u e e r r o r ih o c o m m e s s o d u e e r r o r id i s a g g e z z a a b o r t i r eI ' A m e r i c a con dolcezza e poiguardarla m a v o i c h e s i e t eu o m i n r s o t t oi l v e n t oe l e v e l e non regalate t e r r ep r o m e s s e a chi nonle mantiene " C o r o :R l M I N l ,R l M l N l

O r aT e r e s a e all'Harrs y Bar g u a r d av e r s oi l m a r e p e r l e i f i g l i ad i d r o g h i e r i p e n s oc h e s i a n o r m a l e p o r l au n a l a m e t t a al collo vecchia di cent'anni d i l e i h o s a p u t op o c o ma sembra noningannr. . E u n e r r o r eh o c o m m e s s o u n e r r o r eo t s a g g e z z a dice

abortire i l f i g l i od e l b a g n i n o e poi guardarlo con dotcezza m a v o i c h e s i e t ea R i m i n i tra i gelati e le bandiere n o n f a t ep i u s c o m m e s s e s u l l af i g l i ad e l d r o g h e r e " . C o r o :R l M l N l ,R l M l N l

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( JUBAL, s.r.l., Via Bcrchct. 2 - 20121 MILANO. Musrcalr I L,DITORI ASSOCIATI, s.r.t., Via Berchet.2 - 20.121 NftLAN() s.r.l., \'ia Bcccarra,5 - MfL.{}-O. I IADO Ldttorr pfoprtelar', Tutti idiritti sono riservati. MLR 2 Edizioni

Oopvright @ l97E

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1 JUB\L [ . . l . z r o nV r urcalr ' EDt fORLqsSOCIA f l I I ] D I T I o ; \ . . S : , ] 3I A L I E

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C ' u n a d o n n ac h e s e m i n ai l g r a n o v o l t al a c a r l as i v e d e i l v i l l a n o laterra chezaPPa il villano v o l t al a c a r t av i e n el a g u e r r a p e r l a g u e r r an o n c ' P i u s o l d a t i a p i e d i s c a l z is o n t u t t i s c a P P a t i blu s u l l es u e s c a r p e t t e cammina cammina Angiolina a o l t a l a c a r t ae l u n o n c ' e I ' h a i n n a m o r a tv carabiniere IPtu' a o l t a l a c a r t ae l u i n o n c ' I ' h a i n n a m o r a tv carabiniere f oir. c h e s a l eu n c a n c e l l o C' un bambno r u b a c i l i e g ee p i u m ed ' u c c e l l o non ha dolori tirasassate v o l t al a c a r t ac ' i l f a n t ed i c u o r i . l l f a n t ed i c u o r ic h e u n f u o c o d i p a g l i a v o l t al a c a r t ar l g a l l ot i s v e g l i a icapellicon s'intreccia a l l es e i d i m a t t i n a Angiolina I f o g l i ed ' o r t i c a h a u n ac o l l a n a d i o s s i d i p e s c al a g i r a t r e v o l t ei n m e z z o Ialledita, h a u n ac o l l a n a d i o s s id i o e s c al a c o n t at r e v o l t ei n t o r n o I alledita.

M i a m a d r eh a u n m u l i n oe u n f i g l i oi n f e d e l e gli inzucchera i l n a s od i t o r t ad i m e l e M i a m a d r ee i l m u l i n os o n n a t i r i d e n d o v o l t al a c a r t ac ' u n p i l o t ab i o n d o di seta P i l o t ab i o n d oc a m i c i e d i v o l p es o r r i s od a a t l e t a cappello che mangia Angiolina s e d u t ai n c u c i n ac h e p i a n g e , di more, Iinsalata M a d a m a d o rh a p e r s os e i f i g l i e t r a i b a r d e l p o r t oe l e s u e m e r a v i g l i e s a p u z z ad i g a t t o Madamador v o l t a l a c a r t ae p a g a i l r i s c a t t o , p a g a i l r i s c a t t oc o n l e b o r s e d e g l i o c c h i p i e n ed i f o t o d i s o g n i i n t e r r o t t i g i o r a l is i v e s t ed a s p o s ac a n t a rtaglia Angiolina Ivittoria c h i a m ai r i c o r d ic o l l o r o n o m e v o l t a l a c a r t a e f i n i s c ei n Igloria, c h i a m ai r i c o r d ic o l l o r o n o m ev o l t al a c a r t ae f i n i s c ei n Igloria. che gira s t r a n i e r oh a u n d i s c o d ' o r c h e s t r a Ragazzo I v e l o c ec h e p a r l ad ' a m o r e . che gira che s t r a n i e r oh a u n d i s c o d ' o r c h e s t r a Ragazzo I g i r a c h e p a r l ad ' a m o r e

Codo di lupo
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Andreo
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\fILA\C)

c o p r . g h r ) t e T r i r , \ r r r t i z r o '\rr u s L c a I ji {B?+b-r ASSocrATr I I,DII.IoNS 23 IIALIE


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Mim Sol

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M i a m a d r em i d i s s e- n o n d e v i g i o c a r e con gli zingarn i elbosco M i a m a d r em i d i s s en o n d e v i g i o c a r e i elbosco con gli zingarn giverde M a i l b o s c oe r a s c u r oI ' e r b a l v e n n eS a l l yc o n u n t a m b u r e l l o gi alta m a i l b o s c oe r a s c u r oI ' e r b a d i t e a r n i a m a d r ec h e n o n t o r n e r . A n d a i v e r s o i l m a r e s e n z ab a r c h e p e r t r a v e r s a r e spesicento lire per un pesciolino d'oro A n d a i v e r s o i l m a r e s e n z ab a r c h ep e r t r a v e r s a r e s p e s ic e n t ol i r e p e r u n p e s c i o l i n o cieco. Gli montai s u l l ag r o p p as p a r i ii n u n b a l e n o a n d a t ea d i r e a S a l l yc h e n o n t o r n e r o . Gli montai s u l l ag r o p p as p a r i ii n u n m o m e n t o m i a m a d r ec h e n o n t o r n e r o . ditea

V i c i n oa l l a c i t t t r o v a iP i l a rd e l m a r e c o n d u e g o c c i e d ' e r o i n as ' a d d o r m e n t a via l cuore. V i c i n oa l l e r o u l o t t e s t r o v a iP i l a rd e i m e l i b o c c a s p o r c ad i m i r t i l l iu n c o l t e l l oi n m e z z oa i s e n i . M i s v e g l i a is u l l a q u e r c i aI ' a s s a s s i n e ora fuggito dite al pesciolino che non torner. M i g u a r d a in e l l os t a g n oI ' a s s a s s i n s o' e r ag i l a v a t o d i t e a m i a m a d r ec h e n o n t o r n e r . S e d u t os o t t o u n p o n t es i a n n u s a v a il re dei topi s u l l a s t r a d a l e s u e b a m b o l eb r u c i a v a n o copertoni. S d r a i a t os o t t o i l p o n t es i a d o r a v ai l r e d e i t o p i s u l l a s t r a d al e s u e b a m b o l ea d e s c a v a n o i signori. M i p a r l os u l l a b o c c am i d o n u n b r a c c i a l e t t o d i t ea l l aq u e r c i a c h e n o nt o r n e r o . M i b a c i o s u l l a b o c c a m i p r o p o s ei l s u o l e t t o d i l e a m i a m a d r ec h e n o n t o r n e r . M i a m a d r em i d i s s en o n d e v i g i o c a r e c o n g l i z i n g a r in e l b o s c o m a i l b o s c oe r a s c u r o I ' e r b ag i v e r d e l v e n n eS a l l y c o n u n t a m b u r e l l o .

Zrichilwggia
M u s i c ed i

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- M. tsUBOA h DE ANIJRL
Ar l l^nF

Allegro vivace
Strum.

62
segue

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f J U B A L , s . r . l . ,V i a B e r c h e t ,2 - 2 0 1 2 1 M I I - A N O . \ E D I T O R I A S S O C T A T I , s . r . l . ,V i a B c r c h c t ,2 - 2 0 1 2 . 1 M I L A \ O . Editori proprictari. Tutr i diritti sonoriscrvati.


MLR

c o p y r i g h t G - 1 9 7 8 b v t - d i z i o n r M u s r c a t i l r , t + b * , 1

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134

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D i c h i s s uc h e b a b b uc i h a l a c t ul a m e d d up a l t it i presa, LSer lu muntiggiu r i u c u l u s a r ul i c c h i s u l c n il u - t r a u tmannu m o n t im c c i ue z i r i c h l t i e m ' h a il a c c a t u M a t u t r s e rt e n t ul u n u e l a c a s ae t u t t uc h i s s u chev'era L'ndrentu l i p i r rb u t r r o e l ' o l t uc u l t i a t o e d a p id i s e i m e s i c h e m i 'ndatu In'era p a r i au n c a m p u s a n t b uu m b a l d a t u T i n i s e i a n d a t ua c a m p c u n l i s i g n u r if n d i t ic o m a n d [da to muddri e l i s o l d i d i b a b b uI ' h a is p e s it u t t i i n . o r ' b o n l : T i l i : , : l c h e t o f i d d o l ua c a t t r ' a n na jaj I'ucchjali Lsqrur rdrl M a m e m u d d rc r a m p ad a s i g n o r a a mefiddolu cunnosci d i m i l l ip a r u l i Ipii.r l a t o j a m u g n e dd i i la manzna a la sera e l i t o i f i d d o l is o b r u t t id i t a r r ae d i l o z z u e a n d a r na i c u i u s sa i c a l c h ez i r c c u C a n d ut u s e i p a l t u t u piagnic i o m eu n us t d d u suldatu e d a l i b a b b i d i l i t o i a m a n t it ' h a s a l v a t u tu fratddl e s i l u c u r g g i uc h e t ' f i l m a t u s e m p r ec h d d u chill'mu a vidiin piazza c a I ' h a p i t o s t ul u m u r r o p a p o n r m i e lu stantu l a f a c c i ai n c u l u .

traduztone D q u e l l oc h e p a p c i h a l a s c i a t o l a p a r t em i g l i o r e ti sei Lpresa l a c o l l i n ar o s s a con il sughero levacche sorcine,e il toro Igrande pietre, c i s t oe l u c e r t o l e . e m ' h a l a s c i a t o M a t u t i s e i t e n u t oi l r u s c e l l o e l a c a s ae t u t t oo u e l l oc h e Ic'era dentro l e p e r e b u t i r r ee l ' o r t o c o l t i v a t o e dopo sei mesiche me I n'eroandato sembrava un cimitero bombardato T e n e s e i a n d a t oa v i v e r ec o i _ s i g n o r f acendoti i, L c o m a n d a rd ea t u a m o g l i e e i s o l d id i p a p l i h a i s p e s it u t t ii n d o l c i u m im , e_dicin ee L g i o r n ali g i g l i f i g l i o l o 4 chetuo a a n n ia v e v a occhiali. M a m i a m o g l i ev i v e d a s i g n o r a e m i o f i g l i oc o n o s c ep i u L d i 1 0 0 0P a r o l e l a t u a m u n g ed a m a t t i n aa s e r a e l e t u e f i g i i e s o n o I s p o r c h ed i t e r r a i q u a l c h es e r v o e d i l e t a m ee a n d r a n n oa s p o s a r s a I pastore come un E t u q u a n d os e i p a r t i t os o l d a t op i a n g e v i Lbambinetto e d a i o a d r i d e l l e t u e a m a n t rt ' h a s a l v a t ot u o f r a t e l l o e s e i l c o r a g g i oc h e t i r i m a s t o s e m p r eq u e l l o c e l a lvedremo in piazza c h i h a l a t e s t a d u r a e n e l f r a t t e m p om e t t i m il a f a c c i a i n I culo.

Parlando delnoufragio della "London Volour"


^,^^ _ I DL ANDRE M. BLJBOA
Iesto e Mirsiccd

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Moderato

63
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P(rylato: I marinai

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1 l c a p i t a n oh a u n a m o r e a l c o l l o v e n u t o a p p o s t a d a l l ' I n g h i l t e r r a i l

di via Roma

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sta scenilendole scale ogni dozzina di gradini trova una mano d,apestare ha una frusta Eiocattolo

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I m a r i n a if o g l i e d i c o c a d i g e r i s c o n o in coperta l l c a p i t a n oh a u n a m o r e a l c o l l o v e n u t oa p p o s t ad a l l ' l n g h i l t e r r a ll pasticciere d i v i a R o m as t a s c e n d e n d o le scale o g n i d o z z i n ad i g r a d i n i t r o v a u n a m a n o d a p e s t a r e h a u n a f r u s t ag i o c a t t o l o s o t t o I ' a b i t od a t e . E l a r a d i o d i b o r d o u n a s f e r ad i c r i s t a l l o d i c e c h e i l v e n t os i f a r l u p o i l m a r e s i f a r s c i a c a l l o ll paralitico t i e n ei n t a s c au n u c c e l l i n o blu cobalto ride con gli occhi al circo Togni quandoI'acrobata s b a g l i ai l s a l t o . E l e a n c o r eh a n n op e r d u t ol a s c o r h m e s s a e gli artigli i marinai piovono u o v ad i g a b b i a n o s u g l is c o g l i l l p o e t am e t o d i s t a h a s p i n e d i r o s a n e l l ez a m p e p e r f a r e p a c ec o n g l i a p p l a u s i p e r s e n t i r s ip i u d i s t a n t e l a s u a s t e l l as i o s c u r a t a q u a n d oh a v i n t o l a g a r a d i s o l l e v a m e n t p da oe s i E c o n u n os c h i o c c o d i l i n g u ap a r t ei l c a v od a l l ar i v a r u b a l ' a m o r ed e l c a p i t a n oa t t o r c i g l i a n d o l le a vita ll macellaio m a n i d i s e t a s i d a t o u n n o m ed a b a t t a g l i a t i e n ef a s c i a t e d e n t r oi l f r i g o n o v e m a s c e l l e antiguerriglia ha un grembiule a n t i p r o i e t t i lt e ra il Giornale e il gil. E il pasticciere e i l p o e l ae i l p a r a l i t i c o e la sua coperta si ritrovarono s u l m o l o c o n s o r r i s id a c r u c i v e r b a a s o r s e g g i a r siil c a p i t a n oc h e s i s p a r a v an e g l i o c c h i e il pomeriggio a d i m e n t i c a r lc oo n l e s u e p i p e e i s u o i s c a c c h ! e si fiutarono c o m p a t t in e i s o t t i n t e se i n e l l ea z i o n i c o n l r o o g n i s o r t a d i n a u f r a g ie d i a l t r e r i v o l u z i o n i e il macellaio m a n id i s e t ad i s t r i b ule m u n i z i o n i .

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Mi;sr:c cl'

137

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Molto moderato

64

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Sol

s.r.l., V i a B c r c h c t . 2 2 0 1 2 1r l f r L A N a ) . L o ' z r o n r ' u u s r c a r rI J U B A L , A S S o c f A T I , : . r . 1 . ,V i a B c r c h c t2 , - 20121\fILA\O t Eotront Editori proprictari. Tutti i diritti sonoriscrvati. MLR 2

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f Erlizioni \fuscali JUR.\L s.r.l.,via B.r'hct' - Nfll..\\O i r-,qOO s.r.l., \'ia Ilcccaria, 5 F.ditort proprletarl. futti i dirilli sono riscrvati.

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Qucllo chc non ho una canticia bianca q u e l l oc h e n o n h o r ' u n s c a r r t \ r in banca q u c l l o c h e n o n h o s o n ol c t u e p i s t o l e p e r c o n q u i s t a r mi il c i c l o p c r g L r a d a g n a r m i l is o l e . Qucllo chc non ho di farla franca q u c l l oc h c n o n h o q u c l c h e n o n m i m a n c a quello che non ho sonolc tue parole per guadagnarm ii l c i c l o p c r c o n q u i s r a r mi il s o l c . Q u e l l o c h e n o n h o u n o r o l o g i oa v a n t i p e r c o r r c r ep i u i n f r c t t a c a \ r r \ i p i i r d i s r a r r t i q u c l l oc h e n o n l r o e u n t r c n ol r r r u g g i n i t o clrcnri riporti irrdictro .la doic 5onpertito. Q u c l l o c l l c n o n h o s o n oi t u o i d c n t i d ' o r o q u c l l o c h e n o n h o u n p r a n z od i l a r o r o q u el l u c h c n o n h o q r r c r r a prrrcria ^ i ; , f ^ , . , .d c l l r r n a l i n c o n i a . O u c l i o eh c ' n o n h o s o r r . lrc m a n i i n p n s t a q u c l l o c h c n o n h o u n i n d i r i z z oi n r a s c a qucllo che non ho sei tu dalla nria parte qucllo chc non ho di frcgarria carte. Q u e l l o c h c n o n h o u n a c a m i c i ab i a n c a qucllo che non ho di farla franca qucllo che non ho sonole tue pistole p e r c o n q u i s t a r mi il c i c l o p c r g u a d a g n a r mi il s o l c . Quellochc non ho...

pastare Conta delservo


_M BUBOIA. F DEANDRE
I c s t l c M i r : i c cd

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f Edizioni Musicali JUB.\L s.r.l,, via Rcrchct, 2 - 201 2 I IIIL.{NO FADO s.r.l.. Via Bcccaria. 5 - l\f IL.ANO. Editori prop.ietari. Tutti i diritti sono riservati.

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Fiume Sond Creek


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E DEANDRE M BI.JBCLA

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I Ild?ion; l{rrscal, JUII-\1. s.r.., I f ' { l ) ( ) r . r . l . .\ r a U e , . . , , i . , , 5I:,rlitori proprictari. I'ulti i diritti sono riscrvari.

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nel - l'al-tro il

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S i s o n p r c s i i l n o s t r o c u o r e s o t t o u n a c o p c r t as c u r a s o t t o u n a i u n a m o r t a p i c c o l a d o r m i v a m o s e n z ap a u r a di vent'anni fu un generale o c c h i t u r c h i n i c g i a c c au g u a l e
f , r ,u , .r .c.nraln u, r F,Lrrrrq ,li r n111'3111i

figlio d'un tcmporalc c ' u n d o l l a r o d ' a l g c n t os u l f o n d o d e l S a n d C r e e k . I nostri gucrricri troppo lontani sulla pista dcl bisonte e q u e l l a m u s i c a d i s t a n t cd i v c n t s e m p r ep i f o r t e chiusigli occhi per tre volte m i r i t r o v a i a n c o r al c h i e s ia m i o n o n n o s o l o u n s o g n o m i o n o n n o d i s s es a l ' o l t e i p c s c i c a n t a n os u l f o n d o d c l S a n d C r c e k . S o g n a it a l m e n t ef o r t e c h e m i u s c i l s a n g u ed a l n a s o i l l a m p o i n u n o r c c c h i on c l l ' a l t r o i l p a r a d i s o le lacrimc pi piccole le lacrime pi grosse q u a n d o 1 ' a l b e r od e l l a n e v e fior di stellcrosse ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek. Q u a n d o i l s o l e a l z l a t e s t a t r a l e s p a l l ed e l l a n o t t e c'erano solo cani e fumo e tende capovolte t i r a i u n a f r e c c i ai n c i e l o per farlo respirare tirai una frecciaal vento per farlo sanguinare l a t c r z a f r e c c i a c e r c a l as u l f o n d o d e l S a n c lC r e e k . S i s o n p r c s i i n o s t r i c u o r i s o t t o u n a c o p c r t as c u r a s o t t o u n a l u n a m o r t a p i c c o l a d o r m i v a m o s c n z ap a u r a f u u n g e n e r a l cd i v e n t ' a n n i o c c h i t u r c h i n i e g i a c c au g u a l e f , , ,u,, ^^-^-^l- J: ..^nt'unni ru , \LilL, figlio d'un temporale ora i bambini dormonosul fondo del Sand Creek.

HotelSupromonte
_M BUBOA E DEANDRE
Testo e r^i'1Lr'r,. it C

145

Molto moderato

68
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fiam-me -

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f I-rjrzoni lvfusicali JUR-\L s.r.l., via Rerchct, 2 - 20121 f .\DO s.r.l., Via Ileccaria, 5 - lr1ILA\-(). F:,:.,ri proprietari, f.:lr r drritti sono riscrvati.

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E se vai all'Hotel Supramonte c guardi il cielo t u l ' c d r a i u n a d o n n a i n f a m m ee u n u o m o s o l o e una letteravera di notte falsa di siorno e p o i s c u s c a c c u s ee s c u s c s e n z a r i r n o e o r a v i a g g iv i v i r i d i o s e i p e r d u t a c o l t u o o r d i n e d i s c r e t od e n t r o i l c u o r e ma dove dov' il tuo amore,ma dove finito il tuo amore. Grazie al cielo ho una boccaper bere e non facile g r a z i e a t e h o u n a b a r c a d a s c r i v e r eh o u n t r e n o d a p e r d e r e e u n i n l i t o a l l ' H o t e l S u p r a m o n t ed o v e h o v i s t o l a n e v e s u l t u o c o r p o c o s d o i c e d i f a m c c o s c i o l c ed i s e t e p a s s e r a n c h e q L l e s t a s t a z i o n es e n z af a r m a l e passer q u e s t ap i o g g i a s o t t i l e c o m e p a s s ai l d o l o r e ma dol'e dov' il tuo amore,ma dovc finito il tuo amore. E o r a s i e d o s u l l e t t o d e l b o s c oc h c o r m a i h a i l t u o n o m e o r a i l t e m p o u n s i g n o r ed i s t r a t t o u n b a m b i n o c h e d o r m e m a s e t i s v e g l ie h a i a n c o r ap a u r a r i d a m m i l a m a n o cosaimporta se sono caduto se sono lontano p e r c h d o m a n i s a r u n g i o r n o l u n g o e s e n z ap a r o l e p e r c h d o m a n i s a r u n g i o r n o i n c e r t o d i n u v o l e e s o l e m a d o v e d o v ' i l t u o c u o r e ,m a d o v e f i n i t o i l t u o c u o r e ,

Franzisko
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E DEANDRE M BUBOA

Allegro moderato

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I t : :,ori l\f uscali JUB-\L s.r.l., via Berchet, ? - 20121 , t {l)() s.r.., Via Beccaria, 5 - llf ILAliO. f:.:_:. proprietari. ;-:r. r dirltti sono riservati.

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H a n n o d e t t o c h e F r a n z i s k a s t a n c ad i p r e g a r c scgnale t u t t a n o t t c a l l a f i n c s t r aa s p c t t ai l t r - r o q u a n t oe ' p i e e o l o i l s u o c u o r c g r a n d el a m o n t a g n a q u i n t t L r g liil s L i ud u l o r c p i u d i u n c o l t c l l o ,c o l t c l l od i S p a g n a . T u b a n d i t o s c n z al u n a s e n z as t e l l ec s e n z af o r t u n a q u c s t an o t t e d o r m i r a i c o l s u o r o s a r i os t r c t t oi n t o r n o a l tuo fucile. T u b a n d i t o s e n z al u n a s c n z as t e l l ee s c n z af o r t u n a o u c s t an o t t e d o r m i r a i c o l s u o r o s a r i os t r e t t oi n t o r n o a l tuo fucile. s t a n c ad i b a l l a r e Hanno dctto chc Franziska con un uotnochc non ridc e non la pu baciarc i n m e z z oa i r a m i t u t t a n o t t e s u l l a q u e r c i al ' h a i s e g u i t a i tuoi occhi come dtle cani dictro il palco sull'orchcstra N l a r i n a i od i f o r c s t as c n z as o n n o c s e n z au n a c o n c h i g l i ad a p o r t a r c o I t { a r i n a i od i f o r e s t as c n z as o n n o e d a p o r t a r ec s e n z au n a c o n c h i g l i a s e n z ac a n z o n i una rete d'illusioni. s c n z ac a n z o n i una reted'illusioni.

s t a n c ad i p o s a r e Hanno detto che Franziska non la pu guardare e d i p i n g e per un uomo che f i l o f l o d c l m i o c t r o r ec h e d a g l ' o c c h ip o r t i a l m a r e mi sa discgnare. chc nessttno c ' u n a l a c r i m an a s c o t a T u b a n d i t o s c n z al u n a s c n z as t c l l c c s c n z af o r t u n a q u c s t an o t t c d o r m i r a i c o l s u o r o s a r i os t r e t t oi n t o r n o a l t u o f u c i l e . fortuna l u n a s c n z as t e l l cc s e n z a T u b a n d i t os e n z a rottoal tuo fucile. q u c s t an o t t c d o r n r i r a ic o l s u o r i t r a t t o p r o p l i c -s n o n r i c s c ep i u a c a n t a r e H a n n o d c t t oc h e F r a n z i s k a a n c h c I ' u l t i m a s o r e l l at r a u n p o ' v e d r s p o s a r e l ' a l t r o g i o r n o t " f a l t t o u o n t o l e h a s o r r i s op e r l a s t r a d a e r a c c r t o u n f o r c s t i c r oc h e n o n s a p c v aq u c l c h c c o s t a v a . d i f o r e s t as c n z as o n n oe IVlarinaio s e n z au n a c o n c h i g l i ad a p o t t a r e o N'larinaio d i f o r e s t as e n z as o n n o e s c n z au n a c o n c h i g l i ad a p o r t a r c o s c n z ac a n z o n i una rcte d'illusioni. s c n z ac a n z o n i una retc d'illusioni.

Seti tngliossero o pezzecU


Moderato

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CODA
DalX al0 poi Cod,o

Se ti tagliassero a pezzetti il vento li raccoglierebbe il regno dei ragni cucirebbe la pelle e la luna tesserebbe i capelli e il viso e il polline di Dio di Dio il sorriso. Ti ho trovata lungo il fiume che suonavi una foglia di fiore che cantavi parole leggere, parole d'amore ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso. Rosa gialla rosa di rame mai ballato cos a lungo lungo il filo della notre sulle pietre del giorno i o s u o n a t o r ed i c h i t a r r a i o s u o n a t o r ed i m a n d o l i n o alla fine siamo caduti sopra il feno. Persa per molto persa per poco presa sul serio presaper gioco non c' stato molto da dire o da pensare l a f o r t u n a s o r r i d e v ac o m e u n o s t a g n o a p r i m a v e r a s p e t t i n a t ad a t u t t i i v e n t i d e l l a s e r a . E adessoaspetterdomani per avere nostalgia s i g n o r a l i b e r t s i g n o r i n af a n t a s i a cos preziosa come il vino cos gratis come la tristezza con la tua nuvola di dubbi e di bellezza. T ' h o i n c r o c i a t aa l l a s t a z i o n e c h e i n s e g u i v ii l t u o p r o f u m o p r e s ai n t r a p p o l ad a u n t a i l l e u r g r i g i o f u m o i giornali in una mano e nell'altrail tuo destino c a m m i n a v if i a n c o a f i a n c o a l t u o a s s a s s i n o . Ma se ti tagliasseroa pezzefti il vento li raccoglierebbe il regno dei ragni cucirebbe la pelle e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso e il polline di Dio di Dio il sorriso.

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- M BUBOA E DEANDRE

Moderato

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Gli aranci sono grossi i limoni sono rossi l a s s , l a s s i rn e i v e r d i p a s c o l i . Ogni angelo un bambino sporco e biricchino lass,lass nei verdi pascoli. E o r a n o n p i a n g e r ep e r c h presto la notte finir con le sue perle stelle e strisce in fondo al cielo e ora sorridimi perch presto la notte sc ne andr c o n e s u c s t e l l ca r r u g g i n i t c in fondo al mare. La radio suona scmpre canzoni da ballare l a s s ,l a s s un e i v e r d i p a s c o l i niente da scommettere tutto da giocare l a s s ,l a s s u n e i v c r d i p a s c o l i . E o r a n o n p i a n g e r ep e r c h presto la notte se ne andr con le sue perle stelle e strisce in fondo al cielo e ora sorridimi perch presto la notte finir c o n l e s u c s t e l l e a r'n rp "b s " i"n ' "i r e i n f c , n d oa l m a r e .

Non c' d'andarea scuola ti bastauna parola l a s s ,l a s s u n e i v e r d i p a s c o l i c' carne da mangiare erba da sognare l a s s ,l a s s n e i v e r d i p a s c o l i . E o r a n o n p i a n g e r cp e r c h presto la notte finir con le sue perle stelle e strisce in fondo al cielo e ora sorridimi perch presto la notte finir con le sue stelle arrugginite in fondo al mare.

Gli aranci sono grossi i limoni sono rossi l a s s r ,l a s s n e i v e r d i p a s c o l i pap non c'ha da fare pap ti fa' giocare l a s s ,I a s s n e i v e r d i p a s c o l i . E o r a n o n p i a n g c r ep e r c h presto il concerto finir con le sue perle stelle e strisce in [ondo al cielo e ora sorridimi perch p r e s t o i l c o n c e r t os e n e a n d r c o n l c s u e s r c l l ca r r u g g i n i t e in fondo al mare.

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f Edizioni Muicali JUBAL s.r.l.,via Btrchet,2 FADO s.r.l.. Via Beccaria. 5 - MILA.r..O. Editori proprietari. Tutti i diritti sono riservati.

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Umbre de muri muri de moin dundene vegnduve l' ch'on do'n sciw duveo l'n-o o se mustrono e o neutte o n' puntou u cutellu guo e o muna l'segh' restouDiu u Diu l' in Ee u s'e gh'e foetu u nu e osse ne sciurimmu do u mo pe sciug do u Drio 'nto c de Prrc o o funun-o di cumbi E'nt'o co de Priochi ghe sot int'c du Dro che u nu l' moin gente de Lgonfocce da mondillo l' qui che du luassuPreferiscion de bun udu figge de fomiggio che i peu ommle senzou gundun 'ste Eo Donseveue cose che doi cosedo beive,cosedo mongto frittuo de pigneugioncu de Purufin de boe'nt'u meximu vin Eervelle losognedo ftddi oi quottu tucchi de lvrede cuppi (2) Ncittgu in oegruduse E'nt'o borco du vin ghenoveghiemu nsc'ischeuggt 'nt'i euggi emigronttdu re cu'i ctoi do puilurechugge finchu mottn cresci fr di goneufferue d figge bocond'o cordo morso d'oeguoe de so cheo ne ligo e a ne poru'nte'no creuzo de m. ( I ) Creuzo:qut tmpropriomentetrodotto mulottiero. ln reolt lo Creuzo nel uno sttodo suburbonoche genovesoto storre fro due muri che solitomente i confinidi proprieo. determinono (2) Lvrede CUPPrgatto.

^"1.ra; li O m b r e d f a c c et c c : ' . , : ' . ' " ' ( ' da dove vnrl dor a a"e .:''(:a'..: ' d c u n P o s t o/ 6 Y 2 i 6 ' - ' t t ; s ' - c s : ' I ' ico la ,l . . .', e i c n o t t e c ! h o D L ) . , i a ' .ra : 'a .' e a no''o" '." - '-' t tD n v o i A e i n a r e i o a a > ' : . :.. uS.EtTA,jat r,Ata !C, 1l:: -.J.': - ,". '. i,. /"4ULA IriEa/ o i J af a . t a n d e c o i o ' ' n 5 '. e ' 1 . j a l s - :

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SIDUN U me ninin(l) u me uma /erfe grosseou su d'om d'om tmu duge benignu de teu muoe spremmu'ntomoccoio de ste de sta e oua grmmu de songueouge e denu de loete e i euggi di surdow chen orrogg o o buccococciui cu'o sccimmo de b o scurrto gentecumme selvoggin-o finch'u songuesoNoegunu gh'smurtnu. o que e doppu u feru in guo t feri d' prixn 'nte e d' ferie o semensovelenuso depurtozn perchde nosttu do o ciono o u me nu peuo ci cresceoerbuni spico ni flggeu cioo me'nin l'eredita /' oscuso 'nte sto qitta ch'o brxo ch'o brxc inta setoche chin-o e tn stu gron cioeu de feugr, pe o teu morte prcctn-o. (l) Vezzeggouvo che sto per bombino

5rDOllE
it mio bombjna tl mta rlmrO iaDDra grosseai sole t mtele dt mtele tumare oolce Dentgna dt tuo modre spemlto nellofo umdo d e i /e s t c r e d e / / e s r o t e
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con lo schtumo ollo bocco aoccntarrd ognelll /c gente come sel,ogg,no a ^Sepu,r
C^-^^ .l -^^^,,^ -^1,,^,-^ irl ,Lr rq 1' )ur /xuq )gryuLrLU

non glt ho spentolo vogln n gg,o,ferr,detto e dODo,'fsrr6 Dngtone


e nelle fct tte ,r Spr.p . c/Fnn\O de/iO

depo40z,one De,Che d' nostr o doln Denuroal mOdo


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coo bombno mto I'eredrta e ndscosto tn questacttto che bruaa che bructo nelloseroche scende
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E DE ANDREC M PAGAN/

Moderato
segue

sciab-bre

se zeu- ga'l

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sciu tun

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quan-duu ved-de brt

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quan-duu ved-ded

bel

ve - gnea

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pig-gia gam-beee

f Edizioni Muicali JUBAL s.r.l.,via Brchet,2 - 20121 MIL.{NO. FADO s.r.l., Via Bcccaria, 5 - MILANO. Editori proprietari, Tutti i diritti rcno riservati.

MLR 2

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t64

lou e'

gaa-giou

tra - vag - giu du--

vu-

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pre- xu --.

spun-oia spua-cia u rem-mu

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La Si

r Mi

n
fin -

ti-

ti-au

rem- mu

r Mi

I quo- sta a l' a me st - ia veuggiu cun- t 'n p prim- ma ch' ve-gi- i


ame

Mi

pe- ste 'ntu mur- t

que- sta a l' a

'nsci lib - bri de st - ia

S i - n n C a - p u - d np a - s c i .

sut-tuu

ti-mun cu

8'ran

Mr

ca- ru

c'u

mu-ru'ntehbrod-,r

fd- ru

'.a neut-e

ch'u freidu u

Mi gra-scta u

La

Mi

La

te spa e u

te

re- mor-de

La

Mi

set-tuu petr -

Meo - ca

ved-de

U-ri

'trsce 'na

3ec-ol

ti-mon a

le - bec-ciu

sar- vn-du-ghea vit-taeu

3clr-

-bec - cu

m me bel-I'a- mii

a sfur - ti - na a

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ch'u

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La

si

frt
rl La Si

a^dlib.
-. -

PA5C'A CAPUDAN 5INAN I/) 'nsci gola festeflosci


o lun-o e saobbre sezeugon o me o l'e restoduv'ol'o ii furtin-o Denu remenolu (2) intumezudu m 'n gh' pesciu tundu u vedde brne chequondu u vo'nsciu fundu tnw mezudu m pollo gh'e'npesciu belle u vedde chequondu u vegne o golla dexenueve E ou posu d'i onnich'eon e e ma brosse sesunpiggio gombe nueve l' cantou tnmbttu d'olluoo consn in trovoggiu du e u /ous'gongiou vugot' do vugprexun u remmufin ou p spuncio e spuncio vugot' da vug6turnieu (3) e tJotJou remmuftn o u cheu o ,' o rnestoio e questo e t' veuggiu cunt 'n p primmo ch' vegii 'ntlJmuttii o me peste o l' o memitio e guesto o memio du Cigi) mo'nscilibbride stbio Posci Sinn Copudn E suttuu timundu groncru de foru c'u muru'nte'nbroddu 'no neute ch'u freiduu te morde u te giscio u te spoe u te remorde o Mecco u penso e u Beyossettu 'nsce'no secco e u Yedde Uri ghegiu u timno lebecciu o vito e u sciobeccu sarundughe omme bell'om a l''n grifun o sfurti,n-o du belinun ch'ugio'ngiu testo amme bell'omi) o l''n belin o sfurtin-o ou c civixn ch' xeuo'ngiu e ouesto o l' o me suiio

e t' veuggiucunu 'n ch' a vegiio fi primma 'ntu murtii o rne peste e questoo l' o memia a memio du Q,igo mo'nsci libbri de stio Copudn Posci Sinn E digghea chi me ciommo rnegiu o |orgenw e l'u che o ttne ricchesse Sinongh'o losciude lux ou s Mumii ou posw du Segn giostemmondu inu mezu du m gh''n pesciu undu che quondu u vedde brtte u vo'nscifundu intu mezu du mo gh' n' pesciupollo che quandu u vedde belle u vegneo gollo ll ) Ne/lo secondomew del XY secoloin uno sconto olle isole Gerbe tro le flotte dello repubblicodi Genovo e guello turco insiemead olvi prigionierivenne cotturoto doi Mori un morinoio di nome Cicolo che divennein egurto Gron Visir il e Serroschiere del Suluno ossumendo nome di SinnCopudn Posci. (2) Riarnello popolore di olcune locolito rivieroscheur reniche. (3) Turwieu: letterolmente " imbuto'.' Termine usoto per indicoreun individuo che mongio smodotomente. SiNANCAPUDANPASCiA Ieste foscitesullogoleo le scnbolest gtoconoIo luno lo mio nmostodov'ero per non sLuzzcorelo fortuno tn rnezzaol more c' un Desce tondo che quondovede/e bruttc v6 5utfondo n mezzo ol more che n pescepollo che quondorede ie beiiev,2n23 96116 e oi postodegh onntcheeronodrcnnnove sr sonopresrle gombe e le mrc broccto
NUOVC

do ollora la conzone I'ha conrctc ',:'-a e I iovora e dtventoto fattcc voga devt vogore Drlgtontera

e sD/ng/
vogodc/, ragore trn,buto e tro (o ii remo ftnoal cora e qlesro 10rr,E star,o rocca.iata e te ia voglto n po Drtrto che:a uea(aco mr pest/nei r'a'-.aa e questae /c rrero' ; lo memoro del C catc mo sulltDn ot stat,a Snn CapudcnPasc e sottorl ttnone del gron corro can e loc( a ' sr 6, 9q66, t6' , t tnn nt p -f.p
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olla Meccc e r/8ey sedutopenso e vede/e Ur su uno secco gh gro I ttmone o libeccto lo vtto e lo scnbecco solvondoglt omore mio bell'omore la sfortuno un owoltoto chegtrc tntornoollo testodeil'ralbec,iie omore mp bell'omore
ln cfnrtt tnn t ta anTz^ rhp vnln nf.rnn
nt t<tn p ln mtn

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raccontore e te lo voglto un po' pnmo che lo vecchnrc rni pestrnelmortoio


p nt ttr<tn ln mcmnrn

lo memono dt Crcolo mo sui iibrt di storio


\'nnn I at,, ,nn Pn<r n

E dtglio ch mi chtomarnneFci. altc,?e'': '. , , che a tutte le rrcchezze ' ' '.. Snon ho concesso d, 1'11i Moorre:.:: . , :'- '. besternmnndo n mezzool more c e -' :a: -- "
rhaa,,nnn.d -'' ".

n mezzoal rnare(t -' t,|: ': I


r h a\ ! n,,nnr, vuu ,.a, t 'a . -'

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.a.

r66

A prttimo
I e s t ce . M r s i c cc r

CM, PAGAN/ F DEANDRE

Moderato

76

su ghe pos - su

nu gh'

bras - ee

po f u

nai - nd

'1"
I

Soll Re

Sol Re

Tnu gh'
m&s-8a-oan

Soll

re in-fua-do a e

brae -

6 Sol Re

l-r
Soll R.

o Sol R"

gh' 'a pi - guu

du

oh'u pe h

cr
Sol4
l(e

o Sol

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E; oa scet - ta lar-ga h d

T; gi-stu peE-

gh' 'qa

S ol 4 -R;

Sol

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Sol 4

o Sol

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f Edizioni Muicali JUB.A,L s.r.l., via Berchet, 2 - 201 2 I MIL-A,NO, I FADO s.r.l., Via Bcccaria, 5 - MILANO. Editori proprictari. Tutti i diritti rcno riservati.

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copyright bv Edizioni Musicali fYt"ti;lil O 1e84 I

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DatXat9 poi seguc

mi sun'a

ti - ma ri- spet-t

cun

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che quan-du a

ma

l''o stras - s

ghe

du m a e .

Sol4 Re

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T . La

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La

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Re

PITTIMA(I) Coso ghepossughe possuf se nu gh' e brossepe fo u motno se infundoo e brossenu gh' mn du mossocn e mi gh''n pgnudu ch'up'n niu 'n gh''no coscetto lorgo diu grstupe oscndtme c'u vestu dero'n fiu e voddu in giu o gerco i din o chi se i tegne e ghe l'n preste e ghe i dumondu midomente mo in mezu o gente e o chi nu veu dAseroxn che p de stn cuntru u Uun ghemondu o d che vrvel' cu mo o bu-n mercou . mi sun'no pifumo rispeno e nu on'nguo cunlo 'n che quondu o vtttmo l'e soss ghe d du ma (l) Allo pit:mo, oncorooggi snonimo noiosoe owicctcoso, di personoinsistente, si offidovo il compiu do porte di cinodini privou dell'onco Genovodl esigerei crediudei debitoriinsolvent.

'A

LA P'lr r,'1 C o s o c i p o s s oi b . e -,r ._ per [Are ;l r:1,'1 Se ,rOn hO le D,OCCiO n , i .:' , n t e , o n h o 52 fondo oilc broccto Cel rnt,rc: ,' :, e f c ,, Dgaora cne semDra Lt ., a.,
ha tn lornre lnroet t n

g/Lrsto con r/yestrf o Der.cs(andermt


d,c" - : .' e vodo n guo a (hedere t soldl d chi se /r t/ene e glrclrhcnno prestctr e gleh damanda ttmamente O n - e 1 / O C t '. ? e " : e o cnt non vuole oorsi rogtone c h e s e m D r e d t s t o r n u t r ec o n t r a t l l u o . a q l t m o n o o a 1 t r e c n e v t v e r ee c a r a mc a Duan nercoic D SOnA u n A p / ft / m d r i s p e t t o t d e n o n o n a r e1 g t r a o r c c c o n t a r a C h e q A n d Al O v i t i t r n j e u n a S t r a c a t o . a glt da 'ci - '

-.' ' - tto

r68

A dumenego
Testoe Mr.tsrcct d,
T ^r i^ r^^h l)t ANDRE e M, PAGAN/

Moderato

77
ltl

(n")

Mosso

- me- ne-g'a

fan

cap-pel - lio

oeu- vu rreu- vu u

cu 'a

ma-

-da-maa

ma'D

te - sta o

be - lin

che

fe - sta o be - lin

che

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a tt-ti a -

- preu -vu pruc

ces - gtun

d'a

Te

re - sin-a

du

Te

tia

Re L"

Rc

-ci

de cheu.scee de

tet

tiu

ghe fan

u -

sci-tu an-che i

prc

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ma-ma

f ! q i : i 9 n i M u i c l l i J U B A L s . r . l . , v i a B e r c h e t ,Z - 2 O l 2 l M I L . { N O . I . | A P O s . r . l . , V i a B c c c a r i a ,5 - M I L A N O . qrrorr proprretart. Tutti i dirirri rcno riservati.

MtR 2

C o p y r i g h@ r r e 8 4b y E d i z i o n M i usicati

I i!.r$;l,l

r69

ma- ma dam-me

lan-che veug-giu a-s, a ca

sn veug-giu a-r,. a

ca -

srn

ci s'ad -

cit - tae

eug-g'l e

quel-lu

che ou_

eab-bu e

C i a m - b e r-

-gonms-se de ter - sa

man

e in Pun-te -

I'he mu-stran

Ciam-ber -

sis - ea

be -

ln

Fu-re

cheu-sce

de

sciac -

ca

-gnn mus-se de ter - sa

e in Pua-te - rel - lu ghe mu-straol'o' - xel -lu.

170

\---------'l

---------./ ad lib.

A DUMENEGA(t) o fon u g,u Quondu dumenego coppellnneuvuneuvuu vesu 'n cu'o modomo o modomo tesa obelin che festoo beltnche festo o tutlJopreuvuo pruccessrun d'o Teresin-o du Teresn tttt o m e figge du diou che belrnde lou che belinde lou e de tettin e o stu luci de cheusce ghefon u scttuonchet ct piccn momo momo domme polonche veuggtu on o cosin on o cosinveuggtu tnto cit*, e ct s'oddentron ou euggte vun ghedon dere ghe dixonquelluchenu peond de zeuggtosobbue de lned (2) o Ciomberhn ssso be/ln o Fuxe cheusce de sciocconuxe n Coignnmussede tersomon ghemuston l'xellu e in Puntexellu e u dretLu du porlu c'u gheveddeI'ou 'nte gue//escciowe o reposu do u lou pe nu fo veddech'u /' cuntentu u gh'o u finonsnmentu ch'u meu-neuvu u se cunfunde'nto confstun ptnde ndtgnostun cun I'euggtu e u ghecro u ghecrto dere bogosce sre ghe reste opreuvu e u che u ghe sbroggr moncu ciu u nosugh'oveide neuvu de'n purtu de Cristu brunu golscru nu t' l'ntcuch'u se n' owstu che n mezu o quellecreote che se guognonu pon do ne o gh'o gh' o gh'a gh' o gh'oncheteu mugg ssso be/in o Ciomberlin Fuxe cheusce de sciocconuxe mon in Coignnrnusse de ters'o e n Puntexellughemuston l'xellu (l ) Ero costume dello vecchto Genovo telegoletn un c/reie prostrtute fossero qrcrtJeredello crn.Tro t dtntttod esse rtconosciutt vero quellodello posseggtotn ll Comuneera solito domenicole. dore n oppolto/e cosedr tolleronza con t cu! ncovtPorezuscisse o coprre quostPer ntero gltonnuoltlovortportuoli. (2t Denom'nozone vteo dt prczze, loca!tto r\ Cenovo.

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Do me riva
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CM PAGAN/ T DEANDRE

Lento moderato

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su-lu u teu man-dil

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teu fat-tu-ri

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mae

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ma te pen - su

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f E d i z i o n i M u i c a l i J U B A L s . r . l . , v i a B e r c h e t , 2 - 2 0 12 I N { 1 1 . . { N O t r F A D O s . r . l . , V i a B e c c a r i a ,5 - M I L A N O . Editori proprietari. Tutti i diritti sono riservati.

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DA ME RIVA D'o me rtvo s u l uu t e um o n d i l l u crcu d'o ma rtvo 'nto me vtLto u teu fottunsuomu 'nto me vrtto t) me perdunrcu rnogn fr)die pensu cunvu 5u e u so ben t'ommi!u mo 'n p ci ou lorgu du dulu e sunchi offoccu o'su buledo moin e sunchi o mio vi comixe de vellu du cuverteu mondurln 'n e com de legnudu 'nte 'no e beretto neigro o teu fotu do fonttnn-a pe pui box oncnZeno 'nscro teu buccoin noftnlin-o
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PERCHI VUOLE PROVARE A LEGGERE t) LEVOCALT e setto (come felna, fede, fermo ecc.) lorgo (come bello,cernio) (come in froncesesolug rue) n e g ho l u c o g I e v o c o l t s t P r o n u n c r c nc oo m e n ftnlnno. 2) tE CONSONANTi , senzo,sughero) 9 ftome lo S osproserpente z (come lo S impuro ltolrono,esome,esoso, e5,tol x (come lo lfroncese de p, 1eu,./ustement) SCC (come in rtnliono- scentoto) n - (si pronuncionosole senzomettere /o linguo sul poloto 3) tD|TTONCH| e (come lo con l'occentogrove, lorgo, opertt) eu (come in Froncese feutl,bleu, omoureux) 4) ALT RE P ARTTCO|II DEL|/ Lt NGU A CENOYESE l'occentocrrconflesso si uno per t verbl oil'nfintto e pet pronuncrcre lo u Lo dreresr ollungo il suonodelle vocoltsu cut e posto (od es.mo - more, e pronuncrc moa) L'occentolonlco vtenendrcoto solo quondo lo porolo non piono cio quondo non code sulla penulumo sillobo (od es. volonto,fosono ecc.)

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