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PASTORALE, CATECHESI, BIBLIA Y LITURGIA TA 1627

DAL MOVIMENTO BIBLICO ALLANIMAZIONE BIBLICA DELLA PASTORALE -2Corrado Pastore sdb

Secondo semestre2014
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DAL MOVIMENTO BIBLICO ALLANIMAZIONE BIBLICA DELLA PASTORALE


Ci proponiamo di fare una breve presentazione che ci porti a conoscere le origini del movimento biblico, lo sviluppo dellapostolato biblico e della pastorale biblica fino alla proposta di unanimazione biblica di ogni pastorale. Svilupperemo i seguenti punti: Inizi del movimento biblico in campo protestante e in campo cattolico, con una attenzione particolare allAmerica latina, la pastorale biblica nel Concilio Vaticano II, la creazione della Federazione biblica cattolica, le proposte del Documento della Pontificia Commissione Biblica, Linterpretazione della Bibbia nella Chiesa, la situazione attuale della pastorale biblica nei diversi continenti, e le proposte della recente Esortazione Apostolica postsinodale Verbum Domini del Sinodo dei Vescovi La Bibbia nella vita e nella missione della Chiesa. 1. Il Movimento Biblico Protestante Tra le istituzioni di promozione biblica in campo protestante la pi rappresentativa e antica costituita dalle Societ Bibliche. Da quasi duecento anni i protestanti traducono e distribuiscono la Bibbia, attraverso una grande organizzazione: le Societ Bibliche. Le Societ Bibliche Unite (SBU) sono una fraternit di Societ bibliche nazionali consacrate al compito di mettere la Parola di Dio a disposizione di tutte le persone in tutto il mondo. 1.1. La fondazione delle Societ Bibliche Linizio stato molto semplice e ha come protagonista una bambina di appena otto anni di et, Mary Jones. Essa vive in una famiglia molto povera in un piccolo paese del Galles. Grazie a lei si fonda la prima grande Associazione biblica. Verso lanno 1790 impara a leggere e il suo pi grande desiderio quello di possedere una Bibbia, molto cara e difficile da trovare in quel tempo. Con grandi sacrifici e prestando piccoli servizi in un anno riesce a risparmiare una sterlina. Ma muore il padre e si ammala la madre e quei risparmi vengono spesi in medicine. Incomincia da capo, per pi di un anno, con una perseveranza incredibile in una bambina di quella et. Il pastore locale non possiede una Bibbia, allora la bimba fa a piedi 40 km. per incontrarsi con il pastore Charles. Il pastore ha una Bibbia, ma lha promessa ad unaltra persona y poi il denaro della bambina non sufficiente per comprarla. Delusa, dopo tanti anni di privazioni e speranze, la bambina sviene. Visto questo il pastore Charles le consegna la Bibbia. Lo stesso pastore, nella riunione della Societ di Attivit religiose a Londra

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propone di stampare Bibbie alla portata del popolo povero del Galles. Di fronte a questa proposta il predicatore battista Hughes chiede: Perch solo del Galles? Perch non di tutto limpero? Perch non del mondo intero? Il suggerimento accolto. Due anni dopo si fonda la Societ Biblica Britannica e Forestiera. Il lavoro realizzato dagli inglesi straordinario, si propaga in tutto limpero britannico. Dopo la Societ Biblica Britannica ne sorgono altre, tra cui la Societ Biblica Americana, con sede a New York, che si propone di far diventare la Bibbia il libro pi economico e pi diffuso nel mondo. Per rispondere alla sfida di rendere disponibile la Parola di Dio in ogni parte del mondo, le Societ lavorano insieme attraverso la fraternit di Societ Bibliche Unite. 1.2. Iniziative di promozione del Movimento biblico - La Domenica o giorno della Bibbia Tra i protestanti il giorno della Bibbia ha unorigine molto lontana nel tempo, nellanno 1549. In quella data il vescovo Cranmer (Gran Bretagna) colloca nel libro di preghiere del re Edoardo VI un giorno speciale perch la popolazione interceda a favore della lettura del Libro Sacro. La data scelta la seconda domenica di Avvento, che diventa in questo modo il Giorno della Bibbia. Una iniziativa importante del movimento biblico nellambito protestante il giorno o domenica della Bibbia. Si incomincia a celebrare ben presto in diversi paesi dEuropa e dAmerica. In Brasile il giorno della Bibbia lo incominciano a celebrare i primi missionari evangelici giunti dallEuropa e dagli Stati Uniti, a partire dal 1850. Poco a poco, le diverse denominazioni evangeliche istituzionalizzano la tradizione del giorno della Bibbia, che acquista maggior forza con la fondazione della Societ Biblica del Brasile nel mese di giugno del 1948. In dicembre di quello stesso anno si realizza una delle prime manifestazioni pubbliche del giorno della Bibbia, a So Paulo, presso il Monumento di Ipiranga. La realizzazione del giorno della Bibbia ha diverse espressioni: celebrazioni speciali con preghiere, cori, gruppi musicali e predicazione in cui si ricorda il grande amore di Dio al consegnare la sua Parola agli uomini e il valore di questa parola nella vita delle persone; sfilate di carri allegorici con rappresentazioni bibliche per le strade principali della citt; concentrazioni pubbliche nelle piazze, palestre, stadi; distribuzione della Bibbia, del Nuovo Testamento, dei Vangeli o altri libri della Bibbia nelle chiese, scuole, ospedali, fabbriche; erezione di monumenti alla Bibbia nelle piazze delle citt, come testimonianza pubblica dellimportanza della Bibbia per le persone, per la societ e per la cultura del popolo. - La distribuzione della Bibbia Una nota caratteristica dei protestanti la diffusione la Bibbia tra il popolo. Il loro scopo di favorire laccesso alle Sacre Scritture a quanta pi gente possibile, facendo in modo che questo libro sia alla portata dei poveri e di tutti gli uomini che non lo conoscono. La Bibbia giunge nei diversi paesi americani fin dallinizio del secolo XIX attraverso i distributori che rappresentano le Societ 4

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OF

Bibliche. Anche nel secolo XX la distribuzione della Bibbia lattivit principale realizzata dalle diverse Societ Bibliche. Bisogna riconoscere che le Societ Bibliche possiedono una buona organizzazione per la distribuzione della Bibbia: una casa madre a Londra ed unaltra a New York, le diverse Agenzie con abbondanza di Bibbie, Testamenti e parti della Scrittura, e un esercito di distributori, propagandisti, volontari, corrispondenti, senza dimenticare le ingenti risorse economiche. - Condanna delle Societ bibliche e proibizione della Bibbia in lingua volgare Le Societ Bibliche svolgono la loro opera di diffusione della Bibbia e trovano spesso lappoggio dellautorit civile e anche del clero cattolico, soprattutto per luso educativo della Bibbia nelle scuole. Ma non tutti sono daccordo. Per lautorit ecclesiastica la diffusione della Bibbia nelle lingue volgari ad opera dei protestati vista come un pericolo. Il magistero romano realizza nel secolo XIX una forte campagna contro le Societ Bibliche e la distribuzione della Bibbia in lingua volgare. In quelli anni del XIX secolo, Trento e il confessionalismo determinavano lorizzonte del clero cattolico, a cui con argomenti stereotipati si tentava di prevenire, durante la loro formazione, contro il protestantesimo. Le traduzioni cattoliche alle lingue volgari erano state vietate o, almeno, rese difficili dalle disposizioni tridentine del 1564 (DS 1854). Lo stesso Concilio aveva raccomandato la Volgata latina, tradotta da San Girolamo e posteriormente rivista varie volte, per mandato dei Romani Pontefici (DS 1506). Questo aveva provocato dure critiche da parte degli umanisti centroeuropei del seicento che preferivano il testo greco al latino e che desideravano che tutta la Scrittura fosse messa nelle mani dei fedeli. Nonostante questo, la Chiesa si mantenne rigida nella sua posizione, per ragioni pastorali e anche per frenare la penetrazione della traduzione della Bibbia protestante... facile comprendere che Roma, con la pretesa di applicare la legislazione tridentina, si opponesse alla distribuzione e vendita di Bibbie in lingua volgare, e, quando questo non si potuto evitare, si esigesse che i cattolici leggessero solo Bibbie cattoliche. Tuttavia latteggiamento di fronte alla Bibbia in lingua volgare non la stessa in tutte le latitudini, dipendendo dalla maggiore o minore tolleranza religiosa nei diversi paesi. Ma questo non senza conseguenze. Con queste reticenze pi o meno accentuate, limitando laccesso del popolo alla Bibbia a soli passi scelti per la liturgia e la catechesi, non essendo offerta la Scrittura nella sua totalit debitamente tradotta al linguaggio popolare, il popolo non ha potuto cogliere la parola di Dio nel suo senso completo e nella sua propria lingua, e non si raggiunsero i benefici religiosi desiderati. La conseguenza fu che le lingue dei popoli indigeni non si svilupparono alla condizione di lingue colte, al non essere impiegate come lingua religiosa. E cos si ebbe la scomparsa di molte di queste lingue, che si deve considerare un impoverimento dellumanit. 5

ENGLAND, WALES & SCOTLAND, The

Sono numerosi nel secolo XIX gli interventi papali su questo tema: Il papa Leone XII reag condannando, gi nel 1824 nellEnciclica Ubi primum, le attivit delle Societ Bibliche e proibendo la distribuzione di Bibbie in lingua volgare, anche quando fossero traduzioni cattoliche riconosciute. Lo stesso fa Pio VIII qualche anno dopo: Un altro oggetto della Nostra vigilanza sono quelle Societ che pubblicano nuove traduzioni dei libri santi in tutte le lingue volgari, traduzioni fatte contro le regole pi salutari della chiesa, e nelle quali i testi sono artificiosamente travisati a cattivi sensi, a seconda dello spirito particolare del traduttore. Queste traduzioni dappertutto vengono distribuite e offerte ai pi ignoranti, e sovente ad esse si uniscono brevi spiegazioni, e cos un mortale veleno bevono quegli infelici laddove credevano attingere le acque salutari della sapienza, Da molto tempo la Santa Sede avvis il popolo cristiano di queste nuove insidie tese alla fede, e condann gli autori di un s grande male A tale intento vennero di nuovo richiamate alla memoria dei fedeli le determinazioni stabilite dal Concilio di Trento, rinnovate dalla Congregazione dellIndice, in forza delle quali le traduzioni dei libri santi in lingua volgare non debbono essere permesse, tranne che siano approvate dalla Santa Sede, e accompagnate da note estratte dalle opere dei santi padri della chiesa (Ench 74a). Per i Papi le Societ Bibliche sono un grande pericolo. Interviene con fermezza pure il Papa Gregorio XVI: Fra le principali macchinazioni con cui in questa nostra et gli acattolici di vario nome si sforzano di insidiare i seguaci della verit cattolica e di allontanarne gli animi dalla santit della fede, non tengono lultimo posto le Societ Bibliche: le quali dapprima in Inghilterra istituite, poi largamente diffuse in ogni parte, vediamo cospirare tutte a un fine, di diffondere un grandissimo numero di esemplari di divine Scritture tradotte nelle diverse lingue volgari, e senza alcuna scelta disseminandole fra i cristiani e gli infedeli, allettando ogni sorta di persone a leggerle senza alcuna guida (Ench 74b). Speravano intanto i settari biblici di acquistarsi gran lode inducendo comunque alla professione del nome cristiano gli infedeli mediante la lettura dei sacri Libri stampati nelle loro lingue volgari, che facevano distribuire in grandissimo numero di esemplari nei paesi da quelli dei loro missionari o esecutori destinati a tale scopo, e porre in mano anche a chi non ne volesse. Ma fu vano il disegno di uomini che volevano propagare il cristianesimo fuori delle regole da Cristo medesimo istituite. Ora fra i settari medesimi che, delusi quasi del tutto nella loro aspettazione, ricordavano con dolore la grande quantit di denaro impiegata fin qui senza frutto per stampare e diffondere le loro Bibbie, ve nebbero pocanzi alcuni che disposero in nuova arte le loro macchine per volgere il primo assalto a sovvertire gli animi degli italiani, e del popolo stesso di questa Nostra citt (Ench 74f). Il papa rinnova la condanna Pertanto deliberammo dinviare a tutti voi, venerabili fratelli, questa lettera con la quale condanniamo nuovamente con autorit apostolica tutte le anzidette Societ Bibliche gi altre volte riprovate dai Nostri predecessori Quindi facciamo a tutti noto, che si fanno rei di gravissima colpa innanzi a Dio e alla chiesa tutti coloro che ardiscono iscriversi a qualcuna di queste societ, o collaborare con esse, o favorirle. Confermiamo inoltre e 6

Bibliografia
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BIBLICO,

Grandi

BISSOLI Cesare MORANTE Giuseppe (a cura), La Bibbia nella catechesi. 47

- Traduzioni e diffusione della Bibbia (115) Se linculturazione della Parola di Dio parte imprescindibile della missione della Chiesa nel mondo, un momento decisivo di questo processo la diffusione della Bibbia mediante il prezioso lavoro di traduzione nelle differenti lingue. A questo proposito si deve sempre tenere presente che lopera di traduzione delle Scritture ha avuto inizio fin dai tempi dellAntico Testamento quando il testo ebraico della Bibbia fu tradotto oralmente in aramaico (Ne 8,8.12) e, pi tardi, per iscritto in greco. Una traduzione infatti sempre qualcosa di pi di una semplice trascrizione del testo originale. Il passaggio da una lingua a unaltra comporta necessariamente un cambiamento di contesto culturale: i concetti non sono identici e la portata dei simboli differente, perch mettono in rapporto con altre tradizioni di pensiero e altri modi di vivere (Pontificia Commissione Biblica, Linterpretazione della Bibbia nella Chiesa, (15 aprile 1993), IV, B: Ench. Vat. 13, n. 3113). Durante i lavori sinodali si dovuto constatare che varie Chiese locali non dispongono ancora di una traduzione integrale della Bibbia nelle proprie lingue. Quanti popoli hanno oggi fame e sete della Parola di Dio, ma purtroppo non possono ancora avere un largo accesso alla sacra Scrittura (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 22), come era stato auspicato nel Concilio Vaticano II! Per questo il Sinodo ritiene importante, anzitutto, la formazione di specialisti che si dedichino a tradurre la Bibbia nelle varie lingue (Cfr Propositio 42). Incoraggio ad investire risorse in questo ambito. In particolare, vorrei raccomandare di sostenere limpegno della Federazione Biblica Cattolica perch sia ulteriormente incrementato il numero delle traduzioni della sacra Scrittura e la loro capillare diffusione (Cfr Propositio 43). bene che, per la natura stessa di un tale lavoro, esso sia fatto, per quanto possibile, in collaborazione con le diverse Societ Bibliche. - La Parola di Dio supera i limiti delle culture (116) - Il valore del dialogo interreligioso (117) - Dialogo tra cristiani e musulmani (118) - Dialogo con le altre religioni (119) - Dialogo e libert religiosa (120) Questo documento offre alle comunit cristiane innumerevoli spunti per la pastorale biblica e per lanimazione biblica della pastorale.

rinnoviamo con autorit apostolica le gi antecedenti prescrizioni circa lo stampare, divulgare, leggere e tenere i libri delle sacre Scritture tradotti in volgare (Ench 74h). A voi poi, raccomandiamo caldamente nel Signore di adoperarvi con tutto lo zelo per tener lungi i fedeli dalle suddette Bibliche Societ, e da ogni comunicazione con esse. Quindi star pure a voi di togliere dalle mani dei fedeli le Bibbie in volgare pubblicate contro le sopraddette sanzioni dei romani pontefici (Ench 74i). La stessa condanna viene rinnovata anche da Pio IX: Questo vogliono le astutissime Societ bibliche che, rinnovando lantica arte degli eretici, non tralasciano di distribuire gratuitamente e di imporre in grandissimo numero di copie, con forte spesa, i libri delle sacre Scritture, tradotti in tutte le lingue volgari, contro le pi sante regole della chiesa, e spesso malvagiamente interpretati, a tutti gli uomini, di ogni sorta, anche ai pi rozzi, affinch tutti, respinta la divina tradizione, la dottrina dei padri e lautorit della chiesa cattolica, interpretino a loro arbitrio le parole di Dio, ne travisino il senso e scivolino cos nei pi gravi errori Seguendo lesempio dei suoi predecessori, Gregorio XVI di felice memoria, disapprov queste Societ in una sua lettera enciclica; e noi pure vogliamo che esse vengano condannate (Ench 74m). Sul tema della Bibbia in lingua volgare interviene anche Leone XIII distinguendo per tra le edizioni realizzate dai cattolici e quelle dai non cattolici: Dato che per esperienza chiaro che, se si permette luso dei Libri sacri in lingua volgare qua e l senza distinzione, a causa della temerit degli uomini ne deriva pi danno che utilit, tutte le versioni in lingua volgare, anche quelle preparate da cattolici, si proibiscono nel modo pi assoluto, a meno che siano state approvate dalla sede apostolica, o edite sotto la vigilanza dei vescovi con note desunte dai santi padri della chiesa e da dotti e cattolici scrittori. Sono proibite tutte le versioni dei sacri Libri, preparate in qualunque lingua volgare da acattolici di qualsiasi confessione e soprattutto quelle che vengono diffuse attraverso le Societ Bibliche, pi duna volta condannate dai romani pontefici, perch in queste sono totalmente ignorate le saluberrime leggi della chiesa circa ledizione dei libri divini, Tuttavia queste versioni sono permesse a coloro che si dedicano agli studi teologici o biblici (Ench 136 cd). Le edizioni del testo originale delle antiche versioni cattoliche della sacra Scrittura, anche della chiesa orientale, pubblicate da acattolici di qualsiasi confessione, anche se appaiono edite in modo fedele e integro, sono permesse soltanto a coloro che si dedicano agli studi teologici o biblici, purch tuttavia nelle introduzioni e nelle note non siano impugnati i dogmi della fede cattolica. Parimenti e sotto le medesime condizioni, sono permesse le altre versioni dei Libri sacri sia in latino sia in altra lingua non volgare edite da acattolici (Ench 136 ab). Queste sono le disposizioni dei Romani pontefici fino alla fine del secolo XIX, come si vede qualcosa cambia a partire da Leone XIII.

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2. Il Movimento Biblico Cattolico Non presentiamo la storia del Movimento biblico cattolico nel secolo XX, ma solo qualche breve accenno per ricordare alcuni dati particolarmente significativi. Possiamo considerare che linizio del Movimento biblico cattolico moderno dato dalla pubblicazione delle Encicliche Providentissimus Deus di Leone XIII nel 1893 e Spiritus Paraclitus di Benedetto XV nel 1920. Il movimento non si estingue neanche negli anni turbolenti e difficili che seguono la prima guerra mondiale. LEnciclica di Pio XII Divino Afflante Spiritu del 1943 ha un enorme influsso sul rinnovamento degli studi biblici in tutta la Chiesa. Tra le persone carismatiche che in Europa promuovono il Movimento biblico e la presenza della Bibbia tra il popolo possiamo ricordare in Francia il P. Lagrange, fondatore dellcole Biblique de Jrusalem; in Italia Giacomo Della Chiesa, futuro Papa Benedetto XV; in Germania Pius Parsch, che nel 1919 convoca il primo Incontro biblico e nel 1926 fonda la Rivista biblico-liturgica Bibel und Liturgie. Lo stesso Parsch inizia lApostolato biblico di Klosterneuburg nel 1950. Mons. Johan Straubinger, direttore di Caritas della diocesi di Rottemburg, fonda la Katholisches Bibelwerk 2.1. Istituzioni in campo cattolico Enumeriamo alcune istituzioni particolarmente significative nel campo dellanimazione biblica a livello Europeo. - Lcole biblique de Jrusalem Prima della pubblicazione dellEnciclica Providentissimus Deus di Leone XIII viene fondata lcole Biblique di Jrusalem, prestigioso centro di irradiazione degli studi biblici. Ateneo di archeologia, storia, geografia e filologia orientali, che attorno alla Revue Biblique, riunisce un folto gruppo di ricercatori. Lcole Biblique fondata nel 1890, la Revue Biblique, nel 1892. Una terza opera dovuta pure alliniziativa e, in buona parte, ai lavori del P. Lagrange, la collezione tudes Bibliques, Commentaire complete de l'Ecriture Sainte, che si pubblica a partire dal 1903. - Il Pontificio Istituto Biblico Il Papa Leone XIII nel 1902 crea la Pontificia Commissione Biblica. L'autore dellEnciclica Providentissimus Deus ha in mente anche un'altra opera di grande proiezione, ma Dio riserva la sua realizzazione al successore Pio X. Ci riferiamo al Pontificio Istituto Biblico che, oltre a eccellenti lavori di ricerca in tutti i campi del sapere biblico, prepar, da allora, un gran numero di professori, ricercatori e propagatori della conoscenza biblica, sparsi per tutto il mondo e che sono efficace fermento del Movimento biblico nei centri cattolici. Pio X cosciente che molto importante la preparazione di buon numero di maestri, che essendo raccomandabili per la dottrina interpretino i libri sacri nelle scuole cattoliche. Istituisce i gradi accademici di Sacra Scrittura nella 8

e la musica. Penso anche allantico linguaggio espresso dalle icone che dalla tradizione orientale si sta diffondendo in tutto il mondo. Con i Padri sinodali, la Chiesa tutta esprime apprezzamento, stima e ammirazione per gli artisti innamorati della bellezza, che si sono lasciati ispirare dai testi sacri; essi hanno contribuito alla decorazione delle nostre chiese, alla celebrazione della nostra fede, allarricchimento della nostra liturgia e, allo stesso tempo, molti di loro hanno aiutato a rendere in qualche modo percepibile nel tempo e nello spazio le realt invisibili ed eterne (Cfr Propositio 40). Esorto gli organismi competenti affinch si promuova nella Chiesa una solida formazione degli artisti riguardo alla sacra Scrittura alla luce della Tradizione viva della Chiesa e del Magistero. - Bibbia e inculturazione (114) Il mistero dellincarnazione ci rende noto che Dio, da una parte, si comunica sempre in una storia concreta, assumendo i codici culturali iscritti in essa, ma, dallaltra parte, la stessa Parola pu e deve trasmettersi in culture differenti, trasfigurandole dallinterno, mediante ci che il Papa Paolo VI chiamava levangelizzazione delle culture (Cfr Esort. ap. Evangelii nuntiandi (8 dicembre 1975), 20: AAS 68 (1976), 18-19). La Parola di Dio, come del resto la fede cristiana, manifesta cos un carattere profondamente interculturale, capace di incontrare e di far incontrare culture diverse (Cfr Benedetto XVI, Esort. ap. postsinodale Sacramentum caritatis (22 febbraio 2007), 78: AAS 99 (2007), 165). In questo contesto si comprende anche il valore dell inculturazione del Vangelo (Cfr Propositio 48). La Chiesa fermamente persuasa dellintrinseca capacit della Parola di Dio di raggiungere tutte le persone umane nel contesto culturale in cui vivono: Questa convinzione deriva dalla Bibbia stessa, che, fin dal libro della Genesi, assume un orientamento universale (cfr Gen 1,27-28), lo mantiene poi nella benedizione promessa a tutti i popoli grazie ad Abramo e alla sua discendenza (cfr Gen 12,3; 18,18) e lo conferma definitivamente estendendo a tutte le nazioni levangelizzazione (Pontificia Commissione Biblica, Linterpretazione della Bibbia nella Chiesa (15 aprile 1993), IV, B: Ench. Vat. 13, n. 3112). Per questo linculturazione non va scambiata con processi di adattamento superficiale e nemmeno con la confusione sincretista che diluisce loriginalit del Vangelo per renderlo pi facilmente accettabile (Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Decr. sullattivit missionaria della Chiesa Ad gentes, 22; Pontificia Commissione Biblica, Linterpretazione della Bibbia nella Chiesa, (15 aprile 1993), IV, B: Ench. Vat. 13, n. 3111-3117). Lautentico paradigma dellinculturazione lincarnazione stessa del Verbo: Lacculturazione o inculturazione sar realmente un riflesso dellincarnazione del Verbo, quando una cultura, trasformata e rigenerata dal Vangelo, produce nella sua propria tradizione espressioni originali di vita, di celebrazione, di pensiero cristiano (Giovanni Paolo II, Discorso ai Vescovi del Kenia (7 maggio 1980), 6: AAS 72 (1980), 497), fermentando dallinterno la cultura locale, valorizzando i semina Verbi e quanto di positivo in essa presente, aprendola ai valori evangelici (Cfr Instrumentum laboris 56). 45

Parola creatrice. In questo quadro teologico, desidero richiamare le affermazioni dei Padri sinodali, i quali hanno ricordato che accogliere la Parola di Dio attestata nella sacra Scrittura e nella Tradizione viva della Chiesa genera un nuovo modo di vedere le cose, promuovendo una ecologia autentica, che ha la sua radice pi profonda nella obbedienza della fede (e) sviluppando una rinnovata sensibilit teologica sulla bont di tutte le cose, create in Cristo. Luomo ha bisogno di essere nuovamente educato allo stupore e a riconoscere la bellezza autentica che si manifesta nelle cose create (Propositio 54). La terza parte tratta di Parola di Dio e culture (109- 116): La Bibbia come grande codice per le culture (110); La conoscenza della Bibbia nelle scuole e universit (111); La sacra Scrittura nelle diverse espressioni artistiche (112); Bibbia e inculturazione (114); Traduzioni e diffusione della Bibbia (115); La Parola di Dio supera i limiti delle culture (116). - La Bibbia come grande codice per le culture (110) I Padri sinodali hanno sottolineato limportanza di favorire tra gli operatori culturali una conoscenza adeguata della Bibbia, anche negli ambienti secolarizzati e tra i non credenti (Propositio 41); nella sacra Scrittura sono contenuti valori antropologici e filosofici che hanno influito positivamente su tutta lumanit. Va pienamente ricuperato il senso della Bibbia come grande codice per le culture (Cfr Giovanni Paolo II, Lett. enc . Fides et ratio (14 settembre 1998), 80: AAS 91 (1999), 67-68). - La conoscenza della Bibbia nelle scuole e universit (111) Un ambito particolare dellincontro tra Parola di Dio e culture quello della scuola e delluniversit. I Pastori abbiano speciale cura per questi ambienti, promuovendo una conoscenza profonda della Bibbia cos da poterne cogliere le feconde implicazioni culturali anche per loggi. I centri di studio promossi dalle realt cattoliche offrono un contributo originale che deve essere riconosciuto alla promozione della cultura e dellistruzione. Non si deve trascurare, poi, linsegnamento della religione, formando accuratamente i docenti. In molti casi esso rappresenta per gli studenti unoccasione unica di contatto con il messaggio della fede. bene che in questo insegnamento sia promossa la conoscenza della sacra Scrittura, vincendo antichi e nuovi pregiudizi, e cercando di far conoscere la sua verit (Cfr Lineamenta 23). - La sacra Scrittura nelle diverse espressioni artistiche (112) La relazione tra Parola di Dio e cultura ha trovato espressione in opere di diversi ambiti, in particolare nel mondo dellarte. Per questo la grande tradizione dellOriente e dellOccidente ha sempre stimato le manifestazioni artistiche ispirate alla sacra Scrittura, quali ad esempio le arti figurative e larchitettura, la letteratura 44

Commissione Biblica nel 1904, allo stesso tempo approva si stabilisca un corso superiore di Sacra Scrittura nellUniversit Gregoriana (1908 -1909), finalmente converte in realt i progetti di una Accademia biblica, con cui lUniversit amplia l'incipiente corso superiore, nel piano completo di un Ateneo proprio della Santa Sede, i cui statuti Pio X promulga il 7 maggio 1909. Allintenso lavoro accademico realizzato dall'Istituto, si devono aggiungere le riviste e pubblicazioni: Biblica, Orientalia, Analecta Orientalia, Verbum Domini. Inoltre la celebrazione di settimane bibliche, che diventeranno modello e stimolo per molte nazioni. LIstituto Biblico diventa in questo modo un centro promotore del Movimento biblico. - La Pia Societ di San Girolamo Le Associazioni bibliche cattoliche sono creazione della prima met del secolo XX. significativo ricordare come, nel 1902, Giacomo Della Chiesa fonda in Italia la Pia Societ di San Girolamo con lo scopo di diffondere il Vangelo tra il popolo. Eletto Papa con il nome di Benedetto XV pubblica il 15 settembre 1920 lEnciclica Spiritus Paraclitus, in cui raccomanda che ogni famiglia abbia in casa i quattro Vangeli e gli Atti degli Apostoli. Benedetto XV, primo presidente della Pia Societ di San Girolamo, al ricordare i magnifici frutti da essa raccolti, propone che tutti i fedeli leggano ogni giorno e cerchino di assimilare specialmente i santi vangeli di Nostro Signore e anche gli Atti e le Lettere degli apostoli. Per questo, in questo solenne centenario, il nostro pensiero va con piacere allAssociazione chiamata di San Girolamo, e con tanta pi gioia quanto certo che noi stessi abbiamo avuto parte negli inizi e progressi di unopera il cui incremento, nel passato, presenziammo gioiosamente, assaporando gi con gioia il frutto anticipato del futuro. Perch non ignorate, Venerabili fratelli, che il fine che questa associazione si propone divulgare il pi possibile i quattro Vangeli e gli Atti degli Apostoli, in modo che non resti nessuna famiglia cristiana che manchi di essa, e che tutti si abituino a leggerli e meditarli ogni giorno. Questopera da noi tanto stimata per la sua comprovata utilit, desideriamo vederla diffusa e propagata nelle vostre diocesi, con la fondazione, in ogni luogo, di Associazioni con lo stesso nome e fine, aggregata a quella di Roma. - La Katholisches Bibelwerk di Stuttgart Mons. Johan Straubinger, direttore della Caritas della diocesi di Rottemburg, in Germania, fonda nel 1933 lOpera Biblica che allorigine della Katholisches Bibelwerk di Stuttgart. Dalla sua fondazione, in soli sei anni sono gi 9000 i membri. Ha come finalit di diffondere tra il popolo cristiano lamore alla Sacra Scrittura, in linea con le encicliche Providentissimus Deus e Spiritus Paraclitus. Le espressioni principali sono la lezione biblica, lassemblea biblica per sacerdoti, la lettura della Bibbia in famiglia e la diffusione degli scritti biblici. La lezione biblica si realizza ogni settimana nelle chiese, preceduta da una preghiera e accompagnata da qualche canto religioso. Nel 1938, sono ottomila le 9

parrocchie che, in tutta la Germania, usano questo mezzo di azione pastorale. Come frutto delle lezioni accresce la vita cristiana della comunit, la partecipazione ai sacramenti e le opere di carit. Le assemblee bibliche per sacerdoti sono, in 6 anni, 150 in 24 diocesi diverse e gli effetti si notano soprattutto tra i giovani di Azione cattolica e nei Seminari. Per la lettura della Bibbia in famiglia, prepara la Katholisches Bibelewerk degli schemi che sono pubblicati nei bollettini diocesani. Per favorire la lettura della Bibbia in famiglia, si crea l'abitudine di offrire come regalo nel giorno della cresima o al termine del corso del liceo, o in occasione del matrimonio, una copia dei vangeli o di tutto il Nuovo Testamento. In questo modo si ottiene una grande diffusione degli scritti biblici, giunge a 1 milione seicentomila il numero di copie del Nuovo Testamento di Rosch e Ketter, venduti a prezzo economico. La Katholisches Bibelwerk non diffonde la Bibbia come le Societ Bibliche, perch giudica molto stretta lunione delle Scritture con il magistero vivo della Chiesa, per cui favorisce che la lettura del testo sacro si realizzi sotto la direzione del sacerdote vera nota distintiva della lettura cattolica. Per questo si preoccupa pi della formazione biblica delle persone, principalmente dei sacerdoti, che della diffusione materiale dei libri biblici. - La Schweizerisches Katholisches Bibelwerk Nel 1935 viene fondata la Schweizerisches Katholisches Bibelwerk con le stesse finalit di quella tedesca. Lopera rivolta principalmente ai sacerdoti. Il primo impulso di questo movimento svizzero si deve all'iniziatore del movimento tedesco, ma il suo orientamento indipendente tanto nella forma di organizzazione come nella sua attivit. Lorganizzazione non centralizzata come in Germania, ma diocesana. In ogni diocesi, 5 o 6 persone esperte in scienze bibliche sono le responsabili dellopera. Non manca, tuttavia, la collaborazione interdiocesana. La presidenza si trova nella diocesi di San Gallo. Per questo i membri dellAssociazione sono solo sacerdoti. Per la loro formazione biblica, si organizzano riunioni, tanto regionali come nazionali. - Afebe (Asociacin para el Fomento de los Estudios bblicos) Nel 1922 a Granada, Spagna, viene fondata Afebe, Associazione per la promozione degli Studi Biblici, che tre anni dopo incomincia a pubblicare il Bollettino dellAssociazione e nel 1929 la Rivista Estudios Biblicos (sospesa dal 1936 al 1939). Dal 15 al 22 di settembre 1940 lAssociazione celebra a Zaragozza la prima settimana biblica, che diventa un appuntamento annuale per gli studiosi di Sacra Scrittura. Si promuovono Giornate bibliche in tutte le diocesi, spesso anche settimane bibliche popolari. Per accompagnare questo apostolato biblico popolare viene pubblicata nel 1944 la Rivista Cultura biblica. Nel 1947 nella diocesi di Madrid inizia, promosso dallArcivescovo, il giorno della Bibbia. 10

mondo (99-108); Parola di Dio e culture (109- 116); Parola di Dio e dialogo interreligioso (117-120). Nella seconda parte Parola di Dio e impegno nel mondo (99-108) viene dedicato un numero ai giovani: Annuncio della Parola di Dio e i giovani (104); e uno al creato: Parola di Dio e custodia del creato (108). - Annuncio della Parola di Dio e i giovani (104) Il Sinodo ha riservato unattenzione particolare allannuncio della Parola divina alle nuove generazioni. I giovani sono gi fin dora membri attivi della Chiesa e ne rappresentano il futuro. In essi spesso troviamo una spontanea apertura allascolto della Parola di Dio ed un sincero desiderio di conoscere Ges. Nellet della giovinezza, infatti, emergono in modo incontenibile e sincero le domande sul senso della propria vita e su quale indirizzo dare alla propria esistenza. A queste domande solo Dio sa dare vera risposta. Questa attenzione al mondo giovanile implica il coraggio di un annuncio chiaro; dobbiamo aiutare i giovani ad acquistare confidenza e familiarit con la sacra Scrittura, perch sia come una bussola che indica la strada da seguire (Cfr Benedetto XVI, Messaggio per la XXI Giornata Mondiale della Giovent (22 febbraio 2006): AAS 98 (2006), 282-286). Per questo, essi hanno bisogno di testimoni e di maestri, che camminino con loro e li guidino ad amare e a comunicare a loro volta il Vangelo soprattutto ai loro coetanei, diventando essi stessi autentici e credibili annunciatori (Cfr Propositio 34). Occorre che la divina Parola venga presentata anche nelle sue implicazioni vocazionali cos da aiutare e orientare i giovani nelle loro scelte di vita, anche verso la consacrazione totale (Cfr ibidem). Autentiche vocazioni alla vita consacrata e al sacerdozio hanno il loro terreno propizio nel contatto fedele con la Parola di Dio. Ripeto ancora oggi linvito fatto allinizio del mio pontificato di spalancare le porte a Cristo: Chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla assolutamente nulla di ci che rende la vita libera, bella e grande. No! Solo in questamicizia si spalancano le porte della vita. Solo in questamicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialit della condizione umana. Cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. S, aprite, spalancate le porte a Cristo e troverete la vera vita (Omelia (24 aprile 2005): AAS 97 (2005), 712). - Parola di Dio e custodia del creato (108) Limpegno nel mondo richiesto dalla divina Parola ci spinge a guardare con occhi nuovi lintero cosmo creato da Dio e che porta gi in s le tracce del Verbo, per mezzo del quale tutto stato fatto (cfr Gv 1,2). In effetti c una responsabilit che abbiamo come credenti e annunciatori del Vangelo anche nei confronti della creazione. La Rivelazione, mentre ci rende noto il disegno di Dio sul cosmo, ci porta anche a denunciare gli atteggiamenti sbagliati delluomo, quando non riconosce tutte le cose come riflesso del Creatore, ma mera materia da manipolare senza scrupoli. Cos luomo manca di quella essenziale umilt che gli permette di riconoscere la creazione come dono di Dio da accogliere e usare secondo il suo disegno. Al contrario, larroganza delluomo che vive come se Dio non ci fosse, porta a sfruttare e deturpare la natura, non riconoscendo in essa unopera della 43

di discernimento: essa viva, efficace e pi tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dellanima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore ( Eb 4,12). bene poi ricordare che la lectio divina non si conclude nella sua dinamica fino a quando non arriva allazione (actio), che muove lesistenza credente a farsi dono per gli altri nella carit. Questi passaggi li troviamo sintetizzati e riassunti in modo sommo nella figura della Madre di Dio. Modello per ogni fedele di accoglienza docile della divina Parola, Ella custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore ( Lc 2,19; cfr 2,51), sapeva trovare il nodo profondo che unisce eventi, atti e cose, apparentemente disgiunti, nel grande disegno divino (Cfr ibidem). - Parola di Dio e Terra Santa (89) Facendo memoria del Verbo di Dio che si fa carne nel seno di Maria di Nazareth, il nostro cuore si volge ora a quella Terra in cui si compiuto il mistero della nostra redenzione e da cui la Parola di Dio si diffusa fino ai confini del mondo. Infatti, per opera dello Spirito Santo, il Verbo si incarnato in un preciso momento e in un determinato luogo, in un lembo di terra ai confini dellimpero romano. Pertanto, quanto pi vediamo luniversalit e lunicit della persona di Cristo, tanto pi guardiamo con gratitudine a quella Terra in cui Ges nato, ha vissuto ed ha donato se stesso per tutti noi. Le pietre sulle quali ha camminato il nostro Redentore rimangono per noi cariche di memoria e continuano a gridare la Buona Novella. Per questo i Padri sinodali hanno ricordato la felice espressione che chiama la Terra Santa il quinto Vangelo (Cfr Propositio 51). Quanto importante che in quei luoghi ci siano comunit cristiane, nonostante le tante difficolt! Il Sinodo dei Vescovi esprime vicinanza profonda a tutti i cristiani che vivono nella Terra di Ges testimoniando la fede nel Risorto. Qui i cristiani sono chiamati a servire non solo come un faro di fede per la Chiesa universale, ma anche come lievito di armonia, saggezza ed equilibrio nella vita di una societ che tradizionalmente stata e continua ad essere pluralistica, multietnica e multi religiosa (Benedetto XVI, Omelia nella S. Messa presso la Valle di Josafat, Gerusalemme (12 maggio 2009): AAS 101 (2009), 473). La Terra Santa rimane ancor oggi meta di pellegrinaggio del popolo cristiano, quale gesto di preghiera e di penitenza, come testimoniano gi nellantichit autori come san Girolamo (Cfr Epistula 108, 14: CSEL 55, p. 324-325). Pi volgiamo lo sguardo e il cuore alla Gerusalemme terrena, pi si infiammano in noi il desiderio della Gerusalemme celeste, vera meta di ogni pellegrinaggio, e la passione perch il nome di Ges, nel quale solo c salvezza, sia riconosciuto da tutti (cfr At 4,12). La terza e ultima parte Verbum Mundo (90-120), suddivisa in 4 parti: la missione della Chiesa: annunciare la Parola di Dio (90- 98); Parola di Dio e impegno nel 42

- ABI (Associazione Biblica Italiana) LAssociazione biblica italiana stata fondata nel 1948. Quello stesso anno a Roma il P. Agostino Bea, rettore del Pontificio Istituto Biblico, presenta gli Statuti della LEB ai biblisti italiani, insieme a quelli di Afebe della Spagna, come validi per una Associazione biblica.

Cos si esprimono gli Statuti attuali: Associazione privata di fedeli a carattere nazionale, riconosciuta dalla Conferenza Episcopale Italiana, lABI si propone di promuovere la conoscenza della Sacra Scrittura attraverso la ricerca scientifica e la divulgazione della Parola di Dio, secondo le direttive della Chiesa espresse soprattutto dal Concilio Vaticano II (art. 1 dello Statuto). Vi aderiscono attualmente, come Soci ordinari, circa 600 professori e studiosi di Sacra Scrittura (Soci ordinari); inoltre, come Soci aggregati, numerosi presbiteri e diaconi, religiose, religiosi e laici, specialmente insegnanti di Religione e operatori pastorali. La direzione dellassociazione affidata ad un Consiglio di presidenza eletto ogni quattro anni.
3. Il Movimento Biblico in America Nella prima met del secolo XX non si pu parlare propriamente di Movimento biblico in America. Bisogna attendere gli anni 40 - 50 per trovare un interesse consistente per la Bibbia tra i cattolici dei diversi paesi. LEnciclica di Pio XII Divino Afflante Spiritu del 1943 ha una grande ripercussione anche in America e fa accrescere linteresse per la lettura della Bibbia. 3.1. Istituzioni di animazione biblica - CBA: Catholic Biblical Association (1936) Mons. Edwin OHara convoca nel 1936 un incontro dei professori di Sacra Scrittura. Primo presidente eletto Edward P. Arbez. LAssociazione approvata nel 1937. Prima iniziativa presa la traduzione della Bibbia. Unito a questo lavoro si propone lo studio e pubblicazioni bibliche. Nel 1936 i membri sono 50, nel 1996 sono 1280. Si caratterizza per lapertura ecumenica. Organo ufficiale The Catholic Biblical Quarterly. Dal 1978 pubblica pure Old Testament Abstracts. - La Liga de Estudos bblicos (LEB) Il 18 giugno 1946, il P. Antnio Charbel, salesiano, invia una lettera agli ex allievi del Pontificio Istituto Biblico del Brasile, consultandoli sulla possibilit e opportunit di promuovere una Settimana biblica nazionale. La risposta molto positiva. Sembra opportuno che gli esegeti e i professori di Sacra Scrittura si incontrino per trattare temi biblici, scambiare idee e studiare come divulgare la Bibbia. In questo modo si concretizza la realizzazione della Prima settimana biblica nazionale. 11

Il 23 settembre D. Carlos Carmelo De Vasconcelos Motta, cardinale arcivescovo di So Paulo, accogliendo liniziativa, firma una circolare che a fine novembre inviata agli arcivescovi e vescovi, ai rettori di seminari e di istituti teologici, ai provinciali e ai Decani delle facolt cattoliche. nominata dal cardinale una Commissione per organizzare la Settimana biblica: Mons. Emilio Jos Salim, vice rettore dellUniversit Cattolica, P. Heldio Correia Laurini, professore di esegesi nel seminario di Iripanga, So Paulo, e P. Antnio Charbel, sdb, prefetto degli studi e professore allIstituto Teologico Pio XI, So Paolo. Si afferma nella circolare: Accogliendo la felice iniziativa e conoscendo i frutti che hanno prodotto tali settimane in altre nazioni, come in Italia sotto il patrocinio dell'Istituto Biblico e con l'appoggio di Pio XI e in Spagna dell'Istituto Francisco Surez e Afebe (Asociacin para el Fomento de los Estudios bblicos ). Quattro sono i fini principali che motivano la riunione dei professori di Sacra Scrittura e studiosi di temi biblici: un aggiornamento sul progresso dellesegesi biblica per mezzo di lezioni o conferenze di carattere scientifico o di alta divulgazione; lo studio del problema del metodo di insegnamento della Scrittura nei Seminari e Istituti religiosi, secondo le norme della Santa Sede; lo studio dell'aspetto pastorale della Scrittura attraverso la predicazione (omiletica e catechetica) e l'apostolato della stampa; incoraggiare finalmente i professori a collaborare a una traduzione letterale di tutta la Bibbia, a fondare un Rivista biblica o una serie di studi non periodici, a pubblicare commenti, in una parola, ad aumentare la letteratura cattolica nazionale nel campo biblico. Questa proposta vuole essere una risposta a quanto dice Pio XII nellEnciclica Divino Afflante Spiritu: Questa e altre imprese che ogni giorno si propagano e acquistano forza, come, per esempio, le Associazioni a favore della Bibbia, i Congressi, le Settimane e assemblee, le biblioteche, le Societ per meditare il Vangelo; concepiamo la speranza che nel futuro crescano dappertutto sempre di pi, per il bene delle anime, la riverenza, l'uso e la conoscenza delle Sacre lettere. Ed inoltre: Questa venerazione procurino aumentarla sempre di pi i sacri prelati nei fedeli ad essi affidati, dando auge a tutte quelle imprese con cui uomini pieni di spirito apostolico si sforzano lodevolmente in eccitare e fomentare tra i cattolici la conoscenza e lamore degli Sacri libri... abbiano essi o procurino che li tengano altri sacri oratori di grande perizia, dissertazioni o lezioni di fatti biblici. Dalla Pontificia Commissione biblica di Roma giunge una lettera del suo Segretario P. J. M. Vost, O.P., che a nome del Card. Eugenio Tisserant si congratula per la feconda e coraggiosa iniziativa, segno di rinnovamento degli studi biblici nel clero cattolico. Nel suo messaggio il P. Vost esprime il desiderio che si faccia in Brasile una traduzione della Bibbia direttamente dai testi originali. Anche il Rettore del Pontificio Istituto Biblico, P. Agostino Bea, sj, invia una lettera di incoraggiamento al P. Antnio Charbel. La prima settimana biblica nazionale, per gli specialisti in Scienze bibliche si realizza dal 3 all8 febbraio 1947 nel monastero So Bento in So Paulo. Vi partecipano circa 40 biblisti venuti da molti stati del Brasile. Tra le risoluzioni 12

della Chiesa, cos che quelle parole siano percepite come vive, come vivo Cristo oggi dove due o tre si riuniscono nel suo nome (cfr Mt 18,20). Essa deve comunicare in modo vitale la storia della salvezza ed i contenuti della fede della Chiesa, affinch ogni fedele riconosca che a quella storia appartiene anche la propria vicenda personale. In questa prospettiva importante sottolineare la relazione tra la sacra Scrittura e il Catechismo della Chiesa Cattolica, come ha affermato il Direttorio generale per la catechesi: La sacra Scrittura, infatti, come parola di Dio messa per iscritto sotto lispirazione dello Spirito Santo, e il Catechismo della Chiesa Cattolica, in quanto rilevante espressione attuale della Tradizione viva della Chiesa, e norma sicura per linsegnamento della fede, sono chiamati, ciascuno a modo proprio e secondo la sua specifica autorit, a fecondare la catechesi nella Chiesa contemporanea ( Ibidem, 128: Ench. Vat. 16, n. 936). - Formazione biblica dei cristiani (75) - Lettura orante della sacra Scrittura e lectio divina (86) - Il metodo della lectio divina (87) Nei documenti che hanno preparato ed accompagnato il Sinodo si parlato di diversi metodi per accostare con frutto e nella fede le sacre Scritture. Tuttavia lattenzione maggiore stata data alla lectio divina, che davvero capace di schiudere al fedele il tesoro della Parola di Dio, ma anche di creare lincontro col Cristo, parola divina vivente (Messaggio finale, III, 9). Vorrei qui richiamare brevemente i suoi passi fondamentali: essa si apre con la lettura (lectio) del testo, che provoca la domanda circa una conoscenza autentica del suo contenuto: che cosa dice il testo biblico in s? Senza questo momento si rischia che il testo diventi solo un pretesto per non uscire mai dai nostri pensieri. Segue, poi, la meditazione (meditatio) nella quale linterrogativo : che cosa dice il testo biblico a noi? Qui ciascuno personalmente, ma anche come realt comunitaria, deve lasciarsi toccare e mettere in discussione, poich non si tratta di considerare parole pronunciate nel passato, ma nel presente. Si giunge successivamente al momento della preghiera (oratio) che suppone la domanda: che cosa diciamo noi al Signore in risposta alla sua Parola? La preghiera come richiesta, intercessione, ringraziamento e lode, il primo modo con cui la Parola ci cambia. Infine, la lectio divina si conclude con la contemplazione (contemplatio) durante la quale noi assumiamo come dono di Dio lo stesso suo sguardo nel giudicare la realt e ci domandiamo: quale conversione della mente, del cuore e della vita chiede a noi il Signore? San Paolo nella Lettera ai Romani, afferma: Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volont di Dio, ci che buono, a lui gradito e perfetto (12,2). La contemplazione, infatti, tende a creare in noi una visione sapienziale della realt, secondo Dio, e a formare in noi il pensiero di Cristo (1Cor 2,16). La Parola di Dio si presenta qui come criterio 41

straordinaria porter ad una maggiore conoscenza della persona di Cristo, Rivelatore del Padre e pienezza della Rivelazione divina. Esorto pertanto i Pastori e i fedeli a tenere conto dellimportanza di questa animazione: sar anche il modo migliore per far fronte ad alcuni problemi pastorali emersi durante lAssemblea sinodale legati, ad esempio, alla proliferazione di sette, che diffondono una lettura distorta e strumentale della sacra Scrittura. L dove non si formano i fedeli ad una conoscenza della Bibbia secondo la fede della Chiesa nellalveo della sua Tradizione viva, di fatto si lascia un vuoto pastorale in cui realt come le sette possono trovare terreno per mettere radici. Per questo necessario anche provvedere ad una preparazione adeguata dei sacerdoti e dei laici che possano istruire il Popolo di Dio nel genuino approccio alle Scritture. Inoltre, come stato sottolineato durante i lavori sinodali, bene che nellattivit pastorale si favorisca anche la diffusione di piccole comunit, formate da famiglie o radicate nelle parrocchie o legate ai diversi movimenti ecclesiali e nuove comunit (Propositio 21), in cui promuovere la formazione, la preghiera e la conoscenza della Bibbia secondo la fede della Chiesa. - Dimensione biblica della catechesi (74) Un momento importante dellanimazione pastorale della Chiesa in cui poter sapientemente riscoprire la centralit della Parola di Dio la catechesi, che nelle sue diverse forme e fasi deve sempre accompagnare il Popolo di Dio. Lincontro dei discepoli di Emmaus con Ges, descritto dallevangelista Luca (cfr Lc 24,1335), rappresenta, in un certo senso, il modello di una catechesi al cui centro sta la spiegazione delle Scritture, che solo Cristo in grado di dare (cfr Lc 24,27-28), mostrando in se stesso il loro compimento (Cfr Propositio 23). In tal modo rinasce la speranza pi forte di ogni sconfitta, che fa di quei discepoli testimoni convinti e credibili del Risorto. Nel Direttorio generale per la catechesi troviamo valide indicazioni per animare biblicamente la catechesi e ad esse volentieri rimando (Cfr Congregazione per il Clero, Direttorio generale per la catechesi (15 agosto 1997), 94-96: Ench. Vat., 16, n. 875-878; Giovanni Paolo II, Esort. ap. Catechesi tradendae (16 ottobre 1979), 27: AAS 71 (1979), 1298-1299). In questa circostanza desidero soprattutto sottolineare che la catechesi deve imbeversi e permearsi del pensiero, dello spirito e degli atteggiamenti biblici ed evangelici mediante un contatto assiduo con i testi medesimi; ma vuol dire, altres, ricordare che la catechesi sar tanto pi ricca ed efficace, quanto pi legger i testi con lintelligenza ed il cuore della Chiesa (Ibidem, 127: Ench. Vat. 16, n. 935; cfr Giovanni Paolo II, Esort. ap. Catechesi tradendae (16 ottobre 1979), 27: AAS 71 (1979), 1299), e quanto pi sispirer alla riflessione ed alla vita bimillenaria della Chiesa stessa. Si deve incoraggiare quindi la conoscenza delle figure, delle vicende e delle espressioni fondamentali del testo sacro; per questo pu giovare anche unintelligente memorizzazione di alcuni brani biblici particolarmente eloquenti dei misteri cristiani. Lattivit catechetica implica sempre laccostare le Scritture nella fede e nella Tradizione 40

della prima settimana biblica nazionale, abbiamo la Fondazione della Liga de Estudos Bblicos, LEB, che avviene il 6 febbraio 1947. Dopo essere stato presentato il progetto e letto un abbozzo di Statuto per essere studiato, discusso e approvato, pure nominata la prima presidenza. - La Sociedad Argentina de Profesores de Sagrada Escritura (SAPSE) La diocesi di Catamarca inizia nel 1954, grazie allimpulso di Eugenio Lkatos, verbita, e del vescovo Mons. Carlos Hanlon, le settimane bibliche. Lo stesso Eugenio Lkatos, prende liniziativa di invitare i professori di Sacra Scrittura a un Convegno, che si realizza a Buenos Aires nel mese di gennaio 1955. il Primo Convegno dei Professori di Sacra Scrittura dellArgentina, aperto anche ai Professori dellUruguay. Nasce in questo modo la Sociedad Argentina de Profesores de Sagrada Escritura (Sapse). In questa assemblea si discute su come organizzare il Movimento biblico cattolico nazionale. Nel suo intervento il P. Jos Fuchs, sdb, insiste che il movimento sia popolare, che si realizzino campagne bibliche popolari. Si d inizio quello stesso anno alle giornate esegetiche dei professori di Sacra Scrittura dove si propone di creare la Scuola biblica a distanza, che inizia con 300 iscritti nel 1956. Nel 1959 la Societ Argentina di Professori di Sacra Scrittura, inizia la collaborazione con la Revista Bblica, che diventer qualche anno dopo espressione della Societ. Nella riunione dei Professori di Sacra Scrittura del 1960, a cui partecipa pure Florencio Mezzacasa, sdb, si prende la decisione di iniziare una traduzione della Bibbia. Inoltre, al moltiplicarsi le settimane bibliche in diverse diocesi, sorge la necessit di creare un Segretariato centrale del Movimento biblico cattolico. - Sociedad Bblica Catlica (SBC) La Conferenza dellepiscopato messicano (CEM), nellAssemblea che realizza dal 5 al 7 ottobre 1961, crea la Sociedad Bblica Catlica, secondo le norme della Societ Biblica Cattolica Internazionale annessa alla Sacra Congregazione del Concilio. La Societ dipende dal Secretariado Nacional de la Fe. La Sociedad Bblica Catlica tratta, attraverso corsi biblici, di promuovere lincontro popolare con la Bibbia. Pubblica una collezione di studi biblici diretti dal P. Manuel Molina, in cui collaborano diversi biblisti del Messico. Realizza corsi per gruppi e comunit e offre corsi per corrispondenza. 3.2. Iniziative di promozione del Movimento biblico Sono diverse le iniziative che sorgono sia in America latina per promuovere il Movimento biblico. In Brasile la Liga de Estudos Bblicos (LEB) promuove la celebrazione della domenica o giorno della Bibbia, delle settimane bibliche per i professori e quelle popolari. In Argentina la Sociedad Argentina de Profesores de Sagrada Escritura (Sapse) promuove soprattutto le settimane bibliche. - La domenica o giorno della Bibbia 13

Tra le risoluzioni prese nella Prima settimana biblica nazionale del Brasile, celebrata nel 1947, vi quella di chiedere all'Episcopato nazionale listituzione della domenica della Bibbia o giorno del vangelo o della Sacra Scrittura, che gi aveva una lunga tradizione tra i protestanti. Si tratta di una iniziativa nuova in America latina, in quel momento si celebra tra i cattolici solo in pochi paesi, tra cui la Spagna e gli Stati Uniti. Lo scopo della domenica della Bibbia di avere lopportunit di istruire i fedeli sulla Parola di Dio, di diffondere la Bibbia e di utilizzare la predicazione della Messa per promuovere lo studio e la lettura della Sacra Scrittura. Si suggerisce che la domenica della Bibbia si celebri lultima domenica del mese di settembre, la pi vicina alla festa liturgica di San Girolamo, dottore massimo delle Scritture. Molti vescovi del Brasile accolgono il suggerimento e istituiscono nelle loro diocesi la domenica della Bibbia. In pochi anni diventa una realt in quasi tutte le diocesi. Cos lo riferisce il P. Charbel: Rispetto alla prima conclusione (della Settimana biblica) si pu dire che ormai gi stata approvata e introdotta nelle diocesi brasiliane la domenica della Bibbia. Fatta la proposta allEpiscopato si ebbe subito lapprovazione, anche con pastorali collettive, come nelle province ecclesiastiche di Rio Grande do Sul e So Paulo. Cos ogni anno si ha una domenica dedicata in modo speciale alla maggiore diffusione dei libri santi, che offre al clero loccasione opportuna di impartire al popolo cristiano listruzione necessaria sulla natura dei libri sacri, sulla necessit di un organo autentico, la Chiesa, che li interpreti e sullutilit della lettura della Bibbia, in modo speciale del Nuovo Testamento, tanto raccomandata dagli ultimi sommi pontefici. Codesta istruzione mira inoltre a premunire i fedeli contro gli errori della propaganda protestante. In Argentina Mons. Carlos F. Hanlon, vescovo di Catamarca, stabilisce la celebrazione del Da bblico da celebrare nel mese di settembre 1952. Anche Mons. Emilio di Pasquo, vescovo di San Luis, promuove nella sua diocesi la Jornada del Evangelio per promuovere la lettura e lo studio della Bibbia. - Le Settimane bibliche In Brasile la LEB a promuovere Settimane di studi biblici, in Argentina la SAPSE. Allinizio si tratta di Settimane bibliche destinate ai professori di Sacra Scrittura, ma ben presto si organizzano anche Settimane bibliche popolari nelle diocesi e nelle parrocchie. - Settimane bibliche per i professori Le Settimane bibliche per gli studiosi di Sacra Scrittura in Brasile si celebrano con regolarit ogni due o tre anni a partire dal 1947, in Argentina a partire dal 1955. La celebrazione di Settimane bibliche per i professori di Sacra Scrittura era gi presente in Italia e in Spagna. In Italia sono promosse dallIstituto Biblico. In Spagna lAssociazione per la promozione degli Studi biblici a organizzare a partire dagli anni 40 Settimane bibliche per gli studiosi. Infatti dal 15 al 22 settembre 1940 lAssociazione celebra a Zaragozza la prima Settimana 14

8.3. Esortazione Apostolica post-sinodale Verbum Domini (2010) Il 10 novembre 2010 stata pubblicata lEsortazione Apostolica postsinodale Verbum Domini. La firma del Papa del 30 settembre 2010, festa di San Girolamo. Si tratta di un documento molto esteso, che tocca tutti i temi principali della Pastorale biblica e della animazione biblica di tutte le pastorali. Il testo diviso in tre grandi parti, preceduto da una introduzione e termina con la conclusione. Le tre parti hanno questi titoli: Verbum Dei, Verbum in Ecclesia, Verbum mundo. In totale vengono sviluppati 124 punti. Dopo lintroduzione (1-5), si sviluppa la prima parte Verbum Dei (6-49) suddivisa in tre punti: Il Dio che parla (6- 21); la risposta delluomo al Dio che parla (22-28); lermeneutica della Sacra Scrittura nella Chiesa (29-49). Indichiamo solo questi punti: Bibbia ed ecumenismo (46); Cristiani ed ebrei in riferimento alle sacre Scritture (43); Linterpretazione fondamentalista della sacra Scrittura (44). - Bibbia ed ecumenismo (46) - Cristiani ed ebrei in riferimento alle sacre Scritture (43) - Linterpretazione fondamentalista della sacra Scrittura (44) Anche la seconda parte Verbum in Ecclesia (50-89) suddivisa in tre parti: La parola di Dio e la Chiesa (50-51), Liturgia luogo privilegiato della Parola di Dio (52-71); la Parola di Dio nella vita della Chiesa (72-89). da sottolineare il fatto che si dedichino 19 punti al tema liturgico, tra cui spicca il n. 56 su La sacramentalit della Parola, oltre a Limportanza dellomelia (59), lOpportunit di un Direttorio omiletico (60), La Parola e il silenzio (66), la particolare attenzione ai non vedenti/udenti (71). A noi interessa riprendere alcuni temi riguardanti la Parola di Dio nella vita della Chiesa (72-89): Lanimazione biblica della pastorale (73); la Dimensione biblica della catechesi (74); Formazione biblica dei cristiani (75); la Lettura orante della sacra Scrittura e lectio divina (86-87); Parola di Dio e Terra Santa (89). - Lanimazione biblica della pastorale (73) In tale linea, il Sinodo ha invitato ad un particolare impegno pastorale per far emergere il posto centrale della Parola di Dio nella vita ecclesiale, raccomandando di incrementare la pastorale biblica non in giustapposizione con altre forme della pastorale, ma come animazione biblica dellintera pastorale (Propositio 30; Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, 24). Non si tratta, quindi, di aggiungere qualche incontro in parrocchia o nella diocesi, ma di verificare che nelle abituali attivit delle comunit cristiane, nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti, si abbia realmente a cuore lincontro personale con Cristo che si comunica a noi nella sua Parola. In tal senso, poich lignoranza delle Scritture ignoranza di Cristo (S. Girolamo, Commentariorum in Isaiam libri, Prol.: PL 24, 17 B), lanimazione biblica di tutta la pastorale ordinaria e 39

Proposizione 43: Bibbia e diffusione Il Sinodo desidera ricordare quanto sia necessario che tutti i fedeli possano accedere con facilit alla lettura dei testi sacri. Unitamente a questo si chiede una mobilitazione generale perch il testo sacro sia diffuso il pi possibile e con tutti gli strumenti a disposizione che le moderne tecnologie offrono, soprattutto per quanti sono diversamente abili, a cui va la nostra attenzione preferenziale. Un simile impegno richiede uneccezionale forma di collaborazione tra le Chiese perch quanti dispongono di pi mezzi siano maggiormente solidali per andare incontro ai bisogni delle Chiese pi in difficolt. I Padri sinodali raccomandano di sostenere limpegno della Federazione Biblica Cattolica per un accesso largo alla Sacra Scrittura (cf. DV 22) e perch sia ulteriormente incrementato il numero delle traduzioni della Sacra Scrittura e la loro capillare diffusione. Ci sia fatto anche in collaborazione con le diverse Societ Bibliche. Proposizione 46 Lettura credente delle Scritture: storicit e fondamentalismo Proposizione 48: Bibbia e inculturazione Proposizione 50: Bibbia e dialogo interreligioso Proposizione 52: Dialogo tra cristiani ed ebrei Proposizione 53: Dialogo tra cristiani e musulmani Proposizione 54: Dimensioni cosmiche della Parola di Dio e custodia del creato La Parola di Dio comunica a noi la bellezza di Dio tramite la bellezza della creazione e anche mediante le immagini sacre come le icone del Verbo incarnato. Sono modalit con le quali il mistero invisibile di Dio si rende in qualche modo visibile e percepibile dai nostri sensi. I Padri della Chiesa, del resto, hanno sempre affermato le dimensioni cosmiche della Parola di Dio che si fa carne; ogni creatura, infatti, porta in un certo senso un segno della Parola di Dio. In Ges Cristo, morto e risorto, tutte le cose create trovano la loro definitiva ricapitolazione (cf. Ef 1, 10). Tutte le cose e le persone, perci, sono chiamate ad essere buone e belle in Cristo. Purtroppo luomo del nostro tempo si disabituato a contemplare la Parola di Dio nel mondo che abita e che stato donato da Dio. Per questo la riscoperta della Parola di Dio, in tutte le sue dimensioni, ci spinge a denunciare tutte le azioni delluomo contemporaneo che non rispettano la natura come creazione. Accogliere la Parola di Dio attestata nella Sacra Scrittura e nella Tradizione viva della Chiesa genera un nuovo modo di vedere le cose, promuovendo una ecologia autentica, che ha la sua radice pi profonda nella obbedienza della fede che accoglie la Parola di Dio. Pertanto desideriamo che nellazione pastorale della Chiesa si intensifichi limpegno per la salvaguardia del creato sviluppando una rinnovata sensibilit teologica sulla bont di tutte le cose, create in Cristo, Parola di Dio incarnata. 38

biblica, che diventa un appuntamento annuale per gli studiosi di Sacra Scrittura. Allo stesso tempo incomincia a promuovere Giornate bibliche in tutte le diocesi, spesso anche Settimane bibliche popolari. In Brasile la prima Settimana biblica nazionale per gli specialisti in Scienze bibliche si realizza dal 3 all8 febbraio 1947 nel monastero So Bento di So Paulo. Tra le risoluzioni di questa prima settimana biblica vi quella di realizzare ogni due o tre anni la Settimana biblica per gli specialisti e i professori di Sacra Scrittura. Le Settimane bibliche si realizzeranno in diverse localit e tratteranno temi diversi. La seconda si effettua a So Paulo dal 30 gennaio al 4 febbraio 1950, in essa si tratta il tema dei generi letterari nellesegesi cattolica. Il primo incontro dei Professori di Sacra Scrittura di Argentina e Uruguay si realizza qualche anno pi tardi. P. Eugenio Lkatos, verbita, invita i professori di Sacra Scrittura a un Convegno, che si realizza a Buenos Aires nel collegio Guadalupe dal 12 al 16 gennaio 1955. Nel convegno si fanno i primi passi nellorganizzazione del Movimento biblico cattolico nazionale. Si iniziano quello stesso anno a Crdoba nel mese di luglio e a Buenos Aires nel mese di dicembre le Giornate esegetiche dei professori di Sacra Scrittura. - Settimane bibliche popolari La celebrazione di Settimane bibliche popolari in Brasile viene proposta dal canonico Agnelo Rossi nel suo intervento alla prima Settimana biblica dei professori di Sacra Scrittura: Sia questa Settimana biblica nazionale il preannuncio di altre Settimane bibliche di carattere popolare, con il fine di offrire al popolo fedele insegnamento per abbeverarlo delle conoscenze bibliche, che rafforzer la sua fede, incentivando ancora di pi il suo amore alla Chiesa di nostro Signore Ges Cristo. La proposta viene accolta e la Liga de Estudos Biblicos incomincia a promuovere settimane bibliche diocesane o locali per interessare i fedeli allo studio della Parola di Dio per il loro bene spirituale ed anche per la difesa della religione. Cos nel mese di settembre 1947 la diocesi di Natal, per iniziativa di Dom Eugenio Sales, allora vescovo ausiliare di quella diocesi, e del P. Jos Pereira Neto, sdb, organizza una Settimana biblica popolare come preparazione alla celebrazione della prima Domenica della Bibbia. Anche lanno seguente si realizza a Natal la Settimana biblica di carattere popolare, e seconda Settimana biblica diocesana. Nella citt di Campinas, lo zelo del canonico Agnelo Rossi promuove la prima Settimana biblica popolare nel 1948, che risulta una esperienza di animazione e dimostra come i fedeli realmente mostrano interesse per la Bibbia. Si realizzano conferenze notturne nella sede delle facolt di Campinas per il pubblico in generale, mentre al mattino vi sono lezioni di Scrittura per le religiose e al pomeriggio lezioni pratiche sullo stesso tema, per i membri dellAzione cattolica. La Domenica della Bibbia, ultima di settembre, in tutte le chiese nellomelia si parla della Bibbia, e alla porta delle chiese e delle cappelle si distribuisce il Vangelo. 15

Lesempio seguito da molte altre diocesi, come Vitoria, Fortaleza, Manaus e Rio de Janeiro. Le Settimane bibliche popolari si moltiplicano in tutto il Brasile negli anni 50, nelle diocesi, nelle parrocchie, nei collegi, e diventano un momento importante di promozione biblica. Ne d notizia Estevo Bettencourt: Queste (le Settimane bibliche) si organizzano regolarmente nellambito diocesano o parrocchiale dal nord al sud del paese. Si realizzano ordinariamente nei giorni che precedono la domenica della Bibbia, lultima di settembre, vicina alla festa di San Girolamo, patrono degli studiosi della Scrittura. Associazioni religiose e collegi hanno un ruolo importante nelle attivit della settimana: organizzano conferenze, esposizioni bibliche, concorsi tra gli studenti, proiezioni, film, rappresentazioni, programmi radiofonici oltre a una grande diffusione del testo Sacro . Si deve considerare che queste Settimane bibliche si realizzano negli anni 50, per cui comprensibile il carattere apologetico delle stesse, linsistenza sulla difesa della verit, ma allo stesso tempo si nota un tono conciliante e rispettoso verso i protestanti. Lo ricorda con questi termini Antnio Charbel: Se la grazia di Dio feconda il Movimento biblico, potremo pure attrarre al seno della santa Chiesa i fratelli separati, che non conoscono il valore fondamentale primario della tradizione divino-apostolica e la luce divina del magistero ecclesiastico. Non si dia alla Settimana biblica popolare un tono di polemica o di discussione. Sia un lavoro di istruzione e immunizzazione dei cattolici, in un ambiente di grande carit e di esposizione serena della verit. Questo si nota anche dai temi proposti per la Settimana biblica: Lesperienza e l'ambiente brasiliano sembrano suggerire i seguenti temi: la Bibbia e il popolo eletto: storia del popolo ebreo, origine e dottrina dei libri dell'Antico Testamento; la Bibbia e la Chiesa di Cristo: diffusione del cristianesimo, origine del Nuovo Testamento; le fonti storiche della vita di Ges: autenticit, integrit e credibilit dei vangeli; lispirazione divina dei libri deuterocanonici; le due fonti della rivelazione: la Bibbia e la tradizione; la Chiesa, interprete autentica della Bibbia; la lettura e la meditazione della Bibbia. Questi temi sono di interesse generale, i quattro ultimi non possono mancare in una Settimana biblica popolare. 4. La Bibbia nel Concilio Vaticano II (1965) Il pi grande evento ecclesiale del secolo XX stato il Concilio Vaticano II (1962-1965). Il Concilio ha promosso una svolta che ha segnato la direzione della Chiesa e della teologia. La Bibbia presente in tutti i documenti del Concilio, ma il Concilio ne ha dedicato uno alla Bibbia, la Costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione Dei Verbum, che apre orizzonti nuovi allo studio della Bibbia nella Chiesa. Mettiamo ora in rilievo alcune indicazioni del capitolo VI: La Bibbia nella vita della Chiesa, che offrono prospettive nuove al Movimento biblico e allapostolato biblico. - La Parola di Dio nella vita della Chiesa Il grande contributo del Vaticano II senza dubbio quello di collocare la 16

Emmaus. Sulla strada di Emmaus, Ges apre il cuore dei discepoli allintelligenza delle Scritture (cf. Lc 24, 27). Il suo procedere mostra che la catechesi che affonda le sue radici nella Rivelazione cristiana suppone la spiegazione delle Scritture. Esso ci invita anche a raggiungere gli uomini di oggi per trasmettere loro il vangelo della salvezza: - ai bambini pi piccoli con unattenzione particolare; - a quelli che hanno bisogno di una formazione pi approfondita radicata nelle Scritture; - ai catecumeni che necessario accompagnare nel loro cammino, mostrando loro il piano di Dio attraverso la lettura della Sacra Scrittura, preparandoli a incontrare il Signore nei sacramenti delliniziazione cristiana, a impegnarsi nella comunit e a essere missionari. Il catecumenato prebattesimale va seguito da una mistagogia post-battesimale, una formazione continuata in cui la Sacra Scrittura e il Catechismo della Chiesa Cattolica devono occupare il posto centrale. Proposizione 34: Animazione biblica e giovani Come Ges invit un giovane a seguirlo, cos linvito va riproposto oggi a fanciulli, ragazzi, adolescenti e giovani, perch possano trovare la risposta alla loro ricerca nella parola del Signore Ges. Nellanimazione biblica della pastorale giovanile si terr conto dellinvito di Benedetto XVI: "Cari giovani, vi esorto ad acquistare dimestichezza con la Bibbia, a tenerla a portata di mano, perch sia per voi come una bussola che indica la strada da seguire" (Messaggio per la XXI Giornata Mondiale della Giovent, 9 aprile 2006). Si auspica che venga presentata la Scrittura nelle sue implicazioni vocazionali cos da aiutare e orientare molti giovani nelle loro scelte vocazionali, anche fino alla consacrazione totale. Le giovani generazioni siano accolte, ascoltate e accompagnate dalla comunit cristiana con amore in modo da essere introdotte alla conoscenza delle Scritture da educatori, veri testimoni appassionati della Parola di Dio. In questo modo anche i giovani saranno guidati ad amare e a comunicare il Vangelo soprattutto ai loro coetanei. Proposizione 36: Sacra Scrittura e unit dei cristiani Proposizione 41: Parola di Dio e cultura Proposizione 42: Bibbia e traduzione Il Sinodo raccomanda che in culture affini e nelle regioni linguistiche similari venga approvata ed utilizzata la stessa traduzione della Bibbia sia nelluso liturgico sia nelluso privato. Molte Chiese sparse per il mondo sono ancora prive di Bibbie tradotte nelle loro lingue locali. Per questo si ritiene importante, anzitutto, la formazione di specialisti che si dedichino alle diverse traduzioni della Bibbia. 37

doveroso infine ricordare che dal 1968 esiste e opera la Federazione Biblica Cattolica mondiale (CBF), istituita dal Papa Paolo VI a servizio della diffusione degli orientamenti del Concilio Vaticano II sulla Parola di Dio. 54. La Parola di Dio vincolo ecumenico 55. La Parola di Dio fonte del dialogo tra cristiani ed ebrei 56. Il dialogo interreligioso 8.2. Propositiones (2008) Alla fine del Sinodo i Padri Sinodali hanno approvato 55 Proposizioni e le hanno consegnate al Papa come contributo alla futura Esortazione Apostolica postsinodale. Ne riportiamo qualcuna che interessa in modo particolare il nostro tema di studio. Proposizione 14: Parola di Dio e Liturgia Proposizione 15: Attualizzazione omiletica e "Direttorio sullomelia" Proposizione 17: Ministero della Parola e donne I Padri sinodali riconoscono e incoraggiano il servizio dei laici nella trasmissione della fede. Le donne, in particolare, hanno su questo punto un ruolo indispensabile soprattutto nella famiglia e nella catechesi. Infatti, esse sanno suscitare lascolto della Parola, la relazione personale con Dio e comunicare il senso del perdono e della condivisione evangelica. Si auspica che il ministero del lettorato sia aperto anche alle donne, in modo che nella comunit cristiana sia riconosciuto il loro ruolo di annunciatrici della Parola. Proposizione 21: Parola di Dio e piccole comunit Il Sinodo raccomanda la formazione di piccole comunit ecclesiali dove venga ascoltata, studiata e pregata la Parola di Dio, anche nella forma del Rosario come meditazione biblica (cf. Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae). In molti Paesi gi ci sono piccole comunit che possono essere formate da famiglie o radicate nelle parrocchie o legate ai diversi movimenti ecclesiali e nuove comunit. Queste si riuniscono regolarmente intorno alla Parola di Dio, per condividerla tra di loro, e ne ricevono forza. Proposizione 22: Parola di Dio e lettura orante Il Sinodo propone che si esortino tutti i fedeli, compresi i giovani, ad avvicinarsi alle Scritture per mezzo di una "lettura orante" e assidua (cf. DV 25), in modo tale che il dialogo con Dio divenga realt quotidiana del popolo di Dio. Proposizione 23: Catechesi e Sacra Scrittura La catechesi deve preferibilmente avere le sue radici nella rivelazione cristiana. Deve prendere come modello la pedagogia di Ges nel cammino di 36

Parola di Dio al centro della vita della Chiesa. soprattutto nel capitolo VI della Costituzione Dei Verbum sulla Divina Rivelazione dove questo messo in rilievo. Il Concilio, al proclamare la centralit e attualit della Parola, presuppone una concezione della Parola con profonda radicazione biblica: la Parola come evento, con riferimento centrale allevento Cristo; la Parola con dinamismo di incarnazione nella storia; la Parola portatrice di forza di salvezza. La centralit della Parola dichiarata dal Concilio, ha una chiara finalit che lattualit e lattualizzazione della Parola, ossia, sorge dalla convinzione che una Parola viva ed efficace (Ebr 4,12), ed necessario renderla viva ed efficace nella storia degli uomini. Il capitolo VI della Dei Verbum, La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa, sottolinea diversi aspetti importanti che danno nuovo dinamismo al Movimento e allApostolato biblico gi presente nella chiesa. Tra gli aspetti che assumono grande rilevanza nella chiesa vi sono laccesso diretto alla Scrittura, il suo studio, la lettura orante della Parola, la traduzione della Bibbia. - Laccesso alla Scrittura Il documento conciliare afferma che necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla sacra Scrittura (DV 22). La Bibbia il libro del popolo di Dio, non solo il libro del Magistero o degli esegeti, ma un libro che deve stare in mano a tutto il popolo di Dio. Si pu dire che per la prima volta nei venti secoli di storia della Chiesa si pone a tutti i fedeli il dovere di leggere le sacre Scritture. Questo fatto nuovo e trascendentale tra i cattolici. - Lo studio della Scrittura La Dei Verbum invita i fedeli a leggere e a studiare la Scrittura. Raccomanda ai pastori e ai catechisti lo studio delle Sacre Scritture come ministri della Parola: una lettura assidua e uno studio accurato (DV 25). Lo stesso invito rivolto anche agli specialisti, ossia agli esegeti e ai teologi. La meta che si propone il Concilio che la Sacra Scrittura giunga a permeare tutto il messaggio cristiano e la vita di fede dei cristiani. Sorge di qui lesigenza che tutto linsegnamento che si realizza nella Chiesa sia fondato sulla Bibbia. Questo implica il rinnovamento della teologia. Il Concilio parla espressamente della necessit di ringiovanire la teologia, facendo s che la Bibbia sia la sua anima. Secondo Joseph Comblin si pu dire che il Concilio riconosce e ufficializza due novit nella vita della Chiesa. A livello della teologia, gli esegeti ottengono una posizione ufficiale che non avevano fino al 1943. Non si pu pi fare teologia prescindendo dagli studi biblici o consultando la Bibbia solo per cercare argomenti per giustificare proposizioni scolastiche. Non si pu fare teologia senza riferimento permanente e reale alla Bibbia. In secondo luogo il Concilio approva e conferma limportanza acquisita dal Movimento biblico nella pastorale della Chiesa, nella formazione dei laici, nella spiritualit dei fedeli. 17

- La lettura orante della Parola La Dei Verbum afferma che la vita quotidiana dei credenti deve essere contrassegnata dalla frequentazione assidua e orante della Sacra Scrittura. Non solo si deve studiare la parola, la si deve anche celebrare e pregare. E ricorda che la lettura della sacra Scrittura deve essere accompagnata dalla preghiera, affinch possa svolgersi il colloquio tra Dio e luomo (DV 25). Il Decreto conciliare Presbyterorum Ordinis sul ministero e la vita dei presbiteri utilizza due volte lespressione lettura divina, dove parla della fede alimentata nella lettura divina (PO 18): Alla luce delle fede, alimentata nella lettura divina, essi possono ricercare diligentemente nelle diverse vicende della vita i segni della volont di Dio e gli impulsi della sua grazia, divenendo cos sempre pi docili alle esigenze della missione assunta nello Spirito Santo (PO 18, Cf. PO 19). Il termine Lectio divina non appare nella Dei Verbum. Il testo della Dei Verbum usa lespressione pia lettura. Afferma il Card. Martini E io chiamo questa familiarit di tutti i cristiani con la Sacra Scrittura con il termine antico di Lectio divina. Di per s, il Concilio non lo usa tuttavia, allorch parla di lettura accompagnata dalla preghiera, possibile benissimo tradurre lespressione con la formula classica di Lectio divina. Lo riafferma nella relazione presentata al Congresso Internazionale La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa, realizzato a Roma dal 14 al 18 settembre 2005, con motivo del 40 Anniversario della Dei Verbum. Quindi il cardinal Martini considera che le espressioni pia lettura e lettura accompagnata dalla preghiera possono corrispondere alla Lectio divina, lantica pratica monastica diffusa con diverse modalit dopo il Concilio . - La traduzione della Bibbia Il Concilio Vaticano II promuove il dialogo ecumenico e la collaborazione con le Societ Bibliche Unite nella traduzione della Bibbia. Perch la Bibbia possa stare nelle mani del popolo di Dio necessario avere buone traduzioni a partire dalle lingue originali, per questo si favorisce la realizzazione di traduzioni in cui collaborino cattolici e cristiani di altre confessioni, come segno che una delle maggiori ricchezze che hanno in comune tutti i cristiani la Parola scritta di Dio (Cf. DV 22). Di qui linizio della pubblicazione di versioni della Bibbia ecumeniche o interconfessionali con la partecipazione della Chiesa cattolica. In conclusione si pu affermare che la Dei Verbum presenta un nuovo atteggiamento di tutto il popolo di Dio verso le Sacre Scritture. Afferma Jos Severino Croatto: Questa Costituzione del Vaticano II ha creato un clima di studio biblico in libert. Questo sarebbe avvenuto ugualmente, perch era inevitabile che lesegesi seguisse il cammino che le segnalava la metodologia storico-critica. Per gli studiosi, il documento significava che tale cammino risultava meno bloccato di prima. Si poteva studiare senza essere accusati di modernismo o qualcosa del genere. 18 Dio

43. La missione della Chiesa proclamare la Parola e costruire il Regno di La missione della Chiesa allinizio di questo nuovo millennio nutrirsi della Parola, per essere serva della Parola nellimpegno della evangelizzazione. Lannuncio del Vangelo senza dubbio la ragion dessere della Chiesa e della sua missione. Ci implica che essa vive ci che predica. Questa la via decisiva perch appaia credibile ci che proclama, nonostante le debolezze e povert. Il popolo dIsraele, quando rispondeva alla Parola di Dio, diceva: Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo! (Es 24, 7); anche Ges invitava a questa risposta i suoi discepoli al termine del Discorso della Montagna (cf. Mt 7, 21-27). 44. La missione della Chiesa si compie nellevangelizzazione e nella catechesi Da sempre nella storia del popolo di Dio lannuncio della Parola avviene tramite levangelizzazione e la catechesi. A partire dal Concilio Vaticano II, appare che il rapporto tra Bibbia ed evangelizzazione nelle sue diverse forme, dal primo annuncio alla catechesi permanente, molto stretto. Dovunque, i Catechismi nazionali e i Direttori che li ispirano sono biblicamente qualificati e mostrano al primo posto la Parola di Dio attinta dalla Scrittura. Si richiedono delle chiarificazioni specie intorno ad un nodo centrale: lintegrazione dellintelligenza di fede proposta dalla Tradizione e dal Magistero con il Testo biblico. importante raccomandare di non ridurre la Parola di Dio nella catechesi a un oggetto da sapere come una materia scolastica. Alla luce della Rivelazione si dovr ricordare di incontrare la Scrittura nella catechesi come atto con cui Dio stesso si rivolge alle persone, analogamente a ci che avviene nella celebrazione liturgica. Si tratta, grazie ai testi biblici, di far provare la presenza fedele e benevola di Dio che non cessa di manifestarsi agli uomini. In questa prospettiva la catechesi strettamente legata alla Lectio Divina, in quanto esperienza di ascolto e di preghiera della Parola di Dio, fin dalla giovinezza. 53. La Parola di Dio deve essere a disposizione di tutti in ogni tempo La Chiesa ritiene necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura (DV 22)(92), perch le persone hanno diritto di incontrare la verit. Oggi un requisito indispensabile per la missione. Poich non di rado lincontro con la Scrittura rischia di non essere un fatto di Chiesa, ma esposto al soggettivismo e allarbitrariet, diventa indispensabile una promozione pastorale robusta e credibile della Sacra Scrittura per annunciare, celebrare e vivere la Parola nella comunit cristiana, dialogando con le culture del nostro tempo, mettendosi al servizio della verit e non delle ideologie correnti e incrementando il dialogo che Dio vuole avere con tutti gli uomini (cf. DV 21). A questo scopo necessario diffondere la pratica biblica con opportuni sussidi, suscitare il movimento biblico tra i laici, curare la formazione degli animatori dei gruppi, con particolare attenzione ai giovani(94), proponendo la conoscenza della fede attraverso la Parola di Dio anche agli immigrati e a quanti sono in ricerca del senso della vita. 35

(catechisti) e ministri laici della Parola un avvicinamento alla sacra Scrittura che non sia solo intellettuale e strumentale, ma fatto con un cuore affamato dascoltare la parola del Signore (Am 8,11) (DA 248). 8. Sinodo dei Vescovi del 2008: La Bibbia nella vita e nella missione della Chiesa Esortazione Apostolica postsinodale Verbum Domini (2010) Nel mese di ottobre 2008 si realizzato il XII Sinodo dei vescovi con il tema: La Bibbia nella vita e nella missione della Chiesa e il 10 novembre 2010 stato pubblicato lEsortazione Apostolica Verbum Domini. Riportiamo ora alcuni testi dellInstrumentum laboris, alcune Propositiones, per poi alcuni temi presenti nellEsortazione Apostolica post -sinodale Verbum Domini. 8.1. Instrumentum laboris (2008) 33. Lesperienza nella liturgia e nella preghiera 35. Parola di Dio ed Eucaristia 38. La Lectio Divina Lincontro orante con la Parola di Dio dispone di una esperienza privilegiata, tradizionalmente chiamata Lectio Divina. La lectio divina una lettura individuale o comunitaria, di un passo pi o meno lungo della Scrittura accolta come Parola di Dio e che si sviluppa sotto lo stimolo dello Spirito in meditazione, preghiera e contemplazione. Si pu dire che in tutte le Chiese si assiste ad una nuova, specifica attenzione alla Lectio Divina. In alcune parti una tradizione secolare. In certe diocesi, dopo il Concilio Vaticano II andata affermandosi progressivamente. In tante comunit sta diventando una nuova forma di preghiera e di spiritualit cristiana, con notevoli vantaggi ecumenici. Si avverte, peraltro, il bisogno di un adeguamento della forma classica alle diverse situazioni, tenendo conto delle possibilit reali dei fedeli, in modo da conservare lessenza di questa lettura orante, ma insieme favorendo la sua qualit di cibo nutriente per la fede di tutti. 39. La Parola di Dio ed il servizio di carit La diakonia o servizio della carit vocazione della Chiesa di Ges Cristo, in corrispondenza alla carit, che il Verbo di Dio ha manifestato con le sue parole e le sue opere. necessario che la Parola di Dio porti allamore del prossimo. In molte comunit si afferma che lincontro con la Parola non si chiude nellascolto e nella celebrazione in se stessa, ma mira a diventare impegno concreto, personale e comunitario, verso il mondo dei poveri, in quanto segno della presenza del Signore. In questottica, si accenna allapproccio liberazionista alla Bibbia, per il cui sviluppo ulteriore e fecondit nella Chiesa un fattore decisivo sar la precisazione dei suoi presupposti ermeneutici, dei suoi metodi e della sua coerenza con la fede e la Tradizione di tutta la Chiesa. 34

5. Creazione della Federazione Biblica Cattolica (1969) Il Concilio Vaticano II nella Costituzione sulla Divina Rivelazione Dei Verbum dedica lultimo capitolo al tema della presenza della Bibbia nella vita della Chiesa e affida ai vescovi la sua realizzazione a livello locale. Ben presto si constata che nella Chiesa non esiste una Istituzione che promuova lanimazione biblica a livello mondiale. 5.1. Fondazione della Federazione Biblica Cattolica Mondiale (16 aprile 1969) Per dare risposta alle raccomandazioni della Dei Verbum, il Card. Agostino Bea, organizza nel 1966 una nuova sezione nel Segretariato per lUnit dei Cristiani, a capo della quale viene posto Walter Abbott, sj, membro del Segretariato. La sezione si chiama Office for Common Bible Work. Il P. Abbott inizia una serie di contatti con biblisti cattolici, soprattutto con i professori del Pontificio Istituto Biblico di Roma e con lAssociazione biblica cattolica tedesca di Stuttgart. In questa fase iniziale linteresse si concentra innanzitutto nel promuovere la traduzione e la distribuzione delle Scritture e nel verificare le possibilit di collaborazione con le Societ Bibliche Unite (SBU). Il contatto con le Societ Bibliche fa vedere che necessario precisare meglio gli obiettivi della sezione. Otto Knoch, direttore dellAssociazione biblica tedesca, segnala che tra i cattolici, laccento del lavoro biblico deve ricadere innanzitutto sulluso pastorale della Bibbia e nel suo ampio riconoscimento in tutti i settori della vita della Chiesa; la produzione e distribuzione della Bibbia non che il passo preliminare. Solo a questo livello si deve cercare la stretta collaborazione con le Societ Bibliche. La prospettiva cattolica deve essere molto pi ampia e si deve esprimere in termini di Apostolato biblico. Mons. J. C. Willebrands, segretario del Segretariato per lUnit dei Cristiani, convoca una riunione il 22-23 aprile 1968 per precisare lorganizzazione dellApostolato biblico e il tipo di collaborazione possibile con le Societ Bibliche. Otto Knoch e Mons. Sondaal, direttori dellAssociazione biblica tedesca e olandese, rafforzano lidea di creare Associazioni bibliche cattoliche indipendenti con obiettivi pastorali, e unAlleanza universale cattolica di tali Associazioni. Allo stesso tempo propongono di promuovere la collaborazione con le Societ Bibliche, ma senza diventarne membro. Come primo passo propongono la creazione di un Segretariato in una delle Associazioni bibliche nazionali gi esistenti. Il Card. Jan Willebrands, che succede al Card. Bea, convoca a Roma una Conferenza Biblica Internazionale dal 14 al 16 aprile 1969. Il 16 aprile i partecipanti sono ricevuti da Paolo VI che approva la creazione della Federazione: Accogliamo con gioia la richiesta del Cardinale e finalmente, la proposta di una Federazione Cattolica Internazionale per lApostolato biblico con la finalit di aiutare i vescovi nella loro responsabilit pastorale di promuovere un uso pi intenso e una maggiore conoscenza della Bibbia. Viene in questo modo fondata la World Catholic Federation for the Biblical Apostolate (WCFBA). Una Federazione internazionale di Associazioni biblico19

pastorali, destinate a promuovere lApostolato biblico nelle chiese locali e a favorire la collaborazione con le Societ Bibliche Unite. Allinizio la Federazione costituita come un Segretariato, integrato nellOffice for Common Bible Work del Segretariato per lUnit dei cristiani, diretto dal P. W. Abbott. Questi accetta la funzione di Segretario generale durante il periodo di organizzazione, e il card. Franz Knig, Arcivescovo di Vienna, quella di Presidente della Federazione. Responsabile dello sviluppo ulteriore il Comitato Esecutivo, eletto dopo latto di fondazione. Il Comitato Esecutivo si riunisce la prima volta nel mese di settembre 1969 a Klosterneuburg, sede dellAssociazione biblica austriaca, e si occupa di due temi: come finanziare il lavoro del Segretariato e come stimolare le Conferenze episcopali a fondare Centri biblico-pastorali, nazionali o regionali. Nella seconda riunione, dal 18 al 22 maggio 1970 a Roma, il Comitato Esecutivo nomina come Segretario generale il benedettino Bernard Orchard, che disimpegna lincarico fino al mese di ottobre 1972. Il nuovo Segretario organizza nel 1971 un Seminario biblico pastorale a Rocca di Papa (6-19 luglio) in cui si studia lo stato degli studi biblici, la situazione della pastorale biblica nelle diverse regioni cattoliche del mondo, la possibilit di organizzare centri nazionali o regionali per promuovere lapostolato biblico, la collaborazione con le Societ Bibliche. Per Bernard Orchard, la sfida maggiore per la Federazione nella fase iniziale consiste nel convincere i vescovi che questa istituzione molto importante per loro e per il popolo affidato alla loro cura pastorale, perch non ha altra ambizione che di aiutarli nel rendere le Sacre Scritture ampiamente accessibili a tutti i cristiani e tale accesso produca i suoi frutti in ogni individuo. Per questo motivo inizia nel mese di gennaio 1971 la pubblicazione di un Bollettino informativo chiamato Mundo Dei Verbum The Biblical Apostolate, destinato a informare coloro che lavorano nel campo dellapostolato biblico su ci che si fa nel resto del mondo, per potere cos servirsi delle esperienze altrui. La pubblicazione viene affidata al P. John van del Valk, salesiano olandese con 16 anni di esperienza missionaria in Cina ed eccellenti doti come organizzatore. 5.2. Le Assemblee Plenarie della Federazione Biblica Cattolica - Prima Assemblea Plenaria: Bibbia e Liturgia (Vienna 4-7 aprile 1972) Dal 4 al 7 aprile 1972 si celebra a Vienna la Prima Assemblea plenaria sul tema Bibbia e Liturgia, vi partecipano 20 delegati di diversi paesi. In essa vengono approvati i primi Statuti della Federazione, viene eletto il presidente, Card. Franz Knig, il Segretario, P. John van del Valk, sdb, il Comitato Esecutivo e si elabora un piano di azione per i seguenti sei anni. In quel momento i membri della Federazione sono 31: 25 membri pieni, cio Conferenze episcopali, e 6 membri associati. Nel mese di dicembre 1972 il Segretariato generale della Federazione si trasferisce da Roma a Stuttgart, accettando lappoggio di una Associazione biblica 20

Questa comprensione del soggetto, liberata dalla connotazione a volte economicista e politicizzata, presente nei decenni precedenti, la novit e la forza fondamentale che ricrea lermeneutica biblica latinoamericana. -- Lettura dalla prospettiva della donna La lettura specifica pi sviluppata la lettura della Bibbia dalla prospettiva della donna o lettura femminista. Carlos Mesters la considera uno degli sviluppi pi importanti allinterno della lettura della Bibbia nelle CEBs in Brasile, che merita unattenzione particolare, dal momento che nei gruppi biblici partecipano in maggioranza donne. Al diventare le donne soggetto della lettura e interpreti della Bibbia, entra come componente dellinterpretazione la corporeit, laffettivit, le emozioni, e inoltre larte, la bellezza, lestetica. Questo tipo di lettura cerca di smontare gli stereotipi, i preconcetti, le rappresentazioni simboliche che definiscono i ruoli delle donne (e degli uomini) in modo fisso. Riconosce che la Bibbia stata spesso interpretata in modo androcentrico e patriarcale. - Lettura afro-americana Unaltra ermeneutica specifica si realizza dalla prospettiva degli afro americani, lermeneutica negra, che prende in considerazione il conflitto razziale, manifestato come pregiudizio e discriminazione, anche religiosa, verso la popolazione negra, ma anche le lotte e lo sforzo storico per affermarsi come soggetti sociali con una cultura e una identit propria. Nellermeneutica negra il punto di partenza linterpretazione della realt di vita degli afro -americani, segnata dalla discriminazione culturale, sociale e religiosa. Per secoli si abusato della Bibbia per dare legittimit alla schiavit, lo sfruttamento e loppressione dei negri, demonizzare le loro tradizioni religiose e culturali. Il primo passo di unermeneutica negra, consiste nel ricordare la storia di sofferenza e le ferite inflitte ai negri attraverso la lettura della Bibbia per poi rileggere la Bibbia a partire dalla loro religione e cultura. Lermeneutica afro-americana parte dal quotidiano, prende in considerazione la dimensione ludica e celebrativa delle comunit: i canti, le drammatizzazioni, le danze, la festa. Prende pure in considerazione le tradizioni orali e la venerazione degli antenati; la solidariet che ha aiutato ad affrontare la propria situazione di discriminazione ed esclusione e ad affermare la propria identit e la propria vita contro le forze della morte. Bench la Bibbia stata per i popoli afro-americani una fonte amara, negata, etnocentrica, escludente, questa incomincia ad essere riscattata come una fonte viva, che accompagna il loro cammino e le loro lotte. - Lettura dalla prospettiva degli indigeni e dei contadini La lettura della Bibbia dalla prospettiva degli indigeni o ermeneutica indigena ha caratteristiche simili. Anche per i popoli indigeni la storia dellincontro con la Bibbia stata una storia di sofferenza. Durante secoli si abusato della Bibbia come strumento di colonizzazione, sfruttamento, oppressione e annichilamento dei popoli indigeni presenti in America latina. Questa ermeneutica favorisce un dialogo tra i libro della Bibbia e il libro del mondo vitale, perch esistono grandi coincidenze tra le culture indigene e il mondo biblico: il significato della terra, la Pachamama dei popoli andini, le strutture sociali tribali del popolo e la famiglia, la 33

testo sacro nel cammino di formazione dei cristiani. La forma di approccio il circolo o gruppo biblico delle Comunit Ecclesiali di Base (CEBs). La Bibbia per il popolo rappresenta senza dubbio uno dei modelli pi originali di prassi catechistica e pastorale, probabilmente lunica, certamente la pi ampia, forma di lettura popolare della Bibbia. Essa legata allesperienza delle Comunit Ecclesiali di Base, ha sovente per sfondo teologico la teologia della liberazione, ma non vi si identifica, e si avvale di una legittimazione ecclesiale autorevole nelle Conferenze generali dellEpiscopato latinoamericano di Medelln (1968), Puebla (1979) e Aparecida (2007). Ci che pi conta il suo valore pastorale, secondo quanto ne scrive la Pontificia Commissione Biblica, che dopo aver presentato cosa si intende per approccio liberazionista alla Bibbia, scrive: motivo di gioia vedere la Bibbia presa in mano da gente umile e povera, che pu fornire alla sua interpretazione e alla sua attualizzazione una luce pi penetrante, dal punto di vista spirituale ed esistenziale, di quella che viene da una scienza sicura di se stessa ( Interpretazione della Bibbia nella Chiesa, IV, C3). Lautore pi rappresentativo Carlos Mesters. Caratteristiche della lettura popolare sono: - Un richiamo reciproco e una interazione continua fra esperienza delluomo biblico e quella delluomo latino-americano; - visti nella condizione esistenziale di poveri e dunque di destinatari preferenziali di Dio; - preminenza del criterio ermeneutico di leggere la vita con la Bibbia e la Bibbia con la vita; - incontro con la Parola come esperienza di coscientizzazione e di liberazione, su un piano anche temporale e di crescita e solidariet fraterna; - partecipazione attiva nella comunit (CEBs). Questo approccio liberazionista ha varcato il continente latinoamericano e si proposto allattenzione delle giovani chiese di Africa e Asia per una loro originale esperienza. 7.2.1. Letture specifiche della Bibbia Negli anni 90 avvengono profondi cambi in America latina nellambito ecclesiale, che hanno riguardato anche la TdL, le CEBs e la lettura liberatrice della Bibbia. Si verifica uno spostamento da una prospettiva generale ad una particolare e specifica. Si incomincia a considerare il povero come soggetto non unicamente in un senso ampio e dinamico, ma anche nel senso specifico, cio dei gruppi sociali definiti da differenti fattori: i gruppi etnici (comunit indigene), le razze (gruppi afro-americani), persone definite dallambito geografico di vita (contadini, popolazione urbana), dal genere (femminile-maschile) e dalla generazione (bambini, giovani, adulti, anziani). 32

nazionale gi stabile come quella tedesca. Raggiunta una certa organizzazione, si tratta ora di sviluppare la Federazione a livello mondiale. Data la sua esperienza missionaria, il P. Van der Valk inizia i contatti necessari per portare i servizi della Federazione nei diversi continenti. - Seconda Assemblea Plenaria: Spiritualit Biblica (Malta, 11-19 aprile 1978) Dall11 al 19 aprile 1978, si celebra a Malta la seconda Assemblea plenaria della Federazione Biblica Cattolica sul tema della Spiritualit biblica. La relazione del Segretario generale fa vedere come lo sviluppo della Federazione si traduce in una crescita notevole di membri e una crescente esperienza di collaborazione a livello internazionale. A Malta si riunirono 76 delegati di 44 paesi, in rappresentazione di 49 Conferenze episcopali e di 44 Societ e Associazioni bibliche cattoliche. DallAmerica latina partecipano le due Conferenze episcopali che sono membro pieno, il Brasile e il Guatemala, e la Sezione di Ecumenismo del Celam. Nel documento finale si trovano delle indicazioni importanti, si tratta infatti dei Circoli biblici e delle CEBs. Si ricorda limportanza della formazione dei catechisti e la necessit che la catechesi abbia una buona base biblica. In linea con linteresse presente in America latina, si tratta dellinsegnamento biblico per la vita, e non si dimentica la dimensione ecumenica. - Terza Assemblea Plenaria: Il popolo profetico di Dio (Bangalore, 12-15 agosto 1984) La terza Assemblea plenaria della Federazione Biblica Cattolica Mondiale per lApostolato biblico si celebra a Bangalore (India) dal 12 al 15 agosto 1984. Il tema studiato Il popolo profetico di Dio. La Federazione cosciente che tutto il popolo di Dio deve avere accesso alla Parola per poter realizzare il suo ruolo profetico. Nel Documento finale vengono fatti tra gli altri questi suggerimenti: dare nella pratica pastorale priorit allapostolato biblico e animare alluso pastorale della Bibbia che non si deve limitare alla liturgia e alla catechesi; favorire la crescita di piccoli gruppi e di comunit mediante lapostolato biblico, che promuovano luso della Bibbia come libro di preghiera nella famiglia e lapostolato biblico tra la giovent; proporre alla Santa Sede la celebrazione di un Sinodo dei vescovi sullapostolato biblico nella Chiesa. Nella III Assemblea plenaria partecipano 119 persone provenienti da 53 paesi in rappresentazione dei 61 membri pieni (Conferenze episcopali) e dei 132 membri associati. Viene eletto il nuovo Presidente e Segretario generale e il nuovo Comitato Esecutivo. Presidente Mons. Alberto Ablondi, vescovo di Livorno; Segretario generale il P. Ludger Feldkmper, svd. - Quarta Assemblea Plenaria: Bibbia e Nuova Evangelizzazione (Bogot, 27 giugno 6 luglio 1990) Per la celebrazione della IV Assemblea plenaria della Federazione Biblica Cattolica nel 1990 viene proposta lAmerica latina come sede, per la vicinanza del 21

V Centenario della prima evangelizzazione del continente. Il tema scelto per lAssemblea : La Bibbia nella nuova evangelizzazione. Carlos Mesters presenta la relazione principale; La Biblia y la nueva evangelizacin, mentre Mons. John Onaiyekan tratta di: La Costituzione Dei Verbum, 25 anni dopo. Partecipano allAssemblea 140 tra delegati ed osservatori provenienti da 70 paesi, che rappresentano i cinque continenti. I vescovi presenti sono 10. Per quanto riguarda lAmerica latina i partecipanti sono 50 provenienti da 12 paesi. Il paese pi rappresentato la Colombia. A Bogot si trova la sede del CELAM (Consejo Episcopal latinoamericano) e della CLAR (Confederacin latinoamericana y caribea de Religiosos/as), presenti allIncontro. Il Comitato Esecutivo della Federazione rielegge come Presidente Mons. Alberto Ablondi, vescovo di Livorno e riconferma come Segretario generale il P. Ludger Feldkmper, svd. Viene rinnovato il Comitato Esecutivo per gli anni 19901996. Nel suo intervento il Segretario Generale, P. Ludger Feldkmper, presenta la crescita della Federazione anche attraverso il numero di membri. Nel 1984 a Bangalore erano 60 i membri pieni, ossia le Conferenze episcopali e 95 i membri associati. Nel 1990 sono 72 i membri pieni e 158 i membri associati. - Quinta Assemblea Plenaria: Parola di Dio, fonte di vita (Hong Kong, 2-12 luglio 1996) Il tema trattato : Parola di Dio, fonte di vita. Partecipano 170 delegati dei membri della Federazione, provenienti da 70 paesi. Nellincontro vengono condivise molte esperienze in relazione ai segni di vita, ma anche ai segni di morte presenti nella societ. Si mette in rilievo che la Parola di Dio e il ministero biblico sono diventati fonte di vita. Si coscienti che il mondo segnato dalle sfide della giustizia sociale, della pace e della protezione della natura. Viene nominato presidente Mons. Wilhelm Hegger, vescovo di Bressanone. - Sesta Assemblea Plenaria: La Parola di Dio: benedizione per tutte la nazioni. La pastorale biblica in un mondo plurale (Beirut, 3-12 settembre 2002) Partecipano 150 delegati delle organizzazioni membro della Federazione, provenienti da 70 paesi. Si prende come riferimento una frase del libro della Genesi, convinti che la Parola di Dio una benedizione per tutte le Nazioni. Si studia il tema del pluralismo, prendendo come riferimento una frase del salmo 16, citata nel libro degli Atti degli Apostoli: Mi hai insegnato cammini di vita. La relazione: Abramo, benedizione per tutte le nazioni, prende in considerazione la tradizione cristiana, islamica ed ebraica. - 40 Anniversario della Dei Verbum: Congresso Internazionale La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa (14-18 settembre 2005) Il 18 novembre 2005 si celebra il 40 anniversario della promulgazione della Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione Dei Verbum. Per questo motivo la Federazione Biblica Cattolica e il Pontificio Consiglio per la Promozione 22

nuova importanza nel campo biblico. Ne citiamo solamente due: lo sviluppo della lettura orante e il posto della pastorale biblica nellambito della pastorale della Chiesa.

7.2.2. Lettura orante della Parola A partire dagli anni 90 si sviluppa la lettura orante della Bibbia in America latina grazie a Carlos Mesters. Il Centro bblico pastoral para Amrica latina (Cebipal) promuove la Lectio divina per bambini e giovani. Linvito alla Lectio divina presente in due documenti. Si afferma nellEsortazione postsinodale Ecclesia in America: La conoscenza concreta dellitinerario alla santit avviene principalmente mediante la Parola di Dio che la Chiesa proclama con la sua predicazione. Per questo, la Chiesa in America deve assegnare una chiara priorit alla riflessione orante sulla Sacra Scrittura, da parte di tutti i fedeli (Prop. 32). Questa lettura della Bibbia, accompagnata dalla preghiera, nota nella tradizione della Chiesa con il nome di Lectio divina, pratica da incoraggiare fra tutti i cristiani. Per i presbiteri, essa deve costituire un elemento fondamentale nella preparazione delle loro omelie, specialmente di quelle domenicali (EiA 31). Lo troviamo pure nel documento di Aparecida: Tra le molte modalit di avvicinarsi alla Sacra Scrittura ce n una privilegiata alla quale siamo tutti invitati: la Lectio divina o esercizio di lettura orante della Sacra Scrittura (DA 249). 7.2.3. LAnimazione biblica della Pastorale A partire dagli anni 90, grazie soprattutto allanimazione e organizzazione della Federazione Biblica Cattolica cresce nei diversi paesi latinoamericani la coscienza dellimportanza della pastorale biblica. In diversi paesi sono stati elaborati dei Direttori di Pastorale biblica. Si presa progressivamente coscienza che la pastorale biblica non una delle tante pastorali della Chiesa, ma la Bibbia deve animare tutta la pastorale, per questo si incominciato a parlare di animazione biblica di ogni pastorale. Questa espressione la fa propria la V Conferenza generale dellepiscopato latinoamericano nel Documento finale di Aparecida (DA 248). Si afferma nel documento di Aparecida: Si rende necessario proporre ai fedeli la Parola di Dio, come dono del Padre per lincontro con Ges Cristo vivente, via per unautentica conversione e per una rinnovata comunione e solidariet. Questa proposta sar una mediazione dincontro con il Signore, se la parola rivelata, contenuta nella Scrittura, viene presentata come fonte dellevangelizzazione. I discepoli di Ges anelano a nutrirsi con il pane della parola: vogliono accedere a uninterpretazione adeguata dei testi biblici, e utilizzarli come mediazione di dialogo con Ges Cristo; vogliono inoltre che siano lanima della stessa evangelizzazione e dellannuncio di Ges a tutti. Per questo segnaliamo limportanza della pastorale biblica, intesa come animazione biblica della pastorale, che sia scuola di interpretazione o di conoscenza della parola, di comunione con Ges o di orazione con la parola, e di evangelizzazione inculturata o di proclamazione della parola. Tutto questo esige dai vescovi, presbiteri, diaconi
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sapienza popolare, il carattere simbolico-mitico delle tradizioni orali, le pratiche di reciprocit e la comprensione del tempo e dello spazio. Collegata allermeneutica indigena vi quella contadina. Anche questa ermeneutica parte dalla realt di esclusione, eliminazione, morte e scomparsa del contadino, ma anche dalla sua lotta per la terra e la riforma agraria. Questa ermeneutica introduce nella cosmovisione contadina, il modo di vivere il mondo, la religiosit, la cultura, i simboli. Anche per i contadini la terra occupa un posto centrale, compresa come una madre che vive e genera vita, che alimenta e che soffre, per questo la lettura contadina molto sensibile al tema ecologico. Sottolinea inoltre e riscatta la dimensione comunitaria, la piet popolare, la soggettivit, laffettivit, il simbolismo, lintuizione, limmaginazione, la contemplazione, la creativit e i sogni.

dellUnit dei Cristiani organizza un Congresso Internazionale su: La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa: 40 anniversario della Dei Verbum, che si realizza a Roma dal 14 al 18 settembre 2005. Partecipano circa 400 persone. Le relazioni principali sono presentate dal Card. Kasper e dal Card. Martini. Il Papa Benedetto XVI riceve i partecipanti in udienza a Castel Gandolfo. Le relazioni si possono trovare in: http://www.deiverbum2005.org/Language/ italiano.htm - Settima Assemblea Plenaria: La Parola di Dio: fonte di riconciliazione, giustizia e pace (Dar Es Salaam, 24 giugno 3 luglio 2008) Per la prima volta lAssemblea Plenaria si realizza in Africa. Si tratta dellassemblea pi numerosa, sono infatti presenti circa 240 delegati delle organizzazioni membro della Federazione Biblica Cattolica, provenienti da 80 paesi. La Federazione attualmente presente in 130 paesi. Il tema studiato : Parola di Dio: fonte di riconciliazione, giustizia e pace , in linea con il Sinodo dei vescovi per lAfrica, realizzato nel 2009. - Congresso Internazionale sulla Esortazione Apostolica Verbum Domini Dal 1 al 4 dicembre 2010 la Federazione Biblica Cattolica ha organizzato un Congresso Internazionale sullEsortazione apostolica post-sinodale Verbum Domini alla Pontificia Universit Urbaniana di Roma con lobiettivo di offrire una prima riflessione sullEsortazione apostolica. Le differenti tradizioni ermeneutiche cristiane, lanimazione biblica di tutta la pastorale e il ruolo della Sacra Scrittura per la societ e la cultura sono stati al centro dei lavori. 23 relatori di diversi paesi sono intervenuti al Simposio. - Assemblea Straordinaria 2011 Dal 15 al 19 giugno 2011 si svolta ad Ariccia (Casa Divino Maestro) una Assemblea Straordinaria della Federazione Biblica Cattolica per rinnovare gli Statuti. Catholic Biblical Federation: http://www.c-b-f.org/ 6. Linterpretazione della Bibbia nella Chiesa (1993) Nel 1993 ricorreva il primo centenario della Enciclica di Leone XIII Providentissimus Deus. In un primo momento si sperava che Giovanni Paolo II preparasse una nuova Enciclica su un tema biblico. Fu invece la Pontificia Commissione Biblica lincaricata di preparare un documento per ricordare quellevento. Lavor sul tema dellinterpretazione della Bibbia nella Chiesa. Nel capitolo IV del documento Interpretazione della Bibbia nella Chiesa si tratta della attualizzazione, dellinculturazione, delluso della Bibbia nella pastorale e nellecumenismo. Linterpretazione della Bibbia, anche se compito particolare degli esegeti, non tuttavia loro monopolio poich essa comporta, nella Chiesa, degli aspetti che 23

- Lettura dalla prospettiva urbana e suburbana A partire dagli anni 70 in America latina sempre pi le persone sono state attratte verso le citt, che ha comportato lo sradicamento e la perdita di identit nel contadino. Da questa realt sorge una ermeneutica che prende in considerazione la realt urbana e suburbana. Si legge la Bibbia a partire dallo sradicamento dalla propria cultura, lemarginazione e la povert che esperimentano nelle grandi citt, ma anche gli spazi che permettono unespressione delle diverse culture. - Lettura dalla prospettiva dei bambini e dei giovani Ordinariamente la lettura della Bibbia stata praticata dalla prospettiva della comprensione razionale di un uomo adulto. Incomincia un approccio alla Bibbia dalla prospettiva dei bambini e dei giovani. La finalit di questa ermeneutica specifica che i bambini e i giovani possano essere soggetti della lettura della Bibbia e leggano la Bibbia dalla propria situazione, per questo risulta importante fare una lettura dal modo di vedere, di sentire e di valutare il mondo dei bambini e dei giovani. Collocarsi al loro posto (nel senso di farsi piccoli), sentirli, vederli e valorizzarli quando si fa la lettura di qualsiasi testo. Questa lettura della Bibbia favorisce atteggiamenti interpretativi che nella vita degli adulti si sono persi come la creativit, limmaginazione, i sogni, i giochi, i sentimenti. In tutte queste ermeneutiche specifiche chiaro lo sforzo per ampliare la percezione e le possibilit di comprensione del lettore della Bibbia. Carlos Mesters ha ampliato le forme di conoscenza scientifica e teologica attraverso il conoscere sapienziale e simbolico del popolo, le ermeneutiche specifiche aprono nuovi accessi interpretativi nellambito della corporeit, i sentimenti, i miti, i simboli e i sogni. Appaiono cos nuove mediazioni ermeneutiche: il corpo (la parola, i gesti, le danze, i sensi, la sessualit, il piacere, ecc.); i sentimenti; la cultura (la terra, i simboli, i miti e i riti, le tradizioni religiose e culturali, la dimensione festiva e ludica, la solidariet, ecc.); la comunit; il significato del tempo e dello spazio. Si realizza in questo modo uno spostamento dalla dimensione oggettiva a quella soggettiva, dalla razionale alla corporea e affettiva, dalla puramente politica alla culturale, dal linguaggio scritto ai simboli e ai miti. Questo spostamento implica un arricchimento e non una negazione delle mediazioni anteriori. Oltre allo sviluppo delle ermeneutiche specifiche altri elementi assumono
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vanno al di l dellanalisi scientifica dei testi. La Chiesa, infatti, non considera la Bibbia semplicemente un insieme di documenti storici concernenti le sue origini; laccoglie come Parola di Dio che si rivolge ad essa, e al mondo intero, nel tempo presente. Questa convinzione di fede ha come conseguenza uno sforzo di attualizzazione e di inculturazione del messaggio biblico, come pure lelaborazione di diversi modi di uso dei testi ispirati, nella liturgia, nella lectio divina, nel ministero pastorale e nel movimento ecumenico. 6.1. Attualizzazione Allinterno della Bibbia si nota la pratica dellattualizzazione: i testi pi antichi sono riletti alla luce di circostanze nuove e applicati alla situazione presente del popolo di Dio. I principi che fondano la pratica dellattualizzazione sono i seguenti: - Lattualizzazione possibile, perch il testo biblico, per la sua pienezza di significato, ha valore per tutte le epoche e tutte le culture. - Lattualizzazione necessaria perch anche se il loro messaggio ha valore duraturo, i testi della Bibbia sono stati redatti in funzione di circostanze passate e in un linguaggio condizionato da epoche diverse. Per manifestare la portata che hanno per gli uomini e le donne di oggi, necessario applicare il loro messaggio alle circostanze presenti ed esprimerlo in un linguaggio adattato al tempo attuale. Ci presuppone un sforzo ermeneutico che miri a discernere attraverso il condizionamento storico i punti essenziali del messaggio. - Lattualizzazione si realizza grazie al dinamismo della tradizione vivente della comunit di fede. Questa si situa esplicitamente nel prolungamento delle comunit in cui la Scrittura nata, stata conservata e trasmessa. 6.2. Inculturazione Allo sforzo di attualizzazione, che consente alla Bibbia di conservare la sua fecondit anche attraverso i mutamenti dei tempi, corrisponde, per la diversit dei luoghi, lo sforzo di inculturazione che assicura il radicamento del messaggio biblico nei terreni pi diversi. Il fondamento teologico dellinculturazione la convinzione di fede che la parola di Dio trascende le culture nelle quali stata espressa e ha la capacit di propagarsi nelle altre culture, in modo da raggiungere tutte le persone umane nel contesto culturale in cui vivono. Questa convinzione deriva dalla Bibbia stessa, che, fin dal libro della Genesi, assume un orientamento universale (Gn 1,27-28), lo mantiene poi nella benedizione promessa a tutti i popoli grazie ad Abramo e alla sua discendenza (Gn 12,3; 18,18) e lo conferma definitivamente estendendo a tutte le nazioni levangelizzazione cristiana (Mt 28,18-20; Rom 4, 16-17; Ef 3,6). La prima tappa della inculturazione consiste nel tradurre in unaltra lingua la Scrittura ispirata. Questa tappa ha avuto inizio fin dai tempi dellAntico Testamento quando il testo ebraico della Bibbia fu tradotto oralmente in aramaico (Neh 8, 8.12) e, pi tardi, per iscritto in greco. Una traduzione infatti sempre 24

- Africa LAfrica pu avvalersi del canale del catecumenato, nativamente aperto alla Scrittura cos in vigore oggi. Nei circoli o gruppi biblici delle comunit prevale uno stile di lettura semplice e articolata (metodo dei sette passi) in un intreccio di attenzione al testo, di meditazione e di condivisione, legando il rapporto della Bibbia con la vita; diffuso il linguaggio pittorico (murali) e musicale (canti). -- Metodo Lumko o dei sette passi. Nel 1977 la Conferenza episcopale del Sudafrica incarica lIstituto cattolico di Pastorale missionaria Lumko di assumere la catechesi biblica. Nel 1978 viene creato questo metodo pensato per gruppi comunitari. Offre un accesso alla Bibbia semplice ed efficace, dove si coniugano fede e vita. Si propone di formare piccole comunit cristiane. -- Metodo di Kigali. Elaborato nel 1987 in un incontro nazionale di catechisti celebrato a Kigali, Ruanda. Creato per favorire la lettura della Bibbia in gruppi di catechisti. Pensato principalmente per la lettura e riflessione di testi narrativi del NT. Per quanto riguarda la pastorale biblica tre sono le questioni pi avvertite: traduzioni e diffusione della Bibbia, formazione degli animatori, sviluppo dei centri di animazione biblica (BICAM-CEBAM: Centro biblico cattolico per lAfrica e Madagascar). La Bibbia riceve un posto centrale nelle solenni celebrazioni eucaristiche domenicali. - Asia Si tratta di una minoranza nellimmenso continente. Quello biblico il cammino bene accolto ed incisivo in tutti i paesi dove viene proposto. I paesi meglio organizzati sono Filippine, Corea, Vietnam, Hong Kong, India. In questi paesi sono presenti diversi Centri e Istituti Biblici: Catholic Bible Institute di Mumbai (India), Centro Biblico di Vigan (Filippine), Catholic Biblical Institute di Hong Kong. Elementi caratterizzati: modalit e variet di circolo o gruppo biblico, guidato da un animatore; traduzioni della Bibbia nelle diverse lingue; intensa formazione degli animatori, produzione di sussidi. Ci si muove verso la Lectio divina in maniera pi formale. La lettura asiatica della Bibbia porta a una tonalit spirituale, clima di silenzio e di contemplazione, senso della preghiera. - Oceania Limmensit dei territori impediscono i contatti e rendono difficile lorganizzazione. Si realizza una pastorale biblica a piccoli passi fatta di gruppi, celebrazioni, corsi di pastorale biblica per animatori. 7.2. Il modello latinoamericano o la Bibbia per il popolo In America latina la pastorale biblica portata avanti con molta ricchezza di iniziative, promossa dalla Federazione Biblica Cattolica e da Cebipal (Centro Biblico latinoamericano del Celam). E questo si realizza attraverso la presenza del 29

suo tronco e nutre tutti i suoi rami. Dove ci sia evangelizzazione ci dovr essere la Parola di Dio con la sua multiforme presenza, illuminando e animando lannuncio del Regno. Questa prospettiva si sviluppa ben presto nella riflessione latinoamericana. infatti il tema del VI Incontro della Federazione Biblica dei paesi del Cono Sud dellAmerica latina, riunito a Santiago del Cile nel 2003. Se la pastorale biblica, come ogni pastorale. si riferisce alla vita della Chiesa e si specifica per la relazione con la sacra Scrittura, allora la pastorale biblica deve essere lanima di tutte le pastorali La pastorale biblica deve cercare di realizzare lanimazione biblica della pastorale, per questo deve essere al servizio di tutta la vita ecclesiale, deve servire e ispirare la presenza della pastorale biblica nelle altre pastorali che non possono non avere ispirazione biblica, alla base della nuova evangelizzazione. Ma questo non avviene solo in America latina. Il card. Martini nel Congresso Internazionale per i 40 anni della Dei Verbum (2005), presenta una relazione dal titolo: Il ruolo centrale della Parola di Dio nella vita della Chiesa. Lanimazione biblica dellesercizio pastorale, in cui indica che sono molti i modi concreti per realizzare lanimazione biblica della pastorale, indicandone uno in modo particolare, la Lectio divina. Il tema dellanimazione biblica della pastorale pure presente nella riflessione dei vescovi riuniti ad Aparecida per la V Conferenza generale dellEpiscopato latinoamericano e viene raccolto nel documento finale: Si rende necessario proporre ai fedeli la Parola di Dio, come dono del Padre per lincontro con Ges Cristo vivente, via per unautentica conversione e per una rinnovata comunione e solidariet Per questo segnaliamo limportanza della pastorale biblica, intesa come animazione biblica della pastorale, che sia scuola di interpretazione o di conoscenza della parola, di comunione con Ges o di orazione con la parola, e di evangelizzazione inculturata o di proclamazione della parola (DA 248). Risulta quindi normale che sia pure risuonata nel Sinodo dei Vescovi del 2008, in alcuni interventi di vescovi latinoamericani, tra cui Mons. Santiago Silva Retamales. Facciamo per prima una breve presentazione della situazione della pastorale biblica nei diversi continenti. 7.1. Alla ricerca di una Bibbia inculturata: le giovani chiese di Africa e Asia Queste Chiese hanno la possibilit di poter incontrare il cristianesimo alla fonte, tramite il catecumenato, quindi nella Bibbia, grazie a traduzioni nella lingua locale, con una lettura comunitaria in piccoli gruppi, Tenuto conto della grandezza del territorio e della diversit delle situazioni si pu parlare di una pastorale biblica di crescente originalit ed incidenza. Si propone la sfida centrale dellinculturazione della Parola di Dio, posta bene in luce dai Sinodi di Africa (1994) e di Asia (1998). 28

qualcosa di pi di una semplice trascrizione del testo originale. Il passaggio da una lingua a unaltra comporta necessariamente un cambiamento di contesto culturale: i concetti non sono identici e la portata dei simboli differente, perch mettono in rapporto con altre tradizioni di pensiero e altri modi di vivere. Il Nuovo Testamento, scritto in greco, segnato tutto quanto da un dinamismo di inculturazione, perch traspone nella cultura giudaico-ellenistica il messaggio palestinese di Ges, manifestando con ci una chiara volont di superare i limiti di un ambiente culturale unico. La traduzione di testi biblici, tappa fondamentale, non pu per essere sufficiente ad assicurare una vera inculturazione. Questa deve costituirsi grazie a uninterpretazione che metta il messaggio biblico in rapporto pi esplicito con i modi di sentire, di pensare, di vivere e di esprimersi propri della cultura locale. Dallinterpretazione si passa poi ad altre tappe dellinculturazione, che portano alla formazione di una cultura locale cristiana, che si estende a tutte le dimensioni dellesistenza (preghiera, lavoro, vita sociale, costumi, legislazione, scienza e arte, riflessione filosofica e teologica). La Parola di Dio infatti un seme che trae dalla terra in cui si trova gli elementi utili alla sua crescita e alla sua fecondit (Cf. AG 22). Da una parte le ricchezze contenute nelle diverse culture permettono alla Parola di Dio di produrre nuovi frutti e, dallaltra, la luce della Parola di Dio permette di operare una scelta in ci che le culture apportano, per rigettare gli elementi nocivi e favorire lo sviluppo di quelli validi. 6.3. Uso della Bibbia Luso della Bibbia nella comunit cristiana si realizza in modo speciale nella liturgia, nella lettura orante, nel ministero pastorale. - Liturgia Fin dagli inizi della Chiesa, la lettura delle Scritture stata considerata parte integrante della liturgia cristiana, erede in parte della liturgia sinagogale. Ancora oggi i cristiani entrano in contatto con le Scritture soprattutto attraverso la liturgia, in particolare in occasione della celebrazione eucaristica della domenica. La liturgia, specialmente la liturgia sacramentale, di cui la celebrazione eucaristica il vertice, realizza lattualizzazione perfetta dei testi biblici, perch ne situa la proclamazione in seno alla comunit dei credenti riuniti intorno a Cristo per avvicinarsi a Dio. - Lectio divina La lectio divina una lettura, individuale o comunitaria, di un passo pi o meno lungo della Scrittura accolta come Parola di Dio e che si sviluppa sotto lo stimolo dello Spirito in meditazione, preghiere e contemplazione. La lectio divina sotto il suo duplice aspetto, comunitario e individuale, diventata nuovamente attuale. Nel popolo cristiano sono state intraprese numerose iniziative per una lettura comunitaria e non si pu che incoraggiare questo 25

desiderio di una migliore conoscenza di Dio e del suo disegno di salvezza in Ges Cristo attraverso le Scritture. - Ministero pastorale Il ricorso frequente alla Bibbia nel ministero pastorale, raccomandato dalla Dei Verbum 24, assume forme diverse a seconda dei tipo di ermeneutica di cui si servono i pastori e che i fedeli possono comprendere. Si possono distinguere tre situazioni principali: la catechesi, la predicazione e lapostolato biblico. -- La spiegazione della Parola di Dio nella catechesi ha come fonte primaria la sacra Scrittura, che, spiegata nel contesto della tradizione, fornisce il punto di partenza, il fondamento e la norma dellinsegnamento catechetico (SC 35; Direttorio Generale per la Catechesi 1971, 16). Uno degli scopi della catechesi dovrebbe essere quello di introdurre a una retta comprensione della Bibbia e alla sua lettura fruttuosa, che permetta di scoprire la verit divina che essa contiene e che susciti una risposta al messaggio che Dio rivolge attraverso la sua Parola allumanit. -- La predicazione deve trarre dai testi antichi un nutrimento spirituale adatto ali bisogni attuali della comunit cristiana. Conviene mettere in luce i contributi principali di questi testi, quelli che sono i pi illuminanti per la fede e i pi stimolanti per il progresso della vita cristiana, comunitaria o personale. Presentando questi contributi, bisogna fare opera di attualizzazione e di inculturazione. -- Lapostolato biblico ha lobiettivo di far conoscere la Bibbia come Parola d Dio e fonte di vita. In primo luogo, favorisce la traduzione della Bibbia nelle lingue pi diverse e la diffusione di queste traduzioni. Suscita e sostiene numerose iniziative: formazione di gruppi biblici, conferenze sulla Bibbia, settimane bibliche, pubblicazione di riviste e di libri, ecc. Un importante contributo viene offerto dalle associazioni e dai movimenti ecclesiali che mettono al primo posto la lettura della Bibbia in una prospettiva di fede e di impegno cristiano. Numerose comunit di base centrano le loro riunioni sulla Bibbia e si propongono un triplice obiettivo: conoscere la Bibbia, costruire la comunit e servire il popolo. motivo di gioia vedere la Bibbia presa in mano da gente umile e povera, che pu fornire alla sua interpretazione e alla sua attualizzazione una luce pi penetrante, dal punto di vista spirituale ed esistenziale, di quella che viene da una scienza sicura di se stessa (Cf. Mt 11,25). 6.4. Ecumenismo Se lecumenismo, in quanto movimento specifico e organizzato relativamente recente, lidea dellunit del popolo di Dio, che questo movimento si propone di restaurare, profondamente radicata nella Scrittura. La maggior parte dei problemi che affronta il dialogo ecumenico ha un rapporto con linterpretazione dei testi biblici. Alcuni di questi problemi sono di ordine teologico: lescatologia, la struttura della Chiesa, il primato e la collegialit, il matrimonio e il divorzio, lattribuzione del sacerdozio ministeriale alle donne, 26

ecc. Altri sono di ordine canonico e giurisdizionale: riguardano lamministrazione della Chiesa universale e delle chiese locali. Altri, infine, sono di ordine strettamente biblico: la lista dei libri canonici, alcuni problemi ermeneutici, ecc. Grazie alladozione degli stessi metodi e di analoghe finalit ermeneutiche, gli esegeti di diverse confessioni cristiane sono arrivati a una grande convergenza nellinterpretazione delle Scritture, come mostrano i testi e le note di molte traduzioni ecumeniche della Bibbia, nonch altre pubblicazioni. Bisognerebbe rendere accessibile al maggior numero possibile di cristiani lacquisizione della Bibbia, incoraggiare le traduzioni ecumeniche un testo comune, infatti, aiuta a una lettura e a una comprensione comuni-, promuovere gruppi di preghiera ecumenici al fine di contribuire, attraverso una testimonianza autentica e vivente, alla realizzazione dellunit nella diversit (Cf. Rm 12,4 -5). 7. Dalla pastorale biblica allanimazione biblica della pastorale Nella Chiesa si prende coscienza che la pastorale biblica non , n pu essere una pastorale tra le altre. La pastorale biblica non pu essere una pastorale tra i tanti servizi apostolici che la Chiesa offre, ma chiamata ad essere lanima di ogni pastorale o la linfa che nutre di vitalit salvifica lattivit evangelizzatrice della Chiesa. Ora lespressione animazione biblica della pastorale non sorge nellambito del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio. stata utilizzata per la prima volta circa 20 anni fa in un documento della Federazione Biblica Cattolica, nel Documento preparatorio allincontro dei vescovi europei sulla pastorale biblica, elaborato dai membri della sub-regione dellEuropa dei paesi latini, sotto la guida di Santiago Guijarro (allora direttore della Casa della Bibbia di Madrid) e Ludger Feldkamper (allora Segretario generale della Federazione Biblica Cattolica). In esso si afferma: La pastorale biblica non si deve considerare in relazione solo con un settore particolare della chiesa, dato che il riferimento al testo biblico e alla Buona nuova contenuta in esso dovrebbe essere la base di tutto linsieme della pastorale e della missione della chiesa Da questa prospettiva, forse sarebbe meglio parlare dellanimazione biblica di tutta la pastorale e di tutta la missione della Chiesa. Si tratta di far s che il messaggio biblico in tutta la sua profondit sia uno dei punti di riferimento fondamentali nella ricerca della Parola di Dio per la comunit cristiana e per il mondo contemporaneo, che ispiri il nostro impegno di cristiani in tutto quello che realizziamo nella vita. Questa espressione ripresa qualche anno dopo in un intervento del biblista spagnolo Santiago Guijarro: Il riconoscimento pratico e generalizzato che la Bibbia deve collocarsi al centro di ogni pastorale e della vita della Chiesa qualcosa di relativamente recente. Suppone passare dalla pastorale biblica alla animazione biblica di ogni pastorale, poich la Bibbia non oggetto di una pastorale specifica, ma deve animare, come dice il Concilio, tutta la vita della Chiesa. Per rendere pi precisa questa idea utilizza la metafora del ramo e dellalbero, poi ripresa da diversi altri autori: La Parola di Dio non pu essere solo un ramo dellinsieme dellalbero che la Chiesa, ma la linfa che scorre nel 27

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