Você está na página 1de 59

POZZI ED ACQUE SOTTERRANEE NEL CENTRO STORICO DI ASCOLI PICENO UNA STRATEGIA DI VALORIZZAZIONE E RISANAMENTO

RELAZIONE GENERALE

gennaio 2010

Arch. Maria Teresa Granato Ing. Luciano Speranza

A Claudio Capponi

Indice

1. PREMESSA

2. APPROCCIO ALLA PROBLEMATICA DELLE ACQUE SOTTERRANEE AD ASCOLI PICENO 3. ARTICOLAZIONE DELLA RICERCA

4. RISULTATI 4.1 4.2 UNITA' IDROGEOLOGICA UNITA' STORICO-ARCHITETTONICA

5. CONCLUSIONI Allegati

- Protocollo d Intesa per l atti!azione di un coordina"ento tra di!ersi soggetti per lo sca"#io di in$or"azioni risorse e ser!izi $inalizzato ad una "igliore conoscenza e ad una pi% e$$iciente gestione della risorsa idrica sotterranea del centro storico di Ascoli Piceno

II

- Adesione al progetto del Ministero per i &eni e le Atti!it' (ulturali) *irezione Regionale per i &eni (ulturali e Paesaggistici delle Marche III - +Tasti, -o sondaggi. realizzati dall Ing. Enrico (esari con corrispondenze topono"astiche attuali e /uote alti"etriche assolute riportate nella sua pu##licazione del 0123 IV - Scheda tipo utilizzata nelle operazioni di censi"ento dei pozzi -4nit' Storico5Architettonica. V - Ele"enti illustrati!i del percorso te"atico +Percorso dell ac/ua, 3

1. PREMESSA L'idea che l'acqua del sottosuolo possa influire sensibilmente sulla velocit dei processi di degrado della citt e che anche di ci occorra tener conto nel contrastarli emersa al livello locale, almeno a memoria di chi scrive, nel corso del convegno Dove va il centro storico? Incontri con la citt di scoli !iceno", articolato su alcune giornate di studio ed organi##ato dalla se#ione locale di Italia $ostra" nella prima met dell'anno %&'() *icuramente c' da immaginare che la fenomenologia e le problematiche connesse fossero state eviden#iate in preceden#a da esponenti del mondo culturale, tecnico e professionale cittadino, tuttavia non sembra che ci abbia prodotto documenta#ione specifica particolarmente eclatante, a quanto ci stato dato constatare, se si fa ecce#ione per il contributo fornito all'ini#io del $ovecento da +nrico ,esari, al tempo Ingegnere ,omunale -cfr) la sua pubblica#ione +lementi tecnici per lo studio di un progetto di fognatura per la citt di scoli !iceno", %&./, *tabilimento grafico ,esari, scoli !iceno0) Infatti, costui lanci in proposito un primo grido d'allarme, sulla falsariga di quanto cominciava a manifestarsi in citt dopo l'arrivo dell'acquedotto del %'&%1 egli giudic che l'aumento degli afflussi di acqua nella falda freatica fosse connesso con gli scarichi di troppo pieno dei serbatoi -al tempo in gran parte sversati direttamente nei po##i0 ed in genere con la crescita dei consumi idrici, anche tramite le fosse disperdenti collegate alle abita#ioni) $ell'esporre come si sviluppata la presente ricerca e nell'eviden#iare i principali risultati cui pervenuta, ci sembra giusto richiamarne la genesi, sia per illustrare le difficolt incontrate prima di giungere al suo avvio operativo sia per ricordare persone, soggetti ed istitu#ioni che ne hanno consentito la reali##a#ione) d essi va il nostro ringra#iamento)

2. APPROCCIO ALLA PROBLEMATICA DELLE ACQUE SOTTERRANEE AD ASCOLI PICENO $el rapporto tra acque sotterranee e insediamenti urbani di origine antica, scoli esemplifica una situa#ione non rara nei centri storici di fondovalle, in particolare dell2Italia ,entrale) In tali realt si oggi di fronte ad un assetto profondamente diverso da quello di secoli fa, quando la falda acquifera 3 in generale non di grande entit e piuttosto vicina al piano di campagna 3 era la fonte principale dell2approvvigionamento idrico, avendo costituito uno dei fattori insediativi pi4 importanti al momento della fonda#ione della citt e nel corso del suo successivo sviluppo) La situa#ione d2un tempo sinteti##ata nel disegno di 5ig) 6)%, con una citt "virtuale" che richiama un po' la nostra) ,on l2avvento della rivolu#ione industriale e la reali##a#ione di pi4 complessi sistemi di approvvigionamento e distribu#ione dell'acqua potabile -in luogo dei po##i utili##ati in preceden#a0, il ricorso alla falda sottostante l2abitato antico andato perdendo rapidamente d2importan#a1 il tipo di rela#ione esistente con il tessuto edificato sovrastante si completamente modificato, in quanto da una parte gli attingimenti si sono pressoch7 a##erati, dall2altra la falda ha cominciato ad essere alimentata dalle perdite dei moderni sistemi a rete) $e derivato un innal#amento delle quote pie#ometriche, cio del livello dell2acqua sotterranea, che spesso risalita a diretto contatto con le fondamenta degli edifici e quindi, per capillarit, ad alte##e talvolta superiori a quelle del primo ori##ontamento -5ig) 6)60) 8ltre ai problemi connessi con le condi#ioni igieniche determinate dall2elevato tasso di umidit, l2innal#amento del livello di falda pu anche condurre, qua e l, a dei cedimenti fondali, e quindi a problemi strutturali legati allo scadimento delle caratteristiche geomeccaniche del terreno) In tale senso, si ribadisce, emblematica la situa#ione che si andata eviden#iando ad scoli1 nel sottosuolo della citt murata esiste una piccola falda freatica impostata all2interno d2una coltre alluvionale poggiante su un substrato arenaceo a bassa permeabilit, posto ad una profondit di norma non superiore a 9:' metri) Lo spessore dell'acquifero contenuto nell'ordine massimo del paio di metri, come si poteva evincere, anche prima della presente ricerca -peraltro sen#a particolari riscontri sulle irregolarit locali e sulla scarsa uniformit del sistema0, dalle limitate informa#ioni a disposi#ione e da quanto rilevato, pi4 organicamente, in ambienti vicini al centro storico) !roblematiche analoghe si presentano infatti, sia pure con implica#ioni meno pesanti, anche nelle aree edificate esterne alla citt vecchia, sulle sponde opposte dei due fiumi che la contornano, ove la citt cominci ad espandersi dai primi del $ovecento) ;ra l'altro, nella #ona attualmente interessata dalla delocali##a#ione della *<L ,arbon", in cui andrebbe certamente avviata una riflessione simile a quella che abbiamo fatto per il centro storico, sia pure con finalit affatto diverse) 5

Fi . 2.1 ! R"##$%&$ &%" '"()" '%*"&i+" * +*,&%$ -&$%i+$ .ORIGINARIO 6

Fi . 2.2 - R"##$%&$ &%" '"()" '%*"&i+" * +*,&%$ -&$%i+$ .TEN*ENZIALE 7

+= ante si poteva immaginare che le perdite dalle reti idrica e fognaria costituissero un contributo di ricarica tutt'altro che irrilevante per la falda in questione, pi4 o meno dell'ordine di grande##a della portata del sistema naturale") Dal che, appunto, l2innal#amento della superficie freatica che ha determinato sia fenomeni di risalita all2interno delle murature degli edifici storici sia sporadici problemi di incipienti cedimenti di fonda#ione) titolo d2esempio, si ricorda il caso del teatro >entidio ?asso", il portico del quale si stava dissestando e per il cui completo recupero s' reso necessario un consolidamento portato a termine nel 6../ -il problema specifico aveva gi cominciato ad attirare l'atten#ione dell'Ing) +nrico ,esari oltre un secolo fa0) !i4 di recente si sono segnalati problemi analoghi che hanno interessato il complesso monumentale di *an 5rancesco ed in particolare la cinquecentesca Loggia dei @ercanti, per non parlare di alcuni movimenti franosi in prossimit di *anta @aria Inter >ineas e di !orta ;ufilla, sulla scarpata in riva destra del ;ronto) ddirittura del 6.%. infine il crollo di un breve tratto delle mura cittadine a >ia delle *telle, crollo in cui l'acqua di falda deve aver svolto un qualche ruolo considerato il vistoso stillicidio riscontrabile in sito) fronte di tutto ci, appare scontato pensare a delle opere di bonifica1 a partire da quelle intraviste dal ,esari : che, nella pubblica#ione citata in premessa, accenn ad un sistema di drenaggio da studiare e reali##are contestualmente al rifacimento della fognatura cittadina :, furono via via intrapresi o proposti diversi tentativi di avviare un risanamento igienico) ;uttavia, se si eccettuano gli interventi progettuali, strettamente derivati dallo studio del ,esari, prospettati nel %&.A dagli Ingg) Baddi e nelli -contestualmente alla stesura del !iano Begolatore <enerale della citt, il !iano Baddi0, crediamo si sia trattato quasi sempre di opere o progetti par#iali sul sistema fognario -e pi4 di recente anche sulla rete di distribu#ione idrica0, destinati a non rivelarsi risolutivi rispetto alle condi#ioni generali di degrado delle quali stiamo trattando, non fosse altro che per caren#a di organicit complessiva e di piena atten#ione agli impatti sulla materia d'interesse) rriviamo cosC, da ultimo, ad un periodo in cui si cominci a pensare a strategie tese ad un abbassamento della superficie freatica mediante drenaggi e prelievi -come in 5ig)6)/0, mirati anche al recupero di risorsa idrica da utili##are per l'innaffiamento delle aree verdi, il lavaggio delle strade o la produ#ione di energia geotermica) ;ra la fine degli nni 8ttanta e lo scorcio ini#iale dei $ovanta, venne presentata da quater *)p) ), al tempo la pi4 grande societ di ricerche e reali##a#ioni geologiche d'+uropa, una proposta di studio messa a punto di concerto con alcuni professionisti locali, riscontrando interesse presso li vertici sia del ,onsor#io Idrico Intercomunale del !iceno sia del ,omune) ;uttavia problema insormontabile si rivel allora il reperimento delle risorse necessarie alla fase progettuale e conoscitiva -circa 6.. milioni di lire dell'epoca0, ancorch7 il ,onsor#io manifestasse disponibilit a caricarsi di una buona met degli oneri) 8

Fi . 2.3 - R"##$%&$ &%" '"()" '%*"&i+" * +*,&%$ -&$%i+$ . O&IETTI6O 9

ncora dopo ci fu un passo, presso la 5onda#ione della ,assa di Bisparmio ed il ,omune, per l'avvio di una ricerca idrogeologica da parte dell'Dniversit degli *tudi di !erugia, quindi la proposta dell' ssocia#ione scoli $ostra" di integra#ione di detta ricerca con l'introdu#ione di un'analisi storica del contesto po##i" -anche a completamento di un'ini#iativa di recupero e restauro delle fontane presenti in citt dalla stessa associa#ione promosso e coordinato0) ,2 infatti da considerare che l2abbandono dei po##i d2un tempo comporta il rischio di perdere, in via definitiva, un bene culturale strettamente connesso con modi di vita quotidiani fino a poco pi4 di un secolo fa, nonch7 di smarrire un2importante chiave di lettura dell2organi##a#ione sia dello spa#io urbano nella sua intere##a sia dei singoli complessi architettonici costitutivi) $e risultato il riconoscimento da una parte dell2esigen#a di affrontare finalmente il tema dell2acqua sotterranea per migliorarne la conoscen#a e quindi la capacit di gestione, dall2altra dell2opportunit di recuperare alcune testimonian#e storiche con una loro valori##a#ione in termini di risorsa culturale e turistica1 appunto questo stato il filo conduttore, finale, della ricerca proposta da scoli $ostra", ricerca che, dunque, sarebbe stata svolta da due gruppi di lavoro distinti ma opportunamente coordinati, l'U,i&/ I)%$ *$($ i+" e l'U,i&/ S&$%i+$-A%+0i&*&&$,i+") La 5onda#ione, approvando tale disegno, ne ha finan#iato gran parte e, affidandone l'esecu#ione all' ssocia#ione proponente, ha sollecitato esplicitamente e promosso l'intervento di altri soggetti) ,osC, nella reali##a#ione della ricerca sono intervenuti, stipulando in data %( febbraio 6..9 uno specifico !rotocollo d'Intesa -Per l'attivazione di un coordinamento tra diversi soggetti per lo scambio di informazioni risorse e servizi finalizzato ad una migliore conoscenza e ad una pi efficiente gestione della risorsa idrica sotterranea del centro storico di Ascoli Piceno01 il ,omune di scoli !iceno, la !rovincia di scoli !iceno, l' utorit di mbito ;erritoriale 8ttimale del *ervi#io Idrico Integrato n) A della Begione @arche, l' utorit Interregionale del ?acino del 5iume ;ronto, la ,)I)I)!) *)p) ) -,icli Integrati Impianti !rimari *)p) ), societ originata dal ,onsor#io Idrico Intercomunale del !iceno0, la *e#ione +dili dell' ssocia#ione degli Industriali della !rovincia di scoli !iceno, oltre, naturalmente, alla 5onda#ione della ,assa di Bisparmio di scoli !iceno ed all'associa#ione scoli $ostra", quali promotori dell'intesa) In data %' dicembre 6..', ha infine manifestato la volont di dare la propria adesione anche il @inistero per i ?eni e le ttivit ,ulturali, Dire#ione Begionale per i ?eni ,ulturali e !aesaggistici delle @arche) proposito del !rotocollo 3 atto importantissimo e fortemente innovativo 3 si faccia riferimento anche al materiale specifico allegato in appendice) 10

3. ARTICOLAZIONE DELLA RICERCA *i accennato che, ad scoli, il problema della risalita della falda era stato affrontato indirettamente, in maniera frammentaria ed occasionale, vale a dire intervenendo localmente su edifici che cominciassero a manifestare dissesti strutturali e procedendo al rifacimento di tratti limitati di rete idrica o di rete fognaria) ,2era invece da ritenere, riprendendo l'approccio sistemico" del primo $ovecento, che la solu#ione migliore per evitare ulteriori danni al tessuto edificato 3 eliminando o riducendo onerosi interventi di consolidamento 3 fosse piuttosto agire sulla causa del problema, tenendo i livelli dell2acqua sotterranea sufficientemente bassi da evitare sia ulteriori cedimenti fondali sia le risalite per capillarit -v) ancora la 5ig) 6)/0) *i pensato pertanto che la messa a punto d2una strategia d2intervento mirata a diminuire i livelli freatici, specialmente in alcune #one particolarmente critiche, avrebbe potuto essere basata sui risultati di un modello idrogeologico" della parte di falda sottostante il centro storico) In sostan#a, un modello matematico del genere 3 costruito sulla base di informa#ioni relative alla profondit dell2acqua, alle portate in gioco ed alla natura del sottosuolo 3 avrebbe consentito di comprendere l2assetto complessivo del sistema e di simularne" i comportamenti in termini di costo quanto pi4 contenuti possibile) $el caso in questione, considerato che si tratta d'una falda impostata su acquiferi di modesta poten#a e su litotipi permeabili per porosit, si era pensato ad un modello alle differen#e finite, recuperando le linee di uno schema ipoti##ato dall'Dniversit di !erugia1 tale strumento, si riteneva, avrebbe potuto essere calibrato" o tarato" tanto in regime sta#ionario -con indica#ione dei livelli pie#ometrici medi annui0 quanto in regime transitorio -con rappresenta#ione delle varia#ioni di livello stagionali0) ,i avrebbe permesso, successivamente, di schemati##are e valutare gli effetti sulla superficie pie#ometrica di ogni ipotetico prelievo da falda 3 in qualunque punto e con differenti portate di emungimento 3 in modo in primo luogo da individuare interventi fattibili come distribu#ione di nuovi po##i ed entit di opere di drenaggio, in secondo luogo da allestire un affidabile sistema di monitoraggio e controllo dei livelli) ,ome gi indicato, c2 appena da eviden#iare in proposito che l2acqua prelevata intelligentemente" in diversi punti della citt potrebbe poi essere utili##ata 3 oltre che per reali##are un risparmio energetico nel riscaldamentoEcondi#ionamento dell'edificato -con le cosiddette pompe di calore"0 : nel lavaggio di strade e fognature, nell2innaffiamento delle aree verdi ed in altre attivit che comportino un consumo di ulteriore risorsa idrica altrimenti approvvigionata, di qualit pi4 elevata eEo di maggior costo) 11

+2 evidente che una parte dell2acqua cosC prelevata dalla falda potrebbe rientrarvi a causa di tali utili##i -con particolare riferimento all2innaffiamento del verde0, tuttavia questo aspetto sarebbe controllabile considerata la stagionalit delle opera#ioni e la possibilit di utili##are anche altrove, per esempio tramite autobotti, la risorsa attinta) ,i avrebbe implicato in appendice alla ricerca un approfondimento dei costi gestionali connessi, come anche del controllo della qualit chimico: fisica della risorsa stessa, di cui fin qui non si fatto cenno) !er non parlare dell'opportunit di procedere agli interventi evidentemente contraddistinti da priorit massima, consistenti nel contenimento delle perdite dalle reti) ;ornando ora al modello idrogeologico, il caso di chiarire che il perseguirne la messa a punto avrebbe potuto costituire un riferimento per approfondire le informa#ioni sul sistema acquifero e migliorarne la qualit complessiva, poich7 la sua costru#ione richiede una buona conoscen#a di tutta una serie di dati relativi all2acquifero stesso -e dunque una raccolta ben organi##ata" di tali dati0) Dn modello, infatti, costituisce uno strumento operativo tanto pi4 affidabile ed utile quanto pi4 accurata la sua calibra#ione"1 per questo sono necessarie informa#ioni sulle caratteristiche e sulla geometria degli strati permeabili dell2acquifero -come spessore, varia#ioni laterali e verticali di litologia0, attraverso cui si muove l2acqua, sulle condi#ioni al contorno" presentate dal sistema, sugli apporti di risorsa idrica e sull2andamento della superficie pie#ometrica) $el caso del centro storico di scoli -ma, in modo del tutto analogo, anche nel caso dei quartieri $ovecenteschi che lo hanno circondato0, la ricostru#ione della geometria dell2acquifero sarebbe dovuta partire dal rilievo diretto del substrato litoide in corrisponden#a delle profonde incisioni fluviali che caratteri##ano la #ona, dai riscontri effettuabili sulla base dei po##i accessibili esistenti e delle noti#ie relative alle attivit di scavo condotte in occasione della reali##a#ione di opere pubbliche di vario genere, dalle informa#ioni derivanti dagli interventi di palifica#ione e consolidamento di fonda#ioni di cui si fatto cenno in preceden#a) *uccessivamente si sarebbe valutata la necessit di indagini geofisiche indirette volte a determinare anche le varia#ioni laterali della copertura alluvionale) In ogni caso, la ricostru#ione della superficie pie#ometrica avrebbe richiesto la presen#a di punti di misura -po##i eEo pie#ometri0 distribuiti quanto pi4 omogeneamente possibile su tutta l2area d2interesse) *i propose, pertanto, una prima fase di indagine volta a raccogliere, sele#ionare ed elaborare i dati gi disponibili o comunque reperibili, andandone a verificare le lacune) Fuesta prima fase avrebbe permesso di stabilire con una certa accurate##a dove ed in che modo i dati raccolti avrebbero dovuto 12

ricevere integra#ioni con attivit di campagna ad hoc) I risultati della prima fase avrebbero dunque costituito il fondamento di una seconda fase di studio in cui la base dati andava completata mediante indagini di campagna) Infine si sarebbe avuta una prima definizione degli interventi, se del caso preceduta dalla effettiva costru#ione e calibra#ione del modello idrogeologico) La parte idrogeologica, dunque, avrebbe dovuto seguire uno schema tipo quello riportato in 5ig) /)%) In parallelo alle attivit che avrebbe dovuto svolgere l'Dnit Idrogeologica, vennero programmate le opera#ioni da condurre sull'altro versante della ricerca da parte dell'Dnit *torico: rchitettonica, la cui principale a#ione di raccolta dati avrebbe dovuto consistere nel censimento" e nella documenta#ione dei po##i ancora esistenti nel centro storico -ancora attivi o meno che siano0, oltre che in indagini di archivio) Il tutto porta al diagramma di <antt o cronoprogramma generale di cui alla 5ig) /)6, nel quale il colore verde si riferisce alle macroattivit dell'Dnit *torico: rchitettonica ed il colore rosso a quelle dell'Dnit Idrogeologica, mentre le frecce blu in arrivo" ed in uscita" rispetto al segmento rappresentativo delle indagini idrogeologiche di campagna schemati##ano rispettivamente i periodi di piena e di magra naturali del sistema:falda) ;ali periodi vanno a configurare dei limiti stagionali da cui non si dovrebbe a priori prescindere e che, come si far cenno nel prosieguo, hanno condi#ionato il procedere dell'intera ricerca)

13

Fi . 3.1 ! F($1 +0"%& )*((" %i+*%+" 2#"%&* i)%$ *$($ i+"3 14

Fi . 3.2 ! C%$,$#%$ %"44" )*((" %i+*%+" 15

4.

RISULTATI Lo svolgimento della ricerca viene sommariamente richiamato nel presente capitolo, che mostra sia gli aggiustamenti determinatisi rispetto a quanto previsto ed esposto in preceden#a sia i principali risultati ottenuti) Fuesti ultimi possono essere poi approfonditi nei rapporti conclusivi delle due Dnit, oltre che, beninteso, nei resoconti specialistici che sono stati prodotti1 4nit' Idrogeologica Relazione di coordinamento Relazione attivit geologica di campagna -a cura di >ittorio @arucci0 Relazione geologica generale -a cura di Daniela >aligi e ,ostan#a ,ambi, del Dipartimento di *cien#e della ;erra dell'Dniversit degli *tudi di !erugia0 4nit' Storico5Architettonica Relazione di coordinamento -illustrante anche il percorso" dell'acqua proposto0 Relazione arc!eologica -a cura dello *tudio ssociato rcheologic0 <li elaborati finali, illustrati in una mostra:esposi#ione studiata ad hoc, sono inoltre presentati nel Geb -a cura di ,laudio ;raini0 e in un D>D -che ha utili##ato alcuni video girati da ,laudio ,apponi nel corso del censimento" dei po##i0, mentre il percorso dell'acqua stato oggetto di un'attenta informati##a#ione -a cura di Daniele Bossi, della 5acolt di rchitettura di scoli !iceno, Dniversit degli *tudi di ,amerino0) +' previsto, infine, che la ricerca sia consultabile pi4 organicamente e nel dettaglio in un ,D dedicato nel quale saranno registrati i file degli elaborati prodotti) 4.1 UNITA' IDROGEOLOGICA

La prima precisa#ione da fare riguarda il fatto che, nel procedere, la ricerca ha dovuto subire degli aggiustamenti, com' inevitabile in opera#ioni del genere, molto articolate, complesse e da coordinare attentamente al loro interno) ,i ha avuto un particolare rilievo nella parte idrogeologica in ragione di due cause principali, che vengono brevemente richiamate di seguito) In primo luogo sono occorse numerose difficolt, dal punto di vista operativo, allorch7, completata la raccolta dei dati disponibili -sostan#ialmente connessa con la documenta#ione attinente alle stratigrafie risultanti da scavi e sondaggi per lavori vari, nella grande maggioran#a di ini#iativa pubblica0 e portata avanti di concerto con l'altra Dnit la campagna di individua#ione dei po##i ancora attivi e delle misura#ioni connesse, si definito l'insieme delle a#ioni da intraprendere con l'intervento diretto di ,II! *)p) ) 16

*i trattava, in sostan#a, di attivit di due tipi1 procedere a liberare dalla vegeta#ione infestante le #one, in particolare sulle sponde fluviali lato centro storico comprese tra !orta Bomana e !onte @aggiore, in cui ci sono le sorgenti di fuoriuscita della falda -il ,esari ne aveva osservate qui ben 660, onde poterne successivamente misurare le portate in efflusso e le relative quote altimetriche di affioramento, significative per la disposi#ione di bordo della base impermeabile dell'acquiferoH integrare le stratigrafie disponibili internamente al perimetro del centro storico con una serie di nuovi sondaggi, parte dei quali da attre##are a pie#ometro -per essere in grado di effettuare successivamente delle prove di portata0) $ella defini#ione di tali attivit si completava la prima fase della ricerca -v) precedente capitolo /0) !er tutta una serie di motivi, ,II! *)p) ) non stata per in grado di fornire il suo apporto nei tempi necessari -si rammenta al riguardo la stagionalit di alcuni riscontri di cui si fatto cenno presentando il cronoprogramma di 5ig) /)60, mentre la questione delle misure di portata delle sorgenti si arenata sulla difficolt di contattare, per gli accessi, i privati proprietari delle particelle di terreno d'interesse sulle sponde fluviali) Biguardo tale ultima questione, per la verit, in occasione di una ,onferen#a di *ervi#i tenutasi presso il @unicipio di scoli nell'8ttobre 6..', la *oprintenden#a ai ?eni rcheologici delle @arche -che ha preso fattivamente parte alla ricerca per le opera#ioni da archeologo e per le indica#ioni relative all'ubica#ione dei sondaggi infine effettuati da ,II! *)p) )0 si offrC di garantire, eventualmente al posto del ,omune, la possibilit di accedere ove necessario1 tuttavia non se ne fece poi niente in ragione prima dei problemi di organi##are e disporre la manodopera occorrente, quindi dei tempi nel frattempo maturati) $onostante difficolt e contrattempi, ,II! *)p) ) stata nel complesso di grande aiuto, tra l'altro provvedendosi di freatimetri registratori, uno dei quali, utili##ato nel corso della ricerca in un po##o di >ia delle ,anterine, ha fornito chiarimenti sulle oscilla#ioni del livello freatico) La seconda causa d'aggiustamento del programma di ricerca ha una natura strutturale, meno contingente di quella appena richiamata) Infatti, avendo comunque proceduto nella raccolta dati, ad un certo punto si dovuto concludere che il sistema falda sottostante al centro storico di scoli !iceno pi4 ridotto, irregolare e delicato di quanto si pensasse1 ne derivava immediatamente che la messa a punto di un modello matematico di utile impiego richiede un'accurate##a, una disponibilit ed una densit territoriale dei dati molto pi4 elevate di quanto preventivato ed effettivamente reali##abile con il budget a disposi#ione) D'altra parte, c'era anche da chiedersi se il modello, a prescindere appunto dalla sua stessa reale fattibilit, potesse rappresentare davvero, nelle condi#ioni accertate, lo strumento con cui procedere alla scelta ed 17

al dimensionamento degli interventi di risanamento1 considerata la modesta entit del sistema, questi vanno ripensati e possono al pi4 limitarsi a prelievi diffusi escludendo pi4 classiche opere di drenaggio, dunque sulla falsariga di quanto si sta gi verificando spontaneamente, da anni, con la reali##a#ione negli scantinati privati di po##etti di carico muniti di piccole pompe comandate in automatico dalla crescita del livello idrico, a scaricare periodicamente acqua in fognatura fino a riabbassarlo ad un valore opportunamente prefissato) ;utto ci ha condotto a rivedere l'intera questione del modello, rinunciando alla sua implementa#ione in sede di ricerca per prospettarne in futuro un'altra rivolta ad una finalit complementare -gi prevista ma in termini meno sofisticati01 non pi4 strumento di simula#ione per la defini#ione di opere di drenaggio e risanamento del sistema ma casomai me##o di monitoraggio e controllo delle perdite della rete di distribu#ione idrica) In questa nuova prospettiva si deve ritenere che ,omune di scoli !iceno e ,II! *)p) ) possano essere interessati a rendere disponibili le risorse necessarie -dell'ordine massimo delle decine di migliaia di +uro0) Fuanto sopra, con un cambiamento della tipologia degli interventi di risanamento, eviden#ia un pri"o risultato della ricerca1 le modalit esecutive -in particolare la densit territoriale dei nuovi po##etti, la loro ubica#ione 3 si ritiene preferibile presso propriet pubbliche 3, le caratteristiche di portata e prevalen#a delle pompe, l'eventuale ricorso ad un approvvigionamento energetico con pannelli fotovoltaici, i costi di gestione a regime0 andranno definiti successivamente nel dettaglio) >a da s7 che, prima della stessa progetta#ione dell'intervento, sarebbe comunque opportuno provvedere ad un miglior controllo e contenimento delle perdite in rete -onde non giungere, tra l'altro, ad un loro peggioramento per l'abbassamento della superficie freatica nelle #one interessate0 e poi all'implementa#ione mirata" del modello matematico) La sequen#a logica dovrebbe essere, in tale senso1 ridu#ione delle perditeH integra#ione ed aumento di densit" delle indagini di campagnaH messa a punto del modello per il monitoraggioH progetta#ione esecutiva dei po##etti di prelievo -sistema di prelievo diffuso"0, come sinteti##ato nel diagramma di flusso riportato nella 5ig) ()%) 4lteriori risultati della ricerca riguardano le conoscen#e complessive della falda e sono schemati##abili come nelle figure che seguono, alcune delle quali riproducenti in formato ridotto le ;avole d'insieme prodotte dall'Dnit Idrogeologica con l'ausilio del *istema Informativo ;erritoriale, *I;, della !rovincia di scoli !iceno) *i parte dalla 5ig) ()6, che riporta una mappa dell'Ing) ,esari, che, al di l di alcuni problemi di congruen#a con le planimetrie attuali in termini di quote altimetriche assolute -per cui si rinvia al rapporto di coordinamento dell'Dnit, ma v) anche l'allegato sui tasti" riportato in appendice0, si presta ad un confronto generale sull'andamento della superficie freatica con assetto risultante dai dati assemblati nel corso della ricerca) 18

Fi . 4.1 ! M*--" i, $#*%" $&&i4"(* )i 5, 6Si-&*4" )i #%*(i*7$ )i''5-$8 19

Fi

4.2 ! I( -i-&*4" '%*"&i+$ A-+$(",$ "i #%i4i )*( N$7*+*,&$

-c$r. anche +Ele"enti tecnici per lo studio di un progetto di $ognatura per la citt' di Ascoli Piceno, di Enrico (esari) 0123) Sta#ili"ento gra$ico (esari) Ascoli Piceno.

20

I punti cui si riferiscono tali dati sono riportati come insieme nella 5ig) ()/ -riproducente la ;av) %, di grande formato0, la quale presenta la locali##a#ione dei sondaggi stratigrafici disponibili -sono quelli reali##ati nell'occasione da ,II! *)p) ), quelli originali del ,esari ed altri ancora comunque reperiti0 e la locali##a#ione dei po##i cui si acceduto e di cui si sono potuti misurare i livelli freatici, a volte in pi4 di una occasione1 gli elenchi di tali po##i e sondaggi, con le principali caratteristiche, sono presentati nei rapporti dell'Dnit, mentre in questa sede c' solo da ricordare che le superfici ottenute dall'elabora#ione delle osserva#ioni di campagna derivano dagli strumenti softGare del *I; della !rovincia) *i proceduto spesso per tentativi, con un'attenta analisi dei risultati par#iali via via prodotti, non di rado decidendo per l'esclusione dei valori connessi con alcuni di detti punti1 ci si fatto valutando l'attendibilit relativa delle misura#ioni effettuate, a volte in ragione della vicinan#a sul terreno delle misure disponibili che, in base a differen#e di quota altimetrica anche assai ridotte, for#avano" il softGare utili##ato verso morfologie di superficie del tutto astruse e improbabili oppure tenendo conto, per esempio, che i dati del ,esari risultano in alcuni casi vi#iati da errori sistematici -presumibilmente derivati da caposaldi topografici di riferimento di dubbia affidabilit0) ;enuto conto di tutto ci, si pervenuti ai risultati rappresentati a colpo d'occhio nelle figure che seguono quelle fin qui viste -anche esse, come la 5ig) ()/, riportano tavole prodotte in scala %16...0, ove, al pari della ()/ citata, viene qualitativamente eviden#iato il limite del terra##o alluvionale di IIII ordine al quale si riferita l'analisi) ;ale limite mette in risalto la falda che gravita prevalentemente sul ;ronto, verso $, mentre di quella sul ,astellano -o almeno di gran parte di essa0 non risulta schemati##a#ione sia per caren#a di punti disponibili -le cui osserva#ioni si ritrovano peraltro negli elaborati di dettaglio citati e, per i po##i, nella stessa 5ig) ()/0) Indica#ioni molto generali si possono comunque dedurre in proposito dalla mappa del ,esari di 5ig) ()6, a parte alcune perplessit sulla congruit delle isopie#e da lui tracciate sulla collina dell' nnun#iata almeno in termini di effettiva appartenen#a allo stesso sistema freatico sottostante alla #ona pianeggiante -terra##o alluvionale0 del centro storico) La 5ig) ()( -;av) 60 sinteti##a cosC l'andamento della superficie di base, da considerare impermeabile, su cui impostato l'acquifero, mentre le 5igg) ()A, ()J e ()9 -;avv) /, (, A0 riportano rispettivamente la superficie freatica, lo spessore di terreno mediamente saturato dall'acqua di falda e due se#ioni della citt murata d'interesse urbanistico, lungo gli assi 8:+ -,orso @a##ini, l'antico Decumano @assimo0 e *:$ ->ia !retoriana:>ia del ;rivio, l'antico ,ardo @assimo della citt Bomana0)

21

Fi . 4.3 ! I,'$%4"9i$,i #5,&5"(i %"++$(&* 22

Fi . 4.4 ! S5#*%'i+i* " +5%7* )i (i7*(($ )*( -5:-&%"&$ i4#*%4*":i(* 23

Fi . 4.5 ! S5#*%'i+i* " +5%7* )i (i7*(($ )*((" '"()" '%*"&i+" "&&5"(* 24

Fi . 4.; - S#*--$%i )*((" '"()" '%*"&i+" "&&5"(* 25

Fi . 4.; ! S#*--$%i )i 4"--i4" )*((" '"()" '%*"&i+" "&&5"(*

Fi . 4.< ! S*9i$,i )*( -i-&*4" (5, $ (* )i%*9i$,i )i 4"--i4" )i Vi" )*( T%i7i$ * C$%-$ M"99i,i 26

Le se#ioni di 5ig) ()9 sono utili per avere un'idea d'insieme della modesta dimensione" del sistema, anche se esse non sono in rela#ione con quelle di massimo flusso -dalla 5ig) ()A si vede infatti che, mediamente, le portate pi4 elevate 3 che si hanno in corrisponden#a delle linee di massima penden#a, ortogonali alle isopie#e 3 hanno una dire#ione intermedia, grosso modo da *8 verso $+0) ,omunque, tutte le planimetrie sono significative per le considera#ioni che inducono, in specie nel confronto tra le superfici attuali e quelle omologhe deducibili dalla mappa del ,esari, ancorch7 con il beneficio d'inventario connesso con la non completa compatibilit dei rispettivi sistemi di riferimento -o georeferen#ia#ione0) Di particolare interesse appare la 5ig) ()J, perch7, al di l delle imprecisioni di dettaglio che vi possono essere contenute, schemati##a nell'ordine di circa 'A.)... metri cubi il volume di acquifero e strati di copertura imbevuto d'acqua -si tratta della cosiddetta #ona satura", cui corrisponde una superficie complessiva di terreno di poco meno di J6 ettari e dunque uno spessore medio che non arriva a m) %,(.0) +' questo un primo importante dato numerico cui fare riferimento) Il secondo deriva da una valuta#ione della portata complessiva) l riguardo abbiamo gi fatto cenno alle difficolt ed ai problemi che, nel corso della ricerca, hanno di fatto impedito un bilancio tra input ed output idrico del sistema, tuttavia, avvalendoci di informa#ioni deducibili dal ,esari -per quanto attiene la portata naturale"0 e dalle perdite stimate da ,II! *)p) ) nel distretto" di cui fa parte il centro storico di scoli, nonch7 delle valuta#ioni specialistiche di fonte Dniversit di !erugia, si giunge ad una stima ragionevole di non pi4 di %(:%A lEsec complessivi veicolati dall'acquifero) ,on un accettabile contenimento delle perdite -per una ridu#ione del (.K di quelle stimate attualmente, com' tutt'altro che irrealistico in base alle strategie seguite da tempo da parte di ,II! *)p) )0 si potrebbe diminuire tale portata intorno ai %.:%% lEsec, ci che comporterebbe che il sistema di prelievo diffuso" andrebbe benissimo garantendo un emungimento medio intorno ai /:( lEsec -pari a circa /.. mcEgiorno0) In ogni caso, a prescindere da altre considera#ioni, evidente che anche con portate inferiori la situa#ione potrebbe mostrare miglioramenti sensibili rispetto all'attuale, ovviamente in dipenden#a della scelta delle #one in cui disporre i po##etti di prelievo) In conclusione, accenniamo solo di sfuggita al fatto che le perdite comunicate da ,II! *)p) ) sono apparse un po' sovrastimate per cui sar necessario prevedere una loro verifica, tra gli altri controlli preliminari all'effettiva reali##a#ione del sistema di prelievo diffuso" ed alla strategia d'intervento connessa con la 5ig) ()%)

27

4.2

UNITA' STORICO-ARCHITETTONICA

La citt di scoli ubicata alla confluen#a di tre corsi d'acqua il ;ronto, il ,astellano -a contorno del centro storico0 ed il ,hiaro, che chiudono la citt dandole la caratteristica struttura a penisola") Dna perla di citt, scoli, incastonata in una valle fertile fra le catene collinari e un pescoso mare non lontano) Dna struttura di fondo prefigurata dal tracciato romano scaturito dall'incrocio del decumanus ma=imus e del cardo ma=imus e dalla successione di incroci minori, la cui forma si articolava in quartieri articolati nelle minori unit identificate come sestieri"H le mura e le strade procedevano entro i netti confini posti all'incrocio dei due fiumi, si distendevano con riferimento a determinare chiese e parrocchie, definendo gradualmente la rilevan#a di un nucleo centrale con la sua pia##a e il suo pala##o, le istitu#ioni di potere e di servi#io pi4 classiche) Fuesta posi#ione geografica di eccellen#a, la storia e la cultura che facilmente si sono stabili##ate ed hanno progredito di anno in anno di secolo in secolo, hanno fatto sC che la citt di scoli fosse ed ancora il fiore all'occhiello del centro Italia) @olto del patrimonio ascolano e territoriale conosciuto ed comunque riconoscibile, immagine che agevolmente si fissa nella memoria di chi anche una volta sola abbia attraversato quei luoghi) $on altrettanto facile riconoscere un patrimonio legato alla storia, alla struttura e all'ambiente ancora esistente nella nostra citt ma a molti e troppi sconosciuto perch7 ignari dell'esisten#a o perch7, peggio, ignari del valore) Il materiale indagato e raccolto nella ricerca Pozzi ed ac"ue sotterranee nel centro storico di Ascoli Piceno# una strategia di valorizzazione e risanamento,, nell2Dnit operativa *torica, vuole mettere in eviden#a un patrimonio culturale e architettonico di notevole interesse non solo come importante testimonian#a di un manufatto storico:artistico ma di grande rilevan#a idro:morfologica1 i po##i cittadini) Le opera#ioni condotte direttamente dall2Dnit *torica, o ad essa riconducibili, sono di diverso tipo e natura) Pri"a azione 8pera#ione di i,)i7i)5"9i$,* * +*,-i4*,&$ dei po##i ancora esistenti nel tessuto cittadino effettuata attraverso le a#ioni di1 Censimento dei pozzi siti nel centro storico di Ascoli Piceno ove risul$ ti possibile l%accesso e la disponibilit dei proprietari Reperimento dei dati relativi ai pozzi mediante consultazione delle cartografie esistenti e degli arc!ivi delle pubblic!e Amministrazioni# - ubicazione ed individuazione catastale& caratteristic!e dimensiona$ li& tipologic!e e strutturali dei pozzi e rilevazione dello stato di con$ servazione' 28

- predisposizione di una mappa su base catastale in formato ()* con individuati i pozzi censiti e rilevati L2esame della ,artografia catastale vigente, aereo fotogrammetrica e *torica hanno fornito poche informa#ioni, molte delle quali non confermate dai successivi sopralluoghi a causa delle trasforma#ione del territorio verificatesi negli anni successivi alla loro stesura) ;ali cartografie inoltre non hanno permesso di individuare i po##i presenti all2interno dei fabbricati, che rappresentano la maggioran#a di quelli esistenti e rilevati in seguito ai successivi sopralluoghi effettuati) @olto utili, invece, sono state le informa#ioni fornite dall2Dfficio !o##i della !rovincia di scoli !iceno, ove risultano denunciati -ai fini della regolarizzazione ed utilizzo delle ac"ue pubblic!e tramite pozzi& (*R n+ 2,-0.01 e n+ 2/,2.00& (+0vo n+ 1,2.-0& 0egge 12.-3 e R( 1//,.114 n) /' po##i privati oltre ad ulteriori po##i che insistono su propriet di +nti o !ubbliche mministra#ioni) i fini del censimento dei po##i, per quanto concerne il raggiungimento dell2obbiettivo prefissato dall2Dnit *torica, sono stati eseguiti sopralluoghi porta a porta, che hanno interessato l2intero centro storico di scoli !iceno) *ono stati rilevati n) &% po##i, di cui n) A' attivi con presen#a di acqua ed in alcuni casi di impianti di sollevamento, n) %9 non attivi ma ancora visibili nelle loro caratteristiche architettoniche e n) %J occultati e non pi4 visibili) In fase di sopralluogo, si proceduto a reperire e rilevare i dati ritenuti significativi e precisamente1 - toponomasticaH - caratteristiche costruttive 5materiali utilizzati per la costruzione della vera e delle pareti interne del pozzo4H - profondit del pelo acquaH - profondit del fondo riferita al piano di campagna o alla pavimenta: #ione circostante il po##oH - presen#a di eventuali impianti di sollevamento) !er tutti gli approfondimenti del caso, si rinvia al riguardo in primo luogo alla scheda tipo presente in facsimile tra gli allegati del presente rapporto ed in secondo luogo alla rela#ione di censimento ed ubica#ione po##i, approntata da ndrea $eri e facente parte degli elaborati prodotti dall'Dnit *torica) Seconda azione Ri+*%+" -&$%i+$-4$%'$($ i+"= 5-$ +i7i+$ * +i&&")i,$ )*i #$99i= %*("9i$,i +$, (" 4$%'$($ i" * (" +i&&/

29

6l termine pozzo indica& in generale& una struttura artificiale& solitamente di forma circolare e di dimensioni variabili da caso a caso& da cui& in genere& si estrae dal sottosuolo l'ac"ua delle falde& c!e possono essere freatic!e oppure artesiane& a seconda c!e il flusso dell'ac"ua c!e le permea sia 7a pelo libero7 oppure 7in pressione7+ 6n dipendenza dell'uno o dell'altro caso anc!e il pozzo si definisce freatico oppure artesiano+ Anc!e le strutture esterne 5le cosiddette vere di pozzo4 create& per protezione dalle cadute e.o per estetica& attorno all'imboccatura dei pozzi e delle cisterne per la raccolta delle ac"ue piovane& vengono& impropriamente& c!iamate 7pozzi7+

(onne al pozzo di !aul *ignac, olio su tela -%'&60 5ino all2ultimo scorcio del *ettecento, scoli pu definirsi la citt dei po##i) Le pia##e, le strade, i cortili dei pala##i, i chiostri e gli orti cittadini abbondano di questi manufatti, spesso con eleganti pluteali, per prelevare le acque della falda sotterranea ed utili##arle per usi civili) 5ontane pubbliche, non di rado autentici monumenti architettonici e scultorei, sorgono solo all2esterno della citt, come la 5onte di *an $icola" a ?orgo ,artaro, la 5onte del ?ove" come documentato dalla pianta del 5erretti al di sotto della porta ;ufilla, la 5onte di *ant2+midio", la pi4 celebre, a ?orgo *olest, la 5onte di !orta Bomana") *olo dopo l2acquisi#ione da parte dell2 mministra#ione ,omunale della ricca sorgente dell2orto del convento di *an Domenico si costruiscono le prime due significative fontane pubbliche all2interno della citt1 la maestosa 5ontana di !ia##a rringo", eretta su disegno di gostino ,appelli nel %'66, e l2austera 5ontana dei ,ani", ideata da Igna#io ,antalamessa nel %'6/) Bimossa la primitiva per l2ere#ione del monumento a >ittorio +manuele 30

II, nel %''6 a !ia##a rringo si collocano due fantasiose fontane gemelle a vasca ellittica, disegnate dall2Ingegner <iovanni Lecini e abbellite da sculture di <iorgio !aci) *ulla fine dell28ttocento e nel primo $ovecento , con l2arrivo in citt delle acque del ,olle *an @arco gra#ie al monumentale viadotto di !orta ,artara di <abriele <abrielli del %'(J, si reali##ano e si sistemano le caratteristiche fontanine rionali di travertino, disegnate in parte dall2Ingegner +nrico ,esari nel %&%.) Fuest2ultimo autore delle fontanine neogotiche" del chiostro maggiore di *an 5rancesco, di via @alaspina, dello slargo di via dei *oderini, di via Lunga, dei giardini pubblici) $el %&AA, in occasione dell2arrivo dell2acqua di !escara del ;ronto, la citt si arricchisce delle due fontane all2imbocco del !onte @aggiore, ideate dall2 rchitetto >incen#o !ilotti e ornate di statue di ntonio @ancini e della 5ontana di *an 5rancesco" nel viale lcide De <asperi) Dopo una accurata indagine tra archivi e biblioteche si giunti a conoscere la situa#ione della citt di scoli !iceno e dei suoi po##i cittadini relativa al %'&') Documenta#ione trovata all'interno dell' rchivio *torico di *tato del comune di scoli, busta %% %&.J, mediante un documento scritto, +lenco $ominativo dei proprietari delle case ove esistono i po##i", all'interno del quale si identificava il nome del proprietario, la via e il numero civico relativi al periodo in questione e la locali##a#ione) ;ale documento stato grafici##ato all'interno della cartografia storica relativa al catasto gregoriano, riscontrando una difficolt nel ritrovamento dei nomi delle strade, cambiati dal %'&' ad oggi, e a maggior ragione la giusta identifica#ione del numero civico) ,omunque sia ci che proviene da questi dati che spesso una sola propriet aveva a disposi#ione pi4 po##i) Da qui l'importan#a di questi elementi dal punto di vista idrologico:fun#ionale, di utili##o quotidiano oltre che architettonico) @a quanti di questi po##i presenti nella citt di scoli !iceno sono ancora esistenti e quanti di quelli esistenti sono ancora in fun#ione o mantengono la poten#ialit della fun#ione? Dove scomparsa la civilt dei po##i, che per lungo tempo ha salvato la citt dal sollevamento della falda freatica e dagli sprechi di acqua potabile? Dare una risposta a questa domanda ha richiesto una attenta indagine condotta in modo diretto, attraverso interviste, valutando ed indagando ricordi, effettuando numerosi e talvolta faticosi sopralluoghi e una messa a sistema del censimento precedentemente effettuato Bispetto alla planimetria precedente che riporta i po##i storici del %'&', la planimetria attuale elaborata attraverso sopralluoghi e interviste, eviden#ia una forte ed immediata differen#a1 i po##i attualmente sono quasi tutti all'interno di androni, pala##i, stan#e, e= fondaci, all'esterno ne sono rimasti ben pochi, se non alcuni di propriet pubblica di enti ) 31

5acile dedurre che l'uso civico del po##o decade al momento in cui esso viene dismesso, abbandonato e talvolta chiuso e completamente dimenticato) Il numero di po##i rilevati, la qualit di molti di essi, le poten#ialit della maggior parte, hanno reso questa ricerca di grande interesse) Di seguito si riportano alcuni cartogrammi che riassumono la rarefa#ione di tali strutture dalla fine dell'8ttocento ai giorni nostri1 crediamo che essi risultino quanto mai eloquenti e significativi)

32

33

34

35

Terza azione S+"7$ A%+0*$($ i+$ ,on la dire#ione scientifica della Dott)ssa $ora Lucentini, della *oprintenden#a per i ?eni rcheologici delle @arche, stato previsto lo scavo stratigrafico di un paio di po##i interrati per stabilire, mediante lo studio dei materiali recuperati all'interno del sedimento, l'epoca di chiusura del manufatto) *pesso, in seguito alla cessa#ione dell'utili##o di tali strutture per l'approvvigionamento idrico, in mancan#a di un servi#io di smaltimento organi##ato dell'immondi#ia, esse divenivano delle vere e proprie discariche domestiche in cui eliminare tutto quanto ritenuto inutile o non pi4 utili##abile) !ianificando l'attivit di cantiere si deciso di intraprendere lo scavo stratigrafico del po##o tombato ubicato nella corte interna di un pala##etto gentili#io al civico nI A di >ia dei *oderini -di propriet del *ig) ,esare ,elani0) La scelta dello scavo di questa particolare struttura interrata stata presa in seguito ad un sopralluogo effettuato nel mese di giugno 6..', per cui, oltre a riscontrare una certa antichit dell'edificio in cui il po##o locali##ato -dall'analisi delle murature e della cartografia storica una probabile casa:torre medievale rimaneggiata pi4 volte nei secoli successivi0, si ipoti##ata una sua possibile chiusura contestualmente alla costru#ione della cortina muraria che ha sigillato l'intercolumnio a $ord del cortile interno, inglobandone in parte la vera che si elevava sopra il piano di calpestio) !er il secondo progetto di scavo, dopo non poche valuta#ioni delle alternative sul tappeto, si deciso di procedere nel po##o ubicato al centro del chiostro maggiore del complesso di *an 5rancesco) Lo svuotamento del po##o stato eseguito operando anche qui uno scavo in modalit archeologica atta ad eviden#iare ed a documentare le caratteristiche e i materiali specifici dei diversi riempimenti identificati e considerati come singole Dnit *tratigrafiche) ;ale metodologia di scavo ha permesso di identificare all'interno del po##o sei Dnit *tratigrafiche) Lo svuotamento della struttura ha inoltre permesso di vedere ed anali##are la tecnica costruttiva interna) $ella por#ione est della vera si segnalano all'interno dei mattoni messi a rinfor#o dei pannelli in travertino costituenti la vera) I mattoni sono legati alla struttura con malta di cemento) ;rattasi probabilmente di un veloce intervento di restauro di epoca moderna) ttenendosi ai materiali reperiti all'interno delle Dnit *tratigrafiche individuate risultata chiara una chiusura del po##o in epoca moderna, al pi4 tardi riferibile ai lavori di riassetto del chiostro e dell'intero complesso conventuale di *an 5rancesco antecedenti la *econda <uerra @ondiale)

36

37

38

7uarta azione F$&$4$)*(("9i$,* "%+0i&*&&$,i+" *) *(":$%"9i$,* )i 4"##" i,&*%"&&i7" *ono stati individuati tre po##i ritenuti pi4 significativi e di particolare valore storico artistico, per i quali, per me##o di tecniche di fotomodella#ione architettonica, stato elaborato un modello tridimensionale digitale, completo di tessiture murarie fotorealistiche) *ono stati dunque prodotti elaborati grafici bidimensionali che illustrano in maniera esaustiva tutte le parti ispe#ionabili del po##o stesso, piante, prospetti, se#ioni, render prospettici) Dtili##ando i risultati elaborati nella fase precedente stata messa a punto una mappa interattiva con tecnologia dobe 5lash, capace di proporre ed eviden#iare un ideale percorso dell2acqua" per me##o di aree sensibili e collegamenti ipertestuali in corrisponden#a dei luoghi di interesse lungo il percorso) ;ali collegamenti permettono la frui#ione della documenta#ione disponibile allegata a ciascun po##o, comprese le elabora#ioni multimediali derivate dal rilievo degli stessi) La mappa cosC composta sar ottimi##ata sia per la frui#ione online -sito Geb0 che per quella offline -,D illustrativi0)

39

40

7uinta azione C$-&%59i$,* )i 5, DVD +$,&*,*,&* (* %i#%*-* *''*&&5"&* "((>i,&*%,$ )*i #$99i Il D>D stato reali##ato utili##ando le bellissime riprese effettuate nel corso del censimento dei po##i da parte di ,laudio ,apponi, scomparso nel 6..&, alla cui memoria questo lavoro di ricerca affettuosamente dedicato) Sesta azione I,'$%4"&i99"9i$,* * +$-&%59i$,* )*( -i&$ La costru#ione del sito relativo alla ricerca era in corso di completamento al momento della stesura di questa rela#ione) In ogni caso il linM per accedere al percorso" http1EEGGG)ascolinostra)itEacqueascolane)htmlN

Movimento di Opinione "Ascoli Nostra"

8Progetto censi"ento pozzi ed ac/ue sotterranee nel centro storico della citt' di Ascoli Piceno9 una strategia di !alorizzazione e di risana"ento8 E(*,+$ #$99i +*,-i&i

Ri+*%+" 'i,",9i"&" )"((" ?F$,)"9i$,* C"--" )i Ri-#"%4i$ )i A-+$(i Pi+*,$?

P%$&$+$(($ -$&&$-+%i&&$ )"@ ATO &*%%i&$%i"(* $&&i4"(* ,.5 C$45,* )i A-+$(i Pi+*,$ P%$7i,+i" )i A-+$(i Pi+*,$ CIIP -#" A5&$%i&/ I,&*%%* i$,"(* )i B"+i,$ )*( 'i54* T%$,&$ S*9i$,* E)i(i )*((" A--$+i"9i$,* )* (i I,)5-&%i"(i )*((" P%$7i,+i" )i A-+$(i Pi+*,$ Mi,i-&*%$ #*% i B*,i * (* A&&i7i&/ C5(&5%"(i - Di%*9i$,* R* i$,"(* #*% i B*,i C5(&5%"(i * P"*-" i-&i+i )*((* M"%+0* U,i7*%-i&/@ Di#"%&i4*,&$ )i -+i*,9* )*((" &*%%" )*((>U,i7*%-i&/ )* (i -&5)i )i P*%5 i" S+5$(" )i A%+0i&*&&5%" * D*-i , U,i7*%-i&/ )i +"4*%i,$ ......alla "e"oria di (laudio (apponi) a cui tutti do##ia"o "olto..........

* A parte il percorso, altri elementi della ricerca si possono ritrovare in http://www.ascolinostra.it/pozzi/

41

5. CONCLUSIONI La ricerca Pozzi ed ac"ue sotterranee nel centro storico di Ascoli Piceno# una strategia di valorizzazione e risanamento ha raggiunto tali e tanti risultati, d'interesse non solo specifico ma anche collettivo:sociale, che sembrato importante sistemati##arli rispetto ad un patrimonio ritrovato all2interno della costru#ione di un percorso di vacan#a tra i po##i cittadini") In tal senso stato individuato un cammino o viaggio tematico ad arricchire i numerosi e vari itinerari turistici da effettuare tra le antiche mura della citt di scoli !iceno) Dn percorso dalla grande importan#a, e carica storico:architettonica, da fare attraverso le tipiche rue, i magnifici cortili e le scenografiche pia##e del centro storico di scoli) *ar cosC possibile costruire e divulgare una nuova conoscen#a, la conoscen#a di un patrimonio nascosto alla maggioran#a della popola#ione, delineandone a livello globale il profilo storico:culturale ma individuandone altresC a livello locale le peculiarit dal punto di vista turistico monumentale) Il percorso individua ed eviden#ia po##i pubblici e po##i privati, posi#ionati all2esterno di edifici, locali##ati lungo le rue, i cortili o le pia##e, o posi#ionati in spa#i interni ad edifici privati ma aperti al pubblico come le ,hiese o in spa#i aperti come cortili o corti, visitabili seppur privati dalla strada) La tipologia del po##o diventa indicativa, si infatti fatta una distin#ione in quattro categorie:famiglie in cui classificare i numerosi po##i ritrovati nella citt1 %0 po##o con vera centrale 60 po##o con vera a muro /0 po##o a raso (0 po##o a muro Dn percorso di vacan#a anche chiamato percorso tematico o percorso turistico un itinerario al quale viene assegnato un filo conduttore comune, di interesse turistico e caratteri##ato da un insieme di cartelli di segnala#ione unitari ad opera dell'amministra#ione locale) !er quanto riguarda la dimensione idrogeologica, i risultati possono essere sinteti##ati come di seguito) Il modello matematico del sistema:falda preso in esame -che quello corrispondente alle acque sotterranee sottostanti la parte settentrionale del centro storico di scoli, gravitante sul fiume ;ronto0, stato ritenuto, ad un certo punto dello studio, scarsamente utile oltre che eccessivamente dispendioso) *i tuttavia prospettata una sua eventuale, futura implementa#ione, rivedendone le finalit che lo trasformerebbero da strumento di simula#ione" al servi#io della progetta#ione di una strategia d'intervento -per il risanamento della falda0 a me##o di monitoraggio" delle perdite 42

della rete idrica e di gestione di un sistema diffuso di prelievo") Fuest'ultimo rappresenta il punto d'arrivo delle attivit dell'Dnit Idrogeologica ed schemati##abile in un massimo di una trentina di punti di prelievo -po##i0 muniti di piccole pompe comandate dal livello o direttamente oppure in tempo reale tramite il modello matematico, qualora implementato ad hoc come suggeriamo) La fase di progetta#ione esecutiva potrebbe comportare costi di reali##a#ione dell'ordine di qualche decina di migliaia di +uro, se comprensiva del modello e di tutte le integra#ioni dati e verifiche -in particolare delle perdite0 necessarie) La reali##a#ione materiale del sistema diffuso potrebbe invece comportare in aggiunta dei costi attuativi -comunque contenuti nell'ordine massimo dei centomila +uro0, finan#iabili mediante l'attiva#ione di canali della Begione eEo dell'Dnione +uropea)

43

Allegati

44

(omissis)

II

III

6TASTI8 2O SONDAGGI3 REALIZZATI DALL'ING. ENRICO CESARI CON CORRISPONDENZE TOPONOMASTICHE ATTUALI E QUOTE ALTIMETRICHE ASSOLUTE RIPORTATE NELLA SUA PUBBLICAZIONE DEL 1AB3 2!. anche plani"etria di :ig. ;.<3

TASTI DELL'INGEGNERE COMUNALE ENRICO CESARI


Note (tra parentesi numeri Terreno Acqua Acqui ero Arenaria della pianta del Ferretti) 156,36 153,02 152,61 151,81 145,78 151,6 156,12 149,79 144,06 152,82 152,5 150 149,5 152,96 151,42 149,71 151,36 149,22 148,01 147,31 142,28 146,6 148,25 144,94 141,48 143,22 149,5 143,9 150,77
&ietro '%iesa di () *eonardo, a +orta "omana ,53.stit0to 1ecnico per 2eometri 3m/erto .4 ,-'%iostro minore ()A#ostino ,sc0ola,59Att0ale .stit0to 1ecnico 'ommerciale ,49-

Quote altimetriche assolute

N 1 2 3 4 5 6 7 8 9

In planimetria

Localit
!rto nel conservatorio "e#ina $ar#%erita

. 5... 5.. 5. 5 .5 ... ..

!rto nella caserma dei "" 'ara/inieri +alestra #innastica in ()A#ostino !rto nella caserma di ()+ietro $artire !rto nella caserma di ()$ar#%erita !rto nella caserma di ()7rancesco +ia88ale nel +ala88o 'om0nale !rto nell9e: convento di ()!no6rio !rto nella caserma delle 5er#ini !rto nella caserma del 'armine

148,31 148,51 147,5 150 145,6 142 144,4 142,68 148,2 151,15 145,94 142,28 145,92 -

Att0ale convento di ()!no6rio ,45Att0ale 5ia 'eci ,412iardino di +ala88o Aren#o ,16Att0ale (ede 'entrale 'A".(A+ ,402i; &istretto $ilitare ,37Ad !vest '%iesa del 'armine ,33'%iesa della ()'roce ,561ra 5)delle 'anterine ed att0ale *0n#otronto <artolomei ,21-42Att0ale 5) &ino An#elini, ad =st di ()'roce ,56-

10 . -11-12-13. .. ...

,()'roce,via delle 'anterine,8ona ()'roce-

52

IV

SCHEDA TIPO UTILIZZATA NELLE OPERAZIONI DI CENSIMENTO DEI POZZI

53

54

55

56

ELEMENTI ILLUSTRATIVI DEL PERCORSO TEMATICO +PER(ORSO *ELL A(74A,

57

58

POZZI E ACQUE SOTTERRANEE NEL CENTRO STORICO DI ASCOLI PICENO UNA STRATEGIA DI VALORIZZAZIONE E RISANAMENTO

SCHEDA N.18 LOCALIZZAZIONE : INTE NO CO TILE DEL !ALAZZO "ESCO"ILE !ros#$%#n&o &a piazza Arrin$o '#rso L%n$o Cast#llano

DESC IZIONE DEI CA ATTE I TI!OLO(ICI E DECO ATI"I:


Il pozzo ) localizzato all*int#rno &#l $iar&ino '#sco'il#. E* a%st#ro # +#n cons#r'ato, si pr#s#nta a$li occhi &#l citta&ino co-pl#to in t%tt# l# s%# parti archit#ttonich# # &#corati'#. La .or-a plani-#trica #& in #l#'azion# ) ricca &i particolari costr%tti'i, con l#s#n#, so'rapposizioni &i .or-#, &#corazioni # .r#$i.

IDENTI/IT

59

Você também pode gostar