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Analisi Prefazione Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino La prefazione alledizione del 1964 del Sentiero dei

nidi di ragno sicuramente il testo che meglio fornisce dellesperienza neorealista una definizione significativa e soddisfacente. Dice Calvino che il eorealismo non fu una scuola! ma un fatto "esistenziale! fisiologico! collettivo# che avvicin$ come mai prima di %uel momento lo scrittore e la comunit&! accomunati dal desiderio di raccontare le stesse storie. 'er %uesti scrittori il pro(lema non stato %uindi %uello della materia! del contenuto! ma %uello della forma! cio del riuscire a trasferire sulla pagina lo spirito di %uei momenti) mai! continua lo scrittore! vi furono formalisti pi* attenti di %uei contenutisti che passavamo per essere! mai lirici pi* effusivi di %uegli oggettivi che si credeva che fossimo. 'er comprendere il eorealismo (isogna partire da %ueste parole! al di l& di %uelli che furono poi gli esiti artistici! sicuramente non entusiasmanti! di una produzione che! come ha dichiarato +sor ,osa con affermazioni che suonano come una condanna definitiva! scivola spesso nel cronachismo! nel populismo! e nelluso mimetico della lingua dialettale! tanto che -.L. +ltieri .iagi parla di "calligrafismo alla rovescia#. Si potre((e affermare che la semina fu a((ondante! ma i frutti gradevoli e succosi scarseggiarono/ uno di %uei pochi proprio il romanzo di 0talo Calvino! pu((licato per la prima volta nel 1941 e successivamente ripreso in mano diverse volte dallautore! che non si riconosceva pi* in %uanto aveva scritto! per attenuare certi aspetti stilistici o per spiegare e capire! come nel caso della prefazione. 0l tema %uello della ,esistenza! un tema nel %uale molti scrittori del eorealismo hanno perso la (attaglia ingaggiata con la scrittura! in %uanto la rappresentazione di %uel momento storico scaduta fin da su(ito in oleografia mitizzante e! dun%ue! inutile e scadente dal punto di vista letterario. Ci$ non avviene con 0l sentiero dei nidi di ragno! come pure con i romanzi di 2enoglio o con 0 piccoli maestri di -eneghello! dove la retorica (andita. Come riesce uno scrittore come Calvino! che pure aveva partecipato in prima persona alla lotta armata! riconoscendo il valore morale e politico dei partigiani! ad evitare il pericolo di incorrere in unautocele(razione3 Ce lo dice lui stesso nella prefazione ammettendo che! per sfuggire al clima di strumentalizzazione politica cui il 'C0 stava assoggettando il fenomeno della ,esistenza nel dopoguerra! scelse un punto di vista "(asso# dal %uale mostrare gli eventi/ fu cos4 che nac%ue 'in. 0l protagonista del romanzo un (am(ino! cresciuto s4 in una famiglia disastrata! senza genitori e con una sorella prostituta! a(ituato s4 a fre%uentare solo gli adulti e ad imitare i loro comportamenti a volte crudeli e incomprensi(ili! ma pur sempre un (am(ino. 5n giorno! accettando la sfida di uno di %uegli uomini "incomprensi(ili# con cui trascorre le giornate (evendo vino e fumando! ru(a la pistola allamante tedesco della sorella e la nasconde a ridosso di un fiume! in un luogo segreto dove "fanno il nido i ragni#) viene %uindi arrestato ma fugge in maniera rocam(olesca di prigione con un giovane partigiano. 0nizia %uindi la seconda parte del romanzo! %uella che vede 'in accolto in una (anda di partigiani di "seconda categoria#! costituita cio da individui emarginati! logori e "pidocchiosi#! ma con %uella forza interiore e %uella moralit& che spinse a com(attere per la li(ert& anche persone non politicamente consapevoli delle idee dei partiti che li sostenevano. 'ersone che! nonostante i mille difetti con cui vengono descritte dal (am(ino! lasciano trasparire un grande (isogno di contatto umano! vuoi attraverso la relazione adulterina del Dritto e della 6iglia! vuoi con limmagine conclusiva del romanzo che rappresenta il partigiano chiamato il Cugino che stringe nella sua mano "di pane# %uella del (am(ino. 'roprio riferendosi alla rappresentazione stravolta dei partigiani Calvino parla di neoespressionismo e afferma che ci$ che la letteratura italiana non era riuscita a fare nel primo dopoguerra! affiancando la contemporanea esperienza espressionistica europea! riusc4 a realizzarlo in %uesto momento storico! %uando la poesia poteva emergere solamente dai tratti esasperati e grotteschi dei personaggi. -a il valore del romanzo non si limita a %uesto/ innanzitutto la persona di 7im spiazza le attese del lettore che si trova di fronte un (am(ino con "una voce rauca da (am(ino vecchio#! che tracanna vino! inghiotte fumo! e assiste agli amplessi della sorella. -a gli atteggiamenti spavaldi che lo caratterizzano vengono smentiti continuamente da una fragilit& che fa tenerezza ogni volta che la solitudine fa emergere la sua vera et&/ ecco! dun%ue i pianti! gli incu(i! il (isogno di una carezza e di una mano amica. -a essere (am(ino significa anche poter vedere il mondo con gli occhi dellingenuit& e della fantasia e poter vivere momenti anche drammatici! come %uello in cui si trova a maneggiare la pistola o %uello dellarresto! con %uella leggerezza avventurosa che solo i (am(ini sono in grado di mettere in atto. 0n %uesti momenti il romanzesco puro a 1

prendere il sopravvento e non a caso 'avese fu il primo a notare la propensione favolistica di Calvino/ anche lo scrittore piemontese aveva creato in +nguilla un orfano! e aveva forse omaggiato lo stesso Calvino inserendo nel suo romanzo La luna e i fal$ riferimenti al romanzesco puro. Daltra parte anche 0l sentiero dei nidi di ragno contiene un omaggio al romanzo davventure! se nel comporlo Calvino sispirava a 8eming9a:! ma nel contempo all0sola del tesoro di Stevenson. +nche la visione della ,esistenza su(ordinata allet& anagrafica del protagonista e ci appare attraverso i suoi occhi che sono %uelli della fantasia e del sogno/ ecco allora che i termini politici! come "gap# o "tros;ista# si caricano di un alone misterioso e suggestivo! come pure i comportamenti degli uomini che pensano solo alle armi e ad intrecciarsi con le donne tra i rododendri. Let& adolescenziale dei protagonisti assume! secondo %uanto afferma ,. Luperini un ruolo preponderante nella narrativa italiana del ovecento! sia %uando siamo di fronte a personaggi adulti ma non cresciuti internamente come ,u( di .orgese o +lfonso itti di Svevo! sia %uando si parla di ragazzini nel senso vero del termine! come nel caso di +gostino di -oravia/ il punto di vista adolescenziale non solo "(asso#! come nel caso di 'in! ma soprattutto "estraniato# e riflette di conseguenza il disagio dello scrittore del ovecento di fronte alla societ& che non offre pi* valori o punti di riferimento! al di l& della guerra. Dietro 'in si nasconde lo stesso Calvino che nella prefazione ammette di aver connotato il protagonista con il carattere dellisolamento per riflettere il senso di estraneit& vissuto da lui (orghese durante lesperienza partigiana! e con il carattere della spregiudicatezza e della soddisfazione nel sentirsi vicino al mondo della malavita per evidenziare il modo intellettuale di essere sempre "allaltezza della situazione! di non meravigliarsi! di difendersi dalle emozioni...# La descrizione dello spazio fondamentale/ si assiste allo spostamento tra la citt&! sim(olo di degrado e di violenza e la campagna e il (osco! che rappresentano il mondo della fantasia! del sogno! dove anche una pistola pu$ rappresentare un momento di tenerezza! pu$ ac%uisire altri valori oltre %uello della violenza. Lo studio del rapporto tra personaggio e spazio molto ci dice sul personaggio stesso/ Lotman ne La struttura del testo poetico sostiene! infatti! che la rappresentazione dello spazio esprime la visione del mondo ed sempre diviso in almeno due campi) leroe colui che passa la frontiera tra %uesti due campi. 'er %uanto concerne lo stile (isogna sottolinare limpiego di similitudini che rendono (ene la fantasia immaginativa del (am(ino! impiego di espressioni gergali che poi lo scrittore rigetter&! nello stesso tempo lingua estremamente precisa e concreta! che riesce a dare emozione. 0l narratore esterno ma il punto di vista %uello del (am(ino <" una mano grandissima! calda e soffice! sem(ra fatta di pane#) "= un omino col giu((otto da marinaio e con un cappuccio di pelo di coniglio sul cranio calvo) 'in pensa che sia uno gnomo che a(ita in %uella casetta in mezzo al (osco#>) tuttavia! a volte lo stile si innalza e diviene %uasi poetico! come nella descrizione metaforica di uno dei momenti in cui 'in scoppia a piangere/ "ma il pianto gi& lo raggiunge! e annuvola le pupille e inzuppa le vele delle palpe(re) prima pioviggina silenzioso! poi scroscia dirotto con un martellare di singhiozzi su per la gola#. ?ra la posizione del narratore e il punto di vista di 'in si crea uno scarto che emerge non solo dalla diversa %ualit& stilistica della scrittura! ma anche dai momenti in cui la visione di 'in delle cose e degli eventi che lo circondano nasconde stimoli per il lettore! chiamato a individuare la cruda realt& dietro la visione fantastica del (am(ino. Sono momenti di grande suggestione! pi* di %uelli in cui il narratore! e con esso lautore implicito! emerge chiaramente con il tentativo di dare una motivazione ideologica e politica all@azione dei partigiani. Calvino afferma di aver pensato! su consiglio dei primi lettori! di eliminare il capitolo in cui parla lintellettuale 7im! ma di aver poi cam(iato idea e di aver lasciato il testo cos4 come era nato. I. CALVINO, Introduzione alled. 1964 de Il sentiero dei nidi di ragno 1! ed. 194"# Auesto romanzo il primo che ho scritto) %uasi posso dire la prima cosa che ho scritto! se si eccettuano pochi racconti. Che impressione mi fa! a riprenderlo in mano adesso3 'i* che come unopera mia lo leggo come un li(ro nato anonimamente da un clima generale dunepoca! da una tensione morale! da un gusto letterario che era %uello in cui la nostra generazione si riconosceva! dopo la fine della Seconda 6uerra -ondiale. Lesplosione letteraria di %uegli anni in 0talia fu! prima che un fatto darte! un fatto fisiologico! esistenziale! collettivo. +vevamo vissuto la guerra! e noi pi* giovani B che avevamo fatto in tempo a fare il partigiano B non ce ne sentivamo schiacciati! vinti! C(ruciatiD! ma vincitori! spinti dalla carica propulsiva della (attaglia appena conclusa! depositari esclusivi duna sua $

eredit&. on era facile ottimismo! per$! o gratuita euforia) tuttaltro/ %uello di cui ci sentivamo depositari era un senso della vita come %ualcosa che pu$ ricominciare da zero! un rovello pro(lematico generale! anche una nostra capacit& di vivere lo strazio e lo s(araglio) ma laccento che vi mettevamo era %uello di una spavalda allegria. -olte cose nac%uero da %uel clima! e anche il piglio dei miei primi racconti e del mio primo romanzo. Auesto ci tocca oggi! soprattutto/ la voce anonima dellepoca! pi* forte delle nostre inflessioni individuali ancora incerte. Lessere usciti da unesperienza B guerra! guerra civile B che non aveva risparmiato nessuno! sta(iliva unimmediatezza di comunicazione tra lo scrittore e il suo pu((lico/ si era faccia a faccia! alla pari! carichi di storie da raccontare! ognuno aveva avuto la sua! ognuno aveva vissuto vite irregolari drammatiche avventurose! ci si strappava la parola di (occa. La rinata li(ert& di parlare fu per la gente al principio smania di raccontare/ nei treni che riprendevano a funzionare! gremiti di persone e pacchi di farina e (idoni dolio! ogni passeggero raccontava agli sconosciuti le vicissitudini che gli erano occorse! e cos4 ogni avventore ai tavoli delle Cmense del popoloD! ogni donna nelle code ai negozi) il grigiore delle vite %uotidiane sem(rava cosa daltre epoche) ci muovevamo in un multicolore universo di storie. Chi cominci$ a scrivere allora si trov$ cos4 a trattare la medesima materia dellanonimo narratore orale/ alle storie che avevamo vissuto di persona o di cui eravamo stati spettatori saggiungevano %uelle che ci erano arrivate gi& come racconti! con una voce! una cadenza! unespressione mimica. Durante la guerra partigiana le storie appena vissute si trasformavano e trasfiguravano in storie raccontate la notte attorno al fuoco! ac%uistavano gi& uno stile! un linguaggio! un umore come di (ravata! una ricerca deffetti angosciosi o truculenti. +lcuni miei racconti! alcune pagine di %uesto romanzo hanno allorigine %uesta tradizione orale appena nata! nei fatti! nel linguaggio. =ppure! eppure! il segreto di come si scriveva allora non era soltanto in %uesta elementare universalit& dei contenuti! non era l4 la molla <forse laver cominciato %uesta prefazione rievocando uno stato danimo collettivo! mi fa dimenticare che sto parlando di un li(ro! ro(a scritta! righe di parole sulla pagina (ianca>) al contrario! mai fu tanto chiaro che le storie che si raccontavano erano materiale grezzo/ la carica esplosiva di li(ert& che animava il giovane scrittore non era tanto nella sua volont& di documentare o informare! %uanto in %uella di esprimere. =sprimere che cosa3 oi stessi! il sapore aspro della vita che avevamo appreso allora allora! tante cose che si credeva di sapere o di essere! e forse in %uel momento sapevamo ed eravamo. 'ersonaggi! paesaggi! spari! didascalie politiche! voci gergali! parolacce! lirismi! armi ed amplessi non erano che colori della tavolozza! note del pentagramma! sapevamo fin troppo (ene che %uel che contava era la musica e non il li(retto! mai si videro formalisti cos4 accaniti come %uei contenutisti che eravamo! mai lirici cos4 effusivi come %uegli oggettivi che passavamo per essere. 0l CneorealismoD per noi che cominciammo di l4! fu %uello) e delle sue %ualit& e difetti %uesto li(ro costituisce un catalogo rappresentativo! nato com da %uella acer(a volont& di far letteratura che era proprio della CscuolaD. 'erchE chi oggi ricorda il CneorealismoD soprattutto come una contaminazione o coartazione su(ita dalla letteratura da parte di ragioni eFtraletterarie! sposta i termini della %uestione/ in realt& gli elementi eFtraletterari stavano l4 tanto massicci e indiscuti(ili che parevano un dato di natura) tutto il pro(lema ci sem(rava fosse di poetica! come trasformare in opera letteraria %uel mondo che per noi era il mondo. 0l CneorealismoD non fu una scuola <Cerchiamo di dire le cose con esattezza>. 2u un insieme di voci! in gran parte periferiche! una molteplice scoperta delle diverse 0talie! anche G o specialmente G delle 0talie fino allora pi* inedite per la letteratura. Senza la variet& di 0talie sconosciute l@una all@altra G o che si supponevano sconosciute G! senza la variet& dei dialetti e dei gerghi da far lievitare e impastare nella lingua letteraria! non ci sare((e stato CneorealismoD. -a non fu paesano nel senso del verismo regionale ottocentesco. La caratterizzazione locale voleva dare sapore di verit& a una rappresentazione in cui doveva riconoscersi tutto il vasto mondo/ come la provincia americana in %uegli scrittori degli +nni ?renta di cui tanti critici ci rimproveravano d@essere gli allievi diretti o indiretti. 'erci$ il linguaggio! lo stile! il ritmo avevano tanta importanza per noi! per %uesto nostro realismo che doveva essere il pi* possi(ile distante dal naturalismo. Ci eravamo %

fatta una linea! ossia una specie di triangolo/ 0 -alavoglia! Conversazione in Sicilia! 'aesi tuoi! da cui partire! ognuno sulla (ase del proprio lessico locale e del proprio paesaggio <Continuo a parlare al plurale! come se alludessi a un movimento organizzato e cosciente! anche ora che sto spiegando che era proprio il contrario. Come facile! parlando di letteratura! anche nel mezzo del discorso pi* serio! pi* fondato sui fatti! passare inavvertitamente a contar storie... 'er %uesto! i discorsi sulla letteratura mi d&nno sempre pi* fastidio! %uelli degli altri come i miei>. 0l mio paesaggio era %ualcosa di gelosamente mio < di %ui che potrei cominciare la prefazione/ riducendo al minimo il cappello di Cauto(iografia d@una generazione letterariaD! entrando su(ito a parlare di %uel che mi riguarda direttamente! forse potr$ evitare la genericit&! l@approssimazione...>! un paesaggio che nessuno aveva mai scritto davvero <?ranne -ontale! G se((ene egli fosse dell@altra ,iviera! -ontale che mi pareva di poter leggere %uasi sempre in chiave di memoria locale! nelle immagini e nel lessico>. lo ero della ,iviera di 'onente) dal paesaggio della mia citt& G San ,emo G cancellavo polemicamente tutto il litorale turistico lungomare con palmizi! casin$! al(erghi! ville G %uasi vergognandomene) cominciavo dai vicoli della Citt& vecchia! risalivo per i torrenti! scansavo i geometrici campi di garofani! preferivo le CfasceD di vigna e d@oliveto coi vecchi muri a secco sconnessi! m@inoltravo per le mulattiere sopra i dossi ger(idi! fin su dove cominciano i (oschi di pini! poi i castagni! e cosi ero passato dal mare G sempre visto dall@alto! una striscia tra due %uinte di verde G alle valli tortuose delle 'realpi liguri. +vevo un paesaggio. -a per poterlo rappresentare occorreva che esso diventasse secondario rispetto a %ualcos@altro/ a delle persone! a delle storie. La ,esistenza rappresent$ la fusione tra paesaggio e persone. 0l romanzo che altrimenti mai sarei riuscito a scrivere! %ui. Lo scenario %uotidiano di tutta la mia vita era diventato interamente straordinario e romanzesco/ una storia sola si sdipanava dai (ui archivolti della Citt& vecchia fin su ai (oschi) era l@inseguirsi e il nascondersi d@uomini armati) anche le ville! riuscivo a rappresentare! ora che le avevo viste re%uisite e trasformate in corpi di guardia e prigioni) anche i campi di garofani! da %uando erano diventati terreni allo scoperto! pericolosi da attraversare! evocanti uno sgranare di raffiche nell@aria. 2u da %uesta possi(ilit& di situare storie umane nei paesaggi che il CneorealismoDH 0n %uesto romanzo < meglio che riprenda il filo) per mettersi a rifare lapologia del CneorealismoD troppo presto) analizzare i motivi di distacco corrisponde di pi* al nostro stato danimo! ancor oggi> i segni dellepoca letteraria si confondono con %uelli della giovinezza dellautore. Lesasperazione dei motivi della violenza e del sesso finisce per apparire ingenua <oggi che il palato del lettore a(ituato a trangugiare ci(i (en pi* (ollenti> e voluta <che per lautore %uesti fossero motivi esterni e provvisori! lo prova il seguito della sua opera>. = altrettanto ingenua e voluta pu$ apparire la smania di innestare la discussione ideologica nel racconto! in un racconto come %uesto! impostato in tuttaltra chiave/ di rappresentazione immediata! oggettiva! come linguaggio e come immagini. 'er soddisfare la necessit& dellinnesto ideologico! io ricorsi allespediente di concentrare le riflessioni teoriche in un capitolo che si distacca dal tono degli altri! il 0I! %uello delle riflessioni del commissario 7im! %uasi una prefazione inserita in mezzo al romanzo. =spediente che tutti i miei primissimi lettori criticarono! consigliandomi un taglio netto del capitolo) io! pur comprendendo che lomogeneit& del li(ro ne soffriva <a %uel tempo! lunit& stilistica era uno dei pochi criteri estetici sicuri) ancora non erano tornati in onore gli accostamenti di stili e linguaggi diversi che oggi trionfano>! tenni duro/ il li(ro era nato cos4! con %uel tanto di composito e di spurio. +nche laltro grande tema futuro di discussione critica! il tema linguaGdialetto! presente %ui nella sua fase ingenua/ dialetto aggrumato in macchie di colore <mentre nelle narrazioni che scriver$ in seguito cercher$ di assor(irlo tutto nella lingua! come un plasma vitale ma nascosto>) scrittura ineguale che ora %uasi simpreziosisce ora corre gi* come vien viene (adando solo alla resa immediata) un repertorio documentaristico <modi di dire popolari! canzoni> che arriva %uasi al fol;loreH = poi <continuo lelenco dei segni dellet&! mia e generale) una prefazione scritta ha un senso solo se critica>! il modo di figurare la persona umana/ tratti esasperati e grotteschi! smorfie contorte! oscuri drammi visceralGcollettivi. Lappuntamento con lespressionismo che la cultura letteraria e figurativa italiana aveva mancato nel 'rimo Dopoguerra! e((e il suo grande momento nel Secondo. 2orse 4

il vero nome per %uella stagione italiana! pi* che CneorealismoD dovre((e essere CneoG espressionismoD. Le deformazioni della lente espressionistica si proiettano in %uesto li(ro sui volti che erano stati dei miei cari compagni. -i studiavo di renderli contraffatti! irriconosci(ili! CnegativiD! perchE solo nella Cnegativit&D trovavo un senso poetico. = nello stesso tempo provavo rimorso! verso la realt& tanto pi* variegata e calda e indefini(ile! verso le persone vere! che conoscevo come tanto umanamente pi* ricche e migliori! un rimorso che mi sarei portato dietro per anniH Auesto romanzo il primo che ho scritto. Che effetto mi fa! a rileggerlo adesso <Jra ho trovato il punto/ %uesto rimorso. = di %ui che devo cominciare la prefazione>3. 0l disagio che per tanto tempo %uesto li(ro mi ha dato in parte si attutito! in parte resta/ il rapporto con %ualcosa di tanto pi* grande di me! con emozioni che hanno coinvolto tutti 4 miei contemporanei! e tragedie! ed eroismi! e slanci generosi e geniali! e oscuri drammi di coscienza. La ,esistenza) come entra %uesto li(ro nella Cletteratura della ,esistenzaD3 +l tempo in cui l@ho scritto! creare una Cletteratura della ,esistenzaD era ancora un pro(lema aperto! scrivere Cil romanzo della ,esistenzaD si poneva come un imperativo) a due mesi appena dalla Li(erazione nelle vetrine dei li(rai c@era gi& 5omini e no di Kittorini! con dentro la nostra primordiale dialettica di morte e di felicit&) i CgapD di -ilano avevano avuto su(ito il loro romanzo! tutto rapidi scatti sulla mappa concentrica della citt&) noi che eravamo stati partigiani di montagna avremmo voluto avere il nostro! di romanzo! con il nostro diverso ritmo! il nostro diverso andirivieni... on che fossi cos4 culturalmente sprovveduto da non sapere che l@influenza della storia sulla letteratura indiretta! lenta e spesso contraddittoria) sapevo (ene che tanti grandi avvenimenti storici sono passati senza ispirare nessun grande romanzo! e %uesto anche durante il Csecolo del romanzoD per eccellenza) sapevo che il grande romanzo del ,isorgimento non mai stato scritto... Sapevamo tutto! non eravamo ingenui a tal punto/ ma credo che ogni volta che si stati testimoni o attori d@un@epoca storica ci si sente presi da una responsa(ilit& specialeH + me! %uesta responsa(ilit& finiva per farmi sentire il tema come troppo impegnativo e solenne per le mie forze. = allora! proprio per non lasciarmi mettere soggezione dal tema! decisi che l@avrei affrontato non di petto ma di scorcio. ?utto doveva essere visto dagli occhi d@un (am(ino! in un am(iente di monelli e vaga(ondi. 0nventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana! ai suoi eroismi e sacrifici! ma nello stesso tempo ne rendesse il colore! l@aspro sapore! il ritmoH Auesto romanzo il primo che ho scritto. Come posso definirlo! ora! a riesaminarlo tanti anni dopo <Devo ricominciare da capo. -ero cacciato in una direzione s(agliata/ finivo per dimostrare che %uesto li(ro era nata da unastuzia per sfuggire allimpegno) mentre invece! al contrarioH>3 'osso definirlo un esempio di Cletteratura impegnataD nel senso pi* ricco e pieno della parola. Jggi! in genere! %uando si parla di Cletteratura impegnataD ci se ne fa unidea s(agliata! come duna letteratura che serve da illustrazione a una tesi gi& definita a priori! indipendentemente dallespressione poetica. 0nvece! %uello che si chiamava lCengagementD! limpegno! pu$ saltar fuori a tutti i livelli) %ui vuole innanzitutto essere immagini e parola! scatto! piglio! stile! spezzatura! sfida. 6i& nella scelta del tema c unostentazione di spavalderia %uasi provocatoria. Contro chi3 Direi che volevo com(attere contemporaneamente su due fronti! lanciare una sfida ai detrattori della ,esistenza e nello stesso tempo ai sacerdoti duna ,esistenza agiografica ed edulcorata. 'rimo fronte/ a poco pi* dun anno dalla Li(erazione gi& la Crispetta(ilit& (en pensanteD era in piena riscossa! e approfittava dogni aspetto contingente di %uellepoca B gli s(andamenti della giovent* post(ellica! la recrudescenza della delin%uenza! la difficolt& di sta(ilire una nuova legalit& B per esclamare/ C=cco! noi lavevamo sempre detto! %uesti partigiani! tutti cos4! non ci vengano a parlare di ,esistenza! sappiamo (ene che razza didealiHD. 2u in %uesto clima che io scrissi il mio li(ro! con cui intendevo paradossalmente rispondere ai (enpensanti/ CDaccordo! far$ come se aveste ragione voi! non rappresenter$ i migliori partigiani! ma i peggiori possi(ili! metter$ al centro del mio romanzo un reparto tutto composto di tipi un po storti. =((ene/ cosa cam(ia3 +nche in chi si gettato nella lotta senza un chiaro perchE! ha agito unelementare spinta di riscatto umano! una spinta che li ha resi centomila volte migliori di voi! che li ha fatti diventare forze storiche attive %uali voi non potrete mai sognarvi di essereLD. 0l senso di %uesta polemica! di %uesta sfida ormai lontano/ e anche allora! devo dire! il li(ro fu letto semplicemente come &

romanzo! e non come elemento di discussione su di un giudizio storico. =ppure! se ancora vi si sente frizzare %uel tanto daria provocatoria! proviene dalla polemica dallora. Dalla doppia polemica. 'er %uanto! anche la (attaglia sul secondo fronte! %uello interno alla Ccultura di sinistraD! ora pare lontana. Cominciava appena allora il tentativo duna Cdirezione politicaD dellattivit& letteraria/ si chiedeva allo scrittore di creare lCeroe positivoD! di dare immagini normative! pedagogiche di condotta sociale! di milizia rivoluzionaria. Cominciava appena! ho detto/ e devo aggiungere che neppure in seguito! %ui in 0talia! simili pressioni e((ero molto peso e molto seguito. =ppure! il pericolo che alla nuova letteratura fosse assegnata una funzione cele(rativa e didascalica! era nellaria/ %uando scrissi %uesto li(ro lavevo appena avvertito! e gi& stavo a pelo ritto! a unghie sfoderate contro lincom(ere duna nuova retorica <+vevamo ancora intatta la nostra carica danticonformismo! allora/ dote difficile da conservare! ma che B se pur cono((e %ualche parziale eclisse B ancora ci sorregge! in %uestepoca tanto pi* facile! non meno pericolosaH>. La mia reazione dallora potre((e essere enunciata cos4/ C+h! s4! volete "leroe socialista#3 Kolete il "romanticismo rivoluzionario#3 = io vi scrivo una storia di partigiani in cui nessuno eroe! nessuno ha coscienza di classe. 0l mondo delle "lingre#! vi rappresento! il lunpenproletariat <Concetto nuovo! per me allora) e mi pareva una gran scoperta. on sapevo che era stato e avre((e continuato a essere il terreno pi* facile per la narrativa>L = sar& lopera pi* positiva! pi* rivoluzionaria di tutteL Che ce ne importa di chi gi& un eroe! di chi la coscienza ce lha gi&3 = il processo per arrivarci che si deve rappresentareL 2inchE rester& un solo individuo al di %ua della coscienza! il nostro dovere sar& di occuparci di lui e solo di luiLD. Cos4 ragionavo! e con %uesta furia polemica mi (uttavo a scrivere e scomponevo i tratti del viso e del carattere di persone che avevo tenuto per carissimi compagni! con cui avevo per mesi e mesi spartito la gavetta di castagne e il rischio della morte! per la cui sorte avevo trepidato! di cui avevo ammirato la noncuranza nel tagliarsi i ponti dietro le spalle! il modo di vivere sciolto da egoismi! e ne facevo maschere contratte da perpetue smorfie! macchiette grottesche! addensavo tor(idi chiaroscuri B %uelli che nella mia giovanile ingenuit& immaginavo potessero essere tor(idi chiaroscuri B sulle loro storieH 'er poi provarne un rimorso che mi tenne dietro per anniH Devo ancora ricominciare da capo la prefazione. on ci siamo. Da %uel che ho detto! parre((e che scrivendo %uesto li(ro avessi tutto (en chiaro in testa/ i motivi di polemica! gli avversari da (attere! la poetica da sostenereH 0nvece! se tutto %uesto cera! era ancora in uno stadio confuso e senza contorni. 0n realt& il li(ro veniva fuori come per caso! mero messo a scrivere senza avere in mente una trama precisa! partii da %uel personaggio di monello! cio da un elemento dosservazione diretta della realt&! un modo di muoversi! di parlare! di tenere un rapporto con i grandi! e! per dargli un sostegno romanzesco! inventai la storia della sorella! della pistola ru(ata al tedesco) poi larrivo tra i partigiani si rivel$ un trapasso difficile! il salto dal racconto picaresco allepopea collettiva minacciava di mandare tutto allaria! dovevo avere uninvenzione che mi permettesse di continuare a tenere la storia tutta sul medesimo gradino! e inventai il distaccamento del Dritto. =ra il racconto che B come sempre succede B imponeva soluzioni %uasi o((ligatorie. -a in %uesto schema! in %uesto disegno che si veniva formando %uasi da solo! io travasavo la mia esperienza ancora fresca! una folla di voci e volti <deformavo i volti! straziavo le persone come sempre fa chi scrive! per cui la realt& diventa creta! strumento! e sa che solo cos4 pu$ scrivere! eppure ne prova rimorsoH>! un fiume di discussioni e di letture che a %uellesperienza sintrecciavano. Le letture e lesperienza di vita non sono due universi ma uno. Jgni esperienza di vita per essere interpretata chiama certe letture e si fonde con esse. Che i li(ri nascano sempre da altri li(ri una verit& solo apparentemente in contraddizione con laltra/ che i li(ri nascano dalla vita pratica e dai rapporti tra gli uomini +ppena finito di fare il partigiano trovammo <prima in pezzi sparsi per riviste! poi tutto intero> un romanzo sulla guerra di Spagna che 8eming9a: aveva scritto sei o sette anni prima/ 'er chi suona la campana. 2u il primo li(ro in cui ci riconoscemmo/ fu di l4 che cominciammo a trasformare in motivi narrativi e frasi %uello che avevamo visto sentito e vissuto! il distaccamento di 'a(lo e di 'ilar era il CnostroD distaccamento. <Jra magari %uello il li(ro di 8eming9a: che ci piace di meno) anzi! gi& a %uei tempi! fu scoprendo in altri li(ri dello scrittore americano B particolarmente nei suoi primi racconti B la vera sua lezione di stile! che 8eming9a: divenne il nostro autore>. 6

La letteratura che ci interessava era %uella che portava %uesto senso dumanit& ri(ollente e di spietatezza e di natura/ anche i russi del tempo della 6uerra civile B cio di prima che la letteratura sovietica diventasse castigata e oleografica B li sentivamo come nostri contemporanei. Soprattutto .a(el! del %uale conoscevamo Larmata a cavallo! tradotto in 0talia gi& prima della guerra! uno dei li(ri esemplari del realismo del nostro secolo! nato dal rapporto tra lintellettuale e la violenza rivoluzionaria. -a anche B su un livello minore B 2adeev <prima di diventare un funzionario della letteratura sovietica ufficiale>! il suo primo li(ro! La disfatta! laveva scritto con %uella sincerit& e %uel vigore <non ricordo se lavessi gi& letto %uando scrissi il mio li(ro! e non vado a verificare! non %uello che importa! da situazioni simili nasconoli(ri che si somigliano! come struttura e come spirito>) 2adeev che seppe finire (ene come aveva cominciato! perchE fu il solo scrittore staliniano! nel M6! a dimostrare daver capito fino in fondo la tragedia di cui era stato corresponsa(ile <la tragedia in cui .a(el e tanti altri scrittori veri della ,ivoluzione avevano perso la vita>! e a non tentare ipocrite recriminazioni! ma a trarne la conseguenza pi* severa/ un colpo di pistola in fonte. Auesta letteratura c dietro al Sentiero dei nidi di ragno. -a in giovent* ogni li(ro nuovo che si legge come un nuovo occhio che si apre e modifica la vista degli altri occhi o li(riGocchi che si avevano prima! e della nuova idea di letteratura che smaniavo di fare rivivevano tutti gli universi letterari che mavevano incantato dal tempo dellinfanzia in poiH CosicchE! mettendomi a scrivere %ualcosa come 'er chi suona la campana di 8eming9a: volevo insieme scrivere %ualcosa come Lisola del tesoro di Stevenson. Chi lo cap4 su(ito fu Cesare 'avese! che indovin$ dal Sentiero tutte le mie predilezioni letterarie. omin$ anche ievo! a cui avevo voluto dedicare un segreto omaggio ricalcando lincontro di 'in con Cugino sullincontro di Carlino con lo Spaccafumo nelle Confessioni dun 0taliano. 2u 'avese il primo a parlare di tono fia(esco a mio proposito! e io! che fino ad allora non me nero reso conto! da %uel momento in poi lo seppi fin troppo! e cercai di confermare la definizione. La mia storia cominciava a esser segnata! e ora mi pare tutta contenuta in %uellinizio. 2orse! in fondo! il primo li(ro il solo che conta! forse (isognere((e scrivere %uello e (asta! il grande strappo lo d&i solo in %uel momento! loccasione di esprimerti si presenta solo una volta! il nodo che porti dentro o lo sciogli %uella volta o mai pi*. 2orse la poesia possi(ile solo in un momento della vita che per i pi* coincide con lestrema giovinezza. 'assato %uel momento! che tu ti sia espresso o no <e non lo saprai se non dopo cento! centocin%uantanni) i contemporanei non possono essere (uoni giudici>! di l4 in poi i giochi son fatti! non tornerai che a fare il verso agli altri o a te stesso! non riuscirai pi* a dire una parola vera! insostitui(ileH 0nterrompo. Jgni discorso (asato su una pura ragione letteraria! se veritiero! finisce in %uesto scacco! in %uesto fallimento che sempre lo scrivere. 'er fortuna scrivere non solo un fatto letterario! ma anche altro. +ncora una volta! sento il (isogno di correggere la piega presa dalla prefazione. Auesto altro! nelle mie preoccupazioni dallora! era una definizione di cosera stata la guerra partigiana. Con un mio amico e coetaneo! che ora fa il medico! e allora era studente come me! passavamo le sere a discutere. 'er entram(i la ,esistenza era stata lesperienza fondamentale) per lui in maniera molto pi* impegnative perchE sera trovato ad assumere responsa(ilit& serie! e a poco pi* di ventanni era stato commissario duna divisione partigiana! %uella di cui io pure avevo fatto parte come semplice gari(aldino. Ci pareva! allora! a pochi mesi dalla Li(erazione! che tutti parlassero della ,esistenza in modo s(agliato! che una retorica che sandava creando ne nascondesse la vera essenza! il suo carattere primario. -i sare((e difficile ora ricostruire %uelle discussioni) ricordo solo la continua nostra polemica contro tutte le immagini mitizzate! la nostra riduzione della coscienza partigiana a un %uid elementare! %uello che avevamo conosciuto nei pi* semplici dei nostri compagni! e che diventava la chiave della storia presente e futura. 0l mio amico era un argomentatore analitico! freddo! sarcastico verso ogni cosa che non fosse un fatto) lunico personaggio intellettuale di %uesto li(ro! il commissario 7im! voleva essere un "

suo ritratto) e %ualcosa delle nostre discussioni dallora! nella pro(lematica del perchE com(attevano %uegli uomini senza divisa nE (andiera! devessere rimasta nelle mie pagine! nei dialoghi di 7im col comandante di (rigata e nei suoi solilo%ui. Lentroterra del li(ro erano %ueste discussioni! e pi* indietro ancora! tutte le mie riflessioni sulla violenza! da %uando mero trovato a prendere le armi. =ro stato! prima dandare coi partigiani! un giovane (orghese sempre vissuto in famiglia) il mio tran%uillo antifascismo era prima di tutto opposizione al culto della forza guerresca! una %uestione di stile! di Csense of humourD! e tutta un tratto la coerenza con le mie opinioni mi portava in mezzo alla violenza partigiana! a misurarmi su %uel metro. 2u un trauma! il primoH = contemporaneamente! le riflessioni sul giudizio morale verso le persone e sul senso storico delle azioni di ciascuno di noi. 'er molti dei miei coetanei! era stato solo il caso a decidere da che parte dovessero com(attere) per molti le parti tutta un tratto si invertivano! da repu((lichini diventavano partigiani o viceversa) da una parte o dallaltra sparavano o si facevano sparare) solo la morte dava alle loro scelte un segno irrevoca(ile <2u 'avese che riusc4 a scrivere/ CJgni caduto somiglia a chi resta! e gliene chiede ragioneD! nelle ultime pagine della Casa in collina! strette tra il rimorso di non aver com(attuto e lo sforzo dessere sincero sulle ragioni del suo rifiuto>. =cco/ ho trovato come devo impostare la prefazione. 'er mesi! dopo la fine della guerra! avevo provato a raccontare lesperienza partigiana in prima persona! o con un protagonista simile a me. Scrissi %ualche racconto che pu((licai! altri che (uttai nel cestino) mi muovevo a disagio) non riuscivo mai a smorzare del tutto le vi(razioni sentimentali e moralistiche) veniva fuori sempre %ualche stonatura) la mia storia personale mi pareva umile! meschina) ero pieno di complessi! dini(izioni di fronte a tutto %uel che pi* mi stava a cuore. Auando cominciai a scrivere storie in cui non entravo io! tutto prese a funzionare/ il linguaggio! il ritmo! il taglio erano esatti! funzionali) pi* lo facevo oggettivo! anonimo! pi* il racconto mi dava soddisfazione) e non solo a me! ma anche %uando lo facevo leggere alla gente del mestiere che ero andato conoscendo in %uei primi tempi post(ellici! G Kittorini e 2errata a -ilano! atalia e 'avese a ?orino! G non mi facevano pi* osservazioni. Cominciai a capire che un racconto! %uanto pi* era oggettivo e anonimo! tanto pi* era mio. 0l dono di scrivere CoggettivoD mi pareva allora la cosa pi* naturale del mondo) non avrei mai immaginato che cos4 presto lavrei perduto. Jgni storia si muoveva con perfetta sicurezza in un mondo che conoscevo cos4 (ene/ era %uesta la mia esperienza! la mia esperienza moltiplicata per le esperienze degli altri. = il senso storico! la morale! il sentimento! erano presenti proprio perchE li lasciavo impliciti! nascosti. Auando cominciai a sviluppare un racconto sul personaggio dun ragazzetto partigiano che avevo conosciuto nelle (ande! non pensavo che mavre((e preso pi* spazio degli altri. 'erchE si trasform$ in un romanzo3 'erchE B compresi poi B lidentificazione tra me e il protagonista era diventata %ualcosa di pi* complesso. 0l rapporto del personaggio del (am(ino 'in e la guerra partigiana corrispondeva sim(olicamente al rapporto che con la guerra partigiana mero trovato ad avere io. Linferiorit& di 'in come (am(ino di fronte allincomprensi(ile mondo dei grandi corrisponde a %uella che nella stessa situazione provavo io! come (orghese. = la spregiudicatezza di 'in! per via della tanto vantata sua provenienza dal mondo della malavita! che lo fa sentire complice %uasi superiore verso ogni CfuoriGleggeD! corrisponde al modo CintellettualeD dessere allaltezza della situazione! di non meravigliarsi mai! di difendersi dalle emozioniH Cos4! data %uesta chiave di trasposizioni B ma fu solo una chiave a posteriori! sia (en chiaro! che mi serv4 in seguito a spiegarmi cosavevo scritto B la storia in cui il mio punto di vista personale era (andito ritornava ad essere la mia storiaH La mia storia era %uella delladolescenza durata troppo a lungo! per il giovane che aveva preso la guerra come un ali(i! nel senso proprio e in %uello traslato. el giro di pochi anni! dimprovviso lali(i era diventato un %ui e ora. ?roppo presto! per me) o troppo tardi/ i sogni sognati troppo a lungo! io ero impreparato a viverli. 'rima! il capovolgersi della guerra estranea! il trasformarsi in eroi e in capi degli oscuri e refrattari di ieri. Jra! nella pace! il fervore delle nuove energie che animava tutte le relazioni! che invadeva tutti gli strumenti della vita pu((lica! ed ecco anche il lontano castello della letteratura sapriva come un porto vicino e amico! pronto ad accogliere il giovane provinciale con fanfare e (andiere. = una carica '

amorosa elettrizzava laria! illuminava gli occhi delle ragazze che la guerra e la pace ci avevano restituito e fatto pi* vicine! divenute ora davvero coetanee e compagne! in unintesa che era il nuovo regalo di %uei primi mesi di pace! a riempire di dialoghi e di risa le calde sere dell0talia resuscitata. Di fronte a ogni possi(ilit& che sapriva! io non riuscivo a essere %uello che avevo sognato prima dellora della prova/ ero stato lultimo dei partigiani) ero un innamorato incerto e insoddisfatto e ina(ile) la letteratura non mi sapriva come un disinvolto e distaccato magistero ma come una strada in cui non sapevo da che parte cominciare. Carico di volont& e tensione giovanili! mera negata la spontanea grazia della giovinezza. 0l maturare impetuoso dei tempi non aveva fatto che accentuare la mia immaturit&. 0l protagonista sim(olico del mio li(ro fu dun%ue unimmagine di regressione/ un (am(ino. +llo sguardo infantile e geloso di 'in! armi e donne ritornavano lontane e incomprensi(ili) %uel che la mia filosofia esaltava! la mia poetica trasfigurava in apparizioni nemiche! il mio eccesso damore tingeva di disperazione infernale. Scrivendo! il mio (isogno stilistico era tenermi pi* in (asso dei fatti! litaliano che mi piaceva era %uello di chi Cnon parla litaliano a casaD! cercavo di scrivere come avre((e scritto un ipotetico me stesso autodidatta. 0l sentiero dei nidi di ragno nato da %uesto senso di nullatenenza assoluta! per met& patita fino allo strazio! per met& supposta e ostentata. Se un valore oggi riconosco a %uesto li(ro l4/ limmagine duna forza vitale ancora oscura in cui si saldano lindigenza del Ctroppo giovaneD e lindigenza degli esclusi e dei reietti. Se dico che allora facevamo letteratura del nostro stato di povert&! non parlo tanto duna pro grammaticit& ideologica! %uanto di %ualcosa di pi* profondo che era in ciascuno di noi. Jggi che scrivere una professione regolare! che il romanzo un CprodottoD! con un suo CmercatoD! una sua CdomandaD e una sua CoffertaD! con le sue campagne di lancio! i suoi successi e i suoi tranGtran! ora che i romanzi italiani sono tutti Cdi un (uon livello medioD e fanno parte della %uantit& di (eni superflui di una societ& troppo presto soddisfatta! difficile richiamarci alla mente lo spirito con cui tentavamo di cominciare una narrativa che aveva ancora da costruirsi tutto con le proprie mani. Continuo a usare il plurale! ma vi ho gi& spiegato che parlo di %ualcosa di sparso! di non concordato! che usciva da angoli di provincia diversi! senza ragioni esplicite in comune che non fossero parziali e provvisorie. 2u pi* che altro B diciamo B una potenzialit& diffusa nellaria. = presto spenta. 6i& negli +nni Cin%uanta il %uadro era cam(iato! a cominciare dai maestri/ 'avese morto! Kittorini chiuso in un silenzio dopposizione! -oravia che in un contesto diverso veniva ac%uistando un altro significato <non pi* esistenziale ma naturalistico> e il romanzo italiano prendeva il suo corso elegiacoGmoderatoGsociologico in cui tutti finimmo per scavarci una nicchia pi* o meno comoda <o per trovare le nostre scappatoie>. -a ci fu chi continu$ sulla via di %uella prima frammentaria epopea/ in genere furono i pi* isolati! i meno CinseritiD a conservare %uesta forza. = fu il pi* solitario di tutti che riusc4 a fare il romanzo che tutti avevamo sognato! %uando nessuno pi* se laspettava! .eppe 2enoglio! e arriv$ a scriverlo e nemmeno finirlo <5na %uestione privata>! e mor4 prima di vederlo pu((licato! nel pieno dei %uarantanni. 0l li(ro che la nostra generazione voleva fare! adesso c! e il nostro lavoro ha un coronamento e un senso! e solo ora! grazie a 2enoglio! possiamo dire che una stagione compiuta! solo ora siamo certi che veramente esistita/ la stagione che va dal Sentiero dei nidi di ragno a 5na %uestione privata. 5na %uestione privata <che ora si legge nel volume postumo di 2enoglio 5n giorno di fuoco> costruito con la geometrica tensione dun romanzo di follia amorosa e cavallereschi inseguimenti come lJrlando furioso! e nello stesso tempo c@ la ,esistenza proprio comera! di dentro e di fuori! vera come mai era stata scritta! ser(ata per tanti anni limpidamente dalla memoria fedele! e con tutti i valori morali! tanto pi* forti %uanto pi* impliciti! e la commozione! e la furia. =d un li(ro di paesaggi! ed un li(ro di figure rapide e tutte vive! ed un li(ro di parole precise e vere. =d un li(ro assurdo! misterioso! in cui ci$ che si insegue! si insegue per inseguire altro! e %uest@altro per inseguire altro ancora e non si arriva al vero perch. = al li(ro di 2enoglio che volevo fare la prefazione/ non al mio. Auesto romanzo il primo che ho scritto! %uasi la prima cosa che ho scritto. Cosa ne posso dire! oggi3 Dir$ %uesto/ il primo li(ro sare((e meglio non averlo mai scritto. 9

2inchE il primo li(ro non scritto! si possiede %uella li(ert& di cominciare che si pu$ usare una sola volta nella vita! il primo li(ro gi& ti definisce mentre tu in realt& sei ancora lontano dallesser definito) e %uesta definizione poi dovrai portartela dietro per la vita! cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita! ma mai pi* riuscendo a prescinderne. = ancora/ per coloro che da giovani cominciarono a scrivere dopo unesperienza di %uelle con Ctante cose da raccontareD <la guerra! in %uesto e in molti altri casi>! il primo li(ro diventa su(ito un diaframma tra te e lesperienza! taglia i fili che ti legano ai fatti! (rucia il tesoro di memoria B %uello che sare((e diventato un tesoro se avessi avuto la pazienza di custodirlo! se non avessi avuto tanta fretta di spenderlo! di scialac%uarlo! dimporre una gerarchia ar(itraria tra le immagini che avevi immagazzinato! di separare le privilegiate! presunte depositarie duna emozione poetica! dalle altre! %uelle che sem(ravano riguardarti troppo o troppo poco per poterle rappresentare! insomma distituire di prepotenza unaltra memoria! una memoria trasfigurata al posto della memoria glo(ale coi suoi confini sfumati! con la sua infinita possi(ilit& di recuperiH Di %uesta violenza che le hai fatto scrivendo! la memoria non si riavr& pi*/ le immagini privilegiate resteranno (ruciate dalla precoce promozione a motivi letterari! mentre le immagini che hai voluto tenere in ser(o! magari con la segreta intenzione di servirtene in opere future! deperiranno! perchE tagliate fuori dallintegrit& naturale della memoria fluida e vivente. La proiezione letteraria dove tutto solido e fissato una volta per tutte! ha ormai occupato il campo! ha fatto s(iadire! ha schiacciato la vegetazione dei ricordi in cui la vita dellal(ero e %uella del filo der(a si condizionano a vicenda. La memoria B o meglio lesperienza! che la memoria pi* la ferita che ti ha lasciato! pi* il cam(iamento che ha portato in te e che ti ha fatto diverso G! lesperienza primo nutrimento anche dellopera letteraria <ma non solo di %uella>! ricchezza vera dello scrittore <ma non solo di lui>! ecco che appena ha dato forma a unopera letteraria insecchisce! si distrugge. Lo scrittore si ritrova ad essere il pi* povero degli uomini. Cos4 mi guardo indietro! a %uella stagione che mi si present$ gremita dimmagini e di significati/ la guerra partigiana! i mesi che hanno contato per anni e da cui per tutta la vita si dovre((e poter continuare a tirar fuori volti e ammonimenti e paesaggi e pensieri ed episodi e parole e commozioni/ e tutto lontano e ne((ioso! e le pagine scritte sono l4 nella loro sfacciata sicurezza che so (ene ingannevole! le pagine scritte gi& in polemica con una memoria che era ancora un fatto presente! massiccio! che pareva sta(ile! dato una volta per tutte! lesperienza! G e non mi servono! avrei (isogno di tutto il resto! proprio di %uello che l4 non c. 5n li(ro scritto non mi consoler& mai di ci$ che ho distrutto scrivendolo/ %uellesperienza che custodita per gli anni della vita mi sare((e forse servita a scrivere lultimo li(ro! e non mi (astata che a scrivere il primo. 6iugno 1964 0.C.

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