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Perdono e pudore

Una coscienza laica di fronte alla vita di Ges Il pudore della mente Un primo pudore che si richiede quando si parla di perdono il pudore della mente. Esiste un pudore della mente quando si tratta di un problema, che evita di moltiplicare le parole o le definizioni, e si arresta sospeso, sapendo di trovarsi davanti a una cosa seria.. Il pudore dunque davanti al perdono che avviene, gratuito, sovrabbondante, eventuale, inatteso contro la violenza della volont di sapere !ietzsche", o contro un certain th#atre $errida" del perdono stesso. %a come accostarsi con pudore al perdono& ' volte c( il rischio, all(interno di una retorica religiosa, di dire troppo e di non riuscire a guardarlo come la prima volta. Uno sguardo non da sacrestia invece pu) aiutarci a saper guardare al perdono proprio come la prima volta. *celgo allora di parlarne in modo insolito. 'ttraverso un famoso cantautore italiano, genovese+ ,abrizio $e 'ndr, una coscienza laica che, cantando la storia degli umili e degli straccioni, si imbatte da non credente nella storia di -es. e si trova interpellata essenzialmente dal momento ultimo della sua vita+ dal gesto di perdonare sulla croce. -i nella canzone Si faceva chiamare Ges, /012" accanto al realismo della morte e mor come tutti si muore, come tutti cambiando colore , $e 'ndr sottolinea+ Ma inumano pur sempre l!amore di chi rantola senza rancore perdonando con l!ultima voce chi lo uccide tra le braccia di una croce. Il cantautore interessato all(umanit di -es., finisce per qualificare quell(amore perdonante come inumano, per dirne fondamentalmente la sovrabbondanza. Il perdono non per lui una frase di -es. detta in un bel discorso fatto ai suoi sulle esigenze dell(essere cristiani, ma la sintesi di una vita resa trasparente nel momento estremo in cui questa medesima vita si sta spegnendo. 3uesta intuizione suggerisce a ,abrizio $e 'ndr# di avvicinarsi a questo istante in punta di piedi, con discrezione, rispetto4. 5udore, appunto6 E( come se la mente che si volge all(altro in maniera pudica conoscesse e mantenesse assieme diversi piani di realt, conservandoli tutti nella loro differenza e percorrendoli tutti. *i tratta di un lungo percorso in profondit, non offensivo, dove la mente eticamente pudica capacit di sostenere questa grande non facile ampiezza. "erdono e pudore sulla croce /. 5er descrivere fenomenologicamente quello che percepisce come il momento della verit della vita di -es., $e 'ndr sceglie la figura del buon ladrone. 'll(interno del concept album, 7a buona novella, il quale racconta la storia di -es., dal suo mondo familiare alla sua morte in croce, c( una canzone+ il #estamento di #ito dedicata ad una rilettura della vita del buon ladrone alla luce dell(incontro con -es. che perdona. Il nome del ladrone tratto dei vangeli apocrifi nei canonici non vengono riportati nomi". In essi 8ito uno dei due ladroni assieme a $imaco, tradizionalmente quello buono Il testo del #estamento di #ito si divide in due parti+ la prima il commento ironico e provocatorio del ladrone ai dieci comandamenti9 la seconda, che poi si identifica con l(ultima strofa, descrive il suo incontro con -es.. Il passaggio dalla prima alla seconda parte segnalato nel testo dall(avversativo ma, che determina una svolta, una nuova possibilit di comprensione. 7a coscienza del ladrone non si era sentita interpellata dal confronto con una religione dei comandamenti, ma invece se ne sente e profondamente dal morire di un uomo in questo modo, nella piet$ che non cede al rancore.
%a adesso che viene la sera ed il buio mi toglie il dolore dagli occhi e scivola il sole al di l delle dune

a violentare altre notti+ io nel vedere quest:uomo che muore, madre, io provo dolore. !ella piet che non cede al rancore, madre, ho imparato l:amore;.

<. $e 'ndr ci porta dunque al momento dell(agonia di -es. e ce la racconta con la voce del buon ladrone. Egli condivide con -es. questo momento estremo. In %ia della croce $a 'ndr# aveva cantato a proposito dei ladroni+ "erdonali se non ti lasciano solo, se sanno morir sulla croce anche loro& in fondo, son solo due ladri'' Il testo di riferimento il racconto di 7uca 7c <<,=<>?="+venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati. 3uando giunsero al luogo detto @ranio, l crocifissero lui e i due malfattori uno a destra e uno a sinistra. -es. diceva A5adre perdonali, perch# non sanno quello che fannoB. 3uesta la parola di perdono che i ladroni devono avere inteso, ma a loro non sfugge che essa pronunciata senza grosse solennit, ma con discrezione sulle braccia di una croce' 7a scelta del locus di quella parola non indifferente. =. $a quella posizione i ladroni hanno inteso e possono portare il loro sguardo sulla vita dell(uomo -es.. 7(altro ladrone sceglie uno sguardo di scherno e quasi di profanazione dell(intimit di -es.+ vede lo scacco di una vita e non vede altro, nutrendo la segreta rabbia della mancanza di una uscita da quella situazione estrema. Il buon ladrone guarda diversamente. Egli difende e sceglie uno sguardo di pudore. 7uca ci segnale che uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava4 ma l(altro lo rimproverava Aneanche tu hai timore di $io e sei dannato alla stessa pena& !oi giustamente, perch# riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di maleB. il buon ladrone invita l(altro ad un certo pudore dello sguardo e della parola, a fermarsi di fronte ad una vita, ed ad una vita buona. Il pudore qui uno sguardo sulla vita dell(altro che non fa violenza, che non ruba il mistero, che sa fermarsi sulla soglia della casa altrui, quella che a nessuno lecito valicare o invadere di prepotenza. Esso indica e custodisce un mistero, una impossibilit di fare presa su tutto4 e lascia che qualcosa, il perdono, accada6 E( infatti questo sguardo che permette di vedere altro. 3uella vita, la vita di -es., non solo una vita che si spegne, e loro non sono solo compagni di questa stessa sventura, ma lC si gioca anche altro. !el dialogo personalissimo tra -es. ed il buon ladrone, che l(evangelista 7uca ci presenta, il ladrone chiede ancora di essere ricordato quando -es. entrer nel Degno e -es. annuncia una prossimit senza soluzione di continuit oggi sarai con me nel paradiso6. @( un grande pudore in questo incontro di perdono se non altro dato da una prossimit indifesa che si esprime nella comune agonia. *e centriamo l(obiettivo alle croci sul -olgota, una sorte di pietas abita la scena. $avanti alle loro vite ormai nessun fare concreto possibile, e le forze fisiche sembrano consumarsi nello sforzo estremo di resistere. I loro corpi agonizzanti sembrano dire questo eppure nello sguardo consegnato sulle loro reciproche vite si intravede anche altro, senza occultare la realt di quella medesima agonia. ?. !essun profluvio di parole, ma una grande sobriet nell(incontro tra -es. ed il buon ladrone sulla croce. !ell( interpretazione di $e 'ndr# -es. non dice nulla al ladrone4.egli perdona con una larghezza d(animo e il ladrone lC, testimone privilegiato di questa sovrabbondanza e accolto nella sua non facile vita( io nel vedere )uest*uomo che muore, madre, io provo dolore' +ella piet$ che non cede al rancore, madre, ho imparato l*amore 3uesta morte perdonante discreta, senza teatralit, interpella l(esistenza del ladrone. !el gesto del perdono gratuito, sovrabbondante, pudico -es. consegna al ladrone la possibilit di uno sguardo diverso da portare alla sua propria vita tutt(altro che esemplare, che permette di riprenderla e rileggerla. In qualche modo quel gesto suggerisce e permette al ladrone un pudore verso se stesso

dove l(impudicizia sarebbe il rifiuto violento della globalit della vita personale ed il pudore la possibilit di vederla ed accoglierla tutta, grazie proprio al perdono di -es.. @ertamente infatti l(esperienza della gratuit di questo incontro con -es., permette al ladrone di non fissare una volta per tutte l(esistenza, ma dona una libert nel riguardare alla propria esperienza precedente, senza bisogno di difenderla. 7(esperienza di un amore che arriva fino alla fine, senza nessuna ambiguit, libera, espande e fa levitare l(umano. E( vero che nel testo di $e 'ndr il ladrone a questo punto si racconta in un certo senso senza pudore, ed la prima parte del #estamento di #ito, confrontando con un linguaggio duro la sua vita con i comandamenti come prima li aveva capito e come li comprende ora in questa nuova luce, ma questo raccontarsi possibile grazie al pudore di uno sguardo nuovo sulla propria esistenza+ lo sguardo su e di -es. che permette di rileggere alla luce di questa relazione non un singolo fatto della propria storia, ma la sua totalit. Una carezza, gesto di pudore @ambiamo ora completamente scenario. !on siamo pi. direttamente nel tema del perdono, ma in quello di una accoglienza piena dell(altro che si fa gesto di pudore. *iamo all(interno della storia di %aria e -iuseppe descritta da $e 'ndr, in diverse canzoni dello stesso disco, con una estrema delicatezza di tratto. $e 'ndr vuole raccontarla per restituirci i personaggi biblici al di l delle presentazioni manierate o tradizionali, proprie dei santini che girano con l(areola sulla testa. *i tratta di uomini reali, confrontati con una realt quotidiana e talvolta cruda' I testi delle canzoni sono riprese dal "rotovangelo di Giacomo, un vangelo apocrifo dell(infanzia di quelli che possono dirsi appartenere al desiderio dei primi secoli del cristianesimo di sapere qualcosa di pi. della famiglia e della vita di -es. nei suoi primi anni e che vengono qualificati come letteratura di imitazione e di completamento del !uovo 8estamento. *i comincia con il racconto dell(infanzia di %aria, che in et molto precoce viene portata nel tempio e poi a dodici anni affidata in sposa ad un anziano e contrariato -iuseppe, la cui coscienza sembra percepire una ingiustizia di fondo in tutto ci). *ente le sue dita troppo secche per stringersi su una rosa, un cuore troppo vecchio che ormai si riposa' 5rovocato da ci), -iuseppe ha forse bisogno di riflettere un po: e si ritira o forse semplicemente fugge da una quotidianit complessa da gestire+ lui vecchio e lei ancora adolescente. @osC alla fine subito dopo un matrimonio senza intenzione se ne partC per andare a lavorare altrove, standosene lontano quattro anni. 8uttavia, nella sua lontananza da casa, si lascia interpellare dalla storia di %aria, da quella bambina che, invece di crescere giocando come ogni bambino, stata rinchiusa gi da quando aveva tre anni nel tempio. -iuseppe ritorna e la musica accompagna questo ritorno meditante nel deserto+ lungo la strada lo sorprendiamo ad immaginare il momento dell(incontro con %aria. 8ornava con un regalo di nozze abbastanza singolare, una bambola che lui stesso aveva intagliato nel legno perch# la sua sposa potesse tornare a )uei giochi, lasciati )uando i tuoi anni, erano cos pochi. Egli si reso conto che quella bambina non ha giocato, se ne sente coinvolto e inventa un gesto di estrema delicatezza. %a l(immaginazione lascia spazio bruscamente alla realt. %aria gli corre incontro, gli butta le braccia al collo, lo abbraccia ed egli rimane sbigottito nell(abbraccio dallo scorgere il ventre di %aria incinta. @he cosa fare& *i apre a -iuseppe un dilemma morale+ accettarla o ripudiarla& 7ei piangendo gli racconta di aver fatto un sogno, e in questo sogno di aver incontrato un angelo del *ignore. I gesti sono descritti con profondo rispetto e religiosit. 8ra i due, che finalmente si guardano negli occhi, si scopre una intimit nuova, fatta di quel segreto che> per gli altri> si svela )uando lievita il ventre.
E lo stupore nei tuoi occhi salC dalle tue mani che vuote intorno alle sue spalle,

si colmarono ai fianchi della forma precisa d:una vita recente, di quel segreto che si svela quando lievita il ventre.

-iuseppe attonito, perplesso non trova in fondo agli occhi di %aria nulla che faccia pensare ad un inganno e si dispone all(ascolto del sogno. E %aria racconta. $opo il racconto ecco cosa succede tra i due+
E la parola ormai sfinita si sciolse in pianto, ma la paura dalle labbra si raccolse negli occhi semichiusi nel gesto d:una quiete apparente che si consuma nell:attesa d:uno sguardo indulgente. E tu, piano, posati le dita all:orlo della sua fronte+ i vecchi quando accarezzano hanno il timore di far troppo forte.

Il dilemma di -iuseppe nel Eangelo di %atteo %t /,/F><G" e negli 'pocrifi esplicito. !ella canzone di $e 'ndr#, il tutto rimane suggerito da gesti discreti. @( un incontro tra i due, un guardarsi negli occhi, delle domande reciproche ed un dilemma silenzioso che si risolve nella delicata carezza di un vecchio. In quella carezza finale di -iuseppe viene espressa un(ulteriorit, rispetto alla situazione di imbarazzo che si viene a creare. 7a carezza permette di cambiare piano, di esprimere tutta la situazione di imbarazzo, ma anche di andare oltre verso dimensioni pi. radicali. $e 'ndr trova cosC un gesto sintetico per esprimere la ricchezza di questa esperienza, un gesto che direi di pudore. Esso, senza occultamento, sottrae alla presa di qualsiasi giudizio o visione riduttiva e consegna uno sguardo diverso indulgente, nuovo su quanto avvenuto nella storia dei due ed in particolare nella persona di %aria. Esso esprime il rifiuto della reificazione dell(esistenza e l(accoglienza dell(altro, di tutta la sua persona, la sua vita. 'nche 7evinas, quando insiste sul primato etico dell(incontro con l( altro, evidenzia come gesto sintetico quello della carezza che cosC descrive+ 5ropriamente parlando, ci) che accarezzato non toccato. 7a carezza non cerca la morbidezza vellutata o il tepore della mano offerta nel contatto. 7a ricerca stessa della carezza ne costituisce l(essenza, poich# la carezza non sa cosa cerca. Il non sapere, la fondamentale mancanza di ordine ne costituisce l(essenziale. Essa come un gioco con qualcosa che si sottrae, e un gioco assolutamente privo di progetto e di piano9 un gioco non con ci) che pu) divenire nostro e noi, ma con qualcosa d(altro, sempre altro, sempre inaccessibile, sempre futuro. E la carezza l(attesa di questo avvenire puro senza contenuto E. 7EEI!'*, Il tempo e l!altro". 7a carezza si oppone a rapporti possessivi rispetto alle persone, alla violenza del prendere, custodendo invece il rispetto dell(alterit e del mistero . Essa esprime bene come qualcosa e forse l(essenziale rimane sottratto alla presa e ad ogni sguardo che domina *artre", indiscreto e violento. Essa coglie la totalit dell(essere senza circoscriverlo ad un solo aspetto, ed come pudore H rivelatore dell(essere I JanKelevic" della persona. @osC la carezza di -iuseppe esprime la relazione tra lui e %aria fatta proprio di rispetto, spazio, intimit, accoglienza nella pienezza della persona. Un amore che nasce dall(intimit e dal pudore, poich# l(amore ama il mistero, l(amore ama il silenzio LierKegaard"

In $e 'ndr si aggiunge che la carezza proviene da una persona che egli descrive come avanti negli anni e questo permette di sottolineare con pi. vigore, nell(incertezza dell(anziano -iuseppe, l(intenzionalit della stessa+ i vecchi )uando accarezzano hanno il timore di fare troppo forte' 7(immagine plastica+ la mano tremante di un anziano che, non sentendosi pi. ferma come un tempo, ha paura che eventuali e incontrollati movimenti bruschi impediscano di esprimere quella delicatezza intenzionata. E( una carezza che, nella paura di venire tocco, esprime la verit di un rapporto dove una alterit forte e radicale guardata, assunta, custodita. !on si pu) dire certo che -iuseppe perdoni %aria, non c(era niente da perdonare, ma certamente la carezza un gesto nuovo che permetter uno sguardo nuovo sulla loro storia, sugli avvenimenti accaduti e spesso inspiegabili, sulla loro stessa sessualit e maternit>paternit. Una sovrabbondanza silenziosa che si da nel suo velarsi. ' tutta questa densit umana racchiusa nella delicatezza di un gesto si possono certo accostare molti incontri descritti nel Eangelo e quelli segnati da un perdono che al di fuori di ogni teatralit ridona all(altro la globalit della sua dignit, aprendo un avvenire nuovo. Il perdono parla nel suo pudore 'lla fine ci chiediamo+ non forse nella sua forza nascosta, nella sua mancanza di teatralit, nel suo pudore che il perdono pu) parlarci & !on il perdono e l(amore che si fa gesto discreto in grado di interpellare anche che dimora lontano da una prospettiva religiosa& In grado di aprire nuove strade, nuove possibilit, nuovo futuro& E( sorprendente cogliere diverse voci che nel riferirsi laicamente a -es., fanno riferimento sinteticamente al perdono sulla croce. 'rendt dice+ @(est J#sus de !azareth qui d#couvrit le rMole du pardon dans le domaine des affaires humaines. 3u(il ait fait cette d#couverte dans un conteNte religieuN, ce n(est pas une raison pour la prendre moins au s#rieuN en un sens strictement laic I O .ODE!$8, ,ondition de l!homme moderne". Eattimo, ritrova nell(amore indifeso di -es. una straordinari capacit di parola, ed in nome di esso critica altre impostazioni+ @he cosa ritrovo dunque, se e quando> mosso a ci) da certe conclusioni raggiunte sul piano filosofico, ma anche da un insieme di motivazioni AAculturaliBB che condivido con il mio mondo, e soprattutto da una eredit che non ha cessato di operare in me> ritrovo il cristianesimo& !on sono certo messo di fronte ad un patrimonio di dottrine e di precetti chiaramente definiti, che risolverebbero tutti i miei dubbi e mi indicherebbero chiaramente che cosa fare. E( vero che con questa apparenza che la dottrina cristiana, predicata a me dalla @hiesa cattolica, tende a presentarmisi4 ma questo cristianesimo dogmatico e disciplinare non ha nulla a che fare con quello che io e i miei contemporanei AAritroviamoBB9 non in questa forma che l(insegnamento di -es. si mostra capace di richiamarci e di parlarci. E( solo colpa nostra, o questo fatto dovrebbe anche far riflettere coloro che si ritengono i depositari della verit della fede e della missione di predicarla al mondo& -. E'88I%P, ,redere di credere" 3ueste e altre affermazioni sono espressione della ricerca di una coscienza laica, che non si sente interpellata da sistemi normativi estrinseci, ma che nell(interrogarsi sul senso del proprio cammino si imbatte nella presenza -enotica di -es. @risto. Estremo pudore della struttura Kenotica dell(incarnazione e della salvezza6

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